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“
Togliti dai piedi, Granger” ringhiò il ragazzo
mentre si dirigeva verso l’apertura del ritratto che conduceva ai
loro dormitori di Caposcuola.
“
C’ero prima io, Malfoy” replicò lei uscendo dal buco.
“
Levati di mezzo, non voglio sporcare il mio splendido e costoso mantello con il
tuo disgustoso tocco, mezzosangue”.
Ormai
Hermione era più che abituata alla sua scortesia: l’aveva
sopportata per sei anni e adesso gli rispondeva a tono. Al secondo anno aveva pianto quando lui l’aveva chiamata in quel modo per la
prima volta, ma Hermione Granger era diventata più forte.
“
Tutti i Purosangue hanno le tue maniere incantevoli? Accidenti, ora vedo che
tribù civilizzata siete!”.
“
Riserviamo le buone maniere per quelli che contano, mezzosangue”.
“
E anche i vostri cervelli, sembrerebbe”.
Il
ragazzo la superò precipitoso mentre lei si
faceva da parte per farlo passare, ma non abbastanza da evitare di sfiorargli
il mantello col braccio.
Hermione
non riusciva a credere che avrebbe dovuto tollerare altri nove mesi con quello
schifo di Malfoy. Quando Silente li aveva convocati nel suo ufficio per il
colloquio dei Capiscuola aveva detto con molto tatto
che entrambi avrebbero dovuto mettere da parte tutte le loro differenze e
cercare di lavorare insieme per il bene di Hogwarts. Dopotutto erano i due
studenti più brillanti della scuola, e avevano dimostrato di avere le
doti migliori di leader: così toccava loro
essere da esempio agli studenti più giovani. E,
buon Dio, lei ci aveva provato! Era stata civile con Malfoy per il primo mese
di scuola anche se aveva costantemente incontrato la
sua villania. Ma a dispetto di tutti gli sgarbi che lui
le aveva rivolto, lei aveva sempre serrato le labbra e tenuto la bocca chiusa. Ma dopo un mese la sua pazienza si stava esaurendo, e lui
era diventato anche peggio.
Anche
se dividevano una sala comune, Hermione preferiva di
gran lunga trascorrere il tempo a studiare nella Torre di Grifondoro. La
presenza dell’odiato ragazzo nella stessa stanza era troppo deprimente
per lei. Malfoy sembrava voler passare molto più tempo lì che nel
sotterraneo di Serpeverde, e Hermione sospettava il perchè: da quando
Draco, dopo il Torneo Tremaghi di quasi tre anni prima, era diventato
più alto e più muscoloso, le ragazze di Serpeverde gli si erano
appiccicate come un branco di cagne in calore. Quelle più giovani
appartenenti alle altre Case erano state regolarmente viste ciondolare nei
pressi delle aule che lui frequentava, o fargli delle commissioni anche se i
Prefetti avevano detto loro di NON fare cose del genere. Le ragazze delle altre
case del suo stesso anno conoscevano Draco Malfoy troppo bene per innamorarsi
della sua glaciale bellezza: il passato non si poteva cancellare così
facilmente. Però le Serpeverde non gli davano tregua, e dal momento che era in assoluto un ragazzo molto
intelligente in costante competizione con Hermione Granger per le valutazioni
migliori, aveva davvero bisogno di un posto in cui studiare in pace.
Così utilizzava la stanza che divideva con la ragazza.
I
due Capiscuola avevano sviluppato una professionale, anche se in un certo qual
modo fredda, routine che limitava i loro contatti. Si vedevano a malapena
eccetto durante le lezioni e quando, appena svegli, si preparavano per la
scuola. A volte, se Draco usciva per un mattiniero allenamento di Quidditch, o
se Hermione si recava in biblioteca molto presto, non si vedevano per tutto il
giorno. Naturalmente quando venivano convocati dai
professori o dai Prefetti per svolgere i loro “ doveri di
Caposcuola” cooperavano, ma solo in modo molto distaccato. Silente
l’aveva notato, certo, ma poteva solo sperare che avrebbero risolto i
loro contrasti. Non sarebbe stata la prima volta che due studenti che si
odiavano diventavano migliori amici. La loro routine sembrava funzionare bene,
i rapporti erano ridotti al minimo, e non succedeva niente di spiacevole se non
i soliti commenti maleducati di Malfoy. Ma tutto
ciò doveva finire.
Hermione
subì uno shock quando una sera, dopo aver giocato a Gobbiglie nella Sala
Comune di Grifondoro con Ginny e Lavanda, tornò nelle stanze dei
Capiscuola e trovò Draco steso sul pavimento, lamentandosi in quella che
sembrava essere un’agonia di morte.
D’istinto,
più forte dei pregiudizi contro il serpeverde, corse verso di lui e gli si inginocchiò accanto.
“
Malfoy. Malfoy, svegliati! Va tutto bene?”.
I
gemiti continuarono, ma alla fine aprì gli occhi. Poi bruscamente si interruppe quando mise a fuoco il viso di Hermione.
“
Granger...” cercò di parlare ma non
riuscì.
“
Malfoy, tu sei ferito o qualcosa di simile. Vado a chiamare Madama
Chips”.
Hermione
si alzò in piedi per andare, ma sentì una debole mano afferrare
disperatamente la sua.
“
No!” gracchiò Malfoy. “ Fra poco-starò-meglio”.
Il
ragazzo sembrava davvero disperato, così lei tornò ad
accovacciarsi sul tappeto e gli strinse la mano. Non che
avesse voluto farlo di sua iniziativa: più che altro, Malfoy la teneva
così stretta che non aveva scelta.
Draco
trasalì, e Hermione notò una scossa di dolore attraversare il suo
pallido volto, mentre le stringeva più forte la mano. Dopo circa un
minuto sembrò essere passata, e lui cercò di alzarsi dal
pavimento e di sedersi. Tentò di riuscirci, ma era chiaramente uno
sforzo troppo grande.
“
Cosa c’è Malfoy? Cos’è successo?” chiese Hermione, gli occhi incupiti dalla
preoccupazione.
Draco
la guardò. Sembrava che stesse vivendo un conflitto interiore. I suoi occhi grigio-azzurri erano cupi e tempestosi, un
muscolo guizzò nella sua mascella mentre la serrava. Alla fine, spinse
Hermione da parte – non rudemente, era ancora troppo debole per poterlo fare.
“
N-niente. Ho avuto una brutta
reazione al cibo di stasera, è tutto”. Cercò di alzarsi,
ma cadde.
“
Già, certo, Malfoy. Sembri uno che ha bevuto una Pozione da Maleficio,
non che ha mangiato del pesce andato a male”.
“
Non ho bisogno...del tuo aiuto...Granger. Dammi qualche minuto...e
starò...meglio”.
Tentò
di nuovo di alzarsi ma senza successo. Hermione lo guardò come se fosse
matto. Era palesemente ferito e dolorante, ma rifiutava assistenza medica! Cosa nascondeva? Era stato sul punto di
dirle cos’era successo, l’aveva visto poco prima nei suoi
occhi, quando le era sembrato che stesse combattendo con se stesso. Non era mai
stata così vicina al Caposcuola Serpeverde in tutta la sua vita. Praticamente lo teneva in grembo. Altre ragazze avrebbero
ucciso per un momento come quello, ma non Hermione Granger. Con calma lo
sollevò prendendolo sotto le spalle e lo appoggiò contro il
divano. Era molto pesante per lei. Notò i suoi muscoli sotto la camicia.
Quando lo lasciò andare lui sussultò, e
la mano gli scivolò lungo il fianco.
“
Cosa?...Oh mio dio!”.
Hermione
trattenne bruscamente il respiro quando gli vide un
livido attraverso la camicia bianca dell’uniforme che aveva almeno tre
bottoni aperti. Non un livido solo, ma molti. E
l’intero torace era attraversato da cicatrici – alcune rosse e
infiammate, altre in via di guarigione, altre molto vecchie.
Lui
chiuse gli occhi: “ Ho detto, stai lontana da me. Sei sorda o
cosa?”.
Che
fortuna essere scoperto da Hermione Granger, la strega più testarda di
Hogwarts, imprecò tra sè.
“
No, io non ti lascio a meno che tu non mi dica chi ti
ha fatto questo. Se non me lo dici dovrò andare
da Silente”.
“
Sei una strega testarda, lo sai?”.
Hermione
fece il broncio mentre gli porgeva un bicchiere
d’acqua preso dal tavolo.
“
Bevila. L’ho stregata in modo da far scomparire
un po’ del dolore”.
Draco era troppo stanco per protestare,
così bevette , e subito sentì buona
parte del dolore scomparire. Nonostante tutta quella
cocciutaggine e le sue colpe, la
Granger era una dannata strega intelligente.
“
Chi è stato, Malfoy?”.
Hermione
si risistemò vicino a lui sul tappeto davanti al caminetto e lo
fissò negli occhi grigio-azzurri. Accidenti!
Stava forse usando un incantesimo su di lui? Draco sentiva di
volerle davvero dire cos’era successo! Era come se avesse bevuto
del Veritaserum o qualcosa del genere!
“
Malfoy...”
Hermione
allungò la mano e la poggiò su quella del ragazzo.Era il primo tocco affettuoso che qualcuno gli dava dopo
molto tempo...Draco crollò.
“
Accidenti a te, Granger. Vuoi sapere chi mi ha ridotto così? E’
stato mio PADRE, capito? Si, proprio mio padre! Contenta adesso?”.
“
Lucius?” mormorò Hermione. “ M-macome è arrivato a te? E’ qui?”.
“
Sono andato ad incontrarlo ad Hogsmeade poco fa. Non
preoccuparti, non può entrare qui. Papà e io abbiamo
avuto una piccola...discussione. Poi in qualche modo sono riuscito a tornare a
Hogwarts perchè ho usato un Incantesimo Suspendio
su me stesso per un po’, ma non sono riuscito a mantenerlo. Poi sono caduto.
Poi sei arrivata tu”.
“
Oh, Dra-Malfoy! Dovremmo dirlo a Silente! Questo
è...”.
“
NO! Ti ho già detto che non possiamo dirglielo.
Comunque non è la prima volta, come sicuramente
avrai notato. Promettimi che terrai la bocca chiusa. Promettimelo!”.
Sembrava
che l’apprensione gli stesse facendo ulteriori
danni, così Hermione promise immediatamente. Realizzò
che si stavano ancora stringendo le mani.
“
Sei una dannata brava strega, te lo concedo Granger.
L’Incantesimo Anti-dolore sembra funzionare. Se gentilmente mi aiutassi a
raggiungere il mio letto lo apprezzerei
davvero”.
Hermione
si passò il braccio di Malfoy sulla spalla e cercò di tirarlo in
piedi, ma era un po’ troppo pesante per lei e inciampò.
Fortunatamente il ragazzo si sentiva un po’ più forte adesso, e
poteva reggersi da solo. Lentamente si diressero nella sua camera. Era
l’immagine speculare di quella di Hermione, che si rese conto di non
esserci mai entrata prima, anche se si trovava solo sulla parete di fronte alla
sua. Erano arredate allo stesso modo, tranne per il
fatto che le tende e gli altri tessuti erano tutti verde scuro e non di un
caldo rosso Borgogna.
