Tu come l'acqua per gli elefanti

di Neverletbieber
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Finalmente ***
Capitolo 2: *** Verità? ***
Capitolo 3: *** Dovevo passare la mia estate con quei due?! ***
Capitolo 4: *** State per assistere al passaggio da CAMIONISTA a DONNA.Siete pronti?! ***
Capitolo 5: *** Ah,e non sono il tuo tesoro. ***
Capitolo 6: *** Oh cazzo ***
Capitolo 7: *** Olly ***



Capitolo 1
*** Finalmente ***


Finalmente questo giorno è arrivato, il giorno che ormai stavo aspettando da tutto il semestre. L'ULTIMO GIORNO DI SCUOLA.
Oh ciao io sono Sam Cooper sono originaria di napoli ma sono tre anni che vivo a Miami si bitch proprio a Miami; ho 16 anni , sono figlia unica e sono sempre stata abituata a vivere nel lusso. Mio padre è un produttore di film e mia madre è una modella tutta plastica. E' da quando avevo cinque anni che sono abituata alla loro constante assenza ed ormai neanche ci faccio caso. A differenza di mia madre che grida ogni volta che un suo capello è fuori posto io sono molto e dico molto più menefreghista: adoro il calcio , le gare di rutti con il mio migliore amico Charlie e le lunghissime partite alla play ... un maschiaccio insomma, ma non è proprio così ; perchè se mi vedreste pensereste a me come una bambolina. Occhi azzuri, capelli castano chiaro che vanno nel biondo,alta 1:68 insomma quasi una nana rispetto a Charlie che è alto 1:85, mani perfettamente curate solo grazie a mia madre pancia piatta e come unica pecca sono talmente timida che ogni volta che qualcuno mi chiama per nome non mi giro sperando che non si  riferiscono a me, sono talmente timida che cerco di nascondermi dietro una personalità diversa che certe volte mi sembra la cosa migliore, ma altre mi accorgo che è una cazzata poichè nessuno mi conosce per quella che sono davvero eccetto Charlie; sono talmente timida che alle interrogazioni chiudo gli occhi per non vedere tutti quegli occhi che mi fissano eppure come sport ho scelto proprio la ginnastica artistica ma non so bho per quello è diverso. Faccio ginnastica da quando avevo quattro anni e sono stata per due volte capionessa internazionale italiana e fra tre anni dovrei andare alle olimpiadi ma bho vedremo; di solito non amo vantarmene ma visto che dovrete sapere tutto di me allora vi racconterò tutto. AH E SONO VERGINE.


La sveglia suonò puntuale alle 6:00. Scesi pimpante dal letto infilai le pantofole aprii la finestra e mi feci colpire da quel magnifico sole; sarei proprio voluta essere a mare. Uscì dalla camera e mi diressi verso il bagno mi svestì e feci la doccia più breve di tutta la mia vita (mezz'ora lol), mi asciugai e corsi a vestirmi, un semplice pantolone con una camicia tipo così http://data.whicdn.com/images/55780333/l-6998_large.jpg poi asciugai i capelli che avvolsi in una coda ed alle sette tipo ero pronta per la colazione. Alle 7:30 ero a scuola e tutti avevano un'aria felice spensierata, immaginavo che in quel giorno non avremmo fatto un caiser ma fu bello perchè ebbi il tempo di salutare tutti e di parlare delle aspettative dell'estate. Dopo quelle cinque ore passate con uno schiocco di dita mi diressi verso la palestra e li qualcuno mi afferrò per un braccio e mi tirò a sè. Era Charlie.
Io: Ehi
Charlie: "Bellezza. Ti ho spaventata?"
Io: "Un pò. Come mai da queste parti?"
Charlie: "Mi chiedevo non è che oggi potresti saltare gli allenamenti e venire un pò con me con lo skate?"
Io: "Vediamo.. NO. Ma ti propongo una cosa un pò diversa, tu vieni in palestra con me..." non mi fece terminare e subito prendendomi per mano mi fece un'occhiata di sfida e io subito capiì. Mi staccai da lui e corsi più veloce che potevo. 
Ma lui arrivo prima. Eravamo al campetto, dove stettimo per un buon quarto d'ora a rincorrerci e a tirarci la palla. Dovevo andare agli allenamenti, così mi fermai e gli feci segno di avvicinarmi.
Ancora con il fiatone  mi rivolsi a lui: " Allora stavo dicendo perchè non facciamo che tu vieni con me in palestra..., vedi il lato positivo vedrai tante puttanelle in body ronzarti attorno".
Charlie: " Ci sto"
Io scoppiai in una fragorosa risata. Lui mi strinse forte a se sussurrandomi "Ti voglio bene" ed io ricambiai la stretta sussurandogli a sua volta le stesse parole.
Ci diriggemo la palestra che erano le quattro e l'allenatrice era stranamente di buon umore. Passai lì circa le tre ore più vuote della mia vita tra chiacchiere e stronzate. Alle sette avevo finito.
Charlie: " Ma che brava che sei!" e mi schioccò un bacio sulla guancia.
Io: " HAHAHAHAHA, dici davvero? Ma se oggi non ho fatto un cazzo." charlie mi fissava ed io mi feci tutta rossa, adoravo quando lo faceva ma non promettevano nulla di esattamente stabile. "Perchè mi fissi?"
Charlie: "Sei stupenda in body sai?!"
Io: " HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA Macchè! Scherzi se sembro una balena sotto forma di insaccato." le mie autocritiche sono DOC.
Charlie: "HAHAHA,Tu sei matta. Comunque  mi chiedevo stasera verresti a dormire da me?"
Io: " Certo visto che mercoledì abbiamo passato." 
*Noi tutti i mercoledì andavamo a dormire l'uno a casa dell'altro o viceversa. Era tipo una tradizione. Ma mercoledì era saltata perchè avevo una gara*

Mi accompagnò a casa e ci dettimo appuntamento alle 9:00 a casa sua.

