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Una ragazza
dai capelli di un rosso fiammante, comodamente seduta davanti al camino
della sala comune dei Grifondoro, guardò le fiamme immersa nei suoi
pensieri, sembrando - se osservata da un occhio attento -preoccupata per qualcosa.
Un brontolio
la riscosse per qualche secondo, portò la mano destra sulla pancia
arrossendo un po'. Era così nervosa quella sera che aveva deciso
di saltare la cena, anche se il suo stomaco sembrava non essere molto
d'accordo.
Proprio in
quel momento si aprì il buco del ritratto, scoprendo una ragazza bruna
che, con passo deciso, si diresse proprio dove si era seduta
la sua compagna dai capelli rossi.
“Ehi Ginny,
perché mi hai fatta chiamare con tutta questa urgenza ? E' successo
qualcosa ?”
Ginny Weasley,
quindici anni, alzò lo sguardo verso la sua interlocutrice.
“Ciao anche a
te, Hermione…” disse sarcastica “ Ho solo bisogno di parlarti in
privato, per questo ti ho chiamata”.
Hermione
Granger, diciassette anni appena compiuti, si accomodò accanto alla
poltrona dell’amica.
“E’ qualcosa
di grave ?” disse, abbandonando la sua aria di superiorità.
Ginny le
regalò un debole sorriso “Dipende da quello che intendi per
grave”.
Hermione
le lanciò uno sguardo preoccupato.
“ Devo fare una cosa un po' pericolosa ma non so da dove iniziare... ” disse Ginny, guardando l'amica “Ed ho bisogno del tuo
aiuto”.
Hermione
allargò i suoi grandi occhi marroni “Un po' pericolosa ?” ridisse allarmata " Ginny, che hai combinato ? "
“Ho rubato
nell’ufficio di Piton…”
Hermione la
guardò come se fosse diventata una gigantesca lumaca marina.
“Che hai fatto
??” urlò, prima di ricordasi come lei stessa al secondo anno avesse
“preso in prestito”( come diceva Ron ) qualche ingrediente per fare
la pozione Polisucco proprio al loro unto professore, così tacque e fece
cenno a Ginny di continuare.
“Vedi… devo
fare una pozione… ho preso giusto qualche ingrediente qua e
la….”
Hermione
continuò a guardarla, cercando di nascondere la sua
espressione inorridita.
“… ed ho preso
questo in Biblioteca”.
Ginny tirò
fuori un libro vecchio e polveroso in cui c’erano le più orrende pozioni
di magia nera.
“Ma questo…
dove lo hai preso ?” disse subito Hermione, sapendo già la
risposta.
“Te l’ho
appena detto, in biblioteca”
Hermione la
guardò male “Come hai fatto ad entrare nella sezione proibita
?”
Ginny alzò le
spalle, noncurante “Ho buttato una caccabomba proprio davanti alla
biblioteca, così quando Madama Pince è uscita per pulire tutto ho avuto per
qualche minuto la biblioteca tutta per me !”
Hermione si
alzò di scatto, guardandola come un’oca inferocita “Sei impazzita ?
Riportalo subito indietro !” berciò.
Ginny si alzò
a sua volta “Non ti ho fatta venire qui per dirmi cosa devo o non devo
fare!”
Aveva le mani
sui fianchi ed un cipiglio così simile a quello di Molly Weasley che
Hermione si rimise subito a sedere.
“Però ti serve
una mano, giusto ?” disse contrariata.
“Sì, io non
sono mai stata un granché nelle pozioni, mentre tu sei sempre stata tra i
migliori !”
Hermione la
guardò male, non si sarebbe fatta convincere solo con qualche
complimento.
“Di che
pozione si tratta ? ” chiese, nonostante tutto un po' curiosa.
Ginny aprì il
grande libro di pozioni ed iniziò a sfogliarne le pagine, per fortuna
tutti i Grifondoro erano a cena, così da avere la Sala Comune tutta per
loro.
Trovata la
pagina che le interessava, porse il libro all’amica.
Hermione
iniziò a leggere e, mano a mano che scorreva le righe, i suoi occhi si
allargarono di stupore.
“Ma…questa
è…”
“Si chiama
Pozione dei Desideri!”
Hermione le
restituì il libro.
“Fa avverare
tutti i sogni della persona che la ingerisce!”
“A che ti
serve ? Vai bene a scuola, sei tra le ragazze più carine di Hogwarts e
giochi titolare nella squadra di Quidditch del Grifondoro”
Hermione si
bloccò “… non vorrai usarla per un ragazzo, spero ?”
Ginny arrossì
di colpo, confermando i peggiori sospetti di Hermione.
“Mi dispiace,
ma queste cose non le faccio! Sono anche un Prefetto !” esclamò Hermione,
stizzita.
“Ascoltami
Hermione! Lo sai cosa provo io per Harry e…” iniziò Ginny, con aria
disperata.
Ma la ragazza
la bloccò “Non sarà una stupida pozione a renderti felice ed a farlo stare
con te, buonanotte”
Si alzò e fece
qualche passo verso le scale, per andare al dormitorio.
“Ma...
potresti usarla anche te con Ron !!” disse Ginny, ormai pronta a
tutto.
Hermione si
bloccò e si voltò con gli occhi che mandavano lampi.
“Che intendi
dire ?”
“Che
servirebbe anche a te, visto che sei perdutamente innamorata di mio
fratello e viceversa, ma non avete il coraggio per dirvelo” finì Ginny, con un ghigno crudele.
Per Hermione
fu troppo, fece una smorfia strana ed iniziò a salire, due a due, i
gradini che portavano alla sua stanza.
Harry Potter e
Ronald Weasley sazi di cibo, si alzarono da tavola per dirigersi alla Sala
Comune, dove una bella sfida a scacchi avrebbe fatto loro
digerire.
“Sai perché
Hermione sia andata via cosi di corsa ?” chiese Ron, al suo
amico.
“Non ne ho
idea, non è corsa via quando ha ricevuto quel gufo ?” rispose Harry, salendo le
scale.
“ Già e chissà chi
glielo ha mandato... Spero non Krum” Ron pronunciò il nome del bulgaro con
disgusto.
“Beh, sicuro
ci starà aspettando in Sala Comune, così potrai chiederlo direttamente a lei”
continuò Harry, cercando di distrarre da quel pensiero l’amico.
Ma con grande
delusione di Ron, non vi erano tracce Hermione in Sala Commune.
“Se cerchi
Hermione è andata a dormire!” disse una vocina alle loro
spalle.
I due ragazzi
si voltarono, trovandosi davanti Ginny.
“Tu che ne sai
?” chiese Ron, piuttosto sospettoso.
“Magari l'ho
vista ? Certo che sei davvero stupido come uno Snaso !!” rispose lei, facendogli una
linguaccia.
Harry non
riuscì a trattenere un sorriso.
Ginny lo
guardò sorpresa per qualche secondo, prima di arrossire furiosamente. Da
quando Harry rideva alle sue battute ?
“Ma sai
perché sia andata via a metà cena ?” chiese il fratello,
infastidito.
“Non ne ho
idea" sussurrò a malapena, sedendosi imbarazzata vicino al
fuoco.
Il giorno
seguente, quando entrò in sala Grande, Ginny trovò Hermione che
faceva colazione tutta sola, così, decisa a non mollare, si sedette vicino
a lei.
“Buongiorno”
disse allegramente.
Hermione, che
non l’aveva sentita, sobbalzò spaventata, “Ciao Ginny !” disse, dopo
qualche secondo di silenzio.
“Sei ancora
arrabbiata per ieri ?” chiese titubante la piccola Weasley.
Hermione le
sorrise dolcemente “No, anzi scusami, ho avuto una reazione
spropositata!”
“Non devi
scusarti…. Però ho davvero bisogno del tuo aiuto” le rispose l'amica,
guardando la sua tazza di cereali con troppo interesse.
Hermione si
guardò intorno “Senti, quello che vuoi fare non solo è proibito, ma anche
pericoloso! E se qualcosa andasse storto ? Se la pozione facesse solo
qualcosa di irreparabile ? Spero che tu ci abbia pensato…”
“Sì che ci ho
pensato!” disse Ginny, accalorandosi “ Non sono una stupida!”
“Non ho detto
questo, comunque non parliamone qui… guarda.. arrivano Ron ed
Harry”.
Ginny guardò
preoccupata l’amica “Non dire loro niente, ti prego!”
“Ok, stai
tranquilla!” le rispose bonariamente l'amica.
“Buongiorno
Hermione” disse Harry, sedendosi di fronte alle amiche “Ciao
Ginny!”
“Buongiorno
Harry” risposero quasi in coro le ragazze.
“Buongiorno
anche a te, eh??” fece Hermione a Ron che si era seduto senza degnarle di
uno sguardo.
“Giorno”
rispose lui con un suono simile più ad un grugnito che ad altro.
Hermione cercò
inizialmente di ignorarlo, si imburrò la sua fetta di pane, cercando di
non fare caso all’amico che la guardava con insistenza e con uno sguardo
truce, ma a tutto c’era un limite…
“Dormito male
Ronald ?”disse sarcastica, non reggendo più.
Ginny alzò un
sopracciglio, sorseggiando guardinga il suo succo di zucca.
“Ho dormito
benissimo, grazie Hermione! ” rispose Ron, acido come un limone.
Hermione gli
regalò un’occhiataccia.
“Mi spieghi
cosa c’è stamattina ? E perché mi stai fissando con quello sguardo
assassino ?”
Ron la guardò,
arrossendo di colpo “Non ti sto fissando... e poi ancora non ci hai detto
di chi fosse quel gufo di ieri sera. O anche, perché sei scappata a metà cena non aspettandoci neanche in Sala Comune!” snocciolò, arrivando subito al
punto.
Hermione
guardò Ginny, che le restituì uno sguardo spaventato.
“Il gufo era
di un amico…” rispose evasiva, mentre le guance le si coloravano di
rosso.
“Sì, come no! ”
disse Ron, servendosi uova e bacon con poca grazia.
“Qual è il
problema scusa ? Non posso avere un amico ?” rispose lei, punta sul vivo
dalla sua risposta.
Harry e Ginny
si scambiarono occhiate preoccupate, da qualche tempo quei due non
facevano altro che litigare.
“Ehm..
ragazzi..” provò Harry“non mi sembra il momento
per litigare, abbiamo Piton alla prima ora, meglio sbrigarci, ok
?”
Ma i due amici
non avevano sentito una parola.
“Ammettilo,
era di Krum la lettera !” berciò Ron,
“Anche se
fosse ?”
“E che bisogno
c’era di scappare ?”
Hermione
sbuffò “Mi spieghi cosa te ne importa ?”
“Quello ti sta
solo prendendo in giro, ma perché non capisci !” sbottò alla fine Ron,
facendo evaporare tutta la pazienza rimasta alla Grifondoro.
Hermione si
alzò di scatto, facendo cadere la brocca del latte. Tutti i Grifondoro la
guardarono allibiti.
“Ronald
Wealsey!!” disse, con sguardo assassino “ … Sei pregato di non ficcare il
naso in faccende che non ti riguardano!! Quello che faccio e con chi mi scrivo è affar mio ! ” Hermione poi guardò Harry che spostò indietro la sua sedia,
spaventato “Vi aspetto in aula !” sibilò, prima di uscire a passo svelto
dalla sala.
Ginny era
rimasta impietrita al suo posto, non sapendo più cosa dire.
Harry sembrò
percepirlo, e tentò di calmare le acque facendo un po’ di
conversazione.
“Ginny, che
ti hanno messo alla prima ora ?” chiese, cercando di non guardare Ron, che con un solo
boccone aveva ingoiato tre uova e stava torturando con il coltello il suo
povero bacon.
“Ho
Trafigurazione con la McGranitt” rispose lei, lanciando uno sguardo di
profondo disgusto al fratello.
Harry se ne
accorse e cercò di soffocare una risata.
Ron stava
sezionando quello che rimaneva del suo bacon, incorniciando il tutto con
suoni gutturali degni di un cavernicolo.
Anche Ginny fu
scossa da un attacco di risa. Cercò aiuto bevendo del succo di zucca ma
peggiorò le cose, visto che iniziò a sputacchiarlo da tutte le parti,
rossa come il sole al tramonto.
Quando Ron
ebbe finito si alzò e, senza dire una parola, si avviò a passo svelto
all’uscita.
Quando Harry
si riscosse, Ron ormai era arrivato quasi alla porta “Ci vediamo
Ginny!!” disse, prima di rincorrere l'amico.
Ginny rimase a
guardarlo per qualche secondo imbambolata e con le guance in fiamme “Ciao
Harry...” disse sottovoce.
La giornata
scorse velocemente per il trio del sesto anno, Ron ed Hermione non si
parlavano, mentre Harry era sempre con la testa tra le nuvole, non
riusciva a togliersi dalla testa il sorriso che Ginny gli aveva regalato
quella mattina.
Ginny invece
aveva passato una giornata noiosa e pesante, tra Trasfigurazione, temi per
Pozioni e per Erbologia, non ne poteva più della scuola. Era distrutta
quando si infilò la sua camicia da notte e si sdraiò sul letto.
Quando fu in
procinto di addormentarsi, sentì un leggero picchiettare alla finestra.
Alzò la testa e vide un gufo nero, sicuramente della scuola, portare
un biglietto legato alla zampa. Corse ad aprire al gufetto e sfilò il
messaggio dalla zampetta tesa, aprendolo curiosa.
Tuo fratello è un
vero idiota!!
Ho deciso di
aiutarti,
porta il libro e
il resto degli ingredienti nella stanza delle Necessità all’una di questa
notte!
Hermione
***
Ciao a
tutti,
sono tornata con
un'altra storia che sto scrivendo per una mia amica, ancora non so bene
come svilupparla, (sono ben accetti consigli e suggerimenti) scrivo molto
spesso senza programmare nulla... maspero che piacerà sia a lei che a
voi.
Purtroppo non avrò molto
tempo per scrivere, ma non preoccupatevi, sarà di pochi
capitoli.
Stava per addormentarsi quando sentì un leggero picchiettare
alla finestra, alzò la testa e vide un gufo nero, sicuramente della
scuola, portare un biglietto per lei. Corse ad aprire al gufetto e e sfilò
il messaggio dalla zampetta tesa, aprendolo curiosa.
Tuo fratello è un vero
idiota!!
Ho deciso di
aiutarti,
porta il libro ed il
resto degli ingredienti nella Stanza delle Necessità all’una di questa
notte!
Hermione.
Salve a tutti, non so come ringraziarvi per le recensioni che mi avete
lasciato!
Grazie di cuore..
Ecco a voi il secondo capitolo.. fatemi sapere che ne
pensate!
Buona lettura!!
Era una notte chiara e senza nuvole a Hogwarts, non faceva molto
freddo anche se era novembre inoltrato, e la luna splendeva alta nel cielo.
“Maledizione!!”pensò una ragazza del quinto anno,
affacciandosi alla finestra. Vi erano poche nuvole in cielo e non avrebbero
potuto sfruttare il vantaggio di una totale oscurità per potersi muovere per i
corridoi del castello.
Ginny si mise la vestaglia e guardò l’ora, mancavano
ormai dieci minuti all’una, così fece un bel respiro e, presa la borsa con
tutto l’occorrente, scese le scale che portavano alla Sala Comune.
Un brivido le percorse la schiena, quando si accorse di una
figura seduta sulla poltrona vicino al fuoco che ormai si era spento.
“Chi è la?” chiese la voce di un ragazzo.
Ginny si spaventò e cercò di correre verso il buco del ritratto,
ma fu trattenuta da qualcuno per un braccio.
Si voltò irata e si trovò occhi negli occhi con l'ultima persona
che mai avrebbe voluto incontrare in quel momento.
“Harry !” disse con un filo di voce, arrossendo per la vicinanza
al viso di lui.
“M-Ma tu sei Ginny !! Che ci fai sveglia a quest’ora ? E perché sei scappata ? Per un attimo ho temuto che fosse entrato qualcuno dall'esterno”
Ginny lo guardò sorpresa “E tu allora ? Sbaglio o non dovresti
stare qui neanche te ?” gli rispose, ignorando volutamente l'ultima domanda ricevuta.
Harry si accorse solo in quel momento di stringere il braccio di
Ginny e di parlarle a pochi centimetri dal viso. Potè sentire persino il profumo
dei suoi capelli.
Così arrossì e lasciò a malincuore la presa.
“Mi sono addormentato mentre aspettavo Hermione di ritorno dalla
ronda dei Prefetti” si giustificò, un po' in imbarazzo.
Ginny sbiancò di colpo “Ma allora c’è anche Ron in giro ?”
Harry sospirò “No lui è a letto, da quest’anno si fa a turni,
Ron ed Hermione la faranno insieme solo una volta a settimana invece che
due”.
“Guarda che Hermione è gia tornata !” mentì prontamente Ginny. Si
sentì un verme a mentire proprio a lui, ma non poteva rischiare che l'amico
venisse a scoprire della pozione.
Harry la guardò sorpreso “Davvero ? Chissà se mi ha visto mentre
dormivo, poteva anche svegliarmi!!” rispose lui, un po’ accigliato.
“Perché l’aspettavi ?” chiese Ginny, con una punta
d’invidia.
“Be'.. per Ron, non voglio che passino tutto l’anno a litigare,
cosi mi sono ripromesso di parlarle”.
Ginny sorrise, quel ragazzo aveva veramente un cuore d'oro ed
era anche per questo che lo amava.
“Lascia perdere Harry, sono una causa persa tutti e due!!” gli
rispose, guardando l’orologio. Era l’una meno cinque, doveva assolutamente
andarsene con una scusa.
“Senti, ehm.. ora devo andare” aggiunse, facendo qualche passo
verso al signora Grassa.
“Guarda che le scale sono dall’altra parte” rispose Harry,
squadrandola sospettoso.
Ginny non riuscì a guardarlo, era troppo agitata in quel momento
“Ehm.. non sto andando a dormire !” rispose contrita.
Harry si rabbuiò “Con chi ti devi vedere ?”
Ginny arrossì di botto. Ma prima che potesse rispondere, fu
bloccata dal compagno.
Harry si allentò il nodo della cravatta, scoccandole uno sguardo
imbarazzato “Lascia perdere, non sono certo affari miei ! Buonanotte” disse,
prima di sparire nel buio delle scale a chiocciola, senza darle neanche il
tempo di ricambiare il saluto.
Ginny cercò di calmare i battiti del suo cuore prima di
incamminarsi per i corridoi freddi e bui del castello.
Arrivò davanti alla Stanza delle Necessità con dieci minuti di
ritardo, visto che la borsa che si era portata dietro non le aveva permesso di
correre.
Passò tre volte davanti alla parete, aspettando che la porta
apparisse e poi l’aprì cercando di non fare il minimo rumore.
Ginny si guardò intorno, guardinga, prima di lanciarsi
all'interno della stanza senza troppe cerimonie.
Ma qualcuno, che aveva visto tutta la scena, si avvicinò alla
porta per poter udire quello che accadeva all’interno.
“Ginny, finalmente ! Pensavo che Gazza ti avesse punita !” disse
la voce di una ragazza.
Harry da sotto il mantello dell’invisibilità sgranò gli occhi,
quella era la voce di Hermione !
“Hai ragione sono in ritardo, scusami, ma ho incontrato
Harry in Sala Comune e…”
“Hai incontrato Harry ?” la voce di Hermione suonò alquanto
preoccupata “E che cosa gli hai detto ?”
“Be'... niente, non mi ha chiesto nulla, ma sembrava
nervoso per qualcosa” rispose l'amica mestamente.
Harry arrossì e strinse i lembi del mantello.
“Meglio così allora” rispose sbrigativa Hermione “Hai portato il
necessario ?”
“Sì, è tutto dentro a questa borsa, ma come mai hai accettato di
aiutarmi ?”
Ci fu un minuto di silenzio in cui Harry trattenne il respiro,
era più confuso che mai.
“Per Ron…” fu la risposta di Hermione, con voce tremante
“Passami quel libro adesso !”
“Finalmente ti sei decisa, vedrai, sarai soddisfatta del
risultato” Ginny sembrò al settimo cielo.
Hermione non rispose.
Che cosa dovevano fare quelle due nel cuore della notte che
lui e Ron non potevano sapere ?
Harry spinse maggiormente l’orecchio sulla porta, non voleva
perdersi neanche una parola.
“Basta perdere tempo” disse Hermione, all’improvviso “Passami il
calderone, qui c’è scritto che ci vuole una settimana per preparare la
pozione”
“Una pozione ?”pensò subito Harry.
“Ma cosi tanto” la voce di Ginny salì di un’ottava.
“Oh no!!” ma fu l’esclamazione di Hermione a far saltare Harry
dallo spavento.
“Che c’è ?” rispose l'amica.
Silenzio…
Harry trattenne il respiro e sicuramente anche Ginny lo stava
facendo, visto che non si sentì alcun rumore nella stanza per un tempo che Harry
giudicò spropositato.
“C’è scritto una cosa…” Iniziò Hermione, dopo molti secondi di
suspence “…ehm… ci serve un pezzetto delle persone su cui dovrà agire
l’incanto”.
“Cosa ?”sbottò Ginny.
“Sì, c’è scritto cosi, ed ora che cosa facciamo ?”
Harry era sempre più sconvolto, quindi la pozione doveva agire
su qualcuno!! Doveva assolutamente scoprire a chi fosse destinata.
Ma ci pensò Ginny, qualche secondo dopo, a togliergli
ogni dubbio.
“Allora se non c’è altra soluzione...” la ragazza fece un
sospiro “Io penso a mio fratello, mentre tu penserai ad Harry!!”
Harry sentì i propri occhi dilatarsi per lo stupore. Quella
pozione era per lui e Ron, ecco il perché di tanto mistero. Ma che pozione era ?
Cosa volevano Hermione e Ginny da loro ?
“Perché io Harry?” chiese limpidamente Hermione, attirando
nuovamente l'attenzione del ragazzo che rimise, scioccato, l’orecchio sulla
porta.
“Io non ce la farei mai, mi vergogno troppo!”rispose Ginny, a
mezza bocca.
Nell’udire queste parole, Harry arrossì furiosamente, mentre uno
strano senso di felicità gli strinse lo stomaco.
“Passami le alghe essiccate” disse Hermione, con tono
professionale “Prima iniziamo meglio è!”
Harry alzò la testa, sentendo il collo indolenzito da quella
posizione.
Si raddrizzò e, pensieroso, si diresse verso il dormitorio.
Che pozione stavano facendo quelle due ? Doveva parlarne con Ron
?
Sicuramente, dopo la litigata di quella mattina, sarebbe andato
da Hermione furente.
Decise di aspettare almeno il giorno dopo, cercando di capirci
di più.
La mattina dopo, quando arrivò al tavolo dei Grifondoro, Harry
trovò già Ron, Hermione e Ginny che facevano colazione, l’aria sembrava tesa con
Ron ed Hermione che non si guardavano neanche in faccia.
“Buongiorno ragazzi” disse subito sorridente, ma fu solo Ginny
che ricambiò il saluto “Ciao Harry!” gli rispose, sorridendogli in una maniera
tale da fargli aggrovigliare le budella.
Hermione era cosi impegnata a tenere il muso a Ron che non lo
vide minimamente. Solo quando le si sedette davanti, accanto all'amico, lei levò i
suoi profondi occhi marroni su di lui. “Oh, buongiorno Harry, non ti avevo
visto !”
“Ho notato” rispose lui sorridente, imburrandosi una fetta di
pane “C’è qualcosa che ti preoccupa ?” continuò, cercando di tenere un tono
casuale.
Hermione distolse lo sguardo “Certo che no! Insomma.. con tutti
questi compiti c’è davvero molto da fare e…”
“Non sto parlando dei compiti! Ti vedo strana, come se fossi
preoccupata per qualcosa” buttò li il Grifondoro, studiando la sua reazione.
A quelle parole Ginny e Ron la guardarono, la prima sconvolta
che Harry avesse fiutato qualcosa, il secondo incuriosito dalle parole
dell’amico.
Hermione arrossì leggermente ma rispose con voce sicura “Stai tranquillo Harry,
ti assicuro che non c’è niente che non va! E' una tua impressione” poi tornò a
sorseggiare il suo succo di zucca, fingendo nonscuranza.
Quel giorno, dopo le lezioni della mattina, i Grifondoro del
sesto anno ebbero un’ora di buco subito dopo pranzo, visto che la professoressa
di Erbologia era a letto con il raffreddore.
“E’ proprio una fortuna che la Sprite manchi! Non avevo finito
il tema sulle piante velenose del deserto” disse Ron ad Harry, mentre facevano
una passeggiata nel parco.
“Harry, ma che hai?” chiese Ron all’improvviso, fermandosi sotto
un grosso faggio.
Harry si guardò intorno per assicurarsi che fossero
completamente soli, per fortuna la maggior parte dei loro compagni era in Sala
Comune ed Hermione in biblioteca a fare i compiti.
“Ho una cosa da dirti !” disse frettolosamente.
Ron raddrizzò la testa e lo guardò scettico.
“Cosa sono tutti questi segreti con me ?” chiese accigliato.
“Volevo essere sicuro che fossimo solo noi due !”
“Perché hai aspettato che Hermione andasse via ?
Lascia stare che io e lei abbiamo discusso ma…”
Harry, con la mano, gli fece cenno di aspettare “La cosa che ho
da dirti riguarda proprio lei…”
Ron lo guardò sorpreso.
“…e tua sorella !” finì nervosamente Harry.
Adesso gli occhi di Ron sembravano giganteschi per quanto
avevano assunto un’espressione stupita, assomigliavano molto a quelli di
Dobby.
“Che aspetti ? Dimmi tutto !” fece, con voce impaziente.
****
Allora… anche questo capitolo è finito, spero di non avervi
annoiato.
“Perché hai aspettato che Hermione andasse via ? Lascia stare
che io e lei abbiamo discusso ma…”
Harry, con la mano, gli fece cenno di aspettare “La cosa che ho
da dirti riguarda proprio lei…”
Ron lo guardò sorpreso.
“…e tua sorella!” finì nervosamente.
Adesso gli occhi di Ron sembravano giganteschi per quanto
avevano assunto un’espressione
stupita, assomigliavano molto a quelli di Dobby.
“Che aspetti? Dimmi tutto!” fece, con voce
impaziente.
Hermione Jane Granger continuò a leggere, per almeno
dieci minuti, la stessa riga del libro di storia
della magia che si era ripromessa di finire proprio per quella
mattina, ma di quel passo ci avrebbe messo una settimana.
In realtà, era molto preoccupata per la reazione avuta
da Harry a colazione. Infatti, non solo aveva
incontrato Ginny la sera prima, ma adesso si era anche accorto
della sua preoccupazione.
Harry non era insensibile come Ron, lei e Ginny avrebbero dovuto
prestare maggior attenzione da quel momento in avanti.
In aggiunta, vi era il problema dell'ingrediente
riguardante i suoi amici, come
avrebbe fatto a staccare qualche capello ad
Harry senza destare sospetti ? Era andata a controllare la
pozione quella mattina stessa e presto sarebbe arrivato il
momento di mettere i capelli.
Con uno schiocco secco, chiuse il libro e lo ripose nella borsa.
Era inutile studiare se non ce la faceva a concentrarsi,
così decise di cercare Ginny per parlarle del loro prossimo
appuntamento.
La bloccò mentre usciva esausta dall’ora di
Trasfigurazione.
“Ginny, ci vediamo al solito posto e alla solita ora, ok ?
Questa volta controlla che la Sala Comune sia deserta prima di uscire” le disse
in un soffio.
L'amica le sorrise “Va bene”
Hermione la guardò allontanarsi, un po' in ansia. Beata lei che
ancora aveva voglia di sorridere.
Ron si accasciò, letteralmente, sull’erba umida delle piogge di
Novembre.
“Mi stai dicendo…” disse, dopo qualche minuto di silenzio “Che
Hermione e Ginny stanno facendo
una pozione per noi, di cui non sappiamo neanche l’effetto ? E'
uno scherzo, spero”
Harry lo guardò seriamente, facendogli intuire la
risposta “Invece non lo è, le ho sentite che ne parlavano stanotte
nella Stanza delle Necessità”
“Non è che ti sei sognato tutto ?” continuò Ron, cercando di
riprendersi dallo shock.
Harry si accigliò “Non sono ancora così idiota da non
riconoscere un sogno dalla realtà" gli rispose, risentito.
“Vieni a controllare tu stesso stanotte, useremo il vecchio
mantello di mio padre”
Ron ci pensò su per qualche secondo “Ok, verrò con te!” disse
infine, regalandogli uno sguardo perplesso.
"Se Hermione e mia sorella veramente ci stanno tenendo
all'oscuro di tutto, deve almeno esserci una ragione".
Si mise d’accordo con Harry, dopo cena avrebbe parlato ad
Hermione e le avrebbe chiesto
scusa, un po’ perché le mancava, un po’
perché se Harry avesse dovuto parlarle da solo avrebbero
avuto meno
possibilità si capire che cosa stesse
tramando alle loro spalle.
La vide arrivare dalla fine del corridoio, così Ron fece un bel
respiro e le si avvicinò lentamente.
“Hermione” disse con il cuore in gola.
La ragazza lo guardò con rabbia, tirando dritto senza neanche
rispondergli.
“Hai un minuto ? Devo dirti una cosa...” continuò Ron, non
demordendo e correndole dietro.
