I'll be there for you.

di GlockenspielSong
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Wake me up when September starts. ***
Capitolo 2: *** "Come inside for a little home made tea!" ***
Capitolo 3: *** "Do you like our treat?" ***
Capitolo 4: *** Lily, Hugo, we're so proud of you. ***
Capitolo 5: *** First breakfast. ***



Capitolo 1
*** Wake me up when September starts. ***


Ma che stupenda giornata, il sole splendeva sull’erba bagnata, due scoiattoli giocavano a rincorrersi intorno ad un grande albero, gli uccellini cinguettavano, e tutt’attorno regnava la tranq..
“AAAAAAAAAAAAAH!”
Come non detto. Gli scoiattoli risalirono sopra l’albero spaventati e gli uccellini volarono via. E con l’urlo di una delle vittime di Fred Jr Weasley e James Sirius Potter, la giornata cominciò anche per la famiglia Weasley.
 
                                                                                      ***
“..un buongiorno dalla radio Londra per tutti i nostri ascoltatori che in questo momento sono in macchina per andare al lavoro o per accompagnare i figlioletti a sc..” e la rafiosveglia si spense con un colpo secco della mano del giovane Lysander Scamander. Quella notte c’era stato un brutto temporale, che per fortuna con l’arrivare del giorno si era cambiato. Erano le sette e trenta del mattino, e per i piccoli Scamander era arrivata l’ora di alzarsi.
“Mamma, non troviamo le nostre uniformi scolastiche!” urlò Lorcan dalla scala, con a fianco il gemello. Dato che la madre non rispondeva, sbuffarono all’unisono e scesero le scale, aspettandosi-come al solito-di trovare la madre con degli auricolari babbani alle orecchie, che preparava la colazione altamente biologica dimenandosi a ritmo di musica. Era una famiglia all’avanguardia, la loro. La loro casa era piena di aggeggi elettronici, ed ognuno aveva un telefonino cellulare di ultimo modello. Persino i gemelli, che però li avrebbero lasciati a casa per andare ad Hogwarts, lasciandoli sotto custodia del padre, troppo furbi per lasciarli alla madre curiosa di sbirciare tra i loro contatti e magari trovare qualche giovane babbana carina. Le loro aspettative erano vere: Luna Lovegood era in cucina a preparare la colazione a suon di “What a Wonderful World dei Ramones, una tra le sue band preferite. Bastò toccarle leggermente una spalla per farle togliere subito le cuffie.
“Cosa succede cari?..”
Col passare degli anni, Luna aveva conservato perfettamente la sua testa fra le nuvole, e la sua aria lunatica che fin da giovane l’accompagnava.
“Le uniformi,” disse Lorcan “non le troviamo.” Concluse Lysander.
“Non le vorrete mica indossare adesso, vero?..” chiese con aria spaesata Luna, guardandosi attorno, riprendendo poi con un sorriso trionfante la fetta di pane che aveva smarrito, che poi era sotto i suoi occhi.
“No, no..” rispose Lysander distratto, attento ai gesti della madre che preparava la colazione “..è marmellata di albicocche quella?”
                                                                                          ***
 
Bello, ambizioso e perspicace. Sono queste le parle che spiccano sulla parete della camera del giovane Malfoy. Ogni sera, suo padre Draco, con la scusa di dargli la buonanotte, cambiava le parole con un colpo di bacchetta, mutandole in ‘Forte, Leale e Sincero’, ma la madre, come il padre usciva, le cambiava nuovamente, ed era tutto un continuo mutare di parole. Fino a quando, il giorno del suo ritorno dal primo anno ad Hogwarts, cambiò le parole in ‘Magico, Serpeverde e Battitore’, trionfante di essere stato ammesso nella squadra di Quidditch, e da quel giorno nessuno si permise più di cambiarle. Stava sognando proprio il Torneo di Quidditch in quel momento, e Serpeverde ne aveva appena vinto le finali.. che visione stupenda, lui con la coppa in mano, con la sua squadra attorno che urlava vittoriosa d’entusiasmo, mentre il campo di Quidditch si tingeva di verdeargento, ed una mano di qualcuno che cercava attenzioni che lo tirava in disparte, fuori dalla folla per abbracciarlo forte, mentre le sue narici venivano invase dal dolce profumo di..
“Signorino.. signorino!”
Fu la voce della tata a riportarlo sul pianeta Terra.
“Farà tardi all’espresso di Hogwarts..”
“Si, mi sto alzando.” Annuì il ragazzo, mettendosi a sedere sul letto per stropicciarsi gli occhi, beccandosi un bacio in piena fronte dalla tata.
“Oh, Kristen.. la smetta! Non sono più un bambino!”
“Non sei più un bambino?” chiese la tata abbandonando il linguaggio formale, perché con Scorpius non c’era bisogno, dato che l’aveva visto nascere, l’aveva cresciuto diventando la sua compagna di giochi “Allora posso riportare giù il vassoio con il latte, i biscotti ed una bella fetta di torta al cioccolato fatta con le mie mani per un certo bambino. Dato che ormai sei grande puoi scendere e procurarteli benissimo da solo!”
Fece per alzarsi ed andarsene, ma la mano del ragazzo la fermò.
“..forse posso rimanere piccolo ancora per un po’.”

