summer love.

di __liamsvoice
(/viewuser.php?uid=279626)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 3: *** Capitolo due. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


Capitolo uno
 
 
“Dai, andiamo o la spiaggia si riempirà!” dissi alle altre.
“sisi, arriviamo…” si lamentarono.
prendemmo le borse, salimmo in macchina e ci dirigemmo alla spiaggia, non ero mai stata in quel posto, era bellissimo, soprattutto il bagnino, un tizio riccio con gli occhi smeraldo.  Anche se non mi ispirava molto. Continuava a fare il cascamorto con le oche che gli giravano intorno per tutto il suo turno di lavoro, ma ero sicura che continuassero ancora dopo.
Era una giornata di sole il cielo era limpido e si rifletteva nell’oceano Atlantico, sembrava di essere ai Caraibi.
Posizionammo gli asciugamani in un posto all’ombra vicino agli scogli sulla parte destra della spiaggia, era comodo perché dietro di noi c’era un  piccolo bar. Jane si inventava sempre scuse per andare a parlare con il barista alquanto figo.
Louis William Tomlinson.
Pare che Jane ci abbia fatto una ricerca dopo avergli svuotato il bar. Anche questa volta la accompagnai da lui.
“L’ultima volta, poi vado a fare il bagno.” Le sussurrai annoiata.
Lei annuì eccitata.
E così fu. Nessuna delle tre voleva seguirmi, quindi, ci andai da sola. Mi immersi lentamente nell’acqua cercando di evitare il gelo che mi faceva rabbrividire la pelle. Cercai di fare attenzione e di non scivolare sugli scogli, ma successe il contrario. Il mio piede slittò sfregandosi fino a ferirmi il tallone e la caviglia. Gemetti e affondai.
La ferita mi pizzicava e chiusi gli occhi per non permettere all’acqua di entrarci. Sentii una stretta alle braccia e poi all’improvviso mi ritrovai a galla, tra le poderose e bagnate braccia di proprio lui, il bagnino.
Non feci in tempo a protestare che lui mi aveva già portato fuori dal mare. Mi posò delicatamente sul bagnasciuga, lui mi guardò negli occhi intensamente mentre mi accarezzava le spalle curante.  Era un momento molto romantico, ma fu rovinato dall’acqua che avevo inghiottito e che finì direttamente sul  suo viso, risi beffarda mentre lui disgustato  si puliva la faccia con il braccio.
“Ma che…?!”
Risi più forte buttando la testa indietro, mi guardava male ma sono sicura che trattenesse una risata.
Mi alzai per andarmene continuando a ridere quando il ragazzo mi afferrò il polso facendomi girare e trovare faccia faccia con lui, i nostri corpi si sfioravano.
“Aspetta… ti va un frullato?” mi chiese sensualmente facendomi cenno al bar, lo guardai facendogli credere che avessi risposto di sì, ma lo liquidai con un secco “no”.
Zoppicai via vincitrice, sentivo i suoi occhi verdi delusi ancora addosso… spero non troppo in basso.
Jane e Destiny mi guardarono a bocca aperta, quando arrivai mi sedetti sbuffando sull’asciugamano.
“Poverino è stato così gentile con te!” mi disse Destiny intenerita.
“Magari è libero, potrei…”
“No, non provarci.” Interruppi Jane fulminandola con lo sguardo.
Entrambe mi lanciarono occhiate strane, non riuscivo a capirle fino a che mi girai e quasi spaventandomi vidi quella bellezza inumana del bagnino che mi fissava sorridendo marcando due dolci fossette.
“Allora ti piaccio!” esclamò con occhi che sprizzavano di gioia.
Notai una valigetta con disegnata una croce rossa del pronto soccorso tra le sue mani.
Mi alzai spazientita e cercai di spingerlo via, irritata dalla sua risata.
“Oh ma guarda chi si rivede…” una voce familiare mi fece interrompere quello che stavo facendo.
Mi voltai irrigidita e sorpresa.
Il bagnino lo guardava interrogativo. Dalla sua espressione capii che non si conoscevano.
“Zayn.” Mormorai tra i denti.
“Abby.” Rispose malizioso.
“Quale buon vento ti porta qui?” mi chiese avvicinandosi di più ma il bagnino lo fermò con un colpo sul petto. Zayn lo fulminò ,così, intimidito, lo lascio passare.
“Sai com’è, ci abito.” Risposi acida. “Tu piuttosto, che cosa ci fai qui?”
“Sono tornato da te.”
Non sapevo che dire ero completamente paralizzata, soprattutto nel momento in cui mi sfiorò la mano.
A peggiorare la situazione arrivò il barista, Louis Tomlinson.
“Che succede?” chiese vivace.
“Non è il momento.” Disse Zayn.
Iniziarono a litigare, compresa Jane che mi difendeva sempre. Ero talmente stressata che non ascoltai quello che dicevano. Corsi via ancora tutta fradicia. Sentivo le guance bruciarmi. Percorsi un piccolo vialetto tra gli alberi, salii delle scale scavate nel terreno e mi fermai con il respiro affannato. Mi assicurai che nessuno mi stava seguendo e cominciai a camminare. I sassolini tra i ciuffi d’erba mi punzecchiavano i piedi e mi facevano male alla ferita.
Mi coprii gli occhi per non mostrare le lacrime. Di solito riuscivo a trattenerle molto bene, ma quella volta, l’arrivo di Zayn mi aveva colpito a fondo.
Senza accorgermene andai a sbattere contro qualcuno. Aprii di scatto gli occhi. Era un ragazzo molto alto, dalla faccia tenera. Evitandolo, mi sedetti sulla prima panchina che trovai. Non ero in vena di scuse.
Lo sentii avvicinarsi e poi sedersi accanto a me.
Subito mi alzai ma mi fermai quando sentii la sua dolce voce chiedermi:
“Perché piangi?”
“Affari miei.” Risposi scontrosamente.
Lui si alzò, feci per andare ma mi bloccai. Mi voltai con sguardo basso e finii tra le sue braccia. Mi stringeva forte accarezzandomi la schiena. Non lo conoscevo neanche eppure in quell’abbraccio sentivo che con lui sarei riuscita a sentirmi meglio che con i miei amici.
Sentivo il suo respiro trapassarmi i capelli mori e riscaldarmi il collo. Quando mi accorsi di starlo bagnando, mi scostai.
“Scusa, non volevo.”
“No, non fa niente, ero già bagnato.” Disse sorridendomi dolcemente.
“Piuttosto tu, non hai freddo?”
“No, devo andare. Ciao.” Lo scaricai.
“Aspetta!” mi afferrò il gomito. “ti va di fare due passi alla spiaggia? Immagino siano lì i tuoi vestiti.”
Scossi la testa preoccupata che mi potessero vedere Jane, Destiny e quei tre.
“Ci sono i tuoi amici?”
Annuii.
Non so come fece, ma indovinò. Nei suoi occhi nocciola trovavo conforto e comprensione.
“E vuoi stare da sola.” Concluse.
Non dissi niente, e zoppicai via. Si accorse della mia ferita e silenziosamente mi seguì. Stavo per girarmi e cacciarlo ma quando vidi che la spiaggia era deserta, mi girai verso di lui.
“Va bene, okay.”

