Behind a mirror

di Diabolique
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Osservando... ***
Capitolo 2: *** Pigiama party! ***
Capitolo 3: *** Legati da una canzone ***
Capitolo 4: *** Got an Idea! ***
Capitolo 5: *** Let's Playyy! ***
Capitolo 6: *** Bum... Bum... ***



Capitolo 1
*** Osservando... ***


Non so se questa storia è già stata scritta

Non so se questa storia è già stata scritta. So solo che ho fatto un sogno e voglio trascriverlo pari pari.

Buona lettura :D

 

 

 

Un ragazzo osservava una ragazza.

Gli occhi di ghiaccio seguivano i movimenti dei suoi boccoli dorati.

 

Balla. Anche molto bene direi.

 

Il corpo sinuoso della ragazza si contorceva sotto il suono della musica.

 

Peccato non poter sentire cosa sta ascoltando.

 

La ragazza con le cuffie continuava a muoversi davanti allo specchio con foga, quasi cattiveria.

 

Sicuramente saranno gli Skunk Anansie. Sicuramente sarà Charlie Big Potato.

 

La ragazza, seguendo la musica, continua a contorcersi finchè si ferma. Inizia a cantare.

 

Non avevo dubbi.

 

Il ragazzo ghignò. Continuò ad osservare lo specchio e sospirò.

 

Oh, dolce ragazza... Ridotto ad osservarti dietro ad uno specchio… Già perché tu fino a prova contraria mi odi più della morte stessa. E io? Io quando mi sono accorto di essermi innamorato di te? Ah… Non mi riconosco neanche più, non mi sembro neanche più un Malfoy...

 

La ragazza finisce di ballare, toglie le cuffie dalle orecchie e arrossata appoggia i gomiti sul cassettone. Si guarda nello specchio sorridendo.

 

Oh. Che fantastico sorriso. Già. A me non hai mai sorriso, come potevo essermi accorto di una cosa così speciale senza essere il diretto interessato?

 

“Hermione, Hermione…”

 

Ah, menomale. Pensavo di essere l’unico matto a parlare da solo.

 

La ragazza osserva lo specchio.

 

… Amo i tuoi occhi. Sono belli, profondi… Sanno di Nutella. … Ma che sto dicendo?

 

La ragazza sorride ancora.

 

Smetti di sorridere così. Sento gli occhi che si inumidiscono ed è segno che mi commuovo.  E non è del tutto normale per uno come me.

 

“Oh, Hermione. Quanto sei cretina.”

Oh, no tesoro. Non puoi essere tu. La mia adorabile so tutto io, una cretina? Menti e lo sai.

 

“No, non cretina. Proprio demente!”

 

Oh, che adorabile testona. Chissà cosa hai fatto di tanto tremendo. Hai fatto un centimetro di meno sul tema di trasfigurazione?

 

“Come puoi anche solo immaginare che lui ti trovi attraente?”

 

Lui chi? Perché se la trova attraente lo schianto. Se non la trova attraente… E’ Weasley.

 

“Lui, così… Bello, affascinante, intelligente.

 

Detta così sembra impossibile competere. Dev’essere un ragazzo stupendo, per essere entrato nel suo emisfero.

 

“Lui, così… Ah.” La ragazza sospira.

 

… Sono geloso. Chi è questo stolto? Chi è questo misero? Chi è

 

Delle lacrime scendono dal volto del ragazzo.

 

Non puoi averla. Non hai mai potuto. E allora perché brucia così tanto?

 

“Non posso averlo. Non ho mai potuto. E allora perché fa così male?”

 

Quanto hai ragione piccola dentona. Siamo sulla stessa barca. Se non altro, non ti vedrò tra le braccia di nessuno.

 

Che tu sia Dannato Malfoy! Perché devi essere così tremendamente bello ed allo stesso tempo così impossibile?”

 

Cosa?... Eppure sembra proprio il mio nome quello che la mezzosangue ha detto velocemente.  No, non può essere. Mi sono sbagliato.

 

 

 

E’ venuta così. Probabilmente la continuerò… Ma il mio sogno si fermava qua. Chissà… La notte porta consiglio :D

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Pigiama party! ***


Diciamo che la notte ha portato un po’ di consigli quindi… :D Continuo :P

Diciamo che la notte ha portato un po’ di consigli quindi… :D Continuo :P

 

 

Hermione era sempre nella sua stanza, di nuovo con gli occhi fissi sullo specchio.

