Sailor Moon Oltre i cancelli dell'eternità

di BrokenPromises
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Strange Day ***
Capitolo 2: *** Open Wounds (Strange Day Part 2) ***
Capitolo 3: *** Goodbye Usagi.. The fall of Sailor Moon ***
Capitolo 4: *** Goodbye Usagi.. The fall of Sailor Moon (Part 2) ***
Capitolo 5: *** Goodbye ***
Capitolo 6: *** Another Goodbye ***
Capitolo 7: *** Dark Side ***
Capitolo 8: *** Miracle ***
Capitolo 9: *** You and i ***
Capitolo 10: *** Just..you and me ***



Capitolo 1
*** Strange Day ***




Tirava un forte vento quel giorno,il cielo era scuro,coperto da dei grossi nuvoloni,neri come la pece,come a voler annunciare un qualcosa di catastrofico,Usagi si alzò all'alba quel giorno,cosa molto insolita per un tipo come lei,una dormigliona patentata,ma non riusciva a dormire,c'era qualcosa che la teneva sveglia,un pensiero fisso,una sensazione negativa.. altra cosa insolita per lei,dato che la più ricettiva a questo genere di cose (ad avere sensazioni magari premonitrici) era Rei. Appena alzata andò nella cameretta della piccola Chibiusa,la vide dormire beata e tranquilla e questo un pò la rasserenò calmandola,si avvicinò a lei e le fece una piccola carezza sul viso dopodiché uscì dalla stanza e chiuse delicatamente la porta facendo attenzione a non far alcun rumore che potesse disturbare il suo dolce sonno,scese le scale e andò in cucina a farsi un caffè,aveva proprio bisogno di svegliarsi un pochino,una volta uscito lo versò nella tazzina e si avviò alla finestra,guardando il bel paesaggio che le preannunciava l'arrivo del giorno,sciacquò la tazzina e voltandosi si fermò a guardare l'orologio pensando "Uffa,per quale diamine di motivo mi sono svegliata a quest'ora,avrei potuto dormire ancora tra le mie calde e comode coperte" sbuffando si avviò in bagno e incominciò a far scorrere l'acqua nella vasca per farsi un bagno rilassante,una volta finito si vestì velocemente ed uscì fuori a fare delle commissioni oltretutto era anche curiosa di vedere cosa succedesse la fuori a quell'ora mentre lei era solita ronfare tra le sue lenzuola.
La prima cosa che ella notò appena uscita fù un signore che portava a spasso il cane,incuriosita li seguì un po’ con lo sguardo,fino a che il signore non entrò in un parco ma siccome aveva delle commissioni da fare decise di proseguire per la sua strada anche se le sarebbe piaciuto continuare a spiarli,quella visione la rilassava. Si avviò dentro al supermercato della sua cittadina,dato che in casa mancavano alcune cose,girò tranquillamente per i vari reparti col suo foglietto in mano,si fermò davanti ad uno scaffale da cui prese un pacchetto di caramelle che alla piccola Chibiusa piacevano tanto,si girò di scatto per metterle nel cesto per la spesa e sbatté contro una persona cadendo a terra, ”Sempre la solita sbadata,non potresti fare un po’ più d’attenzione?” –esclamò il tipo davanti a lei- Usagi da terra,alzò un attimo lo sguardo verso di lui,già dalla voce aveva capito chi fosse,il suo Mamoru,o meglio era..

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Capitolo 2
*** Open Wounds (Strange Day Part 2) ***






Si alzò da terra e si ricompose,prese il suo cestello e corse via senza dirgli una parola,in verità una volta entrata nell’altra corsia abbandonò il cesto e corse fuori,stava piangendo,non si aspettava di vedere proprio lui in questa strana mattinata,per lei è stato un colpo al cuore,la ferita era ancora fresca,d’altronde si erano lasciati da poco,come poteva essere tutto a posto?
Si nascose dietro ad un vicolo assicurandosi di non essere disturbata così da poter sfogarsi senza nessuna intromissione.. si sedette al suolo appoggiandosi al muro,tra lacrime e singhiozzi ripensò al giorno della loro rottura..

