You have changed my life.

di Change_Your_Life_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A different day. ***
Capitolo 2: *** Nice to meet you. ***
Capitolo 3: *** You don't know anything about me. ***
Capitolo 4: *** I need you, Niall. ***
Capitolo 5: *** Truth. Prima parte. ***
Capitolo 6: *** Truth. Seconda parte. ***
Capitolo 7: *** The Harry's girlfriend. ***
Capitolo 8: *** My Best Friend. ***
Capitolo 9: *** She's so Afraid. ***
Capitolo 10: *** You make me wanna die. ***
Capitolo 11: *** I find your lips so kissable. ***
Capitolo 12: *** Why you have to go and make things so complicated? ***
Capitolo 13: *** An amazing day, with you. ***
Capitolo 14: *** I won’t let you close enough to hurt me. ***
Capitolo 15: *** GoodBye, Harry! Welcome new life. ***
Capitolo 16: *** Friendship. ***
Capitolo 17: *** My lovely brother. ***
Capitolo 18: *** You were worried, Harry? Are you kidding, really? ***
Capitolo 19: *** She has chosen him. ***
Capitolo 20: *** Would you like to come with me at the prom? ***
Capitolo 21: *** Love is in the air. ***
Capitolo 22: *** Let me be your last first kiss. ***
Capitolo 23: *** You don't trust me. ***
Capitolo 24: *** An unforgettable night. ***
Capitolo 25: *** Irresistible. ***
Capitolo 26: *** Our life starts and finishes together. ***



Capitolo 1
*** A different day. ***



You have changed my life.

 


Quel giorno, da quando avevo messo piede a scuola, tutto mi sembrava così strano, c’era qualcosa che mi tormentava, o forse ero solo preoccupazione per l’interrogazione di storia, che mi aspettava da li a poco.

A portarmi alla realtà fu Niall, il mio migliore amico, che mi abbracciò da dietro e mi salutò con una bacio sulla guancia.
Niall era un bellissimo ragazzo, aveva gli occhi azzurri e i capelli biondi, ma tinti. Aveva uno sguardo dolce e intenso, aveva l’apparecchio, e questo arricchiva ancora di più il suo sorriso, che era davvero qualcosa di meraviglioso. Io e lui ci conoscevamo, praticamente, da quando eravamo piccolissimi e da allora eravamo inseparabili.
“Lottie.. Come mai, prima che arrivassi io, avevi quello sguardo perso e preoccupato?” mi chiese lui, con quella sua aria angelica ed era, impossibile, non sorridere. Lui, da un po’ di tempo ormai, era una delle poche persone, che era riuscita a farmi sorridere.
“Niente Nialler, sono solo preoccupata per l’interrogazione di storia. Sai che la Forester mi odia e non vede l’ora di mettermi un bel 4!” gli dissi cercando di sorridere il più possibile, ma lui si accorse che non era solo per quello e mi abbracciò. Avevo, davvero, bisogno di quell’abbraccio e Niall, come al solito, lo aveva capito.
“Grazie Niall, ne avevo davvero bisogno! Non so come tu faccia a capire, ogni volta, di cosa io abbia bisogno!” gli dissi, sincera.
“Beh… Mia cara Lottie” disse mentre mi metteva un braccio intorno alle spalle,” ti conosco meglio, di quanto conosca me stesso e so che in questo periodo, hai bisogno di tutto l’affetto possibile! E io sono qui pronto per accontentarti, sempre!” mi disse guardandomi negli occhi e io non potei sorridergli, poi lo abbracciai e lo ringraziai, perché, infondo, lui c’era sempre e io non avrei potuto trovare un amico migliore di lui!
Al suono della campanella, ci dirigemmo entrambi in classe, solo che lui aveva matematica e io storia, quindi, durante quell’ora, non avrei avuto il suo appoggio. Poi lui mi salutò con un bacio sulla fronte e io gli sorrisi, dopo di che se ne andò.
Io entrai in classe e mi sedetti, come al solito, all’ultimo banco, che quel giorno sembrava vuoto, proprio quello di cui avevo bisogno, stare da sola, per tutta l’ora di storia! Sbuffai e mi sedetti. Dopo qualche minuto, entrò in classe la “iena” come la chiamavano tutti, ovvero la Forester. Quella donna, era un metro e settanta cinque di pura malvagità e non mi meravigliavo del fatto che non si fosse ancora sposata.

La professoressa, dopo aver dato uno sguardo al registro, alzò lo sguardo e puntò i suoi occhi marroni nei miei, e allora capii quale sarebbe stato il mio destino, ma non appena mi mossi per alzarmi, qualcuno bussò alla porta e io pensai che fosse il mio salvatore.
La professoressa, sbuffò, anche questa volta l’avevo scampata, poi dopo aver detto avanti, la porta si aprì e fece la sua comparsa una ragazza, e devo dire che era davvero bella! Aveva i capelli lunghi appena sotto le spalle, tra il rosso e il castano; era alta più o meno quanto me ed era molto magra. La prof la guardò e le fece cenno di parlare, lei si presentò dicendo di chiamarsi Nina, Nina Styles.
Quel cognome mi sembrava di averlo già sentito, ma poi allontanai il pensiero e mi concentrai sulla nuova arrivata, che proprio in quel momento, si stava sedendo accanto a me. Dopo che lei si fu sistemata, la prof, iniziò a spiegare. Per quella volta me l’ero cavata, ma la prossima non mi sarei fatta trovare impreparata!

“Ciao io sono Nina!” mi disse lei sorridendo con due adorabili fossette.
“Piacere Charlotte, ma per tutti sono Lottie!” le risposi io cordialmente.
“Ho notato che la professoressa è un po’, come dire, scorbutica?!” mi chiese lei, con una nota di sarcasmo.
“Beh si la Forester è così! Poi, ovviamente, c’è la sua “preda” preferita e indovina un po’, sono io!” dissi sospirando, ma cercando, comunque di sorridere.
“Mmm.. Sai l’avevo notato! Quando sono entrata ha sbuffato e ho notato come ti stava guardando!” disse lei cercando di non ridere, per la faccia della professoressa.
“Styles, Tomlinson, dovete continuare a parlare, o magari ci potreste degnare della vostra attenzione?!” ci chiese lei acidamente, noi in risposta annuimmo.
“Benvenuta nel club! Adesso odia anche te!” le sussurrai, io.
“Beh se sei tu la mia compagna, sono felice di farci parte!” mi disse lei sorridendo e le spuntarono di nuovo quelle adorabili fossette.
“Bene, allora, compagna, che ne dici di venire da me oggi, dopo scuola?” le chiesi io sorridendo. Ero felice di aver trovare un’amica, Nina era così simile a me e già mi stava piuttosto simpatica.

E adesso che la guardavo meglio, aveva degli occhi verdi-azzurri, che erano davvero familiari, come il suo cognome e mi fece un po’ incuriosire, ma alla fine non ci diedi tanto peso.
“Certo collega!” mi rispose lei sorridendo di nuovo. Io le sorrisi a mia volta e insieme aspettammo la fine di quella, noiosa, giornata di scuola.





Ehi ragazze rieccomi con una nuova storia! So che il primo capitolo può sembrare noioso, ma presto la storia diventerà sempre più intrigante! :)
Spero di ricevere qualche recensione! E spero, soprattutto, che la storia vi piaccia! :)
Baci Mary :*




Ecco Charlotte!
Ovvero la bellissima Sasha Pieterse.
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E qui invece Nina! Ovvero la fantastica Emma Stone.
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E poi ultimo, ma non per importanza, il dolcissimo Niall! :)
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Capitolo 2
*** Nice to meet you. ***


You have changed my life.



Non appena, la campanella ci segnalò la fine delle lezioni, sia io che Nina, prendemmo i nostri zaini e ci dirigemmo verso l’uscita.
Davanti l’entrata, come al solito, Niall mi stava aspettando e non appena mi vide, si avvicinò a me e mi abbracciò, dopo di che gli presentai Nina.
“Allora Lottie, oggi pomeriggio, vieni da me per studiare chimica?” mi chiese lui, sorridendo, con la sua, inconfondibile, dolcezza.
“Mi dispiace Nialler, ma oggi sono impegnata con Nina! Ma non ti preoccupare ci rifaremo domani, ok?” gli chiesi io, cercando di farlo sorridere di nuovo: infatti ci riuscii.
“Certo piccola Lottie! Allora a domani… Eh Nina, piacere di averti conosciuta!” disse sorridendo beffardo. Odiavo quando mi chiamava “piccola Lottie”, mi faceva sentire come una bambina piccola. Mi dava fastidio, e lui lo sapeva bene.
Infatti prima di andare via, si girò verso di me e mi mimò con le labbra “vendetta”, e io in tutta risposta gli alzai il dito medio.
“Wow vedo che sei molto fine!” mi disse Nina, ancora accanto a me, ridendo.
“Beh.. Sai questo è il nostro modo di dimostrarci affetto!” le dissi sorridendo.
“D’accordo.. Allora andiamo?” mi chiese lei, senza perdere il buon umore.
“Certo! Vieni, ho la macchina posteggiata li!” le risposi io sorridendo, con lei non riuscivo a non sorridere, quel suo sorriso era davvero contagioso!
Così ci incamminammo verso l’auto e una volta partite, ricominciammo a chiacchierare, proprio come nelle ore precedenti!

Appena arrivammo, lei rimase a bocca aperta, non penso si aspettasse che io vivessi in uno di quei quartieri, che molti chiamavano “IN” e che avessi una casa così, ma a me, sinceramente, non importava più di tanto.
“Wow certo che casa tua è davvero enorme!” mi disse lei, con ancora gli occhi fuori dalle orbite per lo stupore.
“Si, diciamo che è molto grande, ma di solito sono sola, quindi sto in camera mia e non faccio tanto caso alla grandezza della casa.” Le dissi io, con una nota di tristezza, mentre lei mi guardava un po’ confusa. “Sto sola per la maggior parte del tempo, perché mio padre lavora, fino alla sera, e mio fratello, essendo maggiorenne già da un po’ di tempo, non vive più con noi. Invece mia madre… Mia madre è m-morta un anno fa, a causa di una brutta malattia! ” dissi, poi, io iniziando a singhiozzare e sentendo le lacrime, ormai, scendere lungo le mie guance. Ad un certo punto, sentii una pressione intorno a me e vidi che Nina mia stava abbracciando. Ricambiai la stretta, ero felice di aver trovato qualcuno così!
“Ehi tranquilla, capisco quanto sia difficile! Sai i miei hanno divorziato quando io e mio fratello eravamo molto piccoli, da allora mi è sempre mancata una figura paterna! Quindi, credimi, quando ti dico che ti capisco meglio di chiunque altro.” Mi disse lei, cercando di consolarmi e mi sorrise, come solo lei sapeva fare!
“Grazie Nina, è da, nemmeno, un giorno che ti conosco e già sento che posso fidarmi di te!” le dissi io, sinceramente.
“Di niente Lottie. Stai tranquilla, da ora in poi ci sarà sempre Nina con te!” mi disse, riprendendo quel suo buon umore, che mi contagiava sempre e, non potei fare a meno di sorridere.
“Bene adesso entriamo!”
Lei annuì e, capendo che non volevo parlare più di questo argomento, entrò con me in casa. L’interno la lasciò, ancora di più, senza parole, ma subito si ricompose e mi seguì in cucina.

Il pomeriggio lo passammo a scherzare, parlare di ragazzi, tra cui alcuni, che lei aveva visto durante le lezioni.

Verso sera, ancora mio padre non si era fatto vivo e io, se Nina se ne fosse andata, sarei rimasta da sola, ma ormai ci avevo fatto l’abitudine, certo mio fratello mi invitava sempre a casa sua, ma gli dicevo sempre che preferivo stare sola o gli inventavo che avevo molti compiti e lui, ormai, rassegnato, lo accettava.
“Senti ho appena finito di parlare al telefono con mia madre e le ho detto che sta sera eri sola, così lei ti ha invitata a casa nostra per cena e poi magari resti a dormire! Che ne dici? Vedi che non accetto un “NO” come risposta!” mi disse lei, marcando bene quel no, per farmi capire che non avevo vie di scampo, così accettai e in un batter d’occhi mi ritrovai davanti casa sua.

Nina aprì con le chiavi e non appena misi piedi dentro casa sua, un senso di famiglia, amore, affetto, mi invase e non potei fare altro che sorridere.
“Bene ragazze siete arrivate! Ciao Charlotte, io sono Anne la madre di Nina. È un piacere conoscerti!” mi disse una donna, un po’ più alta di me e Nina, con dei bellissimi occhi verdi e i capelli castani lunghi fin sotto le spalle.
“Il piacere è mio signora Styles e per favore mi chiami Lottie!” le risposi io, cordialmente.
“E tu allora chiamami Anne!” mi disse lei, sempre sorridendo. Ora capivo da chi aveva preso Nina.
Ad un certo punto sentimmo la porta di casa aprirsi e poi chiudersi successivamente. Dall’ingresso arrivò un ragazzo, abbastanza alto, con due occhi verdi meravigliosi, come quelli di Nina ed Anne. Era davvero un bellissimo ragazzo.
“Mamma!” esclamò lui, abbracciando la madre, dopo di che si diresse verso la sorella e le baciò la guancia, poi si girò verso di me e mi guardò, con un’espressione tra il confuso e lo stupito.

“Harry, lei è Charlotte, una mia amica. L’ho conosciuta oggi e siamo diventate subito amiche!” disse Nina, sorridendo felice, sorrisi a mia volta, poi Harry, almeno credo si chiamasse così, si avvicinò a me e si presentò.
“Piacere Harry, il fratello di Nina!” mi disse lui, sorridendo,
“Piacere Charlotte, ma chiamami Lottie!” gli risposi io, sempre sorridendo e fu allora che mi persi nei suoi occhi, erano così profondi, ma ebbi, come, la sensazione di averli già visti, erano così familiari. Stessa cosa per Nina e per sua madre. Mi sembrava di averli già visti, ma non riuscii a ricordarmi dove!





Ehi ciao ragazze belle! :D
7 recensioni! Cioè volgio dire, 7? Non ci credo ancora.. :') Grazie davvero a tutte, grazie di cuore! :D
Grazie anche ai lettori silenziosi e a chi ha aggiuto la storia alle seguite! :D Grazie davvero!
Adesso vi lascio, baci Mary :*




Lottie :) Nina :)
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Capitolo 3
*** You don't know anything about me. ***


You have changed my life.



Quella serata fu davvero una delle migliori della mia vita! Nessuno mi faceva sentire fuori posto, mi sentivo a casa, come in una vera famiglia. Anne era stata gentile per tutto il tempo e stavo, davvero, cominciando ad adorarla, Nina stava diventando davvero importante e penso di non aver mai avuto un’amica come lei, infine Harry, anche lui, era stato gentile, ma avevo notato nel suo sguardo qualcosa di strano, ma forse era solo una mia impressione.

Dopo cena ci sedemmo tutti quanti sul divano e ancora una volta mi ritrovai di fronte Harry che, come durante la cena, ogni tanto mi fissava e io finivo per arrossire e questa situazione stava diventando molto imbarazzante.
“Bene Lottie, adesso voglio mostrarti qualche foto di Harry e Nina da piccoli, erano così adorabili!” mi disse lei con un luccichio negli occhi. Si vedeva che adorava i suoi figli e io non potei fare a meno di sorridere malinconicamente. Mi mancava mia madre, ma ero felice che la mia nuova amica potesse contare su una donna come Anne.
Nello stesso momento Harry diventò rosso e Nina sbuffò, capivo come si sentivano, imbarazzati.
“Allora questi sono loro due a due anni. Guarda! Non erano adorabili?” mi disse lei sorridendo.
“Sisi, erano davvero due angioletti!” dissi ridendo per la faccia che aveva fatto Nina e le strizzai una guancia.

Continuammo a guardare foto, finché una non colpì la mia attenzione: era impossibile! Come facevano loro ad avere una foto mia insieme a madre?!
“Scusa Anne se te lo chiedo, ma chi sono queste due persone nella foto?” le chiesi, fingendo di non saperlo.
“Oh beh… Lei era la mia migliore amica e lei sua figlia. Eravamo molto unite: infatti anche i nostri figli erano molto amici! Solo che abbiamo perso i contatti, dopo che lei se ne andata, con la sua famiglia, da Holmes Chapel.” Nina annuì, ma Harry era ancora fermo che spostava lo sguardo da me alla foto. Che avesse capito qualcosa?
E poi arrivò un lampo di genio ed ecco perché mi sembrava di averli già visti, adesso ricordotutto! Mi ricordo di Anne e mia madre, della loro amicizia, che durava da ormai tantissimi anni. Mi ricordo di Nina e anche di Harry.

“Aspetta un attimo!” Anne interruppe i miei pensieri. ”Sai, ora che vi guardo meglio, vi assomigliate molto e poi la bambina si chiamava anche Charlotte come te!” mi disse lei, con uno sguardo strano. “Lottie come ti chiami di cognome?” mi chiese infine.
“Tomlinson, il tuo cognome è Tomlinson!” ma non fui io a parlare, fu Nina, che adesso mi guardava proprio come la madre. L’unico a non aver mosso un dito era stato Harry, sembrava immobile, ma dal suo volto vedevo lo stupore, ma qualcos’altro che non riuscii a percepire.
“Oddio avete anche lo stesso cognome. Dimmi Lottie, hai per caso un fratello che si chiama Louis?” mi chiese, di nuovo, Anne.
Sta volta Nina non poteva rispondere, certo sapeva che avevo un fratello, ma non sapeva come si chiamava.
“Si.” Risposi più a me stessa che a loro, ma loro lo sentirono e mi guardarono sorpresi.

Anne subito mi abbracciò e in quell’abbraccio sentii una marea di emozioni: amore, stupore, gioia…
“M-ma allora sei tu! Sei tu la mia migliore amica, quella che ho cercato per tutto questo tempo, mi sei mancata così tanto!” disse, poi, Nina correndo ad abbracciarmi. Io, nel mentre, ero ancora senza parole, poi sentii le lacrime scendere dai miei occhi e ricambiai l’abbraccio, tanto forte, di Nina.

Quando ci staccammo, vidi che Harry si era alzato, ma non aveva intenzione di avvicinarsi, anzi sembrava pure arrabbiato, ma non riuscivo a capire perché.
Ad un certo punto si decise a parlare, ma quello che disse mi fece male, molto male!
“Si può sapere perché non c’è lo hai detto subito che eri tu? Così almeno potevi risparmiarti tutte queste domande! Sei solo una bugiarda! Tu sapevi chi eravamo, ma per tutta la sera hai preferito tenere la bocca chiusa. Bene adesso spiegami il perché! Su forza!” mi disse lui, con tutta la freddezza possibile. Davvero credeva che io ero una bugiarda? Come poteva pensare che io avessi mentito.
“Primo: io non sono una bugiarda! Secondo: se me lo fossi ricordata, non pensi che lo avrei detto subito? Io sono la prima qui a dire che non mi ricordavo e tu mi accusi di mentire? Tu non sai niente di me, niente!” gli risposi io, arrabbiata quanto lui.
Accanto a me sentivo Nina, che cercava di calmarmi, ma era inutile, mi stava giudicando senza conoscermi.
Lui era rimasto in silenzio, forse davvero ero riuscita a colpirlo, ma poi vidi che stava stringendo i pugni, forse per trattenersi, ma non ci riuscì a lungo.
“Certo che non so niente di te. Te ne sei andata senza nemmeno salutare, così all’improvviso e ora pretendi che io ti creda, beh allora sei tu che non sai niente di me!” ma sentivo che non aveva ancora finito: infatti quello che mi disse dopo, riuscì a farmi crollare, letteralmente. “Forse tua madre non ti ha insegnato a non mentire, soprattutto con le persone che hai appena ritrovato e che per tutto questo tempo hanno sofferto a causa tua!” me lo sputò in faccia, come se fosse cosa da niente, ma lui non sapeva, non sapeva niente né di me, né di mia madre. Mi aveva colpita nel mio punto debole e a quel punto mi era difficile, anche, respirare.
Nina, sapendo tutto, si avvicinò, furiosa, al fratello e gli diede uno schiaffo così forte, che persino io, che ero ancora in trans, lo sentii e mi risvegliai, nel momento in cui Anne andò a dividere i due fratelli. Quella situazione, però, era diventata così insostenibile, che scappai in bagno e mi chiusi a chiave. Avevo bisogno di qualcuno che sapeva tutto e che mi poteva aiutare, qualcuno che comprendeva tutto il mio dolore, così lo chiamai.


Intanto nel salotto..
“Harry, ma sei impazzito, come ti salta in mente di dirle certe cose, eh? Non ti rendi conto che quello che hai detto le ha fatto male, non sai nemmeno che adesso l’hai praticamente distrutta! Sei proprio senza cuore!” Nina era più che furiosa, voleva solo difendere la sua migliore amica, finalmente ritrovata, ma poi ripensò che né sua madre, né lui sapevano che la madre era morta, ma forse era giusto che glielo dicesse Lottie, così cercò di calmarsi e si sedette sul divano.

A un certo puntò suonò il campanello e Anne corse ad aprire. Ma la persona che le si presentò davanti, non l’aveva mai visto.





Ehi eccomi di nuovo qui! Boom ecco il colpo di scena! beh so che eravate tutte molto curiosa di sapere perchè Lottie pensava di conoscerli e adesso lo sapete! :D
Secondo voi chi ha chiamato Lottie?
Grazie mille per lei 6 recensioni, grazie davvero a tutte! Vi adoro :3 Grazie a chi ha aggiunto la storia tra le seguite! *-*
Bene adesso vado, spero vi piaccia! Se arrivo a 5 recensioni, posto l'altro! :D
Baci Mary :*





Ecco Lottie e harry! :)

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Capitolo 4
*** I need you, Niall. ***


You have changed my life.



Anne, non sapendo chi era, guardò Nina, quest’ultima vedendo che era Niall, si precipitò alla porta e quando lo vide, lo fece entrare, sotto lo sguardo attento di Harry e confuso della madre.
“Meno male che sei qui! Immagino ti abbia chiamato lei, vieni ti accompagno da lei!” gli disse Nina, contenta che lui fosse li per la sua migliore amica. Sapeva che in quel momento aveva bisogno di lui, più che mai.
“Grazie Nina.” Le rispose lui, cordialmente. Era preoccupato per Lottie, molto preoccupato. Quando lo aveva chiamato, era disperata e non appena gli disse che aveva bisogno di lui, lui si era precipitato a casa Styles, dopo essersi fatto dire l’indirizzo.
 
“Lottie sono io Nina, apri! C’è Niall qui per!” mi disse Nina, dall’altra parte della porta. Mi alzai, controllai un po’ il mio aspetto: avevo gli occhi gonfi e rossi per via delle lacrime e sembravo un mostro. Dopo aver sospirato, mi diressi alla porta e dopo averla aperta, mi ritrovai tra le braccia confortanti del mio migliore amico. Nina, nel mentre, era tornata in salotto. Era davvero fantastica, aveva capito subito che avevo bisogno di Niall e si era fatta da parte, per permettermi di parlare con lui e io l’adoravo per questo. Era una persona d’oro!
“Allora Lottie, mi dici che cosa è successo?” mi chiesi lui preoccupato, dopo che ci fummo staccati.
Gli raccontai tutto, del fatto che dalla prima volta che avevo Nina, mi sembrava di averla già vista, stessa cosa per Anne ed Harry. Gli raccontai di quello che era successo fino a qualche minuto prima. Lui all’iniziò mi guardava curiosa, ma quando gli dissi di quello che mi aveva detto Harry, poco prima, serrò la mascella e vidi che si stava arrabbiando, così lo abbracciai e cercai di calmarlo e infatti ci riuscii. Appena mi calmai, mi disse che, adesso, era il momento di andare e gli chiesi se per quella sera poteva dormire da me, lui in tutta risposta sorrise e prima di uscire mi baciò la fronte.
 
Intanto..
Non appena Nina era tornata, la madre le aveva chiesto se conosceva quel ragazzo, e lei le rispose di si. Non voleva essere “fredda” con sua madre, ma era, ancora, molto  arrabbiata col fratello.
Harry, intanto, si era ripreso, non appena aveva visto quel ragazzo biondo entrare in casa sua ed essere trascinato via da sua sorella. Che fosse il fidanzato di Charlotte? Questa domanda non faceva altro che tormentarlo, voleva sapere chi fosse, ma doveva, anche, chiarire con lei quello che era successo.
 
Non appena arrivammo in salotto, vidi Harry ancora in piedi, Anne seduta sul divano che parlava con Nina.
“Ehm..” Cercai di attirare la loro attenzione. Quando si girarono verso di me, vidi Nina alzarsi e venire verso di me e abbracciarmi, io ricambiai l’abbraccio di quella che, adesso, sapevo fosse la mia migliore amica e che spero lo sarebbe stata per sempre.
“Scusa Anne se sono scappata via così!” le dissi io, cercando di smorzare quella situazione imbarazzante. “E comunque lui è Niall!” le dissi, presentandogli Niall, che a quanto avevo capito, era entrato in casa sua, senza neanche darle il tempo di avere delle spiegazioni, era stato trascinato via da Nina. Poi voltai lo sguardo verso Harry, che guardava un punto tra me e Niall e notai che stava fissando le nostre mani, ancora unite, e la cosa mi metteva in soggezione, ma non per questo mi staccai dal mio migliore amico.
“Oh piacere caro, tu sei un amico di Lottie?” gli chiese lei gentilmente, ma vedevo che era, ancora, molto turbata.
“Piacere mio signora. Si sono un amico di Lottie!” rispose lui, con quel suo fare dolce e serio allo stesso tempo. A volte lo invidiavo, lui era sempre così spontaneo, ma, quando voleva, era molto dolce e gentile.
“Scusami Nina, ma per sta sera preferirei tornare a casa con Niall, se non ti dispiace.” Lei chiesi io, lei annuì comprensiva. Poi mi voltai verso Anne.
 “Anne scusa davvero, ma non ci riesco, però domani verrò qui e se vuoi chiariremo tutto!” le dissi io speranzosa di un assenso.
“Certo tesoro, lo capisco. E comunque è ovvio che mi fa piacere. Tu, ormai, qui sei la benvenuta.” Mi rispose lei con il suo bellissimo sorriso e io corsi ad abbracciarla, come se fosse mia madre: infatti Anne, quando stavamo ancora a Holmes Chapel, era come una seconda madre per me.
“Bene allora noi andiamo. Grazie di tutto Anne! E Nina, ci vediamo domani.” Dissi io infine, avvicinandomi alla porta.
“Certo Lottie e non c’è bisogno di ringraziarci proprio di niente! A domani.” Mi rispose lei sorridendo.
“A domani!” dicemmo io e Niall all’unisono, prima di andare via. Quando uscii da quella casa un senso vuoto, ma anche di sollievo, mi invase.

Andai insieme a Niall verso la sua auto e ci dirigemmo verso casa.

Una volta arrivati, vidi che la macchina di mio padre non c’era e quindi ancora non era rientrato, cosa che mi fece preoccupare e non poco. Niall si accorse delle mie preoccupazioni e cercò di calmarmi, dicendomi che magari aveva avuto un contrattempo.

In quel momento Niall era l’unico che poteva capirmi, che poteva farmi sorridere. Lui era il mio migliore amico e io avevo bisogno di lui.

Quella notte non riuscii a chiudere occhi, in un solo giorno la mia vita era cambiata, era successo tutto così in fretta, che quasi non ci credevo. Era tutto così surreale, così strano. E poi perché Harry aveva reagito così male? Perché mi riteneva una bugiarda? Perché non sembrava essere l’Harry che io mi ricordavo?

Con tutte questa domande, riuscii a prendere sonno, mentre Niall, già dormiva come un ghiro.






Ehi belle ragazze.. Eccomi qui :D Vorrei, prima di tutto, ringraziare tutte quelle fantastiche persone che hanno recensito lo scorso capitolo e tutte quelle che l'hanno inserita nelle preferite/seguite/ricordate. Grazie davvero *-*
Bene questo capitolo è un pò noiso, ma è coem dire, un capitolo di passaggio per il prossimo, dove si scopriranno TANTE cose, ma non vi annuncio niente! Ahahah sono cattiva xD
Adesso vi lasciooooo :D Baci Mary :*







Ecco Lottie ed Harreh :) Invece sotto il nostro Nialler :D Che tenero :3
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Capitolo 5
*** Truth. Prima parte. ***


You have changed my life.



La mattina mi svegliai con un dolce profumo di caffè e creap. Così mi alzai e scesi le scale, arrivata in cucina vidi Niall intento a cucinare le creap, che erano sempre state la sua specialità, ma lui diceva sempre che gli piaceva di più mangiarle. Sorrisi a quel pensiero, a volte Niall mangiava davvero tanto e mi stupivo di come restasse sempre così in forma.
“Buon Giorno Lottie, dormito bene?” mi chiese lui dolcemente, mentre mi venne ad abbracciare. Adoravo quando lo faceva, riusciva sempre a capirmi.
“Beh… Se avessi dormito, Nialler, te lo saprei dire!” gli dissi sorridendo o almeno ci provai e cercando di non addormentarmi sul bancone della cucina.
“Bene allora un po’ di caffè e qualche creap alla nutella, come piacciono a te, ti faranno più che bene!” mi disse lui, sempre col sorriso stampato in faccia. Mi ricordava un po’ Nina, sempre sorridente e che non perdeva mai il buon umore.

Quel giorno dopo scuola, sarei andata a casa di Anne ed avrei parlato con lei, Nina e anche Harry. Volevo sapere perché mi aveva giudicata così, senza motivo. Volevo che questa situazione si risolvesse il prima possibile.
“Ah Niall, non è che hai sentito mio padre rientrare sta notte?” gli chiesi io. Avevo una strana sensazione, mio padre se tardava, avvisava sempre o me o mio fratello, ma a quanto pare ancora non si era fatto sentire.
“No mi dispiace Lottie, non l’ho sentito e la sua valigetta non c’è sul divano.”
Notai il suo sguardo preoccupato, era raro che si preoccupasse per qualcuno che non sono io o qualcuno della sua famiglia, o comunque senza una motivazione abbastanza grave e dal suo sguardo, la preoccupazione, ma soprattutto la paura presero il sopravvento. Allora cominciai a piangere, non volevo, ma era più forte di me.
Niall subito venne ad abbracciarmi e cercò di calmarmi. Dopo un po’ mi ripresi e ringraziai Niall per la colazione, ma per tutto quello che faceva per me, davvero non come avrei fatto senza di lui!
Appena fummo pronti, ci dirigemmo verso scuola e una volta posteggiata l’auto, prima di scendere feci un bel respiro, mi serviva.

Ad un certo punto il telefono cominciò a squillare, strano chi mi chiamava alle 8 del mattino?! Lo presi e notai che era mio fratello, strano pensai.
“Ehi Lou, come mai mi hai chiamato?” gli chiesi io.
“Senti Lottie, sei con Niall?” mi chiese lui abbastanza preoccupato, ma intuivo tristezza.
“Si Lou siamo davanti scuola, perché? Cosa è successo? Lou ti prego dimmelo!” gli dissi io, cominciando a preoccuparmi sul serio.
“Forse però è meglio se ti sied-“ ma lo interruppi.
“Lou parla cavolo!” gli ordinai io,
“Ok però calmati. V-vedi ieri sera p-papà, mentre tornava a casa, ha a-avuto un incidente e adesso è ricoverato all’ospedale!” mi disse mentre piangeva. Lo sapevo, sapevo che era successo qualcosa. Ma non poteva essere mio padre, non il mio papà, che per quanto era stato assente dopo la morte della mamma, era sempre stato un buon padre, non poteva essere in ospedale.
Cominciai a piangere, a urlare, non ci potevo credere, non ci volevo credere.
Niall subito corse da me e mi prese il telefono e si fece dire da Louis tutto e poi venne ad abbracciarmi. Non riuscivo a fermarmi, piangere mi sembrava l’unica soluzione.

Ad un certo punto sentii altre due braccia avvolgermi e sentii il profumo di Nina invadermi. L’abbracciai, forte e lei mi strinse a sé, per farmi capire che c’era, anche se dalla sua espressione potevo notare molta preoccupazione, ma anche confusione.
Quando mi staccai, lei mi chiese spiegazioni, io non riuscivo proprio a parlare, le parole mi erano morte in gola, così Niall lo fece al mio posto. Lei mi abbracciò di nuovo, sapeva di mia madre e sapeva quanto io ci tenessi ad entrambi. Dietro di lei, poi notai Harry guardarmi dispiaciuto, sapevo che gli dispiaceva davvero, ma ancora non lo avevo perdonato o forse si?!
Poi mi feci ridare il telefono da Niall e chiesi a Louis, che nel mentre era rimasto ad aspettare, in quale ospedale fosse nostro padre, poi dissi che sarei arrivata il prima possibile. Salii di nuovo in macchina di Niall, che si era offerto di accompagnarmi e con noi vennero anche Nina ed Harry, non che mi dispiacesse, ma vidi che Niall non era molto d’accordo. Forse c’è l’aveva ancora con lui.
Mentre eravamo in macchina nessuno parlava, se non Nina che stava avvertendo sua madre di quello che era successo ed Anne le rispose che sarebbe venuta anche lei, non appena poteva.

Una volta arrivati, entrammo subito e dopo che mi feci dire dall’infermiera, dove si trovasse mio padre, corsi per le scale e arrivata al 3 piano vidi mio fratello insieme ad Eleanor, la sua ragazza.

Corsi verso di lui e quando mi vide, mi abbracciò. Avevo bisogno di un suo abbraccio, avevo bisogno di sapere che tutto sarebbe andato bene.
“Ehi piccola, tranquilla.. Lui sta bene, adesso i dottori lo stanno finendo di visitare, tra un po’ sapremo come sta. Tranquilla, tutto si risolverà!” m disse lui, cercando di tranquillizzarmi: infatti ci riuscì, c’era sempre riuscito, era il mio fratellone e insieme eravamo riuscito a superare tutto, anche la morte della mamma.
Subito dopo ci raggiunsero Niall, Nina ed Harry. Niall andò a salutare Eleanor, poi salutò Lou. Io da Louis, passai ad abbracciare Eleanor. Lei, infatti, oltre ad essere la ragazza di mio fratello, per me era come una sorella maggiore, c’era sempre stata per me.

D’un tratto, quando Louis vide Harry e Nina, mi guardò confuso, poi si rigirò verso di loro e sgranò gli occhi: li aveva riconosciuti e vidi sul suo volto un sorriso enorme.
“Oddio Nina, Harry! Cosa ci fate a Londra? Sono più di sei anni che non vi vedevo! Cosa ci fate a Londra?” gli chiese lui abbracciandoli, soprattutto Harry, lui, nonostante la differenza di età, era sempre stato il suo migliore amico e so quanto gli sia mancato.
“Beh ci siamo trasferiti qui insieme a mamma e adesso andiamo a scuola insieme a Lottie e Niall!” esclamò Nina sorridendo, anche lei era felice di rivedere mio fratello. Ma appena finì di parlare, alzai un sopracciglio e la guardai confusa. Da quando Harry veniva a scuola con noi?
Lei decifrando il mio sguardo, rispose che si era iscritto quel giorno, prima che arrivassimo io e Niall.

Dopo di che presentai Eleanor ad Harry e Nina, ma poi vidi qualcuno arrivare verso di noi, era Anne e aveva una faccia piuttosto preoccupata.
“Ehi ragazzi ho fatto il prima possibile! Oddio Louis, sei davvero tu tesoro?” gli chiesi lei sorpresa ma anche felice. Lui annuì e l’andò ad abbracciare. Poi Anne si voltò verso di me e mi sorrise. Però vidi nel suo sguardo un po’ di confusione, finché non ci chiese quello, che probabilmente gli avrei dovuto dire fin da subito.
“Ragazzi ma la mamma è dentro insieme ai dottori? Sapete mi manca solo lei da salutare!” ci chiese lei sorridendo. Sapevo che non vedeva l’ora di rivedere la sua migliore amica, ma come avremmo fatto a dirle tutto? A dirle, che la sua migliore amica, quella che lei considerava come una sorella, non c’era più?!
Tutti noi restammo in silenzio, un silenzio che la fece insospettire molto, poi guardò Nina, che adesso non sorrideva più, poi Louis che aveva abbassato lo sguardo e poi me, che la guardavo dispiaciuta, mentre alcune lacrime scivolavano sul mio volto.





