Le parole che non ti ho detto

di valy88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Presentazioni ***
Capitolo 3: *** Tu non mi conosci! ***
Capitolo 4: *** Ricominciare... ***
Capitolo 5: *** Incontri - Scontri ***
Capitolo 6: *** Voglia di cambiare ***
Capitolo 7: *** L'inizio di qualcosa di nuovo ***
Capitolo 8: *** Il passato che ritorna... ***
Capitolo 9: *** Lasciarsi trasportare dai sentimenti ***
Capitolo 10: *** Il bacio che aspettavo ***
Capitolo 11: *** Il giudizio che cambia ***
Capitolo 12: *** Voglia di stare insieme ***
Capitolo 13: *** Ad un passo dal Natale ***
Capitolo 14: *** Il vero sapore del Natale ***
Capitolo 15: *** La fine di qualcosa? ***
Capitolo 16: *** ...no, forse soltanto l'inizio ***
Capitolo 17: *** Cadere ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



Le parole che non ti ho detto


Autrice : Valy88

Titolo : Le parole che non ti ho detto

Genere : Alternative Universe

Pairing : Hikari/Takeru (principale)

Note : I personaggi di Digimon non appartengono a me bensì a chi li ha creati.





Ho sempre avuto paura degli ospedali…

Probabilmente, dentro di me, gli ho sempre odiati; ho cominciato a farlo quando avevo 6 anni circa: era il 10 settembre del 1992 ed, il giorno dopo, sarebbe stato il mio primo giorno di scuola…

Non dimenticherò mai quella sera, campassi cent’anni; è impressa nella mia mente come se me l’avessero trapiantata dentro la testa… Quella stessa notte, morì mio padre ed io iniziai ad odiare gli ospedali….


Nonostante siano passati 15 anni da allora, la mia paura e il mio odio sono rimasti sempre gli stessi…





Tokyo 14 aprile 2008

Bip…bip…bip…

Non mi ricordo da quanto sono seduto su questa sedia, ma sinceramente non me ne importa nulla. Ti guardo… La mascherina dell’ossigeno ricopre parzialmente il tuo viso. Sei sdraiata su questo letto da alcuni giorni, anche se a me sembra passata un’eternità… Intorno a me sento solo il rumore snervante di queste maledette macchine… Non volevo ti accadesse tutto questo! Dovevo esserci io steso su quel letto, al tuo posto! Non ti posso nascondere che mi sento in colpa… Infondo, ero io a guidare quella macchina… Se ripenso a poche sere fa, sento dentro di me quella stessa paura che mi colse nel momento in cui morì mio padre… Non voglio pensare che potrebbe accaderti la stessa cosa! Tu sei forte, anche se apparentemente, col tuo aspetto così minuto, sembri molto fragile. Resisti, ti prego, perché io non riesco… non riesco a pensare che potrei perderti da un momento all’altro… C’è ancora una cosa importante che devo dirti… Kari.



Che strano scherzo del destino…E pensare che è iniziato tutto circa un anno fa…



Continua…




Note dell’autrice :


Salve a tutti i lettori :

Eccomi qui dopo una lunga pausa durata più o meno 3 anni; in questo periodo però, non ho mai smesso di frequentare questo sito, nè tanto meno di leggere fanfiction. Ho letto tanto, in questo modo ho potuto migliorare (o almeno credo) il mio modo di scrivere.

Avevo in mente di scrivere questa fanfiction da un pò di tempo, ma se l’ho realizzata lo devo alla mia cara amica soxy88 che mi ha spronato a non abbandonare questa idea.

So che come primo capitolo è decisamente corto, ma questa è una sorta di prologo; spero che seguirete in molti la mia storia, aspetterò con ansia le vostre recensioni…baci baci valy88.




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Capitolo 2
*** Presentazioni ***


Tokyo 10 aprile 2007

LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO

Capitolo 2 - Presentazioni

Tokyo 10 aprile 2007

<< Porca miseria! >> imprecò sottovoce una ragazza dai lunghi capelli castani.

<< Oh… cosa sentono le mie orecchie?! Queste non sono proprio le parole appropriate per una ragazza fine come te, Kari >>

<< Senti, Tai, oggi veramente non è giornata! Sembra che questa mattina il mondo ce l’abbia con me: prima non suona la sveglia, poi non parte la macchina e per finire sono anche in ritardo! >>

<< Devi stare calma sorellina: non c’è di che preoccuparsi; il sottoscritto, nonché miglior fratello del mondo… >> a quelle parole, Kari assunse un’espressione abbastanza perplessa, ma, nonostante tutto, Tai continuò << … Faccio finta di non aver visto… Comunque, dicevo, che ho risolto tutto. Se non sbaglio dovevi vedere Sora, giusto?... >> Kari annui << … Bene! L’ho chiamata e le ho detto di venirti a prendere. Ma dove devi andare poi così di fretta? >>

A quella domanda Kari non seppe rispondere.

Non poteva dirgli tutto: infondo, doveva essere una sorpresa per lui. Non poteva neanche affibbiargli la scusa dell’università, perché suo fratello sapeva benissimo che aveva lezione nel pomeriggio…

La ragazza si ritrovò a sudare freddo…

<< Dove devo andare? Beh… sai, è difficile da dire… >>

<< Non ti starai mica mettendo nei guai, spero >>

<< No! Ma che ti salta in mente!... >> poi, all’improvviso, ebbe un’illuminazione << …Comunque non è niente di importante… Sai, cose da donne… >> rispose infine la ragazza, senza nascondere un leggero nervosismo.

<< Oh Dio! Allora non ci voglio proprio entrare… Comunque io vado. Salutami Sora >>

<< Certo! Le dirò che vuoi uscire con lei… >>

<< Ehi, ma che diavolo dici?!... Quello lo farò io quando sarà il momento opportuno >>

<< Spero allora che questo “momento opportuno” non sia quello del mai… >> lo rimproverò la minore della famiglia Yagami. Poi continuò << … In ogni caso, farò come dici. Agli ordini, grande capo!! >>

<< Ecco, brava! Ci vediamo dopo, ciao! >> con quest’ultimo saluto, Tai prese le chiavi di casa e se ne andò a lavoro.

<< A dopo, ciao! >>

Rimasta sola, Hikari cominciò a pensare a quanto dovesse essere faticoso il lavoro di suo fratello. Lui non frequentò mai l’università: fu una sua scelta… Così, dopo aver finito la scuola, si trovò a fare qualsiasi tipo di lavoro possibile. Poi, però, due anni prima circa, cominciò a lavorare presso una banca; all’inizio era semplicemente un dipendente allo sportello, ma la sua determinazione e la sua voglia di diventare qualcuno, lo spronarono a lavorare sempre al meglio, così che, pian piano, la sua pazienza cominciò a premiarlo, trovandosi a far parte dell’ufficio prestiti. Anche se era ancora un semplice dipendente, lui stava continuando senza sosta a dare il meglio, sperando ancora in un premio per la sua costanza.

Kari, dal canto suo, di questo era convinta, perché sapeva che se lo meritava.

Doveva ammettere che con suo fratello aveva un bel rapporto; certo le litigate c’erano e non potevano certo mancare, però si volevano bene. Se lei avesse avuto qualche problema, sapeva che Tai sarebbe stato lì pronto per aiutarla… sempre.

Mentre era assorta nei suoi pensieri, però, suonarono al campanello.

<< Arrivo! >> e subito andò a rispondere al citofono << Chi è? >>

<< Sono io: Sora >>

<< Sì. Sali, o devo venire giù subito? >>

<< Vieni giù: così andiamo a fare colazione insieme >>

<< Ok, arrivo immediatamente >>

Così Hikari prese chiavi e borsa e scese rapidamente le scale. Appena fuori dal portone, si ritrovò davanti una Sora sorridente.

<< Buongiorno! >> disse la rossa

<< Fosse per te sarà buono; per me è solo giorno oggi! >> rispose Kari

<< Se questa era una battuta, amica mia, ti prego, fammelo notare perchè non faceva per niente ridere >>

<< Sì, era una battuta… In ogni caso, apprezzo il tuo sforzo per aver almeno cercato di capirla… Ah, quasi dimenticavo, ti saluta Tai >> concluse sorridendo Hikari.

<< Bene, ricambierò. Piuttosto… spero che non abbia scoperto nulla >> e, a quelle parole, Sora assunse un’espressione triste.

<< Ehi, va tutto bene? Tranquilla: oggi c’è andato vicino, ma sono riuscita a sviare il discorso. Non penso che abbia capito che stiamo organizzando la festa del suo compleanno… Infondo, è fra due mesi; chi mai potrebbe organizzare una cosa simile, iniziando così presto? >>

<< Noi, ad esempio… Comunque sì: va tutto bene. O almeno credo, dato che sto cominciando a realizzare che forse a tuo fratello non interesso e che devo cominciare a farmene una ragione >>

<< Non perdere le speranze, Sora! Non ti preoccupare… Mio fratello è un po’ ottuso, ma vedrai che capirà >>

<< Già, hai ragione… come sempre, del resto… Certo che, per avere 21 anni, sei fin troppo saggia, lo sai? >> rispose infine la ragazza più grande, ridendo di gusto.

<< Così ti faccio ridere, eh…? Va bene, me ne ricorderò… Però, adesso, saliamo in macchina perchè sono già le 9.00 e io non ho ancora fatto colazione; questo non va bene, perché, se mi mancano le forze, non riesco a rispondere a tono alle tue provocazioni >>

<< Ok, infondo anche io sto morendo di fame. Sai, mi hanno consigliato un nuovo posto in centro; andiamo là >> e così, tra una risata e l’altra, le due ragazze montarono in macchina e partirono.

Nello stesso momento, in un’altra zona di Tokyo

<< Ehi, Matt! Hai per caso visto le chiavi del mio scooter? >>

<< No, non le ho viste. Prova a chiedere alla mamma >>

<< Mamma! Hai per caso vist… >> non ebbe neanche il tempo di finire la frase, che…

<< Sì: sono dentro al vaso, sul mobile dell’ingresso >>

<< Grazie mamma! >>

Situazioni simili, in casa Takaishi, erano all’ordine del giorno.

Quella famiglia viveva in uno dei quartieri più malfamati di Tokyo, purtroppo. Non decisero loro, però: fu la mancanza di soldi a costringere quella giovane donna, con due figli a carico, di scegliere la soluzione più economica possibile.

Negli ultimi anni, però, le cose cominciarono a girare per il verso giusto… almeno economicamente…

Vivendo in un quartiere poco raccomandabile come quello, infatti, spesso si veniva etichettati come persone di cui non ci si poteva fidare, cioè come persone che vengono evitate per il fatto che possono sembrare cattive, anche se, in realtà, necessitano solo d’affetto…

Questo, Matt e Takeru, sopratutto quest’ultimo in verità, l’avevano provato sulla loro pelle.

Questi due fratelli ebbero un’infanzia infelice: la prematura scomparsa del padre, infatti, aveva costretto, loro e la loro madre, a fare scelte di cui non andavano fieri.

Matt era un ragazzo qualunque che, grazie alla sua tenacia, era riuscito a laurearsi all’università di giurisprudenza, cominciando poi a lavorare, come tirocinante, presso uno studio di avvocati. Però Matt aveva anche un’altra grande passione, che aveva coltivato fin da quando era piccolo: la musica. Il maggiore dei fratelli Takaishi aveva iniziato a strimpellare con la sua chitarra, alla tenera età di 10 anni; ora che ne aveva 25, era diventato abbastanza bravo. Poco tempo prima, infatti, era riuscito a realizzare il suo più grande sogno: creare una band tutta sua ed organizzare, con essa, alcune serate nei locali più famosi di tutta Tokyo.

Takeru, dagli amici chiamato semplicemente T.k., era, invece, il genere di ragazzo comunemente chiamato bello ed impossibile. Frequentava il 2° anno dell’università di lettere e filosofia, ma era costantemente preso di mira dagli altri ragazzi della sua scuola, che lo additavano come una persona poco raccomandabile. Spesso si ritrovava coinvolto in risse, mosse solo dai pregiudizi della gente che giudica solo per sentito dire. Non era raro, infatti, che, una volta tornato a casa, Takeru si sottoponesse alle cure della madre dopo essere stato coinvolto in qualche rissa.

T.k, da tutte le ragazze, invece, era stato etichettato con l’aggettivo di bello, per i suoi capelli biondi e quegli occhi azzurri; allo stesso tempo, però, era ritenuto anche impossibile, perché era veramente difficile che decidesse di uscire con qualcuna, nonostante il fatto che tutte, probabilmente, ad un suo cenno, sarebbero cadute ai suoi piedi. Tutti lo consideravano come un ragazzo riservato, visto che non dava molta confidenza a nessuno. Lui, in merito, si giustificava dicendo che, vivendo in un quartiere come il suo, bisognava imparare a non fidarsi di nessuno.

Per guadagnare qualche soldo aveva trovato lavoro in un bar del centro, ed, in quel momento, era lì che si stava dirigendo.

<< Allora io vado. Oggi ho il turno di mattina… Ci vediamo a pranzo! Ciao >> e così Takeru si avviò verso il suo lavoro.

<< Senti mamma, vado anche io: stamattina devo andare in ufficio ed oggi pomeriggio ho le prove con i ragazzi… Tornerò per cena >> disse poi Matt.

<< Aspetta un attimo tesoro… >>

<< Dimmi mamma, c’e qualche problema? >>

<< No… Volevo solo sapere come sta tuo fratello… Anche l’altro giorno è tornato con il labbro spaccato ed un taglio sul sopracciglio… Non è che si è messo nei guai, vero? >>

<< No, non si è messo nei guai: è solo che all’università sono tutti pieni di pregiudizi ed, in qualche modo, lui deve rispondere alle provocazioni… >>

<< Non vorrei che, facendo questo, si aggravasse ancora di più la situazione… Lo sai cosa penso a riguardo: la violenza genera solo altra violenza >>

<< Mamma, Takeru sa quello che fa. So anche che lui non vorrebbe reagire in questo modo, ma, la maggior parte delle volte, è costretto a farlo… >>

<< Ti prego, Matt… cerca di farlo ragionare; digli di lasciar perdere certe provocazioni… Ho già perso vostro padre… non voglio perdere anche lui… il mio cuore non lo sopporterebbe >>

<< Non ti preoccupare, non perderai né me né T.k. Non succederà per nulla al mondo. Ma adesso devo scappare, se no faccio tardi in ufficio… Ciao, mamma >> e, detto questo, prese le chiavi, diede un bacio a sua madre, e si avviò verso l’ufficio.

Nessuno poteva sapere che, di lì a poco, Takeru avrebbe incontrato la ragazza che gli avrebbe condizionato la vita nei mesi a venire…

Continua…

Note dell’autrice :

Ecco il nuovo capitolo nel quale abbiamo fatto conoscenza dei nostri personaggi.

Come si può intuire all’inizio, da qui in poi, la storia sarà una sorta di flashback che ci porterà poi a ricollegarci al prologo iniziale.

Vorrei ringraziare personalmente tutti i lettori ed, in particolar modo, coloro che mi hanno recensito; mi avete reso particolarmente felice!

soxy88: vedi, il tuo consiglio l’ho proprio seguito… e devo anche ringraziarti per avermi revisionato il capitolo scorso… Per quanto riguarda cosa deve dire Takeru a Kari beh… bisognerà aspettare un po’ di capitoli… E, mi raccomando, aggiorna presto la tua storia che voglio assolutamente sapere come va a finire.

HikariKanna: una tua recensione per me vale doppio, anche perché ho letto praticamente tutte le tue storie e le ho trovate a dir poco stupende! Spero che le aggiornerai presto. Come avrai ben capito, anche io amo le takari; per me sono la coppia più bella di tutto l’anime! La mia storia non si basa sul film, né tanto meno sull’anime: cioè, dei digimon, in pratica, ci sono solo i personaggi. Questo capitolo è decisamente più lungo rispetto all’altro… spero sarà di tuo gradimento.

Smartgjrl: ecco arrivato l’aggiornamento… Spero che ti sia piaciuto questo capitolo, anche se siamo solo all’inizio, e spero anche che continuerai a leggere la mia storia.

Kari89: per sapere cosa è successo a Hikari, ci sarà da aspettare per alcuni capitoli… Spero comunque che questo ti sia piaciuto…

DarkSelene89Noemi : beh ecco qui il nuovo capitolo, spero ti soddisfi..

Al prossimo aggiornamento! Baci baci! Valy88

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Capitolo 3
*** Tu non mi conosci! ***


LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO


Capitolo 3 – Tu non mi conosci!



<< Senti, Sora, ci vuole ancora molto? >>

<< No, non ti preoccupare. Guarda, siamo arrivate. Ora cerchiamo un parcheggio >> e così le due ragazze persero 10 minuti per quella ricerca. Dopo averlo trovato, comunque, entrarono nel locale.

<< Certo che se il bar è comodo come il parcheggio… Partiamo proprio male >>

<< Kari, te l’hanno mai detto che, a volte, sai essere davvero distruttiva? >>

<< Scusa, non volevo… È che questa giornata è iniziata male e non vorrei che andasse peggio >>

<< Vedrai che andrà meglio, donna di poca fede… Su, sediamoci là: c’è un tavolo libero >> e, detto questo, le due amiche si sedettero nel tavolino che si trovava più in angolo, vicino alla finestra.



<< Sai, Kari, questo bar ha aperto da poco. Me l’ha consigliato una ragazza che lavora con me; lei è venuta di sera. Devi sapere che, dopo la chiusura odierna, il bar si trasforma in un pub dove si può incontrare tantissima gente… Lei ha incontrato qui il suo ragazzo, pensa un po’… Potrebbe capitare anche a te, quindi, amica mia, occhi aperti e vigili, intesi? >>

<< Ah beh… se l’ha incontrato la tua amica… Cambiando discorso, vogliamo ordinare? >>

<< Sì ok. Oh… ma aspetta un attimo che vado in bagno… Ordina tu, intanto >> e Sora si alzò, dirigendosi poi verso la toilette.

<< Sì, ma tu cosa vuoi? >>

<< Fai tu: tanto io mangio qualsiasi cosa >> urlò quindi Sora, ormai giunta a destinazione.



Kari, però, non dovette aspettare molto… Un ragazzo, dai biondi capelli e vestito di un grembiule bianco, infatti, le si avvicinò, tenendo tra la mano un blocchetto.

<< Buongiorno! >> disse poi quel cameriere del bar.

<< Buongiorno anche a te >> rispose Kari.

<< Posso esserti utile? >>

<< Vorrei ordinare >>

<< Dimmi pure >> ed il cameriere prese la penna, preparandosi per scrivere le ordinazioni.

<< Vorrei… allora… due cappuccini e due brioche >>

<< Mangi tutto tu?!... >>

<< Come, scusa?!... No, non mangio tutto io: la mia amica è andata in bagno >> solo in quel momento Kari sollevò lo sguardo, incrociando quello del cameriere.

Quando era entrata, non l’aveva neanche notato; nemmeno quando si era seduta. Solo adesso che aveva incontrato il suo sguardo, aveva visto quegli occhi… Erano azzurri ed intensi; ne rimase colpita…

Un pensiero le saltò nella mente… Era convinta che quegli occhi gli avesse già visti da qualche parte: due iridi così non si incontrano spesso…

Decise di chiederglielo. Tanto, al massimo, ne sarebbe uscita solo una pessima figura; al massimo, sapeva che lì non avrebbe più fatto colazione.

<< Scusa… posso chiederti una cosa? >>

Il ragazzo, che intanto stava scrivendo le ordinazioni, si voltò verso Kari.

<< Io ti ho già visto! >> quella voce non apparteneva ai ragazzi, bensì a Sora, che, intanto, era tornata dal bagno.

<< Come, scusa? >> rispose il ragazzo.

<< Ti ho già visto, ma non ricordo dove però… Hai per caso lavorato per Pizza Party? La pizzeria che fa consegne a domicilio… >>

<< No, mi dispiace; forse ti confondi con qualcun altro… >>


Mentre Sora cercava di capire dove diavolo avesse visto quel ragazzo e, quest’ultimo tentava di essere il più gentile possibile con la ragazza, Hikari era rimasta in silenzio ad osservarlo… Ne era certa, quegli occhi li aveva già incrociati… Dove poteva averli visti?

Però, doveva ammettere che non era per niente brutto…

Ma a cosa andava a pensare?! Lei era una ragazza impegnata! Beh… Non che avesse una storia vera e propria: si frequentava saltuariamente con Daisuke… Niente di serio o stabile… Infondo erano usciti insieme poche volte…

Poi, in un attimo realizzò…


<< Sei quello dell’università, vero?... >> era stato poco più di un sussurro, in realtà, ma il ragazzo lo sentì alla perfezione…

Kari, intanto, continuò << … Sì, sei proprio tu! Non posso sbagliarmi… Sei quel ragazzo che hanno sospeso per aver picchiato un altro studente senza un motivo ben preciso… >>

<< Vedo che sei informata… Sei pregata di non giudicare senza conoscere i fatti… Se io e quell’idiota siamo venuti alle mani, avevo un valido motivo per farlo, fidati! Io non prendo a pugni le persone solo per il gusto di farlo... >>

<< Beh… all’università girano voci diverse… >> rispose Kari

<< Vedo che sei come tutti gli altri: parli solo per sentito dire… >>

<< Dimostrami che mi sbaglio, allora… Spiegami perché lo hai picchiato… >>

<< Questi non sono affari tuoi! Io non so neanche chi sei! E adesso scusami, ma devo continuare a lavorare… Le vostre ordinazioni saranno qui tra poco >> e, dopo aver detto questo, si avviò verso il bancone.

<< Forse sei stata un po’ troppo brusca… >> disse Sora, che, nel frattempo, era rimasta in silenzio ad ascoltare la conversazione tra i due giovani.

<< Forse… Ma, fidati, all’università non si parla d’altro. Ci sono voci sul suo conto… Alcuni, addirittura, dicono che è uno “spostato”... >>

<< Kari... Non è da te parlare male delle persone senza conoscerle >> la rimproverò Sora.

<< Sarà… Probabilmente oggi mi gira male… >>

Intanto, mentre le due ragazze discutevano, il cameriere era tornato con le loro ordinazioni.

<< Ecco qui il tuo cappuccino e la tua brioche, miss simpatia! >> e posò bruscamente il tutto, rischiando di far traboccare dalla tazza la calda bevanda.

<< Grazie a te, mister gentilezza… Se tratti così i clienti, non mi stupisco del fatto che girino certe voci sul tuo conto >> rispose Kari.

<< Tu parli, ma non sai neanche come sono! Mi conosci, per caso?! Sei mia amica?! Non mi sembra proprio! Perché allora dai ragione a chi parla male di me, senza sapere niente?! Non sai neanche come mi chiamo! >> Takeru, senza accorgersene, aveva urlato ed, in questo modo, aveva attirato gli sguardi dei clienti curiosi e, persino, del proprietario, che si avvicinò subito dopo.

<< C’è qualche problema qui?... >> disse l’uomo con voce autoritaria.

Era un uomo non più molto giovane: poteva dimostrare, si e no, una cinquantina di anni

<< … Signorine, il ragazzo vi sta dando qualche problema? >>

<< No, non si preoccupi…C’è solo stato un disguido sulle ordinazioni… >> rispose velocemente Hikari.

<< Takeru, non ne combini mai una giusta! È possibile?! Adesso sistemerai tutto, se non vuoi ritrovarti senza lavoro! >> lo rimproverò il proprietario.

<< Sì… Mi scusi, direttore… >>

Detto questo, l’uomo si dileguò, lasciando soli i tre ragazzi.

<< Scusa… È stata tutta colpa mia, se ti ha rimproverato… >> disse Kari, rivolgendosi a Takeru.

<< Non importa: tanto sono abituato a sentir parlare di me… Buona colazione… >> e, detto questo, anche il ragazzo si allontanò per continuare a svolgere il suo lavoro.

<< Adesso mi sento in colpa… Lo sapevo… Quando imparerò a tacere?! >> mentre pronunciava quelle parole, Kari sentiva un enorme dispiacere per quel ragazzo che, infondo, non le aveva fatto niente di male…

Intanto Sora la stava guardando con un’espressione a dir poco indecifrabile.

<< Va bene, Sora… So già cosa devo fare: oggi pomeriggio, se lo vedrò all’università, gli chiederò scusa… >>

<< Ecco, brava… È questa la Kari che conosco: sempre altruista e che pensa prima agli altri che a se stessa… Adesso, però, per piacere, facciamo questa benedetta colazione? Non ho mai fatto aspettare il mio stomaco così a lungo; se lo facessi, potrei non rispondere più delle mie azioni! >> e, dopo una breve risata, le due ragazze incominciarono a mangiare, parlando del più e del meno.


Mentre le due ragazze consumavano tranquillamente la loro colazione, il proprietario aveva richiamato, nel retro del locale, il giovane cameriere.

<< Senti, Takeru, un altro scherzo del genere e giuro che ti caccio via sul serio… >> lo rimproverò, severo, l’uomo che poi continuò << …intesi? >>

<< Sì, signor Terashima. Non si preoccupi >>

<< Bene. Adesso torna di là: ci sono persone che stanno aspettando per le loro ordinazioni >> e, detto questo, l’uomo tornò ai suoi doveri di direttore.


Rimasto solo, il ragazzo cominciò a riflettere su quanto appena accaduto…

Non cambierà mai nulla… Ormai, tutti quelli che incontro sanno di quella storia… Ma perché è andata così! Se quel cretino fosse rimasto zitto, io non avrei reagito in quel modo; probabilmente non mi avrebbero sospeso dall’università e le persone non mi giudicherebbero per quello che non sono…

Poi pensò alle parole di quella ragazza sconosciuta, appena incontrata…

- Dimostrami che mi sbaglio, allora…Spiegami perché lo hai picchiato… –

Già… Dimostrarlo… Ma come fare, visto che nessuno voleva fidarsi di uno come lui… uno cresciuto in uno dei quartieri più malfamati di Tokyo…

Forse era davvero una brutta persona, di cui non ci si poteva fidare…


<< Nonostante tutto, qui si mangia bene! >> disse Sora dopo aver terminato la sua colazione.

<< Beh… Posso darti ragione… Piuttosto, dimmi che ore sono; dobbiamo fare ancora un po’ di spese, o sbaglio? >>

<< È vero! Me ne stavo quasi dimenticando… Dobbiamo andare a comprare gli striscioni e i palloncini per la festa… tutto l’occorrente, insomma! >>

<< Magari anche un regalo… Sai, qui in Giappone si usa così… >> rispose Kari ironica.

<< Sempre più simpatica… Comunque, il regalo era sottointeso. Adesso andiamo >> ed, appena terminarono entrambe, presero le loro borse, pagarono, ricevendo ancora le scuse del proprietario, ed uscirono.


Mentre si stavano dirigendo verso la macchina, Hikari notò, con la coda dell’occhio, il “famoso” cameriere Takeru, appoggiato al muro esterno del locale, intento a fumarsi una sigaretta.

Nonostante la distanza, a Kari non sfuggi l’espressione triste che caratterizzava il viso del ragazzo.

“Sono sempre più convinta che dovrò scusarmi con lui, oggi pomeriggio…” e, con questi pensieri in testa, la ragazza salì in macchina, preparandosi per una mattina di acquisti.





Continua…





Note dell’autrice :


Bene! I nostri belli si sono incontrati per la prima volta… A quanto pare non sarà nemmeno l’ultima…

Kari insieme a Davis??!! Meno male che l’ha detto lei stessa che non è una cosa seria…

Ma come si svilupperanno le cose? Ed il nostro povero Takeru, preso di mira da tutti, in qualche modo dovrà pur difendersi, no??

Per sapere cosa succederà, basterà continuare a seguire la fanfiction…

Ci tengo a precisare, che il nome Terashima non è frutto della mia testolina, ma diciamo che l’ho preso in prestito da un personaggio del manga di Nana (per me stupendo!!!)…

P.S. volevo aggiungere che dare un nome hai capitoli non è il mio forte…quindi siate comprensivi…

Ed ora passiamo ai ringraziamenti… Grazie a tutti coloro che hanno letto questo capitolo e, naturalmente, anche a quelli che l’hanno recensito:


Soxy88: mi fa piacere che è il genere di storia che piace a te! Comunque, hai ragione… la storia prenderà una piega romantica… ed abbiamo anche capito tra chi…eh eh eh! Grazie anche per la revisione di questo capitolo! A presto!


Kari 89: ti ringrazio per tutti i complimenti e mi fa un immenso piacere che questa storia ti piaccia…le coppie, per adesso posso solo dirti che di sicuro questa storia non sarà una kari/davis…io non le reggo quelle…per le altre…diciamo che simpatizzo per quelle che piacciono a te.


HikariKanna: qui i nostri belli si sono incontrati per la prima volta…ancora si deve sviluppare il tutto, quindi ci sarà da aspettare un pochino…cosa posso dirti ancora, le storie che vanno a finire male non mi sono mai piaciute…ehehe



Al prossimo aggiornamento….baci baci valy88!



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Capitolo 4
*** Ricominciare... ***


LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO


Capitolo 4 – Ricominciare…


Non erano passate neanche le tre del pomeriggio, quando Kari si mise la sua tracolla addosso e si avviò verso la facoltà di “Lettere & Filosofia”.

Non sapeva perché avesse scelto quell’indirizzo, in realtà… Forse perché amava leggere, ma non ne era sicura… Lei amava soprattutto stare con le persone e socializzare, farsi dei nuovi amici insomma. Non che quelli che avesse non le andassero bene, ma, a volte, siccome si conoscevano fin da bambini, si sentiva soffocare da loro e sentiva il bisogno di staccare un po’ la spina; con loro, infatti, era sempre come se dovesse dimostrare qualcosa… Doveva svagarsi e l’università era stata, secondo lei, l’unica soluzione attuabile nell’immediato…

A rendere il tutto più difficile, inoltre, nell’ultimo periodo, era ricomparso anche Davis nell’insistere con la storia che provava qualcosa per lei. In cuor suo lo aveva sempre saputo, ma il problema era un altro: le poche volte che erano usciti insieme, infatti, lei non aveva provato niente più di una semplice amicizia nei suoi confronti. Non voleva ferire i suoi sentimenti, rifiutando i suoi inviti, ma non poteva nemmeno illuderlo così! Doveva assolutamente trovare il coraggio di dirgli tutta la verità, ma aveva anche paura di perdere la sua amicizia… Era una situazione davvero difficile…

Mentre si dirigeva all’università, non riusciva a non pensare a quanto le mancasse una persona accanto, capace di capirla, di consolarla nei momenti difficili e proteggerla se fosse stato necessario… Specialmente quanto le mancasse in quel momento… Aveva veramente bisogno di amare una persona che l’amasse nello stesso modo…

Con questi pensieri per la testa, Kari si accorse di essere arrivata a destinazione. Quindi controllò l’orario nel piccolo orologio da polso che le avevano regalato i suoi genitori per il suo ventesimo compleanno.

Quella era stata sicuramente una bella festa, ma proprio in quell’occasione aveva cominciato ad accorgersi del suo stato d’animo… lo stesso che l’animava in quei giorni… Proprio quando si trovava in compagnia dei suoi cari e vecchi amici…


<< Ciao, Kari >>

<< Ciao, Miyako >> rispose, sorridendo, la ragazza.

<< È da un po’ che ti stavo chiamando… Probabilmente eri soprappensiero… A cosa stavi pensando? >>

Proprio in momenti come quelli, in cui le venivano poste simili domande, ricordava che desiderava avere amici diversi. I suoi attuali volevano sapere sempre tutto; mai una volta che potesse rimanere sola e libera di pensare a quello che le pareva! Voleva bene a Miyako, davvero… ma, a volte, era veramente troppo curiosa…

Quindi, in quel momento così come in altri, decise di optare per una banale scusa.

<< Niente di importante, non ti preoccupare… Stavo pensando all’esame che dovrò dare tra qualche giorno >> disse infine Hikari, sorridendo.

<< Sicura? Perché è già da un po’ che ti vedo strana: te ne stai sempre sulle tue… Non sembri più tu… >>

<< È che sono nervosa: non è che mi senta molto pronta per quest’esame… Ma vedrai che tornerò quella di sempre, non appena tutto sarà finito >>

<< Sarà… Comunque, ho saputo… >> cambiò discorso la ragazza con gli occhiali.

<< Cosa? >>

<< Dai, Kari… A me lo puoi dire. Non fare la finta tonta >>

<< Veramente non ho la più pallida idea di quello che stai dicendo >>

<< Me lo ha detto Ken… >>

A quel nome, Hikari non poté non sorridere…

Ken e Miyako, ovvero gli eterni fidanzati… Si conoscevano da quando erano bambini; prima amici del cuore per tantissimi anni, forse anche troppi, e poi innamorati persi… Neanche nei migliori film d’amore… Kari non l’aveva mai confidato a nessuno, ma, a volte, invidiava tantissimo la sua amica perché era riuscita a trovare un ragazzo meraviglioso. A dirla tutta, litigavano spesso, ma, infondo, era giusto così: l’andare sempre d’accordo avrebbe reso il tutto estremamente noioso, con il passare del tempo…

<< Insomma… si può sapere che cosa ti ha detto Ken? >> le chiese poi Kari, ormai sull’orlo di una crisi di nervi…

<< Ma di te e Daisuke… Che altro se no?... >>

Hikari sperò vivamente di aver capito male, rifletté quindi lentamente sulle parole appena pronunciate dalla sua amica.

Da quanto aveva potuto intuire, Miyako credeva che lei e Daisuke stessero insieme… C’era qualcosa che non quadrava, anche perché lei non era a conoscenza di quella faccenda…

<< … Non ti nascondo che ci sono rimasta un po’ male… >> continuò intanto Miyako << Speravo che venissi tu a dirmelo… infondo siamo amiche, o almeno così pensavo… >>

<< Io non ti ho detto nulla, perché non c’è niente da dire! >> stava seriamente cominciando ad arrabbiarsi, e questo non era un buon segno…

<< In che senso, scusa? Non ho capito… >>

<< Nel senso che io e Daisuke non stiamo insieme! Voglio assolutamente sapere chi ha messo in giro questa cretinata! >>

<< Ecco… ora che mi ci fai pensare, forse ho capito male… >> rispose la ragazza, senza nascondere un certo stato di nervosismo.

<< Non fare la finta tonta con me Mia! Voglio sapere chi l’ha detto a Ken! >>

<< Senti, non ti arrabbiare… infondo lo sappiamo solo io e lui… >>

<< Dimmelo! Voglio sapere! >> Kari perse del tutto la pazienza.

<< Glielo ha detto Daisuke… Si sono visti l’altra sera per bere qualcosa insieme >>

Hikari non riusciva a crederci… Come era saltato in mente a quell’idiota di dire una cosa del genere?! Il bello era che, tra l’altro, non era per niente vero quello che aveva detto! Lo sapeva che avrebbe dovuto dirglielo fin dall’inizio che non ci sarebbe stato mai niente tra loro: avrebbe evitato un sacco di problemi.

<< Senti, Mia… non so perché Daisuke pensi il contrario, ma io e lui non stiamo insieme, e non ci staremo neanche in futuro, te lo assicuro >>

<< Ah, ecco… Infatti mi sembrava strano; me lo saresti venuta a dire immediatamente… >>

Kari, nel frattempo, guardò l’orologio. Erano già le 14.55 e la lezione sarebbe iniziata dopo cinque minuti…

<< Mia, adesso devo andare… Ci sentiremo nei prossimi giorni, ok? >>

<< Va bene. Ma come farai con Dai? >>

<< Appena sarò a casa, lo chiamerò; lo inviterò a casa mia, così che potremo discutere delle stronzate che spara fuori da quella sua dannata bocca! >>

<< Non vorrei essere nei suoi panni… >> e, così dicendo, Miyako se ne andò.


“Maledetto Daisuke! Per colpa tua, stavo anche per arrivare tardi a lezione! Probabilmente i posti migliori se li saranno già presi…” questi furono i pensieri di Kari, mentre si stava dirigendo alla lezione di storia dell’arte.

Entrò subito, non appena arrivò.

“Meno male, il professore non è ancora arrivato”

Quindi si guardò intorno, e, come previsto, i posti migliori erano già stati occupati; rimanevano solo quelli nell’ultima fila, cioè quelli che non venivano mai utilizzati perché troppo lontani dalla lavagna luminosa…

Hikari però decise che, per una volta, poteva anche solo ascoltare, quindi si andò a posizionare in quei bachi liberi…

Poco dopo, entrò il professore che subito iniziò la sua lezione, senza badare a nulla. Kari, di conseguenza, cominciò ad ascoltare.

Con il programma erano arrivati all’Art Nouveau. Le era sempre piaciuta l’arte e, tralasciando il fatto che ormai conoscesse a memoria il programma, non voleva mai mancare a una di quelle lezioni.


<Art Nouveau fu uno stile artistico, diffuso in Europa e negli Stati Uniti, che interessò le arti figurative, l'architettura e le arti applicate, tra il 1890 e la prima guerra mondiale…>>


“Che palle…” pensò annoiato Takeru, mentre ascoltava la lezione.

Era stato costretto a farlo, visto che era stato bocciato all’esame di quella materia, così si era ritrovato a frequentare nuovamente tutte le lezioni.

“Devo trovare qualcosa da fare per passare il tempo, se no va a finire che muoio dalla noia” detto questo, il ragazzo cominciò a guardarsi intorno…


Fu in quel momento che rivide i suoi occhi…

I loro sguardi si incrociarono per la seconda volta…


“Non ci posso credere…” pensò il giovane “… mi perseguita!”

“È il cameriere di stamattina!” si disse mentalmente Hikari.


<< Il movimento trae le sue origini dal socialismo utopistico di John Ruskin e si ispirò all'ideologia propugnata dall'Arts and Crafts di William Morris, il quale aveva posto l'accento sulla libera creazione dell'artigiano, come unica alternativa alla meccanizzazione e alla produzione in serie di oggetti di dubbio valore estetico, successivamente aveva cercato nell'industria un alleato piuttosto che un nemico >>


Nessuno dei due ragazzi, però, stava più ascoltando le parole del professore, persi com’erano ognuno negli occhi dell’altro…

Il primo ad interrompere quel gioco di sguardi fu Takeru, che cercò di badare alle parole dell’insegnante per il resto della lezione, anche se con scarsi risultati…

Non capiva proprio il motivo per cui non riusciva a togliersi dalla mente lo sguardo della ragazza del bar…

Gli stessi pensieri, intanto, tormentarono Kari fino alla fine della lezione, quando raccattò tutte le sue cose e si avviò verso l’uscita.

Ma una voce la richiamò, facendola desistere dal suo intento di andarsene…


<< Signorina Yagami? >>

Hikari alzò lo sguardo e si accorse che a richiamarla era stato il professore.

Si guardò intorno, e vide che in aula non c’era più nessuno, a parte lei, l’insegnate, e, guarda caso, il cameriere…

<< Sì, mi dica professore >> rispose poi la ragazza; l’uomo, quindi, continuò << Mi scusi… Per cortesia… può venire anche lei, signor Takaishi? >>

<< Sì, arrivo subito >> rispose il ragazzo, che si avvicinò alla cattedra mentre lanciava uno sguardo perplesso a Kari.

<< Scusate se vi intrattengo oltre l’orario di lezione, ma avrei qualcosa da dirvi… >>

I due ragazzi si guardarono a vicenda, cercando di capire cosa volesse dir loro il professore, dato che entrambi non si conoscevano per niente, tralasciando la mattinata ovviamente…

<< Signor Takaishi, lei, purtroppo, non gode di ottima reputazione, dato gli eventi che si sono verificati in quet’ultimo periodo… Però vorrei darle un’altra possibilità, in modo che possa dimostrare, a chi dubita di lei, che non è uno sbandato come può sembrare… >>

<< La ringrazio per le belle parole… >> rispose T.k. ironicamente.