 
 SPAZIO AUTRICEE:


Ehi bellezze, per favore recensite e ditemi che ne pensate, anche consigli accetto ovviamentee.! <3 cciao.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo due. ***


Capitolo due.



 
 
Cominciò tutto così.
Io e quel ragazzo, camminammo lungo tutta la riva.
“Come ti chiami?” interruppe il silenzio.
“Abby.” risposi
“Io invece Liam.”
Feci un sorriso sforzato ma non se ne accorse, fortunatamente.
“Chi te l’ha regalato?” mi chiese sfiorandomi il polso. Porsi lo sguardo  e con dolore mi accorsi che stava parlando del mio braccialetto. Fu come un coltello che mi trafisse al cuore.
“Ehm… nessuno di importante.” Balbettai.
“Se te l’ha regalato probabilmente sei importante per quella persona.”
“Beh, pensavo di esserlo…” risposi abbassando lo sguardo.
Non vidi la sua espressione ma se non diceva niente, significa che era rimasto sorpreso.
“Allora perché  prima piangevi?” mi chiese cambiando argomento.
Non feci in tempo a rispondere che una figura conosciuta mi si piantò davanti impedendomi di continuare a camminare.
“Piangevi?!” esclamò Zayn.
“No.” Risposi assumendo uno sguardo innervosito.
Liam mi guardava interrogativo e quando me ne accorsi gli dissi di andarsene.
“Non voglio altri litigi.” Aggiunsi.
Sembrava non volersi muovere.
“Vattene, non intrometterti!” urlò Zayn.
Mi voltai con lo sguardo preoccupato verso Liam e gli feci cenno di ubbidire. Così mi salutò con la mano e corse via alzando la sabbia con i piedi.
“Spero sia solo un amico.” Disse lui alzando un sopracciglio e guardandomi negli occhi.
“E anche se fosse? Cosa ti interessa?” chiesi guardandolo seriamente.
Esitò un po’ prima di rispondermi. “ Siamo stati insieme per troppo tempo, non puoi aver già dimenticato tutto.” Si avvicinò sempre di più. Mi prese la mano accarezzandomi con il pollice le nocche.
“Almeno, io non l’ho fatto.” Mi sussurrò arrivando con le labbra vicino al mio orecchio.
Eravamo sul punto di baciarci, ero tentata, lui mi piaceva, ma non potevo, appoggiai le dita sulle sue morbide labbra, lo guardai ancora per un secondo e andai via.
 
[..]
 
“Wow…” commentò Jane sconvolta.
Eravamo sdraiate sull’erba del giardino della casa che avevamo affittato per le vacanze e, dopo quattro giorni, avevo deciso di raccontare a Jane e Destiny tutto.
Mi guardavano senza aggiungere parola, sentì un ronzio e poco dopo realizzai che era il mio cellulare.
Accesi il display e lo sbloccai, era un numero sconosciuto.
 
