It's only dream.

di My dream are 1D
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** My life in Bredford ***
Capitolo 2: *** '22.34' ***
Capitolo 3: *** Are we friends or are we more? ***



Capitolo 1
*** My life in Bredford ***


Era una mattina come tutte le altre, sveglia che suonava alle sette, il sole che entrava dalla persiana del balcone e mia madre che entrava in camera per svegliarmi. Quello era il mio primo giorno di scuola a Bradford, era il mio primo giorno di scuola alla Tong High School. Ci eravamo trasferiti a Bradford a metà agosto perché mio padre doveva lavorare lì, dovevamo restare per tutto l’inverno per poi tornare in Italia, in quel paesino della Puglia a fine giugno. Mi  preparai velocemente e scesi giù per fare colazione, ero agitatissima perché in quella scuola non conoscevo nessuno, ero tipo una straniera piombata lì al secondo anno, non sapevo come mi avrebbero ‘accolta’, ma non pensandoci più di tanto, salì sul Bus e partimmo in direzione della scuola.  Una volta arrivati, scesero tutti, io fui l’ultima, incrocia le dita e con un bel sospiro scesi e rimasi per pochi secondi a guardare quell’enorme edificio, ero rimasta sbalordita, non avevo mai visto una scuola così grande, mai. Inizia ad incamminarmi verso l’ingresso, vidi un professore e li chiesi dove fosse la mia classe, la 2^C e mi accompagnò lui stesso. Entrata in classe il professore mi disse che lui insegnava nella mia classe e mi disse di andarmi a sedere accanto al ragazzo in fondo. Io lo ringraziai e mi andai a sedere lì. Dopo poco Mister Connor (così voleva essere chiamato il prof.) mi chiese di presentarmi in modo da farmi conoscere da i miei compagni di classe e la stesa cosa disse alla classe. Iniziarono a dire i loro nomi, poi toccò al mio compagno di banco presentarsi, si alzò in piedi, si girò verso di me e con un tono di voce alto, disse: ‘Io sono Zayn Malik, sono di Bradford e ho 15 anni’; io rimasi incantata da i suoi occhi, dal suo sguardo e dalla sua voce… era una sensazione che non avevo mai provato prima. 
La lezione volò velocemente, così il professore chiese a Zayn di farmi fare un giro della scuola prima di tornare a casa, lui non voleva perché  diceva di avere un ‘appuntamento’ ma il professore insistette e disse a Zayn di comportarsi in maniera adeguata altrimenti avrebbe di sicuro perso l’anno, lui abbassò la testa e iniziò ad incamminarsi facendomi segno di seguirlo e io,così feci.
‘Mi dispiace per quello che è successo con il prof.’- dissi. 
‘Ah figurati, tanto qui non sono simpatico a nessuno, figurati a i professori, quindi non perdono occasione per darmi fastidio.’ – disse lui.
Appena finì di parlare si fermò e mi mostrò la palestra, per poi seguire con i corridoi e le altre aule. Finito il ‘giro’ della scuola, guardai l’orologio ed erano le 20.05, così presi il telefono per avvisare mia madre che stavo tornando a casa, ma Zayn mi fermò e mi disse: ‘ Dato che è ora di cena, ehm…bhè si, ti andrebbe di mangiare una pizza?’ 
Io non ci  pensai due volte e dissi di si, così andammo alla pizzeria italiana più vicina e cenammo lì. 
Uscimmo dalla pizzeria e facemmo una breve passeggiata lungo il viale che portava a casa mia, lui mi raccontò della sua famiglia, del perché tutti cercano di starli alla larga e della sua passione per la musica. 
Zayn aveva l’aria di uno di quei ragazzi che vuole starsene da solo per i fatti suoi, ma in realtà non era così,lui era solo un po’ ‘riservato’ nient’altro, li piaceva parlare, stare con i suoi compagni e  basta… Si erano fatte le 22.36 ed eravamo arrivati di fronte alla porta di casa, così ci salutammo e lui andò via. 
Entrai in casa, posai le chiavi sul mobile e andai nel soggiorno.
‘Ritaaaaa!!!!’-gridò mio padre
Io spaventata li dissi: ‘Ma per quale motivo stai urlando? E’ successo qualcosa?’ 
‘No, no niente, è solo che oggi sei stata per tutto il giorno fuori e io e tua madre ci siamo preoccupati dato che non hai chiamato…’ – disse. 
‘Ah, scusatemi è che dopo le lezioni ho visitato la scuola e dopo, bhè sono andata a mangiare una pizza.’- dissi. 
‘Okay, ma la prossima volta, mi raccomando avvisaci .Io vado a letto, buona notte! ’ –disse lui mentre saliva al piano di sopra. 
‘Ok, ok, buona notte!’ – dissi 
Aveva ragione,  non avevo chiamato per avvisare che avrei cenato fuori, è che stare con Zayn mi aveva fatto completamente dimenticare tutto…
Andai in camera mia e sistemai lo zaino per il giorno dopo, quando all’improvviso mi squillò il telefono, era un messaggio di una mia amica che presto mi avrebbe raggiunta a Bradford con la sua famiglia. Il messaggio diceva: ‘Manca poco!! Non vedo l’ora, buona notte!  –Perrie’
Non avevo più soldi nel cellulare, dovevo farmi la ricarica, ma avevo dimenticato anche quella, quindi non potevo risponderle, misi il telefono sulla scrivania e andai a mettermi il pigiama e dopo mi misi nel letto. 
Quella sera presi sonno subito, ero stanca.
‘Rita,alzati! Dai che se no fai tardi!!’ – mia madre urlava dalla cucina.
Mi alzai, andai vicino al balcone, aprii la porta e vidi fuori il panorama, c’era un po’ di nebbia e la strada bagnata perché  la notte aveva piovuto molto, ma comunque era bellissima lo stesso Bradford. 
Andai in bagno, mi preparai e scesi di corsa giù: ‘Mamma dov’è il latte?’ –dissi
‘E’ sul tavolo, ti ho già preparato tutto’- disse lei.
Feci colazione e poi andai vicino a mia madre, le diedi un bacio sulla guancia e mentre stavo uscendo, lei mi disse: ‘Sai che domani sera viene Perrie?’ 
‘Si, ieri sera mi ha mandato un messaggio. Comunque ora scappo, buona giornata’ –dissi uscendo di casa.

