Resurrect The Sun

di Yooni95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** C'mon! ***
Capitolo 2: *** Saviour ***
Capitolo 3: *** Thanks ***
Capitolo 4: *** Un fulmine a ciel sereno ***
Capitolo 5: *** Ti voglio bene ***
Capitolo 6: *** Free!! ***
Capitolo 7: *** ...E ora?? ***
Capitolo 8: *** Heartbeat ***
Capitolo 9: *** Goodnight. ***
Capitolo 10: *** Chiarezza. ***
Capitolo 11: *** Stars are shining tonight. ***
Capitolo 12: *** Flashback. ***
Capitolo 13: *** Holy Shit! ***
Capitolo 14: *** How he leave her. ***
Capitolo 15: *** Surprise.... ***
Capitolo 16: *** See you again soon ***
Capitolo 17: *** Problems ***
Capitolo 18: *** In Italy... ***
Capitolo 19: *** Family party ***
Capitolo 20: *** The Wedding ***
Capitolo 21: *** Fatine e procioni ***
Capitolo 22: *** Come Back To You ***
Capitolo 23: *** Come Live With Me ***



Capitolo 1
*** C'mon! ***


C’mon!
Era una giornata come tante a Los Angeles, il sole, il caldo e soprattutto il traffico…
La radio su cui ero sintonizzata stava trasmettendo una canzone di Kid Rock…
Mi rendeva nervosa sapere di essere in ritardo e in più sapere che la coda di auto e camion non si sarebbe dissolta nel giro di 30 minuti, ero bloccata nel traffico, tanto valeva la pena di allungare un braccio verso la mia borsa e cercare il pacchetto di sigarette e l’accendino, tirai giù il finestrino e iniziai a fumare, il cellulare mi iniziò a squillare, era Johnny il mio migliore amico, nonché chitarrista della mia band.
“Dimmi”
“Naomi.. DOVE CAZZO SEI?!?”
“in macchina, sono bloccata nel traffico…”
“ecco, vedi? Te lo avevo detto che saresti dovuta partire prima!”
“Johnny avevo da fare, ero impossibilitata dovevo finire di lavorare”
“Muoviti, che altrimenti cominciamo senza di te”
Si, era il debutto della band in una delle radio più importanti della California e io, la frontgirl, ero in ritardo e non  sapevo se sarei riuscita ad arrivare a destinazione prima della fine del programma a cui saremmo dovuti partecipare.
“ora vedo cosa posso fare… comunicalo agli altri, per favore”
“ok, a dopo”
Posai il telefono sul sedile affianco al mio, quando squillò un'altra volta
Pensai *ma tutti oggi devono pensarmi?*
Era Davide, il mio ragazzo, era mooolto lontano da Los Angeles , dalla California e dall’America… praticamente era in Italia.
“Amore!”
“Buona sera per te!”* (era il modo per dirgli buon giorno, siccome c’era il fuso)*
“come stai?”
“starei meglio se non fossi bloccata nel traffico sotto al sole, tu?”
“sono stanchissimo, tra cinque minuti vado a dormire…”
“ma come? Sono 4 giorni che non ci sentiamo, quando puoi tranquillamente chiamarmi”
“lo so, ma sto facendo degli extra al lavoro.. devo pure pagarmelo il volo?”
“ok, ho capito ma il tempo per me ce lo hai sempre.. stanco o non stanco, non sprechi tante energie a parlare”
“Senti Nana, non ne ho voglia di litigare.. ci sentiamo domani, ciao, ti amo”
“Hm.. anche io.”
Finalmente la fila iniziò a muoversi e pian piano il viaggio si fece scorrevole e piacevole
Arrivai in tempo prima della seconda parte, dopo il meteo.
Johnny mi disse “Finalmente sei arrivata!”
salutai gli altri due spostati mentalmente
“ciao Manu, Benny”
Ripresero e iniziammo a parlare di noi, poi ci fecero suonare un paio di canzoni e alla fine del programma ci fecero anche delle foto da caricare sul sito della radio.
Una volta usciti andammo a farci un giretto per il quartiere dei club
“raga, una volta dobbiamo venire in uno di questi posti!” (questo era Benny, il festaiolo)
“ahaha Benny ma ti rendi conto che sti posti qui sono da fighetti, guardaci come siamo noi, soprattutto quei due (Manu indicò me e Johnny) quei due sono emo, io sono un metallaro e tu sei un punkettone, dove vuoi andare?!?”
“quello no! (indicai con il dito un pub”
“tu che ne sai?”
“ci sono già stata, manu”
“com’è come posto?”
“a me piace, che ne dite se stasera facciamo un salto qui?”
“ok”
Tornammo a casa, mi preparai e andai a casa di Johnny.
 
 

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Capitolo 2
*** Saviour ***


Saviour

Una volta arrivata dal mio migliore amico, mangiammo dopo andammo al pub, dove Benny e Manu erani già li a scolarsi la prima pinta di birra.
“Nana!!” Benny e Manu mi salutarono così, con un urlo che si girarono tutti
“Johnny.” Lui lo salutarono quando eravamo li da loro
C’era una band che suonava musica di buona qualità pian piano il locale si riempiva sempre di più e iniziai a bere, c’era un uomo sulla quarantina che non smetteva di fissarmi, cosa che mi dava molto fastidio dato che ad un certo puntò iniziò ad avvicinarsi sempre di più a me.
A metà serata Benny e Manu erano già fuori come dei coppi, Johnny era sobrio e io iniziavo a fare la fine di quei due… non capii bene che stava succedendo perché ad un certo punto tutti lasciarono aperto un varco e passarono 5 ragazzi tutti pieni di borchie e vestiti di nero, mi sembrava di averli già visti, ma non ricordavo bene dove.
Dopo un po che mi bevevo birra e jack daniel’s non capii più niente e Johnny non sapeva da che parte farsi perché doveva badare me e quei due scemi, dissi a Johnny che andavo in bagno, quando mi accorsi che quell’uomo mi aveva seguita, entrò nel bagno delle ragazze mi prese per un polso e mi bloccò al muro, cercai in tutti i modi di liberarmi ma non ci riuscii, inizò a prendermi a schiaffi, poi mi tappò la bocca perché urlavo, avevo bisogno di aiuto, mi tolse la mano dalla bocca e mi iniziò a togliersi i pantaloni di pelle cacciai un urlo con tutta il fiato in corpo che avevo, le lacrime mi scorrevano veloci sul volto quando ad un certo punto la porta si spalancò, entrò uno di quei cinque ragazzi che erano entrati e gli mollò un pugno da stenderlo a terra, si girò verso di me.
“Stai bene?” mi chiese, poi quell’uomo si alzò con un labbro sanguinante
“Vergognati, porco! Ma non ti rendi conto che potrebbe essere tua figlia? Sparisci prima che ti concio peggio di come sei messo” disse al vecchio che se ne andò
Venne verso di me e mi guardò negli occhi
“Stai bene? Ti ha fatto niente?” mi disse
“Non lo so se sto bene, mi ha preso a schiaffi, sei arrivato in tempo… grazie…” dissi ancora tra i singhiozzi
“Ti ho sentita urlare dal bar, posso sapere come ti chiami?”
“Naomi…”
“Andrew, piacere… sei qui in questo locale da sola?”
“No… sono con tre miei amici”
“Dove sono? Che ti porto da loro?”
“Non lo so… li dalla pista da qualche parte”
“Andiamo a cercarli”
Mi prese per mano e mi aiutò a cercarli, ma loro non c’erano, erano andati via…
Ricominciai a piangere, allora Andrew mi prese e mi abbracciò poi mi portò dai suoi amici e gli raccontò tutto… loro mi guardarono e poi parlarono
“I ragazzi dicono che potresti passare la notte da me… loro non hanno posto, dormo sul divano, tu puoi dormire nel letto”
“posso chiederti perché fai questo? Non mi conosci nemmeno, non sai chi sono e mi ospiti a casa tua..”
“Tu vivi sola?”
“Si”
“Hai bisogno di qualcuno almeno per stanotte. Ti prego”
“Sembra quasi che ti faccio pena. Povera la piccola ragazzina stupida che va in un locale a bere, si ubriaca e rischia di essere stuprata, che sciocca.. questo è quello che pensi!”
“No, assolutamente no! Penso che quello li è solo uno sfigato. Non doveva nemmeno permettersi di sfiorarti”
Poi boom non ricordai nulla, credo che ero svenuta, so solo che mi ritrovai in un letto non mio, in una casa non mia.
Guardai l’orario: le 06:45 richiusi gli occhi e mi riaddormentai.. verso le 09:30 la luce entrava dalle finiestre e mi svegliò, aprii gli occhi e vidi Andrew sul letto, che mi porgeva un bicchiere d’acqua e un’aspirina e la colazione. 

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Capitolo 3
*** Thanks ***


"Buon giorno" mi disse Andrew.
"'Giorno" 
"cos'è successo? perchè sono qui?" chiesi
"sei svenuta, poi in macchina hai ripreso conoscenza, e poi ti sei addormentata, volevi tornare a casa, ma siccome non sapevo dove si trovava casa tua ti ho portata qui a casa mia."
"ah" dissi
"se vuoi dopo che hai mangiato ti porto a casa"
"scusa, ma non faccio mai colazione io... scusa, davvero hai preparato tutto questo cibo per niente.. mi spiace sul serio"
"no tranquilla, non pensavo che non mangiassi la mattina"
"se hai dei sacchetti metto da mangiare dentro e poi li porto ad un'associazione per beneficienza...non che io stia rifiutando il cibo che hai preparato tu, anzi ha un buon odore e un bell'aspetto, molto appetitoso, ma sul serio è solo una mia abitudine"
"ma guarda! così giovane e fai della beneficienza!! ma sono desolato non ho sacchetti"
lo guardai stranita.. come se lui avesse appena scambiato quattro chiacchiere con un alieno, mi alzai dal letto.
"avrei bisogno di andare in bagno..."
"seconda porta a sinistra del corridoio"
"grazie"
mi guardai allo specchio e vidi la mia faccia, sembravo uno zombie, trucco colato, capelli che non avevano un verso e pelle bianchissima.
"cazzo!" esclamai... "come mi sono ridotta ieri sera?!?" e poi SBAM! flashback della sera prima nel bagno di quel postaccio, le lacrime iniziarono a scendermi veloci per tutto il viso, sentivo i conati di vomito che non riuscivo a trattenere, e quello che successe fu inevitabile.. mu sciacquai la faccia, e le anche la bocca per levarmi il sapore degli acidi dello stomaco, uscii dal bagno.
"Andrew?, Andrew?? Dove sei??"
"qui arrivo!!" e arrivò 
"sono pronta.. vorrei andare a casa, il prima possibile... per favore"
"okay"
salimmo in macchina e non aprii bocca per tutto il viaggio diedi solo le indicazioni con le mani, non avevo voglia di parlare.
arrivati scesi dalla macchina e Andrew abbassò il finestrino
"aspetta!!"
mi girai di scatto "si??"
"tieni" mi diede un bigliettino con il suo numero di telefono
"grazie"
"e di che?"
"per tutto, per ieri sera, graszie davvero, se non fosse stato per il tuo intervento non saprei proprio dove potrei essere in questo momento"
"ho solo fatto quello che mi sembrava giusto, ti ho sentita gridare e sono entrato"
"ma grazie lo stesso." 
lo salutai e andai verso la porta di casa, aprii e entrai, corsi in camera... il cellulare squillava, era Davide, il mio ragazzo...
*dove sei?* 
*a casa*
*naomi, cazzo! perchè non sei all'aeroporto?*
*mi sono appena svegliata. scusa, è stata una giornata pesante quella di ieri*
sì mi ero completamente scoradata che il mio ragazzo era venuto dall'italia e stava li come uno stupido all'aeroporto a aspettarmi
*muoviti, o me ne torno con il primo aereo*
e sì era un grandissimo stronzo con la S maiuscola.
presi la macchina e mi diressi verso l'aeroporto ad alta velocità.. non volevo perderlo, perchè ero innamorata di lui, non volevo perderlo perchè in quel momento AVEVO BISOGNO DI LUI.
lo chiamai
*da che parte sei?*
*aspetta, ti vedo, ti sto venendo incontro* e riattaccò
sentii picchiettare alle spalle, mi girai, era lui, lo abbracciai, iniziai a piangere e lui non so che gli prese perchè quando piangevo in sua presenza o comunque sia quando per sms gli dicevo che stvo piangendo non gliene fregava niente...
"hei, che hai?"
non parlai
"amore...??"
continuai a piangere senza aprire bocca...
"amore, cosa è successo.. dimmelo ti prego"
"ieri sera sono uscita don Manu, Johnny e Benny... e sono andata in bagno e uno ha cercato di violentarmi"
si staccò da me, vidi che la sua rabbia era salita alle stelle, strinse i pugni
"chi?" disse stringendo forte i denti "giuro che se è stato o Benny o Manu gli spacco la faccia"
"non sono stati loro...è stato un vecchio.."
"che schifo, tu con loro non esci più, chiaro?!? perchè in due non sono buoni a tenerti lontana dalle mani di porci, pervertiti e quant'altro!! per non parlare dell'altro.."
"johnny non c'entra niente!! non è colpa sua e di nessun'altro"
non so che vide nella mia espressione mentre gli dicevo quell cosa, ma non fece altro che prendermi e stringermi forte
"adesso andiamo a casa, e poi se ti va mi racconti meglio"
 
 

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Capitolo 4
*** Un fulmine a ciel sereno ***


