Programma Protezione Sfigati

di soco amaretto lime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Do you remember that day when we met? ***
Capitolo 2: *** I'm pretty sure he thinks I'm a dickhead ***
Capitolo 3: *** You told me this gets harder ***
Capitolo 4: *** It's karma smiling down. ***
Capitolo 5: *** The bathroom walls would have a lot to say about the lives you're putting down ***
Capitolo 6: *** avviso ***



Capitolo 1
*** Do you remember that day when we met? ***


Note prima della storia della cogliona che ha partorito sta cagata:

Okay, davvero, non ho la minima idea di come tutto ciò sia venuto fuori, mi spiego? 
Non so per quale dannatissimo motivo mi sia venuto in mente nonricordosefosseunfilmounaseriechenonhonemmenomaivisto Programma Protezione Testimoni (o forse mi sono ricordata di Programma Protezione Principesse con la Gomez e la Lovato che mi stanno in culo come poche persone  a questo mondo, insieme alla Cyrus o come si chiama. Va beh, la smetto), era mezzanotte, chiacchieravo con Juliet loves the beat su whatsapp, mi è balenata sta cosa per la testa, l'ho buttata giù e gliel' ho inviata, ma sorpresa, ho cambiato TUTTO almeno tre volte da quando ho buttato giù la prima bozza. Spero sia una cosa abbastanza originale, non mi sembra di aver mai letto qualcosa del genere. Il titolo cambierà, spero, perchè Programma Protezione Sfigati è seriamente sfigato. Penso che molti capitoli saranno basati su It's Not A Fashion Statement, It's A Fucking Deathwish.
Come nell'intro, il rating cambierà prima o poi, non voglio far le cose di fretta e sfasciare la probabilmente unica idea decente della mia vita. Poi, visto che tratterà di bullismo in modo esplicito, più avanti, ho messo gli avvertimenti violenza e argomenti delicati mi pare si chiami (?) hanno rinnovato tutto e non mi trovo. Oh, eccomi. Cazzo, era pessima.
Va beh, non so che altro dire. Ci vediamo alla fine così vi racconto un po' d'affaracci miei e vi scasso le palle un altro po'.
A più giù (?)




Programma Protezione Sfigati



1.Do you remember that day when we met?



 

Non riuscivo proprio a spiegarmela quella chiamata in presidenza.
Non ero il tipo che scatenava risse o faceva casini (cioè, un po' sì ma non capitava da secoli), ma più il punchball.
E nell'ultima settimana mi avevano trattato meglio del solito, quindi seriamente, che poteva essere successo?
Probabilmente era per l'insufficienza in trigonometria. Quanto detestavo quella materia.
La professoressa (di trigonometria, appunto) mi diede il cartellino di permesso, che appesi al passante dei jeans, ed uscii dalla classe con lo sguardo di tutti addosso.
Percorsi velocemente il corridoio, girava voce che Watkins mi cercasse per lo scherzetto dei porno nell'armadietto il giorno dei controlli.
E un braccio di Watkins era largo e lungo quanto il mio intero busto, per intenderci.
Entrai nella stanzetta adibita a segreteria che precedeva la presidenza, salutai con un cenno del capo la vecchietta che mi accompagnava in infermeria ogni santa volta, la quale mi disse di entrare.
Girai il pomello guardando verso l'alto, facendomi coraggio.
Dio, se esisti fa che non sia per trigonometria. Fa che non sia per la fottutissima trigonometria.
Intercettai lo sguardo di un ragazzo seduto su uno dei divanetti per l'attesa, che mi sorrise incoraggiante. Accennai un sorriso senza soffermarmi troppo a guardarlo.
Giuro che inizierò a studiare, troverò un tutor, non lo so, ma fa che non sia per trigonometria.
Col cuore in gola aprii la porta.
"Iero, eccoti! Sei l'ultimo della lista..." che lista?
"Uhm... Ehm.. Buongiorno" biascicai.
Temevo anche che facesse storie per il trucco. Mi aveva detto più volte di non usarlo, almeno non a scuola, o mi avrebbero preso di mira ulteriormente. Però stavolta era semplice matita sotto gli occhi.
Il preside non era male: giovane per essere tale, sui trentacinque, magro e slanciato, capelli biondi, occhi chiari, pelle abbronzata e mi chiedevo sempre se non venisse dalla California o chissà cosa. E poi era simpatico, oltre che mi consigliava e cercava di darmi una mano col problema dei bulli.
"Spero di non averti fatto preoccupare, non è un richiamo che sto per farti" sorrise "Accomodati" disse ancora indicando la sedia davanti alla sua scrivania.
"Abbiamo tolto fondi al ballo e alle attività extra, ma era necessario. Non so come mi sia venuta l'idea, forse quando sei arrivato qui sanguinante per la prima volta. Insomma, mi girava per la testa e finalmente ho potuto realizzarla: Programma Protezione Sfigati"
"Eh?" chiesi perplesso, sporgendomi verso di lui come se non avessi sentito.
"Hai capito bene. Per ora solo per i casi più gravi, come te e Baker, ma spero di riuscire ad allargare la cosa anche a tutti gli altri studenti problematici, magari solo una guardia per classe"
"La prego, mi spieghi meglio, non ci ho capito nulla" mormorai.
"Una guardia del corpo ti seguirà in ogni tuo movimento, conosce diversi tipi di lotta e difesa. Ovviamente sarà in incognito. Ti ho affidato a Way, avete delle situazioni simili, può capirti meglio di chiunque altro. Avete lo stesso orario scolastico e non dovrete separarvi nemmeno un secondo. Non può attaccare per primo, anche se so che ti piacerebbe" sorrise.
"Sarebbe carino" ammisi, immaginandomi qualcosa in stile Pokèmon con me che urlo i comandi a questo Way.
"Però è pronto a difenderti in caso di attacco, non preoccuparti. I dettagli te li spiegherà lui, la prossima ora ve la do libera di stare in cortile a conoscervi, o rischi che salti la copertura, ma alla terza vi voglio in classe. Ti richiamerò nei prossimi giorni per vedere come va, spero di non vederti prima di allora. Domande?"
"No, solo... Perché lo fa?" chiesi con un sopracciglio sollevato "La maggior parte delle scuole se ne fregano di noi, perché lei perde così tanto tempo e soldi?"
"Anche mia figlia ci è passata, posso capire cosa voglia dire e non posso assolutamente lasciare che le cose continuino" disse rabbuiandosi.
"Grazie" risposi sinceramente. Era la cosa più carina che avessero fatto per me da quando mia madre era morta. Mi sorrise in risposta, facendomi un occhiolino.
Poi si alzò e aprii la porta, chiamando "Way".
Il ragazzo che mi aveva sorriso prima entrò, seguito dal preside.
"Iero, lui è Gerard. Way, lui è Frank" Gerard mi sorrise e fece un cenno col capo, io mormorai un 'ciao' squadrando quello che ritenevo uno dei ragazzi più affascinanti e il paio d'occhi più belli che avessi visto fino ad allora "Andate pure, avete un'ora per conoscervi, poi vi voglio nell'aula d'arte. Arrivederci"
Facemmo per uscire, ma il preside riaprì la porta del suo ufficio di colpo.
"Iero, stavo quasi per dimenticarmene! Dovrai frequentare i corsi di recupero di trigonometria se non recuperi da solo entro un mese, ma ne riparleremo meglio!"
Oh, fanculo.


Note post storia di merda:
Non chiedetemi come, perchè o che ne so. Non ho idea di come sia venuta fuori sta cosa, anche perchè GerardoH me lo immaginavo isterico e scorbutico, ma boh, forse farò una via di mezzo.
Aloirs, "Watkins" nella mia testolina è Ian Watkins dei lostprophets (cristina d'avena, quell'uomo è SESSO CON LE GAMBE, capite?) che ha seriamente due braccioni, anche se il resto del corpo è mingherlino. Una delle cose che non capirò mai.
Poi non so manco che materia si ala trigonometria ma va beh, faceva molto scuola americana.
E boh, piano piano compariranno anche gli altri Chemical, occasionalmente Zacky dei 7x che non conosco molto, quindi ci sarà proprio di striscio.
I prossimi capitoli saranno anche più lunghi, questa era solo un'intro per vedere come va sta roba.
Uhm, scrivo sta roba anche perchè le cose a scuola nuova fanno cagare.
A parte che ho di nuovo scelto male l'indirizzo, io detesto Spagnolo e soprattutto Tedesco, ma l'artistico non me lo fanno fare anche se sto lavorando per farmi mandare alla SVA quando avrò finito sta scuola, ma dubito sarà possibile. 
Poi son tipo assolutamente disorganizzati, i compagni mi guardano malissimo e si rifiutano di parlarmi (sembrerò emo, boh, non mi sto nemmeno truccando di rosso quindi davvero, che cazzo di problema hanno?) oltre che sono 23 femmine tutte bimbeminchia o tamavve e i 4 ragazzi mi stanno in culo, uno si sente dio, uno è iperattivo, uno è coatto e l'altro boh, proprio no. L'unica cosa buona sono i prof (a parte Italiano che per quanto è ignorante potrei prendere il suo posto e insegnare a quei nani. Odio essere di nuovo una matricola e rifare per la quinta volta fra elementari, medie e primo tentativo di liceo il programma di Inglese. Cazzo, vorrei imparare qualcosa di nuovo) o dovrei dire LE prof, che per ora quelle che ho conosciuto sono tutte femmine. Quella di Tedesco si chiama Concordia, la cosa è tutto un programma. Poi quella di Inglese è gnocca nonostante possa essere mia madre ma okay. E boh, spero non si trasformi in qualcosa alla I'm not okay. Grazie al cielo in Italia non abbiamo gli armadietti.
Non so con che altro rompervi le palle, insomma, recensite, vi prego, ditemi se continuare sta schifezza e proverò ad aggiornare fra un compito e l'altro.
Ringrazio Juliet loves the beat per darmi retta, sostenermi, leggere anticipatamente la mia robaccia, quella miopetaH Miss Nothing per le notti in bianco a scavare nel mio passato buio (?) e le ricerche del fantasma (scusa se non ho ancora recensito, lo farò appena posso<3), oltre che ai semplici scleri. E boh, chiunque scriva sui Chem perchè mi occupate le giornate, donne.
Credo basta, ho detto tutto spero.
Ci vediamo presto (se recensite, eh),
ciaaaaaao
Frà c:

ps: So bene di dover finire la traduzione sugli All Time Low, ma questo weekend è stato così PIENO e FELICE dopo settimane merdose, oltre che è mancata pure un po' la voglia, ma giuro che entro la prossima domenica arriverà l'ultimo capitolo!



