Ma il passato è presente

di Ale Villain
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 1 ***
Capitolo 2: *** Cap 2 ***
Capitolo 3: *** Cap 3 ***
Capitolo 4: *** Cap 4 ***
Capitolo 5: *** Cap 5 ***
Capitolo 6: *** Cap 6 ***
Capitolo 7: *** Cap 7 ***



Capitolo 1
*** Cap 1 ***


Kagome camminava tranquilla, con il suo inseparabile zainetto giallo in spalla. Era tranquilla, quella mattina, nonostante dovesse ritornare nella sua epoca per affrontare qualcosa di più pericoloso di Naraku stesso: gli esami. L’idea di tornare a casa non le dispiaceva affatto; le mancavano le comodità del mondo moderno.
Era da due settimane che stava nell’epoca Sengoku ed era rimasta molto indietro con il programma scolastico. E che scusa si era inventato questa volta suo nonno? Improvvisa infiammazione alla ghiandola intestinale? Mal funzionamento dell’ipofisi? Ci potevano stare entrambi;  il nonno di fantasia, in questo campo, ne aveva. Sorrise senza accorgersene: eh sì, il mondo moderno le mancava proprio.
Arrivò, finalmente, davanti al pozzo, dove ad attendere la sua partenza c’erano Inuyasha e Shippo. Il mezzo demone se ne stava seduto a braccia conserte con le spalle appoggiate al pozzo, a fissare il prato, serio. Appena vide Kagome distolse lo sguardo dal prato: << Tra tre giorni devi essere qui >> disse serio << se non sei puntuale ti vengo a prendere >>
<< Dai, Inuyasha, lo sai che sono sempre puntuale >> disse iniziando a sedersi ai bordi del pozzo.
<< Kagome fai presto in questi tre giorni, a Inuyasha mancherai >> disse Shippo allegro. Di rimando si beccò un pugno in piena nuca e gli spuntò un bernoccolo bello grosso.
<< Smettila di prendertela con lui! >> lo sgridò la ragazza << E fai il bravo durante la mia assenza >>
<< Bah >> disse solo Inuyasha, ad occhi chiusi.
<< Ah, Inuyasha, ricordati una cosa… >> aggiunse poi con voce intensa.
<< Sì, dimmi… >> disse Inuyasha curioso con le orecchie da cane che si muovevano a scatti.
<< Bè… mi raccomando tienilo a mente in questi tre giorni… >> poi si fece improvvisamente rabbiosa << A CUCCIA! >> si sentì un bottò e Inuyasha finì faccia a terra, mentre Kagome calò nel pozzo.
<< Ma che cosa ho fatto ora?! >> domandò disperato, non avendo voglia di alzarsi.
<< Evidentemente non vuole che mi picchi come fai di solito >> disse il cucciolo di demone volpe, sicuro di sé.
<< Ma piantala! >> finì l’altro alzandosi << Piuttosto andiamo a cercare quel bonzo >> disse sollevando in malo modo Shippo e mettendoselo in spalla << Ha abbandonato Sango così di punto in bianco, chissà dove sarà andato! >> e iniziò a correre, come faceva  a suo solito.
 
 
 
Sota entrò nel vecchio tempio della famiglia Higurashi: << Buio? >> chiamò << Buio? Insomma, non puoi sparire ogni volta! >> disse con le braccia sui fianchi.
Il fratellino minore di Kagome era alle prese, per l’ennesima volta, con il gatto di famiglia, che come al solito era sparito chissà dove.
Il pozzo, tutt’a un tratto, si illuminò e distrasse Sota dal suo compito di cercare Buio.
<< Ehi Sota! >> esclamò Kagome saltando fuori dal pozzo.
<< Sorellina! >> disse l’altro con il volto luminoso << Sei tornata! >>
<< Eh si >> disse Kagome contenta << Finalmente sono a casa >>
<< Dai andiamo, ci sono mamma e il nonno che ti aspettano! >> disse euforico e trascinando la sorella per il braccio.
<< Arrivo, arrivo! >> disse sorridendo.
Mentre facevano mano nella mano quel piccolo tratto di strada dal tempio fino a casa, Buio ricomparve e seguì i due.
Kagome aprì la porta di casa e esclamò immediatamente << Sono a casa! >>
<< Kagome! >> disse la mamma correndo ad abbracciarla.
<< Oh ciao cara >> disse semplicemente il nonno << Ho avvisato la scuola e ho detto che avevi una brutta gastrite che non ti faceva mangiare per giorni >>
<< Ehm.. sì ecco… grazie… >> disse con un sorriso preoccupato. – Il nonno le inventa tutte – pensò.
<< Vieni Kagome, è l’ora di pranzo >> disse la mamma << ho preparato il riso, poi se vuoi puoi andare in camera a riposarti >>
<< No mamma, non posso riposarmi >> rispose la ragazza << ho da studiare tanto in questi due giorni e devo anche farmi passare gli appunti di matematica, altrimenti non passerò mai l’esame >> disse sedendosi e sentendosi una studentessa modello.
<< Ma Kagome, sei appena arrivata a casa >> provò la mamma.
<< Lo so mamma, ma non posso perdere tempo >> continuò << ho promesso a Inuyasha che sarei ritornata entro tre giorni e i tre giorni non li voglio assolutamente sforare! >> esclamò infine.
<< Come sta il fratellone? >> chiese Sota.
<< Tutto bene non preoccuparti >> disse frettolosamente << finalmente si mangia qualcosa di più commestibile >> disse con gli occhi lucidi per la commozione e iniziò a mangiare tutto quello che si trovava sulla tavola.
<< Kagome ma sbaglio o sei dimagrita? >> domandò il nonno.
<< Cosa? >> chiese con il cibo in bocca << No, non credo >>
<< Oh oh! Potrei usare questa scusa per la prossima volta che devi ritornare dall’altra parte! Che sei dimagrita e non hai più forze eh… >> disse euforico.
<< Eh… sì nonno, non ora! >> disse tra una forchettata e l’altra.
Il resto del pranzo passò tranquillamente e Kagome, una volta finito di mangiare, si rinchiuse in camera.
<< Bene >> disse << Ora devo mettermi sotto, altrimenti non arriverò mai a superare l’esame! >> esclamò piena di energia.
Si sedette sulla sedia girevole e iniziò a scrivere formule, teoremi e numeri; tutte cose complicate che doveva imparare in soli… due giorni!
<< Non ce la farò mai ! >> disse disperata appoggiando la testa sul tavolo.
 
 
 
<< E-E dai Sango, stavo solo scherzando! >> disse Miroku cercando di calmare la sterminatrice di demoni che gli aveva piantato una bella cinquina in pieno volto.
<< Ah si? >> disse lei con le mani sui fianchi << tutte le volte dici che scherzi! E tutte le volte lo stesso scherzo: ti becco sempre a rimorchiare con qualche bella ragazza! >> esclamò rossa in volto per la rabbia.
<< Lascialo perdere, Sango >> disse Inuyasha da sopra un albero, vicino ai due litiganti << è sempre il solito >>
<< Hai ragione Inuyasha… >> disse lei facendo un respiro per calmarsi << Piuttosto, quando hai detto che torna Kagome? >> domandò alzando lo sguardo verso di lui.
<< Tre giorni >> rispose senza voltarsi << Ma sono sicuro che sarò costretto ad andarla a prendere: succede sempre così >>
<< E’ vero, Kagome non è mai puntuale! >> confermò Shippo.
<< Tsk >> disse  Inuyasha. Uno dei suoi soliti versi.
<< In questi giorni mi sa che è meglio se ci portiamo avanti >> disse Miroku con il mento tra l’indice e il pollice << Ci sono stati molti avvistamenti di demoni in vari villaggi >>
<< Sì, hai ragione >> disse il mezzo demone scendendo con un balzo dall’albero in cui stava così comodo << Partiamo subito >>
<< Kirara! >> esclamò Sango, chiamando il suo gattino a due code per farlo trasformare in una tigre formato gigante dai denti aculei. Su di essa si sistemarono Sango e Miroku. Shippo avrebbe viaggiato sulle spalle di Inuyasha.
<< Dov’è stato il primo avvistamento? >> domandò Inuyasha mentre correva a perdi fiato.
<< Se non mi sbaglio in un villaggio verso est, dietro quel monte >> indicò Miroku con la mano che portava il vortice.
Inuyasha sorrise in modo minaccioso, come era solito fare ed accelerò il passo.
<< C’è un solo problema >> aggiunse Sango.
<< E quale sarebbe? >> domandò Inuyasha scocciato.
<< Senza Kagome non possiamo sapere se il demone che stiamo per affrontare ha con sé un frammento della sfera o no >>
<< Poco importa, lo scopriremo >>
Sango guardò Inuyasha: senza Kagome diventava sempre aggressivo, molto più del solito. E in questi casi avrebbe voluto anche lei mandarlo a cuccia.
Erano quasi arrivati al villaggio quando Inuyasha fiutò qualcosa:
<< Cos’hai sentito? >> domandò Miroku al mezzo demone.
<< Odore di bruciato… >> rispose pensieroso.
<< Ah sì, si vede del fumo! >> esclamò Sango.
<< Acceleriamo! Se c’è stato un incendio da poco magari qualche persona la riusciamo a portare in salvo! >> proseguì il monaco.
Arrivarono al villaggio e appena entrarono trovarono il disastro più totale: era scoppiato sì un incendio, ma non c’era anima viva, se non due o tre uomini che tentavano di scappare.
Il mezzo demone sfoderò Tessaiga, la sua inseparabile spada, ma il monaco, sceso dal dorso di Kirara, lo fermò:
<< Aspetta Inuyasha >> disse mettendo una mano sulla spada per trattenerlo << Credo sia abbastanza inutile utilizzare la cicatrice del vento, non servirebbe a niente >>
<< Hai ragione >> disse rimettendo nel fodero la spada.
<< Ma allora cosa possiamo fare? >> domandò Sango con la maschera che gli copriva il volto fino al naso.
<< Intanto pensiamo a salvare queste poche persone che girano sperdute. Poi provvederemo >> disse serio Miroku.
 

