Hyou

di tre 88
(/viewuser.php?uid=105854)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L'Incontro ***
Capitolo 3: *** Hyou ***
Capitolo 4: *** Una Nuova Compagna ***
Capitolo 5: *** Partenza ***
Capitolo 6: *** L'isola di Mitsuki ***
Capitolo 7: *** Il segreto di Hyou ***
Capitolo 8: *** Guai nell'Ombra ***
Capitolo 9: *** Ace e Rufy ***
Capitolo 10: *** Una Giornata di Tranquillità ***
Capitolo 11: *** Hyou in Pericolo ***
Capitolo 12: *** Un Incontro Inaspettato ***
Capitolo 13: *** L'Isola ***
Capitolo 14: *** Una Triste Storia ***
Capitolo 15: *** L'Arrivo di Razan ***
Capitolo 16: *** Strade Separate ***
Capitolo 17: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


1° CAPITOLO:
PROLOGO



 
Il mio nome è Hyou e vorrei raccontarvi la mia storia.

La storia che vi voglio raccontare risale a dieci anni fa, ma andiamo con ordine.

Dovete sapere che fino a dieci anni fa non conoscevo le miei origini, quando avevo pochi mesi qualcuno mi mise su una piccola barca lasciata in balia delle onde, fui salvata dal capitano di un mercantile di passaggio che mi portò sulla sua isola natale, l’isola di Nîmes. Su quell’isola fui affidata al sindaco della città e il suo nome era Haru-san, lui mi ha cresciuta come una figlia nonostante gli abitanti dell’isola avevano paura di me perché ero una straniera dalle origini sconosciute, ma questo a me non importava avevo Haru-san e questo mi bastava perché lui per me sarà sempre mio padre anche se non abbiamo lo stesso sangue. Purtroppo quando avevo dodici anni lui mi ha lasciata sola a causa delle sua malattia, la gente incominciò ad urlarmi contro di andarmene dato che per loro era colpa mia se Haru-san si era ammalato, iniziarono a trattarmi come un mostro e dopo che scoprirono il mio segreto iniziarono ad aver paura di me, del segreto ve ne parlerò più avanti per il momento vi posso dire che  solo mio “padre” ne era a conoscenza e per lui questo mi rendeva speciale.

Io dopo la scomparsa di Haru-san, mi sentivo sola e mi sentivo come se non avessi nessun posto a cui appartenere, volevo partire e scoprire chi ero ma avevo troppa paura del mare e non volevo nemmeno restare su quell’isola dove ero odiata, non sapevo cosa fare e così passai tre anni sull’isola dove ero cresciuta a cavarmela da sola e a salvarmi da chi voleva farmi del male.

Un giorno il mio destino mi ha dato la possibilità di partire senza avere timore, quel giorno quando avevo ormai quindici anni, conobbi un ragazzo che ora è conosciuto da tutti come il Re dei pirati e con lui c’era la sua piccola e affiata ciurma.

Quel giorno conobbi Rufy-san e i suoi compagni che mi hanno accettato nella loro famiglia, con loro avevo finalmente trovato il mio posto nel mondo e con loro sono riuscita a trovare le mie origini ma ciò che più mi ha reso felice di questo incontro è che loro mi hanno accettato per quel che sono e non avevano il timore di me dopo che avevano scoperto il mio segreto.

Ecco è di questo che vi voglio parlare, del mio incontro con i “Mugiwara” e del mio viaggio insieme a loro alla ricerca del mio passato e del giorno in cui dissi addio a quella stravagante ciurma che è stata e sempre sarà la mia famiglia.

Bene dunque iniziamo a raccontare questa splendida avventura dove molti ostacoli sono stati superati e dove alla fine abbiamo raggiunto la meta.  
 



 

Continua…

 



 

Ciao, eccomi qui.
 

Il primo capitolo della mia prima storia con i “Mugiwara” come protagonisti, spero che vi sia piaciuto. ^O^

Hyou in giapponesi significa “pantera”, ho scelto questo nome per un motivo che capirete più avanti.

Prima di salutarvi vi volevo dire che lo scorso venerdì ho messo una ONE-SHOT su Rufy. ^^

Ringrazio in anticipo chi ha letto e recensito (o letto soltanto) questo primo capitolo. :)

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò venerdì.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** L'Incontro ***


2° CAPITOLO:
L’INCONTRO

 


I “Mugiwara” dopo tutti i guai in cui si erano cacciati, avevano finalmente lasciato l’isola di Punk Hazard.

Su quell’isola era capitato di tutto, ma la separazione durata due anni li aveva fatti diventare molto più forti ed erano riusciti a cavarsela anche in quella situazione che sembrava complicata.

Sul ponte della “Thousand Sunny” era in corso una grande festa, da quando si erano riuniti all’arcipelago Sabaody non avevano avuto il tempo per festeggiare; all’arcipelago avevano avuto giusto il tempo di salutarsi per poi partire in tutta fretta, giunti sull’isola degli uomini pesci si erano ritrovati coinvolti nei problemi dell’isola e quando erano finalmente giunti nel Nuovo Mondo avevano trovato altri guai.

Ora che c’era un po’ di calma i “Mugiwara” si erano messi a far festa, festeggiavano il loro incontro e il loro arrivo nel Nuovo Mondo, avevano dovuto aspettare due lunghi anni prima di rivedersi e proseguire il loro viaggio ma ora erano tutti insieme e avevano tutta l’intenzione di festeggiare fino a crollare addormentati sul ponte.
 



 

***

 


A Marineford nel suo ufficio Sengoku aveva appena ricevuto il rapporto di Smoker e ciò che c’era scritto aveva contribuito a peggiorare il suo umore, dalla porta facendo il solito casino entrò Garp:

-Ehilà! Come va?-

il Grand Ammiraglio sbuffò:

-Ci mancavi solo tu.-

l’amico rise divertito, non sapeva cosa fosse accaduto ma era certo che il foglio che teneva in mano il superiore non conteneva buone notizie. Si mise seduto su una delle tante sedie sparse per la stanza e attese che il collega gli dicesse qualcosa; Sengoku intuì che se non gli dava delle spiegazioni non sarebbe riuscito a levarselo dai piedi, sospirando mise via il rapporto e si alzò affacciandosi alla finestra, in quel momento pensò di aver fatto la cosa giusta quando due anni fa aveva deciso di non andare in pensione:

-Quello che stavo leggendo era il rapporto del vice ammiraglio Smoker.-

Garp smise di ingozzarsi di biscotti e si mise ad ascoltare ciò che il superiore stava per dire, Smoker era uno dei pochi marines che gli andavano a genio, in lui rivedeva il se stesso che anni fa si divertiva a dare la caccia a Roger perché anche lui si era messo in testa di dare la caccia solo ad un pirata in particolare, cioè a suo nipote Rufy e sapeva che quando faceva rapporto era solo perché era successo qualcosa di importante:

-Sull’isola di Punk Hazard è successo di tutto.-

il vice ammiraglio si chiese cosa fosse accaduto su un’isola dove l’accesso era vietato ma non disse nulla:

-Ed è coinvolto tuo nipote.-

Garp rise, era stato davvero felice quando una settimana fa aveva saputo che Rufy e i suoi compagni dopo due anni si erano rifatti vivi all’arcipelago Sabaody, lui era certo che il nipote era ancora vivo ma avere la conferma di ciò lo aveva risollevato:

-Che ha combinato mio nipote?-

Sengoku sospirò, la famiglia dell’amico non faceva altro che creargli un sacco di problemi:

-Fai prima a leggere il rapporto, è troppo lungo da spiegare.-

Garp si alzò e prese il foglio che fino a qualche minuto prima stava leggendo il superiore e si mise a leggere, quando finì scoppiò a ridere:

-E bravo mio nipote!-

il Grand Ammiraglio si rimise seduto:

-Prima sparisce per due anni e poi torna a far guai.-

l’amico lo fissò e poi sorrise:

-Sei stato tu ha decidere di non andare in pensione.-

era vero, dopo la guerra aveva seriamente preso in considerazione l’idea di andare in pensione ma aveva messo da parte questo pensiero e per un motivo ben preciso…

 
…due anni fa dopo la guerra Sengoku aveva comunicato a Kong la sua intenzione di andare in pensione anche se non ne era ancora convinto di questa decisione e al suo posto aveva proposto Aokiji.

Kong mentre attendeva una conferma da parte dell’attuale Grand Ammiraglio stava valutando se Aokiji fosse adatto per ricoprire quella carica, alla fine decise di sceglie tra Akainu e l’ammiraglio di ghiaccio.

I due ammiragli si erano affrontati sull’isola di Punk Hazard cambiando per sempre sia il paesaggio che il clima, alla fine il vincitore fu Akainu e Aokiji sparì e nessuno sapeva che fine aveva fatto.

Sengoku dopo aver riflettuto allungo decise di rimandare la sua pensione fino a quando non fosse riuscito a risolvere i problemi che si erano accumulati nel corso degli anni…

 
-Il motivo per cui continuo a lavorare è perché ho tutta l’intenzione di risolvere i problemi che si sono creati da quando sono Grand Ammiraglio.-

Garp rise:

-Allora ti ci vorrà un sacco di tempo. Comunque meglio così o Akainu avrebbe preso il tuo posto.-

Sengoku sospirò, si era ormai rassegnato all’idea che Garp e Akainu andassero d’accordo dato che era impossibile:

-Tanto prima o poi sarà lui il nuovo Grand Ammiraglio, è stato deciso da Kong-san.-

Garp borbottò qualcosa che l’amico non capiva ma preferì non sapere cosa aveva detto, certo che qualunque cosa aveva borbottato non era molto importante:

-Comunque Aokiji che fine ha fatto?-

quello era un altro problema da risolvere, dopo due anni non aveva ancora scoperto dove fosse finito l’ammiraglio Aokiji; Garp notando la mancata risposta decise di non chiedere altro e si avviò alla porta:

-Sappi che il giorno in cui Akainu sarà Grand Ammiraglio sarà anche il giorno in cui andrò in pensione.-

aprì la porta e prima di uscire salutò l’amico.

Sengoku rimasto solo decise di lasciare perdere per il momento la scomparsa dell’ammiraglio e di concentrarsi sui casini capitati a Punk Hazard, c’era anche il problema se sciogliere o no la “Flotta dei Sette” dato che dei pirati non ci si poteva fidare.
 



 

***

 


Era da qualche ora che il sole era sorto e tutta la ciurma era radunata sul ponte della “Thousand Sunny”, stavano per attraccare al porto di una grande città:

-Nami!!! Che città è quella!?-

la navigatrice colpì il capitano per farlo tacere:

-La città ha lo stesso nome dell’isola e si chiama Nîmes.-

tutti non vedevano l’ora di scendere a terra, erano due anni che non capitavano in una grande città come quella ed erano curiosi di vedere come era fatta.

Nami decise di approfittare del fatto che non avevano ancora gettato l’ancora per assicurarsi che i suoi compagni non si cacciassero nei guai, anche se sapeva che nessuna precauzione sarebbe servita con quegli scalmanati dei suoi amici:

-Ragazzi!-

l’urlo della navigatrice attirò l’attenzione di tutti e vedendola sul punto di esplodere decisero di ascoltarla per evitare di farla arrabbiare, Nami vedendo che la stavano ascoltando si calmò:

-Dato che non sappiamo quanto ci vuole per registrare il magnetismo dell’isola ci ritroveremo tutti alla nave verso il tramonto e se c’è da rifornire la stiva fatelo subito. Sono stata chiara?-

i ragazzi annuirono, mentre la navigatrice stava parlando la nave era giunta in porto e Zoro gettò l’ancora, era l’unico ad essersi accorto che il capitano era sparito:

-Ehi, Nami.-

la rossa si voltò verso lo spadaccino:

-Che vuoi?-

-Rufy è sparito.-

solo dopo le parole di Zoro gli altri si accorsero che il capitano era scomparso, Nami sospirò rassegnata:

-Lasciatelo perdere. Se mi ha ascoltato tornerà alla nave per il tramonto.-

non c’era altro da dire e ognuno scese a terra; Sanji insieme a Chopper si recò al mercato per fare rifornimento e la piccola renna era in cerca di alcuni medicinali e sperava di trovarli lì, Nami si strascinò a dietro Zoro per assicurarsi che non si perdesse e mentre giravano per le strade chiedeva informazioni sul magnetismo dell’isola nei vari negozi in cui entrava per fare compere usando lo spadaccino come facchino, Robin si era recata in libreria in cerca di nuovi libri e Franky insieme ad Usopp era andato a procurarsi del materiale per la nave, Brook invece aveva deciso di rimanere a bordo per sfruttare il silenzio dovuto all’assenza di tutti per finire di scrivere la sua nuova canzone.

Intanto Rufy era in cerca di una locanda quando ad un certo punto qualcuno gli andò addosso cadendo a terra, il pirata osservò la ragazza che stava per terra, era una ragazzina più tosto singolare;

aveva quindici anni e non era molto alta, aveva lunghi capelli argentati lasciati sciolti e occhi dorati, di carnagione molto chiara, indossava una maglia viola senza maniche legata al collo che gli lasciava scoperta la schiena ed era lunga fino al ginocchio e dei pantaloncini bianchi che gli arrivavano poco sotto le ginocchia, al collo portava un cordoncino di cuoio a cui era appesa una spirale turchese e alla caviglia destra aveva legato un nastrino nero a cui era appeso un campanellino e hai piedi non portava nulla, era scalza.

Rufy la osservò sperando che non si fosse fatta nulla dato che continuava a restare per terra con il capo chino:

-Finalmente ti sei fermata! Dannato mostriciattolo!-

Cappello di Paglia vide arrivare un uomo grande e grosso parecchio arrabbiato e notò che la ragazzina sentendo la sua voce era scattata in piedi e si era rifugiata dietro la sua schiena, Rufy sentendo che la giovane si era aggrappata a lui capì che aveva paura del tizio che ormai li aveva raggiunti:

-Ehi, levati dai piedi straniero!-

a Rufy quell’uomo non piaceva per niente:

-Si può sapere che vuoi da lei?-

l’uomo lo fissò:

-Questo mostriciattolo anche se  è cresciuta in questa città rimane sempre una straniera e noi non la vogliamo tra i piedi.-

Cappello di Paglia capì che la ragazzina che stava tremando dietro di lui non era ben vista dalla gente dell’isola e non capiva il perché l’uomo continuava a chiamarla “mostriciattolo”:

-Se le cose stanno così, vuol dire che da oggi lei farà parte della mia ciurma.-

sia la ragazza che l’uomo rimasero senza parole poi l’uomo si mise a ridere diverto:

-Tu vuoi nella tua ciurma questo mostriciattolo? Nessuno la vuole e tu addirittura la vuoi portare con te.-

Rufy si fece serio, ormai aveva preso una decisione e non avrebbe cambiato idea, dopo le parole di quell’uomo aveva capito che quella strana ragazza non poteva stare su quell’isola perché aveva intuito che lei non sarebbe stata felice:

-Certo, ormai ho deciso.-

l’uomo smise di ridere e si fece serio:

-Prendila pure nella tua ciurma, ci fai solo un favore se la porti via da qui.-

si voltò e tornò da dove era venuto; Rufy  rimase ad osservare il punto dove l’uomo era sparito fino a quando la ragazza non attirò la sua attenzione:

-Ecco… volevo ringraziarti… per avermi… aiutato…-

Cappello di Paglia si girò verso di lei, teneva la testa bassa con il volto coperto dai lunghi capelli, Rufy vedendola capì che era molto timida e gli sorrise:

-Figurati. Tu ora sei una mia compagna.-

la ragazza alzò di colpo la testa e fissò negli occhi Rufy, sorpresa da quelle parole.


Ero rimasta davvero sorpresa dalle parole di Rufy-san, pensavo che avesse detto così a quell’uomo solo per aiutarmi e invece lui ancor prima di sapere il mio nome e di conoscere la mia storia aveva già deciso che io sarei diventata una sua compagna.

Per la prima volta dopo la scomparsa di Haru-san avevo trovato qualcuno gentile che non gli importava ciò che la gente diceva sul mio conto.

Dopo essermi ripresa da quelle parole che mi avevano stupito molto, io presi la mia decisione.
 



 

Continua…

 



 

Ciao, eccomi qui.
 
Questo secondo capitolo è un po’ di passaggio, spero che vi sia piaciuto lo stesso. ^O^
 
Come avete notato sono andata a capo con i dialoghi, fatemi sapere se facendo così la lettura è più scorrevole e se si capisce chi sta parlando. :)
 
Garp e Sengoku sono anche in questa storia, li metto ovunque xD ma mi piace metterli ogni tanto.

Come avrete notato i pezzi in corsivo sono i pezzi dove è Hyou a raccontare e sono ambientati dieci anni dopo. ^^

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) lo scorso capitolo. :)

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò venerdì.
 
 
 
 
 
 
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Hyou ***


3° CAPITOLO:
HYOU



 
La ragazza era veramente sorpresa dalle parole di Rufy:

-Ne sei sicuro? Non… sai nulla di me.-

Cappello di Paglia gli sorrise:

-Nessun problema, c’è tempo per conoscerci. Io comunque sono Rufy.-


In quel momento capii un po’ come era fatto Rufy-san, a lui non importava chi eri gli bastava avere la certezza che poteva fidarsi delle persone che incontrava.


La ragazza sorrise:

-Io mi chiamo Hyou.-

Rufy la fissò confuso:

-Che nome complicato.-

rimase per un attimo in silenzio concentrato a pensare a qualcosa, poi gli venne un’idea e sorrise alla ragazza:

-Ti chiamerò Yu, va bene?-


Quel giorno dopo tre lunghi anni risi divertita, solo Rufy-san poteva decidere di cambiarmi il nome solo perché per lui era complicato.


Hyou rise e annuì, gli andava bene come lui aveva deciso di chiamarla ma rimaneva sempre il problema che non era sicura di accettare, aveva preso una decisione ma non ne era molto convinta; Rufy vedendola così pensierosa gli fece una domanda, sperando che la poteva aiutare a decidere:

-Yu, tu hai un sogno?-

la ragazza lo fissò poi annuì:

-Come avrai capito io non sono dell’isola. Quando avevo pochi mesi qualcuno mi ha messo su una scialuppa alla deriva in mezzo all’oceano… un mercantile di passaggio mi ha trovato e portato qui affidandomi ad Haru-san…-

gli veniva da piangere al solo pensiero dell’uomo che l’aveva amata come una figlia:

-…Haru-san era il sindaco della città, lui mi ha fatto da padre anche se la gente non voleva che io restassi. Mi ha cresciuta e mi ha voluto bene ma… tre anni fa è scomparso a causa di una malattia…-

gli era molto difficile parlare di quelle cose ma voleva essere sincera con lui, fece un respiro profondo che l’aiutò a calmarsi:

-…ho sempre voluto sapere quali sono le mie origini e il perché sono stata abbandonata, in questi tre anni sono stata tentata più volte di partire ma… ho paura del mare… l’idea di partire mi spaventa.-

Rufy era rimasto in silenzio ad ascoltarla, quando Hyou finì di parlare lui gli sorrise:

-Se il problema è questo, allora non vedo il motivo per cui non ti devi unire alla mia ciurma. Se il tuo sogno è importane vieni con me, io e i miei amici ti aiuteremo a realizzarlo.-


Con quelle parole Rufy-san era riuscito a scacciare via ogni mio dubbio e dopo quelle parole ero sicura della decisione presa.

E in tutti questi anni non mi sono mai pentita di quella decisione che mi ha cambiato la vita e che mi ha reso felice.


-Dici sul serio?-

Cappello di paglia annuì:

-Allora accetto di unirmi alla tua ciurma.-

il pirata sorrise:

-Sono contento che hai accettato.-

si mise a posto il cappello e facendo segno ad Hyou di seguirlo riprese la sua ricerca:

-Prima di presentarti agli altri, andiamo a mangiare.-

la ragazza gli sorrise.

Camminarono per un po’ in silenzio e Rufy si accorse del suono proveniente dal campanellino che Hyou portava alla caviglia:

-Perché porti un campanellino alla caviglia?-

la ragazza si stupì di quella improvvisa domanda:

-Sono sempre stata molto silenziosa e un giorno Haru-san mi ha detto che se mi dovessi perdere non sarebbe stato capace di trovarmi, proprio perché non faccio nessun rumore quando mi muovo e così mi ha regalato questo campanellino a cui tengo molto.-


Ancora oggi ricordo molto bene il giorno in cui Haru-san mi aveva regalato il campanellino che porto ancora legato alla caviglia, ma soprattutto ricordo le sue parole:

-“Hyou, con questo campanellino riuscirò sempre a ritrovarti ovunque tu ti troverai”-

quelle parole sono racchiuse nel mio cuore e lo rimarranno per sempre.


-Ti voleva molto bene questo Haru-san.-

Hyou annuì:

-Non vorrei impicciarmi… però vorrei chiederti quale è il tuo sogno, Rufy-san.-

Cappello di Paglia sorrise:

-Semplice, diventare il Re dei pirati! E’ il mio sogno fin da bambino e un giorno lo realizzerò.-

si fece serio e aggiunse:

-L’ho promesso all’uomo che mi ha affidato questo cappello e io mantengo le mie promesse…-

si fece silenzioso all’improvviso e Hyou notò nei suoi occhi un velo di tristezza che sparì subito dopo che lui sorrise di nuovo:

-Ci devo riuscire anche perché una persona molto importante per me, ha sacrificato la sua vita per salvarmi e lui aveva fiducia in me e io non voglio deluderlo.-

la ragazza capì che anche lui aveva perso qualcuno di molto importante; Rufy la osservò e gli sorrise:

-Lui si chiamava Ace, era mio fratello maggiore anche se non avevamo nessuno legame di sangue, è morto due anni fa nella guerra di Marineford.-

Hyou aveva letto sui i giornali di quella guerra e sapeva chi era Ace e in quel momento si rese conto del perché gli sembrava famigliare il volto di Rufy, dato che aveva visto una sua foto sui i giornali:

-A dire il vero di fratelli ne ho due ma anche Sabo non c’è più, lui è scomparso dodici anni fa e nemmeno con lui avevo nessun legame di sangue ma loro saranno sempre i miei fratelloni.-

la ragazza era sorpresa di vedere Rufy così felice nonostante aveva perso due fratelli:

-Mi dispiace per i tuoi fratelli.-

il pirata gli sorrise:

-Il vecchio Rayleigh mi ha detto che le persone smettono di esistere solo quando non vengono più ricordate, quindi fino a quando io mi ricorderò dei miei fratelli loro continueranno ad esistere nei miei ricordi.-

si fermò davanti ad una locanda e aggiunse:

-E questo vale anche per te.-

poi afferrò la nuova compagna per il polso ed entrò nella locanda.

Una volta entrati si sedettero ad un tavolo vuoto e Rufy ordinò tutto ciò che c’era sul menù, una volta che i camerieri portarono da mangiare il ragazzo iniziò ad abbuffarsi mentre Hyou rimaneva con la testa bassa senza toccare nulla; gli altri clienti fissavano i due ragazzi e si misero a parlare tra loro:

-Cosa ci fa quel mostriciattolo con quel tizio?-

-Il panettiere mi ha riferito, che quel tizio ha deciso di prendere il mostriciattolo nella sua ciurma.-

-Dici sul serio? Questa si che è una bella notizia.-

-Grazie a lui ci liberiamo di quella ragazzina.-

-Speriamo solo che non la riporti indietro, quando si stuferà di lei.-

andarono avanti senza preoccuparsi che loro li stavano ascoltando; Rufy osservò la nuova amica e gli sorrise:

-Non li ascoltare, Yu.-

Hyou alzò la testa e notò che aveva già fatto fuori dieci portate:

-Dai mangia qualcosa, cosa ti piace di più?-

timidamente gli rispose che gli piacevano molto i dolci e lui gli mise davanti un piatto pieno di biscotti e varie fette di torta, Hyou lo ringraziò e prese a mangiare, era da molto che non mangiava dei dolci, con i pochi soldi che aveva si limitava a comprare ciò che gli serviva anche se spesso i proprietari dei negozi la scacciavano via, come era successo quella mattina quando era andata a comprare del pane.

Dopo quasi un’ora Rufy finì di mangiare e vedendo che anche Hyou aveva finito si alzò dalla sedia, si caricò in spalla l’amica e scappò fuori dalla locanda seguito dai camerieri che urlavano di tornare indietro e di pagare il conto.

Quando Cappello di Paglia si rese conto di essere riuscito a seminarli si fermò e fece scendere Hyou:

-Scusa, ma non avevo soldi.-

la ragazza gli sorrise:

-Bene ora che abbiamo mangiato possiamo andare alla nave.-

poi gli chiese se prima aveva voglia di andare a recuperare le sue cose dato che non sapeva quando Nami aveva intenzione di salpare, il capitano era lui ma sapeva che era meglio ascoltare le ragazze che erano molto più responsabili:

-Ti ringrazio, se non ti dispiace possiamo andare anche alla tomba di Haru-san? Vorrei salutarlo prima di partire.-

Rufy accettò molto volentieri e seguì Hyou che lo condusse in una vecchia baracca, era lì che lei viveva da quando era rimasta sola, prima viveva con Haru ma dopo la sua scomparsa fu eletto un nuovo sindaco che si stabilì nella casa del suo predecessore e lei fu costretta ad andarsene.