 

Dannata mezzosangue! Ripeti! Ripeti se hai il coraggio! Cioè… Ripeti, non ho sentito bene, ripeti, voglio essere sicuro che tu abbia detto il mio nome!

 

“… Malfoy, Malfoy… Dannato furetto! L’unico modo per starti vicino è… Offenderti!”

 

Oh, mia dolce donzella. Ci sei arrivata? E’ lo stesso modo in cui l’ho pensata io in questi ultimi mesi… Allora avevo sentito giusto! … La storia è impossibile però… Che male ci sarebbe a provare?

 

 La ragazza si volse velocemente. Rimise a posto il suo lettore babbano di musica. Rumori di passi venivano dalle scale.

 

“Lavanda… Calì. Finita la lezione di Divinazione?”

 

“Certo Hermione” disse Lavanda “E fortunatamente è finita anche la giornata… E stasera… Pigiama party!”

 

Mph! Immagino quanto sei contenta mio dolce amore, di mescolarti con due oche del genere!

 

 

 

Il ragazzo continuava a stare seduto sul letto. Si alzò per andare a cena e poi, con una velocità inaudita e qualche sguardo fugace alla ragazza da lui amata, si diresse nuovamente verso i sotterranei. Arrivato nella sua stanza da prefetto si spogliò dalla divisa e si mise il pigiama.

 

Vai! Sono pronto. Voglio far parte anche io di questo pigiama party… Sebbene nessuno lo sappia…

 

Si mise a guardare lo specchio che si trovava davanti a lui. Lo specchio incantato, comprato da Magie Sinistre, mostrava una stanza vuota di un dormitorio femminile. La solita. Quella di Hermione e delle sue compagne. Già. Perché anche se Hermione era un prefetto, aveva deciso di rimanere nella stessa stanza, pur “odiando” le compagne pettegole. Disparità tra compagne sicuramente. Hermione aveva sempre odiato queste cose. E forse era proprio per questo che il biondo serpeverde se n’era innamorato.

 

Tre ragazze rientrarono nella stanza ridacchiando, facendo volare le loro divise sui letti. Gli occhi del ragazzo come al solito fissi sul corpo di lei, così perfetto.

 

… Ma sei sempre stata così, mia dolce Hermione? O io, povero stupido, non mi sono mai accorto della tua bellezza?

 

Infatti, se inizialmente il biondo serpeverde aveva messo lo specchio incantato solo perché era cotto della ragazza per il suo cervello, presto aveva scoperto quanto la ragazza fosse perfetta sotto tutti i punti di vista.

Le ragazze si erano già messe in pigiama e tutte e tre si erano poste in terra. Una di loro aveva vicino a se cibarie varie, mentre la dolce Hermione deteneva le bibite.

 

Sempre la solita puritana.

 

Il ragazzo sorrise. Fece apparire delle patatine babbane e iniziò a sgranocchiarle non appena le ragazze iniziarono a parlare.

 

“Dai su Hermione… Dicci chi è che occupa i tuoi pensieri!”

 

“Oh, andiamo Calì… Il compito di Trasfigurazione di mercoledì occupa i miei pensieri al momento!”

 

“Uhh… Si, come no!”

 

“Lavanda, sono più che sincera. Sapete che non ho misteri per voi due!”

 

Piccola bugiarda… Beh, non lo direi neanche io a Blaise… Ma sono dannatamente contento!

 

“Dai Hermyyy!”

 

“Calì, stoppati! Primo: non mi chiamare Hermyyy. Secondo: nessun ragazzo è nei miei pensieri al momento perché Terzo: nessuno ha i requisiti ottimali per farne parte!”

 

Requisiti fondamentali? Forse so come avvicinarla… Sentiamo sentiamo…

 

“Mh, e come deve essere il tuo principe azzurro?”

 

“Innanzitutto se non è azzurro mi fa un piacere… Io odio il colore azzurro!”

 

Svia l’argomento, si… Dimmi come vuoi che io sia… Potrei cambiare per te!

 

“… Mh, dolce ma neanche troppo. Quando c’è bisogno insomma… Che sappia farmi ridere. Che sia tenero ma solo con me. Che abbia occhi solo per me. Che mi completi…”

 

La ragazza sospirò. Avrebbe voluto un Malfoy così.

 

“Uh, ma lo vuoi molto particolare… Esiste un ragazzo così?”

 

Non esiste… Ma potrebbe.

