Fall in love.

di lukesmoves
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ice cream cone. ***
Capitolo 2: *** And let me kiss you. ***
Capitolo 3: *** Confidences. ***



Capitolo 1
*** Ice cream cone. ***



Mentre dormo beatamente sento qualcosa di umido che mi bagna la faccia. Apro di scatto gli occhi e mi ritrovo lui: il mio cane,Pit. 
Lo lancio via dalla mia pancia e tiro giù tutti i santi vedendo la sveglia che segnava le 9 e mezzo del mattino,di sabato. Lo avrei ammazzato più tardi, prima avevo bisogno di energie. Indosso le mie pantofole con il panda gigante sopra e scendo le scale che portano alla cucina. Prendo una tazza e ci verso mezza bottiglia di latte:si,io amo il latte. 
Mentre inzuppo i biscotti prendo il giornale che mio padre stava leggendo poco fa. Sfoglio le pagine una ad una e non trovo molte belle notizie. Solo una mi lascia sbalordita e mi fa sussultare: hanno abolito gli skateboard dentro le scuole della mia città! 
"MA STIAMO SCHERZANDO?" urlo sbattendo il pugno sul tavolo e facendo saltare la scatola dei biscotti. Salgo le scale sbattendo i piedi per terra e corro nella mia camera.Prendo il telefono e pubblico su facebook la pessima notizia. Poi lascio cadere il telefono sul letto e penso a mille modi per uccidere il mio stupido cane.
Mi viene in mente di uscire dato che è una bella giornata. Mi alzo in piedi,apro i cassetti e prendo un paio di jeans e una canottiera nera. Mi vesto velocemente e faccio una bella coda.Poi prendo il bellissimo giacchetto che mi hanno regalato per il compleanno e scendo di nuovo le scale. In cucina c'è mia madre Stacy e mio padre Emile. 
"bella ma,bella pa!" dico facendo cenno che sto uscendo.
"ciao tesoruccio" dice mamma.
"ciao coccolina coccolosa" dice papà.
COCCOLINA COCCOLOSA? penso mentre esco e prendo lo skate che si trova appena fuori la porta. Ma che razza di soprannome è? manco fossi un panda,vabbè.
Poggio a terra lo skateboard e inizio a scivolare nell'aria,poi becco un sasso e cado. Ups,che imbecille. 
"cazzo di asfalto di merda c'è qui?"
"ti sei fatta male bellezza?" dice una voce perfettina del cazzo da ragazzino. Alzo lo sguardo e c'è un ragazzo da stupro davanti ai miei occhi. 
"tutto apposto,grazie!" 
"come ti chiami?"
"Johanna,tu?"
"Conor".
Conor... ma che nomi di merda danno da queste parti? che mi rappresenta il nome Conor? un cono gelato uscito male? 
"mi fai provare lo skate?"
"no."
"perché?" 
"è mio!" dico andandomene. 
Lui mi ferma e mi supplica,ma io lo evito e sfreccio via.
Arrivo nei pressi del parco quando noto dietro di me lo stesso cono gelato di prima che correva affannato, Conor. Adesso sembrava gelato alla fragola per quanto era rosso dalla stanchezza! 
"senti,non è che mi potresti indicare una fontanella da queste parti?" dice ansimando.
"mi hai scambiato per un navigatore satellitare?" 
"sto morendo,per favore!"
"uff,è laggiù!" lo accompagno. 
Lui beve. Passano due minuti ed è ancora lì a tracannare acqua dalla fontanella. La finirà se continua di questo passo! Finalmente smette di bere, si asciuga la bocca e mi richiede per l'ennesima volta:
"adesso mi fai fare un giro?" 
"ancora continui? FINISCILA!"
"ti prego" piagnucola con la faccia da cucciolo.
"oook,se proprio insisti." dico scendendo dallo skate. 
Mi siedo su una panchina e lo guardo salire. Fa due passi,poi si blocca di scatto e cade a faccia in giù. Piangevo,giuro, stavo morendo dal ridere. Mi alzo e gli corro incontro. Lui mi prende la mano e si alza. Pensavo mi mandasse a quel paese, invece mi sbagliavo. È un ragazzo perfettino,quelli odiosi che regalano le mele ai prof. 
"tutto a posto gelatino?"
"gelatino?"
"uh,si,il tuo nome mi ricorda un cono gelato!"
"tu hai problemi mentali"
"ha parlato il ragazzo che mi è corso dietro per provare uno skate e per poi caderci!" scoppio in una risata rumorosa. 
"ah ah ah"
"ti sei fatto male cucciolotto?" gli dico facendo la voce della mamma preoccupata. "fai vedere alla mammina" scherzo.