 
 
 
Ok ragazzi, questa è la mia prima FF su Inuyasha, il mio manga preferito, spero vi piaccia!
Recensite in tanti e fatemi sapere come vado! J
Un beso <3
Changest.

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Capitolo 2
*** Cap 2 ***


 
Kagome aprì leggermente gli occhi, tirando su la testa.
<< Ma quanto ho dormito? >> si domandò. Poi prese in mano la sveglia che era poggiata sulla scrivania di fianco al quaderno di matematica e si svegliò completamente.
<< Ho dormito 2 ore mezza?! >> disse disperata, con gli occhi fuori dalle orbite. Posò la sveglia in malo modo sul tavolo  e si maledì* mentalmente. Impugnò, di nuovo, la biro pronta e carica ma appena riaprì il quaderno l’unica cosa che vide erano delle lettere e dei numeri che sembravano messi lì per caso e per scombussolarle il cervello.
<< Non ce la farò mai! >> disse arrendendosi. Aveva assolutamente bisogno degli appunti delle sue compagne o non ce l’avrebbe fatta in due giorni. – Per lo meno non c’è Inuyasha a disturbarmi – pensò sospirando. Già, Inuyasha. Nell’ultimo periodo ne avevano fatte davvero tante di litigate e abbandonarlo nella sua epoca di punto in bianco non doveva essere stata una grandissima idea; ma per una volta doveva pensare anche a se stessa. Non voleva di certo rischiare di essere bocciata per colpa di uno sfacciato mezzo demone.
Con tutta la carica che aveva in corpo scese le scale di corsa e afferrò il telefono sotto lo sguardo incuriosito di Sota che stava giocando con Buio.
<< Pronto? Sì salve sono Kagome ecco… come? Non c’è? Ah, no non fa niente, salve >> Kagome riagganciò il telefono. La sua amica di scuola più brava che c’era non era in casa! Come avrebbe fatto adesso? Stava letteralmente impazzendo. Forse Inuyasha aveva ragione quando diceva che si preoccupava troppo per gli esami…
Scosse la testa come per scacciare brutti pensieri e risalì in camera.
<< Sorellina, cosa stai facendo? >> domandò Sota sbucando dalla porta con sguardo indagatore.
<< Mi sto preparando per uscire >> disse Kagome mentre afferrava la sua borsetta che si sistemò in spalla. Finalmente aveva tolto quella divisa scolastica che ormai, dopo tre anni di scuola media, aveva iniziato a odiare.
Quindi scese le scale e arrivò all’ingresso, seguita da Sota.
<< Sota, mi vuoi pedinare per tutto il tempo? >> domandò scherzando.
<< No no! >> disse il fratellino mettendo le mani davanti come per difendersi.
<< Allora ci vediamo dopo, glielo dici tu alla mamma che sono uscita? >> e con il sorriso sulle labbra uscì di casa, per farsi una bella passeggiata in santa pace.
Il fratellino intanto, osservava la sorella allontanarsi.
 
 
 
 
<< Questo dovrebbe essere l’ultimo >> disse Miroku affannando e poggiando a terra un uomo che era riuscito a portare in salvo appena in tempo. Si passò il dorso della mano sulla fronte per asciugare il sudore sia causato dallo sforzo sia dal calore del fuoco intorno che continuava a divampare.
<< Credo di sì, Miroku >> confermò Shippo saltando sulla spalla del monaco.
<< Pensi che Inuyasha sia ancora in perlustrazione con Kirara? >> chiese Sango rivolgendosi al monaco.
<< Probabile… >> disse pensieroso
<< Come è probabile che se trova chi ha appiccato l’incendio lo faccia fuori >> disse il demone volpe.
<< Già, spero solo che non si vada a cacciare in qualche danno >> continuò la sterminatrice di demoni, levando gli occhi al cielo.
 
- Maledizione, possibile che quest’incendio si sia propagato ovunque? – si domandò Inuyasha mentre si guardava attorno con Kirara. Aveva girato tutto il villaggio, ma una volta arrivato alla fine l’incendio si era propagato ulteriormente. Non potendo saltare sui tetti delle case come suo solito, montò all’improvviso sul dorso del gatto a due code, che per lo spavento lanciò un ruggito.
<< Andiamo, Kirara! >> esclamò, mentre il demone si alzava in volo. Inuyasha scrutò tutto il territorio sottostante, senza risultati. – E’ impossibile che l’incendio sia scoppiato da solo… - pensò, mentre continuava a tenere gli occhi puntati sotto di lui.
Ad un tratto scorse qualcuno, proprio dove le fiamme finivano: una figura incappucciata, ma non si poteva distinguere bene chi fosse.
Appena la figura vide Inuyasha girò i tacchi e s’incamminò verso il bosco mantenendo un passo tranquillo.
<< Kirara scendi >> ordinò il mezzo demone intanto che sfoderava Tessaiga << Dove credi di andare! Cicatrice del vento! >> gridò mentre scagliò l’attacco contro la figura. Nonostante la potenza del colpo, e che sembrava essere andato a pieno, la figura era ancora lì, come se la cicatrice del vento non l’avesse neanche sfiorato.
- Ma com’è possibile!? – pensò Inuyasha, leggermente irritato. Fece abbassare di quota Kirara e saltò giù da lei mentre era ancora in volo.
<< Ehi tu, fermati! >> ordinò, ma la figura incappucciata si fermo solo un istante per poi riprendere a camminare come se niente fosse.
<< Inuyasha! >> si sentì chiamare: erano Sango e Miroku, accompagnati da Shippo, che stavano correndo verso di lui, dato che non l’avevano visto ritornare da loro.
<< Ma chi è quel tipo lì? >> domandò Sango impugnando il suo Hiraikotsu, pronta a scagliarlo in caso servisse.
<< Non ne ho idea >> rispose Inuyasha calmatosi << e non ho nemmeno idea se ha con sé dei frammenti >>
<< Se ci fosse Kagome… >> continuò la sterminatrice di demoni.
<< Ma piantala! >> sbottò il mezzo demone rifoderando per l’ennesima volta la sua spada << Non dobbiamo sempre fare affidamento su di lei >>
<< Tanto lo sappiamo che ti manca quando non c’è >> intervenne sfacciato Shippo, che era stato in silenzio tutto il tempo.
Il cucciolo di demone volpe sentì Inuyasha ringhiare e subito dopo sentì pulsare la testa in una maniera assurda.
<< Inuyasha, a cuccia! >> provò Sango, senza risultati.
<< Zè, solo Kagome può farlo >> rispose fiero Inuyasha.
<< Ragazzi, la figura è sparita… >> disse Miroku << In direzione del pozzo mangia ossa! >>
<< Che cosa?! >> disse Inuyasha allarmato.
<< Sì, ne sono sicuro >> riprese il monaco << quella era una scorciatoia che avevo trovato per raggiungere il pozzo senza dover sempre montare su Kirara… evidentemente quel tipo mi conosce bene se la conosce >>
<< Ehi Inuyasha, dove vai?! >> domandò Sango preoccupata. Ma il mezzo demone non si voltò, doveva assolutamente raggiungere quella figura, a tutti i costi. Che quel tipo avesse trovato un modo per oltre passare il pozzo?
Quel tipo non doveva raggiungere il pozzo, non doveva raggiungere Kagome!

 
 
 
 
Sono tornata C:
Ringrazio le due persone che hanno recensito, e spero che leggano anche questo capitolo! ^^
Chi sarà la figura incappucciata? Lo scoprirete nel prossimo capitolo! S
Ehehe scherzetto xD Non di sicuro nel prossimo capitolo, ci vuole un po’ di suspense eh u.u
Un beso <3
Changest.

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Capitolo 3
*** Cap 3 ***


Dopo una breve passeggiatina si sedette sulla prima panchina del parco libera, appoggiò la schiena allo schienale  e chiuse gli occhi, godendosi la tranquillità di quel fresco pomeriggio.
<< Cinque minuti e chiedo gli appunti ad Hojo >> disse serenamente con un lieve sorriso stampato in volto.
Con gli occhi chiusi poté tornare nell’epoca Sengoku, che l’era che tanto amava, l’epoca nella quale, oramai, passava la maggior parte delle sue giornate. Pensò a Inuyasha, quel mezzo demone che gli aveva ormai, da tempo, rubato il cuo… no ma che diceva?! Certi pensieri assolutamente li voleva scacciare dalla mente…
Pensò a Miroku e al suo vortice e temeva che gli sarebbe potuto succedere qualcosa di grave se non lo avesse adoperato con prudenza; ma il monaco era una persona con sale in zucca, a parte quando gli si presentava davanti una bella ragazza. Pensò a Sango, a come si prendeva cura di Kagome, alla sua simpatia e rise quando gli venne in mente una scena a lei familiare:
Erano davanti alla capanna di Kaede e stavano aspettando che Inuyasha tornasse dalla sua “battuta di caccia” quando ad un tratto Kagome le domandò:
<< Dimmi Sango, tu cosa provi per Miroku? >>  e la sterminatrice, rossa in volto per l’imbarazzo e strabuzzando gli occhi, gli aveva semplicemente detto: << C-cosa provo? B-bè o-odio quando va con le altre e forse, sotto sotto… >>
Già, l’epoca Sengoku le mancava, nonostante fosse passato solo un giorno!
Una goccia caduta sulla sua fronte la fece redimere dai suoi pensieri. Kagome si asciugò la goccia (di pioggia?) dalla fronte e alzo gli occhi al cielo con uno sguardo perplesso. Un’altra goccia annunciò l’arrivo di un bel acquazzone.
<< Cavolo, non ho neanche l’ombrello! >> disse mentre correva per raggiungere un posto riparato.
Trovò, fortunatamente, un bar aperto 24 ore su 24 e entrò, sistemandosi i capelli.
<< Dannazione, proprio ora che siamo ad aprile? >> si disse tra sé e sé mentre si strizzava una parte della maglietta che era rimasta particolarmente inzuppata.
<< Higurashi! >> esclamò un ragazzo più alto di lei di un bel pezzo, due occhioni vispi e capelli castani.
<< Ho-Hojo… >> disse semplicemente. Poi si illuminò.
<< Hojo! >> ripeté più felice che mai. Al ragazzo si illuminò il volto: di solito Kagome non era così pimpante quando era con lui.
<< S-sì Kagome? >> domandò con la mano sinistra dietro il capo, in segno d’imbarazzo.
<< Puoi prestarmi i tuoi appunti di matematica? >> domandò con un faccino dolce << Per favore! >>
 
