I’m in love with you and all your little things

di anna17595
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I primi passi verso... ***
Capitolo 2: *** Occhi infinitamente verdi ***
Capitolo 3: *** Ti ricordi di me? ***



Capitolo 1
*** I primi passi verso... ***


Fa troppo freddo qui, devo ancora abituarmi al clima londinese;ed è proprio questo fattore che forse, più di tutti mi fa sentire non a casa, o ancor meglio diversa da chi mi sta accanto.Infatti qui ormai la gente indossa magliette leggere e qualcuno azzarda con dei pantaloni corti.Mentre io,Indosso sciarpa,pelliccia, e dei caldi ugg ed intesta ho un basco francese rosso( l'unico capo che mi rende un pò più colorata)!
Ma mi devo presentare!
Sono Margherita, meggy per i miei amici e i miei genitori, ma l'unica che mi può chiamare così in questo momento è solo Lisa:la mia migliore amica; lei è sempre solare, pazza anche se un pò ingenua...
La conosco solo dalla prima superiore, ma mi sembrra di conoscerla da una vita intera, è per me come una sorella. C'è sempre in qualsiasi situazione: per ridere, per piangere, per un consiglio ma anche solo per spettegolare. Le assomiglio molto, non di certo fisicamente perchè io sono mora con i capelli mori, mentre lei ha i capelli riccissimi e neri (amo toccarglieli ma lei non ne vuole sapere) ed inoltre lei è più magra di me!
Ma passiamo ai fatti vivo con lei a Londra, la famosa capitale inglese, in un piccolo appatemento: si piccolo ma davvero accogliente e moderno, infatti ci siamo guadagnati i soldi per renderlo più simile a noi(ammiamo l'arte moderna e quindi volevamo che ci rispecchiasse). I soldi non mancano perchè i nostri genitori comunque ci aiutano economicamente mandandoci soldi dall'Italia, il nostro paese d'origine.
Tanti si domandano ma cosa ci fanno 2 diciottenni a Londra tutte sole!? Beh dopo la maturità abbiamo deciso che volevamo migliorare il nostro inglese e come fare? Ci siamo trasferite proprio qui, e abbiamo deciso di lavorare in un Mc Donald's in centro a Londra: qui le paghe non sono male e il nostro datore di lavoro, Mr Bert ci tratta davvero bene e ci fa sentire a nostro agio. Anche i colleghi non sono niente male: Alex, Bob,Alice, Susan al contrario dell'oca di Abbey che ci tratta male, approfttando del fatto che siamo le ultime arrivate. Che noia!!
Questa mattina, fa ancora più freddo rispetto agli altri giorni e per questo io e Liz, decidiamo di berci un caffè caldo (anche se purtroppo non è quello italiano) alla caffetteria di Anne, dietro l'angolo.
Anne è una donna sulla cinquantina, piena di esenrgia, ma allo stesso tempo dolce e premurosa con me e Lisa.
Dopo averla salutata,scappiamo a lavoro! Al Mc si inizia già di prima mattina servendo brioche e caffè in quei tipici bicchieroni alti e di carta.
Io sono alla cassa, mentre Lisa di solito prende  gli ordini: ma a volte ci scambiamo i compiti.
In quella mattinata c'era più gente del solito!
-Ciao Meggy- mi saluto la piccola Cate, era una bambina di 5anni , molto educata che passava ogni mattina con la madre a fare colazione, visto la sua buna situazione conomica.
-Ciao tesoro! Latte e cioccolato, come al solito?- le chiesi
-si, si grazie... sai che oggi vado in gita con la scuola?
-si? wow!! e dove di bello?
-molto lontano: ad hyde park
-cavoli! proprio lontano- era dolce e come si faceva a dirle che si sbagliava, che quel parco era a 2 isolati dal nostro negozio. era ingenua come tutti i bambini della sua età...
Era bello vederla mangiare con la madre, perchè in loro vedevo me e mia mamma....
-Ciao Margherita, ci vediamo dopodomani perchè domani parto presto per andare al concerto dei one direction - mi disse correndo fuori.
Amava quel gruppo di ragazzi, infatti spesso la sentivo entrare cantando le loro canzoni:erano carine ed orecchiabili;canzoni che ti entrano facilmente in testa.

