Unexpected di electronik_ink (/viewuser.php?uid=365593)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***
Capitolo 1 *** Primo capitolo ***
Unexpected.
1
Allora ragazzi, cosa dobbiamo aspettarci dalla più grande
men band del mondo per l'imminente tour, il prossimo anno?
JASON:
(arrossisce) Beh, grazie per il complimento innanzitutto.
HOWARD:
Penso che ce la metteremo tutta per questo tour, che daremo il massimo.
MARK:
La nostra è sempre stata una band creativa. Sin dalla prima
volta, abbiamo progettato tutte le impostazioni sceniche dei tour,
perciò da The Circus potete aspettarvi cose strabilianti,
fuochi, grandi lavori!
Cosa mi dite riguardo gli animali
vivi?
GARY:
(ruota gli occhi) Beh, Mark voleva farmi indossare un costume da zebra,
ma ho rifiutato.
HOWARD:
Solo perchè ne avevamo uno da orso che ti sarebbe stato
meglio!
[Howard
e Gary si guardano accigliati prima di scoppiare a ridere]
JASON:
Calmatevi, ragazzi! (sorride) Non porteremo animali vivi, non sarebbe
giusto nei loro confronti.
MARK:
Nemmeno nei nostri, perchè catturerebbero tutta l'attenzione
loro.
Sembra che dobbiamo aspettarci
molto. Gary, si è conclusa la tua lunga relazione con la tua
fidanzata Amy prima di scrivere l'album. Ci sono tracce ispirate dai
tuoi personali sentimenti?
GARY:
(appare restio) Um.. No. Cerchiamo di tenere la nostra vita privata
separata dal lavoro, a dire il vero.
JASON:
Nessuna delle canzoni presenta esperienze personali, manteniamo certi
limiti! (ride)
Che programmi avete per Natale?
MARK:
Andremo tutti da Gary per una grande festa! (sorride)
HOWARD:
(annuisce) Gary organizza le migliori perchè ha una casa
enorme.
MARK:
Troviamo la birra alla spina facilmente. (ride)
JASON:
Ehi, ragazzi! Non dimenticate le funi e gli animali!
GARY:
Siete voi gli animali! Vi dico che quando si arriva a quel punto non
c'è pace per i vicini!
MARK:
Suvvia, probabilmente sono contenti di non sentire per un po' il tuo
piano!
GARY:
Ma guarda tu!
Insomma, a quanto pare dobbiamo
aspettarci molto dai Take That. Sembra che si stiano divertendo molto
insieme ed è questa amicizia imbattibile che assicura alle
fan un tour imperdibile.
Howard mise giù il giornale e lo rimise nello scaffale.
"Se
vuoi leggere quella roba, amico, devi comprarla!", Mark lo
canzonò mentre sistemava una confezione di birra in un
carrello.
"Non
se ne parla!", protestò Howard e fece la linguaccia quando
Mark scosse la testa.
"Come
no, è la politica del negozio!", lo stuzzicò,
aggiungendo alcune bottiglie di vino accanto alla cassa.
Sospirò e aggiunse delle bottiglie di Sidro nel miscuglio.
"Dio,
pensi sia abbastanza?", chiese Howard sarcasticamente passando lo
sguardo in rassegna nel carrello pieno quasi fino a scoppiare di
alcolici. Osservò il suo amico fare un passo indietro e
posare le mani sui fianchi.
"Hmmm,
lo so", mormorò, "Suvvia", fece con un'alzata di spalle,
"Sono sicuro che Gary ne abbia abbastanza a casa!".
Howard
guardò a bocca aperta il tentativo di Mark di spingere il
pesante carrello alla cassa, provando imbarazzo quando colpì
da dietro la gamba di una donna e poi il banco della frutta.
"Mi
dipiace!"
"Fai
attenzione, ragazzo!"
Il
giorno della festa era arrivato. Avevano trascorso il giorno di Natale
lontani gli uni dagli altri a differenza dell'anno precedente. Questa
volta, Howard era andato in Germania per trascorrerlo con la figlia,
Mark aveva passato un Natale tranquillo con la fidanzata Sarah, e Jason
e Gary avevano visitato i genitori su al nord. Erano passate due
settimane dall'ultima volta che si erano visti ma avevano
già parecchio da dirsi.
"Perciò
a che ora arriveranno gli altri?", domandò Howard non appena
finirono di sistemare la spesa nell'auto di Mark.
"Dovrebbero
essere già lì", rispose l'amico tenendo gli occhi
fissi sulla strada.
"Una
volta eri puntuale, amico", Howard scosse la testa con un sorriso, "Non
è festa finchè non c'è alcool!".
Mark
aggrottò la fronte e si morse il labbro inferiore, poi la
sua espressione si ammorbidì e un sorrisetto maligno
comparve sulle sue labbra. Howard sapeva esattamente cosa stava per
succedere.
