who are you?

di jisbonsoundoflove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lisbon,ti prego apri gli occhi ***
Capitolo 2: *** scusa....ma tu chi sei? ***
Capitolo 3: *** farò l'impossibile per farti ricordare di me ***
Capitolo 4: *** non posso permetterti di dimenticarmi ***
Capitolo 5: *** .....perchè mi manchi.... ***
Capitolo 6: *** tu sei innamorato di me..... ***
Capitolo 7: *** un gelato per due... ***
Capitolo 8: *** ....era davvero un sogno? ***
Capitolo 9: *** non era un sogno ***
Capitolo 10: *** sei tu la mia priorità Teresa ***
Capitolo 11: *** ricordi ritrovati ***



Capitolo 1
*** Lisbon,ti prego apri gli occhi ***


Giornata tranquilla quella mattina a Sacramento,almeno così sembrava.

Lisbon era nel suo ufficio intenta come al solito a completare alcuni rapporti dei casi chiusi nelle ultime due settimane;

“ehi Lisbon,ma non ti annoi a stare sempre davanti a quelle scartoffie?.mi chiedo come fai” disse Jane mentre era stravaccato sul divano bianco di Lisbon che lui stesso gli regalò qualche anno prima,era annoiato,no che questa sia una novità,

“Jane anche se può sembrare noioso,è il mio lavoro e qualcuno deve pur farlo,invece di lamentarti,perchè non mi dai una mano?”gli rispose Teresa mentre continuava a firmare i rapporti,non alzava la testa dai quei fogli da più di 2 ore;

“ah ah ah se era una battuta divertente sappi che non lo è stata Lisbon,sai bene che non sono fatto per questo genere di cose”

“ogni tanto ci provo,che vuoi farci?!stupida io che non mi arrendo....”rispose Lisbon mentre alzò,finalmente,la testa da quegli stupidi rapporti......

“comunque ammiro la tua perseveranza...” le rispose l'annoiato consulente sorridendo.

All'improvviso Cho bussò,Lisbon lo fece accomodare

“dimmi Cho”

“capo c'è stata una rissa in un bar del centro,ci sono due feriti e probabilmente un morto”

“andiamo subito,Jane se vuoi farci l'onore della tua presenza sarebbe fantastico” disse Lisbon alzandosi dalla sedia,mentre indossava il suo giubbino di pelle nero

“veramente non è che mi vada tanto di ritrovarmi in mezzo ad una scazzottata”sbuffò annoiato e apatico il consulente,

“alza quel sedere da quel divano ORA “gli rispose Lisbon seria e abbastanza arrabbiata

“d'accordo,d'accordo...uff che caratterino,se non ci fossi io qui,mi chiedo cosa ne sarebbe di voi”

gli rispose Jane mentre si alzava dal divano sistemandosi il gilet,

“te lo dico io cosa ne sarebbe di noi,saremmo TRANQUILLAMENTE tranquilli”

“si certo,lo so che non pensi davvero quello che hai detto” e gli rispose con uno dei suoi soliti sorrisi sciogli-iceberg

“cammina egocentrico degli egocentrici” Lisbon lo prese per il braccio e lo trascinò nell'ascensore.

 

Dopo 20 minuti furono davanti al bar,Jane restò in auto come al solito,cercava sempre di evitare il pericolo;mentre Lisbon,Cho e Rigsby si posizionarono dietro la porta d'ingresso con le pistole in mano

“CBI esci fuori con le mani mani in alto” gridò Lisbon “ho detto di uscire con le mani in alto”

d'un tratto la porta si apri,uscì un uomo sulla quarantina,indossava una camicia a quadri e dei jeans strappati,aveva la barba incolta e si sentiva la puzza di alcol,Cho in un gesto veloce cercò di afferrare l'uomo che tento di liberarsi,venne aiutato da Rigsby,ma quando sembrò che i due agenti avessero bloccato in una morsa l'uomo,quest'ultimo si liberò,nelle mani aveva un coltello,riuscì a ferire alle costole Rigby e diete una gomitata a Cho in pieno volto rompendogli il setto nasale,Lisbon allora vedendo i suoi uomini in difficoltà,si avvicinò all'uomo puntandogli la pistola

“getta il coltello e non fare un'altro passo o sei morto”lo intimidì Lisbon,

“se non fossi una poliziotta ci farei un pensierino su di te,lo sai bellezza?”l'uomo si buttò su Lisbon disarmandola,le strinse le mani intorno al collo e la scaraventò su una macchina che stava passando in quel momento,nel frattempo Rigsby ferito riuscì a prendere la pistola,che prima nello scontro gli era caduta e gli sparò un colpo,Cho si gettò sul l'uomo a terra ferito alla spalla dal colpo sparato da Rigsby e gli incrociò le mani dietro la schiena e gli mise le manette;in questo frangente durato un paio di minuti,Lisbon stava a terra,l'auto su cui era andata a finire si arrestò in tempo ma non potè

evitare di colpirla,Jane aveva udito lo sparo,ma non aveva visto nulla,pensò che era la solita routine,che sicuramente Cho o Rigsby avevano inferto quel colpo al malvivente per fermalo e che ad un tratto sarebbero tornati da lui con l'uomo in manette,come succedeva sempre,ma appena sentì il grido di Rigsby

BOSS....BOSS...Cho chiama il 911 immediatamente,il capo è privo di sensi”

gli si gelò il sangue nelle vene e migliaia di pensieri negativi gli affollarono la mente,in un secondo,in un solo secondo Jane si sentì morire dentro,appena riprese lucidità Jane scattò fuori dall'auto e si precipitò sul posto,appena vide Lisbon a terra,priva di sensi e con una piccola pozza di sangue situata dietro la nuca della donna,gli si gettò accanto

Lisbon Lisbonnnn,rispondi su,dai apri gli occhi” Jane stava sudando,guardava Lisbon in quelle condizioni e non riusciva neanche ad emettere una frase,riuscì solo a chiedere a Rigsby cosa fosse accaduto....

vi giuro non è stata colpa mia,me la sono ritrovata sul parabrezza in un secondo,non sono riuscito a frenare prima,è successo tutto in un secondo” cercò di scusarsi,ancora sotto shock,il conducente dell'auto che aveva travolto Lisbon.

Dopo 4 minuti l'ambulanza era già sul luogo,due paramedici presero il corpicino privo di sensi di Lisbon e la posizionarono sulla barella,Jane entrò nell'ambulanza con lei e partirono verso l'ospedale più vicino.

Stavolta era successo il contrario,di solito era Lisbon ad assistere il trasporto di Jane in ospedale,ma stavolta era Jane che era dentro ad un'ambulanza a stringere la mano della collega e a implorarle di aprire gli occhi.....

 

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Capitolo 2
*** scusa....ma tu chi sei? ***


….........Stavolta era successo il contrario,di solito era Lisbon ad assistere il trasporto di Jane in ospedale,ma stavolta era Jane che era dentro ad un'ambulanza a stringere la mano della collega e a implorarle di aprire gli occhi. Arrivarono in ospedale dopo 6 minuti,i paramedici scesero dall'ambulanza,presero la barrella e la condussero all'interno dell'ospedale,Jane ovviamente era lì accanto a Lisbon e non la mollava neanche per un attimo. Il primario del reparto di rianimazione era lì ad attenderli,dopo che ricevette la chiamata dei paramedici che lo avvertirono che stavano per arrivare: “che abbiamo qui?” chiese il primario,il professore Anthony Miller “donna sulla trentina,ha una brutta ferita alla testa,i battiti sono lenti e la pressione è bassa” uno dei paramedici spiegò le condizioni approssimative di Lisbon, “dottore la prego mi dica che starà bene,mi dica che si riprenderà” chiese Jane sotto shock,continuava a sudare e si sentiva i battiti cardiaci a millle,gli tremavano le mani e anche la voce “lei è un parente?il fidanzato o il marito?” domandò il dott.Miller, “no...ecco io sono il suo consulente.....” “consulente?”chiese il medico che non aveva ancora capito in che rapporti era quell'uomo tremante davanti a lui con la paziente “si,io lavoro per il CBI e questa donna è il mio capo,adesso invece di perderci in convenevoli mi dica se si riprenderà”iniziò ad urlare Patrick “intanto si calmi,faremo tutto il possibile per salvare il suo capo,ma se non mi lascia andare a fare il mio lavoro non potrò aiutarla” gli rispose il dottore e aggiunse “aspetti qui,appena ci saranno novità la informerò personalmente” Jane rimase più di un'ora facendo avanti e indietro nella sala d'aspetto,si passava le mani tra i capelli in segno di disperazione,aveva gli occhi lucidi e continuava a dire sottovoce “no Lisbon...no....non farmi questo,non pensare minimamente di potermi fare uno scherzo simile”. Ad un tratto senti due voci amiche “Jane sei qui,dov'è Lisbon?” erano Cho e Rigsby,che appena ebbero consegnato il malvivente che aveva attentato alla loro vita,corsero in un baleno in ospedale dove trovarono un Jane irriconoscibile; “è in rianimazione....non so più niente......non so più niente da più di un'ora” Jane aveva lo sguardo perso nel vuoto,fissava un punto fisso sul muro della sala d'aspetto senza dire nulla,senza muovere neanche un dito, “tranquillo Jane,sono sicuro che andrà tutto bene,il nostro capo è una tosta,figuriamoci se una bottarella la uccide” fece Rigsby per consolare l'amico “non dire manco per scherzo quella parola Rigsby,non lo dire manco per scherzo” gli gridò contro Jane in evidente stato di panico “volevo solo rassicurarlo” disse Rigsby a Cho; il coreano guardò il partner e scosse la testa in segno di lasciarlo perdere perchè era evidentemente scosso. Passò un'altra ora,le due ore più lunghe della sua vita,pensò Patrick,quando ad un tratto arrivò il dottor Miller in sala d'aspetto,Jane e i due agenti si alzarono immediatamente dalle sedie e si avvicinarono al dottore “allora dottore come sta Lisbon,sta bene vero?si è ripresa?la prego parli”gli chiese agitato Jane “si calmi,non si preoccupi il suo capo ha ripreso conoscenza,abbiamo fatto qualche accertamento per assicurarci che le sue condizioni non erano gravi,allora il vostro capo presenta un trauma cranico,ma nulla di grave ha solo bisogno di tanto riposo,gli abbiamo iniettato del sedativo,adesso sta dormendo,appena si sveglierà potrete vederla” il dottore mise una mano sulla spalla di Jane e aggiunse “non si preoccupi,sta bene” “grazie,grazie mille” a Jane spuntò di nuovo il sorriso sulle labbra e cominciò a respirare regolarmente,aveva dimenticato quella sensazione di panico,aveva dimenticato cosa si provasse a temere per la vita di qualcuno,aveva dimenticato cosa significasse aver paura di perdere qualcuno. Rigsby e Cho si guardarono in faccia e sorrisero,per la prima volta il coreano sorrise,meno male,il loro amato capo stava bene. Trascorsero un paio d'ore e il dottor Miller si ripresentò in sala d'aspetto, “allora il vostro capo si è svegliata,se volete andare a vederla potete farlo,ma mi raccomando non stressatela e non fatele molte domande,solo 10 minuti ok?” “certo,andiamo subito”rispose Jane sorridendo al dottore; Jane,Cho e Rigsby entrarono nella stanza dove c'era Lisbon,aveva una fascia intorno alla testa,una flebo attaccata al braccio ma tutto sommato sembrava stare davvero bene,Jane la fissò prima di entrare,mai Lisbon gli era sembrata così bella,Cho e Rigsby lo precedettero e salutarono il loro boss: “ehy capo,come stai?ci hai fatto prendere un colpo sai?”gli disse sorridendo Rigsby “ehi...ragazzi...che ci fate qui?non dovreste essere in ufficio adesso?” disse Teresa con voce debole e a stento percettibile... Jane entrò subito dopo e guardandola le sorrise “ehi Lisbon,ma ti sembra questo il modo di comportarti?ci hai fatto spaventare,ma vedendoti adesso credo che Rigsby aveva ragione....non ti abbatte neanche un caterpillar a te”le disse sorridendo Patrick,Lisbon lo guardò negli occhi con aria interrogativa e gli chiese: “scusa.....ma tu.....chi sei?”

