The roar of the dragon

di Pj Mockingj
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The roar of the dragon ***
Capitolo 3: *** DASTEN GRYNCALL ***



Capitolo 1
*** The roar of the dragon ***


Il tatuaggio che le partiva dall'inizio della fronte fino al punto tra le due sopracciglia, le se illumino e diventò ancora più dorato di quello che già era. Poi si aggiunse una terza stanghetta proprio sotto alle prime due minuscole linee perpendicolari alla linea del tatuaggio. Poi lo stesso raggio di luce dorata percorse le due biforcazioni che si erano formate e che finivano a ricciolo, il raggio si divise quindi in due ed arrivato alla fine di ogni ricciolo, si formarono delle scintille e come se avessero fatto rumore la bambina si svegliò. Appena sveglia, senza muovere la testa, ma muovendo gli occhi a destra e a sinistra come le piaceva tanto fare,si accorse che era mattina. Spostò dal viso i suoi riccioli ambrati e si fiondò giù dal letto, se sempre si poteva chiamare letto un mucchio di paglia messo lì per far star comoda lei, ma sicuramente le diceva meglio del povero nonno che ogni volta dormiva per terra, coperto solo dalla pelliccia di capra alla cuale era molto affezionato. La bambina si chino verso il viso del nonno che aveva il suo stesso tatuaggio, ma pieno di diverse linee, più del triplo di quelle della piccola Habibi. Con un lieve e gentile tono di voce la bambina sveglio il nonno che aprì subito gli occhi e sorrise. Nel suo sorriso si vedeva l'amore che provava per Habibi e subito fece un sorriso ancora più grande -Hey, è vero, oggi è il tuo compleanno!- per tutta risposta la piccola bambina sorrise ed alzò il mento, le braccia unite dietro la schiena e in punta di piedi per far si che il gigante nonno non si debba abbassare molto per raggiungerla. Con l'aiuto del suo bastone, decorato con una testa di cane con gli occhi blu, il vecchio signore, che molto vecchio in realtà non sembrava, avvicinò le labbra alla terza linea che si era formata sulla fronte della bambina e la baciò, questa per tutta risposta si illuminò e diventò color oro, mostrandosi uguale al resto del tatuaggio. -Quanti anni era ormai che avevi solo due anni?- la bambina mise un dito sul mento e alzò gli occhi al cielo -Non me lo ricordo-guardò il nonno in segno di sfida- ma qualcuno dovrebbe farlo, visto che vive con me da quando sono nata- il nonno accettò la sfida e sorrise a sua volta-Be allora scusa se non volevo darti della vecchia ritardata- iniziarono a ridere entrambi ma lei sembrava molto più offesa che felice- Comunque sono due anni, in teoria dovrei avere...- fece per pensarci ma in realtà aspettava la risposta dal nonno, non erano il suo forte i conti-Dato che il secondo anno l'hai raggiunto subito, in realtà hai 5 anni.- finì lui sorridente. Come ogni mattina andarono a caccia nella fitta foresta che si trovava a pochi passi dal loro villaggio. Nel villaggio erano molto pochi e la voce del terzo anno raggiunto da Habibi si diffuse veloce come una macchia d'olio. Era la più grande tra tutti i bambini del villaggio, in effetti era anche la più intelligente e tutti i bambini la invidiavano. Il più anziano del villaggio era il nonno, mentre la più anziana per apparenza, ma giovane di tatuaggio era la vegente del villaggio, tutti dicevano che era un caso raro, ma la verità è che era una donna stupida che non aveva mai lasciato il villaggio e che si era chiusa in se stessa. Melody, una piccola bambina dai capelli lunghi, scompigliati e color oro si avvicinò ad Habibi -Ciao- disse sorridente-so che hai compiuto 3 anni!