“Cosa vuoi Ronald ?” rispose lei seccata, senza neanche
voltarsi.
Quando lo chiamava con il suo nome per intero, per Ron voleva
dire solo STARE ALLA LARGA! Ma il ragazzo non si scoraggiò,
toccandole gentilmente il braccio per costringerla a
fermarsi.
“Voglio chiederti scusa...” disse a bruciapelo, distogliendo lo
sguardo da lei per posarlo sulle sue scarpe.
Hermione lo guardò stupita.
“Mi sono comportato malissimo l’altra mattina, ho detto delle
cose che non pensavo!” continuò Ron, sentendo caldo sotto il colletto della
camicia.
“Sei sicuro di stare bene ?” chiese Hermione, con aria scettica.
Raramente Ron la cercava per chiederle scusa di qualcosa, visto che spesso
e volentieri si arrogava il diritto di ritenersi nel giusto quando
litigavano.
“Mi sento benone ! Allora mi perdoni ?” continuò il ragazzo,
trattenendo una risatina per la faccia sconvolta dell'amica.
“Sì, ma solo per questa volta!” rispose Hermione con aria
austera ma compiaciuta di aver finalmente ottenuto delle scuse da lui “E non ridere sotto i baffi!! Guarda che ti
ho visto Ronald Weasley! Questa è l’ultima volta che ti
perdono !!”
Battibbeccaronoaffettuosamente fino alla Sala
Comune.
Non appena la Signora Grassa si fu chiusa dietro di loro,
apparve
Harry.
“Bene, vedo con gioia che siete tornati amici !”disse
sorridente.
“Sì” disse timidamente Hermione, lanciando uno sguardo a
Ron.
“Già !” esclamò lui, scambiandosi con Harry un cenno
d’intesa.
“Ci sediamo ?” indicò le poltrone vicino al
fuoco.
I tre Grifondoro si accomodarono, Hermione tra i
due.
Dopo qualche minuto di silenzio in cui Ron continuava a fissare
Hermione e lei il fuoco scoppiettante, Harry si decise a parlare : “Senti Ron,
lo sai che ieri notte ho visto
Ginny mentre usciva dal buco del
ritratto ?” disse, come se stesse parlando del più e del meno.
Hermione si girò a guardarli con un'aria preoccupata.
“Che stai dicendo Harry ?” rispose Ron, cercando di sembrare il
più sorpreso possibile.
“Che tua sorella la notte esce per il castello, invece che
dormire” disse nuovamente l'amico, cercando di non scoppiare a ridere
davanti alla faccia sconvolta di Hermione.
La mascella di Ron si irrigidì, quella storia era surreale “E
non hai scoperto dove fosse diretta ?” continuò ugualmente lo show.
“No, non ne ho idea !” rispose Harry tristemente, senza neanche
il bisogno di fingere la sua frustrazione.
Hermione sentì il suo cuore galoppare ad un ritmo forsennato.
Quella conversazione non le stava piacendo per niente.
“Tu sai qualcosa Hermione ?” le chiese a tradimento Ron,
vedendola accigliata.
La ragazza cercò di dissimulare la sua agitazione “No, mi
dispiace,
ma ero di ronda ieri notte” gli rispose, cercando di non
guardarlo.
“Lo so, ti ho anche aspettato vicino al fuoco ma ero così stanco
che mi sono addormentato, speravo che mi svegliassi una volta tornata” si
intromise Harry, fissandola pensieroso.
“Scusami Harry, forse non ti ho visto per colpa del buio...” gli
rispose l'amica fintamente dispiaciuta.
“Ma sai qualcosa di quello che sta combinando Ginny ?” chiese
Ron con un'espressione seccata “Non per niente... ma
l’ultima volta che mia sorella è andata in
giro di notte ha aperto la Camera dei Segreti, non so se ricordi”
Ron si guadagnò un occhiataccia da Hermione, costringendo Harry
a reprimente un sorrisetto compiaciuto.
“Io penso che si sia vista con qualcuno” continuò, sperando di
farle fare un passo falso.
Ma, purtroppo, Harry non aveva
ancora fatto i conti con il cervello di Hermione… e con la stupidità di
Ron.
“Hermione voglio sapere con chi esce mia sorella!!"
sbottò lui, avvicinandosi "Ti prego, se lo sai... dimmelo.” finì, con
uno sguardo da triglia.
“Ron, Harry… “ disse lei, facendo una pausa.
I due ragazzi si avvicinarono a lei, incuriositi ed
attenti. Forse Hermione stava per rivelare loro qualche particolare sul loro
incontro "segreto".
“…dovete finirla di mettere il naso nelle faccende degli altri,
se Ginny ha un ragazzo prima o poi ce lo presenterà, e se non vorrà farlo avrà
le sue ragioni… quindi smettetela di starle con il fiato sul collo, da me non
avrete nessuna informazione!” disse invece, distruggendo i loro sogni di gloria.
“Non sono solo affari di Ginny, e poi io non le sto con il fiato
sul collo!!!” rispose subito Ron, con le sopracciglia aggrottate.
Hermione rimase impietrita a guardarlo, mentre Harry da dietro
le spalle della ragazza faceva segno di “No” con la testa
.
“Che intendi ?” chiese l'amica.
Ron cercò di riprendersi dalla gaffe, ma peggiorò solamente la
situazione “Lei è mia sorella e mia madre mi ha chiesto di controllare che
non si mettesse in qualche guaio, quindi sono anche affari miei. Scoprirò
ugualmente con chi si vede!” disse minaccioso, accorgendosi troppo tardi di aver
esagerato.
Harry si passò nervosamente una mano fra i capelli, se non
avesse smesso di dare aria a quella boccaccia, Ron avrebbe rovinato
tutto.
Hermione lanciò all'amico un’ennesima occhiataccia, prima di
alzarsi dalla poltrona “Ragazzi, sono piuttosto stanca e vado a dormire.
Buonanotte!” disse frettolosamente, prima di incamminarsi verso il
dormitorio.
“Notte Hermione” risposero Ron ed Harry in
simultanea.
Non appena sentì la porta chiudersi in lontananza, Harry si girò
verso Ron come un’oca inferocita.
“Ma sei scemo ?" gli sussurrò, con gli occhi fuori dalle
orbite " Le hai quasi detto che stanotte seguirai Ginny, ma come diavolo ti
è venuto in mente ?”
Ron guardò imbarazzato l’amico “Scusa Harry, ma questa cosa di
Ginny e lei che tramano alle
nostre spalle mi fa impazzire.”
L'espressione di Harry cambiò. Capiva bene i sentimenti
dell'amico, visto che li stava provando in prima persona.
“Lo so, anche a me! Ma dobbiamo stare attenti, Hermione è
tremendamente intelligente ricordi ?!”
“Gia” rispose Ron, sospirando e sprofondando sempre più nella
sua poltrona.
“Andiamo a letto anche noi ?” continuò Harry, alzandosi
stancamente.
Ron lo fissò, confuso “Ma… come faremo a sapere se e che ora
usciranno dal dormitorio se andiamo a dormire ?”
Harry si guardò intorno, la Sala Comune era quasi vuota “Tiriamo
fuori la Mappa del Malandrino, ovviamente!”
“Ginny aprimi!!” la voce di Hermione echeggiò nervosamente
dietro la porta del dormitorio del quinto anno.
Ginny non se lo fece ripetere due volte, aprì
la porta e fece capolino per il corridoio, in modo che le sue compagne di
stanza non sentissero la loro conversazione.
Era già in camicia da notte e con in mano un
libro.
Hermione si torse le mani “Sono stata con Ron ed Harry fino ad
ora... e ...sospettano che tu nasconda loro qualcosa”
“Stai scherzando ?” esclamò Ginny, con
un'espressione spaventata.
“Affatto!” rispose l'amica, appoggiandosi al muro.
Ginny sbiancò “Che ti hanno detto di preciso ? "
Hermione raccontò nei dettagli tutto quello che Ron ed Harry le
avevano chiesto poco prima.
Ma, quando ebbe finito, vide con suo stupore l'amica
ridacchiare.
“Cosa c’è di tanto divertente ?!” chiese, con un sopracciglio
alzato e le braccia incrociate.
“Niente, scusa" rispose Ginny, ancora sorridente "…ma il fatto
che pensino che mi veda con un ragazzo mi fa ridere. Non immaginano
minimamente quale sia il vero motivo... e, soprattutto, che c'entri anche tu
!”
Hermione, però, non era tranquilla come lei “Sì, ma… se
tentassero di seguirti sarebbe un problema !" ipotizzò, pensierosa.
A quelle parole Ginny tornò subito seria “E’vero, non ci avevo
pensato! Come possiamo fare ?”
Hermione e Ginny rimasero in silenzio per qualche secondo,
ognuna assorta nei suoi pensieri.
“Hermione…” disse Ginny, dopo un po’ “ e se per stasera non
andassimo nella Stanza delle
Necessità ?”
Hermione sospirò “E' da escludere. Non si può interrompere
la cottura di una pozione, o
sarebbe da buttare!”
“Ma oggi l’hai controllata ? Fra quanto tempo dovremo
aggiungere altri ingredienti ?”
Hermione guardò l'orologio “Sì, ci sono stata questa mattina
presto, per tutta l’ora di buco dopo pranzo e prima di cena, ho
aggiunto gli elementi necessari ed ho regolato la
fiamma. Secondo i miei calcoli abbiamo ancora quattro ore prima di
poter
aggiungere altri ingredienti. Inoltre dobbiamo ancora cercare un
modo per ottenere quelli più
importanti…Harry e Ron!” finì, pensierosa.
Ginny fece una faccia abbattuta “Già…me ne ero quasi scordata”
Hermione sospirò.
“Ma deve esserci un modo per non farci vedere da Ron! Capirà che
non si tratta di un ragazzo se mi vede entrare con te nella Stanza
delle Necessità ” continuò Ginny, torturando nervosamente una ciocca dei suoi
lunghi capelli rossi.
“Allora non dovrà vederci insieme..." bofonchiò Hermione,
illuminata da un’idea.
“Cosa?” Hermione la guardò, risoluta “Vorrà dire che
andrò solo io a vedere la pozione”.
“Non ci penso nemmeno ad andare a dormire!” eclamò subito Ginny,
un po’offesa dalla proposta dell'amica.
Quando Hermione faceva così assomigliava molto a sua madre, e
lei detestava quando veniva trattata come una bambina.
“Non intendevo questo” disse subito Hermione “Dovrai
necessariamente uscire anche tu, solo che ci separeremo non appena uscite dalla
Sala Comune, così se Ron dovesse spiarci veramente potrà seguire una sola di noi
due… e sceglierà sicuramente te, visto che vuole scoprire assolutamente se
ti vedi con qualcuno…In questo modo, avrò tutto il tempo di andare a vedere la
pozione e tornare in camera !”
“E se dovesse esserci anche Harry?” chiese Ginny,
preoccupata. “Si potrebbero dividere anche loro e tutto questo non
servirebbe a niente!”
Ma Hermione aveva pensato anche a quello “Non credo che Harry
accetterebbe di pedinarti per una stupidaggine simile! Solo Ron farebbe una cosa
cosi inutile!” disse con sicurezza, rincuorando l'amica.
Ginny fece una smorfia “Spero che tu abbia ragione, ma comunque
dove dovrò andare non appena fuori ?"
“Al bagno delle donne del secondo piano!” rispose Hermione
tranquillamente, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
“C-Cosa? E perché li ?” chiese Ginny, incredula.
“Perché c’è Mirtilla Malcontenta e Ron non ti seguirà mai fino a
lì dentro, la odia troppo!” Hermione le sorrise "Non fare quella faccia, andrà
bene, vedrai..." Ginny sospirò "Lo spero... Allora a dopo…" disse, prima
di salutare l'amica con una spiacevole sensazione nel
cuore.
****
Ciao a tutti!! Come andiamo ? Scusate per l’attesa… spero che questo
capitolo sia stato di vostro gradimento.
Vorrei lanciare un sondaggio: che avreste fatto voi al posto di Harry e
Ron ?
Spero che rispondiate numerosi e che mi farete sapere se la storia
continua a piacervi.
Grazie a : potterina_88_ , EDVIGE86, ninny, evyn1989,
Hermione96, ginnygirl,
MartyTorsy…. E naturalmente : Valentina, a cui dedico questa storia. Che
nella recensione ha detto che se non mi sbrigavo a postare mi faceva
licenziare!!*_*tvb
Voglio ringraziare inoltre chi ha recensito il primo
capitolo:
KiaraRowling ( non mi sono offesa, anzi grazie ^_^) EDVIGE86, ninny
,daniel14, Hermione96,Giuly Potter,Ginny36,Lori91.
“Ehi Ron, svegliati!”
sussurrò Harry, strattonando il suo migliore amico.
“Eh, che c’è ? siamo in
ritardo per le lezioni ?” esclamò Ron, svegliandosi di soprassalto. Per
fortuna i loro compagni di stanza avevano il sonno pesante.
“Ma quali lezioni? E’ notte
fonda!” gli rispose l'amico, con un mezzo sorriso “Guarda qui un secondo…”
continuò, porgendo a Ron, che insonnolito si stava stropicciando gli
occhi, la Mappa del Malandrino.
Con gli occhi ancora
impastati dal sonno, guardò la mappa.
“Ehi ma quella
è…” sussurrò, sorpreso.
“….Hermione, esatto!” disse
Harry, al suo posto “Si dirige al dormitorio femminile del quinto
anno”
“Va a svegliare Ginny, è
ovvio!!” continuò Ron incuriosito, svegliandosi del tutto.
I due si alzarono e presero
il mantello dell’invisibilità di Harry.
Cercando di non fare rumore
scesero in Sala Comune, dove avevano deciso di aspettare le ragazze.
“Ginny sei pronta?” disse
Hermione, illuminando l’amica con la bacchetta.
“Sì certo, ecco la
borsa!”
“Aspetta, hai ancora la
vecchia moneta dell’Es?” le sussurrò Hermione.
“Si, perché ? Devo
portarla ?”
“Sì, perché ho incantato
nuovamente la mia e la userò per avvisarti non appena avrò
finito di inserire gli ingredienti. Così potrai tornare subito
indietro!”
Ginny la guardò ammirata
“Sei un genio Hermione!!” disse, sorridendole.
“Eccole…”
con una
gomitata nello stomaco, Harry seppe che il momento era arrivato.
Ginny era bellissima nella
sua camicia da notte azzurra. Harry si sorprese di quel pensiero che,
per un secondo, l'aveva fatto arrossire paurosamente.
Menomale che Ron non avesse
occhi che per Hermione, anche lei molto carina con i capelli legati in una
treccia semplice ed ordinata.
Ma, i due ragazzi, furono
presi dal panico nel momento in cui le videro salutarsi e prendere
due direzioni opposte.
Hermione, con una borsa
voluminosa, puntò le scale che portavano al settimo piano, verso la stanza
delle Necessità.
Ginny invece, le
scese dalla parte opposta, diretta apparentemente all’ingresso della
scuola.
“Che miseriaccia sta
succedendo?” disse Ron, confuso “Perché si sono separate ?”
“Forse Hermione ha capito
che ci siamo anche noi e vuole confonderci!”gli rispose Harry, pensieroso
"Spererà di depistarci facendoci seguire Ginny"
“Invece seguiremo Hermione,
vero ?” chiese Ron incerto, ormai non ci stava capendo più nulla.
“No”
“Come no?”
Harry lo guardò furbamente
“Ci separiamo anche noi!”
“Ma il mantello è uno
solo!” gli fece notare Ron.
“Prendilo tu allora” disse
in fretta Harry, io prendo la Mappa “Magari con tutto questo buio non mi
vedrà ugualmente”.
“Ok, allora…andiamo” annuì
Ron.
I due si separarono, Ron
corse nella direzione di Hermione, Harry in quella di Ginny.
Hermione arrivò sudata e
nervosa alla stanza delle Necessità, si sentiva osservata, ma sicuramente
era tutta suggestione la sua. Doveva calmarsi se non voleva sbagliare
qualcosa e rovinare la pozione.
Chiuse la porta e si guardò
intorno.
“Ok, iniziamo !!” esclamò,
iniziando a frugare nella borsa che le aveva dato Ginny.
Prese una bustina e ne
versò il contenuto nella pozione, che aveva un colorito verde
petrolio.
Mischiò per qualche minuto
e poi aggiunse una polvere dorata.
La pozione si schiarì
notevolmente ed Hermione soddisfatta guardò l’ora.
“Chissà cosa starà
combinando Ginny con quello scemo di Ron! Sempre se la sta seguendo
veramente...”pensò
preoccupata.
Ma un rumore la fece
sobbalzare dalla paura, le era sembrato che qualcuno o qualcosa fosse
appena entrato nella stanza.
“Ginny?!” provò, alzando
leggermente la voce.
Ma nessuno le rispose.
“C'è qualcuno ?" disse
Hermione allarmata, afferrando la bacchetta “Fatti vedere!” ma, nonostante
il silenzio di tomba della stanza, non udì più alcun
rumore.
Hermione rimase in silenzio
con il cuore in gola e la bacchetta tesa avanti a sé.
“Forse me lo sarò
immaginato!” disse con un filo di voce, prima di tornare alla sua
pozione.
“C’è mancato davvero
poco!!”pensò
nervosamente Ronald Weasley, avvolto nel mantello di Harry.
Era accanto ad Hermione in
quel momento e la vedeva mescolare febbrilmente una pozione dal colore
verde pistacchio.
Non sapeva se fosse più
deluso o più arrabbiato con lei.
Gli aveva mentito, gli
stava nascondendo la pozione, non sapendo neanche che effetto
potesse avere su qualcuno... e la cosa lo
preoccupava, visto che era proprio per lui ed Harry che la
stavano facendo.
“Maledetto Ronald
Weasley!!” sibilò tutto ad un tratto Hermione, riscuotendolo dai suoi
pensieri “Guarda che mi tocca fare per te!!”
Ron sbarrò gli occhi e
arrossì fino alla punta dei capelli.
Ma allora era una pozione
d’amore ?!! Hermione e Ginny stavano progettando una pozione d’amore per
lui ed Harry.
Rimase in estasi a
guardarla, decidendo se togliersi o meno il mantello
dell’invisibilità.
Ma Hermione parlò
nuovamente, gelando ogni suo pensiero “ Che caldo!! Speriamo ne varrà
la pena! Vedrai Ronald, dopo questa pozione imparerai come ci si comporta
e le cose cambieranno!!”
Ron sentì un’ondata di
gelida indignazione scivolargli per il corpo.
Altro che pozione d’amore,
Hermione voleva avvelenarlo!!!
Spaventato si guardò
intorno, vedendo il libro delle pozioni aperto su un mobiletto non
lontano da lui.
Si avvicinò furtivo e
osservò le pagine vecchie ed ingiallite.
C’erano due pozioni, una
per pagina, la prima si chiamava pozione dei Desideri.
Ron lesse velocemente che
cosa riportasse la pagina.
“La pozione
dei Desideri è tra le più difficili ma soddisfacenti pozioni dei nostri
tempi…
… qualsiasi
cosa viene desiderata, una volta ingerita la pozione, si
avvera.
Se deve agire
su persone od animali, dovrà essere aggiunto come ultimo
ingrediente….”
Ma Ron si bloccò
all’improvviso, Hermione gli era appena passata accanto per cercare
qualcosa nella borsa.
Si spostò di lato e poi
decise di dare uno sguardo all’altra pozione.
“Pozione della
Schiavitù”
“Questa
pozione è tra le più antiche pozioni mai esistite. E' più antica persino
della maledizione senza perdono
“Imperius”.
Fatta
ingerire la pozione, la malcapitata persona od animale, servirà fedelmente
colui che ha composto la pozione, legandolo a sé tramite un oggetto
personale, inserito all'inizio della
cottura.
Non sono
stati inventati antidoti a questa pozione, visto che molti preferiscono
utilizzare la Maledizione Imperius”.
Ron lesse in fretta anche
gli ingredienti.
“….come
ultimo ingrediente, aggiungere un pezzetto della persona o dell’animale da
schiavizzare, se trattasi di più soggetti, aggiungere un pezzetto per
soggetto…
Un altro rumore lo fece
sobbalzare… Hermione aveva appena accartocciato un sacchetto che per
Ron doveva contenere qualcosa di orribile.
Il cuore gli batteva
all’impazzata… sicuramente era la seconda pozione che aveva letto quella
che Hermione e Ginny stavano preparando… volevano essere servite da loro
tutta la vita e non esisteva neanche un antidoto.
Doveva assolutamente dirlo
ad Harry e uscire da lì prima di avere un infarto.
Questa volta senza fare
rumore, Ron aprì la porta della stanza delle Necessità e si lanciò per il
corridoio, mentre Hermione, che non si era accorta di nulla, continuava a
mescolare la pozione.
****
Ciao a tutti!! Prima di tutto voglio ringraziarvi per
le vostre recensioni e complimenti,
secondo, spero che anche questo quarto capitolo vi sia
piaciuto...
Vi prego di farmi notare qualsiasi errore, in modo da
potermi correggere.
Volevo salutare :
Edvige86 che ringrazio di cuore visto che ha letto la
maggior parte della cavolate che la mia mente sforna. Grazie soprattutto
per aver risposto alla mia domanda.. un bacione
Potterina_88_ : spero che ti sia piaciuto il nuovo
capitolo, non esitare a farmi sapere come la pensi.
HermyKitty: Ho letto la tua stupenda storia, è buffo
no? Tu segui me, io seguo te. Aggiorna presto.
Evyn1989: che ne pensi di questa operazione di
spionaggio? Ancora deve venire il turno di Harry!! Fammi sapere che ne
pensi.
Valentina: Vale, visto che oggi stavi male, ti ho
fatto questo regalino… contenta del nuovo capitolo? Spero che tu stia
meglio…tvb
Cressida: Ti ho presa in parola. Ho aggiornato presto
come hai detto tu… però adesso devi recensire…xD un
bacione
Hermione96: Ma … mi vuoi cosi male che mi minacci di
morte ad ogni capitolo? Se mi sgozzi non saprai mai come andrà a
finire!^_^un
abbraccio
Ninny: grazie mille, mi fa piacere che continui a
seguire la storia… a presto.
Fairydreams: grazie mille per i tuoi complimenti, e
sono contenta di averti fatto rincontrare sloppy!! (il nome è perfetto)
non esitare a dirmi, tutto quello che pensi, suggerimenti, consigli,
critiche e correzioni… Grazie… un bacione.
Grazie anche a tutti coloro che hanno letto ma non
hanno lasciato un commento.
“Lumos”recitò a bassa voce,
cercando la Mappa del Malandrino arrotolata nella sua tasca.
Guardò disperato la Mappa cercando
Ginny, quando finalmente la vide…
Il puntolino di Ginny si
trovava nel corridoio del secondo piano e procedeva proprio verso...
“Ehi !! Ma sta andando
verso il bagno di Mirtilla Malcontenta !!”
Pensò rabbrividendo, erano
anni che non metteva piede in quel posto e, sinceramente, non avrebbe
voluto tornarci per tutto l’oro del mondo.
Con sua disperazione, vide
il puntino di Ginny entrare proprio in quel bagno.
“Era meglio se seguivo
Hermione !”pensò,
rimettendo nervosamente la Mappa in tasca e spengendo la bacchetta.
Ginny, con il
cuore in gola e le mani che le tramavano, entrò nel bagno e si guardò
intorno per verificare che fosse effettivamente deserto.
“Chi c’è?” disse una voce
acuta e penetrante.
“Ciao Mirtilla, mi chiamo
Ginny Weasley” rispose subito lei, con voce apparentemente
sicura. Aveva previsto di dover parlare con lei quando Hermione le aveva
spiegato il piano, tanto valeva presentarsi.
Mirtilla uscì dal sifone e
rimase immobile davanti a Ginny, squadrandola dalla testa ai piedi.
L’alone argenteo che
emanava, illuminò gran parte del bagno insieme alla faccia nervosa della
ragazza.
“Sei venuta per prendermi
in giro?” chiese il fantasma, con voce lagnosa.
“No assolutamente, volevo
solo usare il bagno” Ginny fece qualche passo verso il gabinetto, senza
staccare gli occhi da Mirtilla “Posso ?” aprì la prima porta che trovò.
“Ti ho già vista da qualche
parte, ma non ricordo dove!” disse Mirtilla, ignorando la domanda della
ragazza.
“Non so che dirti, vengo
raramente al secondo piano!” rispose la Grifondoro, cercando di scordare
le terribili circostanze che l’avevano portata li cinque anni prima,
“Comunque non volevo
disturbarti” senza aspettare una risposta, si infilò in uno dei bagni e
chiuse la porta.
Mancava ormai poco, Harry
era arrivato al secondo piano e presto avrebbe raggiunto i bagni.
Per fortuna non aveva
incontrato anima viva, anche perché teneva sotto controllo continuamente
la mappa del Malandrino.
L’unico rischio, in quel momento, era quello di incontrare il professor Piton
che quella notte avrebbe pattugliato proprio il secondo piano. Ma non se
ne preoccupò, tanto con la mappa nelle sue mani evitarlo sarebbe stato uno
scherzo.
Quando arrivò davanti al
bagno, Harry cercò mentalmente una qualsiasi scusa da rifilare Ginny. Si immaginò per un secondo la sua espressione sconvolta nel venire a sapere che non solo l'avesse seguita nel cuore della notte ma, addirittura, fin
dentro il bagno delle ragazze. Sarebbe, probabilmente, morto di
vergogna.
Altro che Voldemort.
Inoltre,
il bagno non era affatto grande e non aveva neanche il mantello, evitarla
sarebbe stato impossibile.
“Ooooh !! Che inaspettata sorpresa!!! Finalmente sei
venuto! Sono anni…” Mirtilla fece una risatina sciocca“che non ci
vediamo…Pensare che una volta venivi spesso qui !”continuò, con voce quasi
allegra.
Ginny, da dentro al bagno,
rabbrividì.
“Maledizione, è entrato
qualcuno !!! Che sia Ron ?”pensò disperata, cercando di
guardare dal buco della serratura. Ma le uniche cose che riuscì a vedere
furono ombre confuse.
“Sai…” continuò il fantasma
“non siamo soli, in quel bagno c’è una certa Ginny Weasley!”
Harry guardò Mirtilla
apparentemente sorpreso, ma deciso a non aprire bocca. Ginny avrebbe
sicuramente riconosciuto la sua voce se avesse parlato.
Prese la decisione più
semplice per lui, fece fulmineamente marcia indietro e scappò prima che
Mirtilla gli potesse fare altre domande scomode.
“Ehii… ma dove vai?” urlò
il fantasma, con voce stridula prima di iniziare a piangere ululando per
tutto il bagno.
“Sono stato fortunato”
pensò Harry, con il cuore in gola“… se Mirtilla mi avesse
chiamato per nome sarei stato scoperto! Spero solo che non dica nulla a
Ginny”
“Non vedo niente da qui…
maledetto fantasma ha detto subito il mio nome!”Ginny cercò, inutilmente, di
calmarsi“ e se fosse
stato un professore ?!”pensò, nel panico più completo…
ma era anche vero che un professore l’avrebbe sicuramente
punita per essere uscita dalla Torre in piena notte e non sarebbe sicuramente scappato da Mirtilla.
Harry si precipitò per le
scale, desiderando di essere al sicuro in Sala Comune.
“Buonasera... signor
Potter” disse all'improvviso una voce nel buio, ghiacciandogli il sangue
nelle vene.
Harry si girò lentamente,
riconoscendo all'istante quella voce.
“Bene bene… cosa ci fa un
giovane Grifondoro come te in giro nel cuore della notte?!” disse Severus
Piton, con un’espressione sprezzante.
“Non ho guardato la
Mappa!!! Che idiota che sono!” pensò subito Harry, cercando comunque
di mantenersi calmo.
“Mi dispiace Professore… ma
sono sonnambulo e...” iniziò, senza rifletterci.
Ma Piton lo bloccò con un
gesto della mano “Che delusione, Potter..." iniziò, con voce strascicata
"Speravo in una scusa più originale, visto che questa ti ha già salvato
una volta, ricordi ? Anche se devo ammettere che fu grazie
solamente a quello straccione di Lupin” finì sprezzante.
“Non parli cosi del
professor Lupin” rispose Harry, punto sul vivo.
“Anche se lo difendi…
questa volta Lupin non ti farà scampare una bella punizione!” continuò
Piton tranquillamente, regalandogli uno sguardo di puro disgusto ogni
volta che pronunciava il nome del licantropo.
Harry lo guardò con
odio.
“Vediamo… inizierò
togliendo 50 punti a Grifondoro, e da domani alle 8 inizia la tua
settimana di punizione…ah, chiaramente non potrai fare gli allenamenti di
Quidditch” continuò Piton, con un ghigno.
“Ma… professore c’è la
partita contro Corvonero domenica prossima!” disse subito Harry, con una
nota di disperazione nella voce. Se non avesse potuto partecipare agli
allenamenti, la squadra lo avrebbe sicuramente ucciso e seppellito in
una delle serre della Sprite.
“Ma davvero ?!!" esclamò il
professore, con una scintilla malvagia nei suoi occhi neri "Allora dovevi
pensarci prima di uscire di notte!"
Ginny aprì con cautela la
porta, sbirciando all'esterno.
