Ciao a tutti! Prima di cominciare devo ricordare che io non possiedo Harry Potter perciò tutti i personaggi della ff, tranne la fata dei desideri, non mi appartengono.
Vi auguro una buona lettura!

FATA DEI DESIDERI DEI MIEI STIVALI!

Capitolo 1

"Il desiderio"

Era una splendida notte di inizio settembre e alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts gli studenti erano tutti nei loro letti a dormire riposandosi dalle fatiche della giornata appena trascorsa o meglio tutti tranne uno.
Sulla Torre di Astronomia un ragazzo del sesto anno osservava il cielo stellato rapito da quanto le stelle sembrassero luminose quella notte.
Era un ragazzo con i capelli biondi e con degli occhi grigio azzurri che ricordavano un cielo tempestoso. Sulla sua divisa era possibile vedere lo stemma della casa di Salazar Serpeverde, una delle quattro case della scuola.
Lo sguardo fiero, quasi altezzoso, era una delle caratteristiche dei membri della sua famiglia, la nobile casata dei Malfoy. Da sempre gli avevano insegnato a nascondere i suoi veri sentimenti dietro una maschera, lo avevano addestrato affinché sapesse essere freddo e senza pietà, era necessario. Era l’erede di casa Malfoy, doveva essere pronto a diventare uno dei servi del Signore Oscuro, doveva essere pronto a mettere la sua vita al servizio di Lord Voldemort, doveva essere pronto a diventare un mangiamorte, non poteva perdere tempo con cose come l’amore, non poteva ma gli sarebbe piaciuto.
Gli sarebbe piaciuto scoprire cosa significava amara qualcuno con tutto se stesso ed essere amati, avrebbe voluto sapere cosa voleva dire amare incondizionatamente qualcuno, lo avrebbe voluto veramente ma non poteva.
Pensare queste cose lo rattristavano un po’, a volte gli veniva addirittura voglia di piangere ma, ovviamente i Malfoy non piangono, no i Malfoy non piangono.
Avrebbe voluto mandare al diavolo tutto, dire a suo padre che non voleva diventare un mangiamorte, passare il resto della vita come una persona qualunque, innamorarsi, trovare un bravo ragazzo con cui passare il resto dei suoi giorni. Già avete capito bene ragazzo non ragazza perché ai problemi dell’erede di casa Malfoy si aggiungeva il fatto che se il suo adorato paparino avesse mai scoperto che il suo unico figlio era gay non glielo avrebbe mai perdonato. Piuttosto che subire un tale affronto Lucius lo avrebbe ammazzato, questo era certo.
Aveva pensato di chiedere protezione a qualcuno e di dirgli che non aveva la minima intenzione di seguire le orme di sue padre ma a chi?
Silente? Per favore! Come si fa a chiedere aiuto a un vecchio pazzo che sa tutto di tutti peggio di quelle pettegole che si incontrano dal parrucchiere che passa il suo tempo a mangiare caramelle al limone!
Ok, scartato il preside chi restava? Potter?
Peggio che andar di notte! Ok, forse San Potter non era poi così male però dovete ammettere che per andare dalla sua nemesi dicendo –Scusa ma non voglio fare il mangiamorte non è che mi potresti assicurare la tua protezione?- non era esattamente quello che Draco aveva in mente. Non avrebbe mai sopportato di fare una figura del genere, piuttosto si sarebbe impiccato!
Fuori due. Chi è il prossimo? Ok diciamo che c’era una marea di gente che forse avrebbe potuto aiutarlo ma al momento non gliene veniva in mente neanche uno anche se a questo non ci crede nessuno.
Draco, pensando a tutto questo, disse “Vorrei solo poter essere felice, vorrei poter realizzare i miei desideri e non quelli di mio padre.”
Assorto nei suoi pensieri il giovane erede di casa Malfoy non si accorse che proprio mentre lui pronunciava quelle parole una stella cadente attraversava il cielo per poi scomparire.

In un altro luogo una voce disse “Sembra proprio che finalmente ci sia del lavoro per me…”

Cosa ve ne pare di questo primo capitolo?
Non ho ancora deciso quale sarà il nome della fata dei desideri perciò si accettano suggerimenti.

Baci Sarachan89

Capitolo 2

“Una fata?”

Dopo aver passato qualche ora sulla Torre di astronomia il principe delle serpi era tornato nel suo dormitorio e, come si era messo a letto, era sprofondato in un sonno profondo.
Il mattino seguente, il giovane Malfoy fu svegliato da una voce femminile angelica e melodiosa ma anche piuttosto insistente che diceva “Su forza raggio di sole apri gli occhi e comincia risplendere. Mi sto annoiando e se non ti alzi immediatamente sarò costretta a farti alzare io e mi dispiacerebbe tremendamente rovinare subito l’opinione che ti farai di me.”
Draco, dormendo in camera da solo, non era abituato ad essere svegliato da una voce così gentile e, pensando che si trattasse di un sogno, si girò dall’altra parte e continuò a dormire beatamente.
“Ehi bel biondino ti ho detto di alzarti non di rimetterti a dormire.”disse la voce che, tuttavia, venne completamente ignorata dal serpeverde.
“Okay tesoruccio te la sei cercata. Non dire che non ti avevo avvertito. Proprio a me doveva toccare quello che non si sveglia neanche a pagarlo?”disse con un tono allegro per poi schioccare le dita.
In un instante delle piccole gocce d’acqua cominciarono a materializzarsi sopra il letto di Draco mentre due occhi verdi con delle leggere sfumature azzurre osservavano la scena divertiti.
Quando le gocce furono abbastanza per formare uno strato d’acqua alto due o tre centimetri l’incantesimo che le teneva sospese cessò e la coperta d’acqua si riversò sul principe delle serpi che, ormai completamente fradicio, si sedette di scatto con uno sguardo che prometteva di far passare le pene dell’inferno a chiunque avesse osato tanto.
Il giovane alzò lo sguardo e in piedi accanto al suo letto vide una ragazza alta più o meno come lui. Aveva dei lunghi capelli verdi e degli occhi che riuscivano a incantare chiunque li guardasse, indossava un abito verde chiaro leggermente aderente, senza maniche, che le arrivava fino alle caviglie e aveva uno spacco le arrivava poco sopra il ginocchio e dalla sua schiena spuntavano un paio di ali semitrasparenti. La ragazza lo osservava tenendo le braccia incrociate e il suo sguardo sembrava dire –Ti sta bene! La prossima volta impari a svegliarti prima!-
Draco, non riuscendo a capire chi potesse essere colei che gli stava di fronte, alzò perplesso un sopracciglio dimenticando in un attimo i suoi piani di vendetta.
“Non vorrei essere scortese, ma si può sapere chi sei e come sei entrata?”chiese il serpeverde con un tono decisamente calmo.
“Il mio nome è Faye e sono una fata dei desideri.”disse la ragazza.
“Una fata? Ma le fate non erano più piccole? Mi sembri un po’ alta per essere una fata.”disse il ragazzo con un tono scettico.
“Devo chiedere un aumento. Non è possibile che diano sempre e solo a me i rompiscatole patentati. Mai una volta che me ne capiti uno che mi crede subito e mi lascia fare il mio lavoro in santa pace! Quando torno mi sentono. Questa me la pagano.”pensò la fata per poi rispondere a Draco dicendo “Ci sono fate e fate. La mia razza ha la capacità di cambiare aspetto e dimensione anche se normalmente le nostre dimensioni sono più o meno quelle che ho io adesso.”
“Se lo dici tu. Che cosa vuoi da me?”chiese il ragazzo ancora piuttosto scettico.
“Nulla in particolare. Sono qui solo per esaudire il tuo desiderio anche se, a quanto pare, mi ci vorrà decisamente più del previsto.”disse Faye sorridente.
“Quale desiderio?”chiese Draco.
“Quello che hai espresso ieri sera. Cito testuali parole: vorrei solo poter essere felice, vorrei poter realizzare i miei desideri e non quelli di mio padre. Hai espresso il desiderio nel preciso istante in cui è passata una stella cadente e quando questo accade viene mandata una fata come me ad esaudirlo. Ovviamente solo i maghi e tutte le creature magiche ci possono vedere, i babbani ci considerano come dei colpi di fortuna o qualcosa di simile.”spiegò la fata.
“Ah…”disse Draco finalmente convinto di quanto gli era stato detto si sedette sul bordo del letto e, perso nei suoi pensieri, si ritrovo con lo sguardo perso nel vuoto. Quando si riscosse la fata era seduta sul bordo della sua scrivania e si stava mettendo uno smalto verde acqua e aveva ancora il sorriso sulle labbra.
“Sei riuscito a venire a patti con la situazione finalmente?”chiese Faye senza alzare lo sguardo.
“Per quanto tempo sono rimasto così?”chiese il ragazzo.
“Una ventina di minuti. Fai conto che ho fatto a tempo a mettermi lo smalto su entrambe le mani, a lasciarlo asciugare e a dare la seconda mano di smalto. Che ne dici? E’ venuto bene?”chiese la fata mostrando le mani al principe delle serpi.
“Direi di sì.”rispose Draco senza nemmeno rendersene conto.
“Grazie.”
“Per quanto tempo ti avrò tra i piedi?”chiese il serpeverde.
“Per tutto il tempo che sarà necessario. Il mio scopo è renderti felice permetterti di esaudire i tuoi desideri e non quelli di tuo padre perciò fino a quando non potrò considerare la mia missione conclusa dovrai sopportarmi.”rispose la fata allegramente ignorando il tono usato dal ragazzo.
“Devo andare a lezione e per colpa tua farò tardi. Dannata fata.”disse il ragazzo.
“Non ti preoccupare.”disse lei e, dopo che ebbe schioccato le dita, il ragazzo si ritrovò pronto per andare a lezione.
“Comunque io vengo con te, non ho la minima intenzione di rimanermene rintanata nei sotterranei di questo castello.”aggiunse Faye.
“Non daresti un po’ troppo nell’occhio?”chiese ironico Malfoy.
La ragazza ci pensò un po’ poi chiuse gli occhi e una luce la avvolse. Quando la luce scomparve Faye si era rimpicciolita ed ora era alta circa dieci centimetri. Anche il vestito si era modificato durante la trasformazione. La parte sopra era diventata un top verde senza spalline e la gonna, dello stesso colore, le arrivava sopra il ginocchio. Ai piedi indossava un paio di sandali con un tacco basso che erano legati grazie a dei nastri che arrivavano fin sotto le ginocchia.
Draco rimase sorpreso dalla trasformazione e si ritrovò a guardare incantato la fata che, notandolo, sorrise.
“Così ti posso seguire in giro e non avrò nessun problema a trovare un posto per sedermi. Mi dispiace ma non posso rendermi invisibile il mio capo mi ha proibito di farlo.”disse la fatina.
“Perché te lo ha proibito?”chiese Draco incuriosito.
“Diciamo che mentre ero invisibile gli ho fatto un piccolo scherzetto e lui non ha gradito molto la cosa.”rispose la fata.
“Cosa avresti fatto esattamente?”
“Te lo racconto un’altra volta non vorrei farti fare tardi per le lezioni. A proposito cosa prevede il tuo orario delle lezioni?”chiese Faye cambiando discorso.
“Pozioni, trasfigurazione, cura delle creature magiche e divinazione.”disse il ragazzo incamminandosi verso la porta mentre Faye gli volava accanto.
“Prima però vado a fare colazione visto che qualcuno mi ha svegliato due ore prima dell’inizio delle lezioni.”disse il ragazzo guardando la fata scocciato.
“Scusa, non si ripeterà. Nemmeno io sono molto mattiniera. Oggi sono arrivata così presto perché hanno buttato giù dal letto anche me e sapevo che mi ci sarebbe voluta almeno mezzora per spiegarti la situazione e fartela accettare perciò non contare sul fatto che sia io a svegliarti domani mattina.”disse la fata continuando a volare accanto a Draco accompagnandolo verso la sala grande dove, era più che certa, tutti avrebbero chiesto al ragazzo cosa ci faceva in giro con una fata assillando entrambi fino a farle perdere la pazienza e a quel punto nessuno si sarebbe potuto lamentare se si fosse ritrovato coinvolto per puro caso in un incantesimo che gli avrebbe fatto sparire la voce.

Presto Hogwarts avrebbe imparato che è meglio non dare fastidio alla cara dispettosa Faye…

Ciao, che ve ne pare di questo capitolo?

Grazie mille a Sanguy e a Jackye_Chan per aver suggerito dei nomi per la fata. Mi piacevano tutti e tre ma mentre cercavo di decidere quale scegliere il nome Faye a cominciato a ronzarmi nel cervello e alla fine ho deciso di usare quello cmq grazie.
Grazie anche a Summers84 per il suo commento. Concordo con te per quanto riguarda il tuo desiderio, non sarebbe affatto male avere uno come Draco tutto per sè.

Baci Sarachan89

Capitolo 3

“Meeting Harry”

Quella mattina per Draco si stava rivelando più dura del previsto. Quando era andato a dormire la sera prima non immaginava certo che il giorno seguente sarebbe stato svegliato da una fata né che la suddetta fata lo avrebbe accompagnato in sala grande per la colazione.
Come aveva attraversato la soglia della sala si era pentito di aver lasciato venire con lui Faye, infatti, vedendolo con la piccola fatina che gli volava accanto, tutti i presenti nel salone avevano cominciato a fare domande sulla creatura magica e, anche se le domande non erano rivolte a lui personalmente in quanto non c’era nessuno che ne avesse il fegato, la cosa era alquanto irritante.
Il giovane Malfoy si andò a sedere al tavolo dei serpeverde cercando di ignorare il resto degli studenti. Faye, nel frattempo, continuava a sorridere allegramente come se non stesse accadendo nulla tuttavia qualche istante dopo le voci si fermarono e nessuno parlò più.
Draco, sorpreso, alzò lo sguardo dal suo piatto e vide tutti gli studenti e i professori che aprivano la bocca per parlare ma senza riuscirci perché dalle loro bocche non usciva più alcun suono poi si voltò verso Faye che, se possibile, stava sorridendo ancora più di prima.
“E’ opera tua?”disse Draco stupendosi di poter sentire la sua stessa voce.
“Non eri l’unico a cui stavano facendo venire il mal di testa e, prima che tu me lo chieda, ora come ora solo io e te possiamo parlare.”rispose la fata.
“Non avrai intenzione di lasciarli così, vero?”chiese Malfoy.
“In realtà sto seriamente considerando questa opzione.”rispose lei.
“Falli tornare come prima, sono troppo giovane per morire.”disse il ragazzo guardandosi intorno per scoprire che tutti lo fissavano ritenendolo colpevole.
“Più tardi.”fu la risposta della fata.
“Desidero che loro riacquistino la voce.”disse Draco. La fata sbuffò.
“Va bene. Se è quello che desideri, poi non ti lamentare se ricominciano.”disse Faye per poi schioccare le dita e annullare l’incantesimo.
Pian piano la situazione tornò alla normalità. Le persone ripresero a parlare cercando di tenere il tono molto basso per non finire nella stessa situazione dalla quale erano appena usciti.
I due serpeverde seduti accanto a Draco scelsero proprio quei momenti per farsi spiegare la situazione dall’amico.
“Dracuccio che cos’è esattamente questa piccola creaturina? E’ così adorabile.”disse Pansy Parkinson.
“Primo non chiamarmi Dracuccio, secondo se lei è adorabile io sono un grifondoro, terzo chiedi direttamente a lei.”rispose Draco.
“Andiamo Draco siamo curiosi. Chi è questo splendore?”chiese Blaise Zabini.
“Ripeto: chiedete direttamente a lei. Sa parlare da sola.”rispose il ragazzo continuando a fare colazione.
“Sono amici tuoi. Non vedo perché dovrei essere io a spiegare la situazione.”rispose Faye con il suo consueto sorriso.
“Sto mangiando.”rispose Draco.
“E allora?”rispose Faye.
Draco decise che era meglio ignorare la fata se non voleva andare a cacciarsi in qualche pasticcio tuttavia non era al corrente di un piccolo ed insignificante particolare. Faye odiava essere ignorata.
Per questo motivo la fata si mise a girare intorno alla testa di Draco in un modo estremamente irritante.
Ad un certo punto, il ragazzo prese in mano uno dei suoi libri e, con un colpo perfetto, colpì la fata con l’intenzione di levarsela di torno almeno per un attimo.
Faye venne scaraventata dalla parte opposta della sala e finì per schiantarsi sul petto di un grifondoro che, aiutandosi con le mani, le impedì di cadere a terra.
La fata alzò gli occhi verso il suo salvatore per ringraziarlo e, per un istante si fermò ad ammirare i suoi occhi verdi. Una volta finito di contemplare gli occhi del ragazzo decise di osservarlo meglio e, in base ai suoi gusti, doveva ammettere che era un ragazzo piuttosto affascinante.
Si mise in piedi sul tavolo stando di fronte al suo salvatore e gli fece un piccolo inchino.
“Grazie mille grifondoro. Io sono Faye, la fata dei desideri. A questo punto vorrei aggiungere una cosa del tipo –per servirti- ma attualmente sono impegnata con il biondino laggiù.”disse allegra.
“Piacere di conoscerti Faye, io sono Harry. Cosa intendi quando dici che sei impegnata con Malfoy?”chiese.
“Sono qui per realizzare un desiderio che, per puro caso e per pura fortuna, ha espresso nello stesso momento in cui passava una stella cadente. Essendo una fata dei desideri questo è il mio lavoro.”rispose lei.
“Capisco. Come è lavorare per Malfoy?”chiese Harry curioso.
“Non te lo so dire. L’ho conosciuto solo stamattina, fra qualche giorno rifammi la stessa domanda e ti saprò dire qualcosa.”rispose la fata per poi guardare verso il tavolo dei serpeverde.
“Ora se vuoi scusarmi, devo proprio andare. E’ stato un piacere parlare con te Harry ma adesso devo andare ad insegnare a Draco che non è per niente carino colpire una fata con un libro soprattutto se la fata in questione sono io.”disse Faye.
“Vuoi una mano?”chiese il ragazzo.
“No ma grazie comunque. Se avrò bisogno di una mano ti chiamerò. Mi stai simpatico Harry, ci vediamo.”disse per poi alzarsi in volo dirigendosi verso il serpeverde.
Un attimo dopo la fata era davanti al principe delle serpi e lo fissava con le braccia incrociate.
“Raggio di sole, quello che hai fatto non mi è piaciuto per niente.”disse Faye schioccando le dita ripetendo lo stesso trucco che aveva usato per svegliare Draco quella mattina.
“Allora tesoruccio vediamo come posso dirtelo. Se ti azzardi a rifare una cosa del genere ti ritroverai a fare compagnia alla piovra gigante. Sono stata chiara?”chiese Faye sorridendo.
Draco, bagnato fradicio, non rispose. Anche se non lo avrebbe mai ammesso la fata riusciva a fargli paura. Nonostante fosse arrabbiata non smetteva di sorridere e le sue minacce erano fatte con un tono di voce quasi allegro. Draco era intimorito da Faye.
“Cristallina.”rispose il serpeverde in un sussurro.
“Bene. Direi che ci siamo chiariti. Quasi dimenticavo, c’è ancora un’altra cosa. Non sopporto di essere ignorata quindi sei pregato di non farlo.”aggiunse Faye per poi asciugare il ragazzo con un altro incantesimo.
“Va bene. E’ ora di andare a lezione.”disse Draco per poi alzarsi.
“La prima lezione è pozioni, vero?”disse la fata seguendo Draco verso i sotterranei.
“Sì, è pozioni. Sei tutta intera? Prima ti ho colpito piuttosto forte.”chiese il ragazzo.
“Non ti preoccupare ci vuole altro per farmi male e poi sono andata a sbattere contro un’aitante grifondoro di nome Harry.”disse la fata.
“Sei andata a sbattere contro Potter?”chiese Draco scioccato.
“Sì, è simpatico. Con che casa hanno pozioni i serpeverde?”chiese Faye.
“Grifondoro.”rispose il ragazzo.
“Sono più che certa che sarà una lezione interessante. Il professore è il pipistrello con i capelli unti che c’era al tavolo insegnanti?”
“Sì, è il professor Piton.”disse Draco.
“Sì questa sarà una lezione decisamente interessante. Ci puoi contare Draco.”disse Faye.

Ciao a tutti! Che ne dite? Cosa ve ne pare di questo capitolo?

Grazie mille a kikka, sesshoyue, sister'89 e Sanguy per aver commentato il capitolo precedente.

