Diario di una strega esorcista

di Elisabeth_la_strega
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Una breve presentazione di me ***
Capitolo 2: *** Cap. 1 - La scoperta dell'innocence ***
Capitolo 3: *** Cap. 2 - L'incontro con il generale Kevin Yeegar ***
Capitolo 4: *** Cap. 3 - Il Quartier Generale dell'Ordine Oscuro ***
Capitolo 5: *** Cap. 4 - Primi incontri ***
Capitolo 6: *** Cap. 5 - Appuntamento col nemico ***
Capitolo 7: *** Cap. 6 - Missione in Grecia ***
Capitolo 8: *** Cap. 7 - In una giornata di primavera, un amore sboccia ***
Capitolo 9: *** Cap. 8 - Rapimento ***



Capitolo 1
*** Prologo - Una breve presentazione di me ***


Ciao a tutti!Chi sono io? Io sono una strega!
Mi presento, mi chiamo Elisabeth Ichihara e vengo dalla Luna. Anzi, solo per metà a dire la verità.
Mio padre è uno sciamano terrestre, di cui preferisco non parlare, mentre mia madre è la regina della Luna, la regina Selene. Sono, assieme al mio fratellino Sora, il frutto del loro amore segreto. Ho anche una sorellona che si chiama Serenity e dei fratelloni gemelli.
Ma non dilunghiamoci troppo sulla mia famiglia, è una situazione incasinata da sempre. Dunque, che dire di me... ci vorrebbe un libro solo per la mia presentazione!

Ho 21 anni terrestri ma molti di più per quelli lunari...ne ho persi il conto a dirla tutta...perchè sapete, noi abitanti della Luna siamo praticamente immortali. Discendiamo dalla dea greca della Luna Selene e siamo dotati di grandi capacità autorigenerative, anche se fa comunque un male cane per riuscire a guarire e possiamo comunque morire se colpiti ripetutamente con le armi giuste!E poi bè, modestamente siamo tutti bellissimi e spesso finiamo per attirare l’attenzione del sesso opposto (cose un po’ in stile elfo insomma).

Ho dei capelli lunghi fino a metà schiena leggermente mossi e castano chiaro, mentre gli occhi sono di un bel verde lucente, un pò come quello delle foglie illuminate dal sole. Diventano però blu o rossi in determinate situazioni.
Blu se uso degli incantesimi di magia nera (so controllare direi perfettamente i quattro elementi) che mi sono stati insegnati sopratutto da chi mi ha cresciuta, la mia zietta Yuuko Ichihara, e nella scuola di magia la Torre della Zanna.
Come faccio a conoscere tutti questi mondi? Semplice, perchè come mia zia ho l'abilità di attraversare le dimensioni!
Lo faccio grazie al Cuore della Luna, un oggetto fatto a sfera che è dentro di me e mi permette di spostarmi dove voglio, anche se ogni tanto fa di testa sua e sbaglio tempo, o si attiva da solo portandomi in nuovi posti.
È anche la causa principale di molti dei miei poteri: siccome è stato creato per volere di mia madre per proteggermi, capita spesso che quando visito un nuovo mondo mi ritrovi con dei poteri di quel luogo. La chiamo “capacità di adattamento”.

Ah, dimenticavo di spiegare perchè gli occhi rossi. Bè, perchè ho una maledizione non molto bella che mi ha resa un vampiro. Un vampiro particolare in realtà: non sono velenosa salvo dopo tanti morsi ripetuti a breve distanza nel tempo e posso tranquillamente stendermi al sole senza ustionarmi, ma solo se indosso il mio rosario sacro che mi protegge. Ecco, quando ho gli occhi rossi semplicemente ho una gran fame di sangue.

Situazione sentimentale: sposata e con figli! Mio marito si chiama Gilbert, ma forse molti di voi lo conoscono semplicemente come Prussia. E' un figo, nonchè abile spadaccino e cecchino... lo adoro. Non posso non ammettere però che spesso finisco a letto con altri ragazzi...è una relazione un pò aperta decisa di comune accordo visto che anche lui è un immortale.
I miei figli invece si chiamano Feliciano, che ha attualmente 16 mesi, e Asuna, che ha 5 anni. Loro 2 nel diario non credo appariranno molto a dire la verità...troppo piccoli per immischiarsi negli affarucci ogni tanto anche non legali dei genitori.
Questo perchè come mestiere io e Gilbert facciamo sopratutto i sicari.

Altro? Forse è meglio di no, altrimenti l'interesse a leggere finisce subito qui! E' ora di iniziare il viaggio in un nuovo mondo, il mondo degli esorcisti!

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Capitolo 2
*** Cap. 1 - La scoperta dell'innocence ***


[Nota dell'autore: per i dialoghi userò le virgolette, non è un errore di battitura!spero continuiate a seguire la storia! :)]

