Slices

di Loop
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 Summertime Sadness (Peter Hale/Sheriff Stilinski) ***
Capitolo 2: *** #2 Breathe Me (Isaac/Jackson) ***
Capitolo 3: *** #3 Don't Stop Looking (Stiles/Derek) ***
Capitolo 4: *** #4 Sorry Seems To Be The Hardest Word (Scott/Isaac) ***
Capitolo 5: *** #5 Videogames (Future!Derek/Stiles) ***



Capitolo 1
*** #1 Summertime Sadness (Peter Hale/Sheriff Stilinski) ***


#1 Summertime Sadness



Pensare a Peter Hale è pensare a un’estate che nella memoria dello sceriffo Stilinski è ormai una fotografia sfocata e un grumo di sensazioni che gli chiudono la gola.
Per questo rivederlo è tremendamente destabilizzante.
Dopo aver trascorso gli ultimi dieci anni a evitare accuratamente il reparto psichiatrico dove l’avevano sbattuto a marcire, sfigurato fino ad essere pressoché irriconoscibile - un ammasso di pelle ruvida e raggrinzita che chiamare persona sarebbe stato oltremodo generoso –  ritrovarselo davanti è un colpo troppo pesante.
Peter gli sorride con la stessa aria sorniona che aveva vent’anni fa. E lo sceriffo sta seriamente iniziando a dubitare della sua sanità mentale – perché quell’uomo non può certo essere Peter Hale, perché Peter Hale non c’è più, e quello che era stato ormai non era niente più che un vegetale che probabilmente non sapeva più neanche il suo nome, figurarsi alzarsi e camminare fino a casa dello sceriffo in piena notte, bussare tranquillamente e salutarlo sorridendo.
Quindi l’unica risposta logica è che si è addormentato di nuovo in ufficio e sta avendo un inquietante incubo da cattiva digestione.
“Ciao Stiles.”
Lo sceriffo deglutisce a vuoto.
“Sono lo sceriffo Stilinski. E.. hm, mio figlio ha ragione, non lo digerisco più il curry.”
Peter ridacchia divertito.
“Mi fai entrare?”














Note:
Rotolo fino alla morte perché questo è un pairing demoniaco e mi ha intrippato fino alla morte e boh. Grazie per non aver preso a fucilate lo schermo – nel caso non lo abbiate fatto.

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Capitolo 2
*** #2 Breathe Me (Isaac/Jackson) ***


#2  Breathe Me


La prima sensazione è sempre di dolore. E nessuno conosce il dolore come Isaac - e nessuno meglio di lui può sapere che per quanto tu ci abbia convissuto col dolore, ci sia cresciuto, che per quanto ti si sia inciso in ogni brandello di carne, non ti ci abituerai mai.
Quando il dolore si scioglie arriva la confusione. E la confusione è sempre accompagnata dalle carezze incerte di Jackson, dalle sue dita fra i capelli di Isaac – i pensieri si sgretolano, le sensazioni, gli odori, le emozioni diventano un vorticoso senso di vertigine in cui Isaac ha la costante sensazione di poter precipitare nel nulla da un momento all’altro.
Il piacere in cui tutto converte, alla fine, è distillato dalla voce roca di Jackson, dai suoi baci caldi lungo la colonna vertebrale, dal corpo di Isaac che si abitua a una possessione egoistica, in cui tutto diventa un perdersi in lui, un annientarsi lento nelle sue mani che si muovono tra le gambe di Isaac al ritmo di una tenerezza stonata, annullando tutto il resto.
Jackson vuole. Vuole l’amore di Lydia – la sua dolcezza, la sua luce, la sua forza -, vuole scoparsi Isaac  – vuole il suo dolore, la sua impotenza, la sua abnegazione – e vuole essere desiderato asfissiantemente e disperatamente da entrambi, senza compromessi.
Jackson sa di poter volere. Sa di poter pretendere. Isaac si accontenta di quell’amore a metà, di quel sesso frettoloso e imbarazzante, perché sa di non poter avere. Ne Jackson, ne niente.














Note:
Le recesioni sono l'amore. Sempre e comunque <3

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Capitolo 3
*** #3 Don't Stop Looking (Stiles/Derek) ***


#3  Don’t Stop Looking


Non pretende molto, dopotutto.
Vuole solo che Derek continui a guardarlo. Dritto negli occhi, con quell’espressione feroce – come se volesse mangiarlo.
Ha anche pensato di dirglielo, qualche volta.
Hey, ho diciassette anni e sono in piena apocalisse ormonale, quindi col senno di poi tutto questo potrebbe anche essere un’enorme allucinazione adolescenziale – però nel frattempo non smettermi di fissarmi, per favore.
Solo che probabilmente Derek lo farebbe a pezzi sul momento.
Probabilmente.
Perché nella sua testolina, in un recondito angolo del suo cervello, c’è una vocina sottile e infame che continua a bisbigliagli seducente: “Andiamo, Stiles, se non lo volesse anche lui non ti fisserebbe in quel modo.”
Vocina che, nel momento più sbagliato di tutto l’universo – mentre Derek lo tiene schiacciato sotto di sé, in piena notte e in quella orrenda foresta piena di cadaveri in putrefazione a ogni angolo, premendogli la mano contro la bocca perché gli Alphas sono a caccia, il minimo rumore e possono entrambi salutare questo mondo – torna allegramente con un gioioso te l’avevo detto, perché quello che sente dietro la schiena potrebbe obbiettivamente essere solo eccitazione per la caccia, ma Stiles non è mai stato un tipo puntiglioso, per cui si limita a pregare che gli Alphas continuino a tenersi a una distanza non troppo distante almeno per altri dieci minuti. O venti.
