 

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Capitolo 2
*** I'm pretty sure he thinks I'm a dickhead ***


ANNUNCIO (NECESSARIO, VISTO CHE TUTTO SEMBRA METTERSI CONTRO DI ME):Come ho tipo scritto a chiunque negli ultimi giorni, andando a scuola (a Roma. Massì, restiamo sul vago) nonricordochegiornodiquestasettimana ho incontrato una meravigliosa killjoy con questa felpa. L’ho poi rivista il giorno dopo ma nonsoperchè non mi sono fermata di nuovo. Quindi, donna, se stai leggendo, scrivimi che sei tu (????) perché sto arrivando troppo tardi e non riesco a beccarti, e ho bisogno di una killjoy, mi spiego? Cioè, quella scuola la detesto e ho finalmente trovato qualcuno degno di nota (??????????)
Dio che imbarazzo.

 


Note prima della storia della cogliona che è stata a corto di ispirazione per giorni e si chiede perché continua a iniziare fanfics senza programmarle un minimo:
Non lo so, okay? Nel senso, nove recensioni. Scherziamo? E undici anime che l’hanno messa fra le seguite, oltre a due fra le preferite.
Cioè, con questa cagata di capitolo vi deluderò tutte, donne. Mi preparo al linciaggio.
Mi dispiace, davvero, è che, boh, ho le idee ma me le dimentico o non riesco a buttarle giù.
In questo capitolo  non succede assolutamente NULLA a parte che Franco conosce Michele. Prima o poi arriveranno anche Raimondo e Roberto, devo solo trovare il momento giusto (??)
Me la prendo particolarmente con Watkins, non capisco perché, forse perché è meraviglioso ed è da sbatterselo a sangue ma lui non è a conoscenza della mia esistenza (fa pure rima :’D) ecco.
A sto punto ci inserisco pure Sykes e gli faccio fare una brutta fine solo perché è bello da far schifo ma stronzo come pochi.
Tornando a noi, spero non faccia troppo schifo e non ci siano errori, me lo avevano betato Juliet loves the beat e MissNothing (addirittura due. Cioè, ho la mia crew (?????)), ma ho cambiato un po’ di roba all’ultimo minuto.
Ci vediamo giùùù *shivaqueen style*

OCCAZZO C’E’ WELCOME TO THE BLACK PARADE SU MTVLZSOòJZHVòàZDJò




 

Programma Protezione Sfigati


2. I’m pretty sure he thinks I’m a dickhead.

 

Gerard mi stava  tremendamente simpatico. Non tanto per quello che diceva, visto che a malapena aveva aperto bocca, lasciandomi vomitare tutto quello che mi era successo in quasi cinque anni di liceo e limitandosi a sorridermi quando ero sull’orlo delle lacrime, ma perché con una sola occhiata, e dico una, era riuscito a intimidire Watkins ed evitare che mi chiudesse nell’armadietto di Zacky.
Poi il quarterback fece per andarsene ferito nell’orgoglio, sbattendo Baker contro il muro giusto perché ne aveva lo sbatti, ma un altro ragazzo muscoloso e dai capelli anche lui neri gli afferrò il polso, ringhiando e facendolo scappare con la coda fra le gambe, senza prima averci lanciato un’occhiata alla “vedete di cambiare stato, se vi vedo ancora vi apro in due con una mano in culo”.
In effetti aveva delle mani enormi. Brr.
Insomma, questa cosa del Programma Protezione Sfigati (solo una volta uscito da scuola mi resi conto del fatto che il preside mi aveva bellamente classificato nell’ultimo gradino della piramide gerarchica scolastica con quel nome, quindi mi uscii un “Ehi!” offeso a scoppio ritardato, che fece voltare Gerard con un sopracciglio alzato) mi piaceva, e neanche poco.
Un po’ mi sentivo in colpa (oltre che a rischio linciaggio) visto che per questa gran figata avevano tolto fondi ad altre attività, ma alla fine sticazzi.
In un certo senso era una punizione per quelle galline che si divertivano a guardarmi storto e quei coglioni della squadra di football, avere meno soldi per le loro stronzate, quali striscioni, cartelloni, coroncine e scettri, punch, asciugamani, palloni e quant’altro.
A fine giornata mi riportò a casa, ed io rimasi  imbambolato sullo zerbino finché il moro non entrò nella sua, di casa.
Troppe figure di merda, Frank.
Il mattino seguente, alle otto in punto, Gerard era bello pimpante davanti alla porta di casa mia. Mi vestii in tutta fretta mentre scendevo le scale, solo quando misi la mano sul pomello mi resi conto di avere i pantaloni ancora alle caviglie e degli imbarazzanti boxer fucsia. 
Li sollevai arrossendo pur non essendo stato visto e aprii la porta con fare disinvolto.
“Oh, ciao Gerard!”
“Ciao Frank” sorrise, per poi spostare lo sguardo sul mio labbro “Hai il mento cosparso di dentifricio”
“Cazzo” mormorai voltandomi alla ricerca di qualcosa che somigliasse a un tovagliolo.
 

**


Qualche minuto e meno dentifricio dopo, mi trascinavo dietro un Grerard trotterellante e con le mani in tasca sulla strada di scuola.
Comunque era una postazione fantastica: vista la mia altezza (non che lui mi superasse poi di troppo) e la stanchezza mattutina che mi faceva ingobbire alla Leopardi, avevo il culo di Way praticamente in faccia. E che culo.
Frank, fai schifo.
Appena mettemmo piede in corridoio, notai Watkins fissarci con odio, dietro qualche cheerleader oca fissava preoccupata la vena che si ingrossava sul collo del quarterback. Povera stella.
Gerard emise un piccolo “pff” scuotendo la testa e accompagnandolo con un sorrisetto a mezza bocca, poi si voltò verso di me “Vuoi un caffè? Abbiamo ancora qualche minuto”
“Magari” sorrisi timidamente. 
Poi, a pensarci bene, ‘ste guardie del corpo non erano così anti sgamo.
Insomma, non avevano esattamente l’aria da sfigati, e solo gli sfigati stanno con gli sfigati.
L’aria da vampiro enigmatico, i muscoli appena accennati, quei pantaloni tremendamente aderen
ti che minacciavano continuamente di far diventare stretti anche i miei (e che cazzo, Frank), mio dio, sicuramente non facevano nulla per evitare di attirare l’attenzione.
Il giorno prima avevo visto come lo avevano guardato tutte le ragazze. Persino le cheerleaders, finché non erano state raggiunte dai gorilla della squadra.
Pur non avendone motivo, ero tremendamente geloso, e temevo che me lo portassero via, per quanto insensata fosse la cosa.
Da quando mia madre se ne era andata, era sempre stato così: mi affezionavo morbosamente a chiunque facesse il più piccolo o stupido gesto carino nei miei confronti. 
Ma non era stata una scelta di Gerard diventare la mia guardia del corpo, lo aveva deciso il preside, non lui. Gerard era pagato per proteggermi, non lo faceva perché se lo sentisse o mi volesse al sicuro.
Era assolutamente stupido essere gelosi di qualcuno che conoscevo da poche ore e per il quale non contavo nulla, se non uno stipendio.
Way mi fece tornare alla realtà porgendomi un bicchiere di cartone fumante, facendomi segno di sedermi ad un tavolo.

“…Grazie” dissi tirando fuori il portafogli.
“Nah, sta fermo. Che poi visto che adesso sono un dipendente, ho caffè e cibo gratis. Se quello della mensa può definirsi cibo” si lasciò ad una risata notando il mio sguardo luccicante di invidia.
“Uhm, oggi c’è Storia?” chiese poi.
“A-ha” risposi col bicchiere ormai mezzo vuoto fra le labbra. Santa caffeina.
“Figo, così conosci Mikey” alla parola Mikey gli si illuminarono gli occhi.
“Chi?” domandai perplesso.
“Mio fratello, avete la stessa età. Cioè, no, ha un anno più di te, ma qualche anno fa abbiamo avuto… dei problemi, quindi è stato bocciato in qualche materia, fra cui storia”
“Uh” annuii fra me e me, pensando a quali potessero essere i problemi, ma avendo la decenza di farmi un pacchetto di cazzi miei, cosa che non ero solito fare.
Il suono della campanella spezzò il silenzio che si era creato, ci alzammo meccanicamente e buttammo i bicchieri, per poi dirigerci in classe.


**
 

“… e io tentavo di trattenermi per evitare di aggravare la situazione, cioè se avessi riso penso mi avrebbe ucciso, altro che armadietto” finii di raccontare a Mikey.
Lui e Gee (avevo scoperto che Mikey lo chiamava così e mi piaceva da morire) si somigliavano tanto: avevano la stessa forma degli occhi, anche se quelli del minore erano più sul marrone; labbra molto simili e parecchi lineamenti in comune. Mikey però era più alto e aveva i capelli biondicci e appiccicati alla fronte, al contrario di quelli neri e scompigliati di Gerard.
Ascoltavamo praticamente la stessa roba, e quando il fratello me lo presentò e notai le scarpe dei Misfits che portava ai piedi, non potei evitare di sorridere come un idiota e scuotere energicamente la mano che mi porgeva.
“Oddio, ma ‘sto Watkins è proprio coglione” mi stupii del fatto che fosse arrivato da più di una settimana e non lo avessi notato prima che Gerard me lo presentasse.
“Non per rovinare il vostro idillio, ma siamo qui in piedi da mezz’ora e vorrei andare a casa a consumare qualcosa di simile ad un pranzo” disse il maggiore prima di accendersi una sigaretta, probabilmente innervosito dal fatto che ce ne sbattevamo della sua presenza da un quarto d’ora buono.
“Acido” disse Mikey assottigliando gli occhi.
“Zitto, andiamo” disse dopo aver roteato gli occhi.
Ridacchiai della scena e mi piazzai dietro Gerard, stessa postazione faccia-culo di quella mattina, solo con incluso un Mikey che tentava disperatamente di attirare la mia attenzione, ovviamente concentrata sul sedere del maggiore degli Way.
“Fraaaaank?”
“Oh, sì, scusa. Che dicevi?” chiesi scuotendo la testa.
Frank, che cazzo, non puoi farti beccare a guardare il culo a qualcuno, peraltro dal fratello del qualcuno. Pensavo che una sola figura di merda al giorno bastasse, no?
“Che se la donnina frigida qui davanti non ha nulla da ridire, un giorno di questi potresti venire da noi, ti do una mano con Trigonometria, Gee con Arte, dopodiché andiamo in quel negozio” rispiegò sorridendomi.
“Uhm… che negozio?” chiesi imbarazzato, fermandomi davanti al vialetto di casa mia.
“Quello di cui ti parlo da quando abbiamo iniziato a camminare” sorrise scuotendo la testa “Magari ne riparliamo quando la tua capacità di concentrazione torna dalla vacanza”
Mormorai delle scuse a mezza bocca arrossendo come un idiota, poi concentrai l’attenzione su Gerard.
“Ciao Frankie, domani solita ora” mi salutò davanti alla staccionata del suo giardino.
“C-ciao Gerard!” lo salutai in trance. Frankie.
“Ci vediamo, Frank” fece Mikey, salutandomi con un cenno della mano che ricambiai.
“A domani” sorrisi a entrambi, cercando di ricominciare a respirare e ricordare dove tenessi le chiavi, mentre mi chiedevo se anche il maggiore ascoltasse i Green Day e i Black Flag e amasse i fumetti.
Cercai per cinque minuti buoni nei pantaloni, per poi rendermi conto che le tenevo nella tasca esterna dello zaino logoro.
Da almeno sette anni.
Sono abbastanza sicuro che stia pensando che sono una testa di cazzo.
Mi diedi una manata in faccia, per poi tentare disperatamente di infilare la chiave nella toppa, mollando a terra lo zaino in uno scatto nervoso, riuscendo a girare la chiave dopo svariate imprecazioni. Sentii la risata di Gee e il suo sguardo addosso, così mi chiusi velocemente dentro, sperando che non mi avesse visto arrossire come una ragazzina e con una voglia insana di sotterrarmi.
Cazzo, lo zaino.
 

