Le singole voci del coro

di rhys89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Daniel Dupont ***
Capitolo 2: *** Lysandre Ainsworth ***
Capitolo 3: *** Amelie Faure ***
Capitolo 4: *** Lysandre Ainsworth #2 ***



Capitolo 1
*** Daniel Dupont ***


Angolino dell'autrice

Saaaaaalve gente!!
Bon, innanzitutto bisogna precisare una cosa importantissima, su questa raccolta: come già preannunciato nell'introduzione, ci troviamo di fronte ad una serie di spin off di un'altra mia storia qui su Dolce Flirt, ossia Nothing else matters, altrimenti detta (da me) NEM. Si tratta di una long-fiction yaoi a rating rosso, in cui la coppia principale è Castiel/Nathaniel/Castiel.
Ottimo, ora possiamo proseguire :)

Orbene, so che invece di scrivere spin-off sarebbe meglio che andassi avanti con la storia originale, ma, davvero, non ho saputo resistere!!
Il fatto è che in Nothing else matters ci sono un sacco di personaggi (originali e non), tutti con la loro storia, i loro sentimenti e le loro motivazioni, ma noi possiamo vedere tutto sempre e solo attraverso gli occhi di Castiel. E, diciamocelo, non sempre Cass riesce ad essere obiettivo ù.ù <--*finge di non adorarlo anche e soprattutto per questo motivo*
Quindi, in poche parole, ho deciso che, quando mi farò un bel po' di seghe mentali su questo o quel personaggio e sulla sua storia o sui suoi pensieri, anziché tenermele solo per me (come farebbe una persona altruista) le scriverò e le condividerò con voi. Perché non è giusto che debba soffrire solo io xD
Ok, cazzate a parte, questa raccolta potrebbe essere un'occasione preziosa per vedere, almeno in parte, dentro la testa dei personaggi non protagonisti e, magari, riuscire a capirli un po' meglio.
I capitoli saranno aggiornati molto saltuariamente (leggasi quando ho tempo/voglia/ispirazione) e solo quando sarò certa di non spoilerare niente che dobbiamo ancora vedere in NEM. Inoltre avranno, come titolo, nome (Inventado da me o ripreso dalla versione francese Amoure Soucre) e cognome (preso dalla lista dei "100 cognomi più diffusi in Francia") del personaggio protagonista di quella particolare flashfic. Siccome poi molti di quelli potrebbero suonarvi sconosciuti, provvederò negli angolini a spiegarvi chi sono ;)

Altra noticina: visto che si tratta di una raccolta, nelle note sono state inserite solo le caratteristiche generali (che comprendono quindi la maggior parte delle storie presenti), mentre all'inizio di ogni capitolo metterò una breve scaletta con le caratteristiche specifiche per quella flashfic.
Bene, avrei dovuto/voluto iniziare questa raccolta con una flash sulla mamma di Cass, Amelie Faure (in Gauthier), ma fortunatamente mi sono accorta in tempo che c'è uno spoilerino piccino picciò su NEM, quindi la pubblicherò più avanti (magari proprio dopo l'uscita del prossimo capitolo). E poi, in effetti, è anche più giusto iniziare da Dan: è con lui che mi è venuta l'idea di questa raccolta. Ma ormai siete tutti a conoscenza del mio folle amore per quel ragazzo, quindi non vi tedierò oltre ;)
Sappiate solo che, molto probabilmente (anzi, sicuramente), ci saranno altre flash che lo vedranno protagonista (e lo stesso potrebbe succedere con altri personaggi).

Prima di passare alla storia, un piccolo appunto-suicida: dato che io vi amo tutti nella stessa misura in cui odio me stessa (???), ho deciso che scriverò (per la prima volta in vita mia) capitoli su richiesta. Quindi, se volete conoscere il punto di vista di un personaggio che vi rimane particolarmente simpatico, o vedere un dato momento di NEM da un'altra prospettiva, chiedete pure.
L'unica pecca di questa pazzia sarà, oltre al ritardo con cui probabilmente risponderò (ma a quello ormai ci siete tutti abituati xD), che nel caso in cui la flash richiesta contenga degli spoiler, o comunque informazioni che io ho intenzione di svelare soltanto più avanti nel corso della long, dovrò purtroppo ritardare "la consegna". Ma vi prometto, giurin giurello, che farò l'impossibile per esaudire ogni richiesta :)

Ma adesso veniamo (finalmente) a questo capitolo. Conoscete tutti Daniel, dunque lui non ha bisogno di presentazioni. Invece bisogna sapere che questa prima flash è un missing moment del capitolo 3 (ovviamente dal punto di vista di Dan e non di Cass). E precisamente la mattina dopo il concerto di Castiel.

