Lost And Insecure, You Found Me.

di _YouFoundMe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Lost And Insecure, You Found me.


Capitolo Uno

«Dai, non ti preoccupare! Ti troverai bene!» mi consola Andrew mentre siamo in macchina, diretti alla Trinity School. Faccio una smorfia sentendo l’ansia salire sempre di più.
Dio mio, perché tutto d’un tratto sono così insicura e voglio tornare a casa?
Stupida Ansia!
«Cos’è, il gatto ti ha mangiato la lingua?» mi chiede Andrew sorridendomi e dandomi una pacca sulla spalla. Faccio cenno di no con la testa per poi sbuffare.
«E’ che… cavolo, sono agitata! E se non dovessi trovare degli amici? Come farò senza di te?» chiedo disperata ad Andrew.
Ah, l’agitazione!
Vedo Andrew sospirare, poi, dopo qualche secondo riprende a parlare.
«Te la caverai con o senza di me. Sono sicuro che troverai degli amici. Guardati: sei bella, simpatica e anche divertente! Chi non ti vorrebbe come amica?» lo interrompo prima che possa aggiungere altro. «Hai dimenticato timida! Lo sai che non riesco a rapportarmi con le persone…» Porto lo sguardo sulla strada notando che, ormai, siamo arrivati. Il cuore incomincia a battermi forte e l’ansia ad aumentare sempre di più. Nel frattempo, mio fratello parcheggia l’auto, ma non accenna a voler scendere. Prende un respiro profondo, come a voler incominciare un discorso importante, poi, incomincia a parlare.
«Ed eccoci qui, siamo arrivati!» annuncia con una strana smorfia. Annuisco abbassando lo sguardo. Appena sento le sue parole, subito capisco che, ormai, è arrivato anche il momento di salutarci. Faccio un grande sorriso cercando di trattenere le lacrime.
Odio dover stare lontana da mio fratello, ma soprattutto odio essere così fottutamente emotiva.
«Già… Eccoci qui!» sussurro, facendo un finto sorriso.
«Poichè non ci sono i nostri genitori, penso che tocchi a me farti le raccomandazioni» mi dice Andrew, dopo qualche secondo di silenzio, facendomi girare verso di lui.
«Prima di tutto: non metterti maglie troppo scollate e niente minigonne. Non voglio che le persone pensino che mia sorella sia una troia! Poi copriti ed evita di ammalarti! Ma cosa più importante: non voglio ancora diventare zio, quindi usa le precauzioni!» appena sento le sue parole arrossisco e abbasso lo sguardo sentendo l’imbarazzo alle stelle, sperando che cambi discorso.
Ma che cavolo di fratello ho?!
Andrew nota il mio cambio di umore e così, dolcemente, mi sorride.
«Mi mancherai, scricciola!» mi dice per poi portare gli occhi in alto. Alzo lo sguardo osservandolo. Non ricambia il mio stesso gesto e so che, anche lui, in questo momento sta lottando per trattenere le lacrime.
«Mi mancherai davvero tanto, Lee…» sussurra di nuovo e questa volta i suoi occhi incontrano i miei.
«Andrew stai piangendo?» gli domando, con un tono scherzoso, cercando di sdrammatizzare la situazione. «Io? Piangere? Oh no… Mi è solo… caduto il sale negli occhi, si!» mi risponde tirando su con il naso.
«Il sale negli occhi? Ma che…?» rispondo perplessa. Non riesco ad aggiungere altro che subito le braccia di Andrew mi afferrano in un grande abbraccio.
«Stai zitta e fatti abbracciare!» mi risponde stringendomi sempre di più al suo petto.
«Sai Andrew? Anche se sei un fratello strano e rompipalle, credo che mi mancherai anche tu…» gli sussurro in un orecchio arrossendo. Dopo qualche secondo passato così, abbracciati, ci stacchiamo e scendiamo dall’auto in silenzio. Mi aiuta a scaricare le valige e senza aspettare nient’altro ci dirigiamo verso la segreteria per compilare alcuni moduli.

