'Cause if you go, I go

di FloxWeasley
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno. ***
Capitolo 2: *** Due. ***



Capitolo 1
*** Uno. ***


 

'Cause if you go, I go

 

Arthur sgusciava nel traffico londinese sulla vecchia Vespa arancione, superando autobus ed evitando i babbani che scendevano dai taxi. Si infilò in una strada secondaria e dopo un centinaio di metri sbucò in una piazzetta deserta circondata da alcune palazzine.

Mentre sentiva il ritmo del suo cuore accelerare, premette dolcemente sul tasto del freno e rallentò fino a fermarsi in prossimità del numero 18.
Si sfilò il casco, lo appese al manubrio e si passò una mano tra i capelli rosso fiamma, guardandosi intorno emozionato: Molly sarebbe arrivata da un momento all'altro.
Se ci pensava si sentiva avvampare come un quindicenne, ma non poteva farci niente; dopotutto Molly era a tutti gli effetti la sua ragazza da più di tre anni e lui continuava imperterrito ad arrossire solo pensando a lei.

L'anno trascorso separati – lei a Hogwarts, lui come fattorino del Ministero – non aveva scalfito minimamente il loro rapporto. Si erano visti solo durante le gite ad Hogsmeade della ragazza, mantenendo più che altro una fitta corrispondenza e finalmente, dopo più di un mese dal loro ultimo incontro, Molly era tornata a casa definitivamente.

 

Arthur guardò con apprensione i jeans scoloriti e la t-shirt di un gruppo rock di cui non riusciva nemmeno a pronunciare il nome.
Era stata proprio la giovane ad insistere per vederlo nei panni di tutti i giorni, ma non era poi così sicuro che avrebbe fatto una buona impressione.
Non poteva però nascondere che il suo lavoro si fosse dimostrato molto più interessante del previsto: era rimasto davvero stupito quando il suo capo, invece di raccomandarsi di vestirsi seriamente e di non combinare disastri durante la smaterializzazione, gli aveva consegnato le chiavi del cinquantino e una pila di vestiti babbani.

Attraverserai Londra in pieno giorno, non vorrai mica destare sospetti!” aveva esclamato bonariamente l'uomo.
A-attraversare? Pensavo si trattasse di smaterializzazione” aveva balbettato lui. Il capo gli era praticamente scoppiato a ridere in faccia e gli aveva dato una pacca sulla spalla.
Ah, giovane Weasley, ti devo proprio insegnare tutto! Se non ci fidiamo di un gufo, credi ci fideremmo di un metodo di spostamento così imprevedibile? Certo che no! Viaggerai in motorino e vestito da babbano, nessuno si accorgerà di te!” l'aveva rassicurato con un sorriso divertito.

Il vecchio signor Hobbes era un vero patito delle diavolerie babbane. Arthur ne era rimasto colpito studiando babbanologia ad Hogwarts, ma la mania gliel'aveva attaccata quel matto del suo capo. Lui stesso aveva insegnato al ragazzo a guidare il motorino, gli aveva confezionato un patentino contraffatto e passava ore e ore – quando il lavoro lo permetteva – a raccontargli di esperienze avute al di fuori del mondo magico.

 

Dopo quella che gli parve un'eternità, dal portone del numero 18 sbucò una ragazza.
Arthur restò qualche secondo a fissarla – non senza ricordarsi di arrossire leggermente – notando immediatamente i piccoli cambiamenti: i capelli rossi di poco più lunghi dell'ultima volta e la divisa di Hogwarts sostituita da un vestito a fiori.

Molly corse verso di lui, sul viso un sorriso immenso e negli occhi castani la stessa luce che lo accoglieva sempre. Arthur scese dal motorino e poche secondi dopo la stava abbracciando stretta, alzandola di qualche centimetro da terra.
Affondò il viso nei suoi capelli, notando con piacere che il profumo era sempre lo stesso.

«Mi sei mancato!» esclamò lei.
«Mi sei mancata tantissimo anche tu, Molls» replicò lui, prendendole la mano e facendole fare una giravolta per ammirarla meglio. La ragazza rise e lo abbracciò di nuovo con slancio, prima di alzarsi in punta di piedi per baciarlo sulle labbra.
«Allora, come va al lavoro? È questo lo strano coso con cui sfrecci per Londra?» domandò Molly, rivolgendo un sorriso raggiante al ragazzo e al motorino. Lui si illuminò tutto e si spinse gli occhiali sul naso, sempre stringendo la sua mano nella propria e iniziando a parlare con passione:

«Oh, sì, hai visto? Non è fantastico? È un motorino, tesoro, lo usano i babbani! Il signor Hobbes è stato gentilissimo, mi ha lasciato tutto il pomeriggio libero!» Molly si avvicinò alla Vespa e sfiorò con un dito il sellino, troppo contenta per ricordarsi di essere diffidente.

