give me love.

di liamswinnie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


                                                                                               


“Give me love, like her, cause lately I’ve been waking up alone, the pain splatter tear drops on my shirt, I told you I’d let them go. And that I find my corner, maybe tonight I’ll call you after my blood, turns into alcohol no I just wanna hold you.”

 
Era il 14 settembre 1968 quando ritrovarono il mio esile corpo immerso in una pozza di sangue.
Avevo 24 anni, ricordo che i poliziotti erano venuti a setacciare ogni singolo angolo della mia vecchia casa, li osservavo attentamente mentre trasportarono quello che era rimasto del mio corpo su una barella per poi sigillare l’intera casa, ‘dobbiamo fare delle indagini’ dicevano. ‘dobbiamo scoprire se è stato omicidio volontario o doloso’ ribadirono.
Ricordo di essere rimasta a osservare quello che ne stavano facendo della mia casa per interi mesi, ovviamente nessuno poteva vedermi,io ero un angelo.
Mi avevano affidato quello che era diventato il mio lavoro, svolgevo quell'incarico ormai da delle settimane..a volte soffrivo vedendo come potevo far felici le persone con un semplice schioccare di freccia ,mentre probabilmente io non avrei mai avuto quello che loro possedevano ormai grazie a me: amore.
Perché non poteva essere semplice per me come lo era per loro? vedere come le persone si lasciano andare in un semplice bacio col sorriso stampato in volto faceva male ogni volta, mi riportava vecchi ricordi in mente che avrei voluto si rimarginassero, ricordo il giorno che venni a scoprire che ero diventata un angelo..era notte e non riuscivo a capire più niente.
 
*flash back*

’29 settembre 1968, mezzanotte precisa.
Ero distesa sul mio vecchio letto, i ricordi di quando ero ancora in vita mi riaffioravano ormai in mente di continuo, rivedevo il passato, il mio vecchio presente e anche il futuro che avrei voluto avere, niente quella notte del 14 settembre era andata come volevo.
La finestra era aperta, mi piaceva ancora sentire la brezza fresca leggermente estiva che si aggirava per la città, i miei capelli erano più lunghi e più biondi del solito, ero cambiata in così poco tempo che a volte faticavo a crederci.
Ero diventata più alta, molto alta ,le mie gambe ancora slanciate erano leggermente meno colorite, anche il mio viso era schiarito ma faceva un ottimo contrasto di colore con i miei capelli biondo cenere.
Ricordo che quella notte mi ero voltata verso la finestra, sentivo il vento picchiettarmi la schiena, provocandomi un leggero prurito, passai la mano su quest’ultima, ma per mia sfortuna il prurito aumentò notevolmente, non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, alla mia schiena, alle mie mani.
Avevo le mani sporche di sangue, subito mi venne in mente la notte in cui la mia vita aveva avuto fine, ma in quel momento era diverso, molto diverso.
Mi sentivo viva, piena di energia come se un ondata di coraggio fosse entrata in me insieme all'aria fresca di fine settembre.
Mantenni la calma, finchè mi accarezzai la spalla un’ultima volta e ne ritrassi una piuma..non una piuma bianca, ma rossa, era buffo come sorrisi alla vista di quel rosso sporcare qualcosa di così bianco e puro come una piuma.
Non riuscì a capire più niente, il cielo si annebbiò, venne la pioggia seguita da tuoni che sovrastavano la città e poi una tempesta, finchè le mie spalle furono ricoperte da un paio di soffici ali, ali con cui avrei potuto fare di tutto, ali con cui avrei finalmente preso il volo verso qualcosa di diverso, di nuovo.
Ero diventata un angelo, un bellissimo angelo.

*fine flash back*
 

Allison De Laurentis? – una voce maschile abbastanza anziana e dolce mi riportò alla realtà, mi ero totalmente dimenticata di essere tornata a lavoro e l’anziano signore che mi stava chiamano era proprio il signor Collins, l’indicatore delle missioni più importanti.
Arrivo. – aggiunsi raggiungendo il grande bancone bianco all'ingresso dell’enorme struttura anch'essa bianca.
Hai una missione, preparati, devi partire al più presto. – specificò abbassandogli gli occhiali da vista che gli davano almeno cinque anni di più, ormai avevo preso confidenza col signor Collins, si era offerto di aiutarmi dal primo giorno in cui ero arrivata qui. La struttura in cui sono stata ospitata dopo la mia morte è stata l’ “angels back home.” piuttosto strano come nome.
Ma appena sono arrivata qui mi avevano detto niente missioni importanti, solo spedizioni. – ribattei, appena ero arrivata alla struttura mi avevano tutti accolto molto bene, mi ero trovata bene davvero, avevo anche fatto amicizia con alcune delle giovani ragazze che stavano nella struttura e mai mi avevano mandato a fare una missione. Nel nostro caso,le missioni stavano nel mandarci a sorvegliare ragazzi o ragazze che hanno più o meno dei problemi, il nostro compito era indirizzare quest’ultimi nella giusta direzione e di solito mandavano nelle missioni chi aveva più o meno una buona esperienza. 
Tu sei Allison De Laurentis vero? – continuava a guardarmi ancora con gli occhiali che gli circondavano il viso, per un momento rimasi a pensare davvero cosa mi sarebbe toccato se avessi dovuto affrontare una missione, una nuova vita, gente nuova, come se fossi rinata.
Si, sono io. – abbassai leggermente il volto, quando poi mi accorsi che aveva poggiato accanto ai miei piedi un’enorme valigia e un documento con su scritto:
 
