Do you wanna save my heart tonight?

di Heylia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tornando alla 'normalità' ***
Capitolo 2: *** Kat. ***
Capitolo 3: *** 'digli di si, digli di si' ***
Capitolo 4: *** ma Kat come la pensa? ***
Capitolo 5: *** the end. ***



Capitolo 1
*** Tornando alla 'normalità' ***


Cammino tranquillo, la gente mi ferma. Ho appena salvato il mondo, ho salvato le loro vite, le loro famiglie, tutto ciò a cui erano legati. Vengono da me, mi ringraziano, poi mi fanno domande su coloro che hanno collaborato con me nella battaglia. Intanto mi dirigo da Tony, dopo la vittoria siamo diventati molto amici. Sto andando da lui per farmi controllare la tuta e lo scudo.
-Capitano, è in ritardo.- dice Tony in modo scherzando
-Caro Stark, anche a me fa piacere vederti.
Mi dice che dovrà tenere tutto per uno o due giorni, mi fido di lui come mi fidavo di suo padre settant'anni prima.

Le cose sono cambiate in settant'anni, la gente, la tecnologia, la scienza, il concetto di patria, di amicizia, di amore. Sono passati gli anni e mi sono ritrovato davanti a questo mondo cambiato senza che io potessi vedere il suo percorso, il mondo cresceva mentre io dormivo immerso nel ghiaccio. Integrarmi in questa nuova società è stato faticoso ma alla fine ci sono riuscito.
Salvare il mondo per la seconda volta è bello, gratificante e, lo ammetto, mi ha aiutato a essere apprezzato ancora di più non solo come super soldato ma anche come persona 'normale'. Questa vittoria non mi fa credere di riuscire in tutto o di non poter perdere, un giorno che potrebbe essere domani come mai, tutto ciò a cui tengo davvero.
Sono rimasto me stesso, in qualsiasi momento sono Steve Rogers, anche quando combatto sono Steve, è vero la gente mi chiama Capitano, ma in realtà sono sempre il solito Steve.
-E' un pò che ti sei risvegliato, hai trovato una dama?- attacca Tony
-Chi vorrebbe un uomo che ha dormito per settant'anni e che ora potrebbe essere suo nonno?
-Guarda che ci sono molte adolescenti che sognano di avere un appuntamento con Capitan America.
-Dai, non scherziamo. Loro vogliono il Capitano, non vogliono Steve.
-E quindi cosa stai aspettando?
-Quella giusta, quella che mi ami davvero e che mi faccia stare bene.
-Sdolcinato.
Per Tony è tutto semplice, lui non è stato ritenuto antepato, lui è un genio, miliardario, playboy, filantropo, così si definisce. Io sono solo un vecchio soldato. Perché una ragazza mi dovrebbe amare?

Esco da casa sua per sfogare tutto il nervoso che ho in corpo. Lungo la strada una ragazza sta cantando una canzone, la conosco, l'ascoltavo ai miei tempi. Mi fermo. Mi riconosce. E' bravissima. Cambia le parole della canzone dedicandomele. Per terra un cappello, la folla intorno a lei applaude, canta, lascia dei soldi dentro a quel cappello di paglia. Metto anche io dei soldi, lei li prende, me li ridà. Rimango di stucco. Provo a rimetterli e lei, per la seconda volta, li rifiuta. Mi do per vinto e decido che riproverò domani, sperando che non me li rifiuti ancora.

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Capitolo 2
*** Kat. ***


Scaglio pugni e continuo a pensare a quella ragazza. Non era solo brava, ma anche molto bella. 
La sua immagine rimane fissa nella mia mente. 
Torno a casa, percorro la strada di prima sperando di incontrarla ancora una volta. Non c'è! Sarà andata a casa, penso.
 
 
 
