Crystal Rose

di Silentdreamer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sogni ***
Capitolo 2: *** Certezze che fuggono ***
Capitolo 3: *** Inizia il cammino ***



Capitolo 1
*** Sogni ***


Cammino senza una precisa meta, guardandomi attorno non vedendo altro che torce accese e vecchie porte che sembrano avere una certa età, nessun rumore proviene dalle stanze, solo un odore di muffa che aleggia nei lunghi corridoi, forse mi trovo in un castello, finalmente riesco a percepire un rumore, un cigolìo, doveva essere un cancello o una porta. Inizio a inseguire quel rumore correndo all'impazzata quando finalmente riesco a trovare la fonte del rumore un cancello...strano chissà che ci faceva un cancello tra le mura ammuffite, mi guardo attorno meglio...sono finita in un giardino, mi stropiccio gli occhi e sento il mio nome, mi volto e vedo una bambina...con degli incredibili occhi blu...la guardo attentamente ricordano i miei. La voce continua a chiamarmi ma la piccola non apre bocca, vengo travolta da un vento gelido, la scena muta non sono più sola, sono circondata da una folla di persone, ma dai loro volti non trasuda altro che dolore e rabbia, il colore dei loro occhi è rosso...come il sangue...sento un ululato da lontano...qualcosa mi colpisce..ancora il mio nome...urlano il mio nome...ancora...

-Allison!Allison!-mi sentii scuotere-Allison!- aprii gli occhi non capendo nulla.
-Signorina Di Lorenzo!-la voce della professoressa come al solito mi riportò alla realtà, mi alzai ancora assopita. -Mi scusi- dissi con la voce impastata dal sonno.
-E' tutto l'anno che si sta addormentando sui libri! Come pensa di passare questa maturità? I professori che verranno a farvi l'esame non sono di certo tutti gentili come la sottoscritta!- la donna dalla cotonata capigliatura rossa si toccò il petto alquanto prosperoso che era stretto da un orribile camicetta color prugna.
-Mi scusi professoressa- dico a bassa voce.
-Ah ora parli a bassa voce! Mentre prima urlavi cose come: vampiri, licantropi!- era davvero fuori di sè.
-Un attimo cosa ho detto?- mi voltai verso la mia compagna di banco che mi guardava come se fossi un'aliena, non potevo aver detto quelle cose! Io odio qualsiasi cosa rientri nel soprannaturale.
-Si mia cara signorina ha parlato di vampiri e fantasmi e altre baggianate!- venni salvata dalla campanella.-Salvata al pelo! -Bene ci vediamo il giorno della prima prova! Mi raccomando studiate!- si voltò verso di me -e la notte cercate di dormire non vorrei avere dei sonnambuli che girano in classe durante l'esame di stato..-
Presi la borsa e me la misi in spalla, quanto odiavo quella professoressa! Uscii dall'aula in fretta e furia, per fortuna era iniziata l'estate! Mi bloccai all'uscita dall'istituto colpita da un raggio di sole, amavo il sole anche se la pioggia mi intrigava di più, quella situazione di vedo e non vedo...Non amavo il soprannaturale anche perchè quel mondo non esiste sono solo stupidaggini che inventano per far dormire i bambini!...chiusi gli occhi...cercai di respirare, era difficile mostrarsi raggiante e felice con il mio carattere e la storia familiare che mi trovavo alle spalle. Mi incamminai verso casa quando venni colpita da una gavettonata di acqua ghiacciata in pieno volto.
-Scusa!- sentii urlare non riuscivo a vedere nulla. Cercai di asciugarmi alla meglio ma il danno ormai era fatto. Mi si avvicinò Roberto uno dei ragazzi più "carini" della scuola. -Non era rivolto a te scusami! Sono Marco!- mi porse la mano -sei nuova?-.
Lo guardai con faccia perplessa- Marco sono Allison...siamo andati alle elementari assieme ricordi?- inarcai un sopracciglio, cercando di trattenere le risate, questi ragazzi che si credono superiori! Un'altra cosa che odiavo profondamente! Mi incamminai in silenzio quando sentii qualcosa. Certo che so chi sei! Ma non posso dirlo...ci sono i miei amici qui...
-Hai detto qualcosa?- mi voltai verso Roberto che sobbalzò.-No no- si affrettò a dire il ragazzo, girò i tacchi e se ne andò. Strano mi era parso che quella fosse la sua voce, che iniziassi ad avere le allucinazioni?
Arrivai davanti casa e aprii delicatamente la porta. -Bentornata cara!- sentii gracchiare nell'altra stanza, era incredibile mia nonna riconosceva ogni singola persona che entrava attraverso la porta anche se lei era in un'altra stanza. Corsi da lei e le diedi un bacio sulla guancia. -Come è andata la giornata?- chiese come al solito, le risposi facendo spallucce, non amavo parlare molto.-Non mangi?- mi chiese preoccupata.
-Ho mangiato a scuola- sorrisi e andai in camera mia, non avevo bisogno di studiare anche se la maturità incombeva...mi sarebbe bastato leggere qualcosina qualche giorno prima..avevo una memoria incredibile! Presi un libro dalla libreria e inizia a sfogliarlo assonnata, erano parecchie le notti in cui non chiudevo occhio, facevo sempre una marea di sogni e molte volte mi capitava di sognare persone decedute o che avevano bisogno di un aiuto, e le sognavo sempre nella mia stanza come se loro fossero veramente lì. Chissà se prima o poi sarei riuscita a sognare anche mia madre? Di lei non avevo foto sapevo solo che aveva i miei stessi occhi di un blu scuro, molto profondi, per il resto poteva essere una cassiera di un supermercato o una famosa cantante nessuno sapeva nulla...come se lei non fosse mai esistita realmente.
-Allison!- urlò mia nonna dal piano inferiore. Scesi le scale contro voglia non avevo voglia di sentire qualche altra favoletta, nell'ultimo periodo era diventata quasi assillante. Arrivai nella stanza  con aria perplessa, era come se lei fosse in grado di leggermi nella mente, non avevo bisogno di parlare. -Sta per arrivare il postino cara- sorrise e nell'istante successivo suonarono alla porta, ormai nulla mi sconvolgeva di quella donna dalla vita stravagante. Era la mamma di mio padre, padre morto sbranato da una belva, così dicevano i poliziotti. Aprii la porta, ed effettivamente era un postino, non era il postino del paese però.
-Miss Allison Di Lorenzo?- chiese l'uomo con un evidente accento inglese, da parte di madre ero inglese..forse...ma ormai non mi interessava più saperlo. Annuii alle parole dell'uomo di fronte a me. Mi sorrise e porse una lettera -Che incredibile dono- sussurrò -Siamo lieti che la nostra scuola possa ospitare una ragazza come lei!- disse... lessi il nome sulla busta, era il mio e il mittente era un certo College Dallinton, Inghilterra...-Credo ci sia un errore- sussurrai -io non ho fatto domanda per nessuna scuola- alzai lo sguardo ma mi accorsi di parlare da sola, mi voltai e vidi dei bambini che mi guardavano straniti.-Che c'è?- dissi verso di loro con aria scocciata. -Mostro...- sussurrò una bambina molto più piccola rispetto agli altri, la fissai meglio era la bambina del sogno! -Allison!- mi sentii chiamare all'interno della casa, sconvolta tornai dentro e chiusi la porta a chiave. Che quella bambina fosse quella dell'esorcista? Tornai da mia nonna che mi guardava con aria preoccupata. -Qui piccoli e grandi hanno paura di ciò che loro non possono vedere...sono ciechi e hanno paura che gli si mostri la realtà- disse mia nonna seria, la guardai per un secondo e poi inclinai la testa di lato pensando chi mi avesse potuto iscrivere a quel college. -Da due cose non possiamo scappare Allison- si alzò e venne vicino a me poggiando una mano sulla spalla- dal passato e dal nostro destino...tutti e due prima o poi verranno a fare i conti con te...e allora non potrai di certo scappare- tolse la mano e uscì dalla stanza. Sbuffai, quella donna ogni giorno diventava sempre più matta! Aprii la busta, tanto c'era il mio nome scritto, lessi le prime parole e non riuscii a credere a ciò che stavo leggendo:




       Il College Dallinton è lieto di informarla che la sua domanda di iscrizione è stata accolta.
    La preghiamo di mandare una lettera di conferma entro il 15 Agosto nel caso si sia impegnati      
    in scuole che non centrino al livello formativo che la scuola offre.
    Attendiamo una sua risposta sperando di averla tra i nostri studenti.
    Appena la lettera di conferma sarà ricevuta le invieremo una lettera con il materiale
    occorrente, il suo orario dei corsi, la data d'inizio dei corsi e infine delle foto
    dell'alloggio che la ospiterà per la durata dell'anno.


                           Cordiali Saluti
La preside Miranda McDonald

 

Lessi più e più volte il nome della preside McDonald? Come quello che fa i panini? Ma in che razza di scuola sarei finita e per di più chi razza aveva inoltrato la mia domanda di iscrizione?Continuai ad osservare la lettere con aria perplessa, come se di lì a poco un folletto verde sarebbe sbalzato fuori dalla busta e si sarebbe lanciato in uno di quei balli irlandesi. Bah! Baggianate! Mi alzai e mi avvicinai al cestino per la raccolta della carta, quando un paragrafetto mi colpì.


     P.S. Qualora la lettera sia recapitata in mani indesiderate, provvederemo al più presto per cancellare questo ricordo.

Cielo! cancellare i ricordi? Questi sono suonati! Quella sera non cenai e me ne andai a letto presto, la notte fu molto più movimentata del giorno.

