You're a troublemaker, girl.

di xsimplebuteffective
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Romeo and Juliet? ***
Capitolo 2: *** Do you want to be the sugar of my coffee? ***
Capitolo 3: *** Im a chicken! ***
Capitolo 4: *** Be my car. ***
Capitolo 5: *** Why now? ***
Capitolo 6: *** Cooking. ***
Capitolo 7: *** Truth - The End. ***



Capitolo 1
*** Romeo and Juliet? ***




1. Romeo and Juliet?


Sbuffo posando l’ultimo romanzo rosa nell’apposita sezione.
Chi me l’ha fatto fare di andare a lavorare in una biblioteca?
A giusto, i miei genitori.
“Haylee, devi incominciare a pagarti gli studi. L’università la paghiamo noi, ma l’appartamento devi pagarlo tu.”
Ma vaffanculo, va.
Odio i libri, mi annoia leggere.
Oggi manca la ‘simpaticissima’ direttrice Hyacinta, quindi devo fare tutto da sola.
Che nome di merda.
Scendo dalle scale e mi metto seduta dietro il bancone in legno.
Questo posto non è per niente invitante.
E’ così antiquato.
Dall’altra parte della biblioteca ci sono dei ragazzi che si stanno preparando per un esame.
Studierei anche per strada piuttosto che stare in questa merda di posto.
Afferro il libro di psicologia ed incomincio a leggere il capitolo 7.
Un ragazzo entra allegro nella biblioteca per poi incominciare a fare un giro per gli scaffali.
Lui è uno di quelli a cui non interessa una minchia dei libri, ma entra per far colpo su qualche donzella che sta leggendo ‘Romeo e Giulietta’.
La frase per attraccare è questa: “Magari non sarò Romeo e tu non sarai Giulietta, ma ti andrebbe lo stesso di fare conoscenza con me?”
Ci cadono tutte tranne me.
Seguo il ragazzo e come previsto va nel reparto dove c’è ‘Romeo e Giulietta’.
Una ragazza sta leggendo tranquillamente il libro, seduta su una poltroncina in maniera molto composta.
Il ragazzo inclina la testa per poi creare un frase adatta.
-Magari non sarò Romeo e tu non sarai Giulietta, ma ti andrebbe lo stesso di fare conoscenza con me?- dice facendo il playboy.
Gente persa, davvero.
Che avevo detto io?
La ragazza alza gli occhi e scontra quelli del ragazzo.
Acciminchia, che ragazzo.
Lo guarda ammaliata per poi alzarsi.
-Sono Amy.-
-Piacere, Olly.-
Io scoppio a ridere in una maniera disumana.
-Non ci credo!- dico mentre rido.
La ragazza mette il libro dentro la borsa per poi uscire imbarazzata dalla biblioteca.
Il ragazzo mi squadra apparentemente imbarazzato, arrabbiato e divertito.
Ritorno alla mia postazione, lasciandolo lì.
Una vecchina entra dalla porta e con la lentezza di una lumaca di avvicina a me.
-Buonasera signorina.- mi saluta cordialmente.
-Salve, come posso esserle d’aiuto?- dico scocciata.
Solitamente sono di buon umore con le persone che mi ispirano simpatia.
Questa vecchina e la sua lentezza mi urtano solo le palle che non ho.
-Ha presente il mio nipotino Cornell?-
Cornell?
Minchia, devo proporre alla direttrice di aggiungere uno scaffale solo per i nomi da dare ai bambini.
-No, signora. Non so chi sia Cornell.- assumo un’espressione schifata e la vecchina la nota.
-Per caso non le piace il nome Cornell?- dice minacciosa
-No, per carità.-
-E io lo dico. Cornell.- urla.
-Cornell. C, o, r, n, e, doppia l. Cornell.- continua urlando.
Alcuni ragazzi che studiavano si sono girati e hanno incominciato a ridere.
L’ho sempre detto che i ‘Soliti Idioti’ fanno male al cervello.
-Signora, amo questo nome. Chiamerò mio figlio così se la smette di urlare.-
Per carità, non lo farò mai.
Nemmeno per soldi, davvero.
Rovinerei la reputazione a mio figlio, sks.
-Oh, allora mi scusi. Dicevo.. Ha presente il mio nipotino Cornell?- ripete.
No, questa è pazza.
-Certo, Cornell! Quell’amore di bambino! Mi dica pure.- fingo un sorriso.
I genitori di questo bambino dovevano usare il preservativo.
O magari un libro di nomi.
La vecchina si sente soddisfatta e continua a parlare.
-Vuole i libri di Geronimo Stilton, quelli da colorare.- spiega gesticolando.
Che ho fatto di male?
-Deve andare in un’edicola o in una libreria.-
-Oh, sapevo che eravate sforniti. Tutta questa strada per trovare una bibliotecaria a cui non piace il nome di mio nipote. Buona serata e vaffanculo.-
No, ma questa è pazza.
-Ma vaffanculo a lei e suo nipote Cornell.-
Dall’uscio della porta, Hyacinta guarda la scena con la bocca aperta.
Oh minchia minchia.
-Haylee, sei licenziata.- dice secca.
Il ragazzo di prima compare alla mia sinistra e guarda attento la scena.
-Ma non è colpa mia, questa pazza ha fatto tutto da sola!- mi giustifico.
Non proprio, gli offeso il nipote, ma tralasciamo.
-Ti ho detto che sei licenziata.- ripete tutta rossa in viso.
Sento il tizio di prima iniziare a ridere.
-Perfetto, ma prima devo dirle due cose. Uno, questa biblioteca è una merda. Due, il suo nome fa davvero cagare.-
Prendo le mie cose e faccio un cenno alla donna che ha la mascella che fra poco tocca terra.
Il ragazzo che prima rideva piano, adesso non si sta dando un contegno.
-E tu, che minchia ridi?-
Lui scuote la testa ed io esco.
E’ finita.
Menomale, avrei dato fuoco a quel posto da un momento all’altro.







