Game over... Or not

di marinrin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Game over ***
Capitolo 2: *** Or not ***



Capitolo 1
*** Game over ***





Sorrido e volgo il mio sguardo verso il cielo.
Ha da poco smesso di nevicare.
Le nubi, scure e dense, si sono diradate, facendo posto allo splendido rosso brillante del tramonto e ai bagliori rosati e arancionciastri delle nuvolette più piccole che, viste da lontano, somigliano a piccoli ciuffi di panna montata.
Il sole invece, sta oramai per terminare il ciclo della giornata, cominciando a tramontare e a sparire dietro le montagne.
Le miei iridi verdi sembrano perdersi in quel rosso…
Un rosso brillante e denso, con quel pizzico di sfumatura scurastra che lo fa tanto somigliare al sangue…
Al mio sangue per la precisione.
Con la scomparsa del sole, svanirò finalmente anch’io.
In pochi giorni ho perso tutte le mie speranze ed i miei sogni.
Ed ora ne pago il prezzo…
Sospiro nuovamente.
Io posso, anzi no, devo trovare la forza di svolgere questa mia azione.
Non sono una codarda e non ho intenzione di esserlo. Mai più almeno.
Forse, se mi fossi dichiarata anni fa, ora non sarei in questa orribile situazione.
Mi sento una fallita. Non merito di vivere.
Ho aspettato così tanto tempo per rivederti e, alla prima occasione, ho preso l’aereo per raggiungerti.
Ho abbandonato tutto quello che avevo per tornare da te…
Il più grande errore della mia vita. Non sarei mai dovuta venire in America.
Appena scesa dall’aeroporto, ad accogliermi c’era il tuo dolce sorriso ed io, come al solito, avevo acquistato un colorito rossastro.

< Che bello essere tornata in America >

Ti dicevo mentre camminavamo lungo il vialetto in cui giocavamo da piccoli. Il mio tono era un misto tra l’imbarazzo e la felicità, ma non solo per essere tornata nel paese della mia infanzia... Ti avevo al mio fianco e a me questo bastava.
E tu, naturalmente, non l’hai compreso.
Avevo affittato un grazioso appartamento sai? Per non parlare del bel vestito che avevo comprato per uscire con te la sera.
Avevo programmato tutto, volevo essere il più carina possibile.
Poi la notizia che mi ha distrutto l’esistenza a soli tre giorni dal mio arrivo.

< Io e Rika ci sposiamo >

Un colpo al cuore che ha ridotto in frantumi il mio spirito.
Ora sono un corpo senza anima. E la colpa è solo mia.
Mi sono recata al parco dove giocavamo prima del tuo incidente.
È tutto come un tempo.
L’erba è interamente coperta da una coltre biancastra.
La neve è alta almeno due o tre centimetri.
Attualmente, sono davanti all’albero dove avevo inciso le mie iniziali ed un simbolo a forma di pallone da calcio.
Sul ramo alto è ancora legata la corda dell’altalena che sta ora oscillando leggermente.
Quanti ricordi…
E pensare che alla fine ti ho rivelato di amarti… Tu però non mi hai mai dato risposta. Non ti importa di me, lo so.
Mi dondolo un po’, beandomi della leggera brezza che inevitabilmente irrigidisce ogni mio muscolo.
Le lacrime cominciano a solcare le mie guance rosee e scendono imperterrite mentre io mi limito a singhiozzare e a sfogare tutto il mio dolore. Rimango così per qualche minuto e poi, con uno scatto veloce, ritorno in posizione eretta.
Dalla mia borsettina nera tiro fuori un pugnale dal manico dorato.
Prendo un respiro e punto l’arma all’altezza del cuore.

< Un colpo secco >

Continuo a ripetermi tra i singhiozzi che, mano a mano, si fanno più forti.
Il sole è sparito e il blu comincia a farsi strada tra il rosso del cielo creando svariate sfumature.
È giunta l’ora.