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Capitolo 3
*** farò l'impossibile per farti ricordare di me ***


*********WHO ARE YOU? CHARAPTER 3***********
 
 
"Scusa,ma tu....chi sei?" Lisbon guardò con aria interrogativa e confusa Jane,che a sua volta sorrise e replicò:
"ok vedo che stai definitivamente meglio se hai questa voglia di scherzare" e le sorrise avvicinandosi al suo letto,
"fai un'altro passo verso di me e ti do un pugno dritto sul naso biondino" poi si girò verso Rigsby
"ehi Rigsby per caso è uno dei tuoi scherzi?come lo spogliarellista che hai pagato per festeggiare il mio decimo anniversario al CBI?no perchè stavolta non te la perdono davvero" 
Rigsby rimase spiazzato e guardò Cho come per dire:
"oddio non sta scherzando,non si ricorda davvero di Jane"
Jane rimasto fino a quel momento in silenzio,si voltò verso una confusa Lisbon e disse:
"ti ricordi dello spogliarellista,ma non ti ricordi di me?è assurdo....."
Cho si voltò verso Jane e con la sua mono-espressione chiese:
"Jane come mai il capo non si ricorda di te?"
Jane continuò a guardare Lisbon con aria turbata e poi rispose a Cho:
"amnesia sistematizzata"
"amnesia sistematizzata?" chiesero in coro i due agenti
"è quando in seguito ad un trauma il paziente non è in grado di ricordarsi di un periodo della sua vita o di una persona in particolare e quella persona sono io,Lisbon si è dimenticata di me"
Jane era immobile,per la prima volta nella sua vita non sapeva cosa fare,come comportarsi,quindi decise di presentarsi "nuovamente" a Lisbon,chiarendo chi lui fosse:
"Lisbon,mi chiamo Patrick Jane e lavoro per il CBI,io e te siamo partner e lavoriamo fianco a fianco da ben 8 anni,sono un consulente per la verità e noi....bè noi siamo amici oltre che colleghi di lavoro"
"aspetta,mi stai dicendo che tu sei il mio....partner?" e iniziò a ridere di gusto,poi si voltò verso Cho e Rigsby e domandò ancora ridendo:
"sta scherzando vero?cioè lui è il consulente del CBI ed è pure il mio partner?è uno scherzo vero?ditemi che lo è"
"no capo,Jane è davvero il consulente del CBI ed è davvero il tuo partner" rispose Rigsby alla domanda fatta dal suo capo.
Dopo questa scioccante notizia,Teresa scrutò Jane dalla testa ai piedi,poi lo guardò negli occhi,poggiò la sua mano sinistra sulla tempia,guardò Jane dritto in faccia e con voce preoccupata,confusa,amareggiata gli chiese:
"se tu sei il mio partner e siamo anche amici,perchè....perchè io non mi ricordo di te?".
A quelle parole Jane si sentì svenire,Lisbon la sua Lisbon,non si ricordava di lui,si ricordava di tutti,anche dello spogliarellista che Rigsby aveva ingaggiato un pò di tempo prima per il party di buon anniversario per lei,si ricordava di Cho,di Rigsby,si ricordava di tutto e di tutti ma non si ricordava di lui e questo lo rese infinitamente triste.
Alla domanda di Teresa seguì una risposta da Jane:
"non so perchè non ti ricordi di me,ma stai tranquilla che farò tutto il possibile e anche l'impossibile se questo dovesse servire,ma ti giuro che ti ricorderai di me,ci puoi contare Lisbon,ci puoi contare"
e dopo quelle parole Jane uscì dalla stanza,lasciando Teresa inisieme a Cho e Rigsby;
Lisbon continò a guardare quella porta da dove era appena uscito il suo "partner" e pensò tra sè
"perchè non mi ricordo di Jane?Perchè quell'uomo aveva quel viso triste quando gli ho detto che non mi ricordavo chi fosse?Perchè quell'uomo vuole fare l'impossibile per farmi riacquistare i ricordi su di lui?"
 
A tutte queste domande Teresa sperava di darsi presto una risposta,poi cercò di alzarsi dal letto,si tolse la benda sulla testa e disse ai suoi uomini:
"allora,quando usciamo da qui?devo tornare subito al lavoro o rischio d'impazzire qui dentro"
 
Era tornata la solita Lisbon,vige alle regole e fedele al suo amato lavoro,solo che si sentiva incompleta,cos'era quella sensazione di incompletezza che sentiva dentro di sè?Si mise la mano sul cuore e si domandò perchè avvertiva quella strana sensazione di vuoto,poi scosse la testa come per voler allontanare quel pensiero negativo e disse ai suoi agenti:
"allora mi dite perchè cavolo siamo ancora qui?Ho un milione di cose da fare e poi gli ospedali mi mettono ansia,se non mi fate uscire subito vi giuro che vi sospendo per una settimana".......

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Capitolo 4
*** non posso permetterti di dimenticarmi ***


Dopo aver discusso con il dottor Miller,che non voleva dimetterla dall'ospedale così presto,Lisbon tornò subito al CBI,non vedeva l'ora di ritornare al suo adorato lavoro,rientrare nel suo amato ufficio e sedersi sulla sua comodissima sedia.

Accompagnata dai due fidati sottoposti,Teresa varcò le soglie del CBI,non aveva più la fascia intorno alla testa,l'aveva voluta togliere,la faceva sembrare troppo malata aveva detto a Rigsby e lei invece si sentiva benissimo,solo che continuava a sentire quella strana sensazione di vuoto dentro e non riusciva a capire da cosa poteva essere scaturita.

Una volta dentro al CBI tutti gli agenti all'interno che erano occupati nei loro doveri,appena la videro si voltarono ed iniziarono ad applaudire,fu davvero un sonoro benvenuto,tutti si avvicinarono a lei e le chiesero come stesse dopo la bella botta che aveva preso quella mattina davanti quel bar per colpa di quel malvivente,Lisbon rispose a tutti che stava bene, ma non vedeva l'ora di ritornare nel suo ufficio,lontano dagli sguardi e lontano dalle gentilezze dei colleghi che lei proprio non sopportava,poi ad un tratto pensò

....chissà che fine ha fatto quel Patrick Jane,se fosse vero che lui è il mio partner non dovrebbe poi essere così lontano dall'edificio...”e poi si fece un'altra domanda “perchè cavolo mi è venuto in mente quello strano tipo ora?!” quando pensò a Jane quella sensazione strana,di vuoto la pervase,Lisbon si mise di nuovo la mano sul cuore e pensò “perchè continuo a sentire questa sensazione strana,non so definirla,so solo che è............triste” e con questi pensieri nella sua mente si avviò verso il suo ufficio

oh finalmente eccomi qui,non vedo l'ora di sedermi alla mia scrivania,il primo che bussa lo faccio secco,giuro”

Lisbon aprì la porta del suo ufficio,entrò dentro con gli occhi chiusi,riempì i polmoni di aria e gettò un bel sospiro di sollievo

ufficio dolce ufficio......” ma quando aprì gli occhi si accorse che non era sola,c'era di nuovo quel biondino,alias Patrick Jane,che sonnecchiava sul divano,Teresa spalancò gli occhi,storse le labbra e si avvicinò al divano come fa una pantera con la sua preda:

ehi tu,svegliati” e diede un calcio sul divano “EHI TU TI HO DETTO DI SVEGLIARTI” stavolta urlò proprio;

Jane si stiracchiò,si sistemò il gilet e si mise seduto:

ehi Lisbon bentornata,immaginavo che stacanovista come sei,saresti tornata subito al lavoro,ma dimmi,come ti senti?”e le mostrò un sorriso così dolce che Lisbon ebbe di nuovo quella fitta al cuore,si sentì avvampare le gote e voltandosi di scatto rispose

io sto benissimo,non capisco perchè tutti continuano a chiedermelo,tu piuttosto,che ci fai a poltrire nel mio ufficio?chi ti ha dato il permesso?”