Oyey.
Sono arrivata anche qui, olè.
Salve a tutti, ecco a voi la mia mini-long su Olly.
Mi sono davvero innamorata di questo ragazzo e così ho scritto una storia.
Niente di così serio, sappiatelo.
Spero vi piaccia, lalala.
Se vi va recensite e fatemi felice :).
Scompaio, un bacio!
<3

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Capitolo 2
*** Do you want to be the sugar of my coffee? ***




2. Do you want to be the sugar of my coffee?


-Può darmi un bicchier d’acqua, per favore?- fa un signore sull’ottantina.
Annuisco e ne riempio uno con acqua naturale.
Ne beve un sorso per poi guardami.
-Scusi, può darmela frizzante?-
Oh, ma che palle.
Annuisco, contenendomi.
Ne beve un sorso per poi richiamarmi.
-C’è più fresca?- chiede.
Adesso lo picchio.
-No, c’è questa e questa si beve.- gli dico più cordialmente possibile.
Scherzo, io non riesco ad esserlo, icsdì.
-Haylee ti supplico, prendi le ordinazioni di quel tavolo. Devo assolutamente parlare con Curt.-
-Ma non avevate litigato?-
Non mi risponde nemmeno che esce dal retro.
Dove mi è venuto di andare a lavorare in un bar?
Guardo il tavolo che mi ha indicato Ally, l’altra cameriera, e mi avvicino con un block notes in mano.
-Cosa ti porto?- chiedo al ragazzo seduto.
Non ci credo.
E’ quel ragazzo di ‘Romeo e Giulietta’.
-Il tuo numero di telefono?-
-Non vale, anche io voglio la frase da playboy.- incrocio le braccia, sfottendolo.
-Vuoi essere lo zucchero del mio caffè?- mi fa l’occhiolino.
-Mh, potrebbe andare.-
Mi metto dietro il bancone e cerco di fare un caffè.
Dico ‘cerco’ perché non l’ho mai capito.
Non ci vado d’accordo.
Premo tutti i tre pulsati e questo aggeggio non sembra voler partire.
-Che cazzo è?!- sbotto.
Il ragazzo mi guarda da lontano, ridacchiando.
Ma questo minchione ride dalla mattina alla sera?
Vado sul retro e stacco Ally da Curt.
-Perdonami Curt, ma se non vuoi la tua fidanzata morta, deve tornare dentro con me.-
-Ma io non sono Curt.- dice grattandosi la nuca.
-Non sei Curt?- dico guardandolo per poi passare alla ragazza.
-Non è Curt?- dice lei facendo la finta scioccata.
-Non sono Curt?- dice lui interrogativo.
Faccio un cenno con la mano, segno che non mi interessa il suo nome e prendo Ally.
-Mi devi fare un caffè, non ne sono capace.-
-Certo che sei un’impedita, eh.-
-Parla quella che se la fa con Curt senza che si chiami Curt!-
Mi da le spalle e due minuti dopo mi da il caffè.
Lo metto nel vassoio e mi dirigo verso il tavolo.
-Quindi hai deciso di essere il mio zucchero?- dice soddisfatto.
-No mi dispiace, non mi hai convinto. Preferivo una frase più romantica come Romeo e Giulietta.-
Lui sbuffa per poi sorridermi.
Cazzo quant’è bello.
Complimenti alla mamma.
-Sono Olly.- mi allunga la mano.
-Il mio nome non te lo dico.- dico afferrandola.
-Ti chiami Haylee, giusto?-
E’ un mago, mamma mia.
Come ha fatto.
Spalanco la bocca e lui ride.
-E quella tua amica si chiama..- strizza gli occhi. -Ally.-
La mia mascella tocca terra.
-Ma come? Sei un mago, ammettilo!-
-No, semplicemente avete le etichette con il nome scritto.- scoppia a ridere, attirando l’attenzione di tutte le persone che sono dentro il bar.
-Sei un cazzone.- mi scappa una risata e ritorno dietro il bancone.
Una signora sulla settantina si avvicina al bancone.
-Può darmi un bicchier d’acqua, per favore?-
Annuisco per poi riempirlo con acqua frizzante, ricordando il signore di prima.
Magari tutti i vecchi preferiscono le bollicine.
Beve un sorso per poi guardami.
-Scusi, può darmela naturale?-
Mi sta prendendo in giro.
Sbuffo e prendo una bottiglia dal frigo, evitando la richiesta di acqua più fresca come il primo signore.
Ne beve un sorso per poi richiamarmi.
-C’è più calda?- chiede.
-Vaffanculo a lei, al signore di prima, all’acqua, ai caffè e vaffanculo anche a te Olly!- dico indicandolo.
Il ragazzo sputa il caffè che sta bevendo, iniziando a ridere.
Duecentotrenta chili di uomo, ovvero il proprietario, si avvicina minacciosamente.
-Scompari da qui, mocciosa.-
-Una dieta?- chiedo ironica pronta a scappare.
Tutte le persone sono con la bocca a forma di ‘o’, in trans, tranne Olly che sta continuando a ridere.
Decido che è il caso di scappare, così esco velocemente dalla porta.
Le macchinette del caffè sono inutili, sks.





