irresistible

di Ecly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1: Bibi & Co ***
Capitolo 3: *** capitolo 2: girovagando per Londra ***
Capitolo 4: *** capitolo 3: lo shock della festa ***
Capitolo 5: *** capitolo 4: i guai ***
Capitolo 6: *** capitolo 5: la notte volata ***
Capitolo 7: *** capitolo 6: devo avvisarla ***
Capitolo 8: *** capitolo 7: affrontare le paure ***
Capitolo 9: *** capitolo 8: troppo tardi ***
Capitolo 10: *** capitolo 9: in ospedale ***
Capitolo 11: *** capitolo 10: la vacanza continua ***
Capitolo 12: *** capitolo 11: l'appuntamento ***
Capitolo 13: *** capitolo 12: salta tutto ***
Capitolo 14: *** capitolo 13: sei così carina mentre dormi ***
Capitolo 15: *** capitolo 14: mi piacerebbe che fossi qua con me ***
Capitolo 16: *** capitolo 15: tutti in vacanza ***



Capitolo 1
*** prologo ***


PROLOGO: LA VACANZA INIZIA
 
Sono le 3.20 del pomeriggio ed eccomi arrivata! I miei genitori mi hanno accompagnato dalla zia a Londra per trascorrere l’estate con mia cugina Beatrice visto che loro dovevano prendere il primo volo per New York. Erano occupati a finire un lavoro importante per una grande multinazionale e per non lasciarmi stare a casa da sola chiesero a mia zia se potevo stare da loro per qualche settimana. Grazie al lavoro dei miei genitori non mi è mai mancato nulla, ero abbastanza agiata come situazione economica, ma mi mancava la cosa che più ritenevo importante per un adolescente quale ero soprattutto visto che mi aspettava l’ultimo anno di liceo artistico e poi sarei potuta andare a lavorare, mi aveva stancata la scuola. Vabbè non ci voglio pensare, è finita da una settimana e adesso per 3 mesi almeno non voglio più sentirne parlare.
Scesi dall’auto e mia zia era già fuori dall’uscio di casa pronta ad accogliermi a braccia aperte. Era un bel po’ che non la vedevo e lo stesso vale per mia cugina Beatrice. L’ultima volta che le ho viste è stato al funerale dello zio Ben 18 mesi fa. Lo zio aveva deciso di fare proprio un bel regalo alla zia, pochi giorni dopo aver festeggiato il Natale morì. Fu un brutto colpo per tutti.
“Lottie, cara mia! Ma sei sempre più bella! Come stai?” mi accolse zia Sofia stringendomi le guance.
“bene grazie zia” risposi un po’ impacciata nel parlare. Non è molto facile parlare con due pinze attaccate alle guance, Dio che male!
Poi scese dall’auto anche mia mamma, tirò fuori dal bagagliaio della vecchia auto di papà le mie cose e le mise li a terra per poi andare ad abbracciare la sorella.
“grazie Sofia! Mi fai un grande favore a badare a Lottie per il periodo che staremo via noi due. Torneremo tra tre settimane” disse mia mamma sorridendo
“stai tranquilla! Mi fa piacere passare un po’ di tempo con Lottie dopo tanto tempo che non la vedevo. Voi andate tranquilli che qua ce la caveremo benissimo noi” disse infine mia zia scherzando.
Mia madre sorrise e risalì in auto dopo avermi lasciato un bacio sulla fronte. Mia zia si avvicinò a me e mi abbracciò nuovamente poi salutammo l’auto che pian piano si stava allontanando dalla mia nuova casa per le prossime settimane.
Ok i saluti sono finiti, presi in mano le mie borse e le portai dentro, subito la zia mi mostrò la mia camera, la prima a destra appena saliti le scale. Era enorme rispetto a quella che avevo io a casa mia, molto ben arredata. Sulla parete a sinistra della porta c’era un attaccapanni per appendere i giubbotti, un lettone che sembrava dirmi “buttati che sono morbido” affiancato da un comodino. A fianco del comodino, sulla parete di fronte a me, c’erano due sgabelli e una enorme finestra ornata da una bella tenda rosa confetto con un bel picco e infine sulla parete di destra c’era un armadio molto grande, ci potevo tranquillamente far stare tutta la mia roba e ci stavo dentro tranquillamente anche io. Inoltre c’era una scrivania munita anche di computer. Rimasi in piedi davanti alla porta qualche istante ad ammirare quella camera, mi piaceva già molto stare la. Mi decisi ad entrare e iniziare a sistemare un po’ le mie cose. In quel momento mi raggiunse anche mia zia
“allora? Come ti sembra la tua nuova stanza?” esitai nel rispondere
“zia… non so davvero cosa dire… è bellissima! Mi piace un sacco”
Si sedette sul lettone morbido e mi fece cenno con la mano di andare a sedermi vicino a lei e così feci.
“bene bene! Sono felice che ti piaccia. Era la stanza degli ospiti fino a quando c’era tuo zio ancora in vita poi non è più venuto nessuno qua quindi era andata in disuso, poi mi è arrivata la telefonata di tua madre e sono stata ben felice di risistemarla per te”
Quelle parole mi avevano colpito, mi avevano lasciato senza parole e la zia se ne accorse subito
“scusa non volevo farti stare male” abbassò lo sguardo
“no zia, non sono stata male per le parole che hai detto, stai tranquilla… stavo solo ammirando che capolavoro sia questa stanza”
Era molto legata allo zio Ben e probabilmente  riaprire questa stanza e vedere che qualcuno la userà di nuovo probabilmente le farà ricordare lo zio. Ero immersa nei miei pensieri quando Sofia riprese parola
“vieni Lottie che ti mostro il resto della casa così ti ambienti un po’”
“ok arrivo” ci alzammo dal lettone ed uscimmo dalla stanza. La stanza qua di fronte è un piccolo ripostiglio, la stanza qui vicina è quella di tua cugina Beatrice, vieni così te la mostro. Entrammo nella stanza di mia cugina e vidi un altro lettone grande come quello nella mia stanza e lasciato la senza essere rifatto.
“vedi? Tua cugina è una pelandrona esce la mattina e non si rifà neanche il letto! E io non sono più la sua serva, è abbastanza grande e se lo rifà lei se vuole!”
Non riuscii a trattenere una risatina divertita dalle parole di mia zia.
“la stanza di fronte a quella di tua cugina è la mia stanza da letto e la stanza in fondo al corridoio è il bagno se avrai bisogno sai dov’e” riprese mia zia.
“ok grazie”
“vieni. Torniamo al piano di sotto così ti mostro le altre stanze” e si incamminò per tornare verso il pian terreno dell’abitazione e io la seguii
“questo che vedi alla tua destra qui è il salotto mentre il corridoio alla tua sinistra porta in cucina”
Wow!! Il salotto era enorme come tutte le stanze che avevo visto fino ad allora. Il bello di quella casa era che ogni camera era arredata di un colore diverso, non c’era una stanza dello stesso colore di un’altra.
La mia camera in rosa confetto, quella di mia cugina in lilla, il bagno era tappezzato di piastrelle color perla, la camera della zia in azzurro, il salotto in color ambra e la cucina in bianco e rosso.
“ok ora il giro è finito Lottie… hai qualche dubbio o domanda da farmi? Per qualunque cosa chiedi pure, non aver paura”
“ok grazie zia, chiederò se ho dubbi” dissi accennando un sorriso
“ah mia cugina Beatrice dov’è? Non l’ho vista da nessuna parte”
“Beatrice è uscita 3 giorni fa con un paio di amici e sono andati in spiaggia, dovrebbe tornare domani in mattinata”
In spiaggia??? A Londra?? A quanto pare non era molto vicina a casa allora.
“ah ok… bene allora la saluterò domani quando la vedo” dissi sorridendo.
“io adesso torno su che ho un po’ di cosette da sistemare poi penso che mi stenderò un po’ a letto e mi riposerò un po’… se hai bisogno chiamami pure e arrivo”
“ok vai tranquilla.. io tra poco esco per fare la spesa così poi preparo qualcosa di buono per cena. Tu fai pure con comodo”
Mi avviai per andare nella mia stanza e sistemai i miei abiti nell’armadio, le magliette a destra, sullo scaffale centrale, i jeans a sinistra, sempre sullo scaffale centrale, le scarpe del cassettone in basso e il beauty case sopra lo scaffale in basso. Questa fu la disposizione delle mie cose dentro l’armadio dopo mezz’ora che le prendevo e le spostavo di qua e di la insoddisfatta di come erano messe. Sistemai dentro l’armadio anche le valigie tanto c’era un sacco di spazio e mi stesi un po’ sul lettone, ero abbastanza stanca.
Mi rannicchiai su me stessa e mi ci addormentai sopra. Non so quanto avessi dormito ma ad un certo punto sentii che qualcuno mi stava accarezzando i capelli dolcemente sussurrandomi che era ora di svegliarsi.
Spalancai gli occhi e saltai in piedi, per poco non diedi una testata a mia zia che mi era venuta a svegliare.
“oddio!!! Mi sono addormentata! Che ore sono?” inizia a camminare avanti e indietro per tutta la camera
Mia zia era ancora seduta sul letto e a quanto pare si stava divertendo molto nel vedermi fare quei versi per tutta la camera, dovevo proprio essere ridicola
“calmati Lottie! Non ti mangia nessuno tranquilla. Sono le 7 e mezza quasi e sto finendo di preparare la cena. Sono venuta ad avvisarti, quando vuoi scendi” esclamò cercando di calmarmi.
Le 7.30????? avevo dormito così tanto??? Non mi era mai capitato. Di solito io ero quella che dormiva poco e che aveva problemi a dormire. Intanto la zia tornò giù a finire di preparare, mi sistemai un po’ i capelli per renderli un po’ più presentabili, mi misi una tuta per essere un po’ più a mio agio e scesi giù in cucina anche io. Dopo qualche minuti era già pronto, un piatto di riso al curry, una fetta d’arrosto e un sacco di verdure grigliate proprio come piacevano a me. Sedute a tavola e la zia iniziammo a parlare del più e del meno tanto per conoscerci un po’ meglio visto che non la vedevo molto e anche quando la vedevo da piccola non parlavamo molto. A quale bambina piccola interessa parlare con gli adulti? L’unico interesse era il gioco.
Ora stavo crescendo quindi era il momento di iniziare a cambiare quindi parlai con la zia senza tanti problemi e alla fine della serata sapeva parecchie cose su di me ed io su di lei.
Ad un certo punto dal salotto sentimmo squillare il telefono, la zia si alzò in fretta per andare a rispondere
“scusami Lottie, vado a rispondere, forse è importante”
“vai pure io intanto sparecchio la tavola”annunciai con un sorriso a 32 denti.
Sentivo che la zia parlava al telefono e sembrava davvero felice di quello che stava sentendo dall’altra parte della cornetta. Spreparai la tavola e poco dopo la zia tornò da me in cucina sorridente
“allora? Chi era? Sembri felice” chiesi pur sapendo bene che non erano affari miei quelli
“era tua cugina Beatrice che mi ha avvisato che sarebbe tornata prima dal mare, torna sta sera. Sono già per strada e tra un’oretta sono a casa” ero felice di sentire che mia cugina sarebbe tornata da li a poco a casa così l’avrei finalmente rivista ma ero felice soprattutto perché vedevo mia zia felice di questo. In quel momento pensai di aver combinato un guaio ad aver sparecchiato la tavola, se stava tornando Beatrice avrà fame e vorrà mangiare qualcosa.
“ripreparo la tavola! Così quando arriva Beatrice trova la tavola pronta se vuole mangiare qualcosa”
“no non ti preoccupare piccola. Ha detto che hanno già mangiato per strada e che non mi dovevo preoccupare di questo” mi rispose prontamente la zia.
“ah allora se le cosa stanno così va bene”
“chissà che faccia farà tua cugina Beatrice quando ti vedrà qua! Non si aspetterà di vederti qua”
Come??? Non sapeva che io ero da loro per un po’? mi venne da ridere a saperlo.
“ah Beatrice non sa che sono qua?”
“si lo sa che dovevi arrivare ma non sa il giorno esatto” mi rispose con un ghigno soddisfatto
“anzi… sai cosa facciamo? Ora tolgo le chiavi dalla porta e le inserisco per dentro così lei non potrà aprire la porta dall’esterno così dovrà suonare per forza e quando io andrò ad aprire tu ti fai trovare la sulle scale e vediamo che faccia farà” disse ridendo di gusto.
Risi di gusto anche io a mia volta. Sembrava tornata una bambina la zia, pronta a scherzare con tutti, anche con sua figlia e questo mi divertiva parecchio. Questa vacanza se continua così com’è cominciata si prospetta davvero molto divertente.
“ok… faremo così! Sono proprio curiosa”




ok questo è il primo capitolo, so che non succede ancora nulla ma è solo il primo, ce ne saranno altri che spero piacciano.
non è facilissimo per me scrivere una storia del genere anche perchè "conosco" da poco i One Direction e inoltre essendo un ragazzo non è molto facile descrivere bene tutti i sentimenti e gli stati d'animo delle ragazze.
ci proverò e vedremo cosa vien fuori.
fatemi sapere cosa ne pensate. non abbiate paura a dirmi se non vi piace la storia.
le critiche mi serviranno per migliorare in futuro 

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Capitolo 2
*** capitolo 1: Bibi & Co ***


ecco il primo capitolo vero e proprio della storia. premetto già che qualcuno mi odierà e mi manderà più di qualche maledizione per il modo in cui termino i capitoli
è tutto volontariamente pensato,serve per aumentare la curiosità dei lettori
cercherò di aggiornare presto la storia in modo di non farvi aspettare molto.
buona lettura e se non vi dispiace lasciatemi qualche recensione


CAPITOLO 1: BIBI & Co
 
Sono le 9.20 e tra poco Beatrice dovrebbe suonare alla porta. La zia era al settimo cielo per questa sorpresa, non stava più nella pelle per questo, io ero seduta sulle scale pronta ad entrare in azione, bastava solo che mi alzassi in piedi ed ero pronta, la zia stava camminando nervosa avanti e indietro per il salotto e sorrideva immaginandosi la faccia della figlia dopo aver aperto quella porta. Vederla così serena mi riempiva il cuore di gioia. Ad un certo punto sentimmo un tintinnio di chiavi, ecco! Ci siamo, è arrivata. La porta ovviamente come previsto non si aprì quindi fu costretta a suonare il campanello
DIIINNNN DONNNNNN! Schizzai in piedi e la zia corse alla porta, aprì di poco la porta per vedere se era lei ma soprattutto per non farmi vedere subito. Il sorriso della zia in quel momento era stupendo, aprì la porta e vidi la figura di una ragazza alta, castana e bellissima insieme a 3 ragazzi niente male.
Mentre la porta si apriva la zia soddisfatta esclamava “Beatrice guarda un po’ chi c’è qua con noi oggi!!!” girandosi verso di me e indicandomi. Beatrice posò a terra la borsa da spiaggia ed alzò lo sguardo verso le scale e non appena incrociò il mio sguardo esclamò quasi urlando “Lottieeeeeeeeeeeeeee!!! Che bella sorpresaaaa!!” e corse verso di me ad abbracciarmi. Nel frattempo uno dei ragazzi raccolse la borsa che Beatrice aveva lasciato a terra davanti la porta ed entrarono tutti. “ciao ragazzi” salutò Sofia
“buona sera Sofia” salutò il biondino dagl’occhi azzurri seguito poi dagli altri due.
Dopo i saluti iniziali la zia prese parola chiedendo come fosse andata al mare e se si erano divertiti, a quel punto l’atmosfera serena e di risate mutò. Il biondino che stava ridendo si bloccò di colpo e gli altri due abbassarono lo sguardo quasi sentendosi in colpa. “lasciamo perdere mamma! Che è meglio!” esclamò seccata Beatrice lanciando un’occhiataccia ai due ragazzi che già avevano capito. Sofia rimase stupita da quella scena ma decise che era meglio non indagare oltre e si allontanò lasciandoci soli. L’atmosfera che si era venuta a formare in quel salotto era pessima, sembrava di stare in un mortorio, le risate erano sparite, l’unica cosa che si sentiva erano i commenti che faceva tra se e se Beatrice, era davvero arrabbiata a quanto pare. Il biondino prese parola cercando di cambiare la situazione che a quanto pare non piaceva neanche a lui “quindi tu saresti Lottie? La cugina di Bibi?”
Mi colse alla sprovvista, non mi aspettavo di ricevere una domanda subito e da qualcuno che non avevo mai visto.. abbassai lo sguardo e inizia a mordermi il labbro inferiore. Dopo qualche istante di silenzio riprese il biondino “siamo timidi eh!?! Dai, non ti mangio mica anche se ho fame!”
Mi fece sorridere leggermente quello che aveva appena detto il biondino e mi decisi a rispondere
“S…si sono Lottie e sono sua cugina”
“ecco hai visto? Non ho mangiato nessuno, non era così difficile” disse sorridendomi a 32 denti
“Bibi non mi avevi mai detto che avevi una cugina così carina!” disse poi scherzoso il biondino rivolgendosi a mia cugina. Io abbassai la testa per cercare di nascondere il rossore che probabilmente mi si era stampato in faccia.
“Niall taci! Non è momento di sparare cazzate!!” rispose irritata mia cugina, molto irritata
“dai Bibi! Ti hanno chiesto scusa più volte. Vuoi davvero tenergli il broncio a vita adesso?”
“potrebbe essere! E comunque questi non sono affari tuoi Niall”
Durante tutto il monologo tra questo Niall e mia cugina gli altri due ragazzi stettero a testa bassa senza ne intervenire ne osare alzare lo sguardo. Sembravano due cani bastonati.
Ok… questa situazione mi aveva messo abbastanza a disagio… Niall e Beatrice continuavano a parlare tra di loro cercando di chiarire non so quale situazione che si dev’essere creata nei pochi giorni che è rimasta in spiaggia. Abbassai anche io lo sguardo e rimasi la immobile…
Niall ad un certo punto interruppe la discussione visto che non riuscivano a trovare un compromesso ed esclamò un deciso “ragazzi andiamocene che è meglio, sono stanco ed HO FAMEEE”
alzammo tutti lo sguardo e ci alzammo dal divano, i ragazzi ci salutarono e uscirono di casa. Una volta usciti i ragazzi Bibi mi invitò a salire su in camera sua. Ora era serena, sorridente e mi chiese scusa per aver dovuto assistere a quella scena penosa.
“scusa ma io ci ho capito poco per non dire nulla di quello che è successo. Se non è troppo personale potrei sapere anche io perché sei arrabbiata con quei ragazzi? Cosa ti hanno fatto?” intervenni timidamente e non molto sicura di cosa avessi detto e soprattutto perché lo avessi detto.
“beh non c’è un gran che da dire! Eravamo in spiaggia io, Niall, Louis e Liam e ci prendevamo il sole, scherzavamo, ci divertivamo insieme. Ma questo è durato solo il primo giorno e mezzo perché dopo è arrivato in spiaggia un loro amico che era un po’ che non vedevano e mi hanno lasciata la da sola come una scema! Solo Niall ogni tanto si ricordava che c’ero anche io con loro allora veniva a farmi compagnia ma gli altri 2 non sapevano neanche più che esistessi e questo mi ha dato fastidio, MOLTO FASTIDIO!” urlò alla fine.
“qualche sera dopo, appena rientrati in camera dissi loro quello che pensavo e loro mi presero quasi in giro…  stava per finire male, se non c’era Niall a calmare le acque non so come sarebbe andata a finire, abbiamo fatto i bagagli e siamo tornati indietro… tutto qua”
Ah adesso mi spiego perché i due ragazzi mori avevano quell’aria da cane bastonato, avevano subito una ramanzina da Bibi, ecco perché non parlavano ed ecco spiegato anche il monologo tra Niall e Bibi, ora mi era più chiara la storia.
“ti odio Harry! Mi hai rovinato la vacanza” ringhiò tra se e se Bibi ancora infuriata dopo aver ripensato all’accaduto per raccontarlo a me.
“vabbè non ci voglio più pensare, ormai è andata così… tu cosa mi racconti Lottie?”
“bah io nulla di che…. Le solite cose, i miei sono sempre in giro per il mondo per lavoro e io sono sola a casa come al solito, quest’estate visto che avevo finito la scuola ed ero in vacanza allora hanno chiesto a zia Sofia se potevo stare da lei per un po’ tanto per non stare da sola ancora una volta ed eccomi qua”
“ah ok.. ho capito… ti va se domani andiamo a fare un giro per la città? Così ti mostro un po’ di posti carini visto che resterai qua un po’ ne vale la pena” si mi sembrava una bella idea ed annuii.
“ah approposito.. starai qua per un po’, ma quanto di preciso?”
“3 settimane mi fermo qua poi i miei tornano da New York e torno alla mia solita bella vita noiosa” esclamai scherzando.
Bibi iniziò a ridere della mia battuta e mi unii a lei.
“bene allora è deciso! Domani andiamo in giro per la città”
Mi diressi verso la mia stanza dopo aver augurato la buona notte a Bibi e a zia Sofia . mi tolsi la tuta e indossai il mio bel pigiama con gli orsi, accesi la lampada sopra il comodino e spensi la luce della camera. Mi stesi sul letto e iniziai a ripensare a mia cugina, era diventata davvero una bella ragazza: alta, magra ma non troppo, i suoi capelli non sono più neri corvini come quando era bambina, ora erano di un bel castano ramato e liscissimi, due occhi grigi stupendi.
Anche di carattere è cambiata molto, non è più la ragazzina piagnucolona e insicura di una volta, era maturata molto, ora era molto decisa, energica, solare, positiva  e aveva ben chiaro in testa cosa voleva da se stessa e dagli altri. Stava diventando una vera donna nonostante avesse 17 anni.
Anche io avevo 17 anni ma a differenza sua io ero ancora la solita ragazza piagnucolona, timida, introversa che non parlava con nessuno e quando lo facevo non sapevo mai cosa dire ne fare e balbettavo per dire due semplici parole. Insomma ero pateticamente insicura su tutto.
Ero talmente pateticamente timida che non avevo neanche il coraggio a pensare al fatto che quei ragazzi che erano entrati prima con Bibi fossero carini. Bah patetico.
Niall, il biondino, non era niente male: aveva due bellissimi occhi profondi di un azzurro cristallino, un sorriso a cui era impossibile tenere un broncio per più di 30 secondi, da sotto il cappello con il frontino uscivano dei ciuffi di capelli un po’ più scuri, non era proprio biondo biondo però era comunque affascinante. Il suo modo di vestire non lo potevo ancora analizzare visto che era in tenuta da spiaggia. Indossava un costume a pantaloncino bianco con dei quadrifogli verdi lungo fino al ginocchio e una canottiera bianca dove appesi c’erano i suoi occhiali da sole, immancabili per una giornata al mare e un paio di scarpe da tennis bianche.
Anche gli altri due ragazzi non erano niente male, sapevo i loro nomi ma non sapevo chi fosse uno e chi l’altro.
Il primo indossava un paio di infradito rosse, un costume tutto arancione simile a quello di Niall e una maglietta a righe arancioni e verdi, era abbastanza appariscente come maglietta. Sembrava proprio una carota. I suoi occhi per quel poco che li ho visti erano anch’essi azzurri come quelli di Niall, aveva un ciuffo di capelli tutto pettinato in un verso sulla fronte, poi gli altri erano scalati e sparati in tutte le direzioni.
Il secondo ragazzo invece era meno appariscente rispetto al primo: indossava una canottiera blu, un costume nero con dei disegni tipo fumetto sulla parte sinistra mentre la parte di destra era più sobria. Un infradito bianco e un orologio abbastanza grande. A differenza degli altri aveva gli occhi color nocciola. Un ciuffettino sparato in alto mentre ai lati erano più corti. Mi ha stupito il fatto che era serissimo e non ha proferito parole da quando è arrivato ed è rimasto impassibile a testa bassa fino a quando se ne sono andati.
 
POV BIBI
Mi stesi sul letto dopo essermi messa il pigiama e mi coprii completamente con il lenzuolo. Iniziai a pensare a dove avrei potuto portare Lottie domani in giro per Londra… dovevo farmi un elenco ben chiaro dei posti che volevo farle visitare domani. In mattinata potremo andare in giro per la città a vedere qualche negozio e qualche vietta carina, ce ne sono tante a Londra, il parlamento inglese e la sede della regina non credo le interessino molto quindi le escluderei, almeno per il primo giorno di visite. A pranzo potremo fermarci da NANDO’S e poi riprendere il giro.
Ah si!! Devo assolutamente ricordarmi di portarla a vedere il bellissimo lago che c’è nel parco vicino a NANDO’S penso proprio che le piacerà. C’è sempre molta gente la ma una passeggiata la possiamo comunque fare noi due da sole. Poi se siamo stanche possiamo anche fermarci la un po’ tanto domani la mamma è al lavoro fino a tardi quindi non ci sono problemi.
Ok perfetto è deciso, domani la giornata si svolgerà così:
-          Ore 7.30 sveglia, facciamo colazione con calma, ci laviamo e ci vestiamo
-          Ore 8.15-8.30 partiamo e andiamo in centro a Londra per un po’ di shopping
Possiamo andare in centro anche a Piedi tanto non è molto lontano e così le mostro anche un po’ di viette carine qui vicino
-          Ore 12.15-12.30 andiamo a pranzare da NANDO’S e li ci riposiamo un po’ dalla camminata della mattina
-          Nel pomeriggio quando ci sentiamo riposate ci alziamo e andiamo a fare un giro nel parco li vicino così potrà vedere uno dei posti che più adoro di Londra ma sono più che sicura che lo adorerà anche lei.
Bene ora non mi resta altro da fare che comunicare l’itinerario a Lottie e andare a letto, domani sarà una gran bella giornata. Mi alzai dal letto e infilai le pantofole, uscii in corridoio e mi diressi verso la stanza di Lottie, bussai ed entrai. La trovai distesa sul letto con la fievole luce della lampada sul comodino che le risaltava i lineamenti.
“ciao, sono ancora io. Scusa se ti disturbo ma volevo comunicarti il piccolo programma che avevo appena deciso per la giornata di domani”
Spiegai lei punto per punto, dove saremmo andate e cosa avremmo fatto.
Sembrava interessata ed esterrefatta del programma che avevo pensato e non vedeva l’ora di cominciare, inizialmente era un po’ contrariata del fatto di doversi svegliare alle 7 anche adesso che sono finite le scuole e sono cominciate le sue tanto amate vacanze estive ma quel suo pensiero passò subito e non vedeva l’ora di andare in giro per Londra e anche io.
Le augurai nuovamente la buona notte, lei spense la luce sul comodino e si mise a dormire, io uscii e mi diressi in camera mia e andare a dormire. Puntai la sveglia alle 7.15 e per essere sicura la puntai anche sul cellulare.

