Vorrei che tu non mi tradissi mai...

di Loveless X
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Stage 1 - L'incontro ***
Capitolo 2: *** La prima notte ***
Capitolo 3: *** Due anime ***
Capitolo 4: *** La missione ***
Capitolo 5: *** Il peso del passato ***
Capitolo 6: *** Stage 2 - Nemici ***
Capitolo 7: *** Fratelli ***



Capitolo 1
*** Stage 1 - L'incontro ***


Loveless era un nome in codice.
Le era stato assegnato da uno strano ragazzo con i capelli lunghi di nome Takashiro, in una notte d'inverno.
Sembrava conoscerla bene, anche se lei era solo una ragazzina cenciosa seduta sull'asfalto. L'aveva portata nella sua grande villa, dicendole che avrebbe dovuto combattere, che quei flash che sentiva la notte non erano sogni, ma ricordi di una vita passata.

Eppure, a lei non dispiacevano. Sembravano felici dopotutto, molto meglio della vita che conduceva adesso.
Alcune volte si trovava nel letto della sua stanza a cercare di richiamarli per sentire un po' di calore, ma quando si sforzava non ci riusciva mai.


Erano passati dieci lunghi anni da quando i suoi genitori l'avevano mandata in quella città per imparare a combattere. Non le avevano dato molte  spiegazioni, e forse non sarebbero servite, perché lei allora era ritenuta troppo piccola per capire.
Ma quella sera, quando le avevano raccontato tutto, dell'offerta del governo, della residenza Giou, e dell'uomo che sarebbe venuto a prenderla, lei era fuggita. Ed era rimasta in un angolo della strada, sotto un ponte, a guardare le stelle.

-Opporrai resistenza?-
Resistenza? Cosa poteva mai fare lei? Il suo destino era stato scritto prima ancora che fosse in grado di scegliere, quindi non aveva molte alternative.
Si levò in piedi, con i vestiti stracciati dalla lotta contro il suo maestro, guardò l'uomo del clan Giou. Lui le sorrise e la condusse verso un'auto.

-Andremo in Giappone. Ti porterò con me e conoscerai altri ragazzi come te-  Le disse con voce serena . - Non dovrai salutare il tuo maestro, ci abbiamo pensato noi...non immaginavamo che educasse i suoi allievi in quel modo, siamo venuti appena scoperto...-

Guardò il cielo dal finestrino oscurato. Dietro di sé aveva solo il vuoto, non esistevano più né i suoi genitori, né il suo maestro.

Fu presentata una sera a cena.
Nella residenza aveva conosciuto altri "Zweilt".
Come le avevano spiegato, queste persone erano disposte a combattere e a dare la vita per sconfiggere Reiga, l'oscuro negromante. Ma a lei, sembravano solo pedine, messe su una scacchiera e manovrate per il volere di quell'uomo, per assecondare la folle storia del loro destino.

-Come mai sei da sola? Non hai un compagno? -  Il primo a rivolgerle la parola era stato Yuki. Era gentile, proprio come le aveva detto il capo. Così, quando accennarono a presentarsi, su esortazione di Yuki, lei alzò le mani ridendo 
-Tranquilli, so già chi siete, mi è stato detto molto di voi-
Tutti si misero allora a scrutarla. Si sentiva a disagio, non era mai stata insieme a così tante persone. Non che gli importasse, era chiaro, ma non voleva dare una cattiva impressione.
-No, non ho un partner. Il mio maestro, nella scuola dove sono stata cresciuta, mi ha educato per rendermi autosufficiente in battaglia... è una caratteristica della mia scuola, non meravigliatevi-
Hotsuma sbuffò . -Certo, vuoi dire che sei anche una eroina? Cosa credi di essere, ragazzina? Guarda che sei appena arrivata! Tutti gli Zweilt hanno bisogno di un compagno, altrimenti non si è degni di essere considerati tale!-

Quel ragazzo l'aveva messa in difficoltà. Per fortuna internvenne il capo, che era seduto a capo tavola e ridacchiava come se quella fosse una conversazione di poco conto.