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Capitolo 2
*** "Come inside for a little home made tea!" ***



“FREDERICK JUNIOR WEASLEY E JAMES SIRIUS POTTER, GIURO CHE SE VI PRENDO VI STROZZO!”
La casa Weasley-Johnson non è mai stata e mai sarà tranquilla. Soprattutto quando i Potter andarono a dormire da loro per poi andare al treno tutti assieme, raggiunti la mattina a casa da Ron, Hugo, Hermione, Rose, Louis, Dominique, Victoire, Bill e Fleur.
“Roxanne, un po’ di garbo!” Angelina, nonostante il passare del tempo, riusciva a conservare tutta quell’energia per urlare contro la gente senza mai stancarsi. Roxanne da lei aveva ereditato la testardaggine, l’aggressività.. ed anche il pugno facile.
“Ma, mamma!”
“AH, AH! Capito Roxie? Non si urla per casa!” Fred e James la canzonarono, facendole la linguaccia, ma continuando a scappare da lei. Si ritrovarono con le spalle al muro, alla fine delle scale.
“Freddie.. questa volta ci ammazza, me lo sento..” sussurrò James mentre arretravano, avvicinandosi al muro mentre Roxanne gli si avvicinava.
“Ah, ah, hai ragione Jamie!” Annuì minacciosa Roxanne con un ghigno stampato sul viso.
“Roxaaanne, vieni a darci una mano qui!” anche la voce di Ginny Weasley riusciva a farsi sentire da grandi distanze. Roxanne, presa alla sprovvista, fece una faccia spaesata mentre le due piccole pesti la spingevano per farsi strada ridendo tra le scale.
“Guastafeste!” Borbottò, con aria sconfitta, mentre scendeva le scale per andare a dare una mano alle zie.
                                                                                  