Baci Sarachan89

Capitolo 4

“Benvenuti nella casa dei sogni di Sevvie”

Draco sedeva al suo solito posto nella tetra aula di pozioni e attendeva l’arrivo di Piton mentre Faye si guardava intorno curiosando qua e là.
“Questo posto è troppo tetro, avrebbe bisogno di una rinnovata.”disse Faye facendo apparire una sedia su misura per lei sul banco di Draco.
“Non credo che Piton sarebbe d’accordo con te.”disse il serpeverde mentre Blaise si sedeva accanto a lui.
“Non sarebbe d’accordo su cosa?”chiese il nuovo arrivato.
“Faye vuole rinnovare un po’ l’arredamento dell’aula.”rispose Draco che durante la colazione aveva spiegato all’amico tutto ciò che riguardava la fata.
“Cosa ci posso fare se non mi piacciono i posti tetri?”chiese la fatina.
“Sarebbe interessante se la lasciassimo fare. Pensa alla reazione di Piton? Sarebbe esilarante.”disse Blaise.
“Questo era il secondo motivo per cui volevo farlo ma mr simpatia qui presente non vuole.”disse Faye.
Draco aprì la bocca per ribattere ma la chiuse immediatamente perché, con la solita entrata ad effetto sbattendo la porta e facendo svolazzare l’abito, Severus Piton fece il suo ingresso in classe.
Pochi istanti dopo arrivò anche il trio composto da Ron Weasley, Hermione Granger e Harry Potter che, per il loro ritardo, fecero perdere a grifondoro cinque punti a testa… e la lezione era appena iniziata...
Faye, vedendo entrare il bel grifondoro, sorrise felice e salutò Harry con un cenno della mano a cui il ragazzo rispose con un sorriso.
La lezione ebbe inizio e gli studenti cominciarono a preparare la pozione seguendo le istruzioni alla lavagna. Una decina di minuti dopo Faye si alzò dalla sua bella seggiola e cominciò a volare in giro per l’aula. Una volta finito il tour tornò da Draco e guardò la sua pozione.
“Non dovrebbe essere rossa invece che viola?”chiese la fata.
“Ne sei sicura? Sul libro c’è scritto che deve essere viola.”disse Draco.
“Conosco questa pozione. Ho avuto modo di lavorare con pozionista piuttosto esperto e so per certo che la pozione deve essere rossa.”disse la fata convinta.
“Le altre di che colore sono?”chiese Blaise che stava lavorando in coppia con Malfoy.
“Viola o meglio tutte viola tranne quella di Harry che è rossa.”disse Faye sorridendo.
“Potter è negato per pozioni e se tutte le altre sono viola vuol dire che evidentemente ti stai sbagliando.”disse Draco.
“Sfiduciato.”disse Faye per poi aggiungere “Non ti lamentare quando prenderai un voto orribile per aver sbagliato la pozione.”
Draco guardò la fata. Era di nuovo seduta e stava sfogliando un libro. Sembrava pienamente convinta di quello che diceva. Fidarsi oppure no?
“Come faccio a farla diventare rossa?”chiese il serpeverde.
“Felice di vedere che hai cambiato idea. Devi aggiungere ancora sei gocce di sangue di salamandra e girare quattro volte in senso antiorario.”rispose Faye senza alzare lo sguardo.
Il ragazzo fece quanto gli era stato detto e la sua pozione acquistò un colore rosso intenso, nel frattempo Piton aveva cominciato il consueto giro tra i banchi e si era fermato davanti a Potter.
“Potter se non sai leggere ti consiglio di comprarti un nuovo paio di occhiali. La pozione deve essere viola e non rossa.”disse Piton mentre Harry cercava un modo per ribattere.
A quel punto Faye si alzò e disse “Veramente la pozione deve essere rossa e non viola.” poi si avvicinò a Piton volando.
“Da quando le fate si intendono di pozioni?”chiese Piton sarcastico.
“Le altre fate non lo so, io da quando ho passato tre mesi con un cocciutissimo pozionista esperto che aveva desiderato di incontrare la donna della sua vita. Ha idea di quanto mi ci è voluto per farlo uscire dal suo laboratorio?”disse Faye.
“Non tollero che una creatura così insignificante mi manchi di rispetto.”disse Severus.
“Non le ho ancora mancato di rispetto ma se vuole posso rimediare cominciando a chiamarla pipistrello con i capelli unti.”disse la fata più sorridente che mai.
“Signor Malfoy le consiglio di insegnare alla sua fata un po’ di rispetto e ora se la riprenda.”disse il professore. Draco fece per alzarsi ma un’occhiataccia da parte della fata lo fece rimanere dov’era.
In un attimo Faye era tornata alle sue dimensioni originali per poter fronteggiare meglio l’insegnate.
“Mettiamo in chiaro una cosa professore. Io non appartengo a nessuno. Non sono un oggetto, sono una creatura vivente esattamente come lei anzi sono messa decisamente meglio di lei. Io sono carina, ho degli amici, una vita sociale e sono felice. Lei è l’esatto opposto.”disse la fata per poi aggiungere “La pozione deve essere rossa. Se diventa viola il composto è instabile e se agitato troppo rischia di esplodere in questo modo.” disse prendendo una fiala di pozione viola per poi agitarla e lanciarla in una zona in cui non c’era nessuno studente.
“Se la pozione è rossa non accade nulla di tutto questo.”concluse sorridendo per poi rimpicciolirsi di nuovo e schioccare le dita per tre volte.
“Un ultima cosa: lei è un incompetente!”disse la fata ammirando il suo lavoro.
Davanti a lei ora vi era un Piton con degli stupendi boccoli biondi e con un tutù rosa ma questa non era l’unica cosa che era cambiata. Faye, indispettita dal comportamento del professore, aveva pensato bene di cambiare l’arredamento dell’aula che ora era tutto fuorché tetra.
Al posto della vecchia mobilia erano comparsi dei mobili nuovi, le pareti ora erano tutte di un rosa brillante e tutti gli oggetti in legno erano diventati bianchi. Alle finestre erano comparse delle belle tende bianche ed la luce che c’era nella stanza era decisamente aumentata.
Le piastrelle a terra erano passate dal grigio al rosa chiaro con disegnati sopra dei fiori e dei cuori e, per concludere, sulla lavagna, al posto delle istruzioni per preparare la pozione, era comparsa la scritta –Benvenuti nella stupenda casa dei sogni della nuova bambola creata dalla Faye Company! Signori e signore ecco a voi Sevvie la pastorella pozionista!-
La scritta ovviamente era attorniata da cuori, fiori, cuccioli e altre cose del genere.
Mentre Faye ammirava la sua opera l’intera classe cercava di non ridere, sapevano che il primo a ridere come minimo sarebbe morto tuttavia la fata non sembrava soddisfatta.
“Il vestito non va bene. Rimediamo subito.”disse schioccando nuovamente le dita. Il vestito da ballerina di Piton fu immediatamente rimpiazzato da un vestito da pastorella con tanto di cappellino con il nastro legato in uno stupendo fiocco.
“Sì, questo va decisamente meglio.”disse sorridendo finalmente soddisfatta del suo operato.
A questo punto Piton, che sembrava sul punto di esplodere dalla rabbia, aprì la bocca per mettersi ad urlare contro la fatina ma quello che riuscì a fare fu solo mettersi a cantare –Mary aveva un agnellin…-
La classe non riuscì più a trattenersi e tutti scoppiarono a ridere, persino i serpeverde, nonostante cercassero di non darlo a vedere, si stavano divertendo. Fortunatamente per gli studenti l’ora finì proprio in quell’istante così tutti corsero fuori dall’aula il più velocemente possibile dirigendosi in fretta verso l’aula di Trasfigurazione dove si sarebbe tenuta la lezione seguente mentre Faye seguiva Draco fischiettando.

Capitolo 5

“Minnie e il diario”

Dopo la lezione di Piton e la sua stupenda esibizione canora Draco e i suoi compagni di casa si recarono a nell’aula di Trasfigurazione insieme ai grifondoro dove trovarono ad accoglierli un gatto seduto sulla cattedra.
Mentre gli studenti varcavano la soglia dell’aula non riuscivano a fare a meno di continuare a ridere avendo ancora impressa nella loro mente la fantastica lezione appena finita.
Draco entrò e andò a sedersi al suo solito posto tuttavia Faye non lo seguì.
La fata vedendo il gatto disse “Ma che bella gattina!” per poi far comparire un gomitolo di lana e lanciarlo in direzione dell’animale con l’intenzione di farlo giocare.
Il gatto non solo ignorò completamente il gomitolo ma in più lanciò a Faye un’occhiata che avrebbe fatto rabbrividire chiunque per poi ritrasformarsi in Minerva McGranitt, professoressa di Trasfigurazione di Hogwarts.
“Mi scusi professoressa. Non si ripeterà più.”disse Draco temendo che il comportamento della fata potesse metterlo nei guai.
“Signor Malfoy non si preoccupi. So perfettamente che lei non ha alcuna responsabilità per il comportamento della fata.”disse la McGranitt.
“Non ti preoccupare Minnie prometto che farò la brava per quest’ora.”disse Faye.
“Non chiamarmi Minnie. Mi sembrava di avertelo proibito.”disse l’insegnante.
“E a me sembrava di averti già detto che non ho la minima intenzione di rispettare il divieto. Di’ la verità, speravi di esserti liberata di me dopo che ho esaudito il tuo desiderio vero?”disse Faye lasciando a bocca aperta tutti. Da quello che potevano capire la fata e la McGranitt si conoscevano e, a quanto pare, la prima aveva esaudito un desiderio della seconda.
“Sì, lo speravo veramente. Sono troppo vecchia per avere di nuovo a che fare con te.”disse per poi aggiungere rivolta alla classe “Che lezione avete avuto l’ora precedente?”
“Pozioni.”rispose Hermione.
“Devo dedurre che il motivo per cui ridono abbia a che fare con te.”disse la professoressa rivolgendosi a Faye.
“Certo che ha a che fare con me! Qualunque cosa ti racconteranno a proposito dell’ora di pozioni è solo ed esclusivamente opera mia e ci tengo a prendermene il merito. Mi sono divertita un mondo.”disse la fata allegra.
“Credo che aspetterò per scoprire cosa è accaduto. Ora cominciamo la lezione.”disse Minerva.
Per tutta la durata della lezione Faye mantenne la promessa e se ne rimase buona buona, seduta sulla sua seggiola sul banco di Draco alzandosi solo per chiacchierare un po’ con la professoressa mentre gli studenti leggevano un capitolo del libro.
Una volta terminata la lezione gli studenti si diressero verso la sala grande e, nel giro di qualche minuto, tutta la sala sapeva quello che era accaduto durante l’ora di pozioni dei grifondoro e dei serpeverde del sesto anno.
La situazione fu piuttosto tranquilla fino a quando Severus Piton non fece il suo ingresso in sala.
A quel punto Faye, incapace di resistere alla tentazione, si mise a fischiettare la melodia di –Mary aveva un agnellin…- scatenando le risate di tutti gli studenti che al solo pensiero di quello che era successo non riuscirono a trattenersi.
Alzando lo sguardo verso il tavolo dei professori Draco poté vedere che tutti gli insegnanti stavano cercando di trattenersi per non scoppiare a ridere mentre Silente dava manforte a Faye fischiettando.
A far tacere le risate degli studenti bastò un’occhiata dell’arcigno professore di pozioni ma lo stesso non si può dire di Faye che, imperterrita, continuò a fischiettare allegramente fino a quando Draco non riuscì a farla smettere.
Il pranzo continuò in silenzio poi Draco e i suoi compagni di classe si diressero verso il luogo in cui si sarebbe tenuta la lezione di Cura delle creature magiche tuttavia Faye non andò con loro dicendo al giovane Malfoy che sarebbe andata a fare un giro per la scuola per vedere un po’ come era la tanto famosa Hogwarts.
Quello che Draco non sapeva era che la fata, essendo già stata ad Hogwarts, non aveva la minima intenzione di esplorare la scuola. Il suo vero scopo era dare il via alle indagini necessarie per far andare a buon fine l’operazione –Rendere felice Draco Malfoy-.
La fata si diresse verso il dormitorio dei verde argento ed entrò nella camera del principe delle serpi.
Una volta dentro, chiuse la porta e riacquistò le sue dimensioni originarie per poi mettersi a cercare qualcosa che potesse darle un aiuto per cominciare a lavorare.
“Carini questi vestiti. Si vede che Draco ha buon gusto nel vestirsi.”disse mentre guardava nell’armadio, tuttavia non trovando nulla di interessante si diresse verso la scrivania e cominciò a guardare in tutti i cassetti.
“Ma guarda un po’ cosa ho trovato! Non credevo che Draco fosse il tipo che tiene un diario. Questo rende tutto più facile.”disse prendendo in mano il diario appena trovato.
“Ci metterò una vita per leggerlo tutto! Almeno il ragazzo ha una scrittura leggibile. Sarà meglio che ne faccia una copia così posso leggerlo con calma.”aggiunse per poi creare una copia perfetta del diario, rimettere l’originale al suo posto e far sparire la copia in modo da poterla far riapparire con un incantesimo quando ce ne fosse stata la necessità.
La fata continuò a curiosare per la stanza poi, vedendo che non c’era più nulla di interessante, fece riapparire la copia del diario e cominciò a leggerlo.
“Interessante, molto interessante.”fu il suo unico commento.
La lettura andò avanti fino a quando Faye non si accorse che per Draco era ora di andare a divinazione e lei non aveva la minima intenzione di perdersi la lezione.
Una volta fatto sparire il diario, si rimpicciolì nuovamente e volando si diresse verso l’aula di divinazione. Aveva sentito dire cose piuttosto interessanti sull’insegnante e voleva verificare se le voci erano vere.
Inoltre la fata non aveva una grande opinione sulla materia e aveva in mente alcune idee che voleva mettere in pratica.

Ciao a tutti! Che cosa ve ne pare di questo capitolo?
Grazie mille a sister'89, byakko, sesshoyue e DarkPoison per aver commentato il capitolo precedente. Grazie mille.

Baci Sarachan 89

Capitolo 6

“Faye e l’arte della divinazione”

Faye non amava molto l’arte della divinazione. La riteneva una cosa confusa e troppo approssimativa per prenderla seriamente.
Non che preferisse una cosa tipo aritmanzia, sia chiaro, ma essendo una fata dei desideri credere che il futuro e il destino di una persona fossero già scritti per lei non aveva alcun senso. Dopotutto il suo lavoro era quello di cambiare le cose no? L’esistenza stessa delle fate dei desideri sarebbe stata completamente insensata se il futuro fosse stato determinato.
Se il futuro era già stato determinato fin dall’inizio perché aveva lavorato così tanto in tutta la sua vita? Perché lei e le altre fate dovevano darsi pena per esaudire i desideri di qualche persona abbastanza fortunata da esprimerli al momento giusto?
Aveva troppi anni e aveva già visto troppe cose per poter credere alla predestinazione. Quante volte aveva cambiato il destino di qualcuno usando i suoi poteri? Tante, talmente tante che nemmeno lei riusciva a ricordarsele tutte .
Era una delle migliori fate in circolazione oltre che una delle più pestifere, per questo le affidavano sempre i casi più difficili o quelli in cui la persona a cui esaudire il desiderio era scettica e testarda.
La sua bravura, il suo talento e la sua fama fra le fate le avevano fornito anche un altro motivo per non credere nella divinazione e in tutto ciò che comportava.
Anni prima nel regno fatato in cui Faye viveva era stato organizzato un grande torneo il cui vincitore o la cui vincitrice avrebbe avuto il grande onore di incontrare lady Destiny, la signora del destino.
Faye, come molti altri, aveva preso parte alla competizione e, dopo un accanito scontro finale con una fata di nome Ruby, era riuscita a vincere.
Il giorno stesso aveva incontrato Destiny. Faye si ricordava quel giorno come fosse stato ieri. La lady del destino sedeva sul suo trono e indossava un abito dorato estremamente elegante. I suoi capelli erano di un bianco candido che alla fata ricordava la neve appena caduta e gli occhi erano color ambra.
Faye e la lady avevano parlato a lungo e, ad un certo punto, la dama le aveva detto che chiaramente che erano gli esseri viventi stessi a determinare il proprio destino, lei non faceva altro che mettergli davanti delle possibili strade, stava a loro scegliere quale percorrere.
Era a questo che la fata pensava mentre percorreva la strada verso l’aula di divinazione.
Incontrò Draco appena fuori dalla porta e, dopo avergli sorriso, entrò con lui. Appena entrati furono investiti da un’ondata di profumo, era chiaro che fosse stata bruciata una quantità industriale di incenso.
Draco e i suoi amici presero posto e attesero l’inizio della lezione tuttavia al principe delle serpi non sfuggì il sorriso che c’era sul volto di Faye. Era lo stesso che aveva già visto durante pozioni e se questo era vero era in arrivo un mare di guai per la Cooman e solo per lei visto che Fiorenzo non ci sarebbe stato quel giorno.
“Bene ragazzi diamo inizio alla lezione. Oggi farete un altro po’ di pratica con le sfere di cristallo. Mettetevi a coppie e se avete difficoltà chiamatemi.”disse l’insegnante.
“E’ un problema se riarredo anche quest’aula?”chiese Faye sottovoce.
“Non ci provare. Hai già fatto abbastanza danni la prima volta.”disse Draco che sapeva che se la fata avesse continuato in questo modo prima o poi lui sarebbe finito in guai di proporzioni cosmiche.
“Antipatico. Questa stanza è quasi peggio di quella di pozioni. Almeno lì si respirava. Questo incenso è intossicante.”ribatté la fata.
“Ma c’è almeno una stanza di questo castello su cui non hai nulla da ridire?”chiese Draco quasi esasperato.
“La sala comune dei grifondoro è carina e mi piace abbastanza, la tua stanza non è male e poi ci sono due o tre aule che sono piuttosto decenti.”disse la fata dopo averci pensato un attimo.
“Ma sei una fata o un’arredatrice d’interni?”chiese il serpeverde.
“Una fata con un gusto decente per l’arredamento.”rispose lei.
“Draco secondo me ha ragione. Non ci sono molte stanze con un arredamento decente in questo castello.”disse Pansy.
“Concordo con loro.”disse Blaise.
“Traditori.”fu il commento di Draco.
“Draco ti piace divinazione?”chiese Faye sottovoce.
“Non è esattamente la mia materia preferita.”rispose il serpeverde guardando nella sfera.
“Ti dispiace se esprimo la mia pura e semplice opinione riguardo la materia e faccio una o due cosette che mi stanno passando per la testa in questo momento?”chiese Faye con un sorriso che si allargava ogni secondo di più.
“Cosa hai in mente?”chiese Blaise intromettendosi nella conversazione.
“Adesso ti faccio vedere. Professoressa Cooman, può venire un attimo. Non riusciamo a capire cosa si vede nella sfera. Stiamo predicendo il futuro a Draco.”disse Faye guadagnandosi un’occhiataccia dal principe delle serpi.
“Vediamo un po’.” disse la professoressa guardando nella sfera per poi proseguire qualche istante dopo dicendo “Oh povero caro! Mi dispiace tantissimo ma la sfortuna ti perseguita. Agirà tramite qualcosa di verde. Evita il verde perché sarà la tua sfortuna.”
“Non c’è altro?”chiese Faye.
“No, per ora no. Mi dispiace.”disse l’insegnante.
“Questo poteva predirlo anche un bambino di tre anni.”commentò la fata.
“Come cara?”disse la professoressa.
“Ho detto che anche un bambino di tre anni poteva predire queste cose. Sicura di non aver visto solo il mio riflesso nella sfera?”chiese con aria scettica la fatina.
“Ma certo cara! Io sono una veggente.”disse la Cooman convinta.
“Sì e io sono babbo natale!”rispose Faye mentre tutti i serpeverde e i corvonero la guardavano incuriositi e divertiti.
“Professoressa ci tengo a dirle quello che penso. Secondo me questa è la materia più inutile che esista e non credo che si possa realmente predire il futuro in quanto esso è solamente un risultato delle nostre azioni.”disse Faye.
“Percepisco che tu non sei dotata della vista povera cara ma solo perché non sai fare una cosa non vuol dire che tu debba disprezzarla.”disse la professoressa.
“Va bene allora procediamo con una dimostrazione pratica. Mi dica cosa succederà nei prossimi quindici minuti di questa lezione.”disse la fata.
“Gli studenti continueranno ad esercitarsi e la lezione procederà tranquillamente.”disse l’insegnante.
“Così le sta solo facilitando le cose. Se ne sarà rimasta qui tutto il giorno e non può sapere cosa è successo nell’ora di Piton. Faye ha carta bianca e la Cooman non ha idea di cosa la aspetta.”pensò Draco.
“Bene ora le dimostrerò che accadrà esattamente l’opposto.”disse Faye riprendendo le dimensioni originali.
La fata schioccò le dita e le sfere di cristallo cominciarono a fluttuare per la stanza cambiando colore di tanto in tanto. I cuscini si librarono in aria e si ruppero riempiendo la stanza di piume che, per un qualche strano motivo, sembravano attratte dalla professoressa e le si attaccavano addosso.
La poverina nonostante gli sforzi non riusciva a togliersele di dosso ma se pensate che la cosa sia finita qui vi sbagliate.
Faye fece levitare le sfere avvicinandole al soffitto della classe, poi abbassò le luci e fece partire la musica ricreando una piccola discoteca cominciando a ballare sulle note di Disco Inferno.
Tutto questo sotto gli occhi della professoressa che fissava impotente la scena.