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Capitolo 2
*** '22.34' ***


Salì sul bus e Elena, una mia compagna di classe, mi chiamò dicendomi se volevo sedermi lì, così andai a sedermi accanto a lei. Era una ragazzi davvero dolce e simpatica, era l’amica di tutti ed era anche molto carina. 
 
‘Ieri dopo le lezioni ti ho vista con Zayn’ –disse
 
‘Ah, si. Il prof. ha li ha chiesto se poteva farmi visitare la scuola e poi abbiamo fatto un giro’- dissi sorridendo. 
 
‘Un giro eh? Tu non me la racconti giusta!’ –disse lei ridendo.
 
Il bus si fermò, così scendemmo e entrammo dentro la scuola. C’era una marea di gente che stava andando nella propria classe e con tutte quelle persone che mi passavano davanti , non ci stavo  capendo più nulla. D’un tratto sentì qualcuno che mi tirò il braccio. 
‘Ti sei persa? Eppure ieri credevo di essere stato un’ottima guida’ –disse 
 
‘Ehm.. ciao Zayn… no, è che ci sono un sacco di persone e bhè avevo perso il senso dell’orientamento!’- dissi imbarazzata.
 
‘Okay, tranquilla! Ora andiamo, altrimenti rischiamo di saltarci la lezione’ –disse lui con un sorrisetto stampato in faccia.
Entrammo in classe e andammo a sederci. 
 
