Diario di una strega esorcista di Elisabeth_la_strega (/viewuser.php?uid=383850)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Una breve presentazione di me ***
Capitolo 2: *** Cap. 1 - La scoperta dell'innocence ***
Capitolo 3: *** Cap. 2 - L'incontro con il generale Kevin Yeegar ***
Capitolo 4: *** Cap. 3 - Il Quartier Generale dell'Ordine Oscuro ***
Capitolo 5: *** Cap. 4 - Primi incontri ***
Capitolo 6: *** Cap. 5 - Appuntamento col nemico ***
Capitolo 7: *** Cap. 6 - Missione in Grecia ***
Capitolo 8: *** Cap. 7 - In una giornata di primavera, un amore sboccia ***
Capitolo 9: *** Cap. 8 - Rapimento ***
Capitolo 1 *** Prologo - Una breve presentazione di me ***
Ciao a tutti!Chi sono io? Io sono una strega!
Mi presento, mi chiamo Elisabeth Ichihara e vengo dalla Luna. Anzi, solo per metà a dire la verità.
Mio padre è uno sciamano terrestre, di cui preferisco non parlare, mentre mia madre è la regina della Luna, la regina Selene. Sono, assieme al mio fratellino Sora, il frutto del loro amore segreto. Ho anche una sorellona che si chiama Serenity e dei fratelloni gemelli.
Ma non dilunghiamoci troppo sulla mia famiglia, è una situazione incasinata da sempre. Dunque, che dire di me... ci vorrebbe un libro solo per la mia presentazione!
Ho 21 anni terrestri ma molti di più per quelli lunari...ne ho persi il conto a dirla tutta...perchè sapete, noi abitanti della Luna siamo praticamente immortali. Discendiamo dalla dea greca della Luna Selene e siamo dotati di grandi capacità autorigenerative, anche se fa comunque un male cane per riuscire a guarire e possiamo comunque morire se colpiti ripetutamente con le armi giuste!E poi bè, modestamente siamo tutti bellissimi e spesso finiamo per attirare l’attenzione del sesso opposto (cose un po’ in stile elfo insomma).
Ho dei capelli lunghi fino a metà schiena leggermente mossi e castano chiaro, mentre gli occhi sono di un bel verde lucente, un pò come quello delle foglie illuminate dal sole. Diventano però blu o rossi in determinate situazioni.
Blu se uso degli incantesimi di magia nera (so controllare direi perfettamente i quattro elementi) che mi sono stati insegnati sopratutto da chi mi ha cresciuta, la mia zietta Yuuko Ichihara, e nella scuola di magia la Torre della Zanna.
Come faccio a conoscere tutti questi mondi? Semplice, perchè come mia zia ho l'abilità di attraversare le dimensioni!
Lo faccio grazie al Cuore della Luna, un oggetto fatto a sfera che è dentro di me e mi permette di spostarmi dove voglio, anche se ogni tanto fa di testa sua e sbaglio tempo, o si attiva da solo portandomi in nuovi posti.
È anche la causa principale di molti dei miei poteri: siccome è stato creato per volere di mia madre per proteggermi, capita spesso che quando visito un nuovo mondo mi ritrovi con dei poteri di quel luogo. La chiamo “capacità di adattamento”.
Ah, dimenticavo di spiegare perchè gli occhi rossi. Bè, perchè ho una maledizione non molto bella che mi ha resa un vampiro. Un vampiro particolare in realtà: non sono velenosa salvo dopo tanti morsi ripetuti a breve distanza nel tempo e posso tranquillamente stendermi al sole senza ustionarmi, ma solo se indosso il mio rosario sacro che mi protegge. Ecco, quando ho gli occhi rossi semplicemente ho una gran fame di sangue.
Situazione sentimentale: sposata e con figli! Mio marito si chiama Gilbert, ma forse molti di voi lo conoscono semplicemente come Prussia. E' un figo, nonchè abile spadaccino e cecchino... lo adoro. Non posso non ammettere però che spesso finisco a letto con altri ragazzi...è una relazione un pò aperta decisa di comune accordo visto che anche lui è un immortale.
I miei figli invece si chiamano Feliciano, che ha attualmente 16 mesi, e Asuna, che ha 5 anni. Loro 2 nel diario non credo appariranno molto a dire la verità...troppo piccoli per immischiarsi negli affarucci ogni tanto anche non legali dei genitori.
Questo perchè come mestiere io e Gilbert facciamo sopratutto i sicari.
Altro? Forse è meglio di no, altrimenti l'interesse a leggere finisce subito qui! E' ora di iniziare il viaggio in un nuovo mondo, il mondo degli esorcisti!
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Capitolo 2 *** Cap. 1 - La scoperta dell'innocence ***
[Nota dell'autore: per i dialoghi userò le virgolette, non è un errore di battitura!spero continuiate a seguire la storia! :)]
“Onee-san!” un ragazzino di circa 14 anni dai grandi occhi blu varcò la soglia della mia casa chiamandomi a squarciagola ripetutamente.
“Sora!razza di scemo!mio figlio sta dormendo!” urlai di rimando non appena mi accorsi del mio fratellino. Scesi le scale che portavano al piano terra piano piano con mio figlio in braccio tentando di non svegliarlo e diedi un buffetto sulla guancia di Sora come facevo sempre quando ci vedevano.
“Allora, cosa c’è?è già riapparso un nuovo bersaglio?” chiesi appoggiandosi al muro.
“Si!ho avuto notizia di uno strano mostro gigante tutto nero che sta creando scompiglio nel bosco nei pressi di una cittadina belga!secondo me è un heartless!” disse Sora aggiungendo alle parole una pessima imitazione da faccia da heartless.
Un heartless è un mostro d’ombra che si ritrova in molti mondi, ed è compito (tra i tanti che hanno) dei portatori dei Keyblade, un’arma simile ad una grande chiave diversa per ciascuno, farli scomparire. Personalmente non ero mai riuscita a far apparire il mio keyblade che Sora continuava a dire che anche io possedevo nel mio cuore, ma mi piaceva parecchio eliminare quei mostri aiutando il mio fratellino con gli incantesimi mentre lui li faceva a pezzettini con la sua arma.
“Ok, allora andiamo!” fu subito la mia risposta entusiasta. Misi nella culla il mio bambino e poi avvisai mio marito che stavo uscendo. Avevo sempre il necessario per un combattimento dentro una piccola borsa a tracolla dentro la quale mettevo tantissimi oggetti grazie alla magia che le avevo applicato: in realtà tutto rimaneva in un enorme deposito/garage di fianco alla mia villa, bastava semplicemente mettere la mano nella borsa e chiamare l’oggetto che mi serviva che questo finiva direttamente nella mia mano. Questa volta purtroppo non mi sarebbe servita, ma non potevo certo immaginarmelo.
“Bene, apro io il portale!” esclamò Sora. Fece uno strano movimento con il suo keyblade e in un attimo si aprì un passaggio verso la nostra destinazione e lo attraversammo. Il posto non sembrava tanto male: c’erano alberi ovunque e il cielo era sereno mentre il sole era ancora alto nel cielo. Qualcosa però non andava, ce ne accorgemmo entrambi dopo aver fatto qualche passo nel bosco. Tutto era silenzioso, non si sentiva neanche un uccellino cantare o qualcosa del genere. Possibile che non ci fosse nemmeno un rumore? Camminammo per un po’ in quella che stava diventando un’atmosfera sempre più tesa fino a che … delle tracce evidenti di qualcosa di molto grosso non si mostrarono davanti ai nostri occhi. “Questi sono segni di qualcosa di grosso!perfino gli alberi sono mezzi spaccati!” esclamai sconcertata. Un mostro enorme di quel calibro era veramente un heartless o semplicemente più mostri, magari alcuni dei quali in grado di volare?non ero sicura di quale della mia ipotesi era corretta. Alla fine arrivammo in una piccola radura libera dagli alberi della foresta e fu lì che li vidi per la prima volta: c’era un grosso mostro di forma umanoide che sembrava ricoperto di oscurità da cima a fondo seguito da 2 mostri dalla forma di palla con delle sporgenze che sembrano dei cannoni. Scoprii solo poco dopo che il nome dato a quegli esseri è Akuma.