"Ecco
perchè dovremmo darci una mossa allora!", Mark
esclamò afferrando il volante con entrambe le mani e
premette il piede sull'acceleratore. Howard si aggrappò alla
cintura di sicurezza disperatamente non appena sgommò in
direzione di casa di Gary.
-
"Non ci sono molte macchine, vero?", disse Howard, "Ci sarà
solo Kyle".
Gli
altri sospirarono. Non che a loro non
piacesse Kyle. Era molto difficile da gestire certe volte,
specialmente se aveva il suo fidanzato spalmato addosso.
"Occupa
sei parcheggi, vero?", rise Jason, "Attento che porti i suoi
menù con sè", i tre uomini soppressero una
risatina mentre Mark parcheggiava nello spazio più vicino
all'entrata.
"Siamo
fortunati che ci sia già qualcuno dentro, Mark",
cominciò Howard.
"Già,
come lo hai capito?", chiese Mark spegnendo il motore.
"Con
la quantità di alcool che hai comprato, amico, ci
vorrà un'intera armata per aiutarci a svuotare la macchina",
Howard si scansò per schivare delle pacche amichevoli che,
per sua sorpresa, non arrivarono.
"E'
vero. Jay, chiama Gaz e la sua banda per darci una mano dunque". Il
piccolo uomo si sfregò le mani.
L'aria
gelida li colpì sui volti delicati, gli occhi che si
stringevano al dolce soffio del vento su di loro.
"Cristo,
Mark, avevo detto di comprare un paio di bottiglie! Non di svaligiare
un intero negozio, idiota", Gary rise precipitandosi verso la macchina,
"C'è di tutto qua dentro!".
"Volevamo
più varietà, bere la stessa cosa tutta la sera mi
annoia, Gaz", tutti annuirono d'accordo.
"Ah,
non importa, portiamo tutta questa roba dentro prima che si raffreddi
ulteriormente".
La
stanza quasi letteralmente esultò non appena il gruppo
portò l'enorme quantità di alcool dalla macchina
di Mark. Fortunatamente c'era già un scelta di succhi di
frutta a disposizione di Jason sul tavolo che non era stata ancora
aperta e si strofinò le mani con soddisfazione mentre vi si
avvicinava.
"Non
gradisci un po' di whisky là dentro?", chiese Kyle con una
smorfia. Jason scosse la testa risoluto.
"L'ultima
volta che ho bevuto è stata quando Patience si è
piazzata al primo posto e alla fine mi sono caduti i pantaloni e mi
sono messo a correre nella stanza dell'albergo", rise mentre mischiava
del succo d'arancia con il frutto della passione in un bicchiere. Kyle
si passò le mani nella chioma corvina e sospirò
voltandosi verso di lui.
"...
Perciò gradisci del whisky là dentro?".
"Forza,
ragazzi! Alzate il volume!", Howard esclamò muovendosi a
passo di danza verso lo stereo e premette il tasto play.
Every now and then I fall apart! And I need you now tonight! And I need
you more than ever!
"Ohhhheuuurgh!", Howard fece una smorfia non appena la voce graffiante
di Bonnie Tyler riempì la stanza. "Noooo!", gridò
inginocchiandosi e rovistò tra i cd di Gary. Qualunque cosa
sarebbe stata meglio di questo!
Mark
si avvicinò a Gary e gli porse un bicchiere di vino rosso
prima di ridere alla vista di Kyle che cercava di ballare con Howard la
canzone che più odiava.
"Ascolti
ancora certa roba quindi?", chiese scuotendo la testa e si
aggiustò la maglia nera. Gary annuì. Gli
ricordava Amy, pur seccandolo, lo faceva sentire come se fosse il suo
unico appiglio, la loro canzone.
"Amico,
devi uscire, sondare il territorio, conoscere altre donne, vivere urlando!"
"Oh,
vattene!". Osservarono Kyle piagnucolare quando un pezzo forte
riempì la stanza. Allungò la mano per spegnere lo
stereo ma Howard lo fermò repentinamente. Gli ospiti
ridacchiarono alla vista della lotta tra i due uomini.
"Sto
vivendo la mia vita, Mark", si affrettò a difendersi Gary,
"Sto ogni sera su un palco ad ascoltare le nostre fan cantare ogni
singola parola di ogni singola canzone, le loro voci così
alte che a stento riesco a udire la mia. Se questo non è
vivere, cosa allora?"
Mark
sorseggiò il suo vino e sollevò un sopracciglio.
"Rimorchiare"
"...