Oyey.
Salve:))
Il capitolo di prima non è stato cagato, quindi adesso cagatemi, pls):
Scherzo, spero vi piaccia.
Un bacio, ciauZ.
<3

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Capitolo 3
*** Im a chicken! ***




3. Im a chicken!

 

Mi ero recata ad un fast food per cercare lavoro.
Il proprietario mi aveva detto che potevo lavorare lì e che il mio lavoro non sarebbe stato impegnativo.
Adesso sono dentro un costume da pollo e mi trovo all’entrata del locale.
Vorrei buttarmi sotto una macchina ma mi scambierebbero per un uccello e si fermerebbero.
Indosso una tuta gialla orribile.
Se mi vedessero Enzo e Carla, morirebbero sul colpo.
Ma io dico, per rispetto di chi la indossa, la testa la creavate in modo da non fare vedere il volto di chi ci sta sotto.
E invece no.
Sono tutta coperta tranne il viso.
Sono riconoscibile ed è questa la cosa che mi preoccupa di più.
Ragazzi, è davvero imbarazzante.
Un ragazzo attraversa la strada e si avvicina.
-Benvenuto al ‘Chicken Fast Food’, spero che il cibo sia di tuo gradimento!- dico fingendomi allegra.
-Non sei per niente credibile, Haylee.-
Oh minchiarella.
Questo tizio mi perseguita.
-Olly?-
-Ti ricordi come mi chiamo, wow!- saltella felice.
-Sono così tanto riconoscibile?- chiedo sperando in una risposta negativa.
Lui fa un passo indietro e scoppia a ridere.
-Lo sei, eccome!- dice ancora ridendo.
-Sei simpatico, sai?- dico ironica.
-Davvero?-
-No, scherzavo. Mi stai altamente sulle palle.- sorrido.
Non la prende male, anzi incomincia a ridere.
Una coppietta di ragazzi si avvicina per entrare.
-Benvenuti al ‘Chicken Fast Food’, spero che il cibo sia di vostro gradimento!- faccio l’occhiolino per essere più convincete possibile.
Cazzo faccio l’occhiolino?!
Tanto non convincente comunque.
Non lo potrò essere mai con un costume da pollo addosso!
Che palle, oh.
La coppia cerca di contenersi, quando il ragazzo scoppia a ridere senza ritegno.
-Cazzo ridi, minchione? Ti vorrei vedere a te con un costume da pollo.- dico incazzata.
Il ragazzo sembra spaventarsi così afferra la mano della ragazza e continuano dritti per la strada.
Il proprietario, il quale indossa solo una maglietta giallo fluo con la stampa di un pollo, mi manda un’occhiataccia.
Ma non è colpa mia se i clienti scappano.
E’ colpa di questo costume di merda, che cazzo.
Mi giro verso Olly, il quale è ancora accanto a me e ride come un malato.
-Smettila di ridere, stronzo!- lo rimprovero.
Vedo avvicinare una vecchina con un bambino per mano.
Non ci credo, è Cornell con la vecchina isterica.
-Benvenuti al ‘Chicken Fast Food’, spero che il cibo sia di vostro gradimento! Ciao Cornell, salve vecchina isterica.-
-Vecchina isterica a chi, dove, cosa?- fa la vecchietta incazzata.
-Non si ricorda di me?- mi fingo triste.
Lei scuote la testa.
-Per colpa sua e del suo nipotino Cornell, sono stata licenziata in biblioteca.-
-Che cazzo vuole da me, io non mi ricordo nemmeno di cosa ho mangiato stamattina!-
Povera pazza.
Il bambino mi da un calcio alla gamba.
-Bimbo, ma che minchia di problemi hai?- dico toccandomi la parte dolorante.
-Cornell è mio fratello, io sono Crispian.- ringhia.
Olly è rosso in viso, e non riesce a non ridere.
Oh, che carino il bimbo che fa il vino ‘San Crispino’.
Mi abbasso all’altezza del bimbo per guardarlo meglio.
-Ma i tuoi genitori, quando hanno deciso di darvi questi nomi di merda, avevano Katy Perry che sparava fuochi d’artificio in testa?-
Il bambino mi tira un pugno, dritto in un occhio.
Olly è seduto per terra e quasi non respira.
‘Sto minchione non mi aiuta.
-Ben fatto, Crispian. Andiamo a mangiare da ‘Hamburger Fast Food.’-
Quanta fantastia, eh.
Io ho la mascella che quasi tocca terra, scioccata dal gesto del bambino.
Olly ride, come al solito.
Il proprietario, sempre quello con la maglietta gialla fluo e la stampa di un pollo, si avvicina.
-Haylee, mi fai perdere clientela, sei licenziata!- urla sputacchiando.
Stavolta non protesto nemmeno.
Mi tolgo il costume da pollo e glielo lancio.
-Posso darti un consiglio? Fatti controllare da un medico, sei ossessionato da questi minchia di polli!- urlo ed esco dal locale.
Saluto con un cenno Olly che ha guardato la scena ed imbocco la strada per prendere la metropolitana.