Scusateeee per il ritardo, ma ho avuto poca ispirazione e non riuscivo a scrivere, ma oggi sono riuscita buttare fuori la prima parte del capitolo! Già questo si dividerà in due parti, sennò veniva troppo lungo! Poi ecco che è spuntato il nostro Lou! *-*
Ci tengo a precisare, dato che molte me lo hanno chiesto, che Lottie, Nina ed Harry hanno la stessa età, e Nina ed Harry sono gemelli, almeno nella mia mente xD
Poi un' altra cosa: prima tutti vivevano ad Holmes Chapel, come avrete capito, ma poi Lottie e la sua famiglia si sono trasferiti a Londra, coem accenna Lou in questo capitolo! :D
Cioè 7 recensioni? Ma volete farmi morire? xD Grazi grazie davvero a tutte voi! Grazie a chi ha recensito, a chi l'ha solo letta, a chi l'ha aggiunta tra le preferite/seguite/ricordate! Grazie, vi amo! :D
Se arrrivo a 4 o 5 recensioni, metto la seconda parte, dove molte verità verranno svelate e sapremo anche come sta il papà di Lottie e Louis! :D
A prestooo
Mary :*













Image and video hosting by TinyPicEcco Lottie e Lou! :)
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Capitolo 6
*** Truth. Seconda parte. ***


You have changed my life.



Anne ci guardava ancora confusi, ma a rompere il silenzio fu il dottore, che ci disse che nostro padre stava bene.
A quelle parole mi alzai di scatto dalla sedia e senza sentire nient’altro mi catapultai dentro la stanza, ignorando l’ordine del dottore di non entrare. Ma avrei voluto vedere lui, se suo padre si fosse trovato in ospedale dopo un incidente e la tua preoccupazione fosse arrivata alle stelle.

Arrivata davanti il suo letto, potei notare i suoi capelli scuri, diversamente dal solito, molto disordinati; un accenno di barba, dato che essendo in ospedale, non se l’era potuta fare; i suoi occhi, i suoi bellissimi occhi azzurri, che avevamo ereditato io e mio fratello, erano chiusi. Quanto mi mancava poterli guardare e sentire tutto l’affetto che mio padre, nonostante fosse sempre molto impegnato, mi trasmetteva solo a guardare i miei.
Mentre rimanevo a guardarlo, sentii una mano poggiarsi sulla mia spalle e notai la figura di mio fratello accanto a me. Ora che lo guardavo, la sua espressione sembrava molto più rilassata; anche lui, come me, stava guardando nostro padre e potei sentirgli emettere un sospiro di sollievo. Poi lo abbracciai, in modo da trasmettergli la mia forza o, forse, ero io che avevo bisogno di un po’ della sua?!

Stemmo abbracciati ancora per qualche minuto, finché mio padre non si mosse e io, staccandomi da Louis, corsi a prendergli la mano, per fargli sapere che io ero li, che Louis era li, per lui!
Piano piano aprì gli occhi e dopo qualche secondo, che parse interminabile, lo vidi posare lo sguardo da me a Louis e un mezzo sorriso comparve sul suo volto.
Subito ci fece cenno di abbracciarlo e noi non c’è lo facemmo ripetere due volte. Mi erano mancati così tanto i suoi abbracci, che adesso non volevo più staccarmi, ma il dottore disse che dovevano fare gli ultimi accertamenti e io e Lou dovettimo uscire.

Usciti dalla stanza andammo ad abbracciare i nostri amici, erano felici, non avevamo perso nostro padre e questo ci rendeva sereni e tranquilli. Ma adesso arrivava il problema più grande: affrontare Anne e dirle tutta la verità e per questo avevo bisogno, soprattutto, di Louis.
Dissi ad Anne, se voleva venire a cena da noi, con Nina ed Harry ovviamente, dato che papà non sarebbe uscito prima di due giorni, e lei accettò volentieri, ma vidi che era molto pensierosa e questo mi fece un po’ preoccupare.

A cena eravamo io ,Lou, Anne, Nina, Harry e Niall, che sotto mia richiesta, o dovrei dire ricatto, era rimasto pure lui, al contrario di Eleanor, che era dovuta correre a casa, per impegni familiari.
Nessuno accennava a parlare e la situazione era diventata davvero insopportabile, nonostante Anne ci sorridesse e Niall e Louis, che erano seduti, esattamente, accanto a me, mi stringessero le mani, per darmi conforto.
All’improvviso, però, non c’è la feci più!
“Scusate ma questa situazione sta diventando davvero imbarazzante! Anne scusa, ma devo, cioè, io e Louis dobbiamo dirti una cosa!” le dissi, presa da un coraggio, che neanche io pensavo di avere. Nel mentre sentivo lo sguardo rassicurante di Nina e le sorrisi per ringraziarla.
“Vedi quando siamo andati via da Holmes Chapel, noi due non sapevamo ancora il motivo di questa “fuga”, mamma e papà non c’è l’avevano ancora detto e noi avevamo cercato di convincerli a ritornare nella nostra vera casa, ma loro ci dissero che era meglio se andavamo via.
Circa tre anni dopo che c’eravamo trasferiti qui, a Londra, ci dissero quello che doveva essere il motivo della nostra partenza e ti giuro che in quel momento avrei tanto voluto scappare, andare via e tornare ad Holmes Chapel, ma non potevo abbandonare la mia famiglia, non me lo sarei mai perdonata.
Anne, non sia quanto mi costa dovertelo dire, ma questa è la verità e ti prego di non avercela con me per non avertelo detto prima!” le dissi io, prima di dirle quella straziante verità, che l’avrebbe distrutta. Lei mi sorrise, per intimarmi a continuare, ma le forse cominciarono a mancare e sentii il bisogno di mio fratello più che mai.
Lo vidi stringermi di più la mano e sorridermi, o almeno ci provò, per incoraggiarmi. Io, riuscii a trovare la forza, anche se dentro mi sentivo morire, per la seconda volta.

“La mamma aveva una malattia, un tumore. Era già da un po’ che lo aveva, ma non c’è ne aveva mai parlato. Lei e papà avevano progettato di andare via, per non sentire la pena di nessuno; per non dover far versare, alle persone che amavano, delle lacrime; non volevano far soffrire nessuno. Ma sapevo che la mamma aveva bisogno di te, più di ogni altra cosa, ma non voleva vederti preoccupata, per ogni momento in cui lei si sarebbe sentita male, non voleva vederti piangere per lei. Infondo sai che è sempre stata molto orgogliosa, ma sappi che ti voleva un bene immenso.
L-lei è m-morta dopo due mesi! Se ne andata lasciando un grande vuoto dentro di noi, lasciandoci con il cuore spezzato, soli.” E, proprio in quel momento, non c’è la feci più e scoppiai a piangere, piangere per la centesima volta, per lei, per la mia mamma; quella donna che amavo più di ogni altra persona, quella donna che mi aveva insegnato tutto, da camminare, ad amare. Abbracciai forte Louis, che cercava di non piangere, ma sapevo che da li a poco, avrebbe cominciato anche lui.
Anne, invece, aveva la bocca spalancata e i suoi occhi non brillavano più, erano spenti, proprio come i miei e quelli di Lou, quando lo venimmo a sapere. Stava piangendo, piangeva per la sua migliore amica, ormai persa. Ad un certo punto Harry corse ad abbracciare la madre, mentre Nina piangeva, nonostante gli avessi già raccontato di mia madre, sulla spalla di Niall, e quest’ultimo cercava di calmarla, ma con scarsi risultati.

Non appena mi ripresi, un po’, dovetti continuare, perché ancora non era finita.
“Anne mi dispiace così tanto, mi dispiace di non avervi riconosciuto subito, ma dopo la morte della mamma, io non mi sono ripresa subito. Ho avuto un periodo, davvero molto difficile!” le dissi io, cercando, di non piangere più, ma soprattutto di non far piangere gli altri.
“Tesoro tu non hai colpe, la tua mamma la conoscevo bene e immaginavo fosse successo qualcosa di molto grave, per portarla via dal paese che lei amava, so che per lei è stato un grande sforzo e so quanto ci teneva a voi.” Mi disse, provando a sorridere, ma vedevo quanto per lei fosse difficile.

Poi Nina, mi guardò confusa, probabilmente per quello che avevo detto prima, e lo stesso fecero Anne ed Harry, che ancora era abbracciato alla madre, tentando ci consolarla.
“Beh vedete, dopo la morte di mia madre, tutto era diventato buoi per me! Non mangiavo più, non riuscivo più a dormire, non riuscivo più a fare niente. Un giorno, a causa di un incidente per poco una macchina non mi prendeva in pieno e non morivo. Da quel giorno ho sofferto di una piccola amnesia, che mi ha fatto dimenticare, o almeno mettere da parte, molte cose del mio passato. Fortunatamente col tempo l’amnesia è passata, ma molte cose, ancora non le ricordo, per questo non vi ho riconosciuti subito.” Dissi io buttando tutto fuori. Finalmente tutti sapevano tutto.
Anne subito venne ad abbracciarmi, insieme a Nina, che per poco non mi strangolava, ma poco importava, sentivo il bisogno di quell’abbraccio e niente, in quel momento, mi avrebbe staccato da loro.

Poi, però, prese parola qualcuno che dall’inizio, ancora, non mi aveva rivolto la parola.
“Lottie, scusami, potrei parlarti, in privato?” mi chiese lui, visibilmente preoccupato, ma anche triste, vedevo che era pentito. Annuii e sotto lo sguardo vigile di Niall, che tranquillizzai con un sorriso, mi diressi verso la cucina, insieme ad Harry.

“Beh… Che mi dovevi dire?!” dissi io cercando di rimanere fredda, infondo lui mi aveva insultata senza sapere niente.
“Beh… Volevo chiederti scusa. Scusa perché sono un vero idiota, perché ti ho giudicata senza sapere quello che hai passato, senza il minimo tatto. Scusami davvero. Sappi, però, che quello che ho detto non lo pensavo davvero!” mi disse lui. Vedevo che era triste, ma quello che mi aveva detto, mi aveva fatto davvero male.
“Lo so che eri preso dal momento, ma ti rendi conto che quello che mi hai detto mi hai ferita nel peggior modo possibile! Mi hai trattato come se fossi una bugiarda, quando sai, che con te, come con gli altri, non lo sono mai stata.” Gli dissi io fredda.
“Lo so, lo so bene. Ma in quel momento stavo male anche io. Dopo tutti quegli anni, ti avevo ritrovata e immaginare che tu mi avevi preso in giro, sapendo chi ero, mi ha fatto sentire ferito, deluso. Ma poi, dal tuo sguardo, dai tuoi occhi, ho capito che non mentivi e ho cercato di scusarmi, ma tu te ne sei andata e non ho potuto fare niente. Ti prego perdonami, Charlie, sai quanto io ti voglia bene!”
Non ci potevo credere, si ricordava ancora il soprannome, che lui mi aveva dato a nove anni. Poi mi era impossibile resistere ai suoi occhi, erano così profondi. Così lo abbracciai, dopo tutti quegli anni. Potevo sentire il suo profumo alla menta, quello che ha sempre usato e che io ho sempre adorato.
“Ti voglio bene anche io Harry e ti perdono, ma non ti permettere più a dirmi quello cose, chiaro? Senno non ti parlo più!” gli dissi io, mettendo il broncio, proprio come quando eravamo piccoli.
Lui rise e mi abbracciò di nuovo, io ricambiai beandomi del calore, che lui, con un solo abbraccio, mi sapeva dare.







Ehiiii belle ragazze! Scusatemi davvero se ieri non ho pubblicato, ma i compiti erano davvero troppi! Ma per scusarmi, ho scritto il capitolo più lungo di tutti! Spero mi perdoniate! :3
Poi volevo ringraziarvi davvero, le vostre recensioni mi riempiono il cuore e mi fate, davvero, sorridere! :D
Ringrazio, anche, le lettrici silenziose e tutte quelle che hanno aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate. Grazie vi amo <3
Bene adesso sapete tutta la verità su Lottie e Lou! :)
Ora scappooo, spero che il capitolo vi piaccia, scusata ancora! :*
Mary! :D




Ecco Harry, ditemi se voi potreste resistere ad una faccina così adorabile? :3  Qui sotto, invece, c'è la nostra Lottie! :D
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Capitolo 7
*** The Harry's girlfriend. ***


You have changed my life.



I giorni passavano e io stavo riacquistando il rapporto con Harry e Nina. Niall aveva conosciuto meglio Harry e avevano cominciato a instaurare una bella amicizia; ero contenta che Niall avesse chiarito con lui, così, almeno, saremmo potuti stare tutti insieme senza altri problemi.

Con Anne, invece, il rapporto era sempre più forte e per me, era diventata davvero indispensabile, era come una seconda mamma, mi stava sempre vicina e insieme, a volte, parlavamo della mamma, per cercare di mantenere un buon ricordo di lei.

Mio padre si era ripreso del tutto e aveva ricominciato a lavorare, ma adesso concedeva più tempo ai suoi figli e io ero molto felice di questo. Aveva anche incontrato Anne, Nina ed Harry, ed era contento che Anne mi stesse accanto, infondo avevo bisogno di una figura materna e chi meglio di lei?

Però c’era un problema: mi stavo innamorando di Harry e ogni giorno ne ero sempre più consapevole. Il problema è che lui mi vedeva solo come la sua migliore amica, quella che adesso non voleva più perdere e a cui voleva, solo, bene.

Mentre pensavo, non mi accorsi che la campanella era suonata e mi affrettai ad arrivare in tempo in classe. Le prime due ore passarono velocemente, durante la terza avevo letteratura. Certo il professor Johnson era un ottimo insegnante e io adoravo quella materia, ma quel giorno la voglia di seguire era zero! Così mi alzai, sotto lo sguardo confuso di Niall, che aveva letteratura insieme a me, e chiesi al professore di andare in bagno. Lui conoscendomi, mi diede il permesso, dopo di che uscii dalla classe, senza farmelo ripetere due volte.

Arrivai alla macchinetta e presi una bottiglietta d’acqua. Iniziai a berla, fino a quando qualcosa me la fece andare di traverso.
Non ci potevo credere, era impossibile.
Harry stava baciando Margi Stewart, l’oca più oca che ci potesse essere in tutto l’universo. Non per altro, era il capitano delle cheerleader e la ragazza più popolare della scuola. Ma la cosa che mi faceva arrabbiare più di tutto era come mai Harry stesse baciando proprio lei; lui non era mai stato uno di quei ragazzi da una botta e via, o comunque che si mettono con la prima che gli passa davanti, no lui era sempre stato diverso, cosa che invece Margi era. Ma forse mi sbagliavo, forse non era più l’Harry che quando piangevo, faceva di tutto per farmi sorridere, non era più quel bambino dolcissimo, che sorrideva sempre e aveva occhi solo per me, non era più il mio Harry e basta. O forse avevo frainteso, magari aveva un ciglio nell’occhio e lui stava cercando di toglierglielo. Ma che dici Lottie, ti sembra che lui la stia aiutando? La mia coscienza mi fece riprendere e aveva anche ragione.

Mi accorsi che li stavo fissando troppo e presa dalla rabbia, ma anche dalla gelosia, gettai la bottiglietta nel cestino, che per poco non si rivoltava tutto a terra e scappai, come una furia, in bagno.
Ben presto quella rabbia, si trasformò in delusione, dalla delusione, in lacrime. Quelle lacrime che solo lui era riuscito a procurarmi, quelle che solo lui poteva placare. Ma ora lui era insieme a lei, lei che presto lo lascerà per andare a letto con il capitano della squadra di Basket, o quello della squadra di Football; tanto per lei erano indifferenti.


Quando riuscii a calmarmi, notai che la campanella, che segnalava l’ora di pranzo, era già suonata, così dopo essermi controllata allo specchio, per non sembrare un mostro, uscii e mi diressi in mensa.

Notai subito la chioma bionda di Niall, seduto ad un tavolo insieme a Nina ed Harry, ma accanto a loro c’era qualcun altro. Non ci potevo credere, lei era seduta al nostro tavolo, vicino ai miei migliori amici! Mi calmai e mi diressi, cercando di sembrare naturale, al tavolo e mi sedetti accanto a Niall, che salutai con un bacio sulla guancia, dopo di che abbracciai Nina e mandai un’occhiata ad Harry.
Harry mi guardò confuso, poi, non contento, venne verso di me e mi abbracciò, poi mi diede un bacio sulla guancia.
“Ehi Lottie, penso che tu conosca già Margi?” mi chiese lui, io annuii in risposta, guardando la mora accanto a lui, che mi guardava con aria di sfida. L’avevo già detto che non la sopportavo?
“Bene oggi ci siamo messi insieme!” mi disse lui, guardandomi negli occhi, sorridendo. Poi Margi lo tirò a sé e lo baciò, una scena a dir poco raccapricciante. Però, in quel momento, provai solo invidia, invidia perché lei poteva baciarlo quando voleva, perché lei, nonostante era quello che era, era davvero bellissima e ogni ragazzo cadeva ai suoi piedi.
Io sorrisi, per non sembrare scortese, ma uscì fuori una specie di smorfia, che non lasciò sorpresi Nina e Niall, che a quanto pare avevano già capito tutto.


Quando suonò la campanella, così tutti ci dirigemmo in classe. Io avevo biologia, quindi per quell’ora avrei potuto anche dormire, tanto la Lambers era talmente vecchia, da non accorgersi che mezza classe, se non di più, faceva tutt’altro che seguire le sue lunghissime e noiosissime spiegazioni.
Ma il mio “sonno” fu interrotto dall’arrivo di un messaggio. Sbuffai e presi il telefono dalla tasca, solo per vedere che quell’idiota, detto con tutto l’affetto possibile, di mio fratello, mi aveva scritto per dirmi che oggi, dopo scuola, sarei dovuta passare da lui, perché aveva una sorpresa per me e se volevo, potevo, anche, portare gli altri.
Gli mandai un “ok” e posai il telefono. Quel messaggio mi aveva davvero incuriosita, chissà cosa era questa sorpresa, magari un regalo in anticipo per il mio compleanno? Nah… Troppo scontato; magari ha deciso di sposare Eleanor? Nah… Lou è troppo giovane e poi lui dice sempre che è troppo presto.
Posso solo dire che passai tutto il resto dell’ora a chiedermi quale fosse questa sorpresa, ma conoscendo Lou, non era niente di buono.


Non appena suonò la campanella, corsi verso l’uscita, per aspettare gli altri.
Niall, non appena arrivò, mi stampò un bacio sulla guancia, poi arrivò Nina, che mi sorrise, e poi Harry, che dopo aver salutato la sua “ragazza”, venne da noi e io gli dissi del messaggio di Lou e tutti furono contenti di venire, ma dallo sguardo Niall, avevo capito che lui sapeva già tutto.
Così lo guardai con una faccia da cucciolo, cercando di farmi dare qualche spiegazione o indizio, ma l’unica cosa che ricevetti fu un “NO e io, per ripicca, gli feci la linguaccia e lo minacciai di non parlargli più, ma neanche questo funzionò.
Quando Niall si metteva una cosa in testa, era davvero difficile fargliela levare. Così presa dalla curiosità, mi diressi, insieme a loro, da Starbucks, dove lavorava il mio adorato fratellone.




Auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Hazzaaaaaaa! :D

Ehiiiii Ragazze Belle, scusate per il ritardo, ma per ora la scuola mi ha davvero riempita di compiti!
Voglio anche scusarmi per il capitolo, lo so fa davvero schifo, ma è un capitolo di passaggio: infatti nel prossimo, ci sarà l'arrivo di nuovi personaggi, ma non vi dico altro.
Secondo voi quale sarà la sorpresa di Louis? *-*
Vorrei ringraziare le ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, poi tutte le lettrici silenziose e chi ha aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Grazie infinite ragazze, vi amo! :D
Un'ultima cosa e poi vi lascio in pace xD

Passate da Hazzina99
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=259044
Leggete le sue FF che sono magnifiche, davvero! *_*
Grazie...
Mary :*







Ecco Lottie! :D Lei è Margi :D
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Capitolo 8
*** My Best Friend. ***


You have changed my life.



Arrivammo al locale. Una volta entrati, notai mio fratello parlare con due ragazzi, ma erano girati di spalle e non potei capire chi erano. Quando mio fratello ci notò, sorrise e venne verso di me e mi abbracciò, poi salutò gli altri. Io, nel mentre, ero sempre più confusa e curiosa allo stesso tempo, ma quando i due si girarono, un sorriso spuntò sul mio volto e corsi ad abbracciarli. Loro mi presero al volo e ricambiarono l’abbraccio: non riuscivo a crederci, erano ritornati!
“Piccola, finalmente ti rivediamo, è da tanto che non ci vediamo non è vero?” mi chiese il ragazzo con i capelli biondini e gli occhi color caramello, comunemente chiamo Liam. Sorrisi, con loro riuscivo a farlo spontaneamente.
“Si Daddy, è passato troppo tempo, mi siete mancati così tanto ragazzi!” gli dissi io felice. Lui mi sorrise, anche se odiava essere chiamato così, ma diceva che se lo dicevo io, poteva pure accettarlo.
“Si è vero cucciola, anche se sono passati SOLO sette mesi, ma ora siamo tornati e non ci lasceremo più!” mi disse il moro accanto, comunemente chiamato Zayn. Aveva ritinto il ciuffo del suo colore naturale, ma aveva più tatuaggi.
Io gli diedi una pacca sul braccio, sapeva che gli volevo davvero bene e che mi erano mancati tantissimo. Poi lo abbracciai, ero felice di rivedere anche lui.
“E poi, tu e Liam non potete vivere separati, o sbaglio? Sai non ha fatto altro che parlare di te durante tutto questo tempo!” mi disse lui ammiccando. Io, in risposta, arrossii, ma non perché mi piacesse Liam, certo era un ragazzo dolcissimo e bellissimo, ma il mio cuore era già di un altro, Liam sorrise, ma anche lui non provava niente per me, diciamo che a Zayn piaceva scherzare su di noi, solo perché eravamo molto uniti e Liam era un po’ geloso di me, ma come fratello, ovviamente.

Sentii mio fratello fulminarlo con lo sguardo, per finta ovviamente, ma sentii un altro sguardo su di me e girandomi, trovai Harry con i pugni, leggermente, stretti, che mi guardava insistentemente, ma non ci diedi tanto peso. Infondo i miei amici erano appena ritornati e non potevo farmi rovinare la giornata così, anche se non capivo il suo comportamento. Ultimamente era diventato molto strano.

“Ehi Niall, amico fatti abbracciare, lo sai che mi sei mancato?” gli disse Zayn, andando ad abbracciarlo, evitando lo sguardo torvo di Louis e Liam.
Niall rise e abbracciò il suo migliore amico, poi abbracciò pure Liam, che nel mentre cercava di farla pagare a Zayn, per quello che aveva detto.

Cominciai a ridere, Liam non smetteva di rincorrere Zayn, Niall si stava facendo preparare un panino da Louis, era sempre il solito mangione. Nina ed Harry erano rimasti in silenzio, così decisi che era meglio presentarli.

“Liam, Zayn smettetela, sembrate due bambini. Avete vent’anni, e poi non vedete che abbiamo ospiti?” gli dissi, tentando di rimanere seria.
“Certo Mamy.” Mi obbedì Zayn, ma si beccò un’occhiataccia dalla sottoscritta, ma per farsi perdonare mi diede un bacio sulla guancia e gli sorrisi.
“Comunque, tornando seri.” Dissi io, ma fui interrotta da Zayn, di nuovo. ”Ma quando mai lo siamo stati, Lot?” disse lui, ma ricevette solo una gomitata da Liam, che mi intimò a continuare, io lo ringraziai sorridendo.
“Stavo dicendo, prima che qualcuno mi interrompesse..” e guardai Zayn, che mi fece la linguaccia. “Ragazzi loro sono Nina ed Harry, sono dei nostri vecchi amici, che vengono da Holmes Chapel.” Dissi io presentando i nuovi arrivati, ai due.
“Nina, Harry, loro sono Zayn e Liam, due amici di mio fratello, che per me sono come dei fratelli!” dissi sorridendo.
Tutti si salutarono, poi Zayn entrò all’attacco. Quel ragazzo non cambiava mai.
“Oh enchanté signorina, sono felice di fare la vostra conoscenza. Io sono Zayn!” disse il moro, baciando la mano di Nina, che arrossì.
Io risi, mentre Niall e Liam scuotevano la testa, come per rassegnazione, ma Zayn era così: un minuto prima scherza e quello dopo corteggia una ragazza, ma noi gli volevamo bene comunque.

“Bene vedo che tutti ci siamo presentati, ora che ne dite se venite a cena da me? Eleanor sta sera è libera e sarà contenta di rivedervi. Ovviamente anche Nina ed Harry sono invitati.” Ci chiese Lou sorridendo.
Tutti accettammo volentieri, io la prima che non vedevo l’ora di passare un po’ più di tempo con i miei migliori amici. Cominciai a saltellare per la felicità insieme a Zayn, che mi guardava strano, ma io in risposta gli feci la linguaccia e tutti i presenti scoppiarono a ridere.
Arrivati a casa di Louis, dopo la mia figuraccia, salutammo Eleanor, che abbracciò felice i ragazzi, contenta anche lei di rivederli.

Durante la cena parlammo un sacco, i ragazzi ci raccontarono quello che avevano fatto e Zayn raccontò molte delle sue conquiste. Quel ragazzo pensava solo a quello, ma lo conoscevo bene e sapevo che sotto quella faccia da rubacuori, si nascondeva un ragazzo pronto ad amare, doveva solo trovare la persona giusta.


Dopo cena ci sedemmo tutti sul divano per farci quattro risate, tranne Louis e Niall, che erano ancora in cucina, a non so fare cosa, ma conoscendo Niall, avrà a che fare con il cibo.

 “Ehi guarda che sono geloso! Zayn leva le mani da Lottie, lei è mia!” esclamò all’improvviso Niall, che, ritornato dalla cucina, venne verso di me, mi tolse dalle braccia di Zayn e mi abbracciò, io ricambiai ridendo, erano così adorabili quando facevano così.
“Non sia mai, Niall. Lottie è mia: infatti insieme scapperemo per scoprire nuovi mondi e per amarci finché morte non ci separi!” recitò, sta volta, Zayn.
“É così Lottie?” mi chiese Niall, con un faccino angelico.
“In realtà io sono, soltanto, di Liam. Mi dispiace ragazzi, ma lui è l’unico per me.” Dissi io, andando ad abbracciare il diretto interessato, che mi strinse a sé e fece la linguaccia ai due, che nel mentre avevano messo il broncio.

Nel mentre Louis era a terra per le troppe risate, Nina per poco non lo raggiungeva, mentre Harry sembrava più tranquillo e adesso sorrideva, ma manteneva sempre uno sguardo serio.
Vedevo nel suo volto, qualcosa che non riuscivo a capire, e di solito bastava guardarlo negli occhi, per capire cosa avesse, ma sta volta no. Sembrava fosse geloso del rapporto che avevo con i ragazzi, ma infondo ero cresciuta tra loro, ma ero sempre e soltanto stata la piccola Lottie, la sorellina di tutti, a cui volevano un gran bene.
Dovevo assolutamente parlare con lui, era questione di vita o di morte e poi mi doveva spiegare questa storia di Margi, che non mi convinceva per niente.


Ad interrompere le nostre risate, fu il suono di un cellulare.
Harry si scusò, dicendo che era il suo e uscì fuori per rispondere. Io, intanto, lo osservavo, la sua espressione era seria, ma, poi, notai un sorrisino spuntare sul suo volto e la cosa mi fece preoccupare e non poco: di sicuro centrava Margi.


Dopo poco rientrò, dicendo che doveva andare perché Margi lo aveva invitato da lei e disse che gli dispiaceva, poi dopo aver salutato tutti, andò via.

Io ci rimasi molto male, aveva rinunciato a passare del tempo con i suoi nuovi amici e con me, per stare con quell’ochetta. Grr la odiavo!

Nina vide che c’ero rimasta male, così di punto in bianco, disse che doveva andare in bagno e mi trascinò con sé.
“Stai bene?” mi chiese lei dolcemente. Io annuii, ma il mio sguardo mi tradì e lei mi abbracciò, come una vera amica. Adoravo Nina, in poco tempo eravamo riuscite a recuperare il nostro rapporto e adesso eravamo, praticamente, inseparabili. Ci capivamo con un solo sguardo ed era questo il bello della nostra amicizia: capirci in un lampo ed esserci sempre l’una per l’altra.
“Grazie mille Nina, sei davvero la mia migliore amica!” le dissi io, ritrovando il buon umore e regalandole un sorriso, che lei non tarò a ricambiare.
“Anche tu Lottie!” mi disse lei.

Non so cosa avrei fatto senza di lei!



BUONA DOMENICAAAA! :D

Bene bene eccomi di nuovi a rompervi le scatole! xD Scusate il ritardo, il capitolo era già pronto, ma non ho avuto completamente tempo per pubblicarlo. I'm so sorry *-*
Bene visto chi sono arrivati? Zayn e Liam *-*
Che dite di Harry? Il suo comportamente è davvero strano, o sarà qualcos'altro? Questo lo lascio scoprire a voi! :D Lo so, sono cattiva! ;)
Adesso scappo... Se ricevo almeno 5 recensioni continuo! :D
Grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo, ai lettori silenziosi e chi ha aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate. Grazie ragazze, vi amo!
Mary :*











Ecco Lottie e Nina! :D E sotto Liam e Zayn *-*
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Capitolo 9
*** She's so Afraid. ***


You have changed my life.



Il giorno dopo mi svegliai più tardi del solito, perché la sveglia, stranamente, non era suonata e dovetti fare tutto di corsa, per arrivare a prendere l’autobus, dato che la macchina era dal meccanico: peggio di così non poteva andare, dissi tra me e me.

Ma, a quanto pare, la sfortuna quel giorno mi perseguitava. L’autobus era già partito e la scuola era troppo lontana da raggiungere a piedi.
Così aspettai un miracolo e, forse, qualcuno che mi ascoltava lassù c’era: infatti dopo due minuti, una macchina si accostò accanto a me e, fortunatamente, all’interno c’era Liam, che gentilmente mi offrì un passaggio.
 Davvero non cosa avrei fatto senza di lui, era davvero un amico fantastico.
“Come mai sei senza macchina sta mattina ed eri alla fermata dell’autobus?” mi chiese lui, spezzando il silenzio che si era creato.
“Beh la macchina è dal meccanico e siccome la sveglia non è suonata, se non fossi arrivato tu, a quest’ora non so cosa avrei fatto, quindi grazie Daddy!” gli risposi io sorridendo. Lui sorrise di rimando.
“E tu invece? Come mai a quest’ora sei già in giro? Non vai più a scuola!” gli chiesi io, dando sfogo alla mia curiosità.
“Beh da quando siamo tornati, io e Zayn, stiamo cercando un lavoro e quindi conviene alzarsi presto. Ma sappiamo tutti e due che Zayn non si alzerebbe prima delle undici e così tocca a me fare tutto.” Mi rispose lui, mettendo il broncio, proprio come qualche anno prima, quando tutti gli lasciavamo fare le cose da “adulti”, dato che tra di noi era sempre stato il più maturo.

Io gli sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia, lui sorrise e accostò. A quanto pare eravamo già arrivati e lui insistette per accompagnarmi fino all’ingresso, così poteva salutare Niall e gli altri.

Non appena scese dalla macchina, mi aprì la portiera e mi aiutò a scendere; era sempre stato un gentiluomo e a me piaceva quando si comportava così, gli dava un’aria ancora più dolce.
Insieme entrammo dentro il cortile e, subito, tutti gli sguardi dei ragazzi erano puntati su di noi. Io feci finta di nulla, così come Liam, che sembrava piuttosto tranquillo: infondo eravamo amici da una vita e non mi importava se avrebbero frainteso.

Subito Niall ci venne incontro, prima salutò Liam e poi abbracciò me.
Iniziammo, subito, a parlare di quanto ci fossimo divertiti il giorno di prima, anche dopo che Harry se n’era andato, tutti erano riusciti, inconsapevolmente, a farmi sorridere.

Mentre, appunto, parlavamo, una Range Rover nera, o meglio la Range Rover nera, parcheggiò e da essa uscirono Harry e Nina, quest’ultima sembrava piuttosto arrabbiata, ma non appena si avvicinò a noi, sorrise; avrei scommesso qualsiasi cosa che quello fosse un sorriso falso e che, sicuramente, aveva litigato con Harry, per la sera precedente; tanto, dopo, mi sarei fatta dire tutto.
Prima salutò Niall, con un bacio sulla guancia, allo stesso modo fece con Liam e poi venne ad abbracciare me.

Harry, intanto, se ne stava in disparte e sembrava, quasi, che la presenza di  Liam lo infastidisse, ma poi lo vidi sorridere, ma non un sorriso contento e amichevole, come quelli che regala a me, no uno più malizioso, per qualcosa, o meglio qualcuno dietro di noi e indovinate un po’ chi era?! Beh la nostra “amica” Margi, che non appena lo vide si gettò nelle sua braccia e lo baciò, ma quel bacio mi sapeva di tutto, tranne che di un bacio casto.

Subito un verso di disgusto uscì dalla mia bocca, senza che me ne accorgessi, e i tre accanto a me scoppiarono a ridere, attirando, così, l’attenzione del riccio e della sua “fidanzata”, che ci guardarono confusi. Subito Niall difese lui e gli altri dicendo che io, siccome non ridevo, avevo fatto una delle mie solito brutte figure. Ma il risultato fu che Nina e Liam risero ancora di più e io diventai subito rossa, ma prima di abbassare lo sguardo verso le mie scarpe, lanciai un’occhiataccia a Niall, che, anche lui, aveva ripreso ridere. Anche quell’ochetta, o Margi, come la si vuole chiamare, cominciò a ridere, ma la sua risata, assomigliava più ad una gallina starnazzante.

Harry, invece, venne verso di me e mi abbracciò, prendendo le mie difese e facendo perdere un battito al mio cuore, che batteva così forte, che pensai potesse uscirmi dalla gabbia toracica: però l’idea di Niall, alla fine aveva dato i suoi frutti, o almeno credevo.
“Oh la mia piccola Lottie. Dai ragazzi non è divertente!” disse lui dolcemente , cercando di difendermi, ma vidi che si stava mordendo il labbro per non ridere, così mi staccai da lui, il quale non resistette più e cominciò a ridere; alzai a tutti il dito medio e mi diressi dentro l’edificio.

Non ero davvero offesa, ma di certo non mi piaceva essere derisa da quell’ochetta.
Di sicuro Niall riceverà una bella punizione per questo, e sapevo già come fare: infatti per tutto la giornata lo ignorai, e Nina che guardava la scena divertita, mi diceva di finirla, perché Niall le faceva troppa tenerezza. Io, in risposta le dicevo che se lo meritava, ma, neanche io, avrei retto ancora per molto.
All’uscita Niall venne subito da me e si mise in ginocchio, implorandomi di perdonarlo, io sorrisi e lo abbracciai. Lui rimase spiazzato, poi sorrise e mi abbracciò.
“Nialler non c’era bisogno di fare tutto questo per farti perdonare, lo sai che non c’è l’avevo veramente con te!” esclamai io, una volta che ci fummo staccati.
“Lo so, ma ho voluto lo stesso farmi perdonare!” mi disse lui, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.

Poi arrivò Nina, che si unì all’abbraccio: adoravo i miei migliori amici e non mi sarei mai stancata di dirlo.

Dato che non avevo un modo per tornare a casa, accettai l’invito di Nina di andare a casa sua. Insieme aspettammo Harry, che dopo aver salutato la sua ragazza, ci raggiunse sorridente.

Arrivati a casa Styles, Anne mi accolse con un sorrisone.

Mangiammo subito, dato che i compiti erano veramente molti.

Mentre io e Nina stavamo studiando, sentii Harry parlare al telefono con qualcuno e la telefonata mi sembrava tutt’altro che una chiamata tranquilla: infatti, ogni tanto, Harry gridava. Nina sospirò; immagino sapesse con chi stava parlando; io mi alzai, dicendo che andavo in bagno e uscii dalla stanza diretta, invece, in quella di Harry.
Bussai, ma non ricevetti risposta, così entrai. Harry era sdraiato a pancia in su sul letto e stava guardando un punto indefinito nel soffitto. Io mi andai ad accomodare accanto a lui, il quale anche se si era accorto della mia presenza, non si era mosso di un millimetro,
“Hazza, cosa è successo?” gli chiesi io, leggermente preoccupata.
“Niente Charlie, niente.” Mi disse lui sospirando. Io, invece, mi preoccupai ancora di più: mi chiamava Charlie solo se si doveva fare perdonare di qualcosa, o quando qualcosa lo rendeva triste. Io optai più per la seconda.
“Harry sai bene che non puoi mentirmi. Ti conosco bene e sai che puoi dirmi qualsiasi cosa.” Gli dissi, cercando di farlo parlare.
Lui ci mise un po’ a rispondere, forse non trovava le parole giuste, o era qualcosa di davvero grave.
“Beh… Vedi era Margi al telefono.” cominciò lui. Grr quell’ochetta starnazzante avrà sicuramente combinato qualcosa.
“Diciamo che è gelosa del rapporto che c’è tra di noi, dice tu sei innamorata di me e per questo io non dovrei più frequentarti. Io ho provato a dirle che non è assolutamente vero, che non c’è niente tra noi, che va oltre l’amicizia, ma non mi crede.” Mi raccontò lui. Io ero rimasta senza parole: non ci potevo credere, Margi aveva capito quello che provavo per Harry e voleva addirittura che io e lui smettessimo di essere amici. Avevo paura, paura che lui scegliesse lei, che mi lasciasse, che non volesse più essere mio amico; avevo paura che Margi me lo portasse via per sempre.
All’improvviso una lacrima, che forse avevo trattenuto da troppo tempo, scivolò sulla mia guancia. Subito l’asciugai, non volevo che Harry mi vedesse piangere.
Ma lui se ne accorse e venne ad abbracciarmi, inconsapevole che quel gesto potesse scatenare le farfalle nel mio stomaco, che non tardarono ad arrivare, le guance divennero rosse e il mio cuore prese a martellare. Lui continuava a stringermi, mentre mi sussurrava parole dolci.