Dopo aver fatto tutto, restiamo qualche secondo in silenzio a guardarci. Si è avvicinato il momento dell’arrivederci. Non voglio allontanarmi dall’unica persona che, in questi due ultimi anni, mi ha cresciuta e che mi è stata accanto.
Non voglio lasciare una delle poche persone rimaste dopo a morte dei miei genitori.
«Su, andiamo! La Trinity School ti sta aspettando!» mi dice sorridendo e tirando di nuovo su con il naso. Subito dopo, mi accoglie in un caloroso abbraccio. Sento gli occhi iniziare a pizzicare e diventare lucidi. Cerco di scacciare via le lacrime inutilmente. Andrew sente i miei singhiozzi e subito mi stringe più forte a se. «Ehi, stai tranquilla! C’è anche Niall qui, lo sai! Non sei sola!» mi sorride serenamente .
«Non è quello il problema… Non voglio allontanarmi da te!» rispondo piangendo ancora. Sento Andrew accarezzarmi la schiena, poi, mi porta alcune ciocche di capelli dietro l’orecchio. «Oh che cosa dolce! Mia sorella mi ama così tanto da non volermi lasciare!» mi sussurra e, dalla sua voce, posso capire che sta cercando di alleggerire la situazione. «Stai zitto, stupido!» lo riprendo per poi scoppiare a ridere insieme a lui. Restiamo alcuni secondi a scherzare, poi, Andrew ritorna di nuovo serio.
«Devo andare…» mi sussurra afferrandomi per mano. Annuisco, rattristendomi di colpo.
«Lo so…» gli sussurro abbassando lo sguardo.
«Dai, non fare così! Ci sentiremo tutti i giorni, te lo prometto!» Mi dice sorridendo. Annuisco per poi abbracciarlo di nuovo.
«Su, vai! Prima che scoppi di nuovo a piangere! Mi raccomando guida piano e salutami David!» gli dico riferendomi al suo ragazzo
Dopo un ultimo lungo abbraccio osservo la sua immagine sparire verso l’uscita, poi, silenziosamente mi giro verso il corridoio che porta alla mia stanza. Mi asciugo la faccia con un fazzoletto e mi dirigo verso la 202.
Sono incerta se bussare o no, ma non faccio in tempo a pensare che subito si spalanca la porta. Mi ritrovo di fronte due piccoli occhi azzurri che mi scrutano attentamente. La figura che ho davanti è slanciata, poco più alta di me e ciò che mi colpisce di più del suo aspetto sono i suoi capelli tinti di un rosa chiaro.
Indossa dei jeans chiari e strappati leggermente, con una maglia a maniche corte dei Ramones. Dopo esserci studiate a vicenda, mi rivolge un bellissimo sorriso che ricambio gentilmente.
«Oh mio Dio! Sei la mia compagna di stanza, vero?!» mi chiede euforica, urlando con la sua vocina stridula. Annuisco sorridente per poi essere travolta da un caloroso abbraccio di cui rimando sorpresa. Poco dopo si stacca dall’abbraccio per poi guardarmi sorridendo.
«Oddio, scusa! E’ che…si! Non vedevo l’ora che arrivassi!» saltella contenta applaudendo come una bambina. Mi scappa una piccola risata a guardarla.
«Tranquilla» le sorrido «Comunque io sono Lee!» le porgo a mano che subito si affretta a stringere. «Piacere, April!» E mentre ci presentiamo mi fa entrare e mi accomodo sull’unico letto rimasto libero.
«Oh scusa, mi sono appropriata del primo letto che ho visto! Puoi prenderlo tu se vuoi, questo!»
«Oh, non cambia niente! Va benissimo questo, tranquilla!» mi affretto a tranquillizzarla. Inizio a sistemare i miei vestiti mentre nel frattempo scambio qualche parola con April.
«Ehi, Io avrei un po’ di fame! Ti va di andare in mensa per pranzo? Ormai è mezzogiorno!» mi propone Apri dopo un po’. «Certo, anch’io ho un po’ di fame!» dico massaggiandomi la pancia. Ci incamminiamo verso la mensa quando la vibrazione del mio cellulare mi distrae dalla chiaccherata con April. Non ho idea di chi possa essere, così, tiro subito il cellulare dalla tasca posteriore dei miei pantaloni. Noto il display e il numero che mi sta chiamando, è del tutto sconosciuto alla mia rubrica, ma rispondo lo stesso. « Ehi cugina! Dove sei che ti raggiungo?» squilla una voce dall’altra parte del telefono. «Niall! Sto andando in mensa… Non ci posso credere che ci rivedremo dopo due anni! Non sai quanto mi sei mancato!» rispondo euforica a mio cugino.
«Nemmeno io! Non so se nemmeno se riuscirò a riconoscerti!» mi risponde divertito, facendo una piccola risata.
«Non sono cambiata molto, Niall!» dico sicura.
