Oh,My Heart..

di GrimmEspada03
(/viewuser.php?uid=244983)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mi chiamo Nadia.. ***
Capitolo 2: *** Partita per Osaka! ***
Capitolo 3: *** Nuovi Sentimenti. ***
Capitolo 4: *** Lacrime. ***
Capitolo 5: *** Un altro?! ***
Capitolo 6: *** Nuova amica. ***
Capitolo 7: *** Scelta. [Prima parte] ***
Capitolo 8: *** Scelta. [Seconda parte] ***
Capitolo 9: *** Uscita con Yamato. ***
Capitolo 10: *** Uscita con Akise. ***
Capitolo 11: *** La scelta. ***
Capitolo 12: *** Verità. [Parte Akise] ***
Capitolo 13: *** Verità. [Seconda parte] ***
Capitolo 14: *** I Love You ***
Capitolo 15: *** Love ***



Capitolo 1
*** Mi chiamo Nadia.. ***


Eccomi qua :D
Nuova Storia :3
Buona Lettura,
GrimmEspada03
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


E anche stamattina mi ero svegliata, come sempre d’altronde, alle nove.
Al risveglio, però, ricevetti una chiamata inaspettata e allo stesso tento gradita: dovevo partire per una nuova meta e creare nuovi pacchetti vacanze.
Il mio lavoro in sintesi, il mio fantastico lavoro!
La meta era sconosciuta e ciò rendeva il tutto più eccitante, ma allo stesso tempo complicato “cosa cavolo metto in valigia?”.
Sarei dovuta partire il giorno seguente e la soluzione più pratica per la domanda precedente è:
riempire la valigia con tutti i vestiti presenti nel mio armadio!
Per fortuna avevo una giornata libera e ‘completai’ la valigia.
Un’altra chiamata mi fece sobbalzare, sapevo già chi era e cosa voleva “porca miseria! Devo correre a lavoro”,
prima dell’orario di chiusura dovevo fare un salto all’agenzia per prendere dei fogli con tutti gli indirizzi inerenti al mio viaggio di lavoro.
Dopo di che avevo cominciato ad in-camminarmi verso il lavoro.
Guadagnavo abbastanza bene. Il lavoro era un'agenzia che si chiamava :" L'onda-blu" era conosciuto nella mia città, era il più importante.
Era posizionato vicino a casa mia e per questo non arrivavo mai in ritardo.
I dipendenti che ci lavoravano era tutti molto cordiali, simpatici e gentili. Appena entravi c'era un lungo
corridoio che portava alle scrivanie nere con i computer di ultima generazione accompagnati da una sedia confortevole.
I pavimenti erano in marmo bianco, semplicemente fantastici molti dipendenti facevano delle gran scivolate
perché la donna delle pulizie ci metteva spesso la cera per far sembrare tutto perfetto e pulito.
Le pareti erano di color azzurro chiaro, inoltre, erano pieni di poster con le città più belle del mondo, avevamo
tre macchinette: Del caffè, delle bibite fredde e delle merendine che erano posizionati rispettivamente vicino all'ufficio della direttrice
che era leggermente più avanti, aveva la porta di color marrone scuro e nel mezzo con la scritta:" Direttrice".
Era davvero un'ambiente davvero gradevole per il lavoro. Quel pomeriggio era molto più caldo del solito, nella lunga
via di Corso Alfio c'erano tanti alberi pieni di foglie sempreverdi, i fiori erano di color bianchi,rosa e viola ogni volta al mattino
quando camminavo li vedevo e mi veniva sempre il buon umore. Ogni tanto mi giravo per guardare il parco dinnanzi a casa mia,
era pulito e ben attrezzato, ci passavano gli anziani che avevano voglia di respirare aria fresca e gli amanti della corsa.
Io ci passavo ogni tanto quando avevo tante cose da pensare oppure semplicemente perché volevo rilassarmi e ascoltare
musica con il mio Mp3.
Ero arrivata all'agenzia e il mio collega Edward mi aveva passato una pila di fogli e moduli, avevo controllato con attenzione per
scovare la città e infine era.. OSAKA!
Ero così contenta che incominciai a saltellare per tutta l'agenzia e pensavo "Evvai! Andrò in Giappone, Evvai!" oramai la direttrice
mi credeva pazza ma non importava.
Ringraziai Edward che era il mio "compagno di scrivania" sempre così gentile da passarmi sempre
tutti i fogli perchè non era la prima volta.
Salutai tutti i miei colleghi e la direttrice dopo di che me ne ritornai a casa, passando un po' al parco per godermi l'aria fresca di quella giornata primaverile.
Ma non ci passai molto tempo, oramai erano già le sei del pomeriggio, dovevo prepararmi da mangiare e fare una bella doccia per
poi andare a dormire che domani sarebbe stata una giornata fantastica mi immaginavo come doveva essere Osaka..
Era più bella della mia città? Una cosa ero certa: Ci sarebbe stata più gente.
Tornata a casa, avevo aperto la mia casa e mi corsi in bagno per  preparare la vasca da bagno e la cena. Avevo finito tutto in fretta per mia fortuna e mi
ero coricata subito a letto dalla stanchezza di quella giornata.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Spero vi sia piaciuto :3
Jaana,
GrimmEspada03

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Partita per Osaka! ***


Rieccomi u.u
Ecco il nuovo capitolo :3
Buona lettura,
GrimmEspada03
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

La mattina seguente mi svegliati un pò più tardi, l'aereo doveva partire alle 15:30, mi vestii in modo semplice:
Un paio di leggins blu e una maglietta bianca. Mi sistemai per bene, tra capelli e un filo di trucco giusto per abbellirmi un pò.
Ci tenevo sempre al mio aspetto, lo credevo importante. Avevo un pò il terrore di andare all'areoporto quella mattina,
mi ricordai giusto di un episodio accaduto quando ero molto piccola, io con la mia famiglia eravamo andati all'areoporto e
mi persi e loro erano partiti, come era accaduto il seguente non ricordai però si accorsero che mancavo io e scesero dall'aereo.
Era stato un duro Shock, però mi passò negli anni successivi. Chiamai il Taxy e scesi con la valigia fino sotto casa dove mi avrebbe
aspettato. Era arrivato subito, il taxista mi aveva aiutato con la valigia posandola dietro al bagagliaio della macchina.
Taxista:" Dove vorrebbe andare, Signorina?"
Nadia:" All'areoporto, grazie."
Chiuse il bagagliaio ed entrò in macchina, accese l'auto e partimmo per andare all'areoporto. Per fortuna l'areoporto
non era tanto grande e non c'era stato motivo di perdersi di nuovo, oramai l'avevo superato. Arrivai dopo circa dieci
minuti e il taxista mi aveva aiutato di nuovo portandomi la valigia davanti alla porta dell'areoporto.
Lo ringraziai, gli avevo dato i soldi giusti, presi la valigia e mi dirissi verso il Gate dove dovevo prendere l'aereo
aspettai pochi minuti e mi imbarcai. Il volo doveva durare all'incirca dodici ore, sarei arrivata lì alle tre e mezza
del mattino, aprofittai di queste ore con un pò di sonno che stranamente ne avevo da recuperare. Avevo strane abitudini
di andare a letto tardi e di svegliarmi presto per questo avevo delle leggere occhiaie.
Arrivai a Osaka e la prima cosa che notai in quell'istante era l'areoporto che era molto più grande della mia città, questo
mi aveva un pò turbato però riuscii a trovare l'uscita e a prendere un Taxy che mi portò davanti all'hotel.
L'hotel si chiamava :" TsukiHana Hotel International" Formato da due parole "Tsuki" e "Hana" e tradotti insieme
sarebbe :" Il fiore della Luna", Era alto sei piani e ad ogni piano c'erano 20 stanze e quindi in tutto 120 stanze.
I colori che predominavano l'hotel erano il bianco e l'arancione, giusti per la stagione estiva. Per ogni stanza c'era un balcone
e una graziosa finestra rotonda, tutte e due di colore grigio chiaro.
Era davvero uno spettacolo, entrai dentro all'hotel e mi diressi alla Receptions dissi il mio nome e avevo chiesto della mia stanza,
la ragazza molto cordialmente mi aveva dato la chiave della mia stanza che era la numero 3 al primo piano. Mi accompagnò e mi
aiutò con la valigia.
Ragazza:" Adesso che l'ho accompagnata mi congedo. Buona serata. "
Nadia:" Grazie mille di tutto, arrivederci."
Entrai dentro alla mia stanza, trovai una stanza grande, luminosa. Le pareti erano di color bianco e il pavimento in legno scuro
fatto a striscie, il letto matrimoniale grande messo tutto in ordine. Le coperte erano di colore arancione e bianco con i cuscini rossi.
Esplorai il meglio possibile il nuovo ambiente, il bagno era più avanti ed era tutto bianco, accanto al bagno c'era il balcone di cui
avevo visto prima fuori dall'hotel. La vista era della strada principale dove ero arrivata con il Taxy avevo notato che c'era un'aria diversa
e la città appariva piena di vita e questo mi rendeva molto felice, la mia città appariva tranquilla e non c'era molta gente.
Notai che avevo una televisione abbastanza grande da circa venti pollici ed era appoggiato su una scrivania dinnanzi al letto, vicino
al muro.
Due comodini vicini al letto rispettivamente marroni come la pavimentazione, un grosso armadio accanto al comodino dalla parte sinistra
e naturalmente una grossa ventola attaccata al soffito con il telecomando apposito appoggiato rispettivamente sul comodino.
Adoravo già questa camera, ed era già un punto positivo. Pensando al numero tre mi era venuto in mente che era il mio numero preferito
non chè giorno di nascita, mi aveva sempre portato fortuna e ricordai il giorno della mia assunzione all'agenzia :" Onda-Blu" , avevo pensato
il numero tre e fui assunta, colpo di fortuna eh?.
Presi finalmente la mia valigia e avevo incominciato a svuotarla mettendo tutto apposto. Mi ero svestita mettendomi degli abiti leggeri per
dormire perchè anche il clima era cambiato, a Osaka faceva più caldo. Ero, successivamente, andata in bagno per pulirmi dal trucco e mi
coricai a letto, erano le cinque del mattino e avevo pensato di dormire altre due orette visto che dovevo incominciare la giornata.
Non vedevo l'ora di andare ad esplorare l'hotel in tutta la sua bellezza e notare i minimi particolari!

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Spero vi sia piaciuto :D
Jaana,
GrimmEspada03

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Nuovi Sentimenti. ***


Eccomi di nuovo qua :D
Con Nadia che finalmente conosce il primo ragazzo
per cui si innamorerà *-*
Buona lettura,
GrimmEspada03
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Mi ero svegliata carica di energia e vitalità, mi alzai dal letto ed ero andata a mettermi un pò in ordine e a vestirmi.
Erano circa le sette del mattino se non di più, chiusi la stanza e andai verso le scale che erano in marmo bianco con
sfumature di un marrone delicato per poi ritrovarmi davanti alla sala da Colazione/Pranzo/Cena.
Trovai un foglio appeso alla porta con tutti gli orari per i vari pasti giornalieri. La colazione si aggirava dalle 6 e mezza alle 8 e mezza. Il pranzo,
tra le 12 e le 14 del pomeriggio, la cena invece dalle 7 alle 9 di sera. Orari normali, dopotutto.
Dopo aver letto, ho trovato la sala era davvero grande come piena di tavoli e sedie e grandi tavoli accantonati al muro
 pieni di roba da mangiare, c'era tanta varietà di cibo come ci si aspetterebbe da un Hotel.
I pavimenti e le pareti erano bianchi e le tende e le cornici delle finestre
di colore rosso ma con sfumature di arancione, era piacevole. Alle sette del mattino era già pieno di persone tra
uomini, donne e bambini e tutti erano così solari e contenti che trasmettevano tutti il buon umore. Era vero che
il buonumore si vedeva già dal mattimo, infondo. Ero troppo distratta in quel momento ad ammirare tanta
bellezza che un Cameriere mi venne addosso..
Cameriere:" Mi scusi tanto, signorina.."
Mi girai verso di lui e la prima cosa che notai erano i suoi occhi blu scuri, molto profondi..
 Ero rimasta impietrita, non sapevo nè che dire nè che fare.
Una totale imbranata, eh? Provai, comunque, a rispondere dicendo qualcosa di carino..
Nadia:"Nono, stai tranquillo sto bene!"
Cameriere:" Scusami tanto lo stesso.."
Incominciai ad avvicinarmi ai tavoli per prendere qualcosa da mettermi sotto i denti ma venni fermata
da una mano che mi prendeva il braccio, era così calda : Era il cameriere.
Cameriere:" Scusami se ti ho preso la mano, ma volevo solo sapere il tuo nome."
C-come? Voleva davvero sapere il mio nome?..
Nadia:" Il mio nome è Nadia, piacere di conoscerti, il tuo?"
Cameriere:" Mi chiamo Yamato e ho ventitrè anni. Sai lavoro in questo Hotel da circa tre anni ma.. Non ho mai visto
una ragazza così bella come te"
Arrosii a quel suddetto "complimento".
Nadia:" G-grazie tante, Yamato"
Yamato:" Figurati, è la verità. Ah, devo tornare a Lavoro, ci vediamo in giro.. Ciao!"
Il mio cuore batteva davvero forte , anche se era difficile con Yamato che si era davvero davvero interessato ad una come me?
Era così difficile da credere.. Perchè in tutti questi anni i ragazzi non si erano mai innamorati di me, era la prima volta che ricevo un pò di attenzioni
anche se è una cosa futile. Era una nuova sensazione, ed ero ancora rossa in viso. Continuai quello che stavo facendo: La colazione.
Dopo di chè andai di nuovo nella mia stanza, avevo letto i fogli dove c'erano scritte tutte le informazioni riguardanti all'hotel e avevo
scoperto che aveva una piscina, decisi quindi di andare a prendermi un pò di sole e come primo giorno non era male.
mi misi il costume, preparai una piccola borsa.
Avevo finalmente l'occasione di abbronzarmi un pò, uscii dalla stanza,
presi le scale, attraversai il cortile dell'Hotel per andare verso la piscina. Arrivata lì vidi questa grande piscina, come quelle olimpioniche
con una pavimentazione turchese, era davvero molto bella poichè io amavo le piscine.
Avevo preso uno sdraio e avevo messo l'asciugamano sopra lo sdraio e la borsa accanto,
misi la crema solare su tutto il corpo per poi abbronzarmi tutta la mattina.
A mezzogiorno avevo ritirato tutto ed ero tornata per cambiarmi per poi andare a pranzo alle 13 e qualcosa, ero sicura che lo avrei
visto di nuovo. Scesi giù per le scale arrivando di nuovo alla Sala, entrai dentro e presa subito dalla fame andai a prendere qualcosa per poi
sedermi al mio tavolo, mi guardai intorno per vedere se c'era Yamato.. Non lo vidi finchè non mi girai alla mia destra e vidi il suo viso così vicino
al mio.. Che imbarazzo!
Yamato:" Ehi! Come stai?"
Attesi qualche secondo a rispondere, stavo fissando il suo viso.. i suoi lineamenti erano
dolci e mi soffermai sulle  labbra che erano perfette, non troppo grandi e neanche troppo piccole.
Nadia:"Ciao, bene grazie anche se ho una gran fame Ahah"
Mi diede una carezza sul viso, la sua mano era come stamane, calda e morbida..
Yamato:" Beh, buon pranzo! A dopo!"
Il mio cuore da un ritmo normale era passato di nuovo a battere  molto forte ed ero di nuovamente rossa in viso, perchè
mi faceva quell'effetto? Mi stavo innamorando di lui? Perchè proprio lui? Avevo incontrato tanti ragazzi, dall'agenzia, in giro, al cinema ma non
avevo mai provato queste cose.. Forse davvero stavo incominciando a conoscere quel sentimento chiamato " Amore", anche se non so benissimo
di cosa si tratta non avendo mai avuto un ragazzo. Mi girai alla mia sinistra e vidi una ragazza che mi guardava in modo strano, come se le volesse
dire qualcosa, questa ragazza era un pò più bassa di me, avrà avuto 17 anni ed era castana con gli occhi verdi smeraldo. Cercai di non fissarla e mi
rigirai per mangiare ma dopo nemmeno cinque minuti già non c'era più. Anche se ero curiosa feci finta di niente, perchè mi fissava? Ho fatto
qualcosa di male? Finii il mio pranzo in giro di una ventina di minuti e me ne andai verso la mia camera, incominciai a salire le scale quando una
ragazza mi disse..
Ragazza:" Hei! Aspetta.. "
Nadia:" Dimmi, cosa vuoi?"
Ragazza:" Ti devo parlare.."
Nadia:"..."
Ragazza:" Ti devo parlare di Yamato-kun!"