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Capitolo 2
*** Verità? ***


Feci una doccia, preparai la borsa con l'occorrente per passare la notte: pigiama,spazzolino e la cambiata per il giorno dopo. Scesi le scale velocemente e mi diressi verso Simon (l'autista) che mi stava aspettando; dopo circa dieci minuti ero sull'uscio di casa di Charlie.Bussai una volta, ma nessuno mi aprì; bussai una seconda volta ed una bionda ossigenata aprì la porta e subito mi venne un attacco di nausea per il troppo profumo che aveva messo. Poco dopo sentì una voce familiare, Charlie che mi fece un sorriso e mi indicò le scale; non sapevo se essere infuriata o nauseata , ma volevo, anzi esigevo spiegazioni. Aspettai circa un quarto d'ora seduta sul letto, ma poi mi stufai e visto che la camera di Charlie come al solito sembrava un campo da GUERRA decisi di sistemare un pò di cose. Dopo aver terminato di fare ciò stufa di quella situazione mi incamminai verso le scale, ma prima che facessi un passo udii lo scricchiolio del parquet e spaventata ritornai in camera e mi sedetti sul divanetto. Charlie varcò la soglia della sua camera e quasi con un cenno di sollievo mi sistemai, seguivo con gli occhi tutti i suoi movimenti. Si sedette accanto a me e accese la play, sapeva che per cominciare un buon discorso con me si doveva essere coerenti, ma sopratutto si dovevano girare le carte a mio favore. Inserì un gioco .. era Fifa -io sono molto brava, lol. Cominciammo a giocare senza che nessuno dei due parlasse; dopo la fine della partita con voce tremante mi rivolsi a lui:"Chi era quella put... eh quella ragazza?"; lui con un sorrisetto malizioso si alzò e venne dietro di me, cominciandomi a fare il solletico e mi sussurrò:"Gelosa?". Mi staccai velocemente dalle sue braccia e comincia a schiarirmi la voce, mi alzai dal divanetto e mi misi di fronte a lui. Io:"Gelosa?! No; ma sono solo in cerca di spiegazioni. Perchè fai tanto il misterioso?". Il suo sguardo si annebbiò e scostandosi il ciuffo mi indicò di sedermi affianco a lui. Charlie:"Beh, tu sai che circa sei mesi fa morì mio padre!.. Dall'ora la mamma ha incominciato a bere, usciva la mattina per poi ritornare la sera tardi, o perfino il giorno dopo. Io non sapevo che fare, ero diventato l'uomo di casa ma ancora incapace di saper gestire la situazione. Così ho reagito impulsivamente e ho affidato mia madre ad uno psicologo, Mattew Conard. Già dopo tre sedute, la mamma era cambiata, era ritornata come prima. Dopo di che mia madre conobbe un altro uomo, che non era un gran che, era capace anche di picchiarla. Così portai mia mamma in un centro di recupero. Lì conobbe Thomas, che anche lui iniziò a bere dopo il divorzio dalla moglie e il peggioramento del comportamento delle figlie, Brittany e Louise. Mia madre si offrì di aiutarlo e solo martedì scorso è venuto a vivere qui insieme alle sue figlie e quella ragazza che hai visto era Brittany, la più grande. Io:"Perchè non mi hai detto niente di questa storia?" Charlie:"Mi vergognavo di ciò perchè mia madre ora era fidanzata con un ex alcolizzato e le figlie non erano da meno. Io con una lacrima agli occhi mi avvicinai pian piano a lui, lo abbracciai talmente forte da sentire il suo debole respiro sul mio collo. Improvvisamente ci accorgemmo di piangere insieme. Dopo un po' ci staccammo e sembravo un panda per la poca matita che avevo messo. Decidemmo di scendere giù per farci un sandwhich , ma sapevamo che non ci saremmo limitati a fare un semplice panino ma una montagna di frittelle con la nutella -quelle mi venivano benissimo. Dopo aver "cucinato" quel ben di dio, arrivò Anne -la mamma di Charlie- che mi salutò con un caloroso abbraccio sotto gli occhi invidiosi delle sorellastre di Charlie. Anne ci invitò a ripulire tutto e con una curiosa calma che non avevo mai notato in quella donna. Ubbidimmo come soldati e dopo circa mezz'ora riuscimmo a riordinare ogni cosa al suo posto. Dopo di che andammo in salotto per guardare un po' di TV. Come d'abitudine presi la grossa coperta gialla che tenevano nel cassettone sotto la TV; mi sdraiai tra le braccia di Charlie e non pensando a ciò che stava facendo in televisione, ammiravo i suoi grandi occhi azzurri. Dopo circa mezz'ora la madre ci chiamò... era pronta la cena -gnam. In cucina cenammo tra le risate e l'affetto che nella mia famiglia non esisteva. Non riuscivo a capire perchè Charlie descriveva la mia famiglia perfetta che ormai lui era quello a possederne una. Dopo l'ottima cena aiutai Anne e le ossigenate a sparecchiare; poi mi recai di sopra. Entrai in camera di Charlie ma lui non c'era e decisi di incominciare a mettere il pigiama -un pantaloncino grigio e canotta azzurra. Non inizia neanche a vestirmi che la porta cigolò; era Charlie, fino ad all'ora non mi aveva mai visto in intimo; aveva una faccia sorpresa. Charlie rimase lì a fissarmi; sembrava pensare :"Oddio, che creatura orribile"; "Non ho mai visto tanta bruttezza" Nel frattempo lui restava lì, fermo, a fissarmi, ed io con lo sguardo perso nel vuoto, mi limitai ad abbassare la testa per l'imbarazzo che provavo.

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Capitolo 3
*** Dovevo passare la mia estate con quei due?! ***