“Attacchiamoli!!!” urlò Sora che si lanciò immediatamente in un attacco frontale contro i nemici.
“O…ok!” risposi io poco convinta.
L’attacco non durò a lungo: nonostante io attaccai quei mostri con una colonna di fiamme e mio fratello li colpì con forza con il keyblade questi sembravano illesi e puntarono i cannoni contro Sora. Presa da un improvviso moto di paura pensai che avrei dovuto assolutamente proteggere il mio adorato fratellino da quelle maledette palle armate fino ai denti. Corsi disperatamente verso di lui per parare quei colpi di cannone senza preoccuparmi di cosa mi sarebbe successo. Fu in quello stesso istante che arrivò dritta verso di me una piccola sfera verde che mi avvolse completamente prima dell’impatto con il nemico.
Era strano, veramente strano: perché sentivo quel piccolo oggetto a me sconosciuto fondersi con il mio stesso corpo e avvolgermi di un potentissimo potere?il tempo di un battito di ciglia e la fusione era completa. Ero potente, ero in grado di abbattere quei mostri. “Aah!!!” urlai con tutta la forza che avevo in corpo: la luce verde che poco prima mi aveva protetta si irradiò dal mio stesso corpo con una forma che si avvicinava parecchio a quella di una chiave. “K … Keyblade?” osai pensare chiedendomi se ero veramente io a stare usando quella forza. Concentrai le energie e scagliai l’attacco contro quei mostri: i 2 più piccoli finirono letteralmente sbriciolati dall’impatto; tuttavia, ebbi il tempo di vedere quelle che sembravano 2 spiriti legati a loro librarsi subito in aria dopo l’attacco, come se fossero stati liberati improvvisamente da uno strano legame. Vedevo da quando ero piccola gli spiriti come mio padre, ma questi mi erano sembrati un po’ diversi dal solito …
“Attenta!” urlò qualcuno che stava correndo verso il mostro più grande ancora in piedi. Era un ragazzo dai capelli d’argento con una grande mano fatta di chissà che strano materiale, pensai in quel momento. Vi fu un’ altra ondata di luce verde, questa volta proveniente da lui, e in un secondo il mostro venne annientato.
“Wow … “ dissi in ammirazione sia per la forza di quel ragazzino che sembrava così sicuro di sé sia perché ero ancora circondata da fiamme verdi che non bruciavano.
“Ecco dove era finita l’innocence che era volata via dalle mani del generale!pare che tu sia una compatibile!” disse il ragazzo guardandomi in faccia con un mezzo sorriso.
“Eh?innocence?compatibile?ma di che parli?e soprattutto,chi sei e dove è finito mio fratello?” chiesi rimanendo alla fine di nuovo senza fiato come se qualcosa mi stesse risucchiando energia.
“Ah …” il ragazzo rimase per un attimo sorpreso da tutte quelle domande, ma poi mi fece un gran sorriso ed esclamò: “Innanzitutto le presentazioni!Io mi chiamo Allen Walker e sono un esorcista!il potere che hai appena utilizzato per sconfiggere quei mostri, che si chiamano Akuma, è chiamato innocence e può essere usato solo da poche persone scelte da Dio, cioè i compatibili che lavorano come esorcisti presso l’Ordine Oscuro!”.
Nel frattempo vidi Sora, indenne, venirmi incontro affiancato da una ragazza dai lunghi capelli verde scuro e gli occhi viola. “Onii-chan!” gli urlai felice di vedere che era incolume. Lui mi abbracciò approfittando che ormai le fiamme verdi si erano calmate fino quasi a sparire e mi rimase attaccato mentre anche la ragazza si presentava:
“Ciao!io sono Lenalee!Allen-kun, è lei che stavamo cercando?” chiese al ragazzo incuriosita.
“Si!ha annientato 2 Akuma senza nessuna difficoltà!” rispose Allen con entusiasmo crescente.
“Bene, portiamola dal generale Yeegar!” esclamarono i 2 esorcisti all’unisono.
“Ehm … So-chan, direi che è meglio che torni a casa adesso!io vado con questi ragazzi per capire che cosa è successo va bene?” chiesi al mio fratellino ancora non molto convinta dalla situazione. Lui ubbidì, riaprì il portale dal quale eravamo arrivati e sparì ovviamente solo dopo una lunga protesta.
“Andiamo!” dissi a quelli che parevano dei nuovi amici. Ma non potevo certo immaginare che un nuovo stile di vita era ormai per me iniziato. |
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Capitolo 3 *** Cap. 2 - L'incontro con il generale Kevin Yeegar ***
Il viaggio fu molto breve: nel giro di dieci minuti io e i miei nuovi amici arrivammo a destinazione. Era un piccolo accampamento con un fuoco da campo, una tenda abbastanza grande e una carrozza lasciata appena più avanti.
“Generale!abbiamo ritrovato l’innocence!non crederà mai a cosa è successo!” esclamò Lenalee dirigendosi verso la carrozza.
Da questa uscì lentamente un uomo anziano dai lunghi capelli bianchi così come i baffi: “raccontami tutto mia cara!” disse l’uomo prima di volgere il suo sguardo verso me ed Allen.
“Non preoccuparti, lo conosco da pochissimo ma posso assicurarti che un uomo buono e gentile!” mi disse sottovoce Allen notando la mia faccia perplessa.
Il generale mi scrutò attentamente da cima a fondo, come se mi stesse scannerizzando con chissà quale aggeggio. Poi mi fece un sorrisetto “Così tu … sei una compatibile” mi strinse forte la mano e si dimostrò felice della situazione. “Innanzitutto le presentazioni mia cara!io sono il generale Kevin Yeegar, dell’Ordine Oscuro!era da tempo che viaggiavo alla ricerca di persone speciali come te!suppongo che sarai spaventata, ma non preoccuparti!io ti farò da maestro e presto sarai in grado di combattere insieme a me … ma prima ditemi ragazzi, che cosa è accaduto poco fa?ho avvertito la presenza di Akuma!”.
Io e gli altri gli facemmo un rapido riassunto del nostro incontro e degli Akuma contro cui avevamo combattuto poco prima dopo essermi presentata; lui ascoltò con attenzione, dopodiché sentenziò che il mio era un bel caso di partenza. Tirai un sospiro di sollievo. Sembrava tutto nella norma per quel signore: niente cose strane o nocive per la mia persona, solo un potere buono in grado di eliminare i nemici di dio e salvare delle anime. Era davvero una brava persona:fu questo il mio primo pensiero.
Ad un tratto sbucarono dalla foresta 2 uomini vestiti di un’uniforme bianca che si diressero verso di noi: finder, gli aiutanti degli esorcisti, mi spiegò subito Yeegar. “Signore, abbiamo recuperato un po’ di legna per preparare la cena!” dissero in coro.
“Perfetto, grazie!” fu la risposta del generale “bè, suppongo che voi 3 vi fermerete a mangiare con noi no?ormai manca poco all’ora di cena!”
“Se non sono troppo di disturbo … “ dissi io un po’ imbarazzata. Tutti sembravano conoscersi bene e non volevo intromettermi , però la curiosità di questi poteri mi stava divorando. Per non parlare del fatto che mi sentivo un po’ senza forze ed affamata dopo il combattimento.
“Oh non preoccuparti, stai pure con noi!ormai fai anche tu parte della nostra famiglia, e poi così potrai dirci qualcosa di te!” esclamò Lenalee seguita da un cenno di si con la testa di Allen.
Passai così la serata con gli esorcisti. Fu molto divertente ed istruttivo. Bè, divertente più che altro perché Allen continuava a mangiare e poi si scusava perché rimaneva ben poco per gli altri! Comunque rivelai il necessario sul mio conto: che ero una strega venuta da un’altra dimensione, che ero in grado di utilizzare a mio piacimento gli elementi (e lo dimostrai pienamente facendo il mio trucchetto preferito, far roteare delle palle di energia ognuna fatta di un diverso elemento), che ero madre e moglie. Mi trattarono tutti bene: erano abituati a venire in contatto con fenomeni paranormali.