[Continua]

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Jaana! :D
GrimmEspada03

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Lacrime. ***


Eccomi con il 4° Capitolo :)
Spero potrà piacere :)
Buona lettura,
GrimmEspada03
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------



[Continua]

Avevo uno sguardo dubbioso verso la ragazza, adesso dovevo stare a sentire cosa aveva da dire..
Ragazza:" Beh, Lui è il mio fidanzato."
Nadia:" Non ci credo, non posso neanche lontanamente crederci."
Non credevo che era fidanzato con lei non  avrebbe nemmeno provato con me, credo.
Ragazza:" Huh? è fidanzato con me cara! Te lo dimostrerò!"
"staremo a vedere cara" avevo pensato in quel momento, ero curiosa di cosa avrebbe fatto in quella situazione.
Nadia:" Bene, provamelo."
Ragazza:" Seguimi allora..."
La ragazza aveva incominciato a scendere le scale  per tornare nella Sala da Pranzo,
quando eravamo lì , pregavo veramente che lei non era la fidanzata di Yamato. Si, avevo pregato
purchè non fosse vero, l'avevo vista entrare io, invece, mi ero nascosta per non farmi
vedere. Era andata vicino a Yamato, anche se stava
lavorando, l'aveva fatto abbassare , visto che lei era di statura minuta, e l'aveva baciato sotto i miei stessi occhi!
"Che poco di buono!" Pensai in quel momento però sul mio viso si scorgeva che ero triste e amareggiata.
Come avevo fatto a illudermi così? Solo perchè l'avevo conosciuto oggi e pensavo già che
gli potevo interessare? probabilmente faceva così con tutte. Sembrava, però, sincero da come
mi aveva detto quel complimento...
Non avevo aspettato la ragazza, ero scappata subito in camera mia ed ero rimasta lì fino alla sera.
Non avevo pianto, mi ero semplicemente addormentata. Sì, addormentata.
Adoravo dormire per una cosa: Mi faceva attenuare i dolori e "cancellare" sentimenti brutti. Ecco perchè,
la maggior parte delle volte, quando stavo male mi ritiravo in camera e mi addormentavo, lo facevo anche da adolescente.
Dopo il pisolino di quel pomeriggio, avevo preso il telefono e controllato l'ora, non era tardi erano semplicemente
le sette. Mi ero alzata con molta calma ed ero andata in bagno a sistemarmi un pò il trucco che era leggermente sbavato.
Mi ero pettinata i capelli e cambiata i vestiti, chiusi la camera e mi ero avviata
verso la Sala. Ero arrivata lì ma non avevo avuto il coraggio di aprire la porta, avevo fatto dei respiri profondi e l'avevo aperta.
Cosa avrei potuto dire a Yamato del mio aspetto? Visto che in viso si scorgeva ancora la mia tristezza... Sapevo che la risposta
prima o poi mi sarebbe venuta in mente.
Ero entrata dentro e mi ero avviata subito verso i tavoli per prendere tutto il cibo necessario,
purtroppo quando ero un pò giù di morale mangiavo più del solito, non dovevo neanche perchè ero di costituzione
in carne e la cosa avrebbe aggravato la situazione. All'improvviso mentre stavo prendendo i piatti mi era venuta la scusa
perfetta " Potrei dire che... Il mio gatto era morto!" Anche se non era affatto vero, avevo però un gatto. Si chiamava Kia
ed era un gatto europeo, bellissimo. Avevo portato tutti i piatti al mio tavolo, avevo controllato in giro che non ci fosse Yamato
però ad un tratto avevo sentito la sua voce ed ero scappata in bagno. " Mi aveva visto?" Avevo pensato.
Ero uscita qualche minuto dopo ma non avevo neanche fatto in tempo ad arrivare al mio tavolo che era spuntato come un fungo
davanti a me.
Yamato:" Hei! Tutto bene, cara?"
Come potevo trattarlo male? Non era nel mio carattere. Ero magnianima e anche molto fragile.
Nadia:" Ciao, tutto bene e te?"
Yamato:" Non è vero... Si legge in viso, che è successo?"
Non potevo di certo dirgli che una ragazza poco di buono com'era, mi aveva detto che era fidanzato con lui ,e che quel pomeriggio
lo aveva baciato ,ed io mi ero ritirata in camera a dormire per attenuare il dolore... " Che sciocca che sono" mi ero detta.
Nadia:" Ohw... No è che... Mi è morto il gatto e io ci tenevo a lui"
Mi aveva guardato in modo molto tenero e comprensivo nei miei confronti, non mi ero accorta di niente in quel momento e mi
aveva attirato a sè e abbracciato. Sentivo un lungo calore, ero a contatto con la sua pelle in molte zone. Stavo realmente per mettermi a
piangere in quel preciso momento quindi l'avevo scansato via da me.
Yamato:" E-ehi... scusami stavo cercando solo di consolarti, mi dispiace."
Nadia:" Nono tranquillo, è solo che se continuavi a fare così mi mettevo seriamente a piangere davanti a te e... non mi va"
Yamato:" Ma io vorrei conoscerti! "
Gli volevo tanto dire "Credimi, vorrei conoscerti anch'io.." non potevo, avevo notato che c'era quella ragazza che mi fissava da
un pò di tempo.
Nadia:"..." Avevo uno sguardo molto triste dopo la sua affermazione.
Yamato:" Tu... Non vuoi conoscermi?"
Aveva uno sguardo così amareggiato e allo stesso tempo dolce. Cosa potevo fare? "Voglio scappare" avevo pensato subito dopo.
Ad un tratto ero lì, che correvo fuori dalla porta della Sala, Yamato che urlava " Aspetta, aspetta Nadia!" non mi ero neanche
degnata di girarmi perchè avrebbe visto il mio viso rigato dalle lacrime. Avevo corso persino sulle scale, avevo aperto velocemente la mia stanza e
mi ero buttata sul letto senza andare a struccarmi o altro...
Non avevo più voglia di uscire, sapevo che avrei rivisto Yamato e non lo volevo affrontare.
Dopo quella sera non ero uscita per  circa tre giorni, non era un bene. Stavo compromettendo il mio lavoro anche se avevo visto la maggior
parte dell'hotel e le ragazze e i ragazzi che ci lavoravano erano gentilissimi con tutti. Erano le due del pomeriggio
e avevo deciso di andare in piscina per prendere un pò di sole, mi avrebbe fatto sicuramente bene.
Mi ero cambiata, struccata, pettinata e preso la solita piccola borsa per la piscina. Avevo cercato di cambiare percorso così da non
vedere Yamato, avevo preso, quindi, quello più lungo. Dovevo andare giù per le scale fino al terreno e uscire dal parcheggio e non dal cortile, avevo
camminato finchè non ero arrivata alla piscina, mi misi al solito sdraio e presi il sole tutto il pomeriggio.
Mi ero addormentata nuovamente come un mattone però, sentivo una voce.. " Nadia... Nadia!"
Non capivo se era maschile o femminile, avevo aperto leggermente gli occhi e mi ero trovata Yamato in veste di Bagnino.
All'inizio avevo pensato " Ma che razza di storia è questa?! Ora fa anche il Bagnigno?! " Però avevo notato i suoi muscoli leggeri e i suoi
bellissimi capelli nero corvino che brillavano sotto la luce del sole di quel pomeriggio d'estate.
Nadia:" Eh?? Fai anche il bagnigno? "
Yamato:" Si, per oggi sì... Scusami se ti ho svegliata, sei un angelo mentre dormi... Così bella"
"Si, un angelo ciccione" avevo voluto dirgli, avevo arrossito leggermente al suo complimento. Ma che cosa stavo facendo?!
Stavo parlando con Yamato, dovevo assolutamente svignarmela, l'avevo previsto che non dovevo uscire dalla mia stanza.
Nadia:" S-scusami ma adesso io vado..."
Mentre stavo per andarmene mi prese il braccio, di nuovo quella stretta forte e calda, mi faceva saltare gli ormoni.
Yamato:" Non ti stai dimenticando di qualcosa? E poi, ti devo parlare."
Oddio, che sciocca! Stavo dimenticando l'asciugamano, la borsa e la crema solare. Gran bella figura che avevo fatto, "le mie solite
figuraccie", non avevo voglia di parlargli però forse glielo dovevo dire.
Nadia:" Va bene, cosa vuoi sapere" Ero andata a sedermi di nuovo sullo sdraio e lui si era seduto quello affianco al mio.
Yamato:" Perchè mi eviti? Per tre giorni non ho potuto vederti... Non mi dire che non sei neanche uscita..."
Aveva un viso incredibilmente serio mentre diceva quelle parole, forse gli importava davvero di me?
Nadia:" Si, non sono uscita per tre giorni perchè stavo male per colpa tua."
Oddio, le parole  mi erano uscite di botto senza pensarci. Adesso volevo sapere la verità su tutto quello che avevo visto tre giorni fa.
Yamato:" Colpa mia? Che ti avrei fatto? Sentiamo..."
"O la va o la spacca" avevo pensato e avevo detto tutto d'un fiato...
Nadia:" C'è una ragazza che ha i capelli castani, occhi verdi e non è tanto alta... Mi aveva fermato per le scale tre giorni fa
dicendomi che era la tua fidanzata e io non ci avevo creduto ma aveva insistito per farmelo vedere con i miei occhi, quindi era
entrata nella sala e ti aveva baciato , io ero scappata in camera a dormire."
Yamato:" Lei non è la mia ragazza."
Avevo gli occhi spalancati, non ci potevo credere e allora che cosa era significato per lui quel bacio?
Nadia:" Ma ti ha baciato? "
Yamato:" No, si vede che la prospettiva ti ha giocato brutti scherzi è talmente bassa che ho dovuto spormi in avanti a lei per
sentirla parlare, è stato un malinteso"
Non ci credevo, non ci potevo credere avevo visto che si erano baciati e ne ero pure sicura.
Nadia:" Non ti credo, Yamato..." Con estrema tristezza glielo avevo detto, le lacrime stavano per uscire dai miei occhi oramai diventati
lucidi.
Yamato:" Ma, Nadia... Io ti vorrei conoscere cioè mi interessi!"
Nadia:" Non ti credo! Non...ti...credo io sono una grassona, con questo mi ritiro e me ne torno in camera mia." Avevo preso la roba il più velocemente possibile
senza neanche piegarla ed ero corsa in camera. Avevo sentito anche quella volta delle urla " Nadia! NADIA!" Mi ero girata e lui aveva visto quelle lacrime
che scendevano sul mio viso. Ero arrivata in camera presto e non mi ero neanche cambiata, dopo quel giorno non ero uscita ancora per altri due giorni.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Spero che riceverò recensioni :3
Jaana,
GrimmEspada03

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Un altro?! ***


Salveeee :3
Ecco un altro capitolo (:
Spero vi piaccia e spero di ricevere recensioni :3
Buona lettura <3