 
 
 
Inuyasha iniziò a correre dimenticandosi completamente dell’incendio alle sue spalle, che continuava a divampare e ignorando le voci di Sango e Miroku che lo chiamavano a squarciagola.
- Devo fermarlo assolutamente, chiunque esso sia – si disse tra se e sé mentre continuava l’inseguimento, a denti stretti.
L’ultimo istante in cui lo vide fu proprio davanti al pozzo, poi scomparve, nel nulla.
<< Ma cosa..? >> disse frenando davanti al pozzo << ma dov’è andato? >> disse scrutando l’aria e il territorio intorno. Abbassò lo sguardo verso il pozzo, escludendo l’idea che il personaggio misterioso fosse passato dal pozzo, dato che solo lui e Kagome potevano attraversarlo.
Si sporse comunque, per esserne certo: << Nah, direi che da qui non è passato nessuno… >> giusto il tempo di tirare su la testa che qualcosa lo colpì in pieno capo, facendolo cadere dritto nel pozzo, mentre perse i sensi.
 
Inuyasha aprì gli occhi, lentamente. Con la mano sinistra si massaggiò la parte lesa della testa, mentre con la sinistra era appoggiata per terra, come per sorreggersi, nonostante fosse seduto.
<< Maledizione, che botta… >> disse mentre si alzò.
Alzò il naso all’insù e si disse che era meglio uscire da lì e magari andare a vedere Kagome dov’era e cosa combinava… già perché ogni volta che lui non c’è quella ragazza si ficca in qualche guaio, inspiegabilmente.
Con un balzo uscì dal pozzo e trovò a gironzolare nel tempio, come al solito, Buio, il gatto ciccione (così definito da lui) di famiglia.
S’incamminò verso l’uscita del tempio, abbastanza tranquillo ed entrò in casa di Kagome, senza complimenti.
<< Kagome? >> chiamò il ragazzo.
<< Inuyasha? >> fece capolino Sota, il fratellino della ragazza.
<< Oh, sai dirmi dov’è Kagome? >> domandò.
<< Sì, è uscita per andare a prendere degli appunti da una sua amica… >> disse poco convinto.
<< Appunti? >> domandò stranito.
<< Ehm.. sì, se esci magari la trovi >> disse velocemente.
<< Non mi vuoi in casa, eh? >> disse Inuyasha con le mani sui fianchi e sorridendo, lasciando intravedere da quel mezzo sorriso un canino aguzzo << Va bene, esco >>  rispose infine.
Sota osservò il suo fratellone allontanarsi << Chissà Kagome cosa ci trova in lui >> disse facendo spallucce.
Intanto, Inuyasha, non curandosi del fatto che stava girando con le orecchie da cane in bella vista, saltava da un tetto all’altro della città, alla ricerca della ragazza.
<< Non sento il suo odore >> disse bloccandosi e saltando giù da un tetto << Quella ragazza è proprio stupida, prima dice che deve studiare e poi se ne va in giro bah… >> disse, ma poi girò un attimo gli occhi e… << Ehi, aspetta un attimo, non è come pensi, io non…! >> esclamò, quando vide che Kagome era proprio vicino a lui e lo stava guardando con aria minacciosa.
<< Inuyasha… >> ma prima di dire la parolina magica pregò Hojo di voltarsi dall’altra parte << A CUCCIA! >>
<< Kago…me… >> affannò Inuyasha << Se mi lasciavi il tempo ti spiegavo perché sono qui >> disse rivolgendogli uno sguardo per niente amichevole.
<< Bè, allora io… vado, Kagome… >> disse Hojo imbarazzato. Il mezzo demone scrutò il tipetto che era affianco a Kagome e lo sguardò che gli regalò era carico di odio; Kagome notò ciò, non capendone il motivo.
<< Sì, Hojo, gli appunti puoi anche darmeli domani a scuola >> disse Kagome sorridendo.
<< Okay, a domani allora! >> disse avvicinandosi pericolosamente a Kagome. Era sul punto di darle un bacio sulla guancia, quando un SANCONTESSHO* scagliato in mezzo ai due per separarli senza ferirli lì divise, spaventando Hojo incredibilmente.
Kagome  non si spaventò più di tanto, ormai era abituata a certi comportamenti del mezzo demone, ma quando il ragazzo era aggressivo in questo modo lo era con gente come Koga, che rispondeva a tono, non con gente come… Hojo.
<< Inuyasha… >> disse Kagome leggermente innervosita, da dietro la schiena del mezzo demone che gli si era parato davanti.
<< Sta zitta >> le disse nervoso Inuyasha << Dovevi andare a prendere gli appunti dalle amiche, no? E invece ti trovo in giro… con questo >> disse indicando il ragazzo di fronte a lui con un artiglio.
<< Hojo, vai pure.. >> intimò Kagome, posando una mano sulla spalla di Inuyasha e sbucando dal braccio di quest’ultimo. Hojo non se lo fece ripetere due volte.
<< Inuyasha, si può sapere cosa ti prende? >> sbottò infuriata.
<< Ascoltami Kagome… >> disse Inuyasha sviando il discorso << Qualcuno mi ha gettato nel pozzo… non sono venuto di qui di mia sponte… >> disse guardando la ragazza negli occhi.
<< Davvero? Non sai chi è stato? >>
<< No, non ne ho idea… >>
<< Dai torniamo a casa, ne riparleremo meglio lì.. >> disse prendendo la mano di Inuyasha, che diventò rosso in volto.
In tutto questo, Kagome non si era neanche resa conto che da quando Inuyasha era arrivato aveva smesso di piovere.
Arrivarono a casa e si sedettero intorno al tavolo, uno di fronte all’altro: Inuyasha incominciò a raccontare.

 
 
 
 
 
 
SANCONTESSHO*= Ehm… sarebbe l’attacco di Inuyasha, non so se ho reso l’idea, dato che non so come si scrive xD
 
Eccomi, toooornata! Mmh, mi sa che sto capitolo è cortino, mi scuso D:
Non so se domani riuscirò ad aggiornare, dato che sono fuori la maggior parte del giorno, ma al massimo rivedo domenica.
Dunque, in teoria Hojo e Kagome non si dovevano incontrare così, ma l’idea della pioggia mi è venuta oggi, perché mentre uscivo da scuola ha iniziato a piovere a dirotto e io ero senza ombrello, perciò, perché non far soffrire come me anche la nostra adorata Kagome? (BASTARDAAAAA NB Kagome) (MUAHAHAH NB Autrice)
Ah, non so nemmeno se HOJO si scriva così, lo sono ignuranta ><
E con questo concludo, al prossimo chap!
Beso <3
Changest.