- Habibi fiera di se scosto i capelli che coprivano le linee del tatuaggio e indicò a Melody la sua terza linea color oro -Wow! È bellissima- Melody era una bambina dolce e sveglia, ma molto facile da emozionare e stupire, si può dire che lei ed Habibi andassero molto d'accordo. Poi lei tirò su la manica mostrando la mano sinistra. Li, dal polso in su fino alla spalla c era il tatuaggio della famiglia di Melody, rosso fuoco che formava una specie di fiamma-Guarda qui-disse la piccola mostrando alla compagna quello che sembrava formare un altra fiamma-Anche io oggi ho compiuto 3 anni- disse tutta emozionata! Durante il loro cammino per la foresta umida e semi buia, Habibi chiese una cosa che le interessava sempre soprattutto in quel momento che stava crescendo. -Hey nonno. Ti va di dirmi ancora il significato dei nostri tatuaggi?- il nonno Fergus le aveva dato quella spiegazione un milione di volte, ma era una cosa che intrigava anche lui quindi non poteva mai rinunciare -Mia madre mi disse che noi abbiamo il tatuaggio color oro perche siamo discendenti delle stelle. Un giorno mi indicò una costellazione che era identica al mio tatuaggio; la costellazione del capricorno. Poi mi disse; Fergus, vedi queste due spirali?- si ricordava ancora quando la madre le disse quelle cose, ogni minimo particolare, si toccò le spirali che si erano moltiplicate,ed ora erano quattro. Continuo a parlare perché vide che Habibi mentre camminava dietro di lui non parlava e aspettava che lui continuasse - le spirali..- prese fiato- sono le crescite e le emozioni che hai subito, più spirali hai e più esperienza hai della vita, io a quell'epoca ne avevo due come te- ogni volta che lo diceva Habibi non riusciva a credere che anche il suo grande e saggio nonno avesse potuto avere solo due rametti, come preferiva chiamarli lei.- Uno per la prima volta che ho parlato, ed uno per la prima volta che ho camminato, mentre le stanghette segnano l'età, ma non tutti gli anni nasce una nuova stanghetta, quella anche te la devi guadagnare, esce fuori solo se durante quell'anno hai fatto qualcosa di importante o sei cresciuto dentro di te.- Habibi stupidamente voleva rifare la stessa domanda di ogni anno, ma il nonno non le fece chiedere niente che subito rispose -Si, è come se sapessero che noi abbiamo fatto un passo avanti nella nostra vita.- Il viso della piccola era stupefatto dalla bellezza della cosa, come se ogni anno tu sai se hai fatto un passo importante per andare avanti con la tua vita, ed ogni volta che conosci qualcosa di diverso che segna nel cuore, quello si mostrerà con una spirale. -E la famiglia Haygood? Perché loro hanno il tatuaggio color rosso?- Fergus fece un sorrisetto -Loro discendono dai draghi- Habibi assunse una faccia interrogativa -Melody mi ha detto che loro discendono dal fuoco, non dai draghi, e poi i draghi ormai sono estinti, nonno!- il nonno si girò e la guardo negli occhi- È quello che credono e sperano anche loro, non ammetteranno mai di discendere dai draghi!- Habibi non capiva bene la risposta del nonno, ma in fondo non doveva preoccuparsene più di tanto.- A proposito nonno, la mamma quanti rametti aveva?- il nonno cambiò espressione, divenne malinconico e spostò la testa di lato- Lei aveva 5 spirali, più di me- fece un sorriso compiaciuto - ma quando è morta l'hanno trovata con una spirale in più.- Habibi guardò il nonno da dietro, stava camminando normalmente, come se niente fosse, ma sapeva che l'argomento lo rattristava molto così si guardò intorno e trovò una bella lepre che correva beata per il prato. -Hey nonno.- Disse con un sospiro- Ce una lepre laggiù.- appena si girò per mettere lo sguardo sulla lepre, la vide morta, con la lancia del nonno nella gola.-Dai su, andiamo ora-disse Fergus-abbiamo un bel pranzo, appena torniamo vai da Melody. Non preoccuparti per me- Disse e poi sorrise ad Habibi.

