Hell.

di _sowhat
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** -Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** -Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** -Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** -Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** -Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** -Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** -Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** -Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** -Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** -Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** -Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** -Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** -Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** -Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** -Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** -Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** -Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** -Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** -Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** -Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** -Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** -Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** -Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** -Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** -Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** -Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** -Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** AVVISO. ***



Capitolo 1
*** -Capitolo 1 ***








HELL.


-Capitolo 1

Avere 18 anni è una cosa del tutto sopravvalutata, la verità?
I 18 anni segnano solamente la possibilità per legge, di possedere un'auto e di avere altri diritti che prima, erano legati ai genitori.
A dire il vero, se vivi con loro anche dopo i 18 anni, non cambia assolutissimamente nulla.
Io non vivevo con loro, vivevo con mio fratello, o meglio, con il mio fratellastro, un ragazzo davvero splendido a mio avviso, e non solamente a mio avviso visto che tutto l'istituto femminile gli sbavava dietro, ma sorvoliamo questo particolare.
Rimasi orfana all'età di 8 anni e fui adottata dalla famiglia Malik, persone davvero fantastiche, ma un po' a causa del mio carattere, un po' a causa dei miei problemi, non mi sentivo mai totalmente a mio agio, mi sentivo di troppo in quella bellissima famiglia unita e felice, io non lo ero, mi sentivo sola in mezzo al tutto, non riuscivo a sentirmi completamente felice.
Non mi aprivo mai completamente, con nessuno, forse non lo facevo nemmeno con me stessa.
-Allyson! Scendi è pronta la colazione!
Gridò mia madre dal piano di sotto, era giovedì, e come ogni giovedì lei veniva a farci visita da brava mamma qual'era con il resto della famiglia, non voleva farci sentire esclusi, ero consapevole che non fosse mia madre biologica, ma chiamarla "mamma" mi dava la sensazione di esserle più vicina, anche se era solamente un'illusione. Mi misi i pantaloni del pigiama e scesi le scale, ad aspettarmi c'era una tavola apparecchiata con cereali, latte, biscotti e pane tostato. Sorrisi a quella che ormai da tempo era la mia famiglia, anche se non avrei toccato nulla di quello che c'era in tavola. Mi sedetti di fronte al mio fratellastro, come ogni giorno, mi sorrise in segno di saluto e ricambiai prontamente, era sempre stata la persona con la quale mi relazionavo meglio in famiglia.
-Hey vieni a scuola con me oggi?
Mi chiese Zayn, ci pensai su prima di rispondere, mi feci tutti i miei problemi, e i suoi amici? Lo avrebbero deriso perchè arrivava con la sorellastra problematica? Sicuramente sì. No, non potevo metterlo in imbarazzo, lo rispettavo troppo per permetterlo, insomma io a scuola ero quella invisibile, l'unico che sapeva della mia esistenza a parte gli insegnanti era Zayn. Ma andava benissimo così, preferivo di gran lunga rimanere nell'ombra piuttosto che sapere a memoria la lunghezza del pene di tutta la squadra di basket maschile.
-Allyson? Allora?
La voce di Zayn mi riportò alla vita reale, ma non avrei accettato il suo invito, a dire il vero non capivo perchè continuasse a propormelo ogni mattina sapendo che non avrei accettato..
-No Zayn, vado a piedi ma grazie mille per la proposta.
Dissi alzandomi e andando verso il bagno a prepararmi. Appena mi alzai mia mamma mi richiamò:
-Ma tesoro non hai mangiato niente!
-Lo so.- Risposi io prima di continuare a salire le scale, forse dalle righe precedenti avrete intuito che non sono mai stata una ragazza con molta autostima, nel caso non lo abbiate intuito.. Non sono mai stata una ragazza con molta autostima.
Mi preparai velocemente lasciando che i miei ricci ricadessero sulle spalle e sulla schiena ad ogni mio movimento.
Indossai un paio di jeans chiari aderenti, una maglietta e una felpa, un abbigliamento anonimo per una ragazza altrettanto anonima.
Mi infilai velocemente le scarpe e caricai lo zaino in spalla con un movimento rapido, scesi le scale e trovai tutti ancora intenti a fare colazione, salutai con un cenno ed uscii dalla porta. La scuola che frequentavo non era per niente vicina, ma ogni giorno mi ci recavo a piedi, un po' perchè mi piaceva camminare, e un po' per non dare a Zayn l'imbarazzo di portarsi dietro la sua sorellestra, ero  sicura che il ragazzo più popolare e desiderato della scuola sarebbe stato deriso se visto con me, e non volevo che ciò accadesse. Misi  le cuffie nelle orecchie e iniziai a camminare velocemente sommersa da tutte le mie paranoie e i miei "perchè" che non vi starò ad elencare, anche perchè vi porterei alla depressione.

Dopo una trentina di minuti arrivai davanti alla scuola ed entrai tenendo la testa alta ma lo sguardo sul pavimento. Sapevo perfettamente che era una cosa piuttosto insolita, ma mi aiutava a non incontrare gli sguardi della gente, non li avrei sopportati.
Dopo il suono della campanella mi aspettavano due ore di filosofia e due di chimica.
Le prime due ore sembravano non passare mai, dato che provavo un'odio profondo verso la filosofia, il nostro professore si aspettava che ci rivedessimo in ogni singolo personaggio, voleva che provassimo sentimenti profondi ed inspiegabili, tutte cose astratte insomma, e ciò che veniva definito astratto, per me era sinonimo di pericolo, preferivo le materie concrete, basate sull'oggettività dello studio.
Le due ore di chimica passarono invece molto velocemente, amavo la chimica, mi dava l'idea di riuscire a fare qualcosa di assolutamente spettacolare, e concreto. Dato che ci trovavamo in un laboratorio, fu inevitabile eseguire un esperimento, ero la migliore nel mio corso, almeno a quanto sosteneva il professore, e effettuare una colorazione cromatica di un acido per me non fu un problema.

 
**
 

Ora di pranzo, il momento della giornata in cui si formavano tutti i gruppetti, quei gruppetti che odiavo, non perchè ne fossi esclusa, okay, ne ero anche esclusa, ma li odiavo soprattutto perchè erano assolutamente monotoni, c'era il gruppo dei ragazzi fighi, del quale faceva ovviamente parte Zayn con i suoi amichetti, poi c'era il gruppo delle barbie, le quali sbavano dietro ai ragazzi fighi, poi c'eranoi gruppi divisi in base agli interessi: sport, teatro, laboratori vari ecc.. Io non facevo parte di nessun gruppo, e non avevo nemmeno intenzione di pranzare quindi perchè entrare in sala mensa? Sarebbe stata un'azione insensata, così presi una mela dal distributore automatico e andai sul retro del giardino scolastico a ripassare fisica. Le forze fisiche erano argomenti che mi piacevano molto e la forza elastica mi attirava particolarmente quindi iniziai da quella, sfogliai il libro e mi immersi nella mia lettura scientifica.
-Hai già saltato la colazione, dovresti mangiare qualcosa.- mi rimproverò una voce che conoscevo troppo bene, non alzai gli occhi dal libro e mostrai a Zayn la mela che distrattamente stavo mangiando. Lui non sembrò essere soddisfatto della mia risposta e si sedette accanto a me, mi sentivo accudita da lui, e non sempre era una cosa positiva, spesso mi irritava.
-Non hai paura che qualcuno ti veda con quella strana?- chiesi distrattamente sentendolo così vicino, la sua reputazione avrebbe potuto risentirne.
-No, anzi, mi farebbe piacere che qualcuno ci vedesse insieme.- Zayn mi aveva sempre incoraggiata a conoscere persone nuove e ad uscire dal mio guscio, se così si poteva definire, ma non lo avevo mai ascoltato.
-Oh andiamo Zayn! Tu sei quello bello e sportivo, io sono quella secchiona e strana.- contestualizzai guardolo negli occhi.
-Anche tu renderesti moltissimo nello sport se solo non avessi i tuoi stupidi pregiudizi sugli sportivi di questa scuola.
-Non sono pregiudizi, ma, andiamo hai visto la squadra di pallavolo femminile?! Non riuscirebbero a coniugare un verbo giusto nemmeno se lo volessero.- alzai un sopracciglio pensando alle sportive della mia scuola, erano tutte così stupide.
-Ok magari lì hai ragione. Ma non puoi startene sempre sola.
-Io sto bene da sola.
-Nessuno sta bene da solo.
-Allora chiamami nessuno.
-Perchè hai così paura delle persone Allyson? Non sono tutte uguali sai?
-Io non ho paura.
Dopo la mia ultima affermazione, mi alzai e mi diressi in classe pronta per l'ultima ora, quella conversazione stava diventando scomoda.
Pensai più volte alla domanda che Zayn mi aveva posto. Io non avevo paura delle persone, solo che preferivo non soffrire, la mia era una semplice scelta, magari era una scelta ridicola, e assolutamente stupida, ma era pur sempre la mia scelta. E poi non volevo farmi notare, non avrei sopportato gli occhi delle persone su di me, non ci sarei davvero mai riuscita. L'ultima ora passò talmente velocemente che non mi accorsi nemmeno della presenza del professore. Uscii dalla classe per ultima per poter girovagare un po' per i corridoi vuoti, adoravo quella calma, mentre camminavo la mia attenzione fu catturata da un volantino appeso al muro: "Venerdì 1 Marzo, presso la palestra scolastica si terrà un ballo in maschera per dare l'addio all'inverno, vi attendiamo numerosi e mi raccomando, solo maschere!"
Un'altra festa scolastica, l'ennesima alla quale non avrei partecipato. Vabbeh sperai per Zayn che fosse ben organizzata, lui non poteva non andare, non era mai mancato ad un evento scolastico.

Considerazione?
grazie davvero per aver letto il primo capitolo di questa storia, spero che possa interessarvi, allyson è una ragazza molto particolare e con i capitoli successivi si scoprirà sempre di più il suo carattere. che dite lasciate una recensione?
Grazie mille a presto
Xx
 
 

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Capitolo 2
*** -Capitolo 2 ***











-Capitolo 2


Avevo un'assoluto bisogno che qualcuno mi spiegasse che cavolo stavo facendo. Mi ritrovai seduta a gambe incrociate sul letto guardando il vestito blu che mia madre mi aveva comprato per il ballo, non era la prima volta che mi proponeva un abito per le feste scolastiche, ma non lo avevo mai accettato, in quel momento invece, per la prima volta ero indecisa su cosa fare, solitamente, non avrei nemmeno pensato alla possibilità di recarmi a quel ballo, ma in quel momento sembrava che la mia testa avesse perso la ragione..
In quel momento stavo realmente pensando di recarmi ad una monotona festa con ragazzi ubriachi e sudigiri, forse perchè Zayn mi aveva chiesto tutto il pomeriggio di andarci, o forse perchè non mi andava di passare il venerdì sera da sola..
Mi trovai di nuovo con lo sguardo in quel bellissimo vestito. Aveva un corpetto senza spalline con la scollatura a cuore, all'altezza della vita lasciava spazio poi ad una gonna corta fino a poco più su del ginocchio in raso. Era davvero un bellissimo vestito, ma il mio fisico non era adatto a quell'abito, non me lo meritavo, il mio corpo non lo avrebbe valorizzato al meglio, ne ero certa. Afferrai il cellulare posto sul comodino, intenzionata a guardare l'ora, ma la mia attenzione fu attirata da un messaggio:
Da: Zayn:
Ti aspetto stasera eh! Non voglio che salti un'altro ballo scolastico! Ti ho lasciato le chiavi della mia macchina in salotto. A dopo! Xx
Ero veramente contrariata da ciò che avrei potuto fare, una parte di me era entusiasta che il mio fratellone tenesse a me, ma l'altra parte, mi convinceva che sarei stata ridicola con quell'abito, che mi sarei solamente ridicolarizzata davanti alla mia scuola, ero davvero indecisa, non sapevo cosa fare, la testa aveva perfino iniziato a girarmi.

ZAYN'S POV.

Non mi stupii assolutamente che Allyson non fosse venuta al ballo, e che non avesse nemmeno risposto al mio messaggio, ma davvero non la capivo, volendo avrebbe potuto far cadere i ragazzi ai suoi piedi semplicemente sbattendo le sue lunghe ciglia. Ma lei preferiva di gran lunga stare nell'ombra, dove nessuno la vedeva, dove nessuno la notava, e ci era sempre riuscita piuttosto bene.
Non era assolutamente consapevole del suo aspetto. In quel momento mi imposi che ero stanco di vederla sola, che doveva uscire con me, e siccome avevo già tentato di farla uscire, quella volta l'avrei costretta, non le avrei permesso di stare ancora sola.
Probabilmente non le avrebbe fatto piacere, ma non mi importava, non poteva rimanere chiusa in se stessa, chiusa nel suo passato, io non volevo che lei rimanesse nel suo mondo, non volevo che soffrisse, ero a conoscenza di quello che aveva passato, io e lei avevamo un legame speciale, sentivo sempre il bisogno di proteggerla, il problema era che non sarei riuscito a proteggerla dai suoi demoni se lei non si fosse aperta totalmente, ed era una cosa che non aveva mai fatto.
Volevo che si facesse degli amici, che uscisse con un ragazzo... No ok che uscisse con un ragazzo no, era ancora presto per quello, però volevo che uscisse dal suo guscio.
-Hey ragazzi! Domani usciamo?- domandai ai miei amici, eravamo seduti allo stesso tavolo mentre scambiavamo battute.
-Zayn, usciamo tutti i giorni.. - sottolineò Harry, okay aveva ragione ma quella sarebbe stata un'uscita diversa.
-Sì ma vi voglio presentare mia sorella, voglio farla evadere un po' dalla sua ombra.
-Ma noi conosciamo già le tue sorelle Zayn. - puntualizzò Liam.
-Lei non la conoscete.
Ed era  vero, non avevano probabilmente mai visto Allyson nonostante vivesse con me da tempo e frequentasse la nostra stessa scuola, lei era perennemente chiusa in se stessa, e non volevo che questa cosa andasse avanti ancora, cavolo aveva 18 anni, e io essendo suo fratello maggiore dovevo farla aprire, magari farla divertire, in tre anni non ero mai veramente riuscito a vederla spensierata, era indubbiamente una ragazza speciale, glielo potevo leggere negli occhi, la sua espressione era sempre la stessa, e mi sentivo impotente davanti all'immenso dolore che doveva provare dentro, dovevo smetterla di pensare a lei, avrei avuto tempo per parlare, in quel momento volevo solamente godermi la festa, iniziai a guardarmi intorno, la sala da ballo era colma di ragazzi e ragazze, molti dei quali erano già ubriachi. La mia attenzione si spostò però verso l'entrata della palestra quando una ragazza ne entrò.
-Wow!
Commentammo in coro io e i ragazzi, come se avessimo pensato la stessa cosa, e forse era così dato che era l'unica cosa pensabile guardando quella ragazza. Indossava un paio di scarpe con il tacco che slanciavano ancora di più la sua figura magra, le sue gambe erano scoperte fino a poco più su del ginocchio, erano snelle e con un accenno leggero di muscolatura. Sopra il ginocchio iniziava il raso blu del vestito, in vita lasciava spazio ad un corpetto blu con la scollatura a cuore e senza spalline, wow, non riuscivo a pensare ad altro.
Sulle sue spalle cadevano lunghi ricci scuri che incorniciavano il suo viso coperto da una maschera bianca, non riuscii a riconoscerla, la cosa mi infastidiva perchè io conoscevo tutti a scuola, ma la sua insicurezza e la sua innocente bellezza non miriportavano a nessuna delle ragazze della scuola, solo una poteva avvicinarsi, ma non si sarebbe mai presentata al ballo, era troppo timida per farlo.
La ragazza si guardò timidamente intorno come se avesse paura di farsi male, sembrava incredibilmente fragile e sentii il desiderio di proteggerla, ma non come si protegge un oggetto, sentii il bisogno di proteggerla come si fa con qualcosa di vitale, di sicuro si sentiva osservata, e la cosa sembrava metterla terribilmente a disagio, era quasi palpabile la sua paura e la sua insicurezza in quel posto apparentemente sconosciuto per lei. Timidamente si avvicinò a me e ai ragazzi, mi stupii molto della sua iniziativa, dimostrò che nonostante la timidezza aveva coraggio, coraggio da vendere, tuttavia, mi parve di vederla tremare mentre camminava nella nostra direzione, teneva qualcosa stretto nel palmo della mano destra, era rigida, come una macchina già programmata.
Appena fu davanti a noi sembrò paralizzarsi, distese rigidamente il braccio destro verso di me lasciando cadere l'oggetto sul tavolo, il suo sembrò un gesto inumano, quasi meccanico. Erano le chiavi della mia atomobile.
-Ma.. C..Come?- diedi voce ai miei pensieri mentre la vedevo indietreggiare tremante.-Allyson!- affermai con sua sorpresa, avevo collegato tutto, i movimenti timidi e insicuri e le chiavi della macchina che le avevo lasciato in salotto. Lei iniziò a correre verso l'uscita della palestra prima che io potessi aggiungere altro, aveva vinto di nuovo la sua stupida insicurezza.
-Amico ma chi era?- mi chiese Harry vedendo il mio sguardo leggermente stupito, e forse anche dispiaciuto.
-Era mia sorella, o meglio.. Sorellastra..
-Wow

ALLYSON'S POV.

Mi sentii tremendamente a disagio dopo quella mia azione, avevo sorpreso anche me stessa. Ero entrata in quella palestra credendo di poter reggere, ma non fu così, loro, i loro sguardi sembravano essere disgustati. Non potevo togliermi quell'immagine dalla testa, le persone presenti che criticavano il mio corpo, le mie gambe. Non potevo resistere, così corsi fuori tanto velocemente che non sapevo nemmeno dove recarmi, non ci avevo pensato, volevo solo andarmene. Camminai velocemente per i corridoi silenziosi, l'unico rumore che sentivo era quello dei miei tacchi alti, non sapevo dove andare, le aule e i bagni avrebbero di certo ospitato adolescenti ubriachi con gli ormoni a mille intenti a consumare la loro passione con persone più ubriache di loro, ma tanto al mattino successivo non avrebbero ricordato nulla, grazie all'effeto dell'alcol. A quei pensieri mi scappò un verso di disapprovazione e disgusto. Come si poteva donare così velocemente il proprio corpo ad una persona che non sapeva nemmeno di desiderarlo? Bah, non avrei mai capito quella logica. Decisi di andare sul retro della scuola dove di solito mi sedevo per ripassare durante l'ora di pranzo.  Mi sdraiai con la schiena sull'erba fredda e guardai le stelle, era una bella nottata tutto sommato, e c'era davvero molto da sommare nel mio caso.
Restai con lo sguardo perso per una decina di minuti, mi tolsi le scarpe per stare più comoda e fare aderire i miei piedi nudi all'erba. Mi ero stancata della mia attuale posizione, così mi sedetti e raccolsi le mie ginocchia al petto, noncurante del fatto che qualcuno potesse vedere il mio intimo, tanto ero sola, riuscivo a sentire in lontananza la musica della palestra posta dal lato opposto dell'edificio; iniziai a sentire dei brividi percorrere la mia schiena nuda, l'aria si stava facendo fredda, e io indossavo solo un vestitino in raso.

 **
 

 

Quando decisi finalmente di alzarmi un soffio d'aria fredda mi fece sobbalzare, ma non fu l'unica cosa a provocare il mio spavento, sentii dei passi alle mie spalle, quando una mano grande e calda si posò sulla mia spalla, istintivamente strinsi la mano destra in un pugno che velocemente e con forza trovò il basso ventre della figura dietro di me, in quel momento non mi importava di avergli fatto male, mi aveva spaventata! Ma poi guardai il ragazzo mascherato contorgersi dal dolore, si era perfino inginocchiato a terra.
-Chi sei? -Chiesi mentre lui ancora si contorceva, oh andiamo! Non potevo avergli fatto tanto male!
-Ha.. Harry.. S.. Styles.. S.. Sono un amico di Zayn. .- Disse lui tenendosi le mani sul punto dolorante, cavolo!
-Merda! Mi dispiace!
-Tranquilla. -Disse lui cercando di alzarsi, senza ottenere però un buon risultato. Tesi la mia mano davanti a lui incredula, lui la accettò e fece leva per alzarsi, mi dispiaque di aver fatto male ad un amico di Zayn, ma il mio dispiacere durò molto poco.
-Però, hai un discretto gancio destro ragazzina.- A quelle parole tolsi la mia mano dalla sua facendolo ricadere a terra, odiavo essere chiamata ragazzina, e non mi importava più di avergli fatto tanto male.
-Oh andiamo aiutami!- protestò lui stendendo nuovamente la mano davanti a se.
-Perchè dovrei?- chiesi io idietreggiando e scuotendo la testa.
-Perchè è colpa tua se sono dolorante.
-Tu mi hai spaventata.
-Non mi sembri una che si spaventa facilmente.
-Oh ok, allora avevo voglia di prendere a pugni uno sconosciuto.- affermai ironicamente.
Rise spavaldamente mentre si rialzava da solo. Una volta in posizione eretta tentò di intimidirmi con la sua altezza, ma ciò non accadde. Con sua sorpresa non mi allontanai dalla sua figura alta, anche perchè non era molto più alto di me. Sembrava stupito dalla mia freddezza, ma conoscendo la fama di Harry Styles capii il perchè. Lui era abituato a veder cadere le ragazze ai suoi piedi con uno sguardo, beh io purtroppo per lui, non ero come tutte le ragazze e poi perchè avrebbe voluto avermi ai suoi piedi? Io non ero nessuno.
Styles si avvicinò a me fino a che non fui costretta ad indietreggiare a causa della troppa vicinanza del suo corpo al mio. Indietreggiai finchè non mi dovetti fermare sul tronco di un'albero, lui continuava ad avanzare, io a mantenere il contatto visivo con le sue iridi verdi. Dopo poco non riuscì più a reggere il mio sguardo freddo e si fermò.
-Un'altra sarebbe saltata tra le mie braccia.- sembrava vantarsi della sua fama da donnaiolo.
-Ti sembro come le stre Styles?- domandai più per curiosità che per spavalderia.
-No. E la cosa mi piace ancora di più.
-Mi stai sfidando?
-Probabilmente.
-Non sono un gioco.
-Ah no? Per me le ragazze lo sono, e io mi ritengo molto bravo a giocare.- ero ufficialmente certa che si vantasse della sua fama.
-Ma davvero? Allora giocheremo in due.- ero di certo una ragazza molto orgogliosa, ma mi aveva sfidato apertamente, e non ero una ragazzina, la sua convinzione mi divertiva, non sarebbe riuscito a farmi cedere tanto facilmente. Io non ero come tutte quelle che si è portato a letto, mi dispiacque deluderlo, ma non lo ero, il solo pensiero mi provocava ribrezzo.
Vidi Zayn raggiungerci e Harry sorrise spavaldamente, Zayn sembrò riconoscere lo sguardo dell'amico e poi si rivolse a me:
-Puoi togliere la maschera adesso.
-Me ne ero scordata.
-Dai torniamo a casa Allyson.
Prima di raggiungere Zayn, mi sfilai la maschera lasciando che l'elastico di essa facesse sollevare e ricadere i miei capelli sulla schiena, sentii lo sguardo di Harry e Zayn studiarmi e mi ricomposi subito, non volevo che mi trovassero talmente brutta da compatirmi, i miei capelli ricaddero anche su una parte del viso, ma li lasciai lì e seguii Zayn verso la sua auto rimanenin silenzio.
Non sapevo cosa sarebbe successo con Harry, probabilmente lui pensava che io fossi solo un'altro nome da aggiungere alla sua collezione di corpi sacrificali, ma non gli avrei dato quella soddisfazione.

Aloha,
spero che il capitolo vi sia piaciuto, questo dialogo tra harry ed allyson è una specie di inganno, capirete più avanti il perchè, per scrivere mi ispiro molto spesso a canzoni o libri che io stessa leggo, perciò spero di poter leggere qualche vostra opinione.
Grazie mille di aver letto a presto!
XX

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Capitolo 3
*** -Capitolo 3 ***











-Capitolo 3


ZAYN'S POV.

Allyson non aveva aperto bocca durante il viaggio verso casa, e nemmeno quando arrivammo, anzi, appena scese dall'auto si diresse velocemente in camera sua senza dire nulla. Sapevo che si sentiva terribilmente a disagio, ma non ne capivo il motivo, era una ragazza a dir poco bellissima, e la sua apparente innocenza contrastava il suo carattere deciso e strafottente rendendola ancora più bella all'occhio maschile, e sicuramente invidiabile a quello femminile, insomma, non aveva nulla di cui vergognarsi. Volevo rassicurarla dalle sue paure e volevo farlo all'istante, eravamo soli in casa quindi era il momento perfetto. Mi alzai dal letto sul quale ero disteso e mi recai verso la sua stanza. Appena fui davanti alla porta ebbi un attimo di titubanza, ma poi bussai delicatamente. Non ricevetti risposta. Bussai di nuovo, ancora niente. Decisi così di abbassare la maniglia ed entrare senza ricevere il suo permesso.

Ero stato poche volte in camera di Allyson, la usava quasi come un rifugio dal mondo esterno quindi stava sempre sola lì dentro, sapevo che aveva bisogno dei suoi spazi e tutto il resto, quindi raramente entravo nel suo spazio personale, rispettavo molto la sua timidezza. Guardandomi in giro non riuscii a non sorridere, c'era un disordine tremendo in quella stanza! Se mia madre l'avesse vista sarebbe andata su tutte le furie. La scrivania era piena di libri, alcuni aperti, alcuni chiusi. Ai piedi del letto c'erano dei vestiti che probabilmente aveva indossato il giorno prima, e le ante dell'armadio erano spalancate lasciando intravedere abiti spiegazzati o appallottolati. Tuttavia c'era un'angolo ordinato nella camera, vicino alla finestra c'era un comodino con sopra un libro, un quaderno e una penna nera. Appeso alla finestra notai il vestito che mia madre le aveva comprato per il ballo, lo teneva come un tesoro, le immagini della sera precedente presero spazio nella mia mente, era a dir poco splendida, non ero nemmeno stato in grado di riconoscerla, ne ero totalmente stregato. Le tende della finestra erano tirate ai lati permettendo alla luce del sole di entrare nella stanza. Mi avvicinai al letto e vidi che Allyson stava ancora dormendo profondamente, facilmente comprensibile dal suo respiro pesante, decidetti di sedermi a gambe incrociate ai piedi del letto guardandola.

I suoi lunghi capelli ricci erano sparsi per il cuscino come i raggi attorno al sole, la sua pelle pallida era illuminata dai primi raggi solari di quella mattina, gli occhi chiusi permettevano alle ciglia lunghe di raggiungere la guancia, le sue labbra rosee erano rilassate e sembravano vellutate, "chissà come sarebbero al contatto con le mie". In quel momento un pensiero veramente poco casto invase la mia mente, cercai di scacciarlo via velocemente. Non potevo fare certo pensieri su Allyson, era sbagliato. Era assolutamente, totalmente sbagliato, lei era la mia sorellina, e io non potevo essere il primo a pansare di portarmela a letto! Basta! Dovevo focalizzarmi sul motivo della mia visita, dovevo cercare di calmare le sue paure, non crearle altri timori, "Coraggio Zayn, riprendi il controllo di te stesso". Nonostante tutti i miei pensieri, non avevo mai tolto gli occhi dal suo viso, era davvero bellissima. Vidi i suoi occhi stringersi leggermente prima di aprirsi, Allyson sussultò appena focalizzò la mia immagine che la fissava, avevo il timore di poterle sembrare un maniaco, così mi scusai immediatamente.

-Hey scusami! Non volevo spaventarti! Mi dispiace. - ammisi sinceramente sorridendole, lei ricambiò il mio gesto scostandosi i capelli dal viso, "per l'amor del cielo Malik finiscila di immaginare la tua sorellastra nel tuo letto." mi rimproverai scuotendo il capo.-Scusami tu, è che non mi aspettavo di trovarti qui.- era sincera, e potevo capirla, non mi ero mai addentrato nella sua stanza mentre dormiva, ma dovevo assolutamente tornare al mio principale obiettivo, renderla partecipe dei miei pensieri e delle mie opinioni. -Allyson dovrei parlarti-
Cercai disperatamente di prendere coraggio mentre i suoi occhioni color cioccolato studiavano la mia espressione preoccupati. Lei inclinò la testa di lato, portando tutti i suoi capelli sulla spalla sinistra aiutandosi con la mano, si sedette a gambe incrociate sul letto mantendendo il piumone sulle sue gambe e facendomi cenno di sedermi di fronte a lei. Onestamente, quell'insolita situazione mi metteva un po' di agitazione, non riuscivo a guardarla negli occhi, ma riuscii a notare che indossava una canottiera nera che disegnava il suo busto in maniera perfetta, sperai vivamente che non uscisse mai di casa vestita così, l'avrebbero di certo violentata. Basta! Dovevo concentrarmi. Alzai lo sguardo trovando i suoi occhi profondi che cercavano i miei, mi sistemai e iniziai.-Senti.. Riguardo a ieri..- non riuscii a terminare la frase perchè lei subito mi interruppe. -Zayn scusami! Mi dispiace davvero tanto, non volevo metterti in imbarazzo non sarei dovuta venire scusami tanto.- ma cosa diavolo le passava per la testa? Come poteva essere così insicura? -Era di questo che volevo parlarti, tu non mi hai imbarazzato!- il suo sopracciglio sinistro si alzòleggermente rivelando la sua confusione. -Ah no?- sorrisi non riuscendo a credere alla mentalità evidentemente contorta di Allyson. -No! E voglio dirti una cosa, non dovresti nemmeno tu sentirti in imbarazzo e a disagio con te stessa! Non devi farlo. Sai, ieri sera non ti ho nemmeno riconosciuta, ma si vedeva che avevi paura della gente che ti fissava.- ed era così, ne sembrava veramente terrorizzata, come se i suoi neuroni riuscissero a percepire solamente pensieri negativi. -Ti prego non ricordarmelo. Loro erano..- tentò di parlare ma le parole le morirono in gola, sembravano provocarle un dolore atroce, ma io volevo sapere, volevo aiutarla con tutto me stesso. -Cosa?! Allyson parlami! Sfogati con me, non puoi tenere tutto dentro.- non era convinta delle mie parole, non era affatto convinta delle mie parole. -Sì che posso, l'ho sempre fatto.

I suoi occhi cambiarono espressione dopo quell'ultima frase, non erano più curiosi e amichevoli come prima, ma erano scuri e freddi, inoltre abbassò lo sguardo, perdendo il contatto visivo con me, iniziò a fissare il piumone e a stringerlo fra le sua dita sottili, le sue labbra stavano per emettere un nuovo suono, ma questo non accadde. Mi sentivo tremendamente in colpa, mi sembrava che si fosse chiusa così a causa mia, e non sapevo come rassicurarla. Lei era di sicuro la persona più insicura che conoscessi, non accennava ad alzare lo sguardo verso di me, in quel momento la freddezza del suo carattere sembrò sciogliersi per un'istante, per un'istante mi sembrò fragile, tanto da potersi rompere, mi ricordava una bambola di porcellana, così innocentemente fragile. Ebbi la conferma dei miei pensieri quando una lacrima amara rigò la sua guancia, lei velocemente la coprì con la mano asciugandola, e probabilmente sperando che io non l'avessi notata. Ma lo avevo fatto, avevo visto il ghiaccio sciogliersi, per la prima volta in tre anni l'avevo vista vulnerabile. Mi sembrava una cattiveria rimanere lì a guardare il suo incomprensibile dolore, così mi alzai dal letto dirigendomi verso la porta, ma con mia grande sorpresa, prima che io uscissi lei parlò. -Loro erano disgustati da me.

ALLYSON'S POV.

Zayn si fermò sull'orlo della porta, ero sicura che avesse sentito le mie parole ed ero anche fottutamente pentita di aver parlato, mi portai una mano davanti alla bocca, illudendomi che con quel gesto le mie parole si cancellassero, sentii i miei occhi inumidirsi e le lacrime minacciare di uscire, ma inghiottii il nodo che si era creato nella mia gola, non potevo permettermelo. Odiavo piangere, mostrava un lato di me che odiavo dover mostrare: la debolezza. Zayn si voltò verso di me e io mi sforzai di far apparire la mia espressione tranquilla, ma non ci riuscii, così abbassai lo sguardo al piumone trovandolo più interessante del viso del mio fratellastro. Sentii il suo corpo avvicinarsi al letto e sedersi su esso a poca distanza da me. Nemmeno lui mi guardò, probabilmente non sapeva cosa dire dopo la mia affermazione, ma era chiaro che avevo ragione, quella gente era disgustata da me, dal mio corpo, e io avevo pensato di riuscire a passarci sopra. -Allyson non è così.- come poteva anche solo pensare di riuscire ad estinguere le mie certezze? -E tu come lo sai? Tu mi guardi come una sorella, non me lo diresti in faccia.- constatai sperando di mettere a tacere le sue bugie. -No Allyson, io non ti guardo come una sorella, io ti guardo esattamente come ogni ragazzo che ti vede per strada! E sai cosa vedo? Vedo una ragazza incredibilmente bella, e inconsapevole della sua bellezza. Perchè Allyson, parlando seriamente tu non sei bella, sei stupenda! Hai un corpo del tutto invidiabile, hai un viso bellissimo e un carattere che intrigherebbe anche un parroco! Perchè non te ne rendi conto?-
Non sapevo cosa rispondere, nessuno mi aveva mai detto quelle cose, ma ero convinta che Zayn me le dicesse perchè mi voleva bene.
Non poteva pensarle sul serio, era una cosa impossibile, era abituato ad uscire con ragazze perfette, alla sua altezza, non poteva davvero credere alle sue parole, come non potevo crederci io. Lui non pensava davvero quelle cose, gli facevo compassione, tutto qui. Avevo comunque apprezzato il suo tentativo. Sentii una folata di calore invadere le mie guancie, stavo arrossendo. Non volevo arrossire davanti a Zayn, ma ormai era troppo tardi. Dal suo sguardo capii che sapeva che non avevo creduto ai suoi complimenti. Ma ugualmente aprì le sue possenti braccia incoraggiandomi ad abbracciarlo, non so' perchè, ma mi fiondai su di lui incrociando le braccia dietro il suo collo e incastrando la mia testa tra il collo e il torace. Lui mi strinse forte, e mi sentii protetta.
Per la prima volta dopo tanto tempo mi sentii davvero protetta.


Non so in che lingua salutarvi quindi.. Hola (?)
molto bene, un po' di sana e sincera tenerezza tra fratelli non guasta mai giusto? ma pensate che tra di loro ci sia solamente questo? evidentemente zayn è fisicamente attratto da allyson, anche se cerca di mascherarlo in un modo piuttosto banale, insomma spero che il capitolo vi sia piaciuto tanto da farmi sentire qualche vostra opinione. volevo cogliere l'occasione per ringraziare di cuore chi recesisce, segue, preferisce e ricorda questa storia, grazie davvero per me significa molto.
A presto e grazie di aver letto
.
Xx
NononnihNI suoi occhilsjdIksfhiewhroiI I suoi occhi cambiarono improvvisamente espressione dopo le mie parole-

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Capitolo 4
*** -Capitolo 4 ***






-Capitolo 4


In un modo a me sconosciuto, Zayn mi aveva convinta ad uscire di casa, voleva presentarmi delle persone per evitare che stessi sempre sola, non era la prima volta che ci provava ma era la prima volta che gli davo la speranza di riuscirci. A dire il vero ero molto preoccupata di quello che sarebbe successo, mi sentivo completamente fuori luogo all'idea di trovarmi in un luogo affollato in compagnia di un ragazzo bello e desiderato come Zayn. Non volevo imbarazzarlo con i suoi amici, e per di più.. Non sapevo nemmeno cosa mettermi. Non mi ero mai preoccupata di tutto questo, di solito mettevo le prime cose che trovavo nell'armadio, non mi interessava troppo dell'abbigliamento perchè pensavo che il mio corpo non meritasse dei bei vestiti. In quel momento però mi ritrovai davanti all'armadio pensando a cosa indossare, mi sembrava che tutto ciò che potessi fare era rendermi lontanamente presentabile.
Nella mia mente giravano orribili immagini del mio corpo con alcuni vestiti .. Rabbrividii a quelle immagini, era davvero un qualcosa di orribile, mi sentivo totalmente inadatta. 'E adesso? Non posso andare con Zayn, no mi dispiace.' Mi rimisi il pigiama e mi sedetti rumorosamente sul letto lasciando che le mie domande logoranti mi divorassero dall'interno.
Perchè non posso essere come tutte le altre ragazze?'
Perchè non posso essere bella?
Perchè non posso stare bene con un vestito?

Stava accadendo, di nuovo, mi succedeva troppo spesso. Ero in pieno conflitto con il mio corpo, dentro di me si era scavata un'enorme e solitaria voragine che non sapevo come colmare se non con il dolore. Ero ormai debole, vulnerabile, e io solo sapevo quanto odiavo essere debole, ormai sconfitta dall'odio verso me stessa, mi avvicinai al mobiletto di fianco alla finestra, aprii il cassetto, lei era lì. lei c'era sempre.
Afferrai la lametta con l'indice e il pollice, facendo attenzione a non lasciarla cadere, la strinsi saldamente tra le dita, la posizionai sul mio avambraccio, e, aiutandomi con il dito medio esercitai pressione, una pressione sempre maggiore accompagnata da un movimento rettilineo, non mi fermai finchè non vidi defluire abbastanza sangue. Non mi fermai fino a quando non mi sentii totalmente punita, punita da me stessa, dal mio aspetto, lasciai che la testa mi cadesse all'indietro godendo della mia sofferenza. Il sangue continuava a sgorgare velocemente, quando ritenni di averne perso abbastanza, ritornai al cassetto dove c'era la lametta, ve la riporsi delicatamente, e mi sedetti supina con la schiena appoggiata al muro.
-Allyson! Andiamo?- 'Cazzo' era la voce di Zayn, proveniva dal piano di sotto, sapevo che non sentendo una risposta sarebbe salito, così mi alzai dal pavimento e mi sporsi fino al mobiletto nel quale c'era la lametta, presi le garze che tenevo sempre lì e distrattamente mi fasciai le ferite, chiusi velocememente il cassetto e poi infilai una maglia a maniche lunghe sedendomi sul letto con un tonfo. La figura snella di Zayn apparve sull'orlo della porta, teneva un braccio appoggiato al muro e l'altro sulla maniglia abbassata della stanza. Guardò prima me con un'espressione confusa, poi guardò l'armadio spalancato e i vestiti sparsi sul letto.
Dopo di che il suo sguardo tornò su di me, io non lo guardai negli occhi ma lui sembrò capire, perchè si sedette vicino a me sul letto, ma rimase pochi istanti in quella posizione perchè si rialzò subito dopo per avvicinarsi all'armadio spalancato. Ne estrasse alcuni indumenti che appoggiò vicino a me sul letto per poi farsi di nuovo posto al mio fianco, stava badando a me, era davvero determinato a farmi cambiare, ma dubitavo seriamente che ci sarebbe riuscito, non ero ancora pronta ad abbandonare il mio lato nero. Io raccolsi le gambe al petto e lui subito posò il suo palmo sinistro sul mio ginocchio, sembrava aver capito tutto il mio disagio, la sua mano era calda, potevo percepirlo anche dal tessuto del pigiama. Mi guardò negli occhi per poi parlare:
-Cosa c'è?- non mi aspettavo quella domanda, mi aspettavo un'incitazione, ma le sue parole mi risultarono sinceramente interessate, era veramente interessato alla mia risposta. -È difficile Zayn.- ammisi cercando di evitare i suoi occhi. -Tu sei forte Allyson.- lo aveva detto davvero? Lo pensava davvero?

Dopo quelle parole mi strinse in un abbraccio, per poi uscire dalla stanza lasciandomi cambiare, i jeans che aveva scelto erano molto aderenti, mi sentii quasi legata mentre li indossavo, ma rimasi stupita nel vedere che mi si chiudevano facilmente, era una sensazione strana, ma rincuorante. Aveva inoltre scelto una maglia rossa, anch'essa molto aderente, mi sentii un po' a disagio, di solito non indossavo indumenti del genere, ma dovevo sforzarmi, almeno dovevo provarci. calzai le mie nike rosse e il giubbotto di pelle per poi scendere le scale verso il piano di sotto dove mi aspettava Zayn, lui indossava una giacca sportiva lasciata aperta, il che permetteva di vedere la maglietta aderente che aveva sotto, inoltre portava un paio di jeans che lasciava cadere leggermente sui fianchi fino a lasciar intravedere l'elastico nero dei suoi boxer. Non avevo mai osservato così attentamente Zayn in vita mia, ma la cosa non mi dispiaceva, era indubbiamente molto attraente. -Wow, stai.. Stai davvero benissimo.- Arrossii a quelle parole, non capendo comunque il motivo di tali bugie, però se voleva aiutarmi a fingere di essere guardabile, ci stava più o meno riuscendo. Salimmo in macchina e ci dirigemmo verso un pub che conoscevo bene perchè era dove mi rifugiavo quando ero stanca di camminare o correre per l'immenso parco di Londra, non c'era mai nessuno lì, in un certo senso la cosa mi consolò perchè almeno non era uno di quei posti pieni di persone pronte a giudicare ogni tua mossa. Quando arrivammo fummo i primi, Zayn disse che mancavano ancora tutti i suoi amici. Io annuii, non sapevo cosa aspettarmi dai suoi amici, a scuola ero abituata ad osservare gli altri studenti da lontano, e loro di sicuro non mi avevano mai notata, meglio, comunque.
Con la banale scusa di andare in bagno, mi allontanai da Zayn, non avevo davvero bisogno di andare al bagno ma volevo controllare le fasciature, e avevo ragione. Le garze si erano allentate, permettendo al sangue di ricominciare a fluire, mi vidi costretta a rifare le fasciature da capo prima di tornare da Zayn. Quando uscii dal bagno trovai davanti a me quattro ragazzi dalla stupefacente bellezza, e sbiancai quando Zayn mi indicò.

-Piacere Liam.- mi disse il primo di loro sorridendomi a dir poco gentilmente. -Allyson.- Liam portava i capelli davvero molto corti, il suo viso pulito era di un rosa molto chiaro che si schiariva ancora di più sotto le luci del pub, aveva due fantastici occhi color miele, un colore davvero bellissimo, non avevo mai visto degli occhi così dolci. Indossava una giacca scura abbinata ai jeans, anch'essi scuri, da sotto la giacca si intravedeva una t-shirt bianca. Era abbastanza alto, poco più di Zayn, quindi non molto più di me, ero all'altezza giusta per guardarlo negli occhi, e a dire il vero sentire quegli sguardi su di me mi metteva incredibilmente a disagio. Chissà quante cose negative pensavano di me, nonostante le mie paranoie, riuscii a sorridere e a stringergli la mano.
-Hey io sono Niall.
-Io .. Allyson.- Niall aveva i capelli biondi, probabilmente tinti visto che alla radice mostravano un colore più scuro, i suoi capelli erano sollevati in un lungo ciuffo che gli dava qualche centimetro di altezza. Il viso di quel ragazzo sembrava quasi angelico, forse era per i suoi lineamenti puliti e semplici, oppure per la sua pelle candida, o forse per i suoi fantastici occhi color cielo, sul serio, si trattava di un azzurro incredibilmente chiaro, ed incredibilmente bello. Indossava una felpa grigia con i pantaloni della tuta. Una bellezza semplice ma spettacolare, davvero, il tipico ragazzo della porta accanto insomma, il rubacuori preferito dalle sognatrici in cerca del principer azzurro.
-Ciao bellezza io sono Louis!
-A.. Allyson..-
balbettavo davanti a quel magnifico ragazzo, e arrossivo al tempo stesso. Louis, lui era.. Wow, fu la prima parola che mi venne in mente guardandolo, capelli scuri e occhi cristallini, quasi color mare, ma non quel mare serale, scuro, in tempesta, ma quel mare cristallino, visibile all'alba, la cosa più pura che tu possa vedere. Ecco, gli occhi di Louis sembravano la cosa più pura del mondo, un fantastico sorriso curvava le sue labbra, mi diede l'impressione di un ragazzo amichevole e spensierato, una di quelle persone senza le quali la tua giornata risulterebbe noiosa, sembrava davvero una bellissima persona,dentro intendo, anche se a dire il vero anche Niall e Liam davano la stessa espressione. Indossava una maglietta a righe bianche e rosse, e un paio di jeans rossi ripiegati sulla caviglia, tutto di lui sembrava rispecchiare il suo carattere, anche se ancora non lo conoscevo.
-Noi già ci conosciamo.- Disse l'ultimo degli amici di Zayn, alzai leggermente lo sguardo e incrociai le iridi verdi di Harry che mi squadravano, cavolo, non lo avevo notato, sul suo volto era dipinto un sorriso beffardo che mi riportò alla conversazione della sera precedente, così, lo guardai per un momento negli occhi, a dire il vero fu un momento strano, lui aveva uno sguardo provocatorio, mentre io mantenevo uno sguardo freddo. Come la prima volta, fu lui a distogliere lo sguardo dal mio per scendere a studiare il mio abbigliamento, in quel momento mi sentii malissimo, loro erano certamente abituati a vedere ragazze bellissime con fisici perfetti, quindi guardando me probabilmente avevano solamente pensieri negativi. Per colpa dell'imbarazzo, mi girai disperatamente verso Zayn, il quale, aveva seguito ogni mio movimento con lo sguardo, uno sguardo che al momento sembrava piuttosto alterato. "Dove ho sbagliato ora? lo sapevo, non sarei dovuta venire", probabilmente lo stavo mettendo a disagio. Solo in un secondo momento mi accorsi che il suo sguardo non era rivolto a me, ma bensì ad Harry. -Hey ragazzi prendiamo un tavolo? -propose energico Liam. -Oh si dai sediamoci! -Disse altrettanto energicamente Louis indicando un tavolino libero, come riuscivano a risultare tanto tranquilli in mia presenza? Insomma, non mi conoscevano..
Per me fu come l'ora dell'umiliazione, sedersi ad un tavolo implicava ordinare qualcosa, o da bere o da mengiare, e la cosa mi metteva totalmente a disagio. Mangiavo a fatica davanti a Zayn, come potevo anche solo immaginare di mangiare davanti a tutti loro?
Resi visibile il mio disagio perchè Zayn si avvicinò a me e mi tranquillizzò mettendomi un braccio attorno alla spalla e stringendo leggermente. Mi fece intendere che di loro mi potevo fidare, ma comunque non avrei mangiato, e lui lo sapeva. Zayn mi fece segno di sedermi di fianco a lui una volta raggiunto il tavolo. I ragazzi iniziarono a ridere e scherzare mentre io me ne stavo in disparte chiedendomi il perchè di quell'uscita. Ero la parte inutile del gruppo. Ero un'ombra. Solo dopo alcuni minuti Louis mi incluse nei loro discorsi:
-Allora, Allyson che scuola frequenti?- vidi Zayn sospirare, era come pensavo, loro non mi avevano mai vista. Evidentemente ero brava a restare nell'obra, ed ero stata brava a nascondermi per quei tre anni. Il ragazzo al mio fianco stava per intervenire, ma lo farmai poggiando una mano sul suo ginocchio destro, a quel tocco sussultò. Un sorriso strafottente curvò le mie labbra prima che rispondessi. -Frequento la vostra stessa scuola, da tre anni.- dissi sorridendo e mantenendo uno sguardo duro, vidi lo stupore e la confusione invadere i loro volti, dovetti ammettere che la cosa mi divertiva, solitamente non avrei avuto il coraggio di rivolgergli la parola, ma era affascinante il modo in cui la mia evidente strafottenza riuscisse a sconvolgere i loro visi puliti. -C.. Come? Io.. Io non ti ho mai vista. -Balbettò Louis confuso. Era divertente in un certo senso vedere la confusione provocata dal mio atteggiamento sulle persone, e non avevo ancora finito. -Lo so.- La mia freddezza inevitabilmente stupì tutti i ragazzi, anche Zayn, ma Harry no. Lui, sembrava incuriosito dal mio comportamento, mi fissava con uno sguardo pieno di curiosità, come se volesse sapere di più su di me, come se di me gli importasse davvero qualcosa, come se avesse visto qualcosa in me che nemmeno io sapevo di possedere. I suoi occhi curiosi cercavano i miei, i suoi ricci castani accarezzavano la sua fronte e le sue labbra erano curvate in un sorriso spavaldo che mostrava due splendide fossette. Indubbiamente, Styles era un bellissimo ragazzo.

**

I ragazzi stavano parlando da un po', mentre io sentivo lo sguardo fisso di Harry sul mio viso. Mi sforzavo terribilmente di non guardarlo, fu una cosa piuttosto difficile dato che era un ragazzo molto attraente. A renderemi più difficile evitare i suoi occhi era anche la sua posizione, lui era seduto di fronte a me, lo sentivo quasi come un'oppressione. Chissà cosa stava pensando, pensieri negativi probabilmente, magari stava esaminando ogni difetto del mio viso, il naso, il mento, e tutto il resto, ma se era così disgustato perchè continuava a fissarmi? Davvero non lo capivo.
-Allyson andiamo ad ordinare?- propose lui senza togliere i suoi smeraldi dal mio viso. Ci pensai un po' su, ma poi decisi di scuotere semplicemente la testa in modo negativo. Avrebbe avuto troppo vantaggio sul nostro gioco se fossi andata con lui, no, non mi ero dimenticata della sua sfacciata convinzione di riuscire ad imbambolarmi come le altre oche della nostra scuola. Dovevo averlo io il controllo, in quel momento non potevo sapere che più avanti, tutto sarebbe cambiato. Styles mi guardó storto e io tentai di mostrare il mio sguardo provocatorio, anche se in realtà ero molto divertita dalla sua espressione sorpresa dopo il mio rifiuto. Si morse sensualmente il labbro inferiore dopo il mio sguardo, la provocazione aveva funzionato. E aveva funzionato anche piuttosto bene. Mi girai verso Zayn notando che anche lui mi stava guardando. Il suo sguardo però era più preoccupato che altro.
-Va tutto bene?- domandò cercando di creare un contatto visivo che non tardai a concedergli. -Certo Zayn..- risposi fredda, non potevo fare altro. -Non mi sembri realmente convinta.- sospirai alzando gli occhi al cielo. -Non mi sembri realmente interessato alla risposta.- Sapevo che invece era molto interessato al mio stato d'animo. Ma non volevo parlarne in quel momento. E sapevo che mettendomi sulla difensiva lui non avrebbe continuato la conversazione infatti si giró vero Niall. Intanto Harry era tornato con la roba da bere. Colsi l'occasione per scattare in piedi e uscire, avevo bisogno di una boccata d'aria, il mio disagio stava crescendo e non volevo far fare brutta figura a Zayn. Mi alzai e mi diressi decisa verso l'uscita.

HARRY'S POV.