Ci mise poco a mettere in una borsa azzurra i pochi vestiti che aveva e una scatoletta di legno dove teneva alcuni oggetti a cui era molto affezionata, una volta riempita la borsa se la mise a tracolla e accompagnò Rufy al cimitero della città.

Rimasero per qualche minuto davanti alla tomba dove Hyou ripensò a tutti i momenti passati con Haru:

-Grazie di tutto.-

Rufy sorrise:

-Stai tranquillo per Yu, starà bene con noi.-

si incamminò verso l’uscita seguito subito dopo dalla ragazza, gli aveva fatto molto piacere le parole che lui aveva detto ad Haru.

Hyou vedendo il ragazzo dirigersi verso il bosco, si chiese dove stesse andando dato che su quell’isola solo al porto si poteva lasciare la nave:

-Rufy-san, la nave si trova al porto.-

il pirata si girò verso di lei:

-Certo, infatti stò andando alla nave.-

la ragazza gli sorrise:

-Il porto è dall’altra parte.-

Rufy scoppiò a ridere quando si accorse che stava sbagliando strada e seguendo Hyou si diresse verso il porto.


 

 

Continua…

 
 




Ciao, eccomi qui.

Scusate se ieri non ho aggiornato ma non ho avuto tempo per sistemare il capitolo; d’ora in poi aggiornerò al sabato. ^^

Ed ecco il terzo capitolo, spero che vi sia piaciuto. ^O^

Hyou ha accettato di unirsi alla ciurma e avete saputo qualcosa di lei, nel prossimo capitolo conoscerà il resto della ciurma e vi anticipo che Hyou avrà un po’ paura di uno di loro ma non dico altro.

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) gli scorsi capitoli. :)

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò sabato in giornata.
 
 
 
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Una Nuova Compagna ***


4° CAPITOLO:
UNA NUOVA COMPAGNA

 


Rufy e Hyou stavano camminando in silenzio lungo la strada che conduceva al porto; la ragazza da una parte era molto felice di poter partire così poteva scoprire chi era e poteva lasciare quell’isola che mai l’aveva accettata eccetto una persona, d’altra parte però era anche un po’ preoccupata perché non sapeva cosa sarebbe potuto capitare durante il viaggio e l’ignoto la metteva molto in ansia ma ormai aveva deciso e non aveva nessuna intenzione di tornare su i suoi passi.

Mentre Hyou era persa nei suoi pensieri Rufy sembrava preoccupato per qualcosa e lei se ne accorse:

-Rufy-san, è tutto a posto?-

Cappello di Paglia si voltò verso di lei e gli sorrise:

-Si, stavo solo pensando che Nami questa volta mi ammazza. Non ho ascoltato nulla di ciò che ha detto e conoscendola sarà molto arrabbiata.-


Non conoscevo ancora Nami ma dopo averla conosciuta capii il perché Rufy-san era così preoccupato quel giorno.

A Nami non è mai piaciuto che le persone non l’ascoltano e quindi non c’era da stupirsi se diventava una furia quando i ragazzi non l’ascoltavano anche se a ripensarci gli unici che difficilmente la stavano a sentire erano proprio il capitano e il vice capitano, loro due sono sempre stati molto bravi a farla arrabbiare.


-Già, tu non conosci ancora Nami. Lei è la navigatrice della ciurma e ti posso assicurare che è la migliore di tutti i mari, è grazie a lei che la nave non è ancora affondata.-

si mi se a ridere consapevole del fatto che senza Nami, lui non sarebbe nemmeno riuscito ad entrare nel Grande Blu; Hyou sentendo quelle parole si incuriosì, non era facile affrontare il mare e lei ammirava quelle persone che sapevano come affrontarlo grazie alle loro esperienze di navigatori:

-Nami quando si arrabbia fa paura ma tu stai tranquilla, di sicuro ci andrai d’accordo.-

la ragazza si chiese che persona fosse dato che era in grado di far paura a Rufy che era capace di affrontare persone davvero molto potenti e pericolose:

-Spero di riuscire ad andare d’accordo con lei.-

Rufy rise:

-Tranquilla Yu, sono certo che farai amicizia con tutti.-

gli raccontò anche di Zoro, Usopp, Sanji, Chopper, Robin, Franky e Brook e di come li aveva conosciuti, di tutte le avventure e guai che avevano passato insieme e delle tante isole che avevano visto e di tutti gli amici che avevano incontrato durante il loro viaggio; Hyou lo ascoltava rapita, si era sorpresa nel sapere che in quella ciurma c’era persino uno scheletro ma la cosa non la preoccupava, lei era la prima a sapere come ci si sentiva ad essere giudicati solo perché era diversa e non voleva giudicare nessuno prima ancora di averli conosciuti:

-Ne avete passate tante e i tuoi amici sembrano tutti molto simpatici.-

Rufy rise:

-Ora sono anche tuoi amici Yu e vedrai che ti troverai bene nella ciurma.-


Facevo ancora fatica a credere che presto avrei avuto degli amici, infondo non era certa che loro mi avrebbero accettata ma fui davvero molto felice quando mi accettarono nella ciurma e soprattutto ero felice di aver trovato degli amici così importanti come loro.


Parlando il tempo era trascorso ed erano giunti al porto, Hyou vedendo la nave che sarebbe diventata la sua casa rimase senza parole:

-Yu, ti presento la “Thousand Sunny”-

-Wow, è davvero magnifica.-


Lo penso ancora oggi che quella nave così appariscente sia magnifica, a vederla non sembrava una nave pirata, a bordo c’era persino un prato e un’altalena ma è proprio perché era una nave così strana che la rendeva magnifica ed era anche l’unica nave adatta per una ciurma così singolare come quella di Rufy-san.

Chissà che fine ha fatto ora la “Thousand Sunny”, ora che la ciurma ha raggiunto il suo scopo, molto probabilmente la nave ce l’avrà Franky dato che è stato lui a costruirla.


Rufy rise mentre saliva sulla nave:

-Franky sarà felice nel saperlo.-

non fece in tempo a salire a bordo che fu steso da un pugno:

-Razza di idiota! Dove sei stato fino adesso!? Mai una volta che ascolti!-

il capitano si rimise in testa il cappello che gli era scivolato sulla testa e si alzò:

-Dai Nami, calmati non è successo nulla.-

la navigatrice lo prese per il colletto della maglia e urlò ancora più forte di prima:

-Ci mancava solo che succedeva qualcosa!-

Rufy sempre imprigionato tra le grinfie dell’amica si mise a ridere:

-Ero affamato e non ti ho ascoltato.-

Nami lo lasciò andare mollandogli un altro pugno in testa:

-Tu ragioni con lo stomaco!-

Zoro si avvicinò ai due:

-Nami, stai spaventando la ragazza che Rufy a portato a bordo.-

la navigatrice era pronta ad urlare anche contro allo spadaccino quando si accorse della persona che se ne stava a pochi passi da loro, anche gli altri non l’avevano notata troppo presi ad osservare la scena tra la navigatrice e il capitano.

Nami si voltò verso il capitano, si era sfogata abbastanza e ora si era calmata:

-Rufy, chi è quella ragazza?-

il capitano scattò in piedi e si voltò verso Hyou:

-Lei è Yu e da oggi è una nostra compagna.-

nessuno si sorprese, ci erano abituati alle stranezze del capitano:

-Senti, non mi sembra il caso che venga con noi.-

Rufy sorrise:

-Non ha nessuno e la gente dell’isola non l’accettano, solo perché è straniera.-

la ragazza si fece coraggio:

-Mi chiamo Hyou e vi do la mia parola che non sarò un peso per nessuno.-

Nami si avvicinò a lei e la osservò:

-Ne sei davvero sicura?-

-Si, ci ho riflettuto e ho preso la mia decisione.-

Rufy si intromise nella conversazione:

-Lei vuole scoprire le sue origini e il perché è stata abbandonata, quindi viaggiando con noi riuscirà di certo a raggiungere il suo scopo.-

Zoro sorrise:

-Ormai il capitano ha preso la sua decisione.-

a lui andava bene avere un nuovo compagno, sapeva che se Rufy l’aveva accolta nella ciurma era perché di lei si fidava e lui si fidava delle decisioni del suo capitano.

Usopp si avvicinò a Hyou e gli sorrise:

-Piacere di conoscerti. Io sono il grande capitano Usopp!-

-Io mi chiamo Chopper. E’ un piacere fare la tua conoscenza.-

il piccolo medico di bordo aveva fiutato qualcosa di strano nella nuova compagna ma aveva intuito che era una brava persona e non gli importava molto ciò che nascondeva:

-Super! Benvenuta a bordo sorellina!-

Franky si mise nella sua solita posa e rise:

-Yohohoh! Una nuova amica, è un piacere fare la tua conoscenza.-

Sanji partì con i suoi complimenti:

-Una principessa è sempre la benvenuta.-

Hyou si spaventò e si nascose dietro a Rufy, il cuoco vedendo la sua reazione si demoralizzò e si mise in un angolo a fare cerchi sul pavimento:

-Sono Robin, vedrai che ti ci abituerai presto al comportamento del cuoco.-

a lei non era sfuggito il motivo per cui Hyou si era nascosta:

-E io sono Nami. Benvenuta a bordo.-

Hyou li osservò tutti e li ringraziò per averla accettata a bordo.


Rufy-san era stato molto bravo a descrivermi i membri della ciurma perché li avevo riconosciuti tutti prima ancora che si presentavano.

Agli inizi avevo paura di Sanji ma non era di lui che avevo paura ma erano tutti quei complimenti che il cuoco mi faceva che mi spaventavano e io non ero abituata ai complimenti ma come mi aveva detto Robin alla fine mi ci ero abituata e smisi di nascondermi.

Loro saranno sempre importanti per me, avevo legato molto con Rufy-san e Zoro ma anche con gli altri avevo un legame molto forte.


Dopo che tutti si erano presentati Nami accompagnò Hyou nella cabina delle ragazze:

-Per il momento dormirai con me, poi ci procureremo un letto.-

Hyou si guardò attorno:

-Grazie mille. E’ davvero una bella stanza.-

la navigatrice notò che aveva solo una borsa:

-Sono tutte in quella borsa le tue cose, Hyou?-

la ragazza annuì:

-Non va affatto bene. Alla prossima isola si fa shopping.-

Hyou la fissò confusa:

-Hai bisogno di vestiti e di scarpe, soprattutto di abiti invernali dato che può capitare di finire su isole dal clima molto freddo.-

-Grazie, comunque non ho mai messo le scarpe, mi danno fastidio.-

Nami sorrise:

-Lo avevo intuito, però non puoi girare in mezzo alla neve a piedi scalzi.-

dalla porta piombò Rufy che fu steso da l’ennesimo pugno della serata:

-Quante volte ti ho detto di non entrare qui dentro!-

il capitano si rialzò:

-Scusami, ero venuto a chiamarvi. Si fa festa per dare il benvenuto a Yu.-

corse fuori dalla cabina senza aspettarle, Nami sospirò ormai rassegnata:

-Scusalo, non imparerà mai il tuo nome.-

Hyou sorrise:

-Non fa nulla. Mi va bene essere chiamata Yu.-

la navigatrice la osservò, notò che dietro a quella timidezza si nascondeva una ragazza davvero determinata che aveva passato dei momenti davvero difficili e che era grazie alla sua determinazione che era riuscita ad andare avanti:

-“Chi sei Hyou? Sembri una ragazza qualunque ma c’è qualcosa di misterioso in te.”-

a Nami non gli sfuggiva mai nulla ed era certa che anche Robin aveva notato ciò che aveva notato anche lei ma non gli importava molto, sapeva che prima o poi Hyou si sarebbe aperta con loro, fino a quel giorno dovevano solo fidarsi di lei perché erano una ciurma e non importava se c’erano dei segreti perché la fiducia che li aveva sempre tenuti uniti non si sarebbe mai spezzata:

-Nami.-

sentendosi chiamare la navigatrice si riscosse dai suoi pensieri e gli sorrise:

-Andiamo, la festa è per il tuo benvenuto e non può iniziare senza di te.-

La festa iniziò subito appena Nami e Hyou salirono sul ponte e durò fino a notte fonda; Rufy mangiava ogni cosa che gli capitava sotto mano e quando fu sazio si mise a ballare insieme a Usopp, Chopper e Franky mentre Brook suonava il suo violino, Nami e Zoro avevano dato il via ad una delle loro gare di bevute sotto lo sguardo divertito di Robin mentre Sanji tra rimproveri contro il capitano che ruba cibo a tutti e i complimenti che faceva alle ragazze era spesso a terra demoralizzato perché Hyou si nascondeva ogni volta che lui si avvicinava, lei per la prima volta dopo tre anni si stava davvero divertendo, si era completamente dimenticata che erano ancora a Nîmes talmente era felice.

La festa si concluse quando tutti crollarono addormentati sul ponte.


Ricorderò sempre quella sera, dopo tre anni dalla scomparsa di Haru-san avevo ripreso a ridere e tutto grazie ai miei nuovi amici.

Ci furono altre feste ma quella rimarrà sempre nei miei ricordi.
 



 

Continua…

 
 



 

Ciao, eccomi qui.

Avevo detto che aggiornavo al sabato ma ho anticipato a oggi perché domani non avrò il tempo, comunque salvo imprevisti rimarrà il sabato il giorno in cui aggiornerò. ^^

Questo capitolo doveva essere inserito nel secondo insieme al terzo ma mi era diventato lungo e così l’ho diviso xD spero che vi sia piaciuto. ^O^

Ora Hyou è a tutti gli effetti un membro della ciurma, Sanji dovrà aspettare un po’ prima che Hyou si abitui ai suoi complimenti (forse fa prima a smettere di farglieli xD).
Come avete letto legherà molto con Rufy e Zoro infatti nei prossimi capitoli la si vedrà spesso con loro due, ovviamente avrà un legame molto forte anche con tutti gli altri.

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) gli scorsi capitoli. :)

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò sabato in giornata.
 
 
 

 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Partenza ***


5° CAPITOLO:
PARTENZA

 


Era ormai notte fonda quando tutti i “Mugiwara” crollarono addormentati sul ponte dopo aver festeggiato per ore, Hyou era l’unica sveglia e si mise seduta sulla polena ad osservare l’isola di Nîmes.


Era strano vedere l’isola di Nîmes da una nave, ho sempre osservato l’intera città dal promontorio e quella fu la prima volta che mettevo piede su una nave e mi faceva uno strano effetto vedere tutte quelle luci stando sulla polena.

Nîmes ammetto che un po’ di nostalgia la provo ogni volta che ripenso a quell’isola, infondo nonostante ero odiata rimaneva il luogo dove ero cresciuta e dove riposava Haru-san.

Ricordo ancora che quella notte non avevo dormito per niente, ero troppo emozionata all’idea di partire ma ero anche molto agitata perché non sapevo cosa aspettarmi da quel viaggio.


Hyou rimase sulla polena per tutta la notte, al sorgere del sole notò che alcuni si erano svegliati, nel girarsi vide che solo le due ragazze si erano già alzate mentre tutti gli altri erano ancora addormentati; Nami si avvicinò alla nuova compagna:

-Giorno, Hyou. Non hai dormito?-

lei scosse la testa e sorrise:

-Non avevo sonno.-

Robin le raggiunse:

-Nami, non avevi intenzione di salpare all’alba dato che il log pose ci ha impiegato solo tre ore per registrare il magnetismo.-

la navigatrice si girò verso gli altri che ancora stavano dormendo e urlò con tutto il fiato che aveva:

-Sveglia, razza di idioti! Dobbiamo salpare!-

pian piano ognuno si svegliò, Zoro non ci pensò due volte a dire alla navigatrice che era una seccatura e come sempre succedeva i due si misero a discutere fino a quando Sanji non si mise in mezzo prendendo le difese di Nami che stese sia lui che lo spadaccino, Hyou li osservava divertita:

-Sono contento di vederti felice.-

Hyou si girò verso il capitano e gli sorrise:

-Siete tutti molto simpatici.-

In poco tempo la nave levò l’ancora e salpò verso una nuova isola, Hyou osservò l’isola di Nîmes allontanarsi sempre di più diventando sempre più piccola fino a sparire.


Vedere Nîmes sparire lentamente mi aveva fatto piangere ma non per la tristezza, in quell’isola avevo lasciato il mio passato, i miei ricordi del tempo passato con Haru-san e i brutti momenti passati a causa della gente che mi aveva odiato, le lacrime che avevo versato in quel momento erano lacrime di felicità perché stavo per iniziare un nuovo capitolo della mia vita.  


Era da diverse ore che erano salpati e a bordo c’era un’insolita calma; Nami era nello studio a disegnare la cartina dell’isola di Nîmes mentre Robin era sul ponte seduta sulla sdraio a leggere un libro, Usopp e Chopper insieme a Brook stavano pescando e Franky era impegnato a costruire chissà cosa, Rufy invece stava dormendo sulla polena mentre Zoro e Sanji stavano litigando.

Hyou si era offerta di pulire il ponte, a lei piaceva fare le faccende domestiche e dato che ci teneva ad essere utile Nami e gli altri gli avevano detto di fare come voleva.

Mentre stava passando lo straccio sul ponte passò in mezzo a Zoro e Sanji che stavano per venire alle mani, quando si accorse di averli interrotti si fermò e si girò verso di loro:

-Vi chiedo scusa per avervi interrotto.-

riprese a passare lo straccio sotto lo sguardo sorpreso dei due che ormai avevano perso la voglia di litigare, Sanji decise di andare a preparare il pranzo dato che era quasi ora, mentre Zoro si mise a dormire.

Robin aveva assistito a tutta la scena e sorrise:

-“Certo che Hyou è proprio educata. Non c’era bisogno che si scusasse, infondo quei due stavano litigando.”-

si rimise a leggere il libro che parlava di popoli antichi, aveva già visto da qualche parte il ciondolo che Hyou portava al collo e sperava di riuscire a ritrovare dove lo aveva già visto perché era certa che quel ciondolo era la chiave per ritrovare le sue origini dato che lei aveva detto di averlo sempre avuto.

Nami uscì sul ponte e si avvicinò a Zoro:

-Come mai avete smesso di litigare tu e Sanji? Ero uscita per farvi tacere.-

lo spadaccino aprì l’unico occhio rimasto e la osservò:

-Hyou è così tranquilla che ti fa passare la voglia di litigare.-

la navigatrice aveva intuito che la nuova compagna centrava qualcosa e sorrise, era felice che qualcuno oltre a lei riusciva a far smettere quei due di litigare:

-Meno male che c’è lei, così evito di arrabbiarmi troppo.-

Zoro sorrise:

-Tu trovi sempre il pretesto per arrabbiarti.-

Nami si imbronciò, si accorse in quel momento che da quando si erano rivisti passava molto tempo con lui anche se spesso ci era costretta per impedirgli di perdersi:

-Non posso farci niente se voi mi fate innervosire.-

si alzò e tornò a finire la cartina mentre lo spadaccino riprese a dormire. 

Il resto della mattinata passò tranquilla e dopo pranzo ognuno andò a fare quello che voleva; Nami non avendo ancora finito la cartina si chiuse di nuovo nello studio e con lei c’era anche Robin che aveva deciso di stare nello studio a leggere altri libri, Sanji era occupato a pulire la cucina mentre Zoro stava di nuovo dormendo, Franky si era di nuovo chiuso nel suo laboratorio a finire ciò che stava facendo e Rufy insieme a Brook, Usopp e Chopper raggiunse Hyou che se ne stava seduta sul parapetto ad osservare il mare:

-Yu, giochi con noi a nascondino?-

la ragazza lo fissò confusa:

-Non so giocare.-

il capitano fece per chiedergli il perché ma poi si ricordò che sull’isola dove era cresciuta solo una persona gli voleva bene e quindi era normale se non conosceva il gioco:

-E’ semplice, Yu. Tu di devi nascondere mentre Brook conta e devi restare nascosta fino a quando non ti avrà trovato.-

il gioco gli sembrò facile e accettò di giocare con loro; Brook si mise a contare mentre i quattro ragazzi scesero sottocoperta e si divisero.

Hyou rimasta sola si recò nel laboratorio e rimase in silenzio ad osservare il carpentiere impegnato nel suo lavoro:

-Ehilà, sorellina! Che ci fai qui!?-

la ragazza gli si avvicinò e si sedette su una cassa:

-Stò giocando con Rufy-san e gli altri. E’ un problema se resto qui?-

Franky gli sorrise:

-Certo che no, mi fa piacere avere compagnia.-

-Cosa stai costruendo?-

il carpentiere smise per un attimo di lavorare e si girò verso di lei:

-Stò costruendo il letto per te.-

poi sbuffò:

-E dopo dovrò costruire un armadio per Nami, perché si lamenta che in quello che ha ora non ci stanno più vestiti.-

Hyou rise, lo aveva notato che l’armadio della navigatrice era pieno zeppo di vestiti, era vero che anche Robin aveva molti vestiti ma non tanti come quelli di Nami.

Calò il silenzio interrotto solo dal martellare di Franky, ad un certo punto sentirono Brook avvicinarsi:

-Sorellina, nasconditi sotto quel telo.-

Hyou lo ringraziò e fece come gli aveva suggerito, subito dopo che si era nascosta entrò dalla porta lo scheletro:

-Yohohoh! Scusa il disturbo, hai visto qualcuno venire qui?-

Franky si girò verso di lui:

-Mi dispiace ma qui non è entrato nessuno.-

Brook lo ringraziò e uscì canticchiando il “Sakè di Binks”.

Quando lo scheletro se ne andò, Hyou uscì dal suo nascondiglio:

-Grazie per l’aiuto.-

rimase per qualche altro minuto in compagnia del carpentiere e poi decise di andare sul ponte.

Una volta sul ponte Hyou notò che oltre a Zoro non c’era nessun altro, lei rimase incantata ad osservare lo spadaccino che era impegnato ad affilare una delle sue spade, lui non ci impiegò molto ad accorgersi della sua presenza:

-Qualcosa non va?-

la ragazza scosse la testa e gli si avvicinò:

-Stavo osservando la spada, non ne avevo mai vista una con la lama nera.-

Zoro si girò verso di lei:

-Ti piacciono le spade?-

Hyou annuì:

-A dire la verità mi sono sempre piaciuti gli oggetti affilati come le spade.-

il vice capitano ebbe l’ennesima conferma che lei era davvero una ragazza strana però a parte questo si fidava di lei:

-Ah, sei qui, Yu.-

i due si voltarono verso il capitano:

-Rufy-san, ti eri nascosto sul ponte?-

il capitano rise:

-No, ero in cucina ma Sanji mi ha sbattuto fuori.-

mentre i tre se ne stavano sul ponte Brook con l’aiuto di Usopp e Chopper che aveva trovato uno nascosto in bagno e l’atro in una botte, si era messo a cercare Rufy e Hyou che erano spariti, Nami stufa del casino che stavano facendo uscì dallo studio seguita da Robin e si mise ad urlare:

-La volete piantare con tutto questo casino!-

Usopp e Chopper arretrarono di un passo mentre Brook rise:

-Yohohoh! Scusa Nami-san, è che non troviamo da nessuna parte ne Rufy ne Hyou.-

le due ragazze capirono subito che stavano facendo uno dei loro soliti giochi, Nami sospirò rassegnata dall’assurdo comportamento dei suoi compagni, era certa che se i loro nemici li avessero visti durante uno dei loro momenti di tranquillità avrebbero fatto fatica a riconoscerli perché il loro non era il comportamento da pirati ma da bambini:

-E’ con noi da un giorno e l’avete già coinvolta nei vostri stupidi giochi.-

Robin intervenne nella conversazione:

-Andiamo sul ponte. Se non li avete trovati sottocoperta è chiaro che sono fuori.-

i tre seguirono l’archeologa sperando di riuscire a trovarli mentre Nami alla fine decise di andare anche lei.

Saliti sul ponte trovarono subito Rufy e Hyou in compagnia di Zoro, i tre si erano addormentati in mezzo al ponte, il capitano e il vice come al solito dormivano in modo scomposto e russavano mentre Hyou stava rannicchiata su un fianco in mezzo ai due, Robin sorrise:

-Stanno dormendo.-

Usopp fissò la ragazza:

-Come fa a dormire in mezzo a quei due?-

Nami sbuffò:

-Che domanda stupida, comunque credo che Hyou non abbia dormito sta notte e quindi non mi stupisce che si sia addormentata.-

detto ciò tornò nello studio sperando di riuscire a finire la cartina, anche gli altri se ne andarono a fare altro.

La giornata si stava concludendo, durante la cena Nami aveva fatto sapere che il giorno seguente sarebbero giunti sulla prossima isola e stando alle informazioni che aveva raccolta aveva saputo che anche su quell’isola si trovava una grande città.

Era notte e tutti stavano dormendo, Hyou era seduta sul letto che Franky gli aveva costruito e stava osservando la luna dall’oblò, si sentiva felice come non si sentiva da molto tempo.


Il mio primo giorno a bordo della “Thousand Sunny” è stato indimenticabile, avevo imparato a conoscere i miei nuovi amici e le loro abitudini, per la prima volta avevo giocato a nascondino e avevo visto una delle spade più belle che abbia mai visto, forse una spada dalla lama nera può far paura ma a me aveva affascinato molto.

Quel giorno è conservato nei miei ricordi come tutti i giorni che ho passato a bordo di quella nave.
 



 

Continua…

 
 




Ciao, eccomi qui.