Lui alza i tacchi e se ne va a sedersi su una panchina. Io mi avvicino e gli chiedo scusa. Ma che cosa avevo fatto? io sono Johanna Sims e non chiedo mai scusa a nessuno. 
Già,sono una diciassettenne, alta con i capelli mossi e lunghi, biondi con le ciocche finali color fucsia acceso.
Non sono una 'maschiaccia',ma non amo vestirmi elegante. Un paio di jeans e una t-shirt sono più che sufficienti per essere carina secondo me. Sono una che non bada a ciò che dice la gente,che non gliene frega se è truccata male oppure bene. Per non parlare dell'amore; io e l'amore siamo come cane e gatto,come acqua e coca cola. Non andiamo bene insieme, così cerco di evitare ogni flirt.
Il ragazzo che ho davanti,Conor, è un giovanotto, un po' antiquato, con i capelli color piscio e gli occhi azzurrissimi. alto e magro, mortacci sua,è un figo. Ma io e lui non possiamo avere feeling. 
"ti siedi qui?"
"scusa,il mio cane ha le emorroidi e lo devo portare da uno psicologo per cani"
"oh mi dispiace per il tuo cane" dice. era uno scherzo spero? non posso credere che abbia abboccato alla storia del cane con le emorroidi. Non è poi così tanto furbo allora! Mi siedo accanto a lui.
"bene,ti va se ci conosciamo un po'?"
"come ti pare" rispondo secca.
"come ti chiami?"
"Johanna Sims,tu?"
"Conor Paul Maynard" ridacchio a quella risposta. Conor Paul. Ma che nome è? Se già Conor mi sembrava un nome strano figuriamoci Paul!
"quanti anni hai?"
"17,tu?" chiedo. "scommetto 81" sussurro a bassa voce.
"17 anche io. Sei fidanzata?"
"si".
"davvero? con chi?"
"con una persona speciale vuoi sapere il nome?"
"sisi...chi?" chiede curioso.
"STO CAZZO" scoppio a ridere. Lui invece ci rimane male. 
"io si invece!"
"quando?"
"quasi due mesi fa,è bellissima! Una biondina con gli occhi azzur..." lo fermo.
"No,aspetta. Ma quando te l'ho chiesto?" rido di nuovo. 
"vaffanculo" sputa.
"tvb anche io"
"mi vuoi bene?"
"no,ti voglio bastonare. Scusa, dovevo farlo, mi hai preparato la battuta. non volevo,davvero!" ridacchio.
"va beh" dice controllando il messaggio che gli è appena arrivato.
Sarà la mammina preoccupata per dove è il suo cucciolotto. Invece è la sua ragazza che gli scrive che lo ama. Che dolce,quasi quasi mi fa venire le carie ai denti. Per precauzione dalla tasca del giubbotto tiro fuori un pacchetto di gomme: le Mentadent. Dicono che per evitare le carie sono micidiali. 
Lui sorride alla vista del messaggio. È una cosa dolce però! Poi alza lo sguardo e mi rivolge altre domande stupide come ad esempio qual'è il mio colore preferito o la mia materia preferita.
Gira la testa e vede qualcosa che non si aspettava perché inarca le sopracciglia. Seguo il suo sguardo oltre la fontana del parco e mi accorgo di due ragazzi che si stanno baciando appassionatamente. 
"MA MA È LA MIA RAGAZZA QUELLA" piagnucola.
"ma chi,quella che si sta sbaciucchiando con quel fregno?" 
"purtroppo si" 
"uh,mi dispiace"
"posso chiederti un favore?"
"no."
"grazie. allora,devi aiutar... aspetta, hai detto no?"
"già! dai scherzo,spara" 
"allora,devi aiutarmi a fingere di avere un'amante. baciami"
"ASOC? ON" 
"che cosa hai detto?"
Lo so,quando sono sbalordita dico le parole al contrario. Ad esempio 'cono gelato' lo dico 'onoc otaleg'. Ma mi viene naturale eh.
"ho detto: COSA? NO." traduco. 
"ti prego! passiamo davanti a loro per mano e poi ci diamo un bacetto!"
"accetto la mano,ma il bacetto no!" annuisce.
Ci alziamo in piedi, Conor mi prende la mano e la stringe. Le intrecciamo e camminiamo davanti alla coppia che ci guarda. Poi mi fermo quasi davanti a loro, prendo il viso di Conor tra le mani e lo bacio. La ragazza scoppia e ci viene a separare. Uao,è stato bellissimo! chi sa se è stato così anche per Conor.
I due litigano per cinque minuti,poi sento Conor dire: È FINITA. Lei alza i tacchi,prende la borsa e il suo amante e se ne va. Conor torna da me e mi ringrazia.
"torniamo a casa?"
"ok" annuisco.