Allyson scattó in piedi non appena tornai al tavolo, il suo carattere e il mistero che portava dietro rendeva quella ragazza ancora più bella. Quando si alzò prese la giacca e la infilò distrattamente. Poi salutó e si diresse verso la porta. -Allyson dove vai?- Le chiese Zayn leggermente stupito, ma anche preoccupato. -A casa, non ti voglio imbarazzare ancora. Mi dispiace ragazzi siete molto simpatici ma non posso mettervi a disagio così.- Detto ciò uscì lasciandoci tutti a bocca aperta. Pensava davvero quelle cose? Wow. Non ne avevo idea, insomma, come potevo avercela? Zayn era come sconsolato, confessó di aver provato in tutti i modi di far aprire Allyson, ma che tuttavia lei reagiva sempre così, sentendosi umiliata e in colpa. Decisi allora di alzarmi e seguirla.-Dove vai Hazza?- Lou mi bloccò.-A prendere una boccata d'aria.- Uscii da locale e la trovai con la schiena appoggiata al muro del pub. Aveva lo sguardo perso nel cielo e non si accorse della mia presenza finché non mi misi davanti a lei. In quel momento mi giró le spalle cercando di andare via. Ma la trattenni per un polso, non volevo mettere in atto i miei piani lì davanti, i ragazzi sarebbero potuti uscire da un momento all'altro, così, tentai di trascinarla verso il parco. Lei piantó i talloni sull'asfalto in modo da rendermi impossibile il suo trascinamento, aveva una gran forza muscolare per essere così minuta. Cambiai i miei piani, mi misi di nuovo di fronte a lei e mi abbassai fino all'altezza delle sue ginocchia, poi le circondai con le braccia e caricai Allyson sulla spalla sinistra. Cercava di dimenarsi ma era mia. E in quel momento mi imposi che lei doveva essere mia, in ogni senso. A qualsiasi costo. La volevo. La portai nel parco dietro al pub, poi la misi giù. Lei mi fulminó con lo sguardo ma non aprì bocca, tentò di nuovo di andarsene ma strinsi i suoi polsi tra le mani e li attaccai al mio bacino, in modo da averla più vicina. In quel momento i nostri occhi erano poco distanti. Lei era quasi alta quanto me, quindi non distavano molto nemmeno le nostre labbra.La voglia di premere le mie labbra sulle sue era immensa, per non parlare dell'altra voglia.. Cercai di appoggiare la mia fronte alla sua ma lei ritrasse la testa, avevo ancora i suoi polsi forzati sui miei fianchi e il suo corpo praticamente attaccato al mio, la cosa stava iniziando a scapparmi di mano. Sentii un'ondata di calore invadermi il basso ventre..-Lasciami Styles.- protestò cercando di dimenarsi. -No.- risposi rimanendo perfettamente immobile. -Lasciami.- ripetè nuovamente. -No.- ripetei a mia volta. Lei sorrise maliziosamente e avvicinó il suo naso al mio, eravamo vicinissimi. Il suo fiato caldo si avvicinava sempre di più. Chiusi gli occhi, sicuro di poter assaporare le sue labbra. Ma invece sentii solamente una fitta lancinante ai genitali, mi aveva dato una tremenda ginocchiata là dove ogni uomo scopre la sua vulnerabilità. Nessuna ragazza mi aveva mai tenuto testa così. Mi inginocchiai sull'erba umida e la guardai dal basso. Aveva un sorrisetto compiaciuto sulle labbra, anche dopo l'inumano dolore che mi aveva provocato, la trovavo davvero bellissima. I suoi occhi erano compiaciuti, ma allo stesso tempo freddi, glaciali. Il suo corpo slanciato era in piedi davanti a me, wow. Era come se il dolore si fosse calmato, come se fosse magicamente sparito, mi rialzai e fissai insistentemente i suoi occhi. -Ti avevo detto di lasciarmi.- mi informò quasi come se volesse farlo risuonare un allarme. -Mi piaceva quella vicinanza. Il tuo corpo, così vicino al mio.- avevo già utilizzato quella tecnica, con una ragazza che si chiamava Sarah, e da quel momento non mi aveva più lasciato, peccato che lei non fosse Sarah.. -Ciao Styles.- mi salutò con un cenno freddo. -Aspetta Allyson!- tentai di fermarla ma non mi ascoltó, mi giró le spalle e se ne andò. Decidetti di rientrare dai ragazzi che stavano ancora bevendo. -Ma dove sei stato?-Mi chiese Louis curioso, dovevo essere mancato parecchio, ma avevo perso la concezione del tempo. -Fuori.- risposi distrattamente ripercorrendo con la mente l'accaduto. -Non hai per caso visto Allyson vero?- domandò il moro con una nota di preoccupazione nella voce. -No Zayn.. Mi dispiace, certo che però è..- mi lasciai sfuggire qualche sillaba in più. -È cosa?- era alterato, e la sua alterazione era pronta ad aumentare. -Intrigante.- ammisi innocentemente, anche se la mia vecchia fama non era nemmeno paragonabile all'innocenza. -So cos'hai in mente Harry. No! Lei non è un'altra bambola da aggiungere alla tua collezione. Non voglio vederla soffrire.- Zayn mi ammonì, ma di certo anche lui non era un santo, insomma, eravamo giovani, che male c'era a divertirsi un po'? -Facciamo una scommessa. Riuscirò ad averla entro la fine del mese!- dissi sorridendo orgogliosamente. -Non ci riuscirai.- protestò scuotendo il capo. -Allora accetta.- lo provocai alzando un sopracciglio. -Ok! Ma se vinco io, la lascerai stare.- lui aveva annunciato le sue condizioni, ed io ero pronto a rivelare le mie. -Va bene , ma se vinco io tu ti farai da parte!-

Ci stringemmo la mano, lo sguardo di Zayn era intimidatorio, ma il mio era sicuro, ero totalmente certo di riuscire ad avere quella ragazza entro la fine del mese. Vantavo un discreto effetto sulle ragazze, ma dovetti ammettere che Allyson faceva un discreto effetto su di me. Dovevo averla. Io dovevo averla il prima possibile. -Questa storia finirà davvero male.- prevedette Niall sorseggiando la sua birra, solo in un secondo momento potei constatare che aveva assolutamente ragione.


Buona sera!
che ne dite? le linee caratteriali di harry ed allyson saranno drasticamente stravolte nel corso della storia, entrambi smetteranno di comportarsi da bambini e dovranno affrontare problemi ben peggiori di una stupida scommessa tra amici..
Beh, grazie per aver letto, a presto!
Xx

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Capitolo 5
*** -Capitolo 5 ***






-Capitolo 5

ALLYSON'S POV.


Quella mattina mi svegliai piuttosto presto nonostante fosse domenica.
Non riuscivo più a dormire, la luce del sole che filtrava dalle tende mi aveva svegliato donandomi una strana vivacità, non avevo voglia di starmene in casa con un'insolita giornata di sole! Mi vestii velocemente e scesi in cucina, una volta che mi fui seduta sul tavolo, sentii uno stano vuoto nello stomaco, e non era dovuto alla fame, a quella ci ero abituata, ma mi sentivo sola, e stranamente, non mi andava di stare sola. Stare sola per me significa abbandonarmi a me stessa, abbandonarmi ai miei infiniti problemi e insicurezze. Non so con quale spinta, ma risalii le scale e camminai per il corridoio, non avevo mai fatto una cosa del genere, non mi era nemmeno mai lontanamente passata per la mente, ma in quel momento mi sentivo motivata, così abbassai la maniglia della stanza di Zayn attenta a non fare troppo rumore.

Camminai in punta di piedi fino ad arrivare al suo letto, mi inginocchiai davanti a lui, delicatamente e con una lentezza allucinante mi avvicinai al suo viso, quando ritenni di essere abbastanza vicina, soffiai lievemente sui suoi lineamenti rilassati, era una tecnica che solitamente sua madre utilizzava con me, ma lui in risposta, arricciò il naso e si girò dall'altro lato, lasciandomi insoddisfatta. Uff, ha il sonno profondo il ragazzo. Ma quella mattina non avevo intenzione di demordere. Mi sedetti pesantemente sul letto, pensavo si sarebbe svegliato dato che ho la delicatezza di un dromedario, ma lui non si mosse. Oh andiamo! Era impossibile che stesse ancora dormendo! Saltellai leggermente sul materasso, cercando disperatamente di svegliarlo, ma ancora niente.

-Oh andiamo Zayn!

Dissi scuotendolo con forza, per secondo rimase nella sua posizione, ma sussultai quando lui con un gesto rapido si rizzò a sedere e mi cinse i fianchi con un braccio, portandomi poi sotto di lui. Senza esitare, iniziò a muovere in modo rotatorio le sue dita sui miei fianchi e sulla mia pancia facendomi il solletico, le mie risate iniziarono a riempire la stanza mentre cercavo di dimenarmi, ma lui continuava a sovrastarmi impedendomi la fuga da quell'imbarazzante situazione. Dopo una manciata di minuti, eravamo entrambi esausti, lui doveva essersi stancato e i miei addominali imploravano pietà dopo tutte le risate fatte.

-Zayn non ne posso più!
-Così impari a svegliarmi così presto alla domenica!
-Scusami..


Mi misi a sedere sul letto, e lui imitò i miei movimenti, per un momento che sembrava interminabile ci guardammo negli occhi. I suoi occhi scuri erano lucidi al causa del sonno che io stessa avevo interrotto, mentre i miei occhi erano lucidi a causa delle risate prolungate che Zayn mi aveva procurato. In quel momento, l'immagine di Zayn "fratellastro" sparì del tutto dalla mia mente, al suo posto mi comparve l'immagine di Zayn come ragazzo ideale. Insomma, quale ragazza non vorrebbe Zayn al suo fianco? Lui è dolce, sa ascoltare, è protettivo e affettuoso. Insomma, è perfetto. Cercai disperatamente di cacciare i pensieri dalla mia mente, tutti quei pensieri erano sbagliati. Finalmente Zayn parlò, non sono sicura che avrei retto quella situazione ancora per molto.

-Allora, a cosa devo la tua visita mattutina?
-Volevo andare a correre..
-E volevi il mio permesso?
-No.. Volevo compagnia..
-Davvero? Tu vuoi che io venga con te a correre? In tre anni non me lo avevi mai chiesto.
-Se non vuoi vado da sola.
-Certo che vengo! Mi vesto e andiamo!


Uscii dalla stanza molto soddisfatta, eccetto per i pensieri insistenti che non riuscivo a scacciare dalla mia testa. Dopo un paio di minuti, passati a combattere con il mio cervello, Zayn uscì dalla stanza e insieme scendemmo le scale fino all'entrata.

-Vado a prendere il cellulare.
-Ok ti aspetto fuori.


Detto ciò uscii di casa mentre Zayn risaliva le scale. Una volta fuori dal vialetto, restai stupita da ciò che vidi, non so se in senso negativo o positivo. Restai semplicemente stupita. Dall'altra parte del vialetto, c'era un'auto nera parcheggiata, appoggiata ad essa, vidi Harry. Cosa diavolo faceva Harry in giro a quell'ora? La mia domanda fu cancellata quando iniziai ad osservare i movimenti incredibilmente sensuali del ragazzo riccio, stava avanzando verso di me e i suoi ricci erano spettinati dal lieve vento di quella mattina, le sue iridi verdi erano coperte da un paio di occhiali da sole molto scuri, la sua bocca era curvata in un sorriso, che scavava due magnifiche fossette sulle sue labbra. Aveva quasi l'aria da cattivo ragazzo, con la giacca in pelle lasciata aperta e i jeans scuri aderenti, ma tuttavia penso che infondo lui sia un ragazzo davvero dolcissimo. Harry si fermò ad un paio di metri di distanza da me.

-Hey!
-Ciao Styles.
-Dove vai?
-Perchè la cosa dovrebbe interessarti?
-Curiosità.
-Vado a correre.
-Sola?
-No.
-E con chi ci vai?
-Con me.
Intervenne Zayn uscendo di casa e chiudendo la porta dietro di se.
Harry non sembrò del tutto stupito di vederlo, ma non sembrava nemmeno molto felice della sua presenza. Zayn lo salutò con un cenno della testa, che Harry ricambiò prontamente.
-Allyson, avrei una proposta.
-Dimmi.
-Ti andrebbe di venire al cinema con me stasera?

La sua proposta mi colse del tutto di sorpresa, ero esitante davanti ad Harry, che in quel momento era rigido in attesa di una risposta, io ero rigida per lo stupore, e Zayn era rigido per.. A dire il vero non capivo l'improvviso irrigidimento di Zayn. Lo guardai insistentemente come se chiedessi disperatamente una sua opinione, per me la sua opinione è importante, e lui conosce Harry meglio di me. Nonostante il mio insistente sguardo, Zayn non mi gurdò mai, il suo sguardo scuro era fermo su Harry che aveva sfoggiato un sorriso beffardo. Zayn non mi diede segni, strinse solamente la mascella.
-Va bene.
-Perfetto, alle 19.00 ti vengo a prendere!
-Ok ciao Styles!


Dopo avermi sorriso, Harry salì in macchina e partì velocemente sull'asfalto. Mi girai verso Zayn che mi guardava con uno sguardo duro ed interrogativo, questo mi fece intuire che lui non era felice della mia decisione, ma non ne capivo il motivo, era stato lui a dirmi di uscire e di farmi degli amici, ed era stato lui a dirmi di fidarmi dei suoi amici.
-Perchè gli hai detto di sì?
-Perchè non avrei dovuto? Sei stato tu a dirmi che dovevo uscire.
-Non con lui.
-Perchè?!
-Perchè è Harry Styles!
-Sto provando ad avere un amico, tutto qui.

Non ricevetti alcuna risposta, dopo quella conversazione iniziammo a correre in silenzio verso il parco.

**

Zayn non mi rivolse la parola per tutta la mattina. Sembrava un ragazzo totalmente diverso da quello che poche ore prima mi aveva fatto il solletico ridendo e scherzando con me,e sembrava anche totalmente diverso dal ragazzo che pochi giorni prima aveva ascoltato le mie confessioni imbarazzanti cercando poi di consolarmi con un abbraccio. Semplicemente, non mi sembrava lui, e mi sentivo in colpa per questo. Eravamo rientrati in casa da ormai un'ora, eravamo soli, quindi in casa regnava un'assordante silenzio che minacciava di far esplodere la mia testa da un momento all'altro. Non capivo quell'orribile situazione, non capivo il suo ermetico silenzio.
-Allyson, è pronto il pranzo.
-Non ho fame.
-Devi mangiare.
-Oh ora ti importa? Non mi hai parlato per tutta la mattina! Che ti ho fatto Zayn?!
-Niente.
-Contrariamente a quello che puoi pensare, io non sono stupida!
-Allora perchè non capisci che lui vuole solo portarti a letto?!
-Non è vero! Perchè dovrebbe volerlo?! Perchè qualcuno dovrebbe volerlo?!
-Perchè sei stupenda Allyson! Ecco perchè!
-Non mentirmi.
-Non lo sto facendo.
-Sì invece.
-Perchè non ti fidi di me?!
-Perchè dovrei fidarmi?!
-Perchè non puoi stare sempre sulla difensiva! E non puoi darti ad un ragazzo che ti farà soffrire!
-Ti ho detto che vuoglio solo un'amico!
-Ma lui no!
-E tu come lo sai?
-Lui ha.. Io lo so e basta! Non ti puoi fidare di lui.
-Pensi che non sappia badare a me stessa?
-Non ho detto questo.
-Sì invece.


Dopo quell'animata discussione salii velocemente in camera mia sbattendo rumorosamente la porta dietro di me. Sentii un tonfo provenire dal piano di sotto, Zayn aveva dato un pugno al muro, lo fa spesso quando si arrabbia. Ma dove sto sbagliando?! Perchè sbaglio sempre tutto?! Perchè non posso fare bene qualcosa una volta ogni tanto?! Dovrebbe essere contento se mi faccio degli amici, lui stesso me li ha presentati. Ma non lo è, è incredibilmente arrabbiato con me, e io non capisco il motivo, forse sono davvero così stupida da non accorgermi dei miei errori, ma davvero non capisco cosa ci possa essere di sbagliato nell'uscire di casa con un amico. Perchè?! Perchè è così sbagliato?!
Non lo capisco.

ZAYN'S POV.

La mano mi pulsava dal dolore, avevo esagerato, non avrei dovuto reagire così, la vita è la sua e può fare ciò che vuole, ma mi sento in dovere di proteggere quella ragazza. Mi sento in dovere di proteggere una ragazza che non vuole essere protetta. Ma ci voglio provare, ho bisogno di sapere che lei è al sicuro. Non voglio che Harry la faccia soffrire, ma non posso nemmeno farla soffrire per la mia stupida gelosia, sì, forse è questa la verità, sono geloso di lei. Ancora non so bene il motivo, so solamente che alla sola idea che harry possa toccarla, mi si gela il sangue nelle vene. Basta, devo togliermi tutto questo dalla testa, devo chiarire con lei e fare il bravo fratello. Stavo salendo lentamente le scale mentre pensavo a cosa avrei potuto dire per calmarla. Quando arrivai davanti alla porta della sua camera, bussai insistentemente, ma l'unica cosa che riuscii ad attenere fu un sonoro:
-Vattene Zayn!
Sfortunatamente per lei però non avevo intenzione di andarmene, aprii lentamente la porta e la vidi seduta con le spalle poggiate al letto, mi dava le spalle e guardava fuori dalla finestra, il comodino sotto a quest'ultima, aveva tutti i cassetti aperti, cercai di non farci caso, e mi sedetti al suo fianco, lei mosse velocemente le braccia, come per nascondere qualcosa, prima di ranicchiarsi su se stessa.

-Mi dispiace Allyson.
-Sbaglio sempre tutto Zayn.
-No! Non è vero.
-Non uscirò con Harry.
-Uff.. No Allyson, esci, divertiti. Ti prego scusami per prima.
-Non voglio che ti preoccupi per me.
-Tranquilla, esci e divertiti. Ma stai attenta e..
-Saimo amici Zayn, solo amici.


Mi stupii incredibilemente quando lei appoggiò la testa sul mio petto e circondò il mio busto con le braccia. Strinsi le sue spalle e sospirai, se Harry l'avesse fatta soffrire lo avrei ucciso. Ma dal tronde.. Chi sono io per impedirle di uscire?
Ma chi è lei per farmi sentire così impotente e vulnerabile in sua presenza?

**

Fui svegliato dal suono del campanello, Allyson si era addormentata tra le mie braccia, ed io mi ero addormentato stringendola a me. Non riuscii a controllare un sorriso quando la guardai dormire tra le mie braccia. Era bellissima, innocente, vulnerabile sul mio petto. Il suono insistente del campanello mi distrasse dalla ragazza che dormiva tra le mie braccia. Facendo attenzione a non sveglirla, spostai il suo caldo corpo dal mio, appoggiandola sul pavimento dove stesi la coperta che stava sul letto. Lentamente scesi le scale e andai ad aprire la porta,
-Harry.
-Buona sera anche a te Zayn.
-Sta dormendo.
-Allora aspetterò che si svegli. Posso entrare?
-Certo.

Mi spostai dalla porta e lo lasciai entrare in casa, io e lui siamo cresciuti insieme, ma in quel momento eravamo come sconosciuti, forse perchè quella situazione ci era sconosciuta, e la tensione tra noi era quasi palpabile, tanto che sembrava rendere l'aria più pesante. Lui voleva Allyson, e io non volevo che la avesse. Harry si sedette sul divano e io andai a svegliare Allyson, rimandendo stupito quando la vidi già sveglia, intenta a cercare dei vestiti nel suo armadio. Sorrise quando mi vide e io ricambiai il suo sorriso. La informai della presenza di Harry, poi scesi per tornare da lui che non si era mosso. Il riccio sembrava insolitamente agitato, era raro vedere Harry Styles agitato, ma in quel momento l'impressione che dava era quella, si grattava insistentemente la nuca passando le lunghe dita tra i suoi capelli, e con i piedi tamburellava sul pavimento. Wow, Harry agitato per un'appuntamento, non lo avevo mai visto così. Anche se quello non lo era, non era un'appuntamento.

Dopo pochi minuti sentii i leggeri passi di Allyson scendere le scale, Harry si alzò e si sporse per vedere mia sorella scendere le scale. Aveva insossato la sua adorata giacca di pelle, quella che io le avevo regalato per il suo diciassettesimo compleanno, da qul giorno la indossa spesso, la portava aperta, sotto essa aveva una maglia blu abbastanza scollata e che metteva troppo in risalto il suo perfetto corpo, inoltre aveva indossato dei leggins neri che disegnavano perfettamente le sue lunghe gambe. Sorrisi quando notai che aveva messo le nike, lei non è un tipo molto formale, e quelle nike lo rendevano piuttosto chiaro, rimasi a fissarla per diverso tempo, almeno finchè non mi resi conto che il mio sguardo la stava mettendo a disagio. Anche Harry la stava osservando attentamente e gli diedi un buffo sulla spalla per fargli distogliere lo sguardo, Allyson aveva raccolto i suoi boccoli in una treccia laterale, che però aveva lasciato scappare un paio di ricci ai lati del viso, decidetti ci distogliere definitivamente lo sguardo, un po' perchè sapevo di metterla a disagio, un po' perchè la mia mente stava iniziando a giocarmi brutti, bruttissimi scherzi.
-Andiamo?
-Certo.

Di malavoglia, li lasciai andare e dopo aver salutato Allyson, mi chiusi in casa, preoccupato come un padre al primo appuntamento della figlia. Non potevo rischiare che lui la toccare, quell'idea mi faceva rabbrividire, dovevo fare qualcosa.. Erano passati solo pochi minuti, ma dovevo averla sotto controllo, così chiamai Liam, che dopo un paio di squilli rispose.
-Hey amico!
-Hey Liam! Ti va di andare al cinema?

Salve! Spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto, mi auguro di poter leggere qualche vostra opinione.
Colgo l'occasione per ringraziare chi segue, preferisce, ricorda e recensisce la mia storia, per me significa molto.
Grazie di aver letto, a presto.

SSa

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Capitolo 6
*** -Capitolo 6 ***


-Capitolo 6


ALLYSON'S POV.


-Allora che film ti va di vedere?- domandò sorridendomi sfoderando le sue fossette.
-Uhm.. Per me è uguale.-
mentii, speravo profondamente che non mi trascinasse a vedere uno squallido film malfatto con effetti speciali scadenti.
-Anche per me! Decida lei signorina!-
alzai gli occhi al cielo, ma perchè i ragazzi dovevano sempre affibiare stupidi nomignoli?
-Non mi chiamare così.
-Oh andiamo Allyson stavo.. Ok, decidi tu.
-Uhm.. Quello sembra carino.
-Dissi indicando un grande manifesto davanti a noi. Harry guardandolo spalancò gli occhi, sembrava quasi strabiliato.
-C.. Cosa?! Sai che è un horror vero?
-Certo.
-Io non ti terrò in braccio, sappilo.
-Magari sarò io a dover tenere in braccio te.
- Dopo la mia ultima intuizione, diedi una piccola gomitata ad Harry, che sorrise divertito. Ci dirigemmo verso la biglietteria ridendo, dovetti ammettere che dopo tutto non era così male uscire con qualcuno, era da tempo che non mi concedevo quella sensazione di leggerezza. Ci mettemmo in fila, ed io iniziai a guardarmi intorno, c'era davvero molta gente per i miei gusti. Feci un profondo respiro cercando disperatamente di farmi coraggio da sola. Eravamo ancora in coda quando la grande mano di Harry sfiorò il mio fianco destro, la appoggiò su esso e mi porto più vicina a lui. Non sapevo cosa fare, non sapevo che emozioni provare, non avevo semplicemente la situazione sotto controllo, e la cosa mi preoccupava. Alzai lo sguardo verso Harry, soffermandomi sul suo viso: le fossette incorniciavano perfettamente la sua bocca, i suoi denti bianchi erano perfettamente allineati, il labbro inferiore risultava leggermente più carnoso di quello superiore. I suoi occhi verdi erano davvero bellissimi.
Mi sentii male, mi sentii a disagio, non era per colpa di Harry, era per colpa mia. Chissà cosa avrà pensato la gente vedendo un ragazzo come Harry, con uno schifo come me. Distolsi lo sguardo dal viso del ragazzo e mi guardai disperatamente intorno. "Allyson, stai calma. Magari le persone noteranno lui, e non la tua patetica presenza", la voce nella mia testa non mi era d'aiuto. Ma aveva ragione, che ci facevo io lì con un ragazzo come Harry? Continuavo insistentemente a ripetere a me stessa di stare tranquilla, ma la mia insicurezza stava iniziando, ancora una volta, a prendere il controllo. Ero completamente paralizzata, paralizzata dal disgusto verso me stessa. La mano di Harry era ancora poggiata sul mio fianco, e in quel momento, non so come, non so perchè, ma mi servì come sostegno perchè le mie ginocchia iniziarono a tremare. Lui spostò lo sguardo su di me e sembrò quasi notare i miei casini mentali.
-Hey è tutto ok?
-C..Certo.
-Allyson? Stai bene?
-Ho.. Ho detto di sì.

Mi guardai intorno, di nuovo. No, non stavo bene. Gli sguardi schifati, i pensieri, le paranoie, le paure. Non potevo resistere, non ero abbastanza forte per resistere. Guardai Harry supplichevole, lui aveva uno sguardo confuso, ma non fece domande. Afferrò il mio polso e mi condusse fuori dal cinema, mi fece sedere sulla prima panchina libera che trovammo, ma non riuscivo a calmarmi. Troppa gente.. C'era troppa gente.. Troppo disgusto nei loro occhi, disgusto verso di me.. Non riuscivo a vedere altro, non riuscivo a vedere Harry che mi parlava, non lo sentivo nemmeno, vedevo solo odio e disgusto.
Raccolsi le gambe al petto e nascosi la testa tra le ginocchia. Sentivo freddo, un freddo atroce che oltrepassava la mia pelle come degli spilli, come delle lame intente a raggiungere le ossa. Poi, improvvisamente, caldo. Una folata improvvisa di calore circondò il mio corpo tremante, avevo gli occhi chiusi, avevo gli occhi sigillati. Non volevo incontrare gli sguardi altrui, ero stanca della critica nelle loro iridi.
-Allyson è tutto ok. Io sono qui.
Quelle parole, quelle parole normalmente non avrebbero scosso nessuno. Ma io non avevo mai sentito quelle parole rivolgersi a me, nessuno mi aveva mai detto "sono qui." Lentamente alzai la testa, ancora più lentamente aprii gli occhi, trovandomi davanti le iridi verdi di Harry. La vicinanza tra noi era terribile, eravamo troppo vicini. Mi sentivo fottutamente bene tra quelle braccia, come se le mie paure si fossero spente.. Com'era possibile? Erano anni che cercavo di spegnere le mie paure, ci avevo provato in ogni modo. Poi  lui,  con un abbraccio le estingue. Come poteva essere possibile?! Come poteva Harry darmi questa sensazione?!
Sfortunatamente, il mio impulso rovinò ogni cosa, perchè eliminai la distanza tra le nostre labbra, premetti le mie sulle sue, ne avevo la necessità, sentivo il bisogno di rompere quella distanza. Appena ripresi atto delle mie azioni mi staccai da lui scattando in piedi, lasciando quel calore che mi faceva sentire pura, pulita. Guardai Harry, lui era confuso, io invece ero disperata.
-Scusa.. Mi.. Mi dispiace!
-Perchè ti scusi?
-Io.. Ti ho baciato.

Non riuscivo a non pensare all'immenso errore che avevo appena commesso.. Avevo baciato Harry Styles! E lo avevo baciato senza un motivo apparente, le mie paure erano tornate, decisamente più forti di prima. Fui una stupida, voltai le spalle ad Harry ed iniziai a correre verso casa mia. Corsi finchè il fiato me lo permise, e anche dopo quel limite, perchè non avevo davvero il coraggio di affrontare la situazione. La strada era illuminata soltanto da qualche lampione, i fanali delle auto mi superavano veloci, e come se non bastasse, stava iniziando a piovere. L'acqua iniziò rapidamente ad inzupparmi i vestiti, i miei passi si stavano facendo più pesanti e stanchi. Intravidi dei fanali avvicinarsi, continuai a correre.
-ALLYSON!
Zayn, era la voce di Zayn. Mi fermai di colpo e mi voltai verso la sua voce. Non sapevo perchè era lì, ma non mi importava, lui c'era. Lo vidi avanzare verso di me, appena fu abbastanza vicino mi strinse tra le sue braccia, non ricambiai l'abbraccio, non ne avevo la forza, ma sapevo di essere al sicuro, quel ragazzo riusciva ad arrivare sempre al momento giusto. Tuttavia le mie paure continuavano ad assillarmi. Come avrei affrontato la vergogna? Come avrei fatto con Harry?! Un'altro ragazzo scese dall'auto, ci misi un po' ad identificare la sua figura a causa della forte pioggia che mi sfumava la vista. Era Liam. Nascosi la testa nel petto di Zayn, ero così imbarazzata. Sentii poi dei passi pesanti avvicinarsi a noi, qualcuno stava correndo. Zayn mi lasciò, per me fu come un vuoto d'aria, mi sentii di nuovo vulnerabile quando con un braccio mi portò dietro di se.
-Che cazzo le hai fatto Styles?! -"Nulla Zayn non mi ha fatto nulla" la mia mente vagava ma le parole non uscivano, non avevo mai sentito Zayn tanto alterato, sembrava che Harry avesse rotto un qualcosa di a lui molto, troppo prezioso, e non capivo il suo estremo umore.
-Non le ho fatto nulla. -Stava dicendo il vero, avevo fatto tutto da sola! Mi ero umiliata con le mie stesse mani. A dire il vero.. Con le mie stesse labbra..
-Vattene subito.
-Voglio vedere come sta.
-Ho detto che te ne devi andare.
-Zayn lui non mi ha fatto nulla.
-Intervenni io, non ero consapevole di come fossi riuscita a parlare, ma in un modo o nell'altro ci riuscii.
Si girarono entrambi a guardarmi, Harry aveva il fiatone, Zayn tratteneva il respiro per la rabbia, i loro corpi caldi fumavano sotto la fredda pioggia londinese. Harry tentò di avvicinarsi, ma Zayn glielo impedì respingendolo con un braccio. Tentò di nuovo, ma Zayn non si mosse, tuttavia, fui io ad abbassare il braccio del mio fratellastro per veder poi avanzare il ragazzo riccio. Entrambi si fermarono a studiarmi, avevano i capelli incollati al viso a causa dell'acqua.
-Ho fatto tutto da sola Zayn. Io .. Uhm..
-Ha avuto un calo di zuccheri, pensava di avermi messo in imbarazzo perciò è scappata.

Fu Harry a prendere le mie difese, ma perchè? Annuii leggermente con il capo alla richiesta di conferma di Zayn. Osservai Styles, mi sorrideva, cercava di rassicurarmi, non lo avrebbe detto a nessuno, o almeno era ciò che lasciava intendere. Con un movimento leggero delle labbra mimai delle scuse che Harry sembrò ricevere. Mi sentivo infinitamente imbarazzata in quel momento, chissà che ribrezzo aveva provato quando le mie labbra si erano posate sulle sue, ma in quel momento si stava avvicinando. Mi prese la mano e la baciò. Il suo gesto mi lasciò ad occhi sbarrati, ero immobile mentre lui lasciava qualcosa nella tasca della mia giacca. Quando Zayn mi prese sotto braccio, capii che era ora di andare, salutai Harry e mi allontanai senza perdere mai il contatto visivo con i suoi occhi.

**

Mi svegliai , come spesso mi accadeva, prima del suono della sveglia. Erano le 05.20 e avevo perso il sonno, cercavo disperatamente di cancellare tutte le immagini della sera precedente, senza ottenere buoni esiti. Così, decidetti di studiare matematica, almeno mi sarei distratta un po'. Il tempo passava mentre io ero immersa in tutte le formule geometriche che mi aspettavano quella mattina. Dopo quelli che mi parvero istanti, sentii bussare alla porta, non risposi, tanto Zayn sarebbe entrato lo stesso.
-Ma che stai facendo?
-Studio.
-Perfetto. Allora oggi vieni a scuola con me perchè non fai più in tempo ad andare a piedi.
-C.. Cosa?! Ma che ore sono?!
-Sono le 07.10
-Merda! Zayn grazie ma prendo l'autobus!
-No! Vieni con me, il tuo abbonamento ce l'ho io adesso. Comunque sei molto fine alla mattina!

Dopo la sua ultima affermazione uscì dalla stanza sorridendo. Come era possibile che fossero le 07.10?! Mi vestii non curando molto ciò che indossai, poi scesi velocemente le scale. Zayn era appoggiato alla porta che mi aspettava, quando scesi afferrai la mia giacca e lo seguii fino alla macchina. Sospirando rumorosamente allacciai la cintura e misi le mani in tasca per scaldarle, Zayn mise un CD ed inizió a canticchiare Troublemaker di Olly Murs mentre guidava. Io iniziai a rovistare con le dita dentro le tasche, finché non ne estrassi un foglietto. Solo in quel momento mi ricordai del gesto di Harry. Era ripiegato più volte, lo aprii e al suo interno trovai una scritta seguita da un numero:
"Ti prego fallo ancora, ma stavolta non scappare via da me. " in basso a sinistra c'era un numero di cellulare. Ripiegai il bigliettino attenta a seguire le linee precedenti.
-Cos'è?
-Niente.. Grazie del passaggio Zayn ci vediamo dopo a casa.

Dissi io scendendo velocemente dalla vettura sperando di attirare meno sguardi possibili, passai davanti agli amici di Zayn che lo stavano raggiungendo nel parcheggio, Harry non c'era. Li salutai con un brusco movimento della mano per poi continuare a camminare. Una volta arrivata al mio armadietto, capii dov'era Styles.. Stava uscendo dal bagno con Sarah, alias il capitano della squadra femminile della scuola, alias la trombamica di metà istituto, lo guardai, quando i suoi occhi incrociarono i miei io abbassai il mio sguardo girandomi per prendere i libri, non volevo parlargli, ero inspiegabilmente offesa. Cercai disperatamente di nascondermi dietro l'anta dell'armadietto senza ottenere però, l'esito desiderato.
-Hey!
-Giorno Styles.
- Ma che è successo ieri sera?
-Niente! Ah e scusami per quel.. Sì insomma per.. Per il..
-Bacio? Non devi scusarti.. A me a fatto piacere.
-Già.. Chissà come mai..
-Come?
-Beh, hai un'altro nome da aggiungere al tuo infinito elenco Styles. Quel bacio è stato un errore.

Dissi guardando la porta del bagno dal quale pochi istanti prima era uscito con Sarah. Aveva ragione Zayn, e io lo sapevo. Ma perchè mi sentivo così illusa? Così vuota? Così stupida.. E poi perchè Harry aveva lasciato quel biglietto nella mia giacca?! Aveva ragione lui, era bravo a giocare, ma dovevo essere altrettanto brava io, dovevo far entrare in campo la mia autoconvinzione, in quel momento, ero una stupida. Ci ero cascata, ma lui non doveva scoprirlo. Gli voltai le spalle e me ne andai in classe.

**

Ora di pranzo, come sempre mi recai sul retro della scuola con il mio libro. Mi sedetti a gambe incrociate sull'erba umida. Solitamente la lettura riusciva a distrarmi, ma quel giorno no. La sera precedente oscurava i miei pensieri, la sera del ballo li rendeva più nitidi. Ma i pensieri delle persone erano sempre quelli: odio, ribrezzo, disgusto, forse perchè anche io ero sempre la stessa merda.
Mi alzai velocemente lasciando il libro di Kristopher Pike sull'erba, corsi verso il bagno, aprii la porta, non c'era nessuno. Mi inginocchiai ai piedi della tazza e poggiai il braccio sinistro per reggere il mio peso, portai l'indice e il medio all'apertuta della bocca prima di esercitare una forte pressione. Mi provocai sforzi, sforzi e ancora sforzi, ma ancora niente, dal mio stomaco non usciva nulla. Avevo bisogno di svuotarmi avevo bisogno di sentimi vuota, pulita. Un forte pugno prese posto sulla bocca del mio stomaco, poi un'altro sulla pancia, ed infine sul ventre. Tentai nuovamente di espellere ciò che avevo dentro, ma non ci riuscii. Mi alzai, le mie gambe tremavano, e mi dovetti poggiare diverse volte al muro per evitare di cadere. Ancora barcollante raggiunsi il cortile per recuperare il libro.
Trovai Zayn di spalle mentre reggeva l'oggetto delle mie preoccupazioni, con lui c'erano anche gli altri.
-Eccola!- Disse Louis vedendomi.
-Allyson stai bene?
-Sto bene Tomlinson grazie.
- Dissi avvicinadomi a Zayn e recuperando il libro. Il mio tremolio mi fece intuire che stavo andando in ipoglicemia, non mangiavo ormai da due giorni, ma non potevo cedere, non lì. Zayn ed Harry mi squadrarono incerti, mentre le mie gambe iniziavano a tremare eccessivamente sotto di me, le mani mi pulsavano, le braccia erano deboli, lasciai cadere il libro dalle mani prima di rivolgere uno sguardo disperato a Zayn, speravo che capisse, ma si confuse ancora di più. Girai lo sguardo verso gli altri prima di sentire le mie gambe cedere e la vista annerirsi.

Buon giorno,
spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto, mi auguro di poter leggere qualche vostro parere, grazie mille per aver letto, a presto!


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Capitolo 7
*** -Capitolo 7 ***











-Capitolo 7


HARRY'S POV.

Improvvisamente il dottore uscì dalla stanza 28 chiudendo la porta dietro di se. Zayn smise di camminare nervosamente avanti ed indietro per guardare il medico che aveva gli occhi fissi sulla cartella della paziente, io scattai in piedi abbandonando la panchina poggiata al muro bianco, tutto in quel posto era orribilmente bianco, tanto da chiederti se ti trovassi in un ospedale o se fossi morto misteriosamente, era tutto così sterile e privo di emozioni...
-Ora è sveglia. - Annunció il dottore senza guardarci, manteneva lo sguardo sulla cartella e il suo tono era privo di emozioni, come quello di ogni medico, davvero invidiavo la loro apatia, mi sarebbe piaciuto molto esserne affetto.
-Ma come sta?! Perchè è svenuta?! - Chiese Zayn con una notevole nota di preoccupazione nella voce, contrariamente alla voce del dottore, nella sua erano evidenti tutte le emozioni che provava.
-La ragazza ha 18 anni, e per sua richiesta, devo mantenere il silenzio.
-Cosa?! Mi prende in giro?! L'ho vista cadermi davanti e lei deve mantenere il silenzio?! - Il tono di Zayn si era alzato notevolmente, ora era percepibile anche la sua alterazione oltre che alla preoccupazione, lui non la vedeva solamente come una sorellastra, e non serviva un genio a capirlo.
-Non posso fare altro, lei dovrà recarsi in terapia una volta a settimana, è tutto ciò che posso dirle.- Poggiai una mano sulla spalla di Zayn che però lui scrollò. Sbuffava sonoramente e stringeva le mani nei pugni. Io cercavo di tranquillizzarlo, senza però ottenere soddisfazioni. Dopo aver avuto il permesso dal medico, Zayn entrò nella stanza con me al suo seguito. La ragazza mora era seduta sul letto a gambe incrociate. I capelli ricci erano posati tutti sulla spalla sinistra, aveva le braccia poggiate sulle ginocchia mentre continuava a giocherellare con le dita. Era intenta a guardare lo spoglio paesaggio fuori dalla finestra dando le spalle alla porta. Si accorse della nostra entrata, anche perchè non fu delle più delicate, ma non si scompose, rimase intenta a guardare il paesaggio e a giocare con le cuticole delle sue sottili dita. Zayn cercó di calmarsi per non far notare il suo umore ad Allyson, anche se era visibilmente agitato. Prese un respiro profondo, poi rivolgendosi all'esile figura della sorellastra disse:
-Allora come ti senti?
-Bene.- La sua risposta fu secca, fredda. L'atteggiamento di Allyson non poteva fare altro che affascinarmi, incuriosirmi, ma soprattutto confondermi. La sua freddezza era sempre pronta a spiazzare anche la persona più raggiante. Ma tuttavia io non avevo intenzione di lasciarla perdere, anzi, più lei si chiudeva, più mi veniva voglia di sapere cosa si nascondeva dietro tutta quell'ombra, una ragazza del genere di sicuro doveva avere un mondo segreto dentro di se, anche se a dire il vero, era la prima ragazza così che conoscevo, in genere le altre non avevano troppi problemi a parlare di loro stesse. Ma io volevo, e dovevo entrare nel suo mondo. Il suo comportamento mi confondeva, come la sera prima, mi aveva baciato a stampo, poi era corsa via. E la mattina stessa! "Quel bacio è stato un errore." Perchè lo aveva considerato un errore? Per me fu.. Wow. Era solamente un bacio a stampo, ma era stato inaspettato.. Perchè da lei un bacio sarebbe stata l'ultima cosa che mi sarei aspettato. Non aveva usato il numero che le avevo lasciato sul bigliettino. E la cosa mi infastidiva, insomma, tutte le ragazze lo avrebbero usato, ma spesso mi sfuggiva il particolare che lei non è come tutte le altre.
-Non c'è niente che devi dirmi? - Continuó Zayn, il tono del mio amico era comprensibilmente preoccupato e curioso, insomma, perchè lei non voleva dire la causa del suo svenimento?.
-No.

-Sul serio?

-Già. Niente di importante.
-Il dottore ha parlato di una terapia.
-Già, la terapia.. Non credo di averne bisogno.
-Allyson mi sei svenuta davanti!! Mi vuoi dire che cazzo ti prende?!
-Non capiresti.
-Prova a spiegarmi!
-Non servirebbe a nulla.
-Potrei aiutarti!
-E come?! Come pensi di potermi aiutare Zayn?!- La ragazza che era rimasta impassibile per tutto il tempo, si era appena girata velocemente verso il suo fratellastro con un tono esasperato, come se parlarne le provocasse fatica.
-Non lo so se non mi dici quale sia il problema!
-Sono io il problema! Sono io il fottuto problema Zayn sono solo io!- avevo assistito alla discussione cercando di rimanere in disparte, Zayn era infuriato, non sapere le cose lo faceva andare su tutte le furie, e io lo sapevo. Ma Allyson, non avrei mai pensato che avrebbe tenuto testa così ad un ragazzo. Si era girata velocemente verso la figura di Zayn per guardarlo negli occhi, lei aveva gli occhi scuri, più scuri del solito. La ragazza mora tornó alla sua posizione iniziale quando Zayn non seppe più cosa rispondere. Il ragazzo era scoraggiato, non sapeva più che dire, aveva esaurito le parole. Io invece non le avevo mai avute. Non avrei di certo saputo cosa risponderle. Ma quello che non puoi dire.. Dimostralo no? Mi avvicinai al letto superando Zayn che mi guardava incredulo.. Mi sedetti di fianco a lei che non alzò mai il suo sguardo per trovare il mio, e la abbracciai, la strinsi forte tra le braccia, non so perchè ma avevo il bisogno di abbracciarla. Lei non ricambió il mio abbraccio, ma la cosa non mi stupì, in fondo, sapevo che avrebbe apprezzato quel gesto. Le baciai la fronte prima di alzarmi e tornare vicino a Zayn.
-Dai Allyson andiamo a casa.
-Torno a piedi.
-Come vuoi.- Zayn non aveva più voglia di discutere, quindi si rassegnó facilmente, uscimmo entrambi dalla stanza prima che entrasse il dottore al nostro posto, Zayn, dopo avermi guardato con malinconia si mise la giacca e se ne andò e anche io ero intenzionato a farlo, ma ero spinto molto di più dalla curiosità. Accostai la testa alla porta e riuscii a sentire la conversazione del dottore.
-Signorina allora ci vediamo martedì.- probabilmente si riferiva alla terapia, la stessa che lei non voleva intraprendere
-Non verrò.- lo sapevo, lei non voleva avere nulla a che fare con un qualcosa di salutare
-Scherza vero? Come pensa di combattere i suoi problemi?- Problemi? Allyson aveva dei problemi?
-Da sola, come sempre.- quell'idea non mi piaceva, non mi piaceva per nientre, tutti avevano bisogno di un po' di supporto
-La bulimia e l'autolesionismo non si combattono da sole. Ci pensi.
-Lo farò.
-Arivederci, spero di vederla martedì.- Ero paralizzato, autolesionismo?! Bulimia?! Allyson?! Cosa?! Perchè?? Continuavo a pormi quelle domande prima di scostarmi dalla porta. In quel momento capii quanto fragile potesse essere una ragazza che sembrava tutto tranne che fragile. Dovevo proteggerla. Ma come era possibile che potessi proteggerla dai suoi demoni? Da demoni che non conoscevo? Come? Come era possibile? Non mi importava. Lo avrei fatto. Quando il dottore uscì dalla stanza mi guardò come se volesse chiedermi di aiutarla. In quel momento la necessità ti aiutarla mi diede una spinta che raramente riesco a cogliere, ed entrai in quella fottutissima stanza 28..
-Ho sentito tutto.- esordii beffardamente, non sapevo come iniziare la conversazione, e magari quello non era il modo più adatto.
-Tu cosa?! - retifico, era di certo il modo peggiore, lei era infuriata, ma non sapevo che altro dirle.
-Perchè Allyson? - volevo sapere, volevo aiutarla in qualche modo.
-Vattene Styles, la cosa non ti riguarda.
-Oh e invece si! Chi lo sa Allyson? Chi sa dei tuoi disturbi?
-Nessuno. Beh.. Tu adesso perchè hai origliato!
-Mi dispiace.
-Se ti dispiacesse non lo avresti fatto.
-Ok hai ragione.. Ma ho troppo bisogno di sapere cosa c'è dietro alla tua corazza.
-Niente di che.
-Sul serio?! Bulimia e autolesionismo sono niente di che?!
-Già.
-Perchè non vuoi parlare con me?
-Cosa otterrei? Cosa otterrei parlando con un ragazzo che ogni giorno si porta a letto una ragazza diversa?! Quante storie conosci Styles?! Quante ragazze si sono fidate di te prima di essere portate a letto e lasciate?? Quante?!
-Non sono così insensibile Allyson.
-Allora magari sono io che lo sono.
-No! Io voglio che tu ti apra con me!
-Perchè?! Per sapere la storia di quella strana?!
-No! Per aiutarti! Mi vedi Allyson?! Io sono qui! E sono qui per te!
-C..Cosa?
-Sono qui per te. - Mi avvicinai a lei, sembrava credere alle mie parole, e speravo che lo facesse perchè erano sincere. Pensavo si stesse aprendo ma i suoi occhi erano talmente scuri, che pensai di potermi perdere al loro interno, senza venirne più a capo..
-Farai come gli altri. Te ne andrai.
-No Allyson, non lo farò. Quando vorrai parlarne io ci saró. Ah, perchè non mi dai il tuo numero? Almeno posso segnarlo sul cellulare dato che tu il mio non lo usi!
-Come vuoi. - Mi diede il suo numero che subito salvai in memoria, mi avvicinai a lei e la abbracciai, mi aspettavo che le sue braccia rimanessero immobili come al solito, ma invece strinsero il mio corpo. Allyson era fredda, ma in quel momento sembrava essersi lasciata scaldare dalle mie parole, anche se manteneva comunque la sua aria gelida. Quell'abbraccio sembrava non finire mai, ma onestamente, non avrei mai voluto che finisse, la sua testa era appoggiata al mio petto e io stringevo il suo corpo tra le braccia. In quel preciso istante, mi sembró di dimenticare tutto il mondo circostante, come se proteggerla fosse l'unica cosa che potessi fare, come se non ci fosse altro. Ma entro la fine del mese sarebbe tutto finito.. Se non fossi riuscito a portarla a letto, l'avrei dovuta lasciare in pace, la scommessa prevedeva questo.. Ma non volevo portarla a letto, cioè sì, volevo portarla a letto, eccome se volevo! Ma volevo farle passare i momenti più intensi della sua vita, non volevo che fosse solo sesso, non volevo prenderla in giro. Ma non volevo nemmeno che fosse Zayn a vincere, la confusione nel mio cervello era a dir poco allucinante.
-Hey piccola ti porto a casa?
-Uhm.. Vado a piedi ma grazie.
-Insisto, ti accompagno io.
-No davvero. - Non voleva demordere eh? Perfetto, le sorrisi guardando i suoi occhi confusi, poi la sollevai dai fianchi poggiandola sulla mia spalla. Stavamo ridendo entrambi e dovetti ammettere che la sua risata era rara ma contagiosa, era davvero una bellissima risata. Dopo aver salutato il dottore, che ci guardó in modo abbastanza strano, la portai nel parcheggio fino alla mia macchina, la poggiai sul sedile del passeggero prima di chiudere la sportella, mi sedetti nel posto del guidatore e poi la guardai mentre si allacciava la cintura.
-Mi fa piacere che tu abbia deciso volontariamente di accettare il mio passaggio.
-Avevo scelta?
-Assolutamente no!- Ridemmo entrambi, misi poi in moto e iniziai a guidare verso casa sua. Durante il tragitto nessuno dei due parló io non sapevo di cosa parlare e lei aveva lo sguardo perso fuori dal finestrino, si era ranicchiata sul sedile, i capelli erano scompigliati, come sempre e la sua figura si era fatta davvero piccola. Al primo semaforo rosso colsi l'occasione per voltarmi verso di lei e parlarle. -Uhm.. Io.. Ehm..- okay, sembravo un bambino alle prese con la grammatica ma era difficile come compito.
-Vuoi comprare una vocale Styles?
-Uhm.. Io.. Ti andrebbe di uscire di nuovo con me?
-Io..
-Faró in modo che non accada come l'altra volta.. Te lo prometto.
-Io non vorrei.. Ecco..
-Non mi metterai in imbarazzo.
-Ehm..
-Vuoi comprare una vocale?
-Bastardo.
-Perfetto! Ti vengo a prendere alle 20.00!- Intanto il semaforo verde scoccò e ricominciai a guidare verso casa Malik. Allyson tornó a fissare l'esterno finché non arrivammo a destinazione. Si slacció la cintura di sicurezza prima di sporgersi verso la maniglia per aprirla. Si giró verso di me e mi ringrazió per il passaggio per poi uscire ed entrare velocemente in casa. Non so perchè, ma mi sentii vuoto, quasi deluso. Insomma, che mi stava succedendo? Che mi aspettavo da quella ragazza?! Perchè mi sentivo così?

**

ALLYSON'S POV.

Prima di entrare in doccia mi assicurai che l'acqua fosse molto calda, avevo bisogno di rilassarmi, entrai permettendo all'acqua bollente di invadere il mio corpo. Le gocce calde inumidivano i miei lunghi capelli e la mia pelle nuda, insaponai il mio corpo con una lentezza allucinante, per poi risciacquarlo ed uscire dalla doccia. Dopo un leggero giramento di testa dovuto probabilmente al calo di pressione per l'acqua calda, avvolsi il mio corpo in un asciugamano ed entrai in camera mia. Non avevo detto nulla a Zayn dell'imminente uscita con Harry, ma non era del tutto necessario che lui sapesse. Era visibilmente alterato dopo la giornata appena trascorsa, ma non avevo intenzione di dirgli quello che mi succedeva, insomma, pensavo di essere in grado di gestirlo. Optai per un paio di jeans attillati e una maglietta nera, abbinata poi alla mia inseparabile giacca di pelle. Indossai come al solito le scarpe basse, un paio di vans erano perfette, poi, notai che stranamente ero in anticipo, così tornai al bagno ed estrassi i miei trucchi dallo sportello posto al fianco dello specchio, mi truccavo raramente, forse perchè ero sempre in ritardo perenne.. Misi solamente un po' di matita nera e un po' di mascara. Passai poi sulle labbra un velo di gloss lucido. Raccolsi i capelli con un ciappo e scesi le scale, Zayn era seduto sul divano intento a passare da un canale all'altro della televisione, non si era accorto di me, almeno finchè non inciampai sul tappeto del soggiorno.
-Dove stai andando?
-Fuori.
-Da sola?
-N.. Non proprio.
-Harry vero?
-Sì. -Bene, uhm.. Divertitevi, ma non tornare troppo tardi, domani c'è scuola.
-Certo! Tu rimani in casa?
-Sì, tra un po' arrivano Liam e Niall.. Penso che guarderemo un film e parleremo di sport.. Sai com'è..
 -Zayn non fingere di essere spensierato con me.
-Come fai Allyson?
-A fare cosa?
-A capire sempre lo stato d'animo di una persona, come fai a sapere sempre quando sto male o quando qualcosa mi preoccupa? Come fai ad essere così.. Così.. Come fai?
-Per cosa ti preoccupi?
-Per te! Oggi sei svenuta e io non so il perchè! E ora.. Ora uscirai con Harry! Uscirai con un ragazzo che si è fatto tutte le ragazze della scuola e io non sopporto che tu esca con lui!
-Perchè?!
-Perchè alla sola idea che lui ti possa toccare, il mio sangue bolle nelle vene, perchè sono fottutamente geloso Allyson! Io non sopporto l'idea di vederti tra le sue braccia. Non riesco a sopportarla. Io.. Io..
*driiin.
-Vai.. Ti starà aspettando. A dopo Allyson. - Morivo dalla voglia di sentire tutto quello che Zayn aveva da dire, ma il suono del campanello lo interruppe, e lui stesso mi incoraggiò ad uscire. Purtroppo le sue parole avevano creato una confusione terribile nella mia testa. Geloso? Perchè? A volte penso davvero di essere una stupida, ma non riuscivo a mettere insieme tutte le parole che Zayn aveva detto. Non ci riuscivo. A distrarmi da tutto ciò fu Harry, come era possibile che Styles potesse essere anche un ragazzo gentile e simpatico dietro alla sua fama da puttaniere? Ma lo era, era davvero un ragazzo fantastico, e incredibilmente bello. La serata sembrò volare via, quasi non me ne accorsi, era divertente parlare con lui, mi aveva raccontato di quando aveva ballato in strada mezzo nudo con Louis, di quando è caduto dalla bicicletta perchè non trovava il freno, tutto ciò mi fece sorridere, nonostante fossero scene del tutto comuni e monotone, riuscivano a farmi sorridere, e poi lui le raccontava con un sorriso che non poteva far altro se non contagiarmi. Nonostante tutto ciò però la mia mente cercava di completare la frase di Zayn "Io.. Io.." lui cosa?! E anche un'altra domanda circondava i miei pensieri.. Perchè Harry si stava comportando così con me? Per pietà? Per gioco? Oh no a quel gioco dovevo vincere io, perchè odiavo perdere.