 
 
Note in cui mi scuso immensamente e ringrazio tutte le genti:

SCUSAAAAAATE, DAVVERO. Volevo che venisse fuori tutt’altro, non sono per niente soddisfatta, l’ho riscritto cinque volte, ma giuro che il terzo capitolo sarà carino, anche a costo di metterci due settimane. E scusate se è corto, anche<3
Ringrazio taaaaanto Juliet loves the beat, MissNothing  e Pwhore che si sorbiscono i miei strippi alla “ODDIO FACCIO SCHIFO NON SO CHE SCRIVEREEEEE!!!1!!!111!!” e Juliet in particolare per aver tentato di trovarmi un titolo, che ho leggermente modificato (??)
Poi ringrazio tutte le donne che hanno recensito e messo fra le seguite/preferite o quel che è.
E ora vado a vedermi la 2x01 di Awkward, visto che non ho una mazza da fare.
Frà c:

PS: so che avevo promesso di finire la traduzione sugli ATL ed è quello che intendo fare, solo, non ho tempo ç___ç penso che domani pomeriggio mi costringo sulla sedia e finisco, bà.
PPS: Non so cosa sia preso all'editor, funziona uno schifo, quindi ho dovuto cambiare dimensioni, ecc.

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Capitolo 3
*** You told me this gets harder ***


UOOOOOOH! Anvedi chi c'è (?)
Allora, vi racconto un po' di cazzi miei.
Sabato sono stata al Romics con Pwhore (
♥) e ho fatto il cosplay di Franco versione
Revenge, è stato epico. Abbiamo comprato The Umbrella Academy, mangiato noodles precotti di
infima qualità che ci hanno ucciso entrambe (che poi s'è scoperto che dentro c'era carne ma non era scritto fra gli ingredienti, fottuti bastardi, ero in astinenza da un mese ma evidentemente non è destino che diventi veggie), ho anche mangiato un waffle ricoperto di cioccolata, volevamo comprare il peluche di un gatto/palla ma costava troppo e niente, è stato una figata.
Poi boh, ho riscritto questo capitolo tipo dieci volte e continua a non soddisfarmi, soprattutto il finale, ma sorvoliamo. Boh, vorrei dire qualcosa tipo "Stronze, al primo capitolo eravate dieci e al secondo solo sette!" ma chi cazzo sono, nel senso, anzi, vi ringrazio che ancora mi cagate, quanto vi amo. Amo anche le venti personcine che hanno infilato sta cosetta fra le seguite e le otto fra le preferite, gnaaah <3 Mai avuto un successo simile (?) nel senso, se avevo tre visualizzazioni era tanto.
E boh, non succede nulla di che manco qua ma arriverà fra uno o due capitoli e rimpiangerete di aver chiesto un qualche colpo di scena, donne.
Non so nemmeno quando arriverà il prossimo capitolo, fra l'ispirazione che va e viene e sta scuola di merda. Potevo andare a fa' l'estetista? E che cazzo.
Va beh, per ora la smetto. Spero non ci siano errori e se così fosse segnalateli, che MissNothing ha betato sta roba ma qualcosa sfugge sempre LOL e recensite, ragazzuole, che nel prossimo capitolo potrei mettere una sorpresina (Chià, ti dico solo 'PPP' LOL)
Non so perché stia venendo tutto così appiccicato, spero riusciate a leggere, in ogni caso il conto dell'oculista va mandato a Erika e non a me, azzie!
Enjoy!


 

Programma Protezione Sfigati

 

 

3. You told me this gets harder
 

Ormai era passata una settimana ma Watkins non sembrava intenzionato ad agire.
Si limitava a lanciarci qualche occhiataccia o sorrisino sadico, che non sembravano intimorire Gerard, visto che gli rispondeva spavaldo.
Non riuscivo a capire se fosse intimorito da Gee o se semplicemente stesse aspettando il momento giusto. 
O ancora più probabile, voleva solo farmi stare in ansia il più possibile prima di agire. 
A proposito di Gerard, le cose erano migliorate, anche se di poco: parlavamo di più, lui spesso rideva ed era sempre meno freddo, oltre che il mio numero di figure di merda giornaliero era nettamente calato.
Spesso passavamo i pomeriggi insieme, un po’ perché avendo già fatto il programma poteva darmi una mano coi compiti, un po’ per non lasciarmi solo, e lo apprezzavo davvero.

Questo avvicinamento aveva fatto sì che la mia gelosia aumentasse, e non andava per niente bene.
Se prima le galline che lo fissavano mi infastidivano, poi avevo iniziato ad odiarle. Proprio per questo, spesso rispondevo male a Way, la cui unica colpa era quella di avere un culo meraviglioso ed essere un bel ragazzo.
Anche con Mikey mi trovavo molto bene, passavamo molto tempo insieme ed era stupendo avere di nuovo degli amici.
Avevo anche cercato di strappargli qualche informazione sul passato di Gerard “simile al mio” e sul perché si rabbuiasse tanto spesso, ma ottenevo risposte criptiche degne di un Way.
Volevo davvero sapere qualcosa in più su di lui, ma mi rendevo conto che non dovevo insistere, non erano fatti miei. MA potevo spingerlo a parlare.
In ogni caso, era venerdì e stavamo uscendo da scuola.
“Gee, senti…” iniziai cercando di formulare una frase che non sembrasse ‘passiamo insieme il pomeriggio che voglio scoparti finché non si fa giorno’.
“Mh?” chiese voltandosi verso di me e sorrise leggermente con la sigaretta spenta fra le labbra, tastando tasche varie alla ricerca dell’accendino.
“Pensavo, visto che lunedì dobbiamo far vedere a che punto siamo col progetto di arte, magari oggi potre-“
“Eccoti, Gee! Andiamo?” Elisa Cutz gli era appena piombata addosso buttandogli le braccia al collo e sbilanciandolo leggermente.
“Uhm, sì, inizia ad andare, arrivo” le disse accendendosi la sigaretta “Oggi aiuto  Eliza, ma puoi venire anche tu se vuoi, tanto i progetti sono simili”
Così non serve a molto.
Cazzo dici, Frank? Se vai puoi controllarli!

“Se non disturbo…” la cosa brutta era non avere nessuno con cui parlare di questa… cosa.
Frank, non prenderti per il culo, sai bene che è una cotta.
Gli unici amici che avevo erano Gee e Mikes, e di certo non potevo parlarne con uno dei due.
“Ma figurati” mi sorrise mentre iniziavamo a camminare verso casa, lui ed Eliza avanti, io e Mikey dietro.
Non riuscivo a capire il comportamento di Eliza. Insomma, era una delle ragazze di Watkins, c’era di sicuro qualcosa sotto.
“…va bene, Frank?” mi chiese Mikey, riscuotendomi dai miei pensieri.
Almeno non l'avevo ignorato per guardare il culo del fratello, per una volta.
“Uhm, credo di sì?” risposi con un tono che la faceva somigliare più ad una domanda e che scatenò l’ilarità del Way più piccolo e della cheerleader.
“Frankie, ti rendi conto…” fece una pausa cercando di calmarsi “… di aver appena acconsentito ad investire tutti i tuoi risparmi in un allevamento di cincillà?” il tentativo fu abbastanza vano perché già a metà frase gli mancò il fiato e riprese a ridere, affogandosi con saliva, moccio e/o dio solo sa cosa.
“Divertentissimo come sempre, Mikes” sorrisi acido.
“Lo è Frankie, lo è” rise ancora Eliza.
Sbuffai infastidito: finché era Mikey a sfottere andava bene, ma Eliza proprio non potevo sopportarlo. Non solo in quanto cheerleader, gallina e seguace di Watkins, ma anche per il suo comportamento con Gerard.
E poi solo Gee e Mikey potevano chiamarmi Frankie.
“Smettetela” disse lui guardando male entrambi ed aprendo il cancello bianco dipinto di fresco di casa Way.
I due tornarono seri all’istante.
Ma poi, che cazzo è un cincillà?
Aspettai pazientemente dietro Gerard, che cercava le chiavi di casa.
“Mikes, hai tu le chiavi?”
"No, le hai prese tu stamattina" rispose noncurante "Non le trovi?"
"No... Sei sicurissimo? Cioè, mi ricordo di averle prese io ma magari poi le ho date a te e..."
"No, fratello... Prova nella giacca"
"Niente" fu il verdetto dopo aver cercato in tutte le tasche possibili.
"Magari ti sono cadute" disse Eliza con un tono strano.
"No, le metto apposta in una tasca dove non tengo altro"
"Sicurissimo di non averle potute, che so, lasciare dentro?" tentai indicando la porta di casa.
"Assolutamente, ricordo di averle prese" sbuffò "Cazzo, era l'unica copia, siamo chiusi fuori"
"Dai Gee, magari ti son cadute a scuola" riprovò Eliza.
"Infatti, lunedì puoi vedere fra gli oggetti smarriti" continuai "Non avete lasciato nessuna finestra o porta aperta?"
"No, siamo chiusi fuori. Avrei dovuto fare un'altra copia di chiavi" sospirò sedendosi sugli scalini e poggiando la testa alla porta dietro di lui.
"Dai Gee, le troveremo. Se vi va potete stare da me" mormorai sfiorandogli una spalla.
"Ma no, Frank, ti pare che ti invadiamo casa?"
"Assolutamente sì. Cazzo, tu e Mikey fate tanto per me, fammi fare qualcosa per voi"
"...Okay, se sei proprio sicuro" si arrese alzandosi, io già trotterellavo verso casa sventolando le mie chiavi.
Gerard a casa mia per due notti e tre giorni. E Mikey, ovviamente, Mikey.
Quanto sei checca.