Dopo molti minuti di
interminabile silenzio, finalmente si era decisa ad uscire.
Hermione aveva ragione.
MIrtilla Malcontenta avrebbe fatto scappare persino Voldemort con le sue
lamentele. Ed aveva funzionato anche con chi l'aveva seguita quella notte.
Anche se era stata una
sciocca a dire al fantasma il suo nome, conoscendo quanto fosse
pettegola.
Non fece in tempo a
maledirla mentalmente che il suo galeone falso iniziò a bruciare.
“Ah …finalmente!!” disse
tra sé e sé.
Il bagno era tornato
deserto...e, a giudicare dal rumore che sentiva, Mirtilla doveva essere da
qualche parte nel sifone. Approfittò della sua momentanea assenza per
sgattaiolare in corridoio.
Stranamente, Ginny non
ebbe difficoltà a tornare in Sala Comune.
Hermione era già davanti
alla porta della sua stanza e la stava aspettando con il viso lustro a
causa dei vapori della pozione.
“Hai fatto tutto ?” le
chiese frettolosamente, non appena la vide.
“Sì…” rispose stancamente
Hermione “Fino a domani mattina dovrebbe andar bene! Andiamo a dormire
ora”
Ma, non appena si voltò,
Ginny le tamburellò su di una spalla con un'espressione preoccupata.
“Hermione, è entrato
qualcuno in bagno mentre c'ero anche io!” le disse subito, notando i suoi
occhi castani spalancarsi.
“Era Ron ?" chiese subito
l'amica. Allora l'aveva seguita veramente quell'idiota !
“Non lo so, mi sono chiusa
in un gabinetto per non farmi vedere !”
A quelle parole Hermione
sembrò tranquillizzarsi.
“Allora se non ti ha vista
non ci sono problemi!” puntualizzò, lasciandosi sfuggire
uno sbadiglio.
Ginny invece non era
così tranquilla e per ovvi motivi “Beh non proprio, visto che
Mirtilla ha fatto il mio nome.” disse, vedendo l'amica sbiancare.
E... adesso ?
La mattina dopo, Harry e
Ron si trascinarono in sala Grande per fare colazione.
Hermione aveva già
mangiato, visto che si era alzata presto per andare nella stanza delle
Necessità.
Invece Ginny era seduta al
solito posto con la faccia di una che non si sentiva troppo bene.
“Ciao Ginny” disse Harry,
sedendosi vicino a lei.
Ginny arrossì leggermente
“Buongiorno!” rispose, cercando di abbozzare un sorriso.
Ron non la degnò di uno
sguardo, si mise a tavola ed iniziò a mangiare senza proferir parola..
“Che hai ? Sei pallida!”
chiese Harry premuroso, facendo cadere la ragazza nel panico.
“Ehm… non mi sento tanto
bene! Penso che andrò in infermeria” rispose lei, guardando il suo piatto
ancora immacolato invece degli occhi verdi del compagno.
Ron grugnì ed ingoiò un
uovo fritto con un solo boccone.
“Madama Chips ti rimetterà
in forze, vedrai!” continuò Harry, iniziando anche lui a mangiare.
“Speriamo…Ci vediamo Harry”
rispose lei, prima di alzarsi e sparire velocemente dalla
circolazione.
“E’ inutile che fai tante
moine con lei! E’solo una schifosa ipocrita, sono contento che si
senta male per lo schifo che sta facendo!” disse Ron, pulendosi in
malo modo la bocca.
“Prima di tutto…” rispose
scocciato Harry “…pulisciti bene la bocca prima di parlare”.
Le orecchie di Ron presero
fuoco.
“...secondo, io non stavo
facendo nessuna moina, mi sono semplicemente preoccupato” continuò,
accalorandosi per le parole dell'amico.
“Sì, come no!” disse Ron,
alzando gli occhi al cielo.
“E poi che vuoi dire
conschifo ? Intendi
la pozione ?” chiese Harry, preoccupato.
Grazie all'incontro con
Piton ed alla consueta confusione mattutina, non era riuscito ancora
a farsi raccontare dall'amico che cosa avesse scoperto.
“Proprio quella, ho
qualcosa da dirti” rispose Ron, mestamente.
“Anche io, ora che ci
penso!” gli fece eco Harry, pensando con rabbia a Piton.
“Che hai detto ? Piton ti
ha punito per una settimana ?!” urlò Ron, non appena misero il naso fuori
dalla sala Grande.
“Non urlare Ron… non voglio
che tutti sappiano i fatti miei” abbaiò Harry, guardandosi intorno.
“Ok,
scusa... ma...non potrai nemmeno allenarti a Quidditch ?” continuò l'amico
sconvolto, abbassando comunque la voce.
Harry si mise le mani nelle
tasche della divisa “Secondo te ?” disse sarcastico “Tu invece cosa devi
dirmi ?”
“Te lo dico dopo" rispose
Ron, rabbuiandosi “Fra cinque minuti inizia Pozioni, ci manca solo che
arriviamo tardi!”
Hermione fu la prima ad
entrare nell’aula di Pozioni.
Prese posto al suo solito
banco e tirò fuori tutti i libri dalla borsa.
Con sua sorpresa, vide
Harry e Ron entrare in classe. Era raro vederli in orario per le lezioni,
figuriamoci in anticipo.
“Ciao ragazzi!” disse
sorridente.
Ma c’era qualcosa di strano
nelle loro facce. Entrambi avevano una strana espressione. Harry sembrava
disperato. Ron, imbufalito.
“Ciao Hermione” disse
Harry, non appena le fu accanto.
“Cos’è quella faccia
?” gli chiese lei, squadrandolo.
Harry sospirò “Non ho
dormito molto bene” rispose a mezza bocca, prendendo posto al
banco dietro quello della ragazza.
Ron non la degnò di uno
sguardo, sedendosi accanto ad Harry.
“Mi dispiace…” fece una
pausa, lanciando uno sguardo verso l'altro amico “...ma Ron invece cos'ha
?” sussurrò, fissandolo mentre prendeva malamente i libri.
“Non ha dormito bene
neanche lui”.
“Non sarà arrabbiato perché
non gli ho detto di Ginny spero !?” sussurrò Hermione con un sopracciglio
alzato, mentre il resto della classe prendeva posto.
“Hermione, io…” iniziò
Harry, ma si bloccò quasi subito.
Piton era appena
entrato in classe, ed il suo sguardo non prometteva nulla di
buono.
******
Ciaooo!!!
Eccomi qui a rompervi le
balle con un nuovo capitolo!
Vorrei tanto
ringraziarvi uno per uno, ma ho pochi minuti e non volevo tardare oltre
nell’aggiornamento, anche perché o stasera o la prossima settimana! Meglio
stasera, no ?
Vi ringrazio di cuore
per le recensioni che mi lasciate.
Non ci speravo neanche,
vi mando un bacione e … alla prossima…!!!
“Ho saputo solo ora che
non ti sei sentita bene! Tieni...” Hermione porse il bicchiere d’acqua a
Ginny che aveva passato tutta la mattina in
infermeria.
Lei lo prese ed iniziò a
sorseggiarlo lentamente.
“Ma cos’hai di preciso
?” continuò Hermione, senza toglierle gli occhi di
dosso.
Ginny posò il bicchiere
e sospirò “Madama Chips dice che ho avuto dei cali di pressione! Forse è per il
fatto che non sia riuscita a chiudere occhio questa
notte”.
Hermione la guardò per qualche secondo “Sei preoccupata per quello che è
successo ?”
Ginny le fece un cenno
affermativo con la testa, fissando il bicchiere vuoto sul
comodino.
“Beh, non dovresti!"
continuò Hermione “Chiunque fosse non ha nessuna prova di quello che stiamo
facendo! Alla fine eri in bagno, no?”
“Sì" ammise la
piccola Weasley "... ma tu non hai visto la faccia di Ron a
colazione!”
“L’ho vista a lezione e
mi è bastata” rispose Hermione, sedendosi sul lettino dell’amica “… è solo
arrabbiato con me perché non gli dico con chi esci, e con te perché è
geloso!”
“Dici ? Io ho paura che
sospetti qualcosa invece” disse Ginny, facendo un po' di spazio ad
Hermione.
“Perché dici cosi?"
chiese lei, cercando di rassicurarla "Sarà ancora nervoso per la mia risposta di
ieri."
“Sì, ma…” provò Ginny, ma fu interrotta subito
da Hermione.
“Niente ma! Ricorda che
lui pensa che esci con qualcuno, sicuramente è l’unico motivo per cui non ci
rivolge la parola”.
Anche se non era ancora
convinta, Ginny annuì all'amica, sperando ardentemente che avesse
ragione.
“Allora io vado!”
annunciò Hermione, prendendo la sua borsa “E per stasera sarà meglio che tu non venga
nella Stanza delle Necessità!”
“Cosa? Non se ne parla!"
esclamò Ginny, piccata “Voglio venire anche
io!”
Hermione le regalò
uno sguardo paziente " Ascoltami, se veramente Ron sospetta qualcosa, non
credi che sia più saggio che tu per stasera rimanga alla torre
?
Ginny mise il
broncio “Ma potrebbe
servirti il mio aiuto” disse sbuffando.
Hermione sorrise
“Il tuo aiuto mi
servirà presto visto che dovrai recuperare un capello di Ron ed è meglio che per
stanotte ti riposi."
Ginny la guardò male, ma non potè replicare nulla visto che
purtroppo l'amica aveva pienamente ragione.
A malicuore, annuì ad
Hermione.
"Va bene, per stanotte rimarrò in
stanza".
“Ho perso cinquanta
punti per Grifondoro, ho una settimana di punizione con Piton e … non posso
giocare a Quidditch… tanto vale che tu mi ammazzi ora! ” disse Harry, mentre
sfidava Ron a scacchi magici prima di cena.
“Magari sei fortunato
amico!” disse Ron ironico, muovendo il cavallo “Se ti ammazzo ora non dovrai
prendere la pozione ed essere schiavo per sempre di Hermione e
Ginny”.
Harry guardò male
l’amico “Non dire cosi, non lo farebbero mai”.
“Lo dici te!” esclamò
lui "Non hai visto che libro orribile aveva Hermione ieri
notte..."
“Forse hai letto male… e
non alzare la voce, Hermione potrebbe sentirti” sussurrò Harry, guardandosi
intorno.
Ron gli scoccò
un’occhiataccia “Stai tranquillo, a quest'ora sarà sicuramente in
biblioteca, tanto per cambiare! O comunque non è qui, quindi non può sentirmi.”
guardò per un attimo la poltrona vuota vicino al fuoco, dove la
ragazza si sedeva solitamente a studiare o
leggere.
“Lo so che sembra
incredibile, ma l’ho letto con i miei occhi e non ho mai avuto problemi di
vista, sicuramente vogliono vendicarsi di noi" continuò
risentito.
Harry non disse nulla,
guardando assorto la scacchiera... come al solito stava perdendo, ma in quel
momento non gli interessava per niente.
Se Hermione stava
veramente facendo tutto questo per farla pagare a Ron, allora anche Ginny era
arrabbiata con lui.
Si sentì improvvisamente triste, cosa aveva
mai potuto farle di così brutto da ricevere una vendetta del
genere?!
“Dovremo denunciarle ai
professori ?” chiese all’improvviso Ron, riportandolo alla
realtà.
“Denunciarle ? Certo che
no!” rispose subito Harry “Come potresti denunciare la ragazza di cui sei
innamorato ?”
Ron lo guardò sorpreso e
con le orecchie in fiamme, pensando che l'amico stesse parlando di
lui.
Quando si accorse della
gaffe, Harry cercò di cambiare argomento.
“Comunque, hai saputo
poi cosa avesse Ginny ? Ha detto Colin che ha saltato tutte le lezioni della
mattina” chiese, rosso in viso.
Ron si irrigidì
subito.
“Sì, Neville è andato a
trovarla e mi ha detto che sta bene, ha avuto solo dei cali di pressione,
tornerà presto a dedicarsi alla sua attività preferita” disse, con una voce
scocciata.
“Cioè
?”
“Far esaurire le persone
che le stanno intorno e schiavizzarle a vita!” puntualizzò Ron,
spostando la regina.
"Scacco".
Harry alzò gli occhi al
cielo.
Una mezz’ora dopo…
“Ehi Hermione !! Sono
qui!”.
Harry vide la ragazza
avanzare verso di lui con una grande borsa voluminosa come quella della sera
prima, e quella visione lo rattristò. Non riusciva ancora a credere che
volessero dare loro quella pozione, una cosa del genere se la sarebbe aspettata
dalla Parkinson e dalla Greengrass, non da Ginny ed
Hermione.
No, sicuramente Ron si
era sbagliato, anche se era vero che comunque stessero facendo
qualcosa alle loro spalle.
Si sentì arrabbiato
e deluso, soprattutto con Hermione. Proprio lei, che era tanto ammirata per la
sua intelligenza ed onestà, aveva deciso di pugnalare gli amici alle spalle.
Gli era stata sempre
vicina e lo aveva sostenuto in molti momenti difficili che non aveva condiviso
neanche con Ron, perché adesso gli faceva questo ? Doveva
scoprirlo.
“Vieni a
sederti”
Le indicò la poltrona
dove poco prima era seduto Ron, davanti a lui c’era ancora la
scacchiera.
“Ciao Harry” disse
Hermione abbozzando un sorriso, si guardò intorno “Ron dov’è?”
chiese, sedendosi sulla soffice poltrona vicino al fuoco
scoppiettante.
“E' andato a cena qualche minuto fa" rispose
lui, ricevendo uno sguardo stupito.
“E perché non sei andato con
lui?”
Il Grifondoro si incupì
“Sono in punizione! Sono venuto alla torre solo per fare una partitina a
scacchi, ho mangiato prima qualcosa al volo… fra cinque minuti devo andare” le
disse, con uno sbuffo.
“Davvero ? Perché ti
hanno punito ?” chiese Hermione, sorpresa “Che è successo
?”.
Harry sbiancò di colpo,
si era dimenticato che lei non dovesse assolutamente scoprire il motivo della
sua punizione, o avrebbe saputo anche che la notte, invece di dormire, lui le
seguiva di nascosto.
“Non ho fatto il tema di
recupero per Piton, ricordi quello che io e Ron dovevamo fare in più perché
abbiamo sbagliato la pozione invecchiante la settimana scorsa ? ” si sorprese di
come le parole gli stessero uscendo dalla bocca, visto che non aveva programmato
niente.
“Sì, ma tu e Ron lo
avevate fatto, vi avevo aiutati anch’io!” esclamò Hermione,
piuttosto perplessa.
Harry imprecò
mentalmente, si era dimenticato anche di quel particolare “Beh… stamattina ho
perso il foglio, così Piton mi ha punito!” puntualizzò, salvandosi per il rotto
della cuffia.
Hermione fece una faccia
scandalizzata “Ma Harry!!! Come hai fatto a perderlo ?! Per quante sere sei in
punizione ?” “Una
settimana”
“Una settimana ?!”
ripetè Hermione, sconvolta “Ma è troppo! Una punizione così lunga l’hai avuta
solo conla
Umbrigel’anno
scorso o quando ti hanno sorpreso di notte fuori dalla
torre”.
Harry sbiancò di colpo a
quell’affermazione, ma Hermione sembrò non accorgersene “….se vuoi posso
parlarne alla McGranitt e cercare di fartela ridurre, alla fine era solo un tema
e…”
“No, grazie Hermione!”
disse subito Harry, interrompendo un probabile comizio e guadagnandosi
un’occhiata sospetta dall’amica.
“…Piton non annullerebbe
mai le punizioni, specialmente se ci sono di mezzo io…mi massacrerebbe solo
ulteriormente!”continuò, cercando di non guardarla negli
occhi.
“Hai ragione…” Hermione
gli sorrise dispiaciuta “Spero che la prossima volta starai più attento alle tue
cose!” Fece una breve pausa e poi gli si rivolse
nuovamente.
“Scusa, ma come ha fatto
Piton a punirti !? Quando è successo ? In classe ti ha quasi del tutto ignorato.
Certo, ha fatto le sue solite battute crudeli per provocarti, ma non mi ricordo
di averlo visto trattenerti dopo Pozioni...” disse Hermione,
pensierosa.
Anche a questo Harry non
aveva pensato, se fosse esistito un premio per le peggiori scuse del mondo, lui
sicuramente l'avrebbe vinto.
Hermione frequentava le
lezioni di Pozioni con lui e Ron e solitamente non li lasciava soli neanche
un secondo, quindi non avrebbe potuto non accorgersi di una cosa del
genere.
“Ehi ma è tardissimo sono quasi le otto!!”
esclamò Harry, ricordando solo in quel momento di essere in ritardo per la
punizione “Piton mi ucciderà!”
“Allora sbrigati non
perdere tempo!! disse Hermione, alzandosi allarmata “Vuoi che ti aspetti alzata
? Così puoi raccontami con calma!”
“Non preoccuparti,
magari finirò tardi, vai pure a dormire!” si premurò di dirle, prendendo la
borsa. Ci mancava solo l'interrogatorio dopo la tortura.
Harry salutò l’amica
frettolosamente e si diresse nei sotterranei, dove un Severus Piton
particolarmente arrabbiato lo stava aspettando.
“Sei in ritardo Potter!”
tuonò, non appena lo vide.
“Buonasera signore, scusi il ritardo” sibilò
Harry, imbronciato.
“Questa sera spero che
tu sia in ottima forma…” disse Piton, con un sorrisetto maligno stampato sul suo
pallido viso “… perché ho intenzione di farti lavorare
sodo!”
Harry, con un sospiro,
posò la sua borsa ed aspettò rassegnato la sua
condanna.
Ron uscì
soddisfatto dalla Sala Grande, aveva mangiato fino a scoppiare ma,
nonostante tutto, non si sentiva felice.
Harry ed Hermione non
avevano cenato con lui, il primo a causa di una punizione, la seconda perché lui
non le rivolgeva la parola da quella mattina. Era troppo arrabbiato sia con
lei che con Ginny, così si era ritrovato da solo a cena, dovendo sorbirsi tutte
le chiacchiere di Calì e Lavanda sulla moda delle streghe ed i discorsi di
Seamus e Dean sulle nuove macchine babbane uscite quell’anno, delle quali Ron
non sospettava nemmeno l’esistenza.
Non appena arrivò alla
scala che portava alla torre dei Grifondoro, incontrò qualcuno con lunghi
capelli rossi.
“Ciao Ron” disse
tranquillamente Ginny, vedendolo arrivare. Era uscita da poco dall’infermeria ed
era ancora un po’ pallida.
Ron si rabbuiò “Ho
scritto a mamma per dirle che non ti eri sentita bene oggi! Anche se sembra che
ti sia ripresa in fretta” si limitò a dirle, scostando il suo sguardo e
continuando a camminare.
Iniziarono lentamente a
salire le scale insieme.
“Sì, va
meglio" rispose lei, notando il suo tono sarcastico e scontroso " Ma
non dovevi dirlo a mamma, adesso si preoccuperà!”
Rimasero in silenzio per
il resto del tragitto. Solo quando arrivarono davanti al ritratto che nascondeva
la loro Sala Comune, Ron si voltò verso di lei.
“Scrivile domani appena
puoi, cosi eviteremo che piombi qui per questo fine settimana!” si limitò a
dirle, scoccandole un'occhiataccia.
“Pugnaccio!”disse poi al
dipinto.
“Corretto!” rispose la
signora Grassa, prima di lasciarli passare.
“Ehi Ginny, finalmente
sei torn...” trillò Hermione, alzandosi dalla sua poltrona preferita della Sala
Comune, ma si interruppe all’istante vedendo Ron accanto a lei.
Il ragazzo la
fissò, gelido “Beh, io vi saluto, sono piuttosto stanco e vado a dormire!”
disse, non appena vide Hermione aprire la bocca per
parlargli.
Se ne andò in fretta,
lasciando una Ginny sbigottita e un’ Hermione profondamente offesa e
ferita.
“Ma che gli prende ?”
esclamò Ginny, sedendosi stupita davanti al fuoco “Avevi detto che era
strano anche con te, ma non pensavo fino a questo punto!”
“A questo punto, non ne
ho idea...” rispose Hermione sconsolata, poi guardò Ginny con un’espressione
accigliata “…comunque anche Harry mi è sembrato strano
prima!”
“Hai visto Harry ?”
disse Ginny, agitandosi.
Hermione fece un
sorrisetto ironico “Calmati, ci credo che poi ti vengono i cali di pressione!!”
“Perché hai detto che ti
è sembrato strano ? ” chiese invece Ginny, ignorando l’espressione canzonatoria
dell’amica.
Hermione si fece di
nuovo seria “Sento che mi nasconde qualcosa! Sapevi che Harry è stato punito da
Piton per tutta la settimana ?”
“No” disse Ginny
sorpresa “Ma come farà con gli allenamenti di Quidditch
?”
“Oh, piantala con questo
Quidditch!!” sbottò Hermione “Ma ti sembra il momento
?”
“Scusa, hai ragione!” rispose
l'amica, un po’ imbarazzata “Come mai Piton l’ha punito
?”
“Sembra che non abbia
consegnato un tema di recupero!”
“E che ci vedi di strano
scusa?! Sarebbe stato strano se Piton lo avesse risparmiato!” constatò Ginny,
con un mezzo sorriso.
Ma Hermione non era per
niente convinta “Non lo so, ma quel tema lui l’aveva fatto, anzi lo avevo
scritto io per più di metà.”
“Allora perché lo ha
punito ?”
“Non lo so, è questo che
non mi torna” continuò Hermione, perplessa " Mi ha detto di averlo perso, ma non
ho mai visto Piton punirlo ed ero proprio dietro di lui quando siamo usciti
dall’aula.”
Con
un elegante colpo di bacchetta, ravvivò le fiamme del camino che si
stavano lentamente spengendo.
“Hermione, dobbiamo
rimanere calme, magari lo ha perso veramente quel tema. Harry non ha motivo di
mentirti” le disse Ginny, facendo spallucce.
“Già… forse hai ragione
te, siamo troppo nervose in questi giorni!” ammise Hermione, snodando la sua
cravatta.
Ginny fece un sospiro
“Sei sicura che non vuoi che venga con te stanotte ? "
“Sì, è la soluzione
migliore, non preoccuparti !” le rispose l'amica, regalandole un sorriso
tirato.
“Questa sarà una lunga settimana…”pensò dentro
di sé, preoccupata.
***
Ciao a tutti,
scusatemi per il vergognoso ritardo, spero che il nuovo capitolo non vi
abbia deluso e di postare il prossimo in settimana… imprevisti
permettendo.
Scusate se non vi saluto uno per uno, ma non ne ho la possibilità!
Harry lavorò per quattro ore nello studio di
Piton.
Il professore gli aveva fatto trovare delle
speciali erbe urticanti da pulire e catalogare, ma neanche un paio di guanti di
protezione. Così, le povere dita del Grifondoro si erano gonfiate a
dismisura, sotto lo sguardo gongolante del professore.
Ma, nonostante tutto, Harry non si lamentò
neanche una volta. Non gli avrebbe dato anche questa soddisfazione.
Solo quando l’orologio suonò la mezzanotte, Piton
disse con voce melliflua “Per oggi basta Potter, rimetti in ordine e
poi vai in infermeria. Non vorrei che potessi utilizzare la scusa delle
mani per non svolgere i compiti assegnati. Ti aspetto domani alla
stessa ora e se tarderai anche solo di minuto, te ne farò pentire
amaramente”.
Harry lo guardò con odio. “Bunonanotte” disse
rancoroso, mentre un ghigno divertito si dipingeva sulla faccia di Piton
“Per me sicuramente! Forse per te un po’ meno” disse, prima che Harry chiudesse
la porta dello studio.
La mattina dopo Harry si svegliò in ritardo, e
nonostante Madama Chips le avesse fasciate, le sue mani erano ancora gonfie e
gli facevano molto male.
La prima lezione della giornata era alle 9:00,
doveva quindi sbrigarsi se voleva mettere qualcosa sotto i denti prima di
entrare in classe. Guardò pensieroso il letto accanto al suo, Ron si era già
alzato e non si trovava neanche in Sala Comune, constatò scendendo stancamente.
Forse era già andato a fare colazione.
Proprio mentre stava uscendo dal buco del ritratto,
Ginny sbucò dalle scale del dormitorio femminile correndo a più non posso, aveva
la borsa stracarica di libri. Non appena lo vide, si bloccò tutta rossa in viso
e con i capelli scarmigliati quasi quanto i suoi.
“Oh!” mormorò, a metà tra il sorpreso e
l’imbarazzato.
“Ciao Ginny, sei in ritardo anche tu ?” disse
Harry, con un mezzo sorriso. Era così buffa a volte.
Ginny diventò, se possibile, ancora più rossa
“C..Ciao Harry, non ho sentito la sveglia questa mattina!” balbettò, prima
di abbassare lo sguardo e vedere le sue
mani fasciate.
“Ehi, ma che hai fatto alle mani! ?” esclamò
preoccupata.
Harry cercò inutilmente di nasconderle
“N...Niente!” disse, mettendole dietro la schiena.
“Ma quale niente, sono tutte fasciate!! Fammi
vedere…”
Ginny, senza pensarci, gliene afferrò
una.
Un brivido improvviso le percorse la
schiena.
Harry arrossì a quel contatto “Non
preoccuparti, sono solo un po’ gonfie, passerà subito” le rispose,
imbarazzato.
Ginny lo guardò, incapace di spiccicar parola. Non
aveva mai tenuto Harry per mano, anche se lo aveva sognato migliaia di
volte.
Harry la guardò preoccupato “Ginny ? Tutto ok
?”
“Eh ? Sì, scusa” arrossendo furiosamente, la
ragazza lasciò a malincuore la presa.
“Come è successo ?" chiese, incapace di guardarlo
negli occhi.
“E’ stata un erba urticante…” rispose Harry,
piuttosto evasivo.
Ginny lo fissò un po' perplessa “Ma
non usate i guanti ad Erbologia?” gli chiese, intuendo già la
risposta.
“Non mi è successo a lezione…”
Ginny sospirò “E’ stato Piton vero ? Durante la
punizione di ieri sera!”
Harry, per la sorpresa, rimase in silenzio per
qualche secondo “Come fai a sapere che…” iniziò, prima di essere bloccato dalla
piccola Weasley.
“Me lo ha detto Hermione” tagliò corto lei “…ma
Harry, è vergognoso quello che ha fatto!” disse indignata "Dovresti dirlo alla
McGranitt".
Lui la guardò. In quel momento, con i capelli in
disordine, le guance rosse e una luce particolare negli occhi, realizzò che non
l’avesse mai vista così…così….non seppe neanche dare un nome a quello che stesse
provando.
Proprio in quel momento, il buco del ritratto si
aprì e spuntò la testa rossa e sorridente di Ron.
“Ehi Harry, ma dov’eri finito ? Ti stavo aspettando
per andare in Sala Gran..” ma si bloccò non appena vide Ginny dietro di lui.
Il sorriso gli si gelò sulle labbra “Ah...” disse
accigliandosi “… sei conlei.”
Ginny lo guardò male ed avanzò minacciosa. Adesso
era davvero stufa del comportamento del fratello.
“Sì, è con me… e allora ? Ma
cosa ti è preso ultimamente ? Hai esalato i vapori di una pozione acida ?” disse
sarcastica, incrociando le braccia.
A quelle parole, il silenzio che si creò nella
stanza fu totale...
“G...Ginny voleva dire che…” iniziò Harry, in preda
al panico, prima che l'amico lo fulminasse con lo sguardo.
Ginny guardò Harry, ma che stava
succedendo a tutti ?
“Fai anche le battute adesso ?! Certo
che hai una gran faccia tosta” disse Ron, lanciando alla sorella uno sguardo
assassino.
“Si può sapere che diamine stai dicendo ?” rispose
lei, passando il suo sguardo confuso dal fratello ad Harry.
Ma Ron evitò accuratamente di risponderle,
rivolgendosi invece all'amico “Harry, andiamo o faremo tardi”.
“Sì, ma prima calmati” Harry gli mise una mano
sulla spalla, ma una fitta di dolore gliela fece riabbassare subito.
“Perché hai le mani fasciate ?” gli chiese Ron,
notando solo in quel momento le fasciature dell'amico.
“Lascia perdere, te lo racconto dopo a lezione”
disse, prima di avvicinarsi al suo orecchio “Se continuerai
così Ginny capirà tutto, cerca di trattenerti” gli sussurrò.
Ron divenne tutto rosso e strinse i
pugni.
“Comunque non vale la pena saltare la colazione
perquella
li!” si premurò di dire ad alta voce, prima di sparire per il buco del
ritratto.
Ginny alzò un sopracciglio sempre più confusa, suo
fratello era impazzito…del tutto andato!!
Hermione prese posto in Sala Grande e con lo
sguardo percorse tutto il tavolo dei Grifondoro.
Ma dov’era finita Ginny ? Doveva assolutamente
parlarle, ed escogitare un modo per prendere i capelli di Ron ed Harry per la
pozione.
Ron inoltre, non facilitava certamente le cose non
rivolgendole la parola. Doveva assolutamente fare la pace con lui ed essere
molto, ma molto gentile.
Non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma in fondo
Ron le mancava.
Aveva appena iniziato a mangiare, quando la sua attenzione venne catturata dal grattare della sedia
accanto alla sua, girò la testa e si trovò, gomito a gomito, proprio con
Ron.