<< In ogni caso, non so se conosce questa ragazza… >> e, così dicendo, indicò Kari << … ma questa è la signorina Yagami… >>

Takeru quindi la guardò per l’ennesima volta…

Non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma non riusciva proprio a smettere di fissare quei suoi occhi…

Kari, che nel frattempo era rimasta in silenzio, quando sentì su di sé lo sguardo del ragazzo, non riuscì a non arrossire, e, per questo, girò il viso altrove…

Le parole del professore poi, riportarono entrambi alla realtà.

<< Se siete d’accordo, vorrei che la signorina l’aiutasse a preparare l’esame di storia dell’arte, dato che è la prima di questo corso… >>

<< COSA?! >> risposero entrambi all’unisono.

<< Non ho bisogno della maestrina! So cavarmela benissimo anche da solo! >>

<< Non mi pare… >> rispose il professore, che poi continuò << … Se ne sarebbe stato capace, non sarebbe stato bocciato la prima volta… >>

Quindi fu Kari a prendere la parola << Non so se è una buona idea: io ho un esame tra 5 giorni, e non ho il tempo per badare anche a lui… >>

<< Ehi! Non sono un bambino a cui dover badare! >>

<< Non ne sarei così sicura… >>

<< Noto con piacere che siete già in sintonia… Allora, non ci sono problemi? Bene, adesso però devo andare: ho un impegno molto importante. Ci vediamo a lezione. Arrivederci >> e l’insegnate uscì in fretta e furia, lasciando i due giovani da soli…

<< Bene… grandioso! Sono stato incastrato dal professore, ed ora dovrò passare il mio tempo con una sconosciuta che, ciliegina sulla torta, mi reputa uno spostato! >>

<< Ehi! Io non ti reputo uno spostato! E, tanto per essere precisi, non credere che io sia entusiasta di questa scelta… >> ma, poco dopo che pronunciò queste parole, Kari se ne pentì amaramente: quelle non erano certo le parole giuste per cominciare a fare amicizia…

<< … Senti… io non voglio passare dei guai, perciò cerchiamo di trovare una soluzione… >>

E, detto questo, calò un silenzio imbarazzante tra i due.

<< … Per cominciare, volevo scusarmi per stamattina… >> ruppe poi il silenzio Hikari.

<< Come, scusa? >> fece finta di non capire Takeru.

<< Hai capito benissimo… Sì, insomma, oggi sono stata scortese… Avevi ragione: io non ti conosco e non posso permettermi di giudicarti… >> ed incupì il volto.

Takeru rimase sorpreso da quelle parole: non se le aspettava per niente…

<< Oh, oh! Non ti preoccupare più del dovuto, ok? È acqua passata, va bene… Infondo, neanche io sono stato troppo simpatico… >> rispose quindi il ragazzo, sorridendole.

<< Ok… Ricominciamo daccapo, che ne dici? >> propose Kari, più rassicurata.

<< Cioè? Vuoi tornare indietro nel tempo? >>

<< No, scemo!... >> disse la ragazza, sorridendo divertita << … Dunque… Vediamo… Piacere, io sono Hikari Yagami, felice di conoscerti… >> poi, detto questo, Kari allungò il braccio per stringergli la mano.

Takeru, intanto, era rimasto di stucco: quella ragazza era davvero strana, a parere suo… Comunque, decise di stare al gioco… d’altronde, non ci sarebbe stato niente di male a mostrarsi per una volta, anche solo per una volta, per quello che veramente era…

<< Piacere mio, io mi chiamo Takeru Takaishi… ma puoi chiamarmi semplicemente T.k… mi piace di più… >> ed il ragazzo strinse la mano di Kari…






Continua…





Note dell’autrice :


Eccomi qua con un altro capitolo che spero sia stato di vostro gradimento…

L’ho scritto in un pomeriggio, mentre ascoltavo le bellissime, per me s’intende, canzoni di Tiziano Ferro, che mi hanno ispirato…

I nostri belli stanno cominciano a conoscersi e, grazie al provvidenziale intervanto del professore di storia dell’arte, cominceranno a frequentarsi anche fuori dell’università… o almeno così pare…

Una piccola precisazione… Io in campo universitario sono del tutto ignorante, quindi non ho la più pallida idea se veramente nel corso di lettere e filosofia ci sia anche storia dell’arte; se non è così, vi prego di scusarmi…

Adesso passo ai soliti ringraziamenti…

Un Grazie a tutti coloro che hanno letto la mia storia, ed un enorme GRAZIE a chi l’ha anche recensita!


Kari89: Oddio! È la prima volta che descrivono un mio capitolo con l’aggettivo “DIVINO”… Sono davvero troppo contenta! Non so che dire… Comunque, come hai visto, i nostri belli si sono incontrati per la seconda volta, e credo che ormai si incontreranno di continuo…


Soxy88: Non avevo dubbi che la scena che ti sarebbe piaciuta di più fosse stata quella di T.k fuori dal bar…comunque la storia deve ancora svilupparsi…ti ringrazio come ogni volta per come revisioni bene i miei capitoli….


HikariKanna: Spero che questo capitolo non ti abbia deluso…comunque tutta la storia si svilupperà, sperando, nel migliore dei modi…


DenaDena: una new entry tra i recensori, questo mi rende particolarmente felice…e sono ancora più contenta che la mia storia ti piaccia, quindi non posso che dirti continua a seguirla…ehehe



Al prossimo aggiornamento….baci baci valy88


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Capitolo 5
*** Incontri - Scontri ***


Le parole che non ti ho detto


Capitolo 5 – Incontri - Scontri


Qualche giorno dopo a casa Yagami


<< Allora… domani è il gran giorno… >> pronunciò una ragazza dai corti capelli rossi.

<< Sì… e Kari è particolarmente nervosa… È un vero tormento! Non fa altro che stare chiusa in quella stanza a studiare… Dovrebbe staccare un po’ per riposare il cervello, se no diventa matta! >> rispose, tranquillo, Tai.

Lui e Sora stavano comodamente seduti sul divano di casa Yagami. La ragazza era stata invitata, come ogni domenica d’altronde, a pranzare dalla famiglia dei due fratelli. Era iniziato tutto quando erano poco più che ragazzini ed, ormai, era diventata una vera e propria tradizione.

<< Oh, Tai! Lasciala in pace! Avrà il sacrosanto diritto di studiare come le pare, non credi? >> lo rimproverò Sora.

<< Sì, ma… >> cercò di obbiettare lui

<< Niente ma! Se lei si sente più preparata così, lasciala fare >> lo interruppe la ragazza

<< E va bene… Hai ragione tu… Cambiando discorso, come vanno le cose a lavoro da te? >> le chiese Tai.

<< Insomma… Si cerca di stringere i denti >>

<< Perché? Cosa c’è che non va? >> si informò il ragazzo.

<< In pratica, vogliono ridurre il personale, e, siccome io sono una tra le ultime arrivate, potrebbe toccare a me… >> e, detto questo, la ragazza si incupì.

Tai, vedendo l’espressione triste di Sora, si avvicinò di più a lei e le passò un braccio intorno alle spalle, stringendola a sé.

<< Ehi… Non ti preoccupare: tu hai talento ed in quella azienda di stilisti hanno bisogno di te… Cerca di non arrenderti, ok? E, se per caso avrai bisogno di qualsiasi cosa, sappi che io sono qui: basta farmi uno squillo, ed io correrò ad aiutarti anche se mi trovassi dall’altra parte del mondo… Siamo intesi? >>

Sora subito pensò di aver capito male… Se così non fosse stato, voleva dire che si stava realizzando uno dei suoi più grandi desideri… Forse si sbagliava, ma quello che aveva appena pronunciato Tai aveva l’aria di essere tutt’altro che una semplice dimostrazione dell’amicizia che li legava… Ripensò quindi alle parole di Kari, dette qualche giorno prima…


<< Non perdere le speranze, Sora! Non ti preoccupare… Mio fratello è un po’ ottuso, ma vedrai che capirà >>


Quelle parole le rimbombarono in testa come se fossero un martello… Che Kari avesse ragione? Che Tai avesse finalmente capito che fra loro poteva esserci più di una semplice amicizia?

I suoi pensieri vennero, però, bruscamente interrotti da Tai, che stava cercando di dire qualcosa…

Decise quindi di continuare a rimanere zitta e vedere cosa sarebbe successo di lì a poco…

<< Senti, Sora… è arrivato il momento di parlare di noi due… >>

<< Lo credo anche io, Tai… Non si può andare avanti così… >> rispose la ragazza.

Ma i due giovani non fecero in tempo ad aggiungere altro, che un urlo disperato provenne dalla camera di Kari…

<< Noooooo!!! >>


Nello stesso momento nella camera di Kari


-Non ce la farò mai! Me lo sento…- pensò un ormai esausta Hikari.

L’indomani ci sarebbe stato l’esame di filosofia; lei lo stava preparando da un mese, ma aveva paura che non sarebbe andata come avrebbe voluto… L’ansia la stava divorando!

Durante l’esame avrebbe dovuto consegnare una relazione su un argomento scelto da lei, ed era proprio quella il problema principale… La relazione l’aveva terminata, ma non la soddisfaceva per niente…

Ora era lì, seduta davanti al suo computer, che controllava quelle quindici pagine che spiegavano tutto il pensiero filosofico di “Friedrich Nietzsche” attraverso le sue opere più famose…

A complicare ulteriormente le cose, c’era il fatto che non riusciva a non pensare a quello che sarebbe accaduto l’indomani dopo l’esame… Infatti, avrebbe dovuto incontrare Daisuke; lui sarebbe andata a prenderla all’università per chiarire definitivamente la loro situazione. In realtà, l’avrebbe chiarita a lui, perché per lei era cristallina… Lei non voleva che la loro amicizia venisse rovinata, ma ci avrebbe rinunciato se lui non avesse voluto capire come stavano realmente le cose. Non gli avrebbe chiesto di smettere di provare qualcosa per lei… Sarebbe stato impossibile, perché queste cose non si possono comandare… Ma gli avrebbe detto che lei non provava niente, oltre l’amicizia, nei suoi confronti. Probabilmente sarebbe finita male… e questo faceva star male anche lei, visto che Daisuke, infondo, era il suo migliore amico… Ma sarebbe stato necessario per risolvere la situazione…

Ma Kari scacciò subito via quei brutti pensieri dalla testa; adesso doveva concentrarsi solo sulla sua relazione!

La rilesse più volte, quando, ad un certo punto, si oscurò la schermata…

Kari sudò freddo… Non ricordava, infatti, se aveva salvato dopo aver completato il tutto. Se così non fosse stato, avrebbe perso il lavoro svolto durante quell’ultimo mese…

In quel momento, probabilmente, se fosse stata più piccola si sarebbe messa a piangere!

Cercò di armeggiare col computer, ma, purtroppo, lei non era troppo esperta in materia e non ci capiva nulla…

Non le restò che…

<< Noooooo!!! >>


Sora e Tai, sentito l’urlo di Hikari, si precipitarono in camera della ragazza…

Taichi spalancò la porta.

<< Cos’è successo? >> domandò, avvicinandosi alla sorella.

Kari si voltò lentamente verso di lui; aveva le lacrime agli occhi… Lo guardò, poi, con un braccio, indicò lo schermo del pc.

Tai si voltò e lo guardò anche lui.

<< Senti… benedetta sorella… se non parli, come diavolo faccio a capire che è successo? >>

Kari, che fino al quel momento non aveva detto nulla, parlò << La relazione… era lì…poi, ad un tratto, puff… è scomparsa! >>

<< Oddio! E io che pensavo che ti fosse successo qualcosa di brutto… Ma sei matta ad urlare in quel modo?! Ci hai fatto prendere un colpo! >> rispose nervosamente Taichi.

<< Oh… Scusa se vi ho disturbato, mio principe… Ma, vede, quella relazione è importate! Domani la devo consegnare all’esame! Quindi, mi scusi se sono nervosa, visto che non la trovo più! >>

<< Adesso basta! Calmatevi!... >> intervenne Sora, per poi continuare << … Nulla è perduto >>

<< Davvero?! >> chiese la più piccola di casa Yagami.

<< Adesso, per prima cosa, controlliamo perché si è spento… Tai, vai a vedere dietro al computer se si è staccato qualcosa, per piacere >>

<< Perché proprio io, scusa? >> obbiettò il ragazzo.

<< Perché se c’è da rimanere fulminati, tu sarai il nostro eroe… Ovvio, no? >> gli rispose sarcasticamente Kari.

Tai, a quelle parole, borbottò qualcosa di incomprensibile, ma andò ugualmente a vedere cosa non andasse.

<< Forse ho trovato il problema… C’è una spina staccata, che faccio? >>

<< Riattaccala… genio! >> lo prese in giro la sorella.

<< Senti, Kari… Anche se sei mia sorella, non ti autorizzo… >> ma venne interrotto.

<< La volete piantare!... >> gridò Sora, guardando Taichi, mentre Kari sorrideva soddisfatta << … Tutti e due! >> continuò poi la ragazza, spostando lo sguardo verso Hikari.

<< Beh… Io ho riattaccato il tutto… Provate ad accendere il pc >> detto questo, Kari provò ad accenderlo…

Appena sentì la ventola partire, gioì ed andò subito ad abbracciare il fratello.

<< Grazie! Grazie! Grazie, mi hai salvato la vita! >> gli disse poi.

<< Sì sì, certo… Comunque, vedi se la tua relazione è salva, piuttosto… >> Hikari quindi controllò immediatamente la cartella dei suoi documenti…

<< C’è! C’è! Oh… Dio ti ringrazio! >> esultò poi, subito dopo.

<< Tutto bene, quel che finisce bene… >> disse Sora, che, successivamente, guardò l’orologio, accorgendosi che si era fatto veramente tardi.

<< … Mi dispiace ragazzi, ma devo andare: devo finire un book per domani… Lo devo consegnare… >> continuò poi, di conseguenza.

<< No, aspetta un attimo… >> e Tai le si avvicinò << … Noi due dobbiamo finire un discorso… Non puoi andartene via adesso! >>

<< Lo so che dobbiamo discutere, ma si è fatto tardi sul serio… Ne riparleremo, promesso >> e, così dicendo, uscì dalla stanza, prese le sue cose e se ne andò.

<< Senti, Tai… se prima ho interrotto qualcosa… insomma… mi dispiace, non volevo… >>

<< Non ti preoccupare, sorellina… Prima o poi si sistemerà questa situazione… >> e, dopo che le sorrise, si ributtò sul divano del salotto.

Quindi. rimasta sola, Kari stampò la sua relazione e la rilegò con cura. Ripassò il tutto per l’ennesima volta, ed ancora, ed ancora… fino a quando, ormai esausta, non si addormentò sui libri.


Giorno dell’esame


<< Calma… calma… calma... >> borbottò tra sé e sé, un agitatissima Hikari << … Infondo, cosa può succedere? È solo un esame… mica sto andando al fronte! >>

La ragazza si trovava in uno dei tanti corridoi dell’università; stava sostando davanti alla porta dell’aula dove si sarebbe svolto il suo esame.

Si guardò intorno e scorse una finestra, quindi guardò fuori. Era una bella giornata: il sole splendeva alto nel cielo, non c’era traccia di nubi all’orizzonte ed la temperatura era giusta, né troppo calda né troppo fredda… Tutto sembrava perfetto, insomma…

Ma, a dispetto di tutto questo, dentro di lei che si stava scatenando un “temporale”…

Non ne capiva il perché, ma, ogni volta che doveva sostenere un esame, era sempre la stessa storia: l’ansia le attanagliava lo stomaco, fin dalla sera prima, e non faceva colazione… Il nervosismo le faceva sempre passare l’appetito, ma, una volta finito il tutto, avrebbe mangiato qualsiasi cosa, ed al diavolo la linea!

Anche quella volta si stava ripentendo lo stesso rito…

<< Nervosa? >> le chiese improvvisamente una voce alle sue spalle.

Lei si voltò verso di essa e, con grande sorpresa, scoprì chi aveva parlato...

<< E tu che ci fai qui? >> gli chiese quindi la ragazza.

<< Lo sai che è maleducazione rispondere ad una domanda con un’altra domanda? Comunque, anche se può apparirti strano, anche io frequento l’università… E, si da il caso, che tra… >> quindi guardò l’orologio, per poi continuare << … meno di dieci minuti, io abbia lezione >> e concluse, sorridendo.

<< E allora, visto che sei impegnato, cosa ci sei venuto a fare qui, Takeru? >>

Ma, subito dopo, la porta dell’aula davanti alla quale si trovavano si aprì, e ne uscì un uomo non troppo alto. Aveva i capelli grigi, un naso a punta, sul quale erano posati degli occhiali, ed indossava un abito scuro. Kari, in lui, riconobbe subito il professore di filosofia…

<< Lei è la signorina Yagami? >> chiese gentilmente l’uomo.

<< Sì… sono io… >> rispose Hikari, non nascondendo il suo nervosismo.

<< Bene… Noi siamo pronti. Se si vuole accomodare… >> e, così dicendo, si era fatto da parte, lasciando libero il passaggio alla ragazza che, nel frattempo, si era completamente dimenticata di Takeru.

Quest’ultimo, però, tracolla in spalla con, all’interno, l’occorrente per la sua lezione di letteratura, le prese delicatamente una spalla, avvicinando il viso al suo orecchio…

<< Ero solo venuto ad augurarti buona fortuna… >> le sussurrò dopo, per poi riprendere a camminare verso l’aula dove si sarebbe svolta la sua lezione.

Lei si voltò di scatto, osservando lui che si allontanava…

<< Grazie… >> disse poi sorridente.

Lui alzò un braccio, come per farle capire che aveva recepito il ringraziamento.

Lei quindi sorrise ancora.

Non sapeva come… non sapeva il perché… ma, dopo aver udito quelle poche parole pronunciate da lui, l’ansia che l’attanagliava dalla sera prima si era miracolosamente placata…

Quindi entrò più tranquilla.


Subito dopo, all’interno dell’aula, Kari si era seduta sulla sedia davanti alla cattedra; alzò lo sguardo e vide i professori davanti a lei…

<< Buongiorno signorina. Possiamo iniziare? >> domandò lo stesso professore che era venuto a chiamarla prima.

<< Certo >> rispose la ragazza.

<< Bene… Senta, ha svolto la relazione? >>

<< Sì >> e, mentre pronunciava queste parole, la ragazza prese dalla sua tracolla, che aveva appoggiato ai piedi della sedia dove si era seduta, tutto il lavoro che aveva svolto e glielo consegnò.

<< Perfetto, allora possiamo partire da questo… >> rispose l’insegnate.

Così Hikari aveva cominciato ad esporre la sua relazione, tranquillizzandosi del tutto ed affrontando l’esame nel migliore dei modi...


Circa un’ora dopo


<< Va bene, ragazzi; per oggi può bastare… >> concluse la professoressa, che dimostrava più o meno una cinquantina d’anni << … Ci vediamo domani >>

Quindi, la classe cominciò ad alzarsi rumorosamente, e tutti si avviarono verso la mensa, visto che era già ora di pranzo.

Takeru ripose il libro di letteratura all’interno della sua tracolla, se la mise in spalla e guardò l’orologio…

Non aveva ascoltato nulla della lezione appena finita, in realtà…

Con la sua mente, non aveva fatto altro che pensare a Hikari che, nel frattempo, stava svolgendo il suo esame. Non riusciva a capire perché quella ragazza, che conosceva da così poco, tormentasse continuamente i suoi pensieri, ma una voce dentro di sé parlò per lui…

-Forse perché è l’unica che non ha pregiudizi nei tuoi confronti

Ma non badò molto a quelle parole…

Tornò a guardare l’orologio, che ora segnava le 11.54…

-A quest’ora avrà finito… –

E, così dicendo, si avviò verso l’aula dove si stavano svolgevano gli esami di filosofia…

Non era molto lontana da dove si trovava, quindi imboccò un corridoio alla sua destra e cercò la stanza 10; si trovava infondo, così accelerò il passo…

Si trovava a pochi passi, quando, ad un tratto, gli si aprì una porta in faccia… L’impatto fu inevitabile.


<< Grazie! Grazie mille, professore! Arrivederci >> e Kari aprì la porta dell’aula.

Subito dopo, però, sentì che andò a sbattere contro qualcosa…


<< Ahi…che male! Ma stai attento! >> e Takeru alzò lo sguardo verso colui che gli aveva quasi rotto il setto nasale…

-Lo dovevo immaginare…- pensò poi.

<< Oddio, scusa! Non pensavo fossi qui… Davvero, mi dispiace >> ma Hikari, nonostante le scuse, non riuscì a nascondere una leggera risata.

<< Guarda che non c’è niente da ridere… >> la rimproverò T.k.

<< No… scusa… è che fa ridere, tutto qui… >> quindi Kari si avvicinò al ragazzo che, intanto, si era coperto il naso come le mani << … Su, fammi vedere >> gli disse poi, avvicinandosi ancora…

<< Non ti preoccupare… >> Takeru indietreggiò << … non mi sono fatto niente… >>

<< Oh, insomma… Non fare il bambino! >> e, così dicendo, Hikari prese le mani di Takeru e gliele scostò lentamente dal viso…

Takeru si sorprese per quell’azione…

Le mani di Kari, comunque, erano così delicate rispetto alle sue… Se ne accorse subito… Improvvisamente lo colse il desiderio di non lasciare più quelle mani, ma lo abbandonò subito quando la voce della ragazza lo riportò alla realtà…

<< Stai sanguinando >> gli disse.

<< Davvero? >> T.k si portò una mano sul naso, e costatò la verità di quelle parole…

<< Aspetta un attimo… Ti prendo un fazzoletto >> così la ragazza mise una mano nella tracolla e ne estrasse un fazzoletto di carta, con il quale tamponò il naso di Takeru.

<< Grazie… Ma non ce n’era bisogno… >>

<< È il mio modo per chiederti scusa… Infondo, è stata colpa mia… >> rispose Kari.

<< Tranquilla, non ti preoccupare… Ci sono abituato… >>

<< Come, ci se abitu…? >> ma Hikari non potè finire la frase perché una voce, appartenente ad una terza persona, si intromise nel loro discorso.

<< Che stai facendo? >> Kari si girò e scoprì chi aveva parlato << Daisuke, che ci fai qui? >> domandò.

<< Beh… se non sbaglio, dovevamo vederci dopo il tuo esame… >> poi fece una pausa e guardò Takeru, subito dopo riprese a parlare << … Ma cosa ci stai facendo qui con lui?! >> chiese Dai, indicando con un cenno della testa T.k.

<< Niente, non stavo facendo niente… E, comunque, non mi devo giustificare con te! >> disse Kari.

<< Non ti devi giustificare, infatti… È solo che non è molto sicuro andare in giro con gente del genere!... >> rispose Daisuke, indicando il biondo; poi continuò << … Sai meglio di me che voci girano sul suo conto… >>

Takeru, che fino a quel momento era rimasto in disparte, intento a tamponarsi il naso, appena udì quelle parole pronunciate da quello che sembrava essere il ragazzo di Kari, si scostò dal muro e gli andò di fronte…

<< Puoi ripetere, perché forse non ho sentito bene >> gli chiese Takeru in tono minaccioso.

<< Spostati, idiota! >> gli rispose Dai, scostandolo con una mano.

Se c’era qualcuno che T.k odiava con tutto se stesso, erano coloro che giudicavano dall’apparenza, e, da quanto poteva capire, quel cretino che aveva di fronte era uno di quelli.

<< Senti un po’, tu… hai qualche problema, per caso? >> gli chiese quindi Takeru, prendendolo per il colletto della camicia…

<< Adesso smettetela! >> si intromise Kari.

A quelle parole, Takeru mollò subito la presa e disse << Senti, Kari… io non voglio avere altri problemi, perciò è meglio ce me ne vada… Infondo, ero solo passato per sapere come era andato il tuo esame… Ci vediamo >> e, detto questo, si girò e se ne andò.

<< No, aspetta! >> cercò di fermarlo Hikari, ma il ragazzo era già lontano.

<< Dai, Kari, andiamo a mangiare qualcosa, e lascia perdere quello là… Ormai è perso. Cambiando discorso, come è andato l’esame? >> disse, poco dopo, Daisuke.

<< Ora smettila Dai! Non devi giudicare così le persone! Ma cosa ti ha fatto?! E poi di come è andato l’esame non te ne deve fregare nulla! >>

<< Ma perché lo difendi tanto? E, comunque, sono i fatti a parlare per lui… >>

<< I fatti posso essere cambiati da chi li racconta… >>

<< Oh, andiamo Hikari… Tanto è inutile: io non cambierò idea su di lui! È uno spostato e tu non dovresti frequentarlo! >>

<< E chi dovrei frequentare, allora? Te, forse? Un bugiardo di prima categoria? >>

<< Cosa stai dicendo?! >>

<< Non fare finta di non aver capito… So quello che hai detto a Ken… >>

<< Senti… discutiamone con calma… Ti invito a pranzo, ok? >>

<< Va bene… Ma voglio che si chiarisca questa storia… >> così i due ragazzi si incamminarono verso un bar li vicino.

Mentre camminavano, poi, Kari parlò improvvisamente << … E, tanto per essere precisi, questo, caro Daisuke, non è un appuntamento! Quindi, per favore, non montarti la testa! >>

Dai, che non seppe cosa rispondere, si limitò a stare zitto ed a seguire silenziosamente la ragazza verso il luogo in cui avrebbero pranzato e, soprattutto, parlato...






Continua…




Note dell’autrice:


Ok, un altro capitolo concluso…

Qui ha fatto la sua comparsa il nostro “amico” Daisuke, che, a quanto pare, non approva le amicizie di Kari…

Come si svolgerà il dialogo tra Kari e Dai? Sarà un discorso tra persone civili, o voleranno piatti e bicchieri? Questo non si sa… Per scoprirlo, basta continuare a seguire la storia…ihih!

Per quanto riguarda Tai e Sora, sinceramente io leggo sia Taiora che Sorato; so che è paradossale, ma mi piacciono entrambe… Siccome di quest’ultime, però, il sito è pieno, ho preferito la prima coppia… Non me ne vogliate…

Come al solito, ora ringrazio tutti coloro che leggono e recensiscono; sarò ripetitiva, ma non mi stancherò mai di ringraziarvi!


HikariKanna: così ti piace storia dell’arte… bene, mi fa piacere, ihih! Qui, è entrato in scena Daisuke… Non si è comportato proprio bene, non trovi? Comunque, i nostri belli sono già sulla buona strada… Hai visto come Kari si preoccupava del naso di Takeru? Eheh… Alla prossima! P.s. ho visto che hai aggiunto la mia storia ai preferiti… Sono commossa! Sul serio, GRAZIE!


Kary89: un’altra fan di storia dell’arte… neanche a farlo apposta… eheh! Comunque, Kari avrà la sua rivincita con Daisuke, tranquilla! P.s qui si capisce un po’ quale altra coppia si svilupperà… Spero non ti dispiaccia… eheh!


Soxy88: oddio! Tu mi lasci sempre la recensione più lunga, hai visto? Qualche volta i professori si rendono utili… peccato che, una cosa del genere, non sia successa a me… eheh! Comunque, spero che continuerai a seguire la storia, ed anche a revisionare i capitoli… Oh, mi raccomando, continua anche la tua di storia!


DenaDena: grazie del complimento… ihih! Penso che un po’ tutte non vedano l’ora che i nostri due piccioncini si innamorino… Anche io, personalmente non vedo l’ora… eheh! Daisuke avrà quel che si merita!


DarkSelene89Noemi: oddio! Un altro complimento così e svengo… capitolo SUBLIME… Non so se ti ringrazierò mai abbastanza… Comunque, non ti preoccupare se non riesci a recensire: l’importante è che la storia ti piaccia!




Al prossimo aggiornamento! Baci baci! Valy88



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Capitolo 6
*** Voglia di cambiare ***


LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO


Capitolo 6 – Voglia di cambiare


Non ricordava da quanto tempo erano seduti lì, in un tavolino di un bar di Tokyo…

Non si erano detti una parola, dopo quello che era accaduto all’università, ma Hikari sapeva che bisognava chiarire al più presto…

Appena arrivati, avevano subito ordinato qualcosa da mangiare. Nonostante il suo nervosismo, infatti, a Kari non era passato l’appetito; infondo, aveva appena sostenuto un esame, e mangiare era il minimo!

Silenziosamente, entrambi avevano consumato il pranzo, ognuno immerso nei propri pensieri.

A rompere quello snervante silenzio fu Daisuke.

<< Senti, Kari… Mi dispiace, non avrei dovuto reagire così… ma certa gente dovresti proprio evitarla… >>

<< Perché dovrei?! Infondo, non ha fatto niente di male… >>

<< Ah, così non ha fatto niente di male…?! Vallo a chiedere al tizio a cui ha rotto il naso! >>

<< Avrà avuto le sue buone ragioni per farlo… >> rispose timidamente Hikari.

<< Ma se sei sempre stata la prima a dire che con la violenza non si risolve nulla! Io non ti riconosco più… Sei cambiata in quest’ultimi tempi… Cosa ti è successo? >>

Kari non seppe cosa rispondergli… Doveva fingere o dire la verità? Questo era il problema… Mentire, avrebbe significato continuare a sopportare il comportamento che tutti avevano assunto nei suoi riguardi; inoltre, essere la Hikari di sempre, voleva dire fare attenzione a non sbagliare mai e fare attenzione alle nuove amicizie… Era questo quello che voleva veramente?

L’essere onesti, invece, avrebbe comportato un sacco di problemi; prima, tutti avrebbero cercato di capire perché si stesse comportando così, poi, sarebbero arrivate le paternali da chiunque… A quel punto, allora sì che sarebbe scoppiata seriamente: tutti le avrebbero detto cosa doveva o non doveva fare, e la sua vita avrebbe continuato ad essere caratterizzata da loro…

Voleva cominciare a scegliere da sola! Era la sua vita, dopotutto!

Ma a riscuoterla dai suoi pensieri ci pensò Daisuke che, intanto, stava aspettando una risposta dalla ragazza.

<< Ehi, Kari… Sei ancora tra noi? >>

<< Sì… scusami… stavo solo pensando… >>

<< E a cosa, se è lecito saperlo? >>

Hikari quindi lo fissò negli occhi: quello era il momento giusto per la verità! Ora o mai più…

<< Davvero vuoi sapere cosa mi tormenta ultimamente? >>

<< Sì… Siamo tutti preoccupati per te… io particolarmente… >>

<< Beh… Tanto per incominciare, mi dà fastidio il fatto che parliate di me senza dirmi niente! Voi non siete nessuno per decidere della mia vita! >>
<< Kari, non dire stupidaggini… Lo facciamo per te… >>

<< Io non ve l’ho chiesto! Non sono più una bambina! Ho un cervello che, fortunatamente, so usare! >>

<< Senti… Questo non è il luogo adatto per parlarne… andiamo fuori >>

<< No! Volevi sapere che cos’ho, giusto? Adesso stai qui e ne parliamo!... >> rispose Kari che, a quanto pareva, si stava innervosendo…

<< … Sono stufa di sentirmi dire cosa devo o non devo fare! Chi posso o chi non posso frequentare! Io faccio quello che voglio! >>

<< Noi vogliamo solo il tuo bene… >> rispose Dai.

<< E per questo vi ringrazio… sul serio… Ma solo io so qual è il mio bene >>

<< Senti… Sei nervosa e sotto stress: infondo, hai appena avuto un esame… Cosa ne diresti se stasera ti passassi a prendere e ce ne andiamo a mangiare fuori, solo io e te… Poi al cinema… Quello che vuoi, insomma… >>

<< No, Daisuke! Anche questa è una di quelle cose che non vanno bene!... >> poi riprese a parlare << … Come ti è saltato in mente di mettere in giro quelle false voci sul nostro conto?! >>

<< Beh… Pesavo… Insomma… siamo usciti insieme… Sembrava tutto ok: stiamo bene quando siamo soli… Pensavo la pensassi come me… >>

<< Sai che ti dico? Che quando pensi causi solo problemi! Io ti voglio bene, lo ammetto… ma solo come lo si vuole ad un amico… >>

<< Kari, non ci vuole un genio per capirlo… Ormai lo sanno tutti che tu mi piaci molto… Vorrei stare con te… Perché dovrebbe essere sbagliato tutto questo? >>

<< Daisuke, io non voglio ferire i tuoi sentimenti… Ma, per te, provo solo un sentimento di amicizia… Tu sei simpatico e gentile, questo e vero… Ma noi non siamo fatti per stare insieme… Mi dispiace… >>

<< È per lui, vero? >> chiese poi Dai.

<< Lui chi, scusa? >>

<< Takaishi… È per lui che non vuoi stare con me, vero? Ti sei presa un cotta per quello lì? >>

<< No! Ma cosa stai dicendo?! Lo conosco appena… E poi ti ho appena spiegato il perché non voglio stare con te! Cerca di capire… >>

<< È pericoloso… Stai lontana da lui… >>

<< Non ricominciare Dai >>

<< Tuo fratello non sarà felice, quando verrà a sapere tutto questo… >>

<< Mio fratello capirà… prima o poi… >>

<< Kari… facendo così ci perderai tutti, lo sai vero? >>

<< Se voi mi volete davvero bene, prima o poi capirete… e lo accetterete… almeno spero… >> e, così dicendo, si alzò dal tavolo, raccogliendo le sue cose << … Ti ringrazio per il pranzo… >>

<< Senti… Se a tuo fratello non glielo dirai tu, lo farò io… Comunque non credo che ci rivedremo così presto… >>

<< Non farlo Daisuke! Non voglio perderti… sei il mio migliore amico… >>

<< Adesso non posso più esserlo… >>

<< Devo andare… Scusami… Ciao >> e, detto questo, la ragazza uscì dal bar, mentre una lacrima silenziosa scendeva, bagnando il suo volto.


Rimasto solo, Daisuke guardò la porta del bar, da cui era appena uscita Kari.

-È tutta colpa di quel bastardo di Takaishi!...- pensò poi il ragazzo, stringendo i pugni appoggiati alle ginocchia -… La pagherà per quello che sta facendo! Ci sta portando via Hikari! Ricordatelo, Takaishi: non finisce qui…-

Hikari, intanto, si trovò a vagare da sola per il centro, totalmente immersa nei suoi pensieri…

Quindi, cominciò a guardarsi intorno… Vedeva un sacco di persone felici intorno a lei: gruppi di amiche che guardavano le vetrine sognando qualche vestito impossibile, ragazzi in divisa, appena usciti da scuola, che tornavano a casa… ed, infine, non poté non notare due fidanzatini che camminavano mano nella mano…

Pensò subito che, un giorno, avrebbe voluto farlo anche lei…

Quella era stata veramente una giornata stressante… Prima l’esame, poi Daisuke… E pensare che era cominciata bene…

Così, tutto d’un tratto, si ritrovò a pensare al biondo ragazzo… Certo che era stato veramente carino ad augurarle buona fortuna quella mattina… E lei si era sdebitava rompendogli quasi il naso…

Pensando questo, non riuscì a nascondere una leggera risata… Probabilmente, se qualcuno l’avesse vista, l’avrebbe sicuramente scambiata per una matta, ma non le importava più di tanto in quel momento…

-Sono veramente stanca… Non vedo l’ora di tornare a casa…- pensò poi la ragazza.

E, detto questo a sé stessa, si avviò verso casa, ma, in quello stesso istante, un enorme lampo squarciò il cielo di Tokyo.

-… Questo è un brutto segno… Tra un po’ si scatenerà l’inferno… Meglio affrettarsi…- continuò quindi a pensare Kari, vedendo poi confermarsi la sua ipotesi quando si scatenò un acquazzone.

-… Forse dovrei cercare un riparo, e tornare a casa appena finisce…- quindi, si guardò intorno e vide un bar aperto…

Non badò al fatto che si trovava in centro; non badò neanche al nome del locale… Entrò e basta… Era già bagnata fradicia e non voleva beccarsi la polmonite!

Quindi aprì la porta, rimanendo sorpresa dal rumore che fece.

-… Strano che le porte suonino da sole- pensò, di conseguenza, la ragazza.

Poi, appena si chiuse la porta alle sue spalle, si ritrovò davanti una faccia conosciuta…


Takeru, che fino a quel momento aveva servito un tavolo, sentì il campanello della porta suonare; quello era segno che qualcuno era appena entrato… Quindi si preparò per accogliere il nuovo cliente: prese il blocchetto delle ordinazioni e si girò…

<< Tu qui? >> chiese la ragazza.

<< Veramente dovrei essere io a chiedertelo… Io qui ci lavoro… >> rispose il biondo.

Kari quindi si guardò intorno. Takeru aveva ragione: era proprio il bar dell’altro giorno… il suo bar…

Era forse destino che si incontrassero di continuo?

<< Già, hai ragione… Comunque sono entrata solo perché fuori piove… Non farti strane idee… Non ero venuta a cercarti… sia chiaro… >> lei sembrava piuttosto impacciata.

<< Non avevo dubbi… Comunque, siccome sei qui, vuoi ordinare qualcosa? Sappi, però, che non vendiamo abiti >> rispose scherzoso Takeru, facendo chiaramente riferimento ai vestiti bagnati di lei.

<< Spiritoso… Davvero, guarda, sto morendo dalle risate… >> disse Hikari, indispettita; poi continuò << … In ogni caso, vorrei una tazza di the caldo, se non le dispiace >> e, così dicendo, si era posizionata su di uno sgabello davanti al bancone.

<< Agli ordini, mia signora! >> rispose Takeru, che poi le diede le spalle per preparare la bevanda.

Kari, quindi, si ritrovò a fissare la schiena del ragazzo…

Aveva una maglietta verde che risaltava benissimo il suo fisico. Pensò che T.k avesse fatto palestra per ritrovarsi un dorso così ben fatto… Quindi si trovò a pensare che, infondo, le ragazze dell’università avessero ragione: era davvero bello, questo lo doveva proprio ammettere…

-Ma che diavolo vado a pensare! Meglio lasciar perdere…- si disse poi tra sé la ragazza.

E, dopo aver formulato questo pensiero, si trovò ad osservare una tazza di the fumante.

<< Ecco qua, esattamente come la desiderava >> disse T.k.

<< Grazie… >> rispose Kari; poi si ricordò cos’era successo quella mattina all’università << … Ehi…Takeru…>>

T.k la guardò…

Il suo nome, pronunciato da lei, sembrava il più bello del mondo… Sentiva dentro di sé qualcosa che non sapeva spiegarsi…

Continuando a guardarla, quindi, pensò che era davvero carina… tutta bagnata…

<< Dimmi pure >> rispose poi il ragazzo.

<< Senti… Volevo scusarmi per quello che è successo stamattina… Daisuke non è cattivo; è solo che, a volte, si lascia andare più del dovuto… >>

<< Non preoccuparti… È normale che il tuo ragazzo sia geloso… >>

-Il mio ragazzo?!- pensò Kari.

<< Non so perché pensi questo, ma Dai è tutto fuorché il mio ragazzo… >> non sapeva perché, ma non voleva che lui pensasse questo << … Anzi… probabilmente non sarà neanche più mio amico… >> e, detto questo, abbassò lo sguardo.

La tazza di the ormai si era raffreddata…

<< Perché? Avete litigato? >>

<< Beh… sì…. >>

<< Per quale motivo? >> gli domandò Takeru.