Sto correndo, in quei lunghi corridoi dove mi trovavo questa mattina, sto correndo? No, sono certa, sto scappando, da qualcosa da qualcuno...ma non so chi, volto l'angolo e vedo la bambina che mi guarda con sguardo accusatore -mostro- mi aveva detto, sta per riaprire la bocca ma dalle sue labbra esce un suono strano, un urlo, una parola sgrammaticata, cerco di tapparmi le orecchie inutilmente, quel suono mi lacera i tampani. Poi di colpo il silenzio mi volto la bambina non guarda più me, si è voltata verso una porta che si è aperta, dalla porta esce una donna, di magnifica presenza, anziana e con capelli stranamente corvini per la sua età raccolti in una lunga treccia che scendeva dolce e in maniera laterale, le orecchie appuntite, una malformazione continuava a ripetere il mio cervello, ma sapevo con certezza che quella non era una malformazione. -Non permettere loro di trattarti così- dice con voce soave, armoniosa, quasi fosse un canto. -Non rifiutare la protezione- poi si volta di scatto e vedo attorno a me la folla di stamattina, quegli occhi...chi erano? Mi volto cercando una via di fuga ma non c'è uno spiraglio, sento ringhiare, mi volto è una ragazza molto più alta di me ha canini incredibilmente lunghi, sta ringhiando contro me? Di tutta risposta sento un altro ringhio mi volto e un ragazzo si è appena trasformato in una pantera, i ragazzi alla mia sinistra iniziano a prendere le sembianze di animale, a destra i volti dei ragazzi si trasformano in orribile maschere grottesche, davanti vedo ragazzi di stupenda bellezza e dalle lunghe orecchie appuntite, c'è caos confusione! Poi il silenzio tutti stanno guardando alle mie spalle, mi volto lentamente e vedo sopraggiungere un gruppetto molto piccolo di ragazzi, che siano umani? Il ragazzo a capo del gruppo mi osserva, come un lupo affamato osserva una docile preda prima di attaccare. -Abbiamo bisogno di te...-dice sottovoce, all'improvviso ricompare la bambina di fronte a me, ricomincia ad urlare, mi tappo di nuovo le orecchie e mi accorgo che anche io ho iniziato ad urlare.

-Allison!- mi sentii scuotere, spalancai gli occhi e c'era mia nonna di fronte a me che mi sorreggeva per le spalle, mi guardai attorno ero finita in sala da pranzo...ma come avevo fatto? La guardai perplessa, le mi accarezzo la guancia e domò una ciocca ribelle che mi copriva lo sguardo. -Loro ti stanno aspettando- disse con uno strano tono di voce.



...Rumore di tacchi...un ticchettìo...mi volto una figura slanciata sta venendo verso me...mi passa accanto...è...strana la fisso...inizio a seguirla chissà dove sta andando...la scena cambia mi trovo fuori dal castello. -Tranquillo- sento dire da una voce femminile -il dolore passerà in fretta...non temere- sento una risata agghicciante, un urlo, seguo le voci i rantoli, la scena che trovo davanti a me è una delle più macabre: due corpi avvinghiati, la figura che sovrasta si alza e lascia cadere esanime il corpo dell'altro. La figura si volta e si incammina verso me...è la ragazza di poco prima. -Peccato- dice pulendosi l'angolo della bocca da un rivolo di sangue -però l'avevo detto che non sarebbe stato doloroso- inizia a ridere, sento la pelle raggrinzirsi...ho paura...-Camille!- sento urlare da un angolo buio. -Merda!- dice la ragazza di cui ora conosco il nome. Camille scompare in un battito di ciglia e mi volto di nuovo verso l'angolo buio, di nuovo la bambina...di nuovo quegli occhi...l'urlo...cado a terra...perdo i sensi...


Aprii gli occhi, un raggio di sole improvviso mi fece chiudere subito gli occhi. Mi misi a sedere, appoggiai la testa tra le mani e cercai di fare mente locale. Alzai gli occhi in direzione del calendario...il primo agosto...sbuffai e mi sdraiai sul pavimento coprendo il volto con le mani. I sogni durante gli esami non erano stati orribili come quello che avevo fatto quella notte. Mi alzai di colpo...ero caduta dal letto.Decisi che era ora di andare a fare colazione e scesi le scale, mia nonna doveva essere uscita perchè non la sentii. Mi intrufolai nel piccolo cucinino e misi a fare il caffè. La finestra della cucina dava direttamente sulla piccola piazzetta al centro del piccolo paesello dove vivevo. Lanciai un'occhiata fuori, sarà stato si e no mezzogiorno, ormai si respirava aria di estate, niente esami, valutazioni esposte...finalmente un po' di pausa. Guardai meglio fuori, una figura aveva catturato la mia attenzione. Un ragazzo alto, con una maglia bianca che lasciava intravedere le linee del suo fisico magro ma muscoloso, i capelli abbastanza lunghi che cercavano di coprire il suo sguardo...quegli occhi così...scuri...profondi..il mio cuore sembrò impazzire aveva un braccialetto al polso...particolare...sembravano rami e foglie intrecciati in modo talmente fitto da formare un polsino... mi girava la testa, rumori alternati tutto girava tutto...caddi a terra con un tonfo sonoro...


