Unexpected

di electronik_ink
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo ***


Unexpected. 1


Allora ragazzi, cosa dobbiamo aspettarci dalla più grande men band del mondo per l'imminente tour, il prossimo anno?

JASON: (arrossisce) Beh, grazie per il complimento innanzitutto.
HOWARD: Penso che ce la metteremo tutta per questo tour, che daremo il massimo.
MARK: La nostra è sempre stata una band creativa. Sin dalla prima volta, abbiamo progettato tutte le impostazioni sceniche dei tour, perciò da The Circus potete aspettarvi cose strabilianti, fuochi, grandi lavori!
Cosa mi dite riguardo gli animali vivi?
GARY: (ruota gli occhi) Beh, Mark voleva farmi indossare un costume da zebra, ma ho rifiutato.
HOWARD: Solo perchè ne avevamo uno da orso che ti sarebbe stato meglio!
[Howard e Gary si guardano accigliati prima di scoppiare a ridere]
JASON: Calmatevi, ragazzi! (sorride) Non porteremo animali vivi, non sarebbe giusto nei loro confronti.
MARK: Nemmeno nei nostri, perchè catturerebbero tutta l'attenzione loro.
Sembra che dobbiamo aspettarci molto. Gary, si è conclusa la tua lunga relazione con la tua fidanzata Amy prima di scrivere l'album. Ci sono tracce ispirate dai tuoi personali sentimenti?
GARY: (appare restio) Um.. No. Cerchiamo di tenere la nostra vita privata separata dal lavoro, a dire il vero.
JASON: Nessuna delle canzoni presenta esperienze personali, manteniamo certi limiti! (ride)
Che programmi avete per Natale?
MARK: Andremo tutti da Gary per una grande festa! (sorride)
HOWARD: (annuisce) Gary organizza le migliori perchè ha una casa enorme.
MARK: Troviamo la birra alla spina facilmente. (ride)
JASON: Ehi, ragazzi! Non dimenticate le funi e gli animali!
GARY: Siete voi gli animali! Vi dico che quando si arriva a quel punto non c'è pace per i vicini!
MARK: Suvvia, probabilmente sono contenti di non sentire per un po' il tuo piano!
GARY: Ma guarda tu!
Insomma, a quanto pare dobbiamo aspettarci molto dai Take That. Sembra che si stiano divertendo molto insieme ed è questa amicizia imbattibile che assicura alle fan un tour imperdibile.

Howard mise giù il giornale e lo rimise nello scaffale.

"Se vuoi leggere quella roba, amico, devi comprarla!", Mark lo canzonò mentre sistemava una confezione di birra in un carrello.
"Non se ne parla!", protestò Howard e fece la linguaccia quando Mark scosse la testa.
"Come no, è la politica del negozio!", lo stuzzicò, aggiungendo alcune bottiglie di vino accanto alla cassa. Sospirò e aggiunse delle bottiglie di Sidro nel miscuglio.
"Dio, pensi sia abbastanza?", chiese Howard sarcasticamente passando lo sguardo in rassegna nel carrello pieno quasi fino a scoppiare di alcolici. Osservò il suo amico fare un passo indietro e posare le mani sui fianchi.
"Hmmm, lo so", mormorò, "Suvvia", fece con un'alzata di spalle, "Sono sicuro che Gary ne abbia abbastanza a casa!".
Howard guardò a bocca aperta il tentativo di Mark di spingere il pesante carrello alla cassa, provando imbarazzo quando colpì da dietro la gamba di una donna e poi il banco della frutta.
"Mi dipiace!"
"Fai attenzione, ragazzo!"
Il giorno della festa era arrivato. Avevano trascorso il giorno di Natale lontani gli uni dagli altri a differenza dell'anno precedente. Questa volta, Howard era andato in Germania per trascorrerlo con la figlia, Mark aveva passato un Natale tranquillo con la fidanzata Sarah, e Jason e Gary avevano visitato i genitori su al nord. Erano passate due settimane dall'ultima volta che si erano visti ma avevano già parecchio da dirsi.
"Perciò a che ora arriveranno gli altri?", domandò Howard non appena finirono di sistemare la spesa nell'auto di Mark.
"Dovrebbero essere già lì", rispose l'amico tenendo gli occhi fissi sulla strada.
"Una volta eri puntuale, amico", Howard scosse la testa con un sorriso, "Non è festa finchè non c'è alcool!".
Mark aggrottò la fronte e si morse il labbro inferiore, poi la sua espressione si ammorbidì e un sorrisetto maligno comparve sulle sue labbra. Howard sapeva esattamente cosa stava per succedere.
"Ecco perchè dovremmo darci una mossa allora!", Mark esclamò afferrando il volante con entrambe le mani e premette il piede sull'acceleratore. Howard si aggrappò alla cintura di sicurezza disperatamente non appena sgommò in direzione di casa di Gary.