«Questo te lo dirò io, ci vediamo in mensa!» non faccio in tempo a rispondere che ha già riattaccato. Rimetto il cellulare in tasca e subito mi dirigo insieme ad April  verso alla mensa. Arrivate, prendiamo un vassoio con un hamburger e ci dirigiamo verso il primo tavolo libero. Sono abbastanza nervosa, è da tanto tempo che non vedo Niall e ho paura di non riconoscerlo. Cerco di non pensarci e concentro sul mio panino. Sto per dare il primo morso quando sento qualcuno gridare poco più lontano da me. «Lee! Ti ho trovata, finalmente!» il cuore batte forte. Rimango con il panino a mezz’aria e alzo lo sguardo in cerca di mio cugino. Non mi ci vuole molto per riconoscerlo: riconoscerei i suoi occhi azzurri tra mille. Noto che si è tagliato i capelli e che ha uno strano ciuffo all’insù. Se li tinge ancora di biondo, nonostante sia bellissimo anche moro. Porta i pantaloni a vita bassa, come faceva anche due anni fa, con una felpa grigia. Lascio il panino nel piatto, o meglio, lo lascio cadere poco delicatamente e subito corro in contro a Niall saltandogli addosso.
«Niall!» esclamo mentre mi stringe in un forte abbraccio.
«Dio se sei cambiata, Lee!» mi risponde lui senza staccarsi.
«Anche tu!» dico, senza riuscire ad aggiungere altro. Si stacca e mi guarda attentamente.
«No, non sei per niente cambiata!» mi prende in giro, riferendosi alle mie parole.
«Io non mi trovo cambiata!» ribatto.
«Sei irriconoscibile! Sei ancora più bella di quanto ricordassi!» arrossisco al suo complimento. Dopo qualche istante ci sediamo vicini. Subito, mi ricordo di April che, in tutto quel tempo, è rimasta a osservare la scena in silenzio con un sopracciglio alzato.
Li presento per poi tornare a parlare con entrambi.
«E Andrew? Come sta?» mi chiede Niall, quando dopo mezz’ora siamo ancora riuniti a parlare.
«Oh, sta bene!» dico con un velo di tristezza.
«E ha trovato l’amore?» mi domanda con un velo d’ironia.
«Oh si! Si chiama David, è davvero molto carino!» affermo.
April inizia a tossire strozzandosi con un pezzo di hamburger. «E’ gay!» dico ridendo e dandole delle pacche sulla schiena.  Niall le porge un bicchiere d’acqua che April accetta volentieri. «Che figata! Oddio, com’è avere un fratello gay?» chiede euforica.
«Niente di che… a parte il gusto in comune per il sesso maschile!» dico ridendo.
«Me lo farai conoscere, vero?»
Vuole conoscerlo sul serio? O mio dio!
«Certo!» esclamo sorpresa.
«A te, Lee? Sei fidanzata anche te?» alla domanda di Niall arrossisco e abbasso lo sguardo in imbarazzo.
«No!» dico in un sussurro, quasi a non voler farmi sentire.
«E quanti ne hai avuti in questi anni?» continua lui, provocandomi.
«Nessuno» ripeto a bassa voce.
Una cosa che Niall non sa è che dopo la morte dei miei genitori, mi sono chiusa molto in me stessa, ma soprattutto con il mondo intero.
«Oh… Ci sono tanti ragazzi carini in questa scuola! Vedrai, farai conquiste!» esclama sorridente. Lo rassicuro con un sorriso timido che ricambia gentilmente.
«Avete già visitato la scuola?» Niall interrompe il silenzio che si è creato.
«Non ancora!» rispondiamo io e April all’unisono.
«Bene: oggi sarò la vostra guida!» esclama tutto contento. Finito di mangiare, Niall coi fa visitare la scuola. Per primo, visitiamo i laboratori di chimica e fisica, le materie che odio di più. Poi, infine,  anche il laboratorio di fotografia. Rimango in silenzio a osservare ogni minimo particolare di ogni foto. Amo la fotografia. Non so di preciso perché, ma è come se fosse una parte di me. Amo immortalare ogni singolo momento con una macchinetta fotografica. Mi rende felice, ma soprattutto mi fa sentire libera.
A malincuore, però, poco dopo lasciamo il laboratorio di fotografia per visitare le altre aule. Mi risveglio dai miei pensieri quando ci ritroviamo davanti un grande campo da calcio.
«Ragazze!» ci richiama Niall «Domani gioco con la mia squadra! E’ la prima partita dell’anno ed è molto importante per noi! Vi va di venire a vederci?» chiede speranzoso, facendo gli occhi da cucciolo. «A me va bene!» risponde tutta contenta April.
«Anche per me!» rispondo poco dopo anch’io.
Niall fa un grande sorriso per poi esultare con un grande «Perfetto!».
Restiamo quasi un oretta insieme a scherzare e a visitare la scuola.
«Oh, no! E’ tardissimo! Devo scappare agli allenamenti! Mi dispiace ragazze ma devo proprio andare! Ci vediamo stasera?» mormora dopo un po’ Niall, dispiaciuto.
Entrambe annuiamo per poi salutarlo con un bacio sulla guancia.
Passo tutto il pomeriggio con April a scherzare e a fare amicizia con lei.
Solo a tarda sera, decidiamo di andare a dormire. E felice per come si sia svolto questo nuovo inizio, mi addormento serenamente sul mio letto. 