Mentre camminiamo Conor mi chiede il motivo per cui io lo abbia baciato poco prima.
"bho,me lo avevi chiesto tu" butto lì.
"ma tu mi avevi detto che non lo avresti fatto"
"e invece l'ho fatto,problemi?"
"no no,è stato bellissimo! se ti va possiamo rifarlo milioni di volte"
"ma che hai dei canguri in prognosi riservata dentro al tuo cervello vuoto?"
"idiota" ride.

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Capitolo 2
*** And let me kiss you. ***


Quel ragazzo mi intriga molto. Cioè,nessun sano di mente sarebbe corso dietro ad una persona per provare il suo skateboard,e nessuno si sarebbe vendicato in quel modo con la ragazza che lo aveva appena tradito.
Bene,detto questo conosco alcune cose su questo ragazzo:
       ·  è un cono gelato.
       ·  parla troppo.
       ·  ha molta sete.
       ·  e ha dei grilli al posto del cervello.
 
La mattina seguente mi sveglio molto tranquilla,con l'intento di andare a fare un giro in skate,come mio solito durante tutte le domeniche. Scendo le scale che portano alla cucina e trovo mia madre che sistema un centinaio di panini dentro una borsa. Brutto segno; inizio a preoccuparmi. Quando mia madre prepara panini vuol dire che andiamo da qualche parte che io odio,tipo al campeggio.
"a mà,perchè prepari panini? Devi dar da mangiare ai milioni di uccellini che stanno nel giardino spero!"
"ihihi,no sciocchina" sorride.
La sua risata malefica: sembra un cavallo in calore quando fa così.
"dobbiamo andare al campeggio,sei supercontenta vero tesoruccio?"
LO SAPEVO. Ero più che sicura che avrebbe pronunciato la parola 'campeggio'. Io ho sempre odiato il campeggio. Ho milioni di motivi per odiarlo. Inanzitutto odio dormire in tenda,è troppo scomoda. Seconda cosa mi fanno ribrezzo gli animali tipo zanzare,api o mosche. Terza cosa,non sai chi aspettarti davanti. La settimana scorsa siamo andati due giorni in campeggio e accanto alla nostra tenda erano arrivate altre persone. In particolare ce n'era uno,un grassone che amava mangiare salsicce bruciate. Stava tutto il giorno a cuocere e bruciacchiare salsicce e nella nostra tenda arrivava l'odore. Poi russava di continuo. Ad un certo punto mi ritrovo davanti suo figlio. Una palla di lardo piena di brufoli a cui puzzava l'alito. Sembrava un rospo con il morbo di Parkinson,non potete capire che schifo.
"mi fa schifo il campeggio mamma!" grido.
"dai,ti piacerà. E poi saremo via solo oggi e domani!"
"troppo tempo. E poi non posso,domani devo andare assolutamente a scuola,ho la verifica di matematica!" mento.
"dai cucciolotta,non te n’è mai importato nulla della scuola,figuriamoci delle verifiche di matematica" ridacchia mio padre.
 
Salgo in macchina controvoglia,con una borsa sotto i piedi,la tenda dietro la schiena e ottocento borsette accanto a me. Sembravo un cagnolino in una scatola di cartone.
Arriviamo dopo un'oretta e mia madre mi dice,prima di scendere dalla macchina:
"ci sarà anche un ragazzo della tua età,ti divertirai,sono sicurissima tesoruccio!"
"certo certo..."
 