Un punto a tuo favore"
Un
paio di ore dopo la festa era in pieno svolgimento. Kyle e Howard si
erano accordati per ascoltare una compilation che conteneva entrambi i
loro gusti musicali e Jason era immerso in una conversazione con Jenny,
una psicologa che Gary aveva conosciuto durante i suoi 'anni bui'
quando la sua carriera da solista era stata compromessa. Finalmente
qualcuno con cui potesse parlare senza che le parole 'tette' e 'culo'
fossero incluse nella stessa frase.
"A
quel punto gli ho detto 'Non mi interessa se vuoi ficcarlo
lì! Non è piacevole, non succederà, ed
è la mia ultima parola!'". Un'ospite ubriaca
biascicò rivolta a Mark che aveva passato la maggior parte
del tempo a cercare una via di fuga.
"E'..
fantastico!", annuì finendo il suo decimo bicchiere di vino
e versandosene un altro.
"Oh,
sono Janie comunque!", sorrise lei, toccando giocosamente il suo
braccio.
"Mark",
sorrise lui in risposta.
"Perciò
gli ho chiesto, che cosa ci ricavo a parte un sedere dolorante alla
fine, e non voleva ascoltarmi".
Mark
fece una smorfia.
"Scusa,
ti sto annoiando, vero?", chiese lei spostandosi i capelli. Se per
annoiare intendeva farlo quasi vomitare allora sì, era
incredibilmente noiosa.
"Cioccolato?",
Janie gli porse un vassoio di cioccolatini. Mark tentò di
nascondere l'espressione di disgusto sul suo viso non appena scorse i
piccoli pezzi di cioccolato lentamente sciogliersi e ingoiò
ciò che rimaneva del suo vino.
"Non
ora..", sorrise debolmente.
"Hey,
tu!", Janie urlò, facendo quasi perdere l'equilibrio a Mark
con la sua vocetta stridula mentre correva verso un ignaro ospite,
"Cosa ne pensi di un-".
"Eugghhhh!",
grugnì Mark e sussultò mentre letteralmente
correva dalla cucina di Gary verso il salone. Dove aveva trovato questa
gente Gary?!
Non
si rese conto finchè non arrivò in salone di
quanto fosse ubriaco, la testa gli girava mentre osservava gli
altri nella stanza, fermandosi su Gary, il quale sembrava a disagio
alla sua stessa festa. Fece un passo verso di lui.
"Sorridi!
La tua faccia pende quando sei di malumore"
Il
commento non fece altro che accigliare Gary ulteriormente e Mark si
maledì ad alta voce quando realizzò quanto
scocciato fosse.
"L'ultima
volta che ho organizzato una festa Amy era qui.."
Mark
roteò gli occhi. Gary non era stato più lo stesso
da quando lei lo aveva mollato per un altro. Certe volte, immagini di
come era stato tornavano a galla ma quelle volte erano più
uniche che rare. Decise di intervenire.
"Già,
ed è stato anche sei mesi fa. Guardati attorno: sei
circondato da amici e belle donne!", Mark individuò Janie
inciampare nella stanza, la indicò, quasi cadendo, "Quella
ragazza laggiù, adorabile, ti lascerà fare tutto
quello che vuoi.. Ti piace il cioccolato, non è
così?".
"Piantala,
Mark, ti spiace!", lo interruppe Gary aggrottando la fronte, "Che cosa
intendi con il cioccolato?".
"Lascia
perdere", Mark sorrise velocemente mostrando i denti e gli porse un
drink, "Bevici su e divertiti! E' una festa! Balla!".
Nonostante
quanto incredibilmente giù si sentisse dopo aver letto
l'articolo nel giornale di oggi, Gary ascoltò il consiglio
di Mark. Perchè doveva farsi abbattere ancora da lei? Era il
momento di andare avanti.
Il
tempo trascorse velocemente e non molto tempo dopo erano tutti
ubriachi. Se non altro Gary si era rallegrato incredibilmente, stava
chiacchierando con tutti e porgeva drink a chiunque, volenti o nolenti.
"Versane un po' qui, amigggo",
cantò Howard aggiungendo il liquido in un miscuglio di ogni
tipo di drink in una caraffa, riempiendolo infine con ciò
che era rimasto dei succhi di frutta di Jason.
"E
se a Jay venisse sete?", Mark ridacchiò osservando la scena
da sopra la spalla dell'amico.
"E' occupato!",
Howard cantò ancora, gesticolando verso Jason, il quale
sembrava parecchio a disagio con Janie sdraiata sulle sue gambe quasi
senza sensi. Malibu, birra, vodka, whisky, gin, sidro, questa era solo
una parte dei liquidi che Howard aveva versato nel contenitore.
Sorrise, soddisfatto dei suoi sforzi, e si mosse a passo di danza nel
salone dove tutti erano seduti in cerchio.
"Ora,
potrebbe sembrare infantile!", esclamò posizionandolo nel
cerchio, "Ma questo è obbligo o verità, chi non
vuole giocare può lasciare il cerchio!".