“Era un altro giorno di pioggia,più o meno come quello di stamane,anch’esso era uno strano scenario,
si erano dati appuntamento al parco,dove erano soliti incontrarsi,amavano passeggiare mano nella mano per quel silenzioso parchetto. Arrivata al luogo dell’incontro si guardò intorno cercando il suo Mamoru,invano,poco dopo si sentì chiamare e all’udire il suo nome si girò di scatto,vedendo che si trattava proprio di lui prese a corrergli incontro per abbracciarlo ma con un riflesso spontaneo si scansò facendo sbattere la povera Usagi contro un palo “Ahia,per quale cavolo di motivo ti sei scansato,mi sono fatta male” –disse in un pianto sommesso- “Dai,alzati,dobbiamo parlare” –ribatté lui-
“Va bene” –disse lei con tono serio- Si fissarono negli occhi per un tempo indefinito fino a che uno dei due non ruppe il ghiaccio esclamando: “Allora.. di cosa dobbiamo parlare esattamente?” –disse con espressione seria- al vedere quell’espressione così seria Mamoru scoppiò in una grossa risata “Sai testolina buffa? Non ti si addice proprio questa espressione” –disse ancora ridendo- “Ma insomma la vuoi piantare di prendermi in giro e dirmi di che cosa vuoi parlarmi?” –disse lei indispettita-
Di colpo divenne serio e incominciò finalmente a spiegare il motivo di quell’incontro,ma ciò che disse non fù niente di buono “Usagi,te lo dirò senza troppi giri di parole.. penso che dovremmo finirla qui” –disse con gli occhi un po’ lucidi-
All’udire quelle parole si pietrificò,rimase lì immobile senza dire nulla,voleva prendere e correre via il più velocemente possibile da lui ma era come paralizzata.

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Capitolo 3
*** Goodbye Usagi.. The fall of Sailor Moon ***





Immersa tra i ricordi non si accorse di cosa stesse accadendo là fuori,
si era isolata,sentiva solo il suo immenso dolore,che le causava enormi ferite all’anima
non era la solita Usagi di sempre,solare,scherzosa,imbranata,qualcosa dentro di lei si era spezzato,ora intorno a lei c’erano solo delle nubi grigie e persone spaventate che correvano dappertutto chiedendo aiuto,c’erano state delle vittime,quella cittadina prima tranquilla si era macchiata del sangue di persone innocenti inermi davanti a ciò che stava accadendo,alla creatura che stava distruggendo quella beata tranquillità in un giorno oscuro,ma lei non poté sentire nulla,era nel suo mondo,solo una persona fu’ in grado di spezzare quella sorta d’incantesimo,Mamoru.
Sentì la sua voce e ritornò in sé,urlava contro quella strana creatura e tutto ciò che poté udire furono queste parole “Sailor Moon perché stai facendo tutto questo,ti prego smettila,ritorna in te”
Al l’udire quelle parole si alzò di colpo in piedi e si ricompose e si mise a spiare dietro al muretto del vicolo in cui si era nascosta,l’unica cosa che poté vedere fu’ una persona ricoperta da una grossa nube grigia da cui poteva intravedere solo le forme e la sentì dire qualcosa “Tu,sciocco uomo,dovresti solo chiudere la bocca e inginocchiarti dinanzi a me,davanti alla nuova regina della luna” dopo quelle parole sentì un forte boato e l’urlo di Mamoru mentre cadeva atterra inerme,a quel punto decise che era arrivato il momento per lei d’intervenire,pronunciò la formula per trasformarsi “Cristallo del cuore vieni a me” e si catapultò sul posto ormai diventato un campo di battaglia,la prima cosa che vide fu’ il suo Mamoru steso a terra,era svenuto,aveva un ferita profonda alla testa a quella visione le scese una lacrima da quegli occhioni blu e di scatto si voltò verso alla creatura che aveva creato così tanto terrore e sofferenza in poco tempo,essa uscì fuori dalla nube da cui era ricoperta e non appena Usagi la vide rimase enormemente scioccata,era identica a lei in ogni aspetto o almeno sembrava.
Un vento gelato le sfiorava i suoi capelli dorati,gli occhi dapprima arrossati per le lacrime presero ad infiammarsi ancor di più,non capiva cosa stesse accadendo,si chiedeva se ciò che aveva davanti era vero o frutto di un incubo,voleva chiudere gli occhi e riaprirli per poi risvegliarsi,non sapeva cosa fare,se fuggire o rimanere li e combattere per l’ennesima volta,anche quando non aveva più forze per farlo,si fissarono negli occhi per un tempo indeterminato fino a che Usagi non prese coraggio e non ruppe quel silenzio inquietante “Cosa saresti? Una creatura mandata da un altro nemico?” –disse nervosamente-
La creatura sogghignò beffardamente e rispose “Doppleganger ti dice nulla?” -disse sogghignando ancor di più-
“Veramente no” –rispose la ragazza perplessa-
“Io sono la tua parte negativa,creata dal tuo dolore,ogni persona ha due parti,quella positiva e quella negativa,quando quest’ultima prende il sopravvento sull’altra prende forma il/la doppleganger” –spiegò la creatura”

