Un amore sbocciato sotto i fiori di ciliegio

di Yukari Elric 1412
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I sentimenti di un giovane Alchimista di Stato ***
Capitolo 2: *** Sogni ***
Capitolo 3: *** La lite... ***
Capitolo 4: *** I sospetti di Alphonse... ***
Capitolo 5: *** Visione dolorosa ***
Capitolo 6: *** Un gesto inaspettato... ***
Capitolo 7: *** Passione ***



Capitolo 1
*** I sentimenti di un giovane Alchimista di Stato ***


Un'amore sbocciato sotto i fiori di ciliegio

di:Yukari_Elric

Capitolo 1 - I sentimenti di un giovane Alchimista di Stato

-Prima volta che mi diletto a scrivere una storia Yaoi... vi prego, abbiate pietà di me se deciderete di recensire T^T spero vi piacerà, un'abbraccio, Yukari =^w^= -

Erano Passati ormai 4 anni da quando Edward Elric e suo fratello Alphonse tentarono la trasmutazione umana per cercare di riportare in vita la loro madre, 3 anni da quando Edward diventò il famoso alchimista d'acciaio!
Ma in quei 4 anni oltre a cercare la pietra filosofale per restituire il corpo al suo fratellino e a riprendersi il suo braccio destro e la sua gamba sinistra, lui era in conflitto con se stesso, da 4 anni cercava di combattere la sua omosessualità...
Perché proprio la notte che insieme al fratello tentò di resuscitare la madre, per la prima volta incontrò l'uomo che gli propose di diventare alchimista di stato... E che gli fece battere forte forte il cuore...
Da quel giorno non faceva altro che pensarlo, anche se sperava di dimenticare ciò che provava verso di lui, in cuor suo sapeva che fosse un amore impossibile, perciò il giovane alchimista cercava di sopprimere i suoi sentimemti, di riuscire ad essere attratto dalle donne, ma ogni tentativo era vano... Al centro dei suoi pensieri c'era solo e solamente lui, il collonnello Roy Mustang!
Fingeva di odiarlo, perché non aveva la minima intenzione di mostrargli i veri sentimenti che provava verso di lui, ma sopratutto perché era veramente convinto che Roy non avrebbe mai amato una persona più piccola di lui di circa una decina di anni, una persona ancora adolescente, una persona del suo stesso sesso!
"Uno stra figo come lui può avere tutte le donne che vuole, non poche gli vanno dietro..."
Questi erano i pensieri scoraggiati che frullavano nella testolina del giovane con la treccia...
Edward sapeva bene che ormai ciò che provava verso il suo superiore era proprio amore...
4 anni, 4 anni di un'amore che cercava di sopprimere per paura di non essere corrisposto, fece di tutto pur di considerarlo soltanto un' amico e suo superiore, durante i suoi viaggi all'insaputa del fratello si portò a letto svariate volte delle ragazze...

Ma mentre lo faceva con "la ragazza di turno" lui pensava intensamente soltanto a Roy, e a quanto desiderasse ci fosse lui al posto della ragazza...
Era inutile, più Edward cercava di combattere la sua omosessualità, più si rendeva conto che l'amore che provava per l'affascinante Colonnello era troppo forte e non sarebbe riuscito a sopprimerlo tanto facilmente...
Avrebbe voluto parlarne con suo fratello.
Aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno, in 4 anni a nessuno Ed confessò il nuo segreto, tantomeno al suo fratellino... Né tantomeno nessuno si accorse di cio che il piccoletto d'acciaio provava per Roy, fingeva talmente bene di odiarlo che nessuno avrebbe mai e poi mai immaginato che i sentimenti del ragazzo verso il bel Colonnello fossero l'esatto contrario dell'odio.
E una mattina al giovane dalle iridi dorate arrivò la comunicazione che il Roy lo desiderava al quartier generale, E ovviamente il ragazzo era nervoso, come ogni volta che il Colonnello lo mandava a chiamare e sapeva che presto lo avrebbe rivisto...
D'avanti le porte del quartier generale Edward si soffermò a pensare, quando Al si accorse di avenzare verso l'interno da solo si voltò e vide il fratello fermo impalato un paio di metri più indietro che guardava su in cielo...
«Fratellone che hai?» Chiese Al preoccupato...
«Eh? Niente, perché?»
«Ti sei fermato a guardare il cielo, e poi in viso sei tutto rosso...»
«Ah... No niente, sono solo rosso di rabbia!»
«Eh? Perché?»
«Pensavo che quel Colonnello da strapazzo adesso comincerà a fare battute del cavolo sulla mia statura e mi darà qualche assurda missione che ci toglierà del tempo prezioso per le nostre ricerche... Uffa! Eh Vabbé forza e coraggio... Andiamo Al!»
In realtà Ed era contento di svolgere le missioni per il Colonnelo, perché sperava sempre di essere il suo sottoposto preferito... Anche se il tempo per le sue ricerche sulla pietra filosofare era la sua priorità...
Il picccolo Elric andò a salutare il Tenente Colonnello Hughes, mentre il biondino si trovava d'avanti la porta di Roy Mustang...