"E
se volessimo giocare ma non a obbligo o verità?", chiese uno
degli ospiti.
"Allora
devi bere un bicchiere di questo tesoro!", Howard fece un gran sorriso
dando un colpetto alla caraffa. Tutti sogghignarono osservando come i
liquidi rimanevano separati. Qualcuno si alzò e si
allontanò per sentirsi poi chiamare 'checche!' da Gary
che si era proclamato capo del cerchio.
"Okay,
allora iniziamo con Kyle, e in senso orario con Gary e poi Mark e
così via!", si illuminò Howard, orgoglioso della
propria idea.
Kyle
fu il primo e scelse 'verità' per tranquillizzare tutti. A
lui toccò di dire il nome di una celebrità con
cui sarebbe andato a letto e rispose 'Mark Owen'.
"Lo
sapevo!", flirtò Mark buttando i capelli dietro le orecchie
e facendo l'occhiolino. Gary roteò gli occhi alla 'modestia'
del suo amico.
Il
prossimo era Gary.
"Obbligo!",
sbottò Gary, sentendosi avventuroso dopo una paio di drink.
"Ti
sfido, Barlow", iniziò Mark sbattendo le palpebre un paio di
volte per concentrarsi sulla stanza, "A bere aceto e senape".
"Fatti
sotto, Owen".
Uno
degli ospiti subito andò a preparare l'intruglio letale,
versando le dosi da bere in parti uguali. Prendendo un respiro
profondo, fece una pausa osservando la stanza per poi ingurgitarlo in
un sol sorso, sentendo subito il proprio corpo rifiutarlo.
"Oddio,
no!", urlò terrificato correndo fuori dalla stanza.
"Chi
è la checca adesso?!", gli gridò dietro un ospite
mentre tutti ridevano e plaudivano il suo coraggio.
-
"Okay, okay", disse Kyle raggiante, sistemandosi meglio e ritornando al
gioco, "Mark, ti sfido a baciare Gary per quindici secondi".
"Oh,
eeeew!", riecheggiarono dei lamenti nella stanza mentre Kyle batteva
allegramente le mani seduto al suo posto.
"...
con la
lingua", concluse.
L'intera
stanza proruppe con dei gemiti di disgusto.
"Oh
dai, solo perchè tu sei gay non vuol dire che devi
trasformare noi in finocchi!", scherzò Howard mentre Kyle
metteva il broncio.
"Non
è un problema, ragazzi", disse Mark orgogliosamente bevendo
il resto della sua birra. Erano tutti confusi, quanto era ubriaco
Mark?! Questi si sollevò sulle ginocchia e cercò
di spiegarsi, "Kyle ha dovuto sopportare coppie etero per tutta la
sera, è giusto che anche lui si diverta!".
"Allora
perchè non baci tu Gary, Kyle?", chiese Jason con un ghigno.
Kyle sollevò un sopracciglio e fece un sorrisetto.
"Questo
è decisamente
più sexy, hai idea di quante fangirl morirebbero per
vedere una cosa simile?!"
"Tirate
fuori le videocamere! YouTube, arriviamo!", rise Howard strofinandosi
le mani. Non era una gran cosa per lui, negli anni vissuti vicini l'uno
all'altro avevano fatto e visto certe cose; era solo un'altra volta..
...
A parte il fatto che avevano undici anni in più.
Gary
entrò nella stanza pulendosi la bocca dopo averla sciacquata
con del colluttorio. Si fermò quando vide quindici paia di
occhi incollati a lui, ".. Cosa?".
Kyle
non riuscì a contenersi ulteriormente. "Devi baciare Mark!",
squittì portandosi le mani alle labbra. Gary
sogghignò.
"Ma
fammi il piacere", disse ruotando gli occhi.
"Nuh-uh!
Hai accettato di rispettare le regole, prepara le labbra mister Capo
del Cerchio!", rise Howard spanciandosi mentre Mark muoveva la lingua
in maniera volgare. Gary osservò con orrore la lingua
dell'amico muoversi da un lato all'altro.
"Oh
Cristo, NON intendo baciare quella COSA!".
"Poco
male, ti tocca bere il bicchiere maledetto!", Kyle fece un sorrisetto
compiaciuto mentre sedeva. Gary diede un'occhiata al miscuglio e
sentì i conati di vomito, dopodichè
osservò di nuovo Mark che ora gesticolava poco elegantemente.
"Urgh,
qual è peggio?!"
"Hey!",
si imbronciò Mark e incrociò le braccia. Oddio.
Gary sospirò.
"Bene,
lo bacio. Sarà il massimo dell'azione per un bel po'".
"Oh
mio Dio, oh mio Dio",
esplose l'entusiasmo di Kyle mentre si raddrizzava sul posto.