Guidò Davide, io non ce la facevo, ero troppo stanca, troppo provata per giudare... guardai Davide mentre guidava, i suoi capelli nero corvino si erano allungati da quella volta che se li era fatti dagliare da Piffo (il suo migliore amico), gli aveva fatto un buco con il rasoio elettrico proprio dietro alla testa, e conoscendo bene Davide sapevo che si arrabbiava facilmente per quel buco così si era fatto dare il rasoio e zac! era diventato tipo pelato...
Ora i suoi capelli iniziavano ad avere la stessa pettinatura di quando lo avevo conosciuto 5 anni prima, in prima superiore... anche se la barba non l'aveva... c'era una piccola frangettina assimmetrica che gli cadeva sulla fronte, poi ovviamente la macchina si fermò e mi riportò al mondo reale, eravamo fermi ad un semaforo, Lui si girò i suoi occhi erano bellissimi come al solito, verzurri come sempre, con le sue pagliuzzole dorate... bellissimi!!
"Amore, non è che vuoi andare all'ospedale?" nella mia mente il vuoto si riempiva dicendomi *momento momento momento momento: non mi chiama quasi mai amore... ODDIO, ha battuto la testa da qualche parte*
"No, tranquillo.."
mi guardò come se mi volesse dire io ti ci voglio portare, poi alla fine si limitò a dire 
"Tranquillo un corno, non sto tranquillo! tu, la mia ragazza, vieni quasi violentata e mi dici addirittura di stare tranquillo, come se per te non fosse successo niente, come se per te fosse stata una passeggiata!"
Il fatto che urlava mi fece trasalire... abbassai lo sguardo, poi essendosi accorto di aver urtato la mia sensibilità del momento abassò il tono di voce
"scusa, è che non riesco ad accettare il fatto di ciò che ti hanno fatto, mi fa stare male, mi fa sentire un fidanzato inutile, un fidanzato di merda, una persona schifosa, che non ha potuto difendere la sua ragazza perchè era su un fottutissimo volo per andarla a vedere."
"non devi sentirti in colpa..." gli dissi con un tono di voce che a malapena si sentiva.
"invece è tutta colpa mia, sai che faccio? MI LICENZIO IN ITALIA E RIMANGO QUI DA TE."
sgranai gli occhi... ok, aveva seriamente preso una botta in testa e gli era venuta una commozione celebrale.
"che ne dici?" 
 non sapevo che dirgli... e sinceramente? non lo volevo! non lo volevo qui in america, non lo volevo qui in california.
"va benissimo per me" dissi sorridendo, quando il cervello mi diceva *cogliona, cogliona, cogliona!*
le macchine dietro di noi suonavano ovviamente perchè ci eravamo persi in chiacchiere.. arrivati a casa gli raccontai tutto quanto... (escludendo Andrew. Davide gli avrebbe spaccato la faccia anche se mi aveva salvata, perchè diceva che 'ERO DI SUA PROPRIETA')
Quella sera preferii dormire girata d'un fianco, anche se non riuscivo nemmeno a prendere sonno... mentre Davide dormiva, e della grossa.
Mi alzai e andai in bagno, frugai dentro al sacchettino dove tenevo dentro i trucchi, e trovai il numero di telefono di Andrew che avevo messo accuratamente dentro a quel sacchettino perchè ero di fretta e anche perchè così Davide non lo avrebbe mai trovato.  Mi sedetti sulla tazza e mandai un messaggio a Andrew.. 
Io> Ciao, sono la ragazza che hai salvato...
Aspettai che mi rispose...
Andrew> Hei :) stai bene??
*messaggiammo*
Io> Sto meglio.. tu?
Andrew> Bene... ci hai messo un po a scrivermi, da quando ti ho dato il numero
Io> Ho avuto da fare..
Andrew> Ah capisco... Perchè sei sveglia alle 2 del mattino??
Io> E tu? 
Andrew> Non prendo sonno, tu?
Io> Idem
Insomma, passammo tutta la notte a messaggiare, mi salvai il numero, però lo salvai a nome di Helena così Davide non avrebbe fatto storie.
Non so perchè anche se erano passate solo 48 (più o meno la matematica non è un'opinione) da quando avevo conosciuto Andrew, ehm scusate, Andy (mi aveva chiesto di chiamarlo così) mi sentivo bene.. sopratutto quando ci messaggiavo, mi sentivo leggera come l'aria.
Davide si alzò e preparò il caffè e mi chiamò (ero a letto, che fingevo di dormire)
Andai in cucina
"Cosa facciamo oggi?" mi chiese
"Bho"
"Io avevo pensato di andare da Johnny e tutti gli altri.." disse
"A fare cosa?" 
"Devo parlare con loro."
"Davide, ti prego non fare cazzate!! sono i miei amici, loro non c'entrano niente!! sono io che mi ero allontanata da loro!!"
"Si ma un'occhiata te l'avrebbero dovuta dare comunque"
Lo squillare del mio cellulare mi salvò 
*al telefono* 
La voce mi era familiarissima.. era Lauren, il mio capo (sì lavoravo oltre che a fare la futura rockstar...)
 
eh si facevo la tatuatrice-piercer.
"Chi è questa Lauren?" 
"Il mio capo... oggi pomeriggio lavoro."
"E io?"
"Te fai quello che ti pare... io devo andare a lavorare"
"Ok, ho capito mi sto a casa"
"Come vuoi"
andai in camera, presi un paio di mutande, un reggiseno e andai nel bagno a farmi una doccia, mi guardai allo specchio
i miei capelli erano di tre colori diversi: Neri, Bianchi e Azzurri. Lunghi fin sotto alle spalle, con una frangetta assimmetrica che copriva metà del mio volto, che scoprii tirandomi indietro con un cerchietto la fragetta, i miei occhi erano di un verde vivo, diventavano così quando era bel tempo, sorsi più in giù degli occhi e mi guardai il piercing che amavo di più, il mio septum, lo adoravo, tutti dicevano che mi stava bene... tutti tranne mia madre, mio padre, mia nonna, mio nonno e mia zia materni... I nonni, zii e cugini paterni non gliene importava molto dei miei piercing, gli bastava sapere che non spacciavo e che non andavo a prostituirmi ed erano a posto. continuai a guardarmi e osservai i miei tatuaggi, mi chiesi *Ho 18 anni.. come faccio ad averne già 7 di tatuaggi?, ah si Lauren, quando non c'è niente da fare in negozio e sono presente io, mi fa dei tatuaggi gratis... Buono...NO?*  ero magra, un po bassina ma magra.
mi infilai sotto la doccia, uscita mi asciugai i capelli, intanto Davide aveva cotto la pasta, uscii dal bagno mangiai e poi andai a lavorare.
 
Mentre guidavo pensai che iniziavo a non provare più nulla per lui, capii che avevo un colpo di fulmine per Andy, come un fulmine, in piena estate con il cielo limpido, senza nuvole.
 

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Capitolo 5
*** Ti voglio bene ***


Arrivata al lavoro preparai la mia postazione e mi presi un caffè mentre chiacchieravo 
allegramente con Mike, il segretario che prendeva tutti gli appuntamenti, teneva in pulizia le postazioni e 
offriva da bere ai clienti che in postazione d'attesa.
Arrivò Sally, una ragazza sui 25 anni, bassina, capelli biondo platino, magra e con gli occhiali da vista.
Doveva farsi fare un tatuaggio.
la tatuai pagò e se ne andò...
circa mezz'ora io ero in bagno che cercavo in tutti i modi di sistemarmi i capelli in modo che non mi dessero fastidio, 
quando Lauren bussò alla porta dicendo che c'era il secondo appuntamento della giornata, perciò uscii e sentii una voce familiare..
era Andy: il mio cuore inizò a battere e ad adnare dove pareva a lui, sentivo le farfalle nello stomaco, le mani mi sudavano. 
Presi fiato e avanzai, notai che assieme a lui c'era una ragazza con i capelli color carota lunghi fin sotto alle spalle e mossi.
*E quella chi cavolo è?? No dai, Naomi magari è solo un'amica...* mi ripetevo dentro di me... andai da Lauren
"Lau, a chi dei due devo fare il piercing??"
"Al ragazzo."
Ok... seriamente, mi stava pigliando un infarto.
Andai da Andy e dalla ragazza.
"Ciao, siete qui per un'appuntamento?? 
"Heeiii" *sorrise* "Si, dovrei fare un piercing.."
"D'accordo... accomodati pure li" *indicai con il dito la mia postazione "Intanto se vuoi, tu puoi accomodarti su quei divanetti, Mike provvederà a fornirti qualcosa, in caso tu abbia bisogno" dissi alla ragazza
"Okay" mi disse lei
Andai alla postazione... "Allora dove devi farlo il piercing??"
"Mi piecerebbe fare l'Elix"
"D'accordo" preparai il tutto e feci un puntino "Qui può andarti bene??"
"Mi fido di te.. vediamo che sai fare!" disse
"Ok" forai, e poi misi il gioiello, disinfettai, gli dieidi dei consigli per non fare infettare il buco ma, non parlammo tanto perchè ero anche girata un po male oltre al fatto che ero imbarazzatissima.
"Sono 25 dollari e 73 centesimi" *eravamo alla cassa*
Andy pagò se ne andò salutando... Poco dopo mi arrivò un sms
Era lui.
La mia testa continuava a dirmi: sei una stupida, come puoi pensare che un ragazzo come Andy non abbia una ragazza! STUPIDA, STUPIDA, STUPIDA.
Lauren interruppe i miei pensieri
"Nana, se vuoi puoi andare tutto il resto degli appuntamenti che avevi sono saltati"
"Come mai?" 
"E saltata la luce.. non possiamo fare niente.. infatti chiudiamo"
"Ah, ok" 
presi le mie cose e andai a casa di Johnny, avevo assolutamente bisogno di parlare con lui.
*dindoon* 
Johnny aprì la porta.
"Ommioddio Nana!! che fine avevi fatto?!?"
"Semmai che fine avevate fatto voi tre... sono quasi stata violentata in quel bagno, fortuna che è arrivato uno che mi ha salvata."
"Chi?? voglio ringraziarlo!!"
"Ecco.. ho bisogno di parlarti"
"Ok entra"
mi tolsi le scarpe e mi buttai sul divano, Johnny arrivò con due coppe di gelato al cioccolato
"Tu si che mi capisci!"
"Eh lo so.. comunque di che dovevi parlarmi"
"Ti sei mai sentito confuso?? Hai mai provato di amare una persona e nello stesso tempo sentire di essere innamorato di un'altra persona??"
"Chi è l'altra persona?"
"Un ragazzo stupendo, ha due occhi stupendi di un'azzurro nel quale ti ci perdi facilmente, ha una voce stupenda, un sorriso che il solo pensiero ti fa sciogliere le ovaie, e per di più è dolcissimo"
"Sembra il ragazzo irraggiungibile... e da quando in qua lo conosci?"
"Da quella sera..."
"Per caso è il tuo 'salvatore'?"
"Sì è lui... ma Johnny io sono una stupida, mi sono illusa che lui fosse single.. ci ho messaggiato tutta la notte passata, di nascosto, nel bagno di casa mia.. e oggi l'ho rivisto, è entrato lì dove lavoro, con una ragazza, gli ho fatto un piercing, ha pagato e se ne è andato.. poco dopo mi ha scritto e io gli ho chiesto chi era quella... era la sua ragazza."
Le lacrime iniziavano a scendere initerrottamente, come potevo essermi innamorata di Andy?? Come potevo, sapendo che ero lo stesso felice con Davide?? Probabilmente facevo finta di essere felice, probabilmente mi illudevo che Davide era perfetto, mi illudevo, punto e basta.
Poi sentii qualcosa di caldo e confortevole, Johnny non fece altro che prendermi e tenermi abbracciata.
"Nana lo sai che sei con la cacca fino alle orecchie, vero?"
"Si"
"E ora? che farai?"
"Non lo so Johnny, non ne ho la più pallida idea."
"Posso almeno sapere come si chiama almeno mister tizio?"
"Andrew, si chiama, Andrew."
"Bel nome."
Guardai l'orario, era ora di tornare a casa..
"Johnny, devo andare.. ci vediamo domani in studio!"
"Va bene, non pensare a lui!"
"Sarà un po difficile."
"Dai che ce la fai! Tu sei una ragazza con le palle, quando vuoi, vedi che ce la fai!"
"Se lo dici tu"
"Ti voglio bene migliore amica"
"Anche io"

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Capitolo 6
*** Free!! ***


Rimasi li da Johnny per un paio d’ore a parlare e a scherzare con lui, mi aveva tirato su il morale confidarmi con il mio migliore amico.
Dopodiché tornai a casa mia, Davide era sul divano a guardare la tv
“Come mai sei tornata prima?”
“Era saltata la corrente, quindi abbiamo staccato prima, sai sono stata da Johnny…”
“Ah si? E che vi siete detti? Avete parlato di quella sera..?”
“Si abbiamo parlato di quella sera, e si scusa”
“Sarà meglio.”
Il suo tono era pressoché gelido nei miei confronti… la cosa però non mi faceva né caldo né freddo, oramai sapevo che tra me e lui sarebbe finita da un giorno all’altro. Non che mi fossi scocciata di lui, per carità.. ma ero stufa del suo carattere, ero stufa di essere trattata come una persona a cui non si poteva mai dare fiducia, ero stanca di essere trattata come un cane, ero stufa delle sue poche attenzioni, ero stufa di essere usata semplicemente come un oggetto da scopare ogni volta che ne aveva voglia.
Rimasi a bocca chiusa, presi e me ne andai in cucina a prepararmi un toast, stavo crepando di fame e avevo bisogno assolutamente di mangiare del gelato, del gelato al cioccolato.
Presi dal frigorifero il prosciutto, le sottilette e una bottiglia di coca, chiusi il frigo e tirai fuori dalla dispensa il pane da toast, lo preparai e lo misi in padella, me lo divorai, mi attaccai alla bottiglia e diedi una bella tracannata di coca, poi tirai fuori il cucchiaio dal cassetto delle posate, tirai fuori dal frizer un mega barattolone di gelato al cioccolato lo aprii e lo posai un secondo sul tavolo,  mi sedetti affianco a barattolo e cucchiaio e iniziai a mangiare, avendo sentito tutto quel trambusto provenire dalla cucina Davide entrò e mi guardò.
“Ma stai mangiando come un maiale!!” mi disse
“Embhè?” replicai “Ora non posso nemmeno mangiare?”
“Bhe di solito si mangia in orario di pasto…” 
“Si ma io non ho pranzato in confronto a te… “ e indicai piatti, pentole stoviglie e mestoli nel lavello
“Li avrei lavati comunque”
“Bhe puoi sempre farlo ora!”
Sbuffò e iniziò a lavare i piatti, io compiaciuta di quel che avevo detto, scesi dal tavolo andai in salotto con il barattolo in mano, accesi il pc e andai a navigare un po’ in giro.
Davide si affacciò 
“Non è che mi daresti una mano? Magari asciugandoli…”
“No. Io sono stata al lavoro tu invece non hai fatto nulla, sono stanca e non mi va…”
E poi rimase zittito, continuò a lavare i piatti senza fare delle storie… Positiva la cosa!
Cenammo con una pizza da asporto e poi andammo a dormire,lui come al solito voleva, ma io no.
La mattina dopo mi svegliai beatamente, avevo dormito benissimo, perché non avevo pensato a Andy e anche perché mi sentivo soddisfatta per il fatto che stavo iniziando a ripagare quel bastardo di Davide con più o meno la sua stessa moneta.
Andai in salotto e lui era già lì sul divano piazzato di fronte alla tv come se nulla fosse, stravaccatissimo sul divano, mano destra nelle mutande, piedi sul tavolino, sigaretta nella mano sinistra e telecomando sulla pancia: LA PERFETTA VIGNETTA DELL’UOMO PANTOFOLAIO.
Si girò
“Io e te dobbiamo parlare.”
“Ok, vai dimmi, sono tutta orecchie”
“Naomi, io non capisco che hai… mi stai trattando come se fossi un estraneo…  ogni giorno che passa diventi sempre più fredda nei miei confronti, che ti sta succedendo?”
“Vuoi davvero sapere cosa mi sta prendendo? BENE! Allora te lo dico con pochissime parole in modo che tu possa comprenderle senza fare fatica: IO NON TI SOPPORTO Più, NON SOPPORTO CHE TU MI USI SOLAMENTE PER I TUOI SCOPI, NON SOPPORTO CHE TI VUOI FAR SERVIRE E RIVERIRE DA ME. IN POCHE PAROLE SE NON L’HAI CAPITO DI STO DICENDO ‘ADIOS, AUF WIEDERSEHN, TSCHUSS, BYE, ADDIO.”
Era rimasto letteralmente a bocca aperta
“ Quindi che dovrei fare?”
“VATTENE! CRISTO!! VATTENE”
Fece la valigia e se ne andò appena vidi che prese il taxi per l’aeroporto scoppiai in delle risate di liberazione, ero felice ero finalmente libera!