                                                                                            ***
“Okay, questa è la sinistra.. e questa.. la destra?” farfugliò Lysander tra sé, osservando le sue nuove scarpe, che sembravano del tutto identiche.
“No, al contrario. Scemo.”  Annuì con aria soddisfatta Lorcan, ammirando le scarpe che aveva appena indossato, uguali a quelle di Lysander.
“No, piccolino. Aveva ragione tuo fratello..” disse Luna a Lorcan, mentre portava il vassoio con la colazione a tavola passando per il giardino in cui erano seduti i gemelli, superando un cuscino per terra illesa, ma inciampando subito dopo in un baule. Per fortuna non cadde, perché altrimenti i ragazzi avrebbero dovuto dire addio alla loro colazione.
“Gn!” Lysander fece una linguaccia a Lorcan, scoppiando a ridere.  Il fratello lo imitò, continuando però a guardarsi le scarpe dubbioso.
“Ragazzi, venite dentro per un po’ di thè fatto in casa!
                                                                                              ***
“Allora, era buona la torta?” chiese Kristen a Scorpius. Era inutile quella domanda, ormai sapeva la risposta. Era la stessa da anni.
“Mhmh.” Mugolò Scorpius, incapace di parlare a bocca piena. Deglutì con aria soddisfatta “potrei..”
“Mangiarne altre cento. Lo so piccolo, lo so.” Annuì la tata. Era sempre la stessa frase, ma detta da lui la soddisfaceva in un modo impressionante. Dio solo sapeva quanto voleva bene a quel ragazzo, che stava venendo su così bello ed educato. Era fiera di lui, l’aveva accolto come un figlio. S’incamminò su per le scale, diretta alla camera del ragazzo. Scorpius aveva capito cosa volesse fare, così finì la torta in fretta e la seguì in camera sua.
“Non ci provare nemmeno, Kristen!” esclamò, vedendo la tata che armeggiava con il suo baule “non ti permetterò di scenderlo. Lascia fare a me.”
“Oh, suvvia, sono ancora nel fiore degli anni! Sono capace di fare certe cose!” scherzò la tata. Tirando il baule giù dal letto. Si accorse che era veramente pesante “Cosa ci hai messo? Mattoni? Avrei giurato che l’anno scorso fosse più leggero!”
“No Kristen, tu l’anno scorso stavi ancora bene. Giù le zampe dal mio baule.” E quando Scorp si convinceva di una cosa, nessuno riusciva a fargli cambiare idea. Prese il baule dalle mani della tata, e lo trascinò giù per le scale.
                                                                                             ***
“Mamma, James mi ha fatto spaventare!” piagnucolò Hugo.
“James!”
“Non sono stato io, lo giuro! Non farei mai del male ad un povero, piccolo, indifeso, tenero, dolce..”
“James.”
“..scemo, cagasotto, piagnucolone..”
“JAMES!”
“Okay, okay! La smetto!”  disse James, alzando le mani, e scappando via, notando che la Ginny stava cominciando ad innervosirsi. Fred Jr lo seguì ridendo, ed i due si diressero al piano di sopra.
“Non pensate che sia meglio che le due pesti restino con noi adulti?” suggerì Harry. Tutti sapevano a cosa si stava riferendo. Infatti, dal piano di sopra, giunsero subito delle urla. Urla di ragazze, ovviamente. Si sentirono dei passi veloci: erano Victoire, Dominique, Rose e Lily Luna, ed avevano tutte un’aria spaventata.
“Un ragno!” esclamò Victoire.
“Era enorme!” aggiunse Dominique.
“..non so bene cosa fosse ma mi ha fatto tanta paura.” Lily si nascose il viso tra le mani, quasi tremando. Si lasciò coccolare dalla madre Ginny, mentre Roxanne scendeva le scale, con il ‘ragno’ tra le mani.
“Un ragno, enorme. Di gomma. Preso da Zonko aggiungerei anche.
“Ora basta!” urlò Angelina “Filate tutti quanti in macchina! Velocemente, anche. Se non volete che mi arrabbi!”
Ed era meglio non farla arrabbiare. James e Fred lo sapevano bene. Infatti furono i primi, correndo e sghignazzando, ad entrare in macchina.
Nella macchina di Ron ed Hermione erano legati al tettuccio dell’auto 3 bauli. Ed all’interno nei posti dietro sedevano Louis, Dominique e Rose, ed Hugo stava in braccio alla mamma. Nella macchina di Bill e Fleur erano legati al tettuccio 3 bauli, ed all’interno, nei posti dietro sedevano Roxanne, Victoire, Albus, e Lily in braccio a Fleur che sedeva davanti. Nonostante avessero undici anni, Lily e Hugo erano esili e bassini, quindi non occupavano molto spazio dentro le auto. James e Fred furono messi in ‘isolamento forzato’ nell’auto di George e Angelina, con due bauli messi accanto nei posti dietro, e due bauli legati al tettuccio dell’auto. La macchina di Harry e Ginny era vuota, perché dissero di dover fare delle cose prima di vedere gli altri alla stazione, infatti furono i primi a partire. Gli adulti sapevano già di cosa si trattasse, ma non spiccicarono parola con i ragazzi. Arrivati alla stazione, fu tutto uno scaricare di bauli, e nessuno si accorse che Harry e Ginny erano già arrivati.
“Mamma! Papà!” urlò James, correndogli incontro, seguito da tutti gli altri cugini “Si può sapere che fine avete fatto? Che avete dentro la macchina?”
“Si, già, che avete dentro la macchina?” chiese timidamente il piccolo Hugo, che teneva la mano a Lily Luna.
Harry sorrise, aprendo il portellone dell’auto e tirando fuori delle gabbie, con dei gufi dentro.
“Avevamo pensato di farvi un regalo, dato che nessuno di voi ha degli animaletti da portare con sé a scuola.” Disse Harry, continuando a sorridere compiaciuto davanti a tutti quegli sguardi sorpresi e meravigliati. Porse a James una gabbia con un gufo (“Ha l’aria di uno stupido, lo chiamerò Albus!”), e anche a Fred (“E il mio è brutto da morire, lo chiamerò Roxanne!”). Diede un gatto dall’aria tenera a Victoire (“Mi fa pensare a Teddy.. sarà questo il suo nome!”), ed un gatto scorbutico a Dominique (“M’ispira Romeo!”). A Rose toccò un gatto arancione con la faccia schiacciata (“Hey Grattastinchi Junior!”), e a Roxanne, dopo esser stata ripresa dalla caccia a Fred Jr, toccò un piccolo gufetto (“Ti chiamerò Leo!”). Anche Albus ricevette un gufo, ma, dato che era incerto sul sesso dell’animale, lo (o la) chiamò Charlie. Ma anche Lily e Louis ricevettero un gufo.
“Lo chiamerò Matty!” esclamò felice Louis.
“Ed io la chiamerò Maddy!” esclamò felice Lily.
“Lily! Mi hai copiato il nome!”
“No.. non è vero! Il tuo è con la T, il mio è con la D!” rispose Lily, facendo una linguaccia a Louis.
Tutti erano felici e contenti. Ma un piccolo cucciolo era rimasto in disparte, che ancora attendeva il suo animaletto, che ancora non arrivava. Hugo Weasley era fermo davanti l’auto ormai vuota a guardare lo zio Harry con aria triste, credendo che fosse l’unico a non aver ricevuto nulla.
“Hey, piccolo” disse Harry senza farsi sentire dagli altri “fai da tuo papà, ha una sorpresa per te.” Sorrise al bimbo, che eccitato scappò, diretto verso il padre.
Ron si chinò verso un Hugo senza fiato, uscendo dalla tasca del giubbotto un piccolo topolino, e glielo porse. “Eccolo, è tuo.”
“Mitico papi! Lo chiamerò.. Crosta II! Proprio come il tuo vecchio topo!” annuì felice, correndo dagli altri cugini per esibire la sua magica creatura.
                                                                             
