Dry leaves

di Sterlight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Plunge ***
Capitolo 2: *** Sunlight ***
Capitolo 3: *** Sand ***
Capitolo 4: *** Black crumbs ***
Capitolo 5: *** Feathers ***



Capitolo 1
*** Plunge ***


“Mammina, voglio essere proprio come te quando sarò grande”- Mi disse Alice girandosi verso di me mentre mi guardava con quei suoi occhioni chiari e quel suo dolce sorrisino con cui mi trasmette forza e serenità. Quel suo faccino mi rende capace di continuare a vivere per lei, perché lei è la mia vita e il suo amore immenso lascia che quelle fotografie che guardavamo insieme, riprendessero vita e non rimanessero soltanto un ricordo offuscato.
Ma quelle foto, erano tutt'altro che un ricordo offuscato: ricordo perfettamente la nostra storia.
Tutto iniziò in una calda mattina d'estate.
Sentivo il sole baciarmi su tutta la pelle del mio corpo, vedevo tutta la vasta gamma del colore arancione, fluttuare nel nero dei miei occhi chiusi e, con il suono delle onde che si infrangevano sulla battigia, ero completamente e finalmente entrata nell'idea che fossi in vacanza a prendermi il sole e a rilassarmi con le amiche migliori del mondo: Claire e Sophie.


Tutto era bellissimo lí, su quella spiaggia, sentivi l'aria di estate: il sole caldo, i bambini che giocavano, i bagnini che gli urlavano di non andare oltre le boe o gli animatori che gridavano di divertirsi alla gente che stava in piscina. Questa era l'estate, la mia estate: solo mare, relax e divertimento con i miei amici, e lí, accanto a me avevo le mie amate Sophie e Claire.
Non si può descrivere il bene che io gli voglio perchè non si possono paragonare a qualcosa o a qualcuno, loro sono Claire e Sophie, le amiche migliori del mondo. Loro sono come le stelle: sono preziose, uniche, brillano di una luce che solo loro possono emanare, sono piccole ma nello stesso tempo grandi, e poi, sai che ci sono sempre nel cielo, anche quando non le vedi perchè esso è coperto dalle nuvole. Loro sono delle stelle, le mie stelle.
Ricordo che eravamo lì, buttate per morte con un lato della faccia schiacciato sulla superficie della spiaggia come facevamo solitamente ogni giorno, a parlare di tutto ciò che ci passava per la mente. 
Quel giorno Sophie iniziò a raccontarci di George: un tipo alto, magrolino, con qualche riccio biondo sparso qua e là della sua scuola ma di qualche anno più grande di lei che le piaceva tanto. Era bello vederla parlare di lui perchè i suoi occhi brillavano, proprio come quelli di una stella. Sono sempre più convinta che loro siano delle stelle, ma oltre a quelle stelle che tu vedi la notte quando esci in terrazza, sono anche come quelle graziose stelline che ti guidano qualunque cosa tu faccia, con il naso e la bocca, che vedi nei cartoni animati alla tv. Si, le immagino come quelle stelline quando cantano quelle odiose canzoncine che ti entrano in testa e non escono più.

