la storia continua...

di White_owl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** eccomi ***
Capitolo 2: *** 2- come lo scoprii ***
Capitolo 3: *** L'allenamento ***
Capitolo 4: *** Questa è una penna! ***
Capitolo 5: *** Ritrovato! ***



Capitolo 1
*** eccomi ***


Mi chiamo Katherine Grey, ho 12 anni, vivo a Cincinnati  e sono  una  vera ignorante. Non so perché ma a scuola non  riesco a stare attenta e nemmeno a leggere bene: sono dislessica. Io sono super preoccupata  ma mia madre non lo è proprio per niente, anzi, sembra felice di  questi miei  problemi.  Oh  si! Mi  sono  dimenticata di  dirvi  che sono anche iperattiva, non sto mai ferma, e quando, per sbaglio o non, colpisco qualcuno  gli faccio anche un po’ male.  Gli  amici… beh  provate  ad indovinare, sono  dislessica, iperattiva (per qualcuno  persino violenta) in pratica ho solo un  amico il mio  canarino Dave; si, è un nome strano per un canarino ma lui è così, è il primo nome che ti viene  in  mente quando lo vedi. Mio padre è… non lo so! Ci ha abbandonate quando avevo due anni e mia madre mi ha fatto cambiare cognome perché credo,  non  poteva sopportare di  sentirlo ancora. Mia mamma si chiama Annabeth ha dei  grandi occhi grigi, i cappelli  lunghi e biondi  sempre legati con un elastico. E’ molto  alta e super intelligente,  e per me, se ogni tanto si sciogliesse i cappelli potrebbe diventare Miss  America. Di mio padre, come vi ho detto prima, non so molto; solo che sono nata quando lui e mia mamma erano giovani, avevano 18 anni!
La mamma mi dice sempre che ho i suoi  occhi  e il suo  carattere, sono impulsiva, molto impulsiva. Io non  sono  bella come mia madre,  sono alta 1.60m, ho i cappelli castani fino alle spalle e ho gli occhi di un blu profondo,  ogni tanto mia madre si mette a fissarli e, come dice lei ci si perde dentro; quando fa così mi spaventa…  sono molto  magra, pallidissima e adoro l’acqua.  Non sono mai andata al mare la mamma non mi ci vuole portare, se è per questo non sono mai stata neanche al lago. In pratica  non mi  ha mai fatto toccare l’acqua salata; da piccola mi ha  portata in  piscina ed è stata la prima e l’ultima volta. Non  so  cosa sia successo e lei non me ne vuole parlare. In pratica  la  mia vita è un mistero, un segreto di mia madre che lei non vuole  rivelare a nessuno! Che  vita incasinata! Almeno non pensavo che  potesse essere peggio, ma come mi sbagliavo!
 

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Capitolo 2
*** 2- come lo scoprii ***