                                                                                           ***
“Mamma, non pensi sia il caso di cambiare?” disse annoiato Lysander, appoggiato al sedile della madre.
“Già!” incalzò Lorcan, appoggiato al sedile del padre.
Luna, a malincuore, cambiò la stazione radio che stava trasmettendo musica vecchia, che lei ascoltava quando aveva l’età dei gemellini. Si fermò su una stazione radio che trasmetteva una canzone rock, e tutta la famiglia cominciò ad agitarsi a ritmo di musica, cantando le parole di ‘The Rock Show’ dei Blink 182.
                                                                                 ***
“Signorino, l’autista l’aspetta.” Il tono di voce ed il linguaggio della tata era cambiato, dato che adesso erano in presenza dei genitori di Scorpius. Scorpius proibì alla tata di avvicinarsi al suo baule, permettendo invece a suo padre di portarlo per lui, dato che anche lui stesso aveva difficoltà a portare il suo baule, diamine, era talmente pesante che il padre non riuscì a sollevarlo, e lo trascinò per tutto il vialetto facendolo strisciare per terra. Draco si nascose per un attimo dietro ad un cespuglio, e con la magia gli fece comparire delle ruote. Roba facile era, adesso. Chiusero il baule nel portabagagli, entrarono in macchina e partirono, diretti verso la stazione centrale.
                                                                                       ***
Arrivati alla stazione dei treni, oltrepassarono la magica barriera, e subito si guardarono intorno, alla ricerca di..
“Lorcan! Lysander!”
“James, Fred!”
Erano davvero grandi amici, quei quattro. James e Fred erano persino riusciti a fare divertire Lysander facendogli provare qualche scherzo. E si erano presi il compito di farlo diventare come loro, un malandrino perfetto. Lorcan e Lysander si avvicinarono al gruppo di teste (per la maggior parte) rosse, pronti a fare nuove conoscenze. Lorcan aveva messo gli occhi su Roxanne, e ogni tanto l’occhio ricadeva su di lei, ed ogni volta che succedeva ciò, si beccava una gomitata nello stomaco da un Fred abbastanza geloso della sorella. Lily Luna invece era incuriosita da Lysander, tanto che aveva chiesto, curiosa, quale fosse il suo nome. Lysander si era presentato con un sorriso vago, stringendo la sua mano, e Lily Luna non riusciva a togliergli gli occhi di dosso.
“Hey Scorpius! Siamo qui!” Esclamò una testa castano chiaro dalla piccola folla di ragazzini, alzando la mano per farsi vedere dal biondino che si guardava intorno, Scorpius li vide e si avvicinò, salutando tutti, ad uno ad uno. Anche gli Scamander, e presentandosi a Lily ed Hugo, che lo conoscevano già di fama, sentendolo nominare molte volte a casa durante l’estate.
Harry, Ron, Hermione, Ginny, George, Bill, Angelina, Fleur, Draco, Astoria, Luna e Rolf si erano fermati a parlare poco lontano da loro, ma dopo un po’ si avvicinarono, tenendo i bauli dei loro figli e cominciando a metterli sul treno. Hermione si avvicinò ai ragazzi.
“Ragazzi, il treno sta per partire. E’ meglio se cominciate a salire sul treno.”
I ragazzi annuirono, e  dopo aver salutato i propri genitori, salirono sul treno alla ricerca di uno scompartimento libero.

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Capitolo 3
*** "Do you like our treat?" ***


