Take on me

di Anima Evans
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mio lavoro e...un pacco! - Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Anima - Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Addestramento - Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Curry ed imbarazzo - capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Una missione speciale - Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Tu nel mio mondo - Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Ritorno a casa - Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Lo scontro - Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Angelo custode - Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Real life - Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Il mio lavoro e...un pacco! - Capitolo 1 ***


Era una bella mattinata ma io purtroppo ero ancora al lavoro…ah già chi sono io? Mi chiamo Simona e ho 20 anni…beh per la precisione 21. Lavoro come segretaria in una sala congressi, un lavoro che mi si addice poco in effetti ma non perché io non sia in grado di farlo anzi ma le persone mi sfiniscono abbastanza facilmente. Ti guardano male se esci dalla fase “robot” e pensano che tu stia li a fargli da cameriera sottovalutando di molto il tuo lavoro. Quel giorno c’era una riunione con un uomo d’affari tedesco e tutto lo staff che ne consegue più lo staff italiano e dirigente della stessa azienda, io nel mio lavoro cerco sempre di essere impeccabile e precisa sia nel vestiario che nel parlare ma niente, ogni giorno c’era sempre il coglione (molto spesso italiano) che criticava il mio modo di lavorare e anche questa volta non fu da meno e infatti quando consegnai le bottigliette d’acqua ricevetti molti “grazie” e “danke” ma il dirigente italiano, un uomo con giacca e cravatta, sulla cinquantina con degli occhi che farebbero piangere chiunque per quanto timore mettano mi dice

«Signorina io l’avevo esplicitamente chiesta frizzante. »

E io guardo subito il mio blocco ma non mi sono sbagliata, faceva il furbo e ora la voleva liscia ma non puoi discutere con sta gente qui e cosi dissi

«Mi dispiace per l’inconveniente…le porto subito l’acqua che aveva chiesto»

Ma lui continuò

«Ah e anche un bicchiere di vetro. »

Un grazie educato ci starebbe proprio bene ma da quello non  usci nemmeno una parola e cosi dovetti stare al gioco e dissi

«Si signore. »

E vado verso l’uscita con l’acqua in mano e una folata di vento mi fa sbattere la porta purtroppo cosi mentre l’uomo esce fuori per dirmene quattro io sono già al bar che chiedo alla mia collega Eleonora

«Ele, mi dai una bottiglia d’acqua frizzante? »

E lei ormai conoscendomi da ben 4 anni disse

«Cliente no? »

E io alzai gli occhi e dissi

«Decisamente. »

E ridemmo e quando tornai verso la sala congresso quello mi aspettava fuori dalla porta e si avvicinò a me e disse

«Senta se lei ha poca voglia di lavorare non è colpa mia, le avevo chiesto solo l’acqua e lei si permettere di sbattere la porta? Ma scherziamo? »

E io scusandomi

«Mi dispiace ma c’era del vento e…»

E lui mi interruppe cosa che odio dal profondo dopo la mancanza di educazione.

«Si si senta quest’acqua la deve andare a prendere alla fonte o me l’ha sostituita? »

Io gli dico sempre restando alma anche se è veramente difficile e lo si può notare dalla mia espressione rossa di rabbia

« Nono eccola e scusi dell’inconveniente. »

Gliela porsi e quello me la strappò di mano e tornò dentro, io alzai gli occhi al cielo e andai in cucina da Christian. Con lui ho un feeling particolare essendo il ragazzo di mia sorella e inoltre fa una torta in tazza al cioccolato buonissima e infatti

«Bello de mamma mi fai una mug cake doppio cioccolato? Ne ho bisogno o oggi faccio un omicidio. »

Lo chiamo cosi perché è più piccolo di me e gli voglio molto bene. Lui allegro esce dalla cucina e mentre aggiunge del cioccolato all’impasto alla vaniglia mi chiede

«Che succede? »

E io gli racconto tutto su quell’odioso cliente e lui tra un “che stronzo” e “roba da matti” mi fa passare il mal umore, poi finalmente mi da la mia mug cake che divoro. Guardo l’orologio e dico

«Aaah menomale tra un po’ finisce il congresso e anche questa giornata orribile! »

Lui un po’ meno contento dice

«Beata tu, io devo rimanere qui fino a stasera…che palle»

Io sorrido e dico

«Su con la vita! Ora vado, ci vediamo domani…ciao! »

E corsi sopra dove ormai il congresso stava finendo ma non senza controllarmi in tal caso si vedesse quel mio peccatuccio di gola! Fortunatamente me la cavai bene e una volta pulita la sala mi andai a cambiare e sciolsi i capelli e misi i jeans, la camicia la lasciai infondo non mi dispiaceva. Salutai Eleonora e dopo 40 minuti tappata nel traffico arrivai a casa e mamma mi disse

«Simonì…»

Eh abbiate pazienza sono i “nomignoli da mamma”

«È  arrivato un pacco per te…sta sul letto»

Mi si stampò un sorriso a 32 denti sul viso…finalmente era arrivato! Cosi corsi in camera mia, buttai la borsa in un angolo, mi tolsi le scarpe e scartai entusiasta il pacco e contai

«20, 21 e 22 aaah che bello! Oooh guarda che bellina! »

Dissi, il pacco veniva da una fumetteria di Milano che dopo 15 interminabili giorni si era decisa a spedirmi gli ultimi numeri si Soul eater. Si leggo ancora fumetti e si adoro Soul eater. Il mio personaggio preferito è sicuramente Soul, è un personaggio con un fascino tutto suo e tante volte ho fantasticato su come potrebbe essere in realtà. Comunque oltre a questo mi regalarono anche una catenina con il simbolo dell’anima di Soul. Non ci pensai due volte e iniziai subito a leggere i volumi nuovi mettendo un po’ di musica di sottofondo che fa atmosfera. Lessi fino all’ora di pranzo e stavo per finire il capitolo quando girai pagina sembrava che Soul mi guardasse e io gli sorrisi come se potesse vedermi e commentai

«Aaah perché non esisti?! »

Poi mamma mi chiamò per pranzo e io dovevo solo leggere l’ultima vignetta quando…Soul dal fumetto mi fece l’occhiolino? Guardai bene il volume per capire se magari era una di quelle figure che si muovono come quei giochi che tante volte trovavo nelle patatine, ma sembrava di no.

«Sarà la fame…»

Giustificai io e ancora mamma che chiamò e io dissi

«Vengo! »

Misi un segnalibro dentro il fumetto e lo chiusi lasciandolo sul letto

*certo che è strano, eppure su anime click non ho letto che il volume aveva una figura che si muoveva…o che desse quest’impressione*

Comunque li per li non ci pensai e andai a pranzo…oggi pasta al pesto!

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Capitolo 2
*** Anima - Capitolo 2 ***


Mangiai con gusto il pranzo parlando con i miei del più e del meno, in seguito quel pomeriggio usci e andai con Veronica in centro, le parlai del fumetto e beh come al solito parlammo io di Soul e lei di Ren Honjo del manga “Nana”. Cosi dopo varie compere e un gelato la salutai, doveva uscire con Amir stasera e le diedi l’ in bocca al lupo. Io tornai a casa e dopo aver cenato e messo il pigiama, stetti un po’ al pc a rispondere a qualche role sul mio sito GDR preferito. A tarda sera spensi e mi dedicai ancora alla lettura, o meglio volevo ma gli occhi si chiusero prima di finire la pagina. Mentre dormivo però una cosa fredda mi solleticò la guancia, e io da prima la ignorai ma poi mi svegliai e vidi che era…una mano? E usciva dal fumetto! Non so come ma trattenni l’urlo che avevo in gola e aprì con due dita il fumetto e incredibile ma…la mano era di Soul. Lo guardai spaventata ma lui mi sorrise e io dopo aver chiuso la porta a chiave ed aver infilato la prima cosa che mi capitò sotto tiro ossia una tuta e una t-shirt e mi avvicinai al fumetto e presi la sua mano. Si sentì freddo all’inizio ma poi mi ritrovai davanti all’ingresso ciottolato della shibusen. Mi guardai in giro ma non c’era nessuno e cosi dissi

« OH MIO DIOOO!! »

Ma non ero sola, una voce che conoscevo benissimo mi chiese

« Ehi, che c’è cosi tanto da strillare?! »

Mi voltai e lo vidi, era bellissimo, alto quanto me i capelli bianchi come la neve e gli occhi rossi con un sorriso enigmatico che mi guardava curioso come una piccola scimmietta. Io arrossì e andai letteralmente in panico per non parlare del cuore che andava per fatti suoi.

« S-s-s-s-s-s-s…»

Riuscì a dire anzi a balbettare ma lui disse sospirando

«Aaah tutto ciò è molto poco fico. »

E quella fu l’ultima goccia e mi usci del sangue dal naso che prontamente lui fermò con un fazzoletto e gli chiesi

«Soul? Ma come…»

E lui sorrise, guardandomi come se fossi una scema dicendo

«Ah niente domande ok? Infondo sei una novellina che pretendi…»

Quando l’epistassi si fermò io ero cosi confusa che non sapevo nemmeno il mio nome, insomma lui mi aveva tirato dentro Death city…dentro il fumetto!