“Angelo n. 12398, Allison James, inizio missione: 1/01/13, fine missione: tempo indeterminato, luogo della missione: holmes chapel, missione per il ragazzo: Harry Styles.”


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Aloha belle asdnjds.
Comincio col dirvi che questa è la mia prima ff e da come avrete capito, è ispirata alla canzone di ed: give me love.
Ancora non so con precisione per quanti capitoli la porterò avanti,ma spero di portarla fino alla fine.
L'idea di questa ff mi è venuta guardando il video della canzone di ed..mi ispirava troppo la storia di un'angelo e di un ragazzo normale.
So che questo capitolo è corto, ma era tipo un'intro per introdurre la storia, ma i prossimi saranno più lunghi.

Spero che l'idea vi piaccia,perchè so già come gestire i prossimi capitoli.
Succederà tipo un colpo di scena, ma è ancora tutto da vedere.
Mi farebbe troppo piacere se mi lasciaste un commento, positivo o negativo non ha importanza :)
- lore.


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Capitolo 2
*** 2. ***


                                                                   


“Give a little time to me, we'll burn this out, we'll play hide and seek to turn this around and all I want is the taste that your lips allow.”

 
Era giorno, precisamente l’alba e mi ritrovavo già nella piccola cittadina di holmes chapel, con la valigia in mano e davanti alla mia nuova “casa”, chiamarla casa mi sembrava un eufemismo, era abbastanza grande e dato che avrei dovuto viverci da sola mi sembrava uno spreco.
Era davvero bella, la cucina che affacciava sul soggiorno completamente arredato e la rampa di scale che portava al piano superiore, vi erano quattro stanze, una molto probabilmente degli ospiti, una era il bagno e una la mia camera ma..quella rimanente avrebbe dovuto essere di sicuro una stanzetta delle scope o cose così.
Presa dalla curiosità, per prima, aprì proprio la stanza della quale non sapevo il contenuto, ma per poi scoprire che era chiusa a chiave, strano.
Lasciai perdere e aprì la porta della mia nuova stanza, era proprio come la volevo io, con una grande finestra appena accanto il letto matrimoniale, l’armadio e la scrivania color avorio che intonava perfettamente con il celeste della camera, sono una ragazza ma per carità, non ho mai sopportato il rosa.
Svuotai la valigia nell’apposito armadio e andai a lavarmi il viso, ero stranamente pallida e..dei ricordi mi affiorarono alla mente.
 
*flash back*

’19 novembre 1968, ero appena tornata da scuola, quanto è stressante da uno a dieci la vita del liceo? lo so io, 11.
tesoro, sei pallidissima, perché non ti riposi un po’? ti chiamo non appena il pranzo è pronto. –  annui al susseguirsi di parole che provenivano dalla bocca di mia madre.
Provai a buttarmi sul letto, pancia in su e testa rivolta verso il soffitto, sentì darcy stiracchiarsi appena sull’uscio della mia camera, per poi sgattaiolare vicino al mio letto e saltarci su, la mia gattina si affusolò sopra le mie gambe e io mi addormentai accarezzandole il pelo soffice.’
 
*fine flash back*
 
Chissà cosa si provava a dormire, peccato che da quando ero morta non potevo più farlo, passavo la notte a guardare le stelle e ad ascoltare il silenzio della notte, ora che ero ritornata sulla terra probabilmente avrei dovuto far finta o qualcuno mi avrebbe presa per una pazza, ripensandoci non mi sono ancora scritta all’università e un po’ di vestiti nuovi non mi farebbero di certo male.
Presi un po’ di soldi che avevo appena riposto nel recipiente dei biscotti e mi incamminai verso l’università, non sapevo ancora orientarmi del tutto bene, ma sicuramente la cartina che tenevo in mano mi avrebbe aiutato.
Le persone continuavano a guardarmi male, mentre continuavo a rigirarmi la cartina nelle mani, sperando che l’edificio che si trovava in quel momento difronte a me fosse l’università di holmes chapel.
Avevo deciso di dedicarmi alle lingue, mi erano sempre piaciute, girare il mondo e viaggiare..peccato che non ne abbia avuto il tempo.
 