“Onee-san!” un ragazzino di circa 14 anni dai grandi occhi blu varcò la soglia della mia casa chiamandomi a squarciagola ripetutamente.
“Sora!razza di scemo!mio figlio sta dormendo!” urlai di rimando non appena mi accorsi del mio fratellino. Scesi le scale che portavano al piano terra piano piano con mio figlio in braccio tentando di non svegliarlo e diedi un buffetto sulla guancia di Sora come facevo sempre quando ci vedevano.
“Allora, cosa c’è?è già riapparso un nuovo bersaglio?” chiesi appoggiandosi al muro.
“Si!ho avuto notizia di uno strano mostro gigante tutto nero che sta creando scompiglio nel bosco nei pressi di una cittadina belga!secondo me è un heartless!” disse Sora aggiungendo alle parole una pessima imitazione da faccia da heartless.
Un heartless è un mostro d’ombra che si ritrova in molti mondi, ed è compito (tra i tanti che hanno) dei portatori dei Keyblade, un’arma simile ad una grande chiave diversa per ciascuno, farli scomparire. Personalmente non ero mai riuscita a far apparire il mio keyblade che Sora continuava a dire che anche io possedevo nel mio cuore, ma mi piaceva  parecchio eliminare quei mostri aiutando il mio fratellino con gli incantesimi mentre lui li faceva a pezzettini con la sua arma.
“Ok, allora andiamo!” fu subito la mia risposta entusiasta. Misi nella culla il mio bambino e poi avvisai mio marito che stavo uscendo. Avevo sempre il necessario per un combattimento dentro una piccola borsa a tracolla dentro la quale mettevo tantissimi oggetti grazie alla magia che le avevo applicato: in realtà tutto rimaneva in un enorme deposito/garage di fianco alla mia villa, bastava semplicemente mettere la mano nella borsa e chiamare l’oggetto che mi serviva che questo finiva direttamente nella mia mano. Questa volta purtroppo non mi sarebbe servita, ma non potevo certo immaginarmelo.
“Bene, apro io il portale!” esclamò Sora. Fece uno strano movimento con il suo keyblade e in un attimo si aprì un passaggio verso la nostra destinazione e lo attraversammo. Il posto non sembrava tanto male: c’erano alberi ovunque e il cielo era sereno mentre il sole era ancora alto nel cielo. Qualcosa però non andava, ce ne accorgemmo entrambi dopo aver fatto qualche passo nel bosco. Tutto era silenzioso, non si sentiva neanche un uccellino cantare o qualcosa del genere. Possibile che non ci fosse nemmeno un rumore? Camminammo per un po’ in quella che stava diventando un’atmosfera sempre più tesa fino a che … delle tracce evidenti di qualcosa di molto grosso non si mostrarono davanti ai nostri occhi. “Questi sono segni di qualcosa di grosso!perfino gli alberi sono mezzi spaccati!” esclamai sconcertata. Un mostro enorme di quel calibro era veramente un heartless o semplicemente più mostri, magari alcuni dei quali in grado di volare?non ero sicura di quale della mia ipotesi era corretta. Alla fine arrivammo in una piccola radura libera dagli alberi della foresta e fu lì che li vidi per la prima volta: c’era un grosso mostro di forma umanoide che sembrava ricoperto di oscurità da cima a fondo seguito da 2 mostri dalla forma di palla con delle sporgenze che sembrano dei cannoni. Scoprii solo poco dopo che il nome dato a quegli esseri è Akuma.
“Attacchiamoli!!!” urlò Sora che si lanciò immediatamente in un attacco frontale contro i nemici.
“O…ok!” risposi io poco convinta.
L’attacco non durò a lungo: nonostante io attaccai quei mostri con una colonna di fiamme e mio fratello li colpì con forza con il keyblade questi sembravano illesi e puntarono i cannoni contro Sora. Presa da un improvviso moto di paura pensai che avrei dovuto assolutamente proteggere il mio adorato fratellino da quelle maledette palle armate fino ai denti. Corsi disperatamente verso di lui per parare quei colpi di cannone senza preoccuparmi di cosa mi sarebbe successo. Fu in quello stesso istante che arrivò dritta verso di me una piccola sfera verde che mi avvolse completamente prima dell’impatto con il nemico.
Era strano, veramente strano: perché sentivo quel piccolo oggetto a me sconosciuto fondersi con il mio stesso corpo e avvolgermi di un potentissimo potere?il tempo di un battito di ciglia e la fusione era completa. Ero potente, ero in grado di abbattere quei mostri. “Aah!!!” urlai con tutta la forza che avevo in corpo: la luce verde che poco prima mi aveva protetta si irradiò dal mio stesso corpo con una forma che si avvicinava parecchio a quella di una chiave. “K … Keyblade?” osai pensare chiedendomi se ero veramente io a stare usando quella forza. Concentrai le energie e scagliai l’attacco contro quei mostri: i 2 più piccoli finirono letteralmente sbriciolati dall’impatto; tuttavia, ebbi il tempo di vedere quelle che sembravano 2 spiriti legati a loro librarsi subito in aria dopo l’attacco, come se fossero stati liberati improvvisamente da uno strano legame. Vedevo da quando ero piccola gli spiriti come mio padre, ma questi mi erano sembrati un po’ diversi dal solito …
“Attenta!” urlò qualcuno che stava correndo verso il mostro più grande ancora in piedi. Era un ragazzo dai capelli d’argento con una grande mano fatta di chissà che strano materiale, pensai in quel momento. Vi fu un’ altra ondata di luce verde, questa volta proveniente da lui, e in un secondo il mostro venne annientato.
“Wow … “ dissi in ammirazione sia per la forza di quel ragazzino che sembrava così sicuro di sé sia perché ero ancora circondata da fiamme verdi che non bruciavano.
“Ecco dove era finita l’innocence che era volata via dalle mani del generale!pare che tu sia una compatibile!” disse il ragazzo guardandomi in faccia con un mezzo sorriso.
“Eh?innocence?compatibile?ma di che parli?e soprattutto,chi sei e dove è finito mio fratello?” chiesi rimanendo alla fine di nuovo senza fiato come se qualcosa mi stesse risucchiando energia.
“Ah …” il ragazzo rimase per un attimo sorpreso da tutte quelle domande, ma poi mi fece un gran sorriso ed esclamò: “Innanzitutto le presentazioni!Io mi chiamo Allen Walker e sono un esorcista!il potere che hai appena utilizzato per sconfiggere quei mostri, che si chiamano Akuma, è chiamato innocence e può essere usato solo da poche persone scelte da Dio, cioè i compatibili che lavorano come esorcisti presso l’Ordine Oscuro!”.
Nel frattempo vidi Sora, indenne, venirmi incontro affiancato da una ragazza dai lunghi capelli verde scuro e gli occhi viola. “Onii-chan!” gli urlai felice di vedere che era incolume. Lui mi abbracciò approfittando che ormai le fiamme verdi si erano calmate fino quasi a sparire e mi rimase attaccato mentre anche la ragazza si presentava: 
“Ciao!io sono Lenalee!Allen-kun, è lei che stavamo cercando?” chiese al ragazzo incuriosita.
“Si!ha annientato 2 Akuma senza nessuna difficoltà!” rispose Allen con entusiasmo crescente.
“Bene, portiamola dal generale Yeegar!” esclamarono i 2 esorcisti all’unisono.
“Ehm … So-chan, direi che è meglio che torni a casa adesso!io vado con questi ragazzi per capire che cosa è successo va bene?” chiesi al mio fratellino ancora non molto convinta dalla situazione. Lui ubbidì, riaprì il portale dal quale eravamo arrivati e sparì ovviamente solo dopo una lunga protesta.
“Andiamo!” dissi a quelli che parevano dei nuovi amici. Ma non potevo certo immaginare che un nuovo stile di vita era ormai per me iniziato.

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Capitolo 3
*** Cap. 2 - L'incontro con il generale Kevin Yeegar ***


Il viaggio fu molto breve: nel giro di dieci minuti io e i miei nuovi amici arrivammo a destinazione. Era un piccolo accampamento con un fuoco da campo, una tenda abbastanza grande e una carrozza lasciata appena più avanti.

“Generale!abbiamo ritrovato l’innocence!non crederà mai a cosa è successo!” esclamò Lenalee dirigendosi verso la carrozza.

Da questa uscì lentamente un uomo anziano dai lunghi capelli bianchi così come i baffi: “raccontami tutto mia cara!” disse l’uomo prima di volgere il suo sguardo verso me ed Allen.
“Non preoccuparti, lo conosco da pochissimo ma posso assicurarti che un uomo buono e gentile!” mi disse sottovoce Allen notando la mia faccia perplessa.

Il generale mi scrutò attentamente da cima a fondo, come se mi stesse scannerizzando con chissà quale aggeggio. Poi mi fece un sorrisetto “Così tu … sei una compatibile” mi strinse forte la mano e si dimostrò felice della situazione. “Innanzitutto le presentazioni mia cara!io sono il generale Kevin Yeegar, dell’Ordine Oscuro!era da tempo che viaggiavo alla ricerca di persone speciali come te!suppongo che sarai spaventata, ma non preoccuparti!io ti farò da maestro e presto sarai in grado di combattere insieme a me … ma prima ditemi ragazzi, che cosa è accaduto poco fa?ho avvertito la presenza di Akuma!”.

Io e gli altri gli facemmo un rapido riassunto del nostro incontro e degli Akuma contro cui avevamo combattuto poco prima dopo essermi presentata; lui ascoltò con attenzione, dopodiché sentenziò che il mio era un bel caso di partenza. Tirai un sospiro di sollievo. Sembrava tutto nella norma per quel signore: niente cose strane o nocive per la mia persona, solo un potere buono in grado di eliminare i nemici di dio e salvare delle anime. Era davvero una brava persona:fu questo il mio primo pensiero.

Ad un tratto sbucarono dalla foresta 2 uomini vestiti di un’uniforme bianca che si diressero verso di noi: finder, gli aiutanti degli esorcisti, mi spiegò subito Yeegar. “Signore, abbiamo recuperato un po’ di legna per preparare la cena!” dissero in coro.
“Perfetto, grazie!” fu la risposta del generale “bè, suppongo che voi 3 vi fermerete a mangiare con noi no?ormai manca poco all’ora di cena!”
“Se non sono troppo di disturbo … “ dissi io un po’ imbarazzata. Tutti sembravano conoscersi  bene e non volevo intromettermi , però la curiosità di questi poteri mi stava divorando. Per non parlare del fatto che mi sentivo un po’ senza forze ed affamata dopo il combattimento.
“Oh non preoccuparti, stai pure con noi!ormai fai anche tu parte della nostra famiglia, e poi così potrai dirci qualcosa di te!” esclamò Lenalee seguita da un cenno di si con la testa di Allen.