-


"Non ci sono molte macchine, vero?", disse Howard, "Ci sarà solo Kyle".

Gli altri sospirarono. Non che a loro non piacesse Kyle. Era molto difficile da gestire certe volte, specialmente se aveva il suo fidanzato spalmato addosso.
"Occupa sei parcheggi, vero?", rise Jason, "Attento che porti i suoi menù con sè", i tre uomini soppressero una risatina mentre Mark parcheggiava nello spazio più vicino all'entrata.
"Siamo fortunati che ci sia già qualcuno dentro, Mark", cominciò Howard.
"Già, come lo hai capito?", chiese Mark spegnendo il motore.
"Con la quantità di alcool che hai comprato, amico, ci vorrà un'intera armata per aiutarci a svuotare la macchina", Howard si scansò per schivare delle pacche amichevoli che, per sua sorpresa, non arrivarono.
"E' vero. Jay, chiama Gaz e la sua banda per darci una mano dunque". Il piccolo uomo si sfregò le mani.
L'aria gelida li colpì sui volti delicati, gli occhi che si stringevano al dolce soffio del vento su di loro.
"Cristo, Mark, avevo detto di comprare un paio di bottiglie! Non di svaligiare un intero negozio, idiota", Gary rise precipitandosi verso la macchina, "C'è di tutto qua dentro!".
"Volevamo più varietà, bere la stessa cosa tutta la sera mi annoia, Gaz", tutti annuirono d'accordo.
"Ah, non importa, portiamo tutta questa roba dentro prima che si raffreddi ulteriormente".
La stanza quasi letteralmente esultò non appena il gruppo portò l'enorme quantità di alcool dalla macchina di Mark. Fortunatamente c'era già un scelta di succhi di frutta a disposizione di Jason sul tavolo che non era stata ancora aperta e si strofinò le mani con soddisfazione mentre vi si avvicinava.
"Non gradisci un po' di whisky là dentro?", chiese Kyle con una smorfia. Jason scosse la testa risoluto.
"L'ultima volta che ho bevuto è stata quando Patience si è piazzata al primo posto e alla fine mi sono caduti i pantaloni e mi sono messo a correre nella stanza dell'albergo", rise mentre mischiava del succo d'arancia con il frutto della passione in un bicchiere. Kyle si passò le mani nella chioma corvina e sospirò voltandosi verso di lui.
"... Perciò gradisci del whisky là dentro?".
"Forza, ragazzi! Alzate il volume!", Howard esclamò muovendosi a passo di danza verso lo stereo e premette il tasto play.

Every now and then I fall apart! And I need you now tonight! And I need you more than ever!


"Ohhhheuuurgh!", Howard fece una smorfia non appena la voce graffiante di Bonnie Tyler riempì la stanza. "Noooo!", gridò inginocchiandosi e rovistò tra i cd di Gary. Qualunque cosa sarebbe stata meglio di questo!

