Your Lucky Day In Hell.

di blinka
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15. ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16. ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17. ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18. ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19. ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Your Lucky Day In Hell.




DISCLAIMER: purtroppo non conosco nè Jamia Nestor, nè Frank Iero, nè i Pencey Prep, nè i My Chemical Romance. Tutto quello scritto è frutto della mia fantasia, e non è stato scritto a scopo di lucro.




Capitolo 1.

Non è possibile. Perché sono sempre, sempre, in ritardo il primo giorno di scuola?
Oh, fanculo autobus.
Corro nelle pozzanghere, facendo schizzare l’acqua ai miei piedi, bagnandomi i jeans scuri.
Eccola lì. La mia nuova scuola. Ancora deve capire perché papà ha deciso di trasferirsi.
Cioè, sì, mi sembra abbastanza ovvio, da quando mamma è morta… Vabbè.
Però perché lasciare New York?
Sono dispersa in una stupida città del New Jersey.
Mi accorgo che sono entrata a scuola.
E che è vuota.
E che non ho la minima idea di dove andare.
Sono ufficialmente nella merda.
Mi guardo intorno. Neanche uno stupidissimo cartello di dove sia la segreteria.
Sento che sarà un anno difficile.
Girovago intorno, con la tracolla che segue i miei movimenti.
Finalmente noto un bidello.
No, forse è una donna.
Mi avvicino. Sì è… circa una donna.
“Scusi!” mi avvicino mentre lei si gira e mi lancia un’occhiataccia.
“La campana è suonata da un pezzo, signorina! Che cosa ci fa ancora nei corridoi?”
“Beh, vede sono nuova io di quest’anno e non ho la minima idea di dove andare. Non è che mi può indicare la classe…” cerco di ricordare la sezione. Impresa titanica. “4^ B?”
“Un piano più su.” Dice apatica. E se ne va.
Ma che modi sono?
Bah. Mi avvio per le scale e cerco di ambientarmi in quel luogo sconosciuto.
Sì, sarà un anno veramente difficile.
Mi ritrovo in un corridoio con una decine di porte. Guardo le etichette.
1^C… 2^B… Prima, prima, seconda, prima… 4^B.
Finalmente.
Busso. Nessuno risponde, dal chiasso che proviene da dentro nessuno avrà sentito.
Busso un’altra volta. Niente.
Entro dentro senza tanta cortesia e di colpo si fa silenzio mentre una trentina di visi mi guardano incuriositi.
Il professore deve essere dell’epoca preistorica, perché si accorge dopo un minuto buono che sono sulla soglia. Alza il viso e si sistema gli occhiali spessi almeno 4 centimetri e mia guarda.
“Oooooh!” esclama “Lei dev’essere la signorina Nestor!”
“Esatto.” Mormoro.
“Bene, si può sedere…” Alza il sedere leggermente dalla sedia e scruta la classe divertita “…Là, in fondo, c’è un banco libero vicino alla signorina…” Si risiede e controlla il registro “Olsdal.” Dichiarò soddisfatto.
Lo guardo e mi rendo conto che quello è un mio professore.
Oddio.
Sbircio la classe e vedo il posto libero in ultima fila, vicino ad una ragazza che se ne sta letteralmente fregando di tutto ciò che le sta accadendo intorno. Al contrario del resto della classe.
Ma che hanno tutti da guardare?
Bah. Scaravento la borsa per terra e mi siedo.
Solo dopo pochi secondi la ragazza accanto a me si gira, mi guarda, sorride quasi a se stessa e poi ritorna a guardarsi le unghie, coperte dallo smalto nero.
Cerco di capire che cosa sta dicendo il professore centenario ma è un’impresa impossibile. La classe fa un casino degno da premio nobel.
“Inutile che cerchi di ascoltarlo… E poi, dice sempre le solite coglionate.”
Mi giro, è proprio lei che ha parlato.
“Sì, ho notato. Strano, comunque, credevo che i dinosauri fossero estinti tempo fa.”
Lei mi guarda e ride. “Mi chiamo Gina.”
“Jamia, piacere.”
“Benvenuta all’inferno.”

°°°



Finalmente, dopo tre ore di agonia suona la campana che segna la ricreazione.
Gina mi guarda. “Quanta gente conosci qui?”
“Ehm… Solo te.” Sorrido imbarazzata.
Anche lei mi sorride. “Dai, vieni ti faccio conoscere un po’ di gente a posto”
Usciamo dalla classe. Mi accorgo che lei è di una buona ventina di centimetri più alta di me. Non che ci voglia tanto. Io e il mio stupido metro e cinquantacinque di altezza.
Le cammina normalmente e scansa le persone che bloccano la strada. Non fa caso a tutte le occhiatacce che riceve.
Forte.
Vedo che infondo al corridoio, vicino a una finestra e a una macchina di merendine ci sono due ragazzi che si sbracciano, probabilmente per farsi notare da Gina. Cioè, uno si sbraccia. L’altro non fa niente. Ci guarda apatico. Gina li nota e allora mi prende per mano e “corricchiamo” verso di loro.
“Ehi, stronzetti miei!” Sorride mentre li abbraccia.
“Allora, lei è.. Eh, scusa non ho ancora afferrato il nome…”
“Jamia.” Dico semplicemente.
“Ah, ok. Jamia.” Credo stia parlando a se stessa. “Loro sono Neil” e indica il ragazzo più alto, moro, mentre si accende una sigaretta “E Frank.” E indica l’altro ragazzo, quello dallo sguardo apatico di prima.
“Ciao” dice Neil sputando il fumo dalla bocca.
“L’altro mi rivolge un cenno noncurante”
E io faccio solo uno stupido movimento di mano.
“Cazzo! Ma che avete, vi è morto il cane?”
“Presente Alex?” dice per la prima volta il ragazzo di nome Frank.
“Ovvio.” Risponde Gina.
“Se ne è andato.”
“Cosa?”
“Niente più cantante, Gina, sveglia!” esclama Neil.
“Ehi, idiota, secondo te non lo avevo capito?”
L’altro fa una scrollata di spalle. Tossicchio.
Gina mi guarda esasperata. “In pratica, il cantante della loro “band” se ne è andato.” Riassume.
“Avevate un band?”
“Clap clap.” Dice Frank imitando il suono di un battito di mani.
Ma chi cazzo si crede di essere?
“Scusa, eh, era solo una domanda.”
Frank sta per controbattere quando Gina lo blocca.
“Hey, ciccio, datti una calmata, ok?”
L’altro le lancia un’occhiataccia e dopo continua a guardare me torvo, incrociando le braccia al petto.
Bah. Maschi. Chi li capisce è bravo.

°°°



Finalmente suona la campana e la tortura finisce.
Raccolgo tutte le penne e i fogli scarabocchiati sparsi per il banco e li infilo in qualche modo nello zaino. Gina gentilmente mi aspetta.
“Prendi l’autobus per tornare?” chiede.
“Sì, abito a Nutley.”
“Che cosa??” E’ sconvolta.
“Ehm… Non si chiama Nutley il paese dopo Bellaville?” chiedo incerta.
“Sì, ma… Cavolo, Nutley! E’ lontanissimo! Quanto ci impieghi a venire qui?”
Intanto ci avviamo verso l’uscita “Quaranta, cinquanta minuti al massimo.”
Ed ecco la fermata dell’autobus, stracolma di studenti. Dopo pochi minuti che aspettiamo lo vediamo arrivare.
Finalmente.
E tutti cercano di salire per primi, finendo con bloccare per intero le entrate.
E dopo qualche minuti sono anch’io dentro.
Via via che i minuti passano sull’autobus, questo si svuota sempre di più. Ed io e Gin parliamo del più e del meno.
Passa mezz’ora e sul pullman ci siamo solo io, Gin e qualche altro studente che non conosco (ovvio, non conosco nessuno qui, ma vabbè.), tra cui i due ragazzi, Neil e l’altro Mr-Non-Rompete-I-Coglioni-Frank.
“Beh, questa è la mia fermata.” Dice Gin con un mezzo sorriso “Ci vediamo domani, Jam.”
“Ciao.” Le sorrido anche io.
“Ci si vede amico” sento dire da pochi posti dietro di me.
L’autobus si ferma e Gin scende insieme a Neil.
Fantastico.
Cerco di non pensare all’unica persona che conosco… Ma che dico? Chi lo conosce? Che c’è sull’autobus.
“Hey.” Fuuuck.
Mi giro togliendo lo sguardo dal bellissimo paesaggio del New Jersey.
“Hey.” dico apatica a Frank.
“E’ libero…?” chiede, come se non fosse ovvio.
“Sì, certo.” Sposto lo zaino dal sedile accanto al mio e lo metto in mezzo ai piedi.
Lui si siede, e dopo stiamo in silenzio. Io che guardo fuori dal finestrino e lui che giocherella con il tessuto strappato del sedile davanti a lui.
“Senti, scusa per stamattina. Sono un po’ agitato in questi giorni, e ogni cazzata rischia di farmi innervosire.” Dice tutto d’un fiato.
“E’ tutto ok.” Massì, infondo, perché farsi un nemico il primo giorno di scuola?
“Sono Frank comunque.
“Lo so, ti ha presentato oggi Gina.” Sorrido innocentemente.
“Ah già… E tu sei…?” chiede arrossendo un po’.
“Jamia.”
“Fico.”
“Lo odio.”
“Odi il tuo nome?”
“Già. E’ troppo… dolce.”
“Come, troppo dolce?” chiede confuso.
“Non mi piace, tutto qui.” E faccio le spallucce.
“Io lo trovo carino, invece” e arrossisce nuovamente.
“Beh, grazie.”
“Prego.”
Altri minuti di silenzio.
“Dicevi… Avete una band?” azzardo.
“Avevamo una band.” Dice, amaro.
“Il cantante, Alex, se n’è andato l’altro giorno. Dice che non vuole stare con un gruppo di falliti” continua.
“Falliti?”
“Beh, sì, insomma, no siamo ancora riusciti a suonare in qualche locale…”
“E allora? Che importa? Solo perché non siete riusciti a suonare da qualche parte non vuol die chi siate dei falliti. Che idiota.”
Lui sorride, con un sorriso che farebbe sciogliere il ghiacciaio più grande dell’Islanda. “Comunque, adesso si trova nella camera 76 dell’ospedale di Bellaville. Neil non è riuscito a contenersi.”
Rido insieme a lui.
“oh, diamine! La prossima è la mia!”
“Cioè, questa.” Dico mentre l’autobus frena bruscamente.
Frank mi saluta e scende prima che le porte si richiudano.
Frank. Bel nome per un ragazzo.

_______


Fine della tortura. ò_ò
Per questo capitolo. Muahahaha.
Beh. Spero che via sia piaciuta. Anyways, al prossimo capitolo.
Guendy

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Capitolo 2.

“Quindi lei abitava a New York” dice il professore di cui non ricordo neanche il nome, ma non è importante, comunque.
“Esatto.”
“E adesso abita a Nutley.”
Sì, lo so prof che Nutley è una vera merda al confronto di New York, ma che ci posso fare io se mio padre è un pazzo?
Almeno le persone sono okay, qui. Non che le persone a NY non fossero okay, naturalmente, ma vabbè, avete capito, no? Dicevo, le persone sono okay. Le persone che mi fa conoscere Gina sono okay. In effetti qui è pieno di gente non esattamente okay.
Ma lasciamo stare. L’intervallo è iniziato da qualche minuto e io e Gin ci dirigiamo da Neil e Frank, come d’abitudine ormai.
“Si piò saper che diamine sta succedendo là?” chiede neil facendo un cenno con la testa infondo al corridoio, sputando il fumo dalla parte di Frank.
“Oggi vendono panini per beneficenza o qualche stronzata simile. E finiscila di fumarmi addosso.”
“Wow.” Il viso di Gina si illumina. “Panini. Che dite, ci tuffiamo nella folla? Mi è venuto un languorino…”
“Io ti seguo, amica.” Esclama Neil, ed entrambi corrono verso la bancarella.
“Tu non lo prendi?” chiedo a Frank.
“Nah, non ho fame, mi sono riempito di caramelle per tutta l’ora di storia.”
Rido.
“Siete riusciti a trovare un sostituto per il cantante?”
“Non ancora.” Risponde con un sorriso triste.
“Mi dispiace…”
“Anche a me. Senti, oggi io, Neil, Gin e gli altri componenti del gruppo facciamo una riunione a casa mia. Ti andrebbe di venire? Magari ci puoi dare qualche suggerimento” arrossisce un poco mentre mi guarda con gli occhioni da cucciolo sperduto. Awww.
“Uhm. O-okay.”
“Tranquilla, ci sarà da bere e da mangiare.” Sorride. Sorrido anche io.
“Però, non so dove abiti…”
“Oh, no problem, ti disegno la piantina in classe e te la do… Uhm…” si mette a pensare.
“M-magari sull’autobus?” chiedo incerta.
“Oh, no, oggi non lo prendo; vado a mangiare da mio padre che abita qui vicino. Te la do all’uscita di scuola.”
“Va bene. Sorrido. E dopo poco aggiungo: “I tuoi sono seperati?”
Stupida mia inrefrenabile curiosità.
“Già-“ ma non riesce a finire la frase che Neil e Gina arrivano con le tasche piene di panini imbottiti e incartati. “-Quanti cazzo di panini vi siete presi??” urla.
“Ooooh, non sapete cosa vi siete persi. Questi panini qua sono stati fatti direttamente dalle mani di Dio.” Dice Gina con la bocca mezza piena.

°°°



Scendo dall’autobus e guardo il pezzo di carta che mi ha dato Frank quanlche ora prima. Scendo dall’autobus e guardo il pezzo di carta che mi ha dato Frank quanlche ora prima.
Ma come cazzo scrive ‘sto ragazzo? No, davvero, è incomprensibile! Mi guardo intorno.
Okay, dovrei prendere quella… No, quella strada lì.
Credo.
Spero.
Mi incammino. Le strade di Bellaville non sono proprio il massimo.
Il marciapiede è ricoperto di mozziconi di sigaretta e flaconi di ignote medicine. Ed ogni tanto noto qualche siringa. Accelero il passo e stringo forte il foglio di Frank, come se mi potesse dare sicurezza e conforto.
Okay, lo so, sono una grandissima fifona.
Giro un paio di volte a destra e noto una serie di villette a schiera dipinte di giallo. Una di quelle dovrebbe essere quella di Frank.
Giro il foglietto.
“Numero 26. Ti aspetto.”
Mi sento arrossire involontariamente.
Deglutisco il vuoto e ritorno sui miei passi, guardando il numero civico segnato su ogni casa.
24, 26.
Eccomi qua.
Leggo cosa c’è scritto sulla targhetta della cassetta della posta. “Linda Pricolo and son – Frank Iero.”
Iero. Frank Iero.
Sorrido soddisfatta per qualcosa di cui non ho la più pallida idea, tra me e me, e suono il campanello.
La porta si apre e Frank, sulla porta, mi sorride.
“Ma allora sei viva!”
“Sono tanto in ritardo?” faccio un sorriso da ebete che cerca di essere un sorriso di scuse.
“Ma no, tranquilla. Gli altri sono qui da pochi minuti.”
“Ah, okay.” Dico semplicemente mentre lui si sposta e mi fa cenno di entrare “Grazie.”
“Figurati.” Sorride ancora. E dopo inizia a urlare. “Hey, Stronzetta Di Nome Gina, è arrivata Jamia.”
Sento qualcuno correre da quello che suppongo sia il salotto. E’ Gina. E si butta addosso a me [NdA: eeeeeh, non pensate male pervertite. ù_ù] e mi stritola in un abbraccio.
“Jam! Jamjamjamjam, Jaaaaaaam!” strilla.
“Sì, lo so come mi chiamo, Gin.”
“Jam, sono tutti dei pazzi là dentro!” si stacca da me e inizia a ridere letteralmente come una pazza. Che forse lo è, anche.
Sulla mia faccia è spuntato un punto di domanda, comunque.
Frank mi spinge lievemente con una mano da dietro, portandomi in quello che è effettivamente il salotto. Muahahahah. La mi futura carriera sarà da investigatrice.
Okay, lasciamo stare.
Seduti, no, spaparanzati sui divani ci sono quattro ragazzi, tra cui Neil. Gli altri me li presenta Frank.
“Aaaallora. Neil già lo conosci; il moretto seduto vicino a lui è John; quel biondino là è Tim e l’altro Shaun.”
Cerco di nominare tutti quanti nella mia mente.
John, Tim e Shaun. Okay.
“Siediti pure.” Aggiunge.
Vedo Gina che mi fa posto sulla poltrona di dimensioni esageratamente enormi. E mi siedo.
“Allora? Che si fa?” chiede, uhm… Shaun.
“Teoricamente dovremmo decidere chi sostituierà Alex.” Dice Neil.
“E praticamente?” chiede Gina.
“Praticamente si potrebbe vedere un film.” Dice Frank con una alzata di spalle.
“Wow.” Dice Gina senza entusiasmo.

°°°



Usciamo di casa più o meno verso le otto di sera, dopo un full immersion nella trilogia di Ritorno al futuro.Usciamo di casa più o meno verso le otto di sera, dopo un full immersion nella trilogia di Ritorno Al Futuro.
“Che cazzo. Io devo ancora capire come ha fatto a costriure un treno del tempo.”
“E’ un film, Gin, non si deve capire.” Dice Neil saggiamente.
“Ma scusa, dove diamine lo trovava 1,21 gigowat nel 1800?”
“I misteri della vita.”
“Beh, comunque nessuno batte Christopher Lloyd.”
“Perché, Jfox lo vuoi buttare via?” chiedo io maliziosa.
“Beh, no, certo [Nda: *shifty*], ma Chris è unico ed inimitabile.”
Ormai è buio, ma la presenza di Gina, Neil e gli altri mi rassicura.
Svoltiamo l’angolo della via di frank e salutiamo Shaun Tim e John. Dopo qualche minuto riesco a vedere il cartellone giallo che indica la mia fermats dell’autobus.
“Ciao, Jam, ci vediamo domani” mi saluta Gina scompigliandomi i capelli, dopo che io mi sono seduta sulla panchina.
“Ciao” dice semplicemente Neil.
“Bon voyage”
E si incamminano di nuovo verso la loro fermata. E io rimango sola.
Metto le mani nelle tasche della felpa mentre il vento gelido di ottobre si scontra con il mio viso.
Passano 20, 30 minuti e dell’autobus nessuna traccia.
Oh, merda.
Mi alzo in cerca di una qualsiasi fottuta tabella di orari. Sento un rumore provenire dalle aiuole dietro di me e una voce bassa e roca mi saluta. “Ciao.”
Mi giro di scatto, spaventata, e guardo l’uomo che ha parlato. E’ sulla quarantina d’anni. Ha la barba spinosa, incolta. Mi sorride con i denti giallastri a dir poco inquietanti.
Gli occhi sono scuri e cattivi, e vi si possono leggere tutti i pensieri.
“Salve.” Mi rigiro velocemente e inizio a camminare più in fretta che posso, senza correre, però. Cristo, possibile che non ci sia nessuno nei paraggi?
“Hey, dove scappi, tesoro?” la sua voce proviene sempre dallo stesso punto. Bene, almeno non mi sta seguendo.
Per il momento.
Attraverso la strada deserta e azzardo un’occhiata verso la fermata. Ha iniziato a camminare verso di me, con lo sguardo scuro.
Okay, Jam, non ti agitare. Tranquilla, respira.
Uno – due. Uno – due.
Ma perché adesso mi faccio prendere dal panico?
Okay, un uomo mi ha salutato ed ha attraversato la mia stessa strada. E allora?
Respira. Uno – due.
Magari è un amico dei genitori di Frank.
Ecco. Frank.
Inizio a correre. Per fortuna ho una buona memoria. Sinistra, destra, destra.
Mi giro un’altra volta. L’uomo è all’inizio della via.
Vaffanculo.
Suono il campanello di Frank.
Avanti, muoviti!
Dopo qualche secondo Frank apre.
“Jam! Che diamine…-” deve vedere del terrore nei miei occhi perché cambia subito espressione e si fa preoccupato. “-E’ tutto okay?”
“N-no. Posso entrare? Ti prego, c-c’è un uomo che mi sta seguendo, e sono una cagasotto, lo so, però-”
“Oh, cazzo, sta’ zitta ed entra.”
Obbedisco e lui chiude la porta.
Mi fa accomodare sul divano, poi mormora un “aspetta” e s ne va in un’altra stanza.
Abbraccio il mio grembo con le braccia e riprendo fiato dalla corsa. Sto tremando.
Sono davvero una grandissima, fottuta fifona.
Frank torna dopo qualche minuto con una barretta di cioccolato in mano.
“Tieni. Mangia.”
Obbedisco volentieri.
“Frank, davvero, io non so come ringraziarti.”
“Ma stai scherzando, vero? Non ringraziarmi affatto. Lo so che razza di gente del cazzo gira qua intorno la sera. Non avrei dovuto lasciarti andare da sola.”
Addento un altro pezzo di cioccolato.
Cerco di cambiare discorso, notando l’uso del singolare che ha fatto e del suo rosso acceso colore della pelle. “I tuoi non sono a casa?”
“No, come ti stavo dicendo oggi a scuola, i miei sono separati. Mio padre ha un negozio di chitarre con mio nonno, vicino a scuola. Io abito con mi madre, qui, ma lei torna sempre tardi a casa la sera.”
“Chitarre? Fico. Io sono completamente negata per la musica.”
“Non suoni niente, quindi?”
“No. Tu suoni la chitarra immagino.” sorrido.
“Esatto.” Sorride anche lui.
Passano altri minuti di silenzio in cui io finisco la cioccolata e lui si impegna a guardarsi le mani.
“Posso chiamare mio padre? Credo proprio che siano finiti gli autobus per Nutley.”


_______


Eeecomi. ù.ù Chiedo scusa (se ve ne può fregare qualcosa. ò.ò) se vi ho fatto aspettare tanto per questo stupidissimo capitolo di passaggio. Mi dispiace se ho scritto un mucchio di fesserie, ma in questo periodo ho la testa che scoppia, causa scuola. >>
Mi sono resa conto che la fine di questo chap assomiglia terribilmente a Twilight, dopo averlo scritto, ma non avevo voglia di farmi venire in mente un'altra idea. Quindi, sorratemi. xD
Ah, e spero che voi abbiate visto Ritorno Al Futuro, altrimenti ho spoileriato il finale. °-°"
Ringrazio di cuore chi ha recensito, alias: FrankieLou; Laura Joe ( e chi non vorrebbe essere al posto di quella ragazza? *_*); Ika_LiL ReBeL; iketta; Idra; e Elyrock (sì, è uno scandalo che ce ne siano pochissime su di loro, di ficci. u.u)
Al prossimo chappy, gente. *_* Spero di riuscire ad aggiornare più presto. Gudbai. ^^
Guendy.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Capitolo 3.