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Capitolo 4
*** Goodbye Usagi.. The fall of Sailor Moon (Part 2) ***






Quindi tutto questo è colpa mia,io ho creato questo mostro,è colpa mia se Mamoru ora giace a terra ferito,sono io la causa di tutto –pensò la ragazza-
“Esattamente,non stare a chiederti come faccio a sapere ciò che stai pensando,sono stata creata da te quindi è logico che abbiamo un legame,apparentemente siamo simili,ma in realtà siamo molte diverse,per esempio io ho molto più potere di te,perché non sono vincolata da nessuna emozione o legame umano alcuno” –disse acidamente-
Usagi fu’ ancor più sconvolta al sentire quelle cose,non sapeva che cosa fare,le sue compagne tardavano ad arrivare e lei si sentiva più persa che mai ma l’unica cosa a cui non riusciva a smettere di pensare era il suo Mamoru,posò il suo sguardo nuovamente su di lui,era speranzosa che si svegliasse,il solo udire il suono della sua voce le dava molta forza,rimase lì immobile a fissarlo con gli occhi lucidi,sapeva che non era il momento adatto per soffermarsi sulla loro storia,ma il dolore c’era ancora,e lui ora era così vicino,più di quanto non lo era da tempo,era come incantata,così tanto dal non accorgersi che la sua nemica stava per attaccarla,era rientrata nuovamente nell’oscura dimensione dei ricordi aspettando ancora di udire la sua voce per uscirne e così facendo non faceva altro che aumentare il potere negativo della doppleganger,era vicina ma lei non si scansò e si lasciò colpire da quella sfera d’energia che la buttò a terra,neanche dopo questo attacco si mosse,rimase a terra e il suo sguardo era rivolto ancora una volta a Mamoru che aveva appena aperto gli occhi e per un piccolo ma intenso istante i loro occhi si incrociarono e fu così che finalmente tutti e due si risvegliarono,Sailor Moon si rialzò quindi in piedi ed andò incontro alla doppleganger che nel frattempo stava per attaccare il suo Mamoru,lei vi si parò davanti prendendosi il colpo ed impedendo così che venisse attaccato,capì che c’era un'unica cosa da fare per porre fino a questa guerra,diede un ultimo sguardo al suo amato per poi voltarsi nuovamente contro la sua nemica,caricò tutta l’energia del cristallo del cuore e se la scagliò addosso,mentre Mamoru si alzò di scatto in piedi urlando il suo nome disperatamente e  sommerso da nuove lacrime che gli rigavano il viso malconcio,corse verso il corpo senza vita di Usagi e la strinse a sé accarezzandogli i lunghi capelli biondi
“Usagi.. non può essere vero,testolina buffa ti prego dimmi che questo non è accaduto davvero,dimmi che non te ne sei andata e che questo è solo un incubo,non posso credere che ciò stia accadendo,non posso credere a come ti ho trattata,ti amavo e ti ho allontanata,vorrei ci potesse essere un modo per tornare indietro,ma non lo conosco,so solo che dovevamo essere destinati a stare insieme..” –disse disperatamente e sommerso dalle lacrime-
Usagi non se ne era andata via,almeno non del tutto,era al fianco di Mamoru cercando di consolarlo,ma lui non poteva sentirla perché immerso nella sua tristezza,ma ella non poteva restare lì,ora doveva andare in un altro posto,doveva affrontare un nuovo viaggio.
Sailor Moon sapeva che quella era l’unica cosa possibile da fare,la creatura era collegata a lei per cui ponendo fine alla sua vita avrebbe cessato d’esistere anche la  doppleganger.
 
 
 