 

 

Eccomi qua. Diciamo che ho già in mente come poter continuare e la cosa mi fa felice… D’altronde è la mia prima fic e non sapevo come continuarla… Fino a stanotte! Infatti il sogno ce l’avevo in testa da tanto e per fortuna il mio cervelletto ha lavorato :D

 

Innanzitutto devo fare dei ringraziamenti. A chi ha letto e commentato, davvero grazie, perché non immaginavo neanche lontanamente che qualcuno leggesse :D

Grazie gemellina, DamaArwen88, mars, ninny, Sherazade. Non avrei continuato senza i vostri commentino :D

E un sentito grazie anche a SweetSin. E’ grazie a lei che ho iniziato a scrivere, leggendomi tutti d’un fiato i primi 40 Capitoli de “Il Ritratto”.

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Capitolo 3
*** Legati da una canzone ***


Il biondastro se ne stava seduto sul letto a rimuginare

Il biondastro se ne stava seduto sul letto a rimuginare. Aveva un aria veramente impegnata, lo sguardo fisso su quello specchio che non rifletteva più ciò che si trovava nella stanza di Hermione ma che era come ‘rotto’ dato che non rifletteva neanche la stanza del serpeverde. Aveva disincantato lo specchio momentaneamente.

 

Non riesco a pensare altrimenti. Le rotelle girano a vuoto.

 

Sebbene avesse fatto progetto di pensare, non riusciva a immaginare il modo in cui egli potesse avvicinarsi alla grifoncina mora.

 

Non ha bisogno di ripetizioni in pozioni. Non va alle feste. Se ci andasse non la potrei invitare perché penserebbe a un’imboscata. Devo trovare un modo…

 

Nel frattempo la mora camminando, pensava a come fare per dimenticare il dannato furetto.

“Se non posso averlo, meglio non farmi strane idee” disse a voce alta la ragazza mentre camminava senza meta. Si trovò senza accorgersene nei sotterranei. Vicino all’entrata della sala comune dei Serpeverde. Rise senza accorgersene.

Certo. Non ci penso e dove vado a finire?

 

Nel frattempo il ragazzo se ne stava sul letto e continuava a pensare. Dalle sue labbra poi si levò una canzone, orrendamente babbana ma allo stesso tempo così… Sua. Cantare quella canzone lo rilassava e allo stesso tempo lo faceva pensare. La mora la cantava spesso, nella sua camera. E così piano piano aveva iniziato a cantarla anche lui.

 

AlooooneBrothers

 

La ragazza sussultò. Quella era la sua canzone preferita. Ed era babbana. Com’era possibile che un serpeverde cantasse una canzone babbana, per quanto bella potesse essere?

 

AlooooneSisters

 

Velocemente si allontanò dai muri della casata così tremendamente opposta alla sua.

Eppure… Sembra proprio la voce di Malfoy.

 

 

Era arrivata ora di cena. Sguardi fugaci dei due ragazzi lasciavano intendere che ci fosse qualcosa.

Ma cosa c’era se non odio da parte di lui?

Cosa c’era se non odio da parte di lei?

Così gli appartenenti alle case dei due ragazzi che si osservavano silenziosamente non davano peso alla cosa. E intanto, mentre un biondo Slytherin si alzava, una mora Gryffindor faceva lo stesso. Le due figure si scontrarono vicino alla porta per uscire dalla sala Grande.

 

Granger.”

 

Malfoy.”

 

“Guarda che mi potrei sciupare, non mi guardare troppo altrimenti potrei pensare male!”

 

“Oh, a dire il vero mi hai levato le parole di bocca. Era proprio la stessa cosa che volevo dirti io.

 

“Oh, andiamo Granger. Neanche nei tuoi sogni più reconditi!”

 

Ma nei miei sicuramente si!

 

“Oh, andiamo furetto. Non era uno sguardo minaccioso il tuo. Sembrava avessi visto un gattino abbandonato…”

 

“Su, Granger, sei tu quella C.R.E.P.A., salviamo gli animali e tutto il resto. E poi io non osservo nessuno come se osservassi un gattino abbandonato!”

 

“Mah, sarà Malfoy…”

 

… A dir la verità pensavo più a una Venere, che ad un gatto abbandonato… Non credo mi faccia lo stesso effetto.

 

“Oh, Malfoy, ci sei? … Non è da te smettere di offendermi! Mi lasci vincere così? Ti stai rammollendo!”