Gina oggi non c’è. E’ a casa. Troppe birre, credo.
Suona la campana e tutta la classe esce per l’intervallo.
Io rimango seduta con la schiena appoggiata al muro e le gambe al ventre.
Sto che è uno schifo. E non so neanche il motivo.
“Jam.” dice incerta una voce. Alzo lo sguardo e vedo Frank, solo, che mi guarda preoccupato.
“E’ – è tutto okay?” chiede.
Io faccio le spallucce, mentre si avvicina alla sedia accanto a me. “Posso?”
Cerco di trattenere il nodo alla gola che si è formato improvvisamente. Faccio segno di sì con la testa.
“Dai, che succede?”
Ecco.
Le lacrime stanno salendo agli occhi.
Ma che diamine mi succede?
“Jam.” ripete ancora guardandomi con i suoi occhioni. “Jam.” ripete sussurrando.
Una lacrima trabocca. E non riesco più a trattenere le altre.
Subito Frank mi abbraccia, mi stringe a se mentre io continuo a piangere silenziosamente sulla sua spalla, e gli occhi iniziano a bruciare.
Cosa è successo? Non piango davanti a nessuno, da quando avevo 8 anni. A nessuno. Nemmeno davanti alla mia migliore amica, a New York, Juliet.
E adesso? Sono qui che piango sulla spalla di Frank.
Dopo che mi calmo, e le lacrime sono finite, mi stacco da lui.
“S-scusa. Non so che mi è preso.” Ed è la verità.
Lui mi guarda negli occhi.
“Andiamo, prendi le tue cose e andiamocene.”
“Cosa? E dove?” mormoro.
“Non lo so. Andiamo e basta.”

°°°



Scendiamo dall’autobus e sento l’arai marina che entra nei polmoni.
Mi avvolgo meglio nella felpa mentre Frank mi sorride. “Eccoci qua,” dice. Ci avviamo verso un raggruppamento di scogli.
Il posto è deserto, nessuno è in giro. Beh, nessuno credo andrebbe al mare in ottobre inoltrato.
“Attenta a non scivolare.” Dice.
Uhm. Okay, Jam. E’ solo una scalatina sugli scogli: cosa vuoi che sia?
Inizio a salire. Forse non è poi così male.
La scalata, intendo.
Arrivo quasi alla cime di un grande scoglio piatto e orrizzontale quando Frank è già in piedi e mi aiuta a salire.
“Fiuuuu, grazie. Non avevo mai scalato prima.”
“E si vede.” Ride.
“Maddaai, sono così male?”
“Nah, te la sei cavata bene per essere la prima volta.”
Frank si siede sul bordo dello scoglio, guardando il mare.
Io lo imito. Mi siedo accanto a lui con le gambe a penzoloni.
“E’ bellissimo qui.” Dico guardando il mare brillare alla luce del sole.
“Già.” Si volta e cerca il mio sguardo. “Allora, mi vuoi dire cosa avevi prima?” chiede serio.
Io arrossisco e mi guardo le unghie mangiate.
“Beh… Hai presente quando hai una giornata da inferno, quando tutto ti sembra che vada male, e diventi depresso, e tutto lo stress si accumula e tu non puoi fare altro che startene in silenzio? Ecco. Più o meno quello.” Mi sento un’idiota.
Probabilmente lo sono.
Lui mi continua a guardare e poi fa un lieve sorriso “Sì, ti capisco.” Sospira “Quando tutto ti sembra una merda.”
Io annuisco, ma continuo a non guardarlo.
Stupida timidezza.
Lui apre la sua cartella e tira fuori un foglio. Me lo porge.
“Io mi sfogo così.” Dice con un mezzo sorriso. Lo guardo un attimo e dopo prendo il foglio.

I never thought you would've
thrown something back,
ripping apart my heart.
I see you only at night
Won't look back,
Wretched night.
I pray for peace of mind
I beg for a brand new life
I plead for a second chance
And the ability to shut my eyes at night
I pray for peace of mind
I beg for a brand new life
I plead for a second chance
And the ability to shut my eyes at night



Continuo a leggere, presa da quelle parole.

Angels die and memories fade
I'll live to see, the day that you break
I never thought you would've
thrown something back,
ripping apart my heart.
I see you only at night.
My heart fades
My heart fades
A true friend stabs you in the front



Rimango in silenzio, ancora shockata dal significato di quelle parole così… magnifiche.
“Sì, lo so, okay, fa schifo.” Dice. E con un gesto veloce riprende il foglio dalle mie mani. E’ rosso come una fragola matura.
Io mi riprendo da quello stato di come apparente.
“Ma che cazzo dici?”
“Eh?”
“Quel testo è stupendo!” sgrano gli occhi.
“Nah, io non sono un compositore.”
“Sì che lo sei, cazzo!” urlo. “E scommetto che la sai anche cantare.”
Lui arrosisce, se possibile, ancora di più.
E io gongolo come una scema. “Me la canti? Eddaaaaiiii!”
Lui impallidisce subito. “Ma sei scema?”
“Tipregotipregotipregotipregotipregotipregotipregoooo.”
“No.” Sentisce. “E non farmi quei fottuti occhioni!”
“Guarda che l’esperto degli occhini sei tu.”
“Non è vero. Non faccio mai gli occhioni.”
“Sì che li fai. E lo sai bene.”
Lui sorride malefico.
“Maledettooo” gli do un colpo leggero sulla spalla e iniziamo a ridere entrambi.
“Allora non me la cant-”
“No. Nonono.”
“E se ti dessi un bacino?”
Ti prego, fa in modo che non noti il mio acceso color porpora.
“Dipende da dove me lo daresti.” E sorride malizioso.
“Uhm.” Mi fingo pensierosa “Sbaglio, o noto una lieva ambiguità?”
“No, ma che stai dicendo? Io?”
E via con un’altra risata.
“Che freddo fottuto.” Dico improvvisamente stringendomi meglio nella felpa.
“Vuoi andare a prendere qualcosa di caldo? Conosco un bar, qui vicino.” Dice.
“Uhm. Massì, dai. Mi sto per assiderare.”
Ci alziamo.
Ma lui va verso una stradina. Non passa per gli scogli. “Mi vuoi dire che c’era una stradina per salire quassù?” chiedo sconvolta.
“Sì, ma fa scendere dall’altra parte del paese dalla fermata del bus.” Si giustifica.
Okay, per questa volte è perdonato.
Dopo una decina di minuti arriviamo sulla strada principale.
“Ecco, il bar è proprio quello.” Dice indicando un piccolo negozietto dall’altra parte della strada, che è un susseguirsi di auto.
Cerco di attraversare la strada in un momento di calma apparente.
Brutto errore.
Brutto, brutto errore.
Frank mi prende velocemente la mano e mi riporta sul marciapiede. “Attenta!”
E un camion passa come un razzo davanti a noi.
Wow. Potevo rimanerci stecchita.
Lui alza gli occhi al cielo. “Come una bambina, sei.”
“Non l’avevo proprio visto. Credo di essere diventata cieca.”
“La prossima volta stai più attenta. Qui non esitano a mettere sotto una persona.” Dice severo e serio.
“Okay. Grazie.” Dico caldamente.
“Di nulla.”
Le nostre mani sono ancora intrecciate.
Attraversiamo la strada senza rischiare di diventare sottilette.
Entriamo nel bar. La signore anziana che sta al bancone ci guarda.
Prima i volti. Poi le cartelle. E poi le mani. E poi sorride.
“Buongiorno.” Dice con un sorriso zuccheroso.
Arrossiamo entrambi e ci stacchiamo.
Ci sediamo, senza dire una parola, in un tavolino infondo al locale, vicino alla finestra.
Uno di fronte all’altra.
“Se mio padre scopre che sono uscita da scuola mi fucila.”
In effetti solo ora mi rendo conto che sono scappata da scuola. E chissene fotte.
“Nah, non lo scoprirà, tranquilla.” Dice rassicurandomi.
Sbuca (e non chiedetemi da dove perché non saprei rispondervi) la signora del bancone.
“Cosa vi porto, cari?”
“Ehm. Una cioccolata.” Dico.
“Due” aggiunge Frank, e mi sorride.



_______


Ri-ciao. xD Eccomi qua con un altro chappy. Se devo essere sincera questo non mi piace molto. Boh, non sono riuscita a farlo venire fuori come lo avevo immaginato. .__. Spero che sia comuqnue gradito. Eddire che sono agitatissima per domani [tutti a Milanoo. *_*], non avrei mai pensato che sarei riuscita ad aggiornare stasera. xD Anzi, me si scusa per il ritardo. .____.
Per chi fosse interessato, il testo è della canzone Attention Reader. *ç*
Ringrazio infinitamente Ely (waaa. Un'altra fan di Ritorno al futuroooo *la stritola* <333); Frankielou; Blaise; LiquidDreams; e LovelyDead (tesora. ** Me onoratissima che hai letto [e spero leggerai. ghgh. xD] la mia ficci. *___*).
Vi adoro. **
Al prossimo capitolo, bella gente. ^^
Guendy.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Capitolo 4.

Suono il campanello e aspetto che Gina scenda.
A quanto pare sono riusciti a trovare un sostituto per l’ex-cantante.
Alias, Frank. Frank Iero.
Cioè, dico io, ci hanno messo quattro e passa settimane per decidere che il cantante sarà il chitarrista che già suonava con loro.
Certe volte i ragazzi sono davvero un caso a parte.
Ad ogni modo, oggi pomeriggio io e Gina assisteremo alla prima prova “pubblica” dei Pencey Prep.
Che poi, un nome più strano non glielo potevano mettere.

°°°



One, two, one, two, three, four…”“One, two, one, two, three, four…
E la chitarra inizia a suonare, seguita da tutti gli altri strumenti.
Frank inizia a cantare.
I have this reoccurring dream. You make it hard for me to breathe. I gave you everything I could. I gave up everything I owned. And when you smile it's not for me, you offer little sympathy. Your grasp so far exceeds your reach. I wake up, this is not a dream.
E dopo ad urlare. Cioè, urla davvero.
E’ fantastico.
John inizia a parlare. “I have a new dream, and everything is perfect. The sky is pink, yellow, green, blue and orange…
E continuano, continuano con le ultime note, e le urla di Frank, segguite dalle ultime note della sua chitarra.
You kept me complacent, but not for long.
Gina inizia ad urlare.
Shaun si allontana dalla tastiera, e si avvicina a me e a lei. “Allora?”
“Siete fantastici.” Dico.
Loro sorridono imbarazzati e arrossiscono.
“Come si chiamava questa canzone?”
“Trying to escape the inevitable. Ma ti è piaciuta davvero?” chiede Frank.
“La canzone è meravigliosa. Siete fantastici, ve l’ho già detto.”
“OH, PORCO CAZZO!” urla Neil improvvisamente. “Diodiodiodiodio. Sono in ritardo pazzesco. Addio.” Dice, ed esce dal garage di Frank.
“Ma…-“ Gina sembra sconvolta.
“Credo che avesse il turno al bar.” Dice Tim, ancora seduto alla batteria.
“Film?” propone Frank.
“Star Wars?” propone John.
“Vada per Star Wars.” Dice Gina.
Io, Shaun e Tim annuiamo e saliamo tutti in salotto.
Appena Frank fa partire il film e la classica musichetta iniziale circonda la stanza gli sussurro. “ E la canzone che mi hai fatto leggere?”
“Quella deve essere ancora perfezionata.” Dice avvicinandosi al mio orecchio.
“Okay, ma quando è finita la voglio sentire. E mettici tante urla.”




°°°



“Jamia! Jamia è per te!” urla mio padre dal salotto.
“Arrivo, arrivo…”
Butto la penna sul libro aperto.
Che merda la matematica.
Scendo le scale e prendo il cordless. “Chi è?” mormoro a mio padre impegnato a guardare un film in cui lo scopo principale dei personaggi e tirare a vuoto più proiettili possibili.
I film polizieschi non li capirò mai, giuro.
“Un certo Friz, Frich, boh non ho capito come si chiama.”
Frank, papà. Frank.
Torno in camera mia.
“Pronto?”
“Jam? Ciao, sono Frank.”
“Hey ciao Ragazzo Urlatore!”
“Ancora con questo soprannome? Non ti stancherai mai di chimarmi così, eh?” ride.
“Mai.” Rido anch’io. “Allora, a cosa devo questa telefonata?”
“Aaaaallooora, domani suonerà al bar in cui lavora Neil un gruppo, qui non molto conosciuto. Sono i Placebo, li hai mai sentiti?”
“Placebo, placebo… Nah, mai sentiti.”
“Beh.” È imbarazzato. “Sarebbe un modo per conoscerli. Ti andrebbe di venire?”
Uhm. Mi starebbe proponendo di uscire?
“Certo, mi piacerebbe molto.”
Lui sembra sollevato. “Perfetto. Ti passo a prendere alle 21.00?”
“Mi… passi a prendere?”
In effetti non credo che a quell’ora passino degli autobus. “Ehm. Jam, ho 17 anni. Ho la macchina.”
“Oh, giusto. La macchina.” Quanto sono scema.
“Cioè, sempre se a te va bene, voglio dire, posso sempre chiedere a mia madre se ci può accompagnare, non c’è assolutamente nessun problem-“
“Heyheyheyhey. Frank, calma. Se vieni tu è perfetto.”
“Davvero?”
“Certo.”
“Alle 21.00, allora?”
“Perfetto.” Sorrido.
Qualche attimo di silenzio.
“Ehm, Jam? Mi puoi spiegare dove abiti?”

°°°



“Papà io esco!”
“E si può sapere dove e con chi vai, o è un segreto di stato?”
“Vado con un amico a vedere un gruppo. Goodbye.” Ed esco.
Frank è già sul vialetto davanti a casa, in macchina. Fermo, ovviamente.
Salgo sul sedile davanti, vicino a lui.
“hey, ciao!” sorride.
“Ciao Frankie-Ragazzo-Urlatore.” Rido.
Lui alza gli occhi la cielo (vabbè, al tettuccio della macchina.) e accende il motore. Si parte.
“Tutto okay?” chiede.
“Sì, direi di sì. Tutto okay te?”
Annuisce a cambia la marcia.
E’ sciolto nel guidare. Ha una buona guida, sisi.
“Da quanto tempo hai la patente?”
“Circa un anno… Perché?” chiede perplesse.
“Nulla, curiositò.”
“Tu non ce l’hai?”
“No. Figurati, mio padre impazzirebbe se sapesse che in questo momento sono in macchina con una persona che non è lui. Figurati se io avessi la patente.”
“E’ davvero così protettivo? Al telefono sembrava okay…”
“Era troppo preso del film poliziesco per far arrivare al cervello il messaggio Un ragazzo ha appena chiamato tua figlia.
Ride. Ha un sorriso bellissimo.
“E tua madre cosa ne pensa?” chiede.
Mamma.
“Mia madre è morta.” Dico apatica.
Non so come mi è uscito, non lo so proprio.
Lui sta zitto qualche secondo.
“M-mi dispiace.”
“Tranquillo, è tutto a posto.”
Passano alcuni minuti con solo il rumore di un ronzio di qualche meccaniso.
Lo guardo, con la coda dell’occhio.
E’ triste. Cioè, non è proprio triste, è… Amareggiato.
“Frank?”
Lui si ferma, obbligato dal semaforo rosso. E poi mi guarda.
“Davvero: è tutto okay.”
“Mi dispiace.” Ripete.
“Okay, però adesso non ho intenzione di passare la serata a compiangere mia madre, va bene?”
Sorride leggermente “Ok.”
“Come si chiama il gruppo?”
“Placebo.”
“Uhm. Ispirano.”
Dopo altri 10 minuti di macchina, Frank parcheggia l’auto vicino al bar.
L’insegna luminosa è di un verde debole.

Out of this World



C’è buio e fa freddo.
“Entriamo?”


_______


Bonjour. ^^ Rieccomi con un'altro stupidissimo capitolo di passaggio -.- Chiedo umilmente scusa se quello che è scritto sono solo stronzate pazzesche [*si inginocchia mormorando "i Pencey prep non meritano tanta merda. I Pencey prep non meritano tanta merda..."*], ma sono ancora nella fase di "depressione-post-concerto" .____.' Voglio un giratempo per tornare a una settimana fa. ._.
Anyway. Sono riuscita a mettere dentro anche la mia quasi venerazione per i Placebo. xDD Muahahahah. Spero che siano graditi anche a voi. ù.ù
Babbè. Prima o poi dovrò costruire una statua a quelle sante ragazze che recensiscono questa soria. Per il momento mi limito a ringraziare veramente di cuore LovelyDead (ashuashua. Niente bacinooo. Vi faccio aspettare ancora un po'. ù.ù <3); Elyrock e LiquidDreams.
Non sapete quanto mi rendono felici le vostre recensioni. <3
A presto [sempre se la scuola permette. -.-"] con il prossimo chappy! **
Guendy.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Capitolo 5.

“Entriamo?”
Annuisco e apre la porta di ferro arrugginito.
La luce dentro è di un verde debole, e l’aria è pesante e carica di fumo.
Ci sediamo in un tavolino in un angolo buio del locale, su delle poltroncine rosse.
Un uomo barbuto, con un grembiule colmo di macchie di unto, si avvicina a noi.
“Cosa vi porto, ragazzi?”
“Io una birra.” Dice Frank.
“Due.” Aggiungo io.
Lui fa una faccia stile Tu-Bevi-La-Birra-???
“Che c’è?” chiedo mentre il tizio se ne va.
“ma.. beh, non sembre il tipo di ragazza che beve birra, ecco.”
“Sei sorpreso che io beva una birra?”
“No, cioè, sì. Sono sorpreso in senso positivo, però. Capito?”
Annuisco mentre il tizio ritorna con due boccali.
“Sinceramente, neanche tu sembri il tipo da birra.”
Chi mai sospetterebbe che un faccino così bevesse alcolici?
“Lo so. Mio nonno mi prende sempre per il culo per questo.” Rido.
Poco dopo tre ragazzi (di cui uno sembra un transessuale, e non sto scherzando. Non che io abbia qualcosa contro i transessuali, ovviamente.) salgono sul “palco” e sistemano i loro strumenti.
“Sono loro.” Mi sussurra Frank all’orecchio.
Il locale si è riempito velocemente.
Il transessuale picchietta il dito sul microfono e dopo, vedendo che funziona, inizia a parlare.
“Salve a tutti. Siamo i Placebo e… Beh, godetevi la serata.”
Si gira verso gli altri due e da il via con la chitarra. E dopo poco inizia a cantare.
Sucker love is heaven sent. You pucker up, our passions spent. My hearts a tart, your bodys rent. My bodys broken, yours is spent.
Sono rapita dalla sua voce. E’ strana, quasi nasale. E’ bella.
Finisce la canzone con l’ultmo “Every me and every you, every me...he.
Io e Frank applaudiamo come gli altri ragazzi nel locale.
“Allora?” mi chiede.
“Wow.” Riesco a dire.
Iniziano un’altra canzone.
A friend in needs a friend indeed. A friend with weed is better…
Altre una, due, tre, quattro, cinque, sei canzoni.
“Questa sarà la nostra ultima canzone.” Dice il cantante.
La chitarra inizia a suonare.
Frank mi prende la mano, nel buio.
Strange infatuation seems to grace the evening tide. I'll take it by your side. Such imagination seems to help the feeling slide. I'll take it by your side.” Intreccio le mie dita con le sue.
Non so davvero come sono riuscita a farlo. Voglio dire, di solito non sono così… intraprendente.
Instant correlation sucks and breeds a pack of lies. I'll take it by your side. Oversaturation curls the skin and tans the hide. I'll take it by your side. Tick – tock. Tick - tick - tick - tick - tick – tock.
Iniziamo a ondeggiare leggermente.
I'm unclean, a libertine. And every time you vent your spleen, I seem to lose the power of speech. Your slipping slowly from my reach. You grow me like an evergreen, you never see the lonely me at all. I... Take the plan, spin it sideways. I... Fall. Without you, I'm Nothing…
la canzone finisce. Mi giro verso di lui per guardarlo.
“U-usciamo?” chiede impacciato.
Annuisco mentre lui appoggia sul tavolo due banconote per le birre, appena bevute.
Che spreco d’alcool.
Mentre ci dirigiamo verso l’uscita bloccata da una decina di ragazzi ci stacchiamo.
Involontariamente, penso.
Finalmente riusciamo ad uscire. L’aria fredda ci investe subito entrambi.
“Jam.. Ecco…” non sa cosa dire.
Beh, è normale credo. Neanche io so cosa dire precisamente. Che cazzo, sembraimo due quattordicenni che si incontrano dopo la scuola.
“Frank.. Da quanto tempo ci conosciamo?”
Ecco, forse è questo il modo giusto per iniziare. Forse.
“Da circa… Un mese, quasi due ormai.” Dice perplesso.
“Beh… Secondo te è normale infatuarsi di una persona in un mese?”
Lui sorride leggermente. “Direi di sì.”
Sospiro. “Allora non sono pazza.” Mi siedo su una panchina lì vicino. Lui mi segue, ma rimane in piedi, davanti a me.
“Posso sapere chi è questa persona?” chiede.
“Non si era capito?”
“Forse. O forse sono io che sono stupido, ma vorrei averne la certezza.”
“E come te la potrei dare?”
Questo è delirio.
“Non lo so.” Fa le spallucce.
No, okay, questo è delirio.
“Ti rendi conto che sta diventando una conversazione senza senso?” rido leggermente.
“Sì, l’avevo notato. Ci sarebbe un modo per ripararla, però.”
“E sarebbe?”
“Uhm. O io mi siedo, o tu ti alzi.”
A questo punto…
Mi alzo, lui è di una decina di centimetri più alto di me.
E… Beh, a questo punto credo sia ovvio quello che succede.
Mi bacia. Molto dolcemente.
Dopo parecchi minuti ci stacchiamo e sorridiamo.
“Uhm.” Mormora lui dopo qualche istante.
“Cosa?”
“Mi è venuta fame.”

°°°



Cambia la marcia e si mette il braccio attorno alla vita.
“La prossima volta impediscimi di mangiare tanti dolci.”
“C’ho provato, infatti.”
“La prossima volta provaci di più.”
“Impossibile. Sei così goloso che neanche Kate Winslet ti farebbe smettere di mangiare.”
“Chi?”
“Bah, nessuno, lascia perdere. Ma poi come fai a mangiarti nove, dico nove bomboloni italiani a mezzanotte?”
Fa le spallucce. “Beh, sono buoni anche a mezzanotte. E poi anche tu li hai mangiati.”
“Io ne ho mangiati solo tre.” Puntualizzo.
“Li hai comunque mangiati.”
“Okayokay, ti concedo la vittoria.”
Sorride trionfante e io rido.