Arrivati
al letto ci si accasciarono entrambi, e Hermione ruotò le gambe di
Malfoy per mettergliele sotto le coperte.
“
Ehi, stai attenta”. Malfoy sussultò ancora.
“
Scusa. Ehm...Malfoy?”.
“
Cosa c’è?”.
“
Adesso devo controllare che tu non abbia ossa rotte o qualche taglio grave, dal momento che non vuoi andare da Madama Chips”.
“
Oh, maledizione, devi proprio farlo?” disse Malfoy arrossendo un po’ ma senza aprire gli occhi, che erano chiusi.
Ora
che era steso sul letto respirava con più facilità.
“
Ho paura di si. Non preoccuparti, so come si fa, negli
ultimi anni ho fatto un corso di Medimagia
per i crediti extra. E’ facile”.
Lui
annuì. “ Bè, vai avanti allora,
Granger”.
Lei
gli tolse energicamente di dosso le coperte e mormorò un incantesimo mentre muoveva la bacchetta sul corpo del
ragazzo. Una piccola luce blu apparve ai piedi di Draco, e passò lungo
le gambe verso la parte superiore. Mentre attraversava
il torace diventò rossa per qualche istante, poi continuò il
tragitto fino in cima alla testa e svanì.
“
Sembra che tu abbia una costola rotta”.
Malfoy
brontolò. “ Bè, aggiustala allora!
Non startene lì e basta!”.
“
Sei fortunato che domani sia domenica. Ci metterà almeno un giorno
intero a guarire, e tu non puoi assolutamente muoverti
dal letto, capito?”.
“
Sembri Madama Chips”. Draco sorrise aprendo gli occhi.
“
Lo prendo come un complimento. Adesso stai disteso mentre
ti faccio l’incantesimo. Forse brucerà un po’ ”.
Hermione
gli aprì abilmente la camicia e posizionò
le mani sulla costola rotta.
“
Ehi Granger, un sacco di ragazze ucciderebbero per
questo, sai?”.
Lei
arrossì. “ Non distrarmi, o potrei finire col trasformarti i
polmoni in pietra o qualcosa del genere”.
Draco
sentì calore scorrere dalla mano di Hermione nel suo fianco, mentre lei
continuava a sussurrare strane formule ad occhi chiusi. Gli sembrò che
andasse avanti per molto tempo, e il dolore nel fianco cominciò ad
affievolirsi. A poco a poco si addormentò.
* * *
Si
svegliò di soprassalto. Dove si trovava? Oh, nella sua stanza.
Cos’era successo? La chiamata di suo
padre...Hogsmeade e la punizione...un ritorno a Hogwarts
da incubo...il caminetto e la
Granger...la
Granger? Cos’aveva fatto?
Notò
alcune candele accese nella camera. Si sentiva caldo e al sicuro nel letto.
Sorprendentemente non avvertiva più il dolore, ma solo un leggero
pulsare per essere disteso sulla schiena ferita.
Guardandosi
intorno sobbalzò nel vedere una ragazza seduta vicino a lui nella sua
poltrona; teneva i piedi raggomitolati sotto di lei e dormiva. Doveva aver
spostato la poltrona dal camino fino al letto. La Granger! Era ancora
lì!
Studiò
con attenzione la sua figura addormentata. Si era cambiata, e indossava una
camicia da notte bianca. Draco arrossì quando
realizzò che non l’aveva mai vista prima in camicia da notte
– la mattina, quando facevano i turni per il bagno in comune, era sempre
vestita.
Aveva
una mano sotto la testa e si era tolta la molletta dai capelli, così che
questi le ricadevano in ondulate ciocche castane sulle spalle, quasi fino alla
vita. Alla luce delle candele sembravano quasi rosse. Notò le labbra
rosa leggermente dischiuse, che lasciavano intravedere i bei denti bianchi ogni
volta che, respirando, il suo petto si sollevava e si abbassava.
Sorrise
tra sè quando ricordò che Hermione
aveva i dentoni quando era piccola. Pensò
scioccato che la conosceva da quasi sette anni e non l’aveva mai guardata
realmente. Fino ad ora. Era bella.
Oh mio dio, Malfoy! Cosa stai pensando? E’ una mezzosangue!
Dio,
ma era splendida! Come aveva potuto non notarlo prima d’ora?
Probabilmente perchè lei era sempre nascosta dietro a quei maledetti
Potter e Weasley.
Vide
che stringeva nell’altra mano un tovagliolo bianco, e sul comodino
c’era una ciotola argentata piena di un liquido azzurro. Solo allora si
accorse di avere sulla spalla un altro tovagliolo bagnato, lì dove suo
padre l’aveva colpito più duramente.
La
sveglia dietro alla ciotola segnava le cinque del mattino. Ciò voleva dire che la
Granger, no, Hermione, gli era stata accanto
l’intera.....l’intera.....Draco Malfoy lanciò
un’occhiata al tovagliolo bianco macchiato d’azzurro nella mano di
lei e cominciò a piangere. Tentò di fermarsi, ma sembrava che
qualcosa si fosse sbloccato dentro di lui, perchè con orrore si rese
conto di non riuscire a smettere!
Stai
piangendo come una femminuccia, Malfoy, smettila subito!si rimproverò,
mentre piangeva sempre più forte.
Dovette
aver emesso un singhiozzo particolarmente rumoroso perchè Hermione con
aria sonnolenta sollevò la testa, e quando notò che lui stava
piangendo saltò su e gli si sedette a fianco, cercando di
tranquillizzarlo passandogli le mani sulla fronte e sulle guance.
“
Dra-Malfoy...non piangere. Ti fa ancora male? Oh
poverino, ho fatto tutto quello che ho potuto. Mi dispiace, forse dovrei andare da Madama Chips. Non avevo
tutte le medicine che ci sono in Infermeria,
così ho potuto fare solo alcuni incantesimi di guarigione basilari. Oh
povero...mi dispiace...vado da Madama Chips”.
Draco
allungò il braccio e le strinse forte la mano.
“
No Gra-Hermione...” lei
trattenne il respiro.
L’aveva chiamata
per nome...bè, d’altra parte lei gli
aveva quasi detto Draco per due volte quella notte. Le sembrava
impossibile chiamare qualcuno a cui teneva per cognome, e quindi era rimasta molto sorpresa prima.
“
No Hermione...sei davvero una brava guaritrice. Mi sento bene. Davvero. Sono
veramente impressionato. E’ solo che...maledizione...non so perchè non riesco a smettere di pia-a-angere!” si strozzò mentre si scioglieva
in altri singhiozzi. “ C’è-èqua-a-alchee-effe-etto collaterale nelle tue medicine?”.
Lei
scosse la testa. “ No, sono abbastanza sicura che non ce ne siano. Gli
unici di solito sono perdita dell’appetito e sonnolenza. Non...ehm...il pianto”.
Lui
cominciò a ridere, e Hermione temette seriamente che si facesse male.
“
Malfoy, devi smetterla di sobbalzare così. Ti ho guarito la costola, ma
non devi muoverti troppo. Andiamo, su, non stancarti. Smettila di piangere.
Soffiati il naso con questo”. Gli passò il fazzoletto bianco, e
lui si soffiò il naso rumorosamente.
“
Bleah! Moccio di Malfoy!” rise lei.
Lui
sorrise debolmente. “ E’ moccio di Draco, Hermione”.
Lei
parve confusa. “ Chiamami Draco. E grazie, grazie molte, per- per tutto”.
Hermione
si sentì arrossire violentemente. Rimani
padrona di te stessa Hermione, pensò. E’ ancora lui,
Draco Malfoy-sono-un-purosangue-e-mangio-i-mezzosangue-a-colazione!
“
Certo...Draco”.
Di
colpo si mise ad occuparsi del tovagliolo sulla spalla del ragazzo,
sollevandolo e controllando la ferita molto minuziosamente.
“
Grande! Ha funzionato! I lividi si stanno assorbendo e sono quasi scomparsi! E sono guariti anche i tagli, e non ci sono cicatrici
perchè ho posto un Incantesimo Anti-Keyloid*. Dovresti riposare fino al mattino, e domani non alzarti. Ti porterò io la
colazione e dirò che sei occupato a studiare
per il test di Pozioni di settimana prossima”.
“ Hei hei, rallenta Hermione!”. Draco le afferrò di nuovo la mano.
La
sentì allontanarsi da lui e poi rilassare la mano nella sua.
“
Non preoccuparti, non andrò da nessuna parte domani, ma se mi sentirò abbastanza bene potrei fare un piccolo
allenamento di Quidditch in serata...”.
Hermione,
scandalizzata, esclamò: “ Malf-Draco! Tu
non vai ad allenarti a Quidditch! Come osi, quando...”si fermò quando vide uno scintillio nei suoi
occhi. Maledetto Serpeverde, l’aveva presa in giro.
“
Oh, tu!...” lo
colpì su uno dei lividi più piccoli, e lui strillò dal
dolore e sorrise.
“
Sono le cinque, faresti meglio a dormire ancora un
po’. Voglio che lunedì quella costola sia guarita
perfettamente”.
Gli sorrise, e lui le rispose. Non fece il suo solito ghigno, ma un sorriso
genuino al 100%. Hermione si girò per andare ma
sentì Draco chiamarla con una vocina piccola piccola.
“
Hermione?”.
“
Cosa c’è Draco?”.
“
N-Non andare”.
“
Cosa?”. Non poteva credere alle sue orecchie.
“ Draco, la schiena mi sta uccidendo per aver dormito in quella poltrona
vicino a te tutta la notte a cambiarti gli impacchi!”.
“
Lo-lo so. Grazie, ma non voglio stare da solo”.
Hermione
lo guardò con aria interrogativa, poi, con sua sorpresa, Draco disse
l’unica frase che lei non aveva mai MAI pensato che gli
avrebbe sentito dire: “ Ho paura”.
Lo
guardò in faccia. Santo cielo, il povero ragazzo era davvero impaurito.
Si vedeva in quei suoi occhi grigio-azzurri. Grigio-azzurri? Hermione, riprendi il controllo, si rimproverò tra sè.
Con
un sospiro elaborato si sedette e si preparò a trascorrere il resto
della notte - no, del mattino - accanto a lui.
“
Dormi Draco. Io cercherò di riaddormentarmi in poltrona”.
“
Hermione?”.
“
Cosa c’è?”.
“
Se davvero ti fa male la schiena potresti dormire nel
mio letto, sai. E’ enorme. Ti prometto che non farò – voglio
dire, dopo tutto, sai, non farei – non posso
– essendo ferito e tutto – cercare di...fare niente di
strano”. Arrossì di un profondo rosso pomodoro, così come
lei.
“
Bè...” Hermione considerò
attentamente la sua proposta “ grazie Mal-Draco, ma...ehm...bè...”.
“
Va tutto bene” disse lui e sorrise “ volevo solo offrirti di stare
più comoda, tutto qui”.
Lei
gli ricambiò il sorriso. “ Hei
grazie!”.
Poi con sorpresa di Draco, Miss Hermione Granger-sono-la-strega-più-brillante-di-Hogwarts-nonchè-Caposcuola-quindi-non-insistere
salì sul letto accanto a lui e si rannicchiò sotto le coperte.