Mark si avvicinò a Gary e gli porse un bicchiere di vino rosso prima di ridere alla vista di Kyle che cercava di ballare con Howard la canzone che più odiava.
"Ascolti ancora certa roba quindi?", chiese scuotendo la testa e si aggiustò la maglia nera. Gary annuì. Gli ricordava Amy, pur seccandolo, lo faceva sentire come se fosse il suo unico appiglio, la loro canzone.
"Amico, devi uscire, sondare il territorio, conoscere altre donne, vivere urlando!"
"Oh, vattene!". Osservarono Kyle piagnucolare quando un pezzo forte riempì la stanza. Allungò la mano per spegnere lo stereo ma Howard lo fermò repentinamente. Gli ospiti ridacchiarono alla vista della lotta tra i due uomini.
"Sto vivendo la mia vita, Mark", si affrettò a difendersi Gary, "Sto ogni sera su un palco ad ascoltare le nostre fan cantare ogni singola parola di ogni singola canzone, le loro voci così alte che a stento riesco a udire la mia. Se questo non è vivere, cosa allora?"
Mark sorseggiò il suo vino e sollevò un sopracciglio.
"Rimorchiare"
"... Un punto a tuo favore"
Un paio di ore dopo la festa era in pieno svolgimento. Kyle e Howard si erano accordati per ascoltare una compilation che conteneva entrambi i loro gusti musicali e Jason era immerso in una conversazione con Jenny, una psicologa che Gary aveva conosciuto durante i suoi 'anni bui' quando la sua carriera da solista era stata compromessa. Finalmente qualcuno con cui potesse parlare senza che le parole 'tette' e 'culo' fossero incluse nella stessa frase.
"A quel punto gli ho detto 'Non mi interessa se vuoi ficcarlo lì! Non è piacevole, non succederà, ed è la mia ultima parola!'". Un'ospite ubriaca biascicò rivolta a Mark che aveva passato la maggior parte del tempo a cercare una via di fuga.
"E'.. fantastico!", annuì finendo il suo decimo bicchiere di vino e versandosene un altro.
"Oh, sono Janie comunque!", sorrise lei, toccando giocosamente il suo braccio.
"Mark", sorrise lui in risposta.
"Perciò gli ho chiesto, che cosa ci ricavo a parte un sedere dolorante alla fine, e non voleva ascoltarmi".
Mark fece una smorfia.
"Scusa, ti sto annoiando, vero?", chiese lei spostandosi i capelli. Se per annoiare intendeva farlo quasi vomitare allora sì, era incredibilmente noiosa.
"Cioccolato?", Janie gli porse un vassoio di cioccolatini. Mark tentò di nascondere l'espressione di disgusto sul suo viso non appena scorse i piccoli pezzi di cioccolato lentamente sciogliersi e ingoiò ciò che rimaneva del suo vino.
"Non ora..", sorrise debolmente.
"Hey, tu!", Janie urlò, facendo quasi perdere l'equilibrio a Mark con la sua vocetta stridula mentre correva verso un ignaro ospite, "Cosa ne pensi di un-".
"Eugghhhh!", grugnì Mark e sussultò mentre letteralmente correva dalla cucina di Gary verso il salone. Dove aveva trovato questa gente Gary?!
Non si rese conto finchè non arrivò in salone di quanto fosse ubriaco, la testa gli girava mentre osservava gli altri nella stanza, fermandosi su Gary, il quale sembrava a disagio alla sua stessa festa. Fece un passo verso di lui.
"Sorridi! La tua faccia pende quando sei di malumore"
Il commento non fece altro che accigliare Gary ulteriormente e Mark si maledì ad alta voce quando realizzò quanto scocciato fosse.
"L'ultima volta che ho organizzato una festa Amy era qui.."
Mark roteò gli occhi. Gary non era stato più lo stesso da quando lei lo aveva mollato per un altro. Certe volte, immagini di come era stato tornavano a galla ma quelle volte erano più uniche che rare. Decise di intervenire.
"Già, ed è stato anche sei mesi fa. Guardati attorno: sei circondato da amici e belle donne!", Mark individuò Janie inciampare nella stanza, la indicò, quasi cadendo, "Quella ragazza laggiù, adorabile, ti lascerà fare tutto quello che vuoi.. Ti piace il cioccolato, non è così?".
"Piantala, Mark, ti spiace!", lo interruppe Gary aggrottando la fronte, "Che cosa intendi con il cioccolato?".
"Lascia perdere", Mark sorrise velocemente mostrando i denti e gli porse un drink, "Bevici su e divertiti! E' una festa! Balla!".
Nonostante quanto incredibilmente giù si sentisse dopo aver letto l'articolo nel giornale di oggi, Gary ascoltò il consiglio di Mark. Perchè doveva farsi abbattere ancora da lei? Era il momento di andare avanti.
Il tempo trascorse velocemente e non molto tempo dopo erano tutti ubriachi. Se non altro Gary si era rallegrato incredibilmente, stava chiacchierando con tutti e porgeva drink a chiunque, volenti o nolenti.
"Versane un po' qui, amigggo", cantò Howard aggiungendo il liquido in un miscuglio di ogni tipo di drink in una caraffa, riempiendolo infine con ciò che era rimasto dei succhi di frutta di Jason.
"E se a Jay venisse sete?", Mark ridacchiò osservando la scena da sopra la spalla dell'amico.
"E' occupato!", Howard cantò ancora, gesticolando verso Jason, il quale sembrava parecchio a disagio con Janie sdraiata sulle sue gambe quasi senza sensi. Malibu, birra, vodka, whisky, gin, sidro, questa era solo una parte dei liquidi che Howard aveva versato nel contenitore. Sorrise, soddisfatto dei suoi sforzi, e si mosse a passo di danza nel salone dove tutti erano seduti in cerchio.
"Ora, potrebbe sembrare infantile!", esclamò posizionandolo nel cerchio, "Ma questo è obbligo o verità, chi non vuole giocare può lasciare il cerchio!".
"E se volessimo giocare ma non a obbligo o verità?", chiese uno degli ospiti.
"Allora devi bere un bicchiere di questo tesoro!", Howard fece un gran sorriso dando un colpetto alla caraffa. Tutti sogghignarono osservando come i liquidi rimanevano separati. Qualcuno si alzò e si allontanò per sentirsi poi chiamare 'checche!' da Gary che si era proclamato capo del cerchio.
"Okay, allora iniziamo con Kyle, e in senso orario con Gary e poi Mark e così via!", si illuminò Howard, orgoglioso della propria idea.
Kyle fu il primo e scelse 'verità' per tranquillizzare tutti. A lui toccò di dire il nome di una celebrità con cui sarebbe andato a letto e rispose 'Mark Owen'.
"Lo sapevo!", flirtò Mark buttando i capelli dietro le orecchie e facendo l'occhiolino. Gary roteò gli occhi alla 'modestia' del suo amico.
Il prossimo era Gary.
"Obbligo!", sbottò Gary, sentendosi avventuroso dopo una paio di drink.
"Ti sfido, Barlow", iniziò Mark sbattendo le palpebre un paio di volte per concentrarsi sulla stanza, "A bere aceto e senape".
"Fatti sotto, Owen".
Uno degli ospiti subito andò a preparare l'intruglio letale, versando le dosi da bere in parti uguali. Prendendo un respiro profondo, fece una pausa osservando la stanza per poi ingurgitarlo in un sol sorso, sentendo subito il proprio corpo rifiutarlo.
"Oddio, no!", urlò terrificato correndo fuori dalla stanza.
"Chi è la checca adesso?!", gli gridò dietro un ospite mentre tutti ridevano e plaudivano il suo coraggio.