Aveva il cuore che batteva talmente forte che sembrava volergli uscire fuori dal petto... Le guance del giovane erano di color rosso pomodoro e la fronte aveva qualche gocciolina di sudore... Ma cercò di non darlo a notare, si fece coraggio, ed entrò...
«Mi dica Colonnello! Che vuole questa volta?...»

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Capitolo 2
*** Sogni ***


Capitolo 2 - Sogni


Edward diventò rossissimo non appena vide il viso del giovane Colonnello...
«Acciaio! Finalmente sei qui... Ti ho chiamato perché ho saputo che in una città stanno conducendo esperimenti sulla pietra filosofale... Perché non adate li a dare un'occhiata, magari questa è la volta buona, che ne dici, Acciaio?»
«Ma... Colonnello... Da quando lei si preoccupa per noi?» Ed arrossì ancora di più, ormai le sue guance ormai erano del colore di un pomodoro!
«Acciaio, quante volte ti ho detto che odio quando mi dai del "lei"? Ormai ci conosciamo da troppo tempo, dammi del tu!»
«Va bene...»
«Ehy, ma... Ti senti bene? Che hai Acciaio?»
Roy si preoccupò vedendo il giovane ragazzo con quelle guance rosse rosse e la fronte leggermente sudata, l'alchimista di fuoco pensò che il biondino avesse la febbre alta... Si precipitò per andare da lui, si sfilò uno dei suoi preziosissimi guanti, e lo mise in tasca, gli mise un braccio intorno al collo poggiando la sua mano sulla spalla del ragazzo, la mano "nuda", invece, la poggiò sulla fronte di Edward per capire se avesse veramente la febbre...
«Ma... Ma che diamine fai Roy?»
«Credevo che tu avessi la febbre! Un momento, hai detto Roy?»
«Sì! Perché scusa, non ti chiami così?»
«Sì, ma tu non mi chiami mai per nome!»
«Beh... C'è sempre una prima volta... Ora per favore ti scolli da me?»
Mustang che per tutto il tempo rimase in quella posizione, arrossì leggermente guardando le iridi dorate del ragazzo e si allontanò rimettendosi il guanto...
«Comunque, Acciaio, ti consiglio di andare a Kanama... Troverai qualcuno che conduce esperimenti sulla pietra»
«Grazie... Sei gentile a darmi queste informazioni...»
«Figurati!»
Ed uscì dalla stanza, con lo sguardo perso nel vuoto, si sentiva un'idiota, era la prima volta che davanti al Colonnello diventasse così rosso... Faceva forse fatica a nascondere i suoi sentimenti? Sicuramente, più la situazione andava avanti più i sentimenti del biondino crescevano...
Uscì fuori dal quastier generale... Là fuori notò un bellissimo albero di ciliegio appena fiorito, era immenso, bellissimo ed emanava un profumo dolcissimo nell'aria.
Edward si sedette a terra appoggiando la schiena sul tronco del ciliegio.
«Ma dove sarà finito Alphonse? Pensò il ragazzo a voce alta...»
Poi cominciò a pensare alla sua ossessione, Roy...
Il suo unico pensiero a riguardo era che se non fosse riuscito a sopprimere i sentimenti che provava verso quell'uomo molto presto avrebbe cominciato col soffrire per lui più di quanto non stesse già soffrendo...