Il ragazzo la guardò sorpreso per qualche secondo
con i suoi grandi occhi azzurri, evidentemente non aveva badato a dove si stesse
sedendo.
Hermione non potè fare a meno di arrossire. “Ciao!”
disse timidamente.
Ron girò la testa dall’altra parte senza
risponderle e fece il gesto di alzarsi.
“No, aspetta” disse Hermione, afferrandogli un
braccio.
Ron si rimise pesantemente a sedere. “Che vuoi
Hermione ?” disse bruscamente e senza guardarla.
Hermione rimase in silenzio per qualche secondo,
non si aspettava di essere trattata così, Ron non lo aveva mai fatto.
Il suo silenzio costrinse Ron a guardarla. Si era
reso conto di essere stato un po' duro con lei e,quando vide il suo sguardo
ferito, le sue orecchie iniziarono a prendere un colorito rossastro.
“Ron…” disse Hermione, con un filo di voce. “ Ho
bisogno di parlarti...ti prego, dedicami qualche minuto”
Ron abbassò lo sguardo, incapace di guardarla in
faccia “Va bene, ma posso mangiare qualcosa prima ?”
Hermione gli sorrise, Ron non sarebbe mai cambiato
“Certo, ne approfitto per mettere anche io qualcosa sotto i denti!”
I due iniziarono a mangiare, senza però scambiare
una parola.
Ogni tanto Hermione lo sorprendeva a guardarla con
la coda dell’occhio, con le orecchie sempre rosse come pomodori.
Scioccamente, un piccolo sorriso le increspò il
viso.
“Ha avuto un incidente di cui non so nulla? ” Ginny
mise le mani sui fianchi, minacciosa.
“Ha litigato ancora con Hermione... è nervoso per
quello, non preoccuparti!” rispose Harry, indietreggiando verso la signora
Grassa “Adesso scusami ma se non mi sbrigo, oltre la colazione, perderò anche
Storia della Magia… non sarebbe certo una tragedia… ma devo copiare il tema di
Erbologia da Seamus”.
Ginny lo guardò un po’ delusa, le sarebbe piaciuto
rimanere a chiacchierare con Harry.
Harry sentì il suo cuore accelerare sotto il suo
sguardo.
“Ci vediamo!” disse imbarazzato, prima di
incamminarsi verso l’aula del professor Ruf.
Il sorriso che Hermione gli aveva regalato pochi
istanti prima, strinse inesorabilemente lo stomaco a Ron per tutta la
durata della colazione, oltre a mandargli in fiamme le orecchie.
Ed anche se non lo avrebbe ammesso mai, neanche ad
Harry, Ron si sentiva malissimo ogni volta che litigava con lei.
Ma, questa volta, non poteva certamente
dimenticare quello che aveva visto nella stanza delle Necessità.
La guardò con la coda dell’occhio, come aveva
potuto tradire la sua fiducia ? Come avevano fatto ad arrivare a quel punto
?
“Allora Hermione” disse, non appena fuori dalla
Sala Grande “Cosa volevi dirmi ?” utilizzò un tono più gentile con lei, ma
comunque distaccato.
“Ecco… non qui per favore…” disse lei, guardandosi
intorno “Vieni con me !” lo prese per mano e lo condusse fuori, verso il
Parco.
“M...Ma che miseriaccia stai facendo
?!” esclamò lui, rosso in viso “Fra dieci minuti inizierà Storia della
Magia, arriveremo tardi!” continuò, incredulo che per una volta fosse lui a dire
una cosa del genere, e ad Hermione per giunta!!
“Non mi importa!” rispose lei accigliata,
continuando a trascinarlo fra le aiuole del Parco.
“Come non ti importa, e se importasse a me ?”
rispose Ron, con tono di sfida.
Hermione non rispose e lasciò la presa solo quando
arrivarono davanti alle sponde del Lago Nero.
“E da quando ti importa di Storia della Magia ?”
chiese con tono sostenuto, guardandolo fisso negli occhi “Non stai mai attento e
non fai altro che giocare con Harry, Seamus e Dean.”
“Se mi hai portato qui per farmi la morale, allora
io…” iniziò Ron.
Ma Hermione lo bloccò subito “No! Hai ragione, non
ti ho portato qui per questo!” arrossì vistosamente, iniziando a giocherellare
con il fiocco della divisa.
“Ti ho portato fino a qui perché volevo dirti che
mi dispiace!” disse tesa.
“Cosa ?”
“Sì, mi dispiace di averti fatto arrabbiare,
qualsiasi cosa ti abbia fatto vorrei che si sistemasse” finì, torcendosi le
mani.
Ron la guardò interdetto per qualche
secondo, gli stava chiedendo scusa, Hermione gli stava chiedendo scusa,
ripetè più volte nella sua testa... inoltre, il modo dolce e timoroso in cui lo
aveva fatto, lo fece arrossire dalla testa ai piedi.
“Sei sotto imperio ?” non riuscì a trattenersi,
tanto era stupito.
Hermione gli lanciò uno sguardo eloquente ma, per
sua fortuna, ignorò la frase.
“Ti chiedo scusa Ron, non sopporto quando non ci
parliamo… per favore… ti ho perdonato tante volte ed adesso tocca a te farlo”
continuò, con voce roca.
Ma Ron fece in tempo a dire nulla... Hermione
lo abbracciò, di colpo, mozzandogli il respiro.
Ciao a tutti!!
Anche questo capitolo è finito e spero che vi sia
piaciuto.
Purtroppo vi devo dare una brutta notizia, il prossimo aggiornamento non
ci sarà prima della fine di novembre.
Ho
prestato il mio computer ad una mia amica per fare la tesi di laurea, e non
credo di poterlo riavere prima della data di consegna, ovvero primo
dicembre.
Proverò ad aggiornare dal computer del mio ragazzo, ma non sono sicura di
avere il tempo di scrivere.
Voglio ringraziare:
MissSunshinehai ragione, Ron è uno scemo, ma alla
fine è tenero proprio per questo.
HermyKitty, scusa, lo so che sono lenta
ad aggiornare ma non sempre ho il computer sotto mano, adesso dovrai aspettare
un po’ prima del prossimo aggiornamento, ma non potevo abbandonare un’amica. Un
abbraccio grande
Avalon: sono contenta
che la storia ti piaccia, che ne pensi di questo capitolo?
DarkGiliathma come non ci
speravi più? Non temere non abbandonerò mai la mia storia, siete voi che non
dovete abbandonare me! Un bacio
EDVIGE86:ciao
bella, hai fatto festa grande il 31, eh?^_^si fa cosi! Grazie per i tuoi
complimenti, sono troppo contenta quando trovo le tue recensioni! Speriamo di
poter aggiornare il prima possibile! Bacioni
VALE,che ne pensi di questo capitolo? Non ti arrabbiare per il
ritardo che subirà il prossimo aggiornamento, ma non potevo non aiutare la mia
amica! TVB cercherò di aggiornare dal computer di
Danilo.
potterina_88_ciao cara, anche io sono un tipo romantico, cercherò di non
deluderti con il finale di questa storia, ormai non manca molto. Anche io come
te non ho fatto molto ad Halloween ^_^un
bacio
Hermione96, grazie cara per i tuoi
complimenti, che ne pensi di questo capitolo? Aspetto il tuo
giudizio.
“Si può sapere dove sei stato ? E come
ti sia venuto in mente di saltare Storia della Magia senza dirmi niente
?”
Harry Potter guardò, minaccioso, il suo amico dai
capelli rossi.
“Oh, piantala Harry” disse Ron, con un mezzo
sorrisetto “ Sai che assomigli ad Hermione quando fai così ?”
“Mi prendi anche in giro adesso ?” sbottò
l'amico di rimando, passandosi una mano tra i capelli.
“Prima aggredisci Ginny, poi salti Storia della
Magia… che stai combinando ? ”
I due ragazzi si incamminarono verso l’aula di
Babbanologia, dove avevano la lezione seguente.
Ron fece un gesto spazientito “Va bene, va bene…
ero con Hermione!”
Harry lo guardò sorpreso “Davvero ?” Ci pensò su
qualche secondo “... però hai ragione, anche lei non è venuta... Per caso, l’hai
rapita ?”
Ron lo guardò infastidito.
“Non ci crederai ma è stata lei a rapire me ! Mi ha
portato al Lago Nero e… non ci crederai, ma... mi ha chiesto scusa” Ron
distolse lo sguardo, era rosso come un pomodoro maturo, solo lo stupore
costrinse Harry a rimanere serio.
“C...Cosa ? Hermione ti ha chiesto scusa
?”
“Esatto” rispose Ron, compiaciuto.
Ormai erano arrivati davanti alla classe,
così Harry e Ron entrarono nell’aula visto che era ancora
vuota.
“Che ti ha detto ?” chiese Harry, ancora
sconvolto.
Ron diventò di colpo rosso e si bloccò nel centro
dell’aula.
“Mi ha detto che non sopporta quando non ci
parliamo e poi…” la sua voce si spense.
Harry si avvicinò per sentire meglio “E poi ?” lo
incitò.
“E poi sono affari miei!!!” urlò Ron, facendo
sobbalzare l’amico.
Harry sorrise beffardo, guardando Ron sedersi
con poca grazia al suo solito posto.
“Tu ridi, intanto Hermione mi ha fregato di
nuovo!!” esclamò, con aria scocciata “Comunque
ancora non mi hai detto che hai fatto alle mani !” continuò, mentre anche
gli altri Grifondoro ed i Corvonero, con cui facevano lezione, entravano in aula
con il solito vociare.
Piano piano tutti presero posto e aspettarono,
chiacchierando sottovoce, l’arrivo della professoressa.
“C’è poco da dire...” Harry si guardò pensieroso le
mani “E’ stato quel viscido serpente di Piton” disse ad alta voce, non
preoccupandosi di essere sentito.
Ma Ron, invece di ridere, guardò atterrito verso la
porta.
“Ehi, che hai ?” disse Harry, guardando la faccia
pallida dell’amico, ma proprio in quel momento qualcuno gli si parò davanti,
coprendogli la luce.
“Buongiorno a tutti, come stava dicendo Potter,
quel viscido serpente di Severus Piton, oggi vi farà supplenza, visto che la
vostra professoressa di Babbanologia si è presa un giorno libero.”
Per poco Harry non ebbe un infarto, Piton era
davanti a loro, alcuni ragazzi soffocarono delle risatine.
Al contrario del Grifondoro, che invece sentì un
brivido di puro terrore scendergli per la schiena.
Fissò Ron con uno sguardo atterrito. Era la sua
fine.
Piton lo guardò, livido di rabbia “Venti punti in
meno per Grifondoro, inoltre aggiungerò un giorno alla tua punizione e adesso …
FUORI” tuonò.
Harry non se lo fece ripetere due volte, prese la
sua borsa e si affrettò ad uscire, con tutti gli occhi dei compagni puntati su
di lui, compresi quelli di Ron che gli regalò uno
sguardo sconsolato alla prospettiva di stare con Piton senza Harry ed
Hermione.
Hermione vide la testa rossa dell’amica
attraversare il corridoio che portava all’aula di Incantesimi.
“Ginny !!! Ehi, GINNY”
La ragazza si voltò subito “Ciao Hermione!” esclamò
vedendola.
Hermione la raggiunse di corsa, mentre molti
studenti passavano loro accanto per superarle.
“Ciao… ho una cosa importante da dirti” le disse
sorridendo.
Si avvicinò all’amica e le sussurrò qualcosa
all’orecchio.
Ginny sgranò gli occhi “Davvero ? Sei grande
Hermione, ma dov’è lui adesso ?”
“E’ a Babbanologia con Harry, io non frequento
quelle lezioni così stavo giusto andando al settimo piano…”
“Io invece devo andare” disse Ginny, guardando i
suoi compagni allontanarsi velocemente “...o Vitius inizierà senza di
me”
Hermione le fece un breve cenno con la testa e le
sorrise, prima di andare verso le scale.
Harry decise di impiegare quell’ora (
improvvisamente libera ) per chiedere ad Hermione qualche chiarimento
su alcune domande che la McGranitt aveva dato per Trasfigurazione. Provò a
cercarla in Sala Comune ma invano, vicino al fuoco c’era solo Grattastinchi
acciambellato su di una poltrona.
Non avendo dormito molto e avendo un’intera ora
davanti a sé, Harry lasciò subito perdere l’idea di cercare Hermione e si
mise nella poltrona accanto al gatto, che gli lanciò uno sguardo
incuriosito.
Sentendo il calore del fuoco, Harry chiuse subito
gli occhi, intenzionato a riposarsi giusto un paio di minuti.
“Ciao Harry” disse Ginny, guardandolo fisso
negli occhi.
“Ciao...” rispose lui, imbarazzato dalla sua
audacia. Solitamente Ginny sfuggiva al suo sguardo.
“Sai volevo dirti che sei proprio coraggioso a
tenere testa a Piton” disse la ragazza, sorridendogli
teneramente.
Harry sentì il suo stomaco fare una
capriola.
Ginny si avvicinò a lui e gli prese le
mani.
“Sai Harry, mi piaci molto... mi sei sempre
piaciuto in verità. Ma adesso è diverso, penso di amarti!” gli disse
poi, senza ombra di imbarazzo
Harry la fissò pietrificato, non sapendo neanche
cosa risponderle.
Ginny chiuse gli occhi ed avvicinò il viso a
quello di lui.
Ma, all’improvviso, la voce di
Hermione raggiunse le sue orecchie.
“Ginny, Harry , che state facendo
?”
Ginny si staccò da Harry con un gran sorriso
“Hermione ho preso il capello mentre lo baciavo”
Harry sentì la terra sprofondargli sotto i
piedi.
“…adesso lui mi servirà per sempre” continuò
lei, con un ghigno malefico.
“Harry ? Che cosa ci fai qui ? Ti credevo a
lezione” una voce famigliare gli fece aprire gli occhi di colpo, trovandosi in
Sala Comune insieme a Grattastinchi che dormiva beato.
Girò la testa in direzione della voce e vide
Hermione fissarlo sorpresa.
“Ciao Hermione” disse lui, stropicciandosi gli
occhi e cercando di dimenticare il terribile incubo appena fatto “... in effetti
ero a lezione, ma Piton mi ha sbattuto fuori!”
Hermione strabuzzò gli occhi e lo raggiunse vicino
al fuoco.
“Che c'entra Piton ? Non eri a Babbanologia
?”
“Sì, ma oggi fa lui supplenza, sembra che la
Burbage si sia presa un giorno”.
Harry raccontò all’amica l’accaduto, cercando di
non ridere della faccia che fece nell'udire quello che Harry aveva detto su
Piton.
“Lo so, non dirmelo, me la sono meritata, vero
?”
Ma Hermione, con suo sommo stupore, gli
sorrise.
“Penso che tu sia stato molto sfortunato, tutto qui
!”
Harry la guardò come se gli stesse dicendo di
essersi fidanzata con Malfoy.
“Non guardarmi così ! Volevi forse una predica ?”
disse lei, con tono sostenuto.
Harry si riscosse dallo stupore “N...No, figurati”
si affrettò a chiarire.
Certo che Hermione stava proprio
cambiando! Pensò il Grifondoro tra sé e sé. Prima rapiva Ron
per chiedergli scusa e poi si lasciava scappare l’occasione di fare una
ramanzina ad Harry.
Ormai l’ora era quasi finita, i due Grifondoro non
poterono far altro che prendere i libri della lezione seguente.
Quella sera in camera di
Ginny…
“Non mi hai ancora detto come sei riuscita a
prenderlo!” esclamò Ginny, mentre l’amica si sedeva ai piedi del suo
letto.
Hermione divenne rossa come un pomodoro ed era
raro vederla così, lei che era sempre stata ammirata per la sua calma e
sangue freddo.
“Mi sono vista con Ron questa mattina”
Si bloccò, guardandosi intorno.
“Stai tranquilla, le mie compagne sono al club di
cucina” disse Ginny, capendola al volo.
Hermione sembrò più tranquilla “Be', dicevo… l’ho
incontrato per caso a colazione e mi è venuta voglia di parlargli… l’ho portato
al lago Nero e gli ho chiesto scusa, alla fine lui ce l’ha con me perché pensa
che ti copro mentre esci con un ragazzo.”
Ginny non sembrò soddisfatta “Tutto qui ? L’hai
portato fin laggiù solo per chiedergli scusa di una cosa che non esiste
?”
“Ma come tutto qui ?” Hermione prese la sua borsa e
tirò fuori una specie di provetta trasparente, all’interno vi era un capello di
un rosso fiammante “E questo ? Mi sembra che sia stato un buon risultato, no ?”
disse accigliata.
Ginny prese il capello dalle mani di Hermione “Hai
ragione, sei stata brava. Ma come l’hai preso ?”
Hermione divenne, se possibile, ancora più rossa “
L’ho abb….. ciato” biascicò.
“Come ?” chiese Ginny, con un mezzo
sorriso.
L'amica la guardò male “Finiscila o ti trasfiguro
in una statua” Ginny iniziò a ridere, senza alcun
contegno.
“Non riderei tanto se fossi in te, adesso hai solo
due giorni per recuperare il capello di Harry” puntualizzò Hermione,
acidamente.
L’ilarità di Ginny, così come era arrivata, si
dissolse nel nulla.
“Che cosa ? Ma avevi detto che ad Harry ci avresti
pensato tu!”
Hermione riprese il capello dalle mani di Ginny “E’
vero, ma visto che ho recuperato io quello di Ron,
rimanendo oltretutto indietro con un sacco di compiti per stare dietro
alla pozione, dovrai pensare te a come prendere il capello di Harry!”
Ginny diventò improvvisamente pallida “Non ce
la farò mai, non riesco neanche a farci un discorso decente! Come
posso avvicinarmi tanto ?”
Ma Hermione non si fece intenerire “Devi farcela !"
esclamò, energica "I capelli dovranno essere aggiunti alla mezzanotte del sesto
giorno, come ultimo ingrediente !”
“E quando dovrei prenderglielo ? Durante
il giorno ci sono le lezioni e la sera Harry è in punizione...” si mise
disperata le mani fra i capelli “Rimane solo la notte”.
Hermione rimase in silenzio per qualche secondo “La
notte, dici…”
“Era solo una battuta !” disse esasperata la
Weasley.
“No invece, è un' ottima idea”
Ginny la guardò sconvolta“… potresti rubarlo dopo la
punizione, perché non lo aspetti alzata stanotte ?” continuò l'amica.
Ma Ginny non sembrò molto convinta. Infatti,
quando c'era di mezzo Harry, lei non riusciva a ragionare
lucidamente.
“Hermione, io…” iniziò, titubante.
Ma fu bloccata subito dall'amica “Non abbiamo
tempo da perdere !Vuoi o non vuoi prendere
questa benedetta pozione ?” il tono di Hermione non ammetteva
repliche.
Ginny la guardò fisso negli occhi “Certo che
voglio… e va bene… ci proverò stanotte!” sospirò.
Hermione le fece un gran sorriso “Brava, così ti
voglio !” le disse compiaciuta.
*****
Ciao a
tutti,
sto aggiornando dal computer del mio
ragazzo, ma ho avuto cosi poco tempo per scrivere che non ho potuto fare di
meglio ( e per fortuna che avevo gia iniziato il capitolo). Spero che vi sia
piaciuto ugualmente!!
Grazie a tutti per le vostre recensioni..
non ho tempo per farlo singolarmente perché non sto bene e devo tornare a
letto.
Ginny la guardò sconvolta“… potresti rubarlo dopo la
punizione, perché non lo aspetti alzata stanotte ?” continuò l'amica.
Ma Ginny non sembrò molto convinta. Infatti,
quando c'era di mezzo Harry, lei non riusciva a ragionare
lucidamente.
“Hermione, io…” iniziò, titubante.
Ma fu bloccata subito dall'amica “Non abbiamo
tempo da perdere !Vuoi o non vuoi prendere
questa benedetta pozione ?” il tono di Hermione non ammetteva
repliche.
Ginny la guardò fisso negli occhi “Certo che
voglio… e va bene… ci proverò stanotte !” sospirò.
Hermione le fece un gran sorriso “Brava, così ti
voglio !” le disse compiaciuta.
Ginny guardò
nervosamente l’ora, era mezzanotte ormai ed era passata un’ora da quando aveva
salutato Hermione conscia della missione che le era stata affidata. Così, senza
indugio, si diresse in sala comune per aspettare
Harry.
Per ingannare l’attesa
si era portata dietro il libro di storie di magia che le aveva regalato
Bill per il suo compleanno ed il tema che aveva assegnato quella mattina la
McGranitt, ma più si sforzava di scrivere qualcosa, più la sua
mano rimaneva immobile sul foglio.
“Merlino… non sono
mai stata così nervosa in vita mia…e se fallissi ? Se non riuscissi a prendergli
il capello ? Hermione ha già quello di Ron, così sarebbe solo lei a prendere la
pozione…”
Ginny si mise,
disperata, le mani fra i capelli.
“E se Harry scoprisse
quello che sto facendo ? Mi odierebbe per tutta la vita… non posso neanche
immaginare come mi sentirei!!!!”
“Ehi, ma che ci fai
ancora sveglia ?”
Una voce la fece tornare
immediatamente alla realtà.
Sapeva chi fosse,
così si girò nervosamente verso il buco del ritratto.. dove trovò Harry
fissarla curioso.
“E’ arrivato il
momento…calma Ginny…devi rimanere calma…”
“Ciao Harry...” disse,
imponendosi di non arrossire.
“Stavo cercando di fare
il tema che ci ha datola McGranitt, ma non riesco
a scrivere ancora niente”.
Harry si avvicinò al tavolo della ragazza con
strana espressione in viso.
“E’ tardi, perché non lo finisci domani ?” disse,
sedendosi stravolto accanto a lei.
Ginny posò la sua piuma “Volevo avvantaggiarmi con
i compiti”.
Harry la guardò,
piuttosto scettico.
“E tu perché non vai a dormire ? Piton deve averti
sfinito anche stasera, no?” disse Ginny, innervosita da quello sguardo che
sembrava leggerle fin dentro al cuore.
Harry fece spallucce “Se vuoi rimanere sola tolgo
subito il disturbo” Si alzò, facendo qualche passo verso il
dormitorio.
Ginny perse un battito…
“A...Aspetta!” si alzò così in fretta che versò la
boccetta di inchiostro sulla sua pergamena.
Harry si voltò stupito, guardandola in un modo che
le mise i brividi.
“Non ti stavo cacciando…” disse timidamente, senza
guardarlo negli occhi “Oh, accidenti..” esclamò poi, prendendo il suo foglio
irrimediabilmente macchiato “…che pasticcio che ho combinato”.
.
Harry sorrise e puntò la bacchetta verso il foglio
di Ginny “ Tergeo” recitò.
Il foglio in un attimo tornò come nuovo.
“Grazie Harry…” Ginny gli sorrise.
“Per così poco”.
“Rimani se vuoi, a me fa piacere” disse lei ,
cercando di imporre alla sua voce una parvenza di tranquillità che invece non
aveva. Ginny era tutto in quel momento tranne che tranquilla.
“Come è andata con Piton questa sera ? Le tue mani
non sembrano compromesse come ieri!”
Harry fece un sospiro “Grazie al cielo oggi mi ha
solo fatto ordinare il suo archivio di pozioni…non ho mai visto tante cose così
schifose tutte insieme!!!”
Ci fu un momento di silenzio
imbarazzantissimo…
Harry guardò assorto le fiamme del camino. Ginny
invece era nel panico più completo.
Cercò di pensare ad una soluzione per avvicinarsi a
lui e prendere quel maledetto capello, ma non riuscì a concentrarsi… non ce
l’avrebbe mai fatta di quel passo.
“Senti Ginny..” disse improvvisamente
Harry, facendola sobbalzare dallo spavento.
“Per caso ho mai fatto qualcosa che ti abbia delusa
o fatta arrabbiare ?” Si girò verso di lei per guardarla in faccia.
Ginny lo guardò, sconvolta “Cosa ?”
“…vorrei che fossi sincera per favore..” disse
Harry seriamente.
“Ma di cosa stai parlando ?”
“Non sto parlando di un fatto specifico, ma di
qualcosa che ti abbia infastidita nel corso del tempo” continuò il ragazzo,
rosso in viso.
Ginny rimase in silenzio, di che diavolo stava
parlando Harry ?
“E’ qualcosa che ti ha detto quell’ameba di mio
fratello ?” sbottò all’improvviso “Io non so e non voglio sapere cosa ti dice
lui di me, ma…”
“Calmati, Ron non c’entra… era solo un mio
pensiero!” disse Harry allarmato.
Ginny lo guardò confusa “Allora non credo di aver
capito..."
“L...Lascia perdere, non fa niente…deve essere la
stanchezza che mi fa parlare così” Harry si passò nervosamente una mano fra i
capelli ma, inaspettatamente, Ginny lo bloccò, prendendogliela fra le
sue.
“Non so cosa intendi perdelusaoarrabbiata…” disse lei quasi in
un sussurro, guardandolo negli occhi “Ma se è quello che intendo io… non hai mai
fatto niente di male Harry...almeno, non a me”.
Il sorriso che Harry le regalò, la stordì così
tanto che si dimenticò per un attimo il motivo che l’aveva spinta ad aspettarlo
alzata. In quel momento avrebbe voluto solamente stringerlo…e dirgli tutto
quello che provava per lui… non attrazione… non interesse… ma amore !
“Grazie…” disse lui, con le guance arrossate “Oh,
guarda ti sei sporcata di inchiostro!!” le indicò la guancia.
Ginny, allarmata, gli lasciò la mano “Accidenti!
Questo inchiostro se si secca ci mette un secolo ad andare via!!”
Harry iniziò a ridacchiare “Sotto l’occhio destro”
aggiunse, vedendola strofinarsi la guancia sbagliata.
“Aspetta, ti aiuto!” senza pensarci, Harry prese
dalla borsa un fazzoletto di stoffa e le strofinò delicatamente la
guancia.
Ginny rimase impietrita a guardarlo, neanche le
avessero lanciato unPetrificus
Totalus.
“Forse servirebbe un po’ d’acqua!” riuscì a dire
solamente, cercando di calmare il battito del suo cuore.
Non aveva mai visto il suo viso così da vicino…i
suoi occhi erano così attenti e luminosi mentre con attenzione le puliva il
viso.
Il suo istinto le disse che quello fosse il momento
perfetto per prendere il capello.
“Non serve…è andato via quasi tutto” le rispose
lui, con voce roca.
I loro visi erano vicinissimi e quello di
Harry era stranamente rosso, forse per il calore del fuoco, ipotizzò la
ragazza.
Con cautela, Ginny allungò il suo braccio destro
verso la nuca di Harry.
“Ancora un centimetro ed è mio…Harry, ti prego,
non muoverti…”
“Fatto!” disse lui improvvisamente. Si tirò
indietro, sorridendole imbarazzato.
“Praticamente la tua guancia è come nuo…”
Ma si bloccò di colpo, sentendosi una mano fra
i capelli.
“Oh, cavolo…” pensò Ginny, sudando
freddo.
Harry la guardò spaventato, il suo incubo si stava
forse avverando ?
******
Ciao a
tutti!!!
Lo so che mi odiate per aver scritto un
capitolo così corto e, soprattutto, per averlo interrotto in questo modo… eh eh
… ma un po’ di suspence non guasta, no ?
Volevo avvisarvi che la mia amica in
settimana mi ridarà il pc e questo vuol dire che scriverò capitoli più lunghi ed
in meno tempo (sto scroccando quello del mio ragazzo attualmente…ma non c’è mai
tempo!!!)
Vi ringrazio di cuore per tutti i commenti
che mi lasciate…(alcuni sono minacce... fantastico ! )
^_^
Non ho tempo per farlo singolarmente ma do
un grande bacio a :
Con cautela, Ginny allungò il suo braccio destro
verso la nuca di Harry.
“Ancora un centimetro ed è mio…Harry, ti prego,
non muoverti…”
“Fatto!” disse lui improvvisamente. Si tirò
indietro, sorridendole imbarazzato.
“Praticamente la tua guancia è come
nuo…”
Ma si bloccò di colpo, sentendosi una mano fra
i capelli.
“Oh, cavolo…”pensò Ginny, sudando freddo.
Harry la guardò spaventato, il suo incubo si stava
forse avverando ?
******
Harry si chiuse alle
spalle la porta dello studio di Piton. Si sentì più che mai nauseato,
infatti aveva maneggiato per tutta la sera delle cose orrende e viscide di
cui non sapeva, e non avrebbe mai voluto sapere, neanche il nome o da dove
arrivassero.
Arrivò davanti alla
signora Grassa che era passata da poco la
mezzanotte.
“Giornata pesantuccia,
vero ?” disse il dipinto, scrutandolo in viso.
“Ne ho avute di
peggiori” rispose Harry, con un sopracciglio
alzato “Pugnaccio!”
Il
ritratto si aprì e, finalmente, il calore della Sala Comune lo
avvolse.
Si aspettò di trovarla
deserta, vista l’ora, ma il fuoco era ancora acceso e vide una sagoma china sul
tavolo più vicino al camino. Si avvicinò a quel "qualcuno", fermo in una
strana posizione con le mani fra i capelli... lunghi capelli rossi che
splendevano dei riflessi del fuoco.
“Ginny…”pensò sorpreso, ma la sua sorpresa mutò
improvvisamente in un’amara consapevolezza.