«Come mai sei solo? »

Lui ovviamente sapeva che io mi riferivo a Maka ma non so perché cominciò a camminarmi avanti e mi disse

«Andiamo, faremo tardi. »

Io lo guardai con aria interrogativa ma lui non si girò e cosi per evitare di perdermi gli andai vicino, non riuscivo a dire una parola e cosi silenziosamente arrivammo in classe e li vidi tutti messi li tranquilli che mi guardavano: Kid, Liz e Patty, Black star e Tsubaki. Io timida abbassai lo sguardo quando il professor Stein mi presentò alla classe ma non mi presentò con il mio vero ma come “Anima” e inoltre aggiunse che ero la nuova maestra d’armi di Soul. No aspetta come era possibile? Io non sapevo minimamente come gestire un arma e tantomeno sapevo combattere e poi Maka dov’era? Comunque chiese a Soul di farmi vedere dove mi sarei messa e stavo tra lui e Tsubaki.

«Benvenuta Anima, spero ti troverai bene con noi. »

Mi disse la ragazza che se pensavo fosse bella leggendo il manga, da vicino era ancora più bella; Black star invece era sempre il solito e mi avvisò che la star dello show era lui e io dissi

«Oh sisi non preoccuparti…»

Kid invece mi guarda ammirato e io ricambio ma con sguardo interrogativo, poi capì. Sulla mia t-shirt c’era un pupazzo che somigliava vagamente ad un 8 ossia il suo numero preferito data la simmetria e mi disse

«Oooh che meraviglia! Benvenutaaaa!! »

Poi Liz gli diede uno schiaffo e Patty rise per poi giustificare lei e lui

«Perdonalo, è fatto cosi ti conviene abituarti….comunque noi siamo Liz e Patty e lui è Kid. »

Io sorrisi e dissi

«Oh molto piacere. »

Beh la giornata sembrava tranquilla e anche la lezione lo fu anche se alcune volte Soul sembrava perso nei suoi pensieri. Comunque la giornata finì e potemmo andare a casa sua, per strada gli chiesi

«Soul…ma perché mi hai trascinata qui? »
E lui disse

«Sembravi un tipo fico da li, ma sto pensando che forse ho fatto uno sbaglio…»

Mi dice cosi con naturalezza ma io ci rimango male, insomma mi conosceva pochissimo e già diceva cosi? Comunque mi zittì e in meno di 10 minuti eravamo davanti casa sua, notai che era incredibilmente vuota… ma mi ricredetti presto quando Blair vestita solo di un babydoll rosa andò ad accogliere Soul buttandoglisi addosso al grido di

«Aaah mia piccola falce! »

Con conseguente tentativo di soffocamento nei seni prosperosi che aveva. Lui ovviamente ebbe un epistassi ma riuscì comunque a scansarla e io tirai fuori il pacchetto di fazzoletti che gli pendeva dalla tasca, ne presi uno e glielo porsi mentre la gatta mi guardava curiosa

«E tu chi sei? »

E prima che potessi rispondere lui rispose

«Lei è Anima…è una storia lunga che dopo ti spiego…»

Tagliò corto e lei annui quando mi chiese
 
«Sai cucinare il pesce? »

E io arrossendo dissi

«Oh beh…ci posso provare…»

Mentre lei zompettava allegra miagolando della sottoscritta non che nuova arrivata. Beh io ero in imbarazzo data la sua bellezza, miseria era cosi sexy che io mi sentì praticamente orrenda. Poi mi chiese se fossi rimasta con loro ma io dissi

«Beh per pranzo…poi devo tornare a casa…»

Ma lei abbassò le orecchie e disse

«Ma non puoi andare via, un arma e un maestro d’armi vivono insieme…»

E io arrossisco dicendo sempre per sviare il discorso

«Non ho sentito ancora Soul al riguardo quindi è tutto da organizzare, abbi pazienza Blair»

E lei miagolò come  per dire ok e intanto fece una tazza di caffè mentre Soul si lavava la faccia dal sangue e si metteva più in libertà. Io invece stavo sul divano tesa come una corda di violino. Cosa mi aspettava ancora?
 

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Capitolo 3
*** Addestramento - Capitolo 3 ***


Mi ero seduta relativamente tranquilla e anche Blair si era seduta alla mia destra mentre alla mia sinistra c’era Soul. Il mio cuore andò all’impazzata, profumava più di un ragazzo…umano ecco. Lui spezzò il silenzio dicendo

«Sarai la mia maestra d’armi. »

E io mi voltai con sguardo stupito

«Che cosa?! S-Soul ma…»

Ma lui mi bloccò le parole in gola

«Niente “ma”, sono senza maestro d’armi da due mesi e mi sono stufato. »

Avevo sentito bene? Era solo…e Maka? Mi azzardai a chiederlo dopo aver ingoiato il groppo che avevo in gola

«Dov’è Maka? »

Ci furono 10 secondi di silenzio assoluto e poi Blair mi rispose

«Maka e Soul hanno litigato una sera e lei se ne andò…da quel giorno non abbiamo più sue notizie…nemmeno il sommo Shinigami sa dove sia e suo padre è disperato. »

Rimasi a dir poco scioccata mentre Soul si rifiutava di guardarmi, chinava la testa da un lato con gli occhi tristi e vuoti

*questa ferita fa più male di quella sul petto vero?*

Pensai io immaginandola sotto la maglietta, poi mi alzai e dissi

«Soul…»

E lui alzò gli occhi guardandomi, ne ero certa anche se non lo vedevo dato che gli davo le spalle ma sentivo il suo sguardo addosso.

«Fammi vedere se riesco a manovrarti altrimenti non potrò mai essere la tua maestra d’armi non ti pare? »

Conclusi con decisione e lui mi sorrise con quel sorrisetto che conoscevo bene carico di soddisfazione, si avvicinò a me e ci concentrammo e dopo poco la fisionomia umana scomparve e il ragazzo fu avvolto da un fascio di luce azzurrognola. Mano a mano che la trasformazione si compiva, potevo vedere chiaramente il manico della falce e lo presi facendolo girare ad elica e poi come per scrollargli la luce di dosso lo misi davanti a me per difesa. Avevo il fiatone per la tensione ma Soul era leggerissimo, non scottava anzi era quasi freddo e poi guardai dentro la lama. Lui era li e sembrava senza maglietta che mi guardava stupito e io invece gli sorrisi e dissi

«Beh, lo sapevi già che ero una cool no? »

E tutti scoppiammo a ridere mentre Blair si asciugava una lacrima commossa, l’orologio del campanile di Death city ci riportò alla realtà. Segnava le 6 di pomeriggio e quindi nel mondo umano erano le 6 di mattina e per me era venuto il momento di andarmene anche se per poco e Soul mi disse, vedendo la mia faccia un po’ triste

«Tranquilla, a mezzanotte di ogni sera ti tiro qui e cosi andrai a scuola in orario, so che è poco ma poi potrai rimanere di più man mano che avremmo fatto pratica. Potremmo anche chiedere al sommo Shinigami di rallentare il tempo la fuori.»

Io sorrisi e dissi

«Oook! »

Poi mi accompagnò dove ero stata tirata giù e con il braccio che trasformò nella lama della falce fece uno squarcio nel pavimento ciottolato della shibusen e vidi la mia camera ma era come se fosse una pozzanghera

*incredibile..*

Pensai ma senti una spinta da dietro e senza poter dire nulla saltai nella pozza e atterrai sul mio letto e guardai ancora il fumetto e sorrisi ad un Soul che ancora mi guardava

«Tornerò prima che te ne accorga…»

E menomale che era domenica cosi avrei potuto riposare come si deve, misi il fumetto sul comodino e spensi la luce rimasta accesa la notte precedente per poi addormentarmi quasi di sasso. Mi svegliai a mezzogiorno e mia madre gridava che il pranzo era pronto e io mi svegliai con uno strano sorrisino sulle labbra e ovviamente tutti se ne accorsero, anche la mia piccola cagnolina Peggy. Ricevetti un messaggio sul cellulare

“tra 10 minuti sotto casa tua, muoviti! Vero”

Mangiai quasi di corsa e mi vestì velocemente, meglio del solito per poi prendere le chiavi e dentro la borsa misi il fumetto e dei vestiti

«A dopo! »

Urlai mentre scendevo e i miei ci rimasero con un palmo di naso. Appena vidi veronica le zompai al collo e dopo qualche parolaccia e una risata andammo al cinema. La giornata passò veloce e venne la notte, mi feci lasciare al portone di casa mia e mandai un messaggio a mamma

“dormo da vero stasera. A domani”

Mi misi in un angolo buio e mi vestì al meglio per tornare da Soul e poi aprì il fumetto e puntuale Soul mi prese la mano e mi trascinò dentro il manga. Stavolta ero direttamente in aula e in perfetto orario e Stein stava dissezionando l’ennesima rana che io con disgusto dissezionai a mia volta. Poco dopo ci chiese

«Soul e Anima vorrei approfondire di più su di voi il discorso arma e maestro, venite con me»

Disse e noi lo seguimmo, probabilmente le lezioni sarebbero state dure ma erano necessarie per me soprattutto data la mia totale assenza di esperienza e conoscenza. Il dottore ci portò all’aperto e con grande sorpresa ci  chiese

«Ve la sentite di battervi con Black star? »