Capitolo 7

“Dio greco”

Dopo la stancante giornata, cominciata male e finita anche peggio, Draco non poté fare a meno di sdraiarsi sul suo letto non appena tornato in camera dopo la cena, con lui c’erano la dolce Faye e i due serpeverde amici del biondino Blaise e Pansy.
I due ragazzi si sedettero sul letto accanto all’amico mentre Faye svolazzava intorno tranquilla.
“Faye che fine avevi fatto? Non sei venuta a cena e sei ricomparsa solo quando siamo arrivati fuori dalla stanza di Draco.”disse Blaise.
“Ho fatto un giro, visto gente.”disse la fata.
“E chi avresti visto di grazia?”chiese Draco.
“Qualcuno che è stato talmente gentile da parlare con me senza fare il sarcastico e senza rispondermi male.”rispose la fata.
“Esiste davvero qualcuno in grado di farlo su questo pianeta?”chiese il biondino.
“Certo che esiste raggio di sole.”rispose Faye.
“Sai Draco penso che comincerò anch’io a chiamarti raggio di sole. Mi piace come soprannome.”disse Pansy.
“Non ci provare.”ringhiò il principe delle serpi.
“Andiamo Draco, lo sai che Pansy sta scherzando.”disse Blaise cercando di impedire un massacro.
“Lasciamo stare. Potrei sapere chi sarebbe il pazzo con cui hai parlato?”chiese Draco.
“Un mago dannatamente affascinante.”rispose Faye.
“Casa?”chiese Blaise.
“Grifondoro.”rispose Faye senza fare una piega.
“Perché c’è qualcuno dannatamente affascinante tra i grifondoro?”chiese Draco non pensando che la fata avesse già la risposta pronta.
“Ti dicono niente le parole –Dio mio darei qualunque cosa per poter stare con quella specie di dio greco con gli occhi verdi-?”chiese Faye mentre Draco spalancava gli occhi e arrossiva leggermente.
“Dracuccio che cosa vuol dire Faye?”chiese Pansy entrando in modalità raccolta pettegolezzi.
“Sono curioso anch’io Dray. Chi sarebbe il dio greco?”chiese Blaise.
“Fatevi gli affari vostri voi due e tu. Come diavolo fai a saperlo?”chiese Draco sul piede di guerra.
“Il tuo diario è una lettura particolarmente interessante. Credo che rientri di diritto nella top ten dei miei libri preferiti.”disse la fata allegramente.
“Io ti ammazzo.”disse Draco mentre si alzava e puntava la bacchetta contro la fata.
“Oh mio dio! Oh mio dio! Ho capito chi è!”urlò Blaise sghignazzando.
“Secondo me non hai capito.”disse Pansy.
“Oh sì che ho capito. Tra tutti i grifondoro l’unico che secondo gli standard di Draco potrebbe essere definito dio greco è uno solo. Non c’è alcuna possibilità che io mi sia sbagliato.”disse Blaise convinto.
“Blaise se dici ancora una parola diventi il primo sulla mia lista di persone da uccidere.”minacciò Draco.
“Smettila di minacciare le persone. Non ti fa bene, finirai per morire un giorno di questi se continui ad arrabbiarti così.”disse Faye per niente intimorita dal ragazzo.
“Posso chiederti perché sei andata a parlare con lui?”chiese Draco cercando di calmarsi.
“Mi sta simpatico e avevo voglia di parlare un po’ con lui.”disse la fata.
“E di cosa avete parlato?”chiese il biondino.
“Un po’ di questo, un po’ di quello. E’ un ragazzo interessante e come ti dicevo è dannatamente affascinate.”disse Faye.
“Si può sapere perché continui a ripeterlo?”chiese Malfoy esasperato.
“Prova tu a vederlo appena uscito dalle docce con solo un asciugamano intorno alla vita e poi vediamo se riesci a dire il contrario.”disse la fata.
“Cosa?”disse Draco.
“Hai davvero visto Potter con addosso solo un asciugamano?”chiese Pansy. La fata annuì.
“Descrivi, descrivi. Voglio i dettagli.”disse Pansy.
“Sono entrata negli spogliatoi per parlare un po’ con Harry e me lo sono trovato davanti appena uscito dalle docce. Hai presente il David di Michelangelo? Harry è anche meglio. Sembrava una statua di marmo ed era ancora bagnato. Aveva tutte le gocce d’acqua che sembravano quasi divertirsi un mondo a percorrere quel corpo perfetto. Inoltre aveva i capelli bagnati. E’ ancora più carino con i capelli bagnati. Gli danno quell’aria da cucciolo tenero e dolce. Beate quelle gocce d’acqua.”disse Faye proiettando con un incantesimo l’immagine nella mente di Pansy che, mentre Draco raggiungeva un tono di rosso che nessuno pensava esistesse, non potè fare a meno di dire “Vorrei tanto essere una di quelle gocce. E’ un peccato che uno così sia gay. Davvero un peccato.”disse affranta.
“Sai Draco, se non fossi una fata e lui non fosse gay avrei già cercato di conquistarlo. Tuttavia, io sono una fata, lui è gay e io ho già la mia dolce metà che mi aspetta a casa di conseguenza farò tutto il possibile per farti conquistare il nostro bel grifondoro.”disse Faye.
“Sei sposata?”chiese Blaise.
“Sì e la mia dolce metà è persino meglio di Harry.”disse la fata sorridendo.
“Che fortuna! Non conosci qualcuno anche per me e per Pansy?” chiese Blaise.
“No, mi dispiace.”disse Faye ridendo.
“Quel malato di mente che ha avuto il coraggio di sposarti deve essere un santo per riuscire a sopportare un demonio come te.”disse Draco felice di spostare il discorse su qualcun altro.
“Cosa ci vuoi fare? Mi ama alla follia.”rispose semplicemente la fata.
“Draco se non ti conoscessi penserei che stai cercando di cambiare il discorso.”disse Pansy.
“Sono d’accordo. Il tuo è un pessimo tentativo di cambiare il discorso e con me non funziona. Ti avverto che prima che tu te ne renda conto io avrò già dato il via alla prima fase dell’operazione rendiamo felice Draco. Giusto perché tu lo sappia la prima fase consiste nel far mettere assieme te e il bel grifondoro.”disse Faye mentre Draco cacciava Blaise e Pansy dalla stanza.
“Tu sei pazza. Non si metterà mai con me. Mi odia.”disse Draco.
“Abbi fiducia. Lascia fare a me. Sono una specialista nel realizzare i desideri delle persone. Ho anni e anni di onorato servizio alle spalle, non sono una principiante.”disse la fata facendo apparire un fiore decisamente più grande del normale che sembrava quasi essere fatto apposta per essere una camera. La fata si avvicinò al fiore, spostò un petalo e, mentre entrava, disse “Buona notte Draco. Ci vediamo domani e non sperare che ti svegli.”
“Buona notte Faye.”disse Draco cambiandosi e mettendosi a letto per poi cadere in un tranquillo sonno ristoratore.
Il giorno seguente stando a quello che aveva detto Faye sarebbe stato pieno di sorprese.

Ciao a tutti! Che ve ne pare di questo capitolo?

Ringrazio DarkPoison, byakko, Jackye_Chan, zafirya e Sister89 per aver commentato il capitolo precedente.
Baci Sarachan89

Capitolo 8

“Prima regola: Mai svegliare Faye!”

Nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, più precisamente nel dormitorio dei serpeverde, un ragazzo biondo si era svegliato prima del solito quella mattina.
Gli eventi del giorno prima lo avevano leggermente scosso anche se non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura ma d’altronde si sa, i Malfoy non sono mai scossi.
Tuttavia chiunque dopo la giornata appena passata sarebbe stato turbato se si fosse trovato al posto di Draco Malfoy, dopotutto non capita tutti i giorni che una fata pestifera, che riesce a scatenare il caos così facilmente, entri nella tua vita dicendo di voler esaudire i tuoi desideri per renderti felice.
Draco aveva avuto tutta la notte per assimilare meglio il concetto e, non appena si era svegliato, aveva realizzato che la fata in questione aveva intenzione di fargli conquistare niente poco di meno che il grande Harry Potter e questo lo aveva mandato nel panico più totale anche se ovviamente i Malfoy non vanno nel panico per nessuna ragione.
La verità è che il principe delle serpi non se la sentiva affatto di cercare di conquistare l’aitante grifondoro anche perché se se lo fosse trovato davanti non avrebbe saputo cosa fare.
Da quando il biondino si era reso conto di amare il bel moretto non era cambiato nulla nei suoi rapporti con Potter infatti i due continuavano a litigare e Draco dubitava che Harry potesse essere interessato a lui. Anche se era gay questo non cambiava il fatto che il moro lo odiasse.
Dopo essersi preparato per andare a fare colazione Draco, vedendo che Faye continuava a dormire beatamente, decise di svegliare la fata non sapendo che quello si sarebbe rivelato un fatale errore.
Il principe verde argento si avvicinò al fiore in cui dormiva la fatina e cercò di farle aprire gli occhi.
Inizialmente provò chiamandola con un tono di voce dolce e gentile per poi cominciare ad urlarle in un orecchio tuttavia la fata continuò a dormire beatamente come se niente fosse.
Il serpeverde, per nulla scoraggiato, decise di passare alle maniere forti e pensò di ripagare Faye per come lo aveva svegliato il mattino precedente perciò prese la bacchetta e allagò il fiore in cui la fata dormiva.
Nel giro di pochi secondi si udì uno schioccare di dita e dal fiore uscì un getto d’acqua con una potenza tale da scaraventare Draco dall’altra parte della stanza. Faye uscì dal fiore poco dopo bagnata fradicia come un pulcino e per niente felice di essere stata buttata giù dal letto.
La fata schioccò le dita una seconda volta e ammirò la sua opera.
“Devo dire che stai quasi meglio vestito da coniglietto pasquale con il cestino pieno di uova in mano che con la divisa di Hogwarts.”disse Faye.
“Si può sapere cosa ti è preso? Ti sembra questo il modo di reagire? Volevo solo svegliarti!”le urlò contro il serpeverde.
“Mi dispiace dirtelo raggio di sole ma io non sopporto di essere buttata giù dal letto. Per andare d’accordo con me la prima regola è mai cercare di svegliarmi se non sei mio marito visto che facendo a lui quello che ho fatto a te mi sentirei in colpa.”rispose la fata per niente intimidita.
“Tu sei pazza.”fu il commento di Draco mentre Faye faceva sparire il fiore in cui aveva passato la notte.
“Ne sono pienamente consapevole ma grazie per avermelo ricordato.”disse la fata.
“Sei sicura di non essere qui per conto del Signore Oscuro? A mio parere se continui così raderai al suolo l’intera scuola nel giro di due giorni.”disse Draco.
“No, non lavoro per Voldie. Il mio capo è decisamente più simpatico e carino. Per quanto riguarda il radere al suolo la scuola, potrei farlo semplicemente schioccando le dita ed è quello che farò se mi sveglierai di nuovo.”disse Faye tranquilla.
“Ok, ho capito. Ora ti dispiace farmi tornare normale?”disse Draco che era ancora vestito da coniglio pasquale.
“No. E’ una mia vendetta personale. Ti farò tornare normale quando saremo nella sala grande.”disse Faye per poi asciugarsi vestiti e capelli.
“E’ umiliante.”disse Draco.
“E’ per questo che lo faccio. Se no dove sarebbe la vendetta.”rispose Faye uscendo dalla stanza e aspettando che il serpeverde la raggiungesse.
“Per favore.”disse Draco aggiungendo “Giuro solennemente di non svegliarti più ma fammi tornare normale.”
“Va bene. Per questa volta passi, ma la prossima non sarò così clemente.”disse Faye sospirando.
I due andarono in sala grande e il serpeverde si sedette al solito posto. Pochi minuti dopo arrivarono anche Blaise e Pansy che, immediatamente, si sedettero di fianco al biondino salutando sia lui che la fata seduta sul tavolo.
“Dray cosa è successo nella tua camera? Sembra passato un uragano.”disse Blaise.
“Chiedi a Faye.”disse semplicemente il ragazzo.
“Faye?”disse Blaise.
“Non mi piace essere svegliata bruscamente e l’ho lavato.”disse Faye come se fosse stata la cosa più normale del mondo.
“Capito.”disse Blaise.
“Cosa hai in programma oggi?”chiese Pansy rivolgendosi a Faye.
“Che lezioni avete?”chiese Faye.
“Incantesimi, Difesa contro le arti oscure e questa sera Astronomia.”rispose Blaise.
“Faye non farà assolutamente nulla. Ha già fatto abbastanza danni ieri.”disse Draco stroncando la discussione su nascere.
“Sei piuttosto nervoso oggi o è una mia impressione?”chiese Pansy.
“Prova tu a svegliare quel demonio e poi mi dirai.”disse Draco.
“Non può essere così male.”disse Blaise.
“Che vuoi che ti dica? A me non piace essere scaraventato dalla parte opposta della mia camera da un getto di acqua fredda per poi ritrovarmi vestito da coniglio pasquale.”disse Draco mentre i suoi due amici scoppiavano a ridere.
Nel frattempo la sala si era riempita e gli studenti stavano tutti facendo colazione tranquillamente.
“Vado a salutare i professori. Ieri non ci sono andata e mi sembra scortese non farlo.”disse Faye volando verso il tavolo degli insegnati per poi fermarsi davanti a Silente e fare un breve inchino.
“Buongiorno professore. Mi scuso per il disturbo che ho arrecato ieri ma avevo da ridire su alcune questioni riguardanti le lezioni che ho interrotto e ci tenevo ad esprimere la mia opinione.”disse la fata mentre la McGranitt la guardava scettica.
“Buongiorno. Non c’è nulla di cui scusarsi, tutte le modifiche apportate alle aule e agli insegnanti non erano permanenti e siamo riusciti a mettere tutto apposto senza alcun problema.”disse Silente.
“Albus fossi in te starei attento. Questa fata sa essere anche peggio dei Malandrini e dei gemelli Weasley.”disse Minerva.
“Sei sempre stata una grande adulatrice Minnie.”disse Faye.
“Io sono più che certo che qualunque azione di questa fata avrà uno scopo e pertanto non intendo intervenire.”disse Albus.
“Grazie signore. Mi scuso se non mi sono ancora presentata. Il mio nome è Faye e sono una fata dei desideri. Sono qui per esaudire un desiderio del giovane Draco Malfoy.”disse la fata.
“Piacere di conoscerti Faye. Spero che il tuo soggiorno a Hogwarts possa essere piacevole.”disse Silente per poi aggiungere notando che Piton stava lanciando delle occhiatacce alla fata “Severus sei un adulto smettila di cercare di fulminare questa povera creatura con lo sguardo.”
“Se lei è una povera creatura, Potter è intelligente.”disse Piton.
“La frase avrebbe avuto più effetto se avesse detto che se io sono una povera creatura allora lei si lava i capelli.”disse Faye sorridendo mentre Minerva cercava di non scoppiare a ridere.
“Impertinente.”sibilò Piton.
“Lo prenderò per un complimento.”disse Faye.
“Non lo è.”disse Piton.
“Sai pastorella, i colori chiari ti stanno meglio di tutto questo nero. Vuoi che provveda?”chiese la fata felice di poter dare una mano.
“No, grazie.”rispose l’arcigno professore di pozioni.
“Come vuole. Io torno da Draco. Arrivederci a tutti.”disse Faye per poi volare verso Draco.
“Stavi tormentando Piton?”chiese il principe dei serpeverde.
“Ci stavo solo parlando amichevolmente. Stai tranquillo.”rispose Faye per poi voltarsi e vedere che un grifondoro con i capelli disordinati e gli occhi verdi aveva appena varcato la soglia della sala.
Era quasi ora di dare inizio al piano.

Ciao a tutti! Cosa ve ne pare di questo capitolo?
Per quanto riguarda l'attuazione del piano dovrete aspettare il prossimo capitolo ma non vi preoccupate cercherò di aggiornare presto.
Ora passiamo ai ringraziamenti.
x Sister89: grazie mille e non ti preoccupare non hai esagerato con lo sbavo.
x Jackye_Chan: porta pazienza il prossimo capitolo il piano verrà attuato, nel frattempo spero che questo ti sia piaciuto.
x byakko: mi fa piacere sapere che ti è piaciuta l'immagine di Harry solo con un asciugamano, anche a te posso solo dire di portar pazienza ancora qualche giorno per poter vedere Faye che mette in atto il suo piano.
x DarkPoison: grazie mille per i complimenti. Sono felice di sapere che questa ff ti piace. Per quanto riguarda Faye potrebbe combinarne ancora parecchi di danni prima della fine della storia quindi aspettati di tutto. Faye non sa che cosa vuol dire stare tranquilla.
x Goten: grazie mille.
x zafirya: anche a me non sarebbe affatto dispiacito trovarmi davanti Harry mezzo nudo. Vedrai che Faye si divertirà un mondo a far mettere Harry e Draco assieme.
x reader: concordo su tutto quello che hai detto. Grazie per i complimenti.
x lasagne80: grazie mille per i complimenti. Ti assicuro che Faye continuerà a farti divertire.
x Sanguy: bentornata! Ti sei ampiamente fatta perdonare per i capitoli che non hai letto prima. Grazie per i complimenti. Vedrai come si divertirà Faye nel prossimo capitolo.

Baci Sarachan89

Capitolo 11

“Aaron Whisperwind”

“Oh, no! Chi è il povero disgraziato che ha avuto la pessima idea di svegliarla?”disse una voce alle loro spalle.