Ultimissima cosa prima di dileguarmi: ho già capitoli pronti su Amelie Foure (mamma di Cass); Demon Gauthier (il cane di Cass); Benjamin Roux (un personaggio che incontreremo tra un bel po' di tempo).
Niente, volevo solo dirvelo xD

Bene, sperando di avervi un po' incuriosito e non annoiato a morte, vi ringrazio tantissimissimo e vi lascio alla flash.

Nota importante anti-spoiler: Leggere questa flash soltanto dopo aver letto il capitolo 3 di Nothing else matters

Buona lettura a tutti! ^_^



Categoria: Giochi di ruolo
Fandom: Dolce Flirt
Titolo: Daniel Dupont
Rating: giallo
Genere: romantico, malinconico, introspettivo
Avvertimenti: flashfic
Personaggi: nuovo personaggio
POV: Daniel
Localizzazione: il giorno dopo il concerto (capitolo 3 di Nothing else Matters)
Disclaimer: I personaggi e la storia di Dolce Flirt non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Daniel Dupont

Seduto sul letto ancora sfatto, i capelli spettinati e la sigaretta tra le labbra, stai cercando di decidere se mandare o meno quel dannato messaggio a Castiel.
Oh, al diavolo. Ti dici poi, prima di inviarlo.
Dopotutto una spiegazione devi pur dargliela per non esserti presentato al suo concerto, ieri sera.
Non ho trovato nessuno che mi sostituisse a lavoro.
Quelle parole suonano sterili alle tue stesse orecchie, e all’improvviso ti senti molto sciocco: non hai idea del perché ti sia preso la briga di inventare una balla del genere, invece di dirgli semplicemente la verità.
“Sono uscito con Martin.” Questo, avresti dovuto scrivergli.
E a Cass sarebbe andato bene comunque, perché dopotutto voi due non state insieme: tu stai… stavi con Mart.
Scuoti la sigaretta nel portacenere appena in tempo e, per un po’, rimani a guardare la brace rossastra consumare piano carta e tabacco.
E poi sorridi amaro: Martin non voleva che fumassi. “Ti rovini la salute”, diceva.
Aveva ragione, lo sai.
Ma, d’altra parte, hai sempre avuto un debole per ciò che ti fa del male.
Il fumo.
L’alcol.
Castiel.
Soffi fuori una nuvoletta bianca e la osservi disperdersi nell’aria.
Come ci sei arrivato, a questo punto?
Tu eri davvero innamorato di Martin, quando vi siete fidanzati.
Ma questo è stato più di due anni fa.
Forse è stata la monotonia, ti dici, o forse lo stress per gli esami.
O forse invece sei soltanto un coglione.
Fatto sta che, circa un anno fa, l’hai tradito per la prima volta. E poi hai continuato a farlo, sempre più spesso.
Qualche tempo dopo hai scoperto che anche Mart si vedeva con altri, oltre a te, ma ti è sembrata una cosa del tutto naturale. Così naturale che, negli ultimi tempi, non facevate quasi più nulla per cercare di nascondervelo.
Come se, ormai, il tradimento fosse per voi una regola, anziché l’eccezione.
E quando hai capito che non era così, quando ti sei deciso ad aprire gli occhi, era ormai troppo tardi: Martin ti ha lasciato.
Ieri sera, per l’appunto.

Vi eravate visti sul tardi, dopo il suo turno al ristorante, ed eravate andati a fare una passeggiata nel parco.
Tu avevi proposto casa tua, ma lui aveva scosso deciso la testa.
«Preferisco restare fuori.» Aveva detto, senza guardarti.
È stato allora che hai capito che qualcosa non andava.
Eppure hai fatto finta di niente. Di nuovo.
Gli hai sorriso e «D’accordo.» hai concesso, allungando la mano per prendere la sua.
Lui però l’ha ritirata indietro.
Brutto, bruttissimo segno.
Si è seduto su una panchina in ferro battuto e ti ha fatto cenno di raggiungerlo.
Tu, invece, sei rimasto in piedi.
«Pensavo volessi passeggiare.» Hai borbottato a mo’ di scusa.
Martin ti ha guardato sorpreso per un po’, poi, per qualche motivo, ha sbuffato divertito.
«Siediti, Dan. Per favore.» Ha sussurrato poi.
E a quel punto non potevi certo rifiutarti.
Con un sospiro ti sei sistemato al suo fianco, e soltanto allora Mart ha iniziato a parlare.
«Dan… credo che sia meglio lasciarci.»
L’ha detto così, schietto, senza neanche girarci un po’ intorno.
«Perché?» Gli hai chiesto allora.
Stupidamente.
Lui ha sbuffato di nuovo e «Andiamo, Dan, pensi che non sappia di quel ragazzino che ti scopi?» ha ribattuto.
E, davvero, avresti mille volte preferito che ti urlasse contro, piuttosto che sentire quel tono pacato.
Rassegnato.
«Come…» Hai cominciato, per bloccarti subito dopo. «Mi dispiace.» Hai mormorato soltanto.
«Lo so. Ma non basta.»
«Però anche tu…»
Non ti ha lasciato finire la frase.
«Anche io ti ho tradito? Sì, è vero. E allora che facciamo? Continuiamo allegramente a metterci le corna l’un l’altro?» Adesso la sua voce era carica di amarezza.
Tu non hai risposto. Del resto cosa avresti potuto dire? Martin aveva ragione. Aveva maledettamente ragione.
Anche se ammetterlo faceva un male cane.
«Quindi è finita davvero?» Hai sussurrato dopo un po’, rompendo il silenzio di quella notte d’ottobre.
«Sì… davvero.» È stata la sua semplice risposta.
E poi nient’altro: Martin si è alzato da quella panchina, si è asciugato velocemente gli occhi con la manica del giubbotto e, dopo un silenzioso cenno di saluto, se ne è tornato a casa.
Tu invece sei rimasto lì, seduto in quel parco deserto, ad ascoltare i rumori della notte e le urla dei tuoi pensieri…