E io ero scioccata quasi mentre Soul era tutto entusiasta

«Un dio contro un fico come me? Ci sto. »

Io lo guardai e dissi

«Ma Soul non siete amici? »

Ma lui sorrise e mi disse

«Appunto, lui ci sta aiutando e farebbe di tutto per darci una mano anche combattere contro di noi. »

E poco dopo infatti

« YAHOOO GIOITE GENTE è ARRIVATO IL GRANDE BLACK STAR! »

Urlò il ragazzo mentre la sua arma, Tsubaki cercava inutilmente di calmarlo. Comunque era tutto pronto e dopo esserci salutati il prof comunicò le regole

«Niente colpi bassi e Black star, anima è una principiante quindi attento»

E lui rispose sempre entusiasta

«Non si preoccupi io sono un dio giusto e lei è una nullità ci andrò piano…per ora»

Poi Soul e Tsubaki si trasformarono in armi e io assunsi una vaga posizione di guardia

«Allora…quando volete ragazzi…»

Disse il prof che sedendosi su una roccia si accese una sigaretta mentre Black star mi attaccava frontalmente e istintivamente mi parai con Soul. Dopo quasi mezz’ora di combattimento Soul mi chiese

«Anima, ti sei dimenticata di come poter combattere efficacemente? »

E io lo guardai con aria interrogativa

«Non ti capisco Soul che vuoi dire? »

E lui disse quasi esasperato

«L’eco dell’anima! »

E io ribattei, insicura

«Ma Soul non so se le nostre anime…»

Ma lui mi ordinò quasi

«FALLO E BASTA! »

E prima che Black star potesse colpirmi ancora io e Soul urlammo

«ECO DELL’ANIMA! »

E subito dopo una violenta forza mi risaliva il corpo e mi stringeva il petto, ormai eravamo talmente collegati bene che pensai a Soul come una parte di me ed effettivamente lo era. Alla fine il combattimento fu alla pari e il professore ringraziò Black star e ci disse

«Non male per essere una principiante e inoltre, la tua anima è in accordo perfetto con quella di Soul»

Io arrossì e mi zittì mentre Soul sorrideva. Tornammo a casa e Blair ci salutò, con più o meno irruenza e aveva anche preparato il pranzo, tutto giapponese ovvio e io mi stavo veramente leccando i baffi. Cosi andammo a tavola e iniziammo a mangiare con gusto, nel pomeriggio invece io e Soul andammo nella palestra che offriva la shibusen e mentre correvamo sui tapis roulant

«Non mi hai ancora chiesto niente…»

Dissi io affannata e lui disse

«Beh non ancora….ma quando vuoi puoi parlarmi di te…»

E io sorrisi iniziando a raccontargli della mia famiglia e del lavoro che facevo, dei miei amici e di alcuni episodi esilaranti e lui ascoltava divertito. Dopo 2 ore di allenamento dissi

«Stasera cucino io! »

E lui interrogativo

«Ma non devi tornare nel tuo mondo? »

E io dissi

«No, ci torno domani. Sta tranquillo è tutto a posto. »

Lui disse quasi con sufficienza

«Come vuoi…allora muoviamoci e andiamo al supermercato. »

E annuendo sparimmo nei rispettivi spogliatoi facendoci una rapida doccia e solo allora mi resi conto che guardandomi allo specchio ero…in stile Soul eater anche io. Sinceramente dopo un primo spavento ne fui divertita. Mi feci la doccia rilassandomi e mi dedicai con cura a vestirmi, ci tenevo ad essere a posto per lui. Poi uscì e lui mi aspettava, sempre bello…beh per me lo era sempre.

«Alla buon ora…»

Disse lui e io risi. Uscimmo dalla palestra e c dirigemmo verso il supermercato

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Capitolo 4
*** Curry ed imbarazzo - capitolo 4 ***


Una volta arrivati al supermercato presi un cestino e dissi

«Beh, idee sulla cena? »

Soul ci pensò su e disse solo

«Ah boh, io ho una fame pazzesca mi va bene tutto»

E beh non mi era di aiuto, quale era il suo piatto preferito? Avrei dovuto cucinare italiano o giapponese?  Ero nel panico più totale! Poi mi venne un idea

«Che ne dici del curry? »

E lui annui e iniziammo a prendere gli ingredienti sia per noi che per Blair che ovviamente mangiava pesce e quindi mi sarei dovuta inventare qualcosa e decisi per degli onigiri con del salmone dato che avrei dovuto cucinare anche il riso per il curry. Una volta tornata a casa misi a posto la spesa e iniziai a cucinare raccontando a Blair la giornata mentre Soul si rilassava sul divano ma mentre tagliavo il pesce per lei

«Ahi! »

Mi ero tagliata e subito Blair si senti male, non sopportava la vista del sangue che ora mi colava sul dito, intanto Soul mi portò subito in bagno e mi pulì il dito

«Ma ce la fai a non fare un casino ogni volta? »

E io dico capricciosa

«Ehi non è colpa mia mi è scivolata la mano! Per te sarebbe uno scherzo dato che sei una falce vero? »

E lui prima mi guardò stupito e poi scoppiò a ridere e io lo guardai, accidenti aveva un sorriso trascinante come potevo non ridere? Cosi come una scema iniziai a ridere anche io. Poi una volta messo un bel cerottone lo guardai e anche lui mi guardò e per un secondo ebbi un flash che mi fece arrossire…il contenuto? Beh io…lui…bacio….aaaaaaaaah! Mi alzai di scatto e dissi

«Il curry! Accidenti mangiamo alle 2 stasera! »

E lui anche disse

«Eeeh si io apparecchio…»

Ed uscimmo dal bagno rossi come due peperoni mentre Blair ci guardava come se veramente avessimo 3 occhi. Comunque anche se in gran ritardo cenammo e mentre Soul stava in camera sua con la musica nelle orecchie, io andai a fare un bagno con Blair e mi chiese ovviamente

«Anima…ma tu come ti chiami veramente? »

E io risposi tranquilla

«Io mi chiamo Simona ma credimi preferisco Anima. »

E lei curiosa chiese

«Perché? »

E io pensai

*perché Soul in italiano si traduce anima…un modo per averlo vicino*

Ma dissi intanto che affondavo nella schiuma profumata

«Beh è più carino no? »

E lei disse

«Nyah…può darsi ma anche Simona non è brutto»

E io dissi

«Oh ti ringrazio…»

E poi silenzio, c’erano domande che avrei voluto volentieri farle su di lei ma a me interessava Soul. Si perché mentre lui era riuscito a conoscermi meglio anche grazie all’eco dell’anima io trovai un muro, in pratica non sapevo nulla di Soul se non quello che avevo letto sui manga e vissuto quel poco che ero rimasta in sua compagnia. Quindi fui costretta a
chiedere alla ragazza

«Blair, mi chiedevo…come Soul avesse passato l’abbandono di Maka…»

E lei mi guardò e disse

«Beh non è stato facile per lui, non voleva più mangiare ed era scontroso. Per un attimo credetti che la follia lo avesse fatto diventare un kishin»

Io ascoltavo attentamente e quasi non potevo crederci, non avevo capito nulla. Quello che io vedevo come uno spin off per lui erano sentimenti, Maka lo aveva lasciato solo e lui è stato e forse sta male tutt’ora. Poi lei continuò

«Poi andò ad allenarsi con Kid e Black star e raccontò di aver sentito una voce e poi non so come dopo 3 giorni sei arrivata tu. »

E io arrossì, detta cosi sembravo un angelo che era venuto a salvare l’anima dannata ma lui non era un anima dannata e io tanto meno un angelo.  Poi forse per sdrammatizzare lei ammise

«E fai degli onigiri buonissimi! »

E ridemmo a crepapelle quando sentimmo la porta aprirsi ed era Soul che ci guardava come un baccalà, io divenni subito rossa e urlai mentre Blair invece..

«Nyaaaaah mia piccola falce! »

E lui riuscì a bofonchiare

«N-n-n-nuda!? »

Ma Blair lo abbracciò e gli fece uscire un fiotto di sangue dal naso, ne approfittai per coprirmi e poi dissi

«Blair! Ma è mai possibile che deve finire cosi ogni volta?! Sistemati, io penserò a Soul. »

Dissi poi trascinandolo fuori dal bagno e mettendolo al letto suo tamponandogli il sangue. Quando si riprese mi guardò e disse

«M-m-ma…»

E io lo interruppi

«No “ma” semmai lo dico io, ma dico io bussare no? »

E lui disse con un tono seccato

«Ehi quello è il mio bagno e poi che ne sapevo che c’eravate voi? »

E io dissi con lo stesso tono ma con una punta di ironia

«Buon motivo per entrare vero? »

Lui sospirò esasperato e poi l’emorragia si fermò. Intanto io gli chiesi guardandomi intorno

«Scusa Soul ma io dove dormo? »

E lui disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo

«Dormirai nel mio letto. »

Cosa?! Non potevo crederci…dormire nel suo letto era un utopia per me anzi era follia! Comunque dissi

«Oh no dai non disturbarti, io dormirò sul divano…»

Ma lui tirò fuori un futon e disse

«No, un fico come me non fa dormire le ragazze sul divano. Io dormirò qui vicino ma sul futon cosi se hai bisogno di qualcosa o della tua arma a portata di mano ci sono, non dimenticarti che sono anche la tua falce.»