Sdraiato sul letto penso solo a una cosa quella ragazza. Non so il suo nome, nemmeno quanti anni ha, eppure qualcosa mi ha colpita talmente tanto da non riuscire a toglierla dalla testa.
Gli occhi color nocciola che mi guardavano con tanta ammirazione, gioia, tenerezza mi avevano colpito. Non ho mai provato questa sensazione, quella sensazione si amore a prima vista. 
Mi addormento pensandola, e come se non bastasse la sogno:
è lì che canta per me, nessun cappello, nessuna persona intorno. Io e lei. Soli. In un'atmosfera stupenda. Sorrido. Arrossisco. Poi la sveglia mi toglie da quell'incantevole sogno, così semplice ma allo stesso tempo stupendo. 
Mi faccio una doccia prima di andare da Tony, devo palargli, lui è esperto in materia di donne, potrebbe aiutarmi. 
Prima di andare a casa sua, allungo il passo fino al posto dove quella ragazza era ieri. La vedo. E' lì su delle scalinate a suonare. Non ha nessun cappello per terra. Mi avvicino.
-Oggi canti per far vedere come sei brava?-
-Oh Capitano, oggi canto perché è l'unica cosa che so fare.-
-Non chiamarmi Capitano, chiamami Steve.-
-Oh, , piacere Kat.- 
Mi tende la mano, la guardo negli occhi, poi butto lo sguardo dietro di lei: "Scuola di musica e arte". 
-Vai in questa scuola?- gli chiedo
-Si-
-Cosa stai aspettando?-
-Un ragazzo per poi entrare insieme.-
-Sei fidanzata?- 
-No, la sottoscritta non la amerà mai nessuna, è solo il mio migliore amico. Eccolo! Marcus!- 
Kat agita la mano salutando l'amico. E' bellissima, piena di vita  però poco sicura di sé.
-Vabbè devo andare in un posto.-
Faccio per andarmene, lei mi prende il braccio, mi giro, mi sorride.
-Vieni più spesso qui, è bello parlare con te, Steve.- dice.
Mi dirigo verso casa di Tony col sorriso stampato in viso. 
Il modo così particolare con cui aveva pronunciato "Steve" mi fa arrivare il cuore a mille. 
Potrei sembrare stupido a innamorarmi, o anche a essere solo preso, da una ragazza di cui so a mala pena il nome. Ho paura di ciò che mi dirà Tony, ma sono anche curioso. 
Ieri pensavo che non avrei più amato mentre ora sono convinto di amare e spero di essere amato. 
-Dai spara quello che devi dirmi.- dice Tony
-Ti ricordi di quello che abbiamo detto ieri? Bene, sempre ieri ho incontrato una ragazza, bellissima, con i capelli lunghi, ricci e con due occhi da gatto. Questa mattina abbiamo parlato e penso che mi piaccia, ma non so cosa fare.- 
-Steve, sei agitato, stai parlando con un quindicenne. Sei cotto! Spiegami meglio e respira quando parli.-
Gli spiego tutto e mi dice che domani dovrei tornare lì, vedere cosa succede, parlarci di più, scambiarci i numeri di telefono e poi non cercarla per un giorno. Se mi cerca lei vuol dire che è interessata, così dice. Mi fido di Tony.
 
Questa notte ho pensato molto. Non mi sono fissato si Kat o su altro, ho pensieri differenti, ricordi vari e limpidi. 
Penso a Peggy. Il suo video molte volte scorre nella mia mente. 
Mi ricordo di Howard, Tony ha preso molto da lui. 
Ricordo le guerre, la fatica per salvare il mio paese. ricordo i miei amici, le prime illusioni. Quando sono passato da uomo gracile e asmatico al super soldato. Da Steve a Capitan America. 
E poi momenti recenti: il risveglio in un mondo nuovo, gli eroi formati dopo di me, ma un ricordo in questo momento è più importante di  tutti gli altri:
Ero con Phil, stavamo parlando della nuova missione, di ciò che Loki, fratellastro di Thor, stava combinando. 
Mi disse che aveva apportato delle modifiche al mio  "costume" e dissi:
-Sei sicuro che io sia quello giusto? Le strisce e le stelle non sono antiche?-
- Bè Capitano, nella situazione in cui ci troviamo in questo momento qualcosa di antico fa bene alla gente.-
Non so perché sto mettendo questo ricordo prima di tutti gli altri. Sicuramente mi fa pensare a Kat, alla chiacchierata con Tony. E tra vari pensieri, sparsi nella mente, tra la tristezza e la malinconia che mi porta il ricordo di Phil crollo nel sonno più profondo.

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Capitolo 3
*** 'digli di si, digli di si' ***


La mia vita sta diventando monotona.
Esco tutte le mattina, passo davanti la scuola, poi vado da Tony. Ieri sono stato a mangiare da lui, ci siamo divertiti, diciamo che abbiamo un po’ giocato con i nostri ‘poteri’. Siamo tornati bambini per due, o forse tre, ore. E’ stato sensazionale.
Ieri non l’ho vista, non era al suo solito posto con la sua chitarra a cantare la prima canzone che li venisse in testa. No, non c’era.