-m..a...mma- la voce proviene da un piccolino seduto sul prato con una donna dai lunghi capelli neri. -M..amma!- continua a ripetere il piccolo ridacchiando. Di nuovo un cambio di scena buio...lampi..il piccolo...sta piangendo...la donna di poco prima corre a prenderlo...sta scappando via, prima di uscire lancia un'occhiata rapida...una lacrima le riga il volto perfetto...la riconosco è la donna dalle orecchie a punta di quel sogno alla fine della scuola! Esce dalla casa sbattendo la porta,  non la seguo...sono curiosa di vedere a cosa ha lanciato lo sguardo prima di uscire. La scena che trovo davanti è allucinante..un corpo...un uomo con lo sguardo perso nel vuoto...gli occhi vitrei...mi tappo la bocca con una mano...trattengo un conato di vomito..sento puzza...puzza di...bruciato...tutto sta andando a fuoco...mi volto le fiamme stanno per divorarmi...l'ultima cosa che vedo sono due occhi...malefici -Tu sarai mia..- una voce rimbomba...urlo...le fiamme mi avvolgono...


-Allison!- la voce di mia nonna fu molto vicina...-Allison!- mi sentii scuotere mi ripresi. -Nonna...- dissi ancora sconvolta, guardai la cucina...era bruciacchiata, avevo dato fuoco alla cucina! -Dove sei stata?- chiesi urlando..per la prima volta mi sentivo veramente spaventata. -Ho inviato la risposta per quell'università- dice mia nonna senza giri di parole - non sei più al sicuro qui...- Non capii le sue parole ma vidi che chiuse gli occhi e poggiò le mani sulla mia fronte.
Gli occhi si fecero pesanti...e poi il buio...


____________________________
Non so da dove mi è venuta l'idea di scrivere questa storia so solo che è tardi ed è una giornata che penso a questo capitolo, non so se vi piace o vi possa interessare, ma qualora vi garbasse sarei veramente contenta di ricevere le vostre recensioni :D grazie mille! ^^
      

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Capitolo 2
*** Certezze che fuggono ***


...cammino,ma non con le mie gambe, sono trasportata e non riesco ad aprire gli occhi,come se fossero incollati! Sento delle voci ma sono troppo lontane o forse sto solamente sognando. Mia nonna mi ha raccontato di antiche popolazioni che solitamente entravano in una specie di "sonno" e riuscivano a staccare la loro anima dal corpo...e se..."No" E' troppo pericoloso" sento una vocina che mi gracchia nell'orecchio...ma non ci faccio caso, mi concentro, concentro le mie forze per quel movimento per potermi finalmente distaccare...il tutto avviene in una manciata di secondi, mi sento risucchiata fuori, mi sento comprimere e infine sento che ogni singola particella del mio corpo è tornata a posto...apro gli occhi e mi vedo, in braccio al ragazzo che era affacciato prima alla finestra...nella piazza...e una donna accanto a lui, ricurva e incappucciata, mi guardo attorno, la strada ha l'aria del sentiero, in lontananza vedo un castello, sembra uno di quei castelli spettrali e di lì a poco non mi sconvolgerei se uscisse un serial killer con un'accetta tra le mani!. -Allison!- sento urlare e scopro che la donna incappucciata è...mia nonna! Sgrano gli occhi e vengo risucchiata in quel vortice di poco prima, ma questa volta è diverso, doloroso, mi manca l'aria, sento di perdere totalmente il contatto con il mio corpo...il buio...