Tutti i presenti nella stanza si voltarono per vedere chi aveva parlato.
Davanti a loro c’era un uomo che dimostrava al massimo 25 anni. Aveva dei lunghi capelli castano scuro che scendevano sciolti sulle spalle. Due ciocche erano state tirate indietro e legate dietro la nuca grazie ad un fermaglio argentato.
Aveva degli occhi nocciola e sul suo volto c’era un sorriso che scaldava il cuore.
Indossava un abito fatto con un tessuto che nessuno dei presenti riuscì a riconoscere. L’abito era composto da un paio di pantaloni neri, da una camicia bianca che si poteva intravedere sotto la giacca azzurra con dei ricami argentati.
Tutti rimasero incantati dal nuovo arrivato. Aveva un fascino fuori dal comune ed era impossibile non perdersi almeno per un attimo nei suoi occhi.
“Allora? Chi è il poveraccio che ha provato a svegliare Faye?”disse l’uomo.
“Io.”disse Draco dopo qualche istante.
“Sei fortunato. Sei ancora tutto intero. L’ultimo che ha provato a svegliarla si è ritrovato con un braccio e tre costole rotte anche se non ho ancora capito come abbia fatto Faye a conciarlo così.”disse l’uomo.
“Mi scusi ma posso chiederle chi è lei?”chiese Pansy.
“Sono il vostro nuovo insegnate di Difesa contro le Arti Oscure.”rispose il nuovo professore.
Draco si voltò verso Faye per sapere come mai non aveva fatto alcun commento e solo allora si rese conto che la fata non si era mossa per tutto il tempo. Era rimasta esattamente nello stesso punto in cui l’aveva lasciata. Era di spalle rispetto al nuovo professore e sul suo volto c’era un sorriso felice.
Draco aprì la bocca per chiedere alla fata perché non parlava ma Pansy scelse proprio quel momento per fare un’altra domanda al nuovo arrivato.
“Posso chiederle come si chiama, signore?”disse la serpeverde.
“Il suo nome è Aaron Whisperwind.”disse Faye battendo sul tempo l’uomo per poi tornare alle sue dimensioni normali.
“Come fai a conoscerlo?”chiese Draco pensando che potesse essere qualcuno a cui la fata aveva esaudito un desiderio.
“Non vedo il motivo per cui non dovrei conoscerlo. L’ho sposato.”disse Faye.
“Quello è tuo marito?”dissero i tre serpeverde in coro sopraffatti dalla sorpresa per un attimo mentre Faye si avvicinava all’uomo per poi dargli un bacio.
“Sei sposata con un umano?”chiese Pansy.
“Se vi serve un paio di occhiali ve lo posso far comparire. Non vedete le orecchie a punta? E’ un elfo!”disse Faye mentre gli altri notavano che il professore aveva veramente le orecchie a punta.
“A me non sembra un elfo.”disse Draco alzando un sopracciglio mentre Aaron scoppiava a ridere sentendo Faye sospirare disperata.
“Adesso ho capito perché il capo ti assegnato questo caso. Vedo che la vendetta del capo non è ancora terminata.”disse l’elfo senza smettere di ridere.
“Ridi, ridi. Vediamo quanto riderai quando gli dirò che mi hai aiutato anche tu con quello scherzetto.”disse Faye sorridendo minacciosa.
“Tu digli di quello e io gli vado a dire dell’altro scherzo.”disse Aaron per nulla intimorito.
“Avete intenzione di andare avanti ancora per molto?”chiese Draco.
“Facciamo a cambio? Io insegno e tu esaudisci il desiderio di Draco.”disse Faye speranzosa.
“Mi dispiace ma sai perfettamente che sei molto più adatta tu di me per esaudire i desideri.”disse Aaron.
“Allora raggio di sole, così come esistono fate e fate, esistono anche diverse razze di elfi. Per esempio Dobby è un elfo domestico mentre Aaron appartiene a una razza elfica che vive in reami che nessun mago conosce perché per entrarvi serve l’autorizzazione del re di quel determinato regno fatato. Capito?”disse la fata.
“Capito.”rispose Draco ancora un po’ scettico per poi aggiungere rivolgendosi a Aaron “Sei davvero suo marito?”
“Sì, sono suo marito.”disse Aaron.
Draco, a questo punto, si avvicinò all’elfo, gli mise una mano sulla spalla e disse “Ti compatisco.” provocando le risate del professore mentre Faye sembrava pronta a trasformarlo nel coniglietto pasquale.
“Faye non ucciderlo. Non ha fatto niente di grave.”disse Aaron conoscendo la moglie.
La fata diede ascolto al marito e rifletté per un attimo poi, come aveva fatto Draco, si avvicinò ad Aaron e gli mise una mano sulla spalla per poi dire “Ti compatisco anch’io. Fossi stata in te io non avrei mai avuto il coraggio di sposare una come me.”
“Ti ha mai detto nessuno che sei lunatica?”chiese Draco.
“Cosa ci vuoi fare? La perfezione non esiste!”rispose Faye semplicemente.
“Tu sei completamente pazza. Lo sai vero?”disse Aaron.
“Se non fossi pazza non mi ameresti così tanto.”disse la fata.
“Forse hai ragione. Ciò non toglie che tu sia pazza e lunatica. Il ragazzo ha ragione. Passi dalla gentilezza alle minacce con una velocità impressionante.”disse l’elfo.
“Faye devo ammettere che hai ragione. E’ decisamente meglio di Harry.”disse Pansy prevedendo un battibecco tra moglie e marito.
“Carino vero?”disse Faye.
“Molto.”fu la risposta della serpeverde.
“Mi fa piacere sapere che lo trovi molto carino. Ora ti consiglio vivamente di levargli gli occhi di dosso perché sono una moglie estremamente gelosa e possessiva. In parole povere lui è mio e non si tocca.”disse Faye con un sorriso terrorizzante.
“Faye smettila di minacciare gli altri.”disse Aaron per poi rivolgersi agli altri dicendo “Scusatela. Ogni tanto si lascia prendere un po’ la mano ma non è così cattiva come sembra.”
“Non si preoccupi. Abbiamo capito tutti che non è così cattiva. E’ solo estremamente diretta e un po’ dispettosa.”disse Harry guadagnandosi un sorriso da parte della fata che sembrava voler dire -Sei appena diventato il mio preferito-.
“Non è dispettosa, è una pazza isterica!”disse Draco ritrovandosi bagnato fradicio nel giro di pochi secondi.
“Ti sei divertita?”chiese il serpeverde.
“Non troppo. Sto cercando di trattenermi. E’ un peccato che oggi tu non abbia lezione con Sevvie, avevo voglia di divertirmi un po’.”disse Faye.
“Non dovresti tormentare gli insegnanti.”disse Aaron mentre, con un cenno della mano, asciugava il povero Draco.
“Io non tormento nessuno. Mi limito ad esprimere pareri. Se poi non mi prendono in considerazione non ne ho colpa.”disse Faye.
“Se lo dici tu…”disse Aaron.
“Sai amore mio, sei arrivato proprio al momento giusto! Sabato c’è il ballo di Halloween e non sapevo con chi andarci.”disse la fata.
“Potevi andarci con Sevvie. Sono sicuro che avreste fatto un figurone assieme.”disse Harry.
“No, Sevvie ci andrà con la simpaticona che fa Divinazione. Ovviamente loro due non lo sanno ancora.”disse Faye mentre Harry si metteva a ridere immaginandosi la scena.
“Ti rendi conto che sei qui da meno di due giorni e sei già riuscita a scatenare il caos?”chiese l’elfo.
“Non hai ancora visto niente.”disse la fata.
“Aver trasformato l’aula di Pozioni in una casa per bambole, un professore in un pastorella, l’aula di Divinazione in una discoteca, aver tormentato una professoressa ed essere stata la causa delle dimissioni di un altro insegnante tu lo chiami niente?”chiese l’elfo.
“Mi conosci. Dovresti sapere che quando mi ci metto riesco a fare anche di meglio.”disse Faye.
Il gruppo continuò a parlare ancora per un po’ poi l’aula cominciò a riempirsi e fu ora di cominciare la lezione.
Gli studenti osservarono curiosi Faye che ancora delle sue dimensioni normali si era seduta su una sedia accanto alla cattedra e quello che probabilmente era il nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure e, a giudicare dalla faccia della fata, l’insegnante doveva valere qualcosa non come i precedenti professori di quella materia.
Mentre il marito si presentava e spiegava cosa avrebbe insegnato durante l’anno Faye ricominciò a progettare il modo per rendere felice Draco.
Non poteva restarsene con le mani in mano. Aveva ancora un ballo da organizzare e doveva anche trovare un vestito per il bel serpeverde.
Ci sarebbe stato da divertirsi ed ora che anche Aaron era presente si sarebbe divertita ancora di più.

Capitolo 15

“Danzando tra le stelle”

Mentre tutti li guardavano a bocca aperta, Harry condusse Draco al centro della pista ed insieme aprirono le danze.

L’intera sala era ammutolita vedendo la coppia danzare. Nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere Harry Potter e Draco Malfoy, il principe dei grifondoro e il principe dei serpeverde, il ragazzo sopravvissuto e il figlio di un mangiamorte, le due nemesi insieme come coppia.

Nessuno si sarebbe mai aspettato di vederli andare d’accordo né tantomeno di vederli danzare felici come se Natale fosse arrivato prima.

La visione dell’improbabile coppia aveva azzittito gli studenti e anche i professori erano sotto shock. Soprattutto Piton che, vedendo il suo figlioccio danzare con il figlio del suo peggior nemico, era impallidito e, a giudicare dall’aspetto, sembrava quasi essere sul punto di svenire oppure di tirare fuori la bacchetta e lanciare un avada al giovane Potter a seconda delle interpretazioni.

Silente invece era tremendamente felice e nei suoi occhi c’era la solita scintilla.

“Guarda Piton. Secondo te sviene o mi uccide?”chiese Harry a Draco mentre danzavano.

“Gli conviene svenire. Se prova a rovinarci la serata Faye lo uccide.”rispose Draco.

“Condordo.”disse il grifondoro.

“Cosa sta facendo Silente?”chiese il biondino.

“Sta raccogliendo soldi dagli altri professori.”disse Harry.

“Sembra quasi che stia riscuotendo la vincita di una scommessa.”disse il serpeverde.

“Conoscendolo avrà scommesso qualcosa su noi due e, a giudicare dalla scena, deve aver vinto.”disse il moretto.

“Dannato vecchiaccio.”disse Draco.

“Lasciamo perdere Silente. Sai sono felice di essere qui con te.”disse Harry sorprendendo il biondino.

“Sul serio?”chiese Draco.

“Certo. Come potrei non essere felice con un bell’angelo biondo come te accanto?”disse il grifondoro facendo arrossire Draco.

“Grazie. Devo ammettere che sono felice anch’io dopotutto non capita tutti i giorni di avere il più affascinante dei grifondoro come cavaliere per il ballo. Scommetto che c’è gente che si sta mangiando le mani per l’invidia.”disse il serpeverde.

“Scommetto che ce n’è altrettanta che se le sta mangiando perché è gelosa del fatto che io stia ballando con te.”disse Harry.

“Non che mi dispiaccia ma balliamo solo noi questa sera?”chiese Draco guardandosi intorno e vedendo che lui e Harry erano gli unici sulla pista da ballo.

“Si vede che siamo così bravi che hanno paura di sfigurare.”disse il grifondoro.

“Continua a crederci.”disse Draco.

“Ti dà fastidio?”chiese il moretto.

“Cosa?”

“L’essere al centro dell’attenzione in questo momento.”ripose Harry.

“Un po’.”disse Draco.

“Dov’è Faye?”chiese Harry.

“Non lo so. Non la vedo.”disse Draco dopo essersi guardato intorno. Pansy, come se avesse capito che stava cercando la fata, indicò il soffitto della sala. Draco alzò lo sguardo e, fra le stelle del cielo del soffitto incantato, riuscì a vedere Faye e Aaron che danzavano tranquilli e indisturbati. La fata notò che lo sguardo del ragazzo era fisso su di lei e fece cenno al marito di scendere.

I due continuando a ballare si affiancarono a Harry e Draco.

“C’è qualcosa che non va?”chiese Faye.

“A nessuno dei due piace molto essere al centro dell’attenzione in questo momento.”disse Harry anticipando Draco.

“Ci penso io.”disse Faye.

“Cerca di non ucciderli.”disse Aaron.

“Un momento di attenzione signore e signori, se entro tre secondi non vedo la pista piena di coppie che ballano vi prendo tutti e comincio a giocare al lancio del peso lanciando verso il lago nero e usando voi come pesi.”disse Faye.

Gli studenti, terrorizzati dalla fata, cominciarono a ballare sotto lo sguardo minaccioso di Faye.

“Devo dire che è molto efficace quando interviene.”disse Harry ridendo.

“Se ti fa paura adesso devi provare a svegliarla la mattina, poi ne riparliamo.”disse Draco sorridendo.

“Anche se sono un grifondoro non vuol dire che sia un masochista.”disse Harry.

“E io che pensavo che i grifondoro fossero coraggiosi.”disse Draco ridendo.

“Lo siamo ma ci sono cose che preferiamo evitare anche noi.”disse il moretto.

“E’ un modo carino per dire che non siete poi così coraggiosi davanti ad un pericolo del livello di Faye.”disse Draco continuando a ridere.

“E’ bello sentirti ridere.”disse Harry.

“Come?”

“Di solito non ridi mai così. Generalmente sogghigni ma non ridi mai come stai facendo adesso. Questa è una risata felice e devo dire che mi piace parecchio.”disse il grifondoro.

“Di solito non ho alcun motivo per essere felice.”disse Draco semplicemente.

“Allora vedrò da oggi vedrò di fornirti altri motivi per essere felice.”disse Harry.

“Questo in teoria è il lavoro di Faye ma se vuoi contribuire non credo che si lamenterà.”disse il serpeverde.

“Le darò una mano più che volentieri.”disse Harry.

“Glielo riferirò.”disse Draco.

I due smisero di parlare per un po’. Ballarono due o tre canzoni poi la musica divenne un lento e i due si ritrovarono ancora più vicini di quanto già non fossero.

Fu questione di pochi attimi. Gli occhi si incontrarono, il blu si perse nel verde e il verde si perse nel blu e, poco a poco, i volti si avvicinarono sempre più ed infine le labbra si incontrarono nel loro primo bacio. Un bacio dapprima casto poi più passionale.

Si staccarono solo quando cominciarono a sentire la mancanza dell’ossigeno e tornarono a guardarsi negli occhi.

“Wow.”fu il commento di Draco mentre guardava Harry con occhi sognanti.

“Sono pienamente d’accordo. Wow.”disse il grifondoro.

“Harry ti ho già detto che hai degli occhi stupendi? Sembrano due smeraldi. Mi ci potrei perdere.”disse il biondino appoggiando la testa sulla spalla del suo cavaliere.

“Io mi perderei nei tuoi Draco. Sei talmente perfetto da sembrare un angelo, il mio angelo.”disse il moretto.

“Se io sono un angelo tu come minimo sei un principe o un cavaliere senza macchia in sella al suo cavallo bianco.”disse il serpeverde.

“Draco sai, credo proprio di essermi innamorato di te.”disse Harry sorridendo mentre Draco, incredulo, alzò la testa e lo guardò negli occhi per cercare la conferma delle parole appena pronunciate dal ragazzo. Non appena ebbe trovato ciò che cercava sorrise.

“Sai Harry, credo proprio di essermi innamorato di te.”disse il biondino per poi baciare di nuovo il ragazzo sopravvissuto.

Quando si staccarono Draco appoggiò nuovamente la testa sulla spalla del ragazzo e i due continuarono a ballare mentre attorno a loro le stelle splendevano con un’intensità impressionante.

“Draco ti sei reso conto che siamo staccati da terra?”chiese Harry guardandosi intorno.

Draco guardò Harry come se avesse detto un’idiozia poi guardò verso il basso e vide tutti gli altri studenti ballare sotto di loro. Rendendosi conto ti essere sospeso per aria si attaccò al moretto per paura di precipitare da un momento all’altro.

“Che cosa ci facciamo qui?”chiese Draco.

“Mi piacerebbe saperlo ma non ti preoccupare non ti lascio cadere.”disse Harry.

“Questa è opera di Faye.”disse il principe dei serpeverde.

“Come fai ad esserne così sicuro?”chiese il grifondoro.

“Solo lei poteva fare una cosa del genere. Faye tiraci giù!”urlò Draco alla fata che stava ballando con il marito.

La fata fece ciò che Draco le aveva detto e, in un attimo, si ritrovò i due ragazzi di fronte.

“Si può sapere perché ci hai sospesi in aria?”chiese il biondino.

“Perché se vi avessi lasciati quaggiù non avreste mai potuto avere un po’ di privacy e prima che tu ti lamenti ti avverto che nessuno vi aveva notato mentre ve ne stavate là sospesi, almeno non fino a quando tu ti sei messo a strillare.”disse la fata.

“Ciò non toglie che avresti potuto avvertirci.”disse il serpeverde.

“Non volevo rovinare l’atmosfera.”disse Faye.

“Lascia perdere. Non è successo niente di grave.”disse Harry.

“Allora tornate alla vostra bella serata e divertitevi.”disse la fata per poi ricominciare a ballare.

“Vuoi tornare a ballare?”chiese Harry.

“No, non vorrei ritrovarmi di nuovo sospeso sopra la sala grande.”rispose Draco.

“Che ne dici di fare quattro passi fuori?”disse il grifondoro.

“Molto volentieri.”disse Draco per poi uscire dalla sala mano nella mano con il suo bel cavaliere felice come non lo era mai stato prima. Finalmente tutto sembrava andare per il verso giusto.

Ciao a tutti! Che ve ne pare?

Sono riuscita ad accedere a internet perciò spero di poter aggiornare con un ritmo decente, però non ve lo posso assicurare con certezza. Nell'attesa del prossimo aggiornamento godetevi questo capitolo.
Ora passiamo ai ringraziamenti:

x gokychan : grazie mille per i complimenti. Ti è piaciuto il capitolo?

x Sanguy : grazie davvero per i complimenti che mi hai fatto. Per vedere lo scontro con Lucius devi avere ancora un po’ di pazienza. Nel frattempo cosa ne dici del ballo?

x lasagne80 : piaciuto il ballo? E’ andato come speravi?

x reader : in effetti Faye è un’esibizionista nata, hai ragione. Che te ne pare di questo capitolo?

x zafirya : piaciuto come è proseguito il ballo?

x DarkPoison : cosa te ne pare di questo capitolo?

x Noel : mi fa piacere sapere che la storia ti piace. Per quanto riguarda i caratteri di Draco e Harry all’inizio li avevo pianificati. Sapevo solo che volevo partire con Draco e una fata tutta per lui, il resto è venuto da sé.

Grazie a tutti coloro che hanno commentato e grazie anche a chiunque legge questa storia anche senza lasciare alcun commento.

Baci Sarachan89

Capitolo 16

“Passeggiando”

Era una notte fantastica. Le stelle splendevano in cielo e la luna faceva loro compagnia creando un’atmosfera magica.

Nella grande scuola di magia e stregoneria di Hogwarts un ragazzo con i capelli scuri in disordine e gli occhi verdi e un ragazzo con degli angelici capelli biondi e gli occhi grigio azzurri passeggiavano mano nella mano ignorando tutto e tutti poiché stare insieme era l’unica cosa importante in quel momento.

“Sai Harry è stata proprio una bella serata.”disse il biondo serpeverde.

“Una splendida serata.”disse il grifondoro.

“Giusto.”disse Draco.

“Sei sicuro che non verrà nessuno a romperci le scatole?”chiese Harry.

“E affrontare l’ira della piccola furia verde? Spero per loro che decidano di restare dove sono.”rispose il serpeverde ridendo.

“Per un attimo mi ero dimenticato di questo particolare.”disse Harry mentre rideva.

“Tu non immagini quanto vorrei potermene dimenticare io…”disse Draco.

“Non dire così. Pensa che se non ci fosse stata lei, non ci sarebbe stato nessun ballo. Io non avrei mai potuto invitarti, non avremmo mai ballato in mezzo alle stelle e adesso non saremmo qui. Saremmo ancora al punto di partenza se non fosse stato per Faye.”disse Harry.

“Forse hai ragione.”ammise il biondino.

“Ho sempre ragione.”disse il moretto.

“Davvero?”

“Certo.”

“Continua a ripetertelo che magari si avvera.”disse Draco.

“Scusa. Dimenticavo che sei tu quello che ha sempre ragione.”disse Harry.

“Ora va meglio.”disse il biondino.

“Tu hai sempre ragione. Non sbagli mai. Sei a dir poco perfetto.”disse il grifondoro.

“Ti meriti un bacio per averlo capito.”disse il principe verde argento per poi avvicinarsi a Harry e dargli stampargli un bacio sulle labbra.

“E tu questo lo chiami bacio?”chiese Harry.

“Io non mai specificato che tipo di bacio ti avrei dato.”disse Draco che durante la serata sembrava essere riuscito a riacquistare tutta la sua calma e il suo sangue freddo.

“Tu non hai idea di quanto io adori il tuo comportamento da serpeverde.”disse Harry.

“Allora sei fortunato. Io sono un serpeverde allo stato puro.”disse Draco sfoderando il suo ghigno da perfetto serpeverde.

“Sai una cosa? Sono tentato di darti un bacio che si possa chiamare tale.”disse il grifondoro.

“Non te lo impedisce nessuno.”disse il biondino avvicinandosi all’altro ragazzo.

Harry si avvicinò leggermente poi si allontanò lasciando il biondino a bocca asciutta.

“Non è giusto. Tu sei un grifondoro, non dovresti illudere così la gente.”protestò Draco.

“Tu non sei la gente. Sei Draco.”disse Harry sfoggiando un ghigno degno del principe delle serpi.

“Oh, scusa. Aspetta che riformulo la frase. Tu sei un grifondoro, non dovresti illudere così me, il magnifico e stupendo Draco Malfoy.”

“Chi ti dice che il cappello parlante volesse mettermi solamente tra i grifondoro?”disse Harry senza far sparire il suo ghigno.

“Cosa intendi dire?”

“Che il cappello voleva mettermi in una casa ma dopo avergli ripetuto numerose volte che non ci volevo andare mi ha messo nei grifondoro.”rispose il moretto.

“E che casa sarebbe? Tassorosso?”chiese il biondino alzando un sopracciglio.

“Serpeverde.”disse Harry per poi mettersi a ridere vedendo la faccia scioccata del biondino.

“Stai scherzando vero?”

“No.”

“Questa sì che è una rivelazione. Il bambino sopravvissuto è un serpeverde mancato. Come mai non sei voluto venire a serpeverde?”disse Draco.

“Perché sapevo che Voldemort era stato un serpeverde e l’incontro con te di certo non ha aumentato la mia voglia di diventare un serpeverde.”disse Harry.

“Se non mi fossi comportato come un piccolo snob con la puzza sotto il naso sarebbe cambiato qualcosa?”chiese il serpeverde.

“Forse.”

“E se non avessi insultato Lenticchia sul treno saresti diventato mio amico?”

“Può darsi.”

“Sono un cretino.”disse Draco.

“Posso sapere cosa ti ha fatto giungere a questa conclusione?”

“Ho passato gli ultimi sei anni della mia vita in parte rendendoti la vita un inferno e in parte innamorandomi irrimediabilmente di te e se non fossi stato un piccolo mocciosetto spocchioso e antipatico avrei evitato di farmi odiare da te, anzi forse saremmo stati amici. Prova a dire che non sono un perfetto imbecille se ne sei capace.”disse il serpeverde con un tono tra lo sconvolto e il disperato.

“Allora abbiamo una cosa in comune perché anch’io ho sprecato gli ultimi sei anni esattamente come te.”disse il grifondoro.

“Hai di nuovo ragione. Sto cominciando a preoccuparmi.”disse il biondino mentre l’altro scoppiava a ridere.

“Smettila di pensare a quello che sarebbe potuto accadere tanto non lo sapremo mai. Per ora concentriamoci sul presente e sul futuro.”disse Harry.

“Sì, pensiamo al presente. Per quanto riguarda il presente credo di non essere mai stato così felice.

Per quanto riguarda il futuro…”disse Draco rabbuiandosi mentre pronunciava la parola futuro.