 

~
Spazio autrici!
Salve a tutti! Se siete arrivate a leggrere fino a qui, vuol dire che avete avuto molto coraggio per leggere questa FF! ahahah! (:
Allora, prima di tutto ci presentiamo: Siamo Serena (_xlovestyles) e Alessia (_ChangeYourLife). 
E' la nostra prima FF che scriviamo insieme e beh... speriamo tantissimo che vi piaccia! (:
Ci farebbe molto piacere se lasciaste una piccola recensione per dirci cosa ne pensate di questo primo capitolo! c:
Abbiamo detto tutto, beh che dire... al prossimo capitolo!
Un bacio
-Ale e Sere c:

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Capitolo 2
*** Capitolo Due ***


Capitolo Due

«Ciao ragazze! Siete arrivate giusto in tempo!» ci saluta Niall, quando io ed April arriviamo davanti al campo di calcio. Osservo Niall notando che indossa già la divisa da calcetto.
Mi avvicino lasciandogli un piccolo bacio sulla guancia.
«Già, saremmo arrivate anche prima se qualcuno non ci avesse impiegato così tanto per mettersi uno smalto!» dico ironicamente, riferendomi ad April. Quest’ultima, sentendosi presa in causa, mi da un piccolo schiaffo sul braccio. «Ehi! Guarda che mettersi lo smalto è un’operazione che richiede tempo! T’immagini se l’avessi messo male? Che figura ci avrei fatto? O mio dio, non farmi nemmeno pensare!» mormora April facendo una faccia disgustata. Io e Niall ci guardiamo per poi scoppiare insieme a ridere.
«Devo proprio andare! La partita sta per iniziare! Intanto voi andate sugli spalti, ci vediamo appena finisce la partita, ok?»  ci domanda Niall. Annuiamo per poi salutarlo con un “in bocca al lupo”.
«Sai, tuo cugino è davvero figo!» mi sussurra April mentre saliamo i primi scalini della tribuna. Faccio una smorfia per poi girarmi verso di lei. «Già, è davvero bello!» annuisco.
«Ma…ecco… mm… ti piace?» gli domando curiosa. La sento ridere «Lui? Piacere? A me? AHAHAHAHAHAHA si, un po’…» ammette arrossendo. Le faccio un sorriso dolce che subito ricambia, per poi continuare a parlare. «Ehi, guarda che non c’è niente di male se ti piace Niall!» le dico posando una mano sulla sua spalla mentre arrossisce.
«Secondo te gli posso interessare?» mi domanda a un tratto, mentre passiamo davanti a due ragazzi seduti sugli spalti in prima fila.
«Sì, credo che…» non riesco a finire di parlare che un commento da parte di uno dei ragazzi mi fa distrarre.
«Oh, Zayn! Guarda quant’è figa quella ragazza!» Mi giro, notando che, chi ha urlato, è un ragazzo dagli occhi color cielo. Subito non riesco a capire se è alto o basso poiché è seduto, ma noto che ha i capelli castani laccati in un ciuffo.
«Oh, quale?» domanda il ragazzo che gli siede accanto. Quest’ultimo, a differenza del suo amico, è moro e ha gli occhi color cioccolato.
«Ma come quale, stupido! Quella che hai davanti, deficiente!» gli risponde il ragazzo con gli occhi azzurri dandogli un schiaffo sul collo, per poi indicarmi. Appena noto che la ragazza che interessa i loro discorsi sono io, abbasso lo sguardo sentendo le guance andare a fuoco.
Subito, afferro April per un braccio, trascinandola due scalini dietro di loro.
«Ma che ti prende?» mi domanda April confusa.
«Oh….mmm… niente. Volevo…solo sedermi!» le rispondo imbarazzata.
Nel frattempo, la partita incomincia. Osservo che nel campo sono riunite le due squadre. Al capo di una, c’è Niall che salta tutto pimpante. Faccio una lieve risata scuotendo la testa. Il fischio dell’arbitro dichiara l’inizio della partita.
Passati quindici minuti, sento la mano di April scuotermi il braccio.
«Lee, Lee! Mi sono innamorata!» mi dice con occhi sognanti. Subito spalanco gli occhi non capendo.
«Di Niall? Ma come…» non riesco a finire di parlare che subito ride.
«Oh no, non di lui! Di loro!» mi sussurra per poi indicare i ragazzi di prima, seduti davanti a noi. Li osservo ascoltando per qualche secondo le loro conversazioni, mentre sono impegnati a lanciare dei pop-corn nel campo.
«Oh, Zayn guarda Harry che ci sta salutando! Che pirla, è appena caduto per terra!»  esclama colui che, deduco, non si chiami Zayn.  Cerco di vedere chi è questo Harry sporgendomi leggermente dalla mia postazione, ma l’unica cosa che riesco a vedere è soltanto una massa di ricci.
«Ah, che imbrambato!» dice Zayn, se questo è il suo nome.
«Imbrambato? Non esiste questa parola!» esclama l’amico.
«Lo so, infatti l’ho appena inventata! E’ un mix tra rimbambito e imbranato! Sarò intelligente?!» chiede il ciuffone. Faccio una smorfia trattenendomi dalle risate.