Passai così la serata con gli esorcisti. Fu molto divertente ed istruttivo. Bè, divertente più che altro perché Allen continuava a mangiare e poi si scusava perché rimaneva ben poco per gli altri! Comunque rivelai il necessario sul mio conto: che ero una strega venuta da un’altra dimensione, che ero in grado di utilizzare a mio piacimento gli elementi (e lo dimostrai pienamente facendo il mio trucchetto preferito, far roteare delle palle di energia ognuna fatta di un diverso elemento), che ero madre e moglie. Mi trattarono tutti bene: erano abituati a venire in contatto con fenomeni paranormali.
Per quanto mi riguarda appresi diverse cose, come il fatto che l’Ordine Oscuro era alle dipendenze del Vaticano e che avrei dovuto andare alla sede europea, cioè al quartiere generale, per farmi analizzare e costruire una vera e propria arma anti – akuma o comunque per aiutarmi ad avere una buona sincronizzazione con la mia innocence. Si decise che sarei partita il giorno seguente.

“E’ ora di dormire un po’!” disse Allen stiracchiandosi per un po’ per la stanchezza della giornata “Elisabeth-san, vuoi dormire qui?” aggiunse il ragazzo offrendosi di andare a prendere delle coperte per me.
“Mi piacerebbe, però è meglio che torno a casa adesso … aspetta solo un secondo” dissi avvicinandomi a lui. Allungai una mano e l’appoggiai sul suo cuore mentre il mio oggetto magico, il cuore della luna, mi usciva dal petto e iniziava a brillare di una tenue luce rosata.
Era il normale procedimento che usavo con i miei amici di altri dimensioni: in questo modo sarei stata in grado di teletrasportarmi direttamente vicino a loro salvo imprevisti che ogni tanto capitavano. D’altronde, viaggiare in altre dimensioni non è così facile come si crede.
“Ecco fatto!non preoccupatevi, sarò da voi per domani mattina presto!” esclamai rivolgendomi a tutti. Aprii il portale e me ne tornai a casa, preparandomi  mentalmente alla giornata seguente.

[nota dell'autore:grazie a chi sta ancora seguendo la mia storia!un ringraziamento particolare va a Rubi_Chan per aver recensito per prima la mia opera!a presto per un nuovo, e probabilmente più lungo, capitolo! ;) ]

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Capitolo 4
*** Cap. 3 - Il Quartier Generale dell'Ordine Oscuro ***


Mi svegliai con un caldo soffocante addosso seguita dalla consapevolezza che era il corpo del mio adorato marito Gilbert. Ovviamente, lui  e Sora avevano voluto sapere ogni cosa su quello che mi era accaduto, fatto che mi aveva tenuta sveglia fino a tardi quella notte.

Cacciai un forte sospiro nel tentativo di svegliare dolcemente Gilbert … cosa che non avvenne, tanto per cambiare. A parte quando eravamo in missione se la dormiva sempre nella grossa.

“G-chan!!!” urlai dandogli una manata in faccia,
“Oh!ahi!ciao gattina, devi già andare?” mi chiese lui con aria assonnata.
“Lo-lo sai!ti darò notizie appena possibile te lo prometto” dissi io arrossendo come al solito.

Sapeva perfettamente che quando mi chiamava così non potevo resistergli. Mi trattenni dall’infilarmi sotto le coperte con lui tutta la mattinata e mi preparai velocemente dopo aver dato un’occhiata ai miei figli che dormivano.

“Cuore della luna!” esclamai. Poco dopo, ero già davanti all’accampamento con il generale Yeegar che mi osservava  sorridendo e mi avvisava che un finder mi avrebbe accompagnato all’Ordine subito e, cosa molto importante, ribadì che mi avrebbe fatto da maestro prestissimo, il tempo di finire la missione che gli era stata affidata.

“Lenalee!Allen!” agitai un braccio nella direzione dei due esorcisti che si affiancarono subito al generale per venire a salutarmi.

“Mi raccomando Eli-san, quando arrivi presenta la lettera di presentazione che il generale ha scritto per te!e porta i miei saluti a Komui, mio fratello!” esclamò Lenalee contenta.

“Ok ma … come faccio a capire chi è?”chiesi immaginando che l’Ordine fosse un luogo pieno di persone.

“Vedrai che lo riconoscerai subito … è unico!ci vediamo tutti là appena terminiamo la missione” disse Allen con un’ espressione tra il sorriso e un misto di affetto e … ansia?

Accennai un si con la testa e partii alla volta dell’Ordine, piena di domande e curiosità. Cosa mi sarebbe successo?sarebbe andato tutto bene?e, soprattutto, io gli sarei andata bene?dopotutto arrivavo da una dimensione parallela alla loro e non ero certo una persona comune ….

Ci fermammo appena al di sotto di quella che sembrava un’enorme costruzione sospesa in aria sopra una montagna di rocce aguzze. “Siamo arrivati” disse il finder scendendo dalla carrozza sulla quale avevamo viaggiato.

“Q-qui?ma è là in alto!” gli dissi tra lo sconcertato e il sorpreso. 
Seguii quell’ uomo pronta nel caso di attacchi e alla fine, seguendo un sentiero abbastanza ripido, ci ritrovammo davanti ad un grande portone con incise due enormi croci mentre degli esserini simili a dei pipistrelli sembravano controllare i nostri movimenti.

Il portone si aprì all’improvviso, rivelando un’enorme faccia che mi scrutò attentamente.

“Ah!” esclamai per la sorpresa. Uno degli esseri mi si avvicinò e ne uscì una voce: “Ciao John!chi è questa ragazza che hai portato all’entrata?” domandò rivolgendosi al finder che mi aveva accompagnata.

Il tempo di una breve spiegazione da parte dell’uomo e l’enorme volto all’ ingresso mi fece avvicinare e mi squadrò con i raggi laser “Stoooop!!!questa donna ha qualcosa di strano!” urlò come un forsennato facendomi sobbalzare.

“Che-che succede?oddio, non sarà mica per il sangue di vampiro?” pensai spaventata rimanendo immobile. “Komui-san?” chiesi titubante a quel cosino volante.

“Come fai  a conoscere il mio nome?non sarai un’ aiutante del Conte????” fu la risposta che sentii.

“No, no!è che … Lenalee-chan mi ha detto di salutarti e … ho anche una lettera da parte del generale Yeegar!”.

“Lenalee!!!!!!!!” un urlo quasi mi perforo un timpano e un ragazzo arrivò verso di me correndo frenando rumorosamente la sua corsa vicinissimo a me e prendendomi le mani “Hai visto la mai piccola Lenalee???come sta?oh ma dai, parliamone dentro!le amiche di Lenalee sono amiche mie!”.

Risposi solo con un cenno del capo e finalmente riuscii ad entrare finendo in un grande ufficio con migliaia di scartoffie attorno ed una mappa del mondo appesa al muro.
Come immaginavo il ragazzo si presentò proprio come Komui Lee, il fratello maggiore di Lenalee e supervisore dell’Ordine.

Dopo una dovuta spiegazione di tutto quello che mi era successo, compreso il fatto del mio problema vampiresco seguito dalla promessa di non rivelare mai niente della cosa da parte di entrambi, Komui mi fece un gran sorriso e mi disse di seguirlo anche una volta per fare un piccolo test.

Arrivammo in una sala scura, con una figura enorme che quasi brillava di luce propria.