“
Brr...fa freddo là fuori!”
sussurrò nell’oscurità.
Le
candele si stavano consumando. Sentì Draco sistemare gran parte delle
coperte sopra di lei con un braccio, e darle un colpetto sulla spalla.
“
Non muovere l’impacco!” rimproverò il buio, sorridendo.
“
Sissignora” lo sentì biascicare, e sebbene non potesse vederlo,
sapeva che anche lui stava sorridendo. E poi si
addormentarono entrambi, esausti per gli eventi della notte.
Ciao
ai miei lettori! mi raccomando, commentate numerosi! grazie di cuore a chi ha lasciato una recensione per la mia oneshot "...mamma..."! un
bacio a tutti!!
Ciao a tutti! Eccomi
finalmente ritornata! Spero che piovano
recensioni per questo capitolo…e presto ne arriverà
uno de “il potere del sentimento”! Alla prossima, un bacio a tutti!
THE BLOOD
OF THE DRAGON
DiDeChantal
CAPITOLO
3- CAUSA
COMPERIO-
La
prima cosa di cui Hermione si accorse quando si
svegliò fu che c’era qualcuno accanto a lei nel letto. Fu uno
shock enorme. Mai, nei suoi 17 anni di vita, aveva diviso un letto con
un’altra persona.
La
seconda cosa che notò fu che in qualche modo la sua camera sembrava
essere diventata verde.
Sicuramente
prima era rossa!
“
Ti sei svegliata, dormigliona?” disse una voce strascicata.
Era
la voce di Malfoy! Lei, Hermione Granger, era nel letto di Draco Malfoy! Poi
gli eventi della notte precedente le tornarono in mente di colpo. In una
situazione come quella, lei non sapeva davvero come reagire.
Sensazioni
intense la stavano attraversando…per la prima volta Hermione Granger,
colei che aveva sconfitto il Tranello del Diavolo e scoperto il nascondiglio di
un basilisco, non sapeva cosa fare. E il fatto che
fosse stesa sopra il braccio di Malfoy, e avesse una gamba tranquillamente
intrecciata alla sua, non aiutava di certo.
“
Perchè se lo sei mi piacerebbe riavere il mio braccio: anche se sono
sveglio da circa un’ora, lui è ancora addormentato! Aah,
così va meglio!”.
Malfoy
spostò il braccio da sotto di lei e se lo
massaggiò. Hermione rise, grata che lui avesse fatto sembrare
divertente quella situazione, e che avesse allentato
la tensione.
“
Non volevo svegliarti, sapevo che dovevi essere esausta per ieri notte. E comunque, mi è piaciuto abbastanza essere il tuo
cuscino umano, Hermione”.
Così
la chiamava ancora Hermione, giusto? Bè, era
un bel cambiamento.
“
Buongiorno Draco”. Rotolò su se stessa per fronteggiarlo e
delicatamente tolse la gamba dalla sua. Gli sorrise e
lui le rispose.
“
Come va il corpo?”.
“
E’ eccitante, virile, sexy…il solito”.
“
Oh, sei impossibile!”. Si mise a sedere sul letto.
Stranamente
non sentiva l’urgenza di andarsene subito. Gli scoccò
un’occhiata furtiva: giaceva esibendo il petto, le coperte tirate su fino
alla vita, i capelli biondi non appiattiti all’indietro come al solito ma liberi di ricadergli gentilmente sugli occhi. I
lividi se n’erano andati, anche se erano rimaste delle cicatrici.
“
Ti piace il panorama, eh?” disse con la solita sfrontatezza da Malfoy.
La
stava prendendo in giro. Hermione si sentì tutta agitata e confusa per
questo. Non era abituata a quel tremore che sentiva nello stomaco, e non sapeva
come reagire di fronte a situazioni come quella.
“
Sto solo controllando i tuoi lividi. Oh, il tovagliolo è caduto durante
la notte! Hei, ma la spalla è guarita!
Dov’è? Ah, eccolo! …credo che andrò a prendere
qualcosa per colazione. Che ore sono? Dio mio! Le otto e mezza! Si staranno chiedendo dove siamo! Oh, no aspetta, è domenica e siamo in orario. Cosa vorresti da mangiare? Penso che andrò giù
nelle cucine e chiederòa Dobby di portarci qualcosa.
Sarà meglio spiegare a Harry e a Ron perché ho saltato la
colazione, posso dire che ero in Biblioteca e ho perso
la cognizione del tempo…” sentì Malfoy ridacchiare.
“
Cosa c’è di tanto divertente?”.
“
Lo sapevi che quando sei nervosa cominci a parlare a
vanvera? L’ho notato anche ieri notte!”.
“oh”.
Hermione frenò il suo fiume di parole e si allungò per
raccogliere il tovagliolo dal pavimento di fianco a Draco, dov’era caduto
durante la notte. Il ragazzo le afferrò il polso e così si
chinò su di lei.
“
Allora, perché sei nervosa Hermione?” sussurrò Draco
fiocamente fissandola negli occhi color miele.
I
lunghi capelli castani le caddero giù lungo il viso come un velo e gli
sfiorarono la guancia. Lui si sentì come se lo stessero bruciando. Il
suo sguardo di ghiaccio era dolce e interrogativo. Le mascelle erano chiuse
fermamente in un’espressione determinata. Hermione si sentì come
se una moltitudine di formiche le si stessero
arrampicando su tutto il corpo, e la testa cominciò a girarle. Aveva una
folle urgenza di baciarlo e dovette convocare tutto il suo autocontrollo per
non farlo. Fino alla sera prima era stato il suo nemico mortale, per amor del
cielo!
“
I-io non lo so” mormorò.
Per
un attimo pensò che anche lui stesse per baciarla, poi entrambi cominciarono a ridacchiare e lui la lasciò andare. Il
momento intenso era passato. Con uno shock, Hermione realizzò
che le era piaciuto.
“
Vado a prendere la colazione e a scusarmi. Puoi andare in
bagno, ma per favore Draco, stenditi di nuovo dopo”.
***
“…così
poi ho detto a Pansy di levarsi dai piedi, ma la Bulstrode ha continuato
a seguirmi. Ho perso le staffe e l’ho trasformata in una rana toro, e
l’ho infilata nella tasca del mantello. Con mio grande orrore, più
tardi mi ha detto che non le sarebbe importato di
rimanere una rana toro se avesse potuto restare nella mia tasca per
sempre”.
Hermione
rise fino alle lacrime. Draco era davvero bravo a raccontare storie divertenti.
Per
la prima volta dall’inizio dell’anno i due Capiscuola stavano
facendo colazione insieme. Draco era a letto appoggiato a dei soffici cuscini,
e sgranocchiava una fetta di toast, mentre Hermione infilzava una frittella e
la attaccava. Aveva fatto in modo che gli elfi domestici portassero loro su un
vassoio una colazione abbastanza decente.
Più
tardi fu il turno di Draco di ridere quando Hermione
gli raccontò di quella volta al sesto anno in cui Ron aveva pensato che
Harry fosse innamorato di lui; si era fatto prendere dal panico e aveva cercato
di fornire Harry di un gran numero di ragazze, ma tutto si era risolto in un
triste fallimento. Harry aveva dovuto fissare un disastroso numero di appuntamenti per provare la sua virilità.
Per
tutto quel tempo Draco non poteva credere di star facendo una decente –
no, più che decente - conversazione con una Mezzosangue. Era stato
educato tutta la vita a credere che i mezzosangue fossero
stupide, patetiche creature di nessun valore. Ma
eccolo lì, con una strega bella e intelligente, ed era una mezzosangue.
“
A cosa stai pensando Malfoy? Per un attimo mi sei sembrato un po’
spaesato”.
“
Stavo solo pensando che sto facendo una vera
conversazione con una mezzosangue”.
Si
pentì di quelle parole nel momento in cui le pronunciò. La mano
di Hermione si bloccò mentre portava la
frittella alla bocca. Il suo viso impallidì per l’offesa.
‘ Sono così stupido’
pensò Draco.
“
Non è come pensi Hermione” disse dolcemente, sentendola irrigidirsi mentre con gentilezza le spingeva via la
forchetta dalle labbra.
“
Non intendevo quello. Voglio dire, non importa cosa
sei. Questo mi ha sorpreso. Mi sono sbagliato. Lucius – sussultò a quel nome – si è sbagliato.
Tu sei una strega abile, intelligente e bella che mi ha
salvato la vita. I miei stupidi pregiudizi…io amo parlare con te.
Credo davvero di amare…amare…il parlare
con te”.
La
vide palesemente rilassarsi.
“
Grazie Draco. Ma potresti farmi un favore?”.
“
Quale?”.
“
Potresti non chiamarmi mai più mezzosangue? Voglio dire, lo so che ho
imparato a sopportarlo nel corso degli anni, e quello che dici non mi importa affatto in ogni caso, ma preferirei davvero
che non lo facessi. Mi ricorda il vecchio te”.
Lui
annuì: “ Sicuro, prometto che non ti chiamerò più
così. Ma Hermione…io sono ancora il
vecchio me. Una notte non cambia niente, sai”.
Hermione
abbassò lo sguardo sulle sue mani.
“
No, suppongo di no. E’ solo che sembravi
diverso oggi. Che stupida”.
Draco
si sentiva davvero confuso. Voleva piacerle, voleva che lei fosse sua amica,
una vera amica dato che non ne aveva mai avuta una
prima, ma doveva spiegarle che non poteva aver fiducia in se stesso, non dopo
così tanti anni passati a essere condizionato da Lucius. Se la sua
volontà fosse appartenuta a lui avrebbe potuto
prometterle tutto ciò che avesse voluto, ma sapeva che quella parte di
lui era legata a Lucius e a colui che serviva.
“
Hermione…”.
“
Dimenticatene, Malfoy”.
Lo
aveva chiamato Malfoy di nuovo.
“
No, tu non capisci Hermione. E chiamami DRACO! Per
favore ascoltami fino alla fine, e sarebbe bene che lo facessi, perché
è successo qualcosa la notte scorsa quando ti
sei occupata di me.
Qualcosa
dentro di me si è sbloccato e mi sono sentito tutto meraviglioso e
gentile, ma non so per quanto tempo durerà o se accadrà ancora, e
questo è parte del problema, vedi. Non so mai come mi sento realmente. Ma so che adesso mi sento bene, mi sento davvero bene, e se
potessi fare di testa mia vorrei sentirmi così per il resto della mia
vita – stare qui a parlare con te e a mangiare toast al miele!”.
“
Sto ascoltando…Draco” disse Hermione con voce debole.
“
Hermione, questa è la prima vera conversazione che abbia
mai fatto a Hogwarts con te. Mi sento come se i sei anni della mia vita
qui siano stati vissuti solo a metà
perché mi sono tenuto lontano da tante persone meravigliose e
interessanti e dalle cose che accadevano intorno a me. Ma ne sono tenuto
lontano a causa di ciò che mio padre mi ha detto, delle cose che odiavo,
dei miei pregiudizi. Non riesco a credere di aver perso così
tanto. Me ne importa qualcosa? Si! Ho sempre dovuto essere pungente e
sarcastico e superiore perché quello era il modo in cui mi avevano detto che i Malfoy dovevano agire; c’erano volte in
cui volevo giocare a Gobbiglie con te e Seamus, aiutare Neville quando i suoi
calderoni esplodevano a Pozioni, portare qualcuno di diverso da Pansy ai Balli
di Natale…ma non potevo! E sono fottutamente arrabbiato per questo! “
Draco
poteva vedere che lei si stava sforzando di capirlo. Ciò gli diede la
forza di continuare.
