Mondo nuovo, vita nuova

di Loki_Shuu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1: arrivo ***
Capitolo 2: *** 2 incontro ***
Capitolo 3: *** 3 nuova casa ***
Capitolo 4: *** 4 sentimenti ***
Capitolo 5: *** 5 riflessioni ***
Capitolo 6: *** 6 complicazioni ***
Capitolo 7: *** 7 sospetti ***
Capitolo 8: *** 8 proposta ***
Capitolo 9: *** 9 soli ***
Capitolo 10: *** 10 dichiarazione ***
Capitolo 11: *** 11 addio ***
Capitolo 12: *** 12 Nostalgia e segreti svelati ***
Capitolo 13: *** 13 nuove conoscenze ***
Capitolo 14: *** 14 emergenza ***
Capitolo 15: *** 15 Sei tu? ***
Capitolo 16: *** 16 Ritrovarsi ***
Capitolo 17: *** 17 Tutta la verità ***
Capitolo 18: *** 18 Amicizie difficili e pericolose alleanze ***
Capitolo 19: *** 19 Strategia di fuga e baci rubati ***
Capitolo 20: *** 20 La delusione di Hinata e i dubbi di Envy ***
Capitolo 21: *** 21 Apparizioni indesiderate e patti notturni ***
Capitolo 22: *** 22 Sorpresa! ***
Capitolo 23: *** 23 La verità di Madara Uchiha e l'unione di Envy e Hinata ***
Capitolo 24: *** 24: Ritorno a casa (per qualcuno) ***



Capitolo 1
*** 1: arrivo ***


 

Capitolo 1: Arrivo

 

-Tanto, prima o poi, riuscirò ad ucciderti Envy!-

-Seeee!!! L'importante è crederci Full Metal piccoletto!- A quelle parole gli occhi di Ed lampeggiarono di furia.

-CHI SAREBBE COSI' MICROSCOPICO CHE IN CONFRONTO A LUI, UNA FORMICA SAREBBE UN GIGANTE?!-

-Tu!-

-AAAH!LASCIAMI AL! DEVO AMMAZZARLO!- Una grossa armatura aveva infatti afferrato il biondo per le braccia, impedendogli di cacciarsi nei guai correndo dietro all' homunculus come un forsennato.

-Calmati fratellone! Così fai solo il suo gioco!- mentre l' armatura cercava di calmare il fratello, Envy ne aveva approfittato per levarseli dai piedi. Quando il ragazzo si calmò, l' homunculus dell' invidia, era già sparito nel folto della foresta.

-Accidenti! Ci toccherà tornare indietro anche questa volta. Su, andiamo Al.-

-Sì.-

***

Envy camminava svogliatamente sul sentiero che portava alla casa di Quella Persona.

Sapeva perfettamente che lì ci avrebbe trovato Lust, quella specie di uomo-palla di Gluttony e tutti gli altri rompiscatole, ma non poteva farci nulla: quelli erano gli ordini.

Potrei sempre andare a divertirmi e dire che sono stato trattenuto dal piccoletto d'Acciaio. Mmmm...meglio di no, è da stupidi rischiare e io non sono certo uno stupido come quell'idiota di Greed che si è fatto sigillare di nuovo.” L' homunculus era arrivato a destinazione. Una vocetta piagnucolosa gli perforò i timpani.

-Envy! Hai visto la mamma?!-

-Se ti riferisci alla tua non-mamma Sloth, ti informo che è dietro di te, moccioso.-

-Idiota... !- fece un bambino dai lunghi capelli neri di circa dodici anni, per poi correre ad abbracciare una giovane donna castana.

-Mamma!- L'altra non rispose alla stretta, ma fissò Invidia con sguardo compiaciuto.

-Envy, la tua prossima missione comincia ora. Quella Persona vuole che tu tenga d'occhio i fratelli Elric.-

-D'accordo.- Il ragazzo fece per andarsene, ma Sloth lo trattenne.

-Non ho finito: vuole anche che porti con te Wrath.- fece con un sorriso di scherno, come a voler prendere in giro il povero homunculus dai capelli verdi, che intanto era rimasto a bocca spalancata dal orrore e il disappunto di doversi portare appresso il bimbetto.

-COSA?!NON VOGLIO PORTARMI DIETRO IL MOCCIOSO!-

-Il fatto, mio caro Envy, è che quella non era una richiesta, ma un ordine: non puoi sottrarti a Quella Persona, lo sai.- fece la voce irritante di una bella donna dai lunghi capelli neri.

-Taci Lust!E tu... -urlò rivolgendosi a Wrath.-...muoviti! Voglio finire al più presto!-

Il bambino gli fece la linguaccia: fu la goccia che fece traboccare il vaso.

-ADESSO BASTA! AVREI DOVUTO AMMAZZARTI SUBITO PIUTTOSTO CHE DARTI DA MANGIARE TUTTE QUELLE PIETRE ROSSE!MUORI!- detto questo si buttò su Wrath, trasformando il braccio sinistro in una lama affilata, ma fu fermato appena in tempo da Sloth.

-Adesso basta lamentarsi, Envy, muoviti a partire.- Il ragazzo stinse i pugni.

-Eseguo gli ordini, su andiamo, piccoletto.-

-Arrivo! Ciao mamma!- I due si incamminarono nel folto della foresta.

***

Erano parecchie ore che camminavano e il più piccolo si annoiava.

-Envy!-

-Non c'è bisogno che strilli! Sono vicino a te!-

-Parliamo di qualcosa?-

-No.-

-Ma io mi annoio!-

-Cavoli tuoi!-

-Uffa!- Seguirono alcuni minuti di silenzio.

-Envy?-

-Che vuoi?-

-Com'è... trasformarsi?- Il ragazzo si fermò.

-Eh?-

-Cosa provi quando cambi aspetto?- lo incoraggiò il bambino.

-Niente.-

-Nemmeno le prime volte.-

-Solo un lieve pizzicore, ma poi se n'è andato.-

Seguirono altri minuti di silenzio.

-Envy?-

-Mmmm?-

-Ma... quando ti trasformi in una ragazza, ti vengono le... -non ebbe neanche il tempo di terminare la frase che si beccò un pugno in testa.

-No, razza di idiota! Non mi vengono!-

-Ahio... - fece Wrath massaggiandosi la testa.

Altri minuti di silenzio.

Questa volta fu Envy a parlare.

-Ma... cosa diavolo è quello?- domandò indicando un gigantesco disegno al centro della radura.

-Non sembra un cerchio alchemico.- osservò il bambino.

-Idiota! Questo lo so anche io!-

-Perché? Tu sai com'è fatto un cerchio alchemico?- domandò Wrath a bruciapelo.

-Ma vuoi stare un po' zitto?!- Il bimbo fece spallucce

-Come pensavo... - I due si avvicinarono. Il cerchio cominciò a brillare di luce propria, fino a quando non cominciò a farli sprofondare sottoterra. Nessuno dei due urlò (erano troppo orgogliosi per farlo). Si trovarono a precipitare nel vuoto, quando sbatterono il fondo schiena su quello che, a un primo contatto, sembrava terreno

-Ahi! Envy! Mi sono fatto male!-

-Arrangiati!-

-Cattivo!- Il bambino si alzò e si guardò intorno. Un sentiero: niente di particolare.

-Envy, dove siamo finiti?-

-Ti sembro uno che ha studiato geografia?! Non lo so, idiota!-

-E allora cosa facciamo?- domandò ingenuamente Wrath.

-Che domande! Seguiamo il sentiero e vediamo dove porta!-

-Ma la nostra missione... - non riuscì a terminare la frase che l' homunculus dell'invidia gli ringhiò contro.

-Non sappiamo neanche dove siamo finiti! In queste condizioni, come pensi di continuare la missione?!-

-Allora dobbiamo trovare qualche modo per avvisare gli altri. Ci verranno a cercare.-

-Come al solito, sei troppo ingenuo Wrath! Non credo che a Quella Persona importi gran che se siamo dispersi chissà dove! Se noi non ci siamo, affiderà la missione a Lust e Gluttony! Non siamo che degli oggetti per lei! Ci sta solo usando per ottenere la Pietra Filosofale e vivere in eterno!- Ora Envy era proprio furioso.

-Ma ci ha promesso che... -

-Ti sbagli! Non ci farà diventare esseri umani! E, se anche mantenesse la sua promessa, poi ci ucciderebbe! Spiegami che senso avrebbe fare tutta questa fatica a diventare umani e vivere, intendo vivere sul serio perché la nostra non è vita, un secondo e dover morire subito dopo! Greed lo aveva capito subito, ma ha avuto la forza di ribellarsi ed è stato sigillato, mentre noi eseguiamo gli ordini come degli schiavi! Questo è anche uno dei motivi per cui invidio a morte gli uomini! E poi... - si fermò: il bambino piangeva a dirotto.

-Perché piangi adesso? Non dirmi che non te ne eri reso conto. Persino Gluttony lo ha capito.-

-S-scusami Envy, è c-che... io voglio a tutti i costi essere come lui! Voglio essere anche io un umano come Ed!- urlò tra i singhiozzi. Envy era scandalizzato, non solo dalla scena tenera quanto patetica a cui stava assistendo, ma...

-Hai chiamato il bimbo d'acciaio con il suo nome?-

-Che cosa c'è di male? Non possiamo chiamarlo sempre “Acciaio”.-

-Ma lui è il nostro nemico!-

-Tecnicamente no, visto che ora siamo dispersi, non possiamo pensare a Quella Persona e alla missione, lo hai detto tu. E di conseguenza, nemmeno agli Elric come dei nemici. Sono sicuro, che se non li avessimo trattati male e ucciso le persone a loro care, ora ci aiuterebbero.-

-Wrath?-

-Sì?-

-Non starai mica diventando buono, vero?-

-Cretino, ovviamente no!-.

***

Era un pezzo che camminavano e non avevano ancora incontrato nessuno. Cominciavano a considerare l'idea di tornare indietro quando, all'improvviso, un enorme portone rosso comparve davanti a loro. Sulle ante, degli strani simboli giapponesi che non riuscirono a decifrare.

-Sembra un villaggio. Che ne dici? Entriamo?-

-Mi sembra ovvio, Wrath.-.

 

DALL' AUTRICE:

Ciao a tutti! Mi chiamo Noemi e adoro scrivere. Mi piacerebbe molto che scriveste recensioni, anche solo per dirmi che non sono brava.

Baci.

By Noemi

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Capitolo 2
*** 2 incontro ***


Capitolo 2: Incontro

 

Envy e Wrath gironzolavano tranquillamente per il villaggio (per chi non l'avesse ancora capito è Konoha) in cerca di un posto dove fermarsi per la notte. La gente che incontravano per la strada, si voltava a fissarli.

Probabilmente è per come siamo vestiti...” provò a ipotizzare l' homunculus dell' invidia.

-Envy, dici che ci sono degli alberghi qui?-

-Mi pare proprio di no.-

-Uffa! Io sono stanco!-

-Accidenti! Non posso sempre badare a te, razza di nanerottolo!- urlò allora il ragazzo. In tutta risposta, il bambino gli fece la linguaccia e si mise a correre. Invidia dovette seguirlo.

-Ehi! Dove diavolo stai andando?!! Non sappiamo nemmeno dove ci troviamo! Potremmo perderci!-

-Da quando fai la parte del fratellone responsabile?!!- corsero fino ad arrivare davanti a quello che, a prima vista, sembrava un vecchio (e anche piuttosto piccolo) magazzino.

-Ehi! Wrath, finalmente fai qualcosa di utile! Quello è perfetto come casa!- esclamò Envy indicando il ripostiglio.

-Cooosa?!! Non mi abbasserò mai a vivere là dentro! Chissà quanti schifosissimi ragni ci saranno!- urlò il più piccolo.

-Su, non fare storie! A meno che tu non voglia dormire per strada ovviamente!-detto questo, Envy lo trascinò dentro. La prima notte fu piuttosto movimentata: Wrath non la smetteva di muoversi per paura che qualche aracnide gli finisse tra i lunghi capelli neri e, per questo, il povero Invidia (povero?) passò una nottata insonne. Il mattino dopo, Envy aveva delle occhiaie da far invidia (possibile?) ad uno zombie.

-Cavolo Wrath! Guarda come sono ridotto! Ed è tutta colpa tua e della tua aracnofobia!-

-Ehi, non ti arrabbiare! Puoi sempre truccarti per nascondere le occhiaie, quanto all' irritabilità, quella è così da quando sei nato!-

-Brutto nanerottolo!-... (atti di eccessiva violenza nei confronti di un bambino). Vi basti sapere che il povero Wrath, alla fine, si ritrovò con un paio di bernoccoli, un occhio nero e il corpo quasi tutto dipinto di rosso acceso.

***

Sei uno stupido Naruto! Come hai potuto?!!” Hinata correva sul viale, con il volto pallido rigato dalle lacrime. Era furiosa! Non voleva più innamorarsi di nessuno, non se amare significava soffrire in quel modo. Poco prima, aveva visto Naruto e Sakura dietro un albero, si era avvicinata pensando che stessero semplicemente parlando, e invece...un bacio...si stavano dando un bacio! In quel momento, aveva sentito chiaramente il suo cuore infrangersi in mille pezzi. Era fuggita in preda alla disperazione: l'aveva amato per più di quattro anni, ma lui non se n'era mai accorto. Stupido! Stupido! La ragazza stava correndo nel posto dove andava a rifugiarsi quando si sentiva triste o aveva bisogno di riflettere: un vecchio e piccolo magazzino abbandonato e ormai dimenticato. Spalancò la porta, la richiuse e vi ci sedette davanti, così che nessuno avesse potuto entrare. Prese un bel respiro e...

-NARUTO SEI UN IDIOTA!- e detto, anzi, urlato ciò, si mise a singhiozzare.

-Ehi bella...guarda che i timpani sono una cosa preziosa.-fece una voce. La ragazza avvampò: non si era accorta delle due figure vestite di nero (e in modo parecchio strano, soprattutto il ragazzo con i capelli verdi) che si trovavano nel magazzino prima che lei entrasse.

-E poi...chi è questo Naruto?- domandò un'altra voce, che sembrava più infantile rispetto alla prima. Hinata vide spuntare dall'ombra un ragazzo, che si avvicinò pericolosamente a lei e le prese il viso tra le dita.

-Sono sicuro che deve essere veramente stupido, se ha fatto piangere una bella ragazza come te...- lei arrossì visibilmente e il ragazzo sorrise (o forse era un ghigno?) soddisfatto. Da dietro uno scaffale, sbucò un ragazzino dai capelli neri.

-Dai, piantala Envy. Così la metti in imbarazzo. Ah già! Come ti chiami?-

-Hinata.-rispose automaticamente, poi sembrò ricordarsi di qualcosa.

-Come fate a non conoscere Naruto? Lui ha salvato il villaggio da Pain e dall'organizzazione Alba.-

-Dì quello che vuoi, ma noi non abbiamo la più pallida idea di chi sia. Piuttosto, sai dove possiamo trovare un posto decente per la notte? Siamo capitati qui per puro caso e non sappiamo dove siamo.-continuò il ragazzo le pareva si chiamasse Envy.

-Beh, prima raccontatemi come siete finiti qui.-

-E' una storia complicata, in pratica, stavamo camminando su uno strano cerchio e siamo finiti in questo villaggio per errore. Vorremmo tornarcene a casa nostra, ma non sappiamo che direzione prendere. Così siamo alla ricerca di un posto per passare la notte dove, possibilmente, non ci siano ragni.- fece poi incenerendo il più piccolo con un'occhiata di fuoco. La ragazza sussultò.

-Hai detto che stavate camminando su un cerchio e siete capitati qui? Ma, allora...-

-Allora cosa? Tu sai che cosa ci è successo? Parla!-urlò Envy. La ragazza lo guardò scossa.

-Voi provenite da un altro mondo...- rivelò poi.

-Vuoi forse dire che questo non è il nostro mondo? Non è possibile!- esclamò il più piccolo.

-Avevo sentito parlare di simili disegni: dovrebbero essere portali. Non ci ho mai creduto ma, a quanto pare, mi sbagliavo. Comunque, non so ancora come ti chiami tu.- domandò Hinata guardando il bambino.

-Wrath.- rispose semplicemente lui.

-Quanto al posto per la notte...-la ragazza si vergognò di ciò che stava per dire.-potreste venire a casa mia...-

Silenzio.

-Affare fatto!-esclamarono contemporaneamente Envy e Wrath, felici di non dover

più dormire in un magazzino malridotto come quello.

 

DALL' AUTRICE:

Ciao! Spero che il cappy vi sia piaciuto. Ma che cosa è saltato in mente ad Hinata?

Invitare a casa sua un pazzo omicida come Envy?!!(Ehi!!nd Envy) Deve essere impazzita. Comunque, lo so, la coppia EnvyxHinata non è solo strana: è totalmente assurda!!! Ma che cosa volete farci? A me piace mischiare gli anime tra loro. Voglio ringraziare Faere Queene per aver recensito: grazie mille!! Continua a leggere!!Aspetto recensioni.

Baci.

By Noemi.

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Capitolo 3
*** 3 nuova casa ***


Capitolo 3: Nuova casa

 

 

Envy e Wrath gironzolavano per quella che, avevano la sensazione, sarebbe stata casa loro per un bel po' di tempo: un appartamento pulito e ordinato, né troppo grande, né troppo piccolo, perfetto.

-Allora, voi potete andare dove volete, quando volete, tranne in bagno quando ci sono io, ovviamente. C'è solo un piccolo problema: noi siamo tre, mentre il letto è uno solo. Cosa facciamo?-domandò Hinata.

-Vediamo, visto che il letto può ospitare massimo due persone, direi che...Wrath può dormire sul divano, mentre noi due...-Envy lasciò strategicamente la frase in sospeso e sorrise maliziosamente in direzione della ragazza, che intanto aveva assunto un vivace colorito rosso acceso.

-Non se ne parla! Io sto sul letto, e tu sul divano! Se poi, volete dormire insieme, a me, non me ne frega niente!- strillò stizzito il bambino. Hinata, era arrossita ancora di più e stava per raggiungere il...

-Tu sei troppo piccolo! Non puoi capire! E' meglio che sia tu a dormire sul divano, credimi. Ah, se sentì qualche rumore durante la notte, non venire in camera nostra, potresti uscirne traumatizzato.- ecco, limite raggiunto. La ragazza si accasciò al suolo, priva di sensi, dall'eccessiva dose di imbarazzo subita. Toccò proprio ad Envy portarla in camera e adagiarla con delicatezza sul letto.

-Ma cosa le è preso?- domandò perplesso Wrath.

-Sinceramente, non ne ho la più pallida idea.-

-Bugiardo! Cosa le hai fatto?!!-Wrath cominciava ad essere veramente protettivo nei confronti della ragazza.

-Assolutamente nulla: devo ancora cominciare.-

-Certo! Come no! Prova solo a toccarla che io ti...-minaccia.

-Tu...cosa?-provocazione.

Minaccia più provocazione uguale...

-TI AMMAZZO!!!!!- urlò il più piccolo in preda alla rabbia.

-Come come? Tu...che uccidi me? Non ho capito...forse era il contrario: io ammazzo te!!-. I due stavano per ingaggiare un combattimento mortale, quando una voce flebile li fermò.

-N-non l-litigate...- Hinata, intanto si era ripresa e, con lo sguardo, implorava i due homunculus di non distruggerle l'appartamento.

-Va bene...sorellona!!- fece Wrath tutto contento.

-Eh??? Come sarebbe “sorellona”?!!- domandarono Envy e la diretta interessata nello stesso momento.

-Semplice: ho deciso che, d'ora in poi, Hinata sarà la mia nuova sorella, non sono ammesse obbiezioni al riguardo.- disse solennemente il bambino. Envy dovette usare tutte le forze che aveva per non ridergli in faccia e farlo incavolare come una iena. La ragazza, intanto, squadrava Wrath con incredulità: la sua unica sorellina era Hanabi, non se ne intendeva lei di fratelli minori! Però, in questo caso, il problema “letto”era sistemato.

-Ehm...Wrath? Visto che tu sei mio “fratello”, di conseguenza hai anche un'altra sorella oltre a me: si chiama Hanabi e ha più o meno la tua età, non ti andrebbe di dormire con lei?- domandò la ragazza incerta.

-Un'altra sorella? Ma certo!!! Dov'è ora?-

Per fortuna...non avrei saputo come fare, altrimenti.” Hinata era davvero sollevata.

-Adesso, non è qui, tornerà più tardi.-

-Ok!!!-trillò l'altro.

Il resto della giornata passò tranquillamente.

***

Envy guardava, affascinato, la ragazza mentre cucinava qualcosa per la cena. Gli sembrava...come dire...bella... .

-Envy, vorresti qualcosa in particolare da mangiare?- gli domandò all'improvviso.

-Ehm...no, va bene qualsiasi cosa...- farfugliò. Incredibile ma vero, lui, l' homunculus più spietato della Terra, era stato colto alla sprovvista da una domanda semplice come quella.

-D'accordo...- rispose lei. Riprese a trafficare in cucina. Il ragazzo si voltò e si diresse verso la camera da letto.

Ma che mi prende? Io, il grande Envy, che mi faccio incantare da una stupida ragazzina umana??? Devo essere impazzito.”e dopo essersi dato mentalmente dell' idiota, si stese sul letto.

***

Dovevano essere le sette e qualcosa, quando qualcuno, suonò alla porta. Hinata corse all'entrata.

-Sei tu Hanabi?-

-Ovvio! E adesso, fammi entrare!- la ragazza aprì la porta e una bambina castana fece la sua comparsa all'ingresso.

-Bentornata. Com'è andata la missione?-

-Bene ma, che schifo, livello D! Troppo facile!-

-Capisco, ma è naturale: siete ancora troppo piccoli per le missioni di livello B o superiore.- fece la maggiore.

-Sì sì, lo so! A proposito, cosa c'è per cena?-

-Ho fatto il pollo, spero ti vada bene.-

-Ok...- Hanabi si diresse in cucina, e potete immaginare la sua sorpresa, quando si ritrovò davanti, due tizi vestiti di nero e in modo parecchio strano.

-Scusa Hinata, che ci fanno degli estranei in casa nostra?-

-Oh loro...per un po' vivranno con noi.-

-Eeeeh?- la bambina era sconcertata: non era da sua sorella invitare sconosciuti in casa, a meno che non ce ne fosse stretta necessita. Fu così che a Hinata, Envy e Wrath, toccò spigarle tutta la storia dall'inizio. Alla fine, Hanabi alzò il capo pensosa.

-Mmmm...quindi, se ho capito bene, questi due vengono da un mondo parallelo al nostro. E vuoi che lui (indicando Wrath) dorma in camera mia con me, giusto?-

-Giusto, va bene?-domandò la maggiore sperando in un sì.

-Uff! E va bene! Ma...-il suo sguardo si fece dubbioso-...come farai per domani?-

-Eh?-Hinata si era aspettata di tutto, tranne quella domanda.

-Sei la solita sbadata! Ti sei dimenticata che domani parti per una missione?!!-

-Accidenti! E' vero!- Hinata non sapeva cosa fare: a quanto ne sapeva lei, la missione affidatale, richiedeva almeno una settimana di tempo e, il giorno dopo, avrebbe dovuto incontrarsi con Kiba e Shino per partire. Ma, lasciare Envy e Wrath da soli...con ogni probabilità avrebbero trovato ogni motivazione possibile e immaginabile per azzuffarsi a distruggerle l'appartamento. Uff! Che situazione fastidiosa, ma ormai aveva accettato di andare, non poteva certo presentarsi dall' hokage per smentire tutto. Si voltò verso i due.

-Giuratemi che non distruggerete tutto appena me ne andrò.-

-Mmm...sì sì...va bene...- Envy non sembrava molto interessato all'argomento. Hinata si sentì ben poco rassicurata, ma non poteva farci nulla. Poteva solo andare e sperare.

Nulla di più facile!

 

DALL' AUTRICE:

Ciao a tutti!! Come state? Io molto bene. Comunque ringrazio molto Faerie Queene per aver recensito: grazie mille!!^^ Il tuo dialogo con Envy mi ha fatto morire dal ridere!! ^____________^Continua a leggere la fic. …TI SUPPLICCO!!!

Baci.

By Noemi.

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Capitolo 4
*** 4 sentimenti ***


Capitolo 4: Sentimenti

 

Hinata si era svegliata presto per non arrivare tardi all'appuntamento con i suoi compagni, come suo solito. Alle cinque e mezza, si era alzata ed era andata a fare colazione. Appena ebbe finito di prepararsi, si affacciò nella sua stanza: Envy stava ancora dormendo e, nel sonno, aveva occupato tutto il letto. La ragazza sorrise divertita, poi uscì. Hinata si diresse verso il luogo dell'incontro: davanti al chiosco di ramen di Ichiraku. Appena arrivata, si sedette.

-Buon giorno. Cosa ordina?-

-Un po' d'acqua, grazie.-

-Ehilà Hinata!- una voce che ben conosceva, le mandò in panne il cervello.

-Oh...N-Naruto...b-buongiorno...- abbassò lo sguardo, mentre il biondo continuava a parlare.

-Che cosa fai così presto?- le domandò curioso.

-Ehm...d-devo p-partire per una m-missione...-

-Ah! Capisco... . A proposito, lo sai che da ieri, Sakura e io stiamo insieme?- la ragazza sussultò: lo sapeva, lo aveva visto con i suoi occhi. Il suo cuore, già spezzato, si ruppe nuovamente.

Perchè...perchè Naruto, mi fai questo?!!” Hinata alzò lo sguardo.

-D-davvero? M-mi fa piacere...- col cavolo!!! Avrebbe volentieri chiesto ad Envy di mollargli un pugno in piena faccia!!!

-A-adesso d-devo andare...- si alzò.

-Ok. Ci si vede!!!- le rispose lui. “Anche no!!! Ma con tutti i posti che c'erano, proprio qui dovevo incontrarmi con gli altri?!!” avrebbe voluto rispondergli lei, invece corse via. Guardò rapidamente un orologio che si trovava lì per caso: mancavano una quarantina di minuti all'ora dell'incontro. Una lacrima le scivolò sul viso. Corse al vecchio magazzino e cominciò a singhiozzare sommessamente per paura di attirare l'attenzione di qualcuno fuori.

-Non ti devi preoccupare, fuori non si sente niente.- la ragazza sussultò e alzò lo sguardo. Envy si trovava in piedi poco distante da lei e la guardava.

-C-che cosa c-ci f-fai q-qui?-gli domandò tra i singhiozzi. Il ragazzo parve in difficoltà.

-Ehm...ecco...stamattina, ti ho sentita uscire e ti ho seguito.- ammise. Hinata lo guardo incredula: nonostante le desse fastidio essere stata seguita, non riusciva a non sentirsi lusingata. Ma Envy aveva fretta di cambiare argomento.