-


"Okay, okay", disse Kyle raggiante, sistemandosi meglio e ritornando al gioco, "Mark, ti sfido a baciare Gary per quindici secondi".

"Oh, eeeew!", riecheggiarono dei lamenti nella stanza mentre Kyle batteva allegramente le mani seduto al suo posto.
"... con la lingua", concluse.
L'intera stanza proruppe con dei gemiti di disgusto.
"Oh dai, solo perchè tu sei gay non vuol dire che devi trasformare noi in finocchi!", scherzò Howard mentre Kyle metteva il broncio.
"Non è un problema, ragazzi", disse Mark orgogliosamente bevendo il resto della sua birra. Erano tutti confusi, quanto era ubriaco Mark?! Questi si sollevò sulle ginocchia e cercò di spiegarsi, "Kyle ha dovuto sopportare coppie etero per tutta la sera, è giusto che anche lui si diverta!".
"Allora perchè non baci tu Gary, Kyle?", chiese Jason con un ghigno. Kyle sollevò un sopracciglio e fece un sorrisetto.
"Questo è decisamente più sexy, hai idea di quante fangirl morirebbero per vedere una cosa simile?!"
"Tirate fuori le videocamere! YouTube, arriviamo!", rise Howard strofinandosi le mani. Non era una gran cosa per lui, negli anni vissuti vicini l'uno all'altro avevano fatto e visto certe cose; era solo un'altra volta..
... A parte il fatto che avevano undici anni in più.
Gary entrò nella stanza pulendosi la bocca dopo averla sciacquata con del colluttorio. Si fermò quando vide quindici paia di occhi incollati a lui, ".. Cosa?".
Kyle non riuscì a contenersi ulteriormente. "Devi baciare Mark!", squittì portandosi le mani alle labbra. Gary sogghignò.
"Ma fammi il piacere", disse ruotando gli occhi.
"Nuh-uh! Hai accettato di rispettare le regole, prepara le labbra mister Capo del Cerchio!", rise Howard spanciandosi mentre Mark muoveva la lingua in maniera volgare. Gary osservò con orrore la lingua dell'amico muoversi da un lato all'altro.
"Oh Cristo, NON intendo baciare quella COSA!".
"Poco male, ti tocca bere il bicchiere maledetto!", Kyle fece un sorrisetto compiaciuto mentre sedeva. Gary diede un'occhiata al miscuglio e sentì i conati di vomito, dopodichè osservò di nuovo Mark che ora gesticolava poco elegantemente.
"Urgh, qual è peggio?!"
"Hey!", si imbronciò Mark e incrociò le braccia. Oddio. Gary sospirò.
"Bene, lo bacio. Sarà il massimo dell'azione per un bel po'".
"Oh mio Dio, oh mio Dio", esplose l'entusiasmo di Kyle mentre si raddrizzava sul posto.
Gary si adagiò sulle ginocchia. Non doveva essere così male, no?
Si chinò in avanti e Mark fece un gran sorriso. Abbracciò le spalle dell'amico con esitazione e prese un respiro profondo.
Ci siamo.
Le loro labbra si sfiorarono dolcemente, quasi come se una farfalla volando li avesse accarezzati con le proprie ali. Gary aprì gli occhi rendendosi conto di essersi inconsciamente tirato indietro.
"Oh no, non te la caverai con così poco!", Mark ridacchiò e lo afferrò per la bionda nuca. Immediatamente, Gary sentì le labbra dell'altro scontrarsi con curiosità contro le sue e strillò nel bacio. Stavolta Mark aprì la bocca cercando disperatamente la sua lingua in cambio di qualche risata. Come previsto, furono avvolti dalle risate e Gary sussultò non appena la lingua di Mark lo onorò con la propria presenza e serrò gli occhi. Non era poi così male. Se avesse tenuto gli occhi chiusi, sarebbe stato come baciare una donna, caldo e intenso e normale. Solo che non era esattamente normale, stava baciando il suo migliore amico.