Appoggiò le braccia alle ginocchia e la testa sulle braccia nascondendo il viso rigato dalle lacrime amare che scendevano per colpa di quell'amore impossibile...
All'improvviso, Roy Mustang, che stava uscendo dal quartier generale, vide il giovane alchimista sotto l'albero fiorito, ancora in quella posizione con il viso nascosto.
«Acciaio!» Roy lo chiamò con voce scattante, il biondino, che non si era minimamente accorto dei passi del Colonnello che si avvicinavano sempre di più a lui, si spaventò, velocemente prima di sollevare il viso si asciugò leggermente le lacrime, e lo guardò con un'espressione innocente in viso...
«Acciaio... Si può sapere cosa ti prende oggi?» Il Colonnello sedette accanto al Ragazzo...
«Assolutamente niente...»
«Ma stavi piangendo fino a pochi istanti fa...»
«Non è vero...»
«Ti ho visto mentre asciugavi gli occhi, che per la cronaca li hai ancora rossi, e anche il naso è arrossato...»
«Ho il raffreddore!»
«Bugiardo... Avanti, con me puoi parlarne...»
«Non capiresti....»
«Mmm... Si tratta di una ragazza?»
«Mhp... A me le ragazze non interessano.. Ho ben altro a cui pensare...»
«Ah... Ricorda che se hai bisogno di me per te ci sarò sempre!»
Ed per tutto il discorso continuò a fissare a terra, sentendo quelle parole sollevò leggermente la testa e arrossì, in cuor suo perava che quella frase avesse un "doppio senso"...
«Me lo dici perché piangevi? Continuò a dire il Colonnello...»
«Sai Roy, non tutti sono come te... Non tutti possono avere ciò che desiderano...»
«Tranquillo Acciaio, sono sicuro che un giorno troverai la pietra filosofale... Così tu e Al tornerete come prima...»
«Ma non mi riferivo solo a quello»
«E a cosa?»
«Ad un sogno...»
«Comunque io non ho tutto ciò che voglio, te lo assicuro...»
«Ah si? Tu, che sei uno degli uomini più popolari e affascinanti dell'esercito, tu che puoi avere tutte le donne che vuoi... Cosa ti manca?» Roy arrossì leggermente sentendo le parole di Edward...
«Un sogno... Un sogno che difficilmente potrebbe diventare realtà...»
«Se anche il nostro sogno diventasse realtà... Che ce ne faremmo?»
«Per te c'è qualcosa... Di più importante dei sogni?»
«Penso sia sempre così... C'è sempre qualcosa di più importante di noi stessi e dei nostri sogni...»
«Pensaci bene Ed... Se raggiungi un sogno, potresti essere davvero felice...»
«Mhp... Mi hai chiamato Ed...»
«Sì, e allora?»
«E' la prima volta... Mi ha sempre chiamato Acciaio...»
«Ah beh... C'è sempre una prima volta... »Il Colonnello si sollevò da terra e poi guardando il ragazzo gli schiacciò un'occhiolino.
«Rincorri il tuo sogno! E realizzalo! Ed si alzò da terra...»
«Auguro anche a te di raggiungere il tuo sogno, Colonnello!»
Mustang lo salutò con la mano, gli voltò le spalle e cominciò ad allontanarsi...
Il ragazzo con la treccia lo guardava mente si allontanava... Ripensava a ciò che i due si dessero fino a qualche istante prima...

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Capitolo 3
*** La lite... ***


Capitolo 3 - La lite...


Il biondino provava un gran senso di malinconia guardando il ciliegio, a volte sentiva che il suo sogno di stare insieme a Roy, non era poi così irragiungibile, altre invece, lo credeva lontano anni luce...
Ed si risedette a terra sotto quell'albero bellissimo, e ricominciò a pensare...
Aveva fin troppi pensieri, doveva riuscire a trovare la pietra filosofale per restituire il corpo al suo fratellino, doveva riprendersi i suoi arti, e come gli disse il suo amato Colonnello, doveva fare il possibile per inseguire i suoi sogni, e quindi lo avrebbe sen'altro fatto, anche se sembrava impossile.
altro che adolescente, si sentiva vecchio! Troppe responsabilità e troppi obbiettivi da raggiungere per un ragazzo di 15 anni, per non parlare che aveva anche i suoi "impegni" da alchimista di stato.
Stanco com'era si addormentò appoggiato al tronco dell'albero...
«Fratellone! Finalmente ti ho trovato! Dopo circa 30 minuti di sonno venne svegliato dalla voce squillante Di Alphonse».
«Eh? Che succede? Edward scattò all'impiedi spaventato!»
«Ti ho cercato ovunque, per fortuna ho visto Mustang e mi ha detto che più di mezz'ora fa eri qui, ma non credevo di trovarti...»
«Mmm... Ho schiacciato un pisolino!»
«Ho visto... Mustang ha raccontato anche a me delle ricerche che stanno facendo a Kanama... Quando ci andiamo?»
«Il prima posssibile... Devo vedere i biglietti del treno migliori che posso trovare...»