-Va bene così, Hotsuma. Non ha detto che non può avere partner, semplicemente che per adesso è in grado di cavarsela da sola. E fidatevi, per quanto io conosca la scuola dove è stata allenata, posso dirvi che non sta mentendo. Conosce anche il suo partner naturale, solo che anche lui è stato educato a sopravvivere in modo autonomo, quindi non sono in sintonia. Ritengo che sia meglio tenerla con noi così, adesso-

Sospirò, poi tornò alla sua cena, mentre tutti annuivano. 
-Solo che... non è un po' triste?- disse Yuki, guardandola.

Lei sorrise, indicando Zess -Anche tu non hai uno Zweilt, eppure lui ti è accanto. Non preoccuparti per me, Yuki. Ci siamo già incontrati, io e la mia persona speciale. Non è uno Zweilt, e forse...non si ricorda nemmeno di me... ma sono certa che la rivedrò-

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Capitolo 2
*** La prima notte ***


Quella sera Loveless non riuscì a prendere sonno. La stanza che le era stata assegnata era troppo grande, nonostante avesse già sistemato tutte le sue cose.
Aveva una bella carta da parati, uno stile che si sforzava di assomigliare il più possibile a quello di una villa europea dell'ottocento.
 
Si portò una mano sugli occhi, cercando di rievocare le sue visioni. 
L'uomo che vedeva di spalle aveva una divisa nera lucida. Era più alto di lei e le infondeva un senso d'inquietudine che non aveva mai provato.
Eppure, le sembrava come se quell'uomo fosse stato in passato tutto il suo mondo.
 
La testa le faceva male, sentiva un fischio che le impediva di ricordare ancora. 
Le era successo già molte altre volte.
Mentre era immersa nei suoi pensieri, qualcuno bussò alla porta.
-Sono Hotsuma-
Loveless andò ad aprire, vergognandosi un po' per il suo pigiama.
-Ciao -
Hotsuma era in piedi davanti a lei, con la testa bassa. Cercava di evitare il suo sguardo per l'imbarazzo.
-Sono stato scortese questa sera, mi dispiace. Non era mia intenzione, ognuno di noi ha una storia alle spalle più o meno dolorosa, sono convinto che anche tu hai le tue ragioni per combattere da sola  -
-Non penso di avere un passato più stravagante del vostro, ma in questa casa abbiamo tutti delle cicatrici che non vogliamo mostrare, o sbaglio, Renjou? -
 
Hotsuma si tirò indietro, come se quella frase lo avesse punto sul vivo.
-Ero venuto solo per scusarmi, tutto qui-
-Accetto volentieri le tue scuse, ma non preoccuparti, non me la sono presa! - Il suo sorriso tranquillizzò il ragazzo, che prese coraggio per farle un'altra domanda.
-Chi è la persona speciale di cui parli? Takashiro ne sa qualcosa, potrebbe aiutarti a trovarlo -
Loveless si morse il labbro.
- Io l'ho già trovato, non ho bisogno di aiuto. E' lui che non vuole trovare me... -
 
Un lampo illuminò la stanza per qualche secondo, poi iniziò a cadere una pioggia così forte che una folata di vento spalancò la finestra della stanza.
-Lui ha gli stessi occhi di Zess, per un istante, questa sera, a cena, mi è sembrato di trovarmelo di fronte -
 
-C'è speranza per tutti, Loveless. Sono sicuro che se tu provassi a conoscere meglio il tuo compagno Zweilt ...-
Hotsuma pareva imbarazzato. Voleva scusarsi e spendere qualche parola per lei, ma non si era mai trovato in una situazione simile.
 
Lei scuoteva la testa, dando un'occhiata di tanto in tanto all'esterno.
-Il mio Zweilt non vuole lavorare con me per nessuna ragione al mondo 
 
Il discorso si interruppe. Un rumore di passi fece scattare Hotsuma, che prese subito le distanze dalla ragazza.
Era Shusei.
 
 
-Sei ancora qui? Non disturbare questa povera ragazza, maniaco! -
Loveless sorrise scusandosi e rientrando nella stanza, mentre Hotsuma scherzava con il suo Zweilt.
Si accasciò sul bordo del grande letto, stringendosi un pugno sul petto.
-Fa male- .