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Capitolo 3
*** capitolo 2: girovagando per Londra ***


CAPITOLO 2: GIROVAGANDO PER LONDRA
 
Continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto da ormai non so quanto tempo. Erano le 6.07 secondo il mio cellulare quindi mancava ancora più di un’ora alla sveglia prefissata ieri sera da Bibi. Che faccio io in un’ora? Non ho più voglia di stare a letto. Mi alzai e accesi il computer sulla scrivania, io nel frattempo scesi in cucina a prendermi un bicchiere d’acqua. In cucina trovai la zia intenta a prepararsi la colazione
“sei mattutina oggi Lottie! Come mai?”
“sinceramente non saprei, non riuscivo più a dormire e ho deciso di alzarmi e fare due passi”
“vuoi la colazione anche tu? Metto su altre due uova e un po’ di bacon?”
“oh! No no zia, non disturbarti per me. Berrò un succo di frutta e mangerò una fetta di pane tostato più tardi quando si sveglierà anche Bibi” mi affrettai a risponderle. Non volevo che si preoccupasse troppo per me, alla fine io ero venuta qui dalla zia per passare un po’ di tempo in compagnia e non di certo per farmi servire in tutto e per tutto.
“ok tesoro. Come vuoi”
“ah io sta sera torno un po’ più tardi perché devo finire un lavoro oggi. Non preoccupatevi se non mi vedete a casa alla solita ora” aggiunse poi la zia.
“si si lo sapevo già. Me lo aveva detto ieri sera Bibi. Noi due per oggi avevamo in programma un giro per la città così da farmi ambientare un po’ meglio. Anche noi penso che torneremo più tardi”
“ah va bene! Allora buon divertimento”
Tornai al piano di sopra e mi sedetti al computer, entrai su twitter per vedere se c’erano delle novità dai miei amici. Scrissi velocemente un tweet per poi spegnerlo. Sentii la porta della mia camera aprirsi, era zia Sofia che dolcemente era entrata in camera
“io sto uscendo… vado a lavoro, ci vediamo sta sera e buon divertimento per oggi”
“ok a sta sera zia.. buon lavoro” e le sorrisi
Mi stesi un po’ sul letto aspettando di sentire la sveglia che aveva puntato Bibi. Niente, ormai ero sveglia e non avrei più neanche riposato, rimasi 10 minuti stesa al letto poi balzai di nuovo in piedi. Decisi di andare a farmi la doccia, presi con me il cambio e il beautycase per poi chiudermi a chiave in bagno. L’acqua era calda quindi non ci misi molto a farmi la doccia. Indossai l’intimo pulito e mi rimisi il pigiama. Ora ciò che mi avrebbe portato via un sacco di tempo era asciugarmi i capelli. Girai nuovamente la chiave nella serratura ma lasciai la porta chiusa per ridurre il rumore del phon. Ero a buon punto quanto sento un piccolo rumore provenire dalla stanza di Bibi, era suonata la sveglia e lei si stava alzando, si stava per dirigere in camera mia quando sentì il phon in funzione e si diresse in bagno.
Fu sorpresa di vedermi già lavata e alle prese con i capelli da asciugare. Dopo avermi guardato all’opera con il phon decise di lasciarmi continuare e lei andò in cucina a fare colazione. Dopo la colazione lei risalì e io avevo ormai finito. Mi diressi in camera per riportare il beautycase e scesi anche io a fare colazione. Trovai il tostapane già caldo e ci inserii dentro un paio di fette di pane, qualche minuto e il pane era bello caldo ed aveva un profumo davvero invitante. Mi versai un bicchiere di succo all’albicocca che trovai nel frigo e feci la mia colazione. Tornai di sopra per decidere cosa mettermi per la giornata, un altro bel problema.
Dopo aver tirato fuori tutti i miei indumenti dall’armadio ed essermi cambiata 6 o 7 volte decisi finalmente cosa mettere. Optai per un paio di shorts in jeans e una canottiera rosa abbastanza sobria e sopra una maglietta larga che mi lasciava scoperta una spalla. Indossai infine le mie all-stars bianche.
Nel frattempo il bagno si era liberato quindi andai a lavarmi i denti, una pettinata veloce ed ero pronta.
Mi diressi in camera di Bibi, stavo per aprire la porta quando mi ritrovai Bibi davanti. Era vestita davvero bene se pur fosse molto semplice, indossava una gonna marrone molto carina, una canotta beige e degli stivaletti marroni.
“Pronta Lottie? Dai che partiamo, Londra ci aspetta” esclamò entusiasta Bibi.
“certoooooo!” risposi prontamente.
Prendemmo le nostre borse in camera e ci dirigemmo verso il centro di Londra. Arrivammo in una via larghissima, piena zeppa di gente che camminava e osservava le decine e decine di negozi ai lati della via.
Ero impegnata a guardarmi in giro a bocca aperta come una cretina quando mia cugina prese parola
“questa è una delle vie più trafficate da gente che vuole fare shopping, e se posso aggiungere è anche una delle mie preferite”
“eh si… ho visto che c’è un sacco di gente in questa via”
Continuammo il nostro giro turistico tra i negozi quando ad un certo punto Bibi vide in lontananza due figure a lei note, poco dopo le vidi anche io, erano Niall e uno dei due ragazzi di ieri sera.
“ciao Niall, ciao Louis. Che ci fate voi qua in giro?” esclamò Bibi non appena i due furono abbastanza vicini da sentirla.
Ma come? Ieri sera per poco non lo fulminava e oggi sono già tornati buoni amici lei e questo Louis? Avevano già fatto pace? E quando?
“Ciao dolcezze” rispose prontamente Louis mentre Niall accennò un semplice “ciao”
“stiamo facendo un giro per i negozi per vedere se trovo un bel regalo per El” continuò Louis
“ah El sarebbe la ragazza di cui mi avevi parlato? Quando pensi di presentarmela?”
Ah quindi Louis è quello che sembrava una carota quindi per esclusione il moro dagli occhi nocciola era Liam. Ok, ora devo solo ricordarmelo.
Ero riuscita a scoprire chi era Liam e chi era Louis senza aprir bocca per parlare con qualcuno, se non con la vocina nella mia testa e avevo anche scoperto che questo Louis è anche fidanzato con una certa El, chissà com’è questa ragazza. Mi aveva incuriosito e volevo vederla e conoscerla.
“Lottie….. Lottiee… Lottie ci sei???” sentivo una voce che mi chiamava, era Louis.
“Lottie ci sei??” e questo mi riportò nel mondo reale, mi ero incantata a pensare alle cose mie.
“vuoi rispondere alla mia domanda? Per favore”
Arrossii di botto e iniziai a gesticolare come una scema “scusa scusa Louis, stavo pensando ad alcune cose e non ho fatto caso alla tua domanda. Potresti ripeterla?”
Ero sempre più imbarazzata e gli altri, come se non bastasse, si misero a ridere della situazione. Volevo sprofondare sotto 10 metri di terra.
“ahahah tranquilla. Ti avevo chiesto se ti piace Londra e se ci resterai per molto”
“a…ah. Beh per ora non ho ancora visto molto di Londra, sono qui solo da ieri pomeriggio. L’at….l’atmosfera che c’è qui è carina. E comunque resto qui per 3 settimane quindi avrò tempo per conoscerla meglio e apprezzarla” finii tutto d’un fiato abbassando lo sguardo.
Perché non riesco mai a sostenere un dialogo normale con una persona guardandola negli occhi? Sono proprio ritardata cacchio!
“ah bene, allora avremo ancora occasioni per vederci in giro” disse sorridendo.
“noi adesso andiamo così finiamo i nostri giri, ci vediamo in giro dolcezze” aggiunse poi Louis supportato dal continuo annuire di Niall. Si avvicinarono a noi, ci lasciarono un leggero bacio sula guancia sia a me che a Bibi per poi allontanarsi tra la folla. Continuammo il nostro tour per i negozi della via e vidi in una vetrina un bel vestitino in raso nero molto semplice, non aveva molti accessori decorativi, lustrini o cose varie. Aveva solo una fascia in velluto rosa legata in vita. Era stupendo quel vestito ma vidi Bibi accelerare il passo perché voleva finire il giro dei negozi della via, voleva vederli tutti prima che chiudessero per la pausa pranzo e si stava facendo tardi, era in ritardo sulla sua tabella di marcia..
Arrivammo da NANDO’s ed entrammo, ci sedemmo ad un tavolo e aspettavamo per mangiare qualcosa quando dalla porta d’ingresso ecco che rifanno la loro comparsa Niall e Louis ma sta volta con loro c’era anche Liam che stava parlando al telefono con non so chi. Non ci avevano viste e si andarono a sedere a pochi tavoli più in la.
“ecco a voi le vostre ordinazioni ragazze” il cameriere ruppe il silenzio.
Dopo averlo ringraziato e visto allontanarsi iniziammo a mangiare. Divorammo letteralmente tutto e restammo li sedute al nostro tavolo per un po’. Intanto anche ai ragazzi arrivò la loro ordinazione. Quando finirono di mangiare decidemmo di andarli a salutare.
“guarda un po’ chi si vede qua! È proprio piccolo il mondo a quanto pare” intervenne Bibi avvicinandosi al tavolo dei ragazzi
“heilà ragazze! Anche voi qui? Ma come mai dici che il mondo è piccolo?” chiese incuriosito Liam
Come prima reazione mi venne spontaneo sorridere di quella sua frase.
“Liam, Bibi ha detto così perché questa mattina le abbiamo incontrate a fare shopping” rispose Niall all’amico.
“ah ok… adesso mi è tutto chiaro”. Niall ci fece cenno di sederci al loro tavolo e fare due chiacchiere e così facemmo.
Siamo rimaste li sedute per non so quanto tempo a parlare con i ragazzi.
“beh noi adesso dobbiamo andare. Abbiamo uno splendido pomeriggio al parco che ci aspetta” intervenne ad un certo punto Bibi.
“venite anche voi a fare un giro ragazzi?” aggiunsi io. Hei aspetta! Cosa avevo appena detto? Lo avevo detto davvero o me lo sono solo sognato? Ditemi che è così!
Intanto mia cugina mi fissava con due occhi straniti, sembrava avessi detto chissà cosa.
“no adesso non possiamo, stiamo aspettando Harry. Se volete lo aspettiamo e poi andiamo a fare un giro tutti insieme. Tanto sta per arrivare” rispose prontamente Liam
“noooo!!! Non voglio neanche vederlo quello! Lo ammazzo se lo vedo!” si sbrigò a replicare Bibi quasi irritata, anzi lo era davvero.
“chi ammazzi quando lo vedi?” intervenne una voce da dietro le spalle di Bibi. Tutti scoppiarono a ridere tranne Bibi, che sembrava pronta ad ammazzare tutti.
Mi voltai per vedere di chi fosse quella voce, era un ragazzo della nostra età o forse un anno più vecchio, alto e magro. Due occhioni verdi e un sacco di ricci in testa.
“nessuno Harry, fatti i cazzi tuoi!” rispose molto seccata Bibi intanto lanciò un’occhiataccia di intesa ai tre ragazzi seduti di fronte a lei come per dire “azzardatevi a dirgli che parlavo di lui e vi ammazzo tutti”
“va bene ma stai tranquilla” ribatté Harry per poi aggiungere “io avrei una certa fame… ordiniamo qualcosa?”
“noi stiamo per andare via, abbiamo già mangiato” disse Bibi prima di alzarsi di scatto dalla sedia, mi alzai anche io e lasciai la sedia ad Harry.
“avevamo ordinato qualcosa anche per te ma Niall aveva fame e si è mangiato anche la tua roba” intervenne divertito Liam.
Vedere la faccia di Liam in quel momento mentre stava dicendo quella cosa era davvero divertente e soprattutto le occhiate che Harry mandava a Niall, mi misi a ridere divertita.
“si sta facendo davvero tardi per noi, sono già le due e dobbiamo ancora andare al parco.. noi andiamo, ci sentiamo presto” si sbrigò a dire Bibi, salutammo tutti e ci dirigemmo alla cassa per pagare. Pagò tutto mia cugina nonostante io non volessi. Era giusto che anche io pagassi la mia parte.
“lascia stare che va bene così. Mi offrirai una granita più tardi”
“grrr… allora dopo ci prendiamo una granita”
Fuori dal locale mia cugina si guardò intorno per vedere quale fosse la strada migliore da prendere per arrivare prima al parco e ci incamminammo.
Pochi minuti ed eravamo già al parco, al fresco e immersi nel verde. Dopo una lunga passeggiata in lungo e in largo per il parco mia cugina mi portò in un posto magnifico. Al centro di questo parco c’era un lago. C’era un sacco di gente stesa sull’erba a prendere il sole, ma ce n’era tanta anche stesa sui enormi massi come quelli che si trovano vicino alle dighe in spiaggia. Sembrava davvero di essere in spiaggia.
“bello questo posto non trovi Lottie?”
“si è davvero bellissimo. Non pensavo che a Londra ci fosse anche un posto così”
“quando lo ho scoperto io tempo fa me ne sono subito innamorata. Adoro questo posto!” annuii alla sua frase e girandomi verso di lei vidi non molto lontano un carrello delle granite. Perfetto! Scattai in piedi e mia cugina si spaventò
“che è successo Lottie? Perché sei scattata in piedi?”
“non è successo nulla di strano, ho solo visto il carrello delle granite e adesso vado a prendermene una. Tu come la vuoi la granita?” chiesi.
“mmmm non so. Andiamo a vedere che gusti ci sono”
Si alzò anche lei e ci dirigemmo verso il carrello delle granite.
“mmm per me menta” disse Bibi
“per me limone grazie” aggiunsi io, pagai e, con le nostre granite, ci avviammo per fare un’altra passeggiata.

rieccomi con il secondo capitolo della storia
spero che vi piaccia
lasciatemi una recensione 
se non vi piace ditemelo apertamente così posso migliorare nei capitoli successivi

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Capitolo 4
*** capitolo 3: lo shock della festa ***


CAPITOLO 3: LO SHOCK DELLA FESTA
 
Camminavamo tranquille per uno dei sentieri del parco consumando pian piano la granita. Io avevo la testa bassa che sorseggiavo la mia granita quando ad un certo punto urtai pesantemente qualcuno, sbalzai in dietro di un paio di passi e la granita mi scivolò dalle mani finendo addosso a quell’omone con cui mi ero appena scontrata. Appena mi resi conto di quello che avevo combinato mi affrettai a chiedere scusa. Era un omone molto alto e robusto,ara completamente rasato in testa tranne che per una cresta rossa in centro della testa. Indossava una canotta nera che faceva intravvedere il petto tutto tempestato di tatuaggi, un jeans scuro tappezzato da borchie qua e la, degli scarponcini in pelle nera e un giubbotto in pelle nero. Guardando bene non era proprio tutto nero, c’era finita sopra la mia granita.
“guarda cosa hai fatto brutta stronza! Mi hai rovinato il mio giubbotto in pelle…” e interruppe per un attimo il discorso cambiando il suo sguardo arrabbiato in uno sguardo che non sapevo come definire.
Riprese la frase che aveva appena interrotto “… ma me la pagherai cara questa, puttanella!” si avvicinò a me è con un paio di spintoni mi fece indietreggiare prima e cadere a terra poi. Urlai un “aia” e Bibi, che aveva assistito alla scena senza poter fare nulla per evitarla, si fiondò su di me per vedere se mi ero fatta male e per aiutarmi a rialzarmi…
Ero terrorizzata da quello suo sguardo, non riuscivo a muovere un muscolo, lui si avvicinò nuovamente a me immobile a terra e alzò un braccio quasi volesse tirarmi un pugno o una cosa del genere, Bibi urlò anch’essa terrorizzata da quello che stava per succedere. Chiusi gli occhi per paura di vedere cosa mi sarebbe successo da li in poi, scese una lacrima. Stava per partire il pugno che uno degli altri 3 ragazzi che erano con lui gli afferrò il polso con decisione fermandolo.
L’omone irritato urlo contro questo ragazzo “che cazzo fai Zayn! Lasciami andare. Devo fargliela pagare a questa stronzetta per quello che mi ha fatto”
In quel momento riaprii gli occhi e vidi la scena.
“lascia perdere Jack! È solo una stupida ragazzina che non guarda dove cammina… non vorrai mica farci finire nei guai di nuovo tutti solo perché non ti sai controllare!?! Già ne abbiamo un sacco di guai… lascia stare e andiamocene” ribattè a voce alta quel ragazzo con sguardo minaccioso.
L’omone, con uno strattone secco, si liberò dalla presa e mi si avvicinò
“per questa volta ti è andata bene stronzetta ma la prossima volta non ti andrà ancora così bene… ricordati che me la pagherai cara! Disse rivolgendosi a me con aria alquanto minacciosa.
Mi superò e si allontanò un po’. Le lacrime continuavano a scendere senza tregua, mi si avvicinò il ragazzo che poco fa aveva fermato il pugno dell’omone e mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi. Richiamai le gambe e vi nascosi la testa. Il ragazzo sorrise leggermente per poi tornare serio
“cerca di stare lontana da Jack il più possibile, è un tipo pericoloso” mi sussurrò avvicinandosi al mio orecchio per poi superarmi a sua volta e allontanarsi con il resto del gruppo.
Bibi tornò a sedersi a terra affianco a me e mi abbracciò per cercare di consolarmi e farmi passare la paura che avevo appena provato, forte come non mai. Qualche minuto dopo alzai lo sguardo e la guardai negli occhi.
“ti prego andiamo a casa!” dissi con la voce alterata per il pianto
Senza obbiettare ne dire niente si alzò e mi aiutò ad alzarmi. Ci dirigemmo verso casa.
Eravamo quasi arrivate a casa ed incrociammo per strada il commissario di polizia che fermò Bibi
“sono appena stato a casa tua Beatrice. Tua mamma non è in casa e non risponde neanche al cellulare”
“ah non preoccuparti Dave. Oggi la mamma lavora fino a tardi quindi non è a casa”
“ah adesso ho capito. Grazie mille” “ma la tua amica cos’ha?come mai quegli occhi rossi?” aggiunse Dave con aria incuriosita
“no niente Dave, tranquillo. È solo stata una brutta giornata” rimasi in silenzio senza dire una parola fino a casa. Entrammo e mi diressi diretta in camera mia e mi buttai sul lettone. Dopo qualche minuto salì in camera mia anche Bibi e si sedette al mio fianco sul lettone. Io piangevo come una fontana con la testa affogata del cuscino. Lei prese ad accarezzarmi dolcemente i capelli cercando di consolarmi. Era tutto inutile, più lei ne parlava più io mi disperavo. Iniziò a squillare il cellulare di Bibi che rispose, si alzò dal letto e si diresse fuori dalla mia camera, sentivo che salutava Niall quindi doveva essere lui al telefono. Sentivo che gli diceva che non era una buona giornata per feste ma che gli avrebbe fatto sapere per dopo riattaccare. Torno in camera mia e riprese ad accarezzarmi i capelli. Dopo qualche istante prese parola
“poco fa… al telefono… era Niall che voleva sapere se ci andava di andare a casa sua che aveva invitato un po’ di amici tanto per divertirci” si bloccò di colpo sperando che mi girassi a guardarla negli occhi.
Non vedendo reazioni da parte mia continuò la frase “so che non ne hai voglia ma forse stare con gli altri ti distrarrà un po’ e non penserai ad oggi.. dai che non è successo niente”
A quel punto mi tirai su e mi asciugai le lacrime, mi misi a sedere sul letto in silenzio…
Accennai un ok sussurrato quasi non volessi farmi sentire…
“ok perfetto avviso Niall che andiamo allora”
“va bene ma promettimi che quello che è successo oggi non lo saprà nessuno… promettimelo!”
“certo! Non spetta certo a me andare a raccontare le tue cose agli altri” mi rassicurò prendendomi la testa e avvicinandola alla sua spalla come per dire che lei era li per me e non dovevo temere nulla. Sorrisi.
“chiamo Niall, arrivo subito” uscì nuovamente dalla camera, compose il numero e chiamò il biondino.
“ciao Niall, sono io. Volevo dirti che dopo veniamo a fare un giro anche io e Lottie”
Niall probabilmente le aveva detto qualcosa al telefono di divertente perché avvicinandomi alla porta della stanza vidi Bibi appoggiata con la schiena al muro mentre sorrideva. Riagganciò.
“andiamo a farci una doccia veloce e poi ci prepariamo per andare da Niall” annunciò Bibi. Andammo a farci la doccia, prima io e poi lei e ci preparammo per la festa da Niall.
“mentre tu sei sotto la doccia io avviso la mamma che non stiamo a casa per cena”
“ok Bibi” presi tutto l’occorrente e mi chiusi in bagno. Dopo una decina di minuti uscii con ancora l’asciugamano legato al di sopra del seno e uno avvolto attorno ai capelli tipo turbante e mi diressi in camera per vestirmi. Avevo gran poca voglia di uscire quella sera ma lo avrei fatto lo stesso così almeno non si sarebbe preoccupata Bibi. Misi le prime cose che mi capitarono tra le mani, senza preoccuparmi se stesse bene l’abbinamento o meno.
Quando Bibi uscì dal bagno tornai per finire di asciugarmi i capelli che avevo leggermente asciugato passandoci sopra l’asciugamano che prima li avvolgeva. Accesi il phon e olè, mi asciugai i capelli.
Finito io iniziò Bibi ad asciugarsi i capelli. Io intanto presi di nuovo il beautycase e mi misi un po’ di trucco sul viso.
“stai benissimo vestita così Lottie” commentò Bibi vedendomi truccata e vestita, pronta per uscire.
“grazie” risposi quasi distaccata.
“sei pronta? Così usciamo, la casa di Niall non è molto lontana da casa nostra, 5 minuti e siamo la se vogliamo”
“si si io sono pronta, andiamo pure”
“bene prendo la borsa e usciamo allora”
Ci dirigemmo verso la casa di Niall, io mi sentivo osservata e pedinata, ma pensai fosse solo una mia impressione, non c’erano nemmeno i cani per strada. Arrivate da Niall Bibi suonò il campanello e Niall ci venne ad accogliere.
“oh ragazze! Mancavate solo voi” disse con atteggiamento scherzoso poi di colpo cambiò atteggiamento e tono di voce “… e il nostro ospite d’onore” aggiunse seccato.
Bibi scoppiò a ridere… “Louis non è ancora arrivato?” esclamò sorpresa Bibi.
Ah ma dunque lei sapeva che questa festa a casa di Niall era per Louis, ecco forse perché prima rideva.
“si il signorino Tomlinson se la prende comoda ad arrivare” scoppiammo tutti a ridere. Ci andammo ad accomodare tutti in salotto, l’occhio scivolò nell’angolo del salotto dove c’era una bella ragazza castana, con in capelli mossi. Indossava una camicia bianca di raso, un pantalone nero attillato ma non troppo e un paio di mocassini neri. Cosa ci faceva la tutta da sola? Tutti si stavano divertendo tra loro, parlavano, ridevano, si lanciavano sul divano, mangiavano patatine e lei era la da sola… mi feci coraggio e andai da lei
“ciao, non vorrei farmi gli affari tuoi ma come mai stai qua tutta sola? Non ti unisci agli altri?”
Lei alzò gli occhi su di me e mi squadrò dalla testa ai piedi
“sto aspettando una persona” accennò lei timidamente
“ah scusa, non mi sono presentata, che sbadata. Io sono Lottie”
“piacere Lottie, io sono Eleanor, Eleanor Calder” mi disse stringendomi la mano
“piacere mio Eleanor” le sorrisi.
Ecco che alla porta c’è qualcuno, suona il campanello. Niall corse ad aprire e si ritrovò davanti un enorme mazzo di rose Bianche e rosse che coprivano il viso della persona ma Niall lo riconobbe immediatamente dal modo in cui era vestito. Maglietta blu a righe bianche e un jeans scuro
“Louis! Brutto scemo! Ti pare l’ora di arrivare??”
Louis non badò molto all’amico ed entrò in casa, si girò un po’ attorno e vide ciò che cercava, si diresse nella nostra direzione e quando fu davanti a noi porse l’enorme mazzo di rose alla ragazza al mio fianco
“buon anniversario Eleanor, amore mio! So che non è passato un anno ma solo qualche mese ma ho voluto fare le cose in grande”
Eleanor si commosse nel vedere Louis con quel mazzo di rose per lei e gli saltò al collo dopo aver appoggiato il mazzo sulla sedia dove era seduta fino a poco prima e iniziò a baciarlo.
Poco dopo Niall ci invitò tutti ad uscire in cortile e iniziare la festa visto che ora c’erano tutti gli invitati. Usciti fuori vidi che Liam si stava avvicinando a noi per salutarci. Anche lui era a mano con una bella moretta riccia. Ci riunimmo tutti li vicini, io, Bibi, Liam la moretta, Eleanor, Louis e Niall e ci mettemmo a parlare della festa. Solite domande come
-          Ti piace la festa?
-          Ti stai divertendo?
-          Sono stato bravo ad organizzare? Ecc ecc
In quel momento, per l’immensa gioia di Bibi (ovviamente retorica), spuntò fuori da chissà dove anche Harry e si unì a noi. Bibi lo fulminò non appena lui la afferrò da dietro e la abbracciò
“lasciami andare Harry sennò quando mi libero ti spacco la faccia!” sbottò Bibi arrabbiata.
Ecco, la sua finezza stava andando a farsi benedire. Il problema è che Bibi avrebbe anche avuto il coraggio di prendere a pugni Harry davvero, anche davanti a tutti. Harry sembrava aver capito come si stavano mettendo le cose e la lasciò andare.
“ok, ok scusa. Non volevo farti arrabbiare così. Era solo per scherzare ed eri la più vicina” si giustificò Harry
“per sta volta va bene ma spera per te che non ci sia un’altra volta in cui fai così perché giuro che ti prendo a pugni. SONO TUTTI TESTIMONI!” ribatté seccata Bibi
Non riesco proprio a capire perchè mia cugina ce l’abbia tanto con quel Harry, non è un cattivo ragazzo. Si vedeva chiaramente che Harry non stava scherzando poco fa, ci stava provando con lei e lo avevamo capito tutti, tutti tranne Bibi probabilmente.
Non poteva essere arrabbiata ancora per la storia del mare. Non poteva essere così permalosa, alla fine è solo un amico dei ragazzi della sua compagnia.. che male c’è?
Bibi intanto si allontanò dal gruppo e Harry fece lo stesso ma si diressero in due direzioni opposte. Rimasi da sola con il resto del gruppo e mi riempirono di domande perché volevano conoscermi un po’ meglio visto che mi ero unita alla loro compagnia involontariamente. La ragazza riccia, che non aveva ancora mai lasciato la mano di Liam si presentò come Danielle Peazer ed era una modella, infatti era bellissima.
Iniziarono a farmi domande a raffica tutti insieme
-          come ti sembra Londra?
-          Ti piace la nostra compagnia?
-          Ci trovi divertenti?
-          Di dove sei?
-          Cosa ti piace fare nel tempo libero?
-          Cosa ti piace mangiare?  (questa domanda non poteva essere stato nessun altro se non Niall a farmela)
-          Com’è andata la giornata al parco oggi?
A sentire quella domanda il cuore mi sobbalzò in petto, gli occhi mi divennero lucidi.
Ripensai a quello che mi era successo il pomeriggio, la granita, la passeggiata, il tizio grosso e aggressivo, la minaccia, il tipo insieme al omone grosso che mi aveva avvisato di stare lontano da loro. In quel momento tutte le immagini mi passavano davanti. Sentivo che non sarei riuscita a trattenere le lacrime ancora per molto. Con voce tremante sussurrai un “sc…scusatemi, devo andare. Non me la sento di restare” corsi verso il salotto per poi correre alla porta e correre verso casa.
Louis guardò Niall con uno sguardo stranito “ma che cazzo di domande vai a farle!!”
Niall non capiva… e chiese spiegazioni “le hai chiesto cosa le piace mangiare. Che domanda era scusa? Sai che le donne odiano questo argomento. Ed ora l’hai fatta scappare. Bravo!” finì soddisfatto Louis ma un po’ triste per la scena appena successa. Eleanor tirò una gomitata a Louis sentendosi quasi offesa dall’affermazione di Louis.
Corsi più in fretta che potevo verso casa, cercai di capire dal mazzo di chiavi che avevo preso dalla borsa di Bibi quale fosse quella di casa, lo sguardo offuscato dalle lacrime non era sicuramente d’aiuto ma la trovai. Arrivai a casa e infilai le chiavi, aprii la porta e corsi direttamente in camera mia senza guardare in faccia nessuno. La zia sentì un rumore e si alzò da tavola lasciando solo il suo ospite, corse su per le scale e mi trovò stesa sul letto a piangere. Tutta preoccupata mi corse vicino e cercò di capire cosa mi fosse successo e perché stessi piangendo
“niente zia, lascia stare” singhiozzai dopo essermi calmata un po’
“ma scusa allora perché piangi? Hai litigato con qualcuno? Gli amici di Beatrice ti hanno trattata male? Dai dimmelo”
Nel frattempo anche l’ospite della zia era salito in camera mia per vedere cosa fosse successo, lo riconobbi, era Dave, il commissario.
“no niente zia… mi passerà” cercai di mentire ma capì subito che stavo mentendo e mi fulminò con lo sguardo. Dopo qualche istante la zia era ancora la che mi fissava in attesa di una spiegazione, mi feci coraggio e iniziai a raccontare tutto singhiozzando e tra le lacrime
“è successo oggi al parco, stavamo passeggiando per un sentiero con la nostra granita in mano, ero sovrappensiero e ho urtato un uomo” un singhiozzo interruppe la storia e ripresi “non lo avevo visto arrivare e gli sono andata addosso senza poterlo evitare e gli ho rovesciato addosso la granita” altro singhiozzo “lui mi ha dato un paio di spintoni facendomi finire a terra e ha iniziato a urlarmi dietro un sacco di cose e che me l’avrebbe fatta pagare” ricominciai a piangere, cercai di asciugarmi le lacrime per finire la storia. “ero a terra terrorizzata e non riuscivo a muovermi, l’uomo stava per mettermi le mani addosso incitato da altri 2 che erano con lui ma il terzo ragazzo lo ha fermato” aumentò la frequenza dei singhiozzi
“I due iniziarono a urlarsi dietro qualcosa a riguardo a dei guai e alla fine mi lasciò stare e se ne andò”
“poi il ragazzo cercò di aiutarmi a rialzarmi…. ma ero terrorizzata e riparai la testa…. tra le mie ginocchia per non vederlo in faccia allora…. lui mi avvisò di stare alla larga da quel tizio…. perché era pericoloso” conclusi tra i singhiozzi e le lacrime. La zia mi avvolse le braccia dietro la mia testa e mi attirò a se per abbracciarmi forte e mi lasciai andare a piangere. Lei e Dave avevano una faccia sconvolta.
 
INTANTO ALLA FESTA…
“Louis cerca di trovare Bibi. Dobbiamo dirle cosa è successo, magari lei sai darci qualche spiegazione” disse preoccupato Niall. Era quasi sicuro che non centrasse niente la sua domanda sul cibo.
Si misero tutti a cercare Bibi e dopo averla cercata per tutta la casa tornarono in giardino e la videro in un angolo che parlava con Harry a una distanza ravvicinata, molto ravvicinata. Niall con il fiatone per aver corso per tutta la casa per cercarla la raggiunge. Si piegò appoggiando le mani sulle ginocchia e riprese fiato.
“Bibi!! Devi assolutamente dirmi una cosa” disse preoccupato Niall intanto arrivò anche Louis e gli altri.
Harry e Bibi avevano cambiato espressione passando da spensierata e felice a preoccupata. “cos’è successo Niall!!”
“tua cugina!” Bibi rabbrividì  “cosa le è successo Niall!! Dimmelo”
“Niall le ha fatto una domanda sul cibo e…” Louis venne bruscamente interrotto da Niall “Taci Louis!!! Smettila di sparare cazzate! È una cosa seria!”
Bibi era sempre più preoccupata. “prima quando tu sei andata via dal gruppo noi siamo rimasti con lei e volevamo conoscerla meglio e abbiamo fatto alcune domande per sapere un po’ più di lei”
Riprese fiato Niall per poi riprendere “ ad un certo punto quando Louis le ha chiesto della giornata al parco lei è corsa via con gli occhi lucidi e non sappiamo dove sia adesso”
Bibi in due e due quattro aveva già capito la situazione… “Cazzo!! Non doveva andare così!” Niall e gli altri cercavano di capire ma non ci riuscivano.
“scusatemi ragazzi ma ora devo andare anche io. Non posso dirvi nulla, non spetta a me, ma non è nulla di buono” Bibi corse in salotto dove aveva lasciato la borsa e corse fuori seguita dagli altri. Si guardò un po’ intorno ma non sapeva da che parte cominciare a cercarla.
“è corsa a casa e piangeva” spuntò una voce. Bibi si girò verso la voce e riconobbe il ragazzo della gang del parco. “figlio di puttana!! Cosa le hai fatto!” corse verso di lui per  prenderlo a pugni ma fu bloccata da Niall e Liam.
“ciao Zayn! Cosa ci fai da queste parti?” intervenne Louis. Bibi lo stava maledendo con tutte le sue forse e lo stesso Niall e Liam che la tenevano ferma.
“DOV’è LOTTIEEEEE???” urlò Bibi contro il ragazzo dal ciuffo biondo.
“ti ho detto che è corsa a casa e sta bene”
“l’hai seguita! Maledetto!”
“si l’ho seguita ma solo per assicurarmi che stesse bene” ammise Zayn per poi aggiungere “io devo andare adesso, ciao ragazzi”
Non l’avevo seguita ma era solo per farla stare zitta. Si allontanò e Bibi fu libera di muoversi di nuovo come voleva…
“conoscete quel figlio di puttana voi 3?”
“si che lo conosciamo, era un nostro compagno di classe, poi dopo il diploma non lo abbiamo più visto. Perché è così importante?” chiese curioso Niall
Bibi ringhiò infuriata.
“vi ho già detto che non posso parlarne. Ora devo correre a casa. Scusate”
Corsi a casa più in fretta che potevo, non trovai le chiavi di casa quindi suonai il campanello e Dave mi aprì la porta. Rimasi sorpresa di vederlo.
“Lottie è qua?” chiesi preoccupata.
“si è in casa, è in camera sua”
Sospirai… per fortuna che era tornata a casa ed ora era al sicuro. Mi mossi a raggiungere la sua camera dove trovai mia madre seduta la vicino che le accarezzava i capelli mentre lei si era addormentata con ancora il viso bagnato dalle lacrime.
 