Esco sperando di vederla. Cammino a testa bassa, cerco di non far vedere che passo di lì solo per lei, perché diciamocelo, ho un bel po’ di anni e dovrei rimorchiare come se fosse niente.  Ma invece no, sono impacciato e insicuro di me e dire che sono l’uomo che ha salvato il mondo.
‘respira, respira. Andrà tutto bene.’ mi sento come se avessi sedici anni e questa fosse la mia prima cotta, è strano per uno che ha dormito per settant’anni.  Ma lei mi prende troppo, non so precisamente cosa mi prende ma forse un gesto o qualcosa di diverso mi ha preso talmente tanto da comportarmi come se fossi ancora un adolescente.
Eccola, è lì con altra gente, ride, scherza.
Quanto è bella
Il vento gli passa tra i capelli e sembra che lei sia in un film, di quelli romantici dove lei parla con gli amici e l’uomo della sua vita la guarda da lontano pensando a quanto sia bella, poi lei volge lo sguardo su di lui e gli va incontro, lo abbraccia e poi lo bacia. Ma noi non siamo in un film, per mia sfortuna. 
Si gira, mi vede, abbasso di nuovo lo sguardo.
-Steve- mi chiama, alzo il capo, mi sta venendo incontro
-Ciao Kat-
-Tutto bene?-
-Si, tutto bene, tu?-
-Benissimo- mi guarda negli occhi pensierosa, vuole dire qualcosa  -senti Steve, se per caso una sera di questa noi uscissimo insieme?-
Ecco, il mio cuore parte, vuole uscire dal mio corpo e urlare, vorrebbe danzare, cantare, è talmente felice che entrerebbe nel suo corpo e bacerebbe il suo cuore.  ‘digli si, digli si, digli si, da stupido, digli si’ dico tra me e me.
Sospiro e con un grande sorriso dico ‘si’. Anche lei fa un grande sorriso, sollevata dalla mia risposta.
-facciamo stasera?- dice
-stasera?- dico, mi guarda in modo strano –stasera va benissimo-  torna sorridente, mi da il suo numero e mi dice che ci saremo visti qui alle otto. Annuisco e vado da Tony.
 
E’ sera, il mio armadio è sprovvisto di vestiti belli, di vestiti adatti. ‘questo no, questo no, questo no. così tanta roba e nulla da mettermi’ penso. Poi opto per qualcosa di semplice: camicia, giacca e jeans. Speriamo che la serata vada bene. 
Sono le otto e sono nel posto di incontro, non la vedo arrivare e penso che mi abbia dato buca. Sono disperato, me lo sentivo. 
Poi una ragazza con un vestito blu si avvicina a me, oddio è lei. 'cazzo' penso. 
-Salve Steve, stai bene così- dice lei, io a bocca aperta a mala pena ho ascoltato, ma annuisco 
-sei bellissima- dico, mette il suo braccio sotto al mio e ci incamminiamo. 

La serata procede bene, stiamo bene insieme, spero che non finisca mai come se il tempo so fermasse e noi restassimo qui a goderci il meglio del mondo. 
A fine serata andiamo a casa mia. Non so cosa possa succedere, ma qualsiasi cosa sarà strepitosa.




note dell'autrice: allora, è corto, è il massimo che ho potuto fare ma prometto che il prossimo capitolo mi impegnerò di più. 
Prola di lupetto (?)

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Capitolo 4
*** ma Kat come la pensa? ***


Non potevo ancora crederci ero in compagnia dell'uomo più bello, dolce, gentile e simpatico del mondo. Non mi importava che fosse il supersoldato di cui tutti parlavano. Per me era solo Steve. Sì, è strano pensare di uscire con un uomo che ha dormito settant'anni nel giacchio, ma alla fine l'amore non ha età, giusto? 
In questo momento , con lui davanti che mi sorride sembra che tutto abbia un profumo, un colore, una forma diversa. Sono riuscita a perdermi nella sua immensa bellezza, nel suo incredibile sorriso. 
 
Sono sempre stata esiliata fino alla terza media, tutti mi prendevano in giro e io soffrivo. Poi durante il primo anno delle superiori ho dovuto cambiare me stessa da capo a piedi e quel cambiamento mi è servito molto soprattutto a farmi accettare dagli altri. Penso che se non avessi cambiato tutto di me in quel momento ora non sarei seduta a questo tavolo. 
 
-Sei bellissima- mi ripete, arrossisco ancora una volta -sai penso di non aver mai visto una ragazza più bella di te. Ok, sembrerò stupido, ma tu mi piaci sul serio- abbasso lo sguardo e divento ancora più rossa -ho detto qualcosa che non ti va bene?- chiede preoccupato, scuoto la testa e asciugo le lacrime
-sei perfetto- dico
-ma stai piangendo?-
-si..-
-oddio, scusa- lo guardo intenerita. 
Non ci credo ancora, è talmente perfetto che il mio cuore, il mio cervello e tutto il resto del mio corpo si rifiutano di crederci.
 
Mi accarezza il viso. Sorride. Dolcemente si avvicina, provò a baciarmi, ma qualcosa, dentro di me, decise che era troppo presto. Mi alzo e corro via. 
 
