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di pandafordinner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro indesiderato ***
Capitolo 2: *** Lavoro di gruppo ***
Capitolo 3: *** Effetto sorpresa ***
Capitolo 4: *** Fine settimana in famiglia ***
Capitolo 5: *** Sapevo sarebbe finita cosi ***
Capitolo 6: *** Le persone normali si salutano cosi ***
Capitolo 7: *** Scommessa ***
Capitolo 8: *** Paris ***
Capitolo 9: *** Stupido giornale ***
Capitolo 10: *** La proposta (parte uno) ***
Capitolo 11: *** La proposta (parte due) ***
Capitolo 12: *** Un bacio ***
Capitolo 13: *** Al diavolo la società ***
Capitolo 14: *** Visita inaspettata ***
Capitolo 15: *** Si ritorna come prima, o quasi? ***
Capitolo 16: *** Ricevimento in famiglia (parte uno) ***
Capitolo 17: *** Ricevimento in famiglia (parte due) ***
Capitolo 18: *** Ricevimento in famiglia (parte tre) ***
Capitolo 19: *** Problemi? ***
Capitolo 20: *** Discussione.... ***
Capitolo 21: *** Chiacchierata tra amiche ***
Capitolo 22: *** Intervista ***
Capitolo 23: *** Baciami come se volessi essere amato ***
Capitolo 24: *** E' una battaglia persa dall'inizio ***
Capitolo 25: *** Non è più solo una finta per me ***
Capitolo 26: *** Cena a casa Styles ***
Capitolo 27: *** Avviso ***
Capitolo 28: *** Confusione ***
Capitolo 29: *** Visita inaspettata ***
Capitolo 30: *** C'è qualcos'altro in gioco ***
Capitolo 31: *** Litigi ***
Capitolo 32: *** "Stai cedendo?" ***
Capitolo 33: *** Lasciarsi andare ***
Capitolo 34: *** "Provo lo stesso" ***
Capitolo 35: *** Non siamo la coppia perfetta ***
Capitolo 36: *** Lasciati amare. ***
Capitolo 37: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Incontro indesiderato ***


Chapter 1
 
Sono maledettamente in ritardo. Mi chiedo chi ha inventato le sveglie se alla fine non servono a niente. Stupida me che confido ancora in quell'oggetto. Sono sicura che, nonostante la colpa non sia mia, Annie rimprovererà me. Faccio per la prima volta una coda disordinata con i miei capelli e do' un'occhiata all'orologio.
"Sono definitivamente morta, me lo sento" 
Nervosa cerco tra il disordine della mia camera la mia borsa che sembra scomparsa proprio nel momento di bisogno. La trovo fortunatamente a terra dinanzi la porta dove ricordo averla gettata io il giorno prima dopo un'intensa giornata di lavoro. La svuoto sul mio letto cercando di mettere tutto l'essenziale possibile, tra cui telefono e portafoglio, e corro via verso la porta prendendo al volo le chiavi sul tavolino del salone. 
Incomincia una vera e propria corsa verso il mio studio dove mi staranno attendendo i miei due manager e il nostro nuovo produttore. Solo a pensare che sono in ritardo di due ore per un appuntamento cosi importante mi viene voglia di strozzarmi. Anzi prima butto la sveglia e poi mi strozzo. Arrivata davanti all'imponente edificio mi precipito dentro, andando verso il primo ascensore. Nell'attesa cerco il mio telefono nella borsa per vedere se ci fossero novità. La mia sfortuna era talmente tanta quella mattina che il cellulare mi cade dalle mani per poi cadere a terra e aprirsi in tre pezzi. 
"Guarda un po' chi si rivede" una risatina alle mie spalle mi fece innervosire ancora di più di quello che già fossi. Solo lui mancava nella giornata più sfortunata della mia vita.Recuperai il mio povero cellulare cercando di ricomporlo ed entrai nell'ascensore con quel condor dietro.
"In effetti per rendere peggiore la mia giornata mancavi tu" ribattei girandomi per premere il pulsante. 
Ritorno a fissare il mio povero telefono che oramai non dava più segni di volersi riprendere. Sapevo che mi stava fissando con il suo solito sorrisino. Sollevo lo sguardo e mi ritrovo i suoi splendidi occhi verdi a fissarmi. Riabbasso il volto in evidente imbarazzo. Devo dire che gli occhi potrebbero far pensare di trovarsi ad una bella persona, ma mai giudicare un libro dalla copertina. Riesco a fare un sorriso vedendo il mio telefono riprendere vita. Tiro un sospiro di sollievo pensando che per fortuna non avrei dovuto ricomprarne uno nuovo. 
"Se fossi in te non tirerei sospiri di sollievo, non avevi una riunione circa due orette fa, Frankie?" mi chiede innervosendomi ancora di più.
"Non posso dirti cosa sei altrimenti sembrerei maleducata" gli risposi a tono uscendo dall'ascensore "mi sembra che anche tu non sia puntuale. Ah dimenticavo dove hai lasciato il resto dei tuoi compagni?"
"Loro sono già qui, io mi sono trattenuto con una fan".
In effetti pensandoci bene la famosa band di cui faceva parte attirava molte ragazze. Tutte appena loro passano svengono o urlano o assumono altri atteggiamenti abbastanza strani. Devo dire che anche alcune ragazze che lavorano in studio sono state attratte dalla bellezza di questi inglesi. Ovviamente Harry è uno di quelli che ha la fama peggiore. Tutte cadono nella sua trappola conquistatrice e, per fortuna, io non sono tra quelle. 
Mi incamminai velocemente verso il mio studio. Spalancai la porta e mi ritrovai la classica scenetta che si vedono nei film. Annie sorseggiava il suo thè evidentemente per calmare l'ansia, Paul era nervoso, sentivo che sarebbe esploso a momenti. Al centro la figura del nostro mio nuovo produttore. Era visibilmente tranquillo, almeno era quello che si intravedeva. Dietro di me apparve, di nuovo, la figura sgradita di Harry. Paul si illuminò.
"Hazza" 
Si alzo' per andarlo a salutare. Era tornato magicamente contento. Io stavo riflettendo su quel soprannome ridicolo con il quale era stato chiamato da Paul. Loro si conoscevano da tre anni più o meno. Prima Paul era il loro manager, ora, dopo il loro successo, era diventato il mio.
"Siediti Frankie" disse Annie poco dopo.
"Signori a voi dispiacerebbe se i ragazzi fossero presenti a questa riunione?"
Impallidì. Annie mi guardò leggermente spaventata, ricordando il tempo passato e gli incidenti causati dopo la nostra prima riunione in gruppo. Sospirai facendo intendere che sarebbero potuti rimanere. 
Minuti dopo mi ritrovai i fantastici cinque seduti sulle sedie mentre assistevano alle idee che avrebbero contribuito all'uscita del mio primo disco.

SPAZIO AUTRICE,
MI E' VENUTA QUEST'IDEA LEGGENDO UN LIBRO,
E ALLORA HO DECISO DI PRENDERE SPUNTO E SCRIVERLA.
QUELLA CHE AVEVO INIZIATO L'HO CANCELLATA POICHE' 
NON MI CONVINCEVA.
ANYWAY SPERO VI PIACCIA.
GRAZIE A TUTTE QUELLE CHE LEGGERANNO.


 

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Capitolo 2
*** Lavoro di gruppo ***


Chapter 2

Suppongo che a momenti la mia testa possa scoppiare. La sera precedente avevo scaricato la tensione, dovuta alla riunione di gruppo, andando in un locale con le mie due migliori amiche Annie ed Allie. Quel che ricordo della serata è sicuramente l'enorme sbronza che avevo preso e l'enorme mal di testa che in questo momento mi perseguita, nonostante abbia già preso tre aspirine. Ero nel mio ufficio che sfogliavo una delle solite riviste che la mattina trovavo sulla mia scrivania. In tutte le pagine che componevano il giornalino c'erano notizie su coppie che si formavano, coppie che si lasciavano, coppie pronte al matrimonio e io a leggere ogni storia mi deprimevo sempre di più. Avevo vent'anni e non c'era l'ombra di un ragazzo che riuscisse a sopportare il ritmo frenetico della mia vita. Poi, come se non bastasse, si metteva in mezzo anche il mio gusto nel scegliere. Non avrei mai voluto un belloccio niente cervello nè tantomeno un cervellone senza fascino, una via di mezzo sarebbe andata bene, ma sta di fatto che non lo avevo. Sia perchè io non mi impegnavo a cercarlo, sia perchè avevo scartato i pochi uomini che conoscevo. 
La telefonata di Annie mi distrasse dai miei pensieri. Lei non era stata presente alla riunione mattiniera a cui, per la felicità di Paul, avevano nuovamente preso parte i fantastici cinque.
"Ehilà Annie" le dissi sorridendo.
"Com'è andata la nuova riunione?"
"Meravigliosamente" dissi con tono ironico "Paul ce l'ha ancora con me e per placare i suoi istinti omicidi, questa mattina, ha nuovamente invitato il mio nemico numero uno ad assistere. Quindi ho dovuto sia ascoltare le continue idee del produttore, sia sentire la sua fastidiosa voce"
"Secondo me è in atto un complotto 'come far sentire Frankie a disagio parte uno' "
Annie sa tutto delle continue lotte che ci sono state negli anni con Harry. Sì perchè i suoi amici potrei dire che sono simpatici, ma con lui è stato odio a prima svista. La mia migliore amica è convinta che tutto quest'odio sia nascosto da un sentimento di piacere reciproco, ma secondo me l'unica cosa che potrebbe piacermi di quell'essere è la sua lontananza da me. 
"Direi".
"E' stato davvero così terribile?" chiese timorosa
"Fin quando è stato in silenzio la sua presenza è stata accettabile, ma poi ha aperto bocca e ha rovinato tutto".
Annie ridacchiava, mentre io intravidi Paul che dal suo ufficio mi fece segno di raggiungerlo.
"Devo andare Annie" dico alla mia amica "Paul mi vuole vedere. A dopo"
"Buona fortuna"
 
Raggiungo Paul nel suo ufficio con passo svelto.
"Allora" dice iniziando un discorso "ti sei salvata in corner ieri eh?" stranamente il suo tono è abbastanza rilassato.
"Giuro che non succederà più. E' stato un terribile incidente" risposi immediatamente. 
La sua segretaria entrò poco dopo reggendo un vassoio in mano. Mi mise davanti una tazza di thè appena fatto e per Paul un caffè. 
"Un thè? Perchè vuoi farmi calmare?" chiesi bevendone un sorso.
"Ho notizie dal produttore"
"Sarà meglio che mi metta comoda allora"
"Sono sicura che dopo questa notizia per un mese non mi parlerai" rimase lui sul vago.
"Okay la cosa quì è seria. Allora Paul arriva al punto" 
Mi fissò negli occhi e tirò un sospiro poco dopo "Secondo il tuo manager ti servirebbe un duetto con qualcuno di importante. Con una persona che potrebbe farti provare cosa significhi lavorare seriamente. Quindi lui ha deciso che dovrai comporre una canzone con questo o questi cantanti" concluse lui, fissandomi con uno sguardo di chi la sapeva lunga. 
"Non può essere" urlai in preda al panico "Dovrò lavorare con LUI?"
"Loro" si schiarì la voce.
Maledetta quella sveglia inutile, maledetta me che non avevo impostato il telefono la sera prima, maledetta me ancora per non aver preso un taxi la scorsa mattina. Se fosse stato cosi non avrei incontrto Harry, lui non avrebbe partecipato alle mie due riunioni insieme ai suoi amici, il manager avrebbe preso in considerazione altre idee e io sarei felice. Quando si dice che il destino è già scritto...
"Lui anzi loro lo sanno già?" dissi avendo all'improvviso un lampo di genio che a Paul non sfuggì.
"Sembrate due ragazzini"
"Paul tu non capisci, gli renderò questo periodo il peggiore dei suoi ventidue anni"
Lui rise lasciando cadere sulla sedia.
 
In effetti avevo conosciuto i ragazzi in una circostanza del genere. Due anni prima cercai lavoro presso questi studi come segretaria. Il fato volle che diventassi quella dei ragazzi, e fu proprio in quell'occasione che io ed Harry incominciammo con il nostro odio reciproco. Lui pensava che essendo la sua segretaria avrei chinato la testa e detto 'si signore' ogni cosa lui chiedesse, ma ovviamente non aveva trovato pane per i suoi denti. Ero una ragazza che non teneva niente per sè e infatti ogni cosa lui facesse di sbagliato, glielo facevo notare insultandolo pesantemente, lui ribatteva e iniziavano le nostre liti a cui tutti si erano abituati dopo due mesi di 'collaborazione'. Infine decisero di spostarmi. Un giorno provai a tirar fuori il coraggio e di fare un' audizione e dopo avermi reputato abbastanza brava mi avevano presa e ora stavo per far uscire il mio primo disco.
 
"Allora credi di riuscire a mantenere la calma con lui vicino?" La voce di Paul mi riportò alla realtà.
"Fidati di me" risposi facendogli un occhiolino e dirigendomi verso la porta "Ah dimenticavo, li avviso io i ragazzi. Non voglio perdermi la sua faccia quando lo saprà" sorrisi uscendo dalla stanza.

SPAZIO AUTRICE,
SECONDO CAPITOLO IN DUE GIORNI. SONO MOLTO PRESA
DA QUESTA FF. FACENDO UN CONTO HO CAPITO CHE ARRIVERO'
A 30 CAPITOLI PIU' O MENO. 
IO OVVIAMENTE SPERO VI PIACCIA E CHE CONTINUI AD INCURIOSIRVI.
RIPETO CHE HO PRESO ISPIRAZIONE DA UN LIBRO.
AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO.

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Capitolo 3
*** Effetto sorpresa ***


Chapter 3
 
L'idea di riferire ai ragazzi la notizia del nostro duetto nello studio di Paul mi era sembrata ottima, ma ritornando nel mio ufficio ripensai a come sfruttare l'effetto sorpresa per far rimanere lui di sasso. Ed ecco perchè sono stata un'intera giornata con un foglio cercando le migliori idee. Fuori è buio pesto quando decido di farmi coraggio ed andare a parlare con i diretti interessati, ma prima la simpatica e stranamente allegra faccia di Annie fa capolino nel mio ufficio.
"Immagino cosa stai pianificando" afferma mentre rimetto il cellulare nella borsa. Aveva già saputo la notizia sconvolgente.
"Penso sarò diretta, ma sfrutterò l'idea sorpresa"
Ridacchia e si gira per andarsene.
"Buona fortuna" mi dice prima di chiudersi la porta alle spalle.
Mi alzo dalla poltrona e decisa mi incammino verso il loro ufficio. La luce è accesa, segno che qualcuno è ancora lì dentro. Devo dire che è abbastanza strano. Di solito solo io rimango fino a quest'ora.
Busso alla porta e dopo aver udito o immaginato un 'avanti' apro leggermente la porta. Dinanzi a me vedo Harry con Zayn con occhi spalancati. Sono curiosi si vede dalle loro facce e io sono notevolmente agitata. Entrambi stavano guardando un computer prima che entrassi. Zayn con un 'vi lascio soli' ci rimane nella stanza. Avrei voluto tanto ribattere, ma la voce sembrava tutto d'un tratto sparita. 
"Sei qui perchè?" mi chiede lui ritornando per un momento a guardare lo schermo del computer, probabilmente spegnendolo. Come se fossi stata a casa mia mi accomodo in una delle sedie libere davanti a lui. In caso di un litigio ci sarebbe stato un tavolo a separarci. 
Lui mi scruta ancora con i suoi occhioni verdi. Nella mia mente mi ero costruita un discorso con un senso, ma ora non riesco a ricordare neanche l'inizio.
"Se vuoi ringraziarmi fallo entro oggi" aggiunge lui poco dopo.
"Neanche se mi paghi. Non sono qui per questo" rispondo io.
"Perfetto arriva al punto. Tra un'ora devo uscire con i ragazzi e non ho tempo da perdere in chiacchiere, questi ricci non sono perfetti senza almeno mezz'ore di cure".
Respiro per trattenermi dallo strapparglieli i suoi 'splendidi ricci' e cerco di trovare un modo per andarmene subito da lì.
"Il punto è il mio produttore" inizio "vuole che io e voi lavoriamo insieme per un duetto"
"Certo che lo vuole. Siamo i migliori in questo campo. Scrivi la canzone poi verrai da noi e vedremo se buttarla nella spazzatura o cambiarla del tutto" afferma convinto lui.
"Allora, posso capire che ora tu stai pensando a come renderti stupendo per la prossima cretina che conquisterai, ma per un momento prova a collegare i pochi neuroni del tuo cervello. So che ti chiedo molto, ma prova" ribatto io.
Lo vedo innervosirsi e la cosa mi fa sorridere.
"Cretina?" 
"Lo sono sempre le tue donne".
Si alza venendo verso di me con sguardo assassino. Gli ho fatto perdere la pazienza in cinque minuti. Record. 
Mi afferra il volto e mi dice: "Vorrei mettere a tacere quella tu bocca per sempre. Sarebbe la soddisfazione migliore della mia vita"
Con un veloce gesto riporto una distanza di sicurezza tra noi. Non vorrei rasarlo a zero con le mie mani. 
"Punto uno lavoreremo insieme e cercheremo di andare d'accordo. Punto due se proprio non riusciamo a trattenere istinti omicidi gli uni verso l'altro ci uccideremo fuori da qui. Punto tre comportati come fanno gli altri e io sarò gentile" concludo porgendogli la mano "Affare fatto?"
"Altre scelte" chiede
"No" dico abbastanza seccata
"Affare fatto allora" mi stringe la mano abbastanza dubbioso.
Per un attimo i suoi occhi mi incatenano e riconosco il motivo per il quale ha tutto il mondo ai suoi piede. E' fottutamente, dannatamente bello. Libero la mano recuperando il contegno e riprendendo la borsa lo saluto.
"Buona serata" 
Mi volto per andarmene mentre lui continua a guardarmi "cosa aspetti non fare aspettare i tuoi ricci" gli faccio l'occhiolino e vado via. Torno nel mio ufficio e scoppio a ridere. Ci aspetta una grande collaborazione.

SPAZIO AUTRICE,
INIZIANO I PRIMI BATTIBECCHI TRA I DUE. QUESTA 
STORIA MI APPASIONA PROPRIO PERCHE' MI DIVERTE DESCRIVERE
IL RAPPORTO CHE HANNO I DUE PROTAGONISTI PRINCIPALI.
I RAGAZZI SARANNO PRESENTI DAL PROSSIMO CAPITOLO, MA AVRANNO RUOLI
SECONDARI. LA STORIA E' PRINCIPALMENTE SU HARRY E FRANKIE.
SO, AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO.

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Capitolo 4
*** Fine settimana in famiglia ***


Chapter 4 
 
Il paesaggio di campagna è sempre bello da vedere. Ogni fine settimana quando da Londra vengo nel mio bellissimo paese di nascita, mi meraviglio di quanto possa essere spettacolare un semplice campo verde. La semplicità di questo paesino è la cosa che sempre mi ha appassionato. I miei genitori sono la classica gente di campagna non abituata alle tecnologie della città, ecco perchè appena ho compiuto 18 anni sono scappata dalla mia vecchia casa. Sta di fatto che ogni settimana sono costretta a ritornare per non farli preoccupare e fargli vedere che sto bene. Oltre a me come figlia ci sono anche mia sorella e mio fratello. Loro sono molto simili ai miei genitori, abituati alla vita di campagna e a quello che la circondava. In effetti non c'è momento in cui mi chieda se sono stata adottata.
Arrivo nel vialetto della mia vecchia casa e vengo accolta dai bellissimi cani che mia madre aveva sin dalla mia nascita. Entro dopo essermi fermata un minuto a coccolarli e un ciao di mia madre mi arriva alle orecchie. Poso la borsa all'appendiabiti nel salotto e mi dirigo verso la cucina dove mia madre è intenta a cucinare. Appena mi nota sulla soglia della porta mi viene incontro abbracciandomi.
"Tutto bene Frankie?"
"Oh sì mamma, solo un po' di stanchezza da lavoro" rispondo capendo poco dopo di aver toccato un tasto dolente. 
"Se fossi stata in te avrei scelto altro. Fare la cantante Frankie, ma come ti è saltato in mente? Quante volte devo spiegartelo che devi avere piccole ambizioni eh?"
Era sempre stato cosi. Nella mia famiglia nessuno aveva condiviso la mia passione per il canto. Quando avevo fatto il provino nessuno di loro mi aveva voluto accompagnare. Non era lavoro per me dicevano e io ci avevo creduto fino a qualche mese prima, ma poi avevo fatto prevalere la parte ribelle che avevo.
"Ma oramai il danno è fatto. Vita tua sbagli tuoi" continuò poco dopo. 
Sbuffai e mi diressi verso il salone dove mio padre era intento a leggere un giornale. Alzò lo sguardo per sorridermi e ritornò alla lettura del giornale.
"Frankie quando ci presenterai il tuo ragazzo?"chiese mia madre incominciando a preparare la tavola.
"Quando ne avrò uno, mamma" le risposi prendendo una fetta di pane dal tavolo
"Mi raccomando. Tu sai che voglio un nipotino" affermo' poco dopo.
Per poco non mi strozzai con il pane. Ma può fare certi ragionamenti con una ragazza di vent'anni. Tutta strana lei.
 
 **********
 
Dopo un estenuante pranzo a casa dei miei sono ritornata nella mia Londra. 
"Sono a casa" urlai non appena varcai la soglia del mio appartamento condiviso con Annie e Allie. 
"Hey Frankie" mi saluta Annie distesa comodamente sul divano a leggere l'ennesimo libro.
"Ciao,nuovo libro?" le domando sedendomi sul divano accanto a lei.
Annuisce.
"Tutto bene dai tuoi?" mi chiede poco dopo.
"Oh si" le rispondo "c'è una novità questa volta. Mia madre vuole un nipote"
La mia affermazione la fa scattare in piedi e buttare il libro a terra.
"Scherzi?" dice seria prima di scoppiare a ridere.
"Ho la faccia di una che scherza?" le rispondo lasciandomi contagiare dalle sue risate.
"In effetti hai bisogno di un ragazzo e di relax. Che ne dici se andiamo a farci una bella vacanza in una zona di mare?"
"Odio il mare" risposi io immediatamente "e non penso servirebbe a calmare i miei nervi. Anzi grazie per il sostegno morale tuo e di Allie, ne ho bisogno".
"Perchè ci sono nuove notizie" chiede preoccupata Allie appena arrivata.
"Dovrò scrivere una canzone con i One Direction" le dico fingendo allegria.
"Mi dispiace Frankie" rispose seria.
"Tanto alla fine vedremo Harry pelato e lei con i suoi capelli in mano come prova del 'delitto'"
concluse Annie sorridendo.
"Ah e per la cronaca ho rotto con Giordan" annuncio' Allie.
Non mi stupisco più di tanto. Sono sicura al cento per mille che tra due giorni torneranno a stare insieme. Succede così ogni volta. Litigano e poi fanno pace subito dopo. 
"Ah e per la cronaca io voglio tagliarmi i capelli alla maschio" annuncio' Annie.
La fisso. "Ma sei impazzita?" le urliamo io e Allie all'unisono.
"A quanto pare la mia idea non è gradita".
Io ed Allie annuiamo e lei ritorna a leggere il suo libro dopo aver sbuffato per cinque minuti.

SPAZIO AUTRICE!!!
TUTTO BENE STUPENDE? SONO TORNATA CON
UN ALTRO CAPITOLO. COME VI SEMBRA?
PASSABILE? ORRIBILE? ACCETTABILE?
ME LO FATE SAPERE? 
NON HO MESSO I RAGAZZI PERCHE' VOLEVO INSERIRE
LA FAMIGLIA E LE AMICHE DI FRANKIE PER FAR CAPIRE UN PO'.
ANYWAY AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO.

 

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Capitolo 5
*** Sapevo sarebbe finita cosi ***


Chapter 5
 
Un'altra settimana è iniziata e, per essere precisi, la prima settimana di collaborazione con i ragazzi. Sono le sette e sono ancora davanti al mio armadio per scegliere cosa mettere. La sera prima avevamo parlato con Annie ed Allie delle cose che mi avrebbero aiutata a cambiare. I miei capelli e il mio abbigliamento era tra questi. Allie, avendo esperienza in entrambi i settori, la sera prima aveva dato ai miei capelli un tocco di colore. Dal mio castano eravamo passate ad una tonalità più chiara, che mi stava meglio. 
Per quanto riguarda i vestiti ero messa male. Allie voleva che indossassi una gonna, io volevo restare fedele ai miei jeans. Alla fine la meglio non l'ha avuto nessuna delle due. Infatti un Annie assonnata e abbastanza nervosa aveva fatto ingresso nella mia camera e aveva accontentato entrambe facendomi indossare i miei amati jeans e la camicia proposta da Allie. 
Alle otto e mezza ero già allo studio pronta per andare nel mio ufficio. 
"Buongiorno Frankie" mi saluta la nuova segretaria dei ragazzi.
Sempre carina e gentile, pronta a fare ogni cosa gli viene chiesta. Il mio esatto opposto insomma. 
"Buongiorno Honey" le rispondo cortese. Mi ero resa conto mi stesse fissando con una faccia indecifrabile. Avevo per caso scritto qualcosa sul viso o avevo una scimmia tra i capelli?
"Tutto bene?" le chiedo.
"Niente" dice lei "stai molto meglio vestita cosi. Complimenti" 
"Ehm....grazie" le rispondo sorridendole. Intanto ringraziavo mentalmente la mia Allie.
Pochi secondi dopo la figura allegra di Annie mi affianco'.
"Honey hai notato anche tu il cambiamento drastico che ha subito?" le chiede guardandomi.
"Oh si, ma mi chiedo perchè?" azzarda lei.
"Deve trovarsi un ragazzo" risponde molto schietta lei. Io la fulmino con gli occhi.
"A dire la verità ora voglio concentrarmi sul lavoro. Il cambiamento è dovuto alla mia voglia di vedermi diversa" concludo io levandomi dall'imbarazzo totale.
"Buona fortuna per oggi Frankie" mi dice Annie andando verso il suo studio.
"Crepi" le rispondo io. 
 
***********************
 
Poche ore dopo Paul mi viene a chiamare nel mio ufficio. Mi alzo per raggiungerlo fuori, dove come suo solito sta prendendo un caffè.
"Buongiorno Frankie" mi saluta fissandomi dalla testa ai piedi. Cosa aveva da guardare. Sua moglie non ha mai cambiato look? 
"Giorno" gli rispondo concentrata sui fogli che avevo in mano.
"Avete un intero studio libero" mi comunica "ma non è insonorizzato" continua ridacchiando.
Annuisco. "Nonostante siano passati due anni lo ricordo perfettamente" gli rispondo.
"Tutti lo ricordano. Le segretarie non hanno più niente di cui parlare da quando tu ed Harry non lavorate più insieme" comincia lui "Non mi stupirei se venissero ad origliare. Avete sempre avuto un modo di collaborare molto...intimo" conclude.
"Bè direi che da un punto di vista è cosi" 
Stava per andarsene quando si girò di nuovo "Comunque oggi sei Favolosa" 
Mi battè il cinque e andò via.
 
***************************
 
Lo studio è stato completamente svuotato di oggetti trasformabili in arma da delitto. Quando entrai i ragazzi erano già seduti vicini. Avevano tutti un computer personale davanti aperto, tranne Harry che era a telefono. Alzarono lo sguardo per sorridermi e poco dopo anche lui si rese conto della mia presenza e concluse la conversazione.
"Hey Frankie bel cambiamento" mi dice Zayn. Gli sorrido come ringraziamento. 
"Honey mi aveva detto di questo cambiamento di look, ma non immaginavo questo" aggiunge Harry.
Avevo una voglia di matta di sorprenderlo, ma la sua segretaria gli aveva spifferato tutto.
"Le donne lo fanno spesso" rispondo io accomodandomi in uno dei posti vuoti. 
"In due anni che ti conosco questa è la prima volta che lo fai" ribatte.
"Ora lo fatto, ma penso cambierò ancora. Avevo pensato di farmi bionda o ti dispiace che io cambi?" gli rispondo a tono alzando un po' la voce.
"Ragazzi calmatevi" ci intima Niall.
"Il carattere schifoso non cambia però" dice con aria da saputello.
"Non voglio cambiarlo" gli rispondo visibilmente irritata.
"Tu forse no, ma non pensare che i futuri ragazzi riescano a sopportarti".
Come avere la testa di Honey servita su un piatto parte uno prossimamente in sala. Chi gli aveva permesso di dire i fatti miei ad Harry?
"Per favore ragazzi non iniziate" ripete Liam
"Detto dalla stessa persona che cambia ragazza allo stesso modo dei calzini non mi stupisco. Mi chiedo ma non ti confondi con i nomi delle volte?" dico io alzandomi dalla sedia e poggiando le mani sulla tavola per essergli più vicina "Ah no, usi dei nomignoli, giusto? Del tipo tesoro, amore, principessa" concludo ridacchiando.
La sua espressione è visibilmente arrabbiata. Direi di averlo colpito nel profondo del suo orgoglio. Per qualche secondo rimaniamo entrambi in piedi lanciandoci sguardi assassini, poi stanca mi risiedo sulla mia sedia.
"Passiamo al lavoro" dico voltandomi a guardare verso Liam evitando in ogni modo la figura di Harry. Cerco di prendere un foglio dalla mia borsa quando alzando la testa me lo ritrovo di fronte. Ora non c'era più un tavolo a separarci.
"Allora io e i ragazzi prima di scrivere cerchiamo di farci venire un tema. Un argomento principale, capisci? Ora vorrei sapere hai pensato a quale potrebbe essere il tuo?"mi dice guardandomi fisso negli occhi.
Abbasso gli occhi imbarazzata "Se devo essere sincera no" sussuro porgendo gli occhi al foglio. 
Harry sbuffa mormorando un semplice 'lo sapevo' che in quel momento fu la goccia che fece traboccare il vaso.
"Se hai problemi risolvili riccio" sbotto io abbastanza nervosa.
"In questo momento l'unico problema che ho sei tu. Sei cosi insopportabile..."
"Ragazzi, non riniziate" ripete Liam
"Zitto tu" diciamo all'unisono io e Harry puntandogli il dito contro.
"Sempre meglio di te" ricomincio io urlandogli contro.
Stava per ribattere quando un Paul abbastanza furioso e rosso in viso fa ingresso nello studio.
"Avete cinque minuti per riprendervi e presentarvi sorridenti nel mio ufficio" disse minaccioso. Detto ciò esce sbattendo la porta.
"Ops..." Abbiamo esagerato me lo sento.
"Puoi dirlo forte" annuisce Harry.
"Sapevo sarebbe finita cosi" conclude Louis.

SPAZIO AUTRICE!!
ALLORA, INIZIA LA COLLABORAZIONE TRA I 
SEI E CON ESSA ANCHE LA DURA LOTTA TRA HARRY E FRANKIE.
CHI AVRA' LA MEGLIO? 
COME VI SEMBRA? ME LO DITE CON UNA RECENSIONE?? *occhidolci*
SPERO VI PIACCIA. AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO.

 

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Capitolo 6
*** Le persone normali si salutano cosi ***


Chapter 6
 
Sono ancora immobilizzata nello studio con Harry al mio fianco nella mia stessa situazione. Questa volta abbiamo davvero esagerato. Ci siamo comportati come bambini e siamo arrivati al punto di essere sgridati da Paul. Il mio rapporto con Harry deve assolutamente cambiare, questa collaborazione deve esserci nel vero senso della parola o rischio di buttare all'aria i miei sogni.
"Si può sapere cosa stai facendo?" mi dice Harry risvegliandomi dai miei pensieri.
"Paul ha detto che vuole vederci sorridenti, no? Faccio pratica" rispondo subito dopo.
Lui con una mano si colpisce la fronte e dopo un'alzata di spalle si gira verso la scrivania e rimette i fogli nel suo borsello. Subito dopo ci incamminiamo nel corridoio per raggiungere lo studio e prima di entrare blocco i ragazzi.
"E' colpa mia e di Harry. Lasciate che la sgridata la prendiamo solo noi" gli dico sorridendo.
Loro annuiscono ricambiando il sorriso e si siedono sulle sedie fuori.
"Magnanimo da parte tua" sussura Harry prima di entrare. Subito dopo in silenzio lo raggiungo ed insieme ci accomodiamo sulle sedie in ferro. Paul alza gli occhi su di noi. E' arrabbiato si vede. Penso che non basti la presenza di Harry a farlo addolcire questa volta.
"Pensavo mi potessi fidare di voi, ma continuate ad avere comportamenti da bambini. Tutti i vostri litigi hanno attirato l'attenzione di tutto l'edificio e non sto esagerando. Questo non mi sta bene. Qui si viene per lavorare e voi due rovinate quest'impegno con i vostri continui battibecchi. Perciò ho preso delle decisioni in merito a questo" sospira abbassando gli occhi per un secondo, ma meccanicamente dopo li rivolge a noi "voi due e gli altri ragazzi lavorerete fuori di qui. Fate colazione, un pranzo, un aperitivo o una cena da qualche parte e lavorate"
Vorrei tanto resplicare e dire la mia, ma so che peggiorerei la situazione quindi rimango in silenzio e mi limito ad annuire. 
"Ho terminato la pazienza. Pensavo che tu, Frankie, avessi dato un taglio a questo carattere che ti impone di avere sempre l'ultima parola. E pensavo che tu, Harry, essendo di due anni più grande avresti sopportato le sue manie. Infondo siete cosi identici da non accorgervene. Potreste andare d'amore e d'accordo, ma vi ostinate a farvi la guerra. Non vi capisco" sospira e posa lo sguardo sul suo computer battendo nervosamente le dita sulla tastiera "le mie decisioni ve le ho comunicate, ora fuori di qui"
"Ciao Paul" gli rispondo rossa di imbarazzo in volto
"Ehm alla prossima" saluta Harry poco dopo.
"Ah dimenticavo, questo fine settimana il produttore vuole vedere i primi accenni della canzone. Vi aspetta a casa sua per ospitarvi. Buona collaborazione" conclude Paul e, noi ci lasciamo sbattere la porta del suo ufficio alle spalle.
Cinque minuti in quella stanza mi hanno stravolto la giornata.
"Come è andata?" azzarda Liam.
Mi lascio cadere a terra sedendomi a gambe incrociate sul pavimento e abbassando il volto. Harry si tortura i ricci da quando siamo usciti segno evidente del suo nervosismo.
"Non bene direi dalle vostre facce. Una cosa positiva c'è" dice Liam. Ci voltiamo a guardarlo curiosi "Non state litigando" continua lui.
Sia io che Harry facciamo un verso di disapprovazione e torniamo a quello che stavamo facendo ovvero placare il nervosismo.
 
***************************
 
Il giorno dopo Annie ed Allie sono molto spaventate nel vedermi tornare a casa ben due ore prima. Non avevo parlato con nessuno delle decisioni di Paul, nè tanto meno avevo parlato della litigata che c'era stata con Harry. Dalla faccia di Annie sembra che ieri non le sia stato comunicato niente.
"E' uno di quei giorni per caso" chiede Allie.
In effetti solo in quei giorni mi è capitato di ritornare prima ed è normale che Allie ne sia al corrente.
"Tranquilla no. Ho un appuntamento con i ragazzi per scrivere questa benedetta canzone tra circa 20 minuti. Sono venuta per cambiarmi" risposi io intenta a cercare qualcosa di comodo nell'armadio. Dovevamo incontrarci in uno di quei locali molto famosi preda dei giornalisti, ma Harry non penso abbia riflettutto molto sulla scelta del locale.
Prendo la prima maglia e il primo pantalone che mi capita sotto gli occhi e vado a cambiarmi in bagno.
"Come mai vi incontrate fuori?" chiede Annie incuriosita dalla situazione.
"Abbiamo avuto delle incomprensioni ieri alzando un tantino la voce e Paul ha detto chiaramente che non vuole vederci più lavorare insieme nello studio" le rispondo velocemente uscendo dal bagno saltellando per infilarmi una scarpa.
Sono nervosa lo ammetto. Non riuscirò mai ad andare d'accordo con Harry neanche volendolo. Paul dice che siamo simili, ma la penso diversamente.
Lascio i capelli legati con un elastico e non mi curo di truccarmi poichè sono in ritardo di un bel po'.
"A dopo ragazze" le saluto chiudendomi la porta alle spalle.
Raggiungo il locale con un taxi e mi ci precipito dentro. Mi guardo intorno e la gente che mi circonda sembra uscito da uno di quei film dove sono presenti i nobili.
"Cerca qualcuno?" chiede una voce alle mie spalle. Mi giro per incontrare la figura della cameriere del locale.
"Ehm sì. Cinque ragazzi. Uno è riccio, uno biondo, uno ha i capelli neri con un ciuffo biondo, uno è rasato e l'ultimo ha i capelli alzati marroni" cerco di descriverli, sperando capisca.
"Tu sei Frankie, vero?" mi sorride. Annuisco e mi fa cenno di seguirla verso una sala più tranquilla.
"Eccoli" mi indica un tavolo dove effettivamente sono seduti i ragazzi.
"Grazie" le rispondo gentile.
Sono abbastanza diversi da come sono di solito. Hanno un'aria stanca e non sono allegri come ogni mattina. Mi dirigo verso di loro e appena arrivata accenno un saluto che viene ricambiato immediatamente.
"Sono invidioso, hai avuto la possibilità di vestirti comoda mentre io sto morendo in tenuta da lavoro" mi dice Harry guardandomi.
In effetti sono ancora in giacca e cravatta per l'incontro che avevano avuto stamattina organizzato dai loro manager.
"Io invece ti invidio perchè amo la tua giacca" rispondo io meravigliandomi di avergli fatto una specie di complimento.
"Iniziamo bene" sento sussurrare Liam agli altri.
Istintivamente sorrido e porgo la mano ad Harry.
"Ricominciamo?" gli chiedo
"Dobbiamo" risponde stringendomela.
"Bene. Ragazzi ho ricevuto un' e-mail dal produttore. Vuole vederci e vedere le basi della canzone per sabato. Ci invita anche a restare lì per un giorno in modo tale da darci consigli" dice Louis smanettando sul computer.
"Dobbiamo solo metterci a lavoro. Ho pensato a cosa potrebbe essere dedicata la canzone, ma non mi è venuta ispirazione. Sono in crisi prima di iniziare" dico io toccandomi nervosamente il ciuffo e portandomelo indietro.
"La prima volta è sempre cosi non preoccuparti. Harry ti aiuterà molto visto che ne ha da vendere di ispirazione e Niall e Louis sono molto bravi a comporre la musica. Io e Zayn daremo una mano ad entrambi i gruppi dividendoci. Verrà bene vedrai" mi tranquillizzò Liam.
"Grazie" rispondo sinceramente mostrano un sorriso.
"Ordiniamo qualcosa?" chiede Harry
 
*********************************
 
Un'ora dopo siamo ancora seduti vicino al tavolo con un foglio davanti. Ho una grande dose di caffeina in circolo nel mio corpo e pensare che non dovrei neanche toccarlo il caffè.
Scrivo e continuo a cancellare. Sapevo che non sarei riuscita a combinare niente. Creare una canzone sembra un'impresa impossibile per me, peggio di scalare una montagna a piedi nudi.
I ragazzi se ne sono accorti. Ogni tanto Louis mi aiuta a creare qualche verso che io prontamente cancello perchè non è mai abbastanza.
"Basta cosi" sbotto io ad un certo punto "mi scoppia la testa, voglio solo tornare a casa in questo momento" concludo.
"Ha ragione. Per oggi credo sia abbastanza" aggiunge Niall.
Mi alzo dalla sedia seguita dagli altri e mi dirigo a pagare.
"Lascia pagare noi" dice Harry dietro di me.
"No assolutamente. La canzone è mia e io vi sto tenendo impegnati troppo devo sdebitarmi" ribatto porgendo le banconote alla cassiera.
"La canzone è nostra. Andiamo Frankie, siamo cinque uomini con una donna non sarebbe un gesto da galantuomo far pagare te" aggiunge lui porgendo invece la carta.
"Non è un appuntamento e non siamo tornati indietro nel tempo. Non mi offendo se mi lasci pagare" concludo io.
"Sembrava troppo strano passare una giornata senza litigi" sentì dire da Liam.
Io ed Harry stavamo ancora battibeccando su chi dovesse pagare il conto, quando la cassiera annoiata dai nostri botta e risposta prese sia i miei soldi che la carta dividendo il costo a metà.
Abbastanza deluso Harry si dirige fuori dai suoi amici e poco dopo li raggiungo anche io. 
"Scusa" diciamo entrambi per poi scoppiare a ridere. 
Lui si gratta la testa imbarazzato "Ehm Liam ha avuto un'idea" inizia lui "vorrebbe azzardare una cena domani, ma solo il nostro gruppo?" conclude lui.
"Ovvero io e te?" deglutisco abbastanza imbarazzata.
Annuisce e abbassa il viso guardandosi le scarpe.
"Va bene" affermo "l'unica cosa vorrei scegliere io il posto e magari, per evitare litigi dividiamo il conto come oggi"
"D'accordo" dice alzando il viso e fissandomi.
"Ora me ne vado" gli porgo la mano come cenno di saluto. Lui l'afferra e mi si avvicina per lasciarmi un leggero bacio sulla guancia. 
"Che hai fatto?" dico arrossendo notevolmente.
"Le persone normali si salutano cosi" fa spallucce
"Va bene che siamo una specie di colleghi, ma tu mantieni i tuoi spazio e io i miei, d'accordo?" rispondo ancora rossa in viso come un pomodoro. Lui se ne accorge e ridacchia per poi fare mimare un si come vuoi con le labbra e fare un cenno di saluto allontanandosi.
Non posso arrossire per un suo bacio. No è decisamente escluso.
 