“Ehi lo sai che non c’è bisogno di piangere, lo sai che lei non potrà mai impedirmi di esserti amico, lei non mi comanda, quindi sta tranquilla.” Mi disse lui, tentando di consolarmi e per un attimo ci riuscì, ma poi ripensai che lui, così, mi stava facendo sentire peggio e, quasi, automaticamente, mi staccai da lui, che mi guardò confuso. Gli sorrisi, prima di dirigermi in camera di Nina, prendere le mie cose, salutare la mia migliore amica, mentii dicendole che Louis mi aveva chiamata, dicendo di andare da lui; lei mi disse di non preoccuparmi e io, in risposta, le dissi di salutarmi sua madre e scappai via, non sapendo, ancora, dove sarei andata.







Ehi ragazze eccomi qui con il nuovo capitolo! :D So che, probabilmente, non sarà il massimo, ma sarà fondamentale per quello che succederà nel prossimo!
Bene come vedete c'è già qualcun'altro che ha capito i sentimenti di Lottie verso Harry.
Secondi voi cosa farà Lottie? E Harry, secondo voi andrà con Lottie o con Margi?

Ringrazio voi che avete recensito, cioè 9 recensioni? Mi volete far morire allora... xD Ringrazio chi l'ha aggiunta tra le preferite/seguite/ricordate e chi l'ha solo letta, grazie davvero ragazze vi amo! :3
Mi scuso ancora per questo capitolo, a me non convince per niente. Io adesso vado!
Mary :*







Ecco Nialler in tutta la sua bellezza :3
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Capitolo 10
*** You make me wanna die. ***


You have changed my life.


Camminai per un bel po’, le lacrime non smettevano di uscire dai miei occhi, ormai rossi; camminai finché non mi accorsi di essere arrivata, chissà come, davanti casa di Liam e Zayn. Non mi feci scrupoli e andai a bussare al campanello.

Subito un Zayn perfettamente pettinato, venne ad aprirmi e, non appena mi vide, mi abbracciò e mi lasciò un bacio sulla guancia.
Mi lasciò entrare, io osservai quella casa: era esattamente come me la ricordavo. Le pareti erano color crema, i mobili erano sempre posizionati allo stesso modo, il salotto, disordinato, come sempre, la tv al plasma accesa e un Liam, intento a guardare la partita, era seduto sul divano con una ciotola di pop corn, ancora piena, in mano.
Non appena mi vide venne ad abbracciarmi e io feci la finta offesa, dato che la mattina aveva riso di me. Subito mi fece una faccia da cucciolo, a cui non seppi resistere e lo abbraccia ridendo, subito dopo lui mi seguì.

Rimasi per tutto il tempo con loro, gli raccontai tutto, dato che avevano visto i miei occhi rossi per via delle lacrime; gli raccontai di Harry, del fatto che fossi innamorata di lui, di Margi, di come mi sentivo, di come, questa situazione, mi stesse facendo più male del dovuto.
Loro mi consolarono, mi dissero che tutto sarebbe andato bene, ma sapevo che non era così.


Verso sera, Liam insistette così tanto per accompagnarmi, che fui costretta ad accettare.
Durante il tragitto non facemmo altro che scherzare. Mi raccontava delle brutte figure che aveva fatto Zayn, alcune davvero indimenticabili. Parlare con lui mi veniva così naturale e non avevo bisogno di vergognarmi, lui non mi avrebbe mai giudicata; anzi mi avrebbe capita e mi avrebbe, anche, aiutata.


Quando arrivammo, notai una macchina davanti casa mia. Una macchina che conoscevo benissimo, ma che non era quella di mio padre.
Liam mi guardò confuso, io non gli risposi, né lo degnai di uno sguardo, ancora troppo presa da quello che sarebbe potuto succedere tra poco.
Liam capì che qualcosa non andava, così senza fare domande, venne ad aprirmi la portiera e mi aiutò a scendere dalla macchina. Questo gesto mi fece riprendere e gli sorrisi per ringraziarlo; entrò in casa con me e come mi immaginavo, sfortunatamente, Harry era li, insieme a mio padre, mentre parlavano tranquillamente.

Mormorai qualcosa di incomprensibile, per attirare l’attenzione dei due e, infatti, ci riuscii. Mio padre mi guardò sorridente e lo andai a salutare con un bacio sulla guancia, mentre Harry mi guardava in un modo strano, come se volesse leggermi dentro, ma, sta volta, non glielo avrei permesso, no.
Quando, però, si accorse di Liam, la sua espressione cambiò totalmente: era arrabbiato, glielo si leggeva negli occhi, ma non potevo farci niente.
Mio padre, invece, andò ad abbracciare Liam; lui, come me, non lo vedeva da parecchio e poi aveva sempre adorato sia Liam, sia Niall, sia Zayn. Diceva che erano, nonostante tutto, dei ragazzi a posto e quando gli dicevo che uscivo con loro, lui non era, mai, minimamente, preoccupato; sapeva di potersi fidare.
“Liam, figliolo, come sei cresciuto. Era da un po’ che non ci vedevamo. Come va la vita? E Zayn è tornato con te?” gli chiese mio padre, con la sua incontrollabile curiosità.
“Abbastanza bene signor Tomlinson. Si lui è qui con me. Siamo tornati la settimana scorsa, ma prima di rivedere tutti, avevamo pensato bene di sistemarci. Adesso, però, ci siamo trasferiti definitivamente; così potremo stare di più con i nostri amici e magari posso controllare meglio Lottie.” Lo disse lanciandomi un’occhiata, io in risposta risi, proprio come mio padre. Lui adorava Liam, più di tutti; forse perché si era sempre mostrato un ragazzo gentile ed educato, o forse perché era difficile resistere a quel faccino.

Harry, intanto, guardava la scena silenziosamente, come se stesse riflettendo su quello che avrebbe dovuto fare.
“Oh che sbadato. Non vi ho presentati.” Ma io lo interruppi, prima che scoppiasse una guerra di occhiatacce tra Liam ed Harry e quest’ultimo, non provava molto simpatia per il primo.
“Papà, se non lo sapessi, loro due si conoscono già. Li ha presentati qualche giorno fa Louis.” Gli dissi io, i due annuirono. Mio padre sorrise, poi però si allontanò, perché il telefono aveva cominciato a suonare. Io rimasi li, con due ragazzi che non avevano la minima intenzione di instaurare un dialogo.

“Lottie, scusa ma adesso dovrei tornare a casa. Sai come è lasciare Zayn da solo, per troppo tempo, non è una buona idea, soprattutto se gli viene in mente di cucinare.” Mi disse lui, sempre con quella sua infinita dolcezza.
Ridemmo insieme per quello che aveva detto; infondo era vero, se Zayn provava solo a cucinare, non oso immaginare cosa sarebbe potuto succedere.
“Già lo so. Bene allora non ti faccio più perdere tempo.” Gli dissi io.
“Ma quale perdita di tempo, Lot. Sai bene che passare il tempo con te, è sempre piacevole.” Iniziò lui, poi si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò: ” E poi, sinceramente, preferisco passare del tempo con te, che con Zayn.” Un sorriso si fece spazio sul mio volto. Gli sorrisi e lo salutai baciandogli la guancia, lui mi disse di salutargli mio padre e dopo aver accennato un saluto ad Harry, che ricambiò con poco entusiasmo, andò via.


Dopo poco, mio padre rientrò in soggiorno e notando l’assenza di Liam, io gli dissi che era dovuto scappare via e che si scusava per non averlo salutato, ma non voleva disturbarlo mentre parlava al telefono. Mio padre sorrise.
“Senti tesoro, lo so che sta sera dovevamo cenare insieme, ma mi hanno chiamato dal lavoro e c’è un’ emergenza, tanto resta Harry con te, giusto?” mi disse lui.
Io avrei voluto dirgli di no, che non volevo restare da sola con lui, non volevo dover parlare con lui, ma non potevo farlo, era pur sempre mio padre. Anche perché mi doveva spiegare cosa ci faceva a casa mia, anche se immaginavo già il perché.
Così annuii, seguita poi da Harry, che mi sorrise; sorriso che ricambiai con un sorriso molto più falso.

Così dopo che mio padre se ne andò, me ne andai in cucina, per prepararmi qualcosa di commestibile. Subito Harry mi seguì, intanto che io guardavo se nel frigo c’era qualcosa da mangiare per entrambi, lui si sedette in uno sgabello del bancone e restò immobile a fissarmi.
“Ehi Lottie non è che potrei preparare qualcosa io?” mi chiese lui, con un tono normale, come se qualche ora prima non fosse successo niente; forse per lui, lui che non aveva rischiato di piangere davanti la persona di cui è perdutamente innamorato, lui che non riusciva più vederlo con un altro, senza stare male.
Però, infondo, tra i due, lui era quello che se la cavava meglio in cucina; così lo lasciai fare.

Nel mentre lui cercava gli ingredienti per fare una pizza, io mi limitai a guardarlo. Era sempre così, dannatamente, bello; con i suoi capelli ricci, che resterei ad accarezzare tutto il tempo; con i suoi occhi verde acqua, così belli e profondi, in cui mi perdevo ogni volta che li guardavo; quel sorriso di cui ero completamente innamorata, quel sorriso che ogni giorno illuminava le mie giornate. Era lui il ragazzo che mi faceva sentire viva, felice; ma era, anche, quello che mi faceva soffrire, che mi faceva piangere; ma nonostante tutto non riuscivo, mai, ad avercela con lui, perché ero troppo innamorata e questo, alle volte, mi faceva arrabbiare ancora di più con me stessa.

Si può essere così innamorati, ma nello stesso tempo odiare quella persona?






Ehi ragazze, mi vergongo per il ritardo, ma non ho avuto molto tempo e l'ispirazione in questi giorni scarseggia xD
Poi vedendo le poche recensioni nel capitolo precedente, mi ha fatto pensare che la storia non piaccia più molto. Quindi vi vorrei chiedere se la trovate noiosa o altro, ci terrei a sapere cosa pensate, sinceramente, accetto anche le critiche! :)
Comunque in questo capitolo Harry e Lottie restano da soli, secondo voi cosa succederà? Io non vi posso anticipare niente! I'm Sorry! :)
Grazie davvero a chi ha recensito, ha chi ha, solo, letto la storia e chi l'ha aggiunta tra le preferite/seguite/ricordate. :D
Ora vadooooooooooo! Baci Mary :*



Ecco una Gif di Liam e Zayn! :D
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Capitolo 11
*** I find your lips so kissable. ***


You have changed my life.



Eravamo ancora in cucina, avvolti da un silenzio, quasi imbarazzante. Harry stava preparando l’impasto per la pizza, mentre io gli passavo gli ingredienti; almeno avrei potuto vantarmi, se fosse venuta bene, di aver contribuito alla sua realizzazione.

Quando finimmo, Harry mise la pizza in forno e aspettammo, in silenzio, che fosse pronta. Ad un certo punto, notai che Harry mi stava fissando e non appena mi girai, incontrai i suoi meravigliosi occhi, che cercavano a tutti i costi un contatto con i miei e io non fui capace di negarglielo. Mi persi ancora una volta nei suoi occhi verdi-azzurri, riuscivo a cogliere ogni sua emozione: gioia, amore; ma anche tristezza.

Quando abbassai lo sguardo verso le sue labbra, vidi che anche lui stava guardando le mie. Allora lui mi avvicinò a sé in un nano secondo fummo attaccati l’uno all’altra, ma prima che le sue labbra potessero toccare le mie, suonò il timer del forno. Mi ripresi e di scatto mi staccai da lui, per prendere le pizze dal forno. Lui sbuffò e questo gesto mi fece arrossire ancora di più; anche lui voleva baciarmi? Forse provava qualcosa per me?
No è impossibile, lui è fidanzato e poi siamo come fratelli, anche se, alla fine, io, per prima, mi sono innamorata di lui.

Mangiammo in silenzio, e devo dire che quella situazione stava cominciando a pesarmi davvero molto; non siamo stati, mai, in silenzio per più di due secondi e adesso è come se non ci conoscessimo neanche e quel silenzio fosse inevitabile.


All’improvviso lui sciolse il silenzio, ma forse era meglio se non l’ho avesse fatto.
“Perché oggi sei scappata via non appena ti ho abbracciata?” mi chiese lui, guardandomi intensamente con quei suoi occhioni, che nel mentre cercavano i miei, ma sta volta abbassai lo sguardo; non volevo vedesse quanto mi faceva quella situazione, non volevo che mi leggesse dentro.
“E tu dimmi perché c’è l’hai tanto con Liam?” gli risposi con un’altra domanda, cercando di deviare il discorso. Lui fece una smorfia, ma non mi rispose subito.
“Lo sai che non si risponde ad una domanda con un’altra domanda?” mi disse lui sorridendo beffardamente.
“Senti io rispondo alla tua, se tu rispondi alla mia, va bene?”
Lui annuì, poi si avvicinò, ma io mi allontanai e lo pregai, con occhi da cucciolo bastonato, a rispondere alla mia domanda. Lui mi guardò e un sorriso spuntò sul suo volto.
“Poi mi dirai perché non riesco a dirti di no, quando mi fai quella faccina.” Mi disse lui, io sorrisi soddisfatta; l’avevo, praticamente, in pugno.
Mi guardò un’ultima volta, e sbuffando, si decise a rispondermi.
“Sinceramente non lo so nemmeno io, so solo che quando si avvicina a te, un senso di gelosia mi pervade e l’unica cosa che voglio fare è rubarti dalle sue braccia e stringerti a me, forse pensi sia stupido, ma ci tengo davvero a te Lottie e penso sia normale essere gelosi della proprio migliore amica, non credi?” mi disse lui, accennando un sorriso.
Io, invece, non riuscivo a parlare; sbaglio o aveva appena detto che era geloso di me?
Ma aveva anche detto che era geloso di me perché sono la sua migliore amica e non perché provava qualcosa per me, che andava oltra la nostra amicizia. Io sorrisi e lo abbracciai, era l’unica cosa che riuscii a fare. Lui mi strinse a sé e mi sorrise.
“Harry devi capire che io ci tengo davvero a te e sarai sempre il m-migliore amico, ma ci sono anche Niall, Liam e Zayn. Loro, per me, sono come dei fratelli e voglio bene anche a loro, ma non c’è bisogno di essere gelosi, io non ti lascerò mai! Io t-ti voglio bene.” Gli dissi cercando di sembrare più sincera possibile, infondo non avevo bisogno di mentirgli, era davvero quello che pensavo, ma io non gli volevo solo bene, io lo amavo; ma lui questo non lo dovrà mai sapere.
“Sicura? Non sembri molto sicura.” Mi chiese lui, facendo il labbruccio; io scoppiai a ridere, era troppo dolce con quel faccino.
“Harry tu non dovrai ma avere dubbi sul fatto che io tengo a te, mai! Per quanto io, un giorno, potessi decidere di lasciarti, non riuscirei a farlo, non ne sarei capace, non potrei. Non riuscirei mai a separarmi da te, mai! Sei troppo importante.” Gli dissi io, ma solo dopo mi accorsi di quello che avevo detto. Gli avevo, quasi, dichiarato i miei sentimenti, e per un attimo sperai che non se ne fosse accorto, ma lui mi guardò, abbastanza, confuso.
“Lottie cosa stai cercando di dirmi?” mi chiese lui. Visibilmente confuso, ma, lo stesso, un sorriso incerto spuntò sul suo volto.

Io non risposi, semplicemente mi alzai, presi il mio piatto e lo misi nel lavandino, poi mi diressi in camera mia. Lui, però, mi seguì e quando stavo per chiudere la porta, mi tirò per un braccio e mi avvicinò a sé. In quell’istante il mio cuore stava, letteralmente, uscendo dal petto, le farfalle cominciarono a svolazzare e mi sentii una stupida, quando i miei occhi incontrarono i suoi e, quasi, non resistetti all’impulso di baciarlo.
Continuava a guardarmi negli occhi, poi scese alle labbra, mi avvicinò ancora di più a sé, come se fosse possibile, eravamo praticamente attaccati.
In un attimo le sue labbra furono sulle mie; una sensazione di pace, felicità, mi invase e mi ritrovai a ricambiare quel bacio, che desideravo, ormai da troppo tempo!


"L’amore è cieco. Non vedi, non ascolti quello che ti dice la gente, né quello che ti dici tu stessa. Non ti accorgi di quello che fai. L'unica cosa che vedi è la persona di fronte a te".








MY CORNER... :D


Allora eccomi di nuovo qui a rompervi le scatole!
Bene bene... Ecco qui il momento che tutte voi aspettavate, ma non fatevi troppi sogni, la storia non è ancora finita e dovrete avere, ancora molta pazienza! :D
Ma non è dolce il nostro Hazza? :3
Ringrazio quelle 8 persone che hanno recensito lo scorso capitolo, grazie infinite! Grazie a chi l'ha solo letta e a chi l'ha aggiunta tra le prefetire/seguite/ricordate! Vi amo ragazze! *-*
Adesso scappo che ho ancora i compiti da fare... UFF :(
PS: Per chi non lo sapesse ho cambiato il nome della mia pagina in "Change_your_ life_"
Mary :D






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Capitolo 12
*** Why you have to go and make things so complicated? ***


You have changed my life.



Quella mattina mi svegliai di soprassalto, a causa di un incubo.

C’eravamo io ed Harry, lui mi stava accanto e mi sorrideva tranquillamente; ad un certo punto era spuntata Margi, con un sorriso malizioso sul volto e lo aveva portato, grazie a varie moine, dalla sua parte. Harry non sembrava opporre resistenza, anzi sembrava più interessato a stare con lei e il suo gruppetto, che con me. Io cominciai a chiamarlo, ma lui sembrava non sentirmi e mano a mano la sua figura, insieme a quella di Margi, cominciava a scomparire nel nulla. Io mi ritrovai sola e tutto intorno a me stava diventando scuro e sentivo anche delle voci.
Mi alzai di scatto e per poco non caddi dal letto: la mia solita goffaggine.
Quel sogno mi aveva traumatizzata, ma mi aveva lasciata, anche, perplessa. Cosa voleva dire? Che Harry non teneva a me e che preferiva Margi a me? Che tutto quello che avevamo passato, era niente?
Ci riflettei bene, ma arrivai ad una, sola, conclusione: quelle erano soltanto le mie paure! Avevo paura che Harry mi lasciasse, che preferisse Margi a me e, in un certo senso, ieri sera, me ne aveva dato la prova: infatti dopo che ci fummo staccati, ci guardammo negli occhi, per non so quanto tempo. All’improvviso si era staccato da me e mi aveva sussurrato un “Scusami”, prima di andare via da casa mia. Io ero rimasta ferma, immobile come una statua. Era inutile dire che ci ero rimasta, davvero, male; questo voleva dire che lui non provava niente per me e in quell’attimo mi ero solo illusa, lui però, baciandomi, aveva, solo, alimentato le mie illusioni.

Ecco perché, appena sveglia, ripensando al giorno prima, mi ritrovai a piangere sul mio letto per un ragazzo; il ragazzo che aveva rubato il mio cuore, quello di cui ero perdutamente innamorata, quello che mi aveva illusa e poi mi aveva lasciata così, senza una spiegazione.
Però non mi lasciai abbattere, no, come dice mio fratello Louis: “Un Tomlinson non si fa MAI mettere i piedi in testa da nessuno!”, e infondo aveva, anche, ragione.
Mi girai verso la sveglia e vidi che era ancora presto, così, invece di rimettermi a dormire, mi alzai e mi andai a preparare; il sonno era completamente scomparso e, anche se non avevo la minima voglia di andare a scuola, non solo perché lo avrei rivisto, ma anche perché non avrei sopportato le occhiatacce di Margi, senza urlarle contro che il suo ragazzo, la sera prima, mi aveva baciata.

Una volta pronta uscii di casa, senza fare colazione, e mi diressi da Starbucks, per fare colazione e per parlare, un po’, con il mio fratellone.
Arrivata a destinazione, notai un auto parcheggiata davanti al locale e ci misi poco a capire che era quella di Liam. Finsi un sorriso ed entrai dentro il locale.
Louis subito mi vide e venne ad abbracciarmi; con quell’abbraccio, inconsapevolmente, era riuscito a farmi sentire un po’ meglio e non potei fare a me di sorridergli.
Poi andai verso Liam, che mi guardava preoccupato: guai in vista, aveva capito tutto.
Venne ad abbracciarmi, io ricambiai; in quell’abbraccio potevo sentire tutto l’affetto, che provava per me e, di questo, gli fui infinitamente grata.
Poi mi sussurrò all’orecchio: “Poi mi racconti come è finita col riccio!” mi disse lui, io gli feci un piccolo sorriso, ma risultò più una smorfia e lui se ne accorse. Continuammo a fare finta di niente; non volevo che mio fratello si preoccupasse per niente.

Facemmo colazione insieme e Liam decise di accompagnarmi a scuola, io annuii: infondo era giusto raccontargli cosa era successo, lui stesso era presente ed era normale, credo, che volesse sapere come era finita.
Salimmo in auto e lui, subito, accese il riscaldamento per non farci morire congelati. A Londra in quel periodo faceva un freddo incredibile, per poco non nevicava, ma essendo già verso Marzo, non penso avrebbe nevicato. Rimasi un po’ a contemplare il paesaggio: quella mattina, oltre che il freddo, Londra sembrava molto cupa, subito pensai che si stesse preparando per un temporale.

“Scusa Lot, ma questo silenzio mi sta facendo preoccupare seriamente! Si può sapere cosa è successo ieri sera, dopo che me ne sono andato?” mi chiese lui e notai dal suo sguardo, che era seriamente preoccupato.
Presi un lungo respiro. “Harrymihabaciata!” glielo dissi tutto d’un fiato, ma parve capire lo stesso. Mi guardò, prima sorpreso, poi un sorriso comparve sul suo volto; ma, vedendo che non sorridevo, mi guardò seriamente. A quel punto non c’è la feci più e cominciai a piangere; lui, come un fratello, mi abbracciò.
Non riuscivo a smettere, era come se piangere riuscisse a liberarmi di quel peso che avevo nel cuore. Lui prese ad accarezzarmi i capelli e in quel gesto mi dimostrò che ci sarebbe sempre stato, per qualsiasi cosa.

Dopo qualche minuto mi calmai e continuai con il racconto; quando arrivai al punto in cui lui mi aveva lasciata, vidi sul suo volto una smorfia di disprezzo, ma lo calmai dicendogli che era comprensibile, visto che era fidanzato. Lui girò verso di me e mi guardò con un espressione, che mi fece capire che in quel momento, non stavo facendo altro che difenderlo, invece di pensare a me e a male che mi aveva fatto.

Liam riusciva sempre a farmi capire dove sbagliavo e non lo ringrazierò mai abbastanza!
Arrivai a scuola in tempo per andare al mio armadietto e prendere i libri per le prime ora; fortunatamente quel giorno non avevo nessuna materia in comune con Harry, quindi l’avrei, potuto, benissimo, evitare; anche se sapevo che avrei dovuto chiarire con lui.


***

La giornata passò in fretta; quella mattina Niall non c’era, perché aveva la febbre e Nina era rimasta a casa, per fare non so cosa, quindi a pranzo mi sarebbe toccato stare con Harry e Margi, o addirittura da sola. Un annuncio che diceva, che il professore dell' ora successiva era malato, mi salvò, letteralmente.
Così corsi subito a prendere la borsa e mi diressi verso l’uscita, dove mi aspettava Liam.
Avevamo deciso, la mattina di passare un po’ di tempo insieme, diceva che voleva farmi sorridere e farmi passare una giornata senza pensieri e io non potei rifiutare.

Mentre stavo per uscire, un braccio mi prese e mi fece girare verso il suo proprietario; non rimasi sorpresa quando vidi il volto di Harry, guardarmi intensamente.
Io cercai di liberarmi dalla sua presa, ma lui sembrava non voler mollare.
Subito cercò di guardarmi negli occhi, ma io evitai il suo sguardo: di sicuro non so cosa avrei fatto se avessi incontrato i suoi occhi smeraldini, che erano capaci di perforarmi l’anima.
“Che cosa vuoi Harry?” sbottai decisa. Lui non mi rispose, ma si avvicinò di più a me.
Io non riuscii a tirarmi indietro, forse perché la sua stretta era troppo forte, o forse perché non volevo, non avevo la forza per staccarmi da lui.

Ad un tratto, fortunatamente, qualcuno decise di salvarmi.
“Ehi Lottie che fine hai fatto? Sono dieci minuto che ti aspetto fuori da scuola!” esclamò Liam, non appena mi vide. Poi il suo sguardo si spostò su Harry, che non appena aveva sentito la sua voce, si era allontanato da me, ma non troppo.
“Li-Li scusa ma avevo dimenticato un libro in classe e Harry era venuto a portarmelo. Adesso possiamo andare.” Dissi io, mandando un’occhiataccia al riccio.
Liam annuì e venne verso di me, cingendomi le spalle con un braccio. Io gli sorrisi, poi mi voltai verso il riccio, che ci guardava con un’aria arrabbiata. Io feci finta di nulla, lo salutai con un cenno di mano, poi presi Liam per mano e mi allontanai insieme al mio migliore amico, verso l’uscita; riuscivo a sentire lo sguardo del riccio puntato su di me. L’unica cosa che pensai fu che sta volta sè l’era cercata.

“Si dice spesso che la verità non conti, le persone vedono ciò che vogliono vedere: alcuni potrebbero fare un passo indietro e scoprire che stavano guardando lo stesso grande quadro, altri potrebbero accorgersi che le loro bugie li hanno intrappolati, altri ancora potrebbero vedere ciò che è sempre stato lì e poi c'è un altro tipo di persone quelle che scappano più veloce che possono per non doversi guardare dentro.”





My corner... :D

Ehi Belle Ragazze, come va? A me tutto bene... Sono iniziate le vacanze di Carnevale e non posso essere più felice! *-* A voi le hanno date?
A me le hanno date da lunedì a mercoledì! :D
Passiamo al capitolo, che ne dite? Fa un pò schifo, non è vero?
Diciamo che sto mettendo un pò più in evidenza il personaggio di Liam, ma non preoccupatevi il rapporto tra lui e Lottie è solo amicizia, anzia quasi fratellanza.
Voglio ringraziare quelle magnifiche persone che hannp recensito lo scorso capitolo. Davvero grazie ragazze, non saprei come fare senza di voi!
Ringrazio chi l'ha aggiunta tra le preferite/seguite/ricordate e i lettori silenziosi! Grazie, vi amo! :D
Questo capitolo lo decido ad
Hazzina99, colei che deve credere nei suoi sogni e deve sapere che io l'appoggerò SEMPRE! :D
A tutte coloro che hanno un storia, scusate se spesso non riesco a recensire, ma faccio sempre il possibile, perchè io amo le vostre storie! :3
Adesso vado..
Mary :D





Ecco una GIf di Lou! Non è bellissimo? *-* Invece qua abbiamo Liam! é stupendo, vero? :D
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Capitolo 13
*** An amazing day, with you. ***


You have changed my life.



Durante il tragitto, in macchina regnava il silenzio. Liam non mi aveva chiesto cosa fosse successo con Harry, immagino avesse capito qualcosa, ma capendo che non ne volevo parlare, da buon amico quale era, non mi aveva chiesto niente.

Nel mentre io ero “molto” presa dal paesaggio, che si mostrava davanti a noi; avevamo attraversato molte tra le zone più belle della città, tra cui il Madame Tussauds, Hide Park e alcune delle zone più ricche. Adesso ci stavamo dirigendo verso una zona in cui non ero mai stata.
In macchina, la radio aveva appena mandato Oath di Cher Lloyd, in quel momento un sorriso spuntò sul mio viso e su quello di Liam: avevamo pensato la stessa cosa.
Cominciammo a cantare a squarciagola, ma senza dubbio lui era molto più bravo di me; Liam aveva una voce stupenda ed era molto intonato. Oltre a lui, anche mio fratello, Niall e Zayn sapevano cantare davvero bene.

All’improvviso, Liam, accostò e si fermò vicino ad un parco che, prima d’ora, non avevo mai visto.
C’era un prato verdissimo, e in un punto era ricco di tulipani ed altri tipi di fiori; più in la c’era un’altalena con due seggiolini un po’ malandati, ma si ci poteva, ancora, sedere sopra; accanto ad essa c’era uno scivolo, qualche panchina qua e la e alcuni alberi che facevano da sfondo.
Era un posto stupendo ed ero grata a Liam di avermelo fatto scoprire.
Lo vidi subito accanto a me, sorrise e io ricambiai.
“Allora ti piace?” mi chiese lui, abbastanza, curioso.
“Tantissimo!” risposi io sorridendo ancora più di prima. Lui non aggiunse altro, mi prese per mano e mi trascinò vicino le altalene; sapeva che le adoravo e subito mi ci sedetti sopra, Liam mi imitò.

Restammo in silenzio per un po’, ma non era un silenzio imbarazzante, no, era un silenzio che ci permetteva di riflettere, di pensare.
“Sai l’altro giorno ho incontrato una ragazza. È davvero carina e penso che mi piaccia. È bellissima e poi è una ballerina bravissima.” Mi disse lui, arrossendo imbarazzato.
Io sorrisi, ero contenta che avesse trovato qualcuno che lo facesse sorridere e che lo rendesse felice.
“Sono davvero contenta per te Li-Li! Era ora che trovassi qualcuna che ti piacesse e che ti rendesse felice.” Gli sorrisi sinceramente. Lui venne ad abbracciarmi, mi prese in braccio e cominciò a farmi girare; io cominciai a ridere e lui subito dopo.

Quel pomeriggio fu il più divertente di tutta la mia vita, lo passammo a rincorrerci, a ridere, a scherzare, a farci foto di tutti i tipi; mi parlò anche di quella ragazza, che da quello che avevo capito gli aveva, letteralmente, rubato il cuore. Dalle sue descrizioni, per poco, potei giurare di conoscerla da sempre.
Eravamo stesi sul prato, quando mi venne in mente una cosa.
“Liam, me la farai conoscere, non è vero?” gli chiesi, sapevo che era scontato, ma ero davvero curiosa.
“Certo Lot, come potrei non farla conoscere all’altra donna della mia vita?” mi chiese lui sorridendo beffardamente. Io risposta, io, gli diedi una pacca sulla spalla.

Ad un tratto sentii il mio cellulare squillare, lo presi dalla tasca e quando vidi il nome sullo schermo, sorrisi e risposi.
“Ehi Nialler come stai?” gli chiesi, realmente preoccupata per le condizioni del mio migliore amico.
“Un po’ meglio, penso, però, che domani non c’è la faccio a venire. Piuttosto tu, come è andata oggi?” mi chiese, invece, lui visibilmente curioso.
“Bene!” risposi subito, sentii dalla sua parte un sospiro. Sperai che mi avesse creduto. “Lottie, mi vuoi dire cosa è successo, o devo chiamare Liam? Scommetto che è li con te, adesso.” Mi aveva scoperto, mi conosceva troppo bene.
Sospirai, non potevo mentirgli, ma gliene avrei parlato dopo.
“Uffa Niall ma come fai, sempre, a sapere tutto? Comunque ti racconterò tutto dopo, anzi adesso mi faccio accompagnare a casa tua da Liam.” Gli dissi, semplicemente.
“Beh io sono il tuo migliore amico e ti conosco bene, come tu sai. Comunque d’accordo!” mi disse lui e potei giurare di averlo sentito sorridere; prima che potessi staccare, lui continuò.
“Ah non dimenticarti di portarmi qualcosa da mangiare, sai da quando sono malato, mia madre mi vieta di mangiare cose “poco salutari”. Ti prego aiutami!” mi disse lui, sicuramente con una faccia da cucciolo. Non resistetti: infondo era il mio Niall mangiosempre e noningrassomai Horan.
“Beh... D’accordo Nialler, ci vediamo tra poco.” Gli dissi io infine, arrendendomi e prima di attaccare, gli sentii dire un “Ti voglio bene Lottie”.
Sorrisi scuotendo la testa, prima di voltarmi verso Liam, che stava ridendo e per poco non gli veniva un collasso per le troppe risate. Io misi il broncio e le mani sotto il seno, mentre lui, vedendomi così, continuò a ridere sempre di più
Alla fine mi unii anche io a lui. Dopo dieci minuti di risate, si fece tardi e io dovevo ancora passare da Niall; così ci alzammo e ci dirigemmo verso l’auto.

Dopo ben venti minuti di traffico e dopo essere passati da Nando’s, per prendere qualcosa da mangiare per Niall, arrivammo davanti casa sua.
Salutai Liam e lo ringraziai per la bellissima giornata e per il passaggio. Lui sorrise e ripartì.
Suonai al campanello e subito un Niall, tutto coperto, con una faccia da malato, mi venne ad aprire. Non appena vide il cibo che gli avevo portato lo prese e mi lasciò entrare.
Mi fece accomodare sul suo letto, mentre divorava, letteralmente, la pizza che gli avevo portato. Io, nel mentre, mi guardavo intorno fischiettando, come se quella camera non la conoscessi come le mie tasche e come se Niall non mi potesse sentire.

Ad un tratto qualcuno cominciò a picchiettare sulla mia spalla, facendomi smettere il fischiettio, mi girai e vidi Niall, che mi guardava con un sopracciglio alzato, aspettando che io cominciassi a raccontare.
Gli raccontai tutto quello che era successo negli ultimi giorni, di Harry, di Liam, del bacio e di come mi sentissi.
Lui mi abbracciò quando, per quel maledetto bacio, cominciai a piangere.

Rimasi a casa sua ancora per un po’; ad un certo punto sentii, di nuovo, il cellulare squillare; sbuffai, lo presi dalla tasca e senza, nemmeno, guardare chi era risposi.
“Pronto Lottie, sono papà!” sospirai, aveva davvero pensato che fosse Harry.
“Dimmi pà…” gli risposi io.
“Dove sei adesso?” mi chiese lui. Sembrava abbastanza tranquillo, ma qualcosa nella sua voce lo tradiva. Di solito non mi chiedeva dove ero, se non era qualcosa di importante.
“A casa di Niall, perché?” gli chiesi io, cominciando ad alterarmi. Persino Niall mi guardava confuso.
“Beh… Vedi dovresti tornare a casa, devo dirti una cosa importante.” mi disse lui, molto nervoso. Risposi di si e attaccai.
Dissi tutto a Niall, promettendogli di dirgli tutto, appena ne fossi venuta a conoscenza anche io. Lo salutai con un abbraccio da orso, che lui ricambiò e gli augurai di rimettersi presto, lui sorrise e mi ringraziò per la pizza. Io sorrisi e andai via.

Arrivai davanti casa, oltre la macchina di mio padre, c’era anche la macchina di Anne. Cominciai a preoccuparmi sul serio, chissà cosa era successo.
  


"A volte è difficile vedere i confini che abbiamo tracciato finché non li oltrepassiamo.
Questo succede quando ci affidiamo alle persone che amiamo perché ci salvino e ci diano qualcosa a cui aggrapparci.
E poi ci sono dei confini tracciati in modo netto... e se osi oltrepassare qui confini... potresti non riuscire più a tornare indietro.
"

  




My corner :D

Ehi eccomi qui, scusate davvero per il ritardo, ma sono stata tutto il giorno fuori e solo adesso sto avendo il tempo di pubblicare.
Bene secondo voi cosa sarà successo? Vi dico che non è nulla di grave, anzi... *-*
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo, cioè 13 recensioni, ma volete farmi morire per caso???? ^__^
Ma io vi amo :3
Ringrazio chi l'ha aggiunta tra le preferite/seguite/ricordate e chi l'ha solo letta! :D
Adesso scappo...
Mary :*









Vi lascio con una tenerissima gif di Niall :3  E una foto della nostra Lottie! :)
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Capitolo 14
*** I won’t let you close enough to hurt me. ***


You have changed my life.



