Hope! ATTO II

di Kururu_sumeragi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione alla nuova fan-fiction ***
Capitolo 2: *** Lettera1 X lettera2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 : Rincontrarsi x Partenza x Ricordi ***
Capitolo 4: *** Bambina x Giochi x Fratello ***
Capitolo 5: *** Arrivo x Miyu x Chi sei? ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5 - DANZA X POZZO X KURAMA ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: Rivelazioni x Passato x Mercenari ***
Capitolo 8: *** Settimo Capitolo: PromessaX Litigio X Illuminazione ***



Capitolo 1
*** Introduzione alla nuova fan-fiction ***


Noto con Molto piacere che siete giunti al secondo Atto della mia Fan-fiction su hxh.
Sono veramete contenta,
 
Se siete giunti fino a qui Senza leggere All' around me!, che è un capitolo introduttivo vi inviterei a leggerlo perchè in questo modo capite tante situazioni che si creeranno all'interno di Hope! che è il secondo Atto della mia lunga fan-fiction.
Sarò sincera ho preferito dividere le storie perchè leggendo un numero illimitato di capitoli una persona potrebbe spaventarsi e quindi non leggere più la storia, almeno questo è un effetto che fa principalmente alla sottoscritta.
 
 
 
Suddivisione della fan fiction,
 
In tutto sono sei fan-fiction e in queste compariranno vari personaggi della storia dell'anime insieme a nuovi personaggi (eh si, mi piace creare nuovi personaggi u.u).
Quindi potrebbe esserci qualche spoiler (ma ormai è da tanto che togashi non disegna quindi è possibile che tutti ci siano arrivati agli ultimi capitoli del manga).
 
Atto I :  All around me! COMPLETA
 
Atto II : Hope!
Atto III: It's you!
Atto IV:One love!
Atto V: Sakura...
 
Atto VI: More than words
 
Avviso che:
La fan-fiction esce fuori dalla serie televisiva e quella del manga nonostante i caratteri dei personaggi,i loro poteri ,i loro pensieri e i loro sentimenti siano gli stessi(almeno è quello che cercherò di fare),ma nonostante questo verranno mensionate parti della serie come se fossero dei ricordi.
Prendete questa fan-fiction come una spece di filler.
 
IL PRIMO ATTO
Nel primo atto ci troviamo indietro nel tempo di sei anni  nella republica di Padokia,all' interno della famiglia Zoldyeck ci sono grandi preparativi per l'arrivo di una famiglia di ladri,oltre questa cosa ad Illumi viene affidato il compito di fare da maestro ad una ragazzina di 12 anni,la quale dovrà diventare una brava guardia del corpo.
 
 
DAL SECONDO ATTO
Questa fan-fiction parte dalla fine di Greed Island,dopo che Gon e Killua sono tornati a casa ed hanno incontrato Kaito arriva una lettera dal continente asiatico da parte del ninja Hanzo,il quale li invitava a venire nel loro paese per qualche tempo.I nostri giovani eroi decidono cosi di riunirsi tutti e quattro ritrovandosi nuovamente a York-shin.
Durante questo loro viaggio scopriranno tante cose nuove ed incontreranno anche altri nuovi personaggi.
 
Penso di aver già scritto abbastanza in questa piccola presentazione,ora vi lascio con il primo atto della fan-fiction.Buona lettura.
 
P.s. I titoli delle varie fan-fiction sono ispirate ad alcune canzoni e sono:
Credo sia giusto mettere i credit's.
Ve le consiglio vivamente sono tutte molto belle u.u
 
Fly leaf - All around me! (versione J'Lostein)
Miku Hatsune - Hope (versione Italiana Thymeka)
Super Junior - It' you
Suki - One love
Yui  Horie -Sakura
Extreme - More Than Words

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Capitolo 2
*** Lettera1 X lettera2 ***



 
Su una piccola isoletta a forma di balena dove si prospettava una magnifica giornata autunnale, il vento soffiava lentamente facendo volare le foglie che cadevano da sopra gli alberi.Era veramente un bellissimo spettacolo.ormai siamo quasi giunti alla fine di settembre,ma nonostante tutto l'aria rimane ad un'ottima temperatura con giornate soleggiate.
Nel silenzio del boschetto si potevano udire tutti i rumori della natura,cinguettio degli uccelli, il fruscio delle foglie che da terra si alzavano nei piccoli vortici,il ruscello che scorre lentamente nel suo piccolo letto.
Questa era la pace che si sentiva per tutta l'isola Kujira, ma ad un tratto nel cielo apparve uno strano raggio che all'improvviso precipitò sul terreno.
Si alzò cosi un grandissimo polverone, mentre la terra piano piano si abbassava si incominciarono ad intravedere due persone,dalle loro sagome sembravano due ragazzini di appena dodici anni.
-Cof!cof! accidenti...quanta terra abbiamo alzato questa volta?- disse un ragazzino dai capelli neri e tutti appuntiti.
- Non chiederlo a me, ma so solo che è stata una grande fregatura quella di prima, non avevamo pensato all'eventualità che anche quello che aveva ultizzato Kaito fosse un nome falso,,,e dire che ci speravamo che fosse tuo padre.
-Bhè dai almeno adesso possiamo riposarci un pò , da quando siamo partiti per York-shin non abbiamo fatto altro che allenarci senza nemmeno fermarci un attimo, penso che questo piccolo periodo di stop ci faccia soltanto bene.
- Credo che tu abbia ragione Gon - Disse un ragazzino dai capelli argentei, si guardò un po  intorno , era rimasto tutto come quando erano partiti da Kujira la prima volta.
Il ragazzino dai capelli neri cominciò a correre diretto verso una casa che era tutt'uno con l'albero, anche il ragazzino dai capelli argentati cominciò a correre seguendolo.
 
Sulla terrazza della casa intanto una donna stava stendendo delle lenzuola bianche.
Aveva i capelli tirati all'indietro corti di un colore rosso scuro ,era la zia Mito colei che Gon considerava la sua unica e vera madre.
 
-ZIA MITOOOOO!-cominciarono a strillare in coro i due bambini.
-Gon..Killua - disse la giovane donna affettandosi a scendere per accogliere ,una volta arrivata in giardino corse verso i due piccoli per abbracciarli, ormai era passato un anno da quando non li vedeva. Erano diventati veramente alti e stavano crescendo tantissimo.- Vedo che siete sani e salvi, meno male - disse la donna sollevata, poi si girò verso il nipote con aria severa e disse - Gon sei sempre il solito, ti avevo chiesto di scrivermi, mi puoi spiegare perchè non lo hai fatto?
- Mi dispiace. è che abbiamo avuto tanto da fare e non ho potuto scriverti, scusami zia Mito - disse il bambino con aria dispiaciuta, veramente non c'era stato il tempo di poterle scrivere, anche perchè all'interno del gioco di greed island  venivano puntualmente attaccati da delinquenti che volevano rubargli le carte.
- Ad ogni modo sono contenta che adesso siate entrambi qui, su forza andate a lavarvi, io intanto vi preparo qualcosa da mangiare.
- Va bene! dissero i due bambini in coro.
-Ah Gon!
- Si zia Mito? - Domandò il ragazzino incuriosito.
- Ti è arrivata una lettera da un certo Hanzo, è un tuo amico per caso?
-Hanzo?-Domandò Killua- ah, ma si.. il pelatone dell'esame Hunter, te lo ricordi vero Gon? è quello con cui ti sei scontrato nell'ultima prova.
-Aaah, si, ora ricordo, ne è passato di tempo dall'ultima volta che mi ha scritto... chissà cosa vorrà.
-Adesso voi due è meglio se vi andate a lavare, dopo pranzo penserete alla lettera.
- Ve bene zia Mito.
 
Mentre i due ragazzini si facevano il bagno Gon si era messo a lavare la schiena al suo amico Killua, ormai i due grandi amici erano come fratelli,
Il ragazzino dai capelli bianchi si era appoggiato con le braccia alla vasca da bagno in legno con uno sguardo molto pensieroso.
 
- Killua, a cosa stai pensando? Hai una strana faccia...- Domandò l'amico preoccupato pensando che qualcosa lo turbasse e in cuor suo sperava vivamente che non si trattasse della famiglia o quanto meno del fratello.
-No... è che... Hanzo è del continente asiatico giusto?
-Si lui è di origine giapponese ed è un ninja...
- E i ninja oltre ad essere assassini sono anche ladri... c'è l'alta probabilità che lui conosca una persona...
- E sentiamo, chi dovrebbe conoscere Hanzo?
-Mia moglie!
-Eh?...ahahah come tua moglie? mi stai prendendo ingiro non è forse cosi? ahahah per un attimo devo dire che ci ero quasi cascato - disse il brunetto ridendo.
-Gon non sto affatto scherzando, quando io avevo solo quattro anni i miei genitori mi hanno fatto sposare con una ladra del continente asiatico.
-Ah!... è come è questa ragazza? almeno è carina?
-Bhè..si ... forse...- Disse arrossendo leggermente
-Aha come immaginavo, deve essere veramente carina per piacerti cosi tanto.
-Hei modera i termini è pur sempre mia moglie, e poi non l'hai nemmeno vista... più che altro... mi domando se si ricorda che esisto e se non si è trovata un amante, infondo siamo stati separati per anni, la cosa sarebbe normale se fosse successo, anche se ci  resterei letteralmente deluso.- I suoi occhi verdi erano diventati tristi, pensava a sua moglie e a quanto erano stati lontani in tutto questo tempo, inoltre l'aveva rivista soltanto in fotografia, la cosa era molto normale.
 
-Ah... ho capito adesso perchè non ti è mai piaciuta nessuna delle ragazze che abbiamo incontrato, devi essere proprio innamorato di questa ragazza... e dimmi come si chiama?- Disse incuriosito, magari parlarne gli avrebbe fatto sicuramente bene .
 
-Si chiama Miyu,,, vuol dire notte bianca...
-Oooh...che bel nome.
-Già, è veramente un bel nome, suo padre aveva un ottimo gusto non c'è che dire ... Sai, Miyu fin dall' infanzia è sempre stata in mia compagnia, era tanto dolce con me... un vero tesoro, anche se spesso la facevo piangere perchè le portavo dei bruttissimi regali, se ci penso ancora poverina. eheheh- Disse ridendo il ragazzino ricordando il passato
-Che tipo di regali le facevi? - Domandò l'amico Gon
-Le portavo o pezzi di cadaveri umani o organi di animali, giustamente al tempo ero un bambino , cosa potevo saperne delle cose che le potevano piacere?... poi un giorno ho capito che era meglio regalarle dei fiori... certo che ora che ci penso aveva anche un bel profumo - quest'ultima cosa la disse sotto voce.
-Cosa hai detto Killua?
-Nono, nulla, lascia stare...se vuoi dopo ti faccio vedere una sua foto recente, Mei hua me l'aveva fatta mandare tramite mio fratello Karuto.
-Mei hua? e chi è adesso questa?
-Mei hua è stata l'allieva prediletta di mio fratello Illumi per molti anni, è stata la prima persona estranea che mio fratello abbia allenato, molte volte giocavano tutti insieme ad una versione pericolosa del nascondino e spesso se avevamo difficoltà ci davamo una mano a vicenda, diciamo che per me è una sorella maggiore... e poi lei non ha mai ucciso una persona...
-Ah.. tuo fratello ha anche avuto una allieva?... E la sua allieva gli vuole bene.
- Mmmm... non so che dirti... a finale hanno uno strano modo di volersi bene se ci fosse questo sentimento, ma so che c'è parecchio rispetto una parte con l'altra... penso che adesso sia giunto il momento di uscire, devo ammettere di aver anche una grande fame.- Disse il ragazzino dai capelli argentati uscendo dalla vasca - Io ti precedo Gon, tu cerca di sbrigarti perchè ho una fame da lupi.
- Va bene mi sbigo...-
 
Ora mentre era rimasto da solo in bagno comiciò a sciacquarsi togliendosi tutta la schiuma da dosso, pensava ancora alle cose che gli aveva detto l'amico precedentemente
 
-Killua sposato,,, fa uno strano effetto saperlo.
 
Quando Gon uscì dal bagno, si asciugò velocemente i capelli con un asciugamano e poi corse direttamente a mangiare, voleva finire tutto il prima possibile in modo di poter leggere la lettera che gli aveva spedito Hanzo,inoltre voleva sapere ancora delle cose su Killua e Miyu, la cosa gli suonava strana, non riusciva ancora ad immaginare che Killua si fosse sposato ad un età cosi infantile, ma dopo tutto era stata una decisione dei genitori, e probabilmente non era nemmeno sbagliata.
 
Finito il pranzo, zia Mito consegnò subito la lettera a Gon, così i due ragazzini corserò nella cameretta per stare da soli e leggere cosa gli avesse scritto il vecchio Hanzo. Mentre aprirono la busta si resero conto che le lettere erano due e su entrambe erano disegnati due numeri, la prima raffigurava un numero uno, mentre la seconda un numero due.
 
-Forse dobbiamo partire con la prima lettera - Disse Killua aprendo quella con il numero uno sopra, dalla lettera caddero anche quatto biglietti - Ah,,, ci sono quattro biglietti... forse vuole che lo andiamo a trovare?... Dunque...
 
Caro Gon ,
come stai? penso che in questo momento tu sia in compagnia dei tuoi tre amici.
Spero vivamente che stiate bene, io ultimamente ho conosciuto una ragazza che è vissuta fino a qualche anno fà a casa Zaoldyeck
 
--- Non mi dire…che sia lei?—
 
Il suo nome è Mei hua, qualche anno fa  ho cominciato a lavorare qui dai Sarutobi e parlando dell'esame hunter è uscita anche la questione della bocciatura di Killua
 
--- oddio , adesso sa anche Miyu che sono stato bocciato –
 
 ..Sarò sincero, non mi aspettavo che lui a quest'età già tenesse una moglie...
Comunque la signorina Miyu ha espresso liberamente il desiderio di rivederlo, è stata lei a prendere i quattro biglietti per Killua ,te, Leorio e Kurapika... desidera incontrarlo.
 
Mandatemi una lettera per dirmi in che giorno partirete, in questo modo vi verrò a prendere io alla stazione, Mei hua resterà qui insieme a Miyu per proteggerla.
 
-- Fine della lettera, non dice nient'altro, nella seconda invece che cosa c'è scritto? - disse aprendo la seconda lettera –
 
Perfavore, ci sono delle cose da sistemare, abbiamo bisogno di te Killua... firmato Mei hua.
 
Il ragazzo si sedette subito sul pavimento sfinito - Cioè,,, noi ora siamo tornati, e adesso dobbiamo partire subito per andare li - disse in modo nervoso strofinandosi le mani nei capelli, poi si calmò - Ad ogni modo... sono felice di rivedere Miyu...però...con quale coraggio posso presentarmi d'avanti a lei? - disse con tono triste .
Gon vedendolo cosi  si sedette affianco a lui e disse - Se vuole vederti è perchè vuole stare insieme a te e inoltre è perchè le manchi... non credi?
- Spero vivamente che sia come dici tu...
-Su,su, adesso chiamiamo Kurapika e Leorio per metterci d'accordo per quando partire tutti insieme.
 -Ti ringrazio Gon,, disse il ragazzo dai capelli argentei sorridendo all'amico.
 
Ormai si era fatto tardi e non era possibile chiamare i suoi amici, quindi decisero di andare a dormire.
 
Killua quella notte non riusciva a chiudere occhio, si sentiva il cuore che palpitava a mille, mentre stava steso sul letto vide dalla finestra la luna piena che gli ricordò la sua dolce amata, la guardò fino a quando non si lasciò cullare dal sonno.
 
Infondo bisognava riposarsi, domani era un nuovo giorno.
Benvenuti con questo nuovo capitolo della mia fan - fiction ^^ spero vivamente che abbiate letto il primo atto, cosi capirete tutta la storia nei minimi dettagli, presto appariranno anche Kurapika e leorio, quindi la storia entrerà subito nel vivo.
Spero comunque che questo primo capitolo di hope vi sia piaciuto, commentate in tanti,mi fa piacere ricevere commenti e critiche^^

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 : Rincontrarsi x Partenza x Ricordi ***


Passati due giorni e preparato tutto l’occorente per la partenza, i due ragazzi si alzarono presto, Gon non vedeva l’ora di partire mentre invece Killua dopo una lunga riflessione ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma ormai era troppo tardi, avevano preso l’impegno anche con Leorio e Kurapika.
Non erano nemmeno arrivati che subito dovevano ripartire, infatti zia Mito avrebbe voluto che i due piccoli si fermassero ancora un po’, ma vedere Gon cosi pieno di energia la faceva stare bene e non si sentiva di costringerlo a rimanere ancora un po’ sull’isola Kujira.
 
-Mi raccomando, riguardatevi e cercate di non litigare – Disse zia Mito
- Tranquilla zia Mito, faremo i bravi, e poi non devi preoccuparti ,con noi ci saranno anche Leorio e Kurapika.
-Sono altri due tuoi amici?-Domandò la zia
-Si ed è da molto tempo che non li vediamo .
-Ho capito, mi raccomando ricordatevi di scrivermi questa volta…
 

Salutata zia Mito i due ragazzini si diressero verso il porto dell’isola Kujira dove avrebbero dovuto incontrare gli altri due compari.
 