Aprii gli occhi e sentii che mi risultava ancora difficile respirare, mi guardai attorno, non ero nella mia stanza, ero su di un letto a baldacchino, con le spesse tende di un viola scuro, mi guardai meglio attorno, c'erano altri tre letti e la stanza sembrava essere totalmente vuota e disabitata, da non molto tempo però. Mi alzai cercando di mantenere l'equilibrio, che era parecchio danneggiato a quanto pare, barcollai verso la porta e mia attaccai alla maniglia. La testa girava vorticosamente, le gambe cedettero e i capitombolai e finii con le gambe all'aria con un sonoro tonfo.
Cercai di mettermi seduta, ma la cosa risultò molto complicata.
-Allison!- sentii la voce di mia nonna con tono di rimprovero. -Non ti hanno mai insegnato che quando si è vittima di un incantesimo non si devono fare gesti improvvisi?-.
Incantesimo? Ma cosa stava blaterando?-Nonna dove siamo?- chiesi con voce piagnucolante.
-Allison sei ancora troppo debole per un discorso come questo...e io non sono la persona adatta con cui trattarlo...La persona arriverà al momento giusto e lei ti spiegherà tutto anche se tu non vorrai crederci- i suoi occhi erano strani, incredibilmente seri e apprensivi -ma una cosa posso dirtela, siamo in Inghilterra, in quel college...ricordi?- sgranai lentamente gli occhi a quelle parole.
-Dove siamo?-senza accorgermene iniziai ad urlare in preda ad una specie di attacco di nervi.
-Cara, non l'ho fatto con cattiveria- i suoi occhi mi supllicavano chiedendo pietà - Ti voglio bene ma è l'unica cosa da fare, l'unico posto sicuro per ora...-.
Iniziai a lacrimare cosa diamine stava succedendo? Dove ero finita e perchè mia nonna mi guardava come se avesse fatto un enorme guaio e cercava il mio perdono? -Io devo andarmene tra qualche giorno, tornerò in Italia- disse con tono tipico di un funerale.
-Nonna...- mi stoppò con un abbraccio. -I corsi inizieranno tra qualche giorno-disse seria- hai dormito parecchio,anche perchè non so come ti avremmo tenuta bloccata qui- accennò una risatina -ti voglio bene Allison- si alzò e fece per uscire dalla stanza, io la guardai senza capirci nulla, ma sapevo solo che questa sarebbe stata l'ultima volta, il nostro ultimo incontro. Prima di uscire mia nonna si voltò e mi fece uno dei suoi soliti sorrisi, quelli che mi faceva sempre sin da quando ero piccola, quando doveva darmi una brutta notizia.
-Allison- disse con voce rincuorante -il tuo istinto dice che questo sarà il nostro ultimo incontro..l'istinto per quelle come noi è una cosa fondamentale, ma sappi che gli addii non sono mai per sempre- cercò di sorridere ma vidi una lacrima rigarle il volto. Non dissi nulla ma scoppia a piagere vedendo la porta chiudersi.-Nonna...- sussurrai, sapevo che era andata...che era andata via per sempre...
Mi gettai sul cuscino e lo abbracciai, proprio come facevo da piccola e piansi, tanto...troppo...non seppi per quanto tempo piansi, ma per me è stata un'eternità. Mi addormentai. Sentii il pavimento scricchiolare e delle risatine, aprii piano un occhio e vidi una ragazza entrare accompagnata da un ragazzo. Si voltò verso di me...aveva un volto familiare. -Ehi che hai da guardare?- mi disse con tono di sfida, aveva dei capelli neri e un naso abbastanza..importante...sbuffai e mi voltai dall'altra parte senza darle importanza.
-Senti...-disse a bassa voce la ragazza -mi sa che non si può fare niente stasera- il tono dispiaciuto della sua voce sembrava vero, ma sapevo che era incredibilmente falso -ti chiamo...- sentii rumori, una penna che graffiava sulla carta e la porta che si aprì e si chiuse in meno di un secondo.
-Puoi girarti- disse la ragazza con tono scocciato, mi voltai e cercai di non dare a vedere le profonde occhiaie e gli occhi gonfi. La ragazza mi squadrò da capo a piedi e tuffò la testa nella sua valigia e tirò fuori un barattolo con una strana polverina -Tranquilla avrei reagito anche io così...se solo avessi potuto lacrimare...-sbuffò e si sdraiò sul letto continuando a guardarmi, presi la polvere e iniziai a spalmarmela sulle palpebre, chiusi il barattolino lilla e glielo porsi, accennando un sorriso di ringraziamento. Lei lo prese continuando a guardarmi, inarcai un sopracciglio cercando di scoprire cosa diamine stesse cercando di fare.
"E così è lei...che strano..."
-Cosa è strano?- chiesi aggrottando la fronte.
"E sapevo che eri capace di fare questo" la vidi ridacchiare e stava dicendo tutto senza muovere le labbra.
-Sei per caso ventriloqua?- lei mi rispose con una risata e si avviò verso la porta e si voltò verso di me -Comunque per informazione..sono Camille- uscì dalla porta ridacchiando.
Quel nome le era familiare, poi il ricordo si fece vivo nella sua mente..Camille...il terrore mi pervase, sentii le gambe bloccate...Ora capiva le parole della nonna...sarei morta di lì a poco.Mi buttai in fretta giù dal letto e cercai di raccogliere tutto ciò che potevo per fortuna ero già vestita, così messe in fretta e furia le scarpe mi fiondai fuori dalla stanza e iniziai a correre a perdifiato, il corridoio era animato, bene! Di certo non avrebbe potuto uccidermi. Vidi da lontano una ragazza con una felpa con scritto INFO ancora meglio! Mi avvicinai correndo -La mia compagna di stanza è un'assassina- dissi tutto d'un fiato. La ragazza si voltò e...Camille! la guardai con gli occhi sgranati, la sua faccia non era più così amichevole, mi prese per un polso aveva una forza micidiale! Camminò a passo veloce trascinandomi e poi non capii cosa successe ma in un lampo ci trovammo in una...cantina? Sentivo il braccio dolorante e poi Camille mise velocemente una mano attorno al mio collo e mi sbattè violentemente contro il muro, il suo volto particolarmente bello si trasformò in una maschera che avrebbe terrorizzato Dracula in persona!
-Cosa hai visto?- chiese ringhiandomi contro. -Non respiro...- dissi con un filo di voce.
-Non me ne fotte niente se non respiri dimmi cosa hai visto!- disse stringendo ancora di più le dita, cercai di divincolarmi e le presi le mani sperando che lei mollasse la presa, intanto pensavo al sogno in cui l'avevo vista uccidere senza pietà quella persona.
Quello che successe dopo fu stranissimo, gli occhi della ragazza si appannarono e le sue mani presero le mie,il suo volto si calmò e tornò normale. Durò tutto un paio di minuti e gli occhi della ragazza tornarono normali.
-Non fare troppo affidamento su queste cose- disse seria e guardandomi negli occhi -Questo può rappresentare il passato, presente...o perchè no? Anche il futuro!- abbassò lo sgaurdo - Quello che hai visto appartiene al mio passato, un passato che voglio dimenticare e che non ritornerà!- inarcò il sopracciglio -a meno che tu non mi faccia arrabbiare- il volto si ritrasformò di nuovo. Mi buttai sul muro e caddi a terra impaurita. Lei scoppiò a ridere e mi porse la mano. -Andiamo dai! Non mi è permesso sparire all'improvviso- Le diedi la mano e mi fece rialzare, mi prese sulle spalle e ritornammo nel corridoio in maniera incredibilmente veloce.
-Tu non puoi essere un vampiro!-dissi certa. -Caspita hai anche una voce!- disse con tono ironico- E si sono una vampira! Non hai visto che canini favolosi avevo?- La guardai stranita.
-Ci si becca in giro ragazzina!- alzò la mano e tornò al suo posto con un incredibile sorriso amichevole.
Ma dove diamine ero finita? Sbuffai e senza alzare lo sguardo tornai in camera massaggiandomi la gola.