“Sicuramente starà
aspettando Hermione per andare nella Stanza delle
Necessità”.
“Ehi, ma che ci fai
ancora sveglia ?” disse bruscamente a voce alta, facendo voltare la ragazza
verso di lui.
Ginny lo scrutò per una
manciata di secondi con una strana espressione in
viso.
“Ciao Harry...” gli
rispose, scoccandogli uno sguardo nervoso.
Harry si sentì subito in
colpa per non averla salutata.
Spostò lo sguardo sul
tavolo, dove spiccavano alcune pergamene immacolate.
Ginny sospirò “Stavo
cercando di fare il tema che ci ha dato la McGranitt, ma non riesco a scrivere
ancora niente”.
Continuò lei, facendo
svanire in un attimo il suo senso di colpa.
“Come no…”pensò,
avvicinandosi a lei. Ginny che studiava di notte ? Ma andiamo! A chi voleva
darla a bere.
Sentì montare in lui la
collera, perché continuava a mentirgli ?
Riuscì comunque a
controllarsi, puntando una poltrona libera “E’ tardi, perché non lo finisci
domani ?” disse a tradimento, volendo metterla in difficoltà.
Più che sedersi, si
afflosciò stravolto, accanto a lei.
“Volevo avvantaggiarmi
con i compiti” rispose lei, evitando il suo
sguardo.
“Ginny … perché
continui a mentirmi ?” fu l'ennesimo pensiero del ragazzo. Harry sentì un
enorme groppo allo stomaco.
Avrebbe voluto urlarle
in faccia ma non lo fece e, per la prima volta da quando era entrato in
Sala Comune, lui la guardò negli occhi… era così deluso ed
arrabbiato…
“E tu perché non vai a
dormire ? Piton deve averti sfinito anche stasera, no?” sbottò lei
improvvisamente, lasciandolo di sasso.
Che le prendeva ? Non
era certo lei a doversi arrabbiare!!!
Harry sentì una
stilettata dolorosa all'altezza del cuore, ma cercò di nasconderlo “Se
vuoi rimanere da sola, tolgo subito il disturbo” disse meccanicamente, alzandosi
e dirigendosi verso la sua stanza.
Come si permetteva di
trattarlo in quel modo, quando lei tramava alle sue spalle ed a quelle del
fratello ?
“A...Aspetta!”
Sentì la voce di Ginny
squarciare il silenzio della Sala Comune, seguita dal rumore di alcune boccette
che si rovesciavano.
Harry si bloccò,
girandosi lentamente.
La trovò in piedi a
fissarlo, con un'espressione smarrita che fece ballare la Samba alle budella del
Grifondoro.
“Non ti stavo
cacciando…” disse Ginny, distogliendo lo sguardo imbarazzata.
“Oh, accidenti!! che
pasticcio che ho combinato” esclamò subito dopo, afferrando una delle sue
pergamente tutta inzuppata di inchiostro.
Harry non riuscì a trattenere un sorriso,
Ginny era la solita pasticciona del gruppo, non faceva altro che rovesciare cose
e far cadere tutto.
“ Tergeo” disse,
puntando la bacchetta verso il foglio.
Le macchie sparirono
all’istante.
“Grazie Harry…” Ginny
gli sorrise.
“Per così
poco”
“Rimani se vuoi, a me fa
piacere”.
Harry sentì il suo
stomaco fare una capriola.
La rabbia svanì in pochi
secondi, come le macchie di inchiostro dalla pergamena di
Ginny.
Si mise nuovamente
accanto a lei.
Per qualche minuto
parlarono del più e del meno, ma Harry aveva un pensiero in testa… un pensiero
che lo tormentava da giorni ormai, ci pensava la mattina, a lezione, mentre si
allenava a Quidditch, durante le ore in punizione, prima di andare a
dormire.
Quel pensiero esplose
come un fiume in piena.
“Senti Ginny...” disse,
interrompendo un momento di silenzio non poco
imbarazzante.
“Per caso ho mai fatto
qualcosa che ti abbia delusa o fatta arrabbiare ?” Non riuscì a non farle quella
domanda.
“Cosa
?”
“…vorrei che fossi
sincera per favore..” continuò, ignorando l’espressione confusa della ragazza
accanto a lui.
“Ma di cosa stai
parlando ?”
“Non sto parlando di un
fatto specifico, ma di qualcosa che ti abbia infastidita nel corso del
tempo”.
La
guardò.
“Forza, dimmi perché
mi odi così tanto da dover preparare quella
pozione…”
Ginny rimase in silenzio
per qualche secondo, prima di esplodere come un vulcano in
eruzione.
“E’ qualcosa che ti ha
detto quell’ameba di mio fratello ? Io non so e non voglio sapere cosa ti dice
lui di me, ma…”
“Forse ho
esagerato…” Pensò il ragazzo, immaginando uno scontro all'ultimo
sangue tra fratelli Weasley la mattina dopo.
“Calmati, Ron non
c’entra… era solo un mio pensiero!” disse fulmineo, arrossendo furiosamente per
aver involontariamente confessato di averla pensata.
Le lanciò uno sguardo
frettoloso, trovando la ragazza con un' confusa.
“Forse è meglio
cosi…”pensò, con un po’ di
delusione.
“L...Lascia perdere, non
fa niente…deve essere la stanchezza che mi fa parlare così” Harry si passò
nervosamente una mano fra i capelli. Ma, inaspettatamente, Ginny lo bloccò,
prendendogliela fra le sue.
Il cuore di Harry si
fermò. Che stava facendo ?
La guardò in
viso… Ginny aveva le guance leggermente rosse.
Il suo sguardo cadde
sulle sue labbra, così belle, così speciali…
“Proprio come
lei...”pensò, stupendosi
all’istante di quel pensiero.
Quelle labbra si
schiusero dolcemente “Non so cosa intendi perdelusaoarrabbiata…” disse lei
con un sussurro, guardandolo negli occhi “Ma se è quello che intendo io… non hai
mai fatto niente di male Harry... almeno, non a
me”.
Se Harry avesse potuto,
avrebbe volentieri ballato il tip tap sulla scrivania di Piton in quel
momento.
Sentì il blocco che
portava da giorni nello stomaco, sciogliersi. Un gran sollievo lo
avvolse.
Lei continuò a guardarlo
con quegli occhi brillanti, profondi, magnetici...
Non riuscì a trattenere
un sorriso di gioia.
“Grazie…” riuscì a dire,
sentendo le guance in fiamme.
Il suo cuore aveva
iniziato a galoppare furiosamente. Non ce l’avrebbe fatta se Ginny l’avesse
guardato ancora in quel modo.
Si accorse solo in quel momento di
una piccola macchia di inchiostro sotto l'occhio destro della ragazza.
Fu la sua salvezza!
“Oh, guarda ti sei
sporcata di inchiostro!!” le indicò la guancia.
Ginny, allarmata, gli
lasciò la mano “Accidenti! Questo inchiostro se si secca ci mette un secolo ad
andare via!!”
Harry iniziò a
ridacchiare “Sotto l’occhio destro” aggiunse, vedendola strofinarsi la guancia
sbagliata.
Ginny era sempre la
solita, solo lei riusciva sempre a far passare le situazioni da serie a
divertenti in pochi secondi.
Era proprio per questo
che era innamorato di lei...
Un
momento...
"Amoree !?"pensò allarmato.
"Non è possibile, è la
sorella del mio migliore amico... è una bella ragazza, è vero, ma non posso
essermi innamorato di lei.
Ginny, intanto,
continuò a strofinarsi la guancia con un'espressione
preoccupata.
“Aspetta...ti aiuto!”
disse Harry, sentendo la necessità di fare qualcosa per interrompere quel flusso
di pensieri senza senso.
Prese dalla borsa un
fazzoletto di stoffa e le strofinò delicatamente la
guancia.
Sentì subito Ginny
irrigidirsi e rimanere immobile, sentendo un insolito calore sul collo e le
guance.
“Forse servirebbe un po’
d’acqua!” disse lei, con una strana voce.
“Non serve… è andato via
quasi tutto” rispose Harry con voce roca, i loro visi erano
vicinissimi.
Non l'aveva mai vista
così da vicino. Le sue leggere lentiggini sotto gli occhi, la sua pelle candita,
le sue labbra carnose...
"Non può farmi quest'effetto!
Maledizione!!! E' la sorella di Ron!!!!" continuò a ripetersi,
più e più volte.
Finì di pulirle il viso
con una nuova consapevolezza nel cuore...
“Fatto!!!” disse Harry
sorridendole, adesso non aveva più scuse per starle cosi vicino, si sentì un po'
triste a quel pensiero.
“Praticamente la tua
guancia è come nuo…” ma si bloccò all'istante, sentendo una mano fra i
capelli.
Il ricordo del suo sogno
lo colpì come un pugno nello stomaco.
"Hermione ho preso
il capello mentre lo baciavo"
Sapeva che fosse stato
solo un sogno, ma non riuscì a far altro che guardarla con
orrore.
"S...Scusa" balbettò lei, con uno sguardo molto simile al
suo.
Harry si alzò di colpo
"Che stavi facendo ?" le disse, agghiacciato.
"Volevo solo..." iniziò
Ginny titubante.
"Solo cosa ?" le
parole di Ron gli risuonarono nella testa "... non vale la pena per quella
lì" e se avesse avuto ragione ?
Ginny si alzò a sua
volta, nel panico.
"Scusa Harry, volevo
solo... solo... abbracciarti..." disse, sull'orlo delle
lacrime.
Una fitta di dolore gli
attraversò il cuore, non ce la faceva... non poteva starle accanto e non fidarsi
di lei.
La
guardò.
Lacrime silenziose
solcavano adesso il viso di Ginny.
"Non pensavo che ti
facesse così tanto schifo abbracciare la sorella del tuo migliore
amico" pigolò.
Harry riuscì a malapena
a registrare l'informazione.
Schifo....
Come poteva pensare che
lui potesse provare repulsione per lei ?
Ma non gli diede il modo
di fare o dire niente.
Ginny, infatti, al suo
silenzio si era voltata verso il tavolo e, scaraventando quello che rimaneva
delle sue cose nella borsa, fuggì sulle scale del dormitorio
femminile.
Harry era
distrutto.
Non potè far altro che
sedersi nuovamente con le mani fra i capelli, mentre il fuoco si spengeva
lentamente...
****
Ciao a tutti!
questo è un capitolo un po' di
passaggio, volevo rappresentare i pensieri di entrambi i personaggi, visto che
dal prossimo ci saranno svolgimenti.
Vi chiedo scusa per il
ritardo, ma un brutto lutto ha colpito me e chi amo... il fratello della mia
migliore amica...ucciso lunedi 10 dicembre mentre lavorava in una stazione alle
porte di roma.
Dedico a lui questo
capitolo.
Dedico a lui ogni mio pensiero
adesso... per non dimenticare
mai...
“Che hai detto scusa ?” chiese Hermione, infilandosi la
divisa.
“Hai capito Hermione, ho deciso di lasciar perdere tutto” Ginny
era accanto a lei, già vestita e con la sua borsa stracarica di libri come al
solito.
Hermione rimase qualche secondo in silenzio mentre faceva il
nodo alla cravatta, Ginny la scrutò in apprensione.
Aveva avuto un po’ di timore al pensiero della reazione di
Hermione, alla sua notizia di voler rinunciare alla pozione. Ma, dopo aver
pianto per tutta la notte, aveva preso la sua decisione e non sarebbe tornata
indietro facilmente.
“Prima di tutto, voglio sapere che cosa è successo ieri sera !”
sentenziò Hermione, infilandosi le scarpe.
Ginny ripensò con dolore ad Harry.
“L’ho aspettato alzato…” iniziò, chiudendo leggermente gli occhi
“All’inizio è andato tutto bene, abbiamo anche scherzato un pochino...”
Si fermò con il cuore che le batteva all’impazzata.
“ E poi ?” chiese Hermione.
“Poi ho commesso una sciocchezza” rispose Ginny, con
un'espressione ferita.
Hermione la guardò interrogativa.
“Gli ho messo una mano fra i capelli, pensavo che lui non se ne
fosse accorto, ma mi sbagliavo!” continuò l'amica.
Hermione sgranò gli occhi “Cosa ? Si è accorto che volevi
prendergli un capello ?”
Ginny annuì.
“Raccontami dall'inizio!" le chiese Hermione, mettendole
una mano sulla spalla per confortarla "Come ti sei avvicinata a lui
?"
Ginny diventò scarlatta “In realtà è stato lui ad avvicinarsi a
me, mi ero sporcata l’occhio di inchiostro così mi ha aiutata a pulirlo…e
NON FARE QUELLA FACCIA!!!!” sbottò lei, come reazione al sorrisetto malizioso di
Hermione.
Hermione tornò subito seria, un po’scioccata dalla reazione
dell’amica.
“…così ho pensato che quella fosse l'occasione giusta per
prendere il capello, ma al momento di prenderlo... lui si è mosso all’improvviso
ed io non ho potuto spostare la mano in tempo!” continuò Ginny, guardando a
terra con una faccia affranta che strinse il cuore ad Hermione.
“Che gli hai detto come scusa ?” chiese l'amica, aprendo la
porta della stanza.
“Che volevo abbracciarlo”disse Ginny, abbassando la voce.
Hermione rimase immobile con la porta ancora aperta.
“…ma lui si è arrabbiato, o comunque ha reagito in maniera
così... strana... che non so cosa pensare”.
Hermione richiuse la porta e andò verso l’amica “Che vuol dire
che si è arrabbiato ? Che reazione ha avuto ?”
Ginny la guardò con gli occhi lucidi.
“Mi ha chiesto bruscamente cosa stessi facendo e poi mi ha guardata
come se fossi stata un mostro ! Non mi aveva mai trattata in quel modo… così gli
ho risposto male anche io e me ne sono andata !” Ginny singhiozzò
ed Hermione le passò, comprensiva, un braccio intorno alle spalle.
“Su stai tranquilla, magari c’è un motivo, non è da Harry
comportarsi così ”.
“Tu non hai visto come mi ha guardata… e poi.. non ho preso… il
capello” continuò l'amica, tra i singhiozzi.
Hermione la costrinse a guardarla negli occhi “Ma se ho ben
capito, sei tu che non vuoi prendere la pozione e non c'entra niente il
capello !”
Ginny si asciugò gli occhi con la manica della divisa. “Sì… è
vero !”
Hermione tolse il braccio dalle spalle dell’amica.
“Giorni fa mi hai detto che non sarebbe stata una stupida
pozione a rendermi felice e farmi mettere insieme ad Harry, beh, ho capito
solo ora quanto tu avessi ragione!”
Hermione la guardò, Ginny aveva smesso di piangere e la fissava
rassegnata.
Si sorprese che si fosse ricordata di quelle
parole che le aveva detto giorni prima.
“Senti, hai tempo fino a mezzanotte per ripensarci” le disse,
prima di aprire nuovamente la porta.
“Grazie Hermione, ma non ci ripenserò!” rispose Ginny, prima di
sparire per le scale che portavano alla Sala Comune.
Hermione la guardò andar via in silenzio, sentendo un senso
di angoscia stringerle lo stomaco.
“Ehi, Harry, svegliati !!!”
Harry Potter aprì gli occhi di scatto.
Quando si era addormentato ?
“Ma che ci fai sul divano della Sala Comune ?!”
disse da lontano la voce di Ron.
Ma che stava dicendo ? Lui non era in Sala Comune ma nel suo
letto. Poi notò un particolare del cuscino su cui aveva poggiato la testa... era
rosso-oro, come quello della Sala Comune…
“Un momento, ma se ci vedo così bene, vuol
dire che ho dormito con gli occhiali!!”pensò, intontito.
“Harry !!! Rispondimi !!” la voce di Ron gli frantumò i
timpani.
“Che vuoi Ron ?” rispose Harry, con la voce impastata.
Si girò a guardare l’amico, era gia in divisa ed aveva lo
sguardo preoccupato.
“Sono in ritardo ? Tu sei già pronto !!” esclamò, alzandosi di
scatto.
“No non lo sei, sono le sette e sono sceso per primo in Sala
Comune!”
Harry girò la testa e rimase impietrito a guardare il camino
spento davanti a lui.
Aveva davvero dormito in Sala Comune, ed era ancora vestito come
la sera prima.
“Ma che è successo Harry ? Quando ho visto che non eri a letto
mi sono preoccupato! Pensavo che Piton ti avesse fatto secco!”
Harry rimase in silenzio, ripensando con dolore alla sera
prima.
Ginny che scappava via in lacrime, Ginny che credeva che gli
facesse schifo abbracciarla, Ginny che voleva prendergli un capello per la
pozione.
“Non è successo niente Ron, ieri sera dopo la punizione sono
rimasto qui in Sala Comune davanti al fuoco e, visto che ero molto stanco, mi
sono addormentato!”
Alla fine non era proprio una bugia.
Ron parve berla perché gli fece un gran sorriso “Che fortuna
allora! Neanche devi vestirti visto che sei già in divisa”.
Harry si alzò, stiracchiando le braccia “Certo, ma visto
che è ancora presto, penso che andrò comunque a farmi una doccia. Ci vediamo in
Sala Grande, ok ?”
“Va bene !” rispose Ron, prendendo la sua borsa.
Ma il rumore di alcuni passi li fece voltare verso le scale del
dormitorio femminile.
Lavanda Brown e Calì Patil fecero il loro ingresso in Sala
Comune, chiacchierando tra loro.
“Hai visto che faccia che aveva quando è entrata ?” disse
Calì.
“Non avevo mai visto Ginny in quello stato, sembra che abbia
pianto tutta la notte” disse Lavanda, scendendo tranquilla gli ultimi
gradini.
Lo stomaco di Harry divenne delle dimensioni di una
nocciolina.
“Ha pianto tutta la notte per colpa mia !” pensò
inorridito.
“Oh, Buongiorno!” disse Lavanda, vedendo Ron ed Harry davanti a
loro.
“Come siete mattinieri !” disse Calì sorridendo ad Harry, per il
quale aveva un debole da mesi ormai.
“Stavate parlando di mia sorella ?” rispose Ron, senza neanche
salutarle.
Harry tacque, sperando che la conversazione non proseguisse.
“Sì, esatto!” disse Lavanda, avvicinandosi a loro con una faccia
compiaciuta.
“E’ entrata in camera nostra come una furia e con una faccia
terribile. Dallo stato dei suoi occhi sicuramente avrà pianto per ore!” continuò
Calì, senza togliere gli occhi di dosso ad Harry.
Ron guardò Harry e sbiancò, vedendolo abbassare la
testa addolorato. Allora lui sapeva qualcosa ?
“Comunque non sappiamo che è successo, quando è arrivata è
sparita in bagno con Hermione e noi siamo andate via!" disse Lavanda a
Ron.
Proprio in quel momento dalle scale apparve Ginny.
Lavanda e Calì si azzittirono all’istante, dandosi delle
gomitate a vicenda.
Gli occhi castani di Ginny si incatenarono in quelli verdi di
Harry.
Ma fu un attimo. Ginny spostò lo sguardo altrove e si diresse
verso il ritratto con passo deciso.
“Ferma !”disse inaspettatamente Ron, mettendosi tra lei e il
ritratto.
Ginny rimase in silenzio a guardarlo, il suo sguardo non
prometteva niente di buono.
“Che è successo stanotte ? Hai gli occhi rossi! E’ perché hai
pianto ?” le disse senza mezzi termini.
Gli occhi di Lavanda e Calì divennero grandi come galeoni.
Harry si mise una mano sulla faccia, Ron aveva veramente la
delicatezza di un trattore.
Il petto di Ginny si gonfiò.
“Adesso gli lancia una maledizione” pensò subito Harry, trattenendo il respiro.
Mise automaticamente
una mano sulla bacchetta.
Ma Ginny rispose, inaspettatamente, con voce pacata “Non sono
affari tuoi, Ron. Lasciami passare, per favore!”
“No! Ora tu mi dici che cos’hai !!” rispose Ron con uno sguardo
di sfida.
“Ron… lasciami passare!” ridisse lei, stringendo la cinghia
della cartella fino a far sbiancare le nocche delle mani.
“Fai come dice, Ron!” si intromise Harry, mettendosi fra i due
per calmare le acque “Falla passare!” gli disse.
Ron guardò sorpreso l’amico e fece per dire qualcosa, ma la
sorella fu più veloce di lui.
“Non sei tenuto ad intrometterti fra me e mio fratello!” disse
Ginny a voce bassissima, senza neanche guardarlo.
Harry la guardò… sentendo un’ondata di tristezza avvolgerlo. Se
prima non lo odiava, adesso Harry era sicuro che Ginny avrebbe preferito la
compagnia della Piovra Gigante che viveva nel Lago Nero, alla sua.
“Come ti permetti ?” urlò Ron “Perché hai risposto a Harry in
quel modo ?”
“Fammi passare Ron, è l’ultima volta che te lo chiedo!” urlò a
sua volta Ginny, infilando una mano nella tasca interna della divisa, dove
teneva la bacchetta.
Lavanda e Calì si guardarono allarmate.
Calì non ci pensò due volte “Lavanda, mi sono dimenticata il
libro di pozioni in camera, mi accompagni ?”
“Certo!”
In un attimo, le due streghe sparirono per le
scale.
Harry rimase impietrito davanti alla scena che gli si
presentava.
Anche Ron aveva messo la mano nella tasca interna della divisa e
squadrava la sorella in maniera truce.
L'aria che si respirava nella sala era così tesa che molti
Grifondoro, vista la scena dalle scale, evitarono di scendere e si
ammassarono curiosi sulla balaustra di ciliegio.
“Non mi sposto, Ginny, finché non mi dici che stai combinando!”
disse Ron, guardando fisso negli occhi la sorella che gli restituì uno sguardo
di fuoco.
Fu un attimo, Ginny estrasse la bacchetta con un gesto
fulmineo, degno di un film western “Stupeficium !!!” gridò in direzione
di Ron.
“Protego!!”disse però una
voce proveniente dalle scale. Uno scudo invisibile comparve davanti a
Ron, respingendo l'incantesimo di Ginny.
Ginny, Ron ed Harry si voltarono sorpresi.
Sulle scale c’era Hermione, aveva ancora in mano la bacchetta ed
era furente.
“Weasley !!!” tuonò “ Dieci punti in meno a Grifondoro per aver
attaccato un compagno!”
*****
Ciao a tutti,
per sdebitarmi delle belle recensioni che mi avete lasciato lo scorso
capitolo
ho cercato di aggiornare prima di Natale, in modo da potervi fare gli
auguri e ringraziarvi, siete stati cosi carini che mi sono
commossa…
Edvige: grazie tesoro per le tue parole e il tuo sostegno, sei
dolcissima!
Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo. Anche io sono figlia unica
sai? E la litigata tra Ginny e Ron è tutta per te ^_^Buon Natale
piccola!
HermyKitty: tu sei adorabile, non io. Grazie davvero, scrivimi più spesso
che mi fa piacere!!! Lo sai hai trovato una cosa nel mio stile che neanche io
avrei notato, sei geniale! Non ho ancora avuto il piacere di leggere tutte le
tue drabble natalizie, ho letto solo le prime due che sono stupende, anzi invito
tutti a leggerle!!!! Ti auguro Buon Natale.
Ninny: mi dispiace di averti rattristata nel cap precedente, fammi sapere
che ne pensi di questo ok? Auguroni.
Tonkgiuly: Grazie per i complimenti e il sostegno, continua a seguirmi
ok? Ti Auguro buon natale!!!
DarkGiliath: Hai ragione, è tutto cosi complicato
nell’adolescenza!
E’ vero ci metto un secolo ad aggiornare, chiedo perdono!! Ma il fatto è
che il lavoro mi porta via davvero tante ore al giorno, e lavoro lontano da
casa, quindi tutto il giorno se ne va in un baleno, la sera a volte mi si
chiudono gli occhi a tavola e crollo.
Prometto per il nuovo anno di impegnarmi di più!!!^_^
Auguri
123_amo: grazie per la recensione…ti auguro Buon Natale.
Bacioni
Hermione96: grazie per i complimenti e fammi sapere che ne pensi di
questo capitolo!!!! Auguroni…
Ragazzi/e vi ringrazio davvero.
Spero che abbiate tutta la serenità che sto cercando disperatamente di
trovare io.
Fu un attimo, Ginny estrasse la bacchetta con un gesto
fulmineo, degno di un film western. “Stupeficium !!!”gridò in direzione di Ron.
“Protego!!”disse però una
voce proveniente dalle scale. Uno scudo invisibile comparve davanti a
Ron, respingendo l'incantesimo di Ginny.
Ginny, Ron ed Harry si voltarono sorpresi.
Sulle scale c’era Hermione, aveva ancora in mano la bacchetta ed
era furente.
“Weasley !!!” tuonò “ Dieci punti in meno a Grifondoro per aver
attaccato un compagno!”
Tutti gli studenti presenti fecero largo al loro Prefetto,
mentre Hermione scendeva le scale del dormitorio femminile con gli
occhi che mandavano lampi.
“Sei impazzita Hermione ?” le urlò Ginny, rossa per la rabbia
“…perché togli punti a Grifondoro ?!”
Ron era rimasto a guardarla a bocca aperta come un ebete.
Hermione le arrivò davanti, sovrastandola “ Ringrazia solo che
la McGranitt non fosse nei paraggi...” le sibilò “…o a quest’ora saresti
nell’ufficio di Silente!!”
Ron richiuse la bocca.
Ginny esplose “ Che vai farneticando ? Ha iniziato lui!” indicò
il fratello “E ’lui che dovrebbe essere punito” rispose con voce acuta.
Hermione la fulminò con gli occhi “Lui… è un Prefetto!!” disse,
lasciando l'amica di stucco.
Ron guardò Hermione sorpreso, si era dimenticato che anche lui
fosse un Prefetto e che la sua autorità non potesse essere messa in discussione.
“Giusto!” esclamò, riprendendosi dalla sorpresa “Hai
sentito Ginny ? Non puoi attaccare un Prefetto! Neanche me!!” aggiunse, con un
sorrisetto compiaciuto.
“Taci Ron!” disse Hermione inviperita, voltandosi come una furia
verso di lui.
Ron spalancò la bocca per la seconda volta nel giro di due
minuti.
“Voglio sapere che cosa è successo in questa stanza !” continuò
lei, ignorando l’espressione di Ron e squadrando severa tutti e tre i suoi
amici.
Harry, che fino a quel momento era stato zitto, aprì bocca
titubante “E’ stata una delle solite liti! E' stato per una sciocchezza!” disse,
imbarazzato dalle decine di occhi puntati su di loro.
“Ma davvero ?”
Ginny tamburellò sulla spalla di Hermione.
“Hai finito con me ? O devi togliermi tutti i punti dalla
clessidra ? Vorrei andare a mangiare!” disse, regalandole uno sguardo
gelido.
“Ok, vai pure, ma non farlo mai più!” rispose Hermione, con un
vago senso di colpa.
Ginny andò via senza degnarli di uno sguardo. Solo quando il
buco del ritratto si chiuse alle sue spalle, Hermione si girò minacciosa verso
Ron.
“Anche se sei un Prefetto, non hai nessun diritto di infastidire
gli altri con le tue assurde pretese!” gli disse arcigna.
Ron si fece piccolo piccolo.
“Ma io volevo solo…”
“Niente MA!! Filate subito in Sala Grande se siete pronti!!”
continuò lei, girandosi minacciosa anche verso Harry.
“Anche voi... lassù!!!" tuonò Hermione agli altri studenti sulle
scale "Lo spettacolo è finito, eclissatevi !"
Harry e Ron si guardarono sconcertati.
Hermione, a testa alta, uscì anche lei dal buco del ritratto
mentre Lavanda, Calì e gli altri Grifondoro, nascosti sulle scale, si
affacciavano sconvolti dal corrimano.
Aveva deciso, le avrebbe parlato... al più presto, anzi
subito!
Harry si alzò, risoluto, dalla sedia.
Tutti i compagni si girarono a guardarlo.
“Bene, bene... Potter!” disse una voce melliflua.
Solo in quel momento si ricordò dove si trovasse.
“Sono a Pozioni…maledizione!!” constatò, dandosi del
cretino da solo.
Piton lo guardò con una strana luce negli occhi.
“Potter si è gentilmente offerto di provare ilVeritaserum,che sarà l’argomento di oggi!”
Harry rimase impietrito al suo posto, mentre Ron lo fissava con
gli occhi fuori dalle orbite.
“Testeremo oggi gli effetti di questo potentissimo filtro, usato
per scoprire ogni più piccolo segreto della persona che lo ingerisce” continuò
Piton, felice come una pasqua.
“P...Professore c’è stato un equivoco!” disse Harry nel
panico.
“Avvicinati Potter!” tuonò Piton con disprezzo “Azzardati a dire
un'altra parola e toglierò cinquanta punti a Grifondoro!”
“Ma sei impazzito ? Perché hai accettato ?!” sussurrò Ron al suo
orecchio, ma Harry non gli rispose, era troppo impegnato a mordersi la
lingua ed evitare così che i punti tolti divenissero cento.
I Serpeverde scoppiarono tutti a ridere. Malfoy, seduto in prima
fila, gongolò sulla sedia.
Harry ubbidì, guardando il professore con odio.
Piton gli passò una piccola fiala trasparente contenente un
liquido simile ad acqua.