Gary
si adagiò sulle ginocchia. Non doveva essere così
male, no?
Si
chinò in avanti e Mark fece un gran sorriso.
Abbracciò le spalle dell'amico con esitazione e prese un
respiro profondo.
Ci siamo.
Le
loro labbra si sfiorarono dolcemente, quasi come se una farfalla
volando li avesse accarezzati con le proprie ali. Gary aprì
gli occhi rendendosi conto di essersi inconsciamente tirato indietro.
"Oh
no, non te la caverai con così poco!", Mark
ridacchiò e lo afferrò per la bionda nuca.
Immediatamente, Gary sentì le labbra dell'altro scontrarsi
con curiosità contro le sue e strillò nel bacio.
Stavolta Mark aprì la bocca cercando disperatamente la sua
lingua in cambio di qualche risata. Come previsto, furono avvolti dalle
risate e Gary sussultò non appena la lingua di Mark lo
onorò con la propria presenza e serrò gli occhi.
Non era poi così male. Se avesse tenuto gli occhi chiusi,
sarebbe stato come baciare una donna, caldo e intenso e normale. Solo
che non era esattamente normale, stava baciando il suo migliore amico.
Sentì
le labbra di Mark arricciarsi mentre si muovevano sincronizzati, egli
sorrideva godendosi la scena ovviamente. La labbra di Mark erano
proprio come le aveva immaginate, calde, umide e un po' dolci. Ma
improvvisamente Gary avvertì un'ondata di calore che si
andava diffondendo nel suo stomaco e la stanza scomparì
lentamente, le risate svanirono e ripiombarono repentine non appena
Mark spostò la testa, solo per poi scomparire con la stessa
velocità con cui le loro lingue si incontrarono ancora.
Questo
era strano.
All'improvviso
Gary era consapevole di ogni singola cosa che Mark stava facendo, il
modo in cui le sue dita si strinsero delicatamente attorno al suo
braccio, il suo respiro caldo contro il suo viso. Non gli stava
piacendo. Non gli stava piacendo. Non era stato così a lungo
in astinenza da baci da gradire il sapore del suo migliore amico,
giusto?
Oh,
Dio. Invece sì.
Gary
sentì il suo corpo rilassarsi. Inconsapevolmente il suo
braccio si mosse dietro la testa di Mark e accarezzò le
morbide ciocche castane. Le loro lingue si massaggiarono lentamente, ma
così profondamente e appassionatamente che non si accorse
del subbuglio attorno a loro.
"Animali!",
li prese in giro Howard rilassandosi sulla sedia. Mark
ridacchiò nel bacio, ma Gary lo mise subito a tacere con le
sue labbra, le sue fantastiche
labbra. Cristo, non si sarebbe potuto stancare di loro.
"Mancano
dieci secondi!"
"Dieci..
Nove.. Otto", gli altri cominciarono il countdown battendo le mani.
No, fa' che non finisca.
Gary
grugnì per sbaglio all'inevitabile separazione delle loro
labbra. La lingua di Mark era morbida come la seta contro la sua pelle
accaldata. Doveva assaporare ogni momento. Si accorse di essersi
proteso in avanti e lo squittio scioccato di Mark risuonò
nella stanza quando Gary lo spinse indietro. Howard fece un salto per
spostare la caraffa di alcolici mentre tutti ridevano sonoramente. La
presa di Mark si fece più salda tra i capelli di Gary,
scioccato e ammirato per il bacio.
"Cinque..
Quattro", continuarono.
Ma
Mark si staccò prima degli ultimi tre secondi. Ansante, si
appoggiò sui gomiti.
"Haha,
è stato fottutamente straordinario!", boccheggiò,
leggermente meravigliato per il bacio e tentando di ignorare qualunque
cosa fosse successa. Voltandosi verso il pubblico afferrando la propria
birra, Mark ridacchiò nervosamente mentre Gary stava ancora
sul corpo dell'amico, braccia tremanti, un formicolio sulle labbra.
"Te
la cavi a meraviglia, Gary; avremmo dovuto farlo prima!",
scherzò Mark facendo l'occhiolino, scivolando dalla sua
presa. Gary non potè fare a meno di corrucciarsi per la
veloce separazione. Un momento, non se la sarebbe dovuta prendere
affatto!
"Grazie..",
sussurrò Gary cercando di ricomporsi.
Non
appena la festa riprese in piena regola, Mark andò a
chiacchierare con un gruppo di ragazze. Il gioco venne completamente
abbandonato quando Howard fece un delizioso striptease su una canzone
appena iniziata, Gary sedette sul proprio divano in pelle battendo le
palpebre un paio di volte.
Che
diavolo era successo?
Già,
che diavolo
era successo?