«Quindi mi ci farai fare un giro?» domandò, elettrizzata. Arthur le sorrise di rimando.
«Altroché!» rispose. Si assicurò che nessuno stesse guardando, evocò un secondo casco con un colpo di bacchetta e lo porse alla ragazza, che lo guardò dubbiosa.

«Cosa dovrei farci?» domandò, studiandolo con occhio critico.
Arthur infilò il proprio e poi la aiutò allacciandole il suo sotto il mento. Saltò sul motorino e le porse la mano per aiutarla a salire a sua volta.

«Madamigella, mi permette di darle un passaggio su questo nobile destriero?» chiese con una voce buffa. Lei scoppiò a ridere e prima di accettare gli scoccò un bacio sulla guancia.
«Certo, o mio prode cavaliere!» Si accomodò dietro di lui tenendo entrambe le gambe da una parte e circondandogli la vita con le braccia, come aveva fatto tante volte sulla scopa.
Sbucò con la testa di fianco alla sua e lo guardò raggiante.
«A proposito, signor cavaliere!» rise mentre il ragazzo metteva in moto. «Devo dire che la sua armatura è veramente affascinante!»

Arthur rise a sua volta, sollevato, e con le braccia di lei che gli stringevano dolcemente la vita e il suo grido emozionato nelle orecchie, partì.

 

 

{FloxWeasley's corner
A quasi due anni dalla mia iscrizione, mi butto nel progetto per cui sono entrata a far parte di EFP: una Arthur/Molly.
Più precisamente, in questo caso, una long - o quasi. 
Quasi nel senso che i capitoli non saranno perfettamente uno il continuo dell'altro - o almeno non sempre. Cercherò di non fare troppi salti temporali, in quel caso avviserò perché sono buona u.u


Il titolo - che è sempre qualcosa di insormontabile per me - viene da “Talk you down” degli Script ed è stato scelto dopo un'estenuante sessione di ricerche e scarti u.u
Vi consiglio di ascoltare la canzone, a me piace molto ^^
http://www.youtube.com/watch?v=Wwimgki3OIQ

 

Ed ora le pignolerie da fanatica della cronologia.
Jo non ci ha lasciato le date di nascita di Arthur e Molly, ma ci ha detto che si sono sposati giovani e che Bill è nato nel Novembre del '70, quindi ho collocato le date di nascita di entrambi nel '50; tuttavia, Molly è di Ottobre quindi ha frequentato Hogwarts con quelli dell'anno dopo. In questa shot siamo ai primi di Luglio del '69.

Ho messo Arthur a fare il fattorino per il Ministero inventando bellamente questa mansione, anche se con tutte le aperture e chiusure di uffici potrebbe benissimo essere esistita.
Mi sono divertita un sacco a scrivere di Arthur babbanizzato e credo che continuerò! ^^

[Sinceramente, per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, mi rendo conto che a un primo impatto Molly possa sembrare un po' OOC con la sua curosità per i babbani, ma da giovane la vedo molto meno rigida che da adulta :) ]

Grazie a chiunque abbia avuto il coraggio di arrivare fin quaggiù e alla prossima! 

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Capitolo 2
*** Due. ***


 

'Cause if you go, I go

 

Superata l'adrenalina iniziale, la ragazza si appoggiò alla schiena di Arthur e restò con il mento sulla sua spalla, tranquilla.
Il giovane era un bravo guidatore: non andava troppo veloce – ma solo perché c'era lei, le confessò qualche tempo dopo – e non faceva manovre brusche.

Lui, dal canto suo, si sentiva felice come non lo era da tempo.
Sfoggiava quel sorriso da ragazzino che non l'aveva mai lasciato, nemmeno ora che aveva diciannove anni: si sentiva libero e con il mondo ai propri piedi quando aveva quel motore sotto il sedere e la persona che amava al suo fianco.

Il traffico, a quell'ora e in quella zona della città, non era molto: dopo una decina di minuti Arthur imboccò una stradina un po' più stretta e si voltò per un attimo verso la ragazza.
«Ci siamo!» esclamò. Lei in tutta risposta gli stampò un bacio sulla guancia.
Rallentò fino a fermarsi davanti ad un piccolo caffè babbano, tese la mano a Molly per aiutarla a scendere e saltò giù a sua volta.

«Un caffè babbano?» chiese la ragazza, incuriosita.
«Vedrai, ti piacerà!» esclamò in risposta lui. E senza darle il tempo di replicare, la prese per mano e la trascinò dentro.

