Funhouse ♧

di Flaine
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rosso. ***
Capitolo 2: *** Lucille. ***
Capitolo 3: *** Theodore & Jourdaine. ***



Capitolo 1
*** Rosso. ***


** Funhouse **

[
This used to be our funhouse...

But now it’s full of evil clowns. ]

 


I ~ Rosso, il mangiafuoco.
I’m gonna burn it down, down, down!


Quella sera sembrava particolarmente in forma, si era allenato, pensò il contorsionista dalla sua panchetta.
I kiwido infuocati tracciavano delle scie perfette attorno alle sue braccia abbronzate; sembravano sfiorare pericolosamente ogni volta la sua pelle, mettendo i brividi agli spettatori.
Un fuoco che faceva venire i brividi.
Le fiamme facevano risaltare ancora di più i suoi occhi rossi, come se fossero anche loro parte di quella danza in mezzo al fuoco.
E lui sorrideva soddisfatto in mezzo ai bagliori, col petto sudato, per poi bloccare tutto di colpo e con un sorso di benzina in bocca, una goccia ignorata da tutti gli scivolava sul mento, finendo per infrangersi a terra.
Un nano secondo, e poi indirizzandola verso il fuoco creava fiammate incredibili, contro cui li pubblico indietreggiava.
E Rosso sorrideva, ancora; allargava e stringeva gli occhi cremisi agli scoppiettii della brace e faceva rotare il corpo e il fuoco.
Le fiamme si muovevano completamente in sintonia con lui.
Lui stesso era il fuoco, aveva detto un ragazzo speciale scendendo dagli spalti una sera, dopo averlo visto danzare agitando le fauci delle fiamme attorno a sé senza farsi divorare.
Anche quando dormiva sembrava impercettibilmente in movimento, come una candela.
Lui stesso diceva che le candele erano ferme, ma la loro fiamma no.
“Chi è quello?” chiese il piccolo orfano, indietreggiando di un passo ad una fiammata, stringendo gli occhi ambra.
Morty si scostò un ciuffo di capelli cremisi dal viso vitreo, scaldando quella pelle bianca con un sorriso e stringendo la mano a Masaki. “Lui è il nostro mangiafuoco, Rosso.”
Mosse le sue finestre verdognole al viso di Masaki. Sembrava che stesse per chiedere qualcosa, ma senza successo, con le parole intoppate in gola.
“Sì. È stato abbandonato dalla famiglia anche lui, Kariya.”
Il piccolo non riuscì a guardare il capo del circo, ammaliato dai movimenti sinuosi delle fiamme e delle braccia del loro padrone.
Rosso era un leone, un re, che non temeva nemmeno il fuoco nella savana, lo ammaestrava.
Ma sussultò nella manona di Morty, che rise un po’.
Sapeva che Kariya voleva sapere di più. Lo vedeva da come i suoi occhietti vispi non seguissero solo le onde create dalle fiamme, ma anche lo sguardo, il ghigno compiaciuto e sfacciato di Rosso.
E i suoi passi tracciati nella sabbia di quel cerchio, i giri che faceva su una gamba, quando riempiva le guance di aria e le svuotava, per riprendere a sorridere, con le fiamme che gli bruciavano nel riflesso degli occhi.
“Suo padre si è rifiutato di crescerlo e l’ha abbandonato, tenendo la sorella.”
Lo fece sedere su una panchina di fianco al contorsionista, che osservava il mangiafuoco apparentemente imparziale, ma il fuoco bruciava anche nei suoi occhi grigiazzurri.
Morty si avvicinò all’orecchio di Masaki, sussurrandogli qualcosa come fosse un segreto.
Quello sguardo si chiama amore, Kariya.
“E... come si chiama veramente?”
Morty sorrise stringendo gli occhi e sistemandosi il cilindro, senza rispondere. Sapeva che sarebbe stato l’albino di fianco a loro a farlo.
“Goenji Shuuya.”
Shuuya si bloccò improvvisamente, chiudendo gli occhi con la fiamma davanti a sé. Scintillava, portava le sue braccia calde e terribili verso l’alto, finendo in fumo.
Spalancò le fauci, il leone, spegnendo l’incendio in un attimo.
Poi si voltò verso Masaki, inchinandosi col fiatone, tendendo i muscoli sudati, color cannella delle scapole.
Lo guardò fisso negli occhi, con un angolo delle labbra incurvato maliziosamente.
Era vero. Sembrava immobile, ma era proprio come una candela, la cui punta tremolava sempre un po’.
Lui era il fuoco, caldo e pericoloso.