Hey,
spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto, mi piacerebbe poter leggere qualche vostra opinione. Grazie mille di aver letto, a presto.

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Capitolo 8
*** -Capitolo 8 ***








-Capitolo 8

HARRY'S POV.

Ero sdraiato sul letto sperando di prendere sonno, quella serata era passata decisamente troppo velocemente.. Quanto avrei voluto che Allyson fosse ancora con me, invece l'avevo riaccompagnata a casa venti minuti prima. Era particolarmente bella quella sera, forse perchè sembrava un po' più tranquilla del solito, adoravo pensare di essere il motivo di tale spensieratezza, ma non avevo modo di esserne certo, nulla era mai certo con lei. L'avevo portata sul London Eye, era a Londra da tre anni ormai e non ci era mai stata, i suoi occhi intenti ad osservare ogni singolo particolare di quel paesaggio che era Londra di notteerano un qualcosa di spettacolare, sembrava a dir poco meravigliata, teneva le braccia incrociate sotto al seno, il che non faceva altro che risaltarlo. I suoi capelli erano raccolti con un ciappo, ma alcuni ricci scappavano da tale presa, le sue gambe magre erano strette in un paio di jeans, e la cosa mi procurava un atroce male fisico, questo perchè anche io indossavo i jeans stretti.. Al pensiero della figura di Allyson mi lasciai scappare un sorriso, come era possibile che lei mi facesse tale effetto? In quel momento sentii ancora di più il bisogno di averla vicina a me, ma lei non c'era il massimo che potevo fare era mandarle la buona notte con un messaggio, ma non potevo realmente farlo, io non ero il tipo sdolcinato che manda il buon giorno e la buona notte ad una ragazza.. Decisi così di seguire il mio istinto.

ALLYSON'S POV.

Ero a casa ormai da tempo, Zayn si era addormentato sul divano in compagnia di Liam, Niall probabilmente se ne era andato per mangiare qualcosa, come ormai avevo capito, era solito a fare. Io non riuscivo a dormire, continuavo a rigirarmi nel letto e pensavo, pensavo a ciò che aveva detto Zayn alcune ore prima, e pensavo alla sensazione di leggerezza che Styles riusciva a donarmi quando ero in sua compagnia. "Allyson finiscila, non farti venire strane idee, è solo una persona alla quale fai pena, per questo esce con te". La mia crudele mente mi riportò con i piedi per terra. Decisi di scendere a preparami qualcosa di caldo, dovevo riempire il mio stomaco in qualche modo, e preferivo farlo con le bevande piuttosto che con il cibo. Scesi le scale cercando di fare meno rumore possibile, passai prima per il soggiorno e spensi la televisione ai ragazzi che erano ormai da un po' nel mondo dei sogni. Mi diressi poi in cucina intenta sempre a non fare rumore, ma come sempre, inciampai in quel maledetto tappeto. Sperai vivamente di non aver svegliato i ragazzi, li sentii russare quindi era tutto ok. Iniziai a riscaldare l'acqua per il the, una volta che fu abbastanza calda, la versai in una tazza e immersi la bustina sedendomi sul tavolo, sì sul tavolo, usare le sedie sarebbe troppo comodo. Stavo sorseggiando la calda bevanda quando vidi Zayn entrare dalla porta.
-Hey mi dispiace non volevo svegliarti.
-Zayn? Zayn?- Non ricevetti risposta, lui continuava ad avanzare e la sua testa sembrava quasi un pendolo, quando riuscii a vedere i suoi occhi, capii che era sonnambulo, non lo avevo mai visto sonnambulo, la cosa mi divertiva parecchio, infatti un sorriso divertito curvò le mie labbra, sbatteva il corpo ovunque mentre si avvicinava a me, iniziai a ridere rumorosamente, finchè anche Liam non comparve sulla porta, lui però era sveglio, ed ebbe la mia stessa reazione a vedere Zayn così, stavamo ridendo entrambi quando Zayn iniziò ad avvicinarsi a me, io poggiai il the sull'altro lato del tavolo per evitare che venisse rovesciato, Liam aveva un sguardo incredulo quando Zayn posò le sue mani sulle mie gambe, io ero comunque tranquilla, insomma, era sonnambulo cosa avrebbe potuto fare? La risposta alla mia domanda fu abbastanza repentina, perchè le mani di Zayn si spostarono velocemente sulle mie guance impedendomi di muovere la testa, e il suo viso si avvicinava sempre di più al mio, cercai di sussurrare il nome di Liam, ma lui posò le sue labbra sulle mie prima che riuscissi a chiedere aiuto, i miei occhi si spalancarono, il mio corpo si irrigidì e dopo un attimo di paralisi dovuta alla sorpresa, riuscii a respingerlo. Liam era più sconcertato di me, guardava Zayn, poi guardava me, poi guardava di nuovo Zayn.
-Penso che sia meglio se lo portiamo a letto.- Dissi io.
-Lo penso anche io..- Dopo aver ricevuto la conferma di Liam, prendemmo entrambi un braccio di Zayn incoraggiandolo a salire le scale, lo sistemammo nella sua stanza, per poi uscire chiudendo la porta. Ringraziai Liam, che tornò poi a casa sua. Ok la cosa era strana, ma andiamo, magari aveva immaginato una gran bella ragazza nei suoi sogni, e per sua sfortuna in cucina c'ero io, non era nulla di troppo grave. Tornai in camera mia e mi addormentai a fatica, ma il ritorno a scuola doveva avvenire per forza, quindi mi sforzai di chiudere gli occhi, prima però guardai il cellulare, un nuovo messaggio "Styles":
"Grazie per la serata piccola buona notte. xx"


**
 

La mattina seguente mi svegliai con il sorriso, mi vestii velocemente e scesi le scale con lo zaino in spalla, erano rari i giorni nei quali riuscivo a sorridere, quella mattina invece sembrava facile, sembrava che tutto fosse più leggero.
-Buon giorno!- come era abitudine, il mio fratellastro mi sorrise salutandomi, e fui ben lieta di ricambiare, una volta tanto, lui indossava ancora il pigiama, il che mi fece tornare alla sera precedente, e non riuscii a trattenere un sorriso.
-Giorno Zayn! Ti sei ripreso?- la sua espressione confusa non fece altro che divertirmi maggiormente.
-Da cosa? Che significa?
-Uhm.. Fattelo spiegare da Liam, io vado ci vediamo a scuola!- Uscii di casa e con una sorpresa molto gradita mi trovai di fronte a due fantastiche fossette allegre. Harry aveva parcheggiato l'auto nel vialetto e aspettava poggiando il suo peso ad essa, gli occhiali da sole coprivano i suoi occhi, e il sorriso lo illuminava. Ricambiai il sorriso, e inizai a camminare verso la scuola, non mi aspettavo di trovarlo lì, magari si era messo d'accordo con Zayn..
-Hey ma dove vai?- mi richiamò lui seguendomi, stoppai i miei passi e mi voltai, trovandolo vicino, molto vicino.
-A scuola..
-No! Vieni su con me!
-No Harry davvero non vorrei crearti problemi.
-Di che tipo?
-Non vorrei metterti in imbarazzo con i tuoi amici e le tue molteplici ragazze.
-Beh, i miei amici mi invidieranno, e io sono single!
-No Harry davvero.
-Ok .. Ho capito..- Così dicendo si avvicinò velocemente a me, mi cinse i fianchi e mi caricò sulla sua spalla sinistra, voleva davvero farsi vedere con me? Voleva davvero che andassi in macchina con lui? Non capivo il motivo di tutte quelle attenzioni.
-Ma deve andare a finire sempre così quando rifiuto i tuoi passaggi?
-Assolutamente sì, non mi piace quando li rifiuti.- Mi scappò una risata, prima che lui mi appoggiasse sul sedile, allacciai la cintura di sicurezza e iniziammo a dirigerci verso la scuola. Harry aveva un'aria soddisfatta, io ogni tanto gli mandavo delle frecciatine con gli occhi. Lui se ne accorse e mi sorrise, io in risposta mi morsi il labbro inferiore. Ci fermammo ad un semaforo, Harry studiava i movimenti delle mie labbra, mi stavo torturando il labbro con gli incisivi, continuavo a morderlo finchè un sapore metallico invase la mia bocca, passai la lingua sul labbro per rimuovere il liquido rosso. Notai la figura di Harry avvicinarsi sempre di più al mio viso, fino a sfiorare le mie labbra con le sue, si stava avvicinando davvero tanto, quando io gridai:
-HARRY E' VERDE!
Lui allora si allontanò e ritornò a giudare con un'aria un po' delusa, io mi sentii avvampare, avevo caldo, ed ero terribilemente imbarazzata dalla situazione che si era creata in quell'auto, mi persi a guardare le strade di Londra mentre Harry guidava silenziosamente. Arrivammo poco dopo al parcheggio della scuola, lui accostò, il parcheggio era vuoto, tentai di liberarmi dalla cintura di sicurezza, ma la grande mano di Harry sovrastò la mia impedendo la mia impresa. Alzai lo sguardo per incontrare le sue iridi verdi, fisse su di me da un po' ormai, i nostri nasi erano molto vicini, io ero totalmente immersa nel verde dei suoi occhi, e lui continuava ad accorciare la distanza tra noi..

ZAYN'S POV.

Cosa intendeva Allyson? Mah, mi vestii e uscii di casa, misi in moto e mi indirizzai verso la casa di Liam, accostai davanti al cancello di casa sua e lo aspettai in macchina, non dovetti aspettare molto, uscì con lo zaino in mano ed entrò in macchina, mi piaceva molto il fatto che fosse sempre in orario, Louis ad esempio era perennemente in ritardo, e non lo sopportavo per questo.
-Hey Zayn!- mi salutò allegro come al solito, Liam Payne era perennemente allegro, riusciva a risollevare chiunque.
-Giorno amico!- gli sorrisi a mia volta aggiustandomi la cintura.
-Ehm Zayn.. Hai parlato con Allyson questa mattina?- per l'amor del cielo! Ancora con questa storia? Cosa poteva esser successo? Mi girai verso di lui tirando il freno a mano, doveva evidentemente dirmi qualcosa.
-A dire il vero sì.. Ma mi ha detto di parlare con te.- esordii alzando un sopracciglio. Liam sospirò.
-Vuoi che sia diretto?
-Certo!
-Ieriseraerisonnambuloehaibaciatotuasorella!
-Liam.. Scandisci le parole, per favore..
-Ieri sera, eri sonnambulo, e , hai.. Baciato Allyson!
-C.. Cosa?!
-Già..
-Merda avrei preferito essere sveglio.
-Come?!
-No niente.. Andiamo..- sperando che non avesse capito l'ultima frase misi in moto e iniziai a guidare verso la scuola.



HEY! SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA E SPERO ANCHE IN QUALCHE RECENSIONE E COMMENTO, INTANTO VORREI RINGRAZIARE TANTO TANTO TANTO, COLORO CHE HANNO MESSO LA MIA STORIA TRA LE SEGUITE, LE PREFERITE O LE RICORDATE, E OVVIAMENTE ANCHE CHI HA RECENSITO. GRAZIE MILLE! :)

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Capitolo 9
*** -Capitolo 9 ***





-Capitolo 9

ZAYN'S POV.

Wow, avevo davvero baciato Allyson.. La cosa mi turbava, non che quel bacio mi dispiacesse, anzi, ma a dire la verità avrei preferito ricordarlo, inoltre non sapevo ancora nulla di quel bacio, e lei? Lei come aveva reagito? Uhm.. Mi ero quasi dimenticato della presenza di Liam mentre guidavo verso la scuola, mi stavo facendo troppe domande, perchè mi importava tanto di quel bacio? E lei cosa aveva provato? Uff.. Dovevo avere almeno qualche risposta no? Così ruppi il silenzio che si era creato in auto per fare qualche domanda al mio migliore amico, dovevo sapere, e lui era la mia unica fonte di informazione..
-Ma.. Ma lei come ha reagito al bacio?- era abbastanza stupito dalla mia domanda, magari pensava che non mi importasse.
-Ehm, era abbastanza stupita.- disse alzando le spalle, uffa, di solito aveva tanta voglia di parlare, perchè non si esprimeva meglio?
-Ma il suo sguardo com'era? Era disgustata o no?
-No.. Io.. Ma perchè mi fai tutte queste domande?
-Niente.. Ma posso fartene un'altra?
-Sentiamo..
-Che tipo di bacio è stato?
-Uhm.. Direi che era un bacio a stampo, anche perchè dopo lei ti ha spinto via, comunque se vuoi altri dettagli puoi chiedere direttamente a lei. - Liam indicò la figura snella di Allyson che entrava a scuola con.. Con Harry? Perchè? Cercai di immaginare il motivo di tale vicinanza, magari stavano parlando di matematica, o chimica, o fisica.. Oppure di altro.. Non mi piaceva che Harry le stesse così vicino, guardai Liam e lui sembrò intuire i miei piani, così, scendemmo dalla macchina e seguimmo i due fin dentro all'edificio. Harry le disse qualcosa all'orecchio, ma non riuscii a sentire le sue parole, notai solamente che Allyson arrossì. Non si erano accorti della nostra presenza, molto bene, il piano era quello, potevamo continuare ad osservarli.
Quando Harry strinse Allyson a se per incoraggiarla ad avanzare verso il corridoio, stavo per andare da lei, ma Liam mi bloccò.
-Hey Zayn va tutto bene?- mi chiede allentando la presa sul mio braccio, scrollai la spalla preparandomi a mentire.
-Sì.- non era vero.
-Non mentirmi amico.- dimenticavo, nessuno poteva mentire a Liam James Payne.
-Liam perchè Harry l'ha stretta così vicina? Perchè Allyson non se ne va?- le domande nella mia testa erano troppe, dovevo esternarle, insomma, Allyson solitamente si sarebbe sottratta da quel genere di attenzione, ma in quel momento non lo fece.
-Uhm..- avevo bisogno di risposte, ma lui non era in grado di fornirmele.
-Perchè sono così vicini?
-Zayn ma qual'è il problema?
-Il problema è che lui non la deve toccare!
-Perchè?
-Perchè.. Perchè lei è piccola..- mi ero incasinato da solo, ma non riuscii a farne a meno,
-Zayn?
-Perchè io non voglio che lui la tocchi..
-Ma..
-Sssht! Non dire nulla, lui non la deve toccare e basta, ora andiamo. - me ne uscii così, senza dargli il tempo di controbattere.

ALLYSON'S POV.

Io ed Harry stavamo entrando a scuola, dopo l'imbarazzante episodio di pochi minuti prima, le mie guance sembravano dei pomodori maturi, lui mi aveva impedito di scendere dall'auto, inoltre si stava avvicinando molto a me, ma non so per quale motivo mi ritrassi, come sempre, avevo rovinato ogni cosa. Ma non volevo avere una delusione, e nonostante con Harry stessi bene, io non potevo realmente interessargli, o per lo meno questo era quello che dovevo mettermi in testa, io e lui non potevamo coesistere.
Entrammo nell'edificio e la scena che mi trovai davanti fu abbastanza imbarazzante, tutti mi fissavano, come se non mi avessero mai visto, beh da un lato era vero, nessuno lì mi conosceva, ma tutti quegli occhi contribuivano a farmi tremare le gambe, Harry se ne accorse e strinse il suo braccio destro attorno ai miei fianchi, un po' per incoraggiarmi ad avanzare, ed un po' per evitare che cadessi a terra, non ero abituata a tutte quelle attenzioni, mi mettevano terribilmente a disagio, il ragazzo riccio mi accompagnò fino al mio armadietto prima di scomparire in mezzo al mare di studenti che invadeva quei corridoi, sospirai aggrappandomi con tutte le mie forze al metallo, dovevo pur reggermi in qualche modo.

Aprii l'armadietto per recuperare i libri che mi sarebbero serviti durante le prime ore, mentre ero immersa nei pensieri scolastici sentii dei tacchi a spillo farsi largo nei corridoi affollati, chiusi l'anta dell'armadietto tenendo i libri in mano, e davanti a me mi trovai Sarah, ossia la 'scopamica' (?) di Harry, anche con quindici centimetri di tacchi era più bassa di me, così che potevo guardarla dall'alto, l'altezza era un qualcosa che non mi dispiaceva, adoravo studiare le persone dall'alto al basso. Poggiò un braccio sull'anta del mio armadietto prima di inziare a sputare parole, aveva una voce talmente irritante.
-Quindi sei tu la troia che è scesa dall'auto di Harry questa mattina vero?- troia? Io? Ed era stata proprio lei ad insinuarlo?
-Come scusa?- i miei occhi ribollivano già di rabbia, non sapevo se a causa degli squittii che emetteva o per la gonna inguinale che portava, insomma a me non avrebbe fatto nemmeno da reggiseno.
-Sai, non farti illusioni, lui ti userà, per poi tornare da me, sai sono brava con i ragazzi.- "beh naturalmente, se te li scopi solamente." Iniziai a pensare a come comportarmi con lei.. Ma lo sapevo benissimo, non avevo bisogno di troppi fronzoli..
-Oh beh questo non è un segreto.- spostai i capelli sulla spalla sinistra.
-Che intendi?- era davvero tanto stupida da non arrivarci? Alzai gli occhi al cielo prima di risponderle.
-Intendo che se ti fossi scopata anche il preside non mi stupirei..-
-Come ti permetti?-
-Esattamente così.-
-Sentiamo troietta.. Tu vuoi farmi credere che secondo te Harry è un ragazzo serio? Ma andiamo! Dopo che ti avrà fottuta un paio di volte ti lascerà sola.-
-Ma a te chi ti ha detto che sono andata a letto con Styles?-
-Ah giusto, tu sei quella strana.. Va bene che sei bellina ma Harry non andrebbe mai a letto con una come te, sono stata una stupida a pensare che potessi portarmelo via.. Infondo.. Chi sei tu? Chi ti conosce?-
-Nessuno. - Aveva ragione, quelle parole uscirono dalla sua bocca come dalla mia mente, aveva ragione, ma a me non doveva importare, almeno non in quel momento.
-Esatto, puoi anche suicidarti che nessuno se ne accorgerebbe!-
-Sai Sarah, a dire il vero preferisco morire essendo sconosciuta, piuttosto che morire avendo la fama di una che ha 9 in fisica perchè fa i pompini al professore.- La mia ultima affermazione la irritò visibilmente, perchè si girò e scomparve per i corridoi, sospirai, le sue parole avevano colpito, avevano tagliato le mie ferite già aperte facendole sanguinare di nuovo, ma aveva ragione, su tutto, io non ero nessuno, nessuno si interessava a me. Decidetti di riprendermi, ma le mie gambe tremanti me lo impedivano, dovetti reggermi all'armadietto per rimanere in piedi, finchè una mano familiare non si poggiò sulla mia schiena aiutandomi a sorregere il mio peso, ringraziai mentalmente il ragazzo alle mie spalle, lui c'era sempre.
-Come fai Zayn?- domandai girandomi verso di lui.
-A fare cosa?- alzò un sopracciglio sorridendomi, aveva un viso così bello, e famigliare, più di tutto.
-Ad arrivare sempre al momento giusto.-
-Non lo so.-
-Grazie.-
-Comunque.. Hai messo a tacere Sarah complimenti!
-Hai sentito?
-Sì, brava la mia sorellina.
-Mi irrita quella ragazza.- sbuffai appoggiandomi al muro, sostenere il mio peso era davvero faticoso quella mattina.
-Ma è vero? Sei venuta a scuola con Harry questa mettina?- la sua espressione era mutata, e anche la mia, non volevo pensare a Styles in quel momento, era l'ultima persona che avrei voluto incontrare.
-Non ho avuto molte alternative..- taglio corto alzando le spalle, Zayn parve confuso.
-Che significa?- "Ti prego non mi far parlare di lui ora, non mi va."
-Significa che al tuo amico non piace ricevere un 'no' come risposta.- minimizzo, ma vista la sua reazione, non avrei dovuto farlo.
-Che intendi?! Che ti ha fatto?!- era furioso, raramente mi capitava di vederlo in quel modo, era strano vederlo così.
-Nulla Zayn! Solo che quando rifiuto un suo passaggio trova sempre il modo di farmelo accettare.- spiego cercando di calmarlo.
-Uhm.. Ok comunque Liam mi ha detto.. mi dispiace..
-Tranquillo!
-Ok ora vado ci vediamo dopo Allyson!- Detto ciò raggiunse Liam che lo aspettava poco più avanti, io mi diressi verso la mia classe immersa nei miei pensieri, anche se pensare sarebbe stata l'ultima cosa che avrei voluto, insomma, le parole di Sarah continuavano a risuonare nella mia testa, e non riuscivo a scacciarle, non riuscivo ad eliminare quelle frasi. Forse perchè erano vere, erano terribilmente vere.
**
 

Le ore di lezione erano ormai finite, e i miei pensieri continuavano a riempirmi la testa, dovevo sfogarmi, dovevo togliere ogni cosa dal mio cervello, dovevo svuotarlo completamente, e solo una cosa era in grado di aiutarmi in questo compito. Avevo bisogno di tornare al mio sfogo preferito, non lo facevo da troppo tempo, ne avevo bisogno, avevo bisogno di premere il tasto 'reset'. Uscii velocemente da scuola passando per il parcheggio, dove vi trovai Zayn già appoggiato all'auto, mi fece cenno di avvicinarmi e io obbedii.
-Dai torna a casa con me oggi.- scossi il capo, pronta a partire verso il mio obiettivo.
-No Zayn, non torno a casa oggi, ma grazie!- gli sorrisi, pensando di tornare alla mia passione mi veniva perfino da sorridere.
-E dove vai?- mi chiese alzando ancora quel bellissimo sopracciglio, di certo molte ragazze sarebbero state ai suoi piedi.
-A sfogarmi un po'.
-Da sola?
-Già.
-Ma a che ora torni?
-Boh.
-Allyson..
-Tranquillo Zayn ci vediamo dopo!- Dissi salutandolo e iniziando velocemente a camminare verso il mio obiettivo. La musica nelle mie orecchie era molto alta, e io segiuvo il suo ritmo camminando molto velocemente, dovevo farlo e dovevo farlo il prima possibile.

Dopo un'ora buona di strada finalmente arrivai, era bellissimo. Entrai immediatamente al London Tennis Center, dove nessuno mi accolse, sapevo che era un circolo chiuso, ma non mi importava, andai al negozio posto all'entrata del centro, noleggiai una racchetta, scelsi una Prince Exo, corde belle tese, telaio pesante, era proprio come piaceva a me, inoltre comprai un completo con i pantaloncini corti e mi diressi poi negli spogliatoi. Una volta essermi cambiata, mi avvicinai ai campi in terra rossa. Quanto mi erano mancati i campi da tennis, l'odore della terra battuta inondava i miei sensi, ero pronta a tornare a giocare, ed ero determinata a farlo, in quel momento tutti i miei pensieri si dissolsero. Individuai un campo nel quale due ragazzi si stavano sfidando, erano i figli dei proprietari, abiti firmati, racchette di marca costose, inconfondibili. Quando mi avvicinai sospesero il loro gioco, e si fermarono a fissarmi, mi studiarono per un po', poi il più basso di loro parlò, probabilmente era il fratello maggiore.
-Questo non è un posto per ragazzine.- odiavo quel soprannome, e odiavo anche il fatto che si credessero migliori di me.
-Infatti non lo sono.- risposi con la mia solita voce piatta.
-Come no, questo circolo non fa per te bambolina.- bambolina? Non ne aveva idea.
-Ok giochiamo un set, se vinco entrerò nel circolo, se perdo non mi vedrete più.
-Sarebbe una sfida?
-A te che sembra?
-Giocherai con Tyler bambolina.- Disse indicandomi il fratello, un ragazzo alto e muscoloso, non so da dove presi tutta quella fiducia, ma sapevo di essere brava nel mio sport. Non per niente il tennis era il MIO sport, era l'unica cosa che mi restava di mio padre, la passione per quello sport me l'aveva trasmessa lui.
Il ragazzo alto impugnò la racchetta, mentre quello più basso si sedette all'esterno del campo. Come ho già detto, il tennis è il mio sport, nonostante la stazza, il ragazzo non mi intimoriva. Entrammo in campo, risparmiandoci le strette di mano, quelle erano per incontri formali.. La sfida si aprì subito, appena colpii la prima pallina un'ondata di adrenalina mi invase, sapevo di poter vincere, e lo avrebbe scoperto anche lui. I miei colpi erano precisi, dritti profondi e tagliati, rovesci angolati e scomodi, e battute potenti e mirate. I due ragazzi erano evidentemente stupiti quando chiusi la sfida. Uscii dal campo e mi avvicinai al ragazzo seduto, sarebbe stato lui a decidere, era evidente, il ragazzo alto richiamò la mia attenzione stringendomi la mano.
-Wow.. Uhm piacere io sono Tyler.
-Allyson.- La mia risposta fredda lo inchiodò, ma ormai ero abituata all'effetto che il mio atteggiamento aveva sulle persone. Il ragazzo basso si limitava a fissarmi, la cosa mi infastidiva, mi infastidiva molto, così decisi di incoraggiare le sue parole.
-Allora?!- ero impaziente, anche se sapevo di aver vinto.
-Uh si scusa, ben venuta Allyson ci vediamo domani, ah io sono Alan.- Annuii soddisfatta e tornai negli spogliatoi, quanto mi era mancata quella sensazione di leggerezza e pienezza che solo il tennis riusciva a darmi. Mi cambiai e dopo aver restuito la racchetta mi incamminai allegra verso casa..
 

**
 

Solo quando arrivai davanti a casa, realizzai che ero senza chiavi. Iniziai a bussare insistentemente alla porta e dopo una manciata di minuti Zayn venne ad aprire, indossava solamente i pantaloni della tuta, il suo busto era nudo, e aveva un'aria stordita e pensierosa dipinta sul volto. Entrai spostandolo dalla porta ed appoggiai lo zaino a terra prima di tornare davanti alla porta d'ingresso per chiuderla, lui in tutto ciò non si era mosso.
-Dove sei stata?- spesso mi irritava il suo comportamento protettivo, e a volte invadente, ma quel giorno gli avrei perdonato tutto.
-A sfogarmi, te lo avevo detto.- risposi versandomi un bicchiere d'acqua ghiacciata, deglutii il liquido e rimisi tutto in ordine.
-Hai un'aria stranamente allegra Allyson.- constatò quando tornai davanti a lui, quella 'chiaccherata' stava prendendo una strana piega, non riuscivo a capire il suo umore nero, Zayn non era quasi mai di cattivo umore.
-Ed è così brutto vedermi allegra?- alzai un sopracciglio calcandomi le mani sui fianchi, davvero non lo capivo.
-No, è bellissimo vederti così.- stavo capendo ancora meno, ero confusa, molto confusa.
-Allora che ti succede?
-Cosa intendi?
-Intendo che hai un'aria strana..
-Sai.. Vorrei tanto essere io il motivo della tua allegria.
-C.. Come?- quella risposta mi inchiodò, cosa voleva dire? Cosa poteva significare? Io ero sua sorella..
-Allyson, ho bisgono di fare una cosa.. Ne ho la necessità, ma per favore, non muoverti.- Iniziai ad indietreggiare quando la sua figura avanzò verso di me, la mia schiena si scontrò contro la porta, e io iniziai a schiacciare il peso verso di essa, ma non riuscivo ad indietreggiare di nuovo. Ormai Zayn era molto vicino, il suo braccio sinitro cinse il mio bacino costringendolo a scontrarsi con il suo, ero come paralizzata, non avevo il controllo della situazione e non riuscivo a capire il comportamento del mio fratellastro. Potevo ormai sentire il respiro di Zayn sul mio collo, non era una brutta sensazione ma era sbagliata.
In quel momento, un'immagine balenò nella mia testa, Harry, lui aveva fatto la stessa identica cosa qualche settimana prima, ma quel momento era diverso, in quel momento ero riuscita a reagire, perchè con Zayn non ci riuscivo? Ero come paralizzata.
Harry era sicuro di se, Zayn invece sembrava quasi impaurito, i suoi gesti erano cauti, ma tremolanti. Ero esterefatta, non sapevo che fare, non lo avevo mai immaginato così.. Non lo avevo mai visto così.. Lentamente faceva scendere la zip della mia giacca mantenendo il contatto tra i nostri bacini.Slacciò la mia giacca per poi sfilarla e lasciarla sul pavimento, indossavo solamente una maglietta aderente, intima.

Ero immobile, incapace alla reazione, le labbra del ragazzo si incollarono al mio collo risalendolo e lasciando leggeri baci, fino ad arrivare alla mia mascella, dove poi passò alla guancia, soffermandosi all'angolo della mia bocca. Ero del tutto impotente, ma convinta che se ci fosse stato Harry al posto di Zayn, sarei stata in grado di gestire la situazione, o forse no.. Insomma che cosa mi stava accadendo? Perchè non riuscivo a reagire? Forse perchè in questo genere di situazioni non mi ero mai vista con il mio fratellastro, lui si staccò dal mio viso, mi guardò negli occhi, non riuscivo  a decifrare la sua espressione, stavo per parlare, stavo per dire qualcosa, ma lui eliminò del tutto la distanza fra i nostri corpi e mi strinse a se. Si allontanò dopo pochi secondi, ma ero ancora abbastanza vicina da poter sentire il calore emanato dal suo busto nudo, tentai nuovamente di parlare, ma la sua voce tremolante precedette la mia.
-T.. Ti prego Allyson, non parlare..- Velocemente si strinse di nuovo a me, premette le sue labbra sulle mie, come la sera prima, ma in quel momento lui era coscente, e tremava, le sue mani tremavano mentre si muovevano sul mio corpo. Quando i suoi palmi caldi si insinuarono sotto alla stoffa della mia maglietta, un brivido mi scosse, le sue labbra giocavano con le mie e le sue mani mi accarezzavano la pelle, quel momento, quel momento mi ridiede coscenza.. Ricordai le cicatrici, i tagli, lui non doveva sapere di tutto ciò, cercai le sue mani e le strinsi guidandole lontane dal mio corpo, lui si allontanò di scatto e io mi ricomposi velocemente. Lo guardai, la sua testa era china, le sue guance rosse e i suoi pugni stretti.
-Allyson scusami.- Volevo rispodergli, volevo avere spiegazioni, ma le parole non riuscivano ad uscire dalla mia bocca. Solo la vibrazione del cellulare mi fece sobbalzare e staccare da quella situazione. Zayn si infilò una maglietta prima di uscire di casa, tentai di seguirlo senza curarmi dell'insistente vibrazione del mio telefono, ma lui entrò in macchina e se ne andò. Mi inginocchiai, cosa diavolo era successo?! Ero assolutamente stordita, non riuscivo a capacitarmi di ciò che era appena successo, e tantomeno riuscivo a dare un senso a tutto ciò. Mi girai intenzionata ad entrare in casa, ma ovviamente la porta si era chiusa, e ovviamente le chiavi erano dentro. Non potevo fare altro che aspettare il ritorno di Zayn fuori. Mi sedetti a gambe incrociate sul gradino che precedeva la porta, e poggiai la testa a quest'ultima, sferrai una forte gomitata al legno, era un segno di frustrazione.

Rimasi in quella posizione per circa un'ora, fuori iniziava a fare freddo, e io indossavo solamente dei jeans e una maglietta, mi raggomitolai su me stessa, ma all'improvviso vidi un'auto accostare nel vialetto, non la riconobbi, non l'avevo mai vista prima. Due ragazzi ne scesero, solo quando iniziarono a camminare nella mia direzione li riconobbi, erano Alan e Tyler. Che cazzo volevano? La loro aria era tutto tranne che amichevole.
-Ciao bambolina.

Hey,
spero che il capitolo vi sia piaciuto tanto da lasciare una piccola recensione, colgo l'occasione per ringraziare chi segue, preferisce, ricorda e recensisce la mia storia.

Grazie per aver letto!
A presto xx.


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Capitolo 10
*** -Capitolo 10 ***







-Capitolo 10

ZAYN'S POV.


Come avevo potuto essere così stupido? Allyson era esterefatta, ma non le diedi il tempo di parlare perchè scappai come un codardo da quella casa. Sono scappato come un maledetto codardo da una ragazza confusa. Ma se fossi rimasto cosa avrei potuto dirle? "Hey scusami Allyson ma avevo bisogno di baciarti con passione"? Non avrei di certo potuto esordire così. Mi sono infilai semplicemente una giacca ed uscii di casa lasciandola sull'entrata mentre mi guardava andare via. Fui un codardo, uno schifosissimo codardo, questa era la verità, non riescivo ad esprimere i miei sentimenti, ma a proposito cosa provavo io per lei?!
Odiavo avere tutte quelle domande che mi giravano in testa, e odiavo ancora di più non riuscire a rispondere a tutti quegli interrogativi! Ma la cosa che al momento mi faceva più schifo, era che lo avrei rifatto, lo avrei rifatto altre mille volte, e avrei portato la cosa fino in fondo, non mi sarei fermato al bacio. E mi facevo davvero schifo per questo. Perfino le strade di Londra mi sembravano amare, erano così tristi, il tipico cielo grigio mi incupiva ulteriormente, non riuscivo a pensare ad altro, non riuscivo a pensare a niente di diverso dalle sue labbra, non riuscivo a non pensare alla sua pelle calda sotto il mio incredulo tocco.

Ero in macchina da ormai un'ora, e finalmente raccolsi quel poco di orgoglio che mi rimaneva e invertii la direzione, stavo tornando a casa. Stavo tornando da Allyson, non avevo idea di come avrei risposto alle sue domande, ma non potevo più scappare da lei. Passarono altri 40 minuti prima che raggiungessi il vialetto davanti a casa mia, appena lo raggiunsi, spensi il motore, uscii dall'auto chiudendo lo sportello dietro di me, e assicurandomi di aver messo la sicura all'automobile.
Attraversai il vialetto e trovai il cancello di casa aperto, la cosa mi lasciò un po' perplesso ma solo quando notai il cellulare di Allyson sul gradino d'entrata la mia angoscia crebbe a dismisura, velocemente aprii la porta di casa, girai tutto l'appartamento gridando il nome della ragazza che mi aspettavo di trovare, ma niente, lei non c'era, girai la casa tre volte sperando di non averla notata, ma niente.
Iniziai a temere il peggio, ma tentai di rassicurarmi da solo. Tutti i miei sforzi erano inutili, dovevo sapere dove si trovava, e dovevo saperlo all'istante, contrariamente, rischiavo di impazzire.

ALLYSON'S POV.

Mi svegliai senza il freddo che avvolgeva il mio corpo, sentivo una sensazione di calore, aprii gli occhi e mi trovai in una stanza che non avevo mai visto, il mio corpo era coperto da una felpa di qualche taglia più grande della mia, non la riconoscevo. Subito mi balenò in testa l'immagine di Alan e Tyler che si avvicinavano a me, mi alzai di scatto, solo in quel momento realizzai di trovarmi in una camera da letto, ma che cavolo era successo? E dove mi trovavo? E Zayn? Dovevo andarmene, dovevo tornare a casa, con molta calma, abbassai la maniglia della porta cercando di non fare rumore, mi trovai davanti un lungo corridoio, iniziai a percorrerlo in punta di piedi finchè non trovai delle scale, scesi e mi ritrovai in un grande soggiorno con le pareti bianche, era un posto davvero luminoso, peccato che nella mia testa fosse la casa di due maniaci. Iniziai a cercare con lo sguardo la porta d'entrata, l'equivalente della mia uscita, appena la focalizzai iniziai a fare grandi passi per raggiungerla, c'ero quasi, ma un possente braccio cinse la mia vita trattenendomi.
-Ti prego lasciami andare.- implorai dimenandomi nella direzione della porta.
-Allyson io non voglio farti del male.-
quella voce, non volevo crederci, che diavolo ci faceva lui lì?
-C.. Come?
-Ti puoi tranquillizzare adesso?
- Feci un leggero cenno con il capo e il braccio che mi stringeva la vita iniziò ad allentare la presa fino a lasciarmi del tutto, mi girai lentamente verso di lui, non mi sarei mai aspettata di trovarmi lui di fronte, ma era lì, e mi fissava con aria piuttosto preoccupata, ma se non ero stata rapita.. Cosa mi era successo? perchè mi trovavo in quella casa?
-Ok sono tranquilla.- dissi ricomponendomi minimamente.
-Mi spieghi che ci facevi ranicchiata davanti alla porta?- c
os'era un interrogatorio?
-Uhm, mi sono chiusa fuori.
-Sempre la solita Allyson! Ma Zayn non era in casa?
-Uhm no..
-E dov'è?
-Non lo so. Ma tu che ci facevi a casa mia?
-Ti ho chiamata otto volte, ti ho lasciato molti messaggi, e dato che non mi hai mai risposto, ho anche chiamato Zayn, ma nemmeno lui mi ha risposto, così sono venuto a vedere se stavi bene.
-Potevi anche aspettare fino a domani sai?
-Mi sa che invece ho fatto bene, dato che ti eri addormentata al freddo.
-Wow, allora quello di Alan e Tyler fu solamente un sogno! Meno male! Mi ero davvero spaventata, certo che però facevo dei sogni davvero realistici! Tornai a guardare il ragazzo di fronte a me, era così dannatamente bello, sì, era dannato, perchè nella mia mente non potevo averlo.
-Ok grazie ciao a domani!-
-Hey hey, quanta fretta!
-Giusto un po'.
-Perchè? Se ti ho chiamata c'è un motivo.
-Ah si?
-Sì.
-Perfetto, e sentiamo, quale sarebbe?
-Uhm.. io.. Ehm..
-Vuoi comprare una vocale Styles?
-Che stronza.
-Un po'..
-Il fatto è che non so come dirtelo, non mi è mai successa una cosa del genere.
-Di quale genere?
-Di questo genere..
-E di che genere si tratta?
-La puoi smettere di farmi domande? Non riesco a formulare una frase di senso compiuto, e così non mi aiuti.
-Oh scusami!
-Non sono bravo con le parole Allyson.
-Meno male!
-Perchè? Voi ragazze amate le parole!
-Ah si? Allora non penso di essere una ragazza..
-Aspetta.. Mi stai dicendo che preferisci i fatti?
-Assolutamente sì.
- Alla mia ultima affermazione Harry cercò il contatto visivo con i miei occhi, non lo aveva ancora fatto dall'inizio della conversazione, le sue iridi verdi brillavano di incertezza e sembrava quasi combattuto tra mente e corpo, fece un passo avanti mentre con la mano destra liberava la sua fronte dai riccioli castani. Stranamente i suoi occhi reggevano il contatto con i miei, si avvicinò ancora, a dire il vero ero piuttosto curiosa di scoprire le sue intenzioni, ma la mia curiosità non dovette aspettare tanto.
Le sue mani cercarono le mie, era delicato nei suoi gesti, un'altra cosa inaspettata, ma tutto sommato piacevole. Intrecciò le sue dita con le mie prima di strattonarmi più vicina a lui, ora lo riconoscevo. Avvicinò le sue labbra al mio orecchio prima di iniziare a canticchiare una melodia che mi fece sciogliere, letteralmente, alle sue parole una folata di calore immobilizzò il mio corpo.
"I know you've never loved the crinkles by your eyes when you smile,
You've never loved your stomach or your thighs,
the dimples on your back
at the bottom of your spine
but I love them end lessly"
Non avevo mai sentito quelle parole pronunciate al mio orecchio, e dovetti ammettere che mi procurarono diversi brividi, Harry mi baciò la guancia prima di continuare, sembrava un sogno, un sogno astrattamente magnifico, come potevo meritarmelo?.
"You'll never love yourself
half as much as I love you
You'll never treat yourself right darlin' but I want you to,
If I let you know I'm here for you,
Maybe you'll love yourself like I love you."
Quelle parole.. Erano solo parole, ma allora perchè riuscivano a provocarmi tutti quei brividi? Le labbra di Harry si spostarono all'angolo della mia bocca. Si staccò subito dopo, mi guardò negli occhi, come se volesse chiedermi il permesso, come se la decisione spettasse davvero a me, e onestamente in quel momento non mi importava dei miei pregiudizi su di lui, non mi importava che quella fosse solo finzione, perchè non mi ero mai sentina così prima, chiusi gli occhi per dargli il permesso di posare le sue labbra sulle mie, le sue mani continuavano a stringere le mie, e io sentivo il suo respiro avvicinarsi sempre di più al mio volto, le sue labbra sfiorarono le mie, erano come due calamite per me, mentalmente lo imploravo di baciarmi con una passione che nessuno dei due aveva mai sperimentato, ero totalmente dipendente da lui. Ma non riuscimmo a concludere il momento.
"Toc toc"
Harry era visibilmente irritato, e onestamente anche anche io non ero da meno.. Insomma per una volta che le cose andavano bene doveva sempre succedere qualcosa?! Il ragazzo riccio si spostò dal mio viso e si diresse verso la porta, io rimasi dietro di lui fino a quando non mi disse, chi poteva essere? 
-Allyson è per te.
-Mi hai fatto prendere un colpo Allyson!
-La voce preoccupata di Zayn ruppe le mie fantasticherie e mi fece tornare alla realtà.
-Sei tu quello che se ne è andato senza dire nulla!- sembrava quasi un rimprovero, e a dire il vero lo era.
-Hai ragione ma dopo ciò che è successo io.. Aspetta.. Perchè hai la felpa di Harry?-
abbassai lo sguardo sull'indumento.
-Io uhm..-
cazzo cazzo, cazzo.
-Aspettate, cos'è successo prima? Perchè Zayn se n'è andato?-
un'ulteriore domanda ad incasinare i miei pensieri, grandioso!
"Merda! E ora che faccio?"

SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO, SCUSATE SE E' UN PO' CORTO MA E' TUTTO CIO' CHE SONO RIUSCITA A FARE, MOLTO BENE, QUI C'E' UN PO' DI HARRYSON.. SPERO CHE LASCERETE UNA RECENSIONE O UN COMMENTO, OVVIAMENTE ACCETTO ANCHE CRITICHE, E COME SEMPRE VORREI RINGRAZIARE CHI SEGUE, RECENSISCE, PREFERISCE E RICORDA LA MIA STORIA.
AH E GRAZIE ANCHE A
wings_of_darkness

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Capitolo 11
*** -Capitolo 11 ***


-Capitolo 11

HARRY'S POV.

Allyson stava visibilmente cercando le parole da dire, era come se nella sua mente non riuscisse a formulare una frase soddisfacente, ed era un comportamento del tutto insolito per lei, insomma, lei era quella che aveva sempre la risposta pronta, ma in quel momento mi sembrò abbastanza confusa, magari quelle domande l'avevano messa in difficoltà, ma non ne capivo il motivo, insomma cosa poteva essere successo di tanto grave tra lei e Zayn?
E perchè non diceva semplicemente al moro che aveva la mia felpa perchè aveva freddo?
Continuavo a studiare ogni suo movimento, ogni sua insicurezza, ma non riuscivo a cogliere le sfumature di tale comportamento, ma a dire il vero è una cosa che non riuscii mai a fare con lei, non riuscivo  mai a capire ciò che pensava o provava, e la cosa mi infastidiva perchè lei riusciva ad incuriosirmi anche solo con uno sguardo.

-Allora, una domanda alla volta.. - La ragazza cercava di prendere tempo mentre giocherellava con le sue unghie, mantenendo lo sguardo fisso sulle sue mani.
-Ok, cos'è successo tra te e Zayn?- la incitai io ponendole la domanda prima che Zayn potesse parlare.
-No no, io voglio sapere prima perchè indossi la felpa di Harry, e anche cosa ci fai qui.- replicò lui.
-Uff Zayn non l'ho portata a letto se è quello che volevi sapere.- mi intromisi io ponendomi davanti alla figura snella di Allyson.
-Harry!- mi rimproverò lei, era come se avessi detto un'eresia, magari quell'argomento non le era troppo famigliare..
-Scusa ma era ciò che voleva sapere.- Zayn strinse i pugni, lo vidi serrare la mascella per non replicare, Allyson si avvicinò a lui, e onestamente il suo gesto mi turbò un po'.
-Allora cos'è successo?- insistetti cercando di distrarmi dall'insolita gelosia che mi invadeva.
La ragazza guardò Zayn come per chiedergli il permesso di parlare, ma lui non ricambiò il suo sguardo, si limitò a mantenere lo sguardo sul pavimento, la situazione non faceva che incuriosirmi, insomma cosa poteva essere di così scandaloso?
-Abbiamo litigato.- Sputò Zayn tra i denti. Non ero sicuro che mi stesse dicendo la verità, così guardai Allyson ma non trovai i suoi occhi.
-Forse è meglio che tu torni a casa Zayn.- Conclusi io indicando la porta ancora aperta con un cenno della testa, non lo volevo lì.
-Sì, Allyson per favore dimentica ciò che è successo prima.- Disse lui poggiandole una mano sulla spalla e raccomandandole di non fare tardi, lei annuì e chiuse la porta dietro di lui. Il suo gesto mi stupì, ero convinto che se ne sarebbe andata con lui, quella ragazza continuava a stupirmi, non potete immaginare quanto.
-Uh, se non vuoi che rimanga, me ne vado anche io..-
Mi provocò lei avvicinandosi nuovamente alla porta dalla quale si era appena allontanata. In risposta mi avvicinai velocemente a lei e la strinsi tra le braccia, non volevo che se ne andasse, volevo che rimanesse con me tutta la notte. Volevo che mi desse amore, non volevo,che come spesso accadeva, dopo un bacio o una notte trascorsa insieme, lei se ne andasse come le altre, andando a raccontare la sua avventura in giro, ma ero certo che non l'avrebbe fatto. Perchè lei non era 'le altre' lei era Allyson.

Si allontanò dalle mie braccia per studiare i miei occhi, i suoi color cioccolato brillavano sotto la luce artificiale di quella stanza, il suo viso privo di trucco era pallido come sempre, ma potei notare un lieve rossore sui suoi zigomi, wow, allora era davvero un'umana, le sorrisi e lei fece lo stesso, nessuno dei due parlò, restammo a guardarci negli occhi per qualche secondo, lei sembrava capire alla perfezione ogni idea che il mio sguardo potesse trapelare, mentre io faticavo a trovare anche solo una singola risposta;
nei suoi occhi scuri, pensai di essere riuscito a cogliere una sfumatura che mai avevo notato, sembrava che l'ombra che l'avvolgeva avesse lasciato spazio a un barlume di tenerezza nel suo sguardo, solitamente freddo.
Stavo per dirle qualcosa, anche se a dire il vero non ricordo cosa, la frase mi scappò di mente quando le sue braccia cinsero il mio collo stringendomi a lei. Era la prima volta che prendeva l'iniziativa, e mi abbracciava. Non lo aveva mai fatto, restai ulteriormente sbalordito quando ciò accadde, dopo qualche secondo di confusione le avvolsi la schiena con le braccia. Trascorsi penso un paio di minuti, allentammo la presa per guardarci negli occhi, c'era silenzio, ero molto vicino a lei, e il primo impulso che ebbi fu quello di stampare velocemente un bacio sulle sue labbra.
Mi staccai subito preoccupato della sua reazione, aveva uno sguardo stranito e confuso, ma penso che il gesto non le dispiacesse, le sue braccia continuarono ad avvolgere il mio collo quando portai le mie mani sui suoi fianchi e la strattonai nuovamente vicina a me, questo mio gesto provocò una sua adorabile risata, che però interruppi subito posando nuovamente le mie labbra sulle sue,questa volta però non avevo intenzione di staccarmi dal suo respiro, e lei non si tirò indietro.
Iniziai a giocherellare con il suo labbro inferiore prima di posare nuovamente le mie labbra sulle sue, e lo feci ancora, e ancora, finchè il fiato me lo permise giocai con le sue morbide labbra tenendo il suo corpo attaccato al mio.
Mi dovetti inevitabilmente staccare per prendere aria, ma non resistei a lungo lontano da quella bocca, il bacio non fu più superficiale, ma divenne molto, ma molto più passionale.

Probabilmente non avevo mai baciato così una ragazza, probabilmente  non ebbi mai la necessità di assaporare due labbra come stavo facendo con quelle di Allyson. Un'ondata di calore mi invase, trasformandosi poi in desiderio, un desiderio incontrollabile che mi spinse ad abbassare la zip della mia felpa che avvolgeva il corpo di Allyson, ero convinto che mi avrebbe fermato, ma ciò non accadde, anzi mi stupì nuovamente, perchè infilò le sue fredde mani sotto la mia t-shirt, il contatto mi provocò un brivido indescrivibile.
Lasciai cadere la felpa sul pavimento prima che lei mi sfilasse la maglietta accompagnandola a terra. Rimasi a petto nudo, la guardavo, le sue guance erano rossastre, nettamente in contrasto con la sua candida pelle, mi sorrideva, e io ricambiai all'istante.
Mi avvicinai nuovamente, con un braccio le cinsi le spalle e con l'altro le avvolsi le ginocchia, prendendola in braccio e salendo poi le scale. Con un gomito abbassai la maniglia della mia camera da letto, entrai e la posai sul materasso con un'insolita delicatezza. Mi distesi sopra di lei e iniziai a mordicchiarle il lobo dell'orecchio destro provocandole qualche sospiro, mi nutrivo del suo piacere, sapere di essere in grado di provocarglielo mi allettava.
-Sai, sei un po' troppo vestita.-

Dissi io provocandole un leggero sorriso, feci scendere le mani fin sotto la stoffa della sua maglietta, Allyson poggiò però le sue mani sulle mie bloccandomi. Il suo gesto mi lasciò incredulo, staccai il mio viso dal suo per poter notare la sua preoccupazione mista all'imbarazzo. Le baciai la guancia e lei sorrise nuovamente.
-Non ti preoccupare Allyson, è tutto ok.- la rassicurai, portai di nuovo le mani sulla sua pelle, senza ricevere però il blocco precedente, sollevai allora la stoffa della maglietta prima di sfilargliela del tutto, rimase in reggiseno, ormai i jeans stretti iniziavano a farmi male, il suo corpo era qualcosa di indescrivibile, penso che anche una modella potesse invidiarle quel fisico snello ma con un accenno di muscolatura. Era davvero perfetta, e a dire la verità aveva anche un seno ben equipaggiato.
Tentò di coprirsi con le braccia dopo che il mio sguardo si fermò sulle sue forme, ma glielo impedii baciandola, e scendendo poi con la scia di baci, prima sul collo, poi sulla spalla, sul seno, sul ventre, fino ad arrivare al basso ventre.
-Come fai?- Mormorò lei contraendo gli addominali diverse volte.