 

Granger ti dirò… Non ho voglia di perdere tempo in queste cavolate. Penso che andrò nella mia stanza a rilassarmi un po’…”

 

E così dicendo il biondo si allontanò dalla sala comune. Ma mentre lo faceva, un mugolo sommesso si levò dalle labbra sottili del ragazzo.

 

Di nuovo quella canzone! Allora era lui!

 

La ragazza osservò il ragazzo allontanarsi. Un barlume di speranza nei suoi occhi. Allora… Era umano. Ascoltava musica babbana. E straordinariamente era attratto da quella canzone così come lo era lei!

 

Si, lo so, c’ho messo un pochino… Ma sto andando avanti da sola, i miei sogni mi hanno abbandonato L Beh ragazze, continuo a ringraziarvi per i commenti… Non credevo davvero che la mia storia piacesse… Sono convinta che se avesse un altro pairing non sarebbe così altamente interessante :D

 

Grazie ancora a gemellina, HermyKitty, Sherazade, mars, LucyLight, Shavanna, Princess of Darkness, DamaArwen88, _AqUa PrInCeSs_ e 8marta8. E’ veramente un gran piacere per me, essendo questa la mia prima fan fiction, che così tante persone la trovino interessante! E soprattutto che qualcuno la abbia messa addirittura tra i preferiti! Ancora grazie!

 

Come vorreste che continuasse la storia? Naturalmente un’idea già ce l’ho… Ma se avete in mente qualche colpo di scena… Ben accetto :D

 

BACIONI A TUTTI :D

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Capitolo 4
*** Got an Idea! ***


Mi scuso se non ho specificato il nome della canzone che Dracuccio stava cantando… Ma era proprio “Charlie Big Potatoes” degli

Mi scuso se non ho specificato il nome della canzone che Dracuccio stava cantando… Ma era proprio “Charlie Big Potato” degli Skunk Anansie, la stessa che Hermione stava ballando come una scalmanata nel primo capitolo… :D E ora cerco di continuare, dato che a lavoro mi sono venute un sacco di belle ideuccie… E tenterò di accondiscendere a tutte le vostre richieste, oltre ad allungare un po’ i capitoli con descrizioni varie!

 

 

La ragazza camminava per il corridoio verso la sua sala comune. Lo sguardo era fisso sulle sue scarpe. Non perché fossero interessanti o altro, ma Hermione quando pensava non guardava davanti a se. Fissava le sue scarpe che lentamente la portavano verso “casa”.

Hermione pensava.

Pensava a come fosse difficile evitare il biondo, e a come fosse impossibile che lui avesse cantato a squarciagola una delle sue canzoni preferite. E poi insomma, non si parlava di Streghe Stragavarie ma di un gruppo babbano, gli Skunk Anansie.

Quasi non si accorse di essere arrivata davanti al ritratto della Signora Grassa e quando questa gli chiese la parola d’ordine, Hermione non sollevò neanche lo sguardo, bisbigliò due parole che neanche un mago sarebbe riuscito a sentire ed entrò nella fessura che il quadro sorpreso aveva aperto.

Appena la ragazza entrò in camera non potè fare a meno di girarsi verso lo specchio. Lo sguardo sempre perso nel vuoto, i lineamenti leggermente tesi e la bocca inespressiva. Era così che appariva Hermione Granger sotto i suoi occhi, riflessa in quello specchio.

Poi un’immagine le si liberò in testa. L’insopportabile furetto che andava a comprare un cd babbano in un negozio di musica babbano. Senza accorgersene sorrise tra se, dandosi mentalmente della cretina.

 

Nello stesso istante il ragazzo rimuginava su quello che era accadeva. Nella sua testa, nel suo cuore, nella sua stanza e in quella di Hermione. Infatti aveva notato il mutarsi dell’espressione della ragazza. Dalla più totale assenza di movimento dei muscoli del suo viso, a un sorriso che illuminava tutta la stanza e, neanche a dirlo, il cuore del ragazzo.

 

Uff. Dannatamente difficile.

 

Poi il ragazzo, come guidato da una forza invisibile, si alzò dal letto con un balzo e corse giù verso la sala Comune della sua casata.