**

Portai due tazze di caffè sul tavolo, Eliza non ne aveva voluto e a me, già isterico per la presenza dei Way, mancava solo quello per dare completamente di matto.
Che poi, isterico non si può usare al maschile, è sbagliato...
Frank, di maschile hai giusto il tuo amichetto là sotto.
Chiamalo poco...
"Va beh, iniziamo?" chiese Gerard posando la tazza già vuota sul lavello.
"Oh, guarda che ore sono! Devo proprio andare, facciamo un'altra volta Gee? Ciao!" Eliza uscì di casa correndo.
"Ma che..." ci guardammo spaesati, poi facemmo spallucce.

**

"Film?" proposi dirigendomi in salone, intenzionato a buttarmi sul divano, dopo ore passate a sistemare quella maledetta scultura per arte (alla fine me l'aveva fatta Gee, dopo il terzo pacchetto di argilla che finiva nella spazzatura per colpa della mia incapacità cronica).
"Film" acconsentirono in coro, sedendosi uno alla mia destra e uno alla mia sinistra.
"Ma sono tutti horror quelli?" chiese Gee indicando la libreria davanti a noi dove tenevo le cassette, al centro c'era una tv vecchiotta ma di dimensioni decenti.
"A-ha" risposi fiero.
"Penso mi trasferirò da te" disse con un sorriso inquietante.
Se paghi in natura anche sì.
Frank!
"Oh, guarda, Nightmare Before Christmas!" esclamò Mikey, il tono più alto del solito, prendendo la cassetta.
"Mikey..." lo richiamò stancamente il fratello "Hai diciott'anni, non puoi aver paura di un fottuto film"
"Oddio, hai seriamente paura degli horror?!" chiesi trattenendomi dallo scoppiare a ridere.
"..."
Scossi la testa ridacchiando. "Ordino le pizze, mettetevi d'accordo per il film" sorrisi andando in cucina a telefonare alla pizzeria.
Quando tornai, Mikey era rannicchiato su una poltrona, guardava terrorizzato Gerard.
"Affronta le tue paure! È solo un film!" urlava scuotendogli una custodia a caso davanti.
Mi schiarii la voce costringendomi a non ridere per solidarietà a Mikey "Le pizze arrivano fra dieci minuti, avete deciso?"
"Sì, vedremo Demoni di Dario Argento, vero Mikes?" disse Gerard sottolineando la parola e guardando Mikey.
"'Kay" prensi la cassetta e la infilai nel registratore, poi mi lanciai sul divano di nuovo fra di loro.
"Non fa troppa paura" dissi facendo spallucce mentre inizia.
"Si spaventa anche dei documentari, lascia perdere" mi rispose Gerard sorridendomi.
Il campanello suonò e Mikey emise un urletto.
"Che cazzo Mikey, è il pizzaiolo!"
Ci sistemammo sparsi per il pavimento coi cartoni di pizza sulle gambe, mangiucchiandola guardando concentrati il film, manco fosse stato chissà quale capolavoro.
"Ma non era coca cola?" chiese innocentemente Mikey quando dalla lattina di quattro ragazzi cadde della polvere bianca.
"Mikey, per quel che ne so, nessuno sniffa coca cola" sorrisi facendogli pat pat sulla spalla.
"Ma... La lattina... La cannuccia..."
"No, Mikey. Non era coca cola" concordò con me il fratello.
Mikey, ferito nel profondo da quella rivelazione, passò il resto del film in silenzio -fatta eccezione per qualche urlo raccapricciato che aveva fatto prendere un colpo a noi due.
"Tutto bene?" sussurrai poi a Gerard, che sembrava essersi rabbuiato all'improvviso.
"Sì, tranquillo" annuì senza staccare gli occhi dalla tv.
"In pratica se quella puttana non si fosse messa la maschera, Ken e George si starebbero scopando in pace quelle due" riassunsi.
"È sempre colpa della puttana" annuì Mikey.
"Non era del maggiordomo?" chiesi perplesso.
"Quando non c'è il maggiordomo è sempre colpa della puttana. Hai visto un maggiordomo?"
"In teoria, la ragazza del cinema è una specie di maggiordomo" lo corressi.
"Una specie, non un maggiordomo! Quindi è colpa della put-"
"Scusate se interrompo i vostri intelligentissimi e serissimi ragionamenti freudiani, ma io avrei sonno, dove devo dormire?" chiese Gerard.
"Oh, vieni" annuii alzandomi.
Avrei lasciato ai fratelli il mio letto e avrei dormito sul divano. Sullo scomodissimo divano.
"Visto che Mikey ha urlato come una femminuccia, direi di farlo dormire da solo sul divano" sorrise sadico.
"Lo fai per sadismo o semplicemente per non dormire sul divano?" risi.
"Entrambe" ero contento che gli fosse passata la qualunque-cosa-fosse di prima, mi piaceva vederlo sorridere.
Tatuatelo in fronte, Frank. C H E C C A.
Mikey ci raggiunse proprio mentre tiravo fuori un cuscino e una coperta dall'armadio e mi rendevo conto che "se Mikey dorme sul divano, io dormo con Gerard".
Dopo aver sistemato alla buona il divano -Mikey rischiava il soffocamento con le fottute coperte, ma era giusto un futile dettaglio ed io ero troppo su di giri-  e tolto qualche cadavere di insetto che aveva deciso di morire sui miei poster, mi offrii di cambiare le lenzuola anche del mio letto ma Gerard mi fermò dicendo che "Nah, non hai mica la lebbra" ma probabilmente la lebbra sarebbe stato meglio dello schifo di varia e dubbia provenienza incrostato alle coperte.
Mi appallottolai contro il muro, conoscendomi durante la notte mi sarei abbarbicato al ragazzo e sarebbe stato imbarazzante.
Dopo un po' di storie sul tenere la luce accesa, Mikey crollò.
"Gee? Sei sveglio?" sussurrai.
Si voltò su un fianco verso di me.
"Non ho sonno" continuai.
"A me è passato"
Sbuffai voltandomi anche io verso di lui, cercando di mettere a fuoco i dettagli del suo viso, nascosti dal buio.
"Scusami se ti stiamo fra le palle"
"Cosa? No, Gee, mi fa più che piacere che siate qui! È pesante stare sempre da solo..." dissi facendomi piccolo piccolo.
Sei alto un metro e sessanta, ce ne vuole per farti ancora più piccolo. Rivedi il tuo vocabolario, mh?
"Se lo dici tu" mi sorrise "Che hai? Sei strano in questi giorni"
"...per la storia di Watkins. Stavo meglio quando mi chiudeva negli armadietti"
"Frank, che cazzate dici?"
"Sono in ansia, vorrei solo che si desse una mossa e smettesse di farmi stare così"
"È proprio questo che vuole ottenere, ma tu non devi dargliela vinta. Finché ci sarò io, non potrà farti nulla. Più che altro dovremo stare attenti, adesso che Eliza sa dove abitiamo. Preferirei che non restassi solo nemmeno tornato da scuola"
"Pensi che Eliza abbia a che fare con le chiavi?"
"Non credo, ma non lo escluderei nemmeno" si poggiò una mano sotto al mento, sollevando la testa sul braccio.
"Frankie, sarà sempre più difficile ma non devi dargliela vinta. Prima o poi tutto questo finirà, se ti va bene ti manca solo un altro anno, ma non sarà mai facile. Troverai sempre qualche stronzo che decida di renderti la vita una merda e metterti i piedi in testa, ma tu sei un ragazzo forte, puoi farcela. Basta non arrendersi, prima o poi tutto passa"
Boccheggiai qualche secondo, indeciso su cosa dirgli. Lo avrei abbracciato volentieri, ma non sapevo come l'avrebbe presa, quindi mi limitai a sussurrare un grazie che suonava abbastanza patetico. Fu lui ad abbracciarmi, strappandomi via tutto il coraggio -veramente poco- che avevo trovato per chiedergli qualcosa, seppur piccola, che mi aiutasse a capirlo di più.
"Non è il momento, Frankie" non capii se lo avessi immaginato o se Gerard lo avesse veramente detto.

Inquietante.


Ariecchime (?) niente, oggi mi è presa col romanaccio (?)
Dunque, cose da specificare: la roba sul cincillà è un omaggio a Pwhore (dai che avremo presto un Ludovico porta-caffè) e l'insetto morto sul poster è un omaggio a MissNothing, che ha liberato Lynz del cadavere con la paletta felice<3 il film che vedono è Demoni di Dario Argento, che ho visto stamattina per rendere il racconto più realistico ma è tipo un mega trash (anche se dopo aver visto il trailer di Nekromantik -che a proposito, se riesco a vedere inserirò più in là- ho ridimensionato la mia scala di valori) e tipo se non avete nulla da fare, lo trovate tutto su youtube. Oh, e il prossimo mi sa che sarà l'ultimo capitolo spensierato (?) ma questo non vuol dire che diventerà angst o la peggio roba depressa, porbabilmente trascinerò l'atmosfera tragica per qualche capitolo.
Quindi ringrazio Pwhore e MissNothing, le due Giulia e chiunque segua/recensisca/preferisca sta roba! -manco stessi ritirando un Oscar-
Bien, ho da studiare e devo guarire da sto raffreddore di merda, oltre che ho otto terrine di budino e panna cotta da ingurgitare<3
Alla prossima, spero presto (?)
Frà c:

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Capitolo 4
*** It's karma smiling down. ***


aiuto

Note abbastanza inutili della cogliona abbastanza in ritardo mlml:
Okay, uhm, ciao donzelle.
Questo capitolo è stato un parto e molti pezzi nemmeno mi convincono ma mi pesa troppo il culo a ricominciare di nuovo, quindi ve lo beccate così.
Aloirs, sta pubblicando la mia donnaH Chià (MissNothing, passate a leggere la sua roba <3 [NON FATELO, VE LO ASSICURA LA SOTTOSCRITTA]) quindi non mi dilungo, se l'html fa cagare è colpa sua (<3), io non ho un pc al momento quindi gnah.
Dunque, sorvoliamo sui miei vari casini scolastici, familiari e chi più ne ha più ne metta, parliamo del capitolo. Questo in teoria è l'ultimo allegro (?) ma conoscendomi tristezza e cazzi vari dureranno solo qualche riga del prossimo LOL non so essere tragica, sorry.
E boh, ringrazio le... Mi pare otto persone che hanno recensito lo scorso capitolo e tutte quelle che hanno messo fra preferiti/seguite/ricordate sta cagata mlml siete fantastiche.
Ringrazio anche le solite: Olla, Giulia, Giulia 2, Chiara (di nuovo), Matteo che figurati se sta leggendo, manco gli piacciono i MCR ma lo ringrazio comunque perché mi ascolta e mi piace da impazzire suonare con una persona intelligente (a momenti) come lui, i burger di soia, le cuffie nuove, le matite e il blocco da disegno nuovi e tutte le altre cose/persone che rendono la mia vita meno tragica Forse ci vediamo sotto. Sì, credo di sì.