-Come faccio a fare cosa?- le domandai risalendo la sua pelle sfiorandola con le labbra, arrivai al suo viso e le lasciai un bacio sul naso prima di guardarla negli occhi.
-Come fai a non essere schifato da me?- la sua domanda mi spiazzò, come potevo essere schifato da lei? Come poteva un ragazzo sano di mente essere schifato da Allyson? La guardai incredulo, ma davvero non riuscivo a capire il motivo di tanto odio verso se stessa..
-Come potrei essere schifato da te?-
-Insomma guardami..-
-Lo sto facendo da un po', e non vedo nulla di sbagliato.-
-E le cicatrici?-
A quella domanda gli occhi della ragazza si socchiusero, sospirò silenziosamente, non le avevo nemmeno notate, solo quando abbassai lo sguardo capii la sua preoccupazione, le braccia che teneva lungo i fianchi erano ornate da molteplici cicatrici, graffi e tagli erano presenti anche sul suo ventre, sui suoi fianchi e sull'addome. Non avrei mai immaginato che Allyson si odiasse così tanto. Mi misi a sedere e lei mi imitò, le presi il braccio sinistro e partendo dal polso, lo percorsi con le labbra, passai poi al braccio destro, infine alle cicatrici su fianchi e addome.
Allyson arrosì nuovamente prima di sorridere, ma avevo l'impressione che non fossero finite lì.

-Ne hai altre vero?- Lei annuì, le sbottonai i jeans e glieli feci scivolare lungo le gambe magre,la parte alta delle sue cosce era quasi nelle stesse condizioni dell'addome.
Come era possibile? Baciai anche quella pelle ferita prima di tornare a guardarla negli occhi. Mi guardava con aria assente, molto diversa da qualche secondo prima. Aveva iniziato a tremare, mi allungai sul letto per prendere un lembo di coperta e coprirla tirandola poi più vicina a me. Avvolsi il suo esile corpo con le braccia, intrecciai le mie gambe con le sue e coprii poi i nostri corpi con la stoffa calda. Sarei potuto rimanere in quella posizione per ore, con il suo corpo tremante sovrastato dal mio, il mio desiderio di averla si era trasformato in necessità di proteggerla.
-A me piacciono le tue cicatrici, fanno parte di te. E io sono dipendente da te Allyson.-le sussurrai all'orecchio, non avevo mai detto frasi del genere ad una ragazza, e ancora non mi capacitavo di averle appena pronunciate a lei. Sentii il suo tremore calmarsi e il suo respiro stabilizzarsi, ci addormentammo entrambi.

                                                                                                 **

Aprii i miei occhi e i raggi solari mattutini irradiavano la mia stanza, tenevo le braccia al petto e le gambe raccolte per trattenere il calore procurato dalla coperta, prima di aprire gli occhi allungai il mio braccio destro sul materasso, Allyson.
Allyson non c'era, mi misi a sedere e aprii gli occhi, la mia vista era leggermente annebbiata a causa del sonno, ma non appena focalizzai la scena fu come se un vuoto invadesse il mio corpo, il letto era vuoto, i suoi vestiti non c'erano.
Uscii dalla stanza e non la trovai nemmeno nel resto della casa, aveva fatto come  le altre, se ne era andata. Mi aveva lasciato solo, di nuovo, ma questa volta faceva più male di tutte le altre. Mi sedetti su uno sgabello della cucina con la testa fra le mani, mi aveva lasciato anche lei, anche la ragazza che non avrei mai pensato lo facesse, anche quella che pensavo essere diversa, era esattamente uguale alla massa.

ALLYSON'S POV.

Ancora non mi capacitavo di ciò che era successo, avevo baciato Harry e avevo anche dormito con lui.
Wow che giornata strana, quella mattina appena mi svegliai mi costrinsi ad uscire dalle sue calde braccia che ancora mi avvolgevano per vestirmi ed uscire di casa, avevo bisogno di un po' di aria fresca, e dovevo anche pensare a cosa fare con il ricciolo.
Camminavo distrattamente per il parco di Londra, quando guardai l'orologio sul mio polso decidetti di rincasare, ma di rincasare dove? A casa mia, o sarei dovuta tornare da Harry?
Avevo paura di potermi legare troppo a quel ragazzo, ma penso che ogni cosa abbia una fine sicura, e nonostante non sapessi quale fosse la fine a quella "storia" se così si poteva definire, iniziai a camminare verso la mia destinazione.

Dopo una ventina di minuti mi trovai davanti alla porta e la aprii, come sapevo, non aveva chiuso a chiave. Mi levai la giacca e la poggiai sull'attaccapanni vicino alla porta, quell'ambiente maledettamente bianco e ordinato mi dava sui nervi, era troppo perfetto, non c'era nemmeno una sbavatura. Mi diressi nella camera del ragazzo sicura di trovarlo ancora a letto, ma non fu così, le coperte erano tirate tutte da una parte, e i suoi vestiti erano ordinati ai piedi del letto. Sbuffai, il mio istinto si sbagliava, magari era già andato a scuola. Sussultai quando due calde braccia mi cinsero il busto da dietro, e quando una voce profonda mi sussurrò all'orecchio.
-Pensavo che mi avessi abbandonato, come le atre.
-Allora ancora non hai capito chi sono.
-Non farlo mai più, ti prego.- disse aumentando la stretta.
-Allora andiamo a scuola?- dissi io, ero leggermente in imbarazzo, ed essere in imbarazzo non mi piaceva, non mi piaceva per niente.
-Ai suoi ordini madame!-
Disse lui facendomi sorridere, solo in quel momento mi girai e notai che indossava solamente i boxer, wow, non male come visione mattutina, ve lo posso garantire, i suoi ricci spettinati incorniciavano il suo ampio sorriso, e le sue fossette erano abbastanza evidenti. Si avvicinò al mio viso con le labbra, schiacciava sempre di più la distanza tra di noi, ma le sue labbra trovarono solamente la mia guancia perchè io girai il viso di lato. Non capisco nemmeno io il motivo di tale gesto, ma fu istintivo.
Harry rise leggermente prima di antrare in bagno, io scesi le scale e mi fermai ad aspettarlo in cucina.
Dopo pochi minuti scese anche lui, indossava un paio di jeans scuri e la maglietta bianca, coperta in parte da una giacca che lasciava aperta
.
-Allyson hai fame?
-Uhm.. No.
-Allyson?
-Che c'è?
-Vieni con me.-
mi prese la mano e mi trascinò fino al frigorifero, lo aprì e mi mostrò la sua riserva di cibo, mi mise a disagio, non volevo mangiare davanti a lui, non volevo che facesse cattivi pensieri. Le sue mani si posarono su una vaschetta bianca che estrasse e posò sul tavolo, prese due cucchiai e poggiò anch'essi sul tavolo prima di farmi cenno di sedermi. Aprì la vaschetta e vidi che al suo interno c'era del gelato.
-Gelato a colazione?- gli domandai incredula.
-Noi può.- disse lui sbagliando volontariamente il verbo della frase, ridemmo entrambi, lui mi porse un cucchiaio e mi incoraggiò ad iniziare, ma rifiutai. Harry allora prese l'altro cucchiaio e lo immerse nel contenuto della vaschetta riempendolo. Mi guardò e mi sorrise, iniziò a far avanzare il cucchiaio verso di me e io mi allontanai.
-Oh andiamo Allyson!- mi incoraggiò lui. Non volevo sembrargli strana riufiutando tutto ciò ce mi offriva, mi ripropose il cucchiaio con il gelato e con sua sorpresa, e anche mia, questa volta aprii la bocca permettendogli di imboccarmi.
-E brava la mia bambolina.- Disse lui mangiando un po' di gelato, io deglutii prima di controbattere, odio quel soprannome.
-Non mi chiamare bambolina.-
-Ok ok..-
-Ora andiamo!
- Dissi io, lui ripose i cucchiai nel secchiaio, e dopo aver richiuso la vaschetta la mise nuovamente in frigo, prese le chiavi della macchina e uscimmo di casa chiudendo la porta dietro di noi.

Arrivammo a scuola dopo pochi minuti, quando scesi dall'auto vidi Zayn avvicinarsi con aria piuttosto turbata, poggiai la schiena all'auto di Harry, il quale si posizionò al mio fianco dopo qualche secondo, una volta che Zayn ci raggiunse mi allontanai leggermente da Harry per avvicinarmi al mio fratellastro.
-Hey.- dissi io avvicinandomi.
-Non sei tornata a casa ieri sera, e ora ti vedo arrivare con lui.-
-Che problema c'è Zayn?-
-Potevi chiamarmi Allyson, potevi dirmi che saresti rimasta da.. Da lui..-
disse lui sprezzante indicando il ragazzo di qualche passo più indietro di me.
-Ho diciotto anni Zayn, so badare a me stessa.-
-Dovrai farlo per forza! Dato che ora che ha vinto io non potrò più fare nulla!-
disse Zayn alterandosi, ma aspetta..
-Vinto cosa?- chiesi confusa dando voce ai miei pensieri.
-Ah il tuo amichetto non te lo ha detto? Portandoti a letto ha vinto la scommessa!- disse Zayn alzando il tono di voce, rimasi a dir poco scioccata.
-Avete fatto una scommessa su di me!?- chiesi abbastanza sconvolta, ed evidentemente alterata.

Guardai Harry, aveva gli occhi sbarrati, guardai poi Zayn che sembrava essersi pentito delle sue parole, ero esterefatta, e delusa, non sarei dovuta rimanere con Styles, non sarei dovuta tornare da lui quella mattina, non avrei dovuto credere alle sue adulazioni. Ma Zayn!? Lui non mi ha mai detto nulla! Mi sentivo umiliata, imbarazzata e stupida, mi sentivo incredibilmente stupida! Dio quanto sono cogliona!

Mi allontanai dal parcheggio ignorando le voci che pronunciavano il mio nome, non mi sarei fatta imbambolare un'altra volta, fanculo Styles, fanculo Malik, fanculo tutti.


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Capitolo 12
*** -Capitolo 12 ***


-Capitolo 12

ALLYSON'S POV.

"Non so descrivere esattamente come mi sento, ma so che non è giusto."
-Fitzgerald-

 

Erano passate due settimane ormai da quella mattina, da quando avevo cercato di rimuovere dalla mia miserabile vita due ragazzi che purtroppo non furono così facili da rimuovere, mi sentivo presa in giro, umiliata, stupida, e anche se sentivo un vuoto tremendo nel petto ogni volta che sentivo il nome 'Harry', e anche se sentivo una fitta allo stomaco ogni volta che vedevo Zayn, cercavo di evitarli, che schifo l'orgoglio eh?
Penso che nonostante stessi malissimo senza di loro, non sarei mai stata io ad andare da loro, o anche semplicemente a riaprire i rapporti.
Harry, lui sapeva quello che nessun'altro sapeva, e questo mi rendeva ancora più doloroso evitarlo, perchè lo evitavo?
Insomma, perchè non avrei dovuto?
Da come la vedevo io, lui mi aveva presa in giro, da come la vedevo io, quella serata fu frutto di una scommessa, una scommessa con Zayn!
Evitavo anche lui, anche se evitare il mio fratellastro era decisamente più difficile, vivevo con lui, e in quelle due settimane rincasai solamente per dormire, passavo dalle tre alle sei ore al circolo di tennis, ogni giorno dopo la scuola, inoltre, avevo trovato lavoro, un lavoro come cameriera che mi occupava tutta la sera, tutte le sere eccetto il lunedì e il giovedì, ma io lo vedevo solo come scusa per non rientrare in casa.

In quelle due settimane la mia fonte di divertimento fu l'autoesasperazione, ho portato il mio corpo al limite parecchie volte in 14 giorni, e a dire il vero era una cosa che mi divertiva immensamente, in pratica mi sfidavo, sfidavo il mio corpo, e no..
Non mi sono mai recata in terapia, dal tronde, il ragazzo che mi aveva detto 'sono qui.' mi aveva usata per una scommessa, e io mi imposi di non aver bisogno di quella terapia.

Come ogni giorno, mi svegliai prima del suono della sveglia, come ogni giorno, mi preparai ed uscii di casa senza curarmi del 'Buon giorno' di Zayn.
Come ogni giorno, entrai a scuola evitando di passare dal parcheggio, dove avrei di certo trovato Harry, come ogni giorno frequentai con disattenzione le lezioni, il mio rendimento era calato notevolmente, ma non mi importava.
Come ogni fottutissimo giorno uscii dal cancello della scuola diretta verso il circolo, senza curarmi dei tentativi di conversazione di Harry e Zayn, e come ogni giorno, arrivai esausta nello spogliatoio del circolo, ma solo lì, solo in quei campi in terra battuta, riuscivo a colmare il vuoto che si era creato dentro di me.
Giocai per circa quattro ore, non ne ero mai sazia, giocai con Tyler, che poi cedette il posto ad Alan, e poi giocai ancora, e ancora con altri soci, avevo bisogno di sentire i muscoli tremare per la fatica, quando ottenni ciò che desideravo, uscii dal campo e mi ritrovai davanti l'imponente figura di Tyler che aveva seguito tutti i miei incontri.

-Allyson mi spieghi da dove tiri fuori tutta questa energia?- mi chiese stampando in volto un sorrisetto beffardo.
-Non lo so.- risposi.
-Beh appena lo scopri fammelo sapere, ah a proposito, che fai stasera?- era la settima volta che me lo chiedeva, e mi irritava.
-Lavoro.- risposi fredda, i suoi occhi cambiarono espressione, era deluso, non era abituato a ricevere sette rifiuti di fila dalla stessa ragazza, ma non mi importava più di tanto, dopo qualche secondo si avvicinò anche Alan.
-Hey bambolina mi serve un piacere.- odio profondamente quel soprannome, non c'è cosa che odi di più che essere chiamata 'bambolina'.
-Chiamami ancora 'bambolina' e il tuo piacere se ne andrà in un posto poco comodo te lo garantisco.- dissi glaciale mentre lui sgranava gli occhi.
-Ok ok, che grinta.. Noi dobbiamo andare, potresti chiudere tu il cancello quando finisci?-
-certo.- dissi solamente afferrando le chiavi che aveva estratto dalla giacca e dirigendomi negli spogliatoi senza salutarli.

Aprii l'acqua della doccia in modo che una volta svestita, avrei trovato la temperatura ottimale che mi serviva.
Poggiai la racchetta sulla panchina e mi spogliai dei miei abiti sudati.
Entrai in doccia lasciando che il flusso caldo facesse scivolare via da me la stanchezza, solo un piccolo problema mi invadeva in quel momento, i pensieri, come sempre la doccia per me era un luogo di riflessione, le immagini della serata passata con Harry, e Harry stesso scorrevano come torrenti nella mia mente, e tutto ciò mi faceva incredibilmente male, perchè anche dopo aver scoperto di esser stata usata, non riuscivo ad odiare quel ragazzo?
Perchè il ricordo delle sue mani sul mio viso e sul mio corpo mi procurava sempre un brivido lungo la schiena?
E perchè in mezzo a tutto quel verde che erano le iridi di Harry vedevo sempre e comunque Zayn?
Perchè lui non mi aveva detto nulla della scommessa?
Perchè mi aveva baciata? Perchè era scappato dicendomi di dimenticare tutto?
Come potevo dimenticare?!

Una schifosissima lacrima comparve sul mio viso mescolandosi al getto caldo della doccia, ero debole, ero psicologicamente debole, mi procurai graffi su tutto il corpo nudo, per punizione, per essere stata così stupida, mi accasciai poi a terra, perchè non c'era mai nussuno a salvarmi da me stessa?

HARRY'S POV.

Il mio corpo era vuoto, avevo perso il desiderio di fare qualsiasi cosa, perchè qualsiasi cosa sembrava aver perso senso.
Non mi ero mai sentito così vuoto prima d'ora, ok avevo sbagliato, avevo fatto quella stupida scommessa con Zayn, ma da quel giorno le cose con Allyson erano cambiate, da due settimane avevo perso ogni tipo di desiderio se non quello di averla tra le braccia e di assaporare nuovamente le sue labbra.
Lei era dimagrita ancora in quelle due settimane, e io mi sentivo colpevole, colpevole di aver permesso che lei si facesse ancora del male, ma come potevo starle accanto se lei mi odiava?
Perchè probabilmente era questa la verità, lei sarà stata disgustata da quel ragazzo che ha scommesso il suo corpo con il suo fratellastro, lei sarà disgustata da me, ed è un'idea che non riesco a sopportare.

Misi la mano in tasca in cerca del mio cellulare, appena lo trovai notai due nuovi messaggi:

Louis: Hazza basta fare il musone! Stasera ti aspetto al ristorante di mio nonno, ho una sorpresa per te!

Zayn: dobbiamo parlare.. Di Allyson.

Risposi immediatamente a Zayn, che poi mi diede appuntamento al ristorante del nonno di Louis quella stessa sera, come il mio migliore amico.

Mi feci una doccia veloce, anche perchè stare sotto quel getto d'acqua mi induce a pensare, e pensare era l'ultima cosa che volevo in quel momento, accesi lo stereo a tutto volume e mi spogliai dei miei indumenti prima di farmi bagnare dall'acqua calda, anche se il volume della musica era molto alto, non copriva i miei pensieri, non copriva la mancanza di Allyson, insomma com'era possibile che di lei mi mancasse tutto?
Ero perfino in astinenza del suo glaciale 'Giorno Styles.' mi mancava da morire la sua risata, la sua pelle, le sue labbra.
Un'amara lacrima rigò il mio volto mischiandosi con le gocce d'acqua che lavavano il mio corpo. Uscii e mi vestii senza curarmi troppo del mio abbigliamento.
 

**

Presi le chiavi della macchina e mi diressi verso il luogo dell'incontro.
Louis ci aspettava all'entrata allegro come sempre, mentre Zayn sembrava avere il mio stesso umore, e io ne sapevo anche il motivo, l'amore che provava per Allyson andava ben oltre quello fraterno, ma lui non lo avrebbe mai ammesso, nè davanti a noi, nè a se stesso.
Entrammo e una delle cameriere ci fece accomodare al nostro tavolo, mi sedetti buttando il mio stanco peso sulla sedia, Zayn mi imitò mentre Louis si sedette sbuffando.

-Uff.. Che musi lunghi!- commentò il ragazzo di fronte a me rivolgendosi a me e al moro.
-Non rompere Tomlinson.- lo fulminò Zayn sostenendo la testa con il braccio destro, come se si potesse staccare.
Ordinammo e poi io mi girai leggermente verso Zayn.
-Cosa dovevi dirmi?- chiesi senza guardarlo negli occhi.
-Lei è.. Lei è distrutta, torna a casa solo per dormire, io non so dove stia per tutto il giorno e ogni volta che tento di parlarle mi fulmina.- disse con aria triste.
-Siamo in due.- commentai io, infatti avevo tentato diverse volte di comunicare con Allyson, senza mai ottenere niente di più che un 'VATTENE'.
-Beh io lo so dove sta!- disse Louis divertito mentre io e Zayn sbarravamo gli occhi.

A quel punto esplosi, non riuscivo più a tenermi tutto dentro.

-Dov'è Louis?! So che lei sicuramente ti avrà chiesto di non dirmelo, o di non dirlo a Zayn, ma ti prego, io.. Io ho bisogno di sapere dove si trova, io ho bisogno di sapere che lei sta bene, io ho bisogno di stringerla tra le braccia, io ho bisogno di lei in ogni senso, io sono perso senza di lei.. Io penso di.. Io penso di essermi innamorato di lei.-

Dico abbassando lo sguardo e trovando le mani di Zayn poste sul tavolo serrate in pugni, forse era quello che voleva dire anche lui, ma non mi importava io lo avevo ammesso, tenevo la testa china e lo sguardo basso, almeno finchè un rumore di bicchieri in frantumo non attirò la mia attenzione, mi girai di scatto, la ragazza era intenta a raccogliere i frammenti di vetro dal pavimento, teneva i capelli scuri raccolti in una coda di cavallo e il suo abbigliamento lasciava libere solo le gambe magre, l'avrei riconosciuta tra mille, anche se la sua posizione le nascondeva il viso.

-Allyson!-

gridai riconoscendola e alzandomi velocemente, lei sussultò ma non alzò lo sguardo da terra, mi avvicinai a lei e mi chinai alla sua altezza, solo allora mi concedette i suoi occhi, mi guardò e io mi sentii finalmente pieno, la feci alzare prima di prenderle le mani e intrecciare le sue dita tra le mie.
La guardai nuovamente negli occhi prima di far combaciare le nostre labbra in un bacio di cui avevo un disperato bisogno.
Mi staccai da lei solamente per prendere fiato, non mi importava che fossimo in un locale affollato, non mi importava di nulla, mi importava solo di assaporare di nuovo la mia Allyson.
Quando ci staccammo sorrise, e io ricambiai, le sue braccia presero spazio sul mio collo prima di attirarmi a sè, la strinsi, stavo finalmente bene, ero finalmente completo.
Solo la voce di Allyson mi distrasse da quel momento, infatti quasi supplicando gridò

-ZAYN!- mentre lo guardava uscire di fretta dal locale.

OK, SPERO DAVVERO CHE IL CAPITOLO SIA DI VOSTRO GRADIMENTO, E' LA PRIMA VOLTA CHE SCRIVO QUALCOSA DI TANTO SDOLCINATO, E DEVO AMMETTERE DI AVERE QUALCHE CARIE AI DENTI CHE MI FARO' CURARE, COMUNQUE VI PIACE? SPERO DI RICEVERE I VOSTRI PARERI E CONSIGLI.
COME SEMPRE VORREI RINGRAZIARE COLORO CHE SEGUONO, RECENSISCONO, SEGUONO, RICORDANO E PREFERISCONO LA MIA STORIA, GRAZIE MILLE!
AH, UN CONSIGLIO, PASSATE DALLA SUA FF, E' STUPENDA! => wings_of_dreams te gusta il capitolo wifey? HARRYSON (?)
Grazie anche a dreamss che recescisce sempre e a ioamoglionedirection spero che il capitolo vi piaccia perchè è per voi e per wings_of_dreams ho finito di scartavetrarvi le scatole! bye bye!

OKOK, BUONA SERA, 
 

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Capitolo 13
*** -Capitolo 13 ***


-Capitolo 13

ZAYN'S POV.

Pensavo davvero di riuscire a guardare Allyson tra le braccia di Harry?
La mia intenzione, quella sera, era di tirarmi indietro, volevo lasciarla ad Harry e guardarli vivere la loro relazione, pensavo davvero di poterlo fare, ne ero realmente convinto, ma capii solamente di essere debole, insomma, quando vidi Allyson stretta ad Harry, quando vidi le loro labbra toccarsi, il mio stomaco si trasformò in un odioso groviglio.
Mi alzai e mi allontanai il più possibile da quel luogo, guidai per ore, non conoscendo la mia meta, mi fermai solamente quando la rabbia lasciò il posto al dolore, mi ritrovai fermo, al lato di una strada deserta.

Piangendo.

Piansi finchè i polmoni ressero i singhiozzi, piansi fino a svuotarmi completamente, piansi finchè non ebbi più lacrime da versare. La mia mente bastarda mi riproponeva sempre le stesse immagini: lei e lui.
Dovevo essere io a stringerla, dovevo essere io a baciarla, dovevo essere io ad amarla, non lui.
Asciugai con disprezzo le mie lacrime, disprezzo verso tutto quel dolore, ero deciso, non avrei permesso che lui me la portasse via, non avrei permesso che lei si innamorasse di lui, ero determinato: lei doveva essere mia.

**

Arrivai a casa verso le 03.30 del mattino, notai che le luci del salotto erano accese, Allyson si era preoccupata per me, l'idea mi fece sorridere, sapevo che lei ancora non era innamorata di Harry, potevo ancora farla girare verso di me, ma il mio sesto senso, mi suggeriva che non fosse sola in casa, e non si sbagliava.
Entrai e chiusi la porta cercando di non  fare rumore, non volevo svegliarla, e vedere Harry era l'ultima cosa che volevo, come prima cosa, c'era lei.
La mia volontà però non venne accontentata, un brivido di rancore o gelosia mi invase, Harry si affacciò all'entrata dal salotto prima di raggiungermi.

-Ma dove cazzo sei stato?- chiese a bassa voce, lei stava probabilmente dormendo, ed anche Harry aveva uno sguardo assonnato, l'idea che lei si fosse addormentata tra le sue braccia mi faceva gelare il sangue nelle vene.
-In giro.- risposi freddo e congelandolo con il mio sguardo, come al solito il ragazzo non si lasciò intimidire dal mio avviso, Harry Styles non teme nessuno, ma so ormai per certo che ha una paura costante, e devo iniziare a dire che le nostre paure si equivalgono.
-Si è preoccupata molto Zayn.- mi informò lui.
-Non succederà di nuovo. Non la lascerò.-
-Che intendi?-
-Intendo, che non sarà tua tanto facilmente.-
-Cosa?- era stupito, ma più che tutto era irato, avevo sollecitato il suo punto dolente, quel punto che se rimosso lo avrebbe fatto cadere.
-Se la vuoi, io farò di tutto perchè tu non la ottenga, deve essere mia Styles, non tua.- le parole uscirono incontrollate dalla mia bocca, ma era davvero ciò che pensavo, lei doveva essere mia, e avrei fatto davvero di tutto perchè lo fosse.
-Mi stai chiedendo la guerra Malik?- sorrise, ma era preoccupato, e capii il motivo di tale preoccupazione, vedeva i suoi occhi riflessi nei miei.
-Alla grande.- risposi ricambiando lo sguardo, 'Oh Harry, non sai che ti aspetta.'

ALLYSON'S POV.

Ruppi il mio sonno, certa di trovarmi ancora tra le braccia di Harry, ma non fu così, mi stropicciai gli occhi.
Le immagini della sera precedente annebbiavano la mia mente, e le emozioni si prendevano a pugni nel mio stomaco.
Zayn era sulla poltrona, mi guardava con aria dolce, fraterna, ma io risultai preoccupata quando gli parlai, e lo ero stata davvero quando lo avevo visto uscire con urgenza da quel locale.

-Dove sei stato?- gli chiesi alzandomi dal divano e avvicinandomi alla poltrona, non riuscii a nascondere la preoccupazione, anche se ci stavo disperatamente provando.
-Volevo fare un giro.- rispose lui mutando leggermente lo sguardo, strinse la mascella come se il ricordo gli provocasse dolore, si era dimenticato di non poter mentire con me, infatti ero convinta che fosse stato costretto da qualcosa, o da qualcuno, ma mi convinsi che non era una serie televisiva, comunque, non gli credevo, ma temevo che chiedere i particolari sarebbe stato troppo invadente, mi sedetti sul braccio della poltrona prima che lui mi costrinse a sedermi sulle sue gambe strattonandomi con un braccio e facendomi cadere su di lui.
-Comunque buon giorno Allyson.- sussurrò lui stringendomi a se, i suoi occhi erano tornati dolci come quando mi ero svegliata, non capivo il motivo di tale abbraccio, insomma, non c'erano stati imprevisti, o confessioni, o lacrime, non capivo perchè mi avesse abbracciato, ma non era male sentire un po' di puro affetto fraterno ogni tanto.
Mi divincolai dalla stretta di Zayn diretta in cucina, al mio gesto il mio fratellastro emise un suono di disaccordo, ma non me ne curai, avevo voglia di un teh.
In quel momento le mie domande mentali ricomparvero, Harry? Dov'era Harry?
'Se ne è andato stupida!' mi rimproverava la mia coscienza, ma solo quando entrai in cucina mi rallegrai mandando a quel paese la mia mente, l'effetto che quel ragazzo mi procurava era strano, uno strano terribile, ma allo stesso tempo fantastico.

Il ragazzo riccio era di spalle, sorseggiava del caffè e guardava fuori dalla finestra, i suoi ricci erano leggermente scompigliati, ma mi piacevano, i suoi dorsali erano ben visibili anche se coperti dal tessuto della maglietta, e le sue gambe magre erano ancora strette nei jeans che indossava la sera precedente.
In quel momento feci evadere il lato bisognoso d'affetto di Allyson Jade Malik, e avvolsi le mie braccia attorno al suo petto.
Appoggiai la mia testa alla sua schiena e sussurrai, come se sperassi che non mi sentisse, a dire il vero lo speravo veramente, non mi ero mai esposta così tanto e mi pentii di averlo fatto.

-Pensavo che te fossi andato.- dissi lasciandolo andare e sedendomi sul tavolo.
Lui si girò lentamente mostrandomi due splendide fossette, il mio stomaco non poteva reggere visioni di simile perfezione di prima mattina.
Harry si avvicinò a me e senza dire nulla, si fece spazio tra le mie gambe, mi avvolse la vita con un braccio e con la mano libera mi accarezzò la guancia sinistra, un leggero brivido scosse la mia spina dorsale.
-Come potrei andarmene?- sussurrò al mio orecchio.

Brividi.

A quelle parole provai solamente dei brividi sconosciuti al mio corpo, mi stupii di me stessa, le parole solitamente non mi scaldano così tanto, solamente le parole di Harry e Zayn riescono a trovare una certa importanza nella mia testa, il ragazzo riccio mi strinse a se, come una supplica, come una necessità, ero stordita, mi mancava il fiato, bisognerebbe emanare una legge che impedisca ad Harry Edward Styles di dormire a casa tua e di farsi trovare in cucina, per non parlare del suo tocco.
Non avevo mai provato tante emozioni in una sola volta, ma non erano poi così male 'Wow Allyson mi stupisci' mi intimò la mia vocina interiore, e a dirla tutta, anche io ero stupita.
Mentre ero assorta nei miei pensieri, lui continuava a stringermi.

-Non mi lasciare mai Allyson, ti prego.- la sua supplica mi sconvolse, nuove scosse invasero il mio corpo, erano scosse dolci, come il ragazzo che avevo davanti, mi sentivo davvero stranissima, non avevo mai provato emozioni simili, non mi ero mai sentita così bene, sì penso proprio che in quel momento stessi bene.
Dopo tanto tempo, stavo veramente bene!
La vocina nella mia testa si era ammutolita, non mi aveva ancora ammonito, e la cosa mi faceva davvero molto piacere, quel momento mi riportò a qualche settimana prima, quando io ed Harry eravamo impegnati a sfidarci a vicenda, ma la mia mente non era lì, era a quel momento nel quale io ero tra le braccia di un ragazzo davvero fantastico, ma che non era Harry. Insomma, perchè quel momento mi ricordò il momento di 'confessione' che ebbi con Zayn tempo prima?
Forse perchè quella fu la prima volta nella quale mi sentii protetta, dove mi parve di stare meglio, ma lì, in quella cucina, non stavo meglio, stavo davvero BENE.
Mi sentii finalmente importante per qualcuno, e la cosa mi piaceva, ma sentii anche che ormai Harry era divenuto importante per me,e questo non mi piaceva, anzi, mi preoccupava terribilmente.

Sarei potuta rimanere stretta a lui per ore, ma l'entrata in cucina di Zayn ruppe i miei piani, allontanai Harry, il motivo di tale gesto, sfuggì anche a me, ma era come se volessi evitare che Zayn mi vedesse con Harry, il ragazzo riccio mi guardò confuso, mentre vidi che la bocca di Zayn si piegava in un sorriso a me inspiegabile, non avevo mai visto quel sorriso sulle labbra di Zayn, era un sorriso diverso, era un sorriso di sfida,  non rivolto a me, ma ad Harry.
Ero confusa, ma non me ne curai particolarmente, sorrisi a Zayn in segno di saluto, e lui ricambiò trasformando le sue labbra in un sorriso di cortesia.

-Allora Allyson, che ti va di fare? Oggi non c'è scuola quindi..- Zayn iniziò a parlare, mentre Harry poggiò il suo peso al lato del tavolo, poco distante da me, io pensai alla proposta di Zayn, un'idea mi balenò in testa, ma era un po' stravagante come proposta..
-Uhm.. Zayn.. Io..- iniziai a parlare sperando vivamente che lui capisse le mie intenzioni.
-Davvero? Ok, andata!- disse lui, ero contentissima della sua risposta, aveva afferrato la mia idea esattamente come volevo, e mi aveva assecondato!
Scesi velocemente dal tavolo e corsi ad abbracciarlo, era da tempo che Zayn non mi portava in quel paradiso, ed ero entusiasta come una bimba alla quale viene comunicato che si recherà alle giostre! Il mio euforismo mi sconvolse, ma tanto quella mattina ero già 'uscita dai miei limiti' quindi potevo anche permettermelo!
La giornata si presentava fantastica, ero felicissima, ma quando mi staccai da Zayn, notai che entrambi si stavano sfidando con lo sguardo, di nuovo.

Buona sera! Il capitolo è ispirato ad una canzone degli One Direction, 'I wish', ok spero che il testo vi sia piaciuto tanto da lasciare una recensione.
Grazie mille per aver letto!
Grazie a chi preferisce:

 

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2 - 1Dinsidemyself [Contatta]
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14 - _tomljnson [Contatta]
  E ovviamente anche a chi recensisce, un immenso grazie alla mia Wifey, passate da lei la sua fan fiction è davvero stupenda! wings_of_dreams  !
Volevo consigliarvi inoltre un'altra fan fiction di
Valeme  
Bene gente buona notte!
 

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Capitolo 14
*** -Capitolo 14 ***


-Capitolo 14

HARRY'S POV.

Riuscii a rilassarmi solamenta quando Allyon si allontanò da Zayn, solo allora potei lasciar uscire il respiro che stavo trattenendo, di solito non era così espansiva, nè con Zayn, nè con me, anche se devo ammettere che il suo abbraccio inaspettato mi aveva fatto sciogliere, che cosa mi aveva fatto quella ragazza?
Ero del tutto dipendente da lei, e dalla sua personalità lunatica, Allyson si sporse sul piano di marmo della cucina in modo da riuscir a scrutare il tempo di quel giorno.
Londra proponeva un'insolita giornata di sole, e le sue labbra si schiusero in un sorriso quando i raggi del sole incontrarono i suoi occhi creando dei magnifici riflessi ambrati.
-Ragazzi io vado a cambiarmi, torno subito.- annunciò lei prima di scomparire dietro l'angolo.

Restai solo con Zayn, che aveva un sorrisetto bastardo dipinto sul volto, e la cosa non mi piaceva, non mi piaceva per niente.
-Penso che io ed Allyson ci divertiremo oggi.- disse allargando il suo sorriso, quanto avrei voluto prenderlo a pugni per fargli passare la voglia di ridere.
-Cosa ti fa pensare che ti lascerò solo con lei?
-Beh il fatto che lei non ti ha chiesto di venire.-
'Merda, è vero, lei non mi vuole?' la mia mente iniziò a propormi immagini disdicevoli, e il mio umore appassì, era vero, Allyson non mi aveva chiesto di unirmi a loro, e se non lo avesse fatto? 'No, no lo farà.' cercavo di autoconvincermi, dovevo autoconvincermi.
Ma d'altra parte, cosa eravamo io e lei? Amici? Amanti?
Non riuscivo a darmi una risposta e tutto ciò era davvero frustrante.

ALLYSON'S POV.

Indossai un paio di jeans neri aderenti, una t-shirt rossa e bianca e le mie nike rosse, raccolsi i capelli in una coda di cavallo e scesi per tornare dai ragazzi, che intanto non si erano mossi di una virgola.
-Allora andiamo?- chiesi impaziente soffermandomi sullo sguardo di Harry, sembrava strano, era diverso rispetto a qualche istante prima.
-Certo, prendo le chiavi.- rispose Zayn allegro, Harry non alzò nemmeno lo sguardo su di me, cosa poteva essere successo in cinque minuti di tanto grave da fargli cambiare umore?
Uscimmo di casa e ci fermammo davanti all'auto di Zayn ad aspettare non so cosa..
Zayn guardava Harry divertito, mentre io lo guardavo preoccupandomi del suo cambio d'umore, insomma, non era una cosa da lui, non lo aveva mai fatto.
-Va bene, allora.. Ciao e divertitevi.- disse lui tenendo la testa china e girandosi.
-Tu non vieni?- chiesi io stupita dal suo gesto, insomma, pensavo che sarebbe venuto con noi, io volevo che vedesse il luogo dove sono cresciuta, non sapevo perchè, ma volevo che lo vedesse.
-Tu vuoi che venga?- replicò lui, era per questo? Era perchè io non glielo avevo chiesto? Pensavo che lo avesse fatto Zayn..
-Certo.- risposi abbassando lo guardo.
-Allora vengo!- esclamò, il tono della sua voce era più allegro, aveva cambiato umore, di nuovo, e poi dicono che sono le ragazze ad essere lunatiche.
Salii sui sedili posteriori mentre Zayn prendeva posto dalla parte del conducente e Harry dal lato del passeggero.

Mentre la vettura iniziava a muoversi raccolsi le gambe al petto e mi persi ad osservare i paesaggi che si susseguivano abbastanza velocemente, in auto regnava il silenzio, cosa insolita, di solito Harry e Zayn parlavano e scherzavano su tutto, ma quel giorno erano come sconosciuti, i loro occhi erano nascosti dagli occhiali da sole, e io non riuscivo a studiare le loro espressioni, così mi concentrai nuovamente sull'esterno, i colori si confondevano a causa della velocità, e il tutto donava una fantastica sensazione di equilibrio.

-Siamo arrivati!- annunciò Zayn accostando, scesi immediatamente e mi precipitai in mezzo a quei campi verdi che avevano ospitato la mia infanzia.
Zayn mi raggiunse subito ponendosi al mio fianco e stringendomi a sè, mi sentivo a casa lì in mezzo, mi sentivo a casa in mezzo al nulla.
-Ma dove siamo?- chiese Harry avvicinandosi a noi, gli sorrisi, lui non poteva sapere.
-Siamo nel posto che mi ha vista crescere, almeno finchè i genitori di Zayn non mi hanno adottata.- risposi sorridendo a Zayn.
-Allora andiamo a trovare Mr e Mrs Madson?- propose lui.
-Certo non li vedo da.. Tre anni!- confermai affrettandomi a scendere la piccola collina verde indirizzata verso la modesta casa di mattoni poco più giù.

Quando arrivai davanti al portone in legno, le immagini della mia infanzia iniziarono a scorrere come fiumi nella mia testa, era rimasto tutto uguale, tutto era esattamente al suo posto, come lo avevo lasciato, bussai tre volte prima che una signora sulla cinquantina mi aprì, la riconobbi subito.
-Mrs Madson!- gridai gettandomi tra le sue braccia, lei era sorpresa, non mi aveva probabilmente riconosciuta, la lasciai andare per permetterle di riconoscermi, mi guardò a lungo, ma solo quando le sorrisi lei mi riconobbe davvero.
-Oh la mia piccola Allyson!- affermò prima di abbracciarmi nuovamente, era un abbraccio caldo, di quelli che ti fanno dimenticare tutto, come gli abbracci di Harry!
Oh, gli abbracci di Harry..
Mrs Madson non era cambiata per niente, l'unica cosa che notai fu che i suoi lineamenti erano un po' più marcati.
Mrs Madson mi trascinò in casa, io riuscii a prendere la mano di uno dei ragazzi mentre la seguivo.
-Oh Marc! Guarda chi è tornato!- esclamò lasciandomi davanti all'imponente figura di Mr Madson, era uguale a come lo ricordavo, alto, robusto e con la barba lunga.
-Oh Zayn, benvenuto! Lei è la tua fidanzata?- Io sbaincai alla sua domanda, io la ragazza di Zayn?
Ma va la! Lui è il mio fratellastro, è impossibile.
-Marc! Lei è la piccola Allyson.- lo corresse Mrs Madson.
-Piccola Allyson!- disse lui incredulo, gli sorrisi, e lui parve riconoscermi, si avvicinò a me e mi abbracciò forte sollevandomi da terra come faceva quando ero piccola.
Quando mi mise gliù si allontanò leggermente per potermi studiare meglio, inarcò un sopracciaglio e io mi sentii a disagio, non mi piaceva essere studiata così a lungo, ma da Mr Madson potevo anche sopportarlo.
-Ma gli dai da mangiare?- chiese rivolgendosi a Zayn, lui si strinse nelle spalle, cosa significava?!
Oh andiamo, non poteva averlo chiesto sul serio!
-Sei incantevole piccola Allyson, ma devi mangiare!- mi rimproverò lui, io non sapevo come reagire, non sapevo se arrossire per il complimento o se irritarmi per il consiglio.
Io non dovevo mangiare.
Decisi di limitarmi ad un timido sorriso che fu prontamente ricambiato.
-Rimanete a pranzo vero?- chiese Mrs Madson.
-Oh non vorremmo disturbare..- risposi io entrando in panico, non sarei riuscita in quel momento a mangiare davanti a loro, guardai Harry in modo supplichevole, ma lui aveva lo sguardo basso.
-Nessun disturbo, vado ad apparecchiare.-
Mrs Madson non lasciò il tempo a nessuno di replicare e si addentrò in cucina, cercai nuovamente lo sguardo dell'unica persona che sapeva tutto, e quando finalmente lui alzò gli occhi su di me, sfoderai un'espressione contrariata e preoccupata che fece mutare i suoi occhi in smeraldi increduli, mi avvicinai ad Harry mentre Zayn e Mr Madson conversavano, afferrai il suo avambraccio e lo condussi fuori dall'abitazione.

-Hey qualcosa non va?- mi chiese chianando la testa di lato.
-Non posso mangiare, non qui.- dissi guardandomi le scarpe per l'imbarazzo, non ero abituata a parlare con qualcuno dei miei disagi.
-Allyson ce la puoi fare, e poi, oggi sei anche uscita in maniche corte!- affermò lui sorridendo, i miei occhi si sbarrarono, avevo le braccia scoperte!
Come ero potuta essere tanto stupida? Mi ero distratta, e se Zayn avesse notato le cicatrici? E se le avessero notate Mr e Mrs Madson?
No.. No.. NO!
-Allyson ma cosa c'è?-
-Loro non.. Zayn non.. Loro non devono..-
-Cazzo pensavo che glielo avessi detto.
-NO!!-
-Ok piccola calmati, non le ha notate fino ad ora, perchè dovrebbe notarle adesso?-

Feci una leggera smorfia, ok non le aveva ancora notate, ma poteva farlo da un momento all'altro, come avrei fatto a nasconderle per il resto della giornata?
Le braccia di Harry mi avvolsero nel tentativo di confortarmi, ma non ottennero un buon risultato, ero del tutto in panico, avrei dovuto mangiare e avrei anche dovuto trovare il modo di nascondere le mie braccia per il resto della giornata.

-Ragazzi a tavola!- gridò Mrs Madson distraendomi dall'affetto che Harry mi stava mostrando, mi allontanai da lui che ancora mi stringeva la mano ed entrammo in casa, appena fummo in cucina Zayn ci scrutò attentamente e quando il suo sguardo cadde sulle nostre mani intrecciate, mi affrettai a lasciare la presa e a sedermi a tavola, seguita poi da Harry.
-Mrs Madson ma ci sono sei posti a tavola.- dissi notando un coperto in più.
-Oh Paul sarà qui tra poco, sono sicura che sarà molto contento di vederti, ha sempre avuto un debole per te piccola Allyson.- arrossii violentemente, Paul Madson fu il mio primo bacio, ma non ci fu mai nulla di serio tra noi, eravamo piccoli.
Sorrisi timidamente e abbassai lo sguardo sulla tavola, molto bene il mio incubo aveva inizio.

ZAYN'S POV.

E adesso chi cazzo era Paul?!
La mia mascella si strinse involontariamente mentre guardavo Allyson arrossire e abbassare lo sguardo, teneva le braccia incrociate al petto e gli occhi fissi sul piatto vuoto, era seduta di fronte a me, mentre Harry era al mio fianco e sembrava aver avuto la mia stessa reazione, non è bello che tutti sbavino dietro alla ragazza che ami..
Anche se lei non sembra accorgersi di te, sapete, quando Mr Madson mi ha chiesto se fosse la mia fidanzata, non ho potuto fare a meno di sorridere, ci avevo pensato anche io, e mi sarebbe davvero piaciuto rispondere 'Sì, è la mia fidanzata.' ma non potevo farlo, perchè sarebbe stata una bugia, ma avrei lottato per ciò che amavo, dovevo solo fare in modo che lei si accorgesse di me.
'Cazzo Allyson ci sono anche io! Ti prego, ti prego, ci sono anche io!'

ALLYSON'S POV.

Eravamo tutti seduti a tavola ad aspettare Paul, quando la porta sul retro si aprì, istintivamente io e Mrs Madson ci alzammo per accoglierlo, seguite poi dagli uomini.
Quando Paul entrò non potei fare a meno di sgranare gli occhi, era diventato davvero un bellissimo ragazzo, aveva i capelli corti e biondi, e i suoi famigliari occhi azzurri si persero nei miei cercando di riconoscere la mia figura, sua madre corse ad abbracciarlo e gli sussurrò qualcosa all'orecchio.
I suoi occhi si fecero più grandi e quando si avvicinò a me iniziò a sorridere, mi abbracciò forte e mi guardò nuovamente, sembrava stupito, stupito probabilmente dalla mia presenza.

-Wow Allyson, wow!- disse continuando a guardarmi, io instintivamente nascosi le braccia dietro la schiena e gli sorrisi timidamente.
Prendemmo nuovamente posto a tavola, Paul al mio fianco e Harry e Zayn di fronte a noi, Mrs Madson riempì i nostri piatti con le sue storiche lasagne al forno, le amavo quando ero bambina, ma in quel momento avevo paura a mangiarle, mi sentivo a disagio in mezzo a tutta quella gente, alzai gli occhi al cielo, esasperata da me stessa e mi morsi il labbro inferiore, sentivo gli occhi su di me e tutto ciò mi metteva incredibilmente a disagio.
Sentii il cellulare vibrare nella mia tasca.

Da: Harry
'Immagina che seduto a tavola con te ci sia solo io. Puoi farcela piccola.'

Alzai lo sguardo su di lui e mi sorrise, mi sforzai di ricambiare prima di tentare di fare ciò che mi aveva suggerito, fissai i suoi occhi verdi mentre iniziavo a svuotare la mia porzione di lasagne, erano buone come sempre ma non riuscii davvero a finirle, quando distolsi lo sguardo da Harry avevo mangiato quasi metà della mia razione, lui mi sorrise e gli altri volti riapparvero intorno alla tavola, ci ero riuscita, avevo mangiato davanti a cinque persone e, e mi sentivo bene, come poteva Harry aiutarmi così tanto?
Non lo sapevo ma gli dovevo tutto.

Quando finimmo il pasto, mi fermai ad aiutare Mrs Madson a sparecchiare e a lavare i piatti mentre i ragazzi uscirono.
-Sai, sei cresciuta davvero tanto piccola Allyson.- mi intimò Mrs Madson mentre continuavo a strofinare le stoviglie.
-Oh grazie, mi è mancato molto tutto questo.-
-La tua assenza si è sentita molto bambina.-

-Prometto che tornerò presto.-
-Lo spero tanto.- disse venendo ad abbracciarmi, restammo così per qualche secondo, e la mia mente tornò a quando cinque anni prima vivevo con loro e i suoi abbracci mi scaldavano sempre.

-Hey Allyson è ora di andare!- Zayn interruppe i miei pensieri apparendo sulla porta, io gli sorrisi prima di salutare calorosamente Mrs Madson.
Ci dirigemmo dall'auto solamente dopo i dovuti ringraziamenti e saluti, Paul ci accompagnò fino al luogo dove Zayn aveva parcheggiato.
-Bene allora.. Torna a trovarci presto ok Allyson?- mi chiese Paul abbracciandomi.
-Certo!- risposi ricambiando l'abbraccio, gli sorrisi ed entrai in auto, Harry aveva già preso posto al lato del passeggero e Zayn era già pronto per guidare.

-Allora ti sei divertita?- chiese Zayn dopo qualche minuto di silenzio.
-Sì, molto, grazie fratellone!- gli risposi sorridendo, sul volto di Harry si dipinse un sorriso divertito, mentre Zayn non ricambiò il mio sorriso.
-E voi vi siete divertiti?- chiesi io cercando di capire tale reazione.
-Molto! Anche se quel Paul non mi convinceva..- disse Harry facendomi l'occhiolino.
-E tu Zayn?- chiesi curiosa.
-Sì, i signori Madson sono persone davvero eccezionali!- rispose sorridendo, oh finalmente!

Quando arrivammo a casa, Harry se ne andò quasi subito salutandomi calorosamente, mentre Zayn mi dichiarò di dover andare a fare una commissione, rimasi così sola in casa, quella giornata mi aveva riportato alla mente tanti ricordi, mi era servito tornare in quella casa, quando vivevo là ero felice, ero piena, e in un modo o nell'altro avevo provato le stesse emozioni, ed ero anche riuscita ad evitare che Zayn vedesse le cicatrici.

Ero seduta a gambe incrociate sulla poltrona del soggiorno quando sentii bussare alla porta, 'Oh, Zayn deve aver dimenticato le chiavi.' pensai avviandomi verso la porta d'entrata, ma quando vidi Harry rimasi piacevolmente stupita, gli sorrisi e lo invitai ad entrare, sembrava teso, preoccupato e incerto, aggrottai la fronte pensando al motivo della sua visita.
-Allyson ti devo parlare.- 'Oddio, cosa ho fatto ora?'
-Ti ascolto.-
-Io cosa sono?-
'Cosa?'
-Intendo, io per te cosa sono? Un'amico? Un'amante? Cosa?!- Cazzo, non ci avevo pensato, era vero, cos'eravamo io ed Harry? Amici? Amanti?
-Io.. Io non..- non riuscivo a formulare una frase perchè non sapevo cosa rispondere, ero intimorita da ciò che provavo per lui.
-Allyson io ho bisogno che tu capisca una cosa, io sono innamorato di te, te ne rendi conto?! Non ho mai provato nulla di simile, con nessuna ragazza, tu per prima sai che io reputavo le ragazze un gioco, ma tu.. Tu se.- non gli diedi il tempo di completare la frase, avevo sentito abbastanza, avevo finalmente capito, non eravamo amici, e non eravamo nemmeno amanti, eravamo.. Innamorati, le mie labbra cercarono le sue con desiderio e bisogno, e lo sentii, sentii il nodo formarsi nel mio stomaco e il cuore battere forte,
mi ero innamorata?

Volevo sentire il suo amore, volevo vedere quanto amore era disposto a donarmi, volevo sapere se il suo amore mi sarebbe bastato, il bacio si fece subito più passionale mentre le mie dita iniziarono a giocare con i suoi ricci, lui posò le mani sul mio sedere in modo da sollevarmi, agganciai le gambe al suo bacino senza staccarmi dalle sue labbra.
-Oh Allyson.- ansimò lui trasportandomi al piano superiore, entrammo in camera da letto e lui mi poggiò sul materasso rimanendo sopra di me, mi baciava in continuazione e io non potevo che ricambiare ormai stragata dalla passione, sollevai il tessuto della sua t-shirt fino a sfilargliela del tutto, e lui fece lo stesso con la mia gettandola sul pavimento, passai poi al bottone dei suoi jeans prima di liberarmi anche di quell'indumento ormai superfluo, i suoi jeans finirono in un punto indistinto della stanza e furono velocemente raggiunti dai miei, Harry abbandonò le mie labbra passando a baciare il mio collo, poi la spalla, il seno, il ventre, arrivando poi all'elastico dei miei slip, sussultai quando sentii i suoi denti abbassare la stoffa e risalire moridcchiando la pelle della mia gamba, quando fu di nuovo alla mia altezza si chinò per baciare e poi mordere leggermente il lobo del mio orecchio sinistro, sussultai nuovamente e lui sorrise, mi lasciò poi un umido bacio sulle labbra prima di sfilarsi i boxer e lasciarli sul pavimento.
-Sei pronta?- mi chiese ansimando, il suo respiro era irregolare, ma dal tronde, rispecchiava il mio, solo quando annuii venni riempita da Harry, aspettò che mi abituassi prima di iniziare movimenti lenti ma decisi, io seguivo i suoi movimenti prima di ribaltare la situazione, non mi è mai piaciuto essere sottomessa, lui sembrò stupito dalla mia presa di posizione, ma non era affatto contrariato, teneva gli occhi chiusi mentre io lo osservavo continuando a muovermi, lasciai andare la testa all'indietro quando mi sentii totalmente svuotata, svuotata ma piena..
Difficile da descrivere, venne anche lui, poco dopo, alzandosi e baciandomi con passione mista ad altro, in quel bacio c'era passione, ma anche amore, molto amore.