 

Nella stanza drappeggiata di verde argento, davanti al camino acceso si trovava un ragazzo. Un bel ragazzo moro, con gli occhi color cobalto che al momento erano impegnati a guardare fuori dalla finestra. Pioveva, normale per una serata di Novembre. Ma non era come si poteva pensare. Non stava osservando il tempo, Zabini. Stava pensando al suo incarico. All’incarico che lui trovava difficilissimo e che la Professoressa Mc Granitt di comune accordo con il professor Piton gli avevano assegnato. Sbuffò. La penna che aveva tra le mani girava senza senso su un foglio bianco, candido. Mentre il ragazzo sembrava essersi fissato sul tappino della penna tutto mangiucchiato, una capigliatura bionda gli apparve davanti.

 

“AAH!”

 

“Gh… Blaise andiamo, non ti avrò mica fatto paura!”

 

“Dra, mannaggia… Se non sapessi che hai le movenze di un felino, avrei creduto ad una smaterializzazione!”

 

“Dai, Blaise, ho sceso le scale di corsa, non mi hai sentito perché eri tra le nuvole. Ma fortunatamente per te sono qua adesso!”

 

“Ehm, si, Draco, sono contento che tu sia qua ma non so come potermi dire fortunato dato che mi hai quasi provocato un infarto!”

 

“… Su, Zab, sono la soluzione a tutti i tuoi problemi!”

 

“… Mh. Mi prendi per pazzo se ti dico che non ti sto capendo?”

 

Il biondo sogghigno, davanti ad uno stupito Zabini.

 

“Qual è il compito che ti ha dato la Granitt?”

 

“Mhh… Dato che sono un ragazzo di grande abilità, nonché dotato di un gran cervello…”

 

“Si, dai, vai avanti!”

 

“Si insomma, mi ha detto di cercare qualcosa con cui avvicinare le quattro case di Hogwarts. Anche se ha specificato di avvicinare Serpeverde e Grifondoro.”

 

A quel punto il biondo strattonò il moro e lo trascinò letteralmente via dalla sedia su cui era seduto.

 

“Dra, Dra, calmatiiii! Dove mi stai portando, per Salazar! Non vedi che sono già in pigiama?”

 

Il biondo sorrise e con un fiato rispose.

 

“Ma come dove andiamo? Dalla McGranitt. E con l’idea che ho avuto ci guadagnamo sicuramente una cinquantina di punti, se riusciamo nell’intento!”

 

“Ma a me non vuoi dire niente? Che hai in mente?” chiese nel frattempo il moro, che si stava vestendo velocemente sotto consiglio dell’amico.

 

“Vedrai. E non preoccuparti. Avrai tutto il merito.”

 

E io probabilmente… avrò il mio.

 

 

Due ragazzi camminavano velocemente verso la stanza della professoressa. Era presto, ma Zabini aveva comunque paura che, disturbandola, si sarebbe arrabbiata e avrebbe tolto punti alla casata. D’altro canto, era fuori dopo il coprifuoco. Draco invece era più tranquillo. D’altronde era un Caposcuola e il coprifuoco non era certo nei suoi pensieri. E poi, aveva avuto quella grande idea, il suo piano andava attuato fin da subito.

 

Arrivati davanti alla dimora della professoressa, esitarono a bussare. Un gatto andava lentamente loro incontro. Appena era a distanza di due metri dai due ragazzi, si trasmutò in una donna. Lei, la professoressa.

 

“Ragazzi, buonasera. Non è tardi per essere ancora a zonzo?”

 

“Uh, professoressa, a dir la verità cercavamo proprio lei.”

 

“Zabini, devo immaginare che sia per il compito che le ho assegnato all’inizio dell’anno scolastico.”

 

Draco sorrise. Cavolo. Gli ci erano voluti dieci minuti e aveva tirato fuori un’idea super, e Zabini in due mesi non era riuscito a tirar fuori niente? Scosse la testa e la volse in su, per guardare negli occhi accigliati della donna.

 

“Ehm, si professoressa. Zabini ci ha pensato talmente a lungo che, dopo avermi raccontato ciò che aveva in mente ha fatto voto di non dirlo più a nessuno. Sono qua per questo io, per raccontarle cosa la mente astuta di Blaise ha partorito.”

 

“Bene ragazzi. Vi vedo talmente motivati che sono convinta che l’idea sia perfetta.”

 

La donna, che fino a quel momento aveva parlato coi ragazzi davanti alla sua porta, girò i tacchi e iniziò a camminare verso l’ufficio del preside.

 

“Ehm professoressa?” disse uno sconvolto Zabini.

 

“Si, Zabini?”

 

La donna si era fermata ed aveva girato solo leggermente la testa, in modo che i ragazzi fossero invitati a seguirla.