Lo ascoltai incantata e sentigli dire “la tua falce” mi fece gongolare e non poco e sorrisi allegra, mi diede una maglietta delle sue e mi cambiai in camera di Blair mentre poi andammo ognuno in camera propria e io e Soul guardammo un film. Poco dopo mi venne sonno e Soul mi coprì con la coperta e mi guardò sorridente

*è strana ma è fica…*

Pensò lui per poi spegnere la luce e cadere anche lui in un sonno profondo e senza sogni.

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Capitolo 5
*** Una missione speciale - Capitolo 5 ***


La mattina dopo ci svegliammo di buon ora e dopo un abbondante colazione andammo alla shibusen, controllai il tabellone delle missioni e ne vidi una già presa con il nostro nome, peccato che noi ne eravamo completamente all’oscuro. Soul mi raggiunse e disse

«E questo che diavolo significa?»

Io rimasi imbambolata davanti al tabellone e dissi

«Non ne ho la più pallida idea…dobbiamo andare dal sommo Shinigami? »

E lui mi guardo e mi prese per il polso quasi trascinandomi

«Per forza! Non voglio andare a combattere alla cieca. »

Disse lui infastidito e più lo era e più stringeva la mano sul mio polso e io arrossì di vergogna, perché quella sensazione di forza che mi dava mi piaceva e manco poco. Quando arrivammo davanti al sommo Shinigami lui non fu sorpreso di vederci e anzi prese subito parola

«Vi aspettavo, vi ho affidato io quella missione. »

Era incredibilmente serio, quasi solenne ma Soul era poco paziente e disse

«Io non ci vado! La mia maestra d’armi non è pronta per un duello cosi complicato…»

Ma il sommo Shinigami continuò quasi come un padre affettuoso che ribadiva un ordine al figlio

«Soul, questa missione potevi farla solo tu, non ho e non hai scelta. »

Lui stava per rispondere ma io gli misi la mano sulla spalla, volevo proprio sapere in cosa consisteva la missione. Cosi il dio della morte continuò

«Dovete andare nella zona di Vector, li abita uno…spadaccino demoniaco…»

A spadaccino demoniaco entrambi capimmo che si trattava di Crona ma comunque non aveva mai dato problemi alla shibusen, infatti quando lo descrisse Shinigami sembrava descrivere una vittima e non un carnefice.

«Ma il problema non è lui…ma la sua arma. E’ talmente folle che ha fatto impazzire il suo maestro d’armi prendendone il controllo…è una falce multipla…»

Poi il sommo Shinigami sospirò e guardò lo specchio

«Si tratta della figlia di Spirit, la tua ex maestra d’armi…Maka. »

Entrambi rimanemmo di sasso, Soul divenne pallidissimo e non riusciva più a riprendersi…sembrava sotto shock.

«Ma sommo Shinigami non può chiederci questo, è da folli chiedere a Soul di combattere contro Maka»

Ma il ragazzo mi bloccò e disse

«Accettiamo la missione, partiremo nella data stabilita. Andiamo Anima…»

Io lo guardai a dir poco esterrefatta, non mi sarei mai aspettata una tale reazione, cosi fredda e concentrata, mentre lasciavamo la sala della morte cercai il suo sguardo ma niente, sembrava apatico e neanche il pranzo che  Blair  aveva cucinato a base di salmone e tonno sembrava smuoverlo, eppure era delizioso. Dopo aver pranzato stavamo lasciando l’aula quando Soul fermò Kid

«Kid, se non hai altri impegni vorrei allenarmi con te oggi»

Lui lo guardò come se fosse matto, capitava molte volte che richieste del genere le faceva black star ma non Soul. Io e le sorelle Thompson fummo contrarie

«No io non sono pronta per combattere contro Kid…»

Ammisi quasi vergognandomene e Liz aggiunse

«Già e poi io non voglio combattere contro Anima! »

Ma Soul mi fulminò con lo sguardo

«Stammi a sentire se non vuoi combattere con me togliti dai piedi, cercherò un altro meister che mi manovri al meglio»

Ci fu un silenzio imbarazzante, mi veniva da piangere ma ricacciai indietro le lacrime, quello che parlava non era Soul ma era il suo rimpianto, la sua rabbia. Patty aggiunse

«Soul ma sei matto? Non rispondere cosi ad Anima-Chan»

E lui ribadì

«Un maestro d'armi che ha paura di combattere non serve a nulla, è esattamente come Maka. »

No questo era troppo, lo girai e gli mollai un ceffone. Lui stesso ne rimase sorpreso come tutti, persino black star e tsubaki che erano appena arrivati non avevano parole

«Io non sono Maka, quello che vorrebbe che lo fossi sei solo tu. »

Dico io rabbiosa, a bassa voce. Mi giro verso Kid e dico

«Kid, voglio combattere. Ce la metterò tutta sappi questo. »

Lui annuì risoluto e anche Liz e Patty non ebbero più nulla da ridire. Presi Soul per mano e dissi

«Andiamo e se non dai il meglio di te sono io che cambierò arma. »

Dico, lui è ancora intontito ma mi ha capito. Ha capito che non l’avrei mai fatto e che sarei sempre rimasta vicino a lui anche se continuava a far parlare la rabbia che aveva verso Maka. Arrivammo davanti all’ingresso della scuola e Soul si trasformò in falce e anche le sorelle Thompson in pistole, ad attaccare per prima fui io e cercai con vari affondi di colpire Kid ma lui mi evitò senza sforzo e anzi mi montò anche sulla falce e si mise dietro di me in una sorta di abbraccio mi puntò una pistola al costato e una alla gola

«Attenta ai riflessi, sei lenta…»

Mi ammonì dicendomelo all’orecchio e mi liberai solo abbassandomi e facendogli uno sgambetto. Il combattimento continuò e per un attimo ebbi anche la meglio ma non era per bravura a meno a detta di Soul che me lo disse chiaro e tondo

«Bastardo sta solo facendo finta…»

Io ignorai il mio irrequieto compagno e riandai all’attacco riuscendo a ferire il ragazzo e parare i proiettili con Soul ma lui ovviamente era molto forte. Appena fece l’eco dell’anima con le sorelle Thompson mi sparò addosso il suo colpo più potente

«Death cannon»

E io nonostante anche io avessi fatto l’eco dell’anima con Soul mandò in frantumi il majogari e mi scaraventò a terra scorticandomi la schiena. Lui mi venne vicino e mi offrì la mano e io convinta che mi volesse aiutare gliela diedi ma Soul non fece in tempo ad avvertirmi

« Anima! »

Che Kid mi sollevò in aria e mi sparò allo stomaco, io rimasi senza fiato e senza parole per quel gesto e quando caddi con un tonfo disse

«Nulla è come sembra, devi ricordartelo se non vuoi passare un guaio serio…»

E poi probabilmente la mia arma aveva capito che non ne avevo abbastanza e che lui non aveva finito ma Soul si mise su di me e disse

«Basta cosi Kid»

Lui si scrollò la polvere di dosso e poi sorrise

«Comunque non sei male anima, potresti farcela per la tempra che ci metti»

Dice e io arrossisco, insomma Kid era molto forte e agile e a me piaceva come combatteva quindi era un complimentone per me

«Ti ringrazio»

Lui disse

«Inoltre hai un arma fedele, fidati di lui e vedi che non ti tradirà. Ora devo andare, ci vediamo Anima! »

E se ne andò mentre io guardavo Soul sopra di me, mi sentivo cosi protetta e piccola in confronto a lui che sembrava cosi forte. Mi aiutò ad alzarmi e disse

«Non sarà facile…ma non possiamo tirarci indietro. L’unica cosa che ti chiedo è riposo, ora andiamo in classe. »

Detto questo andammo in classe e la giornata passò lenta, la sera cenammo e stavolta cucinò Soul e beh mi fece una sorpresa preparando degli spaghetti al pomodoro che gradi moltissimo. Poi mi riaccompagnò come i giorni precedenti per tornare al mio mondo

«Anima, mi raccomando riposo! »

E io dissi

«Fa il bravo mentre non ci sono…»

E lui sorrise dicendo

«Ehi io sono un fico non dimenticarlo…»

E sorrisi, ci fu un attimo di silenzio dove ci guardammo negli occhi. Rimanemmo immobili e dissi

«Soul…»

Poi lui distolse lo sguardo e mi disse

«Avanti vai…è tardi»

Capì che non era perché non voleva sentire anzi, ma forse ancora non era pronto e non era il momento. Cosi saltai nella “pozza-dimensionale” e tornai nel sottoscala di casa mia, salì le scale e diedi il benvenuto ai miei cari. Li erano circa le 9 quindi dovevo anche andare a lavoro e dopo una doccia e la messa della divisa in fretta e furia presi le chiavi della macchina e mi avviai al lavoro. 

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Capitolo 6
*** Tu nel mio mondo - Capitolo 6 ***


Al ritorno dal lavoro, circa le 17 mi buttai sul letto e per quanto ero stanca presi un po’ di febbre cosi avvisai che non ci sarei andata il giorno seguente. Dopo di che la misurai, 37 e mezzo.