Eccomi di nuovo con il nuovo capitolo!
È “leggermente” più lungo dei precedenti. Spero sia di vostro gradimento. So bene che è un capitolo strano.
Fatemi  sapere cosa ne pensate della storia e di questo Zayn.
Forse ci sono ancora pochi elementi per valutare Zayn ma nei prossimi capitoli spiegherò qualcosa in più.

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Capitolo 5
*** capitolo 4: i guai ***


CAPITOLO 4: I GUAI
 
Rientrai a quello che quei tre coglioni chiamavano quartier generale, non era altro che una vecchia catapecchia abbandonata chissà da quanto. Non so come facesse ad essere ancora in piedi. Noi eravamo in 4 che stavamo li, Jack, io e i suoi due tirapiedi di cui non ricordavo mai il nome.
“dove cazzo sei stato fino ad ora Zayn?!!?!” la voce irritata di Jack ruppe il silenzio.
Mi voltai verso la direzione da cui sentii arrivare la voce e mi ritrovai a pochi metri da Jack. Iniziavo ad odiarlo, era un gradasso, un pallone gonfiato che si credeva il capo solo perché era il più grosso di tutti e aveva un aspetto da duro. Ignoravo quel fatto ogni volta anche se a Jack non andava molto bene, voleva riuscire a sottomettere ai suoi ordini anche me. Non te lo permetterò schifoso!
“in giro” risposi dopo qualche istante con voce ferma e con un’espressione da duro per non voler essere trattato da persona inferiore, stavo facendo il gradasso. Jack ringhiò qualcosa ma lo interruppi finendo la mia frase “non sono affari tuoi dove vado io e cosa faccio”
Questa mia risposta fece molto infuriare Jack che mi si avvicinò con aria minacciosa e mi afferrò per la maglia con una mano. “senti pivello! Tu questo tono con me non lo usi, hai capito? Cerca di abbassare la cresta o ti sistemo io” continuava a fissarmi dritto negli occhi con sguardo minaccioso cercando di intimorirmi, ma non mi faceva alcuna impressione, anzi mi faceva sempre più schifo.
Io non risposi alle provocazioni e rimasi in silenzio a guardarlo negli occhi a mia volta per dimostrare che non avevo nessuna paura di lui e delle sua espressione minacciosa. Appena allentò leggermente la presa dalla mia maglia ne approfittai per liberarmi e allontanarmi leggermente da lui, senza però mai distogliere lo sguardo da lui.
“ok Malik! Con calma. Siamo partiti con un atteggiamento sbagliato per parlare. Mi vuoi dire dove sei stato da oggi pomeriggio al parco fino ad adesso?” Riprese Jack con tono autoritario ma meno arrabbiato rispetto a prima.
“mi sembra di aver già risposto a questa tua domanda Jack. Hai poca memoria vedo” ribattei con un sorrisetto spavaldo.
Jack stava iniziando ad arrabbiarsi di nuovo e le cose non si sarebbero messe bene “senti ciuffetto biondo non fare il coglione con me. DIMMI IMMEDIATAMENTE DOVE CAZZO SEI STATO!!” iniziò ad urlare irritato l’omone.
Zayn tra se e se iniziò a ricordare cosa era successo l’ultima volta che vide così arrabbiato Jack. Un disastro!
Jack è un avanzo di galera, più volte è stato arrestato dalla polizia di Londra per abuso su minore, aggressione, rapina, spaccio e molti altri reati. La sua fedina penale era bella ricca, mancava solo l’omicidio anche se ci era andato vicino. E ogni volta che combinava qualcosa ci andava in mezzo tutta la banda, Zayn era entrato solo da qualche mese quindi aveva preso parte solo ad un paio di quelle azioni ma furono beccati anche quelle volte e quindi anche la sua situazione penale non era più pulita. Tutto per colpa di uno scemo che non si sapeva controllare.
“ti decidi a rispondere Zayn!??!” la voce scocciata di Jack interruppe i pensieri di Zayn.
Non volevo rispondergli, non erano cavoli suoi, e poi se avesse realmente saputo dove ero stato mi avrebbe cacciato dalla banda. Non potevo dirgli che sotto questa “maschera da duro” che indosso da quando sono con loro c’è un ragazzo esattamente contrario di ciò che mostra. Mi era rimasta in mente per tutto il giorno la faccia terrorizzata della ragazza che ha avuto la grandissima sfortuna di incontrare Jack, anzi di scontrarsi con Jack. Non riuscivo a levarmela dalla testa, era molto carina ma dopo quella scena lei sarebbe rimasta distrutta dentro e lo stesso era per me che la guardavo, ecco perché cercai di avvicinarla, volevo consolarla, volevo starle vicino ma Jack non me lo avrebbe mai perdonato, mi avrebbe pestato a sangue finchè non avessi cambiato idea oppure sarei morto. Presi fiato e indossai nuovamente la mia maschera da duro sperando fosse l’ultima volta.
“Jack ti ho già detto che ero in giro, se vuoi credermi bene e sennò… cazzi tuoi!” aggrottai le sopracciglia
“e vuoi sapere una cosa? Mi sono stancato del tuo modo di fare. Sei solo un pallone gonfiato! Solo perché sei più grosso di tutti pensi di poter comandare tutti? Solo perché i due cretini, che ci osservano da dietro l’angolo che pensavano di essere inosservati, te lo lasciano fare non vuol dire che anche io mi sottometta ai tuoi ordini! Sei patetico!” “per me puoi andare a fanculo te, la banda e anche la baracca!”riprese fiato Zayn dopo aver urlato tutto d’un solo fiato e mentre osservava la faccia scioccata di Jack riprese “ti risparmio la fatica di dare ordini a uno come me, mi sono stancato di tutto. Io me ne vado!” finii la frase, mi girai verso la porta da dove ero rientrato pochi minuti prima, la aprii e uscii richiudendola di scatto dietro di me, sembrava che la baracca tremasse e mi allontanai verso meta ignota.
Jack iniziò a ringhiare al nulla osservato a distanza dagli altri due suoi tirapiedi.
“Zaynnnnnn!!! Maledetto traditore!! Questa me la pagherai cara!” urlò! A quel punto i due uscirono dal loro nascondiglio e raggiunsero Jack
“capo calmati! Non arrabbiarti così!”
“STAI ZITTO TU! Zayn me la pagherà cara! Aggiungiamolo alla lista delle persone che me la dovranno pagare cara per ciò che mi hanno fatto!”
“EHHM che lista capo??” chiese uno dei due.
“È UN MODO DI DIRE STUPIDO!”
“ah ok capo. E chi sarebbero le persone a cui la devi far pagare cara?”
“Zayn sicuramente la pagherà cara e poi anche la stronzetta che abbiamo trovato oggi al parco che mi rovinato il giubbotto venendomi addosso e non ha nemmeno chiesto scusa! L’avrei sistemata oggi se non fosse stato per Zayn” Jack si fermò di colpo a ripensare a ciò che aveva detto….
“la stronzetta! Ecco dov’è stato tutta oggi Zayn! È stato da lei. Dobbiamo trovarla” sbottò tutto d’un tratto Jack.
I due continuavano a seguire il discorso di Jack senza capire un granché. Annuivano e basta.  
“domani inizieremo con studiare un piano per trovarla e poi la seguiremo fino a quando non sarà da sola e a quel punto sarà nostra. E vedrete che sarà nostro anche Zayn”
I due sembravano entusiasti del piano di Jack e si misero a ridere con una risata cattiva, immaginavano già cosa avrebbe fatto loro il capo.
Zayn era arrivato quasi davanti alla casa di Niall senza accorgersene, si accese una sigaretta e iniziò a ripensare a tutto ciò che gli era accaduto in quella giornata. Avrebbe voluto cancellarla dal calendario, “maledetto 20 giugno” continuava a ripetersi in testa, era una giornata normale fino al pomeriggio quando, in giro con ormai la sua vecchia banda di mascalzoni-amici, fece un giro nel parco incrociando una ragazza, una bella ragazza. Grazie alla sua bella idea Jack e gli altri passarono per il parco per raggiungere un posto dove sarebbe dovuta avvenire la vendita di qualche droga di chissà che tipo tra il suo capo e alcuni acquirenti.  In quella attraversata la ragazza si scontrò con Jack rovinandogli il giubbotto, la cosa a cui Jack teneva di più e cosa che trovavo patetica. Jack come al solito non sapendosi controllare le avrebbe sicuramente fato del male. Ero parecchio che non mi sentivo così, mi ero intenerito di colpo dopo averla vista, cosa mi stava succedendo? Possibile che quella ragazza mi facesse tenerezza?
No non era tenerezza, era qualcosa in più, mi stavo innamorando di lei dopo averla vista una sola volta. Scossi la testa per cercare di togliermela dalla testa, ma il suo pensiero tornò dopo poco. In quel momento Zayn ripensò anche a Jack, quel maledetto schifoso che odiava con tutto se stesso, che molto probabilmente avrebbe trovato il modo per rintracciare la ragazza e darle una lezione. Zayn iniziò ad aspirare sempre più velocemente la sigaretta finendola in pochi minuti.
“cosa posso fare? Devo trovare il modo per metterla in guardia da cosa potrebbe succederle”
Iniziò a pensare ad alta voce, iniziò a innervosirsi per cercare di trovare una soluzione che in quel momento non riusciva a trovare. Si accese un’altra sigaretta e continuò a camminare.
“Niall! Lui può aiutami, lui saprà di certo il nome e dove abita”
Aveva da poco superato la casa di Niall quindi decise di tornare indietro. Arrivò davanti a casa di Niall ma non sapeva più cosa fare, cosa gli avrebbe detto dopo mesi che non si faceva sentire con i suoi amici? “Hei ciao Niall dimmi come si chiama la ragazza che stavate cercando prima quando ci siamo incrociati!??!?” non era di certo il caso. Era fermo davanti al vialetto della casa di Niall quando d’un tratto la porta di casa si aprì. Niall uscì con un sacco di spazzatura in mano, era già in pigiama e mi vide.
“ciao Zayn” mi sorrise Niall.
“ciao Niall, è un po’ che non ci si vede vero?” dissi retorico per cercare di nascondere la mia preoccupazione.
“cosa ci fai da queste parti Zayn?”
Ehm… adesso ero fregato, cosa mi invento? Dovevo rispondere, Niall era un amico e mi avrebbe capito, non come Jack che pensa solo a se stesso e al suo Giubbotto di pelle.
“no niente, stavo facendo due passi”
Ecco! Allora sono scemo! Devo cercare di capire come si chiama la ragazza di oggi e dove abita, domani mattina avrei dovuto avvisarla del pericolo a cui sarebbe andata incontro, Jack. Tirai su il fiato e mi decisi a parlare.
“ a dire il vero ci sarebbe una cosa” Niall mi guardò stranito
“la ragazza che stavate cercando prima, quella che è corsa a casa, come sta?”
Cercai di farmi dire più cose possibili da Niall senza dirgli tutto, non doveva essere messo in mezzo ai suoi problemi anche Niall.
“ah dici Lottie? Non so neanche io, da quando è corsa via non l’abbiamo più vista ne sentita. Poi è corsa via anche Bibi e non si è più fatta sentire quindi non ti so dire” Niall si fermo un attimo vedendomi abbassare lo sguardo.
“Zayn!? È successo qualcosa?”
“no non ti preoccupare, sai dirmi dove abita? Devo parlarle. È importante!”
“a quest’ora??!!? Ma sei pazzo Zayn?”
“nono andrò da lei domani. Tu dimmi solo dove abita”
“ah ok… beh non è difficile, segui la strada in quella direzione e in fondo sulla sinistra c’è una casa color panna. Il cancello è color piombo, non puoi sbagliare, è l’unica così in tutto l’isolato. Da qui saranno 5-10 minuti”
“ok Niall Grazie mille amico. Ora devo andare” e mi allontanai in fretta.
Niall rimase a guardarmi andare via senza fare altre domande per poi tornare in casa.
Mi incamminai seguendo le informazioni che mi aveva dato Niall poco fa e dopo una decina di minuti trovai la casa color panna. La luce al piano di sopra era ancora accesa e vedevo un paio d’ombre che camminavano nella stanza. La casa era quella, ora non avevo più dubbi. Ora devo trovarmi un posto dove poter andare a passare la notte, la mia “casa” ora la avevo lasciata lasciando la banda. Decisi di incamminarmi per una via vicino alla casa che stavo osservando, la seguii tutta fino alla fine e sbucai in centro, da li mi diressi verso il parco e mi andai a stendere su uno degli enormi sassi vicini al lago e mi misi a guardare le stelle. Non so quanto tempo rimasi a guardare le stelle, probabilmente mi addormentai subito o quasi. L’indomani mattina sarei tornato davanti a quella casa e mi sarei inventato una qualche scusa per poter parlare con Lottie.
 
 Ok… questo è il nuovo capitolo, è leggermente più corto dei precedenti
Spero vi piaccia anche questo.
Le recensioni pian piano stanno crescendo e mi fa piacere e anche i lettori della mia storia
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo
A presto con il nuovo capitolo

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Capitolo 6
*** capitolo 5: la notte volata ***


CAPITOLO 5: LA NOTTE VOLATA
 
Non riuscivo a dormire.  La luce della camera si accendeva ogni 10 minuti perchè Bibi veniva a chiedermi ogni volta come stavo. Avevo perso il conto a 8 volte. Ecco che arriva per l’ennesima volta, spalanca la porta e accende la luce
“allora? Come stai? Tutto bene?”
“ANCORA? Sono passati solo 10 minuti dall’ultima volta che me lo hai chiesto! Basta!”
“ma… ma… io volevo solo assicurarmi che stessi bene” mi disse facendomi gli occhioni dolci.
E sorrisi nel vedere la sua faccia. Mi tirai su e mi misi a sedere sul  letto
“vieni qui” le dissi battendo leggermente la mano sul materasso. Non se lo fece ripetere due volte e si fiondò sul letto, ovviamente la sua mira era molto buona infatti con tutto lo spazio in cui poteva fiondarsi ha scelto proprio il mio fianco, senza accorgermene mi ritrovai contorta dal dolore per la ginocchiata che mi aveva appena tirato Bibi. Povera me e povero il mio fianco destro. Bibi inizialmente non si era accorta di avermi distrutto il fianco e pensava stessi facendo una sceneggiata per sdrammatizzare e si mise a ridere come una cretina. Quando capì che non stavo scherzando cambiò umore di colpo e mi chiese scusa all’infinito.
Dopo un po’ finalmente la smise di chiedermi scusa all’infinito e io mi calmai, mi stava passando il male. Decidemmo di spegnere finalmente quella povera luce che se avesse potuto parlare ci avrebbe di certo mandato a quel paese e ci sedemmo entrambe sul letto, una di fronte all’altra con le gambe incrociate. Accesi la piccola luce sul comodino a fianco al letto tanto per vederci in faccia ed iniziammo a parlare un po’ di tutto.
Quale argomento poteva essere migliore per due ragazze se non parlare di ragazzi? Infatti Bibi mi stava facendo venire su un mal di testa tremendo ad ascoltarla parlare di Harry. Fino a questa mattina lo odiava e adesso ne parla come fosse il più dolce e carino sulla faccia della Terra.
“scusa se mi intrometto Bibi ma io e te stiamo pensando proprio allo stesso Harry?” la interruppi io con un’espressione sorpresa stampata in faccia, non credevo a cosa mi stava dicendo Bibi.
“sisi proprio lo stesso ricciolo con gli occhi verdi, proprio lui” mi rispose prontamente mostrandomi un sorriso a 70 denti. E continuò il suo racconto su Harry dicendomi tutto parola per parola di quello che gli aveva detto Harry poco prima alla festa, prima che qualcuna scappasse come una pazza scatenata piangendo. In quel momento mi lanciò un’occhiataccia cattiva ma sapevo che lo faceva per scherzarci su. E la assecondai. Mi distesi appoggiando la testa sulle gambe di Bibi che iniziò ad accarezzarmi i capelli lunghi e spettinati.
“domani è il caso di dargli una bella sistemata a questi capelli non credi?” mi sussurrò dolcemente all’orecchio per poi tornare ad accarezzarmi i capelli. Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dai suoi discorsi su Harry e tutto il resto. Mi sentivo protetta come fossi a casa mia tra le braccia di una madre premurosa, sorrisi e mi scese una piccola lacrima di commozione, stavo ripensando a quando da piccola mia madre mi coccolava. Nonostante stessi crescendo sentivo ancora il bisogno di essere coccolata. In quel momento era come se fossi tornata bambina.
“Lottie perché piangi? Ho detto qualcosa di sbagliato?” chiese curiosa Bibi con due occhioni grigi come non mai. Ero immersa nei miei ricordi quando sentii la sua domanda che mi fede sobbalzare leggermente.
“nono tranquilla stavo ripensando a quando da piccola mia mamma mi coccolava così e mi sono leggermente emozionata, pensavo fosse passata l’età delle coccole invece a quanto pare mi sbagliavo” le sorrisi vedendola tirare un sospiro di sollievo.
Lei riprese tutto il suo discorso che io non avevo quasi neanche considerato fino ad adesso. Non so esattamente quanto tempo era passato da quando aveva cominciato ma finalmente aveva finito di raccontarmi tutto quello che doveva dirmi.
“io e Harry vogliamo provare ad andare oltre alla semplice amicizia” mi disse infine per concludere il suo discorso. Ok dopo questa affermazione posso davvero dire di essere sconvolta.
“ma come!!??! Fino a questa mattina lo avresti ucciso solo a vedertelo avvicinare e ora ti ci vuoi mettere insieme?” ribattei alzandomi dalle sue gambe e guardandola negli occhi.
“ma no scema! Non ho detto che mi ci metto insieme! Non subito almeno! Ho solo detto che proviamo ad andare oltre l’amicizia”
“eh scusa e non vuol dire che starai con lui? Scusa ma io non capisco, sono ignorante in queste cose”
“si.. cioè no…” bene avevo messo in confusione anche lei e non sapeva più cosa dirmi.. TOMBOLA!!
“cioè io e lui inizieremo a frequentarci più spesso e vedremo come va a finire, tutto qua” riprese poi Bibi leggermente imbarazzata.
“ok ma voglio essere la prima ad essere invitata alle nozze” le risposi lanciandole un’occhiata maliziosa.
Le sue maledizioni non tardarono ad arrivare. Lei ancora più imbarazzata mi disse che era presto per dirlo e ribadì il fatto che ero una grandissima stronza. Mi spintono e BOOOM!!! presi una bella testata sulla testiera del letto. Provocando una risata divertita sul volto di Bibi.
“AIAAAAAAA” urlai…. Subito Bibi mi sussurrò “shhhhhhh zittaaa… non vorrai svegliare tutti vero?”
Mi misi le mani davanti alla bocca in modo da far cessare il mio urlo. Bibi mi afferrò per i polsi e mi tirò a se per farmi sedere di nuovo sul letto.
“ehi aspetta! Tutti chi?” chiesi curiosa
Bibi mi guardò strana “davvero non sai niente?”
“di cosa?”
“ah non ti ha detto niente mia mamma!”
“ehm no… cosa doveva dirmi?”
“beh vedi, mia mamma è un mesetto che si sente e si vede con Dave, il commissario, e a quanto pare la cosa sta funzionando tra i due. Sta sera sono insieme, ma penso che stiano dormendo adesso”
“promettimi che non dirai a mia madre che ti ho detto queste cose sennò mi ammazza”
La prima cosa che mi venne spontanea dire era “ah… ok” per poi zittirmi…
Poco dopo ripresi con tono quasi capriccioso “ma possibile che qua siano tutti sistemati tranne la sottoscritta? Risi tra me e me.
Bibi sogghignò “eheh! Liam e Louis sono già felicemente fidanzati ma se vuoi ti combino un appuntamento con un certo biondino!”
Capii subito che parlava di Niall e la maledii con lo sguardo per poi mettermi a ridere per il modo buffo in cui lo aveva detto e soprattutto per la sua occhiata maliziosa mentre lo diceva.
“ahahah lascia stare!”
“dai! dai! Non fare la preziosa adesso. Ho visto come ti guarda lui e anche come lo guardi tu. Non negare”
“ma smettila Bibi! Non scherzare” ribattei imbarazzata.
“ehi! Non stavo scherzando, ero seria” mi aggredì quasi dicendo quelle parole
“ok! Ok! Scusa, non lo dirò più, PROMESSO”
“oh bene. Così mi piace”
Passammo parecchio tempo a parlare anche degli altri ragazzi della compagnia, di Liam e della sua ragazza Danielle, di Louis e di Eleanor e di Niall. Harry non lo nominò più, ne aveva già parlato abbastanza.
Stavamo finendo l’ennesimo discorso sui ragazzi quando dal corridoio sentimmo arrivare dei rumori, io e Bibi in punta dei piedi ci dirigemmo verso la porta per andare a vedere cosa stava succedendo e fummo sorpresi di vedere la porta della camera di zia Sofia aperta e c’era una luce abbastanza intensa.
Io e Bibi ci guardammo negli occhi un istante per poi metterci a ridere attirando l’attenzione di zia Sofia che stava camminando nel corridoio
“siete di buon umore sta mattina vero?”
In quel momento fece capolino dalla porta della camera matrimoniale anche Dave. Feci finta di fare la faccia di una persona stupita confusa nel vederlo li. Dovevo coprire ciò che Bibi mi aveva detto durante la notte passata parlare di tutto e tutti.
“no non è per questo che ridiamo mamma. È che io e Lottie non ci siamo neanche rese conto di avere già fatto mattina” e si mise a ridere. Sofia la guardò con una faccia sconvolta per poi guardare me per conferma di ciò che aveva detto Bibi. Io confermai annuendo.
Bibi stava ancora ridendo quando disse “bene penso proprio che io e Lottie adesso andremo a riposarci un po’ e magari oggi pomeriggio andremo a fare un giro in centro insieme ai ragazzi”
Ecco che l’occhiata maliziosa di Bibi tornò a puntarmi. Avevo già capito che voleva per forza combinarmi con Niall. La maledii con gli occhi. Sofia stava maledendo a sua volta la figlia con lo sguardo per ciò che stava dicendo
“ma scusa, non potevate dormire sta notte?”
“eh ci siamo messe a parlare un po’ tra di noi e non ci siamo proprio rese conto del tempo che passava” si giustificò Bibi lasciandosi scappare un paio di sbadigli.
“non è che mi vada molto bene il fatto che restiate in piedi tutta la notte e poi il giorno dopo dormite. Per questa volta è andata così ma cerchiamo di evitare d’ora in poi” le se avvicinò, le lasciò un bacio sulla fronte e la lasciò andare in camera per riposarsi. Lei poi scese in cucina per preparare la colazione per lei e Dave. Dave la seguì, si fermò un attimo davanti alla mia porta, mi sorrise e mi disse di essere felice di non vedere più quegli occhi rossi dalle lacrime e scese le scale dirigendosi in cucina.
Wow aveva capito che il giorno prima, quando ci eravamo incrociati sulla strada per casa, avevo pianto. Mi girai, tornai in camera e chiusi la porta dietro di me. Mi fiondai con la faccia nel cuscino.
 
POV ZAYN
Aprii gli occhi infastidito dalla luce del sole, mi misi seduto e mi stiracchiai. Mi dovevo essere addormentato su quel sasso ieri sera, che ore saranno? Scattai in piedi ricordando cosa dovevo fare, dovevo avvisare Lottie di cosa stava rischiando e che doveva stare attenta.
Presi il cellulare in fretta e furia e vidi il display che segnava le 7:02.
“ok posso ancora farcela se mi sbrigo” continuava a ripetersi mentre a passo svelto si dirigeva verso la casa dove abitava Lottie, durante il tragitto si sistemò in fretta e furia il ciuffo scompigliato rendendolo quasi accettabile, non aveva tempo per sistemarlo per bene e improvvisò il suo cellulare come uno specchietto
“ok dai.. mi accontento, ora è già meglio” ok mi stavo auto-convincendo che il ciuffo andasse bene così.
Ma smettila Zayn! Chissene frega del ciuffo adesso, corri da Lottie e avvisala.
Riposi il cellulare in tasca dei jeans e accelerai nuovamente il passo.
Eccomi davanti alla casa color panna. Al suo interno si poteva chiaramente intuire del movimento.
Bene Zayn, adesso sei qua! Fai quello che devi fare. Non fare il codardo adesso, non è il momento.
Mi avvinai al cancello e suonai il campanello, vidi una tenda spostarsi leggermente e due occhi scuri che mi fissavano, poco dopo la tenda tornò al suo posto e si aprì la porta, la donna mi stava venendo incontro.
“buongiorno giovanotto. Cosa posso fare per te?”
“Buongiorno signora. Per caso è qui che abita Lottie? Avrei urgente bisogno di parlarle”
“non so se riuscirai a parlarle adesso, sono rimaste in piedi tutta la notte e sono andate a dormire, provo a vedere se è ancora sveglia. Intanto vieni avanti giovanotto”
La donna mi aprì il cancello ed entrai, mi avvicinai alla porta e vidi il commissario che mi guardava serio. Mi bloccai sulla porta ed aspettai che la donna tornasse visto che era andata al piano di sopra per chiamare Lottie.
“mi dispiace ma sta già dormendo. Vuoi lasciare detto a me il messaggio? Appena si sveglia le riferisco tutto”
Cosa avrei dovuto fare? Di sicuro non era il caso di allarmare la donna dicendole che Lottie rischiava molto e raccontarle tutta la storia. Cercai se avevo un pezzo di carta con me.
“scusa se sono troppo invadente giovanotto ma cosa stai cercando?
“se ho un pezzo di carta così le lascio il numero e appena Lottie si sveglia mi può chiamare”
La donna rientrò un attimo e prese il blocchetto dal mobile del telefono e lo porse al giovane insieme a una penna
“ecco tieni”
“grazie mille” risposi, scrissi il numero e sotto in grande scrissi ZAYN per poi restituirlo alla donna.
Dave continuava a fissarmi con aria non troppo amichevole, già mi conosceva grazie a Jack e probabilmente stava pensando che io volessi fare qualcosa di strano. Non era di certo il tempo per spiegare tutta la storia, ringraziai la donna per la sua cordialità e mi allontanai dalla casa pur restando in zona.

ecco qua il nuovo capitolo della storia
Zayn a quanto pare si sta preoccupando per Lottie, quanto durerà questa sua ansia? vedremo nei prossimi capitoli xD
vabbé detto questo vi lascio in pace.
spero che il capitolo vi sia piaciuto.
lasciatemi qualche recensione se non vi dispiace.