<< Lui… anzi un po’ tutti i miei amici, in realtà… Loro mi stanno troppo addosso ed io non lo sopporto più! >>

<< Forse lo fanno perché ti vogliono bene… no? >>

<< Forse… Ma non possono continuare a condizionare la mia vita in questo modo! Le mie decisioni le voglio prendere da sola! Posso accettare consigli, certo, ma la decisione finale deve essere mia! >>

<< Mi dispiace che ti sia ritrovata in questa situazione… >>

<< E poi Daisuke ha messo in giro la voce che io e lui stiamo insieme… Cosa che, ovviamente, non è assolutamente vera! >> non sapeva il perché, ma Kari stava confidando tutti i suoi problemi a quel ragazzo… e questo la faceva stare molto meglio…

<< Davvero! Un vero genio… >> disse ironicamente Takeru, scatenando la successiva risata della ragazza.

Il ragazzo pensò che fosse la risata più bella del mondo…

<< Hai ragione… eh eh… >> Kari quindi guardò fuori; aveva smesso di piovere.

<< Senti, T.k… adesso vado… tanto ha smesso di piovere… Comunque, come facciamo per le ripetizioni di storia dell’arte? >>

<< Eh… Dobbiamo farle proprio?... >> la ragazza gli lanciò un’occhiataccia; Takeru, intanto, riprese a parlare << … Dalla tua occhiata, immagino di sì… Allora facciamo in biblioteca, domani pomeriggio, ok? >>

<< Ok… Ma se preferisci, possiamo trovarci a casa mia o a casa tua… >>

<< Non vorrei scatenare altre litigate… Se vengo a casa tua, succederà sicuramente… ne sono sicuro… A casa mia, invece, c’è troppa confusione… >>

<< Ok… come vuoi… >> e, così dicendo, si preparò per andarsene.

<< Aspetta una attimo, Kari… >>

La ragazza, sentendosi chiamare, si voltò nuovamente verso di lui.

<< Dimmi… >>

<< Ecco… Io… volevo sapere come è andato l’esame… sì, insomma, hai capito… >> disse poi imbarazzato Takeru.

Hikari quindi gli sorrise.

-Infondo, è anche merito suo se è andato bene… mi ha tranquillizzata…- pensò poi.

<< Oh… È andato bene, anzi benissimo! >>

<< Mi fa piacere… Senti… posso chiederti un’ultima cosa? >> continuò T.k.

<< Certo >>

<< Il mio turno finisce tra cinque minuti… Siccome oggi ho la macchina, e tu sei a piedi… vuoi un passaggio? >>

Kari era sorpresa.

Quel giorno, per ben due volte, era riuscita ad avere un dialogo civile con il ragazzo che le stava di fronte, ed, in quel momento, sempre lui, si offriva di accompagnarla a casa… Cosa doveva fare? Accettare? Avrebbe sicuramente scatenato l’ira di suo fratello, se li avesse visti… Ma pensò subito che non gliene importava nulla di quello che pensavano gli altri su Takeru… Con lei era stato carino e gentile…

Quindi decise di accettare; infondo, era lei che doveva prendere le sue decisioni…

<< Va bene, accetto volentieri! >> e, dicendo così, sorrise.

<< Ok! Allora aspetta che mi vado a cambiare e arrivo subito >>


Così Takeru si avviò verso il retro del locale.

-Cosa mi è preso?!...- pensò il biondo -… Non è da me fare certe proposte… Però, mi è uscita dalle labbra così, senza che ci pensassi più di tanto… Quella ragazza ha il potere di farmi essere me stesso, e non so se sia una buona cosa… Se la facessi entrare nella mia vita, potrei metterla in seri guai… con tutti quelli che mi ritrovo… Però, non voglio neanche lasciarla andare… Lei mi accetta per quello che sono…- quindi finì di cambiarsi e tornò dentro al locale.

<< Possiamo andare >> disse poi a Hikari.

E, subito dopo, i due ragazzi uscirono dal locale e si diressero verso la macchina di Takeru.

<< Allora, dove abiti? Sai… mi serve saperlo… >>

<< Sempre più simpatico... Comunque, abito dalle parti del cinema “Sunshine”; hai presente dov’è? >>

<< Oh, sì… Deve sapere, mia signora, che io so sempre tutto… >> aveva poi scherzato ancora lui.

<< Sì, tutto… a parte storia dell’arte >> lo prese in giro Kari.

Quindi erano montati in macchina, dirigendosi poi verso la casa della ragazza.

Ma dopo quel piccolo scambio di battute, era sceso il silenzio tra loro…

<< Allora… Raccontami un po’ di te… Se dovremo studiare insieme, vorrei conoscere con chi lo farò… >> fu Hikari a rompere per prima il silenzio.

<< Ma mi conosci già… Si parla solo di me e… di quello che ho fatto… >>

<< Io voglio conoscere il vero Takeru… >>

<< E chi ti dice che quello di cui parlano non sia quello vero? >>

<< Si vede che fingi… Prima sei arrabbiato con il mondo, e poi con me sei diverso… >>

<< Magari è con te che fingo… >>

<< Saresti davvero capace di fare questo?! >>

Takeru non seppe cosa rispondere…

<< Dimmi… Perché ti comporti così? >>

<< Io… sono cresciuto in un quartiere malfamato… >> ammise quindi T.k << … Lì, se non ti comporti come faccio io, è la fine… Devi saperti difendere, per vivere tranquillamente… >> finì poi di dire il ragazzo, che poi pensò -Perché mi sto confidando con lei? Cosa mi succede quando sono con questa ragazza?-

Kari, intanto, si ritrovò a pensare a quanto doveva aver sofferto Takeru da piccolo, e dentro di lei sentì qualcosa a cui non seppe dare un nome…

<< Tu sei cresciuta in una bella famiglia, in un bel quartiere, circondata d’affetto… >> riprese poi a parlare T.k << … Quando abiti in certi posti, invece, la felicità non sai neanche dove stia di casa… >> ed aveva assunto un espressione triste e seria << … Lo sai… se potessi tornare indietro, cambierei un sacco di cose… >>

<< Sei ancora in tempo per cambiare… >> rispose Kari << … Scusa, ma non hai una famiglia? >>

<< La mia famiglia l’ho avuta… tempo fa… >> poi Takeru guardò fuori << … Siamo arrivati: qui c’è il cinema. Dov’è casa tua? >>

<< Là di fronte… Comunque, cosa intendevi, dicendo che ce l’hai avuta tempo fa? >>

<< Niente… fa lo stesso… Non ci fare caso, ok? >> rispose prontamente T.k, che poi continuò << … Adesso è meglio che vai… Ci si vede domani in biblioteca. Facciamo per le 16.30, ok? >>

<< Va bene… A domani! Ciao >>

<< Ciao >> e, dopo che scese dalla macchina, Hikari entrò in casa.


Casa Takaishi, qualche minuto dopo


-Kari… Prima o poi ti racconterò tutto…- pensò Takeru, mentre scendeva dalla macchina e si avvicinava a casa sua, a piedi.

Visto che il temporale era cessato, si sentiva fortunato, dato che non aveva alcuna voglia di tornare a casa bagnato.

In quelle ultime settimane erano cambiate un po’ di cose, ma a T.k, per adesso, andava bene così. Non voleva mostrarsi troppo con quella ragazza… Avrebbe finito col ferirla, e lui questo non lo voleva… Non voleva farla soffrire, perché avrebbe sofferto anche lui, e di questo ne era sicuro…

Mentre camminava verso il portone di casa, Takeru cercava le chiavi nella tracolla, quando, ad un certo punto, si sentì prendere alle spalle e sbattere contro il muro della viuzza sulla destra…

-Ma che diavolo…?!- pensò quindi il ragazzo, non capendo bene cosa stesse succedendo.

La strada era buia: infatti, c’erano ancora alcune nubi in cielo ed, anche se era pomeriggio, c’era una certa oscurità tutt’intorno…

Quando T.k si rese conto di dove si trovasse, guardò dritto davanti a sé ed il sangue gli si gelò nelle vene…

Il rivedere quelle due familiari sagome nell’oscurità, gli fece trattenere il respiro…

<< Chi non muore si rivede… vero, Takeru? >>






Continua…





Note dell’autrice:


Eccomi qui con un altro capitolo!

Stavolta l’ho scritto mentre ascoltavo i Rio… (STUPENDI!!!!!!!)

La storia sta cominciando a prendere una strana piega, ed i nostri belli sentono già qualcosa dentro di loro… Ma che sarà? Chi lo sa? Beh, io lo so… eh eh…

Povero Takeru! Non si può stare tranquilli nemmeno quando si è vicino casa… Chi saranno mai costoro? E come si è permesso, uno di loro, ad aggredire il biondo?!

Per scoprirlo, non ci resta che aspettare il prossimo capitolo…

P.s: siccome, molto probabilmente, la prossima settimana comincerò a lavorare, se tutto va bene, i tempi di aggiornamento saranno un po’ più lunghi… Ma voglio anche precisare che questa storia avrà una fine, perché non voglio lasciare una cosa a metà! E poi ci tengo anche io a finirla! Quindi, mi scuso fin da adesso se il prossimo aggiornamento sarà più lungo…

E adesso passiamo ai ringraziamenti…

Grazie a tutti coloro che leggono la mia storia; il vedere il numero dei lettori aumentare mi riempie di gioia!

GRAZIE, inoltre, a tutti coloro che mi recensiscono:


Soxy88: mi fa piacere che anche l’ultimo capitolo ti sia piaciuto…ho capito che Takeru sarebbe il ragazzo per te…ihih…comunque non esageriamo Daisuke al rogo…nonostante il capitolo, passerà delle brutte giornate….grazie sempre per la revisione!


Kary89: eh già…la storia sta cominciando a svilupparsi…e Dai e T.k non vanno per niente d’accordo…ma vedremo più avanti cosa succederà, ti ringrazio molto per i complimenti.


DarkSelene89Noemi: grazie anche a te per i complimenti…ancora non mi sembra vero riceverne così tanti…le tue fanfiction le sto leggendo a poco a poco, devo dire che sono veramente bellissime…ihih a presto!






Al prossimo aggiornamento….baci baci valy88


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Capitolo 7
*** L'inizio di qualcosa di nuovo ***


LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO

 

Capitolo 8 – L'inizio di qualcosa di nuovo

 

Mentre Tai e Sora discutevano nella camera del ragazzo sui fatti appena accaduti, nel salotto di casa Yagami si trovavano Kari e Myako. Le due ragazze erano sedute sul grande divano bordoux.

Hikari se ne stava in silenzio, con la testa appoggiata sullo schienale e con gli occhi chiusi, a pensare... Pensava che avrebbe voluto tornare indietro nel tempo, che avrebbe voluto aver detto prima certe cose per non far finir così male quella situazione…Ora, più che in altri momenti, voleva staccare e godersi i suoi ventuno anni, non pensando ai mille problemi che le attanagliavano la testa dalla mattina alla sera.

Myako, nel frattempo, guardava la sua amica, che le appariva triste come non mai. Si era accorta che non era più la ragazza allegra, con il sorriso sempre stampato sul viso… Vedeva nei suoi occhi tutta la stanchezza accumulata in quei giorni; tra l’esame e la litigata con il fratello, doveva aver passato veramente una brutta giornata… Voleva aiutarla, ma non sapeva cosa dirle per farla sentire meglio…

<< Senti, Kari… >> provò quindi ad iniziare la ragazza con gli occhiali.

<< Non ti preoccupare, Mia… Non c’è bisogno che tu dica niente… >> rispose Hikari.

<< Lo so che non c’è nulla che io possa fare per farti sentire meglio… Però, so che non può finire così… intendo dire l’amicizia che ci lega… non può finire come se niente fosse… Ci conosciamo da una vita, abbiamo condiviso gioie e dolori… Vedrai che prima o poi capiranno… È la tua vita, il tuo destino… te lo devi costruire da sola… E questo può comportare il conoscere nuove persone… intendo persone come quel Takaishi… >>

<< Takeru… >> la interrupe Kari.

<< Come, scusa? >> chiese l’amica, non capendo l’intervento della ragazza.

<< Si chiama Takeru… Ha un nome come tutti noi, lo sapevi?! Comunque, ancora non ho capito perché voi tutti lo considerate un pericolo… >>

<< Io voglio essere sincera con te… sei mia amica… Anche secondo me non è il tipo di ragazzo adatto a te… però, so anche che non sei una sprovveduta e che sai quello che fai; quindi, anche se non condivido la tua scelta, la rispetto… A questo punto, non posso fare altro che dirti di fare quello che ti senti… Non pentirti mai delle tue scelte… per nulla al mondo… >>

<< Grazie… >> a Hikari cominciarono ad inumidirsi gli occhi << …Davvero… grazie per avermi capito… per aver rispettato le mie scelte… Se quello che dite su di lui è vero, lo scoprirò di persona… Ma sappi che, se potrò, lo aiuterò… Con me non si è comportato male; mi è sembrato piuttosto un ragazzo sincero e bisognoso di qualcuno che gli dia l’affetto che gli è sempre mancato… >>

<< Kari… Posso chiederti una cosa? >>

<< Sì, certo… dimmi tutto… >>

<< Lui… Ecco… Non è che ti sei innamorata…? >>

<< Myako, ma che dici?! Cosa ti salta in mente! Lo conosco, sì e no, da due settimane! Tu guardi troppi film d’amore, amica mia… >> finì poi la ragazza scherzosamente.

<< Forse hai ragione… o forse no… Certe cose succedono davvero, anche se poche volte… >>

<< Non mi innamorerò mai di lui… Siamo troppo diversi… come il giorno e la notte, il bianco e il nero… No, non esiste! Su questo puoi stare tranquilla >>

<< Kari, non parlare prima del tempo… E poi lo sanno tutti che gli opposti si attraggono; è la più vecchia regola fisica del mondo… >>

<< Adesso stai farneticando… Sul serio; fatti controllare, che è meglio… >>

<< Sarà… Ma mai dire mai, amica mia… Comunque adesso vado: devo parlare con Ken… Cercherò di farlo ragionare e, magari, riuscirò a fargli chiedere scusa… >>

<< Non ce n’è bisogno, Mia… Non hanno fatto niente di male infondo… Avranno avuto le loro ragioni per fare quello che hanno fatto… Stai tranquilla: non ce l’ho con nessuno di loro… >>

<< Sei troppo buona, Hikari… Va beh… ci sentiamo presto… E cerca di fare pace con tuo fratello, mi raccomando… >> e, detto questo, aveva preso la giacca e si era diretta verso l’uscita.

Dopo che la ragazza era uscita, Kari si era ricordata che, nella stanza del fratello, c’era anche Sora; quindi, preferì uscire di casa… Una bella passeggiata le avrebbe fatto schiarire un po’ le idee, infondo, e, magari, sarebbe anche riuscita a trovare una soluzione…

In quell’istante si ricordò che l’indomani avrebbe avuto il primo ripasso con Takeru… Pensò subito che doveva almeno preparare una specie di schema, con il quale iniziare: se l’avesse trovata impreparata, infatti, ci avrebbe fatto una pessima figura… Infondo, il professore gli aveva detto che era la prima del corso… Quindi aveva deciso di preparare quel suo schema, ma, prima, avrebbe fatto una passeggiata… Non voleva in nessun modo disturbare suo fratello…

 

Camera di Taichi

 

<< È arrivata l’ora di parlare, dunque… >> disse Sora.

<< Sì… Ho capito che non si può più andare avanti in questo modo… Io so che siamo legati da qualcosa di molto forte e profondo… Io voglio dare un nome a questo legame… e, per farlo, ho bisogno anche del tuo aiuto… soprattutto del tuo aiuto… >>

<< Io non voglio che qualcosa cambi tra noi… >>

<< Qualcosa cambierà per forza, Sora!... >> rispose il ragazzo. alzando il tono della voce << … È già da un po’ di tempo che, dentro di me, sento qualcosa di diverso… Quando penso a te, a tutto quello che hai fatto per me e continui a fare… ogni volta che ti vedo, che sei qui con me, vorrei che il tempo si fermasse… Se ci fossero mille persone dentro ad una stanza, io riconoscerei la tua voce tra tutte… Forse, non so neanche come ho trovato la forza di dirti queste cose… lo so che non è da me… ma non potevo tenermele ancora dentro… Tu sei importante… voglio iniziare qualcosa di importante con te… permettimi di farlo… >>

Durante il discorso di Tai, Sora era rimasta in silenzio: era senza parole… Ormai non ci sperava più; ormai non credeva più di sentire quelle parole uscire dalle labbra di Taichi, l’unica persona che lei avesse mai amato veramente… Le veniva da piangere dalla gioia… Sì, ne era sicura, quelle che sentiva premere sugli occhi erano proprio le sue lacrime… Quante ne aveva versate? Troppe, forse… Ma, in quel momento, le cose stavano finalmente andando per il verso giusto… Da quell’istante in poi, sarebbe stata davvero felice… ne era sicura… Se avesse avuto Tai al suo fianco, non avrebbe più temuto nulla…

<< Io non so che dire Tai… Cioè… anche io sento, dentro di me, qualcosa nei tuoi confronti che va ben oltre la semplice amicizia… Non immagini da quanto tempo aspettassi0 questo momento, e, adesso che sta succedendo, non so che cosa dire… Io voglio stare con te… So che sei quello che fa per me… ne sono sicura… Forse non sarai il ragazzo perfetto, anzi non lo sei affatto… Ma io… io ti amo per quello che sei… imbranato, buffo, disordinato… ma anche gentile, dolce e bellissimo… >> detto questo, la ragazza aveva abbassato lo sguardo.

Tai non poteva non notare le sue gote arrossate, così decise di agire… lui era un uomo, infondo! Davanti a sé aveva colei che gli faceva battere il cuore a mille… che gli faceva sentire le farfalle dentro lo stomaco… Tai, quindi, si alzò dal letto e si avvicinò lentamente a Sora; con le dita della mano destra le alzò leggermente il volto, in modo che si potessero guardare negli occhi.

<< Ehi… sei ancora qui? >> le chiese piano il ragazzo.

<< Sì, sono ancora qui… >> rispose lei, sorridendo leggermente.

<< Allora, se sei veramente qui, lasciati andare… Lasciaci la possibilità d’iniziare a vivere… insieme… io e te… >> e, così dicendo, Taichi avvicinò piano le sue labbra a quelle della ragazza.

Erano così vicini… Entrambi potevano sentire il respiro dell’altro sul viso…

Non si poteva capire chi baciò per primo, ma, ad un tratto, si ritrovarono a baciarsi… A poco a poco, le loro labbra si schiusero e le loro lingue iniziarono a cercarsi, trovarsi e poi cercarsi di nuovo… Tai, nello stesso momento, prese tra le mani il volto di Sora e se lo avvicinò ancora di più… Entrambi avevano bisogno di quel bacio: lo avevano aspettato per troppo tempo, e, se non fosse stato per la mancanza di ossigeno, probabilmente quel contatto sarebbe durato per chissà quanto tempo…

Poi i due ragazzi si divisero, senza però perdere il contatto fisico: Tai, infatti, aveva preso quelle della ragazza, e le teneva ben strette tra le sue, ricominciando quindi a parlare.

<< Noi… Ancora non ci credo… Ma ti assicuro che farò di tutto perché funzioni… Certo, ci saranno dei giorni grigi, ma ti amo… e questo renderà quei giorni pieni d’armonia e serenità… Se ci sarai tu al mio fianco, potrò fare qualsiasi cosa… >>

<< Ti amo Tai… e questa è l’unica certezza che ho… >> concluse poi Sora, ridendo.

Subito dopo, infine, si impossessò nuovamente delle labbra del ragazzo.

Troppo presi da quel bacio, non si accorsero della borsa da lavoro di Taichi… In quella i due inciamparono, ritrovandosi poi stesi sul letto… Si guardarono quindi negli occhi, ed, in quel momento, lo capirono… Qualunque cosa fosse successa di lì in avanti, loro l’avrebbero affrontata insieme ed, sempre insieme, l’avrebbero superata…

 

Casa Takaishi

 

<< Mamma, sono a casa >> gridò Takeru mentre chiudeva rumorosamente la porta di casa.

<< Ciao, T.k. Sono in cucina >> rispose la madre, che stava preparando la cena.

Takeru, quindi, posò nell’attaccapanni la tracolla e si diresse verso la cucina.

<< Ma sei sempre qui… Perché non esci un po’ e ti vai a comprare qualcosa? >> disse T.k.

<< Se non ci fossi io, chi penserebbe a te ed a tuo fratello? >>

-Potrei cavarmela anche da solo…- pensò quindi il ragazzo.

<< Mah… Chi lo sa? Comunque… dov’è Matt? >>

<< Stasera torna tardi: ha da fare in ufficio >>

<< Come sempre del resto… Ha sempre qualcosa da fare… Se uno avesse bisogno, non si potrebbe mai contare su di lui… perché lui deve lavorare… >> disse Takeru critico, mentre apriva il frigo per cercare qualcosa da bere.

La signora Takaishi, però, guardò il figlio e notò immediatamente la sua mano arrossata e leggermente insanguinata.

<< Che hai fatto alla mano?! >> gli chiese di conseguenza.

Takeru, subito, si girò verso la donna, per poi spostare lo sguardo sulla sua mano.

-Maledizione! Me ne ero completamene dimenticato… Adesso che mi invento? Non posso dirle niente… potrei metterla nei guai…- pensò il ragazzo.

<< Niente, mamma… non ti preoccupare… Ho solo preso una botta mentre lavoravo al bar… Tutto a posto… davvero… >> e, detto questo, stava per uscire dalla stanza per evitare di continuare quella conversazione, ma le parole di risposta di sua madre lo fermarono.

<< Come faccio ad non preoccuparmi?! >>

Takeru si girò su sé stesso, fino a quando non incrociò nuovamente lo sguardo preoccupato della donna.

<< Che vuoi dire, mamma? >>

<< Come cosa voglio dire?! Pensi che non l’abbia notato… La maggior parte delle volte, torni a casa con tagli o lividi… Ti sei messo nei guai…? Dimmelo, per favore… O, se non vuoi dirlo a me, almeno parlane con tuo fratello… lui è un avvocato e saprebbe come muoversi se qualcuno ti desse fastidio… >>

<< Nessuno mi da fastidio, tranquilla… Lascia perdere Matt… >> e, così dicendo, T.k uscì dalla cucina e se ne andò in camera sua.

In quella stanza, il ragazzo si sedette sul letto e si prese la testa tra le mani, appoggiando i gomiti sulle ginocchia.

-Devo trovare una soluzione… Non voglio che quei tipi facciano del male alle persone a me care…- pensò poi.

Takeru non se ne rese conto subito, ma quando pensò alle persone a lui care, il viso di Kari gli apparve nella mente, quasi inconsciamente…

Grazie a questo, però, si ricordò che, l’indomani, avrebbe avuto le prime ripetizioni con la ragazza… Forse, il passare del tempo con lei, gli avrebbe fatto dimenticare i problemi che gli attanagliavano la testa… Solo lei era in grado di fare una cosa simile… Voleva solo poter dimenticare tutto per un momento e riuscire a vivere come un normale ventunenne, e lei, forse, poteva aiutarlo…

Il ragazzo, quindi, si stese sul letto, con le braccia incrociate dietro la testa, immerso nei suoi pensieri. I capelli biondi, leggermente allungati davanti, gli ricadevano sulla fronte delicatamente.

In quel momento, ripensò agli avvenimenti accaduti in quegli ultimi giorni… Sorrise, ripensando all’agitazione di Hikari prima d’affrontare l’esame di filosofia… Quindi, si ricordò di un particolare… Si mise una mano in tasca e vi strinse all’interno il fazzoletto, leggermente macchiato di sangue, che si trovava al suo interno… Era il fazzoletto che gli aveva dato Kari, dopo che gli aveva quasi rotto il naso… Nonostante questo, il ricordarlo gli aveva fatto uno strano effetto… ora era più tranquillo…

Quella stessa sera, sia Takeru sia Hikari, si addormentarono con il medesimo pensiero che gli martellava in testa… L’agitazione incomprensibile per il loro prossimo incontro li aveva assillati, ma, allo stesso tempo, tranquillizzati…  

In quello stesso istante, T.k scoprì che, infondo, storia dell’arte non era poi una materia del tutto inutile come aveva sempre pensato…

 

L’indomani: giorno delle ripetizioni

 

Hikari non capiva perché fosse così agitata… Infondo, quello sarebbe stato un giorno come un altro, anche se nel pomeriggio avrebbe visto Takeru… Probabilmente era proprio questo che la rendeva nervosa… Prima di allora, infatti, non era mai stata da sola con T.k per molto tempo… E lei… lei non aveva la più pallida idea di come dovesse comportarsi… Voleva soltanto riuscire nel suo scopo, non le interessavano più di tanto le ripetizioni… Voleva assolutamente scoprire chi era veramente Takeru Takaishi…

Kari guardò il suo piccolo orologio da polso che teneva nel braccio sinistro. Segnava le 16.15… L’appuntamento con T.k sarebbe stato alle quattro e mezza… Era in orario, e la cosa era ancora più strana, dato che era conosciuta come la ritardataria per eccellenza… Quel giorno sarebbe successo qualcosa di particolare… se lo sentiva dentro…

Kari poi si fermò al semaforo; era in macchina e stava ascoltando la sua stazione radio preferita… Nonostante la litigata con gli amici e con il fratello della sera prima era serena… Che fosse Takeru che la metteva di buon umore?

 

Gli stessi pensieri tormentavano la mente di T.k…

Lui aveva appena finito il turno al bar, e si era anche preso una sgridata dal titolare per aver rotto un paio di piatti e bicchieri… Era troppo nervoso… l’incontro con quella ragazza lo rendeva nervoso… Quella ragazza stessa lo agitava, in realtà… e non riusciva a capirne il motivo… Sapeva solo che con lei riusciva ad essere sé stesso; non le doveva dimostrare niente e si sentiva in pace con il mondo…

Dopo aver finito di cambiarsi, prese le chiavi dello scooter e si diresse verso la biblioteca dell’università… Ormai mancava poco…

 

Kari arrivò alle 16.30 precise, davanti alla porta della biblioteca… Per un attimo le venne il dubbio che il ragazzo non si sarebbe presentato: infondo, non avevano preso alcun impegno serio, quindi lui avrebbe potuto darle buca senza un motivo ben preciso… Ma i suoi pensieri vennero interrotti da un voce dietro di lei…

 

<< Scusa per il ritardo… Lo scooter non voleva partire… >>

Hikari si girò lentamente e si ritrovò a fissare quello sguardo azzurro come il cielo… Quegli occhi avevano il potere di immobilizzarla…

Mentre lo guardava, qualcosa dentro di lei era cambiato… Non erano le solite farfalle nelle stomaco, infatti… era qualcosa che non aveva mai sentito prima di allora…

<< Oh… non ti preoccupare… Non ci avevo fatto caso, e, comunque, sono appena arrivata anche io >> rispose poi la ragazza, abbassando lo sguardo.

<< Allora… Possiamo iniziare… Su, entriamo? >>

<< Sì… certo… >>

I due ragazzi, quindi, entrarono dentro la biblioteca. Nessuno dei due l’aveva mai vista prima di allora. Era enorme e le pareti erano ricoperte di scaffali, pieni di non si sa quanti libri di qualsiasi tipo e genere; il soffitto era abbastanza alto e, su di esso, vi erano delle apertura circolari.

-Devono essere un qualche genere di finestre…- pensò il ragazzo biondo, che, stupito, si guardò intorno come se fosse un bambino che scopre per la prima volta come è fatto il mondo fuori dalle mura di casa.

Hikari, da parte sua, era rimasta scioccata dall’enorme quantità di libri che aveva davanti.

-Che idiota che sono… Infondo, sono dentro ad una biblioteca…- pensò.

Al centro della stanza, vi erano posizionati enormi tavoli di legno che, probabilmente, servivano agli studenti per poggiare i vari libri e gli appunti durante la permanenza nel luogo.

<< Forse sarebbe meglio se ci sedessimo… Data la mia elevata ignoranza in materia d’arte, passeremo qui delle ore, immagino… >> disse T.k, mentre si rivolgeva alla ragazza dai lunghi capelli castani, rompendo il silenzio tra loro.

<< Non crederai mica che faremo tutto oggi?! Sei così indietro, che non so neanche quanto tempo ci metteremo per preparati al meglio… >>

<< Farò finta di non aver sentito… E guarda che non sono uno stupido… la testa ce l’ho e la so usare… >>

<< Mai messo in dubbio questo >> rispose sarcasticamente Hikari.

Mentre i due discutevano sul grado di apprendimento di Takeru, cominciarono a cercare dei posti liberi in cui sedersi.

<< Non l’avrei mai detto che la biblioteca fosse così frequentata… >>

<< Sai Takeru, al contrario di te, ci sono persone che ci tengono a laurearsi… >>

<< Divertente… Davvero molto divertente… >>

<< Guarda là: infondo ci sono due posti liberi… Andiamoci a sederci là >> disse infine Kari, cambiando argomento.

Poi, dopo che i due ragazzi presero posto, Hikari cominciò a rovistare dentro la sua tracolla.

<< Ma dove l’ho messo? >> si disse sottovoce la ragazza.

<< Scusa, ma cosa stai cercando? >>

<< Avevo preparato uno schema, con su scritto un piano di studi… e adesso non lo trovo più >>

<< Meglio! Così non facciamo niente… Eh eh… >>

<< Takeru...? >>

<< Sì? >> rispose distratto il giovane, mentre giocherellava con una matita trovata lì sul tavolo.

<< Te lo hanno mai detto che sei uno scansafatiche? >>

<< Mia madre me lo ripete in continuazione… tranquilla >>

<< Oh! Finalmente l’ho trovato! >> si fece poi scappare Hikari, non riuscendo a trattenere un grido di felicità che provocò l’ira della bibliotecaria; questa, infatti, si avvicinò a loro e, con un’occhiata poco amichevole, ricordò loro di fare poco rumore.

I due ragazzi, quindi, dopo aver annuito in direzione della signora, si voltarono l’uno verso l’altro e non riuscirono a contenere una piccola risata.

<< È così poco che sto con te, e già mi stai mandando sulla brutta strada… Eh eh…>>

<< Che intendi dire, scusa? >>

<< Io non vengo mai rimproverata… >>

<< C’è sempre una prima volta… Non te lo hanno insegnato? Eh eh… >> e, detto questo, i due iniziarono ad osservare lo schema fatto da Kari il giorno prima.

<< Allora… Prima partiremo con l’art nouveau, che è la più facile e, secondo me, anche la più bella… Poi ripasseremo tutti gli altri stili in ordine cronologico, ok? >>

<< Per adesso sembra chiaro… Non vorrei perdermi durante il percorso… >>

<< Se seguirai me, non ti perderai… Tranquillo… >> aveva risposto infine la ragazza.

Non seppe perché, ma quelle parole avevano incoraggiato T.k… Forse, il destino gli stava dando una seconda possibilità… Una possibilità per migliorare il suo carattere ed il suo modo di rapportarsi con le persone… Aveva già sprecato troppo tempo… adesso voleva cambiare e migliorare… e, forse, Hikari sarebbe stata perfetta come sua “guida”…

<< Allora… Per prima cosa, però, dobbiamo organizzarci… >>

<< Ma sei hai già organizzato tutto, Kari… Cos’altro vuoi organizzare? >> chiese dubbioso Takeru.

<< Mi sembra ovvio… Dobbiamo stabilire i giorni e le ore in cui vederci,  così che non possa prendere altri impegni.... >>

<< Hai ragione… Vediamo… Io non sono mai libero, mi dispiace… Quindi, le ripetizioni saranno oggi e basta… Eh eh… >>

<< T.k… non scherzare… >>

<< Sono serissimo >>

<< Comunque, io proporrei di vederci tre volte a settimana… >>

<< TRE volte! Stai scherzando, spero... sono troppe >>

<< Guarda che iniziamo col piede sbagliato… Collabora, per favore… Lo sto facendo per te questo… io non ci guadagno nulla… >>

<< Allora perché lo fai, scusa? >>

Hikari lo guardò negli occhi.

-Questa è una domanda da cento milioni di yen… Sinceramente, non lo so nemmeno io…- pensò quindi la ragazza.

<< Beh… Me lo ha chiesto il professore… e io… >>

<< Dai… Se non avessi voluto non avresti accettato… Perchè prendersi un impegno che non si ha voglia di fare? Se avessi detto di no, il prof non avrebbe cambiato opinione su di te… Questo lo so io, lo sai tu e lo sa anche lui… Allora perché lo hai fatto? >>

<< Forse… forse… mi ha colpito quello che hai detto la prima volta che ci siamo incontrati… Hai ragione, io non ti conosco… però, vorrei provare a farlo… E poi, ti sono anche riconoscente, un po'… >>

<< Perchè dovresti essere riconoscente nei miei confronti? Io non ho fatto nulla per te… >>

<< Beh… ti sbagli… Hai presente il giorno dell'esame…? >>

<< Sì, mi ricordo… Sono venuto ad augurati buona fortuna… >> rispose il ragazzo, arrossendo.

A Kari non sfuggì l'espressione formatasi sul viso del ragazzo…

-E adesso perchè è arrossito?- pensò.

<< Beh… Mi hai tranquillizzata facendolo… Non so come mai, ma, dopo che ho parlato con te, la tensione è scesa di molto… >>

Takeru non seppe cosa rispondere… Era veramente stupito da quella ragazza che, in così poche settimane, era entrata nella sua vita… ed ora non voleva più che ne uscisse…

-Che provi qualcosa per lei?- pensò quindi il ragazzo.

<< Ho fatto solo quello che mi sentivo… >> rispose poi.

Anche Hikari, in quel momento, arrossì, e questo non sfuggì al ragazzo che, non volendo ulteriormente mettere in imbarazzo la ragazza, decise di cambiare argomento…

<< Allora… Non abbiamo ancora deciso il posto ed il quando? >>

Passato l'imbarazzo sul viso della ragazza, questa rispose.

<< Giusto… Allora… possiamo fare a casa mia… No… forse non è una buona idea… >>

<< Perché non lo è? >>

<< Sai… ieri ho litigato con mio fratello… e… >>

<< È colpa mia, vero? Lui non vuole che mi frequenti… >>

-Chi è questo ragazzo? Che potere ha? Ora è anche in grado di leggermi nel pensiero? Oppure è stato capace di capirmi, pur conoscendomi da così poco?- si ritrovò a pensare di conseguenza Kari.

<< Ecco… Vedi… >>

<< Forse hanno ragione… È tutto sbagliato… è meglio finirla qui, prima che sia troppo tardi… >> e, così dicendo, il ragazzo si voltò ed iniziò ad incamminarsi verso l'uscita della biblioteca.

<< No! Aspetta! >> lo rincorse quindi la ragazza, fermandolo per un polso.

Si ritrovarono dunque così… Lui che le dava le spalle, cercando di nascondere il dispiacere che gli era venuto, sentendo che lei aveva litigato per colpa sua; lei che fissava la schiena di lui, mentre lo teneva per il polso…

<< A me non importa cosa pensano gli altri di te! Con me ti sei dimostrato tutt'altro da quello che si dice di te… Io voglio aiutarti… Mio fratello capirà ed imparerà a rispettare le mie scelte… >>

Quindi stettero così per qualche istante… A loro sembrò un’eternità… Solo quand

o Kari sentì la mano di Takeru stringere la sua, alzò lo sguardo e si ritrovò a fissare il petto del ragazzo…

<< Grazie… >> fu l’unica cosa che sussurrò lui.

Kari quindi si convinse a guardarlo negli occhi…

Lui aveva lo sguardo basso, ma poteva benissimo vedere, e sentire dal suo tono di voce, che aveva un gruppo in gola…

Poi lui aveva continuato.

<< … Grazie per aver fatto tutto questo per me… Grazie per avermi accettato per quello che sono… >> e, dicendo questo, le aveva stretto la mano con la sua…

Hikari, in quel momento, si accorse che dentro di lei qualcosa stava cambiando… e si ritrovò a pensare che, quella mano, non avrebbe mai voluto lasciarla andare…

 

 

 

Continua…

Mi scuso con tutti i lettori e con tutte le lettrici per il tremendo ritardo con il quale ho pubblicato questo capitolo… Dato che adesso lavoro, il tempo scarseggia… Inoltre, avendo comprato il portatile con dentro Windows Vista, quest’ultimo mi ha dato problemi con Word 2003… Ma, dopo varie ricerche su internet e dopo aver provato diversi programmi, sono riuscita a trovare una soluzione… Quindi adesso i miei aggiornamenti dovrebbero essere più regolari… Mi scuso ancora!

Un po' di cambiamenti si sono visti in quest'ultimo capitolo, e tra i nostri belli, in particolare, sta succedendo qualcosa… Ma ancora un sacco di cose dovranno succedere ed altrettante si dovranno spiegare…

Per adesso, comunque, non posso far altro che ringraziarvi! In particolare ringrazio:

 

 Soxy88: grazie per avermi recensito ancora una volta...del passato di T.k se ne parlerà ancora di sicuro, ma ancora non so bene quando...non ti preoccupare comunque, tutti avranno quel che si meritano...e in ti ringrazio ancora per tutto quello che fai per i miei capitoli....


Kary89: come sempre eccomi a ringraziarti per aver recensito anche l'ultimo capitolo....io spero che la parte di Tai e Sora non ti abbia deluso...ho cercato di scriverla nel migliore dei modi...infondo era ora che tra i due si concludesse qualcosa...troppe volte erano stati interrotti....i due ceffi che rompono le scatole a Takeru...vedremo che fine faranno...


Ice_Princes: Tk & Kari sono anche la mia coppia preferita...non so perchè ma insieme sono perfetti secondo me....eccoti un nuovo capitolo pieno di cambiamenti....e ti ringrazio per avermi recensito


HikariKanna: ciao! Non ti preoccupare anche Matt avrà un ruolo fondamentale nella storia...alla fine le ripetizioni sono iniziate....come andranno? Boh...comunque aspetto anche i tuoi aggiornamenti alle tue storie perchè sono tutte bellissime!!!!



Al prossimo aggiornamento.....baci baci valy88



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Capitolo 8
*** Il passato che ritorna... ***


LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO


Capitolo 7 – Il passato che ritorna


Quando T.k si rese conto di dove si trovasse, guardò dritto davanti a sé ed il sangue gli si gelò nelle vene…

Il rivedere quelle due familiari sagome nell’oscurità, gli fece trattenere il respiro…

<< Chi non muore si rivede… vero, Takeru? >>




<< Cosa ci fai qui? >> chiese il ragazzo, non nascondendo l’agitazione che provava in quel momento.

Faceva fatica a respirare perché il tizio che lo aveva sbattuto contro il muro, lo aveva bloccato, gli aveva posizionato il braccio sinistro sul collo.

Guardò dritto davanti a sé. Quegli occhi, neri come la pece, li aveva subito riconosciuti; quella cicatrice sull’occhio destro, poi, non poteva dimenticarla…

Erano passati tre anni dalla prima volta che vide quell’uomo, ma il suo viso non l’aveva dimenticato…

<< Allora, Takeru… Come stai? >> chiese l’uomo.

Aveva una corporatura molto robusta, anche se non era molto alto, e, probabilmente, aveva più o meno una sessantina d’anni.

<< Come vuoi che stia?... >> rispose T.k in modo arrogante << … Il tuo amico qui, mi sta strozzando! >> e, detto questo, non riuscì a trattenere un espressione di disgusto nei confronti dell’uomo che lo stava bloccando.

L’altro, intanto, si era tolto gli occhiali e li stava pulendo con un fazzoletto di stoffa; appena udì le parole di Takeru, fece un segno al suo scagnozzo di lasciare andare il ragazzo.

Il tale, quindi, fece come gli era stato ordinato.

Appena il biondo fu liberato, cominciò a tossire per cercare di regolarizzare nuovamente il respiro, dopo che gli era mancato per gli ultimi secondi.

<< Cosa vuoi da me? >> chiese Takeru, mentre si massaggiava la base del collo.

<< Lo sai cosa voglio… >> rispose l’uomo.

<< Adesso non ce li ho! Mi serve più tempo… >> disse quindi il ragazzo.

