Hunting Nation

di Cyan97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Capitolo I

Ero quello che, se gli altri si tuffavano in acqua, rimaneva sotto l'ombrellone a tenere d'occhio i portafogli. Lo accettavo. Non vedevo cosa avrei potuto fare altrimenti.
In teoria ero considerato simpatico, avevo addirittura qualche amico e a volte mi piaceva "stare in mezzo". Parlo al passato. Quel me non esiste più. Esisteva ma ora è morto, assieme a mio padre.
Non mi va di ricordare quella notte, la notte in cui tutto cambiò, mi limiterò a dire che ero lì. Mio padre stava morendo davanti ai miei occhi e non potei fare nulla. Ancora oggi, dopo un anno, se chiudo gli occhi riesco a rivedere il suo volto stroncato dalla lunatica mietitrice.
Da quella notte ho fatto grandi progressi ma questi non fanno altro che farmi rimpiangere il ragazzo che ero. L'uomo che sono non è quello che sognavo, le circostanze hanno avuto la meglio sulla mia volontà.
La CREW mi ha rapito dal mio mondo. Dal mio 'ero'. Mi ha rapito senza imporsi su di me, è come se avessi scelto di mia spontanea volontà di seguirli. Tuttavia ho ricordi sfocati di quel giorno. Forse è a causa delle Grytes , le droghe di Cyan City.
La Crew è un'organizzazione "volta a prevenire la sicurezza delle nazioni in guerra col fine di proteggere la popolazione e dare asilo ai sopravvissuti. Perché prevenire è meglio che curare." O almeno è così che si definiscono. A dire il vero da quando sono qui non ho ancora ben capito quale sia il nostro scopo, ma una cosa è certa. Non aiutiamo nessuno.

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Quando i notiziari diedero la notizia io avevo pressappoco 14 anni. Ne sono passati altri 2 ma riesco a ricordare ancora con una nitidezza impressionante quel servizio. Si potrebbe dire che ricordo meglio quello che il momento in cui mi hanno "arruolato".
Quella sera su Italia 2 era in onda GamerLand, un programma di videogiochi che non mi sarei perso per nulla al mondo. Ma a quanto pare, il mondo volle che me lo perdessi. Dopo una decina di minuti dall'inizio della trasmissione ci fu un blackout. Poi una forte scossa. Passarono cinque minuti. Poi dieci. Poi mezz'ora. La terra non smetteva di tremare. Mia madre aveva cominciato a pregare già dopo i primi cinque minuti. Io preferivo starmene seduto in giardino, dove nel frattempo si era radunato tutto il palazzo, e guardare le reazioni degli altri.
Mia sorella piangeva. Penso piangesse più per non aver potuto salvare i suoi cd di Justin Bieber, ma in quel momento non mi andava di prenderla in giro. Penso che piangesse di più in quel momento che quando morì mio padre. Io l'ho sempre considerata stupida. Fin da bambini è sempre stata evidente la nostra differenza di intelletto e, recentemente, l'ho costretta a fare un test per il quoziente intellettivo. Io raggiunsi 121 su 128, lei 57. Eppure a vederla non sembrerebbe. Va vestita in modo normale, come le ragazzine della sua età (eh sì, nonostante siamo gemelli non riesco a non pensare a lei come una ragazzina). Parla in modo normale, scrive in modo normale. Tuttavia quando le si presentano situazioni complesse non sa mai cosa fare e chiede il mio aiuto.
Dopo due ore la terra smise di tremare. Non c'era ancora la corrente e passammo la notte in giardino. La stagione ci era favorevole ma le zanzare, ignobili creature, non facevano altro che succhiarci. Il mattino seguente avevo di nuovo la connessione sul mio iPhone. Cercai subito informazioni riguardo ciò che era successo ma no trovai nulla. Inizialmente scrissi su Google solamente Terremoto, poi provai Forte scossa, , poi Ultime news, . Non c'era nulla che riguardasse l'accaduto. Eppure tutti eravamo sicuri che fosse accaduto. Non sapevamo cosa, ma un terremto c'era stato sicuro.
Essendoci assicurati che non ci fossero altre scosse, cominciammo a cercare tra le macerie qualcosa che potesse esserci utile. I vicini erano anche loro per strada ma notai che alcuni piangevano. C'erano stati dei morti. Mentre tutti cercavano l'utile dove prima c'era casa nostra, io me ne stavo sotto il salice che aveva piantato papà. Quando ero piccolo, mi raccontò che quando lui sarebbe stato vecchio sarebbe toccato a me occuparmi dell'albero. Lui ora non invecchierà mai più e io non mi prenderò mai cura dell'albero. Per questi motivi, le foglie sono cresciute in modo sproporzionato e riescono a nascondermi completamente quando mi riparo sotto l'ombra dell'albero.
L'atmosfera era terribile. Gente che urlava, gente che piangeva, gente morta. Eppure io ero calmo. Forse pensavo che dopo che ebbi visto morire un uomo, un padre, nulla sarebbe potuto essere più doloroso. Soprattuto se quel padre era il mio. La tranquilità mi portò ad addormentarmi. Quando mi risvegliai ero già nella sede della Crew e un team di dottori mi stava impiantando nel braccio quello che ora so che si chiama Hell Arm Shooter , spesso abbreviato in HAS. All'epoca non sapevo a cosa servisse ed ero troppo stordito per chiederlo, quindi una volta che ebbi capito che quello che mi stavano facendo non era tanto peggiore di quello che la Natura aveva fatto alla nostra famiglia, persi di nuovo i sensi.

Quando mi risvegliai il mio braccio era diverso. Era figo. Era come avere un iPhone, un PC, un fucile di precisione, una mappa e migliaia di altre funzioni tutte su un unico apparecchio.

Ti piace l'HAS? Sentii chiedermi. Mi girai. Riconobbi l'uomo e svenni di nuovo.
Papà era vivo.

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