“Hevlaska!ho una nuova compatibile!puoi darci un’occhiata?” la salutò Komui mentre un gruppo di uomini vestiti con dei camici bianchi lo seguivano.
La figura dal volto di donna si voltò e quasi sobbalzai, un po’ preoccupata da quello che mi sarebbe potuto succedere.
“Certamente!” rispose Hevlaska che mi avvolse subito tra i suoi “tentacoli”.

“Ma-ma che razza di test di test è questo???” urlai in preda all’agitazione e un po’ di rabbia per averglielo lasciato fare. Tentai di rimanere calma e di fidarmi dopo un profondo respiro di autocontrollo.
L’enorme donna mi toccò un po’ ovunque e ad un certo punto avvertii una forte morsa al petto, come qualcosa che stava uscendo dal mio corpo.
Urlai ed estrassi meccanicamente la mia nuova arma all’altezza dello stomaco che dopo un turbinio di fiamme verdi prese la forma di una chiave nera e verde grande come una lunga spada.

Tutti rimasero senza dire una parola per un attimo, poi Hevlaska mi guardò ad occhi spalancati e pronunciò la frase: “Tu … sei la chiave che porterà le nostre anime in salvo … se il tuo cuore sceglierà di proteggerne un altro e il distruttore!” .

“Bene, bene!pare che tu sia un tipo parassita molto speciale per portare un’ arma direttamente dentro di te!” esclamò Komui diventando però tutto rosso in viso.

Non capendo il perché, mi guardai meglio; non solo avevo la mia arma in mano, ma nell’estrarla avevo strappato la mia maglietta rimanendo praticamente in reggiseno! “Aah!!!” urlai coprendomi il più possibile.

Andai immediatamente dietro ad un muro ed estrassi dalla mia borsa magica una nuova maglietta, ringraziando il cielo di tenerci sempre degli indumenti di scorta.

Tornai da Komui ancora un po’ rossa in volto dalla vergogna di aver cominciato in quel modo ridicolo la mia carriera da esorcista e “per fortuna” anche lui sembrava un po’ imbarazzato, così entrambi non ne parlammo.

Mi feci guidare da lui nella mia nuova stanza, una di quelle un po’ spartane con solo un letto, una scrivania e un comò e, visto che ero molto stanca per il viaggio e si era fatta sera, mi addormentai poco dopo.


[note dell'autrice: Un saluto a tutti quelli che hanno appena letto il capitolo!che ne pensate?personalmente già ridevo da sola pensando a quel deficente di Komui quando sclera per Lenalee...le parti più divertenti dell'anime dopo i litigi tra Allen e Kanda direi xD un grazie particolare va a Zaffiro_Lunare, che mi vuole così bene da aver iniziato a leggere la mia storia nonostante sia abituata al rating verde!tvb!]

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Capitolo 5
*** Cap. 4 - Primi incontri ***


Il giorno seguente venni chiamata per fare il giuramento di lealtà all’Ordine, circondata da un gruppo di persone incappucciate.

Riuscii a non dire troppo sui miei segreti, ma dovetti ammettere il fatto di arrivare da un mondo parallelo per riuscire ad avere un’ autorizzazione scritta ad andare e venire dalla Home (il nomignolo dato al Quartier Generale) come mi aggradava, con l’unico obbligo di combattere per il Vaticano ogni volta che mi sarebbe stato richiesto.

Dopo esser tornata a casa per avvisare la mia famiglia e il cafè dove lavoravo a part time di tutte le novità tornai subito alla Home per cercare di ambientarmi.

Era davvero un posto enorme lì dentro, meno male che ho un buon senso dell’orientamento!

Dopo un giro dove potei vedere un’infermeria, una serie di laboratori e di uffici, i grandi bagni comuni e i vari piani delle stanze degli esorcisti me ne andai, su indicazione di un finder, alla mensa.

“Wow, quanti finder che ci sono!” mi ritrovai a pensare non appena vidi la grande stanza con una lunga fila di persone in fila per ricevere il pranzo.

Quando finalmente toccò a me mi ritrovai davanti uno strano individuo dalla pelle scura, dall’età indefinita, con gli occhiali da sole e i capelli viola raccolti in due trecce.

“Ehm … scusami …” dissi rivolgendomi a lui un po’ imbarazzata

“Ma guarda un po’ che bella che bella principessa che abbiamo qui oggi!!!” urlò l’uomo ad alta voce guardandomi quasi con ammirazione “Tesoro, io sono Jerry, lo chef!sarò lieto di prepararti tutto quello che vuoi quando vuoi!” aggiunse facendomi l’occhiolino.

“Ah … ok,grazie mille!” gli risposi con un sorriso che lo fece esaltare ancora di più. “Qui ci sono proprio persone simpatiche!” mi ritrovai a pensare mentre mi sedetti a mangiare il mio primo pasto alla mensa costituito da una bella porzione di ramen e una bistecca.

Mi voltai e vidi una persona che pensai di non poter vedere di certo lì dentro: un ragazzo con cui avevo combattuto una volta, molto tempo fa, in un’altra guerra … o almeno, ci assomigliava davvero parecchio!

“D-dick?”  mi ritrovai a chiedergli mentre anche lui stava venendo a sedersi  seguito da un uomo anziano.

Il ragazzo si voltò e mi guardò sconcertato per un momento, poi mi squadrò da capo a piedi e poi e sua volta mi chiese ad alta voce per la sorpresa: “Sherit????ma sei davvero tu?oh mamma, ma non è possibile!” esclamò sedendosi vicino a me.

“Non mi sbagliavo, sei proprio tu!o più o meno se non altro!ma che succede?” domandai guardandolo meglio. Si, riconoscevo facilmente il viso delle persone, e quei capelli rosso fuoco e gli occhi verdi erano rimasti identici nel tempo.

“Bè, questa è la mia nuova identità!adesso il mio nome è Lavi Bookman e sono un esorcista!e questo è il mio vecchio!mi raccomando, devi chiamarmi così adesso!” disse Lavi indicando l’uomo che si era messo ad ascoltare la nostra conversazione mentre mangiava lentamente come per dire che doveva stare attento a quel che faceva con lui in giro.

“Anche io ho cambiato nome … adesso mi chiamo Elisabeth e sono appena diventata anche io un’esorcista” gli risposi sorridendo.

La conversazione continuò per un bel po’, tra vari aggiornamenti sulla nostra vita e promesse di non svelare il nostro passato agli altri. Alla fine, salutai Lavi e il vecchio Bookman e mi diressi in laboratorio, dove venni accolta da Komui e un paio di infermiere per sapere i risultati di latri piccoli esami medici fatti nel frattempo.

“Eli-chan!eccoti!ecco qui, leggi anche tu!” mi disse Komui porgendomi un foglio sull’analisi della mia innocence effettuata da delle macchine durante il mio incontro con Hevlaska. “A quanto pare la mia innocence è collegata direttamente alle mie cellule, come se ne avesse fatto sempre parte … e il Keyblade è la prima proiezione esterna di questa forza …” pensai cercando di riassumere tutti i dati scritti in termini scientifici e a tratti incomprensibili.

Dopodichè mi sdraiai, facendo un’ultima visita.

L’innocence si era focalizzata soprattutto a livello del mio stomaco e questo era diventato visibile con una piccola croce verde impressa sulla pelle proprio in quel punto. Niente di grave, normale nei tipi parassita, secondo i medici.

Mettendo a posto le ultime scartoffie riguardo ai patti con l’Ordine, mi fu chiesto di andare in un camerino e cambiarmi.

“Cambiarmi con cosa?” pensai subito non avendo abiti con me in quel momento. Poco dopo mi venne passato un completo nero e bianco, con le maniche lunghe abbastanza larghe e una gonna corta a pieghe che arrivava circa a metà coscia. Il tutto completato da un paio di stivali neri alti fino al ginocchio e lo stemma che avevo già visto sui vestiti degli altri esorcisti.