 
Isola Kujira – ore 10:00
 
Era seduto vicino ad un tavolo leggendo un piccolo libro, i suoi occhi turchesi lasciavano incantato chiunque lo guardasse, forse è meglio correggersi e dire che è proprio lui, con la sua presenza e con il suo aspetto angelico che lasciava chiunque lo guardasse senza fiato.
La leggera brezza muoveva i suoi capelli biondi leggermente lunghi che gli coprivano appena le spalle, accompagnati da un debole tintinnio di catene.
D’avanti a lui vi era seduto un giovane dall’aria rude vestito in giacca e cravatta, si aggiusta un po’ gli occhiali da sole tirandoli leggermente più su, intanto continua a guardare l’espressione semi-triste del biondo mentre prega,
decide di distogliere lo sguardo e di guardare altrove, sospira lievemente e dice:
 
-       Quanto cavolo ci mettono quei due ad arrivare?
 
Kurapica alzò lo sguardo guardando Leorio, era da un po’ che effettivamente i due erano giunti all’isola, avevano aspettato  Gon e Killua  per parecchio tempo. Il ragazzo dai capelli biondi decise di chiudere il libro e lo rimise all’interno della  sua borsa da viaggio.
 
-       Forse casa di Gon non è qui vicino, aspettiamoli ancora un po’… se non arriveranno li andremo a cercare.
 
Leorio approvò con un cenno la soluzione dettatagli dall’amico, si stiracchia un po’ facendo un grosso sbadiglio, dopo di che si lasciò andare sulla sedia quasi stendendosi.
Il ragazzo che era seduto d’avanti a lui lo guardò per qualche momento con aria innervosita, non ci poteva fare nulla, era fatto cosi , ogni volta che erano insieme doveva sempre riprendere l’amico, ma questa volta decise di passare.
Ad un tratto il moro si alzò e lo guardò per due secondi, poi ritornò con la testa nella stessa posizione precedentemente assunta e disse:
 
-       Senti Kurapica… non mi hai mai raccontato molto del tuo clan… diciamoci la verità, so solo che era una piccola minoranza e che quando vi incacchiate i vostri occhi diventano rossi … ma tu, non mi hai mai raccontato di amici precedenti e della tua famiglia.
 
Il biondo lo guardò con aria perplessa, per quale motivo l’amico si era fatto venire cosi all’improvviso quella domanda?! Ma cosa importava? Ormai Leorio era il suo più grande amico, quello con cui si è sempre confidato.
Abbassò lo sguardo per un attimo chiudendo gli occhi, rialzando la testa li riapri lentamente.
 
-       Avevo molti amici li… ogni mattina mi alzavo presto, facevo colazione e poi cominciavo a studiare,
data la dimensione del mio clan era inutile creare una scuola o andarci, cosi venne deciso che la mattina o il pomeriggio bisognava studiare nelle proprie case, spesso quando non capivo qualcosa mia madre si metteva vicino e mi spiegava le cose con calma, riesco a ricordare ancora il suo profumo e il suo sorriso quando mi guardava. Mio padre durante il giorno andava in giro con gli altri del clan a cacciare e a pescare. Durante il pomeriggio noi ragazzi uscivamo da casa e ci incontravamo tutti vicino un piccolo ruscello che passava nel villaggio, ci facevamo il bagno tutti insieme, giocavamo, ci raccontavamo le cose che avevamo studiato. E la sera quando arrivava il capo villaggio ci riunivamo intorno un grande fuoco e ci interrogava sulle lezioni che avevamo durante il giorno.
Ti confesso che avevo anche una compagna, ma non eravamo stati noi a decidere che dovevamo stare insieme, i nostri genitori dato che erano amici avevano deciso già tutto, ma il patto di fidanzamento venne rotto.
 
-       Per quale ragione? – domandò il bruno alzandosi di scatto
-       E’ semplice… la notte del massacro il capo villaggio decise che doveva essere fatta una cerimonia in cui bisognava scegliere il nuovo capo clan. Non so per quale ragione, ma io ero quello più giovane che era stato scelto dalla moglie del capo , e proprio lei avvisò mia madre per dirle di preparami alla cerimonia.
Quindi dato che era nato questo problema io ho dovuto rompere il mio fidanzamento con Kurama.
 
-       Mamma mia… che nome che aveva la tua ex, mi domando con quale coraggio la potevi nominare a lett…
-       LEORIO! -Urlò il biondo – MA CHE CAVOLO DI DISCORSI TI VENGONO IN MENTE A QUEST’ORA DELLA MATTINA?!!
-Hei… anche io voglio sentire i discorsi biricchini  – Disse un ragazzino dai capelli argentei vicino al biondo.
- Ehm… possiamo cambiare argomento? – Disse Gon con la faccia imbarazzata
 
-       Era ora!-disse Leorio alzandosi dalla sedia e chinandosi per prendere la sua valigia – Ci avete impiegato una vita ad arrivare, mi spiegate cosa avete fatto tutto questo tempo? –
-       Nulla di che, abbiamo camminato e chiacchierato… punto – Disse Killua con le mani nelle tasche.
 
Intanto anche Kurapica si alzò prendendo la sua valigia e cominciò ad avviarsi da solo avanti, senza curarsi del discorso degli altri.
Intanto Gon che era curioso di sapere il continuo della storia si avvicinò a lui per continuare a parlare.
 
-Senti Kurapica,,, ma poi cosa è successo?
 
Il biondo cominciò a rallentare mantenendo il passo dell’amico, il suo viso in quel momento divenne molto nervoso  e i suoi occhi da quello splendido turchese cominciavano a diventare di colore scarlatto.
 
-       Era la sera della festa e noi tutti stavamo aspettando la figlia del capo clan, era lei che faceva da portavoce a noi del villaggio, ogni cosa che il padre decideva lei veniva a riferirlo,
A inizio cerimonia questa ragazzina doveva prima danzare e verso la fine della danza lei aveva il compito di scegliere il suo compagno, ossia colui che sarebbe stato il nuovo capo clan…
Sarò sincero, la bambina si stava per avvicinare a me, ma quando mi stava per porgere la sua mano una lama ci ha separati, da quel momento nella mia mente ricorrono solo le immagini del fuoco,
il sangue della mia gente che veniva sparso mentre gli venivano staccate le teste.
Mia madre…mia madre mi prese la mano e mi fece correre lontano,  non riuscivo a tenermi sulle gambe a causa della paura, decise cosi di nascondermi nell’erba alta e mi disse: “Figlio mio, rimani qui e non muoverti e quando sarà tutto finito tu scappa via… la tua mamma vuole che tu viva .Ti amerò sempre bambino mio”. Vidi mia madre correre via e tornare verso il campo dove mio padre stava combattendo, mi alzai per vedere ancora una volta mia madre … Le strapparono via gli occhi mentre era ancora viva e poi la infilzarono con le spade.
Quando il massacro fini e quelli della brigata erano andati via io mi avvicinai a mia mamma e la presi in braccio …Il suo corpo era congelato, ormai era andata via.
 
Gli occhi del biondo si riempirono di tristezza ricordando quelle tremende immagini che erano ancora nella sua mente. La brigata gli aveva portato via i suoi amici e la sua famiglia ,ormai il rancore che provava verso di loro era ormai cosi grande che lo consumava dentro l’anima.
I quattro ragazzi salirono sulla nave la quale parti poco dopo, e intanto una luce bianca e sottile separa il cielo, un piccolo raggio si catapultò sulla nave dove i nostri eroi erano salpati.

 
 

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Capitolo 4
*** Bambina x Giochi x Fratello ***


Salve a tutti e ben ritrovati con il nuovo capitolo, chiedo scusa per aver fatto cosi tardi a postare questo capitolo, per farmi perdonare ve ne posterò due^^
Ringrazio Kurapica95 per la sua recensione, e ringrazio tutti quelli che stanno seguendo la fan-fiction, e chi l'ha messa come preferita, adesso finisco con i ringraziamenti e vi lascio alla lettura del terzo capitolo di Hope, se volete potete lasciare : Commenti, critiche e domande (non fate i timidi).


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Ormai erano passati tre giorni da quando la nave era salpata e i nostri eroi erano tutti sul ponte della nave, Gon era seduto sulla ringhiera insieme a Killua intenti a pescare del pesce, mentre Leorio e Kurapica si erano addormentati per qualche minuto.
 
Le onde continuavano a cullare la nave dando cosi una sensazione di calma e di pace, il cielo era limpido con qualche piccola nuvola bianca, non vi era segno di una qualche tempesta.
Ad un tratto la grande pace venne interrotta da un urlo di uno dei marinai.
 
-       HEI GENTE! CHI HA FATTO SALIRE QUESTA BAMBINA A BORDO?!
 
Gon e Killua sentendo le urla del marinaio si incuriosirono e cosi decisero di andare a vedere di cosa si trattasse, anche Leorio si era appena svegliato a differenza Kurapica aveva continuato a dormire,
ormai era troppo stanco, dopo aver raccontato la sua storia ai suoi tre amici non era riuscito a chiudere occhio da due notti.
Leorio decise cosi di non svegliarlo, si alzò piano da vicino all’amico allontanandosi senza fare rumori,
Arrivò velocemente vicino agli amici grattandosi la testa e dicendo:
 
-       Si può sapere che cosa sta succedendo qui?
 
Gon e Killua si girarono per un attimo verso Leorio e dissero .- Leorio, guarda bene quella bambina!-
Il giovane aspirante medico si girò verso la bambina, aveva un aria angelica, gli occhi erano di colore turchese e i suoi capelli invece erano lisci,lughi e biondi, inoltre  indossava una tunica molto familiare, ricordava esattamente quella che Kurapica aveva indosso, uno dei marinai prese la bambina per una ciocca di capelli tirandogliela.
-ALLORA SIGNORINA?!- disse urlando il marinaio – CHI TI HA FATTO SALIRE SU QUESTA NAVE?
-Non ho alcuna intenzione di risponderle – Disse la bambina con lo sguardo leggermente nervoso.
-LO SAI COSA SUCCEDE ALLE BAMBINE PESTIFERE COME TE?- disse questa volta tirandole forte la ciocca.
-Ahi, mi sta facendo male – Disse la bambina cercando di non farsi strappare la ciocca di capelli biondi.
 
Il giovane medico che non riuscì a continuare a guardare lo spettacolo di un uomo che se la prende con una bambina, decise d’ intervenire, ma proprio mentre stava per fare il primo passo  il ragazzo dall’aria angelica si fece avanti per primo avvicinandosi verso il marinaio, gli prese con forza il polso della mano con la quale stringeva la ciocca della bambina dicendo: E’ pregato di lasciare stare questa bambina… lei è insieme a me.
 
La piccola bambina bionda guardò il giovane con gli occhi in lacrime, poi si buttò fra le braccia del biondo chiamandolo fratello.
 
Kurapica mise una mano sulla testa della piccola bambina che lo stringeva forte e che con le lacrime bagnava la tunica azzurra del ragazzo e disse:
 
-Stai tranquilla, ci sono io adesso insieme a te piccola.
 
La bambina ascoltando meglio la voce di kurapica alzò il viso con ancora le lacrime agli occhi, poi mise bene a fuoco l’immagine del ragazzo e capi che quello non era suo fratello,  anche se gli somigliava moltissimo.
Il marinaio dopo quell’atteggiamento del biondo si era leggermente infastidito, ma non  poteva mettere le mani addosso a dei passeggeri – Hey ragazzino, toglimi queste mani di dosso, e tieni quella piccola peste di tua sorella lontana dai guai, altrimenti la butto giù dalla nave.
 
Il giovane kuruta dagli occhi di ghiaccio non rispose alle parole dell’ uomo, in modo da evitare ogni altro problema. Adesso c’era da occuparsi di quella bambina perduta.
Aspettarono qualche minuto in modo da accertarsi che il marinaio se ne fosse andato definitivamente, la dolce bambina era ancora abbracciata al giovane ragazzo dagli occhi turchesi e l’aria angelica.
 
 
Il ragazzo dagli occhi verdi e i capelli argentei fissò la bambina con un aria alquanto stranita ma anche sorpresa a causa della somiglianza totale tra la bambina e kurapica, a parte la differenza di sessi e di età erano identici e chiunque effettivamente può scambiarli per fratello e sorella.
Anche Gon guarda la bambina impressionato dalla somiglianza tra lei e l’amico, il brunetto ripensa ancora alle parole della bambina quando ha visto il giovane e il modo in cui lo ha chiamato.
Sicuramente la bambina doveva essersi sbagliata visto che al ragazzo biondo ormai non era rimasto più nessuno.
 
Il giovane aspirante medico si abbassò verso la bambina bionda continuando ad osservala in un modo insistente, dopo di che rivolgeva lo sguardo all’amico biondo…
 
-Hey Kurapica… mi dici chi è questa ragazzina?
-E’ vero, l’hai protetta come se fosse una tua conoscente, ma non ci avevi detto che quelli del tuo clan erano tutti morti? – aggiunse Killua.
 
Kurapica si abbassò verso la bambina e cominciò a guardarla bene anche lui, gli abiti vi erano dubbi, sul fatto che gli abiti della bambina erano quelli della tribù Kuruta.
Ma il ragazzo dai capelli biondi non era ancora sicuro, cosi decise di voler confermare se quella fosse tanto meno una della sua stessa razza, cosi le disse.
 
-Ascoltami ragazzina, ho un favore da chiederti…
- Mi dica pure – Rispose la bambina molto educatamente al ragazzo.
-Puoi fare una cosa per me?
-Dipende… che cosa vuole che faccia?
-Immagina che tuo fratello ti rompa la bambola a cui sei più affezionata.
-Ok…
-Però prima chiudi gli occhi, non appena sentirai una strana rabbia dentro di te potrai riaprirli.
 
La ragazzina segui il consiglio del giovane ragazzo dalle forme angeliche, quando poi riaprì gli occhi il giovane biondo notò che il loro colore era cambiato, dal limpido turchese erano diventati di un leggero colore scarlatto.
Tutti quanti rimasero sbalorditi, quella che avevano d’avanti era sicuramente una Kuruta, non ci potevano essere altre spiegazioni.
Il giovane ragazzo dai capelli biondi abbracciò la piccola bambina, finalmente aveva ritrovato qualcuno della sua razza, qualcuno come lui.
La piccola bambina arrossi lievemente all’ abbraccio del giovane Kuruta, e una strana sensazione di dejavu sembrava avvolgerle la mente, non capiva per quale ragione, ma dentro di se sentiva di aver già conosciuto Kurapica, di averlo già abbracciato.
 
 
Killua notando questo strano atteggiamento da parte della ragazzina aveva l’aria leggermente seccata
-Hey dateci un taglio tutti e due con queste smancerie… se è una Kuruta conviene che le fai qualche domanda…
 
 
Il ragazzo dai capelli biondi sentendo le parole del ragazzo dai capelli argentei allontanò la bambina dalle sue braccia per farle qualche domanda.
 
-Ti chiedo scusa piccola… il mio nome è Kurapica ed anche io come te sono un Kuruta.
-Ku..ra…pica?..- Disse inizialmente tentennando, - Kurapica… - Poi disse in modo più sicuro come se avesse già sentito il suo nome, l’espressione della ragazzina era come quella di una persona che guardava nel vuoto, abbasso poi lo sguardo guardando il petto del ragazzo biondo e il simbolo d’orato che aveva sulla sua tunica celeste, appoggiò poi la sua piccola mano sul petto del ragazzo dicendo.
 
-si… sono una Kuruta, come i miei genitori e i miei fratelli.
-Quindi non hai solo un fratello… Dove sono i tuoi genitori?
-La mamma è a casa ed il papà è sempre fuori per la sua missione, torna molto raramente a casa, infatti la mamma si sente spesso sola, però io e i miei fratelli, insieme agli zii le teniamo compagnia.
-Che missione sta svolgendo tuo padre? –Domandò Gon incuriosito da quel particolare che aveva appena detto la ragazzina,
-Papà si è messo in testa che deve togliere di mezzo tutti i membri della brigata fantasma e mio padre è l’unico dei tre Kuruta sopravvissuti…
-Bhe… quindi non ci sei solo tu Kurapica… la cosa è molto rassicurante – Disse il giovane aspirante medico – Ma il fatto che si voglia vendicare anche lui mi sembra alquanto strano… certo che la vendetta la tenete proprio nel sangue.
-Leorio probabilmente il padre di questa bambina ha perso i suoi più cari amici ed anche parenti, mi sembra normale che voglia vendicarsi anche lui come Kurapica – disse Killua con tono molto seccato.
 
Il giovane ragazzo con i capelli biondi continuava a sentire le risposte che le dava la bambina, altri kuruta erano rimasti in vita, insieme ai compagni della sua tribù e ai suoi amici avrebbe potuto unire le forze per uccidere quelli della brigata dell’illusione, la sua vendetta poteva completarsi senza alcun problema.
In quel momento gli occhi del giovane divennero di uno scarlatto acceso da terrorizzare chiunque potesse vederlo, infatti la piccola bambina continuò a guardare il ragazzo d’avanti a lei con aria impaurita.
 
Leorio che si accorse di questo richiamò immediatamente il suo amico dicendogli – Kurapica… calmati, stai spaventando la bambina.
 