Lui mi fissava, si vedeva, era imbarazzato. Io immobile lì senza parlare,quel silenzio assurdo ed imbarazzante era davvero angosciante (ho fatto una rima yeah! Bitch io spacco i culi (?) skstm) ;d’un tratto sentì qualcosa battermi sulla pelle “Aia” esclamai cercando di capire cos’era. Era un asciugamano (si lo so gli asciugamani non sono micidiali ma mi serviva qualcosa per attaccare bottone) , “Avrei preferito un  Grazie, ma mi accontenterò!” disse. Scoppiammo in una profonda  risata che fu interrotta dalle sue parole: “Ah e comunque, in intimo non sei niente male”-ero rossa-viola-verde-gialla-blu insomma la mia faccia sembrava l’arcobaleno - e terminò il tutto facendomi una smorfia. Io risi, e mentre mettevo il pigiama mi prese per i fianchi e mi strinse forte a sé,io mi lasciai cadere tra le sue braccia inspirando il suo profumo e appoggiando la testa sulla sua spalla –PARA PARA PARDISE- . Questo bellissimo momento fu interrotto dal suono del mio cellulare, mi staccai da lui e risposi; era mamma. *Ciao mamma*  *Hey piccola* *Dimmi* *Oh, cara ricordi del viaggio che dovevamo fare io e tuo padre?* *Certo* *Bene, dovremmo partire domani, e con noi verranno dei colleghi di tuo padre; quindi i loro figli verranno a stare a casa nostra per tutta l’estate!* *Mamma ma io dovevo andare con Charlie in Australia!* *Cara, mi dispiace,ma fallo per la tua mamma dai * *Va bene* dissi con tono scocciato. *Ah e non è che potresti venire a casa, ora? Sai, per presentarti.* *No dai mamma almeno questo,è tradizione!* Charlie che aveva sentito tutto mi staccò il cellulare da mano e cominciò a parlare con mia madre: *Buonasera Signora Cooper. Come va?* *Ciao Charlie, benissimo grazie.* *Deduco quindi che è riuscita a trovare il numero di quelle scarpe che tanto le piacevano* io risi, sapeva come trattare mia madre, sapeva come trattare le donne. *Oh si caro, hai proprio fatto centro!* *Allora Signora Cooper stavo pensando, se porto lì Sam; lei mi fa entrare in uno dei sat di suo marito?* *Certo, ma fate in fretta* Non lo ripetè due volte che Charlie era già vestito ed io invece, bhe io ero in pigiama; in fretta misi la cambiata che avevo preparato per il giorno dopo –un pantaloncino di jeans scuro con sopra una maglia giallo fosforescente e le converse basse borchiate dello stesso colore della maglia-. Scendemmo velocemente le scale e per miracolo non mi trovai con la faccia attaccata al pavimento, salutammo Anne, Thomas e le ossigenate e andammo via. Erano le 22:00 quando arrivammo a casa mia. Ad accoglierci Luca –il maggiordomo-  che ci disse che erano tutti a bordo piscina. Arrivati lì salutammo i miei genitori e delle persone che erano con loro tra cui due ragazzi; non feci caso ai loro aspetti poiché mia madre mi aveva già chiesto di mostrargli la casa.
Dovevo accompagnare quei due ragazzi per la casa, da sola?! Certo che  no!
Io: “Charlie vieni?” dissi mangiandomelo con lo sguardo.
Charlie:”Arrivo!”
Ci presentammo ai ragazzi , erano due mori niente male. Un magro alto di nome Justin con due meravigliosi occhi color nocciola, e l’altro con la stessa corporatura, ma con due occhi grigi da farti restare a bocca aperta. Lui era Alex. Dovevo passare la mia estate con quei due?! Finalmente QUALCUNO lassù si era ricordato di me. O FORSE NO ?! L’unico problema è che sono dannatamente e fottutamente timida. Justin aveva un pantalone bianco a cavallo basso con sopra una maglia grigia con le scarpe dello stesso colore; Alex  invece indossava un pantalone grigio tipo jeans con sopra una maglia fighissima –viola grigia e blu- e il suo cappello, ODDIO lo adoravo: era a fondo blu con scritto in rilevo “LET IT BE” il titolo di una canzone dei Beatles. Portai così, insieme a Charlie, i due ragazzi in giro per la casa, parve piacergli; ma ciò non mi interessava molto, volevo tornare alla mia tradizionale serata con Charlie che invece stava prendendo una piega totalmente diversa.
Passai la serata a parlare con i ragazzi di calcio e cose varie (in realtà io ascoltavo solo, non avevo il coraggio di parlare). No che ciò mi dispiacesse, ma lo ripeto stava scombussolando la mia routine. Erano le 3:00 passate e Anne cominciandosi a preoccupare ci chiamò per chiederci dove eravamo; avvisata di ciò nessuno parve pensare ad una fine di quella che era diventata una lungaa serata.
Eravamo seduti sui divanetti , io e Charlie su uno e i due ragazzi su un altro, mentre i ragazzi continuavano a parlare io entro, appoggiandomi sulla spalla di Charlie, in una sorta di dormiveglia e sento qualche parole di ciò che stavano dicendo. Finalmente Charlie si accorse che mi ero appisolata sulla sua spalla, da lì il silenzio. Charlie mi fissava con uno sguardo tenerissimo, avrei voluto aprire gli occhi e abbracciarlo , ma non lo feci.
Alex: “Siete fidanzati?” ora si che volevo aprire gli occhi e sbottargli contro un sonoro NO, ma essendo una ragazza educata non lo feci – in realtà ero solo timida e stanca-.
Charlie:”No assolutamente” disse con tono duro.
Justin:”E’ così terribile?” Si, Charlie sono così terribile?!
Charlie:”Assolutamente, lei è fantastica: gentile, generosa, comprensiva, tenera ed è anche un’ottima amica. Ha solo un difetto è timida, ma proprio la sua timidezza la fa essere ancora più dolce. Per me è come una sorella!” oh ma che dolce che era jhfrlkj
Justin:”Inoltre è anche molto bella” o.o era la prima volta che un ragazzo mi diceva di essere bella credo (?)
Mia madre interruppe il discorso e disse a Charlie di aiutarla a portarmi in camera mia, Charlie acconsentì e nonostante gli inviti e quasi le suppliche di mia madre per farlo rimanere lui volle andare via.
Mi portò in camera, mi posò sul letto delicatamente, mi tolse le scarpe e mi coprì con il lenzuolo schioccandomi un bacio sulla guancia e dandomi la buonanotte.
*la mattina dopo*
La luce del sole penetrava tra le fessure della finestra e illuminava completamente la testata del mio letto; quasi accecata dalla forte luce aprì gli occhi e focalizzai le pareti della mia stanza, mi stiracchiai dolcemente e scostandomi le lenzuola di dosso notai che ero ancora vestita. Mi alzai dal letto e lessi l’ora dal cellulare era mezzogiorno?! Oh cavolo, ma avevo dormito così tanto ?! Oh mamma!
Mi svestì velocemente e andai in bagno fortunatamente avevo il bagno in camera, feci una doccia di nemmeno 10 minuti –ok 10  minuti?! Ma dai?! Mi meraviglio di me- e asciugandomi in fretta mi fiondai davanti l’armadio e rimasi a fissarlo. Non mi ero mai fatta problemi su ciò che dovevo indossare, ma il fatto che forse avrei trovato due estranei nella mia cucina beh era imbarazzante. Così decisi di mettere il pantaloncino grigio con sopra una maglia bianca, le vans verde acqua e il cappello della NY dello stesso colore delle scarpe. Okai , bene stavo per uscire dalla camera per andare a fare colazione, su Sam su puoi farcela. Uscì silenziosamente e scesi le scale in modo talmente lento che sembravo essere in una delle riprese della Anderson in baywatch con l’unica differenza che io non avevo il suo fisico. Andai in cucina e per fortuna i ragazzi non erano ancora svegli, chiesi a Sara –la domestica- se avesse potuto preparare la colazione e gentilmente lo fece, d’altronde era il suo lavoro, ma non mi piaceva trattarla come una serva.
Dopo la colazione, i ragazzi non si erano ancora svegliati e io speravo che non lo facessero ancora per un po’, ma ovviamente chi è più sfigata di Samantha Veronica Cooper?! Nessuno ecco perché il telefono di casa squillò. Era Olly una delle mie amiche di Napoli.
*Pronto* dissi sussurrando
*Ciao Ronnie, perché sussurri* disse anche lei sussurrando. Vi domanderete chi è Ronnie, beh sono io; in Italia tutti mi chiamavano Veronica e non Samantha, perciò il mio soprannome era Ronnie.
*Scusa e che dei tipi sono venuti a vivere a casa mia, tutta colpa dei miei e dei loro affari di lavoro* dissi mettendola in vivavoce,poiché stavo cercando un CD da ascoltare in camera. *Sei in vivavoce*
*Oh ok, ma che tipi sono?* disse con tono basso ma malizioso.
*Bo’ due ragazzi, due gemelli di Manhattan, credo diciassettenni* dissi con tono menefreghista, poiché intenta a trovare Help un CD dei Beatles.
*Figooo, se fossi in te già me li sarei fatti!* disse scoppiando a ridere.
Justin:”Anche io ti farei volentieri se solo sapessi chi sei” disse Justin mentre spuntava dal corridoio.
Oh merda,oh cazzo, il vivavoce. Aia. Almeno non ero io quella ad aver fatto la figuraccia.
*Ronnie io ti saluto, Ciaooo” disse in modo veloce e affrettato.
Non feci in tempo a fermarla che mi staccò il telefono in faccia. Bella amica.
Riagganciai e con un sorrisetto da ebete e voce tremante gli chiesi scusa.
Justin:”Non preoccuparti.Non hai fatto nulla.” È ovvio è solo che ho una trota per amica che mi lascia in mezzo ai guai.
Justin:”Che cerchi?” disse vedendomi con la testa fra i dischi.
Io:”H-Help” dissi facendo cadere dei CD per il troppo imbarazzo.
Justin:”Oh, quello dei Beatles?Io lo adoro, adoro i Beatles!” disse prendendo i CD da terra e passandomeli.
Io:”G-Grazie” dissi sorridendogli.
Alex:”Ah siete qui, vi stavo cercando. Avete già fatto colazione?”
Io:”Si “ dissi sorridendo. Capì che se non erano bravi ragazzi mio padre non gli avrebbe mai premesso di venire a vivere a casa nostra. Quindi decisi di farmi coraggio ed essere un po’ più sciolta.
Justin:”Si anche io, tu invece?” disse rivolgendosi ad Alex.
Alex:”Ieri Charlie ci ha detto che tu sei brava a calcio e usi bene lo skate, ti va di venire con noi alla rampa?” disse ignorando la domanda di Justin.
Io:”Ora?” dissi con voce tremante, dannazione Charlie potevi anche dirgli che ieri avevo il ciclo no ?!
Justin:”No, verso le 15:00. Abbiamo appena fatto colazione, il tempo di digerirla” disse ridendo e subito noi lo seguimmo.
Io:”Trovato” esclamai urlando e con voce soddisfatta.
Justin:”Finalmente non ne potevo più di cercare CD” disse sedendosi a terra con aria al quanto stanca.
*SFATICATO* pensai. Presi il CD dalla custodia e lo misi nello stereo, presi una rivista e cominciai a sfogliarla. AH I BEATLES AVREI TANTO VOLUTO ASSISTERE AD UN LORO CONCERTO.
Ormai avevo sfogliato più di dieci riviste, avevo la nausea e l’album era ormai all’ultima canzone. Mi alzai dal divano che aveva fatto la mia forma e spensi lo stereo. Justin seguiva con lo sguardo tutti i miei movimenti ed io sembravo di essere più accurata possibile, cosa difficile data la mia adorabile grazia da elefante. Alex era in piscina a prendere il sole erano quasi le 14:00 e non avevo nulla da fare.Ero nella noia più totale così presi *Sniper Ghost Warrior* e accesi la play. Quel gioco faceva pena, ma non mi andava di giocare a *PES* *GTA* o a *FIFA*. Cominciai ad impostare il gioco e sentì lo squillo di un telefono, era quello di Justin.
Io:”Justinnnn il telefonoo” dissi urlando come un’oca.
Justin:”Rispondi per favore e dici che sono in bagno, arrivo fra un secondo.” Oh cazzo dovevo rispondere Ero nella merda. –si lo so sono fine come un ippopotamo in calore-
*Mindy* era questo il nome della persona che stava chiamando Justin.
Decisi di rispondere. *Pronto* dissi con tono basso e pacato. Una voce squillante non fece lo stesso dall’altro lato del telefono *Tesorino, perchè non mi hai avvisato che partivi per le vacanze?* Oh mamma che oca, chi me lo ha fatto fare di rispondere. *Emh, non sono Justin, sono Sam* *Sam? Sei un suo nuovo amico?* porca puzzola sono una ragazza troia – ho detto di essere timida non moderata- *Sono una ragazza* dissi calma andando contro i miei pensieri. *Ah, allora dici a Justin che nessuno potrà sostituirmi, solo io a letto posso fare certe cosette!* Bllll che schifo, ecco che la colazione mi sta salendo su per la gola – immaginatevi la mia faccia- *Ok, ma non farti strane idee, noi a letto non facciamo nulla!* dissi in modo calmo ma severo* Ed ecco che il mio salvatore varca la porta.
Io:”Alex ti prego liberami da quest’oca!” dissi supplicandolo .
Alex:”Con piacere! Allora vediamo.. E’ Mindy, Serena, Giuly o Monique?” disse divertito.
Io:”Mindy  credo” dissi con tono perplesso. Quel ragazzo doveva essere fatto santo.
*Mindy .Hey,come va?* *Alex, bene grazie. Ma meglio se mi passassi Justin* *Eh Mindy, beh vedi ecco lui ora non c’è. Ti faccio richiamare. Ciao* Le attaccò il telefono in faccia, anche se era un’oca poverina, sapevo cosa si provava.
Scoppiai a ridere, Alex mi guardava stranito.
Alex:”Perché ridi?”
Io:”Beh,forse. In realtà non lo so, non avevo mai assistito ad una cosa del genere. Non so che dirti, credo che tu l’abbia trattata male.”
Alex:”Naah,è una delle trombamiche di Justin sai com’è si liquidano in fretta.” Rimasi sconvolta, lui aveva delle trombamiche o come diamine si chiamavano ed io ero vergine a sedici anni. Mi cominciò a girare per la testa che forse ero davvero una sfigata. E dovevo smetterla di essere così permalosa, protettiva e chiusa in me stessa. Ho deciso quest’estate mi darò alla pazza gioia: feste, ragazzi,sesso,alcol. Macchè, *ritorno alla vita reale* non avrò mai il coraggio di fare tutto ciò.
Justin:”Scusate mi sono perso qualcosa?” io ed Alex ci scambiammo occhiate di intesa e lui ci guardava stranito. Era confuso, sinceramente lo ero anche io.