-Scusa??- sentii la voce di unagazzo chiamarmi alle spalle
-Arrivo -gridai, mentre stavo preparando delle tartine ai mirtillii, odiavo che la gente mi disturbasse:stavo facendo il mio lavoro e poi c'erano altri commessi disponibili.
Mi voltai seccata e vidi un ragazzo abbastanza alto, vestito in modo sportivo e con in testa un cappello grigio, che però lasciava intravedere qualche ciuffo riccio.
Sarà uno dei soliti ragazzi londinesi, che si crede il figo della situazione e che pretende di essere ervito e riverito immediatamente.
-Cosa vuoi?- dissi scocciata
-Un caffè bollente, una brioche da portare via, grazie!
-si -risposi senza nemmeno guardarlo negli occhi
-Quanto devo darti? -mi chiese
-5 pound- risposi in modo frettoloso
Vedevo lui che mi continuava a fissare, in un modo strano mentre continuavo a canticchiare quelle canzonicine che cantava la piccola Cate..
-up all night, like this all night! Eh!!
Lui sorrise facendo una piccola risata e poi ando via dicendo:-Ecco qui i soldi, e verrò più spesso: qui le commesse sono molto solari e come posso dire carine!
Io, come a tutti i clienti risposi :-A presto!
E lui mi sorrise con quegli occhi verdi, che sembravano il centro del suo volto e mi rispose:"Speriamo!!"
Appena usci dall'entrata Liz intervenne e disse :
-Meggy!! L'hai visto?? gli piaci !! sei sempre la solita fortunata!

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Capitolo 2
*** Occhi infinitamente verdi ***


-Meggy!! L'hai visto?? gli piaci !! sei sempre la solita fortunata!
 
 
Le sue parole mi rimbombavano nella testa. Si era davvero carino da quello che avevo potuto intravedere, ma non poteva essere così… non piacevo mai a nessuno, non ero mai piaciuta più di tanto :forse li attirava la mia buna situazione economica ma niente di più. Però, qui a Londra, nessuno mi conosceva davvero bene, a parte Lisa e quindi non avevo ancora relazionato con nessun ragazzo.
-Eh Meggy, ci sei ?- mi strattonò Lisa per farmi rinvenire dai miei pensieri
-Eh?Cosa c’è?-risposi io ritornando alla realtà
-Ti stavo solo dicendo che quel ragazzo riccio e moro ti ha dato un’occhiata! Non era affatto male e poi…
-Basta Lisa, non dire stupidate! mettiamoci a lavorare che il nostro turno è appena iniziato e c’è ancora tanto da fare. Anzi tieni queste cannucce, Mr Bert ( il nostro capo) si è raccomandato di metterle su quel tavolo li in fondo, perché finiscono sempre. E poi vieni a darmi una mano con queste tortine ai mirtilli. Devono essere pronte prima delle 10 e quel tizio di prima…
-Ma chi? occhi verdi?
-si esatto, proprio lui. Mi ha fatto perdere tempo e sono indietro- dissi io sbuffando.
-Sei sempre la solita Meggy! una volta che avremmo avuto l’occasione di fare amicizia in questa grande città, tu te la fai scappare. Si è visto che lui provava a fare il gentile con te; e tu ? non l’hai nemmeno degnato di uno sguardo. L’hai trattato come tutti gli altri clienti…
-Ma non è come tutti gli altri clienti? Dai Lisa, non dire cavolate… Dai mettiamoci a lavoro.
-Va bene capo! –rispose seccata Lisa. Mi chiamava sempre in quel modo quando le dicevo di fare qualcosa. Ero si, una ragazzo molto determinata ma lo facevo con le persone quando ero sicura di conoscerle abbastanza, quando diventavano davvero parte di me, altrimenti ero molto rispettosa e non avrei mai osato prendere confidenza e ordinargli di fare qualcosa. Anche i miei genitori spesso mi chiavano cosi:EHI CAPO!