********************************
 
Torno a casa stravolta con l'unica intenzione di distendermi sul letto e non alzarmi fino a domani. 
"Sono a casa" urlo appena varco la soglia di casa.
Annie ed Allie si precipitano accanto a me.
"Allora?"chiedono in coro.
"Allora cosa? Lui è vivo e io anche. Non è abbastanza?" rispondo sedendomi sul divano.
"Senti ciccia non puoi liquidarci cosi. Io ed Allie abbiamo immaginato scene dove tu lo provochi, lui ti zittisce mettendoti in bocca delle patatine e tu per vendeta gli fai fare il bagno nella coca cola" mi dice Annie ridendo.
"Non abbiamo litigato fino a quando non è arrivato il momento di pagare. Poi però ci siamo scusati a vicenda e...niente. Tutto bene" confesso fermandomi alla fine.
"Domani allora andiamo a divertirci sia perchè finalmente andate d'accordo sia perchè sono tornata con Giordan" esulta Allie.
Purtroppo, nonostante sia una festaiola devo rinunciare e rimandare l'uscita.
"Domani non posso. Lavoro"
"Con i ragazzi" dice Annie.
"Ad essere sincera domani lavoro solo con Harry" rispondo facendo subito finta di pensare ad altro.
"Con Harry? Io lo sapevo..." ridacchia Annie.
"Conosco quell'affermazione" la minaccio.
"La nostra amica ci snobba per un cantante che peraltro odiava" mi punzecchia Allie.
"La smettete? E' lavoro. Niente di più" dico indignata.
"Guarda qua" dice Annie porgendomi una rivista "il ragazzo sceglie bene" continua mostrandomi una foto di Harry con una belloccia tutta tette. Sicuramente una modella.
"Secondo me le conquista con la bellezza. Non posso negare sia un bel ragazzo" aggiunge Annie poco dopo.
"Scherzi spero. Lui è Harry Styles. Basta il nome a farle cadere ai suoi piedi" ribatte Allie.
"Un mix di entrambi" concludo io prendendo il telecomando ed accendendo la tv. 
Sono stanca di parlare o solo pensare a lui per oggi.

SPAZIO AUTRICE,
COME VI SEMBRA QUESTO SESTO CAPITOLO??
DEVO DIRE CHE E' STATO UN PO' LUNGO DA SCRIVERE. 
SUL QUADERNO SONO 8 PAGINE MENTRE SUL COMPUTER SEMBRA CORTISSIMO.
SPERO VI PIACCIA.
AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO.

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Capitolo 7
*** Scommessa ***


Chapter 7
 
Il ristorante è stracolmo di gente. Ho optato per un semplice posto sconosciuto dal mondo giornalistico. Sono sicura che Harry non conosca il luogo e che quando lo vedrà si mangerà le unghie dal nervoso e questo mi può solo procurare soddisfazione. Piccola perchè dobbiamo ricordare che io e lui siamo momentaneamente in pace. 
Approfitto del suo ritardo per chiamare la mamma e farmi sentire un po, anche se potrei farne a meno. 
"Ciao mamma" la saluto dopo che lei ha risposto a telefono con uno squillante pronto.
"Frankie, stavo proprio pensando a te" mi informa.
Magnifico "Riguardo?"  
"Pensavamo che questo sabato potresti ospitarci a casa tua,magari vediamo una buona volta la tua dimora a Londra e colgo l'occasione per rivedere le ragazze" dice molto decisa.
"Mi piacerebbe" inizio "Ma questo fine settimana io non sono a casa" concludo deglutendo.
"Come mai?" chiede secca mia madre.
"Devo andare a casa del produttore per dei giorni per scrivere una canzone" le svelo. Missione non sorbirmi le chiacchiere di mamma per un giorno superata, si spera.
"Frankie stai dicendo davvero? E' sabato e tu lavori. Sapevo che questo lavoro ti avrebbe allontanato da noi. Sono solo i primi tempi, ma scommetto che appena sarai più famosa ti dimenticherai completamente di noi"
"Non è mai capitato e per una volta hai già da dire" alzo un po' la voce completamente spazientita. Non può decidere cosa devo o non devo fare della mia carriera. Ho vent'anni e ho la maturità di scegliere della mia vita.
"Le ho già sentite queste parole" mi fa notare dura.
Evito di risponderle per non farla arrabbiare più di quanto non sia. 
"Ma magari potrei venire per vedere le ragazze" mi propone entusiasta.
"Annie viene con me" mento "ed Allie deve andare a stare a casa della mamma del suo ragazzo" continuo a mentire cercando di trovare un rimedio. Non voglio veda casa mia in mia assenza. 
Harry appare proprio in quel momento in sala. Si dirige verso di me e si china per darmi un bacio sulla guancia che io prontamente schivo, facendolo sorridere stranamente.
"Buonasera" mi dice sedendosi di fronte a me.
"Chi c'è con te, Frankie?" chiede sospetta mia madre che aveva sentito il saluto del riccio.
"E' il cameriere" mento di nuovo per non rivelarle niente e per non farle fare domande sul presunto ragazzo.
"Sei fuori a mangiare?" chiede sospettosa. Mi pare normale sia fuori, non mi sembra che una persona abbia camerieri in casa.
"Esatto. Con Annie ed Allie" oramai è diventato tutto un mentire. 
"Uhh passamele" mi chiede eccitata.
"Perchè?" chiedo sudando freddo.
"Voglio salutarle Frankie. Su passamele" dice esasperata
Faccio segno ad Harry di mantenere il silenzio per salvarmi la pelle. 
"Sono in bagno" 
"Insieme?" domanda incredula
"Si entrambe. Ma tutte queste domande questa sera? Ora vado, te le saluto io. Notte mamma!" e riattacco.
Mai e dico mai farsi venire i rimpianti di non sentire la propria famiglia. Mamma è peggio di un investigatore privato. Sospiro finalmente libera da quella allegra conversazione.
Harry mi fissa ridendo.
"Lo spettacolo è finito"gli dico minacciosa spezzando un pezzo di pane per dar l'impressione di essere una tosta, ma rendendomi solo ridicola.
"Perchè hai mentito a tua madre? chiede completamente a suo agio.
"Non voglio si intrometta in queste cose" spiego rimanendo sul vago.
"Le mamme mi adorano potevi dirle che eri al sicuro con Harry Styles"sfoggia un sorriso.
Lo fisso seria.
Lui mi fissa.
"La mia ti odia" ribatto riprendendo a mangiare il pezzo di pane. 
"Credimi mi amerebbe. Ho vari anni di esperienza alle spalle" dice vantandosi.
Prendo il grissino e lo agito per rendere il  concetto "Ripeto. La mia ti odia"
Vedo i suoi occhi illuminarsi improvvisamente "vogliamo provare?" propone
"Assolutamente no" 
"Io sono uno che non molla" insiste lui
"Lo dico per il tuo bene" lo avviso stranamente per avvertirlo della sua salute in pericolo.
Per lui, però, è diventata una vera e propria sfida. Si vede dal sorrissetto che ha assunto, dagli occhi luminosi e dall'espessione indecifrabile sul suo volto.
"Vogliamo fare una scommessa?" chiede sporgendosi nella mia direzione.
Styles cosa ti dico? Accomodati pure. 
"Va bene" gli concedo gettando la spugna.
"Potrei passare per il pranzo. Le mamme adorano quando mi complimento per quello che cucinano".
Vieni pure cosi mia madre ti farà la classica ramanzina sui cantanti montati di testa che pensano al successo e roba simile.
"Uomo avvisato mezzo salvato" cerco di non far notare il senso di colpa che mi sta assalendo.
"Perfetto" mi porge la mano che titubante stringo. 
"Auguri Harry, ti servirà"

SPAZIO AUTRICE,
SONO TORNATA DOPO UN PO' POICHE' MI SONO DEDICATA A DUE OS
DI CUI UNA LARRY CHE HO PUBBLICATO LA SCORSA SERA. LA PROSSIMA 
E' IN FASE DI SCRITTURA, MA TORNIAMO AL CAPITOLO.
COME VI SEMBRA?
BELLO? BRUTTO? DECENTE? ORRIBILE?
NON SAPREI. ASPETTO VOSTRI PARERI.
AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO

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Capitolo 8
*** Paris ***


Chapter 8
 
Il volo da Londra a Parigi era stato a dir poco tranquillo. Io ed Harry avevamo solo litigato per il posto accanto al finestrino che poi lui aveva ceduto a me da gentiluomo quale si definiva. Per il resto tutto bene. I ragazzi avevano preso subito sonno, addormentandosi minuti dopo il decollo, mentre io mi ero concenta ancora sul pezzo da scrivere. La serata prima si era conclusa con delle varie idee che però aveva tirato fuori solo Harry e nell'aereo avevo cercato di mettere qualcosa di mio.
Nonostante il volo sia stato uno dei migliori, il tragitto in macchina si può dire che è stato disastroso. Inizialmente mi ero imposta di guidare e Harry, ovviamente, si era ribellato, poichè sosteneva che io non fossi in grado di farlo e quindi si era offerto lui, ma io non mi ero arresa e alla fine indovinate chi ha vinto? Louis. Stanco delle nostre grida mi aveva tolto le chiavi da mano e si era messo al volante. 
Successivamente avevamo litigato in macchina perchè avevamo letto in maniera diversa la mappa ed entrambi volevamo avere ragione. Chi ha vinto questa volta? Il navigatore satellitare. Sempre Louis, esasperato per colpa nostra, aveva cacciato fuori il navigatore e ci aveva fatto arrivare a casa del produttore sani e salvi. 
Dovevo ammettere che il signor Cook avesse una casa stupenda. Senza dubbio era di lusso, ma non mi aspettavo diversamente da un riccone come lui. 
Harry scese dall'auto seguito da Niall. Fece un verso di approvazione per la casa e io non potei che dargli ragione.
"Al ritorno io cambio auto, con voi due non ci sto"  borbotta Niall.
Non feci in tempo a rispondere che una signora ci accolse gentilmente.
"Signorina Hoffman" dice sorridendomi "Ragazzi" continua voltandosi verso i cinque "benvenuti nella modesta residenza del signor Cook. Entrate" conclude portandoci nell'ingresso della villa.
"Se questa è modesta" affermo guardandomi intorno e stupendomi di ogni cosa.
"Puoi dirlo forte" conferma Harry al mio fianco.
Intravediamo il nostro produttore ancora in vestaglia poco lontano da noi. Ci venne incontro e ci strinse la mano affettuosamente. 
"James dove devo sistemare queste carte?" ci giriamo e un ragazzo decisamente carino regge goffamente delle carte. Purtroppo avevo previsto una scena del genere ed infatti il ragazzo inciampa nei piedi di Zayn rovesciando tutte le carte a terra e cadendo anche lui con loro. I ragazzi scoppiano a ridere mentre io invece mi inginocchio per aiutarlo.
"Non preoccuparti, non devi aiutarmi" sussurra il ragazzo in imbarazzo raccogliendo tutte le carte sparse sul pavimente.
"Figurati. Ti abbiamo distratto noi è il minimo" prendo gli ultimi tre fogli e mi rialzo porgendoglieli.
"Grazie mille" mi dice ancora rosso per l'imbarazzo in viso. Gli sorrido e raggiungo i ragazzi sul divano.
"Scusate il disturbo improvviso di mio fratello minore, ma sapete mi dà una mano con il lavoro" dice Cook dando una pacca sulla spalla a quello che aveva detto essere suo fratello "visto che devo riordinare queste carte mi faccio portare nelle vostre camere, questa sera parleremo" conclude chiamando una cameriera per farci orientare.
"Comunque sono Frankie" dico porgendo la mano al ragazzo.
"Simon, il fratello minore del tuo capo" ride stringendomela.
"Beh...io sono Harry. E' stato un piacere, ma ora dobbiamo andare" dice tirandomi via senza nemmeno farmi salutare.
Rivolgo uno sguardo di fuoco ad Harry che subito capisce e mi lascia la mano. La governante ci fa strada per vari corridoi ricchi di quadri raffiguranti la famiglia del proprietario. Mi fermo ad ammirarne uno. E' dipinta una ragazza con il signor Cook. 
"E' la figlia del signor James, avrete modo di vederla stasera" afferma la governante. Ci conduce al primo piano e si ferma vicino alla prima porta.
"Signorina Hoffman il suo alloggio. Abbiamo pensato volesse stare distante da cinque ragazzi. A loro abbiamo riservato un alloggio più spazioso avanti" apre la porta mostrandomi la camera. Una stanza grigia e scura mi appare dinanzi agli occhi. La governante sta continuando il suo giro con i ragazzi, tranne Harry, che sbalordito quanto me fissa la camera.
"Ti perderai se non la segui, ci vediamo dopo Styles" dico per poi mostrargli un sorriso ed entrare.
"A dopo"mi dice correndo verso la sua guida.
 
********************
 
Poche ore dopo sono seduta sullo stesso divano di quella mattina a bere un aperitivo aspettando la tanto attesa figlia di Cook. Intanto sto bevendo il mio terzo bicchiere di aperitivo e se continuo cosi sarò ubriaca ancor prima di cenare. Accanto a me, a distanza di sicurezza, c'è Harry visibilmente irritato ad aspettare una ragazza per cosi tanto tempo. Negli altri due divani sono comodamente seduti Zayn, Niall, Louis e Liam i quali hanno divorato l'intero piatto di stuzzichini per la fame e ora sono stanchi ed affamati. Sulla poltona, invece, è seduto il signor James, il più tranquillo tra noi. Regge il suo cocktail in mano, controlla il telefono con l'altro ed è rilassato, come se fosse abituato a quei ritardi. Volevamo accennare qualcosa sulla canzone, ma Cook ci aveva fermati ritenendo improprio parlare di lavoro prima di cenare, perciò avevamo evitato di tirar fuori altri argomenti. Quando si erano perse tutte le speranze e stavo per andare a mangiare il legno della gamba del tavolino, la tanto amata figlia del produttore fa il suo ingresso in sala. 
Essendo l'unica donna insieme a lei mi sento abbastanza a disagio, soprattutto calcolando che lei indossa un abito lungo stupendo mentre io un semplice jeans, una semplice maglia e delle semplici scarpe. Non poteva mancare poi il trucco che ha sul viso, molto appariscente e per niente semplice, mentre io invece avevo della matita nera giusto per non sembrare troppo acqua e sapone.
"Charlotte, cara, ti presento gli ospiti" le dice suo padre "Questi sono i famosi One Direction".
Charlotte li saluta tutti porgendo la mano ad ognuno di loro, ma mi stupisco quando si sofferma su Harry che accanto a me è in evidente disagio.
"Sono onorata di conoscervi. Ho sentito parlare di voi molto spesso" dice fingendo interesse per la musica improvvisamente.
"Immagino che basti aprire una rivista per trovarli" commento alzandomi "Frankie Hoffman" dico decisa mentre le stringo la mano.
"Scusa?" chiede sbigottita.
"A Frankie piace scherzare, perdonala" dice Harry al mio fianco lanciandomi un'occhiataccia.
"E' bello avere un rapporto cosi scherzoso con un proprio collega" ci dice. 
"Frankie è la simpatia fatta persona" conferma Zayn.
"I ragazzi non sono da meno" le dico.
Cook sembra pensare a tutt'altro mentre noi parliamo.
"Cosa ne dite di accomodarci a tavolo" suggerisce improvvisamente.
"Certo" gli diciamo rapidi. 
Ci spostiamo nella sala da pranzo e ci accomodiamo su delle sedie stile antico. In tavola vengono portate serie di piatti, una dopo l'altra.
"Miss Hoffman, mi dica, come trova il suo lavoro?" chiede Charlotte.
"Fantastico" le rispondo "comunque chiamami Frankie"
"Volentieri Frankie" mi dice contenta.
"Che lavoro fai invece tu?" le chiedo cercando di aprire conversazione.
"Sono una modella" esclama fiera. Ora si spiegano le gambe chilometriche e il fisico perfetto. Lancio un'occhiata ad Harry come per fargli intendere che è potrebbe fare al caso suo. 
"Quanti anni hai?" mi mostrò interessata.
"Ventiquattro" sospira. Non posso credere sia più vecchia di me, sembrerebbe il contrario. "Tu?" chiede curiosa.
"Venti" dico abbastanza in imbarazzo.
"Sei la più piccola qui in mezzo" dice cercando di fare una faccia tenera ottenendo una smorfia.
"Anche quella con più cervello" bofonchio. Ricevo una gomitata alla mia destra e mi giro per prendere a parole Harry. Poi mi ricordo che siamo cenando con dei ricconi ed evito.
La cena continua tranquilla senza ulteriori voglie assassine e domande inopportune, finchè non rimane che parlare della canzone. Cook, però, non ne ha alcuna voglia.
"Questo fine settimana deve servire per farvi conoscere e per capirvi meglio. Ci occuperemo della canzone e della musica a Londra" 
Mi sta dicendo che io sono venuta fino a Parigi per farmi capire da questo qui? Lancio uno sguardo ai ragazzi che stavano sbuffando, nervosi tanto quanto me.
James si congeda e rimaniamo io, i ragazzi e Charlotte. Zayn si alzò per fumare una sigaretta, Liam lo seguì dicendo che andava a prendere una boccata d'aria. Niall se ne uscì con la scusa del aver mangiato troppo e Louis dicendo che era stanco per la giornata. Dunque eravamo rimasti io, Harry e la figlia di Cook. 
Miss Hoffman mi lanciò un'occhiata strana, per poi mimarmi con le labbra un Via. Avevo intuito il suo piano di restare da sola e a quanto sembrava anche lui, poichè appena mi alzai mi prese per un braccio.
"Mollami qui da solo e mi vendicherò"mi sussurra minaccioso.
Dal suo sguardo vedo il panico e sono quasi tentata a restare, ma poi ricordo di quando quella mattina mi aveva fatto sembrare una stupida davanti a Simon e mi libero dalla presa.
Mi avvicino per far finta di salutarlo con un bacio sulla guancia: "La prossima volta chiedi per favore. Magari funziona".
Mi volto solo dopo aver visto il suo sguardo pieno di paura e vado via. Durante il tragitto incontro Simon che mi saluta con un cenno del capo.
"Frankie" mi richiama prima che io entri in camera "hai un bel caratterino" sorride.
"Oh grazie. Semplicemte non mi faccio mettere i piedi in testa" sorrido
"Mi piace questa cosa. Comunque vorrei rivederti. Chiamami quando vorrai azzardare ad uscire con me" dopo avermi dato un fogliettino si allontanò verso la sua camera. Aprì il foglio e vidi il suo numero "Oh grandioso" pensai.

SALVE A TUTTE,
SCUSATE IL RITARDO, MA MI SONO CONCENTRATA
SULLE DUE OS E HO TRASCURATO QUESTE. SORRY.
MA SONO TORNATA. CON UN CAPITOLO SCHIFOSO, MA SONO TORNATA.
A VOI COME SEMBRA??
ASPETTO UN VOSTRO PARERE. 
AL PROSSMO AGGIORNAMENTO

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Capitolo 9
*** Stupido giornale ***


Chapter 9
 
Sono seduta di fronte all'immenso tavolo da pranzo, desiderosa di godermi la colazione. Sono immersa nei miei pensieri mentre mangio un muffin al cioccolato con la più estrema lentezza. 
Nel frattempo Harry entra nella stanza e mi tocca una spalla come saluto.
"Giorno" mi dice sedendosi accanto a me.
"Buongiorno" gli rispondo guardando la sua faccia stanca "Dormito male?" gli chiedo.
"Non ho chiuso occhio" conferma stiracchiandosi.
"Nottata faticosa?" lo punzecchio ironica.
"Per favore. E per la cronaca mi vendicherò per questo" dice versandosi del caffè nella tazza.
Scoppio a ridere "Io non ho fatto niente"
"Ti rendi conto che sono riuscito a liberarmene solo passata mezzanotte? Poi quando sono tornato in camera avevo il terrore che potesse venire nel mezzo della notte per farmi una visita notturna, perciò ho fatto venire a dormire con me Niall, e ti assicuro che non è stato un sonno riposante" afferma.
"Povero piccolo riccio" dico ironica. Mi lancia uno sguardo esasperato e ritorna alla sua colazione.
Continuiamo tranquillamente a mangiare quando improvvisamente il mio telefono inizia a squillare. Lo prendo dalla tasca per poi scoprire essere Allie.
"Giorno cara. Come si sta a Londra?"
"Dove ti trovi?" mi chiede agitata.
"Parigi, perchè?" 
"E' evidente che non hai letto la nuova stampa del The Sun" esclama.
"Sai che non lo leggo per le stupidaggini che dice" le ricordo.
"Per tua fortuna mi è capitata una copia del giornale in mano mentre ero dal parrucchiere" mi comunica Allie.
Poso la tazza di caffè sul piattino e sbuffo: "Arriva al punto"
"Ci sono foto tue nella sezione gossip" esclama. 
Mi sembra normale sta per uscire il mio nuovo album penso che sia una notizia da giornale.
"E questo dovrebbe essere strano perchè?" le chiedo preoccupata.
"Sei stata fotografata con Harry" 
Appena lo dice punto lo sguardo al soggetto tirato in causa. Per tutta risposta lui mi fissa stranito. "Ok dammi il tempo di trovare una copia di quel coso e ti richiamo" rispondo.
"Devi stare molto calma" si raccomanda Allie, ottenendo l'effetto contrario.
Harry ancora preoccupato continua a fissarmi: "Cosa è successo?"chiede.
"Non lo so esattamente, ma siamo sulla sezione gossip del The Sun".
Mi alzo in fretta da tavola in cerca della governante.
Per mia fortuna/sfortuna la trovo nell'atrio con Charlotte che regge il giornale incriminato con una faccia sconvolta.
"Giorno" dico a entrambe.
Mi scrutano con occhi indagatori.
"Charlotte vieni a fare colazione?" cerco di inventare una scusa per prendere quel giornaletto. Lei però porge la stampa alla governante, la quale mi fissa come a volermi mordere.
Harry compare improvvisamente: "Oh il giornale!" dice furbescamente.
Addolcita, la signora consegna la copia ed Harry incomincia a correre per le scale con me alle calcagne. Lo raggiungo sfilandogli il giornale.
"Se permetti, tocca prima a me" gli dico agitata.
"Non permetto, voglio vederlo prima io" risponde riprendendoselo.
Arriviamo litigando fino alla sua camera lo seguo incurante della circostanza.
"E io che pensavo non avesse tentazioni verso di me, Miss Hoffman" mi prende in giro.
Riprendo il giornale "Non dire cretinate".
Sorride.
"Troviamo quelle pagine forza" gli dico sedendomi su una sedia della sua spaziosa camera.
Un Louis assonnato fa la comparsa nella camera "Cosa succede?"
Io sconvolta leggo il titolo: "La nuova fiamma del cantante Harry Styles, componente della band famosa One Direction".
Guardo la foto che ci ritrae fuori dal locale due giorni prima dove lui mi sta salutando.
"Non può essere" dico cercando di recuperare la calma.
Inizio a leggere l'articolo sotto gli occhi attenti di Louis ed Harry "L'emergente cantante Frankie Hoffman è stata intravista più volte in compagnia del cantante Harry Styles. Questa foto li ritrae fuori da un pub in Londra" dico a voce alta "Sicuramente non è il genere di ragazze frequentate dal giovane cantante, ma da come si comportava sembra tenere a lei in particolar modo..." continuo.
Scoppio a ridere.
"Cosa?" esclame Harry infastidito.
"Qui hanno scritto che ti brillavano gli occhi mentre mi guardavi" rinizio a ridere a crepapelle seguita da Louis.
Harry continua a leggere l'articolo. 
"In ogni caso non è niente di troppo strano" sentenzia.
"E' chiaro, sono tutte stupidaggini" gli ricordo cercando di farmi seria.
"Tu.Lui.Insieme" dice Louis scoppiando a ridere "Questa volta il The Sun si è superato"
"Per fortuna è tutto falso" concorda Harry.
"Non voglio finire per essere paragonata alle cretine con cui ti frequenti. Ho una reputazione da difendere" tendo a precisare.
"Sono single" si difende Harry "Esco con loro solo qualche volta"
"Affari tuoi" dico ad alta voce "Questa volta non è niente di serio, ma non possiamo rischiare ancora"
"Niente di serio? C'è una nostra foto che occupa mezza pagina" esclama Harry indicandomi la foto sul giornale.
"Chiudi quel coso maledetto" ribatto annoiata.
"Una cosa positiva c'è!" dice buttando la copia nel cestino.
"Ovvero?" 
"Charlotte avrà letto e ora mi lascerà stare" esclama tutto contento.
Mi colpisco la fronte con la mano e sbuffo.
"Ora voglio parlare della canzone con Cook. Voglio sapere i suoi giudizi" dico solenne.
"Chiamo i ragazzi" dice Louis.
 
********************
 
Varie ore dopo Cook ci sta salutando soddisfatto, nonostante abbia gettato nella spazzatura la bozza della canzone scritta da Harry, definendola priva di sentimenti.
Entriamo in macchina pronti a tornare a Londra.
Ovviamente Charlotte ci ha deliziati con la sua presenza. Prima di andar via sento proprio lei rivolgersi tristemente al padre:
"Non capisco cosa ci trovi in quella....è cosi bambina. Pazienza proverò con gli altri quattro"
Ma guarda tu questa. Ma bambina a chi?

SALVE A TUTTE! 
SONO TORNATA PRIMA PERCHE' HO AVUTO DEL TEMPO PER SCRIVERE.
QUI ENTRIAMO NELLA PARTE PRINCIPALE DELLA STORIA.
VI PIACE QUESTO CAPITOLO? 
LASCIATE UNA RECENSIONE AD UN POVEROPANDA??? *occhidolci*
AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO. 

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Capitolo 10
*** La proposta (parte uno) ***


Chapter 10
 
E' chiaro che tutti hanno letto il giornale della domenica, ma nessuno osa avvicinarsi per chiedere spiegazioni. Nessuno esclusa Annie, che oramai non sa più a cosa credere. E' cosi lunedi mentre io e i ragazzi eravamo concentrati sulla canzone, proprio lei arrabbiare nera compare nella stanza urlando come una pazza.
"Frankie Hoffman ora tu mi spieghi tutto" urla entrando e puntandomi il dito contro.
"Annie ora non è il momento" le rispondo guardando i ragazzi e poi lei.
"Vi lasciamo sole. Ci vuole una pausa" afferma Liam.
"D'accordo. Comunque lei è la mia migliore amica alias mio manager" li presento.
I ragazzi gentilmente la salutano per poi uscire. Tutti tranne Zayn che si trattiene ad analizzarla.
"Malik, giù le mani dalla mia amica" gli dico scherzando. Lui ridacchia e va via accennando un ciao. Annie è immobile rossa in viso. Scuote la testa per poi riprendersi.
"Allora, cos'è questa storia di te ed Harry?" mi dice facendomi un sorrisetto malizioso.
"Nessuna storia" preciso continuando a concentrarmi sulle carte.
"E le foto come le spieghi?" domanda insistendo. Scoppia a ridere sonoramente.
"Ridi tu" le dico sbuffando.
"Scusa, ma trovarmi davanti ad un articolo simile...mi è preso un colpo sapendo che le mie supposizioni erano giuste" mi informa.
"Non farti strane idee" le dico sincera "Cosa si dice dell'articolo in giro?".
Lei si rilassa sulla sedia "Allora sei agitata. Hai paura che lo sappiano tutti, eh?" mi dice soddisfatta.
"No, cara, sono infastidita. E' colpa di Paul che ci ha costretti a lavorare fuori dall'ufficio per non disturbarvi.
"Quindi solo lavoro?" chiede delusa.
"Annie!" esclamo "Ovvio! Che me ne faccio di uno come Styles?"
Inizia a sorridere malignamente. 
"Va bene, va bene!" dice alzando le mani "Comunque dove ci sono tanti litigi c'è anche tanta passione" sentenzia.
Lo sguardo che le rivolgo se potesse avere poteri la potrebbe congelare.
"Peccato" mi dice alzandosi "Le segretarie erano desiderose di qualche nuovo movimento" azzarda facendomi l'occhiolino.
La guardo esterrefatta poi rimetto gli occhi sul foglio.
"Comunque il ragazzo dal ciuffo nero non è male" ribatte.
"Starà pensando lo stesso di te, ne sono sicura".
Annie sta per andarsene quando si scontra sulla porta con Harry. Si salutano imbarazzati, poi lei mi rivolge uno strano sguardo.
"Ma cosa hanno tutti oggi?" mi lamento con Harry, che sta in piedi accanto alla porta.
"Tutto bene?" mi chiede lui. Sono sicura che in questo momento ho una faccia che farebbe paura.
"Si grazie. Perchè me lo chiedi?" gli chiedo turbata.
"Non posso farlo?" domanda basito.
"Non è che non puoi. E' che non lo fai mai" gli rispondo calmandomi.
Mi sorride "Meglio tardi che mai".
Lo fisso intensamente, stranita del suo comportamento gentile "Sputa il rospo. Cosa vuoi chiedermi?".
"Posso offrirti un caffè? Avrei una cosa da proporti" butta lì come se fosse una cosa da tutti i giorni.
"Ok, ok un caffè alla macchinetta. Dopo quel giornale non andrò neanche da Starbucks in tua compagnia".
Mentre camminiamo nell'atrio tutti si zittiscono. Harry ed io ci avviciniamo alla macchinetta dove lui inserisce le monete per il caffè.
"Forza, ti ascolto" gli dico prendendo un sorso dal mio bicchiere "come d'altronde tutti" gli faccio notare acida.
"E' proprio questo il punto, vorrei poterti parlare da solo" sussurra avvicinandosi al mio orecchio per farsi sentire.
Dietro di noi un tonfo. La segretaria dei ragazzi è svenuta.
"Non mi sembra una buona idea" rispondo secca.
Sento ridacchiare dietro di me. Mi giro e vedo i ragazzi ridere a crepapelle.
"Potrei dirtelo qui, ma Londra poi lo saprebbe in tre secondi" insiste Harry. Si sporge in avanti fino ad arrivare al mio orecchio "Forza Hoffman, accetta".
Ci rifletto per un attimo. Cosa è peggio? Far continuare a parlare l'azienda di me o incontrare il signorino fuori? 
"Va bene, ho già in mente un pub ideale. Perchè ovviamente scelgo io, giusto" gli dico ragionandoci attentamente.
"Assolutamente. Scegli tu"
Gli comunico l'indirizzo e specifico la zona. 
"Ok" mi dice alzando le spalle "Ci sarò alle otto"
Mi lascia da sola e mentre ritorna nel nostro ufficio delle teste curiose continuano a fissarlo con lo sguardo. 
In che guaio mi sono cacciata?

FINE PRIMA PARTE

SALVE A TUTTE,
IN ANTICIPO CON L'AGGIORNAMENTO. STO AVENDO MOLTO
TEMPO LIBERO E QUINDI SCRIVO. 
ALLORA QUESTO CAPITOLO E' DIVISO IN DUE PARTI. QUESTA
CHE AVETE LETTO E' LA PRIMA. LE HO DIVISE PER LASCIARVI CON LA CURIOSITA'
DELLA PROPOSTA.
SO, FATEMI SAPERE I VOSTRI PARERI.
LA VOSTRA SCRITTRICE O MEGLIO PANDA.

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Capitolo 11
*** La proposta (parte due) ***


Chapter 10 parte due
 
Sono seduta vicino al bancone del bar a bere una coca-cola, che in questo momento, stranamente, sembra l'unica cosa che può farmi calmare.
Sono stanca e l'ultima persona che vorrei incontrare è Harry. Preferirei addirittura sobirmi uno dei tanti discorsi di mia madre.
Giordan, il barista nonchè anche fidanzato di Allie, m'intrattiene dandomi a parlare e non facendomi pensare a quella che a momenti sarebbe arrivati.
"E questa faccia?" mi chiede curioso. Giordan ci conosce da sette anni e, da quando ha aperto questo pub, io e le ragazze lo veniamo a trovare spesso.
"Stanchezza" gli dico rassegnata, osservando il bicchiere ormai vuoto.
"Le ragazze arrivano più tardi?" chiede cercando di far sembrare la domanda casuale.
"Ehm no. Scusa, ma Allie non ci sarà questa sera cosi come Annie. Devo incontrare un collega. Sai com'è lavoro anche la sera" gli spiego cercando di spiegare l'assenza della sua amata.
Giordan mi guarda stranito.
"Se il tuo 'lavoro' è quel ragazzo, non capisco il perchè di questa faccia".
Mi volto in direzione dell'entrata e vedo Harry varcare la soglia. Si sta guardando intorno alla mia ricerca e, in un momento, sento la voglia di nascondermi.
"E' lui" sospiro rassegnata. Essendo un posto difficile da trovare pensavo si perdesse, ma a quanto pare...
"Frankie sorridi, hai visto bene il tuo accompagnatore?" esclama Giordan cercando di strapparmi un sorriso.
"In effetti" gli confermo. Harry è più bello del solito. Indossa una semplice t-shirt bianca con sopra una giacca abbinata ad un jeans e delle converse. Semplice e bello.
Mentre sono intento a guardarlo, mi fa un cenno con la mano e si dirige verso di me.
"Buonasera Frankie" mi saluta poco dopo.
"Si come no" dico acida.
"Ci sediamo ad un tavolo?" prova a propormi salutando Giordan.
"Se proprio dobbiamo" gli rispondo alzandomi dallo sgabello. Harry ordina un birra e mi raggiunge al tavolo.
"Vorrei ritornare a casa perciò arriva al punto" gli dico cercando di essere chiara.
"Certo" si mostra d'accordo "Ma dimmi una cosa: è sicuro parcheggiare qui?"
Lo guardo allarmata "Con che diavolo di macchina sei venuto?" chiedo irritata.
"Con quella che uso sempre" lo sento rispondere impaurito.
"Harry" lo richiamo sbattendo le mani sul tavolo "Sei un'idiota".
Lo vedo infastidito "Grazie mille! Non potevo di certo venire a piedi sapendo di avere una macchina" dichiara innervosendosi.
"Avresti contribuito a rendere l'aria meno inquinata".
Per un momento nessuno di noi osa ribattere. Cala il silenzio per vari minuti.
"Ok, abbiamo esagerato" mi dice alla fine Harry sistemandosi il ciuffo all'indietro.
"Come sempre. Visto che la stai portando per la lunga, io ordino una pizza" gli dico rassegnata facendo segno a Giordan.
"Vorrei mangiare anche io" ribatte.
Mi metto una mano tra i capelli "Finirà mai quest'inferno?" rifaccio segno a Giordan indicando la persona di fronte a me. Annuisce.
"Okay ora dimmi il perchè mi hai voluta qui" alzo un tantino la voce.
"Semplice ti rifiuti di venire in posti famosi perciò..." ribatte senza finire poichè non gliene do il tempo.
"Torniamo a noi" ripeto ancora una volta.
"Si tratta dell'articolo" inizia Harry.
"L'articolo no!" lo blocco esasperata.
"Mi fai parlare?" domanda abbastanza stanco delle mie interruzioni.
Giordan arriva con le nostre due pizze. Ridacchia e se ne va. Riderò anche io quando dovrà riconquistare Allie dopo aver litigato penso.
"Buono" mormora Harry dopo aver assaggiato un pezzo di quella delizia.
"Giordan ha origini italiane e il padre era un pizzaiolo. Quindi è di generazione"
"Italia patria della pizza" esclama.
"Comunque, ritornando al vero motivo per cui siamo qui..." 
Harry mi guarda ridendo "Okay, ma mi stavo divertendo".
Lo fisso allibita "Harry, fatti una vita".
Sorride per poi tornare a parlare.
"Tornando al discorso. Allora, grazie al famoso articolo mi sono reso conto di una cosa: farmi vedere in giro con una ragazza ha fatto diminuire le chiamate delle ragazze assillanti che hanno il mio numero...e credimi sono tante".
Il mio pezzo di pizza rimane sospeso a mezz'aria. La mozzarella inizia a scivolare per poi ricadere nel piatto.
"Scusa?" chiedo, sperando di aver tirato conclusioni affrettate.
"Negli ultimi tempi varie ragazze, in particolare una, sono diventate insostenibili" continua non facendo casa alla mia reazione.
"Poverino. Troppo irresistibile" borbotto schifata.
"Esatto. Questo solo perchè sono Harry Styles. Capisci è solo il nome" conclude.
Secondo me è idiota davvero. Non è solo il nome che lo porta ad essere cosi desiderato, ma il fatto che è fottutamente attraente. Ma questo non glielo dirò mai.
"E quindi?" domando pentendomi.
"Sei perfetta" esclama convinto.
Non può chiedermi davvero questo "Ti sei drogato?" 
Lui se la ride mentre addenta un pezzo della sua pizza. 
"Mai stato cosi lucido" dice simpatico.
Allontano l'altra metà della pizza da me, segno che mi è passata la fame.
"Prova a ripetere, perchè non può essere quello che penso"
"Davvero Frankie, per quanto strano sia ammetterlo. Sei l'unica donna che potrebbe fingere  di stare con me senza desiderarlo davvero" afferma convinto "Sarebbe perfetto" ripete.
Okay ora basta.
"Non ci pensare proprio" gli dico cercando di mantenere la calma. 
"Si scoprirebbe essere una finta, io ho molto buon gusto".
La faccia di Harry assume un'espressione scoraggiata per pochi secondi.
"Dai Frankie, potrei essere più gentile di quel che non sono con te" continua a blaterare.
"Ma perchè dovrei aiutarti?" ribatto.
"Perchè no?"osa chiedere.
"Harry, non provocare" lo avverto.
Mi rende la vita un inferno per anni e poi si aspetta possa fargli un favore. Ha sbagliato persona.
"Cosa avresti da perdere?" insiste.
"La dignità" rispondo pronta.
Rimaniamo a fissarci.
"Cosa vuoi in cambio?" mi chiede a bruciapelo.
Probabilmente ha capito che la tattica della seduzione con i suoi occhi non funziona. Ma forse si è arreso presto...sono una donna anche io.
"Sparisci" provo a suggerirgli.
"Sii meno spiritosa" 
"Se pensi che acconsenta, sei sulla strada sbagliata" gli dico chiaramente.
"Fingi di essere la mia fidanzata e ti aiuterò con l'ispirazione per la canzone, conosco vari metodi. Saro più partecipe e gentile" propone "Lo so che sono stato insopportabile in questi anni, ma prova ad aiutarmi. So che hai un animo buono" 
Rialzo gli occhi e lo vedo sfoderare un sorriso che potrebbe far sciogliere il ghiaccio al polo nord. 
"Ti prego" osa dirmi abbassando la voce.
Copro il volto con le mani cercando di nascondere l'imbarazzo. 
"Ok" sento sfuggirmi dalle labbra.
Possibile che un sorriso possa avere un effetto del genere su di me?
Harry mi afferra una mano contento "Grazie Frankie, grazie" mi dice.
"Basta!" sottraggo la mano.
Non posso credere di essere arrossita per quel contatto, di essermi sentita imbarazzata con lui, di aver acconsentito a questa stupida idea dopo un sorriso e di essere rimasta ipnotizzata dai suoi occhi. Che mi sta succedendo?
"E' definitivo?" chiede.
"Altre possibilità?" chiedo io con poco entusiasmo.
"No!" dice soddisfatto "Non ti darei tregua lo sai. Vedrai non te ne pentirai"
"L'ho già fatto. Ti prego, però, pochi appuntamenti in giro" lo ammonisco.
"Certo" afferma.
"Nel frattempo mi aiuti con la canzone" gli ricordo.
"Esattamente" promette.
"Ora meglio che vada" dico alzandomi.
"Ti accompagno" ribatte "Vado a pagare e torno"
Non mi oppongo ancora stranita da quello appena successo.
"Andiamo" mi dice prendendo la sua giacca. 
Faccio un cenno di saluto a Giordan che ridacchia. Iniziamo a camminare per il quartiere. 
"Nessuno a lavoro deve saperlo" detto le condizioni.
"Se ci tieni. I ragazzi già sanno però" mi dice.
"Immaginavo"
In pochi minuti siamo arrivati sotto casa mia.
"Io abito qui" gli indico prendendo le chiavi dalla borsa.
"Hai un abito da sera?" mi domanda.
"Ovvio, perchè?"
"Questo sabato, la band dovrà partecipare ad una serata di beneficenza dove saranno presente molte di quelle ragazze"
"Ok venerdi sera" gli confermo annuendo.
"Bene, allora buonanotte" mi dice guardandomi strano.
"Notte" rispondo.
Lo vedo avvicinarsi e indietreggio.
"Posso salutarti?" chiede.
"Lo hai già fatto" rispondo.
"Volevo solo darti un bacio sulla guancia. Tu a Parigi lo hai fatto" spiega.
"Dovevo trovare un modo per non farmi sentire da Charlotte" gli ricordo.
Lui non si arrende e continua ad avvicinarsi e io ad allontanarmi finchè il portone mi blocca. Lo sento sporgersi e darmi un veloce bacio sulla guancia, per poi allontanarsi lasciando una scia di profumo.
"Grazie di tutto. Notte" mi dice girandosi e andandosene.
Mi sento del tutto stranita. Maledetto profumo. 
Rientro nel mio appartamento.
"Ciao bella" mi dice Annie sdraiata sul divano.
"Houston abbiamo un problema" esclamo.
Mi fissa preoccupata.
"Dove lo trovo un vestito da sera?"