*
Oddio, era da un casino che volevo postare sta roba. perché mi sono ossessionata con il circo, col cambiare le storie ai poveri personaggi, col cambiare pure i nomi ai poveri personaggi, col rompere le balle a voi.
Penso che quasi tutti quelli che mi conoscono abbiano capito chi è il contorsionista :''D
Che poi alla fine faccio tanto i personaggi misteriosi ma si scopre subito chi sono, è un fail. :')

in ogni caso sono felicissima di pubblicare -machitivuolevaivia- ... T_T ok. e sono di fretta.
Avete presente uno gnu infuriato? Mia madre che vuole che mi stacchi dal pc.
Comunque spero davvero tanto che vi sia piaciuta e anche se vorrei scrivere qui mille altre cose fuggo su Marte.
Perché il fandom mi manca tanto, tanto.

Grazie mille a chi legge e recensisce ♥
- cha.

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Capitolo 2
*** Lucille. ***


II ~ Lucille, il contorsionista.
Your taunting smirk behind the glass.


Si avvolgeva le braccia bianco latte attorno alle gambe, per poi fare un ponte ed ereggersi in verticale. Il tutto con una scioltezza che Rosso di certo non avrebbe associato ad un pezzo di ghiaccio come Lucille.
Sorrise.
Lucille si congelò in una posizione intricatissima, come un gomitolo di lana bianca. Aprì lentamente gli occhi azzurri, sfiorandosi la caviglia con una mano.
Masaki era a bocca aperta.
“Come fa a stare su una mano sola? E a mettersi il piede davanti al viso? Non gli fa male la schiena?”
Morty fece un sorrisetto a tutte quelle domande, che avrebbero certamente irritato il contorsionista. “E’ solamente lui.”
Improvvisamente il ghiaccio si sciolse, e Lucille con uno slancio tracciò un cerchio in aria a due centimetri dal terreno con le gambe perfettamente tese, per poi ricongelarsi lentamente in una spaccata in verticale.
Rimaneva impassibile, ogni tanto si osservava le gambe candide e magre, mentre tendeva i muscoli tremanti del petto.
Se non fosse stato per i capelli scarmigliati e i ciuffi ribelli, Kariya l’avrebbe definito perfetto.
Anche se i suoi movimenti sembravano innaturali, creavano un’armonia affascinante, quasi come le varie forme dei fiocchi di neve.
Si metteva sulla punta del piede destro, cacciando le braccia indietro e tirandosi l’altra gamba sul capo.
La calma contro l’impeto del mangiafuoco che aveva visto prima.
Lo sentiva sospirare ogni tanto, poi trattenere il fiato e riprendere quella intricata danza. Il fiato di Kariya era sospeso, invece.
Mentre Lucille rimaneva fermo, a Masaki scoppiava il cuore in petto.
Sorrise leggermente, il contorsionista, chiudendo quegli occhi da gatto e stendendosi all’indietro.
“Ti racconto anche di lui – inizò Morty, di nuovo senza bisogno di una domanda - Lucille è sempre stato solo. Rifiutava l’aiuto di chiunque e viveva per comandare sugli altri, come gli era stato insegnato – o meglio imposto – dal padre, capo di un’azienda famosissima e ricchissima, che gli aveva riempito la mente di ambizioni. Finché non l’aveva lasciato sul lastrico.”
In quelle posizioni così immobili, glaciali, sembrava così a suo agio. Si crogiolava in ogni attimo delle sue prodezze, respirando regolarmente e quasi rilassandosi.
I brividi che dava a Kariya erano un soffio che correva sotto la sua pelle, lungo la spina dorsale, gelidi, improvvisi.
“E lui?”
“Lui cosa, Masaki-kun?”
“Lui come si chiama?”
Morty non fece nemmeno in tempo a parlare che fu preceduto da Rosso.
“Abbiamo invertito i ruoli, eh? – sorrise scoprendo i canini e stringendo gli occhi – Si chiama Fuusuke Suzuno.” La luce nei suoi occhi cambiò mentre pronunciava il suo nome.
Fuusuke.” Ripetè Kariya, stregato. Era come farsi passare una folata di vento fra le labbra, pronunciare quel nome.
“Quando mi dirai il tuo?” chiese rivolto a Morty.
Quello sorrise. “Te lo dirò quando deciderai che circense diventare, quando li avrai visti tutti, quando avrai conosciuto i loro nomi e quando avrai il tuo.”
“Sono tante cose da fare.”
Il capo del circo sorrise di nuovo di rimando.
Fuusuke sembrava di vetro. Pregiato, abbandonato, freddo, azzurro.
Quello si rimise in piedi, in una posizione umana, avrebbe detto Kariya, dirigendosi verso Rosso a sciogliersi fra le sue braccia.
Lucille gli ricordava la notte, la luna. Il vento fresco e la luce tremolante dei lampioni. Le prime nevicate.