Per quanto mi riguarda appresi diverse cose, come il fatto che l’Ordine Oscuro era alle dipendenze del Vaticano e che avrei dovuto andare alla sede europea, cioè al quartiere generale, per farmi analizzare e costruire una vera e propria arma anti – akuma o comunque per aiutarmi ad avere una buona sincronizzazione con la mia innocence. Si decise che sarei partita il giorno seguente.
“E’ ora di dormire un po’!” disse Allen stiracchiandosi per un po’ per la stanchezza della giornata “Elisabeth-san, vuoi dormire qui?” aggiunse il ragazzo offrendosi di andare a prendere delle coperte per me.
“Mi piacerebbe, però è meglio che torno a casa adesso … aspetta solo un secondo” dissi avvicinandomi a lui. Allungai una mano e l’appoggiai sul suo cuore mentre il mio oggetto magico, il cuore della luna, mi usciva dal petto e iniziava a brillare di una tenue luce rosata.
Era il normale procedimento che usavo con i miei amici di altri dimensioni: in questo modo sarei stata in grado di teletrasportarmi direttamente vicino a loro salvo imprevisti che ogni tanto capitavano. D’altronde, viaggiare in altre dimensioni non è così facile come si crede.
“Ecco fatto!non preoccupatevi, sarò da voi per domani mattina presto!” esclamai rivolgendomi a tutti. Aprii il portale e me ne tornai a casa, preparandomi mentalmente alla giornata seguente.
[nota dell'autore:grazie a chi sta ancora seguendo la mia storia!un ringraziamento particolare va a Rubi_Chan per aver recensito per prima la mia opera!a presto per un nuovo, e probabilmente più lungo, capitolo! ;) ] |
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Capitolo 4 *** Cap. 3 - Il Quartier Generale dell'Ordine Oscuro ***
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Mi
svegliai con un caldo soffocante addosso seguita dalla consapevolezza
che era il corpo del mio adorato marito Gilbert. Ovviamente, lui
e Sora avevano voluto sapere ogni cosa su quello che mi era
accaduto, fatto che mi aveva tenuta sveglia fino a tardi quella notte.
Cacciai un forte sospiro nel tentativo di svegliare dolcemente Gilbert
… cosa che non avvenne, tanto per cambiare. A parte quando
eravamo in missione se la dormiva sempre nella grossa.
“G-chan!!!” urlai dandogli una manata in faccia,
“Oh!ahi!ciao gattina, devi già andare?”
mi chiese lui con aria assonnata.
“Lo-lo sai!ti darò notizie appena possibile te lo
prometto” dissi io arrossendo come al solito.
Sapeva perfettamente che quando mi chiamava così non potevo
resistergli. Mi trattenni dall’infilarmi sotto le coperte con
lui tutta la mattinata e mi preparai velocemente dopo aver dato
un’occhiata ai miei figli che dormivano.
“Cuore della luna!” esclamai. Poco dopo, ero
già davanti all’accampamento con il generale
Yeegar che mi osservava sorridendo e mi avvisava che un
finder mi avrebbe accompagnato all’Ordine subito e, cosa
molto importante, ribadì che mi avrebbe fatto da maestro
prestissimo, il tempo di finire la missione che gli era stata affidata.
“Lenalee!Allen!” agitai un braccio nella direzione
dei due esorcisti che si affiancarono subito al generale per venire a
salutarmi.
“Mi raccomando Eli-san, quando arrivi presenta la lettera di
presentazione che il generale ha scritto per te!e porta i miei saluti a
Komui, mio fratello!” esclamò Lenalee contenta.
“Ok ma … come faccio a capire chi
è?”chiesi immaginando che l’Ordine fosse
un luogo pieno di persone.
“Vedrai che lo riconoscerai subito … è
unico!ci vediamo tutti là appena terminiamo la
missione” disse Allen con un’ espressione tra il
sorriso e un misto di affetto e … ansia?
Accennai un si con la testa e partii alla volta dell’Ordine,
piena di domande e curiosità. Cosa mi sarebbe
successo?sarebbe andato tutto bene?e, soprattutto, io gli sarei andata
bene?dopotutto arrivavo da una dimensione parallela alla loro e non ero
certo una persona comune ….
Ci fermammo appena al di sotto di quella che sembrava
un’enorme costruzione sospesa in aria sopra una montagna di
rocce aguzze. “Siamo arrivati” disse il finder
scendendo dalla carrozza sulla quale avevamo viaggiato.
“Q-qui?ma è là in alto!” gli
dissi tra lo sconcertato e il sorpreso.
Seguii quell’ uomo pronta nel caso di attacchi e alla fine,
seguendo un sentiero abbastanza ripido, ci ritrovammo davanti ad un
grande portone con incise due enormi croci mentre degli esserini simili
a dei pipistrelli sembravano controllare i nostri movimenti.
Il portone si aprì all’improvviso, rivelando
un’enorme faccia che mi scrutò attentamente.
“Ah!” esclamai per la sorpresa. Uno degli esseri mi
si avvicinò e ne uscì una voce: “Ciao
John!chi è questa ragazza che hai portato
all’entrata?” domandò rivolgendosi al
finder che mi aveva accompagnata.
Il tempo di una breve spiegazione da parte dell’uomo e
l’enorme volto all’ ingresso mi fece avvicinare e
mi squadrò con i raggi laser “Stoooop!!!questa
donna ha qualcosa di strano!” urlò come un
forsennato facendomi sobbalzare.
“Che-che succede?oddio, non sarà mica per il
sangue di vampiro?” pensai spaventata rimanendo immobile.
“Komui-san?” chiesi titubante a quel cosino volante.
“Come fai a conoscere il mio nome?non sarai
un’ aiutante del Conte????” fu la risposta che
sentii.
“No, no!è che … Lenalee-chan mi ha
detto di salutarti e … ho anche una lettera da parte del
generale Yeegar!”.
“Lenalee!!!!!!!!” un urlo quasi mi perforo un
timpano e un ragazzo arrivò verso di me correndo frenando
rumorosamente la sua corsa vicinissimo a me e prendendomi le mani
“Hai visto la mai piccola Lenalee???come sta?oh ma dai,
parliamone dentro!le amiche di Lenalee sono amiche mie!”.
Risposi solo con un cenno del capo e finalmente riuscii ad entrare
finendo in un grande ufficio con migliaia di scartoffie
attorno ed una mappa del mondo appesa al muro.
Come immaginavo il ragazzo si presentò proprio come Komui
Lee, il fratello maggiore di Lenalee e supervisore
dell’Ordine.
Dopo una dovuta spiegazione di tutto quello che mi era successo,
compreso il fatto del mio problema vampiresco seguito dalla promessa di
non rivelare mai niente della cosa da parte di entrambi, Komui mi fece
un gran sorriso e mi disse di seguirlo anche una volta per fare un
piccolo test.
Arrivammo in una sala scura, con una figura enorme che quasi brillava
di luce propria.
“Hevlaska!ho una nuova compatibile!puoi darci
un’occhiata?” la salutò Komui mentre un
gruppo di uomini vestiti con dei camici bianchi lo seguivano.
La figura dal volto di donna si voltò e quasi sobbalzai, un
po’ preoccupata da quello che mi sarebbe potuto succedere.
“Certamente!” rispose Hevlaska che mi avvolse
subito tra i suoi “tentacoli”.
“Ma-ma che razza di test di test è
questo???” urlai in preda all’agitazione e un
po’ di rabbia per averglielo lasciato fare. Tentai di
rimanere calma e di fidarmi dopo un profondo respiro di autocontrollo.
L’enorme donna mi toccò un po’ ovunque e
ad un certo punto avvertii una forte morsa al petto, come qualcosa che
stava uscendo dal mio corpo.