SALVE A TUTTE,
SONO STATA VELOCE AD AGGIORNARE?
AMMETTO CHE NON VOLEVO FARMI ASPETTARE, MA SONO STATA
COSI RAPIDA PERCHE' A ME LA STORIA STA PRENDENDO TANTISSIMO.
ANYWAY INIZIA LA VERA STORIA QUI.
VI PIACE IL CAPITOLO? 
FATEMI SAPERE CON UNA RECENSIONE.
PANDA 

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Capitolo 12
*** Un bacio ***


Chapter 11
 
"Forza Frankie, esci da quella stanza!" grida Allie dall'altra parte della porta.
"Non ci penso proprio!" le rispondo "Non uscirò mai da qui se non con un jeans e una maglia".
"Poi dice che non gli interessa Harry" sento dire da Annie.
"Concordo. Nessuna si comporterebbe così se non fosse interessata" continua Allie.
"Smettetela. Mi vergogno di farmi vedere cosi" le rispondo aprendo un pochino la porta.
"Siamo le tue migliori amiche e hai vergogna. Tra mezz'ora ti vedrà mezza Londra come pensi di comportarti?" domanda Allie facendomi spaventare ancor di più.
Non posso riuscire a sopportare gli occhi fissi su di me per una serata. Ho sempre odiato essere guardata. Certo è una cosa stranissima visto che una cantante sarà sempre guardata, ma io non riesco ad essere al centro dell'attenzione. Non è da me. Poi vestita cosi neanche mi riconosco.
"Non toccare niente di quello che abbiamo fatto" mi urla Annie "Abbiamo impiegato un'ora per farti diventare cosi".
In effetti mi avevano preparata davvero molto bene. Indosso un vestito corto, nero, che mi ha gentilmente prestato Allie. La cosa che non sopporto di questo vestito? La lunghezza. Troppo corto. 
Ai piedi indosso dei tacchi vertiginosi a cui non sono abituata. C'è un motivo per cui indosso scarpe rasoterra, no? 
In mano ho una pochette abbinata al vestito che Annie mi aveva comprato quella mattina stessa.
Sono completamente diversa dal genere di persona che sono tutti i giorni.
"Frankie stanno salendo" dice Annie entrando nella camera "Sei pronta?"
"No" rispondo continuando a torturarmi i capelli "Te?"
"Vuoi la verità? Neanch'io" afferma Annie.
Pochi attimi dopo la porta vibra. Allie va ad aprire ritrovandosi davanti il suo adorato Giordan che quella sera l'avrebbe portata fuori a mangiare. Nello stesso momento in cui io sto per prendere il primo struccante per levarmi quella maschera da faccia risuona il campanello.
Le mie amiche mi fissano.
"Devo andare io?" chiedo allarmata. Loro annuiscono. "Ok, apro".
Apro la porta e mi ritrovo Harry e Zayn in smoking. In quel momento quel briciolo di autostima che mi serviva, era andata a farsi benedire dopo averlo visto davanti alla porta. Era uno spettacolo in giacca e cravatta. Era diverso se non fosse per i suoi soliti ricci sbarazzini.
Entra con Zayn lasciando una scia di quel profumo che mi aveva stordito la scorsa sera.
Allie è rimasta immobile a fissarli. Annie invece era appena arrivata nel salotto e stava salutando il suo accompagnatore per la serata alias Zayn.
Infatti il signorino Malik aveva chiesto alla mia amica di fargli compagnia a quella serata e lei, ovviamente, aveva accettato senza perdere l'occasione.
"Ciao" saluta Allie i due ragazzi. 
Harry e Zayn si presentano stringendole la mano, per poi ricambiare anche con Giordan che l'aveva affiancata poco prima. Zayn aveva già portato Annie fuori accennando un ciao. Harry invece stava parlando con Allie, che si stava vantando di come mi aveva preparato bene.
"Ti ringrazio. Questa sera è bellissima, ma non le dirò niene altrimenti mi decapita" dice Harry ridendo.
Ride lui. Tanto tra i due quella che dovrà sopportare i tacchi sono io. Idiota.
"E' di cattivo umore, però. Si sente a disagio non è il suo modo di vestire" lo avvisa Allie.
Lui si volta per guardarmi "Non corro pericolo. Con me è sempre di cattivo umore".
Giordan ridacchia. Ora sta esagerando il signorino.
"Senti non farmi perdere la pazienza o giuro che mi rinchiudo nella mia camera e mi metto il pigiama. Quindi se ti muovi fai la migliore cosa" gli dico seccata.
"Scusa, hai ragione. Andiamo?" mi porge il braccio.
Lo evito e saluto Allie e Giordan. 
Poco dopo siamo davanti alla sua solita macchina. 
"Prego signora" mi dice aprendomi la portiera.
"Evita Styles" salgo cercando di coprire le gambe in vista.
Durante il tragitto non osa fiatare e io lo apprezzo per il gesto. Dieci minuti dopo siamo arrivati.
"Azione" mi dice Harry uscendo dalla macchina. Sforzo il migliore dei sorrisi esco da lì dentro. Mi porge nuovamente il braccio e questa volta lo accetto. Sento già gli occhi puntati su di me e infatti, poco dopo, incominciano a scattare foto a raffica.
Dentro l'edificio tiro un sospiro di sollievo. 
"Stai calma" mi suggerisce Harry "Vuoi bere qualcosa?"
"No, peggiorerebbe la situazione" ammetto "Sono troppo nervosa"
"Questa gente è nata per mettere in soggezione gli altri"
"Harry, noi siamo questa gente" gli ricordo malvolentieri.
"Ti sbagli. Siamo completamente diversi da tutti loro" mi dice porgendomi un bicchiere di acqua.
Cinque minuti dopo una mandria impazzita di ragazze di precipita verso di Harry. Lui le nota e con un braccia mi avvicina a lui.
"Harold" sento una voce.
"Ehy Hazza" dice un'altra con più confidenza.
"Buonasera" Harry le saluta come se niente fosse "posso presentarvi la mia amica Frankie?"
Tutti gli occhi si rivolgono a me. Il loro sguardo esamina il mio volto, il mio vestito, la mano di Harry stretta intorno alla vita. Notano ogni minimo particolare.
"E' Frankie Hoffman, quella dell'articolo" dice una. 
Harry si fa strada tra di loro senza mai lasciarmi.
"Se volete scusarmi vorrei presentare delle persone a Frankie" dice invitandomi con lo sguardo a seguirlo.
"Semplice come bere un bicchiere d'acqua" mi sussurra all'orecchio poco dopo.
Io sono ancora stranito dal comportamento di quelle ragazze. Tra la folla di gente intravedo Annie con Zayn che ci rivolgono un saluto con la mano.
"Vieni ti presento una persona" mi dice indicandomi un ragazzo davanti a sè girato di spalle. 
"E' l'unico qui dentro che è sana di mente. Frankie il mio amico Ed" mi dice contento Harry. Mi sento arrossire improvvisamente, non riuscendo a capacitarmi di una cosa simile.
"Piacere Ed" si presenta sorridendo. Rimango immobile a fissarlo. Harry preoccupato mi agita una mano davanti agli occhi.
"Oh scusa. E' che sono una tua fan e non riuscivo a capacitarmi del fatto che tu sia davanti a me. Comunque Frankie" ricambio il sorriso e la stretta.
"Oh davvero? Beh grazie" dice ridendo "Bella serata eh?" dice ironico. 
"Si come no" gli rispondo. Ed mi sorride.
"Sai sei diversa dalle solite accompagnatrici di Harry" afferma poco dopo.
"Spero sia un bene" 
Annuisce "Dove l'hai trovata?" chiede Ed curioso.
"Frankie è una cantante emergente.  E' una mia collega" gli spiega tralasciando i dettagli.
"Ah, allora sei una mia futura collega" commenta.
L'unico momento dove ero più rilassato viene interrotto da una ragazza biondissima, che si sta dirigendo verso di noi, camminando in maniera seducente nel suo abito bianco lungo cercando di attirare l'attenzione.
"Ti ho trovato" si rivolge a Harry per poi sporgersi e dargli un bacio sulla guancia. Lui non si muove, ma all'improvviso si è innervosito.
"Pensavo saresti venuto a prendermi" Il suo tono è di rimprovero. Capisco immediatamente  che è una di quelle che non accetta un no come risposta.
Lui le sorride "Come vedi sono in compagnia questa sera. A proposito Fortune ti presento la mia amica Frankie".
Io e Fortune ci lanciamo sguardi di fuoco. 
"Piacere" le dico acida senza neanche accennare a porgerle la mano. Lei mi evita e ritorna ad Harry.
"Che ne dici di invitarmi a ballare?" gli suggerisce lanciando uno sguardo alla pista da ballo.
"Non posso" le risponde "Ho promesso a Frankie di farla ballare".
Vedo il viso di Fortune farsi rosso di rabbia. Si gira per lanciarmi un'occhiataccia, a cui non faccio tanto caso.
"Va bene. Forza Ed visto che il tuo amico è impegnato portami tu a ballare" gli ordina trascinandolo via senza che avesse un minuto per obiettare.
"Ti prego dimmi che era lei la ragazza assillante di cui parlavi" 
"Mi dispiace, ma lei era solo una delle tante. Il peggio deve ancora arrivare" dice Harry pensieroso.
"Ci ha creduto secondo te?" gli chiedo nervosa.
"Con lei ci vuole un pizzico di finzione in più" risponde prendendomi una mano e trascinandomi sulla pista.
"Non so ballare mi dispiace" gli dico cercando di evitare.
Harry, però, non si cura delle mie lamentele e mi stringe a sè. 
"Stai esagerando" gli faccio notare. Provo a stabilire una distanza sicura tra di noi con il risultato di allontanarmi di pochi millimetri.
Fortune e Ed stanno ballando poco distanti da noi, ma, nonostante lei abbia un cavaliere, non smette di guardare il mio. Sembra che anche Harry abbia notato questa cosa.
"Pronta per il finale?" mi sussurra all'orecchio.
"Che intendi per finale?" faccio in tempo a chiedere mentre il suo volto si avvicina pericolosamente al mio. Sta scherzando spero...
Invece un attimo dopo la sua bocca è sulla mia. Rimango pietrificata per i primi secondi ripetendomi che è solo un bacio finto. Però dovrei collaborare per far credere agli altri che sia vero, no? 
Cosi quando Harry apre leggermente le labbra, io faccio altrettanto. E quando cerca di recuperare la stessa vicinanza di prima lo lascio fare. Non avrei alternative in una sala che sembra vedere solo noi da quando siamo entrati.
Nonostante sono consapevole sia cosi sento il cuore battere più veloce del normale, senza contare che le mie gambe sembrano sul punto di cedere.
Devo porre fine a questa cosa. Ancora un momento e mi staccherò mi ripeto fiduciosa.
Infatti quando Harry cerca di approfondire ancor di più quel bacio mi allontano. Lo guardo, stranita. Lui ha un'espressione indecifrabile.
"Può bastare" mi dice leggermente imbarazzato.
"Decisamente" confermo sentendo il volto in fiamme.
Fortune a pochi metri da noi ha quasi avuto uno svenimento. E non è l'unica.
"Filiamo via?" chiede Harry.
"Subito".

SALVE A TUTTE,
I'M BACK!!! 
VORREI INIZIARE RINGRAZIANDO LE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO
LO SCORSO CAPITOLO, QUELLE CHE L'HANNO MESSO TRA I PREFERITI/RICORDATE/SEGUITE
E QUELLE CHE LEGGONO SILENZIOSE. GRAZIE.
SO, IN QUESTO CAPITOLO HARRY, FRANKIE, ZAYN E ANNIE VANNO ALLA
SERATA DI BENEFICENZA. LA SERATA FRA I DUE PROTAGONISTI E' RICCA DI 
INCONTRI, ANCHE ANZI SOPRATTUTTO SGRADEVOLI. MA ALLA FINE HARRY LE LIQUIDA
TUTTE AHAHAHHA. E ALLA FINE, PER CONVINCERE TUTTI DI QUESTA IPOTETICA STORIA,
C'E' UN BACIO.
VE L'ASPETTAVATE? eh. Eh.EH? 
NO? ALLORA SORPRESA.
OKAY LA SMETTO.
FATEVI SAPERE I VOSTRI PARERI.
AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO.
PANDA

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Capitolo 13
*** Al diavolo la società ***


Chapter 12
 
ANNIE
 
Mi sento un pesce fuor d'acqua. Questa sala ospita tutta gente importante non riesco a capire cosa centro io qui in mezzo, sono solo un manager ovvero, se ci fosse una scala sociale, sarei all'ultimo posto. Mi chiedo perchè Zayn, tra le tante persone che conosce, abbia invitato me.
Vorrei tanto levarmi queste scarpe, lavarmi la faccia e ritornare con i miei amati jeans, le mie amate scarpe da ginnastica e un libro da leggere. Quanto durerà questa serata?
"E se andassimo via?" mi chiede improvvisamente Zayn.
"Te ne sarei grata a vita" gli rispondo.
"Vieni" dice prendendomi per mano.
Attraversiamo velocemente la pista da ballo dove notiamo Harry e Frankie parlare con un ragazzo dai capelli rossicci. Zayn si fa spazio passando tutte le persone. Poco dopo arriviamo in giardino. Mi sento finalmente libera. Non ci sono paparazzi, non ci sono famosi che ti squadrano dalla testa ai piedi.
Mi levo le scarpe e comincio a camminare a piedi nudi sull'erba.
"Sono libero" esclama Zayn.
Lo guardo stranita "Quello è il tuo mondo, perchè hai voglia di scappare?"
"Non è il mio mondo quello. E' vero sono famoso, ma non sono come loro. Faccio di tutto per evitare di partecipare a queste serate, ma facendo a turni, prima o poi, mi tocca" dice sbuffando "Oh Annie, a volte, vorrei essere come te. Tutto quello che hai visto lì dentro è la società che ci circonda e a me, sinceramente, fa venire la nausea" conclude accendendosi una sigaretta.
Le sue parole mi hanno colpito. Non immaginavo odiasse cosi tanto quelle persone nè immaginavo conoscesse la società che ci circonda cosi bene. In questo momento vorrei andare in fondo alla questione e conoscere il vero Malik, ma la mia timidezza mi impedisce di fargli delle domande. 
"Se, per esempio, ora ti vedessero a piedi nudi saresti etichettata come una barbona" dice.
Abbasso gli occhi imbarazzata guardandomi i piedi nudi.
"Non vergognarti Annie, a me non da fastidio, anzi è una cosa semplice. Semplice come te. E si sa le cose semplici sono sempre le più belle" afferma buttando fuori il fumo della sigaretta "Anche se vedessero me fumare penserebbero male. Immagino le prime pagine dei giornali: Il giovane Zayn Malik un cattivo esempio per i suoi fan"
Mi soffermo a fissarlo. Nonostante non stia posando per una rivista, Zayn sotto la luce della luna è decisamente stupendo. Con quella sigaretta in bocca poi...è fottuttamente irresistibile. Okay basta con questi pensieri.
"Comunque penso che tu e, ovviamente, i tuoi quattro amici siate un buon esempio per le vostre fan. Gli insegnate ad essere semplici e a non aver vergogna di quello che si è davvero. Al diavolo la società e i loro pareri. Ognuno è bello a proprio modo perchè Dio non commette mai errori, dobbiamo essere fieri di essere nati cosi" gli rispondo.
Lui sorride dopo la mia risposta.
"Ho capito che persona eri sin dalla prima volta che ti ho visto, è per questo che ti ho invitato questa sera a venire con me. Vorrei conoscerti ancora meglio se me ne dai la possibilità. Che ne dici se azzardassimo un'uscita una di queste sere?" mi chiede.
"Se ci tieni, sarebbe un piacere" affermo stupita dalla sua proposta.

 
FRANKIE
 
Penso sia stata la notte più brutta della mia vita. Non ho dormito per niente poichè continuavo a pensare alla scorsa serata e a quello successo. Senza contare che la sera prima non mi ero neanche struccata e infatti ora ne vedevo le conseguenze. Sembro uscita da un film chiamato: Panda 2 la vendetta.
Annie ed Allie mi osservano preoccupate.
"Allora, hai mantenuto il tuo patto ieri sera?" si informa Annie infilandosi un biscotto in bocca.
"Più o meno" le confermo assonnata mentre cerco di non addormentarmi con la faccia sul tavolo "Tu che fine hai fatto?"
"Sono stata con Zayn" afferma arrossendo un po'.
"Frankie?" mi chiama Allie "mi spieghi come fai a resistere a quel tipo? Se non fosse che sono fidanzata non mi sarei trattenuta" 
In effetti fino a due giorni fa l'idea di pensare ad Harry in quel modo non mi avrebbe sfiorato l'anticamera del cervello, ma ora, dopo quel bacio, sono confusa come non mai. Ieri appena sono arrivata sotto casa sono scappata immediatamente dalla sua macchina per evitare un qualsiasi discorso. Però poi ho capito che solo io sto avendo questa reazione stupida e che probabilmente per lui non è cambiato niente.
Sospiro.
"Allora, ci racconti tu cosa è successo o ce lo deve dire il giornale?" mi chiede Allie minacciosa sventolandomi sotto gli occhi il giornale.
"Il giornale" mugugno appoggiandomi con la testa sul tavolo. Sinceramente non ho voglia di raccontare la mia avventura di ieri sera. 
Allie apre il giornale sul tavolo facendolo vedere anche ad Annie. Sfoglia velocemente le pagine per arrivare agli eventi settimanali che si sono tenuti. Riesco a vedere una nostra foto in bella vista e altre due più piccole.
"Ieri sera si è svolta la serata di beneficenza" legge Annie "e Harry Styles e Zayn Malik si sono presentati elegantissimi. Il primo è stato di nuovo fotografato insieme alla cantante emergente Frankie Hoffman, sua accompagnatrice della serata. Alcuni testimoni che erano presenti ci hanno raccontato che Styles non si sia mai separato dalla sua compagna e che addirittura l'abbia baciata mentre ballavano"
"Ti ha baciata?" esclama Allie.
Alzo lo sguardo e vedo le loro facce sconcertate.
"Un bacio di scena" rispondo.
"Ma cosa dici? Ti ha baciata!" ribatte Annie.
"Allora" chiede Allie "com'è stato?"
"Non lo so...non è stato un vero bacio"
"Quale sarebbe per te il vero bacio?" mi chiede Annie spazientita.
"Be' sarebbe molto approfondito..." spiego.
"Frankie!" mi riprende Allie "Non è da te!"
In effetti non è da me. Come non è da me aver pensato nelle ultime dodici ore a quel bacio. Devo trovarmi un hobby
"Ok, approfondito o meno, come è stato?" insiste Allie.
E a questo punto non posso mentire alle mie migliori amiche "Bacia dannatamente bene".
"Non te l'ho mai detto esplicitamente, m non pensi che questo ragazzo ti piaccia'" domanda Annie, sollevando lo sguardo dal giornale.
"Cosa? No!" cerco di convincerla, mentre le mie guance si tingono di rosa.
"In effetti è strano. Dici di odiarlo, ma poi accetti di fingerti la sua fidanzata. Dici di disgustarlo e poi ti lasci baciare e affermi anche ti sia piaciuto. Non trovi sia senza senso?" 
L'argomento mi sta facendo venire dei dubbi anche a me "Ma cosa senza senso? Abbiamo fatto un patto. Io ci esco insieme e lui in cambio mi aiuta con le canzoni e il resto. Per me è vantaggioso e anche per lui. Non ci sono secondi fini" affermo cercando di convincerle.
Annie mi fissa "Se lo dici tu..."
Al diavolo Harry mi sto rovinando la vita da quando ho accettato quel patto.

SALVE A TUTTE,
OGGI SONO DI FRETTA QUINDI NON SARO' LUNGA.
IN QUESTO CAPITOLO C'E' UN PUNTO DI VISTA DI ANNIE
DOVE RACCONTA LA SERATA PASSATA CON ZAYN, POI NEL PUNTO DI VISTA
FRANKIE CI SONO LE CONSEGUENZE DELLA SERATA PRECEDENTE E DEL BACIO.
SO, VI PIACE? VADO DI FRETTA PERCIO' L'HO FATTO CORTO.
UN BACIO
 PANDA

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Capitolo 14
*** Visita inaspettata ***


Chapter 13
 
"Tutto bene Frankie?" mi chiede per la milionesima volta mia madre.
Effettivamente non sto bene. Sono a casa della mia famiglia da solo venti minuti e già sto sudando freddo. Non capisco cosa ci faccia una rivista sul tavolo del soggiorno. Se non sbaglio quì fino a qualche mese fa si leggevano solo quotidiani, questa voglia improvvisa di gossip da dove esce?
Fatemi tornare a casa!
"Sto bene mamma" la rassicuro. Ma ovviamente lei e il suo 'sesto senso da mamma' come lo chiama lei non mi credono. Mi guarda come a cercare di trovare la risposta sul mio viso. 
Richard osserva me e nostra madre con sguardo divertito. Bella, la sua attuale moglie, non riesce a trattenere una risatina. In casi come questi vorrei tanto che mi venisse un attacco di mal di pancia cosi da poter scappar via e risparmiarmi i commenti che arriveranno dopo che qualcuno della mia famiglia avrà letto l'articolo.
"Cara, proprio sicuro che non centri qualche ragazzo?" mi chiede mamma.
Il tono somiglia più o meno a quello dei bambini quando ricevono un giocattolo nuovo. Inventa una scusa, su Frankie.
"No cosa dici. Non ho tempo per i ragazzi, sono troppo impegnata con il lavoro".
Alle mie parole, tutti i presenti smettono di mangiare e mio fratello incomincia a ridere. Mia madre lo guarda stranita e io cerco di fulminarlo con gli occhi.
"Ma non è detto che non ne trovi uno..." aggiungo.
Jennifer, mia sorella, ovviamente deve subito dire la sua. "Impegnata con il lavoro. Andiamo Frankie, prenditi una pausa e trovati un uomo" mi espone la sua opinione.
Ma i fatti suoi in questa casa nessuno se li fa?
Decido di non rispondere per non dare inizio ad una discussione e continuo a girare l'insalata nel mio piatto senza mai mangiarla. 
Richard continua a ridacchiare.
"Cosa ridi?" gli chiedo.
Mi fissa e sorride "Niente, perchè?" mi risponde, ma l'hanno notato tutti che c'è qualcosa che lo diverte.
Dopo pranzo aiuto i nostri genitori a pulire e, subito dopo, cerco di parlare con Bella.
"Sai cosa gli prende a Richard?" le chiedo curiosa.
Dalla sua espressione mi rendo conto che sa qualcosa. "Oh Frankie, è tutta colpa mia" esclama.
"Di cosa stai parlando?" le chiedo preoccupata.
"Ha visto le tue foto sul giornale! Purtroppo compro sempre giornali per aggiornarmi sulle notizie delle star" si giustifica "ieri ho lasciato la rivista sul tavolo della cucina aperta e..."
"E ha visto le mie foto" concludo al posto suo.Questo è un vero problema...
"E' una cosa seria?" mi chiede Bella.
La guardo cercando una risposta da darle. In questo momento sono confusa e fin troppo.
"Ma ti pare?" le rispondo subito "Sono uscita con un cantante che fa parte della band più famosa del momento. E' evidente che non è una cosa seria".  In effetti è vero.
Bella mi guarda comprensiva "So che i tuoi genitori sono, come dire, all'antica su queste cose e che, probabilmente, se glielo presenti ci sarà un interrogatorio che lo farà scappare via, ma se tu vuoi confessarmi che ti piace io lo terrò per me. Promesso".
Okay devo ammettere che mia cognata ha un qualcosa di dolce.
"Grazie, ma non c'è niente di serio".
"Come vuoi, ma se vuoi parlare io e tuo fratello siamo sempre qui" 
"Grazie Bella" la rassicuro.
La saluto e scappo via da quella casa pregando che nessuno apra il giornale.
 
****************
 
Il telefono nel mio studio oggi non vuole smettere di stressarmi. Non voglio rispondere perchè sto cercando di leggere vari libri sulla musica che Liam mi ha prestato. Dice che potrebbero aiutarmi con il mio 'blocco dello scrittore'.
"Pronto?" rispondo con tono nervoso, facendo intendere di essere occupata.
"Frankie, c'è tuo fratello al piano inferiore" mi comunica Honey non facendo caso al mio tono.
"Chi?" chiedo stupita. In due anni che mi sono trasferita non è mai venuto a trovarmi nella mia nuova città.
"Tuo fratello Richard. Posso farlo salire?" ripete scandendo bene le parole pensando di parlare con una cretina.
"Certo. Grazie Honey".
Cerco di sistemarmi al meglio possibile e raggiungo in fretta l'atrio. Ed ecco che il mio fratellino fa ingresso in tutto il suo splendore.
"Ciao Richard" lo saluto sorpresa. Chissà che ci fa qui...
"Frankie" contraccambia baciandomi sulle guance. Tutti gli occhi sono puntati su di noi neanche la visita di mio fratello sia la notizia dell'anno.
"Che ci fai qui?" chiedo diretta, visto che sa che con me non sa fingere.
"Ieri non mi hai salutata ed eccomi qui".
Sia chiaro che io non saluto mai nessuno quando vado via. Richard, poi, non saluta nessuno.
"Posso offrirti un thè?" gli chiedo, cercando di trovare un pretesto per allontanarci da occhi indiscreti.
"Va bene" acconsente lui.
Richard odia il thè. Ora sto iniziando a incuriosirmi.
"Non che non apprezzi questa visita" gli confesso mentre premo il pulsante della macchinetta "ma voglio sapere il vero motivo per cui sei qui".
Lui è imbarazzato.
"Ho letto l'articolo" sussurra.
"Vedo che ti tieni aggiornato sul gossip londinese" gli rispondo tranquilla.
"Frankie sono preoccupato. Sei apparsa su un giornale con un tipo che nessuno di noi conosce. Ci sono vostre foto ovunque. Sono abituata a vederti sulle riviste, ma non con titoli del genere"
"Chiaro" lo fermo "Sai quanti anni ho?"gli chiedo.
"Venti" risponde stringendo i denti dal nervosismo.
"Perfetto, credi davvero che debba darti spiegazioni su cosa faccio?"
"Sono preoccupato Frankie. Non per quello che fai perchè sei abbastanza matura per sapere come funzionano le cose, ma per chi frequenti" mi dice deciso.
Meglio charire la situazione "Non ve l'ho detto per evitare le presentazioni generali visto che non è niente di serio. Lui è un bravo ragazzo e non capisco dove sia il problema" gli rispondo seccata.
"E' un cantante" dice serio "Sai come sono fatti. Troverà una migliore e rimarrai male. Frankie ragiona"
"Richard tranquillo. Fidati di me. Non è niente di importante anzi lo trovo anche abbastanza antipatico" gli dico sincera.
Lo penso davvero e non per rassicurare mio fratello. Harry Styles è l'ultimo con cui uscirei seriamente.
Appena concludo la frase, fa capolino da dietro il muro il volto perfetto di Harry. Richard lo squadra dalla testa ai piedi e fa una faccia strana.
"Hai un minuto Frankie?" mi chiede il riccio sfoderando il suo sorriso con fossette, quello che in genere usa per ottenere qualcosa.
"Ora non posso" rispondo brusca, per convincere mio fratello e per convincere me. 
Sul suo viso si fa largo un'espressione seccata.
"Quando puoi..." mi dice freddo prima di andarsene.
"Che strano comportamento avete" mi prende in giro mio fratello. 
"Te lo dicevo io".
Mi si para davanti e mi fissa a lungo.
"Vedremo...tra qualche mese verrò a farti un'altra visita e vedremo come sono andate le cose. D'accordo?" mi propone.
"Va bene" confermo. So per certo che sarà tutto uguale ad ora.
Prendo il thè che ha in mano e lo butto via. Accompagno mio fratello al piano inferiore e ritorno nel mio studio subito dopo. Ora devo solo sapere cosa vuole Harry.
Non bastava una giornata pesante, mancava lui.

BUONASERA A TUTTE,
MI SIETE MANCATE SAPETE? E' DA UN BEL PO' CHE NON SCRIVO,
MA LA SCUOLA STA DIVENTANDO PESANTE IN QUESTI GIORNI.
HO DECISO DI SCRIVERE OGGI PER DISTRARMI...I RAGAZZI SONO A VERONA E IO
A CASA DI NUOVO. MALEDETTI BAGARINI.
SICURAMENTE MOLTE COME ME....ABBRACCIAMOCI SISTERS.
CAMBIANDO PER UN ATTIMO DISCORSO, PER QUANTO RIGUARDA IL CAPITOLO
NON HO NIENTE DA DIRE, E' UN PO' PENOSO, MA NON AVEVO ALTRE IDEE.
SO, AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO CHE CI SARA' NON SO QUANDO.
BACI.
A PRESTO.

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Capitolo 15
*** Si ritorna come prima, o quasi? ***


Chapter 14
 
Quando Richard va via incomincio a dirigermi verso lo studio dei ragazzi. Busso e senza attendere risposta entro. Harry è a telefono e il mio ingresso sembra infastidirlo. Copre con una mano la cornetta mentre mi dice: 
"Ti prego la prossima volta non ti scomodare a bussare".
Io lo guardo stranita e mi accomodo sulla sedia. 
"Ti richiamo" dice al telefono. Mi rivolge uno sguardo assassino. Prevedo una litigata in arrivo e stranamente sorrido. Almeno la mia mente sarà un po' libera dai pensieri del bacio e di tutto quello che ho provato.
Saluta e riattacca.
"Volevi parlarmi?" gli chiedo facendo finta di non notare il suo cattivo umore. 
"Non voglio, ne ho la necessità".
Bene questo tono mi piace. In questi giorni c'è stato un clima fin troppo amichevole e dolce. 
"Allora, avevi la necessità di parlarmi?" riformulo la domanda.
"In effetti sì. Paul ti ha detto qualcosa?" mi chiede freddo.
"Non lo vedo da un po' di tempo" ammetto.
Harry sembra assumere un'espressione ancora più arrabbiata.
"Mi sembra ovvio. Ha mandato me a dirtelo per farmi uccidere" borbotta.
"Non uccido nessuno" mi difendo.
"Se avessi avuto la possibilità mi avresti buttato dal primo piano di questo studio".
Non lo contraddico e sorrido.
Pensandoci bene gli devo un favore. Per la prima volta dopo un giorno non sto pensando al bacio.
"Comunque" mi dice cambiando discorso "dobbiamo lavorare questo fine settimana, ma contemporaneamente anche recitare"
Perfetto penso.
"Dimmi tutto" affermo.
"Dobbiamo lavorare perchè ti aiuterò con la nostra canzone, come promesso" mi spiega mettendosi comodo sulla sedia "ma dobbiamo anche recitare poichè ci sarà un ricevimento dove parteciperà la famosa ragazza invadente e, anche la mia famiglia. Per questo motivo verrai a stare a casa mia, dove ora abitano i miei genitori"
"Un ricevimento?" ripeto.
"Certo, ci sarà anche una discussione familiare alla fine" dice annoiato.
"A cui io non parteciperò" mormoro.
"Devi" conclude Harry serio.
Forse al ricciolino non è chiaro. "Non capisco perchè dovrei. Non sono della famiglia".
Harry rassegnato sbuffa " Allora ti ritirerai prima".
Pensavo fosse intelligente. "Tu sei pazzo. Se i miei genitori non mi vedono a casa questa settimana, potrebbero farmi cercare dalla polizia inglese per tutta Londra"
"Vuoi che sia il gruppo a scrivere la canzone? Vuoi rimanere senza ispirazione per il resto della tua carriera?" il suo tono è provocatorio. 
"No! Hai promesso che mi avresti aiutato. Lo hai promesso!" urlo "Dannazione, ti ho anche baciato per rispettare i patti".
Mentre lo dico mi rendo conto che questa frase può averlo ferito nell'orgoglio, poichè ho appena offeso le sue doti di seduzione. 
Si alza dalla sedia e mi guarda minaccioso.
"La repulsione è stata reciproca".
Durante quello scontro dove a dividerci c'è solo una scrivania le nostre mani si toccano accidentalmente.
Una scossa mi attraversa tutto il corpo. Sento la pelle d'oca.
Alzo lo sguardo dalle nostre mani al suo viso. Vengo catturata dai bellissimi smeraldi che sono i suoi occhi. Non posso credere mi faccia quest'effetto.
Allontano la mano e mi risiedo. Voglio distanza tra noi. 
La mia unica soddisfazione in questo momento è che anche lui sembra abbastanza turbato.
"Ok. Dimentichiamo le ultime frasi. Fai uno sforzo e vieni a casa mia nel week-end, ma sempre se ci tieni  al mio aiuto. Puoi fare quello che vuoi, non sei obbligata a sentire nessuna discussione" dice seccato.
Se la mette potrebbe essere fattibile, devo solo trovare una scusa da rifilare a mia madre.
"Potrei venire" azzardo "ma promettimi che non sarò costretta a sentirvi discutere. Dammi la tua parola".
Harry sembra tranquillizzarsi.
"Promesso. Puoi fare quello che vuoi" dice "come fai sempre".
Questa volta ha ragione.
"Il programma?" chiedo rassegnata.
"Il ricevimento si tiene in una villa accanto casa mia. Dista circa due ore di macchina da qui. Partiremo venerdi sera. In modo da non imbatterci subito in ospiti indesiderati" mi spiega "sabato conoscerai la mia famiglia e la famosa ragazza e noi potremmo approfittare per iniziare la canzone. La sera ci sarà la cena formale ed un ballo".
Di nuovo? Non è il mio periodo fortunato a quanto vedo.
"Ripartiremo domenica, ma non prima di aver sistemato le ultime faccende. Chiaro?"  chiede Harry, che continua a girarmi intorno.
"Tutto chiaro" annuisco.
Poi mi ricordo di una cosa "Ma questa famosa ragazza alloggerà a casa tua?"
Harry è in difficoltà "Mia madre non la sopporta, ma verrà a fare varie visite credo, quindi non dovremmo mai smettere di fingere".
Sospiro rassegnata.
"Stai pensando di ucciderti?" chiede ironico Harry.
"Esatto, è quello che sto pensando" mugugno.
"Pensa che potrebbe andare peggio" sussurra ridendo.
"Non penso proprio. E non ribattere" gli intimo.
"Non lo farei mai" dice.
"Lo faresti. Faresti di tutto, ti conosco troppo bene. Ora torno a casa"
Mi alzo e mi incammino verso la porta "E' stato un piacere, come sempre" lo saluto ironica.
Ride divertito "Piacere mio" e mi fa un inchino.
E' un cretino.

SALVE A TUTTE!!!
SCUSATE LA LUNGA ASSENZA, MA RIMANDAVO SEMPRE LA FASE DI SCRITTURA
PER QUESTO CAPITOLO.
ANYWAY, HARRY E FRANKIE RITORNANO ALLE LORO VECCHIE ABITUDINI, 
PERO' C'E' QUALCOSA DI STRANO TRA LORO, O NO?
VEDREMO NEL PROSSIMO CAPITOLO.
AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO.