“Cos’è che ti preoccupa?”chiese il ragazzo con gli occhi verdi.

“Nulla.”disse Draco con lo sguardo perso nel vuoto.

“Non mentire. Te lo leggo in faccia che c’è qualcosa che ti preoccupa.”disse Harry.

“Stavo pensando a mio padre. Non credo che gli farà molto piacere sapere che esco con il grifondoro per eccellenza.”disse Draco.

“Non riuscirà ad allontanarmi da te se è questo che ti spaventa. Per riuscire a dividerci dovrà passare sul mio cadavere.”disse Harry con una serietà che sorprese Draco.

“Tu non conosci mio padre. Tu non sai quello di cui è capace. Potrebbe ucciderti veramente.”disse il serpeverde.

“Ti preoccupi troppo. Dovrei essere io quello preoccupato non tu.”

“Cosa intendi dire?”

“Pensaci un attimo. A breve sarò in cima alla lista nera di tuo padre, a quella di Piton, se non lo sono già, e per concludere sono già da tempo il numero uno sulla lista del caro Voldy. Se poi aggiungi tutti gli altri mangiamorte che vogliono uccidermi per compiacere faccia di serpente capirai che tra noi due sono io quello che ha più ragioni per preoccuparsi e lasciarsi prendere dalla disperazione. Tu, al contrario, anche se probabilmente finirai su qualche lista nera avrai sempre me pronto a tutto per difenderti da bravo grifondoro.”disse Harry parlando come se avere qualcuno che lo vuole morto fosse la cosa più naturale del mondo.

“Tu sei matto.”disse Draco scuotendo la testa rassegnato.

“Lo credi davvero?”

“Tu sei matto almeno quanto Faye. No, in effetti nessuno è al livello di pazzia di quella fata.”

“Capita anche ai migliori di avere qualche piccolo difetto.”disse il grifondoro.

“Io non ho nessun difetto per tua informazione.”disse il serpeverde.

“Giusto. Dimenticavo che tu sei il mio perfetto serpeverde.”disse Harry per poi avvicinarsi e dare un bacio a stampo a Draco.

“E tu sei il mio grifondoro con seri problemi mentali che se non si decide a baciarmi seriamente si ritroverà bloccato in infermeria per la prossima settimana.”disse il serpeverde per poi permettere a Harry di baciarlo seriamente.

“Soddisfatto?”chiese il moretto.

“Sì, direi di sì.”

“Torniamo al ballo?”chiese Harry.

“Sì, siamo stati in giro abbastanza. Chissà cosa stanno facendo gli altri?”

“Andiamo a vedere.”disse il grifondoro e i due si incamminarono mano nella mano verso la sala grande evitando di pensare a quello che sarebbe accaduto nei giorni successivi e tornando a concentrarsi solo sulla serata.

Ciao a tutti! Come va?

L'arrivo di Lucius Malfoy si avvicina e Faye ha in mente tante belle cose per lui. Spero di poter aggiornare presto.

Passiamo ai ringraziamenti:

x Sanguy: In effetti ha rischiato di cariare qualche dente anche a me ma me ne sono accorta solo dopo averlo pubblicato. Sono contenta che ti sia piaciuto il ballo. Grazie per il commento.

x lasagne80: è bello sapere che sono riuscita a superare le aspettative per il ballo. Grazie per aver commentato.

x DarkPoison: grazie per il commento.

x gokychan: sono felice di sapere che il capitolo precedente ti è piaciuto. Grazie mille per i complimenti.

x Zafirya: mi fa piacere sapere che il ballo è stato di tuo gradimento. Grazie per il commento.

x Sister89: ci ho messo un po’ per trovare un modo per far andare avanti la storia e vedrai cosa ho in programma per Lucius. Grazie mille per i complimenti e per il commento. Aggionerai mai la ff con le interviste?

x reader: ovviamente Faye non ha ancora concluso il suo lavoro ma per questo capitolo l’ho lasciata ballare in pace. Non può fare sempre tutto lei altrimenti quando se ne andrà quei due come faranno?

Baci Sarachan89

Capitolo 17

“Le notizie volano”

Dopo la passeggiata la coppia era tornata in sala grande dove aveva trovato una situazione descrivibile con le parole caos assoluto.

Durante la loro assenza la stanza si era trasformata in una discoteca e i balli lenti e classici erano stati totalmente abbandonati. Le lucciole che rendevano l’atmosfera romantica erano scomparse per essere sostituite con dei fari di diversi colori che si accendevano e si spegnevano ad intermittenza.

In effetti dire che c’era il caos era una cosa troppo banale per descrivere la situazione e non avrebbe mai reso l’idea. Dopotutto la sala era stata lasciata in balia di Faye, potremmo aspettarci altro da una fata con seri problemi mentali, esibizionista e con una gran voglia di divertirsi?

La fata in questione non solo aveva trasformato la sala in una discoteca ma aveva anche lanciato un incantesimo sugli insegnanti che ora si alternavano per ballare sui cubi che la creatura magica aveva fatto comparire.

Quello che Harry e Draco si trovarono davanti agli occhi fu uno spettacolo sconcertante.

Su uno dei cubi la McGranitt stava ballando con Silente, su un altro un arcigno professore risultato di un incrocio tra Batman e Renato Zero con i capelli unti e una stravagante professoressa che ha come hobby quello di predire disgrazie stavano ballando insieme.

“Vedi anche tu quello che vedo io?”chiese Harry.

“E’ un sogno vero?”chiese Draco.

“Dammi un pizzicotto. Voglio svegliarmi.”disse Harry.

“Dallo tu a me un pizzicotto. Non ho la minima intenzione di rimanere qui mentre tu ti svegli.”disse Draco.

“Se mi ami pizzicami.”disse il grifondoro.

“Io pizzico te e tu pizzichi me. Va bene?”chiese il serpeverde.

“Al tre?”chiese il moretto. Draco annuì.

“Uno.”

“Due.”

“Tre.”dissero contemporaneamente per poi procedere.

“Non funziona.”disse Harry.

“Me ne sono accorto anch’io.”disse il biondino con un tono sarcastico.

“Qualche altra idea?”chiese il grifondoro ignorando il tono del biondo.

“Cerchiamo Faye. Mi gioco la testa che è tutta opera sua.”disse il serpeverde prendendo per mano il grifondoro e facendosi strada in mezzo alla folla cercando la fata.

Non fu molto difficile trovarla. D’altronde dove poteva essere se non al centro della confusione?

“Che diavolo hai combinato?”le urlò Draco per farsi sentire visto che la musica era assordante.

La fata fece cenno di seguirla e i tre si trovarono ai bordi della pista dove la musica non era così alta a causa di un incantesimo della fata.

“Ho solo vivacizzato un po’ la situazione. Dopo che ve ne siete andati era un tale mortorio… Mi stavo annoiando. Qualcosa dovevo pur fare se non volevo che scappassero tutti.”disse Faye.

“E dovevi far ballare Piton e la Cooman su un cubo?”chiese Draco alzando un sopracciglio.

“Ti avevo detto che Piton sarebbe andato al ballo con la Cooman anche se lui non lo sapeva.”disse la fata sorridendo.

“Dove hai lasciato Aaron?”chiese Harry.

“Ha detto che aveva da fare e che ci saremmo visti dopo. Non ho la più pallida idea di dove sia.”disse la fata.

“Non gli hai chiesto dove andava?”chiese Draco.

“Perché dovevo chiederglielo? Mi fido di lui e non mi piace stargli col fiato sul collo. Ha tutto il diritto di fare quello che gli pare visto e considerato che riesce a sopportarmi senza tentare di uccidermi.”disse Faye.

“Tornando al discorso di prima, sai che questo mi ha procurato seri danni mentali?”chiese Draco.

“Chiedo scusa. Non era tra le mie intenzioni. Annullo l’incantesimo che ho fatto i professori.”disse la fata per poi schioccare le dita per annullare l’incantesimo.

Piton non sapeva se aprire un profondo buco per terra e seppellircisi oppure se lanciare un avada o una cruciatus sulla responsabile della sua esibizione.

La Cooman era scappata via correndo per potersi rifugiare nella sua torre in mezzo a cuscini, sfere di cristallo e incenso.

La McGranitt stava seriamente pensando di trasfigurare Faye in un topo per poterla rincorrere come gatto e vedere se era ancora capace di cacciare.

Silente invece continuava a ballare come se nulla fosse.

“Se fossi in te io comincerei a correre.”disse Harry.

“Non avrebbe senso. Sarebbe solo uno spreco di energie. Nessuno dei due muoverà un dito. Minnie è troppo saggia per farlo, sa perfettamente che qualunque azione contro di me le di ritorcerà contro. In quanto a Sevvie, è abbastanza intelligente per capire che non riuscirà a farmi del male ed inoltre teme di essere trasformato di nuovo in una pastorella. Non corro alcun rischio.”disse la fata.

“Se ne sei convinta tu.”disse Draco.

“Visto che siamo qui tanto vale tornare a ballare.”disse Harry.

“Le tue lezioni di danza prevedevano anche questa musica?”chiese Draco che aveva partecipato solo alle prime due lezioni di ballo.

“Sì, Faye ha pensato che mi sarebbe tornato utile.”rispose il grifondoro.

“Allora torniamo a ballare.”disse Draco.

Il ballo andò avanti fino alle due di notte ora in cui i professori dichiararono finita la festa e scortarono gli alunni fino ai dormitori lasciando a Faye il compito di rimettere in ordine.

La notte passò velocemente e il mattino seguente la sala grande, tornata come il mattino precedente, si riempì di studenti assonnati saltati fuori dal letto per chissà quale miracolo considerando che era domenica.

Draco fu uno dei primi ad arrivare e si sedette al suo solito posto aspettando l’arrivo di Harry e quello di Faye.

Il ragazzo, tremendamente assonnato, fece il suo ingresso poco dopo. Salutò il biondino andando a dargli un bacio poi si diresse verso il tavolo dei grifondoro e si sedette.

Faye, stranamente, arrivò presto e si sedette al posto del marito che, al contrario, non si era ancora fatto vivo. La fata fece un cenno di saluto verso Harry e uno verso Draco mentre cominciava a fare colazione.

Aaron arrivò una ventina di minuti dopo con un’aria piuttosto arrabbiata e con in mano un giornale.

Attraverso la sala velocemente e diede il giornale a Faye che, dopo averlo letto, cambiò totalmente espressione.

“Chissà cosa è successo per far arrabbiare così sia Faye che Aaron?”pensò Draco.

Un istante dopo i gufi con la posta entrarono nella sala dirigendosi ognuno dal proprio proprietario per poter consegnare ciò che trasportavano.

Draco, non appena il suo gufo lasciò cadere davanti a lui una copia della Gazzetta del Profeta, prese il giornale e cominciò a leggere.

In prima pagina a caratteri cubitali c’era il titolo –Nuova coppia a Hogwarts: l’erede di casa Malfoy e il ragazzo sopravvissuto felicemente insieme- e sotto la scritta una foto del biondino e una foto di Harry. All’interno la biografia di entrambi e il racconto della loro apparizione insieme al ballo più una marea di cose puramente inventate.

A mano a mano che leggeva Draco diventava sempre più pallido, non vide nemmeno Harry e Faye che gli si avvicinavano di corsa.

“Draco sta tranquillo sistemeremo tutto.”disse Faye.

“Non ti preoccupare. Andrà tutto bene.”disse Harry.

“Come ha fatto la Gazzetta del Profeta a saperlo?”disse Draco.

“Non ne ho idea.”disse Harry.

“Qualcuno deve aver mandato un gufo ai genitori. Le notizie come questa si diffondono velocemente.”disse Faye.

“Avresti dovuto impedirlo.”disse Draco rivolgendosi alla fata.

“Non sono onnipotente. Ho anch’io i miei limiti. Non posso controllare ogni singolo studente di questa scuola, la cosa diventa alquanto difficile.”disse la fata.

“Mio padre mi ucciderà e ucciderà anche lui.”disse Draco indicando Harry.

“Tuo padre deve solo provarci. Se si azzarda anche solo a minacciarvi di morte dovrà fare i conti con me e ti assicuro che per lui non sarà per niente bello.”disse Faye sorridendo.

Proprio mentre Draco apriva la bocca per dire qualcos’altro la porta della sala grande si aprì sbattendo rumorosamente e Lucius Malfoy apparve sulla soglia.

Ciao a tutti!
Evviva! Il traguardo delle 100 recensioni è stato raggiunto!!!
Ci tengo davvero tanto a ringraziare tutti quelli che hanno commentato tutti i capitoli precedenti visto che senza di loro il traguardo non sarebbe mai stato raggiunto. Grazie mille.
Ora passiamo alle risposte delle recensioni del capitolo precedente.
x zizela:grazie mille per aver commentato. Per quanto riguarda l'adorare Faye ti ringrazio io anche a nome suo.
x lasagne80: anch'io li adoro per questo. Sono una coppia strana ma dopotutto gli opposti si attraggono.
x Jackye_Chan: non temere le torture by Faye sono in fase di lavorazione e avrai modo di vederle nel prossimo capitolo.
x reader: puoi anche provare a dare una mano a Lucius ma temo che sarà uno spreco di tempo. Ripensandoci è meglio se eviti di dargli una mano, non vorrei che la cara e dolce Faye decidesse di scatenare la sua ira anche su di te.
x Sanguy: è vero che Lucius è pieno di risorse ma Draco ha Faye dalla sua parte e sinceramente preferirei avere lei dalla mia parte piuttosto che tutto l'oro del mondo.

Grazie a tutti per aver commentato. E' bello continuare a scrivere sapendo cosa ne pensate voi.

Baci Sarachan89

Capitolo 18

“Come liberarsi di uno scocciatore in 6 mosse”

Proprio mentre Draco apriva la bocca per dire qualcos’altro la porta della sala grande si aprì sbattendo rumorosamente e Lucius Malfoy apparve sulla soglia.

L’aspetto imponente, i lunghi capelli biondi, gli occhi glaciali, gli abiti eleganti, il bastone da passeggio e lo sguardo altezzoso. Lucius Malfoy in tutto il suo splendore era appena entrato nella sala e tutti i presenti erano ammutoliti di colpo.

Nessuno avrebbe mai osato fiatare vedendo la rabbia e lo sdegno rivolti verso un figlio che aveva osato andare contro il volere del padre, un padre notoriamente dalla parte dell’Oscuro Signore.

Abbassarono tutti lo sguardo mentre Draco impallidiva ulteriormente. Dal tavolo degli insegnanti Silente osservava la scena in silenzio curioso di sapere cosa avrebbe fatto Lucius e, soprattutto, come avrebbero reagito Faye, Harry e Draco.

Nessun insegnante si mosse dal proprio posto poiché il professor Whisperwind aveva detto loro di non muoversi tuttavia molti di loro non potevano fare a meno di essere preoccupati per i due ragazzi. Persino Severus, a dispetto delle apparenze, era in ansia per la sorte del suo figlioccio e si stava ritrovando a pregare affinché quella dannata fata impedisse a Lucius di fare del male a Draco.

Lucius Malfoy attraversò la sala con passo fermo ed elegante fino a raggiungere il figlio.

“Draco alzati. Tu vieni a casa con me. Subito.”disse Malfoy senior con tono imperioso.

“Draco resta seduto.”disse Faye subito dopo.

“Posso sapere chi è lei e come si permette di contraddire un mio ordine fatto a mio figlio?”disse Lucius guardando Faye come se fosse stata la creatura più misera che fosse mai esistita.

“Faye Greenleaf. Piacere di conoscerla.”disse Faye sorridendo amabilmente e porgendo la mano al mangiamorte mentre l’intera sala la guardava come se fosse stata completamente pazza.

“Draco obbedisci. Ce ne andiamo immediatamente.”ordinò Lucius con un tono che non ammetteva discussioni.

“No.”disse Draco con flebile sussurro mentre Faye gli rivolgeva un sorriso orgoglioso.

“Come?”disse Lucius nascondendo abilmente la rabbia che provava in quel momento.

“Non vengo con te. Io resto qui.”disse Draco chiedendosi dove fosse riuscito a trovare il coraggio per dire una cosa del genere.

“Draco non fare storie. Alzati e seguimi.”ordinò Lucius mentre il suo sguardo sembrava dire

–esegui l’ordine oppure una bella cruciatus non te la leva nessuno-.

“Signor Malfoy mi dispiace doverla contraddire di nuovo ma se Draco vuole restare qui non le permetterò di portarlo via.”disse Faye intervenendo per levare Draco dal casino in cui si stava andando a cacciare.

“Come osa mettersi in mezzo? Questa è una questione che riguarda solo me e mio figlio.”disse l’ex serpeverde guardando Faye con disprezzo.

“Quello che ha detto è vero solo in parte. La questione non riguarda solo lei e suo figlio, riguarda anche me. Sono qui con un compito preciso e permetterle di portare via Draco contro la sua volontà non rientra tra i miei piani.”disse la fata.

“Le ripeto che non sono cose che la riguardano. Se ne vada e badi agli affari suoi.”disse Malfoy senior.

“Credo di non essere stata chiara. Mi spiegherò meglio. Io sono una fata dei desideri e sono qui per esaudire un desiderio di Draco. Sfortunatamente per lei questo significa che per riuscire a portare via suo figlio dovrà prima passare sul mio cadavere. Io prendo estremamente sul serio il mio lavoro e non ho la minima intenzione di cambiare idea. Draco resta qui.”disse Faye con un sorriso che Draco non aveva mai visto. Sembrava talmente allegro da essere quasi inquietante, al confronto il ghigno più malefico si trasformava in un sorriso felice. Suo padre stava sfidando la persona sbagliata e ne avrebbe pagato le conseguenze.

“Crede davvero di potermi fermare?”

“Certo.”rispose Faye semplicemente.

“Lei non sa con chi ha a che fare.”disse Malfoy senior.

“Nemmeno lei.”ribatté Faye.

“So perfettamente che ho a che fare con una fata arrogante che crede di potermi impedire di portare mio figlio a casa.”disse Lucius.

“Anch’io so perfettamente con chi ho a che fare ma non mi lascio intimorire da una Barbie.”disse Faye.

Chiunque avesse familiarità con il mondo babbano fece di tutto per trattenere le risate.

“Ops, scusi. Dimenticavo che lei non può sapere che cos’è una Barbie. E’ una bambola babbana come questa.”disse la fata per poi far apparire dal nulla una Barbie e mostrarla all’uomo che le stava di fronte. L’uomo le rivolse uno sguardo carico d’odio per poi dare fuoco alla bambola con un colpo di bacchetta.

“E’ un modo carino per dirmi che vorrebbe fare la stessa cosa a me?”chiese Faye sorridendo divertita.

“Le consiglio vivamente di non scherzare col fuoco se non vuole finire per bruciarsi.”disse Lucius.

“E io le consiglio di non passare vicino alla foresta uscendo perché le piante potrebbero anche decidere di tenerla con loro. Sa non capita molto spesso che qualcuno passi per la foresta e alcune di loro soffrono di solitudine.”disse Faye provocando le risate di Aaron mentre il resto della sala li guardava entrambi come se si fossero bevuti il cervello.

“Lei è completamente pazza.”disse il signor Malfoy.

“Ne sono pienamente consapevole. Tornando al discorso precedente la prego di andarsene senza fare storie o mi vedrò costretta a usare le maniere forti.”disse la fata.

“Se lo farà mi vedrò costretto a utilizzare le maniere forti a mia volta.”ribattè Lucius.

“Senti Lucy, mi sto stancando. Muovi le gambe e cammina. La porta è da quella parte.”disse Faye.

“Come si permette? Lei mi sta offendendo!”esclamò Lucius indignato.

“Oh come mi dispiace!”disse la fata con un tono addolorato mettendosi una mano sul cuore.

Lucius a questo punto si stancò di stare a sentire la fata e tirò fuori la bacchetta puntandola verso Faye. La fata lo guardò e alzò un sopracciglio.

“Dovrei aver paura?”chiese Faye a Harry che era accanto a lei.

“Non lo so. Credo che la sua intenzione sia quella.”rispose il moretto.

“Potter dopo faremo i conti.”ringhiò il mangiamorte.

“Secondo te si rende conto che il fatto che mi abbia puntato la bacchetta contro non mi fa né caldo né freddo?”chiese la fata al grifondoro.

“No, probabilmente crede che tu sia paralizzata dalla paura.”disse Harry.

“Lucy se non ci riesce neanche l’angelo della morte a farmi paura tu che speranze credi di avere?”chiese Faye.

“Taci mocciosetta.”disse Lucius e quelli vicini ad Aaron poterono sentirlo dire qualcosa che suonava come –Adesso sono cavoli suoi- perché, purtroppo per Malfoy senior alla cara e dolce Faye essere chiamata mocciosetta non piace per niente.

“Taci mocciosetta lo dici a tua sorella bamboccio. Sai ho appena deciso di passare alle maniere forti. Visto che tu non collabori vorrà dire che ti butterò fuori io.”disse Faye sorridendo.