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Capitolo 5
*** Goodbye ***






Mamoru non si dava pace,la sua amata se ne era appena andata e continuava a stringerla a sé come se non fosse accaduto nulla,o almeno era questo che si ripeteva nella sua testa,era in una delle tre fasi del lutto,la negazione. Il sole cominciò a farsi spazio tra quegli immensi nuvoloni grigi,spuntando così più radioso che mai,non era molto adatto allo scenario di guerra li presente,tutto il contrario,ma era come se fosse il modo di Usagi di dire “Ci sono ancora” era facile immaginarla come un grande sole,era sempre così allegra e il solo vederla metteva felicità,in primis per la sua goffaggine,la sua era una grande perdita,e pensando a ciò le lacrime presero a scorrere copiosamente rigando nuovamente il viso del giovane ragazzo,sapeva che non poteva stare lì fermo in eterno,e che avrebbe dovuto avvertire le altre,in primis la piccola Chibiusa,ma avrebbe voluto rimandare a lungo quel momento,così da poter rendere la scomparsa della sua amata un grosso incubo,come se da un momento all’altro si dovesse svegliare tirando così un enorme sospiro di sollievo,perché si sarebbe trattato così,solo di un sogno,ma la realtà era ben diversa e lui infondo dentro sé lo sapeva,e sapeva che non poteva negare alle altre la possibilità di dirle addio,così si trasformò in Tuxedo Mask e si catapultò a casa della sua amata dove  vi era Chibiusa ad aspettare il suo ritorno,sapeva già cosa fosse successo,questo per il legame profondo chele univa essendo madre e figlia e quando questo si è spezzato lei riuscì ad avvertirlo,lo percepì come un grosso distacco e un senso di vuoto e il suo pensierò poi andò subito ad Usagi,perciò appena vide arrivare Mamoru gli corse incontro piangendo ed esclamando “Se ne è andata vero?”  sentendo quelle parole si accasciò lentamente al suolo,poggiando delicatamente Usagi a  terra e riprese a piangere a dirotto,poggiando la testa sul corpo senza vita della sua amata,il sentir pronunciar quelle parole rendeva il tutto reale e lui non voleva accettarlo. Chibiusa a quella visione indietreggiò un momento con gli occhi sbarrati e le lacrime che incominciavano a prendere un ritmo più veloce e poi si unì al padre e si mise accanto alla madre e tutti e due presero a stringerla più forte che potevano,come a non voler lasciarla andare via,come se vi fosse ancora una speranza che lei potesse ritornare,ma erano appunto,solo speranze,guidate dall’amore provato nei suoi confronti e  ovviamente ciò non poteva accadere. Poco dopo arrivarono le altre guerriere Sailor con Luna e Artemis,stavano scherzando tra di loro,erano felici,quel giorno sarebbero dovute andare a prendere Usagi per una scampagnata tra amiche,ma poi qualcosa le bloccò,fu’ l’urlo di Luna a farlo *Usagi* -gridò lei correndo verso la sua amica* e tutte le altre poi spaventate da quell’urlo la seguirono a ruota e corsero da lei,videro la loro amica a terra e questo spezzò all’istante ogni segno di felicità che vi era stato sui loro volti,presero tutte a piangere e ad accasciarsi al suo tranne una,Rea,era li ferma,impassibile e le altre presero a guardarla stranite,ma in realtà non potevano sapere cosa stesse provando,forse non aveva ancora realizzato o forse cercava solo d’essere forte e infatti fu lei a chiedere spiegazioni su quel che era accaduto, Mamoru,con un fil di voce le rispose che Usagi era morta,questa era la prima volta,da quando era accaduto che lo diceva ad alta voce e non appena pronunciò quelle parole si alzò da terra e semplicemente se ne andò,probabilmente ora era alla seconda fase del lutto,la rabbia. A quel punto Rea cercò di prendere in mano la situazione,s’avvicinò alla piccola Chibiusa porgendole una mano e dicendo “Su piccola,la tua mamma non avrebbe voluto vederti così,asciugati quelle lacrime e alzati” e poi incitò le altre a fare lo stesso e dopo di che  diedero una degna sepoltura alla loro amica,poi tutte insieme rientrarono in casa,da quel momento sarebbero state più unite che mai per il bene della piccola Chibiusa e in onore della grande Sailor Moon.

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Capitolo 6
*** Another Goodbye ***