L’altro giorno è venuto un omone gigante a casa, io l’ho visto solo da dietro e sono subito filata in camera mia. Lui e la mamma hanno parlato per molto tempo. Mentre stavo facendo i compiti, da schifo, mi è venuta fame e sono andata in cucina per farmi un panino. Cosa ne sapevo che si erano spostati in cucina per parlare!? Quando, sentendo le loro voci avvicinarsi, mi sono girata a guardare in faccia quel uomo per poco non sono svenuta. - Kat! Kat! Non devi spaventarti! È un amico!- sono rimasta senza parole: mia madre chiamava quella… quella cosa un amico?! Quando mi fui calmata mi sedetti su una sedia e come un esaminatore malvagio (un’imitazione dei miei prof.) chiesi: -Ora mi dovete spiegare cosa succede.- La mamma iniziò a spiegare: -Sai chi sono i tuoi nonni?- -No! Non hai voluto che li conoscessi!- esclamai arrabbiata, interrompendola. -Allora iniziamo da capo, lui è Tyson, il fratello di tuo padre.- rimasi scioccata, un… ciclope era mio zio? Guardai mia madre sempre più arrabbiata, in cerca di spiegazioni. –Ti ricordi la gita che abbiamo fatto al museo di storia greca? E che tu riuscivi a leggere le scritte?- -Certo- Stufo Tyson sbottò: -I tuoi nonni due umani e due dei sono!- -Cosa?! Mi state prendendo in giro, vero?! -No tesoro- poi rivolgendosi a Tyson – bravo! Un modo più delicato per dirglielo no?!- dopo mi disse –è la pura verità, io sono una semidea e tuo padre un semidio.- -E allora ho una nonna dea e uno umano poi un nonno dio e di nuovo una nonna umana?- -Si vedo che hai capito in fretta.- -Ma chi sono?- -Atena e Poseidone, Kat.- Ora capivo tutto, anzi non proprio tutto. -Ma se mia nonna è Atena, perché non riesco ad imparare niente e sono iperattiva?- -Sono così anche io, sono queste le “qualità” che ti salvano la vita in battaglia, mentre sei dislessica perché il tuo vocabolario interno è fissato sul greco antico.- Ora devo fare un mini riassunto nella mia testa: 1. Ho una nonna dea, Atena 2. Ho un nonno dio, Poseidone 3. Le mie qualità migliori sono la dislessia e l’iperattività 4. Ho uno zio ciclope 5. Sono una “semi-semidea”. Ma c’è un’ultima cosa che voglio sapere: -Perché mi hai tenuta lontana dall’acqua’- -In quanto semi-semidea ai i poteri di tutti e due questi dei. Un potere immenso… Potresti arrabbiarti sollevare un’onda/tsunami e fare dei disastri irreparabili… non volevo correre rischi.- Poi Tyson disse a mia mamma: -Devi portarla al campo, Percy- e a sentire questo nome stranamente familiare mia mamma abbassò gli occhi –è stato rapito da Nico Di Angelo! È in pericolo, di sicuro voglio arrivare a lei, ha un’aura semi-divina potentissima, e poi se scoprono che è anche tua figlia accade il finimondo!- Ah però, credono che io sia sorda? I n due secondi ero in macchina con mia mamma e lo zio (mi ci devo ancora abituare a chiamarlo così), durante il viaggio vidi solo una cartello “Servizio Fragole di Delfi 20 miles”. Arrivammo su una collina con scritto, su un cartello, “Campo Mezzosangue”. La scritta era in greco antico ma l’avevo decifrata in mezzo secondo, meglio di come leggo l’inglese! Passammo sotto l’arco dove c’era appeso il cartello ed entrammo nel campo. -Wow!- -Lo so’, è da un bel pezzo che non vengo.