L’arrivo di un nuovo messaggio ti risveglia dal torpore dei tuoi ricordi. Prendi il telefono, premi alcuni tasti e, finalmente, sorridi.
“Vengo da te nel pomeriggio.”

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Capitolo 2
*** Lysandre Ainsworth ***


Angolino dell'autrice

Bonjour a tout le monde! *ignora completamente che ormai è più sera che giorno...*
Orbene, innanzitutto iniziamo subito con lo spendere giusto due paroline sul titolo di questo spin-off: il cognome di Lysandre l'ho trovato su internet - andando sui forum di Dolce Flirt e Candy Love - e, anche se personalmente lo trovo orribile, ho pensato di mantenerlo per amor di cronaca (e perché tanto non lo userò quasi mai nella storia, dunque non importa quale sia xD).
Detto questo, passiamo a dire che questo capitolo mi è stato richiesto da Megan_ in una recensione, e quindi lo dedico a lei. Spero ti piaccia! <3

In questa one-shot parliamo di una scena già vista in NEM, ovvero delle prove il giorno del concerto, quando Castiel dice a Lysandre di essersi baciato con Nathaniel. Non sapevo bene come gestirlo, quindi ho deciso di riprendere l'intero paragrafo e riscriverlo dal punto di vista di Lysandre (tanto che i dialoghi e i gesti sono esattamente gli stessi, cambia soltanto il modo di vederli). Devo dire che è stato un esperimento piuttosto divertente, anche se sfiancante: ormai mi sono talmente abituata a ragionare con la testolina calda di Cass che vedere con gli occhi bicolori di Lys mi è risultato piuttosto complicato... ma vabbé, che sfida sarebbe se fosse tutta in discesa? xD

Non ho altro da aggiungere, stavolta. Mi limito a ringraziare, di nuovo, tutti voi che mi seguite (qui e su NEM) e, in particolare, chi si è fatto sentire nelle recensioni.
E, a questo proposito, un piccolo messaggio per Euphoria__, che mi ha chiesto uno spin-off su Lysandre che racconti di come lui e Cass si sono conosciuti: ho già in mente la scena precisa, con tanto di particolari. Devo solo trovare il tempo per metterla su carta... quindi abbi fede, prima o poi la pubblicherò :P

Già che ci sono, rinnovo l'invito (perché mi voglio molto, molto male) a tutti voi a richiedermi eventuali spin-off su qualsiasi personaggio vi ispiri particolarmente, o anche su scene che vorreste vedere attraverso gli occhi di qualcun altro. Fatemi sapere! :)

E... niente, tutto qui. Contavo di pubblicare lo spin-off sulla mamma di Cass, ma quel piccolo particolare di cui vi parlavo è ancora spoiler (dannati capitoli che non vengono mai come voglio io -.-") e quindi devo rimandare al prossimo capitolo. E, se neanche per allora sarò riuscita a parlarne nella storia principale... bho. Vedremo.
Intanto vi saluto e vi abbraccio tutti! *-*

Nota importante anti-spoiler: Leggere questa one-shot soltanto dopo aver letto il capitolo 2 di Nothing else matters

Buona lettura a tutti! ^_^



Categoria: Giochi di ruolo
Fandom: Dolce Flirt
Titolo: Lysandre Ainsworth
Rating: verde
Genere: commedia, introspettivo
Avvertimenti: one-shot
Personaggi: Lysandre
POV: Lysandre
Localizzazione: durante le prove finali per il concerto (ultimo paragrafo del capitolo 2 di Nothing else matters)
Disclaimer: I personaggi e la storia di Dolce Flirt non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Lysandre Ainsworth

