klaine week

di ohitsyoustitch
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** early klaine ***
Capitolo 2: *** skank bad klaine ***



Capitolo 1
*** early klaine ***


Gli usignoli erano tutti riuniti in sala ad aspettare Kurt per cominciare le prove e nel frattempo discutevano su come invertire i colori delle loro divise, quando lo videro entrare tutto vestito di nero con le lacrime agli occhi.

“Kurt cosa succede?” chiese preoccupato Blaine “Pavarotti, Pavarotti è morto…temo sia stato un ictus”. Blaine rimase male nel vedere Kurt così dispiaciuto, come del resto tutti gli usignoli, che guardavano Kurt abbattuti e demoralizzati, mentre lui incominciò a cantare una canzone dei Beatles dedicata al povero canarino.

Blaine rimase incantato dalla voce di quel bellissimo ragazzo, che con la sua voce cantava a malincuore per il suo migliore amico Pavarotti: un canarino, un semplice animale, ma molto speciale ed importante per tutto il gruppo.

Il riccio cominciò a guardare il soprano con occhi diversi: non lo vedeva più solo come amico, ma sentiva che il sentimento che provava dentro di lui per quel ragazzo stava crescendo, cambiando…capì che si stava innamorando. In quel momento, ammaliato da quella voce angelica, gli sembrava di essere solo con lui nella stanza, gli era come se fossero spariti tutti e capì che lui  e Kurt non potevano essere solo semplici amici, ma che potevano essere qualcosa di più, che erano fatti l’uno per l’altro. Vedeva cuoricini apparire ovunque e un ragazzo bellissimo dagli occhi azzurri.
 
……
 
Gli usignoli stavano discutendo su come far cantare un pezzo a Blaine alle regionali. Kurt si stava spazientendo: non sopportava che la maggior parte delle canzoni fossero cantate solo da Blaine!
Anche Blaine non ce la faceva più, il gruppo si era ridotto a litigare per stupidaggini “Basta! Sono stufo di questi discorsi” esclamò il riccio “Sono d’accordo! Sei tu che dovresti scegliere le canzoni che vuoi cantare” concordò un usignolo “No, sono stufo che gli usignoli siano concentrati solo di su di me! David, assicurati che quello che dico venga messo a verbale” Kurt si girò subito verso lui, non capendo cosa stesse succedendo…“Noi perderemo alle regionali” tutti si girarono verso di lui, sbalorditi;

 “Sono onorato che vogliate farmi cantare tutti gli assoli pur essendo nuovo nella scuola, ma da quello che mi ha detto Kurt sulle nuove direzioni …so di non poterle battere da solo! Per questo propongo di riarrangiare il nostro numero e trasformarlo in un duetto per valorizzare anche gli altri talenti del gruppo”.

Gli usignoli iniziarono a discutere tra di loro, ma non si capiva niente visto che parlavano tutti uno sopra l’altro “abbiamo perso la voce di uno di noi e non voglio che altre voci vengano spente in questo gruppo”

“Mettimi nella lista delle audizioni, grazie” disse Kurt, facendo l’occhiolino, ma Blaine lo interruppe subito “No. Niente audizioni. Voglio cantare il duetto insieme a Kurt” disse facendo voltare il soprano, meravigliato da quello che era appena uscito dalla bocca del riccio “Questo è ridicolo! Ci sono altre voci fantastiche, tutti meritano questa occasione!”, ma Blaine non lo stette ad ascoltare e mise ai voti la sua decisione. La maggioranza vinse e Kurt si aggiudicò il duetto.

Kurt rimase sorpreso e si voltò verso Blaine che gli fece un sorriso soddisfatto e un occhiolino.

 

 
Kurt stava decorando la tomba del povero canarino defunto, quando ad un tratto arrivò Blaine, che come al solito lo salutò con un enorme sorriso.
“Cos’è?” gli chiese guardando la scatolina glitterata “sto decorando la bara di Pavarotti” rispose Kurt “Beh sbrigati. Ho la canzone perfetta per il numero. Dobbiamo provare!” “dimmela” “candles, degli Hey Monday” gli rispose il riccioluto “Sono impressionato! Tu scegli solo le hit!” controbatté il soprano “Beh, volevo un pezzo un po’ più emotivo” si giustificò Blaine sedendosi affianco a Kurt.

Ci fu un secondo di silenzio…“Perché hai scelto me per il duetto?” gli domandò il ragazzo “Kurt, arriva un momento …in cui diciamo a noi stessi: -oh, eccoti qua- ti ho cercato per una vita” Kurt al suono di quelle parole andò in tilt, aveva davvero detto quello che le sue orecchie avevano sentito? O per caso era in paradiso?

Il riccio lo guardò negli occhi e gli prese la mano “vederti cantare –blackbird- …è stato il mio momento con te” cominciò…okay, forse, anzi, sicuramente era in paradiso! Il viso stava diventando rosso e il suo cuore cominciò a tamburellare nel petto “Tu mi emozioni, Kurt”,ora il cuore era partito per un paese lontano chiamato AMORE, “e questo duetto è solo una scusa per passare più tempo con te ” Kurt, riprenditi! Terra chiama Kurt!