*nulla che un aspirina non possa risolvere…*

Penso e cosi faccio, prendo un aspirina e me ne ritorno a letto a leggere Soul eater, in teoria dovevo tornare da Soul ma come avrei fatto in quelle condizioni? Mi venne un po’ di sonno e chiusi gli occhi ma poi senti un tonfo e li spalancai e a momenti mi prese un colpo, sul mio pavimento c’era un ragazzo che diceva massaggiandosi la testa

«Venire qui è molto poco fico…»

Io ero impietrita, aveva gli occhi rossi e i capelli bianchi ed era vestito proprio come

«Soul…?»

Lui mi guardò e disse

«Cosi dicono, ma dimmi mi spieghi come mai sei ancora a letto? »

Io non sapevo se rispondergli o mettermi ad urlare o fare entrambe le cose cosi gli passai il termometro e lui lo prese, quasi avevo paura che non fosse tangibile e gli sarebbe caduto ma poi lo tirò e io lo lasciai, appena lo prese si rese conto di ciò che parlavo

«Aaah brutta storia…non c’è un infermeria qui? »

E io lo guardo dicendo

«No…questa è la mia camera, siamo a casa mia. »

Lui si guardò intorno e vide tutti i fumetti, compreso quello con il suo nome ma non fece domande stranamente. Poi mi si avvicinò veramente vicino a tal punto che potei sentire il suo profumo e vedere il suo torace che si alzava e abbassava e mi posò una mano sulla fronte guardandomi negli occhi , io sobbalzai un po’ . La sua mano non era diversa da una semplice mano umana e beh anche tutto il resto . Poi mi chiese

«Ti sei presa qualcosa? »

E io dissi

«Oh si, poi tra un po’ mangio, mia mamma farà qualcosa ma….come ti spiego a lei? »

E l’unica cosa che mi venne in mente era dirgli che lui era venuto ma lei non se ne ricordava e infatti decisi di fare cosi quando manco a farlo apposta

«SIMO’ è PRONTO! »

E io a fatica mi alzai, forse troppo in fretta e infatti un capogiro mi fece cadere in avanti ma il ragazzo mi prese al volo

«Ehi va tutto bene? »

Mi chiese e io lo guardai, i suoi occhi sembravano due rubini che mi potevano perforare il cuore e poi i suoi lineamenti erano perfetti: il naso liscio e dritto come la sua mascella, i capelli lisci e incolore gli incorniciavano il viso e le ciglia giustamente lunghe incartavano quella caramella alla fragola che erano i suoi occhi; le sopracciglia sembravano quelle di una ragazza tanto belle e perfettamente curate. Mi alzai e dissi arrossendo e balbettando

«S-s-si t-t-tutto bene…»

Poi andai in cucina e Soul mi seguì silenzioso e mia madre disse

«E lui da dove sbuca? »

*dal mio manga*

Pensai di getto ma poi dissi

«Mamma non ti ricordi? È venuto tipo 2 ore fa…ah la vecchiaia…»

Lei continuava a guardarlo come se fosse un alieno e beh era strano ma non diverso da un qualsiasi altro ragazzo e lui si senti in imbarazzo e disse quasi spazientito

«Sono Soul, ricorda? Mi ha criticato per i miei capelli…»

E lei probabilmente per non mostrarsi veramente rincoglionita disse

«Aaah si ricordo, scusami ma ero cosi impegnata…»

Per il resto ci fu l’interrogatorio a Soul a cui io posi rimedio rispondendo al posto suo e dando continuamente degli smemorati ai miei poi mi misurai ancora la febbre e beh era passata ma era cosi tardi per uscire, cosi andammo in camera mia e li preparai il letto di mia sorella tanto lei dormiva spesso dal suo ragazzo

«Tua mamma mi è simpatica…»

Dice e io dico giustificandomi

«Perdonami, ma qui i ragazzi non hanno capelli e occhi cosi…particolari…»

E lui mi guarda stranito

«Ah si? E come sono spiegami…»

E io inizio col dire che sono mori o biondi al massimo rossicci e che gli occhi possono essere neri, azzurri verdi o marroni e lui mi guarda come se stessi raccontando una fesseria

«Beh è una noia…»

Mi ammette e beh in parte sono d’accordo con lui, se il mondo fosse tutto colorato come il suo forse sarebbe più bello. Comunque dico

«Come mai questa visita? »

E lui dice quasi come se fosse naturale

«Ti sei scordata che dovevamo allenarci? Mi stavo preoccupando e sono venuto. »

E io arrossì di vergogna

«Ti eri…preoccupato? Per me? »

E lui mi guardò come se fossi una bambina e mi prende il mento con una mano

«Beh in fondo sei la mia maestra d’armi no? »

E io annuisco e mentre il cuore mi va a mille lui mi lascia e mi chiede dove sia il bagno, io glielo indico e lui sparisce li dentro avendogli già preparato un cambio per la notte che consisteva in un semplice pantalone della tuta, l’intenzione era di dargli anche la maglia ma lui non ha voluto perché dice che gli sta scomoda e cosi senza nemmeno accorgermene lui esce con solo quei pantaloni addosso e il petto nudo. A me per pochissimo non sanguina il naso e non prende un colpo, dal vivo la sua cicatrice sembra un piccolo solco sul suo petto atletico e perfettamente liscio e senza accorgermene la fisso e lui se ne accorge e chiede sedendosi sul letto

«Vuoi sapere qualcosa su questa? »

Io lo guardo imbarazzata, miseriaccia che figura! Ma la curiosità era forte e dico

«Beh…ti fa male? »

Lui tranquillamente la guarda e dice

«No, ma ho patito un bel po’ quando l’ho fatta e nei mesi successivi. »

*ah questo lo so…*

Penso io ricordando il manga e precisamente a come se l’è fatta. Poi chiesi

«Quanti punti sono? »

E lui contando gli ultimi che gli finiscono sul fianco dice

«25 punti….»

Io la guardo ancora ipnotizzata e lui ovviamente chiede

«La vuoi toccare? »

Io arrossisco ma il mio corpo va da solo, non riesco a fermarmi e annuisco cosi mi avvicino e mettendomi in ginocchio sul pavimento, tra le  sue gambe poggio un dito sulla sua cicatrice e la percorro potendo quasi sentire quanto ha sofferto non solo per quella cicatrice ma anche per quella grande quasi come la sua gemella nell’anima. Mentre la guardo mi vengono le lacrime agli occhi, non so nemmeno io il perché ma non volevo pensare a lui che soffriva per lei, che non meritava nemmeno un briciolo del suo bene. Lui mi prese la mano e mi baciò il dito con cui l’avevo percorsa e io lo guardai interrogativa

«Farei qualsiasi cosa per proteggere la mia meister non solo nel corpo ma anche l’anima, non voglio che piangi, non è per niente fico»

E io sorrisi asciugandomi le lacrime con il palmo della mano, poi ci guardammo un attimo, un nulla ma nessuno si mosse e poi

«Eeetciù! »

Mi uscì uno starnuto e cosi come se si fosse svegliato disse

«Anima, vai a dormire. Domani pomeriggio torneremo a Death city, per poi partire al tramonto per Vector.»

Mi asciugai il naso ma gli chiesi

«Come mai non la mattina? »

E lui mi disse sdraiandosi

«Beh sono in Italia, anzi a Roma e vorrei proprio visitarla non credi? »

Risi, beh in fondo con Maka era stato a Firenze ma per quanto fosse stupenda Roma era Roma, cosi dissi

«Ok ti farò da guida, ci sarà da divertirsi. Beh buonanotte Soul.. »

Mi girai dall’altra parte quando senti lui chiedermi

«Anima, scusa se te lo domando ma qual è il tuo vero nome? »

Effettivamente lui non lo sapeva come mi chiamavo veramente dato che avevamo scelto fin da subito anima come nome.

«Mi chiamo Simona, Soul Evans. »

E lui ironico disse

«Non chiamarmi per cognome deficiente. »

E io sorrisi

«Buonanotte Soul. »

E lui mi disse

«Buonanotte Anima. »

E insieme ci addormentammo, la mattina dopo sarebbe stata molto interessante anche perché la sera sarebbe stata veramente dura da affrontare, era meglio rilassarsi il più possibile.

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Capitolo 7
*** Ritorno a casa - Capitolo 7 ***


La mattina dopo mi alzai e lui era ancora li che dormiva beato, ne approfittai per darmi una sistemata lavandomi viso e denti e acconciandomi un minimo i capelli rendendoli lisci. Uscendo dal bagno me lo ritrovai di fronte e sobbalzai

«Buongiorno…»

E lui mugugno un

« ‘giorno…»

Assonnato e si trascinò in bagno mentre io uscivo. Aprì l’armadio e scelsi i vestiti e beh che novità? Jeans e maglietta ovvio! Mi spogliai togliendo la maglia del pigiama e quando lui uscì dal bagno si mise ad urlare

« N-N-NUDA?! »

E anche io urlai

«AAAAH VAI VIA VAI VIAAA! »

Ma lui svenne grazie all’epistassi al naso, io mi finì di vestire e poi gli tamponai il naso

«Maledizione scusa Soul, è che sono abituata a stare con mia sorella e beh davanti a lei mi spoglio volentieri…»

Dico imbarazzata tamponandogli ancora il naso, lui invece mi dice quasi imbarazzato

«No scusa tu è che… è tanto che non convivo con una ragazza che non sia Blair e beh è quasi sempre in forma felina ma pure da umana non si vergogna ad andare in giro nuda e non ci faccio nemmeno più caso.»