_______


Avete visto che veloce che sono stata questa volta? ^^ Sì, okay, lo so, è cortissimo questo chappy, ma mi è venuta la febbre e non ci capisco più un cazzo. .__. Anzi, "ringraziate" l'influenza se sono riuscita ad aggiornare presto. xD
Aggià, devo spiegare alcune cosucce: prima di tutto io amo Brian Molko, e descriverlo come un transessuale non voleva essere certo una offesa. Però dai, a quell'epoca era davvero esilarante. xD Ad ogni modo trovo che comunque era ed è tutt'ora un gran pezzo di uomo. ù.ù
Pooooi. Vabbè, le canzoni sono ovviamente dei Placebo. I titoli di quelle che ho scritto qualche strofa sono "Every Me And Every You", "Pure Morning" e "Without You I'm Nothing", se a qualcuno interessasse. ^^
Cinque recensioni. *ççç* vi amo tutti. <3
Ringrazissimo (?): LadyMorphine (waaa. un'altra recensitrice. xD Grazie ottomila. :*); FrankieLou; Elyrock (anche me vuole andare a un concerto dei Placebooo *vocinastilebambinaviziatedellaFabbricaDiCioccolata. xD* ç__ç Sì, Frank ci è rimasto proprio da culo quando ha saputo di sua madre. xDDD Ehm. *coffcoff*. Grazie mille. :*); rosy61; e blaise_sl_tr07
(waaa. non importa se non riesci sempre a recensire, cara. :* mi fanno sempre piacere le tue recensioni. **).
Come ho già detto: vi amo. <3
Me se ne ritorna a letto, perchè fra poco ritorna mia madre e se mi vede al computer mi trucida. =ç=
See you soon, dearS. :*
Guendy.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


Capitolo 6.

Il telefono squilla.
Papà rispondi.
Driiiin.
Papà, avanti, rispondi.
Driiiiin.
Papà è a vedere la partita di calcioooooo… Questa sarebbe la voce del mio inconscio?
Fanculo.
Mi giro nel letto e miracolosamente trovo il telefono sul mio comodino.
“Pronto?”
“Jaaaaaaaam!”
“Cazzo, Gin! Ti sembra questa l’ora di chiamare la domenica mattina?”
“Tesoro, sono le 11.30”
“Appunto.”
“Uhm. Sì. Beh, comunque Frank mi ha detto di chiamarti.”
Lo sapevo, lo sapevo.
“E?”
“E… Cosa?”
“Come cosa?”
“Cosa c’è?”
“Non lo so!”
“Non lo sai?”
“No.”
“E allora?”
“Allora cosa?”
“Boh.”
“Dimmelo te.”
“Cosa?”
“No, aspetta, non ci sto più capendo un cazzo.”
“Siamo in due.” Inspira lentamente. “Allora. Frank mi ha detto di chiamarti.”
“Bene.”
“E tu cosa mi dovresti dire?”
“Cosa… ti dovrei dire?”
“Sì. Ci sarà un motivo se ti dovevo chiamare, no?”
“Uhm. In un certo senso sì.”
“In un certo senso?”
“Cazzo, mi sono appena svegliata, non ho la più pallida idea di cosa tu stia parlando.”
Okay, forse una piccola idea ce l’ho, ma comunque…
“Okay. Fra venti minuti sono da te. E non me ne frega niente se non vuoi. MUAHAHAH.”
Questa ragazza fa paura a volte, dico sul serio.

°°°



“Senti, è da dieci minuti che stai cercando di dire una frase: ce la fai entro domani mattina o no?”
“Okay, un bel respiro e…
“Io e Frank ci siamo baciati.”
E che ci voleva?
Lei sembra metterci qualche secondo prima di capire la frase “Io e Frank ci siamo baciati.”
Comunque, spero che nella sua mente sostituisca il soggetto in me.
Cioè, diventerebbe “Jamia e Frank si sono baciati.”
Ok, BASTA.
“UAAAHA!”
Okay, il messaggio è arrivato.
Mi stritola in un abbraccio mentre io cerco di finire questi maledetti cereali. Sì, la mia colazione.
“Finalmente vi siete decisi, eh?”
“Era tanto evidente?”
“Sì, abbastanza.”
Amen.
Faccio le spallucce e inizio a finire di bere il latte che rimane nella tazza.
“Ah, a proposito, lo sai che oggi è il suo compleanno, no?”
Il latte mi va di traverso.
Inizio a tossire furiosamente.
Okay, il peggio è passato.
“Come “oggi è il suo compleanno?””
“Non lo sapevi?” chiede ingenua.
“No! E che ne sapevo io che compie gli anni ad Halloween?!”
“Ah, già, prima ti ho telefonato anche per dirti che Neil fa una festa al bar, il capo gliel’ha concessa solo perché lavora lì da due anni, sai… Vieni?”
“Immagino di sì…” mi fermo qualche secondo. “Nessun negozio è aperto di domenica,

°°°



Scendo dall’auto di Gina (ma perché hanno tutti la macchina?) ed entriamo nel locale.
Dire che è pieno è un eufemismo.
Ci sono un sacco di ragazzi e ragazze hce non ho mai visto, altri solo intravisti a scuola.
Vedo Tim e Shaun impegnati a bere due birre e faccio segno a Gin di andare da loro.
“Hey, ciao!” dico riuscendo finalmente a sedermi, mentre Gin mi imita.
“Ciao ragzze”
“Hellooo” dice la mia amica con un accento terribilmente inglese “Avte visto Frank?”
“Sì, era là qualche minuto fa, ora non ho la più pallida idea di dove sia.” Dice Tim.
“Uhm. Beh, direi di aspettarlo qui. Vuoi una birra Jam?”
Annuisco e lui ritorna dopo qualche minuto dopo con due boccali in mano.
La musica inizia e le note dei Red Hot Chili Peppers invadono il locale.
Come to decide that the things that I tried, were in my life just to get high on…
“No! Questa merda no!” piagnucola Shaun.
“Come??? Non ti piacciono i RedHot?” Gina è a dir poco sconvolta.
“Sinceramente: NO.”
“Bahff… Schiappa.” Dice bevendo un altro po’ di birra.
“Hey! Eccolo là!” esclama Tim. “FRANK! FRAAAANK!”
Frank e Neil ci vedono e ci raggiungono.
“Ciao ragazzi!” sorride il festaggiato.
Gina si alza subito in piedi e lo stritola “Auguri Frankiee! Vecchia canaglia!”
“Urgh. Gr-grazie Gin, ma credo che tu mi stia string-“
“-Ah, scusa.”
Frank tossicchia.
Che carino.

°°°



“Scusami se non ti ho fatto un regalo, ma l’ho saputo solo stamattina che era il tuo compleanno e-” cerco di giustificarmi finita la festa, quando tutti sono già andati via.
“Hey, è tutto okay, tranquilla. A me basta solo che tu sia venuta alla festa. Che poi a me dei regali non me ne frega assolutamente niente.”
“Okay, ma mi sento comunque una menefreghista.”
“Eddai, alla fine sono io che ho deciso di non dirtelo”
“Uhm. Sì, in effetti… Perdonata?”
“Lo sei sempre stata.”
Sorride e mi da un piccolo bacio.


_______


Vi prego non crocefisatemi. So perfettamente che questo capitolo è una merda, va bene? ._. Però non potevo "dimenticare" il compleanno di Frank, cioè, all'inizio volevo anche farlo, ma poi ho pensato che era meglio non farlo... Ad ogni modo, questo capitolo è assolutamente di passaggio. ù.ù
E poi l'ho scritto che avevo ancora la febbre quindi davvero non ci capivo un cazzo. Ad ogni modo GIURO che il prossimo chappy sarà migliore. ^^
Ehn... Beh, sì ho deciso di mettere quella canzone dei RedHot in memoria del 3 novembre (chi era presente all'entrata dei cancelli ed era vicino a quella specie di rosticceria avrà capito) .__.
Thank you so much:
LadyMorphine: oddio, addirittura emozionata? Grazieee! :***
Elyrock: uahahah, la storia dei nove bomboloni è venuta fuori grazie a un mio amico, cioè arevamo in pasticceria e io gli ho fatto "scommetto che non riesci a mangiarti nove bomboloni" e lui invece se li è mangiati. XDD Gli ho dovuto dare cinque eurI, comunque... xD Vabbè, basta., me ne vado. xD Grazie 2587725. :*
rosy61: wow, una sensitiva! xD lol. Grazie. :*
missblack'92: ma come non conosci i placebo? O.O Approfondisci, cara, approfondisci. xD Grazie mille, comunque! :*
LovelyDead: Brian è bono in qualsiasi versione. *sbav* XD Grazie. :** <3
Vabbè, tanto lo so che mi odiereto dopo questo capitolo, ma giuro che il prossimo sarà migliore. **
Scusatemi ancora.
*ritorna nel suo dolce far niente*
Guendy.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


Capitolo 7.

“E al ritorno dalle vacanze si può pensare a una verifica su tutto il programma…” conclude con un sospiro il professore di latino.
“Oh, per dio…” mormora Gina accanto a me.
“Dai, non è poi tanto male il latino.” Sospiro io.
“Parla per te, secchiona del cazzo…”
Rido mentre la campana suona.
Finalmente.
Finita finita finita.
Libertà libertà libertà.
Un mese di ozio, regali e tanti tantissimi dolci ci aspetta.
Tutta la classe si alza frettolosamente, mentre alcuni urlano, altri applaudono e altri ancora si salutano.
Io e Gina siamo le ultime, come al solito.
Prendiamo le giacche appese in fondo all’aula e ci avviamo verso l’uscita della classe.
“Jam, hai programmato qualcosa per le vacanze?”
“No, niente. Immagino che venga qua mio fratello, comunque…”
“Hai un fratello?”
In effetti non ho mai parlato di Benjamin. Nemmeno con Frank.
“Sì. Beh, è molto più grande di me. E’ sposato, vive in Francia.”
“La France est le pays de l'amour…” sospira con un accento francese perfetto.
“Wow. Sei andata in Francia?”
“No, ma ho studiato francese per quattro anni.”
“Fico.”
“Già.”
“Avete intenzione di ignorarci ancora per molto?”
“AH! Stronzetti, non provateci mai più!” urla Gin presa di sorpresa.
“Ciao Neil, ciao Frank” sorrido.
“Ah, povera la mia Gina… Come stai, tesoro? E’ tutto a posto? Vuoi una camomilla?” sospira in modo teatrale e si finge preoccupato.
“Fanculo, Neil Sabatino.”
Ridiamo tutti e usciamo dalla scuola, ormai deserta. Ci avviamo verso la fermata.
“Hey, dove vai?” mi chiede Frank fermandomi leggermente.
Uhm?
“Alla fermata, no?”
“No, dear, ti devo far conoscere mio nonno. Ricordi?”
“Dio, è vero!” mi do una manata sulla fronte.
Stupida Jam. Stupida e sbadata.
Sorride. “Allora andiamo?”
“Certo” mi giro per salutare Gina e Neil, ma sono già lontani.
Probabilmente Neil la starà supplicando di perdonarlo.
Ci avviamo dalla parte opposta alla fermata.
“Allora.” sospiro “Com’è andato l’ultimo giorno di tortura?”
Lui mi prende la mano. “Tutto okay. Sarebbe stato meglio se quel pezzetto di merda del prof di mate non avesse fatto il compito a sorpresa. Per il resto tutto okay. A te com’è andata?”
Ci sediamo su una panchina in un piccolo parco per bimbi, deserto.
“Tutto bene. Anche se penso che passerò tutte le vacanze a ripassare latino.” Storco il naso.
“A proposito, tu hai già programmato qualcosa per le vacanze?”
“No, ma penso che verrà qui mio fratello.”
“Hai un fratello?”
E due.
“Sì. Abita in Francia, è sposato.”
“Non me lo avevi mai detto.”
“Non l’avevo mai detto a nessuno.”
Lui fa una faccia strana.
“Non che io mi vergogni di lui.” Spiego “E’ solo che non lo vedo quasi mai.”
Lui pensa qualche secondo, portandosi due dita al mento.
“Ti manca?”
Mi manca?
“Sì.” Rispondo sinceramente.
Non credevo facesse così male, però.
Mi bacia come per consolarmi.
“Tu hai programmato qualcosa?” chiedo dopo un po’.
“No. Probabilmente io e i ragazzi resteremo a provare fino alla mort-”
Un rumore proveniente del mio stomaco lo interrompe.
Arrossisco.
“-Cavolo. Hai fame?” chiede ridendo.
“In effetti sì.” Dico secca e sorridendo ancora imbarazzata.
“Okay, ho capito: andiamo a mangiare.”

°°°



Entriamo nel negozio di chitarre.
“Nonno? Papà?” chiama Frank.
“Ciao Frankie.” Dice una voce anziana, dal retro del negozio.
Frank la raggiunge e io lo segue. Un uomo anziano è impegnato a leggere alcune scartoffie. “Tuo padre è in un luogo non so dove.” Dice senza alzare lo sguardo dal foglio.
“Nonno, questa è Jamia.” Dice facendo un piccolo cenno verso di me.
Il nonno alza lo sguardo. E poi guarda il nipote.
“Ma tu non eri gay?”
Frank sbianca. “Che cazzo dici?”
“Secondo me sei gay.” dice l’uomo.
“No nonno, sono etero.”
“Secondo te è gay?” chiede verso di me.
“Beh… Direi di no.”
“Ma sì, dai.”
“No, nonno, sono etero. Fidati.”
“Uhm. Se lo dici tu.”
Poi l’uomo si avvicina e mi sussurra all’orecchio. “Stai attenta. Potrebbe essere anche un travestito.”
Scoppio a ridere.
“NONNO!”
“Cosa, nipote?”
“IO NON SONO UN… UN TRAVESTITO!”
Lui fa le spallucce.
“Tutto è possibile. Beh, com’è andata a scuola?”
“Tutto okay. Ma papà dov’è?”
“Te l’ho detto, non lo so. Penso sia da qualche parte a comprare un’altra chitarra, ma non ci metterei la mano sul fuoco.”
“Ah-ah.” Annuisce Frank.
Un uomo apre la porta del negozio ed entra, tutto infreddolito.
“Quando parli del diavolo…” mormora il nonno.
“Ciao pa’”!
“Hey, ciao Frankie, ciao papà.”
“Papà, questa è Jamia.”
Lui mi guarda e poi si gira verso suo padre.
“Te l’avevo detto. Dieci dollari, papà.”
Con un grugnito il nonno gli da la banconota al figlio, poi il più giovane dei due si gira verso di me e Frank, che abbiamo un punto di domanda sulla fronte.
In senso metaforico, si spera.
“Avevo scommesso che non eri gay con tuo nonno.” Spiega il padre.
Rido come una scema, mentre Frank alza gli occhi al cielo.
“Papà, è nuova questa?” chiede il figlio dopo un po’, indicando una chitarra.
“Oh, sì. L’ho presa un paio di giorni fa. E’ una perfetta chitarra ritmica.”
“Ritmica?” chiedo.
Mai sentito quel termine.
“Sì, beh… è quella che si suona per accompagnare armonicamente e dare ritmo ad una canzone. Di solito viene contrapposta alla chitarra solista…” spiega Frank con aria assorta.
La chitarra è proprio la sua vita.
Sorrido. “Capisco” annuisco leggermente.
“Posso provarla?” chiede poi rivolto al padre.
Lui annuisce.
“Attento a non darle fuoco” mormora il nonno.
“Quando mai ho dato fuoco a una chitarra?”
“A sette anni, in garage.” Dice il padre pensieroso.
“E a otto anni, nella recita della scuola.”
“A undici anni, perché avevi trovato quell’accendino sul divano…”
“Oh! A tredici quand-”
“-Ok, va bene. Cercherò di non bruciare il negozio.”
Io sto per rotolarmi dalle risate.
“Piromane.” Sussurro con il fiato corto.
Lui mi fa una linguaccia e poi sorride.
Il telefono squilla e risponde il padre dal bancone.
“Chitarre e ragazzi piromani, salve! Posso aiutar- Ah, ciao Neil! Sì, è qui, te lo passo.” Poi sposta la cornetta sulla pancia e si rivolge al figlio.
“E’ per te.”
“Rispondo nel retro.”
Mi prende la mano e mi trascina nel posto doe prima c’era il nonno.
“Neil?” chiede portandosi il telefono all’orecchio. “Certo, ma perché mi dovrei seder- COSA? Ma… Ma… WOW! Bacia Jack da parte mia.” Sorride come non l’ho mai visto. “Ok, ci vediamo stasera. Ciao!” riattacca e mi guarda con gli occhi che brillano (giuro, stanno brillando) e un sorriso a 98 denti.
“Che c’è?”
“Ci fanno provare! Nel bar di Neil!”
Oh, signore. “Stai scherzando?”
“No! Jack, il proprietario, gli ha detto di sì! Faremo una serata live!”
Lo abbraccio buttandogli le braccia al collo. “E’ fantastico!”
“Lo so.” Sorride e mi bacia.
Sì, è davvero fantastico.


_______


Hello, readerS! ^-^ Lo so ci metto sempre una vita ad aggiornare ma la scuola sta spezzando le mie povere gambine e non ce la fo più. >.<
Anyway. Voglio anch'io il Nataleee. çç
Beh, non ho voglia di commentare questo chappy. XD
9 recensioni. *_________*
lyburyfòoyn2ynxc2òc2nyh.
Vi amo. <333
Thank you so and so and so much:
missblack'92: braFFa braFFa, studia il Placebo. *ç* Grazie mille, caVa. :***
blaise_sl_tr07: non importa se perdi dei capitoli, dear. ^^ L'importante è che dopo li recuperi, intesi? u.u Spero ti piaccia anche questo. :***
pansygun: mi fa piacere che ti sia piciuto. xD Thank you. :*
LovelyDead: uahahahahah. x***D Cioè, ho riso per tre quarti d'ora quando ho letto la tua recensione. X°D No, comunque, la scopata ci sarà, tra un po'. ù.ù E tu scrivi le slash che ne necessito. U_U <3
LadyMorphine: sì, anche io in fondo (ma proprio in fondo, eh. ù.ù) sono una grandissima tenerona. xD Grazie milleee! :***
Elyrock: a me quei discorsi non-sense capitano ogni volta che mi attacco al telefono. XD Sono un caso disperato, che ci posso fa'? xD Thank you, dear. :***
FrankieLou: crocifiggetemi, crocefisatemi... che differenza fa? XD Vabbè, thank you. :***
rosy61: ghghghgh. Vengo ioooo >.< Thank you! :*
LiquidDreams: non importa per i due capitoli. ^-^ Graffieee! :***

Puff, pant.. E con grande fatica riuscì a rispondere a tutte le recensioni. xD
Ma voi recensite tanto lo stesso e non fate le pigrone che (U_U) mi fanno sempre piacere. <333
See you soon, dears! :*
Guendy.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***


Capitolo 8.

Mi è sempre piaciuto il Natale. Forse per l’atmosfera che si crea durante questo periodo: la neve, le luci, le grandi sciarpe, gli alberi spogli…
Mancano 3 giorni a Natale. Ad ogni modo, è il 22 dicembre di un fottuto 1999.
A casa del mio ragazzo.
Finiscono le prove un po’ più tardi del solito e ovviamente ci dirigiamo in salotto per guardare un film.
Ormai siamo filmdipendenti. Ci facciamo paura da soli.
“Allora, domani è la fatidica sera?” chiede Gin come se non lo sapesse già.
E’ da una settimana che non facciamo altro che parlare di questo.
“Eh già. Questa notte si va a letto presto.” Sospira Tim.
“Parla per te.” Ghigna Neil. “Anzi, io vado. Ho il turno.”
Cinque minuti dopo siamo rimasti colo io e Frank. Non che sia strano, certo.
“Sei agitato? Per domani, intendo”
“Un po’” sospira. “Okay, mi sto cagando addosso. Tu verrai, vero?”
Ancora quegli occhioni.. Cristo.
“Secondo te mi perderei il primo live dei Pencey Prep? Certo che vengo, idiota!” sorrido.
Sorride anche lui.
“Jam…” sembra pensare le parole da dire “Quando arriva tuo fratello?”
“Uhm. Stasera, mio padre lo va a prendere all’aeroporto. Perché?”
“Niente. Curiosità.” Fa le spallucce.
“Jam?” chiede di nuovo. “E’… E’ tutto o-okay?”
Ma che diavolo ha?
“Certo che è tutto okay. Ma, Frankie, che hai?”
“Niente, è che…” sta diventando di un bel color porpora acceso.
“Rullo di tamburi.” Cerco di alleggerire l’aria.
Accenna un sorriso.
“Frank, riesci a finire una frase entro stanott-”
Mi zittisce con un bacio.
Un bacio forte, quasi prepotente.
Non mi aveva mai baciato così, prima.
Non che questo mi dispiaccia, certo.
Comunque, non ho idea di come ci troviamo sdraiati sul divano, lui sopra di me, con le bocche ancora attaccate.
Okay, forse adesso ho capito.
Mi stacco per poter riprendere fiato, mentre lui inizia a baciarmi il collo con la lingua che va un po’ dappertutto.
Dio, mi vuole far morire.
Lo obbligo a ritornare sulle mie labbra, mentre le sue mani calde esplorano la mia pancia.
“F-Frank…” ansimo “Sei vergine?”
Non chiedetemi come cazzo mi escono fuori certo domande perché non lo so.
“Mmh, no. Sono dello scorpione.” Risponde con il fiato corto.
“Idiota.” Non ho neanche la forza di sorridere.
Mi sta facendo impazzire.
Cerco il bottone dei suoi jeans, notando la sua erezione, mentre lui continua a baciarmi il collo. Glielo slaccio.
Siamo tutti e due sudati.
Dio, dio, dio.
“Jam?” ansima.
C’è da dire che solo lui potrebbe ansimare in questa maniera.
“Jam, sei sicura?”
“Sì.” Riesco a dire.
Non sarebbe la prima volta, comunque.
Mi continua a baciare con forza mentre le sue mani vanno più su.
Drin.
Il campanello suona.
No, per dio, no!
Affondo le dita nei suoi capelli continuando a baciarlo.
Driiin.
Si stacca, a fatica, rimanendo a due millimetri di distanza.
“Che aspettino.” Dice, e ritorna da me.
Driiiiiiiiin.
“Frank…” mugugno staccandomi.
Driiiiiiiiiiiiiiiiin.
Lui chiude gli occhi un attimo e dopo sospira.
“Okay…”
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin.
“Sistemati un attimo.” Dice alzandosi e mettendosi in piedi. Io mi siedo.
Ma… Per dio.
Lo vedo allacciarsi i pantaloni andando verso la porta.
Arrossisco e ridacchio.
Frank apre la porta e mio padre è sulla soglia.
My Fucking Gog.
“S-signor Nestor, che piacere vederla!”
la voce del mio ragazzo è salita di parecchie ottave.
“Ciao Frankie, come va? Tutto bene? Cerco mia figlia, è qui per caso?” dice tutto d’un fiato.
Rido istericamente avvicinandomi alla porta.
“Ciao papà. Perché sei qui?”
Perché sei venuto qui adesso, dio cristo.
“Fra mezz’ora c’è Benjamin all’aeroporto e dobbiamo andarlo a prendere. Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere venire con me! Ho fatto bene?”
Ha un sorriso inquietante.