Quando aprii gli occhi ero tra le braccia di Harry, mi stringeva forte e respirava pesantemente a causa del sonno, sorrisi ricordando la sera precedente, avevo fatto l'amore con lui, 'l'amore', è strano, pensavo di non poter provare amore, e pensavo di non poter essere amata, ma fu bellissimo, ero felice, felice ma anche spaventata, e se Harry mi avesse lasciato?
Non volevo pensarci, non avevo bisogno di pensarci in quel momento, con difficoltà mi misi a sedere sul letto e mi guardai intorno, cazzo, quella non era la mia stanza!
Avevamo fatto sesso nella stanza di Zayn!
E lui dov'era?!

Buona sera gente!
Ok mi vergogno terribilmente per questo capitolo, è la prima volta che scrivo cose del genere.. Comunque grazie per aver letto, spero di ricevere qualche vostra opinione, anche critica ovviamente.
Inoltre grazie a chi segue, recensisce, preferisce e ricorda questa fan fiction, davvero grazie mille, e grazie anche alla mia wifey, perchè mi sostiene sempre, davvero grazie!
Grazie ancora di aver letto buona serata! :D

Buon 
 

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Capitolo 15
*** -Capitolo 15 ***


-Capitolo 15

"Don't try to make me stay,
 Or ask if I'm okay
 I don't have the answer.
 Don't make me stay the night,
 Or ask if I'm all right
 I don't have the answer."
-Irresistible

Mi alzai velocemente dal letto e mi rimisi gli slip, iniziai poi a scuotere Harry nell'intenzione di svegliarlo, quando aprì gli occhi mi sorrise tranquillo.
-Buon giorno piccola.
-Harry alzati.- dissi scoprendolo, cavolo era ancora nudo, mi girai e gli lanciai i boxer raccogliendoli dal pavimento.
-Perchè tanta fretta? Che ore sono?
-Non lo so ma questa è la camera di Zayn e.. Aspetta vado a vedere dov'è
.- dissi dirigendomi verso la porta, ero molto nervosa, e agitata, non potevamo davvero averlo fatto nella stanza di Zayn, mi sentivo terribilmente in colpa.
-Allyson..- mi chiamò lui infilandosi i boxer rimanendo tranquillamente a letto.
-Che c'è?
-Sei in biancheria intima.- mi fece notare lui, abbassai lo sguardo, cavolo aveva ragione, mi affrettai a raccogliere qualcosa da terra e la indossai, era la t-shirt bianca di Harry, mi era un po' grande, ok mi era molto grande ma almeno mi copriva.
Percorsi il corridoio del piano superiore aprendo le porte della mia stanza, e del bagno, ma di Zayn non c'era traccia, doveva essere furioso, e io non potevo davvero biasimarlo.
Scesi le scale ed osservai a fondo sia il soggiorno che la cucina, ma da nessuna parte riuscii a trovare il mio fratellastro, era frustrante, era arrabbiato per colpa mia!

-Hey è tutto okay?- mi chiese Harry abbracciandomi da dietro, mi ero dimenticata della sua presenza, ma quell'abbraccio mi fece dimenticare di tutto il resto, mi girai verso di lui e ricambiai la stretta, avevo la testa appoggiata alla sua spalla mentre lui tracciava la mia spina dorsale con l'indice.
-Sai, la mia maglia ti sta davvero bene.- sorrisi leggermente a quel complimento, a malapena mi copriva il sedere, ma piaceva anche a me, portava il suo odore.
-Zayn non c'è?- mi chiese, mi ricordai improvvisamente dell'assenza di Zayn e mi allontanai leggermente da Harry per poter prendere il cellulare, erano le 08.17, non era da lui uscire così presto, e chissà da quanto tempo era fuori, composi il suo numero e appoggiai il cellulare all'orecchio.
Uno, due, tre, quattro, cinque squilli.

-Pronto?- la sua voce era strana, roca e traballante, aveva bevuto, e aveva bevuto davvero molto.
-Zayn, dove sei?- chiesi preoccupata dalla sua voce.
-Beh, non in camera mia!- Cazzo, ci aveva visti, ma in quel momento non mi importava, volevo solo sapere dove si trovava, non gli avrei permesso di guidare in quelle condizioni.
-D'accordo, Zayn mi dispiace, ma dimmi dove sei che ti vengo a prendere.-
-Oh mi sono divertito stasera Allyson, e penso che lo farò ancora..-
disse prima di riattaccare, la mia preoccupazione si tramutò in ansia, non potevo permettergli di fare stronzate, e anche se era lui il fratello maggiore, non volevo che gli succedesse qualcosa solamente perchè era arrabbiato con me.

Senza calcolare Harry, salii le scale fino alla mia stanza e accesi il computer posto sulla scrivania, Harry mi raggiunse poco dopo, si era infilato i jeans ma era ancora a petto nudo, deglutii, non era il momento di iniziare una nuova dimostrazione d'affetto.
Digitai sul computer la password dell'iPhone di Zayn e non ci misi molto a localizzarlo, siete liberi di chiamarmi stalker, ma dovevo saperlo.
Presi giù l'indirizzo scrivendolo su un piccolo pezzo di carta, non conoscevo quel posto ma non mi importava, ci sarei andata ugualmente.
-Sei una specie di stalker?- mi chiese Harry posandomi un casto bacio all'angolo della bocca.
-Sono solamente brava con i computer.- affermai io, ricambiai il favore lasciandogli un leggero bacio sulle labbra poi andai a recuperare i miei jeans e le mie scarpe in camera di Zayn.
Quando tornai nella mia stanza Harry si stava guardando intorno, e aveva anche indossato le scarpe, ma rimaneva ancora a petto nudo, l'effetto che mi faceva non era adatto al momento.
-Ma tu hai intenzione di metterti una maglia oppure vieni fuori nudo?- chiesi cercando di non arrossire.
-Beh, la mia t-shirt la stai indossando tu.- mi fece notare avvicinandosi a me.

Quando fu abbastanza vicino fece avviniare i nostri corpi con un movimento rapido del braccio sinistro e si avvicinò alle mie labbra, un'ondata di calore mi invase il corpo quando mi sussurrò su di esse.
-Posso riaverla?- io annuii e lui sollevò i lembi di stoffa fino a sfilarmela del tutto, mi lasciò un leggero bacio sulle labbra poi si infilò la maglietta della quale mi aveva appena privato.
Rimasi a guardarlo senza spiaccicare parola, poi realizzai di essere senza maglia e scattai verso il mio armadio, optai per una maglietta bianca a righe rosse che indossai mentre Harry ridacchiava.
-Che hai da ridere?
-Mi ricordi Louis!-
confermò Louis, arrossii al ricordo del bellissimo ragazzo castano che Zayn mi aveva presentato dopo il ballo, mi dispiaque di averlo liquidato quando tentava di essermi amico.
-Ora andiamo.- dissi uscendo di casa e prendendo le chiavi della macchina di Harry dalla tasca posteriore dei suoi jeans, lui mi guardò male ma poi sorrise.
-Cosa pensi di fare?- mi chiese chinando la testa di lato.
-Guido io.- risposi, e senza dargli il tempo di replicare, salii in macchina dalla parte del conducente, costringendolo a posizionarsi sul lato del passeggero, aveva la fronte aggrottata in un'espressione di pura preoccupazione, e mi sentii leggermente offesa, non guidavo tanto male.
-Allyson, ti prego fai attenzione, è.. Un'auto delicata.-
-Ha anche un nome? Ahah.
-Sì..
-Sul serio?!
-Sì, si chiama Anny.. Ti prego fai attenzione..-
-Ok.. Ok.. Tratterò bene la tua Anny.-
dissi prima di partire lasciando forse un po' troppo velocemente la frizione, Harry sussultò ma non mi importava.

L'indirizzo che il computer mi aveva fornito si trovava in uno dei quartieri più malfamati di Londra, in uno di quei quartieri dove perfino la pozia ha paura di addentrarsi, ma io lo feci lo stesso, dovevo travare Zayn.
Accostai fuori dal locale che mi era stato segnalato, si trattava di un night club. 'Oh Zayn ma che cazzo hai combinato?' mi sentivo colpevole della sua reazione, anche se non capivo il bisogno di ubriacarsi e di andare a puttane, ma non essendo un ragazzo non potevo capirlo.
-Harry rimani in auto per favore.- gli chiesi spegnendo in motore.
-Cosa?! Non se ne parla nemmeno!-
-Harry!-
rimproverai io.
-Ho bisogno di parlare da sola con Zayn.-
-E io ho bisogno che tu ritorni viva in auto, scendo io.-
-No! Harry non sono una bambina, so cavarmela-.
Affermai uscendo velocemente dall'auto e chiudendolo dentro, sentii le sue proteste e anche i pugni che tirò contro la sportella dell'auto, ma dovevo risolvere la cosa per conto mio, mi affrettai ad entrare e mi trovai davanti un uomo alto e muscoloso che indossava solamente pantaloni in pelle nera.

-Come posso aiutarti bambolina?- cercai di non rispondere in malomodo, ma odiavo davero quel 'bambolina', contai fino a dieci prima di rispondere.
-Sto cercando Zayn Malik.- risposi guardandolo freddamente.
-Qui non diamo mai niente per niente.- mi informò lui avanzando verso di me, io arretrai capendo le sue intenzioni, ma non mi lasciai intimidire dalla stazza.
-Sono solo di passaggio, ho bisogno di sapere dove si trova Zayn.- risposi cercando di rimanere il più calma possibile.
-Seconda porta a destra in fondo al corridoio, ora posso avere la mia ricompensa?- avanzò ancora, e ciò che mi aveva insegnato Mr Madson mi tornò utile, il punto dolente.
Alzai il ginocchio verso i suoi genitali e lui subito si piegò dolorante.
-Puttana!- gridò mentre mi allontanavo verso la porta che mi era stata indicata, la aprii e mi ci infilai dentro, era tutto bui, ma sentii gli inconfondibili gemiti di piacere femminili, strisciai sulla parete finchè non trovai l'interruttore, accesi la luce e la scena che mi trovai davanti non fu certo delle migliori..

Il mio fratellastro che torreggiava su una ragazza bionda, lei stoppò i suoi gemiti appena mi vide a braccia conserte, mentre lui ancora non mi aveva guardata.
-Zayn!- lo chiamai, lui si girò di scatto e si allontanò velocemente dalla bionda che si coprì con il lenzuolo, si infilò i boxer e si fermò a guardarmi.
-Allyson che cazzo ci fai qui?- mi chiese evidentemente alterato, ma non mi importava.
-E tu invece?- ribattei impassibile, la bionda iniziò a rivestirsi cercando di non ascoltare la conversazione.
-Sono maggiorenne! Posso fare quel cazzo che mi pare!-
-Beh, se è per questo anche io posso farlo!-
-Nella mia stanza?! Allyson sono morto dentro quando ti ho vista abbracciata ad Harry nella MIA stanza!-
-Ok mi dispiace ma non lo abbiamo fatto apposta!
-Tu di certo no..
-Che intendi?
-Chiedilo al tuo Harry, e ora lasciami in pace per favore! Tornerò a casa quando ne avrò voglia.-
-No, tu torni ora con me, sei ubriaco e non permetterò che tu guidi la macchina in queste condizioni.-
-Zayn io vado alla prossima.-
la bionda si intromise, io la fulminai con lo sguardo, e dopo essersi scottata uscì.
-Dai vestiti-
-No.-
-Non era una proposta, o ti vesti o chiamo Harry e ti portiamo via con la forza.-
-Oh giusto! Dov'è Harry? Ultimamente è sempre attaccato al tuo culo, e ora che ti ha anche scopata ha un motivo valido!-

Le sue parole mi ferirono, faticai molto per trattenere le lacrime, ma ciò che volevo era solamente che mi seguisse perciò cercai di non darci peso.
-Harry è chiuso in macchina, un ragazzo ha cercato di violentarmi quindi o ti muovi e ti vesti, altrimenti ti faccio veramente portare via di peso.-
-Ma a te che cazzo te ne frega di me?!
-Zayn ma mi prendi in giro?! E' ovvio che mi interesso a te!-
-Beh non come ti interessi ad Harry..
-Lui non è il mio fratellastro.
-Quindi è questo il problema? Che sono tuo fratello?
-Non ti seguo..
-Se io non fossi il tuo fratellastro, ti accorgeresti della mia esistenza?! Ti accorgeresti che ogni volta che ti vedo con Harry è come una pugnalata per me?! Cosa cazzo posso fare io per farmi notare da te?!
-Continuo a non capire.
-Allyson cazzo! Sono innamorato di te! Perfino i muri di casa nostra se ne sono accorti! Ma tu no, tu vedi solamente l'amore di Harry, deve averti scopata davvero bene!-

'E' l'alcol che parla, Allyson calmati, è l'alcol che parla.'
-Mi stai dando della puttana Zayn, tu stai dando a me della puttana, io non so che cazzo tu abbia bevuto, ma vedi di finirla di dire stronzate, vestiti!-
Dissi ormai con le lacrime agli occhi, tutto quello che Zayn aveva appena detto era del tutto privo di senso, amarmi? Come poteva amarmi? Era impossibile, doveva aver bevuto davvero tanto, ma tutte le sue parole mi ferirono enormemente.
Inghiottii il nodo che si era formato nella mia gola e lo guardai mentre si vestiva.

-Dammi le chiavi dell'auto.- ordinai quando fu pronto, lui non protestò e me le porse, uscimmo dalla stanza e anche dal locale, passando davanti al tizio di prima che non aprì bocca, aprii la macchina nella quale avevo chiuso Harry e senza dire nulla gli lasciai le chiavi sul sedile.
-Allyson che è successo?- mi chiese preoccupato, mi limitai a scuotere la testa, se avessi parlato sarei scoppiata a piangere, lo liquidai con uno sguardo glaciale e mi avviai alla macchina di Zayn con lui al mio seguito, salimmo e io iniziai a guidare verso casa mantenendo lo sguardo fisso sulla strada, Zayn era ranicchiato sul sedile come un bambino colpevole e guardava fuori dal finestrino.
-Allyson mi dispiace.- disse dopo un po', con un seplice sguardo riuscii a fargli capire che non lo avrei ascoltato, che non ero nelle condizioni di parlare con lui in quel momento, ma lui sembrava non voler afferrare il concetto.
-Ascolta io..-
Inchiodai ad un semaforo prima di dar sfogo alla mia frustazione e alla mia rabbia mista al dolore.
-Zayn, sentire quelle parole uscire dalla tua bocca è stata una cosa orribile, non ho intenzione di parlarti adesso, non sono abbastanza tranquilla per poterlo fare, e tu sei ubriaco, tu sei ubriaco fradicio, ne riparleremo quando tu sarai sobrio.- conclusi prima di ricominciare a guidare verso casa.

Buon pomeriggio, spero che il capitolo vi sia piaciuto perchè per un po' non potrò aggiornare, grazie davvero di aver letto, spero di poter leggere qualche vostro commento/recensione, grazie ancora buona serata!
ps. Grazie come sempre Wifey!
 

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Capitolo 16
*** -Capitolo 16 ***


-Capitolo 16

"He takes your hand,
  I die a little
  I watch your eyes,
  and I'm in riddles.
  Why can't you look at me like that?"
-I Wish

ZAYN'S POV.

Il mio risveglio quella mattina fu abbastanza frastornato, la testa mi pulsava in maniera esagerata, sembrava che non fosse più in grado di reggere i miei pensieri, ma quali pensieri?
Il dolore era talmente forte che non ero in grado di concentrarmi su nulla, mi trovavo nella mia stanza, ma non mi ricordavo di essere rincasato, pensandoci non ricordavo nemmeno di essere uscito, non ricordavo assolutamente nulla, dovevo aver bevuto davvero in modo esagerato, mi alzai dal letto, ma fui immediatamente costretto a sedermi nuovamente perchè un capogiro mi colse in modo piuttosto violento, tutto ciò che riuscivo a focalizzare in quel momento era un lancinante dolore alle tempie, nient'altro..
Tentai nuovamente di alzarmi, mi aggrappai al muro per mantenermi in posizione eretta, e traballante mi diressi verso il bagno, dovevo assolutamente farmi una doccia e prendere un'antidolorifico, solitamente ero in grado di sopportare i dolori post-sbornia ma quella mattina parevano ampilficati, e consiederando il seguito, quelli erano solamente un'introduzione al resto della mia giornata.
Quando raggiunsi il bagno, aprii l'anta dell'armadietto dove io ed Allyson tenevamo i medicinali, trovai un'aspirina e l'assunsi senza troppi problemi, mi spogliai dei miei abiti, ero ancora vestito in jeans e maglietta, per fiondarmi poi sotto il getto d'acqua fredda, quella temperatura mi aiutava ad alleviare le pulsazioni dolorose.
Il dolore alla testa stava man mano diminuendo, così che riuscii a rilassarmi, scrollai di dosso la mia sbronza e uscii dal bagno legandomi un'asciugamano in vita per coprire la mia nudità, solo in quel momento il mio pensiero andò ad Allyson, non avevo sentito altri rumori in casa eccetto quelli provocati dalla mia grazia inesistente, camminai fino alla sua stanza, ma lei non c'era, scesi allora le scale speranzoso di trovarla o in cucina o in salotto, ma non fu così, erano le 09.20, non mi venne in mente nessun luogo che lei potesse frequentare a quell'ora..
Tornai nuovamente al piano superiore e recuperai il mio cellulare, composi il suo numero che ormai conoscevo a memoria e aspettai.
Uno.. Due.. Tre squilli..
-Pronto?- la sua voce era glaciale, piatta, un brivido mi percorse la schena, non la sentivo così da tempo.
-Hey, dove sei?- le chiesi cercando di non farle avvertire la mia preoccupazione.
-A sfogarmi.- di nuovo, fredda, piatta.
-Quando torni?-
-Quando ne avrò voglia Zayn, ciao a dopo.- e chiuse la chiamata, il suo tono di voce mi ferì, le doveva essere accaduto qualcosa, qualcosa che avesse ribaltato il suo umore, qualcosa che l'avesse ricondotta a quei giorni solitari, il mio pensiero si soffermò su un individuo troppo presente per i miei gusti, nella sua vita. Harry?
Harry!
Ricordai improvvisamente la causa della mia trasgressione, li avevo visti, abbracciati l'uno all'altra, nella mia stanza, lui le accarezzava i capelli e lei sonnecchiava sul suo petto.
Lui aveva fatto sesso con lei nella mia stanza, e lo aveva fatto di proposito, per ferirmi, e ahimè, ci era anche riuscito, riuscii a rivivere tutti i sentimenti contrastanti che provai in quel momento, ira, dolore, sconfitta, lacerazione.
Fu come se quella scena mi si ripresentasse davanti, sferrai un forte pugno al muro, poi un'altro, e un'altro ancora, il dorso della mia mano era ricoperto di sangue, ma sferrai un'ulteriore pugno al muro bianco macchiandolo, le mie guance iniziarono ad inumidirsi mentre continuavo insistentemente a prendere a pugni il muro, erano lacrime di rabbia, erano lacrime di dolore, immagazzinai tutto nella forza fisica continuando a colpire l'unica cosa che mi trovavo davanti, era come se il mio cuore si stesse incenerendo, colpo dopo colpo, lui e lei, lei e lui, rabbia di nuovo, lacerazione di nuovo, dolore di nuovo.

Stremato mi ranicchiai a terra, le mani mi facevano male, bruciavano, ma non era niente in confronto a ciò che avevo dentro, ardevo di rabbia, e bruciavo di dolore, bruciavo di un dolore troppo intenso per essere estinto, e come in molti casi, l'unica cura al mio dolore era proprio ciò che lo aveva provocato, solo lei, solo la ragazza che aveva appiccato un incendio doloso nel mio cuore poteva estinguerlo, nessun'altra, nessun'altra sarebbe stata in grado di farlo, se solo fosse stata mia, se solo fossi stato io ad averla nella mia stanza, se solo lei mi avesse amato la metà di quanto l'amavo io, avrei potuto mostrarle tutto ciò che conoscevo, avrei potuto proteggerla da qualsiasi cosa, avrei potuto essere il suo tutto, quando lei era già il mio mondo.
Ma per lei ero solamente un fratello, ero solamente quel coglione che la consolava, ero solamente quel ragazzo che portava il suo stesso cognome e che cercava di proteggerla e di farle avere una vita sociale.. Ma certo, ero io la causa di tutto, io le avevo fatto conoscere Harry, io.. Io mi ero distrutto con le mie mani, lei sarebbe stata mia se io non avessi insistito per farla uscire, se solo Harry non l'avesse conosciuta, se solo lei non fosse così fottutamente perfetta!
Non era Harry la causa del mio dolore e della mia rabbia, non era Allyson ad avermi strappato il cuore dal petto, ero io, io mi ero trafitto con un pugnale nel punto più sensibile, nel punto più vulnerabile, io avevo trapassato la mia cassa toracica strappandovi avidamente il cuore e donandolo ad una ragazza che io stesso avevo donato al mio migliore amico.
Io, io e solamente io, ero la causa del mio dolore, io e solamente io, ma lei, lei dov'era? Perchè non era lì con me? Avrei voluto essere io il motivo del suo sorriso, avrei voluto essere io il motivo per il quale si alzava ogni mattina, avrei voluto essere io il suo ragazzo, quello che le stringeva la mano, quello che l'abbracciava, quello che la baciava, colui che poteva amarla, invece ero solamente colui che creò la sua distruzione personale, l'unica cosa che feci fu distruggermi, con le mie mani..

Era ormai ora di pranzo e Allyson non era tornata, passai per il corridoio andando a recuperare il mio cellulare, le chiazze rosse contrastavano con il muro bianco, come glielo avrei spiegato? Non mi importava, volevo solamente sapere che stava bene, ero ancora irato, e non avevo idea di come avrei reagito quando l'avrei rivista, ma volevo averla a casa, sotto il mio controllo, sotto il mio tetto, la richiamai, sperando che il suo umore fosse migliorato, sperando in un 'Hey Zayn.' che mi avrebbe fatto calmare, che avrebbe placato la mia ira, perchè ero convinto che solo lei potesse colmare il vuoto nel mio petto..
Uno.. Due.. Tre.. Quattro.. Cinque.. Sei.. Sette.. Otto squilli prima che partisse la segreteria telefonica, gettai il cellulare sul pavimento con una violenza a me insolita, ma quella mattina non ero io, ero un ragazzo diverso, ero un ragazzo in lotta tra amore e odio, lei poteva calmarmi, ma non mi aveva risposto, stava evitando le mie chiamate? Perchè? Tutto ciò contribuì a logorarmi nuovamente l'anima, avevo bisogno di averla a casa, avevo bisogno di averla. Punto. Le mani mi bruciavano, la testa aveva ricominciato a pulsare.
Sentivo dolore ovunque, ma quello più atroce continuava ad essere quello che provavo dentro.
Dove cazzo era Allyson?!

Rincasò alle 18.00, non si degnò nemmeno di salutarmi quando varcò la soglia, andò in cucina e la sentii trafficare prima di ritrovarla in salotto dove io ero seduto da ore in attesa di una sua chiamata o di un suo misero sms.
-Dove sei stata?- chiesi infuriato, non riuscii a controllare l'alterazione nella mia voce e lei lo percepì, ma il suo atteggiamento non cambiò.
-Te l'ho detto, a sfogarmi.- mi rispose, sempre fredda, glaciale, nemmeno il fuoco che mi ardeva dentro era in grado di sciogliere quel ghiaccio che sembrava esser tornato a ricoprire l'animo di Allyson, in quel momento, non ero io e lei non era lei.
-E che cazzo vuol dire?! Sei stata fuori tutto il giorno!- la rimproverai, ma di nuovo, non la vidi intimidita, facevo paura perfino a me stesso, ma lei non battè ciglio.
-Vuol dire che sono andata in un posto mio, mio e solo mio, dove tu non puoi rompermi i coglioni.-
-Oh sarei io che ti rompo i coglioni?! Ti ricordo che io non mi sono scopato la tua migliore amica nella tua stanza, oh ma giusto, tu non hai amici, tu sei fottutamente sola!-
le parole uscivano da sole, spinte dalla rabbia e dal dolore, non potevo controllarle, erano troppo veloci ed erano anche troppo dure, sapevo che Allyson avrebbe preferito un pugno a quei suoni, ma non riuscivo a fermarmi, e lei continuava a chiudersi nel suo freddo involucro, era colpa mia era tutta colpa mia, la stavo perdendo, mi stava scivolando dalle mani, ma non riuscivo a fermarmi.
-Beh, almeno io non ho mai detto di amarti e non ti ho mai chiamato 'puttana' anche perchè è un aggettivo tipicamente femminile!- sputò velocemente quelle parole, e io le ricevetti forte e chiaro, avevo detto di amarla? L'avevo chiamata 'puttana'? Ero mortificato, ma non riuscii a chiederle scusa, tutto ciò che usciva dalla mia bocca era odio, puro odio.
-Ti sei scopata Harry in camera mia!- gridai nuovamente ma non era ciò che volevo davvero dire, non volevo accusarla ancora, volevo abbracciarla, volevo stringerla a me e farmi perdonare in qualche modo.
-E mi dispiace davvero Zayn, dico sul serio mi dispiace ma.. Quello che mi hai detto ieri sera, è troppo.- cosa le avevo detto?! Cosa le avevo fatto? Il mio odio aumentava, ma non verso di lei, verso me stesso, perchè l'unico modo che avevo di svuotarmi era odiarla?
Era possibile amare qualcuno fino ad odiarlo? Perchè tutto ciò che usciva da me era odio, l'amore aveva perso, e io non riuscivo a controllare quel nuovo sentimento che si era impossessato del mio corpo, cosa le avrei fatto? Ero fuori di me, penso che in quel momento sarei anche arrivato a prenderla con la forza, ma non volevo, non volevo farle del male..
'Allyson vattene! Corri! Vai vai!'
-Onestamente Allyson, adesso come adesso, non me ne frega un cazzo di quello che ti ho detto ieri sera, non me lo ricordo nemmeno!- stavo bruciando, lei doveva andarsene, non avevo il controllo di me stesso, non avrei retto un'altra controbattuta, Allyson non mi rispose, chiuse le labbra in una linea rigida, mi girò poi le spalle, salì al piano superiore mentre io rimanevo lì, in salotto, con il corpo tenuto in piedi dal contrasto, amore-odio, rabbia-passione, lacerazione-perdono. Tornò poco dopo con in mano delle garze, da dove erano uscite? Non le avevo mai viste prima di allora, non mi guardò negli occhi, i suoi movimenti erano meccanici, si avvicinò a me e mi tese la mano, automaticamente gliela porsi e mi ricordai delle ferite, la strinse leggermente e mi portò in cucina, prese il disinfettante e mi curò le ferite che io stesso mi ero provocato, carne viva e acqua ossigenata provocano un dolore atroce, ma io non lo sentii, ero perso a studiare i suoi movimenti, quando concluse la fasciatura, passò all'altra mano, ripetendo le stesse azioni. Finì e rimise a posto il disinfettante, riavvolse le garze sulla mano.
Si era presa cura di me, si era presa cura di me nonostante io l'avessi aggredita, nonostante io l'avessi ferita con le parole che sapevo, le avrebbero ghiacciato l'animo, avevo ripreso il controllo, ero di nuovo me stesso, non riuscivo più a provare odio, come potevo odiarla dopo un gesto simile? Io l'amavo, ma troppo, tanto che in pochi istanti il mio amore era mutato in odio, com'era possibile? Amore e odio dovrebbero essere due cose opposte, era possibile provarle nello stesso momento? L'amavo per ciò che mi faceva provare solo guardandomi, ma la odiavo per tutto ciò che comportava amarla, perchè amarla era la cosa più difficile che avessi mai fatto, ma non era una scelta..

-Scusami..- riuscii a sussurrare mentre lei era ancora distante da me, nonostante la distanza mi sentì, mi sentì ma non mi rispose.
-Allyson? Ho detto che..-
-Lo so quello che hai detto ok? Solo, lasciami in pace ora, vado a prendere la vernice bianca, altrimenti quando domani viene tua madre fa un attacco di cuore.-
rispose, fredda, piatta, era ferita, e la sua difesa era quella, chiudersi completamente e stare lontana da tutti, ma era stata lontana anche da Harry? Lui di certo l'aveva chiamata, aveva risposto alle sue chiamate? O le aveva ignorate come aveva fatto con le mie?
-Sì, ho ignorato Harry come ho ignorato te.- come era possibile che avesse interpretato i miei pensieri solamente lasciandomi una fulminante occhiata negli occhi? Velocemente prese la borsa e uscì di nuovo di casa, non mi salutò, non mi aspettavo che lo facesse, in quel momento potevo solo sperare che tornasse presto, e che mi perdonasse.
Mi sedetti sul divano con un tonfo, era ferita, e la causa di tutto quel rammarico ero io, ed era una cosa che davvero non potevo sopportare, sapere di averla ferita, fu peggio di tutto il dolore che avevo provato durante quella giornata, ed era un dolore che ancora non riuscivo a colmare, non avevo davvero idea di come colmarlo, perchè non mi era mai successo di provare così tanto dolore in una volta sola.

ALLYSON'S POV.

Ero davvero stravolta, ferita, irata, non potevo restare in quella casa, tentavo di calmarmi mentre camminavo velocemente verso il negozio di vernici.
'Oh sarei io che ti rompo i coglioni?! Ti ricordo che io non mi sono scopato la tua migliore amica nella tua stanza, oh ma giusto, tu non hai amici, tu sei fottutamente sola!', quella frase era riuscita a provocare più dolore di tutto il resto, più delle lamette, più dei crampi allo stomaco, ma la cosa che più mi ferì fu che a pronunciarla fu Zayn, e quella volta non aveva scusanti, era sobrio, non era ubriaco, le pensava davvero quelle cose, ma erano vere, era terribilmente vere, quanto poteva ferire la verità? Tanto, troppo, non riuscii più a controllare il mio dolore, mi accasciai a terra, l'asfalto freddo premeva sulle mie ginocchia tremanti, non avevo assunto nulla, e la rabbia mista al dolore mi avevano dato un'adrenalina, che una volta esaurita mi laciò lì, sul marciapiede, impotente di reagire, una lacrima mi rigò la guancia sinistra, una, solamente una, non ne avevo altre, il mio corpo le aveva assorbite, ma quella lacrime per me fu come un segno, ero ormai arrivata ad un punto di resa, ad un punto di sconfitta totale, e sapevo esattamente ciò che avrei dovuto fare, lo sapevo ormai da tempo.
Con una forza inesistente, mi alzai da terra e ripresi a camminare, ma non ero più diretta al negozio di vernici, ero diretta alla mia fine, all'inferno.
Le persone si chiedono spesso cosa sia l'inferno, per me l'inferno è l'impotenza di governare la propria vita e i propri sentimenti.
Io ormai avevo perso il controllo della mia vita da tempo, e tutti i miei sentimenti sembravano essersi mischiati, sembravano aver preso un'unica forma e un'unica direzione, quella che ormai sapevo di dover prendere, mentre camminavo la mia testa era sfaccettata in milioni di momenti della mia vita, quando vidi Zayn per la prima volta, quando andammo a vivere insieme, quando mi sentii protetta tra le sue braccia, poi quel bacio, e poi Harry, la sfida della prima sera nella quale avevamo parlato, la nostra prima uscita, la prima notte che trascorsi con lui, il nostro primo bacio, la nostra prima volta insieme, poi, il nulla.

"...Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogni speranza, voi ch'intrate"...
-Dante Alighieri
-Inferno


Beh, comunque lei sarebbe la mia Allyson..
http://9f.img.v4.skyrock.net/4607/85864607/pics/3147286994_1_2_0skpF2Uw.gif 

CONSIDERATEMI PER FAVORE.
Buon pomeriggio, allora inizierei col dire che, anche se non vi interessa, non ho raggiunto il mio obiettivo di recensioni con questa storia, così ho pensato di concluderla qui, non sono ancora sicura della mia decisione perchè avrei in mente molto altro per Zayn, Harry ed Allyson, ma mi sento un po' demoralizzata, perciò vorrei sapere qualche vostra opinione.
Vorrei comunque ringraziare chi ha seguito, recensito, preferito e ricordato questa storia, davvero grazie.
Grazie di aver letto. Xx 

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Capitolo 17
*** -Capitolo 17 ***


-Capitolo 17

"Mi prenderò di te la parte “peggiore”
 quelli che tutti hanno scartato, quella arrabbiata, quella che all’emozione scappa,
 quella parte delusa, derisa, quella che nessuno vuole, quella abbandonata,
 quella che mi dice( sono piena di difetti…)
 Mi prenderò la parte invisibile, quella che tutti evitano o fanno finta di non vedere,
 mi prenderò le tue parole deluse (siete tutti uguali)
 mi prenderò le colpe di chi non ti ha saputo amare, di chi ha giocato i tuoi sentimenti ai dadi,
 mi prenderò tutto, tutto quello che per gli altri è il peggio,
 aspetterò che il tuo cuore ricominci a “battere” un’altra volta…
 Aspetterò come l’assetato in un deserto la goccia di dolcezza che uscirà dalle tue labbra,
 aspetterò che la tua anima scioglie il gelo della tristezza, della diffidenza,
 aspetterò i raggi del sole che usciranno dal tuo cuore
 aspetterò l’amore, quello che nessuno ha mai visto,
 aspetterò tutta la vita l’attimo…
 che sia per sempre o l’istante come il bagliore di un lampo…
 e quando tutti si accorgeranno quello che hanno lasciato…
 Sarai nel mio respiro"

Respirava ancora, l'unica cosa positiva che i medici avevano annunciato era che seppure attraverso un fastidiosissimo macchinario, lei era ancora in vita, ma non era ancora fuori pericolo, le strinsi la mano, aspettavo da ore di poterla toccare nuovamente, incrociai le mie dita alle sue e le diedi due leggere strette, per incoraggiarla, per farla svegliare.
Intorno a me non c'era nessuno, oppure c'erano tutti, non ne ero certo, per me c'eravamo solamente io e lei, io e la mia Allyson, vedere tutti quei tubi arrivare al suo corpo era frustrante, non potevo fare niente, non potevo farla svegliare, avrei voluto donarle il mio respiro, ma non potevo farlo, non potevo stendermi accanto a lei, non potevo toccarla più di tanto, avevo paura di farle male, sembrava così piccola, così fragile, era pallida, fredda, sembrava una bambola di porcellana, ah se mi avesse sentito, lei odiava chi le dava della bambola, mi scappò un sorriso disperato, non avendo più lacrime da versare.
Le stringevo la mano destra, sul suo avambraccio le cicatrici erano scoperte, ma annerite da un grande livido bluastro. Perchè? Perchè aveva cercato di lasciarmi? Voleva liberarsi di me suicidandosi? No, non ero in grado di pensarlo, non potevo sopportare anche quel dolore. Quando Liam mi aveva chiamato, il mio cuore si era fermato di colpo.

Stavo camminando per strada con Louis, era tutto il giorno che provavo a chiamare Allyson, ma non mi rispondeva, se avessi scoperto che Zayn l'aveva toccata anche solo con un dito lo avrei ucciso con le mie mani. Lou cercava di distrarmi dai miei insani pensieri, ma il mio unico pensiero era lei, stavo per lasciare il mio migliore amico e correre a casa sua quando il cellulare mi vibrò nella tasca dei jeans. Era Allyson, sullo schermo c'era scritto il suo nome e prima di rispondere mi concedetti un sonoro respiro di sollievo, ma non potevo immaginare ciò che realmente era successo.
-Finalmente Allyson! Mi hai fatto preoccupare.- dissi leggermente irritato per la sua decisione di non contattarmi.
-Harry.. Harry sono Liam.- la voce del mio amico smontò ogni mia fantasticheria, perchè aveva lui il cellulare di Allyson?! Cosa le era successo?! Perchè non riuscivo a parlare dopo quella sua dichiarazione!? Le parole mi morivano in gola mentre cercavo di focalizzarmi sulle parole che avrei voluto dire, ma ovviamente non avevo nemmeno parole pronte, una fitta lancinante mi oltrepassò il petto quando Louis prese il cellulare dalle mie mani, ancora non sapevo nulla, ma sapevo che qualcosa era successo, non sapevo cosa, ma non la sentivo più, non la sentivo in contatto con me, e il nostro contatto era iniziato quando la sera del ballo ci sfidammo, ma in quel momento mi sembrava che si fosse interrotto, era come se il mio cuore avesse smesso di battere e fosse stato risucchiato da un buco nero. Osservavo Louis, la sua espressione era cambiata radicalmente, il ragazzo allegro che pochi attimi prima mi trovavo di fronte sembrava essere morto, lasciando posto ad un morto vivente privo di colore, infatti Lou era sbiancato, ma nemmeno il bianco era confrontabile alla completa assenza di pigmento sul volto di Louis.
-Harry dobbiamo andare, adesso.- mi informò prendendomi per mano e trascinandomi verso la sua auto, io non mi opposi, non ero sicuro di voler sapere ciò che era successo, e lo sguardo di Louis mi fece intendere che lui non era nelle condizioni di informarmi. Ripresi il controllo delle mie azioni solo quando fummo in auto e lui iniziò a guidare come un dannato.
-P.. Perchè Liam aveva il suo telefono?- sussurrai non riuscendo a parlare più forte, lui non mi rispose, ma iniziò a singhiozzare.
-LOUIS CAZZO! PERCHE'?!-  quella volta urlai, Louis non era un ragazzo dalla 'lacrima facile', e io non potevo più sopportare quei singhiozzi.
-L.. Lei.. Sta.. Ha.. Ha cercato di.. Voleva morire..- lasciai che lo sgomento mi facesse impallidire, che facesse indebolire i miei muscoli e che mi facesse arrossare gli occhi, non vedevo e non sentivo più niente, la mia mente era vuota, il mio cuore era fermo. Non riuscii nemmeno ad inghiottire il nodo che si era formato nella mia gola, non ne avevo le forze.
Quando l'auto accostò costrinsi le mie gambe a correre verso l'entrata del pronto soccorso, lì vi trovai Liam, Niall e Zayn seduti su quelle orrende panche bianche, poggiando la schiena su quel fottutissimo muro bianco dove avevo atteso notizie di Allyson per il suo svenimento, era tutto così schifosamente bianco, era tutto così schifosamente annullato, i miei sentimenti lo erano, le mie forze lo erano, non provavo niente, non sentivo nulla. Mi lasciai cadere in ginocchio quando in mezzo a tutto quel bianco la luce rossa della sala operatoria si accese, quella luce significava 'emergenza', significava 'lei sta riuscendo ad andarsene', e io non volevo che ci riuscisse, io avevo bisogno di lei, l'avevo appena trovata, non potevo averla già persa.

Ero morto dentro quel giorno, e anche mentre osservavo il suo viso pallido mi dirigevo verso gli inferi, se è vero che per suicidio si finisce all'inferno, sarei stato felicissimo di seguirla, almeno saremo potuti stare insieme, come Paolo e Francesca, i due amanti dei quali parla Dante nel suo Inferno, il loro peccato era amare, ed era anche il mio, ma l'avrei seguita ovunque, anche nella tomba, sempre. Il dottore entrò, e stranamente alzai gli occhi verso di lui, Zayn e il suo occhio nero erano dietro quell'inutile presenza con il camice bianco.
-Come andiamo?- chiese il dottore, che domanda totalmente inutile.
-Come dovremo andare?! Vive attraverso una cazzo di macchina!- risposi tornando a guardare Allyson.
-Stia calmo, non pensa di dover fare una pausa per mangiare? O magari riposarsi, il signor Malik potrà restare con la signorina.-
-Scherza spero, io non la lascio, e specialmente non la lascio con lui.-
-Harry non puoi impedirmi di stare con lei.-
si intromise il coglione moro.
-Beh posso provarci!- replicai alzandomi dalla sedia e sfidandolo apertamente ad avvicinarsi. Lui avanzò e si sedette all'altro lato del letto, le prese la mano, i miei occhi bruciavano di rabbia.
-Non la toccare.- lo avvertii, tenevo i denti stretti e la mascella contratta, era colpa sua se Allyson era lì, solo colpa sua, e se lei fosse morta lo avrei ucciso con le mie mani, ma lo avrei fatto davvero, se lei si fosse spenta prima avrei ucciso lui, poi avrei replicato il suo suicidio.
Zayn non mi ascoltò, continuò a stringerle la mano e lasciò un piccolo bacio sul dorso, lui non la doveva toccare, feci per avvicinarmi a lui ma le gambe non me lo permisero, digiunavo da giorni, e non dormivo da tempo, fui costretto a sedermi nuovamente, e guardando Zayn capii che era nelle mie stesse condizioni, i suoi zigomi erano scavati e i suoi occhi gonfi, ripresi possesso della mano di Allyson e mi appoggiai al lettino con la tempia.
'Ti prego, ti prego svegliati amore mio.'

ZAYN'S POV.

-Ragazzi, mi dispiace davvero disturbarvi, ma ho una spiacevole comunicazione.- la voce di quel medico mi riportò alla realtà, avevo ignorato gli avvertimenti di Harry, non sarei riuscito a starle lontano un momento di più avevo bisogno di stringere la sua mano, speravo di sentirne il calore ma era fredda, ed era colpa mia, lo stentivo, sentivo di essere il responsabile delle sue condizioni, fui un'idiota, la rabbia mi aveva annebbiato e non riuscii ad incanalarla, il dolore e la colpevolezza che provavo erano a dir poco strazianti, ogni volta che cercavo le sue iridi nocciola e non le trovavo la mia coscienza mi diceva: 'sei stato tu, tu l'hai ridotta così, tu hai quasi ucciso la tua ragione di vita Zayn, solo tu lo hai fatto.', e aveva ragione, su ogni cosa, era colpa mia, e ne ero consapevole, per questo non reagii quando Harry mi colpì.

Ero accasciato su una miserabile panca quando Harry entrò dal portone, Louis era al suo fianco e nonappena vide le sue gambe cedere si ranicchiò per risollevarlo, era inespressivo, era pallido, era sofferente, arrabbiato con se stesso, e con me, sì perchè anche se i suoi occhi erano spenti, riuscivo a percepire l'odio che ci legava, dava a me la colpa dell'accaduto, e non potevo biasimarlo, anche io me la davo, Liam e Niall avevano tentato di distogliermi dalla mia convinzione, ma non ci erano riusciti.
Louis ed Harry si sedettero di fronte a noi, io non sentivo nulla, non sentivo voci, non sentivo emozioni, non sentivo sensazioni, ma una cosa la sentii, un vuoto incolmabile mi percorse l'animo quando la luce rossa della sala operatoria si accese, in quel momento, Harry si alzò e si diresse verso di me, mi colpì al volto, allo stomaco e nuovamente al volto mentre gli altri cercavano di placare la sua ira, ma io non volevo che lo calmassero, io volevo che mi colpisse ancora, volevo che mi colpisse finchè non avessi sputato sangue, volevo che continuasse a sferrare colpi sul mio ignobile essere, volevo che si vendicasse per ciò che avevo fatto ad Allyson, perchè non ero in grado di prendermi a pugni da solo.

-Ragazzi?- il dottore richiamò nuovamente la nostra attenzione, oziosamente girai la testa di lato e lo guardai. Harry fece lo stesso solevvandosi dal materasso, lo guardavamo insistenti, in attesa che parlasse, che ci comunicasse qualcosa di importante, e di improbabilmente piacevole. 'La vostra Allyson si rimetterà.' quanto avrei voluto sentire quelle parole uscire dalle labbra di quella presenza dal camice bianco, ma non fu così.
-Le condizioni della ragazza sono piuttosto critiche..- iniziò, la sua paternale seguì con inutili termini scientifici che solamente la ragazza che non poteva sentirli avrebbe compreso, Allyson amava la scienza, e la chimica, e la fisica. Ma non poteva sentire tutti quei termini latini che cercavano di ritardare il vero verdetto, perchè tutte quelle cazzate servivano solamente a questo e io mi stavo stancando.
-Porca puttana arrivi al dunque!- gridai incanalando le mie deboli forze nella voce, lui sobbalzò ma poi annuì.
-In pratica, se la ragazza non si sveglia entro una settimana, spegneremo le macchine che la tengono in vita, mi dispiace.

MOMENTO CONSIDERAZIONE?
Okay, mi avete chiesto in molti di continuare, il capitolo è corto, a dire il vero sarebbe un'unico capitolo con il successivo ma ho deciso di dividerli, vi piace? Pensate che si sveglierà Allyson? Volevo ringraziare tutti coloro che mi hanno incoraggiata a continuare, perchè probabilmente se non lo avessero fatto la storia sarebbe chiusa, che dire grazie di cuore davvero, spero che vi piaccia, e mi piacerebbe poter arrivare a qualche recensione..
Grazie  
wings_of_dreams , wifey davvero, mi sopporti sempre grazie.
Grazie per aver letto.
A presto. Xx

 

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Capitolo 18
*** -Capitolo 18 ***


-Capitolo 18

''Queste gioie violente hanno fini violenti.
  Muoiono nel loro trionfo come la polvere da sparo e il fuoco, si consumano al primo bacio..''
-Shakespeare, Romeo e Giulietta.

HARRY'S POV.

Ero esausto, non ero più in grado nemmeno di sbattere le palpebre, ma non volevo dormire, dovevo vederla mentre apriva gli occhi e mi sorrideva dicendomi 'Ciao Styles.' non poteva andare diversamente, eppure pochi istanti mi separavano da un 'Bentornata Allyson' ad un mostruoso e lacerante 'Addio amore mio.' non potevo far altro che tremare, non mi ero mai sentito così vulnerabile, mi sentivo un bambino impaurito che aspettava solo il ritorno della sua mamma, ma sapevo di non essere solo, e non stavo aspettando la mia mamma, ma la mia Allyson, si sarebbe svegliata, lo sapevo, e mi avrebbe salutato, mi avrebbe sorriso, ne ero certo. Mia madre era al mio fianco, mi stringeva la mano libera mentre io ero intento a piangere sulla molle stretta della ragazza stesa davanti a me, dall'altra parte del letto c'erano Zayn e sua madre, intenti a fare la stessa cosa, per un momento mi sembrò di potermi specchiare nei sentimenti di Zayn, e di riflettere l'apprensione di mia mamma nei movimenti della signora Malik, gli altri ragazzi erano andati a pranzare, come facessero a mangiare in un momento simile davvero non lo capivo, il mio stomaco era chiuso da una settimana ormai, l'unica parte del mio corpo che emetteva segni di vita erano gli occhi, continuamente fradici di lacrime, lacrime che non riuscivo a frenare.

-Ragazzi.- il dottore attirò la nostra attenzione entrando nella stanza, era superficialmente dispiaciuto, e io sapevo ciò che era venuto a comunicare, il mio cuore non batteva ormai da tempo, ma la sensazione di sconfitta che sentii in quel momento lo fece battere solo per ricordarmi che avevo fallito. Avevo fallito perchè non ero stato in grado di proteggerla, era compito mio, io e solo io dovevo proteggerla da sè stessa, perchè solo io sapevo, mi scappò un forte gemito mentre aumentavo la stretta sulla mano di Allyson.
Non poteva lasciarmi, non così. Non sarei mai riuscito a sopportarlo, non ne sarei mai stato in grado.
-Mi dispiace ma, ma devo farlo, il tempo è scaduto.-
-NO!-
Gridammo all'unisono io e il ragazzo di fronte a me annegando tra i nostri singhiozzi, mia madre mi abbracciò e io tentai di sparire tra le sue braccia, volevo diventare invisibile, così nessuno avrebbe potuto vedere il mio dolore e nessuno avrebbe mai potuto separarmi da lei, mi gettai sul lettino piangendo come un bambino, mi stavano togliendo il centro del mio mondo, mi sollevai dal suo corpo, da quel corpo che era anche mio perchè lei mi apparteneva, guardai il suo bellissimo volto, era così bella, così bella mentre moriva. Spinsi le mie labbra sulle sue per l'ultima volta, speravo che, come nei film, dopo il mio bacio lei si svegliasse, aprisse gli occhi e mi baciasse con maggiore passione, ma non accadde, perchè quello non era un film.
Mia madre mi incoraggiò a staccarmi dal suo corpo mentre Zayn si lasciava cadere ai piedi del letto ranicchiandosi implorante di poterla vedere viva, di poterla vedere ancora sveglia, erano i nostri desideri da giorni, ma nessuno ci aveva ascoltati.
Il medico ci scortò fuori dalla stanza, non oppenemmo resistenza, non ne avevamo le forze, lo sentivo, stavo morendo anch'io, stavo morendo con lei.
Dal corridoio erano udibili i rumori provocati dalle prese staccate, e quei suoni rimbombavano nel vuoto che portavo dentro ricordandomi di aver perso colei che mi aveva riempito.

LIAM'S POV.

Niall e Louis erano già in ospedale, mentre io dovetti fermarmi da Danielle, ma li stavo raggiungendo, spensi il motore dell'auto nel parcheggio e sospirai, sapevo che avrei trovato tutti in condizioni disastrose, l'orario stabilito per la morte di Allyson era già passato, ed ero certo di non poter sostenere i miei migliori amici contando solamente sulla mia forza d'animo, perchè sapevo quanto Zayn amasse quella ragazza, anche se lui stesso stentava ad ammetterlo, e sapevo anche che Harry non aveva mai amato nessuno come lei, non sarei mai riuscito a sopportare di vedere così tanto dolore sulle loro figure. 'Ah Allyson, con te ti sei portata via anche loro.'..
Scesi dall'auto per entrare nel reparto 'URGENZA' e trovarlo deserto, dov'erano tutti?
Sentii delle risate provenire dalla fine del corridoio, no, non era possibile, era la risata di Zayn, non la sentivo da quando Allyson aveva tentato il suicidio, questo voleva poter dire solamente una cosa, si era svegliata!
Corsi verso la stanza che ospitava quel clima allegro e trovai Zayn e Niall seduti sul letto con la ragazza mora, era viva, e stava perfino ridendo, la madre di Zayn era seduta nell'angolo della stanza intenta ad asciugarsi le lacrime di gioia che le rigavano il viso, Niall mi salutò con la mano, mentre Zayn ancora non si era accorto di me, intento ad osservare il volto pallido di Allyson.

-Allyson, lui è Liam.- mi presentò Niall facendomi posto sul lettino, ero incredulo, ci eravamo già conosciuti, perchè mi aveva presentato nuovamente? Solo in quel momento mi accorsi che due dei miei amici mancavano all'appello. Louis ed Harry non c'erano.
-Ma io e te già ci conosciamo.- la informai io sedendomi e guardandomi in giro alla ricerca delle tesserine mancanti, quando il mio sguardo tornò sul volto della ragazza mi parve confusa, guardai allora Zayn che mi intimò di seguirlo in corridoio, salutammo velocemente Allyson ed uscimmo, era talmente allegra che non era minimamente paragonabile alla ragazza che ero abituato a vedere. Quando fummo lontani da lei Zayn stava ancora sorridendo a causa del sollievo, e una lacrima gli rigò la guancia.
-Hey amico è viva!- gli ricordai abbracciandolo, era diventato così magro, il coma di Allyson lo aveva massacrato.
-Già!-
-Ma dove sono Harry e Louis? Sanno che è viva?-
l'espressione di Zayn mutò in qualcosa di incomprensibile, non riuscivo a definire l'emozione profanata dai suoi occhi scuri.
-Sì lo sanno, Louis stava cercando di tranquillizzare Harry..- confessò, ero ancora più confuso, che cavolo era succeso?!