---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Così non ero uscita per altri due giorni...
In quei due giorni non avevo fatto niente di speciale apparte dormire, pensare e guardare un pò la televisione.
Avevo controllato il telefono ed era l'una del pomeriggio, avevo voglia di uscire dalla stanza.
Mi ero sistemata un pò e vestita, ero scesa giù per le scale ed ero davanti alla porta della Sala, avevo intravisto
Yamato che era lì dentro. Non volevo entrare, però purtroppo mi aveva visto e stava venendo fuori dalla porta,
avevo cercato di andarmene via il più presto possibile solo che mi aveva seguito fino alla mia camera.
Era riuscito ad entrare, non avevo molta forza di trattenere le persone fuori dalla porta, mi aveva sbattuto
sul letto con forza e mi fissava dritto nei miei occhi, lucidi di nuovo.
Yamato:" Adesso mi ascolterai per forza..."
Il suo sguardo era freddo e diretto, era intenzionato a chiarire tutto.
Un'altra dimostrazione che ci teneva a me?...
Nadia:"..." I miei occhi parlavano da se', stavano di nuovo per lacrimare. Ero molto fragile e averlo così vicino
scatenava in me tristezza e, poi, era molto sexy... " Devo pensare adesso a queste cose?"
Yamato:" Non piangere di nuovo, ok? Ti sto dicendo la verità! Quella ragazza non è la mia fidanzata,
a me interessi solo tu."
Dovevo realmente crederci? E se lo faceva con tutte le ragazze dell'hotel? Dovevo scansarlo, toglierlo da me
avevo bisogno di tempo.
Nadia:" Non so se crederti... Non sono come tutte le altre che puoi abbindolare come piace a te."
Yamato:" Non abbindolo nessuno, se dico veramente che una ragazza mi interessa è perchè è vero!"
Nadia:" Ma sono brutta! Guarda il mio fisico, sono grassa."
Beh, era vero... Non ero affatto magra ma bensì ero piuttosto in carne.
Yamato:" Non mi importa, sei perfetta così e non guardo il fisico di una ragazza..."
Cosa, cosa, cosa? Era la prima volta nella mia vita che sentivo una cosa del genere, esistevano ragazzi così?
Gli unici che avevo conosciuto, che mi avevano presentato delle mie amiche, erano tutti dei poco di buono che guardavano
solamente il mio aspetto fisico e mai mi avevano guardato dritto negli occhi come stava facendo Yamato in quel preciso momento.
Mi erano scesero le lacrime, però non erano di tristezza quella volta.
Nadia:" D-Davvero?" la mia voce era tremolante in quel momento.
Yamato:" Perchè piangi, Nadia?"
Nadia:" Perchè nessuno mi ha detto una cosa simile."
Yamato mi aveva guardato con amarezza in quel momento, stava sicuramente pensando che era impossibile per me non aver mai
avuto una relazione.
Yamato:" Mi vuoi dire che nessuno ti ha mai amato? Nessuno è mai stato con te?" quelle parole mi rimbombarono in testa, infatti
c'era stato un momento di silenzio perchè dovevo pensare a come dirlo senza lacrime, senza dolore.
Così avevo provato a parlargli, tutto un discorso di un fatto accaduto tempo prima, ovvero ai tempi delle superiori. Per aiutarmi a cercare
qualcuno una mia amica aveva provato a farmi uscire diverse volte con diversi ragazzi, cioè , appuntamenti al buio. Ogni volta che varcavano
la porta del locale scelto dalla mia amica, spesso era una pizzeria, mi guardavano e se ne andavano solo perchè non avevo un fisico decente.
Yamato:" Oddio... Immagino come sia stata dura per te. Io i maschi non li capisco, sei una bella ragazza."
Gli avrei detto " Ehm... Tu sei un ragazzo" ma ero contenta del fatto che mi avesse compreso, però rimaneva quel punto interrogativo
da risolvere.
Nadia:" Ma con questo, non abbiamo risolto la faccenda della tua ragazza"
Yamato:" Ti ho detto che non lo è! Guardami... A me piaci solo tu" Dopo quella frase, si stava avvicinando sempre di più vicino a me, come per
baciarmi, subito gli avevo dato una mano sulla faccia per allontanarlo. Avevo sempre le lacrime agli occhi, mi ero alzata dal letto ed ero andata
ad aprire la porta per scacciarlo via.
Nadia:" Ti... Prego... Vattene dalla mia stanza. Ho bisogno di stare da sola."
Yamato aveva una faccia da cucciolo bastonato, purtroppo io ero così non mi facevo abbindolare facilmente e solo l'idea che lui mi stava mentendo
mi faceva star male. Si era tolto dal letto e avviato verso la porta della stanza e si era girato verso di me...
Yamato:" Non mi arrenderò facilmente. Tu sarai mia."
Detto ciò se ne era andato per il corridoio tornando a fare il cameriere a servire, pulire tutta la sala da Colazione/Pranzo/Cena, io avevo chiuso la
porta della stanza e mi ero sdraiata sul letto quando mi ero accorta che mi ero dimenticata di leggere i fogli che mi aveva dato Edward.
Avevo preso i fogli che erano dentro al cassetto, cercando in tutti modi di non pensare a cosa era successo prima, avevo preso il primo foglio e avevo
letto che dovevo provare un ristorante della zona dell'hotel. Non avevo perso tempo a sistemarmi il trucco, i capelli, i vestiti, ero molto elegante quella sera
anche se non ero andata con nessuno.
Ero uscita dalla stanza di soppiatto, questa volta avevo deciso di prendere l'ascensore per non prendere le scale che arrivavano alla Sala, una volta scesa
non avevo trovato nessuno per fortuna e in meno di due minuti ed ero a camminare per quella lunga via.
Avevo letto che il ristorante si chiamava " Chiku-chiku" tradotto significava solletico, dal nome doveva essere un posto carino. L'avevo intravisto
all'angolo della lunga via: Era un edificio verde chiaro, aveva le finestre a forma di triangolo color nero non avevo mai visto delle finestre così carine
in vita mia, la porta era semi-trasparente ed era molto grande. C'era scritto sul foglio che era il ristorante migliore della città e tutti lo conoscevano
e tutti ci volevano andare, insomma un posto "figo" e lo era!
Ero entrata dentro e mi ero diretta al cameriere che dirigeva l'intera orchestra di persone che avevano prenotato per mangiare, avevo chiesto il mio
tavolo e mi ci aveva accompagnato da gentiluomo e mi aveva portato il Menù con la traduzione in Italiano. Avevo capito che il ristorante era molto
attrezzato e avevano cercato di tradurre tutti i pasti in quasi tutte le lingue del mondo, per la comodità di tutti. Avevo incominciato a sfogliare
delicatamente il menù notando le varietà di pietanze che c'erano. All'improvviso era entrato qualcuno, non avevo preso la briga di girarmi, sembrava
essere arrabbiato perchè non trovava mai un posto, il cameriere cercava di farlo calmare quando indicò il tavolo di qualcuno, ovvero il mio tavolo.
Ragazzo:" Io sono con quella ragazza."
Camiere:" Davvero? Adesso vado a chiedere."
--
Cameriere:" Signorina, quest'uomo è con lei?"
Al primo sguardo non guardai l'uomo ma per non far un dispiacere al ragazzo gli avevo detto di sì che era con me. Il cameriere se ne era andato
con le mie ordinazioni poi sarebbe tornato per prendere le ordinazioni del ragazzo. Volevo vedere chi avevo di fronte a me, avevo alzato il
mio sguardo a lui ed era una bellezza senza fiato!
Ragazzo:" Piacere mi chiamo Akise."
Aveva uno sguardo freddo, privo di emozioni, la cosa mi aveva provocato dei brividi.
Nadia:" Piacere di conoscerti mi chiamo Nadia"
Gli avevo sorriso era la sola cosa che potevo fare, se non essere felice che un ragazzo così carino mi stava vicino senza andarsene.
Nel frattempo il Cameriere era tornato e mi aveva portato l'antipasto giusto per iniziare a mangiare qualcosina visto che avevo alquanto fame,
lui non aveva ordinato niente era restato lì a fissarmi tutto il tempo.
Akise:" Beh..."
Nadia:" Dimmi."
Sempre di nuovo quello sguardo, il suo tono freddo e deciso, non capivo che cosa gli era accaduto o forse era già così da tanto tempo.
Avevo intenzione di conoscerlo, avevo voglia di aiutarlo qualsiasi cosa avesse: Ferite nel cuore, malattia, problemi famigliari ecc. Io sono sempre stata così
sapevo che non riuscire a farmi gli affari miei come avrei sempre dovuto fare.
Akise:" Addio."
Nadia:" Eh? A-Aspetta!"
Se ne stava andando dal ristorante, avevo abbandonato la mia postazione per seguirlo fino a fuori, avevo preso il suo braccio e attirato verso me.
Il risultato era stato che lui era vicinissimo a me, mi sembrava di impazzire. Era perfetto, lui era più alto di Yamato, capelli biondi che risplendevano
nelle luci dei lampioni fuori dal ristorante, snello e spalle larghe.
Akise:" Cosa vuoi? COSA VOLETE TUTTI?"
Nadia:" Io voglio aiutarti... Che cos'hai?"
Il suo tono di voce stava diventando molto alto e sembrava arrabbiato, anche se non sapevo il motivo.
Akise:" Nessuno può aiutarmi, lasciami in pace."
Cercava di dileguarsi però avevo stretto quel braccio più forte che potevo, non capivo il perchè del mio gesto, volevo davvero aiutarlo?
C'era qualcosa oltre al fatto che lo volevo aiutare? L'unica cosa che mi mancava era solo un'altra "Cotta" d'estate.
Nadia:" Ti voglio aiutare, non te ne andare... resta qui."
Akise si era avvicinato a me, così tanto che avevo visto quei occhi, i più belli mai visti in vita mia... Grigi chiari profondi, si dileguò dalla
mia stretta e se ne andò via da me. Io non ero più tornata dentro al ristorante, ero ritornata in Hotel dentro alla mia stanza a pensare
a tutta la giornata che mi era capitata oggi... " una peggio dell'altra " avevo pensato.
Infondo era così, stava andando di male in peggio e non avevo idea di cosa fare.

-------------------------------------------------------------------------------------------

Come ho detto prima, spero vi sia piaciuto (:
Pubblicherò presto il sesto capitolo :3
Jaana,
GrimmEspada03

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Nuova amica. ***


Buona sera :3
Si, l'ho pubblicato alla sera xD
Dio chi ha voglia di tornare a scuola? XD
Me ne starei volentieri a continuare a scrivere :3
Buona Lettura :3
Perdonate gli errori grammaticali ( Come al solito ci saranno xD )
GrimmEspada03