Con la preoccupazione alle stelle, entrai in casa e subito vidi mio padre ed Anne parlare normalmente, ma, non appena mi videro, Anne venne ad abbracciarmi, io ricambiai, mentre mio padre mi salutò, visibilmente nervoso.
Vedevo Anne che cercava in tutti modi di calmarlo, ma sembrava tutto inutile.

All’improvviso venne fuori dalla cucina Nina, che portava un vassoio con il caffè.
Venne verso di me e mi salutò con un bacio sulla guancia; lei, come la madre, sembrava molto tranquilla, felice e questo mi fece tranquillizzare, ma non abbastanza.

Mio padre mi fece segno di sedermi accanto a lui, obbedii e ,non appena mi sedetti, mi prese la mano. Io guardai prima lui, poi Anne e Nina che gli sorridevano incoraggianti.
“Senti Lotti, adesso ti devo dire una cosa e tu ascoltami senza interrompermi, va bene?” mi chiese lui, io annuii.
“Vedi l’altra sera, quando sei venuta qui con Liam, ti ricordi della chiamata urgente che avevo avuto? E poi sono dovuto andare via?” mi chiese. Io mi ricordai e annuii.
Lui sospirò prima di continuare. Io gli strinsi la mano, per infondergli coraggio.
“Al telefono era un cliente, che sto seguendo da un po’, e, il suo, è un caso abbastanza complicato. Quindi mi ha chiesto se lo potessi raggiungere nella città dove lui abita, per poter lavorare meglio. Io gli ho detto che per me andava bene, ma prima ne avrei dovuto parlare con la mia famiglia. Ho già chiamato Louis e lui è d’accordo. Ora tu che ne dici?” mi disse tutto d’un fiato.
Io, all’inizio, lo guardai confusa: infondo perché avrei dovuto dire di no? Però poi ripensai che li c’erano anche Nina ed Anne e allora capii che c’era qualcos’altro sotto.
“Papà sai bene che non ti direi mai di no. È il tuo lavoro e lo capisco. Ma una domanda, dove vive questo cliente?” avevo quasi paura a chiederlo.
“In Irlanda, a Dublino.” Mi disse. Io rimasi a bocca aperta, cioè a Dublino, così lontano?
“Però non è tutto. Siccome non sei ancora maggiorenne e non mi va di lasciarti a casa da sola, andrai a stare da Anne, finché non tornerò.” A quelle parole, il mio cuore si bloccò, cominciai a respirare a fatica e la gola era diventata secca di colpo. A casa di Anne? Dove vive Harry? Dovrò stare nella stessa casa del ragazzo che amo e che mi ha baciata e poi mi ha lasciata?
Ad un tratto la rabbia si impossessò di me e non ci vidi più.
“Ma papà, non sono una bambina, so badare a me stessa, e poi posso sempre andare a stare da Lou, no?” gli chiesi, cercando di dissuaderlo da quella folle idea. Certo non mi dispiaceva stare con Anne e Nina, anzi sarebbe stato fantastico, se, in quella casa, non ci vivesse anche Lui.
“Lo so che non sei più una bambina, ma non ti lascerò a casa da sola. Per quanto riguarda Louis, mi ha avvertito che ha organizzato un viaggio per lui ed Eleanor, per san Valentino, quindi lui non sarà in città per almeno due settimane. Poi, scusa, perché non vuoi andare da Anne? Tu la adori!”
Altro colpo al cuore; mio fratello non ci sarebbe stato, di sicuro mio padre non mi avrebbe mandato a casa di Niall o dei ragazzi, quindi ero fregata, non mi restava altra scelta.
“Si papà, io voglio bene ad Anne, come una seconda madre e lo sai, ma non vorrei darle disturbo, tutto qui.” Gli dissi io. Ok ancora non mi ero arresa, ma era più forte di me!
“Tesoro ma quale disturbo, tu per me sei come una seconda figlia, e per me averti a casa mia è davvero un piacere.” Mi disse Anne sorridendo entusiasta, Nina accanto a lei sorrise e annuì d’accordo con la madre, io la incenerii con lo sguardo, ma lei fece finta di niente. Lei sapeva tutto e mi faceva tutto questo! Ma che migliore amica è?!
“Senti Lot, l’altra opzione è che tu venga con me a Dublino, ma non penso ti piaccia come scelta, o sbaglio?” mi disse, infine, mio padre. Ok di partire con lui non se ne parlava proprio, quindi non ebbi altra scelta di accettare l’offerta di Anne e in un battibaleno mi ritrovai in camera mia, insieme a Nina, per preparare la valigia e tutto l’occorrente.

Non le rivolsi la parola per tutto il tempo e lei, invece di farsi perdonare, rideva.
Sapeva quanto questa situazione mi rendesse nervosa, sapeva che già era difficile doverlo vedere a scuola, ci mancava vivere sotto lo stesso tetto.

Non appena finimmo, scendemmo in salotto, dove salutai mio padre con un grande abbraccio; nonostante tutto mi sarebbe mancato, era mio padre.
Caricate le valigie in macchina, partii insieme ad Anne e Nina, quest’ultima aveva smesso, finalmente, di ridere.

***

Arrivate a casa loro, Nina mi mostrò la mia “nuova” stanza, la ringraziai e incominciai a sistemare le mie cose.

Mentre prendevo i libri, mi accorsi di una foto; c’eravamo io e mia madre, era il mio quindicesimo compleanno, l’ultimo che avrei festeggiato con mia madre. Dietro di noi c’erano Louis e Niall, che non aspettavano altro che mangiare la torta, e Zayn e Liam che facevano delle facce buffe. Vedendo quella foto, alcune lacrime cominciarono a scendere dai miei occhi, seguite poi da una risata, che non riuscii a trattenere. Così decisi di metterla nel comodino vicino al letto.
Quella stanza era davvero bellissima: aveva le pareti di un rosa antico; un letto ad una piazza e mezzo; un’ampia finestra, adornata con delle tende color crema; una scrivania, dove avevo messo il mio computer e alcuni libri; infine una grande libreria, che aspettava, solo, di essere riempita dei miei, numerosi, libri.
Finito di sistemare tutto, mi diressi in bagno per farmi un doccia calda, ne avevo davvero bisogno.

Uscita dalla doccia, andai subito in camera mia, mi vestii comoda e scesi giù in cucina.

Mentre io aiutavo Anne a preparare la cena, Nina era andata a farsi una doccia.
Anne mi disse che per cena saremmo state solo noi tre, perché Harry era da un amico a studiare. Certo e io ero un puffo. Sicuramente sarà da Margi e non immagino cosa staranno facendo. Scacciai subito quel pensiero.

Dopo cena Anne andò subito a letto, dicendo di essere molto stanca; invece Nina, andò in camera per ripassare un po’. Io rimasi in salotto a guardare un po’ di tv, ma all’improvviso mi addormentai.


***
 

Mi svegliai sentendo il rumore di una porta che si apriva. Aprii gli occhi e vidi che ero ancora in salotto, solo che qualcuno mi aveva messo una coperta sopra; probabilmente era stata Nina, quando avrà visto che mi ero addormentata sul divano.
Poi mi ricordai che qualcuno era, appena, rientrato e pensai fosse stato Harry.

Così mi alzai e andai in cucina, per prendere un bicchiere d’acqua. Mossa sbagliata, lui era li, che beveva un bicchiere d’acqua, appoggiato al tavolo della cucina. Stava fissando il pavimento. Lo ignorai e mi diressi verso il frigo per prendere un bicchiere d’acqua. Lui, sentendo dei passi, alzò lo sguardo e lo spostò su di me, guardandomi sorpreso.
Io continuai a fare quello che stavo facendo e non appena presi il bicchiere pieno d’acqua, feci per andarmene, ma un braccio mi impedì di andare via. Non sopportavo più quella situazione e andare via mi sembrava la scelta giusta, ma per qualcun altro, invece, no.
Rimasi girata, mentre lo sentivo farsi più vicino a me, finché il suo petto non si scontrò con la mia schiena. Allora il cuore cominciò a battere forte, poi cominciai ad arrossire, quando la sua mano cominciò ad accarezzare i miei capelli. Con un gesto li spostò da un lato e poggiò le sue labbra sul mio collo; io deglutii, mentre il mio respiro si faceva sempre più irregolare e spostai, involontariamente, la testa indietro.

Ad un tratto ripresi conoscenza e mi staccai, violentemente, da lui, per poi girarmi di scatto; lo vidi guardarmi dispiaciuto, io, invece, ero furiosa.
“Si può sapere cosa vuoi da me Harry? Prima ti arrabbi con me, perché credi che io stia mentendo, poi, non appena scopri la verità, mi chiedi scusa e mi chiedi di ritornare amici. Io accetto, poi ti metti con Margi e nel mentre stai con lei baci me, poi mi lasci così, come un’idiota a chiedermi perché lo avessi fatto. Posso sapere cosa ti prende? Perché mi vuoi fare del male?” gli dissi tutto d’un fiato e senza saperlo, mi ero liberata di un enorme peso. Lui mi ascoltò attentamente e potei capire dai suoi occhi, che era davvero dispiaciuto. Poi si riavvicinò a me, mi prese la mano e fece incrociare le nostre dite; il mio sguardo si posò, subito, sulle nostre mani unite. Poi, con un dito, mi rialzò il mento, per permettermi di guardarlo negli occhi e come ogni volta, mi ci persi.
“Credimi Lottie, l’ultima cosa che voglio è farti del male, ma non capisco nemmeno io cosa mi prenda; so solo che quando ti ho vicino voglio averti solo per me, voglio baciarti, divento geloso e ho capito che non è solo perché sei la mia migliore amica. Ma tutta questa storia è complicata! Poi c’è Margi, lei mi piace. Ti chiedo solo di darmi un po’ di tempo, per capire quello che provo. Ti chiedo solo questo Lottie.” Mi disse lui, sempre guardandomi negli occhi.
Io capivo benissimo, ma c’era ancora qualcosa che mi impediva di credergli, non riuscivo a fidarmi, completamente, di lui. Scossi la testa più volte, poi mi allontanai da lui, lasciandolo confuso, e salii in fretta le scale.
Una volta arrivata in camera mia, mi chiusi a chiave, prima di scivolare a terra e a cominciare piangere silenziosamente. Ad un tratto sentii dei passi e successivamente qualcuno fermarsi davanti la mia porta, vidi che stava cercando di entrare, ma vedendo che la porta era chiusa, smise di provarci. Lo sentii appoggiarsi alla porta e sospirare.
“Ti prego Lottie, credimi, non voglio illuderti. Ti chiedo solo di avere un po’ di fiducia in me. Ti prego Charlie.” Mi sussurrò, prima di poggiare la fronte sulla porta. Sapeva di aver trovato il mio punto debole, ma sta volta non mi sarei lasciata convincere dai sentimenti, non ci riuscivo. Non gli risposi, ma continuai a piangere. Lo sentii allontanarsi dalla porta, prima di sussurrarmi la buona notte e andare in camera sua.

All’improvviso mi arrivò un messaggio, così presi il telefono. Era niall che mi diceva che stava molto meglio e che il giorno dopo sarebbe venuto a scuola, poi aggiunse che voleva raccontato tutto. Io gli risposi che ne ero contenta e gli chiesi se poteva passarmi a prendere a casa di Nina. Lui mi rispose di si, prima di darmi la buona notte.

Quella notte non riuscii a prendere sonno, era tutto così confuso, così surreale. Ma l'unica cosa di cui, adesso, ero sicura, era che non avrei più sofferto per lui, no. Da ora in poi avrei ricominciato a vivere una nuova vita, senza Harry Styles.
 
“Abbastanza vicino da iniziare una guerra.
Tutto quello che ho è in tavola.
Dio solo sa per cosa stiamo combattendo.
Per ogni cosa che dico, tu dici sempre qualcosa in più. Non riesco a stare al passo con i tuoi rovesciamenti di situazione.
Sotto il tuo controllo, non riesco a respirare. Perciò non ti lascerò avvicinare abbastanza da ferirmi.
No, non ti soccorrerò solo perché tu mi possa abbandonare. Non ti posso dare il cuore che tu credi di avermi dato. E’ il momento di dire addio ai tuoi rovesciamenti di situazione.”
(Adele-Turning Tables)






My Corner :D

Ehi ragazze, eccomi qui! Sono riuscita ad aggiornare dopo un giorno, ma non sono un mito? xD Scherzo :D Direi che è grazie alle vacanze.
Questo capitolo è più lungo di tutti, ma spero che vi piaccia lo stessp, perchè da qui le cose cambieranno e non poco!
Lo so che volevate che Harry e Lottie si metterssero insieme e uccidetemi, ma la storia è ancora lunga e prima succederanno un sacco di cose! :)
Avete visto che bella sorpresa che gli ha fatto suo padre? Io direi proprio di si! :)
Ringrazio coloro che hanno recensito, i lettori sileziosi e chi lha aggiunta tra le preferite/seguite/ricordate! Grazie davvero, vi amoooooo :3
Adesso scappoooooooo,
Mary :*
PS: Se qualcuna di vioi conosce un sito per fare i banner o è tanto gentile da farmene uno, gliene sarei davvero grata! *-*











Ecco Lottie ed Harry! :D

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Capitolo 15
*** GoodBye, Harry! Welcome new life. ***


You have changed my life.



La mattina mi svegliai, dopo appena tre ore di sonno e mi andai a preparare.
Decisi di mettere qualcosa di diverso; mi misi una camicetta verde acqua, allacciata sopra la pancia, sotto un paio di jeans a sigaretta, un cardigan grigio e un paio di converse dello stesso colore della camicetta. Lasciai i capelli sciolti e mi truccai. Non appena fui pronta, scesi in cucina e li trovai Anne che preparava la colazione. La salutai con un bacio sulla guancia, prima di darle il buon giorno.
Lei mi sorrise e mi passò una bella tazza di latte, con un goccio di caffè, proprio come piaceva a me. Dopo qualche minuto scese Nina, che vedendomi senza i miei soliti maglioni larghi e un po’ di trucco in più, mi sorrise compiaciuta; si perché era stata lei qualche giorno prima a dirmi, che se volevo fare colpo, avrei dovuto mettere qualcosa che mettesse in risalto le mie forme, parole sue. Io, semplicemente, volevo iniziare una nuova vita.
Appena ebbi finito di prendere il mio latte, ricevetti un messaggio da Niall, dove mi diceva che era fuori. Non passò neanche un secondo, che Niall aveva già bussato al campanello. Subito mi diressi ad aprire, ma qualcuno mi precedette. Non appena vide Niall, il suo sguardo si fece serio e mi guardò. Io lo ignorai e feci entrare il mio migliore amico. Lui salutò, con un cenno di mano, Harry e venne insieme a me in cucina.
Salutò sia Anne che Nina, quest’ultima disse che prendeva la borsa e veniva con noi.
Harry, nel mentre, era sparito al piano di sopra.

Subito rispuntò Nina e io mi ricordai che dovevo, ancora, prendere la borsa. Salii di corsa le scale e mi diressi verso la mia camera, quando una mano calda si poggiò sulla mia. Non c’era neanche bisogno che mi girassi, sapevo benissimo a chi apparteneva.
Mi girai e lo vidi fissarmi con i suoi occhioni verdi, lo vidi guardarmi dalla testa ai piedi, poi ritornare ai miei occhi. Io sbuffai infastidita, o almeno era quello che davo a vedere fuori: infatti solo il fatto che lui mi osservasse, mi faceva arrossire, ma la nuova Lottie, non si faceva più mettere i piedi in testa da nessuno.
“Harry dimmi che cosa vuoi, sai non ho tempo da perdere!” gli dissi io fredda. Lui si stupì del mio comportamento e mi guardò confuso.
“Perché Niall è qui?” mi chiese lui, ignorando del tutto quello che gli avevo detto.
“Non sono affari tuoi e se lo volessi sapere, è passato a prendermi per andare a scuola insieme. E adesso se non ti dispiace, i miei amici mi aspettano.” Gli risposi, mantenendo quel tono distaccato, anche se ancora mi risultava abbastanza difficile.
Lui mi riprese il braccio e mi avvicinò a sé. “Si che mi dispiace. Ti avevo chiesto solo del tempo Lot e, invece, tu te ne stai altamente fregando.”
“Primo non chiamarmi Lot, solo gli amici possono farlo, quelli veri e non quelli che prima ti baciano e poi se ne vanno, senza dare spiegazioni. E secondo, tempo per cosa? Scoparti Margi, mentre io sto male a causa tua? No, Harry mi dispiace, e se darti del tempo significa questo, beh da me non avrai niente. E poi io me starei fregando? Ah-ah questa è bella Harry. Non sono io che, pur essendo fidanzata, bacio un altro. Harry, pensa prima di parlare!” Sbottai acida. Lui mi guardò sorpreso, ma poi abbassò lo sguardo. L’avevo preso alla sprovvista e lui non poteva negare la verità.
“Vedi che ho ragione, tu sai soltanto mentirmi Harry e io non starò più sotto le tue bugie, no, mi sono stancata dei tuoi tira e molla. Io non sono una bambola da prendere, quando Margi non c’è. Ma sappi che da me non avrai mai più niente; da ora in poi saremo solo due persone che vivono insieme, ma che si limitano a salutarsi, niente di più, niente di meno.” Gli dissi, infine.
Lui mi guardava stupito, non si aspettava una risposta del genere. Io, invece, mi aspettavo che facesse qualcosa, che smentisse quello che gli avevo detto, ma rimase fermo, immobile. Gli sorrisi falsamente, prima di prendere la borsa e dirigermi verso Niall e Nina, che mi aspettavano già in macchina, così salutai Anne e uscii di casa.

Durante il tragitto, nessuno parlò, se non per dire a Niall che per un po’ avrei abitato a casa loro. Lui annuì, capendo che non volevo parlare d’altro.

Arrivati a scuola, mi diressi con entrambi verso l’aula di storia, li salutai Niall ed entrai in classe con Nina. Quel giorno, stranamente, ma per mia fortuna, la Forester era assente e quindi mi sarei potuta evitare un’altra insufficienza. Nina e io stettimo a parlare tutto il tempo, gli raccontai quello che era successo con suo fratello e lei si arrabbiò molto per il comportamento del fratello.
Nina era sempre stata così, difendeva sempre chi, secondo lei, aveva ragione e in quel caos c’è l’avevo io: infatti appoggiò in pieno la mia idea di cambiare, di voltare pagina, ma vide che neanche io ne ero tanto convinta, ma lo avrei dovuto fare, soprattutto per me stessa.

Durante la pausa, andai a posare i libri nell’armadietto, quando mi sentii picchiettare sulla spalle e quando mi girai, notai con sorpresa e sollievo, che non si trattava di Harry.
Era un ragazzo che non avevo mai visto, probabilmente era nuovo. Era alto, aveva i capelli biondini, simili a quelli di Liam, ma un po’ più scuri; aveva degli occhi azzurri stupendi e un sorriso bellissimo. Era un ragazzo davvero affascinante. Rimasi per qualche secondo a guardarlo imbambolata, lui tossì per attirare la mia attenzione e io mi ripresi dal trans.
“Ehi scusami se ti disturbo, ma sei l’unica qui che potrebbe aiutarmi. Sono nuovo e avrei bisogno di una mano.” Mi disse lui, con un sorriso imbarazzato, passandosi una mano sulla nuca.
“Certo, con piacere. Comunque piacere, io sono Charlotte Tomlinson, ma per gli amici sono Lottie.” Gli dissi io sorridendo, lui ricambiò.
“Piacere, Chase Henderson.” Mi rispose cordialmente.
Gli feci cenno di seguirmi e gli mostrai, un po’, la nostra scuola. Lui mi seguì sempre attentamente e questo mi fece, davvero, piacere.

Ad un certo punto, mi ricordai che i miei amici mi stavano aspettando, così gli chiesi se voleva unirsi a noi, lui annuì sorridendo.
Lo portai con me in mensa; cercai la chioma bionda del mio migliore amico. Lo vidi ad un tavolo insieme a Nina e ad un’altra ragazza.
Ci dirigemmo verso i miei amici, che non appena mi videro mi sorrisero e Niall mi fece segno di sedermi accanto a lui.
“Ragazzi, lui è Chase, è nuovo.” gli dissi sorridendo, presentando Chase agli altri; Niall gli diede una pacca sulla spalle e gli sorrise, mentre Nina aveva la mia stessa faccia di qualche minuto prima.
“Lottie lei è Jennifer, anche lei è nuova e quanto vedo conosce già Chase.” Mi disse Nina, mentre presentava la nuova arrivata. Io le sorrisi e lei ricambiò; il suo sorriso e tale e quale a quello di Chase e mi venne un dubbio.
“Ma voi due siete, per caso, fratelli?” gli domandai io curiosa.
Chase annuì, seguito dalla sorella. Jennifer era davvero una bella ragazza: capelli castani, più scuri rispetto al fratello e gli occhi castani, ma il sorriso restava lo stesso.

Ad un certo punto notai che mancava qualcuno all’appello, Nina, che mi era seduta di fronte, notando il mio sguardo, mi indicò, senza farsi notare, un tavolo un po’ più distante dal nostro e fu allora che lo vidi, insieme a Margi e a tutti i suoi “amici”. Notai, però, che il suo sguardo era puntato sul mio.

Lo vidi irrigidirsi, all’improvviso, e capii che era a causa di Chase, che in quel momento mi aveva posato una mano sulla spalla, per richiamare la mia attenzione. Io mi girai verso di lui sorridendo.
“Tutto bene Lottie?” mi chiese, sempre con quel suo fantastico sorriso. Io annuii e mi persi nei suoi bellissimi occhi color mare. Restammo a fissarci, fin quando non sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla e distraendomi dagli occhi di Chase, che in quel momento mi guardò confuso. Mi girai, tentando di mantenere la calma, mentre mezza scuola ci osservava.

Vidi Harry guardarmi furioso, prima di prendermi per il braccio e trascinarmi fuori dalla mensa. Cercai in tutti i modi di liberarmi, ma lui era molto più forte di me, così mi arresi. Mi fece entrare dentro lo sgabuzzino e poi chiudere la porta a chiave. Lo guardai furiosa e in cerca di una spiegazione.
Ad un tratto sentii le sue labbra sulle mie e le sue braccia posarsi sulla parete, io fui costretta ad indietreggiare, fino a poggiare la schiena al muro; ero in trappola. Non riuscii ad oppormi, quel bacio mi aveva lasciata senza parole. Era diverso dal precedente, quello era stato dolce, invece questo era più passionale, come se non riuscisse più a trattenersi.

Ad un certo punto, capii che quello era un errore e con tutta la forza possibile, mi staccai da lui. Lo sentii sbuffare, prima di posare i suoi occhi nei miei.
“Ma sei, forse, impazzito? Cosa ti salta in mente, prendermi così e portarmi qua dentro, per poi baciarmi. Harry tu stai seriamente male!” gli dissi io, furiosa.
“Chi è quel ragazzo che era con te?” mi chiese, ignorando, di nuovo, quello che gli avevo detto.
“Ma si può sapere perché ti interessa così tanto con chi io stia? Che c’è Harry, sei per caso geloso?” gli chiesi io squadrandolo.
“E se anche fosse, mi diresti chi è?” lo vidi irrigidirsi, lo avevo, quasi, in pugno.
“Può darsi. Comunque si chiama Chase ed è nuovo. E, se lo vuoi sapere, si mi piace.” Gli dissi io, sorridendo falsamente. Lo vidi stringere i pugni, fino a far diventare le nocche bianche.
“Ah, davvero? E come mai, adesso, sei qui con me?” mi chiese lui, non perdendo quel suo sorrisetto fastidioso.
“Primo mi ci hai trascinato tu e secondo, se ti da così tanto fastidio, perché sta mattina non hai smentito quello che ti ho detto? Perché non mi hai fermata? Perché sei stato tutto il tempo con Margi e i suoi amici, invece di stare con i tuoi veri amici? Che c’è Harry, la verità fa male, non è vero? Adesso, però, è il momento che incominci a pensare a ciò che vuoi veramente, ma sappi che io non farò più parte della tua vita, mi hai già fatto soffrire troppe volte.” Gli dissi quello che pensavo, quello che gli avrei, già, dovuto dire da un po’.
“Allora, forza, va da lui. Sicuramente lui non ti farà soffrire, come ho fatto io, no? Sai che c’è Lottie, credevo che mi avresti creduto, mi avresti appoggiato e avresti aspettato che io scegliessi, ma forse sono io che ho sbagliato tutto” mi disse quelle parole, che, all’apparenza, potevano sembrare quello che volevo, ma mi fecero male e non poco. Era diventato freddo e non mi guardava più negli occhi, era arrabbiato, ma sta volta non lo avrei perdonato, mi aveva abbandonato, aveva abbandonato i suoi amici per essere popolare e, se era questo che voleva, non gli avrei più parlato.
“Sai che cosa Harry, io avrei pure potuto crederti, ma sei stato tu a far si che io non lo facessi, quindi… Addio Harry.” Glielo sussurrai, ma ero sicura che lo avesse sentito, ma non si mosse rimase fermo; così aprii la porta, e uscii, ma prima di andare via, lo sentii dare un pugno al muro e sussurrare “maledizione!”.

Incominciai a correre, volevo andare via, via da lui. Comincia a salire le scale, fino ad arrivare all’ultimo piano, dove c’era un’enorme terrazza. Da li si poteva vedere tutta Londra. Mi sedetti su un muretto e cominciai a fissare la città.
Le lacrime cominciarono a scendere, senza che me ne accorgessi. Mi sentivo così sola, così impotente. Harry era riuscito di nuovo a farmi stare male, ma da oggi in poi, proprio come mi ero ripromessa la sera prima, lo avrei cancellato dalla mia vita, definitivamente, sta volta!


“A volte è la verità che cerchi di non affrontare. O la verità che cambierà la tua vita. A volte è la verità che sarebbe dovuta venire a galla da tempo. O la verità che ti auguri non vedrà mai la luce. Alcune verità possono essere intese diversamente da come speravamo ma rimangono sospese per molto tempo dopo essere state proferite. Ma il tipo di verità per cui si è maggiormente grati? Quella che non ti aspetti e che ti cade direttamente tra le braccia.”







Ehiiiiii Girlssssssss :D

Eccomi qui con il nuovo capitolo! So che è "un pò" lungo, ma era fondamentale.
Bene vediamo due nuovi personaggi. Chase e Jennifer. Secondo voi cosa succederà?
Ragazze sono così felice per la storia, cioè io che pensavo di arrivare a mala pena a una recensione a capitolo, invece la storia ha 112 recensioni, ma vi rendete conto di quanto siete fantastiche? Forse no, ma io ve lo dico lo stesso! Io vi amo! :D Ed è anche grazie a voi se sto ritrovando tutta la fantasia e l'ispirazione per scrivere questa storia! :D
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo, ringrazio i lettori silenziosi e chi ha aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Grazie davvero! :')
Adesso scappo...
Mary :*



PS: Ogni tanto aggiungerò qualche link con i look dei personaggi! Ecco qua quello di Lottie: (http://www.polyvore.com/my_look_247/set?id=65869457#fans)










Lui è Chase, ovvero il bellissimo Chase Crawford! Lo amo! *-* Lei invece è Jennifer, ovvero la bellissima NIna Dobrev! :)
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Capitolo 16
*** Friendship. ***


You have changed my life.



Quando mi ripresi, notai che la campanella era già suonata, così mi diressi a prendere la borsa e ad uscire da scuola.
Mentre uscivo, sentii qualcuno chiamarmi, mi girai e notai Chase col fiatone, fermarsi accanto a me.
Lo guardai interrogativa, lui mi disse che mi aveva cercata ovunque. Gli sorrisi e lui ricambiò; era neanche un giorno che ci conoscevamo e già si era preoccupato per me. Gli dissi che ero andata in bagno e che non si doveva preoccupare. Poi lo abbracciai, non so perché lo feci, ma ne avevo davvero bisogno. Lui, all’iniziò fu spiazzato, poi si lasciò andare.

Quando ci staccammo, mi voltai, ma non lo avessi mai fatto. Harry mi stava fissando furioso, poi prese Margi e la baciò. Lei fu felice di quel gesto: infatti si spalmò su di lui, in modo disgustoso.
Mi guardò soddisfatto, ma io lo ignorai.

Mi diressi, insieme a Chase, dagli altri, che ci aspettavano davanti il cancello. Nina e Niall mi guardavano preoccupati, io gli sorrisi per rassicurarli. Quando Chase e sua sorella se ne andarono, seguiti da Niall, io e Nina ci dirigemmo verso l’auto di Harry. Quest’ultimo, finalmente, si staccò dalla sua ragazza e salii in macchina, insieme a noi.

Nessuno dei tre parlò durante il tragitto; quando arrivammo, Anne non c’era. A quanto pare l’avevano trattenuta al lavoro.
Io e Nina ci preparammo qualcosa, invece Harry si chiuse in camera sua, dicendo di non avere fame.
Raccontai tutto a Nina, che sentendo tutto si infuriò, ma la fermai prima che facesse scoppiare la terza guerra mondiale. Lei mi abbracciò e mi disse che avevo fatto bene, quel cretino di suo fratello se lo meritava proprio.

Durante il pomeriggio, dopo aver fatto i compiti, sentii il telefono squillare: era mio fratello.
“Ehi Lou, come va?” gli chiesi io, felice di sentirlo.
“Tutto bene sorellina, Parigi è bellissima ed Eleanor si sta divertendo tantissimo. Ma è successo qualcosa? Ti sento strana…”
“Sono contenta per voi e salutami El. Comunque niente di preoccupante, a parte il fatto che mio fratello mi ha abbandonato, senza dirmi niente.” Gli dissi io, facendo finta di essere arrabbiata. Lui scoppiò a ridere, seguito poi da me. La sua risata era così contagiosa, mi era mancata.
“Ahhh mia cara mi dispiace così tanto, ma non credo tu ti trovi così male, o no?” mi chiese lui, spezzando quelle risate. Io diventai seria tutta una volta.
“No, ehm… Qui mi trovo bene, poi ci sono Anne e Nina, quindi si va tutto bene!” gli dissi io, un po’ incerta.
“ Va bene, farò finta di crederti. Comunque sorellina devo andare, Eleanor vuole andare a fare shopping. Ti voglio bene.” Esclamò, un po’ seccato. Io risi, sapevo che odiava fare shopping, ma per la sua amata questo e altro.
“Ahahah d’accordo fratellone, ti voglio bene anche io. Ci sentiamo presto!” gli dissi, prima di attaccare.

***

Mentre stavo ripassando storia, sentii suonare al campanello, ma siccome nessuno rispondeva, scesi le scale sbuffando.
Neanche il tempo di aprire, che mi ritrovai a terra, con circa duecento chili addosso. Aprii gli occhi solo per vedere i miei tre migliori amici addosso a me.
“Liam, Zayn, Niall, alzatevi subito, prima che vi castri!” esclamai io, con tutta la mia finezza.
Loro obbedirono, poi Liam mi aiutò ad alzarmi. Poi li sentii di nuovo addosso a me, ma sta volta mi sentii felice di quell’abbraccio.
“Allora si può sapere cosa ci fate qui?” gli chiesi io, molto curiosa.
“Beh siamo venuti a vedere come sta la nostra migliore amica, che c’è ti dispiace?” mi chiese Zayn, guardandomi con quel sorriso strafottente.
Io alzai un sopracciglio. “Si, problemi?” gli risposi. Lui mi guardò dalla testa ai piedi, prima di prendermi di peso e buttarmi sul divano e cominciare a farmi il solletico. Sapeva benissimo che lo soffrivo, così cominciai a ridere, con lui, sopra di me, che continuava il suo “lavoro”. Liam e Niall, invece, per le troppe risate, si erano buttati a terra.

Ad un tratto sentii dei passi scendere le scale. Niall e Liam si zittirono all’istante, mentre Zayn continuava a farmi il solletico. Quando, anche noi due, notammo che quella persona era Harry, che nel mentre ci guardava abbastanza arrabbiato, Zayn si alzò da sopra di me e mi aiutò ad alzarmi; io gli sorrisi per ringraziarlo.

Restammo tutti in silenzio, finché qualcuno non entrò dalla porta.
“Ehi eccomi sono tornata. Ah vedo che i ragazzi sono arrivati!” esclamò Nina sorridendo, entrando dalla porta, con due sacchi della spesa. Poi notò il fratello e lo guardò male, Harry, invece, se ne tornò in camera sua, senza neanche salutare.
Nina sospirò, prima di andare a salutare gli altri. Era particolarmente felice di vedere Zayn: l’avevo capito sin dal primo momento, che c’era qualcosa tra di loro. Anche Liam se ne era accorto: infatti proprio lui mi aveva raccontato che da quando, Zayn, l’aveva vista, non faceva altro che parlare di lei.

Li vidi guardarsi negli occhi, erano praticamente in trans.
“Ehi piccioncini quando avete finito di farvi la radiografia interna dei vostri occhi, ci prestereste della vostra gentile attenzione?” gli chiese Niall, con la sua solito finezza, prima di andare a mettere un braccio intorno al collo di Zayn, quest’ultimo, infastidito, levò il braccio dell’amico e si diresse per primo in cucina, seguito, poi, da tutti noi.

Passammo tutto il pomeriggio a scherzare, raccontare storie e a farci foto, abbastanza, imbarazzanti. Raccontai, anche, quello che era successo negli ultimi due giorni e tutti quanti, come dei veri amici, mi abbracciarono e mi consolarono.
“Lottie tranquilla! Vedrai che prima o poi si renderà conto di cosa si sta perdendo e tornerà da te!” mi disse Liam, io gli sorrisi, prima di abbracciarlo.
“E se non sé ne dovesse accorgere, qui ci sono sempre i tuoi migliori amici, no?” mi disse Niall, facendomi sorridere. Gli altri annuirono.
“Bene adesso che ne dite di guardare un bel film?” esclamò Nina, con un luccichio negli occhi. Noi annuimmo e andammo a scegliere il film; alla fine, dopo un sacco di lotte, scegliemmo One Day.
I ragazzi ci guardavano strano, mentre noi piangevamo per alcune scene, ma, anche, loro, nella scena finale, quando la protagonista moriva, cominciarono a piangere.
Fu, davvero, un pomeriggio memorabile, all’insegna della vera amicizia.
Davvero non so cosa avrei fatto senza di loro, erano i migliori amici del mondo e per me c’erano sempre. Non potevo desiderare di meglio dalla vita.


“Le spalline si possono aggiungere o levare, ma un'amicizia vera è per sempre. Perché anche quando non sai dove sei diretta, ti aiuta sapere che non ci stai andando da sola. Nessuno ha tutte le risposte e a volte la cosa migliore che possiamo fare è solo scusarci e lasciare che il passato sia passato. Atre volte abbiamo bisogno di guardare al futuro e sapere che, anche quando pensiamo di averle viste tutte, la vita può ancora stupirci e noi possiamo ancora stupirci di noi stessi.”








My Cornerrrr :D

Ehiiiiiii Bellezze eccomi qui, di nuovo tra voi. :) Come è stato il ritorno a scuola dopo le vancanze?
Io posso dirvi che, apparte il sonno, è andato piuttosto bene. :)
Bene bene questo capitolo parla soprattutto di amicizia, so che è un pò noioso, ma mi piace così tanto l'amicizia che c'è tra di loro! :3
Comunque, siccome il capitolo non è un granchè, vi do un piccolo assaggio del prossimo capitolo...


"Continuammo a baciarci, finché non mi prese le gambe e le incrociò sul suo bacino; salì le scale con me in braccio e mi portò in camera sua. Io avevo perso il controllo, ormai ero succube delle mie emozioni.
Mi poggiò sul letto e cominciò a baciarmi il collo e non potei trattenere un gemito. Poi ricominciò a baciarmi, sta volta con più passione."


Che dite mi sono fatta perdonare? *-*
Comunque nothing is always what it seems! :D
Ringrazio, come sempre, chi ha recensito, i lettori silenziosi e chi ha aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate.

Adesso scappo :D
Mary :*



PS: Passate da Hazzina99, le sue storie sono magnifiche, ecco i link delle ultima due che ha scritto! :D

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1611801&i=1

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1605083&i=1




Ecco una Gif del nostro Hazza e una di Lottie! :D

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Capitolo 17
*** My lovely brother. ***


You have changed my life.



Erano, ormai, due settimane che io ed Harry non ci parlavamo più. Avevamo chiuso i nostri rapporti, pure Anne si era accorta che tra di noi non correva, più, buon sangue. Io cercavo sempre di tranquillizzarla, dicendole che era solo un momento, ma che tutto, poi, si sarebbe sistemato, ma nemmeno io, ci credevo più.

Invece avevo legato molto con Jennifer e Chase, quest’ultimo aveva, anche, conosciuto i ragazzi e mio fratello, a cui stava molto simpatico. Jennifer era una ragazza fantastica ed era una buona amica, anche Nina aveva legato molto con lei. Insieme passavamo molto tempo insieme e con i giorni avevo imparato a conoscerla.