Sentì le labbra di Mark arricciarsi mentre si muovevano sincronizzati, egli sorrideva godendosi la scena ovviamente. La labbra di Mark erano proprio come le aveva immaginate, calde, umide e un po' dolci. Ma improvvisamente Gary avvertì un'ondata di calore che si andava diffondendo nel suo stomaco e la stanza scomparì lentamente, le risate svanirono e ripiombarono repentine non appena Mark spostò la testa, solo per poi scomparire con la stessa velocità con cui le loro lingue si incontrarono ancora.
Questo era strano.
All'improvviso Gary era consapevole di ogni singola cosa che Mark stava facendo, il modo in cui le sue dita si strinsero delicatamente attorno al suo braccio, il suo respiro caldo contro il suo viso. Non gli stava piacendo. Non gli stava piacendo. Non era stato così a lungo in astinenza da baci da gradire il sapore del suo migliore amico, giusto?
Oh, Dio. Invece sì.
Gary sentì il suo corpo rilassarsi. Inconsapevolmente il suo braccio si mosse dietro la testa di Mark e accarezzò le morbide ciocche castane. Le loro lingue si massaggiarono lentamente, ma così profondamente e appassionatamente che non si accorse del subbuglio attorno a loro.
"Animali!", li prese in giro Howard rilassandosi sulla sedia. Mark ridacchiò nel bacio, ma Gary lo mise subito a tacere con le sue labbra, le sue fantastiche labbra. Cristo, non si sarebbe potuto stancare di loro.
"Mancano dieci secondi!"
"Dieci.. Nove.. Otto", gli altri cominciarono il countdown battendo le mani.
No, fa' che non finisca.
Gary grugnì per sbaglio all'inevitabile separazione delle loro labbra. La lingua di Mark era morbida come la seta contro la sua pelle accaldata. Doveva assaporare ogni momento. Si accorse di essersi proteso in avanti e lo squittio scioccato di Mark risuonò nella stanza quando Gary lo spinse indietro. Howard fece un salto per spostare la caraffa di alcolici mentre tutti ridevano sonoramente. La presa di Mark si fece più salda tra i capelli di Gary, scioccato e ammirato per il bacio.
"Cinque.. Quattro", continuarono.
Ma Mark si staccò prima degli ultimi tre secondi. Ansante, si appoggiò sui gomiti.
"Haha, è stato fottutamente straordinario!", boccheggiò, leggermente meravigliato per il bacio e tentando di ignorare qualunque cosa fosse successa. Voltandosi verso il pubblico afferrando la propria birra, Mark ridacchiò nervosamente mentre Gary stava ancora sul corpo dell'amico, braccia tremanti, un formicolio sulle labbra.
"Te la cavi a meraviglia, Gary; avremmo dovuto farlo prima!", scherzò Mark facendo l'occhiolino, scivolando dalla sua presa. Gary non potè fare a meno di corrucciarsi per la veloce separazione. Un momento, non se la sarebbe dovuta prendere affatto!
"Grazie..", sussurrò Gary cercando di ricomporsi.
Non appena la festa riprese in piena regola, Mark andò a chiacchierare con un gruppo di ragazze. Il gioco venne completamente abbandonato quando Howard fece un delizioso striptease su una canzone appena iniziata, Gary sedette sul proprio divano in pelle battendo le palpebre un paio di volte.
Che diavolo era successo?
Già, che diavolo era successo?
Forse era passato così troppo tempo dall'ultima relazione o contatto fisico che era stato tanto.. incredibile baciare lui. Si, sicuramente era così.
Doveva..
I suoi occhi seguirono le mosse di Mark. Non era mai stato attratto da lui, esatto?
Smettila di pensarci! Si maledì.
Insomma, certo che scherzavano, Mark gli pizzicava il sedere sul palco e non ci facevano caso entrambi. Erano amici intimi, solo amici. Niente di più, niente di meno.
Però perchè sentiva ancora il sapore della labbra di Mark?
"Credo di aver bevuto fin troppo", Gary fece una smorfia guardando il suo bicchiere.