Blaine si avvicinò piano al soprano, che già aveva capito cosa volesse fare l’altro, avvicinò le sue labbra a quelle di Kurt ed improvvisamente si scambiarono un dolce ed emozionante bacio. Blaine non capì più niente, neanche aveva capito bene come fosse riuscito a baciarlo….Kurt aveva il cuore in gola, ma si sentiva meravigliosamente. Il bacio durò qualche secondo e non appena si staccarono, Kurt ne volle subito un altro e Blaine non ci pensò due volte a soddisfare la sua richiesta. Fu il momento più magico e elettrizzante di tutta la loro esistenza. Finalmente si erano trovati, finalmente si erano baciati, finalmente si erano innamorati!
 
 
L’angolino di Veve e Momo
Ecco finalmente la nostra prima OS per la Klaine week…ci dispiace di averla postata in ritardo, ma purtroppo abbiamo saputo in ritardo di questa favolosa settimana dedicata ai nostri beniamini. Lo sappiamo, è imperdonabile, ma siamo sicure che quando leggerete questa e le prossime ci perdonerete…non bisogna dare fretta all’arte!
Allora, il testo è stato scritto da me, Veve e mia sorella ha corretto qua e la alcune cose :)
Speriamo di non avervi annoiate/i

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Capitolo 2
*** skank bad klaine ***


Era una giornata “no” per Kurt: era depresso, e aveva bisogno di prendersi una sbronza per dimenticare tutti i suoi problemi.
In realtà era così da mesi, e a causa di questi suoi disagi aveva cambiato totalmente la sua personalità e il suo aspetto: il suo viso era molto pallido, aveva cominciato a truccarsi pesantemente con quintali di matita sugli occhi e qualche volta anche con del rossetto nero, dal naso e dalla lingua spuntavano piercing poco eleganti e per niente conformi al vecchio Kurt al quale non sarebbe mai passato dalla testa di mettere, i suoi capelli erano ribelli quanto lui e con un vistoso ciuffo che di tanto in tanto cambiava di colore e infine il suo guardaroba aveva perso tutta la suo originalità ed allegria, l’unico colore presente tra i sui abiti era il nero! Nero, borchie e teschi a volontà, sia su maglie e pantaloni che su accessori come bracciali, ciondoli, orecchini e cinture.

Per svagarsi un po’, il ragazzo decise allora di recarsi in un locale gay. Una volta dentro si guardò in giro, c’era un po’ troppa confusione quella sera per i suoi gusti, ma fortunatamente trovò un angolino dove appartarsi e stare tranquillo coi suoi pensieri.

Si sedette sulla poltroncina e l’unica persona a cui rivolse la parola fu il cameriere al quale chiese di portargli un cocktail, non importava quale, bastava che fosse alcolico.
Sorseggiando tranquillamente il suo drink, il ragazzo si guardava in torno e incuriosito osservava la gente che entrava e usciva. Ad un certo punto il volume della musica diventò più alto, così Kurt non si accorse del ragazzo che gli si era avvicinato e continuava ad urlargli di spostarsi da quella poltrona perché era il suo posto. Il ragazzo si spazientì, così si avvicinò all’orecchio dell’altro e gli urlò:”Ehi mi senti?! Togliti immediatamente dal mio posto!”, il povero Kurt si prese uno spavento inimmaginabile e di scatto si voltò “Ehi, ma sei impazzito?! Mi hai quasi spaccato il timpano!” “E comunque qui mi ci sono seduto prima io caro, e siccome non vedo scritto da nessuna parte il tuo nome non ho alcune intenzione di spostarmi!” aggiunse, ma lo straniero era deciso a riprendersi il suo posto così, furioso come non mai, con tutta la forza che aveva spinse giù dalla poltrona il povero Kurt che aveva ancora in mano il bicchiere col cocktail, che finì in mille pezzi e schegge di vetro, ferendolo ad una mano.
Kurt si rialzò a fatica, con il palmo della mano sanguinante e gli sguardi di tutti puntati addosso “Si può sapere cosa ti ho fatto?” chiese furioso rivolto al ragazzo che guardandolo finalmente in faccia notò avere dei bei capelli neri, un po’ troppo gellati, ma carini, e uno stile di abbigliamento simile al suo che portava con molta eleganza dandogli un’aria da vero duro “Hai visto cosa hai combinato? Io non pulisco di certo! Me ne vado ok? Così sarai contento!” e con la mano dolorante e una rabbia pazzesca addosso uscì dal locale. Lo straniero non disse una parola, ma anche se era un duro, non vuol dire che anche il suo cuore lo fosse! E infatti era molto dispiaciuto per l’accaduto, non avrebbe mai voluto fare del male a nessuno.