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Capitolo 4
*** Cap 4 ***


<< Qualcuno ti ha spinto nel pozzo? >> domandò Kagome incredula.
Inuyasha annuì, pensieroso << Ma non ho idea chi sia stato, so solo che aveva uno strano odore… >>
<< In che senso? >> chiese la ragazza, avvicinandosi al ragazzo che era seduto sull’uscio di casa.
<< Non era un odore… cattivo… sentivo che non c’era un’aura malvagia intorno a lui >>
<< Quindi non era Naraku sicuramente >> disse lei.
<< Naraku non si sporca mai le mani, che non era lui è scontato >>
Kagome sospirò. Perché qualcuno avrebbe dovuto mandare Inuyasha nel suo mondo? Di sicuro qualcuno che lo teme…
<< Ascolta Kagome >> disse Inuyasha, a braccia conserte << per ora è meglio che tu resti nel tuo mondo… almeno fino a quando la mia epoca non diventa più sicura >>
<< Non se ne parla nemmeno! >> esclamò l’altra.
<< Ma Kagome… >> tentò Inuyasha sciogliendo le braccia conserte.
<< No Inuyasha! Non posso starmene qui a pensare preoccupata a cosa potrebbe accaderti – a questa affermazione divenne rossa in volto – sapendo di non poter fare niente! >> disse tutto d’un fiato.
<< Kagome!  >> ringhiò lui << Lo vuoi capire che lo faccio solo per tenerti al sicuro!? >>
<< Io sono al sicuro quando sono con te! >>
In questo momento erano con i volti uno di fronte all’altro: Inuyasha teneva stretta una mano in pugno e ancora un po’ che stringeva si conficcava le unghie nella pelle, Kagome invece teneva tutte e due le mani appena sotto il mento, come faceva di solito, e guardava il ragazzo digrignando appena i denti.
<< Tsk >> Inuyasha tornò alla posizione iniziale.
<< Per lo meno accompagnami al pozzo >> disse alzandosi.
<< Ma come, sei arrivato ora e già te ne vai? >> domandò Kagome.
<< Certo! >> esclamò con le mani sui fianchi e con gli occhi serrati << Non posso lasciare che Miroku e Sango… >> si bloccò all’improvviso: Miroku, Sango e Shippo! Li aveva abbandonati così, di punto in bianco per inseguire quella misteriosa persona!
<< Inuyasha? >> domandò Kagome.
<< N-Non posso abbandonare gli altri e lasciarli combattere da soli >> disse tremolante.
La ragazza sorrise: Inuyasha, da quando lo aveva incontrato la prima volta, era cambiato. Non uccideva più tutti quelli che gli capitavano a tiro e smetteva di attaccare la gente senza un valido motivo. Inoltre aveva imparato a preoccuparsi per gli altri e a…. voler bene alla gente.
<< Bene Kagome, ti verrò a prendere quando sarà tutto terminato, sei contenta? >> disse emettendo un piccolo sbuffo alla fine della frase.
Kagome sospirò, rassegnata << Okay Inuyasha, ti accompagno al pozzo… >> si tirò su di sua sponte e raggiunse con una piccola corsetta Inuyasha. Fecero quel breve tratto fianco a fianco, inconsci del fatto che Sota era lì, alla finestra della sua camera, ad osservarli.
<< Eccoci >> disse Kagome facendo scorrere la porta del Tempio.
Scesero le scalette: in testa Inuyasha, desideroso di tornare nell’epoca Sengoku a sconfiggere quella persona misteriosa e dietro Kagome, leggermente mogia perché per un po’ non sarebbe stata con Inuyasha.
<< Bè, allora ci vediamo >> disse la ragazza mentre il ragazzo si mise ai bordi del pozzo.
<< Sì >> disse semplicemente lui. Poi con un balzo cadde nel pozzo.
<< Fai attenzione! >> gridò Kagome.
<< Bah, pensa a te piuttosto! >> gridò dall’altro capo il ragazzo, mentre Kagome veniva investita dalla potente luce viola.
La ragazza fece per uscire dal tempio, ma si bloccò.
 
<< Bene, ora usciamo di qui >> disse Inuyasha quando il getto di luce viola finì.
Alzò gli occhi al cielo: << Ma è già sera? >> disse vedendo sopra di lui un mantello scuro.
Con un balzo, anche se sospettoso, uscì dal pozzo.
<< Ehi Shippo, non sei venuto a… prendermi… >> terminò la frase così, lasciandola quasi in sospeso, a bocca aperta.
 
La ragazza tirò un sospiro di sollievo e fece un gran sorriso: Inuyasha sarebbe tornato a prenderla da lì a pochi giorni, ne era sicura.
Kagome fece per uscire dal tempio, ma si bloccò: un ringhio, il ringhio di cui si era innamorata, stava invadendo le sue orecchie.
<< Inu…yasha… >> disse lei facendo tremare convulsivamente la palpebra destra dell’occhio << N-Non dovevi tornare… >>
<< Sì… dovevo tornare di là… >> disse Inuyasha facendo continuamente scrocchiare le dita di una mano.
- Maledetto Naraku, questa è opera tua! – pensò Inuyasha.
<< Ma come mai sei qui? >> domandò Kagome raggiungendolo.
<< Non ne ho idea. Kagome, prova ad attraversare il pozzo – si tolse la veste e gliela porse, al che Kagome non capì – ma mettiti questa >> disse. Se Inuyasha fosse rimasto nell’epoca di Kagome e il pozzo si fosse bloccato, se Kagome sarebbe riuscita a passare dall’altra parte, per lo meno la veste la avrebbe protetta.
La ragazza indossò la veste, sempre senza capire, poi si tuffò nel pozzo. Come prima, una colonna di lue viola investì i due e Inuyasha rimase a guardare il pozzo.
<< Inuyasha! >> chiamò Kagome, con voce squillante, quando la luce viola sparì.
<< Kagome, sei ancora lì? >> domandò.
<< Sì, sono sempre qui! >> rispose lei allungando la mano e afferrando quella del mezzo demone, che gliela stava porgendo. Tirò su la ragazza con uno scatto veloce, le mise l’altra mano dietro alla schiena e l’aiutò a scendere dal pozzo.
<< Dopo di questo direi che… >>
<< … il pozzo si è bloccato >> completò Inuyasha, a pugni stretti.
 
 
 
 
Miroku salì, con un balzo, sopra Kirara, dietro di Sango.
<< Ma dove si sarà cacciato Inuyasha? >> disse scrutando il territorio sottostante.
<< Non ne ho idea >> rispose Sango << ma è andato in direzione del pozzo, come hai detto tu, monaco >>
<< Sì, perciò direi che dobbiamo percorrere la sua stessa strada >>concluse infine.
Gli ultimi rimasti nell’epoca Sengoku del gruppo di Inuyasha, sorvolarono tutta la zona in cui era passato il mezzo demone, ma non trovarono nessuna traccia.
<< Possibile che non sia da nessuna parte? >> domandò Shippo.
<< Che sia tornato nell’epoca di Kagome? >> chiese Sango.
<< Perché avrebbe dovuto farlo? >> rispose il monaco << In fondo Kagome nel suo mondo non corre alcun pericolo >>
Kirara, sotto richiesta di Sango, perse di quota e si fermò davanti al Pozzo Mangia Ossa, dove fece scendere dalla sua schiena i suoi compagni di avventura.
<< Inuyasha non è qui… ma è sparito nel nulla? >> disse il monaco pensieroso.
<< Ehi, guardate! >> esclamò Shippo.
<< Cosa c’è? Cos’hai trovato? >> domandò Sango correndo verso di lui.
Il cucciolo di demone di volpe teneva, tra le sue minuscole manine, un mantello, nero come la pece.
<< Ma non è il mantello del personaggio che abbiamo visto prima? >>
<< Sì, è lui >> disse Miroku prendendolo tra le sue mani.
- Se ci fosse Inuyasha sarebbe in grado di identificarne l’odore… ma quello stupido è sparito –
<< Se ci fosse Inuyasha sarebbe in grado di indentificarne l’odore… ma quello stupido è sparito >> disse Shippo, lasciando Miroku di stucco.
<< Che ti prende, monaco? >> domandò Sango guardando la faccia leggermente irritata di Miroku.
<< Niente niente… >> sorvolò Miroku << Piuttosto, dobbiamo capire a chi appartiene questo mantello >>
<< MIROKU! >> gridò una voce.
<< Uh? >> il monaco levò lo sguardo dal mantello, spaventato e guardò dentro il pozzo.
<< MIROKU! >> ripeté la voce, a lui familiare.
<< Ma questo… >> disse il monaco sconvolto.
 
 
 
<< E ora come facciamo? Non possiamo neanche avvertire Sango e gli altri! > disse Kagome visibilmente preoccupata.
<< Lo so lo so… >> disse Inuyasha, allarmato.
- Dannazione, ci deve essere un modo per avvertirli… se solo potessi… - Inuyasha sfoderò Tessaiga.
<< Inuyasha, cosa vuoi fare? >> chiese Kagome.
<< Provo ad usare la cicatrice del vento, magari il colpo arriva di là! >> esclamò lui.
<< Inuyasha sei pazzo? Mi vuoi distruggere il tempio? >> disse lei furiosa.
<< Sta zitta e lasciami fare! >>
<< A questo tempio ci tengo, perciò evita! >> gridò lei.
<< Smettila Kagome, cicatrice del… >>
<< A CUCCIA! >> Kagome tirò un sospiro di sollievo: il suo tempio era al sicuro.
<< Ma si può sapere cosa ti salta in mente? >> disse lei con i pugni sui fianchi e guardando il povero mezzo demone steso a terra << Non conosci modi più pacifici per risolvere le questioni? >>
<< E allora sentiamo, sapientona, sentiamo che ideona hai… >> disse Inuyasha con uno strano sorriso, mentre tentava di tirarsi su.
Kagome ci pensò su un attimo.
- Se Inuyasha riesce a sentire il mio odore quando sto arrivando dal mio mondo vuol dire che il pozzo è un modo per comunicare perciò… ma certo! –
<< Inuyasha, ho trovato! >> esclamò pimpante.
<< Sarebbe? >> disse lui, dopo essersi ricomposto.
<< Prova a chiamare Miroku >>
<< Ma che? >> disse lui rifoderando Tessaiga.
<< Prova a chiamare Miroku nel pozzo, insomma grida il suo nome! >>
<< Ehm… va bene… >> disse lui poco convinto.
<< MIROKU! MIROKU! >>
<< Bravo Inuyasha! >> disse Kagome sorridendo.
<< Non risponde… >> disse lui appena in tempo
<< INUYASHA? SEI TU? >> rispose una voce dal pozzo.
<< EHI BONZO SEI TU? >> disse Inuyasha.
<< SI SONO IO! COSA CI FAI DALL’ALTRA PARTE? >>
<< QUALCUNO MI HA SPINTO NEL POZZO E SONO FINITO QUI. HO PROVATO A RITORNARE LI’ MA IL POZZO NON FUNZIONA >>
<< COME SAREBBE A DIRE CHE NON FUNZIONA? >> domandò il monaco stranito.
<< QUELLO CHE HO DETTO, NON FUNZIONA! NON HO IDEA DI COME MAI SI E’ BLOCCATO! >>
<< VA BENE HO CAPITO. PROTEGGI KAGOME FINCHE’ SEI DI LA’ CON LEI >>
<< CERTO CHE LA PROTEGGO, SECONDO TE PERCHE’ ERO CORSO AL POZZO? >> domandò irritato Inuyasha.
- Inuyasha… allora è per questo che hai seguito la persona fino al pozzo – pensò Kagome sorridendo.
Il mezzo demone si ricordò della ragazza dietro e cambiò discorso.
<< COMUNQUE, MIROKU, STATE ATTENTI CHE NON SO QUANTO RESISTERETE DI LA’ SENZA DI ME! >>
<< EHI INUYASHA, RICORDATI CHE SONO UN DEMONE ANCHE IO! >> esclamò Shippo dall’altra parte.
<< STA ZITTO! SEI FORTUNATO CHE SONO DI QUA! >>
<< INUYASHA, NOI STIAMO SULLE TRACCE DI NARAKU! >> disse Sango.
<< EHI, E IO DI QUA COSA FACCIO!? >>
<< PER PRIMA COSA EVITA DI LITIGARE CON KAGOME >> disse il monaco << CONOSCE QUEL MONDO MEGLIO DI TUTTI NOI MESSI INSIEME… POTREBBE TENDERTI DELLE TRAPPOLE CHE NEMMENO TU CONOSCI >> concluse con fare teatrale. Inuyasha sobbalzò.
<< BENE INUYASHA, NOI ANDIAMO! >> riprese << STAMMI BENE DIVINA KAGOME! >>
E non si sentì più nulla dall’altra parte.
<< Alla fine la mia idea ha funzionato >> disse Kagome soddisfatta.
<< Tsé, ora vedi di piantarla di darti arie e ridammi la veste >> disse lui allungando la mano.
<< Che modi sono questi? >>
<< I miei modi, va bene? >> ringhiò lui.
<< A CUCCIA! E questi sono i miei va bene? >> disse Kagome con un sorriso maligno.
Mentre Inuyasha finì per terra, la porta del tempio si aprì.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
FFFIUUU ci ho messo un po’ a scrivere sto capitolo! 
Però mi piace un sacco, penso che rispecchi i caratteri dei personaggi.
Che ne pensate? RECENSITEEEE J
Vi amo tutti cari lettori :’)
Al prossimo chap!
Beso <3
Changest.