-Quello di prima era Naruto?- le domandò con rabbia: lo aveva visto una volta, di sfuggita per giunta, e già lo odiava. Non sopportava che quel...quel...quel caprone biondo facesse soffrire Hinata e...

Ma...aspetta un secondo...COSA DIAVOLO MI STA SUCCEDENDO??!!! Io non sono forse il grande Envy? Che m'importa dei sentimenti di una stupidissima ragazzina umana!!! Uff! Devo essere malato, gravemente anche!!” ad un tratto, sentì l'irritante voce di Lust farsi strada nella sua testa.

Non mentire a te stesso Envy...la verità, è che tu tieni a quella ragazza più di quanto pensi...e poi...sai anche tu, che cosa vorresti fare adesso: consolare la povera Hinata. Coraggio, vai e abbracciala...” maledizione!!! Adesso quella doveva anche mettersi a fare la voce della sua coscienza?!! Strinse i pugni. Non gli sarebbe dispiaciuto usare quel ragazzo come un sacco di sabbia da bersagliare con i pugni, poi...oh! Al diavolo il pestaggio! Una volta tanto, quella cornacchia di Lust aveva ragione: la cosa più importante, almeno per il momento, era consolare Hinata. Si sentiva...in debito con lei, dopotutto, lì aveva accolti in casa senza neanche sapere chi fossero. Si avvicinò lentamente a lei, che intanto, continuava a singhiozzare piano. Si chinò e l'abbracciò.

-Puoi sfogarti, adesso...- sussurrò. Invece di perdere i sensi come ci si sarebbe potuti aspettare da una come lei, la ragazza lo strinse più forte e, sentitasi in qualche modo rassicurata dalle parole del ragazzo, scoppiò in un pianto liberatorio, dalla rabbia, dal dolore, dalla tristezza. Calde lacrime le rigavano il viso andando a bagnare la spalla dell' homunculus, ma a nessuno dei due importava, nemmeno a Envy. Anzi, quel contatto lo faceva sentire...strano. Non era il piacere nel veder soffrire le persone...era qualcosa di diverso... . Per la prima volta nei suoi quattrocento anni, si sentiva veramente felice. Chiuse gli occhi e inspirò a fondo il dolce profumo che la ragazza emanava. Sapeva di lavanda e di fragola. Ora non gli bastava più averla tra le braccia. Voleva di più. Eppure rappresentava l'invidia, non l'avidità. Si staccò delicatamente dall'abbraccio e la guardò negli occhi. Hinata non era riuscita a capire in tempo le sue intenzioni, che si era ritrovata a premere la sua bocca contro quella del ragazzo. Le sue labbra si schiusero lentamente ed ecco...i suoi sentimenti verso Naruto, traditi in un istante: un bacio dolcissimo, cura della sua agonia da cuore spezzato. Non le importava più del ragazzo per cui, per più di quattro anni, aveva serbato tutto il suo amore. Ma sì, perchè non ammetterlo? Ora, nel suo cuore, c'era solo Envy. Furono solo pochi istanti, e il bacio finì. Il ragazzo si staccò piano dalla stretta di lei.

-Ora devi andare...- sussurrò malinconicamente. Chissà se ce l'avrebbe fatta a sopportare una settimana intera senza Hinata. Era poco più di un giorno che la conosceva, e già non poteva fare a meno di lei. La ragazza sussultò: si era completamente dimenticata di dover partire. Si alzò e, ricordandosi di quello che era appena successo, arrossì imbarazzata.

-A-allora ciao...e...grazie...-sussurrò. Detto questo, si voltò e fece per andarsene, ma Envy la trattenne.

-Torna presto...- la ragazza sorrise e annuì, poi se ne andò. Envy guardò il magazzino vuotò dove, poco prima, aveva baciato Hinata. In quel momento, anche lui si era accorto di amarla. Si alzò, uscì e si diresse verso l'appartamento. Ad aspettarlo, c'era Wrath.

-Dove sei stato?-

-A fare un giro...-mentì lui. Non poteva certo dirgli la verità: oltre al fatto che si sarebbe incavolato come una iena, c'era da dire, che era ancora troppo piccolo per capire tali sentimenti. Se era sempre stato convinto che gli homunculus non provassero alcun tipo di emozione, si era sempre sbagliato, perchè per la prima volta nella sua vita, lui si era innamorato.

 

DALL' AUTRICE:

Ciao!!! Sono sempre io, spero che il capitolo sia piaciuto. Confesso, che ero un po' indecisa sulla scena del bacio, perchè, non avendolo mai provato, era piuttosto difficile da descrivere, perciò mi sono limitata a descrivere le emozioni di Hinata. Ringrazio ancora Faerie Queene per la rec.: bene bene, la storia ti incuriosisce, bene, mooooolto bene... . Comunque hai ragione: anche secondo me, a Hinata non dispiace dormire con Envy.

Hinata: Ehm... O//////////////////////////////O *sviene*

Io: Visto? Lo avevo detto! ^_________^

Envy: Sì, anch'io! ^^

Io: Ma se tu non hai detto una parola! è_é

Envy: Chissene! ^__________^

Io: Vabbè...

Mi raccomando, continua a seguirmi!

By Noemi.

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Capitolo 5
*** 5 riflessioni ***


Capitolo 5: Riflessioni

 

Envy era disteso sul letto: non riusciva a non pensare a ciò che era successo poche ore prima con Hinata.

Sono un cretino! Devo averla spaventata, accidenti! Solo a un'idiota poteva venire in mente la “brillante” idea di baciare una ragazza, ancora prima di rendersi conto dei propri sentimenti! Sono stato fortunato: non avrei saputo come fare se fosse svenuta, di certo, non avrei potuto trasportare il corpo esanime di una ragazza per la strada! Chissà cosa avrebbe pensato la gente!”. Nonostante questi pensieri, tornava con la mente, al momento in cui lei aveva risposto al bacio.
Era sicuro, di non aver mai sentito nulla di più morbido e caldo delle sue labbra. Inoltre, adorava vederla arrossire e...

-Envy!!! A cosa pensi?-. A quella domanda, il ragazzo sbuffo. Non sopportava di essere interrotto durante le sue riflessioni mentali.

-Non sono affari tuoi, microbo! E ora...smamma! Fuori di qui! Sparisci! Ti è abbastanza chiaro il concetto?- detto questo, spedì con un calcio il povero Wrath, fuori dalla stanza.
Si stese di nuovo, per poi rialzarsi bruscamente.
Si guardò attorno, in cerca di qualcosa da fare che non fosse pensare, e notò il comodino accanto alla parte di letto dove dormiva Hinata. Si avvicinò e lo aprì: dentro vi trovò un' album di fotografie*.
Lo prese e cominciò a sfogliarlo con vorace curiosità. Vedeva Hinata da bambina, con i capelli corti, poi i suoi amici, i suoi parenti... . Improvvisamente, notò una cosa a cui, inizialmente, non aveva minimamente fatto caso: i suoi occhi, bianchi con una sfumatura violetta.
Era strano che non se ne fosse accorto subito. Rimise l'album nel cassetto e tornò svogliatamente alle sue riflessioni.

***

-Ehi! Hinata ci sei?- la voce di Kiba distolse la ragazza dai suoi pensieri.

-Mmm...Come hai detto, scusa?- farfugliò lei imbarazzata di essere stata scoperta mentre non ascoltava il compagno di squadra. Lui la guardò con aria divertita.

-Ho detto, che dovrai posizionarti nella zona est: con il Byakugan ti sarà più facile individuare i ninja nemici. E' tutto chiaro?-

-Sì.-rispose lei senza esitazione.

-Molto bene, allora. Shino, sei pronto?- a quella domanda, il tenebroso ragazzo incappucciato accanto a loro, annui con convinzione.

-Allora andiamo.- detto questo, i due ragazzi, scomparvero in una nuvola di fumo.
Hinata cominciò a saltare da un albero all'altro con agilità.
Mentre saltava sui rami robusti, rifletteva: erano passate solo poche ore dalla loro separazione, ma già Envy le mancava terribilmente. Ricordò il loro bacio, e si domandò come mai non fosse svenuta.
Si chiese se anche Envy ci stesse pensando.
Come avrebbe fatto per sette lunghissimi giorni senza di lui?

***

Il giorno dopo la partenza di Hinata, Envy si era svegliato presto e, assumendo le sembianze di un normalissimo ragazzino, cominciò a vagare per il villaggio, tanto per fare qualcosa. Ad un tratto, notò un ragazzo dai lunghi capelli castani e dei penetranti occhi bianchi, identici a quelli di Hinata, ma gelidi, che lo squadrava diffidente. Era affiancato da una ragazza castana con i codini.

-Neji? Che cos'hai? Su, muoviti, il maestro Gai ci sta aspettando.-

-Sì Tenten, arrivo.-fece il ragazzo castano che, da quanto Envy aveva capito, si chiamava Neji. Il duo sparì alle sue spalle.

Com'è amichevole la gente qua!”pensò sarcasticamente il ragazzo, per poi procedere per la sua strada.

***

Erano passati cinque giorni: Hinata stava morendo di nostalgia. Non ne poteva più: voleva tornare al villaggio, tornare da Envy. Erano quattro notti ormai, che dormiva all'aperto, senza il suo cuscino e le sue coperte.

Forza! Ancora un paio di giorni e potrai tornare a casa!”continuava a ripetersi. Avevano deciso di dare un'ultima controllata alla zona, poi sarebbero potuti tornare.
Si erano resi conto, che di nemici, non ce n'erano nemmeno le ombre: evidentemente, le informazioni dell' hokage erano errate.
Si guardò attorno con fare circospetto, e tornò al punto di partenza, dove lei e i suoi compagni, si erano lasciati.
Arrivata sul posto, notò che non era ancora arrivato nessuno, così si sedette su un tronco e chiuse gli occhi, abbassando inevitabilmente la guardia.
Ad un tratto, sentì un dolore fortissimo lacerarle la gamba. Vide alcune gocce di sangue sporcarle i vestiti e capì: era caduta in una delle numerose trappole che si nascondevano di tanto in tanto nella foresta.

Si alzò bruscamente e si mise in posizione d'attacco. Azionò il Byakugan e si guardò attorno, tanto per sicurezza.
Nessun segno di presenza umana, oltre alla sua ovviamente. Si tranquillizzò: era solo una trappola che doveva essere scattata quando si era seduta. Tutto qui.
I suoi occhi tornarono allo stato normale. Si risedette, questa volta all'erta. La ferita alla gamba non era niente: aveva resistito a dolori peggiori.
Utilizzando l'arte medica, guarì quasi del tutto, lasciando però una piccola cicatrice che sarebbe scomparsa col tempo. Passarono pochi minuti e Kiba e Shino fecero la loro comparsa sui rami degli alberi.

-Scusa se hai dovuto aspettare. E' molto che sei arrivata?-

-No, tranquillo.-

-A questo punto, posso ufficialmente dichiarare conclusa la missione con esito positivo. Ripartiamo per il villaggio, immediatamente.- a quelle parole, gli occhi di Hinata brillarono di gioia.

-Davvero? Così presto?-

-Sì, non c'è più niente da fare qui.- i tre ripartirono con il cuore leggero.

***

Envy era seduto sul letto a gambe incrociate: si stava annoiando a morte. Era trascorsa quasi una settimana dalla partenza di Hinata, e lui non vedeva l'ora di rivederla.
Wrath, intanto, era in cucina assieme ad Hanabi. Li udiva parlare sottovoce, come se si stessero raccontando chissà cosa.
Non gliene importava poi molto: di cosa potevano parlare, due ragazzini? Cose molto poco importanti, ovviamente.
Ed era qui che si sbagliava: i due, essendosi resi conto del comportamento di Envy in quegli ultimi giorni, stavano discutendo su cosa gli fosse successo.
Improvvisamente, sentirono bussare alla porta. Hanabi corse ad aprire. Si ritrovò davanti a sua sorella Hinata.

-Ciao! Visto? Sono tornata!- disse lei con gioia. Hanabi era sicurissima di non averla mai vista cosi raggiante in tutta la sua vita. Fissò la sorella e, con stupore, si accorse che guardava Envy. Per un attimo, solo per un attimo, le venne il dubbio che quei due...

Ma cosa mi metto a pensare? Devo essere impazzita! Mia sorella...con quello là?!! Come se fosse possibile!” la bambina scosse energicamente il capo e fece entrare Hinata. La ragazza posò le borse all'ingresso e andò subito a farsi un bagno certo non prima di aver recuperato i vestiti.
Dopo essersi velocemente spogliata, entrò nella vasca. Il contatto con l'acqua non poté farle altro che piacere, tranne che per la piccola cicatrice che bruciava leggermente. Hinata chiuse gli occhi e, dopo giorni, si rilassò completamente.

 

*non so se esistessero in quel periodo, ma...immaginiamo!

 

DALL' AUTRICE:

Sono sempre io. Forse questo capitolo non era il massimo comunque ringrazio sempre Faerie Queene: grazie e non ti preoccupare: la scena di gelosia arriverà verso i prossimi capitoli. Spero di non deluderti. Ciao ciao!

By Noemi.

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Capitolo 6
*** 6 complicazioni ***


 

Capitolo 6: Complicazioni

 

-SCOMPARSI?!! COME SAREBBE “SCOMPARSI”?!!- Quella Persona scrutava con rabbia Lust e Sloth, inginocchiate ai suoi piedi e tremanti di paura.

-C-ci dispiace, ma non riceviamo più notizie da Envy e Wrath da un po' di tempo, p-per cui noi...-cominciò Lust.

-...pensiamo che sia successo qualcosa...-terminò tremante Sloth.

-CHE COSA FATE LI' IMAPALATE?!! TROVATELI!!! E dopo, portateli da me.- ghignò una donna dai corti capelli neri.

-Sissignora!-

***

-Acciaio, da un po' di tempo stanno capitando cose strane: strani cerchi per terra, gente che scompare all'improvviso...-

-No, la prego colonnello, non lo dica.-

-E invece sì: il vostro compito è indagare.-

-Ma...-provò a protestare il biondo.

-Potrebbero esserci di mezzo gli homunculus: è rischioso stare con le mani in mano, come se niente fosse.- lo fermò un uomo dai capelli neri.

-Uff! E va bene! La sa una cosa colonnello?-

-No, cosa?-

-Io la odio.- detto ciò, Ed uscì a passi pesanti dall'ufficio. Fuori dalla porta, lo aspettava suo fratello Al.

-Che cosa ti ha detto il colonnello, fratellone?-

-Dannatissimo Mustang! Giuro che un giorno o l'altro lo ucciderò! Quello ci ha affibbiato un altro lavoretto!- disse il biondo scocciatissimo.

-Quale?-gli domandò allora il fratello. Ed lanciò un'occhiata assassina all'ufficio da cui era appena uscito.

-Dobbiamo indagare su una serie di fatti strani che stanno accadendo. Che scatole!-

-Su fratellone. Non dire così: se il colonnello ce l'ha dato, dev'essere una cosa importante.- cercò di calmarlo Al. I due si incamminarono verso l'uscita del quartier generale.

***

Era mattina presto a Konoha. La maggior parte delle persone era ancora nel mondo dei sogni, mentre altri, erano andati al lavoro, in botteghe varie.
Anche nell'appartamento delle due sorelle Hyuga, si dormiva ancora profondamente. Così almeno, era stato fino a pochi minuti prima. Hinata, infatti, si era appena svegliata, ma non in modo molto piacevole.

Mmmm...che sonno... . Però, non ricordavo che le coperte pesassero tanto e mi stringessero.”pensò la ragazza assonnata. Effettivamente, non erano le coperte a pesare, tanto meno a stringerla, quanto un braccio posato dolcemente sul suo ventre.
Presa immediatamente da uno spiacevole e imbarazzante sospetto, la ragazza tese entrambe le braccia: quello sulla sua pancia non si mosse di un millimetro.
A questo punto era evidente: quel braccio non era suo.
Le bastò voltare di poco il viso, per ritrovarsi faccia a faccia con un Envy addormentato, che la stringeva come avrebbe fatto con un morbido peluches.
La ragazza, resasi conto della situazione, avvampò: d'accordo che si erano abbracciati, d'accordo che si erano addirittura baciati, ma quello era troppo!
La prima cosa che tentò di fare, per istinto, fu togliersi quel braccio di dosso, col risultato di farsi stringere ancora di più in una morsa quasi soffocante.
Provò di nuovo a spingerlo via. Questa volta, però, la mano cominciò a salire pericolosamente verso l'alto.

Ok. In questi casi, c'è solamente una cosa da fare. Probabilmente mi beccherò uno schiaffone, ma non ce la faccio più: soffoco!”Hinata prese un gran respiro e...

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!!!!!!!-. Envy spalancò gli occhi terrorizzato (incredibile...) e poco ci mancò che urlasse pure lui. Si catapultò giù dal letto.

-Ma sei scema o cosa?!! Mi hai fatto venire un infarto!!- le urlò contro incavolatissimo. La ragazza lo guardò imbarazzata.

-Ehm...e-ecco io...cioè tu... . Insomma ho fatto un incubo...-s'inventò poi. Si vergognava a dire la verità, sapeva che era una cosa stupida eppure... . L'espressione del ragazzo si fece da infuriata, a maliziosa.

-L'incubo ero io forse?- fece quasi lusingato. Hinata arrossì visibilmente e non rispose. Envy tornò di nuovo sul letto e si sedette accanto alla ragazza.

-Non preoccuparti: non è colpa tua se quel bacio è stato il migliore della tua vita.-(ragazzi! che modestia!). Hinata arrossì di più.

-A dire il vero è stato il primo.-precisò poi.

-Davvero? Non sembrava...-. La ragazza fece finta di non aver sentito. Improvvisamente, nella stanza piombò un Wrath assatanato, seguito da un Hanabi assonnata.

-ENVY!!!!CHE COSA HAI FATTO ALLA MIA SORELLONA??!!!COME MAI HA URLATO??!!!-il bambino saltò addosso ad Envy.

-Visto che ci tieni a saperlo, proprio niente.- protestò il ragazzo.

-BUGIARDO!!!!-Wrath tentò di dargli un pugno, ma fu fermato da Hinata.

-Adesso basta! Envy non mi ha fatto proprio niente; è stata colpa mia: ho fatto un incubo!-. Il più piccolo si fermò immediatamente e corse ad abbracciare la presunta sorella.
A Envy quella stretta diede parecchio fastidio, anzi, perchè negarlo? Era invidioso (neanche a farlo apposta). Hanabi, intanto, era ansiosa di tornare a dormire.

-Ok, visto che qui è tutto in ordine (si fa per dire: guardate in che stato è il letto!), noi ce ne torniamo in camera nostra. Vieni Wrath.- detto questo, trascinò a forza il bambino fuori dalla stanza. I due rimasero di nuovo soli. Envy si stese sul letto.

-Comunque, tanto perché tu lo sappia, non sono scemo come credi, sai?-

-Eh?-

-Lo so che prima hai mentito, sia a me, che al microbo di là.-disse indicando con un cenno la porta, poi continuò.-Scusami, non avrei dovuto abbracciarti mentre dormivi...-

-Eri sveglio?- gli domandò la ragazza con incredulità, anche se in realtà, la cosa che l'aveva stupita, era il fatto che Envy si fosse scusato (meglio sottolinearlo: si era “scusato”) con lei.

-Ovviamente.-fece lui con aria di sufficienza. Hinata cominciò a giocherellare distrattamente con un lembo di coperta, quando qualcuno bussò alla porta.
La ragazza si alzò di malavoglia. Sbirciò dallo spioncino e s'impietrì: dall'altra parte della soglia, Neji aspettava impazientemente, che qualcuno si degnasse di aprire. Si voltò lentamente verso Hanabi, che nel frattempo l'aveva raggiunta.

-Chi è?-

-N-Neji...-rispose Hinata terrorizzata. A quelle parole, la bambina, con il suo solito sangue freddo, prese in mano la situazione. Trascinò di nuovo Wrath nella stanza della sorella maggiore, dove intanto, Envy la squadrava con aria interrogativa.

-Voi due! Nascondetevi e non fiatate!- disse con autorità. I due fecero quanto detto. La bambina tornò in fretta e furia dalla sorella.

-Apri, e speriamo bene!-fece nervosa. Hinata obbedì. Aprì e si ritrovò davanti un Neji parecchio irritato.

-Ce ne hai messo di tempo, cuginetta!-

 

DALL' AUTRICE:

Ciao!!! Come state? Va be, tanto non mi interessa... . Scherzavo! Comunque Neji è moooolto sospettoso. Ringrazio Faerie Queene per la recensione: grazie mille (lo so, ti dico sempre la stessa cosa ^_______^)!!!! Spero continuerai a leggere la fic.

Bacioni

By Noemi.

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Capitolo 7
*** 7 sospetti ***


Capitolo 7: Sospetti

 

-Ce ne hai messo di tempo, cuginetta!-fece Neji parecchio irritato. Il ragazzo entrò e Hinata sperò con tutto il suo cuore che il cugino non azionasse il Byakugan e scovasse i due homunculus nascosti in casa.

-Ehm...allora Neji, avevi bisogno di qualcosa? Ieri sera sono tornata tardi da una missione e sono un po' stanca...-fece titubante, cercando di non balbettare. Il cugino non rispose e, oltrepassando Hanabi, che nel frattempo non aveva aperto bocca, si diresse verso la cucina, per poi fare il giro completo di tutto l'appartamento.

-Neji? C'è qualcosa che non va?-. Il ragazzo si voltò.

-Hinata, mi stai nascondendo qualcosa?-domandò a bruciapelo. La ragazza sussultò.

-N-no!-fece, cercando di risultare più convincente possibile, ottenendo però (lo si capiva dalla faccia del moro) scarsissimi risultati: non le piaceva mentire, soprattutto a qualcuno della sua famiglia, eppure lo stava facendo. Stava tradendo la fiducia di una persona che una volta certo, l'aveva quasi uccisa, ma a cui aveva sempre voluto bene. Solamente, unicamente per Envy (e Wrath), perchè ora, aveva anche lei qualcosa da proteggere, qualcosa per cui avrebbe dato di tutto: il suo amore. Intanto il ragazzo, la squadrava poco convinto.

-Io rispetto la tua vita privata, per questo non indagherò oltre in casa tua, ma sappi che ti tengo d'occhio.-detto questo, se ne andò. Appena fu certa che si trovasse sul viale, Hinata emise un lungo sospiro di sollievo. Contemporaneamente, i due clandestini uscirono dai loro rispettivi nascondigli (sotto il letto, dentro l'armadio).

-Ma chi era quello?- domandò Wrath.

-E soprattutto, che accidenti voleva?-chiese Envy seccato.

-Era nostro cugino, Neji.- disse Hanabi.

-Sta sospettando qualcosa...-fece la maggiore sconsolata. Dopo quella visitina inaspettata quanto sgradita, il resto della mattinata passò velocemente. Durante il pomeriggio, faceva così caldo che Hinata decise di uscire a fare due passi. Si diresse verso il parco, quando casualmente, incrociò Naruto e Sakura.

-Hinata! Ciao!-la salutò il biondo esuberante come suo solito. La coppia si avvicinò.

-Come stai?-le chiese cordialmente la rosa.

-Molto bene, grazie.-disse la ragazza sorridendo. Non le dava più fastidio, saperli insieme, ora che era innamorata di Envy. Sakura sorrise rassicurata: aveva sempre saputo, che a Hinata piaceva Naruto e sapeva di averla ferita mettendosi insieme a lui (che, come suo solito, non aveva capito nulla della situazione). Parlarono animatamente tra loro e, con grande sorpresa dei due, Hinata balbettò poco e niente. Alla fine, Naruto e Sakura procedettero per la loro strada. Hinata tornò a casa e cominciò a cucinare la cena in tutta tranquillità. Così almeno, era stato prima che, Envy la abbracciasse alle spalle.

-Come sta la mia bimba preferita?-domandò scherzosamente. Hinata si divincolò.

-Male! Se non mi lasci soffoco!- fece a fatica e con una punta di vago divertimento nella voce. Il ragazzo, anche se a malincuore, mollò la presa e le si mise di fianco. Seguirono alcuni minuti d'imbarazzante silenzio, in cui Hinata non poté non sentirsi scrutata dall'alto in basso, come effettivamente, faceva l'homunculus. La ragazza stava per chiedergli se ci fosse qualcosa che non andava, quando...

-SORELLONA!!!!-un uragano dai capelli neri, entrò di volata in cucina e andò ad abbracciare la blu. Poi, lanciò uno sguardo omicida ad Envy che lo guardava come avrebbe guardato un ripugnante scarafaggio.

-Ehm...sì Wrath? Cosa c'è?-domandò la ragazza, decisa a evitare lo scontro tra i due.

-Stiamo insieme?-fece il bambino ingenuamente, incurante del doppio senso della domanda appena posta. Esplosione. Sì, Envy era letteralmente esploso dalla rabbia e dalla (inutile) gelosia. Si avvicinò a Wrath e lo afferrò per un piede.

-TU!!! PICCOLO, INUTILE, DEBOLE ESSERE INFERIORE AL SOTTOSCRITTO!!! COME OSI FARE UNA DOMANDA DEL GENERE??!!!-

-Calmati Envy! Wrath non intendeva in quel senso!- lo fermò Hinata, prima che Invidia potesse compiere un omicidio. A quelle parole, il ragazzo mollò la presa, e Wrath finì steso per terra.

-Sarà meglio per te.-fece minaccioso, per poi andarsene in camera.

-Ma che cosa gli è preso?-domandò il bambino con incredulità.

-Non so...-mentì la ragazza: come se non avesse saputo, che a innescare la reazione “bomba atomica” di Envy, fosse stato lo shock dell'udire una domanda del genere, fatta a colei di cui era innamorato. Da dietro la porta, intanto, Hanabi aveva visto tutto.

-Mmm...interessante...-fece sottovoce, per poi andarsene in camera sua. A quanto pareva, il sospetto che aveva da un po', non era del tutto infondato: che quei due fossero innamorati l'uno dell'altra? A quel punto, era ovvio!

 

DALL' AUTRICE:

Ri-ciao a tutti!! Scusate se il cap è un po' corto, ma non avevo molte idee in mente. Comunque, nel caso non l'aveste capito, il titolo del capitolo (“sospetti”)si riferiva sia a quelli di Neji, sia a quelli di Hanabi. Poi, ringrazio Faerie Queene per aver recensito: Grazie! Sono felice che, andando avanti, la fic. Ti piaccia sempre di più. Ti ringrazio tanto! Oh, spero che anche tu abbia ricevuto tante uova per Pasqua!^_^

Bacioni.

By Noemi.

