eccezionale

di __PandaCloe__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1° ***
Capitolo 2: *** impulsiva ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1° ***


Eccezionale

 
Mi addentrai nella foresta e cominciai a camminare. Dietro di me udii lo scricchiolio dei rametti secchi e delle foglie che si rompevano sotto il peso di qualcuno. Mi voltai di scatto e vidi due figure slanciate, un uomo e una donna, dalla pelle ambrata e lunghi capelli lisci neri come il cielo di una notte senza luna. Ridevano e scherzavano chiamandomi per nome. Mamma… papà… Non vi feci caso e continuai a camminare finché non li condussi in una radura. Guardando il celo non seppi dire con certezza se fosse giorno o notte a causa delle nubi nere e cariche di pioggia che di lì a poco si sarebbe riversata su di noi bagnandoci fino al midollo. Quell’ aria di semi serenità svanì quando dal fondo della radura avanzò una figura enorme di colore marrone. Mi sentì presa e tirata con forza per un braccio da mia madre e sbattei la testa contro il petto di mio padre che mi strinse forte e si mise dinanzi a me come scudo da quella minaccia che avanzava verso di noi. Il tempo di scappare ci sarebbe stato eccome, ma quando il panico si impossessa della tua mente non è facile, anzi quasi impossibile, ragionare con lucidità. Finalmente potei identificare l’animale come un orso, un grizzly precisamente. In un attimo si avventò su mio padre trucidandolo e la stessa sorte toccò a mamma. Il tutto successe proprio lì, sotto i miei occhi ormai pieni i lacrime. Caddi per terra sulle ginocchia vicino ai corpi inermi dei miei genitori.
Piansi e urlai disperata tentando di attirare l’ attenzione di qualsiasi persona si aggirasse per quelle zone. Alzai il volto verso l’essere e in millisecondo una delle sue enormi zampe si abbatté sul mio viso lacerando la pelle. Urla di dolore si innalzarono nei celi e uno stormo di uccelli volò via spaventato. Il sangue sgocciolò sui miei vestiti. Portai le mani al viso e quando le guardai erano completamente rosse. D’ un tratto tutto divenne dello stesso colore e altre strilla uscirono dalla mia bocca.
Il suono della sveglia mi portò alla realtà. Sollevai il busto di scatto e con una mano spinsi il tasto per spegnere quell’ aggeggio infernale che da ormai tanti anni rendeva ancora più terribile di quanto non fosse già la sveglia mattutina.
“Ancora quel sogno…” pensai. Ma sapevo benissimo che quello non era un semplice incubo che perseguitava da tutta la vita: era un trauma. Quelle cose erano successe veramente, l’unica differenza stava nel fatto che quando era accaduto avevo un anno (quattordici anni addietro). Cercai di scansare quei pensieri come tutti i giorni.
Mi preparai e andai in cucina dove mi preparai la colazione. Dopo circa mezz’ora sentì la voce di Billy scuotere tutta al piccola casa rossa in cui vivevo con lui (mio padre) e mio fratello.
- Reha!!!!!! Seth è qui!!!-
Mi alzai dalla sedia e andai in salotto dove trovai il mio migliore amico e mio padre, seduto sulla carrozzella, che parlavano.