Oyey.
Io vi amo, proprio.
Grazie mille delle recensione djsncfj
Questo capito è di una demenza assurda HAHAHAHAH
Avete visto il video di 'Army Of Two'? 
Minchia, solo questo.
Un bacio!:*
<3<3<3

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Capitolo 4
*** Be my car. ***




4. Be my car.

Sfoglio il mio libro di psicologia, contenta di essere arrivata a fine capitolo.
Sento bussare così sollevo la testa e mi guardo intorno.
Il negozio di videogiochi è pieno di ragazzi in cerca di un nuovo passatempo.
Ecco come sprecare il tempo.
Non impazzisco per i videogiochi, mi piacciono quelli delle corse d’auto.
Ci giocavo con mio cugino e non so quante volte l’ho battuto.
Sapevo che lui era una schiappa così facevamo delle scommesse prima di iniziare.
Non potrò mai dimenticare quella volta in cui lo feci passeggiare in boxer davanti casa sotto gli occhi di numerosi passanti.
Non vedendo nessuno torno a legger l’ultimo paragrafo.
-Fcufa, dov’è la fefione dei giochi di calcio?- chiede un ragazzo i denti a castoro.
-Fono alla tua deftra.- lo imito trattenendo le risate.
Sembra non farci caso e scompare dalla mia vista.
Abbasso gli occhi sul libro e certo di leggere l’ultimo paragrafo.
-Fcufa, ma alla mia deftra ci fono folo quelli di combattimento.- spiega.
Che palle.
Mica questo negozio è così grande da non trovare le sezioni.
Poi rifletto.
Si trovano alla mia destra quindi alla sua sinistra.
-Perdonami, volevo dire alla tua finiftra che è la mia deftra.- sputacchio.
Devo trattenere le risate.
Lui sorride mettendo in mostra i denti storti.
Un apparecchio no, eh?
Non ha ancora capito che lo sto prendendo per il culo.
-Ehi, guarda che non ci fono nemmeno a finiftra!- dice innervosendosi.
Ah, giusto.
-Vero, hai ragione. Fono al centro, alle tue fpalle.-
Il ragazzo, senza dire niente, si gira e si immerge nella ricerca.
Torno al mio libro.
Ho un esame e ancora non l’ho finito.
-Mi aiuti a cercare PES?- dice il ragazzo di prima affacciandosi dallo scaffale.
Mi guarda come se volesse mangiarmi.
Come guardo io le patatine del Mc Donald’s.
Haylee, pensa una via d’uscita.
-Tu ti fenti folo anche quando non fei folo?-
Lui mi guarda reputandomi pazza e ritorna in mezzo agli scaffali.
Haylee ce la fa ancora.
Mi sento picchiettata la spalla così alza di nuovo la faccia.
Se è di nuovo quel tizio, lo castro.
-Buongiorno Haylee.- dice una voce maschile.
Quando mi accorgo che questa voce proviene proprio dietro di me, scatto in piedi.
Ho perso cinque anni di vita, cazzo.
-Sei minchione o cosa?- chiedo con la mano sul petto.
-Cosa.- ridacchia.
Risposta più squallida mai sentita, sul serio.
-Hai bisogno di qualcosa?- chiedo più gentilmente possibile.
-Sii il mio pallone, io sarò il tuo calciatore.- dice avvicinandosi.
Scoppio a ridere senza contegno.
-Non ti piace?-
Scuoto la testa cercando di diventare seria.
-Sii la mia macchina, io sarò il tuo guidatore.- tenta facendomi l’occhiolino.
Stavolta annuisco per farlo contento.
-Olly, devo chiederti una cosa.- dico guardandolo.
Che bel ragazzo, però.
-Mi segui?- chiedo con uno sguardo indagatore.
-Mh, può essere.- fa spallucce.
E’ serio?
Forse scherza.
-Mi prendi in giro?- dico trattenendo una risata.
Lui scuote la testa.
-Vuoi qualcosa da me?- chiedo.
Il ragazzo di prima si avvicina.
Ti prego, non adesso.
Olly non mi risponde.
-Fcufami, vorrei..- mi interrompe il ragazzo con gli occhiali.
Gli faccio cenno con la mano di stare zitto, per poi tornare a guardare Olly.
-Olly, parlo con te.- dico incrociando le braccia.
-Vorrei fapere..- interrompe di nuovo il ragazzo di prima.
Che cazzo vuole?
Non vede che sto parlando di una cosa importante?
-Olly, che vuoi da me?-
Il ragazzo indica qualcosa dietro le mie spalle ma io non ci faccio caso.
-Haylee.- fa una voce che non appartiene ad Olly.
Minchia, adesso mi incazzo.
Non si può nemmeno parlare in pace.

-Adesso mi sono esplose le ovaie. Hai presente quando senti ‘Gangnam Style’ duecento volte in due giorni? Ecco.- mi giro trovandomi davanti il proprietario del negozio.
No, non di nuovo.





Oyey.
Io vi amo come il pane ama la nutella.
Vi amo come amo le crocchette di pollo del Mc Donald's.

Spero di aver reso chiaro il concetto HAHAHAHH
Grazie mille per le recensioni, siete delle meraviglie. Adesso rispondo a tutte :))
Il capitolo dopo sarà BBBBUMM.
Quindi preparatevi.
Duemila baci, ciaux.
<3<3<3

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Capitolo 5
*** Why now? ***



5.Why now?