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Capitolo 8
*** 8 proposta ***


Capitolo 8: Proposta

 

Toc toc...”. Qualcuno bussò insistentemente alla porta.

-Arrivo!-purtroppo, Hinata non ebbe la premura di guardare chi fosse. Si trovò così, davanti a Neji.

-Oh...N-Neji...p-per caso avevi b-bisogno di qualcosa?-domandò paralizzata dalla paura.

-Tuo padre vuole vederti...al più presto, nella sala riunioni di Villa Hyuga...ciao.-detto ciò, il ragazzo richiuse la porta. La ragazza rimase a fissare la soglia attonita: suo padre, il capoclan degli Hyuga, colui che aveva reso la sua vita un inferno, voleva vederla. Andò in camera da letto, dove ad aspettarla, c'era Envy.

-Chi era?-

-Mio cugino...-

-Ancora?!! Ma che cosa vuole tutte le sante volte?!!-

-Mmm...stavolta è venuto per dirmi una cosa, poi è andato via subito...-fece stancamente la ragazza.

-Che cosa?-domandò curioso il ragazzo. Hinata non rispose: non voleva che Envy venisse a sapere del suo passato, di tutte le volte in cui era stata umiliata e creduta una debole dalla sua famiglia. A pensarci bene, era come se la sua vita fosse cominciata dopo aver conosciuto Naruto: grazie a lui, aveva imparato a credere in se stessa e nelle sue capacità. Purtroppo, il biondo non si era mai accorto dei suoi sentimenti, aveva preferito Sakura a lei. Ma il passato è passato, e ora era Envy il suo futuro.

-Non vuoi dirmelo? Non fa niente... .-fece di nuovo calmo, per poi abbracciare teneramente la ragazza, e stamparle un grosso bacio sulla guancia pallida.

-Ti amo...Envy...-sussurrò Hinata quasi senza accorgersene. Il ragazzo si staccò subito stupito.

-Prego?-fece, convinto di non aver capito bene.

-Ti amo!-disse di nuovo l'altra. Envy la guardò: si sentiva al settimo, no...al decimo cielo per ciò che aveva appena sentito.

E rispondi idiota: ti ha detto “ti amo”!!!”

-Anch'io, tantissimo... .-disse con dolcezza. Ecco cosa gli piaceva di Hinata: con lei, ogni giorno scopriva un lato del suo carattere che non sapeva di possedere. Si sentiva più...umano.

Forse...per essere umani, basta semplicemente crederci...”gli venne da pensare. Istinto. Afferrò Hinata per le braccia e avvicinò il suo viso a quello di lei. Le labbra si avvicinarono, desiderose di percepire il calore dell'altro. Un bacio. Nulla di più. Due vite appartenenti a mondi differenti, intrecciate per sempre. Attraverso quel contatto, dolce e innocente, Hinata sentì chiaramente tutto l'amore che Envy provava per lei. Si staccarono lentamente.

-D-Devo prepararmi... . Dì a Wrath e ad Hanabi che oggi non ci sarò per cena...-fece la ragazza. Envy la guardò malinconico.

-Vai già via?-

-Fra poco... .Questo è un incontro importante...-

-Ok...-. Hinata si alzò e si diresse verso l'armadio. Scelse un abito blu come i suoi capelli. Era un po' che non vedeva suo padre, e voleva mostrarsi carina.

Come se servisse a qualcosa, lui non mi vede nemmeno! Pensa solo ad Hanabi!”.

Andò in bagno e si vestì, molto lentamente: non aveva voglia di vedere suo padre, ma era una delle poche volte in cui lui chiedeva di lei, quindi era obbligata ad andarlo a trovare alla villa. Uscì. Attraversò di malavoglia la porta d'ingresso e scese sul viale. Non le ci volle molto, per raggiungere la casa dove, un tempo, aveva abitato con la sua famiglia, prima che sua madre morisse. Arrivata a destinazione vide, dietro l'enorme cancellata, una vecchia domestica. Ebbe un tuffo al cuore, quando la riconobbe: era Kioko. L'aveva aiutata moltissimo, dopo la morte di sua madre, e lei ci era affezionatissima.

-Bentornata a casa signorina Hinata.- disse facendo un rispettoso inchino, dopo aver aperto il cancello.

-Grazie Kioko.- sorrise lei. Glielo aveva chiesto tante volte, ma non era mai riuscita a farsi dare del “tu” da lei. La donna ricambiò il sorriso, con il volto velato da una leggera preoccupazione per quella chiamata così urgente. Dopo averla salutata, Hinata si diresse verso il grande portone e lo aprì. Davanti a lei, comparvero due ragazze, che s'inchinarono. La ragazza non ricordava di averle mai viste.

Devono essere state assunte dopo che me ne sono andata...o meglio...dopo essere stata cacciata...”ipotizzò. Le due la accompagnarono alla sala riunioni e, lì si congedarono. Titubante, Hinata aprì la porta. Tutto si sarebbe aspettata, tranne la vista di suo padre, solo, seduto comodamente su un cuscino.

-Hinata, vieni...siedi di fronte a me.-fece con voce solenne. La ragazza ubbidì e si sedette sul cuscino preparato appositamente per lei.

-Sono qui padre. Perché mi hai fatto chiamare con tanta urgenza?-domandò cercando di sembrare più sicura possibile.

-Ti ho chiamato per parlarti, Hinata.-

-E di cosa?-. L'uomo chiuse gli occhi, per poi riaprirli qualche secondo dopo e parlò.

-Figlia mia. Ultimamente, ho con piacere notato, che sei diventata molto più forte, della ragazzina spaurita di un tempo.-. Hinata non capiva dove volesse andare a parare il padre. Intanto, lui continuava.

-Per cui voglio farti una proposta.- disse con un vago sorriso dipinto sul volto. La ragazza trattenne il fiato:che il padre volesse concederle un'altra possibilità?

-Quale?-

-Desidero, che tu e tua sorella, torniate a vivere qui, a villa Hyuga. Sono sicuro, che con ulteriore allenamento, gestito da io stesso, tu possa diventare una degna capoclan.- disse solennemente l'uomo. Hinata per poco non svenne dalla sorpresa. Fece per dire subito “sì”, quando le venne in mente Envy. Non avrebbe certo potuto portarselo alla villa!

-Padre...io dovrei pensarci... . Se domattina mi vedrete al cancello, vorrà dire che ho accettato, altrimenti...-non continuò.

-D'accordo.-. La ragazza si congedò con un inchino.

 

DALL' AUTRICE:

Ciao!!! Sì, lo so: sono in ritardo, ma mia mamma non mi dà tregua!!! Spero che il cap vi sia piaciuto, altrimenti...CAVOLI VOSTRI!!!!!!!!! Su su! Scherzavo! Ancora una volta ringrazio Faerie Queene: non preoccuparti se la rec. è corta: a me basta che tu mi segua (se la fic. ti piace ovviamente). Un bacione.

By Noemi.

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Capitolo 9
*** 9 soli ***


Capitolo 9: Soli

 

Che cosa devo fare? Mi piacerebbe tornare a vivere alla villa, ma...Envy e Wrath? Loro come faranno? E come farò io senza Envy? Oh! Che confusione!” Hinata camminava sul viale che l'avrebbe riportata al suo appartamento. Una delle cose che la preoccupava, era la reazione di Hanabi a quella notizia. Arrivata a destinazione, infilò la chiave nella toppa e aprì la porta di casa. Si ritrovò davanti a sua sorella.

-Beh? Allora, che ha detto papino?-domandò eccitata. Hinata prese un gran respiro.

-Ha detto che vorrebbe che tornassimo a vivere alla villa con lui...-fece poi. Dapprima, Hanabi non fece una piega, poi (esattamente...5 secondi dopo), cominciò a saltellare qua e là per tutto l'ingresso.

-Evviva!!! Papino ci rivuole a casa!!! Evviva!!! Evviva!!!-esclamò tutta pimpante. Dalla cucina, si affacciarono Wrath ed Envy.

-Cos'è? E' scoppiata una guerra?- domandò perplesso quest'ultimo.

-Se è così, voglio partecipare!-esclamò divertito il bambino.

-No, Hanabi è felice...-

-E perché?- domandò ancora Envy

-Nostro padre ci ha invitato a tornare a casa nostra...-gli rispose Hinata.

-Ah...allora, state andando via...- fece il ragazzo malinconico.

-Beh...in realtà...non ho ancora deciso...-

-Ma sorellona! Non vuoi tornare da papà?- demandò Hanabi incredula.

-Ormai, sono così legata a questo posto...-

-Allora...fa come vuoi! Io torno a casa!- rispose la bambina stizzita.

-Vengo anch'io!- esclamò Wrath contento.

Non potrei esserne più felice!” pensò Envy compiaciuto.

-D'accordo!-disse Hanabi.

-Ma...-tentò di replicare Hinata. La sorella la fermò.

-Lo farò passare per un mio amico! Non ti preoccupare.-

-Oh...ok...-. Dunque, era deciso: l'indomani, Hanabi sarebbe tornata alla villa, e Wrath l'avrebbe seguita.

***

-Allora ciao!-fece la ragazzina felicissima.

-Ciao...-sussurrò la sorella maggiore. La bambina sorrise.

-Su! Non fare quella faccia! Non rimarrai sola! Con te ci starà Envy!-disse quasi compiaciuta. Hinata sussultò. Era un dettaglio a cui non aveva minimamente fatto caso: se Hanabi e Wrath se ne fossero andati, lei sarebbe rimasta sola soletta con Envy! Avvampò al solo pensiero. Loro due, soli, in un appartamento...male, molto molto male!

-Ma v-veramente i-io...- tentò di difendersi.

-Eddai! Non sono mica scema! Ho capito benissimo che c'è “qualcosa” (chissà cosa sarà mai?) fra voi! Coraggio sorellona: fatti onore!- disse Hanabi con una smorfia furbetta dipinta sul visino, per poi raggiungere Wrath sul viale. La ragazza emise un sospiro, poi raggiunse il coinquilino che, essendo rimasto in casa, (fortunatamente) non aveva sentito la conversazione. La ragazza era ancora rossa come un peperone, quando arrivò in cucina, dove l'aspettava Envy.

-Se ne sono andati?- domandò quest'ultimo con un'espressione strana dipinta sul viso diafano.

-Sì...- fece Hinata imbarazzata. Il ragazzo si alzò dalla sedia e la raggiunse sulla soglia.

-Che hai? Sei tutta rossa... . Sicura di non avere la febbre?- domandò preoccupato. La ragazza sussultò e arrossì di più.

Cavolo! Se ne accorto! E ora cosa gli dico?!!”pensò disperata.

-No, sto benissimo...-mentì. Se ci tenete a sapere la verità, Hinata stava andando a fuoco dall'interno: sentiva un caldo tremendo in tutto il corpo e desiderò con tutto il cuore levarsi di dosso quella felpa pesantissima. C'era un unico, minuscolo dettaglio: per sua sventura, tutte le Hyuga avevano il piccolo difetto di avere un seno particolarmente grande, che la povera Hinata tentava di nascondere come meglio poteva, dietro abiti mooooolto ingombranti! In poche parole, si vergognava a levarsi la felpa di dosso.

-Ehm...a-adesso io vado in camera, sono un po' s-stanca...-tentò di defilarsi lei.

-Mmmm...-Envy tornò a sedersi sulla sedia e prese a contemplare con aria assorta, una piccola foto posata su un mobile, che ritraeva Hinata a dodici anni, in compagnia di tutti i suoi compagni dell'accademia. La ragazza, intanto, ne approfittò per squagliarsela alla chetichella. Entrò nella sua stanza e si richiuse la porta alle spalle. Non poté fare a meno di chiedersi, cosa avrebbe fatto la sua amica Ino, in quella sit...aspetta un momento...Ino? Neanche a chiederselo! Ovviamente avrebbe fatto di tutto per ricreare una situazione romantica o...molto peggio!

Ma cosa vado a pensare?!! La cosa migliore, è trovare un modo per non andare in iperventilazione ogni volta che gli rivolgo la parola!” penso Hinata disperata. Dopo diversi minuti di varie, quanto fantasiose teorie, si convinse che, inanzi tutto, doveva stare calma: avrebbe trovato sicuramente una soluzione.

 

DALL' AUTRICE:

Ciao!! Come state? Io bene, grazie per l'interessamento (Ma chi te l'ha chiesto?!!:ndEnvy/Hinata)(Silenzio o vi faccio separare! ^^:ndme)(Va bene autrice!^______^:ndEnvy/Hinata). Voglio ringraziare ancora Faerie Queene: grazie mille (te lo dico sempre)!!! Sono felicissima che la fic. Ti piaccia sempre di più!

Ringrazio anche Giuky99 per il comm. Breve, spero davvero di non deluderti!

Comunque, a partire dal prossimo capitolo, le cose si faranno un po' più complicate!

Anticipazione:

...-Oh! Naruto! Ciao, cosa ci fai qui?-domandò la ragazza stupita.

-Ciao Hinata! Scusa se sono piombato a casa tua senza avvertirti, ma avevo bisogno di parlarti.-disse il biondo.

-Oh! Ehm...certo.-

-Ti va di venire a fare una passeggiata?-domandò il ragazzo speranzoso.

-Certo.-rispose l'altra ancora attonita dalla visita inaspettata di Naruto...”

A presto!

By Noemi.

 

 

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Capitolo 10
*** 10 dichiarazione ***


Capitolo 10: Dichiarazione

 

-Envy?-

-Sì?-

-Ti va di venire con me a visitare il villaggio?-domandò titubante Hinata. Il ragazzo la guardò dapprima stupito, poi annuì.

-Però...non puoi uscire vestito così...-notò la ragazza guardando l'abbigliamento piuttosto eccentrico di Envy.

-Hai ragione!-fece, per poi trasmutare il proprio corpo in quello di Hanabi. Hinata lo fissò allibita: non aveva nemmeno unito le mani! Stava per domandare, quando Envy la precedette.

-Sono un homunculus.- rispose tranquillo.

-Ossia?-

-Un uomo nato artificialmente, da una trasmutazione umana fallita...-fece con una nota malinconica. Non che Hinata avesse capito un gran che, ma non osò fare domande, per evitare di intristirlo eccessivamente: si era accorta che Envy non aveva affatto voglia di parlarne.

-Lo sai che non ho la più pallida idea di cosa tu stia parlando, vero?-rispose solamente.

-Ci conto.-rispose lui. No, decisamente, non aveva voglia di dirle nulla.

-Andiamo?- domandò la ragazza.

-Arrivo.-rispose l'altro (o altra, come volete voi) scendendo dal letto. I due uscirono. Il sole splendeva su Konoha facendo sembrare tutto più allegro del solito. Hinata e Envy si incamminarono verso un negozio di armi ninja. Appena entrate, la presunta Hanabi spalancò gli occhi.

-Che roba è?-domandò eccitata. La ragazza sorrise divertita.

-Sono le armi che utilizziamo noi shinobi per combattere.-rispose.

-Tu...combatti?!!-domandò l'homunculus scioccato: non riusciva proprio ad immaginarsela una ragazza esile come Hinata, su un campo di battaglia!

-Certo!-rispose l'altra come se fosse la cosa più naturale del mondo. Beh, in effetti sì, ma del SUO! I due comprarono un paio di kunai e qualche shuriken, poi andarono a mangiare al chiosco di ramen di Ichiraku. Dopo di che, tornarono a casa. Envy, ancora sotto shock, riprese le sue sembianze e si stese sul letto.

-Come ti senti? E' difficile accettare che, anche se sono una ragazza, sono capace a combattere?-gli domandò ridendo Hinata.

-Ah ah! Molto spiritoso!-replicò il ragazzo. La ragazza stava per controbattere, quando qualcuno bussò alla porta. Hinata andò ad aprire e per poco non perse i sensi dalla sorpresa: davanti a lei, Naruto sorrideva sprizzando allegria da tutti i pori.

-Oh! Naruto! Ciao, cosa ci fai qui?-domandò la ragazza stupita.

-Ciao Hinata! Scusa se sono piombato a casa tua senza avvertirti, ma avevo bisogno di parlarti.-disse il biondo.

-Oh! Ehm...certo.-

-Ti va di venire a fare una passeggiata?-domandò il ragazzo speranzoso.

-Certo.-rispose l'altra ancora attonita dalla visita inaspettata di Naruto.

-Fantastico! Su, vieni!-. La prese per mano e Hinata, ovviamente, arrossì: non aveva mai avuto certi contatti con il biondo. I due si incamminarono lungo il viale, mentre un Envy piuttosto contrariato, li spiava dalla finestra. Non appena la coppia sparì dalla sua vista, l' homunculus uscì e cominciò a seguirli. Quella situazione non gli piaceva per niente.

***

-Al! Vieni a vedere!-gridò Ed. Suo fratello arrivò di corsa.

-Che cosa hai trovato fratellone?-domandò l'armatura, piuttosto perplessa.

-Guarda quel disegno!-gli disse il maggiore indicando un grande cerchio disegnato al centro della radura.

-Ma che...?-fece per domandare Al, ma il fratello lo precedette.

-Di sicuro, non è un cerchio alchemico!-esclamò Ed con decisione.

-Fratellone, pensi che si tratti di uno dei cerchi che si vedono in giro ultimamente?-

-Già...-. I due si avvicinarono al cerchio. Il biondo stava per camminarci sopra, quando Al lo afferrò per un braccio.

-Aspetta, non sappiamo cosa potrebbe succedere se ci passiamo sopra. Prima è meglio avvertire il colonnello Mustang.-fece l'armatura prudente. Ma Ed era di tutt'altro avviso.

-Cosa?!! Nemmeno per sogno! Su, vieni Al! Lasciamo quel colonnello del cavolo al suo lavoro (che non fa!)!!-. Detto questo, trascinò il fratello all'interno del cerchio. Immediatamente, da esso si sprigionò una luce potentissima e i due cominciarono a sprofondare nel terreno.

-Ma che diamine...?!!-esclamò Ed spaventato.

-Fratellone! Accidentaccio! Mi spiace dirlo ma...TE LO AVEVO DETTO, MA TU NON MI ASCOLTI MAI!!!-urlò Al, ed il fratello dovette ammettere che, stavolta, aveva ragione. I poveretti sprofondarono completamente nel terreno e cominciarono a precipitare nel vuoto. All'improvviso, il loro fondo schiena sbatté su una superficie piatta. Al fu il primo a rialzarsi.

-Fratellone?-

-Sì?-chiese Ed intuendo già la domanda del fratello minore.

-Dove siamo finiti?-

***

Hinata e Naruto erano seduti su una panchina. Il biondo sembrava teso e non faceva altro che torcersi le mani

-Allora, di cosa volevi parlarmi?-chiese la ragazza curiosa. Il ragazzo sussultò.

-Ehm... . Sì, beh, ecco... . Il fatto è che...non so bene da dove cominciare... .-balbettò Naruto.

-Non ti preoccupare, comincia e basta.-disse Hinata. L'altro le sorrise.

-Ecco...io e Sakura...beh...ci siamo lasciati...-rivelò abbassando lo sguardo.

-Ah...-fece la ragazza. Non capiva dove il ragazzo volesse andare a parare.

-Ecco, è da un po' di tempo che io...- si fermò.

-Tu?-lo incoraggiò l'altra con un sorriso. Naruto fece un gran respiro.

-Io...io mi sono accorto di essere innamorato di te!!!-disse tutto d'un fiato e rosso in viso. Hinata lo guardò allibita.

-Cosa?-chiese incerta. Naruto fece un timido sorriso.

-Io ti amo Hinata.-. Qualche istante dopo erano uniti. La ragazza non aveva fatto in tempo a spostarsi, che si era ritrovata la bocca del biondo premere insistentemente contro la sua. In quel momento aveva sentito dentro di se crescere emozioni differenti: incredulità e...rabbia! Ma come?!! L'aveva ignorata per anni quando, all'improvviso, saltava su con quei discorsi. E, come se non bastasse, si azzardava pure a baciarla. Stava per esplodere, quando fu distratta da un fruscio sommesso, proveniente da poco più in là. Si staccò bruscamente e voltò lo sguardo verso il vicolo qualche metro più lontano dalla panchina, appena in tempo per vedere una ciocca di capelli verdi che ben conosceva, sparire dietro l'angolo.

-No, non può essere...-mormorò.

 

DALL' AUTRICE:

Ehilà! Come state? Io bene. Comunque, a quanto pare, anche Ed e Al sono arrivati nel mondo di Naruto, mentre fra Envy e Hinata, per colpa di Naruto (Oh! Scusate tanto se amo Hinata eh!!! è_é), le cose peggiorano.
Comunque vi do una brutta notizia: l'anno scolastico è quasi finito ed è tempo di verifiche e interrogazioni, quindi non so se riuscirò a postare in fretta i prossimi capitoli :-(.
Ringrazio ancora una volta Faerie Queene per la rec.: ciao e grazie mille (ancora)!!! Comunque sì: gli homunculus si sono già messi alla ricerca di Envy. Quanto al fatto che Hinata sappia che Envy è un homunculus... beh: l'hai scoperto in questo capitolo!;-)

Alla prossima!!^^

By Noemi.

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Capitolo 11
*** 11 addio ***


Capitolo 11: Addio

 

-No, non ci credo...-ripeté Hinata sconvolta. Si alzò bruscamente dalla panchina.

-Hinata? E' successo qualcosa?-chiese Naruto, nuovamente teso. La ragazza non si voltò nemmeno.

-Envy!!! Aspetta!!!-si mise a correre verso il vicolo dove aveva visto la ciocca di capelli del ragazzo.

-Hinata!!-la chiamò il biondo, ma ormai lei aveva già svoltato l'angolo.

***

Correva. Saltava, talvolta, per evitare eventuali ostacoli.
Era furioso con tutto e tutti: con Dante e Hohenheim per avergli dato quella vita imperfetta che odiava con tutto se stesso, con Naruto, il ragazzo che lui conosceva poco e niente, e... con Hinata.
Il solo pensare a lei gli provocava una tremenda fitta al torace.
In quel momento desiderava con tutto se stesso che gli homunculus non fossero capaci di provare emozioni e sentimenti, l'amore in particolare.
Perché?
Beh, perché all'inizio può sembrare bello, ma alla fine porta sempre dolore e sofferenza.
Questo almeno, era ciò che pensava lui, ma proviamo a metterci nei suoi panni: chiunque si sentirebbe a pezzi nel vedere la persona di cui è innamorato baciare un altro.
E lui, più che mai, aveva bisogno di conforto. Chissà cos'era successo ad Hinata e Naruto dopo che era scappato.
Non lo sapeva e, in tutta sincerità, nemmeno gli importava.
In quel momento, Envy voleva solamente crogiolarsi nel suo dolore. Il pensiero che Naruto avesse baciato Hinata contro la sua volontà non lo aveva nemmeno sfiorato.
Non sapeva se lei si fosse accorta della sua presenza. In testa aveva un unico, piccolo, grande desiderio.

-Envy!!! Aspettami!!!-la voce della ragazza era trafelata e preoccupata.

A chiunque abbia deciso di realizzare il mio desiderio... grazie.” pensò il ragazzo con un sorriso amaro sul volto triste.

-Envy!!!-lo chiamò di nuovo Hinata. Lui non rispose, ma voltò di poco lo sguardo. Lei lo inseguiva correndo e gridava il suo nome con tutto il fiato che aveva in corpo. La gente si voltava a guardarla e scuoteva il capo con disapprovazione, ma la ragazza non sembrava nemmeno accorgersene: guardava solo lui. Decise di accontentarla. Arrivati in una zona sperduta del villaggio, Envy scese dal tetto della casa e si mise a osservare Hinata che, nel frattempo, riprendeva fiato.

-Finalmente...ti sei...fermato...-disse la ragazza con il fiatone per la lunga corsa.

-Che cosa c'è? Ti ho fatto stancare?-domandò l'altro con acidità. Hinata ignorò la domanda.

-Perché sei scappato?-domandò poi. L'espressione del ragazzo si fece rabbiosa.

-Hai anche il coraggio di chiedermelo?!!-le urlò di rimando Envy. La ragazza indietreggiò spaventata, ma l'homunculus continuò imperterrito.

-Sei stata davvero brava a prendermi in giro!! Ti faccio i miei complimenti!!-urlò in preda alla rabbia. Hinata fece un altro passo indietro, ma Envy non accennava a calmarsi.

-E pensare che di solito sono io a prendermi il gioco delle persone!! Dimmi: almeno ti sei divertita?!!-

-Io non...-provò a replicare la ragazza, ma Envy non la lasciò continuare.

-Adesso vado a prendere Wrath, poi ce ne andiamo.-disse leggermente più calmo di prima. Hinata lo fissò scioccata.

-Cosa?!! Ma perché?!!-domandò urlando.

-Dopo quello che è successo non possiamo più vivere insieme. Io e Wrath ce ne torniamo a casa nostra, ad Amestris.-disse Envy, per poi saltare sul tetto di un edificio.

-Addio Hinata. Non so se ci rivederemo.-detto questo sparì. La ragazza rimase a fissare il punto dove, poco prima, c'era stato colui che amava con tutta se stessa. Grosse lacrime cominciarono a rigarle il viso. Stava piangendo di nuovo. Si diresse verso casa trascinando i piedi. Era ormai arrivata all'appartamento, quando un'idea le balenò in mente.

Ha detto che sarebbe passato a prendere Wrath!”. Mentre nel suo cuore si riaccendeva la speranza di rivederlo, corse verso la villa degli Hyuga. Una cameriera aprì il cancello e lei corse subito da Hanabi.

-Hanabi!-gridava correndo. Improvvisamente, una figura minuta fece capolino da una stanza.

-Hinata! Che ci fai qui?-chiese la sorellina.

-Hai per caso visto Wrath?-domandò la ragazza trafelata, con un sorriso speranzoso sul viso.

-Envy è appena passato a prenderlo. Non so dove dovessero andare. Perché?-fece la bambina stupita. Il sorriso di Hinata si spense.

-No, non importa...-sussurrò voltandosi. Le lacrime ricominciavano a scendere e lavavano via quel rivolo di speranza appena nato in lei. Nato e subito scomparso. Uscì dalla villa con passi lenti e pesanti. Come erano arrivati a quel punto? La risposta a quella domanda aveva solo tre parole.

-Ti odio Naruto...-sussurrò Hinata, mentre grosse gocce di pioggia cominciavano a bagnare Konoha.

 

DALL' AUTRICE:

Ciao a tutti! Spero che il capitolo sia piaciuto. Ringrazio Faerie Queene per la rec.: per la milionesima volta...(momento di tensione)...GRAZIE!!! Continua a leggere la fic. please!!!

Ciao ciao!

By Noemi.

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Capitolo 12
*** 12 Nostalgia e segreti svelati ***


Capitolo 12: Nostalgia e segreti svelati.