“Questa è la tua divisa!ne ho fatto fare un modello simile a quello di Lenalee, con l’unica differenza della cerniera in mezzo!da domani potrai già andare in missione!” proclamò Komui rientrando nella stanza e affidandomi un golem personale, uno di quelli che io avevo soprannominato “esserini”, come mezzo per comunicare con il quartier generale e gli altri esorcisti nelle vicinanze.

Il tempo di finire queste nozioni di base che arrivò un importante messaggio che mise in subbuglio l’intero Ordine: il Generale Yeegar era stato quasi ucciso dai nemici,  e stava tornando alla base con i finder e gli esorcisti che lo accompagnavano.

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Capitolo 6
*** Cap. 5 - Appuntamento col nemico ***


Furono davvero degli attimi terribili: tutti erano in allarme, e non appena il Generale tornò venne immediatamente operato. Non si seppe più niente per quello che sembrò un numero immenso di ore, finchè anche a noi esorcisti fu consentito andare a fargli visita. Per chi ne avesse avuto il coraggio, se non altro.

Avevo chiaramente sentito i dottori parlarne: innocence e mente completamente distrutta, a causa di un Noah.  In sostanza, avevamo perso un Generale. Questo era il quadro ciclico di Kevin Yeegar.

Mi decisi ed entrai nella sua stanza: era su un letto, mezzo corpo coperto dalle bende, che cantilenava una canzoncina su un certo Cuore dell’innocence. Si voltò verso di me, ma fu come se non mi avesse visto.

Mi avvicinai a lui e gli presi la mano: “Maestro … " tentai di chiamarlo per avere una sua reazione. Che non ci fu.

Uscii dalla stanza poco dopo, molto triste per aver appena perso una persona buona come lui.

Visto che per quella giornata non avevo nulla da fare, decisi di uscire come una normale ragazza e fare una passeggiata nei dintorni: un abito verde smeraldo molto semplice, ma abbastanza aderente, con la gonna che arrivava alle ginocchia e le maniche lunghe ed ero pronta.

Girovagai un po’ per un paesino molto carino, con un mercato pieno di colori, piazzandomi alla fine davanti ad un fioraio a contemplare i fiori finchè lo vidi avvicinarsi al negozietto:  un ragazzo bellissimo, alto, dai capelli neri e mossi e gli occhi di un giallo stupendo, simile al topazio. Indossava dei pantaloni neri a una camicia bianca. Notai anche un neo appena sotto l’ occhio sinistro.

“Wow, altro che i fiori … quel ragazzo è bellissimo!” pensai mentre lo fissavo.

Ovviamente feci una figuraccia, perché si accorse delle mie attenzioni e venne verso di me, presentandosi come Tyki Mikk e facendomi il baciamano. Diventai rossa come un peperone, e lui mi guardò sorridendo; poi riuscii a presentarmi a mia volta.

“So che ci siamo appena conosciuti e una ragazza dovrebbe stare attenta a queste cose ma ho la giornata libera e mi chiedevo … vuoi uscire con me?”

“S-si!” risposi automaticamente io con una faccia da scema, pensando che se era un criminale lo avrei sistemato con un paio dei miei incantesimi. Il mio senso del pericolo ogni tanto non sa che esiste.

Finimmo per passare tutta la giornata insieme. Mi comprò una rosa rossa nell’attimo in cui accettai la sua proposta, andammo a fare una passeggiata sulle rive di un piccolo lago non lontano, cenammo insieme. Tutto parlando un po’ di noi, o almeno in generale.

Non gli dissi certo che avevo un compagno e dei figli in un’altra dimensione, però parlammo di cose come la famiglia, il proprio lavoro (ovviamente non gli dissi che ero un’esorcista, ma una cameriera) e i propri hobby. Riuscii anche a farlo ridere, e lui a ridere me. Era tutto perfetto.

Alla fine era quasi notte, e stavamo andando in direzione dell’Ordine, anche se lui ovviamente non poteva saperlo. Tyki mi prese per mano, mandando i battiti del mio cuore a mille e provocando in me come una scossa in tutto il corpo “Elisabeth …” mi chiamò con una voce che io trovai la più sexy del mondo.

Non feci in tempo a rispondere: un ragazzo con l’uniforme dell’Ordine si scagliò su Tyki per attaccarlo.

“Fermo!!!” urlai appena in tempo, proprio mentre la katana del ragazzo quasi mi toccava la punta del naso.

“Ma che diavolo vuoi tu, novellina???non vedi con chi sei?lui è un Noah!” mi urlò di rimando l’aggressore senza abbassare l’arma indicando con il capo Tyki con fare disgustato.

“Esorcisti … “ sibilò a bassa voce Tyki, traumatizzato quanto me dalle importanti rivelazioni del momento “… mi stai dicendo che anche tu sei un esorcista, ragazza?” mi chiese con un tono di voce presuntuoso molto diverso da quello di tutta la giornata, come se all’improvviso fosse diventato un’altra persona.

Io lo guardai con le lacrime agli occhi, senza parole; sotto ai miei  occhi vidi Tyki cambiare, la sua pelle diventare scura e la sua fronte coprirsi del segno che, questo mi era stato subito spiegato dal Generale Yeegar, era il simbolo dei nemici degli esorcisti e di tutta l’umanità: le cicatrici nere a forma a croce.       

“Tyki!!!” urlai cercando di fare qualcosa nonostante la terribile situazione; ovviamente non servì a niente, perché lui mi guardò tristemente e fuggì, sparendo dalla mia vista.

“Tu!” esclamai indicando con l’indice il nuovo arrivato “si può sapere chi sei?” chiesi con un po’ di rabbia che non riuscivo a nascondere  facilmente.

Il ragazzo ritirò la sua katana e si spostò i capelli del colore della notte, raccolti in una coda di cavallo, da una parte: “Io?io mi chiamo Yuu Kanda, se proprio ci tieni a saperlo”  rispose lui sarcastico sbuffando appena finita la presentazione “fossi in te starei più attento, o morirai immediatamente qui” aggiunse voltandosi per tornare da dove era venuto.

Tornammo insieme all’Ordine continuando per un po’ a litigare, scoprendo che Kanda era semplicemente fuori per l’ultimo allenamento della giornata. O almeno così si giustificò, senza spiccicare parola su quanto appena successo.

Me ne tornai nella mia camera salutandolo a malapena, osservando la rosa che mi aveva regalato Tyki: “Che cosa ho combinato?” fu il pensiero che mi trafisse il cuore alla fine di quell’intensa giornata.

[ nota dell'autore: Ciao a tutti!che ne dite di questo capitolo?mi piacerebbe sentire i vostri pareri, comunque mi scuso se ci ho messo tanto a farlo ma c'erano degli esami da fare all'università u.u ah, una cosa importante: su Yeegar ho usato la versione dell'anime, visto che in quella del manga muore del tutto!ho preferito così. Al prossimo emozionante capitolo!!! ;) ]                      

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Capitolo 7
*** Cap. 6 - Missione in Grecia ***


“Generale Cloud, basta!” esclamai ansimando dopo ore e ore di allenamento. Erano ormai passate sei settimane dagli eventi che mi avevano fatto perdere colui che avrebbe dovuto farmi da maestro, e in tutto questo tempo ero stata addestrata dal Generale Cloud Nyne, una donna molto bella nonostante avesse sul volto una grande cicatrice.

“Va bene Elisabeth, te lo concedo! Vieni qui Lau Siuming!”. La sua arma anti – akuma, quella che all’apparenza era una dolce scimmietta, tornò immediatamente sulla spalla della sua padrona: “Sei diventata brava a rispondere ai miei attacchi, ma mi raccomando continua ad allenarti!” aggiunse congedandosi da me.