Il giovane kuruta, placò la sua ira in modo che il colore dei suoi occhi ritornassero normali, ma la rabbia dentro di lui era ancora molto forte, ad un tratto dalla mano che era appoggiata sulla spalla della bambina cominciò a sentire una lieve sensazione di paura come se gli scorresse all’interno delle sue vene, fù cosi che decise di calmarsi del tutto.
 
Il ragazzino dai capelli argentei era stufo di rimanere ad ascoltare e di restare fermo, ormai erano giorni che stavano su quella nave era ovvio annoiarsi dopo un po’ di conversazione, specialmente se non vi era presente un piccolo svago.
Mancava qualche giorno all’arrivo del continente asiatico e intanto ripensava a Miyu e al fatto di volersi allontanare molto di più da lei, ma ormai era giunto li e non poteva farci nulla.
 
Gon notò che l’amico si era allontanato dal gruppo per riflettere sulla sua situazione, oltre questo notava anche una certa tensione da parte della bambina nei confronti di Kurapica, specialmente dopo la reazione che il biondo aveva avuto solamente pensando, fù cosi che Gon decise di proporre qualche gioco.
 
-Allora… invece di stare tutti fermi, che ne dite di fare qualche gioco?
 
Il ragazzo dai capelli argentei si girò subito verso l’amico ed in modo entusiasta disse –Ah.. finalmente qualcuno che si fa venire una buona idea… a che gioco vogliamo giocare? – Domandò Killua
-Io proporrei nascondino – Risponde Gon, poi si gira verso la bambina Kuruta dicendo – E tu, non hai voglia di giocare… ehm… come è che ti chiami?
 
-       Kunie  Tsukiyama, è il mio nome intero, ma in famiglia mi chiamano solo Tsuki.
-       Ok .. se non ti dispiace allora anche noi ti chiamiamo Tsuki. – Rispose Killua sentendo il nome della ragazina.
 
Kurapica ascoltando il nome della bambina non gli venne nulla di nuovo in mente, oltre questo a giudicare dall’età della bambina quando il villaggio era stato attaccato lei doveva avere almeno due anni, ma se la memoria del ragazzo non lo ingannava in quell’anno non nacque nessun bambino.
 
Mentre la bambina cominciò a giocare con Gon e Killua, Kurapica e Leorio si sedettero per guardare i ragazzini mentre giocavano, l’aria del biondo era molto dubbiosa, alcune cose non riuscivano a tornargli nella mente riguardo il villaggio specialmente i conti che si era fatto.
Ad un tratto vicino ai due ragazzi un giovane coperto da un mantello bianco con un cappuccio si sedette vicino a loro ascoltando i discorsi dei due senza fiatare.
 
L’avvicinarsi di questo ragazzo aveva innervosito sia Leorio che Kurapica, ma i due continuarono a parlare senza porsi problemi visto che il tipo affianco a loro non aveva rotto le scatole.
Intanto i tre ragazzini continuano a giocare a nascondino, questa volta toccava a Killua cercare Gon e Tsukiyama.
Senza farlo apposta i due ragazzini erano finiti nello stesso nascondiglio lontani dalle orecchie di Killua, Gon era rimasto incuriosito da quella bambina, sia per la totale somiglianza con Kurapica che per la sua strana paura quando il ragazzo angelico gli aveva mostrato i suoi occhi scarlatti, il brunetto dagli occhi castani decise quindi di farle una piccola domanda…
 
-Senti Tsuki… per quale ragione prima hai avuto paura di Kurapica… intendo quando ti ha mostrato gli occhi scarlatti?
-Ti sembrerà strano Gon, ma quando lui si è innervosito in quel modo ho sentito il suo odio, proprio come il sangue che scorre nelle mie vene, ho sentito il suo odio scorrermi dentro ed ho avuto paura… non ho mai avuto cosi tanta paura di lui.
 
Il ragazzo bruno rimase interdetto alle parole della ragazzina – No scusami non ho capito bene, puoi rispiegarmelo perfa…
 
-       TANA PER GON! – Urlò Killua che aveva trovato l’amico, il povero Gon per poco non saltò d’infarto, fortunatamente il suo corpo è ben allenato a questi traumi, la piccola ragazzina intanto era corsa per andare a fare il salvi tutti.
Infatti quando Killua corse verso l’albero maestro che era la base, Tsuki già era li.
 
Ad un tratto il ragazzo incappucciato si alzò dal suo posto e si diresse verso la bambina chiamandola – Kunie… hai finito di giocare? Non puoi correre troppo e ti devi riposare, se nostro padre sapesse che ti ho lasciata correre cosi mi ucciderebbe.
 
Dopo aver detto queste parole il ragazzo si tolse il cappuccio da sopra la testa mostrando il suo volto.
Tutti i presenti erano rimasti scioccati  visto che era la copia sputata di Kurapica, con la differenza che i suoi capelli erano lunghi e legati in un codino basso ed i suoi occhi erano castani.
La bambina guardando il giovane sorrise e si buttò tra le braccia del ragazzo gridando – Fratello!! Fratellone!!
Il giovane ragazzo si chinò per abbracciare la sorellina che aveva perso per qualche secondo.
 
-Ah, ringrazio tutti voi, veramente dal profondo del cuore per essere stati insieme alla mia sorellina, il mio nome è Kyuwa Kuruta e sono il  primo fratello di Kunie.
 
Il giovane ragazzo dagli occhi turchesi non poteva credere che d’avanti ai suoi occhi ci fosse un altro Kuruta, Kyuwa era molto più grande della ragazzina, Kurapica decise quindi di fargli qualche domanda.
 
-Voi e la vostra famiglia dove vivevate?
-Noi non siamo nati nel clan, noi siamo nati fuori dal clan.
-Come? E’ possibile una cosa del genere? – Domandò Leorio all’amico biondo.
-No Leorio, non è normale che alcuni di loro siano nati fuori dal clan.
-Nostra madre non è un puro Kuruta, per questo noi siamo rimasti fuori dal clan, infatti anche io che ho gli occhi castani non possiedo gli occhi scarlatti come mia sorella – Rispose il ragazzo dai capelli lunghi e biondi. – Vi chiedo scusa, io e mia sorella adesso andiamo nella nostra stanza – Kyuwa guardò la bambina acconsenti a salutare Kurapica da vicino.
 
Kunie si avvicinò al ragazzo dai capelli biondi, quando gli arrivò d’avanti Kurapica si abbasso per abbracciarla in segno di saluto e la bambina oltre all’ abbraccio gli diede anche un bacetto sulla guancia.
Dopo aver salutato il ragazzo angelico la bambina corse verso il fratello che già si stava allontanando, poi si girò nuovamente verso i quattro urlando – KURAPICA. GON,LEORIO, KILLUA NON DIMENTICATEVI DI ME, ALLA PROSSIMA!
 
I quattro quando sentirono le parole di quella bambina sorrisero aveva riempito il loro cuore di serentià…
Solo una cosa non era chiara… Come faceva a sapere i nomi di Gon, Killua e Leorio se non li aveva sentiti prima? Forse un giorno il mistero verrà svelato.
 

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Capitolo 5
*** Arrivo x Miyu x Chi sei? ***


Eccoci al quarto capitolo, spero che anche il terzo vi sia piaciuto, se avete domande da fare o critiche non esitate, mi darete qualche  dritta per la storia...
Vi informo che alla fine di questo capitolo c'è un link video con una caramelldancen creato da me, con i primi personaggi principali di questa fan-fiction (cosi avrete una maggiore idea sui fisici di coloro che appaiono qui u.u) ^^ Un saluto a tutti e al prossimo capitolo.


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La piccola kuruta che era stata insieme ai quattro  ragazzi era andata via con  suo fratello maggiore, stranamente una luce bianca era salita verso il cielo proprio nel punto in cui i due bambini si erano diretti e i nostri amici erano corsi proprio in quel punto per  vedere cosa fosse successo, ma non vi era traccia dei due ragazzini.
-Possibile che fossero due angeli ?–Disse Leorio, ormai tra bestie demoniache ed altro si aspettava di tutto.
-Non dire cosi Leorio – rispose Killua – Non può essere che quei due bambini fossero due angeli, e poi erano troppo strani …
-In che senso? – Domandò Leorio
-Nel senso  che io e Gon non abbiamo detto i nostri nomi a quella bambina, può essere che per sbaglio li abbiamo pronunciati, ma anche se fosse il tuo nome non è stato proprio fatto…
-Io invece mi sono accorto di una cosa ancora più strana, Kunie mi ha dato l’impressione che conoscesse già Kurapica, ed anche da molto tempo .- Intervenne Gon nel discorso dei suoi amici
-Io so solo di essere contento di aver incontrato quei due bambini, perché questo mi fa capire che altri del mio clan si devono essere sicuramente salvati. – Si intromise Kurapica nel discorso dei  ragazzi.
Nel suo  cuore il giovane Kuruta era veramente felice di aver trovato alcuni del suo clan, cosi felice che quella notte fece sogni tranquilli.
 