*COMUNICAZIONE INTERNA DALLA CASSA 4 DELL'AUTRICE: CHIEDO SCUSA SE QUESTO CAPITOLO è UN TANTINO CORTO, MA CAPITEMI SONO IN STAGE E CREDO CHE FINO AL 13 O 14 GIUGNO NON RIUSCIRò A PUBBLICARE NULLA, SCUSATEMI ANCORA!! KISSES!*

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Capitolo 7
*** ...E ora?? ***


poi l'euforia svanì in un batter d'occhio, mi sentii come se non avessi nulla da fare, eppure da fare c'era: dovevo liberarmi di quelle lenzuola dove la notte prima aveva dormito con me Davide,   come se avesse avuto la peste, poi avevo voglia di un cambiamento decisi di andare da Phil, il mio adorato parrucchiere, uno dei migliori di LA. Feci tutto ciò che dovevo fare in casa e poi mi diressi verso il suo negozio.
"Ciiiiiiiiiaaaaaaaaaaaaaooooooooo splendooreeeeeeee!!!" era Phil, sempre di buon umore, sempre sorridente, aveva un karma davvero espansivo, molto rilassato, era capace di trasemtterti la sua tranquillità.
"Heeeii" dissi sorridente
"Come stai? mmhhh i tuoi capelli hanno ASSOLUTAMENTE bisogno di una sistematina!!"
"Infatti sono qui per questo, ti prego, dimmi che hai un posticino per me, guarda sono anche disposta ad aspettarti, ma ho assolutamente bisogno di un cambiamento! comunque sto bene, grazie mille!! tu invece?? stai bene?? Moglie e Figli??"
"Tesoro per te qui c'è sempre posto!! Io e famiglia stiamo benissimo grazie!"
*finalmente un posto dove posso sentirmi amata e coccolata come si deve* pensai.
"mmhhh accomodati pure lì arrivo subito io da te"
"grazie!" e mi accomodai sulla sedia che mi aveva indicato
"allora, dimmi tutto! com li vuoi fare??"
"mi piacerebbero biondo chiarissimo o un platino.. che ne dici?"
"Io farei un biondo chiarissimo con un reverseshatush color rosa confetto che tra le alternative come te è veramente molto di moda"
"Phil, lo sai che odio il rosa!!"
"hahah lo so era per farti andare un po fuori dai gangeri, no facendo i seri... un biondo chiarissimo ti farei, platino ti invecchierebbero troppo"
"si dai mi piace anche di più il biondo chiarissimo"
"perfetto!"
e così mi fece tutta bionda, pagai uscii e andai da johnny
"patataaaaaa"
"Ciaaaaooooo"
"ma sei biondaaaa"
"eh sì!!"
"come mai questo cambiamento?? e Davide??"
"bho avevo voglia di cambiare.. ehmmm l'ho laciato"
"cooomeeeeee???????"
"ebbene sì l'ho lasciato"
"e ora??"
"e ora vado avanti come se non fosse niente, come se io e lui non i fossimo mai conosciuti"
"brava! così si fa, questa è la Naomi che io conosco! La Naomi con i coglioni e controcoglioni!!"
"eeeeehhhh ehheheheheeh"
"e Andy??"
"io non lo cerco di sicuro!"
"e fai bene!!"
"lo so!!"
"che ne dici se stasera facciamo una serata come ai vecchi tempi? dvd, videogiochi, pizza, pop corn e gli altri due della band?"
"Siiiiii"
Chiedo scusa se questo capitolo è un tantino corto ma questa storia dello stage mi sta uccidendo, però ci tenevo troppo ad aggiornare, non voglio lasciarvi con i suddetti porcospini nelle chiappe :) Un bacione!

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Capitolo 8
*** Heartbeat ***


....Passarono un paio di giorni e il viso e il nome di un ragazzo mi gironzolavano "allegramente" per l'anticamera del mio cervello, mi sentivo come un anima in pena perchè non facevo altro che pensare a lui, aspettavo un suo messagio o una sua telefonata, ma niente da fare mi ero promessa che non avrei più pensato a lui, mi ero promessa che lui era off limits per me, dato che era felicemente fidanzato da anni con quella,  ma purtoppo era più forte di me, quegli occhi azzurrissimi, quella voce così profonda erano diventati un'ossessione. 
La sera stessa mi arrivò un messaggio e appena sentii la suineria del messaggio mi ci catapultai a vedere chi era.
-_ Naomi, sono Sheena, la vostra manager volevo ricordarti che domani avete il servizio fotografico, passa una buona serata, un abbraccio :) P.S. Ah, dimenticavo, cerca di essere puntuale, per favore_-
Mi illudevo,  in realtà a lui non gliene poeva fregare un cazzo di me, tanto lui aveva lei.
Poco dopo mi arrivò un altro messaggio.
-_Ciao, ehm, come vorrei dirtelo.. ti va se ci vediamo stasera? E' un bel po che non ci sentiamo... ti prego ti prego ti prego dimmi di si mi sento solo come un cane _- (Andy.) e non era l'unico a sentirsi solo, quella veramente sola (o quasi) ero di sicuro io, se non ci fosse Johnny, sarei persa.
Ero veramente incerta se rispondergli o meno, volevo vederlo assolutamente, mi mancava troppo, mi mancava la sua voce, i suoi occhi... ma gli risposi.
-_Va bene, dove ci vediamo??_-
-_Vengo io a prenderti :) _-
*ommerda* pensai
-_ Tra quanto??_-
-_Bho mezz'ora, può andare bene?_-
-_Certo ^^ _- 
*cazzocazzocazzocazzo* pensai ancora
"cosa mi metto??" si parlavo da sola, stavo impazzendo letteralmente, aprii l'armadio stracolmo di vestiti, magliette, jeans, scarpe e cinfrusaglie varie che non c'entravano un bel niente con l'abbigliamento.
Si lo ammetto sono una persona disordinata, il mio modo di mettere in ordine le cose è prendere tutto e infilarlo dove capita (apparte la cacarera come le cartine delle merendine, bottiglie vuote ecc.. quelle le butto via)
ricordo quando ancora abitavo in Italia, a casa con i miei ed ero un po più piccola, mamma mi diceva sempre "metti in ordine la tua stanza altrimenti non esci di casa!" e io per mettere in ordine intendevo il mio modo di mettere in ordine, prendere tutti i vestiti che erano sparsi in giro per la camera, appallottolarli tutti insieme e imbucarli nell'armadio, non ero mica tanto cambiata.
alla fine mi misi quello che mi era capitato tra le mani, cioè: un vestito nero che aveva la lunghezza poco sopra al ginocchio con delle borchie sulle spalline, e dei camperos neri e la borsa che usavo sempre.
mi truccai e mi pettinai come sempre e guardai l'orario, wow! ero stata un fulmine perciò mi concessi una bella sigaretta, tanto c'era tempo, ero stranamente calma e tranquilla, anche se sapevo che non sarebbe durato a lungo tutto questo, a momenti sarebbe arrivato e io avrei iniziato ad avere le farfalle allo stomaco come sempre, MALEDETTE.
dopo cinque minuti suonarono al campanello, mi avviai alla porta con la giacca di pelle e e la borsa, aprii la porta.
"Hey!" aveva un sorriso enorme e qualcosa in mano
"Ciao"
"Per te" mi porse l'oggetto che aveva in mano, era tutto incartato in una carta color oro e un fiocchetto azzurro *Abbinamento pessimo*pensai, lo scartai era una scatola di cioccolatini al liquore *Te pareva* pensai.
"Ooohh grazie, non dovevi, dico sul serio, ma grazie mille comunque"
"Di niente"
sorrisi "mi dai due secondi che lo vado ad appoggiare in cucina??"
"Certo"
"Vuoi entrare intanto??"
"Okay" entrò
mi diressi verso la cucina, appoggiai la scatola sul tavolo e mi diressi in salotto.
"Possiamo andare"
Entrammo in macchina e iniziai a fare domande
"Dove andiamo"
"Ti piace la cucina giapponese?"
"Certo!"
"Allora andiamo in un ristorante giapponese"
"Va bene, comunque il piercing che ti ho fatto?? Sta cicatrizzando??"
"Si e non ha fatto infezione, e non fa nemmeno male, non ho sentito nulla quando me lo hai fatto, sei bravissima"
"Grazie. Con la tua ragazza, come va'?"
cambiò completamente discorso
"Sai, quest'inverno andrò con la band in oriente! è un grandissimo passo! bello eh?"
"Si, Andy, ma ti ho chiesto un'altra cosa..."
"Possiamo non parlarne per favore?"
"Va bene, scusa."
"Fa niente" e di li accese la radio, la conversazione terminò lì, fino a che non arrivammo al ristorante e ci sedemmo al tavolo.
"Scusa se prima ho cambiato discorso, ma è un periodo strano... mi sto accorgendo di certe cose..." disse
"vorresti dire??"
"Hai presente come ci si sente quando si sta da anni con una persona, la si crede la persona della tua vita ma poi si capisce che non lo è. senti che per colpa sua non sei più te stesso e che non provi più nulla per lei... dimmi hai mai provato una sensazione del genere?" Eccome se l'avevo provata! Ci avevo chiuso proprio la settimana prima con il provare queste cose, quindi ero fresca fresca.
"Si, Andy, l'ho provato direttamente sulla mia pelle"
"E che hai fatto?"
"L'ho lasciato."
"Ah."
"E oltre a tuttto questo avevo anche altri motivi per lasciarlo"
"Posso sapere quanto tempo fa è successo?"
"Una settimana fa"
"Oh, scusa non volevo mettere sale su una ferita fresca"
"Guarda che non mi fa nè caldo nè freddo, di quello non me ne frega più nulla"
"Che mi consigli di fare?"
"Non voglio dare consigli sbagliati, ma prima ci parlerei un pò prima... le direi come ti senti"
"E poi?"
"E poi se non cambia fai quello che i sembra più giusto e logico..."
"Si, okay ma c'è anche altro Naomi, c'è anche altro."
"cioè??"
"Io non la amo più."
"L'ho capito."
"Tu non sai quante volte ho cercato di dirglielo... ma si metteva a ridere pensando fosse uno scherzo."
Devo ammetterlo dentro di me ballavo la conga.
"Mi sento stupido"
"Tu non sei stupido, Andy!!"
"E allora perchè mi sento preso per il culo dalla mia stessa ragazza?"
"Non lo so..."
"Nemmeno io."
Mangiammo e poi uscimmo (pagò Andy, anche se io volevo pagare la mia parte) andammo nel parco di fronte, un enorme parco con siepi, aiuole e fiori tenuti curatissimi, come il prato ovviamente, i vialetti di ghiaia erano tutti ben illuminati da dei lampioni a colonna dipinti di bianco. Ci dirigemmo verso le altalene.
"Sai, devo confessarti una cosa.." disse
"Cosa?"
"Stai veramente bene con quel colore di capelli!"
"Grazie"
"Prego"
mi dondolavo moderatemente, ma ero spensierata, felice come non lo ero mai stata in quel periodo della mia vita, credo che Andy sia stato una delle poche cose belle che mi erano capitate negli ultimi tre o quattro mesi
"Devo dirti un'altra cosa.."
"Dimmi pure"
"Prima ti ho pur detto che non la amo più.."
"Sì.."
"Ecco prima volevo aggiungere anche altro... ma non ne ho avuto il coraggio"
"mhm" mugugnai come per dire vai avanti, ti seguo
"Pian piano mi sto innamorando di un'altra ragazza"
"Uh, chi è??" stupida, fatti gli affaracci tuoi.
"Te lo dirò un po più avanti" un modo gentile per dirmi sono cavoli miei, insomma.
"Ok"
Andy si alzò dall'altalena e si tirò fuori dalla tasca sinistra dei pantaloni il pacchetto di marloro rosse, e si accese una sigaretta, feci la stessa cosa anche io cambiavano le modalità io le tirai fuori dalla borsa e la marca, Lucky Strike, le mie preferite.
con grande stupore Andy mi disse "Ma fumi anche tu?"
"Sì, perchè?? Non posso??"
"Certo che puoi"
"Ah ok"
finimmo la sigaretta entrambi e subito dopo iniziò a piovere, *perfetto! davvero, ci mancava anche la pioggia* pensai. mi venne automatico chinarmi a raccogliere di fretta e furia giacca e borsa per mettermi a correre in cerca di un riparo, quando mi trovai Andy ad un palmo di naso che mi fissava, sentii le sue mani appoggiarsi delicatamente sul mio collo e tirarmi verso di lui, che mi baciò, lo lasciai fare e mi abbandonai a lui.
Dopo quel bacio ero spiazzata senza parole, Andy sorrideva "Hai capito ora di chi mi sto innamorando?"



Ho deciso una cosa per la vostra felicità! da oggi fino alla fine dello stage, aggiornerò tutte, ma proprio tutte le Domeniche, mi sento in colpa a lasciarvi sulle spine! Un Bacione!
 

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Capitolo 9
*** Goodnight. ***


Alla domanda risposi con un sorriso e un'abbassata di sguardo, non immaginavo che anche lui in così poco tempo avesse iniziato a provare nei miei confronti gli stessi sentimenti che provavo io per lui, ma ero felice.
"Sei zuppa" disse
"Anche tu" 
andammo in macchina..
"Andiamo?" disse
"Eh direi,sto congelando... casa mia dista poco da qui, se vuoi puoi salire e sciugarti"
"Grazie, ma non è che la mia presenza dia fastidio ai tuoi amici?"
"Amici?? Quali amici??"
"Quelli che ' ti hanno abbandonata' quelli che erano con te quella sera in cui ho visto te e non ci ho capito più nulla"
"Aaaaaaahhh loro!! Spiacente di comunicarti che in quella casa ci abito solo io!"
"Sul serio?"
"Si"
Andy avviò la macchina e andammo verso casa mia, la pioggia continuava a cadere senza tregua, una volta arrivati entrammo
"Vieni che ti faccio vedere dove puoi mettere i tuoi vestiti" lo accompagnai nella lavanderia dove avevo l'asciugatrice
"Ehmm... vorrei asciugarmi ma ho un problema..."
"Quale??"
"Non ho vestiti di ricambio"
"Oh è vero" poi sbaam! illuminazione, Johnny qualche mese prima aveva lasciato dei vestiti suoi a casa mia che avevo lavato e stirato... "Non preoccuparti, te li do io"
"Sarebbe?"
"Tu non preoccuparti" e andai a recuperarli dal mio armadio, tornata dove avevo lasciato Andy bussai educatamente alla porta "posso?"
"Ehm non saprei.."
"Ho i panni" 
Andy aprì la porta nascondendosi dietro allungando una mano e facendo sbucare la testa fuori, sorrise "Grazie" chiuse la porta e io mi sciolsi *Diiiioo come era bello* pensai. Poi mi diressi verso camera mia, mi levai tutti i panni bagnati e mi misi cose comode, presi il phon e mi asciugai i capelli che una volta asciutti legai
"Naomii? Naomi? Dove sei?" Andy mi cercava gironzolando per casa con addosso i vestiti del mio migliore amico. Uscii dalla mia camera 
"Andy, sono qui"
Venne verso di me "Senti.. ho bisogno di un'ultimo favore.."
"Dimmi tutto"
"Mi serve un'asciuga capelli"
"Puoi asciugarteli qui" e lo feci entrare in camera 
"E questa?" 
"Camera mia"
"Bella!"
"Ma se è disordinatissima!"
"No, fidati in confronto alla mia questa è ordinata" diceva mentre si aciugava i capelli nero corvino 
mi buttai a sedere sul letto e mi sdraiai automaticamente, iniziai a fissare il soffitto... venni distratta dallo squillare del mio cellulare
_-Nana!
_-Johnny!!
_-come va? che fai?
_-bene, tu? fissavo il soffitto
_-io bene, bello come soffitto?
_-stupendo, senti johnny possiamo vederci domani ora sono stanca vorrei dormire... non che non ho voglia di parlare con te ma giuro voglio dormire
_-tranquilla, notte!
_-Notte!
e riagganciò
"Chi era?" chiese Andy
"Il padrone dei vestiti che indossi ora"
"E chi sarebbe?" mi guardò con aria interrogativa
"Il mio migliore amico"
"Capito... sai, prima ti avevo chiesto l'ultimo favore ma mi sono reso conto che era il penultimo... potresti farmi l'ultimo vero favore?"
"Dimmi"
"Non è che posso dormire qua? non voglio svegliarmi domani mattina con la donna delle pulizie che dà l'aspirapolvere, che mi fa andare su di giri" mi guardava come un cane bastonato, era impossibile dirgli di no
"Okay"
"Grazie mille!" e mi abbracciò, ricambiai.. era troppo dolce.
"Hai una coperta e un cuscino?" mi chiese
"Perchè??"
"Vado a dormire sul divano"
"Ma sei fuori?? ci vado io, non è un problema!! tu sei l'ospite tu stai comodo"
"No, piuttosto ti dormo affianco"
Rimasi a bocca aperta, dentro di me il cuore batteva a 3mila all'ora, le farfalle nello stomaco che erano tornate...
"Okay"
"Bene" e sorrideva soddisfatto
mi misi dalla mia parte e mi girai d'un fianco, dando le spalle a Andy quando sentii picchiettare un dito sulla spalla
"Ti da fastidio?"
"Cosa??"
"Se dormo in mutande..."
"Ma dormi come sei abituato a dormire, a me non da fastidio nulla, tu fai come se fossi a casa tua"
"Okay... puoi girarti un secondo?"
mi girai, Andy sorrideva e mi guardava, quegliocchi erano sensazionali, talmente azzurri che ti ci potevi tuffare.
Andy si avvicinò, mi abbracciò ancora poi iniziò a baciarmi, io ovviamente ricabiavo.
"Sono felice che anche tu provi le stesse cose che sento io per te" mi disse "buona notte, stupenda" continuò
"Buona notte, Andy"