Saaaalve a tutti. First of all, non sono nuova, questo è l'account delle traduzioni delle storie di electronik_ink e questa è la prima Barlowen che ho letto, Unexpected :3 Ho sempre voluto tradurla perchè è praticamente la mia fan fiction preferita di sempre - riletta una quarantina di volte, lol - e ne ho approfittato dopo aver finito gli esami. Ho tradotto solo un capitolo in ogni caso e continuerò solo in caso ne siate entusiasti, mi eviterò la fatica in caso contrario xD
Oh, e io sono CheNeSo_ quando non traduco xD

Il link alla storia originale è: http://www.livejournal.com/tools/memories.bml?user=electronik_ink&keyword=Unexpected&filter=all .

Alla prossima :3

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo ***


Unexpected. 2

Erano passati un paio di giorni dalla festa e la vita procedeva come al solito. Gary si svegliò da solo come al solito, si vestì come al solito, e stava per incontrare i ragazzi a pranzo, come al solito.

Solo che non era normale. Lui non era normale..

Avrebbe mentito a se stesso se avesse detto che non aveva pensato a quel bacio più del dovuto, certo, era stato fatto apposta per divertirsi, ma ciò che si supponeva fosse del divertimento era diventato troppo divertente per lui. I jeans gli si sarebbero ristretti al solo pensiero, da solo a letto. Che significava tutto ciò?

Il fatto che vivesse da solo gli aveva dato molto tempo per riflettere, per pensare al passato. Solo che invece di passare gli ultimi giorni sentendo la mancanza di Amy come se gli fosse mancato un arto che non sapeva di aver nemmeno avuto, ponderò sulle ragioni per cui lei lo aveva lasciato per un altro uomo.

Non riusciva ad andare a letto con lei.

Per mesi la povera donna aveva cercato di approcciarsi a lui nell'intimità, ma per alcune ragioni sconosciute a Gary a quel tempo.. Semplicemente non riusciva a soddisfare le sue esigenze. Non sentiva la necessità di passare la notte con lei; tutta l'attrazione fisica tra loro era svanita nel nulla nel corso di pochi mesi. Non l'amore ovviamente, ma non c'era nessuna connessione fisica, niente in confronto a ciò che aveva provato con Mark in quei quindici secondi di pura felicità.

Ma la cosa peggiore era che dopo il bacio aveva seriamente aperto gli occhi. Aveva scoperto di essere più attratto dai giocatori di football in TV piuttosto che da quelle maledette cheerleaders! Era completamente assurdo, eppure non riusciva a staccare gli occhi da quelle gambe forti e virili e dalle loro braccia muscolose..

Mark era il suo primo pensiero ormai, e l'ultimo prima di andare a dormire. Non poteva farci nulla, quel bacio lo aveva lasciato confuso. Quel bacio meraviglioso. Era come.. Era come se tutto ora avesse senso e contemporaneamente non ne avesse affatto.

Era gay? O era solo un po' di confusione dovuta a quel periodo di solitudine nella sua vita?

"Gary Barlow è il suo nom,
Tale è l'ignobil uom,
Sarà pronto per gli spaghetti?
Apri questa porta, che aspetti?"

"Ciao, Jay", Gary fece un sorriso sarcastico quando aprì la porta. Jay incespicò, le spalle rannicchiate, beccato nell'atto di cantare attraverso la cassetta della posta.
"L'ho appena inventata, sappilo", il suo amico fece un sorrisetto soddisfatto, sistemando la sua elegante maglietta bianca.
"Non lo avrei mai detto", mormorò Gary scuotendo la testa mentre richiudeva la porta.

Cibo.. Sempre una parte importante della band. La maggior parte degli argomenti più importanti erano stati accompagnati da un buon vindaloo e da del pane di naan. Specialmente con Jay a bordo, una delicata miscela di spezie riusciva sempre a entusiasmarlo.