“Odio dover fare la fila per passare!” sbuffò James.
Il treno era partito già da un po’, ma i ragazzi stavano cercando un posto per sedersi.
“A chi lo dici, bro! Lorcan, vieni. Dennis Jordan ci aspetta: dice di avere una sorpresa per noi.” Disse Fred.
E Lorcan e James lo seguirono correndo per il corridoio del treno, spingendo alcuni studenti per passare, e lasciando Lysander, Scorpius ed il resto dei cugini impegnati a cercare uno scompartimento decente. Victoire e Dominique erano andate a sedersi con un gruppo di amiche, Roxanne era stata agguantata durante la ricerca da un paio di amici, e Louis era finito con il suo migliore amico in uno scompartimento di sole ragazze. A quel punto rimanevano Albus, Hugo, Lysander, Lily, Scorpius e Rose, che, non riuscendo a trovare uno scompartimento vuoto, si stavano ormai avvicinando alla fine del treno.
All’improvviso però, successe qualcosa di inaspettato: prima il buio pesto, poi l’urlo di qualche ragazzina impaurita. Non si vedeva assolutamente nulla, così i poveri malcapitati semza scompartimento dovettero rimanere immobili, per paura di fare qualche passo falso, e magari inciampare anche.
Improvvisamente, la mano di Lysander fu stretta da una piccola manina tremante. Lysander si morse il labbro e strinse quella manina, tentando di rassicurarne lo sconosciuto proprietario. La mano di Scorpius invece, fu stretta da una mano calda e liscia, anch’essa tremante di paura. La luce si accese, e Scorpius scoprì con stupore che la mano tremante apparteneva a Rose, che, incontrato il suo sguardo, lasciò subito la presa imbarazzata, distogliendo lo sguardo, visibilmente rossa in viso. La piccola manina che invece aveva stretto la mano di Lysander apparteneva ad una Lily Luna Potter prossima ad un pianto, che tremava come una foglia. Vedendo gli occhi lucidi della ragazzina impaurita, Lysander non potè fare a meno di abbracciarla, e fu sorpreso dalla reazione di Lily, la quale strinse la felpa di Lys tra le dita, impedendogli di allontanarsi da lei. Dopo un po’ però fu lei ad allontanarsi, tirando su col naso, e mormorando un “g-grazie” ed abbozzando un piccolo sorriso, che fece intenerire Lysander.
Albus invece, nel poco tempo in cui la luce venne a mancare, si ritrovò stretto ad una persona apparentemente estranea, che lo stringeva a sé così forte che riusciva a sentire il suo cuore battere all’impazzata. Quando poi la luce tornò ad illuminare il treno, che nel frattempo continuava a correre, Albus si accorse che la persona che lo stava stringendo era nientepopodimeno che.. Hugo!
“Che c’è, pensavi fossi una ragazza come nel caso di queste due coppiette qui accanto?” lo sentì farfugliare, con il viso ancora sepolto nei suoi vestiti.
“Oh, ma vai a farti un giro fuori dal finestrino, Hugo!” esclamò Rose imbarazzata, spingendolo avanti per il corridoio “Ragazzi, ho trovato uno scompartimento!” la sentirono urlare poco lontano da dove si trovavano. La raggiunsero e si accasciarono sui sedili. Lily accanto a Hugo e Albus, Lysander accanto Scorpius e Rose.
“Potrei dormire fino a domani.” Borbottò Hugo.
“Ti conviene restar sveglio, invece. Oppure ti trascino fino allo sgabello per lo Smistamento dormiente!” James si era affacciato al loro scompartimento, e dietro di lui spiccava una testa rossa, che riferiva qualccosa allo scompartimento di fronte.
“L-lo faresti sul serio?” balbettò Hugo spaventato.
“Certo, così il Cappello si arrende al tentativo di trovare qualcosa nella tua testolina, e non ti Smista in nessuna casa!” annuì soddisfatto James “E per il pranzo e la cena siederai accanto a Gazza!” concluse sghignazzando assieme al cugino Fred, che intanto aveva smesso di parlare con i ragazzi dello scompartimento di fronte, ed ora ascoltava la conversazione tra James ed un povero bimbo che era sbiancato dalla paura e lo guardava incredulo. Spinse il cugino leggermente per farsi spazio sulla soglia dello scompartimento.
“Allora, vi è piaciuto il nostro scherzetto?” sussurrò Fred con un ghigno. Lorcan li aveva raggiunti e si alzava sulle punte per  vedere chi sedeva lì dentro, forse speranzoso di trovarvici una certa Roxanne Weasley, chi lo sa.
“Stai dicendo che siete stati voi?” esclamò furiosa Rose, alzandosi in piedi.
“Oh, andiamo” s’intromise James, con tono calmo “non penso che non vi abbia fatto piacere. Insomma, io, Fred, e Lorcan vi abbiamo visto quando abbiamo riacceso la luce.” Concluse facendole l’occhiolino “Abbiamo visto soprattutto te, Rosie cara, con la serpe platina..”
“STUPEFICIUM!” urlò Rose.
Adesso, sulla soglia non c’era più nessuno. Possibile che li avesse presi? La sua mira era davvero pessima.
“Devi migliorare la mira, pivella!”
Appunto. Non poteva averli presi. Si affacciò fuori dallo scompartimento con il pugno alzato, imprecandogli contro, vedendo i tre ragazzi correre per il corridoio, quasi scontrarsi contro il carrello dei dolci, ed infilarsi in uno scompartimento, sghignazzando. Come idioti.
“E’ meglio indossare le uniformi, gente.” Disse rientrando nello scompartimento “Stiamo per arrivare” sospirò.

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Capitolo 4
*** Lily, Hugo, we're so proud of you. ***


Salve! Si, okay.

Avete presente nei vlog di Pewdiepie, quando c'è il mostro di Amnesia che lo va a prendere e lo trascina davanti il pc per ricordargli di pubblicare un video? Ecco, quello che doveva venire a prendere me non trovava la mia via, ed ha ritardato di..ehm.. OTTO MESI.

Si, si. Avete il permesso di sgozzarmi. Ma se lo fate, niente storia, e quindi.. Pensateci due volte.uu



 

 

"Primo anno, da questa parte! Primo anno!"