HARRY'S POV.

Si era dimenticata di me, non ricordava nemmeno il mio nome.

Quando sentii un respiro soffocato rimbombare nel silenzio dell'ospedale il mio cuore istintivamente andò alla ricerca dei battiti del suo gemello, il dottore uscì dalla stanza visibilmente sollevato, quando entrai non riuscii a contenere la mia gioia, nuove lacrime mi invasero il volto, ma erano lacrime di gioia, una gioia immensa, una gioia troppo grande per poter essere espressa, lei era viva e mi guardava con quei magnifici occhioni marroni con aria interrogativa, magari non capiva le mie lacrime, ma non avevo tempo di spiegarle quelle lacrime, avevo bisogno di sentirla, di sentirla ancora una volta, mi avvicinai velocemente al letto e la baciai con tutte le forze che mi erano rimaste, non mi importava della presenza di Zayn alle mie spalle, mi importava solamente che lei fosse di nuovo viva.
Lasciai riluttante le sue labbra quando sentii i suoi palmi spingermi debolmente il petto tentando di allontanarmi. Quel gesto mi bruciò ogni sicurezza che potevo aver conquistato, mi guardava scioccata, come se fosse dispiaciuta, non aveva mai respinto un mio bacio prima di allora, e non mi sarei mai aspettato che lo facesse. Il suo sguardo era nuovamente freddo, come se non mi conoscesse, come se non mi avesse mai visto, poi si spostò su Zayn, gli sorrise e lui la abbracciò, perchè non aveva rifiutato il suo abbraccio come il mio bacio?

-Zayn perchè il tuo amico mi ha baciata?- gli chiese stringendosi nelle braccia di quel ragazzo stupito quanto me, il mio cuore si fermò, di nuovo, un vuoto mi invase, di nuovo.
-T.. Tu non ti ricordi di me?- chiesi lasciando che il singhiozzo disperato spezzasse la mia voce.
-Dovrei?- no, non poteva essere vero, come poteva essere possibile? Lei si era svegliata, lei doveva amarmi, di nuovo, doveva vivere del mio amore come io avrei vissuto del suo, ma come potevo vivere di qualcosa che non esisteva? Uscii da quella stanza che era divenuta troppo stretta, non volevo crollare davanti a lei, con le forze che mi erano rimaste corsi fuori, corsi finchè le gambe me lo permisero, perchè poi mi abbandonarono. Una mano amica si poggiò sulla mia spalla, Louis, ma non volevo vederlo, volevo morire, volevo andarmene, volevo scomparire in qualche modo. La mia gioia improvvisa era mutata in improvviso dolore, un dolore lancinante che mai avevo pensato di poter provare, forse nemmeno quando Allyson era in coma era così lacerato, ma in quel momento sapevo, sapevo che lei non era mia, e sapevo che non mi amava, non mi amava perchè non mi conosceva, come poteva amare qualcuno che non conosceva?
Ma come poteva aver dimenticato tutto ciò che avevamo passato insieme? Come poteva aver dimenticato tutto ciò che io stavo rivivendo in quel momento?! E tutto mi stava uccidendo dall'interno gelandomi il sangue come le sue parole mi avevano gelato il cuore.

/-Hey piccola ti porto a casa?
-Uhm.. Vado a piedi ma grazie.
-Insisto, ti accompagno io.
-No davvero.
Non voleva demordere eh? Perfetto, le sorrisi guardando i suoi occhi confusi, poi la sollevai dai fianchi poggiandola poi sulla mia spalla. Stavamo ridendo entrambi e devo ammettere che la sua risata era rara ma contagiosa, era davvero una bellissima risata/

 

Un pugno avrebbe fatto meno male di quel ricordo, stavamo iniziando a conoscerci, stavo iniziando ad innamorarmi di lei, la sua risata..

/-Perchè? Se ti ho chiamata c'è un motivo.
-Ah si?
-Sì.
-Perfetto, e sentiamo, quale sarebbe?
-Uhm.. io.. Ehm..
-Vuoi comprare una vocale Styles?
-Che stronza.
-Un po'..
-Il fatto è che non so come dirtelo, non mi è mai successa una cosa del genere.
-Di quale genere?
-Di questo genere..
-E di che genere si tratta?
-La puoi smettere di farmi domande? Non riesco a formulare una frase di senso compiuto, e così non mi aiuti.
-Oh scusami!
-Non sono bravo con le parole Allyson.
-Meno male!
-Perchè? Voi ragazze amate le parole!
-Ah si? Allora non penso di essere una ragazza..
-Aspetta.. Mi stai dicendo che preferisci i fatti?
-Assolutamente sì./

Uno sparo mi attraversò il cuore ormai inestitente quando quel dialogo invase la mia mente, dopo quelle parole avevo agito, l'avevo baciata come mai, mai avevo fatto, ma lei non lo ricordava, non ricordava niente.

/-Come fai?- Mormorò lei contraendo gli addominali diverse volte.
-Come faccio a fare cosa?- le domandai risalendo la sua pelle sfiorandola con le labbra, arrivai al suo viso e le lasciai un bacio sul naso prima di guardarla negli occhi.
-Come fai a non essere schifato da me?- la sua domanda mi spiazzò, come potevo essere schifato da lei? Come poteva un ragazzo sano di mente essere schifato da Allyson? La guardai incredulo, ma davvero non riuscivo a capire il motivo di tanto odio verso se stessa..
-Come potrei essere schifato da te?-
-Insomma guardami..-
-Lo sto facendo da un po', e non vedo nulla di sbagliato.-
-E le cicatrici?-
A quella domanda gli occhi della ragazza si socchiusero, sospirò silenziosamente, non le avevo nemmeno notate, solo quando abbassai lo sguardo capii la sua preoccupazione, le braccia che teneva lungo i fianchi erano ornate da molteplici cicatrici, graffi e tagli erano presenti anche sul suo ventre, sui suoi fianchi e sull'addome. Non avrei mai immaginato che Allyson si odiasse così tanto. Mi misi a sedere e lei mi imitò, le presi il braccio sinistro e partendo dal polso, lo percorsi con le labbra, passai poi al braccio destro, infine alle cicatrici su fianchi e addome./

Lacrime, solamente lacrime.

/-Allyson!-
gridai riconoscendola e alzandomi velocemente, lei sussultò ma non alzò lo sguardo da terra, mi avvicinai a lei e mi chinai alla sua altezza, solo allora mi concedette i suoi occhi, mi guardò e io mi sentii finalmente pieno, la feci alzare prima di prenderle le mani e intrecciare le sue dita tra le mie.
La guardai nuovamente negli occhi prima di far combaciare le nostre labbra in un bacio di cui avevo un disperato bisogno.
Mi staccai da lei solamente per prendere fiato, non mi importava che fossimo in un locale affollato, non mi importava di nulla, mi importava solo di assaporare di nuovo la mia Allyson./

Vuoto, era tutto vuoto era tutto nero, ero vuoto..

Mi sentii morire quando la mia mente mi ripropose la nostra prima volta, la prima volta nella quale ho amato davvero il suo corpo, era davvero giusto provare tutto quel dolore? Non ero in grado di sopportarlo, non ero in grado di ricordare tutto ciò che lei aveva dimenticato.
-Louis sto morendo..-
-No, no Harry.. Stai amando.-

Buona sera! Scusate per la lunghezza del capitolo, spero che vi piaccia.
Ringrazio di cuore chi segue, preferisce, ricorda e ovviamente recensisce questa storia, che dire spero di ottenere qualche commento.
Grazie per aver letto!
A presto. Xx

 


 

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Capitolo 19
*** -Capitolo 19 ***


-Capitolo 19

''Credimi,
  ti penso anche se son lividi
  tanto il rancore non mi dà
  la stessa libertà
  che provo quando chiudo gli occhi e tu ritorni qua..
  Pensami
  anche se sei di un altro pensami.
  in fondo dimmi che cos'è
  che c'è di male se
  ad occhi chiusi perdo equilibrio e d'incanto tu..
 
  Tornerai
  come in un film.
  Piangerai,
  oh no
  mi odierai,
  forse sì ma lo fai sorridendomi
  Mi abbracci e cambia il mondo,
  ti bacio poi mi sveglio..''

-Modà, Come in un film.

HARRY'S POV.

La consapevolezza è mille volte peggio del dubbio, io non ci avevo mai creduto, ma dovetti ammettere che era vero, avrei preferito mille volte essere incerto sui sentimenti di Allyson verso di me piuttosto che essere consapevole che non provasse nulla per me, perchè era così, lei non mi amava, lei non mi conosceva nemmeno, e forse era questo che mi logorava più di tutto, il fatto che lei non ricordasse tutto ciò che noi, avevamo passato insieme, lei non conosceva tutte le lacrime che uscendo dai miei occhi imploravano il suo ritorno, non riuscivo a far altro se non pensare a lei, e fantasticare nel suo ritorno, che, sapevo, non sarebbe mai arrivato, lei non avrebbe mai recuperato tutti i suoi ricordi, lei non avrebbe mai recuperato tutti i nostri attimi insieme, mentre io li sognavo ogni notte.
Louis si era fermato a dormire da me per assicurarsi che non facessi stronzate, ma non avevo la forza nemmeno di distruggermi, anche se a dire il vero lo facevo ugualmente, e forse nel modo peggiore. Il mio rendimento scolastico era planato velocemente, non che prima fossi un genio, ma almeno alla sufficienza ci arrivavo, mia madre non sapeva più da che lato prendermi, e nemmeno Louis, nemmeno il ragazzo che consideravo un fratello sapeva come farmi reagire, tutto ciò che faceva era starmi accanto e cercare di farmi sorridere di tanto in tanto, ma non sempre ci riusciva, insomma, perchè sprecava il suo tempo con me? Lui ed Eleanor erano felici, e io li invidiavo molto, anche io ed Allyson saremo potuti essere così, ma non lo eravamo, eravamo distanti, tutto ciò che mi rimaneva di lei era il suo odore sulla t-shirt bianca che aveva indossato dopo la nostra prima volta, la nostra prima ed ultima volta.
-Hazz, vestiti.- la voce di Louis non lasciava intendere una proposta, ma più un ordine. Lo guardai male, non mi andava di tornare a scuola, quella mattina era davvero l'ultima cosa che mi andava di fare, forse perchè Allyson sarebbe tornata a scuola, non sapevo se fossi stato in grado di far finta di niente vedendola camminare per i corridoi, con Zayn.
-Non vengo a scuola oggi.- protestai girandomi dall'altro lato del letto.
-Sì che vieni, oggi inizia il piano 'ritorna memoria ritorna'!- non volevo nemmeno immaginare ciò che aveva in mente Louis.
-Louis no! Perchè non puoi lasciare le cose come stanno?- chiesi seccato, quel ragazzo doveva sempre impicciarsi in ogni cosa, non ero dell'umore giusto per sopportarlo.
-Scusami, ma tu chi sei? No perchè il mio migliore amico non si sarebbe mai arreso tanto facilmente, l'Harry Styles che conosco avrebbe lottato per ciò che ama!- mi informò e a sentire quelle parole una folata di rabbia mi invase, come poteva accusarmi di essere cambiato così radicalmente?! Non poteva farlo perchè io non ero cambiato, mi ero solo fatto una ragione della situazione, cosa che lui sembrava non aver intuito.
-Cosa dovrei fare?! Farle ripercorrere tutto ciò che abbiamo passato insieme dal primo giorno?! Lei non si ricorda niente!- urlai alzandomi velocemente dal letto.
-Oh, così ti voglio! Incazzato e motivato, la tua è una bella idea ma io ne avrei una migliore..- ero confuso ma stranamente adrenalinico, e non ne capivo il motivo.
-Louis ma che..- mi zittì subito.
-Silenzio, le farai rivivere tutti i momenti intensi che avete passato insieme, non potrà non ricordarsi di te, guarda come sei carino e coccoloso!- disse lui stringendomi la guancia con due dita e imitando una faccia buffa che inevitabilmente mi fece sorridere, grazie Lou, grazie davvero.
-Tutti?- chiesi ormai convinto, aveva ragione, io non mi ero mai arreso e stavo per farlo davanti alla mia ragione di vita, se non ci fosse stato Louis con me mi sarei perso da solo.
-BEN TORNATO HAROLD!- commentò lui sorridendomi amichevolmente e stringendomi la mano, gli dovevo tutto, gli dovevo la vita.

Quando arrivammo a scuola Niall e Liam erano già lì ad aspettarci, ma di Zayn ed Allyson nemmeno l'ombra, parcheggiai e sospirai sonoramente, Louis mi posò una mano sulla spalla per incoraggiarmi, dovevo farcela, era l'ultima possibilità di riaverla, era l'unica possibilità che avevo per farla tornare da me, e non volevo sprecarla.
-Eccoli.- mi intimò Louis indicandomi l'auto di Zayn in arrivo nel parcheggio, il mio cuore magicamente riprese a battere appena la vidi scendere dalla vettura, era sempre così bella, aveva i capelli sciolti e una camicetta blu accompagnata da un paio di jeans chiari e le sue immancabili nike rosse, sorrise a Zayn prima di lascirgli un.. Un bacio? Mi girai nervoso verso Louis ma lui era tranquillo, mi guardava con aria serena, come poteva essere sereno?! Non l'aveva visto!?
-Harry era un bacio sulla guancia, calmati..- mi disse, oh.. Sulla guancia, ma perchè? Non lo aveva mai baciato sulla guancia a scuola, sospirai nuovamente, poi scesi dall'auto, salutai i miei amici prima di vedere Allyson entrare facendo un cenno di saluto a Liam e Niall, la seguii con lo sguardo finchè scorsi la sua immagine, e il mio cuore battè fino a quel momento, poi niente, poi si spense di nuovo.
-Come sta?- la domanda uscì da sola dalle mie labbra quando Zayn si avvicinò a noi, mi guardò insistentemente prima di rispondermi.
-Meglio, zoppica ancora un po' ma sta meglio.- rispose, oh non lo avevo nemmeno notato, il ginocchio sinistro aveva risentito del suo tentativo di .. a pensarci mi venivano ancora i brividi.
Tentai di sorridere mentre i brividi mi invadevano, i ragazzi parlavano tra di loro quando io mi allontanai per entrare in classe, solitamente non arrivvavo mai primo alla lezione di chimica, ma quella mattina avevo bisogno di stare solo, almeno per un po'. Volevo riordinare il caos che avevo in testa, non vedevo niente di nitido se non il miraggio di Allyson che correva tra le mie braccia, ma si sà, i miraggi prima ti divertono poi ti uccidono, e quell'immagine per me ne era la prova, ma non potevo farne a meno.

Ora di pranzo, le lezioni della mattinata non le avevo nemmeno lontanamente seguite, non erano nel mio interesse, quando entrai in sala mensa i miei amici mi aspettavano al solito tavolo, prima di sedermi mi guardai intorno per trovare la figura snella di Allyson, ma non c'era, non c'era mai stata, non poteva permettersi di saltare i pasti, era in condizioni mediocri e saltare i pasti non le faceva bene, l'avrebbe resa troppo debole anche solamente per camminare, e io sapevo dove trovarla, presi un pezzo di pane e un'arancia dal mio vassoio e uscii da quella stanza, non mi importava del richiamo di Louis, lei aveva bisogno di mangiare, e mi sentivo ancora abbastanza importante, per farglielo fare.
Uscii sul retro della scuola e la trovai lì, seduta a gambe raccolte sul muretto, era immersa in una lettura, tipico di Allyson, non si era accorta della mia presenza, come alla sera del ballo in maschera, la nostra prima 'conversazione', dio quanto ero idiota, volevo solamente portarmela a letto, ma rimasi invece stregato da quella ragazza.
Le poggiai una mano sulla spalla per farmi notare e lei sussultò al mio tocco, le sorrisi leggermente con l'intento di tranquillizzarla, ma ottenni solamente un'espressione confusa e contrariata.
-Ciao.. Allyson.- sussurrai sospirando, dovevo resistere, dovevo fingermi estraneo.
-Ci conosciamo?- chiese lei inclinando la testa di lato, mi morsi il labbro inferiore, 'Sì, sì ci conosciamo, tu sei il mio tutto e io il tuo niente.'
-Sono Harry.- mi presentai allungando la mano verso di lei, la strinse e tornò a leggere il suo libro incrudula.
-Ti.. Ti ho portato qualcosa da mangiare.- la informai mostrandole ciò che avevo in mano. I suoi occhi tornarono su di me, era ancora più confusa di qualche attimo prima, ma era comunque impeccabile, le sue iridi studiavano i miei movimenti stando sulla difensiva. Sorrise cortesemente prima di rispondermi.
-Grazie, ma sono a posto così.- no, non era vero, aveva bisogno di mangiare.
-Nemmeno metà arancia? Facciamo a metà se vuoi.- le dissi sedendomi accanto a lei sul muretto, contrariata si girò per potermi guardare meglio, aggrottava le sopracciglia indecisa mentre fissava ciò che le avevo portato, iniziai a sbucciare l'arancia mentre lei incrociava le gambe, la divisi poi a metà e le porsi l'agrume che tanto sembrava spaventarla, lei sospirò quando prese in mano il frutto iniziando a rigirarlo tra le dita. In quel momento mi venne in mente ciò che le avevo scritto per messaggio quando eravamo dai signori Madson, non poteva non ricordarlo.
-Allyson guarda, seduto qua con te ci sono solo io, puoi farcela.- dissi trattenendo la voglia di chiamarla 'piccola', i suoi occhi cercarono i miei e fu come se rivivessi quel momento, lei era confusa, qualcosa nel suo sguardo era cambiato, forse un ricordo glielo aveva illuminato, non riuscii a contenere un sorriso a quel pensiero, con mia grande gioia la ragazza riuscì a mangiare la metà che le avevo dato, allora non era tutto perso! Sorrisi sollevato e speranzoso, potevo ancora averla, potevo ancora sperare nel suo ritorno.

ALLYSON'S POV.

-Dai Allyson andiamo!- mi chiamò Zayn all'uscita da scuola, ero ancora vicina al mio armadietto riposandovi i libri che avevo utilizzato quel giorno ma non ero davvero concentrata su ciò che facevo, quel ragazzo, quel ragazzo all'ora di pranzo mi aveva spiazzata, mangiavo raramente davanti a Zayn, come potevo aver mangiato così tranquillamente con uno sconosciuto?
Qualcosa però nella frase che aveva pronunciato mi lasciava perplessa.. 'Allyson guarda, seduto con te ci sono solo io, puoi farcela.', quando pronunciò quella frase mi si gelò il sangue nelle vene, perchè la mia mente la elaborò diversamente: ''Immagina che seduto a tavola con te ci sia solo io. Puoi farcela piccola.', cosa significava quella rielaborazione? E perchè mi sembrava che quel ragazzo conoscesse i miei problemi?
Perchè era venuto proprio da me?
Perchè mi aveva fatta sentire così sicura e protetta solamente guardandomi negli occhi?
Forse era ricollegabile ai miei inspiegabili sogni?
No, non poteva essere possibile, il ragazzo dei miei sogni non aveva un volto, era solamente un'ombra, ma sembrava così vicina..
-Allyson?- mi richiamò nuovamente Zayn strappandomi dalle mie riflessioni, chiusi l'anta dell'armadietto e mi diressi verso di lui che subito mi prese sotto braccio e mi condusse verso l'auto parcheggiata sul retro. Quando arrivammo c'erano già Liam e Niall, in compagnia di due ragazzi che non conoscevo girati di spalle.
-Ciao Allyson!- mi salutarono loro, ricambiai con un timido sorriso, erano dei bravi ragazzi, mi faceva piacere poterli conoscere, all'udire di quelle parole i due ragazzi di spalle si girarono, riconobbi subito il ragazzo che mi aveva portato il pranzo qualche ora prima, mi sorrise, poi spostò lo sguardo sul braccio di Zayn posto intorno alle mie spalle e infine si posò sul volto del mio fratellastro irrigidendosi, il ragazzo al suo fianco mi sorrise amichevolmente prima di tendermi la mano.
-Ehy io sono Louis!- si presentò, sorrisi spontaneamente e gli rivelai il mio nome, me non guardavo lui, guardavo Harry, almeno mi sembrava quello il suo nome, quando Louis mi lasciò la mano Zayn si spostò per presentarmi ad Harry ma lui lo precedette.
-Noi già ci conosciamo.-
'noi già ci conosciamo', ripetei quella frase nella mia mente diverse volte prima di arrendermi, quella frase, quella voce, mi erano famigliari, ma non riuscivo a ricordare in quale circostanza potevo averle sentite, 'noi già ci conosciamo', aggrottai la fronte nel tentativo di focalizzare ciò che mi sembrava un ricordo sbiadito, sì la frase era quella ma non riuscivo a riconoscere il volto del ragazzo, era frustrante, troppo frustrante, mi portai una mano alla testa per alleviare tutta la confusione che si era creata al suo interno, sentivo gli sguardi preoccupati dei ragazzi studiarmi ma non mi importava quella presenza continua nella mia testa doveva smettere di tormentarmi, non ero in grado di sopportarla.
-Allyson stai bene?- si preoccupò Zayn sostenendo il mio peso con un braccio e avvicinandosi al mio viso, tolsi la mano dal volto e annuii debolmente, Harry si era avvicinato, stava per prendermi la mano, o almeno i suoi gesti sembravano mostrar questo, ma mi spostai prima che potesse farlo, la sua vicinanza mi confondeva, mi rendeva vulnerabile e non capivo il motivo di tale reazione.
Zayn salutò i ragazzi e mi accompagnò alla macchina prima di aiutarmi a sedermi e prendere posto al mio fianco. I miei pensieri si erano tranquillizzati, Zayn era il mio anestetico preferito, era come il bianco contrastato al nero, donava sicurezza e protezione, ma avvertii ugualmente la mancanza di qualcosa, inoltre in quel momento avvertii anche un brivido freddo, guardai Zayn e lui mi abbracciò come se avesse capito ciò di cui avevo bisogno, il rapporto che si era creato tra noi era un qualcosa di fantastico.

Quando arrivammo a casa decisi di concedermi una doccia fresca, una volta uscita mi rintanai in camera mia, mi sentivo così strana, vuota, mi sentivo male, era come se soffrissi di un male inesistente, di un male troppo forte, un male che non conoscevo o che avevo dimenticato.
Potevo davvero aver dimenticato un qualcosa di tanto grande e presente?
Avevo bisogno della risposta, vestita solamente di un corto asciugamano legato al petto scesi velocemente le scale diretta verso il soggiorno dove trovai Zayn e Liam, Liam doveva essere appena arrivato e quando si accorsero del mio abbigliamento, e anche io me ne resi conto, arrossii violentemente, ma decisi di non darci peso.
Mi sistemai davanti a Zayn irritata, e senza conoscere il motivo della mia irritazione, ma avevo il presentimento che qualcosa mi fosse stato nascosto.
-Zayn devo chiederti una cosa..- esordii facendolo preoccupare, si sistemò sul divano e Liam fece come per alzarsi, ma lo fermai.
-No Liam resta, non ci metterò molto. Zayn io ho avuto una perdita di memoria? Il dottore ti ha detto qualcosa?- avevo bisogno di conoscere la risposta, era impossibile soffrire di un male sconosciuto, no? Zayn si passò una mano tra i capelli, era agitato? Avevo centrato il punto? Non poteva avermelo tenuto nascosto. Pensò insistentemente alla risposta prima di guardarmi negli occhi.
-No, no Allyson, la tua testa è a posto, solo il tuo corpo è un po' ammaccato.- disse sospirando, sospirai a mia volta, me lo avrebbe detto se avessi perso la memoria, e non mi avrebbe mai mentito guardandomi negli occhi, sorrisi e mi sedetti accanto a lui prima che mi accogliesse tra le sue braccia, Liam si era irrigidito, ma non mi importava, il mio anestetico mi stava facendo sentire meglio, e ciò che mi tormentava erano solamente sogni adolescenziali, doveva per forza essere così.
-Ora vai ad asciugare i capelli.- disse Zayn accarezzandomi i ricci umidi, annuii e tornai in bagno per fare ciò che mi aveva ordinato, ero davvero sollevata di non aver niente da nascondere o da scoprire.. Il problema era che quell'ombra non mi aveva ancora abbandonata.

ZAYN'S POV.

-Perchè le hai mentito?!- mi rimproverò Liam appena Allyson accese il phon, era incredulo e deluso dal mio comportamento, ma non potevo dirle la verità, l'avrei persa, di nuovo.
-Non potevo dirle la verità Liam.- protestai abbassando lo sguardo.
-Perchè no?!- continuò lui cercando di comprendere le mie azioni. Io lo sapevo, io la volevo per me, non per Harry, mi ha fatto male vederla confusa alla sua presenza.
-Perchè non voglio che torni da Harry, se le avessi detto la verità sarebbe sicuramente corsa di nuovo tra le sue braccia, e io voglio che lei resti con me, sta andando tutto così bene ora, non voglio perderla.- spiegai sinceramente guardandomi le mani che tenevo in grembo. Ero stato un bastardo, ne ero consapevole, le avevo mentito guardandola negli occhi, ma non avrei sopportato la sua lontananza.
-Zayn non pensi che se lei lo venisse a sapere si arrabbierebbe? Insomma, potresti perderla definitivamente.- le parole di Liam mi stordirono per quanto erano giuste, era vero, conoscendo Allyson non mi avrebbe mai perdonato una bugia simile, fui davvero un coglione a mentirle, come potevo rimediare?
-Liam, hai ragione, cosa posso fare?- chiesi quasi implorandolo.
-Spera che nessuno le dica la verità, oppure fallo tu.- erano parole sagge, tutto ciò che usciva da Liam era saggio, ma in quel momento ero spaventato dall'idea di perderla e non riuscivo a ragionare, avevo solamente bisogno di sostegno, e Liam sapeva sempre come aiutarmi.
-Hey amico, io ci sono qualsiasi scelta tu faccia, ma ti prego non farmi mentire perchè sai che non riesco a farlo.- Liam mi strinse in un'abbraccio di conforto prima di andarsene e lasciarmi solo con i miei molteplici sensi di colpa.

 

**

Ero a letto ormai da ore, ma non riuscivo a prendere sonno, Allyson era anche lei a letto, nella sua camera, non potevo credere di averle mentito, per lo più guardandola negli occhi, se lo fosse venuta a sapere non mi avrebbe mai perdonato, dovevo dirle tutto?
O sperare che nessun altro lo facesse?
Ero molto combattuto, conoscendo Harry avrebbe fatto qualsiasi cosa per farle tornare la memoria, ma io?
Io cosa potevo fare per farla innamorare di me?
Di certo mentirle non era un buon inizio, 'Malik sei un coglione.' mi rimproverai mentre mi rigiravo nel letto. Sentii la porta della stanza cigolare e la figura snella di Allyson apparve sulla soglia, tremava, e non mi serviva la luce per capirlo.
-Allyson che succede?- chiesi preoccupato avvicinandomi a lei velocemente.
-Scusa, scusami Zayn.- non capivo il motivo delle sue scuse, mi mostrò le braccia, ma era buio, non vedevo nulla, accesi la luce e ciò che mi trovai davanti mi fece rabbrividire, aveva dei tagli sanguinanti su entrambe le braccia, mi mancava il respiro non sapevo cosa fare, non sapevo come reagire, la guardai sconvolto.
Perchè?
-Ti porto all'ospedale piccola ti porto subito.- alla mia proposta disperata lei scosse avidamente il capo, no, non voleva andare all'ospedale, cosa dovevo fare allora?!
Allyson traballava mentre osservavo il suo sguardo perso, stava dormendo, non era sveglia, c'era ma non c'era, mi affrettai a recuperare le garze che aveva posto in cucina e quando tornai la trovai sempre nella stessa posizione, con le braccia stese davanti a lei e gli occhi sbarrati, le fasciai le ferite e la strinsi a me.
La strinsi forte, come poteva farsi tutto da sola?
Come poteva odiarsi così tanto?
Lei voleva ancora morire, e il suo gesto me lo confermò, non ero sicuro che fosse cosciente, non faceva altro che chiedermi scusa e tenere le braccia stese, la strinsi nuovamente e il suo corpo si sciolse, si lasciò cadere a terra mentre la circondavo con le braccia.
Le baciai la testa e iniziai a cullarla nell'intento di calmarla, dopo qualche minuto smise di tremare e sollevò la testa per guardarmi, era sveglia, era di nuovo lei, si guardò le braccia e scoppiò a piangere, mi avvolse le braccia attorno al collo e incastrò la sa testa in quell'incavo. Eravamo così vicini, così stretti, e solo in quel momento capii il suo messaggio, aveva bisogno di aiuto e me lo stava chiedendo disperatamente.
-Scusa Zayn, scusa.- ripeteva ormai da tempo, ma non era colpevole di nulla, non era colpevole assolutamente di niente, lei era una vittima. La sollevai e la posai sul mio letto, si ranicchiò finchè non mi stesi vicino a lei, la abbracciai e le baciai il capo, le sue lunghe gambe erano piegate in modo difensivo e le sue braccia cercavano il mio contatto che non tardai a concederle.
Mi sentii talmente scoperto in quel momento che perfino ciò che non avrei mai pensato di dirle, da sobrio, mi uscì dalle labbra.
-Allyson ti amo, e farò di tutto per proteggerti.- il suo corpo si irrigidì e io mi morsi la lingua più volte, non credevo di averlo detto seriamente.
Se ne sarebbe andata?
Allyson si alzò a sedere sul letto dandomi le spalle, cosa avevo fatto? Guardò il letto sul quale sedeva, non capivo cosa poteva esserci di strano, ma poi capii..
-Zayn, penso di aver sognato di fare l'amore con te, qui.- disse senza guardarmi, un sorriso si dipinse sulle mie labbra ma subito venne spento, non aveva sognato di farlo con me, ma con Harry, fui davvero stupido a pensare che lei potesse concedersi a me, mi sentivo un 'niente'.
-Zayn?- mi chiamò lei, si era avvicinata, e mi guardava dolcemente, il mio cuore si riempì guardando i suoi occhi, seguii ogni suo movimento, portò le mani all'estremità della t-shirt che indossava e sollevò il tessuto fino a sfilarlo, indossava solamente gli slip, e non avevo mai visto cosa più bella di lei, lei che si concedeva a me.

ALLYSON'S POV.

Cosa stavo facendo? Mi stavo concedendo a Zayn, ma non ne capivo il motivo, forse perchè avevo la necessità di colmare quel vuoto sconosciuto che avevo dentro, forse perchè riconobbi davvero la stanza di Zayn nel mio sogno, non lo sapevo, ma avevo bisogno di sentirmi bene, e Zayn mi sembrava l'unico che potesse aiutarmi, si mise a sedere sul letto anche lui e mi imitò sfilandosi la maglietta, avvicinò i nostri visi e posò le sue morbide labbra sulle mie, quel bacio fu intenso, sembrava quasi che lui lo aspettasse da sempre calcolando l'amore che incubò in quel momento di passione.

''-Come fai Zayn?
-A fare cosa?
-Ad arrivare sempre al momento giusto.
-Non lo so.
-Grazie.''


Mi ricordai di quel dialogo cercando il contatto tra i nostri corpi, non riuscivo a contestualizzare quelle parole, ma anche solo il loro ricordo mi faceva capire che Zayn c'era sempre stato, e poi, chi altro poteva essere se non lui a fare l'amore con me nella sua stanza?

''-Il fatto è che non so come dirtelo, non mi è mai successa una cosa del genere.
-Di quale genere?
-Di questo genere..
-E di che genere si tratta?
-La puoi smettere di farmi domande? Non riesco a formulare una frase di senso compiuto, e così non mi aiuti.
-Oh scusami!
-Non sono bravo con le parole Allyson.
-Meno male!
-Perchè? Voi ragazze amate le parole!
-Ah si? Allora non penso di essere una ragazza..
-Aspetta.. Mi stai dicendo che preferisci i fatti?
-Assolutamente sì.''


Altre parole, ma non ricordavo di averle consumate con Zayn, cercavo di concentrarmi mentre scivolavo sotto di lui ansimando, era tutto così intenso, ma ancora una volta guardando il volto di Zayn non trovai la figura del ragazzo nel mio sogno. 'Basta Allyson è solamente un sogno.' mi autoconvinsi mentre gli sfilavo i pantaloni del pigiama, i miei slip volarono i una parte indefinita della stanza mentre le sue labbra scendevano lungo il mio collo.

''-A me piacciono le tue cicatrici, fanno parte di te. E io sono dipendente da te Allyson.-''

Una lacrima mi rigò involontariamente il volto mentre Zayn mi riempiva, quella frase risuonava nella mia testa come un tamburo, faceva male perchè non riuscivo a dare un volto o un senso a quella frase, ma per convenzione decisi di smetterla di pensare e di concentrarmi sulla passione che stavo consumando con il mio fratellastro, ribaltai le posizioni e lo baciai con necessità sulle labbra, spostandomi poi sul suo collo e sui suoi pettorali, lui ansimava sotto il mio tocco ed entrambi raggiungemmo il culmine gridando i nostri nomi.
-ALLYSON!- 
-ZAYN!- 'Harry..'


  
Buon giorno gente!
Spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto, che ne pensate del finale? Allyson e Zayn vi piacciono? Pensate che l'obra che avverte Allyson possa essere colmata da Zayn?
E Harry? Come reagirà quando saprà della nottata della sua amata? Il capitolo è basato sulla canzone 'Come in un film' dei Modà, nel caso non l'abbiate ancora capito, amo quella canzone, davvero la trovo da pelle d'oca.
Grazie mille a chi segue, preferisce, ricorda e ovviamente recensisce questa storia, davvero grazie mille, spero di poter leggere qualche vostra opinione.
Grazie di aver letto.
A presto. Xx


   

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Capitolo 20
*** -Capitolo 20 ***


-Capitolo 20

''I'm broken, do you hear me?
  I'm blinded but you are everything I see
  I'm dancing alone
  I'm praying that your heart will just turn around
  And as I walk up to your door
  My head turns to face the floor
  'Cause I can't look you in the eyes and say

  When he opens his arms and hold you close tonight
  It just won't feel right
  'Cause I can love you more than this, yeah

  When he lays you down, I might just die inside
  It just don't feel right
  'Cause I can love you more than this
  Can love you more than this ''

-More than this.

HARRY'S POV.

Mi sentivo stranamente motivato quella mattina, ciò che era successo il giorno precedente mi aveva fatto sentire ancora importante, in un modo minimo, ne ero consapevole, ma il fatto che lei riuscisse ancora a mangiare davanti a me mi convinceva che non tutto era perduto.
Arrivai in ritardo a scuola e ciò mi privò della vista di Allyson, essendo una brava studentessa era già in classe, anche i miei amici, stranamente erano in classe, i corridoi erano deserti, dovevo aver ritardato davvero tanto, l'unica persona che incontrai per quei percorsi fu l'unica con la quale non avrei voluto parlare.
-Ciao Harry!- la sua vocina stridula aveva iniziato ad irritarmi incredibilmente, e pensare che qualche mese prima mi divertivo con quei vestitini vergognosamente corti e con i suoi tacchi a spillo, l'ho sempre trovata superficiale, ma in quel momento mi schifava.
-Ciao Sarah.- la salutai distratto, improvvisamente mi venne voglia di assistere ad un 'interessantissima' lezione di filosofia.
-Stasera vieni da me?- ma allora non aveva ancora capito che non volevo fare più nulla con lei? Non avrebbe mai sostituito Allyson, perchè lei non era solo sesso come pensava Sarah, no, non lo era, e non riuscivo a pensare di andare con un'altra.
-No, no Sarah.-
-Perchè?-
ma perchè non se ne andava? La filosofia mi attendeva.
-Perchè non voglio avere a che fare con te!- risposi freddo, non volevo ferirla ma volevo levarmela dai piedi.
-E' per quella sfigata? Sarà occupata a tagliarsi le vene.- suppose avvicinandosi a me e poggiando le sue schifose mani sul mio petto, come aveva osato?
Lei non doveva nemmeno azzardarsi a parlare in quel modo di Allyson, della MIA Allyson, la rabbia che provai in quel momento mi sovrastò, afferrai i suoi polsi e capovolsi le cose, sbattei il suo corpo fin troppo scoperto al muro e serrai la stretta su di lei.
-Non ti azzardare a dire di nuovo una cosa del genere! Tu non devi permetterti nemmeno di pronunciare il suo nome.- sputai riluttante quelle parole mentre la sua espressione fu attraversata da un velo di paura che però subito mutò in .. Eccitazione?
-Finalmente Styles così ti volevo!- rispose lei liberando le sue mani dalla mia presa e avvinghiandole al mio collo, si alzò sulla punta dei piedi e mi baciò con forza, tentò di approfondire il bacio ma non glielo permisi, spinsi il suo corpo lontano dal mio e mi pulii le labbra con il dorso della mano, ero davvero inorridito.
-Mi spieghi che cosa te ne frega di una che si scopa uno dei tuoi migliori amici?!- gridò lei squittendo e indicando una ragazza alla fine del corridoio, era Allyson, mi guardava esterefatta, la sua espressione mi ferì e stavo per raggiungerla ma poi la mia mente elaborò nuovamente ciò che avevo sentito, 'mi spieghi che cosa te ne frega di una che si scopa uno dei tuoi migliori amici?!' no, lei non..
Non poteva essere andata a letto con un'altro, insomma non si ricordava di nessuno a parte.. Zayn.
La mia gola fu interessata da una secca, non avevo saliva da deglutire, non avevo parole da dire, Sarah mi aveva mentito, doveva essere così, ma se avesse detto la verità?
Avanzai lentamente verso la ragazza alla fine del corridoio, era immobile con lo sguardo basso, tremava, ma il dubbio mi costrinse a non stribgerla a me.
-Allyson?- sussultò riconoscendo la mia voce, un momento, l'aveva riconosciuta? Aveva recuperato la memoria? Non mi rispose, continuò a fissare il pavimento, perchè non mi guardava?
-Allyson?- la chiamai nuovamente, avvicinandomi ancora un po', posai l'indice sotto il suo mento e glielo sollevai, aveva gli occhi chiusi ma le sue ciglia erano umide.
-Harry.- sussurrò lei, il mio nome non aveva mai avuto un suono tanto dolce e malinconico allo stesso momento, si ricordava di me o era semplicemente capitata in quel corridoio per caso? Avrei davvero voluto stringerla a me quando la vedevo così vulnerabile..
-Tu.. Ti ricordi di me?- le chiesi temendo la risposta, lei annuì, mi vennero i birvidi, si ricordava di me!
-S.. Sei.. Mi hai portato il pranzo ieri.- puntualizzò smontando ogni mia gioia.
-Giusto.. E lo farò anche oggi.- aggiunsi, lei scosse la testa, curvò le labbra in un timido sorriso, era bella anche in quel momento incerto, non era in grado di parlare in quel momento, avrei tentato di conversare con lei a pranzo, quando i suoi occhi si aprirono vidi la lucentezza delle sue iridi, non volevo che fosse triste, le sorrisi e le diedi appuntamento all'ora di pranzo, quando mi girai Sarah se ne era andata. 'Meno male.'

 

**
L'ora di pranzo arrivò velocemente, avevo bisogno di sapere se ciò che Sarah aveva detto era vero oppure era solamente un'altra delle sue cazzate per farmi allontanare da Allyson, non entrai nemmeno in sala mensa, presi una barretta di cioccolato dal distributore automatico, le servivano energie, per me non presi nulla, la mia unica necessità era quella ragazza.

Quando mi trovai davanti la figura magra, troppo magra di Allyson seduta a terra intenta a leggere, mi lasciai cadere al suo fianco. Il mio cuore batteva forte, liberandosi delle ragnatele formatesi durante la notta, in assenza della sua ragione di battere.
-Cosa leggi?- le chiesi dolcemente cercando di frenare la necessità di sapere la verità.
-Sogno di una notte di mezza estate.- rispose lei, non lo conoscevo, anche se il titolo mi ricordava qualcosa, sollevò appena il capo per regalarmi un magnifico sorriso e sistemarsi una ciocca di capelli  dietro all'orecchio, ogni suo gesto mi stregava, non riuscivo a distogliere lo sguardo da quel viso tanto amato.
-Non lo conosco.- ammisi cercando di recuperare la mia dignità.
-E' un libro molto romantico,Shakespeare. rispose, il suo tono di voce era strano, quasi mortificato, e avevo paura di scoprire la causa.
-Tieni.- dissi porgendole la barretta di cioccolato, la sua reazione fu indentica al giorno prima, le ripetei la stessa frase quando iniziò a rigirare l'oggetto rettangolare tra le dita, lei sbiancò, sembrava aver collegato qualcosa, nei suoi occhi vidi un lampo, ma diverso da ciò che vidi il giorno precedente, era un lampo più intenso, alzò lo sguardo sui miei occhi, era confusa, le sue iridi si inumidirono, non avrei mai potuto reggere vedendola piangere, e sapevo quanto lei odiasse piangere.
-Allyson, sei.. Sei stata a letto con.. Con Zayn?- domandai incerto, non ero sicuro di voler conoscere la risposta, ma ormai già la conoscevo.
-Sì.- quell'affermazione mi frantumò le interiora. I miei occhi si riempirono di lacrime, in quel momento avevamo la stessa espressione combattuta e malinconica, ma non potevo fare a meno di guardarla negli occhi. Così facendo la torturavo, torturavo lei e torturavo me stesso.
Mi alzai lasciandola sola, mi diressi verso i bagni e lì trovai Louis, era una cosa che non avevo previsto, si era innamorata di lui?
Cosa aveva lui da offrirle che io non avevo?
Ero convinto di poterla amare di più, più di lui!
Ma come potevo farlo?
Lei gli apparteneva, lei era sua, me la aveva portata via, di nuovo.
-Hazz ma che succede?- mi chiese lui avvicinandosi, non gli risposi, poggiai le mani sul lavandino sostenendo il mio peso, guardai il riflesso nello specchio, non ero più nessuno, mi stavo semplicemente spegnendo.
-E' finita Louis, è finita davvero, lei ha scelto. Lei non mi ama.- ammisi guardando il 'niente' nella parete riflettente davanti a me, era quello ciò che ero per lei, 'niente', io non ero nessuno, io ero solamente un povero illuso che sperava nell'amore di una ragazza che mi reputava uno sconosciuto, un 'niente'.
Eppure mi sembrava tutto così reale, la possibilità di riaverla, la possibilità che fosse ancora mia, ma non sarebbe mai stato così, e me ne ero appena reso conto, ero innamorato di un qualcosa che non potevo avere, ero innamorato di qualcuno che non mi avrebbe mai amato, e mi sentivo marcire, sentivo le mie viscere putrefarsi lentamente, e dolorosamente, stavo appassendo.

 

**
 

Erano le 22.00, cosa stava facendo Allyson a quell'ora?
Stava dormendo?
Oppure era stretta tra le braccia di Zayn, come si sentiva tra le sue braccia?
Si sentiva bene?
Si sentiva protetta?
Si sentiva al sicuro da tutti e tutto oppure era scoperta, vulnerabile?
Potevo farla sentire meglio di quanto non facesse lui, oppure lui era davvero meglio di me?
Tutte quelle domande contribuivano a mandarmi fuori da ogni ragione e limite, le bottiglie di birra vuote sul pavimento del mio soggiorno erano impossibili da contare sulle dita, iniziavo a vedere doppio, la testa mi girava, avevo la nausea, ma non potevo stare peggio di quanto non stessi moralmente, perchè lei non era lì, lei era con lui, e la sua assenza mi pesava incredibilmente.

22.30 cosa stava facendo lei?
Zayn l'aveva portata in camera?
Stavano facendo l'amore?
Lui riusciva a soddisfare il suo desiderio in un modo migliore di quanto non riuscissi a fare io?
Cosa avrei potuto fare di più per farla rimanere con me quella sera?
Cosa potevo fare di più per evitare l'inevitabile?
Tutto quel pensare mi mandava in depressione. Mi alzai dalla scomoda posizione che avevo assunto e presi le chiavi della macchina.
Guidai in modo spregevole, ma tutto ciò che avevo bisogno di fare era raggiungere quella maledetta casa, perchè mi trovavo lì?
Perchè mi sembrava la soluzione più sensata ai miei problemi?
Scesi dall'auto e barcollando arrivai a quella maledetta porta che mi avrebbe ricondotto al vuoto totale, bussai tre volte, volevo distruggermi totalmente, non avevo più nulla da pedere, ero vuoto, non ero nessuno ero solamente una presenza.
-Allora sei venuto.- quanto odiavo quella vocina stridula, ma la avrei fatta strillare io quella sera, come non avevo mai fatto.
-Ciao Sarah.-

ALLYSON'S POV.

Gli avevo mentito, avevo mentito a lui tentando di mentire a me stessa, non so dirvi perchè gli abbia mentito, mi ricordavo di lui, e non come 'il ragazzo che mi ha portato il pranzo', ma mi ricordavo di lui come il ragazzo che mi aveva fatta sentire amata, mi ricordavo di lui come quello che mi faceva venire i brividi semplicemente sfiorandomi.
Ma lui aveva lei, averlo visto con Sarah mi ha stravolta, volevo corrergli incontro e chiamarlo per nome, volevo essere di nuovo sua, ma lui mi aveva dimenticata, e io dovevo fare lo stesso. Lui era felice con Sarah, e io dovevo dimenticarlo, ero colpevole, colpevole verso me stessa, lo avevo lasciato andare e non sapevo se avrei mai riprovato emozioni simili, l'unica cosa che riuscivo a percepire era la devastazione e la distruzione, lui poteva sentire come mi distruggevo?
No, ovviamente no, i legami si creano solamente nei film, e quello non era un film, lui non sarebbe entrato nella mia stanza giurandomi amore eterno e ciò mi ricordava il motivo principare per il quale odiavo le storie d'amore.
-Allyson andiamo a dormire?- mi propose Zayn entrando nei miei pensieri, non gli avevo detto di aver recuperato ciò di cui la mia mente mi aveva privato, anche perchè ero furiosa con lui, mi aveva mentito, ma non volevo perdere anche lui, avevo bisogno di calore, avevo bisogno di affetto, lo stesso che con ogni probabilità Harry stava donando a Sarah, e l'unico capace di aiutarmi era il mio anestetico. Gli sorrisi e lo seguii nella sua stanza.

Mi sentivo malissimo, mi sentivo una prostituta, sì, una puttana, stavo sotto a Zayn pensando ad un'altro ragazzo, soddisfavo i miei bisogni usando un bellissimo ragazzo, a dire il vero un bellissimo bugiardo, un bugiardo che mi aveva mentito impedendomi di avvicinarmi prima ad Harry, forse lui meritava quella punizione, così come io meritavo di soffire di un'assenza incolmabile. Ribaltai le posizione mentre mi muovevo avidamente sul corpo scolpito di Zayn, mi sentivo male, mi sentivo in colpa mentre mi sentivo così bene, perchè Zayn mi aveva mentito?
Perchè io lo stavo usando per dimenticare un'altro?
Perchè mi sentivo così sporca?
Mi facevo schifo, ma non potevo fermarmi, almeno non finchè lui si svuotò. Avvolse le sue braccia intorno al mio corpo mentre ci riposizionavamo sotto alle coperte. Mi sentivo protetta, protetta da un ragazzo giocattolo, non volevo vederlo così, speravo di potermi innamorare di Zayn e di dimenticare Harry, lo speravo davvero, e ci avrei provato, non avrei lasciato che l'amore mi logorasse, avevo altro a cui pensare. Ero uno schifo, ne ero consapevole, ero sporca di peccato, lo sapevo, mi stavo uccidendo, sapevo anche questo. Potevo vedere Zayn come ragazzo da amare invece che come fratello maggiore?
Potevo solamente provarci, per lui e per me.
'Lui non mi ama più, lui ama lei, e io devo amare lui.'
Sembrava tutto così sbagliato, come in 'Sogno di una notte di mezza estate', il libro che leggevo quando Harry mi ha portato il cioccolato a pranzo, in quel romanzo tutti si innamorano delle persone sbagliate, ma a quanto sembrava lì l'unica sbagliata ero io, ero solamente io ad essere innamorata di chi non mi amava, e finalmente lo ammisi.
Ero innamorata di una ragazzo che non mi sarebbe mai appartenuto.
Dovevo togliermelo dalla testa, dovevo liberarmene.
Ma cosa potevo offrire io a Zayn?
Lui era davvero un ragazzo fantastico, necessitava d'amore, di fiducia, d'affetto, cosa potevo donargli io di tutto questo?
Io non sarei mai stata in grado di offrirgli ciò ci cui si meritava, inoltre lo stavo solamente usando.. No non potevo farlo, non sarebbe stato giusto.
Zayn si era addormentato, raccolsi il mio schifoso corpo e mi infilai i primi abiti che trovai nel mio armadio, infilai qualche cambio in una borsa e scrissi un biglietto, Zayn doveva essere felice, e con me non lo sarebbe mai stato.
Lasciai il cellulare, recuperai solamente il lettore mp3, controllai i miei risparmi, erano succienti per un paio di mesi, mi sarei dovuta trovare un lavoro, ma non sarei mai rimasta a Londra, uscii di casa, era notte. Il buio venerava su ogni cosa, mi sentivo invisibile e amavo quella sensazione, nessuno mi avrebbe trovata, ammesso che qualcuno mi avesse cercata. Mi sentivo finalmente libera, dolorante ma libera, non mi sarei buttata nuovamente da un ponte, ma mi sarei lasciata morire di dolore.. Mi sarei lasciata morire d'amore.