La prima notte da quando Usagi le aveva lasciate,la prima di tante che avrebbero dovuto affrontare,nella completa oscurità della sua casa,avevano deciso che per il bene della piccola sarebbero rimaste da lei,aveva bisogno di loro più che mai. Ma nessuna di loro riuscì a prendere sonno in quella lunga notte,ripensavano tutte  ai momenti trascorsi con la loro amica,i litigi,le battaglie affrontate e il suo grande amore,grande quanto la sua sbadataggine. Ami incominciò a piangere,ma cercò di non farsi sentire dalle altre,soprattutto dalla piccola Chibiusa,ma era impossibile non sentirla con tutto quel silenzio che aveva preso possesso di quella casa un tempo allegra. Minako invece sorrideva,non voleva ricordarla in modo triste,pensò di aver pianto abbastanza e così incominciò a ricordare quanto ella fosse imbranata e rise sommessamente e così fece anche Makoto contagiata da quella risata,la loro amica era nei loro cuori,tutto quell’amore è impossibile che svanisca così nel nulla,ma anche se sapevano ciò,era  inevitabile pensare al fatto che non avrebbero più potuto fare quelle cose insieme e così,senza accorgersene,presero a  piangere nuovamente, aprirono i loro sacco a pelo (le ragazze si erano stazionate nella camera degli ospiti con dei sacco a pelo,mentre la piccola dormiva nella sua cameretta al piano di sopra,probabilmente voleva starsene da sola,magari a piangere..) e si strinsero le mani a vicenda,mentre continuavano a guardarsi negli occhi,confortandosi e dandosi forza ,in quella lunga notte che sembrava non volesse finire mai.
Rea invece,non ce la faceva a star sdraiata,così decise di alzarsi,andò in cucina e preparò il pentolino per l’acqua del the’ e si mise ad aspettare appoggiata alla finestra,(la stessa cui Usagi s’era appoggiata quella mattina),e senza accorgersene incominciò a perdersi nei suoi pensieri,tante’ che non s’accorse che l’acqua stava bollendo,ma era troppo presa dai suoi pensieri per accorgersene,”la piccola Chibiusa è venuta fin qui dal futuro per salvare la propria madre,e invece si è ritrovata ad assistere per la seconda volta alla sua scomparsa ,quale giustizia c’è in tutto ciò?,nessuna bambina dovrebbe restare senza un genitore,e nessuno dovrebbe perdere l’amore della sua vita,Mamoru non potrà più star con lei e la piccola non avrà più una madre.. –Accortasi che l’acqua era pronta,andò a spegnere i fornelli,prese una tazzina cui versò il contenuto del pentolino,e mise la bustina di the’ nella tazzina,aspettando che fosse pronta,poi si rimise alla finestra,e ritornò ai suoi pensieri,le venne in mente un qualcosa che la turbò moltissimo, Usagi e Mamoru non avrebbero più potuto concepire la piccola,lei quindi non sarebbe mai esistita e così neanche “Crystal City”-
Lasciò cadere la tazzina che si spaccò al suolo e con uno scatto,corse velocemente su per le scale e andò nella stanza della piccola e non appena entrò,la vide avvolta in un fascio di luce  “Chibiusa” –urlò spaventata- ma lei non parlò,si limitò solo a guardarla con gli occhi lucidi,per poi sparire poco dopo,lasciando Rea pietrificata,un'altra delle persone a cui teneva se ne era andata,questa volta stava per crollare,le barriere erano cadute,ora non c’era più nessuno per cui essere forte,si lasciò cadere a terra e cominciò a piangere “Questo è troppo,troppo!” –disse singhiozzando- 
Le altre allarmate dalle urla di Rea,corsero a vedere cosa fosse successo e la videro inginocchiata per terra tra mille lacrime,alla visione di ciò si spaventarono non capendo cosa fosse successo,non avevano mai visto la loro amica così distrutta,distolsero lo sguardo da lei per un istante e videro che la piccola Chibiusa non era nella stanza “Rea,cosa è successo,dov’è Chibiusa?” –Chiese  Ami spaventata-
Allorché si girò di scatto,con gli occhi infiammati e il viso bagnato dalle lacrime gridando “E’ andata,se ne è andata!” e prese a piangere più forte di prima,lasciando le altre costernate e confuse.
 

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Capitolo 7
*** Dark Side ***







Da quella notte passarono alcuni mesi,Rea non era più la stessa e così anche le altre,molte cose erano cambiate,non erano più le guerriere Sailor,gradualmente avevano incominciato ad allontanarsi l’una dall’altra,per loro era difficile stare unite come una volta,Usagi era il collante che le teneva unite,e ora lei non c’era più,troppi ricordi le legavano a lei,ma separate non erano nessuno,avevano bisogno l’una dell’altra per riprendersi,hanno bisogno di qualcuno che le aiuti a riprendere la strada giusta,ma quella persona in questo momento non c’è e loro non sanno che presto ritornerà.
Lei,una sola persona,una semplice ragazza a cui era stato strappato tutto in modo così veloce e cruento,ma non era stata solo quella tragedia a farla crollare,era rimasta forte per troppo tempo,aveva tenuto dentro sé troppi segreti,troppa tristezza,troppa rabbia,tutto nascosto lì,nelle profondità del suo essere,non poteva reggere a lungo e quella tragedia è stata la miccia che ha innescato la bomba. Le sue amiche non riuscivano a starle accanto,le allontanava,questo perché aveva il grosso timore di perdere un'altra persona amata,ma nonostante questo,loro le stavano vicino come potevano,ma  non si potevano più definire unite come una volta,il loro legame era  stato spezzato in modo molto violento e ci vorrà tempo prima che esso si ricomponga nella sua interezza. Una stanza buia e un letto,questo era rimasto del suo mondo,passava le giornate con lo sguardo fisso nel vuoto,seduta sul suo letto,sentiva di aver fallito,di non avere adempiuto al suo compito di guerriera Sailor,si sentiva impotente dinanzi all’enorme tragedia che le aveva colpite,non riusciva a trovare il modo di proseguire la sua vita,in nome delle sue amiche scomparse,era come in un grande labirinto cui è difficile trovare l’uscita. Sta lentamente entrando nello stesso luogo oscuro cui vi era entrata Usagi ,dando forma alla doppleganger ,se Rea non riuscirà ad uscirne un altro essere mostruoso farà la sua comparsa e questa volta potrebbe essere la fine delle guerriere Sailor.
 