 

Hinata si svegliò di soprassalto. Era successo di nuovo. Aveva fatto un altro incubo. Si alzò a sedere e si massaggiò piano la testa. Si guardò attorno per l'ennesima volta, sperando di vederlo seduto sul letto a guardarla, e per l'ennesima volta lui non c'era. Sentì una fitta al torace. Era ormai passato un mese da quando Envy era sparito dalla sua vita, come se non fosse mai esistito. Da quando se n'era andato le sue giornate erano sempre uguali alle precedenti: monotone e tristi. Le mancava. Desiderava ardentemente che tornasse indietro. Che tornasse da lei. Rise di sé stessa: come faceva ad essere così ingenua? Sapeva perfettamente che non si sarebbe più fatto vivo. Mai più. Si alzò dal letto barcollando leggermente. Ricordò ciò che le aveva detto Envy prima di andarsene, poi chiuse gli occhi e scosse la testa: doveva dimenticarlo, altrimenti avrebbe sofferto tutta la vita.

***

Era seduto su quel ramo da ore. Non ne poteva davvero più di aspettare: voleva assolutamente rivederla.

Chissà se mi pensa ancora o se mi ha dimenticato?”si chiese l'homunculus con nostalgia. Gli mancava tutto di lei: gli occhi, i capelli bluastri, il rossore delle guance... . Envy aveva considerato più volte l'idea di tornare da lei, ma non l'aveva mai fatto per paura della sua reazione: anche ad Hinata mancava? Oppure ora lo odiava? Non lo sapeva, ma fremeva dal desiderio di riabbracciarla di nuovo.

Mi manchi. Lo sai, Hinata?”pensò triste. Sentì qualcosa di umido affiorare nei suoi occhi viola dalle fattezze demoniache. Quel qualcosa scivolò lungo le guance. Si toccò il viso e sentì qualcosa di caldo bagnargli le dita. Non era possibile: lui stava...piangendo.

Dovrei odiarti, perché hai distrutto l'immagine che avevo creato di me stesso: prima di incontrarti ero di ghiaccio, suscettibile e pensavo solo ad uccidere. Tu mi hai cambiato, e non riesco a non amarti per questo.”pensò mentre la sua determinazione a non vederla più andava affievolendosi. Era così sicuro di poter vivere senza la sua Hinata?

***

-Adesso ci spieghi che cos'hai!-. La Hyuga alzò lo sguardo come distolta dai suoi pensieri. Ino aveva invitato lei e Sakura a casa sua. Hinata era l'unica a non aprire mai bocca e ora le due ragazze si erano stancate.

-Che volete dire?-domandò ingenuamente la blu, ma né la bionda né la rosa avevano intenzione di cedere.

-Avanti: abbiamo capito che c'è qualcosa che non va! Perché non ce lo dici? Così magari potremmo aiutarti!-fece Ino mettendo il broncio. Hinata tentennò: era prudente rivelare tutto alle amiche? Poi si decise: forse, parlandone con loro, sarebbe riuscita a convincersi che tutto quello che era successo con Envy fosse accaduto realmente. Così vuotò il sacco. Le due la fissarono sbalordite.

-Dici davvero?-chiese Sakura. La ragazza annuì.

-Posso farti una piccola domanda?-fece Ino con una strana espressione sul viso.

-Certo.-rispose l'altra curiosa.

-Ma questo Envy...era un ragazzo carino?-domandò con serietà la bionda, quasi fosse la cosa più importante del mondo. A Sakura venne da ridere, mentre Hinata si lasciò sfuggire un sorriso: la sua amica non sarebbe mai cambiata! Per stare al gioco, finse di pensarci per qualche secondo.

-Direi di sì.-rispose poi.

-Lo sapevo!-esclamò Ino. La Hyuga si sorprese: non avrebbe mai immaginato che parlandone con le amiche, fosse riuscita a sentirsi meglio. Per la prima volta dopo settimane, rise di cuore.

DALL' AUTRICE: 
Ciao! Scusate il capitolo un po' corto, ma non avevo molte idee. Comunque voglio ringraziare:
Faerie Queene: grazie ancora! Come ti ho già detto, hai ragione: Envy DEVE stare con Hinata! Continua a seguirmi!
_Son Hikaru: Grazie per la rec.! Dirmi che sono un genio mi sembra esagerato! Spero che il cappy ti sia piaciuto!^_^
Emma2001: Grazie anche a te! Sono felice che le mie fic. ti piacciano!^___^
By Noemi.

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Capitolo 13
*** 13 nuove conoscenze ***


Capitolo 13: Nuove conoscenze

 

Hinata girovagava per le vie di Konoha con fare malinconico.

Mi manchi. Ritorna, per favore.”pensò triste, mentre una piccola e calda lacrima le solcava le guance pallide.
Era passato molto tempo dall'ultima volta che l'aveva visto, ma ricordava ogni cosa di lui: i capelli verde scuro, la pelle diafana, lo strano modo di vestire che lo faceva assomigliare ad una ragazza... .
Certo, ora che le sue amiche sapevano tutto si sentiva meglio, ma nulla riusciva a colmare il vuoto lasciato da lui.
Era come una ferita ancora aperta: cerchi di non pensarci, ma ogni volta che la sfiori non puoi provare altro che dolore.
Non seppe bene perché, ma all'improvviso le tornò in mente quel momento.

 

Vedeva Naruto da lontano.

Grazie al suo Byakugan riusciva a scorgere la fatica e la disperazione che, sul suo viso sempre allegro e solare, quasi stonavano.

Aveva paura.

Paura per lui e per il villaggio.

Cosa sarebbe successo se avesse perso?

Se non fosse riuscito ad uccidere Pain?

Sarebbe finito tutto?

I sogni, le speranze, i desideri della gente di quel villaggio ormai raso al suolo?

Probabile.

Il suo amore, così forte e profondo, le diceva una sola cosa: sacrificio.

Doveva sacrificarsi per lui.

Dargli il tempo di riprendersi, e quindi di avere molte più possibilità di farcela.

D'accordo: forse lui sarebbe riuscito a vincere, ma lei?

Che cosa ne sarebbe stato di lei e del suo amore?

Sarebbe sopravvissuta?

Decisamente improbabile.

Nonostante la paura le togliesse il respiro, non ebbe esitazioni.

Si gettò a capofitto in mezzo al campo di battaglia.

Vide l'espressione di Naruto dapprima sorpresa, poi terrorizzata.

Lei intanto, con un calcio aveva spezzato uno degli strani bastoni che lo bloccavano.

Che sei venuta a fare qui?!! Non sei alla sua altezza! Va via!”le aveva gridato il biondo spaventato.

Sono qui per mia scelta.”aveva replicato lei calma “Tante volte ho rischiato di prendere la strada sbagliata, ma tu, Naruto, mi hai sempre aiutata. Il tuo sorriso mi ha salvata. E' per questo che, se è per aiutarti, morire non mi fa alcuna paura, perché io ti amo.”aveva detto con un sorriso, perché finalmente era riuscita a confessarglielo.

Poi si era gettata su Pein.

Sapeva di non avere speranze contro di lui, ma non le importava.

A un tratto si ritrovò per aria.

Vide l'uomo abbassare bruscamente un braccio, e lei immediatamente venne catapultata a terra.

Un sibilo, come di una lama che fendeva l'aria, e un dolore inimmaginabile.

E poi fu il buio.

 

In quel momento, tale ricordo le sembrava del tutto inutile: l'amore che provava per Naruto si era via via affievolito, lasciando spazio ai suoi sentimenti per Envy.
Ed ecco un'altra lacrima.
Pensare a quel nome le provocava una terribile fitta al torace.
Seduta su una panchina, stava per lasciare spazio al primo di una lunga serie di singhiozzii sommessi, quando una mano con tanto di guanto scuro le asciugò la goccia salata sulla guancia.

-Perché piangi?-le chiese dolcemente una voce maschile, quasi di bambino. Lei sollevò lentamente lo sguardo. Un'armatura teneva sul dito la sua lacrima e la guardava con tenerezza.

-E-Ecco io...-singhiozzò triste. Poco più in là, un ragazzo biondo la guardava con un aria piuttosto seccata.

-Al! Non sono affari nostri! Ora andiamo!-disse scocciato. L'armatura scosse la testa.

-Non preoccuparti: mio fratello è fatto così! Non sembra, ma anche lui è piuttosto interessato a sapere perché piangi. Lui è solo...un po' troppo discreto!-le disse con aria divertita. Hinata sorrise debolemente.

-Io mi chiamo Hinata, piacere. E voi?-

-Io sono Alphonse Elric, e lui è mio fratello maggiore Edward. Puoi chiamarci Ed e Al.-rispose l'armatura. La ragazza era perplessa: si chiedeva come fosse possibile che un tipo tanto basso potesse essere il fratello più grande, ma non fece alcuna domanda per non provocare imbarazzo.

-Senti, Hinata?-chiese l'armatura. Lei si riscosse.

-Sì Al?-

-Ascolta, mi rendo conto che è non è giusto chiedertelo, ma potresti ospitarci a casa tua?-domandò l'altro titubante. Hinata rimase spiazzata.

Shock.

-Envy...-riuscì a sussurrare, prima di cadere a terra svenuta.

***

-Envy! Ma perché non torniamo da Hinata?-

-Uff! Ma insomma! Taci mocciosetto! Non mi va di starti a sentire ora!-rispose brusco l'homunculus. Si voltò dalla parte opposta a quella di Wrath. Ma cosa credeva quel ragazzino?!!
Anche lui sarebbe tornato volentieri da lei!
Il punto era che...aspetta, qual'era il punto?
Non lo sapeva.

E se io...”. Afferrò il bambino per un braccio e lo trascinò bruscamente giù dall'albero.

-Ehi!-protestò l'altro, ma Envy non gli diede peso.

-Si può sapere dove accidenti stiamo andando?!!-urlò Wrath.

-Da Hinata.-fece Invidia dolcemente, quasi gli facesse piacere anche solo pronunciare il suo nome.

***

-Hinata! Ma cosa...?!! Fratellone corri, presto!-urlò Al spaventato. La Hyuga ai suoi piedi, pallida in viso e con gli occhi chiusi, respirava a fatica. Ed corse accanto al fratello.

-Al! Ma che cosa le è successo?!!-

-Come faccio a saperlo scusa?!!-

-Su, appoggiamola qui!-

-D'accordo!-. L'armatura prese in braccio la ragazza e la appoggiò delicatamente sulla panchina. Intanto, due demoniaci occhi viola scrutavano la scena dalle fronde di un albero.

-Acciaio...-disse Envy, con una nota acida nella voce.

 

DALL' AUTRICE:

Ciao a tutti! Ok, lo ammetto. Ultimamente mi sono data alla pazza gioia e per qualche giorno non ho scritto una riga, ma avevo una buona ragione. La malattia che, prima o poi, colpisce tutti gli scrittori: il “Blocco dello Scrittore”! Comunque spero che il cappy sia piaciuto! Ringrazio gigi28, Faerie Queene, Son_Hikaru e Mari_BubblyGirls per la recensione. Un bacione a tutti!!

By Noemi.

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Capitolo 14
*** 14 emergenza ***


Capitolo 14: Emergenza

 

Ed e Al erano appoggiati al muro.

-Fratellone, hai sentito cos'ha detto prima di svenire?-chiese l'armatura. Il maggiore si fece cupo.

-Certo che ho sentito, ha detto “Envy”.-mormorò in risposta al fratello. Ad un tratto, la Hyuga cominciò a muoversi.

-Guarda fratellone: si sta muovendo!-

-Non sono ancora cieco, Al!-

-Mmmm...dove sono? Che è successo?-chiese Hinata stordita.

-Finalmente ti sei svegliata! Che sollievo!-sospirò Al sollevato. Ed, accanto al fratello, la guardava con apprensione.

-Stai bene?-domandò ansioso.

-Sì, state tranquilli: non è la prima volta che mi capita di svenire in mezzo alla strada.-li tranquillizzò la ragazza alzandosi a sedere. Poi ricordò la richiesta di Al.

-Ecco io...i-io sarei davvero molto felice di ospitarvi a casa mia.-fece accennando un sorriso.

-Cosa?!! Al! Ma ti sembrano cose da chiedere queste?!!-lo rimproverò Ed.

-Ma io... .-tentò di scusarsi il fratello.

-Non ti preoccupare Ed: non è la prima volta che mi capita di ospitare dei ragazzi a casa mia.-fece Hinata con una nota malinconica nella voce, cosa che, ovviamente, non sfuggì ai due fratelli.

-Davvero? Chi è stato a chiedertelo?-domandò il maggiore.

-Per la verità, sono stata io a proporlo a loro.-

-“Loro”? Cioè più di uno? Come si chiamavano? Se non sono troppo indiscreto, ovviamente.-chiese Al curioso.

-Non c'è nessun problema, davvero. Si chiamavano...-non riuscì a terminare la frase.

-Hinata! Finalmente ti abbiamo trovata!-urlò Kiba, correndole incontro affiancato di Shino.

-Kiba, Shino! Che succede?-domandò la ragazza allarmata, una volta che i suoi compagni l'ebbero raggiunta.

-...maestra Kurenai...bambino...partorendo...ospedale...venire...-biascicò l'Inuzuka col fiatone.

-Eh?-fece Hinata con aria interrogativa.

-Ti sta dicendo che la maestra Kurenai sta partorendo! Dobbiamo andare subito all'ospedale!-tradusse in fretta l'incappucciato, solitamente calmo, in quel momento agitatissimo.

-Cosa?!! Arrivo subito!-disse la blu cominciando a correre.

-Possiamo venire anche noi?-chiese timorosamente Al. La ragazza si voltò.

-Certo! Però sbrighiamoci!-disse con un sorriso.
I cinque cominciarono a correre a più non posso verso l'ospedale di Konoha, dove si trovava la jonin del team otto.
Certo, non potevano sapere che due ombre (la cui identità ci è piuttosto nota) li seguivano sui rami degli alberi passo dopo passo.

***

Envy guardava la sua Hinata correre, seguita dai fratelli Elric e due ragazzi.

Mmmm... . A mio parere è circondata da troppi maschi! Forse è meglio rifarsi vivi al più presto e mettere subito le cose in chiaro: il suo ragazzo sono io e nessun' altro!”pensò gelosamente l'homunculus, quando il ricordo di come l'aveva trattata appena un mese prima lo colse.
Si sentiva più mostro di quanto gli esseri umani lo avessero mai definito.
Una domanda si fece strada nella sua testa.

Ma io sono degno di restare con lei?”si chiese.
A rispondere furono i ricordi di tutta la gente che aveva brutalmente ucciso e visto soffrire.
La cosa di sé stesso che lo disgustava più di tutte era aver riso.
Era sempre stato così: vedeva le persone morire, i loro occhi spaventati e sofferenti, il sangue che macchiava i vestiti, le sue mani impregnate del medesimo liquido... .
E lui?
Lui era davanti loro e rideva sadicamente.
All'epoca adorava uccidere.
Non aveva bisogno di rivivere altro.
Avevano ragione tutti quanti.
Era vero: lui era solo un mostro.
Un essere umano imperfetto gonfio di odio verso gli uomini.
Stava per fermarsi e tornare indietro, quando qualcosa lo riscosse.

-Envy! Ma che stai facendo?!! Perché rallenti?!! Così li perdiamo! E poi chi ci aiuta a trovare l'ospedale?!! Cosa vorresti fare?!! Ti fermeresti a chiedere le indicazioni?!!-gli urlò Wrath. Lui non rispose.

Aspetta un secondo! Per una volta il moccioso a ragione! Io non sono forse Envy l'invidioso? Envy l'egoista? Non importa se non sono degno di lei! Io la voglio!”pensò tornando ad essere in parte quello di un tempo.
Ricominciò a correre a più non posso.
Aveva deciso che sarebbe tornato da Hinata non appena fosse stata sola: non gli andava di dover dare subito delle spiegazioni!
Lui voleva prima avere un bacio da lei, poi forse avrebbe spiegato agli Elric il perché della sua presenza lì.
Si mise a pensare al momento migliore per farsi vedere.
Gli venne in mente soltanto la camera da letto di notte, mentre tutti dormivano.
Se non aveva capito male infatti, anche i fratelli sarebbero rimasti da lei.
Pensava a questo quando la voce di Hinata lo riscosse.

-Siamo arrivati! Su, muoviamoci a salire!-disse la ragazza, la cui voce era stata poi seguita da un coro di “sì”. I due homunculus si fermarono davanti all'edificio.

-E adesso?-chiese Wrath. Envy ghignò.

-Non ti preoccupare: mi è venuta un'idea.-disse il ragazzo con voce furba.

 

DALL' AUTRICE:

Ciao! Come al solito ringrazio Faerie Queene, Son_Hikaru e gigi28 per la rec.: grazie mille a tutti e tre! Spero tantissimo che questo capitolo vi sia piaciuto! Scusate se l'ho interrotto qui, ma avevo bisogno di fare così!

Ciao ciao!

By Noemi.

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Capitolo 15
*** 15 Sei tu? ***


Capitolo 15: Sei tu?

 

Hinata era seduta su quella panca da un pezzo.
Di fianco a lei, Kiba, Shino, Ed e Al tenevano la testa bassa.
Se non fosse stato per le grida che provenivano da dietro la porta di una stanza, il silenzio sarebbe stato tombale.
Erano già un paio d'ore che andava avanti così.
Nessuno aveva il coraggio di proferire parola per la tensione che aleggiava nell'aria.
Nessun rumore, solo le urla della jonin.
Passarono altri minuti.

-Hinata!-

Tutti i presenti alzarono di colpo la testa.
La ragazza si alzò in piedi come colpita da una scossa elettrica.

-Shikamaru!-rispose al richiamo voltandosi.
Il ragazzo le stava correndo incontro a tutta velocità.

-Come...come sta la maestra Kurenai?-chiese col fiatone.
Hinata si fece cupa.

-E' ancora dentro la stanza.-mormorò preoccupata.

-Capisco.-rispose il Nara abbassando la testa -Spero solo che, sia lei, sia il bambino stiano bene.-mormorò.
La ragazza si rianimò di colpo.

-Ma certo che staranno bene! La maestra Kurenai è molto forte!-esclamò convinta.
Shikamaru la guardò: avrebbe tanto voluto avere la sua sicurezza.
Passarono altri minuti.
Ad un tratto le grida tacquero.
La porta si aprì.
Ne uscirono due infermiere con il vestito leggermente macchiato di sangue, ma con il volto illuminato da un sorriso raggiante.

-Ora potete entrare.-disse una di loro. I presenti sospirarono di sollievo.
Hinata si diresse subito all'interno della stanza.
Seduta sul letto, la sua maestra stringeva fra le braccia un bambino.

-Hinata, Shino, Kiba, Shikamaru! Che sorpresa!-esclamò la donna.

-Come sta?- le domandò il Nara con una nota apprensiva sul volto.

-Non preoccuparti: sto bene.-rispose la jonin con un sorriso.

-E' maschio o femmina?-saltò su Hinata curiosa.

-Femmina.-rispose la donna.

-Mi dica, ha già deciso il nome?-domandò Shikamaru.

-Non saprei... . Che ne dite di Shiori?-

-E' bellissimo!-esclamò la ragazza. Kurenai, intanto, si era accorta dei due tipi strani che se ne stavano per i fatti loro, in un angolo della stanza.

-E loro chi sono?-domandò curiosa la donna.

-Oh, loro sono Ed e Al! A dire il vero li conosco solo da oggi, ma sono davvero simpatici!-esclamò Hinata con allegria.
Ed, in risposta, accennò un sorriso imbarazzato, mentre Al...beh, lui non cambiò espressione, ma si capiva che era molto felice.
Restarono lì per un po', poi la Hyuga dovette andare via.

-Ed, Al, andiamo. Devo andare a comprare le cose per la cena.-fece con un sorriso radioso.
I due la seguirono immediatamente e uscirono.
Kurenai sorrise: era contenta che quei due ragazzi avessero riportato l'allegria sul viso di Hinata che, da troppo tempo, era fermo in un'espressione malinconica.

***

Hinata e Al erano fermi davanti all'ingresso dell'ospedale.
Ed era andato un attimo in bagno e loro erano seduti in silenzio su una panca.
Più ci pensava, e più Hinata sospettava che, forse, quei due ragazzi non fossero esattamente come sembravano: allegri e spensierati. Sembrava quasi che cercassero di nascondere un dolore enorme.

-Mi scusi, signorina?-

I pensieri di Hinata vennero bruscamente interrotti da una voce femminile che la chiamava.

-Ehm...sì?-chiese titubante alzando lo sguardo.
Davanti a lei, una donna bionda con dei bellissimi occhi violacei, la fissava con un sorriso.

-Per caso è triste?-chiese la donna.
La ragazza la guardò attonita.

-Perché?-domandò senza capire.
Il sorriso della donna si spense.

-Nulla, è che sembrava fosse stata lasciata dal fidanzato.-disse con una nota quasi amara nella voce cristallina.
Hinata trasalì e Al lo notò.

-E-Ecco i-io...cioè...in effetti è così. Non credo possa immaginare come mi sono sentita: lui ha pensato che io l'avessi tradito.-ammise amareggiata abbassando lo sguardo.

-Ed è così?-chiese la donna.

-No! Lui ha frainteso tutto!-gridò Hinata, che ormai stava per scoppiare a piangere.
Tutti i presenti si voltarono a fissarla, ma la donna li ammonì con un'occhiataccia.

-Su, non essere triste, Hinata.-le disse con un sorriso. Lei alzò lo sguardo sorpresa.

-Come fai a sapere il mio nome? Ci conosciamo?-chiese dubbiosa.
L'altra trasalì: aveva perso il suo autocontrollo e, senza volerlo, aveva pronunciato il suo nome.
Tanto valeva che capisse la verità.

-Chissà? Potremmo conoscerci bene, o forse no. Devi capirlo da sola. Chi ami non è umano, giusto?-chiese la donna, per poi alzarsi e andarsene.
Hinata la seguì con lo sguardo e le venne in mente una cosa.

 

-Ti va di venire con me a visitare il villaggio?-domandò titubante Hinata.

Il ragazzo la guardò dapprima stupito, poi annuì.

-Però...non puoi uscire vestito così...-notò la ragazza guardando l'abbigliamento piuttosto eccentrico di Envy.

-Hai ragione!-fece, per poi trasmutare il proprio corpo in quello di Hanabi.

Hinata lo fissò allibita: non aveva nemmeno unito le mani!

Stava per domandare, quando Envy la precedette.

-Sono un homunculus.- rispose tranquillo.

-Ossia?-

-Un uomo nato artificialmente, da una trasmutazione umana fallita...-fece con una nota malinconica.

Non che Hinata avesse capito un gran che, ma non osò fare domande, per evitare di intristirlo eccessivamente: si era accorta che Envy non aveva affatto voglia di parlarne.

-Lo sai che non ho la più pallida idea di cosa tu stia parlando, vero?-rispose solamente.

-Ci conto.-rispose lui.

No, decisamente, non aveva voglia di dirle nulla.

Ma come faceva a sapere che Envy non è...? Non può essere.”pensò incredula e felice al tempo stesso.

Forse, dopotutto, c'era ancora una piccola, dolce speranza.

***

L'aveva lasciata di nuovo. Avrebbe tanto voluto abbracciarla, stringerla fra le braccia, e invece... .

Ma non per molto.”pensò Envy dolcemente.
Poi, quello che vide voltandosi di poco lo lasciò senza fiato: Hinata era in piedi, lo fissava, piangeva e sorrideva.

E' davvero bellissima.”si disse l'homunculus estasiato. Ma la cosa più importante era che lei aveva capito.
Fosse stato per lui, l'avrebbe abbracciata anche subito, ma c'erano i fratelli Elric di mezzo!

Ci rivedremo presto, Hinata.”

 

DALL' AUTRICE:

Ciao a tutti! Spero che il cappy sia piaciuto e vi anticipo che (finalmente) nel prossimo Envy e Hinata si ritroveranno (*sigh* me piange dalla commozione)! Un grazie enorme a tutti coloro che seguono e recensiscono!

_Son Hikaru: chissà? Forse la tua ipotesi non è così sbagliata. Poi dipenderà dal mio umore: se mi gira bene i nemici sono gli homunculus, se mi gira male sono Ed e Al.

Gigi28: a lui: come vedi hanno parlato, anche se Hinata non se n'è accorta.

A lei: sono contenta che la mia idea tipo “doppia personalità” di Envy ti sia

piaciuta!

Faerie Queene: eeeeh! Sapessi cosa ho in mente! Spero davvero che il cappy ti sia piaciuto!

 

Comunque, so che tutti voi vi state chiedendo una cosa:

 

 

 

 

 

 

E gli homunculus?

 

 

 

 

 

Non vi preoccupate: compariranno! Se non nel prossimo capitolo, in quello dopo!

Baci

Noe.

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Capitolo 16
*** 16 Ritrovarsi ***


Capitolo 16: Ritrovarsi

 

-Scusate il ritardo, che mi sono perso?-disse Ed tornando con perfetto tempismo dal bagno.
La scena che gli si parò davanti lo stupì non poco: Hinata era voltata di spalle e seguiva con lo sguardo una donna bionda che usciva lentamente dall'ospedale, quasi non ne avesse voglia, mentre Al guardava la ragazza come incuriosito da lei.

-Che succede?-chiese Ed con aria interrogativa avvicinandosi ad Hinata e provando a sfiorarle le spalle con una mano.
Lei si voltò di scatto.

-Oh, nulla di cui tu debba preoccuparti, Ed! Ero solo... . Ehm...distratta! Sì, certo!-esclamò la ragazza con un tono di voce quasi isterico. Il ragazzo era piuttosto stupito.

-Perché mi dici che va tutto bene, se stai piangendo?-chiese un tantino preoccupato per la salute mentale della Hyuga. Hinata spalancò gli occhi e si toccò la guance sorpresa: erano bagnate.

-Io...io... . Andiamo a casa?-chiese sperando di spostare il discorso su un altro argomento.

-Ma non dovevi fare la spesa per la cena?-domandò Ed ancora più stupito.

-Oh, è vero! Andiamo?-

I fratelli si guardarono come per dire:“le donne: chi le capisce è un genio!”.

I tre si avviarono fuori dall'edificio e Hinata ne approfittò per mostrare loro il villaggio.
Alla fine, quando finalmente tornarono a casa, Al era tutto carico di buste e borsoni.

-Senti Hinata, per caso devi nutrire un esercito?-chiese l'armatura: di certo non era stanco né affaticato, ma il carico che si portava dietro gli impediva di vedere dove metteva i piedi col rischio di inciampare, cadere come un sacco di patate e ruzzolare per terra come un'enorme palla di metallo.

-N-No, perché?-chiese timidamente la Hyuga.

