Funhouse ♧ di Flaine (/viewuser.php?uid=125262)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rosso. ***
Capitolo 2: *** Lucille. ***
Capitolo 3: *** Theodore & Jourdaine. ***
Capitolo 1 *** Rosso. ***
** Funhouse **
[
This used to be
our funhouse...
But now it’s
full of evil clowns. ]
I ~
Rosso,
il mangiafuoco.
I’m gonna burn
it down, down, down!
♧
Quella sera sembrava
particolarmente in forma, si era allenato, pensò il
contorsionista
dalla sua panchetta.
I kiwido infuocati
tracciavano delle scie perfette attorno alle sue braccia
abbronzate; sembravano sfiorare pericolosamente ogni volta la sua
pelle,
mettendo i brividi agli spettatori.
Un fuoco che faceva
venire i brividi.
Le fiamme facevano
risaltare ancora di più i suoi occhi rossi, come se fossero
anche loro parte di quella danza in mezzo al fuoco.
E lui sorrideva
soddisfatto in mezzo ai bagliori, col petto sudato, per poi
bloccare tutto di colpo e con un sorso di benzina in bocca, una goccia
ignorata
da tutti gli scivolava sul mento, finendo per infrangersi a terra.
Un nano secondo, e poi
indirizzandola verso il fuoco creava fiammate
incredibili, contro cui li pubblico indietreggiava.
E Rosso sorrideva,
ancora; allargava e stringeva gli occhi cremisi agli
scoppiettii della brace e faceva rotare il corpo e il fuoco.
Le fiamme si muovevano
completamente in sintonia con lui.
Lui stesso era il fuoco, aveva detto
un ragazzo speciale scendendo dagli spalti una sera, dopo averlo visto
danzare agitando
le fauci delle fiamme attorno a sé senza farsi divorare.
Anche quando dormiva
sembrava impercettibilmente in movimento, come una
candela.
Lui stesso diceva che le
candele erano
ferme, ma la loro fiamma no.
“Chi
è quello?” chiese il piccolo orfano,
indietreggiando di un passo ad
una fiammata, stringendo gli occhi ambra.
Morty si
scostò un ciuffo di capelli cremisi dal viso vitreo,
scaldando quella
pelle bianca con un sorriso e stringendo la mano a Masaki.
“Lui è il nostro
mangiafuoco, Rosso.”
Mosse le sue finestre
verdognole al viso di Masaki. Sembrava che stesse per
chiedere qualcosa, ma senza successo, con le parole intoppate in gola.
“Sì.
È stato abbandonato dalla famiglia anche lui,
Kariya.”
Il piccolo non
riuscì a guardare il capo del circo, ammaliato dai movimenti
sinuosi delle fiamme e delle braccia del loro padrone.
Rosso era un leone, un
re, che non temeva nemmeno il fuoco nella savana, lo ammaestrava.
Ma sussultò
nella manona di Morty, che rise un po’.
Sapeva che Kariya
voleva sapere di più. Lo vedeva da come i suoi occhietti
vispi non seguissero solo le onde create dalle fiamme, ma anche lo
sguardo, il
ghigno compiaciuto e sfacciato di Rosso.
E i suoi passi
tracciati nella sabbia di quel cerchio, i giri che faceva su una
gamba, quando riempiva le guance di aria e le svuotava, per riprendere
a
sorridere, con le fiamme che gli bruciavano nel riflesso degli occhi.
“Suo padre
si è rifiutato di crescerlo e l’ha abbandonato,
tenendo la sorella.”
Lo fece sedere su una
panchina di fianco al contorsionista, che osservava il
mangiafuoco apparentemente imparziale, ma
il fuoco bruciava anche nei suoi occhi grigiazzurri.
Morty si
avvicinò all’orecchio di Masaki, sussurrandogli
qualcosa come fosse un
segreto.
‘Quello sguardo si chiama
amore, Kariya.’
“E... come
si chiama veramente?”
Morty sorrise
stringendo gli occhi e sistemandosi il cilindro, senza
rispondere. Sapeva che sarebbe stato l’albino di fianco a
loro a farlo.
“Goenji
Shuuya.”
Shuuya si
bloccò improvvisamente, chiudendo gli occhi con la fiamma
davanti a
sé. Scintillava, portava le sue braccia calde e terribili
verso l’alto, finendo
in fumo.
Spalancò le
fauci, il leone, spegnendo l’incendio in un attimo.
Poi si
voltò verso Masaki, inchinandosi col fiatone, tendendo i
muscoli sudati,
color cannella delle scapole.