_____________________
Il mio angolino **

Chiedo scusa se il capitolo è uscito un po' corto, ma questo doveva essere un capitolino di passaggio, per favore recensite!! Ho avuto solo una recensione e son curiosa di sapere che ne pensate della storia!! ^^ fatemi sapere!! :D


-Silentdreamer-

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Capitolo 3
*** Inizia il cammino ***


 

Risate, mi manca l'aria...mia nonna continua a farmi il solletico...una lenta nenia mi fa bloccare sorrido voltandomi nella direzione da dove proviene la voce, vedo mia nonna che con passo lento si allontana, sta andando verso un uragano, cerco di correrle dietro per poterla bloccare, ma nulla...lei continua ad andare verso la tempesta, gli alberi si piegano vengono sradicati, ma le mie gambe non riescono a muoversi di nemmeno un passo. Due occhi rossi mi osservano.
-Avrò anche te- dice con un tono di voce che faceva gelare il sangue. Rimango a fissare quegli occhi a cui ora si è aggiunta una bocca sghignazzante, il respiro si blocca, vengo inghiottita da quella bocca.

 

Aprii gli occhi per fortuna mi trovavo nella mia stanza...anzi no quella non era la mia stanza io non ero nella mia splendida casettina, no...mi trovavo in un dannatissimo college dove continuavo ad avere sogni confusi e terribili e avevo scoperto che la mia compagna di stanza era un vampiro. Quella cosa mi sembrava così assurda! Mi convinsi che quello che era successo qualche giorno prima non era altro che un sogno, con fare lento scesi dal letto e mi diressi verso il bagno. Il rumore della porta della camera che si spalancava mi costrinse a voltarmi. Un ragazzo rimase bloccato sulla soglia della porta, non era di certo me che stava cercando, lo capii dal suo sguardo interrogativo. Gli occhi...quello sguardo così profondo, fui catapultata a qualche mese prima, stavo osservando un ragazzo dalla finestra della mia cucina, il mio sguardo si fissò sul braccialetto che portava al polso.

-Tu...-dissi senza avere il tempo di finire la frase, Camille entrò come una furia in camera -Allora che ti avevo detto?!- dissi con la voce squillante -è lei anche se sembra strano-.

-E' incredibilmente frustrante sentire che si parla di in terza persona anche se sei nella stessa stanza dei due interlocutori- dissi acida e con passo svelto mi rintanai nel bagno. Rimasi lì dentro per un'abbondante mezz'ora, giusto il tempo per far capire a Camille e al ragazzo che potevano tranquillamente levarsi dai piedi visto che io non avevo la minima voglia di parlare con loro, per avere una conferma feci capolino dalla porta del bagno...cavolo! Erano lì seduti sul mio letto che stavano parlando.

“Eccola...”

un flusso di pensieri che avevo un tono simile a una voce maschile penetrò i miei pensieri, mi avevano sentito, ormai era inutile scappare, uscii dal bagno e feci tutto quello che dovevo fare come se loro non fossero lì.