°°°



“Ci guardiamo un film?” mi chiede Ben appena abbiamo finito di mangiare, mentre papà va a rispondere al telefono.
“No, per carità, no!” alzo gli occhi al cielo.
“Perché no?”
“Ormai guardo un film praticamente ogni giorno.”
Lui ridacchia. “Ma se da piccola odiavi la tv.”
“Beh, diciamo che ho cambiato idea. Voglio dire, vedere i film con gli amici è divertente, ma uno al giorno può anche bastare.”
“Ah-ah.” Annuisce. “Amici?” chiede poi sorridendo maliziosamente.
“Cosa stai pensando?”
“Niente, ma sai, pensavo che a tuo fratello diresti se tu avessi un fidanzato, no?”
Alzo gli occhi al cielo. “Ben, sei incredibile.”
Sorride. “Allora?”
“Allora cosa?”
“Ce l’ha il fidanzato?”
“Ma… Cioè, ma che razza di domande… Saranno cavoli miei.. Ma…” farfuglio. “Okay, sì, ce l’ho. Contento?”
Fanculo ai fratelli maggiori che ti estirpano le risposte con gli sguardi.
“Soddisfatto più che contento.”
“Sono felice per te” mormoro ironica.
Probabilmente avrò raggiunto il rosso carminio ma non importa.
“Come si chiama?” chiede.
“Frank.”
“Ah. E va al liceo con te?”
“Ma lo sai che sei proprio un rompicoglione a volte?”
“Sì, ne sono consapevole. Allora?”
Stupido, stupido fratello troppo curioso.
“Sì, viene al liceo con me.”
“E…?”
“E, cosa?”
“Cosa fa?”
“Uhm. Studia, magari?” ironizzo.
“Su quello non ci conterei molto. Fa qualcos’altro?”
“Suona con degli amici.”
“Ma dai.”
“Suona e canta con degli amici.” Mi correggo.
Ma poi, perché sto dicendo tutto questo a mio fratello?
“Sono bravi?”
“Non sono bravi, sono fantastici. Domani suonano per la prima volta in pubblico.”
“Sì, davanti alle ragazzi urlanti sotto il palco?” ride.
“Ah. Ah. Ah. Molto spiritoso. No, comunque, suonano in un locale. Dove hanno anche suonato i Placebo.”
Lui si sta per soffocare con l’acqua che sta bevendo.
“C-cosa??”
“Lo so.” Annuisco.
“ma scusa, cosa ci facevano i Placebo nel New Jersey?”
Faccio le spallucce. “Boh.”
In effetti non me lo ero mai chiesto.
“Aaaah. Comunque, ti dispiace se vengo a vederli? Sai, il mio capo sta cercando una nuova band per un cd, e sai abbiamo una filiale anche qua in America, e se riesco a trovarla mi promuove.” Sorride.
Un attimo. Cosa ha detto?
“Cioè, se per te fossero bravi gli faresti incidere un disco?”
No, devo aver capito male.
“Sì.”
Mi devo sedere.
No, ma sono già seduta.
Fuck.



_______


I'm so fucking sorry, guys. ._." Scusate il ritardo, ma la scuola in questo periodo è davvero una merda e i miei rompono le balle sul computer e bla bla bla.
Comunque... Spero che ne sia valsa la pena aspettare, no? xD Beh, questa è la prima volta che scrivo una cosa così "spinta", perciò scusatemi se ne è uscita una schifezza, ecco. ._.'
Non mi fucilate, però. u_u
Ecco, vorrei tanto stritolare (vedi anche il verbo: abbracciare. buahah.) tutte quelle che recensiscono e/o leggono, ma per il momento mi limito a ringraziarle infinitamente:
SimOoOo: quello è anche il mio sogno proibito. *___* Buahahah. Grazie mille! Spero che continuerai a recensire. Bacio. :***
missblack'92: Frank dovrà abituarsi a essere sputtanato davanti a Jamia. Muahahah. ù_ù No, scherzo. Povero caro, lui. ** xD Thak you, dear. :***
Elyrock: aww, addirittura geniale? ** Ma grazie, cara. ù.ù <3
FrankieLou: non crocefissarmi neanche per questo chappy, però. u_u Buahah. xD Thank you, darling. :***
LovelyDead: oh, ma per te ci stanno ovunque le scopate? XDDDD Spero che almeno adesso tu sia contenta. ù_ù Non è proprio una scopata, però siamo lì, eh. u_u Thank you! <3
LiquidDreams: eh, sì. Povere chitarre. .___. Buahah. xD Thank you! :***
blaise_sl_tr07: grazieee! ** Spero che ti sia piaciut anche questo chappy! :***

Al prossimo chappy, guys! Spero di riuscire ad aggiornare prima. ._.
Un bacio a tutte! :*
Guendy.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9. ***


Capitolo 9.

Mi avvolgo bene la sciarpa al collo ed esco di casa.
Frank mi sta aspettando come al solito in macchina. Salgo.
E’ di un bel color latte, con la sguardo vacuo sulla strada.
“Ciao Frankie” sorrido.
Lui mormora qualcosa tipo “Muhmmmm” e mette in moto l’auto.
Aw. Gli do un leggere bacio sulla guancia. “Vedrai che andrà tutto bene.”
Il viaggio in macchina passa velocemente, in silenzio.
Immagino che se aprisse bocca inizierebbe a vomitare, credo.
Meglio stare zitti, sì.



°°°



Il bar si è riempito, di studenti più che altro.
Amici di scuola, eccetera.
Scorgo Ben seduto in un tavolino con una birra davanti e il cellulare tra mani.
Jack, il proprietario, si avvicina a noi, dietro la tenda che ci copre.
“Siete pronti?”
Annuiscono.
“Bene, allora potete andare. Gli strumenti sono già sul palco. In bocca al lupo, guys.”
Frank mi lancia uno sguardo agitato, e io gli sorrido incoraggiante.
Salgono sul “palco” e accordano gli strumenti, mentre un applauso leggero li saluta.
Prendo Gina per un braccio e la trascino al tavolo di Ben. “Gina, Ben. Ben, Gina.” Presento velocemente. “Allora?”
“Ma devono ancora iniziare a suonar-”
In quel momento Frank si avvicina al microfono e si schiara la voce.
“Ehm.. Ciaao. Siamo i Pencey Prep e… Preparate i pomodori.” Sorride.
Neil inizia a suonare i primi accordi, seguito dagli altri.
Riconosco subito la canzone: Ten Rings.
E Frank inizia a cantare.
Learn to live with decisions that you made. Learned things from the break that I can't forget. Catch you doing drive-bys at 1am, It must kill you know that we can't be friends.
Ha una voce… Indescrivibile.
There's nothing to say, I won't answer the phone. We're over and done. Stop calling my house.
La canzone finisce e io e Gina applaudiamo come tutto il locale.
Okay, forse un po’ di più del locale.
Iniziano un’altr canzone.
Come dimenticarla?
E’ stata la prima loro canzone che ho sentito.
I have this reoccurring dream. You make it hard for me to breathe. I gave you everything I could. I gave up everything I owned. And when you smile it's not for me, you offer little sympathy. Your grasp so far exceeds your reach. I wake up: this is not a dream.
Ci mettono anche l’anima a suonare.
Sono meravigliosi.
E continuano, continuano a suonare.
You kept me complacent, but not for long.
E ancora. Don Quixote; Don't write; Lloyd Dobbler; Marquee Girl.
Fino all’ultima: Yesterday.
La canzone che lui mi ha dedicato.


[FLASHBACK]

“Ti ricordi quel giorno, allo scogliera?” mi chiede accarezzandomi i capelli.
“Come dimenticarlo?” sorrido.
Sorride anche lui. “Il giorno dopo ho scritto un testa di una canzone.”
“Davvero?”
Annuisce. “Te la farò sentire. Ci stiamo lavorando, io e gli altri.”
“Me lo fai leggere il testo?”
“No.”
“Che stronzo.”
Inizia a ridere.
Lo adoro.

[/ FLASHBACK]


I think of running away, I can't keep running away. Can't keep feeling the same. I can't keep taking the blame. I wanna run with you, I don't care what we do, gotta get out of this place. Because it feels like yesterday.
Cerca il mio sguardo, e mi trova. Gli sorrido.
I can't be wrong, I'm re-living yesterday.
La canzone finisce. Sorridono.
“Thank you so much, guys.”
Tornano dietro la tenda e io e Gina ci affrettiamo a seguirli.
“Siete stai.. Pfm… Non c’è aggettivo per descrivervi, solo… WOW. Chiaro il concetto?” dice Gina.
E ha perfettamente ragione.
Ridono.
“Dio, sto ancora tremando.” Mormora Frank sedendosi su una sediolina.
Mi avvicino e lo abbraccio. “Sei stato meraviglioso.” Sussurro in modo che solo lui riesca a sentirmi.
Lo sento sorridere sulla mia spalla.
“Grazie di essere venuta.”
“Non devi ringraziarti.. AH!” idiota che sono. “Ti devo presentare Ben!”
Sciolgo l’abbraccio e lo obbligo a seguirmi.
Ci dirigiamo verso il tavolino dove prima ero seduta, ora vuoto.
Mi blocco a metà strada e Frank si scontra leggermente con la mia schiena.
“Scusa.” Mormora arrossendo.
“Se ne è andato…” dico più a me stessa che a Frank. “A caso lo picchio.”
Lui mi guarda un attimo, poi scoppia a ridere, io dietro di lui.
“Aehm, scusa?” chiede una ragazzina alle spalle del mio ragazzo.
Lui si gira calmandosi. “Sì?”
"Beh, volevo dirti che siete davvero grandi!” sgrana gli occhi e fa un sorriso a duecentosettantadue denti.
“G-grazie…” arrossisce di botto.
Ma come diavolo fa ad arrossire sempre?
“Com’è che vi chiamate?”
“Pencey Prep.” Dice grattandosi la nuca.
“Siete grandi, farete strada.” Sorride ancora (e ancora con quel sorriso inquietante), si gira e se ne va.
Frank si rigira verso di me e mi guarda con degli occhi.. Ha uno sguardo misto tra il felice, l’orgoglioso e il commosso.
Sì, lo vedo proprio felice, orgoglioso e commosso.
O forse sono miope.



_______


Sì, lo so. E' un capitolo insulso, corto, scritto da culo e orrendo.
I'm so sorry. ._.
Thanks to:
LadyMorphine: non mi parlare dei tempismi perfetti che hanno i papà, guarda. =.=" Grazie cara! :***
SimOoOo: buahah. Ecco brava continua a recensire. X*D Graffie! :***
ElfoMikey: io amo il tuo nick, sai? *__* Perchè poi è vero che Mikey è un elfo, se ci pensi bene, eh. u.u No, occhei, sto zitta. XD Grazie, spero ti sia piaciuto anche questo chap! :***
FrankieLou: eh, sì. Dopo chi vi romperebbe i coglioni con la sua stupida ficci? u.u Ho un ruolo fondamentale nella società, io. u.u Thank you, dear! :***
LovelyDead: esatto. Arrappata. U_U Buahah. Tu scrivi, cara, scrivi... *sorriso imbiguo* ... Thanks, hon! :***
Elyrock: Grazieee. ** Spero ti sia piaciuto anche questo! Bacio :***
missblack'92: certo, lui doveva sfogare le sue AGITAZIONI per il LIVE. *annuisce con furia* Buahahah. XD Loro sono degli adolescenti arrappati, sì. u.u Grazie, dear! :***
blaise_sl_tr07: eeeh, i padri sono costantementi presenti nella vita sessuale di figli (c'è un'ambiguità assurda in questa frase. o____o). u.u Grazie hon! :***
LiquidDreams: ma prego! ** Spero di non averti deluso con questa cacchetta di capitolo. .__. Vedrai che nei prossimi andrà meglio. *risata malefica* Grazie, darling! :***
Re i: ma... ma... O_______________O Come sarebbe a dire che odio Jamia Nestor? ù.ù Non va bene, cara, nono. Ti farò cambiare idea io. *risata inquietante* Grazie comunque! xD :***

Al prossimo chappy, people! ^-^
Spero di riuscire ad aggiornare prima di Natale, in caso contrario.. Auguroni a tutte! <3
Guendy.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10. ***


Capitolo 10.

Tre gennaio.
“Ma mia sorella non vi ha detto proprio niente?”
Silenzio.
“Beh, allora: io lavoro per questa casa discografica, Eyeball Records, in Francia. Cioè, a dire il vero quella della Francia è la filiale di quella che c’è qui negli USA. Comunque, il mio capo sta cercando un nuovo gruppo da far incidere, e io vi ho visto quella sera in quel locale. Mi sembrate validi, sinceramente. L’idea sarebbe quella d farvi registrare una demo qui e dopo spedirla al mio capo. Se a lui piacete, siete presi.”
Ancora silenzio.
“Cacchio.” Commenta Neil.
Gina sta per scoppiare a ridere ma la blocco prima che ci scoprano e ritorno a origliare.
“Sì, cioè… WOW!” esplode Tim.
“Okay, lo prendo come un sì. Quando sareste disposti a registrare?”
“Anche subito!” esclama Frank e mi viene da sorridere.
“Okay. Che ne dite di registrare quelle due canzoni… Mi pare si chiamassero Lloyd Dobbler e Yesterday…?” -probabilmente staranno annuendo- “Bene, quelle due allora!”

°°°



Sera.
Parcheggia l’auto davanti a casa mia.
“Jam?”
Mi giro e lo guardo.
“Ti va di venire da me?” chiede, e i suoi occhi dicono tutto quello che non dice.
“Sì.” Dico solo.
Lui accenna un sorriso e rimette in moto l’auto.
Quindici minuti dopo siamo in camera sua, da soli, in piedi e vestiti.
Mi bacia, giocando con le nostre lingue e intrecciando le nostre dita.
Di sicuro, non c’è bisogno di parlare.


Come up to meet you, tell you I'm sorry
You don't know how lovely you are.
I had to find you, tell you I need you,
Tell you I set you apart.




Piano, mi distende sul suo letto e di seguito lui viene sopra di me, reggendosi con le braccia per non farmi del male, passando dalle mie labbra al mio collo.
Lentamente gli sfilo la felpa, lasciandolo a torso nudo.
E lui fa lo stesso con il mio maglione e reggiseno.
Per un momento mi sento in imbarazzo. Solo per un momento, perché lui… Lui è Frank.
Lui è diverso.


Nobody said it was easy,
It's such a shame for us to part.
Nobody said it was easy,
No one ever said it would be this hard.
Oh, take me back to the start.




E come per magia anche i nostri jeans sono finiti sul pavimento.
Noi, coperti dal piumone e dalle coperte, con le labbra vicine in un bacio morbido e leggero, e gli occhi aperti, affogando l’uno nello sguardo dell’altra.
E via, anche la biancheria intima, lasciandoci completamente nudi. Il contatto con la sua pelle calda mi provoca brividi, di piacere naturalmente, lungo la schiena.
Chiudiamo gli occhi mentre inizia ad accarezzarmi i fianchi e le cosce, con movimenti leggeri e veloci, provocandomi un’eccitazione indescrivibile.


Don't speak as loud as my heart.
And tell me you love me, come back and haunt me.
Oh and I rush to the start.
Runnin' in circles, Chasin' up Tails.
Comin' back as we are.




Finché non ci abbandoniamo al completo piacere.
Ansimo leggermente mentre lui penetra dentro di me.
E rimangono solo i sospiri, i gemiti.
Rimane solo il nostro piacere.


I'm goin' back to the start…




°°°



Luce, tanta luce. E una mano mi accarezza il volto.
Riconosco quel tocco leggero, riconosco lui.
E piano piano la magia di questa notte affiora alla mente.
Apro gli occhi immergendoli nella luce e in quelli di Frank.
“Buongiorno…” mormora, dandomi un bacio leggero sulle labbra.
Sorrido mentre ricambio quel bacio con più passione.
“’Giorno…” rispondo accarezzandogli i capelli.
“Frankie, sei stato meraviglioso.”
“No, tu sei stata meravigliosa. Tu sei meravigliosa.”
Sorrido e lo bacio di nuovo.
“Era la prima volta?” chiede.
Ed un altro ricordo riaffiora alla mente, un ricordo doloroso. “No.” Rispondo solo. “Per te?”
“Neanche.” Dice.
Passano altri minuti, rannicchiati e abbracciati sotto le coperte, lui con la testa sopra la mia spalla con gli occhi chiusi, io con lo sguardo vero il soffitto che gli accarezzo i capelli.
Quando una musichetta abbastanza detestabile riempe la stanza.
Dorododoooodoooon.
Dio.
“Ho il cellulare da meno di una settimana e lo detesto già.” Mormoro trovando quell’essere mostruoso sul comodino. Frank soffoca una risata, mentre io guardo il nome del display. Padre.
Porca puttana.
Faccio segno a Frank di tacere e lui si calma.
“Pronto?” la mia voce è salita di qualche ottava, credo.
Ma non importa.
“Jamia. Nestor. Dove. Diavolo. Sei. ?”
“Ah, CIAO PAPAAA’! BUONGIORNO, DORMITO BENE?”
“Non provarci Jama. Dove caspita sei?”
“Ma io sono a casa di Gina, non lo sapevi? Massì, te l’avevo anche detto, ma tu stavi guardando quel poliziesco e non credo che mi avessi sentito. Comunque, ho dormito da lei questa sera.”
Sono una carogna.
Stupidi cellulari e stupidi padri che regalano stupidi cellulari alle stupide figlie per lo stupido Natale.
“Uhm. Sì, a casa facciamo i conti.” Dice e riattacca.
Sbuffo e riattacco anche io.
“Odio i cellulari.” Dice Frank.
Concordo in pieno.


_______


Good Fucking Christmas Eve, girls! <3 Aggiorno oggi perchè domani mi sa tanto che non potrò farlo. xD
Ecco il regalino per voiiii! *-* Ho sudato 78 camice per scrivere questo capitolo ma alla fine mi ha soddisfatto [INCREDIBILEEE! xD] ^-^
E sono riuscita a metterci dentro anche i Coldplay. *O* In realtà non so quanto potrebbe c'entrare The Scientist con quella scena, però l'ho scritta con quella canzone di sottofondo e allora ho deciso di metterla. xD
Bella The Scientist. *O* Coldplay. *O* Basta.
Fatemi sapere se ne è uscita una schifezza, eh. ._.
Intanto ringrazio:
Elyrock: aw, grazie! Gentilissima come sempre! <3 Anche io adoro la fine di Don Quixote. *-* Spero ti sia piaciuto anche questo chappy! ^^ Marry Christmas, honey! <3
missblack'92: buahaha. Ma no, povera ragazzina. XDD Cioè, forse sì un po'. Ma dai non è ancora arrivata a strapparsi i capelli, no? .-. Thanks, sugar! Marry Christmas! <3
blaise_sl_tr07: grazie, honeyy! *-* Anch'io comunque avrei ucciso la ragazzina se fossi stata al posto di Jam. Ashuashuashua. Marry Christmas! <3
FaKe_RoMaNcE: waaa. Una una lettrice! *__* Ma ciau! xD Sono contenta che ti piaccia. *__* And marry Christmas! ^^
LadyMorphine: eh, lo so che era corto. ._. E mi sa che è corto pure questo. ._. Però l'ispirazione fa fatica a venire di questi tempi. ._. I'm sorry, sugar! Grazie mille comunque! *-* Marry Christmas! <3
LiquidDreams: hai visto che sono riuscita ad aggiornare anche prima di natale? XD Grazie honey, and marry Christmas! <3

Ecco, rifaccio gli auguri collettivi: Marry Fucking Christmas, guys! <3
Un bacio a tutte! :*
Guendy.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11. ***


Capitolo 11.

Domenica 23 marzo.
Apro gli occhi un po' accecata dalla luce.
Sbatto le palpebre più volte, mentre gli occhi si abituano al sole.
Frank dorme ancora, accanto a me.
Non posso fare a meno di guardarlo addormentato. Ha la bocca leggermente socchiusa, il viso abbandonato sul cuscino e i capelli corvini più disordinati del solito, con alcune ciocche che gli cadono sul viso.
Gliele sposto, così, tanto per poter vedere il suo volto per intero.
Si muove leggermente, sospira, ma non sveglia.
Una piccola folata di aria fredda mi fa rabbrividire. Così ritorno bene sotto le coperte, senza distogliere lo sguardo da lui.
Dio benedica le riunioni di lavoro di papà lontane da casa.
Mi ritrovo a giocherellare con i capelli del mio ragazzo, lontana con i pensieri.
Frank mugugna qualcosa e poi apre gli occhi, con un po' di difficoltà a causa della luce.
Quando finalemnte riesce ad orientarsi mi sorride.
"'Morning." sorrido anch'io.
"'Jour." sussurra prima di darmi un leggero bacio sulle labbra.
"Dorminito bene?" chiedo.
"Più che bene. Ma il risveglio è stato migliore."
Radacchio. "Sì, i risvegli sono sempre piacevoli."
"Già. Tranne per la luce. La prossima volta dovremmo chiudere gli scuri."
"Io li chiuderi se qualcuno si degnasse di aspettare due minuti."
Ride. "Sono un adolescente arrappato, non è colpa mia."
Rido anch'io. "Maledetto adolescente arrappato che non mi fa chiudere gli scuri."
Sospira divertito e mi spinge leggermente contro il suo petto nudo.
Chiudo gli occhi respirando il suo profumo.
"Ti amo." dice baciandomi i capelli.
Sorrido e alzo lo sguardo per affogarlo nel suo. "Ti amo anch'io."
E sono sincera.
In questi ultimi mesi mi sono resa conto di amare veramente questo ragazzo. Questro ragazzo che è entrato nella mia vita quasi per caso. Probabilmente se quel giorno non fossi arrivata in ritardo a scuola avrei preso un posto qualsiasi nell'aula , e non avrei mai conosciuto Gina. Non avrei mai conosciuto lui.
E dopo quella sera,quell'indimenticabile sera, del 30 ottobre è iniziato il nostro periodo. Le uscite fuori dalle classe per vederci, le giornate sugli scogli, le giornate con la band dai film interminabili. E passando i giorni ho incominciato ad innamorarmi realmente. A provare qualcosa dentro che non ho mai provato per nessuno. Ho incominciato a cpire che non solo gli voglio bene, lo amo.
Amo quei suoi capelli scuri, perennemente scombinati, accarezzarli, giocarci, sentire il loro profumo; amo quei suoi occhi da cucciolo quando mi guarda in quel modo innocente; amo la sua espressione giocosa spontaneamente dolce sul viso; amo pizzicargli le guance e farmele pizziacare da lui; amo quando mi fa il solletico; amo quando mi accarezza i capelli; amo quando mi fa poggiare la testa sulla sua spalla; amo quando mi abbraccia da dietro e poggia le mani sulla mia pancia, accarezandomela; amo vederlo riposare; amo quando scherzosamente mi prende in giro; amo le sue botte "d'allegria"; amo vederlo e sentirlo ridere; amo i suoi baci; amo fare l'amore con lui; amo sentirlo suonare la chitarra; amo quella sua espressione concentrata quando la accorda; amo vederlo quando è impegnato con il solito blocknotes in cerca dell'ispirazione per un nuovo testo; amo passare interi pomeriggi con lui a scherzare, giocare, o semplicemente parlare. Amo lui.
Okay, sto diventando patetica. Molto patetica.
"Heyyy? Mi stai ascoltando?"
"Eh? Ah, scusa, stavo pensando. Dicevi?"
Sospira e alza gli occhi al cielo. "Dicevo. Oggi torna Ben, giusto? E dovrebbe avere la risposta per i Pencey prep, no?"
"Esatto." sorrido.