*
Scommetto che l'avevate capito tutti. :''D Andiamo, sono troppo scontata. T_T
Anche questa volta devo pubblicare di fretta, devo andare a diventare un ammasso di brufoli e fiato letale con il Mc Donald's :')
Comunque, questo era Gazellino -la defenestra- signore e signori -grilli-, il contorsionista. A dire il vero ho l'impressione che non sia un ruolo adattissimo a lui... Però in qualche modo ci sta.
E mi sono soffermata troppo sulla Gouengaze .-.
Lucille viene da Lucifer.
Ho come al solito un sacco di cose da dire, ad esempio cosa diamine sta facendo il tempo in questi giorni su da me. Un giorno neve, il giorno dopo sole. Apriamo la stagione del 'checacchiomimetto'. [cit.] :''
Devo scappare su un cavallo, stavolta vado su Nettuno.
Spero tantissimo che questo capitolo sia all'altezza del primo -nonostante fosse una schifezza pure quello T_T- e che vi sia piaciuto ♥
Devo recensire un sacco di roba, appena ho tempo, scusate. çç
Grazie mille a chi legge e recensisce ♥
Un abbraccio spaccaossa.
- cha.

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Capitolo 3
*** Theodore & Jourdaine. ***


III ~ Theodore &  Jourdaine, i trapezisti.
Spinning all around and now we fall.