-

"Corde?"
"Se stiamo sui fili, certo!"
"Beh, non intendo rischiare di cadere tra la folla, va bene? Mi calpesterebbero!"
"Prima o dopo averti strappato la biancheria di dosso?"
"Beh, li lascerei divertirsi un po', certamente"

"Salve, ingordi bastardi!", esclamò Jay notando che Mark e Howard si erano già serviti dal buffet e sedette. Mark sollevò il suo bel viso e sorrise quando comparve Gary. Un sorriso che fece fare le capriole al suo stomaco.

Quel giorno doveva essere normale, ma sembrava.. Diverso. Positivamente diverso.
"Hai fatto qualcosa ai capelli?", chiese Gary sedendo di fronte. Mark lo guardò accigliato e volse gli occhi al cielo e Gary trovò che fosse adorabile.
"Ci ho.. passato un pettine?", chiese Mark mostrando i denti e lisciò i capelli.
"Si vede", sorrise senza rendersene conto.
"Haha, cosa?!", Howard ridacchiò confuso. Ma Gary era con la testa su una nuvola in cui c'erano solo lui e Mark.

Cavolo, se si vedeva. I capelli di Mark erano abbastanza lunghi da coprire uno dei suoi occhi azzurro-verdi. Non era mai sicuro del colore; avevano un aspetto sempre diverso sotto una certa luce. Oggi sembravano azzurri, grandi e bellissimi. Le sue labbra rosee rilucevano in modo particolare dove la sua talentuosa lingua le aveva appena accarezzate. Dio, voleva sentire ancora quella lingua, voleva ancora le farfalle nello stomaco, i fuochi d'artificio, la passione..

Dopo essersi perso in un labirinto di lussuria, Gary tornò alla realtà, realizzando che in qualche modo avrebbe dovuto staccare gli occhi da Mark. Il suo amico aveva già aggrottato la fronte notando lo sguardo desideroso dell'amico.

"Pane di naan!", esclamò Gary agguantando il piatto dalle mani del cameriere, ignorando il lamento scioccato del pover'uomo nella fretta. "Il pane di naan è buono!", morse nervosamente un pezzo troppo grande per la sua bocca e tossicchiò mentre Mark si copriva con il proprio tovagliolo.

"Cristo, Gary non avrà forse bevuto?", Howard chiese a Jason, il quale azzardò un'occhiata con la stessa aria confusa stampata in volto. Gary scivolò sulla sedia e piagnucolò. Stava facendo la figura dell'idiota!

"Allora, dobbiamo fissarci tutto il giorno come allocchi o programmiamo questo tour?", esclamò, versandosi un bicchiere d'acqua.

-

"E poi Gareth è caduto.."
"Ed è finito addosso a Lloyd, esatto! Hahahaha!", Mark sogghignò rumorosamente; i ragazzi potevano distintamente sentire le loro pance far male mentre ricordavano aneddoti dall'ultimo tour. Si erano divertiti parecchio, dovevano ritrovare di nuovo tutti quest'anno.

"No, il mio momento preferito è stato quando Jay ha beccato Laura mentre si stava cambiando, era da anni che non vedevo un gran sorriso su quella faccia!", intervenne Howard, mentre Mark quasi sputò la sua bevanda al ricordo. Arrossendo furiosamente Jay abbassò il tovagliolo e scosse la testa con vergogna, era stato un incidente!

"Nah, il mio preferito è quando a Mark gli si sono strappati i pantaloni e ha continuato a ballare senza rendersene conto!", Gary ridacchiò e Mark battè le mani sul tavolo ridendo talmente forte da tenere la bocca spalancata. Gli altri nel ristorante cominciarono ad osservarli infastiditi.

"Mio Dio, perchè sempre a me?!", chiese istericamente.

"Perchè il tuo didietro è troppo grosso!", rispose Gary, lanciando una pallina di carta del tovagliolo all'amico, che rispose prontamente con un calcio da sotto il tavolo.

"Meno del tuo, Barlow!" Che sfacciato!

Gary afferrò il piede di Mark non appena questi cercò di tirargli un altro calcio e gli sfilò la scarpa, solleticando poi la sensibile parte inferiore.

"No. No. Gary, no!", squittì Mark e si contorse sulla sedia mentre Howard e Jason ridevano di loro. Improvvisamente Gary sentì una mano sulla propria spalla e si fermò. Gli altri si zittirono immediatamente.

"Dobbiamo chiedere a lei e ai suoi amici di andarvene", disse il cameriere, sorprendendo tutti. Gary e Mark si scambiarono un'occhiata maligna, ma Jason non sembrava disposto a cedere così facilmente.

"Scusi, signore, ma non abbiamo finito di mangiare", protestò Jason mentre gli altri alzavano lo sguardo offesi e immusoniti.