Il giorno dopo Edward e Alphonse erano in biglietteria, alla ricerca dei biglietti migliori per Kanama... Ma all'improvviso arrivò Jean Havoc, che aveva un messaggio urgente per i due fratelli.
«Eh, Havoc? Che vuole?» Disse Ed sorpreso...
«Salve! Mustang vi desidera nel suo ufficio, mi ha detto lui che probabilmente vi avrei trovati qui!...»
«Gli dica che non ho tempo da perdere...» Rispose Ed seccato, anche se moriva di curiosità...
«Ma ha detto che è urgente! Ha una sorpresa per voi...»
«Sorpresa?» Disse il biondino facendo gli occhi da cerbiatto.
«Sì andate! Anzi, venite con me, vi accompagno io!»
«Aaaaaandiamooooooo!» Disse il ragazzo Euforico.
«Ma... Fratellone! E i biglietti?»
«Mhp... Li prendiamo dopo dai!»
Ed ecco che i due fratelli salirono in auto e si fecero accompagnare da Jean al quartier generale... Mentre si dirigevano verso il cancello per entrare, il maggiore guardò l'albero di ciliegio, e il sguardo si rattristò di colpo, nel suo viso c'era un'espressione malinconica, ripensando alle parole che si scambiò con il Colonnello proprio lì...
«Ehy fratellonne, è proprio bello quell'albero, vero?»
«No!» Rispose seccaato...
«Eh? Come no?»
«Zitto, per favore...»
«Certo che ultimamente sei strano, e non poso, fratellone...»
Non rispose... Si mise le mani in tasca con un'aria assai imbronciata e proseguì verso l'interno...
I ragazzi entrarono nell'ufficio di Mustang, e come suo solito, il maggiore era nervoso...
«Ohoh siete qui finalmente!»
«Havoc ci ha detto che hai una sorpresa per noi, di che si tratta?»
«Ecco qui, prendeteli, e non voglio obiezioni!» Appoggiò sulla scrivania 2 pezzi di carta rettangolari... Ed lo guardò stupito, prese ciò che il Colonnello mise sulla scrivania.
«Eh? Biglietti per il treno? Per Kanama? Ma... Ma che significa?»
«Beh... Ho pensato di farvi un regalo! Non ci vedo nulla di male...»
«Io sì!» Rispose il biondino furioso...
«Ah sì? E cosa?»
«Che non ti abbiamo chiesto nulla!»
Furono bruscamente interrotti dalla porta dell'ufficio che venne aperta e sbattuta sulla parete con violenza!
«Awww Alphonse! Sapevo che eri qui! Vieni presto! Devi vedere le nuove foto della mia piccola Elycia!»
«WAAAAHHH AIUTOOOOO!!!» Urlò Al che venne portato via di corsa...
Era Hughes che con due occhioni da cerbiatto entrò in fretta e furia per andare dal giovane Elric, e se lo portò via tenendolo per mano! E chiuse la porta sbattendola, non curandosi di ciò che stesse accadendo nell'ufficio di Mustang, Maes era ossessionato dalla figlia, quando si trattava di lei non capiva più nulla!
«Siamo rimasti soli, eh Acciaio?»
«Sì... Me ne sono accorto!» Rispose scontroso...
«Mhp... Sbaglio o sei diventato più basso?» Disse Ridacchiando Mustang...
«CHI SAREBBE IL FAGIOLO MINUSCOLO E INVISIBILE ALL'OCCHIO UMANO? EH? EH? CHI SAREBBEEEEEEEEEE????»
«Accidenti calmati! Non ho detto niente del genere... Stavo scherzando!»
«Scherza su qualcos'altro! Dannato donnaiolo spilungone da strapazzo...»
«Come scusa?»
«Hai sentito benissimo!»
Roy era furioso di rabbia... Si alzò di scatto dalla sua comoda poltroncina girevole da scrivania, e si mise d'avanti al ragazzo che imperterrito fissava i suoi occhi neri come la pece.
«Ripeti quello che hai detto, se ne hai il coraggio!» Dsse il Colonnello fissando le iridi dorate di Edward cercando d'intimorirlo.
«Certo! Ho detto dannato donnaiolo spilungone da strapazzo!»
Roy s'infuriò ancora di più e gli mollò uno schiaffo...
Edward eri incredulo a ciò che il Colonello avesse appena fatto.
«NON PERMETTO AD UN MIO SOTTOPOSTO DI PARLARMI COSI'! AVANTI CHIEDIMI SCUSA!»
«No...»
Roy afferrò i polsi del ragazzo, lo sbattè contro la parete, lo paralizzò e lo fissò negli occhi, a pochissimi centimetri di distanza...
«Chiedi scusa! O ti requisisco l'orologio d'argento...»
«Ok... Scusa, Roy...»
Edward abbassò lo sguardo per il forte imbarazzo ad averlo a pochi centimetri di distanza, arrossi leggermente e girò la testa verso sinistra sempre con lo sguardo a terra, ma gli veniva da piangere per colpa della brutta discussione, e cercò di non mostrargli i sui occhi lucidi... Ma a Roy non sfuggiva nulla e se ne accorse.
«Acciaio, che ti prende? Hai lo stesso sguardo che avevi ieri, quando eravamo sotto l'albero di ciliegio...»
«Non ho niente, sto bene!»
«Non mentirmi, ripetilo guardandomi negli occhi!»