 

Spazio autrice:
ciao belli come vi sembra? Lo so che non aggiorno spesso, ma mi farò perdonare!
Recensite c: 
Ah e comunque questa è la mia prima fan-fiction quindi perdonate gli errori e la trama un pò scarsa :|

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Capitolo 4
*** State per assistere al passaggio da CAMIONISTA a DONNA.Siete pronti?! ***


Justin:”Aspetta ma quello è *Sniper Ghost Warrior*?! Alex dove lo hai preso?!
Alex:”Veramente io ero venuto a bere!” disse alzando le spalle e dirigendosi verso la cucina.
Justin:”Allora in questa casa ci sono i fantasmi!” esclamò facendo roteare gli occhi.
Ma che cazz?! Tu sei abituato a portartele a letto le ragazze!Brutto stronzo, anche io a differenza delle tu amichette ho un cervello.Pervertito cafone sottoforma di angelo taci! Angelo?! Lo avevo chiamato Angelo?! Oh trota.
Io:”I-In realtà io sono ancora viva, e non credo di assomigliare ad un fantasma.” Dissi lentamente per non far notare l’imbarazzo e il nervosismo che provavo.
Fece per rispondermi,ma fu interrotto dal suono del suo cellulare , ma diamine,manco fossimo il centralino. Chi era?! Mindy! Oh che palle.
Mi sedetti sul divano e cominciai a giocare alla play, Justin prese l’altro joystick, cambiò impostazioni e cominciò a giocare. Voleva sfidarmi!?Caro avrei vinto io. Mentre giocavamo lui era ancora al telefono e visto che era nettamente in svantaggio decise di mettere il vivavoce, e per mia sfortuna dovetti sentire tutto ciò che diceva quell’oca. Stavano parlando di una sorta di ballo o festa, bho non ero pratica di quelle cose. *Justin io accetterò che è finita solo se stasera alla festa con te ci sarà un’altra* Lui ci pensò su, poi mi guardò e con fare malizioso tolse il vivavoce e con tono soddisfatto rispose alla ragazza *Ci sarò, e verrò con una ragazza!* No ti prego, fai che quello che io credo che lui stia pensando non sia vero  ti pregooo. Le mie preghiere non arrivarono in tempo che subito lui si girò verso di me e cominciò a scrutarmi con aria maligna.
Io:”Non pensarci nemmeno!” dissi alzandomi  e posando il joystick
Justin:”Ti prego, ti prego, ti prego.” Disse mettendosi in ginocchio e facendo la faccia da cucciolo.
Alex:”Justin Drew Smith in ginocchio davanti una ragazza?! Confessa cosa gli hai fatto!” disse ridendo.
Io:”HAHAHAHA,Bhe io nulla!” dissi alzando le spalle e andando verso la cucina.
Justin:”Ti prego, altrimenti Mindy continuerà a chiamare.E poi sarò per questi tre mesi a tua completa disposizione!” disse alzandosi e continuando a mantenere l’espressione da cucciolo.
Io:”Farai tutto ciò che voglio?!” dissi voltandomi verso Alex che ci guardava divertito.
Justin:”Di tutto!” disse annuendo.
Io:”Allora si, ma non indosserò vestitini; solo pantaloni!” dissi con tono severo. Non indossavo una gonna dal secondo anno di medie.
Justin:”No ti prego la gonna si, dai dai dai dai dai dai” la sua voce era diventata assordante e allora decisi di accettare.
Io:”Okai, ma ti avviso non ho né vestitini né scarpe con il tacco.” Ecco lo avevo confessato e i due ragazzi si voltarono verso di me con aria sconcertata.
Alex:”Che sarà mai, farò venire qui Cassidy una mia amica  che studia moda,lei ti aiuterà.” Oh l’ho già detto che quel ragazzo deve essere fatto santo?!
Io:”Accetterò l’aiuto di Cassidy solo se tu mi regalerai il tuo cappello!”
Alex:”Quello che avevo ieri?”
Io:”Si” dissi sorridendo.
Alex:”Ok, però oggi niente giro sulla rampa! Mi dispiace.” disse alzando le spalle
Alex salì di sopra a vestirsi e a chiamare Cassidy, Justin spense la play e mi schioccò un bacio sulla guancia “Grazie” disse facendomi l’occhiolino e salendo anche lui di sopra. Io invece chiamai Charlie che per tutta la mattina non si era fatto sentire.Gli chiesi di venire a casa, almeno per aiutarmi in quel  pasticcio in cui quei due mi avevano messa.Lui accettò e arrivò a casa che erano le 16:00 alle 17:00 sarebbe arrivata Cassidy.
Bussarono alla porta mi catapultai giù per le scale, ma non feci in tempo che Luca già aveva aperto.
Io:”Charlie” dissi correndo verso di lui e abbracciandolo; si lo so non è che non lo vedo dalla preistoria, ma io lo saluto sempre così.
Charlie:”Hey piccola,come va?” disse togliendomi il cappello di testa e facendolo girare come una palla sul suo dito.
Io:”Come dovrebbe andare?!” dissi allungandomi verso di lui per prendere il cappello, ma essendo troppo alto non ce la feci. E per fargli pietà misi il broncio. Così lui mi porse il cappello e mi fece cenno di salirgli in groppa. Adoravo farlo.
Io:”Trotta cavallo, trotta cavallo iha iha” dissi urlando.
Cassidy:”Ma che cazz?! Siamo in un rodeo?!” disse una voce estranea. Oh minchia Cassidy!
Alex:”Mannò, siamo solo in una villa di Miami” disse ironizzando e aiutandomi a scendere da Charlie.
Io:”Emh io …. “ non sapevo cosa dire, era imbarazzata.
Cassidy:”Non ditemi che è lei la ragazza?!” eh,ok,cominciamo male, mooolto male!
Justin:”Si è lei!” disse mentre scendeva dalle scale.
Cassidy:”Ma lei non è una ragazza, lei è una camionista!” oè bella capisco di avere la grazie di un elefante, ma camionista non mi chiami!
Charlie:”No, i camionisti sono più alti!” disse ridendo e sfregando la mano sui miei capelli.
Io:”Molto gentile!” dissi facendogli una smorfia e staccandomi da lui.
Tutti risero, tranne io che stavo imprecando in una lingua diversa dal normale.
Cassidy portò il suo borsone di sopra, entrò in camera mia e mise un vestito su una rella e lo appese nell’armadio. Cacciò una decina di spazzole con un arricciacapelli e vari elastici. Cosa voleva farmi quella ragazza?!
Mi fece sedere sulla sedia della scrivania e senza specchio davanti a me per vedere quello che mi stava facendo cominciò a prendere varie ciocche per le mani, ad intrecciarli, pettinarli,tirarli,gelatinarli e cose varie. Dopo circa mezz’ora disse di aver finito; prese poi del trucco e cominciò a mettermelo. Mise l’eyeliner nero con sopra un ombretto abbastanza chiaro, color oro credo; poi un po’ di fard e un lucido incolore. Poi mi mise uno smalto abbastanza chiaro della Chanel. Mi guardò un per un po’ e soddisfatta prese altre cose dal borsone: degli orecchini molto belli, ma troppo grandi e pesanti per i miei gusti; ed un anello in oro con sopra delle rose dello stesso colore degli orecchini. Aveva terminato. Mi disse di svestirmi; prese il vestito che aveva appeso precedentemente nell’armadio e me lo fece indossare. Era color cipria, con una scollatura a cuore e una fascia colma di perline sotto il seno. Era molto bello e fin lì pensai che poteva andare; ma quando dalla borsa fece uscire delle scarpe con un tacco altissimo mi era quasi venuta la nausea. Le indossai mugugnando e lamentandomi della loro altezza. Cassidy chiuse la zip del vestito, mi scostò la treccia che aveva fatto con i miei capelli sul lato e con voce soddisfatta mi disse “Sei pronta!”. Mi fece girare una serie di volte su me stessa per farmi abituare all’altezza vertiginosa delle scarpe mi abbracciò e mi disse:”Vai là e mostra a quella puttanella di Mindy chi sei!” detto ciò aprì la porta e disse ai ragazzi di andare in salotto ed aspettarci lì.
Uscì dalla camera e lentamente scesi le scale, Cassidy mi fece segno di fermarmi, poiché lei in un certo senso voleva presentarmi.
Cassidy:”State per assistere al passaggio da CAMIONISTA a DONNA.Siete pronti?!” disse scendendo l’ultimo scalino e avvicinandosi ai ragazzi che erano seduti sui divani a guardare la TV.
“Certo” dissero i tre ragazzi in coro.Bene dovevo entrare, avevo una paura tremenda, avevo paura di essere brutta per loro, avevo paura che mi ridessero in faccia. Invece, quando Cassidy mi fece segno di entrare in casa calò il silenzio, tutti rimasero a bocca aperta soprattutto Charlie che non mi aveva mai vista così.
Justin:”Sei meravigliosa,fantastica!” disse non riuscendo a togliermi gli occhi di dosso.
Charlie:”WOW! Piccola fatti abbracciare”anche lui era letteralmente a bocca aperta era scioccato.
Cassidy:”No, fermo! Niente abbracci!Rovinerai il mio lavoro!” disse bloccandolo con la mano.
Alex:”Non è che fingeresti di essere la mia ragazza?!” disse con gli occhi spalancati.
Tutti scoppiammo a ridere.Cassidy disse ad Alex e Justin di andarsi a preparare poiché la festa era alle 20:00 ed erano le 19:00 passate. I due ragazzi acconsentirono e salirono di sopra a prepararsi, Charlie e Cassidy ci salutarono ed andarono via poiché avevano fatto il loro lavoro.
Charlie:”Ciao piccola buona fortuna” disse abbracciandomi forte.
Justin:”Hey tu ! Lascia la mia ragazza!” disse mentre scendeva le scale e facendomi l’occhiolino.Devo dire che non era niente male in smoking e neanche Alex.Salutammo i domestici e ci dirigemmo verso la macchina che  già ci stava aspettando.L’ultimo saluto e partimmo alla volta di quella che doveva essere una serata all’insegna della finzione.Che felicità !