«No! Una capra è più intelligente e furba di te!» gli urla contro l’altro.
«Non sono simpaticissimi?!» mi domanda April, distraendomi dai loro buffi discorsi.
«Si!» esclamo perplessa. “Più che simpatici direi scemi” mi ritrovo a pensare mentre li osservo ancora, silenziosamente.
«Bene! Allora andiamo a sederci di fianco a loro!» non faccio in tempo a protestare contro la sua decisione, che subito mi ritrovo davanti ai due ragazzi.
Oh no, perché non sono stata zitta?!
«Ciao ragazzi!» li saluta sorridendo April.
«Ciao a voi, bellezze!» ci saluta così, il ragazzo dagli occhi celesti mentre è impegnato a squadrarci dalla testa ai piedi. Subito arrossisco sentendomi a disagio.
Odio essere osservata. Non lo so, ma… mi imbarazza tanto!
«Vi dispiace se ci sediamo vicino a voi? Sapete, ci sentiamo un po’ sole…» si affretta a rispondere April. Le lascio un’occhiata dandole uno schiaffo sul braccio che i ragazzi non notano.
Sole? Ma io non mi sentivo sola! Anzi, forse stavo meglio prima seduta lì che ora!
«Oh certo! Sedetevi pure!» ci risponde sempre lo stesso ragazzo, facendoci spazio.
«Comunque io sono April e lei è Lee, piacere!» mi presenta April mentre si siede al fianco di Zayn, se non erro.
Subito mi affretto a stringere la mano ai due ragazzi, come poco dopo anche April fa.
«Piacere tutto nostro! Noi siamo Zayn e Louis!»  questa volta a risponderci non è più il ragazzo dagli occhi celesti, ovvero Louis, ma l’amico con gli occhi marroni: Zayn.
Sia io che April facciamo un sorriso per poi spostare lo sguardo di nuovo sul campo da calcio. «Oh, Louis è lei la figa che dicevi prima, vero?» urla dopo un po’ Zayn, indicandomi. Subito arrossisco mentre sento April ridere.
O mio dio, ma che razza di persone ci sono in questa scuola?
Sento Louis portarsi una mano sulla fronte per poi sussurrare uno «Stupido» a Zayn.
Restiamo altri minuti in silenzio, fin quando non sento il braccio di Louis, seduto al mio fianco, posarsi sulla mia spalla. «Allora dolcezza, ti va di uscire con me domani sera?» mi domanda mentre mi guarda dritto negli occhi. Subito m’irrigidisco.
Uscire? Con lui? Ma se neanche lo conosco!
«No!» gli rispondo secca ma anche divertita per la sua buffa espressione che ora gli occupa il viso.
«Dopo domani? Venerdì? Sabato? Sono libero tutti i giorni della settimana per una ragazza bella come te!» continua lui, non arrendendosi. “Ruffiano” penso, mentre gli scoppio a ridere in faccia.
Odio i ragazzi sfacciati e, da quello che posso capire, Louis è uno di questi.
«Non uscirò con te!» esclamo esasperata. Alza le mani in segno di arresa e sorrido compiaciuta.
Oh, menomale: ha capito!
Restiamo per un po’ a guardare la partita, mentre qualche volta osservo April parlare con Zayn. Quest’ultimo sembra molto più intelligente di Louis, indubbiamente.
«Goalllll!» urla a un tratto proprio lui, facendo cadere tutti i suoi pop-corn su di noi.
Faccio una smorfia ridendo.
«Ma…. Aspettate: chi ha fatto Goal?» domanda sempre Zayn, subito dopo.
Subito mi smentisco. Che cosa avevo detto? Che Zayn sembrava più intelligente di Louis? Beh, ecco…tutt’altro!
«Ma sei scemo o cosa?» chiede April sconcertata mentre si ripulisce. Louis ed io sospiriamo esasperati scuotendo la testa.  “Ma quanto può essere stupido quel ragazzo?” mi ritrovo a pensare di nuovo.
Riporto lo sguardo alla partita e mi soffermo a fare qualche foto, poiché mi sono portata dietro la macchina fotografica. La accendo senza togliere lo sguardo dal campo. L’arbitro fischia il primo tempo e vedo Niall camminare al fianco di un ragazzo, che subito richiama la mia attenzione. E’ più alto di mio cugino; ha delle gambe lunghe e la maglia bianca che indossa , fa intravedere il suo fisico scolpito. Ha dei meravigliosi ricci castani che gli ricadono sul viso. Se li scosta con un gesto veloce della mano. Rimango meravigliata dalla bellezza di quel ragazzo, che non riesco a non fotografarlo. E senza rendermene conto, passo da uno a più scatti.
«Lee, che fai?» m’interrompe April.
«Niente, facevo solo qualche foto!» mi affretto a risponderla, agitata.
Il campo si sta liberando, segno che a partita è finita. «Quello lo avevo notato ma… a chi le facevi?» chiede sospettosa.
«Uhm… A Niall! Sì, a Niall!» affermo nascondendo la macchina fotografica dietro alle mie spalle. Vedo April assottigliare gli occhi in due piccole fessure, come se volesse capire se sto mentendo o no. Dopo qualche secondo, forse capendo che è meglio parlarne in privato, mi fa un piccolo segno con la mano che sta a significare che ne parleremo più tardi.