“
Se odio Potter? Non lo so. Mi è stato detto che, si, dovevo odiarlo…ma non ho mai avuto la
possibilità di rimediare. Gli altri hanno sempre deciso le cose per
me…si Hermione, è stupefacente vedere
cosa riesca a fare qualche maledizione Cruciatus per farti rigare dritto e
obbedire. Da quando ho compiuto cinque anni sono stato picchiato da Lucius, hai
visto tutte le mie cicatrici? Mia madre non ha potuto fare niente – in
ogni caso lei era spesso sotto la maledizione
Imperius. Quando sono cresciuto sono riuscito a
resistere meglio al dolore fisico, ma poi Lucius ha cominciato ad usare le
maledizioni su di me. Maledizioni terribili. Le ferite che hai
visto la notte scorsa non erano certo le peggiori. Sai, lui vuole che io
diventi un Mangiamorte, che serva Tu-sai-chi…ma
che sia DANNATO se lo faccio!”.
Si interruppe
qui, stringendo forte la mano di Hermione nella sua, il sudore che gli colava
dalla fronte. Aveva il fiatone, ma sembrava che lo sfogo gli avesse fatto bene.
“
P-perché no?” chiese con cautela
Hermione, che voleva sapere ogni cosa ma che temeva
che insistendo troppo avrebbe potuto farlo ammutolire di nuovo. Fortunatamente
sembrava che lui volesse continuare.
“
Perché io sono un Malfoy, e non verrò
obbligato a fare qualcosa che non mi procuri un vantaggio. Si
Hermione. Sei scioccata che io sia così egoista? Sono arrivato a capire
tutto questo quando avevo dieci anni e ho incominciato
a resistere al dolore. Lucius ha sempre pensato che Voldemort gli avrebbe dato potere
e ricchezza se l’avesse aiutato a salire al potere…Lucius è
un dannatissimo pazzo! Voldemort lo ucciderà una volta
finito con lui, così come con tutti gli altri Mangiamorte, ma
hanno tutti troppo poco cervello per capirlo. Nelle mie vene scorre il sangue
di molte nobili generazioni di Malfoy, siamo ricchi e potenti ma ci siamo
sempre e solo preoccupati di noi stessi. E’ una stimata caratteristica di
Serpeverde. Quindi non andare a pensare che io sia
tutto buono e che voglia fare amicizia con Potter e Silente solo perché
ti sto dicendo questo…perché sai, io l’ho capito…sono
un Malfoy egoista e interessato, e farò tutto ciò che è in
mio potere per resistere a ciò che può danneggiare me e il nome
della mia famiglia…e ciò include resistere a Voldemort!”.
Draco
guardava Hermione con occhi febbrili. Per un momento sembrò pentirsi di averle raccontato quelle cose. Poi quando vide
comprensione, compassione e, accidenti! pietà
nei suoi occhi, lasciò perdere la sua lotta interiore e si
accasciò sui cuscini.
“
Così adesso lo sai” le disse cupamente.
Ci
fu silenzio mentre Hermione formulava i suoi pensieri.
Povero Draco! Cosa doveva aver passato in tutti quegli
anni! Tutte quelle cicatrici…
“
Perché stai piangendo Hermione?” lo
sentì chiedere, non rudemente.
Lei
scosse la testa. Lo guardò. Era una Grifondoro
dopotutto, la sua anima era piena di dignità, coraggio,
compassione e…giustizia.
Draco
ripetè la domanda :
“ Perché stai piangendo?”.
“
Per favore, fermati, Hermione. Non piangere. Sei peggio di me
l’altra notte”.
Hermione
sentì le braccia di Draco intorno alle spalle attirarla sul letto con
lui. Non aveva mai conosciuto questo lato di Draco.
Come
aveva potuto una notte cambiare tutto? Perché
non l’aveva indovinato? Insomma, era la strega più brillante della
scuola, si vantava di sapere tutto, o quasi tutto! Forse perché per
tutti quegli anni era stata influenzata da Harry e Ron e dalla loro inimicizia coi Serpeverde. Forse perché Malfoy
girava sempre con quel paio di babbei di Tiger e Goyle ed aveva quel caratteraccio:
uno riusciva con molta difficoltà a strappargli due parole educate.
O forse perché era così tanto chiuso
verso gli altri come lei.
Però doveva sapere un’ultima cosa prima di cambiare idea su di lui,
ma non poteva farlo nel modo giusto se gli stava seduta in grembo. Si
allontanò gentilmente da lui e si mise accanto al letto. Così andava meglio, poteva di nuovo pensare con chiarezza.
Lui
sembrava un po’ sorpreso ma non irritato.
Hermione fece un gran respiro e pensò
intensamente e velocemente. Ci siamo Draco Malfoy. Questa è la
tua unica possibilità di rimediare ai sei anni in cui sei stato un
subdolo, viscido, crudele serpeverde bastardo di un Malfoy!
“
Draco, visto che hai sollevato l’argomento, ti spiacerebbe se ti facessi
qualche altra domanda?”.
Lui
scrollò le spalle e annuì. “ Immagino di no. Non mi sono mai spinto così in là finora,
e tu mi hai salvato la vita. Vai avanti, intanto che sono ancora di buon
umore”.
“
Hai detto che faresti di tutto per i tuoi interessi.
Di tutto per proteggere il nome e la fortuna dei Malfoy”.
“
Si”.
“
Che valore ha il nome dei Malfoy, Draco? Prima di Lucius e di tuo nonno che cosa sosteneva e apprezzava la
tua famiglia?”.
“
Onore. Ambizione. Fare ciò che è
giusto” elencò Draco, come se l’avesse memorizzato da un
libro.
“
Quindi tu lotterai per queste cose?”.
“
S-si Hermione. Dove vuoi arrivare?”.
“
E cosa mi dici dei tuoiinteressi Draco? Quegli
interessi che dici di voler anche servire? Che cosa vuoi?”.
Draco
ci pensò un poco prima di rispondere lentamente. “ Io voglio…essere libero di fare le mie scelte.
Libertà. Voglio essere felice, stare bene. Immagino le stesse cose che
vogliono tutti”.
“
Draco, che cosa ti renderebbe felice?”.
“
Hermione, mi stai sottoponendo a un test
d’intelligenza?”.
“
Hai detto che avresti risposto alle mie
domande”. Lo disse con quella sua aria cocciuta. Per un attimo
sembrò che Draco volesse nascondersi. Rimase assolutamente immobile e
calmo. Ma Hermione sapeva che stava pensando
seriamente alla sua domanda, perché aveva gli occhi luminosissimi.
“
Hermione, è imbarazzante” disse alla fine.
“
Cosa ti renderebbe felice? Draco rispondimi!”.
Draco
lottò con se stesso per un momento. “ Essere amato.
Accettato”. Non riusciva a credere di aver appena detto quelle parole.
Hermione era una dannata strega potente.
“
Tu non sei un bastardo egoista e interessato, Draco. Sei una persona
buona”. Hermione sorrideva.
“
Anche se lo nascondi bene”.
“
E tu Hermione sei una dannatissima strega che ci sa
fare. Con te in giro chi ha bisogno del Veritaserum?”.
Poi
incominciarono entrambi a ridere e a strozzarsi allo stesso tempo.
“
Granger, se dici a qualcuno cos’è successo qui oggi farò
personalmente in modo che tu vada male in ogni test che farai da qui al
diploma”.
Hermione
sussultò. Andare male agli esami era la peggiore minaccia che le si potesse fare.
“
D’accordo. Ma Malfoy, se tu dici a qualcuno che ho dormito nel tuo letto
e ho pianto per te dopo averti salvato quel tuo viscido culo serpeverde, dirò all’intera scuola
che fai sogni indecenti su Pansy Parkinson!”.
Draco
ebbe un brivido. Wow, la ragazza sapeva davvero il fatto suo! , pensò.
“
Ok” disse. “ Adesso vieni qui e porta gli
scacchi magici, così posso finalmente insegnarti a giocare bene e a fare
il culo a Lenticchia. Ahia! Ok, intendo dire a
Weasley”.
HELLO!
Ed
ecco un nuovo capitolo…è piuttosto corto, mi spiace...il prossimo però sarà moooolto
sostanzioso!
Scrivete
e ditemi che ne pensate, ok? 1000 grazie a tutti
quelli che hanno recensito il capitolo precedente! Smack!
Silente
era contento di vedere che i due Capiscuola sembravano lavorare insieme molto
meglio. Aveva sempre saputo che in qualche modo le cose si sarebbero sistemate.
C’era un guizzo di divertimento negli occhi del vecchio mago ogni volta
che li vedeva, ma quando la McGranitt gli chiedeva
il perché, lui diceva semplicemente:
“
Cosa vuoi dire Minerva? Ti va un ghiacciolo al
limone?”.
***
Il
primo trimestre passò senza grandi avvenimenti dopo quell’incidente.
Per fortuna Hermione non entrò più nella sala comune per trovare
un’altra volta Draco disteso a terra che si lamentava dal dolore. Si era
resa conto che nelle due settimane dopo quella notte aveva quasi sviluppato la
fobia di aprire la loro porta; aveva orribili visioni di Draco che veniva picchiato da Lucius davanti al caminetto. Anche i suoi sogni erano stati disturbati da quelle
immagini, con l’eccezione che Lucius si trasformava in Voldemort, e la
faccia di Draco diventava quella di Lucius.
Draco
si comportava gentilmente con lei dal finesettimana
in cui l’aveva salvato. In pubblico la chiamava ancora Granger, ma nelle
loro stanze o quando erano da soli si rivolgeva doverosamente a Hermione. E anche lei sosteneva quella farsa. Non era
difficile dato che Harry e Ron si prendevano costantemente gioco di Malfoy
dietro le sue spalle – strano che non si fosse accorta prima di
quanto spesso lo facessero.
Le
lezioni andavano avanti a ritmo frenetico. Gli studenti dell’ultimo anno
erano tutti un po’ tesi perché si trovavano nell’anno dei M.A.G.O.. Per Hermione ciò
significava più studio del solito, e finalmente sembrò anche
avere una certa influenza su Ron e Harry, che per una volta riuscirono a
trascorrere più di un’ora in biblioteca immersi nei libri senza
perdere la pazienza.
Un’altra
persona che si vedeva spesso in biblioteca era Draco Malfoy. All’inizio
aveva portato con sé i suoi gorilla Tiger e Goyle, ma siccome sapevano a
malapena leggere, si stancarono presto e smisero di
seguirlo anche lì. Poi Pansy e Millicent
sembrarono pensare che sarebbe stata una buona occasione
per trovarlo da solo, perciò per un po’ di tempo le si potè trovare sedute ai due lati di Draco. Però
furono subito scacciate da Madama Pince quando Draco
si lamentò per i loro risolini acuti e i continui sussurri.