«Sei in ritardo.» Borbotti all’indirizzo del tuo migliore amico, senza troppa convinzione: si tratta di appena una manciata di minuti.
«Le vere star si fanno sempre aspettare.» Ribatte lui.
E, anche se sai che vuole soltanto provocarti, non riesci a trattenerti dal lanciargli un’occhiataccia. Dopotutto tu non l’hai mai fatto aspettare.
Ma lui ridacchia e ti raggiunge sul palco, senza aggiungere altro. Lo osservi litigare con l’asta del microfono – borbottando insulti e imprecazioni contro chissà chi – ma decidi di lasciarlo cuocere nel suo brodo ancora per un po’. Almeno fino a quando Cass non minaccia di distruggere tutta la vostra – esigua – attrezzatura.
«È successo qualcosa?» Gli chiedi quindi, voltandoti verso di lui.
Lui che esita un momento di troppo prima di rispondere con la sua solita – finta – indifferenza.
«Niente di che.» Borbotta, chinandosi a raccogliere ciò che aveva scaraventato a terra.
Alzi un sopracciglio e lo guardi scettico, ma non insisti oltre.
«Come vuoi…» Gli concedi, tornando ad occuparti delle casse.
Dopotutto, se non vuole parlarne, non puoi mica obbligarlo.
Lavorate in silenzio per un po’, poi «Ho baciato Nathaniel, oggi.» butta lì Castiel, come se parlasse del tempo.
Un tempo molto, molto bizzarro.
Lasci da parte quello che stavi facendo e gli presti completa attenzione.
«Nathaniel il segretario delegato?» Domandi, giusto per sicurezza: che tu sappia non ci sono altri Nathaniel, al Dolce Amoris – e poi Cass ne ha parlato come se lo conoscessi anche tu.
Lo vedi annuire distratto mentre accorda la sua chitarra.
Aggrotti la fronte, pensieroso. Poi capisci cos’è che non ti tornava.
«Ma non aveva una ragazza?»
Precisamente Melody, la capoclasse di Rose.
«Scharà bishetz.» È la sua – incomprensibile – risposta.
«Come?» Esclami, sperando di non essere caduto in uno di quei ridicoli giochetti infantili.
Ma Cass non ti sta prendendo in giro – in effetti non sono da lui, scherzi del genere – e, tolto il plettro dalla bocca, ripete «Sarà bisex.».
Bisex, eh? Bhé, in effetti non è poi così strano.
«Può darsi.» Ammetti quindi. «E poi?»
Ti guarda interrogativo.
«Hai baciato Nathaniel.» Gli spieghi. «E poi?»
Castiel si attorciglia una ciocca tra le dita, a disagio.
In effetti forse avresti potuto evitare di insistere…
«Bhé, all’inizio ha risposto al bacio…» Comincia prima che tu possa cambiare argomento, guardando un punto indefinito del pavimento «Anzi, in effetti sono io che ho risposto a lui.» Si corregge.
Cosa?
«È stato lui a baciarti?» Esclami, stranito.
«Tecnicamente sì, ma…»
«In che senso tecnicamente? L’hai baciato tu o ti ha baciato lui?» Lo interrompi di nuovo, senza pensare.
«Ma insomma, che t’importa di chi ha baciato chi?!» Sbotta lui, giustamente irritato.
E allora ti rendi conto di aver appena fatto la figura dell’idiota. Però… diamine, non sei certo esperto di relazioni gay, ma hai sempre dato per scontato che fosse il tuo migliore amico a prendere… l’iniziativa. A parte con Dan, forse.
«Scusa.» Borbotti, imbarazzato. «È solo che…» ti fermi un momento, indeciso su cosa dirgli «niente. Scusa, vai avanti.»
Ma il suo silenzio ti fa chiaramente capire che si aspetta una spiegazione più esaustiva.
Pensa, Lys, pensa…
«È solo che…» e poi viene l’illuminazione «ecco, è difficile credere che il Signor Segretario Delegato si sia abbassato a fare la prima mossa…» Borbotti, in una mezza verità che speri possa accontentarlo.
Per fortuna Cass sorride di quel vecchio nomignolo – risultato dell’ennesimo scontro tra i due per un qualche documento da firmare – e riprende il suo racconto.
«Insomma, ci siamo baciati» e qui ti guarda storto, facendoti ridacchiare «e andava tutto bene… ma all’improvviso mi spinge via e blatera qualcosa del tipo “a te non frega niente, ma io non voglio essere sospeso”.» E qui si ferma, stringendo i pugni.
E, anche se probabilmente al momento Cass preferirebbe lasciar perdere questo discorso, sai che invece ha bisogno di sfogarsi ancora, fino in fondo.