«Oh, è già finita la partita! Andiamo a complimentarci con Niall?» le chiedo qualche istante dopo, per cambiare argomento. Annuisce per poi alzarsi dagli spalti. Poco dopo faccio anch’io lo stesso.
«E’ stato davvero un piacere per noi conoscervi, ma adesso dobbiamo proprio andare! Ci vediamo in giro?» saluta così April, Louis e Zayn che anche loro si sono alzati.
«Certo! E per te Lee, l’invito è ancora valido!» dice Louis, rivolgendosi verso di me. Si sta riferendo all’invito di uscire con lui.
Ma io mi chiedo: ma questo ragazzo che problemi ha?!
«Non ti arrendi proprio tu, eh?» gli chiedo ridendo.
«No. D’ora in poi sarò il tuo incubo peggiore, quindi: buona fortuna!» mi risponde anche lui ridendo e nello stesso istante facendomi un occhiolino.
Scuoto la testa trattenendo una piccola risata.
«Oh mio Dio, qualcuno mi salvi!» dico fingendo di essere preoccupata.
Restiamo a parlare per alcuni minuti, poi dopo un ultimo saluto ci allontaniamo dai ragazzi per scendere nel campo, dove aspettiamo che esci mio cugino. Mentre aspettiamo, accendo la macchina fotografica ma un’April scattante me la prende dalle mani. Prima che possa fermarla, incomincia a guardare le foto che ho scattato durante la partita. Cerco di riprenderla, ma ormai è troppo tardi: ha già visto tutte le foto del ragazzo dai capelli ricci.
«Uh… Guarda, guarda! Che bel fusto che c’è qui!» urla con tono indagatorio.
Sento le guance andare a fuoco dall’imbarazzo.
Oh mio dio, ma perché April non è stata ferma?
«Dai, su! Non c’è niente di male… Non devi vergognarti!» mi riassicura. Annuisco accennando un sorriso timido.
Facile a dirsi: non è lei quella che è stata trovata con le mani nel sacco!
«Di cosa non si dovrebbe vergognare?» una voce familiare, che arriva dalle nostre spalle, mi fa sobbalzare.
«Oh, niente! Cose da donna!» risponde April per me, facendomi un occhiolino.
«Oh… capito! Allora, vi è piaciuta la partita?» ci chiede speranzoso Niall, cambiando argomento.
«Sì, sei stato bravissimo, cugino!» gli rispondo abbracciandolo.
«Grazie!» arrossisco lievemente per il mio complimento.
Restiamo per qualche secondo a parlare, fin quando non mi ricordo che ho una commissione da fare.
«Ragazzi, scusatemi ma mi sono ricordata che dovevo fare una cosa! Ci vediamo dopo, ok? Ciaoo!» e prima che possa sentire una loro risposta, me ne scappo verso la palestra della scuola. Quando mi trovo davanti ad essa, entro dentro guardandomi attorno. Sto cercando qualcuno con cui possa parlare, ma non vedo nessuno. Solo dopo qualche minuto riesco a scovare vicino alla cassa, un ragazzo. Lo osservo silenziosamente, cercando di capire se è un allenatore o soltanto un cliente, come me.  Ha la testa quasi rasata, due occhi color nocciola e un sorriso mozzafiato che però trasmette molta dolcezza. Insicura, mi avvicino a lui. Quando sono ad un passo dal ragazzo, gli picchietto una spalla, facendolo girare verso la mia direzione. «Ciao, hai bisogno?» mi chiede con dolcezza.
«Ehm… Sì, starei cercando l’allenatore di Box… Per caso sai dov’è?» gli domando, sentendo l’imbarazzo salire alle stelle. La sua risata mi fa portare di nuovo lo sguardo su di lui.
«Certo che so dov’è, anzi, ce l’hai proprio davanti agli occhi!» mi risponde sorridendo. Subito non capisco. Penso che mi stia prendendo in giro, ma appena ragiono sulle sue parole capisco tutto.
«Tu… tu sei l’allenatore? Ma… sembri uno studente!» esclamo, alzando un sopracciglio incredula.
E’ impossibile: di sicuro mi sta prendendo in giro! E’ troppo giovane, cavoli!
«Lo so, sono giovane. E poi non hai sbagliato: frequento anch’io il college, quindi sono anche io uno studente. Solo che invece di fare sport, io alleno!» mi chiarisce per poi porgermi la sua mano. «Comunque  io sono Liam! E … Perché mi cercavi?» chiede lui.
Gli stringo la mano e, nel frattempo, mi presento anch’io.
«Oh…Io sono Lee, piacere! E ti stavo cercando per sapere se posso iscrivermi per gli allenamenti di boxe… E’ possibile?» domando, sperando che non inizi a dire che sono troppo piccola e gracile per uno sport così pericoloso. Ogni volta, mi dicono sempre le stesse cose e, dopo un po’, diventa anche scocciante!
«Certo che è possibile! Devi solo compilare questi moduli. Te li lascio così me li puoi portare domani… Va bene?» faccio un sorriso di sollievo e annuisco prendendo i fogli che Liam mi porge.
«Allora ci vediamo domani?» gli domando, dirigendomi verso la porta.
«Certo!» mi risponde. Lo saluto per un’ultima volta, poi mi dirigo verso l’uscita.