 

“Ma non vuole sapere cosa abbiamo in mente?”

 

“Oh, si Zabini. Lo voglio sapere talmente tanto io, che immaginate come sarà curioso Albus Silente!”

 

Il sangue si raggelò nelle membra del moro. Non si sentiva convinto, d’altronde non sapeva affatto cosa avrebbe dovuto inventarsi. Ma quando girandosi verso l’amico vide un luccichio negli occhi dello stesso, si decise a seguire l’insegnante.

 

 

“Menta piperita”

 

I tre entrarono nell’ufficio del preside. Fanny se ne stava appollaiata come al solito sul suo trespolo e al passaggio di quello strano trio era intenta a lisciarsi le piume.

 

“Ragazzi cari… Malfoy, che magnifica pettinatura! E tu, Zabini… Che fantastica pelle!”

 

… Mi chiedo ancora se il vecchio faccia uso di qualche sostanza magicamente illegale…

 

“A cosa devo la vostra visita?”

 

La McGranitt sorrise e si avvicinò alla cattedra del preside.

 

“Oh, beh, ricordi quello di cui avevamo parlato alla fine dell’anno scorso? Beh, Zabini anzi Malfoy adesso ti dirà come risolvere questo tremendo conflitto che c’è tra le nostre due migliori casate.”

 

Lo sguardo del preside si fece interessato e poi si volse verso Malfoy.

 

“Ebbene, Malfoy. Che cosa avevate in mente?”

 

“Beh, preside… Una recita.”

 

 

Mh, si lo so sono dannatamente cattiva ma ho volutamente concluso il capitolo così :P

 

Ancora grazie a tutte! Come vedete ho cercato di descrivere di più, di allungare i capitoli… E ci ho pensato un po’ più del solito :D

Tranquille… Prima o poi arriverà pure il bacio :D

Alla prossima!

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Capitolo 5
*** Let's Playyy! ***


AAAAAAH

AAAAAAH! Sono dannatamente in ritardo lo so :D Mi farò perdonare!!

Ah, naturalmente alcuni pezzi di questo capitolo sono presi dalla… recita. :D

 

Il vecchio preside sussultò alle parole del ragazzo. Si sistemò meglio gli occhialetti a mezzaluna sul naso e poi tornò a guardarlo.

 

“Recita, Signor Malfoy?”

 

“Recita, Signor Preside. Precisamente Zabini aveva pensato a un qualcosa di Shakespeare.”

 

Il preside sorrise.

 

“Oh, no. Niente Macbeth. Ci ero quasi cascato. Troooppe morti ragazzi, non ve lo posso concedere, c’è il rischio che vi avvelenate sul serio, che vi pugnalate alle spalle… Anche se poi sembrerebbe tutto più realistico…”

 

Mentre il vecchio rimuginava, la professoressa guardava il biondo con il suo solito cipiglio.

 

“Già. Per un attimo anche io avevo pensato che i signori avessero avuto una idea interessante.” Sospirò e si allontanò lentamente dalla scrivania.

 

Zabini, Malfoy, seguitemi. E’ arrivata l’ora per voi di tornare nelle vostre stanze.

 

Blaise guardò Draco speranzoso. No, non era possibile. Un Malfoy non si arrende. E infatti nel suo viso si era liberato un ghigno, neanche troppo malefico.

 

Signor preside, a dir la verità Zaini non pensava minimamente a Macbeth. Si, devo ammettere che anche nella tragedia che ha scelto lui ci sono dei morti ma beh, Shakespeare… Insomma, mi trovi qualche tragedia che non sia una tragedia!”

 

Alle parole del ragazzo il preside ,che aveva ancora una certa aria pensierosa, si scosse e tornò a guardare il ragazzo. Anche la donna tornò dietro la scrivania, vicino al collega.

Tutti e tre lo guardavano curiosi.

 

Uff, in effetti è banale ma… Fa sempre il suo effetto no? E poi… GH!

 

Il ragazzo inspirò a fondo e poi, aprendo lentamente le labbra e con gli occhi fissati su nessuno dei tre disse ciò che gli altri aspettavano di sentire. La sua recita. Sarebbe stata la sua recita.