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Capitolo 7
*** capitolo 6: devo avvisarla ***


CAPITOLO 6: DEVO AVVISARLA
 
Dave era appena uscito per dirigersi al lavoro e le ragazze dormivano. Tra poco anche io mi sarei allontanata da casa per recarmi al lavoro. Decisi di non svegliare Lottie quindi li scrissi un messaggio su un foglio e glielo portai in camera sua appoggiandolo sopra la scrivania vicino al suo cellulare, sicuramente al risveglio lo avrebbe visto.
11:50
Mi svegliai di colpo svegliata da non so quale rumore, la tapparella era leggermente alzata e faceva entrare la luce del sole in camera. Mi alzai e mi diressi alla scrivania per prendere il cellulare per vedere se magari i miei genitori mi avevano cercata o se andava tutto bene.
Sotto il cellulare trovai due fogli, uno più grande sopra e uno più piccolo sotto. Presi il primo e iniziai a leggere.
“sta mattina si è presentato  alla porta un ragazzo che diceva di volerti parlare urgentemente ma tu dormivi e non me la sono sentita di svegliarti. Ha lasciato il suo numero così che tu lo possa contattare al tuo risveglio. Sembrava preoccupato ma non ha voluto dire nulla e se ne è andato.
Buona giornata Lottie
Zia Sofia”
Lessi velocemente dal primo foglio. Un ragazzo? Che voleva urgentemente parlare con me? Chi poteva essere? Io non conosco nessuno tranne i ragazzi della compagnia di mia cugina, ma loro non mi avrebbero cercato in quel modo.
Mi decisi a prendere il secondo foglio e lessi il numero di telefono, lo avevo già composto del tutto e continuai a leggere il secondo biglietto trovando il nome Zayn. Il mio cuore perse un colpo, ripensai all’ultima volta che lo avevo visto. Era insieme a quel bisonte tatuato e alquanto pericoloso. Sentivo le forze abbandonarmi e il cellulare mi scivolò di mano, io feci un passo all’indietro e lasciai li il cellulare con lo schermo verso la scrivania. Indietreggiai e cercai il letto con le mani e mi ci sedetti sopra. Sprofondai in un silenzio di tomba. Sentii delle lamentele fuori dalla finestra e guardai fuori da sotto la tapparella alzata. Era un ragazzo che continuava a urlare al cellulare “pronto! Pronto! Pronto! Chi è? C’è nessuno?” si girò e lo riconobbi, era proprio lui ed era davanti a casa.
“cazzo il cellulare!” corsi sulla scrivania ed afferrai il cellulare, lo girai e vidi che era partita una chiamata
“cazzo!! Sto chiamando Zayn!” mi tappai la bocca con una mano e mi sbrigai a chiudere la telefonata.
Maledetto telefono touch super sensibile, maledetta quella volta che avevo composto quel numero senza leggere tutto il biglietto, e maledizione a me che sono così scema. Ora lui aveva il mio numero e poteva chiamarmi quante volte voleva. Ma aspetta! Anche io ho il suo numero, se me lo salvo sul cellulare potrò vedere quando sarà lui a chiamare e potrò non rispondere.
Dopo un paio di minuti di quiete per calmarmi salvai il numero come avevo detto e lasciai il cellulare sulla scrivania. Aprii la porta della camera e mi ritrovai Bibi di fronte con un sorriso a 32 denti e con in mano una spazzola e il phon.
“adesso scendiamo, mangiamo qualcosa e poi usciamo a fare un giro in centro con i ragazzi va bene?”
Istintivamente risposi“si va bene” . poco dopo mi passò per la testa che Zayn era la, fuori di casa e che aspettava lei. “ehmm… forse è meglio se per oggi non ci muoviamo”
Bibi mi guardò con due occhi fuori dalle orbite come se avessi detto chissà cosa.
“ma come!?!?? Non andiamo in centro oggi? Come mai?”
“ eh! Non ho molta voglia di uscire oggi” mentii ma ovviamente Bibi, che non era stupida se ne accorse e pretese la verità. Provai a ripetere la storia che non avevo molta voglia di uscire ma lei mi costrinse a dire la verità. Tornai in camera e presi i due fogli che avevo lasciato sopra la scrivania e li mostrai a Bibi. Lei lesse velocemente il messaggio lasciato da sua madre e poi lesse anche il numero di telefono di Zayn.
“chi è questo Zayn?” mi chiese ma poco dopo, senza che io dicessi niente si ricordò del moretto con il ciuffo biondo e cambiò espressione.
“e come mai ti ha lasciato il numero? Non chiamarlo!”
“troppo tardi, poco fa ho composto il numero senza leggere il nome” Bibi rabbrividì di colpo e mi incitò a continuare
“successivamente ho letto il nome e mi sono passate davanti agli occhi quelle scene e mi sono fatta scivolare il cellulare che a quanto pare cadendo sulla scrivania ha fatto partire la chiamata”
“…….” Bibi era letteralmente senza parole, mi guardò dritta negli occhi e poi riprese
“e quindi? Cosa ti ha detto di così urgente?”
“niente, io non ho risposto, cioè mi sono accorta dopo che era partita la chiamata e ho riattaccato”
Sembrava che quella mia affermazione le avesse risollevato il morale e mi chiese
“hai paura di incrociare ancora quei brutti tizi del parco?”
“diciamo di si” cercando di non fare capire che lui era già fuori dalla loro casa. E che almeno per oggi non dovevano uscire.
“vabbè per sta volta te la do vinta, però i tuoi capelli devono essere sistemati, sembrano essere appena usciti dalla guerra mondiale”
Sospirai per essere riuscita a scampare l’uscita di casa, almeno per oggi. Purtroppo evitare il problema non lo avrebbe risolto e ne ero consapevole. Bibi ripose spazzola e phon in bagno per poi scendere in cugina a mangiare qualcosa, lei era disinvolta, ma io sembravo una cretina, guardavo da tutte le finestre per vedere se Zayn ci stava osservando o se magari era andato via. Lo vidi dall’altra parte della strada che camminava nervosamente avanti e indietro. Corsi lontana dalla finestra e andai in cucina, li non ci avrebbe viste perché la cucina dava su un piccolo giardino dietro la casa ma era dalla parte opposta rispetto alla strada quindi li ero sicura che non mi avrebbe vista.
Mangiammo in fretta e poi guardando ovunque mentre passavo per il soggiorno presi le scale e corsi l piano di sopra.
Bibi mi raggiunse.
“hei! Come mai sei corsa via così? Di cosa hai paura?” sapevo che non avrei potuto continuare a mentire a Bibi, mi avrebbe scoperta e forse continuando a bugie la avrei fatta solo arrabbiare con me quindi le dissi
“lui è qui”
“come, lui è qui?” chiese sorpresa Bibi
“si lui è qua fuori, è dall’altra parte della strada e mi sta aspettando” risposi timidamente ma con una leggera ansia nella voce.
In quel momento Bibi si affrettò a tornare a piano di sotto borbottando qualcosa, ma si capiva chiaramente che era infuriata e probabilmente lo era a causa di Zayn.
Mi affrettai a raggiungerla e la afferrai per un braccio trattenendola, si stava dirigendo alla porta.
“lasciami Lottie! Lo sistemo io adesso quel bastardo” mi urlò dietro con aria irritata.
A quel punto buttai tutto il peso all’indietro e attirai a me Bibi o almeno ci stavo provando, aveva tirato fuori una forza mai vista.
“ti prego Bibi, lasciamo stare, magari se ne va da solo”
Sembravo una bambina capricciosa che stava facendo i capricci a sua madre, mi ero resa davvero ridicola ma in quel momento non ci pensavo neanche. Alla fine Bibi si convinse a lasciare stare Zayn e tornammo su al piano di sopra. Io mi chiusi in un silenzio di tomba seduta a gambe incrociate sul mio letto mentre Bibi camminava avanti e indietro per il corridoio. Si sentiva un leone in gabbia e non poteva farci nulla. Si avrebbe potuto fare qualcosa ma decise di assecondare la cugina per farla felice.
Sentii dalla scrivania che qualcosa vibrava e che il display del mio cellulare si era acceso. Mi avvicinai e lo presi. Lo osservai un attimo e lessi il mittente della chiamata che mi stava arrivando “Zayn”.
Tornai a sedermi sul letto e sfiorai il tasto rosso del cellulare e riattaccai senza rispondere. Avevo fatto bene a salvarmi il suo numero. Osservai dalla fessura della tapparella e lo vidi ancora sotto casa e con il cellulare in mano. Il cuore iniziò ad accelerare il battito. Entrò in camera anche Bibi con phon e pettine in mano.
“mi stavo stancando di camminare avanti e indietro  per il corridoio e ho deciso di fare qualcosa, come mantenere la parola data ieri sera”
“adesso ti siedi qua e ti fai dare una sistemata ai capelli, sembri aver appena visto un mostro” aggiunse poi. Mi vide che era intenta a guardare fuori dalla finestra e mi si avvicinò.
“cosa guardi di così interessante?” e si avvicinò alla finestra.
“cosa fai cretina! Vieni via dalla finestra” mi sbrigai a dire prendendola per un braccio e tirandola sul letto.
“ma che cazz…..”
“shhhh, non vorrai farti vedere”
“ma da chi scusa?”
“Zayn!... è ancora sotto a casa e mi ha già chiamata poco fa”
“ah e così stavi osservando il moretto eh!” mi disse guardandomi con occhio malizioso e punzecchiandomi leggermente il fianco con il gomito.
“smettila di fare la cretina Bibi! È una cosa seria”
“ma dai Lottie! Ma ci stai ancora pensando? Non ti succederà nulla dai. Cosa vuoi che ti faccia quello?”
“si che ci sto ancora pensando! Se non mi succede nulla allora perché quel tizio è sotto casa che mi aspetta?....” in quel momento mi vibrò nuovamente il cellulare, era di nuovo lui che riprovava a chiamare. Lasciai squillare il cellulare.
“….. e perché continua a chiamarmi? Spiegami!” la mia voce si fece disperata mentre mostrava il cellulare che continuava a vibrare. Bibi si ammutolì di colpo non sapendo più cosa dirmi…
Entrambe restammo in silenzio per qualche minuti. Quel silenzio era assordante, da quasi fastidio.
“adesso ci penso io, so come mandarlo via” si sbrigò a dire Bibi con una faccia soddisfatta di ciò che aveva appena pensato. Bibi scese in salotto e la segui incuriosita per vedere cosa aveva intenzione di fare. Si avvicinò al telefono e compose un numero in fretta
“pronto”
“dovrei urgentemente parlare con il commissario Coleman”
Dopo qualche istante di attesa in cui Bibi non aveva mai smesso di battere il piede a terra il commissario rispose alla chiamata. A quanto pare anche Bibi stava iniziando a diventare nervosa e il suo continuo battere il piede a terra ne era la prova.
“ciao Dave, scusa se ti disturbo ma devi assolutamente correre qua a casa, abbiamo un problema con un tizio che è da sta mattina che sta qua sotto casa”
il piede di Bibi smise di battere a terra e sul suo viso ricomparve il sorriso.
“mia mamma ti ha dato le chiavi immagino, quindi puoi entrare”
Sorrise nuovamente Bibi al telefono, e sorrisi anche io.
“bene, a tra poco”
Riattaccò il telefono e mi si avvicinò sorridente.
“visto? Ora tutto si sistemerà” sorrise soddisfatta lei. Io le saltai al collo e la abbracciai
“sei un fottuto genio Bibi” le dissi sconsolata.
Quella telefonata mi sollevò parecchio, adesso potevo dire di essere già più tranquilla. Entrambe molto più sollevate tornammo al piano di sopra e ci dirigemmo in camera di Bibi.
“adesso però i tuoi capelli non hanno più motivo di essere tutti così sparati e scompigliati”
La guardai dubbiosa, lei mi aprì l’anta del suo armadio per farmi guardare nello specchio attaccato all’anta. Ok non aveva tutti i torti, i miei capelli erano davvero pessimi.
“dalla tua espressione deduco di aver ragione a dire che i tuoi capelli vanno sistemati”
“eh già Bibi”
“non ti preoccupare, adesso in due e due quattro li sistemiamo per bene”
Mi diressi in bagno e mi lavai i capelli sul lavandino come mi aveva appena detto di fare, li asciugai leggermente con l’asciugamano per poi avvolgermelo attorno alla testa. Uscii dal bagno e mi diressi in camera di Bibi.
“vieni con me! Assistiamo alla scena” a quale scena si stava riferendo? Boh, certe volte non la capivo, stavo per parlare quando mi afferrò per il polso e mi portò in camera mia e andammo vicine alla finestra. Notai che fuori c’era una vettura della polizia e poco lontano c’era Dave con una faccia che non prometteva nulla di buono. Stava parlando con Zayn. La discussione ad un tratto si fece accesa e Zayn irritato iniziò ad urlare
“ti ho già detto che non sto facendo nulla di male, non ho mai fatto nulla di male, non è colpa mia se jack è un coglione e metteva in mezzo tutti”
Dave probabilmente gli disse di abbassare la voce per non disturbare troppo i vicini visto che era quasi l’una del pomeriggio. Zayn parve non volerlo fare e riprese
“sto solo aspettando una persona! E non ho intenzione di andarmene se prima non le parlo!!” Dave lo invitò nuovamente ad abbassare il tono di voce ma ancora nulla. Ad un certo punto si vedeva chiaramente che Zayn era furibondo e urlò di nuovo “senti visto che la metti così me ne vado visto che ci tenete a farvi ammazzare tutti! Io ci ho provato, ora sono cazzi vostri” girò i tacchi e se ne andò furibondo e con il respiro affannato per le urla.
Dave si avvicinò a casa ed entrò, io e Bibi con uno scatto eravamo già al piano di sotto per salutare Dave. Dave ero serissimo e non disse una parola. Mi guardò con due occhi che mi fecero paura, distolsi lo sguardo ma lui continuava a fissarmi.
“tutto bene ragazze?” iniziò Dave tornando tranquillo
“si ora si Dave, grazie” rispose Bibi per entrambe, io non aprii bocca e continuavo a guardare per terra ma Dave aveva già capito la storia, aveva già collegato tutto alla sera prima.
“c’è altro che posso fare per voi? Sennò io torno al lavoro” mi guardò cercando di farmi sentire meglio
“no ora siamo a posto Dave” riprese ancora Bibi. A quel punto Dave ci salutò entrambe e torno alla macchina richiudendo la porta dietro di sé.

ecco il nuovo capitolo! 
Zayn, abbiamo visto che ha provato ad avvisare Lottie ma non ci è riusito
staremo a vedere adesso cosa succederà!
stanno per arrivare dei capitoli un po' strani della storia :)
intanto fatemi sapere cosa ne pensate di questo e dei precedenti :)

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Capitolo 8
*** capitolo 7: affrontare le paure ***


CAPITOLO 7: AFFRONTARE LE PAURE
 
Stavo andando in giro come una cretina saltando dappertutto felice non essere più osservata.
“allora? Hai deciso di fare notte?!?” sentivo Bibi che mi chiamava dalla sua camera, corsi su per le scale e mi diressi in camera sua e la vidi in piedi vicino al letto, sopra al letto aveva un vero e proprio arsenale bellico composto da phon, piastra, pettini e spazzole di tutti i tipi e poi non so quali altre cose avesse la.
“Bibi ma cos’è tutta questa roba che hai sul letto?”
“ma come? Ti sei già dimenticato che hai un asciugamano in testa? E che dovevo sistemarti i capelli oggi?”
“non mi ero dimenticata, ma davvero pensi che serva tutto quell’arsenale?”
“non lo so, io intanto l’ho preparato comodo. Dopo vediamo cosa uso”
Iniziavo davvero a pensare che Bibi fosse pazza, ma pazza da legare. Inserì nella presa il phon e nell’altra presa, quella vicina alla scrivania, inserì la piastra in modo che incominciasse a scaldarsi.
Mi tolse l’asciugamano dalla testa e mi infilò una mano tra i capelli muovendoli un po’ visto che si erano tutti raggruppati a causa dell’asciugamano, iniziò con il phon e una spazzola e li asciugò poi iniziò a passarmi i capelli con un paio di quei prodotti che aveva sul letto e riprese il phon.
“vedrai che belli che saranno i tuoi capelli quando avrò finito”
Io le sorrisi senza dire nulla, mi sembrava di essere dalla parrucchiera a sistemarmi i capelli invece ero comodamente seduta sulla sedia della scrivania di Bibi e, come se non bastasse, ero ancora in pigiama. Mi fece sorridere questa cosa intanto Bibi riprese la sua opera di asciugatura dei miei capelli. La tasca incominciò a vibrarmi di nuovo, sarà Zayn ancora, non gli rispondo e lasciai vibrare fino a che smise. Bibi staccò dalla presa la piastra dicendomi che aveva cambiato idea su quale pettinatura farmi. La guardai strana ma la lasciai fare.
Questa volta squillò il cellulare di Bibi che spense il phon e appoggiò la spazzola sul comodino per poi afferrare il cellulare e rispondere
“Harryyyyyy!!!! Ciaoooo” a quanto pare le faceva piacere sentirlo, ah giusto! Volevano andare oltre alla semplice amicizia.
“si sono a casa oggi e non mi muovo quindi se vuoi sono qui” disse Bibi con aria alquanto felice
“ok ti aspetto tra poco allora” Bibi concluse salutandolo per poi riattaccare.
Io la guardai per un istante, aveva una sguardo sognatore.
“era Harry? Cosa ti ha detto?” chiesi io per cercare di capire il motivo di tanta gioia
“si era proprio lui! Mi ha chiesto se per caso oggi ero a casa e mi andava di vedere un film con lui…”
“… lo ha appena noleggiato ed ora sta venendo qua… devo sbrigarmi a finire perché tra venti minuti circa sarà qua” mi spiegò Bibi mentre aveva già ripreso il phon e la spazzola. Ok ora i capelli erano asciutti.
“visto che hai dei bei capelli lunghi voglio farti una bella treccia” in pochi istanti era già pronta a partire per intrecciarla. Dopo qualche minuto la allentò un po’ perché non le piaceva. Voleva farmi una treccia che però sembrasse quasi una coda. Boh ci capivo poco anche io, non riusciva a spiegarmi cosa volesse fare ma la lasciai comunque finire ciò che aveva pensato. Quando finalmente finì il suo lavoro mi fermò la treccia in un bel elastico rosa e mi la spostò sopra la spalla, si diresse verso l’armadio e aprì l’anta per farmi specchiare.  “vieni a guardarti e dimmi cosa te ne pare”
Mi alzai dalla sedia e mi diressi verso l’anta dell’armadio e mi guardai allo specchio. “wow Bibi! Che bello!”
Bibi tornò alla scrivania e riattaccò la piastra alla presa
“si mi piace ma adesso ti do una sistemata anche al ciuffo perché non mi piace molto così”
Mi guardai il ciuffo, non aveva nulla che non andava bene, era aperto in due e lo avevo passato dietro l’orecchio. Forse a Bibi non piaceva il fatto che avessi mezzo ciuffo da una parte e mezzo dall’altra. Mentre la piastra si scaldava ci cambiammo e ci vestimmo. La piastra era calda e Bibi mi chiamò di nuovo in camera sua. Un paio di passate e il mio ciuffo era bello dritto davanti agli occhi. Con il pettine me lo pettinò e me lo spostò tutto a destra, alzò leggermente i capelli della treccia che mi coprivano la cima dell’orecchio e passò con il dito sistemandomi il ciuffo dietro l’orecchio per poi risistemarmi i capelli che aveva spostato.
Mi sentivo tanto una barbie ma quella pettinatura mi piaceva un sacco. Bibi poi mi chiese se la aiutavo a darsi una passata di piastra anche a lei e poi li avrebbe raccolti in una lunga coda alta in testa. Così feci.
Dopo qualche minuto suonarono alla porta, corsi giù lasciando Bibi da sola senza aver del tutto finito di piastrarle i capelli. Guardai attraverso il piccolo foro sulla porta chi c’era alla porta. Vidi subito una montagna di riccioli e due occhioni verdi, era Harry ed aprii la porta facendolo entrare.
“ciao Lottie! Dov’è Bibi?” mi diede un piccolo bacio sulla guancia e diventai tutta rossa in viso
“Bi.. Bibi è di sopra…. Stavo finendo di aiutarla a sistemarsi i capelli… adesso arriva”
Neanche il tempo di finire la frase ed ecco che dalle scale spunta la figura di Bibi con i capelli perfettamente piastrati e raccolti in una coda.
“eccomi” disse lei.
Harry le si avvicinò per poi baciarla. Ma come? La bacia così? Non aveva timore di niente e nessuno, sembrava quasi a suo agio li mentre la baciava. Arrossii e distolsi lo sguardo. Quando decisero che potevano smettere di baciarsi ci accomodammo tutti nel salotto e stavamo per accendere la tv e far partire il dvd quando il campanello suonò ancora, presi il cellulare per guardare l’ora e mi ricordai della chiamata persa di prima, guardai ed era di mia mamma.
“cazzo!!” mi alzai e corsi in cucina in modo da essere tranquilla e senza confusione intanto Bibi andò ad aprire la porta e accolse Niall che era venuto a trovarci.
Richiamai subito mia mamma che mi rispose quasi subito. Iniziai a scusarmi un sacco di volte per non aver risposto prima e mi inventai la scusa che ero giù in salotto con Bibi e avevo lasciato il cellulare in camera. A quanto pare ci aveva creduto. Mi chiese se stavo bene o se avevo problemi. Le risposi che ero dalla zia solo da 3 giorni e che in tre giorni era impossibile che mi fossi già cacciata nei guai e che stavo bene. Sono un mito, in 3 giorni avevo già combinato il finimondo, avevo ricevuto minacce da un orso tatuato, era scappata da una festa a casa di un amico facendo una bellissima figura di merda e facendola fare anche a Bibi e infine avevo passato ore di terrore oggi per colpa di Zayn. Tutte cose che avevo “leggermente” omesso di dirle per evitarle un infarto. Lei poco dopo mi salutò e riattacco.
Tornai in salotto dove, con gran sorpresa, trovai Niall seduto a chiacchierare con Harry e Bibi. Mi andai a sedere vicino a loro e mi unii alla conversazione ma solo come presenza, non parlai molto tranne quando Niall mi venne vicino e mi disse che stavo bene con i capelli sistemati in quel modo.
“gr…grazie mille Niall” fu l’unica cosa che dissi in mezzora abbondante di conversazione tra di loro.
Cambiarono di botto argomento, ora l’argomento della nuova discussione era il compleanno di Bibi che sarebbe stato tra una settimana. Mi sentii quasi un’estranea visto che non ne sapevo nulla. Bibi intervenne
“ho dato per scontato che tu saresti venuta visto che eri mia ospite, per questo non ti ho detto nulla”
“ah ok. Comunque tranquilla non mi preoccupavo di questo” mentii, ci ero rimasta male a venirlo a sapere da Niall. Ma mi passò quasi subito tornando a sorridere. Iniziarono a parlare del luogo dove potevano farla, non volevano farla in una discoteca perché sarebbe stato troppo incasinato, a casa non potevano farla perché lo spazio a disposizione non era sufficiente per dare una festa di compleanno, soprattutto un compleanno come il 18esimo meritava una gran festa.
Non so da dove tirai fuori questa idea ma proposi di farla da NANDO’s, il posto era abbastanza grande, il prezzo non sarebbe stato molto elevato e in più non c’era il problema del tanto casino, al pomeriggio non c’era molta gente li. Niall appena sentì nominare NANDO’s gli si illuminarono gli occhi e iniziò ad annuire per approvare la mia proposta, per Harry era indifferente il luogo purché potesse stare con Bibi e quest’ultima ci pensò un po’ per poi confermare. Bene il posto era deciso, ora mancano gli invitati. Bibi prese il blocco da sopra il tavolino del telefono e una penna e tornò a sedersi sul divano con noi. Iniziò a scrivere i nomi dei sui amici che voleva invitare alla festa: Niall, Harry, Louis, Eleanor, Liam, Danielle, e molti altri…
Niall spuntò con una proposta “scusa Bibi posso invitare anche un mio vecchio amico? Ho visto che è tornato in città”
“chi sarebbe questo tuo amico Niall?” disse Bibi puntando già la penna sul blocchetto pronta a scrivere anche il suo nome
“è Zayn, un mio vecchio compagno di classe” il mio cuore saltò di battere un colpo a sentire quel nome: Z A Y N… rabbrividii. Anche Bibi rabbrividì a sentire quel nome e mi guardò subito dopo. Mi vide con lo sguardo stravolto e perso nel vuoto, rimase in silenzio.
“ehi, cos’è quella faccia? Cos’ho detto di male?”
“Niall, posso parlarti in privato?” disse Bibi con aria stravolta alzandosi dal divano. Io rimasi immobile. Stava per dire tutto a Niall, beh prima o poi lo avrebbe dovuto sapere anche lui, oramai eravamo amici quindi non era giusto tenerglielo nascosto.
“no Bibi! Ferma!” dissi prendendo Bibi per il polso e bloccarla. “parla pure qua, è giusto che lo sappiano tutti” la voce iniziò a tremarmi e gli occhi iniziarono a pizzicarmi leggermente.
“sei sicura di volere che lo sappiano tutti?” mi chiese dolcemente Bibi
“si! È giusto così” risposi io con voce tremante e abbassando lo sguardo sulle mie ginocchia.
Bibi a quel punto tornò a sedersi mentre Harry e Niall erano straniti, si stavano chiedendo cosa stesse succedendo. Bibi iniziò il racconto dal pomeriggio prima, quando ci eravamo salutati da NANDO’s. Raccontò del giro che avevamo fatto al parco, della granita che prendemmo e dell’incontro con quei quattro mascalzoni a cui io ero andata addosso come una scema, le offese, Zayn  e la disperazione seguente.
Niall non sapeva più dove nascondersi, in quel momento voleva solo nascondersi, sparire dal mondo e non aver mai fatto quella domanda. Si portò le mani davanti alla bocca e cominciò a ripensare alla festa a casa sua la sera prima e finalmente gli fu chiaro il motivo per cui scappai di corsa piangendo e anche Harry lo capì. Niall, che era li vicino a me sul divano, mi abbracciò e mi chiese scusa dandomi un bacio tra i capelli
“scusa Lottie! Non lo sapevo… non volevo!” disse Niall con tono dispiaciuto. Lo abbracciai forte a mia volta e tremante gli dissi “non ti preoccupare, non ne hai colpa tu, non potevi saperlo” in quel momento gli occhi pizzicavano molto e scese una lacrima che corse sul mio viso. Nonostante tutto cercai di sorridere, non volevo passare un’altra giornata a piangere come una cretina, ok che mi ero molto spaventata ma avevo anche 17 anni e dovevo affrontare le mie paure ed andare avanti.
 
POV NIALL
Continuai ad abbracciare Lottie per cercare di consolarla e non farle più pensare a quei fatti, sentii una sua lacrima corrermi dal collo, scivolarmi sul petto per poi fermarsi sulla canottiera che indossavo.
Niall sei un coglione! Niall sei un coglione! Un coglione e basta! Perché non imparo a tenere chiusa la bocca? Guarda cosa ho combinato, Lottie non parla più, Bibi è demoralizzata e Harry non sa che fare.
Ripensai alla sera prima quando Zayn mi si era presentato davanti a casa e mi aveva chiesto di Lottie e di dove la poteva trovare. Voleva parlarle urgentemente di questo? Cazzo! Sono uno scemo! Cosa ho combinato? Iniziai a mordermi il labbro inferiore.
Rimasi qualche istante in silenzio abbracciato a Lottie finché lei non si mosse da me, allentò la presa e tornò a sedersi dritta. Sul viso si vedeva ancora la scia della lacrima che le era corsa sul viso.
“scusate ma non dovevamo guardare un film noi?” ruppe il silenzio Lottie, a quel punto tutti rialzarono lo sguardo e annuirono,io ed Harry ci alzammo e Lottie tornò ad abbassare lo sguardo.
“che fate ragazzi?” sbottò Bibi intendendo sapere il motivo per il quale ci eravamo alzati entrambi.
“dobbiamo guardare il film o no? Qualcuno lo dovrà pur mettere su” disse Harry cercando il dvd dappertutto.
“io vado così vi lascio liberi di fare quello che volete” risposi io
“ma no Niall, resta pure, non cambia nulla tanto il posto in salotto c’è anche per te”  mi disse Bibi cercando di convincermi a restare.
“resta… “ disse convinta Lottie continuando a guardare le sue ginocchia.
“… per favore” aggiunse con tono dolce e appena percepibile quasi si sentisse in colpa di avermi detto di restare con tono autoritario e deciso.
Tornai vicino al divano e tornai a sedermi vicino a lei.
“non ti ricordi più che il dvd lo avevamo già inserito? Basta farlo partire” disse Bibi rivolgendosi a Harry che fece una faccia che meritava l’oscar!
Si sedette anche lui vicino a Bibi e il film partì. Lottie aveva appoggiato la sua lesta sulla mia spalla e aveva raccolto le gambe portandole sopra il divano, sembrava una sirenetta.
Il suo sguardo era perso nel nulla. Non so cosa avrei dato per sapere a cosa stesse pensando.
POV LOTTIE
Il film continuava, Bibi e Harry ad un certo punto non lo guardavano neanche più, si stavano baciando come due fidanzatini, anche se non lo erano ancora, non ufficialmente almeno. Ma se continuavano così non ci sarebbe mancato molto. Niall invece guardava il film ma si vedeva chiaramente che non era molto presente nel film, aveva la testa altrove, ogni tanto distoglieva lo sguardo da quella scatola nera che trasmetteva il film e mi guardava. Ad un certo punto il suo braccio si scavò uno spazio tra la mia schiena e il divano, mi avvolse e mi strinse a lui. Mentre fece questo mi guardava con un’aria abbattuta. Rimanemmo attaccati per tutta la durata del film. Quando il film finì Harry e Bibi si stavano ancora sbaciucchiando e non si accorsero subito che il film era finito. Niall lasciò la presa e mi alzai da lui lasciandolo libero di alzarsi.
“per me si sta facendo tardi, non era previsto che stessi via così tanto” iniziò Niall guardandomi con quei suoi due occhioni azzurri.
“ora devo andare” a quel punto Bibi e Harry si staccarono e salutarono Niall che si dirigeva alla porta. Lo accompagnai alla porta
“Lottie! Per quanto riguarda oggi…” si bloccò di colpo
“… la storia di Zayn e tutto il resto, io…”
“shh. Ti prego… non dire niente. Sto bene io tranquillo” lo bloccai prima che finisse la frase
A quel punto lui mi sorrise e senza aggiungere altro si allontanò a testa bassa.
Il giorno dopo decisi che dovevo smettere di nascondermi, ero circondata da buoni amici e con loro vicino non mi sarebbe successo nulla. Bibi organizzò un altro pomeriggio di shopping ed invitò anche i ragazzi.
Dopo una veloce doccia ci preparammo vestite, Bibi mi sistemò i capelli come il giorno prime e lo stesso lei ed uscimmo. Davanti alla porta di casa c’era già Harry che ci aspettava e ci dirigemmo in centro. Trovammo subito Liam e la sua ragazza che parlavano con Niall.
“Ciao ragazzi” dissi timidamente.
I ragazzi si voltarono e ricambiarono il saluto, la ragazza si presentò meglio visto che l’altra sera ero scappata come una cretina, così a prima impressione mi sembrava una ragazza molto semplice e simpatica.
Niall non mi guardava negli occhi e i ragazzi furono stupiti di tale fatto, Niall era molto socievole e quando parlava con qualcuno lo guardava sempre in faccia.
“Niall! Devo parlarti!” lo presi per un braccio e lo trascinai via sotto gli occhi attoniti di tutti.
“si può sapere cos’hai? È da ieri che sei strano”
“tu…. Lottie, quello che mi hai detto ieri….” Niall alzò lo sguardo finalmente e mi guardò negli occhi.
“Basta Niall! Per favore. Non voglio più pensarci” lo abbracciai. Era dolcissimo Niall, era rimasto male per me, per quello che mi era successo.
“sono uscita proprio per non pensarci, ti prego non ricordarmelo tu” tornai seria.
“ok. Scusami Lottie” borbottò lui. E tornammo nel gruppo che nel frattempo si era ingrandito, ora eravamo al completo, erano arrivati anche Louis ed Eleanor.
“oh ciao ragazzi! Quando siete arrivati? Non vi avevo visto” dissi riunendomi agli altri.
“poco fa” mi rispose cordialmente Eleanor.
“ehi Lottie! Dì la verità! Cosa facevi poco fa la appartata con Niall?” aggiunse Louis con un’espressione maliziosa.
“eh eh vorresti saperlo vero Louis?” dissi a mia volta sempre con espressione maliziosa. Non volevo dire quello che Niall era venuto a sapere ieri per poi restarci male. Non volevo passare una giornata tra depressi, volevo divertirmi oggi e non pensare ad altro. Niall ovviamente mi fulminò per poi mettersi a ridere seguito dagli altri.
“no dai Louis, a parte gli scherzi. Ti dirò ma ora non è il momento” aggiunsi.
La giornata trascorse velocemente, tra un negozio e l’altro, e io mi divertii un sacco. Non avevo mai riso così tanto quanto quel giorno in loro compagnia.