 

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Capitolo 8
*** Miracle ***





 Immersa ancor di più nelle profondità del suo dolore prese a pensare a tutta la sua vita e mentre faceva ciò incominciò a sentire una forte fitta allo stomaco,per cui si alzò subito in piedi,pensando che il dolore fosse dovuto alla posizione in cui era da ormai più di un ora,e il suo sguardo si fermò allo specchio in camera posto vicino all’armadio,si scrutò affondo e si spaventò nel vedere la persona che stava diventando.
Decise di sistemarsi un po’,per cui andò in bagno a sciacquarsi quel visetto rovinato dalle lacrime,aprì il rubinetto e spostò la frangia che le copriva gli occhi su di un lato,mise poi le mani sotto l’acqua e rimase per un po’ a fissare l’acqua che vi passava attraverso,quella visione la rilassava,l’acqua le dava un senso di pace,dopodiché incomincio a lavarsi il viso con movimento lento delle mani.
Dopo essersi asciugata per bene la faccia,riprese a fissare lo specchio,sentì che c’era qualcosa che non andava in lei,si vedeva oscura,rotta,senza possibilità di essere riparata. Un brivido gelido ruppe quella catena di pensieri che aveva ripreso ad offuscargli la mente,mentre una strana voce si fece largo tra quei cupi pensieri ,“E’ tardi,non hai scampo”, si girò di scatto e presa dallo spavento caccio fuori un urlo agghiacciante,vide un ombra che stava lentamente prendendo le sue sembianze,quest’ultima prese ad indicarla,come per dire che lei sarebbe stata la prossima,terrorizzata e confusa prese a lanciargli alcuni oggetti che erano lì dietro di lei,senza sortire alcun effetto. Si lasciò cadere a terra in segno d’arresa e chiuse semplicemente gli occhi,aspettando inerme la sua fine. Sentì una lieve  calda brezza  sfiorarle il viso e riaprì gli occhi per capire cosa stesse accadendo,la strana figura era ancora davanti a lei,ma si era come bloccata,si guardò intorno spaesata,per capire se qualcuno fosse intervenuto per salvarla.  Una voce a lei molto familiare si fece spazio in mezzo a tutta l’oscurità che si era impossessata di lei
“Sono sempre qui.. non me ne sono mai andata,il mio amore è ancora con voi,io ritornerò presto.”
“Usagi” Urlò Rea con le lacrime agli occhi
Quelle parole la fecero rinsavire,capì che la sua amica era sempre stata accanto a lei ma che non poteva sentirla per via dell’oscurità da cui era circondata,e poi c’era il fatto che sarebbe ritornata,voleva credere a tutti i costi a ciò che le aveva detto. Un calore radioso prese a pervadergli il cuore e sentì molteplici brividi lungo tutto il corpo,questa volta erano le sue amiche,sentì Chibiusa sussurrarle all’orecchio quanto le voleva bene e sentì il caloroso abbraccio di Usagi,le sue amiche erano lì con lei in quel preciso istante e questo la fece risorgere,come la fenice dalle sue ceneri,si alzò di scatto e si fermò a fissare quell’ombra maledetta che stava svanendo lentamente,era come se tutto il suo dolore se ne fosse andato via con essa.
Ora poteva andare avanti con la sua vita col pensiero che presto sarebbero ritornare più unite che mai.