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Capitolo 2
*** Sunlight ***


Ero completamente immersa nelle parole di Sophie mentre tenevo gli occhi chiusi per poter dare al mio corpo un leggero colorito così da poter dire a tutti gli altri un “Ehi gente, anche per me è iniziata l'estate” e non mantenere quel mio solito colorito da vampiro, quando una grande quantità di acqua gelida toccò di colpo le mie gambe; mi fece sobbalzare da quel telo ormai fradicio per poi sentire una fragorosa risata. Avrei riconosciuto tra mille quella risata. Gabriel. 
Mi girai lentamente verso di lui con uno sguardo che diceva “corri, che se ti prendo ti ammazzo”- “oh oh”- esclamò lui iniziando ad indietreggiare velocemente.
Mi alzai di scatto da terra e lo rincorsi per tutto il lido evitando di calpestare i teli dell'altra gente mentre cercavo però l'ombra sulla sabbia degli ombrelloni per dare un po' di sollievo ai miei piedi ormai in fiamme per via del forte sole che rendeva la sabbia bollente.
“Gabriel!”- Urlai- “Vieni qui, razza di rimbambito”
“Solo se riesci a prendermi, piccola”- mi rispose facendomi poi una smorfia. 
Tra corse e insultatine di qua e là non ho la minima idea di come io sia finita addosso a lui, con le mie mani e la mia faccia schiacciata sui suoi pettorali, il mio sedere rivolto al cielo e le mie gambe che scalciavano sulla sua schiena mentre gli urlavo di mettermi giù lui mi stringeva sempre più forte, stringeva le sue braccia sulla mia schiena per evitare di farmi cadere. Tra le sue braccia mi sentivo al sicuro, anche quando ero in posizioni, come questa, alquanto scomode per chi soffre di vertigini. Lo amo. Ma il nostro amore non è come quello che provano due felici fidanzatini, no. Il nostro è di gran lunga migliore perché non c'è gelosia, non ci sono bigliettini carini, frasi sdolcinate, scritte sotto casa o tutte le cose di questo genere che odio profondamente. Il nostro amore è formato da Ally e Gabriel. Il nostro è un amore che poche persone sentono. Il nostro amore è simile a quello che prova un fratello maggiore nei confronti della sua sorellina. Il nostro è un amore che hanno due amici, ma non due amici qualsiasi o due amici falsi che si dicono di tutto ma che alla fine uno tradisce l'altro, no. Il nostro amore è puro, è l'amore che due migliori amici possono provare per l'altro. Se perdessi Gabriel, è come se perdessi una parte di me, si, perché lui fa parte di me. È un amore che solo noi possiamo avere. Amo il nostro tipo di amore.

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Capitolo 3
*** Sand ***


Mi buttò a terra e iniziò a farmi il solletico. Iniziai a ridere e a girarmi velocemente da un lato all'altro per liberarmi dalla morsa fastidiosa delle sue mani. 
Sentivo il respiro affannarsi sempre di più finché non respirai per qualche secondo.
Gabriel si fermò all'istante spaventato, quasi con le lacrime agli occhi.
“Ale!”-Mi urlò.
Ma io non avevo la forza di parlare. Stavo bene, mi alzai e lui mi abbracciò forte.
“Non ti toccherò mai più”-Mi disse Gabriel mentre mi stringeva a se- “Non farmi più spaventare, piccola”- Aggiunse mentre mi chiudeva sempre più forte a se con le sue grosse braccia. 
Quanto mi piaceva stare tra le sue braccia, potrei rimanere lì giornate intere. Sono al sicuro con lui, stavamo solo giocando, non aveva intenzione di farmi del male. 
Lo strinsi forte mentre lo tranquillizzavo.
Ci alzammo e tornammo dagli altri come una coppietta felice, io con il sorriso a trecento sessanta gradi per essere ancora viva e lui con un braccio attorno ai miei fianchi e la felicità di un bimbo di tre anni.
“Che fine avevate fatto?”- Ci chiese Sophie. 
“Quasi all'aldilà”- Risposi ridendo, mentre il sorriso di Gabriel si trasformò subito in un'espressione triste. Non volevo gli pesasse, alla fine, era stato solo un piccolo incidente, così gli tirai un pizzico nel sedere mentre gli feci l'occhiolino ed ecco che tornò il suo stupendo sorriso. 
“Voi due non me la raccontate giusta”- Aggiunse Sophie mentre girava il suo dito indice davanti le nostre facce e si voltava verso Claire per ottenere il suo appoggio.
“Venite, vi presento i miei amici”- Cambiò discorso Gabriel. “Tanto, cosa devono fare tre belle ragazze come voi tutte sole?! Venite con noi”- Continuò ridendo.
Accettammo l'offerta e andammo verso i suoi amici: quattro ragazzi uno più bello dell'altro. 
“Ragazzi, loro sono Ally, Claire e Sophie”- disse ai suoi amici mentre ci indicava una per una- “E loro sono Jan, Josh, Austin e Jake"- disse indicando quei ragazzi.
“Piacere”- dicemmo insieme io e le altre ragazze.
Josh era un tipo alto, magro, con un fisico scolpito e degli occhi azzurro cielo che mettevano in risalto i capelli biondi dal taglio alla Bieber. Jan era il suo fratello gemello, ma potevi pensare di tutto eccetto che fossero gemelli, tutto il suo opposto ma bellissimo pure lui: Alto, un po' più scuro di carnagione rispetto a Josh, con dei capelli ricci al vento che sembravano color rame alla luce del sole e due occhi grandi color nocciola con delle sfumature sull'azzurro. Non avevo mai visto un ragazzo così bello, e soprattutto con degli occhi così meravigliosi.
Austin, con un fisico da urlo come il resto degli altri ragazzi, ma con un portamento ben diverso, spalle larghe, due braccia in cui ci saresti morta dentro ed una camminata che non era la solita camminata dalla pancia in avanti e le spalle leggermente all'indietro con le braccia che oscillano appena sui fianchi come tutto il resto dei ragazzi dell'mondo. Lui era lui, con due grandi iridi verdi e un sorrisino malizioso. E infine c'era Jake: un po' più basso rispetto agli altri ma il suo fisico perfetto, i suoi grossi occhi castano chiaro e i suoi scuri capelli corti che gli mettevano in risalto il viso, non facevano notare la differenza che c'era con gli altri. Potevi notare una leggera barbetta sulla parte inferiore del suo viso e, anche se non sono amante degli uomini barbuti, devo dire che gli donava parecchio, gli metteva in risalto quel sorriso stupendo che aveva.
Ma dove cazzo li aveva presi questi Gabriel? Da Abercrombie, da una rivista di moda maschile, dove? Gabriel era alto, con un sorriso a dir poco perfetto, che ti faceva sciogliere ogni volta che le sue labbra si curvavano verso l'alto, due occhi grandi color nocciola che sembrava brillassero alla luce e un fisico da modello norvegese e dei capelli castano scuro che mettevano in mostra il suo bel faccino tondo; insomma, uno stra figo, ma nonostante questo i suoi amici erano di gran lunga migliore di lui. Però lui è Gabriel, niente e nessuno potrà superarlo.
“Piacere mio Ally”- Mi disse Jake porgendo la sua mano verso di me.
Non so cosa mi successe ma quando gli strinsi la mano sorridendo, sentii qualcosa dentro di me; un qualcosa che non avevo mai provato prima con nessun altro. Era come se un brivido mi avesse attraversato il corpo partendo dalla punta dell'unghio del piede e finendo nelle punte più estreme dei miei capelli. 
Dio, quant'era bello.
“Andiamo a fare il bagno?”- Disse Jan sorridendo maliziosamente alla vista del fisico perfetto di Claire- “Ma che occhi stupendi! Hai le lentine?” -Le chiese per attaccar bottone mentre ci dirigemmo verso il mare. Claire odiava queste cose e la sua risposta non poté essere di meno che la solita risatina ironica susseguita da un "sono miei" di risposta secca.