Programma Protezione Sfigati



4. It’s karma smiling down.



"...Gee" sospirai mentre portava una mano fredda sotto la maglietta e l'altra ai boxer.
Giocherellò con l'elastico per un tempo che mi sembrò infinito, dopodiché li sfilò completamente, tornando a baciarmi e-
"FRANK" mi svegliai all'improvviso e mi alzai a sedere, Mikey mi fissava seduto a gambe incrociate ad un angolo del letto.
Il cuore mi martellava nel petto un po' per lo spavento, un po' per le cose meravigliose che stavo sognando, un po' per la figura di merda epica. Avrei riso per il resto dei miei giorni se l'erezione non fosse stata la mia.
Portai subito lo sguardo in basso, il rigonfiamento si vedeva dal fottutissimo piumone e c'era anche una leggera macchiolina, da aggiungere alle altre della collezione.
"Frank. Buongiorno" mi salutò con un sorriso inquietante in viso. Va beh, Mikey è sempre inquietante quando sorride. È inquietante il solo fatto che lo faccia.
"Ciao Mikey" risposi con la voce più acuta di qualche ottava e sicuramente arrossendo.
"Quando avevi intenzione di dirmelo?"
Ma che...
"Eh?!" chiesi scandalizzato, fissandolo con gli occhi sbarrati.
"Oh, andiamo, lo sai"
Abbassai di nuovo lo sguardo, la macchiolina assumeva una forma interessante e io avevo un fottuto bisogno di una sega o sarei esploso.
Ninfomane di merda.
"Dai, non glielo vado mica a dire!"
Diciamo che quella era la minima preoccupazione.
Insomma, eravamo nel novantanove. In New Jersey. Come minimo mi aspettavo che mi sputasse addosso, magari con qualche insulto fantasioso. Invece mi stava chiedendo perché non gli avessi confessato prima la cotta per suo fratello.
Dopo qualche minuto a contemplare la macchia che iniziava a seccarsi, mi arresi con un sospiro e deciso a fare in fretta per chiudermi in bagno a liberare non solo la vescica.
"...Sicuro?"
"Sicuro, andiamo, non siamo mica alle elementari, non ti sfotterò e non lo racconterò in giro"
"E va bene. Credo che mi sia piaciuto da... Subito, da quando mi ha sorriso in presidenza"
Mikey annuì leggermente "Romantico. Hai intenzione di dirglielo?" disse tornando serio.
"Non... Non credo. Cioè, forse sì ma non ora, ci conosciamo da così poco. Ma Gerard è...?"
"Gay, sì. Frankie, da quando vi conoscete lo vedo più solare, tranquillo... Conosco bene Gerard, di sicuro non gli sei indifferente ma è comunque troppo presto, fai bene a voler aspettare. È una persona molto... Complessa, devi solo aspettare che si apra, sono sicuro che lo farà. Ci sono un sacco di cose che ancora non sai"
"Sì Mikey, ma non me le dice" protestai alzando lo sguardo su di lui.
"Devi solo dargli tempo, non è così facile per lui"
Annuii silenziosamente, sempre più confuso. Cotemplai la macchia per qualche altro secondo, poi sollevai la testa di botto.
"Cazzo Mikes, Gee non ha sentito nulla, vero?!" sbraitai sull'orlo di una crisi isterica.
"Nah, tranquillo, è andato a scuola a vedere se hanno trovato le chiavi" fece spallucce alzandosi dal letto.
"Grazie al cielo" sospirai di sollievo, poi feci per alzarmi "Mikes, ti spiace?" chiesi con sguardo allusivo.
"FRANK MA CHE DICI?!" domandò scandalizzato facendo uno scatto all'indietro e cadendo rovinosamente a terra, facendomi scoppiare a ridere. Caddi anche io, rotolandomi a terra.
"Mikey cazzo... Non intendevo..." risi coi lacrimoni.
Mikey si era rannicchiato nell'angolo opposto al mio, tentando di mantenere una faccia seria.
"Dicevo..." dissi ancora con un sorriso coglione, alzandomi con una mano davanti ai boxer "Se non ti spiace, mi chiudo al cesso"
"Fai pure. Non mi diventare cieco"
"Fottiti" ridacchiai uscendo dalla stanza e attraversando il corridoio.

**

Alzai la testa dal divano quando sentii la porta aprirsi, per un attimo avevo temuto fosse Watkins o Eliza.
Che paranoico del cazzo.
"Ciao Gee" gli sorrisi tornando a guardare la tv, Mikey mimava un "checca" con le labbra, al quale risposi con un "suca" altrettanto silenzioso.
Gerard si buttò accanto a me.
"Trovate le chiavi?" chiesi.
"No, ho cercato ovunque. A questo punto sospetto di Eliza. Comunque lunedì dovrebbe venire il fabbro a cambiare la serratura, dopo scuola"
Mi rabbuiai qualche secondo.
Da lunedì ognuno dorme a casa sua. Da lunedì dormo di nuovo da solo nel mio tristissimo letto da segaiolo.
"...Frank?" mi voltai all'improvviso quando mi accorsi che Gee mi stava parlando "Sempre da un'altra parte, eh?" ridacchiò. Emisi un versetto isterico annuendo.
"Dicevo, hai fame?"
"Oh, certo che ne ha" rispose Mikey prima di me "Con tutte le energie che ha bruciato stamattina..."
"Mikey" dissi accompagnando dei risolini isterici "Caro, caro Mikey. Che cazzo dici?"
Mi sorrise -due volte in un giorno, seriamente preoccupante- e poi si volatilizzò al piano di sopra senza una parola. Speravo solo che non portasse giù il piumone sporco per sventolarlo davanti alla faccia del fratello e fargli notare quanto fossi checca/pervertito.