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Capitolo 5
*** Cap 5 ***


<< Sota! >> esclamò Kagome, vedendo entrare con un faccino incuriosito suo fratello.
Il fratellino della ragazza non la considerò nemmeno: << Fratellone! >> esclamò Sota << Sei ancora qui? >>
<< Sì, Sota… >> rispose lui sistemandosi la veste che era riuscito a strappare via dalla mano di Kagome.
<< Non torni nella tua epoca? >> gli domandò ancora.
<< No >> rispose secco lui << Non sarei dovuto neanche essere qua >>
<< Solo io dovevo tornare perché ho.. >> - Gli esami! – gridò nella mente di Kagome una voce – Cavolo, me ne ero completamente dimenticata… -
Kagome, senza dire altro, uscì dal tempio correndo, lasciando interdetti Inuyasha e Sota.
- E ora come faccio? Avrei dovuto studiare oggi e domani e invece mi resta solo domani! Sono nei guai, cavolo! –
<< Ehi, Kagome! >> gridò Inuyasha uscendo dal tempio e appoggiandosi alla porta di esso.
<< Non ora, Inuyasha! >> disse aprendo e richiudendo dietro di sé la porta violentemente.
<< Ma si può sapere che le prende? >> si domandò il mezzo demone.
<< E chi la capisce…? >> disse Sota scuotendo la testa con fare rassegnato.
 
- Devo sbrigarmi, devo sbrigarmi! – continuava a ripetersi Kagome.
Si precipitò nella sua stanza e prese il primo libro di matematica che gli capitò a tiro.
<< No, questo è di seconda media! >> disse rimettendolo dove lo aveva trovato e prese il libro giusto.
<< Okay, iniziamo! >> disse sicura di sé, dimenticandosi di Inuyasha e non accorgendosi che era entrato in camera sua.
<< Si può sapere che ti è preso? >> le domandò. Nessuna risposta.
<< Kagome? >> ancora niente.
<< Kagome insomma mi vuoi rispondere!? >> gridò dietro di lei.
Lei interruppe il lavoro che stava facendo e si girò con uno sguardo minaccioso verso di lui, tant’è che lui indietreggiò di qualche passo.
<< Inuyasha >> disse scandendo bene ogni singola parola << Devo prepararmi per un esame. Non osare disturbarmi. >> disse serissima.
<< Ma… Kagome… >>
<< A cuccia! >>
<< Ma insomma cosa.. >>
<< A cuccia! >>
Continuarono così per un po’, poi entrambi si stancarono, una di dire ‘a cuccia’ e l’altro di finire a terra.
Verso sera, la mamma chiamò Kagome.
<< Kagome! È pronta la cena >> disse ai piedi delle scale.
<< Sì, scendo! >> disse lei sorridendo.
<< Chiama anche Inuyasha! >>
<< Va bene… >> disse poco convinta.
A tavola, i due si sedettero vicini senza degnarsi di uno sguardo; sulla casa era calato un silenzio tombale, nemmeno Sota osava interromperlo.
<< Kagome, di un po’, che scusa potrò inventare la prossima volta? >> disse il nonno per rompere quella brutta atmosfera.
<< Non lo so >> rispose lei portandosi alla bocca un boccone di riso << basta che trovi malattie realmente esistenti >>
<< Uf, e va bene. Ero convinto di usare la scusa della ghiandola endocrina mal funzionante che ti causava un fortissimo mal di testa ma… >>
<< Nonno, stiamo mangiando >> lo sgridò Kagome.
<< Dai nonno, ci penserai quando Kagome ritornerà di là >>
Kagome sospirò: << Sota… non so quando potrò ritornare nell’altra epoca >> disse guardando il fratellino.
<< Come? Inuyasha non è venuto a prenderti? >>
<< No Sota, sono arrivato qui per sbaglio >> rispose lui masticando un gamberetto.
<< E resterai qui per molto? >> domandò la mamma preoccupata.
<< Fino a quando il pozzo non si ripara >> disse senza degnare nessuno di uno sguardo e continuando a mangiare.
<< Il pozzo si è rotto!? >> domandò sconvolto il nonno.
<< No nonno, è solo che… ha smesso di funzionare, ecco >> rispose la ragazza.
<< Ma come?! >> domandò sempre sconvolto.
<< Non lo so.. >> dissero all’unisono il mezzo demone e la ragazza. Si regalarono uno sguardo a vicenda e poi si voltarono di scatto dalla parte opposta.
Il resto della cena passò abbastanza tranquillo, senza che Inuyasha e Kagome si scannassero a vicenda.
La ragazza pose il piatto e quello di Inuyasha nel lavandino, pronta a lavarli, ma la mamma la fermò.
<< Kagome, non preoccuparti, faccio io >> le disse con un sorriso sincero. Lei rispose con un uguale sorriso.
<< Grazie mamma >> fece per uscire dalla cucina quando la voce della mamma la fermò.
<< Perché non fai pace con Inuyasha? Non fare quella faccia, lo so che avete avuto un piccolo litigio >>
<< Ma, mamma… >>
<< Appunto perché sono tua madre lo so. Finché il pozzo non si ripara dovrà restare con noi no? Quindi è meglio convivere pacificamente… >> sorrise ancora. Kagome adorava i sorrisi di sua madre. Secondo lei, li faceva per riempire il vuoto che ha lasciato suo padre. La ragazza ammirava sua madre, farsi carico di due figli da sola non è un’impresa semplice.
Kagome annuì semplicemente alla richiesta della mamma e si precipitò in camera.
Lì si richiuse la porta alle spalle e si buttò sul letto.
Come avrebbe fatto a studiare in un solo giorno con Inuyasha in casa? Li avrebbe superati gli esami?
Mille dubbi assalivano la mente di Kagome e con questi dubbi si addormentò e per tutta la notte non si accorse che qualcuno che lei in quel momento non sopportava le aveva appoggiato addosso una coperta. Quel qualcuno era il suo mezzo demone.
 