“L’effetto durerà solo quattro ore!” disse bruscamente
“Bevilo!”
Harry avvicinò la fialetta alle labbra, non emanava alcun
odore.
Ormai era tardi per tirarsi indietro... e lui non era certamente
un codardo.
Così chiuse gli occhi e, sotto lo sguardo di tutta la classe, ne
svuotò il contenuto con un unico sorso.
Harry e Ron, seguiti da Hermione, entrarono in Sala Comune.
“Ma che ti è preso Harry ?” gli disse Ron per
l'ennesima volta.
Harry sbuffò, iniziando ad innervorsi... già era stato
umiliato davanti a tutta la classe, adesso ci si doveva mettere anche Ron a
fargli perdere la pazienza.
Aveva preso ilVeritaserumed era stato costretto a
rispondere ad alcune domande poste da Piton e da qualche Serpeverde.
Per fortuna non gli erano state fatte domande su Voldemort, o
sull’Ordine della Fenice. Si erano limitati solamente a cose stupide e
superficiali, esattamente come chi aveva formulato le domande.
“Ti ho già detto…” sibilò inviperito, ripensando al sorriso
soddisfatto di Malfoy quando gli aveva fatto confessare davanti a tutta la
classe di aver baciato Cho Chang “…che mi sono alzato per errore, non stavo
ascoltando minimamente Piton!”
“Ascolta, Harry...” iniziò Hermione, aprendo bocca per la prima
volta dalla fine della lezione di Pozioni, “Sei ancora sotto l’effetto del
filtro, penso che non dovresti muoverti dalla torre per le prossime tre
ore”.
Harry constatò che forse l'amica avesse ragione, era
riuscito a scampare alle domande fatte a lezione, ma sarebbe stato peggio se
avesse incontrato Malfoy ed altri Serpeverde senza un professore
davanti.
Ma poi si ricordò di Ginny, del suo sguardo ferito, del suo tono
gelido...doveva assolutamente parlarle, non poteva aspettare tutto quel
tempo.
Così, senza pensarci ulteriormente, si girò di scatto e
puntò verso il ritratto della Signora Grassa.
Ma Hermione, con un balzo felino, lo afferrò per la base del
mantello.
“Hai almeno sentito una parola di quello che ti stavo dicendo ?
Non dovresti muoverti Harry! disse con tono autoritario.
“Ha ragione!” intervenne Ron preoccupato “Se Malfoy ti incontra
per caso potrebbe chiederti di rivelare dove si trovi il quartier generale
dell’Ordine!”
“Santo cielo Ron, abbassa la voce!” esclamò subito Hermione,
guardandosi intorno.
Harry si lasciò cadere su una poltrona " E va bene..." sbuffò
rassegnato.
Quel giorno, per Ginny Weasley, fu il peggiore di tutto il
semestre.
Affrontò faticosamente : Trasfigurazione, Pozioni, Erbologia e
Difesa dalle Arti Oscure, tutte in una mattina.
Per non parlare poi del suo stato emotivo. Si sentiva a
pezzi.
Le tre persone a cui lei era più legata l’avevano delusa.
Per primo, Ron… era vero che avesse la sensibilità di un
bradipo, ma non l’aveva mai trattata con così tanta rabbia e cattiveria. Era
sempre suo fratello, maledizione!!! Avrebbe dovuto difenderla e non metterla nei
guai.
Ginny tirò un pugno al suo cuscino, era appena
tornata e, per sua fortuna, nessuna delle compagne era in stanza.
Poi, ovviamente, c'era Harry…Ormai era diventato quasi
un'ossessione per lei ed il suo strano comportamento in quei giorni l'aveva
scioccata. Lo amava da quando aveva dieci anni e mai, in così tanto tempo,
le aveva rivolto uno sguardo colmo di disprezzo come quello della sera
precedente.
Forse con la "Pozione dei Desideri" avrebbe potuto anche
aggiustare le cose, peccato che le mancasse l'ingrediente più importante a
completarla.
Tirò, con rabbia, un altro pugno al cuscino.
E poi per ultima, ma non meno importante, c'era Hermione…
Lei era la sua migliore amica ed alleata. Aveva persino
accettato di fare la "Pozione" con lei, mentendo ai suoi migliori amici. Ma poi,
alla prima difficoltà, le aveva voltato le spalle, difendendo suo fratello
e punendo lei, anche se Ron era in torto marcio.
Una lacrima cadde sul cuscino.
“Hai finito di stare lì a compiangerti ?”
Ginny sobbalzò spaventata. Hermione era sulla porta e la stava
guardando con una faccia seria.
“Che ci fai qui ?” chiese subito sulla difensiva, asciugandosi
gli occhi.
“Sono venuta per spiegarti quello che la tua testolina matta non
riesce proprio a comprendere” rispose Hermione, accennando un sorriso.
Ginny la guardò male “Invece capisco benissimo, hai scelto di
difendere Ron invece che me!!”
Hermione si avvicinò.
“Non ho scelto proprio nessuno, ho solo svolto il mio dovere di
Prefetto!”
“Il tuo dovere di Prefetto ?!” ripetè Ginny istericamente, senza
curarsi di abbassare la voce.
“Non urlare per favore” le chiese Hermione paziente “Prima
ascoltami!”
“E se urlo che farai ?” disse la Weasley inviperita “Toglierai
ancora punti al Grifondoro ?!”
Hermione le lanciò uno sguardo nervoso “Non questa volta.” mise
una mano nella tasca della divisa ed impugnò la sua bacchetta.
“Ho intenzione di usare le maniere forti!SILENCIO!!!” tuonò,
scagliandole contro un incantesimo.
Ginny rimase sconvolta a guardarla, aprì la bocca per
risponderle ma non ne uscì alcun suono.
“Stai tranquilla!” le disse Hermione gentilmente, vedendo
l’amica agitarsi “Appena avrò finito di parlarti scioglierò l’incantesimo”.
Ginny si sedette furiosa sul suo letto.
“Allora Ginny…” iniziò Hermione, camminando per la stanza
“... ho accettato di aiutarti con la pozione e sai quanto mi sia costato
all’inizio…adesso tu vuoi rinunciare e non voglio giudicarti su questo perché
sono scelte che solo tu puoi prendere…”
Ginny tentò più volte di risponderle ma invano, così lasciò
perdere, aspettando che Hermione finisse.
“…ma aggredire Ron, un Prefetto! E per di più, senza un motivo
lecito” continuò Hermione, facendo diventare Ginny scarlatta per la rabbia.
Vedendo la sua frustrazione, Hermione le lanciò uno sguardo
comprensivo “…So cosa pensi! Che il motivo per te sia più che
lecito…e so bene anche io quanto Ron sia insopportabile a volte...” le si
avvicinò, costringendola a guardarla negli occhi “… ma se perdi il
controllo, lui ed Harry potrebbero scoprirci e non scordarti che stasera potremo
finalmente prendere la pozione...”
Ginny la guardò tristemente.
Hermione riprese la bacchetta e sciolse l’incantesimo.
“Ti sei calmata ? Hai capito quello che volevo dirti ?” le
chiese dolcemente.
Ginny la guardò, rimanendo però in silenzio.
“Guarda che ho sciolto l’incantesimo, puoi parlare adesso!”
disse Hermione, incrociando le braccia.
“Lo so...” rispose finalmente l'amica, guardando fuori dalla
finestra “Sei tu che non hai capito...”
“Allora illuminami, abbiamo fino a mezzanotte e poi
dovremo andare nella Stanza delle Necessità.”esclamò Hermione, riponendo la
bacchetta nel taschino della divisa.
Ginny si alzò di scatto dal letto “No Hermione, sei TU che devi
andare nella Stanza delle Necessità, non io. Ho preso la mia decisione!” disse
risoluta.
Hermione alzò un sopracciglio “Ne sei proprio sicura ?!”
Ginny prese la sua borsa ed iniziò a svuotarla dei libri “Sì, e
poi non ho il capello quindi sarebbe inutile ripensarci.” Guardò l’orologio
“Scusami adesso, ma è meglio che mi metta a studiare!”
“Va bene, allora me ne vado!” Hermione si alzò e si diresse
verso la porta, ma all’ultimo parve ripensarci e si fermò “E se ti dicessi…”
iniziò, voltandosi con uno strano sguardo “…che ho preso io il capello ad Harry
?!”
Si sentì un gran tonfo, tutti i libri della borsa di Ginny erano
finiti a terra.
******
Ciao a tutti,
che ne pensate di questo nuovo
capitolo ?
È stato scritto interamente la notte di capodanno,
anzi, direi la mattina dell’uno… ero stravolta, spero di aver fatto ugualmente
un buon lavoro, ma sta a voi giudicare.
Potterina_88_:
è vero le cose si complicano, ma a me semplici non
piacciono!!^^ qualcosa in questo capitolo si è chiarito, ma non tutto e non
completamente. Tranquilla, Harry e Ginny faranno presto pace.
Kisses
Psike: grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!io ho aggiornato!! Adesso tocca
a te farmi sapere che ne pensi di questo capitolo.
DarkGiliath: Grazie e ricambio fortemente gli auguri di
buone feste!!! Grazie anche per i complimenti, spero di aver soddisfatta 1
pochino!!! Un bacione.
Edvige86: Piccola!!! Le cose vanno un po' meglio, solo che
sto a letto con la febbre, bella befana mi aspetta!!^^ grazie per la tua
recensione.. perché non dovrei risponderti ? sei cosi dolce!! Sono felice che la
storia ti stia appassionando così e poi ho notato che anche tu segui le storie
della mitica Ifigenia e sapere che anche le mie ti piacciono mi onora molto..
(vuol dire che un pochino sono brava anche io) Fammi sapere che ne pensi di
questo capitolo, io ne approfitto per iniziare subito il prox, non mi piace
farmi aspettare. Bacioni e buon inizio anno.
Ninny: ciao!!! Tanti auguri di buon anno, fammi sapere se ti
piace anche questo ok? Bacioni
HermyKitty: Ciao stellina, mi dispiace che anche tu non
abbia fatto un bel Natale, sono felice che ti abbia fatta sbellicare il
capitolo, lo so che sei tu Hermione ^_^ e ti confesso che è il mio personaggio
preferito!!! Ti auguro di passare un bellissimo anno e mi sarebbe piaciuto
vedere i Dvd di Harry Potter a casa con te!!Buon viaggio stellina aspetto la
recensione al tuo ritorno. Un abbraccio stritolante anche a
te!
Rosy823: Non sai quanto mi fa piacere sentirtelo dire. Spero
che valga anche dopo questo cap. Fammi sapere, auguroni
Hermione96: Grazie per i complimenti, figurati se hermy non
salvava il povero Ron dalle grinfie di Ginny. Hai ragione Harry è davvero un
deficiente e dopo questo capitolo credo che lo urlerai a gran voce vero? ^^ Però
non è vero che tutti i ragazzi sono co…… ce ne sono tante anche di ragazze cosi,
dipende dalle persone. Ti auguro un anno pieno di gioia.
123_amo: Ciao! Eh si, Ron è una testina di rapa, ma vedrai
che alla fine si riscatterà, aspetto un tuo commento, bacioni e auguri di un bel
2008.
Vale: Non ci sono parole per descrivere le mie
emozioni di ora, lasciare tutte voi, dopo aver lavorato insieme ogni giorno
negli ultimi due anni, per me è stato terribile, vi porterò sempre nel mio cuore
(tanto fra un anno torno a rompervi le
scatole)
Vale, grazie, per tutto quello che mi hai insegnato,
per come mi hai fatta maturare… perché senza di te non sarei quella che sono… ti
voglio bene…
Auguri a tutti per un 2008 ( ammazza come vola il
tempo) pieno di amore, amicizia e gioia.
Hermione alzò un sopracciglio “Ne sei proprio sicura ?!”
Ginny prese la sua borsa ed iniziò a svuotarla dei libri “Sì, e
poi non ho il capello quindi sarebbe inutile ripensarci.” Guardò l’orologio
“Scusami adesso, ma è meglio che mi metta a studiare!”
“Va bene, allora me ne vado!” Hermione si alzò e si diresse
verso la porta, ma all’ultimo parve ripensarci e si fermò “E se ti dicessi…”
iniziò, voltandosi con uno strano sguardo “…che ho preso io il capello ad Harry
?!”
Si sentì un gran tonfo, tutti i libri della borsa di Ginny erano
finiti a terra.
.
*******
“Insomma !! Lo vuoi muovere o no
questo cavallo ?”
Harry, per ingannare la lunga attesa,
aveva iniziato una masochistica partita a scacchi con Ron.
“Sì scusa...ecco. Tocca a te ora !”
disse muovendo il suo pezzo, per poi ritornare nuovamente con la testa fra
le nuvole.
Non faceva altro che pensare a Ginny,
al suo viso, ai segni che il pianto aveva lasciato su quei bellissimi occhi
castani.
Cosa le avrebbe detto non appena
l’avesse trovata ? Altro che schifo, doveva dirle quanto gli sarebbe piaciuto
abbracciarla... ma che aveva reagito così a causa della pozione che stava
facendo con Hermione.
Sì, le avrebbe detto che
sapeva.
“Allora che ne pensi ?” disse Ron,
guardandolo ansioso.
“Eh?” fece l'amico, riscuotendosi dai
suoi pensieri.
“Mi ascoltavi o no?” disse Ron,
un po’ contrariato “Stavo parlando di Hermione !”
“Scusami, non ti stavo minimamente
ascoltando” ammise Harry.
Ron sbuffò “Ah, bene, viva la
sincerità..." disse, guadagnandosi un'occhiataccia dall'amico. Oltre al
fatto che fosse bloccato alla torre con lui invece di cercare Ginny per
chiarire tutto, adesso Ron si metteva anche a fare le battute ?
“Almeno dimmi a cosa stavi
pensando!" continuò Ron, guardandolo sospettoso.
Harry cercò di tacere, ma fu più forte di lui.
“A Ginny !” disse, rendendosi
conto troppo tardi di aver detto a voce alta quel nome.
E non davanti ad uno qualsiasi,
ma a suo fratello, famoso per la gelosia che provava nei confronti di tutti
i ragazzi che le si avvicinavano.
Era tutta colpa di quel maledetto
filtro che gli aveva dato Piton.
Si trattenne dal ridere, quando vide
Ron guardarlo stupito con due occhi a palla.
“Ho capito bene ? Pensavi a mia
sorella ?” disse, strizzando gli occhi un paio di volte.
“Sì, stavo pensando
proprio lei !” rispose un po’ nervoso, sentendo lo sguardo di Ron
analizzarlo completamente.
“Sembra che mi stia facendo
una radiografia!”pensò
preoccupato.
“Voglio dire a Ginny che abbiamo
scoperto della pozione !” continuò, sistemandosi meglio gli occhiali.
Ron boccheggiò, sembrava che
fosse sul punto di avere un colpo apoplettico.
“Dici sul serio ? Ma no, stai
scherzano! Vero ?” disse dopo un po’ con un
vago sorriso.
Ma poi il sorriso scomparve, col
cavolo che Harry stava scherzando.
“Ma tu non hai preso il filtro della
verità, hai preso quello della stupidità !” esclamò, con le mani tra i
capelli.
Le labbra di Ginny
tremarono.
“Hai il capello di Harry ? Come hai
fatto ? Fino a ieri non l’avevi !!” mitragliò a raffica, guardando Hermione con
gli occhi di fuori.
L'amica estrasse dalla tasca una
fialetta identica a quella che le aveva mostrato con il capello di
Ron.
Questa volta il capello all'interno
era corvino.
“L’ho preso prima tirandolo per il
mantello, mi è volato praticamente addosso... forse Harry perde i capelli!”
rispose con una risatina.
Ginny accennò un vago
sorriso.
Hermione continuò “Lo so che hai gia
deciso di non prendere la pozione, ma visto che ci stai così male…” indicò i
suoi occhi rossi “..perché non vuoi prenderti la tua
rivincita ?”
Ginny la guardò
interdetta.
Hermione capì al volo “Ti lascio sola
a pensarci, tornerò da te alle undici e mi dirai che cosa avrai deciso !” aprì
la porta ed uscì tranquillamente sul corridoio.
Ginny la raggiunse di corsa
“Hermione!!”
Hermione si voltò “Si ?”
Ginny abbassò lo sguardo “Scusami,
non attaccherò più un Prefetto...”
“Non attaccherai più nessuno, non
solo i Prefetti !” disse Hermione severa.
Ginny fece un sorrisetto maligno “Sì,
certo, intendevo dire questo !”
Hermione scoppiò a ridere
e Ginny le andò dietro. Si sbellicarono per un po’ di tempo, sotto lo
sguardo perplesso di chiunque si trovasse a passare da quelle parti.
“Ron la vuoi finire ? Mi stai
innervosendo !!” sbottò Harry, dopo un lunghissimo silenzio da parte dell'amico
"Dì qualcosa!!"
“Ma ti rendi conto cosa mi hai appena
confessato ?” Ron guardò l'amico, visivamente sconvolto “E
sicuramente non mi stavi mentendo!!”
Harry alzò gli occhi al cielo “E’
l’unica soluzione ! Voglio sapereperchéstanno facendo tutto
questo!”
“Io no invece!!!” sbottò Ron,
lasciandolo di sasso “Non voglio sapere quale dei miei mille difetti abbia
portato Hermione a decidere di schiavizzarmi a vita!”
Harry lo guardò tristemente, per lui
era la stessa cosa in fondo, anche Ginny in quel momento lo odiava ma, a
differenza di Ron, lui sapeva bene il perché.
“Senti…” disse Ron, con le orecchie
un po’ rosse “Secondo te perché Hermione prima mi ha difeso ? Forse ha cambiato
idea su di me ?”
“Non credo...” disse Harry,
riprendendo a studiare la scacchiera “Voleva solo che non venisse messa in
discussione l’autorità del ruolo di Prefetto e te di sicuro non ne sei
l’incarnazione ideale.”
Ron guardò Harry muovere
tranquillamente la regina e fare scacco al suo re.
“Scacco!!” disse tutto contento,
prima di accorgersi del broncio dell'amico a causa delle sue parole.
Imbarazzato, cercò di rimediare
“Ma stai tranquillo! A te ci tiene!” Ron gli lanciò uno sguardo scettico “Solo
che penso che non si lascerà sfuggire l’occasione di averti come servo per tutta
la vita!”
Dalla faccia di Ron, Harry capì
subito di aver solo peggiorato il suo stato d’animo.
“Harry…” disse Ron, guardandolo
seriamente.
“Dimmi!”
“Due cose : uno, sei un mostro! Due,
adesso mi viene anche da vomitare!!!”.
Ginny si sentì come
rinata.
Aveva chiarito con Hermione e poteva
ancora prendere la pozione se avesse voluto. Solo l’idea di poter ancorascegliere,l’aveva fatta sentire subito
meglio.
Scese le scale del dormitorio
pensando di mettersi a leggere davanti al fuoco della Sala Comune.
Era così immersa nei suoi pensieri
che non si accorse che la sua poltrona preferita fosse già
occupata.
“Oh, scusami, non ti avevo
visto!” trillò, quando si accorse di essersi seduta sopra
qualcuno.
“N...Non preoccuparti!” le rispose
una voce famigliare.
Ginny rimase di sasso, davanti a lei
c'era Harry.
Lui cercò il suo sguardo "Ciao Ginny!" le disse
titubante.
Appena ritornò in
sé, la ragazza si girò per andarsene, sperando di non avere la
faccia rossa come i suoi capelli.
“No, non andartene, volevo
parlarti!!” le disse Harry, afferrandole un polso.
Ginny si fermò “Per favore lasciami,
non mi va di parlare...”.
Ma Harry non si scompose “E se non ti
lascio andare cosa farai ? Schianterai anche me ?” disse
tagliente.
Ginny si voltò a guardarlo “No, quel
trattamento è riservato solo a Ron” tenne a puntualizzare.
Harry notò le mani di lei tremare, di
rabbia forse, ma non si lasciò scoraggiare. Le avrebbe parlato a tutti
i costi, anche se gli fosse costato un occhio nero “Ginny…volevo chiarire due
cose riguardo l’altra sera, poi potrai odiarmi quanto vuoi!”
Lei lo
guardò.
“Io non ti odio Harry…ancora
non hai capito quello che provo per te ?”pensò con
tristezza.
Il Grifondoro la fissò,
uno sguardo che per un attimo le tolse il respiro.
“Per prima cosa… " iniziò Harry "
Non pensare mai più che possa farmi schifo il fatto di poterti abbracciare,
ci conosciamo da molto tempo e sei la sorella del mio migliore amico. Perciò,
non voglio più sentire una sciocchezza del genere…”
Ginny sentì il suo cuore galoppare
furiosamente.
“Quindi...non ti ha fatto schifo ?” chiese,
cercando di rimanere calma.
“Come potrebbe ? Visto che oltretutto
mi piaci...” continuò Harry con le guance scarlatte, incapace di tenere a freno
la lingua.
A Ginny sembrò che qualcuno in un
attimo avesse aspirato tutto l'ossigeno dai suoi polmoni. Aveva capito bene
? Era impazzita, o Harry le aveva appena confessato di avere una
cotta per lei ?
“Maledetto filtro!!! Non
riesco a stare zitto!!!” pensò in quel momento il Grifondoro, mordendosi la
lingua.
“D...Dici sul serio ? Io...ti piaccio
?” balbettò Ginny, sconvolta, dandosi di nascosto un pizzicotto alla
mano.
“Maledizione
zitto!!!” pensò Harry, cercando di
non guardarla e sentendo le guance in
fiamme.
“Sì, molto...”.
Harry sospirò, ormai il danno era stato fatto.
Adesso si sarebbe dovuto comportare da uomo ed accettarne le
conseguenze.
Alzò lo sguardo, trovando gli occhi di lei lucidi
di lacrime. Sembrava incredibilmente felice ed emozionata.
“Io non te l’ho mai detto... ma penso che in passato tu
l’abbia già capito..." disse lei con voce sottile, abbassando lo
sguardo " Ma è una vita che sono innamorata di
te!”.
Harry sgranò gli occhi e si
avvicinò a lei.
Con due dita le sollevò delicatamente il
viso e la guardò intensamente, facendo tremare Ginny dalla testa ai
piedi.
*******************
Hermione uscì soddisfatta dalla
Stanza delle Necessità, la pozione le sembrava perfetta, forse la migliore che
avesse mai preparato da quando si trovava ad Hogwarts.
Finalmente le cose sarebbero andate
diversamente, non sarebbe stata considerata da Ron solo l’amica secchiona da cui
poteva copiare i compiti.
“Finalmente lui vedrà
qualcos’altro in me…”
All'improvviso Hermione sentì una
porta aprirsi e, voltandosi, si rese conto di essere poco lontano
dall'Infermeria.
“Devi riguardarti, signor Weasley!”
la raggiunse la voce premurosa di madama Chips.
“Forse dovresti mangiare di meno ai
pasti, ho visto come ti ingozzi in Sala Grande!”
Le orecchie di Ron presero
fuoco “Io non mi ingozzo affatto!” le rispose piccato.
“RON!!”
Ron si bloccò, voltandosi verso la
voce che lo aveva chiamato. Strabuzzò gli occhi quando vide Hermione correre
verso di lui. “Cosa è successo ? Sei stato male ?” chiese subito la
ragazza.
“Ah, signorina Granger” disse la
medimago, vedendola arrivare “Niente di preoccupante, un lieve mal di pancia…ma
dovresti dire al signor Weasley di stare più attento
all’alimentazione!”
Ron aprì la bocca furente, ma
Hermione gli tirò un calcio sugli stinchi da sotto l’ampio mantello.
“Ahi!!!”
“Stai di nuovo male ?” chiese Madama
Chips, preoccupata.
“N...No, sto benissimo!!” rispose
Ron, con le lacrime agli occhi ed un sorriso tirato.
“Non si preoccupi!!” si
intromise Hermione, iniziando a trascinare di peso l'amico verso le scale
“Ora lo accompagno subito al dormitorio!!”
“Sì è meglio, buonanotte!” rispose la
donna, rientrando in Infermeria.
“Ma che miseriaccia stai facendo ?!”
esclamò Ron, non appena sentì chiaramente la porta dell’infermeria
chiudersi.
Hermione lasciò la presa “Sto solo
evitando che tu venga ricoverato per un misero mal di pancia!”
Ron la guardò stizzito “Ed a te cosa
importa ? Io ce l’ho davvero il mal di pancia!!”
“Beh mi dispiace, ma forse Madama
Chips ha ragione, dovresti mangiare di meno!”
Ron esplose “Allora odi proprio tutto
di me ?! Da come parlo a come mangio!”
“Ron ma che dici ? Io non odio
proprio niente di te” disse Hermione scioccata. Che stava dicendo quello stupido
?
“Sì invece!!” rispose Ron, alzando la
voce.
“Non urlare per l’amor del cielo,
siamo in corridoio!!”
“Allora vieni con me!! Ho bisogno di
dirti una cosa...” esclamò lui, afferrandole il braccio.
“Non posso
credere che stia succedendo veramente!!”pensò Ginny con il cuore in gola,
vedendo Harry avvicinarsi per baciarla.
Ma qualcuno, che dalle scale aveva
seguito la scena, si avvicinò velocemente ai due ragazzi.
“Ginny scusami...” disse Calì Patil,
con voce zuccherosa.
Harry e Ginny sobbalzarono spaventati
e si allontanarono l’uno dall’altra, con le faccie rosse come
papaveri.
“Oh!! Calì!” disse Ginny, imbarazzata
da morire “Volevi qualcosa ?”
Calì la guardò con un sorrisetto che
la fece innervosire da morire “In effetti..sì !!! Avrei bisogno del dizionario
di Erbologia che ti ho prestato l’altro giorno, potresti ridarmelo ?”
Ginny guardò Harry.
“Non preoccuparti, vai pure! Ci
vediamo in Sala Grande a cena, ok?” disse lui, guardando ovunque tranne che
nella sua direzione.
“Maledetta Calì…se solo
potessi, ti farei cadere tutti quei peli neri che ti ritrovi come
capelli!!”pensarono all’unisono i due
Grifondoro.
“Va bene,
ma Ron dov'è ? chiese Ginny guardandosi intorno, preoccupata che
anche il fratello li avesse visti.
“E’ andato in Infermeria visto che
gli veniva da vomitare!” le rispose Harry, facendo spallucce.
Calì fece una faccia
disgustata.
“Ah...menomale ” Ginny tirò un
sospiro di sollievo “Allora ci vediamo dopo” gli sussurrò, con ancora il cuore a
mille.
Salì le scale due a due, si sentiva
così leggera, così felice.
Harry le aveva detto che provava
qualcosa per lei e, per non bastare, per poco lui non l'aveva baciata
! Se solo quell’oca di Calì non li avesse interrotti…sarebbe stato il momento
più bello della sua vita.
Quante volte aveva sognato di essere baciata da
Harry ? Mille volte ? No, sicuramente di più.
Ancora intontita da tutte
quelle emozioni, Ginny non si accorse neanche di essere già arrivata in
camera sua, aveva volato forse ?
Prese il dizionario e lo rese a Calì
che l'aspettava in corridoio.
“Grazie” disse la mora, fece per
andarsene ma si bloccò quasi subito, tornando poi sui suoi passi “ Sai
Ginny, per caso ho ascoltato quello che vi siete detti tu ed Harry poco
fa!”
Ginny sgranò gli occhi ed arrossì
furiosamente.
“Così penso sia meglio avvisarti!”
continuò Calì.
“Avvisarmi ? E di cosa ?” chiese
Ginny, con una faccia perplessa.
Calì si guardò intorno, non c’era
nessuno in quel momento in corridoio.
“Di quello che è successo ad
Harry oggi a Pozioni, Piton gli ha fatto bere ilfiltro dello Specchio!” disse,
con una finta aria preoccupata.
Il nome se lo era inventato, ma che
importava ? Bastava che Ginny ci credesse.
“Non l’ho mai sentito, è pericoloso
?” chiese Ginny, un po’ in ansia.
“No, ma dopo quello che ho
visto, mi sono sentita in dovere di metterti in
guardia!”continuò Calì, con un finto sorriso.
Ginny la guardò scettica “In guardia
?”
“Sì, perché quel filtro fa dire e
fare l’esatto contrario di quello che la persona che lo ha preso pensa nel
profondo del suo cuore. In poche parole, se Harry dice di amarti in realtà vuol
dire che ti odia! Se sente il bisogno di baciarti è perché in realtà non lo
farebbe mai e poi mai... Piton ha detto che gli ci vorrà qualche ora per
smaltire il filtro e...Ginny ? Ehi, Ginny che fai ?” chiese Calì,
vedendola entrare in stanza con una faccia sconvolta e gli occhi
lucidi.
Per tutta risposta, Ginny le sbattè la porta in
faccia.
Ma, invece di prendersela, Calì si voltò con
un sorrisetto maligno stampato in viso.
“Ma dove mi stai portando ? Lasciami
!! So camminare anche da sola !!”
“Siamo quasi arrivati!” Ron aprì la
porta di un’aula vuota e ci si infilò dentro, trascinando Hermione con
sé.
Chiuse la porta con un incantesimo e
le lasciò il braccio.
“Che ti prende ? Prima sbraiti cose
senza senso...” sibilò Hermione, arrabbiata “… poi mi trascini in un aula vuota
per parlarmi, allora ? Che cosa devi dirmi ?”