-Hai intenzione di ignorarci ancora per molto- la voce del ragazzo mi procurò la perdita di un battito, quel flusso di pensieri poco prima era stato il suo.

-Probabilmente si...-dissi gettandomi nell'armadio alla ricerca di qualcosa da mettere.

-Sei fortunato ti ha appena conosciuto e già ti ha liquidato con due parole- dissi sarcastica Camille, vederla lì sul letto mi aveva procurato un po' di magone, quello che avevo cercato di far passare come un brutto sogno non era altro che la realtà, l'assassina Camille, la vampira, era la mia compagna di stanza!

-Frequenterà il tuo stesso corso- la voce di Camille interruppe quello strano andamento dei miei pensieri – Si chiama Jake ed è il figlio della preside- con un balzo la trovai attaccata al mio orecchio, il suo respiro ghiacciato mi fece rizzare i peli sulla nuca -capito? -disse ridacchiando per poi tornare al suo posto sul mio letto. Chinai la testa e mi ri-intrufolai nel bagno dove in fretta e furia mi vestii, quando uscii dal bagno Camille non c'era più...era rimasto solo Jake.

-Mia madre ci teneva a farti avere gli orari dei corsi- disse mentre mi porgeva un foglio, annuii mentre presi il foglio, per concludere in bellezza abbozzai un silenzioso “Grazie”. -Bene! Visto che sei pronta ti accompagno in aula va bene?- con fare ultraterreno prese lo zaino ai piedi del letto e uscii fuori dalla stanza, con fare poco gioioso andai a prendere anche il mio zaino che trovai stranamente pieno di libri. Uscii dalla stanza mentre il dormitorio era in pieno fermento, raggiunsi Jake e senza dire una parola iniziai a seguirlo per i corridoi.

-Poche regole per “noi”- disse quel “noi” ridacchiando – mai passare a tarda notte nella zona degli allenamenti dei Vampiri, poi provvederà Camille ad avvisarti quando e dove si incontrano- lo guardai perplesso, mentre mettevano piede fuori in uno splendido chiostro – quella zona lì- indicò un gigantesco portone aperto dal quale si intravedeva un cancelletto che mi sembrava familiare – è off limits nelle due notti precedenti e successive alla luna piena-

Mi bloccai guardandolo stupefatta -non dirmi ci sono anche i lupi mannari?!- la sua risposta fu una risatina con un cenno del capo. Mi diedi un pizzicotto sul braccio... dannazione non stavo sognando!

Lasciandoci alle spalle il portone ci avviammo verso un arco che permetteva di accedere ad un'altra zona di quello strampalato college -Penso che mi perderò- dissi mordendomi il labbro inferiore.

-Tranquilla sarò la tua ombra-disse Jake ridacchiando -mi madre non mi perdonerebbe mai se lasciassi perdere una delle ragazze più talentuose della scuola- abbassò lo sguardo e svoltò subito sulla sinistra entrando così in un'aula apparentemente normale. Senza dire nulla il ragazzo andò a sedersi tra i primi posti, decisi che per iniziare era buono sedermi a metà classe, visto che era abbastanza lunga come aula. Nessuno si avvicinò a me, tirai un sospiro di sollievo, il chiacchericcio mi permetteva di non fare caso a degli strani pensieri che cercavano di entrare nella mia testa. Il rumore cessò di colpo e l'unica cosa che sentii fu il raschiare delle sedie, tutti si erano alzati in piedi, feci anche io lo stesso. Una signora dall'aria materna entrò nell'aula e si posizionò accanto alla cattedra.

-Buongiorno a tutti nuovi studenti- dissi con un dolcissimo sorriso stampato sul volto -sono la preside Miranda McDonald qualora non mi conosciate, è un vero piacere avervi così numerosi quest'anno- mi guardai attorno nell'aula eravamo meno di una decina di persone e la gran parte era costituita da uomini -penso che abbiate notato la scarsità di gentil sesso, sappiate che quello che intraprenderete sarà un lungo percorso, molto difficile, molti di voi cambieranno idea, altri semplicemente molleranno- la sua voce divenne cupa, anche il suo sguardo lasciò trasparire qualcosa di negativo -Non voglio tediarvi più tanto, buon proseguimento- disse mentre scansionava tutta l'aula e il suo sguardo si bloccò su di me, mi sorrise e con lo stesso passo uscì fuori dall'aula, tutti noi allievi ci guardammo e il mio sguardo si incrociò con l'unica ragazza dell'aula. Eravamo solo due ragazze a frequentare quel corso. Sentii che mi stava sfuggendo qualcosa, ma non riuscivo a capire cosa. Pochi secondi dopo entrò un uomo di bell'aspetto con una borsa tipica da docente, abbandonò la borsa su una sedia accanto all'aula.