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Capitolo 9
*** You and i ***




“Basta,non sopporto più questo mondo,voglio ritornare indietro!” Disse sbuffando,rivolgendosi ad Usagi,
“Piccola lo vorrei anche io,ma abbiamo una missione da compiere e finché non l’avremmo portata a termine, siamo costrette qui,per cui porta pazienza!”  disse con fermezza
“Lo sapevo,mentivi quando dicevi che saremmo ritornate presto sulla terra” urlò sconfortata
Dopodiché prese le distanze da Usagi e mise giù il muso,capiva perché si comportava così,anche lei ci era passata non appena  arrivata in questo mondo,così non diede molto peso alla cosa e lasciò che la piccola si sfogasse come meglio credeva,per essere una bambina era molto forte ma era pur sempre una bambina ed era normale che ci fossero momenti del genere. Nel frattempo prese a ripensare al suo arrivo in questo mondo così diverso dal suo:

[Flashback]

Tutto intorno a lei era confuso,quella nuova realtà era così strana per lei,le sembrava tutto ostile,non sapeva dove e come orientarsi,per questo mandarono un anima molto speciale a farle da guida,sua madre Selene,la Queen Serenity.
Le due non s’incontravano da molto tempo e non appena si rividero ci fu un momento di commozione tra le due,rimasero in silenzio a guardarsi per un tempo indefinito,erano identiche,se non per qualche piccolo dettaglio insignificante,ma il cuore ero lo stesso.
Si unirono poi in un grosso abbraccio,Usagi ne aveva proprio bisogno,era davvero esausta e spaventata,e finalmente poté rilassarsi avendo un volto amico affianco in quel mondo così confuso. Poco dopo Selene si staccò dalla figlia,aveva delle cose da spiegargli,e doveva farlo in fretta, c’era una nuova minaccia che ella avrebbe dovuto affrontare
“Figlia mia,mi dispiace per quanto accaduto,ma sei stata chiamata a combattere una nuova battaglia,c’è una grossa minaccia che incombe su questo mondo” disse con grosso rammarico,anche se era orgogliosa della persona che aveva di fronte,non avrebbe mai voluto tutta questa sofferenza per lei
Usagi prese a guardarla sconcertata,era appena arrivata nella nuova realtà e ancora doveva riprendersi dall’accaduto e non se la sentiva di addentrarsi nuovamente in battaglia
“Quindi..questo vuol dire che non posso riposarmi neanche da morta?” chiese seccata
La donna prese a guardarla perplessa e poco dopo esclamò “Si,vuol dire esattamente questo!” e le due scoppiarono poi in una sonora risata.
Una volta ritornate serie,Selene prese a spiegargli cosa stesse accadendo di così tragico nella realtà in cui si trovavano,le spiegò che i vari piani,quali il Paradiso,si stavano fondendo con altri livelli più infimi e questo causava un enorme caos,poiché le anime pure,andavano disperse,eliminate poi da creature malvagie che si nutrivano della loro energia per accrescere la loro forza,spiegò che per loro non c’era più nessuna speranza di potersi reincarnare,la loro essenza veniva prosciugata totalmente e di loro non ne restava niente.
Le spiegò che non era la sola ad essere stata chiamata per salvaguardare il mondo in cui si trovava,altre anime,dal cuore puro come il suo erano state chiamate a combattere,anime già presenti in quella realtà,ella infatti avrebbe dovuto mettersi subito in cammino per trovarli e unirsi a loro in questa battaglia.
Intervenne poi Usagi recitando il suo tipico monologo:
“Chi osa disturbare il riposo eterno delle anime innocenti per scopi infimi come accrescere la propria forza,sono la principessa della luna e non permetterò a loro di farla franca,vi punirò in nome della luna!”
“Cara,ti consiglio di non far così davanti a dei nemici,qui non ci pensano due volte ad eliminarti,non stanno mica ad aspettare te,suvvia” disse sbeffeggiandola
“Mi hai distrutta” disse inginocchiandosi a terra con le lacrime agli occhi
Selene era divertita dagli atteggiamenti di sua figlia e si divertiva a stuzzicarla un po’,ma Usagi si doveva affrettare,il tempo per scherzare era giunto al termine,ora doveva mettersi in viaggio e unirsi alle altre anime chiamate a combattere!

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Capitolo 10
*** Just..you and me ***



Dopo essersi salutate,Usagi s’incamminò verso il portale appena aperto da Selene,ma prima di attraversarlo le volse un ultimo sguardo in segno di gratitudine,poi semplicemente svanì,e con lei anche il portale,che si era chiuso al suo passaggio.

Si ritrovò in un luogo molto diverso rispetto a quello in cui si era ritrovata non appena arrivata.