Io sorrido e dico

«Beh andiamo dai, non hai detto di voler vedere la città? »

Lui sorrise e mi disse

«Già! Andiamo a fare colazione? »

Avevo la giornata tutta libera dato che ero malata….o meglio cosi credevano al lavoro e quindi potevo andare tranquillamente a zonzo con lui. Andammo subito al tabaccaio a prendere il biglietto per avere i mezzi pubblici per tutta la giornata e dopo di che mentre aspettavamo il treno lui volle andare al mare a fare due passi e lo accontentai. Mi chiese un milione di cose e gli dissi della mia famiglia, dei miei parenti e dei miei amici e anche del mio lavoro e poi mi chiese quasi con naturalezza

«Hai mai avuto un ragazzo? »

Io arrossì ovviamente, accidenti ma che domanda era?! Io dissi

«S-s-si ma…non ho molta fortuna…e tu? »

Lui guardò subito il mare e non mi rispose e dissi

«Dai, non dirmi che con Maka e con Blair…»

Lui si innervosì incredibilmente, forse anche troppo

«Ora che cavolo c’entra Maka me lo spieghi? E comunque no ne con lei ne con Blair. »

Io rimasi quasi scioccata, ok con Maka potevo capire ma Blair è uno schianto e qualsiasi ragazzo ci avrebbe provato ma infondo, Soul era diverso. Lui era un fico e ovvio anche un gentlemen….a modo suo. Comunque dissi guardando l’orologio

«Andiamo, il treno sta per passare. »

Una volta sul treno e arrivati a Roma iniziammo a girare il Colosseo, piazza di spagna, la fontana di trevi ed altri simboli della bella capitale facendo foto e in un certo senso sentendoci un po’ bambini giocherellando e correndo nei vicoletti. Il tempo passò e non ci accorgemmo che ormai era ora di andare per la nostra missione; riprendemmo il treno e una volta a casa io feci una lunga doccia. Ero preoccupata e neanche poco e anche Soul era rigido nonostante volesse nasconderlo, infondo avrebbe rivisto Maka dopo tanto tempo e in chissà quali condizioni l’avremmo trovata. Comunque sia mi vestì con un vestito che mettevo solo per le occasioni speciali e mi lasciai i capelli sciolti, una volta aperto il fumetto dissi

«Ci siamo…»

Lui mi guardò e mi chiese

«Hai paura? »

E io risposi dopo aver deglutito

«Anche se ti dico di si non posso tirarmi indietro no? »

Detto questo saltammo nel fumetto e atterrammo sul divano di casa di Soul, io sulle sue ginocchia. Lo guardai e arrossì per poi alzarmi quando ci accorgemmo solo dopo della casa, era un disastro e sembrava reduce da un uragano! Ci accorgemmo subito che Blair non c’era.

«Blair! »

La chiamò la mia arma ma non ci fu risposta e lei a quell’ora era sempre a casa per riposare quando poi sentì tossire e un

«Miaow…»

Sofferente, ci guardammo per un secondo e corremmo verso la stanza di Soul, quel che vedemmo era agghiacciante. Blair era trapassata da parte a parte da una lunga lastra di specchio da sotto al seno destro fino al fianco sinistro, per poco non era recisa in due. Io per poco non caddi mentre lui urlò e gli si avventò contro ma appena toccò la lastra si tagliò e anche Blair emise un urlo di dolore

«Soul fermo! Potresti peggiorare la situazione. »

Dissi andandogli vicino e mettendogli la mano sulle spalle, poi gli chiesi

«Va a prendere dell’acqua dai…avrà sete. »

Detto  ciò lui guardò Blair, poi me e infine obbedì. Io mi avvicinai a Blair e dissi solo 3 parole

«Chi è stato? »

E lei mi rispose a fatica

«Falce…tante falci»

Non ci voleva una scienza per capire che era Maka e fortunatamente Soul non sentì o sarebbe impazzito. Appena arrivò bagnai le labbra della ragazza che fece un tenue sorriso mentre lui chiamò il dottor Stein e che dopo 10 minuti nemmeno era già li che valutava la ragazza

«Posso salvarla ma non sarà semplice, piuttosto voi vi conviene partire immediatamente. »

Annuimmo e una volta medicata la mano di Soul decidemmo di partire al più presto verso Vector in sella alla moto di Soul, dovevamo fare in fretta. Molto in fretta.

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Capitolo 8
*** Lo scontro - Capitolo 8 ***


Una volta arrivati il paesaggio era spoglio, gli unici alberi erano secchi e i rami sembravano frecce, il terreno anche quello arido e incoltivabile e il cielo plumbeo. Parcheggiammo la moto di Soul davanti ad un grande palazzo, che era tutto dislivellato, quasi in rovina e metteva paura solo a guardarlo. Stranamente non c’erano guardie o trabocchetti anzi, sembrava che quel palazzo aspettasse noi perché le porte si aprivano da sole. Arrivammo in una grande sala vuota con il pavimento nero e le pareti color ocra e decorate da frecce e muffa umida agli angoli della sala, in mezzo c’era solo una sedia dove c’era  Crona, lo spadaccino demoniaco e ai suoi piedi come un ruffiano gatto c’era Maka. Aveva i capelli molto più lunghi e il mantello non lo portava più e se per tutto il viaggio Soul non disse nulla, quando la vide sentì che trasalì e che era irrequieto

«Soul? »

E lui si sbrigò a rassicurarmi

«Va tutto bene»

Intanto vedevamo i due che parlottavano e quando si accorsero di noi Crona arrossi e Maka invece rise a crepa pelle e si avvicinò a me

«Benvenuta! Sei venuta a morire oggi? »

Io indietreggiai quasi schifata, la sua espressione e la sua risata mi facevano schifo si vedeva chiaramente che non era più con noi.

«Maka…»

La chiamò Soul e lei lo guardò dicendo

«Oooh guarda chi c’è…Soul eater! Come stai? Io benissimo! »

Lui poté solo dire

«Come ti sei ridotta? »

Il suo tono era di seria preoccupazione ma lei lo prese come un’offesa e cambiò espressione

«No, come ti sei ridotto tu? Una meister che si spaccia per maestra della falce e ah si, quella gatta troia è ancora a casa tua…»

Rise ancora e io strinsi il manico di Soul

«Come ti permetti idiota?! E tu non le dici nulla?! »

Dissi guardando alle spalle di Maka lo spadaccino che ci guardava con aria vuota, si avvicinò e mi guardò con sguardo vitreo

«Non so come comportarmi con te…ho paura…»

Lei allora andò al suo fianco e disse

«Beh Crona allora uccidila no? Avanti ho fame! »

E risero entrambi mentre io mi allontanavo un poco e Maka prendeva forma di una spada ma la sua lama sembrava quella di una falce tanto era ricurva, inoltre il suo colore era nero come la notte e solo il manico era verde con qualche scaglia rossa.

«Fatti sotto…»

Dissi io mentre lui urlò e partì con un affondo che schivai e o falciai sulla spalla

«Sai…»

Disse lui guardando la ferita come se fosse quella di una zanzara

«Oh merda, il sangue è nero che idiota! »

E con una mossa fulminea mi scaraventò al muro, avevo male ovunque e avevo appena iniziato…merda ma perché non ero una meister? Mi rialzai e Crona disse

«Sei ancora in piedi? Sbalorditivo…»

Era sempre insicuro come al solito ma appena guardava la sua arma diventava quasi spavaldo.

«Eco dell’urlo…»

Disse piano ed entrambi cacciarono un urlo straziante quasi spacca timpani per quanto potente. Poi il cambiamento, Crona sembrava quasi adulto e se prima era spavaldo adesso lo era ancora di più e inoltre molto intelligente e perché lo dico? Perché avevo come l’impressione che non fosse Crona ma Maka a combattere, che la sua anima stesse divorando quella dello spadaccino e poi, dopo nonostante i miei continui attacchi con la falce ma anche a mani  nude non ci fu nulla da fare. Ogni volta era un attacco a vuoto e sia io che Soul iniziavamo ad essere stanchi quando…un eco lontano che non parlava a me ma a lui e perché lo sentivo io allora? Tuttavia non capivo cosa dicesse

«Sta zitto! »

Disse quello ma poi…più mi avvicinavo a Maka e Crona e più mi sentivo instabile e quando diedi l’ennesimo colpo al ragazzo che non so come lo presi in pieno petto mi venne in mente Soul con la cicatrice squarciata e le budella di fuori

«Aaaaaaaaah! »

Urlai di spavento e quasi piansi ma Crona con una voce insolitamente calda disse

«Oh oh lo vedi allora…»

Poi senti due mani prendermi la gola e stringere a morte che non seppi se era per soffocarmi o per spaccarmi il collo, pensai a lui ma era Maka che usciva dalla spada e mi diceva alle orecchie

«Sei incline anche tu alla follia? Ottimo…»

Soul guardava disperato, combatteva sia contro di loro che contro il demone rosso nella sua testa, non poteva che essere lui.