-Non credi di aver comprato un po' troppo?-chiese Ed.
Hinata non disse nulla: per lei era normale prendere così tante quantità di cibo.
Per forza: con sua sorella che mangiava come cento uomini! Anche se Hanabi non c'era più da parecchio tempo, l'abitudine era rimasta comunque.
Lei pensava ad Envy. Sì, di nuovo lui. Era sicurissima di averlo visto e di averci parlato.

"Era quella donna..."

-Ne sono certa.-mormorò pensando a voce alta. Ed e Al si scambiarono uno sguardo interrogativo, ma decisero comunque di non fare domande. Hinata aprì la porta ed entrò in casa. I due Elric si guardarono attorno e cominciarono ad ambientarsi: avevano la sensazione che quella sarebbe stata casa loro per un bel po'.

-Io intanto preparo la cena, la vostra stanza è l'ultima in fondo al corridoio.-disse la ragazza con un sorriso e ringraziò il cielo che Hanabi non ci fosse e che non avesse dipinto la stanza di rosa. Si diresse in cucina e cominciò a frugare in una busta.

-Ma guarda: senza neanche accorgermene ho comprato il sukiyaki*.-mormorò, per poi spalancare gli occhioni trasparenti: le era venuta un'idea.

"Potrei invitare Ino, Sakura e Ten Ten."pensò guardando l'orologio: il tempo di cucinare per bene ce l'aveva e la voglia anche. Aprì allegramente il frigorifero e venne immediatamente sommersa da una quantità di cibo industriale.
Tutto quel fracasso attirò l'attenzione di Ed e Al, che si precipitarono subito nella stanza.

-Hinata! Che succede?!!-chiese il biondo arrivando, ma rimase interdetto quando vide sventolare un braccio da una marea di cibo.

-Sei rimasta sotto tutta quella roba?-tentò pur conoscendo già la risposta.

-Sì! Per favore, aiutatemi!-arrivò la soffocata risposta di Hinata. Dopo averla tirata fuori, la ragazza li ringraziò e riprese a cucinare con il piccolo sospetto di aver accumulato decisamente troppo cibo in casa. Preparò gli onigiri*, il sushi*, gli yakitori* e la salsa di soia, poi mise sulla griglia il sukiyaki. Nell'attesa apparecchiò la tavola con piatti, tovaglioli e bacchette. Sistemò al centro del ripiano due pupazzetti di animale, un panda e un maialino, e si diresse verso la sua camera. Lì aprì la finestra ed emise un fischio: immediatamente tre piccole tortore volarono sul davanzale. Lei scrisse in fretta tre bigliettini:

 

"Serata a casa mia. Attenzione! Non siamo sole ragazze, per cui attenta ai vestiti Ino! Vi aspetto alle sette.

Baci

Hinata”

 

Legò i tre biglietti alla zampa di ciascun uccello e li fece volare via. Non le restava che aspettare.

***

Sakura era distesa a pancia in giù sul suo letto e leggeva un libro.
Era quasi arrivata alla fine, quando il rumore di un battito d'ali e un ticchettio al vetro della finestra la incuriosirono.
Si alzò, aprì la finestra e uscì sul balcone.
Una piccola tortora la guardava appoggiata sulla ringhiera. Aveva un messaggio legato alla zampa.
Con un po' di pazienza slegò il bigliettino e lo lesse in fretta e furia. La ragazza alzò lo sguardo al cielo azzurro.

-A quanto pare si è ripresa.-si disse con un sorriso.

***

Era già una buona mezz'ora che Ino rovistava qua e là nel suo armadio.

-Uff! Ma dove accidenti sarà finito?!! E' più di mezz'ora che lo cerco!-imprecò in un sussurro.
Proprio quando stava per buttare a terra l'intero armadio, un battito d'ali e un cinguettio la fecero voltare. Aprì la finestra e vide una tortora con un messaggio legato alla zampa.
Prese l'uccello sulla mano e slegò il biglietto.

-Mmm... . Interessante... .-mormorò fra sé ridacchiando dopo averlo letto.
Appoggiò il foglietto sulla scrivania e tornò a rovistare nel suo gigantesco armadio.

***

-Waaaaa! Che meraviglia! Queste armi sono fantastiche!-esclamò Ten Ten lanciando una decina di kunai e shuriken sui suoi personalissimi bersagli presenti nella sua camera da letto.
Le aveva appena comprate in una bottega specializzata e aveva deciso che, d'ora in poi, avrebbe fatto acquisti solo lì.
Chiuse gli occhi e lanciò un paio di falci e volarono diritte fino al bersaglio designato. Felice, si mise ad affilare le nuove armi, quando un ticchettio al vetro della finestra la distrasse.
Sì alzò e aprì la finestra. Una piccola tortora era appoggiata sul davanzale e la fissava.
La ragazza afferrò malamente l'uccello e strappò dalla sua gamba il biglietto.
Lo lesse in velocità e, per la sorpresa, mollò la tortora che, colta alla sprovvista cadde per terra, per poi volare via.
Ten Ten mise in tasca il messaggio e tornò alle sue armi.

***

-Envy?!! Quand'è che torniamo dalla sorellona?!! Io mi annoio!-

-Zitto! Insomma, possibile che tu debba sempre, continuamente starnazzare come un'oca, bamboccio?!! Da Hinata ci torniamo quando dico io, chiaro?!! E piantala di chiamarla “sorellona”! Voi due non siete parenti!-

-Sì, invece!-s'impuntò il bambino mettendo il broncio. Rimasero zitti per un po'.

-Ah! Ora ho capito!-esclamò Wrath.

-“Capito” cosa?-

Il bimbo fece un sorriso furbetto.

-Ti piace!-

-Cosa?-

-Non fare il finto tonto: Hinata ti piace, vero? Ammettilo!-esclamò Wrath ridacchiando.
Ci mancò poco che Envy si strozzasse con la sua stessa saliva.

-Ma che diavolo dici?!! Come ti è venuta in mente una cosa del genere?!!-urlò.
Se solo avesse potuto, sarebbe diventato color pomodoro. Per la prima e unica volta in tutta la sua esistenza, ringraziò il cielo di essere un homunculus e, quindi, di non poter arrossire.

-Mi è venuta in mente perché, quando si parla di lei, hai sempre un'espressione da ebete sulla faccia! Poi a volte, quando ti parlo, non mi guardi nemmeno e, dopo un grosso sospiro, dici il suo nome con aria sognante e...-

-Ok, basta! Ho sentito abbastanza! E se anche fosse?!! Pensa ai cavoli tuoi, marmocchio!-gridò Envy arrabbiato.

"Lo vedi? Da quando sei entrata nella mia vita sto perdendo anche quel poco di dignità che avevo! Eppure, non riesco ad odiarti, anzi, ogni giorno che passa mi manchi sempre di più.”pensò il ragazzo guardando il cielo, disteso sul tetto dell'edificio.

***

Il campanello suonò un paio di volte.

-Ed! Per favore, andresti tu ad aprire? In questo momento sono un po' occupata!-gridò Hinata dalla sua stanza.

-Ma che starà facendo?-si chiese il biondo andando alla porta. Aprì e per poco non svenne: davanti a lui, un gruppetto formato da tre ragazze molto belle, una con i capelli rosa, una bionda e una castana.

-Ma che cos...?-non riuscì a terminare la frase che la bionda gli si buttò addosso.

-Waaaa! Che carina! Dimmi piccola, come ti chiami?-

Ed arrossì, sia per la doppia dose di rabbia (non solo l'aveva chiamato “piccolo”, ma l'aveva addirittura scambiato per una bambina!), sia per l'imbarazzo.

-C-CHI SAREBBE L' O-ORGANISMO U-UNICELLULARE INVISIBILE ALL'OCCHIO UMANO?!! E POI GUARDA CHE IO SONO UN M-MASCHIO!-balbettò urlando.
La ragazza lo fissò con aria interrogativa.

-Come? Non sei una bambina?-chiese innocentemente.

-Ma certo che non lo è! Sei cieca per caso? Si vede lontano un chilometro che è un maschio!-s'intromise la rosa. Ed annuì, contento che qualcuno gli desse ragione.

-Oh, vedo che siete arrivate! Lui si chiama...-disse Hinata arrivando.

-...Edward, piacere.-completò la frase il ragazzo. Nel frattempo era arrivato anche Al.

Potete immaginarvi la sorpresa delle tre kunoichi nel veder comparire dal nulla una gigantesca armatura.

-Lui è mio fratello minore Alphonse. Potete chiamarci Ed e Al.-le rassicurò il biondo. Al fece un goffo inchino.

-Piacere di conoscervi.-

Poi toccò alle ragazze presentarsi.

-Io mi chiamo Ino Yamanaka!-trillò la bionda.

-Io, invece, sono Sakura Haruno.-disse la rosa con un sorriso.

-Mi chiamo Ten Ten!-esclamò la mora andando ad abbracciare Hinata, che ricambiò il gesto.

-Forza, venite: ho preparato un sacco di cose da mangiare.-disse poi con un sorriso radioso sul viso pallido. Tutti andarono a sedersi a tavola e le ninja rimasero impressionate dalla quantità di cibo presente nella stanza.

-Allora Hinata, perché ci hai invitato a casa tua?-chiese Ino curiosa.

-Non so... . Avevo voglia di vedervi.-rispose semplicemente la Hyuga.

-Ma così all'improvviso? Mmmm...tu non ce la racconti giusta. Non sarà mica successo qualcosa con quel ragazzo misterioso che frequentavi appena un mese fa? E' tornato? Cosa vi siete detti? Vi siete baciati? Racconta dai!-esclamò la bionda con una punta di malizia nella voce squillante. Hinata arrossì vistosamente.

-M-Ma che c-cosa vai a p-pensare?!! Lui mi ha l-lasciata! So benissimo che non t-tornerà!-esclamò abbassando lo sguardo.
Quanto tempo era che non balbettava così quando parlava? Mah, forse da quando aveva conosciuto Envy.
In poco tempo, lui era riuscito ad abbattere quasi tutte le pareti della sua timidezza.
Oh, quanto le mancava!

-Avevi un ragazzo?-chiese Ed con la bocca piena.

-Già.-disse semplicemente la ragazza.

-Mamma mia, quanto sono buoni questi...! Come si chiamano?-domandò ancora il biondo.

-Onigiri, mentre quello si chiama sushi.-rispose Hinata con un sorriso.

-Da dove venite?-domandò Sakura con curiosità.

-Amestris.-rispose Al.

-Amestris? Mai sentito. Come siete arrivati a Konoha?-aggiunse Ten Ten.

-Per la verità non lo sappiamo. Ricordiamo solo che ci trovavamo in una radura con un grosso cerchio. Ci abbiamo camminato sopra e abbiamo cominciato a sprofondare sotto terra. Poi ci siamo ritrovati qui.-spiegò il minore degli Elric in velocità. La Hyuga alzò di colpo la testa.

-Hai detto “un grosso cerchio”?-domandò presa dall'ansia.

-Sì, perché?-chiese Al stupito.

-E' proprio come quello che è successo a loro.-mormorò tra sé la ragazza.

Vuoi vedere che anche Ed e Al vengono da un altro mondo? Proprio come Envy e Wrath.”pensò.

-Hinata, tu sai che cosa ci è successo?-chiese cauto Ed.

-Forse sì.-sussurrò lei.

-Allora?-domandò di nuovo l'Alchimista d'Acciaio.

-Io... . Ecco io penso che voi veniate da un mondo parallelo al nostro.-rivelò Hinata.

-Vuoi dire come gli altri due?-chiese improvvisamente Sakura facendosi seria.

-Esatto.-

-Se è davvero così, come facciamo a tornare nel nostro mondo?-chiese Al.

-Purtroppo questo non lo so.-rispose sconsolata la Hyuga.

-Beh, almeno sappiamo perché siamo qui. E' già qualcosa, no? Dovremo solo fare qualche ricerca.-disse sicuro Ed.

-Adesso però torniamo alla nostra serata insieme!-s'intromise Ino. La blu sorrise: la sua amica non sarebbe mai cambiata.
Dopo quelle rivelazioni, il resto della serata passò tranquillamente.
Verso le dieci, le tre ragazze dovettero tornare a casa.

-Non vedo l'ora di tornare a trovarti, Hinata.-le disse Sakura.

-Vieni pure quando vuoi.-le sorrise lei.

-Ok, ora però dobbiamo proprio andare! Ed, Al, è stato un piacere conoscevi!-esclamò Ino trascinando via la rosa e la mora. La Hyuga richiuse la porta.

-Noi andiamo a dormire. Vieni Al?-

-Arrivo subito fratellone!-disse l'armatura. Aspettò che il fratello fosse entrato in camera, poi si voltò verso la ragazza.

-Ehm...Hinata?-

-Sì?-

-Quella ragazza, Sakura, potresti invitarla ancora?-propose imbarazzatissimo. Hinata capì subito dove volesse andare a parare.

-Non preoccuparti: vedrai che lo farò.-lo rassicurò con un sorriso.

-Meno male! Ehm...i-io v-volevo dire...ehm...che m-mi fa piacere!-disse lui defilandosi in fretta ed entrando nella stanza col fratello.
La ragazza sorrise nuovamente e andò in camera sua. Faceva molto caldo, per cui aprì la finestra, poi si avvicinò al letto.
Alzò il cuscino e si stupì di non trovarci il suo comodissimo pigiama rosa dove, di solito, lo metteva.
Poi ricordò di averlo lavato e, siccome aveva sonno, prese velocemente la prima cosa che le capitò sotto tiro senza neanche guardarlo. Uno dei più grossi errori della sua vita.
Si era infilata una camicia da notte bianca e lunga, quasi trasparente e stretta in vita da un nastro (
http://www.cafeweb.it/wp-content/uploads/2012/02/intimo-sposa-2012_2.jpg ).
Si buttò di peso sul letto e si addormentò profondamente. Sognava.

 

Correva.

Lo inseguiva.

Cercava di raggiungerlo, senza però riuscirci.

Aspetta!”gli gridava.

Lui si voltava appena e riprendeva a camminare.

Lei provava a correre più forte.

Cadeva.

Non si alzava, mentre calde lacrime cominciavano a rigarle il viso.

Aspettami...”mormorava fra sé. 
 

***

-Aspettami...-mormorò Hinata nel sonno, mentre le lacrime le scivolavano sul viso. Appollaiato sul davanzale della finestra, Envy non poteva fare a meno di sperare che stesse sognando lui. Aveva lasciato da Hanabi quella palla al piede di Wrath e si era subito diretto lì. Con molta cautela, scese sul pavimento e si avvicinò al letto. Hinata continuava a dormire. Allungò una mano per scuoterla, ma si bloccò: aveva paura di svegliarla. Si sedette sul materasso, che cigolò, e cominciò a guardarla dormire. Quasi senza accorgersene, si piegò in avanti e avvicinò il suo viso a quello di lei. Ormai poteva sentirne il respiro. Si avvicinò ancora e premette dolcemente le sue labbra contro quelle di Hinata.

***

 

Lei alzava lo sguardo.

Lui era lì e la guardava.

Si avvicinava.

Sentì le sue labbra premere contro quelle di Envy.

Hinata sentì un caldo tepore scaldarle il corpo e, in particolare, le labbra, per poi svanire misteriosamente.

 

"Ma cosa...?"pensò attonita. Aprì lentamente gli occhi e, per poco, non ebbe un collasso. Lui era lì. C'era davvero. Non stava sognando! E la guardava.

-Sei...sei tu?-riuscì solo a chiedere. Il ragazzo sorrise e l'abbracciò.

-Sì, sono io e, ti smentisco già, no: non stai sognando.-rispose malizioso.

-Non farlo mai più!-disse Hinata con la voce rotta dai singhiozzi.

-Ehi, stai tranquilla. Non me ne andrò, lo prometto.-la rassicurò lui. Rimasero abbracciati per un po'.

-Ehi, posso dirti una cosa?-chiese Envy.

-Sì, dimmi.-

Il ragazzo attese un momento.

-Sei una favola con questo vestito!-esclamò malizioso. Hinata avvampò di colpo, si staccò bruscamente dall'abbraccio e si guardò addosso. Ma dove accidenti l'aveva presa quella roba?!! Poi ricordò: un regalo di Ino per il suo compleanno.

-Ehm...g-grazie.-rispose lei rossa come un peperone. Envy sorrise.

-Sai una cosa?-

-No, cosa?-

-Sei il mio angelo.-

*Sukiyaki (鋤焼)
Simile allo Shabu shabu, il Sukiyaki consiste in sottili fettine di manzo cotte in un brodo di salsa di soya, zucchero e sakè, accompagnate poi da verdure e tofu. Anche il Sukiyaki è preparato direttamente al tavolo, con una pentola posta sopra un fornellino. Piatto conviviale che consiste in fettine sottili di carne bovina cotte in un largo contenitore, in cui si è lasciato sciogliere del grasso di rognone, insieme con verdure varie come porri, rape ed altro; il commensale preleva dal tegame la carne e le verdure e le immerge nella propria ciotola in cui, a piacere, ha versato salsa di soia ed un uovo crudo.(http://it.ewrite.us/foto/1236107225_tokyo-sukiyaki.jpg)
*Onigiri (お握り)

Involtini a base di riso e alghe crude, solitamente di forma triangolare. Possono essere di solo riso oppure ripeni di pesce o carne. Molto diffusa è la versione con all'interno l'umeboshi 梅干 una tipica prugna giapponese seccata con il sale, dal sapore aspro.(http://3.bp.blogspot.com/-u7kOGWNxQbw/UWy7A_CZxtI/AAAAAAAABIY/iWm0pmW1g4A/s1600/onigiri_aka_rice_ball_by_rappappa-d5nweot.jpg)

*Sushi (寿司)

Polpettine di riso cotto trattato con aceto di riso, zucchero e sale, con una guarnizione o ripieno generalmente di pesce. È forse il piatto giapponese più noto. Comprende varie preparazioni, alla base delle quali c'è il riso sushi cioè riso cotto per assorbimento d'acqua e condito con zucchero, sale e aceto di riso. Successivamente formato in piccole polpettine guarnite con una fettina di pesce crudo e con l'aggiunta di wasabi cioè una pasta ottenuta dalla radice di Wasabia japonica con cui le polpettine vengono leggermente spalmate. Questo è il cosiddetto nigiri sushi. Altro metodo di preparazione è il norimaki un rotolino di riso, verdure o pesce avvolto in un foglio di alga nori e successivamente tagliato a rondelle. In tutti i casi, prima di essere mangiato, il sushi viene intinto in salsa di soia. Sembra che sia la salsa di soia che il wasabi svolgessero, in tempi in cui non esistevano i frigoriferi, una notevole azione antibatterica. Pare sia stato inventato come fast food e venduto su bancarelle per rifocillare coloro che per impegni di lavoro non potevano rientrare per il pranzo.(http://www.wallsforpc.com/wp-content/uploads/2013/03/Sushi-Convenient.jpeg)
*Yakitori (焼き鳥)
Spiedini di pollo. In Giappone nei ristoranti di Yakitori sul menu è possibile trovare pressoché ogni parte del pollo. È quindi possibile ordinare spiedini composti unicamente da parti di coscia, petto, cartillagine, pelle ecc. A seconda della parte desiderata e del tipo di preparazione il prezzo è più o meno elevato.(http://trialx.org/wp-content/uploads/2012/11/recipes/Yakitori_Chicken-4.jpg

DALL' AUTRICE:

Uff! Mamma mia, com'è lungo questo capitolo! Evvai! Finalmente quei due si sono ritrovati! (*sigh*me è commossa T-T) Grazie a:

_Son Hikaru: in effetti hai ragione: Al come cattivo nemmeno io ce lo vedo un gran che! Sono felice che il nome della bambina ti piaccia e non ti preoccupare: la coppia Envy x Hinata non la sostituirò mai!

Faerie Queene: Sono molto contenta che il modo in cui ho descritto la nascita ti sia piaciuto! Spero davvero che questo cappy ti sia piaciuto!

Baci.

By Noemi.

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Capitolo 17
*** 17 Tutta la verità ***


Capitolo 17: Tutta la verità

 

Erano lì, stesi sul letto, mentre si abbracciavano teneramente.

-Sono contenta.-sussurrò improvvisamente Hinata.

-Per cosa?-

-Perché sei tornato, perché sei qui e...-

-E...?-

-...Perché siamo ancora insieme.-completò la frase la Hyuga, non senza un filo di imbarazzo, naturalmente.

-Anche io sono contento.-

-Perché?-

-Per i tuoi stessi motivi, più...qualcos'altro.-disse sorridendo l'homunculus. Hinata notò un'ombra di tristezza e orrore mescolati passare sul viso di Envy.

-Che cosa?-chiese curiosa e un po' preoccupata.

-Tu non puoi nemmeno lontanamente immaginare com'ero, prima di conoscerti.-rispose lui oscurandosi improvvisamente.

-Allora, dimmelo.-sussurrò semplicemente la ragazza.

-Vuoi saperlo?-domandò Envy sorpreso.

-Sì, perché voglio conoscere ogni più piccola parte di te e della tuo passato.-gli sorrise Hinata, senza contare la frase facilmente fraintendibile appena pronunciata.

-Vuoi conoscere ogni più piccola parte di me?-chiese maliziosamente il ragazzo.

-In senso metaforico!-ribatté la ragazza arrossendo vistosamente.

-Ah... . Cosa vuoi sapere di preciso?-chiese Envy leggermente deluso.

-A pensarci bene, io non so nulla di te, a parte che sei un homunculus. Quindi raccontami tutto, dal principio fino ad ora.-

-Mmmm... . Da dove posso cominciare? Trovato! Per prima cosa, ti spiego per bene cosa sono: un homunculus, come ti ho già detto, è un essere umano creato artificialmente da un alchimista attraverso una trasmutazione umana.-

-Che cos...?-

-Questo può spiegartelo meglio il piccoletto di là: io non me ne intendo di alchimia.-

-Li conosci?!!-chiese Hinata sorpresa.

-E' una lunga storia. Te la racconterò quando ci saranno anche loro.-

-Va bene, ma vai avanti.-

-Sei un'umana curiosa! D'accordo, ti accontenterò. Dunque, noi homunculus non siamo in grado di provare né sentimenti né emozioni e... . Hinata, che hai?-

-Voi non provate sentimenti...-ripeté la ragazza triste abbassando lo sguardo.

-Questo almeno in teoria. Di certo, io sono un esempio lampante che prova il contrario, perché ti amo.-sussurrò dolcemente lui risollevandole il viso con le dita.

-Adesso mi lasci continuare?-rise l'homunculus vedendo la sua espressione piacevolmente sorpresa.

-Sì.-

-Quando sono stato creato, sono stato trovato da...una persona. Lei mi ha allevato insieme ai miei altri sei...come posso definirli? “Fratelli”. Quando siamo arrivati al massimo del nostro sviluppo, lei ci ha affibbiato diverse missioni da portare a termine. Un giorno uno di noi, Greed, si ribellò. Venne ucciso.-

-Mi spiace.-

-Figurati! Tra noi non correva buon sangue.-

-Posso farti una domanda?-

-Certo.-

-Come si chiamavano i tuoi compagni?-

-Escludendo Greed, due donne, Lust e Sloth, due uomini, Pride e Gluttony, poi io e infine Wrath.-

-Capisco. Cosa è successo poi?-

-La persona che ci ha adottato ci ha parlato dei fratelli Elric, ergo, quelli che dormono di là. Un giorno ha ordinato a me e a Wrath si trovarli e pedinarli.-

-Perché?-

-Ecco... . Svariati motivi che non sto a elencarti. Comunque, stavamo camminando su un sentiero, quando siamo capitati in una radura con lo strano cerchio di cui ti ho parlato e... . Beh, da qui in poi sai che cosa ci è successo.-

-Quindi è questo il tuo passato?-

-Sì, beh...diciamo in...sintesi!-ridacchiò nervosamente Envy.

-Che significa “in sintesi”?-

-Che ha omesso un bel po' di dettagli!-disse una voce alle loro spalle.

-Ed, Al! Siete voi!-esclamò Hinata imbarazzata staccandosi bruscamente dall'homunculus. L'armatura corse verso di lei.

-Hinata! Cosa ti ha fatto?!! Stai bene?!!-gridò ansiosamente.

-Toh! Full Metal è qui! Un bell'applauso signore e signori!-esclamò sarcasticamente lui.

-In acciaio, carne e ossa! E adesso preparati a morire! La pagherai per aver preso in giro Hinata!-urlò Ed fiondandosi come un lampo sul ragazzo. Trasmutò il suo automail in una lama affilata e colpì Envy in pieno petto.

-Envy!-gridò la Hyuga terrorizzata. Si mise in ginocchio accanto a lui.

-Ed, che hai...?!!-stava per chiedere disperata.

-Mi ero dimenticato di dirti una cosa riguardo a noi homunculus: siamo in grado di rigenerarci tante volte quanto il numero di pietre rosse presenti nel nostro corpo.-disse il ragazzo, mentre veniva illuminato da un bagliore biancastro. Quando Hinata riuscì a riaprire gli occhi, la ferita era scomparsa. Envy le mise una mano su una spalla.

-Tranquilla.-disse con un sorriso.

-Come...?-si chiese la Hyuga incredula, prima di essere scaraventata di lato da un Edward furibondo.

-Non osare toccarla, sottospecie di assassino!-

A quelle parole, Hinata sgranò gli occhi.

-Adesso basta! Piantatela tutti e due!-urlò, mentre la confusione si faceva strada nella sua testa. Immediatamente, sia Ed che Envy si voltarono a guardarla sorpresi.

-Insomma, qualcuno vuole spiegarmi che significa tutto questo?!!-gridò esasperata.

-Perché non provi a domandarlo a lui?-disse il biondo rivolgendo all'homunculus un'occhiata con aria di sfida.

-Envy, avevi detto che mi avresti spiegato tutto.-riprese più calma la Hyuga.

-Io... . Il fatto è che... .-tentennò lui abbassando gli occhi.

-Per favore, dimmi la verità.-insistette la ragazza.

-Io... . Ecco, io non sono tornato subito da te per un motivo preciso.-disse il ragazzo senza alzare il capo.

-Quale?-lo incoraggiò Hinata.

-Io ho ucciso molte persone.-confessò infine.

 

Silenzio...

 

-Hinata, dì qualcosa, per favore!-la pregò dopo un paio di minuti.

-Cosa dovrei dire? Io...non me lo aspettavo. Perché non me lo hai detto subito?-chiese lei cercando di mantenere la calma.

-Avevo paura della tua reazione. Pensavo che, se te l'avessi detto, avresti smesso di amarmi.-rispose Envy imbarazzato per la presenza degli Elric.

-Posso dirti una cosa?-chiese Hinata con una strana espressione sul volto.

-Sì.-

-Sei stato veramente sciocco!-

-Eh?-fece Envy senza capire.

