Seasons
01- Aki
Il Quartier Generale dell’Ordine Oscuro era situato in un
luogo molto difficile da raggiungere. Era circondato da grandi alberi, che
nascondevano la parte più bassa dell’edificio, lasciando scoperto solo
l’ingresso.
Kanda era abituato ad attraversare quei boschi. Molto spesso
si inoltrava nella vegetazione per cercare un luogo dove allenarsi in santa
pace. Nonostante ci fossero delle stanze apposta all’interno dell’Ordine, lui
preferiva rimanere lontano dal caos che troppe volte regnava là dentro, per
diversi motivi. Tra i più frequenti e sicuramente i più pericolosi erano gli
esperimenti di Komui, e lui non voleva essere coinvolto di nuovo.
Quel giorno non faceva eccezione. Come sempre aveva seguito
un sentiero che l’aveva portato particolarmente distante dalla costruzione, e
aveva speso molte ore per l’allenamento, ma il sole ancora non accennava a
tramontare. Decise che poteva bastare, così si avviò per tornare nella sua
camera.
Camminando, però, si accorse di non volersi rinchiudere già
tra quelle mura di pietra. Deviò dal tracciato per proseguire tra gli alberi.
Non sapeva esattamente dove si stava dirigendo, ma non c’era molto pericolo di
perdersi, dato che era impossibile non vedere l’alto edificio dell’Ordine
nonostante le piante alte e fitte.
Tutto a un tratto gli alberi si interrompevano, lasciando il
posto a un morbido prato verde, coperto da qualche foglia rossa qua e là. Da
quel punto si vedeva perfettamente il cielo azzurro, e a quell’ora del giorno
il sole si trovava dietro gli alberi, proiettando ombre lunghe e rinfrescanti.
Non era una giornata calda, e soffiava un filo di vento che muoveva appena le
foglie. Questo, oltre al cinguettare degli uccelli, era l’unico suono che si
sentiva.
Il ragazzo appoggiò Mugen e la divisa da Esorcista
sull’erba, sedendosi accanto ad essi. Respirò profondamente, per poi rilassarsi
guardando il cielo oscurato solo a tratti
da nuvole leggere. Era davvero il luogo ideale per non dover sopportare i
rumori del Quartier Generale.
Un po’ alla volta, divenne un’abitudine andare in quel luogo
dopo gli allenamenti, e non solo. Molte volte gli capitava di uscire
dall’edificio proprio per recarsi in quel piccolo prato, ed ammirare il cielo.
Fuyu
Nell’ultima settimana aveva nevicato più di una volta. In
ogni caso la neve, per fortuna, non era molto alta, tanto che si poteva
camminare tranquillamente senza rischiare di affondare. Nei boschi attorno al
palazzo si era fermata sugli alberi, rivestendoli di bianco. Sul terreno,
invece, erano caduti solo pochi fiocchi. Perciò, nonostante tutto, Kanda poteva
continuare i suoi allenamenti.
Subito dopo, mettendo nuovamente il cappotto indosso, andò
verso lo spiazzo che ormai era diventato il luogo che preferiva. Il prato era
interamente coperto da un mantello bianco, ma a lui non importava. Si mise
quasi al centro, come sempre, seduto sulla neve immacolata. Il cielo era
grigio, poco più scuro del terreno su cui era appoggiato, e il vento era
abbastanza forte e gelido. Il ragazzo si limitò a sollevare il collo della
divisa, per ripararsi un po’.
In momenti simili, sarebbe potuto restare semplicemente
nella sua stanza, allo stesso modo solo con i suoi pensieri. Però, là c’era quella
cosa, e non riusciva a rilassarsi del tutto. Lì invece era diverso.
Un rumore di passi sulla neve fresca lo costrinse a
voltarsi.
-Ehi, Yu, finalmente
ti ho trovato!-
Solo una persona poteva avere il coraggio di chiamarlo così.
E purtroppo si stava avvicinando, con tutta l’intenzione di rimanere un bel
po’. Infatti si sedette al suo fianco, con il solito sorriso.
-Che cosa vuoi?-
chiese poco gentilmente il giovane giapponese.
-Dai, Yu, non
trattarmi così! Ho attraversato apposta quell’inferno di rami per venire da
te!- esclamò fingendosi offeso. Quel giorno sembrava anche più allegro.
Davvero seccante.