Una enorme testa sbucava fuori da quella massa informe di studenti. Urlando e sbracciandosi, Hagrid cercava tutti i nuovi studenti per accompagnarli alle famose - e storiche - barche.

"Non" urlò Hugo "voglio" continuò ad urlare "andare!" i suoi cugini lo stavano praticamente trascinando, mentre Lily li seguiva con l'aria di chi si sarebbe buttato volentieri sotto l'Espresso di Hogwarts. In corsa. Era seguita dai gemelli Scamander e dal biondino. Arrivati di fronte ad Hagrid, e consegnatogli un piccolo rosso scalciante, che aveva subito messo sulla prima barca, intimandogli di non muoversi altrimenti avrebbe svegliato la Piovra Gigante, i ragazzi si guardarono intorno cercando la piccola Lily, che a quanto pare era rimasta indietro.

Il primo a vederla fu James, che le andò subito vicino, vedendola sul punto di scoppiare in uno dei suoi pianti isterici.

"Sorellina, va tutto bene?" le chiese, con un tono così dolce che quasi - senza quasi - non sembrava il suo. Infatti, sentendo le sue stesse parole, fece una smorfia. No, non era il suo stile. Ma quello era un codice rosso, e ne valeva la pena. Vedendola scuotere la testa, la strinse in un dolce abbraccio, e sentendola singhiozzare, le baciò la fronte, facendo sgranare gli occhi a tutti i presenti.

"Va meglio?" le sussurrò in un orecchio. La piccola annuí staccandosi da lui e dandogli un grosso bacio sulla guancia. Un "aww" generale si alzò dalla folla di cugini, che Jamie fulminò subito con lo sguardo. Uno per uno. Lily si fece coraggio e si avvicinò ad Hagrid, che l'aiutò a salire sulla stessa barca di Hugo e di un'altra ragazzina, che aveva più volte detto - più rivolta ad Hugo che a lei - di chiamarsi Sheila. Sheila Finnigan.

Quando tutti i primini furono sulle barche, queste partirono autonomamente, facendo sobbalzare tutti i - poveri - ragazzini.

"No cioè, ti rendi conto? Hogwarts! Sono così eccitata! Sai, mia mamma e mio papà erano entrambi a Grifondoro, spero tanto di finirci anche io!"

Quella ragazzina parlava decisamente troppo, ed era completamente incollata ad Hugo, mentre Lily teneva la lanterna, seduta di fronte a loro.

"I miei genitori sono Seamus Finnigan e Lavanda Brown. Sai che hanno combattuto nella Battaglia di Hogwarts? Che tempi! Tu devi sicuramente essere uno dei Weasley, con quei capelli rossi.. E anche tu!" concluse finalmente, voltandosi verso Lily Luna.

"Io, veramente, sono la figlia di Harry Potter." disse la rossa con tono fiero, ma non altezzoso. "E mio cugino" continuò ammiccando al ragazzino "è il figlio di Hermione Granger e.."

"Ronald Weasley!" la interruppe entusiasta quell'esaltata di una Finnigan "Lo sai che ai tempi della scuola mia madre e tuo padre erano fidanzati?" disse con aria sognante, tornando a rivolgersi ad Hugo e ad ignorare Lily.

"Si, ma è durata poco.. Subito dopo l'ha lasciata e si è messo con la mamma!" mugugnò il ragazzino incrociando le braccia.

La fine del viaggio in barca per Lily fu un immenso sollievo, perché aveva seriamente cominciato a detestare quella ragazzina.

Furono accompagnati alla Sala Grande non dalla professoressa McGrannitt, come le aveva raccontato suo padre Harry, ma da un uomo che, come dicevano - o meglio, sussurravano, spaventati dal suo sguardo minaccioso - era Argus Gazza, custode della scuola. A pensarci bene, lo zio George spesso le raccontava di come lui e suo fratello gemello lo facevano impazzire con i loro scherzi, ma ogni volta interrompeva il suo racconto per scappare a chiudersi in bagno, a piangere.

 

La grande porta d'ingresso della Sala Grande si aprì mostrando agli altri studenti della scuola la paura sul viso dei piccoli. Questa volta la McGrannitt c'era, e gli fece segno di avvicinarsi. E così fecero. Avanzarono velocemente - o meglio, nervosamente - verso di lei. Appena il cappello però, cominciò a cantare la sua storica canzone, ci fu un sussulto generale da parte dei primini. Finita la canzone, la Preside cominciò subito con l'elenco, e lo Smistamento iniziò. Arrivata alla lettera F, e di conseguenza alla ragazzina impertinente quale era la figlia di Lavanda Brown e Seamus Finnigan, la Preside fu stranamente felice nel pronunciare il suo nome. Quando il cappello annunciò con voce potente il nome della casa a cui sarebbe dovuta appartenere Sheila, ci fu un grande applauso, mentre la piccola Finnigan, soddisfatta ma non troppo, correva a prender posto al tavolo di Tassorosso.

"Potter, Lily Luna."