Mi mancava davvero tanto sentirmelo dire dai miei, ma per mia fortuna c’era sempre la mia migliore amica che me lo ricordava. Sapeva sempre farmi sentire a casa.
 
Alle 17 :30 finimmo il nostro turno, e lasciammo il negozio alla “simpaticissima” Abbey, in modo ironico ovviamente.
-Allora Abbey, ti volevo ricordare che Lisa a messo le cannucce sul tavolo come aveva chiesto Mr Bob… Nel forno ci sono le ultime tortine ai mirtilli e ti conviene iniziare a preparare gli hot dog perché fra poco inizia ad arivare gente- le dissi in modo anche troppo cortese per i miei gusti, visto quello che si sarebbe davvero meritato
-Ok.. e comunque non serve carina che tu mi dia i consigli su quando preparare gli hot dog, perché mi sembra di avere molto più esperienza di voi due messe assieme. Ve lo posso assicurare!!- rispose Abbey, come sempre era solita fare
-Allora ci insegnerai a come gestire il Mc Donald’s, visto le tue grandi doti! Ciao !!- le risposi in modo maleducato, in quanto la maleducazione sembrava fosse l’unica cosa che lei conoscesse davvero
-Ciao- rispose dopo di me Lisa
Uscimmo, esauste da quel negozio che era diventato per noi la nostra seconda casa .
-Che facciamo?- disse piena energie Lisa; non sapevo davvero dove le trovasse dopo una giornata pesante di lavoro.
-Sono stanca, Liz. Me ne andrei volentieri a casa: un the caldo e poi riposo!-risposi
-Ma stai scherzando?!? Minimo, minimo andiamo a fare un giro per negozi e pizza e poi andiamo assieme al funky Buddha! Sai quel locale molto IN, di cui parla spesso il nostro collega Mattia? Proprio quello li.
-Lisa ma spiegami una cosa? Ti capita mai di essere stanca?! non so io sono esausta e tu invece, staresti in piedi minimo per altre 10 ore. Ma come fai?? Facciamo cosi ci sto per la pizza e per lo shopping, ma il locale non questa sera. Ti prego!
-Ok-rispose un po’ delusa Lisa!  -Ma promettimi che entro la fine di questa settimana vieni con me al funky Buddha?
-Lo prometto!- le risposi

A lisa bastava davvero sentirsi dire un mio si, in queste situazioni e continuare con la sua energia la giornata.

Girammo tantissimi negozi londinesi, e in quel pomeriggio spendemmo davvero troppo! Avevo acquistato un altro paio di ugg grigi, una gonna blu a vita alta, 2 scarpe con il tacco ed infine una pelliccia grigia: la amo! E’ morbidissima e soprattutto tiene proprio caldo ed è davvero quello che fa al caso mio in una città così fredda!

Verso le 20:00 ordinammo una pizza anche se le pizze inglese, in confronto a quelle italiane faevano davvero schifo! Mangiammo sul nostro divano bianco. Era davvero troppo grande per noi 2, infatti era per circa 6 persone ma a me e Lisa piaceva star comodi e in realtà amavamo anche esagerare.

-Vado un attimo in bagno Liz e quando torno non voglio più vedere quella lattina di birra sopra il divano. Sai se cadesse cosa succederebbe?-dissi avvertendola io.
-Si la tolgo subito capo, scusa!!- disse in tono ironico e per prendermi in giro Lisa
Passarono 10 minuti da quando ero andata in bagno!
-Meggy? Meggy? Ti sbrighi a venire inizia l’unico telegiornale italiano chhe possiamo vedere in questa televisione. Ohi mi senti? Smettila di guardarti allo specchio come fai sempre e vieni?
Dai vieni inizia la sigla!