Lisbon si sedette e iniziò a prendere dei fascicoli in mano

nessuno mi ha mai dato il permesso di entrare qui a sonnecchiare,non ho mai avuto il permesso perchè non ne ho mai avuto il bisogno,è una cosa che faccio da sempre e tu lo sai e ti va anche bene” le rispose Jane con uno sguardo triste come quando un bambino perde la mamma al centro commerciale e non sa che fare,già lui aveva perso la sua Teresa e si sentiva vuoto senza di lei e la cosa più triste è che si rese conto di questo solo in quel momento.

Teresa lo guardò fisso in quegli occhi azzurri come l'oceano e pensò ancora:

....di nuovo quello sguardo triste....cosa mai provocherà questa tristezza”

e poi aggiunse ad alta voce :

“bè non credo che a me stesse bene una cosa così,quindi per favore non venire più a dormire nel mio ufficio,vai dove vuoi,ma no nel mio ufficio,ora se vuoi scusarmi ho tantissime cose da fare e non posso perdere tempo in queste sciocchezze” Lisbon abbassò lo sguardo e riunendo tutti quei fascicoli li sistemò sulla scrivania,si alzò e quando stava per uscire fuori dall'ufficio si sentì afferrare il braccio,Jane la tirò verso di sé,erano così vicini che potevano sentire il battito del loro cuore,

“ma che fai?Lasciami immediatamente o....” Lisbon non riuscì a finire la frase che Jane le sussurrò guardandola fissa negli occhi:

“non ti permetterò di dimenticarmi Lisbon,non posso permettertelo”.

Lo sguardo serio di Jane le provocò un brivido lungo la schiena,si riprese subito e si liberò da quella stretta possessiva di quell'uomo e senza aprire bocca si allontanò con passo felpato dall'ufficio sotto lo sguardo triste e arrabbiato nello stesso tempo di Jane.

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Capitolo 5
*** .....perchè mi manchi.... ***


Lisbon era nel cucinino a prepararsi una mega tazza di caffè

“....ci voleva proprio una tazza di caffè concentrata dopo quello che è accaduto un momento fa,ma che gli sarà preso a quel tipo,per un attimo mi è sembrato che volesse baciarmi,ma che vado a pensare e poi come si permette ad avere tutta questa confidenza con me,non so in che rapporti eravamo prima o meglio non ricordo in che rapporti eravamo prima,ma non deve più succedere,deve mantenere le distanze da me o giuro che che gli spacco la faccia la prossima volta....” pensò.

Teresa era assorta nei suoi pensieri quando ad un tratto le si presentò Cho:

“capo abbiamo un caso”

“di che si tratta?” domandò Lisbon mentre continuava a sorseggiare il suò caffè,

“un uomo è stato trovato morto in un campo di baseball” spiegò il sottoposto,

“ok,allora che aspettiamo?andiamo sulla scena”

Lisbon posò la tazza di caffè sul tavolino e si diresse nel bullpen,entrò e trovò Jane che si era appisolato nel divano di pelle marrone,la donna si voltò verso Rigsby:

“ma è mai possibile che questo dorme sempre?ma siete sicuri che lavora per noi?mi chiedo come io abbia fatto ad accettare di lavorare con lui” disse la donna storcendo la bocca,

“perchè chiude i casi,almeno così dici sempre tu capo” rispose Rigsby alla domanda del suo boss,

“chiude i casi?ma li chiude davvero?” domandò la donna incredula

“bè....si,in modo un po' anti-convenzionale,ma di solito ha sempre ragione” aggiunse Rigsby mentre si alzava dal suo posto

“noi andiamo sulla scena del crimine,vi aspettiamo lì boss” aggiunse Cho uscendo dal bullpen insieme a Rigsby,

“si ma io che dovrei fare con questo qui?........ehi ragazzi.......se ne sono andati e mi hanno lasciato qui con quello che dovrebbe essere il mio partner che dorme beato sul divano,incredibile”

Lisbon lo guardò dormire e per l'ennesima volta sentì dentro quella strana sensazione di vuoto che avvertiva sempre da quando ha avuto quell'incidente,si avvicinò lentamente verso il biondino dormiente e questa volta non prese a calci il divano come aveva fatto poco prima,ma si abbassò verso Jane e cercò piano di svegliarlo:

“ehi...ehi tu....potresti gentilmente svegliarti?abbiamo un caso di cui occuparci”

ma Jane continuava a dormire,allora Lisbon cercò di svegliarlo mettendo la mano sul petto del consulente e scuotendolo dolcemente

“ehi Jane,ti vuoi svegliare o devo gettarti un secchio d'acqua gelata addosso?”

aveva quasi perso le speranze quando improvvisamente la mano del biondino bloccò quella di Teresa,poi si voltò verso la collega e con voce sottile replicò

“dovresti sapere che io non dormo veramente Lisbon” e le sorrise ma senza mollare la mano della sua partner e poi aggiunse “i tuoi occhi sono ancora più belli se guardati da vicino”

Lisbon allora capì in quel momento che si trovava solo a pochi centimetri dalle labbra di Jane,si scostò così violentemente che perse l'equilibrio e finì a terra seduta,Jane la fissava senza distogliere lo sguardo da lei,volutamente,Lisbon lo guardava a sua volta pensando però:

“….perchè mi fissa,così mi mette in imbarazzo” quindi decise di rompere il silenzio e l'imbarazzo,si alzò dal pavimento e dandogli le spalle gli disse:

abbiamo un caso,Cho e Rigsby sono già andati sul posto,se vuoi venire con me ti consiglio di sbrigarti o ti mollo qui” e con passo veloce si affrettò a raggiungere l'ascensore

ehi aspettami....vuoi aspettarmi o no?” Jane si alzò dal divano,si sistemò il gilet.prese la giacca che stava appoggiata alla sedia della scrivania di Van Pelt e sorridendo maliziosamente seguì la collega davanti l'ascensore.

Lisbon si mise alla guida del suo SUV,Jane si sedette nel lato guida e disse:

che ne dici di far guidare me?”

neanche morta,guidi troppo veloce per i miei gusti”

Jane si voltò di scatto spalancando gli occhi,ammiccando un sorriso di contentezza e stupore

Lisbon,come fai a sapere che guido troppo veloce?”

Lisbon contemporaneamente lo guardò con aria confusa e gli rispose

io....io non....io non lo so,non so perchè l'ho detto”

e continuava a guardarlo con degli occhi confusi e pieni di domande

Jane sorridendo le disse:

tranquilla,questo è un ottimo segno,vuol dire che man mano i tuoi ricordi su di me stanno riaffiorando,concentranti,sforzati di pensare a me magar....”

Teresa lo interruppe portandosi le mani alla testa,

BASTA mi scoppia la testa,perchè......perchè vuoi così disperatamente che io mi ricordi di te eh?perchè vuoi costringermi a ricordarmi di te”

Lisbon lo guardò terrorizzata con gli occhi lucidi attendendo una risposta dal suo partner,Patrick abbassò lo sguardò per poi voltarsi verso di lei,

perchè..........perchè mi sono reso conto che la mia vita senza di te è triste e vuota e......”fece una pausa di pochi secondi per cercare di prendere fiato e dirle quello che avrebbe voluto averle detto prima di quel dannato incidente

....e perchè....mi manchi”

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Capitolo 6
*** tu sei innamorato di me..... ***


Perchè mi manchi....”

Jane completò quella frase con un sorriso nostalgico,in quel sorriso si potevano leggere tutta la malinconia e il rammarico dell'uomo,quelle parole arrivarono dritte al cuore di Lisbon che lo guardò

in silenzio per poi aggiungere:

“sarà meglio muoverci,i ragazzi saranno già lì ad aspettarci”

Teresa infilò la chiave e avviò il motore,Jane poggiò il gomito sul finestrino e la mano sulla sua guancia e continuava a fissare Lisbon che accorgendosene gli disse:

“la smetti di fissarmi?mi metti in imbarazzo”

Jane sorrise silenzioso per poi aggiungere:

“scusami”

 

Erano già a metà strada,ma Lisbon era completamente assorta nei suoi pensieri,quella frase

“....perchè la mia vita è vuota e triste senza di te e poi perchè mi manchi” continuava a risuonarle nelle orecchie,era totalmente confusa,sbagliò anche strada prendendo la south cost invece della est cost,Jane se n'e accorse:

“ ehm..,Lisbon,credo che hai sbagliato strada,dovevamo prendere quella opposta”

Lisbon si accostò tirando il freno a mano,Jane non disse nulla ma si voltò verso la donna per cercare di capire il motivo di quella sosta improvvisa,quando Lisbon con le mani ancora sul volante gli disse in modo diretto:

“senti....ma non è per caso che tu sei innamorato di me?”

Jane a quella domanda spalancò gli occhi,non le rispose ma pensò

bingo”

Lisbon continuava a guardarlo e sorridendo maliziosamente aggiunse:

“oddio ho fatto centro,tu.....tu sei innamorato di me....”