Considerazione?
Come vi sembra il capitolo? E' abbastanza contraddittorio lo so, ci ho messo molto a scriverlo e ci tengo particolarmente, molte espressioni e episodi mi sono molto cari, molte sensazioni di Allyson e di Harry le ho provate e spero di aver reso l'idea con questo capitolo. Come forse avrete intutito è basato su More Than This, io amo alla follia quella canzone, davvero la trovo splendida.
Il prossimo capitolo sarà molto movimentato vi avviso, spero di poter leggere qualche vostra opinione, vorrei inoltre ringraziare chi segue, preferisce e ricorda quasta storia.
Grazie per aver letto.
A presto. Xx
Comunque se volete chiedermi qualcosa sulla storia oppure su altro potete scrivermi un messaggio privato oppure mi trovate su twitter
@Oops_8
e instagram:
carrots98


 

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Capitolo 21
*** -Capitolo 21 ***


-Capitolo 21

''Don’t
  Try to make me stay
  Or ask if I’m okay
  I don’t have the answer
  Don’t
  Make me stay the night
  Or ask if I’m alright
  I don’t have the answer

  Heartache, doesn’t last forever
  I’ll say I’m fine
  Midnight, ain’t no time for laughing
  When you say goodbye

  It makes your lips
  So kissable
  And your kiss
  Unmissable
  Your fingertips
  So touchable
  And your eyes
  Irresistible

  I try to ask myself
  Should I see someone else
  I wish I knew the answer

  But I know
  If I go now
  If I leave
  Then I’m on my own tonight
  I’ll never know the answer

  Midnight doesn’t last forever
  Dark turns to light
  Heartache flips my world around I’m falling
  Down, down, down that’s why

  I find your lips
  So kissable
  And your kiss
  Unmissable
  Your fingertips
  So touchable
  And your eyes
  Irresistible

  Irresistible
  Irresistible
  Irresistible
  Irresistible

  It’s in your lips
  And in your kiss
  It’s in your touch
  And your fingertips
  And it’s in all the things and other things
  That make you who you are
  And your eyes
  Irresistible

  It makes your lips
  So kissable
  And your kiss
  Unmissable
  Your fingertips
  So touchable
  And your eyes
  Irresistible''

Agonia, spossatezza, perdita, rancore, odio, privazione, amore, legame, fratellanza, mancanza, rimpiazzo.
Provavo tutto insieme mentre mi aggiravo per le strade di Monaco, quella città mi piaceva molto, ed ero libera di fare ciò che volevo, tanto nessuno mi conosceva, giravo in cerca di un posto per la notte, il mio volo era atterrato da circa tre ore ed ero straordinariamente riuscita a trovare la piazza principale, ricca di hotel e bad and breakfast, la pioggia picchiettava sulla mia pelle e sui miei abiti ormai umidi, amavo la pioggia e non mi sarei di certo fatta fermare da un po' di mal tempo, mentre camminavo fantasticavo sulla possibile reazione di Zayn, e di Harry.
Avevo lasciato un bigliettino al mio fratellastro e avevo trovato il tempo di inviare un ultimo sms al ragazzo che amavo, lo avevo fatto per salutarli, anche se sapevo, non avrebbero sentito la mia mancanza, insomma pensateci, chi avrebbe mai potuto sentire la mia mancanza? Io non ero nessuno, ero solamente una presenza.
Zayn avrebbe trovato un'altra ragazza da amare, magari una ragazza che avrebbe ricambiato il suo amore, mentre Harry aveva già il rimpiazzo, lui e Sarah sarebbero stati felici, ne ero certa.
E io?
Io sarei stata felice senza di lui?
Sarei stata felice senza la mia vecchia vita?
Solo in quel momento mi posi tutte quelle domande, me ne ero appena andata e già mi mancava la mia Londra, ma non potevo tornare indietro e non lo avrei sicuramente fatto, tornare indietro sarebbe significato affrontare tutto con la consapevolezza di essere una presenza ormai indesiderata, e io non ero abbastanza forte per farlo, non lo ero mai stata., Stoppai le mie gambe davanti ad un'edificio leggermente trasandato alla fine di una via chiusa, 'Hotel Tyson' era un posto grezzo, rustico, proprio come piaceva a me, così decisi di entrare, stavo entrando in quella che sarebbe stata la mia nuova vita, lasciandomi tutto alle spalle, ma non ero sicura di riuscirci.
Nella hall venni subito accolta da una ragazza bionda in divisa, la sala nella quale ci trovavamo era di modeste dimensioni, le pareti erano ornate da pietre incastrate tra loro e sul soffitto vi erano grossi travi di legno noce, adoravo già quel posto.
-Salve, cosa posso fare per lei?- la ragazza gentilmente mi offrì il suo aiuto mentre mi perdevo nella semplicità di quelle mura.
-Mi servirebbe una stanza.-
-Per quante notti signorina?-
-Per molte notti, posso pagarle una notte per volta?
-Ma certo, sono 10 euro a notte, esclusi i pasti.
-E' perfetto grazie.
-Bene, la sua stanza è la numero 126.

Mi porse la chiave e mi sorrise cortesemente, salii le scale e mi trovai davanti ad un lungo corridoio, iniziai a scrutare attentamente ogni porta in cerca della mia stanza, finchè finalmente la trovai, era davvero un buco, ma non mi potevo aspettare di più data la minima somma che pagavo per alloggiarvi, posai la borsa sul letto e mi concedetti una doccia fresca, dovevo riprendermi, dovevo trovare la voglia di ricominciare tutto da capo, ma soprattutto, dovevo trovare la forza per dimenticare tutto ciò che mi ero lasciata alle spalle, mi lasciai trasportare dal getto dell'acqua mentre i ricordi mi rigavano le guance, era tutto così doloroso, faceva tutto così male.
Non avrei più rivisto le sue labbra.
Non avrei più assaporato i suoi baci.
Non avrei più toccato la sua pelle.
Non mi sarei più persa nei suoi occhi.

Lui amava un'altra, e io amavo il suo ricordo, amavo il ricordo di quell'unico ragazzo capace di farmi sentire amata, apprezzata, quasi in pace con me stessa, amavo quella voce profonda e quel tocco che mi provocava milioni di brividi, ma lui non lo avrebbe mai saputo, non ne sarebbe mai stato al corrente, non mi avrebbe mai più rivista, e io avrei sofferto della sua lontanaza, avrei sofferto della sua felicità perchè per quanto sia vero che se ami una persona la vuoi felice, è impossibile essere felice mentre il tuo amato è felice senza di te, e io non sarei mai potuta essere felice senza di lui, avrei sempre sentito quel vuoto, in ogni ora del giorno, ogni giorno, per il resto dei miei giorni.

HARRY'S POV.

Quando mi svegliai quella mattina Sarah era avvinghiata al mio corpo, e capii subito di non trovarmi a casa mia, che cosa avevo fatto?
Non potevo davvero essere tornato tra le unghie di quella superficiale ragazza che mi dormiva accanto, mi alzai velocemente e raccolsi i miei indumenti dal pavimento, ero uno stupido, ma sapevo che lei non mi voleva più, non si ricordava di me quindi perchè mi sentivo ancora così legato ad una ragazza che apparteneva ad uno dei miei migliori amici? per fortuna Sarah non si svegliò, fui così libero di tornare a casa senza opposizioni o polemiche, quando arrivai la porta era aperta, il pavimento era pulito, io non lo avevo lasciato così.
-Mamma?- chiesi riconoscendo la figura di spalle, mia madre veniva spesso a trovarmi ma solitamente mi avvertiva prima, e non era sola, accanto a lei c'erano Zayn, Louis, Liam e Niall, ma che cavolo stava succedendo?
Mia madre mi corse incontro abbracciandomi, era in lacrime, ma non ne capivo il motivo.
-Ma che succede?- chiesi preoccupato, Zayn si avvicinò a me, era arrabbiato ma più di tutto era logorato da un dolore che io ancora non conoscevo.
-Lei dov'è?!- mi chiese spingendomi via da mia mamma che tentò subito di fermarlo prima che sopraggiungesse Liam.
-Lei chi?! Di chi stai parlando?!- chiesi confuso passandomi una mano tra i capelli.
-Dov'è Allyson?!- fu Niall a parlare, era successo qualcosa ad Allyson, sbiancai.
-C.. Cosa?-
-Se n'è andata Harry.-
Louis si avvicinò a me porgendomi un biglietto.

 

'Caro Zayn,
 mi dispiace davvero andarmene così, ma non ho altra scelta, so che mi hai mentito, ma ti ho gia perdonato, ora però devi perdonarmi tu, io non posso darti ciò di cui hai bisogno, non ne sono  in grado, spero davvero che tu possa trovare quella ragazza che ti amerà tanto quanto meriti, ti prego, non mi cercare, starò bene, te lo prometto.
 Ti voglio bene,
 Allyson.'

 

Andata, se ne era andata, corsi al piano superiore in preda al panico, dovevo recuperare il mio cellulare e lo avevo lasciato in camera mia, volevo chiamarla, dovevo sapere dov'era, ma quando accesi il display notai solamente un suo messaggio che mi impedì di fare qualcosa di diverso dall'urlare dalla disperazione.da:Allyson
 

'Hey Styles,
 mi dispiace, mi dispiace davvero tanto di averti mentito, sai, stanotte ho ricordato ogni cosa, ho ricordato i nostri baci, le tue parole, ho ricordato te, ma quando ti ho visto con Sarah nei corridoi, mi sono resa conto che era troppo tardi, evidentemente tu sei innamorato di lei, e io non sono nessuno per impedire la vostra felicità, spero davvero che voi due possiate essere felici insieme, e spero davvero che lei ti possa donare ciò che io non avrei mai potuto donarti, con queste parole ti dico addio, grazie Harry, grazie di tutto.
Tua, Allyson.'

 

-NO!- le urla strozzate dai singhiozzi non si avvicinavano nemmeno lontanamente al mio dolore, mia, mia, mia Allyson, mia.. No!
Non ero innamorato di Sarah, ero innamorato di lei, l'unica cosa di cui avevo bisogno era la sua inspiegabile freddezza e i suoi occhi marroni, Sarah non poteva darmi nulla di tutto ciò che mi dava Allyson senza rendersene conto, ma dov'era?!
E dov'ero io mentre lei se ne andava?
L'avevo tradita, mi sentivo un traditore, io l'amavo e avevo provato il modo peggiore per dimenticarla, 'tua Allyson.', mia mia mia mia mia!
Sempre e solamente mia!
Dov'era?
Stava bene?
Sapevo di non poter conoscere le risposte, ma non potevo.. Non volevo stare senza di lei!
Non sarei mai stato felice con Sarah, non sarei mai stato completo con una ragazza che non amavo!
-Harry, la troveremo.- Louis si avvicinò posandomi una mano sulla spalla, avrei voluto credergli, mi sarebbe davvero piaciuto credere alle sue parole, ma sapevo, sapevo che lei non si sarebbe mai fatta trovare, e lo avevo capito dalle parole che mi aveva scritto.

|...|

Dicono che il mal d'amore non può durare per sempre, ma mi trovai molto combattuto su tale affermazione.
Allyson se ne era andata da mesi ormai, Zayn aveva conosciuto una ragazza capace di colmare il vuoto lasciato da lei, Louis ed Eleanor stavano pensando al matrimonio, Liam e Danielle erano più innamorati che mai, Niall aveva iniziato ad uscire con una ragazza di origini italiane, Daniela, e io..
Ero un coglione, perchè avevo seguito alla lettera ciò che mi aveva chiesto Allyson, ero rimasto con Sarah e fingevo di essere felice, ed ero anche credibile, solamente Louis sapeva, solo lui vedeva il mio sguardo implorante in un impossibile ritorno.
In ogni bacio immaginavo di sentire il sapore delle labbra di Allyson.
In ogni tocco speravo di poter sentire di nuovo le sue mani fredde.
In ogni sguardo ambivo ai suoi splendidi occhioni marroni, ma non li trovavo mai.

Perchè con me lei non c'era, lei era lontana, lei era assente ma comunque presente, era in ogni mio gesto, era in ogni mio respiro, era in ogni mio sguardo, era in tutto ciò che ero e in tutto ciò che facevo, vivevo solamente per dolore, solamente il dolore mi ricordava di essere vivo, ormai non sapevo più qual'era il sapore della gioia, e dell'amore, perchè l'unica persona che avrebbe potuto farmi assaporare quelle sensazioni era distante, era lontana chissà quanto, ed ero convinto che il mio cuore non battesse più.
Avevo provato a cercarla, ma era come sparita in una nebbia fitta e oscura, e andata via da me, mi aveva lasciato con la convinzione di non essere amata, mi aveva lasciato solo e infreddolito, solo e scoperto.

-Harry! Harry vieni subito!- Louis mi chiamò con urgenza, nella sua voce era percepibile l'eccitazione e la gioia, come lo invidiavo.
Scesi le scale e lo trovai seduto davanti al suo computer portatile, quell'immagine mi ricordò di quando Allyson si servì delle sue doti informatiche per localizzare Zayn, una lama mi oltrepassò la carne sfiorando gli organi, faceva male ricordarla, tutto ormai faceva male, anche semplicemente mangiare un gelato faceva male, perchè tutto mi riportava a lei.
-Che c'è?- chiesi avvicinandomi a lui, i suoi occhi erano luminosi e sereni come al solito.
-Guarda.- sullo schermo c'era la pagina di uno sciatto albergo di Monaco, 'Hotel Tyson', lo guardai storto prima che aprisse di nuovo la bocca.
-Qui alloggia Allyson!- esultò lui sfoderando un sorriso soddisfatto e compiaciuto, non mi interessava come lo sapesse, non mi interessava di niente, l'aveva trovata, aveva mantenuto la sua promessa! I miei occhi, come ogni notte si riempirono di lacrime, ma erano lacrime diverse, erano lacrime di gioia.
Abbracciai Louis e presi la giacca e il portafoglio, lui mi imitò e la voce di mia madre suonò dalla cucina, avevo dimenticato che era in casa.
-Dove andate?- chiese lei.
-A Monaco!- risposi. 'Arrivo amore mio, vengo a prenderti.'

Momento considerazione?
Come vi sembra il capitolo? Lo ammetto, scrivendolo ho pianto, non pretendo di suscitarvi ciò che provo io, ma mi piacerebbe che entraste nella storia, come pensate che reagirà Allyson alla vista di Harry? Tornerà a Londra? A dire il vero nemmeno io lo so ancora, quindi spero che il testo vi sia piaciuto tanto da lasciare qualche parere.
Vorrei come sempre ringraziare chi preferisce, segue, ricorda e recensisce la mia storia.
Vorrei ringraziare in particolare una ragazza che mi è sempre vicina, grazie wings_of_dreams, wifey sei fantastica davvero.
Grazie di aver
letto,
A presto! Xx

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Capitolo 22
*** -Capitolo 22 ***


-Capitolo 22

''Am I aspleep
  A I awake or somewhere in between?
  I can't believe that you are here and lying next to me
  or did I dream that we were perfectly entuined
  like branches on a tree or twigs caught on a vine
 
  Like all those days and weeks and months
  I tried to steal a kiss
  and all those sleepless night and daydream where I pictured this
  I'm just the underdog who finally got a girl
  and now I'm not ashamed to tell it to the world

  Truly, madly, deeply I am
  Foolishly, completely falling
  ans somehow you kicked all my walls in,
  so baby say you'll always keep me
  truly, madly, crazy, deeply in love,
  WITH YOU
  IN LOVE
  WITH YOU''

Monaco era molto trafficata nel primo pomeriggio, per i lavoratori la pausa pranzo era finita da pochi minuti e si stavano recendo nuovamente al lavoro intasando le vie della piazza principale, io e Louis camminavamo lentamente scrutando ogni volto che incontravamo, nella speranza di vedervi Allyson, la mia Allyson. Il fatto che Louis volle unirsi a me mi fece capire che non ero solo, e che non lo ero mai veramente stato, solamente io ero stato in grado di sentirmi solo con il sostegno di Louis, ma a me mancava lei, e lui mi capiva.
Non avevamo detto ai ragazzi del nostro improvviso viaggio, e specialmente non lo avevamo detto a Zayn, non volevo che la rivedesse, volevo che lei fosse solamente mia, almeno per un po'. Dopo ore di volti impegnati e annoiati decidemmo di recarci all'indirizzo che il mio caro amico era riuscito a stampare, quel posto fu abbastanza complicato da trovare, era praticamente alla fine di un vicolo cieco, il pensiero che Allyson avesse potuto correre dei rischi mi fece avvertire un forte senso di colpa e preoccupazione, ma mi convinsi che lei doveva stare bene e che sarebbe tornata a Londra con me. Entrammo in quel modesto Hotel, era un posto molto rustico, non di certo un Hotel di classe a cinque stelle, ma sapevo che lei adorava le cose semplici.
Una ragazza bionda ci sorrise cortesemente mentre studiavo la hall, ci avvicinammo alla reception e il mio cuore smosse la polvere che lo ricopriva accennando un timido battito, l'avrei rivista poco dopo e ne ero incredibilmente felice, e preoccupato.
Se l'avessi trovata con un'altro?
Se si fosse rifatta una vita?
Se fosse felice?
Se fosse tra le braccia di qualcun'altro?
Se fosse completa?
Senza di me.
Come reagirei?
Riuscirei a sopportarlo?
Sarei abbastanza forte da vederla sorridere con un belloccio qualsiasi?

No, dovevo essere io quel belloccio in grado di farla ridere, di farla felice, di farla vivere.
-M.. Mi scusi, in quale stanza alloggia la signorina Malik?- chiesi sospirando nel vano tentativo di tranquillizzarmi.
-Mi dispiace, ma qui non alloggia nessuna signorina Malik, non abbiamo nessuna prenotazione a quel nome.- era impossibile, mi girai urgentemente verso Louis, che, come sempre sorrideva tranquillamente, lo invidiavo davvero tanto, lo avevo sempre fatto, ma proprio non capivo come potesse restare calmo in quel momento.
-Voleva dire la signorina Reed, Allyson Reed, alloggia qui?- la voce di Louis era soddisfatta, Reed? Doveva essere il vero cognome di Allyson, non lo avevo mai sentito.
-Oh certo, la signorina Reed alloggia nella stanza 126, al terzo piano.- sorrise cortesemente ma non ricambiai, il mio volto rifletteva i miei pensieri e le mie tensioni, iniziai a salire le scale, lentamente, non potevo andare ad un'altra velocità, le gambe non mi avrebbero retto, stavo tremando, l'avrei rivista, finalmente. Mi fermai davanti alla stanza 126, presi un respiro profondo, la mano amica di Lou si posò in modo incoraggiante sulla mia spalla mentre costringevo il mio braccio a tendersi di fronte a me, ormai c'ero, e non mi potevo tirare indietro, anche perchè ne sarei morto.
-Faccio io nonnetto.- sorrise Louis riferendosi al mio tremore, era sempre in grado di scherzare.
Bussò tre volte alla porta, nessuno aprì, bussò una quarta volta, ancora niente, non era in casa. Lei non c'era.
Appoggiai il mio corpo stremato alla porta che non voleva aprirsi mostrandomi la ragazza che amavo, sbattei tre volte la nuca sul legno duro, non poteva uscire in un'altro momento?!
Senza rendermene conto, persi l'equilibrio, il mio appoggio era sparito, ma non mi ricordavo di essermi spostato, fatto sta che ero lungo sul pavimento udendo le risate divertite del mio migliore amico, le sue risate erano distanti, eravamo separati da un muro, ma quindi, la porta era stata aperta! Mi alzai velocemente e rimasi deluso e ferito da ciò che mi trovai davanti.
-Uhm, ciao, tu sei?- un ragazzo alto castano mi guardava confuso, allora le mie paranoie erano sensate, allora lei stava davvero con un'altro, lei mi aveva davvero dimenticato, ero talmente ferito che quasi mi sebrò di notare una certa somiglianza all'altezza degli occhi tra quel ragazzo ed Allyson, sembravano avere la stessa forma e la stessa cromatura degli occhi, era il suo ragazzo, lei mi aveva dimenticato, lei era felice.
-Peter? Chi era alla porta?- era la sua voce, era la sua bellissima voce, la sua figura comparve accanto a quella del ragazzo, era magra, troppo magra, era pallida, troppo pallida, e sbiancò ulteriormente quando mi guardò, indietreggiò di qualche passo, sembrava quasi spaventata da me, sognando quel momento l'avevo immaginata gioiosa tra le mie braccia, invece era impaurita, e distante, si stava allontanando da me, i suoi occhi descrivevano debolezza e vulnerabilità, il ragazzo castano si avvicinò a lei mentre io ingelosivo per la sua vicinanza alla mia ragazza.
-Ally li conosci? Conosci quei ragazzi?- lei singiozzò tenendo i suoi occhi fissi nei miei, la sua espressione era mutata, ancora, non riuscivo a seguirla, pensavo che sarebbe stata felice di vedermi, invece, era.. Sconvolta? Mortificata? Non riuscivo a capirlo.
-No.. No Peter non li conosco.- quelle parole mi tagliarono dentro, potevo sentire le ossa spezzarsi al contatto con una lama inesistente, aveva davvero detto di non conoscermi? Perchè lo aveva fatto? Perchè? Il ragazzo castano la lasciò sola e chiuse la porta dietro di sè uscendo con me e Louis.
-Mi dispiace ragazzi forse avete sbagliato stanza.- ipotizzò lui, non lo ascoltavo, ripetevo solamente quelle parole nella mia testa, aveva detto di non conoscermi, ma nel messaggio aveva detto di ricordarmi, ero confuso, ero estremamente confuso e ferito, lei mi conosceva, lei mi amava, sapevo che era così, oppure sapevo di desiderare il suo amore, non ero più sicuro di niente, non ero più nemmeno sicuro della mia esistenza, il ragazzo rientrò lasciandomi con gli occhi sbarrati davanti alla porta chiusa, Louis mi parlava ma non sentivo le sue parole, mi lasciai andare nel corridoio di quell'Hotel ranicchiandomi per terra, non sentivo e non vedevo nulla, avevo nascosto la testa tra le ginocchia come fanno i bambini per non farsi sgridare dalla mamma, mi sentivo davvero un bambino, ma non un bambino colpevole, mi sentivo un bambino abbandonato e impaurito dalla solitudine.
Non so per quanto tempo rimasi in quella posizione, non mi importava di ciò che avrebbero pensato gli altri, loro non potevano sapere ciò che portavo dentro.

-Ha.. Harry..- la sua voce, mi sembrava di poterla sentire, ma sapevo che era tutta illusione, non poteva essere vero lei aveva detto al suo nuovo ragazzo di non conoscermi.
-Harry!- la mia mente doveva odiarmi davvero molto, cosa avevo fatto di male per meritarmi quei miraggi mentali?
-MERDA STYLES GUARDAMI!- alzai di scatto la testa, non era la mia mente, non era la mia fottutissima mente, era lei, era in piedi davanti a me e mi stava chiamando, ma perchè?
-Cosa vuoi?- le chiesi esasperato dalla situazione, dopo tutto ciò che mi aveva fatto passare avrei dovuto odiarla, ma non potevo farlo, l'amavo ancora di più.
-Mi dispiace, ero sconvolta, non sapevo cosa dire a Peter e.. quella è stata la mia prima reazione, scusami.- oh certo, Peter, Peter.. Blah.
-Bene allora torna da Peter.- me lo aveva insegnato lei, rispondere alla difesa con un attacco, lei mi aveva insegnato quella tattica, ma non potevo sapere che su di lei non avesse effetto.
-Con me non funziona, mio fratello sa tutto ma non volevo credere che..- fratello? Peter era suo fratello? Beh, tutto ciò avrebbe spiegato la somiglianza tra i loro occhi, gli stessi occhi che stavano versando lacrime silenziose sulle sue guance.
-Pensavo di non rivederti più Harry.- ammise singhiozzando, anche io lo pensavo, mi alzai a fatica e la circondai con le braccia.
-Non potevo lasciarti andare via Allyson, sei tutto ciò che di buono tengo, sei tutto ciò di cui ho bisogno.- quelle furono le parole più serie che uscirono dalla mia bocca.
-Ma.. Ma io ho visto che con Sarah tu..-
-Ssssht, tu non sai ciò che hai visto, tu non hai visto quanto io sia stato male in tua assenza.-
-Harry, io penso, penso di essermi innamorata di te.-
quelle parole, fecero esplodere il mio povero cuore di una felicità mai provata prima, i battiti accellerarono contro la mia cassa toracica.
-Io ne sono certo, ti amo signorina Reed.- la sentii sorridere mentre alcune lacrime raggiungevano anche i miei occhi. alzò lo sguardo per poter incontrare il mio, era bellissima, anche mentre piangeva, ma erano lacrime di emozione, non di tristezza, con necessità avvicinai le mie labbra alle sue facendole combaciare perfettamente, le nostre labbra si incastravano come i pezzi di un puzzle mentre i nostri cuori battevano all'unisono, avevo bisogno di quel bacio, avevo bisogno di lei.

-Ehm, ehm.- Louis mi distrasse dal nostro momento fingendo qualche colpo di tosse.
-Ciao Tomlinson.- Allyson lo salutò con un timido sorriso prima di arrossire, era sempre così bella, ma era anche troppo, troppo magra.
-Ciao disgrazia!- Ridemmo tutti dopo il perfetto soprannome che Louis affidò alla ragazza castana al mio fianco, effettivamente era proprio azzeccato, quella ragazza mi aveva disastrato l'esistenza, ma non sempre le disgrazie portano alla morte, alcune si convergono in vita, e lei ne era la prova.
-Vieni.- disse lei prendendomi la mano e trascinandomi all'interno della sua stanza.
-Lui è Peter, mio fratello, cioè, il mio vero fratello, ci siamo ritrovati qui a Monaco!- sorrideva al fratello che avanzò verso la mia figura.
-Sospettavo che fossi tu, sono riuscito a far parlare Allyson solamente di te.- di me, di me, non di Zayn, di me!
Il mio cuore si riempì ulteriormente mentre la guardavo sorridendole, mentre la guardavo finalmente felice pieno. Lei arrossì violentemente ma ricambiò il mio sorriso.
Io e il ragazzo ci presentammo prima che Louis ci raggiungesse, sorrise calorosamente.
-Allyson, tornerai a Londra, vero?- chiesi sorridendole, il suo volto si scolorì, non poteva rimanere a Monaco, guardò il fratello, ma certo, lui la legava a quel luogo.
-Sì, sì Allyson vai, io ti verrò a trovare spesso, te lo prometto, e tu qui sarai sempre la benvenuta.- disse lui abbracciandola, anche se avevo scoperto che fosse suo fratello, vedere le sue mani su di lei mi infastidiva, e non poco, tossii, si staccarono, il mio umore migliorò.
-Faccio le valige, torno a casa.- quella volta fui io a correre ad abbracciarla, sorridemmo entrambi mentre sollevavo il suo peso inesistente da terra, ero così felice che fosse di nuovo con me, di nuovo mia, perchè lo era, vero?
-Allyson, potremo stare insieme, vero? Insomma, io e te.-
-Io e te.-
la sua conferma era tutto ciò di cui avevo bisogno, la baciai ancora una volta, quanto mi erano mancate quelle labbra! Quando mi era mancata lei!

Arrivammo a casa mia intorno alle 22.00, lei era visibilmente stanca, ma potevo vedere che era felice, aprii la porta di casa lasciando entrare lei per prima, si guardò intorno e capii che stava ripensando ai momenti passati in quell'atrio, anche perchè io stavo facendo la stessa cosa.
-Se vuoi puoi dormire qui e andare da Zayn domani.- le proposi, avrei insistito fino alla morte per farla rimanere, ma non ne ebbi bisogno.
-Volentieri.- mi sorrise appoggiando la sua borsa al pavimento, mi avvicinai velocemente a lei e la spinsi verso la porta dove feci aderire il suo corpo, proprio come quel giorno, presi le sue mani e intrecciai le mie dita tra le sue prima di portare le labbra vicino al suo orecchio e canticchiarle la stessa melodia di quel giorno.

 

"I know you've never loved the crinkles by your eyes when you smile,
 You've never loved your stomach or your thighs,
 the dimples on your back
 at the bottom of your spine
 but I love them end lessly"
e poi di nuovo:
"You'll never love yourself
 half as much as I love you
 You'll never treat yourself right darlin' but I want you to,
 If I let you know I'm here for you,
 Maybe you'll love yourself like I love you."

 

Sorrideva, e io non potevo essere più felice perchè a procurare quel sorriso ero io, ero io il motivo di quella magnifica curva e ne ero molto orgoglioso.
Iniziai a percorrere il suo collo con le labbra lasciandoci qualche morsetto provocatorio, di tanto in tanto. Lei sospirò pesantemente quando arrivai alla scollatura della sua maglietta, afferrai i lembi di stoffa e mi liberai di quello strato superfluo che ricopriva il suo corpo, era perfetta, ed era mia. La sua maglietta raggiunse il pavimento prima di essere seguita dalla mia t-shirt.
Sollevai il suo esile corpo costringendola ad avvolgere le gambe attorno al mio bacino, e trasportandola mi portai fino alla camera da letto. Stesi il suo corpo sul materasso e ripresi ciò che avevo interrotto, baciai la pelle attorno a quell'inutile indumento chiamato 'reggiseno' e passai poi al ventre, mi concessi un attimo per guardarla, non si era più tagliata, i segni rossi avevano lasciato il posto ad accenni bianchi meno evidenti, e anche se conoscere il suo odio interiore mi feriva, volevo amarla per entrambi, ripresi a baciarle il ventre arrivando poi ai suoi jeans, ma prima che potessi slacciarglieli lei invertì le posizioni e mi ritrovai sotto il suo tocco, i suoi polpastrelli erano freddi mentre disegnavano linee immaginarie sul mio corpo scoperto, mi abbassò in un colpo solo i pantaloni e i boxer, ma non volevo che fosse lei a comandare, non quella volta, aveva comandato i miei sentimenti troppo a lungo.
Mi portai nuovamente sopra di lei e le calai i jeans e gli slip subito dopo, lei non era daccordo sul cambio di posizioni ma quando tentò di ribellarsi, la baciai affandando in lei ed iniziando a muovere il mio bacino, soffocavo ogni nostro gemito con baci passionali, la stanza risuonava di noi, non di Harry ed Allyson ma di una cosa sola, un'unico cuore che batteva per tenere in vita due corpi, ero stremato dall'amore che provavo per quella ragazza ed entrammi gridammo i nostri rispettivi nomi mentre ci amavamo come non mai, rotolai al suo fianco e coprii i nostri corpi con il lenzuolo, la circondai con le braccia avendo il bisogno di sentirla vicina a me.
-Dimmi che non sto sognando, urlerò al mondo quanto ti amo amore mio, ma ora riposa, domani sarà una lunga giornata.- le baciai la nuca sentendola sospirare e mi lasciai cadere in un sonno finalmente sereno.

Momento considerazione?
Allora, come vi sembra il capitolo? Io adoro Harry in questo pezzo, non so è tanto coccoloso! AAw, no basta mi devo contenere, comunque, ci tenevo a ringraziare chi segue, preferisce, ricorda e recensisce questa storia, in particolare le ragazze che mi recensiscono ogni capitolo facendomi venire voglia di scriverne ancora, come dreams, wings_of_dreams, davvero grazie mille e scusatemi se non riusco a nominarvi tutti ma sono un po' di fretta, spero di poter leggere le vostre opinioni, vi voglio davvero molto bene grazie!
A presto. Xx
Ps. se voleste chiedermi qualcosa sulla storia mi trovate su twitter : Oops_8 e anche nei messaggi privati!.
pps: se vi va di passare sto scrivendo anche un'altra fan fiction e presto ne pubblicherò una terza, sì lo so non ho molto da fare, spero di potervi interessare anche con quelle!

 

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Capitolo 23
*** -Capitolo 23 ***


-Capitolo 23

'' Tutte le cose, anche le meno interessanti o le più brutte hanno un lato piacevole. Basta volerlo vedere.''
-Herman Hesse

ALLYSON'S POV.

Ero di nuovo a Londra, ero di nuovo in quella bellissima città grigiastra ed ero felice, Harry mi faceva finalmente sentire felice, ero come una bambina nel bel mezzo di un gioco chiamato amore, e per la prima volta, avevo voglia di vivere quella nuova gioia senza esserne terrorizzata.
La sua lontananza mi aveva aiutato ad ammettere a me stessa di essere totalmente, follemente e realmente innamorata del bellissimo ragazzo dai capelli ricci che dormiva stringendomi a se. I suoi ricci mi solleticavano il viso mentre sfioravo il suo braccio con i polpastrelli, aveva una pelle così morbida, non resistetti e morsi un lembo della sua chiara pelle, lui sussultò svegliandosi di colpo, mi misi seduta davanti a lui mentre si strofinava il braccio confuso, il suo sguardo assonnato trovò i miei occhi e io gli sorrisi fingendomi innocente.
-Perchè lo hai fatto?- si lamentò imitando la mia posizione e continuando a sfregarsi il punto dolorante, alzai le spalle e gli occhi al cielo mordendomi il labbro inferiore.
Il corpo di Harry sovrastò il mio facendomi contorgere dagli spasmi causati dalle risate, causate, a loro volta, dal solletico che mi stava infliggendo, le nostre voci riempivano la sua casa isolata quando finalmente i suoi movimenti cessarono, e i miei respiri ripresero il loro ritmo regolare.
-Sono esausta di prima mattina!- affermai guardandolo male, ma lui sorrise, e tutto il resto mi scomparve dalla mente, mi sentivo così stupida, stupida ma felice.
-Te lo sei meritato, andiamo a fare colazione!- mi incoraggiò alzandosi dal letto e porgendomi la sua grande mano, mi soffermai sul suo busto scoperto, era dimagrito, tanto, troppo forse.
-Che c'è?- mi chiese scrutando la mia espressione preoccupata.
-Hai perso molto peso..- dissi abbassando lo sguardo, non volevo pensare che la causa del suo dimagrimento potesse essere la mia assenza, ma sapevo che era così.
-Anche tu.- mi rimproverò lui guardando il mio corpo coperto solamente dalla sua t-shirt, effettivamente avevo perso molto peso, ma non mi dispiaceva, la mia visione personale non era cambiata, avevo iniziato ad amare lui, non me.
-Però di una cosa sono contento.- continuò lui.
-Cosa?-
-Non ti sei più tagliata.-
aveva ragione, non mi tagliavo da tempo, diciamo che il male che io tentavo di rendere fisico si era riversato sul mio animo vuoto, perciò le lamette non mi consolavano più, i miei tagli rossi erano divenuti cicatrici biancastre, e anche se sapevo che quelle mi sarebbero rimaste, riuscivo a darvi un peso diverso, minore.
-Ora andiamo, ti devi nutrire.- constatò sollevandomi e scendendo le scale fino alla cucina, mi posò su una sedia e si sedette di fronte a me sorridendomi.
Non contenta della mia posizione, io mi sedetti a gambe incrociate sul tavolo, notando tutto il suo stupore e divertimento, mi sorrise ancora una volta, e io ricambiai, mi persi nei suoi occhi verdi per qualche istante, e lui sembrò fare lo stesso, ma poi si ricompose.
-Quando abbiamo finito la colazione che facciamo?- mi chiese sempre sorridente.
-Andiamo da Zayn.- risposi io convinta, a dire il vero, non lo ero affatto, non sapevo cosa aspettarmi dal ragazzo che mesi prima avevo lasciato solo e credente in un amore inesistente, non andavo fiera di ciò che avevo fatto, ma in quel momento mi resi veramente conto, di non sapere cosa mi aspettava nella casa che avevamo condiviso.
-Andrà tutto bene.- mi incoraggiò Harry, come poteva essere così positivo? Davvero non lo capivo, ma lo ringraziai silenziosamente prima di sorridergli.
Lui si alzò dalla sedia e si sporse verso di me lasciandomi un tenero bacio all'angolo della bocca e dirigendosi poi verso il frigo, ne estrasse una vaschetta bianca, che scatenò in me il ricordo precedente alla mia partenza, sorrisi involontariamente a quelle scene.
-Nah, non ti servirà.- protestò Harry quando mi allungai alla ricerca di un cucchiaio, lo guardai confusa, come potevo mangiare il gelato senza cucchiaio? Ma capii subito quando lui estrasse un cucchiaio dal primo cassetto del mobile retrostante e si ricondusse alla sedia.
Affondò il cucchiaio nel gelato e lo portò alle sue labbra lentamente, mentre io seguivo con lo sguardo ogni suo singolo movimento, ripetè l'azione più volte fino a che non arrivò il mio turno e invece di portare il gelato alle sue labbra lo portò alle mie intimandomi di aprire la bocca, così feci e lui mi imboccò diverse volte mentre seguiva i miei movimenti con lo sguardo.

-Finito.- annunciò Harry riponendo ogni cosa al suo posto, era davvero troppo ordinato, io avrei lasciato tutto com'era, ma lui era abbastanza preciso su tal questione.
-Andiamo?- chiesi convincendo me stessa di essere in grado di sopportare la situazione, non vedevo Zayn da tempo, e avevo voglia di riabbracciare il mio fratellone, ma non sapevo se lui fosse stato tanto entusiasta del mio ritorno. Presi le chiavi della macchina e uscii di casa senza aspettare il maniaco dell'ordine che mi raggiunse poco dopo, mi guardò storto notando che tenevo in pugno le chiavi della sua auto.
-Allyson, no.- protestò lui vedendomi avanzare verso la sua amatissima auto.
-Tranquillo, Anny starà benone, sali.- dissi entrando al posto del guidatore e aspettando che Harry salisse dal lato del passeggero, quando entrò misi immediatamente in moto.
-Fai piano..- mi pregò lui soffrendo silenziosamente mentre giudavo turbata verso la mia vecchia casa.

-Arrivati.- constatai accostando in quel vialetto che ormai, non ospitava più la mia vita, Harry poggiò una mano sul mio ginocchio in segno di rassicurazione, ma non servì a molto, volevo vedere Zayn, e volevo farlo infretta, come quando si toglie un dente. Scesi dall'auto e lanciai le chiavi al ragazzo dietro di me prima di avanzare per il vialetto. 'Ci siamo.' pensai sospirando e girando la chiave nella serratura, gioii nel vedere che Zayn non aveva cambiato nulla dell'arredamento, sorrisi inspirando l'aria di casa, inconsciamente mi era mancato quell'odore, e mi era mancato anche il mio fratellastro, sentii un rumore provenire dal salotto e mi affrettai a raggiungerlo.
-Zayn, sono..- non finii la frase perchè chi mi trovai davanti non era certo il mio fratellone, una ragazza bellissima, bionda con gli occhi azzurri mi squadrava confusa, scossi la testa confusa a mia volta, e cercai con lo sguardo il ragazzo assente in quell'abitazione, salii le scale seguita dalla biondina e non vi trovai nessuno, entrai in camera mia, non era più la mia camera, era diventata una cabina armadio, e la cosa mi fece infuriare, quella era pur sempre anche casa mia.
-Dov'è Zayn?- domandai alla bionda che mi seguiva come un cagnolino impaurito.
-Tu chi sei?- mi chiese a sua volta fingendosi autorevole, ma leggevo nei suoi occhi che era confusa e tutt'altro che autoritaria.
-Hai bisogno che te lo ripeta? Dov'è Zayn?- chiesi nuovamente sforzandomi di non alzare la voce.
-Sarà qui a momenti.- rispose lei guardandomi nuovamente, il suo continuo sguardo mi irritava, cos'aveva da guardare? La superai tornando in salotto dove vi era Harry, e la sua espressione era identica a quella della biondina.
-Adesso vuoi dirmi chi sei?- domandò nuovamente lei, alzai gli occhi al cielo e mi girai dalla sua parte.
-E cosa ci fai qui?- continuò con quella falsa autoritò che alimentava il mio risentimento.
-La domanda giusta, è che ci fai tu qui. Io qui ci vivo.- risposi tramutando la sua espressione da confusa a ferita, evidentemente Zayn non le aveva parlato di me.
-Perrie sono a casa!- era la sua voce, mi girai di scatto verso la porta mentre la biondina ormai in lacrime gli correva addosso, incorciai le braccia al petto aspettando la sua attenzione, cosa che ottenni solamente quando miss falsa autorità mi indicò. Gli occhi scuri di Zayn si sbarrarono scrutandomi, lo osservai irata e quando lui percepì tale sensazione la riflettè.
-Cosa ci fai qui?- mi chiese freddo, troppo.
-La mia stanza è diventata una cabina armadio.- constatai.
-Te ne sei andata.-
-Era la cosa più giusta, se fossi rimasta, tu ora non staresti con la biondina, e non saresti felice.-
-Allyson, per essere felice mi bastavi tu, nient'altro, ero innamorato di te, non mi importava del resto.-
vidi Harry irrigidirsi con la coda dell'occhio mentre seguivo attentamente le parole di Zayn, l'unica cosa che in qualche modo mi portò conforto furono i suoi verbi, usati al passato.
-Ed ora non sei felice con lei?- chiesi accennando la ragazza.
-Lo sono, sì, sono molto felice con Perrie.- sorrisi, ma poi mi ricordai della mia stanza e mi infuriai nuovamente.
-La mia stanza.-
-Pensavo che non saresti mai tornata, e mi faceva male vedere ciò che mi riconduceva a te.-
era incredibilmente sincero mentre pronunciava quelle parole.
-Mi sei mancato Zayn.- ammisi abbassando lo sguardo.
-Anche tu piccola Allyson.- affermò avvicinandosi e cincendo il mio corpo con le sue possenti braccia, mi lasciai scaldare da quell'abbraccio fraterno prima di sorridergli.

-Bene, allora uscita a quattro?- la voce della ragazza mi distrasse da quel momento intenso, era impazzita? Uscita a quattro? La fulminai con lo sguardo prima di sentire le risate dei due ragazzi alle mie spalle, Harry posò la sua mano sul mio fianco sinistro e si posizionò al mio fianco, mi lasciò un tenero bacio sulla guancia e per fortuna, parlò al mio posto.
-Grazie Perrie, ma io e Allyson dobbiamo ancora fare un paio di cose.- disse lui salvando la bionda da una probabile sfuriata.
Salutammo calorosamente Zayn e la sua nuova fiamma prima di rientrare in macchina, quella volta però lui era dal lato del guidatore.
-E' una brava ragazza, conoscendola magari diventerete amiche.- commentò lui riferendosi alla biondina.
-Non voglio che faccia soffrire Zayn come ho fatto io.- ammisi colpevolizzandomi, lui mi accarezzò le labbra con il pollice prima di posarvi un delicato bacio.
-Dove dobbiamo andare?- chiesi quando ci allontanammo mentre il motore iniziava a rombare.
-In un luogo che avresti dovuto frequentare da tempo.- mi rimproverò guidando per le trafficate strade londinesi mentre io cercavo nella mia memoria un luogo che potesse combaciare con le descrizioni fornitemi dal ragazzo al mio fianco.
Solamente dopo pochi minuti riconobbi la strada percorsa dalla vettura, mi portai le mani tra i capelli, non volevo crederci, non ero pronta per recarmi nuovamente in quel luogo igenizzato e schifosamente bianco, non lo avrei retto.

Considerazione?
Scusate davvero per il ritardo, e scusatemi anche per l'inutilità e la scarsa lunghezza di questo capitolo, mi dispiace ma contando diverse cose non sono riuscita a fare di meglio.
In ogni caso che ne pensate? Vorrei davvero leggere qualche vostra opinione, significherebbe molto per me.
Colgo l'occasione per ringraziare chi segue, preferisce, recensisce e ricorda questa storia, per me vuol dire davvero molto.
Vi pregherei, se vi va, di passare anche dalle altre mie fan fiction, al momento ne ho in corso quattro e a breve pubblicherò la quinta, spero davvero che possano essere apprezzate come questa.
Grazie mille, a presto!
Xx
Come sempre, grazie mille Wifey!

 

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Capitolo 24
*** -Capitolo 24 ***


 

- Capitolo 24

HARRY'S POV.

 Accostai in quel parcheggio a dir poco deserto, il motore dell'auto smise di ronzare e io mi soffermai sullo sguardo perso di Allyson; i suoi occhi erano sbarrati, persi, ma io non mi sentivo in colpa, ero convinto che tutto ciò l'avrebbe solamente aiutata, ci trovavamo lì per il suo bene, che implicitamente, era anche il mio. Scesi dalla vettura e portai il mio corpo ad aprire lo sportello del passeggero, in quel momento, conoscendo la ragazza, mi aspettavo di essere insultato da parole che, convenzionalmente avrei ignorato, ma lei non disse nulla, non accennò nessun movimento, era come se si fosse estraniata dal mondo circostante, lasciando all'esterno della sua corazza invaricabile, anche la mia misera presenza..
-Allyson, andiamo.- la incoraggiai porgendole la mia mano notando ancora una volta, l'immobilità del suo corpo, solo allora i suoi occhi spenti trovarono i miei, era terrorizzata da quel luogo, potevo leggerlo nel suo sguardo, ma sapevo che non lo avrebbe mai e poi mai confessato. Le sorrisi sperando in una sua rassicurazione, purtroppo il suo sguardo non fu soggetto a mutazioni, rimase spento, inanimato, l'unico segno vitale che mi concesse, fu la presa della mano che le avevo proposto.
-
Lo so che è dura, ma possiamo, e dobbiamo farlo.- i suoi passi erano pesanti e sforzati, come se non avesse le energie necessarie per compierli, e forse era così, non potevo essere certo dei suoi movimenti, quella ragazza rimaneva il mio più arduo rompicapo.
-Perché parli al plurale?- quella domanda riuscì a stupirmi e turbarmi allo stesso tempo, dopo tutto ciò che avevamo passato ancora non era sicura dei miei sentimenti? Non ero ancora riuscito a farle capire ciò che provavo? Non mi piaceva l'idea di quella sua stupida domanda, non volevo nemmeno pensare a ciò che le passava per la testa.
-Perché non sei sola, io sono qui per te, e ci sarò sempre.- tremava mentre varcavamo la soglia dell'ospedale, l'unico luogo in grado di rompere le corazze di Allyson.
-Non puoi saperlo..- commentò lei, il suo atteggiamento stava iniziando ad alterarmi, era ancora così incredula, sembrava molto diversa dalla ragazza che aveva trascorso la notte con me solamente qualche ora prima, potevo capire la sua tensione, potevo comprendere anche la sua paura, ma ero ferito dai suoi dubbi, fatto sta che non avevo intenzione nemmeno di immaginare un ennesimo allontanamento dalla ragazza che amavo, decisi quindi, di darle le sicurezze delle quali necessitava.
-Allyson, guardami.- richiamai la sua attenzione, presi il suo polso sottile prima di strattonarla leggermente per attirarla più vicina a me, cercavo i suoi occhi, e fortunatamente non tardai a trovarli, era incredula, e avevo bisogno di estinguere quella fottutissima incredulità che ancora fungeva da barriera tra noi. Coprii la sua mano con la mia conducendola fino alla parte sinistra del mio petto, posai il suo palmo sulla mia pelle, e lei sussultò leggermente riconoscendo i battiti del mio cuore, un cuore in attesa di essere ceduto, in attesa di essere apprezzato pienamente.
-E' tuo.- sussurrai consegnando il mio organo vitale tra le mani dell'unica ragazza in grado di custodirlo, lei non disse nulla, ci fu un attimo di silenzio, sembrava che in quella sala d'attesa ci fossimo solamente io e lei, i nostri occhi si studiavano a vicenda, la sua espressione era finalmente mutata, l'incredulità aveva lasciato il posto allo stupore e alla gratitudine, senza fiatare, strinse le sue braccia al mio busto, e fui ben felice di assecondare quell'abbraccio, un gesto che mi fece sorridere interiormente capendo che aveva accettato il mio insolito dono. Quando quel caldo contatto terminò, presi la sua mano intrecciando le mie dita tra le sue, iniziammo a camminare per il corridoio sterile fermandoci solamente davanti ad una porta color avorio sporco. La targhetta su essa mostrava ciò che avevo previsto: “Dottor Leaven: riabilitazione.”

 

-Prego.- la stessa voce giovanile che mi aveva risposto al telefono ci invitò ad entrare, l'ufficio di quell'uomo era impeccabilmente ordinato, quasi mi ricordava la mia casa, sembrava avere la mia stessa fissa per l'ordine, anche se, da quando avevo conosciuto Allyson dovetti abbandonare quella fissa, nulla era ordinario in sua presenza. Quando il mio sguardo si posò sul dottore rimasi leggermente stupito e incredulo da ciò che vidi, insomma, non aveva più di trentacinque anni, era un bell'uomo, giovanile, e per i miei gusti, troppo impegnato ad osservare la sua paziente, che sembrava impallidire sotto quello sguardo attento, sapevo che Allyson odiava sentirsi osservata, e di certo lo sguardo di uno sconosciuto non la aiutava.
-Lei deve essere la signorina Malik, o preferisce che la chiami Reed?- domandò direttamente alla creatura tremante tra le mie mani, lei non rispose, quell'uomo la intimoriva, non ero a conoscenza del motivo ma potevo vedere il suo timore, lei non schiuse minimamente le labbra per rispondere, consapevole che la sua voce avrebbe tremato come il suo corpo.
-Mi scusi, lei sarebbe?- il dottore finalmente si degnò di donarmi un minimo della sua attenzione studiandomi con sguardo storto.
-Sono io ad averla chiamata, sono il ragazzo di Allyson.- risposi soffermandomi sulla mia ragazza, dopo aver portato nuovamente lo sguardo su di lei, le sue parole iniziarono a non piacermi, ma non potevo obiettare, era lei a necessitare di cure.
-Preferirei conversare privatamente con la ragazza, quindi se non le dispiace, la inviterei ad uscire.- “Certo che mi dispiace.”, ma mi arresi alla sua volontà, era lui lo specialista no? Sorrisi ad Allyson cercando di incoraggiarla, il suo sguardo mi seguì fino alla porta, poi si voltò verso il medico che richiedeva la sua attenzione. Svogliatamente mi lasciai cadere sulla panchina bianca, appoggiai la schiena al muro bianco, e immagini molto sgradevoli percorsero la mia spina dorsale, non era la prima volta che attendevo Allyson in un'ospedale, anzi, era la terza.. Quella ragazza mi aveva fatto patire le pene dell'inferno, provai più sofferenza emotiva in quattro mesi con lei, che in 19 anni di vita, ma non avrei rimpianto mai nemmeno un istante passato in sua presenza. Immagini lontane girovagavano nella mia testa mentre attendevo impazientemente che quel colloquio finisse e mi venisse restituita la mia ragazza. “Sei troppo geloso Styles, è solamente un medico che cerca di aiutarla.” la mia coscienza mi rimproverava mentre pensavo allo sguardo interessato di quell'uomo.. Lo avevo chiamato io per aiutarla conoscendo la sua fama, inoltre, di sicuro doveva essere sposato.. Scacciai le mie pugnette mentali quando sentii la porta aprirsi, Allyson ne uscì, sembrava serena, sembrava che quello che la turbava fosse sparito e di ciò avrei solamente dovuto ringraziare l'uomo dietro di lei, la ragazza si avvicinò a me sorridendomi, e potrei giurare di non aver mai visto nulla di più bello.
Mentre Allyson si avviava alla macchina, il dottore mi trattenne per qualche istante.
-Non voglio spaventarti, ma essendo all'inizio della terapia, il suo umore sarà molto altalenante, ora è sorridente, ma stasera potrebbe versare molte lacrime, ci vorrà del tempo perché possa rimettersi completamente, e anche altre sedute, ma mi sembra di aver capito di avere a che fare con una ragazza forte. Se la caverà, stalle vicino. Se riuscirete a superare questo periodo di riabilitazione insieme, nulla vi dividerà più.- gli sorrisi riconoscente, convinto che nulla sarebbe stato in grado di allontanarmi nuovamente dalla mia Allyson, ma ammisi che le parole del dottore mi donarono un leggero senso di preoccupazione. Salutai il dottor Leaven e raggiunsi la mia ragazza che ormai mi aspettava seduta in macchina. Quando salii lei mi donò un sorriso splendido, e la curvatura delle labbra rispecchiava anche la sua espressione solare, non potevo non sorridere vedendola così tranquilla; sapevo che quella tranquillità sarebbe durata poco, ma me la sarei goduta finché sarebbe durata. Misi in moto e iniziai a guidare serenamente mentre la mia Allyson si interessava al susseguirsi di paesaggi all'esterno. Quanto mi sarebbe piaciuto che quella serenità durasse..

 

ALLYSON'S POV.