«Anima! »

Disse preoccupato e io buttai la falce a lato, lontano dal combattimento

«Non ti azzardare a venire chiaro? »

Gli dico ma lui non mi ascolta e si butta su Maka che mi lascia cadere su Crona che appena si allontana Maka sembra un fantoccio, un robottino senza più carica. Semplicemente mi guarda con lo sguardo vuoto, se non respirasse sotto di me avrei detto che era morto. Alzai la testa e vidi i due combattere

«Soul! Va via di li lei….»

E lui mi interrompe

«È follia pura! Stanne alla larga Anima, io sono l’arma e ti devo difendere! »

Maka ride a crepapelle in una risata insana e quasi rauca e dice

«Come mai con me non facevi cosi il galante? Ah si l’hai fatto ma zac…a fette! Pff »

E scoppiò ancora a ridere, ora era troppo mi alzai mentre vedi per un attimo Soul in vantaggio su di lei a tal punto che l’aveva rigirata e sbattuta al muro , trasformato il braccio in lama e pronto al colpo di grazia ma la ragazza quasi subendo una metamorfosi disse

«Soul, che fai? Sono io Maka…non sono io questa…aiutami»

Con un tono normale e lui non so bene se per debolezza o perché effettivamente ci cascò le credette e rifece comparire il braccio al posto dell’arma abbracciandola

«Maka…»

Ma poi senti un suono sordo e Soul tossire mentre una lama tozza e appuntita lo trapassava

«Scherzavo…»

Disse lei crudele e si scrollò il ragazzo  dalla lama

«Soul! »

Dissi disperata, correndo verso di lui. Lo scossi chiamandolo varie volte ma nulla il ragazzo non mi rispondeva e intanto Maka si puliva tranquilla sulla gonna

«Aaah quante commedie, è vivo…per poco ancora ma lo è. »

La guardai rabbiosa e corsi verso di lei

«Maledetta bastarda! »

E lei di tutta risposta mi disse prendendomi in giro

«Oh la bimba si è arrabbiata! »

E con un lato della lama mi scaraventò via e mi macchiai del sangue di Soul poi disse avvicinandosi a lui e prendendolo per la collottola

«Ora mi prendo la tua anima, cool guy…»

Ero in preda al panico, non volevo che Soul morisse! Cosi mi venne un lampo di genio

«Maka! Aspetta…discutiamo. »

Lei mi guardò e disse

«Che vuoi? »

Ignorai il tono pieno di disgusto e dissi

«Ti andrebbero due anime invece di una? »

Lei si avvicinò a me e disse

«Vuoi morire? »

Io dissi quasi ovviamente

«No, ti propongo un patto o scommessa o come ti va di chiamarlo. Io entro nella follia, se mi trovi la tua anima e quella di Soul è tua. »

Lei rise e disse

«Sai che ti sei condannata a morte? Io conosco quell’ambiente come le mie tasche! »

Io dissi altrettanto sicura

«Forse, ma sappi che non mi faccio prendere l’anima cosi facilmente. Se io perdo tu ti prendi le nostre anime ma se tu perdi io mi prendo la tua mia cara. »

Ci guardammo per un istante, i nostri occhi sembravano uguali ma fortunatamente per entrambe non lo erano, le porsi la mano e lei la strinse quasi subito

«Affare fatto»

Poi mi tirò a se e mi tenne stretta e disse

«Eco dell’urlo.»

Da li in poi senti una fitta al petto e urlai, dopo il nero totale.

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Capitolo 9
*** Angelo custode - Capitolo 9 ***


Quando riaprii gli occhi mi trovai in una sala con il pavimento a scacchi rossi e neri, tendaggi rossi e pareti nere, il mio vestito anche era strano, lungo a balze e color panna e i capelli perfettamente lisci e sciolti. Mi misi seduta ma non sentivo dolore nonostante la battaglia con Maka, solo una musica venire da lontano e cosi mi alzai e cercai di camminare ma dopo mi accorsi mettendoci un piede che gli scacchi neri erano chiazze di follia pronte a risucchiarmi, era veramente viscida ma appiccicosa quasi fosse miele o catrame. Cosi a fatica finalmente arrivai nella sala dove veniva la musica e c’era Soul vestito con un gessato nero, camicia rossa e cravatta nera proprio come piaceva a me seduto su una sedia ma dietro di lui sbucò Maka che gli prese il collo e lo torse tranquillamente senza che lui si opponesse, quasi spezzandogli il collo.

«Soul!»

Era assente, non mi sentiva e la musica scoordinata sembrava un ronzio insopportabile ma poi sentii prendermi sottobraccio, mi girai e c’era Soul! Non capivo ma non era di fronte a me? Guardai avanti ma la scena era scomparsa.

«Anima, ti va di ballare? »

Mi chiese lui e io dissi un po’ incerta

«Ok…»

Io sapevo ballare dato che mamma e papà me l’avevano insegnato e infatti ci muovevamo in perfetto sincrono e chiesi

«Dove siamo? »

E lui disse

«Nella mia testa ovviamente…strano che tu non lo sappia…»

Eh beh effettivamente era vero ma c’era qualcosa che non mi tornava. Sentivo che Soul non era Soul…o meglio quello che avevo davanti non era Soul ma un’altra presenza sempre più inquietante e mi accorsi che la musica non finiva mai anche se il disco era un normalissimo 45 giri. Continuò a dirmi cose strane e a fare discorsi senza senso e spesso autoconclusivi quando poi

«Anima, sai mi piacerebbe sapere a che volume siamo arrivati con la mia e la tua storia…»

Si avvicinò pericolosamente a me prendendomi il volto fra le mani quando mi staccai e il giradischi si fermò bruscamente. Guardai quello che sembrava Soul con disgusto, ora ero sicura che non era Soul e so anche perché, lui non ha mai visto i fumetti di Soul eater perché sono in una scatola e poi l’ha dato per scontato che fossi nella sua mente ma come dovevo saperlo se io non ci sono mai stata? Questo è un ulteriore prova che solo chi ha letto il manga o visto l’anime poteva sapere dove si trovava.

«Chi sei? »

Lui ribadì tranquillo

«Sono io, Soul…avanti Anima non fare la scema»

Lo guardai e mi allontanai

«Non mi toccare! »

Ma lui mi riprese e mi disse sorridendo beffardo

«Mettimi alla prova…»

E cercai una domanda che solo Soul potesse sapere, fu molto difficile ma la trovai

«Qual è il mio vero nome? »

Lui era sbalordito, non sapeva la risposta e mi lasciò,quell'essere mi aveva sottovalutata. Poi vidi il suo braccio sinistro divenire una falce nera ma ora al posto di Soul c’era Maka vestita identica a me ma il vestito era nero e mi avvicinò a se ridendo come un isterica

«E alla fine mi hai scoperto, in fondo non sei cosi scema come pensavo»

Disse lei beffarda e io piena di rabbia dissi

«Maledetta dove sta Soul!? »

E lei mi indicò sotto di noi e lui era li che ballava con un'altra Maka felice e contento e tentai di chiamarlo ma nulla, eravamo in due mondi a parte, come se ora le piastrelle nere avessero un vetro infrangibile e io non potevo andarci ovviamente. La guardai rabbiosa

«Perché gli fai questo? Non sai quanto ha sofferto mentre tu non c’eri»

Lei mi guardò e disse

«Balle, la mia era sofferenza non essere mai capita e criticata da uno come lui! IO! »

Disse rabbiosa poi cercando di falciarmi ma feci una capriola all’indietro e la evitai anche se ci mancò veramente poco . Quando tornai in posizione eretta insistei

«Ma lui è la tua arma! Tu ti devi applicare per farlo diventare falce della morte! »

Ma lei mi attaccò frontalmente cercando di ferirmi e io cercavo di evitare ogni colpo e ci riuscivo anche se goffamente.

«BALLE! Io non sono una sua serva ma lui è il mio servo, senza di me è perduto! »

E beh aveva ragione, Soul voleva un maestro d’armi a tutti i costi e per questo è arrivato addirittura a cercare me che con il suo mondo non centro nulla. I miei pensieri mi distraggono e riesce a ferirmi all’anca.