Lo guardò
fisso negli occhi, con un angolo delle labbra incurvato
maliziosamente.
Era vero. Sembrava
immobile, ma era proprio come una candela, la cui punta
tremolava sempre un po’.
Lui
era il fuoco, caldo e pericoloso.
*
Oddio, era
da un casino che volevo postare sta roba. perché mi sono
ossessionata con il circo, col cambiare le storie ai poveri personaggi,
col cambiare pure i nomi ai poveri personaggi, col rompere le balle a
voi.
Penso che quasi tutti quelli che mi conoscono abbiano capito chi
è il contorsionista :''D
Che poi alla fine faccio tanto i personaggi misteriosi ma si scopre
subito chi sono, è un fail. :')
in ogni caso sono
felicissima di pubblicare -machitivuolevaivia- ... T_T ok. e sono di fretta.
Avete presente uno gnu
infuriato? Mia madre che vuole che mi stacchi dal pc.
Comunque spero davvero
tanto che vi sia piaciuta e anche se vorrei scrivere qui mille altre
cose fuggo su Marte.
Perché il fandom mi manca tanto, tanto.
Grazie mille a chi
legge e recensisce ♥
- cha.
|
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Capitolo 2 *** Lucille. ***
II
~
Lucille, il contorsionista.
Your taunting smirk
behind the glass.
♧
Si avvolgeva le braccia bianco
latte attorno alle gambe, per
poi fare un ponte ed ereggersi in verticale. Il tutto con una scioltezza che Rosso di certo non
avrebbe associato ad un pezzo di ghiaccio
come Lucille.
Sorrise.
Lucille si
congelò in una posizione intricatissima, come un gomitolo di
lana
bianca. Aprì lentamente gli occhi azzurri, sfiorandosi la
caviglia con una
mano.
Masaki era a bocca
aperta.
“Come fa a
stare su una mano sola? E a mettersi il piede davanti al viso? Non gli
fa male la schiena?”
Morty fece un
sorrisetto a tutte quelle domande, che avrebbero certamente
irritato il contorsionista. “E’ solamente
lui.”
Improvvisamente il
ghiaccio si sciolse, e Lucille con uno slancio tracciò un
cerchio in aria a due centimetri dal terreno con le gambe perfettamente
tese,
per poi ricongelarsi lentamente in una spaccata in verticale.
Rimaneva impassibile,
ogni tanto si osservava le gambe candide e magre, mentre
tendeva i muscoli tremanti del petto.
Se non fosse stato per
i capelli scarmigliati e i ciuffi ribelli, Kariya l’avrebbe
definito perfetto.
Anche se i suoi
movimenti sembravano innaturali, creavano un’armonia
affascinante, quasi come le varie forme dei fiocchi di neve.
Si metteva sulla punta
del piede destro, cacciando le braccia indietro e
tirandosi l’altra gamba sul capo.
La calma contro
l’impeto del mangiafuoco che
aveva visto prima.
Lo sentiva
sospirare ogni tanto, poi trattenere il fiato e riprendere
quella intricata danza. Il fiato di Kariya era sospeso, invece.
Mentre Lucille
rimaneva fermo, a
Masaki scoppiava il cuore in petto.
Sorrise leggermente,
il contorsionista, chiudendo quegli occhi da gatto e
stendendosi all’indietro.
“Ti racconto
anche di lui – inizò Morty, di nuovo senza bisogno
di una domanda
- Lucille è sempre stato solo. Rifiutava l’aiuto
di chiunque e viveva per
comandare sugli altri, come gli era stato insegnato – o meglio imposto – dal padre, capo
di un’azienda famosissima e
ricchissima, che gli aveva riempito la mente di ambizioni.
Finché non l’aveva
lasciato sul lastrico.”
In quelle posizioni
così immobili, glaciali,
sembrava così a suo agio. Si crogiolava in ogni attimo delle
sue prodezze,
respirando regolarmente e quasi rilassandosi.
I brividi che dava a
Kariya erano un soffio che correva sotto la sua pelle,
lungo la spina dorsale, gelidi, improvvisi.
“E
lui?”
“Lui cosa,
Masaki-kun?”
“Lui come si
chiama?”
Morty non fece nemmeno
in tempo a parlare che fu preceduto da Rosso.
“Abbiamo
invertito i ruoli, eh? – sorrise scoprendo i canini e
stringendo gli
occhi – Si chiama Fuusuke Suzuno.” La luce nei suoi
occhi cambiò mentre
pronunciava il suo nome.