-KAT, KAT, ASPETTA! SCUSAMI!- dice correndomi dietro.
Continuo a correre, non posso fermarmi, ma prende il mio braccio e me lo ritrovo davanti.
-cos'è successo?-
-Steve..bè..-
-sono io? è possibile. Non sono abbastanza lo so, sono solo uno stupido. Sono io, ne sono sicuro..-
-Steve, sono io, tranquillo-
-No, tu sei perfetta-
-è che non ho mai baciato davvero, sono un po' a disagio. Ecco l'ho detto, ora non vorrai più uscire con me perché sono una sfigatella. Se vuoi andartene puoi-
-Kat, non mi importa se tu hai baciato, se tu non hai mai baciato o quanti abbia baciato. L'importante, ora, è che tu mi ama
-Bè, amore è una parola grossa, soprattutto ora-
-ti piaccio?-
-si, anche tanto-
-anche tu mi piaci, per ora questo è l'importante- e mi baciò.
 
 
 
note dell'autrice: è possibile che sia corto, e che ci siano degli errori, ma non fateci caso è normale nel mio caso. Spero che vi piaccia, la la la :3

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Capitolo 5
*** the end. ***


'Sei bellissima anche quando dormi, sai?' le sussurrai all'orecchio, le sorrise
'sei sicuro che io non sembri uno zombie'
'no, credimi, se bellissima' si girò e ci baciammo.
Si alzò di scatto: 'okay, cosa è successo ieri sera?'
'siamo andati poi in un pub e abbiamo un po' bevuto'
'e poi...dopo siamo venuti qui, giusto? ed è successo...'
'è successo che la serata poi è stata molto accesa'
'e perché io mi ricordo nulla e tu tutto?'
'perché hai bevuto qualche drink in più' era agitata, non si accorse di come 'era messa', imbarazzato dissi: 'Kat...emh...se nuda'
'merda!'
Iniziò ad agitarsi ancora di più, non sapevo cosa fare perché la causa di tutta questa agitazione non lo so.
'Kat, fermati, vestiti e parliamo con calma'
Tornai nella cucina pensieroso. Colpa mia? perché era così agitata? Lo sapevo, non dovevamo partire in quinta. Ma io glielo avevo chiesto, le avevo chiesto se fosse pronta e lei annuì. Era ubriaca e quindi non aveva il cervello collegato. Eppure un ubriaco dice sempre la verità, qundi lei voleva sul serio. Non sapevo cosa pensare. E se fosse vergine, cioè prima di farlo con me. Cosa era successo?
Passarono dieci minuti, arrivò in cucina con una mia camicia addosso.
'Quella è mia vero?'
'si, Steve, scusa ma la mia maglia è macchiata e non potevo andare con quella'
'tranquilla Kat' la guardai con uno sguardo dolce 'ti sta bene' lei sorrise ed arrossì
'vado, ci sentiamo' mi diede un bacio sulla guancia
'dobbiamo parlare... ti accompagno io'
'no tranquillo, ci vediamo stasera'
Se ne andò lasciando in quella stanza il suo profumo. Mi distesi sul letto, guardai il soffitto mentre stringevo il cuscino che tratteneva quel candido profumo.
La amo? probabile, cioè si, di sicuro. E' stato un colpo di fulmine? assolutamente. E lei, lei mi amava? provava quello che provavo io? riusciva a vedere nei miei occhi quello che volevo che lei vedesse? chissà se gli si accellerava il battito alla mia vista, chissà se mi pensava e cosa pensava.
Sapevo soltanto che l'amavo e che la pensavo ogni singolo momento.

'hey, dimmi'
'posso venire adesso a casa tua?'
'oh, Steve, certo'
Mi recai subito a casa sua, corsi su per le scale, arrivai in cima senza fiato.
'stanco, eh?' scossi la testa, lei rise 'siediti, ti porto un bicchiere di acqua' scossi ancora la testa, questa volta non aveva capito. Mi ingocchiai, presi una scatolina con un anello dentro.
'cosa intendi con questo?'
'Kat Smith vuoi stare con me per l'eternità?' lei sorrise, non se lo aspettava
'Steve, mi trovi "impreparata". Prima parliamo di sta mattina'
'rispondimi, ti prego'
'okay, allora, ti amo, sei entrato subito nel mio cuore e vorrei chiarire che la scenata di questa mattina c'è stata solo perché ero proccupata, era la mia prima volta e non me la ricordo, non tanto bello. Comunque, ti amo, te l'ho già detto'
'questo vuol dire?'
'vuol dire: si!' l'abbracciai contento, quasi piangendo.
Non potevo crederci, e non ci credo ancora oggi che abbiamo due figli.


note dell'autrice: questa è la fine, spero vi piaccia.
Grazie a chi ha letto! :3

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