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Capitolo 3
*** Due anime ***


La mattina Loveless non era obbligata ad andare a scuola, quindi la passava leggendo qualche libro o guardando la televisione. 
Si annoiava.
Ogni tanto, quando nessuno la vedeva, si allenava sul retro della tenuta, stando attenta ad ogni singolo rumore che  potesse minacciare la sua tranquillità.
 
Non era abbastanza forte. La sua forza non sarebbe bastata a fronteggiare le sfide che la aspettavano. Anche se era abituata a combattere da sola contro quelle creature, non le era mai capitato davanti qualcuno veramente forte.
 
Quella mattina si stava alzando un forte vento.
Mentre si vestiva per andare a fare colazione, la sua attenzione fu catturata dal segno che aveva sul polso sinistro. 
Una cicatrice che lo circondava tutto, come un bracciale impresso nella carne viva. La scritta, leggibile appena, era scritta in corsivo: Beloved.
 
Beloved era un nome in codice, proprio come Loveless.
Beloved era il suo Zweilt.
 
Quando era piccola, il suo maestro le aveva inciso quel marchio dicendole che d'ora in poi sarebbe stato il suo unico legame.
A caro prezzo la ragazza aveva sperimentato che non tutti i legami sono buoni. Alcuni sono rafforzati unicamente da sentimenti negativi come l'odio.
Sospirò, infilandosi la maglietta e chiudendo la porta dietro di sé senza far rumore.
 
-Sei sempre mattiniera - Yuki era seduto vicino a Luka, come sempre. Le sorrise, poi le fece un cenno.
-Siediti accanto a noi-
Loveless sorrise, ma fu solo Yuki a ricambiare. Zess spiava tutti i suoi movimenti senza tradire la minima emozione.
-Dove sono tutti gli altri?- chiese lei addentando un cornetto caldo
-Oh, sono già usciti di casa, non preoccuparti- Yuki tornò alla sua colazione con un sorriso incerto.
Yuki le piaceva proprio tanto. Era semplicemente gentile con tutti.
 
Poco dopo si alzò dal tavolo ringraziando il cuoco Toma e uscendo in giardino a prendere un po' di sole, quando sentì l'ombra di Luka alle sue spalle.
 
-A che gioco stai giocando?-
Si voltò sorpresa -Cosa intendi dire?-
Luka le teneva i suoi occhi grigi piantati addosso. Quello sguardo la faceva stare male.
Il demone si avvicinò a lei, quasi a sfiorarle una guancia con i capelli, e le sussurrò all'orecchio -Non ricordi niente?-
Loveless lo spinse indietrò, piantando le unghie nella sua giacca nera
-Cosa sai tu di me?- disse con una smorfia
Zess la fissò un attimo, poi, come colto da un'improvvisa illuminazione, sbuffò e fece per allontanarsi.
-Se qualcuno non vuole che tu ricordi, io non ho motivo di dirti nulla... Forse qualcosa l'hai già capita da te, ma se vuoi che la tua vita sia al sicuro, non pensare al passato...-
Detto questo tornò come sempre da Yuki, lasciandola nell'incertezza più totale.
 
Come poteva non cercare più quelle visioni che la facevano stare così bene? Chi era lui per darle quei consigli? Luka aveva ottenuto tutto ciò che voleva, era accanto a Yuki. E allora perché lei non poteva stare accanto alla persona che amava?
Perché il destino era stato così amaro con lei?

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Capitolo 4
*** La missione ***


La prima missione di Loveless come membro del nuovo clan era quella di raccogliere informazioni su alcune sparizioni in città, avvenute nelle ultime settimane.
 
Quando il signor Takashiro le aveva comunicato i dettagli, aveva sottinteso il fatto che dietro tutto quello scempio ci fosse un Mid Villain abbastanza potente.
Questo voleva dire che lei avrebbe dovuto trovarlo ed eliminarlo.
 
Prese il fascicolo con le foto delle vittime e uscì dalla stanza con passo pesante. Era quello che ci voleva, andare in missione voleva significare distrarsi, non pensare.
Si sarebbe data anima e corpo al caso, dimenticando gli occhi grigi di Luka e la sua voce misteriosa che le sibillava nelle orecchie.
Anche volendo, come avrebbe potuto odiarlo?
Assomigliava così tanto a quella che stava diventando una ragione di vita, qualcosa a cui aggrapparsi per tirare avanti.
 