Ci accampiamo in pochi minuti e io mi butto nel mio sacco a pelo e leggo un libro intitolato: Come sfuggire ai genitori rompipalle. Era perfetto per me.
Ad un tratto sento mia madre ridere da cavallo,e mio padre seguirla a ruota. Stavano chiacchierando con delle altre persone. Poi sento aprirsi la tenda.
"ehi bellezza" dice qualcuno. Abbasso di poco il libro per controllare e sgrano gli occhi.
"cazzo fai qui cono gelato?" dico rivolgendomi a Conor.
"sono venuto a trovarti,mio padre gioca a golf con il tuo. Che coincidenza!"
"non la chiamerei coincidenza,ma sfiga". Uuuh,questa brucia. Conor si sdraia accanto a me, ma io mi scanso e vado a sbattere la testa contro un bastone della tenda che si rompe e si affloscia su di noi. Tanto lavoro sprecato!
"guarda che hai fatto! Tutta colpa tua! Ma sei matto?" urlo contro Conor.
"oddio,veramente io non ho fatto nulla,sei stata tu!"
"certo,diamo sempre la colpa ai più piccoli!" faccio la faccia arrabbiata.
"ok,hai ragione è colpa mia" ammette,ridacchiando sotto i baffi.
"adesso dove dormirò?" sbuffo
"con la tua mamma e il tuo papà. Io amo dormire con i miei genitori,il loro letto è caldo". a ruota lo imito facendo la vocina da foca che sta per avere un attacco di cuore. Sembra un bambino di sei anni. Davvero dorme con i genitori e non se ne vergogna?
"ci dormi tu con i tuoi. Non a caso sto leggendo questo libro" gli mostro la copertina.
"cosa? non puoi leggere questi libri non educativi!" mi attacca.
"oh,mi scusi signor cocco di mamma. Comunque ho un'idea,tu dormi a terra o dalla tua mammina e io mi prendo la tua tenda,sei d’accordo?"
"no! la tenda è solo mia"
"è solo colpa tua se non posso dormire nella mia,quindi dormirò nella tua tenda,con o senza il tuo permesso" sbotto.
"ok ok. Ho un'altra idea,perchè non dormiamo insieme?"
"ASOC?"
"no,ti prego non ricominciare a parlare strano come ieri,la mia era solo una domanda"
"COSA? Non ci penso proprio" traduco.
"bhe,vedremo. Sono sicuro che stasera dormiremo insieme,scommetti?"
"no,non scommetto con te"
"dì la verità,ti piacerebbe dormire con me è?" dice in tono sarcastico.
"certo,come mi piacerebbe trovarmi in un'arena inseguita da tori rabbiosi e vestita di rosso" ridacchio.
 
Si fa sera,così decidiamo di accendere il fuoco e cucinarci marshmallow.
Io ne ingurgito cinque o sei in meno di un minuto,e Conor mi guarda strano. Poi mia madre annuncia:
"hanno chiamato da casa,e c'è un problema con tua zia Polly. Dobbiamo tornare a casa" DDDAJE. Non vedevo l'ora. Mi alzo e inizio a saltellare qua e là e ballare la conga,poi mia madre aggiunge:
"aspetta,cosa hai capito,io e tuo padre andiamo via,tu rimani qui!"
Per quale cazzomerdaculo di motivo mi lasciano qui?
"MAMMA,NON PUOI FARMI QUESTO. Portatemi con voi,vi prego,vi scongiuro!" supplico in ginocchio piagniucolando.
"no,è una cosa da grandi tesoro. Tu rimani qui con la famiglia Maynard,sei contenta?"
"no,mai e poi mai"
"daaaai,ti divertirai con noi" dice sorridendo Helen, la madre di Conor,una di quelle donne che non si stanno mai zitte,nemmeno se non c'è nulla da dire,loro aprono bocca.
 
Sono costretta ad accettare la proposta di rimanere qui con loro,ma me ne pento appena il fratello più piccolo di Conor,Jack,mi rivolge la parola. Ha due anni meno di noi,quindi 15,e spudoratamente ci prova con me.
"ehi bellezza della natura. Ti sei fatta male?"
"dddove? oddio,mi esce sangue?" dico scandalizzata.
"no,ti sei fatta male cadendo da una stella?" Oddio,squallida questa.
"uhm. Scusa,ma non sei il mio tipo" butto lì.
"ti va se ci sbaciucchiamo un po’?"
"ma sei matto? ti ha dato di volta il cervello?" risponde Conor arrabbiato "scusalo" dice infine.
 