-Come hai potuto pensare che i miei sentimenti potessero cambiare per una cosa del genere? Hai detto di aver ucciso in passato, vero? E allora non farlo più, se sei cambiato. Se sono stata io, come hai detto, a cambiarti. Non uccidere mai più. Ti amo e non cambierò idea così facilmente. Chiaro?-

-Limpido, direi!-sorrise lui.

-Tutto ciò è molto commovente, ma vi siete dimenticati che ci siamo anche noi?-ringhiò Ed. Hinata avvampò di colpo, mentre Envy rivolse al maggiore degli Elric uno sguardo di fuoco.

-Comunque, da quanto è appena successo, credo di aver capito che tra di voi non c'è molta simpatia, vero? Però, credo proprio che dovrete imparare a convivere.-disse timidamente la Hyuga.

-COOOOOOOOSAAAA?!! CONVIVERE CON LUI?!!-gridò Ed mettendosi le mani nei capelli.

-IO DOVREI VIVERE INSIEME A QUESTA SOTTOSPECIE DI NANO?!!-urlò Envy appoggiando le mani sul viso a mo' di “Urlo di Munch”.

-NON ESISTE!-conclusero in coro i due.

Hinata e Al si guardarono e, dopo alcuni attimi di assoluto silenzio, scoppiarono in una fragorosa risata.

-Beh? Che avete da ridere?-chiese Ed offeso.

-Stanno ridendo di noi, nano, possibile che tu non capisca mai niente?!!-gli rispose Envy seccato.

-CHI SAREBBE LA MINUSCOLA FORMA DI VITA UNICELLULARE EH?!!-gridò il biondo agitandosi come un matto.

-Tu!-rispose semplicemente l'homunculus con un risolino maligno.

-AAAAH! LASCIAMI AL! DEVO UCCIDERLO! COME PUOI TRADIRE IN QUESTO MODO TUO FRATELLO?!!-urlò il maggiore degli Elric, mentre era trattenuto dal fratello.

-Adesso calmati, fratellone! Smettila!-disse l'armatura cercando di tenerlo fermo.

-Ok, chi vuole mangiare un bel dolce?-chiese Hinata nel tentativo di bloccare l'istinto omicida di Ed.

-Io! Io!-esclamò quest'ultimo, calmandosi come per magia.

-Ma... . Come hai fatto?-domandò Al ammirato.

-Segreto professionale!-rise la Hyuga. I quattro stavano per avviarsi in cucina, quando sentirono due voci familiari.

-Anche noi! Anche noi vogliamo il dolce!-gridarono Hanabi e Wrath spuntando come funghi dalla finestra e catapultandosi in camera.

-NOOOOOOO! ANCHE TU?!!-gridò Ed indicando il bambino, che gli fece la linguaccia, per poi andare ad abbracciare Hinata.

-Mi sei mancata tanto!-disse.

-Che bel vestito, sorellona! Complimenti, e pensare che eri tu quella che odiava mettersi in mostra!-ridacchiò la bambina castana. La sorella, resasi conto di avere ancora quella ridicola camicia da notte addosso, avvampò di colpo.

-I-Io non... . .-cercò di difendersi, senza successo.

-Ceeeerto! Come no!-rise la minore.

-A DIRE IL VERO NON ME NE SONO NEMMENO ACCORTA!-esplose Hinata rossa come un peperone, per poi perdere i sensi.

Cadde fra le braccia di Al che, fortunatamente, era dietro di lei.

-Uffa! Ma che cosa devo fare con te?!! Non fai altro che svenire!-si lamentò Hanabi scocciata. Poi sembrò accorgersi degli ospiti e scosse la testa con disappunto.

-Non ci posso credere! Hai ospitato di nuovo gente in casa nostra?!!-sbuffò esasperata. Al appoggiò delicatamente la ragazza sul letto e Envy le sedette di fianco preoccupato.

-Non immaginavo che potessi cambiare così tanto, Envy!-lo provocò Ed.

-Sta zitto, Acciaio!-rispose malamente il diretto interessato guardando Hinata.

-Non fraintendere, è una bella cosa! Eh già: l'amore rende dolci anche le persone più sadiche!-sospirò l'armatura con aria sognante, probabilmente pensando a Sakura.

Parli del diavolo... .

I presenti sentirono battere malamente alla porta.

-Hinata! Hinata! Forza, aprì!-

La ragazza si svegliò di colpo e corse ad aprire la porta. Venne investita da un uragano dai capelli rosa confetto.

-Hinata! C'è un'emergenza! Dobbiamo andare subito dall'hokage! E' molto impor... . Ma... . Quanta gente c'è qui?!!-chiese Sakura incredula accortasi di Envy, Wrath, Hanabi, Ed e Al che la fissavano con un grosso punto interrogativo che aleggiava sulle loro teste.

-Ecco, ora non c'è tempo: prima di andare dall'hokage devo vestirmi!-disse la Hyuga. La rosa sbuffò e si precipitò in camera da letto.

Pescò un paio di pantaloncini dall'armadio e afferrò una felpa.

Hinata li prese e volò in bagno a cambiarsi.

Al suo ritorno, Sakura la trascinò sull'uscio.

-Ma... . Aspetta! E loro?-chiese la blu indicando il piccolo gruppo di ospiti.

-Mmmm... . Vorrà dire che verranno anche loro!-disse la rosa risoluta.

-Muovetevi: dobbiamo andare subito alla magione dell'hokage!-intimò poi rivolgendosi ai cinque, che risposero con un coro di “agli ordini capo”.

Così, il gruppetto capitanato da Sakura e Hinata, si diresse verso l'edificio centrale di Konoha.

***

-Lust, li hai trovati?-

-No, Sloth, e sono un po' preoccupata.-

Lussuria e Accidia si trovavano su un sentiero. Camminando senza una meta particolare, finirono in una gigantesca radura (che noi conosciamo fin troppo bene!).

-Sloth! Che cos'è quello?!!-chiese Lust indicando il grosso cerchio disegnato sul terreno.

-Non lo so. Andiamo a vedere.-

Non appena sfiorarono il disegno con i piedi, cominciarono a sprofondare sotto terra.

-Che cosa succede?!! Lust!-

-Non lo so!-riuscì a rispondere Lussuria, prima di sprofondare completamente.

Si sentirono precipitare nel vuoto per un tempo infinito, quando la loro schiena batté su quella che, a un primo contatto, sembrava erba.

Le due homunculus si alzarono in piedi.

-Ma... . Dove accidenti siamo finite?-si chiesero l'un l'altra nello stesso momento.

 

 

DALL' AUTRICE:

Ciao! Scusate se ci ho messo più del previsto a postare, ma non mi veniva in mente nulla per questo capitolo. Grazie mille a _Son Hikaru e Faerie Queene per la recensione: siete sempre nel mio cuore (anche se vi conosco poco e niente!^^)!!! Spero che il cappy vi sia piaciuto!

Baci

By Noemi.

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Capitolo 18
*** 18 Amicizie difficili e pericolose alleanze ***


Capitolo 18: Amicizie difficili e pericolose alleanze

 

-Chi diavolo sei tu?!! Fatti riconoscere!-

Lust e Sloth si trovavano di fronte ad un uomo dal volto coperto da una maschera spirale arancione.

A prima vista non sembrava molto forte, ma le due homunculus sentivano che quelle erano solamente apparenze, che quell'uomo non era ciò che sembrava.

-Ma guarda! Voi non siete ninja, non è vero? Non avete l'aria da kunoichi, ne tanto meno da jonin! Eppure, c'è qualcosa che vi differenzia dagli esseri umani normali. Che cosa siete? Morti viventi?-

-Noi siamo Lust e Sloth: la Lussuria e l'Accidia, ma non serve che te lo ricordi, perché stai per morire!-gridò la donna dai capelli neri allungando le sue unghie affilate con lo scopo di trapassargli la spalla.

Ecco una cosa strana: il colpo non andò a segno, anzi, sembrava proprio che le unghie di Lust avessero attraversato il corpo dell'uomo, quasi lui non fosse reale.

-Ma cosa diavolo...?!!-stava dicendo l'homunculus, prima di vederlo scomparire e ricomparire proprio davanti a lei, tirare fuori da chissà dove uno strano coltello e trafiggerle in pieno il petto.

La ferita cominciò a perdere sangue, tuttavia Lust non ne fu spaventata, anzi, cominciò addirittura a sorridere malignamente, mentre il taglio si rimarginava seduta stante sotto gli occhi di un sorpreso Madara.

-Spiacente, umano, ma le tue armi non possono farci alcun male!-

-Allora avevo ragione: voi due non siete esseri umani! Che cosa ne direste di unirvi a me?-chiese sinceramente speranzoso. Quella donna lo attraeva non solo fisicamente: era anche forte, coraggiosa e per di più, come aveva già capito, praticamente immortale, perfetta!

-Perché dovremmo?-ghignò Lust.

-Scommetto che non sapete nemmeno dove vi trovate!-

-In effetti, non sarebbe una cattiva idea, Lust. Questo essere umano sembra molto potente, forse più di Quella Persona, e poi non sappiamo dove andare.-tentò di convincerla Sloth.

-Uff! E va bene! Ma fai un passo falso, e sei morto!-cedette la donna sbuffando.

-Molto bene. Per prima cosa, vi accompagno al covo e vi presento ai miei... collaboratori!-disse l'uomo sorridendo sotto la maschera.

***

-Eccoci arrivati.-disse Sakura davanti alla porta dell'ufficio dell'hokage.

Bussò lievemente.

-Signorina Tsunade, sono Sakura Haruno, posso entrare?-

La domanda fu seguita da un “Certamente” proveniente da dietro la porta.

Il gruppetto aprì ed entrò.

Davanti a loro, una donna dai capelli biondi legati in due code basse, gli occhi color miele e un viso giovane, li fissava severamente.

La rosa, a disagio per l'occhiata minacciosa scoccatale dalla capo villaggio, si affrettò a spiegare la presenza dei loro ospiti.

-Ecco, loro sono amici di Hinata!-

-Amici?-

-Esatto!-disse Sakura impaurita .

-Di solito, non permetto che sconosciuti entrino nel mio ufficio, ma questo è un caso d'emergenza. Siete tutti ingaggiati per la missione: più siete, meglio è! Fra poco dovrebbero arrivare anche Kakashi, Naruto e Neji.-

Agli ultimi due nomi, Hinata sobbalzò: non aveva più visto Naruto da quando l'aveva rifiutato, come avrebbe fatto ad andare in missione con lui?!!

E Neji poi?!!

Lui aveva sospettato di lei non appena Wrath e Envy erano andati ad abitare a casa sua!

Che gran pasticcio!

-Ma... . Signorina, non sa nemmeno che cosa sono capaci di fare! Non sarebbe meglio che... -non riuscì a terminare la frase, perché un uragano dai capelli biondi, seguito a ruota da Neji e Kakashi, le piombò addosso stritolandola in un abbraccio.

-Hinata! Quindi andremo in missione insieme! Come sono contento! E questi chi sono? I tuoi amici?-

-N-Naruto-kun!-mormorò la Hyuga lanciando un'occhiata ad Envy, che fissava il ragazzo con un'espressione omicida sul volto.

-Chi sono questi, Hinata?-chiese il cugino di lei con una faccia irritata.

-Ehm... . N-Neji-san... . I-Io... . L-Loro... .-

-Ora basta! La vostra missione consiste nell'uccidere Kabuto Yakushi.-disse Tsunade, correndo in aiuto della ragazza.

-E perché proprio lui?-chiese Sakura sorpresa.

-Alcuni miei informatori mi hanno detto che è diventato un praticante esperto di una delle tecniche proibite: la Tecnica della Resurrezione Impura. Per evitare che possa utilizzarla per riportare in vita alcuni tra i ninja più forti, vi affido il compito di sopprimerlo al più presto.-spiegò la donna seria.

-Mi scusi, ha detto “riportare in vita”?-chiese all'improvviso Ed con curiosità.

-Esattamente, perché?-

-Non si può far resuscitare le persone, è una legge dell'alchimia.-spiegò calmo il ragazzo.

-Dunque: primo, non ho la più pallida idea di cosa sia questa “alchimia” di cui parli; secondo, esiste una tecnica in grado di far rivivere i corpi dei morti, quella che ti ho spiegato poco fa. Non ho nient'altro da dire: partirete domani mattina all'alba. Ora andate.-li congedò l'hokage in fretta.

I ragazzi uscirono in silenzio dall'edificio.

-Hinata, non mi hai ancora detto chi sono questi.-disse gelido Neji.

La diretta interessata prese a torturarsi nervosamente le mani, mentre cercava una spiegazione plausibile alla presenza degli homunculus e degli alchimisti.

-Mmm... . E-Ecco... . Loro... . Io... . Ehm... .-

-Io mi chiamo Envy e sono il suo ragazzo.-le corse incontro Invidia, sottolineando l'ultima parola in direzione di Naruto.

-Ragazzo?!!-esclamarono lui, Sakura, Neji, Kakashi e Hanabi contemporaneamente.

Hinata avvampò, Ed e Al si scambiarono un sorrisetto divertito e Wrath mise il broncio ingelosito.

 

Silenzio...

 

-Ah! Ma allora non sei una ragazza!-saltò su Naruto con un ingenuo sorriso sul volto.

 

In quel momento, si scatenò praticamente l'apocalisse.

 

-CHE COSA DIAVOLO HAI DETTO?!! RIPETILO SE HAI IL CORAGGIO! IO, IL GRANDE ENVY, L'HOMUNCULUS DELL'INVIDIA, SAREI UNA RAGAZZA?!!-gridò Envy infuriato, è proprio il caso di dirlo, come una bestia.

-Io credevo di sì.-disse di nuovo il biondo con ingenuità.

-MA IO TI AMMAZZOOOOOO!-

L'homunculus prese a rincorrere l'Uzumaki come un forsennato, mentre Wrath, Ed e Al cadevano a terra dalle risate.

-Hai sentito Envy?!! Ti hanno scambiato per una donna! Forse ora comincerai a vestirti meglio!-lo prese in giro il più grande degli Elric.

-PENSA AI FATTI TUOI SOTTOSPECIE DI TAPPO, E AL FATTO CHE: PRIMO, SIETE IN VIAGGIO DA QUATTRO ANNI E NON AVETE ANCORA TROVATO LA PIETRA FILOSOFALE; SECONDO: TUO FRATELLO E' ANCORA CHIUSO IN QUELL'ORRENDA ARMATURA; TERZO, NESSUNO DI VOI DUE, AL CONTRARIO DI ME, HA ANCORA UNA RAGAZZA!-

Ed si ritirò in un angolino buio a fare i cerchietti sul terreno, mentre veniva avvolto da una densa aura negativa e consolato dal fratello.

Intanto, Sakura chiedeva ad Hinata della sua relazione con Envy.

-Ah, quindi è lui! E' lui il ragazzo di cui ci hai tanto parlato! E brava la nostra Hinata! Finalmente ti sei decisa a darti una mossa! Allora? Come vi siete conosciuti? Quanto tempo dopo vi siete baciati? Tuo padre è a conoscenza del fatto che hai un fidanzato?-

-Ehm... .-

Hinata raggiunse il limite: troppo rumore, troppa confusione, ma, soprattutto, troppe domande!

Svenne.

Envy se ne accorse per primo e lasciò immediatamente perdere Naruto.

Corse vicino alla Hyuga e la prese in braccio.

-Ehi, tu! Lasciala subito.-disse Neji avvicinandosi velocemente alla cugina.

-Come, prego? E tu chi saresti?-chiese l'homunculus molto contrariato.

-Suo cugino, Neji Hyuga. E adesso, dalla a me.-

-Ehi ehi! Adesso smettetela tutti e due! Neji, lascialo in pace!-accorse subito Sakura.

Al le rivolse uno sguardo misto tra il curioso e il sognante: una pacifista, proprio come lui.

Peccato solo che, con quel corpo, non sarebbe mai riuscito a farsi amare da lei.

-Tzé! Come vuoi, ma sappi che ti tengo d'occhio: prova a far soffrire mia cugina Hinata e dovrai vedertela con me.-lo avvertì Neji gelido.

Envy gli scoccò uno sguardo di fuoco.

-Mmm... . S-Smettetela di litigare. S-Se dobbiamo andare in missione assieme, dobbiamo restare u-uniti, non credete anche voi?-mormorò Hinata, che nel frattempo si era ripresa.

-Dobbiamo ancora terminare le presentazioni: io mi chiamo Alphonse Elric, e questo è mio fratello maggiore Edward. Potete chiamarci solo Ed e Al. Noi ci conosciamo già, vero signorina Sakura?-

-Sì! Ci siamo visti poche ore fa a casa di Hinata!-trillò la rosa, felice di essere stata chiamata “signorina”. Poi si avvicinò a Wrath.

-E tu? Come ti chiami piccolino?-chiese con un sorriso.

-Wrath!-

-Che nome strano... .-mormorò Sakura pensierosa.

-Perché? Credi che chiamarsi “Envy” sia normale?-chiese ingenuamente Naruto.

-NON SONO AFFARI TUOI COME MI DEVO CHIAMARE, CHIARO?!!-

-Ma “Invidia”? Mmm... uno dev'essere scemo per dare un nome del genere a suo figlio!-continuò l'Uzumaki imperterrito.

-LA VUOI SMETTERE?!! NON TI HO FATTO NIENTE DI MALE, PER ORA!-gridò Envy disperato.

-Beh, oddio, dipende dai punti di vista! Mi hai portato via Hinata!-

-PROVA SOLO A TOCCARLA E IO TI AMMAZZOOOOOO!-

-Va bene va bene! Sta calmo!-

-Comunque, io sono Hinabi, sono la sorellina di Hinata!-trillò la bambina castana rivolta agli alchimisti e agli homunculus.

-Come avrete già capito, io mi chiamo Neji e sono il loro cugino.-disse il ragazzo lanciando a Envy un'occhiataccia.

Ricambiato.

-Io, invece, mi chiamo Kakashi Hatake e sarò il vostro jonin.-

-Bene! A questo punto, credo sarebbe meglio andare a casa: bisogna riposare, se domani dobbiamo partire all'alba, no?-tentò di placare gli animi Hinata.

-Va bene! A domani allora!-esclamò Sakura prendendo Naruto per un orecchio e correndo via, seguita a distanza a Neji e Kakashi.

-Andimo?-chiese la blu rivolta al gruppetto dietro di lei.

S'incamminarono verso l'appartamento in silenzio.

 

DALL' AUTRICE:

Devo scusarmi di due cose: per il ritardo e per il capitolo che non mi è uscito proprio come volevo. Perdono! Grazie a Faerie Queene e gigi28 per la rec: sono felice che la storia vi piaccia!

Baci

By Noemina2001

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Capitolo 19
*** 19 Strategia di fuga e baci rubati ***


Capitolo 19: Strategia di fuga e baci rubati

 

-Io quel Naruto non lo sopporto!-

-Dai, Envy: non è la fine del mondo se... ehm... ti ha scambiato per una ragazza.-cercò di calmarlo Hinata.

L'homunculus prese a fissarla con occhi di ghiaccio.

-Ti ci metti anche tu ora?! Io sono un maschio!-

La Hyuga non poté resistere oltre: scoppiò in una fragorosa risata a cui, poco dopo, si unirono anche Wrath, Ed, Al e Hanabi.

-Non siete affatto spiritosi!-borbottò Envy abbassando lo sguardo offeso.

-A proposito, Hinata?-la chiamò Ed, una volta smesso di ridere.

-Sì, dimmi.-

-Sai, in realtà, io non ti ci vedo un gran che in missione.-ammise il ragazzo.

-Sul serio?-chiese lei.

-Sì, vedi, sembri così... esile, delicata... . Non riesco ad immaginarti mentre combatti.-

-Lo prenderò per un complimento! Comunque, sono piuttosto brava nel corpo a corpo e nelle tecniche di spionaggio.-rise la ragazza.

-Davvero? Allora non vedo l'ora di di vederti all'opera!-esclamò Envy sorpreso.

Hinata gli sorrise dolcemente e lui ricambiò.

Arrivati davanti alla porta dell'appartamento, la ragazza prese ad armeggiare con la chiave.

Dopo svariati tentativi, finalmente, riuscì ad aprire la porta. Entrarono e la Hyuga si diresse verso un grande armadio in legno in fondo al corridoio.

Ne tirò fuori un paio di zaini da viaggio, uno per sé e uno per Hanabi.

Dopo di che, volò in camera da letto, seguita a ruota dalla sorella, gli alchimisti e gli homunculus, e aprì un enorme cassetto in fondo al comò.

Dentro, vi erano un'infinita quantità di armi ninja, che fecero rabbrividire i quattro viaggiatori dimensionali: kunai, shuriken, falci, katane... .

-Questi sono i miei “attrezzi”... per... ehm... combattere.-disse lei, anticipando la domanda.

Afferrò un po' di tutto e richiuse velocemente il cassetto. Poi ripose le armi nei due zaini, che appoggiò distrattamente di fianco alla porta.

Si sedette sul letto.

-Non prepari nient'altro?-chiese stupito Envy: era sicuro che gli umani, di norma, avrebbero avuto bisogno di altre cose oltre ad armi e rotoli.

-No: servirebbero troppe provviste, le quali, poi, farebbero diventare pesante lo zaino e diventerebbe difficile procedere, per cui, mangeremo ciò troveremo lungo la strada. Quanto alle medicine, sia io che Sakura conosciamo perfettamente l'arte medica.-spiegò Hinata stancamente.

-Ah... .-fece distrattamente l'homunculus.

Rimasero in silenzio per un po', quando, improvvisamente, la Hyuga si alzò.

-Ora è meglio se andiamo a dormire: domani sarà una giornata faticosa! A proposito... ehm... n-non è che potreste uscire? Dovrei c-cambiarmi.-disse mentre un leggero rossore cominciava ad imporporarle le guance.

Ed e Al salutarono con uno stanco “ 'notte” e si avviarono verso la propria stanza.

Wrath e Hanabi, dopo un caloroso “buona notte” e un grosso abbraccio alla blu da parte del bimbo, saltarono giù dalla finestra e tornarono a Villa Hyuga.

La ragazza sospirò e cominciò a levarsi la pesante felpa grigio-blu e i pantaloncini, quando si accorse che Envy -l'unico rimasto nella camera- la stava fissando con un'espressione ebete sul volto diafano.

-Ehm... . Ti dispiace?-chiese avvampando.

-Ah, devo uscire anch'io? Scusa.-disse il ragazzo, riprendendosi in fretta dallo stato da stupido in cui era caduto.

Fece per andarsene, ma Hinata lo fermò.

-Puoi restare, basta che non mi guardi.-lo informò ancora rossa.

-Mmm... .-brontolò l'altro per nulla soddisfatto, ma fece come lei gli aveva chiesto e, mentre si cambiava, ebbe cura di non provare a sbirciare di nascosto nemmeno una volta.

-Ecco, ora puoi guardare: ho finito.-

Il ragazzo si voltò: Hinata si era messa una maglietta azzurra piuttosto scollata e dei pantaloncini bianchi.

Anche se quel “pigiama” non gli dispiaceva affatto, Envy si chiese che fine avesse fatto tutta la sua timidezza.

-Beh, è che fa molto caldo 'sta sera.-si affrettò a spiegare lei arrossendo.

Lui sorrise e, dopo essersi avvicinato e averla presa delicatamente in braccio, la posò dolcemente sul letto.

Poi le si sdraiò accanto e le stampò un piccolo bacio sulla fronte.

A quel contatto, Hinata non resistette e chiuse gli occhi, mentre un piccolo sorriso le si dipingeva sul viso pallido.

-Ti voglio bene.-mormorò quasi a sé stessa.

-Ma io credevo che mi amassi!-protestò Envy fintamente offeso.

-Certo certo! Buona notte.-ridacchiò l'altra.

-'Notte.-

***

-Come avete detto che vi chiamate?-

-Io sono Lust, lei, invece, è Sloth.-

-Io non mi sono presentato: sono Madara Uchiha. Scusate se la strada è molto lunga, ma siamo quasi arrivati.-

Le due donne non risposero.

Lussuria cominciò a ragionare: Envy e Wrath erano scomparsi da quando avevano ricevuto l'ultima missione e, se lei e Sloth erano finite in quello strano mondo, era probabile che anche loro si trovassero lì.

Bene, vorrà dire che, finché non li ritroveremo, fingeremo di aiutare quell'uomo, poi, quando non ci servirà più, lo uccideremo. Tanto, gli esseri umani sono talmente tanti che, se anche sparisse uno solo di loro, nessuno se ne accorgerebbe!”pensò con un sorriso malevolo sul volto da angelo.

-Eccoci arrivati.-esclamò Madara indicando con un cenno del capo un una grande caverna scavata sotto una collinetta, circondata da mucchi d'ossa di chissà quale enorme animale.

Però! Un posticino niente male!”pensò Lust sarcasticamente.

-Venite.-disse l'Uchiha, guidando le due donne fino all'entrata.

-Finalmente sei arrivato, Madara: non ce la facevo più ad aspettarti!-

-Scusami, Sasuke, ma, vedi, mentre ero sulla via del ritorno, ho incontrato queste due donne e ho pensato che avrebbero potuto aiutarci nei nostri piani.-disse calmo l'uomo.

-Hai già testato le loro capacità? Ricordati che detesto il lavoro di squadra, per cui, fa' in modo che non siano troppo d'intralcio!-

Ma chi si crede di essere quel ragazzino?! Come osa?! D'intralcio... noi?!”pensò Lussuria indignata, ma non replicò.

-Fidati: sono sicuro della mia scelta.-ghignò Madara sotto la maschera.

***

Hinata aprì gli occhi.

Dovevano essere le quattro o le cinque del mattino perché, fuori dalla finestra, il cielo cominciava a schiarirsi: mancava mezz'ora o poco più all'alba.

Guardò Envy, che continuava a dormire, e si alzò lentamente dal letto cercando di fare il meno rumore possibile.

Si vestì in fretta con la solita felpa e i soliti pantaloni, prese lo zaino e, in punta di piedi, s'incamminò verso l'ingresso.

Sapeva perfettamente che ciò che stava per fare avrebbe scatenato la rabbia di Envy, ma non le importava: a quel punto, i suoi nuovi amici erano diventati la sua famiglia e, mai e poi mai, avrebbe permesso loro di rischiare la vita per una stupida missione!
Era lei la kunoichi; spettava a lei lottare, non loro!

Afferrò la maniglia della porta con cautela.
 

-Dove stai andando?-
 

Ops: scoperta!

Hinata arrossì vistosamente, si voltò a mo' di robot e si ritrovò davanti l'ultima persona che avrebbe voluto vedere.

-E-Envy! C-Come mai sei s-sveglio?!-chiese indietreggiando terrorizzata.