Iniziò a sfogliare il fascicolo.
-Non dovresti sforzarti troppo- disse Toko accendendo la luce nella stanza. La sua voce era fresca e allegra.
-Ti ringrazio, ma ho appena iniziato...- Loveless le sorrise, vedendo che si metteva a sedere accanto a lei.
-Hai bisogno di una mano? Se vuoi posso fare coppia con te per questa missione...-
Loveless scosse la testa. 
La ragazza allora si alzò, sbuffò arricciando le labbra 
- Nessuno vuole il mio aiuto, uffa! Andrò da Yuki, magari è a giocare con Sodom-
-Non vorrei nessuno con me , Toko. In missione io sono da sola. Non è colpa tua...-
 
Ci fu un silenzio che durò alcuni minuti.
-Non preoccuparti, l'avevo capito- le sorrise allora la bella ragazza con i capelli lunghi -Fai attenzione-
 
Quella sera Loveless uscì per scovare il Mid Villain. 
Era una notte di luna piena, sarebbe sicuramente apparso: tutte le sparizioni erano avvenute in una notte come quella, e il punto in comune era una scuola media lì vicino.
 
Il punto più alto era sul terrazzo dell'edificio, e lei ci si appostò per guardarsi bene intorno.
Apparirà quì. Lo sento.
 
Come da previsione, dopo trenta minuti un rumore di passi giungeva alle sue orecchie: Loveless lo vide, un'ombra nera nel cortile, che stringeva il corpo di una ragazza.
 
Con un salto scese i tre piani, ammortizzando la caduta con una magia che aveva imparato da bambina.
-Maledetto, lasciala!- urlò
La figura si voltò: era una bestia con fauci enormi, occhi viola ed una  criniera argentata. Lasciò cadere la ragazza a terra e si lanciò contro di lei.
Loveless richiamò la sua arma. Era un'alabarda tre volte più grande e pesante di lei, che ad ogni fendente creava un turbinio di foglie, rami e pezzi di cemento.
 
La belva non sembrava in difficoltà, e continuava a rigenerarsi nonostante i continui attacchi.
E' comandato da qualcuno, questo è solo un famiglio...
Con un salto si mise al sicuro per qualche istante, chiuse gli occhi cercando di rilevare un'altra presenza, ma invano.
 
Dove sarà mai?
All'improvviso fu colpita da un flash, riusciva ad avvertire una nuova forza ad est, poco distante.
Il famiglio si bloccò, frantumandosi in mille schegge nere.
Senza porsi troppe domande, la ragazza si lanciò nella direzone verso la quale percepiva qualcosa.
 
Doveva salire molte scale, ma tutto conduceva ad un vecchio tempio shintoista.
Loveless accelerò il passo fino ad arrivare all'entrata: fu allora che vide il Mid Villain. Ma era un piccolo gnomo malefico e disgustoso, reso innocuo da molte catene che gli cingevano la vita e le braccia e che ad ogni movimento gli lanciavano una scarica elettrica paralizzante.
 
Era uno spettacolo orribile.
Si avvicinò cauta all'essere che si contorceva,lo sentì gridare qualcosa.
Sembrava fosse in contatto telepatico con qualcuno.
-Padrone Reiga, comandante... il generale Luze è impazzito-
 
 
 Luze. 
 
Il cuore di Loveless si fermò.
 
Dov'era Luze? Cosa aveva fatto?
Il potente generale fratello di Zess, spietato Opast superiore, aveva appena punito un suo sottoposto?
 
Inconsciamente, tese una mano verso quella creatura. Questa scattò, piantandole i suoi occhi gialli addosso e sputando una strana melma verde.
Prima che Loveless potesse ritrarre una mano, il Mid Villain esplose in tanti piccoli pezzi, come il famiglio prima di lui.
 
La ragazza si accasciò a terra stringendosi forte la testa.
 
Luze, il generale Opast. Era lui che cercava. 
Doveva incontrarlo.