Ron si girò a guardarla, era pallido,
ma aveva uno sguardo strano.
“Che tu non hai capito mai niente di
me… mai!” eclamò con rabbia, facendo sussultare l'amica.
Hermione lo guardò rimanendo in
silenzio. Non sapendo cosa rispondergli per la prima volta in vita
sua.
“…Hermione, io so quello che state
facendo tu e Ginny!! So della pozione!!” disse Ron a bruciapelo, guardandola
negli occhi.
La Grifondoro sentì
un’esplosione nel suo cuore… Ron sapeva… Ron l’aveva scoperta.
Cercò di calmarsi e di salvare il
salvabile “Non capisco di che pozione tu stia parlando!” negare, negare, ed
ancora negare. Poteva fare solo quello.
Ron le si avvicinò “Invece lo sai
benissimo….io ed Harry vi abbiamo seguite fin dentro la Stanza della Necessità.
Ti ho vista Hermione ed ho letto della pozione”.
Hermione sentì la terra sprofondarle
sotto i piedi.
“Ron io...”
Ron la guardò con odio “Non dire
niente per favore! Non avrei mai pensato che proprio tu potessi ricorrere a
trucchi tanto meschini...”
Gli occhi di Hermione si riempirono
di lacrime “Non hai capito ! Lasciami spiegare !!”
Ron la guardò tristemente “Mi hai
deluso Hermione… Non voglio vederti mai più!”
*****
Ciao a tutti!!!
Vi ho fatto aspettare un pochino…mea culpa… ma almeno ho scritto un
capitolo più lungo del solito!
Oggi è il
compleanno della mia amica Valentina a cui è dedicata questa storia…quindi
….AUGURI
VALE!!! TVB CICCIONA!(scherzo
naturalmente)
Adesso devo scappare e non ho il tempo per ringraziarvi uno per uno…
sorry… ma ci tenevo ad aggiornare proprio oggi!!!
Grazie a tutti, per tutte le recensioni che mi avete lasciato..
*_*giuro che
la prossima volta non mancherò di ringraziarvi.
A presto e fatemi sapere i vostri pareri ed
impressioni.
Era
successo veramente, Ron l’aveva scoperta ed adesso la odiava.
Aveva
sbattuto con rabbia la porta dell’aula e se n’era
andato chissà dove.
Con
che coraggio poteva ripresentarsi davanti a lui d’ora in
avanti ? Ed Harry ? Ron aveva detto che anche lui le aveva seguite
quindi…anche lui la odiava ? Adesso capiva lo strano
comportamento che Ron aveva avuto in quei giorni con lei e Ginny.
Calde
lacrime bagnarono il viso di Hermione e tutta la sua disperazione
esplose, facendola cadere in ginocchio... non si era mai sentita
così disperata in vita sua.
Iniziò
a singhiozzare talmente forte che non si accorse neanche che qualcuno
fosse entrato nell’aula.
“Hermione
?”
La
ragazza si voltò spaventata, trovandosi davanti due occhi
smeraldo che la guardavano.
“Che
è successo ? Perché stai piangendo ?”
le chiese Harry, avvicinandosi preoccupato.
Hermione
ricominciò a singhiozzare e si voltò
“Vai via Harry…voglio …restare sola
!”
“Non
ci penso nemmeno a lasciarti qui da sola” disse Harry,
prendendola per le spalle e costringendola a guardarlo in faccia
“Adesso mi racconti che è successo”
“Non
hai incontrato Ron qui fuori ?” Hermione riprese
momentaneamente il controllo, anche se non riusciva a fermare le
lacrime.
“Ron
? No, non l’ho visto, era qui ?”
Harry
sgranò gli occhi, sentendo un brutto presentimento aleggiare
nell'aria.
“Sì…
era qui…” disse Hermione, asciugandosi gli occhi
con la manica della divisa “Allora come mi hai trovata ?"
Harry
sospirò, lasciandola andare " Ti ho sentita piangere mentre
passavo per il corridoio, non avevi imperturbato la porta"
confessò imbarazzato.
“Mi
racconti adesso che cosa è successo ? Avete litigato
?”
Hermione
lo guardò sconvolta “Mi ha detto che mi
odia… Che non vuole vedermi mai più...”
A
quelle parole, Harry scoppiò a ridere sotto gli occhi
increduli dell’amica.
“Ma
dai Hermione..." esclamò, tirando un sospiro di sollievo "Se
dai retta a quello che dice Ron, allora io posso diventare Ministro
della Magia !”
Hermione
si bloccò “E tu... non mi odi ?” chiese
senza pensare, guardandolo con gli occhi ancora lucidi.
Harry
la guardò con una faccia così stupita da farla
arrossire “Stai diventando paranoica ?” le chiese,
con un mezzo sorriso.
Lei
rimase in silenzio per qualche secondo, prima di fare un lungo sospiro
“Lascia stare Harry…” disse, scappando
subito dopo, senza dargli il tempo di fermarla.
Harry
raggiunse di corsa la Sala Grande.
Individuò
Ron seduto al tavolo dei Grifondoro, circondato dalle sorridenti
Lavanda Brown e Calì Patil.
A
differenza delle compagne, Ron aveva l'aria afflitta.
Appena
fu a portata di mano, lo strattonò per la giacca della
divisa.
“RON
!”
Il
ragazzo si voltò, era pallido come un cencio.
“Che
cos’hai da urlare ?” chiese con voce atona.
Calì
si voltò “Oh, Harry! !! Stavo giusto chiedendo a
Ron dove ti fossi cacciato”
Harry
ignorò bellamente la ragazza, concentrandosi sul suo
migliore amico che nel frattempo si era rigirato verso il tavolo.
“Senti...
devo parlarti ”gli disse ansioso.
Ron
rimase in silenzio a guardare il suo piatto stranamente vuoto.
“Cos’hai
Harry ? E’successo qualcosa ?” Calì si
intromise con un'espressione apprensiva, aveva mentito a Ginny pur di
averlo e prima o poi Harry sarebbe stato suo.
Harry
la fulminò con gli occhi “Scusami, ma sono cose
private!”
Solo
in quel momento Ron si voltò verso di lui, mentre
Calì lo guardava offesa.
“E’
importante ?”
“Sì
!”
“E
va bene”
Ron
si alzò con poca grazia, rovesciando la brocca di succo di
zucca.
“Aspetta,
Harry” la voce di Calì li bloccò.
Harry
imprecò interiormente, vedendo la compagna alzarsi ed
avvicinarsi sorridente.
“Non
preoccuparti per prima… " gli disse, sfiorandogli un braccio
"So che sei ancora sotto l'effetto del Veritaserum, ma ti cercavo
poiché volevo chiederti di andare insieme ad Hosgmeade,
visto che hanno programmato una gita per la prossima
settimana”
Harry
la guardò scocciato, era vero, era ancora sotto effetto del
filtro, se n'era completamente scordato, così come si era
scordato della gita.
“Non
mi sto affatto preoccupando...” le rispose, senza riuscire a
trattenersi “Solo che non ho nessuna voglia di venire ad
Hosgmeade insieme a te. Non mi interesseresti neanche se fossi l'ultima
donna sulla faccia della terra".
Harry
vide una scintilla di rabbia accendersi negli occhi di Calì
e poi...
SCIAF!
!!!
Gli
arrivò in men che non si dica un potente ceffone, poi
Calì scoppiò a piangere e corse fuori dalla Sala
Grande, seguita a ruota da Lavanda che, passandogli vicino, gli
regalò uno sguardo colmo di disgusto. Al tavolo di
Grifondoro era calato il silenzio... allo schiaffo di Calì,
decine di teste si erano voltate verso di lui.
Ron
guardò l’amico con sufficienza
“…ed il ragazzo più romantico di
Hogwarts è…Harry Potter! Complimenti amico, io
non avrei saputo fare di meglio”.
Harry
arrossì, sentendosi un po' in colpa “Oh, piantala
Ron !”gli disse a mezza bocca.
Intanto,
tutti i Grifondoro che avevano visto la scena, continuarono a guardarlo
a bocca aperta.
“Forza,
andiamo via da qui”disse all'amico, fuggendo anche lui dalla
sala.
“Ho
preso una decisione... verrò con te stanotte”
Ginny aveva saltato la cena ed era corsa direttamente in camera di
Hermione, per approfittare dell'assenza di Lavanda e Calì.
“Hermione,
mi ascolti ? Ho detto che prenderò la pozione”
insistette, visto che l’amica non sembrava dare segni di
vita. Era lì da almeno dieci minuti, ma Hermione non si era
mossa dal suo letto, rispondendole a monosillabi.
“Uhm,
ho sentito…sono contenta per te!” disse lei,
guardando il soffitto della stanza.
Ginny
si accomodò accanto a lei “Che cos’hai,
Hermione ? E’successo qualcosa ?”chiese un
po’ in ansia, non l'aveva mai vista così.
Hermione
si girò su un fianco, voltandole le spalle “No,
proprio niente...” le disse.
Ginny
sospirò rumorosamente “Ero venuta per darti una
risposta visto che oggi sono successe parecchie
cose…”iniziò, studiando l'amica.
Hermione
rimase in silenzio.
“A
chi lo dici” pensò tristemente, cercando di non
ricordare l'espressione dura di Ron mentre le diceva di averlo deluso e
di non volerva vedere mai più.
“…che
alla fine mi hanno convinta a cambiare
idea.”continuò la piccola Weasley, finendo con un
sospiro.
Ancora
silenzio.
Vedendo
che non riusciva ad attirare l’attenzione di Hermione, Ginny
iniziò a preoccuparsi.
“Che
ti prende ? Non ti ho mai vista così, ci hai ripensato anche
tu adesso ? Non vuoi più prendere la pozione ?”
Hermione
le rispose senza neanche guardarla “No, non ci ho ripensato,
non preoccuparti...”disse a bassa voce
“…ma adesso è meglio che rientri nella
tua stanza, Lavanda e Calì torneranno a momenti”
“Va
bene, ci vediamo qui fuori alle undici e mezzo” disse Ginny a
malincuore, alzandosi dal letto.
Hermione
non gliela raccontava giusta, ma in quel momento non le andò
proprio di scoprire che cosa la turbasse. Ancora non riusciva a
togliersi dalla mente la conversazione che aveva avuto con
quell’oca di Calì. Così salutata
l’amica, si incamminò verso il dormitorio,
completamente immersa nei suoi pensieri.
“E
così… avrei preso io la pozione della
stupidità ?!” sbottò Harry, camminando
avanti ed indietro per il bagno dei Prefetti.
Ron
provò a difendersi “Harry io...”
iniziò, ma fu bloccato subito dall'amico.
“Prima
mi strilli perché voglio dire tutto a Ginny, poi vai da
Hermione e non solo le dici che sappiamo della pozione ma, non
contento, la fai anche piangere !”
Ron
lo guardò male “Non mi sembra che tu sia stato
propriamente un gentiluomo con Calì”
“Che
c’entra Calì adesso ? Stiamo parlando di Hermione
e Ginny”
Ron
si sfilò la cravatta e la lanciò alle sue spalle
“Ad ogni modo... stanotte dobbiamo irrompere nella Stanza
delle Necessità” disse, con noncuranza.
Harry
strabuzzò gli occhi “Prego ?”
“Hai
capito bene…adesso che Hermione sa tutto dobbiamo fermarle
immediatamente, o faranno in tempo ad inventare qualche altra
diavoleria”
Harry
guardò l’ora, erano ormai le dieci ed il bagno era
completamente deserto. Ron aveva ragione, soprattutto alla luce di
quello che gli aveva detto Ginny quel pomeriggio.
Non
riuscì a non arrossire.
“Che
ti prende ?” chiese Ron, notando la sua faccia sognante.
“N...Niente…solo
che devo dirti una cosa”
Forse
quello era il momento più indicato per confessare al suo
migliore amico che fosse innamorato di sua sorella. Ron non poteva
certamente arrabbiarsi più di quanto non avesse
già fatto quel giorno.
Ma
l'amico lo bloccò, con una faccia preoccupata “Non
è che devi dirmi che hai accoppato Piton durante la
punizione di stasera ? Anzi, come mai sei uscito così presto
? Di solito non esci prima di mezzanotte”
Harry
sentì la sua mascella staccarsi dalla faccia.
“Cos’è
quella faccia ?” chiese Ron, allarmato.
Harry
cercò di articolare una frase decente “Ecco,
io… mi sono dimenticato e …”
“NON
CI SEI ANDATO ?!” urlò Ron, con i capelli dritti.
“No”
biascicò Harry, ormai sull’orlo di un infarto.
“Per
il sinistro floscio di Merlino !!!” disse l'amico, con
un'espressione terrorizzata “Adesso sei proprio nei guai
!”
“Che
è successo ?” chiese Hermione a Lavanda.
Calì
era appena entrata in stanza come una furia e si era gettata sul suo
letto, piangendo rumorosamente.
Hermione,
che per sua sfortuna divideva la stanza con loro, fu costretta ad
uscire dal suo stato di torpore sentendo tutto quel baccano.
“E'
colpa di Potter” tuonò Lavanda “Ha
offeso Calì davanti a tutta la Sala Grande”
Hermione
alzò un sopracciglio “Harry ?”
“Proprio
lui” disse con rabbia la compagna.
Hermione,
davanti a tanta rabbia, saggiamente represse un sorriso.
“Impossibile.
Harry non offenderebbe mai nessuno” disse perplessa.
Calì,
tirando rumorosamente su con il naso, la guardò male
“Invece mi ha offesa. Ha detto davanti a tutti che non gli
sarei mai interessata, neanche se fossi stata l’ultima donna
sulla terra !”
Hermione
rimase in silenzio vedendo Calì scoppiare nuovamente in
lacrime ed affondare la testa nel cuscino.
“Be'...
Harry era ancora sotto l’influsso del Veritaserum... potrebbe
essere questo il motivo”.
A
quelle parole, Calì singhiozzò più
forte.
Lavanda
si girò, fulminandola con gli occhi “Taci Granger
!”
Hermione
invece le sorrise “Harry le ha detto solo la
verità, dovrebbe essere contenta che non l’abbia
illusa”
“Lui...”
iniziò Calì con voce soffocata “Lui ama
Ginny !”
Hermione
sgranò gli occhi.
“Li
ho sentiti che parlavano oggi pomeriggio…e lui si
è dichiarato”
“Come
?” Hermione non riuscì a credere alle proprie
orecchie.
“Hai
capito benissimo”disse Lavanda acida “E non
è certo un segreto che la Weasley sia cotta di lui
!”
Per
una frazione di secondo le rivenne in mente il discorso le che aveva
fatto Ginny...
“Ero
venuta per darti una risposta, visto che oggi sono successe parecchie
cose che alla fine mi hanno convinta a cambiare idea.”
Ma
se Harry le aveva dichiarato il suo amore, perché Ginny
aveva deciso di prendere la Pozione dei Desideri ?
Guardò
l’ora, ormai mancava poco al loro appuntamento. Presto
avrebbe saputo.
“Allora
che ne dici ? Penso sia l’unico modo per risolvere la
situazione” disse Ron, prendendo la sua bacchetta ed
infilandola nella tasca dei pantaloni.
“E
quella a che ti serve ?” chiese Harry preoccupato.
Ron
divenne rosso in zona orecchie “Ehm...”
“Non
vorrai attaccarle ?” esclamò Harry, sgranando gli
occhi scandalizzato.
“Ma
no, che dici !" si difese l'amico, un po' a disagio.
“Allora
perché la porti ?”
Ron
divenne rosso anche in viso “Ecco... diciamo per
precauzione”.
Harry
lo fissò “Non dirmi che hai paura di loro
?”
“No...
io…cioè...”
Vedendolo
in difficoltà, Harry sorrise, scatenando
l’indignazione di Ron.
“Perché
ridi ?”gli chiese, imbronciato.
Harry
ghignò “Perché mi sembra buffo...tutto
qui”.
“Ridi
pure, ma converrebbe anche a te prendere la bacchetta, ricordati
potresti sempre incontrare Piton” sibilò Ron, a
tradimento.
Il
sorriso di Harry si spense.
“Non
mi hai ancora risposto, che ne pensi del piano ?”
continuò l'amico, tirandolo il mantello.
Harry
lo guardò male e si prese qualche secondo per rispondere
“Non so... mi sembra rischioso”concluse,
grattandosi la testa.
Ron
si avvicinò.
“Harry,
non abbiamo tempo per farne altri, è la nostra ultima
occasione, se hanno veramente preso i nostri capelli... e conoscendo
Hermione, ne sono sicuro… le pozioni saranno
personali…quindi non dovrebbero avere conseguenze su
altri”
“Ma
non puoi esserne sicuro” disse Harry ancora scettico,
nonostante il ragionamento di Ron avesse una certa logica “E
se non li hanno questi maledetti capelli ? Lo sai che una pozione
incompleta potrebbe avvelenarci ?”
“Il
problema è proprio questo, Harry" rispose Ron, accigliato "
Io non credo che la pozione sia incompleta…dammi retta !".
Harry
guardò l'ora “Se hai ragione allora è
meglio sbrigarci !" disse, prima di scambiare con l'amico un cenno di
intesa.
****
Ciao a tutti, ecco il nuovo capitolo e
come al solito.., scusate se vi ho fatto attendere un pochino.
Passo ai ringraziamenti, come vi avevo
promesso la volta scorsa:
Plubuffy: Ciao, sono contenta che la
storia ti stia piacendo e che aspettassi questo capitolo con ansia, non
preoccuparti ci ha pensato Harry a mettere a posto quell’oca
di Calì e non è detto che lo faccia anche Ginny
prima o poi. Un bacione
Edvige86: Ciao piccola, per fortuna non
va tanto male in questi giorni, grazie per avermelo chiesto sei un
tesoro. Non devi ringraziarmi per la recensione, sei veramente brava,
anzi colgo l’occasione per strillarti visto che non me lo
avevi detto prima che avevi scritto, informami quando scrivi ok?J
Povera Herm, vero? Ma vedrai che ci
sarà un bel Happy End!! Aspetto con ansia il tuo commento su
questo cap. un bacione enorme.
Clod88: Hai ragione, Calì
è proprio una… poco di buonoJ. Sei contenta di cosa
le abbia detto Harry ? Ha avuto il fatto suo, grazie per le
recensioni che mi lasci. Un abbraccio forte.
Cressida26: Sono contenta che la storia
ti stia piacendo tanto da programmare l’uccisione di
Calì... mi dispiace però di averti fatta
aspettare, spero che la tua attesa sia stata ripagata. Fammi sapere..
grazie mille baci.
123_amo: Ciao!! sono contenta che tu
abbia recuperato il capitolo che ti eri persa, hai perfettamente
ragione, ron è scemo quanto innamorato, ma vedrai che prima
o poi rinsavirà! Grazie per le tue recensioni. Un bacio.
Ninny: sono contenta che
l’altro capitolo ti sia piaciuto tanto, spero che anche
questo non ti deluda!!! Fammi sapere, eh? Grazie per avermi seguita
fino a questo punto. Un bacione
Rosy823: Per me è un
onore sapere che, per l’altro capitolo, tu abbia interrotto
la lettura del settimo libro di Harry Potter. Spero di non farti
interrompere di nuovo con questo. Grazie di cuore e … hai
visto che Calì ha avuto quello che si meritava ? Fammi
sapere, bacioni
Potterina_88_:Non
è vero che ti voglio vedere morta, anzi, interrompo il
capitolo in quel modo per non dire tutto insieme, a me piace di
più sapere le cose un po’ per volta. Sai che pizza
se spifferavo tutto in poche righe ?Jspero
di non incorrere nuovamente nella tua ira avendo interrotto anche
questo sul più bello, ma… mi perdonerai, vero? *_*Un
bacione e fammi sapere.
Psike: eh già...
è veramente una tragedia, ma molti se la sono cercata non
credi ?? Ma tranqui, risolverò tutto!! Grazie mille per la
tua recensione.. un abbraccio.
Gin40: Ciao bella, grazie per i
complimenti e per avermi scritto anche solo una volta per dirmelo.
Spero che continuerai a seguirla fino alla fine con la stessa
passione.. Bacioni
Hermione96: ehi, non disperarti,
stai tranquilla!! Sistemerò tutto, mi dispiace se ti ho
rattristata. Che ne pensi di questo? fammi sapere ok? Ci conto.. un
bacio.
Grazie a tutti, anche a chi legge e per
mancanza di tempo o di possibilità non mi lascia il commento.
“Ma non puoi esserne sicuro!” disse Harry ancora scettico,
nonostante il ragionamento di Ron avesse una certa logica “E se non li
hanno questi maledetti capelli ? Lo sai che una pozione incompleta potrebbe
avvelenarci ?”
“Il problema è proprio questo, Harry!" rispose Ron, accigliato "
Io non credo che la pozione sia incompleta…dammi retta!".
Harry guardò l'ora “Se hai ragione, allora è meglio sbrigarci !"
disse, prima di scambiare con l'amico un cenno di intesa.
*******
“Ciao Hermione!” sussurrò Ginny, illuminandola con la
bacchetta.
Hermione le fece un sorriso tirato “Ciao”
Ginny alzò un sopracciglio “Sei pronta ?”
“Sì, andiamo”.
Ginny iniziò ad avviarsi a passo svelto, ma silenzioso, verso le
scale che portavano in Sala Comune.
“Aspetta un secondo” disse l'amica, qualche passo dietro
di lei.
“Oggi ho parlato con Lavanda e Calì”
Ginny impallidì e si voltò.
“Mi hanno detto di Harry...” continuò Hermione.
“Quelle pettegole!” sbottò Ginny, scocciata “ Non si fanno mai i
fatti loro!”
“Questo è vero… ma perché non mi hai detto che si fosse
dichiarato ? Pensavo che sarei stata la prima a saperlo”.
“ Dichiarato un corno..." pensò Ginny, voltandosi
nuovamente verso le scale “Ho provato a parlarti, ma tu eri con la testa da
un’altra parte!”
Hermione si sentì tremendamente in colpa, ma anche
triste…nessuno avrebbe potuto capire quanto stesse soffrendo in quel momento,
neanche Ginny.
“Mi dispiace” disse sinceramente “Ma non mi sentivo bene oggi.”
mentì poi, distogliendo lo sguardo. Anche se Ginny era la sua migliore amica,
non voleva ancora dirle nulla di quello che avevano scoperto Harry e Ron su di
loro.
Ginny annuì e riprese a camminare, squadrando l'amica ma
rimandendo comunque in silenzio.
“Aspetta...” continuò Hermione pensierosa, bloccando
nuovamente Ginny sul posto “Ma se Harry si è dichiarato, come mai hai deciso di
prendere ugualmente la pozione ?”
Ginny tacque.
Le doveva dire o meno della conversazione avuta con Calì ? “Vedi
io...” iniziò lentamente.
Ma proprio in quel momento un gran fracasso proveniente dalle
scale le fece saltare dalla paura.
“Ma che miseriaccia…”
“Ahia…” disse una voce dolorante “Mi sei finito sulle
costole !”
“E’ colpa tua Harry e di questo cavolo di mantello che mi ha
fatto inciampare”
“Be'... certo, è colpa del mantello che si è infilato sotto al
tuo piede” gli sussurrò Harry ironicamente.
“Piantala !”
“Finiscila tu !”
“Hai sentito ?” la voce di Ginny arrivò in quel momento alle
loro orecchie, gelando il sangue ai due ragazzi perfettamente invisibili
sotto il mantello.
Si sentirono distintamente dei passi provenire dalle scale
del dormitorio femminile...
Harry e Ron rimasero immobili, trattenendo anche il
respiro.
“Qui non c’è nessuno” disse Hermione, arrivando in Sala Comune.
Ginny apparve accanto a lei, guardandosi intorno
con occhi attenti.
“Forse proveniva dal corridoio...”
Hermione si spostò, cauta, vicino al buco del ritratto.
“Avranno capito che siamo noi ?”sussurrò Ron
all’amico.
“Non lo so, però sicuramente ci hanno sentiti cadere” sussurrò
Harry di risposta, nonostante il buio, non riusciva a togliere gli occhi di
dosso a Ginny neanche per un secondo.
Quando avrebbe voluto togliersi quel mantello e baciarla, così,
nel mezzo della Sala Comune deserta, senza preoccuparsi neanche di Ron ed
Hermione.
Ma non poteva... doveva prima fermarla, in quel
momento non sarebbe servito a nulla fare una pazzia del genere.
“Sembra che la via sia libera”disse Hermione, dopo aver
sbirciato in corridoio “Forza, sbrighiamoci !”
Silenziosamente le due ragazze si arrampicarono per il
buco del ritratto, scomparendo nel buio.
Hermione e Ginny percorsero con il cuore in gola il corridoio ed
imboccarono le scale, sbuffando sonoramente ogni volta che queste si
spostavano tra una torre e l’altra, facendo loro allungare il
percorso.
“Odio queste scale !” sbottò Ginny, dopo l’ennesimo spostamento
fuori luogo “Anche Hogwarts ce l'ha con noi..." ironizzò, strappando un
sorrisetto alla compagna.
“Harry sbrigati !” esclamò Ron, trascinando l’amico con foga per
il corridoio buio. Per la fretta Harry aveva dimenticato la Mappa del
Malandrino, costringendoli quindi a tornare indietro a prenderla.
“Se mi lasciassi magari riuscirei anche a camminare !” sbottò
lui, scrollandosi il braccio di Ron di dosso.
“Chi c’è ?”tuonò una voce, all’improvviso, da
dietro un angolo buio proprio vicino all’imbocco delle scale.
Harry sentì il suo cuore martellare furiosamente nel
petto quando vide Severus Piton girare l'angolo ed avanzare verso di loro,
illuminato solamente dalla tenue luce della luna.
Si sentì più stupido di un troll, per la seconda volta non aveva
guardato la Mappa del Malandrino, facendosi così sorprendere dal professore. Anche se
stavolta era anche colpa di Ron, se non l'avesse trascinato
come un pazzo, forse sarebbe riuscito anche a guardare la
mappa in tempo.
Inoltre aveva saltato la punizione con lui. Harry era sicuro se
lo avesse sorpreso nuovamente fuori dal letto, questa volta lo avrebbe
direttamente espulso.
“So che c’è qualcuno...” sibilò l’uomo “Forza, fatevi
vedere, non vi servirà essere invisibili.”
Piton si avvicinò, bloccandosi a meno di un metro da loro.
Allungò un braccio davanti a sé, tastando l'aria.
Ron trattenne il respiro, terrorizzato. La mano del professore
sfiorò di un soffio la sua testa.
“Severus !” Inaspettatamente, la voce di Silente squarciò il
silenzio innaturale del castello.
Harry e Ron tirarono un silenzioso sospiro di sollievo, Silente
era arrivato appena in tempo.
“Cosa stai facendo ?” chiese a Piton, con uno sguardo
curioso.
Piton si voltò di scatto e guardò il preside con occhi spiritati
“Professor Silente, è arrivato al momento giusto !” esclamò.
Silente gli sorrise beffardo da dietro gli occhiali a mezzaluna
“E perché mai ?”
“Ho sentito delle voci poco prima che arrivasse lei. Voci di
studenti che chiaramente hanno infranto il coprifuoco serale... e sono sicuro che
in questo momento siano qui con noi e ci stiano osservando." rispose Piton,
stringendo la bacchetta.
Albus si guardò intorno “Io non vedo nessuno, a parte
noi ovviamente...” disse poi con voce pacata, anche se Harry fu sicuro di aver visto
il suo sguardo soffermarsi proprio nel punto dove si
trovavano.
Già una volta Silente aveva dimostrato loro di essere in
grado di vedere sotto il Mantello dell’Invisibilità. Allora perché li stava
proteggendo ? Non riuscì proprio a spiegarselo.
Piton lo guardò male “Non li vede perché sono
invisibili !”
“Suvvia Severus” esclamò Silente, con un sorrisetto “E come
potrebbe uno studente rendersi invisibile ? Piuttosto, ho delle faccende
importanti di cui volevo discutere con te, potresti seguirmi nel mio
ufficio ?”
Piton non nascose il suo disappunto “ Adesso ?”
“Sì, adesso” rispose Silente, senza più
sorridere.
Piton non disse nulla, ma dal suo sguardo Harry seppe che
l’indomani si sarebbe trovato di fronte ad un vero e proprio interrogatorio.
Solo quando le due figure svanirono nel buio, sentì Ron
sussurrare con voce roca “Per le mutande di Merlino, sto per avere un infarto !!
Ce la siamo vista proprio brutta !”
Ginny afferrò con mani tremanti la coppa che Hermione le stava
porgendo.
“Forza, aggiungiamo i capelli…”
Le ragazze presero due fialette identiche se non per il
loro contenuto: in una spiccava un capello corvino, nell'altra invece uno rosso
fiammante.
Hermione mise quello rosso nella sua coppa. La pozione, da
verdognola, divenne subito di un bel rosso acceso “Oh cielo, sembra sangue !”
disse un po’ impressionata.
Dopo un attimo di esitazione, Ginny la imitò, vedendo con gioia
la sua divenire dorata.
“Al tre …ok ?” disse emozionata.
“Uno…”
“Due” disse Hermione, unendosi all’amica.
Entrambe avvicinarono la coppa alle labbra.
“Tr…”
“FERME !!” urlò una voce dietro di loro, facendole saltare per la
paura.