Spazio autrice:
Vi avevo detto che avrei aggiornato in fretta! Ecco le foto del vestito e della pettinatura di Sam che ne pensate?

  

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Capitolo 5
*** Ah,e non sono il tuo tesoro. ***


Eravamo in macchina. Io ero la solita timida e come un topo ero incapace di muovermi; invece loro erano i gatti,tanto sicuri di sé,indifferenti alla realtà. Le mani cominciavano a sudarmi, sentivo le guance andare a fuoco, mi guardai allo specchietto dell’auto, era tutto apposto. Allora cos’era quella sensazione?! Guardavo i ragazzi quasi ammirata: si mostravano distaccati dalla situazione, erano concentrati sui loro cellulari e raramente uno dei due alzava lo sguardo per poi riprendere a scrivere, quasi come se stessero andando incontro ad una sfida. Lo stomaco cominciava a contorcersi; il cuore batteva, batteva fortissimo;sentivo qualcosa dentro me che stava per esplodere, un’energia che fino ad ora non si era manifestata in quel mio corpicino snello e fievole che ora invece pareva sembrare tutt’altro. Decisi allora di aprire il frigo della limousine e prendere una bottiglietta d’acqua naturale. Ma niente, quella fastidiosa percezione non passava. Così decisi di abbandonarmi ai miei istinti: alzai le spalle e scrollai le braccia verso il basso. Ora ero rossa in viso,ne ero sicura. Presi un respiro profondo e con voce flebile mi rivolsi ai ragazzi: “Ehi ragazzi, sento una strana sensazione dentro di me; sto sudando freddo, ho il battito a mille e rossore in faccia. Non saprei dirvi cosa mi sta succedendo, ma qualcosa dentro di me mi dice che c’è una preoccupazione. Non voglio farlo più”. D’un tratto la macchina si fermò, eravamo arrivati. Alex mi sorrise e spostando lo sguardo su Justin, gli indicò di aprirmi la portiera;ma il ragazzo si limitò ad indicargli l’uscita-quasi a volerlo cacciare. Alex si avviò nel frattempo e rimase me e Justin soli, così da parlare tranquillamente.     
Justin: “Ti ringrazio di tutto, non so come avrei fatto senza di te. Se tu ti affiderai a me, niente sarà difficile. Te lo prometto. Ricordati la vita è una scalata,ma la vista è grandiosa”. Disse sorridendomi.
Io mi limitai a ricambiare un sorriso, non ero del tutto convinta di quelle parole; ma quell’ultima frase aveva suscitato qualcosa dentro me, una sorta di sicurezza –non saprei spiegare cos’era in realtà.
Justin scese dall’auto, si chinò verso di me e mi pose una mano; insinuando più volte raccolsi la sua mano calda e scesi. Di fronte a me avevo una struttura completamente bianca tutta in vetro.Justin e Alex salutarono tantissime persone, ed io feci lo stesso per non sembrare scortese.Justin mi parcheggiò accanto ad un gruppo di cinque ragazzi (e che ragazzi). Come mi parve capire, erano i suoi migliori amici.Un ragazzo riccio con due meravigliosi occhi color  miele a forma di nocciola mi allungò una mano e mostrandomi dei denti perfettamente bianchi mi disse:”Ciao, io sono William.Per gli amici Will” -io non sono tua amica ma lo diventerò presto mlmlml- Ok i miei pensieri perversi devono andare via. Fingendo un sorriso sperando di non avere una faccia da demente ammiccai:”Ciao,io sono Samantha, per tutti Sam”.Mentre parlavo con lui quella sensazione cresceva; quel ragazzo assomigliava a Charlie, con l’unica differenza che quest’ultimo non era riccio. Un ragazzo biondo mi stava per porgere la mano, quando una voce familiare acuta e squillante mi fece rabbrividire.
Mindy:”Justin, tesoro mio. Sei venuto” disse attaccandosi a lui come una cozza fa al suo scoglio.
Justin:”Ciao Mindy.” disse staccandosela di dosso. “Ah, e non sono il tuo tesoro”.
Mindy:”Ah, ma comunque sia non hai rispettato la scommessa.Dov’è la puttanella che dovevi portare?!” disse ancheggiando verso destra e appoggiando una mano sul fianco. Quella mano mi accecò, era tipo ornata da un’intera gioielleria; mille braccialetti luccicanti scendevano a mò di cascata sul suo braccio.
Io:”Eccomi.” dissi. “Peccato che non vedo altre puttanelle in questa stanza al di fuori di te.” Dissi facendomi largo tra i ragazzi.Ero rimasta sbalordita dalle mie stesse parole,dov’era finita quella piccola me che aveva paura di guardarsi allo specchio e di sembrare troppo e apparire brutta?!
Sentì una sorta di “Ohhhh. Offesa!” e mi sentì meglio, per la prima volta non ero io quella che non riusciva a reagire; non ero io quella incastrata in un qualcosa troppo grande per lei.
Mindy:”Non rivolgerti così a me!” disse schioccando le dita formando una specie di S. Ma chi cazzo credeva di essere?! La figlia della regina Elisabetta?!Aspetta, ma la regina Elisabetta manco ha una figlia.Quindi non era nessuno! “E poi io non credo che tu sia la vera ragazza di Justin, lui non è il tipo da santarellina!” disse lanciandomi un’occhiata di sfida.
Will:”Cambiare  fa bene, per tutto il resto c’è Mastercard.” Aspetta ma questa è pubblicità occulta –lol-
Tutti ridemmo, quel ragazzo aveva un buon senso dell’umorismo.
Mindy:”Ah.Ah.Ah.Molto spiritoso, comunque non crederò alla vostra relazione se non vi bacerete” Disse ripetendo quello sguardo minaccioso; quasi a volermi mangiare con gli occhi –mamma che arg-
Ecco ora ero nei guai, la parte in cui ero io a vincere era già finita?! Ma che cazzo! E’ vero che non ero fortunata,tralasciando però la mia vita familiare, ma almeno una volta, volevo essere io a provare l’ebbrezza della vittoria.
Ero rimasta paralizzata, fissavo un punto nel vuoto.Non volevo.Non volevo farlo, avrei rovinato tutto, quello sarebbe stato il mio primo bacio.No,no,no,nooooooo. Salvatemi!
Sentì una mano cingermi i fianchi e girarmi lentamente verso il suo possessore –Justin-, mi strinse delicatamente a se.I nostri corpi si incastravano perfettamente l’uno con l’altro; avvicinò la sua bocca al mio orecchio e mi sussurrò “Scusa,ti devo un favore bello grosso!” quelle parole anche se insignificanti percorsero la mia schiena come un brivido e mi fecero letteralmente bloccare.
Scostò le sue labbra dal mio orecchio e le fece strusciare delicatamente sulla mia guancia, fino a farle passare sulle mie labbra.Le nostre labbra combaciavano perfettamente, non volle limitarsi ad un piccolo e semplice  bacio a stampo,le sue labbra carnose si rigiravano sulle mie; aprì leggermente la bocca permettendogli di entrare, le nostre lingue si sfiorarono,toccarono ed incrociarono.Tutto improvvisamente finì.Mi ero staccata drasticamente da lui. Perché era andato oltre un semplice bacio, perché lo aveva fatto?!
Non sapevo spiegarlo, mi girai verso Alex che mi fece l’’occhiolino e mi guardò compiaciuto, nel frattempo Mindy si era già dileguata non so dove. L’avevo umiliata! Si.Si.Si.Proprio umiliata.
SAM 2 – MINDY 0
Con la coda dell’occhio vidi Justin allontanarsi da me e dai ragazzi, fu subito seguito da Alex.Erano diretti verso il bagno.Ero stata così terribile?! Ok, si era il mio primo bacio, ma era lui che lo aveva portato per le lunghe.Forse era solo per far andare via Mindy; ma se fosse stato davvero così , allora perché era come scappato in bagno?!
Non pensai molto a ciò poiché quella sensazione stava crescendo; non sapevo come definirla.Decisi di uscire fuori per prendere una boccata d’aria,e di chiamare Charlie per dirgli di quanto era successo.Cercai il cellulare più volte nella mia borsa o meglio dire in quella mini mini mini borsa che Cassidy mi aveva dato; sentì qualcosa battere per terra, ero sicura era il mio cellulare.
X:”E’ tuo?” mi disse una voce calda indicandomi il cellulare che aveva tra le mani.
Io:”S-Si, grazie!” dissi sollevando lo sguardo da quella specie di borsa e prendendo delicatamente il cellulare dalle sue grandi mani.
Ty:”Io sono Ty” disse sorridendo “Tu invece sei la ragazza di Bieber.Giusto?!”
Io:”Si .Cioè, no.” dissi impacciata. “Beh,ecco io.Vedi”
Ty:”AHAHAHAHAAHA.Sei simpatica” cioè sembravo un robot scassato e lui mi diceva che ero simpatica?! BAH! “Io comunque, sono il fratello di Mindy; tu come la conosci?”
Io:”Beh vedi in realtà mi hanno portato qui Alex e J….” Non terminai di parlare che il cellulare cominciò a squillarmi.
*Give me love, like her 
Cos lately I've been waking up alone 
The pain splatter tear drops on my shirt 
I told you I'd let them go 