Forse
era passato così troppo tempo dall'ultima relazione o
contatto fisico che era stato tanto.. incredibile baciare lui. Si,
sicuramente era così.
Doveva..
I
suoi occhi seguirono le mosse di Mark. Non era mai stato attratto da
lui, esatto?
Smettila di pensarci!
Si maledì.
Insomma,
certo che scherzavano, Mark gli pizzicava il sedere sul palco e non ci
facevano caso entrambi. Erano amici intimi, solo amici. Niente di
più, niente di meno.
Però
perchè sentiva ancora il sapore della labbra di Mark?
"Credo
di aver bevuto fin troppo", Gary fece una smorfia guardando il suo
bicchiere.
Saaaalve a tutti. First of all, non sono nuova, questo è
l'account delle traduzioni delle storie di electronik_ink e questa
è la prima Barlowen che ho letto, Unexpected :3 Ho sempre
voluto tradurla perchè è praticamente la mia fan
fiction preferita di sempre - riletta una quarantina di volte, lol - e
ne ho approfittato dopo aver finito gli esami. Ho tradotto solo un
capitolo in ogni caso e continuerò solo in caso ne siate
entusiasti, mi eviterò la fatica in caso contrario xD
Oh, e io sono CheNeSo_ quando non traduco xD
Il link alla storia originale è:
http://www.livejournal.com/tools/memories.bml?user=electronik_ink&keyword=Unexpected&filter=all
.
Alla prossima :3
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Capitolo 2 *** Secondo capitolo ***
Unexpected.
2
Erano
passati un paio di giorni dalla festa e la vita procedeva come al
solito. Gary si svegliò da solo come al solito, si
vestì come al solito, e stava per incontrare i ragazzi a
pranzo, come al solito.
Solo
che non
era normale. Lui non
era normale..
Avrebbe
mentito a se stesso se avesse detto che non aveva pensato a quel bacio
più del dovuto, certo, era stato fatto apposta per
divertirsi, ma ciò che si supponeva fosse del divertimento
era diventato troppo
divertente per lui. I jeans gli si sarebbero ristretti al
solo pensiero, da solo a letto. Che significava tutto ciò?
Il
fatto che vivesse da solo gli aveva dato molto tempo per riflettere,
per pensare al passato. Solo che invece di passare gli ultimi giorni
sentendo la mancanza di Amy come se gli fosse mancato un arto che non
sapeva di aver nemmeno avuto, ponderò sulle ragioni per cui
lei lo aveva lasciato per un altro uomo.
Non
riusciva ad andare a letto con lei.
Per
mesi la povera donna aveva cercato di approcciarsi a lui
nell'intimità, ma per alcune ragioni sconosciute a Gary a
quel tempo.. Semplicemente non riusciva a soddisfare le sue esigenze.
Non sentiva la necessità di passare la notte con lei; tutta
l'attrazione fisica tra loro era svanita nel nulla nel corso di pochi
mesi. Non l'amore ovviamente, ma non c'era nessuna connessione fisica,
niente in confronto a ciò che aveva provato con Mark in quei
quindici secondi di pura felicità.
Ma
la cosa peggiore era che dopo il bacio aveva seriamente aperto gli
occhi. Aveva scoperto di essere più attratto dai giocatori
di football in TV piuttosto che da quelle maledette cheerleaders! Era
completamente assurdo, eppure non riusciva a staccare gli occhi da
quelle gambe forti e virili e dalle loro braccia muscolose..
Mark
era il suo primo pensiero ormai, e l'ultimo prima di andare a dormire.
Non poteva farci nulla, quel bacio lo aveva lasciato confuso. Quel
bacio meraviglioso. Era come.. Era come se tutto ora avesse senso e
contemporaneamente non
ne avesse affatto.
Era
gay? O era solo un po' di confusione dovuta a quel periodo di
solitudine nella sua vita?
"Gary Barlow è il suo
nom,
Tale è l'ignobil uom,
Sarà pronto per gli
spaghetti?
Apri questa porta, che aspetti?"
"Ciao,
Jay", Gary fece un sorriso sarcastico quando aprì la porta.
Jay incespicò, le spalle rannicchiate, beccato nell'atto di
cantare attraverso la cassetta della posta.
"L'ho
appena inventata, sappilo", il suo amico fece un sorrisetto
soddisfatto, sistemando la sua elegante maglietta bianca.
"Non
lo avrei mai detto", mormorò Gary scuotendo la testa mentre
richiudeva la porta.
Cibo..
Sempre una parte importante della band. La maggior parte degli
argomenti più importanti erano stati accompagnati da un buon
vindaloo e da del pane di naan. Specialmente con Jay a bordo, una
delicata miscela di spezie riusciva sempre a entusiasmarlo.
-
"Corde?"
"Se
stiamo sui fili, certo!"
"Beh,
non intendo rischiare di cadere tra la folla, va bene? Mi
calpesterebbero!"