<< DANNAZIONE SONO IN RITARDO! >> gridò Kagome inciampando nelle coperte pur di scendere alla svelta dal letto e vestirsi.
<< Ma da dove è spuntata questa coperta? >> si domandò.
<< Ma, chi lo sa >> disse una voce alle sue spalle. Kagome si girò, con le braccia dietro la testa, Inuyasha era comodamente appoggiato al davanzale della finestra.
<< Inuyasha… >> gli sorrise. Poi gli venne un flash << Inuyasha senti puoi farmi un favore? >>
<< Uh? >>
<< Puoi accompagnarmi a scuola portandomi sulle spalle? Sono in ritardissimo! >> disse lei pregandolo.
<< Aah, va bene, muoviti a cambiarti >> disse lui con non-chalance.
<< Sì >> annuì Kagome felice.
Tornò qualche minuto dopo e con la cartella sulle spalle montò su Inuyasha, già pronto.
<< Sei pronta? Tieniti forte! >> disse lui, un secondo prima di balzare giù dalla finestra.
Kagome strinse le spalle di Inuyasha più forte che poté, cercando di pensare a quando ciò accadeva anche nell’epoca Sengoku.
Arrivarono davanti a scuola e li Kagome salutò Inuyasha.
<< Grazie Inuyasha, ci vediamo dopo! >> disse lei.
Inuyasha non rispose e rimase a guardare la ragazza che entrava a scuola. Sentì, improvvisamente delle voci e si girò: un gruppo di ragazzi e ragazze stava entrando a scuola e lui si era dimenticato il suo solito cappello da baseball che gli dava sempre Kagome. Non sapendo cosa fare si precipitò dietro l’albero più vicino, nel giardino della scuola. “Scampato il pericolo” uscì dal nascondiglio e tirò un sospiro di sollievo, ma il suo sollievo durò poco: il cancello della scuola si era, infatti, appena chiuso dietro di lui.
<< Dannazione! Se scoprono che sono qui, io… >>
<< E tu chi sei? >> domandò un tipetto dagli occhi e capelli castani, poco più basso di Inuyasha.
<< Tu piuttosto? Ah ma aspetta >> disse guardandolo bene << Sei il tipo che ieri era insieme a Kagome, vero? >> disse indicandolo con un artiglio.
<< Insieme… a Higurashi… >> arrossì di botto.
<< Bè, che ti prende? >> sbottò Inuyasha.
<< Ehm.. no niente, comunque sì sono io. Il mio nome è Hojo >> rispose sorridendogli e porgendogli la mano.
<< Lo sai? Conosco un tipo uguale a te e siete stupidi uguali… >> disse alludendo al fatto che non si era ancora accorto delle sue orecchie da cane.
<< Senti dimmi una cosa… >> domandò timido Hojo.
<< Uh? >>
<< Pensi che… sì insomma che… c’è ecco… >>
- Sì da una mossa si o no? – pensò Inuyasha.
<< Ecco… potrei interessare a Kagome? >> domandò tutto d’un fiato.
<< Tsé, certo che no >> rispose sicuro Inuyasha << In un’epoca pericolosa come la sua ci vuole qualcuno che la protegga, non uno che non sa nemmeno formulare le frasi >>
<< Ma come… che pericoli ci dovrebbero essere nella nostra… epoca? >> domandò l’altro non capendo.
<< Hojo! In giro durante l’orario di lezione? Se ti becco un’altra volta finisci dal preside! Uno studente modello come te, per giunta! >> disse una professoressa facendo il suo ingresso in giardino.
Inuyasha aveva già liquidato il tipo da un pezzo. Che strana epoca quella di Kagome.
 
 
 
 
 
<< Quindi Inuyasha è bloccato nel mondo di Kagome… >> disse Sango, senza distogliere lo sguardo del cielo.
<< Così sembra >> rispose Miroku, imitando la compagna.
<< Senza Inuyasha siamo persi! E senza i dolci che mi porta Kagome sono perso anche io! >> gridava Shippo piangendo.
<< Come sarebbe a dire che senza Inuyasha siamo persi? >> disse Sango.
<< Bè, Sango, in parte ha ragione. Il più forte di noi è sicuramente Inuyasha >> confermò il monaco.
<< Sì, ma non dimentichiamoci che molte volte siamo stati noi a salvarlo >> puntualizzò la sterminatrice.
<< Hai ragione… sei proprio brava Sango… >> disse Miroku con un sorriso ebete.
<< Miroku… >> disse Sango a denti stretti, sentendo per l’ennesima volta la mano di Miroku sul suo fondo schiena.
Cinque dita finirono sulla guancia destra del monaco.
<< Miroku non imparerà mai, che vuoi farci >> disse Shippo.
<< Andiamo, sto cercando di affievolire l’atmosfera >> si giustificò Miroku.
Mentre discutevano, qualcuno spuntò alle loro spalle.
<< E così…. Il mio compito era solo quello di sbarazzarmi di Inuyasha… >> disse sottovoce, per non farsi sentire, il personaggio misterioso, che era arrivato senza preavviso alle loro spalle.
<< Ehi, Miroku, non senti anche tu una strana aura? >> domandò all’improvviso Shippo.
<< Sì Shippo, la sento >> rispose il monaco pensieroso << e se ci fosse Kagome potremmo sapere se c’è un frammento della sfera >>
<< Oh, sì che c’è un frammento della sfera >> disse la voce alle loro spalle.
<< Ma cosa?! Sango, non respirare! >> Miroku si coprì il volto e Sango lo imitò: l’aria era cosparsa di miasma.
<< Dimmi monaco, dove sono gli altri frammenti della sfera? >>
<< E pensi che te lo venga a dire? >> rispose a fatica Miroku. Non aveva idea di chi era, ma di sicuro non era dalla loro parte.
<< Hai talmente paura di farti vedere che devi cospargere l’aura di miasma? >> disse Sango.
<< Ma ormai mi conosci… >> disse la persona <<… sorellina >>
A Sango mancò un respiro.
 
 
 
 
 

 
 
E ora, credo che ormai avete capito chi è la persona misteriosa C:
Già, a dire il vero mi dispiaceva un po’ che fosse lui, ma Naraku si sa, guai se si sporca le mani! v.v
Comunque dai, questa storia mi piace e spero anche a voi!
Recensite, così mi fate sapere ^^
 
Ringrazio Vanilla e Inu_Chan per le recensioni bellissime <3
Beso <3
Changest. 

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Capitolo 6
*** Cap 6 ***


 
La ragazza entrò in classe, affannando, nonostante fosse stata trasportata dal mezzo demone. Fece appena in tempo ad appoggiare la cartella sul banco e a sedersi che le sue amiche partirono alla riscossa.
<< Kagome! >> esclamò la mora.
<< S-sì? >> rispose lei.
<< Allora sei tornata finalmente! >>
<< Eh si e stavolta credo di riuscire a venire a scuola più spesso… >>
<< Allora sei guarita completamente da quella strana malattia! >> esclamò la sua amica dai capelli mossi.
<< Sì, diciamo di si… >> rispose lei sorridendo.
<< E con il teppista? >>
<< I-Il teppista..? >>
<< Ma si Kagome, il tuo ragazzo geloso, scontroso e superficiale! >> continuò la sua amica riccia.
<< A-Ah be nessuna novità, è sempre così e credo che non cambi affatto >> rispose leggermente imbronciata. – Bè in effetti Inuyasha è così… però è proprio per questo che mi piace… ehi, aspetta un momento: a me piace Inuyasha? – i suoi pensieri furono interrotti dalla voce del professore che fece irruzione nella classe di Kagome.
<< In piedi >> disse << Saluto >>
 
Inuyasha era appoggiato all’albero della scuola di Kagome già da un bel po’. Si sentiva un po’ come se fosse a casa, seduto sul quel ramo e per la prima volta sentì un leggero senso di nostalgia. Quando si sarebbe riaperto il pozzo? Miroku e Sango se la sarebbero cavata anche senza di loro? E il piccolo Shippo? Chi è che l’ha spinto nel pozzo?
<< Sembro Kagome, non faccio altro che preoccuparmi… >> Già, Kagome. Almeno lei era a casa, dove c’erano i suoi amici, la sua famiglia, i suoi ricordi… ma dove in teoria non c’era lui, Inuyasha. Era da tempo che ormai si teneva dentro la voglia di portarla con sé nell’epoca Sengoku e di non lasciarsela più andare via, ma sapeva che Kagome non era di quel mondo e inoltre la sua amata epoca era troppo pericolosa.
E i giorni di luna nuova? Si sarebbe trasformato in un umano come sempre?
<< Dannazione, non è una buona influenza quella di Kagome... >> si disse << Penso sempre troppo >>
Poi mise le braccia dietro la schiena e si lasciò cullare completamente dal vento fresco che passava di lì in quel momento e chiuse gli occhi. In fondo, quest’epoca, non era poi così male.
 
 
 