And that I find my corner 
Maybe tonight I'll call you 
After my blood, turns into alcohol 
No, I just wanna hold you ….*
 
POV JUSTIN


Ero lì a parlare con I ragazzi quando sentì quella voce che prima mi donava tanta eccitazione.
Mindy:”Justin, tesoro mio. Sei venuto” disse attaccandosi a me come una cozza fa al suo scoglio.
Justin:”Ciao Mindy.” dissi staccandomela di dosso. “Ah, e non sono il tuo tesoro”. Dissi guardando con la coda dell’occhio l’espressione schifata dei ragazzi e di Sam. Le loro facce erano buffissime.
Mindy:”Ah, ma comunque sia non hai rispettato la scommessa.Dov’è la puttanella che dovevi portare?!” disse ancheggiando verso destra e appoggiando una mano sul fianco.Accecandomi per tutti i bracciali che aveva messo.Ma si era comprata tutta la gioielleria?!
Sam:”Eccomi.Peccato che non vedo altre puttanelle in questa stanza al di fuori di te.” Disse facendosi largo tra i ragazzi.Ero rimasto sbalordito.Quella ragazza era piena di sorprese. I ragazzi per darle supporto dissero in coro “Ohhh.Offesa” si sentì soddisfata, si vedeva dal suo sguardo.
Mindy:”Non rivolgerti così a me!” disse schioccando le dita formando una specie di S. Sempre se sapesse cos’era una S.“E poi io non credo che tu sia la vera ragazza di Justin, lui non è il tipo da santarellina!” disse rivolgendosi a Sam e lanciandole un’occhiata di sfida che parve non spaventarla. Ma poi lei che cazzo ne sapeva di cosa provavo io?! Lei era una trombamica; Sam invece era diversa, era speciale.Si, mi piaceva.
Will:”Cambiare  fa bene, per tutto il resto c’è Mastercard.” Hahaha adoravo quel ragazzo, non per niente era il mio migliore amico.
Mindy:” Ah.Ah.Ah.Molto spiritoso, comunque non crederò alla vostra relazione se non vi bacerete “disse scrutando Sam e me  molto velocemente.Cosa aveva appena detto?! BACIO?!No,no,noooo.Non volevo farlo,lei mi piaceva veramente.Se l’avessi  baciata avrei rovinato tutto; ma se non l’avessi fatto il mio orgoglio e la mia reputazione sarebbero andati in frantumi.Reputazione o  amore?! Aspetta, però se l’avessi baciata avrei capito se mi piaceva veramente!OK!
Le cinsi i fianchi e la portai delicatamente verso di me.Mi avvicinai lentamente chinando le spalle e sentendo i nostri respiri velocizzarsi e fondersi. 
Il mio cuore batteva..accelerato, sapevo che Sam lo avrebbe percepito, ma non avrebbe avuto importanza. Avvicinai le mie labbra al suo orecchio e le sussurai: “Scusa,ti devo un favore bello grosso!”Spostai le mie labbra sulla sua morbida guancia sfiornadola delicatamente per poi posarmi sulle sue labbra.Sentii le sue labbra sfiorare le mie e una scossa mi attraversò tutto il corpo, fece così male da farmi mozzare il respiro nel petto. Ma continuai..La sua bocca era morbidissima, l’avrei voluta assaporare più a fondo. Ma.. avrebbe frainteso. Perciò mi permisi solamente di sporgere un po’ la lingua sulle sue labbra.
Non fece nulla per impedirmelo;anzi aprì leggermente la bocca e le nostre lingue si sfiorarono,toccarono ed incrociarono.
Le nostre bocche si separarono e si unirono ancora, questa volta avevo un groppo in gola che non voleva andarsene. I nostri visi erano così vicini, lei era così dolce..
Sospirammo. Sam mosse le testa verso la mia che indietreggiò improvvisamente. *ANCORA* pensai involontariamente. *Ancora, ancora*. La mia frenesia divenne reale.
Si avvicinò di nuovo a me portando il suo corpo ad aderire al mio e le sue mani ad accarezzare prima il mio collo e poi i capelli.Mi eccitai come un ragazzino e portai le braccia poco sopra i suoi fianchi. Volevo toccarla. Toccarla veramente..Una mia mano scese sul suo fianco l’altra sui suoi capelli.
Non mi bastava baciarla così, era solo una maledettissima tortura. Si staccò da me lasciando quel meraviglioso bacio a metà.Avevo esagerato, l’avevo spaventata.Mi staccai anche io da lei per poi guardarla dritta in quei meravigliosi occhi azzurro cielo, la sua espressione era indecifrabile e io ansimavo.Non sapevo cosa fare, il mio istinto mi diceva di scappare via da lei ed infatti così feci.Mi diressi verso il bagno e fui subito seguito da Alex,che prima lanciò un’occhiata complice a Sam.Ero davvero scappato da una ragazza?! Io?! Ok, che diamine si era impossessato del mio corpo?!
Varcai velocemente la porta del bagno sotto gli occhi di tutta la sala.Alex mi seguì a ruota e si fermò in silenzio accanto i lavandini.Sciacquai il viso per eliminare quello strano rossore dal mio viso, guardavo la mia immagine nello specchio incredulo per ciò che avevo appena fatto.In bagno si creò un silenzio imbarazzante dopo la venuta di Will che si posizionò accanto ad Alex
Alex:”Justin Drew Bieber Scappa da una ragazza.” disse facendosi avanti. “Sarebbe un titolo da prima pagina”
Will:”Si,infatti.Justin Drew Bieber,che si è portato a letto la maggior parte delle assistenti di suo padre scappa da una ragazza timida” disse facendo l’occhiolino.
Io:”Così non mi aiutate.Non avevo mai provato delle sensazioni del genere, non è stato come i miei soliti baci.E’ stato speciale, lento, fantastico.Come se in quella stanza non ci fosse nessun altro oltre a noi; come se quel bacio non fosse stato per gioco.” Dissi mentre prendevo della carta per asciugarmi il viso.
Felix-Thomas -Daniel-Chris:”Bieber si è innamoratoooo!” dissero entrando tutti in bagno.Ma che diamine sanno cosa significa privacy?!In realtà quello in torto ero io.Stavo parlando dei cazzi miei nel bagno della casa della mia trombamica.E poi si, avevano ragione. MI ERO INNAMORATO.Per la prima volta in vita mia potevo dire di sapere cosa fosse l'amore.