Patrick non vedeva sorridere Lisbon da prima di quell'incidente e non disse nulla,continuava ad ammirarla come quando si ammira un tramonto su una spiaggia deserta e poi decise di giocherellare un po' con la sua smemorata partner per cercare di alleggerire quello stato di ansia e di tristezza che sentiva da quando Lisbon aveva perduto i ricordi di lui.....di loro.

Abbassò di nuovo lo sguardo e sorrise,si voltò nuovamente verso la brunetta e gli rispose

“in realtà sono io che piaccio a te”

Lisbon smise di sorridere e le sue gote diventarono rosse come il colore delle ciliegie mature,

“scusa?” gli chiese seria

“perchè ti sorprendi?sono un'uomo attraente,carismatico,elegante ed intelligente,è normale che io ti piaccia”

“tu....tu......tu sei un egocentrico di proporzioni smisurate,non c'è una possibilità a questo mondo che tu possa piacermi...”

“oh oh oh......Lisbon,ma lo sai che negare vuol dire in realtà affermare?”

“ok adesso basta andiamo e gentilmente chiudi quel dannato becco”

Lisbon avviò nuovamente il motore e ripartì facendo un inversione di marcia per poter tornare indietro e prendere la strada giusta

“ehm...Lisbon non vorrei dirtelo ma non è permessa quell'inversione di marcia che hai appena fatto,sai potresti ricevere una bella multa per questo”

“STAI ZITTO,CHIUDI IL BECCO” gli gridò contro

“ok...d'accordo....uh come sei suscettibile quando sei arrabbiata”

“non divento suscettibile quando mi arrabbio,divento pe ri co lo sa,quindi per il tuo bene ti do un consiglio spassionato,TACI”

 

Dopo 20 minuti di silenzio arrivarono sulla scena del crimine,Lisbon scese dalla macchina sbattendo la portiera,a Jane questo giochetto stava iniziando a piacere,gli mancava giocherellare e infastidire la sua Lisbon,quindi decise di continuare:

“uhhh se poi penso ad una cosa”

Lisbon si bloccò all'istante e si girò verso di lui

“che cosa?” chiese spinta dalla curiosità ma anche dalla preoccupazione

“be ovviamente non ti ricordi,non ti ricordi nulla di me....di noi”

“ok,ti do 3 secondi per rispondere o ti seppellisco qui....vivo”

“ma dai ti sei scordata di quella volta che eri venuta a casa mia per avere delle dritte su un caso,avevo lasciato la porta aperta perchè sapevo che saresti venuta ma dovevo farmi una doccia urgentemente e tu involontariamente o volontariamente,non lo so,sei entrata nel mio bagno e mi hai visto nudo?”

Jane voleva scoppiare a ridere dopo quella piccola storiella inventata,Lisbon lo guardò con gli occhi spalancati,la bocca aperta e il viso di un colore che in confronto le fragole sono pallide,

“oddio dimmi che stai scherzando”

“se ti piace pensare che è uno scherzo allora va bene,pensalo pure,fuggi dalla realtà”

“BASTA,BASTA TACI” Lisbon voleva sprofondare dalla vergogna,ma davvero aveva visto il suo partner nudo?

Non poteva o meglio non voleva crederci,si coprì le guance per cercare di nascondere il rossore che

indubbiamente si intravedeva;Rigsby vedendoli arrivare gli venne incontro

“capo dunque,la vittima è sulla quarantina,sposato,non ci sono segni di colluttazione ma....”Rigsby notò che il suo capo aveva l'aria assente e che continuava a toccarsi le guance “capo? Ehi capo mi ascolti?”

“ah?ehm....Rigsby puoi farmi un favore?”chiese Lisbon ancora sconvolta dalla recente rivelazione

“certo capo dimmi”

“puoi prendere la mia pistola e tenerla con te per un po'?”

“la tua pistola?Perchè?” chiese il poveretto che era all'oscuro di tutto e che quindi non capiva la stramba richiesta del suo capo

“perchè ho una tremenda voglia di uccidere un certo consulente e non vorrei cedere alla tentazione” poi si voltò verso Patrick “tu stai alla larga da me” storse la bocca e avanzò verso Cho che si trovava vicino al corpo della vittima.

Rigsby guardò il suo capo andare via per poi rivolgersi a Jane

“ma si può sapere che le hai fatto?”

“io?ma niente giuro,è così intrattabile e suscettibile da quando ha avuto quell'incidente”

abbassò lo sguardo sorridendo e proseguì:

“allora andiamo?fammi vedere che abbiamo nel menù del giorno”

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Capitolo 7
*** un gelato per due... ***


Lisbon raggiunse Cho,aveva l'aria imbronciata,la mattina non era proprio iniziata dal verso giusto,Cho si era accorto che il suo capo aveva qualcosa che non andava,bè in effetti l'avrebbe visto anche un cieco che Lisbon era incavolata nera e il suo sottoposto coreano aveva abilmente intuito che a farla arrabbiare era stato il biondo consulente,vabbè che a Lisbon c'erano 3 cose che la facevano andare su tutte le furie:

1° le bugie

2° chi infrangeva le regole

3°il suo consulente,

e visto che una cosa non escludeva l'altra,Cho capì subito chi era la causa dell'arrabbiatura del suo capo;

“Cho ci sono indizi rilevanti?”chiese Lisbon

“quest'uomo non presenta nessun segno di colluttazione,ma il suo anulare sinistro è stato amputato,la scientifica arriverà a momenti per stabilire con certezza la causa e l'ora della morte”spiegò l'agente al suo superiore,nel frattempo arrivò Jane insieme a Rigsby,il consulente si piegò verso la vittima e iniziò ad annusarlo,Lisbon lo guardò stranita e chiese sottovoce a Cho:

“ma che diamine sta facendo?”

“ogni tanto lo fa” rispose con più di due parole,il che era il massimo,l'agente coreano,

Lisbon si piegò anche lei accanto a Jane e girandosi verso di lui gli chiese:

“posso gentilmente sapere perchè cavolo stai annusando un uomo morto?”

“sei superficiale a volte,io non lo sto annusando,sto cercando di captare l'odore di un uomo infedele”

“un'uomo infedele?”ripetè Lisbon

“si Lisbon,per infedele s'intende colui che viene meno ad un patto o ad una promessa, ma è un termine usato soprattutto per indicare colui che tradisce il proprio coniuge” gli spiegò il biondino prendendola ovviamente in giro,

“si lo so cosa significa essere infedele,grazie” poi si voltò verso Cho e Rigsby e aggiunse

“ma siete sicuri che chiude i casi?” indicandolo con il dito indice,

Cho e Rigsby si guardarono e poi risposero in coro

“ SI “

Lisbon si voltò verso Patrick e storcendo la bocca emise un semplice “MAH”

Jane si alzò,si sgranchì le gambe,visto che era stato piegato su di esse per annusare la vittima,e poi riferì il suo pensiero

“dunque ragazzi,quest'uomo è stato ucciso”

“grazie sherlock,ed io che pensavo che stesse dormendo” ironizzò Lisbon

“ah vedo che ti sei dimenticata di me ma non ti sei dimenticata di fare del sarcasmo su di me”

“continua muoviti” lo intimò Lisbon

“come dicevo,quest'uomo è stato ucciso,l'anulare amputato è un indizio chiaro,è stato amputato o dall'amante sedotta e abbandonata o dalla moglie tradita,bisogna trovare l'amante e la moglie e riempirle di domande come solo voi sbirri sapete fare” e dicendo questo si avviò verso il SUV di Lisbon,i tre agenti restarono piantati lì senza muovere un muscolo continuando a guardare Patrick che tranquillamente si dirigeva verso l'auto come se il suo lavoro lì fosse finito.

Lisbon si voltò verso i due sottoposti e con aria intontita chiese:

“ma fa sempre così?cioè è normale questo?”

“si capo,è normale” rispose Cho

“ah...ehm......Cho,Rigsby scoprite chi è la moglie e andateci a parlare io andrò con Jane per scoprire chi è quest'amante segreta,almeno credo,a questo punto con un partner del genere non sono più sicura di niente” e con aria di rassegnazione si diresse verso la sua auto.

Una volta alla guida si voltò verso Jane e gli disse

“bene,Cho e Rigsby stanno andando ad interrogare la moglie,noi adesso dovremmo in teoria trovare questa presunta amante,hai qualche idea?”

“sei tu la poliziotta mica io,tocca a te trovare i sospettati,io il mio lavoro l'ho fatto”gli rispose ironicamente Jane

“oh ma guarda,Rigsby non mi ha tenuto la pistola,questo vuol dire che potrei ancora cedere a quella tentazione di spararti” e gli sorrise a labbra strette.

I due erano per la strada in direzione del CBI quando Jane chiese a Lisbon di accostarsi,lei inizialmente fece storie ma dopo l'insistenza del suo partner si arrese e accostò

mi dici perchè hai voluto fermarti qui?”

ti porto in un posto,scendi” le disse Jane mentre si slacciava la cintura di sicurezza,

aspetta dove vuoi portarmi?siamo nel bel mezzo di un caso ti sembra il momento di bighellonare questo?” rispose l'agente ancora piantata sul sedile dell'auto

c'è tempo Lisbon c'è tempo,allora vieni o no?”

aspetta jane....JANE.....dannazione” e costretta dal suo consulente e dalla situazione,si convinse e scese dall'auto.