ANGOLO AUTORE Buongiorno a tutti, questa è la prima fan fiction che scrivo qui su efp,ditemi cosa ne pensate per favore recensite grazie accetto critiche!

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Capitolo 3
*** DASTEN GRYNCALL ***


Capitolo 2

Dasten Gryncall

Quel pomeriggio andò da Melody, subito dopo il buon pranzo che aveva cacciato insieme al nonno, stettero molto poco insieme, perché, subito dopo, entrambe le bambine dovevano andare alla lezione con la maestra Ynes. Entrarono in una tenda più grande di tutte quelle nel villaggio, poiché i bambini erano un bastante numero. Andavano a lezione un giorno a settimana, la settimana scorsa avevano parlato dei conti, mentre questa settimana era ovvio che continuavano con le storie. La prima storia che lessero, fu quella di Dasten Gryncall, antenato di Rey Gryncall, il bambino andava fiero di portare quel cognome, il suo antenato trovò il metodo di scacciare via i demoni, ma fu sempre lui che fece avvicinare i Draghi. Il ragazzino, ogni volta che usciva l’argomento, mostrava il suo valoroso tatuaggio viola sulla spalla. Quello che però Rey non sapeva, è che quel tatuaggio mostrava un cuore, il cuore di un demone, lo stesso che Dasten prese in mano e fece esplodere in mille pezzi.  Quel giorno iniziarono a leggere la storia di Gyrgel Haygood. Era la storia di un’antenata di Melody, lei ha vissuto durante i Giorni Interminabili, la conquista dei demoni sulla loro Terra e la venuta dei Dryggus, ovvero Draghi. Le storie di antenati piacevano molto a Habibi, poi erano anche quelle che il nonno le leggeva o le raccontava ogni volta che stavano insieme. C’era cresciuta con quelle storie. Gyrgel è stata una coraggiosa e leale donna a cui il popolo di Habibi doveva mille ringraziamenti. Lei fu l’unica donna ad essere riuscita a cavalcare e ad eliminare un drago. La maestra prese una specie di libretto e girandosi, mostrò il tatuaggio della sua famiglia; un fiore gigante che le partiva da dietro il collo fino alla schiena. Aprì il libretto e tutti i bambini fecero tornare il silenzio. Il libro emanava un certo odore di pagine, mischiato ad un odore di bruciato. – Anni, anni che non esco da questa minuscola tenda che mi sono costruita per potermi proteggere da ogni attacco che i demoni sono pronti a sferrare su di noi- iniziò a leggere la maestra  e tutti erano già attenti e impauriti per quell’inizio un po’ tragico – Non so più che fine abbia fatto la mia famiglia, se sono vivi, morti, o peggio presi da uno di loro e torturati. – la voce lieve e misteriosa dell’insegnante faceva si che tutti gli alunni facessero parte di quella storia. – Mi ricordo benissimo il primo giorno che i demoni si scagliarono contro di noi – qui la maestra si fermò e arricciò il naso ed inarcò le sopracciglia sfogliando freneticamente le pagine – Ma… non c’è più scritto niente -  guardò gli alunni e poi ridiede un’occhiata al libretto, le pagine si sgretolarono e ne rimasero solo poche che la maestra iniziò subito a leggere,  come se nulla fosse accaduto al resto del libro.- Sono uscita dalla tenda, mi stavo morendo di fame dopo 30 giorni senza cibo. Mi accorsi che i demoni non c’erano, non c’erano più e poi ho ritrovato mia madre ed un mio fratello, mio padre e gli altri miei due fratelli non ce l’hanno fatta, hanno combattuto duramente. Ora io e mamma stiamo andando a dormire, sono tornata nella mia vecchia casa grazie a Dasten, il valoroso guerriero che ci ha liberai dai demoni e dai nostri infiniti dolori.