                                                                                                                                                                               Spazio autrice:


                                                                                                                          Ciao belli.So che ho aggiornato in ritardo; ma sapete la scuola,i compiti,le verifiche,i genitori.Ma soprattutto un'amica che ti perde i bozzetti del capitolo.
                                                                                      Spero che questo capitolo vi piaccia; cercherò di aggiornare al più presto.Wow,grazie per le recensioni c: Spero di averne altre.
Ho scritto questo capitolo ascoltando quasta song:http://www.youtube.com/watch?v=VuNIsY6JdUw non so se la ricordate, ma il video è tenerissimo.          
                                                                                     Ecco come immagino Sam e Justin:



 

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Capitolo 6
*** Oh cazzo ***


POV  SAM
Vidi sulla schermata del cellulare che era Charlie. Interrompendo, quella sorta di chiacchierata con Ty risposi frettolosamente. *Pronto?* *Sam?* *Si,sono io chi parla?* *Ciao,sono Louise la sorellastra di Charlie; se è così che posso definirmi.Comunque ti chiamo perché Charlie ha avuto un incidente d’auto.Questo è successo già due ore fa, ma i medici ci avevano detto di non allarmarci.Solo ora è entrato in coma farmacologico e ho pensato di chiamarti!* disse velocemente  in modo da non farmi sentire quel tono di tristezza che filtrava nella sua voce. *Oddio!Dove siete?* dissi mentre una lacrima mi rigava il viso. *Siamo al  Jackson Memorial Hospital, nella contea di Miami-Dade.Era quello più vicino all’incidente* *Ok,grazie.Vi raggiungerò al più presto!* dissi asciugandomi le lacrime e dirigendomi verso l’interno della sala per avvisare Alex e Justin.
Ty:”Stai bene?” disse Ty mentre cercava di seguirmi con passo felpato.
Io:”No, e scusami.Parliamo un’altra volta!” dissi neanche guardandolo in faccia e continuando a cercare i due ragazzi.
Cercai dappertutto, ma di loro e dei loro amici non c’era traccia.Ricordai di quando Justin dopo il bacio si era diretto verso il bagno; e a quel punto feci lo stesso.
Arrivata davanti la porta del bagno insinuai più volte ad entrare, ma poi strafottendomene della buona educazione spalancai la porta e sotto gli occhi sbalorditi di una decina di ragazzi feci cenno ad Alex e Justin di uscire fuori; questi ultimi furono seguiti a ruota dai loro amici.
Alex:”Wow,e menomale che eri timida!” disse rivolgendosi scherzosamente a me.
Io:”Alex, riserva il tuo sarcasmo a qualche altro momento.Ora dobbiamo andare via !” dissi con tono duro e già girandomi verso l’uscita.
Justin:”Cos’è successo ti sei sentita male?Stai bene?!”
Io:”Benissimo; ma Charlie ha avuto un incidente d’auto.Dobbiamo andare da lui!”
“Oh cazzo” dissero i due gemelli in coro.
Salutarono i loro amici e raggiunsero insieme a  me l’auto il più velocemente possibile. Io e i due ragazzi entrammo in auto, diedi ordine a Simon di dirigersi verso il JMH.L’autista un po’ disorientato accettò gli ordini e il più velocemente possibile usci da quella casa e dirottò l’auto verso la superstrada. Simon guidava quell’auto ad un a velocità formidabile eppure eravamo ancora ad un’ora di distanza da quel maledetto ospedale.


Un’ora dopo

Arrivammo dopo un’ora, ma quell’ora sembrò un’eternità. Scesi subito dalla limousine, senza nemmeno badare a chiudere la portiera. Entrai . Mi diressi verso un’infermiera e le chiesi subito di Charlie;prima che l’infermiera parlasse vidi Anne uscire da una camera e mi diressi subito da lei. Nel frattempo Justin e Alex restarono a pochi metri da me in attesa di una notizia certa.L’abbraciai velocemente quasi lanciandomi su di lei, la donna mi strinse a se.Aveva bisogno di sostegno,come io avevo bisogno di stare con Charlie.
Io:”Allora?Come sta?” dissi vedendo uscire dalla sala anche un medico.
Medico:”Lei è?” disse alzando un sopracciglio.Cazzo ti ho chiesto come sta, no che voglio stuprarmelo!
Io:”La sua MIGLIORE amica” dissi calcando bene la parola MIGLIORE
Medico:”Ah, mi scuci signorina.Ma molta gente sa chiede notizie solo per farci perdere tempo.”
Io:”Non si preoccupi” dissi interrompendolo,ci mancava solo una bella litigata con il medico e potevo dichiararmi la  ragazza più sfigata dell’intero universo.
Medico:”Diciamo,che sta meglio  dalle ultime diagnosi il flusso sanguineo si è ristabilito e anche il battito tende ad essere molto spesso abbastanza regolare.Senza sbalzi.Vuole vederlo?”
Io:”Certo,posso?”
Medico:”Certamente, venga con me le faccio indossare il camice,sa per eventuali germi che potrebbe  trasmettere!”
Dopo aver messo il camice, entrai nella stanza dov’era Charlie e mi sedetti su una sedia accanto al suo letto.Vederlo in quelle condizioni era bruttissimo,fermo,immobile.Quel suo viso sempre sorridente si era trasformato, era di un bianco latte; e quelle sue labbra di un dolce colorito roseo ora erano rosse come il sangue.Avevagraffi dapperttutto e un grosso ematoma sul braccio destro, di un viola chiaro tipo uva, ma non prorprio.Avvicinai la sedia al letto e presi la sua mano gelida, quel bellissimo ragazzo che mi aveva accolta a scuola il mio primo giorno nel giro di tre anni era diventato il mio migliore amico.Lo amavo più di qualsiasi altra cosa,ed ora era angosciante vederlo lì steso su quel letto in quella camera d’ospedale.Perchè a lui? Perché non a me? Avrei fatto di tutto pur di poterlo salvare,anche poter donare la mia stessa vita.Di tutto.Mi accasciai su di lui abbracciandolo, mentre una lacrima mi rigava il viso.Chiusi gli occhi e ricordai dolente ogni attimo passato insieme.Avevo voglia che ricambiasse la stretta.La porta si aprì lentamente e dopo aver dato un bacio a Charlie mi staccai da lui asciugandomi le lacrime e fingendo un sorriso all’infermiera che era entrata.
Infermiera:”Il tempo di ricevimento è finito, a meno che lei non debba restare stanotte con il paziente.” disse la donna dai lunghi capelli biondi avvicinandosi al letto con una cartellina azzurra che poi posò sul comodino.
Io:”Oh,ok allora si da il caso che io resterò con lui.” dissi accennando un’espressione fiera.
Infermiera:”Oh,allora la prego di attendere qualche minuto fuori, il tempo di cambiare i contenitori per le feci, e per la circolazione del sangue”
Io:”Ok,aspetterò fuori” dissi dirigendomi verso la porta e chiudendomi quest’ultima alle spalle.
Feci un lungo sospiro e mi accorsi di avere ancora addosso quel vestito e quelle maledettissime scarpe.
Anne:”Lo ha visto?” disse alzandosi da una sedia e avvicinandosi a me.Lo stesso fecero i due gemelli.
Io:”Si….” dissi abbassando lo sguardo. “Era lì, su quel letto…”
Anne:”Calma,si rimetterà!” disse stringendomi a
Io:”Resterò con lui stanotte!”
Anne:”No.No piccola non se ne parla.Tu ora te ne vai a casa ti fai una bella doccia,mangi qualcosa ti rilassi e dormi.Domani mattina verrai qui.”
Io:”No, Anne io resto con lui.Ha bisogno di me.Io ho bisogno di lui.” Dissi decisa.
Anne:”Charlie ha bisogna di una Sam bella e riposata, no di una Sam stanca e con buffi vestiti.Ascoltami cara, con tutto il rispetto.Ve la siete cavata sempre da soli, ma ora non credi che anche io debba fare la mia parte?! Con tutto quello che lui ha fatto per me.Con tutto quello che voi avete fatto per me.”
Io:”Ok,mi hai convinta.Però,prometti che domani io resterò con lui.”
Anne:”Promesso.E ora vai, e non far aspettare questi due ragazzi.”
Io:”Grazie.Ciao” dissi allontanandomi da lei seguita dai due ragazzi.
                       