In questo capitolo Hyou si è un po’ ambientata nella ciurma, spero che vi sia piaciuto. ^O^

Hyou alla fine è stata coinvolta nei giochi di Rufy e gli altri ma infondo a lei fa piacere giocare con loro dato che non avendo mai avuto degli amici non ha mai giocato.
Nel prossimo capitolo entrerà in scena un personaggio ben conosciuto.

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) gli scorsi capitoli. :)

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò se riesco venerdì sera se no domenica in giornata.
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** L'isola di Mitsuki ***


6° CAPITOLO:
L’ISOLA DI MITSUKI

 


Il sole era appena sorto, Nami si svegliò e facendo attenzione a non svegliare Robin e Hyou uscì dalla cabina e salì sul ponte.

Sapeva che a quell’ora l’unico sveglio era Sanji che si alzava sempre presto per poter preparare la colazione senza avere tra i piedi il capitano, quella mattina però Nami ebbe una sorpresa, salita sul ponte vide Zoro appoggiato al parapetto, era insolito che proprio lui che passava quasi tutto il tempo a poltrire, fosse già sveglio:

-Strano vederti già sveglio.-

lo spadaccino si voltò verso di lei, che si era appoggiata al parapetto di fianco a lui:

-Era impossibile dormire oltre.-

Nami lo fissò curiosa:

-Rufy, stava urlando nel sonno.-

la navigatrice scoppiò a ridere, immaginava cosa potesse urlare il capitano:

-Scommetto che urlava di aver fame.-

Zoro sbuffò:

-Perché non te lo porti nella tua cabina?-

lei gli diede un leggero pugno sulla spalla:

-Ma sei matto? Ve lo tenete voi quel rompiscatole.-

ritornò ad osservare l’oceano senza aggiungere altro, Nami lo osservò chiedendosi per l’ennesima volta come avesse fatto a procurasi quella cicatrice e alla fine decise di chiederglielo; dopo aver lasciato Punk Hazard, durante la festa avevano parlato di come avevano passato i due anni in cui erano stati lontani, dove erano stati e se c’era qualcuno con loro ma l’unico che si era limitato a dire solo che si era allenato era stato Zoro, non aveva detto altro nemmeno come si era procurato la cicatrice nonostante era a conoscenza del fatto che i suoi compagni erano curiosi di saperlo; come tutti anche lei sapeva che lo spadaccino non era il tipo da sbandierare i fatti propri agli altri ma la curiosità di sapere come aveva fatto a procurarsi la cicatrice e con chi era stato, perché lei sapeva che c’era stato qualcuno con lui, era così tanta che la stava facendo impazzire:

-Zoro, come hai fatto a procurati quella cicatrice?-

lo spadaccino si voltò di nuovo verso di lei e sorrise:

-E perché dovrei dirtelo?-

Nami sbuffò:

-Ti accorcio il debito che hai con me, se me lo dici.-

Zoro rise:

-Non lo faresti mai.-

si girò e prima di andarsene aggiunse:

-Sono certo che lo scoprirai da sola.-

poi sparì sottocoperta lasciandola da sola:

-“Dannato spadaccino! Stai pur certo che lo scoprirò! “-

per lei quella era una sfida e l’avrebbe vinta a qualunque costo.

Poco dopo il sorgere del sole tutta la ciurma fu in piedi ed erano tutti in cucina ad aspettare le loro compagne dato che Sanji si rifiutava di dar loro da mangiare fino a quando non sarebbero arrivate anche le ragazze; Nami seguita dalle altre due entrò:

-Fra un’ora arriveremo all’isola di Mitsuki.-

poi fissò tutti i suoi compagni soprattutto Zoro e Rufy:

-Non voglio guai e voi due verrete con me in giro per la città insieme a Robin e Hyou. Sono stata chiara!?-

tutti annuirono tranne il capitano e lo spadaccino che sbuffarono, la sola idea di stare con le ragazze non li entusiasmava per nulla perché sapevano già che si sarebbero annoiati.

Come Nami aveva detto, un’ora dopo attraccarono in una insenatura nascosta dell’isola di Mitsuki, su quell’isola c’era una grande città, il tratto di mare che stavano solcando era una rotta commerciale e quasi tutte le isole avevano grandi città dove i mercanti vendevano la loro merce.

Una volta getta l’ancora Nami insieme ad Hyou e Robin scese a terra ordinando a Zoro e Rufy di seguirle senza fare storie; oltre a loro scesero anche Usopp, Chopper e Brook, avevano deciso di esplorare un po’ la città mentre Sanji e Franky avevano deciso di rimanere a bordo, il primo non dovendo fare provviste dato che aveva riempito la stiva sull’isola di Nîmes, aveva deciso di rimane a bordo per esperimentare nuove ricette senza avere intorno il capitano ad infastidirlo, il secondo invece aveva deciso di rimettere a posto il suo laboratorio dato che era veramente incasinato.


Era da qualche ora che Nami insieme agli altri entrava e usciva dai vari negozi e ogni volta usciva con molte borse, non solo aveva comprato molti vestiti per se ma aveva comprato dei vestiti anche per Hyou dato che lei aveva solo un cambio d’abiti, ovviamente anche Robin aveva comprato qualcosa, Zoro e Rufy invece si erano pentiti di non essere rimasti a bordo dato che la navigatrice aveva mollato tutti gli acquisti ai due che si erano ritrovati a fare i facchini:

-Volete una mano?-

Rufy sorrise:

-Tranquilla, Yu. Non ci serve aiuto.-

Zoro sbuffò:

-Se ci aiuti quella strega poi rompe.-

Hyou rise, stava camminando in mezzo ai due mentre le altre due ragazze erano poco più avanti.

Ad un tratto Nami si fermò e si girò verso i due “facchini”:

-Voi aspettate qua fuori. Non muovetevi e non perdete le borse. Sono stata chiara?-

i due annuirono e osservarono le tre ragazze entrare in biblioteca.

Una volta dentro Robin seguita da Hyou sparì tra gli scaffali mentre Nami si era messa a parlare con il bibliotecario sperando che almeno lui sapeva dirgli quanto ci avrebbe impiegato il log pose a registrare il magnetismo dell’isola, ad ogni negozio in cui era entrata aveva chiesto ai negozianti informazioni ma loro non avevano saputo dirgli nulla, rimaneva solo da chiedere in biblioteca o in qualche locanda e lei preferiva evitarle dato che sapeva come sarebbe andata a finire se si fosse recata lì a chiedere informazioni.

Mentre Nami parlava con l’anziano bibliotecario, Robin girava per gli scaffali leggendo i titoli dei libri, c’era silenzio lì dentro e l’unico rumore che si sentiva era quello prodotto dal campanellino che Hyou portava alla caviglia.

L’archeologa prese un libro e prese a sfogliarlo:

-Stai cercando un libro in particolare?-

Robin gli sorrise:

-Cerco libri su i popoli antichi. Quelli che ho, li ho letti tutti e non ho trovato da nessuna parte il tuo ciondolo.-

Hyou gli sorrise:

-Grazie, per l’aiuto che mi stai dando.-

L’archeologa richiuse il libro e lo mise a posto:

-Figurati, per me è un piacere.-

Le tre ragazze uscirono dalla biblioteca e raggiunsero Zoro e Rufy che si stavano annoiando, Robin aveva trovato alcuni libri mentre Nami aveva trovato le informazioni che cercava:

-Bene, il log pose impiega solo tre ore a registrare il magnetismo.-

lo spadaccino sbuffò:

-Non potevi accorgerti prima dato che sono ore che giriamo.-

Nami lo fissò:

-Non vedi che non ho con me il log pose!-

lui sbuffò di nuovo:

-Se lo avessi avuto, lo avresti saputo!-

Nami era sul punto di esplodere:

-Se non ce l’ho con me ci sarà un motivo!-

si calmò e aggiunse:

-Ho deciso di lasciarlo a bordo quando scendiamo, dato che ogni volta che giungiamo su un’isola c’è sempre il rischio di combattere e durante lo scontro il log pose si potrebbe rompere.-

Zoro non capiva dove fosse il problema:

-Se si rompe basta ricomprarlo.-

la navigatrice stava seriamente pensando di strangolarlo:

-Non è facile procurarsi un log pose!-

mentre i due discutevano Hyou rimaneva in silenzio ad osservarli mentre Robin si era messa a leggere uno dei libri che aveva appena comprato ignorando la folla di curiosi che si era fermata ad osservarli, Rufy stufo di stare fermo si intromise nella discussione:

-Ho fame! Andiamo a mangiare?-

Nami si girò verso di lui parecchio arrabbiata:

-Si torna subito alla nave!-

nessuno obbiettò neppure il capitano.

Tornati alla “Thousand Sunny” le ragazze andarono sottocoperta a mettere via gli acquisti poi Nami insieme ad Hyou tornò sul ponte dove Zoro e Rufy stavano escogitando un modo per scendere dalla nave senza farsi vedere dalla navigatrice:

-Non pensate di scendere. Appena gli altri tornano, salpiamo.-

Rufy si girò verso di lei e gli sorrise:

-Perché tutta questa fretta di ripartire?-

Nami sospirò:

-Isole come queste sono spesso controllate dalla marina e io vorrei evitare scontri inutili.-

il capitano sembrò capire:

-Allora facciamo così, io e Zoro scendiamo e andiamo in una locanda a mangiare, poi salpiamo.-

la navigatrice si immaginò in quale casino quei due si sarebbero cacciati e bocciò la proposta di Rufy:

-Posso andare con loro, anch’io ho un po’ di fame.-

Hyou aveva intuito che il capitano avrebbe insistito facendo infuriare la navigatrice e quindi aveva deciso di intervenire:

-Con Yu non ci saranno problemi. Lei sa orientarsi ovunque.-

lo aveva notato fin dal loro primo incontro come Hyou riusciva ad orientarsi molto bene; Nami osservò la ragazza e sorrise:

-Se Hyou verrà con voi, allora va bene.-

i tre fecero per scendere quando lei aggiunse:

-Vedete di tornare appena avete finito, chiaro?-

annuirono e scesero a terra in cerca di una locanda.


Trovarono subito una locanda e una volta dentro iniziarono a mangiare:

-Yu, ma mangi solo dolci?-

la ragazza si girò verso Rufy che stava mangiando il quarto piatto di carne:

-Non ho molta fame e quindi preferisco mangiare i dolci.-

il capitano ingoiò l’ennesimo pezzo di carne e sorrise:

-Capisco. Zoro, che succede?-

aveva notato che l’amico stava fissando un punto infondo alla locanda, lo conosceva molto bene e sapeva che quando era concentrato a fissare un punto preciso era perché c’era qualcosa che non andava.

Lo spadaccino sentendo la domanda di Rufy si voltò verso di lui:

-Ci conviene andare. Quei tizi laggiù non fanno altro che osservarci da quando siamo entrati.-

finì la bottiglia di rum e aggiunse:

-Molto probabilmente sono cacciatori di taglie.-

il capitano divorò in fretta la carne rimasta e dopo aver preso Hyou si mise a correre fuori dalla locanda seguito da Zoro.

Grazie alla folla che c’era tra le strade riuscirono a seminare sia i camerieri che i cacciatori di taglie, potevano sconfiggerli ma sapevano che facendo così avrebbero rischiato di attirare l’attenzione della marina e di conseguenza di far infuriare Nami.

Stavano camminando tranquilli verso l’insenatura dove avevano ormeggiato quando una voce famigliare si fece sentire alle loro spalle:

-Sta volta non mi scappi, Cappello di Paglia!-

i tre si voltarono e videro Smoker avvicinarsi con i suoi uomini, Rufy sbuffò:

-Uffa, ancora tu! Ma non ti stanchi mai!?-

schivò per un pelo l’attacco del vice ammiraglio mentre Zoro parò l’attacco di Tashigi, Hyou cercò di nascondersi dato che non sapeva difendersi:

-Yu! Abbassati!-

la ragazza fece come aveva detto e si abbassò, in quel momento un pugno stese il marine che stava per attaccarla:

-Ohi, Rufy! E’ meglio andarcene, Hyou non sa combattere!-

il capitano si avvicinò a Zoro:

-Hai ragione, però dubito che il fumoso ci lasci passare!-

i marines riprovarono ad attaccare Hyou dato che si erano accorti che era indifesa ma ogni volta venivano fermati o da Rufy o da Zoro che la difendevano mentre cercavano di liberarsi di Smoker e Tashigi:

-Ehi, ragazzi!-

i tre videro Usopp che li chiamava:

-Nami ha detto che dobbiamo subito salpare!-

senza pensarci un attimo lo raggiunsero, subito dopo averlo raggiunto il cecchino lanciò uno dei suoi semi dalla quale apparve un muro di piante:

-Bella mossa ma hai scordato che quelli hanno delle spade!-

stavano correndo verso la nave:

-Quelle piante più le tagli e più ricrescono, Zoro. C’è solo un modo per farle sparire e cioè bruciarle!-

lo spadaccino sbuffò mentre Rufy e Hyou rimasero stupiti dalle parole di Usopp:

-Non vi lascerò scappare questa volta!-

Rufy nel girarsi vide che Smoker li aveva quasi raggiunti:

-Però il fumoso è passato!-

il cecchino rise:

-E già, ma che colpa ho se quello non è umano!-

per loro fortuna la “Thousand Sunny” era davanti a loro, Rufy con un braccio afferrò i suoi amici mentre con l’altro si aggrappò alla nave e si lanciò, appena giunsero a bordo la nave salpò:

-Ehi, fumoso! Ci riproverai la prossima volta!-

Rufy rise nel vedere Smoker infuriato:

-Dannato Cappello di Paglia!-

Tashigi lo raggiunse:

-Smoker-san.-

il vice ammiraglio si girò verso di lei:

-Ma quanto ci hai messo!?-

la donna si scusò:

-Mi dispiace, ma quelle piante continuavano a ricrescere, ho fatto il giro più largo mentre gli altri stanno provando a bruciarle.-

Smoker tornò ad osservare la nave pirata che ormai era diventata un puntino:

-Signore, avete notato quella ragazzina?-

il vice ammiraglio annuì:

-A quanto pare i “Mugiwara” dopo aver lasciato Punk Hazard hanno fatto entrare nella ciurma un nuovo compagno, anche se sembra indifesa.-

Smoker si girò verso di lei:

-Le apparenze ingannano. A Rouge Town, quando abbiamo incontrato per la prima volta Cappello di Paglia sembrava un moccioso innocuo, invece si è rivelato una spina nel fianco.-

si incamminò e aggiunse:

-Anche quella ragazzina potrebbe rivelarsi un problema.-

Tashigi osservò il suo superiore, era d’accordo con lui ma continuava a credere che quella ragazza fosse davvero innocua dato che non si era difesa ma era stata protetta da Rufy e Zoro:

-Torniamo alla nave.-

la ragazza si accorse solo in quel momento che Smoker si stava allontanando e lo raggiunse di corsa, il vice ammiraglio si voltò ancora una volta verso il punto in cui era sparita la “Thousand Sunny”:

-“La prossima volta riuscirò a catturarti Cappello di Paglia.”-


Il cielo si stava riempiendo di nuvole nere segno che una grande tempesta si stava per abbattere sull’isola.
 



 

Continua…

 
 



 

Ciao, eccomi qui.

In questo capitolo inizia il viaggio di Hyou, spero che vi sia piaciuto. ^O^

Ci sono un po’ di pezzi con Zoro e Nami ma mi piacciono questi due e Smoker è tornato. ^^
Mitsuki in giapponese significa “luna piena”.
Anticipo che nel prossimo capitolo verrà svelato il segreto di Hyou.

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) gli scorsi capitoli. :)

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò sabato in giornata.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Il segreto di Hyou ***


7° CAPITOLO:
IL SEGRETO DI HYOU

 


La “Thousand Sunny” era appena salpata dall’isola di Mitsuki, tutta la ciurma era radunata sul ponte e Nami stava rimproverando Zoro e Rufy per essersi fatti inseguire da Smoker:

-Non vi avevo detto di tornare subito alla nave dopo aver mangiato!?-

Rufy si passò una mano sul bernoccolo appena spuntato dopo il pugno della navigatrice:

-E’ quello che abbiamo fatto. E’ il fumoso che ci ha trovato.-

Zoro si era rialzato e aveva confermato le parole dell’amico:

-E io dovrei credervi!? Con tutti i casini in cui vi cacciate di solito, non mi stupirei se anche questa volta siete andati in cerca di guai!-

Hyou decise di intervenire:

-Scusa, Nami.-

la navigatrice sentendosi chiamare, si girò verso la ragazza:

-Rufy-san e Zoro, hanno ragione. Stavamo tornando alla nave quando i marines sono spuntati dal nulla.-

Nami la osservò per un attimo poi si calmò e si girò verso il capitano e lo spadaccino:

-Se Hyou conferma le vostre parole, allora ciò che avete detto corrisponde alla verità.-

i due preferirono non dire nulla e mentalmente ringraziarono Hyou per averli salvati dalla furia delle navigatrice:

-Nami, ma perché hai avuto tutta questa fretta di partire?-

la navigatrice alla domanda di Rufy indicò il punto dove stava l’isola che avevano appena lasciato:

-Come puoi vedere sull’isola ci sono delle nubi nere, segno che è appena scoppiata una tempesta.-

mentre stava aspettando il ritorno dei compagni, era nello studio a disegnare la mappa dell’isola di Mitsuki quando dall’oblò aveva visto delle nuvole avvicinarsi, uscendo sul ponte aveva avuto la conferma dei suoi sospetti e aveva mandato Usopp a cercare i tre che non erano ancora tornati:

-Quella non è una tempesta normale, durerà come mino un paio di giorni e se non fossimo partiti subito non saremmo riusciti a salpare.-

Rufy capì e sorrise:

-Capisco, però ora vorrei capire come ha fatto il fumoso a trovarci.-

Robin intervenne al posto della navigatrice:

-Avrà visto che rotta abbiamo preso dopo aver lasciato Punk Hazard.-

il capitano continuava a non capire:

-Ma se ci ha seguito subito perché non ci ha raggiunto a Nîmes?-

l’archeologa sorrise:

-Forse avrà avuto un contrattempo che gli ha ritardato la partenza. Comunque ora rimarrà bloccato per due giorni grazie alla tempesta.-

Rufy che fino a quel momento era rimasto seduto si alzò:

-Grazie, ora ho capito.-

Nami informò tutti che presto si sarebbero trovati in un tratto di mare invernale, a quella notizia Rufy saltò dalla gioia, gli piaceva la neve e non vedeva l’ora di giungere su un’isola ricoperta dal manto bianco dell’inverno.
 

 

***

 

A Marineford nell’ufficio del Grand Ammiraglio, Garp se ne stava seduto su una sedia a mangiare biscotti:

-Ti decidi ad andartene a lavorare.-

il vice ammiraglio rise:

-A lavorare mi annoio e quindi resto qui.-

Sengoku smise di firmare i documenti e fissò l’amico:

-Se ti annoi vattene in pensione.-

ci aveva rinunciato da tempo a capire Garp ma certe volte voleva riuscire a capirlo, non riusciva a capire cosa lo spingeva a continuare a lavorare ora che Roger non c’era più, quando c’era lui l’amico si divertiva a dargli la caccia ora invece passava le giornate a fare nulla e non capiva come mai non era ancora andato in pensione:

-Lo sai che non posso andare in pensione, devo tenere d’occhio mio nipote.-

aveva risposto alla muta domanda che si era appena posto; sperando di riuscire a riprendere il lavoro, gli fece sapere ciò che era successo poche ore prima:

-Smoker ha chiamato qualche ora fa.-

Garp si fece curioso e rimase in silenzio ad ascoltare:

-E’ bloccato sull’isola di Mitsuki a causa di una tempesta, su quella stessa isola ha incontrato tuo nipote ma è riuscito a salpare prima di rimanere bloccato.-

il vice ammiraglio scoppiò a ridere:

-Anche sta volta è riuscito a scappare, deve avere un ottimo navigatore.-

Sengoku sospirò:

-Pare che dopo Punk Hazard abbia fatto entrare nella ciurma un nuovo membro, sembra un’innocua ragazzina.-

-E chi è?-

-Ho mandato qualcuno a Nîmes per indagare.-

Garp non capiva come mai l’amico aveva mandato qualcuno proprio su quell’isola:

-Tra Punk Hazard e Mitsuki c’è solo quell’isola. Smoker a chiesto in giro se qualcuno conosceva quella ragazzina e dato che nessuno la conosce, è scontato pensare che venga da Nîmes.-

il vice ammiraglio capì:

-Fammi sapere chi è, mi interessa sapere chi naviga con mio nipote.-

detto ciò si alzò e uscì salutando l’amico.


Sengoku rimasto solo riprese a firmare i documenti, sperando che Garp fosse andato a lavorare cosa di cui non era certo anzi non si sarebbe sorpreso se l’amico fosse andato a dormire.
 

 

***

 

Erano passati diversi giorni da quando Hyou si era unita alla ciurma, aveva legato con tutti anche se con Sanji continuava a nascondersi ogni volta che lui gli faceva dei complimenti, passava molto tempo con Rufy e Zoro, gli piaceva stare con loro e gli piaceva giocare con gli altri come gli piaceva osservare Nami mentre disegnava cartine o Robin mentre leggeva.

Quella mattina quando si svegliò rimase senza parole, fuori dall’oblò vide la neve scendere sul mare, era la prima volta che la vedeva:

-Ben svegliata, Hyou.-

la ragazza si girò verso Nami:

-Sta nevicando.-

la navigatrice sorrise:

-Sarà meglio mettersi dei vestiti pesanti.-

Hyou per quel giorno abbandonò i suoi soliti vestiti e indossò un maglioncino di lana a collo alto di colore bianco e dei pantaloni lunghi di colore blu chiaro, di malavoglia dovette mettere degli stivaletti di colore begie, a lei non era mai piaciuto mettere qualcosa ai piedi ma con la neve era costretta, si legò il suo campanellino al polso dato che con gli stivaletti gli dava fastidio tenerlo legato alla caviglia e infilò il ciondolo sotto la maglia; quando finì di vestirsi Nami gli legò i capelli in una treccia:

-Grazie, Nami.-

la navigatrice gli sorrise, le due ragazze raggiunsero la ciurma in cucina per fare colazione.

Nel pomeriggio giunsero su una piccola isola sommersa dalla neve, c’era solo un villaggio di pescatori e nient’altro.

Dopo aver ormeggiato la nave al porto, scesero tutti a terra e si diressero alla locanda per chiedere informazioni; per tutto il tragitto notarono che non c’era nessuno, l’emporio e i due negozi erano chiusi come tutte le case, nella locanda oltre al proprietario non c’era nessun altro, i “Mugiwara” intuirono che il freddo non era la causa di quella desolazione:

-E’ strano avere dei visitatori.-

Nami si avvicinò al bancone dove stava un uomo molto basso e parecchio anziano:

-Mi scusi, noi vorremmo sapere quanto ci vuole per il log pose e quando apre l’emporio.-

l’anziano sorrise:

-Per domani mattina potete già ripartire mentre per l’emporio, dubito che apra.-

i pirati si chiesero il motivo, Robin si avvicinò anche lei al bancone:

-E’ forse successo qualcosa?-

il proprietario della locanda annuì:

-Due settimane fa, sono arrivati dei mercenari e si sono accampati nella radura. Si comportano come se fossero i padroni e di certo la marina non si scomoda per aiutare un piccolo villaggio come questo.-

Rufy a quelle parole si arrabbiò, non gli piaceva quel genere di persone:

-Bene, andiamo a stenderli!-

corse fuori seguito dagli altri mentre Nami sospirò rassegnata:

-Infondo non abbiamo scelta. Abbiamo bisogno di far provviste e se l’emporio rimane chiuso, non possiamo fare rifornimento.-

la navigatrice osservò Robin:

-Hai ragione.-

si girò verso Hyou e gli sorrise:

-Tu aspettaci qui, per te sarebbe pericoloso.-

lei annuì e osservò le due ragazze correre dietro agli altri, l’anziano cercò di fermarle senza riuscirci:

-Scusi, c’è qualche problema?-

l’uomo si girò verso Hyou e annuì:

-I mercenari si sono accampati su un lago ghiacciato, se il ghiaccio si rompe rischiano la vita.-

Hyou si preoccupò per i suoi amici, sapeva che erano in gamba ma doveva assolutamente avvertirli:

-Corro ad avvertirli. Non si preoccupi, signore.-

l’anziano la osservò mentre usciva, sperò che non capitasse nulla a quei ragazzi che volevano aiutare il villaggio.

Hyou una volta fuori dalla locanda si guardò attorno, non sapeva dove fosse la radura e a causa della neve che scendeva le impronte erano state cancellate, Rufy e gli altri potevano contare sul fiuto di Chopper ma lei aveva solo un modo per ritrovarli.