«E tu?» Lo incalzi quindi, per farlo reagire.
«Secondo te?» Sbotta lui. «Ho preso la mia roba e me ne sono andato. Che altro dovevo fare?»
Trattieni a stento un profondo sospiro: Castiel ha tante buone qualità, sei il primo a dirlo, ma è sempre tremendamente impulsivo…
«Magari provare a parlarci.» Commenti con voce pacata, sperando di riuscire a farlo ragionare.
Come se fosse facile…
«Non avevo niente da dirgli.»
Appunto.
Ti appoggi alla cassa che stavi sistemando, improvvisamente molto stanco. Perché sarebbe davvero facile dimostrarti solidale col tuo migliore amico, annuendo vigorosamente ad ogni sua frase e insultando insieme a lui “quell’idiota di un segretario”, come l’ha chiamato più di una volta.
Però… il fatto è che, negli ultimi tempi, in un modo o nell’altro finite sempre a parlare di Nathaniel – di quello che ha fatto, di quello che non ha fatto, di come è stato odioso o strano in quell’ora di ginnastica o durante quell’assemblea – e hai la non troppo vaga idea che a Cass quel ragazzo interessi più di quanto sia disposto ad ammettere.
Il che ti riporta al punto di partenza: far ragionare quello zuccone.
Anche se questo significherà affrontare uno dei discorsi più imbarazzanti della tua vita.
Mi devi un favore, Cass.
«Ascolta, Cass.» Cominci, cercando nel frattempo le parole più adatte. Sempre che ce ne siano. «Nessuno a scuola è mai stato sospeso per aver pomiciato in palestra. E sicuramente Nathaniel lo sa. Quindi, ecco…»
Un grande, grandissimo favore.
«Non è che forse lui ha dovuto respingerti?»
Un favore enorme.
«Nel senso,» aggiungi in fretta, il viso tanto caldo che probabilmente hai la stessa tonalità di un pomodoro maturo «magari perché stavate un po’… esagerando?»
Mi sarai debitore a vita. Sappilo.
Eviti accuratamente lo sguardo di Castiel – per pietà di entrambi – e ti rimetti a lavorare in silenzio, lasciandolo riflettere in pace su ciò che gli hai detto.
Sempre che stia riflettendo sul serio e non solo mandandoti qualche accidenti.
Lo guardi con la coda dell’occhio, attento a non farti scoprire, e lo vedi sorridere senza motivo. E allora ti rilassi anche tu, perché sicuramente ormai il peggio è passato.
Fai per tornare al tuo lavoro – ormai quasi finito, tra l’altro – quando l’occhio ti cade sull’orologio a muro. Manca cinque alle sette.
«Dom è in ritardo.»
Più del solito. Di dici, irritato.
Insomma, non siete un gruppo di professionisti, vero, ma se Dominique ha preso un impegno con voi sarebbe carino che si degnasse di rispettarlo. Anche perché, oltretutto, avete pure accettato di lasciarlo entrare come “membro part-time”, per venire incontro ai suoi impegni…
«Arriverà.» Ti rassicura Cass, prima di riprendere a suonare.
Annuisci piano: sì, probabilmente ha solo avuto un contrattempo.
Finisci di sistemare i cavi e ti volti verso Castiel.
Sta ancora suonando, e sembra di nuovo abbastanza tranquillo da tornare sull’argomento Nathaniel – o almeno lo speri.
«Cass…» Cominci, ma vieni subito interrotto dallo sbattere della porta d’ingresso.
«Ecco la star!» Esclama Dom, ridacchiando.
Non riesci nemmeno ad arrabbiarti con lui, tanto sei sollevato: dover riadattare tutte le canzoni con le basi a computer la sera stessa del concerto sarebbe stato un vero incubo.
Saluti il nuovo arrivato e ci scambi quattro chiacchiere mentre lui sistema il suo strumento. Poi, mentre Dominique è concentrato sul suo lavoro, cerchi di riprendere il discorso di prima col tuo migliore amico.
«Ehi Cass.» Lo chiami di nuovo, ma lui ti fa cenno di non continuare, indicando poi col mento il terzo membro della band a pochi passi da voi a mo’ di spiegazione.
Alzi gli occhi al cielo: non sei così stupido da chiedergli cose così personali con Dom a portata d’orecchio, volevi solo sapere…
«Ci parlerò.» Dice poi, rispondendo alla tua domanda inespressa.
Lo spero per te. Ti ritrovi a pensare.
E, poco dopo, iniziate finalmente a provare sul serio.