Tirai un sospiro di sollievo e feci tornare il mio Keyblade all’interno del mio corpo; in questi giorni avevo imparato a maneggiarlo molto bene, oltre che a farlo apparire senza rovinarmi ogni volta i vestiti. Per fortuna che ero sempre stata un’ottima spadaccina, una persona veramente inesperta avrebbe sicuramente trovato molte più difficoltà a mantenere i ritmi degli allenamenti. Al mattino meditavo e imparavo a conoscere la mia arma, al pomeriggio combattevo col Generale e alla sera continuavo un po’ per conto mio. Veramente estenuante.

“Eli-chan!ti ho portato un po’ di caffè!ah, e mio fratello vuole che vai su da lui, credo abbia una missione per te!” esclamò Lenalee venendomi incontro con una tazza di caffè bollente. La ringraziai ed andai subito da lei, trovando nell’ufficio non solo Komui, ma anche Kanda e Allen … di cui ovviamente solo il secondo mi salutò con entusiasmo.

“Ecco qui il team per la missione al completo!” esclamò Komui entusiasta, sul punto di scoppiare a ridere vedendo me e Allen squadrare male Kanda e viceversa “questa volta andrete in Grecia!pare ci siano stati diversi avvistamenti di interi gruppi di Akuma vicino a Delfi” aggiunse tornando serio e segnando la città sulla cartina che aveva dietro di sé.

“Dimmi te se dovevo partire proprio con mammoletta e novellina … “ disse Kanda tra sé e sé mentre ci dirigevamo verso il nostro mezzo di trasporto.

“Uffa Yuu, sempre così scontroso!” esclamai sottolineando il suo nome apposta con la voce … gli altri mi avevano avvisato che lo irritava, e io lo trovavo divertente ma anche irritante: perché diavolo non potevo chiamarlo per nome?

“Come mi hai chiamato???” fu subito la reazione del ragazzo che estrasse la sua innocence Mugen, pronto a combattere. Io feci lo stesso.

“Avanti ragazzi, calma!piuttosto Kanda, non chiamarmi mammoletta!io sono A-l-l-e-n!”  rispose Allen irritato da quel soprannome.

Ci azzuffammo per un po’, ma alla fine riuscimmo a salire e a partire. Il viaggio fu abbastanza tranquillo, tra me e Allen che scherzavamo come degli idioti prendendo in giro Kanda e lui che stava in disparte.

I finder ci accolsero non appena arrivammo sui principali luoghi di avvistamento: le rovine della vecchia Delfi. Certo non potevo ammettere che le avevo viste appena costruite praticamente in un’altra vita e in una dimensione parallela, ma almeno sapevo dove andare, anche se ormai era il tramonto.

Gli altri mi seguirono fino all’ingresso di ciò che restava del vecchio tempio di Apollo, ormai ridotto ad una serie di colonne e il pavimento. Era il luogo ideale per un’innocence, pensai d’istinto. Il tempo di arrivare e fummo accolti da un’ombra, o meglio un fantasma: era verdognolo, dalla forma di una ragazza, e ci guardava con tristezza.

“Voi … cosa siete venuti a fare, qui?volete distruggere anche voi quel poco che resta del passato???” sibilò il fantasma mentre si scagliava contro di noi; il suo attacco fu però fermato da un’esplosione, seguito da un folto gruppo di Akuma di livello uno e qualcuno di livello due. E non erano soli.

“Tyki Mikk!” esclamò Allen al posto mio attivando immediatamente la sua innocence, imitati da Kanda e me.

“Diamine, proprio lui?e adesso?” mi ritrovai a pensare non essendo sicura di come comportarmi. Kanda mi si avvicinò e, dopo avermi dato una pacca sulla spalla, mi urlò mentre già si dirigeva verso i nemici: “Ehi, novellina!vedi  di darti da fare mentre combattiamo!recupera l’innocence!”

Come ad aver intuito le mie intenzioni, il fantasma mi attaccò nuovamente,  e riuscìì a parare i suoi colpi di plasma per un pelo. “Ti prego, non voglio farti del male!io so chi sei!sei una sacerdotessa di Apollo vero?” le urlai sperando di aver visto giusto.

La ragazza si bloccò e si mise a singhiozzare “Come fai a saperlo?io … io…”

Le corsi incontro e l’abbracciai, per quanto sia possibile farlo con un fantasma:  “Sei al sicuro ora!hai trovato tu l’innocence e l’hai usata per proteggere il tempio vero?e non sei più riuscita a raggiungere i campi elisi” le dissi molto triste. Il fantasma annuì, e mi disse che si chiamava Cassandra; era stata una delle sacerdotesse del tempio, quando i romani erano venuti a chiuderlo con la forza. Lei aveva trovato l’innocence appena prima di morire, fondendosi con lei per proteggere la sua casa.

Dopo averle spiegato la situazione,  mi sorrise e mi donò l’innocence: in cambio io le donai la pace eterna, e se ne andò sorridendo. Appena in tempo, prima che un Akuma di livello due e Tyki mi piombassero addosso.

“Ciao, Elisabeth … bell’uniforme …” mi disse Tyki con un viso molto serio “… dammi l’innocence o sarò costretto ad attaccarti, e sinceramente preferirei evitare” aggiunse fissandomi per aspettare una risposta.

“Lasciala andare!!!” urlò Allen che, liberatosi da un gruppo di Akuma, voleva combattere con Tyki.

“Ti ci metti anche tu, ragazzo?sarò costretto  a fare sul serio allora!!!” esclamò Tyki attaccando per primo Allen.

Io e l’Akuma ci guardammo:  sembrava un umano, ma era tutto nero, con le corna e ricoperto da pentacoli; iniziammo subito a combattere, scontrandoci con violenza mentre il mio Keyblade e le sua corna cozzavano uno contro l’altro.

“Non ho abbastanza forza per eliminarlo!” pensai ansimando in un attimo di pausa, dopo che l’akuma era riuscito a colpirmi al braccio sinistro “mi serve … più … energia!!!” urlai.

Il Keyblade si illuminò di un’ aura verde, cambiando rapidamente forma:  da quella di una semplice chiave ad una più lunga, simile ad una falce, mentre l’impugnatura circolare si trasformava in un teschio nel quale riuscivo ad inserire bene la mano. “Innocence, livello 2! Chiave di Cerbero!!!” esclamai entusiasta. Era quello il risultato dei miei allenamenti, anche se fino a quell’ istante ero riuscita a proiettarlo per poco. Mi lanciai con foga sull’Akuma, che finì distrutto con una sola falciata esplodendo.

Guardandomi attorno mi accorsi che Kanda e Allen stavano combattendo contro Tyki, che vedendo tutti gli akuma distrutti si fermò di colpo e se ne andò. Non dopo aver avvertito che sarebbe tornato presto a vendicarsi per la sconfitta subita, ovviamente.

Dopo le congratulazioni di Allen per i miei miglioramenti e il solito menefreghismo di Kanda ce ne tornammo alla Home con il premio, la tanto agognata innocence, e qualche piccola e inevitabile ferita.

[Eccoci al nuovo capitolo!!!che ne dite?l'avrei allungato un pochino di più, ma sarebbe venuto fin troppo lungo da leggere...vi piace la grecia?a me un sacco, è uno dei miei paesi preferiti!al prossimo episodio., non appena avrò un attimo per scriverlo! xD]

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Capitolo 8
*** Cap. 7 - In una giornata di primavera, un amore sboccia ***


Poco tempo dopo, tra una missione e l’altra, era stata concessa a me e alla maggior parte dei miei amici una giornata di vacanza: decidemmo di trascorrerla insieme, organizzando un picnic in mezzo alla natura.

C’erano Allen, Lenalee, Kanda, Lavi e Miranda, un’ esorcista molto dolce e imbranata conosciuta nell’ultima missione in Portogallo dove mi aveva aiutata in difesa contro gli Akuma.