Intanto Rufy e gli altri giunsero all’accampamento:

-Ehi!-

i mercenari si girarono verso il gruppetto di pirati e si misero a ridere:

-Ma guarda che sorpresa. La ciurma di Cappello di Paglia al completo.-

Rufy fece per avvicinarsi quando dal nulla comparve una grossa pantera dal pelo argentato e gli occhi dorati, tutti rimasero sorpresi e i “Mugiwara” si sorpresero ancora di più quando il grosso felino mutò aspetto:

-Yu, sei tu?-

Hyou annuì:

-Vi spiego tutto dopo ora dovete ascoltarmi.-

la ragazza riferì agli amici ciò che l’anziano gli aveva detto, a Rufy gli venne un’idea:

-Franky, sai cosa devi fare.-

il carpentiere sorrise:

-FRESH FIRE!-

una grande fiammata fece sciogliere il ghiaccio e tutti i mercenari finirono in acqua:

-Tirateci fuori di qui!-

Rufy si avvicinò alla riva con uno sguardo serio:

-Vi tiriamo fuori a patto che ve ne andate subito.-

il capo dei mercenari annuì, appena furono tirati fuori dall’acqua scapparono via verso la loro nave:

-Yu, grazie per averci avvertito.-

Hyou teneva la testa bassa ormai il suo segreto era stato svelato, lei voleva dirlo ai suoi amici del suo segreto perché di loro si fidava, ma ogni volta che provava a dirlo gli tornava alla mente gli abitanti dell’isola di Nîmes e il loro odio:

-Hyou, perché non ci avevi detto prima che puoi trasformarti in una pantera?-

la ragazza osservò Nami con le lacrime agli occhi:

-Volevo dirvelo ma avevo paura.-

Usopp gli sorrise:

-E perché? Hai mangiato un frutto del diavolo come gli altri, no?-

Hyou scosse la testa:

-Non ho mai mangiato un frutto del diavolo, fin da piccola sono sempre stata capace di trasformarmi senza sapere il perché.-

rimasero tutti sorpresi da quelle parole:

-Allora sei speciale, Yu.-

la ragazza osservò Rufy che gli sorrideva, anche gli altri sorridevano ed erano d’accordo con il capitano.


Quel giorno ebbi l’ennesima conferma che Rufy-san e gli altri erano davvero persone straordinarie.

Per loro ero speciale e a loro non interessava sapere come mai era in grado di trasformarmi in una pantera.

Per loro, io ero solo Hyou, una loro compagna e un’amica e non un mostro come mi considerava la gente di Nîmes.

Io sarò per sempre grata a loro perché è grazie a loro che ho accettato questa mia capacità di trasformarmi, nemmeno Haru-san ci era riuscito nonostante era riuscito a farmi passare la paura che avevo quando scoprii il mio segreto.
 


 

Continua…

 
 




Ciao, eccomi, qui.

Finalmente il segreto di Hyou è stato rivelato, spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo. ^O^

All’inizio non sapevo come fare per svelare il segreto, avevo pensato che fosse lei a dirlo o che durante uno scontro si trasformava, alla fine ho scelto di rivelarlo in questo modo. ^^
Forse avrei dovuto approfondire meglio la storia del segreto ma ho deciso di non farlo perché più avanti saprete come mai Hyou si può trasformare senza aver mangiato un frutto del diavolo.
Per quanto riguarda i mercenari torneranno nel prossimo capitolo e farà la comparsa un nuovo personaggio che potrebbe portare guai ai “Mugiwara”, non aggiungo altro.

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) gli scorsi capitoli. :)

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò sabato in giornata.
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Guai nell'Ombra ***


8° CAPITOLO:
GUAI NELL’OMBRA

 


I “Mugiwara” scacciati i mercenari fecero ritorno alla locanda, dove il vecchio proprietario che si chiamava Akito offrì a loro il pranzo per ringraziarli di averli aiutati, mentre mangiavano Robin parlò con Hyou attirando l’attenzione degli altri che si misero ad ascoltarla:

-Il fatto che puoi trasformati senza aver mangiato un frutto del diavolo può essere legato alle tue origini.-

Nami osservò l’archeologa:

-Tu dici?-

la compagna annuì:

-In un antica lingua Hyou significa pantera e lei può trasformarsi in quell’animale.-

Hyou rimase per un attimo in silenzio, le parole di Robin potevano essere vere anzi era certa che erano vere, anche Haru una volta gli aveva detto che la sua capacità di trasformarsi poteva essere legato al suo passato e se due persone gli dicevano la stessa cosa lei era certa che un fondo di verità c’era:

-Haru-san quando mi ha raccontato come ha fatto a trovarmi, mi disse anche che nella barca insieme a me c’era un foglietto ed era su quel foglio che c’era scritto il mio nome.-

Nami sorrise:

-Bene, allora la tua trasformazione e il tuo nome centrano con il tuo passato.-

l’anziano locandiere si avvicinò ai ragazzi:

-Scusate se mi intrometto, ma non ho potuto fare a meno di ascoltarvi.-

i “Mugiwara” lo osservavano curiosi di sapere cosa voleva dire:

-Da ciò che ho capito, tu non conosci il tuo passato.-

Hyou annuì:

-Forse non ti sarà utile saperlo ma devi sapere che quando ero giovane ero capitano di un mercantile, un giorno sono capitato su un’isola dove la gente aveva i tuoi stessi occhi e capelli.-

tutti si stupirono, il colore degli occhi e dei capelli di Hyou erano molto rari anzi non avevano mai visto nessuno con quelle caratteristiche e se il vecchio Akito diceva di essere stato su un’isola dove c’era gente con quelle caratteristiche, c’erano molte possibilità che quella fosse l’isola da dove proveniva Hyou.

Nami osservò il vecchio:

-Si ricorda dove si trova?-

l’anziano scosse la testa:

-Mi dispiace ma non so dirvi dove sia. Ricordo che il log pose e l’eternal pose erano impazziti e c’era una fitta nebbia, siamo stati fortunati a trovare l’isola e siamo rimasti bloccati allungo prima di ripartire. L’unica cosa che vi posso dire è che l’isola è qui, nel Nuovo Mondo.-

Hyou sorrise:

-Grazie, Akito-san.-

Rufy rise:

-Bene, non ci resta che trovare quell’isola.-

poi riprese a mangiare, anche gli altri erano d’accordo nel cercare l’isola infondo era un punto di partenza dato che non sapevano da dove iniziare le ricerche.


Quando Akito-san ci disse di quell’isola rimasi stupita, il solo pensiero che c’era altra gente con le mie caratteristiche mi aveva risollevato, a causa dei miei occhi e dei miei capelli ero sempre presa in giro dai miei coetanei dell’isola di Nîmes e sapere che c’era altra gente come me mi aveva resa felice e soprattutto sapere di quell’isola mi aveva dato la speranza di trovare le mie origini, ero anche un po’ spaventata perché il solo pensiero di scoprire il perché mi avevano abbandonato mi terrorizzava.

Oggi con tutto il tempo che è passato dal giorno in cui scoprì chi ero, mi resi conto che le mie paure erano state inutili. 


Dopo aver pranzato Rufy insieme a Chopper, Usopp e Brook corse fuori strascinandosi a dietro Hyou, Sanji si era offerto di aiutare Akito a pulire i piatti mentre Zoro si era messo a dormire in un angolino della locanda, Nami e Robin stavano parlando sedute al bancone mentre bevevano della cioccolata calda che il cuoco aveva preparato per loro, Franky invece era tornato alla nave per assicurarsi che le vele e la catena dell’ancora non si fossero ghiacciate.

Rufy e gli altri avevano dato il via ad una battaglia di neve, all’inizio Hyou aveva osservato i quattro mentre giocavano poi quando una palla di neve lanciata da Usopp la colpì decise di partecipare al gioco anche lei.

Le due ragazze uscirono per vedere cosa stavano combinando i compagni, in quel momento Rufy lanciò una gigantesca palla di neve che Brook schivò ma la palla andò a colpire Nami che in un attimo si mise a correre dietro al capitano:

-Scusa Nami, non l’ho fatto apposta!-

-Appena ti avrò preso ti strangolo!-

Rufy inciampò e cadde a terra e la navigatrice lo raggiunse mollandogli un pugno in testa, subito dopo il gioco riprese coinvolgendo anche Nami e Robin.

Il pomeriggio passò tra giochi e risate e dopo cena andarono a dormire nelle stanze che il vecchio Akito aveva preparato per loro.


Quella era stata la prima volta che vedevo la neve e fu anche la prima volta che avevo giocato a palle di neve.

Mi ero divertita moltissimo e avevo riso un sacco, i brutti ricordi del passato erano diventati un lontano ricordo, in quella ciurma non c’era il tempo per ricordare momenti tristi perché ci si divertiva sempre.


Il mattino seguente i “Mugiwara” ricevettero dagli abitanti dell’isola viveri a sufficienza in segno di riconoscenza e dopo aver salutato tutti salparono verso nuove avventure alla ricerca dell’isola nominata da Akito.



 

 ***

 

In mezzo all’oceano su una piccola nave, i mercenari che erano stati sconfitti con facilità dai “Mugiwara”, erano riuniti sul ponte indecisi sul da farsi:

-Capo, non pensi che dovremmo avvertirlo?-

il capo dei mercenari era un uomo molto piccolo e molto magro, con occhi grandi e neri, aveva pochi capelli di un biondo paglia e nonostante si dimostrava sicuro di se, era in realtà una persona molto insicura:

-Il problema è che quello ci ammazza appena saprà che abbiamo fallito.-

quando quel gruppo di mercenari si era reso conto di essere stati ingannati dal diavolo in persona, era ormai troppo tardi per tornare indietro:

-Ma ci ammazzerà lo stesso se viene a sapere che non lo abbiamo avvertito.-

il piccolo uomo non sapeva dove sbattere la testa, se lo avvertiva correvano tutti il rischio di fare una brutta fine ma correvano lo stesso quel rischio anche se non lo avvertiva:

-Facciamo così, non avvertiamolo e torniamo all’isola sperando che il nostro obbiettivo non sia già arrivato e ripartito.-

all’inizio sembrava un compito facile, dovevano solo aspettare su quell’isola un cacciatore di taglie che secondo ad un informatore sarebbe arrivato entro la fine del mese, per poi toglierlo di mezzo ma non avevano tenuto da conto la possibilità di un imprevisto, imprevisto che si era presentato con il nome di “Mugiwara” che li aveva sconfitti con troppo facilità.

I mercenari erano d’accordo con il loro capo, si sentivano più tranquilli quando il lumacofano prese a vibrare facendo calare su tutti loro il terrore, il capo tirò su la cornetta e dall’altra parte si sentì una voce tagliente quanto una lama di una spada:

-Allora Rokudo, hai portato a termine il tuo compito?-

il capo dei mercenari sentì un brivido lungo la schiena:

-No, capo. C’è stato un imprevisto, Cappello di Paglia e la sua ciurma ci hanno scacciato via dall’isola prima di portare a termine il compito.-

dall’altra parte della comunicazione non giunse nessun suono, quando il silenzio fu interrotto dalla voce di prima che si era fatta ancora più tagliente:

-Siete i soliti incapaci. Hai dimenticato che tu e i tuoi uomini siete in debito con me?-

come poteva dimenticarselo, ricordava benissimo quel giorno di cinque anni fa dove i guai erano arrivati per lui e i suoi uomini…


…quel giorno i mercenari erano stati circondati dai cacciatori di taglie quando una ciurma di pirati li aiutò eliminando i cacciatori.

Il capitano della ciurma propose al capo dei mercenari di lavorare per lui e dato che Rokudo si sentiva in debito accettò, da quel giorno i mercenari presero a lavorare per lui.

Un giorno Rokudo venne a scoprire che i cacciatori di taglie erano stati pagati dal capitano dei pirati proprio per avere una scusa per sfruttarli per i suoi scopi ma ormai era troppo tardi, non poteva mettersi contro di lui…


-Certo che non ho dimenticato, comunque non abbiamo proprio fallito.-

dall’altra parte si sentì una risata agghiacciante:

-Mi hai detto di non aver portato a termine il lavoro, come fai a dire di non aver fallito?-

Rokudo si fece coraggio, infondo il pirata non poteva fargli nulla dato che non era lì:

-E’ vero che abbiamo fallito nel portare a termine il compito però ho una notizia importante da darti.-

non riusciva a capire come avesse dimenticato quella storia, sapeva che quel pirata e la sua ciurma quindici anni fa aveva tentato di impossessarsi di un tesoro senza riuscirci e questa storia poteva rivelarsi utile, aveva una piccola possibilità che forse quel tesoro non era del tutto perduto e questa possibilità lo poteva salvare dalla furia del pirata:

-E sentiamo cosa è questa notizia?-

il capo dei mercenari fece un respiro profondo e poi parlò:

-Con i “Mugiwara” c’era una ragazzina dagli occhi dorati e i capelli argentati, potrebbe essere una sopravvissuta.-

ci fu silenzio poi la voce del pirata si fece risentire:

-Non do mai una seconda possibilità a nessuno ma con voi farò un’eccezione. Ritrovate i “Mugiwara” e scoprite chi è quella ragazzina e se è una sopravvissuta portatemela da me.-

rise e aggiunse:

-Vedi di non fallire questa volta, Rokudo.-

la comunicazione si interruppe senza che il capo dei mercenari potesse dire nulla.

Rokudo si girò verso i suoi uomini:

-Per il momento siamo salvi, troviamo i “Mugiwara” alla svelta.-

la nave cambiò rotta dirigendosi verso l’isola dove erano stati prima sperando di ritrovare Rufy e compagni al più presto possibile.
 


 

***



 
Su una piccola isola del Nuovo Mondo all’interno di una squallida locanda, due uomini uno seduto e uno in piedi se ne stavano al bancone a bere del rum.

L’uomo che stava in piedi era molto alto e magro, occhi azzurri e capelli neri legati in una coda bassa ed era avvolto in un pesante cappotto nero e alla cintura aveva due pistole:

-Ti fidi di quel babbeo, capitano?-

l’uomo seduto era grande e grosso, gli occhi piccoli di colore grigio ed era calvo, indossava una camicia nera aperta e dei pantaloni rossi molto larghi e alla vita teneva una sciabola molto affilata, se ne stava seduto a fissare il lumacofano:

-Non mi sono mai fidato di quell’idiota, però forse grazie a lui riusciremo ad impadronirci di quel dannato tesoro.-

l’uomo in piedi sospirò, quel tesoro era diventato una fissazione per il capitano:

-Come fai a dirlo?-

il capitano rise:

-Quante persone conosci con le stesse caratteristiche della ragazzina che Rokudo ha visto insieme a Cappello di Paglia?-

il suo vice si girò verso di lui:

-Nessuno.-

il capitano annuì:

-Esatto! Quella ragazzina è di sicuro una sopravvissuta, anche se non capisco come abbia fatto a sopravvivere dato che ero certo di averli sterminati tutti.-

l’uomo in piedi preferì non ricordargli che quel lontano giorno avevano visto una scialuppa alla deriva che avevano deciso di ignorare dato che a bordo non c’era nessuno:

-Quindi aspettiamo che Rokudo ci porti quella ragazzina?-

il capitano si fece serio:

-Non mi fido di lui, è un totale incapace.-

mise in tasca il lumacofano e aggiunse:

-Partiremo alla ricerca dei “Mugiwara” e una volta trovati li stermineremo e ci prenderemo la ragazzina. Se nel frattempo Rokudo riesce a portare a termine il compito prima del nostro arrivo meglio per noi, eviteremo un inutile combattimento.-

il vice capitano senza aver bisogno di farselo dire, uscì dalla locanda in cerca dei compagni sparsi per l’isola.

Il capitano sorrise:

-“Finalmente potrò impadronirmi di quel dannato tesoro.”-

finì di bere il suo rum poi si alzò e uscì diretto alla sua nave.
 



 

Continua…

 
 




Ciao, eccomi qui.

Non è stato facile scrivere questo capitolo soprattutto la parte finale, spero che vi sia piaciuto. ^O^

Come avete notato i mercenari sono serviti a qualcosa in questa storia, hanno introdotto un nuovo personaggio che per il momento non ha un nome (più avanti lo avrà xD).
Chissà se Hyou è veramente una sopravvissuta o se è solo una coincidenza, lo si saprà più avanti.
Ultima cosa, riprenderò ad aggiornare a gennaio dato che non so se avrò il tempo per scrivere in questi giorni. ^^

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) gli scorsi capitoli. :)

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò sabato 12 gennaio in giornata.

BUON NATALE e BUON ANNO NUOVO!!! 
 
 
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Ace e Rufy ***


9° CAPITOLO:
ACE E RUFY

 


Era passato quasi un mese da quando i “Mugiwara” erano giunti finalmente nel Nuovo Mondo, Hyou ormai era a tutti gli effetti una di loro, si rendeva utile come poteva e negli scontri si trasformava in pantera riuscendo a difendersi senza creare problemi agli amici, ancora però aveva paura di Sanji ma il cuoco era riuscito ad imparare a resistere nel fargli i complimenti e in quei momenti Hyou riusciva a parlargli senza problemi, però appena iniziava a fargli i complimenti lei scappava via o si nascondeva dietro al primo che passava.


Quella mattina erano giunti su una piccola isola disabitata dal clima primaverile dove regnava il silenzio, la “Thousand Sunny” aveva gettato l’ancora vicino alla spiaggia:

-Rufy, è questa l’isola che ci ha indicato Jimbei.-

il capitano fissò Nami per poi tornare a fissare l’isola…


…prima di lasciare l’isola degli uomini pesce, Jimbei aveva riferito a Rufy che un anno fa aveva incontrato Marco, l’ex comandante della prima flotta di Barbabianca gli aveva riferito dove si trova il luogo in cui erano sepolti Ace e il vecchio imperatore.

A quelle parole Cappello di Paglia non ci pensò un attimo a chiedergli dove si trovava quel posto e Jimbei gli diede le coordinate dell’isola anche se poi aveva dovuto ripeterlo a Nami dato che Rufy non aveva capito nulla; dopo aver ricevuto le coordinate il giovane pirata lo ringraziò e salì insieme ai suoi amici a bordo della loro nave e salparono…


-Bene, io scendo.-

gli altri non dissero nulla e non lo seguirono quando scese a terra, Hyou sapeva che isola era quella, gli altri gli avevano detto il perché di quella deviazione e sperava che andando alla tomba del fratello lo avrebbe aiutato, lo aveva notato nel suo sguardo che aveva qualcosa in sospeso da risolvere.

Rufy seguì l’istruzioni di Jimbei e stranamente riuscì a raggiungere il promontorio senza perdersi.

Giunto in cima vide due tombe, una grande dove sopra la lapide era appoggiato un cappotto bianco e accanto c’era una alabarda, di fianco ce ne era una più piccola e sopra alla lapide vi era un buffo cappello arancione e una tazza rossa che lasciò senza parole il giovane pirata:

-“Che strana coincidenza.”-

quella tazza era identica a quella che lui e i suoi fratelli avevano usato per sancire il loro legame che li aveva uniti come fratelli, solo lui e i suoi fratelloni conoscevano il significato di quella tazza ma era consapevole che per tutti gli altri era una comune tazza e pensò subito che l’aveva dimenticata lì qualcuno che conosceva Ace:

-“Se Sabo fosse ancora vivo, avrei pensato che l’avesse lasciata lui quella tazza. Ma anche lui non c’è più.“-

si avvicinò alla tomba del fratello e si sedette:

-Ciao, fratellone. Hai visto? Finalmente eccomi qua, nel Nuovo Mondo.-

sapeva che era inutile parlare ad alta voce ma non gli importava, per lui Ace come Sabo, era lì insieme a lui e gli veniva naturale parlargli come se fosse ancora vivo:

-Ci tenevo a venire qui prima di continuare il mio viaggio. Non posso continuare a viaggiare fino a quando non avrò concluso ciò che ho lasciato in sospeso.-

forse era una sciocchezza ma per lui era importante:

-Volevo chiederti scusa. Forse se non fossi venuto a Marineford a quest’ora saresti ancora vivo.-

in quei due anni si era chiesto più volte cosa sarebbe successo se lui non avesse partecipato a quella guerra:

-Scommetto che ora, se fossi qui, mi avresti urlato di non dire sciocchezze.-

sorrise, conosceva molto bene il fratello:

-Ma ti voglio anche dire, che non mi pento di essere venuto. Dopo due anni mi sono ficcato in testa che è stata una tua scelta quella di proteggermi, io avrei fatto lo stesso per te e anche Sabo, quindi forse il vero motivo per cui sono qui è solo per salutarti.-

si fece serio:

-Sai dopo la guerra aveva rinunciato a tutto. Mi sentivo debole e incapace, non ero riuscito a proteggere i miei amici e non sono riuscito a salvarti.-

a ripensare a quei brutti momenti si chiese come facesse a ridere di nuovo:

-Vederti morire è stato un duro colpo. Eri tutto per me, il mio fratellone e il mio punto di riferimento.-

nel momento in cui Ace era stato colpito, tutte le convinzioni e le speranze di Rufy erano crollate come era crollato il fratello tra le sue braccia, in quel momento aveva pensato che non aveva più senso andare avanti, neppure la promessa fatta a Shanks era importante ora che suo fratello non c’era più.

Ricordava molto bene le parole che Jimbei gli aveva detto quel giorno di due anni fa:

-“Sei diventato totalmente cieco? La sicurezza con cui superavi qualsiasi ostacolo, la forza che possiedi e di cui non hai mai dubitato, la miriade di nemici che senza alcuna pietà ha schiacciato sia la tua sicurezza che la fiducia che riponevi nella tua forza, lasciandoti impotente e poi tuo fratello, che ammiravi e ritenevi un esempio da seguire in questo oceano! Si, è vero, hai perso molto. I tuoi occhi sono stati coperti da quell’immenso muro che è il nostro mondo ma in questo mondo, non puoi guardare avanti, stai sprofondando nell’oscurità, carico dei tuoi sensi di colpa. Sarà molto difficile per te adesso, Rufy ma per ora dovrai reprimere quei sensi di colpa. Non pensare solo a ciò che hai perso, quello che è perso è perso, è il momento di rialzarsi. Non hai ancora perso tutto quello che hai.”-

quelle parole lo avevano aiutato, aveva perso un altro fratello ma aveva ancora tutti i suoi amici:

-Sai, grazie alla ramanzina di Jimbei ho capito che ho ancora qualcuno di importante e che non sono solo.-

rise, fino a quando ci sarebbero stati i suoi amici avrebbe continuato a lottare, perché il suo sogno per quanto era importane non era nulla in confronto ai legami che aveva creato con le persone a cui voleva bene:

-E poi se mi fossi arreso, tu ti saresti arrabbiato.-

gli tornarono alla mente tutti i momenti passati insieme e di come si erano aiutati a vicenda per superare il dolore della perdita di Sabo, quando lui era scomparso Rufy poteva contare su Ace per andare avanti ma ora che anche lui non c’era più, erano rimasti i suoi amici:

-Tu ci sei sempre stato per me e so che ci sarai sempre. Tu e Sabo siete sempre con me e ti posso assicurare che niente e nessuno mi potrà far dimenticare il nostro legame.-

Rufy era sempre stato molto legato ai suoi fratelli ma non poteva negare che il legame con Ace era più forte, con lui aveva passato più tempo e lui era il suo obbiettivo, fin da bambino voleva essere forte come lui, però nonostante il poco tempo voleva molto bene anche a Sabo, loro dopo tutto erano fratelli:

-Alla fine, io che ero il più piccolo sono riuscito ad andare avanti mentre voi non ci siete più. Andrò avanti anche per voi, te lo prometto.-

sorrise al solo pensiero di come Ace poteva reagire dopo le parole che stava per dire:

-Mi sono allenato con il vecchio Rayleigh, durante le pause mi raccontava le avventure che aveva vissuto insieme ai suoi compagni e  mi ha parlato molto anche di Roger.-

sapeva molto bene come Ace odiava il suo vero padre ma era certo che se lo avesse conosciuto non lo avrebbe odiato:

-Se avessi parlato con Rayleigh, avresti saputo che persona straordinaria era il tuo vero padre. Certo, conoscendoti non lo avresti mai accettato come padre…-

Rufy era consapevole di quanto Barbabianca era importante per il fratello e sapeva che mai Ace avrebbe chiamato “padre” qualcuno che non fosse il vecchio imperatore, nemmeno il suo vero padre:

-…però non lo avresti odiato.-  

Soffiò il vento che fece volare i petali dei fiori che erano appoggiati alle tombe, il vento portò con se un suono che Rufy ormai conosceva molto bene:

-Yu, vieni qui.-

la ragazza uscì dalla boscaglia e si avvicinò al capitano:

-Scusa, Rufy-san. Ero preoccupata che ti fossi perso.-

Cappello di Paglia rise:

-Mi fa piacere che sei qui.-

fissò il nome del fratello e sorrise:

-Ace, lei è Yu. Una mia nuova amica, è simpatica anche se è un po’ troppo timida.-

Hyou arrossì, gli sarebbe piaciuto conoscere Ace, Rufy gli aveva parlato molto di lui e anche di Sabo, dalle sue parole aveva capito quanto fosse forte il loro legame, legame che niente poteva spezzare nemmeno il tempo.

Rufy si alzò e appoggiò sulla lapide accanto alla tazza, un’altra tazza rossa che aveva sempre portato con se da quando aveva lasciato Foosha, quella tazza che simboleggiava la loro fratellanza ora non aveva più motivo di tenerla con se, perché il suo legame con i fratelli era racchiuse dentro di se:

-La prossima volta che verrò qui da te Ace, sarò diventato il Re dei pirati.-

Si voltò e in quel momento gli sembrò che qualcuno gli aveva dato una leggera spinta, si girò di scattò e per un attimo vide il fratello che gli sorrideva.

Rufy abbassò la testa e dai suoi occhi scese una lacrima, rialzò la testa e sorrise, Ace non lo avrebbe mai abbandonato.

Si voltò un’altra volta e seguito da Hyou fece ritorno alla “Thousand Sunny” che salpò verso nuove avventure.


Quel giorno ho avuto per l’ennesima volta la conferma di quanto un legame sia importante.