- Subito dopo arrivò un centauro , per poco non svenni! Chirone, quello che sembra essere il nome del centauro, mi accompagnò in una capanna, quella di Ermes, l’ho letto dalla scritta sul tetto, dove c’erano un bel po’ di ragazzi di circa la mia età oppure poco più vecchi. Poco dopo iniziai a fare conoscenza, erano tutti molto simpatici, e per la prima volta nella mia vita mi sentivo quasi al mio posto. Feci amicizia con una ragazza, ovviamente figlia di Ermes, che si chiamava Mary Frind. Dai! Sono stata bravissima, mi sono trovata un’amica, se ne trovo un’altra batto il mio record personale! Arrivata l’ora di cena andai con loro, la casa di Ermes, a mangiare. Chiesi a Mary: -Ma come si fa ad andare con le altre case?- lei mi rispose: -Devi essere riconosciuta da tuo padre o tua madre, mio padre mi ha riconosciuto all’inizio dell’anno, è il dio dei ladri e anche il messaggero degli dei; sono contenta che sia lui mio padre! Ora devi andare a fare un’offerta, vediamo se ti riconosce, tanto prima o poi lo faranno, li ha costretti Percy Jackson, quando ha sconfitto Crono. Sai, dalle foto che ho visto, tu hai gli occhi del suo stesso colore.- Andammo a offrire del cibo e io pregai di essere riconosciuta, anche se sapevo già chi ero. Poco dopo, quando mi sedetti tutti si voltarono verso di me con un grande “0h!” di sottofondo. Era appena comparso sopra la mia testa una specie di ologramma: era una specie di moneta con, da una parte un tridente e dall’altra un gufo. Dopo qualche minuto (o forse secondo) scomparve e tutti cominciarono a bisbigliare indicando mi con un dito. Chirone mi prese da parte e mi disse: -Atena mi ha consigliato di metterti nella capanna di Poseidone perché nella sua non c’è così tanto spazio libero, è molto più affollata, ma mi ha detto di lasciarti comunque scegliere.- -Mio padre ha abitato in quella di Poseidone?- -sì- -Allora mi sistemerò lì- Salutai Mary e mi trasferii nella capanna di Poseidone, che era sul bordo del laghetto della canoe (c’era una foto di questo laghetto nel soggiorno di casa mia). In confronto alla capanna di Ermes questa era vuota. C’erano solo tre stanze, ho scoperto che aumentano ogni volta che arriva un nuovo abitante; i miei due coinquilini erano un maschio e una femmina: Valentina Partes e Peter Deen. Parlai un po’ con Valentina e mi spiegò che c’erano sempre state pochissime persone in questa casa, anzi era sempre stata vuota prima che arrivasse Percy Jackson. Ancora quel nome.. mi sembra di averlo già sentito… Con il rumore delle onde del laghetto mi addormentai facilmente. Feci dei sogni molto confusi: mi svegliavo, ma ero una neonata, e vedevo un ragazzo sui 18 anni che mi prendeva in braccio e mi cullava, aveva gli occhi uguali ai miei e accanto a lui c’era un ragazzo, scuro di pelle, con i capelli ricci dai quali spuntavano due piccole corna. Quando mi riappoggiarono nella culla scoprii che l’altro ragazzo aveva, al posto delle gambe, della zampe da capra; era un satiro! Poi tutti e due se ne andarono lasciandomi sola e, quello che penso fosse mio padre, mi salutò con un sorriso, anche se i suoi occhi erano tristi e spenti. Mi svegliai di soprassalto, ed ero tutta sudata. Era appena l’alba. Pochi minuti dopo si svegliarono anche Valentina e Peter.