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Capitolo 4
*** Black crumbs ***


L'acqua era così bella, così calda ma nello stesso tempo rinfrescante, o forse..era la vista di Jake che mi rendeva così rilassata. Tra chiacchiere e risate, la giornata passò ed era quasi l'ora di tornare a casa. “Ally, ti squilla il cellulare”- Mi urlò Sophie da sotto l'ombrellone- “E' tua madre”- continuò. “Dove sei? Ancora a mare? Tutto 'sto tempo? Con chi? Quando hai intenzione di tornare? Hai intenzione di tornare?”- Mi chiese tutto d'un fiato non appena risposi. “Mamma, sta tranquilla, tra un po' torniamo con Gabriel e dormo da Claire, tu sta tranquilla”- Le dissi cercando di calmarla. “Va bene amore, qui va tutto bene. Perugia è davvero bellina. Io e papà non vediamo l'ora di tornare e abbracciarti di nuovo. La nonna oggi sta un po' meglio, è uscita dall'ospedale per fare una passeggiata ma ancora non sappiamo quando potremmo tornare.”- Mi disse con un tono un po' triste. “Tranquilla mamma, io sto bene e tutto va alla grande. Adesso la cosa più importante è che la nonna stia bene, mandale un grosso bacione!”- Le risposi- “Adesso ti saluto che mi chiamano, a presto mamma, un bacio a tutti.”- conclusi salutandola. Non è che non volessi parlarle, solo che sapere che mia nonna era in fin di vita e io non potevo starle vicino, mi faceva star parecchio male. Nonna Margaret per me era come una seconda madre e vederla andare via, mi affliggeva. E' incredibile di come una piccola briciola nera possa levare la vita a milioni di persone. “Ally, che diceva tua madre?”- Mi chiese Sophie. “Niente, era per sentirmi e dirmi che mia nonna sta un po' meglio, ma non so se crederci molto”- Risposi mentre il mio sguardo non si spostò dalla sabbia sotto i miei piedi. “Dai, andiamo da Claire che è rimasta sola con quella madria di scalmanati”- Mi disse abbracciandomi mentre tentava di tirarmi su di morale. Lei era la migliore, sempre! “E' successo qualcosa?”- Mi chiese Jake preoccupato notando il mio viso triste non appena mi avvicinai.