Note:
Mi dolgo interiormente per questa flasfic, ma lo Sterek mi causa serissimi problemi xD il mio unico pensiero, mentre la scrivevo, è stato "è la tua prima sterek, non buttare subito tutto in p0rn." così è uscita la roba che avete appena letto. Sul serio, mi dolgo.
...btw le recensioni restano l'ammmmoreh. Alla prossima <3

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Capitolo 4
*** #4 Sorry Seems To Be The Hardest Word (Scott/Isaac) ***



#4  Sorry Seems To Be The Hardest Word

E’ così triste.
Questa sensazione di impotenza che gli appesantisce le ossa, che gli spezza la schiena, che gli impasta la lingua.
E tutto quello che riesce a fare è guardare di sottecchi quel ragazzino ferito e tremolante. E pensare a mille scuse plausibili per quello che gli ha fatto – per quello che gli sta facendo – ma la verità è che non ci sono scuse. Scott è un codardo. Sa perfettamente di esserlo.
Isaac ha gli occhi profondi e bui.
Sorride.
“E’ stata una bella scopata, dopotutto.”
Non è vero. Ma è più facile essere sfrontati.
Dopotutto Mcall la sua occasione di ferirlo l’ha avuta, l’ha sfruttata e non sembra particolarmente sconvolto dalla cosa. Semplicemente le cose non dovevano andare in quel modo. Che senso avrebbe ora disperarsi, supplicare, accogliere false promesse e ricominciare a evitarsi il più possibile prima di poter scivolare nel primo angolo buio dove strusciarsi freneticamente, affamati di calore e di vertigine?
E’ stato Isaac a decidere per entrambi ed è assolutamente certo che quella sia la scelta migliore. Altrimenti non farebbe così male.
Scott, un pochino, vorrebbe piangere. Non è giusto. Però sa anche che non può permettersi di chiedere niente a Isaac. Quindi ingoia quella tristezza pesante e con lo sguardo cerca i suoi occhi.
“Mi dispiace.”

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Capitolo 5
*** #5 Videogames (Future!Derek/Stiles) ***


#5  Videogames

Derek in mutande è uno spettacolo più unico che raro.
La sua trasandatezza casalinga lo avvolge in un’aura di rilassatezza e tranquillità. Ora ha una casa degna di questo nome e ha una quotidianità. Fa colazione con i fiocchi d’avena, va a fare la spesa, guarda la tv mentre cena. Stiles va a trovarlo quasi tutti i giorni, dopo l’università. E quasi tutte le sere resta a dormire lì – ovviamente non trova necessario mettere al corrente lo sceriffo di certi dettagli.
Derek ha trovato lavoro in una libreria vicino al Campus – una di quelle librerie terribilmente retrò che ci tengono a sottolineare che se non hai certi gusti e una predisposizione masochistica ai classici russi è meglio che non entri, quindi perfetta per lui. Sta anche aggiustando una vecchia Chevy che tiene in un garage in affitto sotto al suo appartamento.
Ed è terribilmente bello, tutto questo. Stiles è quasi felice. E non è mai stato così vicino all’esserlo e questa cosa lo disorienta e gli causa problemi a studiare perché si sente rintronato da quello stato di serenità.
E quando finisce l’ultima lezione del giorno viene immancabilmente preso da uno stato di euforia difficile da mascherare.

Quando suona al campanello Derek ci mette un po’ ad aprire.
Sorridendo Stiles butta lì un ho preso il cinese per stasera, se non lo mangi lo mangio io quindi non te l’ho chiesto se ti piace, ricevendo in risposta uno sbuffo placido e un invito a entrare.
Si sdraiano sul divano, mangiano poco perché Derek ha comprato in un mercatino delle pulci una Super Nintendo bellissima e Stiles la ama da morire e butta interi pomeriggi a trovare giochi che ormai non fabbricano più da almeno dieci anni.
Stasera giocano a Donkey Kong. Stiles lo adora.
“Stiles, ti prego, spegni quell’affare, domani devo lavorare.”
“Fammi salvare, fammi salvare!”
Derek però ha già spento la console e se ne sta andando a letto con gli occhi impastati di sonno. Stiles lo segue placido, infilandosi sotto le lenzuola il più vicino possibile alla schiena di Derek, che dorme su un fianco. Mugolando piano chiede attenzione, costringendo Derek a voltarsi e a spostarsi placido tra le sue gambe. Non che gli sia passata la stanchezza, ma in fondo non gli dispiace quel rituale dolce prima di andare a dormire.
 
 




























Note:
Sappiate che vi voglio bene anche se non recensite perché siete tutti dei malvagi e, hm, forse è un po' melensina come cosa, ma avevo voglia di scrivere di una tranquilla quotidianità, so.
Scrivere Sterek mi causa immensi problemi perché sono dolcissimi e io mi rincoglionisco a bestia pensando a dei plot per loro. Alla prossima <3
Ps: Un biscotto per ogni recensione, che è triste quando nessuno ti caga di striscio :c

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