Mollò il polso sinistro di Ed che lo teneva ancora contro al muro, per raddrizzare il suo volto che fissava i pavimento con uno sguardo spento...
Ma a quel punto, quando la mano di Roy raddrizzò il viso del biondino e i loro sguardi s'incrociarono, entrambi arrossirono leggermente, anche se una guancia di Edward era molto più rossa per lo schiaffo preso dal Colonnello pochi minuti prima... Continuarono a guardarsi negli occhi per un po di secondi... Ma poi, Roy, sembrava stesse per avvicinare le sue labbra a quelle del ragazzo...
Entrambi chiusero gli occhi molto lentamente, mentre le labbra del ragazzo più grande si avvicinavano sempre più a quelle del piccolo alchimista, ma all'improvviso sentirono la porta che si aprì, i due sgranarono gli occhi, Roy che dava le spalle alla porta si girò di scatto, Ed invece cercò di liberarsi dalla "morsa" del Colonnello...

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Capitolo 4
*** I sospetti di Alphonse... ***


Capitolo 4 - I sospetti di Alphonse...

«Mhp... Scusatemi... Ho forse interrotto qualcosa?»
Era Al, che riuscì finalmente a liberarsi dalle "grinfie" di Hughes.
«Nonono! Stavamo solo litigando!» Disse Edward cercando di restare il più calmo possibile anche se era imarazzatissimo...
«Ah... Litigando per cosa?»
«Perché Acciaio cocciuto com'é non vuole accettare i biglietti che vi ho regalato...» In più mi ha insultato! S'intromise l'affascinante Colonnello...
«Insultato?» Chiese l'Elric minore....
«Sì! Mi ha dato del donnaiolo spilungone da strapazzo! Non è mio solito prendermela... Ma, quando uno accumula e accumula sempre più... Alla fine esplode!» Roy arrossì leggermente.
«Ah, capisco... Hum... Fratellone, cos'hai sulla guancia? E' tutta rossa!»
Il biondino con la treccia abbassò lo aguardo a terra
«Nulla...»
«Tks.. Te lo sei meritato!» Continuò Mustang...
Alphonse non ci capiva più niente... Notò solo una cosa strana, il ragazzo dai capelli neri e suo fratello che per tutto il tempo in cui lui entrò in ufficio non si guardarono nemmeno una volta, ma per un secondo, appena i loro occhi s'incrociarono i due ragazzi subito si voltarono dall'altra parte e diventarono rossi come pomodori.
Alphonse sarà anche un pochino ingenuo, ma non stupido... Sospettava qualcosa...
«Al, vai dove ti pare, voglio stare da solo almeno per un'ora... Ci vediamo fuori!» Edward uscì di corsa da quella stanza e chiuse la porta sbattendola con violenza...
«E' sempre il solito... Non cambierà mai! Affermò Roy quando il giovane con la treccia andò via in quel modo...»
«Colonello... Che stava succedendo qui prima del mio arrivo?»
«Mhp... Te l'ha detto Acciaio, no? Abbiamo litigato, quel rossore sulla guancia era il mio schiaffo»
«Capito...»
«Prendili tu i biglietti... Quello non li accetterà mai da me»
«No. Glieli porti lei, qualcosa mi dice che ne sarà felice! La saluto...»
Il Colonnello rimase un po sbalordito dalle parole del giovane con l'armatura...
-Fratellone... Perché non me lo hai detto?...- Pensò mentre si allontava dall'ufficio di Mustang.

Ed tornò sotto quell'albero... L'albero dai meravigliosi fiori di ciliegio.
Era sconvolto, cosa sarebbe successo se il suo fratellino non fosse entrato nell'ufficio? Roy avrebbe davvero osato baciare le sue labbra?
E se lo avesse fatto? Poi cosa sarebbe successo?
Queste erano le domande che l'alchimista d'acciaio si poneva e che gli giravano in testa da diversi minuti...
Seduto in posizione "fetale" sotto l'albero, nascose la testa tra le braccia appoggiate sulle ginocchia e iniziarono a scendere le lacrime dai suoi bellissimi occhi color oro...
Poco dopo si rese conto che iniziò a piovere... Ma non decise di andare a ripararsi, restò sotto quell'albero... A farsi bagnare dalla pioggia... Non voleva spostarsi da li...
«Almeno... Anche il cielo piange con me, e mi fa compagnia...» Disse il giovane tra sé e sé, con un filo di voce.
Alphonse da lontano vide il suo caro fratellone in quella condizione, ma siccome lui gli disse che avrebbe preferito rimanere solo almeno per un'ora, il piccolo Elric si allontanò abbattuto aspettando che quella maledetta ora passasse.