Chase diventava, sempre, più gentile e disponibile e io stavo cominciando a provare qualcosa per lui; era riuscito, in poco tempo, ad entrare nel mio cuore; quando ero con lui dimenticavo tutti i miei problemi e riuscivo a non pensare ad Harry.

Harry, invece, era cambiato totalmente, non era più lo stesso. Adesso usciva ogni sera e tornava sempre tardi, all’insaputa di Anne. Con Margi era diventato un tira e molla, lei, però, nel mentre si faceva altri ragazzi, ma Harry ne era all’oscuro. Come lo sapevo?
L’avevo beccata più di due volte insieme a ragazzi diversi. Mi chiedevo, come, Harry non si accorgesse che la sua “ragazza”, lo tradisse con un ragazzo diverso ogni giorno, ma d'altronde, lui faceva lo stesso. Stavano insieme, ormai, soltanto perché tutta la scuola li paragonava a degli Dei e alcuni li prendevano, addirittura, come esempio.
 

Quella mattina mi svegliai felice, dopo tanto tempo. Quel giorno lo avrei passato, insieme al mio fratellone, che, dopo essere tornato da Parigi, mi avevo promesso di passare una giornata tra fratelli. Io ero entusiasta all’idea, era da tanto che non stavamo solo noi due e mi era mancato. Sapevo, però, che gli avrei dovuto raccontare tutto e non mi piaceva l’dea di dover parlare di Harry, con colui che per tanti anni era stato il suo migliore amico, ma era giusto.

Mi andai a preparare, scelsi qualcosa di semplice, che poi avrei messo anche per stare con Louis.
(http://www.polyvore.com/my_look_342/set?id=72173153#fans)
Mi sistemai i capelli e mi truccai, dopo di che scesi a fare colazione.
Salutai Anne e Nina, che quella mattina era più felice del solito e di sicuro centrava Zayn. Nelle ultime settimane uscivano spesso insieme e notavo come, entrambi, si stessero innamorando l’uno dell’altra, erano così belli insieme e io ero contenta per i miei migliori amici.

Niall, invece, si era preso una bella cotta per Jennifer e da quello che vedevo, lei ricambiava. Erano così teneri insieme ed erano molti simili, tranne per l’aspetto, in quello erano completamente diversi. Amavano entrambi mangiare, ma come facevano a restare così in forma, lo sapevano solo loro.

Mi risvegliai dai miei pensieri, quando Anne ci chiese che programmi avevamo per il pomeriggio.

Nina rispose che sarebbe uscita con un amico, ovvero Zayn; io, invece, dissi che lo avrei passato insieme a Louis. Lei ci sorrise, prima di uscire per andare a lavoro.
Vidi l’ora e, insieme a Nina, mi affrettai a prendere la mia macchina.

Ah ecco un’altra novità: da quando io e Harry non ci parlavamo più, Nina aveva litigato con lui per quello che mi aveva fatto, nonostante gli avessi detto di far pace con lui, dato che erano fratelli, ma lei era più testarda, di chiunque altro sulla terra. Comunque da quel giorno andavamo a scuola o con l’autobus o con la mia macchina.
Arrivate a scuola, salutammo i nostri amici e ci rigemmo in classe. Io avevo scienze e, fortunatamente, insieme a me c’era Chase, che si sedette insieme a me. Ho detto fortunatamente, non solo perché mi piaceva la sua compagnia, ma anche perché con noi c’erano Harry e Chelsea, ovvero la migliore amica di Margi, che come la sua migliore amica, Harry aveva avuto il piacere di avere nel suo letto, ovviamente all’insaputa di Margi.


***


Alla fine delle lezioni, salutai tutti e mi diressi all’uscita, dove trovai il mio bellissimo fratello, appoggiato alla sua macchina. Si tolse gli occhiali da sole, con una mossa sexy, facendo impazzire molte ragazze, che si trovavano li vicino e mi prese in braccio e mi abbracciò. Io risi e ricambiai, era sempre il solito. Appena mi fece scendere gli diedi un bacio sulla guancia e insieme ci avviammo verso la sua macchina.

Durante il tragitto cantammo a squarciagola tutte le canzoni, che davano alla radio.

Andammo a mangiare in un ristorante italiano, vicino il Tamigi, che era davvero carino. Entrambi amavamo la cucina italiana, proprio come Niall.

Dopo il bel pranzetto, facemmo un giro per la città; poi ci fermammo ad Hide Park, li prendemmo un gelato, che anche a inizio Marzo, non si rifiutava mai, e iniziammo a parlare del più e del meno. Mi raccontò del viaggio a Parigi.
“Ti giuro sorellina, vedere Eleanor così felice di essere a Parigi, mi ha riempito il cuore di felicità, dovevi vederla, era così bella, felice, spensierata ed insieme abbiamo passato la migliore vacanza della nostra vita.” Mi raccontò con un sorriso da ebete sul viso; era così innamorato, che mai nessuno l’avrebbe separato dalla sua amata. “Ovviamente non sono mancati anche i momenti più “hot”, sai era così felice di quella vacanza, che quasi tutte le sere ci siamo dati alla pazza gioia!” ecco che, però, ritornava il suo lato perverso: era sempre il solito.

“Lo immagino!” dissi, trattenendo un risolino. Lui mi guardò male.

Poi cominciai a ridere e lui, vedendo che ridevo di lui, cominciò a farmi il solletico. Passammo tutto il tempo a ridere e a scherzare, finché non si decise a dare sfogo alla sua curiosità.

“Allora si può sapere perché tu ed Harry non vi parlate più? Siete diventati come due estranei! Addirittura lo vedo con ragazzi, che, a dirla tutta, non mi sembravano molto affidabili!” mi disse lui, abbastanza curioso, con una nota di preoccupazione.
Io divenni seria e abbassai lo sguardo. Gli raccontai tutto, da quando mi ero innamorata di lui, a quel bacio, a quando mi aveva detto che era confuso e che voleva del tempo, a quando si era ingelosito di Chase, al bacio e alla nostra litigata, che aveva rovinato la nostra amicizia. Gli raccontai delle sue nuove amicizie e lui ne rimase sorpreso.
Mi ascoltò attentamente e si arrabbiò, anche, per i comportamenti che, quello che una volta era il suo migliore amico, aveva assunto.
Poi mi abbracciò, mi erano mancati i suoi abbracci, mi ero mancato parlare con il mio fratellone, mi era mancata la sua dolcezza, ma anche la sua anima perversa.

Però, vidi dal suo sguardo che Harry gli mancava; erano sempre stati inseparabili e si volevano un gran bene. Ma, anche se, l’orgoglio non glielo fece ammettere, io lo sapevo.
“Non negarlo, so che ti manca. Ma tranquillo, prima o poi farete pace.” Gli dissi io, guardandolo negli occhi. Lui sospirò, prima di concedermi uno dei suoi fantastici sorrisi. Io lo abbracciai di nuovo.

Restammo così fino a sera, poi mi riaccompagnò a casa di Anne e li lo abbracciai di nuovo.
“Ti voglio bene sorellina!” mi disse, con la sua infinita dolcezza.
“Anche io fratellone!” gli risposi sorridendo.

Durante la cena eravamo, come al solito, solo noi donne e passammo il tempo a raccontare la nostra giornata.


***


Mi svegliai all’una per via di alcuni rumori, che arrivavano dal piano di sotto. Anne aveva avuto una chiamata urgente dal lavoro, quindi non poteva essere lei e neanche Nina, dato che aveva il sonno molto pesante. Così mi alzai, tanto ormai il sonno se ne era andato, e andai in camera di Nina per vedere se era tutto apposto ed era così.

Allora scesi in cucina, per controllare anche li.

Ma proprio li, Harry stava seduto a terra, appoggiato al tavolo. Era ubriaco e si sentiva, non solo, dal forte odore di alcol, ma, anche, dal fatto che non si riusciva, neanche, a reggere in piedi.
Andai verso di lui, per cercare di aiutarlo; quando toccai la sua spalla, lo vidi sussultare, per poi spostare il suo sguardo a me e far incontrare i suoi occhi verdi con i miei azzurri, che lo guardavano preoccupati. Vederlo così, per chissà quale motivo, mi fece sentire male e mi sentii in colpa, come se lui si fosse ubriacato a causa mia.

Si fece aiutare e insieme andammo verso il divano, dove lo feci sedere.

Ritornai in cucina e preparai due tazze di thè; appena furono pronte, ritornai da lui, che nel frattempo si era tolto giacca e maglietta, rimanendo a petto nudo. Arrossii all’istante.
Era ancora più bello di quanto mi ricordassi, non riuscii a staccare il mio sguardo da lui. Rimasi a fissarlo per un po’, poi, però, mi risvegliai e andai verso di lui, che, nel mentre, si era un po’ ripreso.

Gli passai la tazza con il thè e lui mi sussurrò un flebile “Grazie”, scossi la testa e mi avviai verso le scale. Ma qualcosa me lo impedì; lui si era alzato e adesso era dietro di me.
Mi girai verso di lui e lo vidi guardarmi intensamente, prima di poggiare le sue labbra sulle mie. Un turbine di emozioni si scatenarono dentro di me: le farfalle ricominciarono a svolazzare, il cuore cominciò a battere, quasi volesse uscire dal mio petto e, se non fosse stato per la sua stretta ben salda sui miei fianchi, sarei, letteralmente, caduta a terra.

Continuammo a baciarci, finché non mi prese le gambe e le incrociò sul suo bacino; salì le scale con me in braccio e mi portò in camera sua. Io avevo perso il controllo, ormai ero succube delle mie emozioni.

Mi poggiò sul letto e cominciò a baciarmi il collo e non potei trattenere un gemito. Poi ricominciò a baciarmi, sta volta con più passione.

Ci stavamo baciando, ormai, da non so quanto tempo.

Ad un tratto sentii la sua mano sollevare l’orlo della mia maglietta e fu allora che mi risvegliai. Dovevo fermarlo, era un errore, un grande errore. Io non volevo essere una delle tante per lui. Non volevo fare l’amore con lui, sapendo che lui il giorno dopo non si sarebbe ricordato di niente e mi avrebbe ignorato come sempre. Gli bloccai la mano e lui si fermò all’istante; riuscii a trovare la forza di rialzarmi, mentre lui manteneva lo sguardo fisso su di me.

“Mi dispiace Harry, ma non voglio essere una delle tante, soprattutto perché tu adesso sei ubriaco e domani, probabilmente, non ti ricorderai di niente!” gli dissi io, guardandolo negli occhi e gli accarezzai la guancia, ma lui si scostò. Sospirai, stavo per uscire, quando, prima di chiudere la porta, disse qualcosa, che mi lasciò, letteralmente, spiazzata.

“Ti amo!”

Una frase sussurrata, una frase a cui altri avrebbero dato poca importanza, ma che, invece, fece risvegliare il mio cuore.
 
“ Si dice che sia facile dimenticare i nostri problemi quando il tempo è bello ma basta solo un po' di vento freddo per sbatterci la realtà dritta in faccia.”








  
My cornerrrrrr :D

Here I am! :D Allora ho visto che l'anteprima vi ha fatto incuriosire parecchio a quanto vedo?! Sono contenta! :D
Adesso sapete chi erano i due e soprattutto, cosa più importante, Harry le ha detto che la ama, ma vi rendete conto? xD
Bene nei prossimi capitoli capirete perchè ho detto :"Nothing is always what it seems!"
Aww ma Lou non è dolcissimo? *-*
Ringrazio tutte coloro che hanno recensito lo scorso capitolo, i lettori silenziosi e chi ha aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate! :D
Grazie, vi amo :3
Adesso scappo...
Mary :*







 


  Ecco Lottie, dopo la "sconvolgente" rivelazione! xD :D Sotto, invece, i due fratellini! :3

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Capitolo 18
*** You were worried, Harry? Are you kidding, really? ***


You have changed my life.



Non riuscii a chiudere occhi per tutta la notte, lui mi aveva detto che mi amava.
Ok non me lo aveva detto davanti e probabilmente era, ancora, troppo ubriaco, ma io lo avevo sentito e questa consapevolezza, mi impediva di pensare razionalmente.

Quando mi alzai, un senso di vuoto si fece spazio dentro di me: avevo appena capito che mi mancava, mi mancavano i suoi abbracci, i suoi baci, la sua voce, i suoi occhi, persino quel suo sorrisetto soddisfatto.
Stavo perdendo la promessa che avevo fatto a me stessa, ma non mi sarei arresa così facilmente, non avrei lasciato che lui si prendesse, di nuovo, gioco di me, non avrei lasciato che i miei sentimenti mi distruggessero ancora una volta.

Dopo essermi preparata, notai che era ancora presto, così scesi in cucina e lasciai un bigliettino attaccato al frigo, dove dicevo che ero uscita presto, per andare a fare un giro, prima di andare a scuola.

Uscii di casa e l’aria fresca di Marzo mi invase, ma era una sensazione piacevole.
Camminai a lungo, mi fermai a guardare molti dei posti in cui Harry mi aveva portata, prima che litigassimo, prima che succedesse tutto questo caos. Ognuno di loro riportò alla mia mente ogni nostro momento, ogni nostro abbraccio.

Ma c’era un posto che volevo rivedere più degli altri: era un parco abbandonato, dove ormai non andava più nessuno. Ci andavo spesso da quando avevamo litigato ed era l’unico posto dove potessi pensare senza essere interrotta, l’unico posto che mi ricordasse ogni sua cosa, che mi permetteva di ricordare mia madre.

Era stata proprio lei, prima di morire, a portarmi in questo parco; diceva che la prima volta che c’era venuta, era quando aveva saputo che non sarebbe sopravvissuta alla malattia. Mi disse che in quel luogo era riuscita a trovare un po’ di pace e mi disse che da quel giorno quello sarebbe diventato il nostro posto segreto.
Ripensando a lei, una lacrima uscii dai miei occhi e al suo seguito tante altre, così mi sedetti sotto una grande quercia, che aveva i rami molto lunghi e ti dava l’impressione di essere protetta, sotto le sue grandi braccia.
Ricordai quando ci portai Harry e gli raccontai di mia madre, lui mi aveva abbracciata ed eravamo rimasti così per tutto il pomeriggio. Mi mancava quell’Harry, quello dolce, quello che mi capiva subito, e non quello che snobbava i suoi amici per stare con i più popolari, non quello sempre indeciso.

Il suo “Ti amo”, però, era ancora impresso nella mia mente, ormai non sarei più riuscita a dimenticarlo, cosa che, invece, lui avrà già fatto.
Dopo un po’ guardai il telefono solo per accorgermi, che se non mi fossi mossa all’istante, sarei arrivata tardi.
 

***

 
Una volta arrivata a scuola, notai che non c’era più nessuno in giro, la campanella doveva già essere suonata da un pezzo. Così cominciai a correre, stavo per entrare dentro l’edificio, quando una mano si posò sul mio braccio e mi costrinse a fermarmi, stavo per urlare, quando quella persona mi fece girare verso di sé e i suoi occhi incontrarono i miei.
Harry era proprio di fronte a me, che mi guardava seriamente, ma vedevo anche che era molto preoccupato.
Mi tirò dietro di sé e cominciò a camminare verso la sua macchina. Mi fece appoggiare su di essa, mentre il suo sguardo era fisso sulla strada davanti a noi.

Io rimasi in silenzio, guardavo dritto davanti a me, ma non davo molta importanza a quello che vedevo.
“Si può sapere dove sei finita sta mattina? Cosa ti è saltato in mente? Dio solo sa quanto mi sono preoccupato nel vedere quel bigliettino. Meno male che mamma e Nina non si sono accorte di niente.” Mi disse lui guardandomi dritto negli occhi: era preoccupato e non poco.

Da quando gli importava di quello che facevo? Da quando si preoccupava così per me?

“Mi dispiace ok? Ma dopo quello che è successo ieri sera avevo bisogno di restare da sola e di riflettere. E, poi, da quando ti preoccupi così per me? Non eri tu quello che mi aveva mandata via?” Gli dissi io, cominciando a sentire gli occhi pizzicarmi per le lacrime.

Lui mi guardò all’inizio sorpreso, poi confuso.
“Non dire stronzate, sai bene che io mi sono sempre preoccupato per te! E poi che c’è? Hai per caso litigato con il tuo fidanzatino?” mi chiese lui freddo.
Stavo cominciando ad arrabbiarmi, quel suo comportamento mi aveva stancata.
“Primo Chase non è il mio fidanzatino, come dici tu e, poi, dovresti sapere, meglio di chiunque altro cosa è successo. E secondo, tu ti sei sempre preoccupato per me? Quando, Harry? Quando? Dimmelo, perché, forse, io non c’ero. Ti sei preoccupato per me quando mi hai baciata e poi mi hai lasciata come una scema? Ti sei preoccupato quando mi dicevi che volevi tempo, solo per scoparti Margi o tutte le altre ragazze? Ti sei preoccupato quando mi vedevi piangere a  causa tua? Ti sei mai preoccupato di come mi sentissi, quando ti vedevo insieme alle altre? No Harry, non lo hai mai fatto, mai! E adesso mi vieni a dire che ti sei preoccupato per me, solo perché non ho avvertito che uscivo prima? Dové la coerenza, Harry? Ah, dové?” sbottai io, ormai in preda alla rabbia e ai sentimenti. Gli dissi, semplicemente quello che pensavo. Non gli dissi del “Ti amo”, tanto, ormai, era inutile, lo avrebbe, già, dovuto capire da solo. Anche le lacrime, ormai, erano scese e io non avevo la forza di fermarle.
Mi guardò stupito, ma non rispose. Lo sapevo, avevo ragione e lui non poteva negare la verità, non più, almeno.
Gli sorrisi falsamente, prima di allontanarmi da lui, dato che era suonata la campanella della seconda ora.
Presi la borsa e cominciai a correre verso l’entrata, ma ancora una volta lo sentii prendermi per un braccio, ma con tutta la forza possibile, mi staccai da lui e continuai la mia corsa. Entrata a scuola, non avevo voglia di andare in classe, ma ci andai lo stesso.

Quando entrai, la professoressa era già in classe e non appena mi vide con lo sguardo perso e gli occhi rossi, mi guardò preoccupata. Aspetta, da quando la Forester ha un cuore e si preoccupa per me?
Scossi la testa, come per ignorare quel pensiero, e mi andai a sedere in un banco in fondo, proprio accanto a Nina che mi guardava preoccupata. Io le sorrisi per rassicurarla, ma non servì a niente.

D’un tratto non c’è la feci più, le lacrime volevano uscire dai miei occhi e io non potevo, più, fare niente per fermarle.

Così chiesi il permesso alla professoressa per andare in bagno e, stranamente, lei me lo concesse. Senza farmelo ripetere due volte uscii dalla classe e mi chiusi nel bagno, dove il mio pianto incominciò, dando libero sfogo a tutto quello che provavo: rabbia, dolore, delusione, amarezza, ma anche amore, amore per un ragazzo che non si ricordava neanche di avermi detto che mi amava e che non si era mai, minimamente, preoccupato di quello che provassi, facendo, così, crollare, immediatamente, tutte le mie sicurezze.

Quando sentii la campanella del pranzo suonare, la ignorai, fin quando qualcuno non entrò nel bagno.
Pensai fosse Nina o magari Jennifer, ma non era nessuna delle due. Così alzai lo sguardo solo per notare gli occhi azzurri del mio migliore amico, guardarmi preoccupati. Subito corsi ad abbracciarlo. Lu mi strinse a sé e mi sussurrò di stare tranquilla.
Continuai a piangere per qualche minuto, lui cominciò ad accarezzarmi i capelli, per cercare di calmarmi.
Quando le lacrime cessarono, lo ringraziai e lui, allora, cominciò a chiedermi cosa fosse successo. Non sapevo se dirglielo, se lo avessi fatto, probabilmente, si sarebbe arrabbiato e sarebbe andato da Harry, ma era il mio migliore amico e l’avevo già fatto preoccupare abbastanza.
Gli raccontai tutto e lo vidi irrigidirsi di colpo, ma non si mosse e continuò ad abbracciarmi.
 
Quando fui pronta, mi prese per mano e insieme ci dirigemmo verso la mensa. Entrammo e ci sedemmo al nostro tavolo. I miei amici mi guardavano preoccupati, soprattutto Chase. Io gli sorrisi, ma chiunque avrebbe capito che quel sorriso era falso.  
Senti uno sguardo su di me, ma non volevo girarmi, sapevo benissimo di chi era. Vedevo tutti scherzare, ridere, invece, io, l’unica cosa che volevo fare era piangere.
Poi, inconsapevolmente, voltai la testa verso di lui e fu allora che lo vidi baciarsi con Margi. Non resistetti più, non c’è la facevo a vederlo con lei, era più forte di me. Così mi alzai dal tavolo, dissi agli altri che non mi sentivo bene e andai via.

***
 

Gli altri, dopo che Lottie se ne fu andata, puntarono tutti gli occhi verso Niall, quest’ultimo gli raccontò tutto. Chase era arrabbiato, avrebbe preso, volentieri, Harry a pugni, ma prima di tutto veniva Lottie. Così senza dare spiegazioni, uscì fuori dalla mensa e andò a cercarla.

Nina, invece, non ci vide più dalla rabbia e nonostante Jennifer e Niall cercassero di calmarla, nessuno, sta volta, l’avrebbe fermata.
Si diresse al tavolo dove era seduto suo fratello, si avvicinò a lui, che in quel momento aveva spostato lo sguardo su di lei e non appena fu abbastanza vicina, gli diede uno schiaffo, lasciando a bocca aperta tutti i presenti, che guardavano la scena incuriositi. Margi partì subito all’attacco, ma fu fermata da Harry, che guardò la sorella, in cerca di una spiegazione, anche se, in cuor suo, già la sapeva.
“Sei solo un coglione!” gli sputò lei, con tutta la rabbia che aveva dentro sé. Lui, invece, abbassò lo sguardo. Sapeva di aver sbagliato, eccome se lo sapeva.
Nina, cercando di calmarsi, si avvicinò di più a lui, fino ad arrivare al suo orecchio.
“Se proprio ci tieni a lei, faresti bene a non fartela rubare sotto gli occhi. È un consiglio da sorella a fratello, poi se mi vuoi ascoltare o no, è una tua scelta.” Detto questo si allontanò e ritornò dai suoi amici, che la guardavano stupiti e Niall le diede il cinque.

Harry voltò lo sguardo e vedendo che sia Lottie, che Chase non erano più al tavolo, non se lo fece ripetere due volte e corse fuori dalla mensa, alla ricerca di colei che amava.
Già la amava. Dopo tutto quel tempo, aveva capito che era soltanto lei la ragazza che gli aveva rubato il cuore e l’unica con cui voleva stare, ma per orgoglio o forse per paura, non era riuscito a dirglielo prima della sera precedente, ma era troppo ubriaco per rendersi conto di quello che diceva o faceva e così l’aveva ferita ancora una volta. Così, in quel momento, sperò che dicendoglielo, lei lo avrebbe perdonato.

Ma, quando arrivò fuori, la scena che gli si presentò davanti, fece crollare, in un istante, tutte le sue speranze: era arrivato troppo tardi.
 
“A volte solo quando cala il sipario si tirano veramente le somme. Che sia riguardo a chi vorremmo essere stati... o riguardo a chi vorremmo poter essere. O riguardo a chi vogliamo!”








  
My cornerrrrr :D

Ehiii ragazze belle, eccomi di nuovo qui per voi! :)
Alloooraa ho visto che a tutte è piaciuto il "Ti amo" di Harry, ma vi avevo detto che niente è come sembra... Ma non preoccupatevi, presto, Harry le dirà tutto, ma dovrete avere pazienza e spero che continuiate a seguire la mia storia! *-*
Adesso devo andare, che tra un pò devo andare a Palermo, per fare un pò di shopping... Anche se non sono entusiasta all'idea xD
Ringrazio tutte voi, per le splendide recensioni, per aver inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Ringrazio i lettori sileziosi! :D Vi amo :3
Mary :*
















Ecco Lottie e Chase e una gif di Harry! :D

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Capitolo 19
*** She has chosen him. ***


You have changed my life.



Arrivai fuori e mi appoggiai ad un muretto. Dopo poco sentii qualcuno appoggiarsi accanto a me e quando mi voltai, notai Chase che mi guardava preoccupato. Poi mi abbracciò e fu allora che mi sentii meglio.

Eravamo, ancora, appoggiati al muretto, mentre lui mi teneva fra le sue braccia e io ero appoggiata al suo petto, quando mi prese il volto tra le mani e incrociò i suoi occhi azzurri con i miei e lo vidi guardarmi intensamente, prima di avvicinarsi ancora di più. Poi successe tutto in un attimo: le sue labbra erano sulle mie, le sue mani sul mio viso e le mie che tenevano stretta la sua felpa.
Un brivido percorse la mia schiena, mi sentii felice dopo tanto tempo.

Ma c’era qualcosa che mi diceva che stavo sbagliando, che non era quello ciò che volevo, che quella non era la mia felicità, ma, come al solito, ignorai del tutto quella voce e mi concentrai sulle labbra di Chase.

Quando ci staccammo, avevamo entrambi il fiatone. Subito lo abbracciai, ma qualcosa mi fece riaprire gli occhi e farmi voltare dalla parte opposta, senza staccarmi da lui.
Erano i passi di qualcuno, che fino a qualche secondo prima doveva essere stato li e potei giurare di averlo sentito sbattere contro gli armadietti. Fu in quel momento che capii di chi si doveva trattare; mi staccai da Chase, dicendogli che ci vedevamo all’uscita e lo salutai con un bacio sulla guancia, per poi dirigermi all’interno dell’istituto.
 
Lui era li, aveva la testa appoggiata agli armadietti e i pugni chiusi lungo i fianchi.
Era arrabbiato e, non appena mi avvicinai di più a lui, potei giurare di aver visto una lacrima scendere sul suo viso.
Mi faceva male vederlo così, ma cosa si aspettava, che lo avrei aspettato per sempre, mentre lui andava a letto con tutte le ragazze della scuola? Che mi dicesse qualcosa, che, molto probabilmente, avevo solo creduto di aver sentito?

Mi avvicinai ancora di più, finché lui non alzò lo sguardo e lo posò su di me. In quel momento sarei voluta sprofondare, sparire. I suoi occhi così belli, erano spenti, non brillavano più di quella luce che mi aveva fatto innamorare.
Senza accorgermene posai una mano sulla sua guancia, ancora bagnata per via delle lacrime.
Lui mi guardò, prima di tirarmi a sé e abbracciarmi; non mi staccai, avevo bisogno di sentirlo vicino, di sapere che lui ci sarebbe sempre stato.


***

 
Restammo abbracciati ancora per un po’, fin quando si staccò da me e guardò i miei occhi, ormai pieni di lacrime, proprio come i suoi.
Mi prese per mano e, sta volta, non opposi resistenza.
Mi portò in terrazza, proprio dove io, qualche tempo prima, mi ero rifugiata, dopo la nostra litigata.

Ci sedemmo sul muretto e restammo in silenzio, finché non decisi che era il momento di parlare.
“Perché?” gli chiesi io, alludendo al fatto che la sera prima aveva detto di amarmi. Volevo avere la certezza di non essermelo, solo, immaginato.
“Perché cosa?” Mi chiese lui, confuso.
“Perché ieri mi hai baciata e poi hai detto di amarmi. E non negarlo, so che, anche se sei ubriaco, le cose non le dimentichi.” Gli dissi io, cercando di apparire più sicura possibile. Anche se, in quel momento, ero tutt’altro che sicura. Avevo paura; paura che mi fossi solo illusa, che non lo avesse detto, o ancora peggio, lo avesse detto convinto che io fossi Margi, ma cercai di cancellare l’ultima opzione.
Lui sorrise amaramente, prima di voltarsi verso il panorama. Lo vidi guardare attentamente le persone sotto di noi. Guardava, soprattutto, una coppia di anziani. Stavano camminando mano nella mano. Lui le stava dicendo qualcosa di dolce, dato che lei era arrossita di colpo. Poi si erano abbracciati, finché un bambino, che avrà avuto circa sette anni, si avvicinò a loro e li prese per mano, per portarli nel parco li vicino. Loro risero e seguirono il bambino, che, molto probabilmente, era il loro nipote.

Quando mi girai verso di lui, notai il suo sguardo puntato su di me, ma non riuscii a reggerlo, così abbassai la testa, più interessata a guardare le mie scarpe.
Lui sorrise, poi divenne, improvvisamente, serio.
“Sinceramente n-non so p-perché l’ho detto.. Ero troppo ubriaco per capire cosa dicevo o facevo. Appunto per questo volevo chiederti scusa. Ieri sera non ero in me e mi dispiace di averti quasi costretta a fare qualcosa che non volevi. Mi dispiace se ultimamente sei stata male a causa mia, mi dispiace così tanto Lottie. Ma non dovrai mai dubitare del fatto che io t-ti voglio bene.” Mi disse lui, cercando il contatto con i miei occhi, poi mi prese per mano. “Credimi io ci tengo davvero a te e non voglio perderti, quindi ti va di ritornare amici?” mi chiese lui speranzoso. Sorrisi.
Sapevo che aveva mentito, sul ti amo, ma, ormai, ero stanca, stanca di lottare per qualcuno che non si decideva mai, così annuii e lo abbracciai. Volevo sentire ancora una volta il suo profumo. Sapevo che da quel giorno, tutto sarebbe cambiato.Certo saremmo ritornati amici, ma non saremmo più stati Harry e Lottie, due migliori amici, che farebbero di tutto l’uno per l’altra, ma Harry il ragazzo popolare e Lottie la ragazza normale, che erano rimasti amici per un motivo ancora noto a nessuno.

“Ti voglio bene anche io Harry!” gli dissi io, prima che lui mi abbracciasse di nuovo.

“A volte gli astri si allineano affinché due vecchi amici si ritrovino, ma, a volte, si allineano affinché due fiamme brucino completamente.”


***


Quando ritornammo, non parlammo di quello che era successo con nessuno, ci limitammo a sorridere.

Mentre tornavo a casa mi arrivò un messaggio di Chase, dove mi invitava a uscire con lui la sera stessa.
Io sorrisi felice, anche se ero ancora scossa per quello che era successo oggi, non volevo dirgli di no, così accettai, poi mandai un messaggio a Jennifer e a Nina per dirgli di venire subito da me.
Nina, dalla stanza accanto, arrivò in un baleno e dopo dieci minuti, arrivò anche Jennifer.

Mi chiesero cosa fosse successo e io gli raccontai tutto, tranne di Harry, ovviamente, e loro mi abbracciarono contente.
 
Dopo due ore, ancora, non eravamo riuscite a scegliere qualcosa di adatto per l’occasione.
Loro volevano che io indossassi i tacchi, io, invece, volevo essere sia semplice, che elegante.
Alla fine scegliemmo qualcosa che piacque a tutte e tre : (http://www.polyvore.com/my_look_345/set?id=72429394)
Era semplice, ma anche elegante e avevo messo i tacchi, proprio come volevano loro.

Ad un tratto sentii il campanello suonare e allora cominciai a diventare nervosa, ma non ne capivo il motivo: infondo era solo Chase, il ragazzo, che dopo Harry, era riuscito a farmi sentire bene, amata.
Salutai le ragazze con un “Grazie” e un bacio sulla guancia.
Scesi velocemente le scale, per quanto mia era possibile, a causa dei tacchi. Arrivai in salotto, quando la scena che vidi, mi lasciò a bocca aperta.
Harry e Chase stavano parlando normalmente e questo mi stupì e non poco.

Chase si accorse di me e mi sorrise, per poi posare il suo sguardo sul mio abbigliamento. Il suo sorriso si allargò e capii di aver fatto la scelta giusta. Così sospirai, prima di avvinarmi ai due.
Quando, anche Harry, mi vide, sorrise. Io ricambiai, prima di avviarmi fuori, insieme a Chase.
“Sei bellissima!” mi sussurrò lui, prima che uscissi insieme a Chase.
Io arrossii e sentii il cuore battere forte, ma non lo diedi a vedere.

Quando, ormai, eravamo in macchina, Chase mi riempì di complimenti e io arrossii per ognuno, ma nessuno di quelli mi fece sentire, come quando Harry mi aveva detto che ero bellissima.
Nessuno sarebbe mai stato capace di far battere il mio cuore, solo con un abbraccio, con una carezza, con un semplice complimento, come faceva lui, ma, adesso, Harry era il mio passato e Chase sarebbe stato il mio presente.

Mi portò in un ristorante molto carino e ci divertimmo un sacco.
Dopo la cena passeggiamo un po’ per le vie della città e posso ammettere di essermi divertita come non mai. Chase, oltre a essere bellissimo, era, anche, simpatico, divertente ed era un inguaribile romantico.

Quando ci fermammo, ci sedemmo in una panchina e restammo in silenzio, ma non uno di quelli imbarazzanti, no, uno di quelli per pensare. Cominciammo a guardare le stelle, io le guardavo talmente incantata, che non mi accorsi che Chase si era allontanato solo per comprare qualcosa e poi tornare da me. Io lo guardai confusa, ma lui mi sorrise rassicurante.
Si sedette accanto a me e mi cinse le spalle con un braccio, io appoggiai la testa sulla sua spalla.

“Poco fa avevo notato quel signore vendere delle rose e non ho resistito a prendertene una.” Mi disse, prima di porgermi una rosa a dir poco fantastica. Era vera, ma sopra di essa c’erano dei brillantini, che le rendevano ancora più bella e unica. Gli sorrisi e lo ringraziai, prima di abbracciarlo. Lui ricambiò e mi strinse di più a sé.

Dopo un po’ notai che si era fatto tardi, così gli chiesi se, gentilmente, mi accompagnava a casa. Lui mi sorrise, prima di prendermi per mano e portarmi alla sua auto.

Arrivati davanti casa, scese dalla macchina e venne ad aprirmi la portiera, io gli sorrisi per ringraziarlo e gli baciai la guancia.
Arrivammo fino alla porta di casa, dove restammo per circa cinque munti senza dire niente, quello si che era un momento imbarazzante.

Ad un certo punto mi tirò a sé e fece unire, per la seconda volta, le nostre labbra. Io ricambiai con tanta dolcezza. Lui mi baciò con più dolcezza, prima di staccarsi da me, unendo il suo sguardo con il mio.
“Sai era un po’ che lo volevo fare, anche se oggi l’avevo già fatto, ma non ho avuto il tempo di dirtelo. Però adesso mi sembrava il momento adatto e-” Prese a parlare così velocemente, che quasi non riuscii a capire cosa diceva. Era nervoso e si vedeva lontano un chilometro. Così, per incoraggiarlo, gli posai una mano sulla guancia e feci incontrare i nostri occhi, lui parve calmarsi.
“Lottie vorresti essere la mia ragazza?” mi chiese, finalmente. Io sorrisi felice, prima di ricollegare le nostre labbra, in un altro bacio.
Lui mi sorrise, prima di darmi la buona notte e andare via.

Entrai in casa, sorridendo come un ebete, quando qualcosa catturò la mia attenzione.
Harry era, ancora, seduto sul divano, ma sta volta non era molto attendo a ciò che vedeva; il suo sguardo era serio e guardava il vuoto, poi si girò verso di me. Io gli sorrisi e lui ricambiò, ma si vedeva che era un sorriso forzato.

Poi mi diressi in cucina, per prendere un pò d’acqua. Mi appoggiai al tavolo e mi immersi nei miei pensieri.
Era successo tutto così in fretta: l’arrivo di Nina, Harry ed Anne; la verità; poi il primo bacio con Harry; il litigio e il suo cambiamento; poi il “Ti amo” e subito dopo tutto tra noi si era risolto; poi è arrivato Chase e mi ha stravolto, completamente, la vita e ora ero fidanzata con lui. Sorrisi a quel pensiero. Ma avevo paura, paura che questa felicità potesse finire, di poter perdere qualcuno a cui tengo. E anche se questo era un nuovo inizio, io avevo paura.
 
“Il problema dei nuovi inizi è che qualcos'altro deve finire. A volte una fine ci mette molto ad arrivare ma quando accade è quasi troppo facile da ignorare. Alcuni inizi cominciano così velocemente che non ti rendi conto che stanno avvenendo. Ma spesso la fine arriva quando meno te l’aspetti. E quello che preannuncia è più oscuro di quanto si immagini. Non tutti gli inizi sono motivo di festeggiamento, anche molte cose brutte hanno un inizio: le notizie; le influenze e la peggiore di tutte... l'inizio di un inizio!”







My corner! :D

Ehii bellezze, eccomi qua, per voi! :D
So che molte di voi era MOLTO curiose di sapere cosa fosse successo, bene adesso avete scoperto tutto! :D
So che molte di voi sono team Hottie, vi piace come nome? L'ho inventato adesso! u.u
Comunque dicevo, so che molte di voi sono team Hottie, ma non preoccupatevi, tra i possimi due capitoli, ci sarà una sorpresa! :D
Poi visto? Hanno fatto pace e questo è già un inizio! :D
Fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo, anche se a me non mi convince molto!
Ringrazio chi ha aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate, chi ha recensito e i lettori silenziosi! Vi amo, davvero :3
Adesso vado...
Mary :*














Ecco Chase e la rosa per Lottie! *-*

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Capitolo 20
*** Would you like to come with me at the prom? ***


You have changed my life.