“Finalmente troverò la pace..
Troverò la vita nella morte”


E con questi pensieri, l’arma si conficca nel mio torace, penetrando la mia morbida pelle e facendosi strada verso l’organo vitale. Il mio corpo cade con un botto leggero sullo strato biancastro mentre la candida neve, acquista un colore rosso intenso.
Sorrido e fisso la coltre ancora per un po’. Il dolore è fortissimo ma neanche minimamente paragonabile a quello che mi ha inflitto il tuo silenzio di fronte alle mie parole Ichinose.
Guardo intensamente l’arma della mia “felicità” che con un tonfo ha raggiunto le mie spoglie sulla neve rossa, tingendosi nuovamente di questo colore che ha rappresentato la mia fine.
Volgo il mio sguardo verso il cielo, o almeno tento, visto che il mio corpo non risponde più ai comandi.
Il dolore al petto ormai è quasi sparito e le palpebre si fanno pesanti.
Ho sempre amato la notte…
Le stelle mi ricordano la gioia dei tuoi occhi.
Ridacchio un po’ pensandoti e immaginando Rika cadere all’altare.
Non voglio andarmene piangendo.

< Ricordati che ti amo Ichinose >

Sussurro con l’ultimo spiraglio di vita, mentre i miei respiri si fanno deboli.
Poi però sento la tua voce chiamarmi, le tue urla e, per la prima volta, le tue lacrime.
Sento tue le mani afferrarmi la testa, tentare di farmi reagire e il rumore del telefono mentre chiami l’ambulanza. Chissà come facevi a sapere dov’ero.

< Aki! Aki.. Non lasciarmi ti prego! Io… Io… Ti amo >

Ti sento dire tra i singhiozzi.
Con la poca forza che mi è rimasta riesco a guardare un’ultima volta il tuo volto arrossato.
Poi il nulla. Le mie palpebre si sono serrate.
Almeno sparirò da questo mondo con la persona che amo al mio fianco.
Mi dispiace.
Troppo tardi Kazuya.
Ti amerò per sempre… Ti aspetterò… Promesso.
Un’ultima lacrima solca il mio viso sereno.
Addio…

Game over Ichinose.



Or not…




Angolo della tipa(?) da eliminare

Si.. Sono depreeeessaaaa T^T
IO sono fatta così..
Quando sono triste scrivo fic allegre, quando sono allegra scrivo fic malinconiche e quando sono depressa scrivo.. ehm.. queste fic drammatiche.
Possibile che la Bakità(???) del mio cervello arrivi a tanto?
Si, se la scuola rompe e ti senti uno schifo *^*
Tuttavia non me la sentivo di lasciarla senza un lieto fine.. non posso u.u
Ho appena rovinato la mia coppia preferitaaa! Questa non sono io! Non posso essere io!
Tenma= E invece lo sei!
Io= Nooooooooo!
Ed ora il via alle sedie(?) e chi più ne ha più ne metta!
Un kiss
Mary


PS: PROMETTO IL LIETO FINE U_U

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Capitolo 2
*** Or not ***


           Or Not~~
 

 
 