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Capitolo 10
*** Chiarezza. ***


Il mattino seguente mi svegliai abbracciata ad Andy, lui era già sveglio che mi fissava e sorrideva pensavo fosse un sogno eppure era reale, perchè fortunatamente lo era.
"Buongiorno" disse
"Giorno" sorrisi
"Hai dormito bene?"
"Da dio!! Tu??"
""Si"
ci guardammo negli occhi e il bacio fu inevitabile, mi alzai e andai in bagno, guardai l'ora erano quasi le 11. Andy entrò anche lui in bagno e si preparò
"dove vai?" chiesi
"devo andare, ho un pranzo con juliet e devo anche passarla a prendere"
"ah... okay.."
mi schioccò un bacio veloce sulle labbra e prima di uscire si girò verso di me
" ti chiamo stasera" e uscì.
appena si chiuse la porta mi sentii come vuota, un attimo prima ero felice e ora?? mi sentivo come la ruota di scorta.. mi buttai sul divano abbandonata a me stessa, non mangiai nemmeno, non avevo fame... verso le tre decisi di prendere il telefono e chiamare johnny, avevo bisogno di lui.
_-Johnny
_-Nana che hai? sei strana...
_-Ho bisogno di te puoi venire qui??
_-Arrivo subito
dopo 20 minuti johnny era lì a casa mia. 
"entra, ti prego"
johnny entrò senza esitare.
"che hai fatto?? hai l'aspetto sbatutto, sembri una casalinga disperata!"
"ieri sera, sono uscita con andy, ci siamo messi insieme e ha dormito qua, poi appena mi sono svegliata sonon andata in bagno è entrato pure lui si è preparato è uscito perchè aveva un pranzo con Juliet."
"e chi è juliet?" mi chiese
"la cornuta."
"aaaaaaaaaaaaaaaaahh... scommetto che stai così perchè ti senti come la ruota di scorta..."
"si"
Johnny mi prese la testa tra le sue mani, mi guardò fisso negli occhi "Naomi, ascoltami bene, perchè quello che devo dirti potrà farti riflettere, e non poco." disse
"Abbiamo 18 anni, siamo giovani! E allora perchè devi continuare a rovinarti la vita sbattento in queste storie che non fanno altro che farti stare male?" -Continuò- 
Non avevo mai visto il mio migliore amico così arrabbiato per una cosa che mi faceva stare male, era chiaro, avrei dovuto seriamente parlare con Andy, chiarire il nostro rapporto. Lui non aveva il coraggio di dire a Juliet che non provava più nulla per lei?
"Johnny, tu non capisci..." dissi "Io lo amo!" 
"Lo so Nana, lo so. Ma non puoi continuare in questo modo." disse "Prima Carmine con Francesca, poi Antony e Chiara ora Andy e Juliet? no, naomi basta." continuò 
"quindi gli devo parlare seriamente?"
"SI"
passarono le ore e si fece sera, Andy non chiamava... quando ormai avevo perso le speranze e mi stavo per addormentare suonò il campanello. Aprii il portone, era Andy che mi baciò improvvisamente. 
"Finalmente! non ne potevo più!"
lo guardai con aria interrogativa
"non la sopporto!"
"parli di juliet?"
"si"
"ahh..." 
"che hai?"
"vorrei parlarti..."
"va bene" era stranamente calmo... pensai che si immaginava di cosa dovevo parlargli.
"Andy... vado dritta al punto non voglio girarci attorno... ma sappi che non voglio fare la figura della gelosa. Devi prendere una cazzo di decisione, devi scegliere o Juliet o Me! ok, può essere difficile, ma io nonostante sono passate solo 24 ore da quando stiamo assieme, mi sento come se fossi la ruota di scorta, mi sono sentita così oggi quando te ne sei andato."
Mi guardò "Naomi, io AMO TE. Juliet non conta più niente! devo solo trovare le parole giuste per dirglielo. Scusa comunque se ti ho fatto sentire così, scusami davvero"
si alzò e mi caricò sulle spalle
"Andy, mettimi giùùù!! per favore mettimi giù!!" urlai mentre si dirigeva in camera, mi buttò sul letto e me lo trovai sopra di me, sorridente con i suoi occhi oceanici. partirono una serie di baci dolci, ma intensi... la sua mano si era infilata sotto alla mia canottiera bianca...



Vi chiedo scusa se non ho postato per queste 2 settimane di fila ma avevo il pc che non partiva D: vi aggiorno dicendovi che stage e scuola sono finiti quindi posterò più spesso durante l'estate ^^ un bacione!!

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Capitolo 11
*** Stars are shining tonight. ***


...era appoggiata delicatamente sul mio fianco destro, e lentamente scivolava come per uscire dalla canotta e dirigersi verso il bottone dei miei shorts neri, lo fermai.
"Andy no per favore.. non ho voglia" gli dissi
Mi guardò facendomi la faccia da cucciolo bastonato che gli riusciva benissimo, oltretutto
"Eddaiiii" mi disse "è taaaaaaaanto che non lo faccio"
"Okay Andy ma io non me la sento oggi, facciamo qualcosa di alternativo" proposi
"Vorresti dire?" mi guardava con aria interessata alla mia proposta
"Proponi tu una cosa, e l'altra la propongo io... le scriviamo su due pezzatti di carta e facciamo un'estrazione, quella estratta più di tre volte si fa e l'altra la facciamo domani... che ne dici?"
"Mmmmmmhhhh interessante... ma se ce le dicessimo a voce? risparimieremmo carta e inchiostro, ciò significa che non sprecheremmo degli alberi" 
sorrisi "come sei ambientalista Andy!! era per creare più suspance!! però faremo come hai detto tu.. da una parte hai anche ragione"
"Inizio io!" disse con entusiasmo
"Okay proponi allora"
"SESSO, tocca a te" disse con un sorrisetto malizioso
"Andiamo a vedere le stelle sulla spiaggia??"
"Solo se dopo facciamo quello che ho proposto io." disse come quando i bambini fanno un compromesso
"Eee va bene" dissi sorridendo
Si avvicinò a me mi baciò e si mise le scarpe "Andiamo?" disse
"Si" 
Andammo a venice beach l'aria del mare mi piaceva un sacco sulla spiaggia le uniche luci erano quella della luna e quella di un falò con dei surfisti intorno al focolaio che cantavano, ridevano e bevevano, mi piaceva l'atmosfera, aveva un non so che di romantico, ci dirigemmo verso la parte più isolata della spiaggia, mano nella mano, Andy nella mano libera teneva due coperte abbastanza grandi, una per stenderci e una nel caso facesse freddo ci coprivamo, io nell'altra mano libera tenevo un paio di birre.
Stendemmo la coperta e poi ci mettemmo a guardare le stelle. 
"Sai" disse "Non sono mai venuto a vedere le stelle in spiaggia.. e per di più non ho mai portato nessuna in spiaggia di notte" continuò
"Dici sul serio? eppure sembri un romanticone... uno tenero..."
"lo sono.... ma non mi era mai passato per l'anticamera del cervello fare una cosa del genere"
In quel momento caddero due stelle contemporaneamente.
"le hai viste?" chiesi
"sì" 
"sai una cosa??"
"cosa?"
"si dice che quando due stelle cadenti cadono nello stesso preciso istante e due persone che stanno assieme le vedono significa che staranno assieme per tanto tempo"
"e io lo spero" dicendo questo mi baciò, ma degli schiamazzi di due pazzi interruppero tutta la magia di quel momento
"aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa" era uno dei due che correva, che ad un tratto si fermò di scatto, proprio davanti a noi due. "Ciao Andy!" sempre quello. "Cristian, lasciali stare, ma non vedi che vogliono privacy?" disse l'altro raggiungendo quello che aveva salutato Andy. "Hey ciao Andy!" 
"CC, Ash" disse Andy.
"Li conosci??" chiesi
"Si, lui è Cristian, il batterista della mia band!" disse indicando CC "E l'altro è Ashley, il bassista della mia band"
"Come va estranea che non sei Juliet? Ah, Andy a proposito lo sai vero che se Juliet scopre tutto questo ti fa un mazzo come una casa?" 
"Bene, grazie... comunque piacere Naomi" dissi
"Si lo so... appunto per questo domani vado, le parlo e le dico tutto"
"Allora ciiiiiiiiaooo Naomi!" dissero in coro
"Andy, tutto cioè?" disse Ashley
"Tutto nel senso che le devo fare quel discorso sul fatto che non provo più niente per lei"
"Molto bene!" disse Cristian "volete unirvi a noi?" continuò
Andy mi guardò come per dire io voglio tornare a casa
io gli replicai lo sguardo come se volessi dire fa come vuoi
"Veramente stavamo per andare" disse Andy
"Aaah.. Ok bhe sarà per un altra volta!" disse Ashley
"Sicuro" disse Andy
"Ciao Andy, Ciao Naomi" dissero mentre tornavano verso il falò
raccogliemmo la coperta e ce ne tornammo verso casa, in macchina.
"Non farci caso a loro sono sempre così" disse Andy
"Tranquillo, sembrano simpatici"
"E lo sono"
arrivati a casa entrammo e siccome avevo promesso ad andy che facevamo sesso, feci il mio dovere.

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Capitolo 12
*** Flashback. ***