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Capitolo 16
*** Ricevimento in famiglia (parte uno) ***


Chapter 15
 
"Sedetevi sopra! Devo assolutamente chiudere questa valigia!" imploro alle ragazze.
"Dovevi portarti meno cose.." mi dice Allie seccata.
La guardo furiosa. "Ma se l'hai riempita tu di tutti quei vestiti!".
Annie scoppia a ridere. "Devo ammettere che ha ragione".
Allie però non si vuole assumere tutta la colpa. "Tu l'avrai riempita di libri come al tuo solito" mi dice determinata.
"In effetti mi sembrava di aver toccato della carta" conferma Annie.
Annuisco. "Mi servono per passare il tempo. E ora chiudete quella cosa!".
"Non ne avrai bisogno di libri, Harry ti terrà impegnata tutto il tempo" ribatte Allie. Sembra molto nervosa.
"Litigato con Giordan?" le chiedo. Non posso pensare che la valigia la innervosisca così tanto.
"Quando mai non litigo con Giordan" risponde cupa.
Ho centrato il punto. 
Dopo minuti riusciamo a chiudere la mia valigia.
"Oh, era ora" sospira Annie sedendosi dopo tanta fatica "Ti comprerò una valigia più grande".
"Questa è perfetta" le faccio notare.
Ma Allie sembra essere d'accordo. "Non basta se ti frequenti con Harry Styles e devi andare a casa sua per il fine settimana".
"Non frequento Harry" dico decisa.
"Vi baciate soltanto!" dice Annie.
Le tiro una maglia in faccia e ricomincio a parlare "Dicevo...non frequento Harry. Poi, è una semplice casa quella dove sto andando. Non capisco a cosa mi servano tutti quei vestiti".
Allie scoppia a ridere. "Quando arrivi a casa del riccio telefonami e dimmi quanto sia normale quella casa".
Ora sono molto tranquilla "Cosa c'è che la rende diversa?" chiedo titubante.
"Le dimensioni, il luogo dove si trova, l'interno...un po' tutto" mi conferma la mia amica.
Spalanco gli occhi stupita.
"Cambiando discorso" interrompe Annie "Cosa hai detto a tua madre?"
"Che ho un impegno di lavoro quì a Londra. Se telefona quì ditele che sono rinchiusa nello studio e non posso rispondere al cellulare" le supplico.
"Fidati di noi. Stai tranquilla" mi rassicurano.
"Non posso esserlo. Ho lo strano presentimento che succederà qualcosa di non normale in questo fine settimana".
Avrei continuato a spiegare il motivo del mio nervosismo se la suoneria del mio telefono non mi avesse interrotta.
"Sono giù, scendi" leggo ad alta voce il messaggio. Da ordini anche attraverso il telefono.
"Non farci caso" dice Annie mentre mi accompagna alla porta.
"Cercate di non litigare" mi saluta Allie. Poi vede la mia espressione e aggiunge "...troppo".
"Non posso prometterlo"  rispondo non convinta mentre le saluto.
Quando chiudo il portone noto la Range Rover di Harry parcheggiata di fronte all'ingresso.
"Ti darei una mano con la valigia, ma se oso toccarla me la daresti in testa quindi rinuncio" dice, mentre apre il cofano. Sistemo la valigia e mi affretto a salire.
"Faccio sempre da sola" gli rispondo.
"Pronta?" domanda, infilandosi gli occhiali.
"No, per niente" lo rispondo.
"Allora partiamo".
 
*********************
 
Quando arriviamo a casa di Harry è quasi mezzanotte. Il viaggio è stato molto stancante. Penso che due ore di conversazione con Styles andrebbero vietate dalla legge. Abbiamo litigato praticamente ogni minuto e, pensare che abbiamo solo parlato del mondo della musica.
Per il ritorno penso sarà meglio accendere la radio. Anche se ho il sospetto che finiremo per romperla.
"Ciao Frankie" mi apre la porta Zayn, mezzo addormentato. 
Alle mie spalle Liam si è gentilmente offerto di prendermi la valigia. 
"Grazie Liam" gli dico imbarazzata, non essendo abituata a certe cose. Mi trovo davanti ad una villa gigantesca. Allie aveva ragione.
"Ciao ragazzi" li saluta Harry.
"Ci avete messo molto ad arrivare".
In effetti abbiamo trovato molto traffico. 
"Colpa del traffico. Ci siete solo voi?" chiede.
"La tua famiglia e la band" risponde Zayn.
"Andate pure a dormire, mostro io la casa a Frankie. Una sola cosa mi servirebbe sapere. Dove hanno messo la sua camera?" si informa entrando in casa.
Zayn e Liam si guardano e arrosiscono. Strano comportamento.
"Tua madre sta facendo dei lavori in delle stanze e in pratica quelle rimanenti sono state occupate da noi. Quindi tua sorella, sapendo che ti stai frequentando con Frankie, ha pensato che ti sarebbe piaciuto condividere la stanza con lei".
"Cosa???" mi lascio sfuggire.
Probabilmente il mio tono era troppo alto visto che Zayn mi lancia un'occhiataccia. 
"La sua famiglia che è tutta una falsa e Harry non vuole sicuramente farglielo sapere, quindi non farne un dramma" mi spiega Liam.
"Non ha problemi a dormire nella mia camera, non preoccupatevi" conferma Harry "ora andate pure a dormire".
Zayn e Liam ci salutano e si dirigono verso le loro camere. Harry s'incammina verso la scalinata bianca.
"Vuoi venire o vuoi rimanere a dormire lì?" mi domanda senza guardarmi.
Afferro la valigia e lo seguo "Il divano sarebbe comodo"rispondo ironica.
Attraversiamo il corridoio sino ad arrivare alla porta della sua camera.
"Questa è la mia stanza" dice Harry.
Mi guardo intorno e devo ammettere che è una stanza davvero semplice, se non fosse per le dimensioni. Al centro c'è un grande letto matrimoniale, con di fianco una poltrona. In un lato è situata una scrivania con vari quaderni sovrapposti. Un armadio occupa tutta una parete e infine c'è una porta, che presumo porti al bagno. 
"Ti piace?" domanda il proprietario della stanza.
"Molto bella. Mi piace soprattutto la poltrona su cui dormirai" ribatto.
Nonostante abbia sonno e non riesca a controbattere bene, l'idea di condividere la stanza non voleva dire dormire nello stesso letto per me. Anche se, nonostante tutto, potevano starci anche quattro persone in quel letto.
"E io che pensavo ti saresti offerta di dormirci tu" mi stuzzica Harry.
"Come sempre pensavi male" gli dico tranquilla.
"Allora cercherò di dormire bene su quella minuscola, scomoda poltrona" sospira.
Poso la valigia sul letto per poterla disfare "Non mi fai pena".
Harry ridacchia.
"Dove posso mettere le mie cose?"
Harry spalanca l'armadio e mi apre un cassetto. "Roba lunga nell'armadio, cose piegate nel cassetto".
"Ho solo una cosa lunga che sarebbe il vestito per la serata di domani" lo rassicuro.
"Non ti preoccupare, c'è tutto lo spazio che vuoi. Qui ho solo poche cose, oramai vivo a Londra. Cerco di trascorrere meno tempo possibile qui".
Strana affermazione "Come mai?" domando curiosa.
"Perchè non ho un bel rapporto con mio padre e mio nonno, quindi evito di venire".
Non posso crederci "Davvero?"
Harry ride della mia espressione "Non sei l'unica a saper farmi perdere la pazienza. Anche loro hanno questo dono".
Vorrei continuare questa interessante conversazione, ma ho davvero troppo sonno e lui sembra stia per crollare.
"E se andassimo a dormire?" propongo, sistemando le ultime cose.
"Buona idea" acconsente sbadigliando "Ti lascio il bagno per prima". 
Afferro il pigiama e mi dirigo in bagno per cambiarmi. Quando ritorno in stanza Harry si è già cambiato: indossa una semplice pantalone della tuta e una cannottiera eppure è dannatamente sexy anche così.
Mi dirigo verso il letto e m'infilo tra le coperte. 
Il riccio dopo poco esce dal bagno e spegne la luce.
"Buonanotte" mi dice accomodandosi sulla poltrona.
"Notte" rispondo.

SALVE A TUTTE, 
SONO TORNATA PRESTO CON UN NUOVO CAPITOLO.
ALLORAAAAA, IN QUESTO CAPITOLO E' DESCRITTA
LA PRIMA NOTTE INSIEME DI HARRY E FRANKIE.
HARRY CHE E' OBBLIGATO A DORMIRE SULLA POLTRONA E 
INVECE FRANKIE CHE PRENDE A DISPOSIZIONE IL LETTO AHAHAHA.
ANYWAY VI DO UN'ANTICIPAZIONE DEL PROSSIMO:
FRANKIE E HARRY TRASCORRONO LA PRIMA GIORNATA NELLA VILLA
DEL RICCIO. LA NOSTRA PROTAGONISTA INCONTRERA' MOLTE PERSONE GIA' DI
MATTINA. POI HAZZA MANTERRA' IL PATTO E LA AIUTERA' CON LA SUA ISPIRAZIONE, CHE
PERO' NON AVRA' L'EFFETTO DESIDERATO PERCHE'.....
TUTTO QUESTO E ALTRO ANCORA NEL PROSSIMO CAPITOLO DI 
PLEASE, LET ME LOVE YOU.

PACE E AMORE.

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Capitolo 17
*** Ricevimento in famiglia (parte due) ***


Chapter 16
 
"Non per insistere Frankie, ma è tardi" sento una voce che mi parla.
Una voce maschile sta cercando di svegliarmi, ma io non voglio. Sto così bene al caldo-
"Frankie, devi svegliarti".
Non riesco a capire di chi sia questa voce, ma sarà perchè sono ancora mezza addormentata.
Apro con molta fatica entrambi gli occhi. Dopo essermi abituata alla luce riesco a vedere un volto di fronte a me. Un ragazzo, capelli marroni e occhi verdi...Oh dannazione, Harry!
In pochi minuti mi riprendo dal mio stato e ricordo tutto.
"Tutto bene?" mi chiede Harry, probabilmente preoccupato.
Sbatto le palpebre più volte "Si benissimo. Che ore sono?" domando con la voce ancora piena di sonno.
"Le nove" risponde guardandomi. 
"Cosa?" chiedo "Ho dormito davvero cosi tanto?".
"Direi di si" ribatte Harry incrociando le braccia sul petto. Continua a guardarmi. Sinceramente ho paura di guardarmi allo specchio. Immagino già i capelli arruffati, gli occhi gonfi, trucco sbavato. 
"Devo ritenermi offeso?" mi confessa avvicinandosi.
"Per cosa?" gli chiedo sedendomi sul letto.
"Le donne con cui dormo, di solito, fanno di tutto pur di essere belle sin dalla prima luce del mattino" insinua continuando a guardarmi con fare indagatore. 
Non posso crederci. Sono sveglia da nemmeno cinque minuti e già mi ha innervosito. 
"Mettiamo in chiaro che io non sono una di quelle donne con cui dormi e del mio aspetto, di prima mattina, non me ne importa niente".
"Nervosa?" chiede innocente.
Gli lancio un'occhiataccia. Harry ride, ma continua a fissarmi. "Non tirare conclusioni affrettate. Ho solo detto che questo cambiamento non me lo aspettavo. Sei così carina con la matita sbavata, sembri un cucciolo di panda".
Pensa davvero che questo possa essere un complimento?
"Spostati devo andare a cambiarmi" gli dico arrabbiata.
Lui si scosta e filo in bagno.
"Ti aspetto di sotto" sento urlare poco dopo.
E' una cosa orribile iniziare la mattina in questo modo. Io che sembro uno zombie e lui, invece, perfetto come sempre.
In pochi istanti indosso un pantalone e una maglia, pettino i capelli arruffati e mi trucco un po'.
Al diavolo il panda!
Esco dalla stanza e sorge il primo problema: non so dove andare. Decido di scendere le scale percorse la sera prima, e per mia fortuna, trovo Louis insieme ad una signora, proprio quando sto per mettermi alla ricerca della cucina. 
"Giorno Frankie" mi saluta Louis.
"Buongiorno Louis" gli rispondo.
La signora, sentendoci parlare, si volta subito.
"Louis, chi è questa ragazza?" chiede.
"Anne, questa è Frankie Hoffman" risponde Louis.
"La famosa Frankie?" afferma "Oh, cara. Io sono Anne la madre di Harry".
Ora capisco molto. La madre di Harry è una donna alta, magra, capelli castani e occhi verdi, come quelli del figlio. Sembra molto giovane e devo ammettere che il figlio le somiglia moltissimo. 
Mi sorride. 
"Piacere" mi dice porgendomi la mano.
La afferro e le sorrido a mia volta. 
"Stavo cercando la cucina" spiego ad entrambi. 
"Mio figlio avrebbe dovuto farti vedere la casa" dice Anne.
"Lo ha fatto" preciso "sono io in ritardo".
Mi rivolge uno sguardo dolce e senza preavviso mi abbraccia.
"Scusami, ma sono cosi contenta" mi dice "vieni ti mostro la casa". E così dicendo mi fa fare il giro della villa.
"Sei una cantante, vero?" 
"Si" le dico sorridendo.
"Quindi sopporti mio figlio non solo nel privato, ma anche nel lavoro?" chiede.
"Sembra di si".
Scoppia a ridere. La stessa risata del figlio.
"Scusami per l'abbraccio, ma sono contenta che mio figlio abbia trovato una ragazza fissa" mi conferma.
Non sapendo cosa risponderle, mi limito a sorriderle. Mi fa star male sapere che Harry stia prendendo in giro anche lei. 
"Da quanto conosci Harry?" mi chiede.
"Dal giorno in cui ho messo piede in quello studio, quindi due lunghi anni".
Proprio in quel momento Harry compare davanti a noi.
"Vedo che già avete fatto amicizia" dice vedendoci ridere. 
"Certo tesoro" gli conferma sua madre "la tua ragazza è cosi carina e simpatica".
"Dovevo immaginare ti sarebbe piaciuta, siete molto simili"
Per me sembra essere un complimento. Anne mi sembra davvero una bella donna.
"Mamma, ora se permetti dovremmo lavorare" dice Harry salutandola con un bacio sulla guancia.
Harry mi accompagna a fare un giro in giardino.
"Allora Frankie..."
"Harry".
Una voce stridula proveniente da dietro di noi mi fa sobbalzare. Mi giro e mi ritrovo davanti una signora. Capelli mossi e biondi, magra, alta. 
"Caroline" la saluta Harry. All'improvviso mi prende la mano e me la stringe. 
"Tutto bene? Da quanto tempo" gli dice.
"Sì, tutto bene" inizia "Posso presentarti Frankie? La mia ragazza"
Io le porgo la mano, pensando che sto conoscendo un altro membro della sua famiglia. Una zia avevo pensato.
"Caroline" mi stringe la mano "una ex fiamma di Harry".
Sto per affogarmi con la saliva. Questa sarebbe la famosa ragazza assillante? Oh cielo, avranno come minimo una decina, se non più, di anni di differenza. 
Il riccio si volta a guardarmi e, forse, vedendomi abbastanza pallida, conclude l'allegra conversazione.
"Scusami, ma ora vorrei stare da solo con Frankie" le dice cortese.
Lei annuisce e, un po' contraria, gira i tacchi e va via.
"Te la fai con le vecchie?" inizio "Se l'avessi saputo ti avrei presentato mia nonna" 
Harry mi incenerisce con lo sguardo "Non è divertente"
"Oh caro, sì che lo è"

SALVE A TUTTE,
HO AGGIORNATO PRESTO POICHE' TENEVO IL CAPITOLO PRONTO.
A QUANTO PARE IL CAPITOLO SCORSO NON VI E' PIACIUTO MOLTO :( 
MI DISPIACE MOLTO.....SPERO CHE QUESTO SIA MIGLIORE.
ALLORA...COME AVEVO ANTICIPATO FRANKIE CONOSCE DELLE PERSONE DI MATTINA,
HARRY LA AIUTA CON L'ISPIRAZIONE E SI E' SCOPERTA L'IDENTITA' DELLA RAGAZZA STANCANTE.
NEL PROSSIMO CAPITOLO:
PROBABILMENTE CI SARA' UN PUNTO DI VISTA DI HARRY DOVE DESCRIVERA' COME SI SENTE QUANDO AIUTA FRANKIE
CON L'ISPIRAZIONE. NON SONO SICURA CI SIA, PERCHE' NON L'HO SCRITTO ANCORA.
NEL PUNTO DI VISTA DI FRANKIE CI SARA' LA DESCRIZIONE DEL BALLO CHE SI TERRA',
LEI CONOSCERA' IL PADRE DI HARRY CHE SARA' UN UOMO CON UN BEL CARATTERINO.
LA RECITA CONTINUERA' PER TUTTA LA SERATA E.....
COME SEMPRE VI INVITO A CONTINUARE A LEGGERE LA MIA STORIA.
FATEMI SAPERE LE VOSTRE OPINIONI.

PACE E AMORE.

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Capitolo 18
*** Ricevimento in famiglia (parte tre) ***


Chapter 17

POV HARRY
 
"Non è divertente" 
"Invece lo è" dice lei lasciando la mia mano e incamminandosi verso l'altra parte del giardino.
Rimasi per un attimo a fissarla da lontano. Dovevo ammettere che era davvero una bella ragazza e, in fin dei conti, aveva anche un bel caratterino, ma non glielo dirò mai.
"Riccio, che stai facendo lì da solo?" mi urla lei.
"Arrivo"le rispondo andando verso di lei, che si era seduta sull'erba.
Tirai fuori dalle tasche dei miei jeans il mio telefono e dopo aver infilato le cuffie nelle orecchie, mi sdraiai accanto a lei chiudendo gli occhi.
La musica giusta mi dava sempre la giusta ispirazione per le mie canzoni.
Ad un tratto sento una mano levarmi una delle due cuffie. Spalanco gli occhi per vedere che Frankie si è sdraiata accanto a me e sta ascoltando la mia musica.
"Dammi il tuo telefono" mi dice. 
Assumo un'espressione stranita, ma poi senza farmelo ripetere, glielo consegno. Mi sorride.
Incomincia a maneggiarci e con la coda dell'occhio riesco a vedere che sta dando un'occhiata alla mia play-list. 
"Oh cielo! Abbiamo generi cosi diversi, non penso troveremo qualche canzone che ci accontenti entrambi sul tuo telefono" afferma.
"Io penso invece che ci sia una canzone..." rispondo togliendole il telefono di mano. Scelgo una canzone e premo play.
Mi sorride appena riconosce la canzone.
"Amo le canzoni di Ed..." inizia.
"Questa è la mia preferita" finiamo entrambi.
Ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
"Abbiamo qualcosa in comune...è un miracolo?"
Annuisco e continuiamo ad ascoltare la canzone. 
"I'll be drunk again" canticchia lei.
"To feel a little love" la accompagno io.
Ci diamo il cinque soddisfatti. Sembriamo due amici che si divertono.
"E' questo che tu intendevi per aiuto ispirazione?" mi dice all'improvviso mentre si tortura un riccio.
"Non solo, ma come ti pare?"
Mi guarda e subito dopo si rialza.
"Direi che ti devo molto. Grazie Harry" sussurra.
Poco dopo se ne va.
"Grazie a te Frankie, davvero" dico tra me e me.
 
POV FRANKIE
 
Questa sarà una serata interessante, sperando che arrivi alla fine. Ho saputo che saranno presenti anche Charlotte, la figlia del mio produttore, e Fortune. E non dimentichiamo Caroline. Il trio perfetto insomma.
La casa di Harry da questo pomeriggio è pieno di gente venuta per dei saluti. Alcuni saranno anche presenti al ricevimento poichè invitati personalmente dal padre di Harry, che non ho ancora conosciuto.
Per la preparazione di questa sera ho avuto davvero poco tempo. Ho indossato, come sempre, un abito di Allie. E' lungo e nero con uno scollo sul davanti.
I capelli sono sciolti e scendono mossi sulla schiena, mentre il trucco è semplice con un tocco di colore sulle labbra.
La ragazza allo specchio non somiglia alla Frankie che tutti sono abituati a vedere.
Questo lo pensa anche Harry perchè quando esco dal bagno sembra incredulo. Lui indossa uno smoking semplice che gli sta perfettamente.
"Stai...bene" mi dice sempre rimanendo con la bocca aperta.
"Anche tu" gli rispondo imbarazzata. Rimaniamo a fissarci per un po' senza dire niente.
"Andiamo?" mi chiede.
Annuisco. Mi porge la mano come suo solito, e stranamente, la prendo e la stringo. Questa sera ho bisogno di tutto l'appoggio possibile da parte sua.
Usciamo di casa e pochi metri più avanti ci ritroviamo davanti alla villa dove si sarebbe svolto l'evento. Mi faccio forza ed entriamo. Harry incomincia a presentarmi tutte le persone che incontriamo.
"Frankie, manca il pezzo grosso" mi avverte indicando un uomo davanti a noi.
"Papà, ti presento Frankie Hoffman" gli dice sfoderando uno dei suoi sorrisi. 
"Buonasera signore" lo saluto formalmente.
Mi osserva a òungo e poi mi porge la mano che non esito a stringere. 
"Non essere cosi formale. Leggo i giornali e so che sei la mia nuova nuora" mi dice.
"Mi hanno insegnato ad essere formale con le persone appena conosciute" rispondo sorridendo.
"Hai ragione. Allora, mia moglie mi ha detto che sei una cantante" cerca di cambiare argomento.
"Una cantante emergente, quindi ancora non del tutto" specifico.
"Beh una cantante fidanzata con un cantante. Tu ed Harry sembrate la coppia perfetta" dice ironico.
"In effetti siamo una bella coppia" gli dico ignorando la sua ironia.
Harry mi fissa affascinato, come se non avesse mai tenuto testa al padre come sto facendo io.
"Mi scusi la negatività, ma è sicura che durerà?" mi domanda il padre.
"Non saprei. Potrei trovare di meglio" concordo astuta.
Il signor Styles ride nervoso "Non dica sciocchezze. Non c'è di meglio".
Perfetto, sta reagendo come prevedevo.
"Non metto in discussione il valore di Harry" gli faccio notare.
"Lui ha una fama mondiale" aggiunge lui.
"Non guardo la fama, signore. Quella la conoscono tutti. Io vado oltre e vedo la persona che è".
Il padre di Harry mi fissa turbato "Un'opinione diversa. Di solito Harry è visto come il cantante della band One Direction"
"Allora sono contenta di essere un'eccezione. Lo conosco da molto, posso confermare quel che dico".
Harry arrosisce. Scena che non avrei mai pensato di vedere.
"Si, mi hanno detto che siete colleghi" dice con tono disgustato.
"Non le sta bene?" domando seccata, lasciando indietro le buone maniere.
"No, figurati. E' che..." incomincia, ma Harry lo interrompe.
"Basta papà. Frankie è mia ospite e vorrei rispetto verso di lei". L'avvertimento fa centro. Poco dopo, infatti, il signor Styles si scusa ed io e Harry lo salutiamo, allontanandoci.
"Non si può dire che tu non riesca a tener testa alle persone" mi confessa offrendomi un bicchiere di spumante.
"Mi conosci" gli dico bevendo tutto d'un fiato "Penso che tu mi abbia portato qui per far capire ai tuoi parenti che vuoi decidere da solo della tua vita e non tanto per tenere a bada le cretine".
Harry mi guarda e poi scoppia a ridere "Non l'ho presa in considerazione quest'idea, ma è interessante".
"Devi cercare di far valere le tue idee" gli dico.
"Possiamo bere per alzare la nostra autostima" propone.
"Certo, ma non pensi sia troppo" alzo il bicchiere vuoto.
"In queste occasioni non lo è mai".
"Ma io non mi sento più tanto lucida" gli faccio notare allarmata. 
"Andiamo fuori, vieni" mi propone prendendomi la mano e dirigendosi fuori. 
Appena usciamo in giardino incomincio a tremare e Harry, accorgendosene, mi offre la giacca, che accetto quasi subito. 
Sorride mentre passeggiamo in silenzio.
"Fortune poco lontano da noi" mi dice improvvisamente a bassa voce.
Effettivamente la signorina e proprio davanti a noi con un vestitino rosa, che non passa inosservato. Volto lo sguardo e mi ritrovo Caroline e Charlotte che parlano allegramente.
"Vuoi fare una chiacchierata di gruppo?" gli domando.
"Non ci penso proprio" esclama "Ho un piano". Mi avvicina a sè. So già che questo piano non mi piacerà.
"Questa volta collabora" mi dice serio. Pochi secondi dopo posa la bocca sulla mia e non rimango sorpresa.
Incomincio ad accorgermi che ho davvero bevuto troppo perchè mi stringo a lui e mi lascio andare. Continuo a ricordarmi di collaborare per far credere a tutti sia vero e perciò quando cerca di approfondire il bacio mi lascio andare e ricambio. Probabilmente passano dei minuti poichè quando riapro gli occhi le ragazze non ci sono più. Almeno questo bacio è servito a qualcosa...
Penso che Harry stia riflettendo visto che non osa dire niente.
"Ehm..." è il mio unico commento 
"Penso che abbiamo bevuto troppo" ipotizza infilandosi le mani in tasca per sfuggire alla tentazione di toccarmi di nuovo.
"Effettivamente" dico "Sarà tardi e forse sarà meglio andare a dormire".
"Io rimango ancora un po'" risponde senza voltarsi a guardarmi.
"Buonanotte allora" gli dico.
"Notte" mi dice incamminandosi verso l'interno.
"Harry aspetta" lo chiamo ad alta voce. Lui si gira fissandomi stranito.
"Ho dimenticato di ridarti la giacca".

SALVE A TUTTE,
HO PUBBLICATO QUESTO CAPITOLO QUESTA SERA PERCHE' NON VOLEVO FARVI ATTENDERE PIU'.
ALLORA, HARRY AIUTA FINALMENTE FRANKIE CON L'ISPIRAZIONE IN UN MODO TUTTO SUO. LA SERA LA NOSTRA PROTAGONISTA
INCONTRA IL FAMOSO SIGNOR STYLES E GLI TIENE TESTA. HARRY FERMA IL PADRE PRIMA CHE POSSA INCOMINCIARE
AD ESAGERARE E PORTA FRANKIE FUORI DOVE SE LA BACIA PER EVITARE LE CRETINE.
NEL PROSSIMO CAPITOLO:
HARRY TORNERA' IN STANZA UBRIACO E FRANKIE CERCHERA' DI AIUTARLO. LA MADRE DI HARRY, LA 
MATTINA DOPO, LO CERCHERA' PER LA RIUNIONE FAMILIARE, MA LUI NON POTRA' ANDARE PERCIO' LA NOSTRA PROTAGONISTA
PRENDERA' IL SUO POSTO E ....
LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO CAPITOLO.

PACE E AMORE.

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Capitolo 19
*** Problemi? ***


Chapter 18 
 
"Frankie".
Mi sveglio improvvisamente e cerco di capire da dove provengano le urla. Dei colpi alla porta mi fanno sobbalzare. Mi alzo ancora assonnata e vado ad aprirla. Mi ritrova Zayn e Louis che reggono un Harry ubriaco. 
"Frankie finalmente" dice Louis "Mettilo a dormire è ubriaco marcio". Cerco di far appoggiare Harry sulla mia spalla e con la mano libera chiudo la porta. 
"Forza Harry" gli dico scuotendolo "Quanto hai bevuto?".
Harry sembra svegliarsi all'improvviso "Avresti bevuto anche tu se tuo padre non avesse fatto altro che affrontare gli stessi discorsi" biascica.
"Per fortuna non vieni spesso qui" commento seccata.
Harry ridacchia, ma è una di quelle risate da ubriachi. 
L'equilibrio che avevamo stabilito dura poco, infatti riesco a trascinarci giusto in tempo  sul letto.
"Non posso dormire con lo smoking" dice ad un tratto.
"Si che puoi" sospiro.
"Aiutami" mi dice iniziandosi a togliere la giacca. 
Cerca di sbottonarsi la camicia senza riuscirci. Rassegnata decido di aiutarlo.
"I pantaloni?" mi chiede. 
Non ci penso proprio, io le mani lì non le metto.
"Mi dispiace, ma no" gli rispondo colpita da profondo imbarazzo. 
"Pudica" mi dice lo zombie.
In qualche modo riesce a slacciarseli e con movimenti strani a toglierseli del tutto. Oh mio Dio!
"Infilati nel letto" gli dico cercando di coprirlo.
Prendo un cuscino decisa ad andare verso la poltrona che sarà il mio "letto" per stanotte, ma una mano mi afferra e in un attimo mi ritrovo sul petto nudo di Harry. Incomincio ad avere improvvisamente caldo. 
"Che stai facendo?" chiedo terrorizzata.
"Zitta" si limita a dire avvicinandomi a sè.
"Harry, non sono una delle tue cretine" gli ricordo cercando di allontanarmi "Hazza"grido ancora.
"Stai ferma?" mi dice all'orecchio. 
Ho la pelle d'oca e il viso mi scotta. Rimango ferma stretta nel suo abbraccio. In questo momento non sono nè psicologicamente nè fisicamente pronta ad andarmene da qui, perciò mi rilasso e chiudo gli occhi.
"Brava, ora va meglio". Probabilmente ha capito che mi sono arresa.
In pochi minuti si addormenta. Nonostante l'alcool, questo ragazzo ha sempre lo stesso profumo meraviglioso. Okay, questi pensieri non vanno bene. Prova a pensare ad altro Frankie, su. Troppo difficile.
"Questa me la paghi" dico sottovoce allo zombie che dorme beato abbracciato a me.
Dopo non molto mi addormento anche io.
 
**********************
 
Questo fine settimana è da dimenticare completamente penso, mentre delle grida da dietro la porta mi risvegliano del tutto.
"Harry" sento chiamare da dietro la porta.
La voce della mamma di Harry non è semplice da dimenticare. Lui dorme beatamente, ancora stretto a me. 
"Harry" cerco di svegliarlo "C'è tua madre" gli dico senza nessuna sua risposta.
"Arriviamo"rispondo non sapendo cosa fare. Poi in qualche modo mi libero dalla stretta e mi alzo. Lui apre improvvisamente gli occhi.
"Finalmente ti sei svegliato".
Ha la faccia pallida. Cerca di sollevarsi e in pochi secondi la nausea lo invade. Mezzo nudo corre in bagno. Questo significa che con Anne devo parlarci io.
Apro la porta mostrandomi calma e naturale. Gli occhi della mamma sono preoccupati.
"Buongiorno Frankie" mi dice.
"Giorno" le dico facendola entrare.
"Come sta Harry" dice cercandolo con lo sguardo.
La risposta la ottiene quando nota Harry pallido in volto davanti alla soglia del bagno. Non fa in tempo a dir niente che la nausea ritorna e ricorre in bagno.
"Non sta bene?" chiede.
"No, per niente" ammetto "Serve una mano?" chiedo ad Harry alzando la voce.
"No". La risposta è immediata. Meno male è negativa altrimenti avrei mandato in suo soccorso la mamma. 
"Tranquilla Anne" la tranquillizzo. 
"Non so davvero cosa fare" mi dice preoccupata.
"Non è il caso di chiamare un dottore, è una cosa normale" rispondo.
"Intendo non so cosa fare con mio marito. Ieri sera ha litigato con Harry e per aggiungere altri problemi mio figlio è anche in ritardo per la riunione di oggi".
"Suo figlio non penso possa venire". Pensavo l'avesse capito, ma a quanto pare...
"Oh no!" mi dice scossa Anne "Devi venire tu" conclude.
"Io? Alla riunione?" chiedo rabbrividendo "non faccio parte della famiglia".
Sembra sul punto di piangere "Suo padre ne farà un dramma" mi implora.
Ora capisco da chi ha imparato Harry a supplicare la gente. 
"Non può pretendere che una persona venga per forza" le faccio notare. 
"Invece può. Lui può tutto" mi risponde.
"D'accordo Anne" le dico rassegnata "vengo".
Nel frattempo Harry esce dal bagno ancor più pallido di prima. Sembra le reincarnazione di Edward Cullen. Stordito si dirige verso il letto e si ributta dentro.
"Hazza, ma cosa è successo?" chiede sconvolta la mamma.
"Non ti conviene saperlo" borbotta coprendosi la faccia col cuscino "Sto per morire" aggiunge sofferente.
"Se fosse stato cosi facile liberarsi di te avrei provato anni fa" gli dico avvicinandomi per guardarlo in volto "Mi devi molti favori caro mio" aggiungo lasciandogli un bacio sulla guancia e andando in bagno.


SPAZIO AUTRICE,
POCHE PAROLE PERCHE' VADO DI FRETTA.
ALLORA NON VI PARLERO' DEL CAPITOLO NE' DEL PROSSIMO, VORREI
SOLO RICORDARE ALLE MIE LETTRICI CHE QUESTA FAN FICTION E' PRESA DA ISPIRAZIONE
DA UN LIBRO, QUINDI NON C'E' DA STUPIRSI SE ACCADONO LE STSSE COSE.
DETTO QUESTO...PACE E AMORE.
VI AMO.

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Capitolo 20
*** Discussione.... ***


Chapter 19
 
Il padre di Harry è seduto sulla sedia di fronte alla mia. Mi guarda con disprezzo come se non mi volesse lì in quel momento. 
"Si fa sempre attendere cosi tanto, Miss Hoffman?" mi dice minaccioso. 
Maledico mentalmente Harry per la milionesima volta. Respiro trattenendomi dal non risponderlo in maniere poco garbate.
"Segua molto attentamente" inizia "in mancanza di quello scansafatiche di mio figlio, lei sarà la sua portavoce"conclude.
"Perdoni Harry, avrebbe voluto tanto essere qui, ma la nausea gliel'ha impedito". La mia risposta è seguita da un sorriso, ma dalla smorfia che mi rivolge il padre di Harry penso che avrebbe preferito rimanessi in silenzio.
"Continuo a stupirmi di lei" mi confessa "non è affatto il tipo di Harry".
"Cosa intende dire?" chiedo infastidita dall'affermazione.
"Mio figlio ha sempre scelto donne più mature".
"Questo non lo metto in dubbio. Caroline è una prova evidente".
"E lei è molto più piccola" aggiunge, cercando di cogliere le mie reazioni.
"Sarò anche piccola di età, ma sono matura di cervello" gli faccio notare.
Il signor Styles ride ad alta voce "Lo avevo notato" precisa poco dopo.
"Sono contenta" ribadisco.
"Ora mi dica, miss Hoffman" chiede guardandomi attentamente "perchè Harry? Insomma ha una carriera, un nome ed è un bel ragazzo, ma questo a lei non sembra importare".
Quest'uomo è perspicace....sorprendente.
"Non penso che una persona si innamori dalle 'qualità' da lei elencate" lo rispondo.
"Comunque, lei ha intenzione di sposarlo?" mi chiede serio. Che domanda insolita.
"Harry sposarsi? Non penso lo voglia" gli faccio notare.
"Mio figlio è imprevedibile" mi avverte.
"Non ho intenzione di sposarlo" gli confermo.
Ho capito perfettamente che non sono gradita dal padre. 
"Non che io non voglia che mio figlio sia felice, ma penso che lui abbia bisogno di un altro tipo di donna. Nulla da togliere a lei".
Un modo educato per dirmi di sparire.
"Capisco" confermo. In realtà, invece, non capisco affatto.
"Bene, allora che ne dice di scaricare mio figlio?" mi suggerisce.
"Perchè dovrei?" chiedo stupita.
Il signor Styles mi guarda nervoso. Si vede che è abituato ad essere obbedito.
"Harry sembra molto preso da lei e non è il caso di portare avanti questa storia".
Cosa avevo pensato di lui prima? Che era perspicace? Ritiro tutto.
"Vedrà che sarà Harry a lasciarmi" lo tranquilizzo.
Mi osserva preoccupato "Lei non riesce proprio a vedere niente, eh? Mi stia a sentire...tagli i rapporti". Il tono è serio.
"Ci penserò" lo rispondo.
Sono abbastanza stanca di questa conversazione, ma a quanto pare lui non ne ha abbastanza. Nel momento in cui sta per riaprire bocca, mi alzo dalla sedia in fretta e corro via da quella stanza. Dietro di me sento il rumore della sedia e alcuni versi dovuti ai presenti di quella riunione. Avrò fatto una brutta figura, ma la conversazione mi stava uccidendo.
Sentivo che se avessi accettato la proposta insulsa del padre di Harry avrei commesso un enorme sbaglio e avrei perso una parte di me...