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Capitolo 3
*** Amelie Faure ***


Angolino dell'autrice

Buonsalvesalvino e buon anno a tutti (in ritardo, ma vabbé)! ^-^
Come promesso, rieccomi qui con questa piccola raccolta/suicidio, stavolta con una flash su Amelie Faure, ovvero la mamma di Cass.

Informazione di servizio: non mi sono dimenticata della tua richiesta, Euphoria__, tranquilla. Anzi, la tua storia è in fase di elaborazione! ;)

Dicevamo... sì, Amelie. Potrei scrivere un'enciclopedia su quella donna, ma mi limiterò a riferirvi le informazioni basilari: stando a quanto si sa dal gioco italiano (e da quanto ho letto su un sito inglese di Candy Love), è un'hostess di volo e, come il marito (pilota di aereo), ha dei turni di lavoro che le impongono di passare molto tempo lontano da casa. In particolare credo sia una hostess di linea e, secondo alcune ricerche che ho fatto, dovrebbe avere, in alternanza, un mese di lavoro e due settimane di riposo.

Questa flash si colloca molto prima dell'inizio di NEM, quando Cass aveva poco meno di un anno. Siamo in una notte vicina al termine della maternità (il periodo in cui alle donne che hanno partorito è concesso di restare a casa col figlio continuando a ricevere una percentuale più o meno alta di stipendio), e del conseguente rientro di Amelie a lavoro.
Un'altra cosa: secondo la mia personalissima interpretazione degli eventi, Amelie e Patrik si sono conosciuti a lavoro e ancora lavorano insieme, sugli stessi voli, con gli stessi turni. Non so quanto questo sia possibile nella realtà, ma vabbé, chiamatela licenza poetica :P

Mi fermo qui, altrimenti rischio di diventare logorroica come al solito, ma sarò sempre e comunque a disposizione per qualsiasi tipo di domanda e/o richiesta.
Ringrazio doverosamente tutti voi che mi seguite e spero di non deludervi.

Ps. La Mathilde di cui si parla in questa flash è la stessa Nanà che abbiamo incontrato nel capitolo sette.

Pps. L'ottavo capitolo di NEM è già a più di metà stesura, e aggiornerò entro gennaio come promesso ^_-

Nota importante anti-spoiler: Leggere questa flash preferibilmente dopo aver letto il capitolo 7 di Nothing else matters

Buona lettura a tutti! ^_^



Categoria: Giochi di ruolo
Fandom: Dolce Flirt
Titolo: Amelie Faure
Rating: verde
Genere: sentimentale, malinconico, introspettivo
Avvertimenti: flashfic
Personaggi: nuovo personaggio, Castiel
POV: Amelie
Localizzazione: Quando la maternità sta per finire e Amelie deve tornare a lavoro
Note: Amelie Faure e Patrik Gauthier sono rispettivamente la mamma e il papà di Castiel.
Disclaimer: I personaggi e la storia di Dolce Flirt non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Amelie Faure

Guardi Castiel dormire al tuo fianco, il respiro regolare e l’espressione beata. Forse sta facendo un bel sogno.
Lo accarezzi piano, sorridendo. Poi gli scosti i capelli dalla fronte e lo baci dolcemente, inspirando quel suo delicato odore di neonato. Un profumo indefinito, un misto di talco, creme e qualcosa a cui non hai mai saputo dare un nome – ma in effetti non ci hai mai neanche provato.
Senti le lacrime pizzicarti di nuovo gli occhi, fastidiose ed insistenti, ma le ricacci indietro: non vuoi piangere. Non ne hai il diritto.
Perché in fondo nessuno ti obbliga a riprendere il tuo lavoro: Patrik guadagna bene, molto bene, e sai che, se volessi, potresti restare a fare la casalinga, oppure trovare un part-time; uno vicino casa, che ti permetta di rientrare presto ogni sera e stare con tuo figlio.
Il punto è che tu non vuoi.
Forse – sicuramente – è una scelta egoista, ma tu hai solo ventiquattro anni – anzi, ventitré e mezzo – e ancora un sacco di sogni nel cassetto. E hai faticato tanto per entrare finalmente tra le hostess di linea, così da viaggiare in tutto il mondo, e adesso proprio non riesci neanche a pensare di rinunciarci così presto.
Perché, anche se ami quel bambino con tutto il cuore, una parte di te sa che, se diventassi una mamma a tempo pieno, lo rimpiangeresti per tutta la vita.
Tiri un po’ su col naso e ti maledici in silenzio, per essere così debole.
Eppure non riesci a farne a meno, perché sai già che quel frugoletto ti mancherà da morire.
Lo stringi a te – piano, non vuoi svegliarlo – e ti concentri sul suo respiro per calmarti.
In fondo non è la fine del mondo. Certo, starete lontani per un mese intero, ma poi avrete anche due lunghe settimane da passare insieme. Tutti e tre: tu, Cass e Patrik.
Patrik… il pensiero che, tra poco, tornerete a lavorare insieme riesce finalmente a strapparti un sorriso: ti è mancato davvero tanto, in quest’ultimo anno.
E poi Castiel non sarà da solo, ti dici. Insomma, Mathilde non è certo la sua mamma, ma è davvero una brava donna, gentile e paziente. Inoltre quei due vanno già molto d’accordo, quindi sei sicura che il tuo bambino si troverà bene, con lei.
Lo senti mugulare nel sonno e lo accarezzi dolcemente.
«La mamma è qui.» Gli sussurri sui capelli, per poi depositarvi un bacio leggero.
E vederlo calmarsi immediatamente, la testa ora appoggiata sul tuo petto, ti stringe il cuore in una morsa di ghiaccio, mentre la tua determinazione rischia di crollare come un castello di carte mal costruito.
Ma poi fai un profondo respiro, ti asciughi le lacrime con la manica del pigiama e chiudi gli occhi, cercando di prendere sonno: ormai è tardi per cambiare idea, se pure volessi farlo.
Speri solo di non pentirtene mai.