Non importa se è un legame di sangue o no ciò che ti lega a qualcuno, ciò che più conta è il legame in se, come il legame che univa Rufy-san ai suoi fratelli o il legame che unisce me ai miei amici.
 


 

Continua…

 
 




Ciao, eccomi qui.

Questo capitolo è corto ma non volevo aggiungere altro dato che è un capitolo su Ace e Rufy, spero che vi sia piaciuto come è piaciuto a me nel scriverlo. ^O^

La frase in grassetto che dice Jimbei l’ho presa dal capitolo 590, mi piaceva e l’ho messa ^^ mentre la tazza vicino alla tomba è presa dalla copertina del capitolo 668 (qui trovate l’immagine) e io penso che l’abbia lasciata Sabo ma nel mio capitolo non c’è una motivazione e poi il pezzo dove Rufy gli sembra di vedere Ace l’ho preso da una sigla dell’anime.

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) gli scorsi capitoli. :)

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò sabato 19 in giornata.
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Una Giornata di Tranquillità ***


10° CAPITOLO:
UNA GIORNATA DI TRANQUILLITA’

 


Era una giornata di pioggia a Marineford, Sengoku aveva appena ricevuto un rapporto da un ufficiale che giorni fa aveva mandato sull’isola di Nîmes per scoprire chi era il nuovo membro della ciurma dei “Mugiwara”.

C’erano voluti giorni prima che qualche abitante dell’isola si decideva a dire qualcosa su Hyou, tutti rispondevano che non la conoscevano o che era stata una fortuna che quei pirati l’avevano portata via o addirittura dicevano che era un mostro, alla fine l’attuale sindaco della città stufo dei marines che continuavano a fargli domande si decise a dire ciò che sapeva.

Sengoku si era stupito nel leggere il rapporto:

-“Questa ragazza è strana, cosa si nasconde nel suo passato?“-

i suoi pensieri furono interrotti da qualcuno che bussava alla porta, il Grand Ammiraglio lo fece entrare:

-Da quando bussi? Di solito piombi qui rischiando di buttare giù la porta.-

Garp scoppiò a ridere:

-Oggi avevo voglia di bussare.-

si sedette sul divanetto e aprì una scatola di biscotti:

-Allora, si è scoperto chi è il nuovo membro della ciurma di mio nipote?-

era davvero curioso di sapere chi era, tutti i membri della ciurma del nipote erano persone singolari ed era certo che lo era anche il nuovo membro:

-Ho appena ricevuto il rapporto.-

il vice ammiraglio finì i biscotti e aprì un’altra scatola facendosi attento alle parole di Sengoku:

-Si chiama Hyou. Non è originaria di Nîmes, dei mercanti l’avevano trovata su una scialuppa in mezzo all’oceano quando era solo una neonata e l’avevano affidata all’ex sindaco della città, che l’ha cresciuta come una figlia.-

Garp rise:

-Non capisco perché quella gente non ha voluto dirci prima queste cose.-

il superiore sbuffò:

-Su quell’isola non son ben visti gli stranieri e per giunta quella ragazza ha occhi e capelli di un colore insolito.-

il vice ammiraglio scoppiò a ridere rischiando di soffocarsi con un biscotto:

-Che sciocchezze! Quelle persone giudicano gli altri per motivi stupidi.-

in quel momento Sengoku si ritrovò d’accordo con l’amico, non gli piacevano quelle persone che giudicavano gli altri senza averli prima conosciuti:

-Questo non è tutto. Stando alla gente di Nîmes, quella ragazza può trasformarsi in una pantera senza aver mangiato un frutto del diavolo.-

Garp si stupì a quelle parole poi sorrise:

-Non è detto che non abbia mangiato un frutto del diavolo, odiavano quella ragazzina e quindi non possono sapere se ha o non ha mangiato un frutto.-

Sengoku annuì:

-Comunque sia il suo passato nascosto potrebbe rivelarsi un problema e come se non bastasse ora fa parte della ciurma di tuo nipote.-

il vice ammiraglio si alzò:

-E’ solo una ragazzina, non un problema da risolvere.-

in realtà Garp era certo che quella ragazza poteva benissimo diventare un problema ma non gli importava, la ciurma del nipote gli piaceva perché erano pirati onesti anche se avrebbe preferito che Rufy fosse entrato in marina ma questo era un dettaglio che non aveva importanza, gli importava solo sapere che il nipote fosse felice e basta e gli dispiaceva per Hyou perché da ciò che aveva capito, quella ragazza non aveva avuto vita facile.

Garp salutò il superiore e uscì diretto verso la nave, intenzionato a farsi una bella dormita.

 

 

***

  

Quel giorno la “Thousand Sunny” aveva gettato l’ancora in mezzo all’oceano per mancanza di vento, Nami aveva deciso di aspettare certa che entro il giorno seguente il vento sarebbe tornato, se non fosse tornato avrebbero usato le pale rotanti della nave per allontanarsi da quel tratto di mare.

Non potendo proseguire il viaggio non c’era molto da fare; Nami e Robin erano sul ponte a prendere il sole mentre poco lontano dalle due ragazze c’era Zoro che stava dormendo, Sanji era in cucina impegnato a preparare un dolce per le compagne e Franky era nel suo laboratorio a costruire chissà cosa, Rufy in compagnia di Usopp e Chopper stava pescando seduto sul parapetto con accanto Hyou che osservava il mare e Brook che suonava il suo violino.

Ad un tratto la canna di Rufy incominciò ad essere tirata verso l’acqua segno che qualcosa aveva abboccato, il capitano che era distratto non si accorse di nulla fino a quando la creatura che aveva abboccato tirò con più forza facendo finire in acqua il pirata, subito Usopp e Chopper andarono in panico e Brook smise di suonare e si unì ai due nel urlare disperati, Hyou non ci pensò un attimo e si gettò in acqua, velocemente nuotò fino a raggiungere Rufy e lo afferrò cercando di portarlo in superficie ma il ragazzo era troppo pesante e lei non riusciva a muoversi, alla fine si trasformò in pantera e con più facilità risalì fino in superficie, Usopp gettò una scala e scese quel quanto gli bastava per afferrare Rufy e risalire mentre Hyou ritornò umana e risalì anche lei.

Il capitano ci impiegò poco a riprendere i sensi:

-Rufy-san, come stai?-

il ragazzo di gomma osservò la ragazza e notando che era bagnata capì che era stata lei a salvarlo:

-Molto bene. Ti ringrazio per avermi salvato, Yu.-


A quelle parole ricordo di essere arrossita, era la prima volta che qualcuno mi ringraziava per averlo salvato.

Ero sempre stata io quella da salvare e mi aveva reso molto felice che per una volta ero riuscita ad aiutare qualcuno.


Nami si avvicinò al gruppetto per capire cosa avevano combinato ma appena vide il capitano, capì subito come sono andate le cose:

-Rufy, te l’ho detto un sacco di volte di non stare sul parapetto!-

la navigatrice gli mollò un pugno in testa poi accompagnò Hyou in cabina in modo che poteva asciugarsi mentre gli altri tornarono a fare ciò che stavano facendo.

Il resto della giornata passò stranamente tranquilla, verso il tramonto Hyou passò davanti alla cucina e vide Sanji che stava tirando fuori dalla dispensa e dal frigo gli ingredienti che gli servivano per la cena:

-Hyou, hai bisogno di qualcosa?-

la ragazza si irrigidì per poi calmarsi:

-No, passavo di qui.-

il cuoco gli sorrise e riprese a preparare l’occorrente per la cena, Hyou notò che non gli aveva fatto ancora un complimento e si sentì tranquilla:

-Posso aiutarti?-

Sanji si girò di nuovo verso di lei:

-Sai cucinare?-

lei annuì:

-Mi piaceva cucinare per Haru-san e mi piacerebbe poterti aiutare.-

il cuoco chiuse il frigo:

-Di solito non accetto nessun aiuto, soprattutto da voi ragazze ma sta volta farò un’eccezione.-

Hyou che per tutto il tempo era rimasta sulla porta, entrò in cucina e si avvicinò al ragazzo:

-Sanji, volevo chiederti scusa per essere sempre scappata da te.-

il cuoco gli sorrise:

-Tranquilla, per me è naturale fare i complimenti a voi ragazze ma se per te è un problema, mi sforzerò a non farteli.-

da quando Robin gli aveva detto il motivo per cui Hyou scappava da lui, il cuoco si era impegnato a non fare troppi complimenti alla ragazza e ci stava riuscendo.

Sanji prese un ricettario e lo mostrò ad Hyou:

-Saresti capace di fare questo piatto?-

la ragazza osservò la ricetta poi annuì:

-Mi sembra facile.-

il cuoco gli diede uno sgabello:

-Bene, allora ci penserai tuo al primo mentre io penserò al secondo. Usa lo sgabello così non avrai problemi a raggiungere i fornelli.-

Hyou lo ringraziò, nonostante aveva quindici anni era più tosto bassa e faceva fatica a raggiungere i fornelli e gli aveva fatto piacere che Sanji aveva deciso di aiutarla ancora prima che lei gli faceva notare che non ci arrivava ai fornelli.

Passarono due ore in cucina a preparare la cena, Sanji riuscì ad essere gentile con Hyou senza fargli complimenti e lei per la prima volta da quando era nella ciurma, riuscì a parlare con lui iniziando a conoscerlo meglio.

Durante la cena tutti fecero i complimenti ad Hyou e il cuoco gli propose di dargli una mano tutte le volte che voleva e lei accettò felice per quella proposta.


Era passato un mese da quando mi ero unita alla ciurma e io non me ne ero nemmeno accorta, il tempo era volato così velocemente che mi sembrava di essere appena entrata nella ciurma.

In quel mese mi ero divertita molto e l’isola di Nîmes e i brutti momenti passati in quel posto, erano diventati un lontano ricordo.

In un solo mese avevo legato con tutti ed ero riuscita a legare anche con Sanji, certo al cuoco spesso gli sfuggiva qualche complimento nei miei confronti ma io avevo smesso di scappare da lui.

Mi manca il tempo che ho passato con Rufy-san e gli altri ma non sono pentita della decisione che ho preso, loro saranno sempre i miei amici e la mia famiglia e quei giorni lontani saranno sempre nei miei ricordi.
 



 

Continua…

 
 




Ciao, eccomi qui.

Anche questo capitolo è un po’ di passaggio, spero che vi sia piaciuto. ^O^

In questo capitolo Hyou è riuscita a stare con Sanji senza scappare e la marina ha scoperto qualcosa sul suo conto.

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) gli scorsi capitoli. :)

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò sabato 26 in giornata.
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Hyou in Pericolo ***


11° CAPITOLO:
HYOU IN PERICOLO

 


Quella mattina ha bordo della “Thousand Sunny” la ciurma dopo aver fatto colazione, era impegnata a far qualcosa per ingannare il tempo; Rufy si era messo a dormire sulla polena, Chopper stava riordinando l’infermeria con l’aiuto di Brook che si era proposto di dargli una mano, Usopp e Franky erano chiusi sottocoperta a costruire uno strano marchingegno che di sicuro si sarebbe rivelato inutile, Robin stava innaffiando i fiori con Sanji che gli girava intorno facendogli mille complimenti.

Zoro e Nami per una sciocchezza si erano messi a litigare come loro solito, bastava poco per far iniziare una discussione tra i due e ormai tutta la ciurma si era abituata ai loro battibecchi che non ci facevano più caso, persino Sanji aveva smesso di intromettersi prendendo le difese di Nami, perché aveva capito anche lui che quello era il loro modo di comunicare.

Hyou era seduta sull’altalena ad osservava i due litigare, mente li osservava gli tornò alla mente il pomeriggio di tre giorni fa…


…quel pomeriggio Hyou era insieme a Nami e Robin nella stanza dove c’era l’acquario, mentre le due ragazze parlavano lei era intenta ad osservare i pesci che nuotavano tranquilli nella vasca, quando Nami attirò la sua attenzione:

-Non dire sciocchezze, Robin! Come puoi pensare che a me possa piacere quel buzzurro squattrinato!?-

Hyou si era girata verso di loro curiosa di sapere che fosse successo, non aveva sentito ciò che Robin aveva detto alla navigatrice perché era troppo concentrata a osservare i pesci ma appena aveva sentito Nami urlare quella frase si era girata incuriosita.

Nel girarsi vide Robin seduta tranquillamente mentre Nami era in piedi rossa in viso, l’archeologa sorrise:

-La tua reazione conferma ciò che ti ho appena detto.-

Nami non capiva come l’amica poteva pensare che tra lei e Zoro ci fosse qualcosa, era vero che passava molto tempo con lui ma era anche vero che il tempo che passavano insieme lo passavano a litigare o a bere, non negava che gli voleva bene ma ciò che provava per lui era lo stesso di ciò che provava per tutti gli altri compagni, o almeno era questo che si diceva ogni volta che si ritrovava a pensare allo spadaccino:

-Ti sbagli, ho reagito così perché mi hai stupita con quella tua frase.-

Robin sorrise, era chiaro a tutti che tra Zoro e Nami c’era qualcosa, gli unici a non averlo ancora capito erano proprio loro due, persino Hyou che era con loro da poco tempo lo aveva capito e anche Sanji che non voleva accettare la cosa alla fine aveva ammesso che tra lo spadaccino e la navigatrice ci fosse qualcosa; ciò che aveva stupito l’archeologa era che il primo ad essersene accorto, oltre a lei, era stato Rufy, forse il capitano se ne era accorto perché conosceva Zoro e Nami da tantissimo tempo o forse era dovuto al fatto che a Rufy non sfuggiva nulla se si trattava dei suoi amici:

-Nami, se vuoi continuare a convincerti che non provi nulla per Zoro fai pure, nessuno ti obbliga ad ammettere i tuoi sentimenti.-

la navigatrice non sapeva come ribattere e se ne andò senza dire niente…


…Hyou ricordava che per il resto di quella giornata Nami aveva evitato Zoro per poi riprendere a litigare con lui il giorno seguente.

Adesso mentre li vedeva litigare pensò che loro due stavano davvero bene insieme, riuscivano a capirsi nonostante i continui litigi, Nami anche se mai lo avrebbe ammesso si preoccupava molto per lo spadaccino ed era anche per questo motivo che scendeva a terra con lui, Zoro anche se faceva l’indifferente, ogni volta che c’era uno scontro osservava la navigatrice e vedendola al sicuro si sentiva sollevato.

Hyou pensò che non era il caso di cercare di far capire ai due i loro sentimenti, perché era certa che loro lo avevano capito e che avevano deciso di ignorarli.


Nel pomeriggio i “Mugiwara” giunsero su un’isola dove si trovava una piccola città, una volta gettata l’ancora l’intera ciurma scese a terra e ognuno andò dove voleva andare, Nami per una volta decise di non andare con Rufy e Zoro dato che con loro c’era Hyou e la navigatrice era certa che con lei i due ragazzi non si sarebbero cacciati nei guai.

I tre ragazzi entrarono in una locanda e nonostante avevano pranzato un’ora fa, Rufy ordinò tutto ciò che c’era sul menù mentre Zoro e Hyou avevano ordinato da bere, il primo del rum la seconda un succo di frutta.

Dopo quasi due ore Rufy insieme ai suoi amici uscì dalla locanda e si misero a girare per le vie affollate della piccola città.

Hyou camminava in mezzo ai due e si guardava intorno meravigliata, tra negozi e bancarelle c’era di tutto.


Nonostante ero con loro da un mese e avevo visto altre isole, rimanevo sempre meravigliata da quanta gente usciva ed entrava dai negozi, il camminare in mezzo a tanta gente passando inosservata era una cosa meravigliosa.

Sull’isola di Nîmes tutti mi fissavano e mi prendevano in giro ma da quanto avevo lasciato quell’isola, nessuno faceva caso a me e questo mi faceva sentire felice.

Camminare insieme a Rufy-san e a Zoro mi piaceva anche se più volte dovevo fermare lo spadaccino che prendeva strade sbagliate o strascinare via il capitano dalle bancarelle che vendevano cibo.

Quel giorno sembrava un giorno come gli altri ma non sapevamo ancora che presto ci saremmo trovati nei guai e che io sarei stata in pericolo.


Mentre camminavano, Rufy e Zoro si accorsero di essere seguiti ma decisero di non fare nulla per il momento.

Percorsero una strada stretta dove non c’era nessuno, aveva deciso di tornare alla nave e quella era l’unica strada da percorrere, ad un certo punto Hyou attirò l’attenzione di Rufy e Zoro che si girarono verso di lei e videro un gruppo di uomini, uno di loro teneva un braccio attorno al collo di Hyou per impedirgli di scappare:

-E voi! Lasciate subito, Yu!?-

Zoro aveva portato una mano sull’elsa pronto ad estrarre la spada:

-Ehi, Rufy! Quelli non sono i mercenari che abbiamo incontrato l’altra volta?-

il capitano osservò il gruppo che stava davanti a loro e annuì:

-Si, sono loro. Vorranno farcela pagare?-

lo spadaccino non rispose:

-Cappello di Paglia, se non vuoi che capiti qualcosa alla ragazzina ti consiglio di non muoverti.-

i mercenari non avevano nessuna intenzione di far del male ad Hyou dato che dovevano solo rapirla senza ucciderla ma dato che Rufy e Zoro non sapevano le loro intenzioni, il capo dei mercenari decise di sfruttare la cosa a suo vantaggio.

Rufy e Zoro erano tranquilli e pronti a combattere, Hyou non riuscendo a liberarsi fece l’unica cosa che poteva permettergli di salvarsi, si trasformò in pantera e si liberò raggiungendo i due pirati e una volta nascosta dietro a Rufy ritornò umana.

I due ragazzi approfittarono del momento di distrazione e attaccarono i mercenari sconfiggendoli con facilità.

Una volta sconfitti, Rufy afferrò per il collo della maglia il mercenario che aveva preso Hyou:

-Ora tu mi dici cosa volevate da Yu!-

Rokudo tremò come una foglia:

-Noi non vogliamo niente da quella ragazzina! Ce lo hanno ordinato di rapirla! E’ la verità!-

Rufy lo lasciò andare fissandolo negli occhi:

-Chi ve lo ha ordinato?-

il capo dei mercenari decise di sfruttare la situazione a suo vantaggio:

-Razan ce lo ha ordinato. E’ il capitano di una ciurma di pirati, è fissato con un tesoro che era protetto da una tribù ma lui ha sterminato tutti, solo dopo ha scoperto che solo chi appartiene alla tribù può accedere nel luogo dove è nascosto il tesoro.-

Rufy afferrò di nuovo per la maglia il mercenario e urlò:

-E Yu che centra con questa storia!?-

Rokudo si spaventò:

-Razan è convinto che lei sia una sopravvissuta e che sappia come raggiungere il tesoro.-

Cappello di Paglia lasciò andare l’uomo e fece per andarsene quando il capo dei mercenari parlò ancora:

-Devi stare attento. Razan è spietato, non si fa scrupoli ad uccidere chiunque incontra sulla sua strada.-

Rufy si girò verso i suoi compagni:

-Questo Razan si pentirà molto presto di essersi messo sulla mia strada.-

non era il tipo da dichiarare guerra a qualcuno senza una ragione e anche questa volta un motivo per dichiarare guerra c’era, Razan aveva preso di mira una sua amica e lui non sarebbe stato a guardare.

Se ne andò insieme ai due amici senza dire altro.

Rokudo li osservò mentre se ne andavano:

-Speriamo che Cappello di Paglia sconfigga Razan.-

aveva deciso di dire tutto con la speranza che Rufy eliminasse quel pirata sanguinario, solo con la sua sconfitta lui e i suoi uomini sarebbero stati liberi da quel pirata.


Rufy, Zoro e Hyou tornarono alla nave e videro che anche gli altri avevano fatto ritorno e raccontarono tutto, quando finirono di raccontare ciò che era accaduto, sulla nave calò il silenzio fino a quando Robin non parlò:

-Non possiamo essere certi se Hyou è davvero una sopravvissuta come non siamo certi se l’isola che stiamo cercando sia il luogo dalla quale lei proviene.-

Sanji si accese una sigaretta:

-E allora che facciamo? Comunque stiano le cose, questo Razan continuerà a inseguirci.-

Rufy sorrise:

-Beh, è semplice. Lo sconfiggiamo.-

l’archeologa si girò verso il capitano:

-Non è così semplice, Rufy. Ho sentito parlare del pirata Razan, è un pirata spietato e crudele, pare che abbia ucciso anche un vice ammiraglio.-

Usopp e Chopper tremarono di paura, Nami sbuffò:

-Semplice o no, non ha molta importanza. Abbiamo attirato la sua attenzione e quindi prima o poi lo dobbiamo affrontare.-

Rufy rise:

-Ben detto, Nami.-

la navigatrice lo stese con un pugno:

-Non prendere le cose alla leggera. Ora dobbiamo decidere che fare, continuiamo a cercare l’isola di cui ci ha parlato il vecchio Akito o aspettiamo che quel pirata salti fuori e sistemiamo la cosa?-

a quella domanda ognuno disse la sua, Usopp insieme a Chopper e Brook disse che era meglio cercare l’isola e sperare che Razan non si facesse mai vivo, Rufy e Zoro volevano affrontare il pirata e non importava se lo facevano prima o dopo aver trovato l’isola, a Franky andava bene qualunque decisione che si sarebbe presa mentre Sanji disse che avrebbe fatto ciò che le due ragazze avrebbero deciso di fare, non riuscivano a prendere una decisione e Nami stava per esplodere e alla fine si mise ad urlare:

-Basta fare casino!-

tutti si azzittirono, Robin approfittò del silenzio per fare notare ai compagni di aver dimenticato qualcosa o meglio qualcuno:

-Non vi sembra che sia più giusto che sia Hyou a decidere? Infondo è lei che cerca le sue origini ed è stata presa di mira da quel pirata.-

alle parole dell’archeologa, la ciurma si girò verso la ragazza che per tutto il tempo era rimasta in silenzio.

Hyou si sentiva in colpa, era lei la causa dei guai in cui ora si trovano tutti:

-Vi chiedo scusa. Se non ero con voi, quel pirata non vi avrebbe preso di mira.-

Rufy gli sorrise:

-Tranquilla, Yu. Tu sei una di noi e il problema di uno è il problema di tutti e lo risolveremo insieme.-

Hyou a quelle parole si sentì più tranquilla:

-Allora Yu, cosa decidi di fare?-

la ragazza osservò i suoi amici che erano in attesa di una sua risposta:

-Se per voi va bene, vorrei continuare a cercare l’isola.-

il capitano si sistemò il cappello e sorrise:

-Bene, è deciso. Si continua la ricerca.-

la ciurma dopo che si era presa una decisione, tornò a fare ciò che stava facendo.


Quel giorno mi sentii la ragazza più fortunata del mondo, avevo causato dei problemi ai miei amici ma loro invece di abbandonarmi avevano deciso di aiutarmi.

Ero una di loro e loro non hanno mai abbandonato un amico in difficoltà e mai lo faranno, per loro i compagni erano molto più importanti della loro stessa vita.

Ora che ci penso, mi torna alla mente ciò che Aki mi disse poco tempo fa:

-“Hyou, tu hai avuto la fortuna più grande di questo mondo a trovare degli amici come quei pirati, perché loro sono dei veri amici.”-

ha perfettamente ragione, sono stata molto fortuna ad incontrare Rufy-san e gli altri e di aver fatto parte della loro ciurma.
 



 

Continua…
 

 



 

Ciao, eccomi qui.

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. ^O^

Ora Rufy e compagni sono a conoscenza dell’obbiettivo di Razan, in questo capitolo è stato nominato Aki (in giapponese significa autunno) più avanti saprete chi è.
Nel prossimo capitolo ci sarà un personaggio che c’è sempre nelle mie storie. ^^

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) gli scorsi capitoli. :)

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò sabato 2 febbraio in giornata.
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Un Incontro Inaspettato ***


12° CAPITOLO:
UN INCONTRO INASPETTATO

 


Nel Nuovo Mondo a bordo di una nave pirata dall’aspetto spettrale, Razan se ne stava appoggiato al parapetto a bere rum:

-Capitano! Hai fatto bene a tenere d’occhio Rokudo.-

il pirata si girò verso il suo vice e sorrise aspettando che l’altro continuasse:

-Come avevi intuito, Rokudo ci ha tradito.-

Razan non si era mai fidato di quel mercenario ma gli faceva comodo il fatto che quell’uomo aveva il terrore di lui, così poteva usarlo per i suoi piani:

-Che ha combinato quel babbeo?-

il vice capitano si accese una sigaretta:

-E’ stato sconfitto da Cappello di Paglia e come se non bastasse, ha riferito a quel pirata tutto quanto.-

il capitano rise:

-E bravo Rokudo, spera che Cappello di Paglia possa battermi così lui ha salva la vita.-

Ikemoto si chiese come uno poteva essere così sciocco come quel mercenario, era convinto che nessuno poteva battere il suo capitano:

-L’informatore vuole la conferma di non dover più lavorare per te.-

per un attimo Razan si era scordato di quel cacciatore di taglie che aveva cercato di prendersi la sua testa, aveva deciso di risparmiargli la vita a patto che lui teneva d’occhio Rokudo fino a quando il mercenario non portava a termine il suo compito:

-Dato che Rokudo ci ha tradito non serve più tenerlo d’occhio. Di a quel cacciatore di taglie che può smettere di lavorare per me e digli anche che se ci riprova a prendere la mia testa, io mi prenderò la sua.-

non aveva motivo per ucciderlo e quindi poteva risparmiarlo anche perché era stato una persona affidabile, dato che non aveva perso di vista Rokudo nemmeno per un attimo:

-Capitano, ora che intenzioni hai?-

Razan gettò in mare la bottiglia ormai vuota:

-Continuiamo a seguire Cappello di Paglia, una volta che questa storia sarà conclusa e avremo il tesoro, andremo a cercare Rokudo e gli farò pentire di avermi tradito.-

Ikemoto tornò sottocoperta e riprese il lumacofano per contattare il cacciatore di taglie e riferirgli il messaggio.