‘Buongiorno a tutti ragazzi! Oggi dato che non piove ne approfitto per portarvi nel cortile della scuola e fare un ritratto di un vostro compagno.’ –disse il prof. di arte
 
Tutti erano contenti, perché perdevamo due ore di lezione, o meglio non era la solita noiosa lezione in classe. Così ci alzammo e andammo fuori, tutti scelsero il compagno da disegnare, io scelsi Elena e inizia a fare il ‘ritratto’ . Non ero molto brava a disegnare, infatti il mio disegno era un pasticcio e quando Zayn lo guardò si mise a ridere, così chiesi di farmi vedere il suo per vedere quello che sapeva fare. Lui prese il suo ritratto e me lo mostrò, io rimasi senza parole era davvero stupendo, quel ragazzo non finiva più di sorprendermi… 
 
‘Ma è perfetto!’ –dissi io continuando a vedere il disegno.
 
‘Ah, ti ringrazio, comunque se vuoi posso darti qualche lezione’ –disse lui ridendo. 
 
‘No, grazie, non voglio far scomodare l’artista’ –risposi con aria un po’ arrabbiata. 
 
‘Hey, guarda che il tuo disegno non è male, certo somiglia a quelli che fanno i bambini all’asilo, ma non è proprio da buttare’- disse
 
Ci mettemmo a ridere e poi tornammo in classe. 
Prima di tornare a casa, andai a farmi la ricarica e passai a prendere un pacco di gomme alla menta e quando uscii dal tabacchino vidi un gruppo di ragazze ferme vicino la fermata del bus che stava cercando qualcosa per terra. Poco più avanti a loro, per terra, c’era un braccialetto, così andai lo presi e andai vicino a loro e dissi: ‘Ehm..ragazze? Scusate per caso cercavate questo braccialetto?’ 
 
Una di loro disse: ‘Si, eccolo! Sara, questa ragazza è riuscita a trovare il tuo braccialetto!’ 
 
‘Ohh, grazie mille davvero!’ –esclamò questa ragazza.
 
‘Comunque, piacere, io sono Ling, lei è Sara e lei è Maria ma puoi chiamarla Mary.’- disse indicando le altre ragazze. 
 
‘Io mi chiamo Rita, piacere. ‘-dissi. 
 
‘Ma tu sei di qui, no, perché non ti ho mai vista.’ –disse Mary
 
‘No, mi sono trasferita qui solo fino alla fine dell’inverno, per il lavoro di mio padre’- dissi sorridendo. 
 
‘Ok, senti ora andiamo di fretta, ma domani pomeriggio alle 17.00 se vuoi possiamo andare a prenderci un gelato insieme se ti va.’ – disse Sara con un tono di voce gentile. 
 
‘Ok, a me farebbe molto piacere’ –dissi io.
 
‘Tieni questo è il mio numero ‘- disse Ling e con lei anche le altre mi lasciarono il loro e io lasciai il mio. 
 
‘Perfetto, allora ci vediamo domani!’ –esclamò Mary con tanto di sorriso. 
Ci salutammo e inizia ad incamminarvi verso casa. 
 
Lungo il viale c’erano tante luci accese, era davvero una bellissima atmosfera, presi il telefono e scrissi a Perrie:
’ Non vedo l’ora di poterti riabbracciare, un bacione a domani. ‘
 
Io e Perrie eravamo molto amiche, ci conoscevamo da quando eravamo piccole e i nostri genitori andavano molto d’accordo, litigavamo qualche volta, ma solo per le cose più stupide e alla fine si finiva sempre per fare la pace con delle risate.  
 
Tornai a casa e c’era mia madre che stava cucinando e mio padre che stava guardando la TV, era tutto normale finchè mio padre, mi disse: ‘Stasera abbiamo ospiti a cena, arriveranno alle 19.30 quindi iniziati a preparare’
 
‘Colleghi di lavoro?’ –dissi io mentre stavo salendo le scale.
 