“Fuusuke.” Ripetè
Kariya, stregato.
Era come farsi passare una folata di vento fra le labbra, pronunciare
quel
nome.
“Quando mi
dirai il tuo?” chiese rivolto a Morty.
Quello sorrise.
“Te lo dirò quando deciderai che circense
diventare, quando li
avrai visti tutti, quando avrai conosciuto i loro nomi e quando avrai
il tuo.”
“Sono tante
cose da fare.”
Il capo del circo
sorrise di nuovo di rimando.
Fuusuke sembrava di
vetro. Pregiato, abbandonato, freddo, azzurro.
Quello si rimise in
piedi, in
una
posizione umana,
avrebbe detto Kariya, dirigendosi verso Rosso a
sciogliersi fra le sue braccia.
Lucille gli ricordava la
notte, la luna.
Il vento fresco e la luce tremolante dei lampioni. Le prime nevicate.
*
Scommetto
che l'avevate capito tutti. :''D Andiamo, sono troppo scontata. T_T
Anche questa volta devo pubblicare di fretta, devo andare
a diventare un ammasso di brufoli e fiato letale con il Mc Donald's :')
Comunque, questo era Gazellino -la defenestra- signore e signori
-grilli-, il contorsionista. A dire il vero ho l'impressione che non
sia un ruolo adattissimo a lui... Però in qualche modo ci
sta.
E mi sono soffermata troppo sulla Gouengaze .-.
Lucille viene da Lucifer.
Ho come al solito un sacco di cose da dire, ad esempio cosa diamine sta
facendo il tempo in questi giorni su da me. Un giorno neve, il giorno
dopo sole. Apriamo la stagione del 'checacchiomimetto'. [cit.] :''
Devo scappare su un cavallo, stavolta vado su Nettuno.
Spero tantissimo che questo capitolo sia all'altezza del primo
-nonostante fosse una schifezza pure quello T_T- e che vi sia piaciuto
♥
Devo recensire un sacco di roba, appena ho tempo, scusate.
çç
Grazie mille a chi legge e recensisce ♥
Un abbraccio spaccaossa.
- cha.
|
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Capitolo 3 *** Theodore & Jourdaine. ***
III ~
Theodore
&
Jourdaine, i trapezisti.
Spinning
all around and now we fall.
✧
Kariya sobbalzò e
Morty gli strinse la mano, quando il suo
sguardo miele puntato verso l’alto faticò a
mettere a fuoco qualcosa –o meglio
qualcuno- che sfrecciava in aria.
“Morty,
guarda!”
Quello
ridacchiò. “Certo che li guardo, Masaki.”
Sistemandosi il
cilindro, il capo del circo riconobbe negli occhi del piccolo
una scintilla diversa da quelle che aveva avuto guardando Lucille e
Rosso.
Non era lo sguardo di
ammirazione e di meraviglia davanti a qualcosa di
irraggiungibile, era quasi come un desiderio.
Morty si era sempre immaginato la luce negli occhi dei bambini con un
sogno
come una stella cadente. Rise di nuovo fra sé e
sé.
Dopotutto quello che
l’aveva portato a gestire il circo era un po’ lo
stesso
bambino meravigliato che era anni prima e che ora combaciava con Masaki.
Li indicava, rideva.
Forse si stava avvicinando a quello che avrebbe fatto una
volta ufficialmente parte della squadra.
Un ragazzo con la
pelle scura e i capelli menta fece un paio di giri in aria,
per poi aggrapparsi ai polsi dell’altro, appeso per le punte
dei piedi a testa
in giù.
Oscillavano gridando
cose insensate, così felici, tracciando semicerchi enormi
nel vuoto.
Kariya saltellava sul
posto, continuando a sorridere. “Chi sono?”
Gli occhi di Morty si
strinsero dolcemente davanti al suo entusiasmo.
Finalmente iniziava a sentirsi a suo agio. “Sono Theodore e
Jourdaine, due
diciassettenni che ridono come bambini, come
te.”
Masaki
gonfiò le guance. “Io non sono un bambino. E non
provare a dire ometto.”
In effetti Morty stava
davvero per chiamarlo ometto.
“Theodore
è quello con i capelli marroncini con un oceano di
lentiggini.”
Quando finalmente il
castano atterrò sulla piattaforma, tenendo le mani
all’altro che vi saliva, Kariya potè distinguere
quelle costellazioni di
lentiggini che gli ricoprivano le spalle pallide, e quel paio di occhi
blu
mare.