Il locale era piuttosto piccolo e sullo stampo dei caffè americani di quegli anni.
Si sedettero ad un tavolo con la tovaglia a quadri rossi e bianchi mentre la voce gracchiante alla radio annunciava il brano di qualche artista di poco successo.
La ragazza si stava ancora guardando intorno quando si avvicinò una cameriera sulla ventina, una cascata di capelli color miele e la divisa azzurrina del locale.
«Salve! Cosa vi posso portare?» domandò con un sorriso gentile.
Molly guardò con fare interrogativo il fidanzato, che le fece l'occhiolino e si rivolse alla cameriera:
«Due coche, grazie».
«Arrivano subito» rispose lei. Poco dopo tornò con due bottigliette di vetro complete di cannuccia in bilico su un vassoio. Le posò sul tavolo e, sempre sorridendo, si allontanò.

Molly lanciò di nuovo al giovane uno sguardo interrogativo, a cui lui rispose con un sorriso.
«Non è fantastico? I babbani la chiamano Coca Cola, è una bevanda che mi ha fatto provare il mio capo ed è... ah, no, giudica tu! Vedrai!» esclamò.
La ragazza guardò la bottiglietta con un misto di insicurezza e diffidenza.
«Ma che c'è dentro?» domandò, storcendo il naso. Arthur si illuminò e le sorrise nuovamente.
«HA! Nessuno lo sa dire con certezza. Mi sembra che Hobbes abbia parlato di un ingrediente segreto... »
«E... ed è una cosa sicura? Voglio dire, se nessuno sa cosa c'è dentro... » ragionò.
L'entusiasmo di Arthur si spense e lo lasciò pensieroso e con la fronte aggrottata.
«Non ci avevo pensato... » Lanciò un'occhiata alla bottiglia, quasi aspettandosi che quella saltasse su e gli mordesse il naso da un momento all'altro, poi scrollò le spalle e recuperò il sorriso.
«Ma è strepitosa, Molls, devi almeno provarla!»
Lei sospirò e alzò le spalle: in fondo non era una grande richiesta. Prese in mano la bottiglietta e, con un sorriso, la alzò.
«Alla salute!»
«Alla salute!» ripeté lui, tutto contento, imitandola.


Alla fine, quella strana bevanda si rivelò molto più buona di quanto la ragazza si fosse aspettata. Passarono un piacevole pomeriggio, chiacchierando delle esperienze lavorative di lui e di quelle scolastiche di lei, mentre le bottiglie si svuotavano e la luce proveniente dalle grandi finestre si faceva un po' più soffusa.
«Ma qualche volta lavori o passi il tempo ad ascoltare il tuo capo mezzo matto?» rise ad un certo punto Molly, mentre Arthur finiva di raccontare l'ennesima avventura del signor Hobbes nel mondo babbano.
Il ragazzo rise a sua volta e si grattò la nuca, arrossendo.
«Beh, la paga non è un granché, ma finché non mi tengono per un po' a fare i lavori più sconosciuti non mi prenderanno mai in un vero ufficio».
«Ehi, non stavo certo sminuendo il tuo lavoro! Adoro avere un ragazzo mezzo babbano» esclamò lei facendogli l'occhiolino, prima di sporgersi in avanti e baciarlo sulle labbra.
Arthur arrossì ancora di più e prese una sorsata della sua Coca, imbarazzato.
«Sei tutto rosso» lo informò lei ridendo.
«È solo perché sono seduto davanti alla ragazza più bella del mondo e non capisco come possa essere capitato a me» replicò lui con un sorriso sornione.
«Smettila!» protestò lei, avvampando a sua volta e abbassando lo sguardo.
«Ecco, ora sei rossa anche tu!»

Molly alzò gli occhi dal pavimento con riluttanza, ancora rossa in viso. Lo guardò un po' corrucciata.
«Grazie tante» bofonchiò.
«Dai, non fare l'offesa!» Arthur si sciolse in un gran sorriso e si protese in avanti per spostarle una ciocca ramata dietro l'orecchio. «Sei bellissima. Dico davvero» mormorò.
Lei storse il naso e gli lanciò un'occhiata diffidente. Poi aggrottò le sopracciglia e si fece sorpresa: «Ehi, non sei arrossito!» esclamò.
«Faccio passi da gigante» commentò lui, e con quel sorriso che l'aveva fatta innamorare la baciò.

 

 

 

 

ARGH!
Troppo zucchero, troppo zucchero!
*corre a picchiare qualcuno per controbilanciare la dolcezza*
Se vi viene il diabete non prendetevela con me, sono questi due che mi ispirano cose così zuccherose che per qualsiasi altra coppia mi sembrerebbero esagerate ma per loro no u.u

Anyway.
C'era qualcosa che volevo aggiungere?
*silenzio imbarazzante*
Ah, ecco!
Grazie mille a tutte quelle meravigliose ragazze che hanno letto lo scorso capitolo e hanno recensito, ma anche a chi legge senza far saper nulla! u.u
Mi fa piacere comunque ^^

Quindi... alla prossima!
Baci.

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