Rieccomi! scusate il ritardo ma ora sono tornato con il nuovo capitolo.
spero davvero che vi piaccia. lasciatemi una recensione se vi fa piacere, a 5 continuo :)

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Capitolo 9
*** capitolo 8: troppo tardi ***


CAPITOLO 8: TROPPO TARDI
 
Avevo finalmente trovato un gruppo di amici che mi stava vicino in qualunque situazione, ora tutti sapevano ciò che mi era successo con Zayn. Lo stupore non mancò e cercarono di starmi vicini per cercare di consolarmi ma ormai non serve più. Sono serena e so che fino a che ci saranno loro a starmi vicina so che non mi può accadere nulla di spiacevole. Erano già passate due settimane ormai e avevo iniziato ad uscire tranquilla, non pensavo più a Zayn ne a quella maledetta banda anche se ogni tanto Zayn provava ancora a chiamarmi, io riattaccavo ogni volta senza rispondere.
Oggi Niall parte e va qualche giorno in Irlanda dai suoi genitori. Niall è stato quello che più mi è stato vicino in queste settimane e ora parte, non potevo lasciarlo partire senza salutarlo anche perché non so esattamente quanto starà via e forse io sarò già tornata a casa con i miei genitori e non lo potrò più vedere. Non me lo sarei mai perdonato.
Ovviamente sono in ritardo e rischio di non vederlo. Corro con tutto il fiato che ho in corpo verso casa sua. Lo trovo li, appoggiato al cruscotto dell’auto con le braccia incrociate e gli occhi chiusi. Mi avvicino con il fiatone e lui riapre gli occhi e mi fissa
“ce l’hai fatta ad arrivare eh?” mi disse lui con aria divertita
“ma… mi stavi aspettando?” risposi io confusa
“si… ho saputo da Bibi che saresti venuta e ti ho aspettato” ribatté il biondino.
Bibi non era venuta a salutare Niall perché era dovuta uscire con Harry perché gli serviva un suo consiglio su un acquisto importante che non ho ben capito cosa fosse, ma tanto lei poteva rivederlo più avanti, io no.
“purtroppo non posso fermarmi ancora molto sennò rischio di non arrivare più” aggiunse Niall.
Mi avvicinai a lui e lo salutai sussurrando un “buon viaggio dolcezza e fammi sapere quando arrivi” e gli lasciai un piccolo bacio sulla guancia.
Lui mi afferrò e mi abbracciò. Dopo qualche istante mi lasciò andare
“certo! Ti farò sapere” e salì in auto per poi allontanarsi.
Restai immobile fino a che la sua auto non sparì completamente all’orizzonte. A quel punto mi girai per tornare a casa quando il mio cellulare squillò.
“chi può essere? Niall?” pensai ad alta voce, presi in fretta il cellulare dalla tasca dei jeans e restai a guardare lo schermo per qualche istante prima di riagganciare. Era di nuovo Zayn.
Ero davanti a casa quando decisi di andare a farmi un giro tanto Bibi era in giro, la zia Sofia e Dave erano a lavoro e io sarei rimasta a casa da sola. Rientrai in casa per prendere il portafogli e uscii di nuovo per un giro in centro.
POV JACK
Sono passate due settimane da quel giorno in cui Zayn ci aveva girato le spalle per quella stronzetta di una ragazzina. Zayn mi dispiace ma ora so tutto, e se pensi di passarla liscia ti sbagli di grosso. Nei giorni successivi lo avevo fatto seguire fino a scoprire alcune cosette interessanti. Se n’è andato per quella stronzetta ed ora la chiama in continuazione, non so che rintraccio le sue chiamate da qui.
“allora? L’avete finalmente rintracciata?” dissi quasi irritato
“si capo! Ed è da sola finalmente”
“bene… e di Zayn? Cosa mi dite di quel traditore?”
“Zayn? È ancora nella vecchia casa dei suoi genitori, quella a nord e non si muove da li da giorni”
“Bene! Anzi perfetto!” finalmente buone notizie. Dopo settimane finalmente Zayn me la pagherà cara, prenderemo quella stronzetta e faremo in modo che Zayn esca allo scoperto. A quel punto sarà fatta.
“la ragazza! Dov’è adesso?”
“è in giro per la città, si sta dirigendo verso il centro deduco”
“perfetto, le tenderemo una trappola al parco. Il tempo è nuvoloso quindi ci sarà poca gente oggi la. Il tempo è dalla nostra parte oggi” ghignai cattivo.
Ci preparammo a partire e ci dirigemmo al parco. Eravamo io e uno dei miei due tirapiedi, l’altro, suo fratello, era appostato vicino alla casa di Zayn per tenerlo d’occhio. Ora più nulla poteva andare storto se non una chiamata che mi arrivò pochi minuti dopo l’appostamento nel parco per attendere la “preda”. Era il mio tirapiedi che stava tenendo d’occhi Zayn a casa sua che mi informava che aveva perso di vista l’obiettivo e non lo trovava più.
“vabbé lascialo perdere quello, noi siamo in postazione e stiamo per attuare il piano. Raggiungici” E riagganciai. Maledizione Zayn era sfuggito al mio controllo ma ormai è troppo tardi.
POV ZAYN
Vidi dalla finestra uno strano riflesso e cercai di capire da dove venisse, intravidi una faccia nota, e come non riconoscere quella schifosa faccia da cane del tirapiedi di Jack? Mi stava spiando. Chissà da quanto era li. Perché mi doveva far osservare? Dovevo sparire da la ma non dovevo farmi vedere da quello appostato la fuori. Presi e scesi in salotto, mi diressi in cucina e uscii dal giardino sul retro, non mi avrebbe mai visto da dove era appostato.
Mi diressi di corsa al covo della mia ex banda per cercare Jack ed affrontarlo nuovamente chiedendo spiegazioni di tale gesto. Arrivai li e trovai tutto chiuso. Con le buone maniere e qualche calcione alla porta riuscii ad entrare e mi diressi nella stanza di Jack dove, sopra il tavolo, trovai una piantina del parco con segnate delle x e un percorso tratteggiato. C’era anche un disegno stilizzato di una ragazza e di tre uomini.
Non ci misi molto a capire cosa stava succedendo, Jack aveva ancora la fissa di farla pagare a Lottie, le x erano i punti dove probabilmente loro dovevano essere nascosti e il percorso è quello che probabilmente farà Lottie.
Corsi fuori da quel posto portando con me la mappa in modo da facilitarmi l’individuazione del punto esatto.
Devo tornare indietro ed avvisare Lottie di non passare per di la, corsi a casa sua, suonai il campanello a ripetizione finché una donna irritata, molto irritata mi aprì la porta, era la stessa donna che mi accolse gentilmente quella mattina in cui volevo parlare con Lottie.
“chiedo scusa per l’insistenza ma Lottie è in casa?” dissi ancora con il fiatone.
“hei ragazzo ma ti pare il modo di andare in giro a suonare alla gente?”
Si so che non avrei dovuto farlo ma rispondimi alla domandi. RISPONDIII
“no mi dispiace, io sono appena tornata da lavoro ma a casa non c’era nessuno. Sarà in giro con i suoi amici” la ringraziai in fretta e furia e corsi via. Presi il cellulare e cercai il suo numero e la chiamai.
“andiamo rispondi… DANNAZIONE RISPONDIIII” iniziavo a pensare a voce alta. Intanto che aspettavo una risposta continuai a correre dappertutto per cercarla. Erano ormai quasi le 6.00 del pomeriggio e non la avevo ancora trovata. Avevo percorso tutte le strade che conoscevo per trovarla ma ancora niente. Mi ritrovai in centro e vidi in lontananza una figura che mi ricordava tanto lei
“eccola” dissi ad alta voce e le corsi incontro, era di spalle e parlava con un’altra ragazza. La afferrai per una spalla e la girai verso di me “Lottie!!”
“ehi! Ma cosa fai! Metti giù le mani” mi tirò uno schiaffo e si girò di nuovo per poi allontanarsi.
Non era lei, l’avevo scambiata per un’altra. Dove diavolo sei finita Lottie? Questa domanda iniziò a martellarmi la testa e i dubbi con essa. Perché mi stavo prendendo tanto a cuore quella ragazza e che non le succedesse niente? Perché mi facevo prendere a sberle dal primo che passa per trovare lei? Perché! Perché! Perché! Mi sedetti su uno scalino martellato da queste domande a cui non sapevo darmi una risposta. Stavo pensando di lasciar perdere tutto giustificandomi con il fatto che lei non ne vuole sapere, non vuole essere aiutata e dovevo lasciarla fare quello che voleva. Niente! Non riuscii ad auto-convincermi. Mi alzai di scatto dallo scalino dove ero rimasto seduto un paio di minuti.
Presi il cellulare ancora una volta e provai a chiamarla di nuovo, niente, non mi rispose. A questo punto mi resta una sola possibilità! Magari così almeno avrebbe letto il messaggio. Iniziai a scrivere mentre correvo verso il parco per vedere se la incrociavo la, magari riuscivo a fermarla. Ricontrollai il messaggio
“rispondimi cazzo! È importante! Non andare al parco, finiresti per fare una brutta fine! Ti prego ascoltami. Non hai voluto ascoltare quello che avevo da dirti almeno leggilo. Zayn”
E inviai il messaggio. Ero ormai già arrivato anche al parco e cercai di seguire la piantina per arrivare al posto dove avrebbero fatto l’agguato quei 3 cretini. Ecco che in lontananza vedo una ragazza che sembrava lei, la vedo estrarre qualcosa dalla tasca dei jeans, era un cellulare, si questa volta è lei!
TROPPO TARDI! Era troppo tardi, uno dei tirapiedi di Jack la aveva avvicinata e afferrata da dietro. DIO!!! Devo fare qualcosa. Presi il cellulare e composi il numero del cellulare che il commissario teneva come numero per le urgenze. Chiamai e dopo pochi istanti rispose
“pronto! Commissario Coleman, cosa posso fare per voi?”
“commissario sono Zayn, so che non le vado molto a genio ma non è il momento di ripensare al passato, qua sta per succedere una catastrofe. La sua figliastra è in pericolo”
“figliastra? Di chi parli?”
“sarà la figlia della sua ragazza! Si muova!”
“la figlia della mia ragazza?”
“no guarda che ti sbagli, la figlia è tornata oggi verso le 5.30”
Mi stavo innervosendo ma sentii in sottofondo una foce che urlava Lottieeeeee!
“ecco esatto! Proprio lei! Lottie! È al parco e non è in buona compagnia corra. Io intanto cerco di fare il possibile”
“ok arrivo” la sua foce si fece preoccupata tutto d’un tratto. Riattaccò.
Misi il cellulare in tasca e corsi verso i 3 della gang e Lottie che intanto era stata scaraventata violentemente a terra. Cercò di strisciare verso un albero li vicino e gli si attaccò con tutte le forze che aveva mentre Jack le urlava dietro chissà cosa e aveva iniziato a farle del male. Aveva cominciato a prenderla a calci sul fianco destro per cercarla di staccarla da quell’albero, voleva portarla non so dove. Ma possibile che in giro non ci sia nessuno oggi? Pensai mentre correvo verso di lei. Stava urlando dal dolore ma non voleva mollare la presa da quell’albero. Quando uno dei tirapiedi cercò di avvolgerle un braccio attorno al collo per tirarla via lei lo morse lasciandogli un bel segno viola sul braccio. Arrivai anche io e tirai un pugno in corsa dritto sulla guancia di Jack facendolo finire a terra.
“cosa pensi di farle schifoso porco!” gli ringhiai dietro. Jack si tirò su da terra e mi guardò aggressivo
“oh! Guarda chi si vede! Il traditore che difende la mia troietta” disse Jack con aria arrogante
“ehi vacci paino pallone gonfiato!” ribattei io ringhiando.
Lottie era li a terra che si contorceva dal dolore e le lacrime che le bagnavano il viso. Non so se solo per il dolore dei calci, se per il fatto di farsi chiamare troietta da lui o se per entrambe. A quel punto Jack richiamò vicino a se i sui due tirapiedi.
“visto che la troietta non vuole muoversi sistemeremo prima te poi penseremo anche a lei, si arrenderà anche lei prima o poi” ghignò soddisfatto Jack che diede l’ordine ai due di circondarmi . partirono alla carica e cercarono di massacrarmi di botte. Mi difesi come potevo ma in 3 contro uno era una sconfitta più che ovvia ma fortunatamente arrivò Dave accompagnato da altri 5 uomini, da Harry e da Bibi.
In pochi secondi placarono i 3 e li ammanettarono portandoli poi in auto. Io me la cavai con la bocca sanguinante, un po’ di pugni e una costola incrinata. Non mi venne contestato nessun reato solo perché stavo difendendo Lottie e Bibi ha insistito per lasciarmi stare anche se non le andavo molto a genio.
Un po’ barcollante cercai di raggiungere Lottie che ancora era attaccata all’albero e non voleva staccarsi, era in stato di shock, aveva lo sguardo perso nel nulla. Dave chiamò l’ospedale per far venire sul posto una equipe medica per accertare le effettive condizioni di Lottie. Nessuno sapeva come muoversi in quella situazione, Harry rimase lontano e Bibi corse da lui in lacrime, non riusciva a sopportare la vista di Lottie in quelle condizioni. Io cercai di avvicinarmi a lei e provare a parlarle, anche solo per farla tranquillizzare. Il pericolo era passato, ora era tutto finito. Mi avvicinai e cercai di inginocchiarmi al suo fianco, per inginocchiarmi vicino a lei ho patito le pene dell’inferno ma ho pensato a lei, che doveva essere messa molto peggio di me, ne aveva prese molte più di me.
Ok adesso ero li vicino a lei ma cosa potevo fare? Non sapevo davvero come aiutarla anche se avrei tanto voluto farlo.
“scusami. Ho pensato troppo tardi al messaggio. Non sono riuscito ad avvisarti in tempo” fu l’unica cosa che riuscii a dire. Parve che mi ascoltasse e piano piano allentò la presa sull’albero e si lasciò cadere addosso a me ovviamente urlando per il dolore. La afferrai fermando la caduta e tenni tra le mie braccia. Mi si avvicinò Dave per vedere un po’ com’era la situazione. DISASTROSA, non si poteva definire in altro modo. Mi fece alcune domande a cui io non risposi, non so se fosse perché non volevo rispondere o perché non sapevo cosa rispondere.
Pochi minuti dopo arrivò un’ambulanza a sirene spiegate e scese un’equipe di medici. Mi fecero allontanare da lei e nello spostarla per potermi alzare la feci urlare, mi fermai subito e le sussurrai un tenero “scusa non volevo” baciandola leggermente tra i capelli.
“scusi devo proprio andarmene? Se la muovo le faccio solo male. Posso restare qua?” chiesi timoroso.
si giovanotto. Ora le somministriamo un anti-dolorifico abbastanza forte poi dovremo andare in ospedale, qua possiamo fare gran poco. Anche tu dovresti venirci. Non sei messo tanto bene neanche tu” mi rispose uno dei medici dell’equipe.
“io sto bene! Pensate a lei piuttosto!” tornai a cercare di fare il duro anche se in realtà aveva ragione, ero malconcio anche io.
Le somministrarono l’antidolorifico e la stesero sulla barella, le sue urla erano comunque forti nonostante l’anti-dolorifico che le attenuava il dolore. Mi alzai un po’ dolorante e mi allontanai qualche metro in direzione di Bibi
“scusami! Non sono riuscito ad avvisarvi in tempo” le dissi con lo sguardo basso per paura di incrociare il suo sguardo di rabbia nei miei confronti. Lei mi stava per dire qualcosa quando uno dei medici mi venne a prendere e mi fece salire in ambulanza per portarmi in ospedale per qualche controllo in modo da confermare se avevo qualcosa di rotto o se era tutto apposto.


Eccomi :) chiedo scusa per il ritardo ma ho voluto aspettare un po' per vedere se qualcun altro voleva esprimere la sua opinione sulla storia ma a quanto pare non c'era nessuno xD
stiamo arrivando ad un punto un po' strano della storia. non sono molto fiero di come ho scritto ma non sapevo proprio come scriverlo, non sono mai stato bravo a scrivere
spero che le persone che mi hanno lasciato le loro recensioni lo facciano ancora e spero che lo faccia anche qualcun altro :)
ora vi lascio in pace
Buon Natale (anche se in ritardo) e buon Anno!!!
a presto :) sono impaziente di sapere il vostro parere :)

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Capitolo 10
*** capitolo 9: in ospedale ***


CAPITOLO 9: IN OSPEDALE
 
Il secondo giorno che sono chiusa in questa stanza, ferma immobile su questo maledetto letto. Il caldo è insopportabile qua dentro. L’unica cosa che mi da un po’ di svago è la visita di Bibi, Harry e la zia Sofia.
I miei genitori non sanno ancora nulla di ciò che mi è accaduto e ho chiesto a zia Sofia se poteva fare a meno di dirglielo, se i miei chiamavano a casa la zia mi promise che gli avrebbe detto che ero fuori ma finora non avevano ancora chiamato quindi per ora nessun problema, il problema si sarebbe creato nel caso in cui non fossi uscita da questo ospedale entro i prossimi 4 giorni. Tra 5 giorni i miei tornano da New York e non vorrei che mi trovassero qua. Cosa gli racconterei?
Stavo vagando con il pensiero quando la porta della mia stanza si spalancò ed entrò Bibi con Harry che vennero a farmi visita anche quella mattina.
“allora? Ti hanno fatto tutti gli esami?” chiese Bibi venendomi ad abbracciare con cautela.
“si in teoria dovrei essere apposto adesso”
“e tu come stai? Hai ancora tanto male?” chiese quasi con vergogna Bibi
“insomma! Diciamo che stavo meglio prima” sdrammatizzai io
“beh ti credo! Non è una bella cosa avere 3 costole rotte e un sacco di micro fratture al bacino” aggiunse Bibi.. io mi ammutolii.
“scusa Lottie! Non volevo dirlo, non voglio continuare a fartelo ricordare, lo saprai già da sola”
“lascia stare Bibi, stai tranquilla” mi sforzai di sorridere ma non riuscii.
Nella stanza calò il silenzio più assoluto, ripensai a cosa mi aveva ridotta così, ripensai a Zayn. Zayn, se non ci fosse stato lui a quest’ora non sarei qui con Bibi che mi sforzo di ridere. Non oso neanche immaginare dove sarei adesso. Rabbrividii.  Lui aveva cercato di avvisarmi ma io avevo la mente offuscata dal terrore, quel terrore che mi ha fatto associare Zayn a Jack quando invece lui aveva fatto di tutto per aiutarmi ed avvisarmi, tutte le sue chiamate, non erano minacciose, erano solo un avvertimento che io non ho accolto se non quando era ormai tropo tardi. Ancora una volta mi sono dimostrata una stupida.
“Lottie… questo è tuo” sbottò d’un tratto Bibi.
Lo ha trovato un passante che passeggiava per il parco ieri pomeriggio e lo ha portato a Dave che mi ha detto di portartelo”
“grazie Bibi, e ringrazia tanto anche Dave da parte mia”
Doveva essermi scivolato dalle mani quando mi scaraventarono a terra mentre aprivo il messaggio di Zayn. Sbloccai la tastiera e osservai qualche istante quel messaggio di Zayn. A quel punto Bibi ed Harry mi salutarono ed uscirono dalla stanza chiudendo di nuovo la porta dietro di loro.
POV ZAYN
Ero appoggiato al muro della sua stanza, avevo sentito che era in compagnia e non volevo intromettermi anche perché probabilmente non voleva neanche vedermi dopo tutto quello che aveva passato a causa mia. Ad un tratto vedo uscire Harry dalla stanza seguito da Bibi che rimasero colpiti nel vedermi la.
“cosa ci fai qui Zayn?” mi chiese Harry.
“niente di che, facevo un giro per sgranchirmi le gambe” rispose lui cercando di evitare il discorso
“ma se sei mezzo zoppo? Chi vuoi prendere in giro Zayn?” ribatté Bibi. Ok sono stupido! Cercavo di evitare il discorso e invece li ho incuriositi ancora di più.
“ok sarò sincero, ero venuto a vedere come stava Lottie ma ho sentito che sta bene da come parla e comunque non sono più zoppo!!!”
Bibi mi prese per un polso e mi portò vicino alla porta della camera, bussò ed aprì
“Ciao Lottie scusa se ti disturbo ancora ma qua c’è qualcuno che ti voleva vedere” aprì del tutto la porta, mi spinse dentro la stanza e richiuse la porta per poi andarsene con Harry.
Bene! Adesso cosa faccio? Sono finalmente qua con lei e non so cosa dirle.
“ciao Zayn” disse lei con tono di voce appena  percepibile.
“c…ciao Lottie. Come stai oggi?” cercai di dire. Mi avvicinai al letto dove lei era stesa.
“diciamo che sto recuperando ma non posso ancora muovermi da questo maledetto letto. Spero che oggi passi il medico e che mi dica che posso iniziare a muovermi un po’. Voglio alzarmi da questo letto”
“ah ok. Ho capito! Ti auguro di riprenderti in fretta”
“eh si! Lo spero proprio! Non voglio che i miei tornino da New York e mi trovino qui, non ho voluto dirgli ancora niente e non saprei cosa dirgli”
Ma come? I suoi genitori? Lei non era figlia della donna che mi aveva aperto la porta di casa sua per ben due volte? Non era la figliastra di Dave?
“come i tuoi genitori? Non sei la sorella di Bibi?” chiesi spiegazioni. Lottie iniziò a ridere divertita
“no no! Bibi è mia cugina e sono da lei per le vacanze, ma tra meno di una settimana i miei tornano da New York e tornerò a casa con loro” mi spiegò lei in poche parole.
Restammo li a parlare per tutta la mattinata fino a quando non arrivò il pranzo per Lottie e una delle due dottoresse mi invitò ad uscire e tornare nella mia stanza perché a breve sarebbero passate anche da me.
Mi diressi in fondo al corridoio ed entrai nella mia stanza e mi sedetti sul letto.
POV LOTTIE
Non avevo una gran fame quel giorno, per mangiare quella micro porzione che la chiamavano pranzo ci misi un’eternità, e per fortuna che era poca sennò sarei ancora li a mangiare.
Era l’una e la mia porta era chiusa. Ma perché ogni volta la chiudevano? Lasciatela aperta! Almeno mi svago guardando fuori. Sentii bussare e la porta si aprii.
“disturbo?” era Zayn ancora una volta.
“hei ciao Zayn! Per fortuna che sei arrivato, per favore mi apriresti la porta?” gli chiesi.
Lui gentilmente mi assecondò, mi aprì la porta e si tornò a sedere sulla sedia a fianco del mio letto come aveva fatto la mattina. Il silenzio regnava in quella stanza, l’unico rumore che si sentiva era quello delle infermiere che andavano avanti e indietro per i corridoi.
“ti dispiace se resto qua un po’? almeno ci facciamo compagnia” ruppe il silenzio Zayn.
“sei da solo anche tu?” chiesi curiosa.
“si… in quella stanza mi sembra di essere in gabbia” ribatté Zayn
“ti capisco. Tu almeno puoi muoverti, io ancora no. Comunque non c’è problema, resta pure se vuoi” gli risposi con un po’ d’invidia. Ma ero fiduciosa sul fatto che presto avrei potuto fare una passeggiata anche io
“grazie” mi disse felice di aver sentito quella risposta.
Parlammo una mezzoretta, mi parlò di quando andava a scuola fino all’anno scorso, del suo diploma e poi mi chiese come ero messa io con la scuola
“mi manca l’ultimo anno poi ho finito anche io e non so se poi andrò all’università”
Si stupì del fatto che nominai l’università, lui a quanto pare non ci andava e non ci pensava neanche. Mi stupii poi del fatto che continuava a tenersi la mano sinistra appoggiata al fianco destro e gli chiesi il motivo. Quando stava per dirmelo spuntò dalla porta il primario che mi seguiva e mi portò a fare un’ultima lastra per vedere se le mie costole si stavano riassestando o no dopo quel piccolo intervento che mi avevano fatto per sistemarle.
Zayn rimase li seduto su quella sedia mentre io mi allontanavo dalla stanza col mio lettino diretta nella sala dei raggi. Dopo circa 15 minuti tornai in camera e Zayn era ancora li che mi aspettava, mi guardava con due occhi castani profondi, non ci avevo mai fatto caso. Erano bellissimi e mi sarei potuta tranquillamente perdere in quegli occhi. Il dottore risistemò il letto al suo posto e bloccò le ruote per poi uscire.
“che ne dici se riprendiamo il nostro discorso di prima? Tanto devo aspettare verso sera per sapere se mi posso muovere o no” dissi con arie rassegnata.
“quale discorso di prima” chiese Zayn dubbioso
“prima che fossi interrotto dal primario mi stavi per dire perché ti tieni la mano sul fianco”
“ah si! Quel discorso” Zayn si alzò leggermente la maglia di quella specie di pigiama e mi mostrò il suo fianco
“sono gli effetti del pestaggio, ho il fianco pieno di lividi e ogni tanto mi fa male, ecco perché” mi rispose guardandosi il fianco.
Rimasi stupita nel vedere tutti quei lividi, se li era procurati per difendere una cretina piagnucolona che non ha saputo fare altro che attaccarsi ad un albero e non muoversi da la fino alla fine di tutto, la sottoscritta. Abbassai lo sguardo e mi ammutolii. Zayn mi vide e mi passò delicatamente la mano tra i capelli
“hei cos’è questa faccia? Io sto bene e tu non devi sentirti in colpa per questo” mi disse dolcemente. Incredibile, aveva capito subito che si trattava di quello. Cercò di consolarmi in tutti i modi ma per l’ennesima volta fu interrotto, in corridoio c’era un’infermiera che continuava ad urlare che Malik era sparito, non era più in camera. Si alzò di scatto dalla sedia per dirigersi alla porta
“sono qui” disse facendosi notare dall’infermiera che si fiondò davanti alla mia stanza infuriata
“sai che a certe ore dobbiamo passare per le medicazioni e tu parti e vai in giro?” disse furiosa l’infermiera.
“chiedo scusa, stavo facendo compagnia ad una mia amica, io ero da solo e lei anche quindi sono venuto qua” disse cordialmente Zayn.
l’infermiera parve calmare la sua ira. “allora? Come vanno oggi i tuoi lividi?”
“oh abbastanza bene! Non mi fanno più male”
Ma comeee!!???!? Se poco fa mi ha detto che qualche volta gli fanno ancora male? Perché adesso ha detto così all’infermiera? Vai a capirlo Zayn.
“oh bene. Allora ti porto una crema che ti aiuterà ad assorbire quei brutti lividi. Torno subito”
L’infermiera si allontanò e Zayn tornò al mio fianco.
“Zayn, perché…” mi interruppe Zayn con un “shhh”
L’infermiera tornò con due creme in mano.
 “questa te la do adesso e quest’altra te la dai più tardi. Se hai qualche problema mi chiami che ti aiuto”
“ok ho capito”
“bene! Tirati su la maglietta che ti do la prima intanto”
Zayn si levò la maglia restando a petto nudo, vidi che aveva diversi tatuaggi anche sul petto oltre ad averli sulle braccia. Zayn si girò per farsi dare la crema anche sulla schiena. Non me ne ero accorta poco prima che aveva anche la schiena piena di lividi, faceva quasi impressione. Chissà io com’ero messa… non avevo ancora avuto il coraggio di guardare e non lo avrei fatto.
Zayn, dopo che l’infermiera finì con la crema, si rimise la maglietta e tornò a sedersi. L’infermiera uscì e tornò a fare i suoi giri.
“complimenti Malik! Bel fisico” scherzai io.
Lui mi sorrise ma non commentò la mia battuta.
“non chiamarmi Malik per favore, non mi piace. Chiamami Zayn” mi disse lui.
“ok. Vada per Zayn!” lui sorrise nuovamente.
Parlammo ancora per un po’ di noi, delle sue botte e del fatto che non mi aspettavo che ne avesse prese così tante. Mi sentivo in colpa, tremendamente in colpa. Ma lui cercò di non farmi pesare questo fatto anche se non i riuscì. Calò il silenzio nella stanza, dopo qualche minuto arrivò a farmi visita zia Sofia, Dave, Bibi ed Harry. Erano diventate tutte e due delle coppie fisse, Harry si era dichiarato a Bibi il pomeriggio del mio pestaggio e zia Sofia e Dave era già un po’ che stavano insieme ma ce lo avevano nascosto.
Bibi entrando lanciò uno sguardo a Zayn come per dire “ma come? È ancora qua?”, quella sua faccia mi fece sorridere. Non so fino a che ora rimasero lì, io mi addormentai ad una certa ora.

eccomi con il nuovo capitolo!
spero vi sia piaciuto, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate :)
mi farebbe piacere se mi lasciaste un vostro parere sulla storia, anche se negativo. risponderò volentieri a tutti :)

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Capitolo 11
*** capitolo 10: la vacanza continua ***