 
A Sango mancò un respiro.
<< Kohaku… >> disse con le lacrime agli occhi e non staccando lo sguardo da quello del fratello, che però sembrava privo di emozioni.
<< Cosa c’è, sorellina, ti sembro diversa dal solito? >> domandò alzando la sua arma.
<< Non ti avvicinare a Sango! >> disse coraggioso Shippo, ponendosi davanti alla ragazza oramai disperata.
<< Cosa pensi di fare, bambino? >>
<< Ehi! Sono un demone anche io! >> rispose stizzito.
<< Lascia stare Shippo >> disse Miroku. – Diamine, in queste situazioni ci vorrebbe davvero Inuyasha… - pensò.
Kohaku si preparò al colpo alzò l’arma della mano destra e la scagliò con un colpo solo su Sango; la prese in pieno. La lama si era conficcata nel braccio destro della sterminatrice e si iniziavano ad intravedere le prime gocce di sangue scendere da essa.
Il fratello staccò la lama con un colpo solo, provocando una fitta terribile a sua sorella: la ferita si stava aprendo e il sangue continuava a scendere, senza fine. Miroku si parò davanti a lei, per proteggerla.
- Sango quando si tratta di Kohaku non riesce a reagire, mi tocca fare tutto da solo… - pensò.
<< Kohaku, se non ci lasci in pace subito mi costringi ad usare il vortice e verresti risucchiato anche tu! >> disse impugnando il rosario con la mano sinistra.
<< Io non lo farei, monaco >> rispose il ragazzino. Sopra e intorno a lui, infatti, ronzavano degli insetti velenosi, gli insetti di Naraku.
- Dannazione… - pensò. Erano persi probabilmente, non ce l’avrebbero fatta.
Ad un tratto si sentì arrivare un vento forte e un uragano si stava muovendo verso di loro.
<< Uh? >> Koga fermò la sua corsa improvvisamente << Strano, non sento l’odore di quel cagnaccio… >>
<< Inuyasha non c’è è nell’epoca di Kagome >> rispose Shippo.
<< Perché mai quel mezzo demone puzzolente dovrebbe andare nell’epoca della mia donna? >> disse il demone lupo, squadrando il piccoletto che aveva davanti a sé.
<< Perché il pozzo si è bloccato >> tagliò corto. Koga strabuzzò leggermente gli occhi.
<< Senti piccoletto >> disse a Shippo abbassandosi, per vederlo meglio << Se Inuyasha e Kagome fanno qualcosa di nascosto avverti il cagnaccio che… >>
<< Non mi sembra il momento, Koga >> disse Miroku sorreggendo Sango. Kohaku intanto si preparava per un altro attacco.
<< Ah, vedo che avete ancora problemi con Kohaku >> disse Koga tirandosi su << E senza Inuyasha siete spacciati? >> disse.
<< Koga… >> lo sgridò Shippo.
<< Vedrete che questo qui lo faccio fuori in quattro e quattr’otto! >> esclamò prendendo la rincorsa.
<< No Koga! >> gridò Sango.
<< E adesso che c’è? >> disse lui, leggermente irritato.
<< Non ucciderlo… è mio fratello… ti prego… >>
<< Mi limiterò a rispedirlo da dove viene, okay? >> disse.
<< Troppo tardi, Koga >> disse Miroku. Il ragazzo aveva, appunto, approfittato della situazione e se l’era svignata. Con lui se ne era andata anche l’aura malvagia e gli insetti di Naraku.
<< Ora che il Kohaku se ne è andato io direi che è meglio pensare a Sango… >> disse Shippo avvicinandosi alla ragazza e osservando la brutta ferita che aveva sul braccio.
<< Direi di sì >> confermò Miroku << Portiamola da Kaede, lei saprà cosa fare >>
<< Vi saluto >> disse neutro Koga << Avvertitemi se torna Kagome! >> esclamò prima di riprendere la sua corsa verso chissà dove.
Miroku aiutò la sterminatrice di demoni ad alzarsi e lei accettò più che volentieri l’aiuto.
<< Vi trasporto io! >> disse Shippo trasformandosi in una grossa palla rosa fluttuante.
<< Grazie mille, Shippo >> disse Sango sorridendogli.
<< Di niente Sango >> disse sorridendo e arrossendo allo stesso tempo.
Miroku adagiò con cautela la ragazza dolorante al braccio sul demone volpe e si diressero verso la capanna di Kaede, fortunatamente poco distante dal punto in cui avevano avuto l’incontro con Kohaku.
 
 
 
 
Kagome si stiracchiò sulla sedia.
<< Cavolo, era pensante questa lezione… >> disse sistemando i libri nella cartella e mettendosela sulle spalle << Ehi voi, aspettatemi! >> disse rivolta alle sue amiche, già sull’uscio della classe.
<< Muoviti Kagome, gli altri sono già usciti! >> le rispose ancora la riccia.
<< Arrivo! >> disse Kagome raggiungendole con una piccola corsetta.
Uscirono da scuola e fecero la strada verso casa insieme, seguite a loro insaputa (soprattutto di Kagome) da Inuyasha, nascosto qua e la tra i cespugli e i vicoli stretti.
Kagome salutò le sue amiche proprio davanti al cancello di casa dove finalmente poté dire: << Inuyasha, vieni fuori >> sospirò e guardò il mezzo demone sbucare da un cespuglio lì vicino.
<< Ma come ha fatto…? >> disse il mezzo demone tra sé e sé a bassa voce.
<< Dai entriamo, inizia a fare un po’ frescolino.. >> disse la ragazza mentre già si incamminava. Il mezzo demone la seguì senza battere ciglio.
<< Ciao Kagome, tutto bene a scuola? >> disse la mamma mentre spazzava il pavimento del salotto.
<< Sì tutto bene >> rispose sorridendole << Ma dov’è Sota? >>
<< Credo sia in camera sua >> rispose concentrandosi sul pavimento polveroso.
La ragazza si fiondò in camera sua: era particolarmente esausta quel giorno.
<< Kagome che hai? >> disse Inuyasha nella solita posa da cagnolino ammaestrato ai piedi del letto della ragazza.
<< Sono stanca… tanto stanca… >> rispose stancamente lei affondando il viso nel cuscino.
<< Vuoi che ti lascio riposare? >> disse.
<< No, se vuoi resta qui… >> disse lei, più che altro implorandolo di farle compagnia.
<< Va bene >> e si sedette dandole le spalle.
 
Inuyasha mosse l’orecchio sinistro e si voltò leggermente verso il letto di Kagome: la ragazza si era beatamente addormentata, con un’espressione abbastanza serena in volto.
Il ragazzo uscì piano piano dalla stanza senza svegliarla; avrebbe avvertito lui la signora Higurashi che Kagome non avrebbe cenato.
In fondo avrebbe dovuto vivere lì fino a quando il pozzo non si fosse riaperto.
 

 
 
 
 
 
 
Bene, mi dispiace dirlo, ma da ora in poi non sarò più troppo costante nell’aggiornare, troppi compiti, verifiche, prove invalsi, aiuuuuto T.T
Spero comunque di non fare aspettare troppo!
Ringrazio ancora Vanilla_91 e Inu_Chan per le recensioni C:
Beso <3
Changest.

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Capitolo 7
*** Cap 7 ***


 
<< Inuyasha dov’è mia sorella? >> domandò Sota vedendo il suo “fratellone” scendere le scale da solo.
<< Sta dormendo >> disse superandolo << Lasciala dormire, okay? >>
Sota annuì e tornò a concentrarsi sul gioco che stava facendo.
<< Oh Inuyasha, Kagome non viene a giù per la cena? >> domandò la mamma della ragazza alle prese con pentole e fornelli.
<< No, sta riposando >> disse lui prendendo posto a tavola.
<< Strano, a quest’ora non dorme mai… >> disse armeggiando con le bacchette.
<< Ha detto che era stanca >> disse mettendo in bocca una polpetta di riso << Non so come mai >> concluse sputacchiando del riso qua e là.
<< Poveretta, e dire che voleva studiare tutto il giorno >> disse la mamma di Kagome con un mano alla bocca e sedendosi anch’essa al tavolo.
<< Dimmi Inuyasha, come procede la ricerca della sfera? >> domandò improvvisamente il nonno di Kagome serio.
<< Tsé >> disse lui << Ne abbiamo raccolti un sacco di frammenti >> disse senza staccare la ciotola di riso dalla bocca.
<< Ma è davvero così potente come dice mia sorella? >> disse Sota incuriosito.
<< Certo che lo è >> e posò la ciotola di riso << Ce n’è ancora? >>
<< Certo >> rispose lei.
<< E dimmi tu continui a proteggere Kagome? >> continuò Sota.
<< Sota dai, lascia un po’ in pace il povero Inuyasha >> gli disse la mamma.
<< Ecco tieni >> e porse la ciotola piena di riso che Inuyasha levò subito dalle mani della donna e la divorò subito.
<< Vedo che ti piace la cucina della mamma >> gli disse Sota.
<< Sì >> rispose concentrato a masticare << Bene, io vado a controllare se Kagome si è svegliata >> e si alzò sotto lo sguardo di tutti.
Salì le scale lentamente e si fermò davanti alla porta, afferrò la maniglia e l’abbassò lentamente. La porta cigolò un poco, ma non ci fece caso.
Kagome sembrava ancora addormentata e non si accorse dell’entrata in camera sua del mezzo demone.
Inuyasha allora fece per uscire, ma la sua attenzione fu attratta dai frammenti della sfera nel barattolino sulla scrivania della ragazza: afferrò quel contenitore delicatamente e lo strinse.
- Naraku… - imprecò nella sua mente – Bastardo, appena ti riavrò di fronte a me ti uccido con le mie stesse mani… - Kagome si mosse. Credendo di averla svegliata pose immediatamente i frammenti della sfera e si voltò verso di lei, ma ancora dormiva.
Si girò di nuovo verso la scrivania e prese in mano il libro di matematica che prima stava usando Kagome.
<< Ma che robe sono mai questi? Sono i demoni che dice che deve combattere? >>
<< No Inuyasha, non sono quelli >> disse Kagome, alle sue spalle. Inuyasha si girò e trovò la ragazza seduta sul letto e con gli occhi socchiusi.
<< Ah, ma allora sei sveglia… >>
<< Mi sono svegliata adesso >> rispose con un mezzo sorriso.
<< Vuoi mangiare? >> le domandò.
<< No, a dire la verità non ho neanche fame… >> poi osservò il libro di matematica che aveva in mano Inuyasha.
<< Cavolo non ho studiato per domani! Non passerò il test! >> disse disperata e strappando di mano a Inuyasha il libro.
<< Ehi! >> esclamò lui. Lei non lo ascoltò.
<< Inuyasha, lasciami studiare per favore… >> disse Kagome.
Inuyasha uscì leggermente irritato ma l’ascoltò.
Per tutta la notte Kagome rimase alzata a studiare, fino a quando, alle quattro del mattino, si mise a letto per evitare di essere troppo stanca la mattina seguente.
Il giorno dopo si svegliò in orario, stranamente, e corse a scuola dimenticandosi del povero Inuyasha che la stava osservando andare via dalla finestra di casa.
<< In questi giorni Kagome è un po’ strana >>disse Sota avvicinandosi a lui. Aveva preso la brutta abitudine di comparire all’improvviso.
<< Tsé, sarà preoccupata per questi suoi esami… >> rispose semplicemente.
<< Sì può darsi. Quando tornerete dall’altra parte? >>
<< Te l’ho detto, non lo so >> disse andandosene.
Sota lo osservò allontanarsi nel corridoio. Mentre camminava Inuyasha annusò l’aria: c’era qualcosa che non andava, una presenza che non era del mondo di Kagome… Naraku? No, impossibile, l’aura maligna sarebbe stata molto più potente e il suo odore non si sentiva… ma allora chi poteva essere?
Aprì la porta della camera di Kagome, da dove sentiva il puzzo che non gli andava giù. Entrò e si trovò davanti… Kohaku.
<< Kohaku, cosa ci fai qui?! >> sbottò << Io e Kagome siamo gli unici che possiamo attraversare il pozzo! >>
<< Sì è vero >> rispose pacato << Ma Naraku conosce tutti i trucchi >>
- E’ ancora nelle mani di Naraku, non posso attaccarlo, rischierei di ucciderlo e Sango… -
<< So che non puoi e non vuoi uccidermi per via di mia sorella… >> continuò lui << Ma sono venuto per dirti che Naraku non vuole assolutamente che Kagome ritorni nell’epoca Sengoku… >>
<< Cosa!? >>
<< Hai sentito bene. Tu ritornerai, perché Naraku ti vuole uccidere a tutti i costi, ma Kagome resterà qui >>
<< Non se ne parla neanche >> disse impugnando Tessaiga, senza però toglierla dal fodero.
<< Io non lo farei se fossi in te >> disse Kohaku. Inuyasha, poi, si ricordò che non era nel suo mondo e probabilmente il potere demoniaco della spada non sarebbe venuto fuori… cosa poteva fare?
<< Ora vado a risistemare il pozzo, ci vediamo, Inuyasha! >> disse scomparendo in un turbine di miasma.
<< Aspetta Kohaku! Perché stai facendo tutto questo!? >> domandò Inuyasha.
<< Te l’ho detto Inuyasha, Naraku non vuole avere più Kagome tra i piedi e vuole ucciderti >> detto questo sparì definitivamente.
 