La mattina dopo venni svegliata bruscamente da un cellulare che squillava, essendo un iphone sia il mio che quello di Andy non capii di chi fosse perciò mi alzai e iniziai a cercare il mio, che non era. Guardai Andy che dormiva in uno strano modo, era messo in diagonale con i piedi sul cuscino e la testa a spenzoloni sul bordo del letto, mi scappò una rigorosissima risata, nel frattempo il cellulare di Andy aveva smesso di squillare. Si svegliò
"Che hai da ridere?"
"Cosa??" dissi tra le risate 
"Stai ridendo.. ci sarà un motivo"
"aaaahhh hahhhahhahahha ridevo per come sei messo"
"Cioè?" solo dopo si accorse di come era sdraiato e si mise a ridere anche lui
"Comunque ti squillava il telefono"
Andy fece per alzarsi dal letto, ma cadde e ricominciammo a ridere, poi si alzò e prese il suo telefono.
"Caspita!" esclamò
"Cosa??" 
"Ho trentacinque chiamate perse! Hahaha e sono di mia madre, sono nella cacca"
"Ma che vuoi che sia!! Almeno non ha superato il record che fece la mia due anni fa"
"Con quante chiamate detiene ancora il record?"
"Quarantanove
"Allora eri più te nella cacca"
"Mmmmmhh decisamente"
Nello stesso momento riprese a squillare il suo, rispose e iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza a parlare con sua madre, dopodichè con suo padre.
"Ti arrabbi se ti dico una cosa?"
"Bhe.. dipende"
"Mi sono dimenticato che oggi venivano i miei dall'ohio a trovarmi e sono tre ore che mi aspettano all'aeroporto.. devo andarli a prendere... e passare la giornata con loro.."
"E dovrei arrabbiarmi?? Andy, sono i tuoi genitori, la tua famiglia.. vai e divertiti!! Non c'è assolutamente bisogno che io mi incavoli perchè devi passare del tempo con la tua famiglia, non dirlo neanche per scherzo!!"
"Okay" mi sorrise, mi baciò e mi disse che mi avrebbe telefonato la sera stessa
Dopo che se ne andò non sapendo cosa fare presi il telefono e telefonai ai miei genitori.. erano due mesi che non li sentivo e iniziavo a sentire la loro mancanza
_ Ciao mamma!!_
_ Ciao Naomi, come stai? Come va li in America?_
_ Sto bene, grazie, tu?? Qua va tutto a gonfie vele!!_
_ Bhe apparte i soliti acciacchi bene, sai siamo giù a Napoli dai nonni_
_ Ohh veramente?? Che bello!! Me li saluti??_
_ Certo! ah l'altro giorno eravamo alla festa a Caserta e abbiamo incontrato Concetta, ha detto di salutarti!_
_ Veramente?? Bhe se la incontrate ancora salutatemela!!_
_ Con Davide? Tutto apposto?_
_ L'ho lasciato._
_ Ah. Come mai?_
_ Sentivo che ero il "suo oggetto personale" e io non sono un soprammobile che puoi rigirare come un calzino.._
_ Bhe hai fatto bene allora!_
_ E ora sto con un ragazzo, è più grande di me, ma chi se ne importa!! Mamma dovresti vederlo, è bellissimo, dolcissimo, ha una personalità fantastica, sento di stare veramente bene con lui!! Ma.. sì c'è un ma.._
_ E sarebbe?_
_ Lui ha già una ragazza, ci sta da più tempo... Non voglio dire che io sono il rimpiazzo, e spero che non sia una cosa che mi prenda in giro, lui dice che non prova più niente per lei, il problema è che non sa come dirglielo..._
_ A me sembra una fregatura, tesoro, non voglio metterti in dubbio, ma per essere più grande di te dovrebbe anche essere abbastanza maturo da riuscire a dire a quest'altra che non prova più niente e che sarebbe meglio per lui e per lei non stare più assieme, non credi? Ma scusa quanti anni ha in più di te?_
_ Quattro anni, comunque da una parte hai ragione, io per il momento voglio vedere come si svolgono le cose, poi col tempo si vedrà, stiamo assieme solo da 3 giorni, oggi compreso_
_  Bhe allora tre giorni è ancora poco, si forse hai ragione vedi un po prima come si svolge la situazione, poi saprai te come comportarti.. ma dimmi un po.. come lo hai conosciuto?_
_ c'è stata una sera che sono uscita a bere con la band, e bhe sono entrati conque ragazzi tutti vestiti di nero con le borchie che si sono seduti al tavolo di fronte al nostro e poi si sono uniti a noi, abbiamo scherzato, riso e chiacchierato fino alla chiusura, poi l'ho incontrato qualche giorno dopo allo studio di tatuaggi e piercing dove lavoro e niente abbiamo iniziato a parlare tramite sms e così siamo iniziati ad uscire poi 3 giorni fa mi ha detto che non sa come ma iniziava a provare qualcosa per me, e io ricambio.. diciamo che potrebbe essere stato un colpo di fulmine_ *Si okay non avrei dovuto mentire così a mia madre, ma conoscendola bene mi avrebbe fatto la predica e io non avevo voglia di stare a sentirla a farmi rimproverare.*
_ Bhe direi proprio un colpo di fulmine! ahaha dai ti passo tuo babbo!_
_ Ciao pà_
_ Ciao Gnoma_  (mi ha sempre chiamato così, e lo diceva apposta per farmi arrabbiare sapendo che mi dava fastidio)
_ Papààààààààà eddai piantala di chiamarmi in quel modo!!_
_ Come va?_ (ingnorava continuamente la supplica)
_ Benone tu?_
_ Bene_ 
_ Okay_
_ Vuoi parlare con i nonni?_
*si le conversazioni tra me e mio padre sono "molto lunghe e profonde" *
_ Sisi_
Parlai con i miei nonni, raccontai loro quello che mi succedeva in america e come mi trovavo, sembravano soddisfatti che almeno una dei loro 14 nipoti fosse all'estero per fare qualcosa  che piaceva veramente a me... Si siamo 14 nipoti, da 8 figli: 3 di loro (compreso mio padre) hanno fatto 1 figlio solo, uno degli 8 fratelli ne ha 3 di figli, gli altri 4 figli rimanenti hanno fatto 2 figli a testa. Io ero quasi l'unica riuscita a combinare qualcosa di buono, quasi perchè la mia cugina più grande (siamo solo 3 femmine e tutti gli altri maschi) e suo fratello si erano laureati, mentre mio cugino che ha la mia stessa età era riuscito a realizzare il suo sogno: Entrare nell'esercito.
A furia di parlare con nonni, zii e cugini si fece mezzogiorno, e io avevo una fame da lupi, non avendo voglia di cucinare, salutai parenti e compagnia bella e chiamai il ristorante cinese d'asporto e ordinai il pranzo.
Non sapendo che fare al pomeriggio organizzai un'uscita di shopping con Johnny, ci ritrovammo di fronte alla caffetteria vicino allo studio dove lavoravo.
"Heii splendore!" era suo solito imitare il mio parrucchiere ogni volta che andavo a farmi i capelli
"Ciaooo!!" 
mi abbracciò.
"Allora che mi racconti?"
"Mah... sono uscita con Andy... e..."
"E..."
"E stiamo assieme"
"Ooooooooooooooooooooohhhhwwwwwwwwwww, e poi?"
"I miei sono giù a Napoli, dai miei nonni paterni, hanno incontrato la mamma di Elia, ha detto che mi saluta. Johnny, questa cosa ha rivangato nel mio passato"
"Capisco, e lo so che ti manca, devi essere forte e lo sai benissimo anche per cavoli tuoi"
"Lo so Johnny, lo so." e poi mi prese un flashback.
Era una bellissima sera a Pozzuoli, il cielo era stellato, non faceva nemmeno tanto freddo, avevo 16 anni e stavo da 8 mesi con un ragazzo di nome Elia, era bellissimo, mi ci ero messa per fare un dispetto a Davide, che 10 mesi prima aveva fatto lo stronzo e mi aveva fatto le corna. Erano circa le 8 di sera ed eravamo in macchina con degli amici di Elia e stavamo andando ad una festa, insieme a noi c'era il mio ex (nonchè il ragazzo con cui stavo assieme prima di mettermi con davide, prima che lui quel figlio di brava donna mi facesse le corna con mezza scuola) lui, Dario era il migliore amico di Elia e pultroppo dovevo sopportarlo, c'era mio cugino quello che aveva la mia età e il cugino di Elia, che essendo il più grande guidava la macchina. Arrivati alla festa iniziammo tutti a divertirci.. l'unica che non poteva bere ero io, ero incinta di 2 mesi e io ed elia avevamo intenzione di tenerlo, stavamo benissimo assieme. Verso le 3 del mattino la festa finì e tutti noi ci avviavamo in macchina verso casa, io ero stanca morta perciò mi appoggiai a una spalla del mio rgagazzo e provai a dormire un po... venni svegliata dai fari di un camion che ci venne addosso nonostante il cugino di elia avesse tentato di scansarlo, il camion prese la fiancata destra, la macchina perse il controllo, ci ribaltammo e finimmo in un campo. Avevo la fronte con dei tagli, non sapevo se erano profondi, la cosa che mi interessava di più al momento era sapere come stava lui, visto che era proprio dalla parte destra.
"Amò, amò, elia.." a quel punto sentii uscire dai miei pantaloni del liquido... accesi il telefono, mi toccai.. era sangue.
"Alex, ho paura.." dissi a mio cugino
"Cos'è successo?" mio cugino non era a  conoscenza del fatto che io fossi incinta e mi toccò dirglielo.
"Alex, io sono incinta. O forse ero. Sto perdendo sangue.. il mio telefono non prende, Elia non risponde, Dario non è al posto del passeggero davanti, e Antonio non so come sta."
"Calmati."
"N...Naomi... Amore.."
"Amò!!" 
"Ho freddo. Stai bene?" mi disse Elia
"Si."
"Devo dirti una cosa."
"Dimmi"
"Qualunque cosa succeda, se io muoio, voglio che tu sia felice, voglio che tu realizzi tutti i tuoi sogni, e che se conoscerai qualcuno che ti fa stare bene come stai con me, voglio che non te lo lascerai scappare."
"Ma cosa dici?? Tu non morirai!!"
"Ti amo" mi baciò, nel frattempo alex aveva chiamato l'ambulanza
"Tienimi la mano" gli dissi.
passarono due minuti e a poco a poco sentii la presa della mano di Elia farsi sempre più debole, fino a non sentirsi più, poi sentii solo un sospiro e nient'altro che le lacrime che mi scorrevano lungo il viso, poi più niente.

"Nana, Nana!?" diceva Johnny

"Eh che??" 
"Stai piangendo."
"Scusa, ho avuto un flashback."
"Capito, forse era meglio non chiederti di andare oltre al poi..."
"No, ogni tanto fa bene ricordare le persone che ci hanno lasciati a vivere anche per loro"
"come vuoi.. dai andiamo a rifarti un po il trucco, sembri il cantante dei Kiss" 
Mi fece scappare una risata, ecco perchè era il mio migliore amico.


 Chiedo scusa per la lunghissima attesa ma sono stata a Londra in una vacanza-studio e non ho avuto tempo di postare, e siccome era abastanza corto durante i miei ultimi giorni di permanenza mi sono venute in mente altre idee da agiungere a questo capitolo! Spero vi piaccia così potete conoscere un po il passato della protagonista!! :) un bacione!

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Capitolo 13
*** Holy Shit! ***


Entrammo nella caffetteria e intanto che johnny ordinava il suo caffèlatte e il mio mocaccino io mi intrufolai nel bagno e mi rimisi apposto il trucco uscii e mi accomodai al tavolino dove c'era Johnny, consumammo i nostri caffè, pagammo e ci dirigemmo verso il nostro negozio preferito 'The fear shop' li vendevano abbigliamento per ogni genere di stile, ci spendevamo praticamente mezzo stipendio (soprattutto io, perchè ogni cosa che fosse a mia portata economica e anche di taglia la compravo, anche se quello più "malato di moda" era Johnny).
Entrammo e salutai Joey, il commesso
"Ciaoo Naomi!!!" disse
"Heeii Joe!! come stai?"
"Bene grazie! ti vedo in ottima forma, stai da dio così bionda!"
"Grazie mille!! Hai qualche articolo nuovo che fa al caso mio??"
"a dire la verità si!! sono arrivate proprio l'altro giorno un paio di scarpe che mi hanno proprio fatto ricordare te! aspetta solo un secondo che te le vado a prendere così le vedi"
"Grazie"
Arrivò con una scatola da scarpe che solo a guardarla mi intrigava un sacco
"Eccole! Ti prego dimmi che è il tuo numero, è l'unico paio in negozio e devo ammetterlo ce ne sono solo 7 paia al mondo, perciò introvabili!"
"Entrano o no in un modo o nell'altro ce lo faccio entrare il piede" dissi ridendo
"Le vuoi provare?"
"E me lo chiedi anche??" le provai mi calzavano a pennello, erano dei tronchetti neri con una stampa di un teschio fatto tipo con una bomboletta spray, delle borchie a spunzoni sulla punta e sul plateau oltre che nella parte davanti le borchie erano anche nella parte dietro.
"Joe, tienile li dalla cassa!! faccio un giro per vedere se c'è qualcosa che mi interessa!!"
"Fai pure" disse con un sorriso
mi guardavo in giro, mi sembrava di essere nel mio paese dei balocchi, trovai un vestito a tubino di pelle nera, lungo fino al ginocchio era in sconto, me lo portai in camerino assieme ad altri articoli che ovviamente comprai assieme alle scarpe, sentivo di essermi veramente rilassata.
"E ora che facciamo?" chiese Johnny con la sua solita faccia da cojote perplesso
"Andiamo da manu e benny??"
"Massì dai, tanto immagino dove possano essere a quest'ora" prendemmo la mia macchina e andammo in una sala giochi 
"Ma da quanto tempo!" disse Manu
"Sei resuscitata, era ora!" disse invece Benny
"Ho avuto da fare.." dissi
"E davide?! non doveva venire?" dissero assieme loro due
"L'ho rispedito a casa sua.. è finita, definitivamente" mi guardarono come se avessi commesso chissà quale brutto omicidio
"E non guardatemi in quel modo!! mi trattava come se fossi una merda!!"
"Bhe non ha tutti i torti" disse Manu
"Allora meglio così" replicò Benny
"La settimana prossima abbiamo un servizio fotografico, lo sapete, vero?!?"
"Cheee?!?" dissero Johnny, Manu e Benny
"Ma come non vi hanno chiamato??"
"No" dissero
A un certo punto sentii picchiettare su una spalla, mi girai
"Ciaaaooooo" mi disse un tizio dalla faccia leggermente familiare
"Ehmmm Ciao!" 
"Ti ricordi di me?!" chiese
"Vagamente.. ma non del tutto"
"Ti rinfresco la memoria, eri in spiaggia con Andy e facevate i piccioncini, il che non so che cosa c'entri perchè lui ha già una ragazza e non voglio immischiarmi in sta storia... comunque hai presente due tizi che si rincorrevano urlando come dei cretini?"
"Si..."
"Ecco sono uno di loro, Christian"
"Ah ora ricordo!!"
"Che ci fai qui?"
"Sono venuta a salutare assieme al mio amico il mio batterista e il mio bassista, loro passano praticamente tutto il giorno qua quando non hanno nulla da fare, e tu??"
"Hai una band? Mi annoiavo e non sapendo che fare mi stavo facendo un giro"
"Ah bene, si ho una band, stiamo emergendo"
"Capito, io devo andare ci si vede!"
"Ciao!" mentre se ne andava pensai - che persona strana che è -
"Bhe gente mi sa che vado a casa, tra un po inizia un film che non voglio assolutamente perdermi"
"Okay! ciao nana, ci vediamo al photoshoot!"
"Ovvio! ciao"
e così tornai a casa, mi spaparanzai sul divano con pop corn e bibite gassate e aspettai che si fece sera, il telefono squillò.
"Pronto??"
"Senti brutta zoccola, anche se non so chi sei voglio che ti tieni alla larga dal mio ragazzo, hai capito?" mi disse una voce femminile
"Scusa ma chi sei??"
"Ah si dimenticavo... Piacere sono Juliet, la fidanzata di Andy, ti torna qualcosa questo nome?" *porca merda* pensai 
"Ehmm, no secondo me hai sbagliato numero... Non conosco nessun Andy mi spiace"
"Ah sì allora spiegami i messaggi... e come mai il tuo numero è stato salvato in rubrica come 'Piccola <3' ho trovato questo numero perchè lo tengo d'occhio, negli ultimi mesi è cambiato e io non voglio che mi lasci per una che sicuramente fa la troietta in giro... magari come te! "
"E che ne so io!! Cicci abbassa un po la crestina e non sapendo se è veritiera la cosa oppure no direi di insultare meno." 
"Bha vedi comunque di stare alla larga dal mio ragazzo, faccio presto sai a trovarti! Poi sono cazzi tuoi"
e la telefonata terminò.
dopo un po mi chiamò Andy
"Hei" disse con una voce dolcissima
"Andy... dobbiamo vederci."
"Cosa è successo?"
"Te lo spiego dopo... riusciamo a vederci??" 
"Si.. vieni da me."


Saalve *w* Juliet è abbastanza arrabbiata, ma la fine tra lei e andy è vicina!! la prevedo nel prossimo capitolo :D (si vi do un piccolo assaggio) spero vi sia piaciuto il capitolo, un bacione  

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Capitolo 14
*** How he leave her. ***