CAPITOLO 10: LA VACANZA CONTINUA
 
Una debole luce entra dalla finestra della camera, mi svegliai e con gran sorpresa mi trovai Zayn li, seduto su quella sedia, appoggiato con la testa sul materasso del mio letto e mi stringeva la mano. Non era niente male neanche mentre dormiva. Sembrava proprio un bambino se non fosse per quel filo di barba che gli copriva il viso.
Sfilai la mia mano dalla sua con calma per non svegliarlo e presi il cellulare. Trovai un messaggio di Bibi
“hei dormigliona! Noi veniamo a farti visita e tu ti addormenti? Bell’amica. Scherzo! Comunque ieri sera era passato il dottore per dirti che ormai le tue ossa si stanno sistemando e puoi iniziare a muoverti un po’ senza esagerare. So che non te lo dovevo dire io ma immagino che non vedessi l’ora di sentirtelo dire. Vabbè ti lascio dormire. A domani. Buona notte”
Ma mi stava prendendo in giro? Perché se era uno scherzo non era per niente divertente. In quel momento passo il medico
“oh siamo già sveglie?”
“ehm si… ieri sera sono crollata presto ed ora sono già in piedi” dissi sussurrando per non svegliare Zayn
“… eh volevo dire che sono già sveglia, in piedi non ancora” mi sbrigai a correggere.
“beh se vuoi puoi anche essere in piedi adesso, il medico ieri non è passato a dirti che puoi iniziare a fare qualche passeggiata? Però mi raccomando, non affaticarti subito. Un po’ alla volta” mi disse l’uomo.
Quindi non era uno scherzo, potevo muovermi da quella trappola con le ruote.
“ah ok. Grazie”
L’uomo si allontanò e io cercai di alzarmi, mi sentivo tanto un elefante in quel momento ma riuscii a mettermi seduta sul letto. Esitai ad appoggiare i piedi per terra, avevo un po’ di paura, e se cadevo e mi facevo male?
Ma smettila Lottie! Sei patetica, hai preso qualche calcio ai fianchi, non ti hanno distrutto le gambe! Cercai di farmi coraggio ed appoggiai i piedi per terra e mi alzai. Mi sembrava di essere una bambina che stava imparando a camminare adesso, mi attaccavo a tutto quello che trovavo, feci il giro del letto, mi appoggiai al muro e mi diressi alla finestra. Il paesaggio che vedevo fuori non mi era mai sembrato così bello e rimasi li ad ammirarlo attaccata con le mani sulla finestra.
POV ZAYN
Aprii gli occhi lentamente, andai per stringere la mano a Lottie ma sentii che non c’era più, scattai in piedi e mi misi a guardare in giro, dove fosse finita. Dietro di me sentii una risata divertita dalla scena. Mi girai e la trovai la, attaccata alla finestra che mi fissava.
“ma cosa diavolo ci fai la?” dissi preoccupato.
“due passi” mi rispose lei retorica.
“ma chi ti ha detto che potevi?” chiesi io curioso, quando il dottore passò la sera lei dormiva già e non poteva averlo sentito, lo aveva detto a me e ai suoi “famigliari” che a quanto pare l’hanno avvisata. Avrei voluto farlo io ma vabbé.
“un medico che è passato qua poco fa, e Bibi per messaggio” mi rispose prontamente
“mi hai fatto prendere un colpo cretina! Non farlo più!” la aggredii quasi con il mio tono di voce ma lei non si fece intimorire da esso
“ehi ehi! Vacci piano! Sono grande ormai, non mi serve la balia. E poi da quando ti preoccupi per me?” ribatté lei.
“da sempre! Da quel giorno al parco…” iniziai con tono quasi aggressivo per poi finire quasi con un filo di voce. Davvero glielo avevo detto? Cazzo Zayn! Cosa combini! Mi sono fatto trasportare dall’enfasi e puff! Ecco che dici anche cosa che non dovresti dire.
Lottie mi guardò con due occhi fuori dalla testa. Era sorpresa che io avessi veramente detto quella frase e lo ero anche io.
“scusa. Non volevo dire questo” dissi con tono basso e sguardo basso per sembrare davvero pentito di ciò che avevo detto. A dire il vero non ero poi così tanto pentito, alla fine non avevo detto una cosa chissà quanto strana, era solo la verità! Lottie sorrise scoppiò a ridere.
“ho disturbato qualcosa di importante?” spuntò una voce all’improvviso. Era Bibi che entrò in stanza sorridendo
“hei ciao Bibi! No non ti preoccupare, niente di importante” le rispose l’amica. Ah no, erano cugine, me lo aveva detto Lottie.
Bibi si avvicinò a Lottie e la abbracciò. Io mi alzai da quella sedia, mi diressi verso la porta
“Zayn!” disse Lottie con tono deciso, io mi fermai sul ciglio della porta.
“grazie… di tutto. Mi ha fatto piacere stare in compagnia con te” continuò con tono più timido.
Mi girai verso di lei, le sorrisi per poi uscire dalla porta e dirigermi verso quella che doveva essere la mia stanza.
POV LOTTIE
“c’è niente che mi devi raccontare cara la mia Lottie?” mi chiese con tono provocatorio Bibi.
La guardai confusa in cerca di spiegazioni alla sua domanda.
“tu e Zayn! Sono due giorni che vengo a trovarti e lo trovo qua con te. Non è che mi nascondi qualcosa?” mi disse ghignando divertita. Io scoppiai a ridere.
“non fare strane ipotesi Bibi, era solo venuto a farmi compagnia visto che ero da sola e anche lui era da solo” la rimproverai io.
“ma dai! Ho visto come ti guarda lui, e come lo guardi tu” aggiunse per poi bloccarsi un attimo
“ieri quando te l’ho portato in camera ho visto come lo hai guardato, anche se solo per un istante” continuò lanciandomi uno sguardo malizioso. Io arrossì tutto d’un tratto ed abbassai lo sguardo.
“ok è un ragazzo carino ma tutto qua. Non è successo niente” ammisi.
Bibi non era affatto stupida e stava imparando a conoscermi bene quindi sapeva bene che non le avevo raccontato tutta la verità, ma non era il caso che lei sapesse altro per il momento anche perché si era trattato solo di un gesto affettuoso che non si sarebbe più ripetuto anche perché tra qualche giorno io sarei ripartita e ciao Londra, ciao Bibi, ciao Harry e gli altri ragazzi, ciao Zayn e tutte le mie avventure. Alla fin dei conti Zayn mi aveva solo stretto la mano una notte, nient’altro. Bibi continuava a fissarmi ma mi lasciò in pace senza insistere, sapeva che se avessi voluto le avrei raccontato tutto.
“ah Lottie! Quasi dimenticavo, sta mattina ha chiamato tua madre da New York. Voleva parlare con te ma mia mamma ti ha coperto dicendo che stavi ancora dormendo e che ci eravamo divertite insieme tutta la notte”
La mia espressione cambiò di colpo, mi preoccupai.
“e cosa ha detto mia mamma? Lo sai per caso?” le chiesi preoccupata.
“niente di che, ha detto che richiamerà verso sera” mi rispose Bibi.
Bene! Sono fregata! Sono fregata! Devo trovare il modo per non rispondere a quella telefonata. Mia mamma mi farà una testa come una mongolfiera per sapere come è successo, cosa mi hanno fatto, chi è stato, ecc.. insomma tutte cose che una madre preoccupata voleva sapere. Ma io non volevo farle sapere nulla, non ora almeno. Era già tanto occupata con il lavoro, questa notizia non poteva farle che male e basta. Era l’ultima cosa di cui avevo bisogno. Iniziai a sudare a freddo.
In quel momento dalla porta entrarono Liam e Louis. Fui sorpresa di vederli la.
“hei ma cosa hai combinato? Harry ci ha raccontato tutto” disse Louis venendomi ad abbracciare e lasciandomi un bacio in fronte. Salutai a mia volta e anche Liam venne ad abbracciarmi.
Mi sedetti sul letto e risposi
“ah niente, volevo sperimentare cosa si provava a prendere parte ad una scazzottata con uno sconosciuto che era il doppio di me, tutto qua” esclamai retorica, molto retorica. Liam mi guardò male mentre Louis sorrise leggermente.
Tornai seria e raccontai tutta la storia, i ragazzi poi mi dissero che Harry aveva avvisato anche Niall e che stava già tornando, aveva anticipato il ritorno di due giorni per venire a trovare me.
In quel momento entrò anche il dottore che mi aveva seguita in quei giorni
“oh vedo che sei in buona compagnia! Non sei stanca di stare qua?” mi disse.
Io lo guardai strano
“ora è tutto ok, dovresti stare bene in un paio di giorni, puoi andare a casa adesso, in un paio di giorni dovresti tornare come nuova, ma mi raccomando, non affaticarti troppo a camminare, almeno per i primi giorni, puoi si camminare m fai brevi tratti, non devi stancarti troppo”
Mi avvicinai a lui e gli saltai al collo
“grazie dottore! Grazie! Lei mi ha appena salvata” gli dissi. Mi rendevo conto di essere una completa cretina a comportarmi così ma ero troppo felice. Avrei potuto tenere nascosto a mia madre il mio “incidente”. Sarei stata a casa, pronta per parlare con mia madre. Ero davvero felice. Il dottore mi consegnò la lettera delle dimissioni dall’ospedale e se ne andò. Preparai le poche cose che avevo la in camera e ci diressi fuori di li seguita dagli altri. Liam si era offerto di portare la mia borsa per farmi pesare il meno possibile la camminata.
“ehi Lottie! L’uscita è di qua!” mi disse Bibi indicando la direzione opposta rispetto a quella in cui stavo andando io. Volevo salutare Zayn prima di andarmene.
“lo so Bibi, adesso arrivo. Devo salutare qualcuno prima” le risposi io per poi dirigermi con calma verso la stanza di Zayn. Bussai alla porta chiusa ed entrai, era vuota, non c’era più nessuno, il letto era rifatto e l’armadio era vuoto, era andato via anche lui. Bibi mi si avvicinò, mi appoggiò una mano sulla spalla e mi sussurrò “Zayn è andato via. È passato poco fa davanti alla camera, ha guardato dentro, ha fatto un breve sorriso e si è allontanato”
“ah…..” risposi.. Zayn se n’era andato anche lui. Avrebbe potuto avvisarmi no?
Tornammo dal gruppo e ci diressimo alla macchina di Louis, caricarono la mia borsa nel bagagliaio e salimmo in auto, io e Bibi dietro mentre Liam si sedette affianco al conducente. Dopo una decina di minuti arrivammo a casa e trovai la zia sulla porta con Harry che ci stavano aspettando. Scesi lentamente e Liam mi aiutò per rientrare. Mi andai a sedere sul divano. Bibi portò dentro la borsa e la appoggiò vicino alle scale per poi venirsi a sedere sul divano vicina a me.
Dal divano vidi arrivare una macchina, la riconobbi subito, era la macchina di un certo Biondino di Mia conoscenza. Il campanello alla porta suonò ed insistei per andare io ad aprire, Bibi mi seguì per tenermi sott’occhio, neanche volessi scappare o fare chissà cosa. Aprii la porta e Niall mi guardò dall’alto in basso, mi abbracciò forte e mi chiese di dirgli cosa mi era successo esattamente. Non mi ero accorto che era in compagnia di una bella bionda con i capelli corti. Entrammo in salotto e ci sedemmo tutti, il salotto ora era pieno, non ci stava più nessuno neanche a volerlo a meno che non li facessimo sedere sopra al tavolino del salotto.
Raccontai per l’ennesima volta la mia storia, tralasciando volontariamente il particolare dei momenti con Zayn.
“e di Zayn? Non ci racconti niente?” chiese maliziosa Bibi.
Ecco che fa la maledetta! Stare zitta mai?
“Zayn??” chiesero straniti Louis Liam e Niall.
“ma come fate a conoscere tutti Zayn? Chiesi curiosa.
“era un nostro compagno di classe ma da quando ha preso il diploma era sparito. Ora è tornato?” disse Liam.
“si diciamo di si, o forse non se ne è mai andato. Boh” dissi io non molto sicura di cosa stavo dicendo
“comunque per la cronaca Bibi, non è successo niente con Zayn quindi non c’è niente da raccontare” maledii Bibi con lo sguardo.
Tra le risate e le storielle che Bibi si inventava su di me per mettermi in imbarazzo passò anche il pomeriggio. Squillò il telefono e mi ricordai della telefonata che avrebbe fatto mia mamma.
“pronto?” dissi alzando la cornetta
“pronto! Ciao piccola mia. Come stai?” mi rispose mia madre con voce stanca. Doveva aver appena finito di lavorare
“io bene, qua mi sto divertendo un sacco, e voi? Come va? Quando tornate?” le chiesi curiosa
“eh noi qua abbiamo un sacco di lavoro da fare, non so se riusciamo a tornare questa settimana, mi dispiace, penso che chiederò alla zia se puoi restare la ancora un po’” mi rispose un po’ dispiaciuta
“ah ok” le dissi
“è la Sofia?? Me la puoi passare per favore?
“certo! Ora la chiamo” mandai Bibi a chiamarla e le passai il telefono, io tornai sul divano e mi lanciai letteralmente addosso a Bibi. Mi pentii subito dopo del mio gesto, presi giusto il suo braccio sul fianco. Mi lasciò senza fiato per qualche istante ma poi iniziai ad abbracciarla.
“pronto?”  disse la zia per poi ascoltare cosa aveva da dire mia madre.
“si non c’è problema, tranquilla. Fate quello che dovete fare che qua noi ce la caviamo alla grande” riprese la zia per poi concludere con un “ok ciao… a presto”
La zia riattaccò il telefono e mi spiegò in poche parole cosa le aveva appena detto mia mamma al telefono. Erano stra impegnati con un sacco di lavoro e in più ne era arrivato ancora rendendo loro impossibile muoversi. Sarei rimasta con mia cugina fino alla fine del mese prossimo! Mi aspettavano 5 settimane di divertimento!! Bibi e i ragazzi furono felici di sentire quella notizia.
Avevano già iniziato a immaginarsi cosa avremmo potuto fare in questo mese abbondante in cui saremo stati insieme, anche io iniziavo a chiedermi cosa avrei voluto fare in quel mese.
Il primo pensiero andò a Zayn.

ecco il nuovo capitolo!
spero vi piaccia :)
sto piacevolmente constatando che i lettori aumentano ogni giorno sempre di più :)
le recensioni non sono molte ma spero aumenteranno prima o poi :(
se vi fa piacere ditemi cosa ne pensate e se ci sono cose che non vanno bene così posso cambiarle o sistemarle :) non mangio nessuno quindi tranquilli/e

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Capitolo 12
*** capitolo 11: l'appuntamento ***


CAPITOLO 11: L’APPUNTAMENTO
 
Mi alzai dal letto e guardai il cellulare per vedere l’ora, le 9.37. schizzai in piedi, scesi al piano di sotto ancora a piedi scalzi. Bibi a quanto pare era uscita con Harry, di nuovo. Ero a casa da sola, presi il cellulare e composi un messaggio diretto a Zayn.
“ciao Zayn, so bene che avrei dovuto farlo prima ma non so perché non l’ho fatto e non chiedermelo. Comunque credo di doverti delle scuse per quello che è successo i giorni scorsi” e inviai, mentre aspettavo la risposta tornai su e mi andai a fare una doccia, mi vestii e mi sistemai i capelli. Quel giorno sarei uscita a tutti i costi, domani ci sarà il compleanno di Bibi e io non le ho ancora comprato il regalo. Non era il massimo uscire a fare shopping il giorno dopo delle mie dimissioni dall’ospedale, ma non volevo essere presente alla festa di Bibi senza avere un regalo per lei.
Erano le 10.20 ed ero pronta ed uscii. Mi diressi verso il centro per guardare un po’ di vetrine. Verso le 11 sento il mio cellulare squillare. Mi siedo su una panchina poco lontana da me e leggo il messaggio, era Zayn.
“ciao Lottie, scusa per cosa, non capisco?”
Ma come?? Ma sei scemo Zayn? Hai già dimenticato tutto? Tu mi hai cercato di mettere in guardia in tutti i modi, io ti ho ignorato, sei comunque venuto a difendermi, te le sei prese per me, mi sei stata vicina in ospedale e adesso mi chiede anche scusa per cosa?
“no niente! Ti ho solo ignorato due settimane e tu ti sei fatto pestare comunque, poi in ospedale mi sei stata vicina e tutto il resto. Niente di importante!” risposi retorica aggiungendo qualche smile alla fine del messaggio.
Non mi arrivò più nessuna risposta e ripresi il mio giro tra i negozi.
Uscii dall’ennesimo negozio senza aver trovato nulla che mi piacesse per Bibi. Iniziarono a tremarmi le gambe e iniziava a mancarmi il fiato, barcollai per un paio di metri ma non riuscivo più a continuare. Mi appoggiai sul muro di un negozio ed iniziai a boccheggiare cercando di prendere aria. Ora che m,i ero fermata iniziavano a farmi male il fianco e le gambe che iniziarono a tremare sempre più.
In quel momento mi si avvicinarono delle persone per chiedermi se stessi bene, risposi di si per farle allontanare. Non volevo fare la figura della cretina che doveva camminare poco e invece si era girata mezza città entrando in tutti i negozi che vedeva. La mischia di persone era cresciuta attorno a me. Dal fondo un ragazzo  si fece strada per raggiungermi. Lo riconobbi subito, capelli neri, ciuffo inconfondibilmente biondo, i tatuaggi sulle braccia, occhi color cioccolato e il solito sguardo preoccupato che gli avevo visto in faccia fin dalla prima volta che lo avevo incrociato. Era Zayn.
“fatemi passare! Ha bisogno di sedersi, tutto qua” continuava a dire mentre si avvicinava. Iniziai a scivolare lungo il muro per sedermi a terra ma Zayn mi fermò, mi si avvicinò velocemente e senza che me ne accorgessi mi aveva già presa in braccio. Iniziai a urlare come un’oca
“mettimi giù Zayn! Mettimi giù subito!” inizia a scalciare. Il mio cuore accelerò il battito.
“la smetti di dimenarti così? Non fa molto bene ai tuoi fianchi” mi disse prima rimproverandomi per poi finire con tono più dolce, molto più dolce.
“ti prego Zayn… mettimi giù” dissi sussurrando.
“che c’è? Ti vergogni di farti portare in braccio da un ragazzo?” mi rispose lui per poi iniziare a farsi strada tra la folla e farmi sedere sulla prima panchina che trovammo.
Una volta soli mi lasciò sulla panchina e si sedette al mio fianco, sentivo il mio cuore accelerare il battito ancora una volta, mi stava per saltare fuori.
“non avresti dovuto farlo” gli dissi timidamente
“cosa?” chiese lui fingendosi curioso
“prendermi in braccio e portarmi via” continuai io
“stavi male e ti saresti dovuta sedere” riprese Zayn con tono deciso
“mi sarei seduta per terra” ribattei io quasi seccata
“e dopo? Riuscivi ad alzarti con il fianco massacrato che hai? Ti ricordo che non sei ancora completamente rimessa” alzò leggermente la voce anche lui
“e di chi pensi sia la colpa di tutto questo? Lo aggredii io.
“mia no di certo! Io ti ho cercato di avvisare per due settimane, sei tu che mi hai ignorato” disse a quel punto spazientito Zayn.
Quella sua affermazione mi lasciò senza più parole per ribattere. Mi ammutolii e gli occhi cominciavano a pizzicarmi. Stava per scendermi una lacrima e cercai di alzarmi di scatto e andarmene lontana da lui, dai suoi discorsi, o forse cercavo solo di scappare da me stessa e le mie paure.
Mi stavo alzando quando Zayn prontamente allungò la mano e mi afferrò per un polso trattenendomi.
“scusa Lottie! Non volevo dire quello che ho detto” riprese lui dispiaciuto.
Io non risposi e rimasi la in silenzio, un paio di lacrime rigarono il mio viso. Zayn mi si avvicinò di nuovo e mi passò il suo braccio sinistro dietro la mia spalla stringendomi a sé.
“scusami” continuava a sussurrare guardandomi mentre mi ero completamente lasciata andare e avevo appoggiato la mia testa sulla sua spalla. Rimasi la immobile per non so quanto tempo. Sia io che Zayn restammo in silenzio tutto il tempo, dopo quella stupida discussione di prima non avevamo più aperto bocca.
“si sta facendo tardi, cosa ne dici se ci andiamo a mangiare qualcosa?” intervenne ad un certo punto Zayn rompendo il silenzio.
Iniziavo ad avere fame anche io quindi annuii alla sua proposta. Ci dirigemmo verso NANDO’s visto che era poco lontano da dove ci trovavamo, io barcollavo leggermente ma Zayn mi stava vicino, non si era mai allontanato da me e cominciava a piacermi la cosa. Sentivo di essere rossa in viso ma non mi importava, ero insieme a Zayn e mi sentivo al sicuro, finalmente al sicuro.
POV ZAYN
Sono vicinissimo a lei, la sto tenendo a me.  Voglio che inizi a considerarmi un ragazzo normale e non più il mascalzone che apparivo in quella gang. Volevo che si sentisse al sicuro con me accanto, poteva fidarsi di me.
Il mio cuore stava impazzendo, mi piaceva sempre di più quella ragazza, così insicura e timida.
Avrei voluto fare più per lei, ma per ora non ho ancora trovato occasione per farlo. In quel momento la guardavo camminare abbracciata a me e l’unica cosa che avrei voluto fare era baciarla, si baciarla e dirle quanto lei fosse importante per me. Da quando l’ho vista la prima volta mi è subito piaciuta e grazie a lei ho deciso di tirare fuori il coraggio di cambiare e lasciare quella gang. Non passava giorno in cui non la pensassi ed ora è qui, tra le mie braccia.
I miei pensieri furono bloccati da Lottie che si bloccò di colpo e smise di camminare.
“cos’è successo? Come mai ti sei fermata? Le chiesi curioso
“no niente, una fitta al fianco ma mi è già passata” mi rispose con aria dolorante.
“hei non fare troppo la brava. Non devi dimostrare niente a nessuno quindi se hai male dimmelo!” le risposi con tono sicuro.
Lei mi sorrise sforzandosi e mi disse “mi fa un po’ male ma posso resistere, NANDO’s è dall’altra parte della strada, poi mi siedo. Stai tranquillo”
“sei sicura?” cercai di prenderla in braccio ma mi fermò.
“si tranquillo” mi disse per poi tornare a camminare, arrivammo da NANDO’s e si sedette sul primo tavolo che trovò libero.
Appena si sedette le squillò il cellulare, lo estrasse e lesse il messaggio per poi sorridere.
“è Bibi che mi chiede dove sono. Sta mattina quando sono uscita lei non era in casa” mi disse ridacchiando.
“dille che tra poco mangi qualcosa poi ti riaccompagno a casa” aggiunsi io divertito.
Lottie fu stupita di sentirmi dire quella frase, quasi avessi detto chissà cosa. La vidi scrivere qualcosa sul cellulare per poi riporlo nella tasta dei pantaloni.
Ordinammo qualcosa e mangiammo. Insistei perché rimanesse seduta un po’ al tavolo per riposarsi visto che probabilmente aveva ancora parecchio male. Dopo qualche piccola disputa la vinsi io e rimase seduta per un po’.
Dopo mezzora circa si alzò e si diresse alla cassa per pagare,le andai incontro. La fermai, volevo pagare io.
“no Zayn! Non ti lascio pagare, non ho nessuna voglia di sentirmi dire che ti offro una granita più tardi”
La guardai stranito e decisi di pagare la mia parte e lasciare che lei pagasse la sua. Uscimmo e ci incamminammo.
“vieni, andiamo a casa mia, poi in macchina ti porto a casa”
Lei mi fulminò con lo sguardo.
“hei non pensare male! Casa mia è più vicina a qua rispetto a casa tua. Tutto qua”
Tornò a guardarmi in modo “normale e ci incamminammo verso casa mia. Un quarto d’ora di camminata circa e arrivammo. Non smisi un attimo di tenerla sott’occhio.
Invitai Lottie a salire ma non volle quindi corsi a prendere le chiavi della macchina e scesi nuovamente. La feci salire in macchina e la riaccompagnai a casa.
Per strada sembrava fossimo in un mortorio, nessuno dei due parlò per la prima metà del tragitto. Poi lei iniziò
“ti ricordi dove abito vero?”
“si tranquilla, so bene dove abiti”
Poi di nuovo silenzio fino al’arrivo.
Spensi l’auto e scesi, corsi dal lato passeggero ed aiutai Lottie a scendere anche se mi aveva detto che non ne aveva bisogno, le avvolsi il braccio attorno alla vita e la accompagnai alla porta. Decisi di rompere di nuovo il silenzio.
“senti Lottie” iniziai io timidamente. Lottie mi guardò curiosa
Rimasi un attimo in silenzio, stavo cercando di farmi coraggio e dire quello che dovevo.
“hai qualche impegno particolare per domani? Ti andrebbe di uscire con me?”
Lottie mi guardò stupita!
“cazzo! Domani c’è il compleanno di Bibi e io non ho preso il regalo”
Rimasi senza parole, non sapevo se mi aveva ascoltato o se stava pensando alle sue cose, magari mi aveva sentito e non sapeva cosa rispondermi. Non sapevo se ripetere o no.
In quel momento la porta si aprì e spuntò Bibi.
“si Zayn è libera per domani! Alle 3 va bene?” mi disse Bibi per poi dare uno strattone a Lottie per farla entrare in casa e chiudermi la porta in faccia. Secondo me Lottie non ha ben capito cosa stesse succedendo e sinceramente neanche io ci capivo molto.


ecco il nuovo capitolo :)
spero davvero che vi piaccia, a questo punto non credo sia più il caso di chiedere di lasciare una recensione, ho capito che non cambierebbe nulla
spero solo che vi divertiate a leggere i miei capitoli :)
no notato che c'è anche qualcuno che fa il furbo, ma non credo di poterci fare qualcosa per risolvere

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Capitolo 13
*** capitolo 12: salta tutto ***