<
Ps: porta le tue amiche.
                 
                                                                                                                                                      Harry xx>>
 
Rimasi scioccata dal messaggio ma allo stesso tempo intenerita.
“Chi è?”
“Nessuno.” Non feci in tempo a nascondere il cellulare che me lo rubarono dalle mani.
Spalancarono gli occhi dopo avere letto.
“Hai commesso due reati: il primo, ci hai nascosto questo tenerissimo messaggio. Secondo, siamo invitate pure noi e non ce l’hai detto!”
Mi scappò un piccola risata mentre mi ripresi il cellulare.
“Come fa ad avere il mio numero?” mi risposi da sola volgendo lo sguardo a Jane. Lo stesso fece Destiny. Lei ci guardava innocente.
“Magari l’ha trovato per terra…” cercò di salvarsi.
Alzai un sopracciglio ma poi sorrisi. Era sempre la solita. Si rilassò vedendo la mia reazione.
“Era così tenero, non potevo non darglielo.” Si giustificò.
“Dai, andiamo a prepararci, sono già le cinque!” si allarmò Destiny.
“E chi vi ha detto che ci voglio andare?” chiesi.
Jane sbuffò, mi rubò un’altra volta il cellulare. “Su, entriamo.” Ci incitò lanciando il telefono sull’erba che attutì il colpo. Guardai sullo schermo.


<                                                            Abby.>>

La mia bocca formò esattamente una “O”. Cominciai a rincorrerle dentro casa ma si salvarono chiudendosi in bagno. Sospirando, entrai nella mia camera e  cercai un po’ nel guardaroba.

Optai per un vestito nero, senza spalline e lungo fino a metà coscia e scarpe con tacco dieci.
Lo indossai velocemente e un po’ scomoda per i tacchi arrivai nel piccolo salotto. C’era solo Jane. Probabilmente Des si stava ancora cambiando.
“WOW sei una bbbbomba!” urlò. La guardai male.
Indossava un vestito giallo fluo abbinato a una borsetta e alle scarpe. Era sempre così esagerata… ma bellissima. Poco dopo arrivò Des. Lei invece si era messa un vestito lungo fino alle ginocchia colore verde acqua che si abbinava ai suoi occhi. Io le sorrisi ma Jane le saltò addosso tirandole il vestito fino a strapparlelo. Destiny strabuzzò gli occhi. Adesso le arrivava poco sotto il sedere. Arrossendo si coprì. Jane rise talmente tanto che le venne il mal di pancia.
“Ore?” chiesi trattenendo una risata.

“Le otto.” Rispose ancora scioccata Destiny che guardava spaventata Jane.

[…]

“Allora sei venuta, TESORO.” Mi salutò scandendo bene l’ultima parola.

“E’ stata Jane.” Risposi già spazientita dirigendomi al tavolo degli snack e ignorando la sua presenza.
Mi sentivo gli occhi di Harry addosso, mi girai e lo vidi fissare affascinato il mio fondoschiena, mi  avvicinai gli diedi uno schiaffo e senza aggiungere parola mi allontanai di nuovo.
Al bancone vidi un ragazzo biondo che si stava abbuffando, lo guardai male e lui girandosi verso di me mi disse: ”Che c’è?” sputandomi dei residui di pizza sulla faccia. Non gli rivolsi la parola e raggiunsi le mie amiche, anzi… la mia amica visto che Jane era già  andata a flirtare con Louis.
Sentì una canzone lenta, tutti si misero in coppia, stavo per sedermi su una delle poltroncine del salotto quando davanti ai miei occhi si presentò Zayn dicendomi… “Balliamo?”. Non so perché ma accettai, mi sentivo sola?, o forse ero ancora attratta da quel pakistano sexy?.
Mi prese la mano e mi portò tra la folla sudata e accaldata, poi la lasciò e insieme all’altra mano la appoggiò sui miei fianchi, io invece le posai sulle sue alte e poderose spalle.
Ci guardavamo negli occhi, quella volta erano più magnetici del solito. Era un momento davvero romantico.
“Come mai sei qui? Non sapevo che tu e Harry vi conosceste.” Gli chiesi. “Me l’ha detto Louis il tipo del bar, non volevo venire, ma quando ho saputo che c’eri pure tu ne ho approfittato per dirti… che tu mi piaci ancora Abby…”  Sentii  le mie guance bruciare e abbassai lo sguardo.
“Scusami, devo andare in bagno” mi allontanai.
Non andai in bagno, ma uscii direttamente dalla casa, avevo bisogno di stare da sola, ma vidi Zayn seguirmi e avvicinarsi a me.
Mi prese la mano accorgendosi dei miei occhi lucidi, ci fu un momento di silenzio e lì Zayn mi baciò.
 Il mio corpo si irrigidì e non riuscì a spostarmi, le sue labbra erano morbide come le ricordavo. Quando ci staccammo sentii  una lacrima rigarmi la guancia.
 
SPAZIO AUTRICEE:
 
eehi belle, spero ve gustaa.. occhei aspetto delle vostre recensione eh? <3 baci.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1673960