Il corridoio che porta alla mia stanza non è molto affollato, ma nel mentre che mi avvicino, ho come la sensazione che qualcuno mi stia osservando. Quando mi trovo davanti alla mia camera, mi volto notando che la mia sensazione, non era poi così sbagliata. Due occhi meravigliosi verdi mi osservano da lontano. Appena focalizzo per bene il suo viso, capisco che è lo stesso ragazzo che oggi alla partita ho fotografato. Incrocio il suo sguardo e subito sento una strana sensazione alla pancia. Rimaniamo fermi per qualche secondo a guardarci negli occhi, poi, di fretta apro la porta della mia stanza chiudendomi dentro. Appena faccio un passo all’interno, un orribile odore di smalto mi travolge.
April ha aperto dodici smalti per poi metterne solo uno! Adesso la strangolo, giuro!
«Ti prego, dimmi che almeno hai aperto la finestra! Non si respira qui dentro!» le urlo contro, tappandomi il naso con due dita.
Non so come faccia lei, ma io sto davvero soffocando!
«Per un po’ di smalti, che vuoi che sia?! Non morirai per la puzza!» mi risponde lei con non calanche mentre è impegnata a soffiare sulle unghie. «Un paio?! Ne hai aperti dodici, April! D-o-d-i-c-i!» le urlo contro ridendo e scandendo per bene l’ultima parola.
La sento sbuffare mentre silenziosamente si alza per andare ad aprire la finestra.
«Contenta adesso?» mi chiede esasperata. Ridendo corro alla finestra.
Sì, finalmente sto respirando aria pura!
«Oh, aria pura! Grazia a Dio!» esclamo soddisfatta mentre April ride, scuotendo la testa.
«Vado a farmi una doccia, va! E... non provare ad aprire altri smalti se non vuoi ritrovarti a dormire fuori alla porta!» le dico, puntandole un dito contro. Sento la sua risata, poi entro nel bagno, chiudendomi la porta alle spalle.