Urlai ed estrassi meccanicamente la mia nuova arma
all’altezza dello stomaco che dopo un turbinio di fiamme
verdi prese la forma di una chiave nera e verde grande come una lunga
spada.
Tutti rimasero senza dire una parola per un attimo, poi Hevlaska mi
guardò ad occhi spalancati e pronunciò la frase:
“Tu … sei la chiave che porterà le
nostre anime in salvo … se il tuo cuore sceglierà
di proteggerne un altro e il distruttore!” .
“Bene, bene!pare che tu sia un tipo parassita molto speciale
per portare un’ arma direttamente dentro di te!”
esclamò Komui diventando però tutto rosso in viso.
Non capendo il perché, mi guardai meglio; non solo avevo la
mia arma in mano, ma nell’estrarla avevo strappato la mia
maglietta rimanendo praticamente in reggiseno!
“Aah!!!” urlai coprendomi il più
possibile.
Andai immediatamente dietro ad un muro ed estrassi dalla mia borsa
magica una nuova maglietta, ringraziando il cielo di tenerci sempre
degli indumenti di scorta.
Tornai da Komui ancora un po’ rossa in volto dalla vergogna
di aver cominciato in quel modo ridicolo la mia carriera da esorcista e
“per fortuna” anche lui sembrava un po’
imbarazzato, così entrambi non ne parlammo.
Mi feci guidare da lui nella mia nuova stanza, una di quelle un
po’ spartane con solo un letto, una scrivania e un
comò e, visto che ero molto stanca per il viaggio e si era
fatta sera, mi addormentai poco dopo.
[note dell'autrice: Un saluto a tutti quelli che hanno appena letto il
capitolo!che ne pensate?personalmente già ridevo da sola
pensando a quel deficente di Komui quando sclera per Lenalee...le parti
più divertenti dell'anime dopo i litigi tra Allen e Kanda
direi xD un grazie particolare va a Zaffiro_Lunare, che mi vuole
così bene da aver iniziato a leggere la mia storia
nonostante sia abituata al rating verde!tvb!]
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Capitolo 5 *** Cap. 4 - Primi incontri ***
Il giorno
seguente venni chiamata per fare il giuramento di lealtà
all’Ordine, circondata
da un gruppo di persone incappucciate.
Riuscii a
non dire troppo sui miei segreti, ma dovetti ammettere il fatto di
arrivare da
un mondo parallelo per riuscire ad avere un’ autorizzazione
scritta ad andare e
venire dalla Home (il nomignolo dato al Quartier Generale) come mi
aggradava,
con l’unico obbligo di combattere per il Vaticano ogni volta
che mi sarebbe
stato richiesto.
Dopo esser
tornata a casa per avvisare la mia famiglia e il cafè dove
lavoravo a part time
di tutte le novità tornai subito alla Home per cercare di
ambientarmi.
Era davvero
un posto enorme lì dentro, meno male che ho un buon senso
dell’orientamento!
Dopo un giro
dove potei vedere un’infermeria, una serie di laboratori e di
uffici, i grandi
bagni comuni e i vari piani delle stanze degli esorcisti me ne andai,
su
indicazione di un finder, alla mensa.
“Wow,
quanti
finder che ci sono!” mi ritrovai a pensare non appena vidi la
grande stanza con
una lunga fila di persone in fila per ricevere il pranzo.
Quando
finalmente toccò a me mi ritrovai davanti uno strano
individuo dalla pelle
scura, dall’età indefinita, con gli occhiali da
sole e i capelli viola raccolti
in due trecce.
“Ehm
… scusami
…” dissi rivolgendomi a lui un po’
imbarazzata
“Ma
guarda
un po’ che bella che bella principessa che abbiamo qui
oggi!!!” urlò l’uomo ad
alta voce guardandomi quasi con ammirazione “Tesoro, io sono
Jerry, lo
chef!sarò lieto di prepararti tutto quello che vuoi quando
vuoi!” aggiunse
facendomi l’occhiolino.
“Ah
… ok,grazie
mille!” gli risposi con un sorriso che lo fece esaltare
ancora di più. “Qui ci
sono proprio persone simpatiche!” mi ritrovai a pensare
mentre mi sedetti a
mangiare il mio primo pasto alla mensa costituito da una bella porzione
di
ramen e una bistecca.
Mi voltai e
vidi una persona che pensai di non poter vedere di certo lì
dentro: un ragazzo
con cui avevo combattuto una volta, molto tempo fa, in
un’altra guerra … o
almeno, ci assomigliava davvero parecchio!
“D-dick?” mi ritrovai a chiedergli
mentre anche lui
stava venendo a sedersi seguito
da un
uomo anziano.
Il ragazzo
si voltò e mi guardò sconcertato per un momento,
poi mi squadrò da capo a piedi
e poi e sua volta mi chiese ad alta voce per la sorpresa:
“Sherit????ma sei
davvero tu?oh mamma, ma non è possibile!”
esclamò sedendosi vicino a me.
“Non
mi
sbagliavo, sei proprio tu!o più o meno se non altro!ma che
succede?” domandai
guardandolo meglio. Si, riconoscevo facilmente il viso delle persone, e
quei
capelli rosso fuoco e gli occhi verdi erano rimasti identici nel tempo.
“Bè,
questa
è la mia nuova identità!adesso il mio nome
è Lavi Bookman e sono un esorcista!e
questo è il mio vecchio!mi raccomando, devi chiamarmi
così adesso!” disse Lavi
indicando l’uomo che si era messo ad ascoltare la nostra
conversazione mentre
mangiava lentamente come per dire che doveva stare attento a quel che
faceva
con lui in giro.
“Anche
io ho
cambiato nome … adesso mi chiamo Elisabeth e sono appena
diventata anche io
un’esorcista” gli risposi sorridendo.
La
conversazione continuò per un bel po’, tra vari
aggiornamenti sulla nostra vita
e promesse di non svelare il nostro passato agli altri. Alla fine,
salutai Lavi
e il vecchio Bookman e mi diressi in laboratorio, dove venni accolta da
Komui e
un paio di infermiere per sapere i risultati di latri piccoli esami
medici
fatti nel frattempo.
“Eli-chan!eccoti!ecco
qui, leggi anche tu!” mi disse Komui porgendomi un foglio
sull’analisi della
mia innocence effettuata da delle macchine durante il mio incontro con
Hevlaska. “A quanto pare la mia innocence è
collegata direttamente alle mie
cellule, come se ne avesse fatto sempre parte … e il
Keyblade è la prima
proiezione esterna di questa forza …” pensai
cercando di riassumere tutti i
dati scritti in termini scientifici e a tratti incomprensibili.
Dopodichè
mi
sdraiai, facendo un’ultima visita.
L’innocence
si era focalizzata soprattutto a livello del mio stomaco e questo era
diventato
visibile con una piccola croce verde impressa sulla pelle proprio in
quel
punto. Niente di grave, normale nei tipi parassita, secondo i medici.
Mettendo a
posto le ultime scartoffie riguardo ai patti con l’Ordine, mi
fu chiesto di
andare in un camerino e cambiarmi.
“Cambiarmi
con cosa?” pensai subito non avendo abiti con me in quel
momento. Poco dopo mi
venne passato un completo nero e bianco, con le maniche lunghe
abbastanza
larghe e una gonna corta a pieghe che arrivava circa a metà
coscia. Il tutto
completato da un paio di stivali neri alti fino al ginocchio e lo
stemma che
avevo già visto sui vestiti degli altri esorcisti.
“Questa
è la
tua divisa!ne ho fatto fare un modello simile a quello di Lenalee, con
l’unica
differenza della cerniera in mezzo!da domani potrai già
andare in missione!”
proclamò Komui rientrando nella stanza e affidandomi un
golem personale, uno di
quelli che io avevo soprannominato “esserini”, come
mezzo per comunicare con il
quartier generale e gli altri esorcisti nelle vicinanze.
Il tempo di
finire queste nozioni di base che arrivò un importante
messaggio che mise in
subbuglio l’intero Ordine: il Generale Yeegar era stato quasi
ucciso dai
nemici, e stava
tornando alla base con i
finder e gli esorcisti che lo accompagnavano.