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Capitolo 4
*** Lysandre Ainsworth #2 ***


Angolino dell'autrice

Buon S.Valentino a tutti!! <3
Finalmente eccomi qui ad aggiornare questa raccolta... in effetti ho questa one-shot pronta ormai già da un po', ma ci tenevo tanto a pubblicare qualcosa oggi, e questa era a dir poco perfetta: in fondo, l'amore tra due amici è quanto di più bello ci sia al mondo... voi non trovate? *w*
*parte la musichetta di Guy love di Scrubs* <--Se avete due minuti di tempo guardate il video, è bellissimo!!

Comunque... oddio, non vi ho detto la cosa più importante! xD
Questo capitolo - che mi è stato chiesto da Euphoria__ e per questo è dedicato a lei :3 - parla di Lysandre (come si può notare dal titolo) e, precisamente, del momento in cui è iniziata la sua amicizia con Cass.
L'idea l'ho ripresa da ChiNoMiKo (altre info in fondo al capitolo, per non rovinarvi la sorpresa ^_-), ma l'ho poi ovviamente riadattata a NEM.
Una cosa in particolare voglio farvi notare, prima di lasciarvi alla lettura: noi conosciamo (per quel poco che ci è concesso) Lysandre come un tipo estremamente timido e sognatore, che si veste in modo eccentrico e passa le sue giornate con la testa tra le nuvole o a scrivere pensieri e poesie su un blocchetto di carta... il che lo rende uno dei ragazzi più dolci di questo mondo, a parer mio, ma... ecco, ho pensato che, in un contesto realistico come quello che sto cercando di ricreare in NEM, le cose per lui non devono essere state tutte rose e fiori, proprio per questo suo modo di essere...
Non dico altro, ci tenevo soltanto a sottolineare questa cosa. Se volete, fatemi sapere cosa ne pensate ^-^

Il capitolo è ambientato all'inizio del lycée, ovvero circa due anni prima dell'inizio di NEM e... niente, direi che ho finito di asfissiarvi :P
Ringrazio come sempre tutti voi che continuate a seguirmi più o meno in silenzio e vi mando un mega abbraccio virtuale.

Buona lettura a tutti! ^_^



Categoria: Giochi di ruolo
Fandom: Dolce Flirt
Titolo: Lysandre Ainsworth #2
Rating: verde
Genere: sentimentale, introspettivo
Avvertimenti: one-shot
Personaggi: Lysandre Ainsworth, Castiel Gauthier
POV: Lysandre
Localizzazione: All’inizio del primo anno di liceo (circa due anni prima di NEM).
Note: Lysandre porta sempre con sé un block notes su cui segnare appunti, frasi e pensieri sparsi, ma è talmente sbadato che lo perde spessissimo.
Disclaimer: I personaggi e la storia di Dolce Flirt non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Lysandre Ainsworth #2