Il giorno dopo quando i ragazzi si alzarono dai letti, la nave era già arrivata nel continente asiatico, grandi monumenti colorati e sfarzosi pieni di draghi e di simboli si potevano cominciare a vedere da fuori alla città. Oltre al grande porto si poteva  intravedere un piccolo mercato del pesce.
Nemmeno il tempo di mettere piede a terra che…
-HEYYYYY!- Un uomo  pelato vestito da shinobi urlava ai quattro ragazzi- Gon, Kurapica, Killua da questa parte.
-Oh… ma quello è Hanzo –Disse il Gon , cominciò a correre facendosi seguire dagli altri del gruppo verso Hanzo, l’ultima volta che l’avevano visto era stato all’esame Hunter .Era passato un anno da allora.
-Benvenuti nel continente asiatico –Disse l’uomo pelato, assieme a lui c’era una ragazza bruna con i capelli lunghi con indosso un qipao rosso. – Ragazzi vi presento Mei-Hua … Probabilmente Killua vi avrà già raccontato di lei e che ha lavorato nella famiglia Zaoldyeck per un po’ di tempo insieme al fratello maggiore. Lei è una delle guardie del corpo di Miyu.
-Lieto di conoscerla bella signorina-Dice Leorio avvicinandosi alla ragazza  facendole un occhiolino. – Non pensavo che Killua avesse una conoscente di tale bellezza. –Prende la mano della ragazza baciandola – Non è che dopo ha voglia di passare del tempo insieme a me… sa per conoscerci  me… -In quel momento  vicino al viso di Leorio fù puntato un Kunai.
-Hey…i tipi come te non mi sono mai e dico MAI piaciuti, levami subito quelle tue brutte zampe di dosso se non vuoi che ti prenda a calci nelle palle. – Risponde con un tono aggressivo ma calmo la giovane ragazza.
-Sempre la solita scaricatrice di porto eh?- Dice Killua.
-Se i tuoi amici sono cosi impertinenti con le donne è normale… E digli di comportarsi bene nel palazzo.-Rispose  aggressivamente la bruna alle parole di Killua.
-Senti vecchia, ma tu non dovevi essere con Miyu?
-Miyu  in questo preciso istante è a scuola per seguire le lezioni e con lei c’è una delle guardie del corpo che le sta sempre affianco.
-Siete pieni di lavoratori qui eh? E’ la prima volta che vengo a casa di Miyu.
- Ragazzi è meglio non parlare qui fuori e poi c’è il vecchio saggio che ci sta aspettando … credo che lui voglia  parlarvi riguardo una strana situazione che si sta presentando in  questo ultimo periodo in assenza del capo famiglia.
-Di che situazione stai parlando?-Domanda Gon incuriosito.
-Lo zio di Miyu vuole farla sposare con suo nipote e rompere il patto di alleanza che c’è stato molto tempo fa con gli Zaoldyeck, se questo succedesse  ci potrebbero essere seri problemi con le vostre famiglie e tornereste subito alla guerra… Visto che Killua sarà il prossimo erede deve occuparsi di questa faccenda .
-Mi avete chiamato solo per questa stupida ragione?-Risponde il ragazzo con tono scocciato – Allora io vi saluto – Dice voltando le spalle ai ragazzi.
- Hei Killua , si può sapere che cazzo fai?- le urla la giovane Mei- hua – Non immaginavo che ti mancassero le palle in una situazione come questa!-
-Mei-Hua! -La richiama Hanzo sotto voce, ma viene interrotto dalla ragazza poiché  questa gli fa cenno di aspettare. A quanto pare la ragazza voleva sfruttare gli insulti di questo tipo contro  Killua, in modo di spronarlo a seguirli.
-Killua … ascoltami , Miyu molto probabilmente sta male per questa situazione  perché non provi almeno ad andare a controllare? Anche per  vedere come sta… Io adesso che sono giunto qui non me ne vado senza dare una mano da chi mi è stata chiesta .- Rispose l’amico  Gon al ragazzino dai capelli argentei.
Lui era fatto cosi, quando qualcuno gli chiedeva aiuto era sempre disposto a dargli una mano, questa era proprio una cosa degna di Gon, l’aiutare il suo prossimo , fare di tutto per i suoi amici. Il ragazzino dai capelli argentei sentendo quelle parole decise di rimanere – E va bene, ma lo faccio solo perché me lo hai detto tu sia chiaro, altrimenti non ci sarei rimasto un minuto di più, specialmente dopo le tue offese Mei-hua, non vi preoccupate sistemerò al più presto questa faccenda e poi ce ne andremo. - Dice il ragazzo dai capelli argentei  guardando i suoi compagni.
La ragazza dai capelli bruni ci era rimasta molto male a sentire quelle parole, generalmente quando erano piccoli e lei gliele diceva il ragazzo finiva con l’innervosirsi e poi dimostrare l’incontrario delle parole della ragazza, ma questa volta non era cosi, sembrava realmente che non gliene importasse nulla della sorte della sua futura sposa  e comportandosi in questo modo avrebbe mandato tutta la fatica della famiglia a quel paese.
Finite le discussioni e gli svariati saluti i nostri giovani amici accompagnati da Hanzo e Mei- hua giungono al palazzo dei  Sarutobi nel quale vennero  ben accolti con un piccolo banchetto.  Nel pomeriggio fu il momento di parlare riguardo alla situazione del matrimonio di Miyu con suo cugino.
All’interno della camera i nostri amici sono seduti in ginocchio intorno ad un grande tavolo quadrato.
-Allora, Killua-sama , sono qui per parlarle riguardo la situazione della signorina Miyu, molto probabilmente Hanzo vista la sua grande smania di parlare ti avrà già detto quale è la situazione-Dice il vecchio saggio versandosi una tazza di thè – Però Mei-hua mi ha anche detto che  non vuole saperne niente di questa storia e che solo grazie al suo amico Gon che lei è arrivato fino qui al castello…-Comincia a sorseggiare il thè –Bene la situazione è anche un'altra, noi non vogliamo fare sposare la signorina Miyu con suo cugino per due motivi logici, il primo per non rompere il legame che si è unito con la vostra famiglia, se il legame si spezzasse l’intera famiglia dei sarutobi e tutti i suoi servitori verrebbero uccisi . Il secondo motivo è perché il legame di sangue tra la signorina Miyu  e suo  cugino è molto più forte di due semplici cugini, detto questo non posso aggiungere altro… Comunque Killua –Sama vorrei anche dirle un'altra cosa riguardo la signorina M…
-SIAMO A CASAAAAAAAA!!!!
Urlò una giovane ragazzina dal corridoio, corse verso la stanza in cui vi erano gli ospiti , senza notarli cominciò a togliersi la divisa scolastica puntando dritto verso ad un armadio. – Tatta tà, tatta tà – canticchia mentre adesso si infila un kimono rosso  con alcuni fiori piccoli e bianchi. I suoi capelli erano scuri con i riflessi viola, mentre si stava  legando l’obi giallo si rese conto delle persone presenti all’ interno della stanza – Ah… Buona sera – Dice la ragazzina sorridendo.
-Hotaru ti sembra il modo di fare questo? –Disse il vecchio rimproverandola  – Ti sei svestita completamente d’avanti a tutti quanti razza  di svergognata .
-Che c’è di male saggio? Ogni volta che torniamo e Hanzo è nella stanza mica ci facciamo i problemi a cambiarci… le uniche che se li fanno sono Miyu ed Ishtar.
-Infatti quando devono cambiarsi loro esco sempre- Aggiunge il giovane ninja pelato – Ma qui non ci sono solo io presente adesso ci sono anche altri ospiti ti è chiaro?
-Bhò si più o meno, mmm – comincia ad avvicinarsi guardando Killua – ah… E quindi sei tu Killua… ma.. gli è stato già accennato quel particolare – Domanda al saggio indicando il giovane ragazzino dai capelli argentei.
-Hotaru… Si può sapere con chi stai parlando?- Dice una ragazzina con i capelli argentei  entrando all’interno della stanza.
Killua in quel momento si alzò di scatto da sopra alla sedia guardando negli occhi la giovane ragazzina, era da cosi tanto tempo che non la vedeva, le ciocche rosa che aveva quando era piccola ormai non le aveva più , era diventata davvero carina e a primo impatto il giovane non sapeva che cosa dirle, ma ad un tratto la scena venne interrotta da una parola della ragazza – E tu… chi sei? –Domandò con aria perplessa,  molto probabilmente era passato cosi tanto tempo e aveva dimenticato il giovane assassino.
-Tu… sei Miyu? – Domandò il ragazzo, poi si girò verso il saggio lievemente innervosito – Hei vecchio, perché  non si ricorda più di me?
-Vede Killua-sama è passato troppo tempo da quando vi siete incontrati l’ultima volta, inoltre eravate molto piccoli, probabilmente suo padre Silva-Sama e sua madre le ricordavano  spesso di Miyu  , ma la signorina durante tutto questo periodo  a parte sua madre non ha tenuto nessuno della famiglia che le ricordasse di lei eccetto Mei-Hua che già quando venne qui  non ricordava nemmeno lei.
Intanto fuori dalla stanza si sente la  porta d’ingresso aprirsi e chiudersi, ed una delle cameriere accorre per accogliere il nuovo arrivato.
-Oh bentornata signorina... MA SIGNORINA COSA LE E’ SUCCESSO?
-In questa casa ci sono solo persone che urlano-Dice il vecchio monaco bevendo il suo caldo thè.
-Questa deve essere Ishtar  - dicono entrambe le ragazzine correndo  verso la porta – CIAO ISHTAR COME….
Si ammutolirono le due ragazzine facendosi largo per fare passare un ‘ altra ragazza un po’ più grande rispetto a loro, con i capelli lunghi e biondi, aveva un ‘aria distrutta e triste e porta una  divisa completamente diversa da quella delle altre due ragazzine, la cosa più assurda è che la giovane sia bagnata fracida nonostante ci sia una bellissima giornata.  Si avvicinò all’armadio dove prese dei vestiti e se ne andò nuovamente dalla stanza tenendo il viso basso e gli occhi tristi.
-Chi era quella splendida creatura?-Disse Leorio alzandosi da sopra le  ginocchia addormentate,  che per  poco a causa delle gambe addormentate rischiava di  sbattere la faccia contro il tavolo. Le belle ragazze a lui erano sempre piaciute , è quella che era passata prima non poteva essergli  passata indifferente.
-Non è importante sapere il nome di quella ragazza che è appena entrata-Rispose il vecchio alle domande di Leorio- Ora se volete scusarmi io ho molte cose da fare qui al palazzo, inoltre devo domandare quale sarà la vostra disposizione per le stanze. - Il vecchio saggio si alzò e si incamminò verso l’uscita della stanza – Se volete andare a girare per la città potete benissimo farlo… ah e ricordatevi che siete invitati alla festa di sta sera… Sa Leorio-San penso che potrebbe trovare la ragazza di prima e quindi scoprire come si chiama… Detto questo io me ne vado. –Dice chiudendosi la porta alle spalle.
Mentre il vecchio anziano continua ad incamminarsi nel palazzo ,da una delle stanze esce la ragazza bionda che prima era passata all’interno della stanza con il viso basso senza  dire nemmeno una parola. Si era cambiata d’abito, infatti indossava un tangzhuang*  azzurro e tra i capelli sempre sciolti porta uno di quei kanzashi  lunghi  bianco e celeste.  Il vecchio si fermò d’avanti alla ragazza e disse:
-Ishtar, stai andando a fare le prove per questa sera?
-Si nonno – Rispose la ragazza abbassando il capo in segno di rispetto, il suo viso era ancora giù di morale, qualcosa nella sua mente  rendeva triste la giovane  donna.
- Nipote mia… anche oggi hai avuto problemi con quella ragazza?- Domandò il vecchio un po’ preoccupato per la giovane – Non so quanti mesi sono che questa storia continua… E tu questa sera dovrai danzare insieme a lei se non mi sbaglio.
La ragazza fece solo un cenno con la testa per confermare le parole del vecchio saggio e disse con tono triste : Io ho paura… ho paura che questa sera possa  portare disonore a questa casa e a lei.
Il vecchio la guardò con un aria triste, era brutto per lui vedere le sue nipoti cosi, allora sorrise dolcemente alla ragazza e le disse : Figliola mia, tu non devi  temere queste cose… Sappiamo tutti come sei realmente, non abbatterti in questo modo… Tu ora che vai a provare chiedi ad Hotaru di darti una mano, Mei- Hua si occuperà di Miyu-Dono.
Dette queste parole alla giovane ragazza abbassò il capo in segno di saluto e continuò a camminare all’interno del palazzo per i preparativi della festa.  Intanto  Ishtar si diresse verso la stanza in cui vi erano ancora dentro gli ospiti. Giunta fuori la porta della stanza allungò la mano sulla maniglia, ma dentro di lei non riusciva a trovare il coraggio per aprirla, tutto ad un tratto si sentiva salire il panico , non era mai capitata una cosa del genere prima. Di ospiti ne avevano avuti tantissimi ed alcuni ci avevano provato pesantemente con lei, ma usando la sua freddezza  era riuscita a metterli  al loro posto. Mentre continuava a sentire quella strana sensazione nella  stanza in cui lei voleva entrare uscirono i quattro ospiti, Gon che era d’avanti a tutti salutò la giovane ragazza bionda allegramente – Buona sera signorina Ishtar - Sentendo quelle parole la giovane ragazzina sorrise dolcemente al bambino. Come era al suo solito Gon , con cosi poco era riuscito a riscaldare il cuore di quella ragazza facendola sorridere. In quel momento Leorio che era dietro a tutti buttò all’aria Gon, Killua e Kurapica facendosi spazio per arrivare vicino alla giovane dicendo –Fatemi passare , fatemi passare –Poi prese le mani della ragazza e disse – Signorina lei ha un sorriso meraviglioso, io non ho mai incontrato una ragazza cosi bella e femminile come lei, che ne dice di uscire con me questa sera? – La ragazza non ebbe nemmeno il tempo di dire A, che il giovane ragazzo Kuruta si avvicinò all’amico prendendolo per un orecchio dicendo – Leorio che modi sono questi di rivolgersi ad una ragazza del suo rango? abbi un minimo di rispetto –Smise di tirare l’orecchio dell’amico , poi si girò seriamente verso la ragazza e disse – Le chiedo scusa per il comportamento del mio amico, non aveva intenzione di recarle alcun fastidio , se ora vuole scusarci noi adesso togliamo il disturbo. – Dette queste parole il giovane dai capelli biondi passò d’avanti a tutti quanti incamminandosi verso l’uscita.
Intanto Leorio si avvicinò nuovamente ad Ishtar dicendole sotto voce- Le chiedo scusa per il comportamento di Kurapica, lui è fatto cosi… vede è un tipo cosi timido e riservato, magari anche a  lui piac…
-LEORIO?!- Gridò  Kurapica da dentro il corridoio per richiamare l’amico – Guarda che se non vieni subito ti vengo a tirare io.
-Si va bene arrivo – disse con tono un po’ scocciato l’aspirante medico, mentre continuava a camminare per raggiungere l’amico si voltò per fare un occhiolino alla ragazza bionda, poi  continuò ad andare avanti seguendo gli altri del gruppo.
Intanto da dentro alla stanza uscirono anche le altre tre ragazze insieme ad Hanzo il quale si girò verso Ishtar  dicendo con tono un po’ preoccupato – Ishtar ,sei sicura di voler danzare stasera?
-Certamente… sono venuta qui per chiedere ad  Hotaru di darmi una mano mentre provo, devo rivedere alcuni pezzi della danza.
-Perché proprio io che sono quella più negata di tutte per la danza?- Domandò la ragazzina giapponese con aria stranita.
-Te lo chiedo per favore, c’è una cosa in cui solo tu mi puoi aiutare… e poi lo sai, stasera devo danzare con Haruko - Disse la giovane dai capelli biondi.
-Ah… ora tante cose si spiegano… Va bene allora, ti aiuterò ishtar , devi solo dirmi che cosa fare.
-Per il momento  vieni con me, però prendi dall’ armadio quei sandali alti di legno per favore…
-Non mi dire che ti devo pestare i piedi? – Domandò la  piccola Hotaru.
- Una cosa simile … va benissimo, io ti aspetto nella sala delle prove  dove si terrà la festa tu raggiungimi li.
-Ok… Mei – hua, Hanzo rimanete voi con Miyu-chan  vero? – Domandò la ragazzina bruna, ci teneva veramente tantissimo alla sua amica, le voleva bene come se fosse una sorella, infatti da quando erano nate sono cresciute sempre insieme ed hanno fatto sempre tutto insieme come delle sorelle.
-Certamente Hotaru stai tranquilla – Disse Hanzo alla giovane, poi poggiò le mani sulla testa delle due bambine accarezzandole e dicendo – Ormai lo so troppo bene  che l’una ci tiene all’altra nel vostro gruppo, stessa cosa vale per Mei-hua ed Ishtar,  tutte e quattro vi volete bene come delle sorelle infondo… - Smette di accarezzare le bambine e toglie le mani dalle loro fronti – Benissimo, ci penseremo noi, vero Mei-hua?
-Si  tranquillo – Disse la ragazza coreana  sorridendo ad Hotaru – Comunque sbrighiamoci ad inseguire quei quattro prima che si caccino nei guai, infondo lo sappiamo che qui è pericoloso girovagare senza meta, specialmente  per gli stranieri.
Detto questo Hanzo e Mei – hua  insieme a Miyu  corsero per raggiungere Gon e gli altri. Mentre la giovane Hotaru si diresse verso la sala dove l’aspettava Ishtar.

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Video con i personaggi della fan-fiction --->
http://www.youtube.com/watch?v=kk8jAFk1vw4
Un saluto a tutti <3

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 5 - DANZA X POZZO X KURAMA ***


 Salve a tutti, sicuramente qualcuno pensava che avessi interrotto nuovamente la fan-fiction, invece non è cosi ^^ Sono contenta per  le ultime recensioni ricevute, infatti ringrazio Kurapika95 e ladykaito96 per i complimenti e per le recensioni, sono veramente contenta che questa storia stia piacendo. Mi raccomando, non siate timidi, commentate tutti, accetto anche le critiche e non solo bei commenti.
Ora vi lascio al nuovo capitolo, un saluto a tutti^^. 

 
 
Nonostante il sole non fosse ancora tramontato le strade del cotinente asiatico erano  piene di persone che guardavano le svariate bancarelle. 
Era possibile trovare di tutto e di più tra quelle bancarelle, dalle maschere alle caramelle candite, dai pesci rossi ai takoyaki... Al centro di una piazza si innalzava un grande palco adornato con delle lanterne rosse e con dei veli bianchi.
Il giovane dai capelli argentati aveva già cominciato a rimpinzarsi con le caramelle candite, infatti aveva preso un pacchetto che conteneva venti caramelle candite, intanto guardava  le altre bancarelle  che si trovavano a quella festa.
La piccola Miyu camminava vicino al giovane assassino e al suo grande amico Gon, intanto erano seguiti da Kurapica, Leorio, Hanzo e Mei-hua.
-Certo che qui le caramelle candite sono veramente ottime...  dove vivo io non è possibile comprarle a meno che non le si ordini. - disse Killua continuando a mangiucchiare una caramella candita.
-Non sono buone solo le caramelle candite, ma anche le altre cose che vendono qui sono veramente fantastiche, io non le ho mai viste da altre parti. - Rispose il brunetto dagli occhi castani sentendo le parole del suo migliore amico.
- Bhe è ovvio siamo nel continente asiatico, qui ci sono delle cose che negli altri paesi non è facile trovare - Disse un ragazzo dai capelli biondi che indossava la maschera di un kitsune, nonostante la fessura degli occhi della maschera fosse abbastanza sottile era possibile notare l'azzuro dei suoi occhi. Intanto al fianco del biondo l' aspirante medico si guarda un pò intorno guardando le belle ragazze del posto che erano poco coperte - Quante belle ragazze ci sono qui, oltre tutto non sono nemmeno molto vestite, questo è uno spettacolo bellissimo per i miei occhi.
- Non fai altro che a pensare ai soldi e alle donne, sei sempre il solito ... Mi domando quando hai intenzione di perdere questo brutto vizio - Disse Kurapica alzando la maschera e  guardando il suo amico con occhi di ghiaccio.
-E non farmi la predica, sembri mia nonna quando parli cosi! - Rispose a tono Leorio abbassando la maschera coprendo la faccia del biondo per non guardare la sua espressione  che lo faceva sentire completamente in sogezione.
-Ah è meglio che vi avvisi, le ragazze che sono completamente scoperte sono donne a cui è meglio non avvicinarsi. - Disse Hanzo intervenendo nel discorso dei due ragazzi.
-In che senso? sono delle donnacce? - Domandò Leorio con aria interdetta.
-Diciamo che qui c'è una piccola regola per le donne ,in determinate fasce d' età  devono girare con pochi vestiti addosso per non essere scocciate da eventuali uomini... Non chiedetemi per quale ragione, ma è stato il sindaco a mettere questa rego... 
-Regola totalmente assurda che solo un porco come quell' idiota poteva inventarsela, soltanto perchè le prostitute che sono nella casa chiusa della vecchia Yaba non gli vanno più bene, deve andare a guardare più tette e più culi delle adolescenti. - Disse la ragazza dai capelli bruni con il quipao rosso interrompendo il giovane ninja.
-Mei-hua, ti ricordo che il sindaco del paese è lo zio di Miyu dovresti portargli un pò di rispett...
-No Hanzo, Mei-hua ha perfettamente ragione, mio zio sta esagerando troppo, da quando mio padre non è casa, la cosa che mi fa maggiormente innervosire è che tenta di provarci sia con mia madre che con una delle mie amiche.  Anche a mio cugino Yukito la cosa sta dando molto fastidio, gli unici a cui va tutto bene sono gli altri miei cugini... anche io che sono la nipote e sono in casa mia rischio di essere usata prima o poi...spero che mio padre ritorni il prima possibile - Disse la ragazzina dai capelli argentei con gli occhi tristi e pieni di rabbia.
Il giovane assassino che l' era affianco era rimasto leggermente innervosito dalle cose raccontante da Miyu ed anche l'amico Gon si era innervosito sentendo il racconto di Miyu, fu in quel momento che Killua abbassò la testa sorridendo con un lieve sbuffo, poi mise la mano dentro al pacchetto di caramelle candite, ne prese una  abbasstanza grande con sopra della cioccolata  e poi la porse alla ragazzina - Tieni, mangia questa ti tirerà su di morale.
La ragazzina dai capelli argentei e gli occhi azzurri prese la caramella candita, con le guance leggermente rosate, poi si mise a mangiare  la caramella che Killua gli aveva dato e poi corse sotto il palco, a quanto pare presto la danza avrebbe avuto inizio.
-Che gentile, poteva almeno ringraziarmi! - Disse il giovane con tono leggermente nervoso. - Dai avviamoci anche noi sotto al palco, voglio vedere in cosa consiste questa danza delle volpi. - Dice ora avviandosi anche lui erso il palco.
-Io vi raggiungo subito, mi è venuta un pò di sete - Disse Gon restando indietro al gruppo per poi avviarsi verso una bancarella.
-Cerca di non perderti e vedi di fare attenzione - Disse l'aspirante medico con il solito tono paterno.
Intanto sul palco i Kurioko cominciano a suonare i tamburi per introdurre le due danzatrici...
Gon era appena arrivato vicino ad una delle bancarelle ed era riuscito a comprare una lattina d'aranciata, ma proprio mentre stava per aprire la lattina la sua attenzione venne ripresa da una ragazzina con un kimono rosso a lui familiare, che stava correndo allontanandosi dalla fasta mentre veniva seguita da due uomini di grossa stazza.
- Ma quella è la signorina Hotaru... ha bisogno di aiuto. - Gettò via la lattina che aveva appena comprato e cominciò a seguire la ragazzina bruna dal kimono rosso.
Piano piano il nostro giovane protagonista si allontanava sempre di più dalla festa, i suoni si facevano più lontani e le luci diventavano sempre di meno, come anche in mezzo alla strade cominciavano ad essere meno affollate, intanto la mente di Gon è pienza di pensieri, intanto decise di usare lo zetsu per cancellare la sua presenza specialmente adesso che per strada non vi era più nessuno.
La corsa terminò quando furono abbastanza lontani dalla città, all ingresso di un fitto  bosco.
Il giovane ragazzino dai capelli neri si fermò su di un albero guardando le intenzioni dei due uomini.
-Si può sapere cosa cavolo volete da me? - Domandò la ragazzina dal kimono rosso ai due omaccioni che la stavano inseguendo da parecchio tempo.
-Dai piccolina... lasciaci divertire un pò... sono giorni che non vediamo una ragazzina carina come te... e poi si sa che nel paese ad una certa fascia di età non dovete vestirvi troppo coperte.
-Divertirvi? Ah... ho capito, bhè, non vi fate un pò schifo? degli omaccioni che vogliono divertirsi con una ragazzina di soli dodici anni?...Forse non avete ben capito in quale situazione siete capitati, io non sono una bambolina - Rispose la bruna con il kimono rosso mentre tirava fuori da una delle sue maniche un kunai affilato di metallo nero.
Intanto Gon continuava a guardare la scena da sopra l'albero incuriosito dal modo di fare di Hotaru che era alquanto sicuro, tutta via ad un tratto nell'aria cominciò a sentirsi una strana sensazione che gli era possibile sentire solo quando c'era un utilizzatore di nen, decise quindi di attivare il gyo che gli permise di vedere l'aura lilla della ragazzina giapponese.
La lotta della brunetta cominciò subito, mentre schivava gli attacchi dei due omaccioni  li feriva con il suo kunai, con il quale gli procurava piccoli graffi.
-E' tutto qui quello che sai fare ragazzina?- Domandò uno dei grandi uomini, quando poi tutt' ad un tratto cadde a terra portando la mano sinistra sulla ferita che aveva sul braccio destro, era diventata completamente nera come il kunai della ragazzina, anche l'altro bestione cadde  a terra, ma a differenza del suo compagno  ormai per lui non c'era più niente da fare, il veleno che era intriso sul kunai aveva fatto effetto più velocemente.
-No, tranquillo, so fare anche di più, ma con dei topi piccoli come voi non ho il minimo bisogno  nemmeno del nen...  a questo punto uccido anche te, infondo anche se ti lasciassi andare sicuramente faresti del male ad un altra ragazza o donna. - Disse la ragazzina puntando il suo kunai sulla  gola dell'uomo.
 