***
Dopo una giornata a non fare nulla che non fosse bere birra e ingurgitare porcate sicuramente dannose per qualsiasi organo vitale e non e guardare film di dubbio gusto stile Nekromantik (che avevamo fermato praticamente dopo dieci minuti, Mikey era corso a vomitare. O, secondo la mia teoria, il cadavere lo attizzava) decidemmo di non sprecare anche la domenica e fare qualcosa di socialmente utile o quantomeno di vedere la luce del sole.
Il parco era il posto più vicino e dove c'erano meno possibilità di incontrare compagni di scuola e bulli vari, così optammo per quello, non sapendo esattamente cosa avremmo fatto. Probabilmente saremmo stati sdraiati sull'erba a non fare un cazzo e sfottere i bambini, quindi quello che avevano fatto sul divano di casa mia, con l'unica differenza che quello che veniva preso per il culo era Mikey e non un moccioso.
"Porto un pallone?" chiesi innocentemente.
"Stai scherzando, spero" Mikey mi fulminò, seguito dal fratello "Non toccherò un pallone al di fuori del perimetro scolastico"
Feci spallucce, infilai in tasca chiavi, sigarette e cellulare -assolutamente inutile visto che gli unici che mi chiamavano erano Mikey e Gerard e una volta al mese mio padre, ma per quel mese aveva già dato- e uscii di casa, seguito dagli altri due, che come me fecero una smorfia dolorante alla luce del giorno.
"Ricordatemi perché lo stiamo facendo" dissi storcendo il naso respirando l'aria pulita -neanche tanto, ma sicuramente più dell'odore di chiuso/cadavere di casa mia- mentre attraversavo il vialetto "Potremmo semplicemente starcene in giardino, no?"
"No, Eliza sa dove abiti, meglio starci il meno possibile in casa" rispose Gerard stropicciandosi gli occhi tentando di abituarsi alla luce.
Che fottuti nerd.
"Ragazzi, idea: se mettiamo uno smoking e ci piazziamo davanti alle altalene dei bambini?" propose Mikey.
"Fratello, non per infrangere i tuoi sogni malati, ma primo: non voglio essere giudicato penalmente per tentate molestie su minore; secondo: io e Frank saremmo poco credibili come slenderman, l'unico con la sua silhouette sei tu" disse Gerard con un patpat alla spalla di Mikey. Quest'ultimo mi guardò sperando nella mia collaborazione, ma feci spallucce con un "Ha ragione Gee".
Varcammo il cancello -una serie di pali storpi di qualche metallo scadente e totalmente inutile- e attraversammo il prato abbastanza sminchio fino ad arrivare allo scivolo/casetta di legno passando sicuramente per drogati, visti gli sguardi a metà fra il preoccupato e lo sconvolto -neanche tanto alla fine, eravamo in New Jersey infondo- dei genitori della decina di bambini che si trovavano lì.
Salii le scalette per primo, sedendomi in un angolo sugli assi scheggiati e ricoperti di scritte dal dubbio senso, godendomi la scena dei due fratelli Way che sbattevano la testa contro il tetto altrettanto scritto della casetta e che inventavano imprecazioni fantasiose.
Mi guardarono male quando non riuscii a trattenete una risatina e si sedettero agli altri angoli.
"Allora..." iniziai cercando un argomento di conversazione, quando vidi una testina bionda e riccioluta spuntare dalle scalette.
"Smamma, mostriciattolo" dissi assottigliando gli occhi, mentre il ragazzino se la dava a gambe.
Tirai fuori il pacchetto di sigarette dalla tasca e ne infilai una fra le labbra, mentre tentavo di recuperare l'accendino dalla tasca posteriore dei pantaloni senza alzarmi. Stavo per rinunciare all'impresa quando mi arrivò quello di Gerard in testa.
"Ahia" lo guardai male. Accesi la sigaretta e glielo rilanciai, poi rimasi a fissarlo per un po'.
Dopo qualche minuto arrivai alla conclusione che non fosse moro naturale.
Deduzione arguta, Frank, la ricrescita marroncina si vede da tre metri di distanza.
"Hai bisogno di una tinta" dissi distrattamente.
"Mh?" chiese voltandosi verso di me.
"Hai cinque centimetri buoni di ricrescita. Dovresti anche tagliarli un po', sai? La frangia ti arriva agli zigomi" aggiunsi con una smorfia mentre lui si portava qualche ciocca dietro l'orecchio, lasciando le altre trentordici a coprirgli gli occhi. Sensato.
"Hai tinta?" chiese.
"Forse" schiacciai il mozzicone della sigaretta contro il legno, osservando con attenzione la scritta "Cavallona cerca cazzo grosso da succhiare" con tanto di numero di telefono e sperando che fosse uno scherzo fatto a qualche poveraccia, perché, andiamo, "cavallona"?! Tornai a guardare Gerard, che aveva tirato fuori una penna da non si sa dove -dal culo, probabilmente- e stava scrivendo qualcosa sul legno.
Mi sporsi per leggere meglio e vidi le prime cifre del mio numero di telefono sotto la scritta "Pompini gratis".
"Potevi fare di meglio" ridacchiai indicando la scritta che leggevo prima. Gerard si avvicinò per leggere, finendo inevitabilmente con la testa in direzione del mio pacco.
Frank, trattieniti, ti prego. Andiamo, è una settimana che non fai figure di merda -non con lui, almeno.
"'Cavallona cerca...' oh mio dio, seriamente?!" rise allontanandosi dai miei pantaloni "Vi prego, chiamiamo" 
"Appoggio" annuii. Ci ritrovammo entrambi a guardare Mikey.
"Scordatevi di chiamare dal mio telefono" disse sgranando gli occhi e aderendo con la schiena alla parete dall'aspetto vecchio e davvero poco stabile.
"Dammelo" disse serio Gerard con gli occhi ridotti a fessure. 
"Gerard, no!" esclamò strisciando lungo la parete mentre il fratello gli si lanciava addosso "Gerard, che stai... Gerard fermati!" strillò quando la mano del maggiore si avvicinò pericolosamente al suo pacco.
"Dammi. Il. Cellulare." ringhiò con un ghigno.
In quel momento mi venne in mente che bastava chiamare con l'anonimo, ma era una situazione troppo divertente per ricordarlo agli altri due.
"Okay" mugolò Mikey passandogli il Motorola.
Gerard tornò vittorioso vicino a me, non prima di strizzare comunque le palle al fratello, che rotolò tenendosi il pacco e piagnucolando.
"Usa l'anonimo" dissi.
"Giusto" annuì lui, dopodiché digitò il numero e mise il vivavoce, posando il telefono fra noi due.
Dopo qualche squillo si sentì un "Pronto?" abbastanza confuso.
Guardai Gee con un sopracciglio alzato e le labbra serrate tentando di non ridere come un coglione.
"Uhm, chiamo per l'annuncio" Gerard rise sotto i baffi -che non aveva. Seriamente, a parte qualche peletto sulle braccia, sembrava completamente glabro. Un po' come il ratto rosa di Kim Possible. O forse era una talpa- giocherellando con una scheggia del pavimento.
"Che cazzo...?!"
"Oh, andiamo, 'cavallona'" continuò pur sentendo una voce maschile.
"Way?!" 
Oh cazzo, Watkins.
"Ehm, no, chi è Way?" provai a salvarlo io, faccia e voce davvero poco convinte.
"Iero, testa di cazzo, domani vi spacco-" Gerard riattaccò e lanciò via il telefono, che finì sul pacco di Mikey, il quale aveva appena finito di lamentarsi.
"Cazzo" mormorai con gli occhi sgranati.
"Porca puttana... Questo è il karma, non è possibile" gemette Mikey.
"Parli di Watkins o del telefono sulle palle?" chiese Gerard ridacchiando.
"...entrambe" 
"Cazzo Frankie, come minimo è sterile adesso, ridi! Sembra che ti sia morto il cane!" disse Gerard dandomi un pugnetto sul braccio. Lo guardai male pur non avendo un cane -ma lo avrei avuto prima o poi.
"Gerard, domani moriremo noi, o almeno io" dissi piano.
"Ah, ma per quello ci sono io! Non ti sfiorerà nemmeno!" mi sorrise prendendomi una mano.
I suoi sorrisi inquietanti non erano esattamente rassicuranti, ma almeno ci aveva provato. Quei denti così piccoli... Non che mi sarebbe dispiaciuto ficcargli la lingua in gola, in ogni caso.
Solo quando mi lasciò la mano mi resi conto che l'aveva presa e persi un battito.
Boccheggiai per un attimo, alla ricerca di qualcosa da dire, ma finii con l'aprire e chiudere la bocca un paio di volte.
"Uhm, vuoi andare a casa?" chiese, Mikey da dietro mimava con le labbra l'ormai convenzionale "checca". Presi il cellulare dalla tasca e glielo mostrai minacciosamente, lui si mise una mano fra le gambe ed iniziò a scendere dallo scivolo con un urletto abbastanza ambiguo.
Lo seguii sorridendo, con Gerard dietro, e tornammo a casa fermandoci in pizzeria e alla videoteca nel tragitto. A Mikey sarebbe venuta una disfunzione erettile a forza di colpi alle palle e film horror. Tornò da noi tutto contento e saltellando (per quanto gli riuscisse, fra gambette storte e pacco dolorante) e sventolandoci davanti la custodia di Toy Story.
"Mikes, non ho un lettore DVD" dissi prontamente.
Way Jr. tornò indietro a testa bassa e tornò allegro dopo un po', avendolo trovato in cassetta. Che coglioni.
***
Mi infilai sotto le coperte, aspettando che lo facesse anche Gerard. Mikey si era addormentato sul divano e indovinate chi non aveva nessuna voglia di trascinarlo fino in camera?
"Frankie, domani mi presti una maglietta?" chiese Gee entrando in camera e togliendosi quella che aveva, passando poi ai pantaloni e rimanendo in boxer.
Respira, su.
"Uhm, sì" biascicai con la faccia contro al cuscino per prevenire il rossore. Anzi, nasconderlo ormai.
Si lanciò accanto a me sfiorandomi con una gamba congelata e facendomi rabbrividire.
Ripensai al pomeriggio, mi aveva tenuto la mano... Per evitare che avessi una crisi isterica, ma mi aveva pur sempre tenuto la mano ed era fantastico. Probabilmente avrei passato la notte a pensare a quanto sarebbe stato bello se lo avesse rifatto, se Gerard non mi avesse abbracciato e lasciato un bacio sulla tempia.
"Non ti farà niente, te lo prometto" mi fissò negli occhi.
Non piangere, Frank. Non. Piangere. Cazzo.
Nascosi la testa contro al suo petto, lacrime o non lacrime. Almeno avevo la scusa per toccarlo.
Fai schifo.
"Buonanotte Gee"
"'Notte Frankie"
***
Quando il mio culo sbatté contro qualcosa di duro, mi obbligai ad aprire gli occhi e reprimere una di quelle bestemmie talmente fantasiose che persino una suora avrebbe apprezzato.
Mi guardai velocemente intorno sperando che nessuno mi avesse visto cadere dal letto come una testa di cazzo e mi alzai massaggiandomi il culo quando fui sicuro di essere solo nella stanza.
"Gee?" biascicai guardando distrattamente l'orologio che avevo al braccio, senza guardare veramente. Dopo qualche secondo e nessuna risposta, riguardai il quadrante e mi resi conto che entro un quarto d'ora sarei dovuto essere col culo su una di quelle sedioline merdose di scuola.
Mi lamento io, ma figurati come stanno quelli della stazza di Watkins.
Se lo meritano.

"Gee?" chiamai più forte iniziando ad accelerare i movimenti. Spalancai la porta del bagno e non mi soffermai nemmeno a fissare le chiappe pallide del fratello mentre pisciava, mi infilai lo spazzolino in bocca con una mano e con l'altra mi ricoprii di deodorante, non c'era tempo per una doccia.
E che nessuno osi dire che il deodorante sulla puzza è solo peggio perché, cazzo, erano le otto e un quarto del mattino e dovevo fare in fretta.
"Frank" Mikey mi fissò con un sopracciglio alzato mentre si rialzava i pantaloni.
"Mh?" sputacchiai un po' di dentifricio sullo specchio.
"Che problema hai?"
"Che problema hai tu, perché non mi avete svegliato?! Gerard?!" sbraitai.
Guardò perplesso l'orologio.
"Cazzo" urlò lanciandosi fuori dal bagno.
Mi sciacquai velocemente la bocca e lo seguii, prendendo tre maglie a caso, gli diedi la più grande che trovai per Gee e una per lui, ed infilai i primi jeans che vidi.
"Pronto!" urlammo contemporaneamente, sentivo di star dimenticando qualcosa.
"Gerard!" esclamò Mikey correndo al piano di sotto sentendo la porta aprirsi.
Mi sbattei una mano sulla faccia seguendolo.
"Dove cazzo eri?!" chiesi sull'orlo di una crisi isterica.
"A comprare il caffè, in questi giorni l'abbiamo finito" rispose innocentemente.
"Ma ce n'è un sacco nella dispensa" dissi perplesso, ottenendo in risposta sguardo e sorrisino inquietante alla Way. Avevano finito cinque confezioni in due giorni, porca puttana, mi chiedevo come facessero a essere ancora vivi.
"Comunque, perché così agitati?" domandò mentre sculettava tranquillo fino in cucina e versava un po' di caffè nel filtro.
Rimasi un secondo incantato, nonostante avesse su quei jeans da tre giorni e fossero sporchi di terra ed erba. Il culo restava quello, no?
"Fraaaank?" cantilenò.
"Ah, oddio, uhm" scossi la testa e per qualche secondo tentai di ricordare la domanda che mi aveva posto e poi la risposta "Ah, cazzo, fra..." guardai l'orologio" cinque minuti dobbiamo essere a scuola porca puttana" starnazzai.
Gerard guardò tranquillamente il suo, di orologio.
"Ma no, stanotte c'è stato il cambio dell'ora, no?" 
"Gerd, è la settimana prossima" disse Mikey.
"Cazzo" sputacchiò in giro un po' di caffè e corse fuori trascinandoci per le braccia, presi gli zaini per un pelo.
Mentre correvamo lungo il marciapiede me ne resi conto.
Non ho pisciato.