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Capitolo 3
*** L'allenamento ***


No! Ora che mi succederà? Chirone mi ha dato un’ARMATURA! Come quelle degli antichi romani e greci! Vi rendete conto di quanto pesa? Ok sta calma Kat, devi stare calma… non ce la faccio! Chirone mi sta accompagnando alla casa grande, ha detto che dobbiamo ritrovarci a mezzogiorno tutti lì, e non ho capito perché mi ci stia portando adesso, alle 9. Sto approfittando di questa passeggiata per guardarmi intorno. Chirone se ne accorge e mi dice: -Siamo un po’ in anticipo se vuoi chiamo qualcuno per farti fare un giro del campo.- gli risposi di sì, che mi sarebbe piaciuto e così lui chiamò una certa Lily Later, che arrivò una ventina di minuti dopo (poi ci dicono di non giudicare dalle apparenze… guardate il suo cognome…); è una figlia di Afrodite, bella come il Sole, o dovrei dire Venere, comunque è alta, bionda con i capelli lunghi e mossi, ha la palle che sembra porcellana da quanto è bianca. Dopo la lunga attesa arrivò e mi fece fare un giro per il campo, era molto simpatica. –Questa è l’area dove si fanno le corse con i carri oppure ci si allena con la spada; questi sono i campi dove lavorano i satiri e le ninfe. Ah ecco Grover!- verso di noi si stava avvicinando un satiro scuro di pelle con i capelli corti e ricci dai quali comparivano due corna, esattamente come quelle di un montone ma in miniatura. Quando si avvicinò di più mi sebrò di riconoscerlo, di averlo già visto da qualche parte. Quando arrivò, abbracciò Lily e poi lei ci presentò. –Grover che sorpresa vederti qui!- -Sai com’è ci vivo e lavoro! Ma comunque chi è questa graziosa ragazza?- disse mentre mi stava fissando negli occhi. –Io sono Katherine Grey. Piacere. Ma ci siamo già visti?- -No! Non ci credo! Sei la figlia di Annabeth? Santo cielo i tuoi occhi…- -Sì. Annabeth Grey è mia madre, la conosci? Che bello! Ma cos’hanno i miei occhi?- Grover non mi rispose più, si imbambolò a fissare i miei occhi, che per la cronaca non sono nemmeno molto belli. Poi Lily lo richiamò alla realtà dicendogli che dovevamo finire di fare il giro del campo e che era invitato alla festa che tutte le figlie di Afrodite organizzavano quella sera. Così se ne ritornò da Judith, la sua ninfa-fidanzata. Vidi il percorso con la lava che mi impressionò non poco. Un’ora dopo che avevo iniziato il giro, alle dieci e venti, considerando il ritardo di Lily, arrivammo alla casa grande. Lì trovai mamma, Tyson e Grover con Chirone che mi aspettavano. Mi stavo preoccupando, sono qui da un giorno e già mi vogliono parlare. Mi fa venire i brividi! -Allora cara Katherine, ti chiederai di sicuro perché sei qui, giusto?- iniziò Chirone -Sì!- -Beh, tesoro come sai, non sei una comune mortale.- -Sì, me l’avete già detto!- -Tu chiami non Grey ma Jackson!- -Eh!? Adesso cambio anche cognome?- - Tyson!- lo sgridò mia madre –te l’ho già detto di non partire e dire cavolate!- -Calma Annabeth!- disse Chirone –ma abbiamo deciso di dirle la verità e allora non devi girarci intorno, perché così non capirà mai!- -Ufff! Posso ritornare da Judith?- -NO!- urlarono tutti in coro. Ad un certo punto mi misi a ridere, ero in ostaggio da una risata nervosa che non riuscivo a far semttere, risi fino a che gli altri non si fermarono dal loro riprendersi a vicenda. Mi guardarono tutti male. –Ma mi volete dire la verità o no?! Io voglio sapere!- -Kat, stai calma!- -NO! Non starò calma1 dovete esserlo voi! Siete VOI che mi state incasinando la vita con sta storia dei miei nonni, di mio padre, di CHI SONO IO! Sono stufa!- dopo che mi fui sfogata mi rimisi a sedere e aspettai che cominciassero a spiegarmi. -Tuo padre è… è…- la mamma non fece in tempo a finire la frase che scoppiò a piangere. Mi sentivo in colpa. Perché la sto facendo soffrire? Chirone allora prese a spiegarmi tutto, spero. -Bene, come sai già i tuoi parenti divini sono Poseidone e Atena, e saprai anche che 14 anni fa non c’erano molti figli del dio del mare qui! Tuo padre è colui che ha sconfitto Luke Castellan e Crono, il ragazzo della profezia- stava per continuare quando scese di corsa dalle scale una ragazza con i capelli rossi, con circa la stessa età della mamma. –Chi ha parlato della profezia?! Non nominatela più, per favore mi tornano in mente i corridoi del Labirinto che ho dovuto affrontar con Percy! Oh… scusate ma da quando sono l’oracolo mi faccio prendere dall’entusiasmo. Tranquilli me ne vado subito.- e lentamente cominciò ad indietreggiare. –No, ferma Rachel, resta con noi potresti far vedere una persona a Kat- Poi sbiancò di colpo e spalancò gli occhi, mi presi un colpo, faceva impressione -Oggi la figlia del ragazzo dell’antica profezia verrà. E la verità con molta fatica riscoprirà. Ma ad una cosa dovrà star attenta, di un figlio della Sapienza, che ad ostacolarla proverà!- Ok.. ero molto impressionata, ma chi era quella, l’ORACOLO di Delfi? E quella era una profezia?

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Capitolo 4
*** Questa è una penna! ***