CAPITOLO 12: SALTA TUTTO
 
Stamattina mi svegliai in preda ad una fitta al fianco, aveva ricominciato a farmi male. Mi avevano detto che avrebbe fatto male ancora qualche giorno ma non immaginavo di certo che facesse ancora così tanto male.
Presi il cellulare per guardare il display, segnava le 6 del mattino. Quale stupido in vacanza si alza alle sei? Riposi il cellulare sul comodino e cercai di riaddormentarmi. Niente.
Rimasi qualche minuto a rivoltarmi nel letto per cercare di prendere nuovamente sonno, invano. Decisi quindi di alzarmi mettendomi a sedere sul letto. Mi portai la mano destra al fianco e riaffiorarono dalla mia memoria i ricordi, l’ospedale, le cure, Bibi ed Harry che mi venivano a trovare tutti i giorni, le espressioni dei ragazzi quando lo vennero a sapere. La cosa mi fece sorridere.
Ripresi i miei ricordi con Dave che mi accorse per primo al parco dopo il pestaggio anche se sarebbe meglio dir che mi accorse per secondo visto che il primo fu Zayn e che “grazie a me” si è subito uno di quei pestaggi da oscar. Il mio volto mutò di colpo, sprofondai in un senso di malinconia. Mi sentivo in colpa, in tremenda colpa per quello che gli era successo.
“Zaynnnnnn” esclamai ritornando alla realtà! Oggi sarei dovuta uscire con lui grazie alla “fantastica” idea di Bibi. La ammazzerò per questo! Non oggi per non rovinarle la festa di compleanno ma lo farò!
Iniziai a distruggermi una mano dal nervoso che mi stava assalendo in quel momento. Cosa avremo fatto? Dove saremo andati? Chi ci sarebbe stato oltre a noi due? E molte altre domande mi martellavano il cervello.
“ma smettila Lottie! Smetti di fare la patetica. È solo un ragazzo, non è un mostro. Cosa potrà mai succedere al primo appuntamento” inizia a ripetermi per auto-convincermi e tranquillizzarmi.
Primo appuntamento? Si poteva davvero chiamare così? Wow avevo un appuntamento!
Zayn! Un bel ragazzo, tanto bello quanto misterioso. Mi piaceva sempre di più ogni minuto che passava ma non volevo ammetterlo agli altri. Mi preoccupavano le loro reazioni. Decisi di smettere di pensare a Zayn e a cosa sarebbe successo oggi.
Mi alzai, indossai le ciabatte per poi scendere al piano di sotto dove trovai la zia che stava andando a prepararsi la colazione.
“buongiorno” la salutai con un filo di voce
“oh! Buongiorno tesoro. Sei già sveglia?” mi rispose lei prontamente.
“si, non riuscivo più a dormire e mi sono alzata” risposi accennando un sorriso.
A quel punto sentii il timer del forno suonare. La zia corse in cucina e io la raggiunsi con calma, molta calma.
Arrivai in cucina e la zia stava sfornando una torta. Si girò verso di me e mi sorrise.
“ti va di decorarla?” mi chiese gentilmente
“ma zia, scusa una domanda. A che ora ti sei svegliata per fare questa torta?”
“è circa un’ora che sono sveglia, ma non ho fatto solo la torta” mi rispose sorridendo
Wow. Si era svegliata dalle 5.30 per preparare una torta per Bibi che avrebbe compiuto i suoi 18 anni! Ero davvero felice per lei.
Risposi alla domanda della zia con un secco “si va bene” ed inizia a scrivere con la glassa un bel “buon compleanno BIBI” per poi aggiungere a fianco un grande 18.
L’8 lo avevo scritto disegnando due cuori speculari uno sopra’l’altro. Mi piaceva la mia opera e anche alla zia sembrava piacere. Ci preparammo la colazione mentre aspettavamo che la torta si raffreddasse, bevvi una tazza di the caldo con qualche biscotto io mentre la zia si preparò la solita colazione tipica. Salii al piano di sopra, mi lavai i denti e mi andai a mettere una tuta tanto per non restare in pigiama per poi tornare giù. Anche la zia si era vestita ed era pronta per andare al lavoro ma era ancora presto. Ci sedemmo nuovamente a tavola guardando la torta che si stava raffreddando.
In quel momento scese anche Bibi e si avvicinò a noi per darci il buongiorno. Aveva l’aspetto e l’andatura di un bradipo in coma irreversibile. La abbracciai e le lasciai un paio di baci sulla guancia augurandole buon compleanno!
La zia le augurò buon compleanno, le lasciò un paio di baci per poi allontanarsi dalla cucina per uscire e andare a lavoro.
“ci vediamo più tardi e mi raccomando fate le brave” disse la zia poco prima di attraversare la soglia della porta ed uscire.
Bibi nel frattempo sembrava tornata nel mondo dei vivi. Iniziava a svegliarsi un po’ dal suo coma.
Iniziò a raccontarmi che era rimasta al telefono con Harry fino alle 4, inizialmente voleva stare al telefono fino a mezzanotte per essere il primo a farle gli auguri ma poi hanno continuato a parlare fino alle 4.
Rimasi stupita di quello che mi stava dicendo.
Di colpo Bibi spalancò gli occhi come se si fosse appena ricordata qualcosa di strano, a quel punto il suo sguardo si posò su di me malizioso, quella sua espressione mi terrorizzava.
“allora? Oggi cosa fai?” prese parola Bibi sempre con il suo sguardo malizioso puntato addosso.
“maledetta! L’hai fatto apposta?” le ringhiai contro
“nooo! Chi! Io? Ma no ti sbagli” rispose lei facendo finta di niente
“potrei ucciderti per questo!” continuai io mostrandomi irritata.
Non ero per niente arrabbiata con lei, aveva solo fatto quello che io non avrei avuto il coraggio di fare, ma questo non avrei potuto ammetterlo. Zayn mi piaceva davvero ma ero leggermente terrorizzata da cosa sarebbe successo questo pomeriggio.
“che dici? Sistemiamo un po’ questi tuoi capelli per oggi? Non vorrai presentarti all’appuntamento in questo modo vero?” riprese Bibi
“va bene! Mi piacevano molto come li avevi pettinati l’ultima volta” le risposi sorridendole e riferendomi alla strana treccia che mi aveva fatto quel pomeriggio che dovevamo uscire per poi restare in casa per paura di trovarmi Zayn davanti.
“ok allora te li sistemi più o meno come l’altra volta” mi disse Bibi per poi andare a prendere tutto l’occorrente.
La seguii per aiutarla anche se lei mi aveva detto di aspettarla la senza muovermi, salii le scale con non poche difficoltà e raggiunsi Bibi nella sua stanza. Bibi stava tirando fuori un sacco di cose dal suo armadio per poi lanciarle sul letto. Entrai e Bibi mi fulminò con gli occhi
“non ti avevo detto di stare ferma li?” mi rimproverò Bibi
“dai Bibi! Sto bene ormai! Non voglio stare ferma ancora. Sono rimasta imprigionata in quel letto di ospedale fin troppo per i miei gusti” le risposi a tono
“appunto! Se non vuoi stare ferma ancora sopporta ancora un paio di giorni sennò rischi che torni a farti male e poi dovrai stare ferma per un bel po’. È questo che vuoi?” ribatté preoccupata lei
A quel punto non ribattei altro e mi sedetti sul suo letto affiancata dalla montagna di prodotti che aveva tirato fuori Bibi.
Poco dopo, aveva tirato fuori tutto l’occorrente e anche altro per i miei capelli. Andai in bagno per bagnarmi un po’ i capelli e gli avvolsi il solito asciugamano, tornai in camera di Bibi un po’ zoppicante e mi fece accomodare sulla solita sedia della sua scrivania.
“hei Lottie! Tutto bene?” mi chiese Bibi appena mi accomodai sulla sedia
“ti ho vista zoppicare” continuò poi.
Non volevo farla preoccupare, soprattutto oggi che per lei era un grande giorno quindi decisi di mentirle, di nuovo, sperando che questa volta mi credesse
“nono tranquilla. Sto bene. Cammino così in modo da non sforzare la gamba destra in modo che il fianco non si affatichi troppo” ok era la scusa più stupida che avessi mai inventato ma in quanto assurda sembrava aver funzionato, Bibi la prese come una cosa vera e mi lasciò stare, non mi chiese più niente. Riprese ciò che stava facendo. Ad un certo punto sentii una ennesima fitta al fianco, mi faceva parecchio male ma cercai di non fare capire a Bibi il mio malessere. Le finì di sistemarmi i capelli
“ora sei perfetta! Manca solo l’abito” mi disse allontanandosi da me per tornare a sbirciare nell’armadio. Ne estrasse un abito color confetto molto elegante con dei particolari in pizzo nero lungo tutto il bordo superiore e inferiore dell’abito, e sul seno, aveva due spalline fine nere. Era davvero carino!
“questo dovrebbe essere perfetto! Tieni provatelo ma dovrebbe andarti bene” mi disse Bibi girandosi verso di me porgendomi l’attaccapanni dove era appeso l’abito.
Mi alzai lentamente e sentii un altro colpo al fianco ma cercai di non farci caso, afferrai l’abito e mi diressi in camera mia camminando sempre come uno zombie. Bibi rimase in camera sua a sistemare i suoi prodotti. Ero quasi arrivata in stanza quando sentii le gambe non reggermi più e caddi a terra in un tonfo secco.
Bibi uscì quasi infastidita dalla camera
“ma cosa diavolo combini Bibi”
Inizialmente non mi vide e abbassò lo sguardo trovandomi a terra, mi corse incontro e si inginocchiò davanti a me.
“hei Lottie! Cos’è successo? Perché sei a terra?” mi chiese preoccupata stringendomi le mani attorno alle spalle.
Alzai lo sguardo incrociando il suo. A quel punto non potevo più mentirle, cosa le avrei detto? Sono inciampata? Mi aveva visto che avevo la mano stretta al fianco, questa volta non ci avrebbe creduto
“nie… niente Bibi” iniziai farfugliando per poi continuare “ho sentito una fitta al fianco e le gambe di colpo non mi hanno più retta in piedi e sono caduta” le dissi cercando di evitare il suo sguardo. Mi risollevai e mi mise seduta appoggiando la schiena alla parete poco lontana.
“mi… mi aiuteresti ad alzarmi? Non so se riesco da sola, per favore” le chiesi con un filo di voce.
Senza dire una parola mi si avvicinò, mi prese e il braccio e se lo passò attorno al collo e mi passò l’altro braccio attorno ai fianchi cercando di non farmi male visto che era proprio quello il mio problema e provò ad alzarmi ma io non ero d’aiuto, non riuscivo a fare forza con le gambe e non riuscii ad alzarmi. Bibi prese il mio cellulare e mi chiese se poteva chiamare Zayn, lui era più forte di lei e sicuramente sarebbero riusciti a tirarla su.
Non aspettò neanche che io rispondessi che aveva già trovato il numero e stava chiamando.
“pronto! Ciao Zayn, sono Bibi, mi serve un favore potresti venire a casa mia il prima possibile?”
…….
“ti racconto dopo, ti prego fai presto” la sua voce si fece tremante e i suoi occhi stavano diventando lucidi. Dopo qualche istante riagganciò e si sedette al mio fianco con gli occhi gonfi di lacrime.
“Zayn sta arrivando” mi disse tremante.
Pretese che le raccontassi tutto quello che era successo nei minimi particolari e così le raccontai tutto, le raccontai delle varie fitte che avevo sentito, della mia camminata che non era per non sforzare il fianco ma era perché avevo male e facevo fatica a camminare.
“e perchè non me lo hai detto!! Avrei cercato di fare qualcosa” mi disse alzando un po’ la voce con tono leggermente irritato. Cercava di mutare la sua preoccupazione in ira.
“per poi perdere tutta la giornata dietro a me? Oggi non puoi perdere tempo dietro a me!” le risposi secca. A quel punto non dissi più nulla né io ne lei fino a quando non suonò il campanello alla porta e Bibi si alzò per andare ad aprire.
“arrivo subito”
Non dissi nulla, gli occhi mi si gonfiarono di lacrime come quelli di Bibi e non aprii bocca.
POV ZAYN
Ero arrivato il prima possibile. Quella chiamata mi aveva inquietato parecchio e non sapevo cosa fosse realmente successo, la voce di Bibi era tremante, sembrava volesse piangere. Uscii di casa così com’ero, non mi cambiai nemmeno e corsi qua. La porta si aprii e vidi Bibi che cercava di trattenere le lacrime.
“Bibi! Cos’è successo? Perché mi hai chiamato?” le dissi preoccupato
“si tratta… si tratta di Lottie” mi rispose con un filo di voce
“cos’è successo! Dov’è? Dimmelo!” la riempii di domande io
“e al piano di sopra” mi rispose, a quel punto una lacrima le scese lungo il viso.
Mi fece entrare e corsi subito su per le scala e la trovai là, seduta a terra appoggiata al muro e con il viso segnato dalle lacrime, stava piangendo.
Mi chinai su di lei e le afferrai una  mano
“hei! Cos’è successo? Cosa ci fai per terra?” le chiesi con tono dolce, non so quanto dolce potesse essere vista la mia tachicardia e preoccupazione. A quel punto mi raggiunse anche Bibi che mi spiegò in poche parole cosa era successo. Lottie non aprì bocca e abbassò lo sguardo per evitare il mio quasi avesse paura che l dicessi chissà cosa. La afferrai e la sollevai, la portai nella sua camera che mi aveva appena indicato Bibi. La appoggiai delicatamente sul letto e mi sedetti al suo fianco. Bibi intanto raccolse l’abito che era a terra la fuori e lo portò in camera appendendolo sulla maniglia dell’armadio.
“chiamo il medico e sento cosa mi dice lui” disse Bibi interrompendo quel silenzio fastidioso.
“ok! Io posso fare qualcosa?” le chiesi
“no per ora non credo” mi rispose per poi allontanarsi per andare a chiamare il medico.
Io rimasi la a guardare Lottie che era intenta a guardare il pavimento.
“allora? Mi dice qualcosa?” intervenni dopo qualche istante di silenzio.
Lei alzò un attimo lo sguardo dal pavimento e mi guardò negli occhi capendo che ero davvero preoccupato per lei. Subito dopo abbassò lo sguardo e iniziò a piangere. Si girò di scatto sul fianco e mi si buttò addosso. Nascose il viso nella mia felpa e continuò a piangere. Rimasi immobile un istante non aspettandomi quella reazione per poi  abbracciarla.
“tranquilla ci sono io” dissi delicatamente.
Il suo pianto sembrava calmarsi quando si alzò leggermente da me
“scusami Zayn! Ho rovinato tutto, di nuovo” mi disse tra le lacrime per poi tornare a nascondere il volto appoggiandosi di nuovo sulla felpa. In quel momento tornò in camera anche Bibi ed osservò la scena in silenzio. Alzai lo sguardo da Lottie per spostarlo su Bibi.
“allora?” le chiesi curioso
“ha detto che arriva subito” mi rispose prontamente.
Passarono una decina di minuti e il campanello suonò nuovamente, Bibi scese ad aprire e poco dopo risalì con il dottore che la seguiva. Gli raccontammo in poche parole cosa era successo, Lottie si sollevò da me e si asciugò le lacrime. Il dottore le guardò i fianchi alzandole leggermente la maglietta e vide che i lividi si stavano assorbendo bene quindi le prescrisse un paio di antidolorifici da prendere per i prossimi 5 giorni, uno al mattino e uno verso metà pomeriggio. E le vietò categoricamente di camminare per più di 3 minuti almeno per oggi e domani.
Salutò tutti e tornò verso l’uscita accompagnato da Bibi.
Bibi tornò in camera. Dopo qualche minuto di silenzio lei prese il cellulare e stava per comporre un messaggio indirizzato ai suoi amici per dirle che la festa era saltata.
“no ferma! Vai dove devi andare! Devi divertirti anche per me. Io starò bene!” intervenne Lottie con tono convinto.
Bibi sembrava esitare inizialmente ma dopo qualche istante si convinse e ripose il cellulare in tasca.
“allora io vado a prepararmi. Se ti serve qualcosa, qualunque cosa chiamami” le disse premurosa Bibi. A quel punto mi alzai dal letto anche io. Lottie mi chiese se poteva stare da sola e la assecondai.
Bibi mi ringraziò per essere passato da lei così in fretta e esserle rimasta vicina. Ora era tutto finito, si spera quindi Bibi mi accompagnò alla porta e tornai a casa mia.

eccomi con il nuovo capitolo :)
so che sono un po' in ritardo ma ultimamente non ero molto ispirato a scrivere...
spero vi piaccia
non vi chiedo più di lasciare recensioni tanto penso di aver capito che non conta molto
se qualcuno ne lascerà io risponderò a tutti
anche se non mi dite nulla spero almeno che vi stiate divertendo a leggere questa storia e che vi piaccia
detto questo vi lascio in pace e vado a farmi un giro :P

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Capitolo 14
*** capitolo 13: sei così carina mentre dormi ***


CAPITOLO 13: SEI COSì CARINA MENTRE DORMI
 
Quella mattina avevo preso proprio un bello spavento a casa di Bibi. Mi aveva fatto stare male vedere Lottie la a terra, le gambe le tremavano come foglie strapazzate dal vento, poi quando ho capito com’erano andate le cose rimasi ancora più sorpreso. Quante ne aveva passate quella povera ragazza. Mi sentivo in colpa di averla incontrata quel pomeriggio al parco, tutto e partito da là e da là tutto è cambiato, per lei e per me. Ultimamente stavo cadendo in uno stato depressivo. Non riuscivo a farmene una ragione, mi colpevolizzavo per tutto quello che era successo da quel giorno. E in parte avevo anche ragione, era colpa mia se tutto è cominciato, se non avessi proposto di tagliare per il parco non sarebbe successo niente e lei ora sarebbe tranquilla e spensierata come dovrebbero essere tutte le ragazze della sua età.
Il pomeriggio sembrava non passare più, erano solo le 2 ma mi sembrava di essere seduto su quella poltrona da settimane. Continuavo a pensare a lei, al suo sguardo che le avevo visto la mattina, la lacrime. L’appuntamento era chiaramente saltato per cause di forza maggiore ma volevo comunque stare un po’ con lei, anche solo per non farla sentire sola. Decisi i alzarmi e scattai verso l’uscita, presi le chiavi della macchina e partii. Arrivai davanti alla casa di Lottie e parcheggiai la macchina, scesi e rimasi immobile qualche minuto ad osservare quella porta. Ad un tratto la porta si apre e ne vedo uscire una donna, quella donna che la prima volta mi aveva gentilmente accolto e la seconda volta mi aveva quasi aggredito. Si era lei, non avevo dubbi. Richiuse la porta e si avvicinò a me, la salutai per poi chiederle come stesse Lottie. La donna mi riconobbe e si presentò come Sofia, la zia di Lottie. Successivamente mi disse che Lottie era tranquilla adesso ed era in camera sua nel silenzio più totale.
“ora devo andare, tra poco devo iniziare a lavorare” mi disse la donna per poi voltarsi e allontanarsi ma la fermai di colpo.
“le posso chiedere un favore?” mi affrettai a dire prima che si allontanasse troppo.
Sofia si fermò di colpo per poi voltarsi di nuovo verso di me. “che tipo di favore giovanotto?”
“potr… potrei vederla?” dissi timidamente abbassando lo sguardo.
Sofia mi guardò un istante in silenzio. Mi sorrise dolcemente e mi si avvicinò.
“tu sei il ragazzo che ha aiutato Lottie al parco e poi all’ospedale giusto?” mi disse la donna tornando seria ma mantenendo comunque un tono di voce dolce.
Rimasi senza parole a quella sua domanda, non me la aspettavo di certo in quel momento e forse non me la sarei mai aspettata. Sofia, vedendo il mio imbarazzo e l’esitazione a risponderle, mi sorrise di nuovo e mi invitò ad avvicinarmi alla porta
“vieni, ma non disturbarla troppo, è meglio se si riposa un po’”
“grazie infinite. Non la disturberò molto” sul mio volto si stampò un sorriso titubante, mi avvicinai alla porta ed entrai a testa bassa e cercando di fare meno rumore possibile. Sofia mi sorrise di nuovo e mi salutò per poi richiudere la porta dietro di me.
Rimasi qualche istante davanti alla porta immobile, davanti a me c’era una strana oscurità, le tende del salotto erano chiuse, l’unica luce che entrava in casa derivava dalla piccola vetrata accanto alla porta d’entrata. Non mi facevo molti problemi di trovare la stanza di Lottie, sapevo bene dov’era. Il mio timore in quel momento era solo Lottie, cosa le avrei detto una volta che mi sarei ritrovato faccia a faccia con lei di nuovo? Rimasi immobile davanti alla porta bloccando con il mio corpo anche quella poca luce che riusciva ad entrare nella casa.
Sospirai e mi decisi a salire quelle scale che sapevo essere poco più avanti nascoste da quella leggera oscurità, salii lentamente quegli scalini fino a ritrovarmi davanti alla camera di Lottie. La porta era chiusa e io mi ci fermai davanti. Il silenzio in quel momento era fastidioso, anche i miei pensieri erano muti, sembravo completamente svuotato, mi persi nel guardare quella maniglia scura.
Sospirai e mi decisi a fare qualcosa, il silenzio stava iniziando davvero a infastidirmi, avrei voluto fiondarmi nella sua camera, abbracciarla e baciarla ma decisi di trattenermi, o meglio, una volta arrivato davanti a quella casa, tutta la mia spavalderia scomparve poi avevo dato la mia parola a sua zia che non la avrei importunata molto e la avrei lasciata riposare dopo averla vista ed essermi assicurato che stesse meglio.
Bussai piano alla porta, quasi impercettibilmente e mi allontanai leggermente dalla porta. Dopo qualche istante stavo per bussare di nuovo, visto che pensavo che la prima volta non avesse sentito, quando la porta davanti a me si aprì leggermente facendo spuntare da dietro la porta  la sua voce rotta, probabilmente da un pianto.
“ma Bibi! Non sei ancora uscita? Farai tardi se non esci subito, saresti già dovuta uscire” disse tra i singhiozzi e guardando a terra. Piano piano alzò lo sguardo vedendo che la sagoma che le presentava davanti non poteva essere quella di Bibi. Quando il suo sguardo incrociò il mio la vidi sobbalzare leggermente. La porta si aprì del tutto e Lottie con la sorpresa chiaramente stampata in faccia mi fece cenno di entrare in camera
“ciao Zayn! Cosa ci fai qui? Vieni, accomodati” mi disse cercando di trattenere i singhiozzi. Probabilmente stava piangendo fino a poco prima.
“ciao Lottie. Ero passato a fare un giro per vedere se stavi meglio…” le risposi prontamente.
Entrai in camera seguito da Lottie che zoppicando si tornò a stendere a letto
“siediti pure Zayn… il letto è abbastanza grande e ci stai anche tu volendo” mi disse Lottie una volta sistemata a letto.
“gr…grazie Lottie, ma non ti preoccupare. Non resto molto, posso anche restare in piedi” le risposi accennando un sorriso.
“come vuoi allora” mi rispose per poi piombare nuovamente nel silenzio. A quel punto la guardai negli occhi vedendo chiaramente la lucidità tipica di occhi che hanno appena pianto lacrime troppo amare, sulle guance si potevano quasi notare ancora le scie delle lacrime che erano scese su quel viso.
“Lo… Lottie, stai bene? C’è niente che io possa fare per aiutarti in qualche modo?” dissi dopo dato aria ai miei polmoni. Lei in quel momento si voltò verso di me e cercò di sollevarsi, si alzò piano mettendosi a sedere sul letto e si trascinò verso la testiera del letto in modo da poterci appoggiare la schiena per poter restare in quella posizione, prese il cuscino e lo mise in verticale dietro la sua schiena in modo da non ammaccarsela sulla testiera del letto. Dopo essersi alzata, non senza fatica, mi fece cenno con la mano di andarmi a sedere li vicino a lei. Un po’ esitante mi avvicinai al letto e mi sedetti dove lei mi aveva appena indicato.
“no Zayn. Non serve che ti preoccupi per me, starò bene” mi sussurrò lei appena mi sedetti.
Mi girai a guardarla notando che il suo sguardo si perdeva nel vuoto della stanza.
Non sapevo cosa avrei potuto fare in quel momento, l’unica cosa che vedevo era sofferenza nei suoi occhi, la sofferenza che io avevo portato nei suoi occhi.
A qual punto anche il mio sguardo vagò per la stanza fino a perdersi nel nulla
“pe… perdonami Lottie” iniziai a dire con un tono di voce quasi impercettibile “sono stato uno scemo, lo so. Ho combinato un sacco di danni a persone che non centravano nulla, te in modo particolare” a quelle mie parole il suo sguardo tornò consapevole. Sforzò un sorriso che sparì subito e lasciò cadere la testa sulla mia spalla.
“Zayn! Basta… per favore….” A quelle sue parole mi bloccai di colpo, non so il motivo ma mi bloccai di colpo. Forse è stato un bene, stavo per dire cose che per il momento era il momento era meglio che tenessi per me e solo per me. Non dovevo darle altri pensieri, per il momento doveva solo riposarsi e riprendersi dalla disavventura.
“si scusa Lottie” la guardai. Lei era li, appoggiata sulla mia spalla e stava fissando un punto imprecisato del materasso. Avrei tanto voluto baciarla e dirle tutto quello che provavo per lei ma la sua reazione mi preoccupava, mi bloccava. Io Zayn, un disgraziato malvivente fino a pochi giorni prima, avevo paura di dire ad una ragazza che mi piaceva? Si! Era così. Cercai di non pensarci e intanto la stanza era tornata nel silenzio assordante di prima, l’unico rumore che sentivo era provocato dal mio cuore che aveva iniziato a battere ad un ritmo più incalzante e i miei pensieri che avevano iniziato a vagare. Il cellulare di Lottie vibrò per un istante sopra alla scrivania, quel rumore sembrava rimbombare ovunque. Lottie alzò la testa dalla mia spalla e mi chiese se potevo passarle il telefono. Mi alzai dal letto e le presi il cellulare sulla scrivania e glielo porsi. Lo sbloccò e aprì un messaggio.
“hei Lottie! Come va la a casa? Come stai oggi? Va un po’ meglio? Qui si stanno divertendo tutti, tranne me. Sto pensando di venire a casa.  Prima che rientri ti serve niente? Così passo a prendertelo”
La vedevo sorridere mentre leggeva il messaggio. Le rispose velocemente per poi riappoggiare il cellulare sulle sue gambe.
“era Bibi e voleva sapere come me la cavavo a casa e se stavo meglio” mi disse accennando un leggero sorriso.. io rimasi in piedi a fianco del letto in silenzio.
“voleva dirmi che voleva tornare a casa e se avevo bisogno di qualcosa, ma le ho detto che non mi serve nulla” aggiunse Lottie
“le ho detto di rimanere alla festa un altro po’ e che qua ci sei tu, se ho bisogno chiedo a te, spero non ti dispiaccia” concluse Lottie mentre alzava lo sguardo cercando il mio.
A qual punto mi mossi e mi andai a sedere nuovamente sul letto ma questa volta ero di fronte a lei.
“no tranquilla! Se a te fa piacere resto quanto vuoi, e ti avevo già detto che se avevi bisogno io ti avrei aiutato, sono passato proprio per questo motivo” le risposi notando che la mia voce si inteneriva sempre più mentre parlavo, ma non mi interessava molto in quel momento.
Lottie poggiò il suo sguardo su d me e sorrise. A quel punto cambiò discorso, si capiva chiaramente che nell’aria c’era imbarazzo da parte di tutti e due. Ero felice che avesse cambiato argomento lei.
Iniziò a raccontarmi della notte prima che io mi “appostassi” davanti a casa sua per metterla in guardia da Jack. Mi raccontò che areno sedute proprio in quel modo lei e Bibi quella notte e di tutto quello che si erano dette loro due, senza scendere nei particolari di ogni singolo avvenimento, mi raccontò che da li iniziò la storia tra sua cugina Bibi ed Harry, mi raccontò del programma che lei e Bibi avevano studiato per quel giorno in cui tutto ha avuto inizio.
Di botto cambiò ancora argomento e iniziò a parlarmi un po’ di lei, di come aveva vissuto in questi anni, dei suoi genitori che erano sempre in giro per il mondo per lavoro e che erano sempre molto impegnati. Si capiva chiaramente che non sapeva neanche lei cosa dirmi, i discorsi iniziavano ad essere scollegati, insicuri e tremanti. Stava cercando in tutti i modi di non parlare più di quei giorni appena trascorsi. A quel punto il suo cellulare vibrò di nuovo, un altro messaggio di Bibi. Questa volta non rispose, probabilmente era il messaggio per dirle che la avvisava che sarebbe rimasta la alla festa ancora come le aveva chiesto Lottie poco prima. Sorrise e ripose il cellulare sulle gambe di nuovo.
Mi alzai e mi andai a sedere di nuovo vicino a lei
“shhh adesso basta. È tutto passato adesso, non ti devi più preoccupare” le sussurrai all’orecchio.
Lottie tornò a far cadere la sua testa sulla mia spalla, sorrise e chiuse gli occhi per poi ritornare nel silenzio. Io non dissi nulla e lei nemmeno, rimanemmo così per non so quanto tempo per poi accorgermi che si era addormentata sulla mia spalla. Quella scena mi intenerì.
Rimasi li a guardarla, sarei potuto rimanere li in eterno a guardare quegli occhi, anche se adesso erano chiusi, quelle labbra, quei capelli, tutto di lei mi ricordava un angelo caduto sulla terra che aveva avuto la sfortuna di incontrare lui e la sua brutta compagnia.
Ad un tratto sentii un rumore provenire dal piano inferiore, non feci in tempo ad alzarmi che trovai Bibi davanti alla porta di Lottie che mi osservava, ci osservava. Spostai delicatamente Lottie dalla mia spalla e la distesi bene sul letto per poi alzarmi e avviarmi all’uscita della camera. Afferrai il cellulare che avevo in tasca dei jeans e guardai l’ora. Rimasi colpito nel vedere che erano quasi le 6. Bibi mi fermò, mi ringraziò per essere rimasto vicino a Lottie tutto il pomeriggio, mi sorrise e mi offrì qualcosa da bere. Rifiutai e dissi che sarei dovuto tornare a casa, non era previsto che stessi via così a lungo. Presi le chiavi ed uscii. Bibi mi osservò scendere dalle scale e uscire dalla porta.
Tornai a casa mia, aprii la porta, riposi le chiavi della macchina sopra il mobiletto vicino alla porta e mi andai a sedere sul divano in salotto. Nel silenzio iniziarono a riaffiorare tutte le cose che mi aveva detto Lottie nel pomeriggio, la sua voce sottile riecheggiava nella mia testa.
Sorrisi ricordando quel pomeriggio. Erano già le 7 quando mi alzai da quel divano, presi il cellulare e cercai in rubrica un numero, il suo numero. Composi un messaggio mentre il suo viso continuava ad apparire nella mia mente
“dovevi essere molto stanca oggi pomeriggio, ti sei addormentata dopo un po’ sulla mia spalla. Quando è tornata Bibi io me ne sono andato tanto eri comunque in buone mani. Devo ammettere che mentre dormi sei davvero molto carina” rilessi il messaggio e lo inviai dopo aver aggiunto un paio di smile alla fine del messaggio.