Ti aggiri pensieroso per la scuola, il passo lento e misurato e gli occhi che scrutano ogni possibile anfratto del corridoio.
Dove diamine è finito?
Lo sguardo ti cade su un capannello di ragazzi del tuo stesso anno, e per un momento accarezzi l’idea di chiedere aiuto a loro.
Solo un momento, però.
Poi li riconosci, e il ricordo dell’ultima volta che hai provato a dar loro questa confidenza torna a farti ragionare. Per questo abbassi la testa e cerchi di oltrepassarli senza dare nell’occhio… ma non ci riesci.
«Che cerchi stavolta, Ainsworth, la borsetta dei trucchi?» Ti provoca uno di loro, sbarrandoti la strada e dando di gomito all’amico vicino.
«No, secondo me ha perso il diario segreto…» Ribatte quello con una ridicola risatina.
E ti verrebbe quasi da sorridere, perché in effetti non ci è andato poi tanto lontano.
Invece ti limiti a rivolgere loro uno sguardo vacuo e inespressivo – uno di quelli che sai per esperienza che fanno irritare le persone – e «Con permesso.» sussurri educatamente, aggirandoli per proseguire la tua ricerca.
Trattieni il fiato per qualche secondo – giusto il tempo di svoltare l’angolo – e poi ti concedi un sospiro di sollievo: non ti hanno seguito.
Certo, continuano ad insultarti a mezza voce per un po’, ma l’ultimo «Frocetto del cazzo.» non ha quella sfumatura cattiva di chi premedita vendetta, quindi dovrebbero lasciarti in pace.
A patto che tu stia alla larga da loro, ovviamente.
Sospiri di nuovo, stavolta un po’ più forte, e ti avvii verso il cortile – magari l’hai lasciato là, il tuo block notes – pensando intanto ai tuoi bulli personali. Perché, anche se sai che non dovresti dar loro questa soddisfazione, la situazione in cui ti hanno messo inizia davvero a pesarti.
Insomma, quegli idioti neanche ti conoscono – non ti avevano nemmeno mai visto, prima di settembre1 – eppure si ritengono in diritto di giudicarti.
“E che giudizi maturi, poi.” Commenti tra te, sarcastico.
Perché, per quanto ti riguarda, la frase “Ti vesti in modo particolare, quindi sei gay.” ha senso più o meno come “Sei bionda, quindi sei stupida.” – ovvero nessuno.
Saluti con sorriso un paio di ragazze della tua classe – almeno loro non ti trattano come un appestato – e continui per la tua strada.
Che tu, oltretutto, sia pure etero, è soltanto l’ironica ciliegina su quella torta amara e indigesta che da qualche settimana sei costretto a mandare giù.
Ma in effetti non è questo il punto – non te ne fregherebbe niente di essere preso per gay, se solo non fosse lo stupido pretesto per attaccare briga – ma piuttosto il fatto che, per colpa di quegli idioti, soltanto in pochi si sono presi il disturbo di cercare di conoscerti.
O meglio, di conoscerti davvero: oltre i vestiti strani, oltre l’aria un po’ svampita, oltre i pensieri e le poesie scarabocchiati in fretta per non lasciarli volare via.
Girelli lento per il giardino, sempre più di malumore, fino a lasciarti cadere stancamente su una panchina.
Pensa, Lys, pensa…
Avete avuto francese, scienze e arte, stamani, ma il taccuino non è in nessuna di quelle aule.
Allora, forse…
«È tuo, questo?»
Una voce burbera e piuttosto familiare ti distoglie dai tuoi ragionamenti, così sollevi gli occhi: Castiel ha la stessa aria annoiata di sempre, ma ciò che ti colpisce di più è la sua mano tesa verso di te.
Ma quello…
Sorridi felice quando riconosci il tuo block notes e lo prendi senza esitazioni, ringraziando sinceramente il tuo compagno di classe. Lui scrolla le spalle con indifferenza e «Era negli spogliatoi.» aggiunge soltanto, accendendosi una sigaretta.
Però non se ne va.
Lo guardi di sottecchi, mentre sfogli distratto le ultime pagine del tuo blocchetto: continua a fumare in silenzio, lo sguardo perso in un punto indefinito del cortile e la testa che si muove appena, al ritmo di chissà quale canzone proveniente dal suo lettore mp3.
Poi l’attenzione ti cade sulla sua maglietta – su quel logo così particolare – e all’improvviso sei sicuro di aver trovato un buon argomento di conversazione.
«Ti piacciono i Winged Skull?» Gli chiedi, godendo internamente della sua occhiata sorpresa.
Hai fatto centro.
«Li conosci?» Fa lui, senza rispondere.
«Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda.» Ribatti con un sorrisetto, facendolo ridacchiare.
«Sono il mio gruppo preferito.» Dice allora, soffiando fuori uno sbuffo di fumo.
Poi, dopo un momento di esitazione, si toglie le cuffie e si siede al tuo fianco.
E forse tu sei solo un inguaribile romantico, ma in Castiel – nel suo sorriso incerto e quasi imbarazzato e nella sua posa artificiosamente scomposta – non vedi un teppistello coi jeans strappati e la sigaretta in bocca… non solo, almeno.
Vedi qualcuno che ti ha dato una mano senza chiedere nulla in cambio – e senza badare al giudizio degli altri.
Qualcuno che forse sta cercando un amico.
Qualcuno come te.
Sorridi e ti appoggi meglio allo schienale.
«Piacciono molto anche a me.»



Note generali: Come vi ho accennato prima ho preso spunto da ciò che ha detto ChiNoMiKo (su un qualche forum/intervista), riguardo all'amicizia di Cass e Lys: secondo lei è iniziata quando Cass ha riportato a Lys il block notes che lui aveva perso (strano, eh?). Poi hanno iniziato a parlare di musica, hanno scoperto di avere gli stessi gusti... e da lì è iniziato tutto! ;)

1) Secondo quanto ho letto su un forum, Lysandre si è trasferito in città dalla periferia in cui viveva con i suoi (e dove i suoi genitori vivono sempre, infatti Lys abita con suo fratello Leigh) per studiare al lycée. Ho pensato che avesse quindi frequentato un collége diverso dalla maggior parte dei ragazzi del Dolce Amoris.

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