<< Più tempo?! Ti ho già concesso tre anni! Non ti sono bastati, per caso?! >> l’uomo aveva alzato la voce mentre pronunciava quest’ultime parole.

<< Sono troppi, maledizione! Mi servono per vivere! >> anche Takeru ora stava alzando la voce.

L’uomo, quindi, ormai al culmine della sua ira, si avvicinò al ragazzo e, con la mano destra, lo prese per il collo, spingendolo contro il muro.

<< Senti, ragazzino… sto perdendo la pazienza! Sono stato fin troppo buono con te! Tuo padre, quando era ancora vivo, mi aveva chiesto un favore e io l’ho aiutato; adesso, tu mi devi ripagare… Chiaro! Ricordati che se non lo farai, le persone a te più care passeranno delle orribili giornate… Sai che non scherzo, vero? >> e, detto questo, aveva mollato la presa e si era rivolto al tizio che era con lui.

<< Andiamo… Adesso devo sbrigare alcune cose… Per ora, va bene così con lui >> ed i due si erano allontanati, confondendosi tra la folla.


<< Ehi, capo… posso chiederle una cosa? >>

<< Dimmi pure… Ma che sia una sola però… >>
<< Perché ce la siamo presi con il figlio più piccolo? >>

<< Il fratello è un avvocato… Non vorrei rischiare di essere scoperto >>

<< Ma se il ragazzo parla con qualcuno, saremo rovinati… >>

<< Oh… Non ti devi preoccupare di questo: non ne farà parola con nessuno… Ha troppa paura che la famiglia subisca le conseguenze delle sue azioni… E fa bene a crederlo… Adesso basta però; ci aspettano in ufficio >> e, così dicendo, i due erano montati in macchina e si erano allontanati dalla strada.


Takeru, rimasto solo, sfogò tutta la sua rabbia, scagliando un pugno sulla parete lì vicina…

Lo faceva irritare il fatto che non potesse vivere un vita serena come tutti i ragazzi della sua età. A 21 anni, infatti, era già pieno di responsabilità: doveva badare alla madre che, in realtà, non si è mai ripresa dalla morte del marito, ed aveva un fratello che non lo aiutava per niente, preso com’era dal lavoro e dalla musica.

A volte sentiva il bisogno di staccare, di godersi la vita… Non continuare a lavorare in un bar del centro solo per pagarsi gli studi.

Spesso pensava che se suo padre fosse stato ancora in vita, le cose sarebbero andate diversamente…

-Adesso, è meglio che torno a casa…- pensò il ragazzo, che, nel frattempo, si guardò la mano.

Il pugno contro il muro aveva causato dei piccoli tagli sulle nocche, che si erano arrossate.

-… Appena arrivo a casa, la medicherò- ed, infine, uscì dalla viuzza, attraversando la strada, raggiungendo poi lo squallido condominio in cui abitava…


Nello stesso momento a casa Yagami


<< Ciao a tutti! Sono a casa >> gridò Kari, mentre chiudeva la porta dell’ingresso.

-Forse non mi hanno sentito…- pensò poi, subito dopo,la ragazza.

<< Mamma! Papà! Tai! Sono a casa… Ma dove vi siete cacciati? >> provò quindi a richiamarli.

Non ricevendo ancora alcuna risposta, decise di andare a vedere di persona; pertanto, si avviò verso la cucina, convinta di trovarci sua madre. Quando aprì la porta, vide che non c’era nessuno.

-Possibile che siano usciti tutti? Potevano almeno avvisare…- e, mentre pesava ciò, aprì la porta del salotto, rimanendo stupita…

Erano tutti lì, a parte i genitori che Tai, probabilmente, aveva mandato via con qualche scusa.

Cosa ci facevano tutti i suoi più cari amici nel salotto di casa sua?

<< Ehi… ragazzi… è un po’ che vi chiamo… Potevate almeno rispondere, no? >>

Non era normale… Non lo era per niente! Perché si erano riuniti tutti a casa sua, senza dirle nulla? Provò quindi a scrutare le facce dei presenti per trovarne la spiegazione.

Non li aveva mai visti così seri… Doveva essere successo qualcosa di grave… Almeno così credeva.

Fu Tai a parlare per primo ed a rompere il silenzio.

<< Kari, ti chiederai sicuramente perché siamo tutti qui, immagino… >>

<< Vedo che sei perspicace, caro fratello… Voglio subito sapere che cavolo è successo! >> rispose Hikari, che cominciava pian piano ad arrabbiarsi.

<< Niente di grave… almeno, non ancora… >>

<< Tai, mi sto innervosendo! Spiegati, per favore! >>

<< Oggi pomeriggio mi ha chiamato Dai… >> Kari, a quelle parole, chiuse gli occhi

–Me lo dovevo immaginare che c’entrava lui…- pensò quindi la ragazza, che poi continuò ad ascoltare le parole del fratello.

<< Mi ha raccontato cose strane sul tuo conto… Mi ha detto che ti sei stufata di noi… >> Tai aveva accompagnato quelle parole con un gesto del braccio, per indicare gli altri ragazzi.

<< Vedi, Kari, io, anzi noi, non abbiamo voluto credere alle sue parole… Non poteva essere vero che, una ragazza dolce e gentile come te, dicesse una cosa del genere, riguardo ai suoi migliori amici… >> Hikari poteva sentire le lacrime che le pungevano negli occhi; sarebbe scoppiata a piangere da un momento all’altro… se lo sentiva.

-Perché, Daisuke?! Perché glielo hai detto?!-

I pensieri della ragazza vennero nuovamente interrotti dalle parole del fratello.

<< Kari… sei mia sorella, e mi rifiuto di credere a quelle parole… Lo farò solo se sarai tu stessa a dirle! >>

Ce la stava proprio mettendo tutta per non mettersi a piangere, ma quel groppo alla gola faceva davvero male… Era sicura che, se avesse iniziato a parlare, sarebbe scoppiata in lacrime… lì. davanti a tutti… Ma non le importava: era stanca, ed era arrivato il momento della verità!

<< Io… >>

-Eccola, la prima lacrima… Ma perché è così difficile parlare?- pensò poi la ragazza dai lunghi capelli castani.

<< Io… Ecco… Sì, è vero! Tutto quello che ha detto Dai, è vero! Sono stanca! Stanca che siate voi a decidere della mia vita! Voi non vi limitate a consigliarmi: voi volete impormi la vostra opinione… e io… io non ce la faccio più! Sono anni che va avanti questa storia, ma me ne sono resa conto solo poco tempo fa… Non so se riuscirete mai a perdonarmi… ma, comunque, mi dispiace… >>

Nessuno aveva aperto bocca durante lo sfogo di Hikari… Nessuno si aspettava una dichiarazione simile, d’altronde…

<< … Mi dispiace che l’abbiate scoperto in questo modo… Volevo essere io a dirvelo… Ma Daisuke, come al solito, ha fatto di testa sua… >>

<< Perché? >> le chiese improvvisamente Myako; quest’ultima, infatti, non riusciva proprio a credere a quello che aveva appena sentito… La sua migliore amica stava male, e lei non ne sapeva niente… Come aveva potuto essere così cieca?

<< Non c’è un perché… Non lo so neanche io, sinceramente… >>

<< È tutta colpa di quel Takaishi! Cosa ti ha detto, per portarti a pensare questo?! >> le chiese nuovamente il fratello.

<< Che cosa?! Così Daisuke ti ha detto anche questo?!... >> disse Kari; poi continuò << … Si può sapere dove diavolo è lui ora?! Perché non è qui?! >>

<< Lui ha detto che c’è rimasto troppo male… Non vuole vederti… Dice che, prima di tornare ad essere quelli di un tempo, deve riuscire a dimenticarti… >> a parlare era stata Sora, che, intanto, si era seduta sul divano, incredula per la scioccante rivelazione della sua amica.

<< Prima fa il danno, e poi non si fa neanche vedere?! Veramente vile da parte sua! >> rispose stizzita Kari.

<< No, Hikari… Qui il discorso è un altro… Per colpa di quel ragazzo, che ti ha messo in testa chissà quali strane idee, tu ti vuoi allontanare da noi! >> disse Taichi.

<< Ma perché pensate che sia colpa sua?! >>

<< Lo sanno tutti com’è fatto… E poi, tu non saresti mai capace di dire certe cose… >>

<< Non è vero! Le persone cambiano, Tai! Voi non sapete come è fatto! Voi non lo conoscete!... >> poi la ragazza volse il suo sguardo a Sora << … Diglielo anche tu! Digli che si sbagliano sul suo conto! Tu c’eri l’altra mattina! >>

Sora non seppe che dire: non voleva tradire la sua amica, però non era neanche certa di quello che diceva…

<< Kari… Gli ho parlato mezza volta… non so che tipo di persona è… >>

<< Così, vi siete messi tutti d’accordo… Ok, come volete… Pensatela come vi pare… >>

<< Hikari, cerca di ragionare! Siamo preoccupati per te! >> era intervenuta Mimi.

<< È proprio questo quello di cui sono stanca! Vi preoccupate troppo per me! Ho 21 anni, non sono più una bambina! Lasciatemi respirare! >>

<< È davvero questo quello che vuoi? >> Kari era sicura che, in vita sua, non aveva mai visto suo fratello così serio…

<< Io voglio solo che mi trattiate come una persona adulta… Che mi lasciate prendere le mie decisioni da sola… >>

<< Siccome sei adulta, allora avrai sicuramente capito che questa tua ammissione ci ha ferito tutti… Mi dispiace che sia andata così… Ci vorrà del tempo prima che tutto torni come prima… >>

<< Che cosa stai cercando di dirmi, Tai? >> gli chiese la ragazza preoccupata.

<< Sono disposto a perdonarti, però mi devi promettere una cosa… >>

<< Tai, io non ho niente da farmi perdonare! E poi cosa dovrei prometterti, sentiamo?! >>

<< Non dovrai più vedere quel ragazzo… >>

<< Cosa?! Perché dovrei farlo?! >>

<< È pericoloso… >>

<< Piantala con queste idiozie! Comunque, anche se volessi accettare la tua condizione, non potrei ugualmente smettere di vederlo… Un professore ci ha affidato un compito… >>

<< Come vuoi, Kari… Ma sappi che, d’ora in poi, se chiederai aiuto, io non risponderò… >> e, detto questo, Taichi uscì dalla stanza, dirigendosi verso la sua camera.

Tra gli altri ragazzi rimasti in soggiorno, intanto, calò un terribile silenzio, rotto solo dai piccoli, ma numerosi, singhiozzi di Kari.

<< Se siete tutti d’accordo con lui, potete anche andarvene… >> c’era freddezza nelle parole e nel tono usato dalla ragazza.

In quell’istante la tensione poteva tagliarsi con un coltello…

Tutti i ragazzi, quindi, offesi dalle parole dure che Kari aveva rivolto loro, cominciarono ad andarsene, senza degnarla nemmeno di uno sguardo.

Ormai non si poteva più tornare indietro…

Forse, l’amicizia che li legava non aveva la A maiuscola, come aveva sempre creduto…

In salotto, di conseguenza, erano rimaste solo tre persone: Hikari, Myako e Sora.

<< Io non ti volterò le spalle… >> era stata la ragazza con gli occhiali a parlare << … Kari, tu sei la mia migliore amica… quella che, quando litigo con Ken, riesce sempre ad ascoltarmi ed a darmi buoni consigli su come fare pace con lui… Ti voglio bene, e ti credo… Mi dispiace di non essere stata in grado di ascoltarti come hai fatto tu con me… >> e, detto questo, la ragazza era corsa ad abbracciare Kari, la quale scoppiò in un pianto liberatorio.

Sora, che intanto era rimasta l’unica spettatrice di quella toccante riappacificazione, si avvicinò alle due e posò la sua mano sulla spalla di Kari.

<< Non preoccuparti per tuo fratello: riuscirò a farlo ragionare… >> così si ritrovò anche lei tra le braccia della minore della famiglia Yagami.


Nello stesso momento, nella sua camera, Taichi era steso sul suo letto con la pancia rivolta verso l’alto e le braccia incrociate sotto la testa.

Dentro di lui era scoppiato un temporale d’emozioni, tutte contrastanti tra loro: rabbia, tristezza, delusione… Non riusciva a credere a quello che era appena accaduto… Sua sorella si era stufata di loro… di lui…

Aveva sempre pensato che Kari fosse una ragazza semplice, una da aiutare quando c’era da prendere qualche decisione importate… Aveva ragione lei: era cambiata… non era più la piccola ragazzina spensierata dai corti capelli castani…

Però non riusciva subito a perdonarla… Ci sarebbe voluto del tempo…

Ma di una cosa era certo… Doveva smettere di vedere quel ragazzo… Aveva paura per lei… sarebbe stata nei guai se avesse continuato a vederlo… Ne era sicuro…

Lui frequentava brutte persone, abitava in un quartiere malfamato… Anche uno stupido avrebbe capito che era una persona da non frequentare… Allora perché sua sorella la pensava diversamente? Era veramente solo per il compito assegnatole dal professore?

No… non ci credeva neanche lui… Per questo aveva intenzione di scoprire tutto su quel ragazzo e sul motivo per cui sua sorella lo difendeva così tanto…

Ancora assorto nei suoi pensieri, Tai non si accorse che la porta della sua camera era stata aperta.

<< Chi è? >> chiese poi il ragazzo, sedendosi a metà del letto.

<< Sono io, Sora… Posso entrare? >>

<< Se ti dico di no, te ne vai? >>

<< No >>

<< Dai, scherzavo… Entra pure >> così la ragazza aprì del tutto la porta, entrò e la richiuse dietro di sé.

<< Sai che di là c’è Kari che piange come una fontana? >> disse poi.

<< …… >> Taichi non seppe cosa rispondere… Il sapere che sua sorella stava male per colpa sua, lo faceva sentire terribilmente in colpa.

<< So che quello che le hai detto… >> continuò la ragazza << … l’hai detto perché eri arrabbiato e deluso… Ma tua sorella non è sprovveduta… sa quello che fa >>

<< Ho solo paura che le possa accadere qualcosa di brutto >>

<< Non credi di aver un po’ troppo esagerato? >>

<< Forse… Ma, per adesso, non riesco a perdonarla… >>

<< Un saggio, una volta, disse che il tempo cura tutte le ferite… >>

<< Se l’ha detto un saggio, allora… >> ed i due ragazzi scoppiarono in una piccola risata; poi Tai parlò nuovamente << … Sora… Noi abbiamo ancora un discorso in sospeso… >>

<< È vero… Ma bisogna parlarne con calma… quando non sei nervoso o agitato… >>

-Che bugiarda che sono diventata…- si disse Sora.

Non era, infatti, quello il vero motivo per cui non ne voleva parlare… Il fatto era che aveva paura… tantissima paura… Aveva paura per le parole che potevano uscire dalla bocca di quel ragazzo che, da molto tempo, le entrato nel cuore e non sapeva come farlo uscire…

<< No! Adesso parliamo! Non voglio ricevere una delusione anche da te! Siamo amici… anzi, migliori amici… Tu sai cose di me che neanche mia madre immagina… Siamo cresciuti insieme… Ti ho visto piangere, ridere, avere paura… Ti conosco più delle mie tasche… Sora, è arrivato il momento di chiarire le cose tra noi… Non si può più andare avanti così… >>

Sora ,che era rimasta ad ascoltare il tutto di spalle, si girò piano verso il ragazzo.

-Ha ragione…- pensò quindi la rossa, che infine disse << … Sarà un discorso molto lungo… >> e così, si sedette sul letto del ragazzo ed aspettò che quest’ultimo iniziasse a parlare…






Continua….





Note dell’autrice:


Lo so che a volte so essere proprio cattiva, ma ho fatto finire il capitolo così di proposito… Non me ne vogliate… anche perché ho già sviluppato tutta la prossima scena nella mia testolina malata…

Come farà il nostro Takeru a uscire da quella situazione?

Come farà Kari, invece? Riuscirà a chiarirsi con tutti? Chi lo sa…

Mi scuso ancora per il terribile ritardo, ma il lavoro chiama ed io non posso far altro che rispondere… eh eh… Ma tranquille! La storia non l’abbandonerò per nulla al mondo! Ci tengo un sacco a finirla!!!

Adesso, come di consueto, è arrivato il momento dei ringraziamenti:


Soxy88: come non si può accettare un passaggio da Takeru? Solo una pazza rifiuterebbe… Vedo che, in merito, la pensiamo nello stesso modo: anche io non me lo farei ripetere due volte…

Per quanto riguarda Daisuke… Qui si scopre che ha fatto il danno… ma tornerà nella storia… Chissà per fare cosa… P.s prima o poi riuscirò a leggere il nuovo capitolo della tua bellissima storia… promesso!


Kary89: qui si scoprono un po’ di cose riguardo ai due brutti ceffi, che, purtroppo, tormenteranno T.k per un altro po’ di tempo…

Le tue recensioni sono essenziali, proprio come quelle di tutte, per me… Spero che questo capitolo sia stato di tuo gradimento…


HikariKanna: non ti preoccupare per le ripetizioni: avranno luogo… Il problema sarà il quando… Ho visto che hai recensito entrambi i capitoli… Non so proprio come ringraziarti!


DenaDena: tranquilla: non succede niente se non recensisci proprio tutti i capitoli… L’importante è che la storia ti piaccia… Spero che anche questo capitolo, che svela alcune cose, ti sia piaciuto…


Ice_Princes: Benvenuta alla new entry!!! Sono contentissima che la storia ti piaccia! Per sapere il perchè Kari è finita in ospedale, bisognerà aspettare qualche capitolo…


DarkSelene89Noemi: mi fa moltissimo piacere che tu adori la mia storia! Io ancora non ci credo che piace davvero così tanto… Posso solo accennarti che quelle sinistre figure ricompariranno… anche se non so di preciso quando… Comunque stai tranquilla, ok?


Talpina pensierosa: oddio! Non ci credo… Addirittura ti inchini davanti alla mia storia… Sono senza parole! Non so come rispondere a tali parole… Sono commossa!!! Grazie! Comunque, come hai visto, si è accennato qualcosa sui due loschi figuri… Spero che continuerai a seguire la mia storia.


Inoltre ringrazio:


1 - HikariKanna
2 – Ice_Princes

3 – Kary89
4 - ny152
5 - Sae

6 – Talpina pensierosa


Che hanno inserito la mia storia tra i preferiti… GRAZIE!!!

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Capitolo 9
*** Lasciarsi trasportare dai sentimenti ***


LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO


Capitolo 9 – Lasciarsi trasportare dai sentimenti


Qualche mese dopo... casa Takaishi


Erano passati alcuni mesi da quando avevano iniziato a vedersi per quelle ripetizioni, ed i due ragazzi stavano scoprendo qualcosa di nuovo dentro di loro… Non sapevano ancora dare un nome preciso a quel loro sentimento, anche se entrambi sospettavano fosse veramente forte…


Avevano stabilito di vedersi tre volte a settimana, esattamente il lunedì, il mercoledì e il venerdì, e di trovarsi sempre davanti alla biblioteca, per poi entrare insieme e studiare qualche ora.

Takeru, in tutto quel tempo, aveva fatto grandi progressi in storia dell'arte, anche se aveva fatto di tutto per di rallentare i tempi… La settimana dopo, in ogni caso, ci sarebbe stato il fatidico esame di recupero per lui, quindi doveva mettersi sotto più che poteva…

Per sicurezza, comunque, i due ragazzi si erano scambiati i numeri di telefono, nel caso uno avesse dovuto disdire all'ultimo momento per un impegno improvviso.


Takeru, in quel periodo, era stato veramente bene… Era proprio contento ultimamente…

Grazie a Hikari stava scoprendo, pian piano, cos'era realmente la felicità, e nella sua famiglia si stava stabilizzando quell'armonia che mancava dalla morte del padre…

Vedeva chiaramente che sua madre stava ricominciando a sorridere con più convinzione, e suo fratello Matt, anche se preso dal lavoro, si dedicava anima e corpo alla sua band, che stava anche andando bene… Basti pensare che due settimane più tardi si sarebbero esibiti all'inaugurazione di un nuovo locale nella periferia di Tokyo… Quale occasione migliore per riuscire a sfondare?


All'università, invece, non era cambiato molto…

La gente continuava ad evitarlo, ed alcuni continuavano ad attaccar briga con lui… Lui, dal canto suo, non poteva far altro che rispondere, anche se spesso tornava con il solito labbro sanguinante o con qualche taglio alla guancia…

Ma a lui andava bene così… Da quando Kari era entrata nella sua vita, non gli era più importato molto di quello che dicevano gli altri… Quando era con lei, si sentiva in pace con il modo…

Proprio per questo, però, si preoccupava leggermente… Si stava legando veramente a quella ragazza così piena di vita, ed aveva paura di ciò che provava per lei…

Lui, l'amore verso un'altra persona non l'aveva mai conosciuto o provato… Certo, ce n'erano state di ragazze nella sua vita, ma non l'avevano mai coinvolto così tanto come questa volta: con le altre, infatti, era sempre stato solo un rapporto fisico… con Hikari, invece, era tutta un'altra cosa…


Aveva avuto modo di pensare molto in quegli ultimi tempi, ed aveva capito che si stava innamorando di lei… Ma, purtroppo, nulla sarebbe stato facile se avessero veramente deciso di stare insieme… Lei rischiava troppo a stare con uno come lui… Aveva già litigato con il fratello per colpa sua… Non voleva che soffrisse ancora… Ma, con tutti i problemi che aveva lui, lo avrebbe fatto sicuramente… o almeno cosi credeva…


Nello stesso momento... camera di Hikari


Lei si trovava nella sua camera, stesa sul letto con il viso rivolto verso la finestra…

Pensava a quei mesi, trascorsi tra i silenzi di suo fratello e le battute spiritose di Takeru…

La settimana successiva ci sarebbero stati due eventi importanti per lei... l'esame di recupero di Takeru e la festa di compleanno di suo fratello… Meno male che non sarebbero state lo stesso giorno, se no, suo fratello avrebbe avuto un motivo in più per odiare Takeru… Perchè, e di questo ne era convinta, era questo quello che provava Taichi nei confronti di quel ragazzo…


Ripensando alla festa, pensò che era da mesi che cercava di organizzarla con Sora, e, nonostante tutto quello che era accaduto, ci teneva davvero che si rivelasse una serata indimenticabile per tutti loro… Forse, sarebbe stata anche una buona occasione per chiarirsi con tutti i suoi amici…


Le uniche persone con cui parlava ultimamente erano Sora e Myako… e, naturalmente, T.k…

Poteva dire che erano diventati amici, anche se lei, ogni volta che lo vedeva o parlava con lui, sentiva il suo stomaco andare in subbuglio... Ormai aveva capito che stava diventando una cosa seria quello che provava per lui… stava scoprendo quanto aveva bisogno di quel ragazzo, così introverso e misterioso… Forse non lo conosceva benissimo, ma abbastanza da capire chi era… Certo, non sapeva quasi niente del suo passato, ma non le importava più di tanto… Con lui avrebbe voluto avere un futuro… anche se la realizzazione di questo suo desiderio avrebbe reso tutto più difficile, dato che Takeru non era ben visto da nessuno… a parte lei…


A riscuoterla dai suoi pensieri, però, ci pensò un rumore proveniente dalla porta…

Quindi, si mise a sedere, capendo che si trattava di qualcuno che stava bussando…

<< Sono Sora, Kari… >>

<< Entra pure >> rispose la ragazza.

Poi vide la porta schiudersi e la ragazza entrare.

-Da quando sta con mio fratello sorride di più- pensò Hikari, mentre la rossa si sedeva di fronte a lei, sulla sedia della scrivania…

<< Come mai qui? >> le chiese Kari.

<< Sono venuta a trovare tuo fratello… in questo momento ha tanto bisogno di parlare… >> ma non riuscì a finire la frase che venne interrotta dall'altra ragazza.

<< No… Intendevo dire come mai qui, nella mia stanza… >>

<< Cos'è, adesso non posso più neanche venirti a trovare? >>

<< Mio fratello sa che sei qui? >>

<< No, non lo sa… ma non può impedirmi di parlare con te, anche se sono la sua ragazza… >> e, dicendo questo, aveva abbassato la testa, sorridendo << … Non ha nessun diritto di dirmi con chi devo, o non devo, parlare… e questo lo sa anche lui… >>

<< Come sta? >>

<< Perchè non glielo chiedi tu stessa? Perchè non fate pace? Infondo, avete litigato per una stupidaggine... >>

<< É lui che non vuole accettare il fatto che ormai sono cresciuta e che non mi deve più trattare come una bambina >>

<< Io lo so che lui è pentito... Gli manchi… gli manca sua sorella… quella che, alla mattina, lo sveglia buttandolo giù dal letto, o quella che, mentre mangiano, gli dà scherzosamente dell'ingordo perchè mangia di tutto… >>

A quelle parole, Hikari non riuscì a nascondere un sorriso, ma, nello stesso momento, una lacrima scese dal suo viso…

<< So che manca anche a te… Ma tutti e due siete troppo orgogliosi per chiedere scusa per primi… >>

<< Lui ha detto delle cose che mi hanno fatto male... >>

<< Capita a tutti di sbagliare… E poi, ha detto quelle cose su Takeru perchè era preoccupato per te… >>

<< T.k è diverso da come lo descrivono tutti… Ho imparato a conoscerlo in questi mesi… e posso assicurarti che non è cattivo, né tanto meno pericoloso… >>

<< Kari… sai che con me puoi confidarti, vero? >>

<< Sì, lo so… Ma questo cosa c'entra adesso? >>

<< Puoi dirmi tutto… >>

<< Senti, Sora, non so di cosa stai parlando… sul serio >>

<< Sto parlando del fatto che parli continuamente di quel ragazzo!... >> era esplosa infine la rossa << … È sempre nei tuoi pensieri… Vuoi negarlo, per caso? >>

<< Ma che stai dicendo?! Vaneggi… >>

<< Hikari, non fare così… Prenderai in giro anche te stessa… >>

<< Cosa vuoi che ti dica? Che mi piace? Sì, è un bel ragazzo… questo puoi notarlo anche tu… >>

<< E… >>

<< Non c'è nessun e! >>

<< Oh sì che c'è… Ti conosco da una vita, e posso affermare con tranquillità che ti stai legando a lui… e nel modo più forte che ci sia… >>

<< Non è vero! >>

<< Sì che lo è… Guarda che non c'è niente di male se ti stai innamorando di lui… >>

<< Si scatenerebbe l'inferno se mio fratello lo venisse a sapere… Farebbe di tutto per ostacolarmi… >>

<< Tuo fratello non farà niente del genere, e lo sai… Lui ti vuole bene e, prima o poi, se ne farà una ragione se tu dovessi decidere di stare con Takeru… >> e, detto questo, si alzò << … Adesso però vado a casa… Cerca di fare chiarezza nel tuo cuore e, se ti rimane del tempo, fai pace con quel testardo di tuo fratello >>

Dopo aver pronunciato queste parole, alle due scappò una risata sincera.

<< Grazie, Sora… davvero… per tutto >>

<< Ehi… è questo quello che fanno le migliori amiche, no? >>

E, detto questo, era uscita dalla stanza.


Appena fuori, però, si ritrovò il corpo di Tai di fronte…

<< E tu che ci fai qui? >>

<< Passavo di qua… d'altronde questa è casa mia… >>

<< Hai origliato per caso? >>

<< Chi, io? Ti pare che possa fare una cosa del genere? >>

<< Sì… Tai, cosa hai sentito? >>

<< Ho sentito anche troppo! E così, si è innamorata di quello là? >>

<< Tai, se vuoi fare pace con tua sorella, devi cercare di collaborare… Tanto per cominciate, quello là ha un nome… si chiama Takeru >>

<< Stai calma, ok? Detesto quando ti arrabbi… anche se diventi ancora più bella… >>

<< Tai… non sviare il discorso, per favore… >> anche se, doveva ammetterlo, ogni volta che Taichi gli rivolgeva simili attenzioni, non riusciva a non arrossire.

<< In pratica, mi stai dicendo che dovrò accettare questa situazione? >>

<< Bravo… Vedo che il cervello lo sai usare… >> e, dicendo questo, la ragazza gli aveva appoggiato la mano sulla guancia << … E bravo il mio amore… >> quindi si era sollevata sulle punte, donandogli un leggero bacio sulle labbra.

<< Tu hai il potere di farmi fare ciò che vuoi… Sei perfida, lo sai? >>

<< É un modo poco carino, anzi per niente carino, di dirmi che farai pace con Hikari? >>

<< Vedrò che posso fare… anche se Daisuke… >>

<< Dai è solo geloso perchè non può avere il cuore di Kari… e farebbe di tutto per averlo… Ma è troppo stupido per capire che, così facendo, perderà anche l'amicizia di tua sorella… >>

<< Sarà… Comunque, dovrò parlare anche con lui… Stavi andando a casa, per caso? >>

<< Sì, si è fatto tardi e devo finire delle bozze per il lavoro… >>

<< Dai, ti accompagno: non mi va che vai in giro da sola a quest'ora >>

<< Tai, non sono neanche le 11 di sera… >> e, detto questo, si avviò verso l'uscita, ma, appena prima di andarsene, si voltò verso il ragazzo << … Sai, ripensandoci, hai ragione… Non è un bene che una ragazza indifesa come me se ne vada in giro da sola a quest'ora… >>

<< Come mi piaci quando fai questi ragionamenti… >> e così i due uscirono e si chiusero la porta alle spalle.


Nella camera di Kari, intanto, quest'ultima si era messa nuovamente a pensare al rapporto che la legava a Takeru…

L’indomani sarebbe stato l'ultimo giorno che avrebbero studiato insieme, dato che il lunedì successivo T.k avrebbe sostenuto l'esame… Stava finendo tutto così rapidamente e lei non lo voleva per niente… Quei mesi passati tra libri e biblioteca, insieme a Takeru, erano stati indimenticabili… Forse aveva ragione Sora… probabilmente si stava innamorando di quel ragazzo… Anche perché, se così non fosse stato, che cosa significavano quelle farfalle nello stomaco che sentiva ogni volta che lo vedeva?

Voleva poter continuare a vedere T.k, anche dopo che tutto fosse finito… Voleva stare con lui e parlargli, possibilmente anche cercare di scoprire cosa lo tormentava… perché, ne era sicura, c'era qualcosa nei pensieri di quel ragazzo che lo preoccupava da morire…


Hikari, quindi, guardò l'orologio.

Segnava la mezzanotte passata ed era ora di mettersi a dormire… L'indomani, infatti, avrebbe dovuto affrontare una dura giornata di lavoro… sì, perchè T.k era veramente un pessimo studente…


Contemporaneamente, in un magazzino abbandonato nella periferia di Tokyo


<< Ehi, capo >>

<< Cosa c'è? >> aveva risposto scocciato l'uomo.

<< In questi mesi abbiamo seguito il ragazzo… >>

<< Avete scoperto qualcosa di interessante? >>

<< Credo proprio di sì… >>

<< Spiegati meglio >> e, dicendo questo, si era voltato verso l'altro.

La pallida luce che proveniva dalla finestra gli illuminava il volto, mostrando con chiarezza la cicatrice sull'occhio destro.

<< Il ragazzo si vede con una persona in quest'ultimi tempi… Pare che i due studino insieme >>

<< Che rapporto c'è tra i due? >>

<< Per adesso, da quando ho capito, sono amici… Ma il ragazzo è veramente preso da lei… >>

<< Bene! Questo vuol dire che, per avere lui, colpiremo lei… >> e, detto questo, aveva stretto il bicchiere di vino che aveva nella mano.

<< Cosa dobbiamo fare, capo? >>

<< Per adesso ancora niente… Aspetteremo che lui non possa più fare a meno di lei, e poi colpiremo… Deve saldare il debito di suo padre e, se dobbiamo usare questi mezzi, lo faremo… >>


L'indomani... casa Takaishi


<< Matt, io esco >> disse il ragazzo biondo.

<< E dove vai? >> gli chiese il fratello.

<< Vado a studiare… Dillo tu alla mamma… Comunque torno per cena >>

<< Ma non puoi studiare a casa? >>

<< Eh… Veramente… >>

<< Takeru… dove stai andando seriamente? >>

<< Te l'ho detto… Vado a studiare in biblioteca… >>

<< E ci vai da solo? >>

<< Sì… Con chi vuoi che ci vada? >>

<< Te l’ho chiesto così, tanto per sapere… perchè non vedo nessun motivo di mettersi tanto profumo, se si sta andando a studiare, da soli per di più… A meno che, in biblioteca, non ci sia qualcuno, o meglio qualcuna, di cui vuoi catturare l'attenzione… >>

<< Tu ti costruisci troppo castelli, fratello… >>

<< Siamo sicuri? >>

<< Certo! Non c'è assolutamente nessuna che mi sta aspettando… >>

<< Dai, spara il nome... Come si chiama? >>

<< Ma ti ho appena detto… >>

<< Oh, T.k… sei mio fratello e ti conosco come le mie tasche… lo vedo quando mi stai mentendo… >>

<< Ok, ok… Si chiama Hikari… Hikari Yagami… >>

<< Ah… lo sapevo! E dimmi, com'è? Carina? >>

<< Questo non è affar tuo! >>

<< Dai… Se la porti qui a casa, prometto di non provarci >>

<< Matt! E poi… non stiamo insieme… >>

<< Ma a te piace… Ti sei innamorato, vero? >>

Takeru, a quelle parole, arrossì… Era davvero così palese che provasse qualcosa di forte per quella ragazza? Il suo viso era davvero così trasparente?

<< Sì sì, lo sei… Sei arrossito tutto d'un botto >>

<< Adesso smettila, Matt! Vado, che sono in ritardo… Ci vediamo stasera >>

<< Fatti valere, fratellino! >> e, detto questo, vide il biondo chiudersi la porta alle spalle.




<< Idiota! Ho veramente un fratello idiota! >> si disse T.k, mentre scendeva dalla macchina.

Era infatti arrivato alla biblioteca ed aveva parcheggiato.

Mentre metteva le chiavi dentro la tracolla, però, non si accorse che un gruppo di ragazzi gli si avvicinò pericolosamente…

<< Takaishi! >> Takeru, sentendosi chiamare, si voltò verso la voce che aveva parlato…

Appena lo fece, si ritrovò davanti un gruppo di giovani che lo guardavano minacciosamente…

<< Chi siete? Cosa volete da me? >>

<< Qualche settimana fa, hai avuto la pessima idea di attaccar briga con mio fratello… Ti ricorda qualcosa il nome Smith? >>

<< Ah… Così sei il fratello di quello là… Comunque, per la cronaca, è stato lui ad iniziare… E adesso, se non ti dispiace, ho un impegno… non vorrei arrivare tardi… >> e, dicendo questo, cominciò ad avviarsi verso l'entrata.

<< Non così in fretta… >> lo aveva però fermato il ragazzo, prendendolo per un braccio e girandolo verso di lui.

<< … Devi pagare per quel che hai fatto a mio fratello! >> e, detto questo, il ragazzo sferrò un pugno violentissimo sul volto di Takeru, che, non aspettandosi nulla del genere, perse l'equilibrio e si ritrovò con la faccia a terra.

<< Che diavolo fai?! >>

<< Vendico una persona a me cara, che domande… >> e prese T.k per il colletto, tirandolo su; poi si rivolse agli altri ragazzi che erano con lui << … Ragazzi… venite a divertirvi anche voi >>

Takeru quindi si guardò intorno… Nel parcheggio non c'era nessuno e, per lo più, era solo contro cinque… Le cose non andavano per niente bene…

<< Giochi sleale… Uno contro cinque, non è molto corretto >>

<< Lealtà è una parola che, nel mio vocabolario, non esiste >> e, detto questo, gli diede un altro pugno.

Il biondo si toccò il labbro e vide che stava sanguinando… Decise di reagire, se non l'avesse fatto, infatti, lo avrebbero ammazzato a suon di pugni e calci…

Così, si alzò in piedi e si scagliò contro l'energumeno che aveva di fronte… Era svantaggiato, e lo sapeva… ma non gliela avrebbe data vinta… Quindi gli diede un pugno forte quanto quello che aveva subito.

A quell'azione, il più grosso chiamò i suoi amici.

<< Tenetelo fermo per le braccia… Ora pagherà per tutto >> ed in men che non si dica, Takeru si ritrovò con le braccia bloccate, in ginocchio davanti all'omaccione.

<< Lasciatemi! >> cercò di divincolarsi il ragazzo.

<< Stai zitto! >> e, detto questo, il ragazzo più grosso cominciò a scagliargli calci e pugni sullo stomaco.

Pochi minuti dopo, poi, si fermò ed ordinò ai suoi amici di lasciarlo andare…

Takeru rimase steso sull'asfalto, e l'energumeno lo prese per il colletto, avvicinandosi al suo viso.

<< Ringrazia Dio che non ti ho ammazzato… E vedi di non dare più fastidio a mio fratello… la prossima volta non sarò così buono… >> e, dicendo questo, lo lasciò e si allontanò con il suo gruppo.

<< Bastardo… Sei solo un bastardo! >> cercò di gridare il biondo, ma, sentendo il dolore in tutto il corpo, il suo fu solo un sussurrò…

Quindi si ritrovò lì, così… steso per terra a gemere dal dolore…


Nello stesso momento.... i pensieri di Hikari


Hikari stava ancora aspettando T.k davanti al portone della biblioteca…

Avevano appuntamento alle 16.30… Quindi guardò l'orologio, e questo segnava già le 16.40…

Non che la cosa la turbasse molto… Era solo che Takeru era sempre stato puntuale priam di allora, e, se avesse dovuto ritardare, l'avrebbe chiamata… anche se si fosse trattato di dieci minuti…

Quando infine le lancette dell'orologio segnarono le 16.50, decise di chiamarlo al cellulare… Stava cominciando a preoccuparsi seriamente… aveva una brutta sensazione…

Prese quindi il telefonino e cercò il nome di T.k nella rubrica, poi avviò la chiamata…

Appena prese la linea, sentì la solita voce registrata dirle che l'utente chiamato non era al momento raggiungibile…

<< Dannazione! >> chiuse la chiamata e ripose il cellulare in tasca.

Quella sensazione, che le stava crescendo dentro, le piaceva sempre meno…


Decise, poco dopo, di andare a vedere nel parcheggio della biblioteca… Se non fosse stato là, avrebbe preso la macchina e sarebbe andata a casa sua… In quei mesi, infatti, le aveva spiegato dove abitava, anche se le aveva sempre raccomandato di non andarci mai da sola…

Arrivata nel parcheggio, quindi, si guardò intorno, cercando di vedere se c'era la macchina di Takeru…

Mentre girava la zona, sentì uno strano lamento provenire dalla sua destra… Senza pensarci due volte, si indirizzò verso quella voce e, appena vide cosa, o meglio chi, era steso per terra, le parole le morirono in gola…







Continua…




Note dell'autrice:

Ecco scritto un altro capitolo...questa volta sono stata un po' più veloce ad aggiornare...in questo chappo abbiamo alcune rivelazioni...e in più sembra che Taichi stia accettando la cosa...ma chissà come finirà, comunque sono tornati quei brutti ceffi che hanno dato fastidio a T.k...adesso stanno cercando di colpirlo dritto dritto al cuore....mah chi vivrà vedrà

Molte grazie a tutti coloro che leggono la mia storia e in particolare ai fedeli recensori:


Talpina Pensierosa: mi fa piacere che la mia storia ti piaccia...spero che questo capitolo non ti abbia deluso...


Kary89: avevo paura che la scena del bacio tra Tai e Sora fosse venuta male, ma grazie alle tue parole mi sono rincuorata...e hai ragione finalmente si sono dichiarati alè!!! Comunque tra i nostri belli succederanno ancora tante cose...p.s aggiorna le tue storie perchè sono troppo carine...