"Prima
o dopo averti strappato la biancheria di dosso?"
"Beh,
li lascerei divertirsi un po', certamente"
"Salve,
ingordi bastardi!", esclamò Jay notando che Mark e Howard si
erano già serviti dal buffet e sedette. Mark
sollevò il suo bel viso e sorrise quando comparve Gary. Un
sorriso che fece fare le capriole al suo stomaco.
Quel
giorno doveva essere normale, ma sembrava.. Diverso. Positivamente diverso.
"Hai
fatto qualcosa ai capelli?", chiese Gary sedendo di fronte. Mark lo
guardò accigliato e volse gli occhi al cielo e Gary
trovò che fosse adorabile.
"Ci
ho.. passato un pettine?", chiese Mark mostrando i denti e
lisciò i capelli.
"Si
vede", sorrise senza rendersene conto.
"Haha,
cosa?!",
Howard ridacchiò confuso. Ma Gary era con la testa su una
nuvola in cui c'erano solo lui e Mark.
Cavolo,
se si vedeva. I capelli di Mark erano abbastanza lunghi da coprire uno
dei suoi occhi azzurro-verdi. Non era mai sicuro del colore; avevano un
aspetto sempre diverso sotto una certa luce. Oggi sembravano azzurri,
grandi e bellissimi. Le sue labbra rosee rilucevano in modo particolare
dove la sua talentuosa lingua le aveva appena accarezzate. Dio, voleva
sentire ancora quella lingua, voleva ancora le farfalle nello stomaco,
i fuochi d'artificio, la passione..
Dopo
essersi perso in un labirinto di lussuria, Gary tornò alla
realtà, realizzando che in qualche modo avrebbe dovuto
staccare gli occhi da Mark. Il suo amico aveva già
aggrottato la fronte notando lo sguardo desideroso dell'amico.
"Pane
di naan!", esclamò Gary agguantando il piatto dalle mani del
cameriere, ignorando il lamento scioccato del pover'uomo nella fretta.
"Il pane di naan è buono!", morse nervosamente un pezzo
troppo grande per la sua bocca e tossicchiò mentre Mark si
copriva con il proprio tovagliolo.
"Cristo,
Gary non avrà forse bevuto?", Howard chiese a Jason, il
quale azzardò un'occhiata con la stessa aria confusa
stampata in volto. Gary scivolò sulla sedia e
piagnucolò. Stava facendo la figura dell'idiota!
"Allora,
dobbiamo fissarci tutto il giorno come allocchi o programmiamo questo
tour?", esclamò, versandosi un bicchiere d'acqua.
-
"E
poi Gareth è caduto.."
"Ed
è finito addosso a Lloyd, esatto! Hahahaha!", Mark
sogghignò rumorosamente; i ragazzi potevano distintamente
sentire le loro pance far male mentre ricordavano aneddoti dall'ultimo
tour. Si erano divertiti parecchio, dovevano ritrovare
di nuovo tutti quest'anno.
"No,
il mio momento preferito è stato quando Jay ha beccato Laura
mentre si stava cambiando, era da anni che non vedevo un gran sorriso
su quella faccia!", intervenne Howard, mentre Mark quasi
sputò la sua bevanda al ricordo. Arrossendo furiosamente Jay
abbassò il tovagliolo e scosse la testa con vergogna, era stato un incidente!
"Nah,
il mio preferito è quando a Mark gli si sono strappati i
pantaloni e ha continuato a ballare senza rendersene conto!", Gary
ridacchiò e Mark battè le mani sul tavolo ridendo
talmente forte da tenere la bocca spalancata. Gli altri nel ristorante
cominciarono ad osservarli infastiditi.
"Mio
Dio, perchè sempre a me?!", chiese istericamente.
"Perchè
il tuo didietro è troppo grosso!", rispose Gary, lanciando
una pallina di carta del tovagliolo all'amico, che rispose prontamente
con un calcio da sotto il tavolo.
"Meno
del tuo, Barlow!" Che
sfacciato!
Gary
afferrò il piede di Mark non appena questi cercò
di tirargli un altro calcio e gli sfilò la scarpa,
solleticando poi la sensibile parte inferiore.
"No.
No. Gary, no!", squittì Mark e si contorse sulla sedia
mentre Howard e Jason ridevano di loro. Improvvisamente Gary
sentì una mano sulla propria spalla e si fermò.
Gli altri si zittirono immediatamente.
"Dobbiamo
chiedere a lei e ai suoi amici di andarvene", disse il cameriere,
sorprendendo tutti. Gary e Mark si scambiarono un'occhiata maligna, ma
Jason non sembrava disposto a cedere così facilmente.
"Scusi,
signore, ma non abbiamo finito di mangiare", protestò Jason
mentre gli altri alzavano lo sguardo offesi e immusoniti.