°°°



Il silenzio regna nel mio salotto.
Tutti e sette stiamo zitti, aspettando l'arrivo di Ben.
Frank si continua a passare una mano tra i capelli, scompigliandoli ancora di più. John, Shaun e Tim stanno facendo un intero pasto con le unghie delle loro rispettive mani. Neil è l'unico apparentemente tranquillo: sbadiglia mentre Gina lo guarda male.
Il rumore della porta che si apre ci fa voltare tutti: mio fratello è appena entrato.
Se qesto fosse un film probabilmente inizierebbe la musichetta con gli archi e le trobe.
Totototooooooooooooooooon.
No, okay, sto male.
"Ah, bene. Siete già tutti qui." dice Ben togliendosi il cappotto e sedendosi sull'unica poltrona libera. "Allora, ho ricevuto la risposta e... Complimenti ragazzi, siete presi!"
"Yuuuuuuuuuuuuuuuuuuhu!" urla Neil saltando in piedi e alzando un pugno in segno di vittoria.
Sorrido mentre si danno il cinque, tutti con un sorriso abnorme, e Gina applaude euforica.
"Heyheyhey. Tranquilli." sospira Ben. "Non vi ho ancora spiegato nulla."
"Dove andiamo a registrare? E' qui vicino lo studio? Ma quando incidiamo? Lo pubblicheranno, vero? Il CD intendo! Oh, ma dobbiamo ancora trovargli un titolo! E' importante il titolo, no? Frankie tu avevi qualche idea per il tit-"
"-Hey, calmo." dice mio fratello, seriamente preoccupato per la salute mentale di Neil. "Prima di tutto dovreste andare in Florida."
Silenzio.
"Florida?"
chiede Frank.
"Florida. E' lì che dovreste andare a incidere."
"E... per quanto tempo?" chiede Tim.
"Tre settimane, più o meno."
Tre fottute settimane.


_______


Mi rifiuto di commentare questo capitolo.
DIABETEEEEEE. Okay, basta.
L'ultimo capitolo che pubblico per quest'anno. *sospirone* Spero vivamente che il 2008 si migliore per tutti. *altro sospirone*
Ah, auguri al caro Bob. xD <3
Thaaaaank you:
missblack'92: pfffffffff, sì per festeggiare il successo. X°°°D Grazie tesoro! :***
FrankieLou: guarda, se c'è una cosa di cui sono esperta sono le chiamate nei momenti meno opportuni. >.<" Grazie, cara! :***
Elyrock: tu sei sempre troppo gentile, honey! <3 Spero che questo chappy non ti faccia venire il diabete. ç__ç Un bacio! :***
LiquidDreams: waaaaaa. Grazieee! *___* Spero ti sia piaciuto anche questo! Un bacio! :***
blaise_sl_tr07: grazie honeyyy! *___* Troppo gentile! <3 Un bacio! :***
LovelyDead: tu sudi, sì, ma le tue slash sono necessarie per la società. u.u Buahah. xD Grazie, hon! :***
Greendayana94: hai visto che veloce che sono stata? XDDDD Grazie! *__*

Grazie mille, davvero, a tutte! Non sapete quanto mi fanno felice le vostre recensioni! <333
Passate un buon capodanno e non fate zozzerie. Ashuashuashua.
Guè.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12. ***


Capitolo 12.

"Quindi domani partite." sospiro mentre Frank mi guarda male.
"Ne abbiamo già parlato, Jam, ti prego: niente addii o cose simili."
Accenno un sorriso mentre parcheggia l'auto vicino al solito locale.
"Dai, ti sembro una tipa da: Oh, ti prego non lasciarmi, non posso vivere senza di te. Tu sei la mia vita, e bla bla bla?"
Ride. "No, quello forse no."
Scendiamo e ci avviamo. "Ecco. Questo però non vuol dire che non mi mancherai, anzi..." sospiro.
Lui si ferma. "Lo so, anche tu mi mancherai, però... Ti prego, è già abbastanza difficile così..."
"Okay, scusami."
"Non c'è bisogno di scusarsi." sorride leggermente. "Ora cerchiamo di goderci la serata."
Sorrido anch'io. "Va bene."
Entriamo nel locale mezzo vuoto e prendiamo posto in uno dei tavolini più appartati e ordiniamo due birre.
"Avete già deciso la scaletta?"
Annuisce e tira fuori dalla tasca un foglio.

- PS: don't write
- Yesterday
- Don Quixote
- 10 rings
- The secret goldfish
- 8th grade
- 19
- Trying to escape the inevitable
- Lloyd Dobbler


"Bella. Mi piace."
"Grazie. Ma penso che se ne aggiungerà un'altra che sto scrivendo." dice pensieroso.
"Capisco..."
E così passa la serata, a parlare del più e del meno, finche a una certa ora paghiamo e usciamo.
"Casa mia o casa tua?" chiede con un sorriso malizioso.
Sorrido anch'io. "Beh, a casa mia c'è papà..." mi giustifico.
"Capito, casa mi-"
Sentiamo un ragazzo vomitare poco distante da noi.
Cerco la figura scura nel buio e la vedo che si accascia.
Dio.
Frank mi guarda per un secondo. "Aspetta un attimo." dice e si avvicina alla figura mentre io sto ferma.
"Hey, amico, tutto okay?" lo sento dire. "Amico? Oh, porca puttana..."
"Che c'è?" chiedo avvicinandomi.
"Sì è fatto, cristo, si è fatto! Amico, dai cazzo, riprenditi!"
Vedo la siringa vicino al braccio del ragazzo. Frank gli sta dando dei leggeri schiaffi sul viso, ma quello niente.
"Dio." mormora. Mi guarda e capisco già quello che mi vuole dire.
"Okay, portiamolo all'ospedale." annuisco.

°°°



Chiudo la chiamata con mio padre e torno a sedermi accanto a Frank in una poltroncina. Sta scrivendo su un blocknotes, ma si blocca appena mi vede.
"No, vai pure avanti, tranquillo. Scusa." mormoro, e faccio per spostarmi.
"No, ho finito." dice e mi trattiene. Mi porge il blocco.

Heroine Slow.
I turned to you, you turned away.
From everything that I'd never say.
Wrote it down, but tore it up.
Recycled dreams could never live up
to the name that haunts my every waking day.
And time slips by when high
expections leaving me be.
And I know that this day is worth it
in every single breath I take in.



Wow.
Non riesco a commentare che una giovane infermiera si avvicina a noi e chiede:
"Siete voi i signori Iero e Nestor?"
Annuiamo. La ragazza sembra un po' impacciata, non deve avere molti più anni di noi.
"Bene." continua. "Purtroppo non siamo ancora riusciti a individuare il nome del ragazzo che avete portato qui, non si è ancora svegliato e non aveva nessun documento con sè..."si ferma per riprendere fiato. "Quindi uno di voi due dovrebbe rimane qua, stanotte." conclude.
"Che cosa??" esclama Frank. "E perchè?"
"Questioni burocratiche, o qualcosa del genere, credo. Il perchè non lo so neanche io, veramente." dice arrossendo furiosamente.
"Frankie, tranquillo, resto io qua stanotte. Tu va' a casa a riposare, domani ti devi svegliare presto." dico sicura.
La ragazza annuisce leggermente e se ne va.
Frank mi guarda "Sicura di voler rimanere qua?"
Annuisco e lo abbraccio.
"Grazie." mormora sulla mia spalla.
"Figurati." sorrido e lo bacio.
L'ultimo bacio per tre fottute settimane.
Ciao Frankie.

°°°



"Hey? Hey?"
Qualcuno mi scuote.
Perchè c'è sempre qualcuno che mi sveglia quando dormo?
Apro gli occhi e vedo l'infermiera di prima.
"Scusami se ti ho svegliata" dice arrossendo. "ma il ragazzo si è svegliato. Vuoi parlargli?"
"Okay." non riuscirei ad addormentarmi di nuovo comunque.
La ragazza mi guida fino a una stanza con la porta bianca.
In realtà le porte sono tutte bianche. E' inquietante questo posto, dico sul serio.
Mi fa cenno verso di quella e se ne va.
Busso piano e una voce dice "Avanti."
Entro piano.
Un ragazzo un po' in carne è sdraiato sul letto, con i capelli neri e abbastanza lunghi sparsi sul cuscino.
E' molto pallido. Povero.
"Ciao." dico solo.
Mi sento una scema.
Beh, lo sono in effetti.
"Ciao." risponde.
"Io sono Jamia."
"Gerard."


_______


C'è Gerardo, c'è Gerardo, c'è Gerardo! *__* Buahah. La smetto. Mi odio per come l'ho fatto entrare nella storia, ma vabbè, sappiamo tutti che era un drogato del cazzo. Senza offesta.
Ashuashuashuashuashua. Sto scherzando.
Babbè. Buon 2008! Un po' in ritardo. xD Spero che abbiate passato un bel capodanno, care! <3
L'ispirazione sembra che si sia risvegliata, per questo ho aggiornato così presto. xD
Bando alle ciancie.
13 recensioni. *________________*
Vi amo dal profondo del mio cuore. *___________* <333
Crazie, crazie, crazie:
missblack'92: niente più diabete per un po', cara. .___. Uffi, dispiace anche a me. .____. E vabbè. Vedrai a cosa sto pensando per il ritorno di Frankie. Ashuashuashua. Un bacio, honey! <3
DarkAke: uuh! Una nuova recensitrice! ^^ Sono contenta che ti piaccia la storia! ^_^ Grazie mille! :*
FaKe_RoMaNcE: buahahah. Ti posso chiamare Alternative, allora? XD Apparte gli scherzi.. Sisi, non ti preoccupare, ho pietà per quella ragazza. u.u Grazie, tesoro! :***
Greendayana94 cazzo sì, siamo già nel 2008. o___o" Aehm, comunque. Grazie cara, spero ti piaccia anche questo chappy! :***
blaise_sl_tr07: LIFE ON THE MURDER SCENEEE! *____* Quanto amo quel divvuddì. *______* Adoro tutte le scene in cui ci sono Frank e Bob insieme. X*D Quando lo butta giù dal letto X***D SOno morta dalle risate quando l'ho visto. "Bob, bob my head!" X****D Meraviglioso. Aehm. *tossicchia* Grazie tesoro, sono contenta che ti sia piaciuto il chapp! ** E buon anno! <3
dark lady Signore. o.o Mi dispiace, cara. *patpat* Massì, che i maschi sono tutti delle enormi teste di banana [senza doppi sensi. XD]. -.-" Mi fa piacere che questa storia ti abbia tirato un po' su il morale! ^__^ Passa un buon anno! :***
Elyrock: cara. ** Anch'io ho passato il capodanno con pochi [ma buoni. ashuashuahsua.] amici. xD Sei sempre troppo gentile tu. u.u Grazie milleee! <3 Spero ti piaccià anche questo! :***
LiquidDreams: awwwww, grazieee. *___* Spero ti piaccia anche questo! Un bacio! :***
LovelyDead: se continuo ad essere così sappy però mi viene il diabete. XD Perciò adesso mi contenirò [o come caspio si dice. -.-] per un po'. u.u Crazie, honey. <3
ShiningFog: *occhi enormi mode ON* grazie settemila. *O* Troopo gentile. ** Spero ti sia piaciuto anche questo chappy! Un bacio! :***
FrankieLou: xD Sono contenta che ti sia piaciuto quel chap, allora. xD Spero sia gradito anche questo. ^^ Un bacio! :***
MiKeYwAy4EvEr: madonna. ** Grazieee. ** Detto da te mi fa un piacere immenso, non sai quanto. ** Grazie mille! <3 Un bacione! :***
Detto questo... Bon voyaje. u.u
Fucking 2008 at all.
Bye.
Guè.


Ps: ... NEVICAAAAA. **
Aehm. Basta. Ciaociao.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13. ***


Capitolo 13.

"Gerard." dice "Ascolta, ti volevo solo ringr-"
"-DOV'E'? DOV'EEE'?? IO LO UCCIDO! AH, ECCOTI, BRUTTO COGLIONE!" un ragazzo abbastanza alto, magro come uno stecchino e con gli occhiali si è scaraventato nella stanza.
D'istinto lo fermo prima che si scaraventi sul ragazzo.
"SEI UN TESTA DI CAZZO, GERARD! UN CRETINO! UN PEZZO DI IDIOTA! UN FOTTUTISSIM-"
"-MIKEY STA' UN PO' ZITTO, PER DIO! SIAMO IN UN OSPEDALE! NON PUOI VENIRE QUI ALLE QUATTRO DEL MATTINO E URLARMI CHE SONO UN COGLIONE, ANCHE SE LO SONO! MAGARI A CASA PUOI FARLO A QUEST'ORA, MA QUI NO, CHIARO? NO-"
"-E INVECE, INDOVINA UN PO': LO FACCIO COMUNQUE. SEI UN COGLIONE, GEE. C-O-G-L-I-O-N--"
Un omone -ehm- un'infermiera entra nella stanza. "SI PUO' SAPERE CHE DIAMINE STA SUCCEDENDO QUI?"
"... - e." finisce lo spelling il ragazzo occhialuto guardando male Gerard.
Se non scoppio a ridere in questo momento è solo ed esclusivamente per forza di volontà.
"Ci scusi." dicono in coro i due ragazzi.
"Ehm... Scusi." mormoro anch'io.
"Fuori, voi due, fuori entrambi. Il signor Way ha bisogno di riposare ora."
Senza troppa gentilezza ci spinge fuori dalla stanza, chiude la porta e se ne va.
Mikey si siede su una poltroncina. Lo vedo riprendere fiato mentre si tiene la testa con le mani.
Mi domando come ci possa stare tanta aria in corpicino del genere.
No davvero, è un ramo d'albero. Se viene una folata di vento lo porta via.
Faccio per avvicinarmi a lui quando l'infermiera-orco di prima mi ferma alle spalle.
Aaah. Un attentato.
Sto male, io, sto tanto male.
Uhm. Jamia, torna al presente, qui c'è gente che vuole leggere la tua storia, non i tuoi stupidi commenti pensativi.
Si dice commenti pensativi?
No, okay, dicevamo: mi ferma.
"E' lei la signorina Nestor?"
Annuisco. "Sì."
"Bene, se vuole può andare ora. Non abbiamo più bisogno di lei."
Guardo l'ora sull'orologio appeso alla parete bianca.
Le 4.40
"Grazie. credo che passerò comunque la notte qui."
Quella annuisce e se ne va.
Ah, la gentilezza umana.
Sento un piccolo singhiozzo alle mie spalle. Mi giro: Mikey.
"Hey." mormoro avvicinandomi.
"S-scusa." asciugandosi delle lacrime da sotto gli occhiali.
Mi piego sulle ginocchia davanti a lui.
"Dai, andrà tutto bene." mormoro ancora.
"Lo so, lo spero, ma... è, è così coglione..."
Parla di Gerard, ovvio.
"Ha solo bisogno d'aiuto."
"Lo so." ripete. "Ma io non so più che fare, con lui. C'ho provato, c'ho provato ad aiutarlo, ma... Mio fratello è un coglione."
Scoppia in un pianto più forte, singhiozzando.
Istintivamente mi siede velocemente sulla poltroncina accanto alla sua e lo abbraccio confortando le sue lacrime.
Quando si calma si stacca, un po' rosso in viso e con gli occhiali leggermente appannati. "Grazie." sussurra.
"Figurati."
Mi sembra la scena vissuta poche ore fa con Frankie.
Un po' diversa. Un po' molto diversa.
Almeno per me.
"Grazie anche per aver salvato mio fratello."
"Non devi ringraziare solo me." dico senza pensarci.
"Chi altro devo ringraziare?"
"Frank. Un mio caro amico."
Lui mi guarda un attimo e poi sorride.
"Ah, okay. Appena lo conoscerò lo ringrazierò. Io sono Mikey, a proposito."
"Jamia. Sì, beh, comunque lo avevo capito."
"Cosa?"
"Che ti chiami Mikey."
"Ah." sorride. "Sì, credo che ormai lo abbia capito tutto l'ospedale, ma vabbè."

°°°



Toc toc.
"Avanti." sento la voce appena conosciuta di Gerard.
Entro. "Hey, ciao!" sorride.
Finalmente sorride.
"Ciao." sorrido anch'io. "Senti, tuo fratello mi ha detto di venire qua. Esattamente non so il per-"
"-perchè ti volevo ringraziare. Come si deve, intendo, dato che oggi mi dimettono."
"Davvero? Grande!"
Yeah.
"Già. Davvero, grazie. So di aver fatto una emerita stronzata ad aver fatto quello che ho fatto, però-"
"-No, senti, mio fratello una volta mi ha raccontato che una sua vecchia, vecchissima amica ha superato questa fase. Hai solo bisogno d'aiuto, Gee. Posso chiamarti Gee?"
"Sì, ovvio."
"Bene, Gee. Dicevo, hai solo bisogno d'aiuto. E non dico psichiatri o robe del genere. basta anche un amico che ti ascolti. Ad esempio, se ti vuoi sfogare per qualcosa, per qualsiasi cosa, vai da lui e gli parli. Gli dici quello che provi, senza paura di essere giudicato. Sono sicura che Mikey sarebbe disposto ad ascoltarti in uno momento, o anche chiunque altro, anche me se proprio non sai da chi altro andare. Oppure, se proprio la cosa del parlare non ti va, prendi un foglio e ci scarabocchi qualcosa sopra. Fidati, funziona anche questo metodo, l'ho provato io stessa. Scusami, ora ti sembro la solita saputella che crede di saper tutto, ma non sono affatto così, credim-"
"-Nono, non mi hai fatto assolutamente questa impressione. Voglio dire, hai dannatamente ragione! " poi compare un sorriso sulle sue labbra. "Però io scrivo per sfogarmi."
Fa cenno a un blocknotes sul comodino accanto a sè.
"Davvero? Bene!"
"Sì, beh, non è un gran che, però è vero: aiuta. Anche disegnare mi aiuta. Adoro disegnare." prende in mano il blocco e lo sfoglia con un sorriso pieno di orgoglio.
Un po' mi fa tenerezza: sembra un bimbo piccolo che mostra alla propria maestre un lavoro fatto particolarmente bene.
"Guarda. Qua ci sono alcuni disegni." mi porge il blocco.
Lo prendo e guardo ammirata.
Sono splendidi, senza esagerare.
Uno più bello dell'altro.
"Gee, sono.. Sono meravigliosi, cavoli! Tu hai talento, ma talento sul serio!"
Sono troppo occupata a sfogliare quei disegni per poter vedere la sua reazione, sento solo un "Grazie" detto in tono molto gongolante.
I disegni finiscono e al loro posto viene una pagina con scritte e scarabocchi.
Leggo involontariamente una frase.

Well I felt I couldn't take, another day inside this place.



Richiudo subito e glielo ripongo.
Non sono affari mie.
"Scusa, non l'ho fatto apposta."
Nah, tranquilla."
Toc toc.
Un'infermiera entra appena nella stanza.
"Mr. Way, ha un'altro visita per lei. Sicuro di riuscire a farcela? Non vuole riposare?"
"No, faccia pure entrare." dice Gerard con un'alzata di spalle.
Una ragazza con i capelli biondi abbastanza lunghi entra un po' timida.
Guardo Gee che guarda la ragazza con gli occhi che brillano.
Mi scappa un sorriso.
"Okay, forse è meglio che vada."

°°°



"Pronto?"
Finalmente sento la sua voce.
"Bubusettete!"
Inizia a ridere. "Ma allora sei viva!"
"Viva e vègeta, caro."
"Come stai, sweetheart?" chiede.
"Adesso, bene. Per il resto vivo. E tu? Come sta andando nella lontana Florida?"
Lontana, cazzo, troppo lontana.
"Quella bene. E' un gran casino però. Insomma, bisogna registrare uno alla volta e non è proprio facile e non siamo abituati, quindi..."
"Capisco..." sospiro.
"Che poi è orrendo urlare senza musica."
Rido. "Ti potevi allenare qua a urlare senza musica."
"Con te?" lo sento sorridere.
"Soprattutto con me."
"Solo con te, che ne dici?"
"Lo spero."
Ride e poi sospira.
"Come sta il tizio all'ospedale?"
"Ah, lui bene. Ho parlato con lui e cono suo fratello. Sono ragazzi a posto. Oggi lo dimettevano a proposito."
"Beh, bene."
Pausa di silenzio.
"Sono simpatici?" chiede acidamente.
Oddio.
Scoppio a ridere. "Frankie, non ti sarai mica trasformato in un ragazzino quattordicenne geloso, vero?"
"Io... N-no, però... Cioè..." sospira. "Okay, lo ammetto."
Ammetti di essere diventato un ragazzino quattordicenne geloso?"
"No, ammetto di essere geloso e basta." sorride.
Sospiro, ma dopotutto mi fa piacere che sia geloso.
Oddio, sto diventando scema.
"Ascolta non hai nulla per cui essere geloso, intesi?"
"Intesi. però... E' che mi manchi così tanto..."
Una fottutissima stretta al cuore. "Anche tu mi manchi. Tanto."
Sospira. "Ancora due settimane e mezzo."
"Già, una parola. Preparati ad essere violentato appena metti piede nel New Jersey."
"Non so se mettermi a ridere o essere preoccupato."
"Un po' tutt'e due, direi."
Scoppiamo a ridere entrambi.
"Ah, già. Gerard e Mikey hanno detto che ti vogliono conoscere."
Lo sento ancora un po' sorridere. "Okay. Così vedrò se essere geloso oppure no."
Ridacchio. "Vedrai, vedrai."
Incredibile come le ore passino velocemente.
Sembra passato un minuto dall'inizio della chiamata quando sospira.
"Jam, scusami, ora devo davvero andare. Tim sta avendo una crisi isterica."
"Okay, buon lavoro allora. Ci sentiamo, allora."
"Certo. Ti amo."
"Anch'io. Tanto."


__________


Michele, c'è Micheleee! ** Bwahah. Basta.
Awww. 9 recensioni. ** Mi state viziando troppo. u.u Inutile dirvi che vi amo, vero? <3
Comunque. Aggiorno oggi [no, ma avete visto che capitolo luuungo? Quanto sono brava. u.u lol] perchè penso che per un po' non riuscirò ad aggiornare. .___. Causa: scuola. Devo ancora finire i compiti *eeeeeehmmmm. coff coff* e dato che ricomincerà presto i prof non si risparmieranno interrogazioni e compiti in classe. PD. >.<
Ah, già, dimenticavo: la frase è della canzone "This is the best day ever", ovviamente dei MyChem. ^_^ Che bella che è quella canzone. =çççç=
Babbè, ho già detto che vi amo? Ah, si. Allora.. Thaaank youuu:
LadyMorphine: ma guarda, io ho iniziato a scriverla proprio perchè non trovavo nessuna e dico nessuna Frank/Jamia. u.u E che palle, mi sono detta. E così ho iniziato a scriverla. Interessante aneddoto, eh? XD Vabbè, grazie mille! <3 Un bacio! :***
MiKeYwAy4EvEr: anche a me fa tanta pena, il Gerardo. .____. Però, dai, in questo chappy si è unpo' tirato su. Almeno ha incominciato a sorridere. E' già qualcosa. xD Grazie mille, honey! <3
missblack'92: eh, sì. Proprio un caso. Bwahahah. XD Grazie, honey! <3
Greendayana94: ma guarda che qua 13 recensioni a capitolo sono un miracolo. :°D Anzi, mi sa che dovrò leggerla la tua. :sisi: Appena ho un attimo di tempo mi metto lì. Vabbè, crazie mille! Bacione! :***
FrankieLou: in verità, no, non mi pare che tu me lo abbia mai detto. .______. Bwahahah. xD Grazie mille, sugar! <3
LovelyDead: god dog. O____O Dio, è vero! *si lancia un pianoforte sulla testa. Ahia deve fare male.* Non ci avevo proprio pensato alla fobia del Gee. *mumble mumble* E 'abbè, gli sarà venuta dopo quel episodio, che ti devo di'? X°°D Sono moooolto riflessiva, io. u.u Bwahah. A parte tutto sono contenta che ti sia piaciuto. ^^ Thank you, sug'! <3
DarkAke: anche qua ha smesso di nevicare. ç___ç Buuuuh. ç___ç Vabbè, grazie mille! Bacio! :***
Elyrock: sì, lo so. L'avevo già detto che mi odio per come si sono salutati? ç__ç Vebbè, lo dico ora: io odio per come si sono salutati. ç___ç Poveri loro. ç___ç Eh, ma vedrai come si rifaranno. Muahah. XD Thank you, honey! <3
LiquidDreams: waaaa. *___* Grazie, sugar! <3 Spero ti sia piaciuto anche questo chappy! bacio! :***

Beh, alla prossima, people. Spero il più presto possibile. **
See you soon.
Guè.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14. ***


Capitolo 14.