Io e Conor facciamo una passeggiata in mezzo ai boschi del campeggio. Rimaniamo in silenzio per un po’,e poi apre un discorso:
"io ti interesso?"
"ma come ti vengono in mente queste cose?"
"quindi non ti interesso?"
"no!"
"sicura? a me pare il contrario"
"senti" lo fermo "tu non mi interessi e non mi interesserai mai per tutto il resto della mia vita, sei un cocco di mamma del cavolo e sei anche brutto" rispondo rude
"ah,io sarei brutto? e tu,con quegli occhi da cerbiatta morta saresti carina?"
"almeno sono meglio di te,che sei un panda a cui hanno appena asportato il cervello dal cranio" dico avvicinandomi a lui per fargli sentire meglio i miei sonori insulti.
"certo certo,sono io quello che non ha cervello! Ricordiamo al mondo chi è che ha rotto la sua tenda... questa persona qui! EHI MONDO,JOHANNA SIMS HA ROTTO LA SUA TENDA! Sei contenta?" urla per farsi sentire dagli altri campeggiatori.
"Sei solo uno stupido,brutto,insolente,rozzo,cretino,idiota,stronzo,cattivo,bastardo ragaz..." non riesco a finire la frase che lui mi prende i fianchi e mi avvicina a se.
"CCCHE COSA STAI FACENDO?"
"sto per baciarti"
"IMRAICAB?" dico,parlando al contrario come mio solito quando sono stupita.
"traduci,please" ridacchia
"VUOI BACIARMI?"
"magari..." avvicina la sua faccia alla mia.





SALVE BELLEZZE**
alluora,ho deciso di pubblicare subito il secondo capitolo 
per farvi capire meglio la storia,e perchè ho visto che vi piace.
Sia santificato il Signore,grazie per le vostre recensioni.


                                                                           -francesca xxx

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Capitolo 3
*** Confidences. ***


Mentre si avvicina sempre di più io mi perdo nei suoi occhi. Io non sono mai stata innamorata davvero,perciò non so cosa si prova quando lo si è. Delle mie amiche mi hanno detto che è una sensazione stupenda ma anche difficile da gestire,perché quando lo guardi negli occhi, ammiri il suo sorriso, non riesci più a capire nulla e senti le farfalle nello stomaco. 
Ah,posso stare tranquilla almeno,non sento niente nello stomaco a parte la carne di prima che sale e scende nella mia pancia. Però non sono pronta a vivere un’esperienza del genere. Cioè,io e lui ci siamo conosciuti ieri, e già sente il bisogno di baciarmi o la voglia di farlo? Beh che anche io l’ho baciato,ma era una cosa fatta a posta, era una cosa finta,non sentita. Forse ha frainteso i miei sentimenti. 
Quando chiude gli occhi e posa le sue mani sulle mie guance non posso fare a meno di sussultare.
Cerco invano di trattenere le risate,ma non ci riesco, la sua faccia mi fa scoppiare a ridere. Sembra un incrocio tra un canguro che ha appena fatto a botte e un alieno. Quindi scoppio a ridere e mi allontano di un passo dalla faccia di Conor. 
“oddio,scusa, non l’ho fatto a posta,ma la tua faccia mi ha fatto morire dal ridere!”
“me ne sono accorto. Grazie eh…” dice arrabbiato
“ehi,scusami, lo sai che ho qualche problemino a controllare le emozioni!”
“devi fare esercizio però,così fai rimanere male la gente..” dice allontanandosi e scendendo dalla collinetta su cui ci trovavamo. 
 
Davvero,questa volta sono stata una stupida. Come ho potuto fare una cosa del genere? Lui c’è rimasto male… mi dispiace. 
Mi metto a correre per raggiungerlo,ma evidentemente non mi rendo conto che il prato è scivoloso, quindi come mio solito inciampo e prendo una storta. Cerco di rialzarmi e continuare a correre, ma il dolore lancinante al piede mi fa fermare e accasciarmi a terra. Prendo la caviglia tra le mani e la stringo forte cacciando un urletto. Conor si gira di scatto,e nel vedermi a terra si blocca e mi corre incontro.
“cosa ti è successo? Oddio,fammi vedere? Come hai fatto? Aspetta ti fa male se faccio così?” chiede preoccupato. 
“Si…AHII!” 
“scusa” dice prendendomi in braccio e portandomi verso la tenda
 
Mi fa sdraiare e mi toglie la scarpa. Analizza la caviglia e comincia a girarla a destra e a sinistra per vedere dove fa più male. Poi si alza, apre una borsa e ne tira fuori un kit pronto soccorso. Estrae una fasciatura e la stringe intorno alla mia caviglia dolorante. 
“sei una broccola”
“non è vero”
“si che lo sei”
“smettila! Mi fai stare ancora peggio” sbotto
“ah,mi dispiace carciofa”
 