-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Dopo quella sera, non ero stata più la stessa. Mille pensieri ronzavano nella mia testa, non riuscivo a pensare
ad altro oltre che ad Akise. Perchè mi aveva trattato in quel modo? Chissà quali problemi poteva avere avuto.
Mi ero svegliata giusto con questo pensiero, non volevo vedere nessuno dei due, dovevo svolgere
ancora il mio lavoro e non potevo perdermi in questi futili pensieri mattutini. Mi ero alzata dal letto, presto come
al mio solito, vestita, truccata, preparato la borsa della la piscina. Ma questa volta non ero intenzionata ad andare lì, ma
ero andata in Spiaggia. Quella sera avevo riletto i fogli cercando qualcosa con cui occupare la mia mente oramai già
tormentata da Akise e Yamato, avevo letto di una spiaggia che si chiamava "Megami Momo" tradotto era: " La dea
rosa", non era male come nome per una spiaggia. Inoltre, c'era scritto che era la  più frequentata di tutte
e anche la migliore. Ero curiosa di vederla, era un occasione per divertirmi e prendermi altro sole che oramai stavo
per abbronzarmi.
Avevo ripreso la stessa strada di ieri pur di non incontrare Yamato in giro, purtroppo con il suo lavoro doveva andare
ovunque nell'hotel e quindi lo avrei potuto incontrare da qualsiasi parte. Per fortuna non c'era e io facilmente ero sfuggita
dalle grinfie dell'hotel/Abirinto. Una volta fuori avevo preso il foglio con le indicazioni per arrivare fino alla
spiaggia, era molto semplice: Tutto dritto finchè non trovavo un grosso cartellone rosa. Facile.
Ci avevo messo pochi minuti ed ero arrivata davanti al cartellone, grande rosa e con le scritte fucsia. Ero entrata e non
sapendo cosa fare ero andata al Chiosco che c'era lì accanto, avevo incontrato una ragazza un pò bassa rispetto
a tutte le altre però era davvero graziosa e aveva un sorriso stupendo per accogliere tutti i clienti che entravano per
andare a divertirsi. Mi aveva guardato dubbiosa ma poi mi aveva sorriso.
Ragazza:" Buongiorno, Benvenuta alla spiaggia Megami Momo signorina! Ha bisogno di aiuto?"
Nadia:" Sisi... Ehm... Non saprei in che sdraio mettermi cioè se si ha un numero preciso... non so spiegarmi..."
Si, ammetto. Non avevo mai saputo spiegarmi molto bene perchè tendevo a parlare a vanvera senza fare capire il concetto,
ero proprio senza speranze.
Ragazza:" Oh, certo! Ho capito. Sisi, in effetti ognuno ha un numero per il proprio sdraio vieni!"
La ragazza mi aveva portato dall'altra parte del chiosco a comprare un numero, ovviamente gli avevo
detto per quale hotel ero in soggiorno e mi aveva fatto uno sconto e quel numero oramai era mio per tutta la settimana.
Che bello, la spiaggia era piena di vita, già dal mattino: Bambini che giocavano, le persone che ridevano, gli anziani
che si facevano il bagno e inoltre per chi amava lo sport correva vicino all'acqua. Avevo notato, però, che quella ragazza
assomigliava tanto a qualcuno, cercavo di ricordare ma invano...
Ragazza:" Tutto bene, cara?"
Quella domanda mi aveva sconcertato ancora di più, avevo cercato comunque di non far vedere che ero dubbiosa.
Nadia:" Sisi, tutto bene. Solo che non so come trovare lo sdraio"
Si, avevo inventato una scusa... Almeno avevo il tempo di capire chi poteva sembrarmi.
Ragazza:" Ah, certo ti faccio vedere... Allora... tu hai il numero 253 adesso ti accompagno."
Mi aveva preso il braccio e ci eravamo avviate per il lungo corridoio fatto con piastrelle grandi ricoperte oramai di sabbia.
Era stata molto gentile, nel giro di poco ero già arrivata al mio sdraio e avevo posato le cose poi l'avevo guardata dritta negli
occhi e lì avevo capito chi mi era sembrata... AKISE! Gli occhi erano praticamente uguali solamente che i suoi capelli erano
neri corvino mentre quelli di Akise erano biondi.
Nadia:" Ah senti, prima che te ne vada ho una cosa da chiederti..."
Ragazza:" Tutto quello che vuoi, Cara. Dimmi."
Era arrivato il momento, dovevo chiederglielo magari lei che forse era la sorella poteva dirmi qualcosa su di lui, lo potevo capire
magari mi potevo fare anche una nuova amica. Ero decisa.
Nadia:" Tu sei... la sorella di Akise?"
Mi aveva guardato prima dubbiosa, magari si stava chiedendo chi ero io per sapere di suo fratello. Ma, poi, mi aveva sorriso
quel sorriso che avevo visto che faceva con tutti, radioso.
Ragazza:" Si, sono la sorella di Akise,Mi chiamo Ametist piacere di conoscerti.
Non so come fai a sapere di Akise, quindi che dici di raccontarmi?"
Mi sapeva tanto di una ragazza curiosa, solare e bella questi per me erano i tre aggettivi che la definivano. Si era seduta nello sdraio accanto
perchè in ogni postazione c'erano minimo due sdrai. Ci eravamo messe a parlare di Akise e su come lo avevo conosciuto, gli avevo
raccontato di cosa era successo quella sera.
Ametist:" Ah...strano questo suo atteggiamento... "
Come? Avevo pensato in quel momento.
Nadia:" Come strano...?"
Si era messa a raccontare della vita di Akise e, ovviamente, anche della sua visto che erano fratelli. Akise e lei erano cresciuti da soli
da quando avevano circa 8 anni. I genitori erano morti per mano di un assassino, avevano convissuto
con i nonni e non ne potevano più perchè li trattavano male. Mi aveva fatto vedere delle cicatrici ,per fortuna in posti non visibili, mi ero chiesta
come certe persone potevano cambiare dopo un qualcosa di brutto. Mi ero dispiaciuta per lei. Akise, però, aveva solo pochi amici ma non li frequentava
molto e per questo era stato un pò emarginato dagli altri, inoltre non riusciva tanto ad aprirsi.
Ametist invece si era aperta tanto alle persone e infatti aveva tanti amici che la sostenevano sempre e le davano un appoggio per continuare
a vivere. Mi aveva fatto notare però che quel comportamento non ce l'aveva con nessuno, che forse si stava prendendo una cotta?
Non ne avevamo idea. Dopo quell'argomento che l'avevo ringraziata moltissimo perchè avevo tanti dubbi in testa dopo quella sera, avevamo
incominciato a parlare del più e del meno, avevo scoperto che avevamo tante cose in comune e questo mi rendeva felice perchè avevo
una nuova amica. Ci eravamo scambiate il numero di telefono, mi aveva promesso che una di quelle sere mi avrebbe portato fuori e mi avrebbe
fatto conoscere anche gli altri suoi amici. Purtroppo doveva tornare a lavorare perchè c'erano troppi clienti che volevano entrare in spiaggia
quindi io ero rimasta a prendermi il sole sotto l'ombrellone, qualche bagno, qualche snack da mangiare a pranzo e sopratutto a rilassarmi.
Era pomeriggio tardi, avevo preso le mie cose, salutato Ametist e mi ero avviata verso l'Hotel. Non ci era voluto molto che ero già nella mia stanza
a prepararmi per andare al Ristorante: Dovevo scusarmi con il Cameriere. Ero andata via senza mangiare niente e neanche avvisato.
Mi ero vestita un pò elegante visto che era sera, ogni tanto me lo volevo permettere di essere un pò carina, uscita fuori dalla mia stanza avevo
ripreso quel percorso e in un attimo ero fuori dall'hotel verso il Ristorante che era bello come al solito e sempre pieno di gente nuova
pronta a degustarsi il cibo. Arrivata li ero entrata e per fortuna il cameriere era lì vicino alla cassa, intento a fare qualcosa, mi ero avvicinata.
Nadia:" Salve, volevo scusarmi per quella sera che me ne sono andata via... La prego vorrei mangiare oggi e se possibile sempre i pasti di ieri"
Il cameriere mi aveva guardato con aria di compassione...Aveva intuito che c'era stato qualcosa tra me e quel ragazzo.
Cameriere:" Certamente Signorina, quello è sempre il suo tavolo adesso lo vado a dire al cuoco."
"Che gentile" avevo pensato. Nessuno avrebbe fatto una cosa simile per una come me, mi ero andata ad accomodare al mio tavolo. Speravo in
tutte le mie forze di poter mangiare in quel Ristorante perchè se mi chiamavano in quei giorni quelli dell'Agenzia non avrei saputo cosa rispondere,
potevano chiamarti in qualsiasi momento per accettarsi che stavi svolgendo il tuo compito...
Era arrivato subito l'antipasto seguito dal primo, l'unico difetto di quel Ristorante era che servivano i piatti molto velocemente. Però la cosa non
mi influenzava più di tanto perchè se qualcuno aveva davvero fame almeno i pasti arrivavano subito.. No?
Ad ogni morso che davo mi ripetevo a me stessa " Che buono... Gustoso e saporito! Lo mangerei a vita". Si, era tutto tremendamente delizioso
e non c'era niente che non mi era piaciuto. Ad un certo punto della serata, prima del dolce che era la cosa che aspettavo da tanto, era arrivato
vicino a me il Cameriere.
Cameriere:" Senta signorina mi scusi tanto per disturbarla... Ma c'è un ragazzo fuori dalla porta che la sta aspettando mi ha detto di farla uscire"
Nadia:" Ah, va bene. Mi scusi, tornerò indietro per il dolce"
Cameriere:" Ovviamente, è già pronto per lei."
Come primo pensiero mi era venuto in mente "Akise" chi altro poteva essere? Non di certo Yamato a meno che non era anche uno Stalker oltre
ad essere un Cameriere e un Bagnino. Ero uscita fuori dal Ristorante e... Akise mi attendeva difianco alla porta.
Akise:" Ehi..."
Nadia:" Ciao Akise"
Gli avevo fatto un sorriso, era il minimo cercavo di farlo stare meglio, non mi dispiaceva il fatto che mi aveva fatto chiamare fuori anche se non sapevo
per quale motivo era.
Ad un certo punto Akise senza dire una parola con una mano mi aveva accarezzato la testa, sui miei capelli rossi e lisci come seta: Un pregio.
Non avevo capito il perchè di quel gesto ma guardandolo negli occhi avevo scorto che stava cercando di chiedermi scusa per quella sera che
era stato sgarbato e aggressivo nei miei confronti che non gli avevo, poi, fatto niente.
Nadia:" Grazie"
Non so perchè... in quel momento...lo avevo abbracciato essendo che lui era più alto gli avevo messo le mani intorno ai fianchi e la testa
appoggiata sul suo petto, sentivo il suo cuore battere. Era una melodia dolce e piacevole da sentire. Il suo profumo era irresistibile, un ondata
di emozioni mi avevano pervaso in quel momento, il mio cuore palpitava velocemente, i miei occhi erano diventati lucidi e nel mio stomaco sentivo
delle farfalle dentro che mi stuzzicavano.
Akise:" S-scusami.."
Nadia:" No, niente.."
Akise:" Sei importante anche se non ci conosciamo.."
Nadia:" Ti ho conosciuto oggi pomeriggio in realtà... Ho conosciuto tua sorella."
Akise:" Davvero? Vorrei sentire questa bella storia che dici se mangiamo?"
Nadia:" Beh... Io avrei già mangiato tutto mi manca solo il dolce... Vogliamo mangiarlo insieme?"
Akise:" Per me va benissimo"
Era la prima volta che vedevo Akise sorridere, era un sorriso a trentadue denti ... Era contento di vedermi? Era contento
di aver fatto "pace" con me? Può darsi... ma una cosa era certa: Quella serata era stata stupenda.
Gli avevo raccontato tutto e dopo mi aveva accompagnato all'hotel, io mi tenevo appoggiata al suo braccio come se lui fosse un Super-Eroe pronto
a salvarmi dalle mie gambe stanche e dallo stomaco pieno: Oggi avevo mangiato e camminato troppo, con i tacchi era una tortura.
Davanti all'hotel mi aveva salutato con un bacio lieve sulla fronte che mi aveva provocato dei brividi su tutto il corpo: Le sue labbra erano
incredibilmente morbide.
Ero entrata nell'hotel, alla Receptions mi ero ritrovata Yamato che era girato di spalle, accanto a lui c'era una ragazza. Speravo davvero
con tutte le mie forze di riuscire a scappare da lui, di nuovo. Quella volta però, era diverso.
Yamato si era girato, la ragazza lo aveva baciato e lui non si era tolto anzi... tutt'altro. Ero rimasta sconvolta, ero lì impietrita davanti ad una scena
che mi sarebbe rimasta incisa per il resto della mia vita: il ragazzo per cui nutrivo una cotta con una totale sconosciuta, probabilmente dell'hotel.
Ero sconvolta. Le gambe non mi reggevano più ed ero sul punto di cadere su quella grossa scacchiera dove c'era il Re con una Pedina mentre io
avrei dovuto essere la Regina, Il Re bacia la Regina e non la pedina, no?
In quel caso no... Allora non gli interessavo davvero, mi stava solamente prendendo in giro... il mio viso si era ricoperto di lacrime
che scendevano senza che neanche me ne accorgessi, all'improvviso mi ero messa a singhiozzare e per mia sfortuna Yamato mi aveva sentito e si era girato.
Cercava di raggiungermi con tutte le sue forze ma io avevo preso l'ascensore ed ero entrata nella mia stanza, mi ero accasciata sul pavimento
priva di forze e il solo suono che sentivo era la mia voce che singhiozzava, il cuore mi si stringeva sempre di più sembrava di morire.
Come aveva potuto farmi questo? Me lo meritavo? Che ho fatto di male? Perchè mi aveva detto tutte quelle bugie perchè aveva cercato di baciarmi...
Tutte quelle domande non mi davano tregua nè risposta. Neanche me ne ero accorta, ero finita nel mio letto, non so in che forze nè in che ora, mi ero addormentata
piangendo ancora sul mio cuscino.

Che avevo fatto di male?...

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Spero vi sia piaciuto :3
Cosa farà Yamato?
Alla prossima!
Jaana,
GrimmEspada03

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Scelta. [Prima parte] ***


Eccomi di ritorno (?)
Scusate ma la scuola ha occupato maggior parte del tempo xD
Dormivo al pomeriggio dalla stanchezza Ahahahah -Pigrona-
Ecco qua il capitolo diviso in due parti :)
Scusatemi per errori vari T_T
Buona lettura!

------------------------------------------------------------------------------ [Prima parte]

Ero stata davvero male quella sera, ma non ne ricordavo molto. Ricordavo bene l'immagine di Yamato che baciava quella ragazza...
Che brutto ricordo, avevo detto fra me e me. Non dovevo farmi condizionare, questo lo sapevo benissimo, però non era facile
non pensarci in quel momento. Non sapevo che ora era quindi avevo allungato la mano verso il comodino, avevo preso il cellulare
e aprendolo avevo visto che erano le undici del mattino, troppo presto e troppo tardi allo stesso momento.
Troppo presto perchè volevo ancora dimenticare per un paio d'ore e troppo tardi perchè di solito non dormivo così tanto specialmente
se si trattava di lavoro. Non avevo notato, ma c'era un messaggio sul display di un numero che ancora non conoscevo, in quel momento
stavo sperando che non si trattava dell'agenzia.. Lo avevo aperto con molta cautela e poi avevo letto...

-----------------------------------

Da: **********
Per: Nadia  
Ore: 10:30 A.M

Ehi Nadia! Sono Ametist, ricordi?
Sono la sorella di Akise-oniichan xD
Volevo chiederti se oggi volevi passare la giornata con me.
Inoltre, se stasera ti va di venire con me e altre mie amiche in una discoteca
che si chiama " Kyuukestuki-Ai" Ti va?
Fammi sapere!
Jaana,
Ametist.

----------------------------------

Avevo pensato "proprio al momento giusto!" almeno potevo un pò svagarmi e in più era la discoteca che dovevo provare per il pacchetto
vacanze quindi era praticamente perfetto. Non riuscivo neanche a risponderle al cellulare perchè le mie mani tremavano forse per ieri sera?
Non lo sapevo in quel momento ma dovevo parlare con qualcuno per togliermi questo dolore al cuore quindi avevo salvato il suo numero per
poi chiamarla.
Ametist:" Pronto?"
Nadia:" Hei, sono io. Nadia."
Ametist:" Ohi! Sono contenta di sentirti, tutto bene?"
Nadia:" Non proprio, però ho letto il tuo messaggio..."
Ametist:" Hei, sento la tua voce tremare..."
Dopo quella frase ero scoppiata in lacrime di nuovo, le avevo raccontato tutto. Ci dovevo provare, dovevo provare a fidarmi ancora come avevo
fatto tutti questi anni magari lei poteva comprendermi meglio di tutti e aiutarmi a superare questa storia di Yamato. Non ci poteva credere
da quello che stavo dicendo. Mi aveva risposto che visto che passavamo l'intera giornata insieme o meglio, pomeriggio e sera. Mi aveva promesso
che mi faceva passare il dolore con un pò di divertimento e... qualche acolico. Non mi importava di bere anche se odiavo tutte le bibite alcoliche
persino l'acqua frizzante. Volevo togliere quell'immagine che mi si stampava negli occhi, dovevo pensare ad altro. Soprattutto al mio lavoro.
Dopo la chiamata mi ero andata a sistemare e rendermi abbastanza carina o almeno il più possibile. Però mi ero vestita in modo semplice, infondo
non dovevo farmi vedere da nessuno, avevo preparato una borsa con un vestito adatto per la discoteca, delle paperine e dei trucchi sparsi un pò
dapperttutto. Non ero neanche uscita dalla mia camera che mi ero ritrovata sul corridoio, sdraiato a terra dormiente, Yamato.
Che cosa ci fa qui? Avevo pensato. Però non me ne ero andata via.. perchè? Anzi, mi ero seduta accanto a lui guardandolo e sul mio volto
avevo sentito un mio piccolo sorriso: Era così bello quando dormiva. Lo avevo cercato di svegliare muovendo la sua spalla con una mano..
Yamato:" Mmmh..."
Nadia:" Hei... che ci fai qui?"
Yamato:" Oh... Nadia.. V-volevo parlarti ieri sera e sono rimasto qui fino ad adesso che mi hai svegliato.. Non so a che ora mi sono addormentato"
Nadia:" ..."
Yamato:" Lo so, magari non volevi più vedermi dopo ieri sera ma ci tenevo a darti una spiegazione..."
Nadia:" Beh, allora dammi questa spiegazione"
Non volevo dargli la possibilità di spiegarsi però io ero troppo buona e troppo fragile per dirgli che non volevo ascoltarlo, che non volevo più
vederlo, infondo mi aveva aspettato tutta la sera addormentandosi su un muro non doveva essere facile, doveva pur tenerci a me, no?
Non sapevo più cosa fare se non fissandolo con aria seria e il più "distaccata" possibile anche se questo non mi era mai riuscito bene.
Mi aveva spiegato che quella sera aveva conosciuto una nuova ragazza che avrebbe dovuto lavorare insieme a lui, gli si era avvicinato per dargli
due baci sulla guancia ma invece era andato tutto per il verso opposto lei lo aveva baciato e lui cercava di andarsene via però inutilmente.
Non gli avevo creduto nella sua versione, più che altro verso la fine come puoi non toglierti da un bacio? Vuoldire che lo desideravi o meglio questo
era quello che credevo io ,infondo.
Mi ero alzata con fare tutto di fretta, non volevo ascoltarlo in quella giornata non volevo di certo pensare a questa sua versione dei fatti.
Yamato:" D-dove vai? Non mi credi?"
Nadia:" Scusami, oggi devo stare da sola. Non devo pensare alla tua versione dei fatti, quindi... Ci sentiamo." Ero restata di spalle perchè non volevo
farmi intenerire dal suo viso angelico.
La mia camminata si era fatta più veloce di prima e un attimo dopo ero già fuori dall'hotel e stavo andando alla spiaggia per incontrarmi con Ametist.
L'unica che per adesso si era preoccupata davvero tanto per me, avevo passato l'intero pomeriggio ad accompagnarla a fare Shopping e ovviamente
ci siamo comprate tante cose oltre che andare dal parrucchiere per sistemarci e truccarci. Eravamo andate successivamente a casa di Ametist, aveva
un appartamento vicino alla spiaggia molto grazioso e con pareti colorate, si vedeva che le piacevano i colori. Avevamo cucinato insieme giusto per
mangiare qualcosina prima di andare alle 9 ad incontrarci con le sue altre amiche per andare in discoteca. Avevo scoperto che era brava a cucinare, una sua
specialità erano i dolci e me ne aveva fatto assaggiare uno dopo un primo e un secondo leggeri, era davvero squisito. Io ero brava a cucinare tutto apparte
i dolci, ero una completa incapace. Mi ero ricordata una volta che, per il compleanno di una mia compagna di classe ,avevo preparato dei biscotti però non erano
venuti granchè bene perchè la consistenza che avevo creato sembrava cemento armato. Avevo fatto al tempo una brutta figura e dopo quel momento mi ero
ripromessa di non prepare più dolci in vita mia. Oltre che ricordarlo glielo avevo anche raccontato ad Ametist, ambedue avevamo incominciato a ridere e il suono
rimbombava per la stanza ed ero molto più serena della sera precedente, mi stavo divertendo. Avevo incominciato a darmi gli ultimi ritocchi con il vestito
aggiungendo anche dei tacchi che mi aveva imprestato, erano belli neri e lucidi e si intonavano con il vestito nero molto semplice. Di solito, non mi mettevo vestiti
li mettevo solo se era necessario come ad esempio nelle occasioni più mondane. Mancavano cinque minuti alle nove e avevamo incominciato a scendere dirigendoci
nel posto in cui dovevamo incontrare tre sue amiche, le più importanti, arrivate lì per fortuna non ci voleva molto che erano arrivate anche le altre. Erano belle ragazze
con degli abiti sgarcianti e tacchi altissimi, avevo subito pensato male riguardo al loro aspetto, ma si dice sempre " Mai giudicare un libro dalla copertina" la discoteca
non era molto distante, avevamo camminato un isolato e avevo parlato con quelle tre ragazze erano molto simpatiche e gentili stavamo tutte sottobraccio camminando
per la strada principale per poi prendere quella mezza isolata e in poco tempo eravamo davanti al grande palazzone della discoteca.
Era proprio come nella foto: Alto tre piani, ben piazzato, finestre che ricoprivano il locale che sembrava apparire "trasparente" si vedeva tutto quello che succedeva
dentro di essa, una grande porta con vicini due uomini con lo smoking nero che controllavano le persone prima che dovevano entrare.
Non sembrava un brutto posto, anche se a me non andavano molto a genio le discoteche insomma odiavo i rumori alti e facevo prima a non andarci perchè prima di entrare
ci avevo ripensato spesso se entrare era una buona idea o meno, ma poi avevo deciso che era la giusta scelta infondo dovevo divertire anche con le mie nuove conoscenti.
Entrate dentro gli occhi avevano assorbito tutte quelle luci sfavillanti e colorate, il rumore era piacevole all'udito grazie ai tappi per le orecchie che ci avevano consigliato,
i sapori degli alcolici era migliori di quanto avessi mai pensato o forse era solo che avevo voglia di bere per dimenticare? Volevo dimenticare Yamato. Quella persona che lo
aveva baciato,tutto insomma e il modo migliore che avevo trovato era quello. Mi ero gettata nella Vodka alla pesca che era sublime e caldo e dopo quasi tre bicchierini
ero già mezza fusa, le mie nuove conoscenti e la mia amica mi aveva abbandonato sul bar e io non riuscivo a muovermi. La mia testa era distesa nel bancone, ad un certo
punto avevo scorto qualcuno avvicinarsi a me con i capelli biondi e gli occhi grigi chiari all'inizio non avevo capito chi era ma poi mi ero resa conto che era Akise che mi chiedeva
constantemente se volevo tornare a casa e che era la cosa migliore. Avevo accennato un sì con la testa e mi aveva preso in braccio come se fossi una principessa, avete presente
la posizione tipo dopo che ti sposi che ti porta nel letto per la prima notte di nozze? Uguale.
Neanche me ne ero accorta ed eravamo nella strada principale nel quale andando dritta si andava per l'hotel, lui la conosceva bene, possibile che mi aveva osservato nei scorsi
giorni? Probabilmente avevo farfugliato qualcosa perchè dopo che mi aveva messa nel letto il giorno dopo mi aveva detto che mi aveva raccontato che avevo detto
qualcosa riguardante un certo Yamato, ma che in più sua sorella lo aveva informato, mi ero preoccupata perchè non potevo sapere cosa poteva fare.
Ad un certo punto, lui stringendosi i polsi era andato a prendere le scale che portavano nella sala da Colazione/Pranzo/Cena e lì.....