Presi immediatamente le chiavi della mia macchina, un Honda civic nera, uscii senza nemmeno preoccuparmi tanto di come ero vestita o se ero truccata o meno... Misi in moto l'auto e mi diressi verso casa di Andy, ero nervosissima perciò mi accesi una sigaretta. Una volta arrivata suonai al campanello
"Hey entra pure" mi baciò a stampo, dolcemente. Ma  al momento dato che avevo i nervi a mille non avevo di sicuro bisogno di baci.
"Grazie..." ed entrai
si accorse subito che c'era qualcosa che non andava "Ma che hai?" chiese
"Ecco devo propri parlarti di cosa ho..." intanto stavamo andando in salotto
"Dimmi tutto" disse Andy una volta seduti sul divano
"Prima che mi chiamassi mi ha chiamata la tua Juliet, tutta incazzata che mi diceva di starti lontano, che ti ha beccato i messaggi sul telefono..."
"E come avrebbe fatto? Se non l'ho vista in questi giorni?"
"Io non lo so Andy però a me sta venendo da pensare che stai prendendo per il culo anche a me."
"Naomi ma che stai dicendo?! Perchè dovrei prenderti per il culo?! IO TI AMO CAZZO!! TI AMO! MORIREI PER TE!"
"TI sto solo dicendo come mi sento al momento.. con calma, da adulti... non c'è bisogno che ti scaldi"
"Scusa è che mi da fastidio, a me sembra di essere controllato dalla cia! Juliet è peggio di una spia russa! Ti giuro che non so come abbia fatto a beccarmi"
Sentii scendere dalle scale qualcuno... 
"Andy ancora non ti vai a letto? Oh, ciao! Piacere io sono Amy la mamma di Andy... tu sei?"
"Naomi piacere, sono una amica-collega.."
"Oh capisco" dopo di che se ne andò in cucina e tornò di sopra con un bicchiere di latte
Guardai Andy con aria del tipo: Ma...Ma... Si vede che è tua madre!
"Si è la mia mamma" disse sorridendo e su c'è anche mio padre, Chris che molto probabilmente sarà con il suo pc su twitter a socializzare con le fan ahahah
"RItornando al discorso..." dissi
"Ecco..." replicò lui
"Puoi darmi un attimo il tuo telefono??"
"Si" e mi porse il telefono
glielo spensi e gli tolsi le cover... avevo avuto una genialata
"Vedi questo pallino giallo??" dissi ad Andy
"Quello?"
"Si proprio quello"
"Cos'è?"
"è una spia.."
"e te come fai a saperlo?"
"Una volta me lo fece anche mia madre"
"Ah."
"te lo stacco?? So fare"
"Si grazie"
mi feci dare uno stuzzica dente e lo tolsi
"Io devo andare..." dissi
"Dai... stai qua:.."
"No domattina devo alzarmi presto..."
"Domani sera però usciamo okay?"
"Si" 
Mi accompagnò alla porta e mi baciò, mi ero tranquillizzata ed ero felice.
"Buona notte amore" disse
"Buona notte" risposi
tornata a casa andai a letto e mi svegliai la mattina seguente.
Andai sul set fotografico anche in anticipo, prima di tutti gli altri 
"Oddio pioverà"disse Johnny
"Hahahah" risi a crepapelle
ci fecero accomodare dietro mi truccarono e mi fecero i capelli e ci vestirono.. eravamo proprio dei fighi.
dopo il photoshoot arrivò una televisione rock locale e ci presentò come la band del mese, presentò il nostro primo album e dopo di che ci intervistarono
la sera venne a prendermi Andy.
"Hey" lo baciai, lui ricambiò
"Ciao" mentre andavamo verso la macchina di Andy lui inciampò in un vaso e cadde, senza farsi male, ridemmo fino al ristorante
"Aspetta un attimo qua" disse, ti mando un messaggio quando puoi venire.. c'è una sorpesa per te.
"Oddio" dissi
------------- 
Vidi Andy che si avviava verso una ragazza... misi a fuoco bene era Juliet.
Iniziai a incazzarmi di brutto
"Hei ciao" disse Juliet a Andy, lei fece per baciarlo ma lui la respinse
"No Juliet devo parlarti, e seriamente."
"Si ma ciò non vuole dire che non posso darti un bacio."
"Juliet.. io sono veramente incazzato con te." tirò fuori dalla tasca la spia che avevo staccato la sera prima dal suo telefono.
Lei guardò e capii
"Andy... l'ho fatto per noi... lo sai che ti amo, io non voglio perderti..."
"Juliet, tanto prima o poi sarebbe finita comunque... C'è un altra cosa che voglio dirti... Ed è veramente tanto che voglio dirtelo. Sono mesi che mi sono accorto che non siamo fatti per stare assieme, che quando sono con te mi sento diverso, mi sento come se cambiassi completamente...  e questo non va bene... c'è anche altro... io non provo più niente per te... per questo ti lascio.." Juliet aveva le mani davanti agli occhi, molto probabilmente stava piangendo.. un po mi fece pena, devo ammetterlo.
"Andy... almeno chiarischimi una cosa, hai già un altra?"
"Si..."
mi arrivò un messaggio _-Vieni qui-_ 
"Eccola è lei" disse Andy con Juliet, che aveva i rigoni del rimmel per tutte le guancie, appena mi vide aprì la bocca in un'espressione di stupore, mi porse la mano.
"Piacere, Juliet."
"Naomi"
"Bhe io vado." disse "Addio Andy, spero che sarai felice" aggiunse, poi se ne andò.


Mi sono tolta un peso! Spero vi piaccia!! Nel prossimo capitolo ne capiteranno delle belle, davvero!! un bacione!

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Capitolo 15
*** Surprise.... ***


Capitolo 15 Andy mi guardò negli occhi e mi prese per mano
"Ora siamo solo io e te, non ci sarà più nessuno che possa dirci qualcosa o mettersi in mezzo" disse sorridendo
"Sono contenta che hai preso questa decisione"
"E io sono felice che tu sei felice, e voglio che lo sarai sempre.. Entriamo?"
"Certo"
Entrammo e ci fecero accomodare in una piccola saletta molto intima, illuminata a candele... era tutto così romantico, mi sentivo speciale, mi sentivo presa sul serio, mi sentivo bene.
Probabilmente mi sentivo così semplicemente per il fatto che non avevo mai ricevuto attenzioni i quel genere... perché solitamente le attenzioni che ricevevo erano del genere: hai un bel paio di bocce, ehy bel sedere oppure, sei bellissima ispiri sesso da una botta e via.
"Ehy che hai?" chiese Andy guardando la mia espressione vuota.
"Niente"
"Guarda che puoi dirmelo"
"Se proprio ci tieni..."
"Ci tengo davvero tanto a sapere che hai"
"Beh semplicemente è che non sono abituata a tutto questo... non sono abituata a questo tipo di attenzioni... a tutto questo romanticismo.."
"E' troppo? scusa ho esagerato..." disse
"No.. no.. non fraintendere quello che ti ho detto... quello che volevo dire è che è la prima volta che un ragazzo si comporta nei miei confronti come stai facendo tu... e a dire la verità mi piace. Grazie"
Andy mi sorrise, vidi che si alzò dalla sedia e venne verso di me, mi baciò... tutta questa atmosfera venne interrotta dal mio cellulare che squillava.
"Perdonami"
"Vai tranquilla"
-Pronto?-
-Naomi-
-Dimmi mamma-
-C'è assolutamente  bisogno che vieni qua a casa-
-Perché che è successo?-
-Niente tua cugina si sposa, e ha detto che ti vuole come damigella-
-Aaah okay, ma io avrei un problema-
-Sarebbe?-
-Ecco, prima di tutto non so quando devo partire, secondo hai presente quel ragazzo di cui ti parlavo l'altro giorno?-
-Aaah siii sisi! Dimmi tutto... Comunque se puoi partire domani magari-
-Ecco, al momento sono con lui... volevo portarlo con me... non so domani non credo che sia possibile comunque-
-Portalo! Voglio conoscerlo. Allora se non è domani venite dopodomani! L'importante è che venite entro la fine della settimana prossima!-
-Ook mamma, ti lascio poi ti farò sapere, un bacio ciao!-
-Ciao ti voglio bene!-
e riattaccai
"Dove eravamo rimasti?" chiesi ad Andy
"Qui" mi disse prendendomi la mano "Potresti chiudere gli occhi?"
"Okay, ma che stai facendo??"
"Ti fidi di me?"
"Ciecamente"
"Allora chiudi gli occhi"
Chiusi gli occhi e sorrisi, nel frattempo Andy mi teneva una mano e con l'laltra stava frugando nelle sue tasche dei pantaloni
"Okay, apri gli occhi" disse




Chiedo scusa se in questi mesi non sono stata presente e non ho potuto pubblicare, ma ho avuto il pc rotto e non sapevo come fare u.u nel prossimo capitolo mi farò perdonare sul serio ho in mente qualcosa che vi farà rimanere a bocca aperta, un bacione 

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Capitolo 16
*** See you again soon ***


Andy tirò fuori dalla tasca una piccola scatolina nera di velluto,  la aprii e dentro era contenuto un piccolo bracciale con un ciondolino a forma di rosa con le spine “insanguinate”. Sorrisi
“Ti piace?” mi chiese
“ È stupendo!” gli risposi, ma pensai: non me lo merito, non ho fatto niente per meritarmelo
Andy fece per prenderlo e mettermelo, ma lo fermai
“Andy, io non me lo merito questo.”
“Perché non dovresti meritarlo?” mi chiese
“Perché sinceramente non ho fatto nulla per meritarmelo…”
“E invece hai fatto tantissimo!! Mi hai fatto capire di chi fidarmi o no, mi hai fatto innamorare e sentire davvero felice, lo so è poco che ci conosciamo ma è come se fosse una vita. Questo regalo te lo meriti davvero” disse
Ero spaventata, mi sembrava di correre troppo, ma l’altra parte di me era felice
Un sacco di pensieri invadevano la mia mente mentre Andy mi allacciava il braccialetto al polso
*io lo amo cazzo, allora perché ho così paura di correre troppo? Probabilmente era per le vecchie storie che avevo passato, forse era perché non mi sentivo così da quando stavo con Elia.*
“Andy, promettimi che qualsiasi cosa accadrà non ti dimenticherai mai di me”
“TE LO GIURO”
Mentre giurava, mi guardò così intensamente negli occhi che tutte le mie paure scomparvero, capii che di lui potevo fidarmi.
Mangiammo, ma una volta usciti c’erano un sacco di fan che chiamavano Andy, flash ovunque  
Andy mi guardò “Le accontento o scappiamo dal retro?”
“Accontentale” dissi
“E se mi chiedono chi sei? E che fine ha fatto Juliet?” mi chiese
“Digli la semplice e pura verità” risposi
Ci avviammo verso le fan, Andy faceva foto e autografi e ovviamente spuntò fuori la domanda da tutte.
“Army, lei è Naomi la mia nuova ragazza, io e Juliet non eravamo più felici e abbiamo deciso di lasciarci” disse con le fan
Allora tutte iniziarono a chiedermi l’autografo o una foto con loro.
Una volta finito andammo a casa sua
“Devo dirti una cosa…” dissi
“spara” disse mentre i accendeva una sigaretta
“Ecco io dopodomani dovrei partire..” dissi
“Come? Dove devi andare?” chiese preoccupato
“Devo andare in Italia dai miei parenti… Mia cugina si sposa… avevo pensato… verresti con me?”
“Verrei ma non posso” disse con lo sguardo abbassato “Quanto stari via?” continuò chiedendomi
“Due settimane” risposi
Scese dalle scale Chris, il padre di Andy che mi guardò e venne verso di noi.
“Buona sera” disse
“Ciao pà” rispose Andy con aria un tantino imbarazzata
“Salve” risposi io ancora più imbarazzata di Andy
“Piacere sono Chris, il padre di Andy”
“Naomi, piacere”
“Ehm.. papà, lei è la mia ragazza”
“E Juliet scusa?”
“È finita con lei papà.”
“Ah. Va beh si vede che non era destino..” disse Chris io vi lascio soli e se ne andò
“E io come sopravvivo due settimane senza di te?”
“Come farò io.. Andy due settimane passano in fretta.”
“Ma già mi manchi.”
“Anche tu!”
Ci abbracciammo, stare tra le sue braccia era la cosa più bella al mondo.



Spero perdoniate la mia assenza! Sono stati periodi difficili per me, anche il pc dei miei mi aveva abbandonato e non avevo modo di postare! Ma proprio una settimana fa mi è arrivato il pc nuovo e ho avuto la possibilità di scrivere. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Un Bacio! 

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Capitolo 17
*** Problems ***


Il giorno seguente mi svegliai con Andy abbracciato a me, lo osservai era qualcosa di davvero tenero, mi scappò un sorriso, mi sentivo bene, anche se tutto questo sarebbe durato per altre poche ore perché una volta sveglio sarei dovuta ritornare in quella fredda e gigantesca costruzione che io chiamavo casa, avrei dovuto preparare le valigie e andare all’aeroporto a fare il biglietto per il giorno dopo. Non ero molto contenta di tornare in Italia, ma non era perché non mi piacesse il mio paese d’origine, era perché non avevo semplicemente voglia di rivedere le solite facce della mia città, non avevo voglia di girare per il paese di mio padre ed essere fermata ogni 200 metri a raccontare alla gente che conoscevo a malapena le mie avventure in America, mentre questi pensieri affollavano la mia testa sentii mugugnare, Andy si svegliò.
“Buongiorno” disse sorridendo ancora mezzo addormentato
“Giorno” dissi
“Hai dormito bene?” chiese
“Si tu?”
“Si”
Ci guardammo in faccia e il bacio fu automatico
Due ore dopo ero pronta nella sua macchina, stavamo tornando a casa mia. Una volta arrivati mi salutò
“Posso venirti a salutare domani all’aeroporto?” mi chiese
“Certo che puoi Andy, diamine non dovresti nemmeno farmi delle domande del genere, la risposta è così ovvia!”
“Hai ragione” disse e mi baciò “Devo andare in studio dai ragazzi” continuò
“Ci sentiamo più tardi allora?”
“Si” disse
“Ti faccio sapere l’orario di partenza del volo stasera”
“Va bene” disse “Ti amo” continuò
“Anche io Andy”
Scesi dalla macchina e entrai in casa, accesi lo stereo e mi misi a preparare le valigie, alla radio stavano passando “Scream dei Misfits”
Suonarono al campanello mentre stavo dando l’aspirapolvere, dato che non avevo nient’altro da fare
Aprii la porta e c’era la persona che meno avrei voluto vedere in quel momento: Davide.
“ehm ciao” disse
“Cosa ci fai qui?!”
“Ehm ecco vedi.. scusa… mi manchi” disse
“Beh tu a me no, quindi vedi di sparire”
Feci per chiudere la porta ma lui mise il piede in mezzo
“Naomi, ti prego aspetta! So di avere sbagliato, so di essere stato davvero un emerito pezzo di merda, so di essere stato un grandissimo stronzo, ma ho intenzione di cambiare per te, ma se tu non ci sei io non ce la faccio.”
“Davide, è troppo tardi. Devi andartene, non voglio più avere nulla a che fare con te.”
“Dimmi… c’è già qualcun altro a renderti la vita migliore? Perché se è così voglio conoscerlo perché”
Lo interruppi “gli vuoi spaccare la faccia. Ti conosco, ora fai tanto il lecchino perché non hai nessun oggetto da mostrare e chiamare ‘La mia ragazza’ e allora torni da me con la coda tra le gambe e fai così semplicemente perché sei solo un bambinone di 19 anni viziato, che non si è mai sentito dire di no, beh sei che c’è la prima persona a dirti di no sarò io. NO DAVIDE. NO.” Alzai lo sguardo e Andy era lì che guardava la scena.
“C’è qualche problema?” disse venendo verso la porta di casa mia, guardando Davide
 
 


Saalve c: volevo solo dirvi che nel prossimo capitolo ne capiteranno delle belle u.u e niente come promesso sto postando un po più spesso (o almeno credo) e niente c: al prossimo capitolo ^^

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Capitolo 18
*** In Italy... ***


“Si, c’è qualche problema. Ti scopi una cosa che era mia. E che penso lo sia ancora.” Disse Davide con aria di fida rivolto ad Andy
“Io non credo proprio che sia tua!” disse Andy ribattendo
“Suvvia la volete finire?!” Urlai
“Stai zitta!” mi disse Davide
Iniziarono ad uscire dei vicini di casa sentendo le urla, e guardavano. Mi vergognai come uno struzzo, volevo sotterrarmi.
“Finitela, vi prego! Giuro che non vi rivolgo più parola, i bambini dell’asilo si comportano così.”
“Hai rag…” stava dicendo Andy quando gli arrivò un cazzottone in piena faccia da Davide
“Forza, reagisci se hai le palle!” disse Davide
Intanto tutti i vicini iniziarono ad urlare, chiamarono addirittura la polizia. Feci per avvicinarmi per dividerli, ma mi beccai un ceffone sulla guancia da Davide, che con tutta la forza mi gettò a terra, e non capii più nulla.”
“Come ti permetti di alzarle le mani?”
“Mi permetto eccome!!”
Andy non reagì  con la violenza perché non voleva andare nei casini e Davide lo colpì di nuovo, mentre si sentivano in lontananza le sirene della polizia arrivare.
Una volta arrivata la polizia Davide venne arrestato e a me e Andy ci portarono al pronto soccorso, io avevo solo la manata rossa su una guancia che continuava a bruciarmi, Andy invece aveva un labbro spaccato e un occhio gonfio
“Ma come facevi a stare con uno così?” mi domandò Andy
“Non lo so” risposi
“Ti ha mai alzato le mani?” chiese Andy preoccupato
“No, non aveva mai fatto così…”  risposi “è completamente impazzito”
“Ma che era venuto li a fare?” chiese
Gli raccontai quello che era successo e Andy mi sorrise alla fine di tutto
“Che hai da sorridere?” chiesi
“TI AMO” disse
“Anche io” gli risposi
Usciti dall’ospedale mi accompagnò a casa, presi le mie cose e mi portò all’aeroporto, dove avevo il mio volo diretto per Milano, Andy aspettò fino alla mia partenza con me davanti al gate
“Odio lasciarti andare” disse abbracciandomi
“Non è un addio Andy” risposi trattenendo le lacrime
“Lo so, ma non voglio starti lontano” disse stringendomi più forte come se non volesse lasciarmi andare
Scoppiai a piangere
“Hey tranquilla, andrà tutto bene”
“Mi manchi.” Gli dissi
“Pure tu” rispose
*ULTIMA CHIAMATA PER IL VOLO USA LAX 894738 ITA NAP 651873 AL GATE 7* l’altoparlante annunciava l’imminente partenza del mio volo.
Andy fece per lasciarmi andare, ci allontanammo e lo guardai negli occhi
“Ci vediamo allora” dissi
“Ci vediamo” rispose
Mi avviai per entrare  e consegnare il mio biglietto quando Andy mi afferrò per un braccio, mi tirò verso di lui e mi baciò appassionatamente. Le mie guancie si bagnarono di nuovo.
“Come posso salutarti in quel modo?” mi disse
“Non lo so”
“Ci vediamo amore”
“Ciao amore” scattò un bacio a stampo e mi avviai per davvero a prendere l’aereo, ogni tanto mi giravo a guardare Andy che mi salutava con la mano e pian piano diventava sempre più piccolo.
Il volo durò 18 ore circa, una volta arrivata a Napoli c’era mio cugino Alex ad aspettarmi.
“We scema!” mi disse
“Ciao Alex”


Ed eccoci qui con un nuovo capitolo! Naomi è appena arrivata nella sua città di origine, Napoli. Ne succederanno di ogni colore u.u Continuate a seguire UN BACIO!