‘Si, sono colleghi.’-disse.
 
Salii di sopra, feci una doccia e mi vestii, per poi aiutare mia madre ad apparecchiare e a sbrigare alcune faccende. 
Suonare il campanello e mio padre andò ad aprire, erano arrivati i suoi ‘amici’ e la serata stava iniziando. 
 
Ci mettemmo a tavola e iniziammo a cenare, mentre mio padre e i suoi colleghi parlavano di lavoro e mia madre stava parlando con le loro mogli.  Io mi stavo annoiando, fortunatamente il tempo volò in fretta e quando la cena finì, loro continuarono a parlare nel salotto e io uscii fuori nel giardino, mi sedetti sulla panchina e presi il telefono. 
Vidi che c’erano due messaggi, uno di Elena e uno di Zayn, io aprii prima quello di Ele, che diceva:  ‘Ciao bella, che fai?’
 
Le risposi che ero in giardino e che i miei erano con gli ospiti e che era stata una serata abbastanza noiosetta. 
 
Poi vidi quello di Zayn: ‘Ehy, ciao! Stasera è una bella serata, che ne dici se andiamo a fare quattro passi?’
 
Mentre stavo leggendo il messaggio arrossii e mi spuntò un sorriso sulle labbra, risposi subito: ‘Ciao  scusa se non ti ho risposto prima, ma c’erano dei colleghi di mio padre a cena, comunque se ti va ancora di fare una passeggiata io verrei volentieri!’ 
 
Dopo pochissimi secondo mi arrivò un suo messaggio: ‘Tranquilla. Allora ci vediamo tra 5 minuti all’inizio del viale che porta a casa tua.’ 
 
Andai di corsa dentro, chiamai mia madre in cucina e le dissi che stavo uscendo e che non sarei tornata tardi, così presi le chiavi di casa e uscii.
Erano le 22.34 e io iniziai ad andare verso il viale e quando vidi c’era qualcuno poggiato al ponticello. Alzai il passo e lo raggiunsi. 
 
‘Eccoti, ciao ^^’ –disse lui.
 
‘Ciao Zayn :D ‘ –risposi. 
 
‘Ti va di venire in un posto? Pochi ne sono a conoscenza.’ –disse 
 
‘Ehm… certo’ –dissi imbarazzata.
 
Camminammo per circa 10 minuti e poi arrivammo lì, appena vidi il posto, rimasi incantata, era stupendo, c’era il fiume e l’acqua che bagnava le rocce, era un posto davvero bello.
 
‘Wow, è stupendo qui.’ – dissi io guardandomi intorno. 
 
‘Hai visto? Vengo spesso qui quando voglio starmene da solo, io lo trovo bellissimo. ‘ –disse lui sedendosi vicino al fiume.

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Capitolo 3
*** Are we friends or are we more? ***


Io mi sedetti vicino a lui e tutto ad un tratto Zayn iniziò a cantare una canzone, era bravissimo, non riuscivo a credere che fosse così bravo; quando finì di cantare disse: 
 
‘Ti piace? E’ una canzone che ho scritto due anni fa, ma non l’avevo fatta sentire mai a nessuno.’ 
 
‘E’ bellissima e tu, tu sei bravissimo, ma cos’altro mi nascondi Malik? Sai disegnare in un modo pazzesco, sai cantare che è una meraviglia e…’ – mentre stavo finendo di parlare, le sue labbra toccarono le mie, sembrava che non ci fosse nulla se non io e lui. 
 
Quel bacio sembrava non finire mai, era una vita che lo aspettavo, ogni volta che immaginavo quel momento, lo immaginavo in un modo diverso, però non credo ci sia un’organizzazione per questo tipo di cose. 
 