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Capitolo 5
*** Il peso del passato ***


Rimase a terra per così tanto che perse la cognizione del tempo.
Loveless si stringeva le tempie con le dita, come se quel gesto potesse stimolarla a ricordare di più. 
Ogni volta che un fischio le annebbiava la mente si sentiva come se migliaia di aghi le si conficcassero nella carne. Eppure, questa volta, più si sforzava e più riusciva a diradare le nebbie dei suoi ricordi.
 
-Sta bene, portatela  a casa - Era la voce tranquilla del signor Takashiro, che dava ordini ai ragazzi. Zess e Yuki la caricarono in macchina, mentre Shusei si occupava della ragazza svenuta.
-Lei è salva... se fossimo intervenuti prima, forse le altre..- sussurrò il ragazzo tenendo gli occhi bassi. Ma il capo non lo stava ascoltando. Sembrava analizzasse la situazione, sicuramente aveva notato anomalie nel comportamento dei suoi nemici questa volta.
 
Loveless era stata graziata da Luze in qualche strano modo. Fu in quell'istante che egli prese consapevolezza che la storia della sua nuova, singolare Zweilt, si sarebbe ripetuta.
Il suo destino era segnato.
 
-Qualcosa non va, capo?- disse Shusei
-No, tutto bene grazie, pensavo... - Takashiro sfoggiò uno dei suoi sorrisi rassicuranti, come faceva sempre in quelle circostanze. Salì in macchina, guardando la ragazza seduta dietro di lui.
-Sei consapevole di quello che fai?-
- - rispose lei fissando il cielo dietro i vetri del finestrino -Adesso ricordo tutto, più o meno ... -
-Non ti ha salvato per amore-
-Questa storia la conosco benissimo, signore. Vedo chiaramente come finirà -
 
 

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Capitolo 6
*** Stage 2 - Nemici ***


Non ti ha salvato per amore, sciocca.
 
Erano queste le parole che pulsavano nella mente di Loveless quella sera.
Che illusioni poteva farsi lei? Poteva forse fantasticare che Luze sarebbe arrivato a salvarla, come una ragazzina ?
 
Lui aveva altri programmi in mente. Quello che voleva era solo il suo potere.
Loveless e Beloved sono destinati ad amarsi e ad odiarsi fino alla morte.
 
Loveless ricordava il discorso del suo maestro e dei suoi genitori.
 
<>
 
Per questo mi hanno richiamata qui. Presto richiameranno anche lui.
 
Sospirò, coprendosi la faccia con un cuscino. Non voleva incontrare Beloved.
 
 
Nel frattempo, Takashiro sedeva sulla sua solita poltrona, nel salotto.
-Conoscete la storia degli Zweilt gemelli?-
Yuki scosse la testa, mentre Luka sbuffò: aveva già sentito tante volte quel racconto.
-Loveless e Beloved sono gli unici Zeilt che ad  ogni reincarnazione rinascono sempre con le stesse sembianze e la stessa indole. Per una maledizione che li colpì prima di morire, durante la prima battaglia, i loro cuori sono destinati a rigenerarsi e a cercarsi, sempre. Tuttavia, sfortunatamente,  Reiga ha trovato il modo di sfruttare questo circolo vizioso a suo favore...- fece una pausa, mentre gli altri ragazzi si avvicinavano a lui, catturati dal discorso
-Ha fatto in modo che il cuore di Loveless si perdesse nella ricerca di un compagno dannato, di un Opast che non proverà mai niente per lei, se non odio. 
E Beloved, un tempo tanto amato dalla sorella, vivrà con l'obiettivo unico di trucidare quel mostro per salvarla-
 
Anche Hotsuma si era avvicinato, restando ad ascoltare in piedi, con le spalle contro la porta e le braccia incrociate sul petto
 -Cosa successe in passato, come andò a finire questa storia?-
Takashiro sospirò, sfilandosi gli occhiali 
- Loveless e Beloved finiranno per uccidersi a vicenda, nel tentativo di preservare il loro amore non corrisposto -
-E' una folle! Come può quella ragazza innamorarsi di un Opast e ammazzare suo fratello per salvarlo?!- Hotsuma sbuffò indignato.
-Vedi Hotsuma, ci sono cose che sfuggono alla nostra comprensione- Takashiro indicò Luka -Abbiamo un Opast con noi, che ormai è come un fratello. Puoi tu spiegarti questo?-
-Si ma... lui non la ama!- Yuki si alzò dalla poltrona
-A modo suo, ne sarà attratto in qualche modo. Tuttavia, questo non sarà sufficiente per salvarle la vita...-
 