-Hinata, gli homunculus non dormono.-disse lui con un'espressione fra l'arrabbiato e il divertito.

Solo una parola: fragatura.

-Ah... .-mormorò la Hyuga, non sapendo che altro dire.

-Stavi, per caso, andando in missione senza di noi?-chiese il ragazzo sorridendo malignamente.

-E-Ehm... .-

-Che succede? Perché siete tutti svegli a quest'ora?-chiese Ed uscendo dalla camera sbadigliando sonoramente e guadagnandosi un'occhiataccia da parte del fratello.

-Succede che Hinata voleva andare via sola soletta, Acciaio!-disse Envy, sempre sorridendo.

-E perché?-chiese il minore degli Elric.

-I-Io... non volevo s-svegliarvi!-s'inventò sul memento la ragazza.

-Fa' nulla, tanto l'unico che dormiva era il fratellone.-disse Al.

-Tu no, Al?-domandò Hinata sinceramente curiosa.

-Senza un corpo che necessiti di riposo, un'anima non ha bisogno di dormire.-spiegò lui malinconico.

-Ok, mi spiegherete questa faccenda un'altra volta: ora dobbiamo andare a svegliare Wrath e Hanabi!-esclamò lei, dopo una veloce occhiata all'orologio.

-Hinata... .-

-Scusa, Envy, mi correggo: andiamo a svegliare Hanabi. Ed, va' a vestirti!-

-Agli ordini, capo!-scherzò il biondo, per poi andare in camera seguito a ruota dall'armatura.

Hinata sospirò: ora avrebbe dovuto affrontare la collera di Envy.

-Scusami. Sei molto arrabbiato?-

-Non troppo, in realtà. So perché l'hai fatto, ma, ti ripeto, nessuno di noi corre alcun pericolo, nemmeno quel mocciosetto di Wrath!-mormorò lui.

-Però, sei carina a preoccuparti per me: nessuno si era mai disturbato tanto, prima d'ora.-

La ragazza lo fissò stupefatta.

-Vuoi dire che non hai mai avuto una mamma, o un papà?!-chiese incredula.

-Io... . Io non lo so: non ricordo.-mormorò Envy tristemente chinando il capo.

-Allora, potrei essere io... la tua mamma.-sussurrò Hinata arrossendo leggermente.

Il ragazzo alzò di scatto la testa, spaventando così la Hyuga.

Solo un unico, piccolo pensiero balenò la mente dell'homuculus.

Avvicinò velocemente il proprio viso a quello della ragazza e unì le loro labbra in un bacio inaspettato.

Tipico di lui, approfittare in quel modo delle situazioni che si andavano a creare con lei.

Stava per approfondire ulteriormente il contatto, quando l'arrivo improvviso degli Elric lo fece staccare bruscamente da Hinata.

-Scusate il ritardo, noi siamo pronti e... . Ma... . Forse, ho interrotto qualcosa?-chiese il biondo, vedendo i due un po' troppo vicini per una normale conversazione.

"Sì, uno dei baci più belli della mia vita!!"pensò Envy arrabbiato.

Hinata, nel frattempo, aveva raggiunto un colorito purpureo sul viso angelico.

-E-Ehm... . A-Andiamo?-chiese.

Il gruppo si diresse verso Villa Hyuga, dove vivevano Wrath e Hanabi.

 

DALL'AUTRICE:

Dunque dunque dunque... PERDONO! PIETA'! NON UCCIDETEMI! PLEASE!

Scusate davvero: sono in ultra-mega-iper-maxi-giga-ritardissimo!!!!
Non so davvero che cosa dire, ma è stato davvero difficile terminare questo capitolo: fra i compiti, il “Blocco dello Scrittore” (sì, ancora lui! è_é) e una vacanza che non avevo assolutamente chiesto ho finito per aggiornare solo ora!
Il fatto è che una mia amica mi ha trascinato sei giorni, dico sei giorni, in un agriturismo a Tredozio, in montagna!
Una delle vacanze più orrende della mia esistenza: pieno di insettacci malefici e serpentelli schifosi (*me sviene al pensiero*)!

Comunque, grazie a _Son Hikaru, Faerie Queene e Gigi28 per aver recensito: so che è la millionesima volta che ve lo dico, ma grazie davvero! Voi continuate a leggere e recensire la fic. nonostante i suoi aggiornamenti avvengano abbastanza irregolarmente!

Credo di non avere altro da dire.

 

Kiss kiss!^^

 

By Noemina2001

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Capitolo 20
*** 20 La delusione di Hinata e i dubbi di Envy ***


Capitolo 20: La delusione di Hinata e i dubbi di Envy

 

-Waaaaah! Che bello, sorellona, finalmente sei tornata a casa!-

Hinata sorrise: in effetti, era un po' di tempo che non vedeva le mura di Villa Hyuga.

-Senti, Hanabi, com'è messa camera mia?-chiese curiosa.

A quella domanda, il viso della bambina s'incupì un poco.

-Seguimi.-ordinò perentoria voltandosi e cominciando a camminare per il corridoio che, oscuro, si prolungava per metri e metri di legno perfettamente lucido e pulito, tanto che Hinata dovette appuntarsi mentalmente di ringraziare personalmente le cameriere.

-Guarda che la conosco la strada.-ricordò alla sorellina, la quale, però, non rispose e continuò a camminare, con il rumore dei suoi passi appena percettibile: un tonfo leggero, ritmico, che si ripeteva ogni volta che Hanabi poggiava il piede sul pavimento.

Andarono avanti in questo modo per qualche minuto, quando la ragazzina si fermò davanti ad una porta che Hinata riconobbe essere camera sua.

Si avvicinò.

Se da una parte era felice di rivedere i vecchi mobili e le vecchie pareti, dall'altra era timorosa da ciò che avrebbe potuto trovarci dentro.

Il che la fece muovere molto più lentamente di quanto avesse voluto, tanto da metterla quasi in imbarazzo.

Afferrò titubante la maniglia che, gelida com'era, non migliorava certo le cose, e la tirò verso di sé.

La porta cigolò, come se non fosse stata più aperta da mesi, nemmeno per pulire la stanza.

Sì aprì e, finalmente, Hinata poté vedere l'interno di quella che, un tempo molto lontano, era stata la sua camera.

Lo spettacolo che le si parò davanti la fece ammutolire di colpo: le pareti di un azzurro sbiadito, diventato quasi giallognolo a causa del tempo, coperte di crepe; l'intera mobilia coperta da teli bianchi pieni di polvere; l'unica finestra dava sul giardino, ed era sprangata malamente da due assi di legno.

La ragazza aveva sgranato gli occhi incredula: in quella stanza aveva dormito,

riflettuto, persino mangiato, qualche volta... .

Quella camera da letto era come una seconda casa dentro la sua villa.

E adesso... era ridotta così?!

Lacrime salate cominciarono a pizzicarle gli occhi: in quella stanza aveva anche passato intere notti a pensare, piangere per Naruto.

Ora gocce amare le rigavano il viso diafano: possibile che suo padre tenesse davvero così poco a lei?!

Così poco, da arrivare addirittura a dimenticare che, in quella casa, ci fosse anche la camera di sua figlia?!

Così poco, da volerla cancellare e ridurla a un ripostiglio malmesso.

Hinata fece un passo indietro, sfiancata dal dolore che quei ricordi le procuravano.

Era sempre stato così: fin dalla più tenera età, per il suo carattere e i suoi modi gentili, era stata considerata la vergogna del suo clan.

Una specie di pecora nera in mezzo ad un gregge di ovini candidi.

Col passare del tempo, non aveva fatto altro che migliorare le proprie tecniche e le proprie abilità ninja.

E a migliorare sé stessa, per ottenere finalmente quell'affetto tanto desiderato e mai concesso dalla sua famiglia.

Ma, a quanto pareva, ciò che aveva fatto non era bastato.

La prova?

Quella stessa stanza.

Cadde in ginocchio con le lacrime che le scorrevano sul viso.

-Hinata!-la chiamò Hanabi.

-Zitta!-gridò la blu tappandosi la orecchie.

La più piccola non rispose, sorpresa dalla mala risposta della sorella, solitamente calma e composta.

Envy s'inginocchio di fianco a lei e prese ad accarezzarle teneramente i capelli.

-Tranquilla. Va tutto bene.-le sussurrò.

-No! Non va bene per niente! Tu non sai cosa significa essere odiata dal proprio padre! Non sai cosa vuol dire passare le giornate in estenuanti allenamenti per cercare di fargli piacere!-urlò.

In quel momento, Envy ebbe un flash: una stanza dalla luce soffusa, al suo interno, un uomo intento a studiare un libro di alchimia e, dietro la porta socchiusa, Envy vide sé stesso da bambino, con il suo vero aspetto, spiare silenziosamente il padre con un'espressione triste sul viso.

Poi il ricordo svanì e il ragazzo tornò al presente.

-...E non sai cosa significa passare metà della propria vita ad inseguire una luce accecante come il sole, innamorarsene perdutamente, pur sapendo di non essere corrisposta.-concluse la Hyuga, per poi alzarsi velocemente, dirigersi verso l'ingresso e fare cenno ad Ed, Al, Wrath e Hanabi di seguirla.

Envy, invece, rimase lì ancora qualche secondo, poi si alzò e corse dietro agli altri.

***

-Finalmente siete arrivati! Non ne potevamo più di aspettare!-esclamò Naruto, impaziente di partire.

-Perché ci avete messo così tanto?-chiese Neji con fare inquisitorio.

-Non ti riguarda, Neji.-sibilò Hinata gelida.

Il ragazzo la fissò sorpreso: non aveva mai sentito la cugina rispondere in quel modo ad una domanda.

La cugina lo sorpassò impassibile e si diresse verso il portone principale del villaggio, seguita a ruota dai ninja, gli alchimisti e gli homunculus.

Insieme uscirono da Konoha, pronti a tutto, pur di portare a termine il loro compito.

***

-Dunque, vi presento Sasuke Uchiha: uno dei miei più validi collaboratori-esclamò.

Madara indicando il sedicenne, che prese a fissarlo con occhi di ghiaccio.

-E' un piacere conoscerti, Sasuke. Io mi chiamo Sloth, lei, invece, è Lust.-disse la donna castana con la sua voce flebile e vellutata come il suono di un flauto.

-Il piacere è solo tuo.-ringhiò il ragazzo lanciandole un'occhiata omicida.

-Oh, suvvia! Perché non cercate di fare amicizia? In questo modo, lavorare in quadra sarà molto più semplice!-disse l'uomo inclinando impercettibilmente il capo.

-Fare amicizia?! Scherzi, vero?!-gridò Lust incredula.

-Non scherzo affatto. Anzi, sarà meglio che, al mio ritorno, io vi ritrovi a parlare allegramente insieme, capito, Sasuke?-ghignò l' Uchiha sotto la maschera.

-Piantala! Piuttosto, dove stai andando? Avrei voluto allenarmi con te!-protestò animatamente il ragazzo con una velata curiosità nella voce.

-A trovare il tuo vecchio compagno di squadra: alcuni miei informatori mi hanno detto che sta partendo per una missione piuttosto impegnativa e voglio fargli i miei più sinceri auguri di riuscita. Niente combattimenti: c'è Kakashi con lui.-

La voce di Madara tremò a pronunciare il nome del jonin, ma nessuno se ne accorse, mentre Sasuke rimase impassibile al palese riferimento a Naruto.

-Ci vediamo più tardi.-disse l'uomo, sparendo in un vortice spirale nascente dal proprio occhio.

Il ragazzo si alzò di malavoglia e si allontanò nella foresta, per poi sparire chissà dove nelle tenebre.

Lust e Sloth rimasero sole.

-Ma guarda che razza di maleducati! Gluttony ed Envy, al confronto, sono gentiluomini!-borbottò Lussuria indignata.

-A proposito di Envy, non credi che dovremmo cominciare a cercarlo?-sussurrò Accidia, con la solita pacatezza snervante.

-E Wrath?-chiese Lussuria ridacchiando.

-Per quanto mi riguarda, può anche restare qui per sempre.-sibilò gelida la castana.

-Ma come siamo fredde!-la schernì Lust.

-Andiamo.-fece Sloth ignorandola bellamente e dirigendosi verso la direzione che aveva preso anche Sasuke.

-E dove? Non sappiamo dove siano.-le fece notare Lussuria.

-Andiamo da quel ragazzo: magari sa' qualcosa.-

-Ti seguo!-

***

-Ehi, Hinata, ma si può sapere che hai?-

-Niente.-

Erano in viaggio ormai da qualche ora e l'umore di Hinata non era migliorato affatto.

Saltavano qua e là da un albero all'altro e, talvolta, incontravano alcuni ninja di Konoha che ritornavano dalle proprie missioni.

Sakura glielo aveva chiesto almeno una quindicina di volte: “Hinata, c'è qualcosa che non va'?”, “Hinata, tutto bene?”, “Hinata, se hai bisogno di parlare con qualcuno, io ci sono.”, ma la Hyuga aveva sempre risposto con “niente”, “nulla” o “sarà solo una tua impressione”.

La rosa voltò appena lo sguardo verso Naruto, dietro di loro, che annuì silenziosamente.

Intanto, Ed, che, prima di partire, era stato istruito, insieme ad Al, da Kakashi sulle tecniche di base per convogliare il chakra nei piedi per saltare da un albero all'altro, guardava Hinata e rivolgeva un dolce pensiero a Winry, in quel momento così lontana da lui.

Envy, nel frattempo, aveva raggiunto la Hyuga e l'Haruno e fissava la prima con fare ansioso: l'aveva vista sconvolta, alla Villa, e questo lo preoccupava non poco.

Ripensò a quello che lei aveva detto in ginocchio nella sua stanza.

 

"...-Tu non sai cosa significa essere odiata dal proprio padre! Non sai cosa vuol dire passare le giornate in estenuanti allenamenti per cercare di fargli piacere!-"

 

In quel momento, si rese conto di conoscere poco e niente del passato di Hinata.

Lei non gli aveva mai raccontato nulla della sua famiglia, ergo, non si fidava ancora completamente di lui.

Ad un tratto, venne colto da una strana sensazione, come se, dopo tutto quel tempo, si fosse reso conto di averla già conosciuta, da qualche parte, forse, addirittura in un'altra vita.

Cioè, era sicuro di non averla mai vista prima, nei sui quattrocento anni di homuculus, ma nella sua vita umana?

I suoi pensieri vennero interrotti dalla voce allarmata di Kakashi.

-Fermatevi!-gridò l'uomo.

Solo allora, Envy si accorse di un vortice proprio davanti a sé, nascente da uno strano foro scuro.

-Ci rivediamo, Naruto.-

 

DALL' AUTRICE:

Avete visto come sono cattiva?! Ho interrotto il capitolo proprio sul più bello! Buahahaha!

Dai, scherzi a parte, spero che sia stato abbastanza degno delle vostre aspettative: ultimamente la mia ispirazione è andata allegramente a farsi friggere! T-T

Grazie a Faerie Queene, _Son Hikaru e Gigi28 per la recensione:

 

Anata  wa itsumo watashi no kokoro ni aru! <3

 

(Siete sempre nel mio cuore!)

 

Bacioni

 

By Noemina2001

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Capitolo 21
*** 21 Apparizioni indesiderate e patti notturni ***


Capitolo 21: Apparizioni indesiderate e patti notturni.

 

Per poco, Envy non cadde per terra dalla sorpresa: un uomo mascherato gli si era appena parato davanti e pretendete che non battesse ciglio?!

-Tu?!-

Sentì gridare Naruto, improvvisamente infuriato.

-Dov'è Sasuke?!-urlò ancora il biondo.

L'homunculus si voltò: Hinata e Sakura si erano messe subito davanti a Wrath e Hanabi, mentre Kakashi e Neji avevano affiancato Naruto.

Nel frattempo, Ed e Al li guardavano perplessi.

Envy si batté una mano sulla fronte esasperato: certo che quei due sembravano davvero dei pesci lessi! Insomma, erano tutti all'erta, mentre loro gli unici con quell'espressione ebete stampata sulla faccia.

-Cosa ci fai qui?-chiese il jonin, calmo come sempre.

-Sono venuto a fare gli auguri a Naruto perché porti a termine con successo la sua missione!-spiego innocentemente Madara.

Kakashi assottigliò gli occhi.

-Pretendi che io ti creda?-

-No, io pretendo che mi lasciate salutare Naruto in santa pace, visto che non ho intenzione di combattere.-

Dopo di che, l'Uchiha si rivolse al biondo.

-Ehilà, Naruto! Come stai? Sasuke sta bene: migliora sempre di più, ogni giorno che passa!-

-Grrr... ! Non... parlare... di Sasuke... come se fosse... di tua proprietà!-gridò lui infuriato.

-Ehi, ehi! Sta calmo! Sasuke non mi appartiene: è lui che si è unito a me di sua spontanea volontà, quindi tu non hai alcun diritto su di lui, chiaro?! Ricordalo!-

detto questo, si dissolse.

Il gruppo si rilassò.

-Perché è venuto qui?-chiese Sakura seria.

-Non ne ho la minima idea, ma ha detto di voler salutare Naruto, e così ha fatto. D'altronde, però, non possiamo sapere se, nel frattempo, ha utilizzato una qualche tecnica particolare, per cui propongo di continuare senza altre interruzioni.-disse Kakashi con risolutezza.

Tutti annuirono, d'accordo.

E così il viaggio riprese senza altri imprevisti fino al tramonto.

-Ok, ci fermiamo qui: siamo tutti stanchi e abbiamo bisogno di riposare.-

Acceso il fuoco, il gruppo prese a mangiare il cibo trovato lungo la strada.

-Vado a fare due passi.-

-Va bene, Sakura-chan, ma non allontanarti troppo!-

-Sì sì, non ti preoccupare, testa quadra!-

-Aaaah! Ma Sakura-chan, perché mi tratti sempre male?!-

La rosa non rispose e si allontanò.

Dopo qualche minuto, un grido ruppe l'atmosfera silenziosa che si era creata.

-AAAAAAAH! HINA-CHAN, HINA-CHAN! VIENI A VEDERE!-

Improvvisamente, una Sakura euforica spuntò dal folto degli alberi e corse verso un' Hinata terrorizzata.

-C-Cosa c'è?!-chiese la Hyuga stupefatta, vedendo l'amica saltellare sul posto (tanto che sembrava avesse vinto alla lotteria) sotto lo sguardo perplesso degli altri.

-Hina-chan, indovina che cosa ho trovato nella foresta!-

Hinata non fece in tempo ad aprir bocca che la rosa continuò.

-C'è una sorgente termale, Hinata! Vero che è fantastico?! Dai, alzati!-

-P-Perché?-chiese timorosa la blu, anche se, in cuor suo, credeva di conoscere già la risposta.

-C'è da chiedere?! Andiamo a fare il bagno!-esultò l'Haruno.

-V-Veramente, Sakura, non credo sia il caso... .-tentò di frenarla la Hyuga.

Ora, è il caso di precisare che a Hinata piaceva fare il bagno alle terme; quello che non le piaceva affatto era farlo con la consapevolezza della presenza di ragazzi a trenta o quaranta metri di distanza dall'acqua.

Cioè, se vogliamo dirlo senza troppi giri di parole, si vergognava da morire al solo pensiero di essere spiata da qualcuno.

-Oh, smettila di essere così pudica, Hina-chan: devi cercare di rilassarti!-

A quelle parole Hinata arrossì, per poi diventare color peperone non appena ebbe incrociato lo sguardo malizioso di Envy.

Abbassò il capo, sconfitta.

-D-D'accordo... .-cedette con un sospiro amaro.

***

-Sparite dalla mia vista.-

-Oh, andiamo! Cosa ti costa darci una mano a ritrovare i nostri compagni?!-piagnucolò Lust.

Sasuke la scrutò seccato: ma guarda se proprio a lui dovevano capitare due palle al piede del genere?!

-Non ho idea di cosa tu stia parlando e, ora che ti ho “aiutato”, lasciami in pace.- e tornò ad allenarsi.

La donna sbuffò sonoramente e borbottò qualcosa del tipo: “Ma che freddezza... !” e “I ragazzi dalle mie parti sono molto più gentili!”.

Improvvisamente, un vortice distrasse i presenti.

Madara Uchiha si materializzò come un fantasma davanti a loro.

Il sedicenne tornò a migliorare il suo Chidori, mentre Lust discuteva con Sloth su dove potessero trovarsi i due dispersi.

-Allora? Avete provato a conoscervi meglio?-chiese amichevolmente l'uomo mascherato.

In tutta risposta, Sasuke mugugnò scocciato, senza degnarlo di uno sguardo, mentre le homunculus si erano voltate nella sua direzione e lo fissavano con aria di superiorità, anzi, Lussuria lo fissava così: Accidia era impegnata a formulare una probabile ipotesi sulla posizione di Invidia e Ira.

Madara sospirò, affranto: sarebbe stata una dura convivenza, quella!

***

-Aaaah! Come si sta beneeee! Che ne dici, Hina-chan?-

-Eh? Oh... sì... s-si sta proprio b-bene... .-farfugliò la Hyuga, rossa come un peperone, un po' per l'acqua calda, un po' per la paura (divenuta certezza avendo sentito un fruscio sospetto tra i cespugli) di essere spiata di nascosto.

-Oh, insomma! La vuoi smettere di balbettare?! Sei davvero fastidiosa, sorellona!-sbuffò Hanabi mettendosi le mani dietro la testa.

-Beh, non si può negare che tua sorella ti voglia bene... !-ridacchiò Sakura.

Hinata le rivolse un sorriso rassegnato.

 

Qualche metro più in là, mentre Kakashi e Neji discutevano di strategie, Ed si faceva un pisolino e Al parlava (si fa per dire) con gli uccellini, qualcuno si muoveva verso il laghetto termale con la massima cautela, per evitare di essere notato.

Envy saltò silenziosamente su ramo, gli occhi ametista desiderosi di vedere chissà cosa.

Dopo aver controllato di esser passato inosservato, forte del fatto che l'acqua si trovava ad una distanza non irrilevante dall'accampamento, scese a terra con un salto e prese a camminare con passo felpato.

-Envy!-

Il ragazzo gelò sul posto e si voltò a mo' di automa.

Non appena si accorse che Wrath lo aveva visto, cominciò a correre verso di lui e, raggiuntolo, gli tappò la bocca con la mano.

-Shhh! Idiota, non devi gridare!-

-Perché?-chiese il bimbo alla meglio che poteva, perché, sapete, non è che si parli tanto bene con la bocca chiusa.

-Non vedi che sto cercando di non farmi scoprire?!-

Ira ci pensò su un attimo, poi annuì.

-Se prometti di parlare a bassa voce, non ti picchio.-

Questa volta, Wrath non ci pensò due volte ad acconsentire.

Envy gli liberò la bocca.

-Guai a te se dici a qualcuno che mi hai visto qui, chiaro?!-

Il bambino annuì spaventato.

Poi cominciò a levarsi i vestiti, sotto lo sguardo basito di Envy.

-Ma che diavolo fai?!-

-Vado a fare il bagno con la sorellona!-rispose l'altro entusiasta, prima di alzare lo sguardo.

-E tu non vieni?-

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo: ma come faceva quel bambino ad essere malvagio e ingenuo contemporaneamente?!

Bah, i misteri della vita!

“Magari!”rispose mentalmente alla domanda.

-Ah, certo, è vero: tu non puoi! Perché sei troppo grande!-lo schernì Wrath (che c'aveva pensato su dieci secondi) facendogli la linguaccia.

-Brutto microbo!-ringhiò Envy stringendo i pugni.

Fece un passo indietro, pestando qualcosa e ottenendo un gemito soffocato in risposta.

Si voltò e, in tutta sincerità, non fu affatto sorpreso di trovarsi ai piedi Naruto.

Lui lo fissò, dal basso, con aria vagamente colpevole.

-Ehm... suppongo che anche voi siate qui per la mia stessa ragione.-ridacchiò nervosamente il biondo.

-Solo lui!-rispose Wrath.

-Silenzio!-lo ammonì Invidia.

Poi si avvicinò al bimbo.

-Su, avanti, dimmi che cosa vuoi perché tu dica di non averci visto.-

-Niente botte fino a quando resteremo su questo mondo!-

-Aggiudicato... .-borbottò l'altro.

-Bene! Ci vediamo dopo!-detto questo, prese la rincorsa, spiccò un salto e si tuffò in acqua, sotto un esclamazione di sorpresa da parte delle tre ragazze.

Envy sospirò: almeno, era certo che Wrath non avrebbe spiccicato parola su di lui ad Hinata!

 

DALL'AUTRICE:

Non ho parole, davvero! Non so che dire per scusarmi di avervi fatto penare così a lungo per un capitolo orrendo del genere! Mi dispiace, scusatemi!

Questo blocco è stato più violento degli altri: ho scritto tipo... 2 o 3 righe ogni chissà quanto e ho finito per aggiornare solo ora!

Sono mortificata.

Comunque, un mega-bacio a tutti coloro che hanno recensito: V.V.B. !

Alla prossima!

 

By Noemina2001

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Capitolo 22
*** 22 Sorpresa! ***


Capitolo 22: Sorpresa!

 

-Aaaaah! Wrath! Ma ti sembra questo il modo di entrare in acqua?!-gridò Hanabi, incollerita.

-Scusa, sorellina, ma non vedevo l'ora di nuotare un po' con la sorellona!-

-Certo, certo... !- disse la bimba tornando a rilassarsi.

-Hanabi, non essere così dura con Wrath!-la rimproverò Hinata.

-Mmm... perché? Cos'è? Figlio tuo e di quello là? Com'è che si chiama? Ah... giusto, Envy... .-

A quell'allusione, la maggiore arrossì violentemente.

-M-Ma che cosa ti metti a dire, Hanabi?!-

 

Intanto, dietro le siepi, se Naruto era rimasto scioccato, Envy era tutto il contrario: con quell'aria sognante e la faccia da ebete, era l'immagine dell'estasi suprema.

-Mmm... io... Hina-chan... bambino... - e continuò a farsi mini-filmati mentali sull'ipotetica vita di coppia insieme alla sua Hinata.

Nel frattempo il biondo lo guardava, seriamente preoccupato per la sua sanità mentale.

Tornato con i piedi per terra, Envy si ricordò del suo principale obiettivo: “modalità spionaggio” attivata!

Silenzioso come un gatto, scostò le foglie di un cespuglio fino a formare un piccolo buco e prese a guardarci dentro.

Appena riuscì ad individuare Hinata selezionò, oltre a “m. spionaggio”, anche “modalità zoom”.

Fissò intensamente prima i suoi occhi perlati, le sue guance, leggermente arrossate, le sue labbra rosee e piene (e lì ebbe quasi un mancamento), per poi scendere e analizzare il collo, le spalle e... basta!