 

Mi sentivo strana, allegra, solare, spensierata, era come se il masso che portavo sulle spalle ogni giorno si fosse dissolto, e sapevo di dover ringraziare solamente il ragazzo dai riccioli disordinati al mio fianco. Solo in quel momento potevo realizzare tutto ciò che Harry aveva fatto per me, sarei stata sempre sua, sempre e solo sua e ne ero finalmente consapevole, mi aveva donato il suo cuore e io lo avrei custodito come il più prezioso di tutti i tesori, cosa che in realtà era. Sorrisi stupidamente guardando fuori dal finestrino e rammentando quei fantastici occhi color smeraldo che sembravano avermi fatto perdere la testa. Mi voltai verso il mio ragazzo solamente quando il suo cellulare iniziò a squillare.
-Allyson, puoi rispondere tu?- sorrisi annuendo, presi il cellulare tra le mani attenta a non farlo cadere, cosa che visti i miei precedenti non sarebbe stata difficile, ma una volta stabile, lessi il nome di Louis sullo screen e premetti il tasto verde appoggiando il telefono all'orecchio.
-Harry! Abbiamo un problema, devi venire subito!- la voce di Louis era preoccupata, non sapevo da cosa ma era chiaramente intuibile che non fosse tranquillo.
-Sono Allyson, Harry sta guidando.- annunciai facendomi riconoscere, lui sospirò rumorosamente, non era felice di sentirmi.
-Per favore passami quel coglione di Styles.- il suo tono mi fece preoccupare e porsi immediatamente il cellulare ad Harry, lui dopo aver fatto una smorfia rispose al suo amico, e il resto della conversazione mi fu incomprensibile, l'unica cosa che riuscii a capire fu un conclusivo “arrivo subito”, seguito da una brusca manovra di Harry, aveva cambiato strada, stava guidando verso quella che era la mia casa, lo sapevo, ma non ne comprendevo il motivo, il suo viso si era fatto scuro, ma io ero estremamente confusa per preoccuparmene.
-Dove stiamo andando?- chiesi tranquillamente, ma nei suoi occhi non c'era nulla di tranquillo,
-Ti porto da Zayn, starai lì per un po', devo fare una cosa.- improvvisamente la mia mente si annebbiò e la serenità fu massacrata dal risentimento, non avevo bisogno di un baby sitter, non avevo bisogno di qualcuno che mi controllasse, potevo tranquillamente stare sola.
-Posso stare sola.- risposi schiacciando le parole tra i denti, ero furiosa, odiavo quando mi trattava come una bambina.
-No- aveva un tono duro, accostò nel vialetto e mi prese per mano stringendo forte, come se avesse paura che potessi scappare da un momento all'altro. Mi trascinò fino alla porta prima di suonare il campanello, non potevo guardarlo negli occhi, delle stupide e insensate lacrime minacciavano di rigarmi il viso e non avevo intenzione di mostrargliele. Zayn aprì la porta mostrando la sua confusione.
-Tienila qui, tornerò presto.- fu tutto ciò che disse.
-Ok.- fulminai Zayn con lo sguardo, ma non potevo controbattere, il nodo che avevo in gola me lo impediva. Il mio fratellastro mi condusse in casa affacciandosi poi nuovamente alla porta per parlare con Harry, io, mi accostai al muro cercando di capire le loro parole, ma ciò che sentii, mi fece esplodere definitivamente.
 

“Devo andare da Sarah.”

 

Considerazione?
scusate davvero per il ritardo, mi dispiace davvero molto, comunque che ne pensate? allyson ha fatto la prima seduta di riabilitazione, e i 'disagi' che le creerà saranno più evidenti nei prossimi capitoli, infine.. colpo di scena, harry la lascia come un pacchetto da zayn per correre da sarah, secondo voi come si risolverà la cosa? e soprattutto, si risolverà?
vorrei intanto ringraziare chi segue, ricorda, recensisce e preferisce questa storia, davvero grazie mille, ah inoltre, starei scrivendo altre due fan fiction che mi piacerebbe leggeste:
Lack.
Fifty shades of fear.
okay ho finito di autopubblicizzarmi, grazie mille per aver letto, a presto!
Xx

Co 

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Capitolo 25
*** -Capitolo 25 ***


-Capitolo 25

ALLYSON'S POV.

Non riuscivo a comprendere le mie emozioni, ero arrabbiata?
Ero triste? L'unica cosa che distinguevo era un'eccessiva voglia di piangere, che però, mi ostinavo a reprimere. E Harry?
Cosa doveva fare con Sarah?
Perchè era tornato da lei lasciandomi come una bambina a casa di Zayn?
Mi tradiva?
Da quanto tempo lo faceva?
Come poteva avermi donato il cuore sapendo di doverlo a due ragazze?
Lo aveva donato anche a lei?
Aveva preso in giro anche lei come aveva fottuto me?

Non ragionavo, davvero, non ero in grado di ragionare, e la presenza di quella biondina sorridente in casa mia, mi dava sui nervi. Passeggiavo nervosamente nel salotto, camminavo avanti e indietro, stringevo i pugni e costringevo il labbro inferiore alla presa dei denti, in quel momento capii, non ero arrabbiata, non ero ferita, ero veramente furibonda. Mi aveva mentito, e lo aveva fatto dopo tutto ciò che avevamo passato, era tornato da lei, era tornato da quella troia senza cervello, ma magari lui la preferiva, stupida com'era si faceva manipolare facilamente, ma io? Io ero stata più stupida di lei, non era stata manipolata la mia mente, ma il mio cuore, era stato strapazzato e strappato senza ritegno, come solo un'animale poteva fare, ed era ciò che pensavo di Harry in quel preciso momento, aveva strappato i miei organi lasciando la carcassa agli sciacalli.
-Ally, vuoi un thé?- quella voce risuonava nelle mie orecchie irritandomi maggiormente, quella biondina mi aveva chiamata 'Ally'? Poche persone potevano farlo senza mandarmi in bestia, e di certo lei non era una di quelle, lei era solamente una presenza passeggera, non sarebbe rimasta per sempre.
-Non chiamarmi così, e no. Non voglio il thè!- dissi in modo davvero poco cortese, ma che mi stava succedendo?
Non ero in grado di controllare la mia rabbia, era come se si fosse scatenata all'improvviso, e si fosse impossessata del mio corpo. Dovevo vederlo, dovevo vederlo con i miei occhi, volevo strappare i capelli a quella ragazza e sputare in faccia a colui che aveva giurato di amarmi e di starmi vicino, eppure, in quel momento non c'era, era con lei. Mi indirizzai velocemente verso la porta, ma quando cercai di aprirla, una forza maggiore alla mia la mantenne chiusa.
-Zayn lasciami andare.- non era una richiesta era un'imposizione, volevo andarmene, volevo rompere l'amore che mi legava a Styles, e volevo farlo una volta per tutte.
-No, Allyson no, rimarrai qui ancora per un po', gliel'ho promesso.- non poteva davvero essere dalla sua parte, come poteva esserlo?!
-Sei mio fratello! Come puoi stare dalla sua parte?! Mi ha tradita!- protestai sbuffando subito dopo, come poteva farmi ciò? Avrebbe dovuto donarmi il suo appoggio.
-No, non sei nelle condizioni di capire adesso.- prese la mia mano, la mia rabbia si frantumò e lasciò il posto alla tristezza e alla disperazione, ancora una volta il mio umore era cambiato repentinamente, e le lacrime che avevo cercato di trattenere iniziarono ad inondare i miei occhi scuri, mi rifugiai tra le braccia di Zayn mentre piangevo l'abbandono del mio ragazzo, cos'aveva quella Sarah che io non potevo offrirgli? Probabilmente era più bella, più magra, più dolce, stupida a sufficienza per poter essere sfruttata. Perchè ero stata talmente stupida da innamorarmi di Harry Styles?! Zayn me lo aveva detto, perchè non ero rimasta a nutrirmi dell'amore del mio fratellastro quando ancora poteva offrirmelo? Perchè ero una stupida e un'ingrata, Zayn mi aveva sempre dato tutto e io non lo avevo mai ricambiato, e in quel momento soffrivo per un ragazzo che probabilmente mi aveva sempre preso in giro, sarei dovuta rimanere con Zayn invece che regalare i miei sentimenti ad un traditore.
-Scusa Zayn.- sussurrai tra i singhiozzi, ero distrutta, Harry occupava ogni spazio della mia misera esistenza e io stavo scomparendo senza di lui, scomparivo nell'ombra.
-Perchè ti scusi?- mi chiese continuando a stringermi tra le sue braccia, avevo bisogno di quella stretta per mantenere un equilibrio almeno apparente.
-Dovevo ascoltarti, non dovevo innamorarmi di Styles, dovevo rimanere con te mi dispiace.- pronunciai quelle parole velocemente e senza rendermene conto, mi stavo pentendo di amare un ragazzo che mi aveva donato il suo organo vitale, ma in quel momento mi sembrava tutto così falso.
-T.. Tu cosa?- la reazione di Zayn mi sorprese, sembrava stranamente stordito da quelle parole, come se non volesse ricordare il nostro passato.
-Io sarei dovuta rimanere con te, non sarei dovuta scappare, ma le occasioni migliori capitano una volta sola nella vita, e mi sembri felice con la biondina.- ammisi singhiozzando, stavo male, ingoiavo le mie lacrime come se fossero acqua di sorgente, e me ne nutrivo, mi nutrivo del mio dolore e sputavo parole senza senso.
-Perrie, per favore vai a casa, ti chiamo più tardi.- disse lui rivolgendosi alla sua ragazza perfetta, perchè tutte erano perfette al di fuori di me? Evidentemente anche Sarah lo era, altrimenti Harry non sarebbe andato da lei, se lei non fosse perfetta, lui sarebbe rimasto con me, ma la perfezione è un qualcosa che non mi appartiene.
-Oh.. Okay.- era stupita, probabilmente in quel momento mi odiava, ma non mi importava, quella rimaneva la mia casa e lei era solamente un'intrusa.. Una perfetta intrusa, proprio come Sarah nella mia relazione con Harry.. Basta, dovevo smettere di pensarci, e dovevo smettere di piangere, ma non ci riuscivo. Zayn mi prese in braccio e si sedette sul divano posandomi sulle sue gambe, avvinghiai le braccia al suo collo mentre mi cullava dolcemente. Sentii la porta sbattere, la biondina doveva essersene andata, meglio così.. Continuavo a piangere e singhiozzare tra le braccia di Zayn, quando le sue parole mi raggiunsero come un soffio, non voleva rischiare che Perrie le sentisse.
-Io non ti avrei mai fatto questo.- probabilmente aveva ragione, se fossi rimasta con lui, se avessi accettato il suo amore, non mi sarei ritrovata in lacrime, lui non mi avrebbe mai tradita, ed io ero stata una stupida a non capirlo prima, ero stata acciecata da due occhi color smeraldo che non mi meritavano, alzai il capo per guardarlo, era così vicino a me, come quando mi baciò per la prima volta, e, allo stesso modo, tra le lacrime colme di pentimento, premetti le mie labbra sulle sue.

Mi staccai velocemente da quel bacio ingiusto, sbagliato, ipocrita. Guardavo preoccupata gli occhi confusi di Zayn, ero una stupida, non avrei mai dovuto farlo, e poi perchè lo avevo fatto? Davvero non riuscivo a capire i miei stupidi comportamenti, avevo rovinato tutto ancora una volta con il mio fratellone, non ero innamorata di lui, eppure quel bacio mi sembrò la cosa più sensata da fare, e anche la più stupida.
-Scusa, io non dovevo.. ero.. mi dispiace. sono solo... Merda scusami Zayn ti prego.- le lacrime scendevano nuovamente sul mio volto, ero veramente una sciocca, ma non ero dispiaciuta per Harry, che, probabilmente se la stava spassando con la sua impeccabile Sarah, ma ero dispiaciuta per Zayn, lui amava un'altra e tornare al passato non gli avrebbe fatto bene, e non avrebbe fatto bene nemmeno a me.
-T.. Tranquilla, speravo lo facessi, così.. Abbiamo capito che non proviamo nulla, l'uno per l'altra, no?- sospirai tra i singhiozzi e sorrisi, mi avvinghiai nuovamente a lui mentre poco dopo, la porta di casa si spalancò, non mi scomodai, sapevo chi era, lo riconoscevo dal rumore dei passi sostenuti dalle convers bianche.
-Allyson andiamo?- era Harry, ricominciai a piangere, mi nascosi tra le braccia di Zayn mentre sentivo i suoi passi avvicinarsi, non volevo vederlo.
-A.. Allyson?- era incerto, ma non volevo guardarlo, prima di farlo dovevo trovare la forza per controllarmi, almeno un po', ed era una forza che al momento non possedevo.
-Harry non penso sia il caso di..- Zayn intervenne, ma non completò la frase, il ragazzo con gli occhi verdi lo precedette apparentemente irato.
-Restituiscimela, non è tua.- mi reputava un oggetto?! Mi alzai velocemente abbandonando quella coveniente posizione prima di pormi davanti a lui e bruciare i suoi occhi con i miei, IO NON ERO UN OGGETTO.
-Quindi sarei un oggetto? Mi porti qui e mi vieni a riprendere quando ti pare? Beh mi dispiace ma io non mi chiamo Sarah, torna pure da lei, le hai fatto lo stesso regalo che hai fatto a me?- ero furiosa, e lo attaccavo tra le lacrime, volevo abbracciarlo e baciarlo perchè era tornato, ma erano desideri stupidi dato ciò che mi aveva fatto.
-Cosa cazzo le hai detto Malik?!- si rivolgeva a Zayn, sembrava arrabbiato, ma non mi sarei lasciata prendere in giro di nuovo.
-Non mi ha detto nulla, ho sentito parte del vostro discorso.- non capivo il suo sguardo, era assente, desolato e.. Apprensivo? Si avvicinò a me e tentò di toccarmi, ma mi scostai dalle sue mani, indietreggiando velocemente, non potevo gioire di quel contatto, quelle mani avevano toccato un'altra ragazza, e non potevo sopportarlo.
-Allyson, andiamo a casa.-  mi porse la sua mano, ma non la guardai nemmeno.
-Questa è casa mia, io vivo qui.- dissi prendendo una posizione abbastanza scomoda, sentivo che se avessi toccato la sua pelle, mi sarei sciolta come poco tempo prima, e non potevo permettermelo, se lo avessi fatto lo avrei seguito ovunque, e mi sarei lasciata prendere in giro come se niente fosse.
-Allyson, non fare la bambina.- sembrava un rimprovero, ma per sua sfortuna non ero mai stata una ragazza obbediente.-Ma è come una bambina che tu mi tratti, come se avessi bisogno di un baby-sitter!- in quel momento Zayn passò in secondo piano, volevo spiegazioni, e le volevo subito. -Dovevo..- non terminò la frase. -Dovevi cosa?! Scopare con Sarah!? Cos'ha lei che io non ho Harry?!- con quelle domande scoppiai nuovamente in lacrime.

ZAYN'S POV.

Allyson si accasciò a terra in lacrime, Harry tentò di avvicinarsi ma lei lo respinse, così mi inginocchiai e la presi tra le braccia, avrei dovuto dirle la verità, avrei dovuto dirle che Harry non aveva nemmeno lontanamente pensato di tradirla, avrei dovuto dirle che era innamorato di lei, che tutto in lei faceva parte di lui, ma non riuscii a farlo, mi aveva baciato, e io non aspettavo altro da quando rimise piede in casa nostra, non era vero che non provavo più nulla per lei, io provavo tutto, ma lei non lo doveva sapere. Mi sentivo un codardo, avrei dovuto difendere Harry, ma non fui psicologicamente in grado.

Considerazione?
Spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto, nel prossimo ci sarà un forte HARRY'S POV. ma per il momento accontentiamoci. in questo episodio si notano chiaramente gli sbalzi d'uomore di allyson, ma harry non è con lei, lui è con sarah, e nel 26 si scoprirà anche il perchè, tan tan tan taaaaan, allyson bacia zayn, e lui pensa di essere ancora innamorato di lei, mamma mia che casinista che sono! mi dispiace ma non riesco a fare un capitolo calmo e tranquillo. vorrei ringraziare chi segue, preferisce, ricorda e recensisce questa storia, per me significa davvero molto, e in particolare vorrei ringraziare la mia carissima wifey, che tra l'altro, sta scrivendo una fan fiction fantastica che vi consiglio. lei è wings_of_dream!
spero di poter leggere qualche vostra opinione, grazie e a presto! Xx

ps: BUONE VACANZE!!

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Capitolo 26
*** -Capitolo 26 ***


-Capitolo 26-

HARRY'S POV.

Lui la guardava.
Lui la toccava.
Lui era ancora innamorato di lei.
Lei piangeva, mi respingeva, i suoi gesti erano così confusi, in quel momento mi dimenticai delle parole del dottore, volevo che venisse con me, volevo che mi assicurasse di essere mia, perchè avevo un disperato bisogno di quella conferma mentre le braccia di Zayn la stringevano amorevolmente, e non era di certo un amore fraterno. Dovevo portarla via da lì, ma non mi avrebbe mai seguito, pensava che l'avessi tradita. ''Cos'ha lei che io non ho Harry?!'' oh Allyson, se solo fossi in grado di parlare, se solo riuscissi a dirti che tu sei il mio tutto e che lei fino ad oggi valeva meno di niente per me, ma era cambiato tutto, io non potevo continuare ad ignorarla, non dopo ciò che ero venuto a sapere, non potevo.
-Harry vattene.- sputò quelle parole tra le lacrime e i singhiozzi, era distrutta, e lo era a causa mia, mi sentivo malissimo, ma non ero in grado di parlare, dalla mia bocca non usciva nulla di udibile o comprensibile, solo idee confuse, non sapevo come controbattere o come difendermi, avrei preferito che Zayn ci lasciasse soli o almeno che lei tornasse a casa con me.
-Allyson ti prego, torna a casa con me, ti spiegherò ogni cosa.- la implorai nuovamente, non potevo fare a meno di lei, non sarei nemmeno riuscito a dormire quella notte senza averla vicina, ma lei scosse ripetutamente la testa, non mi guardava, non voleva ascoltare le mie ragioni, ma io non l'avevo tradita, e non lo avrei mai fatto, ma non potevo rimanere indifferente a quello che sarebbe potuto essere mio figlio.
-Ti prego.- ripetei a bassa voce sperando che almeno lei mi sentisse, si alzò, i suoi occhi umidi incontrarono i miei, vedendo il suo dolore mi venne la pelle d'oca, come avrei fatto a dirle tutto? Come l'avrebbe presa? Che cosa sarebbe stato del 'noi' che con fatica avevamo costruito?
-Puoi spiegarmi tutto qui e adesso.- no, non potevo, volevo parlarle in privato, volevo parlare con lei, non con Zayn.
-Sono stato da Sarah.- iniziai, se quelle erano le sue condizioni le avrei seguite, non sapevo come esprimermi, ma lo avrei di certo fatto, o per lo meno ci avrei provato.
-Fin qui ci ero arrivata.- sembrava un rimprovero, come quello che le professoresse fanno ad un alunno impreparato durante un'interrogazione, ed era proprio così che mi sentivo.
-Lei pensa che.. lei è..- era una pessima interrogazione, di sicuro non sarebbe stato suffieciente il mio tentato annuncio, ma non era di certo una situazione facile.
-Io sono incinta di Harry.- all'udire di quella voce mi irriggidii, cosa cazzo ci faceva lei lì? Perchè mi aveva seguito? E perchè mi abbracciava come se fossi di sua proprietà?
Allyson spalancò la bocca, sbarrò gli occhi e si portò le mani tra i capelli, era sconcertata, e Zayn non era da meno, ma era comunque in grado di cingere i suoi fianchi, e ciò mi mandò in bestia, lui non doveva toccarla, lui non aveva il diritto di toccarla, solo io potevo farlo, lei era mia, non sua, mia.
-Sarah non mi toccare.- ringhiai ripudiando quelle mani, io appartenevo ad Allyson, ero esclusivamente di sua proprietà, ma lei sembrava essersi pietrificata.
-Harry non le avevi ancora detto nulla?- la sua voce mi irritava, odiavo il suono di quella voce stridula, ma non potevo archiviarla, non sapendo che il bambino che aspettava fosse mio.
-Sarah stai zitta, te l'ho già detto, riconoscerò il bambino, ti aiuterò ma tu devi lasciarmi in pace, e devi smetterla di toccarmi.- non ragionavo, l'unica cosa che sapevo era che non la volevo intorno, volevo che scomparisse, non doveva essere lì, non doveva assolutamente toccarmi.
-Ti piaceva quando abbiamo concepito il piccolo.- fui mosso da un brivido di disgusto, non per il piccolo essere che portava in grembo, ma per aver fatto qualcosa con lei, Allyson fu scossa dal ribrezzo, ma non sapevo se per me o per lei, la cosa positiva era che almeno era ancora in grado di muoversi.
-B.. Basta così, andatevene, prendetevi cura del vostro bambino e.. e.. e siate felici.- Allyson sussurrò le ultime parole asciugandosi le lacrime e avvicinandosi ancora a Zayn, la loro vicinanza mi uccideva, soprattutto perchè leggevo i sentimenti del ragazzo attraverso i suoi occhi, scrollai Sarah dal mio busto, non riuscivo ad averla vicino, tentai disperatamente di avvicinarmi alla mia Allyson, lei tentò di usare le braccia come scudo, ma io la strappai dalle braccia di Zayn e la strinsi a me asciugando le sue lacrime con il tessuto della mia maglietta, stava tremando, mi avvicinai al suo orecchio, avevo bisogno di sentirla mia.
-Allyson, ti prego. Ho bisogno di te, non mi lasciare, non cambierà nulla, te lo prometto, io sono di tua proprietà, lo sai.- smise di tremare, per un secondo pensai di averla convinta, ma poi vidi i suoi occhi, e lessi tutto il dolore che provava, tutta la sua tristezza.
-Anche io ho bisogno di te, ma penso che.. Che tuo figlio abbia più bisogno del suo papà.- la sua voce era spezzata dal pianto, mi stava lasciando, di nuovo, non ce l'avrei fatta senza di lei, non potevo farcela, era impossibile la mia vita senza di lei, i miei occhi iniziarono ad inumidirsi e ad arrossarsi.
-No.. ti prego no.- sussurrai nuovamente, non potevo lasciarla andare, non di nuovo.
-E' meglio così.- sussurrò lei abbandonandomi e lasciandomi scoperto, senza protezione, ma lei mi amava, ne ero certo, era la sua testa che parlava, non il suo cuore.
-Allyson, non puoi farlo di nuovo.- era una preghiera continua, ma quella ragazza era così maledettamente testarda che non ascoltava nemmeno le mie misere parole.
-E' davvero quello che vuoi?- dovevo esserne certo, volevo che cambiasse idea, ne avevo bisogno.
-No, certo che no. Ma è la cosa più giusta.- affermò annuendo, voleva convincere prima se stessa, ma io non volevo che lo facesse.
-Amore ti prego guardami.- costrinsi i suoi occhi ai miei e presi le sue mani tra le mie, non potevo rinunciare a tutto ciò, avrei smesso di vivere.
-Ti amo Allyson, solamente te.- lei accennò ad un mezzo sorriso, ma poi si allontanò nuovamente dal mio corpo.

ALLYSON'S POV.

Ero sconvolta, Harry se ne era andato da poco e io faticavo ancora a realizzare l'accaduto, non riuscivo ancora a crederci, sarebbe diventato padre, ecco cos'aveva Sarah in più di me, non potevo competere, non potevo nemmeno tentare la competizione con quello che sarebbe stato sangue del suo sangue, e sarebbe stata lei a donargli la vita, sarebbero stati legati per sempre, io non potevo farci nulla, dovevo semplicemente arrendermi al volere del destino. Sentii dei passi dietro di me, una mano calda si poggiò sulla mia spalla, ero tornata in me, quegli stupidi sbalzi d'umore erano svaniti, ma il mio stato d'animo era ugualmente pessimo, non ero riuscita a toccar cibo a cena, solamente Harry riusciva a farmi mangiare senza problemi, ma lui non ci sarebbe più stato, sarebbe stato occupato ad accudire una piccola creatura che avrebbe probabilmente portato i suoi occhi color smeraldo e i suoi ricciolini ribelli, sarebbe stato di certo un bellissimo bambino, o bambina.
-Ally, vuoi del thè?- Zayn mi porse una tazza fumante che accettai sorridendogli debolmente, ero molto stanca, avevo solamente voglia di dormire, ma adoravo ugualmente il thè, era forse la cosa che preferivo ingerire, niente grassi, poche calorie e, nelle mie tazze, niente zucchero, volevo sentire il sapore intenso dell'infuso caldo che mi scendeva nello stomaco.
-Grazie.- affermai quando prese posto accanto a me sul divano, iniziai a sorseggiare il liquido mentre lui recuperava il telecomando per accendere la tv.
-Hai voglia di guardare un film?- mi propose lui, ma l'unica cosa che mi andava era un abbraccio caldo dal mio Harry.
-No, scusami Zayn, devo metabolizzare la giornata di oggi, è meglio che vada a dormire.- annunciai alzandomi dal divano e lasciandoli un piccolo bacio sulla guancia, lui mi sorrise e mi augurò la buona notte, salii lentamente le scale, ero veramente distrutta, e un'ulteriore conferma me la diede lo specchio posto alla parete della stanza/armadio che mi era rimasta, Zayn mi aveva improvvisato un letto e mi aveva dato il suo cuscino dove ancora era impresso il suo profumo. Mi sedetti sul letto e sospirai, i miei occhi erano pesanti e le orecchie erano stanche di udir parole troppo dure da sopportare, ero stanchissima, ma nonostante ciò non riuscivo a dormire, mi mancava qualcosa, o per meglio dire mi mancava qualcuno, mi mancava quello che era il mio ragazzo, chissà cosa stava facendo lui in quel momento.. Era tra le braccia di Sarah oppure stava dormendo solo nel suo letto? Sentii qualcosa colpire la finestra della stanza, erano piccoli sassolini, mi alzai e aprii il vetro affacciandomi all'esterno, un vento fresco mi solleticò il viso, ma la mia attenzione fu attratta dal ragazzo in piedi sotto la finestra, Harry.
-Cosa ci fai qui?- chiesi confusa, ma piacevolmente stupita, era lì, ed era lì per me.
-Non riesco a dormire senza di te Allyson.- quella frase mi fece sorridere, nemmeno io riuscivo a dormire senza di lui.
-Sali, usa la scala antincendio.- così fece, dopo poco stava armeggiando con il davanzale per poter entrare, ero così felice di vederlo, ma sapevo che era maledettamente sbagliato.
Entrò e mi prese tra le sue braccia, pensai seriamente di potermi sciogliere in quell'abbraccio, quando si allontanò posò un morbido bacio sulle mie labbra e mi trascinò senza fiatare fino al letto, mi stesi e poco dopo lui prese posto al mio fianco imprigionandomi nella più bella sbarra esistente, il suo corpo. Le sue labbra torturavano dolcemente il mio collo mentre i sensi di colpa prendevano posto nel mio stomaco, io avevo baciato Zayn, io lo avevo tradito, non lui.. Io ero una schifosa traditrice, dovevo dirglielo, non potevo tenerglielo nascosto.
-Ha.. Harry..- lo chiamai incredula, se ne sarebbe andato, mi avrebbe lasciata sola, me lo sentivo, ma doveva saperlo.
-Dimmi.- la sua voce era così calda, amorevole, era tutto quello di cui avevo bisogno, e stavo per frantumarlo con le mie mani, non potevo farlo.
-Ti amo.- codarda, ero solamente una schifosissima codarda.
 

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Capitolo 27
*** -Capitolo 27 ***


-Capitolo 27

" Would you tell me I was wrong?
Would you help me understand?
 Are you looking me?
 Are you proud of who I am?
There's nothing I wouldn't do
To have just one more chance
To look into your eyes
And see you looking back."

-Hurt, Christina Aquilera.


 

ZAYN'S POV.

Quando aprii gli occhi mi ritrovai in soggiorno, steso sul mio comodo divano ricoperto da un panno blu, la televisione era ancora accesa e le notizie mattutine disturbavano il silenzio che regnava in quella modesta casa. Mi alzai lentamente ancora indolenzito e provato dalla giornata precedente, Allyson era distrutta, e la sua desolazione pesava anche sulle mie spalle, ma in realtà non avrebbe dovuto farlo, io non dovevo amarla, io sarei dovuto essere innamorato di Perrie, la ragazza dolcissima che ogni mattina mi portava la colazione e un po' del suo indistruttibile buon umore. Il vero problema, era che io non ero mai stato innamorato della ragazza dagli occhi celesti, la verità era che lei mi era servita come toppa su un paio di jans bucati, ma il buco sarebbe sempre stato presente, e, nel mio caso, sarebbe riapparso più grande di prima. Non era cambiato nulla da quando era andata via, non era cambiato assolutamente nulla:
Io amavo Allyson.
Harry amava Allyson.
Allyson amava Harry.

E non sarebbe mai cambiato nulla, questa sarebbe stata la forma geometrica della mia vita, un triangolo, lei al vertice, io ed Harry alla base, peccato che il vertice del triangolo avrebbe sempre e solo puntato un unico membro della base, e quello non ero di certo io. C'è chi dice che il dolore purifica l'anima, tutte stronzate, il dolore ti scopre, ti mostra per ciò che realmente sei e ti cambia, ma non in meglio, ti priva della tua normalità e ti confeziona in un corpo che trasuda di sofferenza, e che si nutre del proprio dolore morale. Io non volevo finire così, dall'andamento delle cose, evidentemente sarei stato io il terzo incomodo, ma non volevo trasformarmi in un ombra dolorante, avrei reagito, magari Perrie sarebbe stata la mia salvezza e non la mia toppa, magari, se fossi davvero riuscito a catalogare Allyson come un qualcosa di irraggiungibile, sarei stato in grado di apprezzare completamente la ragazza bionda che dimostrava continuamente il suo amore nei miei confronti. Dovevo farlo, dovevo puntare tutto su di lei, dovevo chiederle di salvarmi, ma senza farla soffrire, saremo stati bene insieme, dovevamo star bene per forza. Entrai in cucina con l'intento di prepararmi una tazza di caffè, mi dovevo pur riprendere in qualche modo, e un po' di caffeina era ciò che mi serviva, purtroppo non feci nemmeno in tempo ad afferrare la tazza sulla mensola, che venni interrotto da tre tocchi alla porta principale, mi affrettai a guardare l'orologio, erano le 09.06, Perrie non arrivava mai tanto presto per paura di svegliarmi, di solito bussava intorno alle 10.30, mi diressi verso la porta e una volta rivelata la presenza, un senso di inaspettato disgusto mi pervase.

-Cosa ci fai qui?- domandai intenzionato a mandarla via il prima possibile, la sua visita era del tutto fuori luogo, e sapevo perfettamente cosa cercava di fare.
-Vorrei parlare con la tua povera sorellina.- la sua voce stridula mi alterava, era lì per procurare ulteriore dolore psicologico ad Allyson, ma non glielo avrei permesso, non avrebbe di certo ottenuto ciò che desiderava, non poteva farle nuovamente male.
-Non parlerai con Allyson, lasciala in pace Sarah.- il mio tono di voce era piatto e freddo, quasi non mi capacitavo della mia apparente epatia verso quella specie di strega, togliamo la parola 'specie' lei era una vera e propria strega malintenzionata.
-Oh andiamo Zayn, davvero non riesci a capire?- non c'era nulla da capire, eccetto il fatto che mi trovavo davanti ad una serpe velenosa.
-Cosa dovrei capire?- chiesi soltanto sperando di liberarmi velocemente di lei.
-Tutto questo casino, ci farà felici entrambi.- sorrise pericolosamente mentre rielaboravo le sue parole, come poteva tutto quel casino rendermi felice?
-Insomma- continuò - Harry dovrà di certo occuparsi del suo bambino, e con lui, dovrà prendersi cura anche di me, perchè sarò io a darlo alla luce, mentre la tua piccola e innocente Allyson verrà scalzata dal cuore del mio ricciolino e cercherà rifugio nel tuo amore, caro il mio ingenuo.- pronunciando quelle parole si sporse leggermente in avanti e io feci diversi passi indietro, aveva ragione, come sarebbe stato in grado Harry, di gestire la sua futura famiglia e la relazione con Allyson? Non ci sarebbe riuscito, e di certo, avrebbe scelto suo figlio. Allyson ne sarebbe stata distrutta e chi meglio di me avrebbe potuto consolarla? A quel punto tutto sarebbe stato perfetto, io con lei, Harry con Sarah e il piccolo, sarei potuto essere finalmente io il punto prediletto del triangolo, sarei finalmente stato io colui che l'avrebbe cullata nel letto ogni singola notte, e di questo, dovevo ringraziare quell'odiosa ragazza che mi trovavo davanti.
Sorrisi involontariamente pensando a ciò che io ed Allyson potevamo essere insieme, ma davvero sarei riuscito a sopportare l'idea di essere solamente un rimpiazzo? Perchè sarei stato unicamente questo, un sostituto di un qualcosa che non poteva avere. Sì, sì lo avrei sopportato, per lei avrei sopportato qualsiasi cosa, sarei stato felice, con la mia Allyson, e anche se per lei magari non sarei stato l'uomo della vita, ma l'avrei resa felice.
-Mi sosterrai?- chiese Sarah conoscendo ormai la risposta, la mia mente malata aveva già fagocitato quella magnifica illusione che mi permetteva di stringere la mano della mia piccola, mi stupii della mia fragilità mentale, ma ormai la mia mente era manipolata da un insostenibile miraggio.
-Ti sosterrò.- confermai sorridendole complicemente e sbattendole poi la porta in faccia, anche se mi avrebbe donato la gioia, la sua immagine mi disgustava. Tutti i buoni propositi che precedentemente avevo elaborato erano scomparsi, in quel momento avevo un solo malato pensiero in mente: Finalmente, sarai mia Allyson.

ALLYSON'S POV.

Aprii lentamente gli occhi sbattendo le palpebre più volte, subito mi accorsi che il corpo caldo di Harry non era più vicino a me, mi alzai dal mio letto improvvisato e mi accorsi di essere coperta solamente dalla biancheria intima, aprii il primo armadio che mi trovai davanti e ne estrassi una t-shirt, viste le dimensioni era sicuramente di Zayn, diedi un ulteriore sguardo alla stanza e solo in quel momento mi accorsi di un bigliettino bianco ripiegato su se stesso al lato del letto, quando lo aprii non potei evitare di piegare le labbra in un sorriso:
 

'Buon giorno piccola, scusa se non mi trovo lì con te, ma non volevo che Zayn mi vedesse, ti passo a prendere più tardi, te lo prometto! Tuo, Styles.'
 

Si era firmato con lo stesso nominativo che usavo io i primi tempi facendolo alterare, e la cosa mi divertì particolarmente, inoltre, quelle parole mi promettevano che lui sarebbe tornato, per me. Potevo finalmente sentirmi importante per qualcuno, e non mi importava che sarebbe diventato padre, lo avrei aiutato con il suo bambino come fa una ragazza innamorata, non mi sarei lasciata allontanare dai giochetti di Sarah, non lo avrei fatto scivolare dalle mie mani, perchè io avevo bisogno di lui, e da quel che avevo capito, anche lui aveva bisogno di me. Ci sarei stata per lui, qualsiasi cosa fosse successa, e non era una promessa che volevo fare a lui, ma a me stessa. Mi imposi per la prima volta che non sarei dovuta scappare, ero determinata a stare con il ragazzo che amavo, lo avrei sostenuto, gli avrei donato la mia fiducia, cosa che mai, mai avrei pensato di fare, ma per lui, questo ed altro. Mi precipitai al piano di sottoe trovai Zayn intento a leggere un giornale, era già vestito, stava probabilmente per uscire. Mi sorrise augurandomi il buon giorno, cosa che ricambiai prontamente.

-Esco un attimo, ci vediamo più tardi.- annunciò alzandosi e lasciandomi un fraterno bacio sulla guancia, io gli sorrisi, magari per cortesia avrei dovuto chiedergli dove andava, ma la verità era che non mi interessava, era un ragazzo maturo, poteva fare quello che voleva con chi voleva, non erano di certo affari miei, e non dovevo ficcarci il naso. Iniziai a preparami la colazione, che per me consisteva in un succo di frutta accompagnato da mezza fetta biscottata alla marmellata, giusto per assicurarmi di non svenire durante la mattinata. Spalmando la marmellata ai frutti di bosco sul pane iniziai a pensare a tutto quello che era cambiato nella mia vita grazie ad Harry, mi aveva veramente stravolto l'esistenza, e come una cretina mi trovai a sorridere.
Lo squillo del mio telefono mi costrinse a concentrarmi sul momento, mi affrettai quindi a prendere il cellulare e rispondere velocemente prima di perdere la chiamata.
-Pronto?
-Ciao Ally!
-Peter! Che bello sentirti, come stai?-
il mio fratellone, lo avevo ritrovato e non potevo chiedere di meglio, era fantastico, come Zayn, sarebbero andati di certo d'accordo! Magari quando Peter mi sarebbe venuto a far visita si sarebbero potuti conoscere.
-Dobbiamo parlare, nel primo pomeriggio sarò a Londra, ci vediamo all'aereoporto?- il suo tono non era di certo tranquillo, inoltre sarebbe venuto solamente per parlarmi, era successo qualcosa di grave, qualcosa di molto grave, e dovevo esserne al corrente, immediatamente..
-Cos'è successo?- chiesi allarmata, non poteva pretendere di dirmi tutto in un secondo momento.
-Riguarda mamma e papà, ora devo andare, ti voglio bene sorellina, a dopo.- e riattaccò, mi tremavano le mani, cosa poteva mai aver scoperto riguardo a due defunti? La mia agitazione salì alle stelle e il buon umore di quella mattina andò letteralmente a farsi fottere, il mio stomaco si rigirò impedendomi di ingerire una salutare porzione di energia, così decisi di uscire, dovevo assolutamente calmarmi, e camminare di solito mi aiutava. Salii velocemente le scale e mi infilai un paio di pantaloncini e le nike, non mi cambiai la maglia, non mi importava, mantenendo dei rapidi movimenti, uscii di casa sbattendo la porta dietro di me, iniziai a camminare velocemente, non avevo una meta, avevo solo bisogno di camminare un po'.

Camminavo da ore, erano ormai le 12.00, sarei dovuta rincasare per non far preoccupare Zayn, ed era quella la mia intenzione, ma non ci riuscii. Prima che potessi tornare sulla via di casa una mano forte e decisa afferrò il mio polso sinistro, ero troppo debole per resistere a quella presa, mi arresi così a quella forza superiore che mi trascinava all'interno di un locale senza che io fossi riuscita a scorgere il suo volto. Quando cessarono gli strattoni mi soffermai sul suo volto, e mi stupii che un uomo così composto potesse essere capace di un gesto tanto brutale.
-Cosa vuole?!- chiesi alterata per i modi che erano stati usati su di me, mi massaggiai il polso che aveva risentito di quella stretta eccessiva.
-Scusami Allyson, ma se ti avessi trattata gentilmente non avresti mai accettato questo insolito invito.- ammise aprendo le braccia, mi guardai intorno e rimasi veramente strabiliata, mi trovavo in un lussuosissimo ristorante londinese, ma non capivo perchè il dottor Leaven mi aveva trascinata lì dentro.
-Cosa ci facciamo qui?- domandai senza nascondere il mio stupore e la mia incertezza, lui sorrise e i suoi lineamenti definiti si rilassarono momentaneamente.
-Pranzerai con me.- non era un invito -è una cosa insolita, posso capirlo, ma ti aiuterà con la terapia, fidati di me, andrà tutto per il verso giusto.- mi porse la mano, la rifiutai, non mi fidavo di quell'uomo, non lo conoscevo, non potevo fidarmi, e non volevo toccarlo.
-Come sapeva dove mi trovavo? Mi stava seguendo?- chiesi quasi sconcertata.
-Diciamo, che ti stavo osservando per i miei studi, sei la persona ideale da studiare in base al carattere.- se stava cercando di convincermi, stava mancando il bersaglio, le adulazioni mi alteravano incredibilmente, e darmi della psicopatica non migliorava la sua posizione.
-Non posso rimanere, mi dispiace.- non avevo altri impegni, non in quel momento almeno, ma non volevo rimanere con quell'uomo, io mi sentivo a mio agio solo con Harry, solo lui riusciva a farmi sentire bene, rilassata e completa, non sarei riuscita a mangiare con uno sconosciuto.
-Se non vuoi farlo per me, e per i miei studi, fallo per te stessa.- scossi il capo, non avevo mai fatto nulla per me stessa se non provocarmi dolore, non sarei rimasta, stavo per andarmene, ma le sue parole seguenti frenarono le mie gambe facendomi rimanere incollata a quel luogo
-Fallo per Harry.- a quelle parole mi interessai alla sua proposta - lui sarebbe felice di sapere che fai progressi con il cibo, fa parte della terapia, ed è stato lui a chiamarmi.- dopo quelle parole ero completamente in suo potere, se quel pranzo avesse soddisfatto le volontà di Harry sarei rimasta, solo per lui, solamente per farlo felice, usando quel magico nome il dottore sarebbe stato in grado di farmi fare qualunque cosa, e sembrava averlo capito.
-Dopo ti accompagnerò in aereoporto a prendere Peter.- non mi interessava come sapesse di lui, mi aveva già intrappolata pronunciando il nome di colui che mi aveva intrappolato sentimentalmente, ero in balia di un uomo, cosa della quale mi sarei pentita molto presto.



Considerazione?
scusate per il ritardo, ma ci ho lavorato parecchio e spero che il risultato vi soddisfi, insomma, in questo capitolo ho sottolineato l'ossessione che ormai zayn prova nei confronti di allyson, tutto scatenato per colpa di sarah, ah, la detesto! la nostra allyson invece non può mai stare tranquilla, un po' mi dispiace, ma penso davvero di adorare questo capitolo, è uno dei miei preferiti perchè lei si dimostra completamente presa dalla relazione con harry tanto da esserne stregata, inoltre il dottore la costringe ad un pranzo e si scopre che la segue da un po'.. sarà davvero contento harry di sapere di quell'incontro? e peter? e come agirà zayn? e allyson dirà ad harry del bacio? sono domande che onestamente mi sto ponendo per scrivere il prossimo capitolo, vi avviso subito che sarà molto carico, questo era solamente un assaggio.. pensavate che hell fosse alla fine eh?
vorrei ringraziare davvero di cuore una persona in particolare tra tutti voi, la mia amata wifey, lei mi ha dato tre basi per creare questo capitolo e spero di non averla delusa. detto ciò grazie davvero a chi segue, recensisce, ricorda e preferisce questa storia. per scrivere il capitolo ho ascoltato fino allo sfinimento hurt di christina aquilera, truly, madly, deeply degli one direction e l'essenziale di marco mengoni, sono canzoni che consiglio davvero a tutti!
Grazie mille e a presto! Xx
twitter: @Oops_8
tumblr: warrior8bitch


 

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Capitolo 28
*** -Capitolo 28 ***


-Capitolo 28

Mi siedo sul mio letto stremata, sono solamente le 9.30 di mattina, ma vorrei che fosse già notte per poter riposare, questo però non accadrà ancora per un po', oggi è il grande giorno, oggi, io, Allyson Reed, mi sposo. Scusatemi, vi sto confondendo, voi siete rimasti un tantino indietro giusto? Da dove volete che cominci?

Dall'arrivo di Peter a Londra?
Dal pranzo con il dottor Leaven?
Dal mio ritorno a casa?
Dalla mia chiaccherata con Sarah?
Dall'ultima volta che ho visto Harry?
Oppure dalla confessione di Zayn?

Andiamo per gradi ragazzi, tutto ciò accadde ben quattro anni fà, passa il tempo eh?
Quel giorno, come sapete, il dottor Leaven, mi aveva 'invitata' in modo leggermente insolito, a pranzare con lui, e fu lì, che iniziai a guarire, sapeva come indurmi a fare quello che voleva, lo sapeva alla perfezione, sapeva che solo all'udire di un determinato nome, io gli avrei obbedito come un cagnolino, e così feci. I nostri incontri informali continuarono, non tornai più in ospedale, ma ancora oggi continuo a parlare regolarmente con lui. Nel caso vi interessasse, i miei disturbi, sono guariti.
E il mio medico, diventò presto il mio migliore amico, tanto che oggi sarà il mio testimone, ma ancora non voglio pensare a quel momento, non sono pronta ancora.

Passiamo all'arrivo di mio fratello a Londra, vi va? Forse no, ma tanto sono io che racconto quindi.. Arrivai all'aereoporto alle 15.00 esatte, il suo volo era appena atterrato, il tono che aveva utilizzato al telefono mi aveva incredibilmente allarmata, e la mia preoccupazione era più che fondata, Peter aveva scoperto tramite un suo amico polizziotto, che la morte dei nostri genitori non fu affatto accidentale, si trattava di omicidio, sconvolgente no? Ma per fortuna il loro assassino fu arrestato l'anno scorso, anche se speravo tanto di poterlo guardare negli occhi, almeno questo lato, si è concluso per il meglio.

E' il momento del mio ritorno a casa, quando varcai la soglia, sentii delle proteste, seguite da singhiozzi, la biondina uscì dalla cucina, oh andiamo com'è che si chiamava? Ah sì, Perrie, era in lacrime, e senza guardarmi uscì dalla porta, quando tornai con lo sguardo all'interno dell'abitazione, mi trovai davanti Zayn, sembrava davvero distrutto, ma io di lì a poco sarei stata più distrutta di lui, questo perchè la causa della sua rottura con Perrie, ero io, lui era ancora innamorato di me.
Colpo di scena? Per me sì, ma nulla paragonato a ciò che seguì. Zayn si sentiva in colpa, e in qualche modo voleva rimediare, per prima cosa si scusò con me per aver anche solo lontanamente pensato di potermi ingannare, poi, mi raccontò le intenzioni di Sarah. Sì, lei era davvero incinta, sì, il bambino era di Harry, ma nei suoi piani c'era l'aborto, cosa che avrebbe fatto passare come una banale caduta dalle scale, solamente in quel momento capii, e mi recai immediatamente, a casa sua, magari questo episodio ve lo racconto in modo un po' più discreto, come siete abituati voi okay? Perfetto, ecco qua:

Quando bussai alla sua porta mi aprì una bambina di circa 10 anni, era davvero molto graziosa, e non esitai a sorriderle prima di chiederle della sorella maggiore.
'Ti auguro di non diventare come lei..' la mia mente costruiva dialoghi mentali con la ragazzina mentre aspettavo Sarah in salotto, quando arrivò, non sembrò troppo felice di vedermi, o almeno, questo dicevano i suoi occhi sgranati e la sua bocca spalancata, tentai di sorriderle, ma fallii..
-Cosa vuoi Allyson? Non ho voglia di essere insultata, so per certo che Zayn ti ha detto tutto.-
-Non fare la vittima Sarah, non sono qui per insultarti, non ho nemmeno la minima intenzione di farlo.-
alzò un sopracciglio incredula, alzai gli occhi al cielo.
-Allora cosa ci fai qui?- domandò ponendosi davanti a me con fare autoritario, ma come sempre, era più bassa di me, e meno intimidatoria.
-Sono venuta a chiederti di non abortire.- sputai tra i denti, ma dovevo assolutamente farlo, per il bene di tutti.
-Chi sei tu per dirmi quello che devo fare?-
-Oh andiamo, non fare la bambina viziata, anche se sono convinta che tu lo sia. Ascoltami e stai zitta una buona volta.-
iniziai sospirando, furono le parole più difficili che pronunciai in tutta la mia vita.- so che vuoi abortire, ma non lo fare, è sbagliato, Harry ne soffrirebbe, e anche il piccolo, quindi, porta avanti la tua gravidanza, sono certa che Harry sarà un padre straordinario e.. E un compagno eccezionale.- lei sembrava non credere alle sue orecchie, e nemmeno io onestamente, credevo alle mie.
-E tu che ci guadagni in tutto questo?-
era una domanda abbastanza scontata, ma io ci avrei solamente perso, e ci avrei perso tutto.
-Nulla, ma sono sicura che voi tre starete bene, sarà di certo un bambino magnifico, specialmente se prenderà dal padre.- la mia acidità nasconde le mie lacrime. Sono ormai pronta per andarmene, ma lei mi ferma, e mi abbraccia forte, non riesco a trattenere le mie lacrime in quel momento.
-Grazie Allyson.- disse lei, annuii poi proseguii verso la porta, prima di uscire però, mi voltai nuovamente verso quella ragazza che avrebbe vissuto del mio mondo.
-Rendilo felice.-

Pensate che io sia una stupida? Avete pienamente ragione, ma era davvero la cosa giusta da fare, la settimana dopo, lasciai Londra, senza dire nulla, se non al dottor Leaven e a Peter, andai alla casa dei miei cari signori Madson, e loro, mi accolsero a braccia aperte, come due veri genitori. E da quella sera, piango ogni singola notte, di ogni singolo giorno, e sto piangendo anche adesso, piango mentre mi infilo l'abito bianco con le perline che mi legherà per sempre a Paul Madson.
'Allyson ma manca ancora un punto alla tua storia' sapete perchè? Ho voluto tenere il meglio per ultimo.
Sapete quando ho rivisto Harry l'ultima volta? Due settimane fa, insomma, prima del matrimonio lo sposo e la sposa non si devono vedere, porta sfortuna..
Siete confusi? Era esattamente ciò che volevo. E' vero, ho avuto quella chiaccherata con Sarah, ed è vero che mi sono trasferita dai signori Madson, ma Harry non ha mai nemmeno provato ad essere felice con Sarah, dopo due settimane dalla mia partenza, si è presentato alla porta della mia nuova/vecchia casa e..

-Allyson! Scendi per favore!- la voce della signora Madson mi richiamò, smisi di tirare le corde della vecchia chitarra di Paul e scesi velocemente le scale, quando fui davani alla porta, il respiro mi morì in gola, non riuscivo più a respirare, Harry era lì, in piedi davanti a me, ed era anche parecchio arrabbiato.
-Che cazzo ti è saltato in mente?!- mi rimproverò trascinandomi fuori per non farci sentire dalla signora Madson.
-Era la cosa giusta, tu devi crescere tuo figlio Harry!- mi difesi abbassando il capo, non volevo che mi urlasse contro..
-Io lo crescerò, ma non posso stare con una ragazza che non amo.-
-Ma..-
-Ma niente Allyson, io ho bisogno di averti vicino! Non posso stare senza di te! Porca puttana in che lingua devo dirtelo?!-
-Pensavo che sarei solamente stata di intralcio.-
-Io non posso vivere con la paura che la ragazza che amo mi abbandoni da un momento all'altro!-
il mio capo si abbassò nuovamente, cercavo di farmi più piccola.
-Non voglio più lasciarti andare, io voglio te e nessun'altra.- alzai lentamente lo sguardo verso di lui, ma fui costretta ad abbassarlo perchè lui era in ginocchio, non riuscivo a capire quello che stava succedendo, era tutto così confuso, io ero confusa.
-Sposami.- sgranai gli occhi quando estrasse una anello dalla tasca, era serio?!
-C.. Cosa?!- ero estrerefatta, non riuscivo davvero a crederci, me lo stava chiedendo sul serio?
-Allyson Elizabeth Reed, potresti, per favore diventare mia moglie, e in questo modo promettermi che non mi lascerai mai più?- okay era serio.
-Sì.- e io?! Lo avevo detto davvero?! Avevo davvero detto di sì? Harry sorrise, si alzò e mi mise l'anello al dito prima di abbracciarmi, io tremavo.
-Aspetta.. Non ci sposiamo subito vero?- chiesi provocando la sua risata, non ero pronta a sposarmi..

Eccomi qui, quattro anni dopo, vestita di bianco, con il viso bagnato dalle lacrime, ma sono lacrime di gioia, sposerò il ragazzo che amo, e William, William Christopher Styles, porterà le fedi al nostro matrimonio, assomiglia davvero molto ad Harry, ha gli stessi occhi, e le stesse adorabili fossette, passo molto tempo con lui, lo adoro.
Ah, penso di essermi dimenticata di Zayn, che fine ha fatto? Non ci crederete mai.. Si è fidanzato con Sarah! Strano eh? Ditelo a me..
Sorrido per la prima volta nella mia vita al mio riflesso, finalmente, ogni cosa è al posto giusto, mi asciugo le lacrime e scendo le scale, Mr Madson mi accompagnerà all'altare, e tra esattamente due ore, il mio nome sarà: Allyson Elizabeth Styles.

'The End' 

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Capitolo 29
*** AVVISO. ***


Salve, non vorrei crearvi troppo disturbo, in ogni caso, ho deciso di pubblicare il seguito di hell in una fan fiction chiamata Gray sky, mi piacerebbe davvero che voi che avete letto, e spero apprezzato hell la leggiate, in ogni caso, grazie mille per aver letto la mia prima storia!

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