[Fine prima parte]


----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Spero vi sia piaciuto :)
Presto pubblicherò la seconda parte :)
Jaana,
GrimmEspada03

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Scelta. [Seconda parte] ***


Salve a tutti :3
Ecco qua la seconda parte di "Scelta"
Vedremo Nadia alle prese con Akise e Yamato...
Fatemi sapere cosa ne pensate :3
Ah, scusatemi per gli errori, come al solito ci sono T_T
Spero non troppi troppi TWT
Buona lettura :3


------------------------------------------------------------[Seconda Parte]

Akise era entrato nella Sala, con una rabbia dentro che gli si leggeva in fronte. Aveva sbattuto la porta con violenza e, grazie
al suo gesto, aveva guadagnato l'attenzione di tutti. Yamato stava portando dei piatti da servire ma quando mi aveva visto
con lui si era affrettato a tal punto che in pochi secondi era già davanti a noi. Mi fissava con uno sguardo pieno d'amarezza,
possibile che stava pensando che l'avevo "dimenticato"? Lui non poteva sapere cosa mi passava nella mente in quei secondi,
anzi da quando ero arrivata lì non aveva fatto altro che giocare con il mio cuore rendendolo ancora più fragile di prima.
La cosa mi infastidiva molto, ma non del tutto, non sapevo ancora esattamente il sentimento che provavo per lui...
Forse era una cotta o forse mi piaceva davvero, ma anche Akise mi aveva sconvolto il cuore.. Sapeva essere così dolce nei
piccoli gesti che faceva e infondo era un ragazzo fragile che lo nascondeva con una corazza molto forte.
In quel momento, proprio in quel momento non sapevo cosa dovevo fare, qual'era il mio ruolo lì? Io avevo solamente seguit
Akise perchè non volevo che acadesse qualcosa di sconvolgente che riguardasse me. Li avevo guardati con sguardo perso
tra gli "spettatori" che mangiavano tranquillamente come se non gliene importasse e la cosa mi rendeva anche sollevata almeno
non ci guardavano.
All'improvviso Akise aveva lasciato la mano dove era serrato un pugno, lasciando la mano, rilassandola e lasciandosi andare
un sospiro profondo per la litigata che stava programmando nella mente.
Akise:" Sei Yamato? Dobbiamo fare due chiacchere."
Non sapevo come faceva a sapere che lui era Yamato, forse lo avevo descritto mi sa che non devo più bere chissà quali altre cose
avevo detto quella sera che mi aveva portato fino a casa, mezza ubriaca.
Yamato:" Si, sono io... Si può sapere chi sei e perchè sei con la ragazza che mi appartiene?"
" Perchè sei con la ragazza che mi appartiene" questa frase era rimbombata nella testa più volte cercando di capire se
era un'illusione oppure se veramente lo aveva detto con quella convinzione che non avevo ancora visto nei suoi occhi grigi scuri.
Akise:" Tsk, chi ha detto che appartiene a te? Lei non è di nessuno. Sai... non so come arrivare al punto..."
Sia io che Yamato avevamo guardato Akise con una certa ansia, cosa voleva fare? Tra l'altro proprio nella Sala davanti a tutti
questi occhi indiscreti?.. Ma credo che quella più preoccupata ero io. Akise aveva fatto un altro sospiro, alzando lo sguardo al
lampadario della sala per poi soffermarsi su Yamato squadrandolo.
Akise:" Devo picchiarti per aver fatto soffrire Nadia. Nessuno deve farla soffrire."
Lo aveva detto con un certo tono di sfida verso Yamato che non voleva di certo far botte contro di lui, era un ragazzo consapevole di quello
che faceva e non amava la violenza mentre Akise, se era necessario, l'avrebbe usata fin quanto ne aveva.
Yamato, impallidito aveva risposto con tutta calma all'affermazione :" Beh, non mi sembra il caso di alzare le mani..."
Akise:" Vuoi dire in questo posto, Yamato?"
Yamato:" Intendevo dire per qualsiasi posto... ."
Akise:" io avrei un idea..."
Akise e Yamato si stavano studiando a vicenza. Akise cercava di capire l'idea di Yamato anche se non aveva la più pallida
idea di che cosa si trattava, nemmeno io a dir la verità. La cosa un pò  mi turbava, che idea era? Di far una prova per vedere chi era
"degno"? Insomma non ero neanche un premio da vincere così alla leggera, ero rimasta immobile a fissarli entrambi sugli occhi, scrutando
i visi.
Yamato:" Sentiamo, che idea sarebbe Mr. Genius?"
Akise:" Beh, spero che non mi odierai" lo aveva detto voltandosi verso di me, guardandomi fisso nei miei occhi, dopo averlo fatto
riprese a parlare nell'intento di finire la frase in bellezza :" Facciamo decidere a Nadia chi vuole realmente e l'altro si farà gli affari suoi".
Yamato era rimasto sbalordito dalla sua proposta non pensava che un ragazzo così potesse far decidere tutto ad una come me, perchè no?
sapevo che sarebbe stato difficile ma infondo avevo ancora una settimana e qualche giorno di tempo. I miei occhi in quel momento li sentivo
stracolmi di lacrime pronte ad uscire come una cascata e presto avrebbero invaso le mie gote rigandole. Yamato era rimasto a fissarmi forse
si aspettava quella reazione? Chi lo sa cosa stava pensando.
Yamato:" Però... Non mi sembra giusto, guardala... E' fragile."
Nadia:" BASTA! Smettila di trattarmi così, come se fossi una bambina... Prenderò una decisione se è questo che volete."
Non me ne ero neanche resa conto di quello che avevo detto forse mi ero scocciata delle lacrime che mi aveva fatto versare lui negli ultimi
giorni, troppe bugie, troppi contrasti eppur lui mi sembrava ancora un angelo pronto a farmi vedere le nuvole in qualsiasi momento, ma quanto
sarebbe durato? è in questi casi che non sopporto di non avere una sfera di cristallo per vedere che cosa poteva succedere se avessi deciso di stare
con uno dei due.
Akise:" Lei ha ragione, non è una bambina e inoltre stai tranquillo che non ho finito di dire l'idea completa."
Mi ero irrigidita, adesso cosa aveva in mente? Speravo davvero in una cosa utile, sicuramente lo stava pensando anche Yamato perchè sembrava
avere la mia stessa espressione e il mio stesso atteggiamento.
Yamato:" Forza, di esattamente tutto senza indugiare perfavore"
Akise:" Bene, inoltre per far decidere meglio Nadia.. Dovrà uscire con tutte e due diverse volte."
Nadia:" A me sta bene, deciderò meglio almeno vi conoscerò meglio... Credo."
Tutti e due si accorsero di quel "credo" che avevo lasciato a fine frase, certamente non l'avevo presa benissimo questa faccenda però l'idea non
era male e provarci non sarebbe stato un male.
Akise:" Bene, io ora mi congedo." Aveva detto a Yamato e poi soffermandosi verso di me, mi aveva detto:" Ci vediamo più in là. Stammi bene"
dopo a quelle parole si era avvicinato dandomi un bacio sulle guancie... le sue labbra erano così morbide che rimase ancora il suo tocco per un paio
di minuti. Aveva mantenuto la parola e in effetti si era congedato del tutto, eravamo rimasti soli io e Yamato che purtroppo continuavano a chiamarlo
per via del lavoro da fare.
Yamato:" Beh come vedi devo lavorare... che ne dici se domani andiamo a fare una passeggiata e parliamo? Tanto dobbiamo uscire... penso che
questa sia la miglior cosa e alla sera ti porto ad un ristorante o pizzeria... come vuoi."
C'era ancora quel filo d'amarezza che avevo sentito prima, però non me ne ero curata più di tanto.
Nadia:" Va bene allora a domani alle tre davanti all'hotel, ci sentiamo e non fare ritardi." dopo quelle parole me ne ero andata tornando in camera
a poltrire sul letto, a compilare i pacchetti vacanze con tutto quello che avevo fatto fin ora riguardante il lavoro. Non avevo mangiavo ero poi andata
a dormire perchè ero stanca di tutto quello stress che mi avevano messo addosso. Adesso dovevo pure scegliere, io che non volevo far mai del male
a nessuno adesso ero costretta a rompere il cuore a qualcuno... Chi avrei scelto? Me la ponevo ogni volta e ogni volta non sapevo mai chi decidere.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Ed eccoci qua :3
Che scelta farà Nadia?
Voi chi scegliereste? :)
Jaana <3
GrimmEspada03

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Uscita con Yamato. ***


Scusatemi il ritardo per il capitolo xD
La scuola ha preso il sopravvento sulla mia vita (?)
Mannaggia alla scuola, mannaggia!
Ecco a voi, l'ottavo capitolo!
L'uscita con Yamato :3



------------------------------------------------------------------------------------------