Poco doo Edwardi si senti coprire la testa da un tessuto che qualcuno gli mise di sopra, non accorgendosi minimamente che qualcuno si avvicinò.
Fu Roy che impietosito da quella scena malinconica gli mise la giacca appartenente alla divisa sopra la testa per evitare che si bagnasse ulteriormente i capelli...
Edward lo vide, ma non disse nulla, e tornò a nascondere il suo viso come prima.
«Acciaio... Sollevati... Non fare così, piccoletto»
Roy sperava di assistere alla tipica reazione del giovane di quando lo prendevano in giro per la sua statura, ma ottenne solo indifferenza e un leggero lamento provenire dalla gola di Acciao.
Il Colonnello di fuoco si sedette accanto al ragazzo...
«Smettila di fare così! Non ti riconosco più...»
Ed alzò la testa...
«Nemmeno io mi riconosco più...»
Improvvisamente il più giovane appoggiò la testa sulla spala sinistra del Colonnello.
Roy, invece, appoggiò delicatamente la sua testa a quella del ragazzo...
«Tranuillo, sei un'adolescente... E' normale che alla tua età ci si senta confusi per qualcosa... Qualunque cosa... Ci sono passato anche io, anzi, a volte mi sento come te»
Edward non riusciva a trattenere le lacrime...
«E adesso cosa ti prende Acciaio?»
«Mi sento solo... Roy...»

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Capitolo 5
*** Visione dolorosa ***


Capitolo 5 - Visione dolorosa


Roy afferrò delicatamente la mano del ragazzo più giovane, che piangeva sulla sua spalla...
«Acciaio... Se hai bisogno di un amico io ci sarò sempre per te...»
«Sì... Un amico... Grazie!»
«Posso sapere cosa ti turba?»
«No, credimi, come ti ho già detto, non lo capiresti...»
«Avanti, sono più grande di te, ne ho passate tante anche io... Ti capirò senz'altro!»
«No...»
«Sei cocciuto eh!»
«Già... Scusami... Adesso vado, devo cercare Alphonse, prima l'ho trattata un po male...»
Un'attimo prima che Edward si alzò per andarsene, Mustang gl'infilò i biglietti del treno in tasca cercando di non farsi scoprire dal ragazzo...
Edward si allontanò...
Dopo un po finalmente riuscì a trovare il suo fratellino e insieme tornarono nella loro stanza del dormitorio...

«Al...»
«Dimmi, fratellone...»
«C'è una cosa che dovrei dirti, da un po di tempo... Ma non ne ho mai avuto il coraggio...»
«Fratellone... Guarda che se vuoi chiedermi se c'é l'ho con te perché ho questo corpo, me lo hai già chiesto...»
«Eh? No non si tratta di questo... So che ne abbiamo già parlato... Non potrei mai dimenticare quella discussione...»
«E allora che devi dirmi...»
«Beh... Vedi, ecco io...»
«SAAALVEEEEE!» Furono interrotti dal Tenente Colonnello Maes Hughes che entrò bruscamente nella loro stanza...
«WAAAAAAAHH! MALE SEMBRA MODO DI ENTRARE? MI HA FATTO PRENDERE UN'INFARTO!» Urlò isterico Edward...
Invece Alphonse rideva perché lui non si spaventò per nulla.
«Ahahah! Come state? So che avete in programma un viaggio per Kanama...»
«Sì...»
«Si tratta della pietra filosofale?»
«Già...»
«E' stato Mustang a dirvi di andare lì?»
«Mhp... Esattamente! Ultimamente é un po troppo invadente...»
«Eh? Ma perché dici così? Io lo credo solo gentile!»
«Tks! S'impiccia troppo degli affaracci nostrri quel donnaiolo da strapazzo!»
«Ahahaha sembri una fidanzata gelosa che parla del suo ragazzo sai?»
«EEHHHHH? RITIRI SUBITO QUELLO CHE HA DETTO!»
«Dai scherzavo! Suvvia non te la prendere!»
«Ecco...»
«Comunque ero solo venuto a dirvi di passare da me prima di partire, così vi saluto almeno, va bene?»
«Certo...»
«Buona notte ragazzi...»
«Buonanotte Tenente Colonnello! Risposero i due fratelli in coro...»
«Beh... Sì è fatto tardi, andiamo a dormire Al?»
«Sì fratellone»
Mentre il biondino si spogliava per stare comodo con boxer e canottiera, quando sfilò il suo orologio d'argento dalla tasca per posarlo, si accorse di avere qualcos'altro...
«Eh? E questo cos'é?»
Ed aprì la bustina che trovò nella sua tasca...
«WAAAAHHH MA QUESTI SONO I BIGLIETTI PER KANAMA CHE AVEVA PRESO MUSTANG! MALEDETTO DONNAIOLO MI HA FREGATO»!
«Fratellone... Ma perché te la prendi sempre con il Colonnello? E' così gentile»
«Perché sì... Su adesso fila a letto che è tardissimo.. E io ho troppo sonno...»
«Ok...»

