La forza della squadra

di Mugi_Sasuko
(/viewuser.php?uid=202746)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontri ***
Capitolo 2: *** La battaglia ***



Capitolo 1
*** Incontri ***


FanFic Era una giornata come tante altre, calda, degna del mese di agosto. Sel era seduta su una panchina situata lungo un viale alberato mangiando un gelato alla menta, quando il suo sguardo si posò su un ragazzo dall'aria familiare: alto, con un fisico ben scolpito, capelli biondi e diversi piercing all'orecchio. Sussultò: era Hotsuma Renjou, frequentava il suo stesso liceo.
Restò ferma a guardarlo, mentre il gelato, a causa del caldo, iniziava a sciogliersi e a colare lungo le mani pallide.
Il ragazzo, sentendosi osservato, voltò lo sguardo e incrociò di sfuggita gli occhi della ragazza, restando fermo appoggiato all'albero. La ragazza sussultò arrossendo leggermente, creando così sul suo volto un delicato contrasto con la carnagione chiara come la Luna, che aveva portato le persone a soprannominarla "Sel", abbreviazione di Selene, antica dea greca della Luna. Contnuò a fissarlo, fino a quando fu riportata alla realtà da una sensazione di bagnato e appiccicoso sulle proprie dita, portando poi lo sguardo sul cono gelato che ormai si era sciolto completamente, mangiando con gran fretta ciò che le restava di quel gelato.
Ad un tratto si sentì nell'aria una voce familiare: «Hotsuma!! Eccomi, scusa per il ritardo» Sel si girò di scatto ritrovandosi davanti Shusei Usui, membro, come lei, del Consiglio Studentesco. Di risposta vide Hotsuma allontanarsi dall'albero andando incontro all'amico: «Era ora, Shusei!!» dandogli una pacca sulla spalla.
Il ragazzo sorrise notando poi la ragazza seduta, quasi in disparte, come se non volesse essere vista, avvicinandosi poi a lei e sussurrando: «Sel, che ci fai qui?»
La ragazza sussultò, non aspettandosi che qualcuno le parlasse, alzò poi lo sguardo e vide il principe accovacciato di fronte a lei, come se volesse creare un contatto visivo con la persona a cui aveva rivolto la parola. Il principe, sì. Shusei era chiamato così a scuola, per il suo carattere sempre gentile e per il suo modo di vestire, curato in tutti i dettagli. Dopo un po' rispose: «Nulla, aspetto che mia sorella esca dal centro» voltò poi lo sguardo verso l'edificio in cui si trovava la sua sorellina lasciandosi scappare un sospiro malinconico. Shusei si accorse di quel sospiro posando una mano sulla testa della ragazza sussurrandole: «Tranquilla, tornerà a camminare». Sel lo guardò annuendo e accennando poi un piccolo sorriso e, notando Hotsuma impaziente, disse a Shusei: «Faresti meglio ad andare, pare che qualcuno ti stia aspettando». Shusei guardò quindi il suo compagno e, salutando la ragazza, si avviò verso di lui, mentre lei si diresse verso una fontana per lavare le mani sporche di gelato.
Dopo un po' entrò nel centro per riprendere la sua sorellina e riportarla a casa. Due sagome che camminano nel tramonto che avvolge la città.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La battaglia ***


Era una domenica caratterizzata da un sole splendente e un clima perfetto per un pic nic al parco vicino casa, quindi Sel e la sua sorellina, Sheryl, vi si recarono e, mentre Sel spingeva la carrozzella su cui si trovava la sua partner, quest'ultima reggeva il cestino in cui erano contenuti i tramezzini e le bibite per il picnic, oltre ad una tovaglia da appoggiare sull'erba.
Arrivate sul luogo, Sel distese la tovaglia sul prato e, dopo aver preso in braccio la sorellina, la adagiò proprio sulla tovaglia. Non poteva camminare, è vero, ma riusciva comunque a stare seduta.
Anche Sel poi si sedette prendendo i tramezzini dal cestino, ne porse uno a Sheryl e uno lo prese per sé. Stavano iniziando a mangiare quando all'improvviso entrambe sentirono un brivido scorrere dietro la loro schiena: Sel si alzò di scatto prendendo in braccio la sorella accorgendosi di aver appena fatto in tempo: girò infatti lo sguardo vedendo andare in fumo la tovaglia dove erano sedute poco prima. Posò la sorellina sulla propria carrozzella mettendosi poi davanti a lei e provando a capire dove fossero situati i Duras che le avevano attaccate e l'Opast che li comandava.
Evocò poi la sua arma: "BREATH KNIFE!!". Era un piccolo pugnale, adattissimo per i combattimenti ravvicinati, in cui la ragazza eccelleva particolarmente.
Sel non riusciva a capire la posizione dei loro nemici e, Sheryl, dopo aver chiuso gli occhi, si concentrò e urlò: "Alla tua destra!!".
La ragazza si voltò e attaccò i Duras: "SPARITE IN QUESTO VORTICE DI VENTO!!". Appena urlò quelle parole un'enorme tromba d'aria si formò nel cielo ingoiando e spazzando via i nemici.
Nel mentre anche Hotsuma e Shusei giunsero sul posto e videro la tromba d'aria dissolversi e al suo centro una figura che conoscevano bene, nonostante non indossasse l'uniforme scolastica. Subito Shusei le corse incontro vedendola barcollare e cadere sulle ginocchia: «Sel! Ehi, Sel!»
La mora si voltò, vedendo vicino a sé il suo amico Shusei e accennando un sorriso. Provò a rialzarsi, odiava farsi vedere debole, ma non potè evitare di cadere nuovamente respirando affannosamente, almeno la sua piccola partner stava bene.
«Ehi, mocciosetta!» La voce era quella di Hotsuma, il ragazzo selvaggio «Anche tu sei una Zweilt?»
«Sì... E Sheryl» Indica la ragazzina sulal sedia a rotelle «È la mia partner.»
Intanto Shusei la stava prendendo tra le braccia, notando che era stremata e, con estrema tranquillità, le chiese «Questo potere di poco fa... Ti consuma molte energie, vero...? Me ne sono accorto dallo stato in cui ti ha ridotta... Non riesci neanche a restare in piedi» Si rivolse poi ad Hotsuma «Prendi la piccola sulla carrozzella... Dobbiamo portarle al Palazzo Crepuscolo... Lì potranno riposare...»
Sentendo tutto ciò e al solo pensiero che qualcun altro avrebbe preso in affidamento la propria partner, scese dalle braccia del Principe, seppur barcollando, e sussurrò: «Ce la caveremo da sole noi» detto questo fece qualche passo spingendo la carrozzella di Sheryl, ma dopo poco dovette fermarsi per la debolezza e, seccata, sussurrò: «Avete vinto... Per ora... Verremo a Palazzo Crepuscolo... Ma appena ci saremo rimesse... Ce ne andremo...» 
Shusei sorrise tornando a prenderla in braccio, mentre Hotsuma sbuffò guardandola, le ricordava tanto Kuroto, ma anche una parte di sè... Anche lui non sopportava che qualcun altro si prendesse cura del suo partner. Prese poi le redini della carrozzella dell'altra Zweilt e si incamminarono verso la loro residenza. 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1113909