-Bene- disse rivolgendo uno smagliante sorriso all'aula – sono il professore Beldin, e spero di costruire uno splendido rapporto con voi visto che vivremo a strettissimo contatto, infatti -unì le mani e lasciò gli indici diritti, ma uniti, a mo' di pistola- sarò il vostro professore di Incantesimi- a quella parola strabuzzai gli occhi, dove diavolo ero finita?! -Lasciate perdere ogni fantasia stile Harry Potter o la Fata Turchina niente formule qui!- disse ridacchiando – con Incantesimi intendiamo il piegare la natura e tutte le nostre energie per mutare o utilizzarla in altro modo, per tutti noi sono fondamentali le energie. Bene!- disse voltandosi verso la cattedra, allungò una mano verso una caraffa d'acqua e ne verso il contenuto in un bicchiere -Iniziamo per gradi, primo elemento: Acqua!- con un gesto della mano fece uscire il liquido dal bicchiere e iniziò a farlo arrampicare lungo il suo braccio -E' tutta questione di concentrazione e di energia- disse continuando a mantenere lo sguardo sul liquido trasparente che vorticava sulla sua mano -ognuno di noi ha un elemento protettore, solo pochissimi maghi hanno la capacità di padroneggiare tutti e quattro gli elementi- trasformò il turbine d'acqua in una splendida rosa, poi in uccellino che fece volare fuori dalla finestra.

-Ognuno di voi avrà dell'acqua iniziate ad esercitarvi...su!- voltai lo sguardo all'angolo del banco e notai un bicchiere che fino a poco tempo prima non avevo visto. Lanciai sguardi sfuggenti per tutta l'aula, tutti erano concentrati sul loro bicchiere d'acqua. Io mi trovai impacciata, non sapevo da dove iniziare, soprattutto non sapevo se ero in grado di fare quello che avevo fatto attimi prima il professore.

-Focalizza l'elemento- la voce del professore era a pochi centimetri dal mio orecchio -raccogli le energie nella mano e inizia a divenire un tutt'uno con l'elemento- cercai di fare quello che mi aveva detto il professore e il risultato fu che l'acqua dopo un leggero tremolio fuoriuscì dal bicchiere, con mio enorme stupore. La mia concentrazione fu interrotta da un rumore di vetro infranto, quindi l'acqua ripiombò nel bicchiere spruzzandomi il volto.

-Complimenti- disse poi voltandosi in direzione del bicchiere rotto e raggiungendo l'allievo bagnato fradicio. Proseguii per tutta la lezione ad allenarmi, avevo lasciato il mondo fuori da quell'aula, mi sembrava così strano che potessi fare quelle cose, mi sembrava un sogno; alla fine della lezione ero in grado di far camminare sulla mia mano qualche gocciolina d'acqua, secondo il professore era un ottimo risultato.

Attesi Jake sulla soglia della porta, ma lui mi passò accanto senza proferire parola, non capii quel suo atteggiamento, la ragazza con la quale avevo avuto un incrocio di sguardi mi si affiancò, era incredibilmente alta e i suoi capelli corvini creavano uno splendido contrasto con i suoi incredibili occhi verdi -Vieni in mensa?- mi chiese gentilmente e io per tutta risposta annuii soltanto, mi sorrise e si incamminò per un lungo corridoio- la mensa si trova alla fine del corridoio. Mi chiamo Claire- disse porgendomi la mano – tu sei Allison giusto?- annuii per l'ennesima volta.

La mensa era posta in una gigantesca sala arredata in stile moderno -magica questa sala vero?- mi chiese Claire mentre io ero totalmente rapita da quella sala -Sei di poche parole vero?-

-Devi ringraziare il cielo se riesce a spiccicare qualche sillaba- la voce di Jake mi riportò alla realtà, il suo sguardo era più freddo -lo sai che tua è stata solo la classica fortuna del principiante vero?-disse senza guardarmi in faccia.-Non è vero!- Claire venne in mio aiuto -è stata bravissima e penso che anche con gli altri elementi ci saprà fare!- guardai i due con aria stranita.lo le materie erano strambe, ma anche gli allievi!

-Ricordati questo: a nessuno piace avere a che fare con i primi della classe soprattutto se questi sono maghi- sentenziò Jake allontanandosi. Mi volai verso la sala e solo allora notai gli sguardi delle altre persone, alcuni erano incuriositi, altri ancora mi guardavano con disprezzo. -Non farci caso- bisbigliò Claire prima di essere trascinata via da una ragazza che la fece sedere al suo tavolo.

Cercai un posto a sedere dopo aver preso un misero piatto di pasta visto che non avevo fame, ma non facevo altro che ricevere rifiuti. Nessuno voleva avermi seduta con loro al tavolo.

Era incredibile. Il primo giorno non era ancora finito e io già odiavo quella maledetta scuola. 
 
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Chiedo scusa per il ritardo, ma l'ispirazione era andata a farsi benedire!

-SilentDreamer-

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