“Cominciamo. Uno.”disse la fata schioccando le dita. Lucius si ritrovò con un vestito tutto pizzi e merletti che avrebbe fatto rabbrividire chiunque. Una cosa talmente orribile non si era mai vista. Inutile specificare che il vestito in questione era da donna.

“Due.” Faye schioccò le dita per la seconda volta. Malfoy senior si ritrovò con i capelli raccolti in due trecce come quelle di Pippi Calzelunghe, i capelli rossi e la faccia invasa dalle lentiggini.

“Tre.” Con il terzo schiocco di dita Lucius si ritrovò legato da una fune incantata che solo Faye poteva slegare.

“Quattro.” La fata schioccò nuovamente le dita e il mangiamorte finì appeso a testa in giù.

“Cinque.” Questa volta l’incantesimo non colpì l’ex serpeverde ma la porta della sala grande che si aprì.

“E per finire: sei.”disse la fata schioccando le dita. Lucius Malfoy senza poter fare nulla per impedirlo venne lanciato nel lago nero a far compagnia alla piovra gigante.

A questo punto Faye sorrise soddisfatta e Aaron scoppiò a ridere presto seguito dal resto delle persone nella sala che guardavano la fata come se fosse stata un dio o qualcosa del genere.

“Che ne dici? Soddisfatto del mio operato?”chiese la fata a Draco.

“Quando uscirà dal lago sarà più furioso di prima.”disse il serpeverde preoccupato.

“Giusto. Me ne stavo dimenticando. Torno subito.”disse Faye per poi uscire e ritornare qualche minuto dopo.

“Tutto apposto. Non dobbiamo più preoccuparci di nulla.”disse la fata.

“Dove sei stata?”chiese Draco che nel frattempo aveva riacquistato un colorito normale.

“A parlare un po’ con le piante.”rispose Faye.

“Cosa intendi dire?”chiese Harry.

“Ricordi quando Aaron ti ha detto che dalla famiglia di mia madre ho ereditato il potere di incantare le persone con lo sguardo? Da quella di mio padre, i Greenleaf, ho ereditato il potere di comunicare con le piante. Le piante sono da sempre amiche dei Greenleaf e obbediscono ai loro comandi. Per questo motivo tra le fate e gli elfi i membri della mia famiglia sono conosciuti anche con il nome di signori della foresta.”rispose Faye con un sorriso.

“Cosa hai detto alle piante?”chiese Draco.

“Gli ho chiesto se per loro era un problema impedire a Lucy di avvicinarsi alla scuola fino a nuovo ordine.”rispose la fata.

“Cosa ti hanno risposto?”chiese Harry.

“Hanno detto che nemmeno a loro piace molto Lucius e che saranno più che liete di tenerlo lontano da qui. Qualunque cosa possa provare non riuscirà ad oltrepassare la loro guardia.”disse Faye.

Proprio mentre la fata stava pronunciando queste parole si sentì un urlo seguito da un’imprecazione provenire dall’esterno. Quando i presenti guardarono fuori videro gli alberi della foresta proibita lanciarsi l’un l’altro Malfoy senior fino a fargli raggiungere i confini della foresta impedendogli di tornare nella scuola. Tutto ciò avveniva nonostante le proteste dell’uomo anzi più Lucy protestava più gli alberi lo lanciavano con più forza.

“Ottimo lavoro.”urlò Faye alle piante che in risposta sembrarono inchinarsi davanti alla fata.

“Fantastico. Voglio imprimermi questo momento nella mente. Degli alberi che si lanciano un Malfoy sono un evento più unico che raro.”disse Ron.

“Visto? Con loro come guardie dubito che tuo padre riuscirà a tornare tanto facilmente.”disse Faye.

“Stai dicendo che non tornerà più?”chiese Draco.

“Non fino a quando avrò la possibilità di impedirlo.”disse la fata.

“Sul serio?”chiese il biondino.

“Sono serissima.”disse Faye. Il biondino ci mise un po’ a realizzare che la fata era riuscita a liberarsi di suo padre in modo che non gli desse più fastidio poi sconvolse l’intera sala abbracciando Faye di slancio ripetendo –Grazie, grazie- all’infinito.

Solo quando la fata gli disse “Draco lasciami.” il biondino si staccò da lei.

Suo padre non era più un problema, stava con il ragazzo che tanto amava e tutto era perfetto. Nulla sarebbe potuto andare meglio di così.

Per la prima volta dopo tanto tempo si sentiva libero e felice.

Ciao a tutti! Come va?

Lucius ha affrontato Faye e ne uscito sconfitto ma come tutti noi sappiamo un Malfoy non si arrende tanto facilmente. Nuove difficoltà stanno per comparire all'orizzonte. Che succederà alla nostra adorabile coppietta?

Ora rispondiamo alle recensioni.

x chiara: grazie per aver commentato. Che ne dici di questo capitolo? Piaciuto il trattamento subito da Lucius?

x lasagne80 : che ne dici? Li avrà visti i sorci verdi Lucius?

x lily2000: grazie per i complimenti. Cosa te ne pare del confronto?

x Sanguy: le notizie volano come hai notato e per quanto riguarda il diffonderle chi meglio della Skiter? Dopotutto è probabile che abbia qualche informatore nella scuola, tra tutti gli studenti ci sarà qualche pettegola no?

x Jackye_Chan: ho la tua morte sulla coscienza o sei ancora tra noi? Chiedo scusa per aver lasciato lo scorso capitolo proprio sul più bello ma un po' di suspense ogni tanto ci vuole.

x reader: mi dispiace ma il tuo tentativo di dare una mano a Lucius non ha funzionato. Fossi in te al prossimo incontro tra Faye e Lucy provo ad aiutarlo in qualche altro modo.

x zizela: grazie per i complimenti. Che ne dici di questo capitolo?

x DarkPoison: non ti preoccupare Aaron non è responsabile di nulla.

Grazie a tutti quelli che hanno recensito.

Baci Sarachan89

Capitolo 19

“Addio?”

Per la prima volta dopo tanto tempo si sentiva libero e felice.

“Il desiderio è stato esaudito.”disse l’elegante elfo con una corona sul capo che sedeva nel grande salone circondato dai nobili del regno all’elfo che si trovava davanti a lui.

Nessuno nella grande sala intervenne così il sovrano proseguì.

“Richiamate Faye Greenleaf. Il suo compito è concluso.”disse.

“Quando?”chiese l’elfo inginocchiato davanti al re.

“Immediatamente. Non appena possibile le sarà assegnato un nuovo incarico.”rispose il sovrano.

“Ne siete sicuro? Non sarebbe meglio lasciarla lì ancora un po’?”chiese l’elfo.

“Il Consiglio ritiene che il desiderio sia stato esaudito. Greenleaf è una fata dei desideri e in quanto tale le è consentito di stare con gli umani solo fino al compimento del suo incarico. Deve tornare qui nel nostro regno oggi stesso.”disse il re.

“Come voi ordinate mio signore.”rispose il suddito per poi uscire dalla sala.

“Prevedo guai. Se la richiama adesso Faye non sarà per niente contenta e toccherà a me sorbirmi le sue lamentele. Dovevo scegliere un altro lavoro. Avrei fatto meglio a non fidarmi di mia madre quando mi disse che essere a capo delle fate dei desideri era un bel lavoro.”pensò l’elfo mentre svolgeva il compito che gli era stato assegnato.

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Mentre accadeva tutto questo, a Hogwarts la vita procedeva normalmente. Studenti e insegnanti si godevano un po’ di meritato riposo e vista la bella giornata molti ragazzi passavano un po’ di tempo all’aria aperta con gli amici o con la loro dolce metà.

Sotto una grande quercia vicino al lago alcuni ragazzi parlavano del più e del meno festeggiando l’addio di Lucius a Hogwarts.

“Allora Draco come ci si sente a vedere il proprio padre mentre degli alberi se lo lanciano come se fosse una pluffa?”chiese Blaise all’amico che sorrideva raggiante.

“Benissimo. E’ uno spettacolo interessante.”rispose il principe delle serpi.

“Ad un certo punto ho pensato che tuo padre avesse intenzione di attaccare o Harry o Faye.”disse Hermione.

“In effetti mi ha detto che avremmo fatto i conti più tardi ma dubito che con Faye in circolazione potrà rimettere piede ad Hogwarts.”disse Harry.

“Concordo.”disse Draco.

“Quella fata è il mio idolo. Prima Piton, poi la Cooman e adesso Lucius Malfoy. Dite che se la mettiamo davanti a Voi-Sapete-Chi potrebbe liberarcene una volta per tutte?”disse Ron.

“Non credo ma sarebbe interessante vedere lo zio Voldy trasformato in una bambola o in qualcosa del genere.”disse Harry provocando le risate dei presenti.

“A proposito di Faye, qualcuno sa che fine ha fatto? Ha detto che sarebbe venuta ma è in ritardo.”disse Draco.

“Magari è con Aaron oppure sta parlando con qualche professore.”disse Pansy.

“Può essere.”disse il biondino guardandosi intorno alla ricerca della fata.

“Vedrai che arriverà.”disse Harry.

“Aaron sta arrivando quindi vedrai che Faye non sarà molto lontana.”disse Blaise mentre il professore di Difesa si avvicinava.

“Ciao ragazzi. State festeggiando qualcosa?”chiese l’elfo vedendo la torta che si trovava in mezzo al gruppetto di ragazzi.

“Stiamo parlando un po’ e intanto festeggiamo la partenza di Lucius.”rispose Pansy.

“Sai dov’è Faye? Doveva venire anche lei ma non si è ancora vista.”disse Draco.

“Non ve l’ha detto?”chiese Aaron.

“Detto cosa?”chiese il biondino.

“E’ tornata nel regno delle fate.”disse l’elfo.

“Cosa?”disse Draco.

“L’hanno richiamata. A quanto pare il Consiglio ritiene che il tuo desiderio sia stato esaudito perciò Faye è dovuta tornare a casa.”disse il professore.

“Perché se ne è andata così? Non ci ha nemmeno salutati.”disse Draco.

“Faye non era molto d’accordo con il Consiglio sull’idea di richiamarla. Penso che abbia intenzione di protestare con il Consiglio e convincerli che il desiderio non può considerarsi esaudito ma non credo che avrà molto successo.”disse Aaron.

“Perché non credi che avrà successo?”chiese Harry.

“Faye è testarda ma il Consiglio lo è anche più di lei. Se hanno preso una decisione è pressoché impossibile fargli cambiare idea.”rispose l’elfo.

“Se Faye non torna mio padre avrà campo libero.”disse Draco preoccupato.

“Tuo padre non può avvicinarsi a Hogwarts. Anche se Faye è partita le piante continueranno a rispettare l’ordine che è stato dato loro visto che considerano Faye come una regina.”disse Aaron cercando di rassicurare il ragazzo.

Draco tirò un sospiro di sollievo. Faye era partita ma suo padre non poteva comunque avvicinarsi a Hogwarts ed inoltre c’era sempre Aaron. Era più che certo che l’elfo non l’avrebbe abbandonato se si fosse trovato in pericolo e se Aaron non fosse bastato c’era pur sempre Harry. Il salvatore del mondo magico doveva pur valere qualcosa no?

“Cosa farà Faye adesso?”chiese Hermione.

“Appena possibile le verrà assegnato un nuovo incarico. Potrebbe essere questione di ore, di giorni o di mesi. Tutto dipende dal desiderio che verrà espresso e da chi sarà ad esprimerlo.”rispose l’elfo.

“Che intendi dire?”chiese la grifondoro che ormai era entrata in modalità raccolta informazioni.

“Essendo una delle migliori, a Faye vengono assegnati solo i casi più difficili e complicati. Quando un desiderio viene espresso il Consiglio si riunisce e, valutando la situazione, decide a quale fata assegnare il caso. Una volta che il Consiglio ha preso la sua decisione l’elfo a capo delle fate dei desideri fa chiamare la fata, le espone la situazione e le assegna il nuovo incarico. A questo punto la fata può agire come meglio crede, l’unica sua preoccupazione deve essere esaudire il desiderio.” spiegò Aaron.

“Quindi Faye potrebbe non tornare mai più qui a Hogwarts.”disse Hermione.

“Esatto. E’ molto difficile che Faye possa tornare qui. Probabilmente non la rivedrete mai più.”disse l’elfo.

“Ma tu sei ancora qui. Non potrebbe venire a trovarti?”chiese Draco speranzoso.

“Se non le viene assegnato nessun caso potrebbe anche venire ma credo che il Consiglio le assegnerà un nuovo protetto il prima possibile. Sanno che Faye è stata richiamata contro la sua volontà e sanno anche che protesterà per questo perciò la manderanno via il più presto possibile.”disse Aaron.

“Avrei almeno voluto salutarla.”disse Draco.

“Sono sicuro che se non vi ha nemmeno salutato aveva i suoi motivi. Le porterò i vostri saluti appena riuscirò a vederla.”disse l’elfo.

“Grazie Aaron.”disse Draco.

“Ora vi saluto. C’è una riunione degli insegnanti e non posso mancare. Ciao ragazzi.”disse il professore per poi allontanarsi mentre i ragazzi rispondevano al saluto.

“Chissà cosa sta facendo Faye in questo momento?”si chiese Draco.

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“Che diavolo significa che non posso tornare indietro?”urlò una fata con un tono piuttosto alterato.

“Non strillare contro di me. Se fosse per me saresti potuta rimanere lì a vita ma il Consiglio non la pensa così.”urlò di rimando un elfo con i capelli scuri e gli occhi azzurri.

“Potevi almeno cercare di convincerli!”disse la fata.

“Certo perché convincere i membri del Consiglio a cambiare decisione è una cosa facilissima vero?”disse l’elfo con tono ironico.

“Caleb non sei affatto spiritoso. Non posso restare qui. La situazione è ancora instabile e quello che sono riuscita ad ottenere fino adesso rischia di crollare come un castello di carte appena il padre di Draco saprà che non sono più in circolazione.”disse la fata.

“Lo so perfettamente anch’io Faye ma non posso farci nulla. Non puoi tornare a Hogwarts.”disse Caleb.

“Quando si riunisce il consiglio?”chiese Faye.

“No. No, no e ancora no. Tu non andrai a protestare con il Consiglio.”disse l’elfo.

“Sì che ci andrò.”disse la fata tranquilla.

“No che non ci andrai. Non riuscirai mai a convincere il Consiglio. E’ inutile Faye rassegnati.”disse Caleb.

“Voglio almeno provarci. Quando si riunisce il Consiglio?”chiese nuovamente la fata.

“Faye smettila è una battaglia persa.”disse Caleb.

“Caleb non ho intenzione di gettare la spugna prima ancora di averci provato. Non posso e non voglio lasciare Draco in pericolo. Aiutami. Dimmi quando è la prossima riunione del Consiglio.”disse la fata.

“Non posso. Se vai contro il Consiglio e ti fanno arrestare o ti condannano a qualsiasi cosa Aaron mi ucciderà. Te ne rendi conto?”chiese l’elfo.

“Non ti farà nulla. Sei il suo migliore amico non ti ucciderebbe mai.”disse la fata.

“E tu sei sua moglie! Se ti succede qualcosa che avrei potuto impedire mi ammazzerà.”disse Caleb.

“Fidati di me e non costringermi a sfoderare il mio asso nella manica. Dimmi quando si riunisce il Consiglio per favore.”disse la fata.

“Non riuscirai a farmi cambiare idea.”

“Non è solo per Aaron vero?”chiese Faye.

“Faye sei come una sorella per me. Per quanto potrà sembrarti strano mi sono affezionato a te e non me lo perdonerei mai se ti dovesse succedere qualcosa.”disse Caleb.

“Caleb ti assicuro che andrà tutto bene. Tornerò sana e salva. Facciamo così, io ti procuro un appuntamento con la bella Ruby e tu mi dici quello che voglio sapere.”disse Faye sorridendo.

“Mi arrendo. Il Consiglio si riunisce tra tre giorni.”disse l’elfo rassegnato.

“Perfetto! Sei un tesoro! Appena avrò sistemato la situazione con Draco ti organizzo un appuntamento con Ruby.”disse Faye schioccando un bacio sulla guancia dell’elfo per poi uscire dalla stanza.

“Per riuscire a convincere il Consiglio dovrò utilizzare tutta la mia abilità. Devo assolutamente riuscire a farmi rimandare indietro altrimenti le cose si metteranno male. Ho un brutto presentimento. Speriamo che Aaron riesca a limitare i danni fino al mio ritorno.”pensò la fata mentre camminava per le strade del reame fatato.

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“Sembra che la fata se ne sia andata mio signore.”disse una voce.

“Dunque è partita.”disse una seconda voce.

“E’ dovuta partire all’improvviso e non potrà tornare. La nostra spia ha sentito il marito della fata mentre lo diceva a Potter e compagni.”disse l’uomo a cui apparteneva la prima voce.

“Bene. Ora non hai più scuse Lucius. Portami tuo figlio. Sarà l’esca perfetta per Potter.”disse il secondo uomo.

“Sì, mio signore. Sarà fatto.”disse il primo uomo scomparendo nel nulla.

“Presto Potter sarà nelle mie mani e il traditore avrà ciò che si merita.”disse l’Oscuro Signore mentre sul suo viso si formava un ghigno malefico. Con la fata fuori gioco non c’era più nessuno che potesse mettergli i bastoni tra le ruote.

Ciao a tutti! Come va?
Draco e i suoi amici sono abbandonati a se stessi, Faye si prepara ad affrontare il Consiglio e Voldemort e i suoi fedeli mangiamorte stanno per mettere in atto un altro dei loro piani. Riusciranno i nostri eroi a salvarsi? Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
Passiamo ai ringraziamenti.
x zafirya: mi fa piacere sapere che ti è piaciuto il capitolo precedente. Grazie mille per il commento.
x gokychan: grazie per i complimenti. Sei molto gentile. Che te ne pare di questo capitolo?
x lily2000: complimenti per aver capito che Faye doveva partire ma non ti preoccupare Faye ha mille risorse e farà tutto il possibile per tornare.
x animablu: mi spiace ma prima di potersi godere veramente la quiete Draco dovrà aspettare ancora un po'. Quella attuale è solo la quiete prima della tempesta.
x zizela: grazie mille per il commento. Che te ne pare di questo capitolo?
x reader: bravo! Vedo che hai capito che è meglio aiutare Faye piuttosto che perdere il proprio tempo con uno come Lucius. Mi fa piacere sapere che ti è piaciuto il capitolo precedente.
x DarkPoison: hai ragione Draco è sempre più espansivo ma, sai, ad un serpeverde come lui fa questo effetto essere circondato dal Golden Trio grifondoro.

Grazie a tutti per i vostri commenti!

Baci Sarachan89

Capitolo 20

"Giorno 1 :

Nuvole nere portatrici di sventure"

Lunedì mattina la vita ad Hogwarts riprese il suo normale corso. Le interruzioni e le scenette divertenti fornite da Faye era cessate e, se le voci che avevano sentito in giro erano vere, la fata non avrebbe più fatto ritorno.

Draco sedeva al suo solito posto nella lunga tavolata dei serpeverde totalmente assorto nei suoi pensieri senza nemmeno accorgersi che lo sguardo attento del professore di Difesa era fisso su di lui.

Blaise e Pansy si sedettero accanto a lui quando arrivarono ma il ragazzo non li notò nemmeno. Fu a quel punto che Harry si alzò dal tavolo dei grifondoro seguito a ruota da Hermione e Ron per poi andare a sedersi nei tre posti davanti a quelli del trio serpeverde.

“Draco.”disse Harry chiamando il biondino.

“Draco ci sei?”disse il moretto.

“Draco sei ancora vivo?”chiese Ron passandogli una mano davanti alla faccia senza ottenere alcuna reazione.

“Lasciate provare me.”disse Pansy.

“Cosa hai intenzione di fare?”chiese Hermione.

“Vedrai.”rispose la serpeverde.

“Vediamo se il tuo tentativo avrà successo.”disse Blaise.

“Ehi raggio di sole hai intenzione di ignorarmi ancora per molto?”chiese Pansy imitando la voce di Faye. Draco non si mosse nemmeno.

“L’idea era buona. Peccato che non abbia funzionato.”disse Blaise.

“Speravo che funzionasse almeno questo. Che si fa adesso?”disse Pansy.

“Se non vi dispiace provo io.”disse Aaron proiettando davanti a Draco un’ologramma di Faye che cominciò a parlare.

“Ehi raggio di sole datti una mossa ed esci da questa sottospecie di trance. Non puoi ignorare il resto dell’universo in questo modo e sai perfettamente che io detesto essere ignorata. Ringrazia la tua buona stella che non sono lì in questo momento altrimenti ti ritroveresti vestito da coniglietto pasquale senza nemmeno rendertene conto. Sveglia!”disse l’immagine. Appena sentì la voce della fata Draco si riprese e si rese conto che gli altri erano arrivati anche se lui non se ne era minimamente accorto.