Un
giorno, dopo una sessione di studio in biblioteca, Hermione si sentì
soffocare per essere rimasta nel castello così a lungo. Neve o no, aveva
intenzione di fare una passeggiata lungo il lago. Rifiutò
l’offerta di Ron e Harry di accompagnarla e andò a prendere il suo
mantello invernale.
Poco
dopo camminava tutta sola lungo il lago semi ghiacciato. Il respiro le usciva di bocca in nuvolette vaporose. Brr,
faceva freddo. Hermione non aveva mai sopportato granchè
il freddo, ma il suo passo svelto la riscaldò
in fretta. Era un sollievo stare fuori dal castello
per la prima volta dopo settimane.
Trovò
una roccia piatta, ci si sedette sopra e si abbracciò. Poi, per la prima
volta in quasi un mese, Hermione Granger si autorizzò ad abbandonarsi a
pensieri su Draco Malfoy.
Pensò
a quando aveva visto i suoi muscoli sotto la camicia
sollevandolo contro il divano. A come l’avesse curato
quella notte, posando una mano sul suo petto e mormorando incantesimi di
guarigione per le sue costole. A quanto fosse calda la
sua pelle. Ricordò quanto avesse desiderato
stringerlo fra le braccia e calmarlo quella notte mentre lo vegliava,
cambiandogli l’impacco con gran cura finchè
non si era addormentata anche lei. Si autorizzò a richiamare il ricordo
imbarazzante di com’era stato svegliarsi raggomitolata tra le sue braccia,
con le gambe intrecciate alle sue.
‘Ti sei svegliata, dormigliona?’, l’aveva sentito sussurrare. Le
aveva detto anche ‘Lo sapevi che quando sei nervosa cominci a parlare a vanvera?’, e poi le aveva chiesto ‘Perché sei nervosa Hermione?’…allora aveva sentito il desiderio di
baciarlo.
E
poi, il più bel ricordo di tutti, la felicità
che aveva provato quando lui aveva detto ‘Essere amato. Accettato’.
Questa era la risposta giusta Malfoy. Accidenti, era la risposta
migliore in assoluto! Se avessi detto qualcosa di diverso
sarei forse stata capace di dimenticare il tutto. Ma
sono attratta da te e la tua risposta mi dà la possibilità di
amarti! Se solo avessi detto qualcosa di cattivo o
sgarbato! Allora non saresti qui a tormentarmi da settimane e SETTIMANE!
Oh Hermione –
continuò a pensare – cosa
sta succedendo? Perché ti senti così?
Lui non prova lo stesso per te, sai. E in ogni caso,
è un SERPEVERDE, e non gli si può dare fiducia. Cosa sono delle parole dette di getto una domenica mattina
in confronto a sei anni di tormento?
Ma,
disse un’altra voce dentro di lei, tu sai che non stava mentendo. L’hai visto nei suoi occhi.
Come fai a saperlo Hermione? Che cosa potrà mai fare di buono,
anche se ha detto la verità? Ok, non è
così male, ma non puoi farti sconvolgere così da un ragazzo
proprio all’ultimo anno, no? Sei la Caposcuola, Hermione. Tutti sanno che le ragazze
che tentano di salvare i ragazzi cattivi alla fine perdono
sempre. Sei una sciocca adolescente proprio come tutte le sue compagne di
Serpeverde.
“
Ti sbagli. Io lo amo e sono quasi sicura che lui ama me” sussurrò ad alta voce, come per convincersene.
Bè, non era proprio che Draco, dopo l’incidente, avesse fatto
molto per dimostrarle che provava lo stesso per lei. Certo non erano più
stati così vicini fisicamente come era successo
quella notte e la mattina dopo.
Per
quello entrambi si sentivano un po’ imbarazzati.
Ma la chiamava ancora Hermione. E
non l’aveva nemmeno più chiamata Mezzosangue. Sì, le
insegnava a giocare a scacchi magici ogni finesettimana,
e parlavano molto di più ora, ma non si dicevano niente che non fosse “professionale”.
Ma
ora c’erano anche i pettegolezzi sul Ballo di Natale: tutti sostenevano
che Malfoy avesse un amore segreto incontrato un mese prima, e che stava per
portare a Hogwarts. Era successo perché un giorno Piton
aveva scoperto Draco intento a scarabocchiare il libro di Pozioni; gliel’aveva
confiscato per leggere alla classe l’intera frase, come faceva sempre quando trovava qualcuno che passava bigliettini o che
pasticciava libri.
“
Vuoi farmi l’onore di accompagnarmi al Ballo di Natale? Vuoi venire al
Ballo con me? Se non hai niente di meglio da fare,
verresti al Ballo con me? Mi farebbe un gran piacere se volessi accompagnarmi
al Ballo, signorina…”.
Piton
aveva avuto la delicatezza di fermarsi qui, limitandosi ad alzare un
sopracciglio all’indirizzo di Draco, che aveva l’aspetto di chi avrebbe voluto sprofondare da un momento all’altro.
“
Molto interessante signor Malfoy. Sono sicuro che tutta questa pratica ti
sarà di grande aiuto – personalmente preferisco la frase numero
due. Tuttavia, se non presterai attenzione al resto della
lezione, la tua affascinante amica non avrà il piacere
della tua compagnia al ballo, perché quella sera sarai qui con me a
pulire calderoni. Sono stato chiaro?”.
“
Si professore” aveva risposto Draco, sollevato
che Piton non avesse letto il nome della ragazza.
Poi si era ripreso il libro dal
professore per cancellare via le parole. Pansy aveva ridacchiato sonoramente, e
aveva cominciato a parlottare con foga a BlaiseZabini.
“
Ah, signorina Parkinson” il professor Piton non
aveva resistito all’idea di sferrare un duro colpo a
una delle studentesse più irritanti e stupide della classe. “
Giusto perché tu lo sappia, non c’era il tuo nome sul libro del
signor Malfoy”.
La bocca di Pansy si era spalancata per
la costernazione. Mentre tutti gli altri, compreso Draco,
ridevano apertamente. Arrossendo e cominciando a piangere, era corsa fuori dall’aula.
“
Adesso continuiamo la lezione”.
Pansy
Parkinson era particolarmente pungente su quell’argomento,
e diceva a tutti di essere sicura che, chiunque fosse
quella ragazza, era una finta strega che aveva fatto bere al suo Draco un
filtro d’Amore.
Hermione
provava una strana, palpitante sensazione ogni volta
che ci pensava. Era sicura di sapere di chi fosse il
nome sul libro di Draco.
“
Al diavolo, Malfoy!” imprecò Hermione mentre
si avvolgeva nel mantello e si alzava. “ Questa è la tua ultima
possibilità. Se non fai entro oggi quello che
penso tu voglia fare, io a te ci rinuncio!”.
Avendo
dato sfogo ai suoi sentimenti e riordinato le idee, si girò velocemente
e tornò al castello.
***
Nella
loro Sala comune, anche Draco non si stava divertendo.
Dove accidenti è Hermione? E’ pomeriggio
tardi e siamo in inverno, e non dovrebbe vagare al buio fuori dal
castello.
Aveva
deciso di chiederle qualcosa di molto
importante. Nelle ultime tre settimane
si era preparato per farlo, e aveva finalmente deciso per quella sera, ma dove diavolo si era cacciata quella ragazza?
E se fosse caduta nel lago? O
se si fosse persa in una bufera di neve? O peggio, se Lucius avesse…fece un gran respiro per calmarsi. Ok, sono preoccupato per lei. Non è
così sbagliato, no? Sono il Caposcuola, è mio dovere preoccuparmi
per gli studenti – anche se lei è la Caposcuola.Una Caposcuola
con bellissimi capelli castani e occhi dorati come miele, le cui morbide mani
l’avevano curato, e che aveva messo da parte i pregiudizi per sedersi
accanto a lui tutta la notte, vegliandolo. Aargh! Accidenti a te
Granger, cosa stai facendo alla mia mente? Dove sei, maledizione! E’
diventato buio alle tre del pomeriggio e non c’eri,
adesso sono le cinque e non riesco a trovarti da nessuna parte!Stava perdendo il coraggio di chiederle la cosa
più importante. Se non fosse arrivata presto, lui sapeva che forse
all’ultimo momento avrebbe lasciato perdere. E però…se non fosse stata colpa sua? Se si fosse persa nella Foresta Proibita? O
intrappolata sotto una roccia? Aveva quasi deciso di andare a cercarla quando lei entrò tranquillamente nella
stanza.
“
DOVE DIAVOLO SEI STATA?” esplose Draco.
Lei
sembrava lievemente sorpresa. “ Oh, fuori a fare una
passeggiata lungo il lago. Perché?”.
Lui
diventò viola. “ Sei la Caposcuola. Dovresti
dare l’esempio agli studenti più giovani e non andartene in giro
al buio dopo le lezioni!”.
Hermione
si sentì vagamente confusa. Si, era contro le regole. “ Mi dispiace.
Sto bene, no? Non lo farò di nuovo”.
Draco
tornò lentamente del suo colore normale. “ Si, bene, ok. soltanto, non farlo più perché, perché
ero piuttosto preoccupato per te…Potter e Weasley mi avrebbero scagliato
una maledizione lunga tutto il prossimo secolo se avessero pensato che io ti
avessi fatto qualcosa”.
Lei
sorrise e si lasciò cadere sul divano di fronte al fuoco.
“
E…Hermione?”.
“
Cosa c’è?”.
“
Bè…”.
Draco
rimase in piedi rigido davanti al fuoco e davanti a
lei. Dio, era peggio di quando Lucius gli aveva
chiesto di lottare contro una manticora a mani nude.
“
Draco, stai bene?” i suoi occhi di miele erano preoccupati. “ Forse
dovresti sederti, sei pallido”.
“
Hermione io…vuoi venire al Ballo con me?”. Disse quelle parole
tutte d’un fiato per non perdere il coraggio.
Adesso l’avrebbe considerato un idiota. Avrebbe pensato che solo
perché si era presa cura di lui per una notte, fosse
rimasto improvvisamente incantato da lei. Accidenti! Era vero! Ma non era quello il punto. Sentì il bisogno di spiegarsi.
“
Vedi Hermione, ti sono davvero grato per come ti sei presa cura di me quella
notte e per tutto il resto…sai, quello di cui abbiamo parlato la mattina
dopo. Ed è stato carino da parte tua portarmi la colazione, il pranzo,
la cena e tutto…e so che poi sono stato un po’ freddo,
ma sai, ho smesso di chiamarti mez - in quel
modo – e ho cercato di non chiamare Weasley Lenticchia. Così stavo
pensando che siccome i tuoi genitori sono via per Natale e noi siamo qui
entrambi e Potter ci va con quella Ginny, e Weasley con tonnellate di ragazze,
e io e te siamo amici, voglio dire, siamoamici,
non è vero? Ecco, sai, essendo amici, potremmo andarci insieme”.
Hermione
sembrava folgorata.
Oh no, pensò Draco, sta per ridere di me. O urlarmi contro.
“
Draco” disse lei, arrossendo.
Lui
fece una sorta di suono soffocato in risposta.
“…lo
sai che quando sei nervoso cominci a parlare a vanvera?”.
Poi
Hermione Granger si precipitò tra le sue braccia, e lui la strinse
così forte che quasi le fece male.