Si allontanò piano e fissandomi negli occhi, con quello sguardo che potrebbe far impazzire milioni di ragazze, mi disse: ‘Sai, in questo posto non ci ho portato mai nessuno, perché non credevo ci fosse qualcuno con cui condividere quello che provo, ma da quando sei arrivata tu, è tutto diverso, grazie baby’ 
 
Io arrossita, dissi:’ P-prego…’ 
 
Zayn si alzò e mi allungò la mano e una volta alzata, mi strinse  forte a lui. Rimanemmo lì per parecchio tempo a parlare e a fissare il fiume, poi quella magica atmosfera che si era creata, si interruppe dal suono del mio cellulare, era mia madre. 
‘Rita, ma quando hai intenzione di tornare a casa?’ –disse lei
Vidi l’orario, erano le 2.12. 
 
‘Si, si, scusa arrivo subito.’ 
 
Si era fatto davvero tardi, ma non mi ero accorta del tempo che passava, parlare con Zayn mi aveva fatto dimenticare tutto.
 
‘Zayn io dovrei tornare a casa adesso, è tardi..’ –dissi 
 
‘Ah, si certo. Ti accompagno ‘ –disse lui mettendo il suo braccio sopra la mia spalla. 
 
Iniziammo a camminare e appena arrivammo davanti alla porta di casa, mi diede un bacio sulla guancia e andò via.
 
Io entrai silenziosamente dentro casa, ma c’era la luce della cucina accesa e mia madre che sfogliava una rivista di cucina.
 
‘La prossima volta puoi anche avvisare che fai così tardi.’ –disse lei con lo sguardo sulla rivista.
 
‘Mamma, scusami… ma non mi ero accorta del tempo, è passato così velocemente che…’ –dissi prima che lei mi interrompesse.
 
‘Bene, chi è? Viene a scuola con te? –disse lei alzandosi. 
 
Mia madre riusciva a capire sempre tutto, non potevo nasconderle nulla , tra noi due non c’erano segreti. 
 
‘Eh, si… ma siamo stati solo a parlare, non è successo nulla.’ –dissi io cercando di giustificarmi. 
 
‘Ok, non fare cavolate e ricorda che hai solo 15 anni. Io vado, per questa volta faccio finta di niente, ma fai in modo che non accada più.’ – disse lei dandomi un bacio sulla fronte.
 
‘Grazie mamma :)’ –dissi io sorridendo. 
 
Salì di sopra, senza far rumore per non svegliare mio padre, andai in camera mia e mi misi il pigiama per poi metterli nel letto e ripensare a quel bacio. 
 
 Il giorno dopo mi alzai alle 10.00 e scesi subito giù, feci colazione e chiesi a mamma: ‘Dov’è papà?’ 
 
‘E’ andato a prenotare una guantiera di dolci, stasera viene Perrie, ricordi?’- disse lei mentre mi versava il latte.
 
‘Ah, ok! Mamma io oggi pomeriggio alle 17.00 ho un appuntamento con delle amiche, Perrie arriva alle 20.00 quindi voi iniziate ad andare e io vi raggiungo con il taxi. Okay? 
 
‘Amiche? Mmm… okay, okay.’ –disse lei ridendo.
 
‘Si,amiche! Sono delle ragazze che ho incontrato alla fermata del bus ieri, così oggi andiamo a prenderci un gelato.’ –dissi per poi tirare un morso al cornetto alla nutella che aveva appena tolto mia madre dal forno. 
 
Finì di fare colazione, andai a vestirmi e diedi una mano a mia madre con le faccende di casa, dato che era sabato e non si andava a scuola. 
 
‘Eccomi, mmm… che profumino!’ –disse mio padre entrando in casa.
 
‘Ciao papà!’ –dissi 
 
‘Heilà!’ –disse lui poggiando la guantiera sul tavolo.
‘Dai venite che qui è tutto pronto’ –disse mia madre poggiando la padella sul tavolo. 
 
Mangiammo, diedi una mano a mia madre e poi salì di sopra e vidi un messaggio sul cellulare. 
 