Al solo pronunciare questo nome, la McGrannitt fece un sorrisone, e la Sala fu invasa da un brusìo abbastanza forte, che la Preside si affrettò a far cessare.

"Vai Lily! Sei tutti noi!" si sentì un urlo dal tavolo di Grifondoro, dove James e Fred erano praticamente in ginocchio sulle panche, per vedere la piccola - e dannatamente bassa - Lily.

tavolo di Tassorosso, un Lysander speranzoso di vederla arrivare al suo tavolo, sedeva irrequieto, tenendo gli occhi fissi su quella piccola rossa.

"Grifondoro!"

Dire che tutta la Sala Grande scoppiò in un fragoroso e rumoroso abbraccio è -credetemi- veramente poco. Come al solito, gli esagerati di Fred e James, seguiti da Roxanne, si lasciarono scappare dei piccoli urletti e qualche fischio, che la McGrannitt non si curò di riprendere, impegnata com'era ad applaudire raggiante.

Gli applausi successivi furono cordiali ed educati, senza urla o fischi che avrebbero potuto competere con il fischio dell'espresso di Hogwarts. Ma quando fu il turno di Hugo, nella Sala regnò -per la seconda volta in quel giorno- il silenzio più totale. Si sedette tremante sullo sgabello, ed il Cappello gli si calò fin sopra gli occhi. Parve pensarci su, indeciso. Tutti i cugini erano in ansia, sapevano che Hugo era terrorizzato all'idea di non finire a Grifondoro come buona parte dei suoi cugini, deludendo suo padre (che più volte però gli aveva detto che sarebbe stato fiero di lui in ogni caso -smistamento in serpeverde escluso-). Così, quando il Cappello Parlante tuonò trionfante "Tassorosso!" la Sala scoppiò in un -ennesimo- grande abbraccio. Dal tavolo di Corvonero Rose si alzò in piedi ad applaudire suo fratello, seguita da Dominique, Victoire, Louis e Lorcan. Anche al tavolo di Tassorosso Lysander si era alzato assieme a Sheila. Al tavolo di Grifondoro, i soliti odio..ehm, esagerati di James, Fred, Roxanne e Lily erano già in piedi. Addirittura al tavolo di Serpeverde, il primo ad alzarsi era stato Scorpius, seguito da Albus, entrambi decisi ad incoraggiare Hugo, chi più di loro sapeva come ci si sente nella situazione in cui in quel momento si trattava il piccolo rosso che, rincuorato, corse al tuo tavolo, per perdere quel pizzico di felicità che aveva acquistato dai cugini, quando scoprì che l'unico posto disponibile era accanto alla mini-Lavanda.

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Capitolo 5
*** First breakfast. ***


"James?"

"Mhh.."

"James, sei sveglio? Alzati, è tardi!"

"Mh."

"James, insomma! Sono le dieci, stiamo perdendo l'ora di divinazione!"

"COSA?" James saltò letteralmente giù dal letto, notando con orrore che gli altri compagni di stanza non c'erano, a parte Fred e Dennis, entrambi  vestiti.. Corse in  bagno, si lavò velocemente e dieci minuti dopo era già pronto. I tre ragazzi si fiondarono fuori dalla loro Sala Comune senza smettere di correre neanche un attimo. James stava ancora dormendo, nella sua testa. Quindi si limitò a seguire di corsa gli altri due, senza però notare che stavano correndo dalla parte opposta, invece di andare verso l'aula giusta. Per strada incontrarono qualche altro studente. Possibile che stessero tutti marinando la stessa ora? La cosa gli parve strana, ma non si sforzò troppo a pensarci su. Poco dopo, Fred e Dennis si fermarono di colpo davanti la Sala Grande, e James per poco non li travolse.

"Perché siamo alla Sala Gra..ah, vi odio." La Sala Grande non era deserta come si aspettava lui, ma popolata da vari (non troppi) studenti impegnati a fare colazione. Era cascato allo scherzo più idiota del mondo. Diede un leggero pugno sulla spalla del cugino che intanto se la rideva, e sbuffando si diresse verso i vari tavoli per salutare i cugini.

 

***

 

"Mike, allora" disse Hugo, rivolto al suo neoamico barra compagno di stanza "appena entriamo, io mi nascondo dietro di te, e poi ci andiamo a sedere tra gli altri, così almeno non mi vede quella She.."

"Hey Hugo!" esclamò Sheila arrivandogli alle spalle, facendolo sobbalzare. Hugo si voltò e le sorrise. Dopotutto, era un ragazzo educato.

"Ciao Sheila.. Lui è Mike!" fece un sorriso ancor più largo, sperando cominciasse a parlare con Mike, così almeno se la sarebbe potuta svignare tranquillamente. Mike però, capite le sue intenzioni, decise di prendere in mano la situazione.