--- Intanto in città ---
 
La danza era ormai giunta quasi al termine, e le due fanciulle  stavano continuando  a danzare, entrambe erano vestiti con gli abiti delle sacerdotesse miko, solo i colori delle loro gonne cambiavano, Ishtar aveva quella di colore rosso, mentre la sua rivale aveva una gonna di colore viola. Entrambe possedevano delle armi diverse, alla giovane servitrice di Miyu era stato dato un ventaglio bianco con i fiori di pesco disegnati mentre all'altra giovane era stata data una sposa della katana con la quale aveva  cercato di colpire svariate volte la bella Ishtar. 
Intanto sotto al palco  Leorio e Kurapica guardavano lo spettacolo insieme a Killua e Miyu, non riuscivano a togliere gli occhi di dosso alle due ballerine, sul viso di Leorio era possibile notare un certo nervosismo, come anche per gli altri del gruppo, le altre persone invece si godevano la danza tranquillamente applaudendo ad ogni colpo andato a buon fine.
-Questa danza non mi piace per niente, la mia principessa rischia di ferirsi se continua a lottare in questo modo - Disse il giovane aspirante medico con occhi preoccupati.
-Nemmeno a me piace, non è giusto arrivare a ferire una persona durante una danza.- Disse il ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri stringendo anche lui i denti per il nervosismo.
- Selene non sta danzando, lei sta cercando di uccidere Ishtar - Disse la ragazzina con i capelli lilla e mossi che era fra il biondo e Killua.
-Per quale ragione? - Disse il biondo girandosi verso la ragazzina con i capelli argentati.
-Entrambe venivano dallo stesso villaggio, vivevano nella zona di Lukuso, Ishtar appateneva ai rami superiori in quel clan, non ho mai capito perchè quella ragazza la odi cosi tanto... - Disse Miyu rivolgendosi a Kurapica.
-Aspetta un secondo, percaso il clan da cui proviene Ishtar è il clan Kuruta? - Domandò l'aspirante medico con aria scioccata alla piccola Miyu. La ragazzina si girò di scatto verso Leorio lanciandogli una pallina di gomma che andò in bocca all' aspirante medico - Fai silenzio idiota, se sapessero chi è lei cercherebbero in tutti i modi di rapirla, non oso immaginare cosa le potrebbero fare.-
-Miyu si può intervenire in qualche modo in questa danza? Credo di aver capito chi  sono entrambe le ragazze - Disse il biondo con gli occhi seri e più sicuri che mai.
-Si, ma è meglio che tu non intervenga con quei vestiti, vieni con me, ti do dei vestiti adatti, servirà sicuramente anche la maschera che hai preso prima alle bancarelle. - Disse la ragazzina prendendo la mano del biondino .
Intanto le due ragazze continuavano quella danza che ormai era diventata un combattimento. La ragazza dai capelli lisci e biondi ormai era stanca, i suoi piedi ormai erano al limite delle loro forse, oltre tutto era piena di graffi che gli aveva procurato la sua avversaria con gli zoccoli di segno che aveva ai piedi, anche le sue braccia erano graffiate, la sua avversaria aveva proprio l'intenzione di volerla uccidere, ma ormai la biondina si era completamente stancata, quelle mosse che la sua rivale stava utilizzando non avevano nulla a che fare con la danza, l'espressione affatticata spari dal suo viso e prese posto un meraviglioso sorriso, che stupì ed intimidì gli spettatori. Anche Killua e Leorio arrossirono, quando videro il sorriso della bionda. - Oh, quella ragazza è meravigliosa - Disse l'aspirante medico appoggiando  la mano sul petto ascoltando i battiti del suo cuore. Intanto Ishtar  che che si era scocciata di continuare quella finta danza, decise di attaccare la sua avversaria, i suoi movimenti  erano sempre delicati e femminili, arrivò dietro alla schiena della sua avversaria, poi alzò la gamba portando il piede all'altezza della testa per poi colpire Selene.
 L'avversaria dopo aver ricevuto quel colpo cadde a terra  e rimase ferma come se fosse sotto shock. Poi sul palco salì il presentatore dello spettacolo che proclamò Ishtar come la vincitrice della danza, anche lui aveva notato le scorrettezze della ragazza che aveva tentato di uccidere Ishtar, ma non poteva permettersi di fermare lo spettacolo.                                   L'altra ragazza guardò la biondina con gli occhi pieni di rabbia e dato che non poteva  reggere il peso della sconfittà prese da terra la sposa della katana che le era caduta  con l'intenzione di uccidere definitivamente Ishtar, ma proprio nel momento in cui la stava per colpirla  un giovane con un kimono bianco intervenne fermando Selene, aveva i capelli dorati e sul viso portava la maschera di una volpe. Dagli occhi della maschera era possibile vedere i suoi occhi  turchesi. Selene che era d'avanti a lui rimase sorpresa alla vista di quel ragazzo. 
Quando Ishtar si girò vide le spalle del giovane, era molto più alto di lei  visto  che gli arrivava all' altezza del petto, ad un tratto nella mente  della ragazzina gli tornò in mente una scena simile di quando stava nel suo villaggio, in quel momento i suoi occhi si riempirono di lacrime, senza rendersene conto il suo corpo si mosse appoggiandosi delicatamente alla schiena del biondo. - Mi sei mancato cosi tanto...  - Disse la bionda sussurando, nonostante avesse detto quella frase con un tono cosi basso il ragazzo era riuscito a capire quello che la ragazza gli aveva detto, infatti gli occhi del biondo si addolcirono leggermente, anche se non era possibile vedere la sua espressione, si poteva intuire dai suoi occhi che stava sorridendo. 
--- Nel bosco ---
La zona dove Hotaru si trovava prima era completamente isolata, era rimasto solamente il cadavere di uno dei due uomini che aveva tentato di violentare la ragazzina, intanto la luce della luna illuminò la grande prateria che si distendeva di lungo e in largo, un vento leggermente freddo soffia muovendo le foglie degli alberi facendole cadere all'interno di un pozzo...
-Quel brutto figlio di puttana ci ha buttati qui dentro - Disse una ragazzina con il kimono rosso.
-Signorina Hotaru è sicura di sentirsi bene, infondo ha preso anche una brutto colpo alla caviglia mentre stava combattendo - Disse il giovane Gon.
- Gon fammi il favore, siamo coetanei chiamami pure Hotaru senza il "san" mi da un pò fastidio  , pensi che io sia più vecchia? - Disse premendo la guancia del brunetto con il dito indice.
-No... però... va bene, allora Hotaru ti dispiace fare attenzione al tuo vestito si è aperto completamente e tu sotto non hai nulla - Disse il brunetto arrossendo e girando la faccia da ll'altra parte.
- Mi dispiace non è colpa mia, quel porco quando mi ha assalito mi ha strappato l'obi ... Ti devo ringraziare - Disse fermandosi  a colpire la guancia del ragazzino con un aria un pò arrossita - Se tu non mi avessi inseguita sarei sia stata sicuramente prima stuprata e poi ucci...
-Non lo dire nemmeno per scherzo - Disse il ragazzino mettendole la mano d'avanti alla bocca - in un modo o nell'altro anche se io non ci fossi stato sono sicuro che te la saresti cavata anche da sola o che qualcun altro ti avrebbe aiutato... - Gli occhi del ragazzino si erano infuriati nel ripensare alle cose che erano successe alla ragazzina e preferira non immaginare altro - ... Si... in qualche modo te la saresti cavata anche senza di me.
La brunetta con gli occhi viola senti dentro di lei una strana sensazione che la spinse ad abbracciare il ragazzino, il kimono rosso che ormai era senza cintura le si era completamente aperto - Allora Gon... tu sei un hunter giusto? - Domando la ragazzina avvicinando molto il suo viso a quello di Gon.
-Si...quindi? - Disse il ragazzo intimidito.
-Voi hunter quando svolgete dei lavori dovete essere pagati, io però i soldi per pagarti ora non li ho... quindi ti darò un altra ricompensa. - Si alontanò dal ragazzo aprendo di più il kimono e poi saltò verso di lui facendogli mettere la faccia nel petto.
-No...aspett... - Diceva il ragazzino cercando di staccarsi dalla ragazza che lo teneva stretto a lei con la faccia completamente rossa. -Hotaru... non respir... 
- Dai Gon, resta tranquillo , sarà una cosa che rimarrà tra te e me , ti sto solo abbracciando, non sto facendo nient'altro, smettila di pensare alle porcellate. - disse la ragazzina ridendo...
-E tu che ne sai a cosa sto pensando? - disse restando fermo con la testa appoggiata sul petto della ragazzina.
-Gon si sente... - Disse la brunetta indicando giu con il dito. - Adesso comunque sia, calmati, riposati e poi cerca di farci uscire di qui, io non posso saltare a causa della mia caviglia.
Il bruno decise di fare come gli aveva detto la ragazzina e si mise con la testa appoggiata sul suo petto con il viso ancora imbarazzato, infondo era normale stava con la testa appoggiato sul petto nudo di una ragazzina che era anche ben messa a curve, ma sopratutto che era seduta in braccio a lui. - Hotaru senti... ma tu non ti vergogni a stare cosi d'avanti a me?
- No... anzi con te mi sento di poter essere liberamente istintiva... So che tu non vuoi farmi del male, anche se stai ascoltando le sensazioni che emana il tuo corpo... sei del potenziamento dico bene? - domandò la ragazzina aspettando una risposta del ragazzo.
-Si e tu a che tipo di categoria nen appartieni? - Domandò questa volta il ragazzino girandosi a guardare il viso della ragazza.
-Tu a quale categoria dici che io appartengo? - Disse la ragazzina avvicinando nuovamente il suo viso a quello del ragazzo, tenendo la bocca a mezzo centimetro di distanza da quella del ragazzo -Se riesci a indovinare ti do un premio... ti darò una dritta sul mio carattere, io  delle volte sono capricciosa e dico delle piccole bugie a fin di bene, allora Gon... a quale categoria appartengo?
I battiti del bruno erano diventati improvvisamente molto forti, la gola gli era diventata secca, poi rispose - Trasformazione.- Dopo aver detto quella parola la ragazzina gli sorrise.
--- In città dopo la danza ---
Il ragazzo biondo dagli occhi turchesi aveva lasciato il palco con ancora sopra Ishtar e l'altra ragazza, la quale decise di seguirlo... Per Selene quel ragazzo non avrebbe dovuto intromettersi in una situazione simile.
-Chi diavolo sei? Come hai osato metterti in mezzo tra me e quella cagna? - domadò la ragazza dai capelli biondi e mossi  con i riflessi rosa. I suoi occhi blu pulsavano di rabbia verso quello sconosciuto.
-Kurama... non ti ricordi proprio di me? - disse il  biondo togliendosi la maschera , i suoi occhi erano sia tristi che severi, non avrebbe mai voluto che due del suo stesso clan si affrontassero in uno scontro mortale.
La rabbia della bionda dopo aver visto il viso angelico del ragazzo piano piano andò via, lasciando che gli occhi della ragazza si riempissero di lacrime - Kura....Kurapica.. - La ragazza  si buttò tra le braccia del biondo stringendolo forte a se con gli occhi pieni di lacrime, poi alzò il viso verso di lui per poi baciarlo, in un modo che andava oltre alla passione. Il biondo sentendo una brutta sensazione nei suoi riguardi allontanò il suo il suo viso da quello della bionda mettendosi una mano d'avanti alla bocca scioccato, lui non avrebbe mai baciato una ragazza se non fosse stata quella che amava veramente... Era anche vero che prima che venisse deciso il suo matrimonio con Ishtar lui era già impegnato con Kurama, ma non era lei quella che lui amava. Il ragazzo guardò la bionda con occhi pieni di disprezzo, anche se per molti sarà un gesto piccolo ed innoquo per lui quello era una cosa molto importante.
Nonostante fosse stato semplicemente un bacio sentiva che in qualche modo era stato sporcato qualcosa dentro di lui.La ragazza guardò gli occhi del biondo dispiaciuta per quello che aveva fatto, ma dentro di lei voleva dargli quel bacio e sarebbe voluta andare ben oltre quel bacio.
-Tu...no... Io, sono cambiata... non sono più quella di una volta e non posso ritornare indietro... Tu non potrai mai capire il mio dolor...
Ad un tratto la ragazza venne interrotta dalle parole di Mei-hua che era appoggiata ad un albero - Dolore?.. ma perchè? tu provi veramente dolore? a me sembra che ti diverti a fare il tuo lavoro notturno... La tua vecchia ti sta aspettando, sembra che ci sia un cliente a cui devi soddisfare le sue voglie sessuali... Tu intanto biondino devi venire con me, mi serve il tuo aiuto.  Kurama dentro di se provò una sensazione di gelo, non riusciva nemmeno a guardare il giovane kuruta negli occhi.Invece Kurapica dopo aver sentito le parole di Mei- hua non riusciva a spiccicare una parola, era solo rimasto disgustato dalle parole che aveva sentito, decise quindi di girarsi e di seguire Mei-hua lasciando l'altra Kuruta da sola.
Intanto i due che se ne erano andati via correndo avvevano appena cominciato a parlare d'altro - Quale è il problema? - Domandò il biondo alla ragazza coreana .
-Dopo la danza è arrivato lo zio di Miyu, Yasha, gli è stato detto cosa ha fatto Ishtar per bloccare Selene la ragazza che tu hai chiamato Kurama, ormai quello non è più il suo nome, da quando è diventata una prostituta ora si chiama diversamente... comunque lo zio di Miyu vuole fare del male ad Ishtar ed io non posso bloccarlo perchè potrei essere cacciata, ma tu che sei uno straniero la puoi salvare...
Il biondo in quel momento ripensò anche alle parole della ragazzina con i capelli argentei e capì che se non faceva in tempo questa volta Ishtar se la sarebbe vista completamente nera e l'idea che quell'uomo potesse solo provare a toccarla in un modo che a lui non stava bene lo fece innervosire al punto che i suoi occhi turchessi divennero scarlatto acceso, i suoi occhi non erano mai stati cosi rossi prima d'ora. 
 
TO BE CONTINUED....
Ora che questo capitolo è finito vi lascio con un illustrazione di Ishtar... alla prossima ragazzi :D

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Capitolo 7
*** Capitolo 6: Rivelazioni x Passato x Mercenari ***


*SALVEEEE  Scusatemi se sono mancata per tantissimo tempo, ma solo ieri ho ri-visto il mio account e tra ieri ed oggi mi sono impegnata per scrivere questo nuovo capitolo di HunterxHunter, ringrazio molto le ragazze che hanno continuato a seguire la storia, spero che continuerete a farlo, io adesso vi lascio con il sesto capitolo di Hope, spero che vi piaccia e che continuate a seguirlo :)*

Due ragazzini stavano camminando per ritornare alla cittadina, la brunetta dai riflessi rossi e i lunghi capelli neri cercava in tutti i modi di tenersi il kimono rosso fuoco chiuso in modo che non le si aprisse, intanto camminava a passo svelto e con i piedi completamente scalzi, fortunatamente sia lei che il brunetto erano a pochi passi dall' abitazione dei Sarutobi.
Mentre continuavano a camminare a passo svelto Gon si voltò a guardare la giovane Hotaru per qualche istante alla ricerca di qualche argomento di cui discutere visto che da quando erano usciti dal pozzo non parlavano più. Ormai la festa era finita e stavano smontando tutto, le bancarelle avevano appena chiuso e le poche luci che vi erano nelle strade illuminavano il minimo e indispensabile. Fortunatamente cominciarono ad intravedersi le porte della casa.
 
-Finalmente siamo arrivati - Disse la bruna tranquillamente e soddisfatta di essere ritornata a casa, almeno ora avrebbe potuto cambiarsi o almeno mettersi un altro obi.
- Gia, finalmente - Anche il ragazzo contento, intanto ritornò nuovamente a guardare la brunetta, questa volta anche lei non fa a meno di non rendersi conto degli occhi appena puntati addosso da parte di Gon.
- Tutto bene? E' da un po che noto che mi fissi - Disse sorridendo tranquillamente la ragazza senza porsi tanti problemi, infondo per lei era una situazione come le tante che le capitava ogni giorno.
-Si.. è tutto ok... - Si limitò a dire il ragazzo con aria intimidita, la brunetta sorrise vedendo quell' espressione di sul suo volto come ad avere capito i pensieri del ragazzo, ma non ci faceva nemmeno più di tanto caso.
 