- sfogliò ancora le pagine- Dasten è stato catturato, non dai demoni, lui si è lasciato catturare dai Dryggus, il valoroso guerriero che tutti credevamo invincibile si è fatto catturare. Ora non so cosa faremo, i Dryggus sono scesi sulla nostra Terra per sua colpa. Quando ha ucciso i demoni ha fatto scattare la rabbia da parte di tutti i Popoli del Cielo. I più forti hanno deciso di attaccarci, un varco si era aperto nel cielo, diventò tutto rosso fuoco, poi le anime nere giunsero e diedero un avviso alla famiglia Darlyn, gli dissero; Stanno arrivando le forze più potenti dei Popoli del Cielo, armatevi, combattete finché ci riuscirete. Subito dopo il loro avviso, giunse in Terra un enorme Drygg, non ne avevo mai visto uno, enormi artigli, enorme muso e ali giganti e ricoperto di scaglie verde acqua su tutto il corpo, scaglie durissime, come una grande protezione per tutto il corpo. Poi mi guardò negli occhi, ed io nei suoi, rossi come il sangue e gialli intorno, la pupilla verticale era viola, inaspettatamente la pupilla si ingrandì e….- tutti gli alunni dissero un – Noo- all’unisono, perché la maestra si era fermata di nuovo, ma non era colpa sua, le pagine divennero un’altra volta polvere, come quelle di prima, lasciando però solo la fodera del libro con un po’ di pagine vuote. – Su ragazzi, mi dispiace per la storia, la volevo leggere anche io perché ieri non l’ho potuto fare, mi dispiace ma, la prossima volta non leggeremo più delle storie, parleremo tra di noi dei Popoli del Cielo, va bene?- tutti i ragazzini delusi tornarono nelle proprie case, ma Habibi invece andò vicino alla maestra. – Hey Ynes.- disse amichevolmente – Oh, Habi, son contenta del tuo terzo anno, ora sei la più grande.- fece un sorriso splendente e ritornò ad occuparsi di quel libretto e di quelle ceneri  che erano cascate, era ancora un po’ sconcertata su quello che era successo- Ynes, posso farlo io se vuoi!- la maestra annuì solamente. Mentre Habibi raccoglieva le ceneri sul palmo della mano, vide per terra un filo color oro, lo raccolse velocemente senza farlo vedere ad Ynes. Questo filo divenne sempre più grande, spuntava da sotto le ceneri e quando finì, si arrotolò sul palmo della mano di Habibi e lei stupita vide che si univa in un unico foglio che conteneva scritte dorate. Nascosto il foglio dentro la manica lasciò tutte le ceneri per terra e buttò via quelle che aveva in mano facendo tossire fortemente la povera Ynes.
Arrivò nella tenda ed in fretta e furia si mise seduta sul letto di paglia e lesse quello che c’era scritto sulla pagina. Il nonno non c’era,  era di nuovo a caccia per la cena, così poté leggere in tranquillità, sul foglio c’era scritto “La venuta dei demoni fu terribile penso che nessuno si può scordare di questo fatto. Dasten Gryncall  si era avvicinato al tempio nel centro della città” città? Pensò Habibi, un tempio? Di tutte quelle cose di certo non ne aveva mai sentito parlare, ma continuò lo stesso a leggere ” si mise in ginocchio e prese una spada che si trovava sulle sacre scale del tempio, doveva essere impazzito, perché la prese,la puntò verso il cielo e tagliò la testa della statua del Dio Yrth, il Dio delle creature immortali o anche conosciute come Popoli del Cielo. Quando compì quel gesto fatale, tutti ci stupimmo e poi si uccise con la lama della stessa spada con la quale aveva compiuto quell’atto deplorevole.” La piccola Habibi smise di leggere, era stupita di tutto quello che stava leggendo, di tutto quello che era scritto lì in una scrittura bellissima color oro, quasi come i suoi capelli. Prese il foglio e lo sistemò sotto terra, dopo aver fatto una profonda buca, proprio nel punto in cui dormiva sempre nonno Fergus.