Entrò Toma per annunciare la cena
-Cos'è tutto questo silenzio, ragazzi?-
Takashiro si levò in piedi, sorridendo tranquillamente
-Prepara per una persona in più, Toma... da domani avremo un ospite-

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Capitolo 7
*** Fratelli ***


Quella mattina c'era un cielo grigio. Yuki si svegliò presto come al suo solito, trovando Luka ad aspettarlo fuori dalla stanza.
-Buongiorno Luka, andiamo a fare colazione?-
Zess annuì, guardandolo con i suoi occhi penetranti.
 
In salotto c'era un ragazzo seduto a capotavola, che parlava con Takashiro. 
Era un bel giovane, con i capelli castani che sfumavano sul rosso, le efelidi sul naso e gli occhi azzurri. Sembrava nervoso, perché di tanto in tanto si arricciava una ciocca di capelli intorno al dito.
-Suppongo voi abbiate ricollegato il mio discorso di ieri... Vi presento Beloved, lo Zweilt di Loveless-
 
Quella mattina una sedia rimase vuota. 
Mentre tutti facevano domande al nuovo arrivato, accanto a Luka non c'era Loveless.
-Dov'è andata?- chiese Toko chan prendendo la tazza calda tra le mani
-E' uscita molto presto questa mattina, sarà andata a fare una passeggiata-
 
-Ma è un peccato, aveva la possibilità di vedere il suo Zweilt, magari chiarire... Noi la aiuteremo in tutti i modi possibili!-
Takashiro scosse la testa  -Si sono già incontrati questa mattina, ho dato loro le direttive di un nuovo incarico, non preoccupatevi- sorrise guardando Beloved che teneva lo sguardo inchiodato al suo cappuccino.
 
-Sai come finirà- le aveva detto quella mattina
-Non ho paura della tua spada. Le nostre lame si conoscono molto bene, visto che ci siamo trafitti per anni - 
Loveless le era sembrata tranquilla, segno che non aveva ancora avuto modo di vedere Luze.
Doveva impedirlo a tutti i costi, per questo avrebbe iniziato la ricerca per scovarlo prima di lei. 
Aveva chiesto al capo una lista di missioni riconducibili a Reiga, e indirettamente a Luze.
-Morire contro di lui è l'unico futuro che riesci a vedere?- Gli aveva chiesto Takashiro poco dopo avergli consegnato il fascicolo.
-E' l'unico finale che potrei accettare, spero solo di farcela questa volta. Deve morire con me, in questo modo il mio potere e quello di Loveless non diventeranno energia nelle sue mani-
-Se è questo che credi...stai attento. Luze si è messo alla vostra ricerca, vuole uccidervi con le sue mani per appropriarsi del vostro potenziale...-
Beloved chinò la testa, guardandosi il polso su cui era inciso il nome Loveless a caratteri cubitali. 
Faceva male.
 
 
Loveless era andata a passeggiare in riva al fiume. C'erano alcuni bambini che lanciavano pietre nell'acqua, facendola increspare lievemente.
Il polso le faceva male, segno della sua vicinanza con lo Zweilt. Beloved era triste. E bello, come sempre.
 
Non ricordava fossero mai stati amici, loro due.
Da bambini erano stati separati ed affidati a due scuole differenti. Si vedevano di tanto in tanto, si scontravano tra di loro per misurare la propria forza, anche se il polso spesso iniziava a sanguinare.
 
Prendevano coscienza dei loro ricordi troppo velocemente, così che i sentimenti di amore e odio verso l'altro, divennero una chiara consapevolezza già nell'adolescenza.
 
Mentre pensava a tutto questo, Loveless venne colta da un brivido.
All'improvviso, il tiepido sole era sparito completamente dietro delle grandi nuvole nere. 
Non c'erano più bambini, e un vento iniziava a soffiare sempre più forte.
 
Qualcuno era dietro di lei.

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