"Siete troppo rumorosi!", rispose il cameriere bruscamente indicando la porta. Oops! Ancora ghignando Mark esplose in un sonora risata e afferrò il cappotto. Normalmente, avrebbero cercato di risolvere, ma non volevano fare una scenata che sarebbe finita in prima pagina il giorno dopo. Gary sogghignò mentre ingurgitava velocemente un'abbondante cucchiaiata di curry e i quattro abbandonarono il ristorante a testa bassa.

"Che guastafeste", borbottò Jason con le braccia incrociate al petto andando verso la propria macchina, "Spero che nessuno gli lasci la mancia!".

"Ho lasciato qualcosa nei loro bagni, se ti consola", Howard sorrise con un bagliore sinistro.

"Oh, per carità di Dio, che schifo!", Gary trasalì all'immagine. Howard non perdeva mai, nemmeno contro un cameriere che aveva tutte le ragioni per sbatterli fuori.

"Volete un passaggio a casa?", chiese Jay rigirandosi le chiavi della macchina tra le dita. La giornata era abbastanza bella, un po' fredda ma gradevole. Mark inspirò l'aria fresca e scosse la testa.

"Nah, sai, penso andrò a piedi", sorrise Mark con le mani in tasca. Gary lo osservò sorridere dolcemente tra sè. Benedetto uomo; non voleva mai dare noie a nessuno. Magari avrebbe gradito un po' di compagnia.

"Anch'io", sbottò Gary sorridendo. Howard fece spallucce e salì in macchina mentre Jay salutava.

"A piedi fino a casa?", Mark strizzò gli occhi da sotto il ciuffo, "Gary, vivi praticamente nel lato opposto di Londra!".

Ah, giusto ragionamento. Ma era colpa sua se voleva trascorrere del tempo con il suo migliore amico?

Il suo insaziabilmente splendido amico?

"Nessun problema, prenderò un taxi da casa tua.. Sarah non è in casa, vero?"

Mark gettò la testa indietro e rise al commento. Per ragioni sconosciute a entrambi, Gary non le piaceva. Affatto. Andava perfettamente d'accordo con gli altri quattro, ma quando Mark le chiedeva il perchè di tutto ciò lei semplicemente volgeva gli occhi al cielo e diceva 'sai perchè'.

Non si era mai reso conto del perchè fino a quel momento.

"Non le piaccio per via del nostro modo di stare insieme, vero?", Gary chiese con gli occhi fissi per terra. Mark sogghignò facendo spallucce come previsto e si passò le dita tra i capelli.

"Cosa, il flirt tra uomini?"

"Già", sospirò Gary con un sorriso. Oh, non si era reso conto di quanto amasse quel flirtare fino a quel momento. Mark rise di nuovo e fece un cenno di assenso.

"Sì, probabile.. E' quasi morta quando mi ha visto palparti le chiappe l'anno scorso sul DVD"

Gary quasi inciampò sui propri passi quando il ricordo lo assalì. La maniera in cui le mani di Mark avevano sfiorato le sue natiche lo faceva rabbrividire ogni volta. Adesso aveva senso.

"Pensa a come avrebbe reagito se ci avesse visti mentre ci baciavamo la settimana scorsa!"

Mark aveva parlato con nonchalance a riguardo, eppure Gary non riusciva a toglierselo dalla testa. Oh, non era giusto!

"Um.. Già.."

"Glielo ripeto sempre, non è che scopiamo o roba del genere!"

Gary roteò gli occhi e digrignò i denti quando le immagini di loro intenti a scopare invasero la sua mente. Le mani di Mark su di lui, i suoi gemiti soffocati e i fuochi d'artificio. Non lo disgustavano, non lo infastidivano, e significava solo una cosa. Oh Cristo, era gay.

Era gay!



Habemus capitulum! (?)
Salve salvino a tutti quanti, o tutte quante, come desiderate. Non ho molto da dire se non che se non fosse per Vittoria, a cui dedico con tutto il cuore questo capitolo tradotto, questa sezione avrebbe le balle di fieno, gli spaventapasseri scossi dal vento e i crani dei bufali. Brr. Inquietante, specie di notte, no?
Piccola nota al capitolo, la filastrocca che Jay canta a Gary dalla cassetta della posta ho dovuto modificarla per esigenze di rima. L'originale è:

"His name is Gary Barlo-ow
He's a lazy so-and-so
He should be ready for a curry
So open that bloody door and hurry!".

Alla prossima, peace and love, mangiate la verdura e allacciate le cinture di sicurezza, vi amo.

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