Sistemo l’ultima felpa in mezzo alle altre per poi tornare a sedermi dietro il bancone.
Questo lavoro mi piace più degli altri.
Con questo non significa che mi piaccia lavorare.
Mi squilla il cellulare e, dopo averlo cercato in tutto il negozio, lo trovo.
“Pronto?”
“Ciao Lee, sono mamma!” dice una voce squillante.
O santissimo cielo, salvatemi.
“Ehi, mammina cara.”
Vorrei portarti ad un concerto di Michel Telo e farti sentire fino alla morte ‘Bara bara bara bere bere bere’ e, per concludere, una serie di volte anche ‘Ai se eu te pego’.
Minchiate di canzoni.
“Stai lavorando, tesoro?”
Se per lavorare intendi cambiare lavoro ogni settimana, sì.
“Sì, sono al lavoro adesso.”
“Bravissima bimba, allora di passo la nonna che è venuta a trovarci. Un bacio.”
Ho venticinque anni e insiste a chiamarmi ‘bimba’.
“Ok, passami la nonna. Ciao!”
Mia nonna è la donna della mia vita.
Siamo uguali.
Penso che potrei essere sua figlia piuttosto che figlia di mamma.
“Buonsalve, nipo!
Mia nonna abbrevia tutte le parole.
Dice che si sente più giovane.
“Ehi, nonnì. Come stai?”
“Tutta una meraviglia! L’altro giorno ho vinto cento euro alla tombola del centro anziani.” dice contenta.
“Ci vai ancora? Ci sono troppi vecchi, non è posto per te!”
“Hai ragione, nipo. Ci vado solo perché i vecchi si dimenticano di chiudere le caselle e vinco sempre io!”
Un genio, solo questo.
Avrò preso da qualcuno, no?
“Nonna, posso venire con te qualche giorno?”
La sento ridacchiare.
“Mi hanno detto che stai lavorando. Chi ha fatto questo sacrilegio?” alza la voce.
“Non me ne parlare, nonnì.”
Sento la porta aprirsi quindi saluto mia nonna e vado a vedere chi è entrato.
-Salve, posso esserle d’aiuto?- chiedo avvicinandomi ad una donna.
Stavo giusto per chieder se fosse incinta, dato la pancia, quando qualcuno mi interrompe.
-Haylee, alla signora ci penso io. Tu vai da quel ragazzo che è appena entrato.- mi dice la proprietaria.
Annuisco e vado dalla parte opposta del negozio.
-Dillo che mi hai messo qualche cip e sai sempre dove mi trovo.- dico incrociando le braccia alla vista di Olly.
Penso davvero di essere stalkerata.
-Buongiorno Lee, anch’io sono felicissimo di vederti! Come stai?- mi abbraccia.
Aspetta.
Mi sta abbracciando?
-Olly, che stai facendo?-
Lui si stacca imbarazzato.
-Cercavo un completo per una festa.- dice cambiando discorso.
-Se prima non mi dici la frase per attraccare, non ti aiuto.-
-Sii il mio manichino ed io sarò il tuo vestito.-
Rido e lo guardo.
E’ in assoluto uno dei ragazzi più belli che abbia mai visto.
-Mi hai convinta, ti aiuto.-
*
-Sono cinque completi, ce la puoi fare.-
Gli metto tra le braccia un ammasso di vestiti che abbiamo scelto insieme e lo guido fino al camerino.
-Ti aspetto qui fuori.-
-Ok, baby.- mi fa l’occhiolino e si chiude dentro il camerino.
Cinque minuti dopo è ancora chiuso la dentro.
-Olly, la tenda ti ha soffocato?- rido.
-No, ci sono.-
Esce indossando dei pantaloni troppo grandi.
-Se avessi cinque chili in più, andrebbero bene.- riflette mettendosi davanti lo specchio.
-Siccome non ce li hai, torna dentro e cambiati.- mi siedo sul divanetto.
Dopo qualche minuto esce.
Questa volta i pantaloni sono buoni, ma la maglietta è strettissima.
-Lee, non posso muovermi.- dice girandosi verso di me.
-Torna dentro.-
Lui annuisce e scompare per la terza volta dentro il piccolo camerino.
Lo sento ridere.
-Che ridi? Hai visto un topo con le palle?- cerco di essere seria anche se mi risulta difficile.
Parliamo di cose serie.
I topi hanno le palle?
-No no, arrivo.-
Esce con indosso una camicia verde evidenziatore e dei pantaloni rossi.
Scoppio a ridere.
-Ma io non le avevo prese!- dico facendo riferimento agli abiti.
-Mi sbagliavo quando credevo che mi stesse tutto bene.- si finge triste e rientra in camerino per cambiarsi.
Esce con un completo forse troppo elegante.
-Questo mi piace!- dice mettonsi in posa davanti lo specchio.
-E’ troppo elegante, Oll.-
-Dici?-
-Devi per caso andare ad un matrimonio?-
Dannazione, sta davvero bene però.
Da stupro, proprio.
-Hai ragione.-
Scompare saltellando verso il camerino.
E’ passata quasi un’ora e ancora non abbiamo trovato nulla.
Se quest’ultimo completo non gli va bene, dovremo cercarne altri.
-Haylee, mi aiuti?- dice ancora lì dentro.
-Arrivo.-
Mi alzo dal divanetto e mi avvio verso il camerino.
-Olly, dimmi che almeno sei vestito.- dico prima di entrare.
-Stai tranquilla. Ho i pantaloni e la camicia.- dice ridendo.
In parte speravo l’opposto, ma va bene così.
Entro e mi rendo conto che è davvero stretto per una persona, figuriamoci per due.
-Minchia, devo dire alla proprietà di allargare questi cosi. Non si può.- dico mettendomi di fronte a lui.
-Non so come mettere questa.-
-Ma è una cravatta, che vuol dire non sai come metterla?- dico afferrandola.
Il punto è che io non ho mai saputo annodare una cravatta.
E adesso?
-Fai tu, per favore?- mi chiede.
Annuisco incerta.
Ragiona, non può essere così difficile.
Gli passo la cravatta intorno al collo e mi concerto per annodarla.
Siamo vicinissimi e il mio cuore batte a mille.
Non amo queste situazioni.
-Tadan!- indico il finto nodo creato.
-Ma non è un nodo.- afferma divertito vicinissimo al mio viso.
Minchia.
Haylee, non svenire.
-Non ho mai saputo fare i nodi alle cravatte, scusami.- mi mordo il labbro, imbarazzata.
Lui mi alza il mento con la mano e avvicina le sue labbra alle mie per poi farle combaciare.
Pochi secondi dopo, la tenda del camerino si spalanca.
-Haylee, che stai facendo?- urla la proprietaria.
Dio dei cieli, perchè proprio adesso?