SPAZIO AUTRICE
ALLORA STUPENDE LETTRICI, COME VA LA VITA? 
IO STO IN ANSIA PER DOMANI:ESCONO I QUADRI. 
VOI TUTTE PROMOSSE? (DALLA SERIE CONOSCIAMOCI).
ANYWAY PER DISTRARMI VI HO PUBBLICATO IL CAPITOLO...COSA NE PENSATE??
QUESTO DIBATTITO CON IL PADRE DI HARRY, LA PROPOSTA STRANA, LA NOSTRA FRANKIE A DISAGIO....
FATE ATTENZIONE SOPRATTUTTO ALL'ULTIMA FRASE, CHE SIGNIFICA MOLTO.
NEL PROSSIMO CAPITOLO SARANNO PRESENTI FRANKIE, ANNIE E ALLIE. LE RAGAZZE AVRANNO UNA
CHIACCHIERATA E SCOPRIREMO UN PO' DI COSE.
SO, AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO.
PACE E AMORE XX

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Capitolo 21
*** Chiacchierata tra amiche ***


Chapter 20
 
Quando la sera varco la soglia di casa mia mi sento decisamente stanca. Mi butto con poca grazia sul divano per pochi minuti non pensando a niente.
"Tutto bene?" chiede Allie. 
"Non proprio" rispondo sorridendo. 
"Annie è uscita con Zayn" mi informa "Lui, Niall, Liam e Louis sono tornati questa mattina".
"Lo so" le dico facendole spazio sul divano. 
"Raccontami tutto. Non c'è nessuna notizia scandalosa sui giornali" si lamenta.
"Meno male!" le faccio notare "Cosa vuoi sapere?" le chiedo.
"Tutto!" mi dice curiosa.
"Allora..." incomincio.
"Un momento" grida Annie appena arrivata "Voglio sapere anche io" dice buttandosi sul divano accanto a noi.
"Dicevo" ricomincio "La casa di Harry è gigantesca, avevi ragione Allie. Ho conosciuto sua madre e suo padre e quest'ultimo non mi sopporta e, odia il fatto che Harry stia con me. Nonostante tutto, però, la sorella e la mamma, lo hanno convinto a farci stare nella stessa stanza poichè non ne erano disponibili altre".
Le facce delle ragazze sono stupite. Annie incomincia a darmi a gomitate continuando a farmi l'occhiolino, mentre Allie, invece, mi guarda con occhi maliziosi.
"Pervertite non è successo niente...o quasi".
"Frankie!" gridano in coro "vogliamo sapere".
"Mi ha baciata, ma era come sempre un bacio finto" le informo.
"Continui a dire cosi, ma intanto lo baci" ridacchia Annie. 
Allie concorda battendole il cinque. Incrocio le braccia e assumo un'espressione seria.
"Continuo?" chiedo seccata.
Annuiscono, ma la mia manager si alza e va a prendere una ciotola posizionata sul tavolo della cucina. Ritorna e si risiede offrendomi dei popcorn.
"Ehm...dopo il finto bacio, io mi sono ritirata in camera mentre Harry è rimasto alla festa e, dopo aver litigato col padre, si è ubriacato tornando in camera aiutato da Zayn e Louis. Questa mattina era mezzo morto quindi ho partecipato io alla riunione familiare per salvargli la pelle".
"Per fortuna che c'eri" sussurra Allie.
"Ah, non vi ho detto una cosa" respiro. Le guardo mentre sgranocchiano i popcorn e mi guardano come fossi l'attrazione principale del momento e volessero dei particolari di tutto. "C'è una Range Rover parcheggiata nel garage".
Sussultano. "Cosa?" domandano.
"L'idiota era ridotto male e ho guidato io fino a casa" rispondo tranquilla, prendendo anche io una manciata di popcorn.
"E ti ha lasciato fare?"
Ridacchio soddisfatta "Non aveva altra scelta, riusciva a malapena a camminare. Infatti, nella macchina, la sua compagnia non è stata cosi fastidiosa. E' stato in silenzio per tutto il tragitto, mugugni di sofferenza esclusi".
"Povero Harold" dice Annie.
"Povero un cavolo. E' un'idiota. Non doveva bere cosi tanto..." mi arrabbio alzando la voce. Harry dovrà fare molto per farsi perdonare, anche se non è colpa sua se il padre mi odia.
"Comunque, visto che siamo in confidenza, come sono stati i suoi baci?".
Le mie amiche si scambiano un'occhiata strana e poi rivolgono di nuovo lo sguardo a me.
"Allie Brown!!! Smettila di farmi pensare a quei baci".
Sorride. "Non vuoi pensarci perchè hai provato qualcosa?" azzarda Annie.
"Ma...." tento di rispondere.
"Vogliamo sapere tutto, chiaro" dice Allie "Durata?".
Rassegnata sbuffo "Penso sia durato vari minuti visto che quando ho riaperto gli occhi le tre spasimanti si erano volatilizzate".
Loro spalancano la bocca sorprese. Sapevo che dovevo rimanere in silenzio e liquidarle con un semplice: sono stanca vado a letto.
"Ci siamo lasciati andare un po' troppo" ammetto a denti stretti.
"Immagino che baci bene visto che gli sei rimasta appiccicata cosi a lungo" dice Annie spavalda.
"Devo rispondere?" chiedo imbarazzata.
Mi fissano aspettando il mio giudizio.
"Bacia molto bene, lo ammetto. Soddisfatte?" chiedo scocciata. Mi sembra ovvio baci bene, ha avuto varie donne con cui fare pratica.
"Il nostro lavoro è completato per oggi" esultano, abbracciandosi commosse.
Nonostante tutto mi scappa una risata quando le vedo felici. 
Mi alzo dal divano e mi rinchiudo nella mia camera. Mi sento davvero stanca dopo questo fine settimana, ma quando mi sdraio sul letto sento che manca qualcosa. Qualcosa che non capisco cosa sia. Penso davvero di averlo lasciato in quella casa.

SALVE A TUTTE MIE CARE LETTRICI.
SONO TORNATA CON UN ALTRO CAPITOLO, CHE NON MI SODDISFA MOLTO. E' CORTO COME IL PRECEDENTE, MA
DEVO DESCRIVERE LA SITUAZIONE QUANDO NON SONO INSIEME E IN PIU, COME SAPETE, E' PRESENTE ANCHE LA COPPIA
ZAYN ED ANNIE A CUI DARO' SPAZIO NEI PROSSIMI CAPITOLI.
ALLORA, COME VI AVEVO ANTICIPATO C'E' UNA CHIACCHIERATA TRA AMICHE IN QUESTO CAPITOLO.
NEL PROSSIMO SARANNO PRESENTI I RAGAZZI, FRANKIE, LE RAGAZZE E PAUL. NON CHIEDETEMI PERCHE', MA AMO IL PERSONAGGIO DI PAUL.
NON VI ANTICIPO ALTRO PERCHE' VOGLIO RIMANERVI CON LA SORPRESA.
SO, AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO.
PACE E AMORE.

PS: VOGLIO COMUNICARVI CHE HO AVUTO UN'IDEA DI FARE VARIE OS ISPIRATE ALLE CANZONI DEI RAGAZZI.
IN QUESTO PERIODO E' IN FASE DI SCRITTURA QUELLA ISPIRATA A MOMENTS. SPERO DI PUBBLICARLA A BREVE.

PPS: LE PROTAGONISTE DELLA FF SONO ISPIRATA ALLE MIE DUE MIGLIORI AMICHE; MARIALESSANDRA ED ANNA A CUI MANDO UN BACIO :*

PPPS: RINGRAZIO TUTTE QUELLE CHE SEGUONO, PREFERISCONO E RICORDANO QUESTA STORIA, MA SOPRATTUTTO GRAZIE A
 You_are_my_sunshine. 




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Capitolo 22
*** Intervista ***


Chapter 21
 
Ho sempre odiato il lunedi mattina, sin da quando andavo a scuola. Non ho mai sopportato alzarmi presto soprattutto se fuori non c'è neanche un briciolo di sole.
Ecco perchè questa mattina ho fatto tardi a lavoro. Nonostante la sveglia sia suonata all'orario giusto, io non sono riuscita ad alzarmi dal letto vedendo il temporale che dalla notte scorsa stava invadendo Londra. Ad aggiungere altri problemi c'era anche il mio mal di testa, causato dalla mia quasi notte insonne passata.
E, per questi motivi, sono arrivata a lavoro con quindici minuti di ritardo e, pensare che quella mattina avrei avuto anche un'intervista che precedeva l'uscita dell'album.
"Buongiorno" mi saluta contento Paul appena mi vede arrivare.
"Sono contenta che almeno per te sia buono" mi lamento abbastanza nervosa.
"Dai Frankie, pensa che oggi hai un'intervista importante" mi dice.
"E' per questo che sono nervosa" ammetto entrando nello studio con lui dietro.
"Devi stare calma. L'importante è essere sè stessi" mi dice tranquillo.
Gli sorrido riconoscente. Poso l'ombrello e il mio cappotto per poi accomodarmi sul divano.
"Sai perchè Harry non è ancora arrivato?" domanda.
Ah giusto dimenticavo. Visto che ci sarà la famosa collaborazione, saranno presenti anche loro all'intervista.
"Non sono la sua segretaria, non so perchè non è qui" gli rispondo poco interessata mentre alzo la testa dalla rivista che stavo sfogliando. La faccia di Paul è quasi comica. A quanto pare è preoccupato.
"Non l'ho ucciso!Giuro! Vedrai che arriverà...un po' pallido, ma arriverà" 
"L'hai avvelenato?" chiede serio.
Scoppio a ridere.
"No, non l'ho avvelenato" dico mentre continuo a ridere.
Paul si rilassa e si lascia contagiare dalla mia risata.
"Ciao socia" saluta Annie entrando "Giorno Paul".
"Annie" ricambio il saluto.
"Harry è appena arrivato" mi informa "è ancora pallido".
Paul scatta sull'attenti "vado a vedere come sta. Prepati nel frattempo Frankie" ci liquida.
"Cos'ha Paul?" mi chiede Annie.
"Temeva avessi ucciso Harry". 
"Capito. In ogni modo sta per arrivare Allie per prepararti" dice consultando la sua agenda con i miei impegni del giorno.
"Perfetto" sussurro.
"A minuti sarà quì, spero. Alle 11 dovrai essere pronta perchè inizierà l'intervista. Alle 13 dovrebbe terminare e potrai ritornare a casa" elenca la mia amica.
"Che la mia giornata abbia inizio!" dico entusiasta.
 
*****
 
"Miss Hoffman, il suo nuovo disco uscirà alla fine del mese prossimo, giusto?" dice una giornalista posizionata infondo alla stanza.
"Esatto" affermo eccitata. 
"Ha già scritto tutte le canzoni?" continua la stessa persona.
Rifletto un po' prima di rispondere "Ad essere sincera ne manca ancora una" ammetto.
La giornalista si limita a scrivere senza guardarmi.
Un'altra donna alza la mano. Gli do la parola e lei aziona il registratore.
"La canzone in questione è quella che sta scrivendo con i One Direction?" chiede curiosa.
"Sì, è quella".
Lei annuisce e poi continua "E' vero che grazie a questa collaborazione hai legato molto con loro?".
"Si, il nostro rapporto ora è migliore" sorrido.
"E' simpatica e ha un carattere molto allegro" dice Niall.
"L'avevo giudicata male, ma è davvero una ragazza fantastica" aggiunge Harry.
Il mio viso si tinge di rosso per l'imbarazzo. Non mi aspettavo un complimento del genere da parte sua.
"Dalle vostre foto si può dire che voi due siete molto intimi, soprattutto fuori dal lavoro" esclama un uomo alla mia destra riferendosi a me ed Harry.
Mi irrigidisco e la mia mano inizia a tremare. Guardo spaventata Hazza al mio fianco.
Lui, percepisce il mio nervosismo, e mi stringe la mano da sotto il tavolo.
"Niente che possa interessare i paparazzi, si tratta di vita privata" inizia Harry.
Cerco di darmi forza e aggiungo "Siamo qui per parlare di lavoro e preferirei continuare cosi". 
Il giornalista, basito, annuisce. Le macchine fotografiche incominciano a scattare foto nell'esatto momento in cui con le labbra sussurro un grazie ad Harry e sciolgo la presa dalla sua mano.
I mormori continuano per un po', ma poi Paul interviene restituendo l'ordine. 
Questo è stato davvero troppo...
 
*****
 
Appena l'intervista volge al termine mi dirigo verso Annie ed Allie, rimaste ad aspettarmi per ritornare a casa.
"E' il secondo interrogatorio che subisco in due giorni. Non ne posso più" mi lamento mentre loro mi guardano preoccupate.
"E' successo qualcosa, ragazze?" chiedo tranquilla sedendomi su una poltrona.
"Frankie noi siamo preoccupate" dice Allie.
"Non volevamo chiedertelo perchè inizialmente pensavamo fosse una nostra paranoia, ma ora, invece, è necessario" inizia Annie "Ti stai per  caso innamorando di Harry?" conclude guardandomi seria.
Mi sto innamorando di Harry? Certo che no, però è cosi strano quello che provo con lui. Tutto l'imbarazzo che ho quando semplicemente mi sfiora.
"Ehm....io non lo so. E' cosi strano, ragazze. Non mi sono mai innamorata, ma ora quello che..." non riesco a terminare perchè una testa riccia mi compare davanti.
"Salve ragazze" saluta le mie amiche.
"Ciao Harry" ricambiano il saluto sorridendo "Ne parliamo meglio a casa, Frankie. Ti aspettiamo in macchina" mi dicono "Alla prossima Harry". Ed escono dalla stanza.
"Hey Frankie" mi saluta.
"Stai bene?" gli chiedo subito.
"Ho avuto giorni migliori, tu?" chiede a sua volta.
"Ho la testa che mi scoppia" ammetto, sciogliendo la coda che mi ero fatta precedentemente.
Seguono attimi di interminabile silenzio. Non riesco a guardarlo negli occhi, sarebbe troppo imbarazzante per me.
"Se non c'è altro io andrei" dico alzandomi dalla poltrona.
"Vuoi venire a cena da me una sera?" mi chiede all'improvviso.
Cosa rispondo? Pensa Frankie...pensa.
"Puoi ripetere?". Ottimo metodo quello di prendere tempo.
"Sì, è un modo per scusarmi" mi dice "sono il responsabile dei tuoi problemi in questo periodo"
Mi meraviglio l'abbia capito.
"Accetto le scuse, ma non c'è bisogno che mi inviti a cena" ammetto.
Ma Harry, ovviamente, non si arrende.
"Vorrei scusarmi in maniere migliori e lontano da tutti".
Su questo ha ragione. 
"Va bene" gli dico controvoglia.
C'è qualcosa di strano. Prima non avrei accettato cosi in fretta, anzi sarei uscita rimanendolo stupito. Che mi sta succedendo?
"Perfetto" sorride "Posso venire a riprendere la mia auto appena finito di lavorare?".
"Devi. Non voglio avere problemi con futuri ladri".
"Allora ci vediamo questa sera. E' stato davvero bello parlare con te. Ciao" mi dice lasciandomi sola.
E, in quel momento, mi sento invadere da una strana sensazione. Questo sfarfallio allo stomaco non è normale e, non mi piace per niente. 

SALVE A TUTTE!!!
HO PUBBLICATO DOPO POCO TEMPO, VISTO?
ALLORA....PENSO CHE QUESTO CAPITOLO FACCIA
CAPIRE VARIE COSE.
NEL PROSSIMO DARO' SPAZIO ALLA COPPIA ZAYN ED ANNIE DESCRIVENDO IL LORO APPUNTAMENTO.
POI HARRY ANDRA' A CASA DELLE RAGAZZE PER RIAVERE LA MACCHINA E...
VEDREMO NEL PROSSIMO CAPITOLO.
FATEMI AVERE I VOSTRI COMMENTI.
PACE E AMORE.

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Capitolo 23
*** Baciami come se volessi essere amato ***


Chapter 22
 
POV FRANKIE
 
Sono le otto di sera quando Harry si decide a presentarsi a casa mia per riprendersi la sua adorata macchina. Nel momento in cui il campanello suono sussulto. Sono in pigiama, specificando un orrendo pigiama, e mi sono appena svegliata. Non voglio immaginare quali sono le mie condizioni in questo momento...
Apro la porta e lo faccio entrare. 
"Ti ho svegliata?" domanda entrando, notando gli occhi lucidi.
"Non ti preoccupare, hai fatto bene. Devo aspettare le ragazze sveglia perchè abbiamo una conversazione in sospeso" gli dico mentre cerco di coprire la maglia del pigiama con la faccia di Minnie con le braccia.
Harry sorride. Sembra ancora un po' pallido dopo la sbronza, ma sta riacquistando colorito.
"Quindi le ragazze non ci sono?" chiede interessato mettendosi a sedere ignorando le chiavi della macchina che gli sto ridando.
"Si, Allie aveva bisogno di fare shopping" gli confermo sedendomi sulla poltrona accanto.
Non ho voglia di fare conversazione, ma non sarebbe carino cacciarlo di casa. Lui, poi, sembra strano.
"Posso offrirti qualcosa?".
"Meglio di no, ma grazie".
Lo guardo curiosa "Posso chiederti una cosa?" gli domando. Annuisce col capo. "Perchè ti sei ubriacato?" chiedo.
Harry non sembra affatto sorpreso dalla domanda e risponde quasi immediamente "Perchè non ne potevo più delle continue provocazioni di mio padre". Il suo tono è cambiato improvvisamente. E' molto più triste, ma stranamente sincero.
"Forse sarebbe stato meglio se lo avessi affrontato" provo a proporgli.
"E' da quando ho sedici anni che va avanti questa storia e, sinceramente, affrontare la situazione mi sembra inutile dato che sarei sempre io il problema" mi confida "Ma penso tu abbia ragione, ubriacarsi è stato un atto da idioti".
Abbiamo qualcosa in comune a quanto pare: non veniamo mai apprezzati per quello che siamo davvero. Veniamo da due famiglie diverse, ma sembrano quasi uguali.
"Adesso stai meglio?" gli chiedo.
"Si. Avevo bisogno di sfogarmi un po' e ci sono riuscito" mi dice.
Non avrei mai pensato che io capissi quello che Harry sta provando in questo momento. Entrambi abbiamo realizzato il nostro sogno, ma a quanto pare agli altri non sta bene. 
Improvvisamente mi avvicino e gli poggio una mano sul braccio come per rassicurarlo.
Lui, inizialmente, la guarda stranito, ma poi sorride e posa la sua mano sulla mia. Ed ecco che le solite scosse ritornano.
"Senti Harry, so cosa significa far parte di una famiglia che non ti apprezza per quello che stai facendo o per le tue scelte, ma pensa che inseguendo quello che ti piace fare ovvero cantare hai fatto star bene milioni di persone e che hai conosciuto i tuoi quattro migliori amici" gli dico pensando a tutte le loro fan che stanno bene con la loro musica.
Harry alza lo sguardo e mi guarda dolcemente. Stringe la mano ed inizia ad avvicinarsi.
"Harry" lo interrompo "è una pessima idea" dico alzandomi dalla poltrona e andando verso la cucina.
"Non penso lo sia" mi chiede ignorando la mia reazione e alzandosi a sua volta.
"Harry..." la mia voce è quasi un sussurro. So che se farà quello che intende fare non riuscirò a respingerlo.
"Frankie..." mi dice prendendomi per il polso e avvicinandomi a sè. Ci guardiamo per un po' e lui decide di interrompere lo scambio di sguardi sfiorandomi leggermente le labbra con le sue.
In questo momento non riesco ad avere la mente lucida per spingerlo via. Mi abbraccia e inizia a baciarmi dolcemente. Automaticamente le mie braccia vanno a stringere i suoi capelli castani, ricci e morbidi.
Il tempo scorre, ma non importa a nessuno dei due. Non riesco a trovare dei motivi per stare lontana da questo ragazzo. Una sua mano mi accarezza delicatamente la guancia, mentre l'altra mi tiene stretta a sè.
"Frankie siamo tornat...oh mio Dio!" urla Allie facendomi sussultare.

SPAZIO AUTRICE!!!
SORPRESA HAHAHAHAHA
SI SONO BACIATI. SI SONO BACIATI. SI SONO BACIATI. 
OKAY BASTA.
MI SCUSO PER LA LUNGHEZZA PIETOSA, MA VADO DI FRETTA.
NEL PROSSIMO CI SARA' IL POV ANNIE, PROMESSO.
UN SALUTO VELOCE A TUTTE.
PACE E AMORE.

PS: LA MIA RACCOLTA DI OS APPENA INIZIATA LA TROVATE QUI, SE VOLETE DARE 
UN' OCCHIATA:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1951086&i=1

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Capitolo 24
*** E' una battaglia persa dall'inizio ***


CHAPTER 23
 
POV ANNIE
 
Stavo camminando per l'ennesimo negozio in compagnia di Allie. Quest'ultima mi aveva costretta ad uscire perchè non aveva più vestiti nel suo armadio e non voleva uscire da sola. Pensando fosse solo questione di girare in due massimo tre negozi avevo lasciato da parte la mia pigrizia, ma ora me ne sto pentendo. I miei piedi mi fanno male e non vedo l'ora di tornare a casa e distendermi sul divano. 
"Penso che questa maglia sia fantastica" dice Allie, guardando l'ennesima maglia "Che ne pensi Annie?" 
"Penso che è dello stesso rosa delle altre tre maglie che hai già misurato" rispondo io sbuffando.
"Per questo è stupenda. La prendo" commenta lei. E ricomincia a girovagare per il negozio.
"Oh ti prego, Allie! Torniamo a casa. Frankie ci sta aspettando" la imploro.
Mettendo il broncio lei si avvicina alla cassa per pagare "Non sta aspettando noi, fidati" borbotta.
Le sorrido. 
Usciamo da quel negozio e Allie mi prende sotto braccio "Allora cara, come va con Zayn?" mi chiede curiosa.
"Ci stiamo conoscendo. Sai, è davvero un bel ragazzo" sorrido, ricordando l'appuntamento tenuto il giorno prima con lui "A te invece con Giordan?".
"Per fortuna bene. Tra poco è un anno che stiamo insieme" dice felice.
"Non vedi l'ora?" le chiedo, mentre apro il portone per salire a casa.
"Conto i giorni" afferma "Chissà se Harry è ancora dentro" domanda mentre apre la porta di casa.
"Frankie siamo tornat....oh mio Dio!" urla ad un certo punto mentre io sto mettendo il cappotto sull'attaccapanni.
"Che succede Allie?" corro preoccupata da lei "Oh...ehm...scusateci.Ecco, penso che andremo un attimo in camera a posare..."fisso Allie imbarazzata.
"A posare i vestiti" continua Allie rossa in viso.
"Ecco i vestiti. Scusate" e corriamo in camera ancora sorprese per quello che abbiamo visto.
 
POV FRANKIE
 
"Che succede Allie?" urla la voce preoccupata di Annie dall'entrata. Mi sono staccata da Harry, ma lui continua a tenermi stretta a sè.
Non riesco a parlare.
Le ragazze ci guardano imbarazzate "Penso che...uhm...andremo un attimo in camera a posare..."dice Annie rossa in volto.
"A posare i vestiti" continua Allie alzando le buste dello shopping.
"Ecco i vestiti. Scusate ragazzi". Corrono in camera chiudendosi la porta alle spalle.
E' abbastanza imbarazzante questa cosa.
Harry si riprende e in un attimo scioglie l'abbraccio e decide che è meglio andar via "Ehm...ora posso anche andare" dice prendendo le chiavi della macchina dal tavolo.
Vedo le ragazze uscire dalla stanza meno imbarazzate e sedersi sul divano cercando di essere il più disinvolte possibile.
"Ciao ragazze" le saluta "Frankie, puoi accompagnarmi alla porta?" chiede guardandomi intensamente negli occhi.
Sto per dirgli di no, ma lo sguardo di Annie mi trafigge e mi ritrovo ad annuire. 
Si dirige verso l'uscita "Allora..." inizia, ma lo interrompo.
"Allora, non è successo niente, okay?".
Credo aspettasse un'altra risposta, visto che assume un'espressione cupa e abbassa la testa.
"E' ancora colpa della sbornia che ti sei preso e del fine settimana stressante" aggiungo.
"Wow...nonostante siano passate più di due giorni?" chiede perplesso "Senti Frankie non penso sia stato questo".
"Vuoi davvero analizzare la cosa?" domando.
Lui scuote la testa e sussurra un no. "Allora buonanotte" dice avvicinandomi e lasciandomi un bacio sulla guancia che, come sempre, mi fa uno strano effetto.
"Notte" dico aprendogli la porta.
Qualche minuto dopo l'unica cosa che rimane di lui è il suo odore nelle mie narici. 
Ritorno in salotto abbastanza scossa aspettandomi l'interrogatorio. Mi siedo sulla stessa poltrona di prima e le fisso.
"E quindi tu e Styles..." dice Allie sorridendo maliziosa.
"Io ed Harry niente" rispondo sincera.
"Abbiamo visto, Frankie. Non puoi negare l'evidenza" ribatte Annie.
"Lo so che avete visto, ma quello che è successo oggi non è mai successo prima" mi giustifico.
"Sembravate molto presi" insiste Allie.
"Era un bacio. Un semplice bacio" puntualizzo.
"Non era un semplice bacio!" risponde Annie "Era uno di quei baci che ti stordisce e ti lascia senza fiato. Uno di quei baci intimi".
"Molto intimi. Non so se mi spiego" aggiunge Allie.
"Esagerate" rispondo, facendo finta di guardare altrove.
"Senti, Frankie. Se ne sarebbero resi conto tutti che quello non era un semplice bacio, okay?" inizia Annie "Ora noi siamo qui per aiutarti a capire i tuoi sentimenti".
Decido di non risponderla e lasciare che prosegua.
"Ti piace Harry?" chiede pochi minuti dopo.
E' arrivato il momento di ammetterlo. Almeno con loro devo essere sincera e confessare di essere attratta da Harry, e far capire a me stessa di aver ceduto al fascino di Styles.
"Un po' si" rispondo "Ma quello che è successo è stato uno sbaglio. Lui, probabilmente, era solo confuso per tutto quello che è successo e, poi si è aggiunto il suo sfogo e quindi si è lasciato andare".
Allie mi guarda seria "Non penso sia il tipo di ragazzo che regala baci alla prima che lo consola o che lo aiuta in qualche modo".
"Si! O almeno tutti descrivono Harry in questo modo" ammetto triste.
"E tu? Cosa ne pensi di lui?" chiede Annie improvvisamente seria.
"Io penso che lui non sia quel genere di persona che bacia senza motivo, ma in ogni modo tra me e lui non potrà mai esserci niente". Abbasso il viso e cerco di trattenere le lacrime "Scusatemi ragazze, ora voglio riposarmi" dico dando un bacio ad entrambe e andando verso la mia stanza.
"Frankie non arrenderti" dicono improvvisamente.
"Non è una lotta che io combatterò questa, mi dispiace. So che finirà male". 


I'M BACK!!!
E QUINDI FRANKIE E HARRY SI BACIANO E VENGONO
SCOPERTI DALLE RAGAZZE. FRANKIE AMMETTE DI PROVARE QUALCOSA, MA 
SA CHE FINIRA' MALE SE PROVA AD AVERE UNA RELAZIONE CON HARRY.
INCOMINCIANO I PRIMO PROBLEMI...
SO, VI PIACE IL CAPITOLO?
IO PROMETTO DI AGGIORNARE DOMANI SE MI FATE AVERE DUE RECENSIONI...
ALTRIMENTI CI VEDIAMO LUNEDI.
PACE E AMORE XXX

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Capitolo 25
*** Non è più solo una finta per me ***


CHAPTER 24
 
Non è stata sicuramente la notte migliore della mia vita. Dire che ho dormito due ore e dire troppo. Tutta la conversazione avuta con le ragazze la sera prima mi aveva lasciata confusa e, per tutta la notte, non ho fatto altro che pensare a quello che è successo in queste settimane.
Sono le sette di mattina e io sono già nello studio, forse sono anche l'unica. Seduta su una poltrona bevo un thè mentre continua a tormentarmi l'immagine di quel bacio.
"Buongiorno". La voce di Paul mi distrae per un momento dai miei pensieri.
"Hey" dico alzando lo sguardo per guardarlo.
"Frankie, ma hai dormito?" chiede fissandomi il viso stanco "hai una brutta cera".
"Apprezzo la sincerità" sorrido "comunque non sto passando un bel periodo".
Si siede accanto a me reggendo la tazza di caffè tra le mani.
"Ehy Frankie, lo sai che puoi fidarti di me" mi dice accarezzandomi i capelli "Considerami come un fratello prima di tuo manager". Lo guardo negli occhi e, improvvisamente, lo abbraccio scoppiando a piangere.
Mi manca davvero un'abbraccio fraterno e, penso, che in fin dei conti, lui possa sostituirlo.
"E' tutto cosi sbagliato, Paul" singhiozzo sulla sua spalla "è iniziato come una falsa, ma io me ne sono innamorata". 
"Devi dirglielo. Molto probabilmente prova lo stesso" esclama.
Sciolgo l'abbraccio e lo guardo curiosa "Non penso proprio" dico triste "ora vado a mettermi a lavoro. Grazie mille Paul" gli sorrido grata.
"Quando vuoi sono qua" ricambia il sorriso.
Vado verso il mio studio tenendo la testa bassa per non far vedere gli occhi lucidi.
"Frankie" la sua voce mi chiama. 
Non ora. Non dopo che ho finito di piangere. Al diavolo Harry, scegli i momenti peggiori.
"Hai un minuto?" mi chiede.
Alzo il viso e vedo che è abbastanza nervoso. Lo riabasso subito dopo per evitare domande a cui non riuscirei a rispondere.
"Entra" gli dico aprendo la porta dello studio. Lui mi segue. Poso la borsa sull'attaccapanni e sistemo i fogli sulla scrivania. 
"Mi ha chiamato il produttore. Ha detto che è pronto a sentire la nostra canzone" mi dice sedendosi sulla poltrona.
"Quale canzone? Abbiamo solo la musica" lo rispondo recuperando il mio tono di voce.
"Io ho scritto qualcosa, tu invece?" chiede serio.
"Si, ma sono tutte da cestinare. Non mi convincono" ammetto "proverò in questa settimana a scrivere qualcosa".
Vedo che annuisce. "Bene. Comunque sono qui per un altro motivo" inizia "volevo chiederti se sei libera questo pomeriggio per bere qualcosa insieme" conclude fissandomi con i suoi occhi verdi. 
"No" rispondo terrorizzata con un tono definitivo. 
"Allora una cena?" chiede speranzoso, alzandosi dalla poltrona.
"No" ridico. Non è periodo questo per una cena insieme.
"Per favore Frankie, io devo parlarti urgentemente" mi dice continuando a guardarmi fisso negli occhi.
"No Harry, puoi farlo anche qui" ribatto nervosa.
"Cosa c'è di male in una cena? Cosa ti costa?" dice avvicinandosi. Istintavamente mi allontano. 
"Per favore" ripete, accarezzandomi un braccio.
"Vada per la cena" cedo "ma sarà la prima e l'ultima volta che io e te usciremo da soli".
"Va bene. Ci vediamo sabato sera a casa mia" dice sfiorandomi la guancia con il palmo della mano.
"Ottimo" dico nervosa e, mi libero dalla sua vicinanza pericolosa. 
"Frankie, ho parlato con Paul e mi ha detto che sei scoppiata a piang....ciao Harry" dice Annie entrando nello studio.
La saluta con un cenno del capo e poi guarda me, che abbasso la testa facendo finta di niente.
"Io vado. Ci vediamo sabato" saluta Harry chiudendosi la porta alle spalle.
"Frankie..." inizia Annie stranita.
"Oh Annie" la abbraccio "me ne sono innamorata".

SALVE A TUTTE!!!
CON UN GIORNO DI RITARDO (MI SCUSO, MA HO DOVUTO FARE LA
BABY SITTER IERI) HO POSTATO IL CAPITOLO CHE VI AVEVO PROMESSO.
SI INCOMINCIANO A CAPIRE VARIE COSE QUI.
COME CHIESTO DA UNA RAGAZZA VI PUBBLICO SOTTO LE FOTO DEI PROTAGONISTI.
SO, AGGIORNO MARTEDI SE HO DUE RECENSIONI 
ALTRIMENTI A SABATO.
BACI XXX

Spero si vedano. Comunque Frankie è:


Annie è: 



Allie è:


Vi lascio con una foto dei ragazzi: 

 

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Capitolo 26
*** Cena a casa Styles ***


CHAPTER 25
 
Questo non è un appuntamento, mi dico nervosa, è solo una banale cena tra colleghi.
Suona bene.
"Non vorrai incontrare Harry vestita così?" mi chiede Allie affacciandosi alla porta della mia camera. Sento la risatina di Annie provenire dal salotto.
"Perchè no?" chiedo guardandomi allo specchio, cercando di trovare il problema.
"Ma Frankie" mi rimprovera "ad un appuntamento non puoi presentarti cosi. Sei coperta dalla testa ai piedi" continua guardandomi dall'alto in basso arrabbiata.
"Non è un appuntamento" sussurro cercando di convincere più me che lei "è una cena tra colleghi" ripeto ancora.
"Chiamala come vuoi, ma ora ti cambi" afferma incominciando a rovistare nell'armadio.
Cerco una via di fuga, ma quando vedo Annie venire verso di noi, capisco che mi devo rassegnare e mi siedo sul letto. 
Nel frattempo le mie amiche buttano via dall'armadio tutti i miei vestiti, senza riuscire a trovare nulla di buono. 
"Ho un'idea" dice improvvisamente Annie "ricordi quella maglia che le regalarono al suo scorso compleanno? Quella bianca che non le piaceva?". 
Allie annuisce.
"Falle indossare quella e, magari le presti tu qualche pantalone o qualche gonna" afferma.
Ma ci sarà un motivo per il quale non ho mai indossato quella maglia, no? 
"Ottima idea. Metti questa" dice porgendomi la famosa maglia "io vado a recuperare un paio di pantaloni" saltella contenta fino alla sua stanza.
Ho la vaga impressione che mie due amiche siano parenti stretti a Enzo Miccio, il tipo di Real Time che va in giro con la sua amica Carla ad urlare a tutti: "Ma come ti vesti?", non essendo consapevole che il primo a mettersi completi ridicoli a fiori è proprio lui.
Un pantalone mi arriva in faccia e uno "sbrigati" di Allie mi arriva alle orecchie.
Mi cambio velocemente e mi sento meno a mio agio a differenza di prima. 
"Ragazze" le chiamo dalla camera.
Loro si fermano davanti alla porta e mi guardano per poi battersi il cinque soddisfatte.
"Sei Fa-vo-lo-sa" dicono in coro prima di scoppiare a ridere.
L'ho detto io che potrebbero essere parenti con quel tizio.
"Posso indossare la giacca?" chiedo facendo gli occhi dolci.
"Certo cara, ma solo perchè mi piace molto"inizia Allie "Ora incomincia a metterti un po' di fondotinta. Ritorno tra poco per aiutarti" continua, mentre va nella sua stanza.
Sto per contraddirla, ma la sua voce risuona nella casa "Non voglio sentire uscire un no dalla tua bocca".
Sbuffo per l'ennessima volta cedendo alla sua richiesta. La mia amica entra poco dopo con la sua borsetta del trucco. Prima che incominci prende la maglia che avevo poco prima e la lancia ad Annie "Usa questa come straccio della polvere" le dice mentre io la guardo nervosa.
"Tesoro" dice rivolgendosi a me "è l'unico modo per sfruttarla quella cosa" e incomincia a mettermi la matita nera sull'occhio.
Nel frattempo Annie arriva con le mie converse bianche. Almeno con la scelta delle scarpe sono d'accordo.
Appena Allie finisce mi infilo le scarpe e indosso la giacca.
"Prima che te ne vai ricordati di non litigare con lui" dice Annie.
"Farò il possibile ve lo prometto" rispondo dando un bacio ad entrambe ed uscendo.
 
 
 
Per arrivare a casa di Harry impiego in macchina circa venti minuti. Lui abita in un appartamento in centro, con gli altri ragazzi che abitano nello stesso palazzo ognuno nella propria casa.
Non sono ancora molto convinta di voler cenare con Harry, ma purtroppo non ho alternative. Ho già accettato e non posso inventarmi scuse cinque minuti prima del nostro incontro. 
Mi avvicino al citofono e busso. Pochi attimi dopo la porta si apre e mentre cammino lentamente verso l'ascensore cerco di calmarmi ed essere me stessa. Mi ritrovo al quarto piano in fretta e quando suono il campanello sento l'ansia salirmi alle stelle.
Perchè sono venuta? Perchè ho accettato? Maledetti occhi verdi, maledetto Harry.
"Hey, finalmente" mi saluta Harry sorridente aprendomi la porta. 
Perchè lui è cosi tranquillo?
"Traffico" mento entrando in casa. Porta un jeans, una maglia a maniche corte nera e delle converse come le mie. In questo momento ringrazio Allie per avermi convinto a cambiarmi quell'orrendo completo.
A differenza di come l'avrei immaginata, casa sua è molto semplice. Il colore che predomina è il bianco, ma i quadri appesi nelle pareti del salotto rendono l'ambiente più colorato.
Noto in fondo alla sala che la tavola è apparecchiata in maniera troppo elegante.
Aveva detto che ci saremmo limitati ad una semplice pizza. Riccio bastardo.
"Fai come se fossi a casa tua, torno subito" mi dice indicandomi il divano.
Facile a dirlo, difficile a farlo. Fa che finisca in fretta questa serata.
Mi siedo sul divano e incomincio a torturarmi le mani. Pochi minuti dopo arriva anche lui porgendomi un bicchiere di aperitivo. Si siede nel divano di fronte al mio.
"Bella casa" gli dico cercando di evitare il silenzio imbarazzante che si era creato "Molto diversa dall'altra" ammetto sincera.
"Ecco il motivo per il quale sto meglio quì" mi confida "Senza contare che vivo accanto ai miei quattro migliori amici".
Gli sorrido. 
"Comunque questa casa serve solo per quando sono a Londra ovvero due/ tre mesi all'anno più o meno" ammette "E tu? Come mai vivi con le ragazze?"
"Non mi piace vivere da sola e quando stavo per trasferirmi a Londra, loro sono venute con me, così abbiamo affittato una casa e dividiamo i soldi ogni mese" gli dico "E poi non so come avrei fatto se loro non fossero state qui con me. Penso che non le lascerò neanche se mi dovessi sposare".
"Capisco" mi dice mentre un sorriso si fa spazio sul suo viso.
"Quindi per ora non sei fidanzata?" mi chiede improvvisamente cambiando discorso.
Strana domanda. "Si, ma questo lo sai già"lo guardo attenta.
"Pensavo avessi trovato qualcuno in questo periodo" mi dice.
"Se avessi trovato qualcuno, avrei dovuto informarti visto che sono la tua finta fidanzata" gli ricordo.
"Potevi anche frequentarti con un altro mentre fingevi con me" risponde.
"Non sono il tipo. E comunque non sono in cerca di relazioni serie".
La mia frase lo fa sorridere "Neanche io".
Il suono di un timer ci interrompe.
"Penso che le pizze siano pronte" mi dice alzandosi "Vuoi andare a tavola?" mi chiede.
La mia faccia è sorpresa "Hai fatto tu le pizze?" domando.
"Ovvio. Sono bravo in queste cose" mi risponde scoparendo in cucina.
"Pizza" mi dice sedendosi di fronte a me, posando sul tavolo il vassoio con la sua pizza fatta in casa. 
Mi porge un bicchiere di vino "Brindiamo a...?"mi chiede alzando il bicchiere.
"Non saprei..." balbetto pensando a qualcosa "Ad una buona collaborazione?" chiedo riferendomi alla canzone.
La faccia di Harry si incupisce "Ehm questa sera niente lavoro" mi riprende "brindiamo al futuro".
Okay il futuro mi sta bene. Facciamo toccare i nostri bicchieri e ne bevo un sorso. 
Non riesco ancora a calmarmi. Non capisco il motivo. Sarà perchè Harry, questa sera, non ha il solito carattere arrogante con me, ma è piuttosto dolce e gentile. 
"Perchè mi hai invitata a cena?" gli domando improvvisamente.
Harry mi sorride "Volevo parlare con te. Magari mi racconti quello che è successo con mio padre..".
"Non è successo niente. Abbiamo solo avuto una chiacchierata"rispondo.
"Conosco mio padre, Frankie. E conosco anche te. Ho imparato a capire quando menti. So che mio padre può essere prepotente perciò ti chiedo di dirmi la verità. Ti ha offeso, trattata male, umiliata?" domanda scrutandomi.
Alzo gli occhi al cielo "Non preoccuparti, ho saputo assecondarlo. Sapevo dove voleva arrivare con le sue domande e ho cercato di difendermi nel miglior modo possibile. Forse l'unico punto a mio sfavore è stato scappare via" lo rassicuro.
Harry mi guarda mentre mastica il suo boccone "Questo mi è stato detto".
"Scusami, ma non ne potevo più dell'interrogatorio" ammetto.
"Hai avuto la stessa reazione che ho avuto io un anno fa" mi dice ridacchiando.
"Che coincidenza" mormoro.
 