Guarda che conto fino a 3 e dopo ti tengo il muso fino a domani (sapeva che ci stavo male quando ci arrabbiavamo e lei stava sulle sue)
-Allora 1…2…2 e mezzo…2 e 3quarti…3!
Lisa se la prese e si precipitò a riempiermi di parole in bagno. Apri la porta e invece di trovarmi, come pensava ad osservarmi sullo specchio, mi ritrovò stesa a terra!
-Margheritaaaa! –grido Lisa, conoscendola non sapeva davvero cosa fare in quelle condizioni
Inizio a sbattere leggermente le sue mani sul mio volto, come per farmi rinvenire ma niente. Non rispondevo proprio.
-A madre!! Margherita rispondi!! Cosa faccio ora?
Calma, calmati Lisa- continuava a ripetersi
Di solito avrebbe chiamato i nostri genitori ma erano troppo lontani e chiamarli avrebbe significato farli preoccupare.
Si precipitò giù dall’appartemento e pensò a chi potesse chiedere aiuto. Andò più veloce che poteva verso il Mc Donald’s!
-Abbey !! aiutami!-grido con quel poco fiato che le rimaneva
-Cosa c’è? non vedi che ho da fare?-rispose seccata la nostra cara amica
-Margherita sta male, è come svenuta ma non si riprende più!- ed iniziò a piangere terrorizzata; era proprio in panico!
Lisa sentì sulla sua spalla appoggiarsi una mano calda e calma.
-Ehi?! tranquilla.. non ci conosciamo ma posso volentieri darti una mano… !

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Capitolo 3
*** Ti ricordi di me? ***


Lisa sentì sulla sua spalla appoggiarsi una mano calda e calma.
-Ehi?! tranquilla.. non ci conosciamo ma posso volentieri darti una mano… !
 
Lisa si girò ancora molto agitata e senza aggiungere altro gli disse-Seguimi!
Prima di chiudersi la porta alle spalle gridò senza nemmeno degnarla di uno sguardo-Abbey, la prossima volta facciamo i conti!
Era davvero furiosa ma non poteva perdere tempo:aveva lasciato  Margherita da sola in appartamento in quelle condizioni.

Il ragazzo la fermò mentre lei iniziò a dirigersi verso la macchina:
-Prendiamo la mia macchina, faremo sicuramente molto prima- disse indicando a lisa una macchina,Range Rover nera.
-Ok!-rispose Lisa.

La scena era la seguente:Lisa che dava le indicazioni per condurli al nostro appartamento, in modo assai confuso ed agitato in quanto lei non era davvero capace a controllare le sue emozioni e tanto meno in queste situazioni assai critiche. Lui guidava davvero tanto veloce, e più di qualche volta evitarono incidenti.

-Siamo arrivati!parcheggia qui!
-Ok!
Dopo aver parcheggiato scesero velocemente assieme e si diressero verso la porta del palazzo…
-Non trovo le chiavi, porca miseria! tutte adesso mi devono capitare-Continuava a dire Lisa guardando nella sua borsa di pelle nera
-Ehi, guarda che le hai in mano!


Non era mai stata agitata più di quel momento! MAI

-Abitiamo al quinto piano, quindi prendiamo subito l’ascensore-consigliò lei
-Credo sia una buona idea!