Note alla fine del capitolo abbastanza merdoso mlml:
Ci siete rimaste male all'inizio, eh? :troll: no va beh, arriverà quel momento, arriverà <3<3
Qualche chiarimento (abbastanza inutile):
Dunque, la cosa del "cavallona" è vera, cioè, avevo tipo otto anni e mi ero arrampicata su uno di quei giochetti di legno -che immagino servano ad arricchire i medici, con tutte le volte che ho rischiato di ammazzarmi- e ho letto sta roba, ansia. Mini Frà alla scoperta del sesso orale.
-Cough- 
Ho qualche problema con le date, dunque, non so se precedentemente ho scritto a che anno sta Frank, in ogni caso è l'ultimo, e secondo answers USA si è diplomato nel 99 quindi toh. E soprattutto, non ricordo e non trovo su internet quando hanno perso piede i DVD! Cioè, io ricordo che quando ero piccola avevo le cassette, i DVD sono arrivati secoli dopo, avrò avuto almeno sei anni, non so, ricordi confusi, ma dal poco che ho trovato dice intorno agli anni 80 quindi boh.
Il titolo è preso da Reckless degli You Me At Six, anche se forse ci stava meglio "I'll never let them hurt you, I promise" ma sticazzi, mi girava di più questo, è più cazzone.
Insomma, scenetta strappalacrime del cazzo anche in questo capitolo, ne prevedo un'alta concentrazione anche per il prossimo. Ora torno a leggere i tweet di quel coglione di Frank che si diverte come un bambino al lunapark con sto cazzo di Frankenstorm. 
Oh, ultima cosa, chiamiamola "bozza". È una chicca di Chiara, in teoria doveva essere la trama del capitolo, un biscottino a chiunque riesca a decifrarlo oltre me. Quanto posso aver riso? 
"Tipo gerarf e frnak cazzeggiani bella cosaa dei vamvkni e quando sentono la voce di ian si nasxondono e restano lì mentre bruxa l ebra xkn elia e fanno disxorsi subauanto odino frnakbbalbalvalabalaka"

Okay, me ne vado sul serio. Vi amo tanto (?) e se raggiungo di nuovo le undici recensioni come nel primo capitolo sarò una donna felice, se no vanno bene anche le solite sette (?) cioè, se mi cagate ancora è grasso che cola.
Alla prossima (spero presto, col fatto che so già più o meno cosa succederà, in teoria dovrebbe arrivare in tempi accettabili) e grazie cwc
Frà

Se non avete un cazzo da fare e volete chiacchierare, sono Fra_aw su twittah.


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Capitolo 5
*** The bathroom walls would have a lot to say about the lives you're putting down ***


 

Note prima della storia della merdaccia che non si fa viva da *conta*... ben tre mesi e quattro giorni:
Un applauso! (possibilmente con la mia faccia fra le vostre mani, so che me lo merito).
E probabilmente adesso vi aspettate chissà che figata di capitolo, ma la realtà è che trovo tutto quello che segue una stronzata colossale senza nè capo nè coda, ma è fermo sul mio cellulare da due mesi ed era ora di farlo uscire.
Dunque, prima di lasciarvi a sto schifo, vi racconto un po' di cosucce.
So...
Watkins, parliamo di lui prima di tutto.
Non ci crederete mai (o forse sì. O forse non ve ne fotte un cazzo e basta) ma il 20 dicembre mi è arrivato un sms dalla Olla (Pwhore) che mi avvertiva che lo hanno arrestato.
Per abusi su minori. Molto minori. E programmava lo stupro di una bambina di un anno, da quel che ho capito. E aveva immagini zoofile molto spinte. E tipo okay, ci sono stata parecchio male, non me lo aspettavo. Cioè, dire "mi fidavo di lui" è una stronzata, non ho idea di chi sia nella vita reale, ma i suoi testi mi facevano sentire capita e tante altre cose che non vi sto manco a dire, quindi boh, motivo numero uno per cui ci ho messo tanto. Solo, non me la sentivo troppo ed ero abbastanza demotivata per tutto.
Motivo numero due: ho, grazie al cielo, cambiato scuola *urla di giubilo* e sono finalmente all'artistico, è una figata.
E' pieno di killjoys, deathbats, e davvero, di tutto. E' più facile trovare qualcuno che ascolti i chem che qualcuno che non li ascolti, è tipo il paradiso :okay:
Qui ho conosciuto Aki e tipo, okay la adoro, è una forza ed è la mia compagna di sbrocchi su quanto sia cetrolinomane Cceràrd <3 E siamo praticamente identiche in tutto, separate alla nascita mlml
Sto sempre in giro o con lei o con altra gente, quindi ho tempo per scrivere solo la notte e sono stanchissima quindi non lo faccio mlml.
Motivo numero tre: casini come al solito. Cioè boh, un mio amico si è innamorato di me o qualcosa del genere (spiegami come, sono l'essere più cinico, rompicoglioni e cesso dell'universo, cioè, boh <3), io non lo ero di lui quindi gliel'ho detto; dopo un Capodanno disastroso ho capito com'è veramente e la sua compagnia ora mi infastidisce quindi ho allontanato lui e l'altro ragazzo. Ergo: sono senza band, bello, vero?
E poi che altro?
AHHHHH! LE CANZONI! CONVENTIONAL WEAPONS! La perfezione, ecco.
Boy Division: amoamoamoamoamo e ancora amo. Tomorrow's Money: fantastica.
Ambulance: dsiduvuiifkvuiòilkul capitemi. Gun: fa molto Pulp e io li detesto, ma nel complesso non mi dispiace, anzi.
The Light Behind Your Eyes: OHSSSIGNOREMIO E' PERFETTA MIO DIO PERFETTISSIMA AIUTO STUPENDA LACRIME OKAY?   The World Is Ugly: allora... è stupenda, la amo. MA non è The World Is Ugly, capitemi. Mi aspettavo la perfezione e questa lo è, ma è tutt'altra canzone. Quindi sì, la amo ma sono delusa, ecco.
Kiss The RIng e Make Room: sjklvf fanno molto "siamo dei ragazzacci", quindi le amo, ecco.
Le ultime due non so se sono già uscite e se è così non le ho ancora ascoltate.
E forse mi conviene continuare a blaterare dopo la storia.
Grazie come al solito a Chiara che ha fedelmente betato, alle due Giulia, a Olla (scusa se mi faccio sentire così poco dcsfsccd) e a tutte voi che recensite, preferite e seguite. E scusate se sta roba sotto fa schifo ed è cortissima, ma mi rifarò, giuro.

 



Programma Protezione Sfigati

 

 

5. The bathroom walls would have a lot to say abut the lives you're putting down.
 



Mi raggomitolai su me stesso in un tentativo abbastanza idiota di parare i colpi.
E okay, probabilmente era stato abbastanza idiota anche convincere Gerard a non accompagnarmi “perfino al cesso”.
Non sapevo esattamente quanto tempo fosse passato, diciamo che con otto bestioni della squadra di football addosso non era il primo dei miei problemi.
Esattamente come non lo erano le piastrelle luride del bagno, che probabilmente non venivano pulite da anni.
E la colpa è anche mia e del mio essere sfigato, visto che i fondi scolastici vengono usati per me e non per comprare dell’acido muriatico o, meglio ancora, un qualche esplosivo nucleare in grado di eliminare tutti quei fottuti germi, fluidi corporei di vario tipo e quant’altro. 
La vista iniziava ad annebbiarsi ma riuscivo a distinguere la figura di Watkins: il coglione stava seduto sul ripiano del lavandino con le gambe accavallate e da quel che distinguevo, sorrideva divertito. Quello era fottuto sadismo. 
Disse quello che godrebbe nel veder Eliza Cuts presa a calci in bocca. Da erezione.
L’ennesima cosa idiota che feci –probabilmente la più idiota in assoluto- fu provocarlo.
Lui sarà anche sadico, ma tu sei proprio una gran testa di cazzo.
“Non ti sporchi le mani, eh Watkins?” qualche schizzetto del sangue che avevo in bocca si riversò sul pavimento creando una nuova serie di macchie da aggiungere alla collezione. Se non avessi già avuto un’espressione sofferente stampata in faccia, probabilmente mi sarei lasciato ad una smorfietta schifata in pieno stile checca.
Mi arrivò un calcio un po’ più forte sulle costole, mentre Watkins si alzò e si accovacciò accanto a me, facendo segno agli altri di fermarsi.
“Iero, a volte mi domando se tu sia stupido o semplicemente masochista” ridacchiò.
Complimenti Frank, davvero. Questa te la meriti tutta.
Mi prese per il colletto e mi avvicinò al suo viso “Iero, Iero, Iero… hai tirato troppo la corda” e detto questo mi mollò, facendomi dare una craniata contro al pavimento “Ragazzi, con lui avete finito. Il prossimo è Way”.
Raccolsi tutte le forze che (non) avevo e tentai di tirarmi su, tornando rovinosamente a terra, il dolore iniziava a farsi più forte. “Non toccatelo” tossicchiai e non ricevendo risposta, lo ripetei in tono più alto, biascicando e sputacchiando sangue ogni due sillabe.
“Iero, ma come siamo eroici!” Watkins si girò verso di me, i suoi amichetti si bloccarono.
“Datele a me, okay? Ma lasciate in pace lui” dissi ignorandolo.
“Oh, sentitelo… Bene, Frank, allora ci vediamo domani per il secondo round” sorrise voltandosi di nuovo e uscendo, mentre io finalmente mi abbandonavo sul pavimento e chiudevo gli occhi, troppo stanco per qualsiasi cosa.

 

