Grazie a tutti quelli che perdono tempo leggendo la mia
storia. Gradirei anche qualche commentino però ^^”. Grazie a tutti
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Oltre il danno…La beffa…Neanche mi aveva riconosciuto. Si
era già dimenticato tutto. Eppure mi aveva visto al processo. Io lo guardavo
esterrefatto. Lui era ubriaco e nemmeno fece molto caso a me. Io invece lo
seguivo con lo sguardo e lo vidi entrare nello strip- club.
Mi decisi a seguirlo.
Subito un’avvenente ragazza vestita…anzi svestita mi venne
incontro. Io la allontanai subito e lei mi diede anche dell’omosessuale. Non mi
interessava più nulla. Volevo solo seguire quel gran pezzo di merda e dargli
una lezione. Fuori al locale gliele avrei date in modo tale che non avrebbe
potuto più muoversi. Il bastardo si divertiva con le ragazze. Metteva le sue
luride mani ovunque e io lo osservavo…pensando che tutto ciò lo aveva fatto
anche a lei…L’istinto mi diceva di andare li, afferrarlo per i capelli e fargli
pulire tutto il pavimento con la faccia. Ma non potevo. I buttafuori mi
avrebbero fermato all’istante e non avrei potuto ottenere nulla. Allora lo
tenevo d’occhio da lontano. Lui rideva e ordinava costosissimi alcolici per il
suo divertimento. In me la rabbia cresceva e non so quanto avrei resistito
all’impulso irrefrenabile di prenderlo appugni quando, la ragazza di prima che
io avevo respinto, venne di nuovo e con tono molto deciso mi disse
-O ordini qualcosa…o qualcuna….oppure vai fuori da qui!-
-Allora dammi del rum…-
-Adesso cominciamo a capirci…-
Si allontanò e io tornai con l’attenzione su quell’animale.
Ma non c’era più. Era sparito.
Mi precipitai fuori dal locale. Ubriaco com’era non poteva
andare lontano. All’uscita però non c’era nessuno. Sentivo però dei versi poco
lontano. Li seguii e trovai quel maiale.
Era in compagnia di quell’altra che facevano sesso appena
dietro uno di quei grandi cassonetti della spazzatura. Lei seminuda e lui con
una faccia da pesce lesso che spingeva.
D’improvviso ebbi un flash. Al posto del viso di quella
ragazza vidi il viso di Claire. Persi ogni controllo e urlai.
-Ehi stronzo! –
Lui noncurante continuava nella sua attività e mi guardò a
malapena
-Ce l’ho con te
lurido pezzo di merda!-
Lui ebbe la decenza di guardarmi e si interruppe
-Che diavolo vuoi? Non vedi che sono impegnato?-
-Non ricordi neanche chi sono vero?-
Mi squadrò meglio ma la mente annebbiata dall’alcol non gli
permetteva di ricordarsi di me.
Andai li e fregandomene della ragazza li vicino di diedi un
pugno in pieno viso. La ragazza corse via urlando. Lui cadde all’indietro.
Si tastò il labbro sanguinante.
Fremeva dalla rabbia. Probabilmente nessuno si era mai
permesso di dargliele. Eppure lo avevo fatto io.
Steso com’era sulla schiena mentre si alzava barcollando mi
disse
-Hai preso a pugni l’uomo sbagliato-
Non ricordo bene la scena. So solo che si sentì il rumore di
uno sparo e avvertì un forte dolore all’addome. Rimasi li all’impiedi. Mi
portai la mano dove sentivo il dolore e avevo le dita sporche di sangue. Mi
accasciai in ginocchio. Lui si rialzò e venne verso di me. Si chinò e ripetè di
nuovo
-Hai preso a pugni l’uomo sbagliato-
Aggiunse poi
-Mi spieghi il perché di questo gesto suicida?-
Risposi con affanno
-Hai…Avete…Ucciso la mia Claire…-
-Chi?-
Sentivo le forze venirmi meno mentre lui pensava
-Ah…Si ricordo. Come piangeva mentre ce la facevamo!- E
scoppiò in una fragorosa risata.
-E come si dimenava! Ce ne ha dato di filo da torcere!-
-A questo mondo la giustizia non esiste-
Una voce dentro di me mi sussurrò queste parole.
-Nulla finisce bene. Non c’è nessuna punizione per i cattivi
e i buoni perdono sempre.-
Intanto l’altro continuava a ridere pronunciando frasi
oscene riguardanti Claire.
-L’unica giustizia è quella che ci facciamo noi…Hai visto
no? Loro continuano a divertirsi e tu sei qui…Ti hanno annientato. Hanno
distrutto la tua vita. Ma tanto fra poco ti accascerai qui per terra e
smetterai di respirare. Loro continueranno a vivere per conto loro e la morte
di Claire sarà dimenticata da tutti.-
Quel bastardo assassino nel frattempo mi disse
-E adesso facciamola finita-
Ebbi un secondo colpo alla schiena e caddi a terra.
Lui si allontanava fischiettante e ripeteva a gran voce
-E’ stata proprio una bella scopata con quella ragazza-
Il ricordo del viso di Claire mi ritornò alla mente.
-Perdonami…- sussurrai
Di nuovo la voce nella mia testa
-E lo lasci andare così? Nemmeno la forza di vendicare la
donna amata…Sei un fallito.-
Risposi nella mia mente
-Non posso farci nulla…-
-Non l’amavi davvero-
-Bugiardo! Era la mia vita!-
-Intanto l’hai abbandonata e guarda che fine ha fatto!-
-Cosa potevo fare?-
-Un fallito come te non può fare nulla. Non hai fatto nulla
mentre la rapivano, nulla mentre la violentavano, nulla quando hai avuto la
possibilità di vendicarti. Non eri degno di lei!-
Queste parole colpirono in pieno il mio cuore.
Era un pensiero che mi girava in testa. Mi sentivo
responsabile della sua morte ma la mia mente non lo ammetteva. Questa voce
invece mi aveva rinfacciato che era colpa mia.
Piangevo. Pensavo fosse questo che mi faceva bruciare gli
occhi. Invece accadde di nuovo quello che era successo in precedenza.
Il freddo intenso che mi gelava l’anima e il dolore
lancinante alla schiena. Di nuovo le ali. Quelle nere. Mi rialzaii.
La voce nel mio cervello disse
-Ecco così…-
D’improvviso avevo
di nuovo le forze.
Sentii un rumore metallico due volte consecutivamente ai
miei piedi. Guardai e notai che i due proiettili che avevo nel corpo erano
stati espulsi e le ferite risanate. Ero stupito ma contento. Contento di avere
una seconda possibilità.
-Ehi tu- La mia voce aveva cambiato tono. Era più bassa e
penetrante.
Il vigliacco si girò. Spalancò gli occhi alla vista di me di
nuovo in piedi con due grosse ali.
-Che buffonata è mai questa?-
E mi scaricò l’intero caricatore addosso
D’istinto mi avvolsi nelle mie ali. I proiettili vennero
respinti. Le mie piume erano anche dure oltre che taglienti.
Finiti i proiettili cominciai lentamente a camminare verso
di lui. L’odio dentro di me cominciava già a pregustare la soddisfazione che
avrei tratto dal massacrare quel bastardo. Ma poi qualcosa prese forma nella
mia mente. Un piano che mi avrebbe regalato ancora più piacere.