Andai vicino al mio migliore amico e gli saltai sulle spalle.
- ciao sethuccio!!!-  Gli urlai nelle orecchie.
- Ciao principessa!!-  Che soprannome del cavolo… ma detto da lui suonava così bene…
- Adesso andate o farete tardi piccioncini!!- ci esortò papà.
Presi lo zaino e uscimmo.
- allora come stai principessa?- mi chiese quel gran gnocco di Seth mettendomi un braccio intorno alle spalle.
-  Insomma... Sempre lo stesso incubo!- Sapeva benissimo di che parlavo.
- Povera principessa! Quindi notte in bianco anche sta volta?-
- Sì….- dissi facendo la faccia da cucciolo.
- Ma per ora questo è il mio pensiero minore.- continuai mogia.
- Senti… mi sa che oggi possiamo fare anche a meno delle spiegazioni di biologia, storia e inglese, vero?-
- Mi stai chiedendo di marinare la scuola insieme?- dissi con uno sguardo  eloquente.
- Ja!!-
- Ci sto!! - 
Ci dirigemmo nel bosco e nel giro di pochi minuti arrivammo in una piccola radura, la nostra radura dove passavamo i pomeriggi d’ estate.
Ci stendemmo e cominciammo a parlare.
- Set?-
- Sì?-
- Jacob non torna a casa da 3 giorni ormai.-
- Oh Reha… Ancora con questa storia? –
- Mio fratello mi preoccupa veramente, sai? Da quando frequenta Sam Uley e la sua compagnia è totalmente cambiato: ha i capelli corti, si è fatto uno strano tatuaggio, la sua massa muscolare è raddoppiata e gira con i bermuda giorno e notte!-
- Tranquilla, prima o poi gli passerà. Sarà una di quelle fasi adolescenziali.-
- Sicuro?-
- Sì! –
- Sicuro sicuro?-
- Sì sì!-
- Sicuro sicuro sicuro ?-
- sì sì sì sì!!- Cominciò a farmi il solletico e iniziai a ridere come una matta.
Passammo lì tutto il tempo che avremmo dovuto trascorre nei banchi.
- Seth? Tu non mi lascerai come a fatto Jacob, vero?-  Quante volte gli avevo formulato quella domanda in quelle poche ore.
- Sai già la risposta.-
- Lo so, ma mi piace sentirtelo dire!-
Si sollevò su un braccio e avvicinò il suo viso al mio. Con le dita sfiorò le tre cicatrici sulla parte sinistra del mio volto.
- No. Reha, io non ti lascerò.-  Si avvicinò ancora, più di quanto avessi voluto. Non riuscì a sostenere il suo sguardo così penetrante.
- Oh! Ma guarda che ora è! Tra cinque minuti suona la campanella. È meglio se ci muoviamo.- Dissi guardando l’ orario sul cellulare.
- Oh, ok! Si certo…- Dopo un attimo di profondo imbarazzo prendemmo gli zaini e tornammo al villaggio.
Arrivati a casa suonammo il campanello.
- Billy siamo noi!! Apri!!- Urlai.
La porta si aprì, ma quello che mi ritrovai difronte non era mio padre.
- Jacob!?!- esclamai.
-Già, è strano trovarmi a casa mia, vero??-
- Simpatico…-
- Buongiorno anche a te Reha! Seth.- ci salutò.
- Finalmente siete arrivati!- Billy entrò in salotto spingendo la sua carrozzella con le mani. – come è andata la scuola?- sapeva tutto il vecchio, ma stetti al gioco.
- Una noia mortale!! 7 ore di spiegazione!-
Alzò un sopracciglio.
- La prossima volta almeno avvisa!- no, non diceva sul serio.
Questa volta fui io a guardarlo storto.