Entrarono in un edificio bellissimo fatto solo di specchi,Jane condusse la sua partner verso l'ascensore,pigiò il tasto 65,Lisbon continuava a fare domande ma l'unica risposta che riceveva era “adesso vedrai Lisbon,abbi fede”

.63...64...65.....le porte dell'ascensore si aprirono e Jane fece segno a Lisbon di passare per prima,

si ritrovarono in una grandissima terrazza riempita di tavolini e sedie,c'erano alcune coppie sedute che gustavano un caffè o un thè,o semplicemente stavano dialogando e basta,Lisbon si guardò intorno cercando di capire il perchè il suo strambo consulente l'avesse portata in quel luogo;

Jane andò verso un tavolino con due sedie una di fronte all'altra che si trovava al centro di quella terrazza enorme,parlò con un cameriere e poi fece segno a Lisbon di raggiungerlo,Lisbon lo raggiunse subito ma non riusciva a capire il motivo di tutto ciò,

 

prego siediti” le chiese Jane

Lisbon si sedette e poi chiese,con quell'aria interrogativa che da quando ebbe quell'incidente l'accompagnava,

posso sapere per favore che cavolo siamo venuti a fare qui mentre dovremmo essere al CBI per cercare di rintracciare la presunta amichetta della vittima?”

arrivò un cameriere con una mega coppa di gelato alla vaniglia variegato al cioccolato e due cucchiaini infilzati dentro,Lisbon guardò quell'enorme gelato e poi guardò Jane,

prima che Lisbon potesse parlare Jane le chiese:

non ti ricorda nulla questo posto?”

no” rispose Lisbon

neanche questo gelato che verrà mangiato tra poco da noi due?”

n-no”

mmm ho capito,bè peccato pensavo che ti avrebbe stimolato la memoria venire in un posto dove siamo già stati inisieme” rispose Jane rassegnato mentre prendeva in mano uno dei cucchiaini,

siamo stati già qui?intendo io e te insieme?” chiese Lisbon

si e abbiamo mangiato anche un gelato uguale a questo”

posso farti seriamente una domanda?e vorrei che tu mi dessi una risposta altrettanto seria,per una volta” gli chiese Lisbon con un tono di voce più...come dire.....ammorbidito

d'accordo”

perchè vuoi fare di tutto per farmi ricordare di te?”

perchè tu vorresti che una persona per te importante si scordasse di te?”gli rispose Jane in modo sincero e serio...

non si risponde ad una domanda con un'altra domanda,comunque no,non vorrei che una persona per me importante si dimenticasse di me”

Lisbon abbassò lo sguardo verso il gelato di fronte e accennò un sorriso perchè pensò "...io per quest'uomo sono importante,non lo so sono mai stata per nessuno realmente,mi batte il cuore così forte che ho paura che lui possa sentirlo" poi lo guardò negli occhi azzurri, "c'è qualcosa che non va?"chiese Jane incuriosito da quello sguardo, "no,n-no va tutto bene" rispose Lisbon che però in quel momento pensava: "....spero di ricordarmi di te presto Patrick Jane,sono sicura che abbiamo passato dei momenti bellissimi insieme ed è un peccato non ricordarsene" Jane vedendo la sua collega assorta le esortò:

bene,adesso che ne dici di mangiare questo gustoso gelato prima che si sciolga?”

e iniziarono ad affondare i loro cucchiaini in quella morbida montagna di gelato gustoso guardandosi e sorridendo come fecero esattamente qualche anno prima.

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Capitolo 8
*** ....era davvero un sogno? ***


bene,adesso che ne dici di mangiare questo gustoso gelato prima che si sciolga?”

e iniziarono ad affondare i loro cucchiaini in quella morbida montagna di gelato gustoso guardandosi e sorridendo come fecero esattamente qualche anno prima.

 

*****dopo 1 ora*****

 

Lisbon insieme Jane arrivarono al CBI,ad attenderli c'era Rigsby

“Rigsby ci sono notivà?”gli chiese Teresa

“si,abbiamo scoperto chi era la moglie della vittima,si chiama Jennifer Holand”

“bene,dov'è adesso?”

“è insieme a Cho che la sta interrogando”

“ok bene.....io vado in sala interrogatori” Lisbon prese dei fascicoli che aveva in mano Rigsby e si diresse verso la sala interrogatori,

“ehi vengo anche io” aggiunse Jane con un tono deluso,era la prima volta che Lisbon non gli chiedeva di seguirlo

“devi proprio?” gli rispose Lisbon senza neanche guardarlo perchè troppo presa nella lettura dei fascicoli

“lo faccio sempre,anzi di solito sei tu che insisti per farmi venire.....accidenti,questa cosa della memoria sta iniziando un po' a stufare sai Lisbon?!”

“io sto benissimo,sei tu che sei fissato nel farmi riaffiorare la mia memoria su di te,per quanto mi riguarda potrei anche non ricordarmi affatto di te per il resto della mia vita e continuerei a stare bene”

appena Lisbon finì la frase,quella dura frase,capì che forse aveva esagerato,infondo quell'uomo doveva avere un motivo per insistere tanto e sperava presto di capire il perchè;

quelle parole trafissero in cuore di Jane come mille pugnali,i suoi occhi diventarono tremendamente tristi,come il mare in tempesta in una notte di dicembre

“non dovevi dirlo Lisbon,non sai il male che le tue parole mi hanno appena provocato,sai che c'è?vacci pure da sola ad interrogare la quella tizia,tanto non ti serve il mio aiuto no?!”

e con quelle parole lasciò lisbon in mezzo al bullpen con i fascicoli in mano e una gran voglia di prendersi a schiaffi da sola,scosse la testa e si diresse verso la sala interrogatori,entrò e si sedette accanto a Cho

“Sono l'agente Teresa Lisbon,dunque,da quanto tempo era sposata con il signor Williams signora Holand?” chiese Lisbon mentre sistemava alcuni fascicoli sul tavolo,

“da 20 anni,anno più anno meno” rispose freddamente la donna

“anno più anno meno?non è una risposta che una donna innamorata del proprio marito darebbe” le rispose Lisbon

“e lei che ne sa?è mai stata innamorata agente Teresa Lisbon?”

gli disse la donna guardandola negli occhi mentre accennava un sorriso finto.

Lisbon la guardò e gli rispose

“non è lei a dover fare delle domande signora Holland,ma noi”

però pensò:

“....già....io sono davvero mai stata innamorata?”

mentre stava pensando a questo non potè fare a meno di pensare anche al viso del suo consulente,gli avevano proprio fatto male le sue parole,infondo non era poi così antipatico come pensava e infondo l'aveva portata anche a mangiare il gelato qualche ora prima,ma allora perchè lo trattava in quel modo?

Una sensazione di malessere la pervase,la testa iniziò a girarle in modo incontrollabile e non riusciva più a sentire in modo chiaro e scandito neanche le domande che Cho faceva alla donna e le risposte che quest'ultima gli dava;si alzò di scatto dalla sedia e appoggiò le mani al tavolo,poi guardò Cho e gli disse:

“Cho continua tu” e uscì dalla sala interrogatori,barcollante raggiunse a stento il suo ufficio,si appoggiava con una mano al muro per sostenersi,guardò il pavimento sotto i sui piedi e le sembrò come se stesse vacillando,

mi gira la testa,mi gira la testa”,

aprì la porta del suo ufficio e vide Jane in piedi con le braccia conserte,la stava aspettando,aveva ancora l'aria arrabbiata ed aveva ragione,pensò la donna

“Jane sei qui?”

non riuscì a finire neanche la frase che tutto intorno a lei iniziò a muoversi in un vortice incontrollabile,il suo viso roseo impallidì e tutto si tinse di nero,crollò priva di sensi,ma fortunatamente c'era il suo biondino ad averla afferrata prima che si accasciasse al suolo

“Lisbon....Lisbonnn...Lisbonnn”

Jane la prese tra le braccia e l'adagiò delicatamente sul divano bianco,gli mise un piccolo cuscino sotto al capo e si sedette accanto a lei.

In quel momento era così vulnerabile,pensò l'uomo,gli spostò una ciocca di capelli che le era finita sul viso,continuò ad osservarla e nel frattempo con l'indice della sua mano destra gli accarezzò il profilo del naso,era così perfetto,quel viso addormentato non aveva un difetto,poi si soffermò sulle labbra appena dischiuse,erano rosee e presentavano un tocco di lucidalabbra rosa

chissà che sapore hanno le sue labbra” e non riusciva a distoglier lo sguardo da esse,iniziò a sentire il suo cuore battere a mille,avvertì anche una strana sensazione allo stomaco e poi accadde qualcosa.......l'uomo non riuscendo più a controllare il suo istinto le si avvicinò,adesso le sue labbra erano davvero molto vicine a quelle della sua partner,troppo vicine,le sussurrò:

sono un codardo,perchè non sono mai riuscito a fare questo quando eri vigile e sveglia,non so perchè,forse per paura di un tuo rifiuto o forse per paura di perdere il controllo,di diventare egoista e farti mia,mi dispiace Lisbon,non riesco a trattenermi adesso,ti giuro che c'ho provato,ma la colpa è la tua,perchè non so esattamente quando,ma sei riuscita ad entrare nel mio cuore e non permetterò a niente e a nessuno di portarti via da me” e dopo quelle parole,Jane rubò un bacio alla bella addormentata,fu un bacio tenero ma ricco di sentimento,le sue labbra a contatto con quelle di Teresa,provocarono nell'uomo un'eccitazione che non provava da anni,forse secoli,un brivido gli salì lungo la schiena e il cuore stava per sbucargli fuori dal petto,non voleva più staccarsi da lei,da quelle morbide e profumate labbra,ma sapeva che doveva farlo,prima che la bella addormentata si svegliasse dal suo sonno e gli avrebbe piantato una pallottola in mezzo alla fronte,si staccò a malincuore e pensando alla faccia che avrebbe fatto Lisbon se lo avesse scoperto,sorrise,l'accarezzò di nuovo,gli adagiò sopra la sua giacca per coprirla e si diresse verso il cucinino per prepararle un caffè che avrebbe preso quando si fosse svegliata.