Oyey.
Voi mi volete morta.
7 recensioni.
Sul serio? Ma io vi amo!
Vi amo come amo le crocchette ti pollo con il tomato e la maionese del Mc Donald's.
<3<3<3<3
Vi devo dire una cosa importantissima, quindi cagatemi! c:
Sul mio computer, questa storia è finita. Mancano solo due capitoli.
Piangiamo insieme :c
Comunque non vi preoccupate perchè non vi abbandonerò maaaaaaai.
Come rompo le palle io non le rompe nessuno xdxdxd
Okei, la smetto.
Spero che il capitolo vi piaccia, è anche più lungo chsdn
Mille baci.
<3
<3
<3

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Capitolo 6
*** Cooking. ***



(Olly il porco.)

6. Cooking.

Sono comodamente distesa sul divano con un pacco di patatine alla paprika che rende più piacevole il film che sto vedendo.
No, in realtà mi fanno solo prendere cinque chili a patatina.
Il protagonista del film sta decidendo se lanciarsi o meno dal terzo piano di un palazzo, essendo inseguito dai poliziotti.
-Minchione, se ti butti muori!- dico sputacchiando.
La scena seguente fa vedere il volo dell’uomo che si schianta al suolo.
-Io te l’avevo detto, perché non mi hai ascoltato?- mi incazzo.
Quante volte ho detto al ragazzo di non scendere a controllare gli insoliti rumori.
Quante volte gli ho detto ‘scappa e salvati il culo’.
Niente da fare, deve farsi uccidere per forza.
Quante volte ho detto ai protagonisti di scappare dalla casa infestata dagli spiriti.
Eppure nemmeno loro mi hanno ascoltato.
Boh, peggio per loro.
Il telefono interrompe i miei pensieri.
“Pfonto?” dico masticando tre patatine.
“Salve, sto cercando Haylee.” fa una voce cordiale.
Cerca me?
Mi vuole arrestare perché ho importunato qualcuno?
Nah, sono così innocua.
“Sono io, chi parla?”
“Sono la signora Murs, mio figlio ha bisogno di una babysitter e ho avuto il suo numero.”
Babysitter?
Mio numero?
O mi prende per il culo o mi prende per il culo.
“Scusi la domanda, ma come fa ad avere il mio numero? Io non ho messo nessun annuncio in giro.” dico smettendo di mangiare.
La signora fa una pausa e sento dei bisbigli.
“Ehm.. L’ho avuto e basta. Non è così importante.” dice svelta.
Non è così importante?
Mi chiama senza averle dato il mio numero e mi dice che non è importante?
Cose strane.
“Mi sta prendendo per il culo?”
La sento ridere.
“No, tesoro. Oggi pomeriggio ho una commissione importante da fare e starò tutto il giorno fuori. Sarebbe così disponibile da dargli un’occhiata? Ovviamente la pagherò.”
All’inizio della frase ero più scocciata di prima.
Appena ho sentito ‘la pagherò’ mi sono rallegrata.
“Certamente.”
Dopo avermi dato appuntamento ad un indirizzo, mi alzo e vado in bagno a prepararmi.
*
-Perché acciminchia non ho una macchina?- mi lamento arrivando stanca al luogo dell’appuntamento.
Una signora molto giovanile mi fa segno con la mano di avvicinarmi alla villetta.
-Salve, mi chiamo Haylee.- mi presento cercando di risultare affidabile.
Ammettiamolo, chi lascerebbe un bambino nelle mie mani?
-Ciao cara, mio figlio ti aspetta in salotto. Ci vediamo stasera.- dice allontanandosi.
Entro in casa e chiudo la porta alle mie spalle.
E’ una casa accogliente e ben arredata.
La mia sembra un porcile.
Arrivo in salotto ed una figura sul divano mi fa distogliere lo sguardo dai quadri appesi alle pareti.