Il giorno dopo il govane alchimista di stato si recò, senza il suo fratellino, di fretta e furia nell'ufficio di Mustang, per chiederli una spiegazione una volta per tutte, non bussò... Entrò di prepotenza in quell'ufficio, e si trovò d'avanti una scena che non avrebbe mai voluto vedere.
Edward scappò via, con le lacrime agl'occhi, Roy che si accorse di lui andò a rincorrerlo per capire cosa gli fosse successo, molleando quella ragazza...
Ed si rifugiò sotto l'albero di ciliegio, cercava di trattenere le lacrime, ma era impossibile dopo che vide l'uomo che amava nel suo ufficio da solo con una donna, mentre le stava sbottonando la camicetta...
Quella visione per il ragazzo fu un brutto colpo...

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Capitolo 6
*** Un gesto inaspettato... ***


Capitolo 6 - Un gesto inaspettato...


Roy che corse come un matto dappertutto per trovare Ed, alla fine lo trovò a paingere al solito albero.
«ACCIAIO!»
Il biondino, ancora con le lacrime agli occhi, si voltò e subito dopo tentò di fuggire... Ma il Colonnello afferrò il braccio del ragazzo e lo spinse contro il tronco, immbilizzandolo.
«Acciaio! Si può sapere cosa è successo? Entri nel mio ufficio senza neanche bussare, e poi scappi via! Che ti prende?»
«Lasciami andare immediatamente!»
«No! Parla!»
«No! Lasciami andare! Cosa te lo dico a fare? Torna da quella biondina e finisci di scopartela! Ma prima riprenditi quei biglietti e lasciami andare!»

Roy s'infuriò terribilmete...
«ABBI RISPETTO PER UN TUO SUPERIORE! CHE MODI SONO DI PARLARE?»
«Ripeto... Lasciami andare, immediatamente, torna dalla tua biondina...»
«Sei così stupido, Acciaio»
«GRRRH! NON DARMI DELLO STUPIDO! TU SEI UNO STUPIDO DONNAIOLO CHE NON HA MAI CAPITO UN CAVOLO!... MI LASCI ANDARE? DIAMINE!»
«NO!... No... Non voglio lasciarti andare, ho capito cosa è successo... Mi dispiace, perdonami, quella biondina era li solo per distrarmi...»
«Che stai dicendo?»
«Dico che quella ragazza mi ricorda una persona, che per me é più importante della mia stessa vita, e che lo sarà sempre... Però, ho sempre creduto che questa persona mi odiasse, invece mi sono appena accorto che questa persona ricambia i miei sentimenti alla perfezione... E mi sento male all'idea di averla fatta soffrire»
«Roy... si può sapere cosa stai insinuando?»
«Ma lei era solo una distrazione, perché il suo colore dei capelli è identico al tuo... Anche i suoi modi di fare assomigliano molto a te... Speravo di riuscire ad innamorarmene... Perchè cercavo di dimenticarti»
Roy allentò la presa sul ragazzo... E si avvicinò di più a lui.
«Co...Co...Colonn... Mhm...»
Ma mentre Edward cercò di dirgli qualcosa, il Colonnello si avvicinò alle sue labbra, e lo baciò.
Lo baciò con amore, con passione, e lo teneva fra le sue braccia.
Ed invece preso da quella passione mise le braccia intorno al collo di Roy...
Il cuore del ragazzo più giovane batteva forte come un tamburo, ma anche quello di Mustang non era da meno.