Soxy88: stavolta non sei la prima...beh pazienza ringrazio anche te per le splendide parole che mi hai lasciato nell'ultima recensione...dovranno accadere ancora tantissime cose tra quei due...e qui si sono ripresentati i brutti ceffi!!! Ti ringrazio anche per tutto il lavoro che fai....


HikariKanna: per vedere come andrà a finire bisognerà aspettare ancora un po'...intanto non posso non chiederti di aggiornare le tue storie perchè sono bellissime...tutte!


Ice_Princes: spero che questo capitolo non ti abbia deluso...grazie come sempre per recensirmi...la storia proseguirà...chissà come....sperando che andrà tutto bene...dobbiamo ancora capire come Kary sia finita all'ospedale....mah?


DenaDena: si i nostri piccioncini in questo capitolo capiscono qualcosa di veramente importante....dobbiamo vedere come si svilupperà la storia...


Ringrazio infine butterfly93 per aver inserito la mia storia tra i suoi preferiti....



Al prossimo aggiornamento....baci baci valy88

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Capitolo 10
*** Il bacio che aspettavo ***


LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO


Capitolo 10 – Il bacio che aspettavo


Mentre girava la zona, sentì uno strano lamento provenire dalla sua destra… Senza pensarci due volte, si indirizzò verso quella voce e, appena vide cosa, o meglio chi, era steso per terra, le parole le morirono in gola…



Hikari era rimasta senza parole; non riusciva a credere ai suoi occhi…

Vedeva solo T.k steso per terra sanguinante…

Ebbe paura… paura di non poter più rivedere quei meravigliosi occhi azzurri… paura di non poter più sentire quella voce soave contraddirla in continuazione in modo tanto dolce e tenero…

Non ci pensò due volte… Corse verso di lui: voleva assicurarsi che stesse bene…


Era girato su un fianco, con le gambe piegate ed un braccio con cui si teneva lo stomaco.

Non seppe perché, ma a lei quasi venne da piangere, però non lo fece; doveva stare calma e cercare di ragionare razionalmente sul da farsi.

Poco dopo, quindi, andò verso di lui e s’inginocchiò al suo fianco, girando con una mano il corpo del ragazzo.

Appena lo voltò, ai suoi occhi si presentò uno scenario tutt’altro che piacevole… Il viso di Takeru aveva contusioni ovunque; il sopracciglio ed il labbro erano spaccati, aveva un taglio sullo zigomo sinistro e, per finire, aveva un occhio nero e gonfio… Poi la ragazza guardò anche il resto del corpo; aveva la maglietta lacerata in più punti ed i dorsi delle mani erano insanguinati… Un spettacolo certamente poco piacevole…

-Mio Dio! Ma cosa è successo?!- pensò la ragazza.

Ma, prima di placare la sua curiosità, volle assicurarsi delle condizioni del biondo.

<< T.k, mi senti? Sono io, Kari… >> la ragazza vide gli occhi di Takeru schiudersi leggermente.

<< Kari… ciao… ah! >> era doloroso parlare: appena cercava di pronunciare qualche parola, sentiva il dolore alle costole crescere sempre di più.

La ragazza, intanto, lo aveva girato completamente; adesso il giovane era steso di schiena, sull’asfalto.

<< Ma che ti è successo?! >> gli chiese lei preoccupata.

<< Niente… non ti preoccupare… >>

<< No! Invece mi preoccupo! Ma ti rendi conto di come ti sei ridotto?! Come hai fatto?! >>

<< Nulla… Non credevo di avere ancora un conto in sospeso con quei tizi… Mi hanno colto impreparato… Tutto qui… >>

<< Chi? E, comunque, bisogna andare alla polizia… visto che sei stato aggredito… E anche all’ospedale… immediatamente! >>

<< No! Non andremo da nessuna parte! Ci sarebbero solo dei casini… e non ne voglio ancora… >>

<< Sì, ma… sei ferito… bisogna medicarti… >>

<< Sono taglietti da niente… passeranno entro domani >>

<< Bisogna disinfettarli… potrebbero fare infezione… >>

<< Come mai ti preoccupi tanto per me, Kari? >>

Lei non seppe cosa rispondergli…

Cosa dirgli? Che si preoccupava per lui perché ne era innamorata? No… non le sembrava il momento più adatto…

<< Beh… siamo amici… è normale che mi preoccupi… >>

Anche se fu difficile, Takeru riuscì a nascondere la delusione che gli era nata dentro dopo quelle sue parole. Ma, infondo, come darle torto: per amare uno come lui, ci sarebbe voluto un gran coraggio…

<< Comunque, non sforzati a parlare… sei debole… Dove hai la macchina? >>

<< Proprio dietro di te? >>

Hikari quindi si girò e la riconobbe.

<< Allora, possiamo prendere la tua >>

<< Per fare cosa, scusa? >> le chiese Takeru, che intanto era riuscito, con ottimi risultati, a mettersi a sedere.

<< Ti porto a casa mia, è più vicina… In questo modo potrai darti una sistemata e mettere qualcosa su quelle ferite… >> quella frase le era uscita di bocca senza pensarci… Le era sembrata la cosa più adatta da fare.

<< Non ce né bisogno… me la caverò anche da solo… >> e, così dicendo, aveva cercato di alzarsi in piedi, ma, un giramento di testa, gli aveva fatto perdere l’equilibrio…

Sarebbe di certo caduto per terra, se non fosse stato per Kari che, accortasi di tutto, era subito corsa al suo fianco per sorreggerlo… Se lei non gli fosse andata davanti, lui avrebbe sbattuto la faccia per terra, sicuramente…

Così si ritrovarono in quella posizione… Lui con il suo viso premuto nell’incavo del collo della ragazza, e lei che gli teneva le spalle per non lasciarlo cadere…

Hikari arrossì… Non erano mai stati così vicini… Poteva sentire il suo respiro sul collo… sentiva l’odore della sua pelle… Scoprì di non volersi più dividere da lui…

Takeru, intanto, si era ritrovato tra le braccia della ragazza, con il viso premuto sul collo… Poteva sentirne l’odore… Si ritrovò a pensare che sapeva di buono, e si ubriacò di quell’odore…

<< Senti, T.k… fatti aiutare… Non dimostrerai niente a nessuno, facendo così… >>

Il ragazzo, quindi, la guardò in viso… In quegli occhi castani poteva leggere tutta la determinazione e la forza di volontà di lei… L ragazza non avrebbe mai accettato un no come risposta…

<< Va bene… Ma niente ospedali o polizia, ok? >>

<< Come vuoi… Prendiamo la tua macchina e andiamo a casa mia >>

<< A casa tua?! Non mi sembra il caso... e lo sai… >>

<< Non mi importa… non mi importa di ciò che diranno gli altri… Tu hai bisogno di cure e, siccome non vuoi andare all'ospedale, mi pare l'unica soluzione… Perciò, non fare il bambino e non lamentarti! >>

Takeru non trovò parole per descrivere il suo stupore, mentre ascoltava le parole della ragazza… Sapeva solo che, il saperla così preoccupata per lui, lo rendeva estremamente felice…

<< Ok, va bene… ma non ti arrabbiare >>

Hikari non riuscì a nascondere un sorriso.

-Certo che questo suo viso imbarazzato e dispiaciuto, lo rende meravigliosamente carino… più del solito…- la ragazza, poi, resasi conto dei suoi pensieri, girò il viso… Sentiva le guance andarle in fiamme… meglio non farsi notare…

T.k, dal canto suo, non si era accorto di niente, intento com’era a cercare di rimanere in piedi… e lo stomaco continuava a fargli terribilmente male…

Doveva riconoscerlo, quello stupido li sapeva tirare bene i calci ed i pugni…

I ragazzi, poi, salirono nella macchina di Takeru. Naturalmente guidava Kari, ma al ragazzo non importava molto… Quello che lo preoccupava veramente era che, di lì a poco, sarebbero arrivati a casa di lei… Pregò che non si sarebbe scatenato l'inferno…


Il tragitto fu breve, e nessuno, in quei momenti, proferì parola. Forse entrambi troppo nervosi per farlo…

Arrivarono quindi davanti alla casa della ragazza; parcheggiarono e scesero. Naturalmente T.k fu aiutato da Kari, la quale gli prese il braccio e se lo portò dietro al collo, mentre, con l'altro, gli circondava la vita, facendo in modo che il ragazzo non cadesse.

Ricominciarono a parlare non appena di ritrovarono davanti alla porta di ingresso…

<< Appoggiati un attimo al muro, così posso aprire la porta… >> disse Hikari, ed il ragazzo non se lo fece ripetere due volte…

Infatti, faceva fatica a stare in piedi: il suo corpo era un dolore continuo…

Dopo che la porta fu aperta, i ragazzi si diressero verso il soggiorno. Takeru fece un sospiro di sollievo, scoprendo che in casa non c'era nessuno.

<< Benvenuto nella mia umile dimora >> ruppe scherzosamente il silenzio la ragazza.

<< A parte tutto, è davvero carina… Complimenti >>

<< Prima o poi mi farai vedere la tua, allora… >>

<< Prima o poi… succederà >>

<< Comunque, spero prima >>

Il ragazzo le rispose con un sorriso sincero, poi si sedette su una delle sedie del tavolo ed aspettò che Kari tornasse con l'occorrente per medicarlo.

<< Forse è meglio se te lo dico prima… >> gli aveva accennato lei.

<< Cosa? >> le chiese preoccupato lui.

<< Non l'ho mai fatto… >>

Il ragazzo impallidì… Perchè adesso se ne veniva fuori con questa frase?

Lei, intanto, vedendo l'espressione equivoca sul volto di lui, arrossì vistosamente.

<< Ma che hai capito?! Sei scemo, per caso?! >> lo rimproverò lei.

<< Scusa cosa intendi, allora? >>

<< Medicare qualcuno! Questo non ho mai fatto! Idiota! >>

In quel momento, se avesse potuto, T.k sarebbe voluto cadere in un buco nero… Possibilmente, preferiva che si aprisse esattamente nel punto in cui si trovava in quell’istante.

<< Oddio! Non volevo… scusa… Hai ragione, sono un'idiota… >>

Hikari pensò che, anche imbarazzato, Takeru era davvero tenero…

<< Non ti preoccupare… Però adesso basta parlare… ti devo medicare >>

<< Va bene… >>

Quindi si misero uno di fronte all'altra, e la ragazza cominciò a disinfettargli i vari tagli che aveva sul volto.

<< Ahi! Ahi! Ahi! >> continuava a lamentarsi lui.

Kari cercava di pressare il più piano possibile, ma lui non collaborava per niente!

<< Non fare il bambino! >>

<< Non sono un bambino! >>

<< In questo momento, lo sembri, fidati >> e, dicendo questo, aveva cominciato a ripulire il labbro insanguinato, che, intanto, si era anche gonfiato.

<< Qui è meglio se ci mettiamo del ghiaccio, dopo >> disse lei.

Takeru, intanto, continuava a rimanere in silenzio, mentre Kari lo medicava… Osservava tutto ciò che stava facendo la ragazza… Aveva un tocco delicato, nonostante le sue lamentele… Lo doveva ammettere, quando stava con lei, si sentiva in pace con il mondo e tutti i suoi problemi, le sue ansie ed i suoi pensieri finivano nel dimenticatoio…

Nella sua testa, in quel momento, c'era lei e quelle sue piccole mani che, amorevolmente, gli stavano guarendo tutte le ferite… anche quelle invisibili ad occhio nudo… Proprio così; ormai gli era entrata dentro… nella testa, nel cuore, nell'anima… Non avrebbe mai voluto farla andar via… per nulla al mondo…

Simili pensieri affollavano anche la mente della ragazza… Ormai era palese per lei: si era innamorata di Takeru, e nel modo più profondo possibile… T.k era un ragazzo dolce, anche se, forse, pochi conoscevano veramente questo lato di lui…

Ripensò quindi a quello che era appena accaduto… Non riusciva ancora a crederci che lo avevano aggredito… Chi mai poteva voler male ad un ragazzo come lui?

<< Erano in cinque… >> ruppe però il silenzio il ragazzo.

<< Come, scusa? >> rispose Hikari, alzando lo sguardo e incrociando quello di lui.

<< I ragazzi che mi hanno aggredito… erano in cinque >>

<< Perché…? >>

<< Perchè mi hanno picchiato, volevi dire?... >> la ragazza annuì silenziosamente, ed il ragazzo continuò << … Ho avuto un diverbio con il fratello del tipo che “mi è venuto a trovare oggi”… Lui aveva detto delle cose che non doveva dire… non ne aveva alcun diritto! >>

<< Che genere di cose? >>

Takeru, però, aveva abbassato lo sguardo… Non andava fiero di ciò che era stato il suo passato, dopo la morte del padre… La sua infanzia non è stata una delle migliori…

Hikari, quindi, vedendo che il ragazzo esitava a rispondere, pensò che non volesse parlarne.

<< Se non ti va di dirmelo, fa lo stesso… Posso capire… >>

<< Non è che non voglia dirtelo… è che non è semplice… non ne vado molto fiero… >>

<< Tutte le persone hanno degli scheletri negli armadi >>

<< Non tanti quanti ne ho io… >> i due, però, a quelle sue parole, non riuscirono a nascondere una piccola risata.

<< Su, dammi le mani, che ti disinfetto anche le nocche >> così lei aveva allungato le braccia e gli aveva preso le mani tra le sue…

A quel tocco, lui poté constatare la morbidezza di esse… In confronto, le sue sembravano delle mani da fabbro…

<< Tutto è iniziato quando mio padre… >> poi si fermò un istante… Era terribilmente difficile confidarsi con lei… Non l'aveva mai fatto prima…

<< … Tutto è iniziato quando mio padre è venuto a mancare… Avevo sei anni… >>

<< Oh Dio! Che cosa terribile! Mi dispiace… non sapevo… >>

<< Tranquilla… non potevi saperlo… E, comunque, ormai ho imparato a convivere con il dolore… Ad ogni modo, dicevo, quando lui è morto alla mia famiglia è crollato il mondo addosso… Lui era il nostro pilastro, il nostro punto di riferimento… Dopo la tragedia, mia madre è andata in depressione e mio fratello si è chiuso in sé stesso… Per un certo periodo sono rimasto solo, a prendermi gli insulti dei bambini allegri e spensierati… E, mentre gli altri giocavano a pallone, io vedevo mia madre imbottirsi di anti-depressivi… >>

<< Mi sento un'idiota… >> si disse lei.

<< Perché, scusa? >>

<< Io mi sono sempre lamentata per i problemi più inutili che, in confronto ai tuoi, sono così stupidi… >>

<< Non devi sentirti stupida solo perchè, per fortuna tua, non hai avuto un contatto così diretto con l'infelicità… >>

<< È che mi dispiace il vederti così triste… Ti meriti un po' di felicità anche tu… >>

<< E chi ti dice che, in questo momento, non sia felice? >>

La ragazza non riuscì a credere a ciò che aveva appena sentito…

-Sbaglio, o ha appena detto che lo stare con me lo rende felice?- pensò poi.

<< Hikari… La prima volta che ci siamo visti, abbiamo litigato… >> un sorriso era comparso sui loro volti a quel ricordo << … Ma poi, sei stata l'unica persona che ha avuto fiducia in me… Non succede spesso… anzi, non succede mai… >> e, dicendo questo, aveva alzato una mano e gliela aveva posata sulla guancia << … Mi hai addirittura aiutato… La prossima settimana ci sarà l'esame e, se andrà bene, forse non ci vedremmo più così spesso… >> e, mentre pronunciava queste parole, le accarezzava lo zigomo con il pollice << … Io non voglio smettere di vederti… Sei diventata una presenza nella mia vita di cui non posso più fare a meno… >> quindi, mentre parlava, si era avvicinato al viso di Kari…

A lei, intanto, mancavano le parole… Stava accadendo veramente, e non riusciva a crederci…

Erano sempre più vicini… Sentivano i loro respiri, l'uno sulle labbra dell'altro, e, dentro di loro, si stavano scatenando un insieme di pensieri contrastanti tra loro… felicità, ansia, paura…

Takeru riusciva a vedere il magnifico colore degli occhi castani di lei… Pensò che non ne aveva mai visto di così belli…

Ormai erano vicinissimi… Bastava un niente e le loro labbra si sarebbero sfiorate… E, poco dopo, ciò avvenne…

Non si seppe mai chi baciò per primo, ma, in quel momento, c'erano solo loro due e le loro emozioni che si stavano scatenando dentro…

Takeru approfondì il bacio, prendendo, con entrambe le mani, il viso di lei, mentre quest'ultima gli circondava il collo con le sue braccia e cominciava a giocare con i biondi capelli di T.k…

Si fecero sempre più vicini; ormai lei era seduta sulle gambe del ragazzo…


Però, presi com’erano da quel vortice di emozioni, non si accorsero del rumore della serratura che scattava e la successiva porta che si apriva… Solo quando sentirono una voce provenire dall'ingresso del salotto, interruppero bruscamente il bacio, voltando gli sguardi verso colui che aveva parlato…

<< Cosa sta succedendo qui?! >>

A Hikari le si gelò il sangue nelle vene… Suo fratello aveva uno sguardo che non prometteva proprio nulla di buono…








Continua…



Note dell'autrice:

Ecco partorito un altro capitolo, che spero sia stato di vostro gradimento…

Finalmente tra quei due si è smosso qualcosa… Era ora, aggiungerei… Però, purtroppo, sono stati interrotti da Taichi… Si salvi chi può!

Per tutte le fans del ragazzo castano, vorrei scusarmi: lo so che sono cattiva con lui… Non me ne vogliate…

Ma non temete… prima o poi tutto si sistemerà!!!

E adesso passiamo ai ringraziamenti:


Soxy88: come al solito sempre una delle prime a recensire...riuscirò mai a ringraziarti abbastanza per tutto quello che fai...spero che questo capitolo ti sia piaciuto...soprattuto a te che vai pazza per l'harmony...


Kary89: ma ciao! Grazie per la recensione, mi fa piacere che la parte tra Tai e Sora dello scorso capitolo ti sia piaciuta...scrivere determinate scene è difficile, ma per fortuna poi ci siete voi che con le vostre recensioni mi rendete immensamente felici...qua qualcosa si è smosso tra i nostri belli...speriamo che ti piaccia!


Talpina Pensierosa: povero Takeru hai detto bene...ma in questo capitolo qualcuna lo renderà particolarmente felice....


DenaDena: ecco qui il seguito...mi sto facendo prendere dal romanticismo...devo ancora chiarire un po' di cose...tutto si metterà a posto! Spero ti piaccia questo capitolo...


Ice_Princes: hai visto Sora è sempre più utile in questa storia...è la nostro saggio di turno...direi proprio che la situazione si è risolta nel modo migliore che ci potesse essere...

HikariKanna: e già nello scorso capitolo si è visto Matt...ma non ti preoccupare ricomparirà anche più avanti nella storia...spero che questo ultimo capitolo sia stato di tuo gradimento....



Al prossimo aggiornamento....baci baci valy88


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Capitolo 11
*** Il giudizio che cambia ***


LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO


Capitolo 11 – Il giudizio che cambia


Nessuno proferì alcuna parola per parecchi istanti…

Si sentivano solo i respiri dei tre ragazzi… Ognuno era troppo preso dai propri pensieri… Quei tre cercavano silenziosamente d’immaginarsi cosa sarebbe accaduto nel giro di qualche minuto…

Probabilmente, se qualcuno avesse varcato la soglia di quella stanza, avrebbe sentito il gelo che era calato nell’ambiente…


Hikari sentiva dentro di sé una strana sensazione…

Credeva che il fratello non sarebbe rientrato prima di sera, quindi non aveva pensato che si poteva verificare quella situazione… Scoprì di non era in grado di gestirla… Sapeva, infatti, dell’irruenza di suo fratello…

Se mai lui e Takeru si fossero incontrati, il tutto sarebbe avvenuto in circostanze totalmente diverse… e con adeguati sistemi di protezione per il corpo… E, comunque, non si sarebbe di certo fatta mai beccare in certi atteggiamenti con quel ragazzo che, suo fratello, nella migliore delle ipotesi, odiava…


Lei era ancora seduta di fronte a T.k, con le mani di quest’ultimo tra le sue.

Fu Taichi a parlare per primo…

<< Cosa sta succedendo qui? >>

Hikari, ripresasi dallo shock iniziale, si alzò in piedi, lasciando le mani di Takeru, ed il ragazzo sentì subito la lontananza della ragazza…

<< Tai, non dovresti essere da Sora? >>

<< Kari non cambiare discorso e rispondi alla domanda >> rispose il maggiore.

<< Quello che faccio non è affar tuo! Mi sembrava che ne avessimo già parlato… >>

<< Se quello che fai ti metti in pericolo, se permetti, è anche affar mio >>

T.k, sentendo quelle parole, non riuscì a trattenersi e si alzò in piedi, così velocemente da far ribaltare la sedia dietro di lui. Gli altri due, sentendo il rumore della sedia che cascava, si girarono subito verso di lui.

Takeru, intanto, teneva lo sguardo basso e stringeva i pugni così tanto che le nocche gli stavano diventando bianche.

Passarono alcuni secondi, in cui nessuno disse niente; poi, però, il biondo ruppe il silenzio…

<< Lo so che la mia reputazione non è delle migliori… >> appena aveva cominciato a parlare, aveva alzato lo sguardo e lo incrociò con quello di Tai; poi continuò << … So anche che io non ho fatto niente per cercare di migliorarla… Ma non farei mai, e dico mai, del male a Kari… Lei è l'unica che ha visto del buono in me… l'unica che non mi ha giudicato ancor prima di conoscermi… l'unica che… che è riuscita a farmi tornare il sorriso… >> e, dicendo questo, non riuscì a nascondere il rossore che si era sparso sul suo viso << … Non potrei mai farle del male… >>

Tai aveva ascoltato tutto ciò che il ragazzo aveva detto, in assoluto silenzio, poi aveva preso la parola.

<< Forse non tu… ma la gente che ti sta intorno sì… Quindi stai lontano da lei… e vattene da casa mia! >>

<< Tu non sai niente di me! Quindi non ti devi permettere di sparare sentenze! >> rispose Takeru.

<< Ma fammi il piacere! Lo sanno tutti che razza di gente frequenti… quindi smettila di fare la vittima e vattene! >>

<< Come vuoi… me ne vado… >> e, così dicendo, il biondo si girò per andarsene, ma la voce di Kari lo fermò.

<< Non andare! Aspetta!... >> poi si rivolse al fratello << … Adesso smettila, Tai! Tu non sei nessuno per dirgli di andarsene! Se non lo sai, questa è anche casa mia! >>

<< Kari, lascia perdere… Dai… non importa >>

<< No, T.k… Tai la devi smettere di fare così! O accetti il fatto che io e Takeru ci frequentiamo oppure non ti impicciare dei fatti miei! >>

<< Hikari, io non ti riconosco più… Tempo fa non mi avresti mai parlato così >>

<< Le persone cambiano, Tai… >>

<< Kari… >> era stato T.k a parlare stavolta << … Non c'è bisogno di litigare con tuo fratello… Fa lo stesso… tanto sono abituato a certi trattamenti… Adesso vado… sai meglio di me che devo ripassare… quindi ci vediamo, ok? >> e, detto questo, si diresse verso la porta dell'appartamento.

Hikari, rimasta sola con il fratello, lo guardò.

<< Perchè? >> gli chiese.

<< Perchè cosa? >> rispose Tai.

<< Oh, non fare finta di non saperlo! Per la miseria, Tai! Spiegami perchè ce l'hai tanto con lui? >>

<< Frequenta gente pericolosa… Quante volte te lo devo dire? >>

<< Io frequento lui, non la gente che dici tu… E lui non è pericoloso… >> e, dicendo questo, anche lei aveva lasciato la stanza per dirigersi verso la porta di casa.

<< T.k, aspetta! >>

Il ragazzo, che intanto aveva appena aperto la porta per andarsene, si voltò verso la ragazza.

<< Scusami… Non avresti dovuto assistere alla scenata di prima… >>

<< Ehi, tranquilla… Ho visto di peggio… >> e, mentre diceva questo, le aveva posato la mano sulla guancia << … Tu, piuttosto… stai bene? >>

<< No… odio litigare con mio fratello… Vorrei che lui capisse la situazione… >>

<< Kari, se vuoi del tempo per pensare lo capisco… Cioè, noi oggi… ci siamo… beh, hai capito… >> disse in imbarazzo il ragazzo.

Hikari lo guardò ed, in quel momento, pensò che T.k era davvero adorabile quando si imbarazzava. Ripensò a quello che il ragazzo aveva detto mentre erano in salotto.

<< Anche tu… >> disse quindi lei.

<< Cosa? >> domandò il ragazzo, non capendo a cosa si stesse riferendo lei.

<< Anche tu sei stato l'unico che è riuscito a farmi sorridere veramente in quest’ultimo periodo >>

<< Ah… Quindi ti ricordi quello che ho detto prima? >>

<< Come potrei dimenticarlo? Sono le parole più dolci che un ragazzo mi abbia mai detto >> rispose Kari, arrossendo un po'.

I ragazzi quindi si guardarono ancora, la mano di lui sempre sul viso di lei…

<< Senti, Take… >> iniziò lei, me venne interrotta.

<< Mi piace… >>

<< Cosa? >>

<< Take… Sei la prima che mi chiama così… Vorrei che fossi anche l'unica… >>

La ragazza arrossì: di certo non si aspettava delle dichiarazioni simili…

<< … Comunque, dicevi… prima che ti interrompessi? >> continuò lui.

<< Mi prometti una cosa? >> gli chiese lei.

<< Se posso farlo, volentieri >>

<< Promettimi che non picchierai più nessuno… Cerca di stare fuori dai guai, ok? >>
<< Solo perchè me lo chiedi tu… Quindi, promesso!... >> e, detto questo, le aveva accarezzato lo zigomo con il pollice << … Adesso però scappo: devo finire di ripassare per lunedì… Ci sarai? >>

<< Ci puoi contare! >>

<< Benissimo! Sono più contento… >> e, dopo aver detto questo, si era chinato e le aveva baciato le labbra << … Ci vediamo, bellissima… >> ed era uscito dalla porta, chiudendosela dietro le spalle.


Hikari, quindi, era rimasta a guardare la porta chiusa davanti a sé… Credeva di stare sognando… Takeru le aveva fatto battere veramente il cuore… Era il primo ragazzo per il quale sentiva un così forte sentimento… Ormai ne era sicura: ne era innamorata, ed era veramente felice di esserlo…

Si toccò le labbra con due dita e si ritrovò a sorridere senza un motivo preciso. Sapeva solo che quel momento era stato semplicemente perfetto…

Ora rimaneva solo il problema di suo fratello… Perchè non riusciva a capire che T.k, per lei, era davvero importante?


Contemporaneamente in salotto


Tai era rimasto solo nella stanza…

Ancora non riusciva a capire perchè sua sorella si comportasse in quel modo… Perchè non capiva che quel ragazzo non era adatto a lei? Odiava litigare con sua sorella, ma odiava ancora di più il fatto che non si parlassero per chiarire… Forse doveva mettersi nei panni di lei, ma, per adesso, non riusciva a vedere quel ragazzo in un modo diverso…


Mentre era assorto dai suoi pensieri, gli suonò il cellulare. Lo prese dalla tasca dei pantaloni e vide chi lo stava chiamando attraverso il display… Sora.

Rispose. Forse parlarne con lei lo avrebbe aiutato…

<< Pronto? >>

“ Ciao, Tai… Sono io ”

<< Dimmi… Avevi bisogno di qualcosa? >>

“ No, niente di particolare… Volevo solo dirti che hai dimenticato qui il portafoglio… Se vuoi te lo posso portare adesso, se sei a casa ”

<< Oh… che sbadato… Sì, sono a casa, ma passo io… Ti devo parlare… >>

“ È successo qualcosa di grave? ”

<< No… almeno spero di no… >>

“ Tai, mi stai facendo preoccupare ”

<< Aspettami che arrivo… Dammi dieci minuti >> ed il ragazzo aveva riattaccato, senza aspettare la risposta di Sora.

Subito dopo, aveva preso la giacca e, senza dire niente a nessuno, ero uscito di casa, aveva preso la macchina e si era avviato verso la casa della sua ragazza…


La raggiunse pochi minuti dopo.

Parcheggiò e scese dalla macchina per andare verso la casa di lei.

Arrivato davanti al portone, suonò il campanello e subito si sentì il click della porta che scattava. La aprì e si diresse al quarto piano…

Ad attenderlo, sulla soglia, vi era Sora con un’espressione molto preoccupata sul volto.

Appena lo vide, gli si precipitò accanto e lo abbracciò.

<< Dimmi subito cosa è successo, se no muoio >>

<< Ehi, stai calma… >> ricambiò la stretta lui << … Non è successo nulla di grave… Si tratta di Hikari… >>

<< Oh, sia ringraziato il cielo… Per un attimo, ho temuto il peggio… Dai, entriamo in casa, così mi racconti meglio… >>

I ragazzi entrarono e si sedettero attorno al tavolo della cucina.

<< Posso offrirti qualcosa? >> gli chiese lei.

<< Un caffè, grazie… >>

La ragazza cominciò a preparalo e, dopo pochi minuti, posò la tazza calda davanti a Tai, risedendosi di fronte a lui.

<< Allora, raccontami tutto >>

<< Era a casa nostra… Gli ho beccati… >>

<< Parli di Kari e chi? >>

<< Di quel ragazzo… Takeru… Gli ho beccati mentre si stavano baciando… Ma ti rendi conto?! >>

<< Tai, non c'è niente di male in questo… Mi sembra normale >>

<< No! No che non è normale! >>

<< Perchè non è normale? >>

<< Lei non può farlo… almeno non con lui… >>

<< Tai io speravo veramente che tu ci arrivassi da solo, ma evidentemente non è così… >>

<< Cosa stai cercando di dirmi? >>

<< Tai, lei lo ama… ne è innamorata veramente… E, da quel che ho visto, anche lui lo è… Quindi smettila di tormentarli… >>

<< Lei non può innamorasi di uno così! >>

<< Cos'ha che non va? Non si scegli chi amare, Tai… e lo sai… >>

<< Lui la farà soffrire con il suo modo di fare >>

<< Tu non lo puoi sapere… Non lo conosci… Quindi smettila e ragiona! >>

<< Anche tu dalla sua parte, quindi >>

<< Io non sono dalla parte di nessuno, Tai! Non fare il bambino adesso! >>

<< Perchè sono l'unico che vede le cose per come stanno veramente? >>

<< Tu sei solo geloso, invece! >> esplose infine Sora.

<< Cosa sarei io?! >>

<< Sei geloso perchè sai che Kari non sarà più la piccola sorellina indifesa da proteggere… Adesso c'è un ragazzo nel suo cuore, pronto a farsi in quattro per lei… Ora ci penserà lui a proteggerla, e non tu… È questo che ti da fastidio >>

<< Come farà a proteggerla, se è dalle persone come lui che deve stare lontana?! >>

<< Smettila! Smettila di continuare ad insinuare queste cose! Prima cerca di conoscerlo, e poi permettiti di giudicarlo! >>

<< Forse hai ragione… Forse ho sbagliato tutto… È che sono preoccupato per mia sorella… >>

<< È normale che ti preoccupi, ma ormai devi farti da parte… Tua sorella è cresciuta, sta scoprendo cose nuove e lo deve fare da sola… oppure con questo ragazzo che è sincero… davvero… >>

<< Sora, se non ci fossi tu…? Sono uno stupido… >>

<< No che non lo sei… Sei solo un fratello troppo protettivo… >> gli disse lei che, dopo, si alzò e si mise a sedere sulle ginocchia di lui, incrociando le mani dietro alla testa del ragazzo.

<< … Però, quando fai così, mi piaci ancora di più… >>

<< Perchè quando sono normale non ti piaccio? >>

<< Stupido! Tu mi piaci in qualunque caso… anche se fossi un mostro >>

<< Simpatica… veramente… >> e, detto questo, aveva eliminato la distanza tra i due e le aveva baciato le labbra per poi prenderla in braccio.

<< E adesso che intenzioni hai? >>

<< Ti rapisco… mi sembra ovvio >>

<< Guarda che potrei mettermi ad urlare… >>

<< No che non lo farai… >>

<< Cosa te lo fa pensare? >>

Ed in quel momento, sul viso di Tai si formò un sorriso malizioso.

Appena Sora lo interpretò, gli diede uno schiaffetto sulla spalla.

<< Sei incredibile… >>

<< Lo so, grazie… >> e, detto questo, aveva chiuso la porta della stanza di lei…













Continua…





Note dell'autrice:


Lo so, capitolo decisamente più corto degli altri… Ma spero che il prossimo sia più lungo e migliore… Dobbiamo ancora vedere come finirà l'esame di Take…

In questo capitolo, comunque, sembra che Tai abbia finalmente capito cosa prova sua sorella per il biondo… Ma c'è ancora qualcuno che non riesce proprio ad accettarlo… Vi ricorda qualcosa il nome Daisuke?

Poi ci sono ancora i brutti ceffi che perseguitano il nostro amato Takeru… Cosa vogliono da lui di preciso? E adesso che accanto a lui c'è Kari? Speriamo che tutto si risolverà nel migliore dei modi…

Ma adesso passiamo ai ringraziamenti…

GRAZIE a tutti coloro che leggono la mia storia ed, in particolare, alle sante che mi recensiscono pure:


Talpina pensierosa: ecco qui il seguito della scena del capitolo precedente… spero non ti abbia deluso ^_^ !


Soxy88: non puoi essere sempre la prima, ihih! Comunque, non esageriamo… La maestra degli

Harmony, addirittura? Guarda che mi monto la testa poi… Tai ha reagito in un certo modo… Spero che non ti abbia deluso… E aggiorna la tua storia!


DenaDena: la scena dell'equivoco mi è uscita così, spontanea… Mi sembrava adatta per quel momento… Qualche situazione ironica ci vuole pure, no?


Kary89: non sono successi tanti guai, almeno non ancora… Quelli grossi devono ancora arrivare… Speriamo in bene!!!


Ice_Princes: ecco l'aggiornamento, anche se un po' in ritardo… Spero che non ti abbia deluso…


HikariKanna: davvero sei contenta? Meno male… Non pensavo che lo scorso capitolo riscuotesse tanto successo… Spero anche questo…


DarkSelene89Noemi: non ti preoccupare se non commenti proprio tutti i capitoli… L'importante è che non smetti di seguire la storia… Spero che questo capitolo ti sia piaciuto…


§*sWeEt_DrEaMeR*§: ecco un'altra new entry! Mi fa un immenso piacere che hai scoperto la mia storia, e mi fa ancor più piacere il fatto che ti piaccia… Comunque stai tranquilla: non importa se non hai commentato tutti i capitoli… recupererai…



Messaggio per tutte:



Aggiornate le vostre storieeeeeeeee!!!



Alla prossima! Baci baci! Valy88.

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Capitolo 12
*** Voglia di stare insieme ***


LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO


Capitolo 12 – Voglia di stare insieme


Casa Takaishi


Erano ormai parecchie ore che Takeru stava riguardando il libro di storia dell’arte… Doveva ripassare per l’esame che si sarebbe svolto l’indomani, ma, pur avendo letto e riletto quel volume un sacco di volte, ancora non si sentiva del tutto pronto…

Questo, in realtà, gli capitava solo quando non era insieme a Kari: infatti, quando stava con lei, tutto diventava più semplice e fattibile… ma quello non era il caso…


Presto, quindi, ripensò al venerdì appena trascorso…

Realizzò solo in quel momento cosa era veramente accaduto tra loro; si erano baciati, lui le aveva detto parole che non gli erano mai uscite di bocca prima di allora… Quella ragazza lo aveva fatto innamorare davvero… in quel momento era riuscito ad ammetterlo a sé stesso.

Era innamorato di Hikari… Averlo ammesso a sé stesso era già un passo avanti… Lui, infatti, non aveva mai provato questo genere di sentimenti verso un’altra persona, e, sinceramente, era spaventato da ciò… Purtroppo nessuno gli aveva mai insegnato ad amare e neanche a dire ti amo… L’unica certezza che aveva era che si chiamava Takeru Takaishi e che aveva 21 anni…


T.k, dopo un po’, guardò nuovamente il libro che aveva davanti. Era fermo sulla stessa pagina da almeno mezz’ora: il pensare a Kari lo distraeva, ma non poteva farne a meno…

Ripensò nuovamente al bacio che si erano dati, alle mani di lei nei suoi capelli, ai suoi occhi castani…

-Oddio… sto impazzendo!- si disse quindi mentalmente il ragazzo.

Ancora perso nei suoi pensieri, T.k non si accorse della porta della sua camera che sia apriva. Dalla
fessura fece capolino la faccia di Matt.

<< Takeru, sei ancora vivo? >> gli chiese il fratello.

<< Sei simpatico, Matt… davvero… Ma, per tua “sfortuna”, lo sono ancora >> aveva risposto stizzito il minore, un po’ seccato dal fatto che il fratello lo aveva interrotto.

Il maggiore, non badando più di tanto al tono del fratello, si avvicinò a lui chiudendosi la porta alle spalle.

<< Cosa fai? Studi ancora? >>

<< Sì… Domani c’è l’esame, ma non sono sicuro che andrà bene… Insomma… ci sono alcune cose che non riescono a rimanermi in testa… >>

<< Beh, perché non fai una pausa? Stacca la spina, il cervello… È da ore che sei chiuso dentro queste quattro mura… Ti scoppierà la testa se non la smetti almeno un po’ >>

Takeru guardò il fratello.

<< Forse hai ragione… È solo che non voglio fallire domani… rischierei di… di… >> il ragazzo abbassò lo sguardo: si era nuovamente perso a pensare a lei…

<< Rischieresti di fare cosa? >>

<< Rischierei di deluderla… e non voglio… >>

Matto fissò il ragazzo di fronte a lui.

<< Non la deluderai. Devi solo cercare di stare calmo. Anche se l’esame andrà male… cosa che non succederà… lei ha visto quanto tu ti sei impegnato in questo… non c’è motivo per esserne delusi >>

<< Matt… >> aveva detto il più giovane, alzandosi in piedi << … Sta succedendo tutto così in fretta… Due mesi fa non sapevo neanche della sua esistenza e adesso non riesco a fare a meno di pensare a lei… Io ho paura… paura che non riuscirò a fare la cosa giusta… di non saper come comportarmi… paura di perderla… Non voglio che succeda… >>

<< Non succederà… Ma, se ti può consolare, nessuno sa veramente come comportarsi in amore… Sei innamorato T.k; è normale avere certi dubbi e paure… Ma non ci sono solo quelli… C’è gioia, speranza… Fai solo ciò che senti… sarà sempre la cosa giusta… >>

Takeru si sedette sul letto e si prese la testa tra le mani.

<< Ho la testa che mi scoppia >>

<< Mi sembra ovvio! Non hai mai studiato così tanto. All’inizio, pensavo che fossi impazzito, ma poi ho scoperto che, dietro a quel comportamento da secchione, c’era una lei, allora ho capito… >> ma, dopo che il ragazzo finì il suo discorso, ricevette una cuscinata in faccia, e, sbalordito, chiese spiegazione al fratello di fronte a lui.

<< E questo per che cos’era? >>

<< Niente di importante… una piccola vendetta… >>

<< Per cosa? Non ti ho fatto niente di male… >>

<< Ma se mi hai appena dato del pazzo >>

<> poi continuò << … Comunque non ti devi preoccupare… andrà bene domani… sia con l’esame sia con lei… >>

<< Grazie, Matt… davvero… >>

<< Niente che non si possa ricambiare. Mi sei debitore adesso… Vedrò cosa posso farti fare >> e, dicendo questo, il ragazzo era uscito dalla stanza.

Rimasto solo, Takeru si sdraiò sul letto.