***
Ciao a tutti!
Spero che questo capitolo
vi piaccia, è uno dei miei preferiti! Adoro vedere Draco perdere la
pazienza e diventare viola!
Un grazie ENORME aMewPam, hermione,eva_elamela, JessicaMalfoy, isabell, lilyblack, super gaia, oliverlover,
Hermione Jane Granger, ithil
e Mirko!!Anche perché
molti di voi hanno continuato a scrivermi appelli disperati per chiedermi di
aggiornare! SIETE GRANDI, continuate così!
Ciao a tutti! Eccomi di ritorno nell’anno
nuovo con un capitolo tradotto! Sono stata molto occupata, ma non vedevo
l’ora di tornare a lavorare con le fanfiction…mi mancava questo
sito e in particolare mi mancavano i miei lettori, che con le loro recensioni
mi facevano sentire davvero apprezzata e contenta! Spero che tornerete a
leggere i miei lavori! Un grazie di cuore a tutti!
THE BLOOD OF THE DRAGON
DiDeChantal
Capitolo 6- PREAEPARATIO-
“
Mi stai evitando?”.
Hermione
alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo nella Sala comune di
Grifondoro. Anche se le piaceva passare il tempo con Draco adesso che erano
molto più intimi, sentiva ancora la mancanza delle chiacchiere e dei
divertimenti dei Grifondoro, e spesso andava a trovarli.
“
Ginny!”.
Hermione
si trovò davanti una Ginny Weasley con gli occhi rossi e con le mani
strette attorno a un pacchetto di Gelatine Tuttigusti+1.
“
No, certo che non ti sto evitando!”.
“
Bè, a me sembra proprio così. Sei anni di amicizia e poi
all’improvviso mi parli a malapena in quasi un mese. L’ultima volta
che abbiamo giocato a Gobbiglie è stato cinque settimane fa!”.
“
Oh Ginny!”. Hermione si sentì orribile. Come aveva potuto farsi
prendere dai suoi sentimenti al punto di trascurare la sua migliore amica?
“
Ron e Harry mi hanno detto che sei stata abbastanza fredda anche con loro, ma
pensavano che fosse a causa dei M.A.G.O., e perché sei Caposcuola e
tutto. Almeno loro sono in due ma…ma Hermione, io ho solo te come
migliore amica”.
“
Ginny Weasley, sono stata assolutamente un mostro ultimamente. Mi dispiace
così tanto – non è colpa tua. Sono soltanto stata occupata
per un po’ di cose. Mi dispiace”.
Ginny
tirò su col naso e sorrise.
“
Va tutto bene. Per un momento ho pensato di essermi trasformata in qualche modo
in Draco Malfoy”.
“
Cosa?”. Quella frase sconcertò Hermione.
“
Intendo dire, ho pensato di essermi trasformata in qualcuno che tu detesti.
Hei, è tutto a posto, non essere così scioccata. In ogni caso
adesso che finalmente ti ho trovata da sola, voglio chiederti una cosa che
avevo in mente di chiederti da secoli!”.
“
Che cosa Ginny? Hai tutta la mia attenzione” sorrise Hermione
all’amica, realizzando quanto le fosse mancata la compagnia di quella
bella strega dai capelli rossi accanto a lei.
“
Con chi vai al Ballo? Sto morendo
dalla curiosità! E anche Lavanda. Ha pensato che potesse essere Justin
Finch Fletchley, sai, quel ragazzo moro di Corvonero, perché lui le
piace molto, ma poi ha scoperto che ci porta Hannah Abbott di Tassorosso.
Allora abbiamo pensato che fosse Ron, ma lui ha detto di averlo chiesto a
Calì, così nessuno ha la più pallida idea di chi sia il
tuo cavaliere!”.
Hermione
si sentì impallidire. Da quando Draco le aveva chiesto di accompagnarlo
al ballo, circa una settimana prima, era stata così felice da aver
completamente dimenticato di pensare a un modo per spiegare ai suoi amici di
Grifondoro, o meglio, all’intera scuola, che ci sarebbe andata con Il
Ragazzaccio Serpeverde Draco Malfoy! Pensò a come avesse preparato il
vestito per l’occasione sperando di stupire Draco, e agli incantesimi che
aveva cercato per domare i suoi indisciplinati capelli ricci…buon dio, si
era talmente abituata a Draco che aveva dimenticato che per il resto dei
Grifondoro lui era ancora “
quell’
idiota
di Malfoy”.
“ Hermione? Terra a Hermione,
svegliati!”.
Hermione
si riscosse. Ginny le stava strattonando un braccio.
“
Mi sembra di capire che ti abbia invitata al Ballo qualcuno di molto speciale,
perché sei impallidita e hai cominciato a sorridere fra te e te. Dimmi
chi è!!”.
Stavo sorridendo? pensò
Hermione. Bè, hai fatto il
danno, signorina Granger. Sei andata a farti coinvolgere dal peggior
ragazzaccio dell’intera scuola, e presto o tardi la gente lo
scoprirà, perciò sarà meglio che inizi a dirlo alla tua
migliore amica. Hermione si decise.
“
Ginny, si, mi ha invitata qualcuno di molto speciale. Ti dirò tutto ma
non qui. Torniamo nella mia stanza”.
“
Cos’è questo gran segreto? Sto morendo dalla curiosità! Non
puoi dirmelo qui?”.
“
No! Sbrigati, altrimenti potrei cambiare idea e non dirti niente”.
“
Okay”.
La
peggior debolezza di Ginny era l’enorme curiosità. L’aveva
cacciata in un gran numero di guai al primo anno, quando si era sentita
obbligata a continuare a scoprire sempre più cose riguardo al Diario
Nero appartenuto a Lord Voldemort.
Quando
raggiunsero la camera dei Capiscuola stava per scoppiare.
“
Dimmelo adesso! Dimmelo adesso Hermione!”. Hermione le sorrise. Dopo sei
anni, Ginny era prevedibile più che mai.
“
Giura che non lo dirai a nessuno”. Non era assolutamente indispensabile
per Hermione chiedere una cosa del genere a Ginny, perché sapeva che
l’amica era la strega più degna di fiducia dell’intera
scuola, e le era fedelissima.
“
Oh Hermione. Lo sai che non lo farei, lo giuro!”.
“
Ci vado con …Draco Malfoy”.
“
COSA? Hermione Granger , SEI IMPAZZITA?”.
“
Calmati Ginny. E’ la verità. Ci vado davvero con Draco, sai. Me
l’ha chiesto e…e…ne sono davvero felice”.
Ginny
superò lo shock iniziale. Gli occhi di Hermione brillavano di una sorta
di luce dorata che di solito avevano quando lei era molto contenta, e le sue
guance si erano colorate di una delicata spruzzata di rosa. Ginny
realizzò che non aveva MAI visto la sua amica così radiosa,
così felice, in tutti quegli anni a Hogwarts. Si rese conto di
ciò che significava.
“
Oh Hermione, ti sei innamorata di lui, non è vero?”.
“
Cosa? Si…no…forse…Oh Ginny, non lo so! L’ho appena
incontrato…Cioè, è strano da dire perché lo conosco
da sei anni, ma il mese scorso è successo qualcosa che mi ha permesso
davvero davvero di conoscerlo.
E ho appena cominciato a scoprire il vero Draco Malfoy”.
“
Sai che non sei mai stata così bella, così felice, in tutti i
tuoi anni qui? Hermione, che cosa ti ha fatto? Che cosa c’è da
amare in Draco Malfoy? E’ stato il flagello delle nostre vite per sei
anni. E’ davvero sgarbato e snob, e-e…ugh, mi fa solo
INFURIARE!”.
Hermione
respirò profondamente. “ E’ difficile da spiegare. Ho
promesso di non dire esattamente cos’è successo, ma credimi Ginny,
è accaduto qualcosa che me l’ha fatto conoscere molto meglio.
E’ molto infelice. Lo so che è stato orribile con noi e che deve
ancora risolvere tante questioni…ma adesso sono convinta che ce la
farà. Abbiamo parlato a lungo. Non è cattivo, ha solo bisogno di
un’opportunità. Non ha mai avuto la possibilità di
comportarsi correttamente o di rendersi felice. Ha bisogno di qualcuno che gli
dia una vera
opportunità di mostrare ciò che può diventare.
“
Oh Hermione…”.
“
E la sai una cosa, in tutta la mia vita ho cercato qualcuno che mi vedesse non
soltanto come topo di biblioteca o come amica, ma che riponesse in me tutta la
sua fiducia. Draco l’ha fatto, e non posso allontanarlo. E’
esattamente ciò che avevo intenzione di fare di me stessa, della mia
vita – donarmi a qualcuno per amarlo e riempire la sua vita con
quell’amore. Riconoscerai il momento Ginny, penso che tutti quelli fra noi
in grado di amare sentiranno questo meraviglioso momento almeno una volta nella
vita…questo è il mio e ho intenzione di tenerlo stretto, e di non
lasciarlo andare mai”.
Hermione
divenne silenziosa, esausta per l’intensità del suo discorso.
Aveva persino sorpreso se stessa. Non avendo avuto nessuno con cui parlare dei
suoi sentimenti nell’ultimo mese, non si era accorta di cosa provasse per
Draco. Era questo che provava. Ed era meraviglioso.
Ginny
guardò la sua migliore amica – non più la ragazzina dai
denti da castoro e i capelli crespi di sei anni prima – ma una bella e
determinata giovane donna con lo sguardo dolce e il sorriso gentile.
Riconosceva a fatica la
Hermione vicina a lei. Si rese conto che Hermione era
cambiata così tanto nell’ultimo mese che dopo sette anni di scuola
era pronta per entrare finalmente a far parte del mondo vero, portando con
sé il meglio di tutto ciò che Hogwarts avesse da offrire –
intelligenza, coraggio, maturità e amore. Poteva solo sperare che quando
sarebbe arrivato il suo turno di andarsene, avrebbe seguito i passi
dell’amica.
Le
due ragazze sedettero a lungo in silenzio, godendosi la rispettiva compagnia.
Ginny naturalmente pensò al suo amore per Harry Potter. Usciva con lui
da un anno e tuttavia non sentiva ciò che Hermione provava per Malfoy.
Forse Hermione aveva ragione, il suo turno sarebbe arrivato e lei
l’avrebbe riconosciuto.
“
Mione?”.
“
Hmm?”.
“
Sono davvero contenta per te. Davvero. Penso che tu stia facendo la cosa
giusta”.
“
Grazie Ginny”.
“
Hai intenzione di dirlo a mio fratello e a Harry?”.
“
No, non ancora. Lo farò a suo tempo, ma voglio passare ancora un
po’ di tempo con Draco prima”.
Ginny
annuì. Aveva voluto la stessa cosa prima di lasciare che la gente
sapesse di lei e Harry.
“
Non ne parlerò”.
“
Grazie”.
“
Come farai a nasconderti da tutti al Ballo?”
“
Oh…non dovrebbe essere un problema. Ci sono molti incantesimi che possono
far cambiare aspetto, sai”.
“
Polisucco?”