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Capitolo 15
*** capitolo 14: mi piacerebbe che fossi qua con me ***


CAPITOLO 14: MI PIACEREBBE CHE FOSSI QUA CON ME
 
un leggero raggio di sole entrava dalla finestra infastidendomi lo sguardo. Mi girai nel letto e sentii un leggero fastidio alla schiena, mi spostai e notai che era il mio cellulare, ci avevo dormito sopra? Mi sollevai sui gomiti e immediatamente tutto mi fu chiaro, mi tornò alla mente quello che era successo il giorno prima, Zayn era venuto a farmi visita ma non mi ricordo molto, devo essermi addormentata ad un certo punto e nessuno mi ha svegliato. Presi il cellulare e notai che avevo un messaggio, lo aprii e con grande sorpresa notai che era Zayn.
Lessi in fretta quelle poche righe di messaggio e non so esattamente cosa provavo in quel momento, timore di passare per cretina dopo essermi messa a dormire con Zayn vicino? Vergogna perché mi ero addormentata davanti ad un ospite? Rabbia perché nessuno mi aveva svegliato? Non lo sapevo, so solo che presi il cellulare, lo lanciai ai piedi del letto e mi andai a nascondere sotto le coperte.
Pochi istanti dopo arrivò Bibi nella mia stanza con l’intento di svegliarmi, entrò nella stanza e mi trovò sotto le coperte, coperta fin sopra i capelli.
“come sta oggi questa dormigliona?” esortò Bibi avvicinandosi al letto.
A quel punto spostai leggermente le coperte fino a scoprire gli occhi e lanciare uno sguardo ammonitore a Bibi che in quel momento non capiva il motivo di quel mio atteggiamento
“perché? Perché non mi hai svegliata?” dissi in tono quasi capriccioso mentre mi mettevo a sedere sul letto. Bibi mi si avvicinò attonita e desiderosa di altri particolari, a quel punto presi il cellulare e le mostrai il messaggio. In pochi secondi lo lesse e scoppiò a ridere per poi commentare
“mi dispiace Lottie ma non ci potevo fare nulla, era tardi ormai” mi disse con ancora la bocca piena di risate per ciò che aveva appena letto sul mio cellulare
“quando sono arrivata a casa io, tu stavi già dormendo beata sulla spalla di Zayn e lui ti stava guardando. Quando mi ha visto ti ha spostata piano, ti ha sistemata sul letto e se n’è andato senza tanti commenti” mi spiegò Bibi in sua difesa
A quel punto non mi restava altro da fare che profondare sotto chilometri e chilometri di terra, ripresi la coperta e me la feci scivolare sopra nuovamente scomparendo alla vista di Bibi, probabilmente avrei voluto scomparire dalla faccia della Terra in quel momento.
“ho capito, ti lascio da sola un po’. Quando sarai più tranquilla scendi in salotto, tra poco arrivano i ragazzi” concluse Bibi per poi andarsene e lasciarmi ai miei pensieri.
Rimasi li in silenzio per qualche minuto poi decisi che era il momento di alzarsi e fare qualcosa, ormai quel fatto era accaduto e nulla lo avrebbe potuto cancellare, non valeva la pena farsi tante paranoie. Mi cambiai la tuta tutta spiegazzata dopo che ci avevo dormito sopra e mi infilai qualcosa di comodo, mi pettinai velocemente e scesi giù in salotto dove trovai Bibi che rideva come una pazza insieme a Harry. Mi salutarono affettuosamente, Harry mi chiese se stavo meglio o se mi sentivo ancora male, risposi che ormai stavo bene e che il peggio è passato. Ci sedemmo tutti sul divano ad aspettare gli altri ragazzi che arrivassero.
Dopo una decina di minuti il campanello squillò e Bibi si alzò per andare ad aprire la porta. Poco dopo tornò in salotto seguita da una coda di persone che non finiva più, riconobbi subito Liam e Louis abbracciati alle loro rispettive ragazze Danielle ed Eleanor. Dietro di loro intravidi anche un timido Niall che stringeva la mano ad una bellissima ragazza castana dagli occhi verdi. Da li a poco la presentò agli altri come Chiara e dichiarò timidamente che è la sua ragazza, che l’ha conosciuta quando è andato a trovare i suoi genitori in Irlanda e che lei era li in vacanza ma lei abita poco lontana da noi.
Rimasi sorpresa di vedere Niall così imbarazzato nel parlare di lei, anche Chiara era palesemente imbarazzata e non aprì bocca per molto. Rimasi a bocca aperta nel constatare che in Danielle qualcosa era cambiato. Non aveva più una cascata di riccioli scuri che le ornavano il volto, si era tinta i capelli e ora era bionda. Danielle ed Eleanor vennero ad abbracciarmi e mi si sederono vicino, iniziammo a parlare tra di noi e Chiara timidamente si unì a noi, inizialmente come spettatrice dei nostri discorsi ma poi pian piano si unì ai discorsi, ci conoscemmo un po’ meglio, capivo come si doveva sentire in quel gruppo, era l’ultima arrivata e  non conosceva ancora molto bene gli altri. Mi ero sentita così anche io all’inizio ma i ragazzi mi fecero sentire subito come a casa e mi abituai  presto alla loro compagnia. Ne avevamo passate di giornate insieme e in quel momento mi ammutolii pensando che presto tutto questo sarebbe finito e io sarei tornata a casa con i miei genitori e non avrei più rivisto quegli amici fantastici. Chiara si accorse che il mio silenzio era strano e mi chiese il perché, in quel momento anche i ragazzi ei Bibi si girarono verso di me. Avevo tutti gli occhi puntati addosso e in quel momento non potei più stare zitta e spiegai il motivo del mio strano silenzio improvviso.
“no niente. È solo che mi sono divertita un sacco in queste settimane che sono rimasta qua con mia cugina e i suoi amici e se penso che tra una ventina di giorni tutto questo finirà mi rattrista un po’”
“ah ma tu non sei di qua?” chiese curiosa Chiara
“eh no, purtroppo. Sono qua solo per le vacanze e tra poco tutto sarà finito e dovrò tornare a casa con i miei, o meglio tornare a casa da sola” dissi con dispiacere
“come da sola?” chiese Chiara stupita di tale mia affermazione
“beh, devi sapere che i miei sono sempre in giro per lavoro e quando sono a casa sono sempre molto indaffarati comunque quindi non passiamo mai molto tempo insieme, sono quasi sempre a casa da sola”
A quel punto nella stanza piombò un silenzio tombale, tutto distolsero lo sguardo da me e guardarono tutti il pavimento
“oh mi dispiace, non lo sapevo” sbottò Chiara rompendo il silenzio. In quel momento mi avvicinai a lei e la abbracciai.
“stai tranquilla! Non importa! Cerchiamo di non pensarci, voglio divertirmi al massimo in questi ultimi giorni che mi restano per divertirmi qui”
Dopo quelle parole l’abbraccio tra me e Chiara mutò in un mega abbraccio collettivo, si unirono a noi anche Danielle ed Eleanor inizialmente ma poi si aggrupparono anche i ragazzi e Bibi.
“bene! Allora diamo inizio al nostro divertimento” iniziò Eleanor facendo terminare il mega abbraccio
“ben detto! Non abbiamo tempo da perdere, già ne abbiamo poco, non possiamo sprecarlo così” continuò Chiara. Anche Danielle sembrava voler dire la stessa cosa e iniziarono a pensare cosa fare e dove andare a divertirci tutti insieme.
“beh per non perdere troppo tempo da dedicare al nostro divertimento…” intervenne Bibi sottolineando la parola “nostro” “…dovremmo dedicare un po’ di tempo all’organizzazione delle attività in modo da evitare spiacevoli perdite di tempo. Infondo è quello che vogliamo, giusto? Divertirci il più possibile insieme”
Harry applaudì alle affermazioni di Bibi assecondando ogni singola parola per poi andare a baciarla senza farsi tanti problemi di cosa potessero pensare i presenti.
Ci sedemmo tutti attorno al tavolino del salotto e Bibi si armò di carta e penna
“scusa Bibi, ma quelli a cosa dovrebbero servirci?” intervenne Louis mentre Bibi si accomodava tra me e Harry
“Louis, ma sei sicuro di aver capito cosa abbiamo detto di fare noi ragazze?” lo rimproverò Bibi.
Louis si ammutolì di colpo e rimase a guardare il tavolino senza dire niente
“rispieghiamo per l’ultima volta cosa vogliamo fare visto che QUALCUNO non ha fatto attenzione” riprese Bibi con tono scherzoso nei confronti di Louis.
La mattinata passò in fretta, a pranzo ordinammo delle pizze e le divorammo tutti in compagnia parlando del più e del meno, il pomeriggio passò ancora più in fretta, ma le idee per le attività da fare tutti insieme scarseggiavano, il tempo lo avevamo trascorso per la maggior parte a giocare con il cellulare, parlare delle coppie che si erano formate nella compagnia e a baciarsi, tutti tranne me. Cercai di non farci caso, volevo solo pensare che erano tutte coppie perfette, erano nate per durare davvero molto a lungo.
Cercai di non farmi notare molto dagli altri ma non ce n’era un gran bisogno, sembravo davvero sparita da quel salotto. Improvvisamente il mio pensiero andò a Zayn, cosa starà facendo in questo momento? Avrei tanto voluto che fosse al mio fianco in quel momento, presi il cellulare ed aprii un messaggio nuovo, selezionai Zayn come destinatario e inizia a scrivere
“ciao Zayn. Cosa stai facendo di bello in questo momento? Sai? Io in questo momento sto pensando, di tempo ne ho parecchio e ultimamente ne ho più del solito, sto pensando all’infinità di cose che mi sono successe in queste ultime settimane. Prima ero una semplice ragazza maldestra, timida e senza amici, ora invece le cose stanno pian piano cambiando e questo non mi dispiace per niente, anzi, devo proprio dire che mi piace. Ora ho un sacco di fantastici amici che mi sono sempre vicini e che mi vogliono bene. Sono molto felice di averli trovati e sarà difficile dimenticare queste ultime settimane, se non impossibile. Ma sento che ancora manca qualcosa per rendere tutto questo davvero indimenticabile, solo una cosa manca per completare il puzzle di queste mie vacanze, tu. Mi piacerebbe tanto che tu fossi qua con me, abbracciarti sarebbe la cosa che mi renderebbe la ragazza più felice del mondo, forse dell’universo ma non voglio esagerare. Non so cosa darei per essere con te in questo preciso momento.”
Prima di inviare, come faccio sempre, rilessi il contenuto soffermandomi su ogni singola parola. Errori non ne trovai nel messaggio ma rileggere il messaggio mi mise il batticuore. Iniziai a pensare a come avrebbe reagito Zayn nel leggere quelle parole. Come diavolo mi era saltato in mente di spedire a Zayn quel messaggio? Stavo impazzendo?
“no no… non è il caso” mi dissi per convincermi della cavolata che avrei fatto se avessi mandato quel messaggio. Mi resi conto solo in un secondo momento che stavo ragionando ad alta voce. Chiusi in fretta il messaggio che si salvò in bozze e mi zittii portandomi le mani davanti alla bocca assicurandomi che nessuno mi stesse ascoltando. Alzai lo sguardo ai ragazzi e sospirai nel vedere che si stavano ancora tutti baciando tranquillamente come se io non esistessi.
Mi alzai, presi il blocco e la penna che prima stava usando Bibi e mi andai a sedere comoda sul divano. Voltai la pagina del blocchetto e iniziai a fare alcuni scarabocchi su quella pagina bianca senza alcun senso. L’aprirsi della porta e la comparsa di Dave e zia Sofia mi riportarono alla realtà. Di scatto tutti smisero di sbaciucchiarsi e si rimisero composti a guardare zia Sofia che sorrideva.
Era appena rientrata dal lavoro ed ora avrebbe preparato la cena. Chiese gentilmente agli ospiti se si fossero fermati per cena ma rifiutarono cordialmente. Si alzarono tutti con calma e si diressero alla porta, Liam e Danielle aprirono la coda seguiti da Eleanor e Louis e infine Chiara e Niall chiusero la fila. Salutarono tutti per poi sparire dietro la porta. A quel punto mi alzai dal divano e andai a raggiungere Bibi e Harry in entrata e salutai Dave con un cenno del capo.
Harry d’un tratto si pentì di aver rifiutato di rimanere per la cena e informò Sofia che, se non le creava troppo disturbo, lui si sarebbe fermato per cena.
“informo i miei genitori che sta sera mi fermo qui a cena e torno a casa più tardi, torno subito” Harry si allontanò un po’ da noi mentre io, Bibi, Dave e Sofia ci dirigemmo in cucina. Poco dopo si riunì a noi anche Harry ed iniziammo a preparare la cena. Quella sera fu davvero divertente preparare la cena tutti insieme, per una volta non era tutto nelle mani di Sofia ma tutti ci demmo da fare e quando ci sedemmo a tavola eravamo tutti molto affamati.
La serata sembrava procedere tranquillamente, tra una risata e l’altra fino a quando una domanda non fece calare un silenzio spaventoso in cucina. Harry aveva preso parola e mi ha sorpreso con una domanda che non sapevo in che modo affrontare.
“sta già per finire tutto vero?” cominciò Harry con tono palesemente triste e abbattuto
“Bibi mi ha detto che tra poco la tua vacanza, se così la si può chiamare, sta per finire. Alla fine tu non ti sei divertita più di tanto, l’inizio è stato tutto un incubo, a metà vacanza ti sei fatta una gita in ospedale e adesso, il finale….”
Ero scioccata dalle affermazioni di Harry. Bibi mi osservava dall’altra parte del tavolo e lo stesso era per Dave e Sofia rispettivamente alla mia destra e sinistra. Ancora a testa bassa accennai un sorriso e mi sforzai di rispondere interrompendo la frase di Harry
“e il finale vedremo, sarà perfetto! Voglio avere dei bei ricordi di queste settimane. Basta! È passato tutto e non ci voglio pensare. È vero, ho poco tempo ancora per rimanere qui con voi, poi dovrò tornare a casa alla mia stupenda vita noiosa e solitaria. Ma adesso non ci voglio pensare, ci penserò il momento in cui tutto questo finirà e quel momento non è oggi” in quel momento alzai lo sguardo per incrociare quello di Harry sforzando un sorriso per cercare di convincerlo di quelle mie parole, ma sapevamo benissimo tutti che stavo cercando di convincere me stessa.
Harry si bloccò di colpo a sentire quelle parole mentre Bibi si alzò dal suo posto per venirmi vicino e abbracciarmi. Dopo quel piccolo dialogo nessuno osò più aprire bocca. Finimmo la cena e zia Sofia si preparò per lavare i piatti, Dave andò in salotto a guardarsi un po’ la tv e io lo seguii silenziosa. Harry e Bibi aiutarono Sofia a sistemare in cucina.
 
POV BIBI
 
Oddio! Ma cosa è saltato in testa a Harry di tirare fuori quel discorso con Lottie? Io gli avevo detto quelle cose in confidenza ma non avrei mai pensato che le andasse a dire a Lottie. Ogni tanto buttavo l’occhio in salotto e la vedevo la, seduta con le gambe raccolte al petto e lo sguardo perso nel nulla. Dopo aver sistemato tutto in cucina Harry si avviò verso il salotto per salutare tutti e andarsene a casa.
Mentre mi passava davanti lo afferrai per un braccio
“ti dovrei parlare, puoi venire con me un paio di minuti?” Harry acconsentì facendo un leggero cenno con la testa e mi seguì. Salimmo in camera mia e dopo aver chiuso la porta mi girai verso Harry.
“non era mia intenzione. Il discorso mi è sfuggito di mano, non doveva andare così” iniziò Harry ancora prima che io dicessi niente. Aveva già capito di quello che gli dovevo parlare. Mi faceva male vedere Lottie in quelle condizioni, ne aveva già passate tante.
“ok, ho capito, ma dobbiamo trovare il modo per rimediare” gli risposi poco dopo.
Harry stava per riprendere il discorso quando il suo cellulare squillò.
“scusa Bibi, devo rispondere, è mia mamma”
“si si, tranquillo. Rispondi pure”
Harry si allontanò e uscì dalla stanza e rispose alla chiamata. Dopo pochi minuti tornò in camera e tornò a chiudere la porta dietro di sé.
“mi dispiace un sacco per quello che ho combinato questa sera. Mi farò perdonare al più presto, penso già di sapere come fare, ma adesso non posso spiegartelo, devo scappare a casa” riprese Harry
“è successo qualcosa?” chiesi quasi preoccupata
“no no tranquilla. Solo che mia mamma non vuole che disturbi ancora molto e vuole che torni subito a casa” mi rispose prontamente Harry. Io scoppiai a ridere, dopo qualche istante mi avvicinai a lui, gli afferrai il viso e lo baciai. Solo dopo qualche istante ci allontanammo e gli risposi un leggero “ok”
tornammo entrambi al piano inferiore dove trovammo tutti seduti sul divano. Il nostro sguardo andò subito a Lottie che sembrava già più serena rispetto a pochi minuti prima. Harry salutò tutti e si diresse verso la porta. Io lo accompagnai.
“domani quando ci vediamo ti spiego con calma cosa avevo pensato di fare, buona notte amore” mi disse Harry prima di uscire e dirigersi verso casa.

ecco il nuovo capitolo :)
spero vi piaccia :)
voglio ringraziare le persone che hanno lasciato anche solo poche parole per esprimermi il loro parere sulla storia, mi ha fatto davvero molto piacere
spero di poterne leggere altre prima o poi :)
non vi ruberò altro tempo adesso :)
buona serata a tutti/e

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Capitolo 16
*** capitolo 15: tutti in vacanza ***


CAPITOLO 15: TUTTI IN VACANZA
 
“altra serata a film e depressione?” dissi con un filo di voce per non farmi sentire da Dave e mia madre. Lottie mi guardò in faccia e a quel punto mi resi conto che Lottie stava cercando di evitare il discorso.
“Lottie, potresti venire con me? Ho bisogno di parlarti” le dissi afferrandola per i polsi e tirandola su dal divano.
“mamma, Dave, noi andiamo in camera, buona notte” dissi prima di allontanarmi e salire le scale insieme a Lottie.
Giunte al piano di sopra ci chiudemmo in camera. Mi girai verso Lottie che in quel momento mi guardava confusa, mi avvicinai a lei e le presi le mani tra le mie
“ti prego di perdonarmi Lottie, non pensavo andasse a finire così” iniziai io. Lottie continuava a guardarmi strana
“a cosa ti riferisci Bibi?” mi chiese
“a Harry e a quello che ha detto prima a cena” risposi con tono abbattuto
“ah… no, non preoccuparti. Prima o dopo l’argomento andava affrontato. Mi ha solo ricordato che sarebbe ora che io ci pensassi. Lo dovranno sapere anche gli altri e spetta a me dirglielo. È vero! Sarà dura ma lo devo fare” quella frase di Lottie mi lasciò senza parole. Il silenzio piombò in camera per qualche istante. Feci un profondo respiro e continuai il mio discorso
“io ho raccontato queste cose a Harry in confidenza, insomma, è il mio ragazzo e pensavo sarebbero rimaste cose tra noi due e basta”
“ehi Bibi! Non ti devi preoccupare per questo, davvero” il tono di Lottie divenne molto dolce. Sembrava molto sincera nel dire quelle cose ma io ero preoccupata di averla fatta soffrire ancora per una cavolata, ero sempre stata una ragazza decisa e adesso, tutto d’un tratto, non ero più sicura di niente.
“quindi non sei arrabbiata?” chiesi per assicurarmi che stesse dicendo sinceramente quello che pensava e che non lo stesse facendo solo per farmi stare bene.
“no, non potrei mai esserlo” mi rispose mostrandomi un bellissimo sorriso. A quel punto la abbracciai. Lottie si abbandonò al mio abbraccio.
“ti voglio bene Bibi” esordì d’un tratto Lottie.
“anche io te ne voglio, tanto!” le risposi. Non so quanto tempo rimasi abbracciata a Lottie ma il tempo sembrava essersi fermato e non mi dispiaceva. Nell’ultimo periodo avevamo parlato poco noi due e ci siamo “allontanate”. Ora che tutto era finito, tutto poteva pian piano tornare alla normalità, Lottie ed io tornammo con il pensiero alla notte prima che tutto avesse inizio, quella notte che avevamo trascorso sedute una di fronte all’altra a parlare di ragazzi, di cosa avremmo fatto nei giorni a seguire e molte altre cose. Quando ci staccammo da quell’abbraccio istintivamente entrambe ci voltammo verso il letto e ci andammo a sedere una di fronte all’altra.
Ci guardammo negli occhi per qualche istante per poi scoppiare a ridere come due cretine. Sembrava davvero di essere tornate a quella sera.
“ti ricorda nulla questa scena Bibi?” mi disse Lottie guardandomi negli occhi
“certo che mi ricorda qualcosa Lottie. È stato da qua che tutto è cominciato” le risposi sorridendole
“eh si, e spero che ci saranno altri momenti come quello prima che tutto finisca” replicò Lottie mutando leggermente il tono in malinconico, ero quasi certa che questa volta il tono malinconico fosse riferito proprio al fatto che sapesse bene che presto tutto sarebbe finito e non alle sue disavventure che le hanno riempito le giornate nell’ultimo periodo
“…” rimasi in silenzio per qualche istante ad osservarla mentre aveva abbassato lo sguardo sulle sue ginocchia.
“certo! Ci saranno sicuramente. Comunque non finirà nulla! Io e te, Lottie, abbiamo stretto un legame speciale in queste settimane, anche se saremo lontane non mi dimenticherò nulla di tutto questo. È vero che sono successe cose brutte ma ogni singolo momento voglio che sia ricordato perché lo ritengo davvero importante per me e credo che lo sia anche per te” ripresi dopo aver sospirato silenziosamente per raccogliere il coraggio di dire quelle parole. Benché non lo dessi molto a vedere, tenevo molto a Lottie e all’amicizia che si era instaurata tra di noi. Anche se non sembra, il fatto di sapere che pesto lei non sarà più lì, vicino alla mia stanza e pronta ad ascoltare ogni mia cavolata, ogni storia, ogni segreto mi rendeva molto triste ma mi stavo sforzando moltissimo per cercare di nasconderlo a tutto e a tutti. Non volevo che in qualche modo Lottie si sentisse ancora peggio sapendo che io sono giù di morale per la sua imminente partenza.
“certamente! In queste settimane sono successe un sacco di cose, ho conosciuto un sacco di persone fantastiche con la quale ho stretto un’amicizia. Probabilmente non è una semplice amicizia, è un qualcosa che va oltre all’amicizia, siete davvero un bel gruppo, siete fantastici e mi sono divertita un sacco a stare con voi. Non dimenticherò mai questo periodo, è stato il più bello della mia vita” mi rispose Lottie strappandomi dai miei pensieri. Le fui molto grata per avermi strappata da quei pensieri, non so per quanto sarei riuscita  a resistere ancora. In qualche modo dovevo evitare ancora quel discorso per evitare di farmi scoprire triste da Lottie e approfittai della sua risposta per cambiare discorso.
“ti riferisci a Zayn quando dici che non è una semplice amicizia? Quando dici che è un qualcosa che va oltre all’amicizia?” le chiesi mostrando un sorrisetto malizioso. Lottie divenne paonazza in viso
“n…no!” mi rispose molto imbarazzata.
“….” Rimasi in silenzio a guardarla sapendo bene di averla imbarazzata con quelle mie parole ma ero riuscita a cambiare discorso. Mi divertì molto quella scena e aspettavo di vedere quale potesse essere la sua reazione.
“ok, forse. Ma tu non devi dire niente a nessuno” mi disse facendosi un po’ di coraggio
Ora ero davvero sorpresa, mi sarei aspettata tutto ma non questo. Mai avrei creduto che Lottie avesse trovato il coraggio di dire una cosa del genere. Io la prendevo in giro per questo fatto, sapevo che le piaceva Zayn ma sapevo che non lo avrebbe mai ammesso ne a me ne a nessun altro. Il fatto di sbagliarmi mi aveva pietrificata ma allo stesso tempo ero molto felice per lei.
“mi fa molto piacere saperlo” iniziai a dire guardandola mentre cercava di sprofondare per non essere giudicata “ma lui lo sa?” continuai subito dopo
“lui chi? Sapere cosa?” mi rispose Lottie fingendo di non aver capito
“dai Lottie… non fare la finta tonta con me, Zayn ovviamente!” ribattei io maliziosa
“ah.. beh… lui… no, non lo sa ancora. Sai che sono una codarda e non ho coraggio di dirglielo” iniziò Lottie insicura. Nei suoi occhi si poteva leggere chiaramente un forte sentimento nei confronti di Zayn. Le mancavano solo gli occhi a forma di cuoricino e le ali ai piedi e poteva iniziare a volteggiare per la stanza al solo pensiero di Zayn.
“beh dai, vedrai che ce la farai, da quando sei venuta da noi sei cambiata molto, ora sei meno insicura rispetto a quando sei arrivata. Non hai avuto problemi a stringere nuove amicizie e tutti ti vogliamo bene. Vedrai che anche con Zayn riuscirai a fare progressi” cercai di rassicurarla io
“mi piacerebbe ma non credo di piacergli” l’espressione di Lottie si rattristò nel dire quelle parole, si stava demoralizzando da sola
“beh, prova a parlargli e lascia che sia lui a dirti se non gli piaci, non credi? Dissi cercando di rassicurarla
“non hai tutti i torti ma ricorda che ormai siamo alla fine, qualche giorno e dovrò dimenticarmi di lui, io tornerò a casa con i miei genitori e addio Zayn. Anche se trovassi il coraggio di dirgli quello che provo e supponendo che lui mi ricambi, cosa farei dopo? Ci rimarrei male e basta” continuò Lottie sempre più demoralizzata
“ma Lottie! Mi stai dicendo che non parli con Zayn dei tuoi sentimenti solo perché hai paura che lui non ti ricambi o che hai paura di quello che può succedere dopo? Fidati, a lui piaci e vedrai che un modo per non perderti lo troverà! Ci scommetto la mano, anzi tutte e due” le dissi ingrossando un po’ la voce come per aggredirla
“beh…. Diciamo che non credo che funzionerà” mi rispose dopo pochi istanti di silenzio. Mi accorsi a quel punto che avevo sbagliato tono di voce. Era già abbattuta di suo, non era il caso di fare la voce grossa e aggredirla verbalmente, l’avrei solo demoralizzata più di quello che già era.
“Dai Lottie.. non dire così, ti stai fasciando la testa prima di essertela rotta. Non preoccuparti troppo e cogli la palla al balzo. Credi un po’ di più in te stessa e vedrai che andrà tutto bene” dissi con tono più dolce per cercare di attutire la mia “aggressione verbale” ma allo stesso tempo stavo cercando di spingerla a credere più in se stessa.
Il silenziò regnò per qualche istante attorno a noi per poi essere rotto da un timido “ci proverò”
Cambiammo argomento subito dopo, passammo parecchio tempo chiuse in camera noi due sole finchè il sonno non iniziò a farsi strada in noi, sbadigliavamo di continuo e decidemmo che era ora di andare a dormire.
 
 
La mattina arrivò presto, un fievole raggio di sole entrava dalla finestra e mi infastidiva la vista, mi alzai e mi sistemai un po’ i capelli scompigliati dal sonno per poi scendere in cucina. Erano già tutti la, Dave, mia madre e Lottie, stavano già finendo la colazione e io mi unii a loro. Li salutai e mi andai a sedere al mio posto, mia madre mi si avvicino, mi porse un paio di fette di pane tostato, un po’ di uova strapazzate e un po’ di bacon per poi tornare a sedersi per finire la sua colazione. La ringraziai lasciandole un leggero bacio sulla guancia prima che si allontanasse e iniziai a mangiare.
Una volta finita la colazione mia madre e Dave si recarono al piano superiore e si andarono a preparare per un’altra giornata di lavoro mentre Lottie rimase li ad aspettarmi in silenzio.
Una volta sole Lottie mi si avvicinò
“ci ho pensato molto, con Zayn non credo che succederà nulla” mi sussurrò vicino all’orecchio.
Rimasi senza parole ma assecondai la sua scelta, così almeno dovevo farle credere. Harry mi aveva accennato a grandi linee come aveva intenzione di farsi perdonare con Lottie e in qualche modo avrei fatto incontrare Lottie con Zayn e li si sarebbero finalmente dichiarati l’uno con l’altra.
“sei sicura di quello che dici Lottie?” le chiesi facendo finta di assecondare la sua decisione
“si! So… sono sicura” esitò a dire lei.
“beh allora se è quello che vuoi rispetterò la tua scelta” le dissi fingendomi rassegnata.
Iniziavo a odiare la mia finzione ma era per una buona causa, alla fine Lottie mi ringrazierà per aver fatto tutto questo. Probabilmente potrebbe anche uccidermi ma sono fiduciosa nel fatto che ne rimarrà soddisfatta.
Probabilmente Lottie si stava accorgendo che stavo fingendo, infatti la sua espressione cambiò di colpo, stava per farmi delle domande ma fortunatamente suonò il campanello. Sapevo che al mattino presto era difficile che qualcuno suonasse alla porta ma corsi comunque ad aprire, chiunque fosse mi stava salvando da un interrogatorio pericoloso.
Mi avvicinai alla porta, girai le chiavi ed aprii la porta. Fui sorpresa nel trovarmi davanti Harry, aveva il fiatone e un sorriso a 32 denti.
“hei Harry! Cosa ci fai qui a quest’ora?”
“ciao amore, scusa se mi sono piombato qui a quest’ora ma non potevo aspettare ancora! Sono troppo felice” iniziò Harry cercando di recuperare un po’ di fiato dopo la corsa che aveva fatto per precipitarsi a casa mia.
“hei hei… dimmi tutto! Ma magari prima potresti entrare, che ne dici?” lo invitai ad entrare e si accomodò in salotto. A quel punto ci raggiunse anche Lottie che si stupì anch’essa alla vista di Harry. Lottie si avvicinò per salutare Harry e si andò a sedere su uno dei divani. Mi diressi in fretta in cucina, presi un bicchiere d’acqua e lo portai a Harry.
“tieni, bevi un po’ d’acqua e riprendi fiato, poi ci racconterai il motivo di questa tua pazzia” mi avvicinai ai divani e gli porsi il bicchiere
“grazie amore” disse Harry, bevve tutto in un sorso e si calmò un po’. Iniziò a raccontare il motivo di tanta gioia alle 7 del mattino
“beh sono venuto qui di corsa questa mattina perché finalmente ho avuto la conferma di quello che pensavo” iniziò Harry. Era fuori di sé per la gioia e si capiva chiaramente dal modo di parlare
“i miei genitori possiedono una casa al mare ma quest’anno le ferie le faranno a settembre quindi possiamo usarla noi per un po’” continuò Harry dopo essersi concesso un po’ di tempo per recuperare fiato
“potremo organizzarci con i ragazzi e trascorrere l’ultimo tempo che ci rimane insieme nella nostra casa al mare. Vi piace l’idea? A me sinceramente si” si vantò alla fine.
“oddio Harry! Non so davvero cosa dire” intervenne d’un tratto Lottie
“Lottie, non serve che tu dica nulla, basta un semplice si” le rispose dolcemente Harry
“Harry… ti sei dimenticato che c’è un piccolo problema?” gli dissi con un tono quasi ammonitore.
“di che problema parli Bibi?” esclamò una voce dalle scale, mi voltai e ritrovai mia mamma in piedi dietro di noi
“eehmm… niente mamma” fù la prima cosa che mi uscì spontaneamente di bocca
“buongiorno Sofia! Non è nulla di grave. I miei quest’anno hanno spostato le ferie a settembre quindi mi hanno permesso di portare i miei amici li per passare un po’ di tempo insieme a divertirci e rilassarci. Ci sono problemi se Bibi e Lottie si uniscono a noi?” iniziò a spiegare a mia madre tutta la storia dopo a verla cordialmente salutata.
“e quanto starete via?” chiese a sua volta mia madre
“due settimane, non possiamo fermarci di più visto che poi Lottie, a malincuore dovrà tornare” rispose prontamente Harry
“per me non ci sono problemi ma se non ti dispiace ne vorrei parlare con più calma questa sera quando torno da lavoro” concluse infine mia madre con tono non molto deciso ma comunque sincero
“si si, non ci sono problemi. Possiamo aspettare” concluse Harry prima di salutare di nuovo tutti, alzarsi dal divano e tornarsene verso casa sua.

ecco il nuovo capitolo ;)
spero che vi piaccia ;)
chiedo scusa per il ritardo ma mi si era impallato il pc (maledetto pc) quindi non ho potuto aggiornare.
spero che vi divertiate a leggerlo e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate ;)

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