-Basta studiare… L’esame è domani; quel che è fatto è fatto… Quello che non so, non posso recuperarlo in due ore… Devo dormire, se no mi addormenterò davanti alla commissione… Quello sì che sarebbe veramente da stupidi- quindi si girò su un fianco e puntò lo sguardo dritto davanti a sé.

Poi chiuse gli occhi e, come da un paio di mesi a quella parte, si ritrovò a pensare a Kari e, come al solito, aveva sorriso senza un motivo ben preciso.


Ad interrompere i suoi pensieri, ci pensò il suo cellulare… Infatti, si accorse che aveva squillato… Qualcuno gli aveva mandato un messaggio…

Allungò la mano e lo prese dal comodino per vedere subito chi fosse… Lesse sul display che era arrivato un messaggio e premette il tasto invio per vedere chi fosse il mittente…

Gli si aprì un sorriso sul volto quando lesse che il mittente era Hikari…


“Ciao Take…

Spero che tu non stia dormendo… Volevo solo augurati un “in bocca al lupo” per l’esame di domani… So che ti sei impegnato molto in questo periodo e sono molto orgogliosa di te… Sarò contenta in ogni caso, comunque vada domani…

Quindi, cerca di stare tranquillo… Lo so che sarà difficile esserlo, e so che, per quanto uno si sforzi, non riuscirà mai a stare calmo… ma provaci… Comunque, domani ci sarò… Non so se riuscirò ad arrivare in tempo per l’inizio, ma posso assicurati che appena finirai ed aprirai la porta per uscire, mi troverai lì… Ci vediamo domani. Baci, Kari”


Takeru premette subito il pulsante per rispondere al messaggio, ma, appena si trovò lo schermo bianco in attesa che lui scrivesse qualcosa, non seppe cosa scrivere…

Non voleva apparire banale, ma neanche così sofisticato… Pensò che scrivere un messaggio non era mai stato così complicato… Alla fine, ripensò alle parole di suo fratello, pronunciate qualche minuto prima.

<< Fai solo ciò che senti…sarà sempre la cosa giusta… >>

Così provò a concentrarsi…

-Fa ciò che ti senti… Scrivi ciò che ti senti…-

Poi si accorse che le parole vennero da sole…


“Ciao Kari…

Non ti preoccupare, sono ancora sveglio… è che sono troppo ansioso per domani e faccio fatica ad addormentarmi… Comunque, “crepi il lupo”, e speriamo che la mia buona stella mi porti fortuna domani… In ogni caso, devo ringraziarti… Senza di te non penso che sarei arrivato dove sono ora… molto lo devo a te… Grazie anche per domani… So che ci sarai… e questo mi aiuterà più di qualsiasi altra cosa…

Buona notte e sogni d’oro. Baci, Take.”


E, senza pensarci più di tanto, lo aveva inviato… Ormai quel che era fatto, era fatto… Perciò cercò di addormentarsi, consapevole che sarebbe stato un sonno agitato e poco tranquillo…


Il giorno dopo


Takeru non seppe a che ora si addormentò la sera prima, ma, di sicuro, sapeva che ora era in ritardo… maledettamente in ritardo!

La sveglia non aveva suonato e, anche se l’avesse fatto, probabilmente lui l’aveva gettata a terra per farla smettere… Solo dopo, infatti, si era reso conto che quello non era un giorno come tutti gli altri…

Quindi, ora era lì in camera sua, che si stava preparando in fretta e furia… e l’esame si sarebbe svolto mezz’ora dopo…

Ce la poteva fare… Prese tutto il necessario, senza dimenticarsi del fedele cappello che portava sempre, prese le chiavi dello scooter, perché la macchina l’aveva presa il fratello, e, dopo averlo accesso, sfrecciò a tutta velocità per le vie di Tokyo… Si rese subito conto che, se ci fosse stato un vigile nei dintorni, al suo ritorno a casa, si sarebbe trovato non poche multe per eccesso di velocità nella buca della posta, ma era irrilevante in quel momento...

Non sapeva come, ma riuscì ad arrivare in tempo ed a trovare l’aula giusta… Quindi, ora era lì in attesa che qualcuno uscisse da quella porta e che gli dicesse di entrare…

Sentiva le mani sudate, quindi cercò di asciugarsele sui pantaloni: l’ultima cosa che voleva era fare una figuraccia quando stringeva le mani dei componenti della commissione…

Si guardò intorno; il corridoio era deserto, a parte lui ovviamente… Poi tornò a guardare la porta che si stava aprendo.

<< È lei il signor… >> e l’uomo si mise gli occhiali e guardò il foglio che aveva tra le mani << … Takaishi? >>

<< Sì, sono io… >>

<< Bene. Si può accomodare… Buona fortuna >> e, detto questo, si era messo di lato per farlo passare.

Il ragazzo, di conseguenza, lanciò un ultimo sguardo verso il corridoio, ma, non vedendo cosa, o meglio, chi cercava, entrò nell’aula, richiudendosi la porta alle spalle…


Neanche cinque minuti dopo, una ragazza arrivò correndo davanti all’aula dove era appena entrato il biondo.

<< Oh… è già entrato… Cavolo! Pensavo di farcela… Vorrà dire che lo aspetterò qui fuori >> e, detto questo, si era seduta su una delle sedie che si trovavano nel corridoio…


Molti minuti dopo…


-Ma quanto ci mette? Sono passati già 45 minuti… Cosa diavolo gli stanno chiedendo?- si chiese un ansiosa Hikari.

Ma la sua domanda trovò risposta qualche minuto dopo, quando vide, con suo grande sollievo, la porta della stanza aprirsi e Takeru uscire…


Durante l’esame, qualche istante prima…

<< Bene, signor Takaishi… vedo che si è impegnato… >> disse il professore di storia dell’arte << … Vedo che ha seguito il mio consiglio… Sinceramente sono un po’ sorpreso: non me lo aspettavo… La signorina Yagami ha fatto un buon lavoro, senza dubbio… >>

Takeru non riuscì a nascondere un lieve rossore che si era impossessato del suo viso.

<< … Comunque, sono sicuro che un bel 27 non glielo toglie nessuno… Forse lei aspirava a qualcosa di più, ma rimane sempre un buon voto… >>

<< Non si preoccupi, professore… per me va più che bene… Fino a due mesi fa, questa materia la davo per persa… ma, adesso, sono contento che sia finita in questo modo… La ringrazio per tutto… >>

<< Apprezzo le tue parole, ragazzo… ma io non ho fatto niente di particolarmente straordinario… Secondo me, è un’altra persona che dovrebbe ringraziare… >>

<< Questo lo so anche io… >> ed aveva sorriso sincero << … Posso andare? >> chiese quindi impaziente il biondo.

<< Sì, certo >> e, dopo avergli firmato il libretto, il professore lo lasciò andare.

Takeru quindi raccolse le sue cose ed usci dall’aula…


In corridoio…


Ora si trovava faccia a faccia con la sua “maestrina”…

Non stava sorridendo: voleva tenerla un po’ sulle spine e vedere quando poteva resistere prima di scoppiare…

<< Allora? >> chiese lei.

<< Allora cosa? >> rispose lui.

Stava cercando in tutti i modi di non far trasparire alcuna emozione dal suo viso; stava cercando di trattenere quel sorriso che voleva stamparsi sulla sua faccia.

<< Dai, Take… Non farmi aspettare ancora… Come è andato l’esame? >>

<< Certe cose non cambiano mai, Kari… >>

<< Che vuoi dire? >>

<< Non cambiano… ma, per fortuna, non è il mio caso… >>

Hikari lo aveva quindi guardato con un’espressione interrogativa sul volto: non ci stava capendo nulla ed il comportamento di Takeru non era per niente di aiuto.

<< Senti, T.k… se non me lo dici tu, giuro che entro in quella stanza… >> e, dicendo questo, aveva puntato il dito alle spalle del ragazzo << … e lo chiedo direttamente al professore >>

<< È andata… >>

<< È andata bene? >> solo in quel momento la ragazza si era accorta del sorriso sul volto di Takeru. Quindi, senza pensarci due volte, lo abbracciò, issandosi sulle punte e avvolgendogli le braccia attorno al collo.

Takeru, in risposta, le cinse i fianchi e la strinse a sé.

<< Oddio… sono contenta per te! Lo sapevo che ce l’avresti fatta! >>

<< Se è andata bene, è anche merito tuo… >>

<< Io? Io non ho fatto niente di speciale… Ti ho solo assistito mentre studiavi… Chiunque sarebbe stato in grado di farlo >>

<< Tu hai fatto molto di più di ciò che pensi… Forse poteva assistermi chiunque, ma non nel modo in cui lo hai fatto tu… andando contro tutto e tutti… >>

Hikari si accorse di stare arrossendo, quindi cercò di girare il viso altrove, ma T.k glielo prese e tornò a guardarla negli occhi.

<< … Tu hai fatto davvero tanto per me… Non so come posso sdebitarmi… Chiedimi qualsiasi cosa e giuro che smuoverò mari e monti pur di accontentarti e vedere ancora quel dolce sorriso che mi fa impazzire… >> la ragazza non credeva a quelle parole.

Davvero il ragazzo dei suoi sogni le stava dicendo quello? Se era un sogno, non voleva svegliarsi per niente al mondo…

<< C’è una cosa che vorrei veramente… >>

<< Davvero?... >> chiese lui; la ragazza annuì silenziosamente << … Allora dimmi che cos’è… >>

<< È che non so se tu lo voglia proprio realizzare… >>

<< Perché? È una cosa così brutta? >>

<< No… no… >>

<< Chiedimi tutto quello che vuoi… >>

<< Un giro… >>

<< Un giro? Dove? In centro? >>

<< No… Un giro sul tuo scooter… però, guido io… >>

<< Un giro sul mio scooter e guidi tu? Stai scherzando, vero? >>

<< Ecco, lo sapevo… >> e lo sguardo della ragazza si era intristito.

<< No… Che hai capito? Non è che non te lo voglia far fare… è che pensavo mi chiedessi qualcosa di diverso… Comunque adiamo: il giro si fa adesso >> e, detto questo, le aveva preso la mano. intrecciando le dita con le sue.

Quindi si erano avviati verso il parcheggio.

Hikari, a quel gesto, sorrise… Era stato così naturale prenderlo per mano, come se l’avesse sempre fatto…

Comunque aveva ragione: voleva chiedergli un’altra cosa, ma si vergognava troppo per farlo veramente…


Non ci volle molto a raggiungere il motorino.

<< Ecco qua… Questo è il mio nuovissimo scooter… >> Kari rise: il senso ironico di Takeru era una cosa meravigliosa per lei.

<< … Ne hai mai guidato uno? >>

<< No >> perché mentire si era chiesta lei.

<< Bene… Allora vorrà dire che la prima lezione la farai con me dietro… e rimarremo qui nel parcheggio… >> e, detto questo, salì nella parte posteriore del veicolo << … Monta su, dai >> quindi aveva battuto con la mano il sedile.

Hikari non se lo fece ripetere due volte ed anche lei montò sopra.

<< Riesci a toccare per terra con i piedi? >>

<< Con le punte >> rispose lei.

<< Va bene, ho capito… lo tengo io… Tu adesso metti i piedi su >>

La ragazza eseguiva tutto quello che le diceva Takeru.

I due ragazzi erano così vicini… Il biondo poteva sentire l’odore dei capelli di lei…

-Profumano di buono- si disse.

Quindi con le braccia tenne il volante; anche lei era nella sua stessa posizione.

<< Allora… Adesso gira la chiave, poi spingi questo pulsante qui… >> le disse, indicandoglielo << … quindi dai un po’ di gas con la manopola ,ok? >>

<< Capito… Adesso ci provo… >> ma il primo risultato non fu positivo: il motore, infatti, si era accesso, ma era morto praticamente alcuni secondi dopo.

<< … Sono una frana… >>

<< No che non lo sei. È normale che non ci sei riuscita; mi hai detto tu stessa che è la prima volta… Comunque, hai dato poco gas… Per questo si è spento… Riprova, dai… >>

Alla ragazza si riaccesero le speranze, e non solo quelle… Infatti, lo scooter si accese e non si spense.

<< Brava! Ce l’hai fatta! Adesso, piano piano, cerca d’avanzare un po’… >> e, dicendo questo, il ragazzo aveva tolto le mani dal manubrio e le aveva posate sui fianchi di lei.

Kari cominciò ad avanzare piano. Non credeva che ci fosse riuscita.

<< … Sei portata per questo… Non tutti sono capaci d’imparare così in fretta… complimenti! >>

<< Sarà che ho un maestro molto bravo… >>

<< Stai attenta che poi io mi abituo ai complimenti… Ti toccherà farmene almeno due al giorno >>

<< Non mi dispiacerebbe, infondo… >> e, dicendo questo, aveva fermato il mezzo << … Comunque, grazie per avermelo fatto provare >>

Il ragazzo, che intanto era sceso e si era posizionato di fianco a lei, aveva cominciato a guardarla.

<< Non c’è problema… quando vuoi… Sempre a tua disposizione, miss… >> e, mentre pronunciava queste parole, le aveva strizzato l’occhio.

<< Sei troppo gentile… >>

<< Per te farei qualsiasi cosa… >> e, dicendo questo, aveva avvicinato il volto al suo.

<< Attento perché potrei farci l’abitudine, Take… >>

<< Io potrei abituarmi a fare anche qualcos’altro… >> disse avvicinandosi sempre di più << … Sei comoda sullo scooter? >>

<< Sì, lo so… Ma a cosa potresti abituarti? >>

<< A questo… >> e, senza dire altro, aveva appoggiato le labbra su quelle della ragazza.

Lei, in un primo momento, rimase confusa, ma poi si lasciò trasportare da quel bacio, avvolgendogli le braccia intorno al collo, e sentendo quelle di T.k stringerle i fianchi.

Poco tempo dopo i due si divisero, ed il ragazzo appoggiò la fronte su quella di lei. Fu lei però a parlare per prima.

<< Era questo… >>

<< Cosa? >>

<< Era questo il mio desiderio… Lo scooter era il secondo… >>

<< Bastava dirlo, miss… Sarei stato più contento anche io… >> e, dicendo questo, i due scoppiarono a ridere, scambiandosi qualche bacio tra una risata e l’altra.

<< Ancora non mi hai detto il punteggio dell’esame… >> chiese poi lei, mentre giocava con le mani di T.k.

<< Beh… non è un 30… ma un 27 sì… >>

<< 27?! Cavoli 27 è un buon voto! Volevi forse 30? >>

<< No no, 27 mi piace… È che volevo 30, così che tu potevi essere fiera del tutto di me… >>

<< Io sono fiera di te, Take… >> e, dicendo questo, gli aveva preso il volto tra le mani << … E lo sarei ancora di più se adesso mi baciassi… >>

<< Volentieri, miss… >> e, detto questo, lui si era impossessato nuovamente delle labbra di lei…


Poco più in là, stavano tre persone ad osservarli…

<< Vedo che il ragazzo ci sa fare… Sa come conquistare una donna… >> poi si era rivolto all’uomo di fianco a lui << … Tutto chiaro, quindi? Dobbiamo colpire lei per arrivare a lui >>

<< Cristallino, capo… Ma quando? >>

<< Facciamoli stare insieme ancora per un po’… Quando lui non potrà più fare a meno di lei, colpiremo… >>


Dall’altra parte del parcheggio, intanto, ad osservare i due ragazzi, c’era anche Daisuke…

-E così Hikari hai scelto lui… Quel maledetto! La pagherà per tutto il male che mi stai facendo provare per colpa sua!- e, mentre diceva questo, aveva stretto i pugni…








Continua…






Note dell’autrice…


Per prima cosa volevo scusarmi per il tremendo ritardo con il quale ho scritto questo capitolo, ma sono stata impegnata da tante cose, ho letto eclipse (meraviglioso), il lavoro che non mi da tregua (finalmente è arrivato lo stipendio!!!) e anche altri impegni che non mi hanno fatto scrivere…

Spero che questo capitolo non vi abbia deluso e abbia anche ricompensato l’attesa che si era venuta a creare…mi lascio troppo prendere dalle scene Harmony…fosse per me scriverei solo quelle…ma questa storia è fatta anche di altro e tutti i nodi verranno al pettine…

Comunque per la gioia di soxy88 (almeno spero) quando concluderò questa storia, ho intenzione di scrivere una fan fiction su Roy & Riza (per chi non lo sapesse due personaggi a dir poco meravigliosi di full metal alchemist), una coppia fantastica di cui non mi stancherò mai di leggere…

Ma adesso passiamo ai ringraziamenti…oltre a ringraziare tutti coloro che leggono la mia storia, un particolare grazie alle, sarò ripetitiva, sante che mi recensiscono….


HikariKanna: mi fa piacere che il capitolo scorso ti sia piaciuto…secondo logica anche questo, ma non do mai nulla per scontato…e se c’è qualcosa che non va dimmelo pure, le critiche negativa fanno crescere…sinceramente non lo so neanche io quanti capitoli saranno…so solo che da quando mi ho iniziato mi sono fatta prendere la mano…


Kary89: già come non si fa ad adorare Tk e Kari…penso sia impossibile, e poi il ruolo che ho dato a Take…mi piace, sembra che mi sto recensendo da sola…non è normale, comunque grazie per avermi recensito…devono chiarirsi ancora alcune cose, spero che questo capitolo non ti abbia deluso…


Talpina Pensierosa: ecco il capitolo, lascio giudicare a te…e intanto incrocio le dita….


§*sWeEt_DrEaMeR*§: Tai sembra aver capito…purtroppo c’è ancora qualcun altro che non si capacita della relazione dei nostri belli, che sono dolcissimi, come proseguirà la storia? Per scoprirlo continua a seguirla….


DarkSelene89Noemi: in questo capitolo Matt si è visto…lui sembra essere una sorta di cupido nella storia…bisognerà trovargli la ragazza anche a lui, ma forse la prescelta non vi farà felici…quindi mi concentro bene su T.k e Kari…o meglio Take e Hika….


Ice_Princes: non ho aggiornato proprio prestissimo, ma spero che l’attesa sia stata ripagata, per quanto riguarda Daisuke…beh se osa solo pensare di mettere i bastoni tra le ruote a quei due, dovrà rispondere delle sue azioni direttamente alla sottoscritta…mi sa allora che lo devo già convocare…


Soxy88: non importa se stavolta sei l’ultima, l’importante è che recensisci…no dai scherzo, ti capisco perfettamente, eclipse è divino, anche io vorrei descrivere scene come fa Stephanie Mayers ma non credo che ne sarò mai capace, purtroppo non raggiungerò mai quei livelli….peccato…






Al prossimo aggiornamento….baci baci valy88

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Capitolo 13
*** Ad un passo dal Natale ***


LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO

LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO

 

Capitolo 13 – Ad un passo dal Natale

 

 

Molti mesi erano passati da quel giorno…

Ora T.k e Kari erano una coppia… una coppia come quelle che si vedono i tutti quei film romantici che Hikari costringeva Takeru a guardare…

Ma proprio quelli erano i momenti che loro avevano classificato come i “loro” momenti…

 

Era durante quegli attimi che riuscivano a dirsi tutto quello che gli passava per la testa…

Era durante quei momenti che, al mondo, non esisteva nient’altro che loro due…

Era durante quel tempo passato insieme che Takeru si accorgeva che Hikari diventava sempre più importante per lui…

Era durante quegli attimi che Kari capiva che ormai non poteva più fare a meno di T.k

 

Le loro giornate passavano così, tra baci ed abbracci scambiati frettolosamente tra una lezione e l’altra, attenti a non farsi vedere da sguardi indiscreti e, la maggior parte delle volte, gelosi… Sì, perché Hikari se ne era accorta… Difficile non notarlo, d’altronde… Gli sguardi delle ragazze che si posavano su di lei, mentre parlava con T.k, erano sempre gli stessi… gelosi… Ma, infondo, non le importava molto… Da quando stava con lui, infatti, non le importava più di nulla di quello che pensavano gli altri…

 

Così, senza che neanche se ne accorsero, passarono i giorni, le settimane ed, infine, i mesi…

 

Mese di Dicembre, casa Takaishi

 

Takeru era sdraiato sul suo letto, a pancia in su, con le lunghe gambe distese, i piedi incrociati e le braccia poggiate dietro la testa, a di cuscino…

 

Aveva girato il volto verso la sua sinistra, dove vi era posizionato il comodino… C’era una foto, dentro una cornice, su di esso… Raffigurava una ragazza con i capelli castani, leggermente lunghi e scalati, al fianco di un ragazzo biondo, decisamente più alto di lei… Si abbracciavano e sorridevano… O meglio, cercavano di rimanere seri mentre lui tentava, invano, di scattare una foto ad entrambi, cercando d’inquadrare i soggetti…

T.k, quindi, ripensò subito a quel giorno… Ci erano voluti cinque scatti prima che venisse una cosa decente… Prima mancava lui, poi lei, troppo altra, troppo bassa… Ricordava ancora le risate di Kari in quei momenti… e gli si aprì un sorriso sul volto…

Ricordava quel giorno di quattro o cinque mesi prima… Era ancora estate, e loro stavano andando al mare per poter passare una giornata da soli… Senza fratelli impiccioni, cioè il suo, o fratelli troppo gelosi, cioè quello di lei, tra i piedi… Fu in quel giorno che capì che Hikari poteva essere davvero la ragazza della sua vita, ma pensare a questo gli incuteva sempre lo stesso timore… Stava succedendo tutto troppo in fretta, ed era tutto troppo bello…

Grazie a lei, infatti, anche la sua famiglia sembrava più unita… Sua madre sorrideva di più, probabilmente perché aveva capito che lui era finalmente felice, e suo fratello sembrava più presente di qualche tempo prima… Tutto questo, anche se a molti poteva sembrare stupido o infantile, per lui era davvero importante… Era felice così… e tutto grazie a quella ragazza…

Capitava invece raramente che lui andasse a casa di Kari… Va bene che ormai suo fratello se ne era fatto una ragione, ma c’era ancora molto da faticare prima di instaurare un rapporto, come dire, civile tra loro due… Per questo, la maggior parte delle volte, era lei che andava da lui… Sempre accompagnata ovviamente, dato che T.k non si fidava per niente della brutta gente che girava nel suo quartiere, e sempre lui la riaccompagnava a casa… Spesso capitava che rimanevano in macchina, davanti casa di lei, ben nascosti dagli occhi indagatori di Tai, abbracciati, a parlare del più e del meno…

A loro piaceva un sacco parlare… Parlavano di tutto e di niente… del passato, del presente ed, a volte, anche del futuro… Già, il futuro… Takeru si chiedeva spesso dove sarebbe stato lui, a quel punto della sua vita, se non avesse incontrato la dolce Kari… Pensandoci sopra con un po’ più di attenzione, arrivava alla conclusione che sarebbe stato ancora visto da tutti come il ragazzo più scontroso del mondo… Non che ora lo considerassero meglio, ma, in quel periodo, si era accorto che molti sguardi che prima lo guardavano male, adesso erano cambiati: non erano certo amichevoli, ma neanche l’opposto… Ed anche questo lo attribuiva a lei… Tutto era perfetto, grazie a lei…

Però, sapeva che c’era ancora una cosa che doveva fare… Era veramente difficile per lui, che non aveva mai ricevuto così tanto affetto da una persona, però doveva… C’erano due paroline, cinque lettere in tutto, che ancora non era riuscito a dirle… Forse per la paura, o forse perché non ne era assolutamente capace… Aveva tentato più e più volte, in realtà… Aveva anche provato ad esercitarsi da solo, davanti allo specchio… Ma quando lei gli appariva davanti, con quel suo dolce sorriso e i suoi grandi occhi castani, sentiva che qualcosa gli si piazzava in gola e gli bloccava tutte le parole… Però, dentro di lui, sapeva perfettamente cosa provava per lei… il più bel sentimento che si può provare per qualcun altro… eppure non era in grado di esprimerglielo…

 

Era ancora steso sul letto, con il viso rivolto alla loro foto, perso nei suoi pensieri, quando, a scuoterlo da essi, ci pensò il suono del suo cellulare… Quella suoneria gliel’aveva messa Kari… Lei diceva che era allegra… In ogni caso, prese il telefonino in mano e guardò il numero sul display…

Era Hikari… Lui l’aveva memorizzata semplicemente come Hika

Non la fece aspettare ancora e rispose…

 

<< Pronto >>

<< Ciao, Take… >>

<< Ciao, miss… Dimmi tutto >>

<< Come stai? È da ieri sera che non ci sentiamo… Ora che le lezioni sono finite, ci vediamo meno… >>

<< Adesso che mi hai chiamato sto meglio… Se vuoi ti vengo a prendere e passiamo un po’ di tempo insieme >>

<< Non mi tentare, T.k… Potrei anche accettare >>

Il ragazzo, che intanto si era messo a sedere sul letto, rispose

<< Dai… Casa mia è anche libera… Guarda che arrivo >>

<< No… Anche se non ci sono lezioni, c’è da studiare… quindi devo restare a casa… Però mi mancavi… mi mancava la tua voce… >> e, Takeru avrebbe potuto giurarci, Hikari era arrossita in quel momento… Lei era fatta così: nonostante stessero insieme già da un po’, in certi casi si imbarazzava comunque… e lui adorava questo lato di lei…

<< Ehi, Take… Ci sei ancora? >>

<< Sì, scusami… Stavo pensando… >>

<< A che cosa, da non ascoltarmi? >> chiese lei, fingendosi offesa.

<< Pensavo che mi manchi un sacco anche tu, e… e non me ne importa nulla se devi studiare… Io arrivo immediatamente, perciò a fra pochissimo… Ciao >> e, detto questo, aveva chiuso la conversazione.

<< Takeru…? Take…? Ma che fai?! Pronto?! >> la ragazza, quindi, non ricevendo alcuna risposta, chiuse la conversazione a sua volta…

 

Intanto T.k aveva già messo in moto la macchina…

Fuori si respirava l’aria del Natale ormai alle porte… C’erano addobbi in qualsiasi negozio… anche il più piccolino aveva le sue luci da mostrare… Per strada si vedevano tutte le persone, avvolte nei loro cappotti pesanti, cercare per mare e monti il regalo adatto per i propri cari… A lui piaceva pensare che c’era il profumo di Natale nell’aria… e la neve sarebbe caduta a giorni… Takeru era più felice che mai…

Era ancora per strada: infatti, c’era molto traffico… Tutti erano in giro per comprare regali… Per fortuna lui aveva già provveduto, o meglio… mancava ancora una persona… la più importante… Non voleva regalarle qualcosa di banale, infatti… Voleva che fosse un regalo capace di farle ripensare a lui ogni volta che lo rivedeva… a loro… a quello che li legava… Doveva fare in fretta però… quel giorno, il Natale, si stava avvicinando sempre di più…

 

I suoi pensieri furono improvvisamente interrotti da una suonata di clacson che proveniva dalla vettura dietro la sua… Risvegliatosi da essi, quindi, si accorse che il semaforo era diventato verde… Pertanto ingranò la prima e ripartì, notando con la coda dell’occhio gli auguri poco affettuosi dell’automobilista dietro di lui…

<< E che cavolo! Siamo a Natale! Si rilassi! >> disse infastidito, come se l’altro potesse sentirlo.

Dopo qualche minuto di strada, arrivò a destinazione. Parcheggiò e scese dalla macchina, dirigendosi subito verso il portone del palazzo di Hikari… Ma, appena fu lì davanti, se la ritrovò di fronte…

 

<< E tu che ci fai qui? >>

<< Take… Mi hai detto che stavi arrivando, ricordi? >>

<< Credevo mi aspettassi su >>

<< Su c’è Tai… meglio evitare… Appena ha saputo che stavi arrivando, si è chiuso in camera sbuffando… Così, per non farlo rimanere chiuso lì, sono scesa io >>

<< Ma che brava sorellina… Però adesso vieni qui, o prenderai freddo >> disse dunque lui, allargando le braccia in modo che la ragazza vi si potesse accomodarvi. Lei non se lo fece di certo ripetere due volte, immergendovisi di conseguenza…

<< Ancora freddo? >> chiese Takeru.

<< No, adesso sto molto meglio… Però non possiamo mica rimanere tutto il tempo qui… Cosa facciamo? >>

<< Prendiamo la macchina e ce ne andiamo a bere qualcosa di caldo… Ti va? >>

<< Qualsiasi cosa… basta che ci sei tu… >> e, dicendo questo, si era alzata sulle punte ed aveva posato le sue labbra su quelle del ragazzo, il quale la strinse ancora di più a sé, mentre la condensa dei loro respiri si espandeva sopra le loro teste…

 

Non ci volle molto per arrivare a destinazione…

Il locale era sempre quello… quello dove si erano incontrati la prima volta, molti mesi prima… Ed ora eccoli là, prossimi al Natale…

<< Allora? Cosa mi hai regalato di bello? >> chiese lui, accomodandosi in un tavolino libero.

<< Eh no, Take… Lo saprai quando te lo darò… Non sta bene sapere i regali prima… >>

<< È che sono curioso… troppo curioso… Dai, dammi qualche indizio… >>

<< Non te lo dirò mai >>  

<< Si mangia? >>

<< No >>

<< È un oggetto? >>

<< Qualsiasi cosa è un oggetto… >>

<< Mh… Quant’è grande? >>

<< Sai che sembri un bambino quando fai così… Sei troppo insistente >>

<< Ok… come vuoi… finiamola qua… Dovrò ancora aspettare tre giorni >>

<< Adesso cominciamo a ragionare >> concluse quindi lei, abbassando lo sguardo sul menù portatole dal cameriere che aveva rivolto un saluto anche a Takeru.

<< Allora… come va a casa? >> chiese poi lui.

<< Beh… sembra che la situazione si stia ristabilizzando positivamente… Ormai ho ricominciato a parlare con tutti… Sembra che abbiano realmente capito come stanno le cose… >>

<< E Daisuke? >>

<< Lui si fa vedere sempre meno a casa mia… e, se viene, io non ci sono mai… Non riesco ancora ad affrontarlo… >>

<< Prima o poi dovrai chiarirti con lui… >>

<< Lo so… Ma, forse, gli devo dare il tempo necessario a dimenticarmi… infondo, i suoi sentimenti erano sinceri… >>

<< Se lo dici tu… >>

<< T.k… Io lo conosco da una vita… se permetti, so come è fatto… e, se affermo questo, vuol dire che è vero >>

<< Ok… Sta calma, però >>

Il discorso quindi terminò lì, anche perché il cameriere aveva portato le ordinazioni dei due ragazzi… due cioccolate calde con panna montata.

<< Dicevamo? >> riprese la parola il ragazzo.

<< Cosa farai il giorno di Natale, Take? >>

<< Beh… niente di che… Saremo io, Matt e mia madre… Faremo un pranzo più lungo del solito, e poi apriremo i regali… >>

<< Che ne dici se, a Natale, tu e la tua famiglia, venite tutti da me? >>

<< Cosa?! Sei impazzita per caso? >>

<< No, dico sul serio… >>

<< Ti devo forse ricordare che tuo fratello mi odia? >>

<< Non è che ti odia… Semplicemente, non gli sei troppo simpatico… >>

<< Non se ne parla… Rovinerei il vostro Natale… E poi, conoscendo mio fratello, lui e Tai non andrebbero d’accordo neanche se glielo chiedessi in ginocchio… >> disse quindi lui, mentre prendeva un sorso della sua bevanda calda.

<< Questo non lo puoi dire per certo… Dai, Take… che ti costa? Così mi farai contenta… >> ed Hikari aveva assunto la tipica espressione imbronciata che si fa quando si vuole ottenere qualcosa…

<< Non è giusto che la metti su questo piano, però… >> e, vedendo ancora che non cambiava espressione, continuò << … Io non so dirti di no… Chiederò a mia madre, ok? Però non ti assicuro niente… >>

<< Oh… grazie, Take! >> e, dicendo questo, gli aveva buttato le braccia intorno al collo, baciandolo, mentre lo stringeva forte a sé. Lui, quindi, le aveva circondato i fianchi con le braccia e la teneva stretta.

Poi, dopo essersi ripresi da quel momento di passione, Kari si sedette di fianco a Takeru, poggiandogli la testa sulla spalla ed intrecciando le dita con quelle della sua mano destra; intanto T.k le aveva passato il braccio libero intorno alle spalle, cominciando a giocherellare con i suoi capelli.

<< Kari? >>

<< Dimmi… >> rispose lei, alzando la testa per guardarlo negli occhi.

Ed anche in quel momento Takeru ebbe la conferma che Hikari era davvero la persona più importante… la persona con la quale avrebbe voluto passare il resto della sua vita…

<< C’è una cosa che ancora non sono riuscito a dirti… >>

<< Cosa? >>

<< Beh… ecco… Non so come fare… >> ed il ragazzo si era posizionato meglio di fronte a lei e le aveva preso le mani tra le sue.

<< Tu… tu sei speciale… per me… e io… >>

<< Ehi, Take… Non ce n’è bisogno… Lo so… lo vedo ogni volta che mi guardi… lo sento ogni volta che mi baci… lo so… C’è tempo… abbiamo tantissimo tempo… Non preoccuparti se adesso non riesci ancora ad esprimerlo come vorresti… So quello che provi, perché è lo stesso che io provo per te… Arriverà quel momento… e sarà indimenticabile… per entrambi… >> e, dicendo questo, aveva avvicinato il volto al suo.

Takeru poteva vedere quanto era perfetti i suoi occhi… Non aspettò oltre e la baciò… Si sentiva felice perché sapeva che, con lei al suo fianco, avrebbe potuto anche conquistare il mondo…

 

 

Per le strade di Tokyo

 

<< Non lo troverò mai! >>

<< Dai, Tai… non essere così pessimista… Vedrai che qualcosa lo trovi… >>

<< Mia sorella ha gusti strani… lo sai… Takaishi ne è l’esempio vivente… >>

<< Non ricominciare con questa storia! Non ora che stai cominciando ad accettarla >>

<< Va bene… Se no, mando all’aria settimane di “lavoro”… Piuttosto, Sora… cerca di aiutarmi… Sei una delle sue migliori amiche… possibile che non riesca ad aiutarmi a scegliere un regalo per Kari? >>

<< A volte sai essere così noioso… Se ci pensavi prima, evitavamo tutto questo… >>

Tra i due, quindi, cadde il silenzio… A Taichi non piaceva mai litigare con Sora, figurarsi a due giorni dal Natale… Così la prese per mano e l’avvicinò a sé… Lei aveva ancora il volto rivolto di lato

<< E dai… scusa… non volevo… >> disse poi con una faccia realmente dispiaciuta.

Non ricevendo però alcuna risposta dalla persona di fronte a lui, cercò delle parole più adatte…

<< … Ehi… >> le disse, girandole il viso con la mano << … Scusa, davvero… Non volevo offenderti… Odio vederti arrabbiata, ed odio ancora di più il fatto che sono stato io a farti arrabbiare… >> e le aveva dato un bacio sul naso.

Sora, dal canto suo, non riuscendo a resistere alla dolcezza di quel gesto, sorrise.

<< Per stavolta passi… ma solo perché è Natale… >> e, dicendo questo, lo aveva preso per mano, trascinandolo per le vie di Tokyo << … Adesso cerchiamo di trovare qualcosa di adatto per tua sorella… E non sparare più le prime cavolate che ti vengono in mente, ok? >>

<< Agli ordini, capo >> aveva risposto lui, facendo il gesto che ogni militare fa ad un suo superiore.

 

Il Natale era davvero nell’aria… Lo si poteva vedere ovunque… negli occhi dei bambini, sulle strade innevate… nell’allegria che animava i volti di ciascun passante… C’erano stati giorni grigi… questa era vero… ma, in quel periodo, in quei giorni, il Natale aveva il potere d’annullare qualsiasi problema, portando armonia, gioia ed amore in tutte le persone… anche quelle più cupe…

 

 

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

 

 

Note dell’autrice:

 

Non so veramente cosa fare o cosa dire per farmi perdonare del tremendo ritardo con cui ho postato questo capitolo… Scusate davvero! Sappiate perdonarmi…

Spero vivamente che almeno il capitolo vi sia piaciuto… Come sempre, aspetto i vostri giudizi, incrociando anche le dita…

Purtroppo, il prossimo aggiornamento sarà a gennaio, perché per Natale vado da i miei zii e lì sarà molto difficile che possa trovarmi davanti ad un computer… Quindi scusatemi anche per questo, ma prometto che, durante questo periodo, cercherò di sviluppare bene la storia nella mia testa, sperando che al mio ritorno possa scriverla senza perdere troppo tempo…

Vi faccio i più sinceri auguri di un felice Natale a voi ed alle vostre famiglie, sperando che possiate passarlo nel migliore dei modi…

Ma, adesso, passiamo ai singoli ringraziamenti:

 

 

Ice_Princes: Sono felice che l’attesa sia stata ripagata e che il capitolo ti sia piaciuto. I cattivi, per ora, per fortuna, hanno ben pensato di risparmiare al nostra coppietta… Speriamo che anche il loro Natale sia così sereno… A presto, e grazie per la tua recensione!

 

§*sWeEt_DrEaMeR*§: Sono felice che anche tu sia rimasta soddisfatta dal capitolo precedente. Spero che anche questo non ti deluda… La parte delle multe mi è venuta così, e sono felice che qualcuna l’abbia notata… La trovo molto dolce… Ih ih! Grazie per il tuo sostegno!

 

Talpina Pensierosa: Addirittura ottima scrittrice… Mi commuovo sempre quando mi fate questi complimenti! Spero che questo capitolo non ti faccia cambiare idea… Per i cattivi, per fortuna, ancora niente all’orizzonte, e la tranquillità del Natale li ha resi ancora più carini quei due… Speriamo in bene… Alla prossima!

 

soxy88: Alè… Qui volano complimenti su complimenti… Addirittura nominare la Meyer accanto al mio nome… Sono senza parole! Però, non esageriamo… Per arrivare al suo livello, ne dovrò scrivere di storie… Ih ih! Sono felice che la scena dello scooter ti sia piaciuta, e negli sms penso anche io che siano carinissimi… Spero che in quest’anticipazione del Natale ti siano piaciuti… Chissà se alla fine faranno un bel cenone tutti insieme… Eh eh… Io lo so, ma non te lo dico… Ih ih! Per Davis dovrai aspettare, ma non credo che ti dispiacerà… E sì, lo ammetto, Matt è proprio il personaggio principale… Ih ih! Alla prossima, e grazie anche per le tue continue revisioni dei capitoli! Te ne sono infinitamente grata!

 

kari 89: Anche a te rinnovo i miei ringraziamenti per la pazienza che dimostrate tutte nell’aspettare i miei aggiornamenti! Sono felice che il capitolo precedente ti sia piaciuto… Ho notato che ha avuto molto successo, e questo mi riempie di gioia! A presto!

 

DarkSelene89Noemi: Anche io sono contentissima del 27 di Take… è stato proprio bravo! Ma, d’altronde, con Kari come maestrina, non poteva andare diversamente… Eh eh… Per Yamato, dovrai aspettare ancora un po’ per saperlo… Ih ih! Oggi sono proprio dispettosa… Alla prossima!

 

DenaDena: I guai, per fortuna, non si sono ancora presentati, ma non gioite troppo… Per quanto riguarda l’esame, vedo che la pensiamo uguale… Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto… Al prossimo!

 

HikariKanna: Non ti posso assicurare che non li farò soffrire troppo, però, per ora, la calma li assiste, e possono essere felici insieme… Che carini che sono! Spero che anche qui ti siano piaciuti. Alla prossima!

 

Un bacione a tutte!

Ci vediamo dopo le vacanze!

 

Valy88.

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Capitolo 14
*** Il vero sapore del Natale ***


LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO


Capitolo 14 – Il vero sapore del Natale


Casa Takaishi


<< Come scusa? >> chiese Matt.