Lascio l’acqua calda scorrere sul mio corpo nudo, rilassandomi. I miei pensieri vanno a lui, a quel ragazzo dagli occhi verdi. Non riesco a non pensare al suo meraviglioso sorriso e a quei suoi ricci ribelli che gli contornano il viso. E’ una sensazione strana: mai, e dico mai, mi è capitato di pensare così tanto ad un ragazzo che nemmeno conosco.
“Basta!” mi ripeto mentalmente, cercando di non pensarci. Esco subito dalla doccia e, dopo essermi asciugata, mi vesto con un paio di Jeans chiari abbinati ad una grande felpa grigia senza cappuccio, che ho rubato a mio fratello. Esco dal bagno per poi buttarmi sopra il mio letto come un sacco di patate. Ho la testa che mi scoppia e tutto questo è colpa di quel bellissimo ragazzo a cui non riesco a non pensare.
“Meglio se mi addormento un po’” Mi ritrovo a pensare, mentre mi addormento come una bambina sul mio letto. 


Spazio Autrici!
Ciao a tutte, chi vi parla è Serena! L'Alessia è morta... Ahahah no, scherzavo lol
Scusateci tantissimo per il ritardo, ma purtroppo scriviamo i capitoli mentre siamo in classe e poi dopo non abbiamo mai il tempo per ricopiarli al pc! 
Poi, avrei pubblicato anche sabato scorso se solo qualcuno ( e con qualcuno intendo Alessia lol) non mi avesse preso il quardernino con scritto la storia, non facendomi così scrivere il capitolo al pc!
Sono un pò di fretta, quindi sarò breve: spero che il capitolo vi piaccia!
Se volete lasciarci qualche recensione, noi ne saremo più che felici! c: 
Se ci sono degli errori, scusatemi ma non ho riletto T_T
Detto ciò scappo via!
Ciauuu bella! Un saluto anche da Alessia! c:

P.s. Mi sono dimenticata di ringraziarvi per le recensioni LOL
Grazie a tutti coloro che hanno recensito e aggiunto la storia ai preferiti/seguite/ricordate!
Vi amiamo! c:
Adesso, scappo sul serio!
Ciaoooo!

 

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