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Capitolo 6 *** Cap. 5 - Appuntamento col nemico ***
Furono
davvero degli attimi terribili: tutti erano in allarme, e non appena il
Generale tornò venne immediatamente operato. Non si seppe
più niente per quello
che sembrò un numero immenso di ore, finchè anche
a noi esorcisti fu consentito
andare a fargli visita. Per chi ne avesse avuto il coraggio, se non
altro.
Avevo
chiaramente sentito i dottori parlarne: innocence e mente completamente
distrutta, a causa di un Noah. In
sostanza, avevamo perso un Generale. Questo era il quadro ciclico di
Kevin
Yeegar.
Mi decisi ed
entrai nella sua stanza: era su un letto, mezzo corpo coperto dalle
bende, che
cantilenava una canzoncina su un certo Cuore dell’innocence.
Si voltò verso di
me, ma fu come se non mi avesse visto.
Mi avvicinai
a lui e gli presi la mano: “Maestro … "
tentai di chiamarlo per avere una sua
reazione. Che non ci fu.
Uscii dalla
stanza poco dopo, molto triste per aver appena perso una persona buona
come
lui.
Visto che
per quella giornata non avevo nulla da fare, decisi di uscire come una
normale
ragazza e fare una passeggiata nei dintorni: un abito verde smeraldo
molto semplice,
ma abbastanza aderente, con la gonna che arrivava alle ginocchia e le
maniche
lunghe ed ero pronta.
Girovagai un
po’ per un paesino molto carino, con un mercato pieno di
colori, piazzandomi
alla fine davanti ad un fioraio a contemplare i fiori finchè
lo vidi avvicinarsi
al negozietto: un
ragazzo bellissimo,
alto, dai capelli neri e mossi e gli occhi di un giallo stupendo,
simile al
topazio. Indossava dei pantaloni neri a una camicia bianca. Notai anche
un neo
appena sotto l’ occhio sinistro.
“Wow,
altro
che i fiori … quel ragazzo è
bellissimo!” pensai mentre lo fissavo.
Ovviamente
feci una figuraccia, perché si accorse delle mie attenzioni
e venne verso di
me, presentandosi come Tyki Mikk e facendomi il baciamano. Diventai
rossa come
un peperone, e lui mi guardò sorridendo; poi riuscii a
presentarmi a mia volta.
“So
che ci
siamo appena conosciuti e una ragazza dovrebbe stare attenta a queste
cose ma
ho la giornata libera e mi chiedevo … vuoi uscire con
me?”
“S-si!”
risposi automaticamente io con una faccia da scema, pensando che se era
un
criminale lo avrei sistemato con un paio dei miei incantesimi. Il mio
senso del
pericolo ogni tanto non sa che esiste.
Finimmo per
passare tutta la giornata insieme. Mi comprò una rosa rossa
nell’attimo in cui
accettai la sua proposta, andammo a fare una passeggiata sulle rive di
un
piccolo lago non lontano, cenammo insieme. Tutto parlando un
po’ di noi, o
almeno in generale.
Non gli
dissi certo che avevo un compagno e dei figli in un’altra
dimensione, però
parlammo di cose come la famiglia, il proprio lavoro (ovviamente non
gli dissi
che ero un’esorcista, ma una cameriera) e i propri hobby.
Riuscii anche a farlo
ridere, e lui a ridere me. Era tutto perfetto.
Alla fine
era quasi notte, e stavamo andando in direzione dell’Ordine,
anche se lui
ovviamente non poteva saperlo. Tyki mi prese per mano, mandando i
battiti del
mio cuore a mille e provocando in me come una scossa in tutto il corpo
“Elisabeth
…” mi chiamò con una voce che io trovai
la più sexy del mondo.
Non feci in
tempo a rispondere: un ragazzo con l’uniforme
dell’Ordine si scagliò su Tyki
per attaccarlo.
“Fermo!!!”
urlai appena in tempo, proprio mentre la katana del ragazzo quasi mi
toccava la
punta del naso.
“Ma
che
diavolo vuoi tu, novellina???non vedi con chi sei?lui è un
Noah!” mi urlò di
rimando l’aggressore senza abbassare l’arma
indicando con il capo Tyki con fare
disgustato.
“Esorcisti
…
“ sibilò a bassa voce Tyki, traumatizzato quanto
me dalle importanti
rivelazioni del momento “… mi stai dicendo che
anche tu sei un esorcista,
ragazza?” mi chiese con un tono di voce presuntuoso molto
diverso da quello di
tutta la giornata, come se all’improvviso fosse diventato
un’altra persona.
Io lo
guardai con le lacrime agli occhi, senza parole; sotto ai miei occhi vidi Tyki cambiare, la
sua pelle
diventare scura e la sua fronte coprirsi del segno che, questo mi era
stato
subito spiegato dal Generale Yeegar, era il simbolo dei nemici degli
esorcisti
e di tutta l’umanità: le cicatrici nere a forma a
croce.
“Tyki!!!”
urlai cercando di fare qualcosa nonostante la terribile situazione;
ovviamente
non servì a niente, perché lui mi guardò
tristemente e fuggì, sparendo dalla
mia vista.
“Tu!”
esclamai indicando con l’indice il nuovo arrivato
“si può sapere chi sei?”
chiesi con un po’ di rabbia che non riuscivo a nascondere facilmente.
Il ragazzo
ritirò la sua katana e si spostò i capelli del
colore della notte, raccolti in
una coda di cavallo, da una parte: “Io?io mi chiamo Yuu
Kanda, se proprio ci
tieni a saperlo” rispose
lui sarcastico
sbuffando appena finita la presentazione “fossi in te starei
più attento, o
morirai immediatamente qui” aggiunse voltandosi per tornare
da dove era venuto.
Tornammo
insieme all’Ordine continuando per un po’ a
litigare, scoprendo che Kanda era
semplicemente fuori per l’ultimo allenamento della giornata.
O almeno così si
giustificò, senza spiccicare parola su quanto appena
successo.
Me ne tornai
nella mia camera salutandolo a malapena, osservando la rosa che mi
aveva
regalato Tyki: “Che cosa ho combinato?” fu il
pensiero che mi trafisse il cuore
alla fine di quell’intensa giornata.
[ nota dell'autore: Ciao a tutti!che ne dite di questo capitolo?mi piacerebbe sentire i vostri pareri, comunque mi scuso se ci ho messo tanto a farlo ma c'erano degli esami da fare all'università u.u ah, una cosa importante: su Yeegar ho usato la versione dell'anime, visto che in quella del manga muore del tutto!ho preferito così. Al prossimo emozionante capitolo!!! ;) ]
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Capitolo 7 *** Cap. 6 - Missione in Grecia ***
“Generale
Cloud, basta!” esclamai ansimando dopo ore e ore di
allenamento. Erano ormai
passate sei settimane dagli eventi che mi avevano fatto perdere
colui che
avrebbe dovuto farmi da maestro, e in tutto questo tempo ero stata
addestrata
dal Generale Cloud Nyne, una donna molto bella nonostante avesse sul
volto una
grande cicatrice.
“Va
bene
Elisabeth, te lo concedo! Vieni qui Lau
Siuming!”. La sua arma anti – akuma, quella che
all’apparenza era una
dolce scimmietta, tornò immediatamente sulla spalla della
sua padrona: “Sei
diventata brava a rispondere ai miei attacchi, ma mi raccomando
continua ad
allenarti!” aggiunse congedandosi da me.
Tirai un
sospiro di
sollievo e feci tornare il mio Keyblade all’interno del mio
corpo; in questi
giorni avevo imparato a maneggiarlo molto bene, oltre che a farlo
apparire
senza rovinarmi ogni volta i vestiti. Per fortuna che ero sempre stata
un’ottima spadaccina, una persona veramente inesperta avrebbe
sicuramente
trovato molte più difficoltà a mantenere i ritmi
degli allenamenti. Al mattino
meditavo e imparavo a conoscere la mia arma, al pomeriggio combattevo
col
Generale e alla sera continuavo un po’ per conto mio.