Era, ormai, passato un mese da quel giorno. Io e Harry avevamo riacquistato il nostro vecchio rapporto, ma nessuno dei due volle raccontare agli altri, quello che era successo quel giorno, semplicemente raccontammo che era un peccato sprecare la nostra amicizia, per un “incomprensione”, almeno così l’aveva definita lui, ma sapevo che non ci credeva nemmeno lui.
Con Chase, invece, andata tutto bene. Da quella sera eravamo diventati inseparabili, sentivo qualcosa di molto forte per lui. Con lui sentivo di poter essere me stessa, mi ascoltava, mi dava consigli e riusciva a farmi sorridere, sempre.
Mio fratello, all’inizio si era comportato come un padre iperprotettivo, riempiendo Chase di domande, ma, poi, aveva mostrato il suo vero lato.
I ragazzi avevano preso bene la cosa, anche se, adesso, non sarei più stata solo la loro Lottie, ma anche di qualcun’altro e quello più difficile da convincere era stato Niall.

Harry era ritornato quello di una volta, aveva lasciato il gruppo, ma continuava ad uscire con Margi, il motivo lo sapeva solo lui.
Aveva ricostruito l’amicizia con Louis, che era stato più che felice di accettare le sue scuse.    Aveva chiarito anche con Niall, Liam e Zayn e adesso erano diventati, addirittura, inseparabili.

Nina e Zayn si erano, finalmente, dichiarati e adesso nessuno li avrebbe, mai, separati.
Per quanto riguarda Jennifer e Niall, quest’ultimo mi aveva detto di non voler affrettare le cose, prima voleva capire se quello che sentiva era sincero e voleva capire se Jennifer lo ricambiava. Niall, sicuramente, oltre a Liam, era quello più paziente e ragionevole, tranne quando si parlava di cibo, in quel caso diventa peggio di Zayn, quando veniva toccato il suo amatissimo ciuffo.


 ***
 

La mattina, arrivata a scuola, mi diressi al mio armadietto insieme a Nina.
Quella mattina era più felice del solito. Mi stava raccontando della cena della sera prima con il suo amato Zayn. Disse che era stato un perfetto gentiluomo e l’aveva fatta sentire come una principessa. Era davvero innamorata.

Ad un tratto sentii due mani posarsi sui miei fianchi, e, quando mi girai, trovai due bellissimi occhi azzurri guardarmi dolcemente. Nina, intanto, era, magicamente, scomparsa.
“Buon giorno Principessa.” Mi disse lui, sorridendo, prima di regalarmi un bacio, che io continuai subito.
“Buon giorno mio principe.” Gli dissi io sorridendo come un ebete. Mi prese per mano e insieme ci dirigemmo in classe.

Le ore successive passarono velocemente e per una volta, mi feci trovare preparata in storia e la Forester, per la prima volta, da quando la conoscevo, aveva sorriso contenta di darmi un bell’8.

Ad aspettarmi fuori dalla classe c’era Chase, che appena mi vide, mi stampò un bacio a stampo, io gli sorrisi.
A noi si affiancò Nina e insieme ci dirigemmo in mensa.
Ci sedemmo al tavolo, dove già ci aspettavano Niall, Jennifer ed Harry. Stavano parlando, o meglio discutendo, di qualcosa, ma non riuscii a capire di cosa si trattasse.
“Si può sapere cosa sta succedendo qui?” chiese Nina, al posto mio.
“Come non lo sai? Sabato ci sarà il ballo di primavera!” esclamò Jennifer, contenta come una pasqua. Iniziò a saltellare e insieme a lei, Nina; poi guardarono me, che nel mentre, le guardavo stranita.
“Perché non salti anche tu?” mi chiese Nina.
“Ragazze forse voi non sapete che Lottie odia i balli!” rispose Niall ridacchiando, io lo guardai male, ma infondo era la verità.
Loro guardarono, sia me che Niall, a bocca aperta, mentre lui e Chase ridevano. Harry, invece, sapeva che odiavo i balli, proprio come li odiava lui e poi era l’unico, a sapere il vero motivo per cui odiavo questi eventi, così mi sorrise. Io ricambiai, prima di voltarmi verso le mie amiche, che in quel momento avevano cominciato a parlare tra loro di vestiti e trucchi. Scossi la testa rassegnata.
 
Alla fine delle lezioni, Chase mi volle, a tutti i costi, accompagnare a casa.
Mentre eravamo in macchina, ci raccontammo la nostra giornata, finché non toccò il tasto “ballo”.
“Perché odi così tanto i balli?” mi chiese sorridendo.
“Semplicemente perché trovo queste occasioni stupide. Sono momenti in cui una ragazza deve mettersi in ghingheri e spendere soldi inutili per un vestito, che probabilmente, non metterà più! Poi io ho sempre odiato i balli.” Gli mentii io, non mi andava di dirgli il vero motivo, anche se una mezza verità c’era.
Lui alzò un sopracciglio, prima di concentrarsi, di nuovo, sulla strada.

Arrivati davanti casa, parcheggiò, scese dalla macchina e venne ad aprirmi la portiera. Io lo ringraziai con un bacio.
Ad un certo puntò si staccò e mi guardò negli occhi.
“E se io decidessi di invitarti?” mi chiese lui, all’improvviso.
Sinceramente, non avevo pensato a questa opzione, ma l’idea non era male, anzi mi piaceva. Magari insieme a lui mi sarei pure divertita.
 “Beh… Io, probabilmente, ti direi di si!” gli confessai, sincera.
Lui sorrise, prima di baciarmi un’altra volta.
“Allora principessa sarà bene che metta da parte un po’ di soldi, perché questo sabato verrà al ballo con me!” mi disse lui. Io sorrisi e annuii, prima di baciarlo un’ultima volta ed entrare in casa.


Entrai in casa e vidi Harry spaparanzato sul divano, a guardare, non so cosa, alla Tv. Alzò lo sguardò e mi notò, poi mi fece segno di sedermi accanto a lui. Non me lo feci ripetere due volte e mi sedetti.
“Allora, hai deciso alla fine che ci andrai al ballo?” mi chiese lui, sorridendo beffardamente.
Avevo capito che aveva spiato la mia conversazione con Chase.
Io gli diedi una pacca, un po’ forte, sul braccio e lui, facendo il finto offeso, mise il broncio.
“Ora dovrai chiedermi scusa.” Mi disse lui. Io risi.
“Te lo puoi scordare!” gli dissi io, facendogli la linguaccia.
Lui allora si avventò su di me e cominciò a farmi il solletico. Più cercavo di dimenarmi, più lui aumentava la potenza.
Poi si fermò di scatto e quando aprii gli occhi, notai i suoi guardarmi intensamente.
Non riuscii a non perdermi in quelle pozze verdi, che ogni volta mi facevano perdere la ragione. Ma adesso stavo con Chase e ne ero innamorata, anche se non lo avrei mai amato, come ho amato Harry, ma ora nella mia vita c’era lui.

Mi staccai, con tutta la forza di volontà che mi era rimasta, e mi risedetti sul divano, mentre lui aveva assunto uno sguardo triste.
Lui si scusò, ma io scossi la testa e gli diedi un bacio sulla guancia, prima di salire in camera mia.


Entrai in camera mia e mi buttai sul letto. Rimasi immersa nei miei pensieri, finché qualcuno entrò in camera mia, senza bussare. Io alzi lo sguardo, solo per vedere la mia migliore amica sorridermi a trenta due denti. Io la guardai confusa, poi mi abbracciò e io ricambiai ancora più confusa.
“Si può sapere cosa è successo? No, non dirmelo, c’entra per caso Zayn?” le chiesi io, retorica.
Lei mi sorrise, ma scosse la testa. Allora alzai un sopracciglio, aspettando che lei parlasse.
“Ho saputo che verrai al ballo! Cosa aspettavi a dirmelo?!” mi chiese lei, continuando a sorridere.
Io sbuffai e mi buttai sul letto, aspettando che lei mi imitasse, così dopo due secondi si distese accanto a me.
“Non la ritengo una cosa così importante, ho accettato perché è stato Chase a chiedermelo, tutto qui. Lui ci tiene molto, a quanto vedo, e non volevo deluderlo, solo perché io odio i balli.” Le dissi io, sinceramente. Lei annuì, prima di abbracciarmi, ricambiai e restammo abbracciate a parlare per tutto il pomeriggio.
 

***
 

Durante la cena, raccontammo ad Anne del ballo e lei era molto contenta che tutti ci andassimo. Mi sorpresi quando Harry disse che lui e Margi avevano rotto e che non era sicuro se ci sarebbe andato. Sapevo che c’era qualcosa sotto, ma ero anche felice perché lui, finalmente, l’aveva lasciata. A distrarmi fu la voce di Anne.
“Lottie tesoro, dopo cena devo mostrarti una cosa.” Mi disse lei sorridendo emozionata. Io annuii e ricambiai il sorriso.
Aiutai Anne a lavare i piatti, nonostante lei mi dicesse che non c’è ne era bisogno, ma, testarda come ero, non le diedi ascolto.

Quando finimmo, mi disse di seguirla e così feci. Mi portò in soffitta; mi chiedevo cosa mi volesse fare vedere proprio li. Ad un certo punto estrasse da uno scatolone, che ancora non avevano svuotato, una scatola colorata, ma ancora impolverata. La prese e mi fece cenno di seguirla in camera sua.
Arrivate li spolverò la scatola, poi la posò sul letto e prima di aprirla mi guardò negli occhi.
“Qui dentro c’è qualcosa che la tua mamma mi aveva chiesto di darti quando sarebbe stato il momento giusto. A questo punto immagino sapesse già della malattia e quindi voleva che fossi io a dartelo.” Mi disse, poi una lacrima scivolò sul suo volto. Se la asciugò subito, prima di aprire la scatola.
Rimasi, letteralmente, senza parole.
Dentro quella scatola c’era un vestito, ma non uno qualunque. Era un vestito blu notte, con il corpetto a cuore e una fascia sotto il seno. Era lungo e cadeva delicato sui fianchi.
Ero talmente stupita, che le lacrime cominciarono a uscire dai miei occhi. Quel vestito era meraviglioso e mia madre l’aveva preso per me. Anne venne ad abbracciarmi.
Mi disse di provarlo e io non potei rifiutare.

Quando fui pronta, ritornai da Anne e lei, non appena mi vide, cominciò a piangere per la gioia. Io mi posizionai davanti lo specchio e mi guardai sorpresa. Ero bella, per la prima volta mi sentivo così, solo per aver indossato un vestito. Anne mi affiancò e mi mise una mano sulla spalla, io le sorrisi prima di abbracciarla. Lei mi strinse a sé.
“Grazie Anne, grazie davvero di tutto. Grazie per esserci sempre per me, per essere come una madre. Non finirò mai di ringraziarti.” Le dissi io, cominciando a piangere, lei mi baciò la testa.

Quando ci calmammo, spostai lo sguardo verso la porta e vidi Harry guardarmi a bocca aperta.
Io sorrisi imbarazzata, prima di abbassare lo sguardo. Anne ci lasciò soli e Harry venne verso di me.
“Sei stupenda.” Mi sussurrò all’orecchio. Io arrossii ancora di più e nascosi la testa nel suo petto. Lui rise e mi strinse a sé. In quel momento il mio cuore cominciò a battere forte e giurai di aver sentito il suo battere proprio come il mio.
Alzai il suo sguardo verso il suo e lo vidi guardarmi. Subito i suoi occhi incontrarono i miei e i nostri visi erano sempre più vicini.
“Perché hai accettato l’invito di Chase, se odi i balli e sappiamo anche perché?” mi chiese lui.
“Non lo so Haz, so solo che non volevo deluderlo e poi chi mi dice che non mi divertirò?” gli risposi io.
Lui annuì e solo allora mi resi conto che la distanza tra noi era davvero minima.

Poi, all’improvviso, sentimmo bussare alla porta e ci allontanammo di scatto. Dissi un flebile avanti, ero ancora sconvolta per quello che stava per succedere e le mie guance stavano andando a fuoco. Dalla porta sbucò Nina, che vedendomi con quel vestito sorrise raggiante e venne ad abbracciarmi. Harry sbuffò, poi mi sorrise e uscì dalla stanza.
Nina mi chiese dove lo avessi trovato e le raccontai ciò che mi aveva detto Anne. Lei mi sorrise e mi prese la mano.


***


Prima di andare a letto, sistemai il vestito dentro l’armadio; adesso mancavano solo le scarpe e la borsa, ma per quelli avevo ancora tempo, al ballo mancavano, ancora, quattro giorni.
Ero così contenta di avere qualcosa di mia madre, certo lei lo aveva preso per me, ma io ne ero lo stesso felice.
Mi cambiai e mi misi a letto, pronta per dormire, quando sentii la porta della mia camera aprirsi e successivamente chiudersi. Finsi di dormire, per quello ero molto brava, per anni avevo ingannato mio fratello.

La persona si avvicinò a me, prima di inginocchiarsi davanti a me e accarezzarmi la guancia.
A quel contatto sussultai, ma fortunatamente le coperte mi arrivavano fin sopra il collo, quindi lui non se ne accorse.
Poi passò ad accarezzarmi i capelli, fino a spostare una ciocca dietro l’orecchio.
“Cosa devo fare con te, Lottie?” mi chiese, alludendo al fatto che stessi dormendo.
Lo sentii farsi più vicino, fino a far toccare le sue labbra con la mia guancia. Cominciò ad accarezzarla e io per poco non morivo a quel tocco così delicato. Sentii il cuore battere forte e le farfalle svolazzare libere nel mio stomaco.
“Mi stai facendo impazzire e neanche te ne rendi conto.” Mi disse, ancora.
Sentii un groppo in gola e avevo una voglia enorme di aprire gli occhi, per fargli sapere che ero sveglia e baciarlo, ma non potevo, stavo con Chase e poi Harry cosa avrebbe pensato? E io cosa avrei detto?
No, non volevo causare altri guai con Harry, così continuai la mia farsa.
Dopo un po’ lo sentii alzarsi, ma prima di uscire, mi baciò la fronte e mi sussurrò “Buona notte angelo”, poi uscì.

Aprii subito gli occhi, lui mi aveva chiamato angelo, mi avevo detto che lo stavo facendo impazzire.
La confusione cominciò a prendere il sopravvento e mi vietò di dormire per un po’, poi troppo esausta caddi tra le braccia di morfeo.
 
“Dicono che il sangue non sia acqua. Ma se si versa è molto più difficile da pulire.                          
Forse non sono i legami di sangue che ci rendono una famiglia. Forse sono quelle persone che conoscono i nostri segreti e ci amano comunque... così che possiamo finalmente essere noi stessi.”














  
My corner :D

Ehiii belle ragazze! :D Sono di nuovo qui tra voi a farvi perdere un pò di tempo! xD
Alloooooraaa... Ma mi volete fare morire per caso? Cioè 14 recensioni, oddio muoio. xD Ma se muoio non posso continuare la storia, quindi non posso farlo!
Ahahahah scusate, ma oggi sono particolarmente allegra, nonostante piva e abbia preso un impreparato. Sapete odio la prof di italiano!
è COMPLETAMENTE scema e non sa dare i voti, per esempio io ci sono andata due volte e mi ha messo sempre sei e mezzo e la seconda volta avevo studiato TUTTO!
Scusate vi sto annoiando, ma avevo bisogno di sfogarmi, meno male che mia madre mi ha capita! :D
Adesso non rompi più! u.u
Comunque che mi dite del capitolo? Bella sorpresa vero?
Spero vi piaccia! *-*
Adesso scappo...
Mary :*


 






Ecco una gif di Hazza e una di Lottie! :D


 
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Capitolo 21
*** Love is in the air. ***


You have changed my life.



La mattina dopo a scuola non riuscivo proprio a concentrarmi. Ancora una volta, Harry era riuscito a farmi perdere la ragione e adesso tutto era, di nuovo, confuso.
Per fortuna, il resto delle ore non fu così pesante e riuscii ad arrivare in mensa sana e salva.

Chase mi venne incontro e mi baciò, io ricambiai, ma sentivo qualcosa di strano sia da parte mia, che da parte sua, come se in quel momento stessimo sbagliando ed era una cosa reciproca, ma non ci diedi importanza.
Mi sedetti e salutai tutti, ma Harry mancava. Pensai subito che fosse ancora in classe, ma non era da lui.
Così mi alzai, presa dalla curiosità, dicendo di dover andare in bagno e andai a cercarlo.

Lo cercai in classe, nello sgabuzzino, perfino in terrazza, ma non c’era. Strano, pensai.
Poi mi diressi fuori, per prendere una boccata d’aria, dato che avevo corso, praticamente, per tutta la scuola, e fu li che lo vidi, ma non era solo.
Pensai stesse solo parlando, ma quando mi avvicinai per guardare meglio, vidi che Chelsea lo aveva baciato e a lui non sembrava dispiacere. Non volli vedere altro, così scappai, ma non mi ero nemmeno accorta che le lacrime erano già sul mio volto e non riuscivo più a fermarle. Mi ero solo illusa, di nuovo, avevo creduto che lui potesse provare qualcosa per me, dopo quello che mi aveva detto, ma a quanto pare mi ero sbagliata.
Distrattamente, però, urtai il cassone della spazzatura, che maledissi mentalmente, ma la mia “azione” non passò inosservata, i due si staccarono, anzi fu Harry a staccarsi da lei e non appena mi vide, con le lacrime agli occhi, venne verso di me.
Io ricominciai la mia corsa, lui correva dietro di me. Mi chiamava, ma non io non gli rispondevo.

Quando notai che lo avevo seminato, mi appoggiai a degli armadietti.
Mi guardai in torno, avevo corso fino all’ultimo piano dell’edificio, poi richiusi gli occhi, per cercare di calmare le lacrime.

Ad un tratto sentii dei passi, farsi sempre più vicini, non aprii gli occhi, ma sperai con tutto il cuore che non fosse lui.
Sentii quella persona sempre più vicina, finché non la sentii proprio davanti a me. Aprii gli occhi, ma mi maledissi subito dopo. Lui era davanti a me, piegato in due per la corsa. Poi alzò lo sguardo, sentendo che lo stavo osservando, e mi guardò negli occhi, ma io abbassai lo sguardo. Se solo lo avessi guardato mi sarei persa di nuovo nei suoi bellissimi occhi e, allora, non sarei più riuscita a pensare razionalmente.

Lo sentii farsi più vicino, finché non poggiò una mano sugli armadietti, per evitare che scappassi, e l’altra cominciò ad accarezzare la mia guancia, finché non arrivò al mento e mi fece rialzare la testa.
I nostri occhi si incontrarono, i nostri respiri si unirono, i nostri corpi erano attaccati l’uno all’altra.
Lo sentii sempre più vicino, poi mi abbracciò, stretta a lui.
“Perché stavi piangendo?” mi chiese lui, con estrema dolcezza.
Cosa gli avrei risposto? Che lo avevo visto con quella e un’ondata di gelosia mi aveva invasa? Che piangevo per lui?
No, il mio orgoglio me lo impediva e non volevo mostrarmi fragile davanti a lui ancora una volta.
“Stavi piangendo per me?” mi chiese di nuovo, ma sta volta era serio.
Mi venne, quasi, naturale dire di no. Allora lo vidi avvicinarsi di più, i nostri nasi si toccavano.
“Ti prego Lottie. Basta con questa mensa in scena, sappiamo bene entrambi quello che proviamo. So che provi anche tu quello che provo io, non negarlo.” Mi disse lui, guardandomi negli occhi.
“No Harry, io non provo niente per te, a parte bene. Niente di più, niente di meno.” Però, con quelle parole, cercai di convincere più me stessa, che lui.
Lui sorrise beffardamente, sapeva che stavo mentendo, prima di spostare la testa nell’incavo del mio collo.
“Quindi se io faccio così.” Disse prima di sfiorare il mio collo, con le sue labbra calde.
Rabbrividii, il cuore cominciò a battere, ma dovevo essere forte.
Scossi la testa, lui sorrise ancora di più: mi aveva in pungo e lo sapeva. Stronzo, pensai.
“E così.” Disse prima di far sfiorare le mie labbra con le sue. Io stavo impazzendo, le farfalle erano diventate elefanti. Il rossore sulle mi guance aumentava, il desiderio di baciarlo, era sempre più forte.

Chiusi gli occhi, ormai incapace di fare altro. Lo sentii sorridere, prima di poggiare le sue grandi mani sui miei fianchi e prima che le sue labbra toccassero, finalmente, le mie.
Un bacio che mi fece perdere, completamente, il controllo, ormai ero nelle sue mani, ero succube dell’amore che provavo per lui. Ero sua e sempre lo sarei stata, anche se ci fosse stato Chase o qualcun altro.
Poi la sua lingua incontrò la mia e un turbine di emozione mi sovrastarono.

All’improvviso, il pensiero di Chase, piombò nella mia mente e fui costretta, con tutta la forza di volontà, a staccarmi da lui, anche se era l’ultima cosa che volevo.
Non si staccò da me, anzi mi tenne sempre stretta a sé, mentre i suoi occhi verdi erano immersi nei miei azzurri.
“Harry i-io non p-posso farlo. Ormai c’è Chase nella mia vita, non voglio illuderlo, non voglio soffrire di nuovo.” Glielo dissi, cercando di non guardarlo negli occhi, ma era troppo difficile.
“E a me non ci pensi? Lottie io non c’è la faccio più a vederti con lui, vedere che sei solo sua. Non riesco a vederti mentre lo baci, mentre lui ti bacia. È più forte di me, io ti amo cazzo! E poi Chelsea non significa niente per me, niente! È stata lei a baciarmi, io non lo avrei mai fatto e poi adesso vedi come sto io quando stai con Chase, ma non pensare che io l’ho fatto per ripicca, sai che non lo farei mai, non sono un tipo vendic-” Cercò di dire lui, ma io lo interruppi baciandolo. Lui mi amava, lui mi aveva appena detto di amarmi.
Questa consapevolezza mandò a quel paese la ragione e con lei Chase.

Lo sentii sorridere, prima di approfondire il bacio.

Ci baciammo per un tempo infinito, ma era quella la mia felicità, era lui e solo lui.

Lo amavo, eccome se lo amavo e questa era l’unica certezza che avevo in quel momento.


***


Niall stava, ancora, cercando di capire dove fosse finita la sua migliore amica.
Si guardò di nuovo intorno, prima di abbassare lo sguardo verso i suoi amici. Chase era, magicamente, scomparso; Lottie era al bagno da almeno quindici minuti e Nina era al telefono con Zayn. Al tavolo erano rimasti solo lui e Jennifer.
A quel pensiero il suo cuore cominciò a battere forte e divenne rosso, quando la vide fissarlo.
Poi lei posò una mano sulla sua e gli sorrise.
Divenne rigido tutto d’un tratto e preso dal panico, prese il suo zaino e corse via. Aveva paura, paura di sbagliare con lei, di non essere ricambiato.

Nina, invece, stava ancora parlando con Zayn.
“Lo sai che mi manchi tantissimo?” le chiese lui dolcemente.
Lei arrossì.
“Di già? Ma non ci vediamo da-“ ma lui la interruppe.
“14 ore, 30 minuti e 22 secondi.” Le rispose lui, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Nina sentì un’ondata di felicità invaderla e un sorriso da ebete spuntò sul suo volto.
“H-hai addirittura contato i secondi?” gli chiese lei sorridendo.
“Questo è niente. Allora signorina le volevo dire se oggi le andrebbe di passare il pomeriggio con me?” le chiese lui, sorridendo.
Li Nina emise un gridolino, faceva così ogni volta che lui glielo chiedeva.
“Mmm vediamo, dovrei controllare la mia agenda, ma oggi penso di essere libera!” esclamò lei felice di passare un ‘altra serata con il ragazzo di cui era follemente innamorata.
“Bene allora passo da te alle quattro. Mettiti qualcosa di semplice, anche se oggi sarà una giornata speciale.” Le disse lui, contento che la ragazza che amava avesse accettato, prima di chiudere la chiamata.
Lei sorrise emozionata.

Anche se era da, quasi, un mese che lei e Zayn stavano insieme, ancora non si erano detti “Ti amo”, anche se entrambi, ormai, erano innamorati persi l’uno dell’altra.
A volte si chiedevano come facessero Lottie ed Harry a stare separati, a non dichiararsi, quando tutti sapevano che si amavano. Nina e Zayn non ci sarebbero riusciti.

Non appena si riprese, ritornò al tavolo, ma con sua grande sorpresa c’era solo Jennifer, che fissava la sua mano immobile e confusa allo stesso tempo.
“Ehi Jen che è successo? Ti vedo strana!” le chiese l’amica, preoccupata.
Jennifer si risvegliò e puntò lo sguardo verso l’amica, che si sedette accanto a lei.
“Non lo so. Fino a qualche minuto fa andava tutto bene. Poi, cercando di attirare l’attenzione di Niall, ho messo sulla sua e lui è saltato in aria, prima di scappare via. Dimmi Nina, sono così brutta?” le chiese l’amica, in preda allo sconforto.
Nina per poco non scoppiava a ridere. Niall era così impacciato, che era addirittura scappato via.
“Jennifer Henderson tu sei una della ragazze più belle che io conosca, te lo giuro. Vedrai che era solo di fretta.” Le disse l’amica, per non svelargli, che in realtà Niall si era comportato così solo perché aveva paura.
Lei annuì, prima di abbracciare l’amica.

Ad un tratto la campanella suonò e Jennifer e Nina raggiunsero l’uscita, dove videro Niall parlare con Lottie. Nina spinse l’amica verso di loro, incoraggiandola.
Jennifer si avvicinò ai due e non appena Lottie la vide, salutò il suo migliore amico e a si avviò a casa insieme a Nina.
“Ehm Niall, perché sei scappato così poco fa? Ti ho fatto qualcosa? No perché se è cos-“ ma fu interrotta da Niall, che l’abbracciò. Lei rimase sorpresa da quel gesto, ma subito si strinse a lui.
Rimasero abbracciati a lungo.
“Allora per la ricerca di oggi, alle quattro a casa mia?” le chiese lui, sorridendo speranzoso.
Lei sorrise, prima di annuire. Poi lo salutò con un bacio sulla guancia e andò via, lasciandolo li, con una mano sulla guancia e un sorriso da ebete.

***


Rientrai in casa con un sorriso da ebete stampato sul volto. Nina, dal canto suo, aveva la stessa espressione.
Non avevamo detto niente agli altri, c'eravamo comportati normalmente e nessuno, almeno, non avevo sospettato niente.

Per tutto il pranzo nessuno di noi fiatò, eravamo tutti troppo presi dai nostri pensieri, da accorgerci che Anne ci guardava preoccupati.
“Ragazzi ma cosa è successo oggi a scuola?” ci chiese lei.
“Niente mamma, solo che oggi esco con Zayn.” Disse Nina, al settimo cielo. Harry trattenne un risolino, mentre Anne scosse la testa sorridendo. Io le sorrisi.
“Ah Lottie devi aiutarmi! Lui viene qui alle quattro, ma ho bisogno del tuo aiuto per scegliere cosa mettere.” Mi disse lei, sorridendomi ansiosa.
Io annuii, di certo non le avrei detto di no, in un giorno come questo.

Così, subito dopo pranzo, salimmo in camera sua, per scegliere qualcosa di adatto.
Alla fine optammo per un paio di leggins neri, con sopra una maglietta bianca e un cardigan rosa, il tutto accompagnato da un paio di ballerine rosa.
(http://www.polyvore.com/my_look_292/set?id=69665871&lid=2290877)
Non appena fu pronta, sentimmo il campanello suonare e lei urlò emozionata. Meno male che Anne non c’era e Harry era nella sua camera, sennò si sarebbero preoccupati.
Mi salutò con un bacio sulla guancia, prima di correre dal suo amato.

Io sorrisi, poi mi buttai sul letto esausta.
Stavo, quasi, per addormentarmi, quando la porta della mia camera venne aperta e poi richiusa. Aprii l’occhio destro, solo per vedere un Harry sorridendo avvinarsi a me.
Poi lo sentii distendersi accanto a me e poggiare una mano sulla mia. Sorrisi a quel contatto, mentre le farfalle danzavano libere nel mio stomaco.
“Allora non stai dormendo.” Esclamò lui sarcastico.
Aprii gli occhi, solo per vedere che adesso era, praticamente sopra di me.
“Mmm hai un buon odore.” mi disse lui, sorridendo maliziosamente.
“Lo so.” Esclamai io, sorridendo

Da quel momento non ci vollero più parole, solo i nostri respiri, i nostri baci, le nostre mani unite, i nostri cuori che battevano allo stesso ritmo. C’eravamo solo noi, io e lui.

“L'amore è una stella prestigiosa e bella, che ti accompagna nelle tue notti insonni, dove vorresti che tutto fosse come i tuoi sogni: facile da raccontare, ma difficile da vivere.”






My Corner :D

Ehi mia care ragazze, eccomi qui! :)
Alloraaaa penso che questo capitolo vi piacerà, scusate se è un pò corto. Il prossimo sarà dedicato alle altre due coppie, ma penso che quello dopo ancora sarà sul ballo! *-*
Che dite di Lottie ed Harry? So che ancora le cose non sono molto chiare, ma alcune verranno spiegate nel prossimo e nell'altro ancora. :)
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo, i lettori silenziosi e chi ha aggiunto le storie tra le preferite/seguite/ricordate. :D
Vi amo Girlsssss <3
Adesso scappo!
Mary :*











Ecco una gif di Lottie di Hazza! :D

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Capitolo 22
*** Let me be your last first kiss. ***


You have changed my life.



Jennifer era molto nervosa, era la prima volta che si trovava in una situazione simile, era la prima che si innamorava veramente. Solo una volta aveva provato qualcosa di molto forte verso un ragazzo, ma poi lui l’aveva tradita e da allora non aveva più  creduto nell’amore, nelle famose farfalle nello stomaco e in tutti quei sintomi che solo l’amore dà.

O almeno finché un ragazzo dagli occhi color del mare, dai capelli biondi, ma tinti, con un sorriso smagliante arricchito, ancora di più, dall’apparecchio, comunemente chiamato Niall Horan, non le aveva rubato il cuore e le aveva fatto capire cosa fosse davvero l’amore, con la sua semplicità, con la sua dolcezza e la sua insicurezza, ma sapeva anche essere forte e un buon amico e lo aveva capitolo vedendolo accanto a Lottie, lui riusciva a far sorridere la sua migliore amica con poco.

Era un ragazzo eccezionale ed era contenta che fosse proprio lui il ragazzo che amava, ma aveva paura. Paura che lui non ricambiasse, che pensasse ad un’altra, che non provasse quello che provava lei, solo quando lo aveva accanto o quando, durante il pomeriggio, lo chiamava solo per raccontargli la sua giornata e lui sembrava esserne molto interessato, non si lamentava mai, anzi se lei non riusciva a chiamarlo, era lui il primo a farsi sentire.

Ben presto si fecero le quattro e Jennifer era già davanti casa Horan, nervosa più che mai, anche perché quel pomeriggio non ci sarebbero state Lottie o Nina ad aiutarla o a farla calmare, no sta volta erano solo loro due.

Suonò al campanello e dopo qualche minuto un Niall sorridente le aprì la porta, facendola entrare in casa sua.

 

***

 

Nina, nel frattempo, stava cercando, in tutti i modi, di farsi dire dal suo ragazzo dove stessero andando, ma lui non aveva fiatato, così stufa, si sedette meglio sul sedile dell’auto e spostò lo sguardo al paesaggio.

Quel giorno d’Aprile il sole splendeva, stranamente, a Londra e le persone passeggiavano felici per le strade, c’erano molte coppiette mano nella mano, genitori insieme ai loro figli.

Ad un tratto la macchina si fermò e lei, per lo stupore, per poco non sbatteva la testa sul vetro.

Si ricompose, prima che Zayn le venisse ad aprire la portiera e l’aiutasse a scendere. Lei gli sorrise e gli baciò la guancia, lui sorrise di rimando.

Non appena volse lo sguardo verso l’edificio davanti a loro, non crebbe ai suoi occhi. L’aveva portata al Madame Tussauds Museum. Era scioccata, non si aspettava che la portasse in uno dei suoi posti preferiti li a Londra, così si girò verso di lui e gli regalò un bacio. Zayn fu più che felice di ricambiare quel bacio, era contento di averla resa felice, il suo unico scopo era quello.

Da quando stava con lei, tutto era cambiato, lui era cambiato. Lei gli aveva fatto scoprire cosa era l’amore, quello vero, quello di cui senti sempre il bisogno, quello che ti fa vivere una meravigliosa favola, quello che ti fa vivere i momenti più belli e lui era più che sicuro che era lei la ragazza che amava, era lei il suo nuovo inizio.

Fino ad allora aveva avuto qualche storiella, ma cose da niente, non si era mai innamorato e tanto meno aveva detto Ti amo a qualcuna, ma, sta volta, sentiva che lei era la persona giusta per farlo.

Era un po’ nervoso: infondo non lo aveva mai detto ed era sicuro che lei ricambiasse, ma la paura che fosse troppo presto, che lei ancora non se la sentisse, lo stava facendo sentire male.

Cercò di calmarsi e prese la mano della sua ragazza, portandola all’interno dell’edificio.

Nina, ad ogni statua che vedeva, era sempre più affascinata dalla bellezza di quel posto. Aveva fatto un sacco di foto insieme a molte star tra cui Johnny Depp, i Beatles, che entrambi adoravano, e tanti altri. Quando si avvicinò a Robert Pattinson, per fare la foto anche con lui, aveva gli occhi che le brillavano e una volta accanto a lui, non riusciva a levare gli occhi dai suoi finti.

Zayn, intanto, la guardava con un misto di gelosia e divertimento. Adesso era geloso anche di una statua?

Da quando stava con lei, aveva capito cosa significava essere gelosi di qualcuno, fare di tutto per quella persona, solo per vederla felice, diventare un tutt’uno e sentire di non poter stare l’uno senza l’altro, e forse era anche per questo, oltre che per la sua grande gelosia, che la chiamava ogni volta lei avesse un po’ di tempo libero a scuola.

Fecero anche la foto con lui, ma anche quando furono usciti da li, lo sguardo di Zayn era sempre lo stesso.

Nina lo guardava divertita, amava quando era geloso, anche per le cose minime, ma la faceva sentire amata e questo la gratificava di molte cose.

“Che c’è adesso sei pure geloso delle statue?” Gli chiese lei, sorridendo beffardamente.

“Pff io? Ma che dici. Geloso di quello li? Si, tantissimo, ma tu sei solo mia, quindi non ci sono problemi.” Esclamò lui, fiero.

Lei sorrise.

“Mmm allora dato che dici che sono tua, che ne dici se prima mi prendi e poi vediamo se sono tua o no?” gli disse lei, prima di cominciare a correre verso un parco li vicino, lui colse la sfida e le andò dietro ridendo.

Ad alcuni poteva sembrare sciocco o addirittura imbarazzante, ma non c’era cosa migliore per loro due dello stare insieme, del divertirsi insieme e dell’amarsi.

 

***

 

Niall e Jennifer stavano ancora lavorando al progetto di scienze, quando il telefono di Jennifer cominciò a squillare.

Lei chiese scusa a Niall, dicendo di averlo dimenticato accesso e corse a rispondere.

Quando sentì la voce maschile di suo cugino, non poté non sorridere. Suo cugino Michael era due anni più grande di lei, ma era sempre stato come un secondo fratello. Era molto legati e ogni tanto chiamava per sapere come stava.

Niall, nel mentre, capì che stesse parlando con una voce maschile e si irrigidì. Era geloso, eccome se lo era. Vederla parlare con un altro, che non era lui o suo fratello, lo faceva ingelosire di colpo, ma aveva anche paura che qualcuno meglio di lui gliela potesse portare via, anche se, ancora, non era nemmeno sua.

Quando Jen riattaccò, si voltò verso Niall, ma lui non c’era. Si guardò intorno, ma di lui non c’era nessuna traccia. Cominciò a girovagare per la casa, finché non sentì, dal piano di sopra, una bellissima melodia, accompagnata da una voce così bella e dolce.

Incuriosita seguì quella voce, finché non arrivò davanti ad una porta socchiusa, la aprì di più per poter vedere meglio e quello che vide fu Niall, seduto sul letto, con una chitarra in mano, che cantava quella canzone.

Rimase ad ascoltarlo, la canzone era davvero bella e, per un momento, sperò fosse per lei.