La nave continuò a navigare lungo la rotta che stava seguendo, presto avrebbero raggiunto i “Mugiwara” e il tutto si sarebbe concluso.
 


 

***

 

Quel giorno i “Mugiwara” erano giunti su una piccola isola dove si trovava una grande città, tutta la ciurma scese a terra e Rufy insieme ad Hyou si mise alla ricerca di una locanda, la città era grande ma sembrava che di locande non ce ne fosse nemmeno una.

Rufy incominciò a sbuffare, aveva fame ma ad ogni strada che aveva percorso aveva trovato solo negozi di abiti e di altri generi:

-Quest’isola non mi piace! Non ci sono locande e io ho fame!-

non gli importava nulla di attirare l’attenzione con le sue lamentele, a lui gli bastava trovare del cibo:

-Incomincio a credere che la gente di questa città non mangi!-

Hyou rise, solo lui poteva credere che le persone potevano vivere senza cibo:

-Rufy-san, da qualche parte ci sarà una locanda. Basta avere pazienza.-

il capitano si girò verso l’amica:

-Io sono paziente, è il mio stomaco che non lo è.-

la ragazza preferì non dirgli nulla.

Per un po’ i due andarono avanti a camminare accompagnati dal caos della città e dalle lamentele di Rufy, fino a quando Hyou non vide una pasticceria:

-Rufy-san, vedi che il cibo c’è. Cercando troveremo anche una locanda.-

Cappello di Paglia sorrise poi entrò nella pasticceria e uscì poco dopo con due torte e molti pasticcini, diede qualcosa all’amica e poi prese a camminare mentre si ingozzava di dolci:

-Questo spuntino ci voleva ma ora, voglio la carne!!!-

Hyou rise, dovevano trovare una locanda e molto presto, era certa che l’amico sarebbe svenuto se non trovavano un posto dove pranzare:

-Ehi! Rufy, sei proprio tu!?-

Cappello di Paglia e l’amica si girarono e videro un ragazzo poco più grande di Rufy; era un ragazzo con i capelli corti e biondi mentre gli occhi erano neri, indossava un cappotto blu scuro aperto e sotto una camicia bianca, lunghi pantaloni neri come gli stivali e alla vita portava una spada, in testa aveva un cappello blu scuro e sulle falde portava degli occhialini.

Rufy dopo qualche secondo capì chi era:

-Saboooooooo!!!-

non gli importava di essere in mezzo alla strada e che c’era molta gente, si precipitò verso il fratello e lo abbracciò; Hyou sapeva chi era quel ragazzo, Rufy gli aveva raccontato spesso dei sui fratelli e lei era felice per l’amico, aveva ritrovato un fratello che aveva creduto perso per sempre.

Sabo riuscì a liberarsi dal soffocante abbraccio:

-Per poco non mi soffocavi.-

Rufy sorrise:

-Come fai ad essere vivo? Sei diventato un pirata anche tu? E come mai non ti sei fatto vivo prima?-

era troppo felice, non ci aveva mai sperato di poter riabbracciare uno dei suoi fratelli e ora che aveva ritrovato Sabo era così felice che lo aveva tempestato di domande.

Il fratello rise, Rufy non sarebbe mai cambiato:

-Calma, ti dirò tutto ma prima andiamo a mangiare.-

poi vide la ragazza che era con il fratello e gli chiese chi era, Rufy per un attimo si era scordato dell’amica:

-Lei è una mia compagna, si chiama Yu.-

la ragazza timidamente si avvicinò ai due:

-Piacere di conoscerti, sono Hyou.-

Sabo sorrise, come sempre il suo fratellino cambiava i nomi delle persone:

-Il piacere è tutto mio.-

lo stomaco di Rufy fece ricordare al ragazzo una cosa importante:

-Sabo, non ci sono locande.-

il fratello sorrise:

-Le locande sono tutte al porto.-

Hyou e Rufy non ci avevano pensato di andare al porto a cercare, avevano ormeggiato la nave in una insenatura nascosta e quindi al porto non ci erano stati.

I due pirati seguirono Sabo che li accompagnò in una piccola locanda che si trovava all’inizio del porto, all’inizio Hyou voleva tornare alla nave per lasciare da soli i due fratelli ma loro avevano insistito per farla venire e lei alla fine aveva ceduto.

Una volta entrati andarono a sedersi in uno dei pochi tavoli rimasti liberi e ordinarono tutto ciò che c’era sul menù, il cameriere era appena andato via che Rufy iniziò a lamentarsi, Sabo rise del suo comportamento:

-Dai non ti lamentare. Tra poco mangerai.-

il fratellino sbuffò:

-Ora puoi rispondere alle domande di prima?-

Sabo sorrise:

-Si ora ti racconto tutto.-

in quel momento ritornò il cameriere con i primi piatti e mentre Rufy iniziò a mangiare, Sabo rispose alle sue domande:

-Poco prima che la mia barca venisse colpita, sono riuscito a buttarmi in mare e la corrente mi ha strascinato via. Quando mi sono svegliato ero a bordo di una nave e lì conobbi Dragon.-

a quel nome Rufy smise per un attimo di mangiare:

-Quel tizio, il nonno mi ha detto che è mio padre.-

Sabo annuì e osservò il fratellino che aveva ripreso a mangiare:

-E’ stato lui a salvarmi, per non so quale motivo si trovava vicino alla nostra isola, ha visto ciò che mi era successo e ha deciso di salvarmi.-

Cappello di Paglia rise:

-Se un giorno lo incontrerò, lo ringrazierò per averti aiutato.-

il fratello sorrise e proseguì nel suo racconto:

-Gli devo tutto, non solo mi ha salvato ma mi ha dato un posto dove stare e tutto ciò che ho imparato in questi anni lo devo a lui, per sdebitarmi ho deciso di unirmi hai rivoluzionari.-

Rufy sorrise:

-Quindi sei un rivoluzionario. Ma come mai non ci hai fatto sapere prima che eri ancora vivo? E in questi due anni hai per caso conosciuto Robin?-

Sabo rise:

-Calmati e ti dirò tutto.-

Prese un boccale di rum e lo svuotò in un attimo:

-Sapevo che tra i rivoluzionari c’era un tuo compagno ma non l’ho mai incontrata.-

vedendo che il fratello non aveva nulla da dire, proseguì:

-Il motivo per cui non vi ho detto che ero vivo è molto semplice, se fossi tornato sull’isola avrei rischiato di mettervi in pericolo a causa di quell’uomo.-

odiava suo padre, era uno di quelle persone che proprio non sopportava, il suo odio verso il padre gli aveva permesso di capire come si sentiva Ace anche se il motivo per cui lui odiava il padre era diverso dal suo:

-Quindi ho voluto aspettare di incontrarci nel Grande Blu.-

Rufy finì l’ennesimo piatto:

-Ora ho capito tutto.-

Sabo ripensò ai momenti passati insieme ai suoi fratelli, nonostante aveva rivisto Rufy dentro di se sentiva ancora quel vuoto che lo accompagnava da ormai due anni, nulla poteva riempire quel vuoto lo stesso vuoto che c’era dentro anche al suo fratellino, loro due non era soli, c’erano i loro compagni ma Ace sarebbe mancato sempre ai due fratelli:

-Credo che se avessi incontrato Ace non avrebbe reagito come hai fatto tu. Conoscendolo mi avrebbe preso a pugni.-

Rufy sorrise:

-Molto probabilmente ti avrebbe incenerito.-

i due fratelli risero poi tra loro calò il silenzio, un silenzio carico di ricordi felici, Hyou per tutto il tempo era rimasta in silenzio ad ascoltarli e aveva capito il perché di quel silenzio.

Sabo dopo qualche minuto riprese a parlare:

-Sai qualche tempo fa sono stato alla tomba di Ace. E’ stato strano stare lì, non avrei mai immaginato che un giorno mi sarei trovato davanti alla tomba di uno dei miei fratelli.-

Cappello di Paglia in quel momento capì che non era stata una coincidenza:

-Quindi l’hai lasciata tu, la tazza sopra alla lapide.-

non era una domanda perché Rufy era certo che era stato lui:

-Devo dedurre che anche tu, hai lasciato una tazza.-

Rufy rise:

-In questo momento sarebbe bello se ci fosse anche Ace.-

Sabo sorrise:

-Anche se non lo possiamo vedere, lui è sempre con noi.-

il fratellino annuì, era d’accordo con lui:

-Resterai qui molto, Sabo?-

il rivoluzionario finì di mangiare:

-Mi sono fermato su quest’isola per fare rifornimento, stò seguendo un’eternal pose e avevo deciso di partire subito.-

Rufy sbuffò:

-Non puoi partire subito.-

Sabo sorrise:

-Tranquillo, partirò domani in giornata.-

al fratellino bastarono quelle poche parole per essere contento:

-Bene, allora vieni con noi alla nave. Ti faccio conoscere gli altri e poi dobbiamo festeggiare.-

Sabo accettò l’invito e insieme al fratello e ad Hyou uscirono dalla locanda per andare alla “Thousand Sunny”.


Ero molto felice per Rufy-san quel giorno.

Lui sorride sempre ma come tutti gli altri, anch’io sapevo quanto era triste ogni volta che ripensava ai suoi fratelli scomparsi.

E vedere Rufy-san così felice per aver rivisto Sabo aveva reso molto felice anche a me, lui ha dato a me la possibilità di essere felice portandomi via da Nîmes e lui è la persona che merita più di tutti di essere felice, perché ha sempre fatto di tutto per le persone a cui vuole bene.

 

 

***

 

A Marineford nell’ufficio del Grand Ammiraglio, Sengoku sembrava parecchio preoccupato, era così assorto nei suoi pensieri che non si accorse che qualcuno era entrato nel suo ufficio facendo un gran casino:

-Ehilà! Come va?-

Sengoku si accorse dell’amico e sbuffò:

-Garp, è mai possibile che tu non hai mai nulla da fare?-

il vice ammiraglio si mise a ridere:

-Io ho un mucchio di cose da fare, è solo che non ho voglia di farle.-

il Grand Ammiraglio sospirò e riprese la lettura dei documenti, Garp vedendo che il collega lo ignorava si mise a mangiare biscotti fino a quando Sengoku esasperato alzò lo sguardo dai fogli:

-Piantala di ingozzarti!-

Garp capì che l’amico era parecchio nervoso e sapeva che quando era così innervosito era perché qualcosa non andava:

-Dimmi, per caso mio nipote ne ha combinata un’altra delle sue?-

Sengoku si alzò dalla sedia è aprì la finestra:

-Stranamente non ha combinato ancora nulla. E’ Razan il problema.-

nonostante Razan era un pirata che agiva nell’ombra, il vice ammiraglio sapeva perfettamente chi era:

-Quel pirata sanguinario che ha ucciso un vice ammiraglio? Che sta combinando?-

Razan era uno dei pirati che la marina aveva fatto di tutto per fermarlo e rinchiuderlo per sempre ad Impel Down, a differenza di altri pirati, lui non si faceva problemi ad uccidere persino i civili e una volta aveva anche ucciso un suo compagno, quel genere di pirata non poteva girare liberamente ma dopo che persino un vice ammiraglio aveva fallito, Sengoku non sapeva che fare; Garp non nascondeva il fatto che ammirava i pirati come suo nipote, quei pirati vivevano solo per i loro sogni e la loro libertà ma odiava chi faceva come Razan o Barbanera:

-Razan è tornato a farsi vivo, era da diverso tempo che era sparito e stavo incominciando a pensare che si fosse ritirato dalla pirateria, invece mi sono sbagliato.-

Garp si sorprese a quelle parole, l’ultima volta che la marina aveva avuto notizie di Razan risaliva a cinque anni fa, quando aveva eliminato il vice ammiraglio che era stato incaricato di arrestarlo:

-Chissà cosa lo ha spinto a rifarsi vivo.-

Sengoku ritornò a sedersi:

-Non lo so ma da ciò che mi è stato riferito, sta seguendo la stessa rotta che stanno seguendo i “Mugiwara”.-

il vice ammiraglio si mise a ridere:

-Non vedo il problema, mio nipote è forte e se incontrerà Razan sono certo che lo batterà.-

l’amico sospirò:

-In un modo o nell’altro, tuo nipote è sempre coinvolto nei nostri problemi.-

Garp sorrise:

-Hai ragione, ma questa volta Rufy potrebbe risolverlo il problema invece di causarlo.-

si avviò alla porta e se ne andò.

Sengoku sospirò:

-“E’ vero che se Cappello di Paglia sconfiggerà Razan ci farà un grosso favore, però lui e i suoi compagni sono un problema ancora più grande.”-

da una parte sperava che Rufy e Razan si eliminassero a vicenda ma sapeva che ciò non sarebbe mai capitato, i “Mugiwara” aveva dimostrato più volte di avere la forza di sconfiggere chiunque si metteva sulla loro strada e sapeva che anche sta volta le cose sarebbero andate a finere come sempre.
 


 

Continua…

 
 




Ciao, eccomi qui.

In questo capitolo ha fatto la sua entrata Sabo, spero che vi sia piaciuto. ^O^

Questo capitolo (come anche il prossimo) è un po’ di passaggio, comunque in questo capitolo è venuto fuori che Razan è davvero un tipo pericoloso.
Dal capitolo 14 inizierà l’ultima parte di questa storia e si saprà ogni cosa sul passato di Hyou, oltre a scoprire chi è Aki. ^^

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) gli scorsi capitoli. :)

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò sabato 9 in giornata.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** L'Isola ***


13° CAPITOLO:
L’ISOLA

 


Quando Rufy tornò alla nave insieme ad Hyou e Sabo, gli altri erano già tutti ritornati, il capitano presentò il fratello agli amici che erano felici per lui; da quando si erano riuniti, Rufy spesso parlava dei suoi fratelli e quindi i suoi amici sapevano chi era Sabo ed erano felici nel sapere che il loro capitano aveva ritrovato un fratello.

Sabo trovò i compagni del fratellino molto simpatici e non si stupì di vedere una renna e uno scheletro a bordo della nave, da Rufy ci si poteva aspettare di tutto e il giovane rivoluzionario sapeva che uno come il fratello poteva avere solo una ciurma singolare ma molto unita.

Dopo le varie presentazioni, Rufy si mise ad urlare a Sanji di preparare la cena e in poco tempo sul ponte della nave iniziò una grande festa.

Era ormai notte ma la festa era ancora all’inizio, nessuno era ancora crollato e nessuno era ancora ubriaco; Robin stava parlando con Sabo fino a quando Rufy non coinvolse il fratello in una assurda gara insieme a Chopper e Usopp, Sanji dopo che il giovane rivoluzionario si era allontanato si era avvicinato a Robin e aveva iniziato a riempirla di complimenti, Franky si era messo a ballare mentre Brook stava suonando il violino, Hyou era riuscita ad evitare di farsi coinvolgere dal capitano ma quando il cuoco aveva preso a fargli i complimenti, lei era corsa da Rufy e si era ritrovata coinvolta in una gara di abbuffata anche se ormai Chopper e Usopp erano fuori gioco, Zoro e Nami erano seduti vicini e stavano facendo una delle loro gare di bevute e nessuno dei due voleva cedere.

Nami dopo il decimo boccale di rum si girò verso lo spadaccino:

-Penso di aver capito come ti sei procurato la cicatrice.-

Zoro si girò verso di lei lasciando cadere il decimo boccale che si era scolato, come sempre erano in parità:

-Mi ero scordato che ti eri fissata con questa storia.-

la navigatrice sbuffò:

-Io non mollo mai. Se mi metto in testa una cosa, non mi arrendo fino a quando non l’ho ottenuta.-

lo spadaccino prese una bottiglia di rum e bevve un lungo sorso:

-E allora dimmi ciò che hai capito.-

la ragazza gli rubò di mano la bottiglia e si mise a bere un lungo sorso:

-Sono certa che te la sei procurata durante l’allenamento, come sono certa che ti sei allenato con qualcuno.-

Zoro si riprese la bottiglia e si mise a bere:

-Che mi sia ferito durante l’allenamento era scontato, ma come fai a dire che mi sono allenato con qualcuno?-

Nami gli rubò ancora la bottiglia e la svuotò:

-Sei uno stupido ma non penso che sei così stupido da farti male da solo, quindi è ovvio che ti sei ferito mentre ti allenavi con il tizio con cui sei stato in questi due anni.-

lo spadaccino sorrise, come sempre a Nami non sfuggiva nulla, gli bastava conoscere qualcuno per intuire cosa possa aver fatto:

-Hai indovinato, mi sono allenato con qualcuno.-

la navigatrice sorrise vittoriosa, conosceva molto bene i suoi amici ed era facile capire come le loro menti ragionavano, lei fin dal momento in cui aveva rivisto Zoro aveva capito subito che si era allenato con qualcuno.

Nami recuperò un’altra bottiglia di rum e si mise a bere mezza bottiglia:

-E dimmi, chi è quel poveretto che ti ha sopportato per due anni e che ha dovuto impedirti di perderti?-

questa volta fu Zoro a rubare la bottiglia e a svuotarla:

-Ehi, io non mi perdo mai!-

Nami scoppiò a ridere:

-Si certo, però se ora se qui alla nave e non in giro per l’isola, è solo perché io per puro caso ti ho trovato mentre gironzolavi senza sapere dove ti trovavi.-

Zoro sapeva che aveva ragione ma come sempre non voleva dargliela vinta, anche se poi alla fine in un modo o nell’altro Nami riusciva sempre a vincere quelle assurde sfide:

-Io non gironzolavo perché mi ero perso, ma perché non sapevo dove andare.-

la navigatrice sorrise:

-E non è la stessa cosa?-

lo spadaccino sbuffò, anche in quel momento Nami era riuscita a fregarlo:

-E va bene, forse mi ero perso.-

Nami rise, gli piacevano molto quei momenti con Zoro:

-Tornando alla mia domanda, mi dici chi ti ha allenato? O preferisci che triplico il tuo debito.-

non era una domanda, Zoro sapeva benissimo che se non gli dava una risposta lei avrebbe alzato il debito:

-Quanto sei noiosa. Comunque mi sono allenato con Occhi di Falco.-

Nami lo fissò come se stesse osservando un pazzo, anche se lui pazzo lo era:

-Mi prendi in giro oppure il troppo alcool bevuto ti ha annebbiato il cervello?-

Zoro si fece serio:

-Non ti stò prendendo in giro.-

gli raccontò di dove Orso Bartholomew lo aveva spedito, dei duri allenamenti fatti in quei due anni con Occhi di Falco e di come si era procurato la cicatrice, gli raccontò tutto senza tralasciare nulla e quando finì di raccontare, tra i due calò il silenzio e l’unico rumore che si sentiva erano le risate del resto della ciurma.

Nami si chiese se era il troppo alcool che aveva bevuto se lui gli diceva quelle cose ma lo conosceva troppo bene, sapeva che Zoro nonostante poteva ubriacarsi rimaneva comunque lucido e ciò che diceva era sempre la verità:

-Mi hai confermato, che voi spadaccini avete qualche rotella fuori posto.-

Zoro la fissò confuso:

-E perché?-

Nami sospirò:

-Occhi di Falco ha accettato di allenare uno spadaccino che lo vuole battere, mentre tu hai chiesto al tuo nemico di allenarti. Questa è una cosa da pazzi.-

lo spadaccino rise, in effetti Nami non aveva torto, anche lui trovava la cosa assurda:

-In questi due anni non ho mai capito il perché Occhi di Falco mi abbia allenato ma io ho avuto le mie ragioni a chiedergli di allenarmi.-

la navigatrice non disse nulla ma Zoro sapeva perfettamente che lei voleva sapere il perché di quella richiesta:

-Allenandomi con lui, sono diventato molto più forte e ora so quanta strada mi manca prima di poterlo battere e realizzare il mio sogno.-

Nami sorrise:

-Con lui sono riuscito a diventare abbastanza forte non solo per realizzare il mio sogno ma anche per evitare che la nostra ciurma subisca un’altra sconfitta come quella di due anni fa. Ora devo solo continuare il viaggio e diventare più forte, la prossima volta che lo rivedrò lo sconfiggerò di sicuro.-

la navigatrice aveva capito che Zoro aveva chiesto ad Occhi di Falco di allenarlo soprattutto per il bene della ciurma ma non si sarebbe mai aspettata che uno orgoglioso come lui lo diceva apertamente.

Rimasero in silenzio senza dirsi nulla, non avevano più bottiglie a disposizione e nessuno dei due aveva voglia di alzarsi a prenderne altre, volevano solo restare lì l’uno seduto accanto all’altra.

Nami osservava in silenzio i suoi amici mentre facevano casino come loro solito, anche gli altri erano stati coinvolti in quella assurda gara, persino Robin era stata coinvolta; la navigatrice notò che Sabo come Ace, aveva un carattere simile a quello di Rufy anche se lui sembrava molto più responsabile rispetto ai fratelli, il giovane rivoluzionario si era subito trovato a suo agio con gli altri.

Nell’osservare quel caos che la faceva sentire a casa, non poteva fare altro che porsi quella domanda, Zoro notò subito che Nami era soprapensiero:

-Ehi, è tutto a posto?-

la navigatrice annuì:

-Mi chiedevo solo, quanto tutto questo durerà.-

ogni volta che si ritrovava a pensare al futuro si chiedeva sempre cosa ci sarebbe stato dopo, quando tutti loro avrebbero realizzato i propri sogni:

-In che senso?-

Nami sospirò:

-Dopo che ognuno di noi avrà realizzato il suo sogno, cosa ne sarà della ciurma? Staremo ancora insieme oppure ci separeremo?-

Zoro fissò gli amici che continuavano a far casino:

-Non serve nulla porsi queste domande. Non sappiamo cosa ci riserva il futuro, potremmo anche perdere la vita ancor prima di aver raggiunto il nostro scopo.-

la navigatrice non disse nulla e Zoro aggiunse:

-Comunque sia, qualunque cosa accadrà, noi saremo sempre una ciurma anche se prenderemo strade diverse. Ora dobbiamo pensare solo al presente e ai nostri sogni.-

Nami sorrise, quelle parole l’avevano tranquillizzata.

Cogliendo di sorpresa Zoro, lo abbracciò:

-Hai ragione. Noi saremo sempre una ciurma, qualunque cosa possa accadere.-

si staccò da lui e si alzò:

-Bene, vado in cerca di altro rum.-

lo spadaccino la osservò raggiungere il resto della ciurma, poi anche lui si alzò e raggiunse gli altri.

A notte fonda tutti si erano addormentati sul ponte, tranne Rufy e Sabo che erano seduti sul parapetto ad osservare l’oceano:

-I tuoi compagni sono molto simpatici.-

Rufy sorrise:

-Sarebbe stato bello se ci fosse stato anche Ace.-

Sabo si girò verso il fratello e sorrise:

-Ace è sempre con noi, anche se non lo possiamo vedere.-

il fratellino annuì:

-Hai ragione. Sai quando era alla sua tomba, mi è sembrato di vederlo.-

il rivoluzionario rise:

-Anche a me, è sembrato di vederlo.-

tra i due calò il silenzio, erano insieme e anche se il giorno dopo si sarebbero salutati sapevano che un giorno si sarebbero rivisti, ma anche se questo li rendeva felici la mancanza di Ace si faceva sempre sentire; loro erano sempre stati un trio, erano tre bambini che avevano scelto di essere fratelli e il loro legame era molto forte, ora invece erano rimasti in due e anche se non potevano più rivedere Ace, entrambi sapevano che lui era sempre con loro.

Sabo dopo un po’, interruppe il silenzio:

-Ace li ha conosciuti i tuoi compagni?-

Rufy annuì:

-Non ha conosciuto Robin, Franky, Brook e Hyou ma gli altri si. Ci eravamo rivisti ad Alabasta.-

sorrise e aggiunse:

-Be, in un certo senso Ace ha conosciuto Hyou. Lei era con me quando sono andato alla sua tomba.-

Sabo sorrise poi si alzò:

-Sarà meglio andare a dormire.-

il fratellino saltò giù dal parapetto ed entrambi andarono a dormire.

Il giorno seguente Sabo salutò gli amici del fratello e li ringraziò per l’ospitalità ma soprattutto li ringraziò per essere sempre accanto al suo fratellino; Rufy andò con Sabo al porto dove il fratello aveva lasciato la nave.

Sabo salì sulla sua nave e si girò verso il fratello:

-Mi raccomando, Rufy. Cerca di non cacciarti in troppi guai.-

Rufy rise:

-Ci proverò ma non ti assicuro nulla.-

il fratello sorrise e salpò:

-Non cambierai mai, fratellino.-

Cappello di Paglia sorrise:

-La prossima volta che ci vedremo, sarò diventato il Re dei Pirati.-

Sabo non disse nulla, si limitò a salutarlo poi mentre la nave si allontanò, alzò lo sguardo verso il cielo e sorrise:

-Ace, tieni d’occhio nostro fratello.-

Rufy rimase al porto fino a quando la nave di Sabo non sparì all’orizzonte, poi fece ritorno dai suoi amici.