"Siete
troppo rumorosi!", rispose il cameriere bruscamente indicando la porta.
Oops!
Ancora ghignando Mark esplose in un sonora risata e afferrò
il cappotto. Normalmente, avrebbero cercato di risolvere, ma non
volevano fare una scenata che sarebbe finita in prima pagina il giorno
dopo. Gary sogghignò mentre ingurgitava velocemente
un'abbondante cucchiaiata di curry e i quattro abbandonarono il
ristorante a testa bassa.
"Che
guastafeste", borbottò Jason con le braccia incrociate al
petto andando verso la propria macchina, "Spero che nessuno gli lasci
la mancia!".
"Ho
lasciato qualcosa nei loro bagni, se ti consola", Howard sorrise con un
bagliore sinistro.
"Oh,
per carità di Dio, che schifo!",
Gary trasalì all'immagine. Howard non perdeva mai, nemmeno
contro un cameriere che aveva tutte le ragioni per sbatterli fuori.
"Volete
un passaggio a casa?", chiese Jay rigirandosi le chiavi della macchina
tra le dita. La giornata era abbastanza bella, un po' fredda ma
gradevole. Mark inspirò l'aria fresca e scosse la testa.
"Nah,
sai, penso andrò a piedi", sorrise Mark con le mani in
tasca. Gary lo osservò sorridere dolcemente tra
sè. Benedetto uomo; non voleva mai dare noie a nessuno.
Magari avrebbe gradito un po' di compagnia.
"Anch'io",
sbottò Gary sorridendo. Howard fece spallucce e
salì in macchina mentre Jay salutava.
"A
piedi fino a casa?", Mark strizzò gli occhi da sotto il
ciuffo, "Gary, vivi praticamente nel lato opposto di Londra!".
Ah,
giusto ragionamento. Ma era colpa sua
se voleva trascorrere del tempo con il suo migliore amico?
Il
suo insaziabilmente splendido amico?
"Nessun
problema, prenderò un taxi da casa tua.. Sarah non
è in casa, vero?"
Mark
gettò la testa indietro e rise al commento. Per ragioni
sconosciute a entrambi, Gary non le piaceva. Affatto. Andava
perfettamente d'accordo con gli altri quattro, ma quando Mark le
chiedeva il perchè di tutto ciò lei semplicemente
volgeva gli occhi al cielo e diceva 'sai perchè'.
Non
si era mai reso conto del perchè fino a quel momento.
"Non
le piaccio per via del nostro modo di stare insieme, vero?", Gary
chiese con gli occhi fissi per terra. Mark sogghignò facendo
spallucce come previsto e si passò le dita tra i capelli.
"Cosa,
il flirt tra uomini?"
"Già",
sospirò Gary con un sorriso. Oh, non si era reso conto di
quanto amasse quel flirtare fino a quel momento. Mark rise di nuovo e
fece un cenno di assenso.
"Sì,
probabile.. E' quasi morta
quando mi ha visto palparti le chiappe l'anno scorso sul DVD"
Gary
quasi inciampò sui propri passi quando il ricordo lo
assalì. La maniera in cui le mani di Mark avevano sfiorato
le sue natiche lo faceva rabbrividire ogni volta. Adesso aveva senso.
"Pensa
a come avrebbe reagito se ci avesse visti mentre ci baciavamo la
settimana scorsa!"
Mark
aveva parlato con nonchalance a riguardo, eppure Gary non riusciva a
toglierselo dalla testa. Oh,
non era giusto!
"Um..
Già.."
"Glielo
ripeto sempre, non è che scopiamo o roba del
genere!"
Gary
roteò gli occhi e digrignò i denti quando le
immagini di loro intenti a scopare invasero la sua mente. Le mani di
Mark su di lui, i suoi gemiti soffocati e i fuochi d'artificio. Non lo
disgustavano, non lo infastidivano, e significava solo una cosa. Oh
Cristo, era gay.
Era
gay!
Habemus capitulum!
(?)
Salve salvino a tutti quanti, o tutte quante, come desiderate. Non ho
molto da dire se non che se non fosse per Vittoria, a cui dedico con
tutto il cuore questo capitolo tradotto, questa sezione avrebbe le
balle di fieno, gli spaventapasseri scossi dal vento e i crani dei
bufali. Brr. Inquietante, specie di notte, no?
Piccola nota al capitolo, la filastrocca che Jay canta a Gary dalla
cassetta della posta ho dovuto modificarla per esigenze di rima.
L'originale è:
"His name is Gary
Barlo-ow
He's a lazy so-and-so
He should be ready for a
curry
So open that bloody door
and hurry!".
Alla prossima, peace and love, mangiate la verdura e allacciate le
cinture di sicurezza, vi amo.
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