-Ehm, ciao.- saluto avvicinandomi.
-Ciao Lee!-
Una figura familiare mi abbraccia.
-Olly?- dico sconvolta.
-No, il tuo cane.-
-Io non ho un cane!- affermo.
-Non hai un cane?- dice lui.
-Non ho un cane?- dico confusa.
-Allora, dovrei fare la babysitter ad un bambino oggi. E’ per caso tuo fratello?- mi siedo sul divano.
-Chi ti ha mai detto che dovrai accudire un bambino?-
Non dirmi che è quello che penso.
Ti prego, no.
-Olly, è quello che sto pensando?-
Lui annuisce con un sorriso soddisfatto in viso.
Spalanco la bocca e incomincio a colpirlo.
-Sei uno stronzo a prendermi in giro!- continuo.
-Dai, non sarà tanto male passare un pomeriggio con me!- dice bloccandomi per poi abbracciarmi.
Ho bisogno di aiuto.
-Rimango solo se mi dici una delle tue frasi.- dico ridendo.
Lui pensa e qualche secondo dopo si schiarisce la voce.
-Sii il mio biberon, io sarò il tuo bimbo.- fa una faccia tenera alla quale non posso resistere.
Ho un limite anche io, eh.
-Ci sto, che si fa?- dico sfregandomi le mani.
-Cuciniamo!- dice prendendomi per mano e portandomi in cucina.
Scherza?
Io non so fare nemmeno un uovo fritto.
L’ultima volta che ci ho provato ho fatto amicizia con un pompiere.
John, che carino.
-Ci tieni a questa bellissima casa? Allora fammi solo guardare.-
-Ti insegno.- dice tranquillo.
Ho capito, non gliene fotte proprio una minchia di casa sua.
*
Abbiamo deciso di fare le crepes.
Dopo aver messo tutti gli ingredienti nella ciotola, è il momento di mescolarli.
-Fai tu. Io prendo la padella e la riscaldo.-
Sbianco.
Adesso mi cade tutto.
Però meglio di combattere con il gas.
-Non ti assicuro niente.- dico ridacchiando e iniziando a mescolare.
Lui mi guarda per qualche secondo, sorride e poi si volta.
Potrei cadere in questo esatto momento dopo quel sorriso.
Tre minuti dopo il mio braccio chiede pietà, così decido di girarmi verso Olly.
Non faccio in tempo ad aprire bocca che lo sento urlare.
-Minchia!- ripete più volte.
Che bello contagiare le persone con la propria finezza.
-Che è successo?-
Girandomi velocemente cade l’impasto per terra e, mentre faccio un passo avanti per raggiungerlo, cado rovinosamente a terra.
-Il mio culo.- lamento.
Poi lo sento ridere.
-Smettila o ti castro.- dice cercando di rialzarmi.
-Che ti sei fatto?- dico con la mano sul punto dolorante della mia schiena.
-Mi sono bruciato con la padella.- vorrebbe smettere di ridere, ma gli risulta difficile.
-Sei un impedito.- lo prendo in giro.
-Parla quella che è scivolata di culo.- mi indica e continua a sfottermi.
Siamo uno meglio dell’altro.




Oyeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeey.
Voi mi volete fare crepare.
Apro EFP e vedo 9 recensioni.
Siete fantastiche.
Adesso ballo xdxdxd
Piango xdxd
Mi commuovo xd

Siete meravigliose.

Ciao bellixxxxxxxime.
C'è un altro pezzo di questo capitolo ma lo attacco a quello dopo così non è troppo corto.
E' il penultimo capitolo, gente.
:c

Sto incominciando a pentirmi di avera fatta finire):

Vi lascio il mio twitter, così se avete voglia mi volete rompere le palle e mi fate sentire meno forever scazzata. @thankyoued.
Mille baci, siete le migliori. 
Ciaux.
<3
<3
<3

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Capitolo 7
*** Truth - The End. ***