Dopo una decina di minuti Lisbon riprese i sensi,aprì lentamente gli occhi verdi smeraldo e si sistemò seduta sul divano,

che ci faccio qui?mi ricordo solo che mi sentivo girare la testa......” si mise una mano sulla fronte e poi aggiunse “credo di aver fatto una strano sogno” si toccò le labbra e pensò “ho sognato che qualcuno mi baciava”

poi vide che a coprirla era la giacca di Jane,la toccò e con aria confusa si poggiò nuovamente le dite sulle labbra

non è possibile....non può essere stato vero”

in quell'istante entrò Jane con una tazzona di caffè per lei e una tazza di thè per lui

“ehi bella addormentata,ti sei svegliata finalmente” e si ritrovò davanti il viso di Jane che faceva da cornice ad uno splendido sorriso,Lisbon lo guardò senza dire nulla,ma continuava tra sé a farsi due domande “era un sogno?..o forse no?”

“ anche se mi guardi così sono ancora arrabbiato con te Lisbon,comunque sono felice di vedere che ti sei ripresa ma credo che dovresti riposare di più,infondo sei da poco stata dimessa dall'ospedale e non ti sei riposata da allora”

Jane guardò Lisbon con aria interrogativa

“che c'è?perchè non mi dici nulla?”

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Capitolo 9
*** non era un sogno ***


Jane guardò Lisbon con aria interrogativa

“che c'è?perchè non mi dici nulla?”,

Lisbon si alzò dal divano

“....no,non può avermi davvero baciato,è solo la mia immaginazione...” pensò,

scuotendo la testa si diresse verso Jane,che nel frattempo stava sorseggiando il suo thè preparato poco prima;Teresa si mise di fronte a Patrick e guardandolo gli disse:

“senti Jane,volevo.....volevo chiederti scusa per quello che ti ho detto prima,non volevo dire quello che è in realtà ho detto,mi dispiace davvero....”

Jane ascoltò le scuse di Lisbon in silenzio,sapeva che la donna non voleva realmente dirgli quelle parole e le sue scuse erano sincere,colse anche il profondo imbarazzo che dalla collega trapelava e quindi decise di sdrammatizzare la situazione

“si lo so Lisbon che non ne avevi intenzione,ora ti prego piantala di avere quell'aria affranta,infondo sono sempre io quello che deve scusarsi con te perchè di solito,mi cara partner,sono io quello che ti caccia nei guai e in un modo o nell'altro ti rende la vita difficile,quindi non sono abituato a sentire da te delle scuse,anche se devo ammettere che è stato piacevole per una volta ricevere delle scuse e non farle” Jane sorrise alla collega e lei rispose a quel sorriso,si sentiva più tranquilla,adesso si sentiva meglio.

Il silenzio era diventato assordante,i due continuarono a guardarsi occhi dentro occhi,il loro sorriso presto scomparve e prese posto un'aria seria e imbarazzante,Lisbon non capì il perchè,ma guardando Jane gli venne in mente il sogno che aveva fatto poco prima,le sue gote si colorarono di un rosso porpora,distolse lo sguardo da quello di Jane per non farsi beccare e pensò:

oddio non adesso,non adesso,non puoi arrossire adesso stupida,tanto era un sogno,solo un sogno,non c'è motivo di arrossire”

si allontanò da Jane,si voltò e stava per uscire dall'ufficio e senza voltarsi aggiunse

“scusa Jane adesso devo andare da Cho,non so come si è concluso l'interrogatorio,ci vediamo dopo”

ma qualcosa la bloccò,Jane la prese per un braccio e la sbattè,ma non con forza,contro il muro,allungò le sue braccia bloccandole la strada,Lisbon rimase sbalordita da quel gesto ed anche terribilmente imbarazzata,

“Jane ma sei matto?che diavolo stai facendo?per favore lasciami passare”

Jane le sorrise,mamma mia com'era sexy pensò Teresa,

“dai Lisbon,l'ho capito benissimo che tu lo sai”

“so....so c- cosa Jane?”rispose Teresa balbettando

Jane continuava a guardarla,dischiuse la bocca e velocemente si passò la lingua nel bordo interno delle labbra,

“....perchè fa così?è terribilmente...sexy......oddio ma cosa sto pensando,qualcuno mi aiuti,qualcuno mi salvi....Rigsby...Cho...ma dove cavolo sono quei due quando mi servono” pensò Teresa

“sai tutto,sai di prima....quando eri svenuta....te l'ho letto prima negli occhi,dovresti aver capito che con me non puoi fingere,non puoi nascondere i tuoi sentimenti,i tuoi pensieri da me Lisbon”

le rispose Patrick senza avere nessuna intenzione di mollarla,

“ecco....io non so di cosa tu stia parlando.....vaneggi.....forse i troppi thè che bevi ti fanno male sai,dovresti darti alle tisane” gli rispose Lisbon guardando dovunque tranne che lui,

a quell'affermazione Jane sorrise e con voce fioca,delicata e quasi impercettibile,le sussurrò:

“tu sai che io ti ho baciato prima,lo hai sentito,hai pensato che fosse un sogno,ma in realtà dentro di te hai capito benissimo quello che è successo”

“ribadisco io.....io.....io non so di cosa tu stia parlando,bacio?quale bacio?”

Teresa si sentiva svenire da quella rivelazione,il cuore andava veloce come un treno,anzi un jet,altro che treno,iniziò a tremare

“basta mentire Teresa,sai,prima di baciarti ti ho detto che avrei voluto farlo da tempo ma non avevo avuto mai il coraggio,forse perchè non era il momento adatto,ma ho cambiato idea,ho capito che la vita corre troppo veloce per poter permettersi di fare delle pause,questa volta voglio ascoltare qualsiasi sensazione provo,voglio dar retta al mio istinto e al mio cuore.....”

Jane si avvicinava sempre più a Teresa,le sue braccia allungate come due staffe per bloccare la donna che si trovava al centro,iniziarono a piegarsi leggermente....

“un'attimo,parliamone....aspetta.....Jane” Lisbon stava per svenire una seconda volta nell'arco di 1 ora,ma Jane non ascoltò minimamente la richiesta della collega e stava avvicinandosi sempre di più,ma prima le disse sussurrando:

“che ne dici questa volta di goderti a pieno quello che prima ti sei persa visto che stavi dormendo?”

la distanza tra i due era diventata ormai invisibile,Jane era quasi arrivato a raggiungere quelle labbra profumate e colorate di rosa che tanto agognava quando improvvisamente si sentì bussare alla porta dell'ufficio di Lisbon,la donna riportata alla realtà violentemente,spinse con tutta la forza che aveva dentro il biondo consulente,poi si ricompose e accennò un:

“si avanti...”

entrò Rigsby con delle cartelle in mano,l'agente,entrando,vide un divertito e sorridente Jane e un'imbarazzatissima Lisbon,Rigsby guardò quei due,prima volse lo sguardo verso il suo capo e poi uno verso Jane,che gli sorrise prontamente,

“allora Rigsby dimmi”

“ehm...si......ero venuto solo a dirti che Cho ha finito di interrogare la signora Holand e qui ho i referti del medico legale boss” spiegò L'agente al suo capo,un po' spiazzato da quella strana atmosfera che avvertiva in quell'ufficio;

“grazie Rigsby”

“capo se non c'è altro io andrei” Rigsby stava per uscire quando venne bloccato da Lisbon

“aspetta vengo con te,diamo un occhiata al referto medico.....” le disse Lisbon mentre si avviò fuori insieme al suo sottoposto,aveva paura di restare sola con Jane,aveva paura di lasciarsi andare.

Jane guardò Lisbon allontanarsi insieme a Rigsby,sorrise,si morse il labbro inferiore e disse sottovoce

“non puoi sfuggire da me Teresa,non ora che so quello che voglio”

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Capitolo 10
*** sei tu la mia priorità Teresa ***


Lisbon era insieme a Rigsby nel bullpen,stavano leggendo il referto del medico legale e scoprirono che l'uomo era stato avvelenato,

“Rigsby devi tornare a parlare con la signora Holand,ci nasconde sicuramente qualcosa.....ma che cosa?” disse Lisbon a Rigsby

“d'accordo capo” Rigsby si alzò dalla sedia,si infilò la sua giacca e stava per uscire quando nel bullpen entrò Cho...

“Cho,volevo giusto parlarti,com'è andato l'interrogatorio?”chiese Lisbon al suo sottoposto

“capo veramente ci sono novità” le rispose l'agente Kimball

“ah si?e che novità?” chiese curiosa Teresa,

“è venuto l'amante della signora Holand,Jason Murray,si è auto-denunciato,ha detto che lui ha ucciso il signor Williams,lo ha avvelenato,praticamente la vittima non voleva concedere il divorzio alla moglie,lui era stanco di aspettare così ha ideato un incontro casuale nel campo da baseball dove il signor Williams era solito allenarsi,lo ha avvicinato parlando di sport e poi dopo che hanno instaurato un primo dialogo,Jason gli offrì una bevanda tonica precedentemente avvelenata”

spiegò nei dettagli Cho

“e adesso dov'è questo Jason Murray?” chiese ancora intontita della storia Lisbon

“è in stato d'arresto,se il dna corrisponde a quello della vittima sarà arrestato” concluse Cho

Lisbon si voltò verso i suoi due agenti

“non ci credo,questo è il primo caso della mia carriera che si auto-chiude”

“be meglio così non è vero capo?” sorrise Rigsby....