-Nonno tu conosci la famiglia Gryncall?- fu la prima domanda che fece Habi appena vide il nonno di ritorno con tre coniglietti nelle mani e un vaso di latte, probabilmente barattato con un altro povero coniglio. Lui esausto si mise seduto davanti al cumulo di legna che Habibi si era ricordata di raccogliere, proprio come il giorno prima le aveva chiesto i nonno. Per un bel po’ lui non disse nulla, per riposarsi e starsene seduto davanti al fuoco che aveva appena acceso con cura, ma Habi non diceva niente, sapeva che lui non avrebbe risposto subito ma avrebbe avuto quasi sicuramente una storia da raccontare su di loro. Questa volta però la storia non ci fu – Certo che li conosco, sono quelli che vivono qui a fianco!- era strano che uno come lui rispondesse così –Dai nonno, intendevo, una storia sudi loro- il nonno la guardò insospettito come se le chiedesse dove volesse arrivare, la ragazzina era piccola ma, sveglia – Una storia sui Gryncall? Be non hanno fatto granché loro, hanno solo un cuore viola sulla spalla.- Habi lo guardò come per dirgli di andare avanti, ma visto che non lo fece, lei continuò il dialogo- Appunto, perché hanno un cuore?- Fergus si girò dall’altra parte, guardando le scintille del fuoco che scoppiettavano – Perché non lo chiedi a loro?- Habi decise di non girarci più intorno e arrivò subito alla domanda che voleva fargli dall’inizio – Nonno, chi era Dasten Gryncall?- Fergus continuava a guardare le scintille scoppiettanti – Ne avete parlato con Ynes?-  la bambina lo guardò ma non rispose, non le andava che il nonno continuasse a non rispondere ciò che lei le aveva domandato, di solito non era così, di solito rispondeva, diceva delle storie fantastiche e poi rispondeva, ma non questa volta ed Habibi non si spiegava il perché. – Nonno, qui c’è mai stato un tempio?- il nonno la guardò e disse a voce alta come se ci fosse anche qualcun altro da comandare – Adesso a letto, su! Dai a letto!-
Quando Habibi stava per addormentarsi, si avvicinò al viso del nonno nel buio e gli sussurrò – Nonno, perché non vuoi dirmi niente? – il nonno rispose un po’ esausto – Dasten non era un vero uomo, Dasten era  un demone, ognuno degli abitanti del nostro villaggio, anticamente furono ingannati da lui. Fece scordare del suo suicidio e riprese forma come un demone, poi chiamò i Dryggus, facendo credere a tutti di essere stato catturato da essi. – Allora perché la sua famiglia ha un cuore viola sulla spalla? – con la mano prese la mano della piccola e la ripoggiò sulla paglia, lei si rimise sdraiata e sentì la risposta da parte di Fergus, chiudendo gli occhi – Gyrgel Haygood gli prese il cuore non appena seppe chi fosse veramente, lo spezzò e fece colare il sangue viola sulla testa del fratello minore e della madre, questo si impresse sulla loro pelle, adesso secondo loro è un simbolo di rispetto ma, perché hanno cambiato la storia, l’hanno voluta cambiare, trasformando gli antenati delle altre famiglie in nullità. L’unica famiglia che non potevano trasformare, era la famiglia Haygood, loro erano, e sono tutt’oggi i più forti, schiacciare loro, è come scatenare l’ira di tutti i Popoli del Cielo – Habi respirò affannosamente, sicuramente avrà trovato difficoltà a dormire quella notte.
ANGOLO AUTORE:
Questo è il secondo capitolo che scrivo di questa storia, spero vi sia piaciuto e recensite, accetto delle critiche :D

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