7. Truth - The End.

Sono le 8 e siamo davanti casa mia.
Grazie al cielo Olly ha una macchina e si è offerto di accompagnarmi.
Non c’è nemmeno bisogno di dire che ho accettato immediatamente.
-Beh, grazie.- dico slacciandomi la cintura.
Olly scende e mi apre la portiera dell’auto.
-Wow, non ti facevo così gentleman.- dico scendo.
Lui sorride e si gira verso di me.
Siamo l’uno di fronte l’altro e la distanza non è molta.
-Lee.- mi richiama.
-Mh.-
-Domani vuoi uscire con me?- chiede.
Nei suoi occhi vedo speranza.
Per la prima volta, sono decisa.
-Certo.- sorrido.
Il ragazzo incomincia a saltellare, contento di essere riuscito a convincermi.
Continuo a sorridere imbarazzata.
Non credevo ci tenesse così tanto.
Ad un certo punto mi afferra per i fianchi e mi solleva da terra.
-Grazie di avermi dato un’opportunità. Ci vediamo domani.- mi lascia un bacio a stampo e mi rimette giu.
Poi mi saluta con un gesto della mano ed entra in macchina.
In quest’arco di tempo io sono rimasta con la mano nel punto in cui ha appoggiato le labbra.
Come una cretina mi giro ed apro la porta ancora incredula.
Domani ho un appuntamento con Olly e non sono assolutamente preparata psicologicamente.
*
Faccio avanti e indietro per il mio salotto.
Guardo l’orologio che segna le 19:55.
Olly passerà a prendermi alle otto ed io sono pronta da circa un’ora.
Sono nervosa, ho paura di sbagliare qualcosa.
Vado allo specchio e mi guardo.
Indosso un semplice vestito nero che sembra starmi discretamente.
-Haylee, sta tranquilla. Andrà tutto bene. E’ solo un uscita tra amici.- mi aiuto convinco.
Respiro profondamente.
Sembro una donna incinta alla quale il bimbo dice ‘donna, voglio uscire da questo schifo di pancia!’
Il campanello suona e la poca calma che avevo guadagnato, svanisce istantaneamente.
Facciamo che fingo uno svenimento.
Oppure chi dico che ho la febbre.
Oppure che il mio cane -inesistente- si è ammalato.
No, che minchia dico.
Prendo la borsa ed esco di casa per poi salire sull’auto di Olly.
Non appena lo raggiungo, il nervosismo passa.
Mi sento perfettamente a mio agio.
-Ciao, Lee. Sei bellissima stasera.- dice lasciandomi un bacio in guancia.
Sto per sciogliermi come un cubetto di ghiaccio nel deserto.
-Stai per caso insinuando che le altre volte ero un cesso ambulante?- minaccio trattenendo le risate.
Lui non si scompone e sembra essere pronto a rispondermi.
-Non dico questo. Ogni giorno sei sempre più bella.- dice sorridendomi per poi mettere in moto la macchina.
Penso di aver preso il colore del peperoncino.
-Dove andiamo di bello?- chiedo riprendendo il mio colorito normale.
-Ti porto nel mio ristorante preferito vicino al mare.-
Batto le mani contenta come una bambina.
Un quarto d’ora dopo di chiacchiere e risate, siamo arrivati.
Scendo dalla macchina affiancando Olly il quale mi prende per mano e intreccia le nostre dite.
Dopo di questa sto nuotando insieme ai delfini.
Entriamo in un ristorante dove il ragazzo saluta il proprietario che ci conduce verso un tavolo all’aperto, il quale è poco lontano dal mare.
-Pronta per la cena migliore della tua vita?- dice contento sedendosi di fronte a me.
-Prontissima!-
*
Stiamo passeggiando in spiaggia dopo aver finito di mangiare.
-Olls, sto esplodendo come i fuochi d’artificio della Perry.-
Scoppia a ridere rumorosamente, contagiandomi.
Quando smette mi abbraccia da dietro e poggia la testa sulla mia spalla.
-Ti sei divertita?- chiede.
-Tantissimo, grazie mille.- sorrido.
Mi lascia un bacio in guancia e si stacca. Qualche secondo dopo lo ritrovo davanti a me.
-Devo confessarti una cosa.- dice.
-Sei sposato ed hai due figli.- ipotizzo.
-Cosa..-
-Olly, in quel caso non credo sia il caso di continuare ad uscire insieme perché..- mi blocca posando le sue labbra sulle mie.
Quando mi rendo conto di ciò che sta accadendo, rispondo al bacio passando una mano dietro il suo collo.
-Adesso posso parlare?- dice a qualche centimetro di distanza.
Annuisco senza avere il coraggio di replicare.
-Odio leggere, non mi piace il caffè e preferisco ‘Hamburger Fast Food’.-
Ridacchio pensando alle prime volte in cui ci siamo incontrati.
La prima in biblioteca, quando cercava di attraccare con ‘Romeo e Giulietta’. La seconda, quando gli portai un caffè. Poi la terza, quando ero vestita da pollo.
-Venivo solo per vederti.- ammette.
-Ho sempre pensato che fossi uno stalker.-
Sorride.
-In realtà continuo a pensarlo.- rido.
-La verità è che mi sono innamorato di una combina guai a cui non va bene nulla.- dice poggiando la sua fronte sulla mia.
-La verità è che la combina guai sta impazzendo per te.-ammetto.
Ce l’ho fatta.
L’ho detto.
Adesso posso scappare in Brasile, vestirmi da pollo e ballare su un carro.
-Quindi se io ti chiedessi di diventare la mia ragazza, tu accetteresti?-
-Amo le frasi al condizionale.- dico per poi baciarlo.



 


Oyeey.
Preparatevi ai miei lunghissimi ringraziamenti e penamenti. (non pensate male per penamenti, pls)
Dunque.
La storia è finita, minchia.
Vi confesso che appeno l'ho finita ero tipo **.
Volevo ringraziare tutte le persone che l'hanno messa tra le preferite/ricordate/seguite.
Volevo dire anche un grazie enorme alle persone che hanno recensito dicendomi cose dolcissime.
Ringrazio anche le pensone che hanno letto silenziosamente :))

Spero che abbiate apprezzato la storia, tttttuuuutti quanti.
Grazie mille, siete le migliori!
Volevo anche scusarmi se ogni tanto le brutte parole occupavano il 45% della storia HAHAHAHAHAHAHA
Vi amo taaaaantissimo.
Volevo ringraziare anche quel deficiente di Olly, che mi fa sorridere sempre e che mi ispira a scrivere ste cazzate qua :')
Basta, adesso piango.
No, vi amo di nuovo.
Mille baci.
<3<3<3

PS: non vi libererete così facilmente di me, sappiatelo! Mu@

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