“Bentornato in questo mondo!”gli disse Pansy con tono ironico.

“Eri talmente assorto nei tuoi pensieri che non ci sentivi neanche.”disse Harry.

“Stavamo cominciando a preoccuparci.”disse Blaise.

“Scusate. Ero solo un po’ soprappensiero. Va tutto bene.”disse il biondino.

“Non ti preoccupare per Faye. Sta benissimo. E’ in grado di badare a se stessa.”disse Aaron per poi tornare al tavolo degli insegnanti senza dare ai ragazzi il tempo di porre alcuna domanda.

“Andiamo a lezione.”disse Hermione.

“Hermione ha ragione. Abbiamo Pozioni in prima ora e non credo sia un bene farlo arrabbiare visto che non abbiamo più Faye che ci difende.”disse Ron alzandosi mentre gli altri annuivano.

“Forza andiamo nella casa dei sogni di Sevvie!”disse Harry riuscendo a strappare un sorriso a Draco.

Aaron, dopo aver fatto colazione, era tornato immediatamente nelle sue stanze per poter riflettere un po’.

Conosceva Faye abbastanza bene da sapere che non se ne sarebbe mai stata zitta e buona a costo di dover andare contro il Consiglio ed era questo che lo preoccupava.

Il Consiglio del loro reame fatato era famoso per essere uno dei più severi che fosse mai esistito.

Era composto da cinque membri. Due fate, due elfi e lo stesso sovrano del regno si riunivano periodicamente per discutere le questioni riguardanti il reame e i suoi abitanti. Era loro compito anche assegnare incarichi alle fate dei desideri così come decidere se il desiderio espresso poteva ritenersi concluso o meno.

Se il desiderio veniva ritenuto esaudito la fata era costretta a tornare nel suo reame che lei lo volesse o meno, se avesse disobbedito avrebbe potuto perdere i poteri oppure essere esiliata in uno dei reami d’ombra, dei regni dove l’ombra regnava sovrana da secoli e dai quali è impossibile uscire.

L’unica cosa che riusciva a rassicurare Aaron almeno un po’ era la consapevolezza che Faye non poteva sapere quando si sarebbe riunito il Consiglio ed era quasi certo che Caleb non le avrebbe mai rivelato la preziosa informazione.

Aveva conosciuto Caleb quando era bambino e aveva subito stretto amicizia con lui. In breve tempo era diventato il suo migliore amico ed era cresciuto con lui.

Caleb era sempre stato presente. Aveva visto Aaron alle prese con la sua prima cotta, con le liti con i fratelli e i genitori e anche quando l’elfo aveva visto per la prima volta Faye innamorandose perdutamente.

Aaron sapeva che Caleb non avrebbe mai messo in pericolo Faye anche perché, per quanto lo negasse, si era affezionato alla fata e la considerava un po’ come una sorella. Caleb era la sua salvezza, non avrebbe mai detto a Faye l’informazione che le serviva.

Dopo aver cenato assieme agli amici nella sala grande il principe dei serpeverde si allontanò dal salone da solo.

Aveva bisogno di pensare e di starsene un po’ per conto suo perciò, come aveva fatto tante volte nel corso degli ultimi sei anni, salì la lunga scalinata della torre di Astronomia e si sedette a terra appoggiandosi a un muro.

Poco più di una settimana prima la sua vita aveva preso una piega inaspettata. Aveva espresso un desiderio e il giorno dopo si era ritrovato tra i piedi una fata completamente fuori di testa. Faye lo aveva aiutato sin dall’inizio, lo aveva confortato e rassicurato, gli aveva dato il coraggio per chiedere a Harry di andare al ballo con lui, aveva reso la serata con il ragazzo perfetta.

Per la prima volta dopo tanto tempo si era sentito veramente felice e per questo doveva ringraziare la fata. Per quanto potesse essere irritante e completamente pazza si era affezionato a lei e l’idea di non poterla vedere mai più lo intristiva.

Era stato privato del suo nuovo punto di riferimento e si sentiva leggermente confuso.

Non sapeva se sarebbe riuscito a essere all’altezza di Harry senza la fata a dargli coraggio. Aveva paura di svegliarsi e scoprire che era stato tutto un sogno, che Harry non gli aveva detto d’amarlo, che Harry lo odiasse come aveva fatto per tutti quegli anni.

Si immaginava cosa avrebbe detto Faye se le avesse detto tutto questo. Come minimo si sarebbe beccato qualche insulto per poi sentirsi dire che Harry non lo avrebbe mai abbandonato e che farsi tutte queste paranoie era una cosa totalmente inutile, uno spreco di tempo.

Mentre pensava a tutto questo una persona nascosta nell’ombra si avvicinò a lui. Draco alzò lo sguardo cercando di mettere a fuoco la persona che aveva davanti ma il buio glielo impediva così prese la bacchetta e fece luce.

Davanti a lui c’era una ragazza di corvonero con i capelli scuri che in una mano stringeva una bacchetta.

“Cosa vuoi Chang?”chiese Draco alzandosi.

“Expelliarmus.”disse la ragazza appropriandosi della bacchetta del biondo.

“Chang che stai facendo?”chiese il serpeverde.

“Eseguo gli ordini.”rispose la ragazza tenendo sotto tiro il ragazzo.

“Gli ordini di chi?”chiese Draco temendo la risposta.

“Del mio signore, il potente Oscuro Signore, e di tuo padre.”disse Cho.

“Sei una mangiamorte?”chiese il ragazzo.

“Non lo avresti mai immaginato, vero? Chi poteva sospettare di me?”chiese la ragazza.

“Perché?”

“Perché? Perché tu mi hai portato via Harry. Lui era mio e tu me lo hai portato via.”disse la ragazza.

“Tu sei pazza! Ti sei unita ai mangiamorte perché Harry non voleva saperne di te? Credi che adesso sia cambiato qualcosa? Quando Harry verrà a sapere cosa sei diventata ti disprezzerà. Ti sei unita ad un gruppo di pazzi capitanati da un pazzo che si crede il padrone del mondo!”disse Draco cercando di trovare un modo per riprendersi la bacchetta.

“Sta zitto! Tu non sai nulla! Harry sarà mio una volta che ti avrò consegnato all’Oscuro Signore. Sarà la ricompensa per aver portato a termine la missione.”disse la ragazza.

“E tu credi davvero che manterrà la parola? Harry è la spina nel fianco del tuo signore da sempre. Non appena glielo consegnerai lo torturerà e poi lo eliminerà senza alcuna pietà. Tu non avrai mai Harry.”disse Draco.

“Non riuscirai ad incantarmi. Ti porterò dal mio signore e sarà lui a decidere cosa farne di te.”disse Cho per poi scagliare uno schiantesimo contro Draco facendogli perdere i sensi.

La corvonero si avvicinò al serpeverde e attivò una passaporta che trasportò entrambi nel nascondiglio di Voldemort.

Quando l’Oscuro Signore vide i due nuovi arrivati la sua risata malefica si diffuse per la sala.

“Mio signore ho portato a termine la missione.”disse Cho.

“Bene. Incatenate il giovane Malfoy a quel muro.”disse Voldemort.

“Mio signore, posso chiedere quando avrò la mia ricompensa?”chiese la corvonero.

“Lucius occupatene tu.”ordinò l’Oscuro Signore al mangiamorte.

“Come desiderate mio signore.”rispose l’uomo.

Lucius Malfoy estrasse la bacchetta e la puntò contro la ragazza che lo guardava confusa. Un attimo lo schiantesimo lanciato dal mangiamorte la colpì e le fece perdere i sensi.

Alcuni mangiamorte la portarono via e la rinchiusero in una delle celle per i prigionieri. Questa era la ricompensa per il lavoro svolto, questa era la ricompensa per aver eseguito l’ordine solo per poter ottenere Harry, questa era la ricompensa per aver tradito la luce, per aver scelto la parte sbagliata, per aver osato sperare di poter avere colui che più di tutti l’Oscuro Signore voleva morto.

Harry non sarebbe mai stato suo, lei non avrebbe mai ottenuto la ricompensa che sperava. Draco l’aveva avvertita ma la gelosia l’aveva resa sorda agli avvertimenti. La gelosia l’aveva portata in quella prigione e aveva deciso che era lì che lei doveva restare. Chi l’avrebbe salvata? Chi avrebbe salvato colei che aveva abbandonato il bene e aveva venduto al nemico il ragazzo amato dal ragazzo sopravvissuto? Se mai fosse uscita da quella cella, sarebbe stato solo per essere trasferita in un’altra. Se fosse sopravvissuta Azkaban sarebbe stata la sua destinazione.

Ad Hogwarts, nel frattempo, Harry Potter e i suoi amici stavano facendo anche l’impossibile per trovare Draco.

Era stato Aaron a dire loro cosa era successo. Il vento lo aveva avvertito del pericolo che il ragazzo stava correndo ma non era giunto in tempo per impedire alla mangiamorte di portare via il biondino.

“Ragazzi cercate di calmarvi. Non otterrete nulla se continuate ad agitarvi così.”disse l’elfo ai cinque ragazzi presenti nell’ufficio di Silente.

“Hanno rapito Draco e tu ci dici di stare tranquilli?”urlò Pansy.

“Il mio migliore amico è in pericolo! Non ho la minima intenzione di calmarmi!”urlò Blaise.

“Hanno ragione loro. Come possiamo stare tranquilli quando sappiamo che Draco è stato rapito?”chiese Hermione.

“E’ vero. Abbiamo tutto il diritto di essere agitati in una situazione come questa. Tu cosa faresti se rapissero Faye?”chiese Ron.

“Pregherei per il povero disgraziato che ha avuto la pessima idea di rapirla.”disse Aaron.

“Non sei affatto divertente!”disse Pansy.

“Smettetela ragazzi. Aaron ha ragione. Non otterremo nulla se continuiamo ad agitarci.”disse Harry che fino a quel momento era rimasto in silenzio.

Nell’ufficio del preside oltre ai cinque ragazzi, ad Aaron e al preside stesso erano presenti anche Severus Piton, Minerva McGranitt e Remus Lupin. Quando Harry parlò lo fissarono tutti.

“Come puoi dire questo? Hanno appena rapito il ragazzo che ami e tu te ne stai lì senza far nulla!”gli urlò contro Pansy che sembrava sull’orlo di una crisi isterica.

“Signorina Parkinson è pregata di smettere di urlare. I miei timpani non sopportano la sua voce in questo momento.”disse il professore di Pozioni.

“Aaron non puoi provare a trovare Draco come hai saputo che lo avevano rapito?”chiese Minerva.

“Posso provare a chiedere al vento ma non so se otterremo qualcosa.”disse il professore di Difesa.

L’elfo cominciò a mormorare qualcosa in una lingua sconosciuta a quelli che erano nella stanza poi, qualche istante dopo, davanti a lui apparve uno spirito del vento.

“Per quale motivo mi hai chiamato messer Whisperwind? Ti serve forse il mio aiuto?”chiese lo spirito.

“Sì, mi serve il tuo aiuto. Un ragazzo è stato rapito, sei in grado di trovare il luogo in cui lo tengono prigioniero?”chiese l’elfo.

“Posso farlo ma mi serve del tempo. Non so se riuscirò a scoprirlo prima dell’alba.”rispose lo spirito.

“Capisco. Prova comunque se non è un disturbo.”disse Aaron.

“Non è mai un disturbo fare qualcosa per te, signore dei venti. La mia gente ti rispetta e per noi è sempre un piacere poterti aiutare. Cercherò di accelerare le ricerche. Nel minor tempo possibile avrai l'informazione che desideri. Io e la mia gente troveremo per te Draco Malfoy.”disse lo spirito per poi dissolversi sotto lo sguardo dei presenti.

“E’ per questo che ti chiami Whisperwind?”chiese Harry.

“Sì, è per questo. Così come Faye può parlare con le piante, io posso parlare con il vento ed evocarne gli spiriti.”disse Aaron.

“Se non lo trovano loro, non credo che qualcun altro potrà mai trovarlo.”disse Harry.

“Lo troveranno, non temere.”disse Aaron.

“Mi fido della tua parola.”disse il grifondoro.

Per sapere dove si trovava Draco avrebbero dovuto aspettare fino all’alba del giorno dopo. L’attesa sarebbe stata lunga e quasi insopportabile ma il pensiero di Draco nelle mani dell’Oscuro Signore bastava per dare loro la forza di aspettare.

Nel frattempo avrebbero potuto escogitare un piano efficace per poter salvare Draco e forse per sconfiggere Lord Voldemort una volta per tutte.

Harry ne aveva quasi la certezza. La battaglia finale era vicina, molto vicina e questa volta la profezia si sarebbe compiuta. Nessuno può vivere se l’altro sopravvive.

Era giunta l’ora di porre fine allo scontro una volta per tutte.

Ciao a tutti! Come va?

Il nostro caro Draco è stato rapito. Aaron, Harry e gli altri sono preoccupati e attendono notizie dallo spirito del vento. Faye è ancora lontana e prima della riunione del Consiglio mancano ancora due giorni. Riusciranno i nostri eroi a salvare Draco? Lo scoprirete nel prossimo capitolo.

Passiamo alle risposte ai commenti.

x animablu: mi dispiace ma Faye non è riuscita ad impedire il rapimento ma ciò non vuol dire che non potrebbe arrivare più tardi.

x gokychan: grazie del commento. Che ne dici di questo capitolo?

x zizela: avevo pensato anch'io di farla tornare facendolo desiderare a qualcuno ma riuscire ad esprimere un desiderio nel momento esatto in cui passa una stella cadente non è molto facile. La prima volta Draco non si era nemmeno accorto della stella ma questa volta sarebbe stato un po' più complicato.

x *Eirene*: ora sai chi è la spia. Volevo farla morire, a dir la verità, ma mi sono trattenuta perchè esistono modi migliori per punirla. Grazie mille per i complimenti.

x Jackye_Chan: zio Voldy non sa cosa sono le vacanze forse è per questo che è sempre così arrabbiato. Sarà lo stress che accumula quando gli va male un piano per la conquista del mondo...

Grazie a tutti per aver commentato.

Baci Sarachan89

Capitolo 21

“Giorno 2:

La tempesta si scatena”

Gli spiriti del vento vagarono per tutta la notte per poter portare l’informazione che il loro signore aveva chiesto loro e, alla fine, uno di loro riuscì a trovare il ragazzo.

Il giovane era sveglio e sembrava in buone condizioni. Non vi erano ferite sul suo corpo, non avevano ancora cominciato a torturarlo.

Lo spirito dell’aria si chiese per quale motivo avessero aspettato così a lungo. Le urla che il vento aveva trasportato provenienti da quel luogo nei mesi precedenti erano segno che chi dimorava in quell’antico maniero non era qualcuno che si faceva troppi scrupoli nell’uccidere e nel torturare.

Per quale motivo il ragazzo non era ancora stato ferito? A quale crudele tortura avevano intenzione di sottoporlo?

Non c’era motivo di temere per la sua sorte. Se il suo signore lo stava cercando poteva significare solo una cosa. Lo avrebbero salvato.

Bisognava fare in fretta, il messaggio doveva arrivare il prima possibile, doveva sbrigarsi.

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Quando i primi raggi di sole entrarono nel grande salone dove Draco era tenuto prigioniero, Lord Voldemort fece il suo ingresso nella stanza con Malfoy senior e Bellatrix Lestrange al suo fianco.

“Benvenuto giovane Malfoy. E’ un piacere averti qui con noi.”disse il Lord.

“Il piacere è tutto tuo.”disse Draco guardandolo con astio cercando di nascondere la paura che provava in quel momento.

“Dovresti scegliere meglio i tuoi alleati giovane Malfoy. Credi davvero che quel buono a nulla di Potter e quello sciocco di Silente verranno a salvarti?”disse l’Oscuro Signore.

“Sono più che certo che verranno.”disse Draco.

“Non credo che lo faranno. Tu per loro non conti nulla. Sei solo un serpeverde, figlio di un mangiamorte, nemico giurato di Potter. Cosa vuoi che gliene importi se tu sei scomparso?”disse Voldemort.

“Tu non sai quello che dici. Loro verranno e mi porteranno via.”disse Draco.

“Anche se il tuo prezioso Harry venisse fin qui dubito che riuscirebbe a salvarti.”disse Voldemort.

“Considerando che ti ha già affrontato e sconfitto cinque volte non mi sembri la persona più adatta a fare commenti del genere.”disse il serpeverde chiedendosi da dove stava prendendo tutto questo coraggio.

“Ti offro un’ultima possibilità. Unisciti a noi e avrai salva la vita.”disse il Signore Oscuro.

“E diventare un burattino nelle tue mani? No, grazie. Preferisco la morte.”disse Draco dandosi mentalmente dell’idiota per aver detto che preferiva la morte. Non credeva di avere manie suicide così forti. Se avesse scelto meglio le parole forse sarebbe riuscito a guadagnare qualche istante di vita in più per permettere ad Harry di riuscire a tirarlo fuori da quella brutta situazione.

“Non morirai Draco. Non ancora. Un’esca morta non ha più alcuna utilità.”disse Voldemort.

Le parole di Voldemort colpirono Draco come uno schiaffo. Harry sarebbe caduto in trappola solo per salvare lui. Se fosse successo qualcosa a Harry sarebbe stato solo colpa sua.

“Tu sei un mostro!”disse Draco.

“Nell’attesa del grande salvatore del mondo magico puoi divertirti un po’ con lui Bellatrix ma non esagerare. Deve rimanere vivo e non deve impazzire.”disse l’Oscuro Signore.

“Sei contento nipote? Ora passerai un po’ di tempo con la tua cara zietta.”disse la mangiamorte.

“Sarai anche mia zia ma di certo non di ti definirei cara.”disse Draco.

“Mi ferisci piccolo Draco.”disse la donna mettendosi una mano sul cuore.

“Te lo ha mai detto nessuno che hai una pettinatura orribile? Se ti fossi fatta colpire da un fulmine avresti ottenuto un risultato migliore.”disse il serpeverde.

“Come osi? Piccolo moccioso impertinente la pagherai. Crucio!”disse Bellatrix.

Le urla di dolore di Draco si diffusero nella sala. Per quanto avrebbe resistito, per quanto sarebbe riuscito a sopportare la maledizione prima di crollare?

Il biondino non lo sapeva, l’unica cosa che poteva fare era sperare che gli aiuti arrivassero presto.

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Nello stesso istante in cui Voldemort varcava la soglia della stanza in cui Draco era tenuto prigioniero, uno spirito del vento comparve nell’ufficio di Silente davanti ad Aaron.

“Ho trovato il ragazzo.”disse lo spirito.

“Come sta?”chiese Aaron.

“E’ vivo e non è ferito per ora. La tortura non era ancora iniziata quando me ne sono andato.”disse lo spirito.

“Dove si trova?”chiese l’elfo.

“Si trova in un luogo protetto da barriere di ogni genere. Persino per uno spirito come me è difficile penetrarvi. Non può essere localizzato su una mappa.”disse lo spirito.

“Come facciamo a raggiungerlo?”chiese Aaron.

“La mia conoscenza ti appartiene, signore dei venti.”disse lo spirito toccando con un dito un punto sulla fronte dell’elfo.

“Ora conosci la posizione, ora sai ciò che ho visto. Sbrigati lord Whisperwind. Quelli che lo tengono prigioniero non lo lasceranno in pace ancora per molto. Se vuoi salvarlo devi agire entro domani o per lui potrebbe essere troppo tardi.”disse lo spirito.

“Grazie dell’aiuto.”disse l’elfo.

“Se avrai bisogno di altro chiama. La mia gente accorrerà in tuo aiuto.”disse lo spirito per poi dissolversi nel nulla.

“Aaron dove si trova Draco?”chiese Harry.

“Come ha detto lo spirito è un posto ben sorvegliato. Ci sono barriere di ogni tipo attorno a quel luogo. E’ quasi impossibile entrarvi. Dobbiamo escogitare un piano.”disse l’elfo.

“Sei l’unico a sapere come è fatto quel luogo. Come facciamo ad aiutarti?”chiese Minerva.

“Non possiamo chiedere aiuto a quella dannata fata?”chiese Piton.

“Faye è fuori gioco. Il Consiglio non le permetterà mai di tornare. Dobbiamo riuscire a cavarcela da soli.”disse Aaron.

“Come è fatto il luogo dove tengono Draco?”chiese Harry.

“Ve lo mostro subito.”disse l’elfo proiettando un ologramma del luogo dove il serpeverde era tenuto prigioniero.

“Sono già stato lì. Lo spirito del vento aveva ragione. Quel luogo è molto sorvegliato.”disse Piton.

“Come fa a conoscerlo?”chiese Pansy.

“Chi credi che sia la spia nelle linee nemiche?”chiese il professore ironicamente.

“Lei è la spia? Se mio padre lo sapesse gli verrebbe un colpo. L’ho sentito parlare molte volte con mia madre della spia e lei non è mai stato incluso nella lista dei possibili sospetti.”disse la serpeverde.