Ecco che finalmente entrambi attraversarono i portoni entrando cosi nei cancelli, una volta i dentro la casa Hotaru si girò verso il ragazzino per poi dirgli.
.-Penso che i tuoi amici si trovano all' interno del salone principale, se vai lungo il corridoio lo puoi trovare, è quello laggiù - Indica una porta che è proprio frontale al corridoio.
Il brunetto venne subito lasciato solo, e intanto si decise a incamminarsi verso il corridoio con passo svelto, arrivato alla porta diede dei piccoli colpi e poi l'aprì entrando all' interno della stanza. Il suo amico dai capelli argentei era disteso sul pavimento a guardare la televisione mentre in bocca masticava un piccolo stuzzicadenti di legno. Si girò di scatto verso Gon alzandosi di corsa avviandosi verso di lui.
 
- Dove diamine ti eri cacciato? lo sai che è tardissimo?
- Ti chiedo scusa Killua, è che ho avuto un piccolo problema... ho inseguito la signorina Hotaru che stava scappando da due ceffi.
- Nulla di esagerato spero - disse un uomo senza capelli e vestito in stile ninja verso il ragazzino, era Hanzo una delle guardie del corpo della famiglia Sarutobi, oltre tutto anche loro ex conoscente.
- Si tutto bene fortunatamente, non ci siamo fatti nulla - Rispose il bruno sorridendo con aria ottimista, intanto si andò a girare nella stanza notando le facce mezze nervose e depresse di Kurapica e Leorio. Si avvicinò ai due ragazzi andandosi a sedere al tavolino insieme a loro.
 
- Perchè avete quelle facce? è successo qualcosa? - Domandò il ragazzino stranito, intanto si andò a girare in direzione di Killua per ricevere una risposta almeno da qualcuno.
- Ishtar è stata frustata dallo zio di Miyu per aver attaccato una danzatrice che aveva cercato di ammazzarla, lo ha fatto non per il gesto ma perchè doveva darle una punizione in qualche modo. Ora non sappiamo come stia.
 
All' interno della stanza senza nemmeno bussare una delle ragazze fece capolino, era la giovane Mei-hua, si avvicinò lentamente ai ragazzi per dare quindi la notizia, in principale a Kurapika dato che è uno dello stesso clan della ragazza appena frustata.
 
- Ishtar sta bene, è solo un piccolo graffio, nulla di più... - Si sedette sopra il pavimento stendendosi su alcuni cuscini riposandosi per qualche istante - Questa vita di merda mi domando quando finirà... e dire che quando sono venuta a lavorare qui  la prima volta la situazione era molto più calma di quello che è adesso. - Disse portandosi una mano sopra il volto e  quasi lamentandosi della situazione che stava capitando in quel periodo.
-Se il vero capo famiglia non ritorna a palazzo la situazione non cambierà mai e poi mai, io ho qualche brutto presentimento, non è normale che manchi per cosi tanto tempo. - Aggiunse il ninja - Forse dovremmo azionarci da soli e mandare una squadra di recupero.
-Hanzo, la squadra di recupero sfortuna vuole che siamo io e te, gli altri sono tutti dei fottuti bastardi e non possiamo contare su nessuno, nel caso qualcuno sapesse delle nostre intenzioni ci giochiamo la testa... la vedo impalata su di una staccionata all' interno del giardino dei condannati... per favore, non facciamo stronzate.- tono mischiato al sarcasmo e al nervoso quello della giovane dai tratti asiatici.
- Sfortunatamente non posso darti torto - Rispose il ninja cominciando a raffreddare anche lui i bollenti spiriti, sfortunatamente la sua compagna di lavoro aveva perfettamente ragione e non portavano fare mosse azzardate o qualche innocente avrebbe sicuramente rischiato la propria vita e in questo caso la testa.
- Che cosa è questo giardino dei condannati? Sembra il nome di una prigione – Domando l’aspirante medico osservando la ragazza dai capelli bruni.
- E’ un giardino non molto lontano dal palazzo in cui vengono giustiziati i condannati, gli viene tagliata la testa e poi la si incolla ad un bastone che la tiene alzata come se fosse una specie di spaventapasseri.
- Descrizione molto raccapricciante – disse il medico, mentre intanto si poggiava allo schienale della sedia andandosi a voltare questa volta verso Kurapica che sembrava essersi calmato.
Dopo qualche attimo di silenzio qualcuno bussò alla porta entrando all’ interno della stanza, era il grande saggio che era andato a dare la disposizione delle camere per i loro ospiti. Una volta finito il discorso se ne andò dalla stanza dando la buona notte ai presenti, dopo qualche chiacchierata anche gli altri andarono a riposare nelle loro stanze, ad ogni uno era stata data una camera dove poter dormire tranquillamente.
 
- Accidenti, è un vero peccato che siamo in camere separate – disse un ragazzino con i capelli argentei camminando nel corridoio dopo essersi separato dagli altri due compagni.
-Infatti dobbiamo perdere una partita a cuscinate.. che odio.- Aggiunse il ragazzino bruno fermandosi davanti alla sua porta – Va bene Killua, io vado in camera mia, a domani – Dopo aver salutato il ragazzo anche Gon si ritirò nella sua stanza, ma ora non è qui che dobbiamo fermarci ma da un'altra parte.
 
In una delle stanze uno dei quattro si stava lavando sotto la doccia togliendo cosi il sudore e la stanchezza da dosso, era l’unico modo che lui stesso aveva per rilassarsi. Con entrambe le mani va a lavarsi il volto rilassandosi completamente.
 
-Povera la mia principessa… oggi non è stata una giornata semplice per lei. – Chiuse la doccia uscendone, prese uno degli asciugamani legandoselo intorno ai fianchi per poi uscire dal bagno con un altro asciugamano il quale veniva usato per asciugarsi il volto. Si gettò sopra il letto  chiudendo i suoi occhi verdi, lasciando che il sonno lo prenda, tutt’ ad un tratto mentre l’aspirante medico continua a respirare, cominciò a sentire un buonissimo profumo di agrumi.
 
-Che buon profumo… - Disse voltandosi come a seguire quel dolce ed inebriante odore che piano piano cominciava a sentirsi sempre di più come se la fonte fosse vicina a lui, infatti incuriosito andò ad aprire i suoi occhi rimanendo per un attimo immobile ad osservare davanti a lui, per poi allungare il braccio come a voler toccare qualcosa, come a volersi accertare che sia tutto vero, immaginandosi che quello è solo un sogno.
Poggiò con delicatezza la mano sulla guancia di una giovane ragazza che continuava a guardarlo.
Gli occhi della bionda cercavano in ogni modo di non osservare l’aspirante medico, probabilmente per non lasciare intravedere quello che veramente provavano, decise quindi di tenerli chiusi.
Il bruno continuò ad accarezzare il volto della giovane ragazza, per poi avvicinarsi a lei, il corpo della ragazza era coperto solo dalle lenzuola del letto e si teneva ben stretta e rannicchiata come se in cuor suo non volesse fare  niente di quello che doveva fare.
 
Infatti il giovane accorgendosi di questo particolare subito si fermò per poi darsi un pizzicotto sopra la guancia – Eh no, questo non è assolutamente un sogno… che peccato. Andò poi ad osservarsi notando che quello non era assolutamente il modo più consono di stare davanti ad una ragazza, infatti si alzò per andarsi a vestire. – Come mai sei nel mio letto principessa? – Domandò Leorio – Te lo ha ordinato il capo di questa famiglia? – altra domanda alla quale attende una risposta. La giovane si alzò dal letto coprendosi con le lenzuola e rimanendo per qualche istante in silenzio senza nemmeno accennare con la testa. Ma la cosa era cosi palese, e solo uno stupido o chi avrebbe voluto approfittarsene della situazione avrebbe benissimo potuto non capire il motivo del perché la ragazza fosse li nel suo letto.
 
- Stai tranquilla principessa, tu puoi continuare a dormire di qua, io intanto vado a fare una passeggiata – Il bruno aveva appena finito di vestirsi, fu in quel momento che la giovane si tirò le lenzuola e si alzò dal letto avvicinandosi al ragazzo.
-Aspetta un attimo… se tu non … -
- Mi dispiace principessa, ma io non sono un principe cattivo che nuocerebbe ad una fragile fanciulla, specialmente quando questa non lo vuole veramente… sai, i tuoi occhi parlano chiaramente – Si girò sorridente in direzione della ragazza accarezzandole il viso per un secondo per poi  aprire la porta – Se… bhè ecco… - Tono timido che non si lascia vedere in volto  – Se un giorno vorrai diventare la mia principessa, bhè… allora sappi che sarà un si. – Finito di dire queste parole il ragazzo uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
La ragazza bionda sorrise dolcemente quando questo usci all’ interno della stanza, si andò poi a stendersi sul letto dove dopo qualche istante avrebbe chiuso i suoi occhi addormentandosi.
 
Intanto l’aspirante medico continuava a camminare nel corridoio con le mani all’ interno delle sue tasche e con aria leggermente triste.
 
- Sei un tipo ammirevole sai? Nessuno si sarebbe comportato in quel modo con Ishtar – Una voce potè udire alle sue spalle, Leorio si girò lentamente in direzione della voce notando la giovane guardia della famiglia Sarutobi, Mei-hua colei che fino a qualche ora prima lo aveva completamente offeso per l’idea poco carina che si era fatta del ragazzo.
- Ma io non sono il tipo che usa una donna a prescindere della situazione, e se non ho capito male non vi trovate in una buona condizione per essere costrette a fare delle cose simili.
-Bhè lo zio di Miyu è sempre stato un imbecille, ma bisogna ammettere che sta peggiorando con il passare del tempo. Se Ishtar non fosse venuta nella tua camera sarebbe stato suo nipote ad infilarsi nella sua e non è la prima volta che capita…
-Quindi la mia principessa…
- Tranquillo ci sono sempre stata io a non farle capitare il peggio, ed ovviamente mi sono anche presa le percussioni delle mie azioni, lei per me è una sorella e non le farei mai capitare nulla di male, visto che ti è cosi a cuore posso dedurre che con te starà in buone mani… Te l’affido Leorio – san. – Dette queste parole  la bruna si allontanò dal corridoio principale lasciando cosi l’aspirante medico da solo, intanto il qualcun altro si trovò a passeggiare per i corridoi e si fermò proprio di fronte all’ aspirante medico.
 
-Ehi la, anche tu non hai sonno? – Domandò un ragazzino di almeno dodici anni con i capelli argentei che perdeva tempo per il palazzo dei Sarutobi.
- Killua ? Credevo stessi dormendo –
- Non ho molto sonno e quindi sono andato a cercare Mei con la quale ho chiacchierato fino a poco fa, tutta via siamo stati interrotti dopo aver visto Ishtar che si infilava nella tua stanza, Mei ha temuto il peggio per la sua amica e cosi vi abbiamo spiato, e bravo il nostro Leorio, hai conquistato il giovane cuore della tua principessa.
-Ti sbagli, io non ho conquistato assolutamente  niente, e poi non porterei mai via qualcosa di importante ad un mio amico.
- Mei hua mi ha raccontato un po’ della storia di Ishtar, quando è arrivata dai Sarutobi la biondina gia era a palazzo, e ci hanno messo del tempo per fare amicizia, ma ora è come se fossero unite da un legame indissolubile. Per quanto riguarda Miyu e Hotaru sono sempre state amiche dalla nascita ed entrambe non hanno mai litigato.
-Hai sentito durante la festa no? Ishtar è una del clan di Kurapica.
- Non è solo una del suo “clan” è la figlia del capo clan e da quello che ho capito la madre non era del villaggio, proprio per questo veniva vista poco bene dai bambini del villaggio.
- E perché? Io la vedo come una ragazzina adorabile
- Perché lei non ha il tesoro dei Kuruta.
- In che senso? – Il medico non riusciva bene a comprendere di cosa Killua stesse effettivamente parlando.
- Non possiede gli occhi scarlatti della tribù Kuruta e proprio per questo che veniva vista di cattivo occhio dai vari abitanti, per quanto riguarda l’altra ragazza bhè, la sua storia è molto più complicata di quello che possa sembrare, ma sotto certi aspetti fa veramente una gran pena.

 

 
In una delle camere un ragazzo dai capelli dorati era tenuto ben fermo da una ragazza dai capelli dorati e mossi, lo guardava con i suoi occhi azzurri ed aria nervosa, infatti ogni tanto i suoi occhi cambiavano colore diventando scarlatti.
 
- Perfavore, ascoltami… tu devi sapere quello che mi è successo, io sono diventata in questo modo non per mia scelta.
- Non sono arrabbiato per quello che sei diventata, ma l’essere venuto a sapere che due del mio stesso clan non riescono ad andare d’accordo e che non sono partite a cercare gli altri del villaggio.
-Kurapica, tu la fai facile a parlare, ma quando sei partito per “esplorare” il mondo fuori dal villaggio tu non hai la minima idea di quello che ho passato. Ero stata nascosta insieme ad Ishtar, ma quando ci vennero a prendere, bhè… ho fatto la scelta sbagliata.
- Di che parli? – Domandò il ragazzo, come a voler sapere cosa fosse successo nel villaggio quando lui non era presente.
- Io e Ishtar siamo scappate, siamo state le uniche a salvarci, oltre te nessuno è riuscito a uscire da quello che era diventato l’inferno. Mi era stato dato il compito di proteggere la figlia del capo clan e l’ho portata al riparo da altri pericoli, ma quando siamo state prese in salvo io ho preferito non seguire il saggio .- La bionda comincio lentamente a lasciare la presa delle braccia del ragazzo.
- In che senso Kurama? – Si alzò osservando l’espressione triste che era dipinta sul volto della bionda.
- Oltre il saggio arrivò anche una donna anziana dall’ aria autoritaria, volevo portare Ishtar con me, ma lei decise di andare con il saggio, io le dissi che era stata una stupida a fidarsi di un vecchio. Ma quando giunsi alla casa chiusa mi resi conto che quella che aveva fatto un grave errore ero stata solo io, una volta varcata la soglia non potevo più ritornare indietro, ho cercato tantissime volte di scappare, ma ogni volta mi hanno sempre presa, l’ultima volta la punizione che mi venne data fu molto pesante… e fu per colpa di Ishtar che mi scoprirono, per questo io la odio con tutta me stessa, io ero quasi riuscita a scappare da quel posto orribile, invece a causa sua io sono ancora rinchiusa li dentro.
- Cosa ha fatto di preciso?
- Ha rivelato tutto il piano, e detto il mio nascondiglio a quelli della casa chiusa, infatti non appena ero pronta per scappare subito arrivarono per riportarmi indietro… è stato orribile quello che ho dovuto sopportare dopo quel momento.
- Ora potresti scappare no?
- No, mi hanno fatto un segno sulla schiena… se cercassi di scappare dal villaggio io potrei morire. Ormai sono costretta a rimanere chiusa in quella casa…. Ti prego per una volta, solo una, tienimi con te… - La bionda si strinse forse alle braccia del ragazzo e poggiando la testa al suo petto dal quale cominciò a sentire i battiti del suo cuore, fino a quando il calore delle mani di Kurapica non si fece sentire anche sopra le spalle della ragazza, Kurama chiuse gli occhi lasciandosi andare a quello che poi sarebbe successo dopo.
 
L’indomani tutti si alzarono e si diressero nella sala grande, Leorio e Killua uscirono dalla stessa stanza, il giovane medico aveva l’aria completamente distrutta e qualche livido che gli prendeva buona parte della faccia, il ragazzo dai capelli argentei intanto sbadigliava soddisfatto dalla sua dormita. Intanto dalle stanze anche la giovane ragazza dai capelli biondi usciva dalla stanza di Leorio con indosso i suoi soliti vestiti, non appena intravide i due si avvicinò subito a loro per assicurarsi che avessero dormito bene per la notte.
 
- Spero che il pernottamento sia stato di vostro gradimento – S’inchinò in segno di saluto ai due ragazzi
- Si ho dormito alla stra-grande – sorrisone quello che si para viso del giovane mercenario dai capelli argentei, la stessa cosa ovviamente non si poteva dire per l’altro.
-Sai Ishtar, penso proprio che la prossima volta rimango a dormire insieme a te, questo disgraziato durante la notte non ha fatto altro che prendermi a calci e a pugni, è stato tutto estremamente insopportabile.
La giovane ascoltando le parole del aspirante medico cominciò a ridere di gusto, ma sempre in maniera garbata.
-  Mi dispiace veramente tanto, ma penso proprio che una cosa del genere non debba ripetersi, presto arriveranno anche altri ospiti importanti e saremo ben protette.
- Ben protette e in che senso? – domandò il ragazzo dai capelli argentei.
- Questa mattina è giunta una lettera dal capo famiglia Sarutobi, il quale ha detto che a giorni arriverà qui a palazzo, quindi ormai il pericolo è scampato e suo  fratello non potrà più decidere, specialmente dopo il resoconto del grande saggio. Insieme al capo famiglia ci sono anche tutti i membri della famiglia zaoldieck
- Ah… quindi mi stai dicendo che papà presto sarà qui?
- Si, arriverà anche suo fratello Illumi signorino, ma non si preoccupi, Mei hua ha detto che in caso uno della famiglia voglia attaccarla ci penserà lei a difenderla, nonostante suo fratello sia stato suo maestro penso proprio che Mei-hua non possa comunque perdonare che le venga fatto un torto, anche perché lei è lo sposo della sua nuova padrona, quindi fino a quando è in questa casa non le può essere fatto alcun male.
- Che bello sapere questo, quindi posso considerarmi in una botte di ferro giusto? – domandò il ragazzo dai capelli argentei, la biondina si limitò solo ad annuire con lo stesso sorriso.
- Se ora volete seguirmi, vi conduco alla sala che usiamo per consumare i pasti giornalieri.- Cominciò a salire le scale che portavano al piano superiore, la giovane veniva seguita sia da Leorio che da Killua, non appena saliti il piano percorsero un lungo corridoio, fino a quando la giovane non apri la porta entrando all’ interno alla stanza.
- Ecco ragazzi questa è la camera dove...- Sfortunatamente la spiegazione della bionda venne interrotta da una scena inspiegabile, una giovane ragazza dai capelli neri era seduta sul ragazzo del clan Kuruta, con l’intenzione di conficcargli uno dei suoi kunai avvelenati alla gola, ma il biondo continuava a mantenere le mani della ragazzina.
 