- Beh! Io esco.- Esclamò mio fratello maggiore avvertendo la tensione nell’ aria. Prima di uscire scompigliò i capelli a Seth  e passò una mano tra i miei per poi baciarmi in fronte. Rimasi scioccata da quel gesto un tempo abituale.
- Allora? Cosa avete da dire a vostra discolpa??- continuò Billy non appena la porta fu chiusa.
- Non ci andava di andare a scuola.- dissi
- Non è un buon motivo!-
- Non avevo fatto una ricerca importante.-
- Tanto meno questo…-
- La scuola è stata incendiata sta notte e così abbiamo passato la mattina all’ aperto.-
- Reha, è stata la scuola a chiamarmi per avvertirmi che non eri andata!! Ti pare che possa credere a una cazzata del genere!!- era più sbalordito che arrabbiato.
- Dai tesoro, so che puoi fare di meglio…- sorrise. Ma si può avere un padre migliore del mio? Certo che sì, ma mi accontento.
- Stavamo andando a scuola tranquillamente, e ad un cero punto un oggetto volante non identificato è, appunto, volato sulle nostre teste e ci ha catturati con un raggio verde fluo. Dentro la navicella, i marziani, hanno fatto accomodare Seth in una sala d’ aspetto, come quella dell’ ospedale, e gli hanno servito un caffè con pasticcini il tutto accompagnato da una rivista di gossip. Io, invece, sono stata sottoposta ad un esperimento di inseminazione artificiale, ma tutto sommato sono stati molto gentili. Vero Seth?- lui annui e continuai con il mio racconto. – Dunque, dicevo. Dopo l’ intervento, avvenuto mediante un raggio, ci hanno fatto scendere e ci hanno regalato anche delle penne souvenir con il puntatore laser verde, che purtroppo abbiamo dimenticato nel bosco. Dopo di che ci siamo cimentati in una danza per gli spiriti protettori affinché mi facessero abortire e così è stato.- Sorrisi soddisfatta del mio poema.
- Adesso va meglio ma ci devi lavorare ancora un po’.- cosa?!? La mia mente, per quanto super sviluppata non avrebbe mai potuto produrre menzogna migliore!!
Mi dressi in camera mia seguita a ruota da Seth e iniziammo a fare i compiti.
Due ore di studio sono davvero troppo poche. Sì, per la gente normale. Per noi erano un’ eternità. Finito di studiare ciò che ci avrebbe permesso di prendere D o  C (se ci fosse andata bene), andammo a First Beach. Incontrammo alcuni nostri coetanei e ci fermammo con loro a parlare.
- Domani a Forks ci sarà una festa a cui sono stato invitato. Vi unite a me?- Noha era sempre disposto a imbucarci. A tutti brillarono gli occhi.
-Seth che dici, andiamo?-
- Volentieri!-
Altri accettarono l’ invito. Eravamo 5 o 6.
- Allora ci vediamo tutti al parcheggio del supermarket alle 8, ok?- disse l’ “imbucatore”  e noi tutti annuimmo.
Dopo poco io e Clearwater ci dirigemmo verso le nostre case.
- Domani sera ti passo a prendere alle 8 meno un quarto. Non farmi aspettare come sempre!- Mi rimproverò una volta arrivati a casa mia.
- okay okay… Buona notte Sethuccio.-
- Buona notte principessa.-
Mi salutò con un bacio sulla guancia e si incamminò su per la salita che portava alla sua abitazione.       
                      