Ginny riprese la sua coppa appena in tempo, prima che si
rovesciasse.
Ron ed Harry comparvero davanti a loro.
Hermione sospirò, si aspettava una mossa del genere dai suoi
amici.
“Lo sapevo che sareste venuti…” disse tranquilla, squadrandoli
freddamente.
“CHE ?!” Ginny si voltò verso di lei, alla vista di Harry
e del fratello per poco non era svenuta per la paura “Come facevi a
saperlo ? Perché non mi hai avvisata ?” esclamò, in preda al panico più
completo.
“Ci avete mentito” iniziò Ron, con rabbia “Avete preparato a
nostra insaputa una pozione mostruosa… sei mia sorella Ginny, come hai potuto
farmi una cosa del genere ?”
“Io...Io...” balbettò la ragazza, vedendo con orrore Harry
abbassare lo sguardo.
“Lasciatela stare !” disse Hermione improvvisamente, mettendosi
davanti all'amica “Se dovete prendervela con qualcuno, allora prendetevela
con me !”
“Hermione…” sussurrò Ginny, commossa dal gesto della
ragazza.
Ron ed Hermione si guardarono agguerriti. Ma nessuno dei due osò
dire nulla per diversi secondi.
Harry ne approfittò per avvicinarsi a Ginny.
“Perché hai confessato di amarmi se poi avevi in mente di fare
tutto questo ?” le disse seriamente e senza imbarazzo.
Le teste di Hermione e Ron scattarono verso di
loro.
“Tu, che cosa ?” sbottò Ron, sconvolto.
Ginny guardò a terra con la coppa ancora tra le mani.
“Perché è quello che provo...”
“Allora butta la pozione !” disse Harry con forza “Non ne hai
bisogno…”
Harry fece per prenderle la mano ma Ron iniziò ad urlare
“Prendile la coppa, Harry ! Hanno già aggiunto i nostri capelli
!!!”
Ron estrasse la bacchetta “Accio coppa !”
Ma Hermione fu più veloce di lui “Protego !” urlò di rimando,
puntando la bacchetta verso Ginny e facendo rimbalzare l’incantesimo di
Ron.
Anche Ginny, atterrita, estrasse la bacchetta. Harry invece
rimase immobile, cosa stava succedendo ? Quella era decisamente una
situazione surreale.
Vide con orrore Ron, Hermione e Ginny in posizione di
attacco e con le bacchette sguainate, pronti a reagire al più piccolo
movimento dell'altro… nessuno osò muoversi o parlare.
“Perché…Ron...” disse all’improvviso Hermione, con voce roca
“Perché mi impedisci anche solo didesiderareuna
vita diversa ?!”
Aveva gli occhi lucidi ma la sua mano era
ferma.
Le labbra di Ron tremarono “Perché il tuo desiderio mi
rovinerà la vita Hermione...e non ti permetterò di farlo”.
Una coltellata...
Fu il primo pensiero di Hermione, mordendosi un labbro.
Se le avesse dato una coltellata non le avrebbe
sicuramente fatto male come in quel momento.
Ginny guardò Hermione addolorata.
Ma lei non pianse e non disse nulla per molti secondi.
“Ron...vattene...” disse alla fine, con un sussurro appena
udible.
“No” rispose lui, facendo un passo avanti “Stavolta
non me ne andrò”.
“HO DETTO VA VIA !!!” urlò improvvisamente Hermione, fuori di sé
dalla rabbia.
Harry indietreggiò e così anche Ginny, non l’avevano mai vista
in quello stato. Ma Ron non si mosse e continuò a guardarla, stringendo
convulsamente la bacchetta.
Harry cercò velocemente una soluzione.
Doveva fermarli, non poteva assistere in quel modo alla fine
della loro amicizia.
Così, con un movimento felino, si lanciò su Hermione. Senza
bacchetta e contro di lei sapeva di avere ben poche speranze, ma cercò almeno
di sfruttare l'effetto sorpresa.
“HERMIONE !!” urlò Ginny spaventata.
Ma ormai era troppo tardi… Harry le strappò la coppa
dalle mani senza alcuna esitazione.
Le sfuggì un grido di sorpresa, era così presa da Ron in quel
momento che non aveva miniamente visto Harry avvicinarsi.
L'amico la guardò intensamente, prima di bere interamente il
contenuto della coppa.
“NOO !” urlò Hermione cercando di fermarlo, ma fu trattenuta da
Ron per le braccia.
“SBRIGATI GINNY, BEVI !!” urlò però, in direzione dell'amica “ NON RINUNCIARE AL TUO SOGNO !”
Ginny, spaventata, portò la coppa alle labbra.
“Non farlo, Ginny !” non fece in tempo a dire Harry, prima di
vederla con orrore bere la pozione.
Ron lasciò le braccia di Hermione come se fosse diventata
incandescente.
“Ginny, che hai fatto ?!” eclamò, avvicinandosi ad Harry che
ancora la guardava sconvolto.
L’aveva bevuta veramente… adesso Harry sarebbe stato lo schiavo
di Ginny per tutta la vita ?
****
Ciao a
tutti !!
Mi dispiace di
aver interrotto il capitolo così bruscamente, vi prego, non insultatemi come al
solito^^
In questo periodo
ho avuto pochissimo tempo per scrivere e mi dispiace tanto di avervi fatto
aspettare un’eternità!
Non vi saluto uno
per uno perché mi si stanno chiudendo gli occhi dal sonno (Mammamia e chi si
alza domani!?) scusatemi… ma non volevo farvi attendere
oltre.
Questo è il
penultimo capitolo, eh sì, il prossimo sarà l’ultimo.*_*
Vabbé… spero
comunque che il capitolo vi sia piaciuto!
“Perché l’hai fatto ?” disse
Harry, dopo che si fu ripreso dallo shock “Perché hai voluto rovinare tutto
?”
“Rovinare tutto, dici ?”
rispose Ginny, con voce isterica.
“Non mi hai mai degnata
di uno sguardo per anni… anni Harry!!! Io non ce la facevo più… stavo
impazzendo!”
Ron si intromise,
rabbioso “E questa sarebbe la tua soluzione ?” prese in malo modo il
libro di pozioni rimasto aperto vicino al calderone.
Trovata la pagina interessata, inziò a leggere con disgusto
:
“…Fatta ingerire la pozione, la malcapitata
persona/animale, servirà fedelmente colui o colei che gliela ha data per tutta
la sua vita…”
Ginny guardò il
fratello “Ma... che ...”
“Un momento!” si
bloccò Ron, illuminato da un’amara consapevolezza “Ma Ginny non ha dato ad Harry
la pozione, l’ha bevuta lei… quindi questa… questa non è la Pozione della
Schiavitù!!”
Harry fulminò Ron con lo sguardo “Ti prego, dimmi che stai
scherzando!”
Ron inizò
a sudare freddo “Ehm...”
“Certo che non lo è !!”
sbottò Ginny inviperita, rispondendo al posto del fratello “La pozione che ho
bevuto è quella dei Desideri”
“D...Desideri ?”
Ron lesse l’altra pagina del libro e sbiancò di
colpo.
Harry si passò una mano
tra i capelli, peccato che ad Hogwarts non ci si potesse smaterializzare!
“Sì… proprio quella”
disse Ginny, rivolgendosi ad Harry “L’ho proposto io ad Hermione e non il
contrario, come invece vi ha fatto credere per difendermi. Non voleva neanche
aiutarmi all’inizio.”
Poi guardò con rabbia il
fratello “Ma tu hai rovinato tutto! Non sei capace neanche di leggere un
libro!!”
Ron abbassò lo sguardo, imbarazzato “Io credevo
che...”
“Lascia perdere Ron”
disse Harry stancamente.
Ginny gli si avvicinò, ora che aveva preso
la pozione almeno doveva spiegargliene il motivo.
“Sai Harry, all’inizio volevo la pozione
per farti innamorare di me...” gli disse, facendolo arrossire.
“COSAA?” urlò Ron
sconvolto.
Ma Ginny continuò come se
non l’avessero mai interrotta “Ma, dopo la nostra discussione dell'altra sera,
ho capito quanto fosse sbagliata una cosa del genere... poi però, quando ti
sei dichiarato…”
La testa di Ron scattò verso Harry “TI SEI DICHIARATO ??!”
gridò, quasi sull’orlo di un collasso.
Harry gli fece un
sorrisetto tirato, iniziando a sentire un caldo pazzesco in quella stanza.
Ginny, però, non si
curò minimamente del baccano fatto dal fratello “… Calì è venuta a parlarmi e mi
ha detto della pozione che ti ha dato Piton”.
“Il Veritaserum ?” chiese
Ron, ormai sfinito da tanta indifferenza nei suoi confronti.
Ginny, finalmente, si
voltò verso il fratello “Il… cosa ? Era Veritaserum ?”
“Sì” disse Harry,
guardandola teneramente “Era Veritaserum”.
Gli occhi di Ginny si
riempirono di lacrime “Q...Quindi…” balbettò, con la voce rotta dall'emozione
“Quello che mi hai detto era…”
“Tutto vero!” finì per
lei Harry “Non so cosa ti abbia detto quell’oca di Calì, ma io non avrei potuto
mentirti neanche volendo”.
Harry sentì le guance in
fiamme, ma non se ne curò minimamente.
“Ginny io…” iniziò,
guardandola intensamente. Ma l'urlo di Ron gli fracassò un
timpano.
“MISERIACCIA! HERMIONE E'
SPARITA !”
Ginny ed
Harry si voltarono verso di lui.
“Non c’è più !!” spiegò
Ron, guardandosi intorno.
“Come ha fatto ad uscire
senza che la vedessimo ?” si chiese Harry, prima di notare l'assenza del
suo mantello.
Ron sgranò gli occhi,
allarmato. Ma allora lei non sapeva ancora che avessero confuso la pozione della
Schiavitù con quella dei Desideri !
Gli
vennero in mente le parole che le aveva detto poco prima.
“Perché il tuo desiderio mi rovinerà la
vita Hermione...e non ti permetterò di farlo”.
Ron sbiancò di colpo, cosa aveva fatto ? Doveva
assolutamente trovarla e spiegarle quello che era successo.
“Sarà meglio che tu vada
a chiederle scusa” gli disse Ginny con uno sguardo tagliente “E cerca
di essere convincente se vuoi sopravvivere per spiegarle la
verità".
Hermione corse per le scale del settimo piano, era fuori di
sé dalla rabbia.
“Perché il tuo desiderio mi rovinerà la vita
Hermione...” quelle parole le avrebbe ricordate per
tutta la vita.
Salì a perdifiato le
scale che portavano alla Torre di Astronomia, fermandosi solamente quando si
trovò nell’aula antistante alla terrazza.
Ansimante, si avvicinò
alla finestra e si tolse il mantello di Harry.
Da quel
punto poteva vedere tutto il paesaggio intorno ad Hogwarts, era il posto
che preferiva in assoluto quando voleva rimanere da sola con se stessa.
Non seppe per quanto
tempo fosse rimasta ferma a fissare la luna che spendeva nel cielo e
le sponde del Lago Nero, ma si riscosse subito quando udì un rumore alle sue
spalle.
“Sapevo di trovarti qui…”
disse all’improvviso una voce.
Hermione si voltò,
trovando gli occhi azzurri di Ron fissi nei suoi.
“Posso avvicinarmi
?” chiese lui con una punta di preoccupazione nella
voce.
Ma Hermione continuò a
fissarlo, rimanendo in silenzio.
“Hermione, io credevo che
stessi facendo la pozione della Schiavitù… per questo ho reagito in quel modo!”
si affrettò a dirle lui, approfittando del suo silenzio.
La Grifondoro sgranò gli
occhi “Che cosa ?”
Ron
prese un bel respiro ed iniziò a spiegarle quello che era
successo.
“Così, ho
letto per sbaglio la pozione sbagliata... per questo ti ho detto quelle cose, ti
prego perdonami! finì l'amico, imbarazzato da morire.
Hermione era scioccata, come avevano potuto
lui ed Harry crederla capace di fare una cosa così meschina !
Ron abbassò lo sguardo
“Scusami Hermione…non so cosa mi sia preso, l’idea che stessi tramando
qualcosa con Ginny alle mie spalle mi ha fatto perdere il lume della
ragione!”
Hermione lo guardò
“Davvero mi crederesti capace di una cosa del genere ?” gli chiese
tristemente.
A Ron si
strinse il cuore nel vederla così. “Certo che no! Per questo ti ho voluta
affrontare e dirti tutto! Non potevo crederci...”
Con un
passo le si avvicinò, guardandola in un modo che fece tremare le gambe alla
ragazza.
“Adesso però tocca a te
raccontarmi come sono andate le cose”.
Hermione fece un passo
indietro verso la finestra.
“Perché volevi prendere
quella pozione ?” continuò lui, facendo un altro passo verso di
lei.
Hermione fece un altro
passo indietro “Cosa te ne importa ?” rispose, guardandolo male. Ma Ron non si
lasciò intimorire, facendo un altro passo verso di lei.
“Era mio il capello che
hai messo nella pozione… e adesso devi dirmi perché!”
Hermione
indietreggiò ancora, trovando però il muro della Torre a sbarrarle il
passaggio. Era in trappola.
Sospirò,
appoggiandosi alla parete.
“Volevo solo che mi
vedessi per come sono veramente…” disse con un sussurro, fissando intensamente
la punta delle sue scarpe.
Ron la guardò con una
faccia confusa, così Hermione fu costretta a spiegarsi.
“… Mi ero stufata che mi
cercassi solamente per copiare i compiti e per litigare... non ce la facevo più
ad andare avanti così." la sua voce si incrinò pericolosamente.
"Mi sono stancata di
essere solo la tua migliore amica!" sbottò, voltandosi
per nascondere le lacrime.
Ron
rimase per qualche secondo a fissarla, aveva capito male o Hermione gli stava
confessando di voler stare con lui ?
“Hermione" iniziò, con le orecchie in fiamme “Non è vero
che ti cerco solo per i compiti e per litigare" le mise una mano sulla
spalla, ma lei lo scostò con rabbia.
“ Per favore…smettila di
prendermi in giro… stasera hai distrutto ogni possibilità per me di essere
migliore, di essere diversa!!” sbottò lei, allontanandosi.
“Ma io non ti voglio
diversa !!” le gridò inaspettatamente Ron, costringendola a
fermarsi. “Mi piaci Hermione… e mi piaci così come sei adesso... non
potresti essere migliore di così !” disse, con il viso in fiamme.
Hermione si voltò,
aveva gli occhi pieni di lacrime “Ron…”.
Con pochi passi lui
annullò le distanze fra loro e l'abbracciò.
Hermione chiuse gli
occhi, ispirando il suo profumo e sentendo il cuore di lui battere
all'impazzata.
Sorrise,
sentendo un senso di felicità stringerle il cuore.
“Come hai fatto a
trovarmi quassù ?”gli chiese, sussurrando.
Ron l'allontanò
leggermente da sé per poterla guardare negli occhi “Lo sapevo e basta... ti
troverei ovunque Hermione”.
Hermione non volle sapere
altro, si mise in punta di piedi e lo baciò dolcemente.
Ron sgranò gli occhi
sorpreso, prima di rispondere al bacio con tutta la passione provata per
anni per quella piccola So-tutto-io!
Quando si staccò da lei,
si diede un pizzico alla mano “Ahi!” esclamò.
Hermione scoppiò a
ridere. “Ma che stai facendo ?”
“Verificavo solo che non fosse un sogno!” le disse
sorridente, prima di baciarla nuovamente con la Mappa
del Malandrino che faceva capolino dalla sua tasca.
Ginny iniziò a camminare avanti e indietro per la
Stanza delle Necessità .
“Ancora non sono tornati! Pensi che Ron l’abbia trovata? E
se qualche professore li avesse visti?” disse preoccupata ad
Harry.
Lui si avvicinò e le mise una mano sulla spalla “Non
preoccuparti, Ron ha la Mappa del Malandrino, può prevedere le mosse di
chiunque...”
Ginny gli sorrise, facendo salire di molto la temperatura
del suo corpo.
“…Hermione poi ha il mio mantello…è al sicuro, torneranno
fra pochissimo vedrai!” continuò, distogliendo lo sguardo da lei.
Sempre se non l’ha ucciso…
Ora che erano soli doveva parlarle, era vero che
non fosse la Pozione della Schiavitù quella che Ginny aveva preso poco
prima, ma era sempre una pozione!!! Ed era suo il capello inserito come ultimo
ingrediente!
“Senti...” disse con il cuore in gola.
“Non è che non mi fidi di te…” Iniziò lui, schiarendosi la
gola.
Ginny lo guardò.
“Solo che quella pozione che hai preso prima… cioè…volevo
sapere che cosa succederà visto che il capello nella coppa era il
mio!”
Si era vergognato da morire nel chiederlo, ma in quel
momento la sua necessità di "sapere" superò di gran lunga il suo
imbarazzo.
Con sua
gioia, vide Ginny divenire rossa come
al sole al tramonto.
“Dipende da te Harry!” rispose lei dopo un po’, lasciandolo
di stucco.
“In che senso ?” chiese confuso.
“Ecco… Calì mi ha detto che Piton ti aveva dato un
filtro che ti avrebbe fatto dire e fare l’esatto contrario di quello
che pensi!”
Harry la guardò scandalizzato “Quella piccola vipera!!!"
sbottò "A Serpeverde sarebbe dovuta finire! E tu le hai creduto ?”
Ginny guardò a terra “All’inizio non volevo crederci… ma,
dopo quello che mi avevi detto, non potevo rischiare che la storia del filtro
fosse vera… è per questo che ho preso la pozione!”
Harry si avvicinò alla ragazza “Cosa non potevi rischiare
Ginny ?”
Lei lo guardò seria come non mai anche se ancora
imbarazzata “Che invece di piacerti tu in realtà mi odiassi. Avrei
tollerato l'indifferenza ma mai il tuo odio."
“Quindi il tuo desiderio era…”
“Chenonmi odiassi…” finì Ginny per
lui.
“E come potrei ?” disse lui, frenandosi dal baciarla in
quel preciso istante “Io ti amo Ginny, ci ho messo fin troppo tempo per capirlo
ma alla fine ci sono riuscito... e senza alcuna pozione !”
“L’ho detto… l’ho detto veramente… Ron mi ucciderà!”pensò
turbato.
Ginny era rimasta a guardarlo a bocca aperta. “Che… hai…
detto ?” biascicò.
Ma la porta
della stanza si aprì
in quel preciso istante, interrompendo i due ragazzi.
“Eccoci !” disse Ron sorridente “Siamo tornati a prendervi
!”
Hermione era proprio dietro di lui e…. Ginny ed Harry si
scambiarono uno sguardo compiaciuto nel constatare che quei due si stessero
tenendo per mano!!
“Ecco io...”disse lei un po’ in imbarazzo, guardando le
facce dei suoi amici “Volevo scusarmi per come mi sono comportata, non
solo ho preso il mantello di Harry senza permesso, ma vi ho anche puntato
la bacchetta contro...”
Harry le sorrise, rassicurante “Non preoccuparti…
l’importante è che Ron ti abbia trovata!” le disse, facendo all'amico
l'occhilino.
“Già, mi sono meravigliata anch’io!” disse Hermione,
stringendo forte la mano di Ron che ormai stava letteralmente prendendo
fuoco.
Ginny però, che era ancora adirata con il fratello, si
intromise tagliente “Sono buoni tutti a trovare una persona con la Mappa del
Malandrino!!” esclamò.
A quelle parole, Hermione si voltò accigliata verso
Ron “Ma bravo... ed io ancora che mi stupisco!!”
Harry lanciò un’occhiata di rimprovero a Ginny.
Adesso quei due avrebbero ricominciato a litigare come al
solito.
Però la sorpresa più grande fu Hermione stessa.
Invece di arrabbiarsi, gli sorrise “Comunque non
mi interessa il modo in cui tu mi abbia trovata...”
Gli amici e Ron la guardarono sospettosi.
“…quanto il fatto che tu mi abbia cercata..." disse
dolcemente, abbracciando un Ron sbalordito e felice.
Harry sorrise e guardò gli amici con una punta di invidia,
quando avrebbe potuto stare con Ginny senza la paura che l’ira di Ron lo
colpisse.
Fu proprio la voce di Ron stesso a distoglierlo dalle sue
congetture.
“Ragazzi, mentre venivamo qui abbiamo incontrato
Piton!”
Hermione annuì.
Ginny prese dalla tasca del fratello la Mappa. “Oh,
cavolo...”disse sconvolta “E’ proprio al settimo piano... come faremo ad
uscire ?”
Harry ebbe un’idea.
“Esco io con il mantello e vi riporto a turno!” disse
soddisfatto.
Hermione e Ron ci pensarono su e non ebbero nulla da
obbiettare.
“Va bene, allora andiamo prima io e Ron con Harry, a te va
bene Ginny ?” disse Hermione, lanciando un’occhiata maliziosa
all’amica.
Harry se avesse potuto le avrebbe fatto una
statua.
“Nessun problema!” le disse Ginny, sorridendole
bonariamente. “Ma… non possiamo lasciarla qui da sola!!” provò Ron,
contrariato.
“Ma certo che possiamo è al sicuro qui, forza andiamo!!”
Hermione trascinò di peso Ron fino alla porta e Ginny giurò di vederla fare
l’occhiolino ad Harry prima che il mantello li facesse scomparire.
Harry riportò i due amici al
dormitorio evitando senza problemi ogni sorta di pericolo.
Piton, Pix, Gazza…
“Affollato il castello stanotte!” disse Ron, sorridendogli
come un cretino, non appena arrivarono davanti alla Signora
Grassa.
“Ti sei scolato una
bottiglia diFirewhisky ? Perché continui a sorridere come un idiota ?”
gli sussurrò Harry, prendendosi un gestaccio come risposta.
“Buonanotte allora… vado
a riprendere Ginny!” disse poi ai due amici, prima di rimettersi il
mantello.
“Aspetta!!” lo
bloccò però Hermione, avvicinandosi e sussurrandogli una cosa
all’orecchio.
Harry si illuminò e
abbracciò l’amica.
“Grazie Hermione!” le
disse sorridente, prima di sparire dietro il ritratto.
Ron la guardò
scocciato.
“Che gli hai detto ? E
che bisogno c’era di abbracciarvi ?”
Hermione gli sorrise
radiosa “Sei geloso per caso ?” gli chiese, prendendogli le mani
Le orecchie di Ron
presero fuoco “Sì!” esclamò imbronciato, guadagnandosi un altro bacio dalla
Grifondoro.
“Ginny ?”
Harry aprì, con il cuore in gola, La Stanza delle Necessità
ma a prima vista non riuscì a scorgere la ragazza da nessuna parte.
Si addentrò all'interno e richiuse la porta, un po’
nervoso per via di quel silenzio assoluto.
“Ehi, Gin…!” non fece in tempo a dire che due braccia lo
spinsero verso il muro.
Harry tirò un sospiro di sollievo quando vide la piccola
Weasley sorridergli.
“Per poco non ti schiantavo, sai ?” le
disse, fintamente scocciato “Mi hai fatto prendere un colpo!”
“E chi credevi che fossi, sentiamo...” rispose lei,
avvicinandosi "pericolosamente".
Harry iniziò a sentire un gran caldo “Piton,
magari!”
Ginny rise “Piton se ne sarà andato a dormire a
quest’ora!”
Quant’era bella quando rideva, senza pensarci,
Harry le accarezzò una guancia.
Lei si irrigidì ma non si mosse “Harry…” sussurrò solamente, vedendo
il ragazzo avvicinare il viso al suo.
Chiuse
gli occhi ed attese il momento più bello della sua vita.
Fu il bacio più dolce del mondo, ed a Ginny sembrò non
finire mai...
Sentì le
braccia di Harry intorno al suo corpo e la sua lingua accarezzare con passione
la sua. Era in paradiso, altro che Stanza delle Necessità.
Dopo
alcuni minuti, la ragazza guardò l'ora.
“P...Penso che dovremmo andare…”
disse tristemente “Non vorrei che Ron iniziasse a farti domande
scomode”
“Non devi preoccuparti di lui!” le rispose
però Harry, con una faccia birichina.
Ginny lo fissò.
“Non guardarmi così... Hermione mi ha suggerito una
cosa!”
“Che cosa ?”
Harry sorrise “Beh... visto che ho bevuto io la pozione con
il capello di Ron, adesso posso desiderare qualcosa che lo riguardi!”
“Ehi, è vero!!” squittì Ginny, allargando gli
occhi.
“Quindi, visto che tra lui ed Hermione le cose adesso vanno
bene… il mio desidero è solo quello che lui approvi…” ma si bloccò,
imbarazzato.
“Approvi…?” lo incitò Ginny,
elettrizzata.
“…..cheiosiailtuoragazzo!” fece lui, tutto d'un
fiato.
“Che hai detto ?”
Harry fece un respiro profondo “Che io sia il tuo ragazzo!”
disse più lentamente.
“Oh, Harry!” Ginny lo abbracciò, mozzandogli il respiro.
Finalmente Ginny era felice…
Tutti prima o poi lo sono.
Certo, lei c’era
riuscita preparando una pozione che poi si era rivelata del tutto inutile….O quasi…
…..ma questo punto… che importava
se avesse funzionato o meno ?
The End.
Epilogo
“Severus, non fare cosi!” disse la McGranitt a Piton che
non la smetteva di girare in circolo per la sala professori.
“Ti dico che mi sono scordato di una cosa importante!”
disse Piton, sbraitando nervoso “Non so perché, ma penso che
c'entri Potter !”
“Potter ? E perché mai ? Ne ha combinata un’altra delle sue
?” chiese la McGranitt, sistemandosi preoccupata gli occhialetti sul
naso.
“Io... non mi ricordo!” disse Piton, sedendosi su una sedia
con una mano fra i capelli unticci.
“Per l’amor del cielo, finiamola con queste sciocchezze e
andiamo in Sala Grande a fare colazione” disse la McGranitt, guardandolo un
attimo perplessa prima di varcare la porta già aperta.
Piton la seguì borbottando tra sé e sé per il
corridoio.
Due occhi verdi dietro a delle lenti rotonde fecero
capolino da dietro l'angolo più vicino.
Non
appena vide la testa di Piton sparire dalla sua visuale, Harry uscì allo
scoperto seguito da Ron.
“Ma allora non mentivi ieri sera !?” disse Ron,
sconcertato.
Harry rise.
“Ti sembra tanto strano ? Ero da solo con lui nel cuore
della notte e, per di più, invisibile... l’avresti fatto anche tu!”
Ron lo guardò a metà fra lo sconvolto e l’ammirato “Tu sei
matto! Hai cancellato la memoria a Piton!!! Se qualcuno ti scoprisse saresti in
guai seri”
Harry gli diede una gomitata “Non urlare !! E poi non gli
ho cancellato la memoria, diciamo solo che non ricorda più di avermi punito”
disse sorridente.
Ron lo guardò a bocca aperta “Se lo sapesse Hermione…”
esclamò.
Ma tu non glielo dirai, vero ?” disse Harry, fulminandolo
con lo sguardo.
“Ehm...” fece all'improvviso una voce dietro l'angolo,
assicurando loro un bell'infarto di prima mattina.
Hermione comparve davanti a loro con le braccia
sui fianchi ed un sopracciglio alzato, dietro di lei c’era
Ginny.
“Cosa non devi dirmi, Ron ?” chiese al suo ragazzo, con
un'aria minacciosa.
Harry e Ron tremarono.
“Allora
?” li incalzò la ragazza, mentre Ginny nascondeva un sorrisetto. Certe cose non
sarebbero mai cambiate.
La bocca di Harry si mosse autonomamente prima che
Ron potesse peggiorare la situazione “Che intendo copiare al compito
di oggi!” disse, senza pensare alle conseguenze della sua
bugia.
Hermione
lo guardò a bocca aperta.
“COSA ?” tuonò “Anche tu vuoi copiare ?” esclamò
orripilata, rivolgendosi a Ron.
“Ecco io…”
Ma Hermione lo bloccò bruscamente con l’indice puntato
verso entrambi.
“Se non siete pronti per
il compito di Trasfigurazione, non dovreste stare qui a bighellonare! Forza, in
classe tutti e due!” berciò, con uno sguardo incandescente.
Harry e
Ron si scambiarono uno sguardo rassegnato.
“Ma … la colazione ?” provò Ron.
“Pensi ancora a mangiare Ronald ?!” sibilò Hermione, con un
cipiglio simile alla McGranitt.
Ron
tacque e fece un sospiro.
Il tono di Hermione non ammetteva repliche, così Harry si
rassegnò a dare un leggero bacio a fior di labbra a Ginny, prima di essere
trascinato dall’amica fino all’aula di Trasfigurazione.
****
Ciao ragazzi…
Adesso la storia è finita veramente… (o finalmente!!! Dirà
qualcuno di voi! ^_^ )
A parte tutto, spero che vi sia piaciuta.
Non temete, non appena avrò un’altra delle mie idee strambe
la metterò su carta… ops …volevo dire su Word (come sono cambiati i tempi) e ve
la farò leggere.
Per adesso vi saluto e vi ringrazio veramente con le
lacrime agli occhi.
Siete stati carinissimi a lasciarmi tante recensioni,
sinceramente non me lo aspettavo. Come al solito, ho problemi a rispondervi uno
per uno poiché posso stare collegata solo il tempo di postare ... Spero che non
me ne vogliate!