L’ascensore iniziò a salire e sul display comparvero le cifre azzurre :
1° piano
2° piano
3° piano
4° piano
5° piano DLIN… Era il suono dell’ascensore che avvisava l’apertura delle porte nel piano prescelto.
Io e Lisa abitavamo nell’appartamento davanti all’ascensore. Così si diressero verso la porta, che era ancora socchiusa da quando lei era andata a cercare aiuto e mi vennero a cercare in bagno.
Ero ancora li, come Lisa mi aveva lasciata: con il corpo a terra.
-Ti prego aiutami- iniziò di nuovo a dire lei, con gli occhi pieni di lacrime che sarebbero cadute sul suo volto davvero poco dopo.
-Ehi calmati, se ti agiti non si risolve niente. Dai, aiutatemi ! La spostiamo sul divano…
-Si, forse hai ragione
Lui mi prese in braccio, con molta delicatezza ma, allo stesso tempo, con molta grinta perché aveva capito che non era affatto una bella situazione. Mi appoggiò sul nostro divano, e Liz mi alzò le gambe, come era giusto che facesse quando una persona sviene. Lui invece mi continuava a guardare in modo tenero  e allo stesso tempo preoccupato, mentre mi accarezzava il volto per cercare di svegliarmi.
-Ma com’è successo ?- chiese lui alla mia amica
-Guarda eravamo qui a mangiare la pizza, mentre guardavamo la televisione-disse indicando ancora i piatti pieni appoggiati sul tavolino di vetro – lei ha detto che doveva andare in bagno; dopo 10 minuti non era ancora tornata qui in soggiorno, così preoccupata sono andata a vedere cosa stava combinando e l’ho trovata così a terra. Presa dal panico ho subito cercato aiuto nel posto in cui lavoriamo qui a Londra, e grazie al cielo ho trovato te! Guarda davvero ancora grazie! Sono, anzi siamo in debito! Anzi mi dispiace averti disturbato, ma qui non conosciamo molta gente e sei stato davvero importante. GRAZIE!!
-Tranquilla, calmati. Hai preso proprio paura ma, credo che non sia nulla di grave è solo svenuta. Comunuqe piacere:HARRY!
-Giusto, ci dobbiamo presentare: io sono Lisa, la migliore amica di Margherita- disse il mio nome proprio indicandomi sul divano
-Davvero piacere di conoscervi, comunque se non sbaglio prima hai detto che sei andata al Mc a cercare aiuto perché è il vostro posto di lavoro. Ma ripensandoci bene, per caso avevate il turno questa mattina?
-Si, esatto dalla mattina e abbiamo finito purtroppo alle 17:30. M a perché, scusa?
-No.. Cioè perché sono venuto proprio questa mattina a fare colazione!Ma a servirmi non c’eri tu ma una ragazza con gli occhi verdi, castana, abbastanza alta e davvero con un bel sorriso.
Cavoli!! pensò lisa:era occhi verdi, il ragazzo che Margherita aveva servito la mattina stessa;quello di cui avevano iniziato a discutere perché Lisa, si era accorta che lui l’aveva osservata e ne era rimasto colpito.. ma anche a  Margherita  non era rimasto indifferente, anche se non lo voleva  confessare. A lei non piaceva essere al centro dell’attenzione e nemmeno mettere in prima linea le sue sensazioni. Era lui cavoli!!
-Si, si ho capito chi era la ragazza…
-Sai mi è rimasta impressa questa mattina, perché al polso portava un bracciale di pietre azzurre e aveva con due lettere ML con un cuore accanto!
Lisa iniziò a ridere, le era tornata tutto ad un tratto la gioia…
-Che c’è scusa? ho detto qualcosa di sbagliato? –chiese lui
-no, no,hahaha
Lui si guardò attorno e vide che proprio la ragazza che era andata a soccorrere portava lo stesso bracciale azzurro e per di più aveva lo stesso identico tatuaggio. E si sentì in imbarazzo ma gli scappò una risata rumorosa.
-Ehi- si senti una voce debole in mezzo a tutte quelle risate… -Cos’è successo?- chiesi davvero intontita e con gli occhi stretti come fessure da quanto mi dava fastidio la luce.
Entrambi smisero immediatamente di ridere.
-Ehi tesoro, come ti senti? tutto bene? – mi chiese immediatamente Lisa
-Mi fa male la testa, e ho un po’ di nausea
-Forse è meglio che la tiriamo su in modo che stia seduta e non distesa, altrimenti le aumenta la nausea.- disse Harry a Lisa, ignorando totalmente la mia presenza e anzi mi si avvicinò con l’intenzione di aiutarmi a sedermi sul divano
-No!- alzai la voce io
-Ce la faccio anche da sola, non provare a toccarmi!
Lui rimase basito, come bloccato.
Io vidi la sua reazione, ero stata fredda con lui , maleducata..
-Meggy !!- mi rimproverò Lisa, lui è Harry e è venuto qui apposta per te per aiutarmi perché, eri svenuta e non sapevo cosa fare visto che non ti riprendevi.
-A scusami- dissi nemmeno guardandolo negli occhi
-Niente- disse lui in modo dolce, come se si fosse scordato del modo in cui lo avevo trattato pochi secondi fa
-Ti ricordi di me?-aggiuse


Alzai lo sguardo, per guardarlo e…

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