Si trattava di un immenso paesaggio immerso nel verde,caratterizzato da imponenti alberi rigogliosi e fiori di ogni tipo,notò poi,un piccolo ruscello appena vicino a quegli alberi giganteschi.

Rimase esterrefatta da quella visione paradisiaca,sulla terra non vi erano posti così,ma era ovvio,anche se un tempo fossero esistiti di simili,ora sicuramente non esistevano più per colpa dell’uomo e della sua mano egoista.
 
Decise di accamparsi sotto un albero e riposare,aveva bisogno di un momento per acquietare la mente dai quei pensieri invasivi che non le davano tregua neanche ora che era trapassata,e in più  se ne erano aggiunti degli altri,dopo ciò che le aveva raccontato sua madre,così ora si trovava nel caos più totale.
Chiuse gli occhi e prese a fare dei respiri profondi,cercando un immagine o una qualsiasi cosa che le potesse allietare l’animo.

Le comparve un immagine nella testa,si trattava della sua madre terrestre,anch’essa scomparsa da poco,pensò che avrebbe potuto rivederla ora che si trovavano entrambe nel medesimo luogo,a quel pensiero,tirò fuori un sorriso spontaneo e il suo cuore,dapprima cosparso di oscurità si riempì di calore e questo le diede un attimo di tregua da quel caos che aveva dentro,ma durò ben poco,un nuovo pensiero oscurò s’insinuò nella sua testa,pensando a ciò che le era stato detto,si chiese se sua madre stesse bene e al sicuro o se invece fosse in pericolo,il pensiero che non avrebbe potuto più rivederla le creava enormi fitte allo stomaco,bloccandole il respiro,era già stata dura dover affrontare il grande vuoto della sua assenza sulla terra,ora il pensiero che lei potesse essere scomparsa del tutto le riapriva vecchie ferite che con tanta fatica aveva cercato di risanare,non poteva permettersi di crollare,doveva tener duro per suo fratello e la piccola Chibiusa,entrambi avevano bisogno di una figura stabile nella loro vita,per cui prese tutta la sua sofferenza e la rinchiuse dentro sé,concentrando tutte le sue energie a prendersi cura di loro e combattendo il male,quando esso si presentava.

Distratta da un rumore assordante,interruppe immediatamente quella catena di pensieri che non portava da nessuna parte se non ad un continuo infliggersi dolore.

Non appena riaprì gli occhi fu’ accecata da una luce immensa,tante’ che dovette portarsi le mani davanti agli occhi per proteggersi da essa.

Sbirciò attraverso le dita per cercare di capire cosa stesse accadendo,ma la luce era così potente che copriva ogni cosa,intravide solo una piccola figura dalle forme particolari, e preoccupata che potesse essere uno di quegli esseri orribili descritti da Selene,si alzò delicatamente da terra,facendo attenzione a non far rumore di alcun tipo per non insospettire lo strano essere,e con movimento furtivo si mise dietro l’albero cui si era accampata,poi da dietro di esso scorse la strana figura che diventava sempre più nitida man mano che la luce si affievoliva,rimase di stucco nel vedere che si trattava di Chibiusa,preoccupata di quello che potesse esserle successo accorse a chiederle spiegazioni,le si avvicinò furtiva e appoggiandole una mano sulla spalla le disse “Piccola..cosa ti è successo,perché ti trovi qui!?” chiese preoccupata,

riconoscendo la voce della ragazza si commosse all’istante,le sue erano lacrime di gioia,nonostante non fosse passato neanche un giorno dalla scomparsa della sua futura mamma,le era mancata moltissimo e sentiva il profondo desiderio di riabbracciarla,così si voltò di scatto verso di lei,poi col visino pieno di lacrime le fece cenno di abbassarsi e così le due poterono finalmente riabbracciarsi.

Dopo un breve momento di riconciliazione tra le due,Usagi riprese a chiederle spiegazioni e con fare malinconico la piccola le spiegò cosa fosse successo,le fece così  la promessa che presto sarebbero ritornate sulla terra a qualsiasi costo e insieme alla piccola,riprese il suo viaggio,più determinata che mai.

Fu’ la piccola a riportarla nel presente,le fece un buffetto sulla sua gamba per farle segno di fermarsi,voleva scusarsi per il modo in cui si era comporta,allora Usagi la portò a sé e semplicemente le disse che avrebbe mantenuto fede alla sua promessa e che presto sarebbero ritornate sulla terra,dopodiché,serene,continuarono il viaggio da dove l’avevano interrotto. 

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