“Qualche idea su quando e su come entrare?”chiese Blaise.

“Per quanto riguarda il quando, è da escludere che si possa provare durante il giorno. Dobbiamo aspettare che il buio ci offra un po’ di copertura.”disse Aaron.

“Ci rimane sempre il problema del come? Se solo riuscissimo a trovare un modo per entrare passando inosservati…”disse Harry.

“Mi sembra piuttosto vecchio come maniero. Non potrebbe avere qualche passaggio segreto che collega il maniero con la foresta circostante?”chiese Hermione.

“No, non penso ce ne sia uno.”disse Piton mentre Aaron rifletteva.

“Non esiste un modo per passare oltre le barriere che lo proteggono?”chiese Hermione.

“Solo chi possiede il marchio può passare, le barriere respingono automaticamente chiunque altro.”disse il professore.

“Forse un modo c’è.”disse Aaron.

“Spiegati Aaron.”disse Silente.

“Le fate dei desideri possono attraversare qualsiasi tipo di barriera. Per la maggior parte delle fate si tratta di un potere innato ma ce ne sono alcune che non possiedono questo potere perciò devono servirsi di un incantesimo che le rende invisibili alle barriere. In parole povere, con questo incantesimo acquisiscono il potere di passare attraverso le barriere senza che queste oppongano alcuna resistenza.”disse Aaron.

“Possiamo usare quest’incantesimo ed arrivare a Draco eliminando il problema barriere.”disse Hermione avendo capito cosa avesse in mente l’elfo.

“Forse.”disse l’elfo.

“Cosa vuoi dire con forse?”chiese Hermione perplessa.

“E’ un incantesimo creato apposta per le fate e non so se funzionerà anche con gli esseri umani.”disse Aaron.

“Tentare non nuoce.”disse Silente.

“E’ un incantesimo difficile da imparare. Potrebbero volerci ore.”disse l’elfo.

“Per ora è la nostra unica possibiltà. Se non funziona proveremo un attacco frontale sperando che loro non siano troppo numerosi per le nostre forze.”disse Piton.

“Convocherò immediatamente l’Ordine. Non appena saranno arrivati potrai insegnargli l’incantesimo. Le lezioni si terranno nella Stanza delle Necessità.”disse Silente.

Un’ora più tardi l’Ordine della Fenice al completo si trovava nella Stanza delle Necessità pronto a ricevere le lezioni di Aaron. Quello che non nessuno si aspettava fu il veder entrare un gruppo di studenti capitanati da Harry Potter.

“Potter non potete stare qui. Sono questioni che non vi riguardano.”disse Malocchio Moody.

“Non spetta a lei decidere.”ribatté Harry.

“L’esercito di Silente non ha intenzione di tirarsi indietro proprio adesso. Sappiamo che la battaglia finale è imminente e vogliamo partecipare.”disse Ginny parlando a nome di tutti. L’esercito di Silente al completo era lì per poter combattere e, strada facendo, aveva acquisito due nuovi membri Pansy Parkinson e Blaise Zabini.

“Siete solo degli studenti. Andatevene e lasciate noi adulti ad occuparci di questo.”disse Moody.

“Ron! Ginny! Non vi permetterò mai di partecipare a questa lezione e soprattutto non vi permetterò mai di venire in missione con noi.”disse Molly Weasley.

“Per quanto riguarda Harry, non c’è alcun problema. Silente ha detto che può venire.”disse Remus Lupin.

“Noi non ce ne staremo in disparte.”disse Hermione.

“Professor Whisperwind li mandi via lei, magari la ascoltano.”disse Molly.

“Ragazzi entrate. Non ho la minima intenzione di lasciarvi fuori. Avete diritto almeno quanto i membri dell’Ordine di prendere parte alla battaglia.”disse Aaron sconvolgendo tutti gli adulti tranne Remus e Severus che, avendolo già conosciuto, immaginavano che avrebbe fatto qualcosa del genere.

“Lei non può farlo! Sono solo dei ragazzi! Si faranno ammazzare!”urlò la signora Weasley con il suo classico tono spaccatimpani ben conosciuto dai suoi figli, tutti presenti nella stanza.

“Posso farlo invece. Spetta a me decidere chi può e chi non può imparare questo incantesimo e la avverto che le sue urla non mi intimoriscono per niente. Mia moglie fa molta più paura senza nemmeno dover urlare.”disse Aaron per poi aggiungere con un tono che non ammetteva discussioni mentre l’opinione che i gemelli Weasley si stavano facendo di lui diventava ogni secondo migliore. “Cominciamo la lezione. Chiunque non si impegnerà verrà buttato fuori a calci. Siete avvertiti.”

Prima che tutti riuscissero a padroneggiare l’incantesimo passarono ore. Sorprendentemente quelli che lo impararono più difficilmente furono i membri più adulti dell’ordine. Fra pause e tentativi il tempo passò velocemente e il sole tramontò. Per le otto di sera tutti erano in grado di eseguire il complicato incantesimo alla perfezione.

“Come facciamo a raggiungere il luogo?”chiese Harry mentre si preparavano alla partenza.

“Volando. Raggiungeremo il luogo a cavallo delle nostre scope. Ci fermeremo a distanza di sicurezza poi procederemo a piedi.”spiegò Moody che ormai aveva rinunciato alle lamentele.

“Harry e se noi utilizzassimo lo stesso metodo che abbiamo usato l’anno scorso per andare al ministero?”chiese Hermione.

“Testral?”chiese Harry.

“Esattamente. Sono meglio delle scope per coprire grandi distanze.”disse Hermione.

“Esercito di Silente potete scegliere. Chi vuole viaggiare su un manico di scopa segua l’Ordine, chi preferisce viaggiare con un testral segua me.”disse Harry andando verso la Foresta Proibita. L’idea di usare i testral ebbe successo solo per Harry, Ron, Hermione, Luna, Neville, Ginny, Blaise e Pansy. Tutti gli altri preferirono le scope, tutti tranne Aaron.

“Tu come viaggerai?”chiese Pansy.

“Volando.”rispose l’elfo.

“Con cosa?”chiese la serpeverde.

“Con queste.”rispose mentre due ali angeliche comparivano sulla sua schiena.

“Come hai fatto?”chiese Pansy guardando le ali a bocca aperta.

“Potere di famiglia.”disse l’elfo per poi urlare “Si parte!” mettendosi in testa al gruppo per guidarlo.

Tre ore dopo raggiunsero la loro destinazione, si divisero in gruppi e, dopo aver recitato l’incantesimo, oltrepassarono le barriere.

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Lo spirito del vento con cui aveva parlato Aaron osservò con attenzione quello che stava accadendo. Se messer Whisperwind e i suoi alleati si fossero trovati in pericolo li avrebbe avvertiti.

Dopo aver detto all’elfo dove si trovava il ragazzo scomparso aveva fatto ritorno al maniero e aveva assistito alla tortura del biondino che ora era privo di sensi e pieno di ferite. Aveva sperato che lo salvassero come aveva fatto per tutti quelli di cui aveva sentito le grida ma questa volta era diverso. Se Aaron Whisperwind stava cercando il ragazzo, lo spirito poteva continuare a sperare nella salvezza del prigioniero.

Lo spirito vide i membri dell’Ordine avvicinarsi alle guardie senza farsi notare e metterle fuori gioco, vide tutti gli alleati dell’elfo entrare nel maniero, li vide arrivare davanti all’ingresso del salone dove si trovava il ragazzo.

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Aaron spalancò le porte ed entrò nel salone seguito a ruota da Harry, dall’ES e dall’Ordine.

“Benvenuti nella mia umile dimora.”disse Voldemort.

“Sono venuto a riprendermi Draco, Tom. E’ me che vuoi, lui non ti serve.”disse Harry.

“Harry, Harry, Harry è sempre un piacere vederti.”disse Riddle.

“Dov’è Draco?”chiese Harry stringendo la bacchetta.

Voldemort indicò la parete alla sua sinistra. Draco era lì, incantenato al muro, privo di sensi e sanguinante. La rabbia dentro Harry crebbe.

“Innerva.”disse Voldemort puntando la bacchetta verso Draco che nel giro di qualche secondo aprì gli occhi.

“Non vorrai che si perda tutto lo spettacolo?”disse l’Oscuro Signore mentre un vasto gruppo di mangiamorte entrava nel salone.

“Per ogni sua ferita, tu ne riceverai una molto più dolorosa. Questa volta chiuderemo la partita una volta per tutte. Preparati perché sarà la tua fine.”disse Harry per poi alzare la bacchetta verso Riddle e urlare “Expelliarmus!”

L’incantesimo di Harry, un semplice incantesimo di disarmo, segnò l’inizio della battaglia proprio allo scoccare della mezzanotte.

La tempesta era scoppiata e Harry e gli altri si trovavano nell’occhio del ciclone.

Ciao a tutti! Cm va?

Scusate il ritardo ma mi sono presa una piccola pausa per ferragosto.

Tornando alla storia, Harry e gli altri sono arrivati a Draco e la battaglia finale ha avuto inizio. Il terzo giorno sta cominciando e da tutt'altra parte Faye si prepara ad incontrare il Consiglio. Cosa succederà?

Passiamo alle risposte alle recensioni.

x gokychan: grazie per la recensione.

x zizela: grazie mille per aver commentato. Che te ne pare di questo secondo giorno?

x animablu: grazie per il commento. Che ne dici di questo capitolo?

x DarkPoison: so che Harry è molto impulsivo in genere ma visto che l'ho ambientata al sesto anno e che alla fine del quinto lui ha perso Sirius ho pensato che sarebbe stato meglio fargli imparare qualcosa dalla battaglia del ministero.

Grazie a tutti per aver commentato.

Baci Sarachan89

Capitolo 22

“Giorno 3 (prima parte):

Lampo verde distruttore di vite”

La tempesta era scoppiata e Harry e gli altri si trovavano nell’occhio del ciclone.

Non appena l’orologio aveva segnato la mezzanotte Faye si era precipitata fuori di casa e si era diretta nel luogo in cui si sarebbe riunito il Consiglio.

Sapeva per certo che la riunione era programmata per la mezzanotte ma non sapeva quanto tempo avrebbe impiegato per convincere quei cinque a lasciarla tornare. Sperava di fare presto, sentiva che qualcosa stava andando storto, non poteva tardare o qualcuno avrebbe perso la vita e lei non poteva resuscitare i morti.

Nel giro di qualche minuto la fata raggiunse il palazzo del re e si addentro nelle migliaia di corridoi. Passarono pochi istanti prima che riuscisse a raggiungere la sala della riunione ma le due guardie davanti alla porta la fermarono.

“Non è consentito l’ingresso a nessuno. Il Consiglio è in riunione.”disse una delle guardie.

“Chiedo udienza.”disse Faye.

“Il Consiglio non concede udienze prima dell’alba.”disse l’altra guardia.

“E’ questione di vita o di morte.”disse Faye.

“Mi dispiace ma gli ordini sono ordini.”disse la prima guardia.

“Cosa vi costa lasciarmi passare?”chiese la fata.

“Non puoi passare.”disse la seconda guardia.

“Per favore.”disse Faye.

“Non puoi passare.”

“Come volete, poi non venite a lamentarvi. Vi chiedo scusa in anticipo.”disse Faye.

“Per cosa?”chiese la prima guardia.

“Per questo.”disse Faye schioccando le dita due volte di seguito.

Le guardie, senza nemmeno rendersene conto, si accasciarono al suolo addormentati.

“Mi dispiace ragazzi ma non posso proprio aspettare l’alba.”disse la fata aprendo la porta entrando nella stanza.

Cinque paia di occhi si rivolsero alla fata appena entrata. Nella sala i cinque membri del Consiglio sedevano ad un tavolo rettangolare. Il re era a capotavola e gli altri membri erano due alla sua destra e due alla sua sinistra.

“Faye Greenleaf. Sapevo saresti venuta.”disse il re sorridendo.

“Allora saprà anche perché sono qui.”disse Faye per niente intimidita dal fatto che stava rivolgendo la parola al sovrano del regno.

“Dovresti mostrare più rispetto per il tuo re.”disse una donna con lunghi capelli bianchi.

“Madame Snowdancer sono pienamente consapevole della cosa ma non è quello che conta ora.”disse la fata.

“E cosa conterebbe ora?”chiese l’elfo che sedeva accanto a Snowdancer.

“Messer Hawkeye ciò che conta ora è il permesso di tornare dal mio protetto.”disse Faye.

“Il desiderio è stato esaudito. Non cambieremo la nostra decisione.”disse l’altro elfo.

“E’ necessario che io faccia subito ritorno messer Icesword. In caso contrario tutto ciò che sono riuscita a fare per Draco Malfoy non sarà servito a nulla. Tutto ciò che l’ho aiutato a costruire cadrà come un castello di carte.”disse Faye.

“Io sono d’accordo con lei. Se non la lasciamo tornare allora potevamo evitare di mandarla fin dall’inizio.”disse la fata con i capelli rossi.

“Tu non sei in grado di giudicare la situazione con obbiettività Flameheart. Tu conosci Greenleaf per questo non puoi essere obbiettiva.”disse madame Snowdancer.

“E’ proprio perché la conosco che posso giudicare la situazione meglio di voi. Vi avevo detto che il desiderio non poteva considerarsi concluso ma non mi avete dato retta. E’ consolante sapere che almeno Faye è d’accordo con me.”disse lady Flameheart.

“Grazie dell’appoggio Ruby.”disse Faye.

“Non c’è di che. Secondo me mi hanno fatto diventare un membro del Consiglio solo per avere qualcuno che li contraddice ogni due per tre.”disse Ruby.

“Se ti serve una mano sarò felice di dartela.”disse Faye.

“La tua situazione mi sembra più disperata della mia.”disse Ruby sorridendo.

“Devo tornare. Non posso rimanere qui.”disse Faye.

“Non hai motivo di tornare. Il desiderio è stato esaudito e il tuo operato non corre rischi.”disse lord Icesword.

“Non corre rischi? Quanto tempo è che non uscite da questo regno? Voi ve ne state qui, rinchiusi in questo palazzo, senza avere la minima idea di quello che succede là fuori. Come potete affermare che il mio operato non corre rischi? Un pazzo che si fa chiamare Lord Voldemort rappresenta per il mondo intero un pericolo enorme. Ha un mare di seguaci che farebbero qualsiasi cosa per lui, sarebbero persino disposti a vendere loro figlio se lui glielo chiedesse e si da’ il caso che Lucius Malfoy, padre di Draco, sia uno di questi seguaci. Se credete davvero che il mio operato non corra rischi allora vi consiglio vivamente di andare a farvi un giro là fuori.”disse Faye indignata.

“Attenta Greenleaf. Modera il tono e porta rispetto. Possiamo sempre esiliarti.”disse madame Snowdancer.

“Esiliatemi pure se volete ma prima dovete lasciarmi tornare. Vi chiedo almeno una settimana poi potrete condannarmi a qualunque pena.”disse la fata.

“Sei davvero disposta a lasciarti esiliare per un semplice umano?”chiese Hawkeye.

“Sì, lo sono. Posso tornare da lui?”chiese Faye.

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“Come sei banale Harry. Un incantesimo di disarmo, veramente banale. Non ne conosci di migliori?”disse Voldemort che era riuscito a evitare l’incantesimo del ragazzo.

“Stupeficium.”disse Harry.

“Non ci siamo Harry. Se vuoi vincere dovrai impegnarti di più.”disse Voldemort parando facilmente il colpo.

Harry sapeva che Voldemort aveva ragione. Si stava lasciando dominare dalla rabbia e dalla preoccupazione e non riusciva a ragionare lucidamente. Se avesse continuato così non sarebbe sopravvissuto a lungo. Se solo Draco fosse stato in salvo…

“Distrailo.”disse una voce nella sua mente. Harry ci mise qualche istante a capire di chi fosse quella voce. Non era di Voldemort ma di Aaron. Il grifone fece quello che gli era stato detto.

“Hai ragione Tom. Per una volta nella vita hai ragione anche tu.”disse Harry.

“Non credere che ti risparmierò la vita solo perché mi hai dato ragione.”disse il Lord.

“Stai sbagliando Tom, non sarai tu a trovarti nella posizione di risparmiarmi la vita perché sarò io a vincere.”disse il grifondoro mentre attorno a lui infuriava la battaglia.

“Povero Harry. Non potrai mai vincere contro di me. Sei troppo buono per poter uccidere qualcuno.”disse l’Oscuro Signore con un ghigno.

“Sono più pericoloso di quanto tu creda. Sono un grifondoro con un lato serpeverde piuttosto sviluppato, sono quanto di più pericoloso tu abbia mai visto.”disse il ragazzo sopravvissuto.

“Tu? Un povero piccolo grifoncino? Pericoloso? Sei ridicolo Potter. Non faresti paura nemmeno al più codardo dei babbani.”disse Voldemort.

“Ti accorgerai presto di quanto sono pericoloso. Hai attaccato tutti quelli che amo. Prima i miei genitori, poi Sirius, ora Draco. E’ questo il tuo più grande errore. Hai attaccato le persone sbagliate ed è ora di pagarne le conseguenze.”disse Harry.

“Non sei nemmeno in grado di scagliare un incantesimo che si possa chiamare tale e pensi di potermi intimidire?”chiese Riddle.

“Lo vedremo. Stupeficium.”disse Harry. Questa volta l’incantesimo colpì il bersaglio e lo fece arretrare di qualche metro.

“Questa me la pagherai Harry.”disse il Lord Oscuro per poi pronunciare un incantesimo di disarmo.

Harry riuscì ad evitarlo e replicò con un altro schiantesimo che questa volta fu evitato dall’avversario.

Mentre il duello era alle prime battute Aaron si avvicinò a Draco e, dopo averlo liberato, lo guarì usando i suoi poteri.

Quando la guarigione fu completa, l’elfo recuperò la bacchetta del serpeverde e gliela consegnò dicendo “Vai a dare una mano. Siamo venuti a salvare te ma avere un alleato in più è sempre meglio.”

“Crucio.”disse l’Oscuro Signore che stava continuando il confronto con il grifondoro.

Harry riuscì a schivare l’attacco e ribatté dicendo “Diffindo.”

“Protego.” L’Oscuro Signore parò il colpo e si lanciò nuovamente all’attacco questa volta con due schiantesimi consecutivi.

Harry schivò il primo ma il secondo lo avrebbe certamente colpito se un biondo serpeverde non si fosse messo davanti al moretto per poi lanciare un Protego.

“Ti sono mancato?”chiese Draco rivolgendosi a Harry che gli sorrideva felice di vederlo libero e senza ferite.

“Non immagini quanto ma questo non mi pare il momento di perdersi in smancerie.”disse Harry schivando l’ennesimo attacco di Voldemort.

“Avis.”urlò Harry facendo apparire uno stormo di uccelli.

“Oppugno.”pronunciò il grifondoro subito dopo facendo attaccare gli uccelli appena evocati.

“Incendio.”pronunciò Voldemort dando fuoco all’intero stormo per poi dire “Questo gioco comincia a stancarmi Harry. E’ ora che tu ti ricongiunga con i tuoi genitori ma, non temere, il giovane Malfoy ti precederà.”

Lord Voldemort, mentre un ghigno malefico si formava sulla sua faccia, puntò la bacchetta verso Draco senza smettere di guardare Harry che spostava lo sguardo da Riddle a Draco.

“Avada Kedavra.”sibilò l’Oscuro Signore e dalla sua bacchetta uscì un raggio di luce verde.

Il lampo verde colpì e un corpo cadde a terra con un tonfo.

Nella sala risuonò un “No!”ricco di dolore e sofferenza attirando l’attenzione di tutti i presenti. Davanti ai loro occhi un corpo steso a terra e al suo fianco un ragazzo che piangeva disperato.

Ciao a tutti!

Quanti insulti mi sto beccando per aver interrotto qui il capitolo? Tanti, vero?

Che ci volete fare? Sono infame per natura...

Passiamo alle risposte ai commenti.

x reader: sicuro che serviranno le bare? Credi che Faye riuscirà a trattenersi abbastanza da non ridurli in tanti piccoli pezzettini?

x DarkPoison: non ti preoccupare Voldy ha vita breve. Per quanto riguarda Harry... per sapere se è stato colpito lui dall'avada dovrai aspettare il prossimo capitolo.

x gokychan: grazie per aver recensito. Che ne dici di questo capitolo?

x animablu: ancora fiduciosa nella salvezza di Draco? Potrebbe essere suo il corpo steso a terra.

x Fedekikka: grazie mille per i complimenti. Che te ne pare di questo capitolo?

x Jackye_Chan: l'idea di mandare Voldy in vacanza in Jamaica non è male, tutto sta nel riuscire a mandarcelo.

x *Eirene*: nemmeno a me sta molto simpatica la Chang e, a dir la verità, volevo ucciderla ma poi ho pensato che posso sempre farla morire più avanti, magari per mano di qualcuno dell'ordine, oppure posso lasciarla in balia dell'ira di Faye.