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Capitolo 19
*** Family party ***


E così, sono a casa, a casa di mia nonna
Ci sono tutti, sono tutti li davanti alla porta di casa pronti ad aspettarmi, ad accogliermi a braccia aperte ( cosa che non hanno mai fatto, da quando mi sono trasferita in California) “stranamente” mi vogliono tutti più bene ora. CHE SCHIFO.
Scendo dalla macchina e mi vengono incontro salutandomi e chiedendomi com’era la mia vita in America, addirittura arriva una delle mie tre cugine a chiedermi se gli ho portato qualcosa di marca da Los Angeles.
Io rispondo che sono stanca e che vorrei andare in camera a stendermi un po’, così mi sarei messa a riflettere. “perché non sono felice di essere tornata anche se per poco … voglio solo tornare indietro, voglio tornare tra le braccia di Andy, vedere il suo sorriso e perdermi di nuovo in quei suoi occhi color oceano.
Sento bussare alla porta è mia cugina Emanuela, la cugina alla quale sono legata di più nonostante i cinque anni di differenza. 
“Nana, ciao” disse entrando e sorridendomi 
“Manu” dissi ricambiando il sorriso e facendole segno di venirsi a sedere affianco a me sul letto
“Come stai?” mi chiese
“insomma” risposi sospirando e fissando il pavimento
“come mai? Che ti succede?” aveva un’espressione preoccupata, e si vedeva che era sincera, non come i sorrisi degli altri parenti.
“vedi Manu, mi manca una persona.”
“Elia?!” mi interruppe
“No, per una volta da quando è morto non è lui a mancarmi. Ma è sempre un ragazzo, lo amo.” Mentre ammettevo il fatto di amarlo mi feci scappare un sorriso spontaneo
“Abita li in America dove vivi tu? Giusto?”
“Si” 
“Hai una foto di lui? Come si chiama?” chiese curiosa
Presi dalla tasca dei miei jeans il cellulare e cercai l’ultima foto che ci eravamo fatti insieme e una foto di Andy da solo la foto in cui eravamo assieme c’era lui che mi dava un bacio sulla guancia e io che ridevo, era tanto tempo che non sorridevo in quel modo. “Ecco lui è Andrew, ma si fa chiamare Andy” dissi mostrandogli le foto
“Fattelo dire. STATE VERAMENTE BENE ASSIEME, e lui è… è… sembra un angelo”
“Grazie” dissi sorridendo
“Ti va di andare di la dagli altri? Ho fatto loro un discorso prima di venire qua… vogliono scusarsi per come si sono comportati prima”
“D’accordo” risposi
Ci alzammo dal letto e ci dirigemmo verso la sala da pranzo dove erano tutti ad aspettarmi, chiesero scusa e io accettai le loro scuse,vero le 16 mia nonna e le mie zie iniziarono a preparare le cose per la mia festa di bentornato, avevano invitato tutti i miei amici e pure i genitori e amici di Elia che mi conoscevano, fu un pochino traumatico per me farmi circondare dal fratello e dai genitori suoi, Concetta, la madre di Elia come mi vide mi strinse in un fortissimo abbraccio, per lei ero la figlia che non aveva mai avuto. C’erano anche Giulia e Alex, il migliore amico e la migliore amica di Elia con loro c’era Lukas, loro figlio. Giulia rimase incinta un anno prima che io partissi per l’America e vederli felici mi mise di buon umore, Antonio, cugino sempre di Elia e Mattia fratello minore di Elia. Mancavano solo due persone: Myriam e Serena, le mie due migliori amiche.
Alle 20 la festa ebbe inizio e beh una cosa di sicuro non mancava: la famosissima pizza che mia nonno sfornava sempre per le occasioni speciali e ovviamente anche i salumi prodotti da mio zio Enzo non mancavano di sicuro. C’era la musica, c’erano le solite discussioni tra i miei zii e l’amore condiviso per la cucina tra mia madre, le mie zie e mia nonna, e poi c’eravamo noi cugini che stavamo fuori a parlare del più e del meno e di come erano cambiate le cose negli anni, i nostri fallimenti e i nostri successi.
A mezzanotte tutti se ne andarono e finalmente ebbi un po’ di pace e tentai di addormentarmi ma ovviamente ero abituata al fuso orario della California e non riuscivo a prendere sonno, quindi andai in cerca di una penna e iniziai a scrivere una canzone



Salve :3 okay si chiedo in primis scusa a tutti voi se non ho aggiornato ma ho avuto un sacco da fare tra l'esame di qualifica per diventare parrucchiera (E CE L'HO FINALMENTE FATTA) e tra il cercarmi un lavoro (ed è praticamente stato un buco nell'acqua) ho definitivamente finito la scuola e finalmente eccomi qua, vedrete più spesso miei aggiornamenti c: per il resto ENJOY THE CHAPTER :3 P.S. Recensite ve ne prego mi manca quando mi recensivate xD 

Bacioni, al prossimo capitolo, I Am Bulletproof <3


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Capitolo 20
*** The Wedding ***


Durante le notti insonni ebbi abbastanza tempo per farmi uscire un sacco di ispirazione per delle nuove canzoni e chissà, magari la nostra etichetta e casa discografica si sarebbe decisa a far registrare a me e ai ragazzi il nostro primo e vero album, dopo aver sentito le canzoni e letto i testi, che mi sembravano più che buoni anche come argomenti, di solito i testi delle nostre canzoni volevano trasmettere un messaggio a chi le ascoltava, ma stavolta era qualcosa più fondato sulle mie emozioni del momento in cui stavo scrivendo la canzone, era qualcosa di più profondo ed “intimo”.
Decisi di fare una pausa, era notte fonda, anzi quasi mattina, essendo la casa di mia nonna in mezzo alla campagna, nel bel mezzo del nulla mi spaventava uscire fuori dalla porta senza il cellulare in mano, guardai l’orario sul display erano le 3:30, oh santo cielo, tra quattro ore devo alzarmi, c’è il matrimonio di mia cugina, uscii ma dimenticai le sigarette, perciò con poca voglia rientrai dentro e ne tirai fuori una dal pacchetto, presi l’accendino e uscii di nuovo.
Appena misi piede fuori dalla porta la linea riprese e mi arrivarono centinaia di messaggi e chiamate perse, l’ansia che mi venne era indescrivibile appena realizzai che la maggior parte dei messaggi e delle chiamate erano di Andy, i messaggi trasmettevano preoccupazione, beh sarei preoccupata anche io se lui non mi rispondesse né ai messaggi né alle chiamate, fortunatamente a Los Angeles erano poco più che le 18:48 e potevo finalmente chiamarlo, perciò non esitai e digitai il numero che sapevo già a memoria.
-Pronto?-
-Andy! Oddio quanto mi è mancata la tua voce! Come stai? Scusami tantissimo, ti giuro, qua prende pochissimo la linea telefonica e le poche volte che prende è quando sono fuori sul pianerottolo davanti all’entrata, mi manchi tantissimo non vedo l’ora di riabbracciarti- Dissi singhiozzando
-Tesoro mi sei mancata anche tu, mi ha fatto preoccupare, ma ti capisco, sto bene, anche se starei meglio con te… tu? Stai bene? Raccontami un po’quello che stai facendo-
Passammo un ora e mezza al telefono quando sentii di essere davvero stanca e di voler dormire almeno un paio d’ore prima di andare a casa di mia cugina e farmi fare capelli e trucco e dirigermi assieme a lei in chiesa, al suo matrimonio, era una cosa strana la mia cugina maggiore stava per sposarsi, ormai lo erano tutti tranne me, Alex, Emanuela ed Elena. Addirittura alcuni erano già al 2/3 figlio! Salutai Andy e mi diressi verso la mia stanza dopo aver chiuso a chiave la porta d’entrata.
Mi svegliai con la sveglia che suonava, erano le 6:40, l’avevo puntata qualche minuto prima perché conoscendomi ci avrei messo come minimo 10 minuti per alzare il mio sederone pesante da quel letto.
Mi alzai, andai verso il bagno e mi sciacquai la faccia, misi i primi vestiti a caso che mi capitavano tra le mani dalla valigia e li indossai velocemente, presi il vestito da damigella e presi le chiavi della macchina che mi zio mi aveva lasciato in prestito e andai a casa di mia cugina, che abitava a 10 minuti da li.
Una volta arrivata mi salutò mia zia, intenta a preparare e discutere con mio zio su come dovevano essere sistemati i fiocchi sulla macchina della sposa. Entrai in casa e già alle 7:20 c’era il trambusto più totale: chi correva da una parte, chi dall’altra, chi urlava da una stanza all’altra, chi smanettava in cucina con la macchinetta del caffè e la moka.
Mi stavo seriamente domandando come diamine facevano ad essere tutti così attivi già a quell’ora.
Zia Lucia venne a salutarmi e mi porse una tazzona abnorme di caffè, proprio come piaceva a me, era proprio quello che ci voleva! Mi diressi verso la stanza dove si stavano preparando le altre due damigelle e mia cugina, le salutai, finii di bere il caffè e iniziai a farmi acconciare i capelli, il risultato era fenomenale, come sempre Gigino non si smentiva mai era davvero un bravo parrucchiere, anche se Phil era di gran lunga più bravo. Arrivato il Make Up artist iniziò a truccare prima noi perché eravamo quelle che avevano un trucco più facile e meno impegnativo, finito di truccarmi infilai il vestito e decisi di farmi qualche selfie e inviarlo ad Andy tramite iMessage, sapevo che sicuramente stava dormendo, ma glielo inviai lo stesso, visto che gli avevo promesso di fargli vedere come ero vestita.
Passarono le ore e il matrimonio procedeva, eravamo sulle 600 persone e decisi di prendere una boccata d’aria fresca quando…





SAALVE, ECCO A VOI UN PICCOLO REGALO PRE-FINE ANNO, OVVERO, UN NUOVO CAPITOLO (E ANCHE ABBASTANZA LUNGO) YEEE ** VOGLIO SCUSARMI DELLA MIA ASSENZA -SI MI SCUSO TROPPO- MA HO TROVATO LAVORO E BEH, IL TEMPO E' DAVVERO POCHISSIMO D: SPERO CHE DURANTE IL 2015 RIUSCIRO' A PUBBLICARE PIU' SPESSO PERCHE' CI TENGO DAVVERO TROPPO A COMPLETARE QUESTA FF! 
VI MANDO UN BACIONE GRANDISSIMO E I MIEI AUGURI ANTICIPATI DI BUON ANNO NUOVO!
UN BACIONE, I Am Bulletproof <3

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Capitolo 21
*** Fatine e procioni ***


...quando mia madre mi venne incontro dicendomi che voleva parlarmi di alcune cose, così ci accomodammo su una panchina situata sotto un grande salice piangente nel grande parco del ristorante, mi accesi una sigaretta e mia madre cominciò a parlare 
"Ascolta Naomi, so che tu sei felice in America e ti giuro che non ti ho mai vista così, sono veramente fiera di te e di quello che fai, ma io avrei bisogno che tu tornassi a vivere in Italia... Io e tuo padre cominciamo ad avere una certa età e ci farebbe piacere che tu venga a vivere vicino a casa nostra..." Le prime parole che disse mi spiazzarono, era la prima volta in circa 20 anni che mia mamma mi diceva una cosa del genere, le ultime parole invece mi fecero cadere dal pero.
 
 
"Mi dispiace mamma, ma io non posso, non è il mio posto questo. Non pensavo che tu potessi arrivare a chiedermi una cosa del genere!" Dissi  con il nodo alla gola alzandomi di scatto "Non ti chiedo nemmeno di venire a trovarmi a casa, perché so che hai paura di volare" continuai "ora scusa ma torno a divertirmi" tornai dentro e mi diressi verso il bar ordinai un Tè ghiacciato long island, avevo deciso di ubriacarmi e di evitare qualsiasi contatto con i miei genitori, avevano superato il limite, non potevano capire quanto fossi felice di essere riuscita ad arrivare dove ero arrivata nella mia carriera musicale.
Verso sera ero talmente ubriaca che a fatica tenevo gli occhi aperti, però fortunatamente raggiunsi il bagno dove mi sedetti per terra e iniziai a piangere, mi abbracciai le ginocchia e posai la fronte sui miei avambracci e piansi, piansi chiedendo di non essere li in quel momento, volevo essere altrove, come se potessi diventare invisibile, pregavo a tutti i costi che un angelo venisse a salvarmi, sentii qualcuno sedersi accanto a me con tre voci familiari dire "che noia questa festa di matrimonio, ci vorrebbe qualcosa di più movimentato... Non credi?!" alzai la testa e vidi Johnny, Manu e Alex vestiti da fatine rosa, scoppiai in una risata fragorosa, anche se mi sembrava di sognare erano lì davvero! I miei migliori amici erano lì ed erano talmente ridicoli che invece di piangere per il nervoso ora stavo piangendo dalle risate "nana ti prego ora però ricomponiti" disse Manu che cercava di fare la persona seria "si forse hai ragione" dissi mentre cercavo di riprendere fiato. Dopo che Johnny mi porse un beauty-case con spazzole e trucchi mi diedi una sistemata poi johnny bussò alla porta dicendo "te così vestita non ci sali sul palco" disse mentre mi passava una sporta con dentro un costume di un animale che non avevo ancora capito, lo tirai fuori e il costume era a forma di procione e pensai 'a sto punto preferivo essere una fata' però non mi tirai indietro, lo indossai e andammo verso il palco a togliere di mezzo quelli che stavano passando la "musica noiosa" e iniziammo a suonare le nostre canzoni.
Angolo autrice. Salve piccoli fiorellini allora chiedo scusa per la lunga attesa ma mi hanno staccato il telefono a casa e sto provando per la prima volta di pubblicare tramite cellulare. Help. Anyway Johnny e i ragazzi della band di Naomi vanno a fare una sorpresa alla loro amica e cantante, decidendo di vestire loro con dei costumi da fatine e naomi da procione -si ho una larga fantasia- ma ciancio alle bande lascio a voi di esprimervi con questo capitolo. Un bacio e alla prossima

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Capitolo 22
*** Come Back To You ***


Il  giorno seguente mi svegliai sulle 09.30, avevo dei postumi terribili, non riuscivo nemmeno a stare con la luce del lampadario accesa, ma dovetti alzarmi per forza, visto che a mezzogiorno dovevo partire per tornare finalmente a casa e nonostante l’incredibile mal di testa che avevo, ero di buon umore perche la mattina seguente avrei potuto riabbracciare Andy.