<< Ho detto che Hikari ha invitato tutti noi… >> dicendo questo, aveva indicato sé stesso, sua madre e suo fratello << … al pranzo di Natale a casa sua >> concluse poi Takeru, sedendosi sul divano.

<< Cos’è? Uno scherzo? >> domandò il fratello.

<< Perché dovrei scherzare? Ci ha invitato seriamente… Mamma, tu che ne pensi? >>

<< Beh… bisogna vedere se la sua famiglia è d’accordo… Anche se non li conosciamo, sarebbe un po’ maleducato non accettare l’invito, però non capisco perché hanno invitato anche me e tuo fratello… >>

<< Beh… se Kari me lo ha chiesto, vuol dire che ai suoi sta bene… Allora, cosa faccio? Le dico che ci andiamo? >>

La signora Takaishi quindi guardò suo figlio maggiore, il quale la supplicava con gli occhi di non accettare… Ma sapeva anche quando T.k tenesse a quella ragazza, pertanto…

<< E va bene… Ma devi assicurarmi che alla sua famiglia vada bene… >>

<< Assolutamente! Grazie, mamma!>> e, dicendo questo, aveva abbracciato stretto la donna, per correre in camera sua a chiamare la ragazza…


<< Perché hai detto sì? >>

<< Ma non lo vedi, Matt? Possibile che tu sia così cieco da non accorgertene? >>

<< Cosa dovrei notare? >>

<< Tuo fratello… di come è cambiato da quando ha incontrato quella ragazza… >>

<< Non capisco dove vuoi andare a parare… >>

<< Sbaglio o Takeru, la maggior parte delle volte che tornava a casa, era pieno di graffi o lividi… Sbaglio o prima sorrideva sì e no una volta al mese… Sbaglio o usciva solo per andare a all’università o per lavorare… >>

Matt ascoltava in silenzio il discorso di sua madre.

<< … Da quando l’ha conosciuta, è cambiato… Non attacca più briga con nessuno, e sorride… Ricordi l’ultima volta che Takeru aveva quell’espressione di serenità e contentezza sul volto? >>

<< Ultimamente no di certo… >>

<< Te lo dico io, figlio mio, l’ultima volta che il nostro T.k ha sorriso così, lo ha fatto quando era in vita vostro padre… Adesso che sta con questa ragazza, mi sembra che sia tornato il Takeru spensierato e felice di un tempo… Quindi, se per T.k questo invito è importante, allora noi ci andremo… Non farei mai nulla che possa impedire la felicità dei miei figli… >>

<< Infondo hai ragione mamma… Si è innamorato, e noi dobbiamo assecondarlo… Infondo, da quel che ne so, Hikari è una brava ragazza… Lo sai che quando esce con lei, Takeru si mette anche il profumo? >>

<< Non mi dire? >> ed entrambi erano scoppiati a ridere liberamente.

<< Matt? >>

<< Dimmi mamma… >>

<< Secondo te dovrei portare qualcosa al pranzo? Che ne so… qualcosa preparato da me? >>

<< Boh… Cosa vuoi che ne sappia io? >>

<< Sei di aiuto… Però mi sembra maleducato portare del cibo… Può sembrare che non mi piacciano le cose che cucineranno loro… Vorrà dire che opterò per una bella pianta, che è sempre la scelta più appropriata… >>

<< Giusto, mà… E poi tu te ne intendi tantissimo… hai il pollice verde >> e, dicendo questo, aveva alzato il pollice verso sua madre.

<< Certo che, a volte, sei davvero infantile, Matt… >> disse infine la madre, scuotendo la testa e dirigendosi verso la cucina per preparare il pranzo…


Stesso giorno… casa Yagami


Toc... toc...


<< Sì? Chi è? >> chiese Tai.

<< Sono io, Kari... Posso entrare un attimo? >>

<< Sì, entra pure >> rispose il fratello, che intanto si era seduto sul letto.

Hikari aprì lentamente la porta ed indirizzò il suo sguardo verso Taichi.

<< Avevi bisogno di parlarmi? >> chiese lui.

<< Non è che verresti un attimo in sala… Avrei una cosa importante da dire a te, mamma e papà… >>

Il ragazzo si meravigliò dell'espressione seria che sua sorella aveva in quel momento…

<< Va bene, dammi un secondo… >>

<< Ok, ti aspetto di là… >> e, così dicendo, la ragazza era uscita dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle...


Qualche minuto dopo, Taichi si presentò in sala...

<< Allora? Cosa ci devi dire di tanto importante da farci riunire tutti qui? >>

<< Beh… è successa una cosa l'altro giorno... >>

<< Oh mio Dio... sei incinta! Lo sapevo che di quel Takeru non c'era da fidarsi... Ma adesso mi sente... Dove abita? Così li vado a spaccare la faccia una volta per tutte! >> e, detto questo, il ragazzo di alzò, dirigendosi verso l'uscita.

<< Tai! Ma che cavolo dici?! Non sono incinta, e tu non spaccherai la faccia proprio a nessuno! Adesso torni a sederti e senti cosa ho da dirti... >> e lo aveva preso per il braccio, facendolo sedere nuovamente sul divano.

<< … Adesso gradirei che mi ascoltaste con attenzione... >>

<< Va bene, cara... ti ascoltiamo, dai… >> a parlare stavolta era stata sua madre.

<> una caratteristica di Kari era che, quando parlava ed era nervosa, cominciava a gesticolare << … Allora… l'altro giorno, sono uscita con Takeru… >>

<< E c'è bisogno di farlo sapere a tutti? Se non me lo dicevi stavo meglio... >> disse Tai.

<< Tai, giuro che se non taci, ti strozzo... Se solo mi facessi finire di parlare, arriverei al dunque senza perdere troppo tempo… >>

<< Va bene… Continua... >> aveva detto il fratello, accompagnando le parole con un gesto della mano.

<< Allora… dicevo che, l'altro giorno, sono uscita con Takeru, e, parlando del più e del meno, è saltato fuori cosa faremo il giorno di Natale... >>

<< E... >> l'aveva incoraggiata suo padre.

<< E mi è saltato in mente di invitarlo… >> aveva quindi detto la ragazza, tutto di un fiato.

<< Chi? >>

<< Takeru >>

<< Dove? >>

<< Qui, a casa nostra >>

<< Quando? >>

<< Il giorno di Natale >>

<< Stai scherzando, vero? >>

<< No, Tai... non sto scherzando... >> aveva concluso lei, gettandosi sul divano, attendendo la risposta dai suoi famigliari.

<< Non se ne parla assolutamente! >>

<< Tai… non sta a te decidere… >> lo aveva però zittito sua madre, che poi continuò << … Kari, hai invitato solo lui? >>

<< No… in realtà, anche la sua famiglia... che poi sono sua madre e suo fratello... che ha la stessa età di Tai... Potrebbero anche andare d'accordo… >>

<< Ne dubito... >> disse Taichi.

<< Lascia perdere cosa dice tuo fratello... Senti, Hikari… davvero ci tieni molto che Takeru sia con noi quel giorno? >>

Kari era arrossita a quella domanda; certo che ci teneva, però l’ammetterlo così apertamente davanti ai suoi genitori la metteva a disagio...

<< Sì, ci tengo molto... >>

<< Questo ti renderebbe felice, giusto? >>

<< Sì… >>

<< Allora, va bene... Saranno i benvenuti in questa casa >>

<< Oh, grazie mamma! Ti adoro! >> e, dicendo questo, l'aveva stretta in un abbraccio ultra – mega affettusoso.

<< Tranquilla... Se così sarai felice, più che volentieri... >> e l'aveva stretta a sua volta.

<< E la mia opinione non conta? >>

<< Oh, Tai, smettila... Lo sappiamo tutti che, se tua sorella è felice, lo sei anche tu... quindi piantala… >>

Ed il ragazzo si era alzato sbuffando, per poi dirigersi verso la sua stanza. Solo quando fu di spalle, in modo che gli altri non potessero vederlo, sorrise...

-Se sei davvero felice, sorellina... se lui ti rende davvero felice... sarà più che accetto in questa casa quel giorno...- e si rintanò nuovamente nella sua stanza....


Hikari si rifugiò in camera a sua volta, e si gettò sul letto...

Stava veramente accadendo tutto questo a lei? Sì… e stava vivendo il momento più bello della sua vita...

Guardò la foto sul comodino… Ne aveva una uguale Takeru, in camera sua...

I suoi pensieri vennero però interrotti dal suono del suo cellulare...


<< Pronto? >>

<< Ehi, Kari… Sono io, T.k… >>

<< Ciao! Stavo proprio pensando a te... >>

<< Dai... davvero? Speriamo che siano pensieri positivi... >>

<< Non potrebbero mai essere il contrario… Sai, volevo dirti una cosa… ma prima parla tu… Perchè mi hai chiamato? >>

<< Beh… riguarda il pranzo di Natale... Beh… ne ho parlato con mia madre e mio fratello... >>

<< Il verdetto? >>

<< Sono d'accordo… Anche se, probabilmente, si sentiranno un po' in imbarazzo... >>
<< Oh, mi hai dato una notizia meravigliosa! >>

<< Mi fa piacere... E tu, invece… cosa dovevi dirmi? >>

<< Beh… volevo dirti che oggi non possiamo vederci... Quindi ci vediamo domani… cioè la vigilia... >>

<< E perchè non possiamo vederci? >>

<< Oh, devo scambiare i regali con gli amici… Ti annoieresti soltanto... >>

<< Ok... va bene... Però, domani sera ti chiamo e mi dici cosa hai ricevuto, ok? >>

<< Ovviamente! Adesso vado... Ci sentiamo domani... >>

<< Sì... ciao... >>

Hikari aveva così chiuso la conversazione con il ragazzo...

Quindi guardò l'orologio… erano le 16.30... Doveva ancora finire di comprare i regali di Natale... soprattutto le mancava quello per Takeru...


Casa Takaishi


<< Mamma, io esco… torno per cena >>

<< Ma dove stai andando? >>

<< Devo comprare ancora dei regali di Natale... perciò ci metterò un po' di tempo... A dopo >> e, senza aspettare la risposta di sua madre, il biondo uscì di casa...


Takeru camminava per le vie del centro della città, in cerca del regalo di Natale più adatto per Hikari... Non aveva mai fatto un regalo ad una ragazza come lei, quindi non aveva idea di cosa potesse regalarle... Guardava ogni vetrina, ma tutte le cose che vedeva gli sembravano regali stupidi o infantili... o comunque inadatti a lei... Aveva pensato ad un peluche, ma, nelle poche volte che era entrato in camera di Kari, ne aveva visti due o tre, segno che non le piacevano più di tanto... Aveva pensato ad un cd, o un dvd, ma aveva scartato l'idea perchè non sarebbero stati dei veri regali... Lui voleva regalarle qualcosa di unico... qualcosa che parlasse di loro...

Ancora perso nei suoi pensieri, si fermò davanti ad una vetrina, che poi riconobbe come quella di una gioielleria... In quel momento gli arrivò l'illuminazione ed entrò...


Appena aprì la porta, si udì il solito tintinnio dei campanelli in cima alle porte, tipico della maggior parte dei negozi...

<< Buona sera... Posso esserle utile? >> chiese una signora un po' in là con l'età ed abbastanza in carne

<< Sì, vorrei sapere se qui vengono fatti braccialetti su richiesta... >>

<< Che genere di braccialetti? >>

<< Beh... non sono proprio un esperto... Comunque, ne vorrei uno d'argento con la targhetta >>

<< Posso chiederle se il regalo è indirizzato ad una lei? >>

Takeru, a quelle parole, arrossì di colpo.

<< Sì, è per una lei… >> rispose poi, abbassando lo sguardo e puntandolo verso il bancone.

<< Sa, glielo chiedo perchè i bracciali si distinguono... Quelli per gli uomini sono leggermente diversi... quelli per le ragazze sono più fini... >>

<< Un braccialetto fine è proprio quello che mi serve... Posso chiederle una cosa? >>

<< Certo >> rispose la donna, mentre prendeva alcuni bracciali da far vedere al ragazzo.

<< Sulla targhetta è possibile incidere qualche parola o un piccola frase? >>

<< Sì, si può fare... Certo, non deve essere un poema... se no, non ci sta... >> ed aveva sorriso; poi continuò << … Allora, quale preferisce? >>

Il ragazzo guardò gli esemplari di gioielli davanti a lui... Certo erano tutti belli, ma quale sarebbe stato quello adatto a Hikari? Li studiò ad uno ad uno... Erano tutti belli senza dubbio, ma uno in particolare attirò la sua attenzione... Non era particolarmente strano, però era perfetto... perchè era semplice... semplice come Kari... semplice e fine...

Il ragazzo allora lo prese in mano e si rivolse alla commessa...

<< Prendo questo >> e glielo porse.

<< Ottima scelta… Questo argento è molto particolare... Ha già deciso la frase che dobbiamo inciderci sopra? >>

<< No… veramente no… >>

<< Allora facciamo così... mentre vado a metterlo nelle ordinazioni, ci pensa e me la scrive su questo bigliettino... e noi gliela incideremo, ok? >>

<< Va bene >> e, detto questo, la signora era sparita dietro la tenda che divideva il negozio dal retro.

Takeru, rimasto solo, cominciò a pensare a qualche frase che non fosse né troppo smielata, né poco romantica...

-È più difficile di quello che sembra... Cosa potrei scrivere per non apparire uno stupido? Oh, Dio... non ne ho idea... Pensa Takeru... pensa…-

Intanto era tornata la commessa.

<< Allora, hai deciso? >>

<< Mh… Veramente, non riesco a trovare le parole giuste… >>

<< Non esistono parole adatte… Quelle dette con sincerità ed amore, sono le parole giuste… Non importa se non sono all’altezza del maggior poeta esistente… Se sono dette col cuore, valgono più di mille odi… >>

Takeru, quindi, seppe subito cosa scrivere… qualcosa di cui solo loro due potevano capirne il vero significato…

<< Ecco… fatto… >> disse un sorridente T.k. porgendo il bigliettino alla signora.

<< Ok >>

<< Quando sarà pronto il tutto? >>

<< Passa pure domani pomeriggio… Sarà sicuramente pronto >>

<< Ok… Grazie di tutto >>

<< Ma figurati >>

Ed il ragazzo uscì dal negozio, per poi avviarsi verso casa…


Vigilia di Natale – pomeriggio


Hikari era sdraiata sul divano, cercando qualcosa d’interessante in televisione… Erano le sei del pomeriggio, e, quella stessa sera, si sarebbe svolto il cenone della Vigilia insieme a tutti i suoi parenti, alcuni dei quali non vedeva dal Natale dell’anno precedente…

Ma a lei non interessava rivedere loro… Se è per questo, non le interessava neanche il cenone… Ciò che sarebbe accaduto dopo, verso mezzanotte, quello le interessava… Takeru, infatti, sarebbe andato da lei e si sarebbero scambiati i regali… Al solo pensiero si sentiva tutta elettrizzata… Era il primo Natale che passava insieme ad una persona così importante, come era diventato T.k da qualche mese a questa parte… A volte si dava anche della stupida da sola perché, di punto in bianco, se pensava a lui si ritrovava a sorridere senza un motivo preciso... Però, non le dispiaceva per niente…


Vigilia di Natale – sera


Troppi… erano decisamente troppi… E ce n’erano di qualsiasi tipo: alto, magro, grasso, basso, vecchio, giovane… Alcuni non se li ricordava neanche… Hikari sapeva solo che, quella sera, c’erano troppe persone intorno a lei… Ma, quella che voleva veramente vicino, non c’era…

Guardò l’orologio… segnava le 23.30… Ancora mezz’ora e lui sarebbe arrivato…

Impaziente, si decise ad aspettare nella sua stanza… anche perché doveva ancora impacchettare il regalo di Natale per Takeru… Aveva girato tutti i negozi per trovare un oggetto che fosse veramente significativo per entrambi… più per lui… Così aveva scelto una cosa fatta da lei… anche se non era preziosissima, sapeva che a T.k sarebbe piaciuta tantissimo… Così cercò la carta per il regalo… ne prese una qualsiasi… c’erano raffigurati dei Bacco Natale… sembrava molto infantile…. per Take sarebbe andata bene, dati che, a volte, si imbronciava proprio come un bambino… Sorrise a quel pensiero… Pensando a Takeru, sorrideva sempre: era più forte di lei…

Appena finì di impacchettare il regalo, il solito suono del cellulare la colse… Guardò l’orologio nuovamente… 00.00…

-Puntuale come sempre, Take…- prese il cellulare e lesse il messaggio…


“Ciao Miss…

Sono appena arrivato sotto casa tua… Appena concludi il tutto sai dove trovarmi… Non ti preoccupare, fai pure con calma… Tanto io non mi muovo di qua… A tra poco… Baci, Take…”


-Ma cosa vuoi che m’importi d’aver finito? È tutta la sera che sto con loro…- pensò la ragazza - … Il tempo di sistemarmi e arrivo- continuò poi, come se lui potesse sentirla.

Pochi minuti dopo, quindi, Kari era già pronta per uscire… Prese il regalo e s’avviò verso l’uscita. Ma prima, avvisò i suoi genitori.

<< Mamma >> cercò di prenderla in disparte.

<< Dimmi, cara >>

<< È appena arrivato T.k… Io vado giù… Rientro tra un po’, ok? >>

<< Va bene… Però non fare tardi >>

<< Ok… ciao >> furono queste le ultime parole di Hikari, prima che indossasse il cappotto e scendesse le scale…


Non ci mise molto ad arrivare al portone… Lo aprì ed uscì… Venne subito accolta dall'aria gelida che c'era in quel periodo… Si poteva vedere ancora la neve sugli alberi, non ancora scioltasi per il freddo che incalzava quelle notti… Ma, a riscaldarla, ci pensarono due forti braccia che l'avvolsero da dietro... Lei, a quel contatto, chiuse gli occhi...

<< Ti sono mancato? >> chiese lui, baciandole la tempia.

<< Non sai quanto... >> rispose lei, voltandosi verso di lui e baciandolo leggermente sulle labbra... Lui, a quel contatto, la strinse ancora di più a sé...

<< Allora, passata bene la serata? >>

<< Beh... diciamo di sì... Anche se c'erano troppe persone a casa mia >>

<< Dai, che sarà mai? Infondo, è per un solo giorno all'anno... >> disse Takeru, che poi continuò << … Piuttosto, domani a che ora da te? >>

<< Puoi venire verso l'una... Penso che saremo pronti... Non vedo l'ora! >> concluse lei abbracciandolo.

<< Ok... Però, adesso, c'è una cosa che devo consegnarti… >> e, mentre pronunciava queste parole, aveva infilato una mano in tasca, estraendone una scatolina rettangolare impacchettata << … Forse non è il regalo più bello del mondo... forse è anche scontato… ma ti assicuro che è unico... proprio come te... Buon Natale!>> ed aveva teso il braccio.

Kari guardò la mano del ragazzo… Era già commossa per le parole che aveva detto, figurarsi cosa sarebbe successo una volta aperta quella piccola scatolina rettangolare… Con le mani che le tremavano, afferrò il regalo e lo aprì lentamente… Con sua grandissima sorpresa, vide che era un bracciale d’argento e che, in mezzo, aveva una targhetta… Cercò di leggerla, e, quando lo fece, non riuscì a trattenere le lacrime…


<< Io e te…noi…non c’è niente di più VERO… Take >>


Hikari pianse, ma le sue erano lacrime di gioia… Nessuno le aveva mai detto quelle splendide parole… Le batteva forte il cuore… Quel ragazzo le faceva provare le sensazione più belle al mondo… Sentiva che lui… lui era quello giusto, indipendentemente da quello che avrebbe detto la gente…

<< Spero che il tuo pianto sia di gioia… >> disse lui, per rompere il silenzio che si era venuto a creare.

<< Take… è splendido… Non ho parole… davvero… >> e, detto questo, si alzò sulle punte e lo baciò.

Dopo quegli attimi, fu lei a parlare…

<< Anche io ti devo dare una cosa, che però non sarà mai all’altezza del tuo regalo… >>

<< Qualsiasi cosa riceverò da te, sarà meravigliosa… >>

Lei arrossì… Stava vivendo il Natale più bello della sua vita…

<< Ecco… come sai, a me piace fare foto… >>
<< Oh, l’ho notato… Appena hai qualche buona occasione, prendi la camera e click… >> ed aveva accompagnato le parole con i gesti, mimando di scattarle una fotografia.

<< Beh… che ci vuoi fare… Comunque, in questo regalo ho voluto racchiudere tutto quello che siamo stati, siamo e spero che saremo anche in futuro… >> e, dicendo questo, gli aveva dato il pacchetto…

Takeru lo prese tra le mani e lo scartò… Si trattava di un dvd… come copertina aveva una loro fotografia…

<< È un filmato dove sono raccolti i nostri momenti più belli... Spero che ti piaccia… >>

<< Nessuno mi ha mai fatto un regalo così… Però dobbiamo guardarlo insieme… Senza di te, non avrebbe senso… Tutto non avrebbe senso, per me, se non ci fossi tu… >> e, detto questo, lui la baciò nuovamente…

E passarono quel poco tempo così, abbracciati e felici di aver passato una vigilia memorabile…


Il giorno di Natale


<< Nervoso? >> chiese una voce alle spalle di Takeru.

<< Oh Dio! Matt, mi hai fatto prendere un colpo! >>

<< Ok… nervoso… >>

<< No… non lo sono… >> ed aveva ripreso a litigare con la cravatta, che non voleva proprio mettersi a posto.

Matt lo studiò per un attimo… Era cresciuto suo fratello… non era più quel bambino biondo che piangeva per ogni stupidaggine… ormai era diventato grande… un uomo… ed aveva persino trovato la ragazza… prima di lui…

<< Stai tranquillo, T.k… è solo un pranzo… >> e, dicendo questo, gli aveva poggiato la mano sulla spalla << … Dovremmo essere più nervosi io e la mamma, visto che non conosciamo nessuno, a parte Kari, ovviamente… >>

<< Io spero solo che vada bene… e che non succedano casini… >>

<< Non succederanno, non preoccuparti… >> e guardò l’orologio << … pronto? >>

<< Pronto >>

<< Ok, andiamo >>


Il tragitto verso casa Yagami fu breve… D’altronde per le strade della città c’erano poche persone, dato che erano tutti a casa dei loro famigliari a gustarsi il pranzo di Natale…

Arrivarono e parcheggiarono… Si diressero verso il portone della famiglia…

-Devo stare calmo!...- continuava a pensare Takeru -… Arriviamo, salutiamo, mangiamo, parliamo e poi dritti a casa… sperando che i casini stiano a casa loro, almeno oggi…-

Dopo aver suonato, presero l’ascensore, diretti al settimo piano… Una ragazza sorridente li accolse…

<< Salve! Tanti auguri!!! Prego accomodatevi… >>

<< Ciao, Sora… Anche tu qua? >>

<< Sì… sai, Tai ci teneva che fossi qui… >>

Quindi si diressero in salotto, dove era stata apparecchiata la tavola in maniera del tutto eccezionale… Predominavano i colori blu e argento…

<< Salve… Lei deve essere la madre di Takeru… Piacere, io sono quella di Kari… >>

<< Piacere mio… Innanzi tutto, la ringrazio dell’invito… e, questo è per lei… >> e le aveva dato la pianta di Natale…

<< Ma non doveva… Comunque, la ringrazio… Venga con me che le troviamo un posto… >> e le due se ne andarono nell’altra stanza.

<< Bene… la mamma è già a suo agio… >> disse Matt.

<< Già… Comunque, Matt, lei è Sora… >> gli aveva detto T.k., indicandola << … Una delle migliori amiche di Kari… E… Sora, questo è mio fratello Matt… >>

<< Piacere di conoscerti, Sora >> disse Matt, stringendo la mano della ragazza.

<< Piacere mio… >> rispose lei.

<< È un piacere anche per me… >> si intromise una terza voce; i ragazzi si voltarono << … Io sono Taichi… fratello di Hikari e fidanzato di Sora >> tutti erano sicuro che Tai avesse calcato apposto la parola fidanzato…

<< Oh… piacere >> rispose Matt.

-Questo è quello che non stravede per T.k… Bene… cominciamo bene… Ora crede che ci voglia provare con la sua ragazza…-

<< Ciao, Takeru >> si rivolse Tai al ragazzo.

<< Ciao… >> rispose lui…

C’era tensione in quelle poche parole… questo lo avevano notato tutti… Però a rompere quel gelo ci pensò Hikari…

<< Buon giorno a tutti >> i ragazzi si voltarono e Takeru rimase senza parole… Era bellissima…

La ragazza si avvicinò a lui e, quest’ultimo aveva notato il bracciale della sera precedente, sorridendole subito.

<< Vedo che ci siamo presentati tutti… Però adesso andiamo a mangiare… Sto morendo di fame… >> e, detto questo, aveva preso Takeru per il polso ed andò a cercare il posto.

<< Tu ti siedi di fianco a me… >> sussurrò poi al ragazzo.

<< Ai tuoi ordini, miss… >> aveva quindi risposto lui.

Tutti presero posto, ed iniziarono a mangiare…

Pranzarono, parlando del più e del meno, ricordando soprattutto i bei ricordi che dimoravano nelle menti di ciascuno…

Sembravano davvero una grande famiglia… Certo bisognava ancora conoscersi, capirsi ed accettarsi… ma già erano sulla buona strada…

Perché Tai vedeva che sua sorella era felice con Takeru accanto… perché Sora aveva capito che sarebbe andato tutto bene… perché Matt vedeva che le cose finalmente stavano andando per il verso giusto per la sua famiglia, che aveva trovato l’armonia persa da tempo… perché Hikari, mentre stringeva la mano di T.k sotto al tavolo, pensava che niente sarebbe potuto andare male quel giorno, con Takeru al suo fianco… e perché a Takeru si riempiva il cuore di gioia vedendo il sorriso sereno della sua dolce Hikari, aprirsi a ogni parola del fratello…

Lui e Kari, però, erano del tutto ignari che la loro felicità poteva compromettersi da un momento all’altro…






Continua…




Note dell’autrice:


Non so davvero che parole usare per chiedere scusa del mio enorme ritardo… Purtroppo, mi è mancato il tempo materiale per scrivere… Spero, come sempre, che sappiate perdonarmi…

Passiamo al capitolo…

Lo so, Natale è passato… sono arrivata in ritardo… Però questo capitolo è essenziale… Ci voleva…

Per quanto riguarda la frase che Takeru fa incidere sul braccialetto di Kari, può sembrare che non abbia un senso, ma, fidatevi, ce l’ha eccome… e lo scopriremo più avanti…

Come consuetudine, passiamo ai ringraziamenti…


Un enorme GRAZIE a:


soxy88


Talpina Pensierosa


kari 89


Sweet_Dreamer


Ice_Princes


HikariKanna


DenaDena


Naturalmente un grazie anche a tutto coloro che leggono soltanto…

Ragazze, scusate se non vi ringrazio una per una, ma oggi vado un po’ di fretta… Prometto che nel prossimo capitolo lo farò… Scusate ancora…




Al prossimo aggiornamento… Baci baci. Valy88.



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Capitolo 15
*** La fine di qualcosa? ***


LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO


Capitolo 15 – La fine di qualcosa?


"Eravamo insieme, tutto il resto del tempo l'ho scordato." Walt Whitman


Erano passati alcune settimane da quelle feste natalizie… L’inverno era sempre più rigido e la vita aveva ripreso il ritmo di sempre…

Le lezioni all’università, infatti, erano riprese normalmente e, con esse, anche lo stress che aveva abbandonato i due per tutte le vacanze di Natale.

Come ogni mattina, Takeru aspettava Hikari al bar dell’università; era seduto in uno di quei tavoli posti all’angolo della sala, su un divanetto, e stava sfogliando il libro di filosofia… la prima lezione della giornata sarebbe stata proprio di quella materia, ma non aveva nemmeno aperto il libro durante le vacanze… Voleva almeno ricordarsi dove erano rimasti prima d’interrompere le lezioni…

I suoi pensieri, però, vennero interrotti dal suono della campanella, posta sopra la porta… Questo, infatti, significava che era appena entrato qualcuno…

T.k alzò lo sguardo dai libri e, come aveva immaginato, incrociò gli occhi castani di Hikari.

La ragazza raggiunse velocemente il tavolo dove era seduto il suo ragazzo… Appena arrivò, si tolse sciarpa e guanti e si sedette di fronte a lui…


<< Buongiorno T.k. >>

<< Giorno anche a te… >> rispose lui, per poi sporsi sul tavolo e darle un leggero bacio. Risedendosi, quindi, continuò << … Allora, pronta per il rientro? >>

<< Per niente… Volevo che le vacanze non finissero mai… >> Takeru sorrise a quell’affermazione… Infondo, anche lui era molto dispiaciuto che i giorni spensierati erano finiti così presto

<< … Ti va di ordinare qualcosa? >>

<< Sì… Fuori si gela ed ho proprio bisogno di qualcosa di caldo per riscaldarmi >> così i due ragazzi chiamarono il cameriere e fecero le loro ordinazioni…

<< Ehi, Take… >> ruppe poi il silenzio Kari.

<< Sì, dimmi… >> rispose lui, alzando gli occhi dalla tazza di caffè che aveva davanti.

<< Ieri ho incontrato Daisuke… >>

Non seppe perché, ma qualcosa diceva a Takeru che c’era dell’altro oltre a quello... << Ok >>

<< Mi ha chiesto di vederci… Dice che deve parlarmi… >>

<< Kari… non ti preoccupare… Non devi giustificarti… è un tuo amico, nonostante tutto… Non posso vietarti di vederlo o volergli bene… Anche se, forse, non se lo merita il tuo affetto… >> quel discorso aveva preso una piega che non gli piaceva per niente…

<< Sei arrabbiato? >>

<< No… non ti preoccupare… >> ma il tono con cui aveva pronunciato quelle parole non aveva convinto per niente la ragazza << … Adesso devo andare, che inizia la lezione… Ci vediamo dopo… >> e, detto questo, aveva raccolto le sue cose ed era uscito dal bar…


Hikari, quindi, rimasta sola, non poté fare a meno di sentirsi in colpa… Lui era stato carino a far sembrare tutto a posto, però la verità era che non gli stava bene e si era arrabbiato… Ormai lo conosceva bene… Però Daiusuke voleva parlarle…

In quell’istante, pregò che Takeru avrebbe capito la sua posizione e la sua scelta…


Intanto, il ragazzo stava percorrendo i corridoi dell’università, diretto all’aula di filosofia, dove, dopo pochi minuti, sarebbe iniziata la lezione…

La giornata non era iniziata bene… Apprezzava il gesto di Hikari di dirgli la verità… se non l’avesse fatto, sicuramente si sarebbe arrabbiato ancora di più… però, non poteva farci niente: il pensiero di Daisuke e Kari insieme lo irritava, anche se sapeva benissimo che lei non gli avrebbe mai mancato di rispetto… Eppure aveva una strana sensazione addosso… aveva come l’impressione che quei giorni felici non sarebbero durati ancora per molto… ed era una cosa che gli faceva dannatamente paura…


Pomeriggio del medesimo giorno…


<< Allora, di cosa dovevi parlarmi? >> erano seduti in quel bar da diversi minuti ormai… Hikari poteva avvertire benissimo la tensione che c’era, non avevano più il rapporto di un tempo…

<< Beh… dritta al punto… >> rispose un imbarazzato Daisuke.

<< Dai… cosa mi devi dire? >>

<< Beh… innanzi tutto, volevo scusarmi per come mi sono comportato nei mesi scorsi… Lo so… non avevo alcun diritto di spargere quelle voci su di noi… >>

<< Non c’è mai stato un noi, Dai… >>

<< Giusto… Non avevo diritto di spargere quelle voci su te e me… Però, volevo farti sapere anche che tu… per me… non sei solo una semplice amica come credevo… Da quando non ci frequentiamo più come un tempo, ho capito che sei importante per me… e mi manchi… immensamente… >>

<< Daisuke… mi manchi anche tu… però come amico… Mi dispiace, ma io non provo nient’altro che amicizia nei tuoi confronti… posso essere solo questo per te… Io amo Takeru… Dio solo sa quanto lui sia importante per me… se dovessi scegliere tra te e lui, tra i miei amici e lui, tra… tra la mia famiglia e lui… sceglierei lui… anche se il lasciare voi mi rattristerebbe moltissimo… ma solo con lui sono felice come mai prima d’ora… >>

<< Ma come può essere?! Come può essere riuscito, in così poco tempo, in quello che io sto cercando di fare da non so quanti anni?! Che cos’ha di diverso?! >>

<< Non so risponderti… Non si sceglie chi amare… succede e basta… Un giorno sei una persona qualunque, che vive la sua vita, ed, il giorno dopo, tutto cambia… è successo così a me… L’ho incontrato, l’ho conosciuto e me ne sono innamorata… Non c’è altra spiegazione da dare… Io ho guardato oltre a quello che tutti pensavano di lui… ed ho capito che si sbagliavano… Adesso è cambiato… >>

<< Come fai ad esserne così sicura? Coma puoi sapere se sia cambiato sul serio? Come puoi essere certa che lui non sia più nei brutti giri di un tempo? Non hai paura che ti possa fare del male? >>

<< Lui non mi farebbe mai del male di sua spontanea volontà… e lo sai perché? >>

<< No… >>

<< Perché, se lui mi ferisse… ferirebbe anche sé stesso… >> e, detto questo la ragazza, si alzò e lasciò il locale…


Kari vagava per le strade della città senza una meta ben precisa… Aveva lasciato Daiusuke da solo, al bar, senza scusarsi, ma le sue parole l’avevano infastidita molto… Lui non aveva nessun diritto di dire quelle cose su Takeru… però, le aveva messo dei dubbi… In effetti lei non aveva nessuna prova che T.k fosse cambiato seriamente… Ok, non tornava più con brutte contusioni o ferite sul volto, però non le aveva mai detto apertamente che lui era uscito definitivamente dal quel giro… Eppure le era sembrava sincero quando le fece quella promessa a casa sua…

-Maledizione! Al diavolo Daisuke ed i suoi discorsi!- pensò poi la ragazza, ora diretta a casa sua…


Per le strade di Tokyo intanto…


-Che cavolo! Non posso mica rodermi così tanto il fegato… Infondo è solo Daisuke… Me l’ha sempre detto che per lei è solo un semplice amico… Ma allora perché sono così ansioso? Che domande… lo so benissimo il perché… È che sono geloso… Ma, dopo tutto, mi sembra anche normale… È la mia ragazza… e si vede con un altro… La gelosia mi pare d’obbligo…- questi erano i pensieri che affollavano la mente del giovane Takeru, mentre si dirigeva verso casa sua.

Era però così perso a pensare, che non si accorse di una voce che lo chiamava…


<< Ehi, Takaishi! >>

Il ragazzo, sentendosi chiamare, si voltò subito verso quella voce…

<< E tu cosa vuoi da me? >> chiese il biondo, stupendosi di chi aveva di fronte…

<< Devo parlarti… >>

<< E di cosa… Daiusuke? >> ma, non appena finì di formulare la domanda, sentì il pungo del ragazzo colpirlo dritto in faccia…

<< Ma che diavolo fai?! Sei impazzito?! >> disse quindi il biondo, tenendosi la mascella con la mano.

<< È tutta colpa tua! Se lei non ti avesse mai incontrato, a quest’ora, starebbe con me! >>

<< Ma accidenti stai dicendo?! Lei non è mai stata innamorata di te… fattene una ragione… Non è colpa mia se non ti ama… >>

<< Bastardo! >> e, detto questo, lo colpì nuovamente.

A quel punto, quindi, T.k si rialzò e, con una mano, lo prese per il colletto, mentre con l’altra era pronto a sferrare il pugno di risposta.

Ma, all’improvviso, gli tornarono in mente le parole di Kari…


<< Mi prometti una cosa? >> gli chiese lei.

<< Se posso farlo, volentieri >>

<< Promettimi che non picchierai più nessuno… Cerca di stare fuori dai guai, ok? >>
<< Solo perchè me lo chiedi tu… Quindi, promesso! >>


Senza pensarci troppo, dunque, lasciò andare Daisuke…

<< Senti… non ho voglia di litigare o mettermi nei casini… Non ne vale la pena… Perciò sparisci… >>

<< Allora è vero… >>

<< Cosa? >>

<< Che sei cambiato… Hikari mi ha detto una cosa del genere poco fa… >>

<< Ma a te che te ne frega? Comunque, io ci tengo sul serio a lei… anche se voi non lo volete capire… Io non le farei mai niente di male… >> e si massaggio ancora la mascella << … Adesso devo andare… >> quindi, non aspettando neanche una risposta, si allontanò, raccogliendo la tracolla che gli era caduta precedentemente…


Pochi istanti dopo…


-Maledizione! Certo che, per essere così mingherlino, i pugni li sa dare bene… Che male!-

Takeru stava ancora tornando a casa…

Quel giorno era a piedi perché la macchina l’aveva presa suo fratello, e lo scooter aveva fatto i capricci e non ne aveva voluto sapere di partire.

Poco dopo, però, venne nuovamente distratto…


<< Takaishi… quanto tempo… >> quella voce che gli fece gelare il sangue nelle vene << … L’ultima volta che ci siamo visti, risale a molto, molto tempo fa… Come te la sei passata?>>

T.k si voltò lentamente e le sue paure ebbero conferma…

<< Bene… tutto bene… grazie… >> rispose poi il ragazzo, cercando di mantenere il sangue freddo.

<< Lo sai perché siamo qui, vero? >> chiese l’uomo.

<< Beh… non saprei… >>

<< Non fare il finto tonto… Devi saldare il debito di tuo padre… Te ne sei dimenticato? >> e, mentre l’uomo diceva questo, uno dei suoi scagnozzi aveva tirato fuori un coltello…

<< Non ho tutti quei soldi… Quante volte ve lo devo dire?! >>

<< Non era la risposta esatta, ragazzo >> e, detto questo, fece cenno all’uomo dietro di lui, che si scagliò contro T.k, cominciando a tempestarlo di pugni.

<< Lo sai che devi pagare prima o poi, no?... >>

Ma Takeru continuava ad essere preso a calci e pugni… Sentiva il sangue che gli colava dal volto, dopo i numerosi colpi ricevuti…

<< … E sai anche che, se non paghi, il prossimo viso ad essere preso a pugni non sarà il tuo… Sappiamo della ragazza che frequenti… >>

<< Lei non c’entra niente! Lasciatela stare! Se le farete del male ve ne pentirete seriamente! >>

<< Allora paga… Dai ragazzi, andiamo… >> e, detto ciò, lo lasciarono al bordo della strada dolorante…


Dopo ancora un po’ di tempo…


Non seppe di preciso quanto era passato… minuti, ore… Sapeva solo che gli doleva tutto il corpo… Quei bastardi ci erano andati giù pesante…

Cercò di alzarsi… Aveva bisogno di riposarsi, e quel taglio al sopracciglio aveva bisogno di essere medicato… Con un po’ di fatica si tirò su… La testa gli girava, ma ancora poco e sarebbe stato a casa, quindi strinse forte i denti e proseguì per la sua strada…

In effetti, non ci volle molto ad arrivare, ma, mentre si avvicinava sempre di più, aveva subito notato una figura appostata davanti al suo cancello… Sembrava indecisa a suonare il campanello…

Fece ancora qualche passo, e capì dai lineamenti che si trattava di una ragazza… una ragazza che lui conosceva molto bene…


Hikari era lì da diversi minuti… Takeru le aveva detto un sacco di volte di non andare nel suo quartiere da sola perché era pericoloso, ma questa volta l’avrebbe capita: era lì per scusarsi del comportamento di quella mattina… Infondo, lui aveva tutto il diritto di essere arrabbiato: Daisuke non era certo stato molto gentile nei suoi confronti… Pertanto…

Così, senza che nemmeno se ne accorgesse, si era ritrovata davanti al cancello di casa sua, e, adesso, era così timorosa di suonare che, a momenti, avrebbe chiesto ad un passante di farlo al posto suo…

Quando, però, si decisa ad agire, dei passi provenienti dalla sua destra attirarono la sua attenzione…


<< Hikari! >>

<< Takeru, perché sei qui fuori?... >> ma, non appena lei si voltò, vedendo le condizioni del ragazzo, aggiunse << … Ma che cosa ti è successo?! >> anche se s’immaginava già la risposta nella sua testa…

<< Nulla d’importante… >>

<< Come nulla?! Se non fosse successo niente, non avresti il sopracciglio in quelle condizioni! >>

Intanto, il ragazzo aveva tirato fuori dalla tasca le chiavi di casa, accingendosi ad aprire il cancello.