Veramente estenuante.
“Eli-chan!ti
ho portato un po’ di caffè!ah, e mio fratello
vuole che vai su da lui, credo
abbia una missione per te!” esclamò Lenalee
venendomi incontro con una tazza di
caffè bollente. La ringraziai ed andai subito da lei,
trovando nell’ufficio non
solo Komui, ma anche Kanda e Allen … di cui ovviamente solo
il secondo mi
salutò con entusiasmo.
“Ecco
qui il
team per la missione al completo!” esclamò Komui
entusiasta, sul punto di
scoppiare a ridere vedendo me e Allen squadrare male Kanda e viceversa
“questa
volta andrete in Grecia!pare ci siano stati diversi avvistamenti di
interi
gruppi di Akuma vicino a Delfi” aggiunse tornando serio e
segnando la città
sulla cartina che aveva dietro di sé.
“Dimmi
te se
dovevo partire proprio con mammoletta e novellina …
“ disse Kanda tra sé e sé
mentre ci dirigevamo verso il nostro mezzo di trasporto.
“Uffa
Yuu,
sempre così scontroso!” esclamai sottolineando il
suo nome apposta con la voce
… gli altri mi avevano avvisato che lo irritava, e io lo
trovavo divertente ma
anche irritante: perché diavolo non potevo chiamarlo per
nome?
“Come
mi hai
chiamato???” fu subito la reazione del ragazzo che estrasse
la sua innocence
Mugen, pronto a combattere. Io feci lo stesso.
“Avanti
ragazzi, calma!piuttosto Kanda, non chiamarmi mammoletta!io sono
A-l-l-e-n!” rispose
Allen irritato da
quel soprannome.
Ci
azzuffammo per un po’, ma alla fine riuscimmo a salire e a
partire. Il viaggio
fu abbastanza tranquillo, tra me e Allen che scherzavamo come degli
idioti
prendendo in giro Kanda e lui che stava in disparte.
I finder ci
accolsero non appena arrivammo sui principali luoghi di avvistamento:
le rovine
della vecchia Delfi. Certo non potevo ammettere che le avevo viste
appena
costruite praticamente in un’altra vita e in una dimensione
parallela, ma
almeno sapevo dove andare, anche se ormai era il tramonto.
Gli altri mi
seguirono fino all’ingresso di ciò che restava del
vecchio tempio di Apollo,
ormai ridotto ad una serie di colonne e il pavimento. Era il luogo
ideale per
un’innocence, pensai d’istinto. Il tempo di
arrivare e fummo accolti da
un’ombra, o meglio un fantasma: era verdognolo, dalla forma
di una ragazza, e
ci guardava con tristezza.
“Voi
… cosa
siete venuti a fare, qui?volete distruggere anche voi quel poco che
resta del
passato???” sibilò il fantasma mentre si scagliava
contro di noi; il suo
attacco fu però fermato da un’esplosione, seguito
da un folto gruppo di Akuma
di livello uno e qualcuno di livello due. E non erano soli.
“Tyki
Mikk!”
esclamò Allen al posto mio attivando immediatamente la sua
innocence, imitati
da Kanda e me.
“Diamine,
proprio lui?e adesso?” mi ritrovai a pensare non essendo
sicura di come
comportarmi. Kanda mi si avvicinò e, dopo avermi dato una
pacca sulla spalla,
mi urlò mentre già si dirigeva verso i nemici:
“Ehi, novellina!vedi di
darti da fare mentre combattiamo!recupera
l’innocence!”
Come ad aver
intuito le mie intenzioni, il fantasma mi attaccò nuovamente, e
riuscìì a parare i suoi colpi di plasma per
un pelo. “Ti prego, non voglio farti del male!io so chi
sei!sei una
sacerdotessa di Apollo vero?” le urlai sperando di aver visto
giusto.
La ragazza
si bloccò e si mise a singhiozzare “Come fai a
saperlo?io … io…”
Le corsi
incontro e l’abbracciai, per quanto sia possibile farlo con
un fantasma: “Sei
al sicuro ora!hai trovato tu l’innocence
e l’hai usata per proteggere il tempio vero?e non sei
più riuscita a
raggiungere i campi elisi” le dissi molto triste. Il fantasma
annuì, e mi disse
che si chiamava Cassandra; era stata una delle sacerdotesse del tempio,
quando
i romani erano venuti a chiuderlo con la forza. Lei aveva trovato
l’innocence
appena prima di morire, fondendosi con lei per proteggere la sua casa.
Dopo averle
spiegato la situazione, mi
sorrise e mi
donò l’innocence: in cambio io le donai la pace
eterna, e se ne andò sorridendo.
Appena in tempo, prima che un Akuma di livello due e Tyki mi
piombassero
addosso.
“Ciao,
Elisabeth … bell’uniforme …”
mi disse Tyki con un viso molto serio “… dammi
l’innocence
o sarò costretto ad attaccarti, e sinceramente preferirei
evitare” aggiunse
fissandomi per aspettare una risposta.
“Lasciala
andare!!!” urlò Allen che, liberatosi da un gruppo
di Akuma, voleva combattere
con Tyki.
“Ti ci
metti
anche tu, ragazzo?sarò costretto
a fare
sul serio allora!!!” esclamò Tyki attaccando per
primo Allen.
Io e
l’Akuma
ci guardammo: sembrava
un umano, ma era
tutto nero, con le corna e ricoperto da pentacoli; iniziammo subito a
combattere, scontrandoci con violenza mentre il mio Keyblade e le sua
corna
cozzavano uno contro l’altro.
“Non
ho
abbastanza forza per eliminarlo!” pensai ansimando in un
attimo di pausa, dopo
che l’akuma era riuscito a colpirmi al braccio sinistro
“mi serve … più …
energia!!!”
urlai.
Il Keyblade si
illuminò di un’ aura verde, cambiando rapidamente
forma: da quella di
una semplice chiave ad una più
lunga, simile ad una falce, mentre l’impugnatura circolare si
trasformava in un
teschio nel quale riuscivo ad inserire bene la mano.
“Innocence, livello 2!
Chiave di Cerbero!!!” esclamai entusiasta. Era quello il
risultato dei miei
allenamenti, anche se fino a quell’ istante ero riuscita a
proiettarlo per
poco. Mi lanciai con foga sull’Akuma, che finì
distrutto con una sola falciata
esplodendo.
Guardandomi
attorno mi accorsi che Kanda e Allen stavano combattendo contro Tyki,
che
vedendo tutti gli akuma distrutti si fermò di colpo e se ne
andò. Non dopo aver
avvertito che sarebbe tornato presto a vendicarsi per la sconfitta
subita,
ovviamente.
Dopo le
congratulazioni di Allen per i miei miglioramenti e il solito
menefreghismo di
Kanda ce ne tornammo alla Home con il premio, la tanto agognata
innocence, e
qualche piccola e inevitabile ferita.
[Eccoci al nuovo capitolo!!!che ne
dite?l'avrei allungato un pochino di più, ma sarebbe venuto
fin troppo lungo da leggere...vi piace la grecia?a me un sacco,
è uno dei miei paesi preferiti!al prossimo episodio., non
appena avrò un attimo per scriverlo! xD]
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Capitolo 8 *** Cap. 7 - In una giornata di primavera, un amore sboccia ***
Poco tempo
dopo, tra una missione e l’altra, era stata concessa a me e
alla maggior parte
dei miei amici una giornata di vacanza: decidemmo di trascorrerla
insieme,
organizzando un picnic in mezzo alla natura.
C’erano
Allen, Lenalee, Kanda, Lavi e Miranda, un’ esorcista molto
dolce e imbranata
conosciuta nell’ultima missione in Portogallo dove mi aveva
aiutata in difesa
contro gli Akuma.
“Ehi
novellina!dammi da mangiare!” esclamò Kanda coi
suoi soliti modi. Per una volta
avevamo cucinato un po’ noi donne, facendo una bella sorpresa
ai ragazzi;
ovviamente seguendo i gusti di tutti.