“ok,visto che il caso è chiuso ritorno nel mio ufficio....sono esausta”

Lisbon si diresse verso il suo ufficio e adesso che il caso era chiuso poteva concentrarsi su un'altro caso,uno più spinoso che aveva il nome di Patrick Jane,arrivò dentro il suo ufficio,si sedette alla sua scrivania e poggiò i gomiti su di essa e con le mani si tenne la fronte,era esausta,stanca di tutto,stanca di Jane e anche della sua stupida memoria,perchè non riusciva a ricordare i momenti vissuti con Jane?! Era stanca di chiederselo,voleva ricordare,voleva ricordare disperatamente quell'uomo e il rapporto che con lui aveva creato in questi anni,perchè non si ricordava proprio di Jane?non poteva dimenticare un'altra cosa?non poteva dimenticare quello che aveva mangiato lo scorso giovedì?non poteva dimenticare cosa aveva fatto il weekend di due settimane prima?perchè dimenticarsi proprio di Jane e perchè ogni volta che pensava a lui si sentiva il cuore esplodere e un brivido percorrerle la schiena,non capiva e questo la rendeva nello stesso tempo triste e nervosa.

Improvvisamente Jane entrò nel suo ufficio senza bussare come al solito,Lisbon alzò la testa e lo guardò

che c'è Jane?”

sembri esausta,dovresti riposare,ho saputo che il caso si è auto-chiuso,meglio no?”le chiese Jane per cercare di creare un dialogo

si anche Rigsby lo ha detto,comunque hai bisogno di qualcosa?”domandò la bella bruna dagli occhi smeraldo

no.....anzi veramente si,avrei bisogno di parlarti”si avvicinò alla scrivania di Lisbon,la prese per il braccio e la fece alzare,la condusse sul divano e la fece sedere accanto a lui;

non mi importa più che tu ti ricorda di me,non mi importa più di cercare disperatamente di ritornare nella tua mente,ho pensato....”

Jane....” lo interruppe Lisbon

no ti prego fammi finire,ho trovato adesso il coraggio e non so fino a quando lo avrò quindi per favore fammi finire....”gli domandò Jane con gli occhi lucidi e pieni di sentimenti contrastanti,amore,rabbia,paura,rassegnazione,terrore,speranza,felicità;Lisbon non disse nulla,fece solo cenno che lei era lì ad ascoltarlo

bene,è da tanto che voglio trovare il coraggio di parlarti dei miei sentimenti,di me e di te,di noi,come ti ho già detto,non so quando sei entrata dentro di me,non so cosa hai fatto per rendermi quello che sono adesso,mi hai sempre sostenuto,protetto,difeso,assecondato ed io per te ho fatto solo 2% di quello che tu meriti davvero,nella mia testa c'è sempre stato Red John,ho vissuto solo per poter arrivare al giorno in cui lo avrei ammazzato,la mia priorità era sempre stato solo lui,respiravo per lui,mi alzavo la mattina per lui,anche i più semplici gesti li ho fatti per lui,per arrivare a vivere fino al giorno in cui avrei finalmente avuto la mia vendetta,poi sei arrivata tu,piccola e dolce,piena d'amore per tutti,per la vita,per le persone che ti circondano,sei una persona migliore di me,lo sei sempre stata Teresa,quando ti guardavo mi sentivo un verme,uno stronzo senza cuore e senza emozioni,già da molto tempo il mio cuore ti aveva riconosciuta come sua regina,ma la mia testa.....la mia testa cercava razionalmente di proteggerti tenendoti lontana da me,perchè pensavo che se avessi finalmente trovato in te l'amore della mia vita,ti avrei messa nelle mire di Red John e sono pronto a tutto in questa vita,ma di certo non a perderti ed è per questo che ho sempre taciuto,ma quando hai avuto quell'incidente,ho creduto che avrei potuto perderti lo stesso,anche se non fosse stato Red John a portarti via,stavo impazzendo in quel momento in ospedale,quando poi ti sei ripresa ero ritornato a respirare,lì ho capito che non volevo passare un attimo in più della mia inutile vita senza di te,ma quando con quella vocina mi hai chiesto chi ero,mi sono sentito morire milioni di volte,mi sono sentito strappare il cuore dal petto,ed è stato allora che ho capito che da quel momento in poi la mia priorità eri diventata tu Teresa Lisbon,ma adesso non voglio aspettare che i tuoi ricordi su di me riaffiorino,ma voglio crearne nuovi se tu me lo permetterai”

dopo quel discorso così profondo Lisbon non ebbe la forza di pronunciare neanche una sillaba,le lacrime le sgorgarono dagli occhi come fiumi in piena,il piccolo naso così perfetto si colorò di rosso,e gli occhi smeraldo divennero più chiari inumiditi dalle lacrime,nessuno le aveva mai detto quelle parole e non si aspettava nemmeno di sentirle dal suo consulente.

Jane asciugò con le sue dita le lacrime della donna e le disse

sei bella anche quando piangi,ma lo sei ancora di più quando sorridi,amo quella fossetta che ti si forma sul lato della bocca quando lo faii”

e con queste parole si alzò e uscì dalla visuale di Lisbon che rimase immobile sul divano a guardarlo andare via senza riuscire a muoversi e senza riuscire ad emettere nessun tipo di suono,riusciva solo a piangere in quel momento,ma erano lacrime di felicità

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Capitolo 11
*** ricordi ritrovati ***


Eccoci arrivati all'ultimo capitolo,un po' mi dispiace separarmi da questa storia,mi ero affezionata alla situazione XD

voglio ringraziare tutte le persone che hanno letto questa storia anche se non hanno recensito,ma vorrei ringraziare in particolare MICI71,KATE24 E THERESA_94 grazie mille ragazze per aver recensito e per aver letto con entusiasmo la mia storia,dandomi la forza e la voglia di continuare a scriverla,questo capitolo lo dedico a voi<3 baci

 

Jane asciugò con le sue dita le lacrime della donna e le disse

sei bella anche quando piangi,ma lo sei ancora di più quando sorridi,amo quella fossetta che ti si forma sul lato della bocca quando lo faii”

e con queste parole si alzò e uscì dalla visuale di Lisbon che rimase immobile sul divano a guardarlo andare via senza riuscire a muoversi e senza riuscire ad emettere nessun tipo di suono,riusciva solo a piangere in quel momento,ma erano lacrime di felicità.

 

Dopo quella dichiarazione Lisbon si sentiva felice si,ma anche profondamente confusa,cosa avrebbe fatto da quel momento in poi?

Quell'uomo la faceva sentire viva,le provocava delle sensazioni che forse non aveva mai provato,quando stava con lui il suo cuore iniziava a battere veloce come se voleva uscirle fuori dal petto,si sentiva le farfalle nello stomaco e ad ogni suo sorriso,si sentiva avvampare le gote,la vicinanza di quell'uomo le provocava queste emozioni,era forse questo che la gente chiamava amore? Lisbon si era innamorata?!

Si alzò dal divano dove fino a quel momento era rimasta seduta senza avere avuto la forza di muoversi,decise che voleva ricordare,voleva ricordarsi di Jane,ma non perchè aveva bisogno di quei ricordi per capire se lei si era innamorata di quello strambo collega,ma perchè sentiva che era un peccato non ricordarsi dei momenti passati con lui,perchè,indubbiamente,quei momenti vissuti con lui,avevano reso la sua vita eccitante,speciale,diversa,emozionante e lei non voleva rinunciare a tutto questo,quindi decise di ritornare dal dottor Miller.

Quando Teresa si presentò davanti al dottor Miller,aveva uno sguardo di una che aveva bisogno di aiuto,di una che chiedeva aiuto come se da lui dipendesse la sua vita.

Il dottor Miller la fece accomodare nel suo studio,Lisbon si sedette e guardò il dottore con gli occhi

lucidi e desiderosi di aiuto:

signorina Lisbon come si sente?” le domandò il medico

io...io sto bene dottore,sto benissimo” le rispose lei con voce tremante

e allora perchè voleva vedermi?si è ripresa bene dall'incidente,è voluta tornare al lavoro subito dopo nonostante le mie suppliche...”

dottore io ho bisogno del suo aiuto,è l'unico che può aiutarmi” gli disse la brunetta con la stessa voce tremante

mi dica,l'ascolto,che c'è chenon va?”

dopo l'incidente,io.....io non ricordo più un momento della mia vita,o più precisamente non ricordo una persona della mia vita,mi sono sforzata di ricordare,mi sono sforzata con tutta me stessa,ma non ci riesco,non riesco a ricordarmi di lui” gli spiegò Teresa mentre guardava le sue mani,

si tratta del biondo consulente un po' strano che l'accompagnò quel giorno?”le domandò il dottore ammiccando un sorriso,sapeva già la risposta,ma voleva sentirlo dire da lei

e......e lei come fa a saperlo?” gli chiese Lisbon con aria interrogativa,curiosa e.....un po' impaurita,

sono un dottore,un po' anziano magari,ma non sono mica ceco o stupido,avevo capito subito che il vostro rapporto non poteva essere solo legato al lavoro,quell'uomo era in piena crisi di panico quel giorno,è rimasto ad aspettare che lei si riprendesse per non so quante ore,senza andare a casa,senza prendere nulla da bere,non voleva allontanarsi un momento da lei,quel giorno questa cosa mi colpì...”

Teresa in silenzio arrossì,visibilmente imbarazzata.....

vede signorina,il trauma le ha provocato quella che noi chiamiamo amnesia sistematizzata”

amnesia sistematizzata?” gli chiese Lisbon confusa “che significa?” aggiunse

bè cara signorina,è quando dopo un trauma la paziente perde la memoria su un determinato periodo della sua vita o su di una persona in particolare” spiegò il dottore incrociando le mani e guardandola diritta agli agli occhi,

c'è una cura?la prego mi aiuti,io ho bisogno di ricordare,io ho bisogno di quei ricordi”

 

Lisbon supplicò il medico con quegli occhi verdi coperti dalle lacrime che chiedevano disperatamente aiuto;lei non era abituata a chiedere aiuto,tanto meno mettersi nelle mani di un medico,odiava i medici,non facevano per lei diceva,quindi per arrivare a chiedere aiuto al dottor Miller,voleva dire che era davvero disperata,era davvero arrivata al capolinea....