Arrivato a casa, Kurt si medicò la ferita, ripensando a quello che era successo al locale e a che strana sensazione gli aveva lasciato quel ragazzo: era sì furioso, ma allo stesso era rimasto affascinato dal suo abbigliamento, dai suoi capelli e dal suo carattere forte e determinato.
Esausto com’era, però, non aveva nemmeno la forza di pensare, così si cambiò velocemente, si tolse accuratamente il trucco (la pulizia del viso era una delle poche vecchie abitudini che ancora eseguiva) e si infilò sotto le coperte.
                                                                                                                                                                            
La mattina seguente, Kurt si svegliò alle nove: la testa era pesante e gli girava (era ancora intontito a causa dell’alcool che aveva bevuto la sera prima) e la fasciatura che aveva praticato alla mano era tutta insanguinata. Allora stette qualche secondo seduto sul letto con la testa tra le mani, poi si fece coraggio e si alzò e si diresse verso il bagno. Dopo essersi lavato, cambiato, truccato e aver cambiato le bende alla mano, uscì di casa, non sapendo nemmeno dove andare…voleva solo prendere una boccata d’aria e non rimanere solo chiuso in casa (da quando aveva cambiato stile di vita a causa di alcune vicende successe a scuola, nessuno voleva più stargli vicino: ne suo papà che, visto il suo comportamento, lo ritenne abbastanza autonomo da avere un appartamento tutto suo, ne Finn e sua madre, ne i suoi amici….Kurt aveva trattato tutti troppo male).

Non curante degli sguardi delle persone che gli passavano accanto, continuò a passeggiare senza una meta, sguardo basso e mani in tasca, quando ad un certo punto qualcuno di familiare gli passò di fianco. Kurt si voltò e anche il ragazzo fece lo stesso “Ehi!” esclamò lo straniero, “Tu?” “Senti lasciami in pace, non ti è bastato quello che mi hai fatto ieri sera!?” esclamò mostrando la mano fasciata al ragazzo che la sera prima gli aveva procurato la ferita, poi si voltò e fece per andarsene, ma lo straniero fece uno scatto avanti e gli prese il braccio “No aspetta!”, Kurt si voltò e si ritrovò faccia a faccia col ragazzo dai capelli gellati, che, adesso che lo guardava meglio, aveva anche degli occhi stupendi color miele.

Anche quelli di Kurt, azzurri come il cielo, puri e limpidi come l’acqua, affascinarono il bad boy che sentendosi a disagio mollò il braccio di Kurt e abbassando lo sguardo disse “Senti, mi dispiace per ieri sera. Non volevo farti del male, ero mezzo ubriaco e forse sono stato un po’ troppo violento…” “…scusami, ti prego” aggiunse alzando i suoi occhi da cucciolo e fissando Kurt negli occhi, “Comunque io mi chiamo Blaine” si presentò tendendo la mano per rompere il ghiaccio, non ricevendo risposta dall’altro.

Kurt rinsavì e ricambiò stringendo la mano di Blaine “Io sono Kurt, piacere…” “…allora, come pensi di farti perdonare?”, Blaine rimase un po’ spiazzato dalla domanda “Ehm…non so! Pensavo, che delle scuse verbali sarebbero bastate”, ma Kurt non era d’accordo “Io invece avrei un’idea migliore” disse il ragazzo fissandolo negli occhi e avvicinandosi lentamente, “Ehm…quale?” Blaine era imbarazzato e il viso era in fiamme, ma quando Kurt gli avvolse il collo con le braccia e lo baciò, qualunque disagio svanì: Blaine lo abbracciò tenendolo stretto a se e chiudendo gli occhi ricambiò il bacio.

Da quel giorno, i due cominciarono a conoscersi meglio e in seguito si fidanzarono. L’amore che provavano l’uno per l’altro gli fece mettere la testa a posto ed entrambi tornarono ad essere quelli di prima: Kurt diede in beneficenza tutti i suoi abiti da “cattivo ragazzo” e ricominciò a vestirsi in modo originale e colorato, riallacciò i rapporti con la propria famiglia e gli amici e, cosa più importante, riprese la scuola e con Blaine (anche lui tornato ad essere il ragazzo studioso che era e ad indossare i suoi amati papillon) al suo fianco non ebbe più timore dei bulli e delle presone che lo avevano trasformato in ciò che non sarebbe e non avrebbe mai voluto dimendare: un bad boy.




Angolino di Momo e Veve
Ecco la seconda OS dedicata ai nostri beniamini, che stavolta vedremo in una veste diversa da come siamo abituati a conoscerli, ma in fondo sono entrambi dei bravi ragazzi e non potrebbero restare a lungo nella veste di bad boy con abbigliamento da duro, percing, teschi e borchie dappertutto perché non ne la loro natura…siete d’accordo?
Detto questo spero che vi sia piaciuta e che non abbiamo deluso le vostre aspettative :)
Aspettiamo con ansia le vostre recensioni che ci saranno di sicuro d’aiuto…grazie a tutti coloro che mettono  tra i preferiti/seguiti o  ricordati e ci sostengono :)

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