“
No, ci vuole troppo tempo per prepararla. E comunque la Polisucco ti fa solo
assumere l’aspetto di qualcun altro, così assomiglierei a una
strega già qui a Hogwarts. E sarebbe imbarazzante per Draco…la
gente penserebbe che sia andato con qualcun’altra e lui dovrebbe spiegare
molte cose se la persona reale lo scoprisse. E poi non mi piace davvero
l’idea di sembrare qualcun altro a Draco quando ballerò con lui
quella sera!”.
Ginny
sorrise. “ So cosa vuoi dire. Allora cosa farai?”.
“
Stavo pensando a un incantesimo di Raggiro per ingannare la vista. Ho letto
qualcosa in biblioteca. E’ abbastanza semplice, solo la persona che mi
scaglia l’incantesimo può vedermi come sono veramente. Per tutti
gli altri sarò un’estranea, non mi riconosceranno”.
“
E io?”.
“
Bè, si, visto che te l’ho detto! Ma comportati come se non mi
conoscessi, va bene?”.
“
Certo! In ogni caso…riguardo alla cosa più
importante…mostrami il tuo vestito!”
...alla prossima (spero tra non molto) con il
Ballo di Natale!!
Hermione completò l’incantesimo Lisciante sui suoi
capelli e li legò dietro la testa con un fermaglio dorato a forma di
farfalla. Si diede un’ultima occhiata allo specchio. Il suo vestito era
di un bel verde smeraldo e le pieghe erano raccolte
sotto il seno in una spilla uguale al fermaglio. Non aveva bisogno di trucco
quella sera: aveva già le guance spruzzate di rosa per
l’eccitazione e gli occhi le brillavano. Sarebbe piaciuta a Draco?
Facendo un respiro profondo, entrò in Sala Comune.
Draco stava già aspettando vicino al caminetto. Sembrava
molto contento ma un po’ nervoso. Si girò quando
la sentì arrivare.
“ Oh Hermione…” non riuscì a trovare le
parole.
Lei divenne scarlatta. In poche falcate l’aveva raggiunta e
presa fra le braccia. Poteva sentire sotto la costosa veste tipicamente Malfoy
le sue braccia forti tenerla stretta. La stoffa del mantello era morbida, di ottima qualità e costosa. Era nera come la
mezzanotte ma assicurato alla gola con un drago d’argento dagli occhi
smeraldo. Se possibile, sembrava ancora più
bello del solito. Con uno shock si rese conto che adesso, fuori
dall’uniforme scolastica, aveva l’aspetto di un uomo adulto
– solo che lei era abituata a pensarlo come uno studente.
“ Signorina Granger, lei è bella”.
La tenne vicina e
inspirò profondamente nei suoi capelli. Era il profumo che aveva sentito
la prima volta quando lei aveva dormito di fianco a
lui nel suo letto molte settimane prima…fragole e panna.
“ E lei, signor Malfoy, sembra la
fantasia più indecente di una ragazza!”.
“ Hai fantasticato su di me, allora?”.
“ Un pochino”.
“ Mmm…mi piace che la
signorina Granger dica cose indecenti!”.
“ Mi stai spettinando” Hermione tolse dal naso di
Draco una piccola molletta dorata a forma di farfalla.
“ Spero che funzioni” disse lui allontanandosi di
qualche passo ed estraendo la bacchetta.
“ Non preoccuparti, funzionerà”.
“ Vorrei che non dovessimo nascondere questa cosa, nascondere noi stessi”.
“ Lo so Draco, ma se tuo padre scoprisse
qualcosa…”.
Lui annuì cupamente e sollevò la bacchetta verso di
lei. “ AspectusDeceptioIpseExcipio!”.
Apparve una pioggia di scintille e cadde intorno ad Hermione come neve. Poi le scintille svanirono. Lei
sorrise.
“ Mi sembri la stessa, Mione”
disse Draco, temendo che l’incantesimo non avesse funzionato.
“ E’ così che dev’essere.
Sembrerò diversa solo agli altri”.
“ Spero proprio che funzioni. Hai detto
che Ginny lo sa?”.
“ Sì, ma non lo dirà a nessuno”.
Lui le porse il braccio “ Bene signorina Greenleaf, andiamo?”.
Hermione lo prese con orgoglio
sottobraccio e lasciarono le loro stanze, dirigendosi alla Sala Grande.
Harry, Ron e gli altri prefetti avevano svolto un lavoro
spettacolare nel decorarla per il Ballo di Natale. C’era un grande albero
di Natale che risplendeva con centinaia di candele in fondo alla Sala, dal
soffitto cadevano delicatamente fiocchi di neve, a
imitazione del tempo di fuori, e c’erano schiere di luci fatate appese
lungo le pareti. Era davvero la vigilia di Natale.
Hermione cominciava a sentirsi un po’ nervosa. Avevano
provato l’incantesimo su alcuni oggetti e aveva sempre funzionato, ma non
sapeva se il suo comportamento l’avrebbe tradita.
“ Ciao Draco!” BlaiseZabini, al braccio di Tiger, gli sorrise
stupidamente.
Zabini indossava un vestito vergognosamente
scollato di un arancione brillante. Gli occhi di Tiger erano fissati fermamente
sul suo petto.
‘Disgustoso’ pensò Hermione.
“ Ciao Blaise”.
“ Chi è la tua accompagnatrice?” disse Blaise dando a Hermione
un’occhiata più fredda del ghiaccio.
“ Helen Greenleaf.
Di Durmstrang. Helen questa è BlaiseZabini”.
“
CiaoBlaise”.
“
Ciao Helen”.
“Oh,
accidenti, guardate, c’è Potter con quella Weasley!” disse
Draco, cercando di allentare la tensione e indicando l’entrata della
Sala. A Hermione sussurrò “ Funziona!”.
Hermione
annuì e si strinse di più a Draco. Non poteva fare a meno di
notare gli sguardi raggelanti che tutte le ragazze Serpeverde le rivolgevano, e
che alcune di loro fissavano Draco con occhi che sembrava dovessero
uscire dalle orbite da un momento all’altro.
Tutte
le teste si girarono verso Harry e Ginny mentre facevano il loro ingresso, seguiti immediatamente da Ron e da Calì.
Hermione era compiaciuta di vedere che Harry e Ginny formavano una coppia
davvero bella. Harry aveva una veste rosso Borgogna e
Ginny un vestito di una bella tinta dorata che metteva in evidenza i riflessi
dei suoi capelli rossi.
Notò
quanto Harry la stringesse a sé e come entrambi
sorridessero insieme tutto il tempo.
Ron
era abbastanza buffo in una veste arancione che contrastava piuttosto male con
i suoi capelli. PeròCalì
era assolutamente favolosa nel suo vestito azzurro. Cioè,
lo era finchè non si spostava lo sguardo su
sua sorella, Padma, che, se possibile, era ancora
più meravigliosa vestita d’argento e orgogliosamente al braccio
di…Neville Paciock!
Naturalmente
nessuno dei Grifondoro parlava a Draco, anche se molte delle studentesse
più giovani lo guardavano con aria nostalgica mentre
passava nelle sue vesti scure.
Hermione
si rese conto di ricevere occhiate invidiose perfino dalle ragazze della sua
stessa Casa!
Adesso
la professoressa McGranitt stava parlando con Ginny Weasley. Entrambe le donne
ridevano di qualcosa che Harry aveva detto.
“
Buona sera signor Malfoy”.
“
Buona sera professor Piton” disse Draco,
diventando rosso.
“
Bene bene, che incantevole giovane signora. Lei
è…?”.
“
HelenGreenleaf. Di Durmstrang” disse Draco, con voce piuttosto
strozzata.
“
Capisco. Benvenuta signorina…Greenleaf.
E’ sempre interessante avere qui studenti stranieri. Non è strano
che stasera manchi la Caposcuola, signor Malfoy? Gira voce che abbia un po’ di influenza”.
Hermione
arrossì. Oh mio Dio, pensò, il professor Piton SA. Ma in
effetti, era stato lui a leggere il libro di Pozioni di Draco.
“
Bè, non starò a
disturbare voi giovani” disse Piton con
un’aria molto sofferente. “ Devo congratularmi con lei per il
successo di tutta quella pratica durante le mie lezioni. Spero
che abbia usato la formula numero due. Buona serata signor Malfoy,
signorina…Greenleaf”.
Il professor Piton
diede ad Hermione un’occhiata acuta prima di
marciare verso il tavolo dei punch.
“
Bene, lo sa” disse Hermione a Draco.
“
Piton? Aah, non fa niente. E’ a posto. E poi io sono il suo studente preferito”.
“
Oh no, arrivano Pansy e Millicent”.
“
Ciao Draco!” Pansy e Millicent ridacchiarono
con voci acute.
“
Buona sera Pansy, Millicent” disse Draco
rigidamente, guardandosi intorno disperatamente in cerca di un’ancora di
salvezza.
“
Bè, non ci hai presentate
alla tua amica. Muoio dalla voglia di
conoscerla” disse Pansy, guardando Hermione in cagnesco.
“
Lei è HelenGreenleaf.
Viene da Durmstrang”.
“
Oooh, non sapevo che tu avessi una fidanzata
Draco” disse Millicent, rivolgendo a Hermione
occhiatacce ugualmente inferocite.
“ Bè, ce
l’ho. Buona
serata signore” tagliò corto Draco, congedandosi e accompagnando
Hermione verso la pista da ballo.
Hermione
sentì Millicent sussurrare a
Pansy “ A me non sembra una megera, Pansy…”.
La musica
rallentò. Le Sorelle Stravagarie si lanciarono
in una melodia lenta e ammaliante. Le coppie sulla pista da
ballo che un momento prima danzavano un tango si abbracciarono e
cominciarono a ballare lentamente. Hermione vide con la coda dell’occhio
Silente che ballava con Madama Chips.
Non
sapeva davvero dove mettere le mani su Draco. Non avevano mai ballato insieme.
Abbassò
lo sguardo per la timidezza mentre lui le posizionava
lentamente le mani sulle sue spalle e la prendeva per la vita. La strinse a sé e lei lo guardò in viso. Le luci
della Sala Grande gli rischiaravano i capelli biondi e gli occhi grigi. E’ così bello, pensò Hermione. E sta ballando con ME. Era
l’uomo più alto sulla pista da ballo.
“
Hermione, a cosa stai pensando?” le chiese lui dolcemente.
“
Che vorrei che questo ballo non finisse mai”
disse Hermione, timidamente.
Lui
la strinse ancora di più tanto che i loro corpi si toccarono. Hermione
sentì il vigoroso petto di Draco contro il suo. Non potè
fare a meno di pensare alle cicatrici su di esso.
“
E’ esattamente quello che pensavo io Mione”.
Ballarono
insieme per un po’, ignorando tutti gli sguardi puntati su di loro. Tutti
erano sorpresi di vedere Draco Malfoy ballare con una ragazza straniera
apparendo completamente innamorato perso di lei.
Ginny
Weasley sorrise tra sé, contenta per la sua amica. Il professor Piton non potè nascondere
un sorrisetto compiaciuto. Pansy e Millicent ribollivano d’ira.
Draco
mise un dito sotto il mento di Hermione e le sollevò il viso verso il
suo.
“
Hermione, hai fiducia in me?”.
I
suoi occhi erano limpidi e brillanti. Non c’era nulla in essi se non tenerezza. Negli anni passati erano sempre stati
colmi di amarezza e malizia.