«Ah! »

Dico sofferente quando vedo la lama che va su una piastrella nera e spero che si crepi ma nulla e cosi urlo esasperata

«TU NON SAI I SUOI SENTIMENTI! »

Ma lei mi avvicina e con la falce mi solleva il mento e mi guarda negli occhi, era spaventosa e con un filo di voce mi dice

«Tu lo ami…»

Io arrossisco ma sono ferma nella mia decisione e soprattutto nei miei sentimenti che non sono più quelli di una bimbetta con un idolo ma quelli di una ragazza nei confronti di un ragazzo che nonostante abbia dei modi strani li accetta e molte volte li esalta lei stessa, come lui involontariamente fa con lei. Annuisco e vedo Maka indietreggiare

«È impossibile! Lui ama me, io che gli dico sempre no che lo tempro non tu! »

Da un altro colpo ma stavolta mi evita di proposito, vicino alla gola. Io avevo guardato ma quando affondò il colpo strizzai gli occhi e quando mi resi conto che mi aveva mancato li aprì e senti le lacrime della ragazza scendermi sul viso ma mi sbaglia…non erano lacrime ma sangue nero. Rise isterica e mi urlò

« MUORI! »

E mi preparai a ricevere il colpo quando la mia anima si trasformò in una spada e la lama la trafisse pienamente. La lama era identica a quella di Soul mentre il manico con cui la tenevo era bianco, guardai il corpo della ragazza dissolversi e il pavimento creparsi e caddi giù ma non era finita, sentivo la follia volerci risucchiare entrambi e anche la Maka che ballava con Soul iniziava ad essere una melma appiccicosa a partire dalle dita e io corsi subito

«Tu! »

Lei urlò spaventata, e Soul mi chiamò

«Anima»

Ma per Maka era tutta una farsa e a prova di questo ferì Soul riaprendogli la ferita e lui si accasciò a terra ma non mi feci perdere d’animo anzi mi arrabbiai ancora di più e mi avventai su di lei dandole un pugno in pieno viso e iniziai ad urlare

«NON MI SEI MAI PIACIUTA! IO SONO DIVERSA DA TE! »

Lei continua ad urlare e sembra inerme e Soul è privo di coscienza mentre io continuo a picchiarla, poi riesce a buttarmi giu mettendomi le mani al collo ma io la allontano con quella spada fatta di anima

« IO HO PAURA DA MORIRE! »

Le taglio via un braccio alzandomi e lei urla di dolore

« IO ANDAVO MALE A SCUOLA! »

Le ferisco i legamenti di una gamba e anche li il sangue schizza ovunque mentre sento lei pregarmi di risparmiarla ma avanzo inesorabile

« A ME I CODINI MI FANNO SCHIFO! »

E ne taglio uno lasciando che lei urli dal terrore e la vedo che cerca di sgusciar via ma la prendo per una caviglia e con il tacco mi impunto sulla sua spina dorsale e spingo per tenerla ferma e continuo

«IO NON SONO PIATTA  COME TE! MA SOPRATTUTTO…»

Le prendo la testa dall’ultima codina rimasta e le dico mentre sento la sua paura

«Io amo Soul più di me stessa.»

E le recido la gola  e mentre qualche schizzo mi macchia la lama vedo il suo corpo sparire e tutte le anime che aveva mangiato volar via, rimane solo un piccolo uovo di kishin che prendo e metto in bocca a Soul. Anche la lama sparisce dentro di me e cado senza sensi mentre sento di nuovo le sensazioni terrene, siamo usciti dalla follia e finalmente è finita.

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Capitolo 10
*** Real life - Capitolo 10 ***


Quando mi svegliai eravamo in infermeria, mi sentivo veramente rimbambita e con un mal di testa atroce. Appena aprii gli occhi guardai il letto accanto al mio ma era vuoto e invece sulla mia sinistra c’era la finestra, poco più sotto che mi stringeva la mano e dormiva chino sulle mie ginocchia c’era Soul che aveva il petto fasciato e qualche cerotto ma per il resto stava bene mentre io avevo una fascia all’anca e alla coscia e  il polso fasciato. Lo guardai dormire profondamente e il sole di Death city risaltava il candore dei suoi capelli.

«Soul…»

Lo chiamai e lui all’istante aprì gli occhi e mi guardò, arrossi quando lo fece

*non mi abituerò mai ai suoi occhi*

Pensai ammonendomi e lui disse

«Anima…menomale ti sei svegliata! Come stai? »

Mi chiese premuroso e io dissi

«Beh stavo meglio prima…ma tu? E Maka? »

Lui mi carezzò mettendomi una ciocca dietro l’orecchio

«È finita Anima. »

Mi disse e lo guardai come a cercare qualche ombra sul suo viso, mi sorrise ma non era un sorriso allegro ma triste, stava per scoppiare. Si sedette sul letto vicino a me e mi abbracciò stretta facendomi rimanere con un palmo di naso, non potevo crederci….quando mai Soul avrebbe mai fatto una cosa simile?!

«Simona…è finita…Maka non c’è più…»

Disse singhiozzando, mi stava stritolando ma non dissi nulla e anche io lo strinsi consolandolo, infondo Maka era la sua meister e amica e posso solo immaginare il dolore di mangiare la sua anima, inoltre aggiunse

«Difendere un’ arma rimane una follia non dimenticartelo, tu mi hai difeso e hai rischiato molto. Nonostante avessi problemi lievi fisici la tua anima era cosi stressata che abbiamo temuto di perderti…pensa è stato Shinigami stesso a curarti insieme a Stein. »

Io lo abbracciai meglio e gli diedi un bacio sulla guancia e all’orecchio gli sussurrai

«Io lo farei altre 100 volte per te Soul…per me non sei solo un arma. »

E lui si staccò stupito e forse non capendo le mie intenzioni; nelle ore successive la sala si riempì di gente. Vennero tutti i nostri amici e persino Spirit che ormai abituato ad aver effettivamente perso Maka quasi mi ringraziò per averla liberata dal tormento e insieme a lui c’era anche Crona che mi ringraziò. Venne anche Blair che mostrava vanitosa la sua cicatrice e si godeva la somiglianza con quella di Soul con conseguenti “coccole da epistassi” riservate al ragazzo. Stetti li fino alla sera quando venne il momento dell’addio. Io non facevo parte di quel mondo e dovevo tornare assolutamente cosi dopo essermi vestita e aver salutato tutti Soul mi accompagnò e come faceva sempre aprì il cielo con la falce.

«Eccoci…»

Dissi nonostante ero tutta fasciata e lui disse

«Non dovresti avere nessuna ferita una volta arrivata…»

Non sapevamo cosa dire ne tanto meno cosa fare, cosi lo abbracciai forte e dissi

«Abbi cura di te. »

Lui disse ricambiando l’abbraccio

«Sei la partner più fica che abbia mai avuto. »

Ci staccammo e ci guardammo per un istante interminabile e poi proprio come se ci fosse l’acqua fredda mi gettai nello spazio temporale e atterrai sul mio letto dove non riportai alcun graffio. I segni della battaglia erano scomparsi e con esso anche quel volume mancante di Soul eater, mangiai qualche boccone e una volta al letto piansi di nostalgia perché nel mio letto c’era ancora il profumo di Soul.

 

2 SETTIMANE DOPO….

Avevo una riunione del personale, avvenimento strano che succedeva raramente. Dicevano che c’era stato un cambio al vertice e che c’erano state nuove assunzioni e i membri nuovi ci volevano conoscere cosi mi sedetti in prima fila data la mia miopia e non potevo crederci. Entrò un ragazzo con delle righe in testa e i capelli neri, gli occhi marroni chiarissimi che si sistemava il completo

*Kid…*

Pensai subito e lui si presentò con un altro nome e diceva di essere il capo del mio reparto e che i dirigenti, suo padre e un noto investitore con un nome altrettanto famoso ossia Stein non sarebbero potuti venire molto spesso. Ci presentò anche le due nuove cameriere ai piani ossia Elizabeth e Patricia e non ci volle una scienza a riconoscere Liz e Patty con la nuova uniforme; poi venne un ragazzo leggermente più basso con i capelli neri e qualche riflesso azzurro, gli occhi azzurrissimi e una ragazza mora e alta più di lui con gli occhi blu e li presentò come barman e maid

*Black star e Tsubaki*

Possibile che mancasse solo lui? Mi stavo inventando tutto? La riunione durò ancora un quarto d’ora e nonostante gli occhi incollati su di loro si comportarono come sconosciuti e non mi guardarono

*che strano, eppure sono sicura che sono loro…*

La giornata di lavoro era ormai saltata e mi precipitai fuori, dovevo prendere l’autobus e l’avrei perso sicuramente! Cosi nella corsa urtai qualcuno e finii a terra

«Ahia! Oh mi dispiace sono mortificata…»

Dissi io colpevole ma lui mi offrì la mano e mi disse

«Non preoccuparti…Simona. »

Alzai gli occhi e non potevo crederci, era proprio Soul! Ma come mai lui mi aveva riconosciuto? Gli saltai al collo e mi feci accompagnare a casa in moto e quando tornai a casa mamma, papà e persino Sara salutarono Soul e lui molto educatamente ricambiò. Poi mi spiegò che grazie allo Shinigami Stein poteva rimanere poco sulla terra mentre agli altri aveva dato possibilità di scelta ma per ricordarsi di me dovevo toccarli. Ero quasi commossa nel vederlo e quando mi calmai gli carezzai i capelli e dissi

«Mi sei mancato…»

E lui ammise che anche io ero mancata a lui e poi fummo come due calamite, le nostre labbra si attaccarono ermeticamente in un bacio disperato, desiderato, voluto. Le sue labbra erano irreali e morbide e le mani da pianista che mi facevano impazzire mi toccavano ovunque mandandomi brividi fino all’anima e anche io cercavo di ricambiare anche se non era la stessa cosa. Fummo interrotti da un miagolio e alla finestra vidi poggiata placidamente una gattina con il pelo scuro e gli occhi gialli, sorrisi e dissi

«Ciao Blair»

E lei miagolò ancora. Sorridemmo insieme e lui disse semplicemente

«Sai, credo di averti toccato l’anima. »

E io dissi

«Già, anche io.»

E lo baciai ancora sorridendo raggiante. Da quel momento Soul e io vivemmo insieme sotto lo stesso tetto e lavorammo insieme. Eravamo meister e arma l’uno dell’altra e separati non eravamo niente.

 

FINE

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