Sbuffai.
“Ecco qua …” gli dissi mentre gli
passavo una gran porzione di mori soba, una
variante fresca del piatto che gli vedevo mangiare spesso.
La mangiammo
tutti contenti, a parte il momento in cui Allen per sbaglio si
mangiò della
salsa piccante da sola: un gran ridere!!!
Prima di
prendere il dolce vidi un’ombra in lontananza, e con una
scusa mi allontanai e
procedetti verso un sentiero segnato accennato tra i fiori di ciliegio.
Camminai un po’ finchè non lo vidi: Tyki Mikk,
accovacciato vicino ad un
ruscelletto, che agguantava un pesce e cercava di mangiarselo crudo.
“Ehi!che
stai combinando?guarda che quello è più buono
cucinato almeno un minimo!”
esclamai ridacchiando un po’ per la scena “Oh,
cavoli…” pensai immediatamente
dopo essermi ricordata di come era finita l’ultima volta che
ci eravamo
incontrati.
“Buongiorno,
Elisabeth…” disse lui avvicinandosi e ricambiando
il mio iniziale entusiasmo
con un sorrisetto “...pare proprio che non ricordi bene chi
sono…anzi,chi siamo.
Che facevi, spiavi il nemico?” aggiunse ad un passo da me con
un filo di voce.
Arrossii
violentemente. “Certo che no!guarda che sei tu che ti aggiri
tra gli alberi con
un pesce semmai, e….” non feci in tempo a finire
la frase: mi bloccò le braccia
con le mani, si protese verso di me e mi baciò. Un bacio
caldo, fremente,
passionale. Nonostante il grande stupore iniziale, fu troppo per il mio
autocontrollo; finii col ricambiarlo, con tutta me stessa, senza
pensieri per
la testa se non di lui e del contatto con le sue labbra.
Dopo un
po’(non saprei direi se qualche secondo, minuto o cosa) lui
indietreggiò e fece
la faccia non di un innamorato al primo bacio, ma di persona combattuta
tra
sentimenti contrastanti. Tirò un sospiro e parve rilassarsi
un po’.
“Perdonami,
io … volevo farlo da quando ti ho vista la prima
volta” dichiarò alla fine.
Stavo per
caso sognando?era uno di quei sogni dove è tutto fantastico
e facile?perchè se
era così, per stavolta non desideravo svegliarmi mai
più.
“Ba-baka!!!”
esclamai con le lacrime agli occhi e stringendomi a lui il
più forte possibile.
Mi sfogai,
finendo per calmarmi e rilassarmi tra le sue braccia “Dai, ti
faccio io
qualcosa da mangiare” gli dissi con il sorriso migliore che
riuscii a fare
“Va
bene”
rispose lui con un dolce sorriso
Per me fu
molto facile: ci ero abituata. Presi un po’ di legna da un
albero vicino e
accesi il fuoco con la magia, facendoci cuocere il pesce
finchè fu pronto. Tyki
mi venne accanto, mangiando subito il pesce con fare soddisfatto.
“…
dunque
non solo sei un’esorcista, ma una buona cuoca e una strega
… però non mi sembra
ancora tutto su di te” disse indicando il fuoco e poi
guardandomi dritto negli
occhi. Gli feci di si con la testa, e fu facile spiegargli che anche io
avevo
la mia parte malvagia da tenere a bada; mi tolsi il rosario magico e mi
trasformai subito nell’altra me stessa, vendicativa,
violenta, dai capelli neri
e gli occhi rosso sangue.
“Siamo
uguali, io e te” affermai prender dolo per mano mentre
diventava un noah. Ci
baciammo nuovamente, come a confermare che anche lui la pensava come
me. Scosse
di desiderio di lui e del suo sangue mi percorsero tutto il corpo;
porca
miseria, avrei fatto sesso con lui e l’avrei morso se avessi
potuto, non me ne
fregava niente di dove ero in quel momento.
Le mani di
Tyki scesero sulla cerniera della mia divisa tirandola giù,
mentre baci ardenti
seguivano un percorso speciale tra labbra, collo e petto.
“Eli-chan … daisuki!”
esclamò stringendomi forte con voce sensuale mentre il suo
respiro e il mio
cuore acceleravano.
Purtroppo
però quel sogno magico e carico di passione ebbe un brusco
risveglio: non molto
lontano da noi, stavano arrivando degli akuma di livello due. Tyki mi
strinse a
sé, come a volermi proteggere. In tutta risposta io feci una
smorfia e cercai di stare calma facendomi piccola piccola, per non far
capire
a quei mostri che ero un’esorcista e a lui che fosse stato
per me li avrei
annientati immediatamente.
“Noah-sama,
perdonateci il disturbo ma abbiamo localizzato un gruppo di esorcisti
…
possiamo andare a distruggerli?” domandò
un akuma simile ad una scimmia con la faccia da pazza. Un semplice
globo di
luce viola dalla mano di Tyki e il mostro venne distrutto: un chiaro no
da
parte sua gli altri colsero, lasciandoci nuovamente soli. Per poco,
perché avvertii
chiaramente che stava arrivando Allen.
Mi rimisi subito
a posto il rosario; ci mancava solo di far vedere anche ai miei
compagni come potevo
diventare. “Tyki … sta arrivando Allen
… senti,io …” feci per dirgli
“Lo
so, l’istinto
di abbattere gli akuma per voi è proprio innegabile eh
…” concluse lui
arrivando dritto al punto. Cosa dovevamo fare noi, io che avevo i
poteri di
distruggere gli akuma e lui che aveva quelli per crearli?
“… senti, che ne dici
di un piccolo patto?promettiamo di non farci male a vicenda in
battaglia. Per
quanto riguarda gli akuma, distruggili se proprio devi, nel mondo ne
nascono di
nuovi anche a centinaia … ma non esagerare
…” concluse prendendomi per il mento
e dandomi un fugace bacio per salutarmi.
“Elisabeth-san!!!”
urlò Allen vedendo me e Tyki ancora uno a fianco
dell’altro
“Yo,
ragazzo”
lo salutò Tyki con un sorrisetto divertito chiamando subito
a sé le sue
farfalle magiche
“Non
osate
combattere mentre ci sono qui io eh!” esclamai mettendomi
subito in mezzo a
loro che si fermarono perplessi, soprattutto Allen. Dissi ad Allen
l’indispensabile:
che Tyki mi piaceva, che sapevamo a vicenda chi eravamo ma non per
questo
avremmo smesso di vederci
“Non
solo
Road mi sta sempre addosso parlando di te, ma ora mi ritrovo anche a
capirla
perfettamente … cerca
di capirci,
ragazzo” disse Tyki accendendosi una sigaretta e andandosene.
Dietro me e
Allen, ora c’erano anche Lenalee e Kanda. Di male in peggio.
Per poco non
iniziai a piangere, gli occhi già lucidi. Kanda ovviamente
non disse una sola
parola, mentre Allen e Lenalee mi abbracciarono e mi riempirono di
domande su
come stavo e cosa era successo fino a quando non tornammo alla Home.
Soprattutto
su quest’ultima parte, ovviamente. Io fui il più
sincera possibile e loro
furono molto buoni
con me, e la nostra
amicizia sembrò migliorare ancora di più.
[Ecco il nuovo capitolo, scusate il ritardo, la sessione estiva all'università ha assorbito tutte le mie forze e tempo u.u spero di avervi sorpreso con questo sviluppo, ma le sorprese non sono finite!!!al prossimo capitolo!]
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Capitolo 9 *** Cap. 8 - Rapimento ***
Passarono
diversi giorni tranquilli alla Home, nonostante la nostra breve vacanza
non era
stata esattamente tale. Una sera però decisi di non fare la
sfaticata ed
allenarmi nell’arena per gli esorcisti fino a tardi. E non
ero la sola ad aver
avuto quel pensiero, a quanto pare.