Era il giorno in cui dovevo uscire con Yamato, ma non me ne importava molto.. Avevo raggiunto un livello di freddezza nei suoi confronti?
Non mi potevo biasimare con tutto quello che mi aveva fatto, mi aveva trafitto il cuore e lasciato una ferita aperta non in grado di ripararsi
da altri attacchi che potevano provenire da un momento all'altro. Ero abbastanza confusa, stufa di tutto questo... Infondo dovevo scegliere
tra due cuori, avrei creato una nuova ferita a qualcuno oppure avrei ri-aperto un'altra a uno dei due. Dopo la proposta che aveva fatto
Akise avevo parlato con Yamato dicendogli che ci incontravamo davanti all'hotel alle tre del pomeriggio e me ne ero tornata in camera
a fare una serata solitaria, con la televisione che rimbombava nella stanza spezzando un pò quel silenzio tagliente. Volevo davvero
uscire con Yamato? Sentire altre bugie, nuove bugie che si doveva ancora inventare e che, probabilmente, si inventava sul momento?
Però dovevo... non potevo ancora giudicarlo del tutto anche se la mia testa diceva di lasciarlo perdere e di lasciarlo ad aspettarmi
davanti all'hotel e che prima o poi se ne sarebbe andato, non avrebbe aspettato a lungo. Però il mio cuore diceva di dargli un ultima
possibilità di farsi spiegare e magari io avevo frainteso qualcosa, anche se per me avevo ragione: Gli occhi non mentono mai, specialmente
su quello che vedono.
Quel pomeriggio alla fine era arrivato, erano le due e mezza e mi ero preparata. Non mi ero messa cose troppo appariscenti,eleganti o altro..
Avevo messo semplicemente un paio di leggins leggeri quelli per l'estate colorati di blu e una maglietta bianca tipo a canottiera e delle
paperine con un trucco semplice di tutti i giorni, i capelli lasciati lunghi sulla mia schiena puliti e lisci come sempre. Ero scesa dall'ascensore e avviata
verso l'ingresso dell'Hotel, visto che c'erano le sedie mi ero seduta ad ascoltare un pò il mio MP3 per distogliermi un attimo da quello che stavo
per passare con Yamato: Un pomeriggio solo io e lui. La cosa mi aveva del tutto sconcertato, ma avevo cercato di non pensarci... Poi qualcosa
mi aveva toccato la spalla e mi aveva fatto girare di scatto: Era Yamato, vestito normalmente ma aveva un qualcosa di affascinante che mi
aveva colpito, insomma nessuno dei due era vestito in modo elegante tutto perfettino eravamo normali e emanevamo un senso di affascinante
e di bello! Mi ero tolta le cuffie e mi ero alzata dalla sedia, ci eravamo salutati con due bacetti sulla guancia come si usa fare e poi lui mi aveva
abbracciato: non me l'ero aspettata ed ero rimasta un pò rigida nei suoi confronti... Come biasimarmi? Forse aveva capito che con qualche
smanceria o cose del genere poteva conquistarmi, non sarebbe riuscito così facilmente.
Yamato:" Dove andiamo?"
Nadia:" Dove vuoi tu, a me va bene in qualsiasi posto."
Yamato:" Beh, andiamo in un bellissimo parco di qua, il più bello di tutta la città! Grande e pieno di cose divertenti ed è utile per chiaccherare..."
Nadia:" Va bene, indicami la strada."
Così ci eravamo avviati verso il Parco che si chiamava "The Flowers" da come si dice nel nome era pieno di fiori, di tutti i colori, di tutti i tipi
ed erano semplicemente bellissimi, inoltre quel giorno c'era un bellissimo sole e rendeva tutto così bello e...abbagliante! Nell'aria c'era una brezza
marina, benchè eravamo nel mese primaverile, e un odore soave e magnifico da parte delle piante. Yamato aveva preso un fiore rosso e me lo aveva
porto davanti a me, lo avevo ringraziato e lui lo aveva ripreso e posto sopra al mio orecchio come se fosse un oggetto di abbellimento per i miei capelli.
In effetti non aveva tutti i torti, mi stava bene, anche se non mi credevo bella.
Yamato:" Che ne dici se andiamo a sederci?"
Nadia:" Certo!"
Era piuttosto stanco e lo si notava, infondo lui lavorava dalla mattina alla sera e non aveva tanto tempo per riposare...Si era messo a narrare la sua storia,
della sua vita cosa gli piaceva e cosa no e infine era arrivato ad un certo punto che si era messo a raccontare una cosa che mi aveva sconvolto, perchè pensavo
come la sua vita era cambiata dopo quella notizia ricevuta dai dottori... Lui aveva una sorella di nome Laures e si era scoperto solamente l'anno scorso che
aveva una grave malattia che i dottori l'avevano catalogata come " Cancro" per fortuna ancora benigno, ma i suoi genitori essendo poveri non potevano
permettersi di pagare mentre lei stava in cura all'ospedale: Medicinali, flebo, interventi ecc. Visto che lavorava lì solo nell'ultimo anno si era messo a raccogliere
un pò di soldi per sua sorella, che infine era stata trasferita in America in uno studio specializzato, inviava ogni mese dei soldi... In un mese il suo stipendo era
1.500 e di questi 700 li mandava in America. Ogni mese la stessa cosa, per adesso che era arrivato a 17/18 mesi da quell'anno. I suoi genitori oramai sono troppo vecchi
e sono in una casa di riposo, non li sentiva tanto spesso si e no una volta al mese se tutto andava bene. Lui non aveva tante cose da raccontare apparte che
lavorava e aiutava sua sorella e loro neanche riuscivano più di tanto a parlare dicevano sempre le stesse cose" Noi siamo bene, qui ci trattano benissimo, giochiamo,
ridiamo, mangiamo, dormiamo e se abbiamo voglia facciamo una passeggiata in cortile con i nostri amici".
Ci ero rimasta davvero male tanto che l'avevo abbracciato forte e avevo incominciato a versare delle lacrime per lui, purtroppo ero una persona emotiva e per ogni cosa
tendevo a lacrimare non perchè ero debole ma perchè il mio cuore non riusciva a sopportare simili dolori cosa che se avevo avuto una sorella con quella malattia
avrei donato tutto il mio stipendo per lei... Chissà come doveva essere dura per lui ogni giorno sopportare questo fardello e forse per anni tutto per arrivare
alla cifra necessaria, se non di più, per aiutarla.
Nadia:" Scusami davvero se ti ho trattato male negli ultimi tempi solo che... non pensavo che dovevi sopportare tutto questo e si vede che ho frainteso tutto ciò che hai fatto"
Yamato:" Esatto, so che hai visto quello che hai visto però... io ti voglio davvero bene e mi interessi... Mi dispiace per essermi comportato così sotto i tuoi occhi."
Nadia:" Non ti preoccupare, ci sono qui vicino a te."
Dopo un abbraccio intenso, io e Yamato eravamo andati in una pizzeria a mangiare una bella pizza calda e gustosa, quello che dicevano era vero che tutto è meglio
, specialmente il cibo, se lo mangi insieme a qualcuno. Inoltre, faceva battute veramente stupide e la cosa non poteva farmi altro che ridere di gusto tutto il tempo e quindi
le facevo anche io cercando di farlo ridere. Ora non ricordo bene che battuta gli avevo detto ma ne avevo detta una che Yamato, dal ridere, era caduto dalla sedia facendo
girare lo sguardo di tutti verso di noi. Alle nove e mezza ero ritornata a casa, Yamato era stato così gentile da portarmi fino davanti alla porta della mia stanza,
non aveva fatto niente di inappropriato ed ero stata bene, questa uscita era andata meglio di quanto potevo mai immaginare: Ero felice.
Dopo che mi ero svestita, struccata e lavata avevo preso il cellulare: Avevo intenzione di chiedere ad Ametist se mi dava il numero di Akise visto che mi mancava il suo, quello
di Yamato ce lo avevo già perchè me lo aveva dato al Parco.
Me lo aveva dato ma nel frattempo mi ero persa a dialogare con lei e a raccontarle tutta l'uscita, dopo una mezz'oretta piena avevo staccato del tutto. Avevo composto il numero
e chiamato Akise.
Akise:" Pronto?"
Nadia:" Akise, sono io. Nadia."
Akise:" Ohi, Ciao Nadia. Come stai?"
Nadia:" Bene, grazie e te?"
Akise:" Bene bene, andata bene l'uscita con Yamato? Ti ha fatto soffrire? Piangere?"
Era davvero carino a chiedermi come stavo dopo l'uscita, dal suo tono sembrava infelice di sapere che ero uscita con Yamato e che magari l'avevo perdonato...
Nadia:" Tutto bene grazie, non ha fatto niente per fortuna, non ti preoccupare. Sono contenta che stai bene."
Akise:" Ah bene, come mai mi hai chiamato?"
Nadia:" Volevo sapere quando ci vedevamo"
Akise:" Ti vengo a prendere domani alle quattro del pomeriggio, andiamo in Spiaggia a fare una passeggiata e poi alla sera nel Ristorante in cui ci siamo incontrati."
Questa cosa aveva un fondo di romanticismo in quelle parole... La spiaggia... il Ristorante in cui ci eravamo conosciuti quella sera.
Nadia:" Okkey a me va benissimo! Sarà una bella giornata."
Akise:" La migliore di sempre"
Avevo udito una piccola risata si vede che era felice di stare con me per tutta una giornata.
Ci eravamo salutati e avevo messo il cellulare a ricaricare e io mi ero distesa sul letto: Dopo poco mi ero addormentata coma un sasso.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Ci vediamo con il nono capitolo :3
Sarà l'uscita con Akise... segnerà la vittoria finale tra i due?
Voi che ne pensate di Yamato?
Jaana <3


Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Uscita con Akise. ***


Eccomiii :3
Scusatemi per queste pause di giorni e giorni xD
Scusatemi per eventuali errori perchè sicuramente ce ne saranno (?)
Spero vi piaccia :3
GrimmEspada03

---------------------------------------------------------------------------------------

Non avevo mai dormito così bene in tutto il mio soggiorno nell'hotel. Sicuramente l'uscita con Yamato mi aveva aiutato
a capire bene molte cose, si portava un fardello troppo grande per  lui... Il fatto dei genitori che non inviavano soldi alla figlia e che ci
doveva pensare solo lui era triste. Laures lo sapeva? Sapeva che ad inviare i soldi era solo Yamato? Ecco, le domande mi venivano sempre
il giorno dopo. Era meglio non pensarci, visto che mi conoscevo e sapevo che se ci avrei pensato ancora sarebbe stato come buttarsi volontariamente
in un burrone...
Anche quella mattina mi ero svegliata tardi, verso le undici circa e avevo stranamente tanta fame. Mi ero alzata velocemente ed ero andata
a prepararmi giusto per scendere a mettere qualcosa sotto i denti, mi ero sistemata velocemente una cosa da pochi minuti e mi ero avviata
verso le scale che portavano alla Sala per fortuna ero una delle prime ad entrare e prendere il cibo "migliore" insomma quello ancora abbondante
perchè di solito se vai un pò più tardi ti mangiano tutti come se non avessero mangiato da giorni. Avevo preso alcune cose che mi attiravano,
ovviamente quelle un pò più ricche di calorie e un dolcino alla fine. Mi ero seduta al mio tavolo e giocherellavo con il cibo prima che me lo
potevo mangiare. Perchè avevo così tanta fame? Era ansia perchè dovevo uscire con Akise? Beh, inoltre dopo essere uscita con Akise era tempo
poi di fare mente locale e "scegliere" anche se non mi sembrava giusto, come si poteva scegliere una persona? Eppur lo dovevo fare...
L'avevo "promesso" e si deve sempre mantenere una promessa. All'improvviso qualcosa aveva attirato la mia attenzione, c'era Yamato che
andava in giro per la Sala a consegnare quello che avevano ordinato e ci fissavamo... Aveva un'aria serena come non mai, forse perchè sapeva
che avrei scelto lui? Non volevo dargli tante speranze così mi ero diretta verso la mia camera a prepararmi e a rilassarmi un attimo prima della
grande serata che mi aspettava: L'avrei passata con Akise. Lui era un bravo ragazzo, all'inizio mi era sembrato molto aggressivo, ma poi
si è rilevato dolce in qualche modo e... gentile. Dopo la storia che mi aveva raccontato Ametist, avevo compreso ancora di più i motivi dei suoi svariati
comportamenti. Era questo lo scopo delle due uscite infondo, conoscere meglio l'uno e l'altro...
Dopo un pensiero e l'altro mancavano pochi minuti all'uscita e mi ero messa nello stesso posto dove mi ero messa per aspettare Yamato: nella sedia
del tavolino fuori dall'hotel, e così con le cuffie alle orecchie,lo avevo atteso.
Alle 16.05 non c'era ancora davanti all'Hotel e mi chiedevo che fine avesse fatto... Ci poteva stare da parte di una ragazza ma non da parte di un
ragazzo ma ad un tratto avevo visto lui di corsa e si era fermato davanti all'hotel. Così mi ero tolta le cuffie ed ero andata da lui ad abbracciarlo
e a chiedergli del perchè era tutto di corsa, mi aveva risposto che aveva una sorpresa per me e così mi aveva accompagnato in svariati negozi
ovviamente per donne tra vestiti, borse e scarpe avevo deciso quello che volevo e aveva pagato tutto lui. Per me era troppo perchè mi sentivo
imbarazzata a farlo pagare, di solito ero io a pagare sia per le mie amiche sia per gli uomini: Io ero così.
Lui era così dolce, mi aveva abbracciato spesso e guardato negli occhi sussurandomi parole dolci che mi facevano arrossire... Non pensavo che un uomo
poteva farmi sentire così lo stomaco in subburglio tra farfalle e..FAME!
Tra una spesa e l'altra infondo si era fatto tardi, era l'ora di andare a mangiare e così eravamo andati nel ristorante dove ci eravamo conosciuti.
Aveva già prenotato un posto anche se sapeva che io avevo un posto a causa del mio lavoro, voleva comunque occuparsi lui di tutta la serata e aveva
già ordinato cosa piaceva a me, stranamente si ricordava tutto quello che avevo ordinato l'ultima volta, e lui aveva preso qualcosina.
Anche con lui il sapore del cibo era migliore e diceva delle battute molto divertenti che persino, ricordo, gli avevo sputato in faccia del cibo non rendendomene
conto e mi ero scusata, imbarazzatissima per l'accaduto ero molto sbadata al tempo.
Dopo che avevamo anche ordinato il dolce, ci eravamo avviati nella spiaggia e tolto le scarpe per camminarci tranquillamente senza che la sabbia odiosa
entrasse dentro alle scarpe. Il sole era tramontato e le uniche cose che illuminavano la spiaggia erano delle luci vicino al Chiosco e nella passerella, l'acqua
che creava delle piccole onde sulla superficie in un suono soave.
Ci tenevamo per mano in quel momento ma ad un certo punto mi aveva attirato a sè e mi aveva guardato con desiderio di baciarmi, anch'io in verità lo
avevo provato... quello sarebbe stato il mio primo bacio in un posto così romantico con una persona fantastica..
Aveva preso il mio viso, senza dire niente, molto delicatamente avvicinato al suo e mi aveva dato un bacio alla francese molto appassionato:
le lingue si intrecciavano, scivolavano, si cercavano, scoprivano l'una la bocca dell'altro. Era durato poco ma era stato semplicemente fantastico e senza dire una
parola mi aveva accompagnato verso l'Hotel visto che erano quasi le dieci di sera.
Mi aveva salutato con un grosso abbraccio e come ultima cosa che mi doveva dire era che sperava di rivedermi presto, lo avevo ripetuto anch'io e così ci eravamo
salutati tornando ognuno nella propria "casa" a riposarsi. Mi attendeva una notte da sogno e da incubo, da ripensamenti, da scelte...
Ero sul punto di morire: Chi dovevo scegliere?
Entrambi erano fantastici ora che avevo scoperto delle verità su Yamato e la vera natura di Akise ero totalmente confusa... Non mancava molto per fare una scelta
presto dovevo andarmene via dalla città e ritornare alla mia vita di sempre, che avrei fatto?
La sola cosa che mi importava era andare a dormire e al resto ci avrei pensato dal giorno dopo, era inutile pensare troppo e non arrivare a nessuna
conclusione, dopo poco che ero distesa nel letto mi ero addormentata, di nuovo, come un sasso.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Chi sceglierà Nadia?
Yamato o Akise? :)
Voi chi scegliereste? :)

Jaana <3
GrimmEspada03

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** La scelta. ***


Ed eccomi qua :3
Adesso scoprirete la scelta di Nadia,
come tutti stavate aspettando :)
Scusatemi per vari errori D:
Jaana <3
Buona lettura :3
GrimmEspada03