 

Romeo e Giulietta. Mi pare ovvio. E come protagonisti, come le ho detto…”

 

“Uh, io scommetto che sarebbe fantastico lei Malfoy nei panni del protagonista. Ribelle ma romanticone…”

 

Eppure, giurerei di aver visto a questa donna gli occhi a cuoricino…

 

“Si, in effetti professoressa non posso darle torto. E come Giulietta sarebbe perfetta qualsiasi delle grifone!... Che ne so… Anche la Wesley!”

 

Bleeeeeh! No, io la sorella di Lenticchia non la voglio!

 

“Beh, in effetti professoressa non posso darle torto, ma come Giulietta avrei in mente la sua alunna preferita.”

 

A quelle parole la donna guardò stupita il ragazzo.

 

“Oh. La signorina Granger?”

 

Esatto professoressa. Naturalmente dovremmo fare delle prove, però devo ammettere mio malgrado che la trovo espressiva in qualsiasi frangente, quindi sarebbe perfetta anche se dovesse recitare solo con i gesti.

 

La donna sorrise.

 

“Bene Malfoy.”

 

 

La ragazza passeggiava per i corridoi. Erano passati due giorni da quando aveva scontrato Malfoy che cantava e non riusciva a capacitarsene. In pratica, se prima era nei suoi pensieri per il novantanove per cento al giorno, negli ultimi tempi il cento era assicurato.

 

Camminava e pensava, i soliti libroni nella cartella pesante e lo sguardo in avanti, il portamento fiero da mezzosangue. La professoressa Mc Granitt le andò incontro.

 

“Oh, Signorina Granger. Abbiamo bisogno di lei per un compito extrascolastico.

 

Oh. Wow. Strano.

 

“Una recita Signorina Granger. Mi hanno richiesto di chiamarla per il ruolo di protagonista e… Beh, le ammetto che non è accettato un rifiuto.

 

La ragazza sospirò. Con uno sguardo misto tra il se-proprio-devo e lo-faccio-volentierissimo si accinse a seguire la donna, chiedendole naturalmente su cosa fosse incentrata la recita.

 

“Vedrai” rispose la professoressa sorridendo.

 

 

Le due figure si avvicinavano alla Stanza delle Necessità. Non ci fu bisogno che Hermione pensasse a qualcosa. La Mc Granitt la portò dentro con se quasi coprendole il viso.

 

Quando una Hermione Granger stupita entrò nella stanza, un Silente sorridente e una Mc Granitt sovra eccitata si stavano sedendo su due sedie fatte apparire in quel momento. La scenografia davanti alla quale si trovava era stata fatta da Silente in persona, che si era preso a cuore la preparazione della recita.

 

Nella stanza si trovava anche qualcun altro. Ansioso di poter entrare in scena nel momento migliore. Speranzoso che la ragazza fosse brava come lui si immaginava. Gli occhi gli brillavano mentre la osservava arrossire.

 

“Io… Ehm. Professore, può spiegarmi cosa faccio qua?”

 

“Giulietta. Cara, ti prego. So che conosci Shakespeare a memoria. A braccio, qualsiasi monologo di Giulietta ti venga in mente, lo voglio vedere. Grazie” disse il vecchio preside sorridendo beato.

 

La ragazza sospirò. Poi assunse uno sguardo tenero, allo stesso tempo triste. Era proprio vero, poteva recitare anche senza parlare. Aprì le labbra e, sbattendo una volta le palpebre, iniziò con il suo monologo preferito.

 

O Romeo, Romeo!

Perché sei tu Romeo?

Rinnega tuo padre; e rifiuta il tuo nome: o, se non vuoi, legati solo in giuramento all'amor mio, ed io non sarò più una Capuleti.

Il tuo nome soltanto è mio nemico: tu sei sempre tu stesso, anche senza essere un Montecchi.

Che significa "Montecchi"?

Nulla: non una mano, non un piede, non un braccio, non la faccia, né un'altra parte qualunque del corpo di un uomo.

Oh, mettiti un altro nome!

Che cosa c'è in un nome?

Quella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un'altra parola avrebbe lo stesso odore soave; così Romeo, se non si chiamasse più Romeo, conserverebbe quella preziosa perfezione, che egli possiede anche senza quel nome.

Romeo, rinunzia al tuo nome, e per esso, che non è parte di te, prenditi tutta me stessa!

 

Uh, la mia parte preferita. Sarà meglio entrare in scena e dimostrarle che valgo qualcosa!

 

Il ragazzo biondo, senza farsi vedere, si avvicinò alla ragazza e le bisbigliò in un orecchio la sua parte.