“Kanda-kuuun!”
urlai con un tono da ebete vedendo l’esorcista, con la faccia
visibilmente
contrariata, che si avvicinava
“Novellina
…”
Kanda rimase con la stessa espressione, cercando di andarsene da
un’altra parte
“Oh
andiamo,
non vuoi vedere come sono migliorata dall’ultima volta che ci
siamo battuti???paura,
per caso?” gli chiesi con ironia per punzecchiarlo. Ci
eravamo effettivamente
battuti una sola volta, poco prima della missione in Grecia. Ero
riuscita a
tenergli testa per un po’, ma poi mi aveva battuta non appena
aveva alzato il
livello della sua Mugen; da allora, insistevo continuamente per una
rivincita
senza nessun risultato. Fino ad oggi.
Kanda
abbozzò
straordinariamente un sorrisetto “Stai scherzando,
spero” rispose attivando
subito la sua spada
Sorrisi ed
evocai il mio Keyblade, attaccandolo con un urlo.
Finimmo per
allenarci per tutta la notte, finché non ci accorgemmo della
prima luce del
sole che filtrava dalle finestrelle dell’arena …
finendo coperti di lividi
ovunque. Ovviamente, ero ancora in svantaggio rispetto a lui: mentre io
ero
ormai a terra distrutta, lui sembrava stare bene, tutto sommato. Kanda
mi aiutò
a rialzarmi porgendomi una mano … arrossii, pensando a come
era grande e calda.
I miei
pensieri vennero interrotti dal mio golem, che mi invitava ad andare da
Komui
per un nuovo incarico. Il tempo di fare colazione, ed ero
già in partenza per
una missione in Austria con un’esorcista con cui non avevo
mai lavorato di nome
Ivan. Grazie al cielo, riuscii almeno a dormire in treno.
Il luogo di
presunta attività di innocence era il letto del fiume Alm ,
dove gli abitanti
di alcune residenze estive si erano accorti di gruppi di mostri che si
aggiravano di notte come alla ricerca di qualcosa. Dunque,
probabilmente,
akuma.
Perlustrammo
un’ampia zona lungo il fiume, arrivando a capire una cosa:
l’innocence non
poteva che essere sott’acqua, provocando potenti vortici
inusuali. Un gruppo di
akuma stava lavorando per riuscire a prenderla.
Non appena
decidemmo di attaccare quei mostri, una farfalla mi volò
incontrò. E non una
semplice farfalla. “Tiky?” domandai alla farfalla
come per chiederle di portarmi
da lui, ma non ce ne fu bisogno. Era già dietro di me, nella
sua versione da
noah, accompagnato da una ragazza dall’aspetto
inconfondibile: Road Kamelot, la
noah dei sogni. Allen mi aveva raccontato di li, raccomandandomi di
starci
molto attenta nella sfortuna di dover combattere contro di lei.
Guardai Tyki
attendendo una frase, qualcosa che giustificasse quella situazione. Fu
Road a
rompere il silenzio. “Ciao, Eli-chan!!!”
esclamò la noah quasi entusiasta
sorridendomi “Tyki mi ha molto parlato di te, e abbiamo
deciso una cosa!visto
che sei così carina, distruggeremo la tua innocence e ti
terremo con noi!”
“Co-cosa???”
risposi molto spaventata. Che diavolo stava succedendo così
all’improvviso?E’
vero, volevo stare vicina a Tyki, ma non gli avrei mai permesso di
distruggere
la mia innocence. Era parte di me, e i miei compagni avevano bisogno di
me. Un
moto di rabbia contro Tyki mi pervase: che fine aveva fatto il nostro
patto?perché
non diceva niente?gliela avrei fatta vedere io!
“Innocence,
livello 2!chiave di Cerbero!!!” urlai evocendo la mia arma
anti – akuma mentre
i primi colpi di Road, delle candele acuminate, mi volavano addosso. Ne
lanciai
via molte, facendo irritare Road
“No no
no,
cattivella!mi costringi a rinchiuderti così!”
disse mentre un’ombra nera mi
avvolgeva.
Persi
conoscenza per un attimo, poi riaprii gli occhi in un posto molto
diverso dal
precedente: ero in Egitto, in quello che una volta, circa 2000 anni fa,
era
stato il palazzo reale dove ero stata regina insieme al mio ex marito.
Una vita
completamente diversa da quella attuale.“Merda, mi ha
rinchiusa nel mondo dei
sogni???” imprecai furiosa mentre mi guardavo attorno
cercando qualcuno.
Il tempo di
andare alla sala del trono, dove c’era una luce molto bassa,
che trovai una
cosa che avevo pregato di non rivedere mai più nella mia
vita: tutti i miei
figli, tre femmine e due maschi, giacevano a terra coperti di ferite di
arma da
taglio e sangue, che mi chiamavano con un filo di voce.
Urlai,
iniziando a piangere come una disperata senza riuscire a controllarmi.
Dolore,
dolore fino alle ossa. Ecco l’unica cosa che sentivo,
nonostante una vocina nel
cervello mi diceva che era solo un ricordo dal quale fuggire.
Mi ripresi
solo per sentire che il responsabile di ciò che avevo
davanti agli occhi era
dietro di me: l’ombra di quello che era stato mio marito,
diventato un vampiro
ormai incontrollabile e furioso perché lo avevo lasciato
dopo aver scoperto che
mi aveva tradita dopo una vita trascorsa insieme.
Non ci
pensai neanche un attimo e cercai di attaccarlo, senza però
riuscirci: non riuscivo
ad evocare il keyblade. Lui rise. Fu allora che sentii il mio corpo
muoversi
nonostante fossi ferma e un dolore acuto mi attraversò lo
stomaco, nel punto
dove la mia innocence era visibile. Urlai di nuovo.
Tornai
lucida. “E’ solo un sogno, solo un
sogno!” mi ripetei come una cantilena.
Guardai il mio ex marito negli occhi, mentre le lacrime scendevano
sulle mie
guance: “E’ colpa tua per quello che è
successo, non mia … io ti ho amato da
sempre con tutte le mie forze, dandoti tutta me stessa … sei
tu che hai ceduto
al tuo lato oscuro … mi dispiace solo di esser riuscita a
salvare solo una
delle nostre figlie e non avervi protetti tutti come avrei voluto, ma
so che
loro mi hanno perdonato … che loro CI hanno
perdonato” dissi con un sorriso
amaro e la voce che tremava.
Le ombre
scomparvero, tutti scomparvero. E fu di nuovo buio, e quel dolore
persistente
alla mia innocence.
Dopo un
tempo indeterminato riaprii nuovamente gli occhi; intorno a me,
c’erano
nuovamente gli akuma e i noah. Ero su un letto, seminuda, con Tyki al
mio
fianco che mi teneva una mano e mi guardava con un viso molto
preoccupato.
“Ma
che
diavolo … “ dissi cercando di alzarmi. Di nuovo,
un dolore acuto a livello
della mia innocence mi avvolse.
“Mi
dispiace
… credimi, io non avrei voluto farti questo …
è stato il Conte a volere questo
per evitare distrazioni in battaglia” disse Tyki addolorato
“Di
cosa
stai … parlando?”chiesi mentre fitte di dolore mi
mozzavano il fiato
“Abbiamo
rimosso la tua innocence!fatto un bel sogno?”
domandò Road con un sorrisetto falso
intromettendosi nel discorso. Quella ragazza … ora come ora,
mi terrorizzava.
Il suo potere era pericoloso. Guardai Tyki che mi fece un cenno di
approvazione
e seppi cosa fare: lei non conosceva i miei poteri.
“Maledizione!!!”
urlai gettandomi giù dal letto iniziando a correre subito
inseguita dagli
akuma. Non era possibile, non sarei stata loro prigioniera!un
incantesimo venne
alla mente, e fu così che esclamai sperando di avere forze
sufficienti per
allontanarmi abbastanza e raggiungere il mio obiettivo: “Io
ti varco, soglia
dei cieli!”
Riuscii
miracolosamente a teletrasportarmi, cadendo rovinosamente a terra
chissà dove e
battendo la testa su un masso, perdendo i sensi.
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