‘Dovremmo ripetere quello che è successo ieri sera più spesso ;) Un bacio –Zayn ‘
 
Appena lessi quel messaggio un sorriso apparì sul mio viso, poi mi misi le cuffie e mi sdraia sopra al letto prendendo sonno. 
 
‘Ritaa, alzati, sono le 16.45 tra poco devi uscire.’ –urlò mia madre dal piano di sotto
 
‘Non so cosa farei senza di te mamma!!’ –dissi mentre mi stavo cambiando. 
 
Corsi di sotto, presi la tracolla e uscii.
 
‘Ciao Rita!’ –disse Mary correndo verso di me. 
 
‘Hey ciao a tutte ragazze.’ –dissi io sorridendo. 
 
‘Ok, andiamo o no a prenderci questo gelato?’ –disse Ling andando verso la gelateria.
 
‘Oh, si in marcia ragazze!!’- urlò Sara. 
 
Arrivammo alla gelateria, prendemmo i gelati e andammo a sederci in un tavolo fuori. 
 
‘Bhè, ieri non abbiamo parlato per niente, quindi è ora di rimediare!’- disse Ling.
 
‘Eh, si. Allora vi faccio una piccola presentazione di me stessa. Io mi chiamo Rita, ho 15 anni e sono italiana, ma ora sono qui a Bradford perché mio padre ha ricevuto un’offerta di lavoro qui, ma finito l’inverno torneremo in Italia.. Voi?’
 
Le altre iniziarono a raccontarsi e mi dissero che appena sarebbero diventate maggiorenni, avrebbero fatto  un viaggio negli Stati Uniti e Mary mi disse: ‘Rì, ormai siamo diventate amiche, almeno per noi lo sei, so che mancano 3 anni, ma sognare non fa mai male e poi chissà se veramente riusciremo ad andarci, tu vorresti venire con noi? ‘
 
‘Ma certo e poi anche se vi conosco da poco, già vi voglio bene ragazze! Sapete a scuola c’è solo una ragazza con cui ho legato molto, Elena e poi c’è anche un ragazzo…’- dissi io ricordandomi del bacio.
 
‘Un ragazzo? Bhè, continua! ‘ –disse Ling 
 
‘Eh niente si chiama Zayn, è nella mia stessa classe, è un tipo che sembra un po’ ‘misterioso’ ma è tanto dolce e…’ –dissi io diventando tutta rossa. 
 
‘Uhh, l’amour ‘ –disse Sara con quell’aria da ragazza che aveva appena visto un film romantico… 
 
‘Ok, che ne dite di fare 4 passi?’-disse Mary alzandosi e strizzando l’occhio! 
 
Tutte insieme: Ok! 
 
Sara: ‘Così questo ragazzo ti ha stregato il cuore, eh? ‘ 
 
Io: ‘Sara! C’è stato solo un bacio..’ 
 
Ling: ‘ Un bacio che si trasformerà in altro, senti a me v.v’ 
 
Io:’ Ma dai, siamo solo… bhè non ha importanza adesso cosa siamo! Comunque, voi avete un ragazzo?’ 
 
Mary: ‘ No, siamo single.’
 
Ling:’ Già, in cerca dell’amore!’ 
 
Ci mettemmo a ridere e poi continuammo a parlare, eravamo diventate molto amiche e anche se le conoscevo da poco, mi ero affezionata molto a loro. 
Io:’ Ragazze sono le 19.30 io devo andare all’aeroporto.’ 
 
Sara: ‘Per fare?’ 
 
Io:’ Oggi arriva una mia amica.’ 
 
Mary:’Ok. Allora ci sentiamo!’ 
 
Io:’Certo, un bacio ragazze.’- dissi mentre salivo sul taxi.
 
Arrivai in aeroporto, raggiunsi i miei genitori e tutto ad un tratto sentii:’ Ritaaa!!!’ 

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