Kariya sobbalzò e Morty gli strinse la mano, quando il suo sguardo miele puntato verso l’alto faticò a mettere a fuoco qualcosa –o meglio qualcuno- che sfrecciava in aria.
“Morty, guarda!”
Quello ridacchiò. “Certo che li guardo, Masaki.”
Sistemandosi il cilindro, il capo del circo riconobbe negli occhi del piccolo una scintilla diversa da quelle che aveva avuto guardando Lucille e Rosso.
Non era lo sguardo di ammirazione e di meraviglia davanti a qualcosa di irraggiungibile, era quasi come un desiderio. Morty si era sempre immaginato la luce negli occhi dei bambini con un sogno come una stella cadente. Rise di nuovo fra sé e sé.
Dopotutto quello che l’aveva portato a gestire il circo era un po’ lo stesso bambino meravigliato che era anni prima e che ora combaciava con Masaki.
Li indicava, rideva. Forse si stava avvicinando a quello che avrebbe fatto una volta ufficialmente parte della squadra.
Un ragazzo con la pelle scura e i capelli menta fece un paio di giri in aria, per poi aggrapparsi ai polsi dell’altro, appeso per le punte dei piedi a testa in giù.
Oscillavano gridando cose insensate, così felici, tracciando semicerchi enormi nel vuoto.
Kariya saltellava sul posto, continuando a sorridere. “Chi sono?”
Gli occhi di Morty si strinsero dolcemente davanti al suo entusiasmo. Finalmente iniziava a sentirsi a suo agio. “Sono Theodore e Jourdaine, due diciassettenni che ridono come bambini, come te.”
Masaki gonfiò le guance. “Io non sono un bambino. E non provare a dire ometto.”
In effetti Morty stava davvero per chiamarlo ometto.
“Theodore è quello con i capelli marroncini con un oceano di lentiggini.”
Quando finalmente il castano atterrò sulla piattaforma, tenendo le mani all’altro che vi saliva, Kariya potè distinguere quelle costellazioni di lentiggini che gli ricoprivano le spalle pallide, e quel paio di occhi blu mare.
Lo notò e sorrise. Quando Jourdaine seguì lo sguardo del compagno fece un sorrisino di rimando anche lui. Si tenevano ancora le mani, e un velo lucido di malinconia posava sui loro occhi.
Forse perché sapevano di non esser mai stati quei bambini spensierati da cui si mascheravano.
Gli occhi nocciola di Jourdaine non si staccavano da quelli di Kariya, mentre si attorcigliava il ciuffo che gli riposava sulla spalla destra; fu distratto dall’arrivo del trapezio; il verde con un balzo si tufò in quel mare vuoto che gli accompagnava indietro i capelli, per afferrare il legno a mezz’aria fra grida di stupore di Masaki.
“Ma non hanno paura?”
“Dimmi, Masaki, sapresti dirmi chi dei due soffriva di vertigini?”
Non seppe dirlo.
Fra di loro non vedeva sguardi terrorizzati, la confusione di chi nell’altezza sente i sensi traballare. Sicurezza, come fossero stati saldi come statue di marmo invece di falchi senza ali.
Theodore inarcava la schiena all’indietro, puntellandosi su un piede solo, per poi buttarsi all’indietro e appeso a un filo, avrebbe detto, le dita dei piedi.
Quando tornava indietro saltava, volava ad occhi chiusi tracciando cerchi in aria con Jourdaine.
“Morty, hai visto? Si sono scambiati il trapezio!”
Abbassò lo sguardo, il piccolo.
Sembrava quasi che fossero più bravi a volare e attorcigliarsi mentre dondolavano nel loro vento che a camminare. Ma mai da soli. Masaki non li vide mai salire su un trapezio senza l’altro davanti a loro, aggrappato alle proprie braccia.
Dei fili di lana all’apparenza fragili, ma vivaci e forti, insieme.
“E’ quello che sembra, Masaki. In realtà sono atterrati tutti e due di nuovo sul proprio.”
“Loro come si chiamano?”
Tornò a guardarli, Morty, soffiandosi via un ciuffo di capelli dagli occhi.
“Theodore è Miura Hiromu, Jourdaine si chiama Midorikawa Ryuuji. – sorrise. - Il primo viveva nella paura, paura di tutto, anche della sua stessa madre, che si è lanciata dal decimo piano di un palazzo. Ryuuji invece era diffidente, emarginato, era strano, preso in giro. È scappato di casa quando ha visto il tendone di questo circo.”
“Quello che soffre di vertigini quindi è Theodore...”
Morty annuì lentamente, le figure dei due acrobati, dei loro invisibili abbracci in aria riflesse negli occhi.
Quei due facevano tornare alla mente di Masaki quei racconti sul filo rosso del destino. Sì, erano davvero collegati, quei due, da un filo rosso di lana che sembrava sul punto di spezzarsi.







*
/sbuca da una coltre di ghiaccio
In che era siamo? D:
Era da così... tanto che non aggiornavo sta schifezzina e... beh, devo dire che più che la schifezzina mi mancava il fandom. Insomma, mi mancavate. *momentodiincredibilescioglievolezza*
E poi, per la miseria, le recensioni. Quanto diamine sono indietro con le recensioni? Ho tipo la lista di roba da recensire che trabocca, scusate çç
Ma ora che la scrittura ha preso il posto dello studio posso mettermi a recensire tutto l'arretrato e finalmente a scrivere e tornare attiva qui :')
E ultimamente sono fissatissima con Ryuuji :')
Comuque ecco che vi propino un altro capitolo descritto in modo abbastanza scrauso, ma vabbé nzomma ci siete abituati, no? -grilli-
Non sapevo assolutamente come gestire i pezzi i cui quei due svolazzano. Mi hanno mandata in panico, spero che sia sensato ç_ç
Ho usato Jourdaine per Ryuuji perché è simile a Jordan del dub europeo e Theodore-- beh ecco Diam mi ricordava un po' lo scoiattolino di Alvin superstar :'D
E avete già tutti capito chi è Morty, vero? :'DD.
Sono contenta di essere tornata e sono di fretta per l'ennesima volta perché lo gnu è tornato alla carica (mia madre.)
Spero di aggiornare presto -solotu- T_T e che non passino ere glaciali, più tempo passa e più sento la mancanza di questa sezione.
E-ecco e spero che nessuno si sia dimenticato di questa insulsa raccoltina e di non aver combinato casini--
Grazie mille a chi legge e recensisce ♥
- cha.

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