Sei nuova di qui? – una voce non poco distante da me mi raggiunse le orecchie, mi voltai e trovai un biondino che mi guardava dal basso all’alto, feci un passio indietro, non ero una persona che si fidava a primo impatto.
si, ti interessa?– gli rivolsi, guardando la cartina per distrarmi e non dargli importanza, ma non si scoraggiò che si avvicino a me e mi strappò la cartina  di mano.
certo che mi interessa, biondina.– disse sventolando la cartina in aria e avvicinandosi a me, mi allontanai ancora di più.
ti dispiace?la stavo guardando. – mi avvicinai per riprendermela ma ritirò la mano indietro, sussurrò appena e poggiò le mani sui miei fianchi.
se la rivuoi devi fare qualcosa per me in cambio.– disse stringendo la presa sui miei fianchi e alitandomi in faccia, ma una mentina?
per carità, allontanati.– mi staccai dalla sua presa e mi allontanai, lasciando stare ormai la cartina e cercando di recarmi all’interno della struttura, ma mi fermò per il polso, stringendo la presa.
mi stai facendo male.– dissi cercando di dimenarmi dalla sua presa, mi tirò verso di lui e avvicinò il suo viso al mio, alitandomi di nuovo in faccia, ma che schifo.
senti, ora tu vieni con me, poche scuse.– mi tirò verso di lui e portò una mano sotto la mia maglietta, mi dimenai e lanciai un urlo.
che ti urli?troia. – disse mettendomi una mano davanti la bocca, senza permettermi di urlare ancora, ma cercai di mordergli la mano almeno per guadagnare tempo e scappare, ma tutti così erano i ragazzi di qui? che bell’accoglienza, davvero.
 
Mi accorsi poco dopo che aveva ritirato la mano dal mio viso e se la stava pulendo alla maglietta sussurrando un appena ‘che schifo’, mi misi a correre, ma per mia sfortuna mi scontrai contro qualcuno proprio all’entrata dell’università, un ricciolino con gli occhi verdi guardava con ribrezzo il biondo che poco fa mi aveva costretto al suo tocco, probabilmente le mie urla erano servite a qualcosa o per lo meno, qualcuno mi aveva sentito.
Senza mezzi termini il ricciolino si spostò e camminò verso il biondo che rise leccandosi le labbra.
 
ancora qua Styles? che c’è? non ti sono bastate quelle di ieri? – rise meschino, facendo un passo avanti verso di lui, mentre io ero appoggiata sulle scale dell’entrata.
Styles? oddio il ragazzo che mi avevano assegnato per la missione, ma..
ora te la prendi con le ragazzine?– disse restando proprio davanti al biondo che sembrava volersi accanire su di lui e pestarlo a sangue.
vattene Styles.– strinsi i pugni e fece un passo in avanti, con lo sguardo che sembrava minacciarlo, il riccio si mosse indietro e quasi spaventato si allontanò, venendo verso di me e voltandosi appena per vedere il biondo che si allontanava verso l’uscita dell’università.
stai bene? posso aiutarti? – mi porse la mano cercando di non spaventarmi ancora di più, dato che in quel momento, ero abbastanza spaventata.
veramente sarei io che dovrei aiutare te.– rifiutai la mano del ragazzo e mi alzai..cercando di apparire meno spaventata possibile.
- come scusa?– oddio già faccio danni, ma perché non sto zitta?
n..no niente, scusa ma devo andare. – mi allontanai, entrando in università e voltandomi, vedendo ancora il riccio sull’entrata che mi fissava e sentì appena un ‘comunque mi chiamo harry’.
Come se non lo sapessi.  


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Aloha a tutti asfghj
Ho aggiornato il capitolo, scusate l'immenso ritardo, ma avevo deciso di abbandonare la storia per via della scuola e la mancanza di ispirazione.
Vi anticipo già che ho molte idee per questa storia e dato che ho molto più tempo ho deciso di continuare ad aggiornarla.
Allora riguardo il capitolo non è male, l'ho scritto ieri sera tardi ma ho voluto aspettare per aggiornare..
E' un capitolo per lo più di passaggio, finalmente Alison ed Harry si sono incontrati sdfghjjk

Vi ringrazio per le 24 recensioni, le 422 visite al primo capitolo, le 6 persone che hanno messo tra le preferite la storia,
le 4 persone che che l'hanno messa tra le ricordate e le 10 che la seguono, piango troppo asdfgh
Spero che il capitolo vi piaccia, come ho già detto è un capitolo di passaggio o meglio, 
che introduce, mi farebbe piacere se lasciaste un commento, positivo o negativo che sia :)
Vi lascio con una foto della nostra Ali, un bacio.
- lore.



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