“Ehi novellina!dammi da mangiare!” esclamò Kanda coi suoi soliti modi. Per una volta avevamo cucinato un po’ noi donne, facendo una bella sorpresa ai ragazzi; ovviamente seguendo i gusti di tutti.

Sbuffai. “Ecco qua …” gli dissi mentre gli passavo una gran porzione di mori soba, una variante fresca del piatto che gli vedevo mangiare spesso.

La mangiammo tutti contenti, a parte il momento in cui Allen per sbaglio si mangiò della salsa piccante da sola: un gran ridere!!!

Prima di prendere il dolce vidi un’ombra in lontananza, e con una scusa mi allontanai e procedetti verso un sentiero segnato accennato tra i fiori di ciliegio. Camminai un po’ finchè non lo vidi: Tyki Mikk, accovacciato vicino ad un ruscelletto, che agguantava un pesce e cercava di mangiarselo crudo.

“Ehi!che stai combinando?guarda che quello è più buono cucinato almeno un minimo!” esclamai ridacchiando un po’ per la scena “Oh, cavoli…” pensai immediatamente dopo essermi ricordata di come era finita l’ultima volta che ci eravamo incontrati.

“Buongiorno, Elisabeth…” disse lui avvicinandosi e ricambiando il mio iniziale entusiasmo con un sorrisetto “...pare proprio che non ricordi bene chi sono…anzi,chi siamo. Che facevi, spiavi il nemico?” aggiunse ad un passo da me con un filo di voce.

Arrossii violentemente. “Certo che no!guarda che sei tu che ti aggiri tra gli alberi con un pesce semmai, e….” non feci in tempo a finire la frase: mi bloccò le braccia con le mani, si protese verso di me e mi baciò. Un bacio caldo, fremente, passionale. Nonostante il grande stupore iniziale, fu troppo per il mio autocontrollo; finii col ricambiarlo, con tutta me stessa, senza pensieri per la testa se non di lui e del contatto con le sue labbra.

Dopo un po’(non saprei direi se qualche secondo, minuto o cosa) lui indietreggiò e fece la faccia non di un innamorato al primo bacio, ma di persona combattuta tra sentimenti contrastanti. Tirò un sospiro e parve rilassarsi un po’.

“Perdonami, io … volevo farlo da quando ti ho vista la prima volta” dichiarò alla fine.

Stavo per caso sognando?era uno di quei sogni dove è tutto fantastico e facile?perchè se era così, per stavolta non desideravo svegliarmi mai più.

“Ba-baka!!!” esclamai con le lacrime agli occhi e stringendomi a lui il più forte possibile.

Mi sfogai, finendo per calmarmi e rilassarmi tra le sue braccia “Dai, ti faccio io qualcosa da mangiare” gli dissi con il sorriso migliore che riuscii a fare

“Va bene” rispose lui con un dolce sorriso

Per me fu molto facile: ci ero abituata. Presi un po’ di legna da un albero vicino e accesi il fuoco con la magia, facendoci cuocere il pesce finchè fu pronto. Tyki mi venne accanto, mangiando subito il pesce con fare soddisfatto.

“… dunque non solo sei un’esorcista, ma una buona cuoca e una strega … però non mi sembra ancora tutto su di te” disse indicando il fuoco e poi guardandomi dritto negli occhi. Gli feci di si con la testa, e fu facile spiegargli che anche io avevo la mia parte malvagia da tenere a bada; mi tolsi il rosario magico e mi trasformai subito nell’altra me stessa, vendicativa, violenta, dai capelli neri e gli occhi rosso sangue.

“Siamo uguali, io e te” affermai prender dolo per mano mentre diventava un noah. Ci baciammo nuovamente, come a confermare che anche lui la pensava come me. Scosse di desiderio di lui e del suo sangue mi percorsero tutto il corpo; porca miseria, avrei fatto sesso con lui e l’avrei morso se avessi potuto, non me ne fregava niente di dove ero in quel momento.

Le mani di Tyki scesero sulla cerniera della mia divisa tirandola giù, mentre baci ardenti seguivano un percorso speciale tra labbra, collo e petto. “Eli-chan … daisuki!” esclamò stringendomi forte con voce sensuale mentre il suo respiro e il mio cuore acceleravano.

Purtroppo però quel sogno magico e carico di passione ebbe un brusco risveglio: non molto lontano da noi, stavano arrivando degli akuma di livello due. Tyki mi strinse a sé, come a volermi proteggere. In tutta risposta io feci una smorfia e cercai di stare calma facendomi piccola piccola, per non far capire a quei mostri che ero un’esorcista e a lui che fosse stato per me li avrei annientati immediatamente.

“Noah-sama, perdonateci il disturbo ma abbiamo localizzato un gruppo di esorcisti … possiamo andare a distruggerli?”  domandò un akuma simile ad una scimmia con la faccia da pazza. Un semplice globo di luce viola dalla mano di Tyki e il mostro venne distrutto: un chiaro no da parte sua gli altri colsero, lasciandoci nuovamente soli. Per poco, perché avvertii chiaramente che stava arrivando Allen.

Mi rimisi subito a posto il rosario; ci mancava solo di far vedere anche ai miei compagni come potevo diventare. “Tyki … sta arrivando Allen … senti,io …” feci per dirgli

“Lo so, l’istinto di abbattere gli akuma per voi è proprio innegabile eh …” concluse lui arrivando dritto al punto. Cosa dovevamo fare noi, io che avevo i poteri di distruggere gli akuma e lui che aveva quelli per crearli? “… senti, che ne dici di un piccolo patto?promettiamo di non farci male a vicenda in battaglia. Per quanto riguarda gli akuma, distruggili se proprio devi, nel mondo ne nascono di nuovi anche a centinaia … ma non esagerare …” concluse prendendomi per il mento e dandomi un fugace bacio per salutarmi.

“Elisabeth-san!!!” urlò Allen vedendo me e Tyki ancora uno a fianco dell’altro

“Yo, ragazzo” lo salutò Tyki con un sorrisetto divertito chiamando subito a sé le sue farfalle magiche

“Non osate combattere mentre ci sono qui io eh!” esclamai mettendomi subito in mezzo a loro che si fermarono perplessi, soprattutto Allen. Dissi ad Allen l’indispensabile: che Tyki mi piaceva, che sapevamo a vicenda chi eravamo ma non per questo avremmo smesso di vederci

“Non solo Road mi sta sempre addosso parlando di te, ma ora mi ritrovo anche a capirla perfettamente …  cerca di capirci, ragazzo” disse Tyki accendendosi una sigaretta e andandosene.

Dietro me e Allen, ora c’erano anche Lenalee e Kanda. Di male in peggio. Per poco non iniziai a piangere, gli occhi già lucidi. Kanda ovviamente non disse una sola parola, mentre Allen e Lenalee mi abbracciarono e mi riempirono di domande su come stavo e cosa era successo fino a quando non tornammo alla Home. Soprattutto su quest’ultima parte, ovviamente. Io fui il più sincera possibile e loro furono  molto buoni con me, e la nostra amicizia sembrò migliorare ancora di più.

[Ecco il nuovo capitolo, scusate il ritardo, la sessione estiva all'università ha assorbito tutte le mie forze e tempo u.u spero di avervi sorpreso con questo sviluppo, ma le sorprese non sono finite!!!al prossimo capitolo!]

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Capitolo 9
*** Cap. 8 - Rapimento ***


Passarono diversi giorni tranquilli alla Home, nonostante la nostra breve vacanza non era stata esattamente tale. Una sera però decisi di non fare la sfaticata ed allenarmi nell’arena per gli esorcisti fino a tardi. E non ero la sola ad aver avuto quel pensiero, a quanto pare.