 

Il dottor Millerl a fissò serio e poi accennando un sorriso le disse

mi dispiace,ma io non posso fare nulla,e no perchè non ne sia capace,ma nessuno può fare nulla,lei solo ha questo potere,non dimentichi che i suoi ricordi sono già dentro di lei,ma deve essere lei a rompere quella barriera di protezione che si è creata nella sua mente,solo lei può farlo e nessun altro”

solo....io?”

 

Lisbon salutò il dottor Miller e si avviò verso la sua auto,era distrutta,anche la sua ultima possibilità era andata in fumo,eppure lei ci sperava,sperava che il dottore le desse una medicina o una pasticca che gli avrebbe sbloccato la memoria,ma forse non funzionava così,il dottore le aveva detto che era lei la chiave,cosa poteva fare allora?la mente umana era così contorta,così difficile da decifrare e capire;e se i suoi ricordi non fossero più tornati?Jane le aveva detto che ne avrebbero creati di nuovi,ma lei voleva ricordarsi anche di quelli vecchi,perchè dentro di lei sentiva che il suo amore per Jane fosse iniziato molto tempo prima e voleva ricordare,infondo i ricordi sono una delle poche cose di cui l'essere umano può godere e lei non voleva rinunciarci.....

 

Arrivò al CBI,scese dall'auto e si diresse verso il suo ufficio,uscita dall'ascensore incontrò Rigsby

ehi capo,volevo chiederti una cosa” disse l'agente

ti prego,non ora Rigsby,scusami” troncò Lisbon,visibilmente provata,

Rigsby guardò il suo capo allontanarsi e non disse nulla,ma anche se non era di certo una cima in queste cose,aveva benissimo capito che l'espressione triste e confusa avevano a che fare con il consulente parte del team....

Lisbon si sedette nella sua scrivania e due lacrime le fuori uscirono da quegli splendidi occhi verdi,non ce la fece più,aveva bisogno di sfogarsi,aveva bisogno di gettar via le ansie accomulate in quel periodo,voleva spaccare qualcosa contro il muro,ma essendo che il CBI pullulava di persone,decise di piangere silenziosamente in quell'angolo che era diventata come una sua seconda casa,lì si sentiva protetta e al sicuro da quello che era il mondo esterno,anche la forte,tenace,coraggiosa Teresa Lisbon era vulnerabile qualche volta.

Pianse per un'ora e giù di lì e quando decise che era il momento di smettere perchè così non avrebbe risolto nulla,provò a ricomporsi e cercò dei fazzoletti per asciugarsi quegli occhi ormai gonfi e rossi messi quel giorno a dura prova,così aprì il cassetto della sua scrivania

...ma dove sono questi dannati fazzoletti” pensò

appena aprì il cassetto trovò al suo interno una piccola rana di carta,la prese tra le mani

cos'è questa” e la scrutò da ogni angolazione,

ad un tratto la testa iniziò a pulsarle sempre più forte,Teresa si portò le mani alle tempie,strinse i denti da dolore,la rana di carta che teneva tra le mani le cadde sul pavimento

oddio che male,che male,aiuto.....”

migliaia di immagini le si presentarono davanti,sovrapponendosi l'una su l'altra..

un'immagine:

lei:”sono ancora arrabbiata......”

lui:”mi dispiace”

lei:”no non è vero...”

Jane posò una rana di carta sulla sua scrivania

lei:”una rana?bene...questo dovrebbe sistemare ogni cosa?”

la piccola rana di carta saltò improvvisamente su di lei prendendola di sorpresa,

il sorriso e lo sguardo di lui dietro le spalle di lei,poi si voltò,il sorriso di lei dietro le spalle di lui......

 

la mia testa.....che male....che mi succede” urlava Lisbon sempre a denti stretti.

 

Un'altra immagine le si presentò davanti:

lei e lui all'interno di un conteiner,lei appoggiata vicino la una piccola finestrella situata su una parete del conteiner,

lei:...tu volevi aiutarmi Patrick Jane,

Jane la guarda,distoglie lo sguardo e sorride

cercherò sempre di salvarti Lisbon,che ti piaccia o no...”

 

basta...basta..la mia testa....la mia testa mi scoppia” continuava ad urlare Lisbon,mentre tutte quelle immagini si presentavano violentemente nella sua testa.

 

Un'altra immagine:

lui:”ah sei qui”

entrarono nel suo ufficio,l'abbraccio di lui,lo sguardo confuso di lei,

lui estraendo la pistola la guarda

buona fortuna Teresa,ti amo”

 

e ancora:

lei indossava una parure di diamanti e smeraldi,

non posso tenerli...”

lui:”si invece”

lei:”sai cosa voglio dire”

lui:”io so che questi smeraldi stanno benissimo con i tuoi occhi”

 

e ancora:

lei in auto,lui sale la guarda

mi sei mancata”

lei:mi sei mancato anche tu”

lo sguardo sorpreso di lui dopo l'ammisione di lei.....

 

e ancora un'altra immagine,veloce

lui che galleggia su un lago privo di sensi,

lei che gli corre incontro gettandosi nell'acqua urlando,

JANE....JANEEEEEE.....AIUTOOO....JANE.....”

arrivano i soccorsi,lui privo di sensi,lei disperata,piangeva.....

 

la mia testa.....”

 

Tutte queste immagini si affollarono nella sua mente,una dietro l'altra,prima lente,poi veloci,poi ritornavano indietro come un rewind.;Lisbon emise un gemito e poi il dolore sparì,la testa gli girava un po',ma non le faceva più male,si tolse le mani dalle tempi e con il viso ancora rigato dalle lacrime,raccolse quella piccola rana di carta caduta precedentemente sul pavimento,l'adagiò sulla zie scrivania e non la ripose più dentro il cassetto

grazie piccola rana,mi hai aiutato a recuperare ciò che stavo cercando disperatamente,grazie per avermi aiutato a riappropriarmi di un momento della mia vita,forse quello più bello...quello in cui ho conosciuto Jane instaurando un legame con lui.”

Lisbon sorrise alla piccola rana di carta che adesso stava accanto al suo computer,si alzò dalla sedia di scatto,felice,era tornata e stavolta con tutti i suoi ricordi.....

Salì velocemente le scale per poi arrivare davanti all'attico dove a Jane piaceva rifugiarsi,bussò....lui aprì,sorpreso di vedersela di fronte abbozzò un sorriso e corrugò le sopracciglia

Lisbon........che ci fai qui?”

posso entrare?”chiese timidamente lei

c-certo..” le rispose Jane facendola entrare dentro....

si misero di fronte quella vetrata un po' sporca ma che offriva uno splendido panorama,soprattutto a quell'ora della sera,sullo sfondo c'erano i mille ritagli di giornali dove si parlava di Red John,le decine di foto delle sue vittime,i luoghi dove lui aveva colpito,il silenzio tra i due stava facendo da padrone fino a quano Lisbon non decise di spezzare quell'atmosfera imbarazzante:

Jane.....ho pensato a quello che mi hai detto prima....io...”stava per continuare Lisbon quando Jane la interruppe:

anche io c'ho pensato tanto,Lisbon non voglio farti del male,non ti farò mai del male” gli disse l'uomo gardandola negli occhi e accarenzzandole la guancia sinistra,

neanche io...neanche io so quando mi sono innamorata di te,forse quando mi hai regalato quella rana di carta cercando di sistemare le cose facendomi sorridere,o forse quando cercavi di divertirmi facendo l'idiota con quello spaventapassari,o forse quando ti vidi privo di sensi galleggiare in quel lago,mi ricordo che mi presi davvero di panico,ero terrorizzata di non rivederti più,o forse quando ballammo in quella stupida rimpatriata liceale sulle note di more than words;o quando quel giorno mi sparasti per finta e mi dicesti ti amo,il mio cuore perse un battito o forse più,ma poi brutto idiota tu ritrattasti come un stupido codardo...certo che però pensandoci bene quante ne ho passate a caus....” e non riuscì neanche a finire la frase che Jane prese il suo viso tra le mani e la tirò verso di sé baciandola,fù un bacio così dolce,tenero,ma nello stesso tempo pieno di ogni emozione che quei due avevano provato in tutti questi anni,ma che per un motivo o un'altro,non avevano avuto il coraggio di ammettere......

il bacio di Jane si spostò dalle labbra fin dietro l'orecchio di Lisbon per poi arrivare giù sul collo.....Teresa con gli occhi socchiusi era in estasi,non voleva perdersi più un secondo di lui,Jane si tolse la giacca e baciò nuovamente Lisbon,ma stavolta il bacio fu più passionale e violento,nel frattempo sbottonò più velocemente possibile la camicetta della donna quando ad un tratto una telefonata spezzò l'atmosfera magica:

ehi capo.....”

Rigsby sei tu.....” sbuffò Lisbon incavolata e anche rassegnata

sai quella cosa di cui dovevo parlarti?be non posso più aspettare capo....”

d'accordo arrivo Rigsby” e riagganciò

spero per lui che sia qualcosa di veramente importante o lo appendo all'asta della bandiera che abbiamo davanti all'edificio” disse Teresa mentre si ricomponeva;

Jane le sorrise e mentre Lisbon stava per lasciare l'attico,la fermò

ehi,volevo....volevo dirti che sono contento che hai riacquistato i tuoi ricordi su di me........e comunque io ti aspetto qui” le sorrise e questa volta fu un sorriso pieno di speranza per il futuro

.....si......anche io sono felice di aver ritrovato i miei ricordi,spero di non pentirmene” le rispose Lisbon in tono ironico facendogli la linguaccia e ricambiando il sorriso dell'amato e ritrovato patner.

 

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