07 Aprile.

Scendo dall'autobus dopo 40 minuti di straziante viaggio.
Mi avvio verso casa con gli auricolari nelle orecchie e la voce di David Gilmour nella testa.

Did you see the frightened ones?
Did you hear the falling bombs?
The flames are all long gone,
but the pain lingers on.
Goodbye blue sky.


Ancora due settimane. Due settimane.
Sento che qualcuno darmi dei colpetti sulla spalla, mi giro di scatto togliendomi con un gesto veloce la cuffia dalle orecchie.
Possibile che...? No.
"GEE!" urlo sorpresa e, dentro, un po' delusa.
"Ciao Jamia! Che ci fai qui?"
"Beh, io ci abito qui." sorrido "Tu come stai, invece?"
"Ahm, meglio."
"Ma abiti qui anche tu?"
"No, no.. Io abito a Newark, ma sono venuto a trovare un'amica."
"Ah, capisco. Mica la ragazza bionda, eh?" sorrido maliziosamente dandogli una gomitata per gioco.
"Ma chi? Sarah? Idiota, no!" ride. "Lei è solo un'amica!"
"Aaaah."
"Ma scusa, tu esci da scuola a quest'ora?"
"No, voglio dire mi faccio 40 minuti di autobus."
"Sei pazza."
"Sì, lo so."
Silenzio per qualche istante.
"Ah, ecco cosa volevo dirti! Fra due giorni c'è una festa organizzata da Mikey -è letteralmente impazzito per 'sta cosa, giuro- e.. Vieni?"
"Uhm. Sì, va bene. Dove?"
"E' un locale di Newark, si chiama..." si gratta la testa con una mano. "Ah, sì: Young Lust."
"Come la canzone dei Pink Floyd!" sorrido innocentemente.
"Eh, sì. Allora vieni? Porta anche una tua amica, se ti va.."
"Affare fatto."

°°°



"Jam! Ciao, ti aspettavo!" urla Mikey.
"Ciao Mikey! Lei è Gina!" urlo di risposta. Si sorridono entrambi e si salutano.
"Dai, venite, vi presento gli altri!"
Lo seguiamo mentre la canzone cambia e la voce di Michale Graves invade il locale.

Die, die, die my darling.
Don't utter a single word.
Die, die, die my darling.
Just shut your pretty mouth.
I'll be seeing you again.
I'll be seeing you in Hell.


Ci avviciniamo ad una serie di divanetti neri, sui quali sono seduti due ragazzi -uno sembra un po' un clown, gli mancano solo il naso rosso e le scarpe abnormi- e una ragazza.
"Guys, loro sono Jamia e Gina! Jamia e Gina, loro sono Matt" e indica un ragazzo con i capelli castani un po' lunghi "Ray" e indica il ragazzo-clown "E Alicia." e indica la ragazza con i capelli neri lunghi fino alle spalle, che sorride.
"Bonjour!" dice Ray.
Salutiamo tutti e Alicia continua: "Dai, sedetevi! Volete una birra?"
"Sì, grazie."

°°°



"No, ma stai scherzando?" chiede Mr Capello Perfetto Ray con gli occhi sgranatai, o forse sono io che ho bevuto troppo.
"No, non , ti giuro che non sto scherzando!" e rido inspiegabilmente.
"Tu mi vuoi dire che il tuo ragazzo sta incidendo un disco?"
"Sììììì!" e via un'altra risata.
"Raaaaay? Non ci starai mica provando con JamiaJamia, veeero?" dice arrivando Matt, ridendo e buttandosi sopra Ray a peso morto.
"Ahia, testa di criceto, mi fai male così!"
"Oh, ma stai zitto RaySugar e dammi un baciiino!"
"Ma sei scemo?"
"No, Sugarsugar, voglio un baciiiinooo!"
"Matt, che schifo, non sono mica gay!"
"Ooooh, forse lo sei ma non lo sai ancora!" dice con un'altra risata simile ad un latrato.
"No, Matt, fidati."
"Sicuuuro?"
"Jamia, hey, Jam tutto okay?" chiede Gin.
Ma da dove sbucano tutti?
"Sì, sì, Gin tranquillizzatiiii" e rido.
"Okay, capito, ti porto a casa."
"Ma devo ancora vedere gerard! E' il suo compleanno e devo fargli gli auguuuri!"
"Glieli hai già fatti, scimmia, ma non ti ricordi." alza glòi occhi al cielo. Cioè, al soffitto.

°°°



19 Aprile.

Tuuuu... Tuuuu... Tuuuu...
"Pronto?"
"Gina!"
"Ciao cara." "Gin, oggi che giorno è? Dimmelo tu perchè non ci credo."
"Secondo te io mi ricordo che giorno è oggi?"
"..."
"Okayokay. Aspetta che prendo il diario. - Ecco, oggi è il 19 aprile."
"Allora non stavo sognando!"
"Perch- HEY! MA DOMANI TORNANO!"
Rido. "Buongiorno Gin."


__________


Scusatescusatescusatescusatescusate. ç____ç La scuola mi sta uccidendo, davvero, mi dispiace tanto per il ritardo. E per questo capitolo. Un koala l'avrebbe scritto meglio. ç___ç *Fantazzo mode ON* Sono una merdaccia! *Fantozzi mode OFF*
Mi limito a ringraziare velocemente tutte quelle che hanno recensito:
MiKeYwAy4EvEr: Jamia gelosa? Nah. XD Hai visto che il Michele è ritornato? Caro bimbo lui. ^^ Grazie mille, dear! E prego, di niente! :***
LadyMorphine: lo so, lo so, sono una merdaccia ad aver aggiornato così tardi. çç Comunque grazie mille, Jo! Troopo gentile! <333
Greendayana94: madò, ci credi se ti dico che non sono riuscita a trovare il tempo per leggere la tua ficci? ç____ç Mi dispiace, scusascusascusa! Appena posso giuro che la leggo. ç___ç Per adesso... Grazie mille! <3
FrankieLou: Anch'io ho sempre preferito Mikey che Gerard. ù.ù Gerard è tanto bravo e quello che volete voi, ma il Michele non si tocca. U_U Grazie, dear! :***
Elyrock: niente ragazza per Gee.. Per adesso. Mwahah. No, non spoilerizzo. U_U Scusa per il ritardo, honey, davvero. .__. Come sempre sei gentilissima! Un bacione! <3
missblack'92: uahahaahah, no, ormai Mikey riesce a dire solo che suo fratello è un coglione. X°D Che poi è la verità. .-. Vaaabbè. Grazie mille honey! <3
FaKe_RoMaNcE: Mikey. *-* Io amo quell'uomo/ragazzo. *-* Grazie mille, deaaar! :***
LiquidDreams: velocissima proprio no. XD Grazie mille cara! :***
blaise_sl_tr07: FiFi, ci sono i Way e ora c'è anche quel GrandePelucheDaMolestareAliasRayToro e Matt. Grazie mille honeeey! <3
ElfoMikey: anch'io amo quella ragazza [quella vera, intendo. xD]. *-* E' fantastica. *-* Grazie mille, dear! :***

Scusate, scusate ancora! çç
Spero di aggiornare presto.
Un bacione a tutte! <3

Guè.


100 recensioni arrivoo. Mwahahahah. LOL

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Capitolo 15
*** Capitolo 15. ***


Capitolo 15.

"Jam? Ti calmi? Mancano ancora dieci minuti al loro ritorno, tranquillizzati!" dice Gin chiudendo gli occhi e appoggiando la testa su una poltroncina dell'aereoporto.
Ma come diamine riesce a stare così così calma?!
"Non ce la faccio, Gin." mormoro continuando a camminare avanti e indietro, davanti a lei.
"Qunt'è che manca?" chiedo dopo un tempo a me indeterminato.
"Otto minuti e mezzo." sospira sconsolata. "Ah, mi sa che non te l'ho mica detto: l'altro giorno mi ha chiamata Gerard." dice aprendo gli occhi e guardandomi sorridente.
"COSA??" esclamo.
"Eh, già..." soffia con gli occhi sognanti.
"Vecchia volpe! E non mi dici niente? Carogna..." sorrido.
La voce di una donna/macchina invade la sala d'aspetto. "Il volo New York - Newark è in arrivo al l'uscita 7."
Gina mi guarda. "Andiamo."
Arriviamo davanti all'uscita quando iniziano già ad uscire persone, perchè ovviamente non potevamo non perderci.
Il cuore batte forte. Okay, sta per scoppiare.
Aspetto, finchè non si intravedono i capelli biondi di Tim, il naso di Tim, il viso di Tim, la valigia di Tim, i capelli di Shaun, e via dicendo.
E come in ogni storia che si rispetti, lui è l'ultimo.
Ovviamente.
Ecco, il cervello si è scollegato. Ha fatto ciao ciao alla ragione. Ciao ciao ragione! Goodbye, adiós, saionara, adieu, au revoir, bon voyaje.
Mi ritrovo a correre verso di lui, senza neanche sapere cosa sto facendo.
Mi fermo solo quando gli sono davanti, entrambi un po' arrossati.
Sorride con un sorriso che, Dio, potrebbe sciogliere anche l'Antartide.
"Ma chi si rivede..." mormora.
Sorrido, se possibile, ancora di più.
*Parte una musichetta romantica con archi e violini immaginaria*
Mi abbraccia. Okay, sono in paradiso. BUONGIORNO DIO!
Affoghiamo l'uno nello sguardo dell'altra.
I nostri visi sono sempre più vicini, più vicini...
*Scarc. Nastro inceppato.*
"FRANKIE CARO!" l'urlo proviene proprio da vicino a noi.
Ma che diamine...?
Sciogliamo l'abbraccio quel poco che basta per vedere chi c'è accanto a noi.
"PAPA'??" urla Frank.
Cristo, sì, quello è proprio suo padre!
"HEEEEY, JAAAAAAAMIAAAAA?" urla un'altra voce. Una voce che conosco fin troppo bene.
"PAPA'??" urlo mentre mio padre si accosta al padre del mio ragazzo. "CHE DIAVOLO CI FAI TU QUI??!"
"Beh..." si porta un dito sul mento. "Uhm, di preciso non lo so."
Papà? Lo vedi questo sopracciglio alzato?
"Beh, la scrittrice non può mica sapere tutto!"
"NONNO??!" urla di nuovo Frankie, mentre il terzo uomo raggiunge gli altri due. "MA SI PUO' SAPERE PERCHE' SIETE TUTTI QUI, DANNAZZIONE??"
"Beh, sì. Allora, Frankie, hai presente Zia Calonice? Quella che ha la barba e i baffi, e i capelli sempre unti, con la voce da strega.. Ecco, lei ha deciso di venire qua fra due settimane, e allora abbiamo deciso di venire a comprarle il biglietto di ritorno, perchè sai, neanche a me sta poi così tanto simpatica. Allora stamattina abbiamo preso la macchina e ci siamo avviati, solo che a un certo momento abbiamo sentito degli strani rumori. Allora ho chiesto a tuo nonno se aveva fame, e lui ha risposto di no. Allora ho chiesto a me stesso se avevo fame, ma la risposte è stata sempre no. Così ho visto il cartello di un meccanico proprio lì vicino, che poi ho scoperta che era un mio vecchio compagno del liceo. Ti ricordi che una volta ti avevo parlato di questo Tobias? Che tutti lo chiamavano "Toby Che Scori" perchè aveva... Ehm... Un problema di gas, diciamo. Anzi, non ti dico che puzza c'era in quella officina, davvero, una cosa mostruosa. Forse neanche zia Calonice riesce a emanare una così grande quantità di puzza da sola. Comunque, Toby Che Scor- Tobias ha controllato l'auto e mi ha detto che aveva un problema, e io gli ho chiesto quale, e allora lui mi ha detto..."
"Papà, okay, basta. Basta, papà. PAPA', OKAY, HO CAPITO, ADESSO PERO' STAI ZITTO UN PO', EH?!"
Frankie sta per avere una crisi isterica, poverino.
"Dov'eravamo rimasti noi due?" si gira verso di me.
*Riparte la musichetta romantica immaginaria. Siano benedetti i tecnici!*
"Ah, già..."
Soffoco una risata e lo bacio.
Dopo tre settimane finalmente sento di nuovo le sue labbra sulle mie.
Approfondisce lentamente, e io lo assecondo.

°°°



"Aaaah, casa." annuncia soddisfatto chiudendo la porta alle sue spalle e appoggiando la valigia accanto a sè.
"Sicuro che ua madre non ci sia?"
"Sicurissimo."
Lo guardo con un sorriso malizioso.
Ridacchia. "Okay. Prima però mi faccio una doccia veloce, okay?"
"Affare fatto."
Saliamo in camera sua e lui lancia la valigia dall'altra parte della stanza.
"Sempre così delicato, tu?" ironizzo sedendomi sul letto.
Lui mi guarda con un sorrisetto sulle labbra, poi apre un paio di cassetti prendendo quelli che sembrano un paio di boxer e una maglitta bianca.
Teoricamente non ne avrebbe bisogno, però.
Jamia, fai schifo.
"Torno fra 5 minuti." dice.
"Ma come? E quand'è che mi racconti tutto?"
"Dopo o domani, Jam." mormora paziente.
Sospiro. "Va bene."
Esce dalla stanza e dopo qualche momento sento lo scorrere dell'acqua.
Appoggio la testa sul cuscino del letto.
Anche dopo settimane il suo profumo è rimasto.
Dopo qualche minuto sento l'acqua fermarsi.
Here we go.
Dopo ancora qualche minuto Frank rientra nella stanza, con solo i boxer e la maglietta bianca.
Questo non aiuta.
Mi alzo e lo abbraccio.
Okay, l'intenzione era un'altra, però... Vabbè.
Lui mi stringe a sè e baciandomi ci avviciniamo al eltto, finchè non mi siedo.
"Mmh. Aspetta." mormora.
"Cosa?" chiedo confusa.
"Se mettessimo un po' di musica?"
Sorrido divertita dalla sua esperessione Bambi style. "Okay."
Si alza e si avvicina alla scrivania su cui è posato lo stereo grigio.
Traffica qualche secondo e la musica invade la stanza.
Riconosco subito quella canzone e senza pensarci inizio a canticchiarla.
"What moon songs do you sing your babies? What sunshine do you bring?"
Mi fermo e Frank continua.
"Who belongs? Who decides whos crazy? Who rights wrongs? Where others cling? I'll sing for you, if you want me to. I'll give to you. And it's a chance I'll have to take, and it's a chance I'll have to break."
E continua questo gioco sulle note degli Smashing Pumpkins.
"I go along, Just because I'm lazy. I go along to be with you. And those moon songs, that you sing your babies, will be the songs to see you thru."
"I'll hear your song, if you want me to. I'll sing along. And it's a chance I'll have to take, and it's a chance I'll have to break. I'm in love with you..."
Lo bacio e ci abbandoniamo l'uno all'altra.

I'm in love with you.
I'm in love with you.
I'm in love with you.
And you?
I'm in love with you.
So in love...
I'm in love with you
With you...
I'm in love with you...





__________


Hi, guys! ^^
Chiedo perdono per questo capitolo, che è di una demenza pazzasca. Mi sono lasciata un po' andare, ecco... xD
Ah, non essendo mai stata in un aereoporto (-.-") non so bene com'è la storia delle uscite e allora ho fatto un po' a caso. ._.
Ah, la canzone è "Luna" degli SP. ^_^ La amo quella canzone. *_*
Bando alle ciancie e ringraziamo:
LovelyDead: cazzarolina? Uahahah. X°D Grazie comunque, dear! xD
MiKeYwAy4EvEr: Mikey è un dio, e cercherò di metterlo il più possibile. Yeah. xD Thanks, dear! :***
FrankieLou: :*** [della serie: noi siamo sintetiche. X°D]
LadyMorphine: madonna, grazie mille! *arroscisce* :*** Spero ti sia piaciuto anche questo! ^_^
blaise_sl_tr07: RAY RAY ARY RAY. *_* Lo amo, quel ragazzo, sì! *_* Bello bello lui. *_* Prendetemi tutto ma non il mio Ray. [X°D]. *_* Quando inizio a parlare di Ray impazzisco. *_* Rimarrò così a vita. *_* Grazie honey! :*** *_*
ElfoMikey: ecco il nuovo chappy, questa volta un po' più lungo. ^^ Spero sia gradito! Thanks! :***
missblack'92: è abbastanza fenomelane questo chappy? XD Mah... .__. Comunque. UAHAHAH, Ray con i conosgli dentro il cilindro. UAHAHAHAHAH. X°°D MUOIO. X°°D Grazie mille, honey! :***
Greendayana94: awww, grazie! ^-^ :*** E non ho ancora trovato il tempo per leggere la tua ficci. ç__ç
DarkAke: fa nulla per il chappy. xD Grazie mille, spero sia gradito anche questo! :***
Elyrock: Ray e Matt ce li vedevo bene insieme, effettivamente. xD LOL. u.u Spero ti sia piaciuto anche questo chappy, honey! <3
LadyMorphine: ecco qua. xD Spero sia gradito! :***

Alla prossima, people. ^_^
Gue'.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16. ***


Capitolo 16.

Sì, sono sveglia. tengo gli occhi chiusi mentre, come al solito, gli avvenimenti di quel giorno (o sera?) riaffiorano alla mente. E come al solito sorrido. E' stato incredibile, come sempre.
Sento il respiro del corpo nudo accanto al mio farsi in un sospiro per poi sentire uno sbadiglio.
Okay, sì è svegliato, ma tengo gli occhi ancora chiusi.
Dopo qualche momento, sento una leggera carezza appena sotto l'orecchio destro. Mi avvicino di più a lui e poggio la testa sul suo petto, mentre lui mi abbraccia.
Sorrido mentre inizia, involontariamente penso, a cullarmi.
"Sei sveglia?" mormora.
Mi decido ad aprire gli occhi, incontrando i suoi. Potrei morire in quelle iridi nocciola. Starei ore e ore a guardarle senza stancarmi mai.
"Sì..." rispondo con la voce ancora un po' impastata dal sonno.
Abbassa il viso per darmi un bacio sulla fronte.
"Non sai quanto mi sei mancata, Jam." mi sussurra nell'orecchio.
Sento i battiti del cuore accelerare mentre arrossisco.
"Anche tu, Frankie, davvero tanto..."
"Io... Ogni secondo passato a pensarti a kilometri e kilometri di distanza è stata una tortura. E quando sentivo la tua voce al telefono era come... Come se qualcosa fosse rinato in me. Sentirti ridere o sorridere era, anzi, è come... Provo la stessa sensazione che si prova vedendo per la prima volta un'alba lontana dalle luci della città, dalla gente, dai rumori, dalla falsità, dall'ipocrisia e dalla crudeltà delle persone. E' così... Indescrivibile. Sei fantastica, Jam, e ti amo. Ti amo come non ho mai amato nessuno. Davvero."
Rimango sopraffatta da quelle parole.
"Frankie, io... Dio mio, non so che dire..."
Mi alzo quel poco che basta per far toccare le notra fronti.
Lo bacio, cercando di riversargli dentro tutti i miei sentimenti.
"Tu sei meraviglioso. E anch'io ti amo. Sei costantemente nella mia testa, e... Tu. Tu sei un miracolo, non ci sono altre parole per descriverti. Un miracolo."
I suoi occhi luccicano. Ci guardiamo ed ad entrambi scappa un sorriso contemporaneamente.

°°°



"Cioè, vi dobbiamo raccontare cosa abbiamo fatto ogni giorno??" esclama Neil con voce stranamente acuta.
"Precisamente." afferma Gin mentre io annuisco. "Avanti. Il decimo giorno?"
Si guardano un po' pensierosi, e alla fine è Frank a parlare.
"Abbiamo iniziato a fare Don Quixote, però, insomma, a loro non andava proprio benissimo e allora abbiamo dovuto lavorarci un po' su."
"Mpf. Che troie."
"Già." Annuisce Tim.
"E ci fanno aspettare anche un mese." commenta cupo Shaun.
"Per cosa?" chiedo.
"Per l'uscita del CD."
"CHE COSA??"
"Già. Uhmpf."
"Sono davvero delle troie." ringhia Gin.
"Che nome gli avete dato?"
"Heartbreak in Stereo."
"Wow."
Silenzio.
"Giochiamo alla play?"
...
E così passa un altro pomeriggio.
"Frank, posso prendere un bicchiere d'acqua?" chiede Gin.
"ACCELERA, TIM, ACCELERA, AVANTI! NO, NO, ATTENTO ALLA CURVA, LA CURVA TIIIMMM! NO, MA CHE CAZZO HAI FATTO??? Guarda, ti ha superato... No, no, ecco VAI, VAI!!"
Gina alza gli occhi al cielo e si alza facendomi segno di seguirla.
Mi alzo anch'io e andiamo in cucina.
"Jam, ho un disperato bisogno d'aiuto."
"Spara."
"Okay. Gee mi ha invitata ad uscire."
"WOW! MA BENE!" urlo sovrastando per un attimo le grida proveniente dal salotto ("MUOVI QUEL CUOLO, TIM, MUOVILO! NON LO STAI MUOVENDO ABBASTANZA, IDIOTA!". Adesso capisco come fa ad essere un così buon screamer.)
"Sì, beh, abbiamo detto che è per -uhm- per conoscerci meglio, ecco. Ma è proprio questo il punto!"
"Eh?"
"Voglio dire... E se non gli piacessi abbastanza?"
Ohddiocristo.
"Gin, questa è una domanda che si fanno solo le ragazzine complessate di 14 anni" [NdA= vedi: me. -.-].
Lei sospira. "Vero."
"Poi, scusa, come potrei aiutarti?"
Fa gli occhioni dolci. "MagariteeFrankie-boypotresteeccosìinsommaaccompagnarmi?TantoGerardticonoscegiàesonosicuracheFran kie-boyglistaràsimpaticotipregotipregotipregotipregotipregotipreeego.davvero??Ohgraziegraziegrazi egraziegraziegrazie."
In verità io non ho detto niente, coomunque.