Mi  feci una doccia, presi un caffè, un’aspirina, tre biscotti e infilai le ultime cose rimaste fuori dalla valigia, dopodiché la chiusi e presi in mano il mio telefono e composi il numero di mio cugino Loris e gli dissi che ero pronta, poi chiamai Johnny, Manu e Alex che alloggiavano nell’albergo vicino all’aeroporto e gli dissi di tenersi pronti perche sarei arrivata a prenderli tra mezz’ora.

Esattamente alle 11.15 ci trovammo all’aeroporto a fare il check-in, ovviamente dopo aver salutato svariate volte mio cugino e dopo avergli detto di dire a mia cugina Ester che mi scusavo se la sera prima mi fossi comportata in modo strano o male e anche di salutare tutti gli altri, dato che quando mi ero alzata non c’ere praticamente nessuno dentro casa e non avevo avuto il tempo di andare a cercare i miei nonni in giro per il campo o nell’orto.

Dopo aver fatto il check-in e fatto imbarcare le nostre valigie aspettammo la chiamata del nostro volo, nel frattempo a Johnny gli era venuta in mente la splendida idea di farmi vedere le foto della sera precedente: lascio a voi l’immaginazione del tipo di foto e dello stato in cui eravamo: immaginatevi me vestita da procione che tentavo di essere kawaii e Manu e Alex che photobomberavano qualsiasi foto dove comparivo io, addirittura mi fecero il video nel bagno dove rimettevo l’anima (si non è il massimo e scusate se ho specificato) comunque mentre facevo ciò i due cretini di Manu e Alex dicevano di volermi ricattare mandando il video ad Andy nel caso io decidessi di mollare la band per motivi futili, fortunatamente lo dicevano ridendo e la cosa mi rilassò tanto.

Finalmente chiamarono il nostro volo e ci imbarcammo, diedi un ultimo sguardo dietro di me nella speranza di vedere i miei genitori corrermi dietro per scusarsi, ma nulla… Mi guardai avanti, decisa a lasciarmi tutto l’accaduto alle spalle e prontissima a tornare tra le braccia dell’unica persona (oltre ai miei migliori amici) che sembrava importasse veramente qualcosa di me, dato che durante l’attesa mi mandò un sms che diceva “Sono così contento di poterti rivedere! Sai per caso quanto durerà il viaggio? Mi manchi da morire e appena torni a casa troverai una sorpresa che spero ti piacerà un sacco! Mi manchi da morire <3” . Quindi si avevo la prova che gli importavo sul serio e mi rendeva ancora più felice ed impaziente perché ero troppo curiosa di scoprire quale fosse la sorpresa.

Dopo 15 ore di viaggio senza scalo, dopo essermi fatta le natiche a forma di seggiolino dell’aereo e dopo aver dormito, mangiato ed essermi annoiata a morte, arrivammo a Los Angeles, la città che ora potevo finalmente definire casa, dico finalmente perché avevo deciso di non volerne più sapere dei miei genitori e dell’italia a meno che non si trattasse di andare in tour e fare qualche tappa, per il resto meno ne sapevo meglio stavo.

Recuperai le mie valigie, salutai Johnny e gli altri e frugai nella mia borsa in cerca delle chiavi dell’auto che trovai dopo 10 minuti buoni, inutile dire che dentro si boccheggiava, aprii tutti i finestrini , feci uscire il caldo e nel frattempo inviai un sms a Andy avvisandolo che ero arrivata e che stavo per avviarmi. Non feci in tempo a salire che mi chiamò e mi disse “Non passare da casa, ti prego vieni qua direttamente, ho bisogno di vederti.” “okay, ma nemmeno il tempo di farmi una doccia, cambiarmi e magari lasciare le valigie a casa?” dissi “Non hai bisogno di fare una doccia” disse con tono malizioso *okay, gli sono mancata troppo e non ce la fa più, oppure ha dovuto sopportare tutti i racconti delle notti di fuoco di Ashley* pensai tra me e me poi gli dissi che sarei arrivata in circa mezz’ora.

Una volta arrivata a casa sua non feci in tempo a spegnere il motore della mia auto che lui si precipitò da me con un sorriso così ampio che gli sorrideva anche il sedere talmente era contento di vedermi.

Mi aprì lo sportello e mi gettò le braccia al collo, poi mi prese il viso tra le mani, mi accarezzò dolcemente le guance e poi mi baciò, non capii il motivo, ma iniziai a piangere come una fontana, Andy mi guardò e mi chiese:
“Perché piangi?”
“Non lo so.”
Mi sorrise, mi asciugò le lacrime “Dai, vieni dentro” ricambiai quel sorriso e smontai dalla macchina, chiusi e raggiunsi Andy che mi aspettava sull’uscio della porta, mi prese la mano e andammo verso il divano dove ci sedemmo  e io mi accoccolai sul suo petto.

“Sai, ho fatto un sogno l’altra notte… sembrava quasi reale! Eppure non lo era, ma questo sogno mi ha fatto prendere una decisione importante” disse, mi stava prendendo un colpo pensavo volesse lasciarmi, in fondo quello era un periodo abbastanza sfortunato, cos’altro poteva accadermi se non che venissi mollata di punto in bianco senza aver fatto nulla di male? Si mi stavo facendo i miei lunghissimi viaggi mentali, le mie paranoie stavano crescendo, quando dopo una breve pausa silenziosa, Andy mi fece sedere mentre lui si alzò.

Ecco si ci siamo, adesso mi lascia e mi manda via, intanto lo guardai con aria molto interrogativa e preoccupata, poi lui sorrise e riprese il discorso:

“Naomi, so che stiamo insieme da poche settimane e tra poco sarà un mese…”
 “…Wow!” esclamò
“ma vedi..”
 e qui lo interruppi “ Ascolta se hai intenzione di mollarmi senza motivo dimmi semplicemente che non te la senti di avere una storia in questo periodo, che non siamo compatibili, qualsiasi cosa tu voglia ma che non mi faccia sentire una merda… Ti prego.”
Lui iniziò a ridere
“Che hai da ridere?!”
“No niente. Spiegami perché dovrei mollarti?! Cazzo ti amo. Però adesso fammi finire il discorso, odio essere interrotto.”
“Scusami è che prima facevi tanto il dolce, poi mi hai scostata e ti sei alzato da me e… beh si sono un po’ paranoica ahahah continua pure” dissi sollevata e con il sorriso
“Dicevo, è come se ti conoscessi da una vita, tutto quello che faccio mi viene come naturale, con te anche è poco sento di poter essere me stesso, si forse ci sto girando intorno, forse è meglio che vado al sodo…”
 
 
!!ATTENZIONE ANGOLO AUTRICE!!
-Si consiglia vivamente di leggere sempre l’angolo autrice uwu-
Helloo ^^ Si sono mancata troppissimo, mi scuso con tutti/e voi e si lo so, dovrei essere flagellata per questo LOL, ma sono stata impegnata tra lavoro e trasloco, finalmente ora vivo da sola mlmlmlml (beh non proprio da sola ahahah vivo con il mio ragazzo gn ** xD ) e poi dai miei non avevo più il wi-fi ed ero persa.
Anyway I’m back!
Ho deciso di farvi un regalo allungando i capitoli e aumentando la suspense, sperando che vi piaccia questo regalino vi lascio nell’attesa del prossimo capitolo, fatemi sapere uwu

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Capitolo 23
*** Come Live With Me ***


Tirò fuori una benda dalla tasca e mi bendò e disse “aspetta qua”
Mentre aspettavo seduta sul divano sentivo che accendeva con i fiammiferi qualcosa, ma essendo bendata
non ero riuscita a capire che cosa fosse, dopodiché sentii tirare giù le veneziane e spegnere le luci.
Poi più nulla per almeno un minuto, a parte Andy che bisbigliava tra sé e sé cose tipo ‘dove diavolo è’, ‘Sono scemo perché ho spento la luce’ e altri imprecamenti vari, stavo per scoppiare a ridere se non fossi stata bendata come minimo avrei avuto la stessa espressione di uno scorfano che stava per essere messo a bollire in pentola e chiedeva con sguardo sconsolato allo chef il perché lo stesse per uccidere.
E poi un ‘Ah, eccola. Diamine mi sudano le mani, non credo di farcela, morirò qua e prenderà fuoco la casa’ e io iniziavo a chiedermi che cosa stesse facendo oltre che a trattenermi dal ridere.
Infine sentii dire ‘Oddio, non ce la posso fare’
Infine mi prese per le mani e mi tirò su in piedi e mi tolse la benda e lui era li in piedi davanti a me e sorrideva come un bambino la mattina di natale.
“Naomi, so che è da poco che stiamo insieme, ma a me sembra di aver passato un’intera vita assieme a te, sei fantastica e mi piacerebbe che tu venissi a vivere con me”.
Ebbene nella mano libera (con l’altra mi stringeva la mano) faceva dondolare una chiave con un portachiavi a forma di joker “so che il portachiavi non è il massimo ma attualmente è quello che avevo trovato in giro per i cassetti di casa”
 
“Guarda che il portachiavi è figo” gli risposi ridendo “e si che ci vengo a vivere con te”
“Oh grazie al cielo, pensavo che mi prendessi per matto a chiedertelo dopo così poco” mi strinse forte e continuò dicendo “attualmente potrei mettermi a saltellare in giro per tutto  il vicinato dalla felicità”
Risi e continuai a tenerlo stretto, sembrava che il battito del mio cuore e del suo si fossero sincronizzati, o che il mio si fosse fermato.    
“comunque, preparati che dobbiamo uscire stasera! Jake da una festa a casa sua e sono stato invitato, il che significa che anche se non ti conosce tu vieni lo stesso perché devo presentarti Jake e Jeremy, visto che Ash e Christian li hai già conosciuti”
Io sinceramente avrei preferito andarmene a dormire ma decisi di accontentarlo, perciò mi imbucai nel bagno e mi sistemai a dovere.
Arrivati a casa di Jake, diedi uno sguardo al quartiere e alla casa esternamente, sembrava molto piccola, e il quartiere molto tranquillo, entrammo in casa Andy disse che andava a cercare Jake e di aspettarlo li, sembrava piccola come casa, in realtà era molto spaziosa ed accogliente, la musica già rimbombava per tutta la casa.
E dopo poco arrivarono Andy che mi fece trasalire toccandomi una spalla, ero immersa nei miei pensieri e non mi ero accorta che era ritornato assieme a Jake.
“Jake, lei è Naomi, Naomi lui è Jake” e fece un sorrisetto di rilassamento, “Finalmente ti conosco!” esclamò lui, “sai, non ha fatto altro che parlare di te, durante tutto il lasso di tempo che sei stata dalla tua famiglia in Italia!” continuò  “Ehm, ah, davvero?” chiesi, stupita “comunque piacere di conoscerti” sorrisi “si non
faceva altro che ripetere: e quando torna, mi manca, le scrivo, non le scrivo, la” e qui venne interrotto da Jeremy “ la chiamo, non la chiamo… Ciao, io sono Jeremy, ma puoi chiamarmi Jinxx!” e sorrise porgendomi la mano  “Beh, da come avrai sicuramente dedotto io sono Naomi, piacere mio!”
In lontananza si sentirono due urlare, era chiaro che ora la band era al completo e la festa poteva avere inizio per davvero (così affermò Jinxx).
Andy mi porse un bicchiere “che è?” chiesi  “Birra, nulla di serio” mi rispose porgendomi anche una sigaretta “Ma tu mi leggi nel pensiero?” chiesi “ahahah probabile” rispose divertito con un sorrisetto furbo stampato sulle labbra.
Mi prese la mano e mi portò dove la maggior parte degli invitati stavano ballando “Andy io non so ballare, sembro un manico di scopa!” dissi
“Non devi preoccuparti, ti guido io” disse facendomi l’occhiolino
Partì una canzone che a me piaceva tantissimo, era un sacco di tempo che non l’ascoltavo ed esclamai che adoravo quel pezzo, Andy mi prese tra le sue braccia e ballammo, eravamo vicinissimi, ero tesa e avevo paura di schiacciargli un piede, cosa che fortunatamente non accadde, ne fui davvero molto sollevata di ciò.
“Sai, sarebbe stato bello poter essere venuto con te in Italia e ballare proprio come stiamo facendo ora al matrimonio di tua cugina” mi disse sussurrandomi con un leggero tremolio di emozione nella sua voce, sorrisi, “anche a me sarebbe piaciuto.” dissi.
Mi guardò profondamente negli occhi e per un istante mi sentii come se lì, in quel momento ci fossimo solo io e lui, posai la mia testa sulla sua spalla e continuammo a ballare per un altro po’.
Mi diressi verso uno dei divani e mi sedetti, le mie gambe e i miei piedi stavano implorando pietà, mi accesi una sigaretta, affianco a me si sedette una ragazza bionda con gli occhi azzurri, si gira mi da un’occhiata sgranando gli occhi, poco dopo viene raggiunta da Jeremy, che mi saluta e mi presenta alla ragazza che esclama “ah, mi sembravi un volto conosciuto! Piacere, sono Alice, la ragazza di Jeremy” mi sorrise e mi porse la mano, accettai senza problemi e ricambiai la stretta di mano.
Tornò Andy con una lattina di Monster in mano e un bicchiere d’acqua nell’altra, scelsi la Monster.


Parlammo del più e del meno,e devo ammattere che passammo una bella serata, verso le due e mezza io ed Andy ci avviammo verso casa, anche perchè io mi stavo praticamente addormentando sul divano, arrivati a casa feci il gesto di prendere le chiavi della mia macchina "Ma che cavolo fai?!" mi chiese Andy "Ehm.. vado a casa?" dissi "Ah, è vero ahaahah" e rimisi le chiavi dove stavano.
Crollai poco dopo essermi seduta sul divano




!!!ATTENZIONE ANGOLO AUTRICE!!! (SI CONSIGLIA DI LEGGERE SEMPRE L'ANGOLO AUTRICE)

Hello peopole! Innanzitutto Buon Anno (in ritardo I know ewe) è stato un periodo alquanto difficile, ho dei problemi con la connessione e in più lavoro.
Stavolta avete il permesso di squartarmi viva dato che è tantissimo (troppo) tempo che non aggiorno, ma come ho detto prima lavor e ahimè ho anche dei problemi in famiglia che mi impediscono nel mio tempo libero di buttare giù qualche idea per i prossimi capitoli, si aggiunge anche il fatto che ho una connessione vomitevole.


Noterete che questo capitolo è più lungo degli altri perchè ho deciso di farli più lunghi ^^ (molto più lunghi)

In più stavo pensando di pubblicare una Oneshot che scrissi molto tempo fa, voi che ne dite? se vi va lasciate un commentino, per farmi sapere se pubbliarla o meno ^^



Un bacio, Nana.

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