 
 
 

 
SPAZIO AUTRICE :
Saaaalveeee lettori!!
Innanzitutto vorrei riferirvi che il titolo non è il frutto del mio ego gigantesco,  ma “Eccezionale” si riferisce al lato più profondo (diciamo) della parola.
Ho già in mente il secondo capitolo che sta lì e aspetta di essere scritto e srarà WOOOOOW!!!!!! (evviva la modestia!)
Per favore fatemi sapere che cosa ne pensate! ;) !!)
Perdonate la mia punteggiatura stravagante… u.u
Ora devo scappare.
-Cloe xxx
P.S. Nel prossimo capitolo vi darò una descrizione più dettagliata di Reha e spero di potervi mettere anche qualche schizzetto che ho fatto su di lei!

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Capitolo 2
*** impulsiva ***


Eccezionale
Capitolo 2 - Impulsiva
 
Ore 8:50
Ero seduta sul bracciolo del divano di fronte alla porta, pronta da mezz’ora ormai, e Seth non era ancora arrivato. Il vestito che avevo indossato era abbastanza semplice: un tubino verde smeraldo con maniche e tre quarti e una profonda scollature sulla schiena. Non era troppo corto da farmi sembrare una prostituta ma nemmeno troppo lungo da darmi un’aria da suora: era… perfetto. Era la prima volta che lo avevo messo e per l’ occasione avevo optato anche per dei decolté beige intonati agli accessori dorati (bracciali, collana, ecc.).
Ad un tratto sentì due dita sfiorarmi la schiena  e rabbrividii.
- Ehi sorellina! Come mai così in tiro.- disse Jake alle mie spalle.
- Aspetto  Seth. Andiamo a una festa…-
- ma…?- 
- Ma è in ritardo, e lui non lo è mai!- Dissi sbuffando scocciata e incrociando le braccia.
- Tranquilla, starà arrivando.-
- Perché tutti mi dicono di stare tranquilla ultimamente !?!?!?- Dissi alzando lievemente il tono di voce. 
- Scusa, scusa!!- disse lui. – Comunque sei bellissima.-
- Grazie Jake.- Ci abbracciammo. Mi mancavano i suoi abbracci.
Con un clangore la porta di casa si aprì.
- Seth?- Lo chiamai sporgendomi in direzione di questa.
- No, Billy!-  papà entrò spingendo si da solo.
- Papà, dov’eri? sei venuto fin qui da solo? Jacob! Dovevi andare a prenderlo tu!!-
- è vero! Scusa Billy! Me ne sono dimenticato completamen…- Si bloccò e guardò  il vecchio. Mi girai anche io e solo in quel momento mi accorsi che alcune lacrime stavano rigando il suo volto segnato dal tempo. Non lo vedevo piangere dalla morte della mamma.
Mi alzai subito e andai ad abbracciarlo.
- Harry ha…- tentava di spiegare quale fosse la cosa che avesse scatenato quella reazione. – Harry ha avuto un infarto oggi pomeriggio mentre era a caccia con Charlie.-
Il sangue mi si raggelò nelle vene. Ecco il motivo del ritardo del mio amico!!
Non potei fare a meno di piangere anche io. Jacob, rimasto interdetto dalla notizia, fissava il vuoto davanti a lui.
 Mi alzai e mi diressi in cucina, presi la cornetta attaccata al muro e digitai il numero di casa Clearwater. Dopo numerosi squilli scattò la segreteria telefonica.
- Seth, ho appena saputo.-  non sapevo cosa dire.- Senti, se ci sei per favore rispondi.- Presi un respiro- mi dispiace tanto. È davvero… triste. Forse parlare ti farà sentire meglio e sai che con me puoi farlo.- Mi sentivo un po’ un idiota.-  Seth richiamami ok? Ciao.- attaccai la telefonata e torna in salotto per consolare papà.
 