Qualche giorno dopo, la “Thousand Sunny” salpò verso nuove avventure.


Dal giorno in cui Rufy aveva rivisto Sabo erano passate parecchie settimane, in quel tempo lui e i suoi compagni avevano visitato molte isole e si erano cacciati in molti guai, avevano rincontrato Smoker e per poco il vice ammiraglio non era riuscito a catturarli ma come sempre erano riusciti a scappare.


Dopo tanto tempo avvistarono l’isola di cui Akito aveva parlato, l’anziano locandiere non sapeva dire dove era l’isola ma ricordava molto bene come era fatta, come ricordava la rotta che stava seguendo prima di finire su quell’isola.

Davanti a loro c’era un’isola molto grande, c’era un’immensa foresta che ricopriva l’intera isola che era divisa in due da un lungo fiume.

Nami controllò il log pose:

-Non ci sono dubbi, è quella l’isola che ci ha indicato Akito-san. Abbiamo seguito la rotta che ci ha indicato e l’isola corrisponde alla sua descrizione.-

Usopp era un po’ confuso:

-Ma ne sei sicura? Il vecchio Akito ci ha detto che c’era una fitta nebbia e che il log pose e l’eternal pose erano impazziti.-

la navigatrice annuì:

-Sicura al cento per cento. Il clima è estivo e quindi è normale se ogni tanto c’è la nebbia, mentre per quanto riguarda al log pose e all’eternal pose, penso che fosse la nebbia la causa che li aveva fatti impazzire.-

Rufy si intromise:

-Scendiamo a terra!-

mentre tutti si stavano organizzando a scendere, Hyou osservò l’isola e dentro di se aveva come la sensazione di conoscere quel luogo.

I “Mugiwara” scesero a terra e mentre decidevano che strada prendere, qualcuno li stava osservando.

Ad un certo punto il misterioso osservatore uscì allo scoperto, Rufy e compagni si ritrovarono davanti una grossa pantera argentata dagli occhi dorati che fissava Hyou.


Quando quel giorno vidi l’isola ero certa che si trattava del luogo delle mie origini, non sapevo come mai avevo quella certezza ma quando vidi quella pantera, ebbi la conferma che quello era il luogo dalla quale provenivo.
 



 

Continua…

 
 




Ciao, eccomi qui.

Con questo capitolo la storia è giunta quasi alla fine, spero che vi sia piaciuto. ^O^

Ora che i “Mugiwara” sono giunti sull’isola manca solo da sapere chi è la pantera e quale è il passato di Hyou.
Mancano solo quattro capitoli alla conclusione della storia. ^^

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) gli scorsi capitoli. :)

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò o sabato 16 sera o domenica 17 in giornata.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Una Triste Storia ***


14° CAPITOLO:
UNA TRISTE STORIA

 


I “Mugiwara” osservavano il grosso felino che sembrava intenzionato ad attaccarli:

-Questo gatto troppo cresciuto ci mangerà!-

alle parole di Usopp, Chopper e Brook andarono in panico:

-Sono uno scheletro, non mangiarmi!-

-Non sono buono da mangiare!-

la navigatrice stese tutti e tre con un pugno mentre Rufy, Zoro e Sanji erano pronti a difendersi nel caso la pantera li attaccava, Franky era tranquillo mentre Robin era pensierosa, Hyou fissava la pantera chiedendosi se centrava qualcosa con il suo passato.

Robin dopo averci pensato per un po’, attirò l’attenzione dei compagni:

-Non sembra una normale pantera, forse ha qualcosa a che fare con il passato di Hyou.-

la ragazza si stupì nel sentire le parole dell’archeologa, aveva detto ciò che lei aveva pensato, si girò verso la pantera e i suoi occhi dorati incrociarono lo sguardo del felino.

Ad un certo punto la pantera mutò aspetto e al suo posto comparve un ragazzo dallo sguardo diffidente;

aveva vent’anni, corti capelli argentati e occhi dorati, di carnagione molto chiara, indossava un kimono bianco con maniche molto lunghe che gli coprivano le mani ed era lungo fino al ginocchio e legato alla vita da una fascia nera che gli e lo lasciava mezzo aperto e dei pantaloni neri molto larghi lunghi fino alle caviglie, ai piedi non portava nulla e al collo portava lo stesso ciondolo di Hyou.

Il ragazzo fissò Hyou, sembrava sorpreso nel vederla; intanto Rufy e compagni erano rimasti senza parole, vedere una pantera diventare un ragazzo li aveva stupiti come li aveva stupiti il fatto che quel misterioso ragazzo assomigliava molto alla loro amica, fu la voce del ragazzo a farli riprendere dallo stupore:

-Hyou, sei tornata?-

quelle parole lasciarono di nuovo senza parole i “Mugiwara”, Hyou era quella più sorpresa, mai si sarebbe aspettata che quel ragazzo poteva conoscerla:

-Tu, chi sei?-

il ragazzo non riusciva a capire come lei fosse riuscita a tornare e soprattutto non capiva il perché era con dei pirati, comunque decise di rispondere alla sua domanda:

-Mi chiamo Aki e noi due, siamo gli unici sopravvissuti della nostra tribù.-


Le parole di Aki mi avevano lasciata senza parole, avevo trovato il mio luogo d’origine e sapere che oltre a noi due non c’era più nessuno mi aveva rattristato.


Rufy stufo di rimanere in silenzio si rivolse al ragazzo:

-Aki o come ti chiami, mi spieghi il perché assomigli a Yu e il perché anche tu ti trasformi in pantera?-

Aki si girò verso Rufy e il suo sguardo divenne freddo e tagliente quanto una lama e anche la sua voce cambiò:

-Tutta la tribù aveva occhi dorati e capelli argentati ed erano tutti capaci di trasformarsi in pantere.-

la sua voce era carica di odio, sembrava gentile quando si era rivolto ad Hyou ma era diventato ostile appena si era rivolto a Rufy, Robin aveva capito il perché di quel cambiamento ma decise di chiedere una conferma:

-Non ti fidi di noi?-

Aki si girò verso l’archeologa, per un attimo sembrò che voleva trasformarsi e aggredirla ma invece non si mosse, si limitò solo a rispondergli con lo stesso tono:

-Odio i pirati.-

Hyou si riprese dallo stato confusionale in cui era caduta dopo che Aki gli aveva detto che loro due erano gli unici rimasti:

-Rufy-san e gli altri sono delle brave persone.-

il ragazzo non disse nulla e Hyou proseguì:

-Potresti per favore dimmi qualcosa sulla tribù e su ciò che è successo?-

Aki annuì:

-Vieni, ti accompagno al villaggio e ti dirò tutto.-

poi si girò verso i “Mugiwara”:

-Proverò a fidarmi di voi.-

si voltò e prese a camminare lungo il fiume inoltrandosi nella foresta, Hyou insieme ai suoi amici lo seguì.

Camminarono allungo fino a quando non raggiunsero il centro dell’isola dove si trovava una radura e nel centro c’era il villaggio;

il villaggio era diviso a metà dal fiume e le due metà erano collegate da un grande ponte coperto da un maestoso tetto di paglia, le case erano molto piccole e non erano molte segno che la tribù era molto piccola, a differenza del ponte, il tetto delle case era in pietra. Non lontano dal fiume c’era un sentiero che portava alla collina dove si intravedeva uno strano edificio in pietra, lo strano edificio era a forma di cubo e non aveva ne porte ne finestre.

I “Mugiwara” rimasero senza parole, quel villaggio non sembrava abitato da una sola persona e capirono subito che Aki aveva fatto in modo che il villaggio non cadesse in rovina; Franky incuriosito dal ponte si girò verso il ragazzo:

-Mi spieghi il perché il ponte è così grande e ha un tetto?-

Aki sembrò meno ostile quando si girò verso di lui, si stava pian piano fidando di loro:

-La tribù era molto unita, eravamo come una famiglia e il ponte era il luogo dove ci riunivamo per stare insieme e per mangiare.-

si avvicinò al ponte e si sedette aspettando che anche gli altri lo raggiunsero, poi si rivolse ad Hyou:

-Prima di dirti ciò che è successo alla nostra tribù, devi conoscere la leggenda che è legata alla tribù.-

Aki prese a raccontare della leggenda, era una leggenda che veniva spesso narrata nella tribù durante le cene…


…la leggenda parlava dello spirito guardiano che ha sempre vegliato sull’isola.

Lo spirito vedendo la tribù che faceva di tutto per proteggere l’isola da chi voleva invaderla anche rischiando le loro vite, decise di ripagarli dando a loro la forza necessaria per potersi difendere e difendere l’isola, da quel giorno la tribù fu capace di trasformarsi in pantere.

La tribù continuò a proteggere l’isola e in onore dello spirito guardiano, costruirono il tempio in cima alla collina dove custodirono il tesoro che avevano donato al guardiano…


…i “Mugiwara” avevano ascoltato la leggenda senza dire nulla.


Non avrei mai immaginato che dietro alla mia capacità di trasformarmi, ci fosse una leggenda così bella.


-Aki-san, quindi è per questo che ci possiamo trasformare?-

il ragazzo annuì:

-Molti non credono alle leggende ma la nostra tribù ci credeva, quindi se vuoi credere a questa leggenda allora la risposta alla tua domanda è si.-

Hyou non aveva bisogno di chiedergli se lui ci credeva perché dal suo sguardo si capiva benissimo che il ragazzo credeva alla leggenda e anche lei decise di crederci.

Nami di tutta la leggenda era interessata al tesoro:

-Senti Aki, non è che mi diresti che tesoro c’è nel tempio?-

i suoi amici non si stupirono per nulla, si erano ormai abituati alla passione per i tesori che aveva la navigatrice:

-Il tesoro è una statua d’oro che raffigura una pantera. Nella nostra tribù si diceva che i nostri antenati fecero in modo che la statua non si potesse togliere dal tempio.-

Nami si incuriosì:

-In che senso?-

Aki si voltò verso la collina:

-Se la statua viene rimossa dal suo piedistallo, l’isola sprofonderà nell’oceano.-

Usopp sperò che Nami non gli venisse la pessima idea di rubarla, poi osservò attentamente il tempio che spiccava in cima alla collina:

-Senti, ma quel tempio è un cubo gigante senza porte e finestre, come si fa ad entrare?-

il ragazzo si girò verso Hyou, lei stava ascoltando in silenzio ciò che gli altri stavano dicendo:

-Per entrare nel tempio, basta infilare nella cavità il ciondolo che tutti i membri della tribù portavano al collo. Una volta dentro la porta si richiude, anche all’interno c’è una cavità per poter uscire.-

Hyou strinse il ciondolo che aveva al collo:

-Quindi questo ciondolo, è una chiave e ce lo avevano tutti?-

Aki annuì:

-Quando un membro della tribù compiva diciotto anni, gli veniva dato un ciondolo e gli veniva indicata la strada per poter raggiunger il centro del tempio.-

Robin si incuriosì a quelle parole:

-Vuoi dire che all’interno c’è un labirinto?-

il ragazzo annuì di nuovo:

-Per essere certi che nessun straniero metteva piede nel tempio, gli antenati lo hanno costruito con un materiale indistruttibile quanto l’algamatolite e hanno creato i ciondoli come unica chiave. Ovviamente questo per gli antenati non bastava e all’interno costruirono un complicato labirinto che solo i membri della tribù conoscono la giusta strada, al centro del labirinto c’è la statua e le tombe dei nostri antenati e dei nostri compagni.-

i “Mugiwara” capirono quanto la tribù amasse la loro isola e quanto fossero grati allo spirito per avergli donato la capacità di trasformarsi, ma soprattutto capirono quanto quella tribù era unita, il tempio non era solo il luogo dove era nascosto il tesoro ma era soprattutto il luogo dove i defunti riposavano.

Hyou si sentiva orgogliosa di appartenere ad una tribù così unita, poi però si rese conto che c’era qualcosa che non tornava nel racconto di Aki:

-Scusa Aki-san, ma io ho quindici anni come faccio ad avere il ciondolo?-

il ragazzo sorrise, era un sorriso triste:

-Il tuo ciondolo te lo ha lasciato tua madre prima di metterti in salvo, anche io ho ricevuto il ciondolo prima dei diciotto anni da mio padre. Infondo quando la tribù è stata sterminata, io avevo solo cinque anni.-

Hyou gli veniva da piangere, sapeva che era successo qualcosa di brutto ma sperava che fosse stata una causa naturale a porre fine alla tribù ma dalle parole di Aki, capì che non era così:

-E’ stato un certo Razan a sterminare la vostra tribù, non è vero?-

Aki si girò verso Rufy:

-Come fai a saperlo?-

Cappello di Paglia si fece serio:

-Quel tizio sta cercando Yu.-

Hyou si intromise:

-Scusa, potresti dirci ciò che è successo?-

Aki non sapeva se era il caso di dirgli tutto ma poi osservando Hyou capì che lei aveva il diritto di sapere, anche se non era cresciuta sull’isola era sempre una della tribù:

-Quindici anni fa, quando tu avevi pochi mesi, sull’isola sono arrivati quei pirati.-

gli veniva una gran rabbia al solo ricordo di quel giorno:

-Il sole stava tramontando, io stavo tornando al villaggio con mio padre, avevo solo cinque anni e mi ero perso nella foresta e mio padre era venuto a cercami. Mentre stavamo tornando, abbiamo visto delle fiamme provenire dal villaggio e mio padre capì subito ciò che era successo. Mi ordinò di restare nascosto e di non muovermi per nessun motivo.-

strinse il ciondolo che portava al collo:

-Per tranquillizzarmi mi diede il suo ciondolo dicendomi di custodirlo fino al suo ritorno, poi se ne andò. Io però non feci come mi aveva detto, mi trasformai e mi misi a corre, mentre correvo vidi tua madre correre verso la spiaggia e la seguii.-

ricordava molto bene ciò che era accaduto, come se fosse successo ieri:

-Tua madre una volta raggiunta la spiaggia, ti mise su una delle scialuppe che si usava per la pesca e ti diede il ciondolo, poi lasciò la barca in balia delle onde e corse verso il villaggio.-

Hyou finalmente venne a sapere il perché era stata abbandonata ma non disse nulla, lasciò che Aki continuasse il racconto:

-Mentre tua madre correva verso il villaggio fu uccisa da un colpo di pistola, era stato il capitano di quei pirati ad ucciderla.-

Aki continuò il racconto…


…all’alba tutta la tribù fu sterminata, Razan e la sua ciurma si recarono al tempio con tutta l’intenzione di impadronirsi del tesoro.

Aki ancora trasformato uscì allo scoperto e tornò umano, nonostante era solo un bambino, si sentiva in dovere di proteggere il tesoro; trattenendo le lacrime, recuperò tutti i ciondoli e li gettò tra le fiamme che ancora stavano bruciando il villaggio, poi si nascose di nuovo sperando che qui pirati se ne andassero il più presto possibile.

Razan tornò al villaggio parecchio arrabbiato, aveva provato di tutto ma il tempio non si era nemmeno scalfito.

Arrabbiato per aver perso tempo e soprattutto il tesoro, lasciò l’isola.

Aki passò diversi giorni a piangere, era rimasto solo e non sapeva cosa fare, poi smise di piangere e bruciò i corpi dei compagni mettendo le loro ceneri in un vaso, dopo entrò nel tempio e mise il vaso accanto alla statua.

Da quel giorno Aki continuò a proteggere l’isola da solo, aveva rimesso in piedi il villaggio che si era danneggiato e aveva passato quasi tutto il tempo come una pantera.

Lui sapeva che Hyou era viva e sperava che un giorno sarebbe tornata…


…Hyou a quella triste storia si mise a piangere, sua madre era morta per metterla in salvo, tutta la tribù aveva perso la vita per proteggere l’isola e Aki aveva passato quindici anni da solo.


Ciò che era successo alla tribù era molto triste, piansi allungo prima di calmarmi e quando mi calmai Aki mi disse una cosa che mi lasciò senza parole.
 



 

Continua…

 
 




Ciao, eccomi qui.

Finalmente si è scoperto il passato di Hyou, spero che vi sia piaciuto. ^O^

Ora sapete chi è Aki ma c’è ancora una cosa da sapere su di lui ^^ ho riscritto la parte della storia che racconta Aki molte volte e spero di essere stata chiara, se avete qualche dubbio fatemelo sapere. ^_^

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) gli scorsi capitoli. :)

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò sabato 23 in giornata.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** L'Arrivo di Razan ***


15° CAPITOLO:
L’ARRIVO DI RAZAN

 


Hyou smise di piangere ma non disse nulla, Aki proseguì:

-Non devi piangere, la nostra tribù ha lottato per difendere l’isola.-

Nami si intromise:

-Mi chiedo cosa ha di così speciale quest’isola. Razan e i suoi volevano il tesoro e quindi bastava nascondersi e aspettare che se ne andavano.-

Aki si fece serio:

-Hai ragione ma per la tribù, l’isola è un tesoro molto prezioso. Noi abbiamo sempre vissuto in armonia con la natura e non possiamo permettere a gente come quel pirata di danneggiarla.-

Hyou fece un respiro profondo e poi si rivolse al ragazzo:

-Aki-san, hai detto che ha diciotto anni si viene a sapere la giusta strada per orientarsi nel tempio, quindi non capisco come hai fatto ha trovare la giusta strada.-

anche gli altri avevano lo stesso dubbio:

-Quando un membro della tribù compiva diciotto anni, veniva accompagnato davanti al tempio e gli veniva dato il ciondolo e una mappa con la quale si imparava la strada giusta da seguire, una volta imparata la strada la mappa veniva di nuovo nascosta dal capo tribù.-

Aki vedendo che nessuno parlava aggiunse:

-Tutta la tribù era a conoscenza del luogo in cui era nascosta la mappa, ma solo il capo tribù poteva prenderla.-

Rufy si incuriosì:

-E tu sai dove è, giusto?-

il ragazzo annuì:

-Ve lo posso anche dire, Hyou fa parte della tribù e di voi stò iniziando a fidarmi.-

Hyou era contenta nel sapere che ora Aki non era più ostile nei confronti dei suoi amici:

-La mappa si trova in una scatola fatta con lo stesso materiale con la quale è stato costruito il tempio e per aprirla serve il ciondolo. E’ custodita nella casa del capo tribù.-

indicò una casa dietro a loro dove era impresso uno strano simbolo molto simile al ciondolo, i “Mugiwara” capirono subito che era quella la casa del capo tribù, Robin fece notare una cosa che non tornava nel racconto del ragazzo:

-Scusa Aki, ma se la madre di Hyou è riuscita a salvarla perché non si è salvato nessun altro? Penso che c’erano altri bambini nella tribù.-

Aki si fece serio:

-La madre di Hyou era fuori dal villaggio, quando ha visto le fiamme che avevano avvolto il villaggio, ha capito la situazione e ha messo in salvo la figlia. Gli altri bambini non sono riusciti a metterli in salvo. In poche parole, io e Hyou siamo ancora vivi perché non eravamo al villaggio.-

i “Mugiwara” non dissero nulla, Hyou si rese conto di essere stata molto fortunata:

-Grazie Aki-san, per avermi raccontato queste cose.-

Aki si girò verso di lei:

-Di nulla. Comunque chiamami solo Aki.-

Hyou annuì:

-D’accordo. Posso sapere come mai mi conosci così bene? Hai detto che la tribù era molto unita ma mi sembra che tu mi conosca molto bene.-

il ragazzo sorrise:

-Non è che ti conosco molto bene, dato che l’ultima volta che ti ho vista avevi solo pochi mesi. Forse avrei dovuto dirtelo subito.-

Hyou era confusa ma non disse nulla:

-Io e te, siamo fratelli.-


Quelle poche parole mi avevano sorpreso, non avrei mai immaginato che Aki oltre ad essere un sopravvissuto come me, era anche mio fratello.

Sapere di avere un fratello mi aveva reso felice.


-Siamo fratelli?-

Aki annuì:

-Nostra madre quel giorno era fuori dal villaggio perché stava aiutando nostro padre a cercarmi. Quando ha visto il villaggio in fiamme sapeva che ci avrebbe pensato nostro padre a mettermi in salvo, mentre lei metteva in salvo te.-

Aki sapeva molto bene che persona era sua madre, quindi anche se non era stato con lei quel giorno, sapeva benissimo cosa avesse potuto pensare:

-Devi sapere, che nostro padre era il capo tribù.-

Hyou era sorpresa:

-Sul serio?-

il fratello annuì:

-Il primo figlio del capo tribù, sia se si trattava di un maschio o di una femmina, diventava capo tribù.-

Usopp si intromise:

-Quindi se ho capito bene, se non ci fosse stata quella strage, tu un giorno avresti preso il posto di tuo padre?-

Aki si alzò:

-Si, esatto.-

rimase per un attimo in silenzio, vedendo che nessuno aveva altre domande proseguì:

-Non ho altro da dirvi. Comunque vi conviene partire entro tre giorni.-

i “Mugiwara” non capivano, Nami osservò il log pose e notò che non aveva ancora registrato il magnetismo:

-Dobbiamo aspettare che il log pose registri il magnetismo dell’isola.-

il ragazzo si girò verso di lei:

-Entro domani il log pose avrà registrato il magnetismo e quindi potete andarvene.-

Rufy scattò in piedi:

-Resteremo qui per un po’ e non cambio idea.-

Aki lo ignorò e si incamminò verso la casa che aveva indicato prima:

-Fate come volete ma se non partirete entro tre giorni, rimarrete bloccati qui per sei mesi.-

Nami fermò Aki:

-Che vuoi dire?-

il ragazzo si girò verso di lei:

-Quest’isola per sei mesi è avvolta da una nebbia molto fitta anche se c’è sempre il sole. Quella nebbia è come una barriera che circonda l’isola e a causa della nebbia, i log pose impazziscono e gli animali marini non riescono ad orientarsi.-

Nami ci aveva visto giusto, era stata la nebbia a far capitare Akito su quell’isola e a bloccarlo:

-Quindi per sei mesi l’isola è inaccessibile?-

Aki annuì:

-Nel periodo in cui c’è la nebbia, la tribù era più tranquilla dato che non dovevano temere l’arrivo di estranei. Gli anziani dicevano che anche la nebbia era un dono dello spirito guardiano.-

i “Mugiwara” decisero di restare sull’isola per due giorni e di partire al terzo giorno; Aki si girò verso la sorella:

-Hyou, vieni con me. Ti devo mostrare una cosa.-

la ragazza osservò i suoi amici:

-Yu, vai con lui. Noi andiamo alla nave e ti aspettiamo lì.-

Hyou annuì e seguì Aki che l’accompagnò dentro la casa dove un tempo viveva insieme alla sua famiglia.

Una volta dentro, Aki prese un pannello di legno e lo diede ad Hyou:

-Nella nostra tribù ognuno sapeva fare qualcosa, c’era anche chi sapeva dipingere.-

Hyou osservò il dipinto sul pannello che teneva in mano, raffigurava quattro persone, un uomo dai capelli lunghi legati in una coda che teneva in braccio un bambino e al suo fianco, c’era una donna dai corti capelli che teneva in braccio una neonata:

-Quel dipinto è stato fatto qualche giorno prima della strage.-

Hyou sorrise, in quel dipinto c’erano i suoi genitori insieme a lei e ad Aki:

-Come si chiamavano?-

-Nostro padre si chiamava Arashi, mentre nostra madre Umi.-

la ragazza sorrise:

-Sono dei nomi in soliti, ma lo sono anche i nostri.-

Aki rise, per la prima volta da quando si erano incontrati, lui aveva riso:

-La nostra tribù aveva l’abitudine di dare nomi legati alla natura.-

ora Hyou aveva capito il perché di quei nomi, tutto ciò che era legato alla natura compreso gli animali e le stagioni, venivano usati come nomi.

I due fratelli passarono qualche ora in quella casa, Aki gli parlava dei loro genitori e dei vari membri della tribù, mentre Hyou gli raccontava di Haru, degli anni vissuti a Nîmes e soprattutto delle avventure vissute insieme ai suoi amici.

Dopo un paio di ore i due ragazzi raggiunsero Rufy e gli altri, in quel momento iniziarono i problemi, mentre Hyou stava per avvicinarsi ai suoi amici fu afferrata da qualcuno.

Razan era apparso dal nulla e aveva preso Hyou puntandogli contro una pistola, insieme a lui c’era tutta la sua ciurma.

Rufy fece per attaccarli ma Razan lo fermò:

-Fai una mossa e lei morirà, questo vale anche per voi.-

Hyou non poteva trasformarsi perché se lo faceva il pirata gli avrebbe sparato contro, Rufy e i suoi amici non sapevano cosa fare, Aki invece era immobile, conosceva quell’uomo:

-Sono i pirati che hanno sterminato la tribù.-

ora i “Mugiwara” avevano avuto la conferma sull’identità di quell’uomo, Rufy si fece serio:

-E così sei tu Razan. Bene, vendicherò la tribù di Yu e Aki.-

Razan scoppiò a ridere poi si girò verso Aki:

-Tu, ragazzino, portami al tempio o lei morirà.-

Cappello di Paglia sorrise:

-Aki, fai come dice.-

il ragazzo decise di fidarsi e fece cenno al pirata di seguirlo, Razan ordinò ai suoi uomini di tenere a bada la ciurma di Rufy poi tenendo sempre Hyou come ostaggio seguì Aki.