“
Si Draco”.
“
Non ti farò mai del male Hermione. Ma ho bisogno che tu creda in me…”
“
…si…”
“
…perché è così difficile
per me credere in me stesso”.
“
Oh Draco”.
Anche se erano diventati sempre più intimi nel corso
dei mesi, Draco non l’aveva mai baciata. Improvvisamente Hermione si
sentì come si era sentita settimane prima
quando lui le aveva trattenuto il polso mentre lei cercava il tovagliolo per
l’impacco. Si sentì di nuovo come se le formiche le camminassero
sulla pelle, il respiro le divenne un po’ più difficoltoso e credettedi annegare.
Quando
la baciò pensò che sarebbe svenuta dal
piacere. Era come tutto quello che aveva immaginato e di più. Il suo
bacio era intenso e insistente – era un Malfoy dopo tutto
– e tuttavia tenero e premuroso. Le sue braccia si strinsero attorno a lei mentre la stringeva ancora di più. Le sue labbra erano
morbide, la sua lingua gentile, il suo respiro caldo.
Hermione avvolse le braccia attorno al collo di Draco e si abbandonò
completamente al momento.
Quando finì si ritrovò arrossita e senza respiro.
Lui sorrideva.
“
Niente male davvero, signorina Granger” sussurrò.
“
Niente male anche lei, signor Malfoy” rispose lei piano.
“
Grazie, considerando che non ho mai fatto pratica”.
“
Cosa? Malfoy…vuoi dire
che è stato il tuo primo bacio? Ma io ho sempre
pensato, sai, che tu, essendo così bello e con tutte quelle ragazze che
ti ronzano intorno…”.
“
Bello eh? Penso che cambierò la password della nostra stanza con quello che hai appena
detto”.
“
Non provarci”.
“
E’ stato il tuo primo bacio, Mione?”.
Lei
arrossì. “ Si” disse, sorridendogli.
“
Spero…spero di averlo reso…”.
Lei
rise. “ Non preoccuparti, ci sei riuscito”.
“
Meglio che tu mi tenga allenato” disse Draco maliziosamente, attirandola
a sé di nuovo.
Prima
di perdersi in lui un’altra volta, Hermione giurò di aver visto
Silente farle l’occhiolino mentre passava
danzando con la professoressa McGranitt.
*≈*≈*≈*≈*≈*≈*
AAAAAAHHHH, si sono baciatiiiiiiiiiiiiiii!!! Questo
è decisamente uno dei miei capitoli preferiti! Mi scuso per il ritardo,
ho qualche esame da preparare e probabilmente occorrerà un po’ di
tempo anche per il prossimo capitolo! Abbiate pazienza e recensite! Un bacione e grazie!!!
Sgusciarono
fuori dalla Sala Grande a metà dei
festeggiamenti. Correndo attraverso il parco del castello, si lasciarono cadere nei pressi del lago ridendo di come Pix avesse rovesciato una marmitta di succo di zucca
in testa a Gazza.
“
Draco, dobbiamo tornare indietro fra poco, l’AspectusDeceptio dura solo fino a mezzanotte”.
“
Lo so Hermione. Ma non ci vedrà nessuno
qui”.
“
Bene” disse lei, rannicchiandosi contro di lui.
Aveva
appena smesso di nevicare, e aveva un po’ freddo nel suo vestito leggero.
Draco avvolse entrambi col suo mantello nero. Sedettero in silenzio per un
po’, osservando la popolazione delle Sirene celebrare le proprie feste
nel lago.
“
Hermione,” Draco ruppe il silenzio.
“Mmm?”.
“
Penso che dobbiamo parlare. Di noi”.
“
Mmm, si, lo so Draco.
Aspettavo che tu sollevassi l’argomento”.
Lui
la strinse a sé.
“
I-I-Io credo di amarti,
Hermione”.
“
Anch’io. Voglio dire, credo di amarti,
Draco”.
“
Puoi davvero amarmi dopo un periodo così breve?”.
“
Si. Non l’avrei creduto possibile prima, ma ne sono
davvero sicura”.
“
Ne sono felice, Mione. Perché
anche per me è lo stesso”.
Stettero
seduti ancora un po’.
“
Cosa c’è Draco? So che hai
qualcos’altro da dirmi”.
Draco
si chiese come lo sapesse. Poi ci rinunciò; ormai sembrava che entrambi sapessero cosa stesse pensando l’altro.
“
Hermione, non turbarti o spaventarti per quello che sto per dirti. Ho bisogno
che tu sia forte per me”.
Sentì
Hermione irrigidirsi lievemente e poi stringergli più forte la mano. Era
un po’ troppo scuro per vedere la sua
espressione. Incoraggiato, proseguì.
“
Come sai Lucius vuole che io diventi un Mangiamorte.
Quello che non sai è che la cerimonia di iniziazione
sarà al mio ventunesimo compleanno. Prima di allora il mio corpo sarebbe
troppo debole per sopportare il Rito e potrei morire.
Il mio tempo si sta esaurendo, Hermione. Ho ancora tre anni per pensare a un modo per resistere a mio padre e a Voldemort. Nel
frattempo mio padre ucciderà chiunque tenti di
deviarmi dal mio cammino…e questo include te”.
Draco
sentì Hermione boccheggiare. La strinse più vicina a sé.
“
Ho passato tutta la mia vita a resistere a Lucius. Sono stato picchiato e ho
ricevuto maledizioni terribili come tu sai…ma
lui non mi ucciderebbe mai veramente. Vedi, a quanto pare
ho un compito molto importante da portare a termine per il Signore Oscuro nel
giorno del mio ventunesimo compleanno, ma Lucius non vuol dirmi qual è.
Ho passato tutto il mio tempo libero qui a scuola a cercare modi per
proteggermi dal mio destino, ma non trovo nessun modo per evitare di diventare
un Mangiamorte. Loro hanno metodi di…persuasione…Hermione, che ti
farebbero vomitare se li sapessi. L’unico modo per resistere con successo
è…morire”.
Hermione
non sapeva cosa dire. Aveva sempre pensato che se Draco avesse semplicemente
continuato a opporsi a suo padre, o fosse scappato o
qualcosa del genere, Lucius si sarebbe infine stufato della questione e
l’avrebbe lasciato stare. Non sapeva che Draco avesse un ruolo speciale
da giocare nel giorno del suo ventunesimo compleanno. Un
ruolo che sembrava inevitabile.
“
Stai bene Hermione?”.
Lei
annuì, i suoi pensieri ancora vorticanti. Stettero seduti per un
po’ in silenzio.
“
Puoi rinunciare a me, sai, Mione. Ci sono altri maghi
là fuori che ti renderebbero felice…forse anche più felice…di quanto potrei renderti io”.
Questo
sembrò riportarla alla realtà, e rise amaramente.
“
Maledizione, neanche per idea Draco!”. Sembrava che avesse ritrovato la
voce.
“
Tu non puoi seriamente credere che ti lascerei andare dopo che hai cambiato la
mia vita per sempre! Dannazione Draco, magari avresti potuto dirmi queste cose
prima di baciarmi e di farmi innamorare di te!”.
All’inizio
Draco pensò che fosse arrabbiata, poi capì che era solo
determinata.
“
Mione, mi dispiace per tutto
questo…io…”.
“
...e in più, tu NON morirai, anche se fosse
l’ultima dannata cosa che faccio. Se pensi che io abbia
intenzione di girarmi dall’altra parte e lasciarti nelle mani di Lord Voldemort-Sono-Così-Squamoso-E-Cattivo così e
basta – Oh, certo signor Voldemort signore, ecco il mio amato, prego, si
senta libero di torturarlo e corromperlo – bè
allora tu non conosci Hermione
Granger Draco Malfoy!”.
Adesso
Hermione piangeva.
“
Oh Hermione! Devi piangere? Ti credo, davvero. Penso che nel profondo io abbia
sempre saputo che tu fossi un tipo do donna speciale – più forte e
coraggiosa delle altre. Solo, non ho mai pensato che un giorno avresti lottato
per me!”.
“
Bè, puoi stare fottutamente
sicuro che lotterò per te Draco Malfoy! Quando avrò finito con loro Lucius vomiterà sui frammenti di Voldemort per
il resto della sua vita!”
“
Signorina Granger, che linguaggio!”.
Lei
sorrise e lo afferrò violentemente. “ Draco, POSSIAMO farcela, lo
sai. Io ti aiuterò. Ci dev’essere
qualcosa che possiamo fare”.
“
Lo so”.
“
E penso che la prima cosa da fare sia dirlo a
Silente”.
“
COSA? No, non possiamo dirglielo”.
“
PERCHE’ NO?”
“
Perchè significherebbe allearmi con l’altro lato. Adesso come adesso la mia posizione è ambigua. Per
Lucius io sono ancora un bambino testardo. Coinvolgere Silente vorrebbe dire che ho preso una decisione”.
“
Bè, NON L’HAI APPENA FATTO Draco?”
Hermione scattò in piedi dalla sua posizione accovacciata e si mise
davanti a lui…le mani sui fianchi, gli occhi pericolosamente
fiammeggianti.
Draco
non riusciva a guardarla negli occhi. “ T-ti ho
detto che sono debole Hermione. Ed
egoista”.
Hermione
praticamente sputò fuori le parole successive,
“ Draco Malfoy, ti ricordi cosa mi hai detto quella domenica mattina
quando ti ho chiesto che cosa volessi più di ogni altra cosa?”.
“
S-si”.
“
Dillo”.
“
Oh Hermione”.
“
DILLO!”.
“
Essere amato. Accettato” sussurrò lui, fissando la figura
slanciata davanti a sè.
La
luna era spuntata da dietro le nuvole. Una leggera brezza invernale le faceva ondeggiare il vestito verde contro il corpo snello. I
capelli castani le ricadevano fino alla vita come un mantello. Lui alzò
lo sguardo per incontrare i suoi occhi. Erano disperati, supplichevoli.
“
Draco, ho permessoa me stessa di innamorarmi di te quando hai detto queste parole” mormorò.
“
Non rimangiartele mai”.
Draco
si inginocchiò davanti a lei e le
circondò la vita con le braccia.
“
Oh non lo farò, non lo farò Hermione! Se lo faccio, dammi uno schiaffo! Sono stato un tale idiota!
Come fai? Come fai ad avere
tutte le risposte?”.
Hermione
si inginocchiò davanti a lui in modo che i loro
visi fossero alla stessa altezza.
“
Bè, non sono la strega più brillante di
Hogwarts per niente, Draco”.
Lui
la abbracciò così forte che lei pensò che l’avrebbe
schiacciata.
“
Hermione?”.
“
Draco?”.
“
Mi aiuterai?”.
“
Me lo lascerai fare?”.
“
Voglio che tu lo faccia”.
“
Voglio farlo”.
*>*>*>*>*>*<*<*<*<*<*
Aaaah, altro capitolo…incominciano le
preoccupazioni per Draco e Mione…saranno molte,
d’ora in poi…ma niente paura! ;)
Un grazie enorme a CibiBibi, andromeda89, Grisia, hermione,
PICCOLAMEZZOSANGUE, luna, Julien, Valuzza!
Continuate a recensire!!!