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Era una situazione un pò strana, incredibile ai miei occhi... come facevo a piacergli a loro?
Cosa dovevo realmente fare? Dovevo veramente scegliere tra due ragazzi che avevno fatto di tutto per me?
Yamato mi aveva colpito sin dal primo momento però Akise era unico...
Dopo quel bacio che ci eravamo dati nella spiaggia era tutta un'altra storia! Era stato fantastico e pieno di emozioni indescrivibili.
Diciamo che avevo "scelto" Akise, lui infondo era molto tenero e , inoltre, non aveva detto delle cose e poi fatto delle
altre come Yamato. In quel momento mi sembrava perfetto, il migliore tra i due. Avevo deciso il pomeriggio del giorno
dopo di chiamarlo e di dirgli l'esito della mia decisione.
Akise:" Nadia?"
Si vede che si era salvato il mio numero, ecco perchè mi aveva subito riconosciuto.
Nadia:" Si, sono io. Come hai fatto a riconoscermi?"
Che domanda stupida avevo pensato in quel momento...
Akise:" Perchè sapevo che mi avresti chiamato..."
C'era stato un attimo di esitazione da parte mia nel rispondergli, sapeva già che sceglievo lui?
Perchè?
Akise:" E poi perchè c'è l'ho salvato nel cellulare"
L'aveva detto in un tono ironico e quindi mi ero messa a ridere davanti al telefono, e sentendomi anche Akise
si era messo a ridere.
Nadia:" Sisi che domanda stupida, lo so.. Comunque mi hai colpito tu dritto al cuore e per questo ti ho chiamato"
Akise:" Quale onore... Ti amo."
Il mio cuore aveva incominciato a battere molto velocemente, talmente velocemente che avevo paura che si sentisse
fino all'orecchio di lui. Mi tremavano i denti, le mani e la voce, ma gli avevo risposto lo stesso non dicendo esattamente
"ti amo" però era una cosa simile che per me significava tanto.
Nadia:" Mi piaci tanto"
Akise:" Ehi, ti sento un pò strana... tutto okkey Amore?"
A-Amore?! Stavo letteralmente morendo al telefono, sono troppo una principiante in queste cose però a me sembrava già
tanto. Non volevo farlo preoccupare ma non sapevo come esprimere la mia gioia nel sentire queste sue dolci parole... Tutto qua.
Nadia:" Ah, no non è niente... Tranquillo non ti preoccupare!"
Akise:" Okkey, mi fiderò di te. Che ne dici di andare a fare due passi, insieme?"
Nadia:" A me va benissimo, grazie mille per la tua proposta."
Akise:" Figurati, per me è un piacere... Luce dei miei occhi"
Era un romanticone, questi suoi complimenti lo potevano dimostrare benissimo. Mi faceva sentire a tre metri sopra al cielo e il resto
per me non contava, contava solamente me e Akise... Nient'altro.
Akise:" Vengo a prenderti alle cinque del pomeriggio, ci sentiamo dopo amore."
Nadia:" A dopo, caro."
Non riuscivo a dirgli "amore" del perchè era tutto ignoto persino a me, forse perchè ero troppo emozionata? Non si sa...
Ma quel pomeriggio avevo fatto di tutto per rendermi carina e presentabile. Avevo svaligiato mezzo armadio dell'hotel per
cercare qualcosa di carino, un completo era troppo elegante, l'altro troppo semplice... Cosa dovevo mettere? Come dovevo vestirmi?
Come dovevo truccarmi? Come dovevo comportarmi? Tutte queste domande, come al mio solito, non portavano mai ad una risposta.
Infatti mentre mi preparavo avevo chiamato Ametist per dirle tutto come al solito, oramai era un'amica speciale di questo posto meraviglioso
che mi aveva fatto conoscere una persona magnifica e che mi amava, mi amava davvero. Mi aveva aiutato con tutto, mi aveva detto che
dovevo essere me stessa, vestirmi normalmente, truccarmi come sempre, la bellezza veniva da dentro ecco perchè si era innamorato di me.
L'avevo ringraziata non so quante volte perchè mi aveva sollevato tantissimo, e in un oretta mi ero preparata perchè avevo aggiunto una bella
doccia rilassante così non correvo dei rischi di fare brutte figure, potevo benissimo puzzare.
L'ora era arrivata in fretta e Akise era come al solito in ritardo, l'avevo atteso per cinque minuti ed era spuntato dietro all'angolo con una rosa
rossa in mano e me l'aveva porta davanti a me. Avevo lacrimato di gioia in quel momento e non sapevo cosa dire, quindi l'avevo abbracciato
e subito dopo, lui, mi aveva preso il mio viso dolcemente e mi aveva baciato con tutto il suo amore che provava per me, una scarica di emozioni
era passata da quel bacio... C'era desiderio da parte di entrambi, intenso e chiaro.
Mi aveva portato nella spiaggia a fare una passeggiata in riva, il sole era caldo e rosso come la passione che provavamo, poi ad un certo punto
per fargli un dispetto gli avevo tirato dell'acqua addosso e così anche lui lo aveva fatto, ci rincorrevamo per tutta la spiaggia a bagnarci e a ridere
come dei bambini. Era stata la serata più bella perchè poi eravamo andati in una pizzeria a mangiare e poi ci eravamo ritirati in camera mia.
Lui voleva farlo però io non mi sentivo ancora pronta per quello, infondo ci eravamo appena fidanzati e proprio non me la sentivo di compiere
questo passo, lui aveva accettato sorridendo e mi aveva detto che non c'era nessun problema, avrebbe aspettato fin quanto volevo io.
Quindi se ne era andato, lasciandomi nel mio letto inerme. Come mai questo comportamento? Avevo fatto qualcosa di male?
Non avevo fatto niente perchè dovevo dirgli di si mentre nel mio cuore diceva " no, non farlo non sei pronta" ? Quella sera era tutto un pò
strano, fin troppo strano. Mentre stavamo per tornare nella mia stanza gli era arrivato un messaggio ma lui lo aveva letto e poi non aveva
risposto. In quel momento mi erano venuti dei dubbi, troppo dubbi. Chi era al cellulare?
Adesso non ci volevo pensare, volevo dormire con un sorriso stampato in volto perchè avevo trovato la mia dolce metà, la persona che aveva
il filo rosso sul mignolo che si collegava con il mio. Io e lui, questo contava.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Ed eccomi qua :3
Ora la storia si complicherà, chi era al telefono?
Al prossimo capitolo :3
Jaana <3
GrimmEspada03

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Verità. [Parte Akise] ***


Buona seraaaa :3
Ecco qua un nuovo capitolo!
Qui la storia si stravolgè un pò...
Spero vi piaccia lo stesso :)
Buona lettura :) Mi scuso per gli errori vari xD
Jaana <3
GrimmEspada03
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Dopo un paio di giorni che andava avanti la stessa storia, cioè che le uscite erano molto monotone e tra l'altro
se ne accorgeva solo lui ,perchè a me piacevano lo stesso. Akise era venuto nella mia camera, era molto teso
e non capivo bene il perchè. Ogni volta che gli ponevo una domanda rispondeva freddo e aveva
un atteggiamento distaccato. Ad un certo punto, stanca di non sapere cosa gli frullava per la testa, non potevo
non chiedergli di spiegarmi il motivo di questo suo comportamento. Non potevo saperlo ma quella giornata
sarebbe stata la peggiore di tutte, per me...
Nadia:" Allora? perchè non mi vuoi dire cosa ti passa per la testa?"
Akise:" Non mi va di parlare" con fare noncurante.
Nadia:" No, adesso mi dici perchè se non lo fai posso arrabbiarmi tanto"
Akise:" Tanto ti arrabbieresti lo stesso..."
L'aveva detto con un tomo molto basso ma io l'avevo sentito lo stesso è da quel momento che mi ero incominciata
a preoccupare ancora di più. Cosa aveva fatto di male? Talmente male che non me lo poteva dire?
Nadia:" Cosa hai combinato?"
Akise:" Promettimelo..."
Sicuramente si stava riferendo al promettergli che non lo abbandonerò e che resterò al fianco con lui.
Non volevo prometterglielo, dipendeva da cosa aveva fatto, ma avevo deciso di mentire per il mio bene
questa volta.
Nadia:" Va bene, te lo prometto. Dimmi tutto, ti prego"
Akise si era preso un respiro profondo e si era seduto sul letto accanto a me, pronto per iniziare il discorso
che aveva in mente.
Io scrutavo i cambiamenti nel suo volto e non potevo far altro che ascoltarlo.
Akise:" Vedi, io ero a conoscenza di tutto tra te e Yamato. Era tutto organizzato per farti odiare Yamato
e farti piacere me. Quando eri venuta in questo hotel, io ti avevo seguito perchè mi avevi attratto subito e volevo farti mia.
Avevo ingaggiato la mia ex fidanzata perchè doveva restituirmi un favore e quindi si è finta una nuova ragazza che
doveva lavorare all'hotel e aveva baciato Yamato e tutto collegato proprio quando tu dovevi rientrare quella sera
che ti ho accompagnato. Solo che adesso mi sta incominciando a tartassare di messaggi come se adesso fosse tutto
concluso e dovessimo tornare insieme..."
Non potevo credere alle mie orecchie... Quindi quella ragazza che avevo visto i primi giorni la quale mi aveva
minacciato di non avvicinarmi a Yamato perchè era suo, era solo la ex fidanzata di Akise...
Mi sentivo una stupida perchè non avevo capito che era la stessa persona.
Mi sentivo come un premio da vincere, non era stato il mio cuore a scegliere la persona ma ci aveva giocato lui.
Il bugiardo non era Yamato ma Akise. Una bellezza angelica che nel fondo nascondeva un carattere centrato sullo
schiacciare via dalla scacchiera gli avversari per poi "vincere" il premio. Non me ne ero neanche resa conto che Akise mi stava
scuotendo per farmi reagire alle cose che mia veva detto, ma piangevo. Il dolore era troppo, possibile che non esisteva
pià l'onestà in una "partita" ? Possibiel che dovevano decidere gli altri per me e non io?.
Nadia:" Io... non posso crederci..."
Akise:" ..."
Mi aveva abbracciato, come se dovevo perdonarlo per forza ma lo avevo scansato via da me e lo avevo
portato fuori dalla mia camera come per dirgli addio. Chi può non comprendermi?
Come mi sarei dovuta comportare? ma la faccenda del perdonarlo non lo avrei mai fatto.
Per cercare di tirarmi su il morale avevo ordinato qualcosa da mangiare in camera ma non avrei mai
pensato che quella porta l'avrebbe varcata...

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Spero vi sia piaciuto e che vi abbia incuriosito :3
Scusatemi ancora per gli errori xD
Jaana <3
Alla prossima :3

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Verità. [Seconda parte] ***


Ehiii eccomi qui :3
Con un nuovo capitolo :3
Spero tanto vi piacerà e spero che non ci siano errori (?)
Buona lettura ;)
GrimmEspada03

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Era entrato da quella porta Yamato che era ccompagnato da un vassoio pieno delle cose che mi piacevano,
non sapevo come poteva sapere tutti i miei cibi ma la cosa mi aveva messo un pò di buon umore.
Con un sorriso grande mi aveva messo quella sotto specie di "carrello" vicino al letto e aveva scoperchiato i piatti che
dovevano restare al caldo tra cui: Pasta al pomodoro oppure Hot Dog.
Invece i cibi freddi erano un mix di insalate e frutta ed, infine, il mio dolce preferito: Il tiramisù.
Aveva notato, anche, che ero giù di morale ma anche arrabbiata e piangente lì inerme sul mio letto.
Yamato:" Ecco a lei, signorina. Cosa vorrebbe stasera?" Con un accento inglese tanto per far finta di essere
un maggiordono inglese perfetto, tanto per cercare di farmi sorridere.
Ci era riuscito, però poi ero tornata alla mia solita espressione triste e cupa.
Nadia:" Ehi...Grazie però...Insomma non dovevi...Perchè..."
Ero tornata in lacrime, perchè faceva ciò? Lo avevo trattato malissimo e lui, in fondo, era stato sempre
gentile e amorevole nei miei confronti. Non mi meritavo ciò... Nè questo suo amore nè, tantomeno, lui...
Avevo lo sguardo basso, coperto gli occhi dalle mie mani, quando lui mi aveva preso il mento con una mano,
mentre l'altra mi toglieva le mani dagli occhi.
Yamato:" Non ti preoccupare...Vorrei adesso sapere cosa è successo con Akise...Non ti rendeva felice?"
Leggevo tristezza nel suo volto avvolto anche dalla rabbia. Sicuramente nessuno vorrebbe la persona che
ama soffrire in silezio senza chiedere aiuto...
Mi ero fatta forza e con qualche sospiro avevo incominciato il lungo discorso per far comprendere a Yamato
cosa mi aveva fatto Akise. Dopo che gli avevo raccontato tutto per filo e per segno, un pò si era rilassato
con un respiro però restava sempre quel filo di amarezza nel suo volto.
Tamato:" Oh grazie al cielo, finalmente hai capito che non ero io a baciare quella ragazza ma che lo aveva
fatto lei! Prò che stronzo Akise, scusami per il termine. Che modo scorretto per ridurmi " fuori gioco" "
Infondo aveva ragione, Akise aveva fatto il finto angioletto per far una cosa così scorretta sia nei miei confronti
sia in quelli di Yamato. Una cosa era certa: Yamato era pulita da tutte le accuse che gli avevo dato.
Nadia:" Hai ragione. Scusami davvero sono stata una stupida pensare che tra due giorni me ne devo andare
via e tornare nella mia città..."
Yamato non sapeva cosa dire però aveva fatto un gesto che mi aveva sconvolto del tutto: Con così tanta
dolcezza e delicatezza si era avvicinato alla mia bocca e le labbra si erano unite in un bacio romanticissimo.
Non quelli dove ci dovevi per forza mettere la lingua ma normale, a stampo... Però era stato il bacio
più bello e tenero che mi avevano fatto. Dopo il bacio aveva messo un dito sulla mia bocca come per dire
di non dire niente e che questo era solo la dichiarazione del suo amore. Si vedeva che non voleva che me ne
andassi da quel posto... voleva passare più tempo con me.
Yamato:" Resta con me." Con un tono piuttosto sensuale...
Nadia:" Non posso e lo sai...Vorrei."
Si era messo sopra di me e mi guardava con un certo desiderio nei miei confronti, ma sapevo che non sarebbe
andato oltre, non era quel tipo di persona.
Yamato:" Non voglio spingermi oltre ma... Non ci rimane più tempo... Decidi tu. Mi vuoi, Nadia?
             Tutto per te, solo per te..."
Un lungo brivido mi aveva attraversato la schiena e lo desideravo. Si, lo desideravo proprio in quel senso, insomma...
Sessualmente. Infondo mi era piaciuto sin dal primo giorno e non l'avevo dimenticato... Mai dimenticato.
Nadia:" S-si. Ti voglio, adesso. Infondo mi sei sempre piaciuto..."
Yamato:" Lo sapevo. Io, ti amo Nadia... Con tutto il mio cuore. Ora sono solo tuo."
Così era rimasto a mangiare da me e, dopo una doccia rilassante... [Continua]