- Hotaru per favore, smettila, perché te la stai prendendo in questo modo su Kurapica? – Un ragazzo dai capelli neri cercava di bloccare la brunetta, facendo in modo di non uccidere il ragazzo, intanto Mei hua era seduta al tavolo continuando a mangiare con calma la sua colazione.
- Per quello che io so che è successo… sei solo un dannato traditore. – Un tono estremamente nervoso era possibile sentire dalla bocca della ragazzina.
- Se tu sapessi veramente ciò che è successo ieri sera ora non saresti qui a puntarmi un kunai contro la gola.- Rispose a tono il biondo, non  sopportando il modo in cui la bruna lo aveva chiamato.
Intanto la ragazza dai capelli biondi corse subito in direzione di Hotaru bloccandole entrambe le braccia e tirandola indietro.
- Hotaru! Cosa stai facendo? Smettila immediatamente, non è il modo di trattare un ospite questo.-  La bionda riprese subito la ragazzina cercando di farla calmare. La bruna non poté fare a meno di ascoltare le parole di colei che considerava sua sorella maggiore, si alzò da sopra il ragazzo spostandosi dirigendosi con aria estremamente nervosa verso il tavolo, dove si sedette insieme alle sue amiche cominciando quindi la sua colazione. La bionda non riusciva assolutamente a capire perché la sua amica avesse compiuto un gesto simile. Andò quindi a girarsi verso Kurapica che si era appena rialzato da terra, mentre intanto Gon era di fianco al biondo e con l’aria leggermente pensierosa non capendo il perché di quella reazione da parte della ragazzina.
Le altre del gruppo non si mossero dal loro posto e tanto meno cominciarono a dire qualcosa, solo Mei-hua si limitava ad osservare Hotaru e non con l’aria di una persona che non le da ragione.
In quel momento Kurapica si limitò solo a voltarsi e ad allontanarsi dalla stanza, Gon notando questo cercò subito di fermare l’amico ma venne fermato subito da Leorio.
 
-Leorio, perché mi fermi? – Domadò il ragazzino con aria sbigottita e allo stesso tempo interdetta, non comprendendo perché quel gesto da parte del suo amico.
-Ishtar, te lo chiedo come un favore personale puoi cercare tu di farlo ragionare e di riportarcelo qui?
- Perché proprio io? – Domandò la ragazzina non capendo per quale ragione proprio lei dovesse andare a parlare al giovane che se ne era appena uscito dalla stanza.
-Perché tu sei una persona che sa far ragionare la gente, e sicuramente anche lui lo pensa – sorrise alla ragazza sperando che le cose appena dette fossero abbastanza convincenti per farle inseguire il ragazzo.
- Va bene, allora cercherò di riportarvelo qui… Kurapica, giusto? – Domandò la ragazza non ricordandosi il nome del ragazzo, non appena l’aspirante medico le accenno di aver detto bene il nome del ragazzo del clan Kuruta la biondina subito corse per fermare il ragazzo.
 
Intanto tutti gli altri rimasero all’ interno della sala, e fu in quel momento che la stessa Mei-hua interruppe il silenzio.
- Questa volta hai assolutamente esagerato – Batte la bruna entrambe le mani sopra il tavolo alzandosi dalla sedia.
- Cosa? Ma… tu non hai visto cosa è successo ieri sera? Te lo abbiamo raccontato quando siamo venute in camera tua. – Replicò la bruna.
- Sai Hotaru, io penso che tu la legge della fisica proprio non la conosci!
- In che senso? – domandò la ragazzina dai capelli argentei, con aria perplessa e non comprendendo ciò che la sua amica stesse cercando di dire.
- Se fosse veramente andando a letto con quella tizia, avrei dovuto sentire il letto cigolare o quanto meno i colpi sul muro, cose che non è avvenuta.
- EEEEH??- tutti in coro, non comprendendo ancora bene di cosa si stesse parlando.
- Aspettate, aspettate, sento discorsi biricchini a prima mattina, allora chi è stato con chi? – s’intrufolò il ragazzo dai capelli argentei curioso di chi stessero parlando, la faccia di Gon invece era diventata tutto un programma e completamente rossa dalla vergogna, probabilmente per aver capito più o meno qualcosa.
- Ieri notte prima di andare nelle nostre stanze io e Miyu abbiamo visto Kurama entrare nella stanza del vostro amico, li abbiamo spiati per un bel po fino a quando non abbiamo capito quello che avrebbero fatto e ce ne siamo andate non rimanendo nella stanza.
- Appunto, potrebbero non aver fatto un bel niente, proprio nell’ istante in cui ve ne siete andate magari potrebbe averla cacciata, visto che Hanzo stesso mi ha detto di averla vista dopo poco uscire dalla camera del biondino.
- Ma per quale ragione vi incavolate cosi tanto con lui? Anche se fosse stato a letto con quella tipa non ci sarebbero dovuti essere problemi, infondo non è nessuna del palazzo e tanto meno non è una delle figlie dei Sarutobi, ma allora perché cosi tanta rabbia verso di lui? – Domandò Gon non capendo per quale ragione possa esserci di male, se poi lui è arrivato al punto di dover andare con una ragazza che ben venga almeno si sfoga.
- Il problema c’è… Sia Ishtar che Kurama appartengono al clan Kuruta. Entrambe sono scappate quando il vostro amico aveva chiesto di uscire fuori dal villaggio. In quel momento sono arrivati quelli della brigata che lo hanno completamente raso al suolo, è tanto se ci siano loro tre come sopravvissuti, oltre tutto Ishtar era la figlia del capo clan, ma oltre questo è quella che era stata promessa in sposa proprio al vostro amico, il fatto che lui possa essere andato a letto con un'altra del clan è un disonore per la figlia del capo clan.
- Io non pensavo assolutamente ad una cosa del genere – rispose il brunetto cadendo a terra seduto dallo shock.
- E il disonore come lo dovrebbe pagare? -  domandò Killua con aria leggermente scocciata, ormai avevano capito troppo bene per quale ragione non volevano che si venisse a scoprire un eventuale tradimento da parte del biondo.
- Aspettate un secondo – Leorio bloccò tutto il discorso che stava portando avanti la giovane Mei – Kurapica a noi non ha raccontato questa versione della storia, è molto diversa, siete sicure che quelle due ragazze non siano delle impostori?
- Ishtar ti da l’aria dell’ impostore? Ma dai… che versione ti ha raccontato il tuo amico? – domando la giovane con il Quipao rosso curiosa di sapere quale altra versione possa esserci oltre quella delle due ragazze.
- Come il loro solito erano riuniti intorno al fuoco e quella sera però avrebbero dovuto scegliere il nuovo capo clan, la figlia di costui si stava avvicinando proprio a Kurapica, ma in quel momento il villaggio venne attaccato dalla brigata dell’ illusione.
- Cosa andate blaterando? Il capo clan dei Kuruta non ha mai fatto danzare sua figlia, a meno che non fosse per il compleanno di suo padre o di quello che doveva essere il suo sposo… siete sicuri che la sua “linea temporale” non è stata cambiata da qualcuno? – domandò la ragazzina dai capelli argentei alzandosi dalla sedia.
- Eh? Linea temporale? – Domandò Killua.
- Tu è quella teoria sulla linea temporale, è scientificamente impossibile ti dico – Ribatte Mei alle spiegazione dell’argentea.
- Per un utilizzatore di nen non è assolutamente impossibile anche Ishtar nella sua mente ha qualcosa che è stato distorto, se no non sarebbe qualcosa di normale… fa fatica a ricordarsi determinati avvenimenti delle volte pensa che siano avvenuti tempi e tempi indietro.
- Quella di Ishtar è alzaimer cavalcante – disse la brunetta con il qupao rosso e sorridendo alla argentata, venendo poi interrotta da Leorio.
-Aspettate un attimo…
 
 
cosa è questa storia della linea temporale?...
 
Da un'altra parte non troppo lontano dal palazzo reale.
- Signori, tra poco arriveremo al palazzo della famiglia Sarutobi, vi chiediamo scusa se il viaggio non è stato di vostro gradimento.
- Ah, che bel panorama, il viaggio su questa carrozza cinese è particolare – rispose un uomo con il volto dipinto, su una guancia portava una goccia di colore arancione mentre sull’ altra una stella rossa. Intanto osservava il panorama esterno mentre si sistemava i suoi capelli rosso fuoco. – Non sei nemmeno un po contento di rivederla? – domandò il prestigiatore con tono tranquillo e non curante della situazione.
- Di chi sta parlando? – Domandò un'altra ragazzo estremamente bello dai capelli lunghissimi e scuri, dai suoi occhi e dal suo volto non trapelava nessuna emozione, alcune ciocche gli scivolavano di tanto in tanto sul viso che subito andava a risistemare facendo in modo di tenerli apposto dietro alla schiena.
L’ uomo dai capelli rossi intanto assottigliò i suoi occhi continuando ad osservarlo – parlo di quella dolcissima tua ex allieva, è qui che lavora no? – Domandò al ragazzo – Sono curioso di vederla ora che è sbocciata –
- Ah, parli di Mei hua, è passato cosi tanto tempo, me ne ero proprio dimenticato. – Solito tono freddo ed aria in- espressiva che si mostrava sul volto del bruno.
- Se fosse stata la mia allieva sarei stato felicissimo di vederla.
- Io non credo che lei sarà cosi felice di rivederti
- Dici? Ma l’importante è che io sia felice di rivederla, tutto quello che succederà dopo sarà solo il destino a dirlo. – E intanto dal mazzo caddero due carte – Ops… che sbadato. – Si chinò per prenderle andandole poi a guardare, su una vi era segnato un asso di cuori, mentre sull’ altra veniva raffigurato un teschio.
- Se sei convinto di ciò che dici per me va bene.
Finito questo piccolo discorso finalmente entrambi giunsero alla residenza dei Sarutobi, ad accogliere i due ragazzi vi erano due giovani, un ragazzo e una ragazza ad entrambi i nuovi arrivati furono subito ri-conoscibili.
- Salve, io sono Naoko – si presentò la giovane con i capelli lunghi fino sopra le spalle, si aggiusto per un secondo gli occhiali per poi tornare a fissare i due ragazzi.
-Io invece sono Seya, siamo i figli dell’ attuale padrone di casa, il capo famiglia è assente, ma noi vi diamo il benvenuto, siamo felici di avervi nella nostra dimora.
- Ah, i piccoli bisbetici… quanti ricordi – Rispose il prestigiatore giocando ancora con le carte.
-Io non me li ricordo proprio – rispose il giovane con i capelli lunghi e corvini.
 
Dall’ alto una giovane con un qupao rosso continuava a guardarli da sopra le cancellate rimanendo perplessa e silenziosa, lasciando solo che le sue sensazioni si scatenassero irrompendosi l’una contro l’altra.
Probabilmente il brutto deve ancora arrivare…

To be Continued...

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Capitolo 8
*** Settimo Capitolo: PromessaX Litigio X Illuminazione ***


Salve a tutti e benvenuti a questo nuovo capitolo della mia fan-fiction.

Vorrei avvisare alcuni utenti che se non hanno letto il manga in questo capitolo possono trovare un piccolo spoiler sotto certi aspetti un po irrilevante, ma comunque ci tengo ad avvisare i vari lettori.

Io spero che vi piaccia e aspetto vostre recensioni ed anche vostri consigli su come migliorare la fan-fic. 
Un saluto a tutti

Settimo Capitolo.
 
PromessaX Litigio X Illuminazione



La giornata si prospettava piacevole, la temperatura era al punto giusto nonostante fosse gia stato dato il benvenuto all’ autunno, intanto in un giardino colorato, un giovane era seduto su di un albero con l’aria completamente nervosa e chiuso in se stesso, ascoltava la natura che lo circondava e rimaneva silenzioso chiudendo per un istante le palpebre per rilassarle, di tanto in tanto si limitava ad osservare il colore dei suoi occhi nello specchio d’acqua che era proprio sotto di lui, a causa del nervosismo del gesto di Hotaru erano diventati completamente rossi. Insieme a lui vi era anche una delle ancelle della piccola della famiglia Sarutobi, rimaneva al fianco del ragazzo in silenzio, attendendo che questo potesse essersi calmato per cominciare a parlargli.

Di tanto in tanto si limitava a guardare il paesaggio di quel fantastico giardino, luogo che lei stessa aveva deciso in cui portare Kurapika per farlo calmare visto che sotto certi aspetti ricordava il luogo da dove entrambi venivano. Si limitava solo ad ascoltare il nen del ragazzo, notando che vi era una piccola irregolarità, questo le faceva comprendere che era ancora nervoso.
Ma ormai stavano da troppo tempo li, rimanendo in silenzio senza  dire niente, oltre tutto c’erano cosi tante cose che avrebbe voluto chiedergli e allo stesso tempo raccontargli, ma il momento non era sicuramente quello giusto, tutta via la ragazza decise di rompere il silenzio.
 
 
- Va un po meglio… Kurapika? – domandò con tono incerto, sperando di non averlo infastidito.
- Si… - Continuò a rimanere in quella posizione senza girarsi, fissava il laghetto come se vi si fosse perso dentro, e intanto ascoltava il suono dell’ acqua che cadeva dalla piccola cascata.
- Sai… io vengo spesso in questo posto… da quando sono arrivata qui… diciamo che è il mio piccolo nascondiglio – sorrise la bionda raccontando dell’ importanza di quel posto per lei, intanto si avvicinò di più al ragazzo sedendosi vicino a lui con tranquillità.
- Sai quando vivevo nel mio clan, ho incontrato un ragazzino che ti somigliava molto, se non erro aveva anche il tuo stesso nome… -
- Forse perché quel ragazzino sono io…
- Oh veramente? – Domandò la ragazza con aria sbigottita, non aveva minimamente capito che quello era appunto il suo ex compagno con la quale avrebbe dovuto passarci la sua vita. – Sei cambiato molto, da bambino non eri assolutamente cosi.
- Hai detto bene, ero un bambino e come tale non capivo molte cose…
- Il mondo esterno ti ha cambiato, dico bene? …
- Bisogna adattarsi alle situazione che ti si parano davanti.
- Come se io non lo sapessi… - Rispose sotto voce la ragazza, anche lei sapeva molto bene che cosa significava adattarsi ad un'altra vita, specialmente nel posto in cui lei ora si trovava, da quando il vero capo famiglia si era allontanato da palazzo erano successe cosi tante cose che nemmeno lei sapeva come faceva ad accettarle.
- Che vuoi dire? – domandò il ragazzo questa volta guardando la ragazza con la coda degli occhi.
- Non sei l’unico che alla fine è uscito dal villaggio, anche io e Kurama abbiamo abbandonato il nido, le varie esperienze che abbiamo fatto ci hanno cambiate. Sono passati tre anni e ai tempi eravamo piccole, Kurama più di chiunque altro, lei è stata costretta ad una cosa che non avrebbe mai voluto, quindi te lo chiedo io e perfavore…
-Cosa?
-Abbi la decenza di non guardarla con disprezzo, lei è stata la tua compagna insieme a Pyro per cosi tanto tempo, sai come è veramente nel suo cuore, quindi non disprezzarla e ritorna con lei.
 
Il tono della ragazza era diventato completamente serio, mancava ogni sfumatura di dolcezza in ciò che aveva appena detto, e per alcuni punti di vista al giovane Kuruta il suo modo di porsi non era assolutamente piaciuto. Il ragazzo strinse forte con la mano un lembo della sua tunica blu, mentre intanto Ishtar si alzò da sopra l’albero per poi rimettersi all’ impiedi per andarsene altrove.
 
- Tu non ne hai diritto, ti rendi conto di quello che mi hai appena detto e il modo in cui lo hai fatto? Mi stai scaricando come se niente fosse e mi stai mandando da una persona che ormai non conta più nulla per me.
- Se è per questo nemmeno io sono importante per te, le persone a cui tieni da sempre sono stati i tuoi amici, Pyro e adesso ci sono Gon, Leorio e il signorino Killua. Nemmeno per tua mamma e tuo padre ci tenevi quanto tenevi a loro, tu ora parli cosi solo perché hai perso il clan, ma se gli altri fossero ancora vivi, quanto te ne importerebbe veramente?
 
Domanda che cominciò a fare riflettere per un istante il ragazzo, probabilmente ai tempi era un ragazzino, un bambino troppo piccolo e curioso e quello che effettivamente gli importava era andare all’ avventura esplorare un nuovo mondo, diverso da quello che lui conosceva, proprio come un bambino che vuole disubbidire ai suoi genitori, ma se potesse tornare indietro nel tempo, sicuramente tutto quello che vorrebbe sarebbe solo morire insieme agli altri del suo clan.
 