**


“Way, si calmi e mi spieghi come sia potuto succedere!”
“Io… è tutta colpa mia, ho lasciato che si allontanasse senza di me, poi il tempo passava ma la professoressa non voleva lasciarmi uscire a controllare che fine avesse fatto e poi l’ho trovato steso sul pavimento e… cazzo”
Aprii gli occhi di scatto, mandandomi a fanculo subito dopo. Li richiusi lamentandomi per la luce e ripetei l’azione più lentamente.
Il bianco circostante mi abbagliò e l’odore pungente di medicinali e disinfettanti mi fece lacrimare gli occhi – o forse era semplicemente per la luce. O, molto più probabilmente, perché quando respiravo, tutto mi faceva un male fottuto – e realizzai di essere in ospedale. 
E mi pare anche giusto.
La porta della stanza era chiusa ma da fuori sentivo un vociare più o meno distinto.
“Way, si calmi, dannazione!” e in quel momento mi crollò addosso la consapevolezza di tutto quello che era successo… quanto tempo prima? E mi aspettava il secondo round, se fossi mai uscito di lì. Ma con una buona dose di culo, magari un’infermiera bionda mi avrebbe iniettato ossigeno nelle vene invece di qualche sostanza nutritiva resa uno schifoso liquido. Ma, in caso contrario, sarei tornato a scuola e Gerard mi sarebbe stato attaccato al culo, col solo risultato che a quel punto saremmo stati in due, a finire in ospedale.
“Non è colpa di nessuno se non di quei ragazzi, il problema è che non abbiamo prove adesso.”
“Se non lo avessi lasciato andare da solo non sarebbe successo, sono stato così stupido”
“Erano in tanti, probabilmente avrebbero aggredito entrambi, non sarebbe cambiato nulla. Ormai è tardi, l’importante adesso è incastrarli e che Frank si rimetta”
Tossicchiai, un po’ per attirare la loro attenzione –gesto abbastanza inutile, visto che eravamo separati da un muro e probabilmente non mi avevano sentito- un po’ per tentare di togliere il saporaccio del sangue che era ancora lì.
Iniziai a escogitare un modo poco doloroso per muovermi e stavo già pensando di rotolare giù dal letto e mettermi a strisciare verso la porta, quando quest’ultima si aprì e Gerard corse verso il letto.
“Cazzo, oddio…” i ruoli si invertono, per una volta non sono io a blaterare “Frank, come stai? Scusami, sono stato un coglione, ti prego perdonami, non ti mollerò più un secondo, se li prendo li ammazzo uno ad uno, giuro che…”
Sollevai un braccio senza muovermi più di tanto per evitare ulteriori dolori e lo allungai verso la sua mano destra, che gesticolava pericolosamente intorno alla mia faccia.
“Gerard… zitto un attimo, ti prego” volevo ridacchiare ma venne fuori qualcosa di più simile a uno scatarramento. Pittoresco. La bocca mi faceva male per quanto era asciutta.
Strizzai un po’ gli occhi per metterlo a fuoco come si deve. Non era esattamente in buono stato, con gli occhi arrossati e questa sottospecie di poncho rosa fottutamente gay addosso – se fossi mai uscito di lì, mi sarei assicurato per prima cosa di bruciarlo – , ma meglio di niente.
“…Come stai?” ritentò poco dopo a tono più basso.
“Come uno che è stato appena preso a cazzotti” sorrisi.
“E’ successo ieri, in realtà” il preside si mise a fianco a Gee sorridendomi “Ciao Frank, come ti senti?” Era la prima volta che mi chiamava col mio nome.
“Sto bene. In linea di massima” lo tranquillizzai.
“Ho cercato di contattare tuo padre” iniziò, per poi fare una lunga pausa.
“…e?” lo incitai.
“E’ praticamente dall’altro lato del mondo, non può venire” l’uomo abbassò la testa, sembrava quasi in imbarazzo.
“Non c’è mai, non fa troppo la differenza” sospirai.
“Comunque, non sei messo troppo male, l’unica cosa grave è una costola incrinata; forse anche il taglio sullo stomaco, ma se farai attenzione si rimarginerà nel giro di una settimana. Eravamo preoccupati più che altro per le botte in testa ma i medici dicono che stai bene” spiegò.
“Uhm. Quindi per quanto starò lontano da scuola?” chiesi cercando di non suonare troppo meno-ci-sto-meglio-è.
“Un mesetto, dipende da quanto tempo ci mette la costola a tornare al suo posto, ora chiamo l’infermiera, ti visita e ci dice con esattezza. Nel frattempo per evitare che tu perda le lezioni, Gerard si è offerto di darti una mano a studiare da casa”
Splendido.
“Oh. Uh, sì, sarebbe perfetto” sorrisi tentando di non suonare fottutamente entusiasta.
Gerard intanto annuiva come un ossesso e tirava su col naso ogni tanto.
Dovrei farmi picchiare più spesso, se significa avere la scusa per stargli più attaccato al culo del solito.
Sfigato.
“Vi lascio un po’ soli, vado a cercare la ragazza che si è occupata di te finora” il preside si congedò e mi voltai verso Gee.
“Gee… dai un segno di vita” dissi con un sopracciglio alzato ed un leggero sorriso trionfante, perché per la prima volta nella storia – segnatelo sui calendari, gente – non ero io quello imbarazzante della situazione.
“Scusami, ti prego… lo vedi che avrei dovuto seguirti!? ‘Oh Gee, ma che bisogno c’è, ci metto due secondi, non sono una donna’” mi fece il verso – rimandendo con quell’aria da anima afflitta e tirando su col naso. Era quasi tenero.
“Gerard, porca puttana, smettila di scusarti!” sbottai “Non hai nulla di cui scusarti, cristo, non mi pare che sia stato tu a pestarmi!”
“Ho lasciato che ti facessero del male!” pianto isterico in 3, 2, 1…
“No, mi hai solo lasciato pisciare, che è diverso. Non puoi seguirmi ovunque, che cazzo. E’ Watkins il pezzo di merda, mica tu. Se c’è qualcuno che deve scusarsi sono proprio lui e i suoi amichetti pompati del cazzo, quindi smettila Gee, fai già più di quanto dovresti" mi abbracciò con cautela e, nonostante mi facesse male comunque, me ne fregai e mi godetti quel contatto, stupendomi di essere riuscito a fare un discorso sensato e senza intoppi
nonostante:

a) la sua presenza;

b) la bocca più asciutta dei burger vegetariani della mensa.

E forse sì, le botte in testa qualcosa l'avevano fatta. Qualche neurone in più non poteva che farmi bene.




Chiacchiere post storia:
Giuro che proverò a pubblicare al più presto ma non vi assicuro niente per il seguente motivo:
A day to remember a Bologna l'11 giugno. E per andarci devo guadagnarmi i soldi e avendo 15 anni posso fare molto poco. Ergo, io e Aki ci mettiamo a dare ripetizioni di Inglese e fare le dogsitters. In tutto ciò dobbiamo anche studiare insieme il più possibile perchè se la bocciano giuro che la picchio.
E quindi niente, il tempo scarseggerà da questa settimana in poi.
Potrei chiedere i soldi ai miei ma non me la sento, mi pagano già Green Day e Muse e quindi no, non mi permetto nemmeno<3
E probabilmente verranno anche Paramore e Bring Me The Horizon e a quel punto sarò nella merda più totale perchè purtroppo non cago soldi, neh.
Poooi... Uh, se la pagella va bene (ma tanto non andrà bene<3) mio padre mi prende questo cucciolo qui --> o (inizialmente pensavo di prendere il mustang personalizzato da Mikey, ma è troppo checcoso per i miei gusti <3) e ci appiccicherò sotto un bel 6661 perchè ci sta tutto, almeno finchè non trovo qualcosa di più originale.
E ora devo scappare a cena, merda. 
ULTIMA COSA: prevedo di inserire gli A7x, visto che in questi tre mesi mi sono fatta una cultura e ora li amo alla follia osdudlsubiefp
scappo a cena, addio e grazie in anticipo se ancora mi cagate nonostante il ritardo atroce <3
Alla prossima!

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Capitolo 6
*** avviso ***


Hola. No, non è un capitolo, mi spiace per voi.
So che non aggiorno da una vita, e mi dispiace, ma sto sempre in giro e se sto a casa sono stanca o senza ispirazione. In ogni caso, non prevedo di aggiornare molto presto.
Stamattina una mia amica mi ha inviato un messaggio dicendomi di entrare su faceobook, quando ho visto la mia home piena di "thank you", "so long and goodnight mcr" pensavo fosse uno scherzo. Poi sono andata sul sito ufficiale e ho letto, non smetto di piangere da stamattina alle sette. Mi sento male, come se mi avessero strappato via tutti gli organi vitali , non ho voglia nemmeno di respirare. Non mi sento di scrivere, in queste condizioni, perchè se anche ci riuscissi sarebbe tutto negativo e orribile, e non voglio rovinare questa fanfic, ci tengo.
Mi dispiace che non ci siano più, mi dispiace di non essere abbastanza forte da continuare tutto come prima, mi dispiace di non riuscire a passarci sopra e far finta di nulla, mi spiace che per me non siano semplicemente una band. Sono i miei quattro padri, mi hanno educata più loro dei miei veri genitori, ci sono stati sempre quando stavo male, mi hanno capita. So che la loro musica non si cancellerà, ma sapere che non li vedrò mai, che non potrò mai ringraziarli dal vivo, che non potrò mai abbracciarli, che non avrò nuova musica da ascoltare, non ci sarà più il countdown per l'uscita di una canzone, di un video, un album o un concerto, mi uccide. Mi dispiace perchè se ora vorrò correre a ripararmi dal mondo nella loro musica, non sarà più come prima perchè starò solo peggio.
Mi fa male non sapere il perchè di tutto questo (anche se sospetto una lite con Mikey per via di Sarah, ma questa è una mia teoria), mi fa male che non ci abbiano dato spiegazioni e ci abbiano abbandonati con due righe sul sito, mi fa male tutto.
Soffro e non so nemmeno cos'è che mi fa star peggio, li conosco solo da un anno e tre mesi, ma sono la mia vita, il mio mondo, sono stati tutto e continueranno ad esserlo, ma ora mi sento vuota e triste, ho voglia di fare cose pericolose e non ho più loro a fermarmi, quindi devo farcela da sola.
Prego tutti voi della MCRmy di non fare nulla di stupido. Non tagliatevi, non uccidetevi, non fatevi del male, non bevete (da che pulpito), non drogatevi, non devastatevi. So che è difficile, ma dobbiamo cercare di andare avanti. Da come parlo sembra che siano tutti morti...
Questa band ha salvato un po' tutti, quindi se qualcuno volesse tornare nel "buio" sarebbe comprensibile. Non. Provateci. Nemmeno.
Non vogliono questo, okay? Ci hanno distrutti ma non era il loro intento, gli farebbe solo male sapere che qualcuno si è suicidato per colpa loro, no?
E a tutti quelli che su twitter scrivono a Frank cose del tipo "mi avete rovinato la vita" o "mi avete deluso"... cazzo avete nel cervello? Pensate che gli faccia piacere? Sicuramente non è stato facile mettere il punto a dodici anni di vita, okay? Nessuno di loro è felice, di quello possiamo star certi, quindi che voi gli scriviate cose del genere non è infame, di più. Lo farete stare solo peggio.
Non credo di avere altro da dire, ricordatevi che siamo una famiglia, o qualcosa del genere, anche se loro non lo sono più. Se avete bisogno di aiuto, di sfogarvi o che, siamo tutti qui l'uno per l'altro, o almeno, io ci sono. Mi trovate su twtter (frnk_a7x), instagram (frnk_a7x) e anche su facebook (se volete aggiungermi, chiedete per messaggio privato).
Mi scuso di nuovo per la fanfiction, prometto che quando starò meglio proverò a continuarla, ma non faccio previsioni.
Ripeto, non fatevi del male e non buttate via tutto quello che avete costruito finora grazie a loro. Loro hanno voluto salvare vite, non distruggerle. Non vorrebbero che vi faceste del male. Buttatevi sul cibo, piuttosto, che quello fa sempre bene.
E niente, credo basta.
Mi spiace di tutto, anche se sono fermamente convinta che torneranno insieme, non so perchè. Di solito ci azzecco su ste cose, quindi spero di farlo anche stavolta.
Keep running, romancers. 
Frà







I am not afraid to keep on living,
I am not afraid to walk this world alone.

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