Io ti piglio in parola: chiamami soltanto amore, ed io sarò ribattezzato; da ora innanzi non sarò più Romeo.

 

La ragazza si scosse. Non si aspettava di trovarsi già un Romeo davanti e ,per giunta, il suo Romeo era il suo nemico giurato, figlio di un mangiamorte, serpeverde, bello da morire, occhi stupendi e tutto il resto…

 

Malfoy?”

 

Granger. Oh, già, scusami… Giulietta.”

 

E tu saresti? Tebaldo? Il principe dei gatti?”

 

“No, mia cara… Io sarei il tuo amato.”

 

La ragazza arrossì, nella speranza che la finzione potesse diventare realtà. Casualmente il pensiero era lo stesso anche per il biondino. Solo un leggero tossire li risvegliò, dato che si erano bloccati a guardarsi negli occhi.

 

Hem. Ah, bene, avete già fatto un po’ più amicizia… Bene, le parti sono vostre. Voglio molta preparazione da parte vostra e soprattutto, dato che siete anche caposcuola e prefetti, voglio che siate qua anche per la scelta degli altri attori. E’ tutto, potete uscire.”

 

Un sorriso si levò dalla bocca del biondo. Guardò la mora e la oltrepassò, uscendo dalla stanza.

 

E prima o poi dovrai anche baciarmi!

 

 

AH! Scusate per il ritardo!!!... Ho cercato di fare tutto più lungo, più corposo, adesso sapete di che “recita” si tratta… :D

Grazie per le recensioni, come sempre utilissime!!!

 

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Capitolo 6
*** Bum... Bum... ***


AHHHHH

AHHHHH! Scusate per l’immenso ritardo ma il lavoro, gli amici, il tempo… Insomma, non ho potuto postare per un bel po’! Ma eccomi di nuovo qua :D

 

Hermione si trovava ancora dentro quella stanza. Rossa come un peperone. I professori ancora davanti a lei, con in mano scartoffie varie.

Un battito.

Si, aveva perso un battito. L’averlo avuto così vicino, da sentire il suo respiro sul lobo dell’orecchio, la voce suadente e lo sguardo appena scorso dai capelli… Le aveva fatto perdere un battito.

Stava ancora sognando ad occhi aperti quando un leggero “HM” la riscosse da quello stato.

“Signorina Granger. Le prove iniziano da subito, almeno per voi due. E domani voglio che il suo anno della casata Grifondoro si presenti qua, come avevo anticipato al Signorino Malfoy.

Detto ciò, il vecchio preside si alza e fa cenno alla ragazza di uscire.

 

Che ne pensi Minerva?”

Che sono perfetti…”

Un sorriso attraversò le labbra della vecchia professoressa.

 

 

Il giorno dopo, più o meno alla stessa ora, una ragazza sospirava davanti al suo specchio.

Sospirava.

Un ragazzo la osservava sorridente, attendendo con ansia che la ragazza prendesse la sua borsa per andare nella sala grande, dove era stato allestito il palcoscenico per le prove degli aspiranti attori.

“Oh, Malfoy, Malfoy…”

Perché sei tu Romeo?

 

Sala Grande. Gremita di Grifondoro e Serpeverde.

Il ragazzo biondo sorrideva al suo migliore amico mentre si avvicinavano al palcoscenico.

“Scherzi Blaise? Sei un perfetto Tebaldo!”

“Ma io voglio essere amico tuo… Non il cugino di Giulietta… Voglio fare Mercuzio!”

“E invece penso che Mercuzio sia perfetto per Potter.

Il moro guardò stralunato il ragazzo che si trovava davanti. Il migliore amico… Potter? Evidentemente si era bevuto il cervello.

 

La ragazza sorridendo parlottava con l’amica Ginny.

Dai, potresti fare la mia nutrice… O la Signora Capuleti…”

E io invece volevo essere Giulietta… Uffa… Ti tocca pure quel figone di Malfoy!”

La castana si volse verso la rossa imporporandosi in viso.

“GINNY!”

Che c’è… Ho solo detto la verità! Hai una grande… Pluffa ecco!”

La castana sorrise. E un attimo, perché quello bastò, si volse verso una chioma bionda e scorse degli occhi. Grigi come il mare in tempesta…

Un altro battito.

 

 

Scusate la poca lunghezza di questo capitolo… Ma giuro che entro la settimana ne posto un altro!

 

Grazie per chi recensisce e per chi mette la storia fra i preferiti!!

 

BACIONISSIMI!!

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