Raccontarsi

di Pletto_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chi, come e quando. ***
Capitolo 2: *** Lettera ad una madre che non c'è più. ***



Capitolo 1
*** Chi, come e quando. ***


Ciao... Ho deciso di scriverti perché sei mio padre e meriti di sapere, anche se non entrerai mai in possesso delle lettere che ti scriverò. Voglio iniziare col dire: SONO GAY. Ebbene le tue paure erano fondate, non sarò mai come mio fratello Giulio, il figlio perfetto, forte, bravo in tutto ciò che fa. Voglio tranquillizzarti, perché non sono quel tipo di gay che lo va a sbandierare in giro, non andrò mai ad un gay pride, non strillerò mai come una gallina... Diciamo che sono moderatamente gay.
Ti ricordi quando avevo cinque anni e mamma mi raccontava le fiabe? Beh io credo che lei già lo sapesse, io credo che lei l'abbia sempre saputo, credo che anche tu lo sappia, anche se fai di tutto per rinnegarlo. Mi manca molto... Da quando è andata via tu non sei più lo stesso, mi manca quel teatrino che si svolgeva sempre a cena; quando mamma ed Emma cercavano di “coprire” la mia omosessualità con battute scomode ed imbarazzanti, tu che fingevi di non sapere ed io che facevo finta di essere quello che non sono mai stato. Il tutto per renderti contento. Non lo faccio per ferirti, ma voglio raccontarti per filo e per segno la mia vita, come non ho mai potuto fare.
E' iniziato tutto negli spogliatoi, era appena finito un allenamento due ore di allenamento sotto il sole di giugno, avevo quindici anni, è normale vedere ragazzi nudi in quel frangente, mi era già capitato, ma quel giorno mentre mi stavo spogliando vidi per sbaglio il ragazzo più ammirato della squadra, come dire, quello più bello, quello più bravo, quello più tutto. Insomma, lo vidi entrare dentro la doccia, sentii una fitta lì sotto; oh no, quello non era normale, non lo era per niente. Allora decisi di non andarmi a lavare, perché insomma, se mi fossi spogliato, di certo non sarei passato inosservato. Ci ragionai a lungo, come poteva essere successo, cercai ogni tipo di informazione, nessuna spiegazione... Credo di non aver mai avuto tanta paura come quel giorno, non avrei mai avuto il coraggio di tornare ad allenarmi, ti dissi che non mi era mai piaciuto il calcio, non era vero, il calcio mi faceva sentire bene, mi faceva sentire amato da te, ma non potevo correre di nuovo quel rischio. Ti voglio chiedere scusa per aver smesso. Voglio chiederti scusa per tutto ciò che non ti ho detto. Ti chiedo scusa ed inizierò a raccontarti tutto, perché è giusto che tu venga a conoscenza degli avvenimenti che hanno cambiato la mia vita.

Ciao... E scusa ancora... Ti voglio bene.

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Capitolo 2
*** Lettera ad una madre che non c'è più. ***


Non so proprio come iniziare... Voglio dire, scrivere una lettera ad una persona che non c'è più è molto difficile. Inizierei col dirti: Ciao. Ciao mamma, sono cinque anni che sei morta, e io non riesco a credere di non averti mai salutato.
Vorrei dirti che le cose con papà vanno bene, che io, lui ed Emma siamo felici insieme, che Giulio torna dall'Australia volentieri e che ci riuniamo davanti al caminetto a parlare di tutto; ma purtroppo non è così, Emma ed io siamo andati a vivere insieme, da soli, perché papà, da quando sei morta, ha abbandonato tutto, si trova costantemente in bilico tra la vita e la morte, non lo vediamo mai e gli parliamo poco, quasi mai, una visita ogni tanto, giusto per fargli sapere che stiamo bene, anche se gli importa poco.
Io, credo di aver fatto outing, anche se lo sapevano praticamente tutti. Sono stati tutti molto dolci, soprattutto zia Marina, mi ha abbracciato dicendomi: <> mi sono commosso, perché oltretutto mi ha anche paragonato a te, per la mia caparbietà e la mia sensibilità.
Ti ricordi quando mi raccontavi le favole? E io ti chiedevo, come se già sapessi cosa mi sarebbe successo raggiunta la maturità sessuale: <> e tu mi rispondevi con una sicurezza confortante <> Beh credo che parte del mio lieto fine è già arrivata, mi sono fidanzato con un ragazzo. Si chiama Luca, è fantastico, i suoi genitori non sono omofobi, lo hanno accettato, tutta la sua famiglia lo ha accettato. Sono contento, perché mi vogliono bene, a Natale ci hanno invitato a casa loro, hanno invitato anche Giulio, Emma e papà, che ovviamente diserta sempre. Come potrebbe mai passare la notte di Natale con due froci? Io continuo a sperare in un suo cambiamento, ma temo che non arriverà mai.
Vorrei provare a riallacciare i rapporti con lui, secondo te, cosa devo fare? Vorrei che capisse che io non sono un mostro, non sono una copia mal riuscita di un uomo, non sono una checca... Sono semplicemente suo figlio, non sono un figlio modello, non lo sono mai stato, ma non esistono le persone perfette, se ci fossero il mondo non avrebbe senso. Qualche tempo fa Luca mi ha portato davanti casa sua, siamo rimasti fermi davanti casa per un'ora, avevo paura ad entrare, o forse non volevo che mi vedesse con LUI. Chissà come avrebbe potuto reagire...
Grazie mamma, grazie di tutto. Mi manchi...

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