Entrambi non riuscivano a staccarsi l'uno dall'altro... Le loro labbra, le loro lingue, si muovevano all'unisono...
«Perché sei tu la persona che amo... E lei, che ti assomiglia così tanto era solo un diversivo, ma poco fa mentre parlavi e mi guardavi fisso negli occhi ho capito che mi ami... Esattamente come ti amo io...»
Ed abbassò lo sguardo e lo abbracciò, appoggiando la fronte sul suo petto...
Era troppo emozionato per rispondergli, e il ragazzo più grande gli accarezzò delicatamente la testa.
«Non ti preoccupare Acciaio, non sarai mai solo, ora mi prenderò più cura di te e non ti farò mai più soffrire!»
«Me... Me lo prometti?»
«Certamente»
E i due si scambiarono un'altro bacio, corto ma molto tenero. Si diedero appuntamento per il pomeriggio per parlarne meglio...
Intanto Ed tornò nella sua stanza per parlarne con Al.
Solo che il giovane Alchimista credeva che il fratellino non avrebbe accettato quella situazione e sarebbe arrivato ad odiarlo, Ed era spaventato, suo fratello era tutta la sua vita, per salvarlo lui perse il braccio...
Se suo fratello arrivasse al punto di odiarlo per lui sarebbe stata la fine.
Decise di farsi forza, entrò in camera...
«Al! Dobbiamo parlare!»

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Capitolo 7
*** Passione ***


Capitolo 7- Passione

Ed tremava, temeva troppo una reazione negativa del suo fratellino.
Ma sapeva bene che lui non poteva mentire ad Al, il suo unico fratello, non voleva nascondergli più nulla...
«Fratellone... Dimmi»
«Al... Devo dirti una cosa, non ho mai avuto il coraggio di dirtela, ma non posso più nascondertela!»
«Cosa?»
«La verità è che io non sono Etero! Sono sempre stato attratto dai maschi... Perdonami, sia per averti mentito... Che per averti deluso»
«Deluso? In cosa?»
«Non dev'essere bello avere un fratello omosessuale...»
«Scemo! Non è un problema!»
«Dici sul serio?»
«Certo! Sei mio fratello, ti voglio bene! E ti accetterò sempre in qualsiasi modo!»
«Oh... Grazie Al, ti voglio bene anche io!»
Ed era quasi commosso, abbracciò il fratellino felice sia perché ebbe una reazione positiva sia perché si tolse quel peso dal cuore.
«Scommetto che sei cotto del Colonnello, vero?» Chiese Alphonse ridacchiando.
«Eh? Ma no, ma no! Come ti salta in mente?»
«Dillo... Sì nota lontano un miglio che è così!»
«No!»
«Dai!»
«Ok... Sì, è come dici tu...»

I due fratellini continuarono a pparlarne, Ed gli confessò che proprio quel pomeriggio tra i due ci fu un bacio.
Al era contento che il fratello si confidò, ma per lui la cosa più importante era che Edward fosse felice.
Arrivò l'ora dell'appuntamento che si diedero Ed e Roy...
Il biondino era nervoso, esitava ad entrare nell'ufficio di Mustang.
Era paralizzato d'avanti alla porta chiusa...
All'improvviso la porta si aprì e si trovò d'avanti l'affascinante Colonnello che stava per uscire.
«Acciaio, sei qui! Stavo venendo a cercarti, pensavo che non saresti venuto! Prego, accomodati...»
Ed entrò nell'ufficio, non riusciva nemmeno a parlare, le sue guance erano rosse come pomodori...
Anche quelle di Roy erano rosse, ma solo lievemente.
«Roy... E adesso che faremo?»
«Cosa intendi dire?»
«Beh... Prima ci siamo baciati...»
«Lo so! Sono stato io a cominciare, Acciaio te l'ho espressamente detto... Io ti amo! Ma tu cosa provi esattamente per me?»
Ed arrossì di nuovo, abbassò lo sguardo a terra...
«Beh... Vedi... Ecco, io...»
«Mi Ami, Ed?»

Roy si avvicinò al ragazzo più giovane, che stava in piedi d'avanti alla scrivania...
Si piazzò d'avanti al biondino, appiccicato a lui, bramoso della suo corpo...
«S...Sì!»
A quel punto Roy si avvicinò e cominciò a baciarlo.
I due erano avvolti di una travolgente passione...
Il ragazzo più grande desiderava Edward a qualunque costo, finalmente aveva tutto per sé quell'amore che credeva impossibile.
Non riusciva a trattenersi, cominciò a sbottonare i pantaloni del piccolo Acciaio...
«No Roy... Non qui...»
«Dai cucciolo, non ci vedrà nessuno!»
«Non chiamarmi così! Mi metti in imbarazzo!»
«Scemo... Avanti, so che muori dalla voglia...» Disse Roy, con voce soave...
«Dai... Ho detto non qui!»
«Ma io lo so che tu vuoi»
Riprese a baciarlo, e piano piano cercò d'infilare la sua mano dentro i Boxer del biondino...
All'improvviso però udirono bussare alla porta, si scollarono l'uno dall'altro di corsa, Ed si sistemò i pantaloni in fretta e furia cercando di sembrare calmo, anche se si sentiva molto nervoso...

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