Ma ad un tratto mise male il piede e sbatté contro la porta che si aprì di scatto, facendo voltare di scatto Niall, che vedendo Jen a terra, si precipitò da lei, per aiutarla.

Lei gli sorrise per ringraziarlo, ma nello sguardo di lui c’era molto imbarazzo.

“Perché sei andato via?” Gli chiese poi lei, curiosa.

Lui si passò una mano sui capelli, prima di rispondere. “ Beh.. Eri impegnata a parlare al telefono con non so chi e non volevo disturbarti.” Gli disse lui, tralasciando il vero motivo.

Lei annuì. Poi si accomodò sul suo letto e guardò la chitarra appoggiata su di esso.

Niall rimase in piedi, mentre la guardava con uno sguardo da ebete.

“Cosa stavi suonando prima?” Gli chiese lei, dolcemente, ma con un tocco di curiosità.

“N-niente di che. Stavo solo strimpellando.” Rispose lui, visibilmente nervoso.

“Niente di che? Niall quello non mi sembrava niente. Sei bravissimo, hai una voce stupenda e poi la canzone era così romantica.” Esclamò lei, con un tocco di euforia e gli occhi sognanti.

Lui arrossì, ogni volta che lei gli faceva un complimento, arrossiva.

“Beh grazie.” Rispose lui, accennando un sorriso.

Lei lo ricambiò subito.

“Ma per chi era? Se posso saperlo, ovviamente.” Gli chiese lei, terribilmente in imbarazzo.

Lui si tupì di quella domanda, ma cosa gli avrebbe risposto? Che era per lei?

Non sapeva cosa fare e il suo sguardo, lo mandava ancora di più in confusione.

“Ehm… Per n-nessuno, cioè per qualcuno, si per qualcuno.” Disse lui, ormai nervoso al massimo.

Lei lo intimò a continuare, sorridendo ansiosa della risposta che le avrebbe, più o meno, cambiato la vita.

“Diciamo che è per la ragazza che mi piace.” Disse lui, spostando il suo sguardo verso quello di lei, che in quel momento aveva abbassato la testa.

Doveva fare qualcosa, probabilmente avrà pensato che non era per lei e quello era il momento di rivelargli quello che provava. Così prese la chitarra e si avvicinò, di più, a lei.

 

Baby I, I wanna know

What you think when you’re alone

Is it me yeah?

Are you thinking of me yeah?

 

We’ve been friends now for a while

I wanna know that when you smile

Is it me yeah?

Are you thinking of me yeah?

 

Girl what would you do, would you wanna stay

If I were to say

 

I wanna be last, yeah

Baby let me be your

Let me be your last first kiss

I wanna be first, yeah

Wanna be the first to take it all the way like this

And if you

Only knew

I wanna be last, yeah

Baby let me be your last

Your last first kiss


Lei alzò lo sguardo e quando vide quello di Niall, puntato sul suo, arrossì. Quella canzone era per lei, almeno era quello che credeva.

Niall la guardò negli occhi, prima di terminare quella strofa. Si fermò quando la vide con le lacrime agli occhi. Non voleva vederla piangere, no voleva vedere il magnifico sorriso di cui si era perdutamente innamorato. Così andò verso di lei le asciugò le lacrime, con i palmi delle dita, poi l’abbracciò. Lei si lasciò cullare dal suo dolce profumo.

“Shh non c’è bisogno di piangere, devi stare tranquilla.” Le disse guardandola negli occhi. “Sai l’ho scritta qualche giorno dopo il tuo arrivo, sentivo già qualcosa per te e piano piano sentivo che diventata sempre più forte, ma avevo paura. Paura che tu non ricambiassi, paura che tu amassi un altro, come quello della telefonata. Ecco perché sono scappato, per gelosia. Sono geloso di te, Jen. Ma ne vado fiero, perché, così, ho capito di amarti Jennifer e non smetterò mai di farlo.” Le disse lui, trovando, finalmente, il coraggio. Le aveva confessato quello che provava e ora aspettava una risposta.

Jennifer lo guardava incredula, mentre altre lacrime scendevano dai suoi occhi. Ma non erano lacrime di tristezza, no, erano lacrime di gioia.

“Oh Niall non sai da quanto aspettavo questo momento. Per la prima volta sento di essermi innamorata veramente, ma anche io, come te, avevo paura. Ma adesso non ho più motivo di averne, perché ho te! Perché io ti amo Niall!” Gli confessò lei, per la prima volta, felice per davvero.

E finalmente arrivò il bacio, che entrambi, aspettavano, ormai, da troppo tempo, mentre i loro cuori batteva a suon di una musica conosciuta solo da loro.

Quel bacio sapeva di amore, amore vero, di fiducia, ma anche di paura, paura per il futuro che li attendeva, ma loro lo avrebbero affrontato insieme e nessuno, adesso, li avrebbe mai separati.

Loro si amavano e il loro amore avrebbe sconfitto, anche, il più grande dei meteoriti.

 

***

 

Nina e Zayn, in quel momento, erano stesi su un telo, che il ragazzo, avevo portato apposta per quell’occasione. Il vento li cullava, mentre i loro cuori battevano l’uno per l’altra.

All’improvviso Zayn divenne nervoso, molto nervoso. Stava per fare un passo importante e doveva trovare le parole adatte.

Si alzò e Nina lo guardò interrogativa, per poi alzarsi anche lei, ma lui le fece cenno di risedersi. Lei obbedì e si risedette sul telo.

“Devo dirti una cosa.” Disse lui, semplicemente, ma quelle parole erano altro che semplici da dire.

Lei annuì e lo intimò a continuare, anche se, adesso, il nervosismo stava prendendo anche lei.

“E da un po’ che volevo dirtelo, ma ho sempre avuto paura. Da quando sei entrata nella mia vita, tutto è cambiato, io sono cambiato. Prima non avevo mai avuto una relazione seria, nessuna ragazza era mai riuscita a farmi stare bene solo con un sorriso, proprio come fai tu. Nessuna era mai riuscita a farmi sentire così vivo, così felice. Nessuna era mai riuscita ad arrivare al mio cuore, ma tu l’hai fatto e non ti è bastato conquistarlo, non te lo sei pure presa. Ma io sono contento che sia tu ad avere il mio cuore. Tu, tu che l’unica per me, tu che sei tutto per me, tu che hai trasformato il vecchio Zayn, in uno completamente nuovo e migliore.” Le disse lui, prima di guardarla negli occhi e vedere che erano lucidi. Sospirò e continuò, “ Tu che sei la ragazza che io amo. Perché si Nina Styles, io Ti amo! E sai bene che non l’ho mai detto a nessuna, ma voglio dirlo a te, perché sento che quello che provo per te è vero.” Le confessò lui, finalmente. Adesso si sentiva meglio.

Nina lo guardò sorpresa, mentre altre lacrime di gioia uscivano dai suoi occhi. Il ragazzo che amava, le aveva detto Ti amo e, in quel momento, non c’era suono più dolce di quello.

Di scatto si gettò nelle sua braccia, mentre lui la stringeva a sé. Il cuore di lui batteva forte, proprio come il suo.

“Zayn mi sento onorata. Sei riuscito a farmi passare il più bel giorno della mia vita, solamente con la tua semplicità, la tua bontà, il tuo amore ed anche per questo che so di amarti. Si Zayn Mailk Ti amo, ti amo con i tuoi mille difetti, che fanno di te un ragazzo stupendo. E sono io ringraziarti per tutto quello che fai per me” Gli confessò lei, trovando dentro di sé il coraggio.

Lui sorrise felice, prima di unire le sue labbra con quelle di lei, in un bacio casto e dolce, ma che per loro era un segno del loro amore.

 

“L'amore è come una partita di poker. Se non vai a vedere non potrai mai vincere.”





My corner :D

Ehi ragazze, scusate se non ho aggiornato prima, ma oggi ho studiato tanto.
Bene spero vi piaccia il capitolo, ci ho messo tutta me stessa e mi piace! :)
In questo capitolo, come vi avevo detto, si parla di Jen, Niall, Nina e Zayn.
Ma penso che nel prossimo ci sarà il ballo e molte cose verranno chiarite. :)
Vi ringrazio per le recensioni nello scorso capitolo, grazie perchè ogni volta riuscite a farmi commuovere e mi fate spuntare un sorriso! :D
Ringrazio le lettrici silenziose e chi ha aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Vi amo :*
Adesso vado, spero vi piaccia, recensite! *-*
Mary.








Ecco Nina e Zayn *-* E Niall e Jen *-*
 

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Capitolo 23
*** You don't trust me. ***


You have changed my life.



Ormai erano passati due giorni da quel fantastico giorno e io ed Harry continuavamo a stare insieme di nascosto. Non riuscivo a trovare il momento adatto per parlare con Chase, poi lui negli ultimi giorni non si era presentato a scuola se non per un’ora, persino Jennifer non sapeva cosa stesse combinando suo fratello. Ero preoccupata e se gli fosse successo qualcosa? No, calma  dovevo pensare al meglio e non al peggio.

Quella mattina non era nemmeno venuto per la prima ora e la cosa mi stava facendo preoccupare parecchio.

Ad un tratto mi arrivò un messaggio, presi subito il telefono e non appena lessi il nome di Harry, un sorriso spuntò sul mio volto. Alzai lo sguardo verso di lui e lo vidi sorridermi, poi mi fece segno di uscire dalla mensa. Così mi alzai dicendo che andavo in bagno e uscii fuori dalla mensa.
Dopo qualche minuto, sentii dei passi dietro di me e vidi Harry venirmi incontro, mi sorrise, poi mi prese per mano e insieme girovagammo per l’istituto come due innamorati felici, ma infondo noi lo eravamo.
Arrivammo all’ultimo piano, dove aprimmo la porta per il terrazzo ed uscimmo. Il sole splendeva e fortunatamente per ora a Londra non pioveva molto e riuscivamo a goderci giornate come questa.
Ci sedemmo sul solito muretto e restammo li in silenzio, abbracciati l’uno all’altra.
“Mi sei mancata.” Mi disse lui, con la sua infinita dolcezza.
Sorrisi ampiamente, poi mi girai verso di lui e lo guardai negli occhi.
“Anche tu.” Gli sussurrai io, a un centimetro dalla sue labbra. Lui si avvicinò, aspettandosi un bacio, ma io mi alzai di scatto e mi allontanai. Lo vidi aprire gli occhi e voltarsi verso di me, mentre mi guardava male. Io cominciai a ridere, la sua faccia era davvero buffa. Alzò un sopracciglio e venne verso di me, io allora cominciai a correre, ma sapeva che ero una frana, così in pochi secondi mi prese da dietro e avvicinò la sua bocca al mio orecchio.
“Adesso chi è che ride?” Mi chiese lui sarcasticamente. Scossi la testa e mi girai verso di lui alzando un sopracciglio. Lo vidi avvicinarsi, ma sta volta annullai subito la distanza tra noi.
Sorrise sulle mie labbra, prima di approfondire il bacio. Le farfalle ormai erano elefanti, il cuore batteva ad un velocità inaudita. Strinse la presa sui fianchi e mi alzò da terra. Io risi e portai le mie mani dietro il suo collo.

Al suono della campanella, di mala voglia, fummo costretti ad andare via. Ci separammo con un ultimo bacio e ognuno andò nella propria classe.

Avevo storia, ma passai tutta l’ora immersa nei miei pensieri. Come era possibile che in pochi giorni tutto fosse cambiato, di nuovo. Avevo capito di non aver mai dimenticato Harry, non avevo mai smesso di amarlo, nemmeno per un secondo, ma avevo cercato di dimenticarlo stando con Chase, ma non solo avevo illuso lui, ma anche me stessa.
Mi girai verso Nina e vidi che anche lei stava pensando ed aveva un sorriso da ebete sul volto. Sorrisi, era così bello vederla felice. Da quando mi aveva detto che Zayn aveva detto di amarla, era sempre di ottimo umore e non smetteva mai di sorridere. Stessa cosa per Zayn; quando il giorno prima ero andata a casa loro, io e Liam avevamo passato tutto il tempo a prenderlo in giro, per la sua faccia da ebete. Ma non avevamo risparmiato Niall, che era peggio di Zayn. Ero davvero felice, i miei migliori amici avevano trovato la ragazza fatta per loro e io avevo il ragazzo che amavo, anche se dovevo, ancora, risolvere con Chase. Al suono della campanella, sia io che Nina, ci risvegliammo e uscimmo da scuola.
 

***

 
Quel pomeriggio, approfittando dell’assenza di Nina ed Anne e dato che tutti i nostri amici erano impegnati con le rispettive fidanzate, io e Harry passammo tutto il pomeriggio l’uno tra le braccia dell’altra e non c’era sensazione migliore di questa.
Stavamo guardando un programma alla Tv, quando mi voltai verso di lui e lo vidi guardarmi intensamente.
Lo guardai confusa, ma lui non mi rispose, anzi mi baciò e mi ritrovai di nuovo in un altro mondo.
Continuammo a baciarci, finché, a corto di fiato, non mi staccai.
Lo guardai dritta negli occhi e mi persi di nuovo nei suoi.
“Harry?” lo chiamai io.
“Mmm” mugugnò lui, in risposta.
“Mi ami davvero?” gli chiesi io, all’improvviso. Era un domanda che gli avrei voluto chiedere già da qualche giorno, ma non avevo trovato il coraggio.
Lui si voltò verso di me e mi guardò dritta negli ed ero sicura che era riuscito a capire le mie paure.
“Lottie, forse non mi sono spiegato bene. Io ti amo Lottie, ti amo come non ho mai amato nessuna, tu sei l’unica per me e adesso l’ultima cosa che voglio è perderti. Anzi dovrei essere io a chiedertelo, visto che non, ancora, non ti sei decisa a lasciare Chase e questa situazione non mi piace.” Mi rispose lui con gli occhi lucidi. Mi sentii una vera merda in quel momento. Adesso era lui che stava male.
Gli accarezzai una guancia e lo avvicinai a me.
“Harry io ti amo ok? Sei sempre stato l’unico ragazzo per me, non devi dubitare del mio amore, mai. Ho aspettato così tanto questo momento e adesso non ti lascerò scappare. Ma devi capire che è difficile per me. Chase è stato importante e non vorrei ferirlo, poi ultimamente hai visto anche tu che è distante e non viene quasi più a scuola. Non appena tornerà, gli dirò tutto.” Gli dissi, guardandolo negli occhi che mano a mano si facevano lucidi proprio come i suoi. Mi abbracciò stretta a sé e mi beai del suo profumo, che mi invase. Mi asciugò le lacrime e annullò la distanza tra noi con un bacio dolce, non uno passionale, ma uno casto che ci permise di dimostrarci quanto ci amavamo.

Ad un tratto la serratura si aprì e noi ci staccammo di scatto. Dalla porta entrarono Nina e Zayn, che si baciavano, ma non appena si accorsero di noi, che li guardavamo, soprattutto Harry, si staccarono.
Nina arrossì di colpo e Zayn si passò una mano sui capelli, era nervoso e imbarazzato.
Io alzai un sopracciglio, prima di scoppiare a ridere seguita, poi, da Harry.
I due fecero un sospiro di sollievo, prima di aggiungersi alle nostre risate.

Dopo qualche minuto ci calmammo tutti e decidemmo di chiamare gli altri per fare una serata tra amici.
Subito Niall, Jennifer e Liam si presentarono a casa nostra, ma sta volta c’era anche Chase.

Lui venne verso di me, ma io mi allontanai subito da lui.
Harry, intanto, ci guardava attentamente, io gli sorrisi per tranquillizzarlo.
“Lottie possiamo parlare per favore?” Mi chiese Chase, guardandomi speranzoso. Io annuii e lo portai di sopra.
Arrivammo in camera mia e lo feci accomodare sul letto. Io rimasi in piedi, ero abbastanza arrabbiata con lui.
“Bene cosa devi dirmi?” Gli dissi io fredda.
“Ti prego non avercela con me, ti chiedo scusa per come mi sono comportato. So di essere stato assente, ma ti prego perdonami.” Mi chiese implorante, guardandomi negli occhi, ma, sta volta, non provai niente, solo rabbia.
“Dimmi come a faccio a perdonarti se per tre giorni non ti sei fatto sentire né vedere. Dimmi come fosse fidarmi di nuovo di te, perché io non ci capisco più niente. Per favore, Chase, sii sincero con me, accetterò qualsiasi cosa, ma almeno parlami.” Lo pregai io.
Lui annuì, poi mi fece segno di sedermi accanto a lui e obbedii.
“Ti ricordi quando ti avevo parlato di quell’importante università, dove avevo sempre sognato di andare, a cui avevo fatto domanda?” Mi chiese lui, io annuii. “Beh la settimana scorsa mi è arrivata la conferma, mi hanno accettato. Il problema è che devo andare in America e devo frequentare uno stage che inizia tra una settimana, ma se devo andare devo farlo tra due giorni. Per questo, in questi giorni, sono stato così assente, ho preso del tempo per riflettere, ma ho bisogno che tu mi dica cosa ne pensi di tutto questo.” Mi raccontò lui.
Ero sorpresa e felice. Sorpresa perché non me lo aspettavo e felice perché per lui era un occasione irripetibile e io non potevo di certo farlo rimanere qui, sarei stata un’egoista.
Gli presi le mani e lo guardai negli occhi.
“Senti Chase ti capisco. Penso che anche io avrei fatto la stessa cosa e ti perdono per non avermelo detto, ma sai bene che non posso dirti di restare, perché non sarebbe giusto. Io ci tengo a te, tanto, ma sappiamo entrambi che non potrebbe funzionare e poi-“ Ma lui mi interruppe.
“Poi c’è Harry, non è vero?” Mi disse lui, al posto mio. Lo guardai sorpresa, che avesse capito tutto?
Lui sorrise, poi mi guardò di nuovo.
“Sai avevo capito che non lo avevi ancora dimenticato, ma mi sono illuso che, con me, lo avresti potuto dimenticare, ma non è stato così. So che lo ami e so anche che lui ama te. Poi ho notato come li ti ha guardato poco fa e come tu hai cercato di tranquillizzarlo. Tranquilla non sono arrabbiato, non lo sono mai stato, voglio solo che tu non ti dimentichi di me.” Mi disse lui cercando di sorridere.
Io annuii con le lacrime agli occhi, prima di gettarmi nelle sue braccia. Lui mi strinse a sé e io affondai la testa nel suo collo. Gli volevo bene e sempre gliene avrei voluto. Non lo avrei mai dimenticato, questo era certo.

“Posso chiederti un’ultima cosa?” mi chiese lui, io annuii incerta.
“Posso avere un ultimo bacio?” mi chiese lui. Io lo guardai con gli occhi aperti. Non sapevo che fare, non potevo fare questo ad Harry, non volevo.
Lui mi guardava negli occhi un po’ speranzoso. Poi, vedendo che non mi muovevo, si avvicinò a me. Io non riuscivo a muovermi, ero come paralizzata.
Quando eravamo a un centimetro di distanza, mi risvegliai e lo allontanai. Ma cosa stavo facendo? Non potevo, non volevo e non dovevo farlo. Lui abbassò lo sguardo.
“Scusa Chase ma sai bene che io amo Harry e non posso fargli questo!” gli dissi io.
“Tranquilla, non preoccuparti. Ti capisco, anche io non lo avrei mai fatto.”  Io gli sorrisi.
 
“Ti voglio bene Chase.” Gli dissi, poi, guardandolo negli occhi.
“Anche io Lottie.” Mi disse lui. Gli sorrisi, prima di abbracciarlo di nuovo: infondo era una persona troppo importante per me e mi sarebbe mancato.
Poi mi prese la mano e la unì alla sua e mi invitò a scendere. Io annuii e insieme ci unimmo agli altri.
 
Quando arrivammo giù, tutti erano seduti sul tappeto che giocavano a qualche gioco. Ma mancava qualcuno, Harry non era li con loro. Chase mi fece segno di andare a cercarlo e io gli sorrisi.

Corsi in fretta le scale, finalmente potevamo stare insieme, veramente sta volta.

Arrivai davanti la sua porta e bussai, ma non ricevetti risposta. Bussai un’altra volta, ma neanche sta volta ricevetti una risposta, così la aprii lo stesso e lo vidi, era disteso sul letto, con lo sguardo fisso sul soffitto. Aveva un’espressione seria e notai che aveva i pugni stretti.
Mi avvicinai a lui e mi distesi sul letto. Lui non si mosse.
“Harry cos’è successo? Come mai sei qui da solo?” gli chiesi io preoccupata.
Lui non mi rispose, restò fermo, così mi avvinai di più a lui e poggiai una mano sulla sua guancia, lui si irrigidì e si alzò di scatto dal letto. Io lo guardai confusa, lui era troppo silenzioso e poi perché si comportava così?
“Harry cos’hai, ti prego rispondimi.” Lo implorai io, guardandolo negli occhi, ma lui spostò lo sguardo.
“Mi chiedi pure cos’ho? Prima te ne vai con Chase vi baciate e poi mi chiedi come sto? Sei solo una bugiarda.” Mi disse lui freddo. Io lo guardai sorpresa, aveva visto tutto, ma non aveva visto che non c’eravamo baciati.
“Io sarei bugiarda? Io? Harry è stato lui a chiedermi di baciarlo, ma io ho rifiutato. Poi si è avvicinato a me, io ero bloccata, ero ancora troppo scioccata per la sua richiesta. Ma quando ho visto che era troppo vicino mi sono ripresa e mi sono allontanata subito, ma tu hai visto male!” gli dissi io, come a scusarmi.
“Come eri bloccata? Una persona non si blocca, anzi allontana subito l’altra, ma tu non lo hai fatto.” mi disse lui, irrigidendosi ancora di più.
“Harry può capitare a chiunque un momento di confusione, ma non pensare che io lo volessi, perché non è così! E io che pensavo che saresti stato felice di sapere che io e Chase ci siamo lasciati, che lui ha capito tutto e che è felice di sapere che stiamo insieme. ” Gli dissi io arrabbiata. Lui mi guardava sorpreso, poi abbassò lo sguardo.
“Sei sempre il solito bambino Harry, per una volta nella tua vita fidati delle persone che ti voglio bene. Non aver paura di dare un po’ di fiducia, perché sennò, un giorno, ti ritroverai solo. Sai bene che io non ti avrei mai fatto una cosa del genere, ma a quanto pare non ti fidi abbastanza di me da credermi.” Gli dissi io, dicendogli quello che pensavo.

Lui, allora, alzò lo sguardo e puntò i suoi occhi nei miei, ma non si mosse, così mi voltai verso la porta, ma lui mi fermò. Non mi girai.
“Lot.” Mi disse, ma io mi staccai da lui e scossi la testa, prima di uscire dalla sua stanza e chiudermi nella mia, sbattendo la porta.

Mi poggiai ad essa, fino a che non mi inginocchiai a terra e le lacrime cominciarono a uscire dai miei occhi. Questa volta mi aveva fatto male, ma non perché lui non mi amasse, ma perché non si fidava di me.
Non ci potevo credere, lui che mi conosceva meglio di chiunque altro, mi aveva dato della bugiarda. Lui non si era fidato di me, non mi aveva creduta.
Ad un tratto sentii qualcuno bussare alla porta, ma non ci diedi importanza.
Ma quel qualcuno continuava a bussare insistentemente, così mi alzai , mi asciugai le lacrime. Aprii la porta solo per vedere Niall e Liam guardarmi preoccupati. Io corsi ad abbracciarli e loro mi strinsero a sé.
 
“Le parole feriscono, ma non uccidono, ma il dolore che provocano non guarisce mai… Soprattutto se sono parole che non avremmo mai voluto sentire.”









I'm gonna getcha, getcha, getcha!


Ehi mie care ragazze, sono di nuovo qui! :D
Allora che mi dite, vi è piaciutp? A me questo capitolo non convince molto. So che volevate il ballo, ma questo capitolo era necessario per chiarire un pò di cose.
Però sta volta vi giuro che nel prossimo ci sarà IL BALLO, sta volta è vero. Anzi per la vostra felicità ci sarà una sorpresa! *-*
Bene, finalmente, Lottie e Chase si sono lasciati, ma lei ed Harry hanno litigato, come andrà a finire secondo voi?
Ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo, i lettori silenziosi e chi ha aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate. :D
Oggi sono di buon umore, sono riuscita a prendere 7 e messo di italiano, dopo tutti gli sforzi che ho fatto, con questa professoressa bisogna sudare sette camice (?) per prendere un buon voto! u.u
Scusate vi rompo con le mie cose!

Ma avete visto il video di One way or Another? é stupendooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo :D
Non riesco a levarvi la canzone dalla testa! Ho fatto vedere il video a mia madre e anche lei si è messa a ridere quando è spuntato Niall sotto la doccia. Ahah è troppo bello, lo avrò visto come minimo venti volte! xD

Adesso vado viaaaa :D
Mary :*






Vi lascio con alcune Gif del video! :D

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Capitolo 24
*** An unforgettable night. ***


You have changed my life.



Quella notte, Harry, non riuscì a chiudere occhio.
Si sentiva così in colpa per quello che aveva fatto. Questa volta, era sicuro, che Lottie non lo avrebbe perdonato. L’aveva combinata grossa!
Ma lui l’amava, l’amava così tanto che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di farsi perdonare da lei.

Il suo unico problema era Chase. A causa di quello che era successo, adesso si ritrovava in camera sua, il giorno del ballo, a pensare a un modo per riconquistarla.
Perché non le aveva semplicemente chiesto cosa fosse successo, invece di dare spazio libero alla gelosia? Perché si era geloso, geloso di chiunque ci provasse con lei di chiunque le stessa accanto, che non fossero i ragazzi o suo fratello, ma prima lo era stato anche di loro, tranne di Louis, ovviamente, geloso di chiunque l’abbracciasse senza il suo consenso o di chi, come Chase Henderson, senza fare nomi e cognomi, l’avesse, quasi, baciata dopo che si erano lasciati.
Ma, sta volta, la gelosia gli aveva fatto commettere il più grande errore della sua vita. Ma sapeva di non averla persa, sapeva che lei lo amava, ma ero compito suo farsi perdonare e avrebbe fatto la qualsiasi.

Ad un tratto qualcuno bussò alla porta della sua camera, chi poteva essere alle 9 di mattina? Beh quella mattina, dato che il giorno stesso ci sarebbe stato il ballo, la scuola aveva dato un giorno di vacanza, così che tutti si sarebbero preparati al meglio.
Disse un semplice “avanti” e dalla porta comparvero Niall, Liam, Zayn e Louis. Da quando avevano chiarito, aveva capito che erano degli amici fantastici. Louis, ormai, lo conosceva come le sue tasche e nonostante fosse il fratello della ragazza che amava, Louis lo aveva sempre aiutato.
Quando li vide tutti e quattro entrare nella sua camera, si preparò alla loro “ramanzina”.
Liam si sedette accanto a lui, mentre Niall, con un pacco di patatine in mano, si sedette a terra, seguito da Louis, invece Zayn si sedette su una sedia, tutti lo guardavano seri.
Il ragazzo accanto a lui gli mise una mano sulla spalla.
“Si può sapere cos’è successo ieri sera?” Gli chiese calmo, ma si vedeva da lontano un miglio che era preoccupato per Lottie, che era ancora chiusa in camera sua, nonostante Nina e Jennifer tentassero di farla uscire in tutti i modi.
“La mia gelosia ha rovinato tutto, di nuovo!” esclamò il riccio, arrabbiato più con  sé stesso, che con Chase.
Liam sospirò, mentre Louis si alzò da terra e si sedette accanto al suo migliore amico. Chi meglio di lui lo poteva capire? Si conoscevano da una vita e sapevano tutto l’uno dell’altro. Sapeva della cotta che Harry aveva sempre avuto per sua sorella, sapeva quanto ci tenesse a lei, ma sapeva anche che Harry era un ragazzo molto geloso e testardo, anche se, quando voleva, era quello più dolce di tutti.
“Senti Hazza, sai bene che Lottie è mia sorella e le voglio bene, e ne voglio pure a te, ma sta volta l’hai combinata grossa, non l’hai nemmeno lasciata spiegare. Sappiamo tutti che per lei è stato difficile lasciare Chase, l’ho visto che si era affezionata a lui. Ma so anche che sei tremendamente geloso, a volte, e so che ci tieni davvero a mia sorella, ma sta volta l’hai ferita molto di più. È convinta che tu non ti fidi di lei e questo fa più male di un “Ti amo” non detto. So che farai la cosa giusta, ma la prossima volta pensaci prima. Sai bene che tutti noi siamo qui per te, quindi per qualsiasi cosa, basta chiedere!” gli disse Louis. Quando voleva sapeva essere il più saggio e il più delle volte sapeva trovare le parole giuste, era anche per questo che era riuscito a far rimanere unita la sua famiglia.
Harry lo guardò negli occhi, poi lo abbracciò. Louis sorrise.

“Bene cosa hai intenzione di fare adesso?” Chiese il biondo.
Harry si voltò verso di lui e guardò gli altri. Già cosa poteva fare?
“Non ne ho idea. Vorrei fare qualcosa che la colpisca, che le faccia capire che la amo davvero e che mi fido ciecamente di lei. Ma cosa?!” disse il riccio, guardando gli amici.

Tutti si misero a pensare, ma nessuno riusciva a trovare qualcosa di decente.

Ad un tratto, uno di loro ebbe un’illuminazione.
“Ho trovato!” esclamò il biondo, dopo aver preso l’ultima patatina dal pacchetto.
I ragazzi lo guardarono, speranzosi che fosse una buona idea, almeno questa.
Niall spiegò la sua idea e i ragazzi, dapprima sorpresi, sorrisero e poi si voltarono verso Harry, che si buttò su Niall e lo abbracciò sorridendo.
Tutti scoppiarono a ridere.
“Vi voglio bene ragazzi e vi prometto che sta volta farò le cose seriamente e farò di tutto pur di non farla soffrire, di nuovo.” Ammise il riccio, accennando un sorriso.
“Te ne vogliamo anche noi Hazza, ma se solo le vediamo uscire una lacrima dagli occhi, non so cosa potrei farti!” Esclamò Zayn, sorridendo maleficamente.
Harry annuì, leggermente spaventato dal suo sguardo.
Così i ragazzi si misero all’opera, sperando che il piano andasse in porto.
 

***

 

Ero ancora chiusa in camera mia, non avevo voglia né di uscire, né di mangiare, né di fare altro.
Nina e Jennifer, da fuori la porta, cercavano in tutti i modi di farmi uscire, ma io rifiutavo ogni cosa, che includesse alzarsi dal letto e uscire dalla mia camera.

Quel giorno c’era il ballo, ma io non avevo la minima voglia di uscire, né tanto meno di andare a quello stupido ballo.
Dopo quello che era successo la scorsa sera, io avevo raccontato a Niall e Liam della storia con Harry e loro non sembravano così sorpresi, ma non ci avevo dato tanto peso. Mentre gli altri erano stati avvertiti da Niall e Liam, una volta che furono usciti dalla mia camera.
Harry non lo vedevo dalla sera prima e, sinceramente, mi mancava tanto, ma ero ancora arrabbiata con lui. Mi aveva dimostrato di non fidarsi di me e questo faceva più male di qualsiasi altra cosa.

Ad un tratto sentii di nuovo la porta bussare, ma non mi mossi.
“Senti sorellina se non apri questa porta, giuro che la sfondo e sai che ne sono capace!” Riconobbi la voce di Louis e come una molla mi alzai dal letto. Era davvero capace di sfondarla, ma volevo evitare problemi ad Anne.
Mi diedi una sistemata, per così dire, e andai ad aprire la porta.
Davanti a me apparve la figura di mio fratello, che mi guardava sorridendo. Ma dove la trovava tutta questa felicità?
Venne verso di me e mi abbracciò prima di andare verso la finestra e aprire le tende. Feci un verso di dissenso, ma lui mi ignorò. Andò verso il mio armadio e preso dei vestiti a casaccio.
Poi venne verso di me e me li posò nelle mani, mentre io lo guardavo più confusa che mai.
“Adesso tu ti fai una bella doccia, ti vesti ed esci con Nina e Jen. E non accetto un no come risposta.” Mi disse lui, guardandomi negli occhi. Io alzai un sopracciglio, ma stava scherzando, o diceva vero?
Lo vidi guardarmi seriamente, così sbuffai prima di recarmi in bagno e fare quello che mi aveva detto. Lo vidi sorridermi soddisfatto, io gli feci la linguaccia.

Dopo un po’ fui pronta e scesi in cucina, dove Nina mi aveva preparato la colazione. Feci un verso di disgusto, anche se stavo morendo di fame. Lei mi guardò male e, insieme a Jennifer, mi fece sedere sulla sedia e mi obbligò a mangiare tutto. Sbuffai per la seconda volta e mangiai quello che mi aveva preparato.

Dopo mezzora eravamo, già, al centro commerciale per comprare le ultima cose che mancavano.
Io non riuscivo a fare un sorriso e loro se ne accorsero.
“Ok adesso basta! Non c’è la faccio più a vederti così, Lot! Voglio bene a mio fratello, ma sta volta si è comportato veramente male, ma tu non ci devi stare così male. Harry ha sbagliato, ma sono sicura che si è già pentito di quello che ha fatto e di sicura che farà qualcosa, quindi non disperarti, tutto si risolverà! Ok?” Sbottò Nina, arrabbiata più che mai e un po’ mi faceva paura. Ma aveva ragione, non dovevo soffrire così, lui non se lo meritava. Così mi alzai, le abbracciai e sorrisi, come non avevo mai fatto. Loro si guardarono soddisfatte.
 

Dopo una mattinata di shopping, tornammo a casa e Jennifer restò da noi.
Harry era ancora chiuso in camera e da quello che avevo capito, c’erano anche i ragazzi.
Un po’ mi stavo preoccupando, era tutta la mattina che erano li dentro.

Ad un tratto Anne rientrò dal lavoro e ci salutò sorridendo, noi ricambiammo.
“Allora ragazze, siete emozionate per sta sera?” Ci chiese Anne.
Nina e Jennifer annuirono felici, io rimasi in silenzio. Ancora non avevo deciso se andarci o no, ma l’ultima opzione mi piaceva di più.
“Io penso di non andarci.” Sussurrai, ma loro mi sentirono e subito Anne mi guardò confusa e Nina e Jen mi guardarono male.
“Perché non ci andrai tesoro?” Mi chiese Anne, dolcemente.
“Non ho un accompagnatore e poi non sono dell’umore giusto.” Dissi io semplicemente.
“Scusa tesoro, ma Chase?” Mi chiese di nuovo.
“Ci siamo lasciati ieri sera…” Dissi con lo sguardo basso. Lei venne subito ad abbracciarmi, io ricambiai; avevo bisogno di quell’abbraccio.
“Tu ci andrai, con o senza cavaliere, questo è sicuro.” Esclamò Nina, più determinata del solito.
“No, ok? Non ho voglia di andare ad uno stupido ballo, per di più da sola. Non ho voglia, non ne ho la forza, va bene?” Sbottai io arrabbiata, mentre le lacrime scendevano dai miei occhi. Loro non potevano capire.
Nina e Jennifer mi guardarono sorprese, mentre Anne sembrò capire.

Al suono delle mie grida, sentii dei passi scendere velocemente le scale.
Mi girai, ritrovandomi tutti i ragazzi guardarmi preoccupati, persino Harry.
Louis venne verso di me, guardandomi preoccupato, ma io lo scansai e scappai in camera mia.
Mi buttai sul letto, mentre le lacrime continuavano a scendere.
 
Ad un tratto sentii una mano posarsi sulla mia schiena. Mi girai, solo per incontrare gli occhi azzurri di mio fratello. Si sedette sul letto e mi abbracciò forte, accarezzandomi i capelli, mentre io continuavo a singhiozzare.
“Ehi Lot tranquilla.. Shh non preoccuparti, è tutto apposto!” Mi disse lui. Cominciai a calmarmi e spostai lo sguardo sul suo.
“Perché non vuoi andare al ballo, Lot?” Mi chiese lui preoccupato.
“Lou sai bene che da quando mamma è morta, ho sempre evitato di partecipare a questo tipo di feste. Sai bene che già la parola “ballo” per me è difficile da sentire.” Dissi, ricominciando a singhiozzare. Da quando mia madre era morta, avevo odiato i balli, gli spettacoli che includessero quest’attività e tutto ciò che ne facesse parte. Mia madre era una grandissima ballerina e una volta partecipò a una di questa occasioni e proprio li, per colpa di una caduta, aveva avuto un trauma e da quel momento gli era stato diagnosticato il tumore. Per me era stata una cosa troppo difficile da digerire, dato che mia madre mi portava spesso ad occasioni simili, ma da allora ho sempre odiato le ho sempre odiate, perché mi avevo portato via la mia mamma.
“Lo so sorellina, lo so. Ma ormai sono passati tanti anni e so che lei ti aveva comprato un vestito, non è vero?” Mi chiese lui, io annuii. “Beh lei già sapeva della malattia e molto probabilmente già sapeva quale sarebbe stata la tua reazione, ma voleva che tu continuassi ad amare i balli, anche se non li hai mai praticati, ma lei vedeva come il tuo sguardo si illuminava, quando la vedevi ballare. Comunque se non lo sapessi, quello fu il suo vestito per i l suo primo ballo ufficiale.” Mi confessò lui. Io lo guardai sorpresa: ecco perché Anne aveva insistito tanto.