 
 
"Hai finito?" mi chiede indicando il mio piatto.
"Sì, ti aiuto" gli dico aiutandolo a togliere il piatto. Lo accompagno in cucina mettendo i piatti sporchi nel lavandino.
"Sicuro di aver cucinato tu?" gli chiedo sospettosa.
Harry fa finta di arrabbiarsi "Cosa vorresti dire?"
"Non puoi davvero essere così bravo" ammetto.
"Solo bravo?" chiede offeso.
"Accontentati" 
Ci fissiamo per qualche istante per poi scoppiare a ridere.
"Comunque" mi dice "voglio sapere cosa ti ha detto mio padre".
Non si arrende. Non che non lo sappia che è testardo.
"Se vuoi saperlo chiedilo a lui" rispondo sorseggiando il mio vino.
"Pensi davvero che non abbia provato a fargli sputare il rospo?" si lamenta.
"Ci credo che non ha voluto dirti nulla. Mi ha chiesto di lasciarti".
Volevo essere diretta, ma cosi penso di esserlo stata fin troppo.
"Perchè?" domanda deluso.
"Perchè non sa che stiamo fingendo" gli faccio notare.
"Sai che non mi riferisco a quello" mi dice lanciandomi un'occhiataccia.
A dire il vero non avevo capito.
"Oh avanti Harry. Non vengo da una famiglia ricca, non sono il tipo di ragazza che si lascia comandare dal marito e, ho un lavoro che serve per mantenermi. Non sono una modella. In pratica non sono abbastanza per te".
Ho sempre avuto problemi ad accettarmi per come sono. Non mi lamento più di tanto, ma tra me ed Harry c'è una grande differenza. La famiglia Styles non vuole una donna con cervello per il figlio, ma una delle solite ragazze che possono far fare bella figura. Beh non sono io.
"Non ti piaci?" mi chiede stupito Harry.
"No!" gli rispondo "Ma non è questo il problema. Io sono troppo normale per te".
"Okay. E io cosa sarei?"  domanda cercando di capire meglio.
"Sei meno normale" mi limito a rispondere.
Harry alza un sopracciglio confuso "Cos'ho di poco normale?" chiede guardandomi negli occhi con attenzione.
"Gli occhi" rispondo senza pensare, incantata dai suoi meravigliosi occhi.
La faccia di Harry necessita una spiegazione.
"Hai gli occhi più belli che abbia mai visto" ammetto abbassando il viso e arrossendo. Ma cosa mi prende?
"Davvero?" chiede stupito. Vorrei tanto credere di essere la prima ad averglielo detto.
"Per una persona con degli banali occhi marroni sì" cerco di dare spiegazioni.
"Hai dei bellissimi occhi marroni" mi risponde alzandomi il mento per guardarli "e ci sono delle sfumature di oro all'interno" mi indica con un dito.
"Okay lasciamo perdere gli occhi" gli propongo imbarazzata. La serata sta prendendo una brutta piega e per ora ci siamo solo limitati a parlare degli occhi.
"Quindi, ti senti meno attraente di me" mi dice Harry.
Intelligente il ragazzo....
"Cambiamo argomento?" domando allontanandomi verso il soggiorno "Sono diversa da te, d'accordo?" borbotto.
Harry ridacchia. "Sto cercando di farti rilassare, Frankie".
Sono contenta si sia reso conto che sono davvero nervosa. 
"Ti aiuto con i piatti?" gli chiedo.
"Ci penso la lavastoviglie" mi dice.
Giusto! Non avevo considerato l'idea.
"Il dolce l'ho comprato" ammette tirando fuori una vaschetta di gelato.
"Non ti preoccupare e...scusami se non ho portato nulla". Per il nervosismo mi sono dimenticata di fermarmi a prendere qualcosa. 
Lo aiuto a mettere il gelato in dei bicchieri. Sto per tornare a sedermi, ma vedo Harry fissarmi con un'espressione strana "Sei sporca sul naso" mi dice toccandomi il viso.
"Lascia, faccio io". Cerco di essere il più tranquilla possibile, ma il minimo tocco di questo ragazzo è indescrivibile.
Ovviamente lui non mi ascolta e con un gesto mi passa il dito sul naso avvicinandosi.
"Harry" lo richiamo nervosa.
"Dimmi Frankie".
Non era certo questa la risposta che aspettavo.
"Ehm...finito?" gli chiedo, facendogli notare che ha ancora la mano sulla mia guancia.
"Ho appena iniziato" mi sussurra, avvicinandosi ancor di più.
Il fatto che un minuto dopo ci stiamo baciando non è una sorpresa. Avrei dovuto fermarlo prima, penso mentre ricambio totalmente il bacio.
Questo ragazzo bacia benissimo e io sono stordita. Le mie mani gli circondano il collo mentre lui si avvicina ancor di più. Quando, però, sento la sua mano avvicinarsi al mio fianco mi stacco.
"Credo che basti cosi" dico cercando di ritornare la vecchia Frankie.
Harry continua a guardarmi con uno sguardo strano.
"Smettila" gli dico prendendo il mio bicchiere e andando verso il divano. Credo sia meglio mettere dei metri di distanza. Mi siedo cercando di cancellare l'episodio di poco prima e incomincio a mangiare il mio gelato. Lui mi guarda mangiare per poi sorridere e sedersi accanto a me.
"Smettila di guardarmi" gli dico arrabbiata.
"E' vietato farlo per caso?" domanda "Sei l'unica persona qui dentro" ribatte.
"La prossima volta dovremmo invitare della gente" gli dico esasperata.
"Usciremo in quattro, ma dovremo convincere Annie e Zayn".
"Non sono l'unica che si è accorta che c'è qualcosa, allora" dico felice.
"Beh...Zayn è molto preso da lei a quanto pare" mi dà ragione.
"E Annie lo stesso. L'ho capito sin da subito che lei fosse interessata".
"Strano, di solito ci metti un po' per capire queste cose" dice sicuro "Per esempio ancora devi renderti conto che ti piaccio" afferma subito dopo, come se fosse una cosa da niente.
"Ma cosa stai blaterando?" chiedo sperando di aver sentito male.
"Vorresti negare l'evidenza?"-
"Harry, è tutto falso" ribatto arrabbiata "Ma come ti vengono certe cose?".
"Te lo posso provare" mi risponde contento.
"Davvero? E in che modo?" gli chiedo curiosa. Spero di non pentirmene.
"Posa quel bicchiere" mi ordina indicando il gelato.
Io faccio tutto il contrario di quel che dice "No, il gelato è il mio unico amore non lo lascio".
"Muoviti" mi dice strappandomi il bicchiere dalle mani e mettendolo vicino al suo.
Ora sono nei guai.
"Rilassati" mi dice avvicinandosi.
"Mi rilasserò quando ritornerò a casa mia" gli svelo "Cosa vorresti dimostrare?" domando mentre lui si avvicina ancora di più. Mi accarezza la guancia.
"Lo senti?" mi chiede.
Al diavolo, certo che lo sento.
"Cosa?" domando facendo finta di niente e provando ad allontanarmi.
"Il tuo cuore" mi risponde come se fosse normale.
"Non ti illudere, starà per venirmi un infarto. Meglio che mi lasci andare, ora" affermo spavalda.
"Sai, avresti avuto un futuro come comica" mi dice ridendo e fissandomi "Hai finito con le tue scuse?".
Cerco di risponderlo, ma mi zittisce baciandomi di nuovo e, forse, con molta più dolcezza di prima. Sono completamente in suo potere.
Qualche minuto dopo sono sdraiata sul divano e lui sopra di me. 
Non ha mai smesso di baciarmi. Ora la sua mano cerca di alzare la maglia.
"Possiamo toglierla?" chiede staccando le sue labbra dalle mie.
"Non possiamo" rispondo e proprio in quel momento trovo la forza necessaria per alzarmi dal divano e allontanarmi da lui. Mi rimetto la giacca in fretta e faccio per uscire, ma la sua mano mi tira indietro verso di sè.
"Non cosi in fretta, Hoffman" dice baciandomi il collo e togliendomi la giacca che finisce a terra. Mi gira e ricomincia a baciarmi dolcemente sulle labbra.
Questa volta non oppongo resistenza quando cerca di togliermi la maglia e, infatti, pochi istanti dopo fa compagnia alla mia giacca e alla sua maglia che gli avevo tolto in precedenza.
Come se fossi una piuma mi prende in braccio diretto nella sua stanza. 
Oh no! Ci stiamo spingendo troppo oltre.
"Okay Harry,basta cosi" gli dico quando lui mi fa sedere sul letto "siamo andati sin troppo oltre".
Lui non si rassegna e si avvicina, di nuovo, a me. Una vicinanza straziante.
"Baciami" mi dice sorridendo "ammettilo una volta per tutte". 
Mi avvicino lentamente fissando i suoi occhi così meravigliosamente belli "Tu mi farai diventare pazza" gli faccio notare e mi decido a baciarlo.
Capisco che oramai non ho più nessuna ragione per andarmene e mi lascio andare completamente. Starò per fare la stronzata più grande della mia vita, ma per una volta non mi interessa. Non posso resistere ad Harry Styles.

SALVE A TUTTE!
PUNTUALE COME UN OROLOGIO SVIZZERO HHAHAHAHA.
SPERO DI AVERVI ACCONTENTATE PER LA LUNGHEZZA.
NON CREDO VI ASPETTAVATE UNA COSA DEL GENERE...O SI?
SPERO DAVVERO VI SIA PIACIUTO.
COME SEMPRE CONTINUO ALLE 2 RECENSIONI VENERDI, ALTRIMENTI 
A MARTEDI PROSSIMO.
VI LASCIO CON UNA GIF DI HAZZA E LIAM. 
BACI.

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Capitolo 27
*** Avviso ***


Avviso

Ragazze so che vi aspettavate il capitolo, ma invece sono qui per darvi una brutta notizia.
Voglio dirvi che questa fan fiction e la raccolta di One shot verranno sospese per un po' di tempo.
I motivi sono vari, ma primo fra tutti e' che sto passando un brutto periodo.
Mi dispiace moltissimo anche perchè tengo molto alle mie storie e perchè mi piaceva condividerle
con voi.
Mi mancherete molto, ma tornerò presto.
Baci.
Francesca.

PS: Ricordate la Annie della mia Fan Fiction?
Bene, lei esiste davvero ed è la mia migliore amica. Volevo chiedervi se gentilmente passate a 
leggere la sua meravigliosa storia che merita molto.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1972559&i=1 

Beh è davvero tutto ora.
Vi voglio bene :)
Se volete chiacchiere o conoscermi mi trovate su twitter: https://twitter.com/pandafordinner

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Capitolo 28
*** Confusione ***



 

CHAPTER 26

 
Da qualche parte lontano dal letto un cellulare sta squillando. Per un momento penso che potrebbe essere quello di Harry, ma quando capisco di che suoneria si tratta mi alzo immediatamente dal letto.
Il corpo accanto al mio continua a dormire come se niente fosse. Invidio il suo sonno pesante in questo momento. 
Continuo a pensare alla sera prima e a come io abbia potuto cedere così facilmente. Certo, è stata la notte più incredibile e, allo stesso tempo, strana della mia vita, ma continuo a chiedermi perchè Harry abbia voluto me. Esco in punta di piedi recuperando i miei vestiti e indossandoli. Il telefono ricomincia a suonare.
"Pronto?" bisbiglio, cercando di non far rumore e così svegliare Harry.
"Lo sai che io ed Allie siamo in ansia per te da ieri sera? Pensavamo ti fosse capitato qualcosa" urla Annie dall'altra parte del telefono. 
Mi avvicino alla camera e vedo che, fortunatamente, Harry dorme ancora.
"Scusatemi ragazze" le sussurro "Ma non era nei programmi restare a dormire qui". Sarebbe stata l'ultima cosa che avrei immaginato ieri...
"Qui dove?" chiede.
"Da Harry"
"Oh bene. Immagino che non abbiate passato la notte a giocare a dama come Edward e Bella?" chiede ridacchiando.
"Ehm....sto per tornare" la informo cambiando discorso.
"Se torni devi raccontarci tutto, cara".
Sospiro rassegnata "Immaginavo"
"A dopo Frankie" mi dice Annie salutandomi.
Ricambio e riattacco.
Mi infilo la giacca e sono pronta ad uscire. Vorrei lasciare un biglietto ad Harry, ma so che sarebbe troppo senza senso e lascio perdere. Devo uscire di qui prima che si svegli e che voglia parlare di quello successo. Sarebbe abbastanza imbarazzante per me, visto che lui è l'unico ragazzo con cui abbia dormito.
Apro la porta lentamente e corro via. Mi sembra tanto da vigliacchi questa cosa, ma devo rimanere un po' da sola ad elaborare la cosa.
Quando arrivo a casa due facce impazienti mi accolgono.
"Usciamo a fare colazione" dice Allie vedendomi pallida in viso.
L'idea è ottima e per questo motivo mi lascio trascinare nel primo bar della zona.
Dopo aver ordinato attendo le domande che non tardano ad arrivare.
"Voglio sapere tutto nei minimi dettagli" esclama Allie. 
La guardo a bocca aperta. 
"Beh non proprio nei minimi dettagli" aggiunge poco dopo.
"Frankie ci hai fatto preoccupare tantissimo...pensavamo che qualche maniaco ti avesse rapita nella via del ritorno. Non immagini come stavamo" interviene Annie.
"Mi dispiace" mi scuso "ma non era previsto che rimanessi a dormire lì. E' stata una cosa non calcolato...mi ha fatto perdere il controllo di me stessa" mi giustifico.
"Hai perso il controllo di te stessa, hai detto" ripete Annie.
"In parole semplici stai dicendo che siete andati a letto insieme" arriva al punto Allie.
"Si" ammetto bevendo il mio thè.
"Dalla tua espressione si direbbe che non sei stata tanto male ieri sera, ma ora ho un dubbio. Cosa vi siete detti stamattina?".
Annie mi guarda dubbiosa. "In realtà nulla. Lui dormiva ancora quando io sono andata via".
"Ma sei scema?" esplode Annie.
"Perchè l'hai fatto?" aggiunge Allie.
"Non volevo svegliarlo e io dovevo assolutamente andare" dico con enfasi. Loro due non possono sapere come mi sono sentita questa mattina.
"Si incazzerà, Frankie" mi avvisano "e avrebbe ragione".
"Non penso proprio. Probabilmente non vedeva l'ora che me ne andassi".
Le due mi guardano per nulla convinte "Davvero?" chiedono.
In quel preciso istante incomincia a suonare il telefono. Non voglio sapere chi mi sta chiamando.
"Rispondi" esclamano con fermezza.
"Saranno i miei genitori" le dico non accennando ad aprire la borsa.
Allie sbuffa e prende la mia borsa, poggiando il telefono sul tavolo "Rispondi. Ora" mi ordina.
Rassegnata rispondo.
"Pronto?" rispondo con un tono basso.
"Dove diavolo sei?" sbraita dall'altra parte Harry. A quanto pare è davvero incazzato.
"Scusa Harry non ti sento. Pronto? Pronto?" dico mentendo e riattacco.
"Ma cosa ti salta per la testa?" mi chiede sempre Allie nervosa.
Il telefono riprende a squillare, ma prima che una delle ragazze possa prenderlo e rispondere, lo spengo e lo rinfilo nella borsa. Non sono pronta per una conversazione a quest'ora del mattino.
Minuti dopo anche il telefono di Annie comincia a squillare e sopra compare il numero di Zayn. Sapendo fosse lui, lo prendo e spengo anche quello guadagnandomi un'occhiataccia dalla mora.
"Vuoi continuare ad evitarlo? E' questo è il tuo piano?" mi domanda preoccupata Annie.
"Non ho un piano, ma per adesso meglio evitarlo. Cercate di capirmi" mi lamento.
"Siamo con te, Frankie. Ma perchè è successo....beh...hai capito cosa" chiede Allie calmandosi.
"Non lo so. Lui ha iniziato a corteggiarmi, io ho cercato di resistere per un po', ma poi mi sono lasciata andare. La cosa che mi tormenta e che non capisco è perchè abbia scelto proprio me. E' assurdo".
"Tu credi che sia assurdo che lui provi interesse verso di te? A me sembra il contrario da quando vi ho visto la scorsa sera a casa nostra" mi dice sincera Annie.
"E ricordati che va in giro dicendo che sei la sua ragazza e, finta o meno, a casa nostra non mi sembra stesse recitando" aggiunge Allie.
"Non parliamo di quello che è successo a casa nostra" le imploro.
"Il problema, Frankie è che tu non riesci a capire che entrambi siete interessati e che quello che è successo ieri sera non è stato solo uno sbaglio" prova a farmi ragionare Allie "ora io direi che dovresti parlargli"
"Oggi voglio solo passare del tempo con voi lontano da Harry, dal lavoro e da tutto. Domani andrò a mangiare a casa di mia madre e lunedi, quando tornerò a lavoro, cercherò di chiarire la situazione con la conclusione che entrambi ammetteremo che è stato un semplice sbaglio" affermo convinta.
"Non credo proprio" borbottano le ragazze.


I'M BACK!!!

La mia pausa è ufficialmente finita. Mi siete mancate tanto
e mi è mancato troppo scrivere. 
Scusatemi se ritorno con una merda di capitolo, ma
questo è uno di quelli di passaggio per far capire cosa prova Frankie
dopo quello che è successo la notte prima.
Beh lettrici stupende penso che domani aggiornerò la raccolta di os con 
una dedicata alla canzone I SHOULD'VE KISSED YOU.
Ho anche iniziato una nuova ff che si chiama FLATMATES, se volete passate a dare un'occhiata:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2015802&i=1

E
 tutto per davvero, al prossimo aggiornamento che sarà presto, spero.
Love you!!!!

PS: Avete sentito best song ever? Non è fantastica? E il video? Non è il miglior video di sempre?
E' meraviglioso.

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Capitolo 29
*** Visita inaspettata ***





 

CHAPTER 27

 
Sono seduta sulle sedie di legno nella cucina di mia madre. Lo sguardo fisso al muro da più di un'ora rispondendo alle domande di mia madre con cenni del capo. Mia sorella mi guarda sospettosa e allo stesso tempo preoccupata.
"Come mai sei arrivata così presto questa mattina?" mi chiede "Tu odi rimanere cosi a lungo qui".
La sua affermazione è così corretta che trovare una scusa da rifilarle mi risulta difficile. "Se avessi tardato avrei trovato traffico e con questo caldo avrei fatto una sauna nella macchina" le rispondo, dicendole una delle tante verità. Non voglio davvero spiegarle il motivo per il quale io sono lì dalle nove di quella mattina.
"Non avresti trovato traffico, non lo trovi mai" chiarisce mia madre cogliendomi in flagrante.
"Okay mamma. Ammetto che volevo venire quì perchè sono stressata dal lavoro e dovevo prendermi una pausa" dico rimanendo sul generico. Dopotutto Harry è lavoro.
"Cara, sono molto preoccupata per te. Non vorrei che con questo lavoro stessi trascurando la tua vita privata. Tuo fratello dice di non preoccuparmi perchè tu stai bene, ma quelle occhiaie mi dicono il contrario" afferma mia madre.
Non è stata sicuramente una delle mie migliori notti, ma d'altronde in questo mese non ho dormito così tanto. Per un motivo o per un altro non riesco a chiudere occhio. 
Ieri sera quando sono tornata a casa ho riaccesso il cellullare e mi sono ritrovata moltissimi messaggi di Harry che mi ordinava di richiamarlo il prima possibile.
Ovviamente non gli ho risposto e ho rispento il telefono. Questo però non migliora la mia situazione attuale. Domani lui avrà tutto il tempo di ripetermi all'infinito che sono stata una delle tante. 
"Mamma, in questo momento non ho bisogno di un'altra persona al mio fianco" cerco di spiegarle "E per quanto riguarda il lavoro ti ripeto che a me sta bene cosi".
"Ma non vuoi sposarti? Avere dei figli?" mi chiede preoccupata mia sorella. Ecco il solito e antico discorso.
"In questo momento sono il mio ultimo pensiero. Sono giovane e ho tutta la vita davanti per quelle cose"cerco di spiegare, sapendo di traumatizzarle.
"So che i bravi ragazzi sono diminuiti, ma potrei presentarti qualcuno" riflette mia sorella.
"Ho detto che sto bene così" chiarisco ormai stanca. Poi ho presente i gusti orribili che ha ed è meglio tenersi alla larga.
"Ma perchè no?" chiede ancora mia madre. Sapevo non sarebbe rimasta in silenzio."Ti stai frequentando con qualcuno?" domanda sospettosa.
"Certo che no"  rispondo sincera. In effetti non mi sto vedendo con nessuno.
"E allora posso presentarti un mio amico. Lui ti ha visto varie volte e ha sempre avuto voglia di conoscerti. Potrei dargli il tuo numero" mi propone, felice di quell'idea folle.
Come devo fare per farle capire che non voglio conoscere nessuno? Devo farle un disegno? Devo fingermi non interessata agli uomini? Cosa devo fare?
"Per la millionesima ed ultima volta, ho detto di no e non intendo ripetermi" esclamo ad alta voce. 
Stanno per ribattere, ma il suono del campanello le ferma.
"Abbiamo ospiti?" chiedo a mia madre che stupita si affaccia alla finestra per cercare di vedere questa persona.
"Forse qualche amico di tuo padre è venuto a fargli visita" suppone lei.
Mi faccio spazio accanto a mia madre e la vista di una Range Rover parcheggiata nel vialetto di casa mia mi fa cadere il giornale che poco prima avevo in mano. Non può essere.
Sentiamo mia cognata alzarsi ed aprire la porta.
E adesso dove mi nascondo? 
Mi guardo intorno cercando una via di fuga mentre mia sorella mi guarda sospettosa "Qualcuno che conosci?" mi chiede a bruciapelo.
Le mie guance diventano improvvisamente calde e un rossore si diffonde per tutto il viso. "Un collega" le dico non sapendo cosa risponderle.
Poco dopo Bella entra in cucina con in volto un sorriso trionfante. "C'è un tuo collega, Frankie. Vorrebbe parlarti urgentemente".
"Esistono i cellulari" dice arrabbiata mia sorella incrociando le braccia al petto.
"Penso sia scarico" balbetto mentre il rossore al viso aumenta "Vado a vedere" dico cercando di evitare altre domande da parte dei miei familiari.
Quando entro nel salotto, Harry è comodamente seduto sul divano. E' tranquillo. Sembra che la presenza di mio padre davanti a lui non lo metta in imbarazzo. Quando mi vede il sorriso che aveva  lascia spazio ad un'espressione arrabbiata e serra le labbra. Mio padre, come se avesse capito l'aria tesa che si era creata, si alza e raggiunge gli altri in cucina.
"Non sei riuscita a scappare dal retro?" mi chiede ironicamente Harry, mantenendo la sua espressione di prima.
"Cosa diavolo ci fai qui?" chiedo furiosa, avvicinandomi al divano.
Lui mi sorride "Hai staccato il tuo telefono, sei sparita da Londra e non hai risposto neanche alle mie e-mail, così ho deciso di venire qui" dice arrabbiato. Come se fosse normale seguirmi in questo modo.
"Come hai fatto a sapere che ero qui?"
"Sono passato a casa tua questa mattina e visto che non c'eri mi sono fatto dare l'indirizzo dei tuoi".
Annie ed Allie mi sentiranno quando ritorno a casa.
"Bene, ora che sei qui ed hai attirato l'attenzione della mia famiglia, cosa intendi fare?".
Ma prima che possa rispondermi, mia madre seguita da mio padre fa il suo ingresso nel salotto. Ci avrei scommesso che non sarebbe stata capace di farsi gli affari suoi.
Appena Harry la vede sostituisce la sua faccia arrabbiata con l'ennesimo sorriso e le porge la mano.
"Harry Styles" dice guardandola.
Mia madre afferra la sua mano e rimane incantata, perchè è pur sempre una donna, di una certa età è vero, ma donna. Quegli occhi potrebbero mettere al tappeto chiunque. E scommetto tutto quello che ho che quella maglia che ha indossato abbinata in modo perfetto ai suoi occhi, non è casuale.
"Piacere" gli dice intimidita "Spero non sia niente di grave" chiede mia madre a Harry, che la guarda rassicurante.
"No, davvero, è solo un piccolo problema da risolvere" dice mentendo.
"Bene, dopo averlo risolto, ti va di rimanere a pranzo da noi?" gli suggerisce come se fosse la cosa più normale del mondo.
Io impallidisco di colpo. Secondo me mia madre non ha capito con chi sta parlando.
"Harry ha da fare" cerco di inventare una scusa, guardando Harry cercando di farmi assecondare.
"In realtà sono libero" risponde lui lanciandomi un'occhiataccia.
Sta entrando nella tana dei lupo e non se ne rende conto. La mia famiglia non è cosi innocua, è solo una copertura. Scommetto che se scoprono che è un cantante famoso lo ridurranno in mille pezzettini. 
Mio padre non smette di fissarlo. Lo esamina come se volesse fargli una radiografia.
"Perfetto. Accomodati pure Harry, sarà pronto tra poco" dice mia madre contentissima.
Poco dopo anche mia sorella fa ingresso nel soggiorno. "Noi non ci siamo presentati" gli dice "Sono Louise, la sorella di Frankie" gli dice stringendogli la mano e sorridendogli.
Lui ricambia il sorriso e si presenta.
"Oh mio Dio" esclama Louise ad un certo punto "Quello Styles? Il cantante dei One Direction?" continua eccitata "Ecco dove ti ho già visto".
Managgia a lei e il suo amore per la musica.
"Sono io in carne ed ossa" conferma quasi fiero.
"Cantante di una famosa band?" chiede mia madre con una voce improvvisamente stridula.
Lui annuisce.
Seguono minuti di imbarazzo. "Beh ora che si è presentato alla perfezione, dovremmo risolvere quel problema. Cosa ne diresti di parlarne meglio fuori di qui?" propongo afferrandolo per un braccio.
Harry, intuendo che ci sono degli effetti collaterali dovuti alla sua identità uscita fuori, decide di seguirmi sussurrando un "volentieri".
Per mia fortuna nessuno dice niente e senza aggiungere altro lo porto fuori.
Tiro un sospiro di sollievo non appena chiudo la porta alle mie spalle. "Quest'idea stupida di venire a trovarmi a casa dei miei potevi evitarla" lo rimprovero.
"Perchè?" domanda in imbarazzo.
"E me lo chiedi? Ti presenti di domenica, senza preavviso, a casa dei miei e dici a tutti che sei un cantante di fama mondiale...pensavo avessi un minimo di cervello".
Mi guarda leggermente offeso. "Ero arrabbiato, Frankie" ammette "e non ho riflettutto molto quando mi sono messo in macchina per venire quì. E' tutta colpa tua! Ti sto provando a chiamare da ieri mattina". Ha ragione da vendere.
Lo prendo nuovamente per il braccio portandolo lontano dalle finestre dove so che l'intera famiglia sta ascoltando il nostro discorso.
"Penso che qui non ci senta nessuno" lo informo mentre lui ancora arrabbiato mi guarda lanciandomi occhiatacce. "Cosa c'è? Ammetto che sono stata una stupida ad andarmene così senza una ragione ieri mattina, ma ero nel panico" gli dico agitata.
Lui apprezza la mia sincerità e mette via la sua aria nervosa. "Almeno lo ammetti".
"Non volevo scappare per sempre. Avevo bisogno di pensare. Domani sarei venuta a parlarti".
"Ma ti ho anticipato" dice appoggiandosi al muro sul retro della casa "Quindi puoi darmi le tue spiegazioni ora". 
"Non ho preparato un discorso" gli faccio notare.
Harry ride. "Per mia fortuna! Non sono un ammiratore dei tuoi discorsi, meglio quando sei spontanea".
"Sta zitto. Sono bravissima con i miei discorsi" esclamo arrabbiata.
Harry mi guarda come a voler chiedere di tornare al nostro discorso.
"Tornando a noi...cioè al discorso" dico in imbarazzo "penso che quello che sia successo è stato un errore che dobbiamo dimenticare".
Harry mi osserva. "Sì, sapevo avessi detto una cosa del genere. Sei abbastanza prevedibile".
Vorrei poter dire lo stesso, ma la verità è che non so cosa gli passa per la testa.
"Sono felice di sapere che sei d'accordo" gli rispondo cercando di intuire nei suoi silenzi un'approvazione alle mie parole.
"Non ho detto di essere d'accordo" mi dice guardandomi attentamente.
"Pensavo che...".
Harry mi blocca "Pensi troppo".
"Se tu mi dici a cosa stai pensando magari riesco a capirti" ribatto irritata.
"Come se fosse importante..." mi dice polemico.
Afferro la testa tra le mani cercando di non farmi salire quella voglia improvvisa di dargli uno schiaffo su quella faccia tanto perfetta. "Stranamente ora mi interessa, quindi parla".
"Beh..." inizia "non so cosa penso".
Mi aspettavo tutto tranne questo. "Come fai a non saperlo?" chiedo stupita.
Lui mi sorride. "Il fatto è che ieri quando mi sono svegliato ero davvero felice, ma poi non ti ho vista e mi sono incazzato" dice continuando a guardarmi negli occhi "Per te è stata una bella serata?" chiede.
Rispondo sinceramente "Sì, è stata una bella serata. Ma non riesco ad essere positiva. Non sono il tipo che si lascia andare come è successo quella sera perciò sono confusa e non poco".
"Alcune storie serie sono iniziate cosi, sai?" mi dice convinto.
"E' vero, ma io e te siamo diversi. E' successo una volta, ma ora non più" ribatto.
"Davvero?" mi domanda.
"Cosa vuoi dire?" chiedo.
"Se vuoi ti do una dimostrazione". Senza attendere risposta mi attira a sè e mi bacia. Sono stupita e non riesco ad allontanarmi. Avverto i soliti brividi e non posso far altro che rispondere al bacio.
Qualche minuto dopo Harry si allontana. "Visto? C'è qualcosa tra noi".
A questo c'ero arrivata anche io venerdi sera.
"Certo. Però tu vai a letto con altre donne".
Harry mi guarda cupo. "Non è assolutamente vero. Tu credi ai pettegolezzi che fanno di me quello che non sono. E' vero che ogni tanto sono uscito con ragazze diverse, ma poi sono sempre tornato a casa da solo. Solo con due donne mi sono comportato come ho fatto con te".
"Non mi interessa" gli dico.
"Invece si" ribatte.
Per qualche attimo ci guardiamo. Poi Harry allunga un braccio e mi stringe di nuovo a sè.
"Ma la vuoi smettere?" domando intuendo la sua intenzione di baciarmi di nuovo.
"No, è davvero divertente vedere la tua faccia nervosa e felice allo stesso tempo prima che ti baci. Sei l'unica che reagisce in questo modo".
Ride lui. Vorrei tanto sapere che cosa ci trova di cosi divertente?
"Rilassati Frankie" afferma poco dopo.
"No" ribatto facendo l'errore di guardarlo nei suoi occhi color smeraldo "Non farlo..." lo avviso.
Lui ridacchia. "Fare cosa?"
"Sai cosa. Ora lasciami".
La sua stretta, però, è particolarmente decisa "In cambio di un bacio..." azzarda.
"Ma cosa ne hai fatto tu dell'Harry che conosco io? Tu chi sei?"
"Sono Edward, il fratello gemello che cerca un po' di affetto" dice ridendo.
"Non potevi scegliere nome peggiore".
"E' il mio secondo nome, dovrei essere offeso" dice mettendo il broncio.
"Ops..."
"Nulla che un bacio non possa risolvere" dice ridendo.
"Vuoi davvero un bacio? Poi mi lasci in pace?" chiedo esasperata.
"Non esageriamo. Diciamo che se mi dai un bacio potrei liberarti dalla stretta" dice solenne.
Mi alzo sulle punte per raggiungere la sua altezza e lui senza perdere tempo mi bacia.
E ovviamente neanche mia sorella perde tempo e nel momento meno opportuno, arriva e si mette ad osservarci fino a che non ci stacchiamo.
"Cos'hai da guardare?" le dico nervosa mentre lei continua a fissarci.
"Il pranzo è a tavola" ci informa imbarazzata.
"Bene, veniamo subito".
Lei continua a fissarci con occhi sgomenti. "Puoi andare" aggiungo.


I'M BACK 
sono tornata davvero.
Scusate il ritardo, ma domenica si è sposato mio fratello e ci sono stati
i preparativi per una settimana intera e non ho trovato momento per scrivere.
Ieri volevo aggiornare, ma mi mancava troppo mio fratello e non me la sentivo
e oggi per distrarmi ho scritto.
Come vi sembra questo capitolo? Lo scorso vi è piaciuto tantissimo e quando
ho visto le recensioni piangevo dalla gioia, siete bellissime e dolcissime.
Ora devo andare, al prossimo aggiornamento. 


 

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Capitolo 30
*** C'è qualcos'altro in gioco ***



 

CHAPTER 28

 
Questo sarà il peggior pranzo di sempre. L'aria intorno al tavolo è tesa e nessuno di noi è rilassato.
Mia sorella non fa altro che lanciarmi occhiatacce da quando sono rientrata mentre mia madre si rifiuta di parlarmi. Per lei già era troppo sopportare che io fossi diventata una cantante, figuriamoci ora che ha saputo che ne frequento di più famosi. Gli unici che sembrano non essere infastiditi dalla presenza di Harry sono mio fratello e Bella.
"Allora Harry" inizia mia sorella "Come sta procedendo la tua carriera?".
La domanda potrebbe sembrare un modo per rompere la tensione, ma conoscendo Louis non lascio niente al caso.
"Alla grande" risponde senza tralasciare un po' di euforia.
"E ti piace questo lavoro?" chiede ancora Louise.
"E' sempre stato il mio sogno cantare quindi sì" conferma Harry. Louise rimane delusa poichè, evidentemente, non si aspettava una risposta del genere.
"E come hai conosciuto mia sorella?".
"Inizialmente era la nostra segretaria, ma poi, dopo quel provino, è diventata nostra collega" dice Harry.
Louise mi lancia un'occhiataccia. "A parte il vostro stesso lavoro, se così si può chiamare, tu e lei siete diversi. Fin troppo direi" sentenzia.
Smetto improvvisamente di mangiare. Mi sono sentita leggermente offesa dopo il suo commento. "Harry ed io siamo colleghi, chiaro? E il mio è un lavoro a tutti gli effetti. Guadagno soldi e, a differenza degli altri, mi diverto e faccio felici varie persone" le dico con tono duro.
Le sfugge una risatina dovuta alla mia reazione e, mia madre coglie l'occasione per rompere il suo silenzio.
"Ti è piaciuto il pranzo?" domanda a Harry, faticando di mostrare un sorriso.
"Si, grazie mille" le conferma esibendo il suo ennesimo sorriso.
"Cosa pensi della fama che hai avuto?" chiede Bella. Poteva continuare a mangiare silenziosamente senza dir niente, non si sarebbe notata la sua assenza.
"Ha i suoi lati negativi e positivi come tutte le cose".
"Grazie a lei, però, la tua band e i vostri nomi li conoscono in tutto il mondo" aggiunge.
"Si, è vero. Ma sono rimasto la stessa persona che ero da ragazzo. Quello di Holmes Chapel che studiava e lavorava in panetteria. L'unico che si è montato la testa è mio padre, ma non ho un bel rapporto con lui quindi non mi interessa".
"Non penso proprio. Tutti cambiano se diventano famosi" precisa mia sorella.
"Invece no. Prendi come esempio tua sorella" dice serio.
"Harry, loro cercano di dimenticare questa cosa" gli spiego cercando di metterlo a tacere.
Ma lui non molla. "Perchè? Hai talento e penso che la tua famiglia lo apprezzi".
"Frankie canta e guadagna un sacco di soldi. C'è gente che invece lavora dalla mattina alla sera e guadagna la metà della metà dei suoi soldi. Non penso sia un talento il suo" si intromette mia madre seria.
"Abbiamo opinioni diverse sul significato di talento, signora" ribatte Harry serio come non mai.
Qui si preannuncia una conversazione poco piacevole.
"A quanto pare" sentenzia mia madre.
Harry la guarda. "In ogni modo dovrebbe essere fiero di sua figlia perchè si è guadagnata un posto in questo mondo che va in rovina" le dice come se niente fosse.
Ripeto la sua frase mentalmente e non posso far altro che sorridere ed essere d'accordo con lui. Riesaminando la conversazione mi accorgo che Harry, in un modo o nell'altro, nelle sue frasi cerca di difendermi, quasi come io ho fatto con il padre.
"Non penso che tu conosca davvero il mondo che ci circonda, ragazzo. Sei ai piani alti e non so se mi sono spiegata". Mia madre non si arrende e scaglia la sua ultima pietra.
In quel momento mi sento in dovere di intervenire al posto di Harry. "Mamma, ti ricordo che hai invitato tu Harry e, se non ti dispiace, vorrei finire questo pranzo in pace senza iniziare discussioni inutili e andarmene da qui il prima possibile senza un mal di testa".
Mio padre sembra essere d'accordo con me, mentre mio fratello mi guarda dispiaciuto come se avesse capito qualcosa in più degli altri sin dal primo momento.
"Signora, mi creda, conosco il mondo di oggi. Prima che diventassi famoso i miei genitori lavoravano duramente per farci vivere bene e, per quel che potevo, quando ho avuto quindici anni ho cercato di aiutarli con i pochi soldi che guadagnavo. Ora, con questo lavoro, cerco di ripagarli per non avemi fatto mancare nulla e, loro sono fieri di me perchè non mi dimentico mai le mie origini" chiarisce Harry.
Il suo discorso mi fa mancare il fiato. Non riuscirei mai a ribattere dopo questo. In quel momento è come se avessi conosciuto il vero Harry. Quella persona che si nasconde e che viene fuori solo in questi momenti. 
Mia madre rimane in silenzio per tutto il resto del pranzo, probabilmente stupita dalle parole del ragazzo che considerava montato.
 
 
Un'ora dopo, il pranzo è concluso. Stranamente dopo quella specie di discorso di Harry, gli altri si sono limitati a parlare di altro senza toccare tasti dolenti. 
"Complimenti per il discorso di prima" gli dice mio fratello quando nel salotto rimaniamo solo noi tre. Penso che Harry sia simpatico a mio fratello, ma ovviamente la mia è solo un'ipotesi.
"Ti ringrazio" gli risponde Harry. 
"Ti chiedo scusa per aver esagerato a tavola" si intromette mia madre comparendo improvvisamente nel salotto.
Oh mio Dio! Mia madre si sta scusando. Questo è un giorno memorabile.
"Torna quando vuoi" dice mio padre a Harry.
E' diventato addirittura simpatico alla mia famiglia. 
"Grazie mille signor Hoffman".
Cerco di far finire questa conversazione assurda. "Papà, lui ha una vita impegnata. Tra poco inizierà un tour, dovrà girare il mondo e sarà occupato con le ragazze".
Forse l'ultima frase sa tanto di donna gelosa e infatti Harry ridacchia. Dopo poco saluta gli altri stringendogli la mano.
"Vengo anch'io con te". E lo raggiungo il più in fretta possibile, contenta di andarmene finalmente da quella gabbia di matti.
"Devi già andare?" chiede Louise.
"Si. Le ragazze mi aspettano per uscire".
Mia sorella mi guarda male sapendo che la mia bugia è un modo gentile per dire che non voglio restare in quella casa un minuto di più.
"Ciao!" saluto tutto e afferro la borsa seguendo Harry.
"Scappi?" mi dice  Harry non appena usciamo fuori da casa.
"Esattamente" confermo "buon viaggio di ritorno" gli dico mentre apro la mia macchina con la chiave.
"Possiamo parlare quando arriviamo a Londra?" mi domanda.
"Se provi devi ti aspetto a cena" gli dico.
"Ok" annuisce salendo nella sua auto.
E poco dopo anche io faccio lo stesso.
 