Partiamo dall’inizio: cos’è un oracolo? Sì lo so, non sono tra le persone più intelligenti del mondo, è per questo che non riesco a capire come mia nonna possa essere Atena. Lo chiesi a Rachel. Lei mi rispose che l’oracolo di Delfi era una persona (una donna generalmente) non di origini divine, che riusciva a vedere attraverso la Foschia e che aveva ricevuto in dono dal precedente oracolo il potere di annunciare le profezie ai mezzosangue che volevano partire per una missione; mi dovettero spiegare anche cos’era la Foschia, ma non ho nessuna voglia di ripetervelo tanto fate anche voi parte di questo strano, e sottolineo strano, mondo. Dopo un imbarazzante momento di silenzio Chirone disse qualcosa a Rachel nell’orecchio e mia mamma la guardò con molto, ma veramente molto, astio. Rachel si avvicinò lentamente a me e mi fissò dritto negli occhi. Fu come se mi fossi teletrasportata in un posto diverso, era sempre il Campo ma aveva qualcosa di più… giovane. Andai nella mia capanna e trovai due ragazzi che stavano riordinando la stanza (era molto più piccola). –Annabeth, la fai tu l’ispezione?- disse il ragazzo con degli occhi color del mare. –Sì, Percy, lo sai che questo mese siamo noi, figli di Atena, a mettere i voti… E qui ci vuole un bel 4 su 5, ma solo grazie a Tyson!- gli rispose la ragazza appena entrata, aveva un viso molto familiare… -Sai, se ne deve andare nel palazzo di Poseidone quest’estate, e perciò gli sto insegnando a parlare un po’ meglio- - Sì, Tyson va di nuovo da papà! E abbiamo vinto la guerra!- disse il ragazzo più grosso, quello era mio zio ne sono sicurissima! –Ancora con questa guerra, erano brutti tempi ma ormai sono passati e perciò non parliamone più, ok?! Sono passati due anni! Comunque Clarisse mi ha detto di dirti che vuole che tu porti via la Signora O’Leary dall’arena di scherma oppure ti ucciderà con le sue mani. Meglio se vai subito da lei! Non vorrai lasciarmi così spero…- - Stai tranquilla Annabeth! Ti ricordi che ho la maledizione di Achille vero? E il mio punto debole lo sanno solo due persone, me compreso, e si trovano in questa stanza!- disse Percy scherzando, poi abbassò gli occhi e la sua espressione si addolcì – Non ti potrei mai abbandonare, ci è voluto così tanto per darti un bacio subacqueo! – lui si avvicinò rapidamente a mia madre e le stampò un bel bacio in bocca, lei diventò paonazza e scappò va subito salutando i due ragazzi che avevano un’aria particolarmente felice. Poi mi si annebbiò la vista e non vedi più niente. Quando riaprii gli occhi ero sdraiata per terra e tutti i presenti mi stavano fissando, e non erano per niente spaventati. Certo, ci mancherebbe solo che voi foste spaventati e preoccupati per me vero?! Pensai acidamente. Poi mi accorsi che la mamma e Rachel stavano litigando: -Cosa le hai fatto! Hai esagerato! Quella è mia figlia! Non la toccare più!- - ma se non l’ho nemmeno sfiorata! Guarda sta bene, non prendertela con me se le ho fatto vedere una cosa! È un potere nuovo che mi ha dato Estia e prima o poi avrei dovuto usarlo!- -Basta voi due!- tuonò Chirone- meglio se vai ad allenarti Kat, gli altri ti stanno aspettando per la battaglia!-. Quando arrivai ai confini del bosco devo ammettere che stavo morendo di paura… Non so’ il perché ma c’era qualcosa in quella buia, umida (e da dove provenivano rumori tipo urla agghiaccianti) boscaglia. Mi misero nella squadra blu, assieme alla casa di Poseidone, Efesto, Ermes, Apollo, Morfeo e Demetra; mentre nella squadra Rossa c’erano I figli di Atena, Afrodite, Era, Iride, Demetra e Nemesi. I semidei restanti non potevano partecipare perché se dovessero partecipare veramente tutti allora non ci sarebbe più posto nel bosco, e perciò si “ruota” la prossima volta, da quello che ho sentito dire da Valentina la capanna di Nemesi sarà rimpiazzata da quella di Ecate e quella di Morfeo da quella di Eolo. Rincontrai Mary, che mi spiegò brevemente le regole, se così si possono chiamare, di questa battaglia. - Le squadre sono sempre due, e solitamente non sono a capo le solite squadre. Si cambia sempre. Il ruscello è la linea di confine e l’intera foresta è campo libero. Tutti le armi sono concesse, anche quelle magiche, lo stendardo deve essere collocato in bella vista e non può avere più di due guardie. È vietato uccidere o ferire gravemente gli avversari. La caccia alla bandiera si svolge ogni venerdì e dura fino a che l'altra squadra non ha conquistato la bandiera, quindi può durare anche giorni. L’ultima volta siamo rimasti a combattere per una settimana… Non ne potevo più! Chirone fa da arbitro e all’occorrenza anche da medico. Mentre Clarisse, la nuova direttrice dei combattimenti sta tra di noi e ci da’ dritte, ma le da’ soprattutto alla casa di Ares, di cui lei faceva parte…. Be’ ora si parte, andiamo!- Mi misi subito a correre dietro di lei, ma la persi di vista. Allora mi misi di guardia alla bandiera con Lily che però non mi degnò di uno sguardo. Ok… forse mi sbagliavo su Lily non è poi così tanto mia amica… Così, non sapendo cosa fare mi addentrai nella foresta, e nessuno provò a fermarmi. Mentre stavo camminando da un’ombra spuntò Un ragazzo, circa sui 28 anni, e mi prese per un braccio, cominciò a trascinarmi dentro l’ombra ma io gridai con tutte le mie forze e Mia madre, Grover e Chirone spuntarono quasi dal nulla. – Lascia in pace mia figlia, Nico!- gli urlò mia madre, mentre brandiva una spada che prima era una penna! Come è possibile. È una penna!