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Capitolo 5
*** Feathers ***


“Pronto?”- Risposi al telefono con una voce dormiente “Ben svegliata bella addormentata” Era Gabriel. La sua voce l'avrei riconosciuta tra mille. “Hm”- Emisi, cercando di non svegliarmi più di quanto lui non avesse già fatto. “Svegliati e vestiti, passo a prenderti tra 10 minuti”- Mi disse cercando invano di rendermi più partecipe in quella conversazione “Hm”- Gemitai tenendo ancora gli occhi chiusi e non prestando attenzione alle sue parole -“E sii carina che ho una sorpresa per te! Ciao piccola”- Concluse per poi riattaccare. Non feci in tempo di staccare neanche il telefono dal mio orecchio che mi riaddormentai con la mia guancia schiacciata contro il display.
 “Ally!”- Mi urlò Claire- “Svegliati! Mi ha chiamato Gabriel e mi ha detto che sta arrivando! Vado a vestirmi che vengo anch'io, tu svegliati nel frattempo”- Continuò scuotendomi per poi dirigersi verso il bagno. “Hm”- Risposi in modo soddisfacente! Ma non riferendomi al fatto che mi fossi alzata ma bensì al fatto che lei stesse andando via per poi continuare imperterrita il mio, cosiddetto, riposino pomeridiano  nella più completa tranquillità fin quando non sentii di botto tirarmi il lenzuolo da sotto il mio corpo e caddi a terra, mi arrivò una cuscinata “Okay, mi arrendo! Mi sveglio!”- Urlai prima che Claire iniziasse il passaggio successivo: il solletico.
Presi il telefono e mentre mi avviai al bagno, chiamai Gabriel. “Cosa vuoi?”- Gli dissi ancora dormiente e con gli occhi chiusi. “Aprimi, sono qui sotto”- Mi disse ignorando la mia domanda “Fatti un giro, baby, non sono pronta.”- gli risposi ancora un po' irritata per l'avermi svegliata ma pur sempre scherzando. Amavo giocare con lui. “Ti aspettiamo sotto. Sii bella, mi raccomando”- Disse maliziosamente “Aspetta! Aspettiamo? Con chi sei?” -Provai a chiedergli, ma aveva già riattaccato. La mia voglia di uscire appena sveglia è molto bassa, tantomeno di essere "carina" per uno stupido scherzo ideato da Gabriel per far si che mi fossi velocizzata per scoprire chi fosse con lui dato che è a conoscenza di quanto ami le sorprese. Presi un paio di pantaloncini, un top, feci una doccia veloce, mi vestii, il mio solito mascara come trucco, una pettinata ai miei lunghi capelli, le mie solite converse bianche ormai diventate grigie, misi soldi e telefono in tasca ed ecco che ero pronta per uscire e andare non so dove alla scoperta di quale luogo con, a questo punto, chissà quali persone. Scesi velocemente i quattro scalini che separavano casa di Claire con la strada e aprii il portone. “Sono qui, rimbambito del mio cuore”- Urlai uscendo per poi saltare tra le braccia di Gabriel- “Non sono bellissima?”- gli dissi ironicamente mentre lo abbracciavo. “Tu sei sempre bellissima, anche appena sveglia”- Mi rispose con il suo sorriso dolce- “Anche se avevo in mente un altro tipo di bellezza”- Continuò mentre mi metteva giù e guardando dall'altro lato della macchina. Mi girai per vedere cosa stesse guardando e vidi la portiera del lato passeggero aprirsi. Mi batteva forte il cuore, non riuscivo a crederci. Non così velocemente almeno. “Sei un idiota. Pensavo scherzassi”- dissi a Gabriel tirandogli un mezzo pugno nello stomaco. Lui era l'amore.

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