 
Mia sorella non mi concede una tregua. Ha continuato a chiamarmi per tutto il tragitto da casa dei miei a Londra ed ora continua, nonostante veda che non la rispondo.
"Frankie, ti prego rispondi ad Harry. Non riesco a concentrarmi nella lettura se sento quella canzoncina fastidiosa del tuo telefono" mi dice Annie passando davanti la mia camera.
"Veramente Harry è venuto a casa dei miei perchè una certa persona gli ha dato l'indirizzo e questa sera verrà qui. Quella che mi assilla è mia sorella" le rispondo evidenziando soprattutto 'quel una certa persona'.
"Non pensavo che sarebbe davvero corso da te..." si difende.
"Ma lo speravi" le faccio notare.
"Forse...comunque cosa vuole tua sorella? Vi siete appena viste".
E spero che non ci vedremo per un bel po'. "Il problema è quello che lei ha visto...".
Annie mi guarda curiosa. "Sputa il rospo".
"Ha assistito ad un bacio..." dico a bassa voce "nel retro della casa dei miei".
Annie spalanca la bocca. "E' venuto a cercarti a casa dei tuoi e si è messo a baciarti? Quel ragazzo è cotto, amica mia" sentenzia entrando in camera.
"Non è cotto, è solo attratto da una donna che non cade ai suoi piedi"
"Mi dispiace dirtelo, ma tu sei caduta ai suoi piedi"
Ecco una cosa che non vorrei ricordare.
"Non sono cotta di lui" mi difendo "provo solo una piccola attrazione".
Annie ride. "Ma ammettilo una volta per tutte" 
La fisso.
Lei mi fissa.
"Non mi piace affatto".
"Ah" sbotta Annie "le stai sparando proprio grosse".
Cerco di essere chiara "Non è il mio genere di uomo".
"Non esiste un genere di uomo, Frankie" mi fa riflettere Annie "Detto questo ora metti il silenzioso a quel telefono o sarò costretto a romperlo".
Ha ragione sta infastidendo anche me.
"Pronto" rispondo in un momento di coraggio.
"Non posso credere che tu frequenti quel tipo" tuona Louise dall'altra parte.
"Non penso siano affari tuoi sapere la gente con cui mi frequento" chiarisco ormai stanca. Ho vent'anni, sono maggiorenne da due e posso fare quello che voglio.
"Ecco il motivo per cui non vuoi conoscere il mio amico..." esclama.
"Arriva al punto, Louise. Sono stanca e vorrei riposare" le chiedo seccata.
"Voglio dirti solo che stai sbagliando tutto. La nostra famiglia lo odia..."inizia lamentosa.
Non è vero, i miei odiano il suo lavoro, ma non lui. Anzi lo trovano simpatico.
"...e poi ha una fama mondiale...". Su questo sono d'accordo, ma non è colpa sua.
"...per non parlare del fatto che ti farà soffrire quando troverà un'altra preda" conclude Louise.
"Non sono una sua preda quindi non soffrirò" le dico tranquilla.
"Però vi baciate e non penso facciate solo quello" insinua.
"Ora basta. Questi non sono affari tuoi. Ti saluto Louise" le dico fredda riagganciando la chiamata.
Mi accascio sul letto completamente stanca. Vorrei solo dimenticare questo fine settimana....
 
 
 
Harry citofona alle otto e mezza. Apro e lo aspetto davanti alla porta. Non sono così eccitata di vederlo, ma almeno la parte grossa del discorso è già stata affrontata.
Ho indossato un semplice jeans abbianato ad una canotta. Semplice e banale.
Apro la porta e me lo ritrovo nuovamente davanti. Questo ragazzo ama attirare l'attenzione sui suoi occhi, rifletto non appena noto com'è vestito.
"Ciao" mi saluta entrando.
"Ciao" rispondo con poco entusiasmo. Avrei dovuto prendere in considerazione l'idea del cinema con Annie ed Allie, che si erano date alla fuga dopo aver saputo che Harry sarebbe arrivato.
Lo faccio accomodare nel salotto. "Ti sei ripreso dal pranzo?" gli chiedo imbarazzata.
Lui si siede sulla poltrona. "Abbastanza. Hai una famiglia davvero strana".
"Lo so" gli confermo andando verso il divano. "Allora, cosa devi dirmi?". Arrivo dritta al punto in modo tale che tra un quarto d'ora già sia di nuovo a casa sua.
"Voglio parlarti della scorsa notte" mi dice diventando improvvisamente serio.
"Ti ho già spiegato quel che penso".
"Sì, ma le tue spiegazioni erano confuse" annuisce mentre si porta una mano sotto il mento.
"Allora ti ripeto le mie conclusioni. Per me è stato uno sbaglio da dimenticare". Più chiara di così non potevo essere.
"Vorrei esaminare le ragioni di quella serata se non ti dispiace". Il suo sguardo è determinato.
Sospiro rassegnata annuendo molto malvolentieri.
"Siamo attratti l'uno dall'altra e non solo fisicamente. E penso che sia giunto il momento di dirti che da parte mia è sempre stato così"dichiara.
Ecco sganciata una bomba.
"Ah" mi limito a dire "Da parte mia non credo sia sempre stata così" gli dico sincera "ma non ci ho mai pensato".
"Potremmo provare a frequentarci" mi propone improvvisamente.
"Pessima idea" gli rispondo sgranando gli occhi. In pratica mi ha appena chiesto di uscire con lui. "Harry siamo troppo diversi".
"Ti sbagli. Dopo oggi ho capito quante cose abbiamo in comune e non puoi negarlo".
E ha ragione. Non posso negarlo.
"Meriti di meglio" suggerisco.
"So scegliere cosa è giusto o meno per me" sbuffa seccato.
"Non sei adatto a me, okay?"
"Perchè?" chiede a bruciapelo.
"Siamo diversi. I tuoi genitori vogliono altro per te e poi, conduci un genere di vita impegnativo, i giornali, le interviste....tutto. Non voglio un rapporto così".
Harry mi guarda offeso "Viviamo nello stesso mondo" mi fa notare.
"Lo so! E' per questo che te lo dico". Mi alzo nervosa e incomincio a fare avanti e indietro per la stanza.
"Non ha senso quello che dici, Frankie" mi dice nervoso.
"Cosa vuoi da me?"gli chiedo esausta.
"Frequentarti" ribatte deciso.
Se ci riflettessi potrei anche considerare l'idea, ma non devo lasciarmi andare. "No. Abbiamo finito?"chiedo cercando di sembrare convinta.
Harry si alza dalla poltrona e mi raggiunge. "Non abbiamo finito". E mi bacia. E come sempre io non riesco a respingerlo.
Non voglio essere baciata, ma quando le sue labbra sono sulle mie mi sento così bene che non vorrei mai lasciarle. Non riesco a resistere e, lasciandomi andare, lo abbraccio.
Diversi minuti dopo ci stacchiamo.
"Dov'è la tua camera?"s'informa Harry.
"Non se ne parla" esclamo cercando di liberarmi dalla stretta.
Harry si incammina nel corridoio trascinandomi con sè "In questo caso useremo la prima disponibile".
E ovviamente, visto che la mia fortuna era andata a farsi un giro, la prima camera che Harry trova e proprio la mia. E lui lo capisce subito dopo vedendo il mio telefono sulla scrivania.
"Sono un ragazzo fortunato" si vanta cercando di tornare a stringermi come prima.
"Devi stare almeno a un metro di distanza da me" gli intimo minacciosa.
Lui ride. "Hai paura di non potermi resistere?".
E' chiaro che abbia centrato in pieno il punto. Non pensavo di essere così trasparente per lui.
"Ma per favore" mento "Ora se non ti dispiace vorrei andassi via".
Gli indico la porta con la mano, ma lui sembra non avermi sentito. Si guarda intorno interessato ad analizzare la mia camera che, in quel momento, è in completo disordine. Dopo aver finito la sua osservazione si siede comodamente sul letto.
"Harry, fuori di quì" dico cercando di non perdere la pazienza.
"Mi sentirei solo se me ne andassi" ride divertito.
"Chiama qualcuno. Hai la rubrica piena di numeri".
"Ho capito il problema" esclama "sei gelosa delle altre donne che mi vengono dietro".
"Non è questo il problema" gli dico ad un tratto "Oppure lo è in parte, ma la cosa che ci impedisce di frequentarci è il fatto che siamo troppo diversi" esclamo con un tono piuttosto alto "E poi, per te, sono solo una sfida. Sai che sono l'unica che riesce a resisterti in qualche modo e questo per te è strano. Non puoi negarlo" lo fermo prima che prenda la parola "Ho bisogno di un altro tipo di ragazzo. Qualcuno che non abbia mille spasimanti alle spalle, qualcuno che riesca a non stancarsi quando non mi vedrà per del tempo a causa del mio lavoro, qualcuno che possa andar bene alla mia famiglia"
Riflette per darmi una risposta. "Ho capito, ma nel frattempo che tu cerchi quest'uomo perfetto potresti uscire con me. Lo hai detto anche tu che, ora, non cerchi relazioni serie".
"Cosa non hai afferrato bene del mio discorso?" chiedo stanca "Ammettilo che sono solouna sfida per te, Harry. Fallo".
"Inizialmente lo eri, lo ammetto" chiede alzando le braccia "Ma ora c'è qualcosa in più in gioco e non so cosa sia. Devi credermi, Frankie" mi dice afferrandomi la mano e facendomi sedere accanto a lui "Non sarei qui a perdere tempo se non ci tenessi a te" mi dice e, dopo avermi guardato un attimo negli occhi, riprende a baciarmi facendomi sciogliere.
"Avevo voglia di farlo da ieri mattina" mi dice per poi ritornare alle mie labbra.


GRAZIE A TUTTE!!
SI, AVETE LETTO BENE. GRAZIE PER LE 6 RECENSIONI
AL CAPITOLO PRECEDENTE. NON AVREI MAI PENSATO DI ARRIVARE A
QUESTO PUNTO E, QUESTO LO DEVO A VOI.
GRAZIE DI TUTTO.

HO SCRITTO QUESTO CAPITOLO UN PO' PIU' LUNGO
DEL SOLITO PER FARVI FELICI. SPERO VI PIACCIA.
ORA VADO, MA PRIMA VORREI RICORDARVI CHE HO INIZIATO UNA NUOVA
FAN FICTION:
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2015802 E CHE MI FAREBBE PIACERE SE CI PASSASTE.
POI VOLEVO SUGGERIRVI QUESTE DUE STORIE CHE MERITANO:
UNA E' DELLA MIA MIGLIORE AMICA
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2056066&i=1
E L'ALTRA DI UNA RAGAZZA CHE HO CONOSCIUTO SU EFPhttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1952687&i=1
AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO.
BUON FERRAGOSTO :*

 

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Capitolo 31
*** Litigi ***





 

CHAPTER 29
 
Sono passate tre settimane da quella famosa sera in cui Harry è andato via da casa via verso mezzanotte. In questo momento sono nel mio ufficio ed è lunedi mattina.
Ripensando a questi giorni sono sempre più convinta di aver fatto uno sbaglio ad accettare quella proposta folle. Come potrei trovare un altro ragazzo mentre mi frequento con Harry? E' assurdo.
Io ed Harry stiamo passando molto tempo insieme e, odio ammetterlo, ma lui mi piace molto.
Mentre lavoriamo siamo solo e semplici colleghi, ma quando finiamo di lavorare non riusciamo a separarci e la cosa è alquanto imbarazzante. Per di più lo scorso sabato lui si è rifiutato di ritornare a casa sua, rimanendo nel mio letto a dormire.
Annie ed Allie, al contrario mio, lo hanno ospitato molto gentilmente facendogli trovare la colazione pronta la mattina successiva.
Nonostante inizialmente si era deciso che non avremmo trascorso sette giorni su sette insieme, col tempo era avvenuto il contrario e, in questo momento, non so come ritornare al punto di prima.
Harry, da parte sua, non si preoccupa più di tanto della piega che sta prendendo il nostro rapporto perciò l'unica paranoica rimango solo e soltanto io.
Sono talmente concentrata sui miei pensieri che non mi accorgo che Paul è venuto nel mio studio a farmi visita.
"Tutto bene, Frankie?" chiede richiamando la mia attenzione.
"Più o meno" gli rispondo. "Tu invece sprizzi gioia da tutti i pori". Noto che è estremamente felice e sorridente. Lo invidio.
"Sono felice perchè ho passato un bel fine settimana con la mia famiglia, ma sorridente perchè si avvicina il giorno del debutto con la vostra canzone" mi svela eccitato.
"Ah giusto il concerto" mi ricordo improvvisamente. Per fortuna che ho i miei due manager che me lo ricordano altrimenti non mi sarei presentata.
"Tu come hai passato il fine settimana?" mi domanda sedendosi davanti a me.
"Fin troppo bene" ammetto.
"Significa che non hai litigato con Harry" osa commentare.
"Non ho capito" gli dico un po' allarmata.
"Tranquilla. Nessuno sa niente" mi dice.
"Perchè non c'è niente da sapere" ribatto decisa.
"Farò finta di crederti...".
"Cosa sai?" gli chiedo cercando di arrivare al punto.
"Che state insieme". E' tranquillo ed anche stranamente divertito dalla cosa.
"Non stiamo insieme" esclamo facendolo spaventare.
Mi guarda perplesso.
"Ci stiamo frequentando. La cosa è diversa" specifico.
Paul mi guarda attentamente. "Stai cercando in tutti i modi di resistere ad Harry per non innamorarti".
"Non posso innamorarmi di lui, sarebbe pazzo" ribatto imbarazzata.
"Forse" ammette "ma sinceramente parlando io vi ci vedo insieme come coppia. Avete sempre lavorato in maniera molto intima sin dai primi tempi nonostante i litigi. Finalmente avete ammesso che provate attrazione gli uni verso gli altri" mi dice cercando di farmi sorridere.
"Direi che è ora di ritornare ai tempi dove eravamo solo colleghi" ribatto cupa.
"Perchè? Non ti piace stare con lui?" mi chiede interessato.
Scuoto la testa. "Mi piace troppo stare con lui".
"Non vedo il problema" dice confuso. Gli uomini non riusciranno a capire le donne neanche tra un miliardo di anni.
"Il problema è che io non faccio al caso suo" sorrido nervosa.
"Non perderebbe tempo con una persona se non facesse al caso suo. Lo conosco da tre anni e non si è mai comportato in questo modo con una donna".
"Paul, smettila" gli dico secca.
Lui si mostra soddisfatto. "Non è per convincerti di un'altra cosa, ma da quando avete iniziato questa specie di relazione siete diversi. Gli sguardi che vi scambiate quando lavorate insieme parlano da soli. Per non parlare di quando lui cerca anche quel minimo contatto tra le vostre mani. Sono cose che si notano".
Quello che dice è la cruda verità che io non riesco ancora ad accettare.
"Grazie, Paul, apprezzo il tuo aiuto" ammetto sorridendogli.
Lui stranamente capisce che voglio restare da solo e, salutandomi con un cenno della mano, lascia la stanza.
 
 
 
Poche ore dopo sto ancora riflettendo sulle parole di Paul. Per distrarmi dai miei pensieri ho addiritura svuotato la borsa per poi rimetterla a posto e buttare vecchi scontrini.
Un messaggio sul cellulare mi fa sobbalzare. E' di Harry.
"Ci vediamo stasera?" c'è scritto.
Non penso proprio!
"Ho un impegno, scusa" scrivo e lo invio.
Sono libera, ma non voglio pranzare con lui dopo quello che mi ha detto Paul. Sto perdendo la testa per il ragazzo meno adatto del mondo. Sinceramente non voglio rimanere delusa per l'ennesima volta.
Devo fare qualcosa, ma cosa?
Proprio in quel momento mi capita tra le mani un bigliettino. Lo apro e mi ricordo del fratello imbranato del nostro produttore: Simon. Potrebbe essere un'idea. Afferro il cellulare e compongo il numero.
"Pronto?" mi dice "chi è?"
Non ci sentiamo dalla famosa serata a Parigi e dubito che abbia memorizzato il mio numero. Probabilmente si è anche dimenticato la mia faccia, ma tentare non nuoce.
"Sono Frankie Hoffman, la cantante che segue tuo fratello. Ricordi?"
"Oh, ma certo. Quella con il bel caratterino. Che piacere sentirti" dice con un pizzico di gioia nella voce.
"Si, anche per me. Senti, mi chiedevo se ti andrebbe di vederci qualche volta" domando come se fosse la cosa più normale del mondo.
"Ci speravo, ma pensavo ti fossi fidanzata con quel tuo collega...uhm...Harry, giusto?" ammette.
"Ah Harry. Siamo solo amici nient'altro".
Tace per un momento probabilmente non convinto delle mie parole, ma poi risponde. "Verrò a Londra questa settimana, ma non so il giorno. Facciamo che ti chiamo io per organizzarci, d'accordo?.
"Perfetto". Sono davvero convinta che questa sia la soluzione giusta?
"Alla prossima" mi dice riattacando.
 
 
 
Simon mi richiama quella sera stessa. Mi spiega che verrà a Londra venerdì pomeriggio per un lavoro con suo fratello, perciò ci mettiamo d'accordo per vederci sabato sera.
Mi saluta con la promessa di risentirci per scegliere il posto.
Arrivo a casa proprio quando il telefono incomincia a squillare di nuovo.
"Che succede Harry?" gli chiedo un po' distaccata, dopo aver visto il suo nome sul display. Cerco di lottare contro quei maledetti brividi e quelle dannate farfalle nello stomaco.
"Mi manchi. Oggi non ci siamo visti neanche per un secondo" mi dice con un tono triste. Non fa caso al mio tono brusco che prima era la causa dei nostri litigi.
"Ho avuto da fare". Mi sento dannatamente in colpa nei suo confronti.
"Avresti potuto aspettarmi ti avrei riaccompagnato a casa" mi dice.
"Non mi sento molto bene e non vedevo l'ora di ritornare a casa". E' una parte della verità.
"Che ne dici di andar fuori città questo fine settimana?" mi dice entusiasta.
"E dove vorresti andare?" chiedo preoccupata.
"I miei hanno un cottage in campagna. Di solito vado con i ragazzi, ma vorrei portare te questa volta" risponde.
"Ho un impegno questo fine settimana" ammetto. Lo sarebbe venuto a sapere prima o poi.
"Che impegno?" chiede allarmandosi.
"Ho un appuntamento sabato sera".
"Con un uomo?" chiede nervoso.
"Si" rispondo rapida.
"Chi è?" chiede ancora.
"Il fratello del mio produttore. Ricordi?".
"E perchè lo incontri?" mi domanda non arrivando al punto della questione.
"Perchè sono alla ricerca di un ragazzo adatto a me". Speravo ci arrivasse da solo.
"Stai dicendo sul serio, Frankie?" mi chiede come se fossi impazzita.
"Si, Harry" confermo.
"Esci questo sabato con un tizio che conosci a malapena?" chiede ancora.
"Si" confermo di nuovo.
"Invece di venire con me?". Ora è davvero arrabbiato.
"Ehm...si".
"Cosa diavolo vuoi farmi capire in questo modo?" urla nervoso. 
"Ascolta Harry" gli dico alzando un tantino la voce "ti ho sempre detto che la nostra non sarebbe stata una cosa seria perchè dovevamo trovare la persona adatta. Io sto cercando questo qualcuno. Chiaro?"
"Chiarissimo" sbraita, riattacandomi il telefono in faccia.
Avrò fatto la scelta giusta?


AND I'M BACK!!
Premettendo che ho una voglia di scrivere pari a zero penso che questo
capitolo sia una mezza schifezza. Sorry!!
Comunque dovevo far complicare le cose tra di loro perchè a me 
le cose che proseguono troppo facilmente non mi piacciono. 
Sono una ragazza difficile.
Ma non vi disperate.
Cambiando discorso.
Avete saputo che Zayn si sposa con Perrie? Cosa ne pensate?
Secondo me sono ancora troppo giovani, ma poi penso che è la loro vita e 
che non decido io. Comunque ci sto una mezza merda per questa cosa perchè mi accorgo
che stanno crescendo in fretta.
Vabbè...al prossimo aggiornamento.
Bacii.

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Capitolo 32
*** "Stai cedendo?" ***



 
Chapter 30


Sono seduta sullo sgabello al ristorante di Giordan dove io e Simon abbiamo deciso di incontrarci per il nostro appuntamento. Aspetto di conoscere meglio questo ragazzo, sperando di riuscire a dimenticare tutto quello successo in questa settimana.
Con Harry non sono riuscita a parlare normalmente da quella fatidica conversazione. Cercava di litigare per ogni minima cosa e, ovviamente, tutti hanno notato quest'improvviso cambio di comportamento tra di noi. 
Lui è incazzato e niente e nessuno riuscirà a calmarlo.
Anche Paul non riesce a capire come mai il ragazzo se ne sia andato via lunedi serà con un sorriso stampato in faccia e sia ritornato martedi mattina arrabbiato col mondo.
Probabilmente gli unici a sapere cosa c'era dietro il suo cambiamento di umore erano i ragazzi.
Pochi minuti prima Annie mi aveva mandato un messaggio pregandomi di chiarire con Harry per risparmiare a tutti un'altra settimana di inferno per lei e i ragazzi. Non era cosi semplice come sperava. Alla fine io non avevo fatto nulla di sbagliato dato che ero stata chiara sin dal primo momento. E, a differenza degli altri, pensavo che questa sua arrabbiatura fosse dovuta solo perchè ho ferito il suo orgoglio preferendo Simon.


Sto sorseggiando un aperitivo, quando vedo in lontananza un ragazzo castano che mi sorride.
"Ciao Frankie" mi saluta dandomi un bacio sulla guancia.
"Ciao Simon" ricambio ancora stupita che si ricordi di me.
"Sei esattamente come ti ricordavo" mi svela sedendosi sullo sgabello di fronte al mio.
"Io, invece, ricordavo il tuo volto a malapena" ammetto sorridendogli.
"Spero di non essere poco all'altezza" mi dice diventando improvvisamente serio.
Non ha nulla da temere. Probabilmente è il genere di ragazzo che speravo di incontrare. "No, figurati" lo rassicuro osservandolo. Occhi azzurri, capelli corti,sorriso appena accennato e abbigliamento semplice. Non potrebbe essere più diverso da lui.
Qualche minuto dopo Giordan ci fa accomodare al tavolo dopo avermi lanciato un'occhiataccia.
"Lavori ancora con tuo fratello?" gli chiedo curiosa.
"Si. Non riesco ancora a trovare un lavoro per conto mio" mi spiega.
"Capisco" gli dico.
"Sarà anche stressante lavorare con mio fratello, ma guadagno qualcosa. Tu hai finito di lavorare al cd?" mi chiede altrettanto interessato.
"Più o meno. Tra due mesi avremo un concerto per presentare la canzone che ho scritto con i ragazzi".
"Wow, farai il tuo debutto" mi dice facendomi fare una risata.
"Esatto" rispondo "Ma sono abbastanza positiva".
Continuiamo a parlare del nostro lavoro per un po' e poi passiamo a conversare di Londra.
"Visto che sei di qui e conosci bene questa città, cosa mi consigli di vedere?" chiede "Tieni presente che ho solo mezza giornata".
"Non puoi vedere Londra in così poco tempo però, potresti andare a visitare qualche museo" gli spiego improvvisandomi una guida turistica.
"Ottima idea. Potresti venire con me domani mattina" propone facendomi l'occhiolino.
"La domenica mattina, di solito, vado dalla mia famiglia. Mi dispiace".
Mi guarda stupito. "Mi sorprendi minuto dopo minuto, miss Hoffman" mi dice sincero "Non pensavo fossi così semplice".
"Credimi, sono fin troppo semplice".
Giordan arriva poco dopo portandoci le nostre ordinazioni e se ne va, non prima di avermi lasciato la seconda occhiataccia della serata. A quanto pare anche lui è contrario a questo appuntamento.
"Complimenti per la scelta del locale" si complimenta assaggiando il suo piatto.
"Grazie. E' il locale di un mio amico" gli svelo.
Lui mi sorride. "Penso mi fermerò la prossima volta che verrò".
Sono soddisfatta di come sta procedendo la cena. E' un ragazzo interessante e mai a corto di argomenti.
"A proposito" mi dice Simon improvvisamente "penso che una persona ti stia fissando da un bel po' in maniera ossessiva".
Lo guardo preoccupata. "Dove?" 
"Dietro di te, c'è un uomo che ti sta guarda da quando è arrivato" mi svela continuando a osservarlo.
"Guarda proprio me?" chiedo perplessa.
"Diciamo che sei la sua attrazione principale" mi dice sinceramente.
"Descrivimelo" domando cercando di restare calma.
"E' uno di quei cinque con cui lavori, Frankie. Quello riccio con sorriso da bambino" mi dice Simon.
Cosa diavolo ci fa Harry qui? Come ha fatto a scoprire dove mi sarei incontrata con Simon?
"E' solo?" chiedo ancora a Simon.
"No. Con lui ci sono un ragazzo di carnagione scura e i capelli neri e una ragazza castana che cerca di nascondersi dietro il menu".
Mi giro per vedere chi sono i suoi accompagnatori, anche se ho già capito. Annie si nasconde il più possibile dietro il menù, Zayn mi da le spalle, ma sembra abbastanza tranquillo mentre Harry sembra non voler smettere di fissarmi.
Mi rigiro verso Simon. "Si, è Harry" ammetto.
Lui cerca di rassicurarmi. "Lo avevo capito" mi dice sorridendomi.
"E' ancora solo un collega" preciso, arrossendo.
"Non penso. Tra di voi c'è stato sicuramente qualcosa. Lo dicono tutti i giornali e lui ti guarda in modo strano".
"Io e lui non abbiamo avuto nulla" esclamo un po' brusca "Ma ti rendi conto di chi stiamo parlando? Hai presente con che tipo di ragazze esce?".
Simon mi fissa come se volesse sapere tutto. "Sta venendo qui" mi avvisa.
Lui non può rovinare una serata come questa. Non ne ha il diritto.
Intanto la sua figura si avvicina al nostro tavolo. "Sera" esclama Harry.
Lo guardo con occhi assassini. "Cosa diavolo vuoi?" chiedo facendogli intendere che non è gradito.
"Sono venuto a salutare un'amica" mi dice evidenziando quell'amica.
"Lo hai fatto e ora puoi andare".
Lui mi guarda fisso negli occhi "Che coincidenza trovarti a mangiare qui".
"Non trovo sia una coincidenza" sbotto acida.
"Ti sbagli. Come su tutto dopotutto".
"Non farmi infuriare più di quanto non sia già. Non puoi seguire il tuo migliore amico e rovinargli la serata con la mia migliore amica" grido infuriata.
Lui si limita a un ghigno.
Gli altri ospiti mi fissano con evidente curiosità. Voleva attirare attenzione e ci è riuscito.
Simon si alza per separarci in qualche modo. "Non so se ti ricordi, ma io sono Simon Cook".
Non so come fa ad essere così calmo in un momento del genere. Harry sembra stupito quanto me dalla calma apparente che Simon mostra. "Harry Styles" si ripresenta stringendogli la mano.
"Tu e Frankie siete diventati amici a quanto vedo" gli dice Simon.
"Solo colleghi" lo correggo prima che Harry possa dire qualcosa di assurdo.
"Volete unirvi a noi?" gli domanda educatamente, vedendo che Harry non se ne va.
Non aspettava altro "Perchè no?" ringrazia sorridendo.
Vuole rovinarmi l'unico appuntamento normale che mi sia mai capitato. Fa un cenno a Giordan che, immediatamente, sistema i tre posti nel nostro tavolo. Chiedo scusa ad Annie mentre si siede accanto a me. 
"Loro sono Zayn ed Annie" li presenta Harry.
I ragazzi fanno un cenno di saluto leggermente infastiditi. Quell'idiota ha rovinato il loro primo appuntamento serio.
"Siete amiche?" mi chiede Simon mentre indica me ed Annie.
"Si" rispondo cercando di calmarmi.
"E anche il suo manager" aggiunge lei.
"Da quanto tempo vi conoscete?".
"Fin da quando eravamo bambine" ammetto.
"Una serata di primi appuntamenti a quanto vedo" cambia discorso Simon riferendosi a noi e Zayn ed Annie.
"Primo ed ultimo per te" dice sottovoce Harry cercando di farsi sentire solo da me.
E probabilmente lo sarà. Perchè Simon dopo questo disastro di serata non vorrà più vedermi. 
In questo tavolo siamo in cinque, ma nessuno riesce ad aprire un discorso. La tensione è talmente tanta e lo hanno notato tutti.
"Cosa ne pensi di Frankie?" chiede Harry a Simon.
"E' fantastica, da ogni punto di vista" gli risponde tranquillamente.
Harry annuisce per poi tornare a mangiare la sua portata. 
La conversazione non è molto attiva come quando eravamo solo io e Simon. Harry, dal canto suo, non chiede più nulla, ma fa solo qualche commentino acido. Zayn ed Annie sono andati via per avere un po' di privacy.
Simon, a differenza di come avrei pensato, ha reagito piuttosto bene da quando è arrivato il guastafeste. Un altro al suo posto si sarebbe infuriato e mi avrebbe lasciato finire la cena da sola. E ne avrebbe avuto tutti i motivi dato che da quando Harry è qui non riesco a smettere di fissarlo. Purtroppo sono ancora legata a lui e, mi dispiace, se uscendo con Simon lui è rimasto ferito, ma pensavo di far bene ad entrambi.
Alla fine della serata Harry chiede il conto prima di andarsene.
"Non puoi pagare tu" mi intrometto subito.
"Penso che sarebbe il minimo" dice stranamente pentito.
"Scusa Harry, ma è il nostro appuntamento e farei una pessima figura se lasciassi pagare te" gli fa notare Simon.
Harry abbassa le spalle e acconsente a pagare la metà. I due si allontanano per andare a pagare.
Una ragazza mi si avvicina e si siede sulla sedia libera. 
"Scusa se mi intrometto, ma come fa a non piacerti Harry?" esclama "E' bello, famoso e ricco, io non me lo farei scappare".
Ancora con questa storia assurda. Nessuna di loro si rende conto che Harry non è solo il cantante famoso, ma è anche qualcosa in più?
"Prima di tutto non capisco come queste cose possano interessarti. Harry è estremamente bravo nel suo lavoro, ma è anche una persona sincera e vera. Il fatto che lui sia famoso è una cosa che passa in secondo piano perchè gli porta anche cose negative come, per esempio, l'avvicinarsi di persone stupide che lo vogliono conoscere solo per i soldi". Mi arrabbio. Non penso riuscirò a fermarmi. "Lui è una persona prima di essere tutto il resto. Una bella persona".
La tizia mi osserva colpita. Si limita ad annuire e fissare un punto dietro di me.
"Scusami per il disturbo" mi dice prima di togliere le tende.
Harry avanza lentamente, osservandomi leggermente sbalordito.
"Cosa c'è?" gli chiedo.
"Simon è fuori al telefono" m'informa "Frankie...".
Lo blocco. "Non dire niente" lo supplico.
Lui mi sorride ed annuisce.
Continuiamo a guardarci. "Mi dispiace per aver rovinato l'appuntamento".
Sbuffo. "Non penso proprio ti dispiaccia".
Lui ridacchia. "Okay non mi dispiace, ma non avrei dovuto comportarmi in questo modo".
Si blocca, come se volesse dire qualcosa di estremamente importante "Ero geloso".
Il suo tono era dolce. Alzo gli occhi per guardare i suoi che questa sera sono più scuri del solito.
"E ammetto che vorrei baciarti" mi dice infine, non avvicinandosi.
Io resto in silenzio, guardandolo stupito, ma, in realtà, vorrei che lo facesse davvero.
"Simon è un bravo ragazzo, ma è troppo tardi per lui. Che tu lo voglia ammettere o no ora stiamo insieme noi due" conclude "Devi fartene una ragione e rassegnarti".
Abbasso il viso completamente a disagio.
"Vuoi davvero conoscere qualcuno?" mi chiede.
"No" dico sincera "non voglio conoscere nessuno. Povero Simon sarà stato l'appuntamento peggiore della sua vita".
"Ne ho avuti di peggiori" mi dice Simon comparendo accanto a noi "Sapevo che tra voi c'era qualcosa sin dalla prima volta  che vi ho visti". 
Io ed Harry siamo incapaci di rispondere.
"Dovrei andare a scusarmi con Zayn" mi dice infine Harry.
"Lo so" gli dico. In questo momento vorrei solo rimanere solo e riflettere su tutto quello che mi ha detto in questi cinque minuti.
"Ti riaccompagno io a casa" si offre Simon.
"Davvero?" gli chiedo "Posso prendere la metro che dovrebbe passare a momenti".
Simon mi guarda sincero "Non c'è problema".
Ci salutiamo completamente in imbarazzo. Dubito che ci sarà un'altra uscita del genere.
Harry si dirige verso la sua Range Rover e io e Simon verso una semplice Golf.
"Grazie ancora per non essertela presa" ribadisco, mentre gli indico la strada da fare per casa mia.
"Figurati" mi conferma rivolgendomi l'ennesimo sorriso.
"Posso rimborsarti la cena?".
"No, Frankie. Non sono stato tanto male" cerca di convincermi.
"Sei troppo buono, ma grazie" gli dico.
"Ora, però, cerca di chiarire con quel povero ragazzo".
"Anche tu pensi che tra me e lui ci sia qualcosa?" chiedo seria.
Simon mi guarda per un attimo. "Si vede che c'è qualcosa. Chiunque lo noterebbe". 
Oramai tutto e tutti sembrano contro di me.
Quando arriviamo sotto casa mia sono ancora in imbarazzo per tutto. "Scusami" gli ripeto per l'ennesima volta.
"Figurati! Ti ho conosciuta meglio e sono stato bene. Quando ritornerai davvero single, puoi chiamarmi" mi dice accompagnandomi alla porta.
"D'accordo" gli dico ringraziandolo.
Una mezz'ora dopo il campanello della mia porta incomincia a suonare. E io so bene chi è.
"E' tardi Harry, cosa vuoi?"
"Parlare con te" dice tranquillo.
"Non vuoi parlare..." ribatto seria.
"Lo ammetto, non voglio solo parlarti, ma lasciami entrare".
Sbuffo ed apro rassegnata.
Quello che mi ha detto al ristorante mi ha, in qualche modo, addolcita e, ora, dirgli di no mi risulta difficile.
"Hai chiesto scusa a Zayn?" domando con tono basso dovuto al sonno.
"Si, e c'era anche Annie con lui. Non penso tornerà a casa".
"Lo sapevo che non sarebbe riuscita a dire di no al fascino del tuo amico".
Cerco di farlo accomodare nel soggiorno, ma lui s'incammina verso la mia camera. Da quando lui viene qui, questa è diventata la sua seconda casa.
"Di cosa vuoi parlare?" gli domando incrociando le braccia al petto.
"Di quello che c'è tra di noi" risponde tranquillo.
"Ovvero niente" gli faccio notare.
"Non sono d'accordo" ribatte "Penso sia qualcosa di molto forte dato che non riesco a stare senza di te".
"Tu non puoi vivere senza donne. Comunque io senza di te riesco a stare normalmente".
Lui mi guarda dubbioso. "Davvero?" chiede "Abbiamo un problema: tu non stai con me, ma io sono convinto di avere una relazione. Come la mettiamo?".
"Una relazione si ha se entrambi sono d'accordo. Quindi, noi non stiamo insieme".
Stranamente inizio a vedere sul suo volto la stanchezza accumulata in questi giorni. Non è stata una settimana difficile e questa serata non è stata proprio tranquilla.
"Siamo entrambi stanchi. Rimandiamo la conversazione a domani?" gli suggerisco andando verso il mio letto, dove è seduto.
Harry si alza per raggiungermi e mi abbraccia affondando la testa nel mio collo. "Va bene. Posso restare?" mugugna senza staccarsi dall'abbraccio.
Gli accarezzo i capelli scompigliati "No, non puoi".
"Ti prego..." mi supplica dandomi dei leggeri baci sul collo.
"Sei scorretto" gli faccio notare.
"Lo so" dice ridendo "Ma ti sto facendo cedere e, magari, ti sto facendo capire qualcosa".
Mi allontano dal suo abbraccio.
"Harry è meglio di no".
Lui riduce la lieve distanza che avevo messo.
"La cosa migliore che puoi fare è amare e lasciarti amare" mi sussurra stringendomi ancor più forte al suo petto.
Mi lascio stringere e non oppongo nessuna resistenza. Lui si stacca solo per guardarmi negli occhi e ricevere una risposta.
"Allora, per favore, insegnami a farlo" gli rispondo allacciando le mie braccia dietro al suo collo. 
E, quando un minuto dopo la sua bocca è sulla mia, non posso che lasciarmi andare completamente.


Sono ancora sdraiata a letto, con il telefono in mano. Non sarà presto, ma è domenica posso permettermi del riposo.
"No, mamma, non posso" ripeto con voce annoiata "vorrei rimanere a letto per una volta, sono stanca".
Dall'altra parte del telefono mia madre continua a lamentarsi, ma io sono decisa a rimanere a casa.
"Non è colpa dei vostri commenti offensivi della scorsa volta". Donna perspicace. 
Accanto a me una testa mora si solleva e mi sorride.
"Ci vediamo la settimana prossima. Ciao".
Riattacco tirando un sospiro di sollievo. Poso il cellulare sul comodino e, nello stesso momento, Harry mi stringe a sè.
"Buongiorno" mi dice baciandomi.
"Giorno" rispondo sorridendogli.
Nel nostro piccolo momento d'intimità, il suono di un cellulare ci interrompe.
"Un giorno li brucierò quei cosi" si lamenta Harry sporgendosi per afferrare il suo telefono. Osserva lo schermo. "E' solo Niall".
"Pronto?" risponde un po' nervoso.
"Si, stai disturbando" gli conferma.
"No, non ho passato la notte a casa" risponde ancora.
"Si, è qui con me".
Resta ad ascoltare per qualche minuto per poi annuire. "Ok, stasera ci sarò".
Riattacca.
"Stasera andate a divertirvi?" gli domando.
"Più o meno. Vuoi venire?". 
"No. Dovete passare una serata tra di voi".
Lui sorride e si avvicina per darmi un bacio. "Vogliamo andare a fare colazione?".
"No, voglio rimanere a letto" dico coprendomi con le coperte.
Mi osserva divertito per poi fare lo stesso e stringermi tra le sue braccia. 
"Stai cedendo" dice quando vede che mi lascio andare al suo abbraccio.
"Probabilmente" gli dico ridendo.


Salve a tutti!!
Scusate il ritardo ed anche la fretta, ma devo finire
questi maledetti compiti prima di iniziare la scuola.
Come va? Tutto bene?
Avete visto This is us? Beh io si ed è stupendo.
Come vi sembra il capitolo?
Spero ne sia valsa la pena aspettare.
Baci.