"Il piacere è mio, honey. Sai, Hugo mi stava proprio dicendo di aver conosciuto una ragazzina molto carina di nome Sheila, e mi diceva che gli sarebbe piaciuto moltissimo fare colazione con lei, o meglio.. Con te." concluse, con un sorrisetto da bastardo. Alla piccola brillarono gli occhi e, preso Hugo per un braccio, lo trascinò dentro la Sala Grande. Hugo però, fulminando Mike con lo sguardo, lo afferrò dal mantello, trascinandolo via con sè. Se lo promise mentalmente: Mike l'avrebbe pagata.

 

***

 

"Hey Scorp, scollati da quel dannato specchio! I tuoi capelli sono a posto!" sbuffò Albus. A volte quel biondino esagerava proprio. Insomma, si era alzato prima di tutti per sistemarsi i capelli, e adesso che i suoi compagni di stanza erano già usciti, lui era ancora davanti lo specchio.

"Scusa, Alby." disse con un ghigno la serpe platinata, distogliendo finalmente lo sguardo dalla sua immagine riflessa in una lastra di vetro. Il moro mise su una specie di broncio e lo guardò malissimo, ma quando il giovane Malfoy si sporse verso di lui per dargli un leggero bacio sulle labbra arrossì di colpo voltandosi verso la porta, farfugliando un "andiamo, è tardi", mentre Scorpius si dava un'ultima occhiata allo specchio ridendo, per poi seguirlo giù per le scale.

 

***

 

Te l'ho detto Clarice, è bellissimo! Devi assolutamente vederlo!" Lily non stava camminando. E non stava nemmeno correndo. Stava saltellando per i corridoi, tenendo per la manica una ragazzina dai capelli non troppo lunghi, lisci con dei teneri boccoli alla fine. Tutti rigorosamente rosa confetto, con qualche ciocca azzurra sparsa qua e là. Li aveva resi di questo colore la sera prima, per mostrare ad una Lily estasiata e alle altre compagne di stanza la sua natura da metamorfomagus.

"Lo so che me l'hai detto, Lily. Me l'hai detto tante, tante volte." sbuffò la ragazzina, lasciandosi trascinare.

Arrivate alla Sala Grande, Clarice si guardò in giro per un attimo.

"Ti va di sederti con me ed i miei cugini?" 

Clarice sorrise. Non era per niente timida, anzi, non faticava a fare nuove amicizie, avendo sempre la battuta pronta. Ai suoi cugini sarebbe  sicuramente piaciuta, pensò Lily, che per un attimo si era levata dalla mente un certo biondino dallo sguardo incantato.

Si sedettero di fronte a James e Fred che notata la presenza della rossa, sorrisero subito e la salutarono. Qualche ragazzino del primo anno compagno di Lily si sedette di fronte a loro, accanto ai cugini. Ed in poco tempo tutta la classe del primo anno era lì, accanto a loro. 

"Oh no, ci invadono!" ridacchiò James, ammiccando ai nuovi studenti, tutti seduti accanto e di fronte a lui, guardando con curiosità la ragazzina che sedeva accanto a Lily, che in quel momento chiacchierava con un suo compagno. Ad un certo punto una compagna di Lily si avvicinò al ragazzino che chiacchierava con Clarice, e cominciò a starnazzare, occupando il posto accanto al ragazzino (che pareva chiamarsi Logan), e spingendo gli altri per farsi spazio. Parlò con lui per qualche minuto, e poi se ne andò lasciando tutti di sasso con un: "Ci vediamo, Lou..oh, ciao anche a te, Clarice" detto con tono altezzoso.

 

Dopo che se ne sculettò via, Clarice, tra lo stupore generale deo suoi compagni, mutò il colore dei suoi capelli, dal rosa al biondo ramato, proprio come Jennipher, la ragazzina. E al posto del suo naso e della sua bocca, spuntò un grosso muso da oca.

"Ci vediamo, Lou!" disse imitando Jennipher, con una voce nasale molto buffa che fece ridere tutti i presenti, compreso Logan. Anche Fred, James e Roxanne che sedeva qualche posto più in là avevano assistito alla scena, e ridevano anche loro.

Quando il muso di Clarice tornò normale, ed i suoi capelli diventarono color indaco, Lily si mosse bruscamente sul posto, dopo aver smesso ridere, come qualcuno che si è appena ricordato di qualcosa.

"Dimenticavo! Freddie, Jamie, Roxie, lei è Clarice, la mia compagna di stanza!"

Subito James si alzò per stringerle la mano, presentandosi come era suo solito fare.

"Hai l'onore di conoscere James Sirius Potter ed il suo degno compare Frederick Weasley, ragazzina multicolor." disse con un tono da finto importante, facendo un inchino strambo che fece ridacchiare Lily. James sorrise vedendo di essere riuscito nel suo intento, dato che dopo aver fatto una faccia simile a quella di Jennipher, anche Clarice ridacchiava con Lily., mentre da lontano, un Lorcan fissava insistentemente una certa Roxanne Weasley, nella speranza di un sorriso, o magari semplicemente di uno sguardo.

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