Appena Razan sparì lungo il sentiero che portava al villaggio, Rufy gli corse dietro mentre i suoi compagni bloccarono i nemici che volevano fermarlo.

Intanto Aki giunto al tempio si tolse il ciondolo e lo infilò nella cavità, quando Razan vide il tempio aprirsi sorrise:

-E’ così che si apre questo affare.-

entrò senza mollare Hyou e appena Aki entrò il tempio si richiuse.

Il ragazzo fece strada lungo il labirinto, dopo qualche minuto giunsero nel centro del tempio dove in mezzo si trovava un piedistallo con sopra la statua e ai piedi del piedistallo c’era un vaso, le pareti erano piene di buchi dove all’interno c’erano le bare di tutti coloro che avevano fatto parte della tribù; c’era solo una luce che illuminava la stanza, sul soffitto c’era una finestra che lasciava passare la luce, ma era troppo piccola perché una persona potesse passarci.

Appena Razan vide il tesoro mollò Hyou e si avvicinò, in quel momento Aki si trasformò e attaccò il pirata ma l’uomo fu più veloce di lui, si voltò e gli sparò contro ferendolo ad una spalla, Aki tornò umano e si inginocchiò tenendosi la spalla ferita, Hyou corse da lui preoccupata:

-Ora che so come si fa ad entrare e uscire da qui, voi non mi servite più.-

puntò la pistola verso Aki:

-Prima ucciderò te, visto che hai avuto il coraggio di attaccarmi.-

Hyou scattò in piedi e si mise in mezzo tra il fratello e il pirata:

-Per favore, non uccidere Aki.-

il pirata scoppiò a ridere:

-Hyou, scappa!-

la ragazza ignorò le parole del fratello:

-Viaggiando con Rufy-san e gli altri, ho imparato che non bisogna scappare quando una persona a cui tieni è in pericolo.-

si fece coraggio e fissò dritto negli occhi il pirata:

-Io non scappo, tu sei mio fratello e non ti lascerò morire!-

Razan rise:

-Ma che ragazzina coraggiosa, dato che ci tiene tanto, sarai la prima.-

nel momento in cui Razan fece per sparare un pugno lo fece volare dall’altra parte della stanza:

-Rufy-san!-

Cappello di Paglia sorrise:

-Sei stata grande, Yu.-

Hyou sorrise mentre Razan si rialzò passando una mano sul rivolo di sangue che perdeva dal labbro:

-Come diavolo hai fatto ad arrivare qui!?-

Rufy sorrise:

-Grazie a Yu. Lei ha fatto cadere il ciondolo mentre ti sei allontanato e io l’ho raccolto.-

si girò verso l’amica e gli restituì il ciondolo e gli diede anche la mappa:

-Scusa Aki, ho messo sottosopra la casa per trovare la mappa.-

il ragazzo sorrise:

-Non fa nulla. Per favore Rufy-san, non fargli prendere il tesoro.-

Cappello di Paglia si girò verso Razan:

-Tranquillo, lo sistemo io quello lì.-

Razan scoppiò a ridere:

-Con te non perderò tempo. Ritieniti fortunato, non capita tutti i giorni che io uso il mio potere.-

i tre ragazzi non capivano cosa voleva dire ma appena Razan cambiò aspettò, capirono le sue parole.
 



 

Continua…

 
 




Ciao, eccomi qui.

La storia è quasi conclusa, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. ^O^

Ora si è saputo che Aki e Hyou sono fratelli. ^_^
Nel prossimo capitolo ci sarà lo scontro tra Rufy e Razan e chissà in cosa si è trasformato il pirata.
Arashi in giapponese significa “tempesta” mentre Umi “mare”. ^^

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) gli scorsi capitoli. :)

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò sabato 2 marzo in giornata.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Strade Separate ***


16° CAPITOLO:
STRADE SEPARATE

 


Razan si trasformò in una creatura per metà umana e per metà toro:

-Con voi tre non ho bisogno di trasformarmi del tutto.-

aveva mangiato il frutto zoo-zoo che gli permetteva di trasformarsi in un toro, aumentando a dismisura la sua forza.

Rufy si fece serio:

-Yu, tu e Aki state indietro.-

riprovò a colpirlo con lo stesso attacco che prima aveva funzionato, Razan si lasciò colpire senza farsi nulla, prima era stato colto di sorpresa ma ora aveva tutta l’intenzione di fare sul serio:

-Se questa è tutta la tua forza Cappello di Paglia, significa che non vali nulla.-

si scagliò a tutta velocità contro Rufy che riuscì a schivarlo per un soffio:

-E’ grosso ma molto veloce.-

colpì di nuovo Razan con una raffica di pugni ma anche quelli non gli fecero nulla, il pirata corse di nuovo contro di lui e colpì Rufy con una delle sue corna affilate che lo ferì al fianco sinistro facendolo volare contro la parete:

-Rufy-san!-

Cappello di Paglia si mise in ginocchio portandosi una mano al fianco:

-“Credevo di riuscire a batterlo senza l’uso dell’Haki ma quel toro è forte.”-

Razan gli si avvicinò pronto a colpirlo di nuovo, quando qualcuno lo attaccò.

Hyou vedendo Rufy in difficoltà, si era trasformata in pantera e aveva attaccato Razan, il pirata se la tolse di dosso e fece per colpirla quando Aki ignorando il dolore alla spalla, si trasformò e afferrò Razan per il braccio:

-Maledette bestiacce! Prima ammazzo voi!-

Hyou e Aki si prepararono ad attaccare:

-Yu! Aki! Spostatevi!-

Razan si girò quando un potente pugno carico di Haki lo colpì in pieno facendolo volare contro il muro, Rufy aveva approfittato della sua distrazione per attaccarlo.

Cappello di Paglia era sulla difensiva, quando vide che Razan non si alzava e che era tornato umano, si lasciò cadere a terra sorridendo:

-Non era poi così forte. Grazie Yu e Aki, lo avete distratto e io ho potuto colpirlo.-

i due fratelli tornarono umani e si avvicinarono a lui:

-Bene, ora dobbiamo portarlo fuori di qui.-

Rufy si alzò cercando di ignorare il dolore e prese Razan ormai svenuto e si incamminò verso l’uscita, Hyou aiutò Aki e seguirono Rufy.

Una volta fuori dal tempio, Rufy lasciò cadere a terra Razan e poi si mise a dormire, anche se alla fine grazie all’Haki era riuscito a batterlo facilmente, aveva consumato molte energie e il sangue che perdeva dalla ferita lo indeboliva.

Hyou si strappò un pezzo della maglia e fasciò momentaneamente la spalla di Aki, ci avrebbe pensato poi Chopper a medicare il fratello e Rufy; dopo aver fasciato la spalla del ragazzo, si avvicinò a Rufy che stava dormendo tranquillamente nonostante il sangue che continuava a perdere, si sedette al suo fianco e aspettò che gli altri li raggiungevano.


Il mattino seguente, Rufy si svegliò e notò subito che si trovava in una delle case del villaggio:

-Finalmente sei sveglio.-

Cappello di Paglia si girò verso Nami e notò che aveva un braccio fasciato:

-Che ti è successo?-

la navigatrice si sedette su una sedia e sbuffò:

-Nulla di grave, un proiettile mi ha preso di striscio.-

Rufy sorrise, solo in quel momento si accorse che gli altri non c’erano:

-Gli altri come stanno e dove sono?-

Nami era felice che il capitano non gli aveva chiesto a che ora si mangiava, lui in qualsiasi momento chiedeva sempre quando era pronto ma non se prima non aveva avuto la certezza che i suoi amici stavano bene:

-Come al solito Zoro è quello che si è ferito di più, ma sia lui che gli altri stanno tutti bene. Chopper a medicato prima noi e poi vi abbiamo raggiunto al tempio e a medicato te e Aki, dopo siamo tornati al villaggio e dato che la casa è piccola, gli altri sono fuori a parte Hyou che è alla spiaggia.-

il capitano si sentiva sollevato nel sapere che tutti stavano bene:

-Che fine hanno fatto Razan e la sua ciurma?-

la navigatrice sorrise e Rufy capì cosa voleva dire quel sorriso:

-Prima di raggiungervi al tempio, abbiamo legato la ciurma di Razan e li abbiamo caricati a bordo della loro nave, avevano un enorme tesoro.-

Rufy rise, come sempre l’amica aveva guadagnato qualcosa:

-Poi mentre noi stavamo tornando al villaggio, Franky a legato Razan e lo a portato alla sua nave e dopo aver manomesso il timone, a lasciato la nave alla deriva.-

l’amico notò che Nami aveva con se un lumacofano:

-E quello?-

la navigatrice osservò il lumacofano e sorrise:

-Sta mattina ho intercettato una comunicazione della marina. Volevo sapere se nei paraggi ci fosse una loro nave in modo che potevamo organizzarci per la partenza di domani. Ho sentito che una nave di pattuglia che si trovava da queste parti, ha trovato la nave di Razan e li hanno arrestati. Questo vuol dire che domani possiamo partire tranquillamente, dato che la nave della marina è diretta ad Impel Down per rinchiudere Razan e compagni.-

Rufy sorrise:

-Bene, ora quel pirata non darà pi fastidio a nessuno.-

si alzò ignorando il dolore:

-Domani mattina si salpa.-

Nami lo osservò uscire, non lo fermò perché sapeva dove stava andando.

Sulla spiaggia Hyou se ne stava seduta con le braccia intorno alle gambe e lo sguardo fisso sull’oceano:

-Eccoti qui, Yu.-

la ragazza si girò verso l’amico:

-Stai bene, Rufy-san?-

Cappello di Paglia rise:

-Stò bene e dopo aver mangiato starò benissimo.-

Hyou sorrise ma Rufy si accorse subito che qualcosa non andava e sapeva bene ciò che la turbava:

-Yu, tu sei una nostra compagna e l’obbiettivo che volevi raggiungere, lo hai raggiunto. Ora spetta a te se scegliere di trovare un nuovo obbiettivo e ripartire con noi o se restare con tuo fratello. Qualunque cosa deciderai di fare, noi saremo sempre con te.-

Hyou rimase senza parole, Rufy aveva capito ciò che stava pensando e aveva saputo trovare le parole giuste da dirgli.


Appena Rufy-san se ne era andato, io avevo ripreso ad osservare l’oceano.

Ho pensato allungo su che decisione prendere, le parole di Rufy-san rimbombavano nella mia mente, facendomi riflettere.

Avevo raggiunto il mio obbiettivo e dovevo prendere una decisione, riprendere il mare con i miei amici o restare con mio fratello.

A bordo della “Thousand Sunny” tutti avevano un obbiettivo da raggiungere e una volta raggiunto, bisognava scegliere se restare o cambiare strada.

Io il mio obbiettivo lo avevo raggiunto e non ne avevo altri, potevo partire con loro e vivere altre avventure ma una parte di me voleva restare.

Alla fine dopo averci pensato molto, presi la mia decisione.


Il mattino seguente i “Mugiwara” erano alla spiaggia, la nave era pronta per partire, mancava solo Hyou che sembrava sparita.

Rufy si guardò attorno e notò Aki appoggiato ad un albero:

-Ciao, perché non vieni con noi?-

Aki lo fissò:

-No, io resto qui.-

Cappello di Paglia rise, sapeva che non avrebbe mai accettato; in quel momento arrivò Hyou:

-Scusate il ritardo.-

Rufy gli sorrise:

-Tranquilla, Yu.-

la ragazza osservò tutti i suoi amici:

-Ho preso una decisione, ci ho riflettuto molto bene.-

fece un respiro profondo:

-Ho deciso di restare, mi mancherete ma non cambierò idea.-

non sapeva come avrebbero reagito i suoi amici e aveva paura, loro invece sapevano già cosa aveva deciso di fare, ormai la conoscevano molto bene e sapevano che non sarebbe partita con loro:

-Yohohoh! E’ stato un vero piacere conoscerti, Hyou.-

la ragazza strinse la mano che lo scheletro gli aveva allungato:

-Anche per me è stato un piacere conoscerti, Brook.-

Brook ridendo si allontanò salendo sulla nave, Franky cercò di trattenere le lacrime:

-Non stò piangendo. Mi mancherai, sorellina.-

Hyou rise, solo il carpentiere poteva negare l’evidenza:

-Anche tu mi mancherai.-

Chopper si avvicinò all’amica e gli diede una scatola:

-Ci ho messo dentro vari medicinali e bende, abbi cura di te.-

la ragazza appoggiò per terra la scatola e abbracciò la piccola renna:

-Grazie, Chopper. Mi mancherai molto.-

il medico corse alla nave non riuscendo più a trattenere le lacrime.

Sanji diede ad Hyou una rosa rossa tirata fuori da chissà dove:

-Per te. Arrivederci, principessa.-

Hyou prese il fiore e gli sorrise, il cuoco come sempre partì a fare mille complimenti fino a quando Nami non lo stese.

Usopp si avvicinò all’amica:

-Hyou, non scordati del grande capitano Usopp!-

la ragazza annuì:

-Certo, non ti dimenticherò.-

il cecchino sorrise, poi prese Sanji ancora svenuto e salì a bordo.

Robin si limitò solo a sorridergli ma Hyou sapeva che quel sorriso valeva più di mille parole, anche Zoro si limitò a fargli un cenno di saluto, lei sapeva che per lo spadaccino era un gran gesto, dato che conosceva molto bene il suo orgoglio.

Nami si avvicinò e l’abbracciò:

-Hyou, sei stata come una sorellina. Mi mancherai.-

la ragazza ricambiò l’abbracciò:

-Anche tu mi mancherai, mi mancherete tutti.-

non ce la faceva più a trattenere le lacrime ma si sforzò di non piangere, osservò la navigatrice salire a bordo e notò che era rimasto solo Rufy.

Il capitano era rimasto per tutto il tempo in silenzio con lo sguardo nascosto sotto al cappello, ora era rimasto solo lui, si avvicinò all’amica:

-Hyou.-


Rimasi senza parole quando quel giorno d’addio, Rufy-san mi chiamò per nome.

Mi aveva sempre chiamato Yu perché trovava complicato il mio nome e mi ha resa felice sentirgli dire il mio nome, alla fine era riuscito ad impararlo.


Rufy alzò la testa e sorrise:

-Ricordati che tu sei una nostra compagna e lo sarai sempre. Per ogni cosa noi ci saremo sempre per te, non dimenticarti mai che hai degli amici.-

Hyou non riuscì più a fermare le lacrime e abbracciò l’amico:

-Grazie Rufy-san. Grazie per tutto quello che tu e gli altri avete fatto per me. Sarò sempre una vostra compagna, non vi dimenticherò mai.-

sciolse l’abbracciò e tra le lacrime sorrise:

-Vi voglio bene.-

Rufy rise:

-Ciao, Yu.-

la ragazza lo osservò salire a bordo della “Thousand Sunny”:

-“Anche tu “Sunny” mi mancherai. Addio a tutti.”-

La ”Thousand Sunny” levò l’ancora e salpò, i “Mugiwara” salutarono la loro amica, sapevano che non l’avrebbero mai più rivista ma a loro non importava, perché non si sarebbero mai scordati di lei.

Hyou tra le lacrime li salutava, non era pentita della decisione presa.


Vedere la “Thousand Sunny” sparire all’orizzonte è stato triste, quella nave era stata la mia casa e a bordo si trovava la mia famiglia, ma ero anche felice perché con loro mi ero sentita a casa.

Mi mancano i momenti passati con loro.

Mi manca la musica di Brook, mi piaceva osservare Franky mentre riparava o costruiva qualcosa come mi piaceva osservare Robin mentre leggeva quei libri dalle mille e più pagine, mi manca la gentilezza di Chopper che si prendeva sempre cura di tutti noi dopo ogni battaglia, era bello aiutare Sanji in cucina come era bello ascoltare le storie che non si capiva dove finiva la fantasia e iniziava la realtà che Usopp raccontava, era divertente vedere Nami che si infuriava con i ragazzi e mi piaceva osservarla mentre disegnava le sue mappe, mi manca sentire di notte il rumore dei pesi di Zoro mentre si allenava e mi mancano i tentativi di rubare in cucina di Rufy-san.

Mi mancano le risate che facevamo insieme, le feste che ogni giorno si facevano, le avventure e i guai in cui ci cacciavamo ogni volta, mi mancano tutti loro.

Nonostante mi mancano, io sono felice e conserverò per sempre i ricordi di quei giorni lontani che ho passato insieme ai miei amici.
 



 

Continua… 

 
 




Ciao, eccomi qui.

Questo è il penultimo capitolo e spero che vi sia piaciuto. ^O^

Hyou alla fine ha detto addio ai suoi amici ed è restata con Aki. ^^
Il prossimo sarà l’ultimo capitolo.

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) gli scorsi capitoli. :)

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò sabato 9 in giornata.
 
 
 
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Epilogo ***


EPILOGO
 


Da quel giorno sono passati dieci lunghi anni, non ho più rivisto Rufy-san e gli altri ma so che stanno bene e che hanno realizzato i loro sogni, li conosco molto bene e so quanto sono determinati.

Io sono sempre qui, nel luogo che grazie ai miei amici ho trovato scoprendo le mie origini, anche se i miei amici mi mancano non mi sento sola, con me c’è mio fratello Aki e in questi dieci anni abbiamo legato molto.

Non dimenticherò mai i miei amici e come potrei dimenticarli, loro sono la mia famiglia e lo saranno sempre, mi hanno aiutata e mi hanno voluto bene, come io ne voglio a loro.

Non ho più loro notizie, non so dove sono o cosa stiano facendo ma oggi ho ricevuto una lettera da Nami, sono rimasta sorpresa quando Aki me l’ha consegnata.



 

***

 

Hyou, scusa se in tutti questi anni non ti abbiamo fatto avere nostre notizie.

Noi non ci siamo dimenticati di te e ma ti dimenticheremo perché sei una nostra compagna.

Devi sapere che in questi anni ce ne sono capitate di tutti i colori, come di sicuro avrai intuito dato che ci conosci, comunque alla fine ce l’abbiamo fatta a realizzare i nostri sogni.

Sono riuscita a disegnare la mappa di tutto il mondo e ora sto scrivendo un libro con tutte le avventure che abbiamo vissuto insieme e ovviamente scriverò anche di te.

Appena lo finirò di scriverlo te ne farò avere una copia, quindi aspetta.

Quello stupido di Zoro ce l’ha fatta ha battere “Occhi di Falco” e ora è lo spadaccino più forte del mondo e viaggia in lungo e in largo battendo chiunque voglia prendere il suo posto.

Di sicuro starai pensando che molto probabilmente si perderà ma stai tranquilla, io sono con lui e gli impedirò di perdersi.

Come avrai intuito alla fine abbiamo smesso di fingere che tra noi non c’è nulla e ora stiamo insieme, stò aspettando una bambino e la cosa mi preoccupa un po’ dato che non sono sicura di farcela ma anche questa è un’avventura.

Tornando a noi, anche gli altri ce l’hanno fatta a realizzare i propri sogni.

Usopp non è più il fifone che hai conosciuto, ora è un coraggioso guerriero dei mari ed è stato anche sull’isola dei giganti. Ha fatto ritorno a casa e si è sposato con Kaya anche se il richiamo del mare è troppo forte e spesso se ne va all’avventura tornando a casa dalla moglie che lo aspetta e da sua figlia.

Scommetto che fai fatica a credere che un fifone come lui prenda il mare da solo ma ti assicuro che lo fa.

Passando a Sanji dopo aver trovato l’All Blue ha aperto un ristorante tutto su nel Nuovo Mondo, ha sempre un sacco di clienti e non ha perso l’abitudine di correre dietro ad ogni bella donna, dubito che lui si sposerà perché non credo che ci sia una donna che possa accettare il suo modo di fare.

Passano gli anni ma noi rimaniamo sempre gli stessi scavezzacollo che hanno vissuto grandi avventure insieme e che tu conosci molto bene.

Il nostro caro Chopper è diventato un grande medico richiesto da tutti, compreso il Governo Mondiale richiede il suo intervento chiudendo un occhio sul fatto che faceva parte della ciurma del Re dei pirati, quella piccola renna ha fatto grandi progressi da quando l’abbiamo conosciuto.

Robin dopo aver scoperto ciò che è accaduto nei cento anni di vuoto ha scritto un libro dove rivela tutta la verità, ora vive nascosta su una piccola isola, non so dove si trovi ed è meglio così, perché ovunque si trova so che sta bene ed è al sicuro.

Franky è con Robin, dopo che la nave che ha costruito ha solcato tutti i mari e il suo sogno si è realizzato ha aperto un cantiere navale,  anche se mi chiedo come faccia avere dei clienti dato che l’isola sembra che non esista.

Brook è tornato da Lovoon e ora che Crocus non c’è più, lui ha deciso di vivere al promontorio come guardino.

Per i pirati che decidono di entrare nel Grande Blu sarà un bello spavento ritrovarsi davanti ad uno scheletro, ma chi decide di affrontare il mare deve aspettarsi di tutto.

La “Thousand Sunny” sarà solo una nave ma per noi è stata una casa e una compagna e non ci siamo liberati di lei, Franky e Robin la stanno usando come casa, infondo è stato lui a costruirla ed è giusto che sia lui a custodirla.

Questo è tutto ciò che so su i nostri amici, da quel giorno in cui abbiamo realizzato i nostri sogni, non ci siamo più rivisti e io non ho più avuto loro notizie.

E infine lui, Rufy il Re dei pirati, il nostro amato Capitano, ha seguito le orme del suo predecessore e dopo essersi consegnato alla marina è stato giustiziato ma prima di morire ha ripetuto le stesse parole di Gol D. Roger facendo nascere una nuova era della pirateria, perché quando un’era finisce ne inizia sempre una nuova.

Rufy con la sua allegria ha aiutato tutti noi e nonostante può sembrare strano, ha insegnato a tutti noi una cosa molto importante “MAI ARRENDERSI”.

Lui non si è mai arreso, non si arrendeva davanti alle difficoltà o davanti ad un nemico più forte di lui, non si è arreso nemmeno davanti alla morte di suo fratello.

Rufy ha sempre lottato, lo ha fatto per noi e per il suo sogno.

A ripensarci adesso, dopo tutti questi anni passati, mi rendo conto che noi siamo stati molto fortunati ad avere avuto un capitano come lui.

Rufy era speciale, era un vero amico.

Si è sempre fatto in quattro per aiutarci, ci è sempre stato per noi ed ha sempre avuto fiducia in noi.

E’ grazie a lui e alla sua testardaggine se noi abbiamo preso il mare, lui aveva deciso che noi dovevamo essere suoi compagni e non voleva nessun’altro al di fuori di noi, con la sua testardaggine ci ha strascinato per tutti i mari vivendo grandi avventure, se non fosse stato per lui, noi forse non saremmo riusciti a raggiungere il nostro obbiettivo.

Ora lui non c’è più e noi abbiamo preso strade diverse, non ci vedremo più, non sapremo mai come stanno gli altri o dove siano, ognuno sta seguendo la sua nuova strada ma nonostante tutto, noi saremo sempre una famiglia, la ciurma del Re dei Pirati e fino a quando non ci dimenticheremo di questo, il nostro legame non si spezzerà mai e Rufy, fino a quando lo consideriamo il nostro Capitano, continuerà a vivere nei nostri ricordi.

Ora da qualche parte nel mare Orientale, il mare di Rufy, qualcuno è partito seguendo le sue orme.

Questa persona ricorda molto il nostro Capitano e non solo perché porta il suo cappello ma perché ha gli stessi ideali e sogni che aveva Rufy.

Questo ragazzo è il figlio di una persona a cui Rufy teneva molto, si tratta di Shanks il rosso che ormai si è ritirato dalla vita da pirata.

E’ difficile pensare che sono passati anni dalla morte di Rufy, ci manca molto come mancherà anche a te, ma lui sarà sempre con noi.

Ora ti saluto Hyou e ricordati che noi ti vogliamo bene e te ne vorremo sempre.


 

Nami



 

***

 

Questa lettera l’ho riletta così tante volte che ormai la so a memoria, leggendola ho provato tante emozioni, gioia di sapere che stanno bene e che hanno realizzato i loro sogni, nostalgia perchémi mancano moltissimo e mi mancano i giorni passati insieme, tristezza nel sapere che Rufy non c’è più ma so che il suo spirito è sempre con noi.

Loro saranno sempre nei miei ricordi e io continuerò ad amarli come ho sempre fatto perché sono la mia famiglia.

Vi voglio bene ragazzi e ve ne vorrò sempre,  non vi ho mai dimenticato e mai vi dimenticherò.

Non c’è più nulla da sapere su di me e sulla ciurma più stravagante che io abbia mai conosciuto ma c’è un ultima cosa da dire e che io ho imparato stando con i miei amici.

Se si hanno dei sogni non bisogna farsi fermare dagli ostacoli, si deve lottare con tutte le nostre forze e alla fine il nostro sogno si realizzerà ma soprattutto le cose saranno più semplici se con noi ci sono dei veri amici pronti ad aiutarci.

 

 

Fine

 
 




Ciao, eccomi qui.

Questo è l’ultimo capitolo, spero che vi sia piaciuto. ^O^

Ringrazio molto _Michiko_, Archdeacon Chopen, veve99, TokorothX3 ed Eremita che hanno letto e recensito i vari capitoli e ringrazio anche chi ha solamente letto, grazie per aver seguito questa storia. ^^

A presto, ciao.
 
       
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1352295