Lo notò e
sorrise. Quando Jourdaine seguì lo sguardo del compagno fece
un
sorrisino di rimando anche lui. Si tenevano ancora le mani, e un velo
lucido di
malinconia posava sui loro occhi.
Forse
perché sapevano di non esser mai stati quei bambini
spensierati da cui si
mascheravano.
Gli occhi nocciola di
Jourdaine non si staccavano da quelli di Kariya, mentre si attorcigliava il ciuffo che gli riposava sulla spalla destra;
fu
distratto dall’arrivo del trapezio; il verde con un balzo si
tufò in
quel mare vuoto
che gli accompagnava
indietro i capelli, per afferrare il legno a mezz’aria fra
grida di stupore di
Masaki.
“Ma non
hanno paura?”
“Dimmi,
Masaki, sapresti dirmi chi dei due soffriva di vertigini?”
Non seppe dirlo.
Fra di loro non vedeva
sguardi terrorizzati, la confusione di chi nell’altezza
sente i sensi traballare. Sicurezza, come fossero stati saldi come
statue di
marmo invece di falchi senza ali.
Theodore inarcava la
schiena all’indietro, puntellandosi su un piede solo, per
poi buttarsi all’indietro e appeso a un
filo,
avrebbe detto, le dita dei piedi.
Quando tornava
indietro saltava, volava ad
occhi chiusi
tracciando cerchi in aria con Jourdaine.
“Morty, hai visto? Si sono scambiati il trapezio!”
Abbassò lo
sguardo, il piccolo.
Sembrava quasi che
fossero più bravi a volare e attorcigliarsi mentre
dondolavano nel loro vento che a camminare. Ma mai da soli. Masaki non
li vide
mai salire su un trapezio senza l’altro davanti a loro,
aggrappato alle proprie
braccia.
Dei fili di lana
all’apparenza fragili, ma vivaci e forti, insieme.
“E’
quello che sembra, Masaki. In realtà sono atterrati tutti e
due di nuovo
sul proprio.”
“Loro come
si chiamano?”
Tornò a
guardarli, Morty, soffiandosi via un ciuffo di capelli dagli occhi.
“Theodore
è Miura Hiromu, Jourdaine si chiama Midorikawa Ryuuji.
– sorrise. - Il primo
viveva nella paura, paura di tutto, anche della sua stessa madre, che
si è
lanciata dal decimo piano di un palazzo. Ryuuji invece era diffidente,
emarginato, era strano, preso in giro. È scappato di casa
quando ha visto il
tendone di questo circo.”
“Quello che
soffre di vertigini quindi è Theodore...”
Morty annuì
lentamente, le figure dei due acrobati, dei loro invisibili
abbracci in aria riflesse negli occhi.
Quei
due facevano tornare alla mente di
Masaki quei racconti sul filo rosso del destino. Sì, erano
davvero collegati,
quei due, da un filo rosso di lana che sembrava sul punto di spezzarsi.
*
/sbuca da una coltre di ghiaccio
In che era siamo? D:
Era da così... tanto che non aggiornavo sta schifezzina e...
beh, devo dire che più che la schifezzina mi mancava il
fandom. Insomma, mi mancavate. *momentodiincredibilescioglievolezza*
E poi, per la miseria, le recensioni. Quanto diamine sono indietro con le recensioni? Ho tipo la lista di roba da recensire che trabocca, scusate çç
Ma ora che la scrittura ha preso il posto dello studio posso mettermi a recensire tutto l'arretrato e finalmente a scrivere e tornare attiva qui :')
E ultimamente sono fissatissima con Ryuuji :')
Comuque ecco che vi propino un altro capitolo descritto in modo
abbastanza scrauso, ma vabbé nzomma ci siete abituati, no?
-grilli-
Non sapevo assolutamente come gestire i pezzi i cui quei due
svolazzano. Mi hanno mandata in panico, spero che sia sensato
ç_ç
Ho usato Jourdaine per Ryuuji perché è simile a
Jordan del dub europeo e Theodore-- beh ecco Diam mi ricordava un po'
lo scoiattolino di Alvin superstar :'D
E avete già tutti capito chi è Morty, vero? :'DD.
Sono contenta di essere tornata e sono di fretta per l'ennesima volta
perché lo gnu è tornato alla carica (mia madre.)
Spero di aggiornare presto -solotu- T_T e che non
passino ere glaciali, più tempo passa e più sento
la mancanza di questa sezione.
E-ecco e spero che nessuno si sia dimenticato di questa insulsa raccoltina e di non aver combinato casini--
Grazie mille a chi legge e
recensisce ♥
- cha.
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