 
<< Kagome! >> esclamò Ayumi*, seguita dalle altre due ragazze.
<< Ehi, ragazze! >> rispose sorridente lei.
<< Allora, pronta per l’esame di oggi? >>
<< Diciamo di sì dai >> rispose Kagome.
<< Bene dai! Anche io mi sono preparata per bene >>
<< A chi lo dici! Ieri ho studiato tutto il giorno! >> disse la riccia.
Kagome sorrise leggermente in imbarazzo: lei aveva studiato solo un po’ ieri. Con Inuyasha in casa, del resto…
Una voce annunciò l’inizio degli esami e le ragazze presero posto ai banchi della loro classe.
- Coraggio Kagome, ieri notte ti sei impegnata e ce la devi mettere tutta – pensò per convincersi e darsi sicurezza.
 
 
<< Sango, come va la ferità? >> domandò Shippo avvicinandosi con un salto alla ragazza sdraiata.
<< Shippo… >> rispose lei ruotando la testa nella direzione del piccolo demone << sto meglio, grazie… >>
<< Menomale che c’è Kaede >> disse Miroku sedendosi di fianco a Sango. Lei annuì.
<< Dobbiamo assolutamente far tornare Inuyasha, senza di lui dobbiamo ammetterlo che siamo persi! >> esclamò Shippo.
<< Ma è solo un graffio… >> disse Sango, dolorante. Mentiva e si vedeva, ma non voleva essere un peso per nessuno, tanto meno per Miroku.
<< No, Shippo ha ragione >> constatò il monaco << Nonostante abbiamo combattuto molte volte, Inuyasha è sicuramente il più forte e resistente di noi… >> - Se solo riuscissimo a far ritornare Inuyasha da questa parte…-
<< Non preoccuparti Miroku, tra un po’ mi rimetterò in sesto e potremmo risolvere la questione >> disse Sango.
<< Tu cerca di riposarti e non pensare al resto >> gli disse, quasi severo << Io provo ad andare al pozzo >>
<< Vengo con te! >> esclamò Shippo.
<< No Shippo, è meglio se tu resti qui >>
<< Ma Miroku… >>
<< Shippo, finché Kaede non torna ho bisogno di un demone che mi protegga, no? >> gli disse sorridente Sango. Al piccolo volpino si illuminarono gli occhi.
<< Certo Sango, ci penserò io a te! >> disse fiero.
<< Allora io vado, vi farò sapere >> disse Miroku e scostò la tenda che faceva da porta.
Arrivò al pozzo velocemente e provò a chiamare Inuyasha.
<< INUYASHA! >> nessuna risposta.
<< INUYASHA! >> riprovò, ma ancora niente.
<< MIROKU! SEI TU? >> finalmente!
 
 
- Non posso lasciar andare via Kohaku così! – pensò Inuyasha mentre si dirigeva verso il pozzo, per evitare che arrivasse prima di lui.
Ovviamente, che il mezzo demone arrivasse prima dell’umano era abbastanza improbabile, dato che aveva dovuto mandar via quella grossa nuvola di miasma dalla camera di Kagome, per evitare danni.
Spalancò la porta del tempio e appena fatto ciò sembrò udire il suo nome. Pensando fosse un’allucinazione non le diede peso e avanzò verso il pozzo Mangia Ossa. Udì di nuovo quella voce. Miroku?
<< MIROKU! SEI TU? >> gridò affacciandosi al pozzo.
<< SI INUYASHA! >>
<< CHE COSA C’E’? >>
<< INUYASHA ASCOLTA, KOHAKU HA ATTACCATO SANGO E PROBABILMENTE FARA’ ALTRE STRAGI! >>
<< COSA? MA SE KOHAKU ERA QUI QUALCHE SECONDO FA! >> rispose il mezzo demone stranito.
<< MA… ALLORA VUOI VEDERE CHE… >>
<< Sì MIROKU, E’ PROBABILE CHE FOSSE SOLO UN’ILLUSIONE… >>
<< MA HA FERITO SANGO >> puntualizzò il monaco.
<< E’ SUCCESSO DIVERSE VOLTE >>
<< Sì, HAI RAGIONE. COMUNQUE, DEVI TORNARE QUI AL PIU’ PRESTO! >>
<< MA SEI STUPIDO O COSA? LO SAI CHE IL POZZO E’ BLOCCATO! >>
<< TENTAR NON NUOCE, SAI? >>
<< TSE’! >> disse stizzito << SENTI BONZO, IO PROVO A SALTARE, SE NON FUNZIONA TI AMMAZZO APPENA TORNO! >>
<< CHE ESAGERAZIONE! >> disse lui tranquillo.
Inuyasha si allontanò un secondo dal pozzo per saltare, ma poi si ricordò le parole di Kohaku: voleva che solo lui passasse e non Kagome, perciò…
<< MIROKU ASCOLTAMI, APPENA KAGOME ESCE DA SCUOLA PROVIAMO A SALTARE TUTTI E DUE, D’ACCORDO? >>
<< VA BENE INUYASHA, IO STARO’ QUI AD ASPETTARTI >>
<< CHE VOGLIA! >>  e quella fu l’ultima volta che sentì Inuyasha.
Inuyasha corse verso la scuola di Kagome. Mancavano ancora diverse ore e si sapeva ormai che lui, di pazienza, ne aveva davvero poca.
Le ore passarono lente, forse per l’ansia che aveva Inuyasha, fino a quando la porta della scuola di Kagome si aprì. Un sacco di ragazzi e ragazze uscivano chiacchierando, mangiando, ascoltando la musica o semplicemente uscivano senza troppi complimenti.
Scorse Kagome con le solite tre amiche e si sbracciò per farsi vedere (non che servisse molto, del resto, dato il suo abbigliamento) e Kagome finalmente lo notò.
<< A CUCCIA! >> gridò. << Ma perché? >> si disse Inuyasha, a terra.
<< Kagome che ti prende? >> domandò Ayumi.
<< Ehm… cosa? Oh niente >> e rise.
<< Kagome, ma prima quello che si sbracciava non era il tuo ragazzo teppista? >>
<< No, ti sbagli! >> gridò.
<< Okay Kagome, cambiamo argomento eh… >> disse alla fine la sua amica.
<< Ragazze io oggi non mi fermo a mangiare con voi >> disse alludendo a Inuyasha.
<< Come mai? >> domandò la ragazza dai capelli castani.
<< Vedete… ho una cosa da fare… ci vediamo domani! >> disse Kagome correndo nella direzione opposta a quella delle loro amiche.
<< Ma che gli è preso? >> domandò la riccia. Le altre due fecero spallucce.
 
<< Inuyasha! Cosa ci fai qui? >> domandò avvicinandosi al ragazzo rimasto ancora a terra.
<< Kagome abbiamo un problema >> e si tirò su.
<< Kohaku è stato qui >> continuò.
<< Ma è impossibile! >> esclamò lei << Solo io e te possiamo oltrepassare il pozzo! >>
<< Era quello che credevo anche io fino a poco fa >> disse sedendosi per terra.
<< E quindi? >>
<< Quindi dobbiamo provare ad andare assolutamente al pozzo e vedere se funziona. Ho parlato con Miroku, sono nei casini senza di me… >> disse
<< Mmmh… okay, andiamo! >>
Si alzarono in contemporanea e Inuyasha corse verso il pozzo con Kagome sulle spalle.

 
 
 
 
 
 
Okay ragazzz, direi che siamo quasi alla fine.
È la mia prima ff su inuyasha, direi che come inizio credo vada bene no? Non avevo intenzione di tirarla per le lunghe, anche perché se non sarebbe successo un casino.
Ci sarà ancora un capitolo sicuro al 200% e FORSE ma FORSE FORSE anche un altro. Non so devo vedere!
Grazie per quelle/i che hanno letto e recensito! C:
Beso <3
Changest.

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