-Ti sei divertito?
- … Come?...
- Promettimelo, quando tornerai io avrò solo una domanda da farti…
 
Gli occhi del ragazzo si cominciarono a riempire di lacrime, come se avesse per un attimo dimenticato qualcosa che subito gli era ritornato alla mente non appena udì le parole della ragazza.
 
- E’ stato divertente? Questo sarà il modo in cui te lo chiederò…
- Dovrai vivere un avventura che ti farà dire “Si” dal profondo del cuore. – Questa ultima frase venne detta insieme sia dal ragazzo che dalla ragazza, in quell’ istante il biondo scoppiò in lacrime lasciandosi cadere sul pavimento in ginocchio. Tante cose gli erano capitate tutte in una botta, per non parlare dei ricordi passati che ritornavano a galla facendolo stare ancora più male.
La figlia del capo clan si strinse forte nelle braccia, rimanendo ferma mentre continuava a sentire la sua sofferenza. Senza nemmeno voltarsi a guardarlo negli occhi, cominciò ad incamminarsi lasciando il ragazzo da solo all’ interno del giardino.
 
Intanto nella grande sala tutti gli ospiti erano seduti intorno ad un grande tavolo mentre le guardie del corpo della signorina Miyu erano dietro di lei per proteggerla.
Buona parte dei padroni di casa erano presenti, a partire dai cugini della signorina Miyu ad arrivare al fasullo capo famiglia insieme al grande saggio.
La tensione che si sentiva in quella stanza era allucinante, come se vi fossero tante forze che si contrastavano l’una contro l’altra. Un giovane dai capelli rosso fuoco era seduto tranquillamente, mentre intanto sorseggiava con molta nonchalance una tazza di caffè, seduto accanto a lui invece vi era un ragazzo dall’ aspetto ambiguo e sinistro, i lunghi capelli neri gli scivolavano sopra le spalle ed anche lui aveva un aria molto tranquilla. Quelli che erano assolutamente in uno stato di disagio erano Gon, Killua e Leorio, assieme a loro si aggiungeva anche Mei-hua, dalla sua espressione si poteva capire che era assolutamente nervosa. Il silenzio regnava all’ interno della stanza, fino a quando il capo famiglia non decise di cominciare a parlare.
 
- Molto bene signori, io sono Yasha Sarutobi, come ben saprete mio fratello è partito per un lungo viaggio e non si sa quando farà ritorno, nell’ attesa del capo famiglia potrete pernottare all’ interno della nostra struttura e visitare anche il paese, nel caso vogliate divertirvi ci sono sempre le ancelle del palazzo che sono a vostra disposizione.
 
Sentendo quelle parole la ragazzina dai capelli violacei cominciò ad innervosirsi, scattò da sopra la sedia alzandosi all’impiedi e guardando quello che doveva essere il fratello del padre con aria furibonda – Con tutta la buona decenza, zietto io credo proprio che le ancelle del palazzo debbano essere lasciate in santa pace!
- Miyu sei una bambina non sai di cosa sto parlando.
- Non sono una bambina ed ho capito fin troppo bene quello che volete far fare alle ancelle, se vi servono delle donne andate dalle prostitute, ma in casa mia non tollero atti indecorosi.
 
La madre di Miyu ascoltando le parole di sua figlia rimase in silenzio e con aria soddisfatta di ciò che aveva detto, pertanto si senti in dovere di appoggiare la decisione della ragazza.
- La piccola ha perfettamente ragione. Come i domestici della famiglia Zaoldieck le ancelle non possono avere legami con ospiti o con i proprietari a meno che queste non decidono di abbandonare il loro posto di lavoro. Lo stesso vale anche per le guardie è la regola del palazzo! – Questa ultima parte del discorso venne molto marcata dalla madre della giovane ladra, probabilmente anche lei è stanca  dei modi di fare del cognato.
In quel momento però al saggio venne uno strano presentimento, anche perché non era normale il discorso fatto dall’ attuale capo famiglia, poiché tutti sanno dove il signor Ayato si è diretto.
- Signorino Illumi le chiedo perdono per la mia insolenza, ma a casa vostra qualche tempo fa per caso è giunto il signor Ayato Sarutobi? – Domandò l’uomo, poiché da un po di tempo la faccenda stava cominciando a puzzare.
- Mi dispiace ma non ne ho idea, ero fuori per lavoro e mia madre mi ha chiamato dicendomi che dovevo dirigermi qui per una riunione molto importante, se vuole provo a chiedere informazioni a mio nonno. – Stranamente il maggiore della famiglia Zaoldieck si era reso subito molto disponibile nei riguardi del saggio, la cosa sconvolse anche Killua che rimase interdetto dal modo di fare del fratello.
- Ha imparato a vivere sto qui? – Domandò sotto voce il ninja alla sua collega parlando tra i denti.
- No, è che si scoccia e vuole togliersi il prima possibile il sassolino dalla scarpa, probabilmente ha capito gia il problema quale è. – Rispose sempre nello stesso modo Mei-hua ad Hanzo.
-SILENZIO NULLA FACENTI CHE NON SIETE ALTRO!! SEMPRE A PARLARE SOTTO VOCE, MAI UNA VOLTA CHE FACCIATE IL VOSTRO LAVORO COME SI DEVE! LA COLPA E’ SEMPRE TUA MEI-HUA! – Urlò a raffica la giovane Naoko inveendo contro la ragazza a maggior ragione, non la poteva vedere dai tempi di quando l’ha incontrata alla famiglia Zaoldieck.
 
- Può fare silenzio? sto facendo una telefonata importante – Tono freddo e distaccato quello di Illumi  contro quella che aveva appena urlato verso la sua allieva, la voce alta e stridula di quella ragazza lo aveva leggermente infastidito, infondo l’unica donna che lui riesce a sopportare quando grida è sua madre.
La guardia del corpo rimase silenziosa e impassabile da quella sgridata fatta dalla cugina di Miyu, ed oltre tutto nel suo volto era dipinto un velo di soddisfazione che urtava i due fratelli. Intanto Gon che rimaneva fermo ad osservare la scena silenzioso si mise ad osservare uno dei presenti che era seduto al tavolo.
Anche lui come Killua e Miyu aveva i capelli argentati e rimaneva in silenzio senza spiccicare nemmeno una parola. Tutt’ ad un tratto il silenzio venne interrotto dalla telefonata.
 
- Pronto nonno, senti avrei una cosa da chiederti, ultimamente a casa nostra si è presentato Yato Sarutobi?... capisco… tra quanto arriverete?... va bene. – Finita la comunicazione il ragazzo chiuse il cellulare riponendolo all’ interno delle tasche dei pantaloni. – Mio nonno dice che il capo famiglia dei Sarutobi non è mai giunto a casa nostra in questo periodo. Hanno detto che prima di venire qui lo cercheranno. – finito di dire queste parole si limito ad osservare i volti dei vari presenti all’ interno della stanza. Intanto il suo compare se ne stava tranquillo e continuava a bere la solita tazza di caffè limitandosi ogni tanto ad osservare la giovane guardia del corpo di Miyu. In quel momento il falso capo famiglia decise di alzarsi dalla sua postazione…
 
-Bhè, mi dispiace dovervi lasciare, ma non posso trattenermi oltre, devo tornare alle faccende burocratiche del paese altrimenti molte cose non possono essere fatte… ah, volevo dirvi che tra qualche giorno ci sarà il matrimonio delle volpi, sarebbe giusto portare qualche offerta. Io vi saluto, buon proseguimento. – L’uomo si alzò dal tavolo e venne seguito dai suoi tre figli, uno di questi che era proprio quello con i capelli argentati si girò ad osservare la piccola Miyu con aria leggermente triste per poi andare a guardare anche Killua.
 
Una volta che l’uomo fu uscito dalla stanza cominciò a esserci un po più di calma, tutta via il silenzio subito venne interrotto dalla giovane Mei-hua. – Scusa vecchio – Riferendosi al saggio – Ma il matrimonio delle volpi non doveva essere tra un mese? Perché spostare la data a pochi giorni, “lo sposo” non è ancora arrivato oltre tutto.
- Non ne ho la minima idea… Sarutobi Yasha sta tramando qualcosa e sicuramente non è niente di buono, Hotaru… seguilo!
- Oh, il nonno che si smuove, evvai finalmente qualcosa di figo per la piccola Hota-chan! – Saltellava per tutta la stanza una delle ancelle di Miyu, completamente contenta di cominciare il suo lavoro – Posso anche ammazzarlo? – domanda la brunetta sempre con tono divertito, i suoi occhi rosati avevano cominciato a pulsare dall’ impazienza e saltellava allegramente nella stanza fremendo dalla voglia di cominciare. Il giovane saggio la guardò per qualche istante per poi dire – Assolutamente no, perché c’è qualcosa che non va bene, quindi limitati solo a tenerlo sotto controllo… e ti prego bambina mia, fai attenzione a non farti beccare. – Questa parte della frase il vecchio la disse con molta tristezza, la ragazzina si girò per un istante seria guardando il vecchio per poi sorridere. Si avvicinò alla finestra dalla quale fece un lungo balzo uscendo dalla stanza.
 
- Hotaru è veramente una ragazza abile – disse il giovane Gon continuando ad osservare la finestra da dove era appena uscita la ragazzina, sul suo volto era stampato un sorriso ammirevole nei confronti di quella ragazzina, cosa del quale lo stesso Hisoka se ne rese conto, tutta via gli occhi del rosso erano leggermente tristi. Si limitò ad abbassare la tazza di caffè alzandosi per poi uscire dalla camera.
- Che cosa è preso a Hisoka? – Domandò il ragazzino dai capelli argentei
- Non saprei, ma hai visto come ha guardato per un attimo Gon? – Domandò l’aspirante medico.
- Bha probabilmente è solo geloso – Rispose la giovane Mei-hua alle domande dei due.
- Geloso?
- Si, sai come è? Quando il tuo giocattolino non fa più quello che vuoi è difficile da separarsi. – La ragazza si limitò a guardare Illumi con la coda dell’ occhio.
- Non capisco perché mi guardi in quel modo Mei, infondo sono solo il tuo “vecchio maestro” – Disse il bruno cominciando ad alzarsi anche lui probabilmente per andarsene anche lui a zonzo. – Scusatemi, ma dato che la  seduta è tolta, io vado a svolgere alcuni miei impegni di lavoro che ho da fare qui, ci si vede ingiro. – ed anche lui uscì dalla sala proprio come fatto precedentemente da Hisoka.
 
- Quei due non la contano giusta… - disse il ragazzino dai capelli argentei, per qualche strana ragione si mise a fissare sia l’anziano della casa che la madre di Miyu ed entrambi avevano un espressione angosciata, probabilmente quella situazione li stava mettendo ad un grandissimo stress psicologico, ma soprattutto la cosa  che non riusciva a comprendere era perché darsi cosi tanta pena per l’ ancella della sua ragazza, specialmente Hotaru. Anche il vecchio saggio insieme alla mamma di Miyu lasciarono la stanza. Gon e Killua come loro solito si annoiavano a rimanere rinchiusi li dentro, cosi insieme alla piccola Miyu uscirono dal palazzo per andarsi a fare un giro. Intanto all’interno della stanza erano rimasti solo Leorio, Mei-hua ed Hanzo, fino a quando non giunse anche Ishtar insieme a Kurapika. Anche loro si sedettero insieme a agli altri tre, Mei-hua ed Hanzo illustrarono la situazione ad ishtar poiché vi erano alcune cose che non erano state capite, e la situazione sfortunatamente non aveva preso una bella piega, specialmente dopo una risposta ricevuta da Ishtar.
 
- Che cosa? – Domandò la bruna rimanendo sconvolta  come a non voler credere alle sue orecchie, e di sicuro non fu l’unica all’ interno della stanza a rimanere sconvolta. – E tu una cosa cosi delicata me la vieni a dire in questa maniera? – Altra domanda fatta alla bionda.
-Io non… so per quale ragione me la sono ricordata adesso, era come se l’avessi rimossa completamente… - Si manteneva la testa non capendo effettivamente cosa le stava succedendo e perché molti fatti non li ricordava. Tutt’ ad un tratto la bruna  presa da un violentissimo scatto di rabbia si alzò dalla sedia afferrando la bionda dalla maglietta e lanciandola violentemente sul pavimento. Non appena Kurapika vide Ishtar a terra subito si avvicinò a lei per difenderla.
 
- Ehi calmati, non è colpa sua se è successo quell’ incidente alla vostra amica!
- Tu tipo, forse non hai capito bene, ma ti pare bello sentirti dire dopo più di un anno dalla tua fidata amica che la tua adorata sorellina quando è tornata a casa è stata trovata svestita su di un tavolo in preda ad un violentissimo  shock? E a Miyu quando accidenti hai intenzione di dirlo? – La ragazza dai capelli dorati si alzò di scatto verso la bruna afferrandola per le braccia e stringendola.
- COSA CAVOLO PENSI CHE A ME NON E’ MAI DISPIACIUTO? IO NON HO MAI POTUTO FARE NIENTE, ERO APPENA ARRIVATA ED OLTRE TUTTO NON SI E’ MAI SAPUTO CHI FOSSE STATO IL COLPEVOLE.
- SEI UNA STUPIDA ISHTAR, DALLE PAROLE DEL SAGGIO SI E’ PERFETTAMENTE CAPITO CHI E’ IL PORCO DI TUTTA QUESTA STORIA, SPECIALMENTE E’ SVELATO IL MOTIVO DEL PERCHE’ HOTARU VUOLE AMMAZZARLO, PENSA PRIMA DI APRIRE QUELLA STUPIDA BOCCA!!
 
La bionda lasciò subito le braccia dell’amica, dispiaciuta per quello che aveva appena detto, probabilmente  avrebbe dovuto avere un minimo di tatto nel raccontare quella vicenda, ma sotto alcuni aspetti lei non ricorda nemmeno bene come era andato il fatto. Gli occhi di Ishtar si riempirono di lacrime e senza dire niente si girò per poi uscire dalla stanza. Il biondo si alzò da terra continuando ad osservare la porta da dove era appena uscita la ragazza, Leorio come suo solito non poté fare a meno di dire la sua, si alzò dalla sedia mettendosi di fronte alla bruna.
 
- Ehi, lo sai che hai esagerato con la tua amica, no?
- …
- Non dovresti darle una colpa tanto grave.
- Sei tu che non capisci la gravità della situazione!
- La gravità della situazione è che per colpa tua ora una persona che cerca ogni giorno di fare del suo meglio si sta sentendo “inutile”, non hai mai pensato alla tua amica quante cose le passano per la testa, quali sono i suoi pensieri, i suoi desideri.
- Ishtar non desidera nulla…
- Sei veramente sicura che lei non desideri nulla?
- Senti, ho sbagliato… dovevo sfogarmi..
- Non ci si sfoga sulle persone! Cosa pensi che siano oggetti? Che non abbiano dei sentimenti?
- Io non…
- Mei-hua, hai mai pensato che con le tue parole potessi ferire le persone? Dire la verità va bene, ma disprezzare anche una persona mentre gliela si dice è un altro paio di maniche.
 
Nella testa della ragazza era come se gli si fosse aperto un grandissimo vortice pieno di incertezze, le parole che il giovane medico gli aveva appena detto la stavano facendo ragionare. Per una volta dentro di lei, ha sentito il bisogno di piangere, le lacrime cominciarono ad uscire dagli occhi della ragazza, questi ultimi per un attimo era come se si fossero illuminati di luce propria, quella che lei aveva perso stando ad allenarsi insieme ad Illumi. Mei- hua chiuse gli occhi uscendo anche lei di corsa dalla stanza, il ninja pelato rimase per un attimo perplesso.

 

- Accidenti, è la prima volta che la vedo piangere…
- Forse ho un tantino esagerato – Si massaggiò il capo il giovane medico, sentendosi incolpa.
- No Leorio, non preoccuparti, Mei si meritava una strigliata come questa… Nemmeno le parole del saggio le fanno questo effetto, è sempre stata un tipo strafottente.
- Io non credo che lo sia… - s’intromise Kurapika
- Come? – Domandò il pelatone.
- La sua reazione è stata troppo violenta e non si è riuscita a controllare, se ricordate bene quando Ishtar ha danzato sul palco Mei-hua è stata l’unica a mantenere un certo controllo, se da come dite è stata l’allieva di Illumi uno che di freddezza ne ha da vendere, mi sembra strana tutta questa perdita di auto-controllo.
 
Mentre i ragazzi continuavano a parlare e a farsi varie delucidazioni sul perché Mei-hua si fosse incazzata in quel modo, la ragazza dai capelli corvini era distesa sul suo letto a osservare il soffitto. Gli occhi erano ritornati nuovamente neri, si alzò da sopra il materasso per poi cominciare a spogliarsi, dopo di che si gettò nella doccia dove cominciò a lavarsi, le parole di Leorio continuavano a rimbombarle nella mente come se fossero un eco continuo. Non appena ebbe finito la doccia si gettò sopra il letto completamente priva di vestiti sul quale dopo poco si addormentò lasciando cosi che la notte la coccolasse.

TO BE CONTINUED...

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