“Kanda-kuuun!” urlai con un tono da ebete vedendo l’esorcista, con la faccia visibilmente contrariata, che si avvicinava

“Novellina …” Kanda rimase con la stessa espressione, cercando di andarsene da un’altra parte

“Oh andiamo, non vuoi vedere come sono migliorata dall’ultima volta che ci siamo battuti???paura, per caso?” gli chiesi con ironia per punzecchiarlo. Ci eravamo effettivamente battuti una sola volta, poco prima della missione in Grecia. Ero riuscita a tenergli testa per un po’, ma poi mi aveva battuta non appena aveva alzato il livello della sua Mugen; da allora, insistevo continuamente per una rivincita senza nessun risultato. Fino ad oggi.

Kanda abbozzò straordinariamente un sorrisetto “Stai scherzando, spero” rispose attivando subito la sua spada

Sorrisi ed evocai il mio Keyblade, attaccandolo con un urlo.

Finimmo per allenarci per tutta la notte, finché non ci accorgemmo della prima luce del sole che filtrava dalle finestrelle dell’arena … finendo coperti di lividi ovunque. Ovviamente, ero ancora in svantaggio rispetto a lui: mentre io ero ormai a terra distrutta, lui sembrava stare bene, tutto sommato. Kanda mi aiutò a rialzarmi porgendomi una mano … arrossii, pensando a come era grande e calda.

I miei pensieri vennero interrotti dal mio golem, che mi invitava ad andare da Komui per un nuovo incarico. Il tempo di fare colazione, ed ero già in partenza per una missione in Austria con un’esorcista con cui non avevo mai lavorato di nome Ivan. Grazie al cielo, riuscii almeno a dormire in treno.

Il luogo di presunta attività di innocence era il letto del fiume Alm , dove gli abitanti di alcune residenze estive si erano accorti di gruppi di mostri che si aggiravano di notte come alla ricerca di qualcosa. Dunque, probabilmente, akuma.

Perlustrammo un’ampia zona lungo il fiume, arrivando a capire una cosa: l’innocence non poteva che essere sott’acqua, provocando potenti vortici inusuali. Un gruppo di akuma stava lavorando per riuscire a prenderla.

Non appena decidemmo di attaccare quei mostri, una farfalla mi volò incontrò. E non una semplice farfalla. “Tiky?” domandai alla farfalla come per chiederle di portarmi da lui, ma non ce ne fu bisogno. Era già dietro di me, nella sua versione da noah, accompagnato da una ragazza dall’aspetto inconfondibile: Road Kamelot, la noah dei sogni. Allen mi aveva raccontato di li, raccomandandomi di starci molto attenta nella sfortuna di dover combattere contro di lei.

Guardai Tyki attendendo una frase, qualcosa che giustificasse quella situazione. Fu Road a rompere il silenzio. “Ciao, Eli-chan!!!” esclamò la noah quasi entusiasta sorridendomi “Tyki mi ha molto parlato di te, e abbiamo deciso una cosa!visto che sei così carina, distruggeremo la tua innocence e ti terremo con noi!”

“Co-cosa???” risposi molto spaventata. Che diavolo stava succedendo così all’improvviso?E’ vero, volevo stare vicina a Tyki, ma non gli avrei mai permesso di distruggere la mia innocence. Era parte di me, e i miei compagni avevano bisogno di me. Un moto di rabbia contro Tyki mi pervase: che fine aveva fatto il nostro patto?perché non diceva niente?gliela avrei fatta vedere io!

“Innocence, livello 2!chiave di Cerbero!!!” urlai evocendo la mia arma anti – akuma mentre i primi colpi di Road, delle candele acuminate, mi volavano addosso. Ne lanciai via molte, facendo irritare Road

“No no no, cattivella!mi costringi a rinchiuderti così!” disse mentre un’ombra nera mi avvolgeva.

Persi conoscenza per un attimo, poi riaprii gli occhi in un posto molto diverso dal precedente: ero in Egitto, in quello che una volta, circa 2000 anni fa, era stato il palazzo reale dove ero stata regina insieme al mio ex marito. Una vita completamente diversa da quella attuale.“Merda, mi ha rinchiusa nel mondo dei sogni???” imprecai furiosa mentre mi guardavo attorno cercando qualcuno.

Il tempo di andare alla sala del trono, dove c’era una luce molto bassa, che trovai una cosa che avevo pregato di non rivedere mai più nella mia vita: tutti i miei figli, tre femmine e due maschi, giacevano a terra coperti di ferite di arma da taglio e sangue, che mi chiamavano con un filo di voce.

Urlai, iniziando a piangere come una disperata senza riuscire a controllarmi. Dolore, dolore fino alle ossa. Ecco l’unica cosa che sentivo, nonostante una vocina nel cervello mi diceva che era solo un ricordo dal quale fuggire.

Mi ripresi solo per sentire che il responsabile di ciò che avevo davanti agli occhi era dietro di me: l’ombra di quello che era stato mio marito, diventato un vampiro ormai incontrollabile e furioso perché lo avevo lasciato dopo aver scoperto che mi aveva tradita dopo una vita trascorsa insieme.

Non ci pensai neanche un attimo e cercai di attaccarlo, senza però riuscirci: non riuscivo ad evocare il keyblade. Lui rise. Fu allora che sentii il mio corpo muoversi nonostante fossi ferma e un dolore acuto mi attraversò lo stomaco, nel punto dove la mia innocence era visibile. Urlai di nuovo.

Tornai lucida. “E’ solo un sogno, solo un sogno!” mi ripetei come una cantilena. Guardai il mio ex marito negli occhi, mentre le lacrime scendevano sulle mie guance: “E’ colpa tua per quello che è successo, non mia … io ti ho amato da sempre con tutte le mie forze, dandoti tutta me stessa … sei tu che hai ceduto al tuo lato oscuro … mi dispiace solo di esser riuscita a salvare solo una delle nostre figlie e non avervi protetti tutti come avrei voluto, ma so che loro mi hanno perdonato … che loro CI hanno perdonato” dissi con un sorriso amaro e la voce che tremava.

Le ombre scomparvero, tutti scomparvero. E fu di nuovo buio, e quel dolore persistente alla mia innocence.

Dopo un tempo indeterminato riaprii nuovamente gli occhi; intorno a me, c’erano nuovamente gli akuma e i noah. Ero su un letto, seminuda, con Tyki al mio fianco che mi teneva una mano e mi guardava con un viso molto preoccupato.

“Ma che diavolo … “ dissi cercando di alzarmi. Di nuovo, un dolore acuto a livello della mia innocence mi avvolse.

“Mi dispiace … credimi, io non avrei voluto farti questo … è stato il Conte a volere questo per evitare distrazioni in battaglia” disse Tyki addolorato

“Di cosa stai … parlando?”chiesi mentre fitte di dolore mi mozzavano il fiato

“Abbiamo rimosso la tua innocence!fatto un bel sogno?” domandò Road con un sorrisetto falso intromettendosi nel discorso. Quella ragazza … ora come ora, mi terrorizzava. Il suo potere era pericoloso. Guardai Tyki che mi fece un cenno di approvazione e seppi cosa fare: lei non conosceva i miei poteri.

“Maledizione!!!” urlai gettandomi giù dal letto iniziando a correre subito inseguita dagli akuma. Non era possibile, non sarei stata loro prigioniera!un incantesimo venne alla mente, e fu così che esclamai sperando di avere forze sufficienti per allontanarmi abbastanza e raggiungere il mio obiettivo: “Io ti varco, soglia dei cieli!”

Riuscii miracolosamente a teletrasportarmi, cadendo rovinosamente a terra chissà dove e battendo la testa su un masso, perdendo i sensi.


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