Spazio autrice:
Si,lo so ho aggiornato dopo molto tempo, e il capitolo fa pena.Qualche recensione? Una? 
Niente? Vi prego aiutatemi con le recensioni, altrimenti sono costretta a lasciare la storia in sospeso.
Ho visto che EFP non mi carica le immagini dei due personaggi.
Io ci riprovo, eccoli qua: 
Belli vero?! fghdkf.
 

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Capitolo 7
*** Olly ***


Ciao belli, ringrazio per le recensioni,spero di riceverne altre. Mi scuso per l’interminabile tempo che vi ho fatto aspettare.Ma cosa posso dirvi, la scuola è finita e anche gli esami.Quindi mi darò la carica e aggiornerò più in fretta possibile. Spero che questo capitolo vi piaccia, avete visto il povero Charlie? E Justin? Oddio Justin è dolcissimo.
 
Erano passate due settimane dall’incidente di Charlie, e quest’ultimo non aveva miglioramenti.La scuola era finita da un pezzo ormai, luglio era alle porte e gli allenamenti erano terminati. Io ed Anne facevamo a turno per Charlie, qualche volta anche Alex ci dava una mano; ma di certo non eravamo tanto sicure di lasciarlo con lui. I miei genitori chiamavano spesso per  essere aggiornati, ma le novità non erano poi così tante. Quel giorno mi stavo dirigendo all’aeroporto accompagnata da Karen una delle mie amiche, per andare a prendere Olivia (Olly) che aveva deciso di passare le ‘vacanze’ con me per darmi sostegno.
Arrivati lì, Simon ci lasciò all’entrata principale dell’aeroporto, e lui si diresse verso il parcheggio.Entrammo mano nella mano ed un odore di caffelatte impregnava  l’enorme stanza dai colori scuri e freddi. Una voce metallica annunciò l’arrivo del volo Napoli-Miami.All’udire quelle parole corsi verso il portellone d’entrata dei passeggeri di quel volo. Ero emozionata al rivedere la mia amica. Aspettammo un po’ prima che le persone cominciassero ad uscire,non vedevo Olly da un annetto circa, ed ero preoccupata che fosse cambiata o cose del genere.Le mie preoccupazioni svanirono solo quando un tipetto bruno con degli occhi verdi da far paura e un sorriso reso perfetto da quel piccolo spazio al centro degli incisivi superiori si lanciò addosso a me buttandomi a terra.
Io:”Olly mi stai schiacciando!’”dissi con voce sofferente

Olly:”Scusami tesoro.Oddio mi sei mancata tantissimo!” disse togliendosi di dosso e aiutandomi ad alzarmi. “Ah ma ti sei fatta più alta.’”

Io:”AHAHAHAH Si tre millimetri bastano?!’”dissi facendole l’occhiolino “Ah ti presento Karen una mia amica”

Olly:”Piacere Olivia, ma puoi chiamarmi Olly’”disse con il suo inglese più perfetto del mio OuO. “Anche io devo presentarti qualcuno!” disse emozionata “Lui è Fabio!” disse indicando un ragazzo molto carino che si faceva avanti.

Io:”Aw Olly, è il tuo ragazzo?” dissi raggiante.

Olly:”No, ma che?! Lui è il mio best friend foravah.Hai capito truxa?!”disse facendomi l’occhiolino, quella ragazza era uno spasso. “This is mine, è proprietà Olivia Russo!DON’T TOUCH MY BREIL !”

Io:”WOHO. Calma tigre.”

Karen:”Andiamo?” disse sorridente

Io:”Certo.”

Ci avviammo insieme al parcheggio,entrammo in auto e ritornammo a casa tutti sorridenti e pimpanti come i teletubbies quando giocano lol .Non ditelo a nessuno ma io vado pazza per i teletubbies la mia preferita è Laa Laa u.u ma shhh è uun segreto, segretissimo.
Arrivati a casa Justin non c’era, ma Alex era in compagnia di Cassidy.Mostrammo le stanze ai due ragazzi, che decisero invece di avere una stanza singola, chissà per quale oscuro motivo –mlml-. Aggiornammo i due sulla situazione di Charlie, e dopo aver chiamato Anne per eventuali aggiornamenti sulla situazione i ragazzi decisero di organizzarsi per un’uscita.Quella sera era in programma la discoteca, con la mia totale disapprovazione.Dopo aver visto un film io e le ragazze salimmo di sopra per aiutare Olly a disfare la valigia, bussammo alla porta poiché fabio già era in camera, ma ovviamente io bussai, mentre Olly entrò fottendosene.Per fortuna Fabio era vestito e tranquillamente parlava al telefono, ovviamente Cassidy e Karen non capivano nulla poiché stava parlando in italiano, la situazione mi divertiva molto.Svuotammo una valigia per ciascuno,perché Olly si era portata dietro Napoli e dintorni. Sistemammo le cose nell’armadio, e optammo per una doccia nella piscina interna. Dopo esserci lavate, ci riunimmo tutte in camera mia per decidere cosa mettere (le maglie e le scarpe appartenevano ad Olly, il resto a me). Optarono per il semplice, una maglia con i miei jeans e ovviamente i tacchi per fortuna a me erano comodi, ma comunque dovetti rinunciare alle mie vans. Ci preparammo e scendemmo in salotto, Alex Fabio e Justin sarebbero venuti con noi, ed infatti erano già in salotto ad aspettarci.

Alex:”Siete pronte?”

Cassidy:”Certo, che te ne pare?” disse girando su se stessa e poi indicandoci

Alex:”Bella la maglia di Olly, le tue scarpe e i tuoi accessori.Karen è fantastica e Sam è a disagio!”

Io:”Si da morire andiamo?”

Justin:”Certo” rispose il finto biondo già sulla porta.
 

 
POV’S OLLY

Arrivammo in discoteca, una baraonda di gente ed un odore di pizza (?) inondava l’enorme stanza, Cassidy mi stringeva la mano, mentre Ronnie era attaccata a Karen come una cozza,la discoteca era enorme, le luci erano stupende ma non troppo forti.Al centro della sala un enorme palo con sotto una piattaforma rotonda dove delle ragazze si strusciavano su dei tipi. Karen era davanti seguita da tutti noi e ci portò lungo un corridoio con le pareti nere e delle suggestive luci rosse, da qui entrammo in una specie di salotto dove c’era solo l’area bar.Mi voltai verso il bancone prima di accomodarmi e notai che il barman era abbastanza carino, ci feci un pensierino, ma poi pensai che come prima sera con i ragazzi non dovevo dare una brutta impressione.Posammo le nostre cose su una poltrona e trascinammo Ronnie in pista, opponeva tanta di quella resistenza che Justin dovette prenderla in braccio e lasciarla solo dopo essere arrivati in pista. La musica era forte e c’erano ragazzi che spuntavano da tutti i pori.Ero tutto molto confusionario ma ci stavamo divertendo molto, soprattutto perché Alex ballava in modo assurdo, a pensarci mi viene ancora da ridere.Dopo un po’ il dj un tipo fighissimo annunciò che era la sera del ‘RANDOM PEOPLE’ cioè ‘PERSONE A CASO’ non capì molto bene di cosa si trattasse, ma centrava prendere delle persone a caso in pista e fargli fare cose strane.Queste persone venivano scelte quando le luci si spegnevano e il riflettore maggiore puntava  una persona.


   C assidy 
              Olly
                                Karen
 Sam

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