<< Davvero… Non mi sono fatto niente… >> e, detto questo, si era voltato verso la serratura.

Ma la ragazza, non convinta della sua risposta, gli prese il braccio e lo girò con forza.

<< Ti sei di nuovo messo nei guai?! >>

<< No… >> rispose il ragazzo che, subito dopo, pensò

-Non posso dirle niente… La devo lasciare fuori dai miei casini… Potrebbe farsi del male seriamente e non me lo perdonerei mai-

<< Non mi sembri molto convinto… >>

<< Ti dico che è la verità! >> esplose poi T.k, strattonando il braccio in modo da liberarsi dalla presa.

E Kari sbarrò gli occhi… Di certo non si aspettava una reazione del genere…

<< Me l’avevi promesso… >> sussurrò poi.

<< Cosa? >> chiese lui, che non aveva capito a cosa si stesse riferendo la ragazza.

<< Avevi promesso che non avresti picchiato più nessuno! >> gridò quindi lei, che poi continuò << … Ed, invece, sei di nuovo pieno di tagli e contusioni! Maledizione! Credevo che le tue parole fossero sincere! Credevo che fossi cambiato, invece… invece mi sbagliavo di grosso! Sono stata una stupida…una povera stupida, che si è perfino innamorata di te! >>

Takeru rimase colpito da quelle sue parole… Era la prima volta che glielo diceva così… L’aveva delusa… Però, era anche vero che non poteva coinvolgerla in quella storia… rischiava grosso e lui non voleva questo…

In quel momento, quindi, si trovò a pensare che, se lei si fosse allontanata sul serio da lui, quei bastardi l’avrebbero lasciata in pace… e lei, forse, si meritava un ragazzo migliore di lui…


<< Dimmi che mi sto sbagliando… >> chiese poi lei, mentre la voce era spezzata dalle lacrime che avevano cominciato a scenderle dagli occhi.

-Forse è meglio così… Lontano da me starà al sicuro…- continuò però a pensare il ragazzo, che non rispose alla domanda.

<< Credevo che fossi cambiato, Takeru… Probabilmente avevano ragione i miei amici e mio fratello… Io, invece, come una scema mi sono fatta abbindolare dalle tue belle parole… >> di conseguenza, detto questo, si era voltata ed aveva iniziato a correre, mentre le lacrime scendevano sempre più velocemente…





Continua…





Note dell’autrice:


Scusate il ritardo nell’aggiornare… Questa volta non ho scuse, lo ammetto… però ho davvero poco tempo ultimamente… Spero che capirete…

Tra l’altro, questo è un capitolo decisamente poco… anzi, per niente harmony, considerando quelli precedenti… Ma siamo di fronte ad una svolta… Tra qualche capitolo ci ritufferemo nel presente, mettendo definitivamente la parola fine a questo lungo flashback che stiamo vivendo…

Per quanto riguarda la parte in corsivo, è presa dal capitolo 11 – Il giudizio che cambia, quando i nostri amorini si baciano per la prima volta…

Spero che, nonostante ciò che è accaduto, il capitolo vi sia piaciuto… E perdonatemi davvero per il maledettissimo ritardo… ç____ç


Passiamo ai ringraziamenti di chi ha commentato lo scorso capitolo:


Soxy88: come sempre, ti ringrazio per i tuoi bellissimi complimenti, che forse non mi merito… e ti ringrazio anche per l’appoggio che mi dai, continuando a ripetermi che la mia storia è meravigliosa… Davvero grazie mille! Grazie infine per tutte le revisioni dei capitoli!


Talpina Pensierosa: come sempre, un ringraziamento anche a te per i tuoi complimenti! Non so proprio che farei senza le vostre recensioni…


DarkSelene89Noemi: ogni volta ho paura di sbagliare il tuo nick… Se succede, mi scuso in anticipo… Comunque, non ti preoccupare se non riesci a recensire proprio ogni capitolo, l’importante è che la storia sia di tuo gradimento… Purtroppo per i nostri belli sono cominciati i guai… Incrociamo le dita!


Kary89: la frase sul bracciale avrà la sua importanza più avanti… Sono contenta che la storia ti piaccia! Grazie mille! ^__^


DenaDena: i tuoi sospetti erano giusti… Purtroppo non è successa una bella cosa… Secondo te si risolve la situazione? ^__^


Sweet_Dreamer: non ti preoccupare se sei in ritardo con le recensioni… Io, in compenso, lo sono con gli aggiornamenti… È sicuramente più imperdonabile la mia colpa… Spero, comunque, che il capitolo ti sia piaciuto…


Naturalmente grazie anche a chi legge soltanto questa storia....


Ragazze… non sto a ringraziare me stessa per la recensione d’avviso che ho lasciato, perché sarebbe veramente da idiota… anche se forse un po’ lo sono… Se volete la conferma di ciò, basta chiedere a Soxy88 che mi conosce… ^__^



Al prossimo aggiornamento! Baci baci! Valy88.



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Capitolo 16
*** ...no, forse soltanto l'inizio ***


LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO

LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO

 

Capitolo 16 –….no, forse soltanto l’inizio

 

"Soltanto le persone forti sanno confidare le proprie debolezze e chiedere conforto." - Anonimo (*)

 

Quanto tempo era passato dall’ultima volta che lo aveva visto?

Quanto tempo era passato dall’ultima volta che lo aveva sentito?

Troppo.

Non credeva che Takeru le sarebbe mancato così tanto… Infondo, avevano litigato da una settimana… Ma a lei sembrava passata un’eternità. Faceva male non poterlo sentire quotidianamente, ma le faceva ancora più male il fatto che le aveva mentito. Aveva veramente creduto che fosse cambiato… glielo aveva promesso d’altronde…

Quella settimana aveva frequentato poco anche l’università: aveva paura d’incontrarlo… Credeva che rivedendolo, sarebbe scoppiata a piangere come una ragazzina.

Aveva evitato qualsiasi contatto con tutto ciò che lo riguardava, ma non era riuscita a togliersi dal polso quel bracciale che lui le aveva regalato…

Anche i suoi amici avevano iniziato a preoccuparsi per lei; infondo, si vedeva lontano un miglio che non era la solita Kari…

 

In quel momento si trovava nella sua stanza, con gli occhi fissi su quella famosa foto scattata insieme durante l’estate precedente… Gli occhi le bruciavano… Aveva pianto molto durante quella settimana, nascondendosi sempre dagli sguardi altrui… Non avrebbe retto, d’altronde, a suo fratello che le diceva: -Te l’avevo detto-… Infondo, in cuor suo, sperava ancora che T.k fosse cambiato seriamente, che tutto quello che era successo fosse stata solo un’orribile bugia.

Più guardava quella foto, più le veniva da piangere.

Il bussare alla porta, però, la riscosse dai suoi pensieri…

 

<< Avanti >> rispose, mentre si tirò su a sedere e si passò una mano sugli occhi arrossati.

La porta si aprì e fece capolino il viso di Sora.

<< È permesso? >>

<< Sì, vieni dai >> rispose la ragazza, sorridendo leggermente.

Sora entrò richiudendosi la porta alla spalle ed avvicinandosi al letto dell’amica, sedendosi al suo fianco.

<< Allora… me lo vuoi dire cosa ti succede? >>

<< Nulla… è tutto a posto, Sora… >>

<< Kari, se fosse veramente tutto a posto, tu non avresti avuto quell’espressione dipinta sul volto nell’ultima settimana… >>

<< È che… sono stressata per via dell’università… tutto qua… >>

<< Sicura? E il fatto che non hai pronunciato il nome di Takeru neanche una volta in questo periodo non c’entra nulla? >>

Non ci fu bisogno di aggiungere altro perchè Hikari si tradì da sola con l’espressione che assunse il suo viso.

<< Ho fatto centro? >> chiese quindi Sora.

<< Hai fatto centro… >> rispose la ragazza, cercando di trattenere le lacrime, anche se gli occhi le stavano bruciando.

 << Ti va di raccontarmi cos’è successo? Avete litigato? >>

<< Forse… >>

<< Che vuol dire forse? O è sì, o è no >>

<< È successo la settimana scorsa… Era una mattina come tutte le altre… Io e T.k avevamo appuntamento al solito bar vicino all’università… >> faceva male ricordare << … Gli dovevo parlare… dovevo dirgli che quel pomeriggio mi sarei incontrata con Daisuke per chiarire una volta per tutte… Lui l’aveva presa abbastanza bene… mi aveva anche detto che non dovevo giustificarmi… Ma io sentivo il bisogno di dirgli tutto… non volevo avere segreti con lui… Quando gliel’ho detto, però, ho sentito chiaramente che non era d’accordo… Ma, al tempo stesso, non voleva ostacolarmi… Sapeva bene che Dai è sempre stato un mio amico… >>.

<< Non pensi che sia stato un gesto nobile da parte sua? E, comunque, mi sembra normale se non ha saltato dalla gioia alla notizia… Qualunque ragazzo sarebbe geloso, se la propria ragazza s’incontra con un amico che ne è innamorato… Pensa cosa farebbe Tai… come minimo lo ammazza… >> concluse la rossa, sorridendo.

<< Sì… è vero… Ma non è questo il motivo del litigio… >>

<< Allora va avanti… Ti ascolto, dai… >>

<< Beh… quel pomeriggio ho incontrato Dai e gli ho detto tutto ciò che provo per Takeru, sperando che, così facendo, lui capisse che io e lui potremmo soltanto essere amici… Ma non sembrava accettare la cosa… Ha incominciato a chiedere che cosa avesse T.k in più di lui… ha chiesto perché è riuscito dove lui ha fallito per anni… e poi mi ha chiesto se ero davvero sicura che Takeru fosse cambiato… Io gli ho risposto di sì, però non ti nascondo che mi sono sorti dei dubbi… Così, per chiarirli, sono andata a casa sua, e lì… lì mi è crollato il mondo addosso… >>

<< Perché, cos’è successo? Stava con un’altra? >>

<< No, no niente del genere… È che era pieno di contusioni e tagli… Capisci? Lui mi aveva promesso che non avrebbe più alzato un dito su nessuno! Gli ho anche chiesto se si fosse di nuovo messo nei guai, ma lui non mi ha risposto, così me ne sono andata… >>

<< Io non lo conosco Kari, ma, da quel poco che so, che mi hai raccontato, è un ragazzo onesto, che tiene veramente a te… È vero, tu gli hai chiesto se si fosse di nuovo nei guai, ma non mi pare che ti abbia risposto positivamente… Devi farti dire cosa c’è che non và. Non credo che lui getterebbe tutto quello che c’è tra voi per una semplice scazzottata tra bande… Forse ha qualche problema che non vuol dirti per non farti preoccupare… >>

<< Allora cosa dovrei fare, secondo te? >>

<< Per prima cosa chiamarlo. Chiaritevi… va da lui e bacialo. Vedrai che così ti dirà tutto >>

<< Lo pensi davvero? >>

<< Sì. Vai, scema >> e, dicendo questo, l’aveva spinta giù dal letto.

<< Ma sei matta?!... >> rispose quindi la ragazza, alzandosi da terra e dirigendosi verso la porta << … Ehi, Sora… >>

<< Dimmi >>

<< Grazie… Davvero… >>

<< Figurati. Siamo o non siamo amiche? >> e, dopo aver sorriso, Kari uscì dalla stanza.

 

<< Tai… >>

Non sentendo alcuna risposta, provò a richiamarlo.

<< … Tai?! Ma dove diavolo sei finito? >>

<< Hikari, ma che hai da strillare così tanto?! >>

<< Oh… finalmente ti sei degnato di rispondere! Che fratello degenere… >>

<< Senti un po’… la smettiamo? Cosa vuoi, piuttosto? >>

<< Ho bisogno delle chiavi della macchina >>

<< Che ci devi fare? >>

<< Fammi pensare… forse mi serve la macchina >>

<< E dove devi andare? >>

<< Credo che questi non siano affari tuoi, vero Kari? >> la voce di Sora sostituì quella della giovane Yagami.

<< Perché non può dirmelo? >>

<< Perché Tai, invece di assillare tua sorella, non mi accompagni a casa? >> e, detto questo, lo aveva preso sotto braccio, accompagnandolo poi verso il soggiorno, e raccogliere le proprie cose.

<< Allora io vado… Ci vediamo dopo. Non so quando torno…>> quindi non aveva aspettato nessuna risposta, aprendo poi la porta ed uscir fuori.

 

<< Mi dici dove sta andando? >>

<< Tai, perché vuoi saperlo? Hikari è grande e sa quello che fa… Ne abbiamo già discusso, mi pare >>

<< È che sono preoccupato… È da una settimana che la vedo triste… Sai, per caso, cos’è successo? >>

Sora non seppe che fare… Kari le aveva confidato tutto e lei, da buona amica, non avrebbe dovuto dire niente a nessuno… ma Tai la stava guardando in quel modo… Si vedeva che era seriamente preoccupato per sua sorella, ed odiava tenergli nascosto qualche cosa… Lui aveva questo brutto potere su di lei…

<< Promettimi che non ti arrabbierai… >>

<< Promesso >>

<< Promettimi che, appena saprai tutto, non uscirai da questa casa… >>

<< Sora… ma che cavolo è successo? >>

<< Prima prometti >>

<< Ok… promesso… >>

<< Va bene… Si tratta di Takeru… Lui e tua sorella hanno litigato la settimana scorsa, e non si parlano da allora… >>

<< Tutto qui? Per quanto la cosa non mi dispiaccia, capita a tutti di litigare >>

<< Non è solo questo… >> disse quindi la ragazza, sedendosi sul divano ed accomodandosi tra le braccia di Taichi << … Pare che T.k si sia messo nei guai… Hikari era andata a casa sua e l’ha trovato pieno di graffi e contusioni… Dice che non ha mantenuto la promessa che le aveva fatto… >>

<< Sapevo che di quello non ci si poteva fidare… >>

<< Non credo che sia come dici tu… Io gli ho visti in questo periodo… Credimi, lui ci tiene davvero a tua sorella >>

<< Ma come fai ad esserne così sicura? Te lo ha detto, per caso? >>

<< No, ma ho visto il suo sguardo… e, credimi… sono occhi da innamorato i suoi… >>

 

 

 

Nel frattempo, Hikari era arrivata all’università… Forse lì avrebbe trovato Takeru…

Scese dalla macchina e, senza neanche preoccuparsi di chiuderla, cominciò a correre verso l’edificio nella speranza di trovarlo da qualche parte.

Cercò in qualsiasi tipo di aula o laboratorio, ma probabilmente quel giorno non era venuto. Perciò non ci pensò due volte e decise di dirigersi a casa sua.

Mentre tornava alla macchina, si accorse di una figura che sostava davanti alla sua auto… Si avvicinò un po’ timorosa, tirando poi un sospiro di sollievo non appena vide chi era…

 

<< Dai? Ma che ci fai qui? >>

Il ragazzo, sentendosi chiamare, alzò lo sguardo e sorrise.

<< Niente… passavo di qua ed ho riconosciuto la macchina di Tai. Avevo pensato di salutarlo, invece ci sei tu… >>

<< Già… Ma, scusami… vado di fretta… Devo cercare di risolvere una questione importante >>

<< È successo qualcosa di grave? >>

<< No… nulla d’irreparabile… almeno spero… Ho discusso con Takeru e adesso sto cercando di fare pace >> aveva concluso la ragazza, sorridendo tristemente.

<< Kari… devo dirti una cosa… >> la ragazza si sorprese per il tono che aveva usato il suo amico: tremendamente serio…

<< Dimmi… Ti ascolto… >>

<< Una settimana fa, precisamente lo stesso pomeriggio che ci siamo incontrati, dopo che abbiamo parlato, ho incontrato Takaishi per strada… Abbiamo cominciato a discutere… di lui, di te, di voi… >>

Hikari ascoltava attentamente le parole di Daisuke… Forse lui centrava qualcosa con tutto ciò che era capitato…

<< … Insomma, abbiamo discusso… Beh… mi sono lasciato prendere dalla rabbia e… >>

<< Cosa hai fatto, Dai? >> le veniva da piangere… Non ne capiva il motivo, ma sentiva le lacrime premerle sugli occhi.

<< L’ho colpito… >> rispose il ragazzo, abbassando la testa.

<< Perché non lo capisci?! Perché non capisci che io lo amo?! Dimmelo! >> alla fine le lacrime erano scese, ed alzò il tono della voce, cominciando a colpire Daisuke sul petto.

<< Scusami Kari… Lo so che ho sbagliato… Lui non mi ha neanche colpito… Ha provato a farlo, ma si è fermato… >>

A sentire quelle parole, Hikari pianse ancora più forte.

<< Adesso basta, Daisuke! Forse, per un po’, è meglio che non ti fai vedere da me… >> e, detto questo, prese le chiavi della macchina, mettendo poi in moto, lasciando il povero ragazzo solo nel parcheggio.

 

 

 

Non ci aveva messo molto a raggiungere la casa di Takeru… Parcheggiò e scese dalla macchina. Percorse velocemente il tragitto che la separava dal portone di casa e suonò il campanello.

<< Sì, chi è? >> le rispose una voce femminile, che la ragazza riconobbe come quella della madre di T.k.

<< Sono Hikari >>

<< Vieni pure su >>

Non se lo era fatta ripetere due volte. Percorse le scale e si ritrovò la madre del suo ragazzo davanti.

<< Mi fa piacere che tu sia venuta a trovarci. Aspetta che vado a chiamare Takeru. Intanto accomodati pure >>

La ragazza capì che la madre non sapeva nulla di cosa era successo tra loro, pertanto la ringraziò e si accomodò sul divano di casa.

 

<< Ehi, T.k… >> bussò la madre alla porta della camera del ragazzo.

<< Sì, che c’è? >>

<< Hai visite >>

<< Chi è? >>

<< Perché non vieni di là e lo scopri? Io devo uscire a fare la spesa. Ci vediamo stasera >> e, detto questo, la donna si allontanò.

Tornata in sala, si rivolse a Kari.

<< Scusami cara, ma devo andare a fare la spesa. Quell’impiastro di mio figlio arriva subito >>

<< Ok, grazie per l’ospitalità >>

<< Figurati. Ciao >> e, detto questo, la donna uscì.

 

Era poi ancora voltata verso la porta di casa, quando sentì una voce… quella stessa voce che le era mancata da morire quella settimana…

<< Ciao… >>

Ed ecco nuovamente quelle lacrime che premevano per uscire… Pensava di averle finite, dopo tutto…

<< … Come mai qui? >>

Non riusciva proprio a voltarsi, forse perché ancora troppo timorosa di affrontare quello sguardo…

<< Ho visto Daisuke… >> era meglio arrivare subito al dunque.

Si voltò poi lentamente, con gli occhi ancora arrossati dal pianto.

<< … Mi ha raccontato del vostro incontro… >>

<< … >>

<< Takeru… questa settimana, senza vederti, senza parlarti… è stata una delle peggiori della mia vita… Sei diventato troppo importante per me, ed io non voglio di certo perderti per una stupidaggine… quindi dimmi cos’è successo… dimostrami che posso ancora fidarmi di te… >> faceva fatica a parlare, la voce incrinata per il pianto, la gola che le bruciava.

<< Kari… >>

La ragazza, sentendosi chiamare, alzò il viso.

<< … Io non volevo deluderti… Non ho picchiato nessuno, ho mantenuto la promessa che ti ho fatto quella volta a casa tua… Solo che… >> mentre pronunciava queste parole, si era avvicinato a lei e le aveva preso la mano << … Io non voglio perderti, ma ci sono cose che non posso dirti… Sappi solo che cercherò di non deluderti mai più… >>

<< Perché non puoi dirmelo? >>

<< >>

<< Non ti fidi, per caso? >>

<< Ma che dici? Tu sei l’unica persona di cui mi possa fidare ciecamente >>

<< Allora perché non mi parli? Io ti ascolto… >>

<< … >>

Hikari continuava a guardare T.k, cercando una risposta almeno nei suoi occhi. Ma neanche funzionava…

Lui non voleva dirle niente, pertanto lei non sarebbe rimasta un minuto di più… Faceva male averlo davanti e non poter stare con lui come prima.

<< Come vuoi tu, allora… >> cominciò quindi a raccogliere la sua borsa e si voltò nuovamente verso il ragazzo << … Vado via… Sei una persona speciale per me, e non riuscirò tanto facilmente a dimenticarti, ma forse avevano ragione mio fratello e gli altri… non sei cambiato e non cambierai mai… >> e, dicendo questo, cominciò ad avviarsi alla porta.

 

<< Sono nei guai… >>

Poche parole, un enorme significato…

Kari non si voltò subito, ma aspettò che lui le dicesse qualcos’altro.

<< … Sono nei guai da molto tempo… da quando ero solo un ragazzino, da quando mio padre è morto… >> era la prima persona con cui ne parlava << … Lui era morto, ma non i suoi debiti con persone pericolose… In pratica devo ridare un’enorme somma a degli strozzini… Mio padre aveva chiesto un prestito per cercare di tirare avanti con la famiglia… Purtroppo non abbiamo mai navigato nell’oro, ed il posto dove abito ne è una dimostrazione… Era da tre anni che non mi cercavano… solo qualche mese fa sono ricomparsi… Sono stati loro a ridurmi così l’altro giorno… Devo trovare un modo per risolvere questa situazione… Hanno minacciato di fare del male alle persone a cui tengo… e tu sei una di quelle… >> finite le sue parole, vide Kari gettarsi tra le sue braccia e stringerlo forte.

Non c’era bisogno di parole con lei… T.k la strinse solamente… la strinse così forte che quasi le fece male. Poi nascose il viso nell’incavo del suo collo e finalmente riuscì a buttare fuori tutte quelle lacrime che aveva trattenuto per più di tre anni. Pianse come non aveva fatto mai nella sua vita.

Si sedettero sul divano, e, mentre lui cercava di sfogare tutto il suo dolore, lei gli accarezzava teneramente i capelli biondi.

Trascorsero qualche minuto così, in quella posizione.

Poi fu T.k a rompere per primo il silenzio…

<< … Scusami… >> disse, sedendosi meglio accanto a lei << … Ti sarò sembrato uno stupido… >>

<< No… Mi sei sembrato solo un ragazzo che ha bisogno d’aiuto… Perché non sei andato alla polizia? >>

<< Kari… quella è gente che non scherza… Se vado alla polizia, quelli sono capaci di far del male alla mia famiglia o a te… Non posso permetterlo questo! >> concluse, appoggiando la schiena allo schienale.

Hikari, intanto, si voltò verso di lui, appoggiandogli una mano sulla guancia.

<< Ehi, Take… vedrai che si sistemerà tutto… Non sei solo >>

Il ragazzo coprì quella mano con la sua, appoggiando poi la fronte a quella della ragazza.

<< Hika… io… >>

<< Shh… Non dire niente… >> gli disse però lei, poggiando un dito sulle sue labbra << … So quello che provi, perché è lo stesso che sento io… >> e non avrebbe potuto dire altro perché si ritrovò le labbra di Takeru sulle sue…

 

Ogni volta che T.k. la baciava, dentro di lei sentiva accendersi qualcosa…

Si mise quindi a cavalcioni su di lui e gli cinse il collo con le proprie braccia. E, mentre lo baciava, sentiva le sue mani insinuarsi sotto la sua maglietta…

<< Ehi. Take… >> riuscì a mormorare lei tra un bacio e l’altro.

<< Si? >>

<< Tua madre potrebbe tornare da un momento all’altro… >> disse poi, staccandosi da lui, continuando però a tenergli le braccia intorno al collo.

<< No… Quando va a fare la spesa sta via molto… Andiamo in camera? >> e, senza neanche aspettare una risposta, la prese in braccio e tornò a baciarla, dirigendosi verso la sua stanza.

Quindi, mentre chiudeva la porta della sua camera, l’unico rumore che si era udito erano state le risate di Hikari che si espandevano per tutta la casa…

 

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

 

 

 

Note dell’autrice:

 

(*) Questa citazione è presa dal sito Archivio di citazioni, è di un anonimo. Visitate il sito perché veramente bello.

Per quanto riguarda il titolo, ho perso un po’ di tempo per deciderlo, ma ho scelto questo perché si collega al titolo del capitolo precedente. Forse potrebbe non avere molto senso, ma nella mia testa ce l’ha, quindi mi scuso se risulta poco chiaro (_ _).

Finalmente sono riuscita a scrivere questo capitolo! Devo dire che ero indecisa se ritornare subito al presente oppure aspettare ancora un po’, e, come avete notato, ho scelto la seconda opzione

Però non ci dobbiamo dimenticare del prologo, e purtroppo, tra qualche capitolo (forse il prossimo), si tornerà al presente…

In questo ho cercato di esprimere al meglio i sentimenti dei nostri belli. Non so se sono riuscita nell’impresa, ma questa storia mi soddisfa sempre più e, anche se non è scritta proprio benissimo, a me piace… Penso che una storia debba piacere prima al proprio autore o autrice, pertanto sono contenta…

Purtroppo i tempi felici stanno svolgendo al termine… come anche la storia del resto, anche se non so ancora di quanti capitoli verrà.

Come sempre mi sembra d’obbligo scusarmi per il ritardo, ma ho davvero pochissimo tempo per scrivere… Il lavoro mi occupa tutta la giornata e la sera crollo… Quando invece non sono stanca mi svago un po’ fuori con gli amici…. Spero comunque che il prossimo aggiornamento arrivi prima…

Intanto, ringrazio tutti coloro che leggono e quindi seguono questa storia. In particolare le mie recensitrici (ma esiste come termine?) fedeli:

 

Talpina Pensierosa: grazie come sempre dei bellissimi complimenti! Visto? In questo cap T.k. ha detto tutto a Kari… Spero che seguirai anche gli altri! ^_________^.

 

soxy88: grazie per i complimenti! Mi fa piacere che ti sia piaciuta la scena con Davis, anche se so che non lo sopporti, e spero che qui tu l’abbia apprezzato ancora di più, visto che si è pentito… Poi concordo in pieno con i tuoi giudizi su T.k.! per quanto riguarda la scena iniziale con Kari, dovrai aspettare ancora poco per vedere l’evolversi della situazione… Intanto ti ringrazio ancora per le tue continue revisioni dei miei capitoli. Te ne sono davvero grata!

 

kikka2008/Sweet Dremer: lo so… sto facendo prendere le botte a T.k. da chiunque… Ma poi come faccio se no a farlo consolare da Kari? ^___^. Dai, scherzo… È che serve per la storia… E, comunque, il tuo nik è carino! Grazie anche a te per i complimenti!

 

DarkSelene89Noemi: grazie anche a te per i complimenti! Per quanto riguarda il mio modo di scrivere, beh… mi viene spontaneo. Però, è anche vero che faccio molti errori… Pertanto c’è chi mi aiuta a correggerli (vero soxy88?). Spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento! ^_________^.

 

DevilJina: ecco qua il tanto atteso capitolo! Spero che ti sia piaciuto e grazie per i complimenti sulla storia! ^_______^.

 

Ice_Princes: e così è stato: il mio spirito harmony non poteva farli lasciare in quel modo. Scusa per il ritardo nell’aggiornamento ^_______^.

 

HikariKanna: visto? L’harmony trionfa sempre! Anche se forse ancora per poco… Per quanto riguarda Daisuke… Beh… qui si è pentito un po’. Ho visto che hai aggiornato anche le tue storie! Scusa, ma non ho neanche il tempo di leggerle ç____ç. Ho una pila di aggiornamenti tra i preferiti, cercherò di rimediare…

 

kari 89: Kari si è resa conto di tutto, almeno per adesso… Purtroppo tutto filerà liscio ancora per poco… Vi rammento il prologo. La storia è iniziata con Hikari all’ospedale, dopo tutto… Spero che continuerai a seguire la mia fic… Hai visto? Ho messo anche uno stralcio di Tai/Sora, spero che l’hai apprezzato. ^________^.

 

giusyangel: ciao! Mi fa piacere sentirti. Grazie per i complimenti! Ci tengo alle scene dei baci. Vorrei che fossero sempre perfette, ma, si sa, la perfezione non esiste ^______^. Almeno non ancora…

 

 

 

Infine, mi faccio un po’ di pubblicità… Ho scritto da poco una one –shot su Full Metal Alchemist, si chiama First Kiss, ed, ovviamente, come coppia protagonista ci sono Roy&Riza… Se avete del tempo, magari, potreste dargli un’occhiatina… ^_____^.

 

 

Al prossimo aggiornamento!

Baci baci! Valy88.

 

 

 

                                

 

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Capitolo 17
*** Cadere ***


LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO


Capitolo 17 – Cadere


Da quanto tempo la stava fissando?

Un minuto? Un’ora?

Poco importava, se avesse potuto non avrebbe fatto altro per tutto il resto della giornata.

Vederla dormire, gli trasmetteva un senso di pace e serenità che, raramente, aveva provato in tutta la sua vita.

Si mise in una posizione più comoda, puntellando il gomito sul cuscino e poggiando la testa sul palmo della mano.

Adorava ogni suo più piccolo particolare, le labbra socchiuse, dalle quali usciva il suo leggero

respiro, la mano aperta appoggiata sul suo ventre piatto, il lenzuolo che la copriva fino alla vita.

L’aveva capito quel pomeriggio stesso, dopo che lei gli era crollata al suo fianco, in quell’intimo silenzio che era sceso tra loro. Si era innamorato. Per la prima volta in tutta la sua vita aveva capito veramente cosa volesse dire amare e essere amati.

Kari era così diversa da tutte le ragazze con cui era uscito o con cui era stato. Lei era semplicemente…

Bellissima, perché nonostante lei lo neghi, è la ragazza più bella che lui abbia mai conosciuto.

Dolce, ogni suo gesto è pieno di un infinita dolcezza, dal modo in cui si porta i capelli dietro l’orecchio a quando sbuffa se arrabbiata.

Unica, perché non c’è proprio nessuna, anche lontanamente, simile a lei.


Purtroppo però anche i bei momenti sono destinati a concludersi, perciò Takeru decise che era arrivato il momento di svegliarla; sua madre sarebbe rientrata tra poco, non osava immaginare quanto sarebbe stato imbarazzante se li avesse beccati in quella situazione.

Si avvicinò maggiormente a lei, con l’indice cominciò a tracciare le linee del suo viso, il contorno delle sue labbra, fino a quando non iniziò a sentire un mormorio uscire dalla bocca di lei.

<< Ehi >> sussurrò lui avvicinando il suo volto, sovrastandola anche con il suo corpo.

<< Ehi >> rispose lei socchiudendo piano gli occhi, per non rimane accecata dal cambio di illuminazione.

<< Te lo hanno mai detto che sei una dormigliona? >> chiese T.k., andandole a posare un piccolo bacio all’angolo della bocca.

<< Mah, una volta me lo disse il mio fidanzato >>

<< Ah si? E chi è, lo conosco? >>

<< Forse lo hai visto qualche volta in giro all’università, frequenta anche lui >>

<< Beh allora quando lo vedi, salutamelo ok? >> ma appena lui finì di parlare, sentì le labbra di lei sulle sue, un bacio lento, passionale, in una sola parola…stupendo.

<< E questo? Per cosa? >> domandò lui.

<< Sto salutando il mio fidanzato >> ridendo si voltò, appoggiando il ventre sul materasso e la testa sulle braccia, incrociate sul petto di lui, mentre, con una mano, Takeru le accarezzava i capelli.

<< Dovremmo alzarci…e vestirci >>

<< Perché? >>

<< Come perché? Mia madre >> guardò l’orologio sul comodino << tornerà tra poco, sai l’imbarazzo se ci trova qui, in un letto e completamente nudi? >>

Hikari parve pensarci un po’ su, ma la sua risposta non tardò ad arrivare.

<< Hai perfettamente ragione, se succedesse veramente, non credo che riuscirò mai più a guardare in viso tua madre, pertanto è meglio sbrigarsi >> e detto questo si alzò in fretta e furia.

<< Ehi…Ehi…con calma, non è ancora arrivata >> disse lui cingendole la vita.

<< Ti va se dopo andiamo a fare un giro da qualche parte? >>

<< Non dovresti neanche chiedermelo, lo sai che potrei seguirti fin in capo al mondo? >>.

Il ragazzo sorrise…Si. Si era proprio innamorato perso, doveva solo trovare il momento, ma soprattutto il coraggio per dirlo a lei. Non aveva mai pronunciato quelle due parole a voce alta, e la paura di poter rovinare tutto lo obbligava a rimandare sempre quel momento.

<< Senti Kari >>

<< Dimmi >>

<< Per quanto riguarda ciò che ti ho detto prima…>>

<< Ehi Take, è tutto apposto, troveremo una soluzione >>

<< Non farne parola con nessuno ok? Già stai rischiando troppo tu, non voglio che succeda qualcosa di brutto alle persone a cui voglio bene, quella è gente che non scherza, meglio andarci cauti >>.

<< Te lo prometto, andrà tutto bene vedrai >> e detto questo si rivestirono e andarono in cucina per bere e mangiare qualcosa.

Dopo aver messo qualcosa sotto i denti, giusto per non uscire mezzi affamati, si diressero fuori dall’appartamento.

Uscirono dal portone principale e si soffermarono sul marciapiede li davanti

<< Prendiamo la mia di macchina >> cominciò Takeru << l’ho appena riportata dal meccanico per quel rumore che faceva all’accensione, devo testarla per vedere se lo fa ancora >>

<< Va bene >> rispose lei


Nello stesso momento


<< Pronto capo >>

<< Si dimmi >>

<< Gli ho appena visti, credo stiano andando a fare un giro con l’auto >>

<< C’è anche la ragazza? >>

<< Si >>

<< Non importa, forse così quel Takaishi capisce con chi ha a che fare >>

<< Capo, aspetto sue istruzioni? >>

<< No, te lo dico adesso cosa devi fare >>

<< Ok, l’ascolto >>

<< Seguili, fai in modo di non perderli di vista, ma senza farti notare, e poi, quando sarai sicuro che non avranno alcun sospetto, solo allora, colpisci. Chiaro? >>

<< Si capo! >>

<< Ah, un’ultima cosa…fai sembrare il tutto un fortuito incidente>> e senza aspettare la risposta del suo scagnozzo riattaccò.

<< Ok ragazzi, i momenti felici sono finiti >> e dicendo questo mise in moto la macchina e iniziò a pedinare i due.



<< Allora miss, dove ti porto di bello? >>

<< Mmh fammi pensare…sulla luna? >>

Takeru guardò l’orologio posizionato nel cruscotto << avresti dovuto dirmelo un po’ prima, è tardi. Va bene lo stesso un gelato? >>

E la ragazza annuì mentre una risata sincera si espanse per tutto l’abitacolo.

<< Beh Kari, come stanno i tuoi? >> disse T.k mentre si fermava perché era scattato il semaforo rosso.

<< Loro stanno bene, con mio fratello siamo allo stesso punto, è testardo non capisce, e sto iniziando a stufarmi seriamente di tutta questa storia! Insomma stiamo parlando della mia vita, loro possono intromettersi fino a un certo punto. Sono scelte che devo fare da sola, non possono dirmi ciò che devo o non devo fare, ormai sono stanca di ripetermi, se lo capisce bene, se no tanti saluti. Non posso non volergli bene, è mio fratello, ci sto male anche io in questa situazione. >> concluse lei poggiando un braccio sullo sportello.

Takeru la guardò. Capiva i sacrifici che stava facendo per lui, si sentì anche in colpa. Se lui avesse avuto una reputazione migliore, probabilmente tutti questi problemi non si sarebbero creati. Voleva poter rimediare in qualche modo.

<< Senti Hikari facciamo così >> iniziò il ragazzo, ma venne interrotto dal suono del clacson della macchina dietro di lui. Era preso dai suoi pensieri che non si era accorto che era scattato il verde.

<< Con calma! >> imprecò ingranando la prima e lanciando un’occhiataccia nello specchietto retrovisore.

<< Allora Kari dicevo che se vuoi, potrei venire….>>

<< Attento T.k! >>


Si dice che quando si è in punto di morte, tutta la propria vita passa davanti agli occhi in un secondo. Takeru rivisse solamente gli ultimi mesi: il loro primo incontro, la loro prima litigata, il loro primo discorso “civile”, il loro primo bacio, i loro piccoli momenti che gli riempivano il cuore già colmo di tanta felicità in quell’ultimo periodo.

Rivide lei litigare con i suoi amici per lui.

Rivide loro in giro per le vie del centro felici e spensierati.

Il loro primo Natale insieme.


La testa che gli doleva, sentiva che gli occhi stavano cedendo, si voltò verso di lei e la vide immobile, svenuta. Solo un nome prima del buio….Hikari.








Continua….





Note della autrice:


Premetto che non ho scuse per il ritardo di questo aggiornamento.

Però c’è un motivo, non ho abbandonato la storia, l’ho iniziata e la voglio concludere.

Solo che in questi ultimi mesi mi sono spostata verso altri fandom, e sono molto presa.

Per cui volevo precisare che la storia avrà una sua fine, su questo sono sicura, il problema è che non so quando questo accadrà.

Nella mia testa so già come finirà. Per cui per quello che possa valere, state tranquille che ci sono, sono viva XD.

Passando al capitolo: eccolo! Il danno è fatto, se non si fosse capito, c’è stata la tragedia, l’incidente.

Ora c’è da scoprire come andrà avanti la storia, e soprattutto quali saranno le conseguenze di quanto successo.

Come sempre ringrazio chi ha commentato lo scorso capitolo, anche solo chi l’ha letto, nonostante la storia sia ferma da un po’ XD.

Grazie in particolare a:


Soxy88: che dire a te XD, mi hai sempre seguito e sostenuto, so anche che attendevi questo capitolo da un sacco, spero davvero che ti sia piaciuto e come sempre ti ringrazio per i tanti complimenti e per il sostegno *___*. Baci XD.


DevilJina: ciao XD, spero che questo capitolo ti sia piaciuto e spero che continuerai a seguire questa storia nonostante il mega ritardo. Ciao XD


giusyangel: ehilà sono contenta che l’idea di unire i due titoli ti sia piaciuta, spero che ci sarai ancora per commentare questo capitolo ciao XD.


kari 89: ciaoo XD, spero che il capitolo sia stato di tuo gradimento XD e spero anche che continuerai a seguire questa fan fiction! Grazie per i complimenti, ciao XD.


kikka2008: ciaoo la fic non è abbandonata sta tranquilla, solo che i tempi di aggiornamento si sono allungati, comunque da ora in poi cercherò di essere più veloce, scusa XP, spero che il capitolo ti sia piaciuto XD.


DarkSelene89Noemi: spero che il capitolo ti sia piaciuto, grazie del commento, ciao XD.


HikariKanna: eh sono d’accordo, viva la riappacificazione XD, però adesso è successo un casino XD, spero che il capitolo ti sia piaciuto XD. Ciao XD.



Scusate ancora per il mega ritardo, spero di ricevere qualche commento XD.


Al prossimo aggiornamento, baci valy.









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