-Non lamentarti con
me, mica te l’ho detto io di farlo!!-
Lavi si strinse nella sua sciarpa color crema. –No, certo.
Non mi volevo lamentare-.
-A me sembrava di
sì. Comunque, cos’è che vuoi?-
L’altro ragazzo puntò l’occhio verde sul suo viso, che non
era nemmeno rivolto verso di lui. Kanda continuava a fissare le nuvole grigie
che scivolavano lentamente. Lui invece lo studiò di nascosto per un po’, con la
sciarpa che nascondeva parte del volto.
-Niente di
particolare. Ti ho visto da una delle finestre, e ho pensato di venire a farti
compagnia-.
-Non ne ho bisogno.
Poi, come sarebbe a dire “ti ho visto da una finestra”?- domandò irritato,
senza tuttavia guardarlo.
-Guarda che non sei
mica invisibile! E la divisa risalta parecchio nella neve!- rispose con enfasi
l’aspirante Bookman.
-No, volevo dire…
Come facevi ad essere sicuro che ero io da così lontano?-
Dopo qualche secondo di silenzio, in cui non gli arrivò
alcuna risposta, Kanda infine si voltò verso Lavi. Stava sorridendo, guardando
dritto davanti a sé. Poi lo stesso sorriso lo rivolse a lui. Non era il solito
irritante sorrisino divertito, era invece sereno e c’era qualcosa che l’altro
non riuscì a decifrare.
Due volte più irritante.
Distolse subito lo sguardo, Lavi sembrava soddisfatto della
sua reazione.
-Se non hai altro da
dirmi, puoi andartene- replicò aspro.
-In effetti volevo
dirti una cosa, ma l’ho dimenticata!-
-Allora era solo una
sciocchezza!-
-Sì, forse…- mormorò
Lavi un po’ avvilito.
Cosa significava quel tono di voce? Che finalmente si era
scocciato dei suoi modi bruschi e l’avrebbe lasciato in pace?
Lavi era silenzioso, e faceva dei disegnini nella neve con
un dito.
No, decisamente non poteva sperare in tanta fortuna.
-Non hai freddo?-
domandò leggermente più vivace, poco dopo.
-No-.
-Però hai le guance
tutte rosse! Ormai ti sarai congelato a stare qui!- esclamò.
Kanda gli rispose con un’occhiataccia. –Non sono affari
tuoi-.
L’altro ridacchiò e si sfilò i guanti. Poi appoggiò le mani
calde sui lati del viso di Yu.
-Avevo ragione, le
tue guance sono ghiacciate!- gridò contento.
Kanda per un attimo pensò che gli fosse venuto un infarto.
Spalancò gli occhi e si sentì avvampare. Poi si riprese quel tanto che bastava
per cacciarlo via.
Ridendo, Lavi lo assecondò, infilandosi di nuovo tra gli
alberi. Normalmente Kanda avrebbe aspettato di non sentire più i suoi passi per
fare qualsiasi movimento. In quel caso, però, non era del tutto lucido. Posò le
mani fredde sul punto dove pochi secondi prima c’erano quelle di Lavi.
Non si accorse nemmeno che lui stava tornando
precipitosamente indietro. Solo quando se lo trovò davanti notò la sua presenza.
Doveva avere una faccia sconvolta. Ma il giovane Bookman non ci fece caso.
Tolse la sua sciarpa e la avvolse attorno al collo dell’altro, con un gran
sorriso stampato in volto, poi si allontanò per la seconda volta.
Era morbida e calda, e a poco a poco riuscì a scaldargli di
nuovo il viso.
*-.-*-.-*
Asuchan: Kyaahh!! Quanto sono carucci!!! Adoro vedere Yu
sconvolto!XD Comunque questa scenetta invernale è nata dalla copertina della
notte 93 perché io sono sicura che quella sciarpa è di Lavi!!*.*= Ci scommetto
quello che volete!!!XD
= Fate anche
voi una donazione all’Associazione P.L.U.A.C. (“Please Leave Us A Comment”).
Basta un semplice commento per salvare un povero autore dalla disperazione per
qualche giorno! Mi raccomando, partecipate numerosi all’iniziativa. Il futuro
di questi innocenti (?) dipende da voi. =
(Pubblicità a scopo umanitario a cura di Asuka-H-Television
s.p.a.)XD