L'acqua si fermava appena sopra il seno, che quindi non poté rimirare come avrebbe tanto desiderato.

Sbuffò impercettibilmente e ritirò l'occhio dal foro.

-Io me ne vado, prima che ci scoprano.-sussurrò alzandosi.

Naruto annuì e lo imitò: onestamente, nemmeno lui aveva tanta voglia di farsi prendere a pugni, di nuovo, da Sakura.

In silenzio, tornarono all'accampamento.

Così, nessuno si accorse di nulla.

No, nemmeno Neji e Kakashi, tanto meno Ed e Al.

***

-Allora, Sasuke, vuoi ancora vendicarti della Foglia?-

Il ragazzo si voltò di scatto.

-Ovviamente. Ti sembrano domande da fare?! Idiota!- ringhiò adirato: come poteva tornare a Konoha dopo quello che gli anziani, gli abitanti, l'hokage gli avevano fatto?!

Che domanda sciocca!

-Era così per chiedere. Sai, non vorrei che, proprio al punto cruciale del mio piano, tu ti lasciassi convincere da quegli insetti fastidiosi di Konoha e mi tradissi!-fece Madara, con apparente divertimento.

L'Uchiha lo guardò in cagnesco: come osava quell'uomo definirlo così incredibilmente manipolabile?!

Lui era Sasuke Uchiha e non si lasciava controllare da nessuno!*

L'uomo sorrise sotto la maschera arancione: ma quanto gli piaceva provocare quel ragazzo?!

-Comunque sia, hai capito che cosa fare una volta arrivati?-cambiò improvviasamente argomento, dopo qualche minuto.

-Certo: mica sono stupido... -

“...come quella testa quadra!”completò mentalmente il pensiero, mentre una strana smorfia gli compariva sul viso diafano.

Ecco, magari quella avrebbe potuto definirsi un “sorriso” di Sasuke Uchiha, tuttavia nessuno dei presenti si accorse di nulla, continuando a saltare di albero in albero, vogliosi di raggiungere la meta prestabilita.

Intanto, Lust e Sloth avevano momentaneamente messo da parte la questione

Ma-dove-diavolo-sono-finiti-quei-due-deficenti-di-nome-Envy-e-Wrath?!” e stavano provando a capire quale fosse l'obbiettivo dei loro nuovi alleati, cosa che si prospettava piuttosto ardua, visto che entrambi sembravano sempre evitare l'argomento!

“Vorrei proprio sapere cosa pensa di farci fare quell'uomo! Lui... non è come gli altri esseri umani, è diverso, anzi, se non fossi un homunculus e quindi immortale, direi quasi che sembra... come dire... pericoloso... . Non mi fido di lui, e credo che anche Sloth la pensi come me.”pensò Lussuria.

 

Sloth: “Mmm... mi chiedo se Wrath sia ancora tutto intero o se Envy gli abbia spezzato qualche osso?”

 

Erano ormai un buon paio d'ore che stavano “volando” da un albero all'altro, e le homunculus cominciavano a stufarsi.

-Insomma, Madara! Siamo arrivati oppure no?!- protestò Lust.

-Quasi.-rispose l'Uchiha, neutro.

-Ma se hai detto così anche mezz'ora fa... !-

-Dettagli!-

-Grrr... !-

 

***

Notte fonda.

Dopo il bagno, le ragazze e i bambini erano tornati all'accampamento, avevano discusso inseme a Kakashi e co. di alcune strategie d'attacco, e poi si erano messi tutti a dormire.

Già, tutti erano immersi in un profondo sonno ristoratore.

Tutti, tranne Hinata.

Non sapeva perché, ma non riusciva ad addormentarsi.

“Forse il bagno mi ha agitata un po'... .” ipotizzò poco convinta.

Pur sapendo che non era affatto una buona idea per chi, come lei, aveva bisogno di dormire, constatando che dormivano tutti (dimenticandosi per l'ennesima volta che homunculus e anime imprigionate nelle armature non fanno un pisolino neanche a pagarle!), si alzò dal suo giaciglio e, in silenzio, si incamminò verso la sorgente di poco prima.

 

Questo sotto lo sguardo indagatore di Envy e Wrath (che fingevano di dormire), mentre Al (che “sussurrava” agli uccellini, ancora) si limitò a seguirla con gli occhi, per poi tornare ai suoi volatili.

Dopo aver visto sparire Hinata, Invidia si alzò in piedi e prese a seguirla, saltando silenziosamente sui rami degli alberi.

Wrath, intanto, aveva scrutato incuriosito la scena sempre steso per terra e con un occhio aperto.

 

Ma torniamo alla nostra kunoichi preferita!

La teoria di Hinata era che, se si fosse rilassata, magari sarebbe riuscita a prendere sonno più facilmente.

Si diresse sicura verso le rocce che delimitavano la sorgente: ormai era lì, ed era troppo tardi per avere ripensamenti.

Si spogliò velocemente ed entrò in acqua.

Sussultò leggermente al contatto con la superficie tiepida, ma fu solo un attimo.

Lentamente, s'immerse nel liquido caldo e trasparente.

Si appoggiò con la schiena ad un masso e chiuse gli occhi, mentre il tepore le penetrava la pelle.

Era la personificazione della calma, quando un fruscio la mise all'erta.

Si guardò attorno sospettosa.

Che qualcuno l'avesse seguita?

Un nemico?

Presa com'era da queste preoccupazioni, quasi perse l'equilibrio sentendo un miagolio sommesso provenire da dietro di lei.

Si voltò.

Un gattino nero era seduto davanti a lei e la guardava.

A Hinata sembrò di scorgere qualcosa di familiare negli occhi violacei del micetto, ma non lo diede a vedere e si alzò.

Il felino continuava a fissarla.

Lei lo prese in braccio e se lo appoggiò al petto.

Il gatto sembrò apprezzare, perché cominciò a fare le fusa.

-Oh, quindi eri solo tu ad aver fatto quel rumore, eh?- mormorò la ragazza, quasi aspettandosi che il micio potesse risponderle.

 

-Come sarebbe “solo”? Aspettavi qualche altro ragazzo, per caso?-

 

Hinata sobbalzò.

-C-Cosa... ?!- balbettò incredula.

Con stupore, si rese conto che quella voce era simile, se non uguale, a quella di Envy.

In quel momento, un ricordo si fece strada nella sua memoria.

 

-Envy?-

-Sì?-

-Ti va di venire con me a visitare il villaggio?-domandò titubante Hinata.

Il ragazzo la guardò dapprima stupito, poi annuì.

-Però... non puoi uscire vestito così!-notò la ragazza, guardando l'abbigliamento, piuttosto eccentrico, di Envy.

-Hai ragione!-fece, per poi trasmutare il proprio corpo in quello di Hanabi.

Hinata lo fissò allibita: non aveva nemmeno unito le mani!

Stava per domandare, quando Envy la precedette.

-Sono un homunculus.- rispose tranquillo.

-Ossia?-

-Un uomo nato artificialmente da una trasmutazione umana fallita.-fece con una nota malinconica.

Non che Hinata avesse capito un gran che, ma non osò fare domande, per evitare di intristirlo eccessivamente: si era accorta che Envy non aveva affatto voglia di parlarne.

-Lo sai che non ho la più pallida idea di cosa tu stia parlando, vero?-rispose solamente.

-Ci conto.-rispose lui.

No, decisamente, non aveva voglia di dirle nulla.”


 

No, non poteva essere!

Hinata sbiancò.

“Che idiota sono stata!” pensò.

-Non... non sarai... ?-

-E invece sì!-

Il gatto spiccò un balzo e atterrò su una roccia.

Subito, una luce bianca lo avvolse e, in men che non si dica, Envy comparve in tutta la sua malizia.

Hinata credette di collassare per l'ultima volta.


 

DALL'AUTRICE:

No comment! Mi vergogno di me stessa! I'm sorry! RITARDOOOOOO!!!! Comunque, il cappy vi è piaciuto?

Eh?!

Eh?!

Arigatou a _Son Hikaru per la recensione!

Bacino bacino! : 3


 

By Noemina2001

 

 

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Capitolo 23
*** 23 La verità di Madara Uchiha e l'unione di Envy e Hinata ***


Capitolo 23: La verità di Madara Uchiha e l'unione di Envy e Hinata

 

-Sorpresa!- esclamò il ragazzo, avendo però premura di non farsi sentire dagli altri.

Ci mancò poco che Hinata non svenisse per l'imbarazzo, e direi che aveva pure ragione!

-Co-co-cosa... c-ci fai q-qui?! V-Vattene immediatamente!- esclamò, all'apice della vergogna, con la tremarella alle gambe.

-Quindi non mi vuoi più? Ooooh, come sono tristeeee!- si lamentò Envy, con faccia abbattuta e occhi umidi, dato che ormai sapeva perfettamente come farle venire i sensi di colpa.

-Ehm... e-ecco... i-io non... !- farfugliò Hinata, imbarazzata.

-“Tu non... ” che cosa?- chiese maliziosamente il ragazzo, entrando in acqua.

-I-Io non v-volevo dire q-questo! Io t-ti a-a-am... - non riuscì a terminare la frase, perché Envy l'aveva raggiunta con un gran balzo e l'aveva soffocata in un abbraccio.

-Anche io, Hina-chan, anche io.- sussurrò piano, nascondendo il volto nell'incavo della sua spalla e annusando il profumo dei capelli di Hinata.

Lei chiuse gli occhi e ricambiò la stretta.

 

D'accordo, lasciamo per un attimo da parte la situazione romantica, e concentriamoci sulle emozioni di Envy!

All'apparenza tutto calmo e tranquillo (per quanto Envy possa esserlo), in lui stava avvenendo una specie di rivoluzione: i suoi nuovi sentimenti d'amore stavano combattendo strenuamente affinché il suo autocontrollo non andasse a farsi una bella vacanza, anche se, purtroppo, erano in netto svantaggio!

Questo perché ad aiutare le sue emozioni, diciamocelo, al momento non proprio caste e pure, era arrivata anche la sensazione fantastica che provocava il sentire le rotondità estremamente generose di Hinata premere contro il suo petto.

A questo proposito, percepì un intenso e piacevole calore invadergli il corpo e annebbiargli la mente.

Envy non riusciva a dare un nome a questa sensazione, non avendola mai provata prima, quando improvvisamente una parola si fece strada nella sua testa.

“Che sia... piacere?!” si chiese, incredulo, l'homunculus.

Certo, in effetti, era più che legittimo, perlomeno in quella situazione, considerò poi.

 

Il tutto accadde così in fretta che nessuno dei due parve rendersene conto.

Improvvisamente, Hinata si ritrovò con le labbra incollate a quelle di Envy, mentre la lingua di lui cercava in tutti i modi di penetrare quell'ingenua piccola barriera.

Cosa che non gli riuscì affatto difficile.

Hinata indietreggiò leggermente, rossa in viso: che cosa stava accadendo?

Era possibile che... ?

Non volle nemmeno formulare il pensiero.

Tuttavia, sapeva perfettamente che quel momento, prima o poi, sarebbe arrivato.

Oltretutto, lo voleva anche lei, no?

Quindi, perché aspettare ancora?

Rispose delicatamente al bacio, come soltanto lei sapeva fare.

Il resto, poi, venne da sé, naturale come respirare.

 

Entrambi percepivano forte il desiderio di stare l'uno accanto all'altra.

C'erano solo loro in quel piccolo angolo di felicità, apparentemente infinita, dove né la missione, né gli homunculus, né i ninja avevano più valore.

 

Fra gli alberi, l'anima di Al sorrise, sinceramente felice per i due ragazzi e, tra sé, sperò di riavere presto il suo corpo, per provare a sua volta quella gioia che sia Envy sia Hinata ora conoscevano.

Così, silenziosamente, per quanto la sua armatura potesse permetterglielo, si allontanò dalla sorgente per tornare all'accampamento.

 

Fu una notte limpida e serena, senza dubbio, la più bella che entrambi avessero mai trascorso in tutta la loro vita.

Essersi incontrati, per loro, aveva voluto significare un'avvenimento nuovo, una nuova emozione: sentirsi amati da qualcuno.

Perché entrambi avevano finalmente ricevuto quell'affetto che, durante l'infanzia, era stato loro negato dai rispettivi padri.

Forse... forse proprio per questo il destino aveva voluto che si incontrassero: per infondersi amore e coraggio a vicenda.

Ma, ora, qualunque fosse la ragione, la cosa più importante era che fossero insieme, e lo sarebbero rimasti per sempre.

 

-Allora? Cosa è successo?- chiese Wrath, una volta che Al fu arrivato all'accampamento.

-Uhm... niente, niente di particolare, ma, se fossi in te, non andrei a disturbarli: la tua sanità mentale di bambino innocente potrebbe essere compromessa.- lo consigliò saggiamente il quattordicenne.

Il bimbo alzò un sopracciglio: onestamente, non aveva capito un parola dell'ultima metà della frase, ma, siccome provare a ragionarci richiedeva troppo sforzo alla sua povera testolina, decise allegramente di lasciar perdere e si rimise sotto le coperte.

***

-Eccoci, siamo arrivati!- disse Madara, tutto pimpante.

-Era ora!- esclamò Lust, saltando sul prato.

Improvvisamente, un disegno sull'erba attirò la sua attenzione.

-Cos... ?! Ma questo è... !-

-Esattamente.- sorrise l'uomo, sotto la maschera.

-Da tempo ero a conoscenza dell'esistenza di un altro mondo. Questo portale mi è semplicemente servito per far sì che le persone potessero avervi accesso “per puro caso”.-

Lust si voltò di scatto.

-Ecco spiegato il motivo di tanto interesse verso di noi! Vuoi semplicemente usarci per i tuoi scopi!-

-Be', se vuoi metterla in questo modo... ma sappi che, se volessi, potrei cancellare quel portale con il mio chakra. In quel caso, non potreste mai più tornare nel vostro mondo.-

-Tu... maledetto bastardo!- sputò l'homunculus della lussuria, furiosa.

Dal canto suo, Sloth sospirò.

-Se ti aiutiamo, poi potremo tornare indietro con i nostri compagni?-

-Naturalmente! Tutto ciò che chiedo è la vostra collaborazione al mio piano, nulla di più.-

-Grrr... e va bene! D'accordo, ti aiuteremo! Ma sia chiaro, quando tutto sarà andato secondo i tuoi piani, noi ce ne torneremo nel nostro mondo e non avremo più a che fare con te... con voi!- si corresse poi, guardando Sasuke che, dal canto suo, se ne stava bellamente fregando di tutto e di tutti, continuando ad allenarsi con la katana.

-Promesso!- cinguettò allegramente l'uomo mascherato.

-Molto bene. Ora, non vi ho portate qui solo per spiegarvi il motivo della vostra presenza nel mondo dei ninja. Io voglio che voi torniate nel vostro mondo e mi portiate qui gli altri di voi.-

-COSA?! IMPOSSIBILE! NON ACCETTERANNO MAI!- gridò Lussuria, indignata.

-Eppure è ciò che dovete fare, se non volete restare qui per sempre.-

-Maledetto! E chi ti dice che non ti tradiremo?! Eh?!-

-Se entro settantadue ore, a partire da adesso, non sarete di ritorno, vi verrò a prendere tutti quanti di persona e, vi avverto, non mi sarebbe affatto così difficile come pensate.-

Improvvisamente, il tono di voce di Madara si era fatto serio e minaccioso: persino Gluttony, in quel momento, avrebbe capito che l'uomo non scherzava affatto.

Lust e Sloth non poterono fare altro che ingoiare il rospo e accettare.

-Oh, molto bene! Così mi piacete! Avete visto com'è semplice andare d'accordo?!- tornò a ridere l'uomo, contento.

Lust si morse il labbro.

Ah, ma non sarebbe finita lì: prima o poi, quel dannato essere umano gliela avrebbe pagata molto cara!

***

-Hinata... -

-Mmm... -

-Hinata, svegliati... -

Envy prese a scuotere delicatamente le spalle della ragazza, che finalmente schiuse le palpebre, non senza una certa fatica.

-Cos... ? Envy, perché... perché sono sopra di te?- chiese poi, arrossendo.

-Eh? Vorresti farmi credere che non ti ricordi di 'sta notte?- chiese il ragazzo con fare malizioso.

Di colpo, la mente della povera Hyuga venne innondata di ricordi relativi alla notte precedente.

-I-Io... ecco... - balbettò, avvampando nuovamente.

-Ah ah! Ma sì che ti ricordi! Però è meglio se ora torniamo all'accampamento, sai, non vorrei che gli altri capissero che... - si fermò: la sua gola non riusciva emettere suoni.

Era possibile che lui, il grande Envy, si vergognasse di ammettere a sé stesso che, per la prima volta in vita sua, aveva fatto l'amore con una ragazza?

Badate bene: amore non sesso.

C'erano state altre prima di Hinata, ma con nessuna di loro era stato amore: semplicemente, una notte e via, come si suol dire.

Invece, con Hinata era stato come farlo per la prima volta.

Si era sentito inesperto, spaventato dalla paura di non soddisfarla.

 

-Envy... -

 

Il ragazzo sussultò.

-Ehm... sì?-

-Le tue guance... -

-Eh?- fece senza capire.

-Le tue guance hanno preso colore.- specificò allora Hinata, con un lieve sorriso.

 

Non era possibile.

 

-Cosa?- chiese in un sussurro il ragazzo.

Si toccò il viso con una mano e, con stupore, si rese conto che era... caldo... .

Non ci poteva credere: davvero lui era... arrossito?

Non c'era altra spiegazione: stare con Hinata gli faceva più bene di quanto avesse mai pensato.

Stava forse diventando di per sé... un essere umano?
 

DALL' AUTRICE:
Dopo 6 (e dico 6) mesi, eccomi di nuovo qui! Non ho parole per scusarmi, davvero: sono sinceramente dispiaciuta per il ritardo!
In compenso, spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento come spero.
Grazie mille a _Son Hikaru e a Rich_Chan per le recensioni: vi voglio tanto tanto bene e vi ringrazio dal profondo del cuore!
Kiss Kiss! <3

By Noemina2001

 

 

 

 

 

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Capitolo 24
*** 24: Ritorno a casa (per qualcuno) ***


Capitolo 24: Ritorno a casa (per qualcuno)

 

Dopo una notte serena e tranquilla, trascorsa dormendo beatamente da alcuni e scambiandosi affettuose effusioni d'amore da altri, il sole sorse all'orizzonte, illuminando l'oscurità.

I passeri iniziarono a cinguettare e la foresta, prima sopita, piano piano si rianimò.

Nella luce dell'alba, due persone camminavano l'uno affianco all'altra, cercando di fare il meno rumore possibile con i loro passi.

Un Hinata ancora imbarazzata dalla notte precedente, e un Envy all'apparenza piuttosto calmo e distaccato, nonostante l'ultima novità del momento: del rossore sulle sue guance cadaveriche, che lo facevano assomigliare ad un comune diciassettenne umano.

Il silenzio tra i due venne rotto poco dopo.

-E-Envy... - inziò timida Hinata.

-Sì?- mormorò il ragazzo, assente.

-C-Cosa facciamo se... se ci s-scoprono?-

-Spieghiamo, ovvio!- disse lui con naturalezza.

-S-S-S-Spiegare?!- esclamò la blu, andando nel panico: come avrebbe fatto a dire a tutti quello che aveva fatto?!

Ma soprattutto... con che faccia l'avrebbe confessato a Neji?!

Envy avvertì la sua agitazione, si fermò e le sorrise.

-Non ti preoccupare, non verrà a saperlo nessuno, se non vuoi... .-

Hinata annuì, ricambiando il sorriso, rassicurata.

-Grazie.-

-Per te, questo ed altro! E poi nemmeno io ci tengo a dire al mondo che abbiamo passato la notte insieme... -

La ragazza sorrise, al che Envy la fissò confuso e sorpreso.

-Ma... ehi! Non sei arrossita né svenuta!- esclamò, incredulo.

Lei ridacchiò.

-Quando sto con te, mi sento sempre sicura: so che tu riuscirai ogni volta a capirmi, e questo mi dà fiducia in me stessa. Da quando ti sto vicina, la mia timidezza è molto migliorata: lo devo a te, Envy.-

Il ragazzo mise una mano dietro la testa, e guardò altrove.

Pur cercando di restare indifferente, era impossibile non notare che i ringraziamenti della Hyuga lo mettevano, seppur minimamente (ricordiamoci che lui era pur sempre il grande, si fa per dire, Envy), in imbarazzo.

-Ma figurati, per così poco... ! Peccato, comunque... -

Lei lo fissò confusa.

-Per cosa?-

-Mi piaceva vederti arrossire per me!- brontolò lui.

Hinata rise.

-Non ti preoccupare, arrossirò ancora molte volte!-

-Oh, bene! Mi fa proprio piacere!- esclamò Envy, ridendo a sua volta.

 

Hinata riusciva sempre a tirar fuori la parte migliore di lui, quasi fosse nata appositamente per quello.

Envy era allegro quando le stava vicino, non desiderava altro.

Però, a volte, si sentiva strano.

Certe volte gli sembrava di parlare con qualcuno che conosceva da sempre, e non da qualche mese, come fosse una sorta di... forse... vecchia amica... .

E quel presentimento non era affatto piacevole.

Quando ci pensava, qualcosa gli torceva lo stomaco, una strana inquietudine sembrava afferrargli quello che a Hinata piaceva definire il suo “cuore”, pur non essendo propriamente così.

E più cercava di non farci caso, più la preoccupazione cresceva.

Cominciava a credere che l'aver incontrato la ragazza non fosse solo frutto del caso... non sapeva nemmeno lui il perché, ma lo percepiva.

 

-Envy... -

 

Il ragazzo si voltò a guardare Hinata.

Stavano procedendo il cammino, cercando di non perdere tempo e sperando che gli altri non fossero svegli.

-Cosa c'è?-

-Non so... avevi un'espressione strana. Sembravi... preoccupato... .- mormorò dubbiosa la ragazza.

Envy sobbalzò: cavoli, si era dimenticato quanto Hinata fosse recettiva ed empatica verso le emozioni degli altri.

Ma di certo non poteva dirle quello che lo tormentava da quando si erano rivisti.

Non poteva... o meglio, non voleva.

Non sapeva perché, ma aveva paura che, se l'avesse fatto, prima o poi sarebbe successo qualcosa di terribile.

-Ah! Ehm... ecco, vedi... il fatto è che... dunque... sono... preoccupato perché... non voglio che gli altri ci scoprano! Sì, certo, è proprio così!- esclamò poi, cercando di sembrare convinto.

-Mmm... d'accordo, se lo dici tu... - mormorò Hinata, dubbiosa.

Envy sospirò di sollievo.

“Fiuuuu... ! Sono salvo!”

 

Ormai l'accampamento era in vista, ancora pochi metri e...

 

-Hina-chan! Finalmente sei tornata! Ti stavamo aspettando tut... oh, ci sei anche tu?-

esclamò un Naruto deluso.

-Tsk! Sì, ci sono anch'io, problemi?- ringhiò Envy, infastidito.

-Sì, cosa ci facevate insieme, voi due?- disse gelido Neji.

-Umpf! Non credo che questi siano affari tuoi, damerino!- esclamo l'homunculus, beffardo.

Lo Hyuga strinse i pugni così tanto che le nocche sbiancarono.

-Tu... osa fare del male ad Hinata e te ne pentirai.- disse, con lo stesso calore di un blocco di ghiaccio.

-Tsk, vedremo... -

-N-Neji, Envy... per favore, non litigate... - cercò di placare gli animi la ragazza.

Nessuno dei due le rispose, Neji si limitò a squadrarla come per dire “Non capisco proprio come fai a stare con un tipo del genere... ”, e poi le voltò le spalle.

Hinata si limitò a sospirare: era tutto inutile, per quanto si fosse impegnata, suo cugino ed Envy non sarebbero mai potuti andare d'accordo.

Era una causa persa in partenza!

 

***

 

-Allora, direi che potete partire.-

-Tsk... ti odio... -

-Sì, mi stai molto simpatica anche tu, cara Lust!-

-Bastardo... !-

 

Madara batté le mani.

-Bene, ora basta perdere tempo: voglio che partiate immediatamente.-

Lussuria si ritrovò a sbuffare sonoramente per la quinta volta consecutiva.

Senza nemmeno degnarsi di rispondere, prese Sloth per un braccio e la trascinò con sé all'interno del cerchio, al centro della radura.

Immediatamente, si ritrovarono a sprofondare nel terreno: l'unica differenza con la prima volta che era accaduto era che, questa volta, sapevano esattamente dove sarebbero finite.

Amestris.

Ma, purtroppo, non sarebbero potute rimanere a lungo, Madara era stato chiaro: voleva tutto il gruppo degli homunculus al completo, altrimenti... .

Improvvisamente si ritrovarono a sedere sull'erba.

Si alzarono.

-Maledizione, quanto lo odio!- inveì Lust, incrociando le braccia al petto.

-Be', questo non cambia le cose. Piuttosto, dovremmo sbrigarci a parlare agli altri e a Quella Persona: abbiamo solo tre giorni, non dimenticarlo.- sospirò Sloth, pulendosi la gonna violetta con le mani.

-Tsk... lo so, però... che rabbia!-

 

***

 

-Dimmi la verità, Hinata, dove siete stati di bello voi due? E soprattutto, cosa avete fatto?- chiese Sakura, sorridendo eloquentemente in direzione della Hyuga.

-Eh?! B-Be'... - esclamò quella, presa da un attacco di panico.

-Ah ah! Non c'è bisogno di avere queste reazioni!- esclamò la rosa, per poi avvicinarsi di più.

-Avevo già capito da sola!- le sussurrò all'orecchio, in modo che gli altri non potessero sentirla.

Hinata avvampò, ma tentò di non darlo a vedere.

Nel frattempo, Ed fissava prima lei e poi Envy con la triste aria di chi non ci ha capito un tubo, grattandosi la testa perplesso.

Constatando quanto suo fratello fosse tonto, Al si prese la testa fra le mani: insomma, non solo era totalmente insensibile nei confronti delle ragazze, ma pure un cretino senza speranza!

Di bene in meglio!

 

DALL'AUTRICE:

Che cosa posso dire, oltre a scusarmi per il mega-ritardo?

Be', per cominciare, non uccidetemi: questo è semplicemente un capitolo di transizione.

Visto che non sapevo più come farlo andare avanti, ho deciso di farlo finire così.

Certo, un finale molto alla cavolo, ma pur sempre un finale, giusto?

Se questa volta vi ho deluso sul serio, vi prego di scusarmi, ma questo è davvero un brutto periodo per me, zero ispirazione... T.T

Solo, per piacere, non lanciatemi pomodori! >.<

Un bacione a tutti quelli che ancora seguono questa storia.

Al prossimo capitolo!

 

By Noemina2001

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