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Nel prossimo capitolo scene Hot xD
Ci voleva xD Ma cosa succederà dopo che l'avranno fatto?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo (?)
Jaana <3
GrimmEspada03

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** I Love You ***


Eccomi con il 14 esimo capitolo :3
Spero che sia un pò più interessante e più lungo :)
Buona lettura e scusatemi per vari errori xD
Jaana <3
GrimmEspada03

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Dopo una doccia rilassante fatta con il mio bagnoschiuma preferito, mi ero lasciata addosso l'asciugamano
che lasciava scoperte maggior parte delle gambe. Yamato era già pronto per accogliermi nelle sue
braccia, infatti dopo che mi ero distesa nel letto della mia camera non aveva fatto altro che coccolarmi
sopra al suo petto dove sentivo il suo cuore che batteva fortissimo sicuramente per l'emozione ad aver
vicino una persona che gli piaceva. Però sapevamo tutti e due che c'era un desiderio sessuale che dovevamo
esaudirlo per forza, oramai era troppo per entrambi. Yamato si era messo sopra di me, di nuovo. Mi guardava
con i suoi occhi brillanti accesi dalla passione, era bellissimo guardarlo con i suoi leggeri muscoli che lasciavano
a desiderare, e quei suoi capelli nero corvino intensi lo rendevano molto sexy.
Yamato mi aveva attirato a sè e mi aveva baciato come nessuno aveva fatto fino ad adesso, un incontro di
lingue che danzavano nella bocca, strisciavano liscie l'una sull'altra in un intruglio di sapori e sensazioni completamente
nuove a me. Dopo il bacio, era passato a sfilarmi l'asciugamano e si era affiontato sul mio seno, leccava e
mordicchiava i capezzoli per farli diventare turgidi intanto dalla mia parte si percepivano solo gemiti. Dovevo abbandonarmi
almeno per una volta nella mia vita a qualcosa di tutt'altro genere per me, qualcosa che non avevo mai provato
ed era stranamente piacevole anche se eravamo solo all'inizio di tutto.
Il letto era oramai diventato un rotolarsi e occupare ogni centimetro tra sospiri e gemiti da parte di entrambi, ero in
estasi nel vederlo sopra di me che piano piano si spostava verso il fondo pancia... Quando mi ero lasciata
cadere in un gemito, premendo il suo viso tra le mie gambe, in quel momento avevo trattenuto il respiro per via
dei suoi giochi con la lingua che faceva là sotto. Il piacere era arrivato, con tutta la sua gioia.
Subito dopo toccava a me, quindi ci eravamo scambiati i ruoli, mi ero inginocchiata tra le gambe di Yamato
liberandolo dai boxer che ancora teneva. Dopo aver raccolto i capelli in una coda con un elastico che avevo sottomano,
lo avevo baciato accogliendo con la bocca la sua erezione. Yamato intanto stava percorrendo brividi di piacere, io poi avevo
assaporato la sua gratificazione. Ci esploravamo il corpo parte per parte e tra risatine maliziose, parole dolci e sospiri,
yamato si era fermato per guardarmi negli occhi poi mi aveva baciato con tutta la passione che gli inondava il cuore.
Con la bocca sulla mia e il torace che mi premeva sul seno, aveva incominciato a muoversi dentro di me, mentre lo faceva
il desiderio di passione si accendeva sempre di più. Era incredibilmente bello sentirlo dentro di me era strano che non provavo
dolore e la cosa mi aveva stupito tanto in modo positivo, il mio grido fu accolto da una carezza e un bacio da parte di Yamato
che non mi lasciava un attimo. Mi ero messa, in seguito, la testa all'indietro per sentire meglio le sue spinte e con un gemito
gutturale, Yamato si era immerso dentro di me, bloccandomi sul letto. Ogni movimento era un susseguirsi di fremiti di piacere.
Scossa dai brividi bollenti che mi donava mi ero accasciata sul materasso, tutto questo mi aveva stordito completamente.
Anche Yamato, poi, aveva raggiunto l'orgasmo. Poi, quando anche lui aveva avuto l'ultimo sussulto che aveva lasciato
la soddisfazione più completa, mi aveva abbracciato sotto un lenzuolo leggero in silenzio.
Non sapevo cosa avrebbe comportato il gesto che avevo appena fatto però le sensazioni che ti dava erano molto
meglio delle preoccupazioni, così dolcemente ci eravamo addormentati sotto le coperte e il giorno dopo era stata
tutt'altra cosa insieme a lui. Capivo di essere finalmente amata da qualcuno per come ero come fisico e come carattere,
la colazione era stata la parte migliore perchè Yamato aveva fatto ordinare delle fragole e la panna, quindi, aveva messo
le fragole dal seno fino al ventre e le aveva ricoperto di panna e gli davo le "botte" perchè mi faceva il sollettico.
Avevo passato il resto della giornata con lui tra piscina, negozi e ,ovviamente, la cena in un ristorante!
Akise da quando lo avevo scacciato di casa, per mia fortuna, non si era fatto più sentire e da quanto avevo capito
dalla sorella si era trasferito altrove per crearsi una nuova vita. Meglio così, doveva imparare a non ferire le persone e soprattutto
non doveva costringerle ad amarlo. Dopo la mia serata con Yamato ero diventata triste perchè il giorno dopo sarei dovuta
ripartire per la mia città, il mio viaggio di lavoro era oramai completato avevo compilato per bene le schede giorni e giorni fa
e tutto era magnifico... non sapevo che altro scrivere.
Yamato:" Capisco la tua espressione...Non so come farò senza di te."
Nadia:" Non sarà facile nemmeno per me però non posso restare qui... Il lavoro è importante ma lo sei anche tu..."
Era vero, il mio lavoro era importante ci avevo investito un'intera vita solo per arrivare a quello che stavo facendo, però
ovviamente anche l'amore e gli amici di quel luogo erano importanti ma non avevo altra scelta... Yamato lavorava per
sua sorella, per la sua sopravvivenza non poteva anche mantenere me.
Yamato:" Per fortuna che esiste il telefono e internet... A breve comprerò un nuovo computer portatile con la Webcam
e potremmo fare video-conferenze! Almeno per vederci..."
Nadia:" Ovviamente, io ce l'ho già perchè sono molto tecnologica tra una cosa e l'altra devo essere sempre aggiornata."
Ero molto stanca e assonnata e si vedeva nel mio volto, oltre alla tristezza e alla malinconia di lasciare il posto. Yamato
l'aveva scorto e quindi mi aveva scorto fino alla stanza dell'albergo sopra alle sue spalle era profumatissimo e caldo...
mi veniva voglia di non lasciarlo più e di restare sopra di lui per sempre, però con il mio peso era un pò dura per lui quindi
appena mi aveva disteso sul letto ci eravamo dati un lungo bacio della buonanotte e ci eravamo salutati.
Mi dicevo, quella sera, che ero una stupida a lasciarlo in questo luogo ma... che cosa avrei potuto fare?
Lui era perfetto ed era anche stupido allo stesso tempo ad innamorarsi di me però la sua opzione quella di vederci e sentirci
tramite aggeggi elettronici non era male, speravo davvero che durasse almeno nelle vacanze annuali che mi dava il lavoro
potevo andare a trovarlo... Speravo che tutto potesse andare come volevo.

Il giorno dopo [Continua]

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Spero vi sia piaciuto :3
Spero che la scena Hot sia gradita anche se non l'ho scritta
chissà che bene xD Non avevo molta ispirazione :3
Al prossimo capitolo che dovrebbe essere l'ultimo o il penultimo (?)
Vedrò un pò :3
Jaana <3
GrimmEspada03

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Love ***


Eccomi qui con il 15° Capitolo :)
è l'ultimo per terminare la storia :D
Volevo ricordare che sto scrivendo una nuova storia
si chiama " Love Letter" Per chi ama le storie Yaoi :3
Cioè MaschioxMaschio :D Le adoro *--*
Grazie mille a tutti che mi hanno seguito, ne sono onorata :3
Buona lettura <3
GrimmEspada03

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Il giorno della partenza era arrivato, avrei lasciato quel posto oramai pieno di ricordi
intensi e di sensazioni nuove e fantastiche... Il suono della gente felice che si aggirava verso i
negozi o semplicemente andava a mangiare oppure al mare a godersi una giornata di sole.
Il mio tempo era scaduto e infatti quella mattina ero travolta da troppe emozioni, talmente
tante che mi ero messa a lacrimare perchè non resistevo a tenermele dentro... Avrei voluto
avere più tempo a disposizione per stare ancora in questo Paradiso, tutto era bello, troppo bello
per essere vero e avevo avuto la fortuna di trovare la mia dolce metà, o meglio dire, ho trovato
chi possedeva al mignolo il mio stesso filo rosso. Esattamente come la leggenda Cinese dove dice
che nasciamo con un filo rosso legato al mignolo che ci lega alla persona che sarà la nostra dolce
metà e non importerà del tempo che ci vuole o tutte le cose che succederanno, si legheranno queste
due persone e si ameranno per sempre. Forse poteva essere lui e io me lo stavo facendo fuggire
però il lavoro, il mio lavoro era troppo importante: Come sarei sopravvisuta? Non volevo farmi
"mantenere" lui aveva già i suoi problemi ci mancavo io che gli causavo altri problemi e non mi andava
di essere, poi, odiata. Non ne avevo proprio voglia, mi ero messa a prendere la valigia e a ficcarci
dentro tutti i miei vestiti, i miei trucchi, le mie scarpe e dentro anche un portalistino con tutti i fogli
che mi servivano per compilare le pagine relative all'Hotel in questione con tutti i posti che sono
andata a vedere e a provare : L'avrei consigliato, sicuramente, a tutti.
L'aereo sarebbe partito alle tre e mezza del pomeriggio e non sapevo come salutare Yamato.
Avete mai provato quella sensazione che non sai cosa fare? Cioè non sai come salutare una persona
a te importante per poi andartene lontano di chilometri o chissà da lui? Io si, proprio in quel momento.
Non mancava molto dall'ora "x" e mi aveva chiamato Ametist per chiedermi come stavo, quindi
avevamo chiaccherato una bella mezz'oretta, le avevo promesso che ci saremmo sentite spesso
non la lasciavo di certo da sola, mi sarebbe venuta a trovare e si aspettava che io durante l'anno
sarei ritornata lì. Sicuramente ci sarei tornata, mi sentivo a mio agio lì e di certo non mi sarei fatta
scappare l'occasione di tornare nel mio Paradiso. Si era messa a lacrimare perchè non avrebbe
voluto che io me ne andassi ma purtroppo dovevo e non avevo altra scelta e le avevo spiegato tutto.
Dopo la mia chiamata un pò malinconica avevo sentito qualcuno che bussava alla porta della mia camera,
chi poteva mai essere? Andata lentamente ad aprire mi ero ritrovata Yamato con un mazzo di rose rosse
che mi invitava a fare pranzo insieme a lui visto che era il nostro ultimo giorno da passare insieme. Mi avrebbe
accompagnato lui all'areoporto così avrebbe potuto salutarmi per bene.
Mi aveva portato in una bellissima Gelateria a prendermi un cono gigante, chissene frega della dieta mi ero
detta e avevo fatto una passeggiata con lui, dietro ovviamente avevo la mia valigia così non dovevo tornare
in camera a prenderla che ci avrei messo troppo tempo. Eravamo andati in quel parco dove eravamo usciti
la prima volta ed era sempre bellissimo e ben curato. Stavo lacrimando ma cercavo di non farlo vedere.
Yamato:" Stai lacrimando, Nadia?"
Oddio, mi aveva visto? Non potevo nascondere i miei sentimenti perchè lo si vedevano attraverso i miei
occhi violetti.
Nadia:" Si, perchè questo posto è davvero bellissimo e non vorrei lasciarlo..."
Yamato:" Ci potrai tornare appena potrai, questo posto è sempre restato così... Mi mancherai."
Mi aveva abbracciato calorosamente e io potevo sentire il profumo del suo collo così invitante,
sensuale e bello. Guardando, successivamente, l'orologio mi ero accorta che si stava facendo tardi
quindi avevo chiamato un Taxy ed eravamo così partiti per arrivare all'areoporto. Una volta lì, avevo
guardato i biglietti per trovare il Gate giusto e per fortuna ero arrivata con 10 minuti di anticipo e quindi mi ero
rilassata nelle sedie di lì. Ma i minuti erano passati in fretta e dovevo già andatare nell'areo, avevo baciato
appassionatamente Yamato e la mano di lui non voleva lasciarmi andare perchè stava lacrimando ma l'avevo
consolato che appena sarei arrivata l'avrei chiamato di certo, quindi aveva lasciato la mia mano e io avevo preso
l'aereo appena in tempo. Così sono arrivata di mattina presto a casa, talmente stanca che non avevo neanche
tolto le robe dentro alla valigia, mi ero messa nel letto a dormire. Il giorno dopo la mia vita aveva ripreso il
mio stesso ritmo e mi sentivo sia con Yamato che con Ametist e avevo rivisto anche i miei migliori amici del
posto dei quali avevo informato di tutto.

Un giorno, però, una chiamata di Yamato sembrava normalissima...
Yamato:" Ehi, come stai amore?"
Nadia:" Tutto bene e te, amore?"
Yamato:" Tutto bene, girati..."
Nadia:" Perchè? Sono in Corso Alfio e sto tornando a casa.."
Yamato:" Girati, fidati di me."
Nadia:" Non mi dire..."
Mi ero girata ed effettimamente c'era lui dietro di me, senza far
aspettare dei minuti preziosi sono andata ad abbracciarlo e a baciarlo, sentivo che
tutto era apposto che stava andando tutto benissimo ma... perchè si trovava qui?
Alla fine mi aveva spiegato che si trovava lì perchè aveva deciso di vivere insieme a me e
che la malattia di sua sorella stava sparendo perchè aveva già dato tanti soldi e aveva convinto
i suoi a sborsare qualcosa per permettergli di venire qui da me. Ero così contenta che tutto si fosse
risolto, peccato che non poteva più lavorare nell'Hotel. Ma si sarebbe trovato qualcosa in Città.
La nostra vita insieme stava solo incominciando, un mese dopo ci eravamo sposati e lui aveva
un lavoro in genere di affari presso la K-Collaborations che era una delle più famose.
Adesso? Adesso siamo ancora insieme e abbiamo due bellissimi bambini, un maschio Kise
e una femmina Elen. Saremo insieme per sempre, oltre l'eternità <3 .

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Spero tanto vi sia piaciuta questa storia <3
Ovviamente anche la fine :) Anche se non sapevo come farla (?)
Penso che sia un dilemma di tutti gli scrittori diciamo non saper come
finire una storia xD Anzi, mi sa che è solo mio TWT
Grazie mille, ancora, a tutti per chi ha seguito la storia :)
Jaanaaaa <3 <3
GrimmEspada03

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1443162