Capii che dovevo andarci, ma non per me, ma per lei. Così mi alzai, mi asciugai le lacrime e abbracciai Lou, poi gli dissi di chiamare le ragazze e dirgli che era ora di prepararsi. Lui sorrise e annuì.

Dopo aver chiarito con entrambe, iniziammo a prepararci.
Ecco i vestiti : mio (http://www.polyvore.com/my_look_285/set?id=68918444&lid=2290877)
Nina (http://www.polyvore.com/my_look_208/set?id=64509552&lid=2290877)
Jennifer (http://www.polyvore.com/my_look_67/set?id=61124541&lid=2290877)
Una volta pronte, scendemmo in salotto, dove gli altri ci aspettavano. Restarono tutti a bocca aperta. Nina corse da Zayn e Jen da Niall. Eravamo rimasti io ed Harry, con cui ancora non avevo parlato. I ragazzi, notando la tensione, ci fecero segno di uscire.
Arrivati fuori dalla palestra, che era stata allestita per l’occasione, mi bloccai. Harry, allora, mi prese la mano, e mi sorrise. Lui aveva capito e, per quanto potessi essere arrabbiata con lui, io gli sorrisi per ringraziarlo.
Entrammo dentro, dove già la musica era alta e molti ragazzi ballavano.
 

***

 
Dopo un po’ partì un lento e le ragazze andarono a ballare con i loro ragazzi, io rimasi sola, finché qualcuno, o meglio dire Harry, mi prese la mano e mi invitò a ballare, io annuii e mi portò sulla pista.
La canzone era “With me” dei Sum 41. Sorrisi, quella canzone me l’aveva dedicata Harry, qualche giorno prima. Lo vidi guardarmi intensamente, spostai lo sguardo e mi persi nei suoi occhi verdi, che cercavano un contatto con i miei azzurri.
Lo vidi avvicinarsi di più, finché le sue labbra non arrivarono al mio orecchio. Rabbrividii a quel contatto e lo vidi sorridere.
“Questa sera è nostra, piccola. E proprio per questo c’è una sorpresa per te.” Mi disse lui sorridendo. Io lo guardai confusa, poi la musica si fermò e così anche tutti coloro che stavano ballando, compresi noi.
Vidi Zayn e Niall dirigersi verso il parlo, cosa che fece Harry, dopo avermi dato un bacio a stampo.
Nina e Jennifer mi raggiunsero e come me, avevano un’espressione confusa. Cosa diavolo stavano combinando?

Ad un tratto sul palco salirono anche altri due ragazzi: non ci potevo credere erano Liam e Louis, vestiti, anche loro, in smoking.
“Ehilà ragazzi. Noi siamo Harry, Niall, Zayn, Louis e Liam e questa sera siamo qui per cantare una canzone per delle ragazze speciali.” Disse Harry, ammiccando verso di noi. Tutte e tre arrossimmo, sentendo tutti gli sguardi puntati su di noi. Aspetta un secondo, aveva detto canzone?
Il mio cuore cominciò a battere forte e l’emozione cresceva.
La musica partì e il primo a cantare fu Liam.
 
You're insecure
Don't know what for
You're turning heads
When you walk through the do-o-or
Don't need make up
To cover up
Being the way that you are is en-o-ough
Everyone else in the room can see it
Everyone else but you
 
Baby you light up my world like nobody else
The way that you flip your hair gets me overwhelmed
But when you smile at the ground it ain't hard to tell
You don't know oh oh
You don't know you're beautiful
If only you saw what I can see
You'll understand why I want you so desperately
Right now I'm looking at you and I can't believe
You don't know oh oh
You don't know you're beautiful
Oh oh
That's what makes you beautiful
 
 
 
So c-come on
You got it wrong
To prove I'm right I put it in a so-o-ong
I don't know why
You're being shy
And turn away when I look into your ey-e-es.
Everyone else in the room can see it
Everyone else but you  
 
Baby you light up my world like nobody else
The way that you flip your hair gets me overwhelmed
But when you smile at the ground it ain't hard to tell
You don't know oh oh
You don't know you're beautiful
If only you saw what I can see
You'll understand why I want you so desperately
Right now I'm looking at you and I can't believe
You don't know oh oh
You don't know you're beautiful
Oh oh
That's what makes you beautiful
 
Na na na na na na naaaa na na
Na na na na na na
Na na na na na na naaaa na na
Na na na na na na

 
In quel momento, Harry, scese dal palco e si posizionò davanti a me, mi prese la mano e cantò la sua strofa guardandomi negli occhi. Io ero, ormai, in lacrime, ero così emozionata, ma anche così felice.
 
Baby you light up my world like nobody else
The way that you flip your hair gets me overwhelmed
But when you smile at the ground it ain't hard to tell
You don't know oh oh
You don't know you're beautiful

 
 Poi tornò dagli altri e continuarono a cantare.
 
Baby you light up my world like nobody else
The way that you flip your hair gets me overwhelmed
But when you smile at the ground it ain't hard to tell
 
You don't know oh oh
You don't know you're beautiful
If only you saw what I can see
You'll understand why I want you so desperately
Right now I'm looking at you and I can't believe
You don't know oh oh
You don't know you're beautiful
Oh oh oh
You don't know you're beautiful
Oh oh oh
That's what makes you beautiful.

 
Quando la canzone finì, tutti i presenti cominciarono ad applaudire, mentre io li guardavo orgogliosa. Insieme erano una forza e le loro voci erano qualcosa di spettacolare.
Vidi Zayn e Niall tornare dalle loro ragazze, che li guardavano, anche loro, con le lacrime agli occhi.
Liam e Louis scesero dal palco e andarono verso due ragazze, una era Eleanor, l’altra, invece, non l’avevo mai vista. Sicuramente era Danielle.

Ad un tratto due mani si poggiarono sui miei fianchi e io mi girai verso colui che amavo. Lo vidi sorridermi, prima di prendermi la mano e portarmi fuori.
Lo vidi, un tantino, nervoso.
Poi prese le mie mani e le strinse tra le sue.
“Lottie ti chiedo scusa per quello che ti ho detto l’altra sera. Davvero non era mia intenzione, ma la gelosia mi ha portato a compiere azioni che non mi sarei mai sognato di fare. Perché si io sono geloso di te, Lottie. Sono geloso se qualcuno si avvicina a te e ti parla, se qualcuno, che non sono io, ti sorride, se qualcuno ti abbraccia, soprattutto se non è uno dei ragazzi o io, e devi sapere che all’inizio ero anche geloso di loro. Sono geloso di Chase, perché lui, quando stava con te, era in possesso di tutto ciò che io amo di più. Ti amo Lottie e ti chiedo di perdonarmi, perché senza di te non riesco a vivere.” Disse lui, guardandomi, sempre, negli occhi.
Io ero senza parole, mi aveva confessato tutto quello che provava e io non me lo sarei mai aspettata.
Le lacrime ricominciarono a scendere dai miei occhi. Lui, allora, alzò una mano e, con le dita, me le asciugò.
“Lottie ti prego dì qualcosa, perché no-“ Ma prima che potesse continuare, presi il suo viso tra le mani e unii le nostre labbra.
Lo sentii sorridere, prima di appoggiare le sue mani sui miei fianchi e stringermi a sé.

Lo amavo, si lo amavo e lo avevo perdonato.
 
 
But if I kissed you.
Will your mouth read this truth.
Darling, how I miss you.
Strawberries taste how lips do.
And it's not complete yet.
Mustn't get our feet wet. Cos that leads to regret.
Diving in too soon.
And I'll owe it all to you.
My little bird
My little bird
(Ed Sheeran- Little Bird)









Girlllllllllsssssssssssss HERE I AM. :D

Allora che mi dite del capitolo? Vi piace? è troppo noiso? Troppo sdolcinato?
Ho visto che negli ultimi due capitoli ho ricevuto meno recensioni e questo mi ha un pò rattristito. La storia non vi piace più? è troppo noiosa?
Ditemi quello che pensate, mi piacerebbe sapere cosa pensate.
Oggi ho avuto i pagellini e fortunatamente non ci sono insufficenze, sennò mia madre mi avrebbe levato il computer, senza la quale io non posso vivere (?)! xD
Comnque Lottie e Harry hanno chiarito e adesso sapete perchè lei odia i balli. Mi scuso per quello ch ho scritto, so che fa davvero schifo, ma non mi veniva altro.
Che bello hanno cantato insieme, non è bellissimo? :D
Ringrazio le persone che hannp recensito lo scorso capitolo, i lettori silenziosi e chi ha aggiunti la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Ancor non sono sicura se far finire la storia qua o continuarla, voi cosa ne dite? Volete che continui con altri capitoli, o faccia l'epilogo?
Adesso scappo...
Mary :*










Vi lascio con una Gif di Harry e Lottie! :3



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Capitolo 25
*** Irresistible. ***


You have changed my life.



Non appena il ballo finì, tutti i ragazzi uscirono dall’edificio, diretti alle proprie case.

Jennifer andò via insieme a Niall, Liam e Danielle, quest’ultima aveva fatto, subito, amicizia con tutti e Lottie già l’adorava.
Louis ed Eleanor se ne andarono subito dopo e Nina disse che per quella sera avrebbe dormito da Zayn.
All’inizio il fratello la guardò male e le disse che non se ne parlava, ma sua sorella riuscì a convincerlo e lui, sbuffando, accettò, non prima di aver raccomandato Zayn di trattarla bene.

Dopo di che Harry presa la mano della sua ragazza e insieme andarono verso casa.

Lottie era ancora su di giri per la sorpresa che Harry le aveva preparato, non se lo sarebbe mai aspettata; scrivere una canzone per lei, cantarla davanti a tutti, insieme ai suoi migliori amici, solo per farsi perdonare. Solo Harry poteva fare una cosa del genere.
Harry, dal canto suo, era felice che la sua amata lo avesse perdonato e adesso non riusciva a smettere di sorridere.

Una volta rientrati, andarono in cucina a prendere un bicchiere d’acqua e li notarono un biglietto e dalla calligrafia abbastanza chiara, capirono che si trattava di Anne. Diceva di aver avuto un’emergenza al lavoro e quindi per quella notte non sarebbe rientrata.
Lottie diede un bacio ad Harry, prima di salire in camera sua: non sopportava più quei tacchi, anche se grazie a quelli era riuscita ad arrivare all’altezza di Harry.
Sorrise al pensiero di quella serata, che si era mostrata tutt’altro che noiosa o orribile, anzi era stata una delle serate migliori della sua vita.
Si levò, finalmente, le scarpe e si spostò i capelli per riuscire a togliere il vestito.

Un secondo dopo, due mani calde si posarono sulla sua schiena e le slacciarono il vestito, che cadde lungo il suo esile corpo. Si girò e vide Harry guardarla dalla testa ai piedi. Sorrise maliziosamente: Harry era andato.
Lui, dal canto suo, non aveva mai visto una ragazza così perfetta, così bella. La vide avvicinarsi, fino a mettere le sua mani dietro il suo collo e attaccare, completamente, i loro corpi, ormai desiderosi di un contatto.
Harry, allora, si avvicinò al suo collo e cominciò a lasciare baci su di esso, poi cominciò a salire, dall’orecchio passò alla mascella, poi alla guancia e infine sfiorò le sue labbra con quelle di lei.
Lottie aveva, ormai, perso il controllo e l’unica cosa che poté fare fu godersi quei baci, che le facevano provare emozioni che fino ad allora non aveva mai provato, se non con il ragazzo che amava.
Cominciò a passare le mani sul petto scolpito del ragazzo e quando arrivò alla giacca, gliela sfilò, poi passò alla camicia. Sbottonò i bottini ad uno ad uno, con movimenti lenti e sensuali, che fecero eccitare, ancora di più, Harry. Quando anche i suoi pantaloni andarono a fare compagnia al resto dei vestiti, Lottie fece un piccolo salto e strinse le sue gambe intorno al bacino di Harry.
Lui la tenne stretta e l’appoggiò sul letto; dopo pochi secondi cominciò ad accarezzarle la schiena, non staccandosi mai dal suo collo. Afferrò il gancio del suo reggiseno e in un attimo glielo tolse. Lottie arrossì, era la prima volta che era nuda davanti a un ragazzo, soprattutto se quello era Harry.
Quest’ultimo, capendo il suo imbarazzo, le sussurrò “Sei bellissima”, prima di baciarla con passione.
Lottie si lasciò andare in quel bacio, che sapeva d’amore, che sapeva di loro.
Non appena si staccò, Harry, cominciò a baciarle il collo, poi il petto, fino ad arrivare al seno. Lo accarezzò e stuzzicò i suoi capezzoli, mentre lei gemeva. Nessuno era mai riuscito a farla sentire così viva. Poi scese alla pancia, fino ai suoi slip, che in un secondo fecero compagnia agli altri vestiti.
Dopo pochi secondi, Lottie invertì la situazione: adesso era lei sopra di lui. Cominciò a baciargli la mascella, poi il collo, poi scese al petto, la pancia, fino ad arrivare al bordo dei suoi boxer. Alzò lo sguardo e lo vide, quasi, all’estremo, così gli levò i boxer e ritornò alle sue labbra.

Harry ribaltò, di nuovo la situazione, e la guardò negli occhi, come per capire se era pronta. Vide i suoi brillare di una luce propria, che fino ad allora non aveva mai visto, la stessa che Lottie vide negli occhi di lui.
“Sei sicura?” Le chiese lui, ansimando.
Lei sussurrò un flebile “Si”, prima che lo sentisse dentro sé.

Quella notte, mentre altri dormivano, due ragazzi si amavano e non c’era una modo migliore per farlo. Lottie adesso era, completamente, sua ed Harry, completamente, suo.

Quella notte due anime si unirono, fino a formarne una cosa sola. Loro erano una cosa sola, loro si appartenevano.
Loro che, dopo tutti quei problemi e quegli ostacoli, potevano amarsi, senza nessuno che li fermasse, nessuno che si mettesse tra di loro, nessuno che gli dicesse che era la cosa sbagliata, nessuno che gli vietasse di amarsi.

Quando arrivarono al culmine, Harry si distese accanto a lei e la strinse a sé. Entrambi erano in un mondo tutto loro, un mondo in cui l’amore e la felicità regnavano sempre e comunque, dove né la gelosia né la prepotenza potevano infliggere i loro artigli, un mondo in cui Charlotte Tomlinson e Harry Styles, non erano solo il ragazzo popolare che si innamora della sua migliore amica e la ragazza normale con molti amici, che si innamora del suo migliore amico.
No, erano in un mondo dove loro erano Lottie ed Harry, due ragazzi nati per stare insieme, due ragazzi che si amavano e che non avrebbero mai smesso di farlo, due ragazzi che, finalmente, avevano capito quale era il loro posto: insieme, sempre e per sempre.
“Ti amo” le sussurrò Harry guardandola negli occhi.
“Ti amo anche io.” gli rispose lei, prima di dargli un ultimo bacio, uno dolce e casto, che esprimeva tutto l’amore che provavano.
Harry la cullò tra le sue braccia finché, entrambi, ormai esausti, non si addormentarono l’una tra le braccia dell’altro.
 


***

 

Il mattino dopo Harry si svegliò e notò che la sua Lottie era, ancora, li con lui. Non volle svegliarla, così si limitò ad osservare ogni suo minimo dettaglio. Le pelle chiara, che non aveva nessuna imperfezione, i capelli biondi spettinati, ma che lui trovava così morbidi e sempre profumati. Si avvicinò ad essi e inspirò il loro profumo: menta. Lui amava la menta.
Quando dormiva era un angelo, il suo angelo. Suo e solo suo. Sta volta non l’avrebbe lasciata scappare per nulla al mondo, sarebbe sempre rimasto al suo fianco, nel bene e nel male.
L’avrebbe amata, l’avrebbe stretta a sé, l’avrebbe vista sorridere, con quei sorrisi che gli facevano perdere un battito ogni volta che lei glieli regalava. Poi si sarebbe perso nei suoi occhi, quegli occhi così cristallini in cui percepiva ogni sua emozione.
Proprio per questo capiva cosa avesse, solo guardandola negli occhi, occhi che aveva visto molte volte tristi e pieni di lacrime e giurò a sé stesso che sta volta lei non avrebbe più sofferto, non avrebbe più sofferto per lui.

Ad un certo punto, Lottie, aprì gli occhi e quando si voltò, accanto a lei c’era il suo ricciolino preferito che la guardava sorridendo. Si avvicinò a lui e gli lasciò un bacio a stampo. Subito Harry fece una faccia da cucciolo e si avvicinò di più a lei. Allora lei rise allegramente e Harry si gustò quella risata, che per lui era come un canto angelico.
“Che c’è sta notte non ti è bastato?” Gli chiese lei, con un tocco di malizia nella voce.
Lui le sorrise, cosa che le fece perdere un battito.
“Sappi che non mi stancherò mai di te, dei tuoi baci, dei tuoi abbracci.” Le rispose, non smettendo di sorridere, avvicinandosi di più a lei.

Lei arrossì, prima di tirarlo a sé e baciarlo, sta volta, con passione. Harry sorrise soddisfatto, prima di posizionarsi sopra di lei, continuando a baciarla.
E per la seconda volta si amarono, si amarono come solo due persone che si amano davvero sanno fare.
 
I find your lips so kissable
And your kiss unmissable
Your fingertips so touchable
And your eyes irresistible
It’s in your lips and in your kiss
It’s in your touch and your fingertips
And it’s in all the things and other things
That make you who you are and your eyes irresistible.
(One Direction-Irresistible)






TODAY STARTS THE TAKE ME HOME TOUR! :D

Ehiii ragazze eccomi qui! :D
Allora oggi comincia il tour dei ragazzi, voi ci andrete? Io no, non sono risucita a convincere i miei, ma infondo sia Verona che Milano sono troppo lontane. :(
Che mi dite del capitolo? Brutto e noioso? Troppo sdolcinato?
Lo so che è corto, ma l'unica cosa che volevo scrivere era questa, perchè il prossimo sarà l'epilogo. Eh già mi sembra ieri che ho iniziato a scriverla, così per spasso, nei banchi di scuola, per non ascoltare la professore di storia e adesso sta per finire! :'(
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo, i lettori silenziosi e chi ha aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate!
Vi amo! :D
Grazie mille,
Mary :*
PS: Oggi non metto nessuna gif o foto, perchè Tinypic non mi funziona! I'm sorry! :(

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Capitolo 26
*** Our life starts and finishes together. ***


You have changed my life.



5 anni dopo…

Quella mattina mi svegliai con un forte e dolce odore di caffè. Assaporai quel buon odore, finché non mi resi conto di essere sola nel letto, che io e Harry avevamo scelto appositamente per la nostra camera da letto.
Mi alzai e scesi in cucina, dove vidi il mio bellissimo ragazzo preparare la colazione.
Aveva indosso solamente i boxer ed era già un miracolo che avesse quelli, aveva anche un capello da chef e un grembiule con scritto “I’m a Chef”, regalatogli dalla sottoscritta per il suo 22esimo compleanno. Lui lo adorava e ogni volta che cucinava, non lo poteva fare senza di quello.

Eh già erano già passati 5 anni da quando ci eravamo innamorati e io non riuscivo ancora a crederci, ma ero troppo felice.
Adesso lui e i ragazzi avevano formato una band e stavano già avendo successo, almeno in tutta l’Inghilterra.
Io e le ragazze eravamo molto orgogliose di loro, soprattutto perché stavano realizzando il loro sogno. I ragazzi erano entusiasti e stavano lavorando al loro primo album, che conteneva, anche, la canzone che lui mi aveva dedicato.

Per quanto riguarda i ragazzi: Liam e Danielle si erano spostati due anni prima e adesso si godevano la loro vita da sposini; Niall e Jennifer stavano ancora insieme, ma avevano detto che era ancora presto per sposarsi, ma si amavano e contava solo questo; Nina e Zayn, come me, Harry e tutti gli altri non sposati, vivevano insieme, ma lei era incinta e quando Harry lo aveva saputo, era rimasto paralizzato per tutto il giorno, diciamo che era molto protettivo verso sua sorella, ma poi si era congratulato con loro, non prima di aver fatto a Zayn tutte le raccomandazioni possibili ed immaginabili.
Anne l’aveva presa bene e non vedeva l’ora di diventare nonna. Era più eccitata di Nina e Zayn messi insieme.

Mio fratello ed Eleanor si erano sposati quattro anni fa e adesso avevano una bellissima bambina di tre anni, che avevano deciso di chiamare Charlotte. Quando me lo avevano detto, avevo cominciato ad urlare dalla gioia e a saltare come un bambina: infondo per me era un onore che la mia prima nipotina avesse il mio stesso nome. Inutile dire che, quando era con me, riusciva ad avere tutto quello che voleva. Beh era la cocca della zia.
Louis mi aveva detto che voleva che fosse la mia prima figlia femmina a chiamarsi Marie, ovvero come nostra madre. Per questo motivo, oltre al fatto che fossi la sua adorata sorellina, aveva chiamato, così, la sua prima figlia.
Il nostro rapporto era sempre lo stesso, eravamo sempre più uniti e lui mi trattava sempre come se fossi una bambina piccola. Non che mi dispiacesse, ma a volte esagerava davvero troppo; allora, non immaginavo come avrebbe reagito, quando avrebbe saputo che presto sarebbe diventato zio.

Eh già...Ero incinta da tre settimane, ma non lo sapeva nessuno e, io, ancora non avevo trovato il momento adatto per dirlo a Harry. Avevo paura della sua reazione, soprattutto dopo quello che era successo una volta per colpa di Niall.
Niall, appunto, per farmela pagare per uno scherzo, aveva detto a Harry che ero incinta e lui, dopo pochi secondi, era a terra svenuto. Non immaginavo come avrebbe reagito adesso che era vero.

Mi avvicinai a lui, che era ancora intento a cucinare le sue buonissime crepes, lo abbracciai da dietro e gli baciai il collo. Lo sentii sussultare e successivamente girarsi verso di me e sorridermi, prima di baciarmi.
Ogni volta che mi baciava era come la prima volta. Le farfalle svolazzavano nel mio stomaco, il cuore batteva forte e mi sentivo viva.
Le sue mani scesero dalle mie guance ai miei fianchi e io misi le mie intorno al suo collo.
Quando ci staccammo il suo sorriso aumentò ancora di più e io non potei non ricambiare, anche se il mio sorriso non si poteva, minimamente, paragonare al suo. Dio solo sapeva quanto amassi quelle fossette.
Si avvicinò al mio orecchio, facendomi venire i brividi, e mi sussurrò: “Buon giorno bella addormentata.”
Io gli feci la linguaccia, non era mica colpa mia se mi piaceva dormire fino a tardi. Lui rise, prima di porgermi una tazza fumante di latte e caffè, mi conosceva così bene, accompagnato da un piatto di crepes con la nutella, che divorai in un secondo.
Lui rimase sorpreso, aveva notato che ultimamente mangiavo di più e che vomitavo molto spesso, ma io gli avevo detto che era semplice influenza, ma ogni volta era sempre più preoccupato.

Così, come ormai di routine, mi alzai di scatto dalla sedia e corsi in bagno a vomitare.
Mi poggiai al water e, dopo pochi secondi, sentii due mani sorreggermi i capelli. Harry mi guardava preoccupato e notavo che voleva avere delle risposte: fu allora che capii che era arrivato il momento adatto, lui doveva saperlo.

Così, dopo essermi sciacquata, tornai in cucina, dove lui mi aveva preparato una tazza di Tè, lo ringraziai e mi andai a sedere sul divano, facendogli segno di sedersi accanto a me, lui obbedì subito.
Mi guardava preoccupato e come dargli torto?
“Harry devo dirti una cosa…” Sussurrai io piano, ma lui mi sentì lo stesso.
“Dimmi tutto amore… Sai per ora ti vedo sempre stanca, vomiti molto spesso e mangi molto, quasi più di Niall. Ti prego dimmi cos’hai, non riesco più a vederti così!” Mi disse lui, con dolcezza, come se avesse paura che mi rompessi.
Io lo guardai negli occhi e le lacrime cominciarono a uscire dai miei occhi. Lui si preoccupò ancora di più, ma non lasciò mai la mia mano e io gliene fui grata, in quel momento avevo bisogno di lui, più che mai.

Presi un gran respiro, poi poggiai l’altra mano sulla pancia e lo guardai negli occhi. “Amore sono incinta.” Dissi io, abbastanza spaventata per la sua reazione.
Sta volta non cadde a terra, non svenne, ma lo sentii abbracciarmi stretta a sé. Io sospirai sollevata, prima di stringermi a lui.
Poi sentii qualcosa di bagnato sulla mia guancia, ma non erano le mie lacrime, erano le sue. Alzai lo sguardo e lo vidi con gli occhi lucidi. Mi addolcii all’istante e gli asciugai quelle goccioline che uscivano dai suoi occhi bellissimi. Lui mi sorrise, un sorriso enorme, di quelli bellissimi, che ti fanno perdere la testa.
Si alzò di scatto dal divano e si diresse alla porta di casa. Io lo guardai confusa, ma anche spaventata. E se ci avesse ripensato? Se non volesse questo bambino?
Decisi di seguirlo e quando guardai fuori lo sentii gridare a uno dei nostri vicini. “Ehi John, diventerò padre! Ti rendi conto, la mia bellissima ragazza aspetta un bambino, il mio bambino!” Esclamò felice, con alcune lacrime.
Il vicino lo guardò sorpreso e poi si girò verso di me, come per averne la conferma. Io annuii e lo vidi stringere la mano ad Harry, che poi venne verso di me, prendendomi in braccio, e cominciò a farmi girare. Io sorrisi, non desideravo di meglio dalla vita. Avevo il ragazzo che amavo, che aveva preso bene, anzi benissimo, la notizia e questo bambino in arrivo.
Ora la parte più difficile era dirlo a Louis e a mio padre. Quest’ultimo era tornato tre anni prima, proprio per il matrimonio di Lou ed Eleanor e quando aveva saputo che Louis stava per avere un figlio, era al settimo cielo.

Così, quella sera, invitai tutti a cena, ma Harry mi fece stare seduta tutto il tempo e questa cosa, un po’ mi fece innervosire, perché proprio io, la ragazza che non riusciva mai a stare ferma, adesso non poteva neanche andare in bagno da sola. Così, prima che arrivassero gli altri, gli dissi che gli dovevo parlare.
“Senti, Harry, lo so che lo fai per me, ma non sono un’ invalida, che non può neanche andare in bagno da sola. Sono a mala pena al primo mese, figuriamoci quando arriverò all’ultimo. Con questo non voglio rimproverarti, anzi mi piacciono tutte queste attenzioni da parte tua, ma voglio solo che tu capisca che io c’è la faccio, anche ad andare in bagno da sola, quindi se vuoi aiutarmi, fammi fare quello che riesco a fare, tanto tra qualche mese avrò sempre bisogno di te e allora potrai anche accompagnarmi in bagno, d’accordo?” Gli dissi, cercando di essere il meno dura possibile. Lo vidi sospirare, prima di annuire e abbracciarmi.
“Scusami amore, non volevo essere così, ma sapere che tu hai grembo nostro figlio, mi ha fatto sentire responsabile, più che mai, della tua e della sua salute.” Mi disse lui, guardandomi negli occhi, i quali erano diventati lucidi per quelle bellissime parole. Così lo avvicinai e lo baciai, mettendo le mani nel suo collo. Lui mise le sue nei miei fianchi e mi strinse a sé.

Ma quel bel momento fu rovinato dall’arrivo di mio fratello, che entrò in casa, come se fosse la sua.
“Ehi Harry vacci piano con lei, è pur sempre mia sorella.” Esclamò lui, con la sua faccia da furbetto. Io lo guardai male, ma aspetta un attimo, come aveva fatto ad entrare? Per quanto mi risulti, lui non aveva le chiavi di casa nostra, o forse no.
Mi girai verso Harry confusa e lui mi guardò dispiaciuto. Era stato lui, quei due me l’avrebbero pagata.
Guardai male mio fratello, prima che lui mi venisse ad abbracciare.
“Ehm Lou staccati, così mi soffochi.” Gli dissi io.
“Nah…” Disse lui in risposta, non staccandosi da me. Vidi Harry tirarlo subito e io lo ringraziai dandogli un bacio, lui continuò sorridendo.
“Ehi se proprio volete procrearvi, andate in camera!” Esclamò, sta volta, il mio migliore amico, ricevendo, però, in risposta, una pacca sulla testa da mio fratello.
“Ahi!” Disse il biondo, fulminando Louis con lo guardo, prima di venire ad abbracciarmi.

A poco a poco entrarono tutti e dopo pochi munti arrivarono anche Anne e mio padre.
Passammo una serata tranquilla, nonostante le battute pessime di mio fratello, a cui rideva solo Niall.

Ad un tratto sentii la mano di Harry stringere la mia e capii, dal suo sguardo, che era arrivato il momento di dirlo a tutti. Gli sorrisi, per dirgli che ero d’accordo e lui richiamò gli altri dicendogli che gli dovevamo dire una cosa.

Tutti ci guardavano curiosi e, grazie ad Harry che mi teneva la mano, riuscii a dirlo.
“Papà, Anne, ragazzi. Sono incinta.” Dissi io con la paura alle stelle.
Le ragazze mi guardarono sorprese, poi evidentemente felici, corsero ad abbracciarmi e successivamente, abbracciarono Harry. Anne aveva gli occhi lucidi, poi andò ad abbracciare il figlio e poi me. Mio padre era immobile, così come Louis. Niall smise subito di mangiare e mi guardò negli occhi serio, mi spaventai di quello sguardo: non era mai stato così serio.
Poi un sorriso spuntò sul suo volto e corse ad abbracciarci. Poi voltai lo sguardo verso gli altri tre.
Liam e Zayn si guardarono a vicenda, prima di avvicinarsi a noi e stringersi un abbraccio caloroso.
Sorrisi, almeno loro l’avevano presa bene. Guardai mio padre, che in quel momento si era ripreso e mi guardava sorpreso, poi si alzò, cosa che feci anche io, e venne ad abbracciarmi.
“La mia bambina aspetta un bambino. Diventerò nonno per la seconda volta!” Continuò ad esclamare lui, dopo aver abbracciato anche Harry.
Sorrisi, ma poi sentii una sedia muoversi e successivamente la persona che vi era seduta allontanarsi da noi. Guardai mio fratello sorpresa, ma perché reagiva così?
Subito El si alzò per andare da lui, ma io la precedetti e corsi a cercare mio fratello.

Lo vidi seduto sul dondolo, che avevamo comprato io ed Harry, per la casa, qualche mese prima.
Andai verso di lui e mi sedetti di fianco a lui, che nel mentre guardava quello che aveva davanti, senza dargli particolare attenzione.
Lo sentii sospirare, prima di iniziare a parlare.
“Ti ricordi quando eravamo piccoli e tu mi dicevi che da grande avresti voluto avere cinque figli, così almeno uno di loro si sarebbe potuto chiamare Louis? Mi ricordo ancora quel giorno. Era il mio compleanno. Quel giorno la mamma mi aveva regalato la macchinina che aspettavo da tanto, quando uno dei miei compagni me la ruppe. Tu, allora, per paura che io mi mettessi a piangere, andasti in cucina e prendesti una carota. Quando me la porgesti, molti ti guardarono come se fossi una pazza, mentre mamma e papà ti guardavano fieri, perché già a cinque anni capivi quando le persone erano tristi o no e sapevi come renderle felici. Poi andasti da quel bambino e gli dicesti che non si doveva permettere più, sennò la prossima volta gliele avresti date di santa ragione.
Io ti abbracciai forte e da quel giorno, nonostante avessi solo otto anni, mi ripromisi che ti avrei sempre protetta e resa felice, proprio come tu avevi fatto con me.
Adesso non riesco a credere che sei cresciuta così tanto e, addirittura, aspetti un bambino. Il punto è che mi sembra che il tempo sia passato troppo in fretta! “ Mi disse lui, con le lacrime agli occhi. Era raro vederlo piangere: infatti lo aveva fatto solo al suo matrimonio, quando El gli disse che era incinta e quando era nata Charlotte.
Nel mentre, anche io, ero in lacrime e mi avvicinai a lui e lo abbracciai forte. Lui non si oppose, anzi mi strinse più sé.
“Lou io sarò sempre quella bimba di cinque che difende il suo fratellone dai bimbi cattivi.” E li lo sentii ridere, cosa che fece sorridere anche me. “Ma adesso siamo cresciuti entrambi ed è il momento di affrontare le cose che la vita ci mette davanti e se vuoi le potremo fare insieme. Che ne dici Boo?” Gli chiesi io, guardandolo in quegli occhi così uguali ai miei.
Lui sorrise come non aveva mai sorriso e mi abbracciò di nuovo.
“Ti starò sempre accanto sorellina, sempre e comunque. Ti voglio bene!” mi sussurrò lui. Sorrisi, era sempre il solito dolce Boo.
“Anche io fratellone.” Gli risposi io.

Restammo abbracciati, finché una voce, da dietro di noi, ci risvegliò.
“Ehi Lou vedi di lasciarmene un po’.” Esclamò Niall, venendo verso di noi.
Io mi girai verso di lui e scoppiai a ridere, prima che lui si buttasse vicino a noi e mi abbracciasse, facendo la linguaccia a Louis. Io, intanto, ridevo come non mai.
“Ehi vedete che ci siamo anche noi!” Esclamarono Zayn e Liam, insieme. Gli sorrisi e li andai ad abbracciare.
Poi si aggiunsero anche gli altri due e mi abbracciarono, quasi a farmi soffocare.
“Ahhh la nostra piccola Lottie.” Esclamò Niall, ricevendo un’occhiataccia dalla sottoscritta.
“Eh no, scusate, ma lei adesso è mia.” Disse una voce da dietro, che riconobbi subito.
Si avvicinò e mi prese tra le sue braccia. Io mi beai di quella sensazione che avevo ogni volta che mi stringeva a sé.
Poi fece la linguaccia agli altri quattro, che avevano, tutti, delle facce da cuccioli.

Quella sera ci divertimmo tutti un sacco, passammo una serata indimenticabile, che si aggiunse a tutte quelle che avevamo passato e che continueremo a passare insieme.

Tutti avevamo avuto il nostro lieto fine, anche se la vita vera, quella che comincia quando cresci e capisci quello che vuoi davvero, era appena iniziata.
Harry era ri-entrato nella mia vita, quando tutto stava andando male e l’aveva cambiata, in meglio. L’aveva resa migliore e non smetterò mai di ringraziarlo per essere quello che è.
Certo non sapevamo, ancora, cosa il futuro ci avrebbe riservato, ma l’unica certezza che avevamo era che avremmo superato tutto insieme, non ci saremmo fermati ai primi ostacoli, no, saremmo andati avanti e avremmo colto il bello, anche, nelle cose più banali.

“Per sempre Harry?”
“Per sempre, amore mio.”


“Dicono che ogni strada porti a una fine, ma a volte la fine sembra un inizio. Anche quando pensi di aver fatto molta strada, puoi ritrovarti all’improvviso al punto di partenza. Perché ogni viaggio è pieno di colpi di scena.”


The End
 

Look at me! :D

Nooo la storia è finita! Non riesco a crederci, davvero! Mi sembra ieri che durante l'ora di storia o di italiano, per non annoiarmi, avevo iniziato a scrivere la storia e adesso mi ritrovo a pubblicare l'epilogo... Wow! :') Mi mancherà da morire questa storia, forse perchè ci hi messo tutta me stessa e grazie a voi, che mi sostenete sempre, sono andata avanti e l'ho fatto, soprattutto, per voi!
Vi ringrazio per tutto, per aver recensito la storia, per averla seguita, per avermi sostenuta(anche se l'ho già detto xD), per avermi dato dei consigli, che io ho sempre cercato di seguire e spero di non avervi deluse!
Siete state un punto di forza per me e, inconsapevolmente, mi avete sempre fatta sorridere! :D Vi amo!

Ringrazio:

asia149716
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MarieCherie
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Jetic
directioner1995
ehileus
microchip_emozionale

Per le 222 recensioni, davvero non me ne sarei mai aspettata così tante! :D

Ringrazio:
-I 23 che hanno aggiunto la storia alle preferite! *-*
-Gli 8 alle ricordate! :D
-E i 27 alle seguite! :3

Davvero non so come ringraziarvi, mi mancheranno le vostre dolci, spiritose, divertentissime recensioni! :'D
Spero che la storia vi sia piaciuta davvero! *-*
A presto, Mary :*




 

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