Due giorni dopo ci fu il funerale: una cerimonia che riuscì toccare anche un cuore di pietra come il mio. Quando mi avvicinai alla famiglia Clearwater dopo aver seguito la lunga fila di persone mi ritrovai spiazzata. Accanto a Sue, moglie di Harry, non c’era nessuno dei due figli. Con un filo di voce le feci le condoglianze e a grandi passi mi allontanai dal cimitero dirigendomi alla casa in cima alla salita.
L’ edificio era poco più grande della nostra abitazione e aveva le pareti di un verde bottiglia. Bussai alla porta bianca insistentemente e poco dopo un energumeno di nome Paul Lahote aprì la porta.
- Hey dolcezza!- mi salutò dopo avermi spogliato con gli occhi.
Roteai gli occhi e sbuffa quello lì non mi era mai andato a genio.
- Paul!!! Lascia in pace mia sorella!!- Tuonò Jacob dall’ interno.  
- Reha?!? Wow! La piccola di casa Black in carne e ossa, e che carne…- 
Finsi un conato ed entrai scansandolo.
- Paul!! Ti avverto! Se provi anche solo a guardarla io…- in fondo mi piaceva il lato iperprotettivo di Jake.
- Si, si lo so… mi ammazzi di botte..- si lamentò Lahote sbuffando.
- Dove sono Lhea e Seth?- chiesi rivolta a sei ragazzi  che era comodamente sdraiati nel salotto. 
- Al funerale di Harry.- rispose con ovvietà Embry Call, amico di infanzia di Jacob.
- Stupido babbuino! Io arrivo dal funerale e se fossero stati là non sarei venuta a casa loro a cercarli!- sottolineai l’ aggettivo possessivo per far notare ai sei il modo in cui stavano occupando l’abitazione.
Il branco di brutti bambocciosi babbuini  si scambiò un’ occhiata preoccupata. Ero fiera di me: li avevo messi in difficoltà.
Per una frazione di secondo lo sguardo di Jared si posò sulla porta della camera di Seth.
Mi avventai su quella e la aprì di scatto. La stanza era avvolta da una penombra tetra e nel letto si intravedeva una figura. Mi avvicinai con cautela. 
- Seth…- sussurrai appena riconobbi il suo volto, anche se per un attimo dubitai che fosse lui. Il suo dolce viso di 14enne era diventato più spigoloso e la sua mole, che si intravedeva sotto il leggero lenzuolo, era raddoppiata. Con una mano gli sfiorai la fronte madida di sudore e la ritrassi subito per paura di scottarmi. La temperatura corporea in quel momento sarà stata di circa 43°. La sua espressione non era serena come al solito, una smorfia di dolore gli rigava il volto. Ansimava.
Ero spaventata. Con passi leggeri uscì dalla camera e mi richiusi la porta alle spalle. A grandi passi attraversai il salotto e varcai la soglia della staza di Lhea. Era nello stesso stato pietoso del fratello. Adesso, più che spaventata, ero terrorizzata.
Entrai in soggiorno e mi lasciai cadere sul tappeto nel centro. 
- Che cosa gli avete fatto?- sussurrai.
- non sono affari tuoi.- Mi ammonì Paul.
Impulsiva. Questo era uno degli aggettivi che mi descrivevano.E mossa proprio dall’ impulsività scattai in piedi e gli diedi una sberla sulla gota sinistra.
Molto probabilmente mi feci più male io di lui, ma quello che gli diede fastidio fu il gesto. Cominciò a tremare  sempre più forte e la paura che aveva temporaneamente fatto spazio all‘ orgoglio tornò. Ero convinta che sarebbe scoppiato da un momento all’ altro.
Gli altri babbuini scattarono in piedi. Mio fratello mi prese e mi scansò parandosi dinanzi a me. Questo gesto mi ricordò il mio sogno ricorrente. 
I quattro rimanenti andarono a trattenere Lahote.
- sorellina, adesso è meglio che tu vada.- disse con insolita dolcezza Jake.
- Io non mi muovo di qui finché non mi dite che sta succedendo!!- Strillai.
- Reha, non ti preoccupare, è solo una febbre un po’ alta. Ci pensiamo noi a loro.- Con Quil ero sempre andata d’ accordo. Era un tipo pacato che riusciva sempre a metterti a tuo agio.
Annuì in modo impercettibile e silenziosamente uscì. Volevo piangere ma non lo avrei mai fatto in pubblico. Percorsi il breve tratto di strada che mi separava da casa mia.
Arrivata in camera mia scoppiai. Piansi tutti il pomeriggio e mi svegliai la mattina dopo con gli occhi gonfi e arrossati e un mal di testa martellante.
 
 
 Il mio angolino :3
Hey bella gente il panda Cloe è qui presente!! “ ok, questa te la potevi risparmiare”
Allora… che ne pensate?? Non siete molti lettori e spero che aumentiate, ma… devo dire che sono quasi fiera di me!
questo maledettissimo sirìto non mi fa inserire l'immagine del disegno che vi avevo fatto di Reha!!
sarà per un' altra volta.
Ciao a tutti. Un bacio! (scusate se non mi sono soffermata sul  commento ma spero lo facciate voi  nelle vostre recensioni ;) )
Il panda Cloe xx

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