_______


Okay, okay, lo so. Questo capitolo è eccessivamente sappy (fa schifo pure a me, eh). Chiedo perdono.
Ho scritto questo chappy quando avevo la febbre, e quindi è uscito un po' così.. Alla cazzo, ecco. Chiedo ancora perdono.
However, thank you so much:
MiKeYwAy4EvEr: massì, massì, vedrai che finirà bene tutta la storia! xD Grazie, cara! :***
Simo_lovesFrankie_: sìsì, Jamia nei cuori [anche se yaoi è meglio. xDDD]. ** Grazie mille! :***
blaise_sl_tr07: nono, aspetta. COSA?? Ma voglio anch'io conoscere il sosia di RayPeluche. u.u Me lo devi presentare, capito? Così dopo lo stupro. *risata malefica in sottofondo* Crazie comunque, honey! :****
FrankieLou: Zia Calonice esiste davvero. :°D Nono, non è di Frank nè mia, eh. u__u E' di una mia amica. xDDD (povera, povera zia calonice. .__.)
ShiningFog: aw, ma grazie! *___* Contenta che ti piaccia. ^_^ Tenterò di stare attenta con i dolci per i prossimi capitoli, tranquilla. u.u
DarkAke: lo so che ormai tutti i capitoli sono corti, ma la mia ispirazione è andata, come dire, a puttane, ecco. Quindi il massimo che posso scrivere a capitolo è questo. ç___ç
ElfoMikey: ma grazie. ^^ Spero ti sia piaciuto anche questo [bleach. .__.]. :***
Elyrock: oddio, se il capitolo prima era dolce questo è davvero da diabete. .____________. Mi dispiace tanto. .______________________________________.
Greendayana94: TobyCheScori esiste davvero, per l'informazione. : DDD Povero, povero ragazzo. .___. Spero ti sia piaciuto anche questo, comunque. :***
missblack'92: nono, io non mi ero fumata proprio niente. u.u Mi è successa davvero una cosa del genere (non all'aereoporto, però, alla fermata del bus. xDD Senza baci e abbracci, eh. u.u), ti giuro. xDD Ti dico, Zia calonice, toby, e il papà e il nonno di Frank sono personaggi "autobiografici" (poveri, poveri loro. .__.). xDDDD Spero che questo chappy non ti abbia fatto vomitare. ^_^"" Crazie mille, honey! :***

Adieu (vi amo, ma tanto lo sapete già. <3).
Guendy

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Capitolo 17
*** Capitolo 17. ***


Capitolo 17.

Non ero mai stata ad una festa di paese. Insomma, si è mai sentita una festa di paese a New York? No, ccco, sarebbe stato assurdo.
Frank sta trovando ciò abbastanza ridicolo: per lui, avendo sempre vissuto qui, le feste di paese non sono certo delle novità.
Guardo incuriosita le varie bancarelle che vendono dolci, vino, frutta fresca, e via dicendo.
La voglia di marshmallow mi sta uccidendo, ma resisterò.
Gina si guarda in giro sempre più nervosa.
“Jamiaaaa, non lo vedooo!” Il suo tono sta rasentando pericolosamente l’isteria.
Tolgo lo sguardo da una bancarella che vende metri e metri di marshmellow e lo rivolgo a lei. “Gin, calmati, sarà qui fra poco!”
Frank si sta ancora trattenendo dal ridermi in faccia, così gli lancio un’occhiata fulminante. “Okay, okay.” Mormora lui abbassando lo sguardo.
Giriamo in tondo ancora per alcuni minuti, finché Gina cer4ca di staccarmi un braccio.
“Ahi! Ma che fa? Hai mandato completamente a puttane il cervell-”
“E’ arrivato!” sussurra cercando di non urlare.
Guardo dove mi ha accennato con la testa e lo vedo. Sembra un po’ impaurito e con le gote un o’ arrossate.
“Beh? Che aspetti, vai, no?” la incito.
“Io??”
“No, Chuck Norris, guarda.”
“Gran figo quell’uomo.” Annuisce convinta.
Frank inizia a ridere.
“No, però è vero.” Concordo guardando il mio ragazzo. “ Chuck Norris è davvero affascinante.”
“Ma per favore!” Urla sconvolto lui.
“Senza offesa, Little Frankie, ma credo che tu non possa giudicare la bellezza di Chuck Norr-Ohmioddio.”
“Cosa?”
“Sìstaavvicinando.”
Alzo gli occhi al cielo, e inizio ad avvicinarmi a Gerard che, sì, ci ha visti e ha iniziato ad avvicinarsi timidamente, mentre Gina cerca di nascondersi dietro a Frank senza riuscirci.
“Hey, ciao Gee!” gli sorrido alzando una mano. Stupidamente.
Lui fa ‘ciao’ con la mano, guardando alle mie spalle.
“Ehm… Si, vieni, ti stavamo aspettando.”
Ci avviciniamo a Frank che impreca a bassa voce contro Gina.
“Gerard, Frank. Frank, Gerard.” Presento velocemente. “E, vabbè…” lascio sospendere la presentazione di Gin, che ora è più rossa di un pomodoro maturo.
“Hey, salve GeeGee!” Saluta allegramente Frankie.
“Ehm… Ciao.” Lo saluta e gli porge la mano. Il mio ragazzo sembra abbastanza sorpreso da quella timidezza, soprattutto perché Gerard è più alto di lui di almeno 10 centimetri. Ad ogni modo, gli stringe la mano.
Dopo ciò, lui e Gina si perdono l’una negli occhi dell’altro. Cioè, no, su serio, si fissano negli occhi e basta.
Dopo 5 minuti di silenzio, Frank tossicchia leggermente. “Ehm… Allora, dove volete andare?”
Distolgo lo sguardo dall’ennesima bancarella di marshmallow e guardo lo supplicante.
“Okay, andiamo a prendere i dolci.” Ridacchia lui.
Qualcosa nei suoi occhi mi dice che non gli dispiace affatto questa proposta.

°°°



Qui ci serve un miracolo.
Non ho mai visto due ragazzi più imbranati di loro.
Sul serio, possibile che siano riusciti a parlare solo una volta in tutta la serata, e quella misera, povera, solitaria volta abbiano parlato delle tartarughe che Gerard aveva da piccolo e dei criceti che aveva avuto Gina?
“Sì, beh… Bisogna dire, però, che non prenderò mai più una tartaruga.” Sentezia alla fine lui.
“Perché?” chiede Gin.
“Beh… Insomma… Fanno molta cacca.”
“AH.”
Oh.
Mio.
Dio.
“Andiamo a fare una passeggiata?” chiede Frank con la voce più alta di diverse ottave e con un vago tono isterico.
Ci alziamo dal misero tavolino di un piccolo bar in mezzo al paese e il mio ragazzo ci guida verso una macchia di alberi, ormai buia.
Camminiamo in silenzio tra i tronchi degli alberi secolari, finché arriviamo in una piazzola dove dei bimbi stanno giocando.
Appena ci vedono arrivare iniziano a parlottare tra di loro e a indicarci.
“Ma che vogliono?” chiede sconvolta Gina.
Arriviamo a un paio di metri da loro e un bimbo basso, dai corti capelli biondi si para davanti a Frank.
“Hai mai fatto sesso?” gli chiede.
Io, Gina e Gerard scoppiamo a ridere, mentre Frank sembra sconvolto.
“Cosa??”
“Ma sei sordo o cosa? Ti ho chiesto se hai mai fatto sesso?”
“Ma, Bimbo, sei troppo piccolo per sapere certe cose!”
“Hei, piccolo sarai tu! Io ho ben 6 anni, TIE’!! Comunque non mi hai ancora risposto.”
Frank chiede aiuto con lo sguardo, ma io e Gina siamo ancora impegnate ad asciugarci gli occhi.
Gerard, invece, si inginocchia davanti al bimbo in modo da essere alla sua altezza.
“Piccolo, ma chi ti ha insegnato a te queste cose?” chiede con un mezzo sorriso.
“Beh, il mio migliore amico dice che ogni volta che ascolta sua sorella al telefono dice sempre quella parola, così…”
“E tu sai cosa vuol dire?”
“No. Anzi, me lo spiegheresti?” chiede facendogli gli occhioni.
“Vedi, è complicato da spiegare. Ma scommetto che tua mamma o tuo papà te lo sapranno spiegare perfettamente.” Gli sorride.
“Davvero?” Al bimbo gli si illuminano gli occhi.
“Certo! Però, non usare la parola ‘sesso’, usa ‘amore’, con le mamme va molto meglio!” Gli fa l’occhiolino.
“Grazie, dude!” E detto questo, saltella via.
“Caspita! Ci sai fare con i bambini!” mi complimento con Gerard.
“Vero!” gli sorride Gin.
Io e Frank iniziamo a cammina mentre gli altri due restano indietro.
“Tu invece proprio per niente!” gli sorrido dolcemente e lui mi guarda un po’ sconsolato.
“Eddai, però, adesso non fare la faccia da cucciolo bastonato!” scherzo. “Sei dolcissimo lo stesso.” E gli do un bacio quella guancia.


_______


Chiedo infinitamente perdono. .___. Lo so che non ho aggiornato per 5 mesi, però la scuola è stata uno schifo: sono stata rimandata in due materie perchè il prof ha fatto lo stronzo (-____-"") e quindi c'è stata la solita stirata dei genitori, che devo studiare e blablabla. Le solite cose, insomma. Oltre tutto, la mia ispirazione era andata del tutto a puttane (e a giudicare da questo chap, c'è rimasta. -.-"). Adesso, partirò fra qualche giorno per l'Irlanda (*_______*), dove starò per un paio di settimane in collage, quindi non mi rivredete ancora per un po' temo. .____.
Posso solo ringrazie con tutto il mio cuoricino dannato quelle sante persone che avranno la santissima pazienza di seguirmi ancora. ._.

E intanto ringrazio:
LadyMorphine: scusa, honey. .___. Spero che questo capitolo non sia stato un fallimento completo. Un bacio! :***
Simo_lovesFrankie_: macchè, dai, ti sta sui coglioni solo perchè ha sposato il Nano? Maddaaai! xDDD They're a perfect couple (anche se amo Frerard :asd:)! ^_^ Grazie mille, molto in ritardo. .___. :*
ElfoMikey: ecco, presto non ce l'ho fatta, proprio no. I'm sorry. .___. Grazie comunque! :*
FrankieLou: sì, è tanto puccia lei. *___* Grazie, dear! :***
LiquidDreams: grazie, di tutto! ^_^ :***
DarkAke: non è che ti perdi tanto, eh. xDD Grazie comunque! :***
Elyrock: dear, i'm so fucking sorry. .____. Spero che continuerai a leggerla. Grazie mille, ad ogni modo!:***
blaise: honey. ** Cerca di tornare anche tu, mi mancano le tue superbelle ff. ** Grazie comunque! :***
Greendayana94: no, tu perdona il ritardo! ^_^'' Sìsì, TobiCheScori esiste davvero (tra parentesi, anche il bimbo in questo chap! xDD)! :°D Grazie, dear! :***
ShiningFog: oddio, supergrazie! *_____* Spero che non sei rimasta delusa da questo chap. .___. Rigrazie, dear! :***


Chiedo perdono, ancora. .____.

See ya (speriamo il più presto possibile), guys. Vi amo. <3

Guè.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18. ***


Capitolo 18.

“Fammi capire.” Riepilogo girando nella corsia delle prime colazioni. “Voi passate dall’essere quasi sconosciuti a suonare in un concerto per nuovi talenti?”
“Esatto.” Risponde Frank con un sorriso mozzafiato.
“Ma… Ma è GRANDIOSO!” urlo abbracciandolo. Circa i tre quarti del supermercato si gira a guardarci. “Aehm.” Mormoro staccandomi, mentre lui scoppia in una risata silenziosa.
“So…” continuo un po’ rossa in viso. “Dove e quando suonereste?”
“Tra una settimana, in un parco non lontano da qui.” dice prendendo una scatola di cereali rosa e mettendola nel carrello soddisfatto, anche se non capisco se è per i cereali che è riuscito a prendere dallo scaffale più alto o per il prossimo live.
“TI DICO DI NO! LA NONNA NON VUOLE CHE COMPRI LE CARAMELLE GOMMESE!”
“LO SO, IDIOTA, CHE NON VUOLE CHE LE PRENDO, MA MICA GLIELO VADO A DIRE, NO??”
“SI CHIAMA TRUFFA!
“Pirla, COMPRARE DELLE CARAMELLE GOMMESE SENZA PERMESSO NON VUOL DIRE TRUFFA!”
“SI’, INVECE! PERCHE’ I SOLDI SONO QUELLI DELLA NONNA!”
“CHECRISTO, COSTANO UN DOLLARO QUELLE CARAMELLE! NON E’ CHE FACCIAMO BANCA ROTTA PER DEI DOLCI, MIKEY!!”
“Ma, scusa, tu quali caramelle intendi?”
“Quelle alla fragola, quelle che piacciono anche a te, demente.”
“Aaaah! Quelle caramelle! Allora è tutto a posto, Gee. Ehm. Gee? Dai, non fare quella faccia. Neanche quella. E neppure quella. Non fare facce, ecco. Hey, non vorrai avvicinarti, vero? Credo che avvicinarsi ad una persona con una faccia come la tua sia contro il regolamento di questo supermercato. Gee, fratello adorato, non costringermi ad arretrare. Gee? Gee, metti giù quella quantità industriale di caramelle. Ma cos-AHO! TIRARE I PACCHI DI CARAMELLE NON VALE, GEE! Ah, okay, facciamo che vale, eh? Però non avvicinarti troppo, okay? Gee, no Gee, aspetta… Aspetta Gee… UUUOOOOOAAAAAAAAAAAHHHHHH!” Nel giro di un secondo e mezzo vediamo uno spaventato Mikey entrare nella nostra corsia spingendo un carrello pieno di qualsiasi cosa.
“JAAMIAAAAIUTOOO!!” Cerca di nascondersi dietro me, Frankie e il nostro carrello. Dopo un secondo vediamo un Gerard molto molto incazzato avanzare verso di noi con sguardo omicida e in mano una decina di pacchetti rosa. Evidentemente, le famigerate caramelle gommose.
“Dov’è?” Chiede con una voce che potrebbe appartenere al vice aiutante di Satana in persona.
“Ehm, ciao Gee! Mormoro con una voce più acuta del normale di diverse ottave, mentre Frank al mio fianco fa un isterico ciao-ciao con la mano.
“LUI dov’è?”
Mikey, dietro di noi, prende coraggio e si fa vedere.
“Okay, Gerard, parliamone.”
Gee respira pericolosamente pesantemente.
“Ecco…” continua Mikey con voce tremante. “NON VORRAI PICCHIARE UNO CON GLI OCCHIALI, VERO?? Gee, lo sai che ti voglio bene, e so anche che tu nel profondo del tuo piccolo piccolo cuoricino provi un sentimento che si può lontanamente paragonare all’amore per me…” ogni parola diventa sempre più un sussurro isterico. “Quindi non fare cose di cui poi te ne potresti pentire, chissà, un giorno… Più in là… Magari quando sarai sposato e avrai tanti piccoli Gerard intorno a te pregherai che ci sia uno zio disposto a tenerti i tuoi piccoli figlioli innocenti e allora ripenserai a me e ti accorgerai che mi volevi bene e… E poi pensa ai problemi giuridici che potresti avere. I problemi giuridici sono i peggiori, secondo me. La nostra società sta cadendo in pezzi per questi, non sei d’accordo? E… Ehm… E poi chi suonerebbe il basso? Ah, se non ci fossi io con il mio caro vecchio George il mondo cadrebbe in pezzi. Prova a pensarci, senza le note di un basso non ci sarebbe un qualsiasi gruppo… Il basso è fondamentale per il mondo, non trov-AHO!” Mikey inizia a massaggiarsi la nuca, dove suo fratello gli ha appena tirato uno schiaffo – neanche troppo forte.
“Testa di anguria.”
Cala un silenzio imbarazzante tra noi quattro.
“Ehm, ciao!” Fa timido Frank a Mikey. “Noi non ci conosciamo, giusto? Io sono Frank.”
“Ciao!” Fa subito euforico l’altro. “Io sono Mikey” Si presenta sorridendo e stringendogli la mano. “Ma quindi se tu il famoso Frank che ha inciso un disco?” esclama improvvisamente con gli occhi luccicanti.
“Ehm…” mormora il mio ragazzo imbarazzato. “Beh, proprio famoso no, anzi, non sappiamo neanche quando uscirà per ora… Cioè, lo sappiamo più o meno, non sappiamo la data precisa…”
“Quindi sei tu?”
“Sì.”
“WOOOOAW! Tipossoabbracciaretipossoabbracciaretipossoabbracciaretipossoabbracciare?”
Io e Gerard e scoppiamo a ridere mentre Mikey continua a saltellare sul posto davanti a Frank, che ci guarda preoccupato.
“Ehm… O-okay.” Risponde infine titibuante. Mikey gli si butta addosso, che quasi perdono l’equilibrio.
Mike lo molla solo quando si sentono dei colpi di tosse da dove ci dovrebbe essere il mio ragazzo.
“Hoabbracciatounarockstarhoabbracciatounarockstarhoabbracciatounarockstarhoabbracciatounarockstar…” continua poi a sussurrare felice, saltellando continuamente.
“Ehm, okay Mikey, adesso calmati.” Dice infine Gerard prendendogli le spalle e cercando di farlo stare fermo. Missione fallita.
“Heyheyheyheyperchènonvenitealbarquaditrol’angoloaconoscereglialtri?”
“Mikey, puoi staccare le parole quando parli.”Lo ammonisce il fratello.
“Okay. Hey, hey, hey, hey, perché non venite al bar qua dietro l’angolo appena avete finito a conoscere gli altri della band?”
“Ah, avete una band?” chiedo sorpresa.
“Sì, è sua da tipo due settimane, nulla di che.” Mormora imbarazzato Gee.
“Non è vero, siamo… bravini dai. Insomma, di sicuro siamo meglio di molti altri gruppetti che ci sono in giro.” Dice il piccolo Way storcendo il naso.
“Non ne dubito.” Sorride sincero Frankie.
“Allora? Venite?” Mikey riprende a saltellare.
Io e Frank ci guardiamo e annuiamo.
“Okay.” Diciamo all’unisono.

°°°



“Cioè, davvero fra una settimana tu sarai sul palco del TalentShow?” chiede per la decima volta Ray Toro, stupefatto.
“Sì…” sospira Frank.
“Wow. Davvero. Wow.”
“Hey, se volete provo a procurarvi dei pass per il backstage…” mormora dopo poco timido.
“SAREBBE FANTASTICO!!” urlano tutti e quattro (Gerard, Mikey, Ray, e Matt) all’unisono.
“Okay.” Sorride Frankie.


_______


Capitolo talmente IDIOTA che mi rifiuto di commentare. A voi la parola.
Intanto ringrazio di cuore:
Elyrock: awwww, Elyy! *__* Grazie a te per continuare a leggere e recensire! <3 Spero che anche questo chap [assolutamente demente. -.-"] ti faccia ridere! Un bacio, e dai che ce la facciamo a recuperare le due materie! *incorcia le dita terrorizzata.* :***
FrankieLou: questa volte non vio ho fatto aspettare tanto, visto? :D Grazie mille! :***
Chemical Lady: ecco qua l'aggiornamento! ^_^ Eh, ti capisco, anche i miei rompono l'anima per queste due fottute materie. -__-" Vabbè, dai che ce la facciamo! Un bacione, e grazie! :***
LadyMorphine: Irlanda. :°D Comuqnue, hai visto che non vi ho fatto aspettare tanto per questo aggiornamento [dio, ma che razza di capitolo ho scritto? ò_ò]? T_T lol Hope you like it! Kisses, dear! :***
Greendayana94: a me vengono in mente e basta. xD A volte sono così assurde che mi faccio quasi paura. ò_ò Basta leggere un terzo di questo chap per capire che io sono completamente malata di testa. '_' Anyway, non non ci siamo incrociate, a parte che tu sei andat/andari a Dublino, dove io non ci sono neanche passato, giusto? .__. Anyway again, thanks so fucking much, dear! :***
LiquidDreams: niente Frerard. U_U No, dai, io amo il Ferard però non riesco a scriverlo, quindi, niente Frerard, I'm so sorry. :°D Ma cosa vuol dire "hir"? Uhmmm. Anyway, hope u like this chap! Kisses! :***
Tragic_Poetry: anch'io sono più che convinta che Frank sia più sexy di Norris! :°°DD Awww, grazie comunque! La tua recensione mi ha fatta sciogliere! Hope you like this chap! Kisses! :***
Simo_lovesFrankie_: sul serio un'ossessione questo schifo che scrivo io? :°D Onoratissima! *___* e vabbè, capita essere bocciati, amen. Hope you have a great time and you like this chap! Kisses! :***
blaise_sl_tr07: honey, appena avrò un po' di tempo le leggerò tutte, promesso. ç__ç Tornando alla storia, dear, io non sono capce di scrivere yaoi! Niente Frerard, I'm sorry, anche se lo amo anch'io. ç__ç Grazie della recensione, cherie, spero che ti piaccia anche questo capitolo OSCENO. Kisses. <3

Vi amo e lo sapete.
<3

Guèn.

Sono fusa.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19. ***


ATTENZIONE: il copyright per l'ispirazione [xD] di questo capitolo va alla mia cara Moglie Giuly [alias: Lady Of Sorrows.]. <3 ©


Capitolo 19.