Mi aiuta ad alzarmi e mi accompagna nella sua tenda. Apre il sacco a pelo e mi fa accomodare,poi mi dice: 
“dalla diagnosi della sua caviglia signora Sims,non abbiamo ricavato niente. Insomma,non credo ci sia nulla di rotto,deve solo stare al riposo qualche giorno” facendo la voce del dottore
“uhm,ok,grazie signor dottore” ridacchio.
Detto questo mi sorride e esce dalla tenda richiudendola. Mi sta facendo dormire nella sua tenda?! Sono riuscita a vincere la scommessa,muahaha. Aspetta,lui dove dormirà? 
Mi accoccolo dentro al sacco a pelo caldo che ha il profumo di Conor. Cerco di chiudere gli occhi, ma non riesco a dormire, e se rimango sdraiata senza dormire inizio a pensare, quindi decido di alzarmi.
Esco con la faccia fuori dalla tenda e lo vedo seduto su un tronco davanti al fuoco, con una coperta sulle spalle. Arrivo accanto a lui zoppicando e mi siedo intorno al fuoco. 
“e-e-ehi,dove vai? D-d-devi stare al letto! S-s-sbrigati che fa freddo”
“e tu che fai qui? Sei rimasto senza tenda?”
“M-MA NOO,STO SOLO PROVANDO A VIVERE CON I PINGUINI”  
“dai fai il serio! Che fai qui?”
“n-n-nulla,rimango qui a controllare il f-f-fuoco”
“ma tu stai tremando! Vieni dentro!” lo faccio alzare e zoppicando lo accompagno dentro la tenda.
 
Si siede accanto al sacco a pelo,ma io lo faccio sdraiare dentro per farlo stare al caldo. Poi prendo una borraccia con del brodo e lo verso in una ciotola. Lui mangia e si riscalda, poi la posa e mi fa spazio nel sacco a pelo. 
“no,mettiti tu!”
“c’è posto per tutti e due,vieni dai” si scansa ancora un poco.
 
Io mi sdraio accanto a lui e mi accoccolo sul suo petto,con la testa poco sotto la sua spalla. 
Stiamo in silenzio mentre lui mi tocca le punte dei capelli e le districa lentamente,poi parla.
“scusa se ho voluto baciarti,forse è stato troppo affrettato”
“fa nulla. Anche io penso che stiamo correndo troppo!”
“in effetti ci siamo conosciuti solo ieri! Allora,in campo di ragazzi come va?”
“male”
“come mai?”
“non sono mai stata innamorata” ammetto
“beh,ti succederà prima o poi. È una sensazione bellissima,fidati”
“tu sei mai stato innamorato?”
“si. Una volta”
“chi è? La ragazza di ieri?”
“no,lei non la amavo”
“allora chi?”
“una ragazza”
“si può sapere il nome?”
“si,il suo nome è Eleanor”
“non l’ho mai vista,abita vicino da noi?”
“si,abitava”
“si è trasferita?”
“è andata via!”
“mi dispiace”
“io la amavo”
“va beh,la rivedrai fidati” a queste parole una lacrima scende sul suo viso.
“è morta” sussurra.
“cosa?”
“lei è morta” 
“oddio mio,mi dispiace! s-s-scusa,non lo sapevo”
“fa nulla. Ricordarla mi fa bene” accenna un sorriso.
“vuoi parlarmi di lei?” 
“ssi,se non ti dispiace”
“no,figurati! Quanti anni aveva?”
“la nostra età”
“come era fatta?”
“era stupenda,bionda,con gli occhi azzurri come i miei”
“quando l’hai conosciuta?”
“la conosco da quando avevo due anni,è sempre stata la mia migliore amica”
“siete mai stati insieme?”
“oh si,due anni fa siamo stati insieme tutto l’anno. È stato bellissimo quel periodo!”
“e q-quando è m-m-morta?”
“alla fine dell’anno scorso”
“come?”
“ha avuto un incidente d’auto,era con il suo nuovo fidanzato e avevamo appena litigato. Lui era ubriaco e lei era uscita con lui per rinfacciarmelo”
“dio,mi dispiace troppo!”
“anche a me”
“vuoi un abbraccio?”
“si,ti prego”




 
Oilà.
Sssssalve a tutti. 
come va? io tutto a posto:) 
grazie per le recenzioni positive,siete stupendi!
anyway,vi mando un bacio e ci vediamo al prossimo capitolo OuO

                                                                                    -francesca xx

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