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Capitolo 5
*** Ritrovato! ***


-Mmmmmmm…- - Ben svegliata Katherine!- disse una voce completamente sconosciuta, che però aveva un che di malvagio. Quando aprii gli occhi vidi quel ragazzo molto pallido, quello sui 28 anni…. Oddio! -Dove sono!- gli chiesi a bassa voce –Sei nel regno di Ade, negli Inferi! Non è stupendo?- ma questo è un po’ matto… pensai, si soffocava, c’era un caldo, appunto, infernale. Dopo qualche minuto arrivarono degli scheletri, con addosso l’uniforme dell’armata rossa, che mi portarono via. Mi chiusero in una cella assieme a un uomo, di circa 30 e passa anni, che stava dormendo su una brandina. Aveva un non-so-ché di familiare. Mi stesi sul mio lettino anche io e provai ad addormentarmi. Passarono le ore e avrò dormito per circa 30 minuti. Poi mi appisolai e mi risvegliai circa un’oretta dopo, qualcuno mi aveva toccato! Appena aprii gli occhi, vidi chinato su di me l’uomo di prima, quello addormentato. –Stai bene ragazzina?- mi chiese. -Sì, e lei?- gli risposi. –Allora, sei stata rapita e mi chiedi come sto io? Lascia stare, voi giovani non vi capirò mai….- e si mise a sedere –posso sapere come ti chiami ragazzina? Tanto staremo qui ancora un po’, tanto vale conoscere la mia “coinquilina”- -Io mi chiamo Katherine, ma puoi chiamarmi Kat; e tu?- gli dissi dopo circa 5 minuti di imbarazzante silenzio. – Io sono Percy, piacere!- a quel punto rimasi senza parole… -Percy Jackson? Sicuro?- gli chiesi incredula. –Sì in carne ed ossa! Ma perché me lo chiedi? E posso sapere il tuo cognome per favore?- - Sono Katherine Grey-. Ora era lui senza parole, mi guardò come se fossi la cosa più preziosa al mondo, e sentii un’ondata di calore crescermi dentro. Poi mi abbracciò e si mise a piangere, stavo per scoppiare in lacrime anche io quando mio padre si allontanò e mi disse. –Forse è meglio se non piangi, potremmo allagare questa spaziosissima cella!- mi misi a ridere, scoppiai in una risata fragorosa e non riuscivo più a smettere! Terribile, che senso dell’umorismo! Io ero troppo felice, ma giusto in quel momento (forse ha fatto apposta per rovinarlo) la parete scomparve e al suo posto apparve Nico. Papà si gettò su di lui e cominciò a urlargli contro e a picchiarlo. Lo stava massacrando, allora lo fermai, urlai –Smettila! Ascoltalo, magari vuole spiegarci qualcosa..- e lui smise subito. –Quando urli sembri tua madre, sai?- mi disse Nico. Ora l’avrei picchiato anche io, solo che non sono invulnerabile. Mio padre si sedette sulla brandina e io mi appollaiai ai suoi piedi. Anche Nico si sedette sulla mia brandina e iniziò: - Voi state nascondendo qualcosa, vi ho sentiti prima… Comunque, Percy, sono venuto soprattutto per Kat allora te ne puoi anche andare- detto questo mi tirò per un braccio prima che Percy potesse fare qualsiasi cosa e un muro nero ci separò… Avevo appena ritrovato mio padre e già lo perdevo! Vita crudele! Read me!! Scusatemi per 2 motivi: 1. È da tanto che non aggiorno 2. il capitolo è veramente corto Motivazione: ho degli esami e devo studiare dunque non ho molto tempo. Grazie a: Seleme12, Fairymichy e a _percabeth2000_ per le recensioni!!

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