“Incredibile.”
“Senti, Ray, abbiamo capito che ti piacciono i backstage, però ripeterlo ogni sette secondi e mezzo è giusto un po’ irritante, sai com’è. Senza offesa.” Sbotta Tim. Rigirandosi le bacchette fra le dita.
L’afroman annuisce e abbassa la testa.
Matt, l’amico di Ray, si trattiene dalle risate, mentre i fratelli Way rimangono timidamente in disparte, Gerard e Gina mano nella mano.
“Hey, Brian!” Chiama Neil.
Un ragazzo sui 25 anni con un piercing al labbro e tatuaggi vari, attrezzato di cartelle e fogli, si avvicina al nostro angolino.
“Chi è?” chiedo in un sussurro a Frank.
Lui per un attimo smette di torturarsi l’unghia del pollice, si guarda intorno un secondo per capire di chi sto parlando e poi mi risponde, sussurrando a sua volta.
“E’ Brian ScheQualcosa. Il tipo che ci ha chiamato qui e che organizza tutto. Simpatico.”
“Ragazzi, non ho tempo, scusate. Ci manca un gruppo, non riusciamo a contattarli, e se non vengono fuori alla svelta siamo nei casini. In poche parole: ho la merda fino alle ginocchia.”
“Okay. Ma noi fra quanto andiamo in scena?” chiede impaziente John.
Il tipo controlla un paio di foglia e dopo sentenzia: “Fra due gruppi.”
E se ne va.
Sento Frank agitarsi ancora di più al mio fianco.
I minuti sembrano non passare più, mentre dalla nostra postazione si sentono i vari gruppi e urla e applausi da parte del pubblico.
Tim, Neil e John iniziano a fare riscaldamento per le braccia e le dita, fino a che Brian ritorna e dice ai ragazzi di seguirlo.
“In bocca al lupo.” Mormoro sorridendo fiduciosa.
“Non arrabbiarti.” Fa un mezzo sorrido e mi da un veloce bacio sulle labbra prima di seguire gli altri.
Eh?
Dopo qualche momento sentiamo Ray da dietro un telo nero: “Hey, ragazzi, venite di qua… Si vede tutto!”
Ci avviciniamo e scopriamo che, effettivamente, si riesce a vedere il palco e il pubblico, senza essere visti.
“Toro, sei un genio!” esclama Mikey abbracciandolo e schioccandogli un bacio sulla guancia.
“Lo so, piccolo Way, ma ti sarei grato se la smettessi di fare azioni oscenamente gay con me.”
“Mpf. Era solo un bacio sulla guancia. Se sei omofobico non è colpa mia.”
“Io non sono omofobico!”
“Beh, in effetti, sì, lo sei.” Conferma Matt.
“No! E’ solo che mi fa schifo se un altro uomo fa effusioni con me, ecco.”
“Beh, questo potrebbe essere considerato un comportamento un po’ gay, sai…” riflette Mikey.
“Che cosa??”
“Ma la piantate? Secondo me siete tutti e tre gay.” Li zittisce Gerard dando una botta in testa a suo fratello.
“Ahia! Ma io ho una ragazza, non posso essere gay!”
“Vuoi un’altra sberla in testa? No, perché se vuoi te la ri-do volentieri.”
Io e Gina ridacchiamo, ma ci zittiamo tutti appena vediamo i Pencey Prep salire sul palco e inforcare gli strumenti.
“Hey, guys…” incomincia Frank parlando al microfono e grattandosi la nuca. Aw, che carino. “S-Siamo i Pencey Prep e… Ehm…”
“Questo è il nostro primo singolo.” Lo aiuta Neil, parlando a sua volta nel suo microfono.
Partono le prime note della chitarra, seguite poi dal basso, dalla batteria e dalle tastiere.
Parte Ten Rings.
Learn to live with decisions that you made, I learned things from the break that I can't forget. Catch you doing drive-bys at 1 AM. It must kill you to know that we can't be friends. End of the summer you cut me off, I cut you out of the pictures I have. Stop calling my house!
Fino alle ultime note e alle urla del pubblico.
Dopo qualche istante Neil accorda meglio la sua chitarra suonando delle note un po’ a caso. Frank si avvicina al microfono e quasi sussurra quelle parole, le parole di quella canzone che conosco fin troppo bene.
I go along, just because I'm lazy. I go along to be with you…
Come dimenticarla? Luna. Avevamo fatto l’amore con quella canzone.
Probabilmente sono diventata di un bel rosso carminio e sul mio viso è comparso un sorriso ebetesco, ma non importa.
Subito John parte con le prime note del basso. Non le avevo mai sentite.
Hold you as waves crash down on the Jersey Shore, can't think of a time when I needed this more. Your skin is so pale reflecting the moon's glow. Please don't talk too much, baby, I don't wanna know…
Mi sento quasi mancare il respiro quando sento quelle parole, come se ad un certo punto fosse finito l’ossigeno su tutta la superficie terrestre. Ma probabilmente sono solo io, perché gli altri stanno respirando tranquillamente.
Breathe on your neck, make knots with our fingers. I know that soon you'll be out of my reach… Kiss closed mouth to open eyes, stall one last moment before goodbye…
Non capisco se quello che sto sentendo è felicità, o imbarazzo, o voglia-di-scomparire, o voglia-di-saltargli-addosso-sul-palco-in-questo-momento.
Forse tutt’e quattro.
Gina mi guarda un po’ stupita e sorpresa. Balbetta un “ma…” abbastanza debolmente da non farsi sentire dagli altri ragazzi che ascoltano beatamente la canzone. Io le rispondo con un sorriso ancora più ebetesco.
Drive different cars in different directions. Never write all the letters full of good words, better intentions. It's for the best although we don't know it, paper words could only cheapen the moments we shared. It's better I say nothing at all.
Okay, decisamente il sentimento si è trasformato in voglia-di-saltargli-addosso-sul-palco-in-questo-momento.
Spero solo di non sciogliermi prima.
Finite anche le ultime note, non riesco a seguire bene il resto. E’ normale, credo, no? Appunto: mi si è fuso il cervello.
Dopo non-so-quanto-tempo li vediamo posare di nuovo gli strumenti e uscire da dove erano entrati. Noi, o meglio, loro tornano nel “nostro” angolo buio, io continuo a camminare-quasi-correre finché non li vedo uscire da non-so-dove dandosi il cinque a vicenda. Sento John (o è Neil?) che dice tipo “Hey JamyJam, non trovi anche tu che Shaun sia incredibilmente eccitante quando suona sul palco? No, davvero Shaunny, ancora qualche canzone e mi diventava come una roccia.” ma lo ignoro cercando di distinguere Frank fra i sei nella semioscurità. Il più basso, okay. Prima che si accorga gli afferro la mano e lo trascino in un altro angolo buio. “Jam! Ma -UORGH- che diavolo…?”
Lo zittisco posando le mie labbra sulle sue, e lui non ci pensa più di qualche istante a rispondere, anche con un po’ più di –uhm- passione.
Dopo quanto basta per un bacio fatto come si deve, ci separiamo rimanendo comunque con i visi molto vicini.
I'll hear your song, if you want me to…” sussurro.
Lui fa un adorabile sorriso. “I'll sing along, and it's a chance I'll have to take…
Restiamo abbracciati e in silenzio, ascoltando i nostri respiri.
“Ma allora non sei, insomma, arrabbiata o qualcosa del genere?” chiede titubante.
Mi stacco quel che basta per poterlo guardare negli occhi.
“Ti sembro arrabbiata?”
“No, è che-”
“-E allora sta’ zitto, scemo.” ridacchio. Lui sorride ancora.
“OHFRANKIEMAIOTIAMO!” Mikey si avvicina urlando a squarciagola, quasi sovrastando la voce del tizio che canta sul palco.
“E dopo diceva a me che sono gay! Cioè, ma sentitelo!” questo molto probabilmente è Ray che grida dall’altro angolo buio.
Mi stacco dal mio ragazzo iniziando a ridere come un’idiota.
“Piccolo gnomo, vieni qui, fatti abbracciare dallo zio Mikey!”
“Piccolo gnomo? Zio Mikey??” Frank riesce ad ansimare queste quattro parole prima di iniziare a tossire furiosamente.
“OHMIODIOMIDISPIACEFRANKIE!RIESCIANCORAARESPIRARE? Sì?”
“Più o meno.”
“Oh, bene. Non voglio diventare un assassino.”
Torniamo dagli altri, Frank che cerca ancora di riprendere fiato.
“Posso abbracciarti anch’io o Mikey mi lincia?” chiede incerta Gina.
“Basta che non lo fai troppo forte. Sai, vorrei arrivare ai 19 anni.”
“RAGAZZIRAGAZZIRAGAZZIRAGAZZIHOBISOGNOD’AIUTO.”
Il ragazzo che ha organizzato tutto si avvicina.
“Che succede, SuperBri? Ah, hai visto che Super-bravi che siamo stati?” saltella Tim.
“Sìsì, super-bravi. Comunque. Voi quattro.” Indica Gerard, Mikey, Ray e Matt. “Siete una band, giusto?”
“Sssi.” Mormora Gee.
“E non vi dovreste esibire, giusto?”
“Sssi.”
“Bene. Il gruppo che doveva venire non si è fatto più vivo, in più quello che teoricamente verrebbe dopo di esso non trova più il batterista, e lo devono cercare. Quindi fra 5 minuti tocca a voi.”
COSA?
urlano contemporaneamete. “Hey, si tratta di fare tipo 1-2 canzoni, giusto per prendere tempo. Com’è che vi chiamate?”
I quattro rimangono a fissarlo con la bocca mezza aperta e con un’espressione da idioti sul volto.
“YUUUUHUUUUU???”
“Oh… E… Ehm. Come scusa?” si riprende Ray.
“Come. Vi. Chiamate.” Ripete lui, sull’orlo di una crisi.
“Beh, io Ray, lui Matt, lui Michael e lui Gerar-”
“NON I VOSTRI NOMI DI BATTESIMO, CRETINO! COME SI CHIAMA LA VOSTRA BAND!!”
“Oh… Certo… M-My Chemical Romance, credo. E’ giusto My Chemical Romance, no, ragazzi?”
“S-si.” Annuisce Gee ancora stordito.
“Bene.” Brian si scrive il nome su un foglio. “Fra cinque minuti.” Ricorda ancora, e se ne va.
“OHMIODIO!” scoppia Gina.
“Qualcuno mi dia un pizzicotto, vi prego.”
Gerard, ancora stordito, alza meccanicamente un braccio e da una botta in testa al fratello.
“AHIA! Avevo chiesto un pizzicotto, stronzo!”
“Hey, Matt, tieni le bacchette. Ti serviranno, no?” sorride Tim passando i bastoncini al batterista dei My Chemical Romance.
“Coraggio Gee-Gee, non fare quella faccia da idiota.” ridacchia Frank avvicinandosi a lui e scompigliandogli i capelli. “Andrà tutto bene, vedrai.”
“OHMIODIO, qualcuno prenda un bicchiere d’acqua per Ray! Credo che stia per svenire, o qualcosa del genere…” esclama Neil.
Shaun corre al tavolino delle bevande.
“Ma che diavolo stai facendo?” chiedo guardando Mikey che sta cercando di portarsi una gamba dietro al collo.
“Yoga.” Ansima tirandosi ancora di più il polpaccio.
“A me sembra che stai per romperti una gamba, e forse non è il caso dato che stai per fare il tuo primo live.” afferma John.
Lui sta immobile qualche secondo e poi dice: “Uhm. Giusto.” e si rimette seduto normalmente.
Hanno giusto il tempo di mettersi d’accordo su che canzoni fare –anche se Gerard è rimasto avvinghiato a Gina- che Brian li chiama.
Io e Gin facciamo seguire i Pencey Prep nell’angolino dove si vede il palco.
“Forte, avete visto la nostra esibizione da qua, allora…”
“Già.”
Gerard picchietta sul microfono. “Ehm.. Sì, okay. Allora, noi siamo i My Chemical Romance e questa canzone si chiama –uhm- Drowning Lessons.”
Ray, Matt e Mikey iniziano a suonare.
Without a sound I took her down and dressed in red and blue I squeezed imaginary wedding gown that you can't wear in front of me. A kiss goodbye, your twisted shell, as rice grains and roses fall at your feet. Lets say goodbye, the hundredth time and then tomorrow we'll do it again… Tomorrow we'll do it again…
Wow.
We'll laugh as we die, and we'll celebrate the end of things with cheap champagne…
Break musicale: Ray suona ancora quel giro di note.
Without, without a sound, and I wish you away…

°°°



“Al successo dei Pencey Prep!” esclama Matt portando il boccale pieno di birra poco più sopra della sua testa.
“E a quello dei My Chemical Romance!” aggiunge sorridendo Neil, facendo lievemente scontrare i due bicchieri.
Io, Gina, il resto delle due band e qualche amico e compagni di scuola facciamo lo stesso.
L’Out of This World fa il pienone stasera, Jack ne sarà felice.
Dopo una mezz’oretta l’aria si fa decisamente più brilla.
“Nono, sentite questa!” ansima Tim tra una risata e l’altra. “Un uomo entra in un caffè: SPLASH!”
Scoppio di risate generali.
“Tiiiiiiiimmmm, questa è la stronzata più assurdamente vecchia della stoooriaa!” urla John dall'altra parte del tavolo.
“No, basta Matt! Perché ogni volta che bevi vuoi che ti dia un bacino?” sbotta Ray, uno dei pochi ancora lucidi. “Perché sei sexy, raggio di sole.” È evidente che Matt non lo è più.
“Oh, ma vaffanculo un po’.”
“Nooo! Dai Ray, scherzavo! Non volevo mica offenderti! Se ti do un bacino mi perdoni?”
“NO!”
“E allora me ne dai uno tu?”
“Hey, ragazzi… Mi è venuta un’idea!” urla improvvisamente Mikey. “Perché non giochiamo a mosca cieca??”


_______


Eeeeccomi quaa. ^__^ Sono riuscita finalmente a buttare fuori questo cavolo di capitolo che mi ha fatto sudare 83 magliette. u.u Spero che sia lontanamente leggibile.
La canzone innominata è Florida Plates by Pencey Prep, ciemmecu. (L)
Ah, ho il raffreddore [sarò allergica alla scuola? Possibile.], yuppie. -___-"
Ringrazio con tutto il mio cuoricino dannato [cit. de La Regina dei Dannati. xDD]:
blaise_sl_tr07: aww, ma grazie! ** Sì, Frank è un tato-gnomo. <3 Pre il Frerard... Mi rifarò. u__u Grazie novemila, hon! :***
Lady Of Sorrows: Moglie! ** Ecco qui il tuo copyright. u___u Love u. <333
Chemical Lady: ma magari si era fatto davvero. *mhm* Okay, il raffreddore mi fa male. Grazie mille! :***
LadyMorphine: Mikey è un mito, ohsì. u____u Thanks a lot, girl! <3
FrankieLou: Mikey-Che-Fa-La-Spesa è la reincarnazione [si dice così? .-.] di me, probabilmente. Quindi non aveva mangiato niente. xD Grazie, dear! :***
Elyrock: addirittura alla storia? Anche no, dai. :°°D Ecco il TaletShow, hope you liked it. <3
Greendayana94: ma neanche tante alla fine. *mhm* Preferisco la birra tedesca/italiana, ohsì. :°D Hope you liked it. <3
Tragic_Poetry: awwww. Ma grazie! *____* Hope you liked it! :***
Simo_lovesFrankie_: oddio, dipendente? ** Mi fa un piacere immenso. :***


See ya al prossimo ed ultimo capitolo, gente. :****

Guegue.


PS: promossa. YAWP! ^___^

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Capitolo 20
*** Capitolo 20. ***


Capitolo 20.

11 Luglio.


Gina and Gerard
[Gina’s POV]



“Fidati, gli Starbucks di New York sono insuperabili!” annuisce convinto.
“Più insuperabili di quello che c’è a Belleville?” chiedo intrecciando le nostre dita mentre il traffico newyorkese inquina la città.
“Decisamente più insuperabile. Provare per credere! E’ la prima volta che vieni qua?”
“No, ero già venuta un paio di anni fa… Però non ero mai stata in uno Starbucks, nè alla School Of Visual Arts.” Sorrido.
“Oh beh, per la seconda parte non è che ti sei persa granché.” Dice aprendo la porta dello Starbuck.
Il fresco ci avvolge mentre entriamo e ci sediamo in un tavolino un po’ in disparte e ordiniamo due caffè freddi.
“A me piace, come edificio almeno. Ha un senso di… Non so, qualcosa tipo calore.”
“Ah già, dimenticavo che tu hai dei gusti terribili.”
“Guarda che sono insieme a te.”
“Appunto.” Sorride incredibilmente dolcemente.



The rest of My Chemical Romance
[Afroman’s POV]



“Matt, sul serio, devi smetterla di bere.” Dice Mikey guardando il batterista che butta giù un altro sorso di birra.
“Com’è che fa quella canzone?” mormora Matt facendo una faccia pensierosa. “Ah, ecco! Dooooon’t worry! Beeeeeeeee happy! Uuuuuuuuuuuuh-uh-uh-uh-uh!
Mikey si passa una mano sulla faccia. “Sei un idiota.” Mormora.
Uuuuuuuuuuuuuuuuuuh-uh-uh-uh-uh-uh-uh-uh!
“Matt, stai spaventando i clienti.” Dico guardandomi intorno e vedendo persone che guardano il mio batterista abbastanza preoccupate, probabilmente per i loro timpani.
“Nooooooo! Raggio di sole, perché dici cosìììì??? Se do un bacino a tutti pensi che mi perdonano?”
Oddio, ricomincia.
“Decisamente, no.” Sentenzio secco.
“Allora te ne do uno a te, posso?” chiede facendomi gli occhioni da Bambi.
Mikey intanto se la ride, mangiando le noccioline come se fosse al cinema, il bastardo.
“No, Matt, per la duecentoquarantatresima volta, NO!”



The rest of Pencey Prep
[Neil’s POV]



“Guardiamo un film?” chiedo.
“Dimentichi che li abbiamo già visti tutti?” ironizza Tim.
“Andiamo a noleggiare un film?” chiedo ancora.
“Non ho voglia di uscire.” Biascica John.
“Guardiamo cosa fanno alla tv?”
“Maddai, faranno le solite cagate assurde.” Sbuffa Saun.
“Giochiamo alla play?”
“Naaah.” Esclama Tim.
“Dormiamo?”
“Sì, ci sto.”
“Perfetto!”
“Oh yeah, babes.”
“Buonanotte!”



Jamia and Frank
[Jamia’s POV]



“Cioè, sei davvero sicura di venire a pranzo da me anche se c’è mia madre?” chiede con uno sguardo quasi traumatizzato.
“Certo. Tanto papà è a trovare Ben, e io non ho voglia di cucinare.” Ridacchio. “E’ tutto okay?”
“Sì, però sappi che pagherai le conseguenze.”
“Sembra una mezza minaccia.”
“Forse lo è.”
“Nel senso che potresti essere un mezzo-assassino?”
“No, nel senso che mia madre potrebbe essere un mezzo-assassino.”
“Uhm, la questione si fa preoccupante.”
Ferma la macchina davanti a casa sua e usciamo. Prima di aprire la porta mi da un leggero bacio tra la guancia e le labbra.
“Ti ho sempre amata.” Dice in tono drammatico.
Scoppio a ridere. “Dai, scemo.”
Entriamo in casa e Frank inizia subito ad urlare.
“Maaammaaa?”
Dalla cucina spunta la testa di sua madre. “OHJAMIACARA!” ci quasi-corre incontro, munita di grembiule, e praticamente mi salta addosso, stritolandomi in un abbraccio mozzafiato (nel senso letterale della parola.).
Soffoco un “B-Buongiorno signor-coff.”
Frankie mi lancia uno sguardo come per dire un saggio “te l’avevo detto”.
Dopo che si stacca da me, il mio ragazzo la intrattiene mentre io riprendo a respirare. “Ma’, è un problema se Jam si ferma da noi a mangiare?”
“OHMACERTOCHENNO! Ho già tutto pronto in tavola, forza venite a sedervi!”

“Ancora Jamia cara?” offre la signora Pricolo.
“No, grazie, sono davvero pieniss-”
-Troppo tardi: ha già riempito il piatto di spaghetti, per la terza volta.
“Oh, mangia cara, non può che farti bene!”
Prendo un bel respiro e spero di non iniziare a vomitare in cucina.
Frank mi guarda trattenendosi dalle risate, ed io gli lancio uno sguardo truce.

Ci stravacchiamo sul divano mentre io sto per scoppiare.
“Allora, io esco ragazzi! Buon pomeriggio! Ciao Jamia cara!” dice Linda Pricolo aprendo la porta principale.
“Arrivederci signora!”
“Ciao ma’!”
Mentre sentiamo la porta chiudersi, Frank passa un braccio attorno alla mie spalle.
“Dio, sto per esplodere.” Mormoro massaggiandomi la pancia.
“Te l’avevo detto che è una specie di mezzo-assassino.”
“Si potrebbe scrivere un libro giallo.”
“Manda una lettera alla Fletcher, magari le dai l’ispirazione.” Ridacchia.
“Potrei farlo…” sorrido.
“In ogni caso… Ci sarebbe un modo semplice per smaltire il pranzo, sai.”
“Sei un pervertito cronico.”
“Lo so, l’inferno per te è iniziato il giorno in cui mi hai incontrato.”
“Se questo è l’inferno” sussurro a un millimetro dalle sue labbra. “Non mi dispiace affatto.”


The End.




_______


Yeah, it's over. *__* Ebbene, questa capitolo doveva essere una specie di riassunto dei personaggi principali, ma credo che non sia ben riuscito. Però, vabbè, don't worry and be happy. :°D Volevo postarlo il weekend scorso, ma sono andata a Bologna per il concerto dei R.E.M. [che, tra parentesi quadra perchè le tonde non mi piacciono, è stato GRANDIOSO. E se non li conoscete scaricateveli a manetta, perchè meritano di essere osannati e venerati come dei. u_____u], e tra un compito e un'interrogazione sono riuscita a postarlo solo oggi. ^___^"

Vorrei ringraziare fin troppe persone che mi hanno sostenuto/sopportato [oddio, sembra che abbia fatto chissàcchecosa. xD]. First of all, quelle sante ragazze che hanno recensito i capitoli e che io sposerei una ad una, perchè davvero non sarei riuscita a continuare a scrivere senza i vostri complimenti. (L) La mia cara Mary, che mi ha sopportato per tutto questo tempo, dandomi dei consigli [un po' troppo perversi, a volte, ma vabbene lo stesso. xDD], e la mia Moglie Giugy che anche lei mi ha sopportato negli scleri emmessenneosi che ogni tanto mi prendevano. (L)
Vorrei ringraziare i Pencey Prep ed i My Chemical Romance, e soprattutto Jamia Nestor e Frank Iero, quelle due belle personcine che si amano tantotanto, a cui auguro ogni bene possibile. <3

Infine, ringrazio le persone che hanno recensito il 19esimo chap, ovvero:
LadyMorphine: sì, è Florida Plates. xP Don't worry, be happy, girl! E grazie infinite di aver commentato sempre positivamente (santoddio, a me fanno male tanti complimenti, perchè vi ostinate a farmeli? .___.), che dio ti benedica. <3
ElfoMikey: lo so, ci metto -uhm. ci mettevo- un botto, ma la mia ispirazione va mooolto a rilento, e in più tra compiti e interrogazioni il tempo è sempre poco. .___. Anyway, thank you sooo much, girl. Ora sei tu che dovrai continuare a scrivere su questi due piccioncini, confido in te! xDDD Continua così. <3
Tragic_Poetry: sì beh, ultimo capitolo perchè 1) la mia ispirazione è andata a farsi fottere completamente, e non saprei più come continuarla; 2) tra compiti e interrogazioni, il mio cervello implora pietà. xD Thank you so muche, girl. <3
FrankieLou: sì, hanno avuto una botta di culo incredibile. u___u ma in qualche modo dovevano pur iniare no? [ECCERTO CHE DOVEVANO. u______u] Grazie, davvero. (L)
Lily_Luna: ohilà! Io nuovi lettori vengono fuori al penultimo chap? :D Oh, beh, grazie infinite. *-*
Chemical Lady: oddio, mi fa un piacere enorme sapere che ti eri affezzionata a questa storia, però davvero, era ora di finirla. .___. Magari fra un po'[e non prometto niente] potrei pensare a scrivere un sequel, perchè infondo anche io mi sono affezzionata ai miei personaggi. ^^ In ogni caso, grazie infinite, ragazza. (L)
princes_of_the_univers: okay, devo ammetterlo, la tua recensione mi ha fatta quasi sciogliere. *____* Davvero, non so come ringraziarti! Spero di non averti fatto attendere troppo per questo ultimo chap. (L)


Ancora una volta [oggi mi sento mooolto ripetitiva]: grazie infinite.


Guendy.

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