 
Sollevo lentamente le palpebre e, velocemente, rivelo le mie iridi smeraldo.
Mi  tiro immediatamente a sedere sul letto matrimoniale che, da quel che ho notato, è completamente disfatto.
Le lenzuola sono totalmente stropicciate e, stranamente, il piumone è accasciato sul pavimento.
Osservo la stanza con occhi pressoché sgranati. Un sogno… Anzi un incubo.
Mi stiracchio e sbadiglio sonoramente per poi, con sorpresa, accorgermi di una piccola figura  accanto a me.
Scosto leggermente le coperte ritrovando una testolina dalla capigliatura verdina , tendente al castano, che poco dopo si alza leggermente.
La mia bambina, di quattro anni, schiude  i suoi occhioni cenere per poi strofinarseli leggermente con le piccole manine che, candide e morbide, sono piuttosto calde.
< Buon giorno mamma > Sussurra con un tono di voce estremamente basso il quale, ovviamente, mi fa intuire che è ancora mezza addormentata.
< Buon giorno Yumeko > Le sussurro scompigliandole, anche se leggermente, i suoi capelli.
 Lei sbuffa e ridacchia per poi abbracciarmi forte mentre io, lentamente,  le do un leggero bacio sulla fronte.
Intanto un profumo,  dolce e inebriante,  di cornetti e cioccolata calda,  inizia a diffondersi .
< Ma guarda un po’ chi è rimasto a casa oggi… > Dico scherzando con Yumeko che scoppia in una leggera risata per poi alzarsi dal letto.
Intanto, con passo leggero, un’altra figura, stavolta maschile, entra nella stanza con in mano un vassoio che, stracarico di roba di qualsiasi tipo, oscilla leggermente. Ho la vaga impressione che presto mi toccherà pulire…
Sorrido, anzi sghignazzo, osservandone l’ abbigliamento. Indossa ancora il pigiama e, sopra di esso, porta un grembiulino giallo canarino con motivi floreali.
< Ed ecco qui le mie donne! >  Dice Ichinose con sguardo pieno d’orgoglio  mentre la piccola , in piedi di fianco a me, ride di gusto vedendo suo padre conciato in questo modo. La sua risata è talmente contagiosa che poco dopo mi ritrovo anche io.
Quest’uomo riesce sempre ad illuminare le mie giornate
< Papà ti servono lezioni di moda! > Strilla Yumeko sghignazzando allegramente.
< E tu hai bisogno di lezioni di solletico! > Ribatte Kazuya che, dopo aver posato delicatamente il vassoio sul comodino,  parte all’attacco e di conseguenza, con velocità spaventosa,  nostra figlia inizia a correre per la camera.
Sorrido e unisco le mie risate alle loro. Tale padre tale figlia!
Poi, d’un tratto,  Ichinose smette di fare il solletico alla verdina e, con le suoi iridi cenere, mi guarda con un’espressione  poco rassicurante.
< Tu credevi di sfuggire alla furia solleticosa? > Sghignazza mentre Yumeko ride e gli si affianca.
Non prevedo niente di buono. Rido di gusto vedendo quella scenetta e, poco dopo, mi ritrovo a correre per mezza casa.
Aumento la velocità  e, mentre scappo via, sento gli urli entusiasti della mia bambina uniti a quelli di mio marito.
Passato un buon quarto d’ora penso, finalmente, di averli seminati e, di conseguenza, di aver trovato un buon nascondiglio.
D’un tratto sento due mani cingermi la vita e,mentre mi rialzo, rabbrividisco a quel contatto. Ichinose mi stringe tra le sue braccia e poi, con delicatezza, poggia le sue labbra , morbide e calde, sulle mie. Un bacio dolce, puro e casto. Ogni volta è come se mi perdessi in una miriade di sensazioni positive che, delicatamente,  mi avvolgono. Chiudiamo gli occhi e, per approfondire questo meraviglioso contatto, poggio delicatamente le mani dietro la sua nuca.
Intanto un rumore di passi  riecheggia nel salone ed un “Bleah” rimbomba sulle pareti del corridoi.
Ci stacchiamo e osserviamo la verdina che, con una faccia stralunata, comincia a fissarci.
Mi ricorda tanto Kazuya da piccolo.
Intanto, io e mio marito ci scambiamo uno sguardo d’intesa per poi, con lentezza, ridacchiare leggermente.
Chissà cosa sarebbe successo se, con il suo “ti amo”, non mi avesse fermata quel giorno di sette anni fa…
Forse non sarei qui… Ma ora non ho voglia di pensarci…
E così, pochi attimi dopo,  mi ritrovo , nuovamente,  a correre in giro per le stanze per scappare dai “terribili due”  e salvarmi dal famigerato attacco “solleticoso”.
 
I Love My Family


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A dream is a dream, everything can change ...
The reality, however, is tough and you have to deal with.
We must not let it discourage the obstacles that life presents.
We must believe in themselves and continue to fight for their own happiness

 **~~**
 

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(Un sogno è un sogno, tutto può cambiare ...
La realtà però è dura e la si deve affrontare.
Non ci si deve lasciar scoraggiare dagli ostacoli che la vita presenta.
Bisogna credere in se stessi e continuare a lottare per la propria felicità
  
)
 

 
  **~~**
 

             


 

AngoloH della tipa che si sente meglioH(?)
Eh si, mica potevo lasciarla così?
Con me c'è -quasi- sempre il lieto fine UoU
E poi ho ri-salvato la IchiAki da me stessa(?) versione depressa *occhi sbrilluccicanti*
Spero che la fic vi sia piaciuta...
Rileggendo il capitolo precendente e, confrontando con questo mi sono detta: "cavolo, ho finalmente reso fluffuosa questa fic!"
Cavolo... Sto diventando Fluff dipendente.
Come avrete notato ci sono alcune righe che ho voluto aggiungere con relativa(?) traduzione.
Mi hanno contagiato con l'inglese lol
A presto!
Maria <3

  

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