 

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Capitolo 33
*** Lasciarsi andare ***




 
Chapter 31

Sono ormai passati più di due mesi da quando è iniziata quella specie di relazione tra me ed Harry. Come sempre non sono riuscita a trattenermi, ma ho dovuto mettere dei limiti. Anche se pochi.
Prima di tutto ognuno si occupa della propria famiglia. Lui non viene a casa mia e viceversa. Già sopportare una delle due famiglie è complicato e stressante, non voglio immaginare come sarebbe con due.
Gli ho vietato anche di spargere la voce e dire a tutti e tutto che noi siamo una specie di coppia. Non riuscirò mai ad abituarmi alla parola 'relazione', ma a lui non sembra importare.
Nell'ultimo periodo abbiamo lavorato insieme praticamente quasi sempre. Abbiamo dovuto organizzare ogni minimo particolare del concerto di debutto che si terrà tra pochi giorni. Canteremo la canzone scritta da me ed Harry, che in fin dei conti è venuta davvero bene. Con la musica composta da Liam e Niall è assolutamente perfetta. Devo ammettere che mi sono letteralmente innamorata di una mia canzone.
Tornando alla questione limiti, io ed Harry non conviviamo, anche se oramai la mia stanza è la sua stanza. Tener testa ad Harry è durissima. Ammetto di non essermi sforzata più di tanto a mantenere in vita l'ultima regola, ma anche io ho le mie debolezze. 
Harry è cambiato tantissimo. E' molto più premuroso, dolce, ma soprattutto iperprotettivo. 
"Andiamo a pranzare?" mi domanda Annie affacciandosi alla porta.
"Harry e Zayn?" gli chiedo chiudendo la pagina internet del mio computer.
"Sono già di sotto" mi dice impaziente. Oramai è quasi un'abitudine quotidiana quella di mangiare noi quattro insieme e, delle volte, si aggiungono anche gli altri. 
Sono gli unici a sapere che cosa c'è tra me ed Harry, anche se Annie mi ha fatto notare che arrossire quando lo vedo o girarmi quando sento il suo nome come essendo stata chiamata in causa, ha fatto crollare la nostra copertura.
Quando usciamo il primo sguardo lo rivolgo alla figura di Harry.
"Ciao" mi dice sorridendo.
"Ciao" lo saluto rimanendo, però, ad una certa distanza. Guardo affascinata i suoi occhi che sembrano splendere più del solito. 
"Su ragazzi, non potete fare così per sempre" ci dice Zayn ridacchiando mentre si avvicina ad Annie per salutarla con un bacio. Lo fisso stupita mentre Harry, al mio fianco, ridacchia.
"Dovreste lasciarvi andare" suggerisce.
"Lo farei, ma la ragazza quì accanto a me non me lo permette".
"No, infatti non te lo permetto" confermo "Loro stanno insieme, noi no".
Harry mi guarda con aria di sfida. "Io non ne sarei tanto sicura" mi dice avvicinandosi.
"Non fare un altro passo" gli dico cercando di bloccarlo con le mani.
Lui mi afferra ugualmente e prova a baciarmi. "Harry!" lo richiamo cercando in qualche modo di liberarmi dalla presa.
Lui ride notando il mio rossore improvviso. "Ferma" borbotta avvicinandosi e riuscendo a baciarmi.
Poco dopo si allontana soddisfatto. "Ci sono donne che farebbero di tutto pur di un mio bacio e poi ci sei tu" dice facendo un sorrisetto.
"Hai trovato un tipetto difficile" gli comunica Annie.
"Sono due anni che la conosco e ancora non ho capito alcune sfumature del suo carattere" conferma Harry prendendomi per mano.
Zayn, dietro di noi, abbraccia Annie e si incammina verso il ristorante.


Dopo aver pranzato io e i ragazzi ritorniamo in studio. Harry mi bacia la guancia come segno di saluto, per poi dirigersi dal suo manager. Quando sto per varcare la soglia dello studio del mio manager, una voce familiare mi fa girare: Paul.
"Frankie, c'è un uomo che ti aspetta da cinque minuti nel tuo studio" mi comunica quasi agitato "Mi è sembrato un po' strano che cercasse te, a dire il vero".
La sua ultima frase mi fa incuriosire. 
"Vado subito" dico calma. A quanto pare lui è davvero sorpreso di vedere questa persona.
"Per ogni cosa, sai dove trovarmi" mi risponde, prima di chiudersi la porta del suo studio alle spalle.
Chi sarà mai? Entro nel mio studio e trovo davanti un uomo dai capelli castani, occhi verdissimi, che mi fissa dalla testa ai piedi. Il padre di Harry, lo riconosco immediatamente.
"Signor Styles" lo saluto educatamente "è sicuro di star cercando me" chiedo avvicinandomi per stringergli la mano. 
"Miss Hoffman" mi saluta ricambiando la stretta "sono sicurissimo" dice convinto.
La sua visita mi incomincia ad incuriosire.
"Allora, si accomodi". Io intanto mi siedo sulla mia poltrona di fronte a lui. "Come mai qui?" domando cercando di non sembrare sgarbata.
Lui mi fissa attentamente. "Sembra felice" dice.
"Le dispiace?" chiedo ironica.
Lui tace per un momento. "Sembra innamorata" aggiunge ancora.
"Non lo sono" ribatto già nervosa per queste domande. "A cosa vuole arrivare?".
"Voglio parlare della relazione tra te e mio figlio" mi risponde come se fosse nulla di importante.
"Non sono affari suoi".
Probabilmente sono stata poco educata dato che il padre di Harry mi lancia un'occhiataccia. "Ora basta, miss Hoffman. Il gioco è bello finchè dura poco. Io le ho chiesto di lasciare mio figlio e, invece, lui una settimana fa è ritornato a casa dicendomi che avrebbe voluto ufficializzare la vostra relazione. E sappiamo cosa si intende per ufficializzare..." mi comunica gelido.
Rimango stupita per vari minuti. Harry vuole fare cosa?
"Lui non vuole sposarmi"gli rispondo non molto sicura delle mie parole.
"Non ne sarei così sicuro" mi dice con disprezzo.
"Lei cosa gli ha detto" chiedo poco dopo.
Il mio cuore ha accelerato i battiti all'idea che Harry possa davvero fare una cosa del genere. Per un momento mi sento anche felice, ma sono costretta a ritornare seria.
"Cosa potevo dirgli? Io e sua madre non possiamo fargli cambiare idea".
Oh mio Dio!
"Probabilmente stava solo scherzando" cerco di spiegargli. Harry non lo farebbe.
"Invece era serissimo" ribatte.
"Ma cosa avete tutti in questo periodo? Ammetto che io ed Harry abbiamo una relazione, ma non abbiamo mai parlato di un probabile futuro insieme".
"Lei non vuole affrontare questo argomento" mi interrompe il signor Styles "Mio figlio si è davvero innamorato per la prima volta, ma sta già facendo le cose in grande. Sposarsi è un passo importante, Miss Hoffman".
Ha ragione.
"Lei ne è innamorata?" mi domanda, capendo che non posso ribattere dopo il suo breve discorso.
E quella che mi ha posto è la domanda alla quale ho più paura di rispondere, quella da un milione di dollari. "Devo rispondere per forza?".
Lui abbassa lo sguardo. "Lo è" esclama "ma resta il fatto che non potete sposarvi. Siete troppo giovani".
Sbuffo seccata. "Non si preoccupi. Non me lo chiederà".
"In ogni caso lei non accetterà, vero?" chiede ancora.
"Si vedrà" rispondo ancora confusa da tutta quella conversazione.
Il padre di Harry non sembra molto soddisfatto, ma dopo avermi stretto la mano come segno di saluto, va via.



I'M BACK!!
Scusate per l'imperdonabile ritardo, ma 
è iniziata la scuola anche per me e non ho trovato mai un momento libero per
scrivere. Poi, finalmente, mercoledì, non avendo molti compiti per casa, mi son detta:
"Ma scriviamo questo capitolo" e infatti eccolo qua. Non ho idea di come sia.
Lo scorso è piaciuto poco rispetto agli altri date le poche recensioni. Mi dispiace se vi
sto deludendo :(
Anyway questa storia è quasi giunta al termine (non posso crederci) perciò 
ne ho iniziata un'altra: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2015802&i=1 
mi piacerebbe se avesse lo stesso "successo" di questa.
So, ora vado.
Fatemi sapere i vostri pareri.
Baci.

Ps: Buona fortuna per domani :*

 

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Capitolo 34
*** "Provo lo stesso" ***



 
Chapter 32

E' sabato sera e Harry mi ha invitato all'ennesima cena a casa sua.
A differenza delle altre volte, lui non aveva cucinato tutto prima che arrivassi, per questo motivo abbiamo cucinato un piatto veloce insieme. Poi ci siamo rilassati sul divano dopo una settimana lunga e intensa.
"Perchè non rimani qui stasera?" mi propone mentre mi accarezza i capelli.
Devo dire che l'intenzione c'è. "Meglio di no" gli dico restando abbracciata a lui e godendomi il momento che si è creato.
"Fallo per me. Rimani" cerca di convincermi.
Alzo il viso abbastanza per riuscire a guardarlo negli occhi. Quegli splendidi occhi verdi che potrebbero far cedere chiunque.
Approfittando della mia piccola distrazione, Harry si avvicina e mi bacia dolcemente.
Il ragazzo gioca sporco.
"Ti ho convinta?" mi guarda speranzoso.
"Devo tornare a casa, Harry. Non posso restare" gli dico alzandomi dal divano.
Lui fa lo stesso "Se tu non resti, vengo io da te".
"Harry..." cerco di fargli cambiare idea in qualche modo. E' davvero testardo.
"Dimmi" risponde con un sorriso stampato in volto.
Sbuffo. "Rimango io da te" mi arrendo.
Lui è soddisfatto e si vede. Si butta sul divano e, prendendomi la mano, mi fa sedere accanto a lui.
"Posso chiederti una cosa seria?" gli domando volendo toccare un argomento importante.
Harry nota il cambiamento del mio tono e diventa improvvisamente serio. "Certo".
"Non ne abbiamo mai parlato, ma tu cosa provi per me?"  gli chiedo dopo essermi fatta coraggio.
Harry mi guarda abbastanza stupito. "Vuoi saperlo davvero?" chiede.
Io annuisco con il capo e continuo a guardarlo.
Abbastanza nervoso mi prende la mano e ci gioca. "Allora..." si schiarisce la voce "penso di provare qualcosa di molto simile all'amore" mi confessa poco dopo "e si vede...". Resta in silenzio per alcuni minuti. Io ho il cuore che batte a mille e sono abbastanza imbarazzata.
"Invece tu?" mi chiede non lasciando la mia mano.
E' arrivato il momento della verità.
"Provo lo stesso" gli confesso. Tutti lo avevano capito prima di me: suo padre, Allie ed Annie, i ragazzi, Paul, la mia famiglia. Io ho davvero perso la testa per questo ragazzo di cui prima non sopportavo neanche la presenza.
"Da un po' pensavo che noi, magari, dato che proviamo lo stesso, potremmo ufficializzare le cose anche con i giornali e il pubblico".
"Non sono convinta sia una buona idea" dico "non vorrei che ogni minima cosa che facciamo sia preda di un gossip. Non mi sento pronta a quello".
"Vedrai che ci riusciremo. Dopo qualche settimana uscirà una nuova notizia e gli occhi della gente saranno puntati su altro. Continueremo con la nostra relazione senza problemi"  mi dice sorridendomi fissandomi dolcemente.
E' riuscito ad incastrarmi di nuovo. Come posso convincere una persona come lui?
"Ma..." provo a dire, ma vengo fermata da lui.
"Sarò insistente e noioso se non accetti".
Lo guardo stupita mentre lui sorride beffardo.
"Accetto ad una condizione" propongo "Lo dirai tu alle nostre famiglie".
Il suo viso sembra rilassato. La mia proposta non l'ha per niente messo in soggezione o impaurito.
"Se questo è il prezzo che devo pagare per dire a tutti che sei la mia ragazza, mi sta bene" risponde felice e riprende a baciarmi.
In questo caso, non ho più molte armi a mio potere.


Mio fratello è venuto a trovarmi per quella famosa visita. Sono passati più di due mesi da quel giorno e molte anzi troppe cose sono cambiate qui a Londra.
Andremo a pranzo fuori e sarà molto imbarazzante spiegargli molte cose.
Harry si è offerto di accompagnarmi, ma io ho rifiutato. Non che non apprezzi, ma almeno a mio fratello vorrei dirglielo io.
L'appuntamento è nella caffetteria distante pochi metri dallo studio. E' l'unica di cui mio fratello sa l'esistenza in Londra.
"Allora, tutto bene" mi saluta con un bacio.
"Benissimo" rispondo. Lo trovo bene e non è affatto nervoso o altro.
Dopo averci fatto accomodare incominciamo a conversare.
"Allora, come sono andati questi due mesi? Non sei venuta molto spesso a trovarci" mi domanda.
"Colpa del lavoro" gli rispondo restando sul vago.
Richard però, per mia sfortuna, non è stupido. "Nostra sorella mi ha detto qualcosa. Esci con quel tipo?"
A questo punto non mi tocca che essere sincera. "Sì" ammetto.
Lui beve un sorso di acqua e mi guarda fisso cercando il momento di iniziare a farmi la predica da bravo fratello maggiore.
"Frankie! Lo sai benissimo come sono le persone come lui e, sai anche come la pensano mamma e papà sulla gente come lui. Perchè vuoi rischiare così tanto?" chiede cercando di non alzare troppo la voce.
"Lui non è quello che voi pensate. Lo so che dite questo perchè volete il mio bene, ma penso che questa volta la mia felicità dipenda da lui. E non sto scherzando".
Richard è stupito dalle mie parole. "Scusa, io voglio solo difenderti per quel che posso" si difende.
"Lo so, ma non puoi proteggermi da qualunque cosa. Oramai ho vent'anni e non sono più la bambina che si caccia nei guai" gli dico sorridendogli.
Per dei minuti ci guardiamo senza dir nulla. Sapevo che in fin dei conti lui avrebbe capito.
"Quindi è quello giusto?" domanda interrompendo il silenzio che si era creato.
"Non proprio" confesso "ma sa come prendermi e, se continuo così tra qualche giorno il mondo saprà che stiamo insieme".
Mio fratello ridacchia. "Volete fare le cose seriamente?" chiede sorpreso.
"Io vorrei continuare in questo modo, ma lui, invece, non vede l'ora di far uscire allo scoperto tutto. E sono convinta che finirà per convincermi" ammetto.
"Il suo carattere mi ricorda qualcuno" dice non smettendo di ridere.
"Stai scherzando? Siamo completamente diversi. E' testardo, seduttore e....".
"Ed è innamorato di te" aggiunge mio fratello non lasciandomi terminare.
"Non inziare anche tu con questa storia" gli imploro.
Lui capisce di aver centrato il punto e continua. "Dimmi un po' sorellina, come mai una ragazza con così tanto cervello è cascata ai piedi di uno dei più belli di Londra?".
"La cosa più incredibile sai qual è?" gli chiedo "E' che mi sono innamorata della sua persona, non della sua bellezza. Sono da ricoverare,vero?".
"Non mi aspetto il contrario da te" mi rassicura "Quando ufficializzerete le cose?" chiede abbastanza curioso.
"Il più tardi possibile, spero" ammetto sincera.
"Frankie smettila. Lasciati andare e innamorati di quest' uomo. Non puoi continuare a tenere una barriera. Ora hai incontrato Harry perciò sciogliti e amalo senza paletti e senza paura. Ti tocca, prima o poi, innamorarti".
"Penso di essere arrivata già a quel punto, ma non riesco a godermi questa cosa".
"Cerca di cambiare atteggiamento" mi raccomanda.
"Come faccio con gli altri della famiglia?" gli chiedo.
"Fregatene. E' la cosa che ti riesce meglio fare" dice sorridendo.
"Pensavo saresti stato della stessa opinione di nostra sorella".
Lui ride. "Lo ero. Poi ho pensato a quanto sarebbe divertente averlo a pranzo la domenica".
Bastardo di un fratello.


Quando rientro dal pranzo, Harry è comodamente seduto sulla mia poltrona col cellulare in mano.
"Hey! Tutto bene con tuo fratello?" domanda curioso mettendo da parte il telefono e rivolgendo l'attenzione a me.
"Bene" gli confesso "Credo che tu abbia un nuovo fan".
"Almeno lui. La tua famiglia mi odia". Lo dice tranquillamente.
"La tua di famiglia mi odia" ribatto mettendomi a sedere.
"Non dire sciocchezze" mi dice.
"Tuo padre mi detesta" puntualizzo guardandolo negli occhi.
Lui rimane tranquillo. "Capirai quanto mi importi il suo parere. Comunque mia madre e mia sorella ti adorano e questo è l'importante".
"Devi mantenere il rapporto con tuo padre e non vorrei essere una causa dei vostri prossimi litigi".
"Sono dieci anni che non ho rapporto con lui e non c'entravi tu in quel periodo" risponde "Frankie, a me di lui non importa" continua "In ogni modo, cosa ti ha detto tuo fratello?".
Gli racconto cosa pensi mio fratello di tutta questa storia.
"E alla fine mi ha suggerito di organizzare una cena con le nostre famiglie, ma scherzava fortunatamente".
Harry mi fissa con una strana luce negli occhi. "Idea fantastica".
"Stai scherzando spero".
Lui si alza dalla poltrona sorridendo felice e mi si avvicina. "Pensaci, il giorno del nostro concerto sarebbe perfetto per dargli la notizia".
"Sarebbe perfetto per rovinarci la serata. Harry non se ne parla".
Ridacchia e mi lascia un veloce bacio.
"Sei impazzito?" lo rimprovero. In studio lo sa che non gli è permesso.
"Ho solo baciato la mia ragazza" mi prende in giro.
"Qui non puoi e lo sai".
Lui sembra non importarsene di quello che ho detto. "Facciamo in questo modo" afferma improvvisamente "Tu accetta di dire a tutti di essere la mia ragazza, accetta di fare quella cena il giorno del concerto e io, in cambio, non ti bacio in ufficio".
"Non ti sembra che siano troppe cose da fare e poche da ricevere?" gli dico sarcastica.
Lui non si scompone "Immagina se dovessi rincorrerti per darti un bacio per tutto lo studio...".
"Dovresti prendermi" lo provoco "Comunque se vuoi farti del male organizziamo questa cena" acconsento.
"E dici a tutti di essere la mia ragazza" mi incalza.
"Anche quello".
"E vieni a vivere da me" continua.
"Scordatelo".
"Se non vieni tu da me, verrò io da te. Staremo stretti in quattro, ma so adattarmi".
E' ostinato e testardo come sempre e, sono sicura non cederà.
"Vedremo" gli concedo.
"Contro di me non hai speranze, lo sai perfettamente che oramai sei mia".
Si, lo avevo capito.






I'M BACK!!
Sono tornata di nuovo.
Capitolo abbastanza romantico, non è vero?
Ma non lasciatevi ingannare. Questa è la quiete prima della tempesta.
Comunque Frankie ed Harry parlano un po' di quello che succederà
e di come dovrà essere affrontato.
Prossimamente avranno un ruolo importante Louis, Zayn e Annie, perciò
non perdeteli di vista.
Spero che vi piaccia.
Al prossimo aggiornamento che avrete presto (o almeno credo).
Panda.

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Capitolo 35
*** Non siamo la coppia perfetta ***




 


"Nervosa?" mi chiede Harry mentre stiamo quasi per andare sul palco.
Lì fuori c'è tantissima gente, ma soprattutto c'è la mia e la sua famiglia.
"Giusto un po'" gli rispondo facendo avanti e indietro per il backstage.
Sento urlare il mio nome ed anche quello dei ragazzi.
"Ho intravisto i volti di mia madre e mia sorella tra il pubblico" m'informa non facendo altro che aumentare la mia ansia.
Paul si avvicina a noi e ci da, affettuosamente, due pacche sulla spalla. "Tre minuti e si va in scena" afferma per poi allontanarsi.
"Sono troppo agitata" dico.
Harry accenna un sorriso. "Stai tranquilla. Ci sono io".
Gli sorrido riconoscente e vedo avvicinarsi il resto dei ragazzi.
"Tocca a voi, ora" dice ironico Zayn, ritornando dal camerino dove si era andato a cambiare dopo la loro esibizione.
"Noi staremo sotto al palco a fare gli spettatori" aggiunge Louis.
"Grazie tante ragazzi" dico ironicamente facendo notare che sono già abbastanza nervosa.
Ridono per poi stringermi in un abbraccio di gruppo che erano soliti fare quando eravamo insieme. Poco dopo rimaniamo di nuovo io ed Harry.
"Andiamo" mi dice prendendomi per mano.
Fuori è interamente buio. Si sentono solo alcune urla delle ragazze che probabilmente ci hanno intravisto. La band è già posizionata e io ed Harry abbiamo la nostra chitarra.
Tutto ad un tratto le luci ci illumano e le mie gambe incominciano a tremare. Vedo che mio fratello mi saluta da lontano, Paul mi fa l'occhiolino e i ragazzi mimano un buona fortuna.
Guardo un'ultima volta Harry come per cercare conforto e inizio a suonare la chitarra come presa da un momento di coraggio.
Lui inizia a cantare. Nonostante l'avessimo provata tantissime volte sentivo sempre i soliti brividi solo al sentire la sua voce.

This morning when i woke up
I turn around my face
Your head was on the pillow right next to me
I don’t know if you were sleeping
I don’t know if you were fake
But I know that I wouldn’t change a thing
I whispered that I love you
And maybe you were listening
But it doesn’t matter
I just wanted you to know


Sembrava così tranquillo mentre lo guardavo cantare. Le sue espressione del viso mentre cantava quelle parole così dolci, i suoi occhi che ogni tanto si incontravano con i miei. Era una sensazione fantastica ed indescrivibile.

That you, you, you
You’re the most beautiful mistake in my life
You,you,you
You know me so well and
You make my world turn around


Le nostre due voci si intonavano alle perfezione. Le due strofe della canzone sembrava che volessero quasi essere una dichiarazione fatta a musica. Il ritornello, poi, si abbinava perfettamente a quello che sentivo. Lui era davvero il più bello errore della mia vita.
Dopo l'assolo di chitarra avrei cantato il mio assolo.

This morning when I woke up
I didn’t know nothing
I just felt like everything was going in the right way
You were lying next to me,
Your eyes were just on me
It felt so damn hilarious when you whispered three words to me


Avevo scritto quelle parole quasi spontaneamente dopo aver accettato i miei sentimenti verso Harry. Probabilmente non erano neanche casuali quelle parole, anzi potrei dire che erano dedicate a lui.

HARRY
We fight like there’s no tomorrow
FRANKIE
We watch stars bright in the sky
HARRY
I know we’re not the perfect couple
TOGETHER
But let me say it just one last time.

Cantammo l'ultimo ritornello guardandoci negli occhi e poi ci abbracciammo scatenando vari applausi tra il pubblico. Mi sentivo sollevata ora che il primo ostacolo era stato superato. E per la prima volta non mi importava se la gente non approvava quello che c'era tra di noi, io amavo Harry Styles e questo era abbastanza.


Tutti gli occhi del nostro tavolo erano puntati su di noi. Come deciso da Harry avevamo organizzato la cena con le nostre famiglie subito dopo il concerto. Si erano già conosciuti tra di loro mentre io ed Harry eravamo impegnati a cantare, questo è stato un bene per noi.
"Credo che siano tutti d'accordo con me nel dire che il vostro duetto è stato fantastico" dice mio fratello cercando di far finire il silenzio imbarazzante creatosi.
"Si,è vero" dice freddo il padre di Harry "ma passiamo alle vere motivazioni che ci hanno portato qui questa sera". Si vede che non vuole perdere tempo.
"Per farvi conoscere" dice Harry cercando di zittire il padre.
"Lo abbiamo già fatto" risponde, però, a tono lui.
"Bene, perchè noi abbiamo qualcosa da dirvi" annuncia Harry.
"Non sarai incinta, vero?" chiede agitata mia madre.
Sento tutti gli sguardi su di me dopo la sua domanda.
"No mamma, non è questo" rispondo seccata. Anche se fosse non sarebbero problemi suoi.
"Quello che volevamo dirvi" cambia discorso Harry "è che noi vorremo ufficializzare il nostro rapporto"
"State insieme?" domanda scioccato mio padre.
Probabilmente è l'unico a non saperlo ancora.
"Si, da quasi tre mesi oramai" chiarisco.
"Perchè vorreste uficializzarle?" chiede la madre di Harry.
Harry scoppia a ridere "Perchè così non dovremmo più nasconderci e lei potrà venire a vivere con me".
"Vivere insieme? E dove sentiamo?" chiede il padre che fino ad allora non si era intromesso.
"A casa mia" dice Harry sottolineando il mia. "Qual è il vostro problema?".
Nessuno osa più dir nulla. Mio fratello decide di non mettersi in mezzo per non creare problemi e mia sorella fa la cosa migliore rimanendo zitta.
"Allora?" chiede Harry spazientito.
"Non siete fatti per stare insieme" gli dice suo padre infine.
"Neanche tu sei fatto per stare con mia madre quindi non puoi giudicare me e Frankie".
Lui lo guarda infastidito. "Se pensi davvero che lei sia la donna giusta stai sbagliando. Potrà essere intelligente e tutto, ma non fa per te".
Temevo che prima o poi uno di loro pronunciasse quella fatidica frase.
"Mi scusi?" dice mia madre "Ma come si permette?"
Il padre di Harry la guarda perplesso. "Signora mi scusi, ma sua figlia non è all'altezza della fama di mio figlio. Troppo semplice e insignificante".
Mio padre scoppia a ridere. "Questo lo lasci decidere a suo figlio. Lei ha un ego grande quanto questo locale, senza offesa".
Il padre di Harry sembra che a momenti possa iniziare a cacciar fumo dalle orecchie.
"Concordo con il signor Hoffman" dichiara la madre di Harry "Per me sono liberi di scegliere cosa è giusto o meno per loro".
"Ma cosa ne sai tu? Stai zitta" la interrompe il marito "Quella lì non è e non sarà adatta ad Harry. Non lascerò che la sua carriera si rovini per una come lei".
Oddio...
Il mio viso probabilmente non ha espressione in quel momento. Mi sento offesa, ma cerco di non darlo a vedere.
"Vuole forse dire che mia figlia non è bella? Sta scherzando spero. Frankie è stupenda ed ha cervello" gli urla contro mia madre "Forse suo figlio non sarà adatto per la mia".
"Mamma, non esagerare" cerco di calmarla.
"Frankie, questa è un discorso serio. Non potete frequentarvi sapendo quanto siete diversi".
E tra una provocazione e l'altra al tavolo scoppia una lite. Era abbastanza ovvio che finisse in questo modo. Forse Harry è ancora convinto che tutto si possa risolvere, ma io non ne sono così sicura.
Molto probabilmente anche se uficializzassimo la cosa, le liti tra i nostri genitori continuerebbero e potrebbero coinvolgere anche me e lui. E, in tutta sincerità, tengo troppo ad Harry e non vorrei mai arrivare ad un punto del genere.
"Harry" sussurro e gli stringo la mano cercando di attirare la sua attenzione.
Lui mi guarda. Ha un'aria stanca e rassegnata e lo capisco.
"Sapevamo che sarebbe successo".
Lui mi osserva come se non avesse capito.
"Guardali. Si stanno offendendo tra di loro solo perchè abbiamo deciso di uficializzare la nostra relazione. Cosa potrebbe succedere quando e se vorremmo sposarci?" inizio fissando un punto dritto davanti a me "La soluzione migliore sarebbe lasciarci ora. Almeno non complicheremo le cose in futuro" concludo con voce bassa e quasi prossima al pianto.
"Ma cosa stai dicendo?" dice con tono duro.
"Harry, io ti amo. Ti amo davvero, ma non è possibile frequentarsi in questo modo".
Improvvisamente il suo sguardo cambia.
"Se rinunci al primo ostacolo non mi ami davvero" mi urla contro.
"Sto cercando di non far peggiorare le cose" gli dico calma "A lungo andare per colpa di questi litigi finiremo per odiarci. E io non voglio questo per noi due. Perciò è meglio interrompere la cosa ora. Siamo troppo diversi".
Harry si alza dal tavolo lasciando cadere la sedia dietro di lui che attira l'attenzione degli altri. Tacciono per un instante e lo guardano. "Mi avete rovinato la vita. Grazie a tutti" esclama e va via.
Provo a seguirlo, ma quando esco fuori dal locale, lui è già andato via.



SALVE A TUTTE!!!
Come va la vita? Io sto passando un periodo no, ma capita a tutti.
Mi dispiace se non sto aggiornando costantemente, ma tra studio e stanchezza
non riesco a concentrarmi sulla scrittura. E questa è una brutta cosa.
Quindi scusate se gli aggiornamenti non ci sono tutte le settimane. Provo a fare il possibile.
Comunque il prossimo capitolo sarà il penultimo e infine ci sarà il finale.
Scommetto che mi ho sorpreso ancora con questo svolgimento dei fatti, ma vi avevo detto di tener occhi
aperti. Nel prossimo capitolo compariranno Annie e Louis che avranno un ruolo fondamentale,
Al prossimo aggiornamento.


PS: La canzone l'ha scitta una mia amica per questa fan fiction. Spero vi sia piaciuta.

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Capitolo 36
*** Lasciati amare. ***




Chapter 34

Arrivo mezz'ora in ritardo. Non è da me, ma dopo quello che è successo in queste due ultime settimane mi stupisco di avere ancora energie e voglia di fare qualcosa. Diciamo che il mio lavoro continua anche se non metto tutto il mio impegno come prima, dormo solo un'ora per notte e mangio poco. Il mio aspetto può confermarlo.
Soffro di mal d'amore. Pensavo che non fossi il tipo di persona e invece mi sbagliavo. L'amore che provo per Harry è talmente profondo e indescrivibile che non riesco a funzionare bene senza la sua presenza al mio fianco. Probabilmente per la prima volta, dopo vent'anni, mi sono innamorata seriamente di un uomo.
Ma dopotutto doveva succedere anche a me.
In ogni caso, dopo aver passato due settimane nel mio letto a rimpiangere il suo corpo accanto al mio, a pensare ai continui battibecchi in ufficio e a piangere di nascosto ogni volta che lo intravedevo in ufficio, Annie e Mery mi hanno costretto a passare una serata con loro.
Il problema è che al tavolo non ci sono loro, ma c'è Louis. Appena mi vede accenna un sorriso che però non riesco a ricambiare.
"Ciao Frankie" mi saluta.
"Ciao Louis" ricambio sedendomi accanto a lui.
"Non per essere maleducato, ma hai un aspetto orribile". A quanto pare delle nottate passate senza dormire non si possono coprire con uno strato di fondotinta.
"Grazie per la sincerità" gli dico accennando un sorriso "non mi sono soffermata a guardare il mio riflesso nello specchio prima di scendere quindi non riesco ad immaginare come sono ridotta".
Riesco ad essere abbastanza sincera con Louis.
"Ho già visto una persona in queste condizioni" risponde guardandomi attentamente "vive esattamente nell'appartamento accanto al mio".
Sospiro avendo capito a che punto vuole arrivare. "E' una malattia molto diffusa la mia".
"Non so esattamente come vi siete lasciati dato che Harry si è chiuso nel suo guscio, ma deduco che non sia stata una vostra decisione".
Lo guardo rassegnata. "Beh si. Ci sono molte persone che ci hanno remato contro" confesso. Provo anche a non ritornare a quella maledetta cena per evitare di scoppiare in lacrime.
"Forse sarebbe stato meglio non far conoscere le famiglie" mi dice.
"Lui ci teneva talmente tanto che mi sono lasciata convincere. Che gesto irresponsabile da parte mia" gli spiego.
Louis mi guarda con compassione e mi stringe in un abbraccio. Scoppio a piangere sulla sua spalla. Lui lascia che io mi sfoghi e non dice nulla.
"E Harry come sta?" gli domando con la voce rotta dal pianto.
"Ti sembrerà strano, ma non lo so. Passiamo quasi tutti i giorni insieme e, per ora, non è riuscito a sfogarsi con nessuno di noi. Ha deciso che è il silenzio sia migliore" ammette un po' deluso "Tu lo hai visto?"
"Lo incrocio varie volte per lo studio, ma non ci siamo mai fermati a parlare. Non ci guardiamo neanche. Appena mi vede da lontano fa di tutto per non passarmi accanto o per non affiancarmi" gli rispondo.
"Ma perchè non ritornate insieme se lontani state così male?".
Me lo sono chiesta anche io per due intere settimane.
"Il fatto è che non sono per niente una ragazza determinata. Harry lo era. Senza di lui sembra che io non funzioni bene".
Louis mi guarda completamente stupito dalle mie parole. "Se una macchina del tempo ti potesse riportare a quella maledetta sera, lo lasceresti di nuovo?" mi domanda.
Lo guardo con occhi tristi. "No. Ho fatto una cretinata. Neanche nei miei peggiori incubi avrei immaginato di vivere in questo modo senza la sua presenza. Temo di essermi innamorata per la prima volta e ho capito che non mi deve importare del giudizio altrui. Se alla mia famiglia non piace Harry che se ne vada al diavolo!".
Louis sorride per la mia risposta determinata. "Cosa aspetti a chiarire con lui?" mi chiede.
Mi chiudo la testa tra le mani. "Dove lo trovo a quest'ora?" mi lamento.
Sento il mio amico ridere. "Qualcosa mi dice che è proprio al tavolo dietro al nostro" dichiara.
Giro la testa verso la direzione indicata da Louis. "Non ci posso credere".
Lo vedo seduto al suo tavolo con Annie. Ha indosso la maglia nera e gli skinny jeans strappati sul ginocchio che ama portare. Non ha una bella cera, ma quando i suoi occhi hanno incontrato i miei posso giurare di averlo visto sorridere.
Mi alzo e mi incammino verso il suo tavolo.
"Harry" esclamo sorpresa di vederlo. Vorrei tanto sapere perchè si trova nel mio stesso bar con la mia migliore amica.
"Frankie" ricambia il saluto facendo segno di sedermi accanto a lui.
"Il mio anzi il nostro lavoro è finito. Ci vediamo a casa" dice Annie alzandosi e andando via.
"Penso di non aver capito molto..."ammetto quando la mia amica ha lasciato il ristorante con Louis.
"Semplice. Hanno organizzato un'uscita per farci incontrare" dice.
Lo guardo senza riuscire a dire una sola parola.
"Senti Harry..." inizio senza riuscire a continuare.
"No, ascoltami tu. Annie mi ha fatto il lavaggio del cervello e ho preparato un discorso un po' senza senso. Prova a capirmi sono due settimane che non dormo e il mio cervello è stanco".
"Siamo in due" replico sottovoce.
Mi prende la mano e mi fa girare verso di lui.
"Prima di tutto voglio dirti che ho sbagliato ad andarmene facendo quella scenata durante la cena. Dovevo rimanere, chiamarti in disparte e farti ragionare" ammette "Perchè ti avrei convinta come sempre".
"Non esageriamo" gli dico, ma lui fa finta di non avermi sentito.
"Punto secondo, voglio vivere con te Frankie. Con o senza l'approvazione delle nostre famiglie. Voglio che tu ti trasferisca da me. Uficializzeremo le cose con la stampa, tutti sapranno di noi e non m'importa se non approveranno. Dovranno capire che io ti amo con tutto me stesso" dice non smettendo mai di guardarmi negli occhi "Dimmi di sì e le nostre vite cambieranno da questo momento".
Rimango per un attimo a bocca aperta senza sapere cosa dire.
"Si, voglio venire a vivere con te" rispondo, lasciandolo stupito.
"Pensavo che avresti detto che avevi bisogno di tempo o cose così" ammette serio.
"Ho avuto due settimane che potrei definire le peggiori della mia vita. Non mi serve altro tempo per mettere in chiaro i miei sentimenti per te. Quindi sì, preparati a sopportarmi per i prossimi anni perchè io non ti lascio andare".
"E' la minaccia più bella che mi hanno fatto" dice sorridendo "Ma aspetta un attimo, manca qualcosa" esclama alzandosi dal suo posto.
Si schiarisce la voce e incomincia "Signori e signore, sono Harry Styles degli One Direction e voglio dirvi che sono completamente, fottutamente innamorato di questa donna e che sto per andare a vivere con lei. Lei" urla indicandomi e dandomi la mano per farmi mettere accanto a lui "è l'unica per me" conclude.
Un applauso si diffonde per il locale, alcune persone mi incitano a baciarlo, altre mi invidiano.
"Signori e signore, sono Frankie Hoffman e voglio dirvi che amo quest'uomo e che sto per baciarlo perchè mi è mancato troppo" esclamo a mia volta. Mi alzo sulle punte per arrivare alla sua altezza e lo bacio. Intorno a noi gli applausi e i commenti di approvazione aumentano.
Ed io, finalmente, sono con la persona che amo.



NON E' FINITA ANCORA!!!!
Prima di tutto scusate il ritardo. Non sono morta, ma quasi.
Praticamente la seconda liceo mi sta massacrando. Non trovo neanche il tempo
di scrivere e non è una bella cosa. Natale, muovi le chiappe!!
In ogni modo, non è finita. Manca l'epilogo che lo avrete presto, spero.
Magari come regalo di Natale hahahaha.
Si sono sistemate le cose, contente? ( Anna, sei contenta?)
Avete visto che Annie e Louis cosa hanno fatto?
In questo capitolo amo moltissimo la coppia Farry. Sono così zuccherosi.
Ho parlato troppo. Vado a dormire che domani inizia un'altra settimana.
Baci a tutte. Vi amo.

 

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Capitolo 37
*** Epilogo ***


Epilogo

 

Ieri, nella stupenda Los Angeles, si è tenuta un'altra edizione dei VMA. A quanto pare oltre all'annuale presenza dei One Direction, sul red carpet è comparsa anche Miss Frankie Hoffman, vincitrice della categoria Best Summer Song.
Miss Hoffman ha voluto sfilare da sola sul tappeto rosso per evitare, secondo alcune voci che circolano, che le venisse ribadito che il suo successo è dato dalla famosa band angloirlandese, di cui fa parte anche il suo fidanzato Harry Styles.
Fonti certe, però, dichiarano che all'interno i due non si siano separati neanche per un minuto. Sembra anche che fosse presente anche il manager personale della ragazza, Annie Webb, che, oramai, fa coppia fissa con l'altro componente della band, Zayn Malik.
A quanto pare Miss Hoffman indossava un abito semplice e non firmato, creato personalmente dalla sua truccatrice, ma soprattutto amica Allie Brown. Probabilmente è stata l'unica della serata a mantenere lo stesso abito per tutta la serata.
Testimoni presenti hanno anche dichiarato che, sin dal suo arrivo sul red carpet, il suo fidanzato non le abbia levato gli occhi di dosso. I due vengono definiti da tutti molto innamorati e in sintonia.
A questo punto sorge spontanea una domanda: "A quando il matrimonio?".
Harry Styles ha sempre risposto a questa domanda con un "presto", mentre lei è sempre incerta sulla risposta e si limita a dare risposte come "ci amiamo questo è l'importante".
Che non sia una donna da vestito bianco e damigelle?
Per quanto riguarda il rapporto con le famiglie, lei più volte è stata fotografata in compagnia della sorella e della mamma di Styles mentre facevano compere o prendevano un caffè.
Mentre lui sembra che vada a trovare regolarmente ogni sabato, con la sua fidanzata, la famiglia di lei.
Si potrebbero davvero definire la coppia dell'anno quei due. Speriamo solo che riusciremo a vederli con un anello al dito nel corso dei prossimi anni.
Quello che vogliamo augurare ai due ragazzi è una vita felice.


Salve a tutti!!!
Non posso crederci che questa sarà l'ultima volta che vi
saluterò così dopo un capitolo. *piange*
E' finita davvero ed io non posso crederci.
Colgo l'occasione per ringraziare:
Le 43 persone che hanno messo questa storia nelle preferite.
Le 16 persone che hanno messo questa storia nelle ricordate.
E infine le 56 che hanno messo questa storia tra le seguite.
Ringrazio tutte per le 68 recensioni agli scorsi capitoli.
Ringrazio chi l'ha letta silenziosamente.
Auguro a tutte un buon Natale e buon anno nuovo.
E per chi volesse seguire un'altra mia storia mi trovate qui:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2354375&i=1


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